Fairy League

di Lord_Ainz_Ooal_Gown
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Giovani eroi (1) ***
Capitolo 3: *** Giovani eroi (2) ***
Capitolo 4: *** Giovani eroi (3) ***
Capitolo 5: *** Nuova vita, nuove regole ***
Capitolo 6: *** Una dimostrazione di forza ***
Capitolo 7: *** La guerra divampa ***
Capitolo 8: *** Una situazione difficile ***
Capitolo 9: *** L'oscurità prima dell'alba ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio ***


UN NUOVO INIZIO

Un leggero venticello soffiava per le vie di Magnolia, facendo oscillare gli alberi di ciliegio e spargendo tutt'attorno i petali rosa dei loro fiori. Il cinguettio degli uccellini veniva sovrastato dal rumore delle macchine che passavano velocemente sull'asfalto.

Sull'ampio marciapiede bianco, decine di studenti chiacchieravano tra di loro in serenità, mischiandosi con il resto della folla e beandosi della fine di un'altra giornata scolastica. Alcuni di loro si fermavano nei vari negozi lungo la strada, altri procedevano senza fermarsi, diretti verso casa.

Tra quegli studenti, spiccava una corta e spettinata chioma rosa, appartenente ad un ragazzo dal fisico scolpito, perfettamente visibile attraverso la camicia bianca della divisa scolastica. Gli occhi neri erano puntati in avanti, ma di tanto in tanto si girava verso la ragazza alla sua destra, una giovane studentessa dai folti capelli biondi lunghi fino alla schiena e dai grandi occhi color cioccolata che, più volte, si incrociavano con quelli del ragazzo.

“A~h finalmente siamo liberi! Non ne potevo più di stare in classe!” esclamò il rosato distendendo le braccia verso il cielo e beandosi del cielo azzurro, tappezzato di piccole nuvole passeggere.

“Natsu... guarda che non hai fatto altro che dormire beatamente per tutto il tempo.” osservò la bionda con un gocciolone sulla testa, togliendosi poi alcuni petali di ciliegio dalla minigonna nera.

“Non ci posso fare niente! Il nostro insegnante ha una voce troppo soporifera...” si giustificò il ragazzo “... e comunque so che mi passerai gli appunti, non è vero Lucy?”

Notando il sorriso radioso del ragazzo, la giovane arrossì leggermente e si girò dall'altra parte, gonfiando però le guance “Tsk... ti servo solo per prendere appunti al posto tuo!”

“Ma non è vero! E' solo che ero stanco e...!”

Una grossa esplosione sovrastò la voce del ragazzo e tutti i passanti caddero a terra a causa dell'onda d'urto. Il ragazzo con un gesto rapido, afferrò Lucy al volo, impedendole di cadere e spostò lo sguardo lungo la via, notando una grossa colonna di fumo fuoriuscire dall'entrata di una banca.

Dopo alcuni secondi, alcuni passi iniziarono a risuonare e un uomo alto almeno due metri uscì dall'edificio, osservando con occhi iniettati di sangue la città intorno a lui. L'intero corpo era troppo muscolo per un normale essere umano e sulla carnagione pallida erano visibili tutte le vene di un verde scuro che non faceva presagire nulla di buono.

L'uomo si passò una mano tra i corti capelli neri per poi scoppiare in una fragorosa risata che convinse tutti i presenti a scappare il più lontano possibile da lui.

Nel fuggi fuggi generale, il ragazzo dai capelli rosa afferrò Lucy per un braccio e la trascinò in un vicolo, fermandosi dopo pochi passi, per poi mettersi vicino all'uscita e scrutare l'energumeno che, in preda a chissà quale crisi, aveva appena sradicato un albero con la quale si era messo a distruggere le auto posteggiate.

“E quello chi diavolo è?” domandò il giovane assottigliando lo sguardo.

“Non lo so, non l'ho mai visto prima...” commentò Lucy, fissando la scena di distruzione davanti ai suoi occhi “... ma a giudicare dall'aspetto, direi che è in preda ad un'overdose di Eterium”.

“Un altro? E' il terzo questa settimana!” sbottò il ragazzo mentre le sue mani iniziavano pian piano a risplendere di un tenue bagliore arancione.

“Natsu, non ora.” lo fermò prontamente Lucy “Siamo in pieno centro e non puoi scatenarti come più ti pare... inoltre non possiamo farci vedere!”

“Non ti preoccupare! A quello ci posso pensare io!” esclamò Natsu, estraendo nel contempo un sacchetto dalla sua cartella e mostrando alla compagna una tuta da ginnastica rossa adornata da fiamme arancioni.

Sotto lo sguardo sconcertato e imbarazzato di Lucy, il giovane si spogliò velocemente della divisa ed indossò la tuta altrettanto velocemente, calandosi poi il cappuccio sul viso.

“Neh? Che te ne pare?” domandò il rosato visibilmente felice per la sua idea.

“Natsu...” iniziò Lucy quando un altro boato raggiunse le loro orecchie. La polizia intervenuta per fermare il criminale era stata sbaragliata e ora diversi poliziotti erano in pericolo di vita. La bionda si morse un labbro e, riportando lo sguardo su Natsu, gli tolse la sciarpa di scaglie rosa da attorno al collo e aggiunse “Vedi di non causare troppi danni!”

Natsu annuì sorridendo e, in men che non si dica, si catapultò in strada, creando una sfera di fuoco nella mano destra, scagliandola successivamente addosso all'energumeno, colpendolo sulla schiena ed attirando così la sua attenzione.

L'uomo fissò attentamente il suo avversario e, notando che si trattava di un microbo in confronto a lui, non poté trattenersi dal ridere ulteriormente.

Nello stesso istante una sfera di fuoco lo colpì in piena faccia, ustionandogli la lingua e il volto.

Le urla di dolore echeggiarono tra i palazzi mentre il criminale si portava le mani sulla pelle bruciata. Gli occhi chiusi a causa del calore e la bocca serrata ma con i denti anneriti ben in vista.

“Tu... lurido pidocchio...!” urlò adirato l'uomo riaprendo l'occhio destro ma scoprì con stupore che il suo avversario era scomparso.

“Ehi bestione! Quassù!”

L'uomo alzò lo sguardo all'istante, beccandosi un pugno avvolto dalle fiamme dritto sul naso. L'impatto fu abbastanza potente da crepare il terreno sottostante e spedire al tappeto il nemico.

Natsu atterrò vicino a lui ma, prima che potesse sincerarsi delle sue condizioni, l'avversario si rialzò all'istante e cercò di colpirlo con un pugno caricato al massimo. Contrariamente da quanto previsto, sotto le sue gambe si creò un buco e sprofondò fino alla vita nell'asfalto.

“Ma che diavolo...?!”

Natsu lanciò una veloce occhiata al vicolo, notando Lucy, con uno strano bagliore dorato intorno al braccio destro, che gli sorrise alzando il pollice. Il rosato ricambiò il sorriso e, subito dopo, colpì l'energumeno con una serie di pugni sul volto, mandandolo definitivamente K.O.

Sotto gli sguardi sbalorditi dei pochi poliziotti rimasti ad osservare il combattimento, l'uomo si “sgonfiò”, diventando un mingherlino alto sul metro e cinquanta dal volto scavato. Natsu lo sollevò senza alcun problema e lo adagiò sull'asfalto. Alcuni poliziotti si avvicinarono ma il rosato si allontanò velocemente, rientrando nel vicolo e portando Lucy con sé.

“Direi che è andata bene, no?” domandò il ragazzo rivestendosi per poi entrare in un'altra strada accompagnato dalla ragazza che commentò “Di certo sei riuscito miracolosamente a trattenerti!”

“Ehi! Io mi trattengo sempre!” sbuffò Natsu notando poi lo sguardo scettico della compagna che, freddamente, sibilò “Scuola. Palestra, Ho detto tutto”.

Il giovane rimase in silenzio per alcuni secondi e alla fine sussurrò “Quasi sempre...”

Prima che la ragazza potesse aggiungere altro, una leggera suoneria si udì dall'interno della sua cartella nera. Velocemente, la aprì e ne tirò fuori un cellulare dalla cover rosa, rispondendo alla chiamata.

“Pronto? Sì... Sì, ci ha già pensato Natsu... Ricevuto, arriviamo subito.” la giovane ripose il cellulare e, rivolgendosi a Natsu, disse “Dobbiamo andare”.

Il rosato annuì e, dopo essersi guardati attorno, mentre nell'aria si udiva il suono delle prime ambulanze in arrivo, entrarono in un altro vicolo, accertandosi poi di essere lontani dalla strada.

Lucy riprese in mano il cellulare e digitò velocemente una serie di numeri, sillabando poi “S- t- a- r”.

Sotto di loro, in meno di un secondo, si creò un cerchio luminoso e i due ragazzi, dopo aver chiuso gli occhi, svanirono nel nulla, come se non fossero mai esistiti.

Tennero gli occhi chiusi per appena due secondi ma, in quel lasso di tempo, ebbero modo di arrivare molto lontano, direttamente su una stazione orbitale stazionata tra la Luna e la Terra. Riaprendo gli occhi, si abituarono quasi subito alla luce abbagliante della stanza nella quale si trovavano, provvista di decine di lampade installate nelle pareti.

Una porta pressoché invisibile si divise in due, scivolando poi ai lati e permettendo così ad una ragazza dai lunghi capelli bianchi di entrar,e facendo svolazzare il suo lungo abito rosso adornata da alcuni fiocchi rosa.

“Bentornati ragazzi! Com'è andata a scuola?”

“Alla grande Mira! Noi...!” iniziò Natsu beccandosi un pugno in testa da Lucy che si limitò a bofonchiare “Lui ha dormito e basta!”

Mira soffocò una breve risata e, indicando la porta, disse “Il master vi aspetta nella sala delle riunioni”.

I due ragazzi, dopo averla salutata, si avviarono verso la loro destinazione, beandosi dell'assenza di gravità, un grosso vantaggio in una stazione enorme, benché gli abiti svolazzassero liberi, con somma gioia di molti uomini.

“Mi sarei dovuta cambiare prima...” commentò Lucy visibilmente sconsolata dalla situazione ma, per sua fortuna, non incrociarono nessuno sulla loro strada. Molti dei loro compagni erano ancora in missione o nel regno di Fiore.

Quando furono davanti ad una grossa porta bianca con sopra disegnata una specie di ala rossa, il simbolo della loro Lega, Natsu posò la mano su una specie di pannello posto nella parete e, dopo alcuni secondi, la porta si aprì silenziosamente.

I due ragazzi entrarono rapidamente e videro, seduto su un lungo tavolo rettangolare completamente bianco con una lunga tovaglia rossa sopra ad esso, un piccolo uomo dai baffi bianchi con pochi capelli del medesimo colore.

I pantaloni neri 'fusi' agli stivali dello stesso colore, creavano un ottimo contrasto con la giacca bianca dai ricami dorati e dalla pelliccia candida sul colletto. Di certo il master Makarov adorava quegli abiti dato che indossava principalmente quelli.

“Oh ragazzi! Ottimo lavoro con quel pazzoide!” esclamò il vecchietto spostando poi lo sguardo su Natsu “Ragazzo mio... per caso stai male?”

“Uh? No.... perché me lo chiedi?” domandò il rosato, visibilmente confuso.

“Perché sei riuscito a non distruggere neanche un palazzo!” esclamò l'uomo scoppiando poi in una calorosa risata al che Natsu voltò di scatto la testa, gonfiando le guance e corrugando la fronte.

“Master, ci hai convocato a causa di quanto successo in centro?” domandò Lucy e l'uomo annuì “Ormai è chiaro che il contrabbando di Eterium è fuori controllo... sempre più umani decidono di ottenere i poteri tramite quella droga mentre altri ancora si costruiscono armature o marchingegni infernali! Tutta colpa del Consiglio che ha deciso di rendere pubbliche le varie Leghe di Supereroi! Ora molti di noi rischiano costantemente di farsi scoprire!”

“Inoltre con la comparsa di questo cosiddetto Avatar, i fanatici di Zeref si stanno scatenando come non mai.” si intromise Mira, appena entrata nella sala “Ormai neanche con l'aiuto delle altre Leghe riusciamo a tenerli sotto controllo...”

“Quindi... che facciamo?” domandò titubante Lucy e Natsu “Ovvio! Un bell'assalto vecchio stile e li spazziamo tutti via!”. Tempo mezzo secondo e si beccò un altro pugno sulla testa.

Makarov incrociò le braccia al petto e chiuse gli occhi, iniziando a meditare. Ormai le persone dotate di superpoteri erano una cosa nota a tutti, solo che in molti avevano paura di manifestare le proprie abilità a causa del giudizio della gente.

“Cerchiamoli.” disse Makarov con tono fermo, attirando l'attenzione degli altri su di sé “Richiamate Gray, Erza e Wendy. Natsu, Lucy, voi cinque andrete in giro per il regno di Fiore e cercherete altre persone dotate di poteri in grado di combattere insieme a noi. Il loro mondo è in pericolo, perciò sono fiducioso che accetteranno”.

“Davvero? E nel caso non dovessero farlo?” domandò Natsu sperando di finire in una bella scazzottata.

“Lasciateli andare, non dobbiamo costringere nessuno.” spiegò Makarov spegnendo i bollenti spiriti del giovane “Ora più che mai ci serve tutto l'aiuto possibile ma non possiamo permetterci di coinvolgere delle persone che non sono pronte a questa responsabilità”.

Natsu e Lucy lo fissarono per qualche secondo ma alla fine annuirono convinti ed uscirono dalla stanza, lasciando Mira da sola con il master.

“Funzionerà?” domandò l'albina, fissando il master con i suoi grandi occhi viola.

“Lo spero... per ogni persona che decide di usare i suoi poteri per aiutare le persone, altre nove decidono di diventare criminali o peggio... seguaci di Zeref.” spiegò Makarov grattandosi la testa “Ma sono sicuro che troveranno qualcuno di adatto!”

Dopo qualche minuto, anche Mira uscì dalla stanza e il master, rimasto da solo, volse lo sguardo verso la Terra, osservandola in tutto il suo splendore.

-Mi raccomando marmocchi, fate attenzione... l'Avatar non resterà a guardare...-



























Angolo autore:





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No comment.

La situazione è questa: fic ad OC con presenza di canon. Potete inviare un solo oc. 14 OC per ora, 7 maschi e 7 femmine, caso mai le riaprirò più avanti.

Nella recensione indicate: sesso, potere e allineamento del vostro personaggio (eroe, antieroe o malvagio). Potete pure non avere poteri ma una cosa alla Batman o Ironman. Qua non è come la magia che la imparate, se il vostro OC è nato col potere del fuoco, avrà solo quello del fuoco (a meno che non abbiate un motivo inattaccabile per cui dovrebbe avere più poteri ma gradirei un singolo potere), oppure può essere nato senza poteri ed averne acquisito uno in qualche modo.

Avviso: chi sceglie malvagio (e forse antieroe) non vedrà apparire subito il suo personaggio ma più avanti. Inoltre, non scegliete tutti antieroe, questa deve restare la classe meno scelta e PER L'AMOR DI DIO LEGGETE LE ALTRE RECENSIONI COSI' NON VI COPIATE!

OC ORIGINALI E NON PIATTI COME UNA TAVOLA DA STIRO, GRAZIE.

Vi invierò la scheda via mp.

Alla prossima


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Capitolo 2
*** Giovani eroi (1) ***



GIOVANI EROI (1)

Dunque ora noi dobbiamo andare in giro per tutta Magnolia... anzi no... dobbiamo battere palmo a palmo tutto il Regno di Fiore per trovare qualcuno che ci aiuti contro l'Avatar e tutto il resto?”

Natsu si voltò svogliatamente verso il ragazzo alla sua destra e rispose “Quante volte dobbiamo ripetertelo, razza di ghiacciolo?!”

Come mi hai chiamato? Vuoi finire in una cella frigorifera, testa di fiammifero?!” ribatté il giovane dai capelli neri posando la fronte contro quella di Natsu e iniziando a spingere, imitato subito dal rosato.

Dietro di loro, Lucy sospirò pesantemente. Il Master gli aveva assegnato una missione importantissima e quei due si mettevano a discutere tra di loro.

Ragazzi... devo chiamare Erza?”

I due si staccarono veloci come il vento e si passarono un braccio dietro al collo, esibendo i loro sorrisi migliori.

M... ma no Lucy, non serve! Non vogliamo mica picchiarci!” iniziò il moro, sudando freddo.

Gray ha ragione! Stavamo solo ricapitolando la missione!” aggiunse Natsu, sudando tanto quanto il compagno. La ragazza annuì soddisfatta, guardandosi poi intorno.

Erano vicino al centro di Magnolia, sulla strada per la loro scuola, e quella era una zona dove, a detta del Master, molti criminali erano stati fermati da vari eroi. Molti di questi ultimi preferivano mantenere un profilo basso, mentre altri erano conosciuti da molta gente e, per loro sfortuna, uno di questi era...

Guarda è Ice Spirit!” urlò una ragazza con indosso una divisa scolastica, attirando l'attenzione di molte sue compagne che, all'unisono, si girarono verso Gray.

Il ragazzo deglutì sonoramente per poi lanciarsi a tutta velocità lungo la via, con una massa di ragazze alle sue spalle che urlavano il suo nome come se fosse una rock star.

Scusatemi!” urlò Gray prima di sfiorare il marciapiede con una mano e creare uno strato di ghiaccio, infilandosi successivamente in un vicolo. Le ragazze, colte alla sprovvista, scivolarono tutte oltre quel punto.

Dopo pochi secondi, tuttavia,s i rialzarono e si precipitarono nel vicolo, ritrovandosi di fronte ad una ragazza dai lunghi capelli azzurri intenta ad uscire dal suddetto vicolo.

Ehi scusa per caso hai visto Ice Spirit? E' entrato proprio in questo vicolo!” domandò una ragazza con gli occhi a cuoricino stringendo tra le mani una foto del ragazzo.

Juvia lo ha visto pochi istanti fa uscire dall'altra parte.” disse con voce fredda la ragazza, indicando un punto alle sue spalle e le studentesse, dopo averla ringraziata si precipitarono al suo inseguimento.

Juvia, tuttavia, si girò verso di loro, creando una sfera d'acqua nella mano destra “Ri~va~li~!” salvo poi essere bloccata da Lucy “Juvia aspetta! Sono solo delle ragazze indifese!”

Credono di poter avere Gray-sama!” sibilò Juvia fissando con un'aura nera tutt'attorno le ragazze ormai lontane “Gray-sama appartiene solo a Juvia!”

Ok ok ora calmati...” intervenne Natsu facendole cenno di far svanire la sfera d'acqua prima che qualcuno potesse vederla “Piuttosto... dov'è finito quel ghiacciolo?”

Juvia arrossì all'improvviso e, con sguardo sognante, disse “Gray-sama è entrato dentro a Juvia!”

Natsu e Lucy si scambiarono un'occhiata preoccupata ed imbarazzata allo stesso tempo e la bionda chiese “P... potresti spiegarci meglio?”

Juvia annuì sorridendo e, dopo essersi infilata nel vicolo per non farsi vedere, divenne completamente d'acqua, permettendo così a Natsu e Lucy di vedere Gray all'interno della compagna... ormai svenuto per mancanza d'aria.

Aaaaah! Gray-sama!” urlò Juvia, facendolo fuoriuscire all'istante con tutta la divisa scolastica fradicia. Lucy si avvicinò subito, venendo tuttavia trafitta da un'occhiataccia della ragazza d'acqua.

Juvia sa cosa fare! Una respirazione bocca a bocca!” esclamò l'azzurra, tutta rossa in volto, per poi avvicinare il volto a quello del moro, venendo prontamente bloccata da una mano del ragazzo che, arrossendo a sua volta, urlò “Sono sveglio, sono sveglio!!!”

Mentre Natsu rideva bellamente alla vista di Gray ancora fradicio, Juvia si girò verso Lucy e le disse “Il Master ha chiesto a Juvia di darvi una mano nel reclutamento dei nostri alleati”.

Oh bene, così faremo prima!” rispose Lucy con un sorriso, salvo poi accorgersi di una cosa “Sono già le otto e trenta! Faremo tardi a scuola!” e si precipitò fuori dal vicolo con gli altri dietro di lei.

E' tutta colpa tua, sottospecie di granita!” si lamentò Natsu voltandosi verso Gray che, visibilmente stizzito, ribatté “Come potrebbe essere colpa mia?! Non le ho chiamate io quelle ragazze!”

Gray-sama, Juvia ha sempre saputo di essere la unica nel tuo cuore!” si intromise Juvia avvinghiandosi al braccio del ragazzo.

E' colpa tua eccome! Se non avessi quel brutto vizio di spogliarti, non ti saresti tolto la maschera davanti ad una folla di persone!” urlò Natsu, aggiungendo poi “Dov'è finita la camicia della tua divisa?”

Ma quando...?! Devo averla lasciata nel vicolo!” ipotizzò Gray, notando poi un negozio di vestiti “Voi andate avanti, io mi fermo un attimo a comprare qualcosa!” ed entrò nel negozio, ovviamente con Juvia al seguito.

Dopo lo stupore iniziale della commessa e di alcuni clienti, dato dal fatto che Gray era a torso nudo, la situazione divenne subito tranquilla e il ragazzo iniziò a cercare velocemente una camicia, con Juvia che, invece, gli consigliava di tutto: dalle giacche ai calzini ai vestitini per i bambini.

Guarda che sono un adulto...”

Lo so, ma questo potrebbe essere adatto al nostro futuro bambino!” spiegò Juvia con sguardo sognante, lasciando Gray senza parole. Quando fu sul punto di dirle qualcosa, però, una voce urlò “State tutti fermi!!!”

I due si girarono verso la cassa e videro che la commessa era stata presa in ostaggio da un uomo, il cui volto era coperto da un passamontagna nero, che le puntava una pistola alla testa. Il ladro, vedendo Gray, gli urlò “Tu sei quel ragazzo che si è tolto la maschera davanti a tutta quella gente! Non fare di nulla di strano o giuro che l'ammazzo!”

Il ragazzo strinse i pugni e si limitò a fissarlo in silenzio, imitato da Juvia. Entrambi erano nel campo visivo del ladro, perciò nessuno dei due poteva utilizzare i suoi poteri.

L'uomo ordinò a tutti i presenti di mettersi davanti al bancone della cassa, mentre lui si mise dietro ad esso, tenendo la pistola puntata contro la commessa, intenta a riempire un sacco con dei soldi.

-Merda... quel tizio non la smette di fissarmi... finché tiene quella pistola puntata verso la ragazza non posso fare nulla!- pensò il ragazzo del ghiaccio, iniziando poi ad ipotizzare varie mosse ma, con sua somma sorpresa, l'uomo alzò la pistola verso il soffitto, restando sorpreso a sua volta.

Ma che diavolo...?!”

Un istante dopo, si ritrovò completamente congelato insieme a parte del bancone e le persone si precipitarono fuori dal negozio, ringraziando Gray di tutto cuore, mentre qualcuno chiamava la polizia.

Ottimo lavoro Gray-sama!” si complimentò Juvia sorridendo al ragazzo che, tuttavia, disse “Non è solo merito mio... il ladro sembrava sorpreso quanto me nel vedere la pistola puntare verso l'alto. Qualcuno deve averla mossa contro il suo volere”.

Indovinato!” esclamò una voce femminile alle loro spalle. I due si girarono all'istante, ritrovandosi di fronte ad una ragazza alta sul metro e sessanta dalla carnagione chiarissima, quasi quanto Juvia.

I capelli castani lunghi fino alle spalle creavano un bel contrasto con i grandi occhi azzurri che, a loro volta, risaltavano grazie al vestito nero senza spalline aderente sul busto e gonfio sulla gonna. Un fiocco bianco al collo, dei guanti neri lunghi fin sopra ai gomiti e degli stivali neri, alti fino alle cosce, completavano il suo abbigliamento.

Quel piccolo trucchetto è stato merito mio.” spiegò la ragazza sorridendo ai due “Mi chiamo Noemi Inuzumi, ma da queste parti mi conosco sopratutto come Nozomi, che vuol dire Speranza”.

Juvia ne ha già sentito parlare...” disse l'azzurra rivolgendosi a Gray “... è un'eroina che ha salvato per lo più negozi e persone in difficoltà nei quartieri qua attorno, possiede il potere della psicocinesi e sembra che possa leggere nel pensiero”.

Sembra che gli eroi con poteri mentali siano molto diffusi...” osservò Gray per poi rivolgersi a Noemi “Ti ringrazio per l'aiuto, era diventata una situazione alquanto delicata”.

Ah non preoccuparti di quello!” disse la ragazza scacciando qualcosa con la mano “L'ho fatto più che volentieri, inoltre poter essere d'aiuto al famoso Ice Spirit non capita tutti i giorni!”

Vedo che anche tu mi conosci”.

Puoi scommetterci! Sono pochi quelli che non ti conoscono!” puntualizzò Noemi “Non è da tutti mandare all'aria la propria identità segreta in maniera così spontanea!”

No veramente...” iniziò Gray, preferendo poi cambiare argomento “Senti, a quanto ho capito, non ti sei mai allontanata da questa zona. Ti andrebbe di unirti alla Lega di Fairy Tail? L'Avatar ormai sta creando un casino dopo l'altro e i fanatici di Zeref aumentano sempre di più”.

Noemi non parve molto sorpresa da quella proposta e, senza neanche pensarci, annuì “Non vedo perché no! Il motivo per cui ho deciso di salvare le persone è perché non sopporto tutti quei criminali che pensano soltanto ai propri bisogni!”

Gray annuì sorridendo, imitato da Juvia, la quale comunque non aveva ancora rimosso la voce 'Rivale' dalla descrizione di Noemi, e le tese la mano, che venne prontamente stretta.

Allora siamo d'accordo. Appena puoi, vai in un vicolo e attiva questo.” disse Gray dandole una specie di CD “E' un sistema di tracciamento. Premi il pulsante centrale e poi sillaba la parola 'ghiaccio', al resto ci penserà un'altra persona”.

Va bene, grazie ancora per questa offerta!” disse Noemi ampliando il suo sorriso “Ma dite un po'... non dovreste essere a scuola?”

Gray e Juvia si pietrificarono all'istante. Un secondo dopo erano già lungo la strada per l'edificio scolastico, correndo a perdi fiato. Non avevano neanche salutato la loro nuova compagna, ma quello che li attendeva li aveva costretti a farlo.

Dopo pochi minuti, videro il cancello ancora aperto della loro scuola e, convinti di avercela fatta, aumentarono la velocità. Non appena ebbero varcato la soglia, una sensazione di terrore puro gli afferrò il cuore ed entrambi vennero colpiti da un pugno in testa che li fece crollare in ginocchio.

Dietro di loro, avvolta da un'aura rosso che sprizzava sete di sangue da tutti i pori, vi era una una ragazza dai lunghi capelli scarlatti con indosso la loro stessa divisa scolastica, più una fascia arancione intorno al braccio destro.

Erza Scarlet, la presidentessa del consiglio studentesco. Di certo non la persona migliore da trovarsi fronte quando si è in ritardo...

Siete in ritardo...” sibilò la rossa trafiggendoli con il suo sguardo “Juvia... questa da te non me l'aspettavo”.

J... Juvia può spiegare...!” iniziò la ragazza “Gray-sama ha dimenticato la sua camicia in un vicolo e quindi siamo entrati in un negozio per prenderne un'altra ma è entrato un ladro e perciò Gray-sama è rimasto lì per fermarlo!”

Erza ascoltò tutta la spiegazione in silenzio, voltandosi poi verso Gray “Quindi siete andati in un negozio per comprare una camicia...”

Il ragazzo annuì, credendo di avercela fatta a non subire alcuna punizione ma la domanda di Erza lo spiazzò “Quindi... perché sei ancora a torso nudo?”

Gray abbassò lentamente la testa verso il suo busto e notò che era effettivamente privo di vestiti. Tra una cosa e l'altra, non avevano comprato nessuna camicia.

Ops...” fu l'unica cosa che riuscì a dire Gray, prima di beccarsi un altro cazzotto che lo spedì definitivamente al tappeto.

Portalo in infermeria, dopodiché andate subito in classe. Sono stata chiara?” domandò Erza e Juvia annuì velocemente, sorridendo poi beata nel dover portare il suo Gray sulle spalle.

Un'ora dopo, i due erano in classe insieme a Lucy e Natsu, intento a ghignare alla vista dei bernoccoli di Gray. Essere un supereroe non lo esentava dalle leggi scolastiche e questo lo sapeva fin troppo bene.

Gray Fullbuster e Juvia Loxar devono presentarsi subito nell'ufficio del consiglio studentesco.” gracchiò la voce di Erza attraverso gli altoparlanti posti nella classe e Natsu sembrò divertirsi ancora di più.

Lo stesso vale per Lucy Heartphilia e Natsu Dragneel”.

Ma che ho fatto io?” sbottò il rosato, alzandosi suo malgrado e avviandosi verso quella stanza così tanto temuta. Lucy bussò leggermente, attendendo una risposta, e la voce di Erza non tardò ad arrivare “Entrate”.

I quattro si fecero coraggio ed entrarono, chiudendo la porta dietro di loro.

Dietro ad una grossa scrivania, era seduta Erza e davanti a lei erano state messe quattro sedie, che vennero prontamente occupate.

Dunque... come sapete il Master ci ha affidato una missione alquanto delicata.” sentenziò la rossa “Dobbiamo trovare alleati forti e che non si tirino indietro. Mira mi ha comunicato che Noemi è già arrivata alla Lega e le stanno spiegando varie cose”.

Noemi?” domandò Lucy.

L'ho trovata poco fa nel negozio dove sono entrata, sarà un'ottima eroina.” spiegò Gray, sistemandosi meglio sulla sedia.

Per quanto sia un'ottima cosa, una sola recluta non basterà, dobbiamo trovarne altre.” spiegò Erza “Dopo la scuola, Natsu e Lucy perlustreranno la zona a nord del centro, mentre io, Gray e Juvia ci occuperemo della zona a sud”.

I quattro davanti a lei annuirono e lei li congedò subito dopo, tornando alle sue mansioni scolastiche, mentre gli altri si avviarono verso la loro classe.

Durante la pausa pranzo, Lucy venne raggiunta da una ragazza dai capelli celesti che le mostrò un libro “Ehi Lucy! Ho comprato un nuovo libro!”

Levy, ma non ne avevi comprato uno l'altro giorno?” domando la bionda sorridendo e Levy “Eh eh... l'ho già finito!”

Le due scoppiarono in una serena risata per poi uscire dalla classe e dirigersi verso la biblioteca. Uno dei vantaggi di quella scuola era che il cibo era ammesso in quella stanza a loro tanto cara, così potevano mangiare e rilassarsi leggendo i loro libri preferiti.

Ormai loro due passavano le varie ore di libertà nella biblioteca e quindi sapevano bene chi la frequentava tanto come loro, perciò non si sorpresero affatto nel trovare una ragazza seduta vicino ad una finestra, intenta a leggere un libro bello grosso.

Era alta più o meno come Levy, dal fisico sinuoso e col seno prosperoso. Gli occhi erano grandi e di un color grigio-azzurro molto chiaro, mentre i capelli biondi avevano un taglio particolare in quanto le arrivavano alle spalle ma con due ciocche più lunghe ad incorniciarle il volto e con una frangia che, partendo da sopra l'occhio destro, scendeva diagonalmente, coprendole l'occhio sinistro.

Buongiorno Emily.” la salutarono le due ragazze sorridendo e la bionda, accennando un sorriso, le salutò a sua volta. Sia Lucy che Levy erano forse le uniche due ragazze alla quale riservava quel piccolo sorriso, le uniche due con la quale chiacchierava di tanto in tanto.

Il fatto che condividessero la passione per la lettura le aveva avvicinate molto, benché Emily non si fosse mai lasciata andare, restando tuttavia in loro compagnia.

Che cosa leggi?” domandò Lucy sedendosi di fronte a lei e tirando fuori il suo bento.

Un libro fantasy, il modo migliore per rilassarsi.” spiegò Emily voltando pagina e mordendo il suo tramezzino nel contempo. Levy, intanto, si era avvicinata ad un vecchio scaffale, notando che alcuni libri non erano stati riposti nel modo corretto, così, dopo aver preso una scaletta, salì su di essa per sistemarli.

Levy, non potresti farlo dopo aver mangiato?” domandò Lucy ma l'amica fu irremovibile. Alle volte era cocciuta come poche persone.

All'improvviso, però, una forte scossa di terremoto fece tremare l'edificio fino alle fondamenta e Levy, colta alla sprovvista, cadde all'indietro. Lucy fece in tempo ad alzarsi ma, con sua somma sorpresa, la sua amica, insieme ad alcuni libri, si fermò a mezz'aria.

Voltando verso Emily, vide che aveva il braccio disteso verso la compagna e una leggera aura viola le avvolgeva l'intero corpo.

Emily... tu...?” iniziò Lucy ma Emily le scoccò un'occhiata abbastanza fredda da interromperla “Non ditelo a nessuno”.

Dopo lo stupore iniziale, Lucy e Levy si lasciarono andare ad una risatina, confondendo la compagna, la quale posò a terra l'azzurra.

Non preoccuparti.” disse Levy “Siamo entrambe eroine della Lega di Fairy Tail, sappiamo gestire delle identità segrete.” e le fece l'occhiolino.

Inoltre stiamo cercando alleati che ci aiutino contro l'Avatar e i vari criminali che ormai stanno aumentando a dismisura.” aggiunse Lucy.

Sì, ho appena letto le vostre menti...” spiegò Emily “... posso confermare che non state mentendo e... grazie”.

Di cosa?” domandò Lucy avvicinandosi alla compagna.

Del fatto che non direte a nessuno della mia vera identità. Io aiuto le persone ma preferisco farlo da lontano.” disse Emily “Inoltre vi aiuterò anche contro l'Avatar, quei maledetti stanno causando fin troppi danni!”

Perfetto, allora benvenuta nel gruppo!” gioì Lucy sorridendo prima che un'altra scossa scuotesse l'edificio.

Ma che diavolo sta succedendo?” chiese Emily, avvicinandosi alla finestra e notando due colonne di fumo poco lontano da lì.

Andiamo sul tetto della scuola, avremo una visione più chiara.” propose Levy e le altre annuirono, avviandosi poi verso le scale. CI vollero pochi secondi, ma alla fine furono sul tetto, dove trovarono anche Natsu, intento a fissare le colonne di fumo.

Natsu, che sta succedendo?”

Lucy!” esclamò Natsu vedendole arrivare “Non lo so, Mira non mi ha ancora comunicato niente...” ma all'ultimo si irrigidì, notando Emily.

Non preoccuparti, sono con voi.” disse la bionda con voce fredda spostando lo sguardo sulla città “Qualcuno si sta scatenando...”

Perfetto! Un po' di movimento!” esclamò Natsu infiammando i pugni, quando il suo cellulare squillò. Il ragazzo rispose velocemente alla chiamata e la voce di Mira sembrava alquanto allarmata “Natsu è una situazione urgente! Ci sono due super criminali che si stanno scatenando a Magnolia. Uno sta devastando il centro, mentre l'altro è verso la periferia est. Ho già mandato Gray, Juvia ed Erza verso quello in centro, voi occupatevi dell'altro!”

Ricevuto Mira! Partiamo subito!” confermò il ragazzo per poi spiegare la situazione alle ragazze.

Da qui alla periferia ci vanno almeno venti minuti a piedi. Posso far levitare tutti noi fino a lì ma siamo troppi.” spiegò Emily, quando una voce maschile li sorprese “Se volete posso anticiparvi io...”

I quattro si girarono verso l'entrata del soffitto, notando che, sopra alla piccola struttura che faceva da ingresso, era seduto un ragazzo alti sul metro e ottanta, dal fisico asciutto e scolpito con la carnagione molto chiara.

Svogliatamente, si portò una mano sul volto, spostandosi indietro i capelli neri come la notte lunghi fino al collo, mettendo così in bella mostra i suoi occhi verdi come l'erba ma incredibilmente freddi.

E tu saresti...?” domandò Lucy, preoccupata per quanto potesse aver sentito.

Sora Melodian, uno del terzo anno come voi.” spiegò Emily con sguardo annoiato, mentre quello del ragazzo si induriva “Non mi sembra di averti eletta mia segretaria”.

Ci avresti messo troppo tempo e non ne abbiamo.” ribatté la bionda e Levy “Cosa intendevi prima. Puoi anticiparci?”

Il ragazzo annuì “Possiedo il potere del suono e posso muovermi altrettanto velocemente, sarò lì in men che non si dica”.

La situazione sembra non sorprenderti molto.” osservò Levy e Sora “So già chi siete. Anche senza volerlo, ho ascoltato molte delle vostre conversazioni da supereroi”.

Allora aiutaci!” si intromise Natsu “Va lì e aiuta chi ne ha bisogno ma non concludere lo scontro... devo scatenarmi anche io!”

Come vuoi.” sussurrò Sora per poi avvolgersi in una leggera aura rossa e svanire nel nulla. Pochi secondi dopo, dal punto in cui si trovava, scaturì un forte boato che costrinse Natsu e le ragazze a tapparsi le orecchie.

Bene...” riprese Lucy “... ora possiamo seguirlo anche correndo, Emily vai avanti da sola, così non sprecherai troppe energie”.

La bionda annuì e, dopo essersi alzata in volo, si allontanò a grande velocità, dirigendosi verso est, mentre Natsu, Lucy e Levy si precipitavano giù per la scale.

§ § §

Vi è chiaro il piano?” domandò Erza senza neanche voltarsi, mentre nuove esplosioni si udivano a pochi isolati da lì.

Sì!” confermarono in coro Gray e Juvia. Erano passati pochi minuti da quando Mira li aveva avvisati della presenza di un supercriminale nel centro cittadino. I tre erano subito partiti verso quella zona e Erza aveva spiegato il piano.

Gray, con il suo ghiaccio, avrebbe rallentato in ogni maniera possibile il nemico. Juvia, sfruttando la sua acqua avrebbe aiutato i civili nei dintorni, proteggendoli se necessario. Erza, infine, avrebbe abbattuto l'avversario coordinando un attacco con Gray.

Una nuova esplosione si fece udire ed era incredibilmente vicina. Erza si infilò in un vicolo mentre Gray e Juvia continuarono ad avanzare, sbucando poi in una grossa via piena di negozi dove, molti di essi, stavano andando a fuoco. Al centro della strada era visibile un blindato porta valori semi distrutto e una figura si stava occupando dei sacchi pieni di soldi.

Si trattava di un uomo alto sul metro e novanta dal fisico scolpito coperto da una tuta aderente rossa, con delle fiamme nere sui fianchi, abbinata a degli stivali neri e a dei grossi guanti d'acciaio rossi da cui partivano dei tubi del medesimo colore che si collegavano ad un grosso zaino metallico sulla schiena.

La testa era completamente coperta da un casco rosso con due fori gialli per gli occhi che occultavano il vero colore di essi.

Gray non perse tempo e, da entrambe le mani, creò degli spuntoni di ghiaccio che saettarono contro il bersaglio. L'uomo, tuttavia, si girò all'ultimo verso l'attacco e dai suoi guanti scaturì una grossa sfera di energia che annullò l'assalto di Gray.

Il moro, allora, decise di adottare un'altra tattica e, dopo essersi avvicinato, cercò di ghiacciare l'avversario insieme al blindato ma nuovamente, una grossa quantità di energia scaturì dai guanti del supercriminale e il ghiaccio si dissolse all'istante.

-Questo qui è un osso duro.- pensò Gray -Devo trovare il modo di bloccarlo prima che faccia troppi danni.- e, con la coda dell'occhio vide Juvia, diventata interamente d'acqua così da non rendere riconoscibile il suo volto, intenta a salvare una famiglia dai resti di un'auto gravemente danneggiata.

Quella breve distrazione, però, permise al nemico di individuare a sua volta Juvia e, senza esitare, punto una mano verso la ragazza, caricando una grossa sfera di energia.

Gray sgranò gli occhi per la sorpresa e si girò verso la sua compagna per creare un muro di ghiaccio ma l'avversario non gli diede il tempo di farlo e scagliò la sfera.

Una grossa esplosione divampò a pochi metri da Gray, scagliandolo all'indietro e facendolo schiantare contro un'automobile. Grazie ai suoi riflessi, il ragazzo era riuscito a crearsi un'armatura di ghiaccio e con essa aveva attutito l'impatto, ottenendo come danno solo un leggero stordimento.

Dopo essersi ripreso, scese velocemente dalla macchina e vide una grossa colonna di fumo alzarsi dal punto in cui Juvia stava aiutando quella famiglia. Prima ancora di urlare qualunque cosa, Gray notò qualcosa di verde attraverso il fumo e, grazie ad una folata di vento, vide distintamente un cubo verde smeraldo con al suo interno Juvia e i civili.

Ma che diavolo è?” si chiese Gray, quando una persona si piazzò di fronte a lui.

Era un ragazzo alto sul metro e ottantacinque, dal fisico atletico e con i muscoli leggermente delineati. A Gray ci vollero pochi secondi per osservarlo bene e, a giudicare dal suo costume, doveva trattarsi di un supereroe.

L'intero corpo era coperto da una tuta integrale di colore blu leggermente imbottita e, al centro del petto, vi era l'immagine di uno scudo oplita grigio metallico. Ai piedi calzava degli scarponi militari neri mentre la testa era protetta da un elmo bianco provvisto di maschera, che gli copriva la parte superiore del viso, e di cinghie laterali che si agganciavano sotto al mento, permettendo così di vedere la carnagione leggermente abbronzata del resto del volto e i corti capelli neri.

Serve una mano?” domandò il ragazzo fissando impassibile Gray che, massaggiandosi la spalla, rispose “Non so chi tu sia, ma il tuo aiuto è ben accetto!”

Diverse sfere di energia sfrecciarono verso i due ragazzi ma il supereroe, con un movimento del braccio, creò uno scudo ottagonale rosso che li difese dagli attacchi.

Puoi chiamarmi Oplon.” sussurrò il nuovo arrivato “Se mi è concesso, direi che un assalto su due fronti è vantaggioso contro questo nemico”.

Ottimo consiglio!” si complimento Gray spostando lo sguardo sul loro avversario “Io mi porto alle sue spalle, riesci a coprirmi?”

Oplon annuì e, non appena Gray scattò verso sinistra, iniziò a creare una serie di scudi tra lui e il nemico che cercò inutilmente di distruggerli con le sue sfere di energia. Dopo pochi istanti, si ritrovò chiuso su due fronti.

Gray e Oplon si scambiarono uno sguardo d'intesa e, mentre il primo cercò nuovamente di attaccare l'avversario congelando l'asfalto, il secondo creò delle barriere intorno al supercriminale.

Tuttavia, nessuno di loro due aveva previsto la possibilità che il nemico potesse librarsi in volo. Il supercriminale, infatti, azionò un jet-pack integrato nello zaino e si alzò in aria arrivando a venti metri di altezza, evitando così l'attacco di Gray.

Gray non riuscì a trattenere un piccolo ghigno in quanto il nemico, inconsciamente, era appena entrato nel territorio di una persona estremamente pericolosa.

Alle spalle del supercriminale apparve una grossa ombra e, voltandosi, fece appena in tempo a vedere una ragazza dai lunghi capelli rossi con indosso un'armatura provvista di quattro grandi ali d'angelo metalliche e circondata da diverse spade.

Danzate spade!” urlò Erza e le spade si abbatterono sul nemico, conficcandosi nello zaino che esplose all'istante, facendolo precipitare verso il suolo.

Gray cercò un modo per impedire che si spaccasse la testa sull'asfalto ma, un istante dopo, i vari sacchi di soldi si accatastarono sotto al nemico, ammorbidendogli la caduta.

Vedo che adori le situazioni delicate!” trillò una ragazza alle sue spalle e Gray riconobbe al volo la voce di Noemi.

Ora la ragazza indossava il suo costume, ovvero una tuta integrale rosa dai bordi abbinati abbinata ad degli stivali neri con lacci neri ed era ancora a volto scoperto.

Cosa ci fai qui?” domandò Gray confuso, non aspettandosi di trovarla lì a combattere.

L'ho chiamata io.” spiegò Erza sistemandosi la maschera metallica che le copriva gli occhi. Per quanto quell'armatura fosse utile ed efficiente, non era provvista di maschera integrale perciò la rossa aveva preferito farci montare una maschera semplice “Almeno ho avuto modo di vederla all'opera... e noto con piacere che hai trovato qualcun altro”.

Oplon si avvicinò in quel momento insieme a Juvia, ancora in forma liquida, e strinse la mano a Erza. La ragazza, senza perdere tempo, disse “Ci farebbe comodo un potere come il tuo a Fairy Tail. Ti va di aiutarci con l'Avatar e i fanatici di Zeref?”

Mi unirò volentieri a voi.” rispose prontamente Oplon “Quei pazzoidi sfruttano le menti deboli per i loro scopi e stanno esagerando con l'Eterium”.

Bene, allora...” iniziò Erza rivolgendosi a Oplon e Noemi “... vi do ufficialmente il benvenuto nella Lega di Fairy Tail!”

I due nuovi membri fecero un breve inchino e Noemi attivò nuovamente il sistema di teletrasporto che le aveva dato Gray poche ore prima. Sia lei che Oplon svanirono nel nulla in un battito di ciglia.

Ottimo lavoro con quei civili, Juvia.” si complimentò Gray facendo andare in visibilio la supereroina dell'acqua, mentre Erza volgeva lo sguardo a est -Ora... dobbiamo vedere come se la stanno cavando Natsu e le altre...-

Malgrado avessero vinto e fossero comunque in guardia per eventuali scontri, nessuno dei tre si accorse di una ragazza seduta in cima ad un palazzo in fondo alla strada.

Gli occhi etero cromatici osservarono interessati la scena e, con voce fredda, sussurrò “Oh... mi hanno distrutto il giocattolo nuovo... pazienza... ne troverò altri”.

§ § §

Emily arrivò in pochi minuti nella zona designata e individuò subito la causa di tutto quel casino: un ibrido umano-tigre che stava devastando tutto ciò che gli capitava sotto tiro.

I vestiti ormai rovinati coprivano a malapena il corpo muscoloso e coperto di peli arancioni, neri e bianchi. Con un potente ruggito, l'ibrido sollevo un'auto e la scagliò contro un muro, ma venne distrutta a mezz'aria da un'onda sonica.

E adesso quell'altro dov'è finito?”

Mi chiamo Sora...” sibilò il ragazzo seduto su un tetto alla sua destra.

Cosa ci fai lì? Quel criminale sta facendo il diavolo a quattro.” osservò seccata Emily.

Sora sospirò sonoramente e, alzandosi in piedi, spiegò “Io lo tengo impegnato con il mio potere. Tu cerca un modo per mandarlo al tappeto.” dopodiché si lasciò cadere di sotto, svanendo poi nel nulla e materializzandosi dietro al nemico.

Schioccando le dita, generò un forte rumore che costrinse l'ibrido a tapparsi le orecchie, urlando per il dolore che gli stava attanagliando la testa. Emily si avvicinò in volo e, con il suo potere, sollevò alcuni frammenti di auto, scagliandoli poi addosso al nemico, colpendolo al torso e in faccia.

Quei colpi non servirono quasi a nulla e l'ibrido cercò di colpire Sora che, senza batter ciglio, si allontanò alla velocità del suono, generando poi un'altra onda sonica.

La bionda non sentiva niente in quanto il ragazzo, sfruttando sempre il suo potere, le aveva creato uno scudo attorno che impediva ai suoni di entrare, così da poterla far concentrare.

Ehi! Aspettatemi!”

Emily si girò lentamente, notando che Natsu stava correndo come un matto verso di loro, solo che ora indossava una tuta da ginnastica con delle fiamme disegnate sopra e aveva il colto coperto da un cappuccio.

Cogliendo la palla al balzo, sradicò un palo della luce e, facendolo muovere come una mazza da baseball, colpì violentemente l'ibrido nella schiena, scagliandolo addosso a Natsu che lo colpì con un calcio avvolto dalle fiamme, spedendolo verso il cielo.

Ad attenderlo trovò Lucy con un bagliore dorato attorno al polso destro che urlò “Costellazione del Toro!” e colpì l'ibrido con un pugno incredibilmente potente, facendolo schiantare nell'asfalto. Il terreno cedette sotto la potenza del colpo e il nemico cadde nelle fogne sottostanti, ricoprendosi di poltiglia.

Vicino alla voragine arrivò Levy che, velocemente, scagliò una granata nell'acqua ristagnante e, da essa, scaturì una grossa quantità di elettricità che folgorò il nemico, facendolo crollare privo di sensi.

Ma come?! Già finito?!” protestò Natsu la cui voglia di fare a botte era stata bruscamente sedata.

Sono sicura che ne troveremo altri nei prossimi giorni.” lo consolò Lucy mettendogli una mano sulla spalla, mentre Sora e Emily si avvicinavano ai tre supereroi.

Direi che ve la siete cavata alla grande!” si complimentò Levy, ricevendo uno sbadiglio da parte di Sora e un breve cenno del capo di Emily. Gente vivace.

Meglio andarcene prima che ci veda qualcuno!” commentò velocemente Lucy sentendo le sirene della polizia in lontananza.

Veloci come fulmini, i cinque ragazzi si infilarono in un vicolo e Lucy attivò il suo sistema di teletrasporto. In men che non si dica, si ritrovarono in una grossa stanza bianca.

La porta si aprì quasi subito ed entrò il master Makarov che sorrise caloroso a Emily e Sora.

Benvenuti ragazzi!” iniziò Makarov “Benvenuti nella vostra nuova vita, giovani eroi!”









































Angolo dell'autore:



E il primo capitolo è andato! Si torna alle origini con i capitoli di reclutamento XD ci saranno tre capitoli di reclutamento dove compariranno gli eroi e gli antieroi, poi un capitolo generale e infine un capitolo per i cattivi, dopodiché si partirà con la trama vera e propria.

Spero di riuscire a finire questi cinque capitoli in breve tempo ma non si sa mai cosa possa succedere.

Detto questo vi saluto e spero che i quattro OC comparsi siano stati resi bene e che ora la grandezza del testo vi vada bene!

Alla prossima!


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Capitolo 3
*** Giovani eroi (2) ***



GIOVANI EROI (2)

I vicoli di Magnolia potevano essere davvero la via per la salvezza. Quando la polizia ti inseguiva in auto e tu ti fiondavi in quel labirinto di cunicoli, sapendo come muoverti, potevi salvarti senza alcun problema.

Proprio per questo, molti criminali sprovvisti di poteri o dei soldi per permettersi dell'Eterium, decidevano di infilarsi lì dentro una volta compiuto un furto.

Quindi nulla di nuovo sotto il sole. Un ladro, dal volto coperto da un passamontagna, correva in quei cunicoli. Nella mano destra impugnava una pistola mentre nella sinistra teneva un sacchetto pieno di gioielli, il bottino del suo ultimo furto.

Dopo l'ennesima svolta, si appoggiò ad un muro con la schiena, facendo dei respiri profondi e ghignando soddisfatto nello scoprire che le sirene della polizia erano ormai lontane.

Ehi, non credi di aver esagerato?” domandò una voce maschile, facendolo trasalire. Il ladro, prontamente, puntò la pistola avanti a sé ma non c'era nessuno così si guardò attorno ma ancora niente.

Quassù.” disse la voce e quando l'umo alzo lo sguardo, vide un ragazzo seduto sul davanzale del quarto piano di un edificio che lo osservava con sguardo annoiato.

Prima che potesse puntargli la pistola contro, il giovane saltò giù, atterrando in piedi, permettendo così al ladro di scrutarlo meglio.

Era alto sul metro e ottanta, dal fisico asciutto e slanciato, coperto da dei pantaloni neri neri aderenti uniti a mo' di tuta con una maglietta del medesimo colore, sopra alla quale c'era scritto 'Shi No Buki' in argento in alto a sinistra, all'altezza del cuore.

Ai piedi calzava degli stivali neri mentre le mani erano protette da dei guanti senza dita, anch'essi neri, e sugli avambracci erano montati quelli che avevano tutta l'aria di essere dei lunghi artigli retrattili d'acciaio. Sulle cosce, invece, aveva agganciati due pugnali mentre sulla schiena, all'altezza dei reni, aveva una spada corta posizionata orizzontalmente.

A concludere il suo equipaggiamento vi era una katana tenuta diagonalmente sulla schiena dal fodero blu con l'impugnatura argentata.

Passandosi una mano tra i corti capelli biondi, il giovane indicò il sacco pieno di gioielli e disse “Hai ferito tre persone per procurarteli. Ti consiglio di costituirti”.

Vai a farti fottere moccioso!” urlò il ladro alzando la pistola. Tempo zero e la sua mano cadde a terra, schizzando sangue ovunque. L'uomo si fissò il moncherino, quasi non capendo cosa fosse successo ma il dolore lo raggiunse all'istante e, lasciando andare la refurtiva, iniziò ad urlare come un indemoniato.

Te lo avevo detto no? Ma infondo...” iniziò il ragazzo, fissandolo con i suoi freddi occhi rossi, simili a due rubini “... voi criminali siete tutti uguali.” e, con un movimento fluido del braccio, decapitò il ladro, facendo ruzzolare la testa a qualche metro di distanza.

Con lo stesso movimento pulì la lama della sua katana dal sangue e la rinfoderò subito dopo, avviandosi lungo un cunicolo, quando una voce alle sue spalle lo fermò “Gli eroi non dovrebbero fare cose simili”.

Il ragazzo si voltò, individuando un vecchio uomo poco lontano da lui. Lo riconobbe quasi subito, dato che compariva spesso in televisione: il master della Lega di Fairy Tail, Makarov.

Chi ti dice che io sia un eroe?” domandò il ragazzo.

Me lo dice il fatto che tu abbia preso di mira solo i criminali e che più volte abbia salvato dei civili a costo della tua stessa vita. Questo è ciò che fanno gli eroi, Yugure”.

Il biondo alzò un sopracciglio, leggermente innervosito dal fatto che quel vecchio conoscesse il suo nome e probabilmente molto di più.

Mi ricordi mio nipote Luxus per certi versi, lo sai?” continuò Makarov grattandosi la testa “Su, vieni con me”.

Per andare dove, di grazia?”

Alla nostra Lega. Non sei tagliato per fare il, perdonami il gioco di parole, taglia-gole. Unisciti a noi e potresti puntare a qualcosa di più in alto che la mera ricerca della vendetta.” spiegò Makarov, mostrando poi un piccolo cd con un pulsante al centro “Allora, cosa decidi?”

Yugure rimase a fissarlo per diversi secondi. L'idea, nel profondo, lo attirava molto ma sapeva anche che i supereroi lavoravano in gruppo, cosa che a lui non interessava a fatto “Accetto, ma prova anche solo a pensare di mettermi in squadra con qualcuno... e me ne vado all'istante”.

Vedrò di accontentarti.” concesse Makarov sorridendo e, non appena Yugure fu vicino a lui, attivò il sistema di teletrasporto, trasferendosi nella sede della Lega.

§ § §

Volare senza limiti nel cielo era qualcosa a cui molti umani aspiravano. Certo, esistevano aerei, jet-pack e tute tecnologiche che permettevano di librarsi in volo ma, in tutti quei casi, si era dipendenti da qualcosa.

Invece, i pochi fortunati dotati di superpoteri, o per lo meno un certo numero di essi, potevano librarsi tra le nuvole senza dipendere da nulla se non da loro stessi.

Questo era il caso di una giovane ragazza sui diciott'anni, più alta rispetto alle sue coetanee, dal fisico sinuoso con una carnagione chiara e priva di imperfezioni. I capelli biondi che, normalmente le arrivavano alle spalle, svolazzavano liberi nell'aria, accarezzando le nuvole bianche, mentre i grandi occhi marroni scrutavano la città sottostante.

Il suo costume era incredibilmente semplice. Un corpetto bianco-argentato le fasciava l'abbondante seno, coprendole di poco la pancia, mentre ai piedi calzava degli stivali del medesimo colore, lunghi fino alle cosce, coperti a loro volta da dei larghi pantaloni, anch'essi bianchi-argentati.

Non a caso i bambini, quando la vedevano svolazzare nel cielo, la salutavano, chiamandola 'La Donna in Bianco'.

-Uhm... mi chiedo dove potrei andare...- pensava la ragazza, continuando a volare in avanti, quando un improvviso vibrare all'altezza della sua anca la destò dai suoi pensieri. Velocemente, prese un piccolo cellulare bianco da una tasca dei pantaloni e rispose alla chiamata “Pro~nto?”

Ehi, Alex! Scusa il disturbo ma a quanto pare nella tua zona c'è una ragazza che potrebbe tornarci molto utile! Potresti andare a controllare?” domandò gentilmente una voce femminile dall'altro lato.

Ma certo Levy!”

Il gamberetto andrebbe al posto tuo ma mi ha chiesto di accompagnarla a indagare su una cosa che le mette i brividi, gi ih!” gracchiò poi una voce maschile, familiare alla bionda.

G... Gajeel! Ridammi il cellulare!” si lamentò Levy e la chiamata si chiuse di colpo mentre un gocciolone cadeva sulla testa di Alex. Quei due erano davvero un qualcosa di assurdo, ma le stavano simpaticissimi.

Ops... non mi sono fatta dire il punto esatto...” si disse la ragazza, decidendo poi di chiamare Mira per sicurezza.

Dopo essersi fatta dare maggiori informazioni, Alex aumentò la velocità, dirigendosi verso un parchetto non troppo lontano. Non era da molto che faceva parte della Lega di Fairy Tail, ancora stentava a crederci, ma era sempre pronta a dare una mano come i migliori veterani.

Ricordava bene il momento in cui Natsu l'aveva arruolata e la cotta che era nata per lui, salvo essere spenta nell'immediato momento in cui aveva capito cosa provava il rosato per la sua compagna Lucy; un sentimento ricambiato ma che, difficile a credersi, nessuno dei due aveva ancora compreso.

Uhm... stando alle informazioni di Mira da queste parti dovrebbe esserci una ragazza particolarmente forte!” si ripeté Alex, guardandosi attorno ma senza notare alcuna persona degna di nota. Solo bambini intenti a giocare e anziani occupati a giocare a carte.

Aumentò la quota, riportandosi sui cinquanta metri d'altezza ma neanche dall'alto riuscì a vedere qualcuno che le ispirasse forza o determinazione.

In quel momento, una grossa nuvola si frappose davanti al sole, facendo calare una grossa ombra sulla zona. Nello stesso istante, una voce femminile alle sue spalle le pose una semplice domanda “E tu chi saresti?”

Alex ruotò su sé stessa velocemente, ritrovandosi faccia a faccia con una ragazza alta come lei, dal fisico robusto la cui carnagione abbronzata faceva risaltare gli occhi color rosa antico.

I capelli verde scuro erano tenuti corti e disordinati, facendola sembrare un ragazzo, e molti ciuffi ribelli le ricadevano davanti agli occhi. Il volto era costellato di piccole efelidi molto chiare che si espandevano intorno al naso.

Indossava delle scarpe da ginnastiche nere, abbinate ad un paio di jeans blu e ad una maglietta larga dai colori scuri, un vestiario in grande contrasto con il costume di Alex. Il particolare degno di nota era il paio di grosse ali, interamente fatte di sangue, che fuoriuscivano dalla schiena della ragazza, permettendole così di restare in volo alla stessa altezza della bionda.

Alla vista di quelle ali, Alex sorrise felice e si presentò “Io sono Alex Smith! Tu devi essere di certo una supereroina!”

Di certo non sono una criminale.” ammise l'altra con un leggero sorriso “Mi chiamo Neren Erikus e tu, cara la mia Alex, sei appena stata nominata 'valvola di sfogo'!”

Alex la fissò con sguardo confuso e, di colpo, Neren le si lanciò addosso, cercando di colpirla con il pugno destro, ricoperto di sangue solidificato. La bionda si lasciò semplicemente cadere, evitando al pelo l'attacco, per poi svanire nel nulla, riapparendo un istante dopo dietro a Neren.

La ragazza con il controllo del sangue ruotò all'istante su sé stessa, trasformando il sangue sul pugno di una grossa lama, ma nuovamente Alex si teletrasportò alle sue spalle, colpendola con un calcio alla schiena.

Neren ghignò divertita e, girandosi verso Alex, le scagliò un potente getto di sangue dalla mano sinistra, colpendola al volto. Il liquido rosso andò a macchiare i capelli dell'eroina costringendola anche a chiudere gli occhi e l'avversaria ne approfittò per colpirla con un calcio dall'alto che la scagliò direttamente nel laghetto sottostante.

Ehi ehi! Non ho ancora finito si sfogarmi!” si lamentò Neren scendendo in picchiata verso lo specchio d'acqua quando avvertì un forte potere provenire dal fondale. Con sua somma sorpresa, decine di tentacoli d'acqua tentarono di colpirla, fallendo miseramente, ma all'ultimo, uno di essi le afferrò la caviglia destra trascinandola verso il basso e facendola impattare dove il fondale era basso, vicino alla riva.

Neren si rialzò subito, spostandosi con una mano i capelli bagnati da davanti agli occhi e osservò la sua avversaria riemergere dall'acqua, circondata da un'intensa aura bianca.

Con un sorriso sulle labbra, Alex protese le braccia in avanti e pronunciò “Azarath, Metrion, Zinthos!!!”

La sabbia sotto i piedi di Neren brillò per un istante e, un secondo dopo, la chiuse in una specie di uovo, che però venne prontamente distrutto da una trivella di sangue creata all'istante.

Sei davvero forte!” si complimentò Alex rialzandosi in volo e Neren, ricreando le sue ali di sangue, ricambiò i complimenti, preparandosi ad un altro scambio di colpi ma una voce le impedì di riprendere.

Se avete tanta voglia di scatenarvi, fatelo alla Lega!”

Alex si girò verso l'origine della voce, riconoscendola al volo. Era la voce della donna incaricata di prendersi cura dei feriti alla Lega, Polushka. Ovviamente aveva lo sguardo serio come se fosse incazzata col mondo intero.

S... scusaci.” commentò Alex grattandosi la testa ma mantenendo il suo sorriso sulle labbra, mentre Neren fissava incuriosita quella vecchietta.

Lega?” domandò infine e la donna fu ben veloce a spiegarle “Sì, la Lega di Fairy Tail. La biondina con la quale ti stai scannando ne fa parte ed era stata incaricata di trovare te per chiederti di unirti a noi... per fortuna ero da queste parti e sono passata a controllare”.

Tu sei di Fairy Tail?” domandò Neren leggermente sorpresa e Alex annuì, atterrando vicino a Polushka “Ti va di unirti a noi?”

La donna le tirò un pugno leggerò sulla nuca, sibilando “Avresti dovuto chiederglielo prima!”

Ma non me ne ha dato il tempo!” si giustificò Alex, quando anche Neren atterrò vicino a loro due “Se per voi va bene, accetto volentieri ma...” e puntò un dito contro la bionda “... la questione tra noi due non è ancora finita!”

L'anziana donna si passò esasperata una mano sul volto, estraendo poi un piccolo cd ed attivando il sistema di teletrasporto che le fece arrivare alla sede della Lega in un batter d'occhio, aprendo così delle nuove porte per Neren.

§ § §

Sei stato davvero un maleducato!”

Levy era rossa come un pomodoro, con le guance gonfie e camminava a passo spedito in avanti. Nulla avrebbe fatto divertire Gajeel più di così in quel momento.

Il ragazzo dalla lunga chioma nera camminava alle spalle dell'azzurra, con più calma, ma grazie alle sue ampie falcate riusciva a starle dietro senza problemi.

Gi ih! Non dirmi che ti sei offesa solo perché ho detto la verità!”

Levy arrossì ancora di più, girandosi di scatto e puntandogli un dito contro “Non è affatto vero! Mi hai preso il cellulare mentre stavo parlando ad Alex per una missione!”

Ah giusto, una missione che hai dovuto declinare perché hai preferito chiamare me in modo tale da aiutarti nel perlustrare la zona intorno al tuo condominio. Ricordo bene?” domandò il moro con un ghigno, squadrandola con i suoi occhi color cremisi.

Colpita e affondata.

E'... è solo che non mi fido ad andare da sola...” si giustificò velocemente la ragazza, tornando a camminare verso casa sua con Gajeel al seguito.

Dopo una decina di minuti, raggiunsero il quartiere dove abitava Levy e la ragazza spiegò che, da quando avevano aperto un centro termale lì vicino, gli uomini con intenzioni poco caste erano spuntati come funghi, salvo poi essere ritrovati privi di vita nei vicoli intorno al centro termale.

Uhm... e tu credi che questo 'killer' potrebbe dare rogne anche a qualcun altro?” domandò Gajeel pregustando la caccia all'uomo.

Non lo so... ma dobbiamo capire di chi si tratta. Se fosse un semplice criminale assetato di sangue, sarebbe troppo pericoloso lasciarlo a piede libero.” spiegò Levy con sguardo serio.

Non appena furono nei pressi del centro termale, Levy scostò la manica della sua giacca bianca, mettendo in mostra una specie di palmare integrato ad una protezione per l'avambraccio.

Dopo averlo acceso, sul display apparì la mappa della zona e diversi puntini bianchi che indicavano tutte le persone nel raggio di venti metri. Successivamente, si infilò in un vicolo insieme a Gajeel ma la loro ricerca duro una manciata di minuti appena.

Esattamente dietro al centro termale, in un vicolo abbastanza largo ma comunque in disuso, trovarono un ragazzo accucciato davanti ad un muro che fissava, con sguardo soddisfatto, qualcosa oltre il muro grazie ad un foro.

Benché fosse accovacciato, era evidente che fosse molto alto, almeno un metro e novanta, e il fisico era molto atletico, mentre la pelle chiara creava un contrasto con i corti capelli neri come come quelli di Gajeel. Indossava delle scarpe da ginnastica blu, un paio di jeans del medesimo colore e una maglia aderente bianca con le maniche lunghe color blu scuro.

Ehi tu...” iniziò Levy avvicinandosi, quando Gajeel la superò, concludendo la frase per lei “... sembra proprio che tu ti stia divertendo!”

Il ragazzo volse l'attenzione verso di loro, scrutandoli con i suoi occhi marroni e, ghignando, rispose “Può darsi.” ma un leggero velo di rossore gli imporporò le guance non appena ebbe messo a fuoco il volto di Levy.

La cosa non passò inosservata allo sguardo di Gajeel e la cosa lo innervosì non poco così, senza attendere oltre, si avvicinò al moro, costringendolo a indietreggiare e fissando quello che c'era dall'altra parte del foro, scoprendo che, oltre quel muro, c'era lo spogliatoio femminile.

E così... sei uno di quei depravati che non hanno nulla da fare eh?” domandò Gajeel scrocchiandosi le nocche “Sembra proprio che toglierò una preda a quel killer, gi ih!”

Il moro non sembrò preoccuparsi per nulla di quelle minacce e, mantenendo il ghigno, disse “E cosa speri di fare, sentiamo? Non vorrei pestarti troppo duramente per avermi interrotto!”

Gajeel non si fece attendere e, dopo aver trasformato il braccio destro in puro ferro, cercò di colpire il ragazzo al volto con un pugno. L'avversario, tuttavia, alzò il braccio sinistro per proteggersi e, compiendo un piccolo salto, venne scagliato all'indietro, disperdendo così tutta la potenza del colpo.

Malgrado quella mossa, Gajeel credette di avergli almeno rotto il polso ma si dovette ricredere non appena vide che l'arto del suo avversario era ricoperto di cristallo rosso come il sangue. Inoltre, la pelle del ragazzo si era scurita completamente e i capelli erano sbiancati, puntando verso l'alto.

Ritenta, magari sarai più fortunato!” lo schernì il ragazzo facendo spallucce e Gajeel, dopo aver trasformato il braccio in uno spadone, cercò di colpirlo con un fendente dall'alto, che venne però bloccato dall'armatura di cristallo.

Gi ih! Sei davvero in gamba in difesa... come ti chiami moccioso?”

Archer Kiritsugu.” si presentò il moro “E se fossi in te mi farei vedere da un bravo oculista perché ho probabilmente la tua stessa età!” e, facendo un po' di forza delle braccia, scagliò all'indietro Gajeel.

L'eroe del ferro non si fece intimorire e ripartì all'attacco, ma una granata fumogena esplose in mezzo ai due ragazzi che iniziarono a tossire e a lacrime dagli occhi. Non appena il fumo si fu diradato, Gajeel si girò verso Levy e le urlò “Gamberetto! Ma che diavolo combini?!”

Siamo in un centro civile, razza di idioti!” sbottò Levy sorprendendo i due litiganti, per poi riacquistare la sua compostezza con alcuni colpi di tosse “Inoltre è probabile che sia lui l'assassino che stiamo cercando. Su alcuni cadaveri è stata trovata della polvere di cristallo rosso”.

Gajeel spostò lo sguardo su Archer che ricambiò senza alcun problema. Di certo non era facile da intimorire.

Beh, questo semplifica le cose!” commentò il moro con un ghigno, portandosi subito alle spalle di Archer e sollevandolo per il colletto della maglia “Tu verrai con noi a Fairy Tail!”

Cosa?! Chi cazzo ti dice che io voglia venirci?!” sbottò il ragazzo cercando di liberarsi e riuscendo alla fine a riottenere la libertà, ma Levy, che nel frattempo si era avvicinata, aveva già attivato il sistema di teletrasporto e tutti e tre si ritrovarono in una grossa stanza bianca in meno di un secondo.

Dove siamo?” domandò Archer spostando poi lo sguardo sull'albina appena entrata ed arrossendo sia alla vista del suo abbondante seno, sia del suo volto.

Ben tornati ragazzi.” li salutò Mira “Vedo che siete riusciti a trovare qualcuno di interessante”.

Già... un'altra testa calda purtroppo...” commentò abbattuta Levy e Mira aggiunse “Ed è anche un vostro compagno di scuola”.

Gajeel e Levy si fissarono per qualche secondo, spostando poi lo sguardo su Archer che alzando un sopracciglio, domandò “Non ditemi che ve ne siete accorti solo ora...”

Scusa, ma non ricordo tutti i pervertiti nullafacenti della scuola.” commentò Gajeel con un ghigno facendo innervosire Archer che si limitò a sbuffare. Mira li invitò a seguirla e i tre lo fecero senza fiatare, raggiungendo in breve tempo una grossa sala dove diverse persone si stavano allenando.

Levy! Ben tornata!” la salutò Lucy andandole incontro per poi abbracciarla, sotto lo sguardo semi imbambolato di Archer. La bionda spostò lo sguardo poi sul moro e gli chiese “Tu devi essere uno nuovo, no?”

I... io... s... sì...”

Oh? Il nostro pervertito è un timidone?” domandò allora Gajeel visibilmente divertito e Levy cercò di colpirlo con una gomitata al ventre salvo poi essere bloccata dallo stesso Gajeel che la sollevò per la collottola.

In breve tempo li raggiunsero anche Gray, Natsu, Erza e Makarov che, fissando gli eroi veterani, proferì “Sembra che la nostra idea stia funzionando. Questi giovani eroi sono coraggiosi e sono sicuro che si faranno valere”.

Ehi, lattina di ferro, dove sarebbe il tizio che avete trovato? Scommetto che quello che ho trovato io è più forte!” esclamò Natsu, fissando Gajeel che ribatté “Tsk, il mio di certo lo farà a pezzi!”

Levy e Lucy sospirarono mentre Erza si guardò attornio, individuando Archer di fronte a Yugure, intento ad affilare silenziosamente la sua katana.

Ehi, devo dire che hai delle belle armi!” si complimentò Archer “Anche se nessuna di esse sarebbe utile contro il mio arco... anzi credo che molti di voi cadrebbero sotto le mie frecce in pochi secondi!” ma non ricevette alcuna risposta, venendo bellamente ignorato dallo spadaccino.

Ehi, sto parlando con te...” commentò Archer dando una pacca sulla testa a Yugure, salvo poi scattare velocemente all'indietro, evitando un fendente “Oh oh... sembra che tu preferisca parlare per azioni, eh?”

Il biondo lo fissò silenziosamente e Archer, dopo aver creato due katana di cristallo, le incrociò davanti a sé. Entrambi si fissarono per qualche secondo, scattando in avanti nello stesso momento, ma uno scudo circolare blu zaffiro si materializzò tra i due.

Yugure si fermò all'istante mentre Archer colpì lo scudo con entrambe le armi, rimbalzando contro di esso.

Certe scaramucce non dovrebbero esistere qui”.

Archer si girò infastidito verso il ragazzo che aveva appena parlato, incrociando gli occhi con quelli azzurro chiaro del terzo incomodo.

E tu saresti...?”

Deneb Hunter, meglio conosciuto come Oplon.” riferì il moro, fissandolo con sguardo impassibile, mentre dietro di lui arrivavano gli altri eroi che avevano interrotto il loro allenamento.

Ragazzi, Deneb ha ragione.” si intromise Makarov “Siete compagni, certe cose non devono accadere!”

Risolveremo la cosa all'istante.” commentò Archer “Come posso tornare a casa?”

Makarov sgranò leggermente gli occhi e gli chiese “Non intendi unirti a noi?”

Neanche morto. Capisco che vogliate dalla vostra parte una potenza della natura come me.” iniziò Archer “... ma la cosa non mi interessa minimamente. Se capiterà, vi darò una mano quando avrete il culo a terra, ma per il resto... dimenticatevi di me”.

Makarov sospirò annuendo e, voltandosi verso Mira, le disse “Accompagnalo alla stanza del teletrasporto e riportalo a casa”.

Non appena se ne fu andato, Lucy si avvicinò al master e gli chiese “E' sicuro di questa cosa?”

Gli antieroi non sono una novità... non passerà dalla parte dell'Avatar ma non è sicuro che ce lo ritroveremo sempre come alleato... potremmo doverlo affrontare.” spiegò l'anziano, voltandosi poi verso le altre reclute alla quale si era aggiunta Alex.

Neren, Deneb, Emily, Sora, Noemi, Alex, Yugure... voi avete deciso di unirvi a noi e di questo ve ne sono grato, ma se per caso qualcuno di voi volesse mai tornare alla sua vita, non verrà fermato in alcun modo. Siamo intesi?”

I sette eroi annuirono e Makarov gli sorrise, facendoli poi tornare ai loro allenamenti, dirigendosi successivamente verso il suo ufficio.

Ti vedo stanco.” osservò Polushka incrociandolo lungo un corridoio.

Sarà l'età” scherzò Makarov “Ormai mi sento incredibilmente vecchio osservando questi giovani eroi... spero solo che il loro coraggio non vacilli mai... neanche quando dovremo affrontare l'Avatar...”





























Angolo dell'autore:

Good afternoon!

Rieccoci qua con il secondo episodio di reclutamento! Spero che l'abbiate trovato di vostro gradimento e che gli oc siano stati resi bene! Per gli utenti i cui oc non sono ancora comparsi, compariranno nel prossimo capitolo (se avete scelto eroe o antieroe) altrimenti tra tre cap (se avete scelto cattivo)!

Spero di portarvi un altro cap velocemente e ci vediamo alla prossima!

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Capitolo 4
*** Giovani eroi (3) ***



GIOVANI EROI (3)





Si può sapere cosa sta succedendo?” tuonò Makarov entrando velocemente nella sala grande della Lega. Mira era già seduta davanti ad un grosso terminale ma non sembrava per nulla stanca, eppure erano appena le quattro del mattino.

Buongiorno Master!” lo salutò l'albina prontamente con un sorriso “A quanto pare ci sono due segnalazioni. La prima riguarda un furto al deposito di un noto fornitore di alimentari, mentre la seconda segnala la presenza di alcuni terroristi che si stanno facendo strada attraverso le pattuglie della polizia e stanno mirando ad una grossa banca”.

Tsk, neanche di notte possono lasciarci riposare...” commentò Makarov passandosi una mano sulla pelata. La situazione era più complicata del previsto. Le reclute avevano sostenuto un duro allenamento per tutto il giorno ed erano cadute in un sonno profondo, non poteva di certo mandarle in missione in quelle condizioni lì.

Gli eroi veterani, d'altra parte, erano in altre zone a svolgere altre missioni.

L'unica rimasta a Magnolia è Erza.” spiegò Mira “E posso far attivare Elfman e Lisanna se serve, trenta minuti al massimo”.

Makarov diede l'ordine di inviare Erza alla banca, mentre i fratelli Strauss sarebbero andati dall'altra parte. Poteva contare su di loro, ma il problema restava quello dei terroristi, era altamente probabile che fossero seguaci di Avatar o alcuni fanatici che volevano solo farsi notare.

Se la situazione dovesse peggiorare, chiama mio nipote e la sua squadra e falli andare dove ce ne sarà bisogno!” ordinò Makarov per poi uscire dalla sala e dirigersi verso i suoi appartamenti -Dobbiamo riuscire a completare l'addestramento delle reclute in fretta... e sarà meglio chiedere aiuto a qualche altra Lega, qualche mano in più non farà male...-



§ § §



L'enorme deposito della “Always Fresh & Co” era un grosso stabilimento composto da più capannoni perfettamente attrezzati per mantenere cibarie di vario tipo, dai formaggi ai salumi e dalla frutta alla verdura. La sicurezza non era mai stata troppo alta ma nessuno aveva mai detto nulla al riguardo.

Infondo, lì veniva conservato solo del cibo. Niente soldi o preziosi, eppure, quella notte, un grosso gruppo di ladri aveva deciso di differenziarsi dal resto della marmaglia e aveva assaltato il deposito, sfondando il cancello con un blindato, seguito da una carovana di furgoni più piccoli, per poi mettersi a razziare il cibo.

Lo stabilimento era situato in zona non molto abitata e piena di case ormai abbandonate. In quel momento, da fuori, non sembrava che ci fosse qualcosa di strano, a parte le occasionali urla che provenivano dall'interno, ma una giovane ragazza appostata all'imbocco di un vicolo sapeva bene che cosa stava succedendo.

Era molto alta, con un corpo magro e asciutto ma dal seno abbondante. I felini occhi azzurri creavano un ottimo contrasto con la carnagione scura mentre il viso dai lineamenti appuntiti era incorniciato da dei capelli di lunghezza media con due ciuffi ai lati che gli arrivavano fin sotto le spalle. La chioma era castana chiara, quasi arancione, ed era attraversata da delle strisce nere come il manto di una tigre.

Indossava una semplice maglietta a maniche corte arancione e una mini gonna nera, abbinate a degli stivaletti, con tacco basso, di colore marrone scuro. Per concludere, in mezzo ai capelli portava un cerchietto a strisce nere e bianche.

Dopo aver ispezionato a fondo la strada, la giovane scattò fino dall'altra parte, saltando in cima al muro di cinta che costeggiava lo stabilimento. Rimase in quel punto per qualche secondo, il tempo di osservare l'enorme spiazzo davanti a lei, e subito corse in avanti, raggiungendo in breve tempo una porta di servizio.

Sollevò la mano destra le cui unghie, ricoperte di uno smalto verde acqua, diventarono completamente nere. In pochi istanti, l'unghia dell'indice si allungò di svariati centimetri, diventando affilata come una spada e, con essa, la ragazza disegnò un cerchio nella porta, rimuovendolo poi con le altre unghie.

Dopo averlo posato a terra con attenzione, entrò nell'edificio, facendo attenzione a non fare alcun rumore.

Il rumore provocato dai ladri era più che sufficiente a coprire i suoi passi ma lei non si azzardò a rischiare, salendo poi una scala per ritrovarsi su una passerella laterale dove poté osservare l'enorme magazzino dedicato ai prodotti da frigo e freezer. I vari intrusi stavano spostando casse su casse, mettendole dentro al blindato e ai vari furgoni.

Sotto di lei, vide un uomo col volto coperto da un passamontagna intento a fumarsi una sigaretta. Velocemente, lanciò un'occhiata a tutti gli altri presenti e, dopo aver constatato che nessuno stava guardando in quella direzione, saltò giù.

Le unghie della mano destra mutarono ancora e le ricoprirono la mano come un'armatura. Prendendolo alla sprovvista, riuscì a schiacciare l'uomo sotto al proprio peso e, prima che potesse urlare, lo colpì sul naso con un pugno, spaccandoglielo e facendolo svenire di conseguenza.

Sollevò la testa oltre la grossa scatola contenente dei panetti di burro e fissò attentamente gli altri bersagli. Nessuno si era accorto di nulla ma era solo questione di tempo, doveva agire in fretta.

Si spostò rapidamente dietro ad un altro riparo ma, prima che potesse spostarsi al successivo, avvenne qualcosa di veramente strano. Tutti i ladri presenti, uno dopo l'altro, si accasciarono al suolo, tenendosi la gola come se stessero soffocando.

Una vetrata presente nel soffitto esplose in quel momento, scagliando schegge di vetro in tutto il deposito e una grossa spirale di gas viola discese dall'alto. All'interno di essa, saltò un ragazzo che atterrò precisamente sopra al blindato e, dopo essere rimasto accucciato per alcuni secondi, si alzò in piedi di scatto, gonfiando il petto.

Era alto come la ragazza e il fisico non era né troppo muscoloso né troppo magro, dalla carnagione chiara. Indossava una calzamaglia completa azzurra con una nuvoletta bianca sorridente disegnata sul petto e una mascherina bianca che permetteva comunque di vedere i grandi occhi verdi del ragazzo, mentre ai piedi non indossava nulla.

Il ragazzo si guardò attorno rapidamente, facendo ondeggiare i capelli neri raccolti in un codino spettinato, e disse “Sembra che li abbiamo stesi tutti, Ginger!”

Di fianco a lui arrivò una piccola nuvoletta di gas azzurrino che però fece fuoriuscire dei piccoli sbuffi di gas viola e il ragazzo, girandosi di scatto, individuò la ragazza a pochi metri di distanza.

Tu chi saresti? Non mi sembri una ladra!” proferì il moro indicandola con un dito e la giovane, alzando un sopracciglio, disse “Potrei farti la stessa domanda”.

Tsk, quanta maleducazione!” commentò il giovane iniziando a camminare avanti e indietro sopra al blindato per poi saltare giù e aprire una scatola. Gli occhi iniziarono a brillargli come quelli di un bambino e, dalla scatola, tirò fuori un barattolo di olive “Se vuoi qualcosa, serviti pure! Ma non toccarmi le olive!” aggiunse poi mangiandone una manciata.

Non intendo mettermi a rubare del cibo.” commentò la ragazza con freddezza.

Sei una lagna! Voi ragazze non vi capirò mai! Prima urlate come delle galline per un nuovo vestito o dei cosmetici... e poi fate la voce fredda e piatta come se non ve ne fregasse nulla. Siete uguali alle olive, non capisco se siete frutta o verdura... ma almeno le olive se mi danno problemi posso mangiarle. Però le olive non mi daranno mai problemi, le olive sono buone!” blaterò il ragazzo mangiandone altre.

Le olive sono dei frutti.” osservò la ragazza con voce annoiata. Quello era completamente matto.

E tu sei orribile di faccia, ma mica te lo dico apertamente!” ribatté il moro con un ghigno mangiando un altro tipo di olive e sputando il nocciolo contro di lei. Subito dopo, andò ad osservare le casse messe nel blindato per poi mettersi alla guida, con Ginger di fianco, ma la giovane si frappose tra lui e l'uscita, facendo allungare le sue unghie “Non credere che ti lascerò passare”.

Sai, sono io che ho convinto questi tizi a rubare del cibo! Volevo delle olive e quella era la maniera più veloce!”

Quindi?”

Quindi gli ho suggerito di rinforzare questo blindato per farlo resistere alle forti esplosioni!” spiegò il moro sorridendo per poi mostrarle una scatola di fiammiferi. La giovane lo fissò in silenzio ma poi capì all'istante le sue intenzioni: quel ragazzo controllava i gas e i gas non andavano propriamente d'accordo con il fuoco.

Il ragazzo ne accese uno e, sorridendo, lo gettò fuori dal finestrino, nello stesso momento in cui la giovane balzava all'indietro, proteggendosi il volto con le braccia.



Un ragazzo molto alto e muscoloso e una ragazza dal fisico sinuoso, entrambi albini, stavano correndo lungo il muro dello stabilimento, quando una potentissima esplosione fece tremare il terreno.

Non c'è più tempo!” urlò la ragazza e l'altro annuendo, rivestì il braccio destro di scaglie verdi e nere. Senza esitare, colpì il muro con un potentissimo pugno, abbattendolo e, sia lui che la ragazza, si gettarono nel cortile dove videro una figura umanoide avvolta da una strana armatura ossea annerita.

E quella che diavolo è?” esclamò il ragazzo mettendosi di fronte all'albina per proteggerla.

Non preoccuparti fratellone, credo sia dalla nostra parte.” disse la ragazza fissando con i suoi occhi blu quella strana figura, la cui armatura si ritirò man mano, permettendo ai due di osservare la ragazza dai capelli tigrati.

La ragazza si girò verso di loro, leggermente sorpresa “Beastman e Animal Queen? Cosa ci fanno due eroi di Fairy Tail qui?”

Siamo qui per aiutare!” spiegò l'albina sorridendo quando un rumore di gomme echeggiò nel cortile e, dall'edificio, spuntò un blindato che puntò immediatamente verso la ragazza più vicina.

La giovane, tuttavia, saltò in alto e affondo le unghie, ora diventate degli affilati artigli, nel metallo come se fosse burro. Il ragazzo alla guida sbuffò e iniziò a fare diverse curve per farla cadere ma senza successo.

Evitando al pelo i due eroi appena arrivati, passò attraverso il buco nel muro creato da Beastman e accelerò violentemente.

Sei davvero fastidiosa!!!” urlò il moro aprendo il finestrino per poi far uscire Ginger che andò contro la ragazza inglobandole la testa ed emettendo degli sbuffi di gas viola. La giovane sentì le forze mancargli e la vista iniziò ad annebbiarsi.

Maledicendo il guidatore, cercò di resistere il più a lungo possibile ma dopo una curva secca, cadde di lato, venendo afferrata al volo dalle gambe di Animal Queen, le cui braccia si erano trasformate in grosse ali bianche.

Bye-bye my friend!!!” urlò il moro “Ci rivedremo presto se mai ci saranno altri furti di olive!” e accelerò ancora, allontanandosi in pochi secondi.

Uff... quel Cloud non sa mai regolarsi!” commentò l'albina gonfiando le guance.

Lo conosci?” domandò l'altra ragazza.

Sì, abbiamo già avuto modo di affrontarlo. E' un antieroe e combina un sacco di guai ma ogni volta riesce a sfuggirci... però non è così pericoloso da ricevere l'attenzione dei nostri eroi più forti.” spiegò l'albina “Ma parliamo d'altro! Io sono Lisanna Strauss e quel ragazzo che sta correndo verso di noi è mio fratello, Elfman!”

Perché me lo stai dicendo? Non ci tieni alla tua identità segreta?” domandò la castana e Lisanna, sorridendo, disse “Non sarebbe equa come cosa, in fondo sappiamo già chi sei, Alissa Drifter, o devo chiamarti Clawn Tiger?”

Conosci già la mia identità segreta?” domandò l'altra assottigliando lo sguardo mentre le unghie iniziavano lentamente ad allungarsi.

Certo! Il nostro master è molto bravo in queste cose ma non preoccuparti...” la rassicurò Lisanna “... non siamo qui per affrontarti, bensì per proporti di far parte della nostra Lega!”

Alissa la fissò per qualche secondo in silenzio ma poi chiese “Come mai lo state chiedendo a me?”

Perché il master ti ritiene degna e vuole evitare che tu prenda la strada per la vendetta, ma non so a cosa si riferisse di preciso.” spiegò Lisanna, mentre Elfman le raggiungeva, estraendo nel mentre uno strano CD dai suoi pantaloni bianchi.

Alissa chiuse per un attimo gli occhi e quando li riaprì, chiese “Accetto, ma possiamo passare da casa mia? Devo prendere alcune cose”.

Certo, nessun problema!” rispose Lisanna e suo fratello azionò il dispositivo di teletrasporto che li fece svanire dalla strada, mentre in lontananza si udivano le prime sirene della polizia.



§ § §



Uhm... sedici... no, diciotto uomini.” osservò Erza dall'alto dell'edifico, scrutando la banca con uno strano binocolo “Credo che abbiano con sé anche delle droghe illegali...”

Sono tutti provvisti di armi di grosso calibro, potrebbe venirne fuori una situazione alquanto spinosa.” aggiunse un ragazzo di fianco a lei, il cui volto era coperto da una maschera integrale blu dai bordi dorati, mentre il corpo era avvolto da un mantello con cappuccio del medesimo colore.

Cosa proponi, Gerard?” domandò Erza spostando lo sguardo sulla figura del ragazzo che, togliendosi il cappuccio, lasciò liberi i suoi corti capelli blu “Credevo che tu rispettassi le identità segrete degli altri”.

Erza gli sorrise e disse “Beh, qui ci siamo solo, tu... e quel ragazzo che hai portato quassù.” indicando un giovane appoggiando contro un muro poco dietro di loro.

Era un ragazzo alto e slanciato, dal fisico temprato e con la carnagione molto pallida. I lunghi capelli neri, legati in una coda, ricadevano candidamente sul mantello bianco del suo costume, mentre gli occhi, neri anch'essi, scrutavano la ragazza in armatura.

Sotto al mantello, indossava un paio di pantaloni neri e la parte superiore di una tuta scura senza maniche. Intorno alla vita portava una cintura su cui erano installate delle piccole luci, in quel momento spente, e le amni erano coperte da dei guanti metallici.

Reito Keiro, giusto?” domandò Erza “Ops... scusami per la mancanza di rispetto. Preferisci essere chiamata Hikari Bringer?”

Mi è indifferente.” commentò freddamente il ragazzo chiudendo gli occhi e tornando al suo silenzio.

Erza spostò lo sguardo da Reito a Gerard “Devo dire che il tuo allievo non è molto socievole”.

Non è mio allievo.” commentò Gerard con un tono leggermente divertito “Volevo chiederti di portarlo con te alla Lega di Fairy Tail. Io sono un eroe etichettato però come antieroe da molti e non posso far parte di una Lega regolare”.

Erza annuì mostrando un tenue sorriso. Lo conosceva da diversi anni e avevano combattuto assieme contro svariati nemici, ma quando era saltato fuori lo scandalo secondo cui lui faceva parte di un organizzazione criminale, nessuna Lega lo aveva più visto di buon occhio e quindi era diventato una sorte di antieroe, seppur il suo cuore fosse completamente puro.

Quindi che facciamo?” domandò ancora la ragazza, riportando lo sguardo sulla banca.

Io e te dalle finestre, Reito dall'alto. Che ne pensi?” propose Gerard e la ragazza annuì, ritrovandosi d'accordo. Subito dopo, saltò giù dall'edificio e, grazie alle sue ali metalliche, planò fino alla prima finestra, sfondandola senza problemi.

Reito...” iniziò Gerard prima di seguire la compagna “... aspetta il momento adatto per colpire.” e si lanciò giù. Un'aura dorata lo avvolse completamente e, non appena toccò un cornicione, riuscì a saltare fin dall'altra parte della strada con una velocità incredibile, sfondando un'altra finestra.

Quando atterrò all'interno dell'edificio, due terroristi erano già stati messi fuori gioco dalle lame di Erza, la quale aveva preso a combattere con due energumeni, visibilmente dopati dalle droghe.

Gerard corse verso di lei urlando il suo nome. Senza neanche guardarlo, la ragazza indietreggiò insieme alle sue lame e lui, saltando, le passò davanti. In un istante, si lanciò addosso ai due energumeni che cercarono di afferrarlo ma lui svanì in un flash davanti a loro e delle lame, essendo colti alla sprovvista, li trapassarono da parte a parte, abbattendoli.

Gerard e Erza si misero schiena contro schiena e le spade della ragazza crearono due cerchi intorno a loro, proteggendoli dai proiettili degli altri terroristi. Dopo un breve sguardo d'intesa con Gerard, Erza scagliò le sue spade in avanti, costringendo i vari nemici a mettersi al riparo.

Il ragazzo ne approfittò subito e, muovendosi radente al terreno, girò attorno ad una colonna e colpì tre nemici sul fianco, mandandoli al tappeto, per poi saltare fino alla parte superiore della sala e gettarne due di sotto con dei calci.

Dalla parte opposta della sala, un terrorista alzò il suo fucile per sparargli, ma una spada calò dall'alto, tagliandogli la canna a metà. Erza gli fu subito addosso e con un rapidissimo fendente lo eliminò del tutto.

Dietro di lei, un terrorista le puntò una pistola contro la schiena ma, prima che potesse premere il grilletto, una terrorista alta sul metro e settanta, dai capelli neri gli afferrò il braccia, torcendoglielo dietro la schiena.

Gah! Che stai facendo?!” urlò l'uomo e la giovane, sorridendo, disse “Il mio lavoro” e gli lussò la spalla, schiacciandogli poi la testa sotto al suo stivale nero. Erza la fissò in silenzio la ragazza “Tu saresti?”

Attualmente mi chiamo Elizabeth.” spiegò la ragazza, mentre i capelli si schiarivano, diventando rossi come quelli di Erza e gli occhi, prima azzurri, passavano al giallo scuro.

Legandosi i capelli in una coda alta disordinata, la ragazza aggiunse “Ma penso che tu mi conosca come Shapes!”

Erza annuì lentamente. Conosceva di fama la ragazza dai mille volti che era riuscita ad infiltrarsi in molte organizzazioni criminali e a distruggerle dall'interno, eppure non faceva parte di alcuna Lega.

Dopo non andartene, Dobbiamo parlare.” spiegò Erza e la ragazza, mostrando uno strano sorriso, prese la pistola del terrorista sotto di lei e sparò in testa ad altri due, uccidendoli con un colpo.

Dall'alto caddero altri terroristi svenuti e ormai ne mancavano una mezza dozzina ma quelli rimasti si ficcarono delle strane siringhe nel braccio e, dopo pochi secondi, una strana aura oscura si impadronì di loro.

Tutti e sei crearono delle protesi oscure dalle braccia e si avventarono contro Erza che riuscì a difendersi da tutti i primi attacchi, prima che Gerard, piombando dall'alto, schiacciasse la testa al più vicino dei nemici.

Questa droga è un nuovo tipo.” osservò il ragazzo evitando un fendente laterale di un nemico.

Lo so, ora possono ottenere poteri molto più potenti e pericolosi.” spiegò Erza “Non siamo ancora in grado di capire da chi ottengano tutte queste droghe”.

Allora anche dei pezzi grossi come voi hanno dei difetti.” commentò Shapes con un ghignetto sulle labbra “Non mi sorprende che vi stiano prendendo a calci in culo”.

Erza fece per ribattere ma in quel momento, i cinque nemici rimasti saltarono tutti in alto per attaccarli con il loro peso. Dalla strana arrivarono decine e decine di proiettili di luce che colpirono tutti quanti i bersagli, scagliandoli in fondo alla banca.

Erza e Shapes si girarono verso l'entrata e videro Reito camminare verso di loro, con la luce del sole appena sorto dietro di lui. La luce iniziò a filtrare anche dalle finestre e, in poco tempo, divenne tutto più chiaro.

Reito alzò le braccia, distendendole in avanti e la luce riflessa dai suoi guanti si solidificò, prendendo la forma di dieci lame a forma di mezzaluna, una per dito.

I nemici si alzarono in quel momento, scrutando il ragazzo con i loro occhi pieni di follia.

Dieci lame. Dieci braccia.” iniziò Reito fissandoli uno a uno “Fate ancora un passo e le vostre braccia faranno una brutta fine”.

I terroristi non badarono minimamente alle sue parole e scattarono in avanti. Un secondo dopo, le loro braccia ruzzolarono sul pavimento, mentre le dieci lame di luce di Reito si conficcavano nel muro alle loro spalle.

Dopo i primi secondi di incredulità, si gettarono a terra, iniziando ad urlare e a dimenarsi come se fossero posseduti. Dopo pochi secondi, anche l'ultimo di loro smise di muoversi a causa della perdita di sangue.

Un potere molto potente.” commentò Erza alle sue spalle e Gerard “E' stato iniziato a quel modo di usarlo... non è colpa sua, ed è per questo che vorrei che entrasse a far parte della vostra Lega”.

Un assassino eh? Interessante.” commentò Shapes sedendosi su una scrivania e dandosi una spolverata ai pantaloni militari e alla maglietta nera senza maniche.

Erza fissò il suo compagno per qualche secondo, dopodiché riportò lo sguardo su Reito “Se a lui sta bene, non vedo alcun motivo per non farlo unire a Fairy Tail”.

Ti ringrazio.” disse Gerard sorridendo sotto la maschera per poi voltarsi verso l'uscita, senza riuscire a vedere il rossore sulle guance di Erza. Dopo averla salutata, saltò nuovamente in alto e uscì da una finestra, prima che la polizia potesse fare irruzione e cercare di arrestarlo.

Oh un'eroina di Fairy Tail!” esclamò un poliziotto notando Erza che dopo aver indicato i vari terroristi ancora in vita ai poliziotti, si era avvicinata a Reito “Quindi?Sei pronto ad unirti a noi?”

Il ragazzo rispose con una scrollata di spalle “Finché non mi darete troppo fastidio, non ci saranno problemi”.

La ragazza annuì per poi voltarsi verso Shapes, ancora intenta ad osservarla con un sorrisetto bastardo sulle labbra “Per caso vuoi chiedere anche a me di unirmi alla vostra Lega delle fate di zucchero?”

Erza assottigliò lo sguardo e si piantò davanti a lei. Con un semplice colpetto della mano, spaccò la scrivania sulla quale era seduta, costringendola ad alzarsi “Ascoltami bene... master Makarov ha bisogno di tutti i giovani eroi possibili e non sarò io ad impedirti di unirti a noi, ma se proverai a usarci per i tuoi scopi, stai pur certa che te la farò pagare”.

Shapes non batté ciglio e annuì una volta sola, dopodiché, Erza prese dall'armatura il sistema di teletrasporto. Reito si avvicinò alle due ragazze e tutti e tre vennero teletrasportati sulla stazione della Lega.



§ § §



Il giorno dopo, nella sala grande della Lega, tutti i membri ufficiali erano riuniti per assistere alla cerimonia indetta per le nuove reclute.

Makarov attese che tutti quanti si fossero seduti e, andando poi in cima ad una breve scalinata, davanti alla quale erano presenti le reclute, iniziò “Tempi difficili ci attendono. Tempi duri e pieni di difficoltà. L'Avatar ormai incombe su di noi e su tutta Magnolia così come tutte le altre città. Da soli possiamo rallentarli, da soli possiamo ferirli ma da soli non possiamo sconfiggerli del tutto e questo lo sappiamo benissimo”.

Fece una breve pausa, scrutando i volti dei presenti.

Lo sappiamo benissimo ed è per questo che oggi siamo qui per dare il benvenuto ai nostri nuovi compagni! Il loro cuore è forte e sanno a cosa stanno andando incontro ma, se resteremo uniti, né il loro spirito né il nostro vacilleranno mai!”

Tutti i presenti esplosero in un urlo corale, applaudendo alle parole del master e Mira, pochi secondi dopo, lo affiancò, tenendo tra le mani un cuscino di seta rossa sulla quale erano presenti dei piccoli medaglioni con il simbolo della Lega impresso sopra.

Yugure Yoru, Shi No Buki.” chiamò il master e il ragazzo salì la breve scalinata . Il master gli porse un medaglione “Che la tua lama possa portarti sulla retta via e proteggere i tuoi compagni dall'oscurità”. Yugure annuì e prese il medaglione, tornando poi di fianco agli altri.

Neren Ekirus, Sorriso Cremisi.” questa volta toccò all'eroina con il potere del sangue farsi avanti. “Il tuo spirito è forte e il tuo potere è grande. Non permettere al male di farti vacillare.” sussurrò il master e la ragazza annuì, prendendo il medaglione e tornando al suo posto, mandando uno sguardo carico di sfida ad Alex, seduta in prima fila, la quale le sorrise.

Reito Keiro, Hikari Bringer”. Quando il ragazzo fu davanti al master, Makarov disse “Il tuo potere è la luce e possa esso aiutarti a dissipare l'oscurità che ti parerà di fronte”.

Noemi Inuzumi, Nozomi.” la ragazza si avviò verso di lui e, per fortuna, nessuno notò lo sguardo assassino di Juvia e quello disperato di Gray, di fianco a lei. “Il tuo cuore puro ti aiuterà a superare le difficoltà, non dubitare mai di lui e del tuo istinto”.

Shino Kirigaya, Shapes.” l'ultima arrivata camminò con il suo solito sorriso sulle labbra ma la voce del master la lasciò sorpresa “Gravi ferite ti fanno soffrire, il passato ti costringe a ricordarlo ma il futuro ti aiuterà a lasciarlo andare”.

Sora Melodian, Sound Man.” il ragazzo camminò svogliatamente verso il master ma il suo sguardo rimase serio davanti alle parole del vecchio “Non cercare la vendetta per il passato, pensa solo a trovare una via per il tuo futuro”.

Emily Harada, Little Queen.” la compagna di Lucy e Levy avanzò lentamente, avvertendo gli sguardi degli altri su di sé, ma la cosa non la fermò minimamente “Grande è la tua voglia di giustizia, fa che questa luce non ti accechi e ti porti verso la strada sbagliata”.

Deneb Hunter, Oplon.” l'eroe che aveva già aiutato Gray camminò con prontezza fin davanti all'anziano “La tua volontà e il tuo spirito rinforzano il tuo potere, non dubitare dei tuoi compagni e difendili fino alla fine”.

Alissa Drifter, Clawn Tiger.” la giovane ragazza si avviò verso il master, sotto lo sguardo contento di Lisanna e Elfman “I tuoi artigli sono la tua arma ma non macchiarli con il sangue voluto, altrimenti diventeranno la tua rovina”.

Quando anche Alissa fu tornata al suo posto, Makarov alzò un pugno verso l'alto “Diamo il benvenuto ai nostri nuovi compagni e facciamo capire all'Avatar che non si scherza con Fairy Tail!”

Un nuovo urlo echeggiò per la sala e questa volta, la maggior parte delle reclute vi prese parte.

Makarov osservò silenziosamente i suoi figli unirsi alla baldoria, tirando nel mezzo i nuovi arrivi, dopodiché si girò verso l'enorme finestra, osservando la Terra poco lontana.

-La nostra mossa l'abbiamo fatta... ora non ci resta che aspettare quella dell'Avatar.- pensò il master ben sapendo che non sarebbe tardata ad arrivare.



















Angolo dell'autore:

Good evening!

Come ve la passate? Credevate che mi fossi dimenticato delle altre fic vero? Beh, ora che la mia raccolta di scontri si è fermata (fino a settembre) posso tornare alla carica con le altre! In teoria mancherebbe ancora una OC buona ma la sua utente non me l'ha mai inviata e quindi ho deciso di procedere comunque.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ricordo che nel prossimo capitolo vi sarà una vista generale sulla nuova vita dei nostri eroi ( e caso mai dei nostri antieroi anche) mentre il capitolo dopo sarà dedicato interamente agli OC che hanno deciso di far parte del male!

Detto questo vi saluto e ci vediamo alla prossima!

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Capitolo 5
*** Nuova vita, nuove regole ***



NUOVA VITA, NUOVE REGOLE





La sveglia iniziò a suonare all'improvviso, molestando il sonno della giovane con una sirena assordante e costante. Dopo i primi secondi di immobilità, la ragazza infilò la testa sotto al cuscino ma non servì a niente.

Shinoooo... spegni quella maledetta cosa...” mugugnò Neren da sotto il cuscino sbattendo i piedi sul materasso. Nella piazza sotto di lei, essendo le due sistemate in un letto a castello, Shino allungò pigramente un braccio verso il comodino e, dopo aver toccato la sveglia, trasformò la mano in un pezzo d'acciaio per poi distruggere il piccolo apparecchio con un colpo solo.

Tuttavia, il danno era fatto e il sonno tanto desiderato non sarebbe più ritornato.

Neren si mise seduta con gli occhi semichiusi grattandosi svogliatamente la testa. Si girò poi verso sinistra e si inclinò in avanti, dimenticandosi del tutto di essere ad almeno due metri dal suolo.

Dopo un brevissimo urlo, si piantò di faccia nel pavimento, restando sdraiata per diversi secondi, mentre la sua compagna di stanza si alzava sbadigliando sonoramente.

Passandosi una mano tra i lunghi capelli rossi completamente scompigliati, Shino camminò verso la porta, non curandosi di essere passata sopra alla sua compagna che, con una vena pulsante sulla fronte, si rialzò subito “Ehi brutta maleducata! Guarda dove metti i piedi!”

Shino si fermò per un attimo, girandosi verso Neren e trasformando il suo volto per renderlo uguale a quello della supereroina del sangue “Ehi brutta maleducata! Guarda dove metti i piedi! Gne gne gne...”

Neren assottigliò minacciosamente lo sguardo e si scrocchiò le nocche “Stai cercando rogne?”

L'unica rogna che mi viene in mente ora è che ho fame... perciò non rompere!” ribatté Shino con un leggero ghigno per poi uscire dalla stanza, venendo rimbeccata dall'amica “Almeno togliti il pigiama!”

La rossa si guardò il corpo e solo allora si ricordò di essersi messa il pigiama bianco, composto da pantaloncini e maglietta, che le era stato consegnato da Mira la sera prima, dato che ora la maggior parte di loro viveva lì. Dopo essere rientrata, indossò una maglietta rossa senza maniche con una croce dietro, dei pantaloni neri lucidi, un paio di scarpe rosse semplici e un giubbotto di pelle nero.

Di fianco a lei, invece, Neren si vestì con dei jeans blu, delle scarpe da ginnastica nere e una maglietta larga nera con dei tribali grigio scuri. Dopo essersi date una sistemata ai capelli, si incamminarono verso la mensa della Gilda, trovandola stranamente vuota.

Per caso abbiamo saltato l'ora della colazione?” domandò Neren guardando poi un orologio appeso alla parete. Erano solo le otto e mezza del mattino.

Tsk, chi se ne frega. Io voglio soltanto mangiare ora.” sbuffò Shino dirigendosi verso un robot cuoco che le servì la colazione a base di bacon con uova, pane tostato e succo d'arancia. Subito dopo di lei, Neren si fece servire con del latte caldo e dei cereali.

Dopo essersi sedute ad un tavolo, si guardarono attorno. Poco lontano da loro videro Reito intento a leggere un giornale e anche il suo vestiario, come il loro, era molto semplice, dato che indossava solo delle scarpe da ginnastica nere, un paio di jeans scuri e una camicia con dei disegni bianchi sopra. Visto il suo carattere, però, solo Yugure era riuscito a scambiarci qualche parola.

Finalmente vi siete svegliate anche voi.” commentò una voce maschile alle spalle di Shino che, voltandosi, vide Deneb con un vassoio in mano e un piatto vuoto. Evidentemente aveva appena finito di mangiare.

Il giovane indossava un abbigliamento casual composto da una maglietta a maniche corte grigio scura, dei jeans blu, un paio di stivali militari neri e un orologio da polso con il cinturino nero.

Ehi Deneb... ma per caso qua ci si sveglia alle sei? Non c'è nessuno...” commentò Neren bevendo poi un sorso di latte. Il ragazzo andò a posare il vassoio dove lo aveva preso e tornò poi a sedersi di fianco alla ragazza “Beh, gli altri sono dovuti andare a scuola. Strano che tu non sia con loro”.

Neren si paralizzò di colpo, metabolizzando le parole del suo compagno. Dopo aver posato delicatamente la scodella, domandò “Scuola... quale scuola?”

La scuola dove vanno Natsu, Lucy e tutti i tuoi altri compagni.” spiegò Mira alle sue spalle con uno strano bagliore rosso negli occhi e un'aura oscura tutt'attorno “Tutti gli eroi dai diciott'anni in giù devono andare a scuola”.

C... cosa?! Ma... ma... ma...!” iniziò Neren additando Shino che, alzando un sopracciglio, le disse “Spiacente mocciosa, io ho ventitré anni”.

A... allora...!” continuò la ragazza dai capelli verdi voltandosi verso Deneb che le disse “Idem”.

E Reito allora?!” chiese poi Neren e il ragazzo, avendola sentita, si limitò a solidificare la luce sopra alla sua mano, materializzando il numero ventidue.

Non vorrai dirmi che stavi pensando di marinare la scuola...” sibilò Mira.

Neren deglutì e negò velocemente con la testa “No no! Stavo giusto per andare a prepararmi!”

Bene, allora lascia che ti aiuti!” si propose Mira sollevandola per il colletto per poi trascinarla rapidamente verso le loro stanze “Dobbiamo farti indossare l'uniforme e so già che non sarà facile!”

No ti prego! Nessuna uniforme da femminuccia! Ti pregoooooooo!” urlò Neren mentre le porte della mensa si chiudevano davanti a lei, dividendola del tutto dai suoi compagni i quali fissarono la scena nel silenzio più assoluto.

Solo dopo qualche secondo Shino si concesse una breve risata.

Perché ridi?” domandò Deneb senza una qualche particolare emozione nella voce.

Perché quella mocciosetta vuole sempre combattere ma si è fatta mettere in riga in mezzo secondo da una presunta santarellina.” spiegò Shino alzando le spalle “Non a caso Mira è tra le eroine più forti del mondo”.

Non dovresti sottovalutare una tua compagna.” commentò Deneb “Potrebbe batterti in un duello”.

Oh? Spiacente bello ma molti di voi non potrebbero neanche toccarmi.” sibilò Shino portandosi poi il bicchiere vicino alle labbra, notando una barriera color zaffiro che impediva al succo di uscire.

Con uno schiocco delle dita, Deneb dissolse la piccola barriera e si alzò in piedi “Ci sono altri metodi per poter vincere.” incamminandosi verso l'uscita subito dopo. Shino si limitò a ghignare ma, prima che potesse ribattere, un allarme generale risuonò per tutta la Lega.

Rilevata minaccia di classe A! Shapes, Hikari Bringer e Oplon a rapporto nell'ufficio di Master Makarov!”

La ragazza a momenti si strozzò con il succo d'arancia ma fu rapida a riprendersi per poi uscire di corsa dalla mensa, seguita a ruota da Reito. Neanche la colazione poteva godersi in santa pace...



§ § §



Emily si guardò attorno vagamente confusa per poi tornare a leggere il suo libro. Qualcosa non andava.

Alla sua destra, Lucy e Levy stavano chiacchierando tranquillamente tra di loro, mentre Gajeel, Natsu, Elfman e Gray si insultavano sonoramente con Juvia alle spalle di quest'ultimo, ovviamente con gli occhi a forma di cuore.

Poco più dietro, Sora e Yugure erano seduti silenziosamente ai loro posti, intenti a farsi i fatti loro, con Archer che, seduto alla destra di Yugure, scoccava qualche occhiata imbarazzata, di tanto in tanto, alle altre ragazze presenti nella classe.

Noemi ed Alex, ad esempio, che erano intente ad ascoltare alcune direttive di Erza, mentre poco dietro Lisanna si divertiva a fissare le loro espressioni che mutavano di frase in frase.

Le ultime presenze, di fianco a Emily, erano Alissa, completamente presa dallo smalto per le unghie viola acceso che si stava spalmando sulle unghie con precisione chirurgica e una ragazza dai lunghi capelli castani intenta a fissare dei tarocchi sul suo banco. A quanto aveva capito, si chiamava Cana Alberona.

C'erano molte domande nella testa della ragazza amante dei libri. Tipo: perché quelle persone che non aveva mai visto ora erano nella sua stessa classe? Perché Lucy e Levy, benché le facesse piacere la cosa, erano nella sua stessa classe? Perché lei, che aveva diciassette anni, si ritrovava in una classe dove tutti gli altri ne avevano diciotto?!

Prima che potesse domandarsi altre cose, la porta della classe si aprì e un uomo dai capelli arancioni tirati all'indietro e con una leggera barba del medesimo colore, fece il suo ingresso, andando a mettersi dietro alla cattedra.

Insegnante in aula!” tuonò Erza e tutti filarono al loro posto, non senza sbuffare o sbadigliare, soprattutto il gruppetto di ragazzi rissosi. L'uomo sorrise alla classe e, dopo essersi sistemato la cravatta abbinata al completo elegante nero e beige, disse “Buongiorno studenti, mi chiamo Gildarts Clive e, d'ora in poi, sarò il vostro insegnante! Prima di incominciare con l'appello, ci sono domande?”

Il primo ad alzare la mano fu Archer “Mi pare di capire che tutti quanti i presenti facciano parte della Lega di Fairy Tail... quindi, perché diavolo ci sono finito anche io in questa classe?! Ho già detto che non sono interessato!”

Lo sappiamo bene, ma essendo tu una persona dotata di superpoteri, abbiamo deciso che sarebbe stato meglio tenerti sotto controllo in qualche modo. Così eviterai di creare disordini a scuola.” spiegò Gildarts con un sorriso, facendo irritare il ragazzo. L'avevano scambiato per un teppistello da due soldi, per caso?!

Fu il turno di Emily ad alzare la mano “Vorrei sapere come mai sono finita in questa classe... io frequento il secondo anno e tutti gli altri sono già al terzo”.

Abbiamo visto i tuoi voti e siamo sicuri che con la tua mente non avrai problemi a saltare dal secondo al terzo anno. Complimenti per la promozione!” disse Gildarts sorridendo. Emily non parve molto colpita dalla risposta, ma vedendo i sorrisi delle sue amiche, si limitò ad annuire.

Bene, ora che abbiamo finito, iniziamo con l'appello!” cominciò l'uomo aprendo un registro per poi prendere in mano una penna. Dopo aver firmato la sua presenza, iniziò a chiamare i vari studenti, segnadoli presenti non appena sentiva la parola “Presente”.

Alberona Cana...” Emily notò subito come la ragazza avesse assunto un'aria alquanto seccata non appena era entrato Gildarts. Che si conoscessero già? “Dragneel Natsu... Drifter Alissa... Ekirus Neren...”

Gildarts si guardò attorno non avendo ricevuto risposta “Per caso Neren è assente?” domandò poi, un secondo prima che la porta si aprisse di scatto, mostrando una Mira alquanto provata intenta a trascinare Neren per la divisa scolastica.

Dopo averla messa davanti al suo banco, Mira uscì dall'aula salutando Gildarts e gli altri.

Ehi ehi ehi! Come mai lei non resta in classe?!” si lamentò Neren sistemandosi sulla sedia ed Erza le rispose “Perché lei si porta avanti con le lezioni durante il suo tempo libero”.

La ragazza sbuffò e si accasciò sul banco. Uno spirito libero come lei rinchiuso in una scuola. Sembrava una barzelletta...

Intanto, Gildarts riprese a fare l'appello “Fullbuster Gray... Harada Emily... Heartphilia Lucy... Inuzumi Noemi... Kiritsugu Archer... Loxar Juvia... McGarden Levy... Melodian Sora... Redfox Gajeel... Scarlet Erza... Smith Alex... Strauss Elfman... Strauss Lisanna... Yoru Yugure. Ok, ci siamo tutti.” concluse poi, lanciando un'occhiata alla classe e alla disposizione degli studenti.


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Bene, dato che questa classe è molto... speciale, sarebbe logico pensare a delle lezioni diverse rispetto a quelle delle altre classi. Con materie del tipo: utilizzo dei propri poteri, come salvare correttamente i civili e cose simili.” disse Gildarts con sguardo serio, risvegliando l'interesse di molti dei presenti. Niente materie noiose e teoriche? Quella classe cominciava ad essere interessante!

Invece andremo avanti come ogni buona classe di questo istituto!” continuò Gildarts mostrando un sguardo divertito “Su, aprite i vostri libri di testo d'inglese a pagina dodici!”

Le speranze e i sogni di libertà degli studenti vennero mandati in frantumi con quelle poche parole. Solo Lucy, Levy, Emily ed Erza parvero compiaciute della cosa, ma per gli altri quella era una doccia fredda.

Le prime due ore furono lunghe, noiose e senza fine. Quando la campanella del primo intervallo risuonò per la scuola, Natsu si alzò in piedi con le lacrime agli occhi, abbracciando Gray e Gajeel, anch'essi con le lacrime agli occhi.

Anche gli altri si alzarono dai loro posti, iniziando a chiacchierare tra di loro, con alcuni degli studenti che uscirono dalla classe.

Yugure andò sul tetto della scuola, avvicinandosi alla rete che delimitava il perimetro, e si mise a fissare il giardino sottostante con sguardo annoiato.

Anche tu avevi bisogno di un po' d'aria, eh?” domandò Neren avvicinandosi al ragazzo per poi fermarsi alla sua sinistra “Non ne potevo più di quella stanza!”

Il ragazzo si limitò ad alzare un sopracciglio senza dire nulla e allora Neren riprese “Beh, neanche un 'Hai ragione' o qualcosa di simile? Non mi sorprende che tu e Reito andiate tanto d'accordo!”

Lui è più un tipo d'azione e ha un conto in sospeso con me.” si intromise Archer alle loro spalle fissando Yugure con un ghigno.

Neren si girò per scoccargli un'occhiata annoiata “Mi dispiace, ma dovrai aspettare la fine delle lezioni. Se ti beccano ad usare i tuoi poteri ti faranno a pezzi”.

Ah! Non lo scopriranno mai. Sarà una cosa molto veloce.” sibilò Archer mentre i suoi capelli iniziavano a schiarirsi e la pelle a scurirsi. Un istante dopo creò due pugnali di cristallo rosso nelle mani e si preparò a combattere.

Dopo una rapida occhiata, Yugure fece fuoriuscire due pugnali d'acciaio dalle maniche della divisa e mimò la posizione del suo avversario. Neren indietreggiò lentamente e, benché la voglia di gettarsi a sua volta nello scontro fosse incontrollabile, l'idea di un'Erza incazzata nera riuscì a tenerla ferma. Ci sarebbero stati altri scontri, uno in meno non l'avrebbe uccisa, anzi...

Uff... mai un po' di pace quassù...” commentò Sora dal suo punto sopraelevato dove si era sistemato per sonnecchiare. Neren non si girò neanche a guardarlo ma gli domandò “Secondo te chi vincerà?”

Il ragazzo del suono fissò con sguardo spento i due duellanti e, sdraiandosi di lato con la testa posata sul palmo di una mano, sussurrò “Archer è in vantaggio”.

Questo non risponde alla mia domanda.” osservò Neren sedendosi di fianco alla porta.

Archer può evocare quante armi di cristallo vuole. Yugure ha solo due pugnali a quanto vedo.” commentò Sora “Se si spezzeranno, sarà la sua sconfitta”.

Quindi deve solo evitare di rompere le sue armi per vincere?” chiese allora Neren immaginandosi quel finale e la cosa la annoiò un po'. Sarebbe stato troppo scontato come finale.

Sora non si degnò neanche di risponderle dato che i due scattarono l'uno verso l'alto, incrociando le lame a pochi centimetri dai loro volti, generando diverse scintille. Subito dopo, Archer cercò di colpirlo con un calcio basso ma Yugure balzò all'indietro e l'albino ne approfittò per scagliargli addosso i suoi due pugnali di cristallo, che vennero prontamente deviati.

Prima ancora che si dissolvessero in aria, Archer ne creò altri due e si lanciò nuovamente contro Yugure, menando due fendenti dai lati. Il biondo fece un rapido scatto in avanti, finendo tra le braccia di Archer per poi colpirlo con una gomitata sullo sterno.

Il ragazzo accusò il colpo e indietreggiò ma non senza tirare un calcio verso l'alto. Yugure schivò abilmente il colpo tirando indietro la testa, ma una sottile linea rossa si disegnò sulla sua guancia destra.

Neren e Sora sgranarono leggermente gli occhi, notando poi una lama di cristallo fissata alla punta della scarpa di Archer, che mostrò un sorriso beffardo “Che c'è? Non riesci ad evitare un attacco semplice come quello?”

Yugure si passò il dorso della mano sulla ferita e, un secondo dopo, fu di nuovo davanti all'avversario che si preparò ad affrontarlo. Contrariamente a quanto previsto, il biondo abbassò le braccia e tentò di colpire Archer al volto con un calcio in affondo, ma l'albino evitò prontamente inclinando la testa di lato.

Subito dopo, Yugure indietreggiò di qualche metro “Il mio colpo non è arrivato da un punto cieco, eppure ti ho colpito”.

Archer sgranò gli occhi avvertendo il calore del sangue mentre gli colava lungo la guancia dov'era presente un piccolo taglio. Abbassò lo sguardo e vide una lama spuntare da sotto la scarpa destra di Yugure.

Credevo che avesse solo due pugnali.” commentò Neren alzandosi in piedi per poi materializzare due pugnali di sangue.

Sora la fissò in silenzio. Non era sua intenzione immischiarsi negli affari degli altri. Di certo lo scontro sembrava invitante ma rischiare di farsi del male a scuola, con conseguenze alquanto disastrose vista la presenza di Erza, non era il massimo della furbizia.

Neren si lanciò in avanti pregustando lo scontro ma, dopo appena pochi passi, la porta che dava sul tetto si aprì di colpo e un Gildarts visibilmente infuriato si palesò di fronte agli studenti.

Cosa vedo... tre dei miei studenti intenti a combattere tra di loro...” sibilò l'uomo fissandoli uno ad uno.

I... io non ho fatto nulla! Ero seduta fino a pochi secondi fa!” si giustificò Neren “Diglielo Sora!” ma, purtroppo per lei, il ragazzo si era già voltato dall'altra parte, fingendo di sonnecchiare.

Sembra proprio che Sora non abbia nulla da dire e io penso di aver appena trovato trovato i miei tre volontari per l'interrogazione di matematica di oggi pomeriggio.” disse Gildarts “Su, tornate in classe. La ricreazione è finita”.

Neren e Archer sospirarono pesantemente mentre Yugure si limitò a rinfoderare i suoi pugnali.

Scendendo le scale, Neren si girò infuriata verso Sora “Tu sei un traditore! E tu...!” e puntò un dito verso Archer che, stizzito a sua volta, domandò “Che c'è?”

Sarà una cosa molto veloce.” gli fece il verso Neren “Ma per favore! Ho sentito la stessa frase in Bleach, Dragon Ball e in chissà quanti altri anime e alla fine lo scontro durava decine di episodi! La prossima volta ricordami di non darti retta!”

Archer non mandò giù quelle parole e si apprestò a risponderle per le rime, ma un'improvvisa occhiataccia da parte di Gildarts li zittì del tutto.

-Non finisce qui...- pensarono i due scambiandosi occhiate di fuoco, mentre Yugure e Sora li seguivano nel loro solito silenzio.



§ § §



Noemi correva come una dannata lungo i corridoi della scuola. Non solo si era persa in chiacchiere con delle ragazze su alcuni tipi di dolci ma aveva avuto anche difficoltà a trovare il bagno e ormai la campanella era suonata.

Se arriverò in ritardo Gildarts mi interrogherà di biologia!!!” urlò la ragazza svoltando all'improvviso un angolo per scontrarsi contro un ragazzo e finire a terra sopra di lui.

Dopo i primi secondi di immobilità passati a capire che cosa fosse successo, il ragazzo domandò “Ti dispiacerebbe alzarti?”

Noemi ruotò di poco la testa, poggiando il mento sullo sterno dell'estraneo e si ritrovò a fissare due profondi occhi color ametista abbinati a dei corti capelli neri lisci ed arruffati. Il povero malcapitato era alto sul metro e ottanta circa ed era magro, ma dal fisico robusto a quanto poteva capire la giovane, essendoci sdraiata sopra.

Eh? Ah sì sì, scusami!”

La ragazza si rialzò velocemente e aiutò l'altro a fare lo stesso “Mi dispiace di esserti venuta addosso... anche se potevi spostarti...”

Prego? Sei spuntata da dietro l'angolo correndo come un'indemoniata! Come avrei potuto evitarti?” domandò il ragazzo leggermente confuso dalla botta.

Non lo so... ma potevi comunque provarci!” commentò Noemi gonfiando leggermente le guance. Il ragazzo alzò un sopracciglio, capendo di star parlando con una di quelle persone che voleva sempre aver ragione.

Ok ok, la prossima volta starò più attento.” bofonchiò il giovane passandosi la mano sinistra tra i capelli, mettendo così in mostra il tatuaggio a forma di clessidra nera senza sabbia, posto sul dorso “Piuttosto... perché stavi correndo?”

Noemi si trasformò di colpo in una statua, iniziando a tremare pochi secondi dopo.

Devo tornare in classe!” urlò subito dopo, mettendosi a correre lungo il corridoio, sotto lo sguardo scioccato del moro “Tsk... ce n'è di gente strana in questa scuola...”

Noemi aprì di colpo la porta della classe, scoprendo con orrore che Gildarts la stava aspettando. L'uomo le sorrise per poi chiederle “Pronta per l'interrogazione di biologia?”

Un urlo di terrore risuonò per i corridoi della scuola...



§ § §



Levati”.

Sora alzò lo sguardo, fissando Emily dritta negli occhi.

Perché mai dovrei levarmi?”

Perché questa è la mensa della scuola e tu sei sdraiato come un barbone su una panchina.” spiegò la ragazza con voce fredda.

Dai Lili, possiamo cercare un altro tavolo.” disse Lucy alle sue spalle ma la più giovane del gruppo fu inamovibile “Si sposterà, anche se dovessi usare i miei poteri per farlo”.

Tsk, sei davvero una gran rompi scatole, lo sai?” commentò Sora mettendosi a sedere per poi notare Levy e Cana vicino a Lucy. Dopo uno sonoro sbadiglio, il ragazzo si alzò dalla panchina e si incamminò verso l'uscita della mensa, lanciando rapide occhiate tutt'attorno.

Un sottile ghigno si formò sulle sue labbra e, nel momento stesso in cui Emily fece per mangiare il suo piatto di pasta, si materializzò di fianco a lei grazie alla sua velocità supersonica, le soffiò il vassoio da sotto il naso e tornò al punto da dov'era partito.

La ragazza addentò l'aria con sua somma sorpresa, rendendosi poi conto dell'assenza del suo pasto. Lentamente, ruotò la testa verso Sora che si stava allontanando con il SUO cibo. Un rapido bagliore viola illuminò gli occhi di Emily e, un secondo dopo, i lacci delle scarpe di Sora si sciolsero, facendolo inciampare dopo pochi passi.

Uhm... prevedo scintille tra questi due.” commentò Cana girando un tarocco sul tavolo e infatti Sora, che si era rialzato con la divisa sporca di pasta e budino, e Emily si scambiarono un'occhiataccia talmente feroce da far scaturire scintille in mezzo alla sala.

Lili... è un tuo compagno, te lo ricordi, vero?” domandò Levy leggermente intimorita dall'amica.

Certo che me lo ricordo e proprio perché me lo ricordo non gli ho ancora fatto esplodere la testa contro un muro...” sibilò Emily continuando a fissare il ragazzo che, dopo qualche secondo si incamminò verso i bagni.

-Uno a zero per Emily...- pensò Lucy -... ma perché ho come l'impressione che non sia finita qua?-



§ § §



Ehi, come mai non mangi dentro con gli altri?” domandò Alex sedendosi di fianco a Alissa, sotto ad uno dei tanti alberi disposti nei cortili della scuola.

La ragazza dai capelli tigrati alzò per un attimo lo sguardo dal suo bento, preparatole da Mira “Non sopporto la folla, inoltre qua fuori si sta meglio”.

Capisco... beh ti devo dare ragione. Quella classe sembrava una cella, non è vero?”

Alissa annuì mangiando un altro pezzo di pollo fritto, quando notò lo sguardo languido della sua compagna, completamente assorta dal suo pasto. Sbuffando le mise davanti alla faccia la piccola scatoletta “Vuoi favorire?”

Davvero posso?” chiese Alex con gli occhi circondati da stelline e Alissa annuì. La compagna, allora, prese dei bocconcini di pollo e li mangiò in pochi secondi beandosi del loro sapore “Grazie mille Ali!”

L'altra le sorrise e riprese poi a mangiare quando però avvertì qualcosa di strano. Una sensazione di malessere che la pervase in tutto il corpo. Senza sapere perché, si girò verso le inferriate di ferro che delimitavano il perimetro della scuola insieme a colonne di marmo e, dopo pochi secondi, la vide.

Carnagione lattea, tratti molto femminili, lunghi capelli sciolti color lilla che le arrivavano fin oltre la vita e due grandi occhi color ambra che le fecero provare un brivido freddo lungo la schiena.

Il fisico alto e slanciato era coperto da una lunga gonna blu dai ricami bianchi, una camicetta a maniche corte bianca e dei sandali beige con un accenno di tacco.

Dopo un'ultima occhiata rivolta ad Alissa e Alex, la giovane sconosciuta girò sui suoi tacchi e si allontanò.

Alissa, tuttavia, posò velocemente il bento e si mise a correre verso l'inferriata, balzando in cima con un solo salto. Alex si guardò attorno preoccupata ma vide che nessuno l'aveva vista, così la seguì e si mise a levitare, passando oltre l'inferriata.

Ali che stai facendo?” domandò la bionda fissando preoccupata l'amica che, dopo essersi guardata attorno, individuò l'estranea a parecchi metri di distanza, intenta ad infilarsi in un vicolo.

Senza pensarci troppo, scattò in quella direzione e Alex fu costretta a correrle dietro, dato che c'erano diversi civili nelle vicinanze. Dopo essersi infilata nel vicolo, Alissa scrutò attentamente il luogo per poi continuare a correre, sbucando in un'altra strada, ma ormai l'aveva persa del tutto.

Ali... Ali... ma che ti è preso?” domandò ancora Alex arrivando alle sue spalle. Evidentemente peccava di resistenza fisica.

Quella ragazza...” sibilò Alissa “... ho come l'impressione che sia estremamente pericolosa...”

Alex la guardò con uno sguardo confuso e, pochi istanti dopo, una grossa esplosione si udì in lontananza.



§ § §



Shino si gettò di lato all'ultimo, evitando la macchina che le era stata scagliata addosso. Dopo essersi rialzata, si scostò una ciocca di capelli neri da davanti agli occhi, neri anch'essi, che aveva trasformato per non farsi riconoscere.

Inoltre ora indossava una tuta di pelle nera aderente abbinata a degli stivaletti del medesimo colore, dei guanti senza dita neri e una cintura di metallo con delle piccole tasche agganciate ad essa.

Un'altra macchina le volò addosso ma una barriera dorata a più strati si materializzò davanti a lei e l'auto esplose contro di essa. Deneb, con indosso il suo costume da eroe, si spostò vicino a lei “Tutto bene?”

Sì, mi sto solo annoiando...” commentò Shino lanciando un'occhiata al loro avversario: un uomo con dei tubi collegati alla schiena e le gambe trasformate in otto enormi tentacoli da polpo “Credevo che i mutanti fossero più difficili come avversari, invece questo qua non fa altro che tirarci cose addosso o cercare di afferrarci coi suoi tentacoli”.

Evidentemente non è conscio di quello che fa.” ipotizzò Deneb creando un'altra barriera per proteggerli dall'ennesima auto, mentre Reito gli scagliava contro dei pugnali fatti interamente di luce.

Shino si scrocchiò il collo e lanciò un'ultima occhiata al nemico “Tsk, potrei anche cavarmela da sola... ma voglio tornare al più presto a rilassarmi, perciò voi due mi darete una mano”.

Deneb le scoccò una rapida occhiata “Hai un piano?”

Una cosa del genere.” disse Shino per poi urlare “Ehi! Hikari Bringer! Porta immediatamente il tuo culo qui!”

Il ragazzo in questione si girò verso di lei e la raggiunse in pochi secondi, evitando alcuni detriti scagliatigli addosso dal mutante “Potevi chiederlo più gentilmente”.

Quando vorrò sapere la tua opinione ti farò un fischio, ora ascoltatemi.” iniziò Shino mentre Deneb creava diverse barriere per proteggerli da più lati “Io lo atterrerò, Hikari gli taglierà i tentacoli e io lo finirò. Ad Oplon il compito di coprirci e supportarci”.

Gli altri due annuirono e Deneb dissolse una barriera, permettendo a Shino di scattare verso il mutante. La ragazza prese da delle tasche due piccoli accessori metallici e li agganciò ai polsi, evitando nel mentre due tentacoli.

Quando fu abbastanza vicina al bersaglio, puntò le braccia in avanti e dai due gadget partirono dei sottili fili di ferro che si legarono attorno ai polsi dell'uomo-polpo.

Sfruttando lo stupore del mutante, Shino gli scivolò in mezzo ai tentacoli rialzandosi dietro di lui e, notando una grossa trave di ferro che sporgeva da un edificio, ci saltò sopra e si lasciò cadere oltre ad essa.

Il suo peso, unito allo strattone iniziale, costrinse l'uomo ad inclinarsi in avanti e, suo malgrado, fece una capriola in avanti, schiantandosi con la schiena nell'asfalto. Reito, che si era appostato su una piattaforma sopraelevata creata da Deneb, saltò in alto e scagliò diverse lame circolari di luce, recidendo sei tentacoli, facendo urlare l'uomo per il dolore.

Shino sganciò i fili di ferro e, dopo essersi posizionata sopra alla trave di ferro, saltò in alto per poi calare con un potente calcio indirizzato alla testa del mutante che, vedendola arrivare cercò di colpirla con i due tentacoli rimasti, ma delle barriere azzurre li bloccarono contro il suolo e lo stivale di Shino si stampò completamente nella faccia del bersaglio, facendolo svenire.

La ragazza si pulì poi la suola strusciandola con l'asfalto e si incamminò verso i suoi due compagni.

Stanno diventando sempre più frequenti queste minacce di classe A.” osservò Deneb e Reito annuì lentamente, non troppo interessato alla cosa.

Tsk, possono pure moltiplicarsi quanto vogliono, tanto li batteremo sempre. Sono solo degli insetti.” sibilò Shino per poi estrarre il dispositivo di teletrasporto che, in pochi istanti, li riportò alla Lega di Fairy Tail.



§ § §



Dalla parte opposta della città, una grossa fiammata inondò un vicolo e da essa spuntò fuori un ragazzo con indosso una tuta azzurra intento a correre a più non posso.

Pericoloso! Quel tipo è davvero pericoloso!” urlò il ragazzo con una nuvoletta che gli volava vicino alla testa “Io volevo solo rubare quelle olive! Perché se la sta prendendo tanto?!”

Davanti a lui atterrò una figura completamente avvolta in un mantello nero con ampio cappuccio. La figura cercò di afferrarlo con una mano ma Cloud evitò agilmente la presa correndo sul muro per passare oltre la figura. Senza neanche voltarsi, creò una nuvola di gas verde alle sue spalle e la figura non avanzò oltre.

Dopo svariati minuti passati a correre in quel labirinto di vicoli, Cloud si fermò contro un muro riprendendo fiato e la nuvoletta gli girò attorno.

Jaqueline Louis Smith, detto J.K. ma anche conosciuto come Cloud. Devo dire che la tua fama ti precede”.

Non chiamarmi così! Io odio quel nome!” tuonò il ragazzo accorgendosi solo dopo diversi secondi di una cosa “Chi diavolo ha parlato?!”

Io.” sibilò una voce alle sue spalle e il moro, girandosi, si ritrovò davanti ad un portale nel muro che dava su una stanza arredata con mobili di lusso e quadri. Seduto su una sedia vi era un uomo dal volto in ombra ma con indosso una sfarzosa veste rossa e dorata.

Forse ho mangiato troppe olive...” commentò Cloud scuotendo poi la testa. Le olive non potevano avergli causato delle allucinazioni. Le olive non erano così cattive, anzi non erano per nulla cattive.

Non preoccuparti, non ci vorrà molto. Ti ho contattato per proporti di unirti alla nostra causa.” spiegò l'uomo sorseggiando del vino.

Quale causa? Quella delle olive gratis per tutti?” domandò Cloud inclinando la testa.

No, certo che no. La causa dell'Avatar è ciò che ci manda avanti e un ragazzo come te ci farebbe comodo”.

Tsk, ho già sentito parlare di voi e mi dispiace ma non sono proprio interessato... siete i classici cattivi che credono di essere nel giusto.” sputò Cloud con sguardo disgustato facendo ridere l'uomo “Beh è un vero peccato! Allora non abbiamo più nulla da dirci. X, è tutto tuo”.

Il portale si chiuse di colpo e solo all'ultimo Cloud scartò di lato, evitando la mano di X, la figura avvolta dal mantello nero, che, toccando la parete, la fece esplodere producendo un potente boato.

Il moro continuò a correre ma X, posando la mano su ciò che restava della parete, trasmise una specie di scarica elettrica rossa lungo tutto il muro, facendolo esplodere vicino alla sua preda. Dopo pochi secondi, si avvicinò al punto dell'esplosione e vide Cloud riverso a terra.

Si avvicinò ulteriormente ma il ragazzo si girò di colpo mostrandogli un fiammifero “Vediamo se anche tu fai boom!”

X balzò velocemente all'indietro e Cloud ne approfittò per rialzarsi urlando “Scherzetto!” per poi riprendere a correre raggiungendo un tombino e, dopo averlo aperto, si gettò nelle fogne. La figura avvolta nel mantello lo raggiunse pochi istanti dopo ma non lo seguì, limitandosi a fissare il tombino aperto.

Un portale si aprì nella parete di fianco a lui e l'uomo vestito di rosso disse “Non preoccuparti X, avremo altre occasioni per occuparci di lui. Intanto torna alla base, abbiamo degli ospiti prenotati per domani e non possiamo assolutamente farci trovare impreparati!”

X annuì e attraversò il portale che si richiuse nel più completo silenzio.

L'Avatar iniziava a muoversi e ben presto la città sarebbe piombata nel caos più totale.

















Angolo dell'autore:

Good evening!

Eccoci qua con il secondo dei capitoli/os che mi sono spuntati fuori dalla mente mentre passavo il tempo in campagna!

Ora anche il capitolo di passaggio è andato ma non senza accennare qualche cattivello! Chi capirà, capirà u.u e intanto ho deciso di lasciarvi con una lista dei nomi e nomi da supereroi dei vari OC, così da non creare confusione quando leggete di loro!

I nomi da supereroi in blu indicano gli eroi, quelli in nero sono gli antieroi e dal prossimo capitolo vi saranno anche i cattivi in rosso.

Nome e Cognome – Nome da supereroe

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Yugure Yoru – Shi no Buki

Neren Ekirus – Sorriso Cremisi

Reito Keiro – Hikari Bringer

Archer Kiritsugu – Arciere Scarlatto

Noemi Inuzumi – Nozomi

Alex Smith – La Donna In Bianco

Shino Kirigaya – Shapes

Sora Melodian – Sound Man

Emily Harada – Little Queen

Deneb Hunter – Oplon

Alissa Drifter – Clawn Tiger

Jaqueline Louis Smith – Cloud

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Bene con questo abbiamo finito e ci vediamo alla prossima!

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Capitolo 6
*** Una dimostrazione di forza ***



UNA DIMOSTRAZIONE DI FORZA





La bambina giocava tranquillamente in camera sua, ridendo e mangiando delle caramelle. La madre entrò in quel momento, curiosa del perché stesse ridendo così tanto sua figlia.

La prima cosa che notò fu che la finestra era aperta e la seconda era un sacchettino pieno di caramelle che sua figlia teneva vicino alle gambe.

Susan, dove hai preso quelle caramelle?”

Me le ha date la mia amica!” rispose la bambina indicando la finestra e ovviamente la madre non vide nessuno.

Susan, chi te le ha date? Le hai per caso prese ad Elizabeth?” domandò la madre, leggermente arrabbiata.

No lo giuro! Me le ha date la signora con le ali!” ribatté la figlia indicando ancora la finestra ma alla madre quella parve solo una grande scusa e, dopo averle afferrato un polso, la trascinò fuori dalla camera “Ora andremo a chiedere scusa a Elizabeth!”

Ma mamma...!”

Le voci delle due si persero lungo il corridoio e un'ombra si affacciò alla finestra, a testa in giù.

Si trattava di una ragazza alta sul metro e settantacinque dalla carnagione chiara che però non era completamente “umana”. Il braccio sinistro, infatti, era meccanico e dalla forma scheletrica, completamente nero con le giunture rosse. Lo stesso valeva per la gamba sinistra che terminava con degli artigli simili a quelli dei rapaci, grazie alla quale si stava tenendo al cornicione sovrastante. Dalla schiena le spuntavano due grandi ali scheletriche, anch'esse nere con le giunture rosse, che erano ripiegate per occupare meno spazio.

La giovane inclinò la testa, facendo ondeggiare i capelli neri completamente spettinati e spinosi, lunghi fino alle spalle. Capendo che la bambina non sarebbe tornata, posò alcune caramelle sul davanzale e, semplicemente, si lasciò cadere nel vuoto.

Dopo pochi metri, la ragazza guardò verso il basso sussurrando “Glide Angel Mode On.” e le ali si dispiegarono con un movimento fluido. Tra le varie “ossa” delle suddette, si srotolò una sottile membrana rossa e la ragazza si librò in volo subito dopo, raggiungendo in pochi istanti la cima del palazzo più alto lì vicino. Senza fare alcun rumore, atterrò sopra ad un gargoyle, osservando il traffico sottostante. L'occhio sinistro era di un freddo azzurro ghiaccio mentre il destro era completamente rosso ed era evidente che fosse anch'esso meccanizzato.

Dopo qualche minuto di completa immobilità, si sistemò la strana corazza nera che le copriva il seno, unendosi ad uno spallaccio sulla spalla sinistra, e i pantaloncini neri che erano stati strappati per renderli estremamente corti. L'ultimo elemento del suo vestiario era lo stivale militare destro che le arrivava fino al ginocchio.

Madame Project Sigma presumo”.

La ragazza si girò di scatto ma non vide nessuno. Scrutò attentamente il cornicione e i vari gargoyle ma non vide nessuno né percepì qualsiasi forma di movimento.

Quassù”.

Alzando la testa, la ragazza si ritrovò uno strano portale ovale sopra di sé e, prima che potesse muoversi, il portale le cadde letteralmente addosso. In un batter d'occhio, si ritrovò in un salottino alquanto chic provvisto di due grosse poltrone, un caminetto accesso, una libreria e un tavolino.

Seduto su una poltrona, vi era un uomo calvo con indosso un lungo abito rosso, di quelli usati dai ricconi per stare in casa, un paio di pantaloni neri e delle ciabatte rosse pelose, oltre ad una maschera bianca da carnevale provvista di un lungo naso che gli copriva la parte superiore del viso.

Gradisce?” domandò l'uomo porgendole una tazza di tè con dei biscottini di fianco.

Chi sei.” sibilò la ragazza fissandolo intensamente ma senza assumere nessuna posizione di guardia.

Oh ma come siamo diretti, madame Sigma.” commentò l'uomo sorridendo “Mi piace! Semplice e diretto, senza giri di parole! Per farle piacere, le dirò il mio nome. Mi chiamo Augustus Vlenimir Arus Tredius Alphonse Reginald, ma puoi chiamarmi... Avatar”.

Sigma inarcò un sopracciglio. Tutti quei nomi solo per creare l'acronimo di A.V.A.T.A.R.? Era fin troppo strana la cosa.

Ah ho dimenticato di mettere 'secondo' alla fine del nome. Io sono il secondo Avatar”.

Credevo che Avatar fosse un'organizzazione, non una persona.” osservò Sigma facendolo sorridere di nuovo “Alquanto intelligente eh? Beh, in effetti hai ragione. Noi siamo un'organizzazione e il nome Avatar viene dato al capo giusto per confondere un po' le idee... non hai idea della fatica quando dobbiamo scegliere sei nomi diversi per il nuovo capo!”

Sigma non parve interessata alla cosa e quell'uomo iniziava davvero a darle sui nervi “Perché mi hai portata qua?”

Semplice, voglio che tu ti unisca all'Avatar e combatta per noi... o per meglio dire... con noi.” spiegò l'uomo aprendo le braccia verso l'esterno “Ovviamente siamo pronti a ricompensarti!”

Cosa ti fa pensare che io voglia combattere per voi e che mi possa interessare qualcosa in cambio?”

Suvvia, tutti hanno un prezzo! Ad esempio... so bene che tu non ti ricordi come ti chiami”.

Sigma non batté ciglio e si limitò ad annuire.

Oppure che non sai che fine ha fatto tua madre”.

La ragazza annuì di nuovo.

Gioisci or dunque! Noi possiamo aiutarti!” esclamò l'uomo aspettando qualche sorta di reazione da parte di Sigma che però lo fisso con sguardo impassibile “So bene che in realtà, dentro di te, stai urlando come una ragazza scatenata! Allora? Abbiamo un accordo?” domandò poi porgendole la mano.

Sigma lo fissò in silenzio e alla fine gli strinse la mano “Non fraintendermi. Non ho giurato fedeltà alla vostra causa. Se vorrò me ne andrò per la mia strada”.

Eccellente! Allora, da questa parte, madame.” sussurrò l'uomo indicando una porta.

Solo una domanda. Devo rivolgermi a te come 'Avatar'?”

Oh no, sarà sufficiente... Alan, era uno dei nomi proposti per le lettere A di Avatar, ed era il mio vero nome.” spiegò l'uomo sorridendole per poi aprire la porta e farle strada lungo un corridoio adornato di candelabri e quadri.

Dopo alcuni passi, una strana musica iniziò ad udirsi nell'aria e Sigma la ricollegò a qualche strana musica elettronica che tanto andava di moda nelle discoteche, visto che il volume era talmente alto da essere udito persino a diversi metri di altezza.

Al contempo, però, c'era qualcosa nel mezzo che si discostava del tutto da quei suoni. Solo quando furono in prossimità di una nuova stanza, la ragazza capì che si trattava di un violino.

(https://www.youtube.com/watch?v=JGCsyshUU-A)

Quando Alan aprì la porta, la prima cosa che Sigma vide fu un lungo tavolo di legno lucido circondato da diverse sedie di legno imbottite con dei cuscini di pelle nera. Un grosso lampadario di vetro pendeva dal soffitto e, come nella stanza precedente, anche qua c'era una libreria ma molto più grande.

Entrando, la sua attenzione venne subito catturata da una ragazza in piedi sulla destra, in un piccolo spiazzo precedentemente occupato da due poltroncine. La giovane aveva dei lunghi capelli viola, gli occhi color ambra che però teneva socchiusi, essendo completamente assorta nel suonare il violino, ed indossava un abito bianco dagli sfarzosi ricami neri e dalle maniche lunghe leggermente a sbuffo, abbinato a degli stivaletti neri e ad una maschera veneziana nera che le lasciava scoperti naso e labbra.

Di fianco a lei vi era una piccola radio che produceva la base elettronica mentre lei ci suonava sopra con il violino e Sigma si ritrovò ferma ad ascoltarla, senza però dire nulla.

Immagino che questa musica piaccia anche a te.” commentò un ragazzo seduto su una sedia dal lato opposto del tavolo. Sigma si girò verso di lui, notando il suo sguardo alquanto diffidente. Indossava una lunga giacca grigia e sbottonata, dei pantaloni larghi simili a quelli di una tuta di colorazione militare, una camicia bianca, degli stivali neri senza tacco alti fino alle ginocchia con dei particolari lacci verde fluo, dei guanti di cuoio neri e un ampio mantello nero con cappuccio che, in quel momento, gli copriva il viso.

Sigma non disse nulla e tornò a concentrarsi sulla musicista che non sembrava neanche essersi accorta di lei. Dopo qualche minuto, la canzone finì e la giovane sembrò tornare nel loro stesso mondo, scoccando un'occhiata fredda a Sigma la quale non si scompose minimamente.

Shadows, Lindsey Stirling! Ottima scelta! Infondo noi agiamo per lo più nelle ombre!” si congratulò Alan applaudendo per poi accomodarsi al posto di capotavola “Dunque, vogliamo iniziare?”

Sigma annuì e andò a sedersi di fronte al giovane incappucciato, mentre la violinista, dopo aver riposto il suo strumento nell'apposito custodia, si sedette alla sua destra.

Prima che Alan potesse parlare, la porta d'ingresso si spalancò di colpo e una giovane ragazza alta sul metro e settantacinque, dalla carnagione lattea con dei corti capelli arancioni coperti da un cappellino con visiera rivolta all'indietro, fece il suo ingresso. Contrariamente all'abito elegante della violinista, la nuova arrivata indossava una specie di mini abito azzurro dai ricami blu lungo fino alle cosce e privo di maniche, un paio di pantaloni scuri lunghi fino alle ginocchia, degli stivaletti blu scuri, dei guanti scuri senza dita e delle grosse cuffie blu che le nascondevano le orecchie, alla quale era agganciata una visiera scura che le copriva gli occhi.

Gli ultimi elementi del suo vestiario erano una pen-drive rossa appesa al collo e un piccolo astuccio nero appeso alla vita. La giovane, mordicchiando il suo lecca-lecca alla fragola, andò a sedersi tra Alan e il ragazzo incappucciato.

Ben arrivata...!” iniziò Alan ma la ragazza alzò una mano per zittirlo “Zitto un attimo.” e, senza esitazione, salì in piedi sul tavolo, andando a sedersi a gambe incrociate a pochi centimetri da Sigma afferrandole il braccio meccanico “Cosa abbiamo qui?”

Sigma la fissò leggermente interdetta e, quando la ragazza tirò fuori un cacciavite dall'astuccio, tirò via la mano.

Uhm... credo sia meglio iniziare con le presentazioni.” commentò Alan mentre la giovane cercava inutilmente di afferrare di nuovo il braccio meccanico di Sigma “La qui presente madame si chiama Ryo Tekunoroji, meglio conosciuta come Hakkabot, ed è praticamente un genio assoluto per tutto quello che riguarda la tecnologia e l'informatica... inoltre credo sia alquanto interessata alle tue parti robotiche”.

Puoi scommetterci.” annuì Ryo, riuscendo a catturare di nuovo Sigma ma venendo costretta a mettere via il cacciavite “Uhm... un bel lavoro ma nulla di eccelso... io avrei saputo fare di meglio”.

Sigma indurì leggermente lo sguardo “Per caso fai questo genere di cose?”

Non sempre... diciamo che mi destreggio con tutto.” spiegò Ryo mantenendosi sul vago per poi lasciarla andare “Dopo passa al mio laboratorio, vedrò di farti un bel check-up completo.” tornando poi a sedersi sulla sua sedia.

Alan attese qualche secondo, dopodiché, indicando il ragazzo incappucciato, continuò “Il nostro amico incappucciato, invece, si chiama....” ma un leggero movimento della testa del ragazzo lo fermò “... puoi chiamarlo Solaris. E' molto rigido per quanto riguarda la sua vera identità dato che possiede una vita sociale come molti altri”.

Sigma annuì in silenzio, spostando lo sguardo sul suo nuovo compagno. A quanto pare tutti avevano qualcosa da nascondere in fondo.

Per concludere, la nostra musicista si chiama Dyvern Brydrasik, ma si fa chiamare anche Dama Viola.” concluse Alan sorridendo per poi rivolgersi agli altri tre “Lei, miei cari compagni, è Project Sigma. Purtroppo non ricorda il suo vero nome ma farò in modo di scoprirlo in questi giorni”.

Ehi, non manca ancora qualcuno? Ad esempio il tizio che stava per farmi saltare in aria la casa.” sibilò Solaris e in quel momento, X fece il suo ingresso, andando a sedersi silenziosamente alla sinistra di Sigma, senza degnare nessuno di uno sguardo.

Ecco il nostro caro X! Nome facile da ricordare, nevvero?” domandò Alan e Sigma non si degnò nemmeno di rispondergli. L'uomo, nel mentre, scrutò attentamente i cinque ragazzi seduti al tavolo.

Tutti e cinque erano tremendamente seri e nessuno di loro aveva mai sorriso.

-Riuscirò a farli sorridere quant'è vero Zeref!- si disse Alan battendo poi le mani per portare l'attenzione su di sé “Bene, direi che è il caso di iniziare con il lavoro!”

Sigma, benché quasi impercettibilmente, si fece più attenta e, come gli altri eccetto X, volse il suo sguardo verso Alan.

Come sapete, noi siamo l'Avatar. Il potente Zeref è colui che in un certo senso ci ispira ma noi non siamo i soliti fanatici che aspirano a raggiungerlo e servirlo fedelmente... benché ci spacciamo per tali.” spiegò Alan gesticolando nel mentre con le mani “Tutti i casi di mutanti, overdose di Eterium, terroristi... possono essere riassunti con 'fanatici di Zeref' ma in realtà siamo noi ad organizzarli permettendo così al nostro vero piano di procedere senza troppi intoppi”.

E quale sarebbe, esattamente?” domandò Dyvern con voce piatta.

Il dominio di Fiore naturalmente... e la completa distruzione delle Leghe dei Supereroi. Seguitemi fino alla fine, miei amici, e vi prometto un mondo dove saremo noi a governare!”

Nessuno dei presenti parve entusiasmarsi per quelle parole ma non ebbero comunque nulla da ridire e si limitarono ad annuire, facendo sorridere il loro capo che, alzandosi in piedi, aggiunse “Ora, che ne dite di testare la nostra nuova squadra con qualcosa di più appetitoso?”

Per esempio? Una fabbrica di robot?” domandò Ryo.

Oh molto meglio... che ne dite di eliminare alcuni membri di Fairy Tail?”



§ § §



Allora Romeo, sei contento?”

Woooooh! Da qua possiamo vedere quasi tutta la città!” commentò allegramente un ragazzino dai capelli viola guardandosi attorno “Finalmente hai deciso di portarmi in giro con te?”

Beh... ormai sei grande... ma non dirlo assolutamente a tua madre o per me sarebbe la fine...” spiegò Macao massaggiandosi le tempie. In realtà era stufo di sentire le lamentele di suo figlio così aveva deciso di portarlo con sé durante una semplice ronda.

Il nemico più pericoloso è sempre il più vicino!” commentò un uomo dietro a Macao, intento a fumare un sigaro.

Taci Wakaba, tua moglie non è tanto più mansueta!”

I due scoppiarono a ridere insieme mentre Romeo continuò a fissare le strade sottostanti, finché un’ombra non gli passò sopra. Il ragazzino si girò di scatto insieme ai due adulti, giusto in tempo per vedere Sigma atterrare di fronte a loro.

Eroi di Fairy Tail, Purple Flame e Killer Smoke.” sibilò la ragazza fissandoli uno ad uno.

Macao e Wakaba si scambiarono una veloce occhiata. Non stavano indossando i loro costumi eppure era riuscita a riconoscerli?

Chi sei tu? Come fai a conoscerci?” domandò Macao creando una sfera di fuoco viola.

Le mie risposte non vi allungherebbero la vita.” troncò Sigma e, in un istante, la sua mano robotica si riassemblò. Le sue dita si separarono leggermente, facendo uscire delle piccole lame che, combinandosi tra di loro, crearono la lama di un falcetto.

Nello stesso istante, Wakaba soffiò a pieni polmoni e una grossa cortina fumogena si creò tra di loro.

Bene, andiamocene di qui!” urlò l’uomo dirigendosi verso le scale che portavano sul tetto di quel grattacielo ma, dopo un solo passo, Sigma spuntò dalla cortina fumogena e menò un fendente con la lama, aprendogli una brutta ferita sulla schiena.

L’uomo urlò per il dolore accasciandosi al suolo e, prima che Macao potesse fare qualcosa, una forte folata di vento lo colpì in pieno. Romeo si girò in preda al panico e vide un ragazzo dai capelli bianchi-azzurrini, con l’occhio destro celeste e quello sinistro color ametista. Indossava una larga camicia bianca svolazzante, degli eleganti pantaloni verde-acqua, un mantello leggero celeste, dei mocassini neri e una maschera bianca a forma di mezzaluna che gli copriva la parte superiore del volto.

Con un movimento del braccio, il ragazzo creò delle lame di vento che scagliò addosso a Macao ma questi riuscì a gettarsi di lato, evitandole. Vicino a lui, Wakaba si rialzò a sua volta e creò un muro di fumo molto più denso.

Macao vattene! Li trattengo io!”

Sei impazzito? Quelli ti uccideranno!”

Vuoi che la stessa sorte capiti anche a tuo figlio?!”

Incapace di ribattere, Macao prese per un braccio Romeo e lo trascinò verso l’uscita, mentre Sigma si avventò su Wakaba.

Con dei rapidi fendenti, lo ferì sulle braccia e al torace ma l’uomo non cedette e cercò di colpirla con delle strane sfere di fumo, che vennero però dissolte da delle folate di vento create dall’altro nemico.

Solaris, quei due stanno scappando.” notò Sigma.

No...” la rassicurò il ragazzo guardandoli distrattamente “... non riusciranno a scappare”.

In quel preciso istante, un robot umanoide dagli occhi rossi sfondò la porta delle scale e colpì Macao con un velocità incredibile. Il pugno spezzò di netto almeno tre costole e l’uomo vomitò parecchio sangue, venendo poi scagliato all’indietro.

Papà!”

Romeo! Vattene da qui!” gli urlò di rimandò Macao scagliando diverse sfere di fuoco contro il robot che non indietreggiò in un millimetro. Dopo alcuni secondi, invece, avanzò contro l’eroe e lo afferrò per la gola, sollevandolo di peso. Macao cercò di liberarsi colpendolo a distanza zero con le sue fiamme ma nulla riuscì a scalfire l’armatura di quel robot.

Romeo, nel mentre, era immobilizzato dalla paura ma venne sollevato di peso a sua volta. Si girò subito e vide il volto di Wakaba ricoperto di sangue. Poco più in là, Sigma era intenta ad avanzare verso di loro con Solaris alle sue spalle.

Dobbiamo aiutare mio padre!”

Non possiamo! Dobbiamo prima chiamare dei rinforzi!” ribatté Wakaba conscio di non avere ancora molto tempo a disposizione.

Quando le scale entrarono nel suo campo visivo, l’urlo di una ragazza lo fece voltare verso destra e, in preda all’incredulità, vide un ragazzo avvolto in un mantello nero intento ad aggredire una ragazza con un largo cappello a coprirle il volto.

-Maledizione! Perché proprio adesso?!- imprecò Wakaba lasciando andare Romeo, sospingendolo verso l’uscita “Vai! Cerca aiuto!” per poi lanciarsi verso il ragazzo col mantello che, all’ultimo, si girò verso di lui e gli lanciò addosso la ragazza.

Wakaba rimase leggermente confuso da quella mossa e la confusione aumentò non appena vide il cappello della ragazza volare via, mostrando una maschera veneziana nera.

Grazie, mio eroe.” sibilò Dyvern, toccandogli la fronte con la mano destra. Una sensazione di puro dolore folgorò il corpo di Wakaba che, cadendo in ginocchio, urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. In pochi istanti, venne scosso da potenti spasmi che lo fecero accasciare al suolo ma la ragazza non tolse la mano.

Diversamente da lei, X non volle perdere tempo e afferrò l’uomo per la testa, sottraendolo alle grinfie della violinista.

Wakaba rimase immobile, cercando di recuperare fiato. La vista era completamente annebbiata ma, con la coda dell’occhio, riuscì a vedere il suo migliore amico mentre veniva decapitato con un potente fendente da parte di Sigma.

Voi... maledetti... la pagherete per... questo...” sussurrò l’uomo sputando sul petto di X che, per tutta risposta, gli fece esplodere la testa, lasciando cadere a terra il suo cadavere.

Come boia fai schifo, ma almeno sai fingere bene.” commentò Dyvern sistemandosi il vestito “Sembrava davvero che tu stessi cercando di farmi del male”.

X si voltò verso di lei e, dopo qualche secondo di silenzio, la ragazza domandò “Stavi fingendo... non è vero?” ma non ricevette alcuna risposta.

Voi due, volete finirla? Dobbiamo finire il lavoro.” disse Ryo, la cui voce fuoriuscì dal robot. Solaris fissò l’automa per qualche istante e alla fine espose i suoi dubbi “Sbaglio o quello è un T1000...”

Non sbagli, è lo stesso del primo Terminator, anche se l’ho potenziato personalmente. Mi piaceva molto il design.” spiegò Ryo con voce calma, guardandosi attorno attraverso gli occhi della sua creazione.

Manca ancora quel ragazzino”.

Tutti si girarono verso Sigma che indicò Romeo, in ginocchio di fianco al corpo di suo padre.

Che idiota, poteva scappare.” bofonchiò Ryo facendo avanzare il suo robot verso il figlio di Macao. Quando gli fu sopra, lo afferrò per la gola come con suo padre e si avvicinò al cornicione del tetto.

E’ solo un bambino.” proferì Solaris, venendo avvolto da un bagliore celeste che lo fece tornare al suo aspetto precedente.

Perché dobbiamo ucciderlo?” domandò Sigma “Non è un pericolo”.

Lo diventerà. Abbiamo ucciso suo padre, di certo si allenerà solo per diventare una spina nel fianco.” ipotizzò Ryo posizionando Romeo oltre il cornicione. Il ragazzino iniziò a scalciare, afferrando il polso del robot il quale non si mosse minimamente, ma Sigma e Solaris parvero contrari alla cosa.

Qualunque cosa tu voglia fare, falla in fretta. Di certo si saranno accorti di noi.” commentò Dryven con voce prima di qualsivoglia emozione.

Facciamo così... morra cinese! Se vince Solaris lo lasciamo andare, altrimenti, muore.” propose Ryo e Solaris la fissò disgustato ma sapendo di non aver molto tempo per discutere, accettò.

Carta... forbice... sasso!” esclamarono in coro e la vittoria andò a Solaris il quale però rimase interdetto “Ryo... non stavi usando la mano destra per tenere quel ragazzino?”

Un profondo silenzio calò sui cinque che, in un secondo, si sporsero oltre il cornicione.

Un forte rumore si udì dalla strada e Sigma fu la prima ad individuare Romeo, che si era schiantato sul tetto di un auto, distruggendola.

Ops...”

Ryo... la prossima volta non la passerai liscia.” sibilò Solaris con voce dura fissando il robot il quale fece spallucce.

L’importante è che il lavoro sia stato portato a termine.” tagliò corto la ragazza mentre un portale si apriva alle loro spalle.

Coraggio miei compagni! E’ ora di pensare alla prossima dimostrazione!” gioì Alan facendogli cenno di entrare. X fu il primo ad attraversare il portale, seguito da Dryven e dal robot. Solaris entrò poco dopo e l’ultima fu Sigma, la quale lanciò un’ultima occhiata verso il cornicione.

Abbastanza noiosa come missione.” borbottò Ryo, ancora seduta al tavolo di legno.

Non preoccuparti, questo è solo l’inizio! Ora... diamo tempo ai nostri amici di trovare i corpi dei loro compagni. Quello sarà il momento in cui il vero spettacolo avrà inizio!” spiegò Alan abbandonandosi ad una grassa risata, alla quale però non partecipò nessun altro.



§ § §



Natsu camminava lungo lo stesso corridoio da ormai tre ore e nessuno aveva il coraggio di farlo calmare. Vicino alla porta della sala operatoria della loro stazione orbitale, vi erano sedute Lucy, Levy ed Erza, mentre Makarov era in piedi davanti alla porta.

La luce sopra ad essa passò dal rosso al verde e Polushka fece il suo ingresso nel corridoio, rimuovendo una mascherina di tela.

Allora?!” le fu subito addosso Natsu.

Dopo un breve sospiro, la donna iniziò a parlare “Non è più in pericolo di vita. Le sue fiamme viola hanno attutito il grosso dell’impatto ma ha diverse ossa rotte e parecchi organi danneggiati... non so se potrà ancora essere un eroe”.

Lucy posò una mano sulla spalla di Natsu, rimuovendola all’istante. La pelle del suo amico era rovente.

Il rosato si avvicinò alla parete e vi assestò un pugno abbastanza potente da piegare il metallo “Vecchio...”

Makarov non gli rispose. Sapeva già cosa voleva dire.

... questo significa guerra!”

Il master della Lega si passò una mano sul volto e uno sguardo tanto serio quanto quello di Natsu si formò nei suoi occhi “Non avrei voluto dirlo ora... con tutti questi giovani eroi appena arrivati, ma non c’è altra strada”. e si girò verso Mira, appena arrivata “Convoca tutti nella sala principale. Tra un’ora farò un annuncio”.

E’ quello che penso, Master?” domandò Erza avvicinandosi all’anziano che annuì.

Con o senza aiuti, Fairy Tail passerà all’attacco. Due figli sono morti oggi e uno non potrà più essere un eroe come ha sempre sognato. E’ ora di far capire all’Avatar cosa significa sfidarci!”



§ § §



Alan era ormai da solo nella stanza. La maschera bianca stretta nelle mani.

Uh uh uh uh... aspetta e vedrai, mio caro Makarov. Uccideremo i tuoi figli uno a uno... pagherai per quello che mi hai fatto!”



















Angolo dell’autore:

Good afternoon!

Come ve la passate? Spero tutto bene! Lo so, sono svanito nel nulla per parecchio tempo ma sapete... ho dovuto iniziare un tirocinio e questo mi ha portato via molto tempo, tantissimo tempo! E’ anche il motivo per la quale non ho ancora ripreso Cronache di Sangue ma spero di riprenderla presto!

Inoltre... ora possiedo una Xbox One domani esce Halo 5 Guardians! Perciò scomparirò per ancora più tempo, sorry! XP

Inoltre eccovi qua la lista degli OC aggiornata! In blu gli eroi, in nero gli antieroi e in rosso i cattivi!

Nome e Cognome – Nome da supereroe

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Yugure Yoru – Shi no Buki

Neren Ekirus – Sorriso Cremisi

Reito Keiro – Hikari Bringer

Archer Kiritsugu – Arciere Scarlatto

Noemi Inuzumi – Nozomi

Alex Smith – La Donna In Bianco

Shino Kirigaya – Shapes

Sora Melodian – Sound Man

Emily Harada – Little Queen

Deneb Hunter – Oplon

Alissa Drifter – Clawn Tiger

Jaqueline Louis Smith – Cloud

??? ??? - Project Sigma

??? ??? - Solaris

Dyvern Brydrasik – Dama Viola

Ryo Tekunoroji - Hakkabot

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Detto questo, spero che questo misero capitolo vi sia piaciuto e attendo le vostre recensioni!

See you around!

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Capitolo 7
*** La guerra divampa ***


LA GUERRA DIVAMPA



Gildarts alzò leggermente gli occhi dal libro di testo. Aveva chiesto a Lucy di continuare la lettura e la ragazza lo stava facendo ma, come tutti gli altri, non sembrava esserci con la testa.

Erano passati già tre giorni dalla morte di Macao e Wakaba e la situazione non era delle più rosee. Natsu e tutti i supereroi con più esperienza erano stati colpiti duramente dalla loro scomparsa e la situazione di Romeo non sembrava migliorare il tutto.

I giovani eroi, d’altro canto, non sembravano troppo devastati. E’ vero, due dei loro compagni erano morti, ma non li conoscevano neanche bene perciò dopo due giorni avevano già superato il trauma.

-La situazione non è delle migliori...- pensò Gildarts -Se dovesse scattare un allarme o che altro, tirerebbero su un putiferio in città...-

Il suo sguardo si osò su Natsu, uno di quelli che l’aveva presa peggio e si domandò se stesse ancora pensando alle parole di Makarov...



[TRE GIORNI PRIMA]

Tutti erano stati riuniti nella sala principale della Lega e la notizia della morte di Macao e Wakaba si era già sparsa tra tutti gli eroi. Dopo qualche minuto di attesa, Makarov salì su un piedistallo davanti a tutti e il suo volto venne trasmesso in vari monitor presenti in tutta la Lega, così che anche i ritardatari potessero seguire il suo discorso.

Figli miei...” iniziò il master “... come sapete, Macao e Wakaba sono morti, anzi, sono stati uccisi e il figlio di Macao, Romeo, giace su un lettino in infermeria. Non è in pericolo di vita, ma la sua vita da eroe è finita oggi stesso. Noi non sappiamo chi sia stato, potrebbe essere stato l’Avatar oppure dei semplici terroristi... ma chiunque sia stato, ha commesso un grosso errore!”

I vari eroi indurirono lo sguardo e alcuni loro si scrocchiarono le nocche, intuendo già come sarebbe finito quel discorso.

Hanno osato sfidarci, anzi, hanno osato fare del male a tre di noi! Questo comportamento non sarà tollerato! Fairy Tail scenderà in guerra! Da oggi in avanti, non importa chi ci troveremo contro, noi lo sconfiggeremo e lo consegneremo alle autorità!”

Come sarebbe a dire?!” si intromise Natsu portando l’attenzione dei presenti su di sé “Quei bastardi hanno ucciso Macao e Wakaba e hanno ridotto in fin di vita Romeo! Come possiamo semplicemente consegnarli alla polizia?! Dovremmo farli fuori e chiudere del tutto la questione!”

Modera il linguaggio Natsu!” lo ammonì all’istante Makarov indurendo lo sguardo “Noi siamo eroi, noi non uccidiamo la gente! Vuoi essere posto sullo stesso livello di coloro che ci hanno attaccati? Vuoi essere considerato un assassino senza scrupoli?”

Natsu serrò la bocca e chiuse le mani, continuando tuttavia a fissare il master che, per quanto la cosa lo facesse imbestialire, aveva ragione.

Tu non ucciderai nessuno e non cercherai vendetta, sono stato chiaro?” domandò Makarov, volgendosi poi verso il resto degli eroi “E lo stesso vale per voi! Nessuno di voi dovrà cercare vendetta!”

Tutti annuirono. Nessuno voleva disubbidire al master ma era anche vero che alcuni di loro non se ne sarebbero rimasti con le mani in mano, semplicemente aspettando delle novità.

Ormai erano in guerra.



Ok Lucy, basta così.” la fermò Gildarts, facendole cenno di sedersi, pochi secondi prima che la campanella suonasse, segnando la fine delle lezioni “Molto bene, per oggi è tutto, vi auguro un buon fine settimana”.

I vari ragazzi salutarono e, dopo aver preso le loro cartelle, uscirono dalla classe, incamminandosi lungo i corridoi della scuola. Archer, com’era prevedibile, era quello meno segnato dai recenti eventi e non si fece problemi a passare davanti a tutti con indifferenza.

Vedete di non farvi ammazzare in mia assenza.” commentò l’antieroe con un leggero ghigno, ricevendo svariate occhiate di fuoco da parte dei suoi compagni di classe che però non fiatarono, consci di non poter iniziare una rissa nel bel mezzo di un corridoio.

Quando tutti furono usciti, alcuni di loro si incamminarono verso il centro della città, mentre altri cercarono rapidamente un luogo nascosto dove poter attivare il teletrasporto per la Lega.

Oggi a chi tocca la ronda?” domandò Neren camminando di fianco ad Alex e Alissa, non proprio interessata alla cosa.

Tocca a me e Alissa, dobbiamo pattugliare la zona industriale insieme a Levy e Gajeel, mentre te devi andare con Yugure, Sora ed Emily nella zona nord, vicino al parco.” spiegò Alex leggendo un piccolo elenco sul suo cellulare “Reito, Shino e Deneb oggi sono a riposo, dato che hanno risposto a diverse emergenze durante questi giorni”.

Almeno non si sono dovuti sorbire tutte queste ore di scuola...” commentò Neren sospirando “Mentre per quanto riguarda gli altri?”

Natsu, Lucy, Gray e Juvia pattuglieranno la zona a sud-ovest. Gli altri resteranno in stand-by alla Lega per ogni evenienza.” rispose Alex chiudendo poi il cellulare “Meglio andare a riposarsi, sarà una lunga notte...” e, una volta che furono certe di non essere viste, attivarono il teletrasporto.



§ § §



Sigma si risvegliò completamente frastornata. Aveva un forte mal di testa e, per qualche strano motivo, l'occhio robotico non funzionava, era come spento.

Cercò di muoversi ma si accorse di alcune cinghie che la tenevano legata ad un lettino di ferro leggermente imbottito. La ragazza iniziò ad allarmarsi nello stesso momento in cui non avvertì né le sue ali né il braccio meccanico né tanto meno la gamba.

Oh, sei sveglia”.

Con l'unico occhio buono, Sigma guardò alla sua sinistra e vide una una ragazza dall'aria familiare.

Ryo... che cosa stai facendo?” domandò Sigma con una nota di rabbia nella voce.

Nulla di che, ti sto solo potenziando un po'.” spiegò Ryo con una scrollata di spalle. Solo in quel momento Sigma si accorse degli occhi della sua compagna, dato che non aveva più il visore integrale, infatti quello sinistro era azzurro mentre quello destro, che venne subito coperto da una strana benda nera, era rosso.

Allontanandosi dal lettino, tornò dopo pochi secondi con il braccio di Sigma stretto tra le mani e la cyborg si accorse subito delle modifiche dato che ora non era più un arto scheletrico ma era più grosso grazie a delle placche metalliche nere che sembravano quelle di un'armatura.

Ora ti spiegherò che cosa ho modificato.” la rassicurò Ryo con uno strano bagliore negli occhi, collegando poi alcuni cavi nella schiena della cyborg, il cui occhio robotico si accese di colpo “Per iniziare, l'occhio. Ora ti ho integrato diversi tipi di visione, inoltre potrai anche vedere attraverso alcune pareti usufruendo di un po' di energia. Posso anche rendertelo umano, se ti interessa”.

Sigma si limitò a scuotere la testa, per quel che poteva scuotere.

Seconda cosa, il braccio. Ora ha lo stesso spessore del tuo braccio umano e questi spessori qua sono delle speciali placche robotiche che ti garantiranno maggiore protezione e potenza durante l'utilizzo delle tue modalità, inoltre, se mai vorrai camuffarti, sembrerà un braccio reale da lontano”.

Detto ciò, posò il braccio su un piccolo tavolino di metallo e afferrò la gamba “Stesso discorso per questa, inoltre le ho inserito un piccolo propulsore sotto al piede così da poterlo usare per salti più ampi senza l'uso delle ali... ah, ora il piede ha cinque dita, ma ho lasciato gli artigli da rapace, non si sa mai.” spiegò Ryo posando l'arto meccanico “Per concludere, le tue ali. Non sono state modificate, ma ho fatto qualche ritocco alle tue modalità e sono sicura che le apprezzerai”.

Per un solo istante, a Sigma parve di vedere un piccolo sorriso soddisfatto sulle labbra della meccanica.

Non c'è bisogno che mi ringrazi, infondo siamo compagne.” commentò Ryo.

Non avevo alcuna intenzione di farlo.” ribatté Sigma con tono piatto “Ora slegami”.

Calmati, ora devo attaccarti i nuovi pezzi e poi potrò liberarti.” disse Ryo ma la porta del suo laboratorio si aprì in quel momento e Solaris fece il suo ingresso “Ryo, Alan vuole vederti, ha detto che è...”

I tre si fissarono in silenzio per qualche secondo.

Non voglio sapere i tuoi gusti fetish in fatto di sesso o robotica... o di sesso e robotica, ma comunque sia, è urgente.” commentò Solaris e Ryo, senza batter ciglio, annuì, avviandosi verso la porta. Quando fu di fianco al ragazzo, gli diede il braccio di Sigma “Finisci tu di assemblarla per me.” e se ne andò.

Solaris guardò prima il braccio e poi Sigma, ripetendo il gesto un paio di volte “Cos'è che dovrei fare io...?”



§ § §



Makarov si massaggiò il petto, cercando di calmarsi. Il master era seduto su una poltrona nel suo ufficio, con lo sguardo volto all'enorme vetrata dalla quale si poteva vedere la Terra in tutto il suo splendore.

Tutto bene?”

Makarov si voltò lentamente, incrociando lo sguardo con quello di Polushka.

Sì, solo una piccola fitta... credo sia normale visto il periodo che stiamo attraversando.” la rassicurò l'anziano, lasciandosi andare ad un lungo respiro.

Hai fatto la cosa giusta Makarov.” proferì la donna “Se li avessi trattenuti troppo, probabilmente le cose sarebbero precipitate”.

Lo so ma il fatto è che... maledizione, tra di loro ci sono dei ragazzi che non hanno mai ucciso né hanno mai visto morire qualcuno! Chi sono io per dirgli 'Il sogno è finito, ora andate in guerra e uccidete'?!”

La donna ascoltò in silenzio le parole del master e alla fine posò una mano sulla sua spalla “Calmati... non gli hai detto di uccidere e loro non lo faranno. Tutti ubbidiranno alla tua volontà di non uccidere e si limiteranno a fare ciò che fanno gli eroi: salveranno le vite degli innocenti”.

Spero davvero che tu abbia ragione... se dovessero superare quella linea, il mio cuore non reggerebbe...” sussurrò Makarov prima una forte sirena risuonasse per tutta la Lega.

Attenzione! Rilevate minacce multiple di classe A o superiore in tutto Fiore. Tutti gli eroi a rapporto! Ripeto, tutti gli eroi a rapporto!”

Makarov balzò giù dalla sedia e, con un rapido gesto, azionò un pannello con schermo fissato alla parete. Il volto di Mira apparve dopo pochi secondi “Mira, assegna tutti gli eroi disponibili disponendoli secondo livello di minaccia e tempo stimato per neutralizzarla, inoltre manda una richiesta anche alle altre Leghe, non possiamo rischiare!”

Ricevuto Master!” annuì Mira chiudendo poi la chiamata, mentre Makarov andò davanti ad una parete e, toccando un tasto nascosto, fece aprire un armadio segreto dove vi era conservato un costume nero abbinato ad un cappotto lungo bianco e dorato.

Cosa intendi fare?” domandò subito Polushka, intuendo le sue intenzioni.

Secondo te? Scenderò in campo anch'io, è tempo che Avatar e tutti quei fanatici capiscano contro chi stanno combattendo!” spiegò Makarov iniziando ad indossare il costume “Fammi un favore, chiama a raccolta tutti coloro che hanno poteri curativi o conoscenze mediche, meglio essere sicuri”.

La donna annuì e uscì dalla stanza con passo svelto, dirigendosi verso l'infermeria, sperando di cuore di non dover accogliere nessuno al suo interno.



§ § §



Cosa? Minacce multiple?” domandò Neren sorpresa ed Emily annuì, leggendo le informazioni ricevute dalla Lega su un piccolo palmare.

Stando agli ordini, dobbiamo concludere la ronda e poi unirci al resto degli eroi per debellare tutte le minacce.” spiegò la più giovane del gruppo.

Bene, allora sbrighiamoci che ho voglia di menare le ma...!” prima che Neren potesse finir di parlare, Yugure l'afferrò per la tunica e la scagliò lontano, così come Sora prese per un braccio Emily e fece un rapido scatto all'indietro, evitando un raggio di energia accecante che colpì il tetto, creando una grossa esplosione.

Dopo lo stupore iniziale, le due ragazze ripresero il controllo e si guardarono attorno velocemente, individuando, in cima ad un palazzo dall'altra parte del parco, una ragazza con delle strane ali meccaniche.

Di fianco a lei, videro un ragazzo dai vestiti chiari con il volto coperto da una maschera bianca.

E quelli chi sono?!” domandò Neren creando due grosse ali di sangue per poi librarsi in volo.

Non lo so, ma non sono amici.” ipotizzò Emily librandosi a sua volta in aria con i suoi poteri. Senza dire nulla, Sora scattò alla velocità del suono verso i due nemici, riuscendo a correre come se niente fosse sulla parete dell'edificio, mentre Yugure venne sollevato in aria da Emily.

Il ragazzo del suono arrivò in un battito di ciglia sull'altro tetto e i due avversari si girarono verso di lui.

Li hai mancati... e dire che Hakkabot ti ha potenziata.” commentò Solaris con voce calma.

Non sono abituata ad usare questa modalità di notte. L'energia immagazzinata non era sufficiente.” spiegò Sigma con voce piatta, mentre le sue ali si ripiegarono, compattandosi sulla schiena.

Sona spostò lo sguardo da Solaris a Sigma e viceversa, finendo col puntare un dito contro la ragazza “Ti conosco... il tuo profilo era già presente nel database della Lega. Stando a quelle informazioni, dovresti lavorare da sola”.

Nessuno dei due gli rispose e lui si limitò a scrollare le spalle “Oh beh, non che mi riguardi infondo... tanto tra poco di voi non si sentirà più parlare.” e, di colpo, tutti i suoni svanirono.

Sigma e Solaris sgranarono leggermente gli occhi e il ragazzo si alzò di diversi metri dal terreno, notando che Emily, Neren e Yugure si stavano avvicinando e ben presto si sarebbero ritrovati in uno scontro due contro quattro.

La sua compagna, invece, fece cambiare forma al suo braccio meccanico, trasformando la mano nella lama di falce con cui aveva decapitato Macao giorni prima, ma la mancanza di suoni era una novità per lei che, in quel momento, poteva udire solo il battito del suo cuore.

TU-TUM...

Sora inclinò leggermente il collo a destra e poi a sinistra, spostando leggermente in avanti il piede sinistro.

TU-TUM...

Sigma piegò il braccio armato in modo tale da poter avere più opzioni di attacco e, seppur in modo impercettibile, si inclinò in avanti.

TU...

Sora svanì completamente nel nulla, riapparendo davanti a lei e colpendola con un pugno teso sullo sterno.

TUM...

La cyborg vomitò una grossa quantità di sangue e la forza dell'impatto la scagliò all'indietro, facendola precipitare in strada.

-Fuori una...- pensò Sora, sapendo comunque che, essendo solo al quinto piano, quella caduta non era letale al cento per cento ma contava molto sui danni inferti dal suo colpo. Spostando lo sguardo su Solaris, lo vide intendo a creare delle lame di vento circolari ma prima che potesse usarle, Sora aprì la bocca emettendo un fortissimo rumore acustico che stordì completamente l'avversario.

Solaris si tappò le orecchie con entrambe le mani ma il rumore non accennò a diminuire e, urlando a squarciagola, precipitò in strada come Sigma.

Sora chiuse di scatto la bocca, giusto in tempo per evitare che i suoi compagni venissero colpiti dal suo attacco sonoro.

Sora, li hai già sistemati?!” esclamò Neren atterrando di fronte a lui “Che tu sia maledetto! Volevo combattere anche io!”

Non vedo il problema. Ho semplicemente risolto in fretta la questione.” si giustificò Sora con noncuranza, facendo imbestialire Neren, mentre Emily si limitò a sbuffare “Allora sei utile a qualcosa, dopotutto”.

Tra lei e Sora scattarono occhiate di fuoco che vennero tuttavia ignorate da Yugure, concentrato sul cornicione del tetto. Con un movimento fluido del braccio, impugnò l'elsa della katana che portava appesa alla schiena, catturando l'attenzione dei suoi compagni.

Qualcosa mi dice... che la questione è lungi dall'essere risolta.” commentò lo spadaccino estraendo lentamente la sua lama, mentre diversi robot umanoidi si arrampicarono sul tetto senza alcuna difficoltà.

All'inizio parvero solo dieci, ma poi ne salirono ancora e ancora, finché i quattro eroi non si ritrovarono circondati da una sessantina di robot, tutti perfettamente uguali.

Siamo finiti in Terminator?” domandò Neren con sguardo confuso, riconoscendo i robot tipici del film. Emily si sollevò in aria, mentre i suoi tre compagni si misero schiena contro schiena, creando una sorta di triangolo.

Credo proprio che non sia un film...” commentò Emily ruotando lentamente su sé stessa.

Ma che acuto spirito di osservazione.” proferì una voce femminile proveniente da tutti i robot attorno a loro “Mi piaceva il design, ma sono sicura che non vi interessi”.

E questa chi sarebbe?” chiese Emily, individuando una grossa cisterna dell'acqua su un tetto non troppo lontano.

Dev'essere Hakkabot, stando ai dati in nostro possesso è una ragazza che opera a distanza mandando avanti le sue macchine.” spiegò Neren rivestendo le mani col suo sangue, creando degli affilati artigli.

Bene, siete informati, sarebbe stato noioso spiegarvi tutto.” dissero i robot all'unisono, iniziando ad avanzare lentamente “Sono contenta comunque... con quattro cavie come voi, potrò sbizzarrirmi con i miei esperimenti”.

Devi solo provarci.” sibilò Sora svanendo all'improvviso per poi colpire rapidamente tre robot con il palmo delle mani, creando delle potenti vibrazioni che fecero esplodere all'istante i bersagli.

Nell'istante successivo, Neren e Yugure scattarono in avanti così come tutti i robot, mentre Emily, sfruttò i suoi poteri per sollevarne una decina, alzandosi in quota a sua volta.

Distendendo le braccia, divise i robot in due gruppi da cinque e, con un movimento secco delle braccia, chiuse le mani a mo di maglio, facendo schiantare i nemici tra di loro, generando una grossa esplosione a mezz'aria.

Sotto di lei, Neren si abbassò di scatto per evitare le braccia di due robot e, ruotando su sé stessa, recise le gambe ai due bersagli più ad altri tre rimasti troppo vicini.

Subito dopo, l'eroina del sangue balzò in alto e, scendendo in picchiata, conficcò gli artigli nel corpo di altri due robot che esplosero all'istante, provocandole delle bruciature sulle braccia ma Neren non se ne curò troppo e si lanciò addosso ad altri nemici.

Poco lontano, una serie di kunai colpirono in mezzo agli occhi una mezza dozzina di robot che si accasciarono al suolo, mentre Yugure, quasi come se stesse danzando, si spostò tra i nemici, decapitando i più vicini, finché ai suoi piedi non si trovò i resti di venti robot.

Sora fissò per un solo istante la scena, facendo poi esplodere un altro robot ma in realtà era preoccupato per qualcosa, qualcosa che non aveva sentito.

Nell'istante in cui aveva scagliato Sigma di sotto, non aveva udito alcun suono che potesse indicare ad un impatto col suolo o con qualcos'altro.

Sigma non aveva colpito nulla. Non era precipitata. Si era lasciata cadere per un motivo.

A causa del rumore di esplosioni attorno a lui, si accorse troppo tardi di un suono incredibilmente leggero, quasi inudibile. Girandosi di scatto, si ritrovò la faccia serrata in una mano meccanica e, in men che non si dica, fu trascinato in cielo da Sigma.

Emily fissò la scena sgranando gli occhi e, spostando lo sguardo sui suoi compagni, vide che ora erano anche impegnati con Solaris, il quale non sembrava troppo provato dal precedente attacco.

-Loro due possono farcela.- si disse la ragazza per poi inseguire Sigma aumentando la velocità della sua levitazione.

A svariati metri di altezza, Sora afferrò il braccio della sua avversaria la quale lo lasciò andare all'istante e, con una velocità inumana, lo colpì alla bocca dello stomaco con un pugno ben piazzato spezzandogli il fiato e facendogli sputare saliva mista a sangue.

Il colpo di prima, mi ha dato fastidio.” sibilò la cyborg trasformando la mano metallica in una lama di falce e tenendo Sora per la gola con l'altra mano. Alzando il braccio, si preparò a decapitare il ragazzo ma una strana forza le bloccò l'intero corpo, impedendole di muoversi.

Appena in tempo...” sospirò Emily con le braccia distese verso Sigma. Con dei leggeri movimenti delle dita, fece dischiudere la presa dal collo del compagno e lo fece levitare vicino a sé “Sei in debito con me”.

Il ragazzo sbuffò leggermente massaggiandosi la gola “Tu fammi tornare coi piedi a terra e poi parleremo di eventuali debiti...”

Ricevuto, ma prima concludiamo lo scontro.” ordinò Emily volgendo il suo sguardo verso Sigma, per poi entrarle nella mente. Si ritrovò nel bel mezzo di una sequenza caotica di immagini e suoni, senza alcun filo logico tra di loro.

La mente di Sigma era troppo caotica per quella di Emily che fu costretta ad abbandonarla dopo pochi secondi, ansimando leggermente “Ora è completamente sotto il mio potere, ma posso al massimo farla stare ferma... la sua mente è troppo instabile”.

Il compagno annuì lentamente, cercando di restare in "piedi", quando sgranò gli occhi all'inverosimile, avvertendo nell'aria un rumore fin troppo pericoloso.

Elettricità.

Volse lo sguardo verso Sigma, ma la cyborg era svanita nel nulla.

Di fianco a lui, Emily strillò a pieni polmoni a causa del dolore generato dal colpo dell'avversaria che, con una velocità superiore a prima, si era portata davanti alla ragazza.

Le ali, l'occhio e gli arti meccanici erano completamente rivestiti da una grossa quantità di elettricità che aveva folgorato Emily nel momento stesso in cui Sigma le aveva afferrato la gola con la mano robotica.

Sona avvertì il potere della sua compagna svanire ma, prima che la sua caduta iniziasse, Sigma scese in picchiata trascinando con sé Emily e distendendo il braccio verso il basso.

Nel giro di due secondi, le due si schiantarono nel tetto dove stavano ancora combattendo Neren e Yugure. La cyborg sfruttò il corpo di Emily per distruggere anche il pavimento del piano inferiore e di quelli sotto ancora, finché non creò un grosso cratere nel pavimento del piano terra.

Solo in quel momento, Sigma tornò in sé, guardandosi attorno con aria confusa, finché non spostò lo sguardo sulla ragazza sotto di sé, il cui corpo era ricoperto di brutte ferite tra cui un ampio taglio sulla fronte dalla quale stava fuoriuscendo una grossa quantità di sangue.

"Ma cosa..."

"Pilota automatico." spiegò Ryo tramite un piccolo auricolare "Avevo previsto che ti avrebbero fermato con dei poteri mentali così ho inserito un sistema di controllo remoto che entrerà in funzione ogni volta che controlleranno la tua mente, combattendo al posto tuo".

Sigma non parve molto contenta della cosa ma quel 'Potenziamento' le aveva salvato la vita, perciò evitò di replicare.

"Solo una cosa..." riprese Ryo "... occhio sopra di te".

Sigma sgranò all'istante gli occhi e distese all'istante il braccio robotico verso il cielo. Il suo pugno impattò violentemente contro quello di Sora, il cui sguardo ora era visibilmente pervaso dalla rabbia.

Dei sonori 'CRACK' si udirono nell'aria e una smorfia di dolore si formò sul viso di Sora che però non cercò di allontanarsi, aprendo la bocca per un nuovo attacco sonoro. Tuttavia, il suo udito lo avvertì della presenza di due civili in quella stanza, rannicchiati in un angolo.

"Tsk! Muovetevi! Andatevene di qui!" urlò Sora distraendosi quel tanto che bastò a Sigma per sibilare "Electrical Demon Mode On".

Le sue parti meccaniche vennero di nuovo pervase dall'elettricità e Sora venne folgorato allo stesso modo di Emily, urlando per il dolore. Sigma non batté ciglio e, dopo averlo afferrato per una caviglia, ruotò su sé stessa, scagliandolo poi contro una parete.

L'impatto disintegrò il muro e Sora si schiantò contro la fiancata di un SUV posteggiato lì davanti, la cui carrozzeria di deformò pesantemente.

Sigma uscì dal buco appena creato e si avvicinò con passo calmo a Sora, ancora riverso a terra. Lentamente, protese in avanti una mano per afferrarlo, ma all'ultimo ebbe un ripensamento e alzò la gamba meccanica, spostando il piede sopra alla gamba destra di Sora.

Con incredibile violenza, calò il piede e un orribile rumore di ossa rotte si udì nell'aria, seguito a ruota dall'urlo inumano di Sora che iniziò ad agitarsi come un dannato a terra, tenendosi la gamba ferita.

Sigma lo fissò per qualche secondo e sibilò "Fuori due..." dopodiché si alzò in volo e raggiunse il tetto dove una nuova esplosione allargò il buco creato da lei poco prima.

Con dei movimenti rapidi, Neren tagliò di netto tre robot con una falce di sangue ma cadde in ginocchio subito dopo, a causa delle ferite che ricoprivano il suo corpo. Nuovi avversari le si lanciarono addosso e, malgrado i primi due furono subito tagliati a metà, gli altri riuscirono a bloccarla, ricoprendosi a loro volta di elettricità.

Neren urlò a pieni polmoni ma alla fine strinse i denti sibilando "Lasciatemi... andare...!" e dal suo corpo fuoriuscirono svariate lame di sangue che trapassarono i nemici da parte a parte, facendoli esplodere.

Sigma si avvicinò lentamente e Neren fuoriuscì dal fumo venutosi a creare, barcollando e con il corpo ricoperto di ustioni. Senza esitare, la cyborg l'afferrò per la testa e la schiantò al suolo, crepandolo, per poi gettarla nel buco dietro di lei, facendola cadere sopra ad Emily, ancora svenuta.

Una folata di vento catturò l'attenzione di Sigma che spostò lo sguardo su Solaris, ancora intento ad affrontare Yugure e, con sua somma sorpresa, notò che lo spadaccino non aveva molte ferite.

"Muoviti a finire." lo ammonì Sigma e Solaris, sbuffando, ribatté "Perché non ti rendi utile invece?"

Sigma si limitò a trasformare la sua mano in una lama per poi scagliarsi addosso a Yugure che, notandola con la coda dell'occhio, ruotò su sé stesso per intercettarla con la sua katana.

Normalmente, una persona non si sarebbe potuta fermare con uno slancio come quello di Sigma, ma lei non era una persona normale e, conficcando le unghie nel cemento, si fermò all'istante.

Yugure non riuscì a fermare l'attacco e il suo fendente andò a vuoto, lasciandolo completamente scoperto, cosa che fu subito notata da Solaris il quale lo colpì alla schiena con due lame di vento, creandogli una X di sangue sulla schiena.

Lo spadaccino digrignò i denti per il dolore ma riuscì comunque ad alzare la guardia per parare un fendente di Sigma, che riuscì comunque a spezzargli la katana, aprendogli in seguito un lungo taglio sul torace.

Yugure indietreggiò di qualche passo estraendo due pugnali ma un robot semi distrutto lo afferrò per la caviglia e, quella singola distrazione, bastò a Solaris per colpirlo nuovamente con una pioggia di lame di vento.

Il membro di Fairy Tail barcollò per qualche secondo ma alla fine si accasciò al suolo. Sigma gli fu subito sopra e alzò la lama per finirlo, ma un raggio di luce bianca la colpì in mezzo alla schiena, scagliandola contro Solaris che la bloccò con un piccolo turbine.

Il ragazzo volse lo sguardo verso il cornicione opposto al suo e vide due ragazzi pressoché identici ma mentre il primo aveva degli abiti scuri come i capelli, il secondo indossava vestiti chiari come i suoi capelli biondi.

"Sembra proprio che siamo arrivati appena in tempo, eh Rogue?" domandò il biondo.

"Così parrebbe." convenne il moro fissando con sguardo torvo Solaris "Ora occupiamoci di loro e poi portiamo i feriti a Fairy Tail".

"I Draghi Gemelli di Sabertooth." disse Solaris "Non credevo che Fairy Tail avesse chiesto il vostro aiuto".

"Beh, normalmente Fairy Tail si sarebbe occupata di gente come voi da sola, ma c'è un momento in cui non possiamo restare a guardare..." sibilò Sting indurendo lo sguardo.

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Solaris non batté ciglio e, mentre Sigma si rimise in piedi, delle violente esplosioni si udirono nel parco che venne ben presto divorato dalle fiamme "Il nostro lavoro era solo creare un po' di panico, ma sono contento che quegli... eroi..." ed indicò Yugure "... si siano uniti alla festa".

Alle loro spalle si creò un portale e Sigma fu la prima ad entrare, seguita dai pochi robot rimasti intatti.

"Ehi aspettate!" urlò Sting creando una sfera di luce ma anche Solaris lo attraversò senza esitazione. Il portale si richiuse all'istante e il ragazzo, girandosi, li avvertì "Non preoccupatevi, ci ricorderemo di voi..."

Sting e Rogue si scambiarono una rapida occhiata ma alla fine decisero di pensare ai feriti. Rogue si caricò in spalla Yugure e saltò nel buco, atterrando vicino a Neren ed Emily, mentre Sting aiutò Sora, l'unico ancora cosciente che, seppur in modo seccato, attivò il teletrasporto e, in un istante, tutti e sei svanirono nel nulla.



§ § §



"Ottimo lavoro con quei quattro." si complimentò Ryo, girandosi leggermente verso i suoi compagni appena rientrati che si andarono a sedere su un divanetto per riposarsi.

"Di certo mi aspettavo qualcosa di meglio." commentò Solaris tornando alla sua forma normale.

"Ti consiglio di abbassare la cresta. Il livello di potenza di Sting e Rogue è superiore al vostro." spiegò Ryo indicando la benda nera che le copriva l'occhio rosso "Vi avrebbero spazzato via".

"Ne sei certa?"

"Le mie invenzioni non sbagliano mai e il misuratore di potenza è una delle cose di cui vado più fiera." ribatté Ryo con voce fredda, tornando a concentrarsi sui monitor davanti a lei "Ora scusatemi, ma questa zecca mi sta dando parecchie rogne".

"Di chi si tratta?"

"Di un ragazzo desideroso di morire che va in giro a scagliare frecce di cristallo contro i miei robot".



§ § §



Archer evitò l'ennesima presa da parte di un robot e lo tagliò di netto all'altezza della vita con una spada corta di cristallo. Subito dopo, impugnò il suo arco e, creando delle frecce di cristallo, le scagliò tutte addosso ai nemici più lontani, che esplosero pochi istanti dopo.

"Uff... e quelli erano gli ultimi." disse Archer sistemandosi l'arco sulla schiena "Mi chiedo chi li abbia mandati e a che scopo... oh beh, io li ho distrutti perciò non ha più importanza".

Il ragazzo fece per girarsi ed incamminarsi lungo un vicolo, ma all'ultimo, su un palazzo non molto lontano, notò un altro robot, simile a quelli appena distrutti ma, a differenza loro, aveva come un cuore rosso acceso al centro del petto.

-Che sia una sorta di comandante?- si chiese il ragazzo per poi impugnare nuovamente l'arco ma il robot si allontanò all'istante, correndo sul tetto della fabbrica.

Archer scagliò diverse frecce nel muro e, correndo incontro all'edificio, saltò su di esse per arrivare fino in cima, dove vide il robot ormai molto distante ma ciò non gli impedì di corrergli dietro.

Il robot balzò di fabbrica in fabbrica, con Archer dietro di lui, finché non si fermò sopra ad un grosso magazzino abbandonato isolato rispetto alle altre fabbriche.

Con uno scatto, Archer lo colpì in pieno con una spada di cristallo e lo fece cadere attraverso una vetrata nel soffitto che andò in frantumi. L'impatto si udì nell'aria e Archer saltò giù a sua volta, ma del robot nessuna traccia.

Il ragazzo era ormai prossimo ad andarsene ma le luci si accesero tutte nello stesso momento, rivelando l'interno spoglio del magazzino. Vi erano solo alcune casse, alcuni tubi di ferro e un grosso telo nero che copriva una sezione della stanza.

Davanti al suddetto telo, vi era il robot con una mano sulla ferita procuratagli da Archer, che si avvicinò a lui con un ghigno sul volto.

Game Over.” sibilò il ragazzo alzando la lama ma una voce femminile disturbata si udì nell'aria attraverso alcuni altoparlanti posti negli angoli del magazzino “Ma che bravo, mi hai tolto le parole di bocca”.

Archer si guardò attorno confuso e, in quel momento, il robot strappò via il telo, facendogli sgranare gli occhi per la sorpresa.

Davanti a lui si parò un mech. Un fottutissimo mech alto sei metri ed armato di tutto punto, viste le quattro mini-gun montate sulle braccia e le due postazioni missilistiche posizionate sulle spalle.

Il mech era completamente nero e sprovvisto di mani o di qualsiasi cosa potesse essere usato come mano, inoltre le gambe, diversamente da quelle umane, avevano le articolazioni delle ginocchia invertite, infatti si piegavano all'indietro. Dopo alcuni rumori poco amichevoli, il mech si alzò in tutta la sua altezza e, senza esitazione, alzò un piede e schiacciò all'istante il robot superstite.

Le cose iniziano a farsi interessanti.” commentò Archer creando un'alabarda di cristallo e la voce, stavolta udibile in modo più chiaro, si udì dall'interno del mech “Ti consiglio di non sopravvalutarti, non puoi sconfiggere questo capolavoro da solo”.

Per tutta risposta, Archer scattò in avanti per colpire le gambe del mech che, grazie a delle spesse placche di metallo, riuscirono a sopravvivere alla prima raffica di colpi, costringendo il ragazzo ad indietreggiare.

-E' molto resistente...-

Dopo qualche secondo, le due mini-gun superiori del mech iniziarono a girare sempre più velocemente e Archer fece appena in tempo a creare uno spesso scudo di cristallo prima che una pioggia di proiettili si abbattesse contro di lui, spostandolo di peso a causa della forza dei colpi.

Archer cercò di fare forza sulle gambe ma non ci fu verso di fermarsi e, in pochi secondi, si ritrovò con la schiena contro la parete del magazzino. Il mech smise di sparare e fece alcuni passi in avanti.

Dunque? Ancora convinto di essere un dio?”

Tsk, rilassati, è solo il primo tempo!” urlò Archer per poi scagliare l'alabarda contro la cabina di comando del mech che però ruotò il busto di centottanta gradi, deviando così l'arma del ragazzo che intuì come quel punto fosse più vulnerabile. Dopo aver creato due pugnali, si lanciò nuovamente all'attacco ma, contro ogni previsione, il mech aveva un jet-pack montato nella schiena e lo usò per sollevarsi e spostarsi all'indietro, portandosi alle spalle di Archer.

Il ragazzo si girò all'istante, giusto in tempo per vedere due razzi partire diretti contro di lui. Prima dell'impatto, un'armatura di cristallo ricoprì interamente il suo corpo ma le due esplosioni lo scagliarono con violenza contro la parete opposta, distruggendo la sua protezione.

Archer sputò un po' di sangue ma si rialzò subito, creando un nuovo scudo di cristallo, che usò subito per proteggersi da una nuova pioggia di proiettili.

Intanto, alle spalle del mech, dietro alla parete, due occhi cremisi fissarono attentamente lo scontro.

Io dico di entrare ora!” sbottò Gajeel rivestendo il suo pugno di ferro.

No Gajeel! Dobbiamo pensare ad un piano, quel mech è troppo pericoloso!” obiettò Levy .

Non ci serve un piano, la mia corazza unita alla difesa di quell'idiota faranno da diversivo e voi colpirete il nemico. Fine! Vittoria per noi.” spiegò Gajeel agitando una mano, mentre Alex e Alissa assistevano in silenzio allo scontro verbale, finché una nuova esplosione non fece tremare il magazzino e Archer non venne scagliato contro un'altra parete.

Il mech si girò verso di lui, volgendo il lato destro verso Gajeel e gli altri e, per il moro, quello fu il momento perfetto per entrare in azione.

Trasformando l’avambraccio destro in uno spadone di ferro, fece a pezzi la saracinesca ed entrò rapidamente nel magazzino, gettandosi contro il nemico che tuttavia, avendo dei sensori posti lungo tutto il corpo, percepì la sua presenza e con una breve spinta del jet-pack, si spinse verso sinistra, evitando un affondo.

Gajeel intuì le intenzioni del mech e rivestì l’intero corpo con delle scaglie di ferro, preparandosi a ricevere i proiettili nemici che arrivarono puntuali come un orologio, permettendo così ad Archer di rialzarsi e tentare un nuovo attacco.

Come prima, creò un’alabarda di cristallo ma, non appena fu vicino al mech, questi girò il torso verso di lui e sparò altri due missili. Archer balzò in alto e l’esplosione lo scagliò direttamente contro il soffitto, permettendogli di afferrare delle travi pericolanti.

Gajeel provò ad avanzare ma fu colpito in pieno da un missile che lo scagliò all’indietro, distruggendo ulteriormente la saracinesca. Levy fissò preoccupata il compagno che però si rialzò non curante del colpo e si lanciò nuovamente in avanti.

Alex, Alissa, per favore, andate sul tetto e aspettate il momento giusto per attaccare… io entro e cerco di aiutare Gajeel!” ordinò Levy e le due compagne annuirono. Alex iniziò a levitare grazie ai suoi poteri mentre Alissa, dopo aver allungato le unghie, le conficcò nella parete di metallo ed iniziò ad arrampicarsi verso l’alto.

Levy fece un profondo respiro ed entrò a sua volta nel magazzino.

Davanti a lei, Archer scoccò una freccia di cristallo, conficcandola in una delle mini-gun del mech, distruggendola. Gajeel, invece, stava venendo schiacciato dal piede destro del robot che non sembrò preoccuparsi molto dell’arma persa.

Gajeel!” urlò Levy correndo incontro al ragazzo ed attivando nel mentre i suoi speciali guanti che, grazie ad un nuovo tipo di tecnologia, potevano creare ciò che lei pensava, seppur in piccole quantità “FIRE!”

Muovendo velocemente le dita, la piccola ragazza creò delle fiamme davanti a sé che si avventarono contro il mech, il quale indietreggiò lasciando andare Gajeel che si rialzò tossendo un po’ di sangue.

Gajeel dobbiamo ritirarci!” propose Levy aiutandolo ad alzarsi ma il ragazzo, ricoprendo di nuovo la pelle di ferro, la spinse via con malagrazia, beccandosi poi una raffica di proiettili in pieno petto.

Non dire stupidaggini!” inveì Gajeel non appena la raffica fu terminata “Possiamo batterlo senza problemi! Prima o poi finirà le munizioni!”

Dietro al mech, nel mentre Archer creò una spada di cristallo e la usò per squarciare il corpo del nemico sulla schiena. Dal taglio creato fuoriuscì del denso fumo nero misto a scintille ma ciò non impedì al robot di ruotare rapidamente il busto colpendo il ragazzo in pieno con una delle mini-gun, scagliandolo contro una parete.

Vedendolo a terra, il mech tornò a concentrarsi su Gajeel ma all’ultimo si girò lentamente verso Levy. Il moro sgranò gli occhi per la paura e scattò in avanti per impedirgli di aprire il fuoco.

Il mech sparò una nuova raffica ma si girò nuovamente verso Gajeel che bloccò i primi proiettili unendo le braccia davanti al volto per proteggersi meglio.

-Scacco matto.- pensò Ryo, inclinando leggermente l’angolazione delle mini-gun rimaste.

Gajeel fece un passo in avanti, fiducioso di potersi avvicinare a sufficienza ma non appena un urlo carico di dolore squarciò l’aria, sovrastando il rumore delle armi del mech, tutta la sua fiducia svanì nel nulla.

Archer si riprese in quel momento e la prima cosa che vide fu Levy cadere a terra. Una mano stretta sul fianco dove stava sgorgando parecchio sangue. Un’espressione di puro dolore sul volto della ragazza.

LEVY!!!” urlò Gajeel a pieni polmoni ignorando completamente il mech che lo colpì in pieno con un razzo, scagliandolo fuori dal magazzino. Il moro provò a rialzarsi ma la sua pelle di ferro svanì lentamente e le forze lo abbandonarono lasciandolo in balia del dolore.

Tsk, idiota. La tua pelle di ferro è ottima per deviare i proiettili, basta calcolare la nuova traiettoria e posso colpire anche altri bersagli.” commentò Ryo con voce fredda voltando il mech verso Levy.

Dopo averla agganciata, sparò due missili che però si fermarono a pochi centimetri dalla ragazza, girandosi poi verso il mech. Di colpo, entrambi i razzi saettarono contro il robot esplodendo contro la sua corazza e distruggendo interamente il braccio destro mentre, dal tetto, Alissa si gettò a peso morto sulla schiena del mech, conficcando le sue unghie nel corpo del nemico.

Il mech iniziò a muoversi in maniera convulsa mentre Alex levitò vicino a Levy cercando di aiutarla.

Non le sento!” urlò Levy col terrore negli occhi “Non sento le gambe!!!”

Alex sgranò gli occhi per lo shock e girò delicatamente l’amica su un fianco, notando un foro di proiettile nel fianco sinistro, all’altezza dell’ombelico. La bionda scosse violentemente la testa “C… cerca di calmarti! Adesso proverò a curarti!” ma la voce di Archer la fermò all’istante “Voi due levatevi da lì!”

Alex si girò di scatto e vide il mech avanzare verso di lei, cercando ancora di levarsi Alissa di dosso, con la ragazza ancora intenta a trafiggerlo in più punti con le sue unghie. Archer si frappose tra le due ragazze e il robot e, dopo aver creato un grosso martello di cristallo, colpì violentemente la gamba sinistra del nemico, facendolo vacillare.

Diversamente da quanto sperato, però, il mech rimase in piedi e sparò diversi missili a caso, facendo esplodere parte del magazzino. Diverse macerie cascarono dall’alto e Alex, alzando le braccia, urlò “Azarath Metrion Zinthos!!!”

Tutti pezzi di metallo si fermarono a mezz’aria e Alex, sfruttando i suoi poteri mentali, li gettò lontano, allontanandoli dallo scontro. Davanti a loro, il mech piantò i piedi nel terreno e azionò dei propulsori posizionati davanti ma non si spostò neanche di un millimetro.

Keh, deve essere impazzito! Continua a colpirlo!” urlò Archer ad Alissa, iniziando a colpire la cabina di comando con delle frecce di cristallo, ma per la Alex qualcosa non andava. Perché mai si sarebbe dovuto fermare in quel modo? I danni di Alissa avevano davvero mandato in corto circuito i suoi sistemi?

Solo dopo qualche istante Alex si accorse di una cosa. Il mech aveva dato le spalle all’unica parete ancora integra, quella più resistente.

Alissa! Scendi subito di lì!!!” urlò a pieni polmoni ma nello stesso istante, il mech schizzò all’indietro schiantandosi di schiena contro la parete, lasciando Archer e Alex senza parole.

Archer scattò in avanti nello stesso momento in cui il mech riprese ad avanzare ma era nettamente più lento di prima, perciò il ragazzo non ebbe alcun problema a passargli di fianco, individuando Alissa riversa a terra con delle orribili ferite lungo tutto il corpo.

Sopprimendo un'imprecazione, Archer l'affiancò subito e si passò un suo braccio intorno al collo per aiutarla ad alzarsi, mentre il mech tornò a concentrarsi su di loro.

Oh andiamo, dammi un po' di tregua!” sbottò Archer rivestendosi con la sua armatura di cristallo per poi mettere Alissa dietro di lui ma, prima che il mech potesse sparare, una spranga di ferro venne scagliata nella sua schiena e si conficcò nel jet-pack, facendolo esplodere.

Alex si girò verso l'origine del colpo e vide Gajeel appoggiato contro la parete ma con il braccio ancora disteso verso il mech. Archer colse l'occasione e, dopo aver lasciato andare Alissa, saltò contro la cabina del mech e mandò in frantumi il vetro con un pugno ben assestato, scoprendo che non vi era alcun pilota al suo interno.

Il mech parve riprendersi dal colpo subito e provò a ad indietreggiare ma Alissa, seppur con diverse ferite aperte e sanguinanti, allungò ancora di più le sue unghie, trasformandole in vere e proprie lame affilate e, con un movimento secco delle braccia, tagliò di netto la gamba destra del robot, poco sotto il ginocchio, facendolo crollare al suolo.

Ormai in completo cortocircuito, il mech sparò gli ultimi missili che colpirono sia il terreno che le pareti, facendo tremare il deposito. Un missile esplode davanti a Gajeel, scagliandolo oltre la parete ed ustionandogli gran parte del corpo, mentre gli altri evitarono i suoi compagni.

Tuttavia, nel giro di pochi istanti l'intero edificio collassò sotto al suo stesso peso e Gajeel fece appena in tempo a rialzare la testa che una forte onda d'urto lo investì in pieno, costringendolo a coprirsi il volto con un braccio. Quando lo spostamento d'aria fu cessato, il ragazzo si rialzò in piedi, fissando la desolazione davanti a lui.

Levy! Ehi! Ragazze! Rispondetemi!!!”

Siamo... qui...” sussurrò Alex alle sue spalle facendogli prendere un colpo. Il ragazzo si girò verso la compagna e la vide a terra esausta di fianco a Levy, ormai svenuta per il dolore “Dov'è Alissa?”

Gajeel non seppe risponderle ma un improvviso rumore metallico riportò la sua attenzione verso l'edificio crollato. Assottigliando lo sguardo, vide alcuni pezzi di metallo muoversi e da essi fuoriuscirono Alissa e Archer, entrambi feriti gravemente, con parti delle loro corazze, ossea per lei e di cristallo per lui, ancora attaccate ai loro corpi.

Voi... portate solo guai...” sputò Archer andando a sedersi vicino agli altri per poi guardare Alex “E te come sei uscita?!”

Mi sono teletrasportata...” spiegò Alex riprendendo fiato, mentre si dedicava alle cure di Alissa la quale la fermò subito, spostando lo sguardo su qualcosa che non le piaceva per niente.

Una decina di robot si stava avvicinando a loro.

Alissa imprecò a bassa voce e si alzò in piedi. Archer fece per rialzarsi a sua volta, ma la ragazza lo spinse a terra “Riposati, saresti inutile ora come ora...” e si incamminò verso gli avversari, piegando le braccia all'indietro.

Quando i robot le scattarono incontro, Alissa attese finché non furono abbastanza vicini, dopodiché distese in avanti le braccia e le sue unghie si allungarono di scatto, trafiggendo con rapidità tutti i bersagli in mezzo agli occhi, che si spensero lentamente.

I corpi di metallo si accasciarono al suono con dei violenti tonfi e Alissa tornò dai suoi compagni scrocchiandosi il collo “Non mi ero ancora scaricata bene”.

Tsk, come ti pare. Ora vi saluto, ho di meglio da fare che stare con gente come voi.” sibilò Archer incamminandosi verso la città ma Alex lo fermò “Aspetta, sei ferito!”

Non rompere! Ho subito di peggio!” ribatté Archer senza neanche girarsi.

Lascialo stare, abbiamo un problema più grosso.” la richiamò Gajeel sollevando con sguardo distrutto Levy, ancora scossa da leggeri spasmi per il dolore. Alissa e Alex si avvicinarono e la prima tirò fuori il dispositivo di teletrasporto, portandoli all'istante alla loro Lega.



§ § §



Devo dire che il mech è servito a molto.” scherzò Solaris abbandonandosi ad una leggera risata, mentre Ryo si rigirò nervosamente un lecca-lecca alla fragola tra i denti “Quei dannati insetti, stanno distruggendo tutte le mie creazioni”.

Con la coda dell'occhio, notò qualcosa alla sua sinistra e, girandosi, sussultò leggermente nel vedere Sigma in piedi davanti ad un monitor dov'era presente un'immagine di Gajeel durante lo scontro col mech.

E' stata colpa sua.” sibilò la cyborg confondendo Solaris e Ryo “Se si fosse ritirato, la sua compagna non sarebbe stata colpita”.

Beh, tanto meglio per noi.” commentò Ryo con una scrollata di spalle “Lo hai notato anche tu vero?”

Sigma annuì per poi colpire il monitor con un violento pugno, mandandolo in frantumi “E' solo colpa sua...”

Non sapevo che potessi provare la rabbia.” si intromise Solaris, avvicinandosi alle due.

So che cos'è ma non so dirti se la sto provando in questo momento.” disse Sigma, andando poi ad accomodarsi sul divanetto per poi collegarsi un cavo al braccio meccanico “Ryo, passami tutti i dati in nostro possesso di tutti loro”.

Agli ordini.” sbadigliò Ryo con voce poco convinta, mentre passava in rassegna gli ultimi monitor, dove altre battaglie erano ancora in corso e una in particolare era il fulcro di quell'assalto multiplo.



§ § §



Un enorme muro di ghiaccio bloccò il vicolo, impedendo ai robot di raggiungere la strada e, alle loro spalle, un’enorme fiammata li investì in pieno, facendoli esplodere.

Ottimo lavoro Gray-sama!” si complimentò Juvia avvicinandosi al suo adorato, mentre il muro di ghiaccio iniziava lentamente a sciogliersi a causa del dolore.

E anche questi sono finiti.” sbuffò Gray togliendosi, senza accorgersene, la giacca. Natsu e Lucy si avvicinarono avanzando dal vicolo e il rosato ebbe subito da ridire con il suo compagno “Io direi purtroppo! Questi robot sono deboli! Io voglio qualcuno di più forte!”

Lucy lo colpì con un leggero colpo sulla nuca, sbilanciandolo in avanti, dato che indossava uno speciale equipaggiamento, composto da guanti, stivali e cintura, che poteva darle diverse caratteristiche, per un totale di dieci poteri diversi. In quel caso aveva scelto il potere del “Toro” che le garantiva una forza erculea.

Non ne abbiamo bisogno! La città è già caotica a causa di questi robot!” lo canzonò la bionda, quando una forte esplosione fece saltare in aria una serie di auto della polizia poste in fondo alla strada come blocco stradale.

I quattro eroi si girarono verso quella direzione e un gruppo di grossi animali simili a leoni, ma dall’aspetto grottesco, ruggì al loro indirizzo e alcuni di loro sputarono fuoco come a dimostrare il loro potere.

Dopo i robot ora arrivano gli animali mutanti?” domandò Gray preparandosi a combattere, quando le bestie, ruggendo con più forza, assunsero lentamente una forma umanoide mantenendo l’aspetto animale.

Oh ecco qualcosa di interessante!” gioì Natsu infiammando i pugni mentre i suoi compagni si limitarono a sospirare. Senza esitare, i quattro si lanciarono contro le belve che scattarono nella loro direzione in contemporanea.

Alcuni di quei mostri fecero un ampio balzo per attaccarli dall’alto, ma Juvia generò de potenti getti d’acqua dalle manie li colpì al volo, facendoli schiantare al suolo. Nel mentre, Gray creò diversi spuntoni di ghiaccio dal terreno, rallentando così l’avanzata nemica.

Natsu venne lanciato in aria da Lucy e, gonfiando il petto, colpì i bersagli con un enorme cono di fiamme, ma la maggior parte dei mutanti schivò l’attacco scattando di lato.

Il rosato digrignò i denti vedendoli avanzare verso Lucy ma la ragazza non ci mise molto a pensare ad un piano e, afferrando una frusta che teneva intorno alla vita, colpì il primo dei leoni, scagliandolo contro gli altri a causa dell’impatto.

Dall’altra parte, Gray creò altri muri di ghiaccio, costringendo alcuni nemici a passare in mezzo ad essi e, quasi come se fosse stato invitato a farlo, Gray li colpì in pieno con un ariete di ghiaccio spedendoli contro alcune macchine.

Dietro di lui arrivò Juvia che intrappolò gli ultimi rimasti dentro a delle sfere d’acqua, le quali vennero congelate all’istante da Gray.

Fiuuuu… e anche i gattini sono sistemati.” si rincuorò Lucy avvicinandosi ai compagni ma un laser colpì il terreno davanti a lei, generando una forte esplosione che la scagliò all’indietro.

Lucy!!!” urlò Natsu volgendosi poi verso l’origine, digrignando i denti nel vedere altri robot ma armati più pesantemente.

Tsk! Ne arrivano ancora!”

Gray creò all’istante un arco di ghiaccio e scagliò innumerevoli frecce contro i robot più vicini ma tutte vennero distrutte da dei proiettili. L’eroe del ghiaccio scrutò attentamente i nemici, notando che, oltre ad essere più corazzati, erano armati con mitragliatrici, lanciarazzi e c’erano anche quattro di loro armati con dei grossi laser.

Poco lontano Natsu aiutò Lucy a rialzarsi e la andò a posare in un vicolo laterale. La ragazza tossì un po’ di sangue ma riuscì comunque a rialzarsi “Posso farcela Natsu…”
Il ragazzo la fissò con sguardo serio e fece per opporsi all’idea ma Lucy gli tappò la bocca con una mano “Natsu, anche io faccio parte di Fairy Tail”.

Udendo quelle parole, Natsu non poté ribattere e Lucy si lanciò di nuovo in strada, colpendo il terreno con la frusta, creando una grossa crepa dove cascarono tre robot. Il rosato fece per seguirla ma avvertì una strana sensazione lungo la schiena.

Si girò di colpo, scrutando il vicolo, ma ciò che gli stava trasmettendo quell’orribile sensazione non si trovava nel vicolo, bensì sul tetto dell’edificio infondo ad esso.

Una figura completamente avvolta in un mantello nero e una ragazza dall’abito bianco osservavano in silenzio Natsu che sgranò gli occhi con orrore nel notare che cosa stava tenendo in mano la ragazza.

La testa di Macao.

L’unica cosa che non era stata ritrovata del suo corpo, visto che quella di Wakaba era stata fatta esplodere.

Gli bastarono pochi secondi per capire. Erano stati loro. Erano loro i responsabili della morte dei suoi due amici e del destino di Romeo.

L’intero corpo del ragazzo venne avvolto da imponenti fiamme “Macao… Wakaba… sembra proprio che non dovrò aspettare molto per potervi vendicare!”

Una nuova esplosione si udì dalla strada, dove Gray aveva creato un muro di ghiaccio per proteggere lui e Juvia da alcuni missili. La ragazza creò una sfera d’acqua e la scagliò oltre i resti della protezione. Non appena la sfera ebbe toccato un robot, lo inglobò completamente fino a mandarlo in corto circuito.

Juvia può mandarli in corto ma deve concentrarsi sulle loro parti interne!” spiegò la ragazza creando altre sfere, mentre Lucy spezzò a metà un robot con una frustata. Un robot le si portò alle spalle e alzò il braccio per colpirla, ma venne congelato del tutto, sorprendendo Juvia, Lucy e anche Gray.

Sembra che tu abbia bisogno di una mano, Gray.” proferì una voce maschile alle loro spalle e il moro non dovette neanche girarsi per riconoscere il proprietario della voce “Leon…”

Non sembri molto contento di vedermi ma non importa… perché io sono felicissimo di poter rivedere la mia Juvia!” esclamò Leon inginocchiandosi davanti alla ragazza che indietreggiò all’istante, spezzandogli il cuore “Il mio amore non ti ha ancora raggiunta… ma sono certo che un giorno lo farà!”

Juvia preferirebbe che il suo amore raggiungesse il suo amato Gray-sama!” fu di tutt’altro avviso Juvia, mentre Gray si limitò a volgere lo sguardo altrove, individuando una ragazza alle spalle di Leon “Noemi? Cosa ci fai qua?”

La ragazza salutò i suoi compagni con una mano, avvicinandosi in volo “Ero impegnata a sconfiggere alcune strane creature mutanti insieme ad Elfman e Lisanna quando Leon è arrivato da noi e ci ha chiesto dove vi trovaste, così l’ho seguito!”

Juvia scoccò un’occhiata di fuoco a Noemi ma, prima che potesse minacciarla in qualunque modo, dall’alto cascò un robot che distrusse un’auto col suo peso.

Ah, lungo la strada ho trovato lui e ha detto che ci aiuterà solo per stavolta.” spiegò Noemi sorridendo, mentre Cloud si affacciò sul cornicione del tetto “Non posso permettere che questi orribili robot, che hanno osato distruggere un mercato e le sue olive, restino impuniti!!!”

Gray, Juvia, Lucy e Leon alzarono un sopracciglio, visibilmente interdetti dall’arrivo di quell’antieroe che, solo qualche giorno prima, aveva quasi fatto saltare in aria Alissa.

Cloud saltò giù e, dopo essersi appeso ad un lampione, atterrò sul corpo immobile del robot, indicando i nemici in avvicinamento “Distruggiamoli e facciamo casino!”

Visto lo stupore dei suoi compagni, Noemi fu la prima ad agire e, senza difficoltà, sollevò due macchina semi distrutte, scagliandole addosso al grosso dei robot, i quali fecero fuoco all’istante, distruggendole.

Cloud ne approfittò subito e creò una cupola di gas attorno ai nemici. IL gas, vista la presenza delle fiamme delle auto distrutte, diede vita ad un’esplosione enorme che mandò in frantumi tutti i vetri dei palazzi vicini, costringendo Gray e gli altri a ripararsi dietro ad uno spesso muro di ghiaccio.

YEAH! Esplosione!!! Così imparate a uccidere delle povere olive!!!” urlò Cloud abbandonandosi ad una grassa risata.

Mio dio… è più pazzoide di testa di cerino…” commentò Gray facendo sorgere una domanda nella mente di Lucy -Dov’è Natsu?-



§ § §



Finalmente avete deciso di mostrarvi…” sibilò Natsu avvicinandosi a Dyvern e X, posizionati dall’altro lato del tetto.

Non ci stavamo mica nascondendo. Siamo rimasti qua tutto il tempo”.

Natsu ignorò le parole della ragazza, avvolgendosi nelle sue fiamme per poi scagliare una grossa sfera di fuoco contro i due bersagli. X, con un movimento fluido del braccio, si tolse il mantello distendendolo davanti a loro per poi farlo esplodere annullando l'attacco di Natsu.

Dalla colonna di fumo venutasi a creare, il rosato vide uscire X, scrutandolo attentamente. La prima cosa che notò furono i brillanti capelli rossi, più simili a vere e proprie fiamme che a semplici capelli. La seconda fu la strana maschera antigas nera, provvista di due filtri all'altezza delle guance, che copriva interamente il volto del ragazzo, lasciando intravedere due bagliori rossi attraverso le due fessure per gli occhi coperte da delle lenti opache.

Il resto del suo equipaggiamento consisteva in un out-fit militare nero composto da stivali alti, pantaloni, cintura, giacca dalle maniche bruciate provvista di cappuccio e degli spessi guanti di cuoio.

Oh? Esplosioni?” si chiese Natsu ripensando a Wakaba “Sei stato tu ad ucciderlo...”

X non gli rispose, iniziando semplicemente a camminargli incontro. Una vena iniziò a pulsare sulla fronte di Natsu che si lanciò a capofitto contro il nemico, cercando di colpirlo con un pugno di fuoco. Il nemico, tuttavia, non si fece trovare impreparato e, dopo avergli afferrato il polso con la mano destra, lo fece cadere a terra, bloccandogli la spalla con la mano sinistra per poi torcergli il braccio dietro alla schiena, facendogli digrignare i denti per il dolore.

Quella semplice mossa però non bastò a mettere fuori combattimento Natsu che, emettendo un vero e proprio ruggito, si avvolse ancora una volta nelle sue fiamme, investendo anche X.

Il rosato continuò ad emettere fiamme per diversi secondi e alla fine si voltò leggermente con un ghigno sulle labbra che morì all'istante.

X non aveva subito alcun danno da quelle fiamme e, senza timore, gli slogò la spalla facendolo urlare per il dolore.

X, finiamola qui. Mi sono stancata di stare su questo tetto.” sibilò Dyvern avvicinandosi ai due per poi posare una mano sulla guancia di Natsu “Vediamo come urli quando ti spezzano tutte le ossa del corpo”.

Natsu sgranò gli occhi all'inverosimile e le sue urla diventarono grida disumane, riecheggiando per tutti i dintorni, fino ad arrivare alla strada dov'erano presenti i suoi compagni che, udendolo, corsero immediatamente verso l'origine delle urla.

Dyvern mantenne il contatto con Natsu finché questi, a causa delle urla e del dolore, non perse conoscenza. La ragazza gli mise allora due dita sulla gola “Respira ancora. Prendilo, potrebbe servire a quella pazzoide”.

X si inclinò leggermente in avanti e afferrò Natsu per i capelli, iniziando a trascinarlo lungo il tetto, camminando verso un portale apertosi poco prima.

NATSU!!!”

Dyvern si girò, fissando con sguardo annoiato Lucy, intenta a correre verso di loro, con Gray, Noemi e Juvia dietro di lei.

X...”

Il ragazzo diede un colpo al suolo con un piede e, da esso, si diramarono diverse venature rosse nel cemento, facendo esplodere il tetto. Lucy si fermò giusto in tempo per non cadere nel buco appena creato e, tutto ciò che poté fare fu osservare Natsu mentre veniva trascinato oltre il portale dai loro nemici.

Natsu...”

Gray le mise una mano sulla spalla, fissando il punto in cui il portale si era chiuso “Non preoccuparti, sono sicuro che testa di cerino starà bene e noi lo salveremo”.



§ § §



Makarov si passò una mano sul viso stanco, schiacciando col piede la testa di un robot distrutto.

Intorno a lui, Erza, Reito, Shino e Deneb si guardarono attorno, constatando di aver eliminato tutti i nemici.

Uff... non mi ricordavo che fosse così stancante.” commentò il master dandosi qualche colpo sulla schiena.

Ha combattuto bene però.” si complimentò Erza sorridendogli, quando una strana risata si udì nell'aria e davanti a loro apparve un portale.

Deneb si frappose immediatamente tra il master ed il portale e creò una barriera rossa ma Makarov gli fece un cenno di calmarsi. Oltre il portale, tutti videro un uomo comodamente seduto su una poltrona che li saluto agitando una mano “Buonasera!”

Chi diavolo è?” domandò Shino con sguardo calmo, per nulla impressionata da quello strano individuo.

Oh non mi conoscete? Makarov, dovresti istruire meglio i tuoi allievi!” li canzonò Alan ridendo.

Alan... quindi ci sei tu dietro a tutto questo?” domandò il master con sguardo duro, facendo ridere ancora l'uomo seduto davanti a lui.

Io? Oh certo che no! Sono un uomo morto ricordi? E indovina un po'? Presto lo sarai anche tu!” sibilò Alan con voce seria per poi schioccare le dita, facendo chiudere il portale.

Dopo qualche secondo di silenzio, Erza domandò “Master... chi era quell'uomo?”

Makarov sospirò pesantemente “Si chiama Alan... e un tempo era mio amico. Su, torniamo alla Lega... devo spiegarvi molte cose”.

Un improvviso catturò la sua attenzione e, dopo averlo preso dalla tasca, controllò un piccolo palmare dove brillava l'immagine di Mira. Toccando con un dito l'immagine, l'ologramma dell'albina si materializzò davanti a lui “Master, sono lieta di vedere che sta bene. Volevo informarla che ho richiamato tutti gli eroi dalle loro missioni, presto avremo tutte le nostre forze a disposizione”.

Eccellente, anche lui sta tornando?”

Mira annuì sorridendo “E' già in città”.



§ § §



Sigma osservava con sguardo spento le vie della città avvolta nel caos, mentre nubi temporalesche coprivano il cielo notturno.

E' stata una notte movimentata.” commentò Solaris alle sue spalle. La cyborg non si mosse di un millimetro, fissando delle colonne di fumo non molto lontane. Alle loro spalle, un portale si aprì e Ryo, scortata da due robot, Dyvern e X fecero il loro arrivo.

Come sta il prigioniero?” domandò Solaris, volgendosi verso i nuovi arrivati e Dyvern si limitò a rispondergli con “Non morirà... non ora almeno”.

Solaris si limitò ad annuire, quando un tuono fece tremare il grattacielo, mettendo in allerta i cinque.

Quello non era un semplice tuono.” osservò Ryo e, nello stesso istante, un fulmine colpì il palazzo, abbattendosi pochi metri dietro di loro. Con calma, X e Sigma assunsero una posizione da combattimento, individuando una figura avvolta in un mantello nel piccolo cratere venutosi a creare.

E questo chi sarebbe?” domandò Dyvern assottigliando lo sguardo.

Qualcuno molto sfortunato.” rispose Ryo schioccando le dita, al che i due robot distesero le braccia in avanti e scagliarono due sfere di energia dai palmi, colpendo in pieno la figura ma Sigma capì subito che non erano serviti a niente.

Nell'aria videro i resti del mantello dissolversi, mentre la figura diventava più visibile e le prime caratteristiche saltavano all'occhio.

Capelli biondi. Fisico scolpito. Una cicatrice a forma di fulmine sull'occhio destro.

E' stato un lungo viaggio, ma non avrò problemi a prendermi cura di chi sta attentando alle vite dei miei compagni.” proferì il biondo alzando un braccio ed invitandoli ad avanzare.

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Angolo dell'autore:

Eccomi di nuovo qua! YEEEE! A sto giro sono stato più rapido XD e dire che volevo fare un capitolo corto ma mi sono uscite 30 pagine ^^”

Comunque sia, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vorrei rassicurare i proprietari degli OC apparsi poco: anche loro avranno la loro dose di azione, don't worry u.u

Detto ciò attendo le vostre recensioni e ci vediamo alla prossima!

See you around!

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Capitolo 8
*** Una situazione difficile ***


UNA SITUAZIONE DIFFICILE



Sigma e X fissarono con sguardo neutro il biondo davanti a loro, così come i loro compagni dietro di loro. Ryo inclinò leggermente la testa e, schioccando le dita, fece avanzare i due robot che affiancarono la cyborg sul lato destro.

Laxus Dreyar…” iniziò Ryo fissando colui che sembrava intento ad affrontarli “… il nipote di Makarov, master di Fairy Tail. Non credevo che fossi a Magnolia?”

Come ho già detto, è stato un viaggio lungo. Fino a ieri non ero neanche a Fiore.” spiegò il biondo avvolgendosi con la sua elettricità “Inoltre, ho ricevuto alcune informazioni secondo cui voi avreste creato un sacco di problemi alla nostra Lega”.

E se anche fosse?” domandò Solaris mentre Ryo sgranò leggermente l’unico occhio visibile -Il suo livello di potenza… sta aumentando da quando è arrivato…-

Allora toccherebbe a me farvi capire quanto è grande l’errore che avete commesso.” sibilò Laxus con sguardo terribilmente serio, facendo un passo in avanti. Solaris fece altrettanto, ma Ryo lo fermò con un braccio e, dopo avergli scoccato un’occhiata eloquente, scosse leggermente la testa, ripetendo il gesto dopo aver guardato Dyvern.

I due parvero intuire e la meccanica portò il polso vicino alla bocca, sussurrando ad un piccolo orologio “Portale, per favore”.

Dietro di loro si materializzò un altro portale e Laxus, per nulla propenso a lasciarli andare, scattò in avanti con la sua incredibile velocità. I due robot furono i primi a reagire ma bastò una potente scarica elettrica per farli esplodere all'istante, facendo sbuffare Ryo.

Sigma si frappose fra lui e gli altri, rivestendo a sua volta le parti meccaniche di elettricità. I due si fissarono un solo istante per poi menare un fortissimo pugno a testa.

I due colpi si scontrarono l'uno contro l'altro, generando una forte onda d'urto e sprizzando elettricità tutt'attorno. Dopo alcuni secondi di stallo, X tentò di colpire Laxus su un fianco, ma il ragazzo afferrò Sigma per il polso con l'altra mano e, ruotando su sé stesso, la scagliò addosso al compagno, facendoli finire entrambi a terra.

La cyborg fu costretta a disattivare la sua modalità elettrica per non ferire X ma a quello ci pensò Laxus che, calando il pugno destro, colpì entrambi i bersagli con un fulmine dal cielo.

Sigma e X rimasero a terra per il dolore causato dal colpo ma, mentre il ragazzo si rialzò quasi subito, la cyborg continuò ad urlare dimenandosi senza controllo e tenendosi la testa con entrambe le mani.

"Ma che le prende?" domandò Solaris osservando la compagna in preda al dolore.

"Ho come l'impressione che quel colpo l'abbia mandata in cortocircuito." ipotizzò Ryo e, un istante dopo, X fu costretto ad evitare un fendente di Sigma, sorprendendo sia Laxus che i suoi compagni.

Continuando ad urlare come una dannata, Sigma si scagliò addosso ad X ma, dopo averlo mancato con un paio di fendenti, cambiò bersaglio, dirigendosi verso Laxus il quale evitò a sua volta i fendenti dell'avversaria.

Dopo l'ennesimo colpo andato a vuoto, il ragazzo colpì Sigma al volto con un pugno elettrico ma la cyborg non lo sentì nemmeno e continuò con il suo assalto, venendo colpita all'istante da diversi fulmini che la fecero strillare ancora di più.

Sigma riuscì ancora a fare qualche passo ma alla fine crollò in ginocchio, urlando frasi senza senso e continuando a scuotere la testa. Laxus ne approfittò per tentare di finirla con un violento calcio dal basso ma X si era già portato alle sue spalle e lo costrinse ad allontanarsi con un balzo.

"X! Prendila e vieni via! Devo metterla a posto prima che sia troppo tardi!" urlò Ryo senza tuttavia mostrarsi preoccupata per Sigma, bensì per le sue parti meccaniche.

Il ragazzo annuì impercettibilmente e posò entrambe le mani a terra. Il tetto si ricoprì in breve di tantissime venature rosse e, attorno a Laxus si verificarono svariate esplosioni che lo costrinsero ad alzarsi in volo grazie alla sua elettricità.

Il biondo riuscì comunque ad intuire la tattica degli avversari e, malgrado il fumo venutosi a creare, si scagliò nel punto dove aveva visto aprirsi il portale ma purtroppo per lui, sia i nemici che il portale erano già svaniti nel nulla.

"Tsk, sono scappati".

Laxus si guardò attorno per vedere se avessero dimenticato qualcosa ma, non vedendo nulla, si limitò ad afferrare ciò che restava delle teste dei due robot e prese un piccolo cd dalla tasca dei pantaloni.

"Meglio tornare a Fairy Tail, devo parlare al Master".



§ § §



Delle potenti urla si udirono lungo il corridoio e neanche la porta blindata del laboratorio di Ryo era abbastanza spessa da poterle bloccare.

"Tenetela ferma." ordinò Ryo con calma accendendo un laptop mentre, di fianco a lei, Dyvern si limitò ad osservare Solaris e X alle prese con una Sigma alquanto problematica.

Da quando avevano attraversato il portale, sembrava come impazzita e menava fendenti a caso, mirando a tutti i suoi compagni. Mancando Solaris con un fendente dall'alto, la cyborg conficcò la sua lama dentro ad un'apparecchiatura di Ryo, facendola esplodere.

"Ok, ora mi hai costretta ad usare le maniere forti." sibilò Ryo e, dopo aver digitato qualcosa sul portatile, gli arti meccanici di Sigma si staccarono dal suo corpo, mentre le ali si compattarono sulla schiena e l'occhio robotico si spense di colpo.

"Non potevi farlo prima?" domandò Solaris guardandosi il mantello rovinato da alcuni squarci ma Ryo si limitò ad una scrollata di spalle, indicando il lettino dove, poche ore prima, aveva potenziato la sua compagna.

X la adagiò sopra e dei ganci metallici la bloccarono ad esso, facendola infervorare ancora di più. Con assoluta calma, Ryo spostò una sedia di fianco al lettino e collegò un cavo nel corpo di Sigma, dove prima vi era il braccio, mentre l'altra testa USB la infilò nel suo portatile.

La cyborg continuò ad agitarsi senza riuscire a calmarsi e i suoi compagni osservarono Ryo, notando la sua espressione farsi sempre più confusa e particolarmente seccata.

"Tsk, non è un problema di circuiti. Il suo sistema nervoso sta reagendo a stimoli fisici esterni inesistenti, portando il suo corpo a reagire di conseguenza e neanche resettando la sua parte robotica potrei farci qualcosa." spiegò Ryo notando poi gli sguardi completamente spenti di X, Dyvern e Solaris.

Sospirando, la meccanica si corresse "Sta immaginando che qualcuno la picchi e si agita perché crede che i colpi siano reali, quando in realtà nessuno la sta toccando".

I tre annuirono all'unisono, avendo finalmente capito il problema e Solaris chiese "Quindi come la calmiamo? Con una botta in testa?"

"Uhm... interessante come soluzione. Sei un medico vero?" domandò un ragazzo dalla carnagione pallida alquanto divertito, entrando nel laboratorio. I quattro si girarono in contemporanea verso l'estraneo, squadrandolo da capo a piedi.

Le prime cose che risaltarono del suo aspetto furono la falce appesa alla schiena, l'ampio kimono nero, dalle maniche estremamente larghe che gli coprivano interamente le mani e dai pantaloni ugualmente larghi ma che lasciavano scoperti i piedi nudi, e la bizzarra maschera completamente nera che, oltre a coprirgli solo il lato desto del volto, aveva solo un buco per l'occhio e un ampio ghigno bianco disegnato sopra.

Il giovane avanzò tranquillamente verso di loro, facendo oscillare i suoi lunghi capelli bianchi legati in una cosa bassa, lanciando una breve occhiata a Sigma con i suoi sottili occhi, dorati come due gocce d'ambra.

"Tu saresti...?" domandò Solaris con voce fredda frapponendosi tra il nuovo arrivato e Sigma, imitato subito da X, che sembrava alquanto propenso ad ucciderlo all'istante.

"Oh? Un comune mortale come te desidera sapere il mio nome? Quanta arroganza... ma non mi sorprende, visto il tuo misero rango. Io sono Yotu Tobimasu, ma potete chiamarmi Shinigami. Il vostro capo mi ha contattato e ora sono uno di voi... anche se solo per quanto riguarda la squadra." spiegò l'albino con un sorriso enigmatico inclinando la testa e mettendo in mostra la voglia a forma di mezzaluna sul lato destro del collo.

"Un altro pazzoide. Ottimo..." commentò Dyvern con voce fredda, per poi rivolgersi a Ryo "Se il problema è nella testa di Sigma posso provare a calmarla. Le sue urla mi stanno facendo perdere la pazienza".

Yotu fissò Sigma senza perdere il suo strano sorriso che mutò lentamente in un ghigno e, con voce ferma, sussurrò "Daniel Evans".

Sigma sgranò di colpo il suo occhio umano e aumentò il volume delle urla, agitandosi ancora di più. Ryo fissò Yotu con sguardo innervosito "Cosa le hai fatto?"

"Nulla di che... ho solo detto il nome del suo creatore." si giustificò Yotu con una scrollata di spalle "Me lo ha detto lui poco fa".

"Hai visto il creatore di Sigma?" domandò Solaris visibilmente dubbioso al riguardo "E come?"

"Oh potrei vederlo anche ora volendo. Il mio potere mi consente di mettermi in contatto col mondo dei morti e di parlare coi fantasmi, comprese le anime che vagano libere senza alcun freno." spiegò l'albino.

"E perché cazzo l'hai nominato?!" sbottò Solaris sovrastando un urlo della compagna ma neanche quella domanda parve toccare Yotu che, con voce tranquilla, rispose "Oh non sapevo che le avrebbe fatto questo effetto. Mi ha solo detto che per lui, lei era una delle sue migliori creazioni e ciò mi ha incuriosito parecchio!"

"Una delle sue migliori creazioni?" domandò Dyvern leggermente confusa.

"Ora ricordo..." iniziò Ryo attirando l'attenzione dei compagni "Daniel Evans era uno scienziato alquanto geniale ma anche particolarmente pazzo. Ha condotto svariati esperimenti di vario tipo su innumerevoli umani e aveva diverse squadre di medici e scienziati che lavoravano per lui. Probabilmente Sigma è uno di quegli esperimenti..."

"L'ultimo." precisò Yotu "E il modo in cui l'ha 'convinta' a sottoporsi a quell'esperimento... è stato geniale! Ridurla in fin di vita grazie a dei mercenari per poi salvarle la via con la sua scienza!"

Solaris e Dyvern sgranarono leggermente gli occhi sentendo quelle parole ma Ryo gli impedì di continuare, visto che Sigma non accennava a calmarsi.

"X, fallo uscire, con la forza se serve. Dyvern, calma Sigma." ordinò la meccanica e i due annuirono. X fece un passo verso il nuovo arrivato ma questi, alzando le mani, se ne andò di sua spontanea volontà, chiudendo la porta.

Dyvern si mise vicino alla testa di Sigma e le posò le mani sulle tempie, chiudendo gli occhi. La cyborg continuò ad urlare in preda ad una furia cieca ma alla fine si calmò restando stordita da quanto successo, mentre la compagna fu costretta ad appoggiarsi ad X, cercando di riprendere fiato.

"Scusatemi... ho bisogno di un po' di aria fresca." sussurrò Dyvern per poi uscire dal laboratorio. Ryo fece un cenno del capo a X che, annuendo, seguì la compagna.

"Beh, alla fine si è calmata." commentò Solaris raccogliendo i due arti meccanici della cyborg per poi darli a Ryo che, annuendo, aggiunse "Almeno sappiamo cosa le è capitato. Ora capisco il perché del suo tatuaggio... mi chiedo quale sia il suo vero nome".

"Natalie..."

I due abbassarono di scatto lo sguardo, fissando Sigma la quale, dopo un profondo respiro, disse "Mi chiamo Natalie Evans..."



§ § §



Quando X bussò alla porta di Dyvern, non udì alcuna risposta. Effettivamente, la ragazza aveva detto di voler un po' di aria fresca, ma tentare non costava nulla.

Non ricevendo ancora alcuna risposta, il ragazzo forzò la maniglia ed entrò senza permesso, individuando uno dei portali di Alan aperto nella parete. Senza dir nulla, lo attraversò a sua volta, ritrovandosi in cima ad una grossa collina poco lontana dalla città.

Il suono di un violino lo fece voltare verso una roccia sopra alla quale era seduta la sua compagna, intenta a suonare una melodia semplice ma anche triste.

X si avvicinò senza far rumore ma un improvviso stridio delle corde gli fecero capire di essere stato individuato.

"Posso dedurre che sei entrato in camera mia senza permesso?" domandò la ragazza ma X non disse nulla e ciò venne preso come una risposta affermativa.

"Potresti almeno degnarti di rispondere." lo rimbeccò Dyvern tornando a suonare, mentre X si avvicinò a lei, restando in piedi e voltandosi verso la città.

La lasciò suonare per diversi minuti, fin quando non si fermò di sua iniziativa, riponendo lo strumento in una custodia di legno lucido. Dopo qualche attimo di pausa, si voltò a sua volta verso la città e un profondo silenzio calò sui due.

-Perché diavolo se ne sta lì fermo?- si domandò la ragazza lanciando una breve occhiata al suo compagno, restando tuttavia quasi ipnotizzata dai suoi capelli.

X parve notare il suo sguardo e, dopo essersi abbassato, strappò dei fili d'erba dal terreno. Con delle minuscole esplosioni, gli diede fuoco, avvicinandoli di colpo a Dyvern che sussultò all'istante, indietreggiando.

Dopo pochi secondi, le fiammelle si estinsero e Dyvern si rilassò leggermente "Così te ne sei accorto".

X annuì e tornò a guardare la città. Durante il loro scontro con Natsu, quando era stato investito dalle fiamme dell'avversario, aveva notato Dyvern mentre impallidiva davanti a tutto quel fuoco, indietreggiando appena. Evidentemente anche una come lei aveva paura di qualcosa, e la paura del fuoco non era neanche così strana come cosa.

"Dillo a qualcuno e ti uccido." sibilò Dyvern con sguardo serio ma X non la degnò di alcuna reazione, limitandosi a fissare la città. La ragazza gonfiò leggermente le guance ma non disse nulla, ritrovandosi nuovamente ad osservare i suoi capelli.

Dopo qualche secondo di puro silenzio, la ragazza allungò timidamente la mano verso X ma la ritirò all'istante. Non notando alcuna reazione da parte del ragazzo, riprovò il gesto, sfiorando con la punta delle dita i suoi capelli.

Vedendolo ancora fermo, Dyvern avanzò ulteriormente e, in men che non si dica, finì per accarezzare i capelli di X notando con sorpresa quanto fossero caldi ed incredibilmente...

"Dyvern, X. Alan ha bisogno di parlarci. Qualcuno deve fare la guardia al prigioniero." trillò la voce di Ryo, attraverso un piccolo dispositivo nella tasca di X, facendo sussultare la ragazza che ritirò all'istante la mano.

Senza dir nulla, il ragazzo si incamminò verso il portale rimasto aperto, mentre Dyvern, prima di seguirlo, si fermò un istante, guardandosi la mano -Così morbidi...-



§ § §



Makarov sembrava in preda all'ansia più totale. Da alcune ore ormai camminava su e giù lungo un corridoio, passando davanti alla porta del reparto medico dove, in quel momento, si trovavano molti dei suoi figli e delle sue figlie.

Laxus era tornato da poco ed era stato felice di vederlo, ma il nipote aveva intuito la situazione e così era rimasto in attesa vicino al nonno, insieme ad Erza, Mira, Reito, Shino e Deneb.

Gli altri eroi che se l'erano cavata con pochi graffi o lividi, erano stati mandati a riposare dopo essere stati visti e incerottati per bene da Polushka che si era subito precipitata a curare gli altri, insieme alla sua allieva Wendy e a molti altri medici arrivati dalle altre Leghe così come dalla loro città.

Finalmente, la luce sopra la porta diventò verde e fu proprio Wendy ad uscire, mostrando un sguardo stanco e sciupato.

"Wendy! Dimmelo subito! Qualcuno è in pericolo di vita?!" domandò all'istante Makarov facendola sussultare ma, dopo essersi ripresa dal momentaneo torpore, la ragazzina negò con la testa, dandogli una cartella clinica "Nessuno di loro rischia così tanto... ma per il resto, deve leggerlo da sé Master..." e rientrò nel reparto medico, chiudendo delicatamente la porta.

Il master non se lo fece ripetere ed aprì subito la cartella, leggendo attentamente ogni singola parola. Gli eroi di fianco a lui videro la sua espressione farsi sempre più cupa.



CARTELLA CLINICA DEI FERITI DI FAIRY TAIL

CAPO REPARTO: Polushka

DATA: 15/7/777

-

NOME DEL PAZIENTE: Neren

COGNOME: Erikus

FERITE:

  • Ustioni di terzo grado sulla maggior parte del corpo;

  • Trauma cranico grave;

  • Clavicola sinistra danneggiata;

  • Danni al sistema nervoso;

STATO ATTUALE: Cosciente

PROGNOSI: Impossibilitata ad entrare in azione per almeno tre settimane.



NOME DEL PAZIENTE: Yugure

COGNOME: Yoru

FERITE:

  • Ampia ferita sul torace;

  • Due costole danneggiate;

  • Ampia ferita sulla schiena;

  • Tre vertebre toraciche danneggiate;

  • Tagli di multipla entità sulla maggior parte del corpo;

STATO ATTUALE: Cosciente

PROGNOSI: Impossibilitato ad entrare in azione per almeno un mese.



NOME DEL PAZIENTE: Sora

COGNOME: Melodian

FERITE:

  • Stomaco gravemente danneggiato;

  • Labbro inferiore rotto;

  • Radio ed Ulna del braccio destro fratturati;

  • Sei falangi della mano destra fratturate;

  • Polmoni danneggiati;

  • Otto vertebre toraciche danneggiate;

  • Tibia della gamba destra fratturata;

  • Danni al sistema nervoso;

STATO ATTUALE: Sotto sedativi

PROGNOSI: Impossibilitato ad entrare in azione per almeno due mesi.



NOME DEL PAZIENTE: Alissa

COGNOME: Drifter

FERITE:

  • Trauma cranico grave;

  • Venti costole fratturate;

  • Setto nasale rotto;

  • Entrambi i femori danneggiati;

  • Polmoni danneggiati;

  • Stomaco danneggiato;

  • Intestino tenue danneggiato;

  • Reni danneggiati;

STATO ATTUALE: Sotto sedativi

PROGNOSI: Impossibilitata ad entrare in azione per almeno cinque mesi.



NOME DEL PAZIENTE: Emily

COGNOME: Harada

FERITE:

  • Ustioni di primo grado sulla maggior parte del corpo;

  • Trachea e corde vocali danneggiate;

  • Danni al sistema nervoso;

  • Trauma cranico grave;

  • Sedici costole fratturate;

  • Cinque vertebre toraciche danneggiate;

  • Una vertebra cervicale danneggiata;

  • Ampio taglio sulla fronte;

  • Ferite lievi sulla schiena e sulle gambe;

STATO ATTUALE: Sotto sedativi

PROGNOSI: Impossibilitata ad entrare in azione per almeno cinque mesi.



NOME DEL PAZIENTE: Gajeel

COGNOME: Redfox

FERITE:

  • Polmoni danneggiati;

  • Intestino tenue danneggiato;

  • Fegato danneggiato;

  • Stomaco danneggiato;

  • Diciotto costole fratturate;

  • Ustioni di secondo grado sulla maggior parte del corpo;

STATO ATTUALE: Cosciente

PROGNOSI: Impossibilitato ad entrare in azione per almeno cinque mesi.



NOME DEL PAZIENTE: Levy

COGNOME: McGarden

FERITE:

  • Colonna vertebrale recisa all'altezza delle vertebre lombari;

  • Fegato danneggiato;

STATO ATTUALE: Sotto sedativi

PROGNOSI: Impossibilitata permanentemente ad entrare in azione.



Leggendo quelle ultime parole, Makarov sbiancò del tutto, facendo preoccupare le persone vicino a lui. Polushka uscì in quel momento dal reparto medico e il master, gettando via la cartella clinica, urlò "Cosa significa?! Cosa significa che Levy è impossibilitata a tornare in azione?!"

Gli altri sgranarono gli occhi per la sorpresa, fissando nel più assoluto silenzio l'anziana donna che, sospirando, disse "Significa che non potrà più essere una supereroina. Il proiettile di quel mech le ha reciso la colonna vertebrale. Malgrado le nostre tecnologie e i nostri poteri, possiamo solo curarla. Non sentirà dolore né altro, ma non potrà più camminare".

"N... non potreste metterle un esoscheletro o qualcosa?" domandò Erza sorprendendosi nel sentire la sua stessa voce tremante.

Polushka scosse la testa "Non per quel tipo di paralisi. Le uniche alternative sarebbero quelle di sostituirle la spina dorsale con un rimpiazzo meccanico ma è un intervento troppo rischioso. Potrebbe perdere definitivamente l'utilizzo del corpo dal collo in giù".

Erza e Laxus si scambiarono un'occhiata preoccupata, mentre Makarov si passò una mano sul volto, trattenendo le lacrime.

"Quando saranno tutti svegli, fammelo sapere. Devo scusarmi personalmente con ognuno di loro." ordinò Makarov con voce stanca "Gli altri vengano nel mio ufficio, devo spiegarvi alcune cose..."

In pochi minuti, oltre ai cinque eroi lì presenti, anche Elfman, Noemi, Alex, Lisanna, Lucy, Gray e Juvia arrivarono nell'ufficio del Master, ora seduto sulla sua scrivania, con le braccia incrociate al petto.

"Prima di iniziare, Alex..." proferì l'anziano, spostando lo sguardo sulla giovane ragazza "Quel ragazzo che vi ha aiutato contro il mech, Archer, sta bene. Abbiamo mandato una piccola squadra a casa sua per curarlo".

"Grazie Master." sussurrò Alex chinando leggermente la testa.

"Ora, è tempo che vi spieghi come stanno realmente le cose." iniziò Makarov alzandosi in piedi "Come sapete, da molti mesi a questa parte, l'Avatar è sempre rimasto nell'ombra. I continui attacchi terroristici di varie entità non ci hanno mai fatto pensare ad una connessione sicura con l'Avatar, ma dopo gli eventi di qualche giorno fa e di stanotte non ci sono più dubbi. L'Avatar ha iniziato a muoversi e i suoi membri sono incredibilmente pericolosi e bene equipaggiati".

Dopo una breve pausa, l'uomo riprese a parlare "Una cosa che non eravamo ancora riusciti a capire, era chi fosse a capo di quell'organizzazione ma adesso, purtroppo, sappiamo chi è la mente dietro a tutto questo... un uomo di nome Alan".

"Master, lei lo conosce, non è vero?" domandò Shino senza alcun problema e Makarov annuì lentamente "Alan è... un ex eroe di Fairy Tail".

Tutti i presenti sgranarono gli occhi per la sorpresa, senza riuscire a proferir parola.

"Quando ero più giovane, io e lui eravamo una buona squadra insieme a Polushka, lui era il nostro membro più giovane ma possedeva un gran cuore e non si tirava mai indietro. Un giorno, venimmo a sapere dell'Avatar e ci fu ordinato di fermare una cellula terroristica legata a loro, in una fabbrica abbandonata nel bel mezzo di un crepaccio. Arrivammo giusto in tempo per impedire a quei fanatici di usare un gas letale su tutta la città ma poi ci fu un problema..."

"Alcuni bambini erano tenuti prigionieri in quella fabbrica, usati come cavie per il gas." si intromise Polushka entrando nell'ufficio "Quando ormai sembrava fatta, ci trovammo di fronte ad una scelta: salvare i bambini o fermare quelli dell'Avatar. Makarov mandò Alan all'inseguimento dei criminali, mentre io e lui aiutammo i bambini. Sembrava che tutto stesse per concludersi al meglio, ma poi la fabbrica iniziò a crollare e Alan era ancora dentro e non potevamo andare a cercarlo. Vista la precarietà della fabbrica, Makarov fece a pezzi delle pareti e alcune enormi cisterne contenenti il liquido del gas".

"Cosa accadde poi...?" domandò timidamente Lisanna, curiosa come molti dei presenti.

"Semplice, il voler proteggere i bambini mi rese cieco alle cose più semplici e, distruggendo quelle cisterne, le scagliai addosso ad Alan, appena arrivato per ricongiungersi a noi. Non fui in grado di fare nulla... il liquido lo investì in pieno e i rottami lo seppellirono del tutto. Prima ancora che l'idea di aiutarlo mi attraversasse la mente, quell'ala della fabbrica crollò nel crepaccio e quella fu l'ultima volta che lo vidi." concluse Makarov, fissando uno ad uno i suoi figli.

"Ma Master, Alan non avrebbe potuto usare quel potere dei portali?" domandò Deneb, ricordandosi della sua apparizione poche ore prima.

"E' questo il problema. Il suo potere originario era legato alla gravità. Credo che, dopo essere sopravvissuto, si sia unito all'Avatar, divenendone il capo ed ottenendo quel nuovo potere." spiegò Makarov con voce grave.

"Cosa faremo adesso?" domandò giustamente Laxus, fissando con sguardo suo serio suo nonno, che sostenendolo, rispose “E' molto semplice. Li sconfiggeremo definitivamente! Non importa quanto tempo ci vorrà, se sarà necessario ribalteremo l'intera città per trovarli e faremo in modo che non possano fare più male a nessuno!”

I vari eroi annuirono in senso di accordo.

Ora andate a riposare. E' stata una lunga notte e le altre Leghe penseranno a pattugliare la città in nostra assenza.” ordinò Makarov e, uno alla volta, i suoi compagni uscirono dall'ufficio, dirigendosi verso le loro stanze. Alla fine rimasero solo Laxus, Polushka e lo stesso Makarov.

Laxus, so di chiederti molto... ma per favore veglia su di loro. Non voglio che altri giovani come loro vengano ridotti in quello stato”.

Il biondo annuì silenziosamente, avviandosi poi anch'egli lungo il corridoio, lasciando il Master da solo con la sua ex-compagna di avventure.

Perciò è così... Alan è tornato...” esordì Polushka osservando Makarov che annuì “Spero con tutto il cuore che non sia lui, uno come lui a capo di una simile organizzazione sarebbe molto più pericoloso di Zeref stesso...”



§ § §



Ripetimi perché dobbiamo stare qui a sorvegliare una banca.” bofonchiò Orga appoggiandosi ad un'auto della polizia. Di fianco a lui, un giovane ragazzo mascherato si sistemò l'ampio cappello rosso “Perché ci è stato ordinato dal Master e perché Fairy Tail deve riprendersi dai danni subiti durante gli scontri di questa notte”.

Ma perché una banca? Ce ne sono almeno quindici più grosse di questa!”

Vero, ma solo questa trasferirà dei lingotti d'oro oggi, perciò dobbiamo assicurarci che...” Rufus si zittì all'istante, notando qualcosa infondo alla strada, dove alcune macchine sembravano bloccate in un ingorgo.

Orga si voltò nella stessa direzione e, nello stesso istante, due auto furono scagliate in cielo, precipitando vicino a loro. I due eroi assunsero una posizione da combattimento, mentre il terreno iniziò a tremare sempre di più e un grosso polverone si formò in fondo alla strada, facendosi sempre più vicino.

Quando ormai fu a duecento metri circa, i due ragazzi riuscirono a scorgere una persona completamente avvolta in una spessa armatura a piastre rosse, con un ampio corno simile a quello dei cervi volanti. Due bagliori gialli brillavano attraverso i fori per gli occhi, mentre svariate scintille scaturivano dal terreno ogni volta che la figura faceva un passo in avanti, correndo ad altissima velocità.

Orga!” urlò Rufus e il compagno, annuendo, fece qualche passo in avanti, creando una sfera di fulmini neri nelle mani, per poi scagliare un raggio di elettricità in avanti, colpendo in pieno il nemico corazzato che, tuttavia, non sembrò neanche sentire il colpo e continuò la sua carica.

Rufus si portò due dita sulla tempia destra e alle sue spalle si formò una strana luce bianca dalla quale scaturirono dieci colpi simili a stelle cadenti le quali si abbatterono addosso al nemico ma neanche quell'attacco riuscì a fermarlo, così Orga, dopo essersi rivestito nei suoi fulmini neri, si scagliò addosso al cavaliere.

Quando fu a pochi metri, l'eroe di Sabertooth menò un potente pugno in avanti e, impattando contro l'armatura del nemico, generò una potente onda d'urto che ribaltò tutte le auto nelle vicinanze, scagliando a terra i civili rimasti lì in preda al panico.

Riuscì a fermare l'avanzata nemica... per un secondo appena.

Come se fosse un ramoscello, il ragazzo venne scaraventato in cielo senza alcuna difficoltà e il nemico si ritrovò davanti a Rufus che, riportando due dita sulla tempia, generò svariati fulmini neri dal cielo che, colpendo il terreno, crearono dei blocchi affilati di ghiaccio ma niente fermò il cavaliere che li mandò tutti in frantumi, investendo il biondo.

L'impatto gli spezzò diverse ossa e lo scagliò addosso all'auto della polizia, distruggendola interamente. Un secondo dopo, il nemico la scaraventò di lato con un movimento brusco del braccio, continuando a correre in avanti finché non mandò in frantumi l'entrata della banca, spaventando tutti i presenti che si gettarono a terra.

Dopo essersi guardata attorno, la figura riprese a correre abbattendo un paio di muri, ritrovandosi davanti ad un'enorme porta circolare pesantemente blindata. Alcuni soldati lì presenti cercarono di difendere il caveau sparando svariati colpi con le loro pistole ma tutti i proiettili rimbalzarono sull'armatura del nemico che, senza troppe cerimonie, li afferrò per la gola, spezzandogli di netto il collo con la sua sola forza.

Ohi ohi ohi... cerca di non sporcare troppo l'armatura.” commentò un ragazzino levitando di fianco al cavaliere che si girò ad osservarlo. Il piccoletto, che sembrava un nano visto il suo metro e sessanta di altezza in confronto ai due metri e dieci della figura corazzata, si passò una mano tra i folti capelli rossi tenuti spettinati ed osservò con attenzione la porta blindata.

I suoi occhi dorati parvero brillare davanti a quella visione e un sottile sorrisetto si formò sulle sue labbra. Dopo aver adagiato una mano sulla superficie metallico, chiuse leggermente gli occhi e la porta, stridendo lentamente, iniziò ad accartocciarsi su sé stessa, venendo poi sradicata dalla parete e gettata contro una parete, distruggendola.

Il ragazzino toccò infine terra, sistemandosi la sua strana tuta nera, che gli ricopriva l'intero corpo fino alla base del collo, sprovvista di qualsiasi bottone o cerniera, abbinata ad un collare di acciaio rosso con una gemma color ambra incastonata al centro.

Ok, prendiamo ciò che ci serve e andiamocene.” disse il ragazzino e la figura corazzata annuì, afferrando un lingotto d'oro per poi avviarsi verso l'uscita insieme al partner “Forse è meglio uscire di qua”.

Il piccoletto si avvicinò ad una parete e, dopo averla toccata, fece fuoriuscire svariate spranghe di metallo da essa, facendola collassare, per poi uscire indisturbato in un vicolo tra la banca ed un altro edificio.

Le sirene della polizia si udirono in lontananza, ma i due non se ne curarono troppo e, dopo aver camminato per vicoli all'apparenza infiniti, sbucarono in una strada poco trafficata dove la vita scorreva ancora come al solito. Dopo aver individuato un negozietto di alimentari vari, entrarono tranquillamente, spaventando il commesso che si appiattì contro la parete.

Il ragazzino si mise davanti al bancone “Mi scusi signore, potrei avere due pacchetti di caramelle gommose?”

L'uomo parve riprendersi leggermente “C... certamente! C... che gusti desiderate?”

Uhm... fragola e cioccolato ti van bene?” domandò il ragazzino al cavaliere che annuì velocemente, posando il lingotto d'oro sul bancone. La mascella dell'uomo toccò il pavimento in una frazione di secondo “M... mi dispiace, ma non credo di avere il resto...”

Te l'avevo detto che dovevamo prendere delle banconote!” sbottò il ragazzino gonfiando le guance verso l'altra persona, per poi tornare a guardare il commesso “Allora potrebbe darci l'equivalente di questo lingotto in dolciumi vari, per favore?”

Dieci minuti dopo, i due uscirono dal negozio con otto cestini pieni di caramelle di primissima qualità, ma solo il ragazzino era già intento a mangiarli, assumendo un'espressione più che felice.

Buona la merenda?” domandò una voce da un vicolo lì vicino e i due, voltandosi, si sorpresero appena nel vedere uscire Alan.

Da quanto tempo! Cosa ti porta nei bassifondi?” domandò il ragazzino ingurgitando una quantità incredibile di orsetti gommosi.

Bada a come parli Manuel.” lo rimbeccò Alan con tono scherzoso “Non esistono i bassifondi, così come non esistono i quartieri alti. Dovresti saperlo bene!”

Manuel roteò gli occhi “Ok, come vuoi... allora, cosa ti porta qui da noi?”

Niente di particolare, vorrei solo il vostro aiuto per una commissione. Devo andare a fare un colloquio con una persona, ma quella persona è strettamente difesa e ciò potrebbe essere difficoltoso per la riuscita della mia mossa.” spiegò Alan sorridendo.

"Dev'essere davvero importante questa persona." commentò Manuel e Alan annuì "Più che importante, è alquanto preziosa per la nostra causa e mi piacerebbe davvero portarla con noi".

"Ok, allora per noi non ci sono problemi. Quando sarebbe il 'colloquio'?" domandò il ragazzino e Alan gli rispose "Subito! Giusto il tempo di passare a prendere l'ultimo acquisto del nostro team!" dopodiché schioccò le dita e un portale si aprì alle sue spalle.

Dopo una breve occhiata tra di loro, Manuel e la figura corazzata attraversarono il portale, seguiti a ruota da Alan.



§ § §



Oh ma che bello, siete tutti qua come richiesto! Beh quasi tutti..." esclamò Alan notando che tutti i suoi compagni, esclusa Sigma, erano seduti su dei divanetti in attesa del suo arrivo "Sigma?"

"Sta riposando." tagliò corto Ryo senza staccare gli occhi dal suo laptop.

"Capisco... beh, poco male, ho una missione da svolgere e questi due nuovi compagni, Manuel e sua sorella Sasha!" li presentò Alan sorprendendo i presenti che si girarono verso la figura corazzata, esclamando in coro "Sorella?"

La figura corazzata annuì e, levandosi l'elmo, liberò una folta chioma rossa tenendola comunque all'interno dell'armatura. Gli occhi erano dorati come quelli del fratello così come la carnagione era pallida allo stesso modo.

C'è qualche problema?” domandò Sasha con sguardo freddo, squadrandoli uno ad uno.

Ryo tornò a concentrarsi sui suoi dati senza risponderle, Dyvern e X si limitarono ad osservarla, Solaris fece spallucce scuotendo le spalle mentre Yoru le mostrò uno strano sorriso “Immagino che tu sia un peso massimo in termini di potenza”.

Sì lo sono e potrei dimostrartelo ora spezzandoti tutte le ossa.” sibilò Sasha assottigliando lo sguardo.

Yoru si limitò ad alzare le mani divertito e toccò ad Alan riportare l'ordine “Yoru, tu verrai con noi ad incontro di lavoro. Dyvern, puoi occuparti del prigioniero, vero?”

La ragazza lo fissò con uno sguardo glaciale “Stai insinuando che non ne sia capace?”

Lungi dalla mia mente tale pensiero.” si affrettò a rispondere Alan sopprimendo una risatina per poi schioccare le dita creando un altro portale “A più tardi allora!”

Questa volta, fu il primo ad attraversarlo, seguito da Manuel, Sasha e Yoru. Una volta che si fu chiuso alle loro spalle, i tre si guardarono attorno, ritrovandosi in cima ad una montagna innevata.

Sicuro che siamo nel posto giusto?” domandò Manuel leggermente dubbioso ma l'improvviso avvicinarsi due soldati armati di fucile diede una risposta a tutti i suoi dubbi.

Fermi! Chi siete?” urlò un soldato puntando il fucile verso Alan, così come il commilitone.

Siamo qui per un colloquio di lavoro.” spiegò Alan alzando le braccia ed essendo concentrati su di lui, i due soldati non riuscirono a reagire all'attacco di Yoru che, con un solo fendente della sua falce tagliò di netto le mani ad entrambi, facendoli cadere a terra in preda ad atroci dolori.

Leccandosi le labbra, il ragazzo si fece avanti e gli tagliò i piedi aumentando il volume delle urla ma ciò non fece altro che farlo emozionare ancora di più, così iniziò a colpirli con dei rapidi fendenti, aprendogli svariate ferite ma nessuna di esse risultò fatale.

Sta giocando con loro.” commentò Manuel e Alan annuì “La sua follia in combattimento è uno dei motivi per cui l'ho contattato”.

Sasha iniziò ad avanzare verso l'enorme portone d'acciaio conficcato nella roccia e, quando gli fu davanti, conficcò le dita nel metallo come se fosse burro, iniziando poi a tirare con tutta la sua forza. Stridendo lentamente, parte del portone venne strappata via ma, anziché gettarla lontano, Sasha la usò per colpire il portone, distruggendolo ancora di più fino ad aprirlo per bene.

Davanti a lei si trovò una trentina di soldati che le spararono addosso senza pensarci ma nessun proiettile intaccò la sua armatura e di colpo, molti colpi si bloccarono a mezz'aria, schizzando poi all'indietro ed uccidendo tutti i nemici.

Dovresti fare attenzione sorellona. Potrebbero avere dei proiettili perforanti.” l'ammonì Manuel levitando vicino a lei per poi avanzare insieme ad Alan, mentre Yoru li raggiunse poco dopo.

In pochi minuti, raggiunsero la fine di quell'ampio corridoio ovvero un enorme ascensore che poteva contenere fino a cinquanta persone. Dopo averlo preso, iniziarono a scendere sempre più in profondità.

Vorresti darci qualche informazione in più, per favore?” chiese Manuel e, dopo qualche attimo di silenzio, Alan decise di accontentarlo “Una nostra compagna è una cyborg ed è incredibilmente potente, soprattutto dopo alcuni aggiornamenti recenti. Come Yoru sa già, il suo creatore si chiamava Daniel Evans ed era un scienziato molto famoso e geniale. Sigma, il cui vero nome è Natalie Evans, era sua figlia e la fece attaccare da alcuni mercenari che la ridussero in fin di vita, così lui poté modificarla in quello che è ora ma quel gesto gli costò caro perché Sigma, in preda ad una crisi post intervento, impazzì distruggendo quel laboratorio ed uccidendo suo padre ed infine scappò. Tuttavia, le squadre al soldo di Daniel non smisero di lavorare su alcuni suoi vecchi esperimenti ed è per questo che siamo qui, per ritirare uno di quegli esperimenti prima che possa finire in mani sbagliate”.

Le nostre sono le mani più sbagliate di tutte, lo sai?” domandò Yoru con un ghigno e Alan sogghignò in risposta “Punti di vista mio caro, punti di vista...”

Quando l'ascensore si fermò, Sasha fu la prima ad uscire, beccandosi la solita accoglienza a base di proiettili ma questa volta non volle perdere tempo e, caricando a testa bassa colpì con la sua incredibile forza tutti i soldati sul suo percorso, spezzando letteralmente a metà i loro corpi e macchiando tutto il corridoio di sangue.

Ah quanto adoro l'arte.” commentò Alan avanzando insieme a Manuel, mentre Yoru si occupava di eliminare i superstiti con la sua fidata falce.

Su!” esclamò Alan “Troviamo il nostro nuovo acquisto e torniamo a casa! Spero solo che non facciano casini con quel Natsu... potrebbe non ricapitarci più l'occasione di catturarlo”.



§ § §



Master abbiamo individuato Natsu!” urlò Mira quasi sfondando la porta dell'ufficio del Master “E' spuntato dal nulla ed è braccato da tre nemici!”

L'uomo per poco non si strozzò con la sua stessa saliva ma dopo essersi ripreso ordinò “Manda subito Laxus e gli eroi più vicini! Presto!”



§ § §



E meno male che potevi occupartene da sola!!” urlò Solaris scoccando un'occhiataccia a Dyvern che si limitò ad alzare gli occhi al cielo “Te l'ho già detto! Non sapevo come usare quei portali automatici e lui se ne è approfittato subito!”

X li ignorò entrambi cercando di raggiungere Natsu, ormai allo stremo delle forze e con i vestiti a brandelli sporchi del suo stesso sangue. Il rosato, girandosi di scatto, generò un'improvvisa fiammata che costrinse X a fare da scudo ai due compagni, arrestando il loro inseguimento.

Limitiamoci a recuperarlo prima che arrivino quelli di...!” iniziò Solaris creando una sfera di vento ma un improvviso fulmine si abbatté davanti a loro e, dal fumo venutosi a creare, diverse lame di luce circolari schizzarono contro i tre nemici.

Dyvern si mise dietro a X che si limitò a farle esplodere nel momento stesso in cui furono molto vicine a lui, mentre Solaris si alzò in volo, evitandole al pelo ma un altro fulmine lo colpì in pieno, facendolo cadere di fianco ai suoi due compagni.

Quando il fumo si fu diradato, Laxus fu visibile ai tre e, di fianco a lui, videro Shino, Reito e Deneb che aveva già creato una barriera per proteggere Natsu, più che felice di rivederli.

Sembra che voi stiate di nuovo creando problemi ai miei compagni.” sibilò Laxus con voce fredda generando parecchia elettricità. Solaris gli scoccò un'occhiata alquanto esasperata ma, prima che potesse lanciarsi all'attacco insieme ad X, alle loro spalle si aprì un portale dalla quale uscirono cinque robot di Ryo armati spessi scudi d'acciaio in entrambe le braccia che piazzarono davanti ai tre compagni, dividendoli da Laxus e gli altri eroi.

Ritiratevi, non potete batterli.” disse la voce di Ryo dall'altra parte del portale.

Ma il prigioniero...!” obbiettò Solaris venendo subito interrotto da Dyvern “Benché sia colpa mia... meglio lasciarlo andare piuttosto che venire catturati a nostra volta.” ed entrò nel portale seguita da X.

Solaris lanciò un'ultima occhiata a Laxus sputando per terra per poi entrare a sua volta nel portale, seguito lentamente dai cinque robot.

Li lasciamo andare così?” domandò Shino visibilmente infastidita e Laxus annuì “Ora abbiamo recuperato Natsu, accontentiamoci di questo... per ora”.

La ragazza annuì ghignando e, quando furono tutti pronti, attivò nuovamente il teletrasporto per riportarli alla Lega dove Lucy, la prima ad essere accorsa nella sala d'arrivo, si precipitò di fianco a Natsu, seguita a ruota da Makarov, Erza e Gray.

Natsu! Stai bene?” domandò Lucy e il ragazzo, sorridendole, annuì “Tranquilla Lucy! Non mi hanno fatto niente!” ma un'espressione di dolore si formò sul suo volto.

Quello non lo chiamerei 'niente'.” commentò Polushka indicando i brutti tagli sul suo corpo “Portatelo in infermeria, lo curerò subito”.

Deneb e Reito eseguirono all'istante l'ordine e il rosato venne subito portato in una saletta medica dove Polushka iniziò a ricucirlo, visti gli ampi tagli, escludendo a chiunque di entrare.

Preoccupata?” domandò Shino con sguardo semi annoiato a Lucy, vedendola davanti alla porta ferma come uno stoccafisso. La bionda la guardò di sfuggita solo per un istante per poi annuire lentamente “E' colpa mia se è stato catturato... non avrei dovuto lasciarlo da solo...”

Vedi di non fare la piagnucolona.” commentò Shino dandole una leggera botta sulla nuca “E' solo colpa sua per essere stato così avventato. Non darti troppe pene per qualcosa che non potevi prevedere”.

Ma io...”

Oh andiamo hai rotto le scatole! Piuttosto vai a dormire! Hai delle occhiaie inguardabili.” osservò Shino facendola sbuffare ma, quando Lucy fece per risponderle, delle urla si udirono dal fondo del corridoio “VATTENE VIA!!!”

Sbaglio o era la voce di Levy?” domandò Shino con sguardo quasi divertito avviandosi verso l'origine della voce insieme a Deneb e Lucy. Quando furono più vicini, sentirono ancora Levy urlare “NON MI HAI SENTITO?! TI HO DETTO DI ANDARTENE! NON VOGLIO PIU' VEDERTI!!!”

Levy ascolta...!”

Questo invece era Gajeel.” commentò Shino ora visibilmente divertita dalla situazione che si stava formando.

NO IO NON ASCOLTERO' PROPRIO NIENTE! E' TUTTA COLPA TUA! SOLO TUA!!! NON POTRO' PIU' CAMMINARE E LA COLPA E' SOLO TUA CHE NON MI HAI VOLUTA ASCOLTARE!!!” urlò Levy a pieni polmoni tirandogli addosso un libro “TI ODIO GAJEEL! TI ODIO!!! NON VOGLIO MAI PIU' RIVEDERTI!!! VATTENE VIA!!!”

Lucy si portò le mani sulla bocca per lo shock mentre Shino fischiò ammirata al coraggio della piccoletta, ricevendo un'occhiata non proprio accondiscendente da parte di Deneb.

Gajeel, dopo qualche secondo di silenzio, raccolse il libro e glielo adagiò sul comodino, uscendo poi con qualche difficoltà a causa dei vari dolori che gli attanagliavano il corpo. Lanciò una breve occhiata a Lucy dopodiché se ne andò senza dire una parola.

Credo che dovresti restare con Levy, ora ha bisogno di qualcuno.” propose Deneb con voce calma e Lucy annuì “Forse hai ragione...”



§ § §



L'ennesima porta venne fatta collassare da Sasha che la gettò di lato come le precedenti, entrando poi per prima nella nuova stanza.

Ma quanto ci vuole...?” domandò Manuel con sguardo annoiato attaccandosi alla schiena della sorella “Non ne posso più di questo laboratorio! Abbiamo trovato solo ratti e scimmie!”

Porta pazienza.” commentò Sasha avanzando con calma in quella nuova zona completamente buia, illuminata giusto da delle strane capsule trasparenti piene di un denso liquido azzurro.

Oh, sembra che ci siamo!” esultò Alan indicando una capsula più isolata rispetto alle altre. Yoru e Manuel si voltarono verso quella direzione, individuando il così tanto agognato bersaglio.

Una ragazzina alta grosso modo come Manuel, dai capelli bianchi mossi e lunghi fino alle spalle con gli occhi cerchiati da una spella linea nera, tenuti chiusi come se stesse dormendo, cosa alquanto probabile vista la strana maschera simile a quelle antigas nera che le copriva la parte inferiore del volto, permettendole così di respirare in quello strano liquido.

Diversi tubi erano attaccati al suo corpo, coperto interamente da una camicia di forza bianca con delle maniche molto larghe chiuse sulla schiena grazie a quattro cinghie per manica che si allacciavano tra di loro, bloccandole le braccia contro il corpo.

E noi abbiamo fatto tutto questo casino per lei?” domandò Manuel levitando davanti alla ragazzina, voltandosi poi verso gli altri “Sembra in coma”.

Yoru, sopprimendo una risatina, gli indicò la suddetta ragazzina e, leggermente confuso, Manuel si voltò ancora una volta, ritrovandosi osservato da due grandi occhi rossi come il sangue. Nel più completo silenzio del laboratorio, un urlo agghiacciante risuonò come un tuono e Manuel si accasciò al suolo tremante come una foglia.

Hai davvero un sacco di coraggio.” lo schernì Yoru avvicinandosi alla ragazzina che spostò lo sguardo su di lui “Che esperimento affascinante”.

Soggetto Zero Zero.” disse Alan leggendo alcuni dati su uno strano palmare “L'unico esperimento riuscito”.

Oh? Ancora più interessante allora!” aggiunse Yoru posando una mano sul vetro della capsula, avvertendo qualcosa toccare il vetro dall'altra parte.

Meglio non darle fastidio, i suoi 'vettori' potrebbero farti a pezzi in un secondo.” lo avvertì Alan leggendo altre informazioni “Ne possiede dieci e le hanno rimosso gran parte delle emozioni per farglieli usare al meglio. Facciamole sgranchire un po' le gambe! Sasha...” ed indicò un macchinario poco lontano “... il bottone rosso per favore”.

La ragazza annuì avviandosi poi verso il macchinario indicato, mentre Manuel si riprese dall'infarto appena avuto, lanciando un'altra occhiata all'esperimento. La ragazzina tornò a concentrarsi su di lui e la cosa lo mise stranamente in soggezione.

Ok, non appena l'avremo liberata...” iniziò Alan venendo interrotto da Sasha che gli toccò la spalla. L'uomo si girò ritrovandosi davanti agli occhi un bottone rosso con dei pezzi di cavi ancora attaccati ad esso.

Manuel si colpì violentemente la faccia con una mano aperta mentre Yoru fissò interdetto la ragazza “Ma questa conosce qualcosa di diverso dal distruggere?”

Niente bottone... niente via facile.” commentò Alan indicando poi la capsula “Falla a pezzi senza ferire la ragazzina”.

Ricevuto.” rispose Sasha per poi colpire con violenza il vetro di protezione, distruggendolo all'istante e facendo riversare a terra tutto il liquido azzurro. Alan si avvicinò subito alla ragazzina così come Manuel e le slacciò le cinghie dalla schiena, lasciandole libere le braccia.

L'albina portò le braccia in avanti, mostrando le mani grazie a due tagli presenti sui lati delle maniche, e scrocchiò tutte le nocche in contemporanea.

Perdonami per averti disturbato. Riesci a sentirmi?” domandò Alan con voce calma.

Sì”.

Eccellente. Qual'è il tuo nome?”

Soggetto Zero Zero”.

Troppo lungo...” commentò Manuel sedendosi a terra e Alan convenne con lui “Da oggi ti chiamerai... Omega, d'accordo?”

L'albina annuì e si alzò in piedi, restando davanti ad Alan come una statua.

Davvero vivace mi dicono.” scherzò Yoru con uno strano sorriso “Mi chiedo come sia in combattimento...”

Lo scopriremo con il tempo Yoru.” disse Alan rivolgendosi poi a Omega “Devi per caso prendere qualcosa?”

Il mio flauto traverso.” rispose la ragazzina con voce piatta e l'uomo annuì. Dopo svariate ricerche, i quattro trovarono la stanza di Omega, una stanza completamente vuota fatta eccezione per un letto, una sedia e un flauto traverso nero che si affrettarono a prendere, dandolo alla ragazzina.

Bene, direi che possiamo andare nella tua nuova casa!” esclamò Alan ma Omega non diede alcuna reazione, limitandosi a fissarlo. L'uomo sospirò, suscitando una risatina in Sasha e Manuel, per poi aprire un portale, attraversandolo insieme a tutti gli altri.

Ben tornato.” lo accolse 'calorosamente' Ryo senza neanche guardarlo.

Grazie! C'è un laboratorio da fare a pezzi, potresti mandare qualcuno dei tuoi robot?” domandò Alan e la ragazza annuì, digitando qualcosa sulla tastiera. In pochi secondi, diversi robot attraversarono il portale, pronti a radere al suolo il laboratorio.

Yoru si andò a sedere su un divanetto così come tutti gli altri, notando poi Dyvern e Solaris intenti a togliersi un po' di fuliggine di dosso.

Il prigioniero?” domandò Alan fissando attentamente Dyvern che, stranamente, mostrò un ghigno compiaciuto “E' scappato e sono stati così gentili da venirlo a recuperare subito”.

Un ghigno ancora più inquietante si formò sulle labbra di Alan “Eccellente! Ora che il pacchetto è stato consegnato, sediamoci, rilassiamoci e godiamoci lo spettacolo!” ed andò a sedersi su un divanetto insieme ad Omega e Ryo che fece accendere un grosso monitor sussurrando “Si va in scena”.



§ § §



Natsu aprì di scattò gli occhi mettendosi a sedere sul lettino dell'infermeria. Si portò una mano sul cuore cercando di calmare il respiro affannato e, dopo aver constatato di essere a Fairy Tail, si calmò.

-Che razza di incubo...- pensò il ragazzo, avvertendo poi qualcosa sul suo braccio destro. Voltandosi appena, arrossì nel vedere Lucy seduta di fianco al letto ed addormentata in avanti sul suo braccio.

Lucy...”

La ragazza aprì leggermente gli occhi spostandoli poi sul compagno e mostrandogli un sorriso solare “Ti sei svegliato!”

Ma certo! Te l'avevo detto che non mi avevano fatto niente!” ribatté il rosato gonfiando il petto e la ragazza, soffocando una risatina, gli disse “Ma se hai dormito tutto il giorno, ormai è sera”.

Un gocciolone cadde sulla testa di Natsu che di grattò una guancia mostrando un sorriso tirato mentre Lucy si alzò in piedi “Vado ad avvisare gli altri!” ma Natsu la fermò subito tenendola per un polso.

Lucy incrociò nuovamente lo sguardo con lui e lo vide quasi implorarla di restargli vicino, malgrado non si azzardasse a dire una singola parola. Sorridendo, la bionda si avvicinò ancora di più a lui “E va bene, vorrà dire che glielo dirò più tardi”.

Grazie Lucy!” esclamò Natsu tutto contento abbracciandola di slancio, arrivando poi ad accarezzarle i capelli, passando lentamente sul collo “Grazie di tutto”.

Lucy non capì quelle ultime parole ma prima che potesse farlo, Natsu rafforzò di colpo la presa intorno alla sua gola, facendole sgranare gli occhi per la paura. Il ragazzo la trascinò poi sul letto continuando a fare ancora più forza con le braccia mentre Lucy cercò disperatamente di liberarsi dalla presa arrivando a graffiarlo in faccia ma nulla riuscì a fermarlo.

Dopo alcuni minuti di lotta, Lucy lasciò cadere le braccia sul lettino e smise di muoversi mentre un rivolo di saliva le colava sulle guance e gli occhi iniziavano pian piano a spegnersi.

Natsu la lasciò finalmente andare e, dopo essersi sincerato del fatto che il cuore di Lucy aveva smesso di battere, si incamminò lungo i corridoi dell'infermeria con un sinistro luccichio negli occhi. Quando fu abbastanza lontano, si infilò due dita in gola e vomitò un piccolo ragnetto metallico che si infilò in una presa d'aria, svanendo alla vista del rosato.

Natsu riprese quindi ad avanzare finché non si trovò di fronte ad una porta che lui conosceva bene. Lentamente, la aprì, richiudendosela alle spalle.

Malgrado l'ora tarda, lui non se n'era andato ed era rimasto seduto lì alla sua scrivania.

Un sinistro ghigno spezzò il volto di Natsu che, accendendo i suoi pugni, sibilò “Buonasera... Master”.































Angolo del carnefice:



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Ammettetelo, l'ultima parte vi ha lasciati così eh?

Ed eccoci qui con un nuovo capitolo! Mi dispiace se, anche in questo cap, molti OC sono stati lasciati da parte ma ho ricevuto solo cattivi come new entry e quindi ne è venuto fuori un altro basato quasi interamente su di loro ^^”

Ma a parte questo, carino il capitolo vero? Molto spazio alle coppie canon *sorriso sereno e tranquillo*

Or dunque abbiamo visto come ne sono usciti fuori i maghi di Fairy Tail dall'ultimo scontro e dai danni possiamo dedurne che sono messi male XD e la cosa mi piace u.u ma a parte questo, i tempi di attesa non saranno troppo lunghi e nel prossimo cap si vedranno altri personaggi canon e gli oc lasciati in ombra fino ad ora, promesso!

Ora, piccolo annuncio! Vorrei farvi tanti auguri di buon Natale e felice anno nuovo perché non so se riuscirò a pubblicare qualcosa prima del 2016. Tempo fa avevo già iniziato a scrivere il nuovo cap de La nostra gilda ma dopo 15 pagine mi si è rovinato il file e ho perso tutto!

Tenterò tuttavia di riscriverlo e finirlo per Natale ma nel caso, vi faccio gli auguri qua!

See you around and have a good night!

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Capitolo 9
*** L'oscurità prima dell'alba ***


L'OSCURITA' PRIMA DELL'ALBA



La grossa poltrona dell'ufficio del master cigolò leggermente, mentre veniva girata verso la porta. Makarov era visibilmente stanco e provato dai recenti avvenimenti ma riuscì comunque a sgranare gli occhi per la sorpresa nel vedere Natsu in piedi.

Natsu, ragazzo mio, sei già stato dimesso?” domandò il vecchio master notando però qualcosa di strano, come ad esempio il ghigno sul volto del ragazzo e le fiamme che avvolgevano i suoi pugni. Lentamente, rialzò lo sguardo sul giovane, fissandolo dritto negli occhi “Chi sei tu?”

La sua memoria inizia a vacillare Master. Non riconosce neanche uno dei suoi figli?” domandò Natsu ampliando leggermente il ghigno mentre avvolgeva nelle sue fiamme anche i piedi, iniziando a fondere il pavimento di metallo.

Proprio perché conosco tutti i miei figli posso dire con certezza che tu non sei Natsu o per lo meno non sei in te e qualcuno ti sta controllando.” ribatté Makarov con sguardo fermo. Il rosato parve divertito dalla cosa e distese le braccia in avanti “Lei è stato un ottimo Master, Fairy Tail sentirà di sicuro la sua mancanza”.

Prima che Makarov potesse capire le sue intenzioni e reagire di conseguenza, Natsu scagliò due rapide sfere di fuoco contro la vetrata alle spalle dell'anziano, fondendo il vetro nel giro di qualche secondo. L'aria venne risucchiata con in credibile forza dai due buchi venutisi a creare e il resto del vetro, attraversato da grosse crepe, finì per infrangersi, venendo risucchiato nel vuoto siderale dello spazio.

Un allarme generale scattò in tutta la stazione orbitale e Makarov, dopo aver ingigantito le mani ed averle conficcate nel pavimento, cercò di resistere mentre i vari mobili venivano trascinati. Natsu rimase a fissarlo con un ampio ghigno riuscendo a non muoversi grazie al fatto di aver conficcato i piedi nel pavimento fuso in precedenza. Il master lasciò andare il pavimento con una mano e tentò di premere un pulsante posto sulla parete, ma una violenta fiammata gli ustionò il volto costringendolo a coprirsi la faccia con la mano libera.

Stringendo i denti per il dolore, Makarov riportò lo sguardo sul rosato “Natsu!!! Torna in te!!!”

Il ghigno di Natsu si trasformò in un semplice sorriso e con la mano destra formò una L usando il pollice e l'indice, dopodiché se li puntò alla testa come se fosse una pistola “”Salutami Yuri quando lo vedrai nell'aldilà, Makarov”.

L'uomo sgranò gli occhi all'inverosimile “Alan...?” e strinse con ancora più forza il pavimento ma Natsu conficcò a sua volta i pungi nel metallo e generò delle violente fiammate sotto a Makarov, sbalzandolo via.

Il vecchio master si ritrovò in balia dello spazio e avvertì una terribile fitta ai polmoni mentre l'aria dentro di lui fremeva per uscire. Malgrado la vista annebbiata dal dolore, portò lo sguardo su Natsu allungando una mano verso di lui -Natsu... quello non sei tu... per favore... non cadere nell'oscurità come Alan... non lasciarti corrompere...-

Lentamente, chiuse gli occhi mentre il suo corpo veniva scagliato alla deriva nello spazio, svanendo nell'oscurità più totale.

Natsu non batté ciglio e si girò, aprendo la porta per poi uscire mentre una grossa lastra metallica slittava sul bordo della stazione, andando a chiudere la breccia creata dal ragazzo che, ridacchiando leggermente, barcollò lungo i corridoi dell'installazione, non venendo notato dagli altri eroi troppo presi a cercare di capire che cosa stesse accadendo.

Dopo aver raggiunto una delle stanze adibite al teletrasporto, entrò dentro e azionò il dispositivo senza curarsi del luogo che avrebbe raggiunto. A lui bastava ritrovarsi a Magnolia e così fu. Guardandosi attorno capì di essere in un vicolo e così, come se niente fosse, si avviò verso la strada cercando di nascondere alcune cuciture sul suo corpo.

Tsk... quella vecchia sa davvero come ricurire qualcuno ma diavolo se fa male...” commentò il ragazzo prima di sbattere contro una barriera rossa che gli bloccava interamente il passaggio.

Ma cosa...?!” Natsu si girò di scatto ritrovandosi chiuso dentro ad un cubo rosso rubino. Senza esitare colpì la parete davanti a lui con dei pugni infuocati ma non riuscì nemmeno a scalfirla.

E' inutile che ci provi. La barriera non si romperà.” proferì una voce maschile sopra di lui. Natsu alzò lo sguardo e rimase sorpreso nel vedere Deneb, con il suo completo da eroe, seduto su un davanzale di fianco a Reito, anch'esso equipaggiato col suo costume.

E... ehi ragazzi! Che coincidenza! Eravate di pattuglia per caso?” domandò Natsu grattandosi la testa ma le espressioni dei due ragazzi non cambiarono neanche lontanamente.

Potresti evitare di mandare avanti questa recita? Sei vomitevole...” sibilò una voce femminile nell'oscurità del vicolo e Natsu, volgendo lo sguardo verso la ragazza intenta ad avvicinarsi, sgranò gli occhi all'inverosimile “L... Lucy?!”

Ehi Natsu, quanto tempo!” esclamò la bionda salutandolo con una mano mentre il rosato la fissava senza parole “Ma... ma io... ti ho...”

Uccisa? Sì effettivamente mi hai uccisa e devo dire che la mia recita non è andata male visto che ci hai creduto.” disse Lucy mostrando un ghigno alquanto inquietante mentre i suoi capelli diventavano rossi e i suoi occhi assumevano la tonalità dell'oro.

Lo sguardo di Natsu si indurì man mano che la giovane mutava il suo aspetto, facendo svanire i segni rossi sul collo, piccolo ricordino dell'aggressione nella saletta medica.

Shino...” sibilò il ragazzo infiammando i pugni mentre la giovane finiva di trasformarsi, sistemandosi la maglietta striminzita “Mi chiedo come faccia Lucy ad indossare certe cose... oh beh, glielo chiederò dopo averti riportato alla Lega, mentre tu cercavi di uccidermi lei era nella stanza di Levy”.

Deneb e Reito saltarono giù atterrando di fianco alla compagna e il primo si girò completamente verso Natsu “Sappiamo quello che hai fatto.” e creò delle piccole barriere attorno al corpo del rosato, bloccandolo del tutto “Tuttavia ti daremo una possibilità per spiegare le tue azioni. Laxus non sarà gentile come noi”.

Natsu rimase in silenzio avvolgendosi completamente nelle sue fiamme per cercare di distruggere le barriere ma nessuna di esse venne distrutta, facendo urlare per la frustrazione mentre Shino si sistemò la cintura del suo costume intorno alla vita “Ohi lascialo andare, parlare non serve a niente. Mettiamolo a dormire e riportiamolo alla Lega”.

Deneb rimase qualche secondo in silenzio ma alla fine dissolse le sue barriere e Natsu scattò in avanti a piena potenza tentando di colpire Shino con un pugno al volto ma una barriera azzurra si materializzò tra i due, proteggendola dal colpo che sprigionò diverse fiamme per il vicolo.

Un istante dopo, la barriera si dissolse e Shino passò sotto a Natsu colpendolo con una gomitata alla bocca dello stomaco mentre Reito, dopo aver acceso le luci sulla sua cintura, plasmò la luce riflessa sui suoi guanti metallici per creare una sorta di catena che avvolse intorno al braccio del rosato, sollevandolo poi in aria per poi dare un forte strattone alla catena, facendo schiantare al suolo Natsu.

Il supereroe del fuoco si rialzò quasi subito scuotendo la testa e scagliò diverse sfere di fuoco che vennero tutte bloccate dalle barriere create da Deneb. Il ragazzo ne creò altre lungo i muri degli edifici per evitare che venissero danneggiati dalle fiamme mentre Shino iniziò a saltare sui vari davanzali, portandosi quasi sul tetto.

Natsu provò a scagliarle un cono di fiamme addosso ma la catena di luce di Reito si attorcigliò intorno alla sua gola e l'eroe della luce gli fu alle spalle, colpendolo con una spada corta di luce che aprì un ampio taglio sulla schiena del rosato, facendolo barcollare in avanti.

Avvertendo la catena allentarsi, Natsu si lasciò cadere in avanti e, dopo aver appoggiato le mani a terra, piegò le gambe e colpì Reito in pieno petto con un doppio calcio, spedendolo dritto contro un cassonetto dell'immondizia, per poi rialzarsi e lanciarsi su di lui ma una barriera rossa gli impedì di colpirlo.

Sibilando, Natsu si voltò verso Deneb e scattò verso di lui per tentare di farlo fuori ma dall'alto Shino si lasciò cadere sopra di lui e gli schiacciò la testa nel terreno con entrambi i piedi, spaccandogli il naso contro il cemento.

Soffocando un'imprecazione, Natsu ruotò su sé stesso e tentò di afferrare Shino ma questa balzò all'indietro e, scattando subito dopo in avanti, gli tirò un calcio in piena faccia sbattendolo contro un muro. Tenendosi il volto, Natsu si rialzò nuovamente e si abbassò all'ultimo per evitare la catena di luce di Reito che la fece dissolvere onde evitare di essere trascinato con essa.

Bisogna dargliene atto. E' resistente.” commentò Shino con un ghigno scrocchiandosi il collo mentre i suoi due compagni rimasero in silenzio. Quando il rosato fece un passo in avanti, si avvolse nuovamente nelle sue fiamme e scagliò due sfere di fuoco verso Deneb e Reito, lanciandosi poi contro Shino.

Deneb creò un'altra barriera con la quale parò il colpo mentre Reito si limitò a gettarsi di lato per evitare la sfera mentre Shino fu costretta ad evitare tutti i colpi di Natsu che riuscì comunque ad ustionarle il braccio destro dopo averla afferrata per un polso.

Ti dispiace? Non sei il mio tipo!” sibilò Shino per poi stringere i denti e, ruotando su sé stessa, afferrò Natsu per il polso proiettandolo a terra di schiena. Il ragazzo gonfiò all'istante le guance e scagliò un'enorme ondata di fuoco verso la ragazza ma Deneb la afferrò per la vita e la trascinò indietro di colpo, evitando che venisse centrata in pieno.

Non potevi usare una barriera?” domandò Shino notando una ciocca dei suoi capelli carbonizzati.

A quella distanza le fiamme ti avrebbero ferita ugualmente.” fu la semplice risposta del compagno che creò all'ultimo una nuova barriera per proteggerli da una grossa sfera di fuoco. Natsu, notandoli distratti, si scagliò all'istante verso Reito per provare a sopraffarlo ma all'ultimo un piccolo oggetto di luce simile ad un proiettile si conficcò nella sua gamba, facendolo cadere di faccia a terra.

Non sapevo potessi farlo.” commentò Shino avvicinandosi al suo compagno che si limitò ad una scrollata di spalle mentre Natsu lottava per rialzarsi e continuare a combattere. Shino lo fissò con sguardo seccato e, colpendolo con un calcio, lo fece finire a pancia all'aria posizionandosi vicino ai suoi piedi “Sei resistente ma mi sono stancata, è ora di tornare a dormire.” così, dopo aver alzato la gamba destra, menò un violentissimo calcio colpendo in pieno l'inguine di Natsu che sgranò gli occhi all'inverosimile pochi secondi prima di svenire per il dolore.

Reito e Deneb fissarono la scena nel più completo silenzio ma al momento dell'impatto nessuno dei due era riuscito a trattenere un sussulto con tanto di brividi lungo la schiena.

Ok, la testa calda è sistemata. E' ora di tornare alla Lega.” esultò Shino con un ampio ghigno prima di attivare il suo dispositivo per il teletrasporto che li fece svanire in un flash accecante.



§ § § § §



Un metodo... particolare per mettere a dormire un ragazzo...” commentò Solaris con voce piatta mentre fissava un monitor insieme ai suoi compagni.

Quella ragazza sa il fatto suo.” aggiunse Yoru con il suo solito sorriso inquietante mentre Omega guardava la scena senza alcuna emozione apparente. Di fianco a loro, Alan rise a pieni polmoni dandosi delle pacche sul ginocchio “Questa è davvero una serata divertente!” dopodiché si girò verso Dyvern “Credi che riusciranno a rompere il tuo controllo mentale?”

Hanno tre persone dotate di poteri mentali.” spiegò la giovane sorseggiando del tè “E' altamente probabile”.

Beh almeno saranno impegnate con qualcosa.” commentò Ryo continuando a rubare i dati dal database di Fairy Tail tramite un piccolo ragnetto meccanico lasciato sulla stazione da Natsu poco prima “Con questi dati potrò costruire dei robot decisamente migliori.” e il solo pensiero le fece piegare le labbra in un piccolo sorriso, più simile ad un ghigno.

Non c'è di che preoccuparsi.” le rassicurò Alan sorseggiando a sua volta del tè “Sono sicuro che avranno già visto le registrazioni di qualche telecamera piazzata nell'ufficio di Makarov. Avranno la loro bella gatta da pelare o per meglio dire... gatto da pelare.” e ridacchiò divertito all'idea mentre gli altri si limitarono ad ignorarlo, continuando a leggere i vari dati ottenuti da Ryo.



§ § § § §



Un violento pugno piegò il metallo della parete, trasmettendo elettricità in tutto il corridoio.

UN MOTIVO!!! DAMMI SOLO UN MOTIVO PER NON ENTRARE IN QUELLA STANZA ED UCCIDERE NATSU!!!”

Le urla furiose di Laxus erano udibili in quasi tutta l'installazione e pochi erano gli eroi che osavano avventurarsi su quel livello.

Perché non è quello che vorrebbe il Master.” spiegò Erza con voce ferma fissandolo dritto negli occhi mentre alle sue spalle Gray e Mira erano pronti ad intervenire per fermare il loro compagno.

Non fare tanto la santarellina Erza!!!” tuonò Laxus “So bene che, tanto quanto me, vuoi vendicarti per quello che gli è successo! Hai visto i video! Tutti li hanno visti!!! Natsu ha cercato di uccidere Lucy, poi è andato dal vecchio e lo ha scaraventato nel vuoto!”

Se anche fosse, picchiare o uccidere Natsu non riporterebbe indietro Makarov!” ribatté Erza alzando il tono della voce mentre, in lontananza erano visibili Shino, Deneb, Reito, Alex e Noemi.

Cosa pensate che faranno?” domandò Noemi guardando i suoi compagni.

Per me alla fine Laxus lo pesterà a sangue.” ipotizzò Shino con un ghigno, divertita dall'idea ma Deneb non parve d'accordo e mise una mano sulla spalla di Noemi “Ora è fuori di sé ma sono sicuro che si calmerà. Piuttosto vorrei sapere cosa faranno con Natsu, non possiamo lasciarlo in quello stato”.

Credete che gli abbiano fatto qualcosa mentre era prigioniero?” domandò Alex tornando a guardare Laxus ed Erza mentre urlavano a pieni polmoni.

E' abbastanza ovvia come cosa. Il nostro compito è scoprire che cosa gli hanno fatto.” disse una voce femminile alle loro spalle e Noemi sussultò leggermente, facendosi poi da parte per far passare Polushka che si avviò con passo deciso verso la porta in fondo al corridoio dove si trovava Natsu.

Erza la vide arrivare e smise di discutere con Laxus che notò la vecchia subito dopo “Non dirmi che vuoi andare lì dentro e parlare con lui!”

E' ancora sotto sedativi, perciò non parlerà.” spiegò Polushka con sguardo serio “Ma il mio potere, unito ad alcuni macchinari, mi permetterà di capire se qualcuno ha giocato con la sua mente mentre era tenuto prigioniero.” e si avviò verso la stanza senza degnare gli altri di un solo sguardo.

Quando la porta slittò nella parete, la prima cosa che vide fu proprio Natsu sdraiato su un lettino bianco con diverse cinghie speciali che lo tenevano bloccato ad esso, oltre a tre flebo attaccate alle sue braccia e altre apparecchiature tutt'attorno.

L'anziana eroina si posizionò vicino alla testa di Natsu e posò entrambe le mani sulle tempie del ragazzo, chiudendo gli occhi per potersi concentrare mentre, fuori dalla stanza, gli altri eroi restavano in attesa. Polushka non parve fare nulla. Rimase in piedi per diversi minuti senza muoversi di un millimetro e finalmente, quando la situazione stava ormai diventando esasperante, riaprì gli occhi “Qualcuno con dei poteri mentali ha controllato la sua mente dandogli dei semplici ordini. Normalmente Natsu avrebbe resistito ad un simile controllo, ma le ferite che aveva nel momento del recupero... diciamo che non erano solo per far figura”.

Lo hanno torturato?” domandò Erza con sguardo serio, stringendo i pugni fino a conficcarsi le unghie nei palmi.

Precisamente. Una tortura accurata oserei dire, quelle ferite non erano letali ma miravano a farlo soffrire e, benché sia stato in mano loro per poche ore, devono averlo torturato ininterrottamente.” spiegò Polushka lanciando un ultimo sguardo a Natsu prima di uscire dalla stanza “Dobbiamo spezzare il controllo sulla sua mente, così tornerà in sé”.

Laxus fissò prima lei e poi il suo compagno legato al lettino, scaricando un po' di elettricità nell'aria, dopodiché si girò di scatto e camminò rapidamente verso il gruppetto di neo-eroi, fermandosi davanti ad Alex e Noemi le quali si sentirono a disagio nel vederlo torreggiare su di loro.

Voi due possedete dei poteri mentali, non è così?” domandò il biondo assottigliando lo sguardo. Noemi alzò timidamente una mano “I... io posso leggere la mente e spostare gli oggetti...”

Laxus spostò poi lo sguardo verso Alex che, malgrado fosse nella Lega già da un po' non aveva mai avuto modo di parlare col nipote di Makarov “Posso usare vari tipi di incantesimi grazie alla mia magia...”

Andranno bene. Andate in quella stanza ed entrate nella mente di Natsu, dopodiché cercate di spezzare il controllo che hanno su di lui.” ordinò Laxus con sguardo duro e le due ragazze si guardarono tra di loro, annuendo poi.

Le aiuterò anche io.” si intromise una roca voce femminile e i vari eroi, girandosi verso il corridoio, videro avvicinarsi Emily su una sedia a rotelle con una flebo agganciata sullo schienale, collegata poi al braccio della giovane che aveva gran parte del volto bendato così come la gola, oltre ad una sorta di busto artificiale che le copriva quasi tutto il torace.

Emily?! Perché sei qui?! Dovresti essere a riposo!” subentrò Erza notandola con la coda dell'occhio “Polushka ha detto che devi stare a riposo per almeno tre settimane e solo allora potrai uscire dalla tua stanza!”

Makarov è morto e una mia amica è quasi morta.” commentò Emily volgendo lo sguardo verso Erza, senza poter girare la testa a causa di un collare che le teneva bloccato il collo “Voglio sapere chi ha controllato Natsu per farlo agire così, inoltre sono quella con i poteri mentali maggiori tra di noi. Aiuterò Alex e Noemi ad entrare nella mente di Natsu, così potremo liberarlo”.

D'accordo. Fallo.” disse Laxus con tono deciso e questa volta fu Mira a mettersi in mezzo “Laxus! So che vuoi risolvere la questione ma Emily ha subito dei gravi danni anche a livello cerebrale! Usare i poteri in questo stato potrebbe portarle solo altro dolore!”

Non preoccuparti Mira, posso sopportarlo.” la rassicurò Emily usando i suoi stessi poteri per sospingere in avanti la sedia a rotelle ma dopo pochi metri sentì qualcuno spingerla e le bastò sondare il corridoio con la sua mente per capire che alle sue spalle si trovava Noemi “Se tu vuoi aiutarci lì dentro, lascia che ti aiuti qua fuori”.

Le tre ragazze entrarono nella stanza insieme a Natsu e, sotto indicazione di Erza, Deneb e Gray spostarono alcune apparecchiature per lasciar spazio alle compagne.

Alex, usa la tua magia per collegare le nostre menti.” disse Emily sollevando a fatica le braccia per posare le mani sulle tempie di Natsu. Alex annuì e, dopo un breve attimo di concentrazione, mormorò “Azarath Metrion Zinthos!”

Una breve scossa elettrica fece tremare leggermente le tre ragazze che chiusero gli occhi nello stesso momento.

*

Quando li riaprirono, si ritrovando in un enorme spazio nero.

Immaginavo che fosse una testa vuota...” commentò Emily guardandosi attorno mentre le due amiche la fissarono a bocca aperta, mettendola in soggezione “Che c'è?”

Non sei ferita! Sei come nuova!” esclamò Alex osservando la sua compagna che incrociò le braccia al petto sbuffando “Ovviamente. Siamo dentro alla mente di Natsu. Qui posso mantenere il mio aspetto naturale, senza bende o cerotti vari”.

Quindi ora... cosa facciamo?” domandò Noemi guardandosi attorno individuando poi un enorme ammasso di rovi viola irti di spine più chiare. Al centro del groviglio videro una sorta di bozzolo rosso al cui interno sembrava pulsare qualcosa.

Ecco il centro della mente di Natsu.” osservò Emily fissando poi i rovi “Quelle piante rappresentano il controllo sulla sua mente, dobbiamo distruggerle.” e, concentrandosi intensamente, aprì le mani davanti a sé cercando di spostarle con l'aiuto di Noemi, mentre Alex recitò nuovamente la sua formula per tentare di distruggerle facendole a pezzi con la mente.

Dopo un solo tentativo, molti rovi vennero rimossi ma gli altri si avventarono contro le tre maghe che balzarono all'indietro per evitarli, mentre davanti a loro si materializzò una figura femminile.

Alex sgranò gli occhi per la sorpresa nel vedere due profondi occhi color ambra con dei lunghi capelli viola abbinati ad una maschera veneziana nera e un abito elegante bianco dai dettagli neri.

Quindi sei tu che hai piegato la mente di Natsu.” sibilò Emily assottigliando lo sguardo ma non ricevette alcuna risposta.

Io... credo di averla già vista...” sussurrò Alex attirando l'attenzione di Noemi ed Emily “Qualche giorno fa, durante la pausa pranzo, io e Alissa abbiamo notato una ragazza che ci fissava dalla strada e Alissa mi ha detto di aver provato una strana sensazione di malessere nel vederla. Ora non potrei esserne certa... ma credo che sia lei...”

Non importa Alex, l'importante è che io sappia come sia fatta.” commentò Emily facendo leggermente trasalire le sue compagne “Perché così so su chi dovrò sfogare la mia rabbia.” e, muovendo una mano, bloccò mentalmente la figura della giovane che continuò a non battere ciglio.

Tsk, un'immagine residua, deve averla formata quando ha posto il controllo sulla mente di Natsu.” ipotizzò Emily annullando il suo controllo, non senza prima piegare all'indietro la figura, facendola dissolvere in polvere purpurea “Distruggiamo gli ultimi rovi e usciamo da qui”.

Le due amiche annuirono e, dopo qualche minuto di lotte mentali, riuscirono a rimuovere l'ultima presenza ostile, permettendo al bozzolo di infrangersi mostrando una fiamma abbagliante che le accecò all'istante, rispendendole fuori dalla mente.

*

Emily riaprì gli occhi lentamente mentre le sue due compagne venivano sostenute da Reito e Gray, facendole poi accomodare su delle sedie portate apposta.

Dunque? Avete spezzato il controllo?” domandò Laxus senza attendere neanche un minuto ed Emily annuì. Il biondo si avvicinò di scatto al lettino sorprendendo Erza che non fece in tempo a fermarlo ma rimase interdetta nel vederlo con il pugno alzato e gli occhi fissi su Natsu.

La ragazza si avvicinò e posò lo sguardo sul rosato, portandosi poi una mano sulla bocca nel vedere il suo compagno in preda ad una crisi. Grosse lacrime rigavano le guance del giovane eroe del fuoco che faceva di tutto per trattenere i singhiozzi, mentre le varie cinghie venivano sciolte per lasciarlo muovere.

Lentamente, si portò un braccio a coprirsi gli occhi “Io... io ho... io ho...”

Nessuno dei presenti osò fiatare intuendo man mano quello che stava cercando di dire. Natsu non era stato semplicemente controllato. Il suo subconscio era rimasto attivo, permettendogli di vedere attraverso i suoi occhi ciò che il suo corpo faceva, ma senza poterlo fermare.

Ho ucciso... il vecchio...” singhiozzò Natsu mettendosi a sedere e coprendosi il volto con entrambe le mani mentre alcuni spasmi scuotevano il suo corpo “E' colpa mia... è colpa mia...”

Laxus lo fissò per alcuni secondi mentre il suo sguardo perdeva ogni traccia di ira. Senza dire niente, abbassò la mano pronta a colpirlo e la poggiò sulla spalla tremante del compagno “Non è colpa tua. Non eri in te.” dopodiché uscì dalla stanza senza guardare nessuno.

Quelle parole non bastarono comunque a calmare Natsu che, pur lottando con tutto sé stesso, non riuscì a trattenersi.

Un urlo disperato echeggiò per i corridoi della Lega facendo trasalire i vari membri che però, dopo pochi istanti, intuirono che cosa avesse fatto urlare Natsu in quel modo così rimasero nelle loro camere cercando di risvegliarsi da quel terribile incubo che ormai era la loro realtà.



§ § § § §



Si può sapere dove stiamo andando?” domandò Solaris con voce annoiata mentre camminava dietro ad Alan. Natalie era poco dietro di lui e, da quando era tornata, non aveva smesso per un secondo di scrutare Omega, la quale la scrutava di rimando.

-Spero che non combattano tra di loro per qualche motivo... sarebbe una rottura incredibile...- pensò il ragazzo sospirando per poi voltarsi verso Alan che ridacchiò leggermente “Il piano procede come previsto, amici miei. Con la morte di Makarov, e tutti quegli eroi su un letto di ospedale, la Lega di Fairy Tail è debole e pronta ad essere annientata. Le altre Leghe, benché numerose non potranno costituire una grossa minaccia”.

Restano comunque una minaccia e il loro numero è superiore al nostro, non importa quanti robot posso mandare in campo.” osservò Ryo senza tuttavia alzare gli occhi dal suo tablet.

Una nuova risata attirò l'attenzione dei vari ragazzi.

E' qui che ti sbagli, ragazza mia.” sibilò Alan fermandosi davanti ad una grossa porta di ferro, posta alla fine di quel lungo corridoio che non avevano mai notato. L'uomo mascherato la aprì rapidamente e una luce accecante fece borbottare alcuni dei suoi compagni che poi lo seguirono nella luce, ritrovandosi su un palco di legno sopraelevato, posto ad un estremo di quello che sembrava un enorme magazzino pieno di luci e, davanti a loro, vi erano diverse centinaia di persone poco raccomandabili.

Una breve occhiata bastò per capire che si trattava di vari supercriminali, terroristi e tutto quel genere di gentaglia.

Con alcuni cenni delle braccia, Alan fece allineare i suoi alleati dietro di lui, ritrovandosi con X, Dyvern, Solaris, Ryo e Natalie alla sua destra, e con Sasha, Omega, Yoru e Manuel alla sua sinistra.

Mi sento stranamente a disagio... non mi piace stare davanti a così tante persone...” sibilò Ryo volgendo lo sguardo tra i vari presenti mentre Yoru pareva emozionato dalla cosa “Posso percepire almeno duemila anime che provano rancore per questi stolti umani... di sicuro ci sanno fare quando si stratta di strappare delle vite.” e si lasciò andare ad una breve risatina quando di colpo Alan alzò le braccia al cielo “Amici! Compagni! Fratelli!!! Grazie per esservi riuniti qui in questo giorno così importante!!!”

Tutti i presenti che non li avevano ancora visti sul palco si destarono dal ciò che stavano facendo e si voltarono verso Alan che, dopo qualche secondo di attesa, riprese a parlare “Per anni tutti voi avete condotto una vita di miseria, passando ogni giorno nell'ombra per poter sopravvivere, mentre quei cosiddetti eroi se la spassavano e guadagnavano con la vostra sofferenza, martoriando i vostri corpi per poi gettarvi in prigione, dimenticandosi completamente di voi!”

Alan abbassò le braccia facendo un profondo respiro “Io oggi, davanti a tutti voi, dico basta! Basta a questa tirannia che per decenni è andata avanti senza che nessuno aprisse gli occhi! Le persone prive di poteri continuano ad invocare il nome dei loro eroi perché non sanno cavarsela da soli e sono ormai diventati ciechi davanti al vero male! Quanti di voi hanno derubato, assassinato, rapito solo per poter ottenere qualche soldo così da poter sopravvivere un altro giorno? Quanti di voi hanno subito soprusi di ogni tipo trovandosi soli in mezzo ad una strada senza alcuna possibilità di rialzarsi? Quanti di voi sono stati chiamati 'mostri' o 'reietti' senza modo di ribattere per poi essere etichettati come feccia da tutta la comunità?!”

Un leggero mormorio si diffuse tra la folla e Natalie captò diverse parole di consenso ma non batté ciglio e rimase in ascolto.

Io mi trovò qui, di fronte a voi, per aiutare tutti voi! Seguitemi in questo mio viaggio e vi prometto che insieme potremo governare il mondo senza che nessuno possa più ostacolarci!!!”

Stai vaneggiando!” sbraitò un uomo in mezzo alla folla e tutte le persone vicine si girarono verso di lui, permettendo così a Ryo e gli altri di individuarlo. Si tratta di semplice mercenario con abiti militari e una pistola appesa su un fianco “Seguirti nel tuo viaggio per dove? Per la prigione? Sei solo uno dei tanti pazzi che sperano di fare qualcosa!”

Ogni coalizione ha bisogno di fondamenta forti e resistenti!” ribatté Alan aprendo le braccia “Se pensi che le mie parole siano solo mere bugie, prova ad uccidermi e poni fine a queste insensate idee!”

Il mercenario sbuffò sonoramente “Tsk, non mi hanno pagato per ucciderti ma se questo è ciò che vuoi...” per poi impugnare la sua pistola e svuotare il caricatore contro Alan ma, con sua somma sorpresa, i suoi proiettili rimbalzarono contro qualcosa, rotolando poi sul palco.

Ogni coalizione ha bisogno di fondamenta forti e resistenti... e gli esempi di forza sono i più indicati per porre le basi di queste fondamenta.” sussurrò Alan con un sorriso maniacale mentre alle sue spalle Omega si sollevava in aria, fissando con sguardo neutro il mercenario che aveva sparato.

Lentamente, avanzò verso di lui e l'uomo, ora spaventato dall'atteggiamento della ragazza, provò a ricaricare ma qualcosa gli strappò via il braccio destro facendolo strillare come un indemoniato mentre le persone più vicine indietreggiavano inorridite alla vista dei litri di sangue che si riversavano a terra. Chiedendo aiuto, l'uomo venne poi sollevato all'altezza di Omega che lo portò a pochi centimetri dal suo volto, cavandogli gli occhi con qualcosa di invisibile, senza tuttavia muovere un muscolo.

Urlando ormai come un disperato, il mercenario venne scagliato contro la porta, dalla quale erano entrati lei e gli altri, e le sue urla cessarono nel momento stesso in cui il suo collo si piegò di novanta gradi all'indietro, accasciandosi poi al suolo, mentre Omega tornò di fianco ai suoi compagni come se non fosse successo niente.

Alan tornò quindi a guardare la folla davanti a lui “Vi sono altri dubbi o perplessità prima che io possa andare avanti?”

Cosa facciamo riguardo alle Leghe? Fairy Tail in primis non ci lascerà agire come vogliamo!” urlò qualcuno tra la folla e il sorriso di Alan si ampliò mentre si voltava verso Ryo “I monitor, per favore”.

Dalla porta alle loro spalle uscirono decine di robot volanti, piccoli e compatti, dotati di un monitor sotto di loro. Digitando alcuni ordini sul suo tablet, Ryo li posizionò in modo tale che tutti potessero vedere le immagini trasmesse. Per primi vennero mostrati Natalie e Solaris.

Questi due miei compagni! Da soli! Hanno sconfitto quattro eroi di Fairy Tail!!!” ricominciò Alan mentre i video dello scontro con Fairy Tail veniva trasmesso “Sono rimasti feriti o impossibilitati a combattere? No! Sono tornati da vincitori!”

Le immagini cambiarono nuovamente e un mech venne mostrato intento a combattere contro altri eroi “Il frutto del genio della nostra Hakkabot ha fatto sì che un'eroina perdesse l'uso delle gambe, stroncando la sua vita di avventura, e ha ridotto male anche tutti gli altri eroi che hanno osato affrontarla!”

I monitor mostrarono alcune immagini riprese nel laboratorio dove Alan aveva recuperato Omega. Yoru, Manuel e Sasha vennero fatti vedere mentre uccidevano soldati su soldati come se niente fosse “Un semplice bambino ha affrontato scontri mortali fin dai suoi primi anni di vita ma questo non lo ha mai fermato dal lottare per ciò che riteneva giusto!” urlò poi Alan indicando con un braccio Manuel il quale rimase fermo sul posto, reprimendo l'impulso di nascondersi dietro a sua sorella.

Ancora una volta vennero mostrate altre immagini, precisamente X, Dyvern, Solaris, Natalie e un robot di Ryo mentre uccidevano due eroi di Fairy Tail e riducevano in fin di vita il figlio di uno degli eroi. Cambiando ancora, vennero mostrati solo X e Dyvern mentre sconfiggevano Natsu, riuscendo poi a catturarlo “Scontro dopo scontro abbiamo dato prova di poter rivaleggiare con la tanto acclamata Fairy Tail ma noi non ci siamo limitati a delle piccole vittorie! Noi li abbiamo colpiti direttamente al cuore grazie alla nostra Dama Viola!” e fece un cenno verso Dyvern “Siamo riusciti a manipolare uno dei tanto famosi eroi di Fairy Tail e poi...”

Le immagini dei monitor cambiarono ancora, mostrando Natsu mentre assassinava la presunta Lucy per poi uccidere Makarov scaraventandolo nello spazio. Tutti i presenti sgranarono gli occhi per la sorpresa, riportando poi gli sguardi su Alan, che rimase in silenzio per alcuni secondi.

Io non voglio elevarmi al livello di un dio né mai vorrò farlo! Io sono un uomo come tutti voi... un uomo con dei sogni infranti ma che è pronto a rialzarsi per far sì che questa realtà corrotta cessi di esistere!” Alan aprì ancora una volta le braccia alzandole poi verso il cielo “Non consideratemi un vostro superiore! Non consideratemi il vostro capo! Non consideratemi una sorta di essere invincibile! Consideratemi solo come un vostro simile che vuole combattere al vostro fianco!”

Omega mosse leggermente la testa e, afferrando il cadavere del mercenario con i suoi vettori, iniziò a dipingere qualcosa sopra alla porta usando il suo sangue, mentre la voce di Alan diventò sempre più alta fino a diventare un urlo “Combattiamo per far trionfare la vera giustizia! Combattiamo per abbattere questi eroi che si elevano al livello di dei onnipotenti! Combattiamo per far sì che nessuno di noi possa essere più definito 'feccia'!!!”

Omega completò il disegno raffigurante un grosso cerchio con al suo interno una sorta di angelo in piedi, con le ali chiuse sulla schiena e una spada stretta nella mano destra puntata verso il cielo.

Prima che qualcuno potesse anche solo pensare di commentare quel simbolo, Alan si piegò leggermente in avanti e, con un movimento fluido del braccio, si tolse la maschera gettandola lontano e sorprendendo i suoi stessi alleati.

Quest'oggi noi spezziamo le catene che ci tengono oppressi nell'oscurità e dichiariamo guerra a questo folle concetto di giustizia!!! Noi siamo la cura per questo mondo malato! Noi siamo coloro che apriranno gli occhi agli stolti! Noi siamo coloro che riporteranno il mondo sulla retta via!” Alan alzò solo il braccio destro con il pugno stretto puntato verso il cielo “Noi siamo l'Avatar!!!”

Un silenzio di tomba calò nell'enorme magazzino mentre tutta la folla fissava Alan trattenendo il fiato così come i suoi stessi alleati dietro di lui che ancora non erano riusciti a vedere per bene il volto di Alan.

Dopo qualche secondo di silenzio, l'uomo che li aveva riuniti mostrò un sorriso solare e distese il braccio destro in avanti, aprendo la mano come a voler aiutare qualcuno.

Allora... lotterete al mio fianco?”

Un urlo unanime fece tremare l'intera struttura mentre tutte le persone riunite lì davanti alzavano le braccia al cielo inneggiando al nome dell'Avatar. Alan sospirò con sollievo, attendendo che la folla si calmasse.

Eccellente amici miei, è ormai finita l'era dei falsi dei. La nostra era è appena iniziata!” e decine di portali si aprirono nelle pareti del magazzino “Entrate in questi portali, verrete portati nella nostra base ed equipaggiati a dovere per poi essere assegnati a delle squadre. Molto presto entrerete in azione!” spiegò Alan e tutta quella marea di persone svanì nel giro di pochi minuti, entrando nei suoi portali che si richiusero uno dopo l'altro.

L'uomo si concesse alcuni secondi per riprendere fiato mentre X e tutti gli altri rimasero fermi alle sue spalle, fissando la sua schiena. Finalmente, dopo alcuni secondi, Alan si girò verso di loro, mostrando degli occhi completamente bianchi e la parte superiore del volto completamente sfigurata da delle brutte ustioni.

Chiedo venia se il mio aspetto non si addice a quello che vi eravate immaginati.” proferì Alan con un sorriso ma nessun di loro ebbe da ridire su quel punto.

Gran bel discorso...” commentò Ryo rigirandosi lentamente il lecca-lecca tra i denti.

Ti ringrazio.” Alan le mise una mano sulla spalla per poi incamminarsi verso la porta che li aveva portati lì, tenendo 'altra mano sulla spalla di Omega “Ora è tempo di prepararsi”.

Scendiamo di nuovo in campo?” domandò Yoru con un ampio ghigno. Se il piano di Alan andava in porto, presto la città di Magnolia sarebbe diventato un enorme parco giochi pieno di morte e sofferenza solo per lui “Oppure vuoi mandare avanti quei mortali come carne da cannone?”

No, ovviamente no. Scenderemo tutti in guerra. Insieme.” spiegò Alan con voce stanca “Tutti voi diventerete i pilastri che sosterranno questa enorme alleanza!”

Quel simbolo che ha disegnato la bambina...” iniziò Sasha “... che cos'è?”

Il nostro emblema. Noi siamo una sorta di guida superiore che è discesa per stare di fianco a tutti loro.” spiegò Alan alludendo all'angelo con le ali piegate “Insieme, guideremo questa rivoluzione verso i cieli e verso quegli stolti eroi!” concluse poi riferendosi alla spada puntata verso l'alto.

Siamo comunque qualche centinaio.” notò Manuel e il sorriso di Alan gli fece capire di aver torto “Hai trasmesso il discorso anche da altre parti?”

Indovinato, mio giovane amico.” annuì l'uomo massaggiandosi la gola “Presto saremo migliaia e neanche Fairy Tail potrà sperare di fermarci! Or dunque preparatevi miei amici! E' giunto il tempo di giocare con le fate!”

La risata che ne seguì echeggiò per il lungo corridoio, dando ufficialmente il via ad un'era di caos e disperazione.



§ § § § §



Un mese. Un lungo mese trascorse da quel giorno e, come annunciato da Alan, l'era dell'Avatar ebbe inizio.

In tutto Fiore si susseguirono sempre più attacchi terroristici volti ad eliminare gli eroi e tutte le minacce presenti. Ormai le Leghe del regno erano allo stremo. Molti degli eroi cercavano di mandare avanti la loro vita quotidiana ma almeno una volta al giorno dovevano mettere le loro vite in gioco per fermare i seguaci dell'Avatar, ora tutti provvisti di equipaggiamento nero con il simbolo dell'Avatar argentato ricamato sulle loro braccia e in altri punti.

Quel giorno non era diverso dagli altri, malgrado fosse una mattinata tranquilla.

Gildarts era ancora l'insegnante della classe di supereroi ma vi erano molti assenti dato che, tra tutti gli eroi feriti un mese prima, solo Neren e Yugure erano riusciti a riprendersi. Natsu era ancora in uno stato di depressione profonda ed era stato preso sotto l'ala di Polushka e Wendy.

L'uomo lanciò una breve occhiata alla classe notando i loro sguardi mentre compilavano un test di ripasso. Nessuno di loro pareva esserci con la testa a parte Archer che, essendo esterno alla Lega, era rimasto quasi impassibile di fronte alle notizie degli ultimi tempi ma aveva comunque aiutato gli altri a respingere diverse minacce.

Prima che Gildarts potesse parlare, un allarme risuonò in tutta la scuola, annunciando la presenta di minacce nella zona ed invitando tutti gli studenti a scendere nei bunker predisposti sotto all'edificio.

L'insegnante guardò i suoi studenti che annuirono e si alzarono di scatto per poi precipitarsi fuori dalla classe così da poter andare ad aiutare. Lucy fu la penultima ad uscire, voltandosi verso Levy, ancora seduta sulla sedia a rotelle dietro al suo banco.

Levy-chan... vuoi...?”

No Lu-chan, non preoccuparti, posso cavarmela da sola.” le disse l'azzurra come se niente fosse. Lucy le mostrò un piccolo sorriso e poi uscì dall'aula, mentre il corpo di Levy venne scosso da dei leggeri spasmi.

Dopo aver trattenuto alcuni singhiozzi, portò le mani sulle ruote della sua sedia e, lentamente, uscì dall'aula con l'aiuto di Gildarts che la condusse poi verso il bunker.



§ § § § §



Oplon!!!” urlò Mira e una grossa barriera verde smeraldo si materializzò davanti a lei, proteggendola da alcuni missili sparati da un mech posto in fondo alla strada. Alcuni soldati dell'Avatar, vestiti con divise futuristiche ed equipaggiati con armi all'avanguardia, spararono contro la barriera per tenere occupato Deneb, posizionato qualche metro dietro a Mira ed Elfman.

Il mech si avvicinò lentamente, crepando l'asfalto con il suo peso, e azionò uno strano laser posto sull'arto di destra. Il laser sparò un grosso raggio di energia rossa che danneggiò gravemente la barriera di Deneb, distruggendola con il secondo colpo ma ormai Mira ed Elfman si erano spostati per tentare di colpirlo.

Elfman, trasformato in una specie di mostro con grossa corna, afferrò il mech per il braccio destro e tentò di strapparglielo ma una potente scarica elettrica si generò lungo il corpo del robot, folgorando l'eroe che urlò per il dolore indietreggiando.

Di questo passo non finiremo mai...” commentò Shino riprendendo fiato in un vicolo. Davanti a lei c'era Reito che si teneva una mano sulla spalla destra, bucata da un proiettile poco prima.

Gli altri stanno arrivando.” le disse il compagno prima di creare alcune lame di luce e scagliarle contro dei soldati nemici che non vennero però uccisi da esse.

Tsk... da un mese a questa parte il loro equipaggiamento è migliorato, ormai sanno come contrastarci!” sibilò Shino sparando con un pistola, salvo poi doversi mettere al riparo per evitare dei colpi nemici. Non le piaceva combattere con una pistola né voleva restare sulla difensiva ma i soldati dell'Avatar erano incredibilmente capaci.

Alcune esplosioni si udirono dall'altra parte del vicolo e alcuni robot di Hakkabot si palesarono davanti a loro.

Oh ma tu guarda, due vecchie conoscenze.” commentò la voce di Ryo attraverso le sue macchine mentre prendevano la mira con le loro armi.

Shino e Reito uscirono di corse e si gettarono di lato in tempo per evitare diversi proiettili che altrimenti li avrebbero uccisi.

Perfetto, ci mancava solo lei.” ringhiò Shino tenendosi una mano sul fianco dove un proiettile l'aveva ferita. Le macchine avanzarono lungo il vicolo ma dei kunai di acciaio si conficcarono nelle loro teste dall'alto, disattivandole completamente. Shino e Reito guardarono in alto e videro Neren intenta a trasportare Yugure con le sue ali di sangue, atterrando poi vicino a loro.

Serve una mano?” domandò Neren dissolvendo le sue ali per poi creare una grossa falce mentre Yugure impugnava la sua katana.

Serve un miracolo.” fu l'unica risposta di Shino che fece appena in tempo a chiudere gli occhi prima che un razzo impattasse contro una barriera creata da Deneb.

Sopra di loro Mira creò una sfera di energia oscura e la scagliò contro il mech, distruggendo il suo nucleo centrale per poi farlo collassare al suolo mentre Elfman scagliò in aria alcuni soldati, venendo però poi costretto ad indietreggiare da alcune armi pesanti.

Voltandosi verso l'origine degli spari, vide altri robot umanoidi di Hakkabot intenti ad avanzare verso di lui. Reito e Mira scagliarono dei colpi dalla distanza ma alcuni robot crearono delle barriere rosse simili a quelle di Oplon, così da proteggere tutti loro.

Dove sono gli altri?” domandò Deneb fissando i due nuovi arrivati ma Neren non fu particolarmente contenta nel dargli una risposta “In altre zone della città. Ci sono almeno sei attacchi in questo momento”.

La situazione non era delle più rosee e la presenza di molti civili negli edifici rendeva le cose ancora più complicate.

Oplon! Crea una barriera completa! Dobbiamo organizzarci!” urlò Mira atterrando vicino a loro mentre Elfman indietreggiava tornando umano. Deneb annuì e creò una grossa barriera nera così da non poter essere visti dai robot e dai soldati che iniziarono a sparare contro la suddetta barriera. Per fortuna non erano provvisti di armi per danneggiarla.

Dobbiamo tentare con un attacco molto potente così da distruggere almeno i robot.” spiegò Mira riprendendo fiato “Io e Reito scaglieremo svariati attacchi non appena la barriera verrà annullata mentre Neren e Yugure andranno oltre la loro prima linea e neutralizzeranno quanti più nemici possibili. Shino, resta di fianco ad Elfman e coprilo durante la vostra avanzata verso la prima linea. Deneb, a te il compito di proteggerci. Tutto chiaro?”

Tutti gli altri annuirono e, con uno schiocco delle dita, Deneb annullò quell'enorme barriera creandone altre più piccole mentre Mira e Reito scagliarono diverse sfere oscure e lame di luce, distruggendo così una ventina buona di robot che si erano avvicinati troppo.

Neren fece risputare le sue ali di sangue e, afferrando Yugure per un braccio, si sollevò in volo lasciandolo poi cadere in mezzo ad alcuni soldati che vennero prontamente neutralizzati dai rapidi colpi di spada del ragazzo. L'eroina del sangue si lasciò poi cadere a sua volta e con una grossa falce fece a pezzi diversi robot che esplosero all'istante.

Elfman si trasformò in una specie di uomo lucertola e avanzò verso i robot più vicini mentre Shino sparò con la sua pistola contro quelli che miravano a loro, riuscendo a distruggerne alcuni, mentre Deneb fissava i vari scontri preparandosi a creare delle barriere ma ciò che non riuscì a prevedere fu un attacco alle spalle.

Diversi missili vennero sparati dalla parte opposta della strada e l'onda d'urto colpì in pieno Deneb scagliandolo in avanti. Altri missili esplosero vicino a Reito e Mira scagliandoli contro le carcasse di alcune auto mentre Elfman riuscì a girarsi in tempo per intercettarne uno, che però gli scarnificò il braccio sinistro facendolo urlare dal dolore.

Shino individuò alcuni robot posizionati su dei tetti e imprecò ad alta voce cercando di colpirli con la sua arma ma finì le munizioni quasi subito gettando poi via la pistola. Afferrando il fucile di un soldato morto provò a colpirli ma una nuova esplosione scaturì alla sua destra, ustionandole il braccio e facendola finire a terra.

Con la vista annebbiata a causa dell'impatto, Shino vide Neren e Yugure correre verso di loro cercando di eliminare quanti più robot e soldati possibili ma alla fine furono costretti a fermarsi per non rischiare di essere ammazzati.

Alcuni rumori meccanici si udirono alle sue spalle e, girandosi, vide diversi robot armati fino ai denti pronti ad eliminarla.

Oh... fanculo...” sibilò Shino un istante prima che dei raggi di energia azzurra colpissero i robot dall'alto facendoli esplodere. Prima che qualcuno potesse provare a difendersi, decine di piccoli razzi si abbatterono intorno a Neren e Yugure, spazzando via i loro nemici, così come i robot appostati sui tetti.

Davanti ai diversi monitor, Ryo fissò la scena confusa non riuscendo ad individuare l'origine di quegli attacchi ma attivò comunque dei portali per far ritirare i robot e i soldati rimasti. Per fortuna Alan ne aveva preparati diversi per ogni evenienza.

Masticando con forza il lecca-lecca, fissò l'unica visuale disponibile tramite gli occhi di un robot ormai distrutto ma ancora funzionante e, dopo pochi istanti la vide, così come la videro i vari eroi di Fairy Tail.

Un'armatura umanoide rossa e dorata incredibilmente avanzata ed elaborata con una sorta di nucleo bianco e azzurro nel petto. L'elmo iniziò a disassemblarsi rientrando nel resto dell'armatura, mostrando un uomo di bell'aspetto dai corti capelli scuri con un pizzetto curato e degli occhi del medesimo colore.

L'uomo mostrò uno strano sorriso e porse una mano a Shino per aiutarla ad alzarsi “Serve una mano?”

La ragazza lo fissò confusa ma gli afferrò la mano e si issò in piedi, continuando a fissarlo così come i suoi compagni “E tu chi saresti?”

L'uomo non parve sorprendersi dalla domanda e rispose in modo incredibilmente serio, non senza perdere quel particolare sorriso.

Mi chiamo Tony Stark ma forse voi mi conoscete come Ironman”.





















Angolo dell'autore:

Esatto! Non state sognando! Ironman è qui per voi e per aiutare Fairy Tail in questa guerra! L'idea di questa sorta di CrossOver mi è venuta mentre meditavo all'ombra di un albero ahahah e spero che l'abbiate apprezzata, altrimenti lo farò svanire nel prossimo capitolo, don't worry!

Questo è il quarto aggiornamento della serata e non è ancora finita perché tra poco arriverà una fic tutta nuova (sì, in campagna non avevo modo di scrivere per 'La guerra infinita' quindi ho dovuto retrocedere su qualcosa di nuovo) e spero che apprezzerete anche quella!

In ogni caso aspetto le vostre recensioni e i vostri commenti su questo capitolo abbastanza corto ma che a me è piaciuto parecchio!

See you around!

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