- UN PASSATO da RICORDARE-

di Viandante88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solo due estranei. ***
Capitolo 2: *** Sensazioni ***
Capitolo 3: *** Riavvicinamento. ***
Capitolo 4: *** Ti Riconquisterò. ***
Capitolo 5: *** Bugie e Sentimenti ***
Capitolo 6: *** Forse doveva andare così... ***
Capitolo 7: *** Troppi Pensieri ***
Capitolo 8: *** Confronto ***
Capitolo 9: *** Avvertimento ***
Capitolo 10: *** Chiarimenti ***
Capitolo 11: *** ... Io e Te ... ***
Capitolo 12: *** Tra Verità e Leggenda ***
Capitolo 13: *** Non ho Paura ***
Capitolo 14: *** Ti devo Parlare. ***
Capitolo 15: *** Imbroglio ***
Capitolo 16: *** Vendette e Sofferenze. ***
Capitolo 17: *** Un Passato recuperato. Un Presente da Vivere! ***



Capitolo 1
*** Solo due estranei. ***


-UN PASSATO da RICORDARE-

(Twilight)





    1: Solo due estranei



Mi presento il mio nome è Isabella Swan, ma tutti per semplice comodità mi chiamano Bella. Abito a Forks, una piccola cittadina nello Stato di Washington.

Vivo qui con mio padre da quando ha divorziato dalla mamma, Renèe, a lei non è mai piaciuto vivere qui, Forks è uno tra i paesi più piovosi in America credo, mentre lei ama il sole, il caldo, al contrario di Charlie, mio padre, che è invece molto affezionato a questo luogo,

e lui non è un tipo a cui piacciono i cambiamenti, è invece molto abitudinario, proprio come la sottoscritta.

Renèe ora vive in Florida con il suo nuovo compagno, ma ci sentiamo ogni giorno e ci vediamo regolarmente durante le feste, l'estate e qualche volta vado a trovarla anche durante i week end.

Nel complesso devo ammettere di essere abbastanza soddisfatta della mia vita, non posso lamentarmi!


Tesoro io vado, ci vediamo stasera!”

Mio padre è una figura molto importante in questa sperduta cittadina, lui è per tutti il

Capo Sceriffo Swan, e io ne sono molto orgogliosa, ad esclusione di quando mi porta in giro per la città con la macchina della polizia, non è una cosa che amo fare, soprattutto quando mi tratta ancora come se avessi due anni e mi domanda se voglio accendere le sirene!

Però lui è così, anzi a dire il vero penso che per ogni padre le loro figlie sono sempre bambine!


Buongiorno amore!”

Lui è Mike, ed è il mio ragazzo, siamo insieme da circa un anno.

E' il classico belloccio, alto, biondo, occhi azzurri, fisico scolpito e sportivo, piace molto alle ragazze, ma a lui non interessa, non ne capisco ancora oggi il motivo preciso, ma ha scelto me, e io ne sono più che felice ovviamente!


Buongiorno!”

Mi avvicinai baciandolo teneramente.


Voi due! Sempre dietro a coccolarvi!”

Lei è Jessica una delle mie migliore amiche, è un tipo estroverso e socievole, ma anche un tantino egocentrica e logorroica, per questo spesso la prendiamo in giro, e lei, che ho dimenticato di dire, è anche molto suscettibile, mette subito il broncio, ma poi ci perdona!


Ciao Jessica! “ la salutai dandole due baci sulle guance. Mike fece lo stesso.

Allora sei pronta per il compito di inglese?”

le domandai già conoscendo la risposta.


Lasciamo perdere! Non ci capisco nulla! Ma tanto c'è la mia amica che mi aiuta..”

disse guardandomi con due occhi da cerbiatta, sbattendo le ciglia.


Ah no! Lei deve già aiutare il sottoscritto! “ esclamò Mike porgendomi un braccio attorno al collo. “Ecco guarda, perché non lo chiedi a lei!”

e allungando il braccio indicò Angela, l'altra mia grande amica, che ci stava raggiungendo.

Angela! Mia cara amiconaaa!”

Jessica le corse incontro urlante.


E no mia cara, non ti aiuterò nel compito un'altra volta!”

replicò lei anticipando la richiesta prevedibile di Jess.


Ti prego! Prometto che questa è l'ultima!” insistette.


E' ciò che mi hai detto anche settimana scorsa!”

Angela faceva la finta arrabbiata.


Ma questa volta è vero! Ti preeego!”

E va bene, ma è l'ultimissima, d'accordo?!” cedette infine Angy esasperata.

Evviva! Grazie, grazie!”

esclamò Jessica portandole la mani al collo sollevata.


Io e Mike intanto ridevamo divertiti davanti a quella scena, che si ripeteva puntualmente

ogni volta che c'era un compito in classe.


Oh eccoli che arrivano! Come sono belli!”

Improvvisamente Jess si voltò, portando lo sguardo verso una volvo argentata che si era appena fermata in un parcheggio non molto distante da noi.

I suoi proprietari sono i Cullen.

Due femmine e tre maschi, sono stati adottati dal dottor Carlisle Cullen, medico noto di Forks, e dalla rispettiva compagna, Esme Cullen, entrambe persone deliziose e altruiste,

mio padre dice che è una fortuna che si siano trasferiti da noi, ed effettivamente è così.


Buongiorno a tutti.”

Lui è Edward, seguiamo diversi corsi insieme, è un ragazzo molto bello, dai capelli bronzei tenuti spettinati, una carnagione pallida con delle marcate ed evidenti occhiaie, ma che non stonano per nulla su quei lineamenti perfetti, e con un fisico asciutto e muscoloso.


Giorno Edward!”

risposi con il mio consueto sorriso sulle labbra, lui non era solito a sorridere, ma quando se lo concedeva il suo volto si illuminava rendendolo ancora più bello.

Intendiamoci, io amo Mike, ma la bellezza di quel ragazzo non si poteva negare!


Uffa! Non mi piace come ti guarda quel tipo!”

Sbuffò geloso Mike.

Ma dai! Lo sai bene che a me piaci tu, non lui! E' solo un compagno di scuola!”

Lo consolai stampandogli un bacio sulla guancia, lui mi sorrise più sollevato:

Va bene allora!”


Ragazzi la campana, andiamo!”

esclamò Angela, sempre contenta di andare a scuola, per lei un ritardo era una tragedia!


Edward, ormai per lei è passato. Hai preso una decisione, fatti coraggio...”

Lo so Jasper, lo so... ma mi manca da impazzire.”






Ciao a tutti! In verità non so se ho fatto bene o male a pubblicare questa ff, forse è un po' strana non so... Be spero comunque che possa piacervi!

Se ce ne sarà occasione alla prossima!!

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Capitolo 2
*** Sensazioni ***


2: Sensazioni



La giornata stava passando in fretta, eravamo già alla terza ora, biologia.

Mike mi accompagnò fin davanti alla soglia della porta, sbirciando curioso al suo interno.

Uff.. quello non salta mai una lezione!”

si lamentò vedendo Edward Cullen seduto puntuale al suo posto, non era mai mancato una volta da quando avevamo quel corso assieme.


Sta tranquillo! Ora vai, o farai tardi.”

gli dissi con aria di rimprovero.

Lui sbuffò: “Va bene, va bene, vado... A dopo amore.”

e mi stampò un baciò in fronte.

A dopo!” lo salutai con la mano guardandolo allontanarsi. Alle volte si faceva delle paranoie completamente inutili!


Ciao!”

esclamai raggiungendo il mio banco.


Ciao.”

mi rispose Edward voltando subito lo sguardo.


Che hai non ti senti bene oggi?”

Gli chiesi vedendolo strano.


Lui scosse il capo lentamente e mi sorrise. Ecco il suo viso illuminarsi.

L'imporporarsi delle mie guance fu spontaneo.

Ho solo un po' di mal di testa.” continuò poi.


Non è che stai covando l'influenza? E' il periodo sai? Aspetta fammi sentire..”

dicendo ciò portai una mano verso la sua fronte.


No!”

Urlò lui scattando in piedi e facendo cadere a terra lo sgabello sul quale era seduto.

Ritirai subito il braccio spaventata da quella sua reazione.


S-scusami.”

Mi sentivo in colpa, ma non sapevo precisamente il motivo, non mi sembrava di aver fatto nulla di male.


Edward tirò su la sedia e riprese posto, lo sentì prendere un respiro profondo.

Scusami tu Bella.”


Sentire pronunciare il mio nome da lui, mi fece provare una strana sensazione.

Il cuore aveva preso a battermi all'impazzata, e la testa mi girava.

Mi poggiai con il gomito al banco e con una mano mi tenni il capo.

Non stavo male, cioè mi sentivo benissimo, ma non appena dalla sua bocca era uscito il mio nome mi sentii come svenire... dalla gioia però.

Ora che ci pensavo in tanto tempo che frequentavamo il corso di biologia, l'unico in cui eravamo seduti vicini, non mi aveva mai chiamata,

anzi a dire la verità non lo aveva mai fatto e basta.

D'un tratto mi sentivo confusa, come se tali particolari a cui fino ad oggi non avevo dato importanza in realtà un significato lo avevano.

Lo guardai di sottecchi e notai che anche lui mi stava osservando.

Mi schiarii la gola e feci finta di nulla.


Proprio in quel momento il professore entrò in classe e la lezione cominciò.

Forse fu solo un impressione ma nello istante in cui il prof. iniziò a spiegare Edward sussurrò qualcosa, qualcosa di impercettibile, ma, sarà una stupidata, mi parve di sentire

distintamente al contrario delle altre, la parola AMO.



Non sai quanto ti invidio! Essere seduta accanto ad Edward Cullen, che fortuna sfacciata!”

Jessica ogni santo giorno in mensa mi ripeteva sempre la stessa cosa,

e io le rispondevo come al solito:

Jess ti ho già detto e ripetuto che i Cullen non sono dei mostri, per cui se ti piace fatti avanti

e parlagli, non ti mangia mica!”


Mi farei mangiare volentieri da lui comunque...”

affermò guardandolo e mordendosi il labbro inferiore.

Io mi portai una mano sulla faccia, esasperata, poi mi voltai appena verso il loro tavolo,

che per tutti era come un luogo irraggiungibile,sembrava ci fosse una barriera invisibile

che ci divideva. Vidi Edward sorridere leggermente a suo fratello Jasper,

poi girò di scatto la testa volgendola verso la mia direzione, quel gesto improvviso mi fece sussultare, e ritornai subito a guardare fisso davanti a me.

Ma che diamine... possibile che si fosse accorto del mio sguardo?

I suoi occhi.. Anche se li avevo intravisti per un attimo mi erano sembrati come

pieni di una disperazione smisurata.


Aaaaa! Hai visto Bella? Hai visto? Mi ha guardata! Oddio, che emozione!”

Cominciò a strillare Jessica portandosi le mani sulle guance.

Bella.. hei ci sei? Pronto?!”

comiciò a sventolarmi davanti agli occhi il tovagliolo, scossi la testa e ritornai

alla realtà: “Oh si perdonami..”


Perdonami?? No ma dico hai capito cosa ti ho appena detto? Mi ha guardata!”

ripete nuovamente esaltata.


Ah.. si ho visto! Vedi che ti avevo detto..”

mi sentivo stranita, forse mi ero sbagliata e il suo sguardo era stato veramente rivolto a jess.


Eccoci! Scusate il ritardo ma il professore ci ha trattenuti in classe!”

Mike arrivò con Angela e prese posto al mio fianco.

Ciao mia stupenda ragazza! Allora ci siamo persi qualcosa in questi cinque minuti?”

Mike non poteva sapere dell'enorme sbaglio che aveva fatto facendo tale domanda!

Io lo guardai colpevole, per scusarmi di non averlo avvertito subito.

Angela capii al volo cosa celava quella mia occhiata e prese un respiro profondo

per prepararsi mentalmente a ciò che ci aspettava...


Si!! Non potete immaginare che cosa meravigliosa è successa proprio poco fa! Non è vero

Bella?! Ora vi dico tutto...”

Jessica cominciò a raccontare del suo scambio di sguardi con Edward, il che può sembrare una cosa corta da dire, ma non espressa da lei, con Jess anche la frase romantica che si trova dentro

i cioccolatini diventa un poema!


Mike ci guardò dispiaciuto, ora era lui che si sentiva in colpa.

Perdonami..”

Mi disse guardandomi con i suoi occhi da cucciolone e dandomi un bacio sulla mano.


Io sorrisi e poggiai la testa sulla sua spalla, rassegnata ma anche curiosa di sentire

che cosa avrebbe aggiunto questa volta di mai accaduto!


In quel momento sentii uno spostamento d'aria accompagnato da un profumo dolce

ma leggero che mi diede subito alla testa, anche il cuore reagii a quello stimolo olfattivo,

istintivamente sollevai il capo e lo respirai profondamente, mi sembrava così familiare,

mi voltai e vidi che proprio al mio fianco, comparsa come dal nulla c'era Alice Cullen.

Jessica cessò immediatamente di parlare tappandosi la bocca per paura di aver fatto una figuraccia.

Il mio sguardo andò istintivamente al loro tavolo che era ora vuoto, poi tornò su di lei.


Ciao a tutti.” ci rivolse uno splendido sorriso.

Ciao Bella. Potrei parlarti un minuto?”mi chiese poi gentilmente.

Quella sua richiesta mi lasciò senza parole.

Alice si era sempre dimostrata carina nei miei confronti, pur non conoscendoci molto,

ma non ci eravamo mai soffermate a parlare.

Che cosa doveva dirmi di così importante?






Ciao a tutti! Che dire oltre a GRAZIE!

Non credevo ma a quanto pare questa ff è piaciuta e ne sono davvero contenta!

Vi ringrazio infinitamente, spero che questo secondo capitolo non vi deluda1


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie pacci! Anzi Socia! Hihihi

*Grazie Shinalia spero tanto ti piaccia anche questo! Grazie!

*Grazie mary_cullen90 spero di soddisfare almeno un po' la tua curiosità con questo

capitolo! Spero ti piaccia!

*Grazie CriPattinson, eccoti il secondo, spero tu non rimanga delusa! Grazie!


Ringrazio poi tutti voi che leggete, spero continuerete a farlo!

Bacioni!




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Capitolo 3
*** Riavvicinamento. ***


3: Riavvicinamento.



Rimasi per un momento imbambolata di fronte a tale richiesta.

Avevo la convinzione che Alice Cullen non mi avrebbe mai veramente rivolto la parola,

a parte il consueto 'ciao', il motivo non lo sapevo, me ne ero convinta e basta.


Mike mi diede una lieve gomitata che mi risvegliò dai miei pensieri.

Mi guardava impaziente di sentire la mia risposta, e Jessica e Angela non erano da meno.


Ah, ehm, ma si certo, dimmi pure.”

riposi infine mostrandole un timido sorriso. Lei ricambiò in pieno.

Peccato che il suo di sorriso fosse mille volte migliore del mio, ma non solo quello,

Alice era una ragazza splendida, dalla carnagione chiara, dai capelli neri delicati tenuti in modo sbarazzino e dalla camminata estremamente elegante, dava l'impressione di danzare ad ogni passo.

Tutti non potevano che rimanerne incantati, come del resto accadeva con tutta la famiglia Cullen.


Fantastico! Ecco vedi io, ehm, ti volevo chiedere ...”

esitò nel continuare, come se ci stesse pensando al momento..

Già ti volevo chiedere se saresti disposta a darmi delle ripetizioni di letteratura!”

esclamò poi tutto d'un fiato.


Ri-ripetizioni? Io? A te?”

ero allibita da tale richiesta, anche tutti gli altri al mio tavolo avevano gli occhi sgranati.


Ma si certo! Eddi mi ha detto che tu sei una delle migliori nel vostro corso, così ho

pensato di chiederti questo favore!”

continuò lei pienamente convinta delle sue parole.


Be ecco, veramente se hai parlato con tuo fratello dovresti sapere che lui mi supera di gran lunga..”

ammisi con un po' di imbarazzo ma stranita nello stesso tempo.


Oh.. già. Si ma vedi lui è.. troppo.. troppo.. scorbutico! Già, perde subito la pazienza, e io alla fine non capisco comunque nulla, magari con te è diverso, sembri decisamente più paziente..

poi così potremmo conoscerci meglio! Non credi Bella?”


Ero senza parole. Aveva fatto un discorso infinitamente strano... a dir poco, e sicuramente

non molto convincente, ma nonostante ciò accettai. Il conoscerci meglio mi convinse.

Be se la metti così ti aiuterò volentieri Alice.”


Davvero? Ma è meraviglioso! Grazie!”

Mi venne vicina e abbassandosi mi porse le mani al collo, entusiasta.

Quel contatto improvviso mi fece venire i brividi, ma non perché mi dispiacesse, anzi provai una sensazione stupenda e molto confidenziale.

Sentii nuovamente il suo profumo invadermi e lo respirai a fondo,

mi sentivo un po' come quando da bambina la nonna mi faceva i biscotti, e nel tempo ogni volta

che potevo risentire quel dolce profumo mi rievocava ricordi ormai dimenticati perché passato troppo tempo. Ecco il suo mi rievocava qualcosa, mi sforzai di ricordare ma l'unica cosa che ottenni fu un lieve giramento di testa.


Alice si allontanò.

Bella ti senti bene?”

mi domandò con tono preoccupato.


Io annuì.

Si si scusami, mi girava un po' la testa, ma è già passato!”

affermai più convincente possibile per non far preoccupare nessuno.


Per un istante dopo quelle mie parole mi parve di vedere nello sguardo di Alice lo stesso

sentimento di disperazione che avevo colto poco prima in quello di Edward.


Bella! Hei mi senti sei sicura di star bene?”

Ancora una volta Mike mi riportò alla realtà, sbattei le palpebre e scossi la testa,

questione di un secondo e sul viso di Alice era tornato il sorriso...

Che fosse stata una mia impressione?


Mi voltai verso di lui:

Ehm, si sto bene. Sono andata in tilt per un attimo!”


Mi hai fatto spaventare! Non farlo più!”

Mi rimproverò Mike cingendomi il collo con un braccio portandomi delicatamente verso di lui.


Alice sospirò, quasi impercettibilmente, ma ero certa di averlo udito.

Mi accigliai guardandola.


Allora per te va bene sabato a casa tua?”

mi domandò improvvisamente, come se per qualche ragione ora avesse fretta.


Ok, va bene. A che ora?”

le chiesi continuando a guardarla.


Dopo pranzo. Vengo io da te. Ora devo andare! Grazie ancora, ciao!”

esclamando ciò si allontanò velocemente verso l'uscita, non dandomi neanche il tempo di risponderle.

Rimasi con una mano sollevata per aria in segno di saluto.



Mike, Angela e Jessica mi guardavano stupiti.


Che c'è?”

domandai allora sapendo che mi avrebbero tempestata, fino e dopo il nostro incontro.


Bella ma Alice Cullen sa dove abiti?”

mi chiese poi Angela riprendendo a mangiare la sua pizza.


Questa domanda mi prese alla sprovvista.

No, effettivamente.. non lo sa...” riflettei io.

Be me lo chiederà domani!”

affermai poi mettendomi in bocca una forchettata di pure di patate.


Ehm, tesoro, domani è SABATO!”

Affermò poi Mike guardandomi seriamente preoccupato.


Ingoiai il boccone deglutendo.

Davvero?”

chiesi poi con tono strozzato.


I tre annuirono contemporaneamente!


Allora non lo so!”

esclamai stranita, come faceva a venire da me se nemmeno sapeva dove abitavo?


Tra l'altro c'è un altro fatto strano...”

Cominciò Jess pensierosa.


Cioè?”

le chiesi incuriosita evitando di mettere qualcos'altro in bocca...


Come cioè? Bella! Ti risulta che da mondo è mondo i Cullen, no dico i CULLEN, abbiano bisogno di ripetizioni? Sono tutti dei geni in quella famiglia, e non mi pare proprio che Alice sia da meno!”

concluse bevendo un sorso di aranciata.


Già Bella, una volta tanto Jessica ha pienamente ragione... C'è qualcosa che non va in questa faccenda..”

aggiunse Angela dando un altro morso alla sua pizza ormai fredda.


Che vuoi dire con questo?!”

disse Jess offesa, Angi si voltò facendo finta di nulla...


Hei, aspettate un momento! Non è che sta facendo un favore a quel Edward??

Avevo ragione! Probabilmente tu gli piaci e ha mandato zitto zitto la sorellina a tastare il terreno!”

Mike si era innervosito parecchio e dando un leggero pugno al tavolo fece rovesciare il suo bicchiere, fortunatamente già vuoto.


Ma dai Mike, non fare sempre il bambino, non è così..”

cercai di tranquillizzarlo io.


Ah no? E allora perché per parlarti ha aspettato che i suoi fratelli lasciassero la sala mensa?

Avevano architettato tutto!”

Continuò senza darmi retta.


Be può essere un opzione...”

disse Angela.


Visto? Lo dice anche lei!”

si atteggiò lui rafforzato.

Io lanciai ad Angi un'occhiataccia, con un gesto della mano mi chiese scusa.


Bah, io non credo che sia così... Insomma io credo che Edward abbia dei canoni molto più alti,

senza offesa ovviamente...”

affermò Jessica continuando sorseggiare la sua bibita.

Non capii se lo avesse detto per darmi una mano con il mio ragazzo o se invece lo pensasse

davvero... Conoscendola opterei per la seconda però...


Mike al mio fianco sbuffò.

Io sospirai: “Dai è inutile disperarsi.. Primo viene lei a casa mia, per cui Edward non ci sarà, e se comincia a 'tastare il terreno' come dici tu mio caro sbuffone di certo non otterrà nulla,

secondo nemmeno le ho detto dove abito, per cui probabilmente neanche verrà! Ok?”

Guardai Mike ancora imbronciato.


Ok.. Mi rispose lui...”


Che teneriiiiii!”

esclamarono insieme Angela e Jessica, e scoppiammo tutti a ridere.

Chissà cosa sarebbe accaduto l'indomani...




Il Giorno Seguente...


Buongiorno papà...”

salutai Charlie sbadigliando scendendo le scale.


Buongiorno tesoro. Come mai così presto? Di solito il sabato ronfi fino a tardi!”

mi domandò con tono ironico.

Ah aspetta ho capito! Esci con il giovane Mike anche oggi, non è vero?”

scoppiò a ridere, questa volta l'ironia mi era sfuggita...


Lo guardai male.

E' per evitare queste battute che non mi alzo presto il sabato mattina papà!”

replicai io dirigendomi verso la cucina.


Uff.. Che antipatica!”

rispose lui mettendosi le scarpe.


Comunque mi sono svegliata presto perché ieri sera mi sono dimenticata di avvertirti

che nel pomeriggio forse verrà qui una mia compagna di scuola, facciamo i compiti insieme..”

la buttai li, sperando non mi chiedesse particolari.


Ah ah, va bene ...”

forse l'avevo scampata..

Chi è?”

continuò poi togliendomi ogni speranza.


Ehm, Alice Cullen, papà..”

gli risposi dandogli le spalle mentre prendevo dalla dispensa i cereali.


Alice Cullen? La figlia del dottor Cullen? Non sapevo vi conosceste...”

ecco che viene fuori il suo fare da poliziotto...


Infatti papà, o almeno non bene.. Solo che ha saputo da suo fratello che sono brava in letteratura,

e mi ha gentilmente chiesto di aiutarla..”

Pregai a fin che l'interrogatorio fosse finito.


Certo ho capito..”

questa volta aspettai prima di cantare vittoria...e feci bene..

Edward Cullen lo conosci bene?”

ecco che viene fuori il suo fare da padre...


Non molto, frequentiamo qualche corso insieme, nient'altro.. Comunque non è sicuro che

Alice venga...”

cercai di essere più dispersiva possibile...


Be va bene, basta che facciate le brave. Ora vado se no faccio tardi. A stasera tesoro.”

Mi salutò e si chiuse la porta alle spalle.

Sospirai sollevata e cominciai a fare la mia deliziosa colazione.



Casa Cullen:


Ciao a tutti! Io esco!”

Alice corre verso la porta d'ingresso, sperando di non essere fermata da..


Dove stai andando?”

Edward più rapido che mai la raggiunge sospettoso.


Ehm ecco io..”

Alice si sforza di non pensare a nulla, o meglio di pensare a qualcosa che non fosse

la verità!


Dove vuoi che vada Edward?”

Carlisle intervenne tranquillo con un libro di medicina tra le mani, e un dito a tenerne il segno.

Ti ricordo che tra poco sarà il compleanno di Jasper, starà andando a prendergli il regalo...”

continuò cercando di dare un'idea a Alice, che accolse l'occasione al volo.


Si esatto! Proprio così!”

esclamò sperando di averlo convinto.


Ma manca ancora più di un mese...”

Edward insistette, ancora con fare sospetto.


Oh ma dai figlio mio adorato, la conosci tua sorella, lei è sempre in anticipo!”

Anche Esme intervenne in loro aiuto, sostenendoli.


Edward lanciò un'ultima occhiata a tutti circospetto.

Va bene, ho capito. Io vado a caccia, ci vediamo in serata.”

disse infine rinunciando e dirigendosi fuori, chiudendo la porta alle sue spalle.

Alice aspettò qualche istante poi sbirciò dalla finestra per assicurarsi che fosse andato sufficientemente lontano, una volta accertata tirò un sospiro di sollievo.


Alice...”

la chiamò Esme che teneva suo marito a braccetto.

Non hai nulla da dirci?”

continuò a ruota Carlisle poggiando il libro sul tavolino.


Ehm io? No.. Nulla..”

cercò Alice con tono più convincente possibile.


Suo padre e sua madre la guardarono intimidatori, facendole capire di aver compreso.

Lei sbuffò: “E va bene, d'accordo, sto andando da Bella...”

ammise infine.

Alice lo sai che tuo fratello ha espresso il desiderio di...”

Non mi importa!” esclamò decisa interrompendo Carlisle.

Lui si è comportato da egoista! Bella era anche una mia amica!”

riprese sfogandosi.


Carlisle e sua moglie si guardarono dispiaciuti.

Alice cara, voi non eravate ancora amiche...”

provò a consolarla Esme avvicinandola.


Ma lo saremmo diventate di li a poco, io l'ho visto e lo vedo ancora! Come vedo tutt'ora

benissimo la sua trasformazione! Nemmeno io ho mai avuto amici a parte i miei fratelli,

e lui mi ha tolto l'unica opportunità che avevo di averne..”

Alice era ora arrabbiata, guardava a terra stringendo i pugni, per i suoi genitori

era raro vederla così.


Carlisle le si avvicinò porgendole una mano sulla spalla.

Figlia mia, sai che Edward non l'ha fatto per egoismo, se lo avesse fatto per questo non avrebbe interrotto tutto con lei, se ha preso quella decisione lo ha fatto per il bene di Bella...”


Affidando lei e tutte le persone a lei vicine ad un nomade sconosciuto con un potere fortissimo?

Poteva essere pericoloso! Ha detto quel vampiro stesso che può avere delle ripercussioni sugli umani!”

Alice era quasi sconvolta, non riusciva a capacitarsi di ciò che era accaduto.


Ha detto anche molto raramente Alice, lo sai... e come puoi tu stessa vedere non è accaduto nulla

a nessuno di loro.. stanno tutti bene...”

Riprese Esme alzando delicatamente il mento della figlia.


Lo so... ma ha fatto tutto da solo, senza chiedere a nessuno, non ha detto nulla nemmeno a lei..

Poi.. non lo vedete come è triste? Aveva ripreso a sorridere era felice, e guardatelo ora...”

disse Alice in tono preoccupato nei confronti del fratello.


Esme e Carlisle le sorrisero.

Già. Ma non possiamo farci nulla, è stata una sua scelta e dobbiamo rispettarla.”

concluse suo padre sempre col sorriso sulle labbra.


Alice ricambiò.

Mi dispiace. Ma anche io ho fatto la mia scelta. Scusatemi.

Così dicendo uscì di casa rivolgendo un ultimo saluto ai suoi genitori, senza dar loro

il tempo per replicare.


Alice vuole molto bene a Edward.”

affermò Esme poggiando la testa sulla spalla di suo marito.

Già.”

rispose Carlisle carezzandole dolcemente i capelli.

Credo che presto, rivedremo il sorriso sulle labbra di nostro figlio.”











Ciao a tutti!

Inizio col dirvi GRAZIE per l'interesse che state dimostrando per questa ff, di certo non me lo aspettavo, ma è un vero onore!

Questo capitolo è un po' più lungo, spero tanto di non averlo fatto noioso, ma che possa interessarvi ed incuriosirvi come i primi! Non so, ditemi voi..


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie mille pacci, cioè collega (hihihi) avevi ragione, Alice non poteva stare con le mani in mano.. bacio!

*Grazie CriPattinson, sono felice che ti incuriosisca sempre più, spero di aver fatto bene anche in questo!

*Grazie ely4890 spero di non averti deluso con questo capitolo, sono contenta che ti piaccia!

*Grazie Shinalia vedrai che il nostro Edward si riprenderà.. hihihi grazie

*Grazie cullengirl. Allora Edward e Bella non sono mai stati ufficialmente assieme,diciamo che Edward ha impedito che arrivassero a quello stadio..

non posso anticiparti nient'altro, ma spero che con questo capitolo si capisca un po' di più! Speriamo ti piaccia!

*Grazie 3things, dai visto che ho ripreso presto? Poi alla fine Alice ha imbrogliato, neanche lei sapeva cosa doveva dire! Hihihi spero ti piaccia!

*Grazie _ ki _ mi fa piacere ti incuriosisca! Spero sia lo stesso con questo capitolo! Fammi sapere!

*Grazie civia93! Troppo gentile! Mi commuovi, sono felice ti piaccia tanto,

speriamo di aver fatto un buon lavoro anche con questo!

*Grazie Nessie93 spero di aver aggiornato abbastanza presto! Hihihi! Graziee!


Ringrazio poi tutti voi che leggete, spero davvero continuerete a farlo!

Ovviamente accetto consigli!

Bacioni!!

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Capitolo 4
*** Ti Riconquisterò. ***


4: Ti Riconquisterò.




Il telefono squilla... di nuovo..

Pronto?”

Bella risponde con tono esasperato, già sapendo la voce che sentirà dall'altra parte della cornetta..


E' arrivata ora?”


No Mike! Esattamente come non c'era due minuti fa! Per favore piantala di chiamare, ti prometto che ti chiamerò io, se e quando arriva, d'accordo?”

gli risposi per l'ennesima volta... Quando si ci metteva quel ragazzo sapeva essere proprio pesante.


Si sentì sbuffare.

Va bene, non chiamo più.. però..”

Ah ah.. niente però Mike! Devi fidarti di me!”

Un altro sbuffo.

Hai ragione... perdonami amore. Allora ci sentiamo dopo...”

Disse infine con tono rassegnato e colpevole.

Lo salutai e riattaccai, in quello stesso istante qualcuno suonò alla porta.

Mi girai di scatto e per un momento rimasi immobile, come se si fosse trattata di una semplice impressione, e rimasi con l'orecchio in ascolto teso verso l'entrata.

il campanello risuonò.

A passi svelti allora mi diressi verso l'ingresso, portai una mano sulla maniglia, e prima di aprire

presi un respiro profondo...

Ma perché diamine mi sentivo così nervosa?

Senza altre esitazioni aprii, Alice era li, davanti a me.


Ciao!”

esclamò tutta contenta rivolgendomi uno splendido sorriso.


La fissai per un secondo, quasi incredula, poi ricambiai.

Ciao Alice. Entra pure!”

le dissi infine più cortese che potevo. Mi sentivo imbarazzata, ma non solo, improvvisamente

anche estremamente .. felice. Non ne sapevo il motivo, ma era così.


Ti disturbo? Per caso stavi ancora pranzando?”

mi chiese poi vedendomi un po' riluttante.


No, figurati non disturbi, ho finito poco fa di mangiare. Tu invece hai già mangiato?”

Chissà forse avevo capito male e dovevamo pranzare assieme...


Il suo sguardo si fece per un attimo perplesso e le sue labbra si piegarono in un sorriso.

'Ieri per la precisione..' pensò Alice tra se prima di rispondere.

Si si.. ho già mangiato, ti ringrazio...”


Bene, allora possiamo cominciare se vuoi..”

C'era tensione nell'aria, non sapevo bene come comportarmi.


Lei annuì solamente e senza che le facessi strada si diresse in cucina, anticipandomi.


Mi grattai la testa stupita, mi sentivo quasi io l'ospite, e questo pensiero mi fece sorridere.

Alice era proprio una ragazza strana, eppure anche non conoscendola bene, provavo una

grande stima nei suoi confronti.


Ci accomodammo al tavolo quadrato, e, se pur con evidente malavoglia da parte di entrambe,

cominciammo a fare i compiti. Aprì il mio libro già messo anticipatamente sulla tavola, e mi portai

il quadernino davanti. Nonostante non sapessi se realmente sarebbe venuta, ne avevo una speranza.

Alice fece lo stesso, tirando fuori dalla sua bella borsa in pelle i suoi appunti

e gli esercizi che le erano stati assegnati dal professore.

All'improvviso mi venne in mente una cosa.

Senti Alice..”

cominciai attirando la sua attenzione concentrata sul libro.


Dimmi!”

mi rispose in tono allegro. Aveva sempre il sorriso stampato in volto, anche non volendo

riusciva a contagiarti.


Ecco, mi chiedevo come hai fatto a sapere dove abito... Ieri mi sono dimenticata di darti il mio indirizzo e non ero sicura tu venissi...”

confessai in tono tranquillo e curioso nello stesso tempo.


Non mi rispose subito, sembravo averla presa alla sprovvista, e non so perché ma mi sorpresi

di ciò..

Oh be, l'ho chiesto a mio padre, o meglio gli ho chiesto dove abitasse il ' capo Swan'...”

affermò infine convinta, riportando lo sguardo immediatamente al compito.


Era una possibilità a cui non avevo pensato, ma dopo tutto mio padre conosceva il dottor Carlisle,

per cui non era così strano...


Ehm senti Bella, non è che mi spiegheresti questa parafrasi?... non la capisco bene..”

mi chiese poi come per cambiare argomento.


Ma si certo.”

mi avvicinai con la sedia,il suo profumo ancora una volta mi portò quella strana sensazione

di ricordo... di familiarità..

Le spiegai l'esercizio con un po' di vergogna, in verità non mi sentivo all'altezza di tale ruolo,

cercavo esprimermi il meglio possibile, non volevo che pensasse di essersi sbagliata nei

miei riguardi.


Ma certo! Ora è chiaro, grazie mille!”

cominciò subito a trascrivere ciò che le avevo appena detto, entusiasta.

Istintivamente sulle mie labbra nacque un sorrisetto, quella ragazza mi ricordava una bambina,

era spettacolare il suo modo di fare così genuino.


Ecco fatto! Finito!”

esclamò all'improvviso sollevando per aria il suo quaderno tenendolo tra le mani soddisfatta.


Anche io!”

Ecco che il suo entusiasmo mi aveva contagiata, mi sentivo estremamente di buon umore.


Pausa!”

affermammo poi insieme. Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere di gusto.


Quel momento fu interrotto dallo squillo del telefono, e allora mi ricordai..

Oh no, Mike!”

urlai quasi, correndo a rispondere. Mi ero completamente dimenticata di avvisarlo

dell'arrivo di Alice.


Pronto? Ciao, ehm si si è qui.. Lo so mi dispiace, mi è passato di mente!

Dai scusami, non l'ho fatto apposta! D'accordo, d'accordo.. Ci sentiamo dopo. Ciao.”

Riattaccai e ritornai da Alice che mi guardava interrogativa.


Tutto a posto?”

mi domandò allora.

Ah si. Era Mike, il mio ragazzo. Gli avevo promesso di chiamarlo quando tu fossi arrivata,

ma me ne sono completamente dimenticata!”

le dissi tutto senza nemmeno che ve lo avesse chiesto, ma mi venne spontaneo, parlare con lei

mi riusciva facile, come se fosse già una mia grande amica.


Mi dispiace.”

si scusò lei con tono colpevole.

No! Che centri tu, sono io che sono un po' sbadata!”

cercai di rassicurarla, non era certo colpa sua.


Siete insieme da molto?”

mi chiese poi guardandomi seria.

Ehm, dieci mesi, giorno più giorno meno...”

le risposi un po' imbarazzata.

Non è poco!”

rispose lei, questa volta con un accenno di sorriso sul volto.

N-no, direi di no..”

mi limitai a risponderle, il clima si era fatto all'improvviso pesante..

Lo ami?”

mi chiese poi tutto d'un tratto.

Sollevai la testa di scatto e guardandola mi accorsi che il suo sguardo era austero, rigido.

I suoi occhi profondi sembravano spenti.

Be, io..”

non sapevo cosa dire, quella sua espressione mi aveva paralizzata.


Scusami..” disse poi scuotendo la testa.

Non sono affari miei, perdonami!” continuò chiudendo il libro.


I suoi occhi ora erano tornati come sempre, accesi e peperini.

Che cosa le aveva provocato quell'improvvisa compostezza?


Oh, n- non ti preoccupare non importa...”

le risposi sforzandomi di sorridere e di non dare a vedere la mia sorpresa e la mia perplessità

per quella sua reazione.


Mi sorrise colpevole. Aveva capito in pieno.

Ora è meglio che vada.”

affermò poi rimettendo le sue cose in borsa e alzandosi elegantemente, mettendo a

posto la sedia. Ci mancavano ancora un paio di esercizi da completare, ma non dissi nulla al riguardo, si era venuta a creare una strana atmosfera, era meglio non influire.

Mi alzai anche io e l'accompagnai silenziosa alla porta.


Ti ringrazio molto dell'aiuto Bella, spero vorrai aiutarmi ancora.”

disse poi guardandomi speranzosa.

Io le sorrisi: “Certo, non c'è problema.”

Ci sorridemmo e fece per uscire, ma prima che potesse girare la maniglia la fermai.

Alice..”

lei si voltò ancora sorridente verso di me, io allora ripresi:

Ad essere sincera non lo so, da una parte so di esserlo, ma dall'altra sento come

se ciò che sto provando è solo una piccola parte di ciò che si può provare in amore...”

Non ero tenuta a risponderle, ma volevo farlo. Non l'avevo mai confessato a nessuno,

temendo di passare per una persona egoista e superficiale, ma dentro di me sapevo che lei

non mi avrebbe giudicata per questo.


Mi si avvicinò, aveva un sorriso stampato in viso ma i suoi occhi lo contraddicevano

esprimendo tristezza.

Io so Bella che presto non sarà più così...”

dicendo ciò mi carezzò teneramente i capelli, sentii un piccolo brivido percorrermi la schiena.

Non le chiesi nessuna spiegazione, perché io mi fidavo di lei.

Aprì la porta, un'altra sorpresa ci attendeva.

Edward!”

esclamò immediatamente Alice trovandoselo difronte, la mia sorpresa non era da meno.

Ciao.” disse facendo cenno con una mano, mentre l'altra la teneva in tasca.

Fuori piovigginava ma lui non aveva nessun ombrello o cappuccio, parcheggiata in strada dietro la macchina di sua sorella c'era però la sua volvo argentata.

I suoi capelli erano comunque bagnati, come se fosse li fuori da un po',ma ciò non lo rendeva meno bello, ma anzi più attraente, la sua magliettina a maniche corte bianca diventava trasparente al contatto con l'acqua, il che lasciava intravedere

il suo fisico scolpito, perfetto come quello di una statua. Le mie guance si imporporarono istintivamente.


Che- che cosa ci fai qui?”

domandò Alice facendo un passo indietro, quasi spaventata da lui.

Esme mi ha detto che eri qui, dobbiamo andare via tra poco, così sono venuto a chiamarti.”

rispose semplicemente e sul suo bellissimo volto apparve un sorriso sghembo che mi tolse il fiato.

Non so di preciso che cosa, ma c'era qualcosa di estremamente diverso da quelli che mostrava di consueto, certo sempre meravigliosi ma come spenti, in questo invece c'era... convinzione.


Per un momento Alice si immobilizzò fissando il vuoto, dopo di che vidi Edward annuire,

ma il movimento fu talmente veloce che pensai di essermelo immaginata, so solo che sua sorella urlò di gioia.

Evviva!”

esclamò voltandosi verso di me.

Io li guardavo perplessi e stranita. Ma che succedeva?


Avete finito i compiti?”

chiese poi Edward rivolgendosi questa volta a me.

Reggere il suo sguardo era difficile, non arrossire era impossibile, e sulla mia carnagione

chiara era fin troppo evidente quando accadeva, così abbassai leggermente il capo.

Ehm, no veramente ci mancano ancora un paio di esercizi..”

gli risposi io esitante.

Be Alice allora perché domani non fai venire Bella da noi?”

A quella frase alzai subito la testa, ero sconvolta. Andare a casa Cullen? Io?


Si, si, si! Che splendida idea! Allora domani a casa nostra!”

Alice decise tutto da se, senza chiedere conferma.

Non essere maleducata, magari è impegnata e non può..”

la rimproverò suo fratello con lo sguardo rivolto a me.

Oh ma si che può! Non è vero?”

mi chiese lei guardandomi speranzosa.

Mi sentivo come incastrata, ma non fu per quello che accettai, io VOLEVO andare.

Annuì sorridendole e Alice in tutta risposta mi abbracciò forte, questa volta io ricambiai

abbracciandola a mia volta.

Ci vediamo domani!”

esclamò in fine dirigendosi verso la sua auto.

Ciao.”

Edward sollevò la mano salutandomi, io feci lo stesso.

Ciao.”

Rientrai in casa,chiudendomi la porta alle spalle. Mi sentivo le gambe molli, il cuore non voleva rallentare, anzi sembrava battesse sempre più veloce.

Il suono improvviso del telefono mi fece sussultare. Sentivo le gambe cedermi e poggiandomi ovunque arrivai all'apparecchio.

Pronto? Ciao Mike.. Uscire domani? Ehm, No mi dispiace domani preferisco rimanere a casa.”

Sentivo che qualcosa stava cambiando, qualcosa che avrebbe sconvolto la mia realtà

in maniera definitiva.



Edward è bellissimo che tu abbia cambiato idea!”

Alice era entusiasta per la decisione presa dal fratello.

Non credere che non sia arrabbiato con te per le tue intenzioni...

Nonostante ciò le tue parole mi hanno fatto riflettere, mi dispiace se ho coinvolto anche te facendoti soffrire sorellina..” disse scompigliandole i capelli.

Mi hai sentita?”

chiese lei sorpresa.

Non ci vuole molto a capire quando mentite sai? Sopratutto quando lo fate con uno che

legge nel pensiero... e i vostri erano troppo incasinati..”

Alice li fece una linguaccia scherzosamente.

Comunque, ho deciso.. Non voglio lasciare che me la portino via..

Le farò ricordare, e se non ci riuscirò farò di tutto per riconquistarla, perché io LA AMO.”






Ciao a tutti! Ancora una volta Grazie a tutti voi!

Spero di aver aggiornato abbastanza presto, per la verità non sono molto soddisfatta di questo capitolo, purtroppo però non ho il tempo di riscriverlo, per cui spero comunque possa

piacervi, ditemi voi!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Nessie93! Ecco a te il quarto capitolo con la speranza che possa piacerti!

Be ci vorrà un po' si per rivedere la nostra coppietta assieme, ma già dal prossimo capitolo

tutto verrà sconvolto e diciamo che anche Mike avrà la sua parte in questo, ma non posso dire

più nulla!

*Grazie cullengirl, sono felice di essere riuscita a far capire qualcosa, meno male! Spero tanto ti

piaccia anche questo capitolo!

*Grazie ely4890, sono contenta tu abbia trovato bellissimo lo scorso capitolo, forse questo non

sarà proprio bello, comunque spero possa piacerti!

*Grazie Confusina_94, vedo che Mike non piace proprio a nessuno! Ahahah! Non temere,

Bella si riaccorgerà presto di Edward! Spero ti piaccia questo capitolo!

*Grazie Shahrazad eccoti il quarto capitolo, con la speranza che ti possa piacere anche questo!

*Grazie pacci! Non vedo l'ora di sapere che ne pensi di questo! Anche se io non ne sono

molto convinta!

*Grazie 3things siete in tante a non sopportare Mike! Esme le ha detto così perchè Alice si

riferiva a visioni di lei e Bella ormai grandi amiche e non solo superficialmente, anche se è

vero che da subito si sono volute bene! Spero ti possa piacere anche questo!


Ringrazio poi ovviamente tutti voi che leggete, spero continuerete a farlo!

Bacioni!

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Capitolo 5
*** Bugie e Sentimenti ***


5: Bugie e Sentimenti



La mattina dopo mi alzai di buona lena.

Durante la notte ci avevo messo un po' per prendere

sonno, mi sentivo agitata e nervosa, come prima di un esame o di un compito importante,

l'ansia però era differente, non era accompagnata da paura ma da impazienza.

Non riuscivo ancora a credere che quel giorno sarei andata a casa Cullen,

chi mai se lo sarebbe aspettato?

In un solo giorno la mia vita aveva preso una piega davvero strana, ieri avevo detto una bugia

a Mike dicendogli che non me la sentivo di uscire oggi.

Non era mai successo prima, mi piace stare con lui,

ma l'invito di Alice e di Edward era stata per me una tentazione troppo grande,

che mi aveva indotto perfino a mentire al mio ragazzo.

C'era qualcosa che non andava in me?

Doveva essere per forza così, perché se non lo era mi veniva in mente solo un'altra

motivazione, e non poteva non DOVEVA essere quella.


Scesi in cucina per fare colazione. Sulla tavola c'era un biglietto lasciato da Charlie:


'Buongiorno tesoro, sono andato a pesca con Billy e Harry, tornerò nel pomeriggio sul tardi.

Tu esci pure se devi, ma mi raccomando fai la brava! A dopo, papà.'



Non mancava mai di dirmi quella tipica frase da padre apprensivo, che nel bene o nel male,

mi faceva sempre sorridere. Mi avvicinai alla finestra e guardai fuori, il tempo non era dei migliori, non pioveva, ma le nuvole non promettevano nulla di buono, avevo idea che papà

sarebbe tornato prima questa volta!

Ritornai in cucina e mi feci la mia solita tazza di latte e cereali. Il giornale era aperto di fronte

a me alla pagina centrale, parlavano di cinque omicidi avvenuti a Seattle nel giro di tre giorni,

erano ancora sconosciuti colpevole e movente, ancora non si sapeva che strada seguire,

le vittime erano tutte diverse tra loro, non avevano nulla in comune, a partire dall'età finendo

con il ceto sociale, una cosa sola coincideva, gli omicidi erano avvenuti tutti dopo il tramonto..”


Un brivido mi percorse la schiena.

'Mi sa che per un po', eviterò di andare da quelle parti..'

pensai tra me e me portandomi alla bocca una cucchiaiata di corn flakes.


Appena finito lavai tazza e cucchiaio, dopo di che mi diressi in camera mia, non ci eravamo

accordate sull'orario preciso in cui vederci, per ciò avevo deciso di prepararmi subito,

per quanto ne sapevo poteva arrivare anche tra un'ora, oppure dopo pranzo, come il giorno prima. Comunque sia non volevo farmi trovare con un pantalone della tuta largo di un nero

ormai sbiadito, e una magliettina bucherellata di color grigio. Preferivo essere presentabile!

Mi recai in stanza, presi la biancheria per il cambio e cominciai a scrutare tutti i miei vestiti

in cerca di qualcosa di decente da mettermi.

Aperto l'armadio a primo impatto mi parve tutto così ..antico e sciatto!

Cosa potevo mettermi?

Cominciai ad aprire i cassetti, scompigliai tutto al loro interno, finendo per stropicciare la maggior parte delle cose già stirate, avrei dovuto rifarle, ma non mi importava, dovevo trovare qualcosa.


Ecco! Questa potrebbe andare!”

esclamai d'un tratto, trovando nel fondo del terzo cassetto una graziosa camicetta colore blu,

elegante ma comoda nello stesso tempo, da indossare assieme optai per un paio di jeans scuri, con delle piccole pietruzze azzurre attorno alle tasche.

Ora che avevo trovato cosa mettermi potevo andare a farmi una doccia rilassante,

ne avevo bisogno..

Adesso rimaneva solo un dilemma? Come tenere i capelli?

Prima di tutto me li asciugai, ma senza stirarli, tanto con l'umidità che c'era fuori non avrebbero retto dieci minuti! Alla fine decisi di farmi una treccia laterale, così almeno una volta sciolti

avrebbero anche avuto un effetto mosso, ma soprattutto sarebbero rimasti in ordine!

Al collo mi misi un punto luce regalatemi da mia madre, semplice e carino.

Ecco! Ora ero pronta!

Guardai l'orologio erano le appena le dieci e un quarto. Sbuffai.. E ora che facevo?

Prima di tutto mi misi a preparare lo zaino con il libro ed il quaderno da portarmi,

poi tornai di sotto, mi ricordai di avere del bucato da fare, almeno avrei perso ancora un po' di tempo. Una volta concluso pensai di iniziare a preparare la cena, ma dovetti cambiare

idea, sicuramente Charlie sarebbe tornato con del pesce o con dei gamberi,che avrebbe voluto mangiare, per cui abbandonai quella faccenda.

Erano appena le undici... ormai sicuramente Alice sarebbe venuta a prendermi dopo pranzo,

per il giorno seguente non avevo compiti ma per martedì probabilmente si.

Tornai nella mia stanza e presi il diario.


Esercizi di matematica.. Ok, facciamoli ora!”

Non amavo particolarmente quella materia, ma pur di far passare i minuti mi misi a farli.


Squillò il telefono, il suono improvviso mi fece sussultare.

Pronto?”

Ciao Bella!”

Hei Angela, ciao.”

Come stai?”

Ehm, bene, perché?”

Be Mike ci ha detto che non te la sentivi di uscire, ho immaginato non stessi bene..”

Giusto, era tutta una catena. Mentito a uno.. avanti l'altro.. presi un respiro profondo.

Ah, si ecco.. ieri non mi sentivo molto bene, e oggi preferisco stare tranquilla,

per sicurezza.”

Oh capisco.. Be noi andiamo a fare un giro a Port Angels, se cambi idea..”

Va bene, ti ringrazio Angy.. Salutami Jess e... Mike per favore.”

Riagganciai. Angela non era una stupida, sicuramente aveva capito che qualcosa non andava,

mi sentivo in colpa, mi sentivo una stronza.

Avevo 'abbandonato' i miei amici di sempre per delle persone che conoscevo appena..


Ma allora perché non vedevo l'ora di andare? Perché non vedevo l'ora di stare assieme a loro?

Perché?


Riportai i pensieri ai miei compiti, ormai era quasi mezzogiorno, non appena finito

avrei mangiato qualcosa.

Non avevo molto appetito, così alla fine optai per un semplice toast al prosciutto e formaggio

ed un bicchiere di latte fresco, risciacquai il bicchiere e pulii la tavola,

in quello stesso istante il campanello suonò.


'Eccola! E' arrivata!' pensai tra me un po' in fermento.


Mi recai subito verso la porta, feci apparire sul volto un raggiante sorriso e aprii.


Heila.”

Edward era li, davanti a me, bello più che mai.

Per un momento rimasi imbambolata. Cosa ci faceva lui qui?

Cercai di guardare alle sue spalle in cerca di Alice, ma l'unica cosa che vidi fu la sua volvo

argentata parcheggiata nel vialetto dietro al mio pick up.


Tutto a posto?”

mi chiese poi non ricevendo risposta.

Scossi la testa per riprendermi da quello stato catatonico.

Ah ehm, si, tutto a posto... Tua sorella non è con te?”

gli domandai ancora speranzosa.

No, è rimasta a casa a capovolgere la casa per renderla più presentabile possibile,

lei è estremamente pignola e perfezionista, così mi ha chiesto se potevo venire io,

spero non ti dispiaccia..”

concluse mostrandomi un timido sorriso che fece comunque sobbalzare il mio cuore.

Era inutile, per me reggere il suo sguardo era troppo.. troppo tutto!

Abbassai gli occhi portandoli al pavimento, in cerca delle mie scarpe.

Come avrebbe potuto dispiacermi??

No, no figurati. Solo non me l'aspettavo..”

ammisi, dopo tutto era la verità ed era anche normale essere sorpresa.


Indossai le scarpe da ginnastica nere e il mio giubbino dello stesso colore.

Ok, possiamo andare.”

affermai poi ritornando a guardarlo. Come faceva ad essere sempre così perfetto quel ragazzo?

I suoi capelli bronzei tenuti spettinati gli davano un'aria enigmatica, la sua carnagione così chiara

lo faceva somigliare in tutto e per tutto ad una statua, una bellissima statua, i suoi occhi erano

come dorati, che strano colore.. che fosse la luce?


Mi costrinsi a risvegliarmi da quei miei assurdi pensieri, e prendendo le chiavi sul mobiletto

mi chiusi la porta alle spalle.


Fuori aveva cominciato a piovigginare, così sollevai il leggero cappuccio della giacca.

Raggiunsi la macchina e feci per aprire la portiera ma con un movimento rapido Edward

mi anticipò. Rimasi di stucco, nemmeno lo avevo sentito avvicinarsi.


Prego.”

mi disse poi invitandomi ad entrare nell'abitacolo con un cenno della mano.

Grazie.”

sussurrai non poco in imbarazzo. Una volta seduta tirai giù il cappuccio, mi aspettavo che chiudesse, ma mi stupii ancora una volta quando delicatamente tirò la cintura e me la allacciò.

Sentii il tipico rumore d'inserimento, e nello stesso istante sentii anche il respiro freddo

e fruttato di quel ragazzo, che ora teneva il viso a pochi centimetri dal mio.

Fu solo per qualche secondo, un secondo che per me durò un'eternità.

Senza che potessi rendermene conto era già al posto di guida, al mio fianco.

Sentivo le mie guance imporporarsi, il battito del mio cuore accelerare...

Mi mostrò un fantastico sorriso sghembo, che non migliorò la situazione, e mi costrinse

a voltarmi verso il finestrino.


'Rallenta cuoricino, rallenta..'

continuavo a ripetere tra me, da quanto batteva forte mi sembrava che rimbombasse in tutto l'abitacolo, avevo paura che Edward potesse sentirlo, anche se mi rendevo conto

dell'assurdità di tale timore...


Accese il motore ed uscì dal vialetto in retro marcia, era affascinante anche quando

faceva una cosa comune come guidare!

Con la coda dell'occhio guardai verso di lui, impossibile non rivolgergli un'occhiata.

Aveva in dosso un aderente maglioncino grigio chiaro dal quale collo fuori usciva il colletto

di una camicia bianca, e un paio di jeans neri che gli stavano a pennello,

ma probabilmente nulla gli stava male!

Continuando a scrutarlo di nascosto mi accorsi di un particolare.


Edward ma tu non ti metti la cintura?”

gli chiesi all'improvviso voltandomi completamente verso di lui.

Scoppiò in una fragorosa risata, che rese inutile la fatica che stavo facendo per far rallentare

il battito, anzi, mi parve ancora più veloce e rumoroso di prima, mi sentii le guance invase da un calore bruciante, evidentemente da un rosso normale ero passata ad uno acceso!


L'importante è che l'abbia tu, Bella.”

mi rispose infine fissandomi dritto negli occhi. Questa volta non distolsi lo sguardo,

quelle due fessure color oro avevano su di me un effetto magnetico, me ne sentivo ipnotizzata,

era persa nella loro profondità, e non badai minimamente al piccolo particolare che lui non

stesse per nulla guardando la strada, anzi, non mi importava affatto.

Tutta quella situazione non mi parve nuova, era come se l'avessi già vissuta,

come se mi trovassi di fronte ad un flash back.


Durante la strada non parlammo, come sotto fondo avevamo solo il rombo del motore di quella volvo c30, ma non c'era un clima di tensione, anzi al contrario, saperlo al mio fianco mi tranquillizzava.


Eccoci. Siamo arrivati.”

disse poi svoltando all'improvviso in piccola strada sterrata costeggiata da alti e imponenti alberi, che nemmeno avevo visto, passava del tutto inosservata.

Passammo veloce lo sterrato, e in meno di un minuto ci ritrovammo in uno spiazzo enorme, nella parte sud di questo si trovava una grande casa a due piani, bianca,

e apparentemente non poco antica.

Mentre ero presa ad osservare quell'edificio così particolare la mia portiera si aprì,

Edward me la teneva aperta mostrandomi un meraviglioso sorriso, incoraggiandomi ad

uscire. Deglutì e facendomi coraggio uscì.

Quel posto sembrava completamente isolato, sapevo che i Cullen abitavano fuori città, ma

chi avrebbe mai immaginato una cosa del genere...

Grazie Edward.”

lo ringraziai per quei modi così cortesi. Edward era proprio uno di quelli che si poteva definire

'uomo d'altri tempi', un vero gentiluomo. Era pieno di piccole attenzioni, particolari a cui ormai pochi davano importanza, quei particolari che a una donna però fanno sempre piacere.


Guadai nuovamente la casa, mi sentivo sovrastata e in soggezione.


Forza vieni. Alice sarà impaziente di vederti.”

mi disse d'improvviso facendomi un cenno con la testa di seguirlo, io annuì.

Camminavamo fianco a fianco, le nostre braccia si sfioravano.

Entrammo e il mio stupore aumentò.

Mi si presentava di fronte un enorme salone, nel quale padroneggiava un bellissimo pianoforte

posto su un rialzo. Il tutto era completamente arioso e luminoso, tutta la parete in fondo

era occupata da una meravigliosa porta vetrata, e lasciava alla vista un panorama

mozza fiato. Alla mia sinistra c'era poi una grande scalinata che conduceva ai piani superiori.

Nel centro di questo salone era sistemato un lungo divano di colore chiaro, con un tavolino di fronte e tre poltrone attorno, su una delle quali era comodamente seduta una donna dall'aspetto esile, dalla carnagione chiara, proprio come Edward, sembrava quasi una bambola di porcellana

da quanto era bella.


Vedendoci si alzò elegantemente e con passi altrettanto eleganti si diresse verso di noi

con uno splendido e caloroso sorriso in viso.

Ciao cara. Tu devi essere Bella! Io sono Esme, la madre di Edward .

E' per me un vero piacere fare la tua conoscenza..”

mi si presentò con estrema educazione. Le mie guance arrossirono di nuovo.

Oh, il – il piacere è tutto mio signora Cullen..”

Risposi facendo un leggero inchino con la testa.

Chiamami Esme cara.”

replicò lei sempre con fare dolce, io annuì sorridendole.

Mi spiace che tu non possa vedere mio marito, ma è di turno in ospedale, tornerà in serata.”

concluse poi. Doveva essere una mamma meravigliosa, e molto affettuosa.

Stavo per risponderle ma fui bruscamente interrotta.

Bellaaaaaa!”

Alice si precipitò giù dalle scale, ma pur correndo come una forsennata non emetteva

il ben che minimo rumore e soprattutto non perdeva la sua innata grazia.


In un secondo il mio collo fu circondato dalle sue braccia esili, e io risposi con piacere

a quell'abbraccio così pieno d'affetto.

Finalmente sei arrivata!”

continuò poi allontanandosi ma senza smettere di sorridere.


Forza pigrone, andate di sopra e cominciate i vostri compiti...”

esclamò ironico Edward facendo la linguaccia a sua sorella.

Hei! Pigrone sarai tu! Bleah!”

Alice era piuttosto suscettibile, e rispose con foga a quel gesto.

Io scoppiai immediatamente a ridere, Esme fece lo stesso.

Fu solo per un attimo ma al suono della mia risata mi parve di vedere il volto di Edward

illuminarsi, allora io mi bloccai di colpo, colpita da quella espressione.


Bene! Allora andiamo di sopra Bella! Voglio farti vedere il resto della casa!”

Alice mi prese per mano, interrompendo quell'istante, il suo tocco era gelido e la sua pelle sembrava dura come marmo,

ma nonostante ciò sentii un immenso calore in quella stretta.


Mi trascinò via senza darmi neppur il tempo di dire bah, ma riuscì comunque a rivolgere

un ultimo sguardo a lui, che ancora mi fissava.


E' bello rivederti così sai figlio mio?”

Esme si avvicinò a Edward carezzandolo dolcemente in volto.

Lui le rivolse un sorriso.

Già. Lo è anche per me mamma. Il suo sorriso mi fa gioire.”



Casa Swan:


Arrivo! Arrivo!”

Charlie corre ad aprire la porta.

Oh ciao Mike!”

Salve signor Swan, Bella?”

chiese Mike con tono rilassato ma preoccupato nello stesso tempo.

Bella? Pensavo fosse con voi.. Io era andato a pescare sono tornato prima per via

della pioggia e lei non c'era...”


La mia vita aveva preso una strana piega, una piega inaspettata, ma alla quale non volevo rinunciare.





Ciaooooo! Ecco a voi il quinto capitolo! Anche questo non molto corto, spero

di aver aggiornato presto ma soprattutto che sia di vostro gradimento! Dopo tutto questo

è il mio obbiettivo!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Nessie93! Ma figurati sono io che ti devo ringraziare perchè mi recensisci sempre!

Sono stra contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto, spero sia lo stesso con questo!

*Grazie ely4890! Be per il momento non è successo molto a casa Cullen, ma tutto deve

ancora accadere! Spero ti piaccia anche questo!

*Grazie Giuliii! Già infatti probabilmente il nostro Edward non dovrà fare molto... ahahah!

Speriamo ti piaccia anche questo capitolo!

*Grazie Confusina_94! E già, Bella comincia a mentire, il problema è che viene anche scoperta!

Come reagirà ora Mike? Hihihi Spero ti piaccia!!

*Grazie cullengirl! Allora no, con la perdita della sua memoria centra solo Edward, è stata una sua scelta, i Volturi a dirti il vero non so ancora se avranno un ruolo in questa storia.. Però c'è il nomade misterioso..! Spero ti piacerà anche questo!

*Grazie Bellas! Come sono felice che ti piaccia così tanto! Grazie davvero! Spero di aver aggiornato abbastanza in fretta, e soprattutto che ti piaccia anche questo capitolo!

*Grazie Shahrazad! No infatti non sarà molto ardua come impresa.. comunque staremo a vedere che accadrà dopo.. hehe! Grazie, speriamo ti piaccia!

*Grazie civia93! Allora ti posso dire solo che la tua mente malata è proprio come la mia, e questo è già un grande indizio! Però c'è ancora tanto da scoprire, quindi non temere le sorprese ci saranno, e lo saranno anche per me visto che ancora devo pensarci bene! Ahahahah!

Grazie ancora, spero ti piaccia anche questo!


Ringrazio poi tutti voi che leggete la mia ff, e tutti coloro che mi hanno messa tra i preferiti e tra le loro seguite, è davvero un onore! Spero continuerete a seguirmi!

Probabilmente non riuscirò ad aggiornare fino a lunedì, comunque spero questo capitolo riesca

a soddisfarvi!

Bacioniiii|!







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Capitolo 6
*** Forse doveva andare così... ***


6: Forse doveva andare così...



Un momento solo... devo averlo messo qui da qualche parte.

Uffa, ma dov'è?”

Ehm.. Alice forse lo hai lasciato a scuola...”

Alice blocca la sua ricerca pensierosa.

Be, può essere! Sai allora che faccio? Vado a prendere quello del mio Jasperuccio di diario,

così guardo sul suo che numero è l'altro esercizio!”

Oh, quindi lui.. c'è?”

Non avevo ancora visto nessuno degli altri fratelli, ed ero curiosa di sapere se erano in casa..

Gli occhi di Alice si spalancarono come sorpresi, poi tornarono rilassati.

No, sia lui che Emmett e Rosalie sono andati .. in campeggio! Già.. spesso lo facciamo in famiglia!”

Mi rispose continuando a sorridere.


Automaticamente il mio sguardo andò alla vetrata e soprattutto alla pioggia che cadeva fitta.

Non mi sembrava esattamente il tempo giusto per campeggiare.. Rimasi un po' allibita.

Stavo per domandarle anche questo, ma lei mi anticipò.

Va bene, allora vado a prendere il diario! Faccio subito!”

e così dicendo senza che me ne rendessi conto uscì dalla stanza, avvicinando la porta alle

sue spalle. Un'altra volta mi diede come l'impressione che avesse voluto evitare l'argomento,

se non avessi saputo che era impossibile, avrei creduto sapesse già che le dovevo chiedere!

Sorrisi scuotendo la testa a quel bizzarro pensiero,e riportai l'attenzione sul mio quaderno, ancora

un paio di domande e avrei finito.

La mia concentrazione fu però nuovamente interrotta.

' Ma da dove viene questo suono così dolce?' mi chiesi tra me.

Dal corridoio proveniva una musica, lenta e piena d'amore.

Senza nemmeno rendermene conto mi diressi fuori dalla camera, quel meraviglioso suono

proveniva dal piano inferiore. Come incantata scesi le scale e raggiunsi il salone all'ingresso.

Mi guardai attorno, desiderosa di capire da dove provenisse, fin che non lo vidi.

Era l'immagine più bella che si potesse vedere, ne rimasi paralizzata, non ebbi il coraggio

di andare oltre quell'ultimo scalino. La mano poggiata sul corrimano, la bocca semi spalancata

dallo stupore.. Poi il suono si interruppe.


Perdonami... Ho disturbato i tuoi studi?”

Edward era splendido seduto a quel pianoforte.


Non riuscii a fare altro se non scuotere la testa e arrossire violentemente.

Lui mi sorrise.

Perchè non vieni a sederti qui a fianco a me, Bella?”

Ecco il mio cuore rispondere alla sua voce suadente nel pronunciare il mio nome.

Mai, mi era capitato di sentirmi così, mai avrei pensato che ci si potesse sentire in quel modo.

La mia mente mi diceva di rifiutare, di tornare di sopra finire ciò che ero venuta a fare e andarmene, ma il cuore, il mio corpo erano completamente in disaccordo, senza che potessi farci niente le mie gambe mi guidarono verso di lui, il suo sguardo sempre fisso su di me, come speranzoso. Mi accomodai al suo fianco.


L'imbarazzo si era impossessato di me, non sapevo che dire, cosa fare...


Ti piace la musica?”

domandammo poi simultaneamente. Ci guardammo e scoppiammo a ridere.


Ora mi sentivo più rilassata,e mi sembrava anche lui. Presi un respiro profondo.

Si, a- a me piace moltissimo. Claire De Lune è .. uno dei miei brani preferiti.”

ammisi un po' incerta.

Mike mi prendeva sempre in giro per questi miei gusti 'antichi', come li definisce lui.


Ti piace Debussy?”

mi chiese allora lui con tono tranquillo, non particolarmente sorpreso ne divertito.

Annuì rivolgendo i miei occhi verso Edward.


Anche a me, molto.”

concluse poi. Senza distogliere lo sguardo da me, posizionò le mani sui tasti e con immensa

eleganza cominciò a suonare.

Starlo a guardare era uno splendore, il mio cuore batteva all'impazzata, ma il mio corpo era completamente trasportato da quella musica così dolce.

Istintivamente chiusi gli occhi per potermela godere al meglio, e intanto ciondolavo lentamente la testa. Furono minuti indescrivibili, quando finì non riaprii subito gli occhi, lo feci poco per volta, quella melodia era ancora nella mia testa e non voleva uscirne.


Sei bravissimo Edward.”

affermai poi con decisione in maniera spontanea, ero meravigliata da tale bravura.

Le sue labbra si piegarono in un leggero sorriso.

Ti ringrazio.”


Ecco nuovamente i nostri sguardi incrociarsi, ecco nuovamente quegli occhi magnetici ed

intensi dal quale era impossibile staccarsi, dal quale NON VOLEVO staccarmi.

Ero persa dentro quello sguardo, persa dentro quei piccoli tondi che offrivano però un mondo

immenso.

I nostri visi erano a poca distanza l'uno dall'altro, e lentamente si fecero ancora più vicini, ormai potevo sentire il suo respiro gelido sulle mie labbra a filo con le sue...


Poi qualcosa mi fece sussultare..


Il cellulare ti squilla..”

affermò Edward allontanandosi.

Avrei voluto sbattere la testa contro il muro per quella interruzione, chi accidenti era

ad avere un tempismo così perfetto?!

Tirai fuori il telefonino dalla tasca dei jeans.

Papà?”

mi chiesi a bassa voce, avevo un brutto presentimento...


Ti lascio sola.”

mi disse cortese lui alzandosi e avviandosi verso le scale.


Sbuffai e mi decisi a rispondere.

Pronto papà?”

BELLA! MA DOVE DIAMINE SEI? SI PUO' SAPERE!?”

Charlie si mise subito a strillare ansioso e non poco arrabbiato.


Papà..stai tranquillo son..”


STAI TRANQUILLO? COME ACCIDENTI FACCIO A STARE TRANQUILLO QUANDO NON SO DOVE SIA MIA FIGLIA?”

Mi interruppe lui continuando ad urlare costringendomi ad allontanare il cellulare dall'orecchio.


HAI IDEA DI CHE COSA HO PROVATO QUANDO I TUOI AMICI SONO VENUTI QUI A CERCARTI E TU NON ERI CON LORO?”

Continuò lui.


Cosa? I-i miei amici? Oh no..”


ORA PUOI VENIRE A CASA PER FAVORE?”


Avevo l'impressione di essermi cacciata in un brutta, orribile situazione...


Salutai Esme e Alice, scusandomi con lei di non aver potuto concludere i compiti, fu Edward

a riaccompagnarmi a casa.


Mi spiace che tuo padre si sia arrabbiato.”

mi disse guardandomi con preoccupazione.

Questa volta in confronto all'andata guidava piano, come se avesse voluto prendere tempo.


Oh be, non è colpa tua! Sono io che non gli detto dove andavo...”

Ora la mia preoccupazione non era per Charlie ma per Mike.

Che cosa avevo combinato? Perché avevo mentito in quel modo? Per quale motivo non avevo detto

semplicemente la verità?

Sapevo che doveva avercela tremendamente con me, e non potevo dargli torto.

Mi sentivo in colpa per ciò che mi ero permessa di provare con Edward.


Siamo arrivati.”

Edward mi risvegliò dai miei pensieri, girando lo sguardo notai di essere davanti a casa, nel

vialetto l'auto della polizia.


Senti Edward, non è che potresti accompagnarmi in un altro posto prima?”

Dovevo andare subito da lui, non avevo tempo da perdere. Avrei potuto prendere il mio pick up ma le chiavi erano in casa, e non potevo rischiare di essere trattenuta da una lunga ramanzina di mio padre, certo giustificata ma che sarebbe arrivata nel momento sbagliato!


Edward mi guardò stranito, poi chinò la testa leggermente, aveva sicuramente capito,

si rivoltò verso di me e annuì.

Sapevo che ciò da me chiesto era inappropriato, soprattutto dopo ciò che era accaduto poco prima tra noi, ma io non ero così, io non ero solita a mentire, non ero solita ad imbrogliare, e dovevo spiegare a Mike ogni cosa...






Mike! Mike aspetta! Coraggio non te la prendere, forse ha una buona motivazione!”

Jessica cercava di fermare Mike furioso e dispiaciuto nello stesso tempo.

Teneva un passo svelto ed era difficile per lei stargli dietro, ma non voleva lasciarlo da solo in quello stato.


Senti Jes lasciami in pace ok? E' inutile che la giustifichi! Mi ha mentito e non ha scuse!

Tu non puoi capire cosa sto provando!”

Si bloccò improvvisamente abbassando il capo e stringendo forte i pugni.


Jessica gli si avvicinò con cautela, si fermò al suo fianco e con entrambe le mani gli strinse

uno di quei pugni portandolo verso le sue labbra.


Mike sorpreso si voltò verso di lei, e vide scorrere sulle sue guance delle lacrime.


Io ti capisco, Perché io amo da sempre una persona che però non mi ricambia..”

affermò con un sorriso forzato guardandolo negli occhi.


Jessica...”

Mike era stupito, con un dito delicatamente le asciugò le lacrime che ancora le rigavano il volto..




Ecco, fermati pure, è li!”

Non appena finii di pronunciare quelle parole i mie occhi si riempirono di sorpresa

e sentii il respiro mancarmi.

Davanti ai miei occhi a pochi metri di distanza da noi il mio ragazzo Mike e la mia migliore

amica Jessica si baciavano dolcemente.


Ecco l'ennesima piega inaspettata nella mia vita.

Che sia però quella giusta?...









Ciao a tutti! Eccovi il sesto capitolo! Scusatemi se è un po' corto ma accidenti questo tempaccio non ispira per nulla... per cui spero mi sia riuscito bene e che possa piacervi!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie confusina _94! Ecco a te il sesto! Si effettivamente non è molto furba, ma forse è stato giusto così hihihi! Spero ti piaccia anche questo!

*Grazie Bellas! Allora ecco a te la reazione del nostro Mike... che ne pensi?

Era quella che ti aspettavi? Hehe! Spero ti piaccia!

*Grazie Nessie93! Chissà forse sarà proprio Mike a farglielo capire... e lui ha capito

magari qualche cos'altro...! comunque si la sfiga la perseguita, però intanto nella sfiga

c'è sempre la fortuna (Edward!) ahahahah! Spero tanto possa piacerti anche questo!

*Grazie Giuliii! Come vedi Mike non ha rovinato nulla.. cioè almeno non tra Bella e Ed!

Hihihi! Spero ti piaccia anche questo sesto capitolo!

*Grazie civia93! Uhmmm, torta al cioccolato...buonaaa! Hai ragione quando sia ha una grande mente, non ci si può fare nulla... ahahahah! Che modestia eh? Hihi

Comunque.. mi fa tanto piacere che tu lo abbia trovato dolce era ciò che volevo esprimere!

Spero ti piacerà anche questo, se pur non sia proprio un gran che (colpa della pioggia! Hehe)

Grazie mille poi per il brava, non so se me lo merito, ma grazieeeee!


Ringrazio poi tutti voi che leggete, spero continuerete a farlo!

Bacioni!!


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Capitolo 7
*** Troppi Pensieri ***


7: Troppi Pensieri



Il mio ragazzo e la mia migliore amica. Il mio ragazzo e la mia migliore amica.


Quell'immagine continuava a balenarmi per la testa. Ero incredula e non avevo parole.

Senza rendermene conto dagli occhi cominciarono a scendere delle lacrime, rigandomi le guance.

Mi portai una mano sul volto e me ne asciugai una, guardandola poi sul palmo tremante.

Piangevo ma senza volerlo, mi sentivo improvvisamente vuota, vuota di emozioni, di sentimenti,

come risucchiata da un tunnel oscuro, come se il tempo si fosse improvvisamente fermato.


Alla mia sinistra d'improvviso sentii un piccolo botto accompagnato da un leggero ringhio,

che, mio malgrado, mi riportarono alla realtà.


Edward stringeva forte il volante con una mano mentre con l'altra era già pronto ad aprire la portiera,

il suo piede si muoveva ritmicamente estremamente agitato, il suo sguardo fisso nel vuoto esprimeva

rabbia. Forse era la luce della sera, forse i miei occhi appannati da quelle gocce salate,

ma il colore ora era diverso, era nero, completamente oscurato.


Con uno scatto improvviso fece per uscire dalla macchina e istintivamente lo fermai tirandogli

la maglietta con le dita. Un gesto leggero, un gesto insignificante, a cui non tutti avrebbero dato importanza, ma lui non era 'tutti', lui era Edward.


Si fermò all'istante rivolgendo quella sua espressione furiosa verso di me.

Io scossi violentemente la testa, le parole ancora non mi uscivano, ma con gli occhi lo supplicavo

di lasciar perdere, cosa che capì al volo.


Si risedette composto alla guida senza mai smettere di guardarmi, i suoi occhi ora non esprimevano più furia ma si poteva scorgere preoccupazione sincera. Alzò lentamente un braccio e con cautela lo avvicinò al mio viso ancora attraversato dalle lacrime, poi mi accarezzò teneramente.

Il suo tocco era gelido, marmoreo, ma comunque il tocco più rassicurante che potessi desiderare.

Poggiai la testa su quel 'pezzo di pietra' e chiusi gli occhi, lasciandomi trascinare dalle emozioni che

ora ricominciavano a farsi sentire.


Per favore Edward, portami a casa.”

Fu l'unica cosa che riuscii a dire. Alzai lentamente le palpebre che mi sembravano

tremendamente pesanti.


Come tu desideri.”

Mi rispose lui con infinita dolcezza rivolgendomi quel sorriso sghembo che solo lui sapeva fare.


Fece inversione e tornammo indietro. Nel mio specchietto si poteva ancora intravedere l'immagine

di due persone abbracciate, l'immagine del mio PASSATO.


Ecco la macchina fermarsi nuovamente davanti casa mia, che ora non mi sembrava più così terribile,

perfino la ramanzina di Charlie mi sembrava invitante.


Improvvisamente la portiera si aprì, di fronte a me in piedi Edward che me la teneva aperta paziente.

Gli sorrisi per ringraziarlo e quasi inanimata uscii.

Stavo per salutarlo, ma con un movimento improvviso mi prese con delicatezza la mano e mi condusse alla porta, non aveva intenzione di lasciarmela, lo sentivo, per cui non replicai.

Quella stretta fredda mi trasmetteva un calore immenso e mi dava coraggio, non l'avrei lasciato mai.


Prima che potessi aprire mio padre mi anticipò.

Bella! Finalmente ma dove...”

si interruppe non appena vide chi c'era al mio fianco.

La sua mano non stringeva più la mia, ma non me ne ero accorta, poiché il calore ancora l'avvolgeva.


Mi scusi davvero capo Swan, è colpa mia e di mia sorella Alice se non ha trovato in casa Bella stamani.”

Affermò sicuro Edward facendo un elegante inchino con il capo in segno di scuse.


Mio padre rimase perplesso e con lui anche io.


Oh be ecco io...”

Charlie cominciò a balbettare parole incomprensibili grattandosi la testa imbarazzato.


Vede mia sorella si è improvvisamente accorta di aver dimenticato alcuni esercizi importanti per un compito in classe che avrà domani, e ha chiesto a Bella se poteva urgentemente aiutarla.

Sua figlia come ben saprà è molto altruista e non ha saputo dire di no.

Quindi la prego di non prendersela con lei, ma con noi signore.”


Ero ammaliata da quell'essere così perfetto.

Credevo perfino io alle sue parole, e sapevo come veramente erano andate le cose!


Ecco, in questo caso va bene. Ehm ehm. Allora ti ringrazio per la spiegazione... Edward giusto?”

Domandò incerto papà.


Esatto signor Swan, è un piacere conoscerla.”


Aveva completamente soggiogato mio padre con quei suoi modi di fare così antichi e cortesi.

Le mie labbra si piegarono spontaneamente in un timido sorriso.


Be vi lascio salutarvi. Ci.. vediamo dentro Bella, tra un minuto!”

Affermò chiudendosi la porta alle spalle. Sapevo che lo avrebbe contato quel minuto!


Accompagnai Edward alla macchina in silenzio.


Grazie mille Edward. Sei stato gentilissimo, io non...”

Fui interrotta.

Io non ho fatto nulla per cui tu debba ringraziarmi Isabella Swan.”

disse guardandomi fisso negli occhi. I nostri sguardi erano come incatenati.


Ciao.”

esclamò poi aprendo la portiera.

Ciao.”

risposi semplicemente con tono strozzato.

Lo guardai allontanarsi veloce dal vialetto, presi un respiro profondo ed entrai, preparata comunque

ad una predica.


Charlie era sdraiato sul divano con davanti una pizza iniziata e una lattina di birra tra le mani.

Bella..”

mi chiamò non appena si accorse della mia presenza.


'Ci siamo.' pensai tra me.

Dimmi papà.”

risposi rassegnata.

Scusami se ti ho sgridata senza lasciare che mi spiegassi.”

affermò con tono imbarazzato senza distogliere lo sguardo dalla tv.

Quelle sue scuse mi arrivarono come mille coltellate alla coscienza, ero stata io a mentire,

lui non mi doveva nessuna scusa.


No, papà, tu non devi...”

provai a replicare ma non me ne lasciò l'opportunità.

Non ti preoccupare, siamo a posto così tesoro. Ora mangia qualcosa ti farà bene, sembri così pallida!”

Disse con tono ironico strizzandomi l'occhio.

Mi feci scappare una risatina.

Già perché di solito sono ben abbronzata non è vero..?”

gli risposi mantenendo lo stesso tono, e mi recai in cucina. Non avevo molta fame,anzi in verità

lo stomaco sembrava aver chiuso per 'malattia', per cui mi limitai a bere un bicchiere di succo d'arancia e ad inghiottire a forza un paio di biscotti.

Erano appena le otto, ma mi sentivo affaticata come se avessi un macigno sulle spalle, la partita non mi interessava particolarmente, quindi mi diressi in camera.


Bella, vai già a letto?”

Mi domandò Charlie mentre stavo per salire le scale.


Ah si papà. Sono un po' stanca, inoltre vorrei farmi anche una doccia.”

Gli risposi cercando di essere più convincente possibile.


D'accordo allora. Buona Notte tesoro.”

Buona Notte papà.”


Mi feci svelta la doccia che al contrario di quanto sperassi non mi aiutò a sciogliere i muscoli.

Ero tesa, come mai prima. Lasciai i capelli bagnati, non avevo voglia di asciugarli, mi misi il mio

pigiama color azzurro chiaro formato da pantaloncini corti e magliettina, poi mi buttai sul letto

a pancia in giù, sprofondando la testa nel cuscino.

Era stata davvero una giornata intensa, piena di emozioni, belle e brutte.

Mi voltai mettendomi a fissare il soffitto, tenendo però il cuscino tra le braccia.


'Mike stava baciando Jess, ma come è possibile?' Me lo buttai sulla faccia e spalancai le braccia.

Rimasi in quella posizione persa nei miei pensieri.

'Chissà se andava già avanti da tempo... se si frequentavano anche prima...

Possibile che ero stata così stupida da non rendermene conto?

No, Mike non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere, lui mi amava!

Amare... che parola importante.

Forse il nostro non è mai stato amore, forse abbiamo scambiato l'affetto per un sentimento più forte,

forse siamo destinati a persone diverse.

Mi addormentai così, pensando a questo, ancora involontariamente rigata da una piccola lacrima sfuggita al mio controllo.

Una leggera folata d'aria fredda, un tocco gelido sulla mia guancia.

Lentamente riaprii gli occhi, svegliata da quel gelo improvviso, era buio, ma di fronte al letto intravidi una figura...


Edward!”

Sussurrai sorpresa. Mi affrettai a cercare l'interruttore della abat jour, ma la luce fece svanire quell'immagine. Mi portai una mano sulla testa, confusa. Avevo sognato?

Mi ributtai indietro sul letto sospirando.. Che mi stava accadendo?

Mi resi conto solo in quel momento di essere sotto le coperte, lo ricordavo bene, mi ero addormentata

sopra le lenzuola.. Forse Charlie come sempre era entrato in camera e mi aveva coperta..

Certo, era sicuramente andata così.


Edward.

Chissà perché quel ragazzo mi ispirava fiducia, chissà perché con lui mi sentivo protetta, al sicuro, chissà perché avevo quella strana sensazione di conoscerlo già da tempo...

Cominciò a girarmi piano la testa, lo stesso male che mi era arrivato in mensa mentre parlavo con Alice la prima volta, ora che ci pensavo... Sentivo le palpebre pesanti, mi riaddormentai.



Tesoro, sto entrando. Sei sveglia?”

Charlie aprì piano la porta della stanza di sua figlia.

Bella ma sei ancora a letto? Io sto uscendo è ora che ti alzi..”

continuò dirigendosi verso di lei.


Papà.. non mi sento molto bene oggi..”

esclamai con voce roca, girandomi verso di lui.

Charlie le portò una mano in fronte insospettito dal suo colorito più bianco del solito.

Oh accidenti tesoro, ma hai la febbre! Aspetta vado a prendere il termometro..”

Corse di sotto, confusionario com'era ci avrebbe messo mezz'ora per trovarlo!

Sentii anche io la mia fronte, effettivamente ero bollente, provai a tirarmi su, ma la stanza cominciò a girare, per cui ritenni opportuno rimettermi sdraiata. Guardai la radio sveglia al mio fianco.

Le sette e mezza..” sussurrai tra me sbuffando. Avevo fatto raramente delle assenze a scuola, e quando capitava mi scocciava sempre, poi mi ritornò fulminea in mente l'immagine di Mike e Jessica, e improvvisamente conclusi che forse era meglio starmene a casa oggi, l'idea di dovermi confrontare con loro mi fece salire la febbre, ne ero certa!


Ecco l'ho trovato! Mettilo sotto il braccio e tieni il tempo...”

Charlie tornò di fretta, chissà che confusione aveva fatto di sotto..

Io vado a prepararti un po' di latte caldo.”

concluse ridirigendosi al piano inferiore.


Papà non ce ne è bisogno, vai pure al lavoro, me la caverò tranquillo!”

Preferivo stare sola, mio padre in queste occasioni diventava più apprensivo della mamma,

e io odiavo ricevere troppe attenzioni, anche quando ero ammalata! A proposito di Renèe, non appena verrà a saperlo mi tempesterà di telefonate... Sbuffai al pensiero del continuo squillare.



D'accordo, ora vado. Ma prima ti preparo il latte, e non accetto repliche!”

affermò deciso. Charlie sapeva come ero fatta, perché lui era uguale a me, per questo mi accontentava in queste occasioni.


Ok, potevo tirare fuori il termometro, lo guardai.

Trentotto e otto... wow..” sussurrai tra me.

Chissà cosa avrebbero pensato a scuola... Be in fin dei conti 'loro' non sanno che io so dopo tutto..

anzi magari non ci sarebbe nemmeno stato un confronto, forse lo avrebbero tenuto nascosto...

Il giramento di testa aumentò al solo pensiero. Mi imposi di calmarmi.

'Basta Bella, libera la mente.. libera la mente...” ripetevo tra me.


Ecco qui del lattino bello caldo tesoro, te lo lascio qui sul comodino, lascialo raffreddare un po',

ma poi bevilo capito? Che ti fa bene!”

esclamò con tono dolce e affettuoso Charlie entrando in camera.

Allora quanto hai di febbre?”

continuò poi preoccupato, prendendo il termometro da sopra il comodino.

Oh ma è altissima!”

disse quasi urlando.


Dai, non esagerare..”

cercai di tranquillizzarlo io.


Uff.. va bene, va bene...”

Si rassegnò.


Grazie papà.”

Ma figurati. Mi raccomando riposa, ora vado.”

disse dandomi un leggero bacio in fronte.


Lo salutai e non appena sentii la porta chiudersi sospirai, ora ero più tranquilla, alle volte il silenzio era la migliore delle compagnie., anche se purtroppo aveva un difetto, ti induceva a pensare e pensare,

così pur di evitarlo cercai di riaddormentarmi, e forse ci riuscii, ma quando all'improvviso sentii suonare il campanello mi sembrò passato un attimo.

Aprii gli occhi con fatica e vedendo ancora un po' offuscato rivolsi lo sguardo alla sveglia, erano quasi le undici.

'Accidenti' pensai tra me. Faticosamente mi alzai, il male ora era un po' passato ma fare le scale mi richiedeva uno sforzo non indifferente, il mio equilibrio era già scarso quando non ero malata, figuriamoci in questo momento!

Con respiro affannato arrivai all'ingresso e aprii appena la porta per vedere chi fosse.


Edward..”

esclamai con voce rotta e roca.


Mi rivolse il suo fantastico sorriso sghembo.

Ciao. Posso esserti d'aiuto?”

Quella frase mi lasciò senza parole, il mio cuore batteva all'impazzata e sentii il calore che già mi avvolgeva aumentare, tutto questo mi fece sentire improvvisamente debole, vidi tutto sfocato,

poi il buio più totale.


Qualcuno mi teneva in braccio delicatamente, mi sembrava di essere sollevata in aria, avevo l'impressione di essere leggera, di levitare...

Quando mi risvegliai ero nuovamente nel mio letto, avvolta dalle coperte.

Mi guardai attorno, poi ricordai.

Edward!”

esclamai alzandomi di botto e causandomi un ulteriore mal di testa.


Non dovresti agitarti in questo modo.”

Eccolo, bello più che mai, seduto acanto alla finestra. Allora non avevo nuovamente sognato tutto?

Edward ma … che ci fai qui?”

domandai poi più lucida.


Ho saputo che non stavi bene, e ho pensato che potessi esserti d'aiuto..”


Hai saputo? Co-come?”

la confusione si impossessò di me.

Ma non ebbi nessuna risposta solo un sorriso deciso ed enigmatico. In fondo nemmeno mi interessava,

l'importante è che era qui, con me.


Allora, hai fame?”

mi chiese d'improvviso alzandosi.

Guardai di nuovo l'orario, l'una e mezza... non potevo crederci, mi era rimasto accanto tutto quel tempo?


Ecco io...”

Non finì, vidi l'espressione di Edward cambiare radicalmente da dolce a furiosa, come la sera precedente. Qualche secondo dopo il campanello suonò, facendomi sussultare.

Possibile che già lo sapesse?


Ti accompagno ad aprire.”

affermò deciso risvegliandomi dai miei pensieri.

Io annuì e feci per alzarmi, ma ancora una volta lui mi anticipò prendendomi tra le sue braccia.

Le mie guance si imporporirono violentemente e lo guardai stupefatta.

Mi rivolse un leggero sorriso, anche se i suoi occhi rivelavano ben altro, erano scuri, chiusi a fessura,

ma sapevo che non era per me, quell'espressione era per chiunque si trovasse dietro la porta.


Non appena arrivammo davanti mi ripose delicatamente a terra ma senza allontanarsi.

Aprii e non appena vidi chi era capii il perché di quella reazione.

Mike.”





Ciao a tutti! Ecco finito anche il settimo capitolo! Allora che ne pensate?

Io spero tanto vi piaccia come gli altri!

RINGRAZIAMENTI:

*Grazie ely4890! Ecco a te un altro capitolo, spero possa piacerti, fammi sapere! Bacio

*Grazie free09! Nel prossimo capitolo scopriremo come si sente Mike, mentre per Bella mi pare ormai evidente

cosa sente, deve solo rendersene conto! Grazie, spero ti piaccia anche questo!

*Grazie nuni92! Ti ringrazio davvero, sono stra felice che la mia ff ti piaccia, spero che sarà lo stesso con questo capitolo!

*Grazie Ele _ Cullen! E si Bella pian piano si accorge del legame che la lega a Edward... chissà quando si ricorderà proprio tutto... hihihi! Ti ringrazio tanto, spero possa piacerti anche questo!

*Grazie Bellas! Come hai potuto leggere Edward non era molto tranquillo, ma come sempre la sua Bella riesce a tenerlo buono! Spero mi farai sapere il tuo pensiero anche su questo, con la speranza che ti piaccia!

*Grazie Nessie93! Ti ringrazio per il complimento, sono felice che ti sia piaciuto il sesto! Comunque Nel prossimo vediamo un po' che dirà Mike... hehe! Grazie spero ti piacerà anche questo!

*Grazie Confusina_94! Ancora non posso dirti nulla, ma come andrà a finire tra Bella e Mike lo saprai nel prossimo capitolo non temere! Intanto ti lascio con questo, sperando possa piacerti!

*Grazie mery123! Sono felicissima che la mia ff ti abbia appassionato, spero tanto continuerai a leggerla e a trovarla

bella! Grazie!

*Grazie Giuliii! Ahahah! Si effettivamente Mike non è molto normale... comunque staremo a vedere che ha da dire in sua difesa o in sua colpa! Hihihi! Spero ti piaccia anche questo!

*Grazie barbyemarco! Wow! Tutta d'un fiato, ne sono stra felice, grazie! Spero tanto possa piacerti anche questo!

*Grazie damaristich! E già, è proprio la coppia più bella, hai ragione! Speriamo che lei ricordi presto...

Comunque grazie mille sono felice che questa storia ti piaccia, spero continuerà a piacerti!


Ringrazio poi di cuore tutti voi che leggete e che continuate a seguirmi, spero continuerete a farlo!

Bacioni!

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Capitolo 8
*** Confronto ***


8: Confronto



Rimanemmo a fissarci per qualche secondo. Quella situazione era assurda.

Fu lui a parlare per primo. Squadrò dapprima Edward, poi si rivolse direttamente a me,

senza degnarsi di salutarlo.

Ciao Bella, posso entrare?”

mi domandò accigliato e più serio che mai. Non lo avevo mai visto così, insomma Mike era sempre stato il 'simpaticone' della compagnia, quello che non prendeva mai le cose sul serio, e invece,

per la prima volta, era imbronciato e in apparenza anche piuttosto sicuro di se.


Entra pure.”

Gli risposi poi, mi sentì addosso un'occhiataccia, sicuramente Edward non aveva capito il perché di quella mia scelta, non aveva capito il motivo per cui non lo avessi mandato a quel paese sbattendogli

la porta in faccia. D'altra parte come avrebbe potuto? A malapena lo sapevo io... L'unica cosa di cui ero certa era che quella non sarebbe stata la giusta conclusione.


Allora io vado. Se stai meglio ci vediamo domani scuola. Ciao.”

Edward uscì senza neanche darmi il tempo di rispondere, di salutarlo. Era arrabbiato, lo avevo capito, ed era comprensibile. Sospirai.


Come ti senti?”

mi domandò d'improvviso Mike, mantenendo le distanze. Aveva un atteggiamento estremamente

formale, teneva le braccia incrociate, era rigido e teso.


Ehm, meglio, grazie.”

Non era poi tanto la verità, ma non desideravo ricevere compassione da lui, desideravo che mi dicesse ciò che era venuto a dirmi senza incertezze, senza scrupoli.


Il professore di inglese mi ha detto che eri a casa con la febbre.”

Continuò lui fissando il pavimento.


'Ora capisco come Edward ha saputo che non stavo bene, anche lui segue quel corso,

deve aver sentito!' pensai tra me lasciandomi deviare dal discorso.

Scossi la testa per riprendere in mano la situazione.

Vieni sediamoci.”

Gli dissi solamente conducendolo in cucina. Solitamente quando veniva a trovarmi ci sedavamo, anzi forse sarebbe più corretto dire ci buttavamo, sul divano, sorridenti e spensierati, ora invece

sembravamo due estranei. Pensarci mi fece venire un nodo alla gola.


Ci sedemmo, nessuno dei due si azzardava a cominciare, alla fine fu nuovamente lui a a parlare.

Quindi ieri sei andata a casa SUA.”

Cominciò, ponendo un accento su quell'ultima parola.


Io annuì.

Si esatto.”

Cercavo di essere più decisa possibile, ma la voce mi tremava.


Perché non me lo hai detto Bella?”

Domandò stringendo a pugno la mano che teneva poggiata alla tavola.


E perché tu non mi hai detto che te la facevi con la mia migliore amica?”

Scattai di botto io, presa dal nervoso. Non potevo crederci che era venuto qui, a casa mia,

per farmi sentire in colpa di una cosa così insignificante rispetto a ciò che aveva fatto lui!


Lo vidi spalancare gli occhi dalla sorpresa non appena pronunciate quella mie parole,

lo avevo preso completamente alla sprovvista. Continuavo a guardarlo accigliata, e non poco

arrabbiata ora, volevo proprio sapere che cosa avrebbe detto a sua discolpa.


Prese un respiro profondo.

E' vero. Io e Jessika ci siamo baciati...”

Ammise subito. Teneva lo sguardo rivolto al piano del tavolo.

Io non sapevo cosa rispondergli, non mi aspettavo lo ammettesse subito. Rimasi di sasso.

Alzò lo sguardo verso di me, in attesa evidentemente di una mia reazione.

Ma tu lo hai fatto con Edward no?”

mi chiese subito dopo non ricevendo risposta.


Lo guardai esterrefatta.

Che cosa?”

gli risposi a fil di voce.


Ah certo hai ragione, con uno così sarai andata anche oltre, è con me che facevi tanto la preziosa.”


Nemmeno finì di pronunciare quell'ultima frase che lo colpii in viso con una sonora sberla.

La mia mano tremava e a dirla tutta mi faceva anche un po' male.

Come ti permetti di insinuare una cosa simile! Non ti permettere mai più!”

Gli urlai poi contro facendo uscire tutta la rabbia che avevo in corpo. Senza che me ne rendessi conto le lacrime cominciarono a rigarmi le guance, provocate dal nervoso, non certo dal dispiacere.


Mike si portò una mano sulla guancia colpita e dolorante.

Mi dispiace. Scusa.”

disse lui con voce colpevole.

Non dovevo.”


Mi risedetti sulla sedia, non lo guardavo, non ci riuscivo.

Per qualche minuto rimanemmo in silenzio. Questa volta fui io a prendere la parola.

Tra me e Edward non c'è stato nulla...”

Va bene però...”

mi interruppe lui

Fammi finire Mike.”

affermai con tono aspro fissandolo autoritaria. Lui si zittì.

Ieri, sono andata a casa Cullen solo per aiutare Alice a finire i suoi compiti...”

Feci una pausa, pensò che avessi finito e stava per prendere parola ma lo bloccai con un gesto della mano, come un vigile che ferma le macchine per far attraversare i passanti.

Però...” continuai io “ è anche vero che in questi giorni mi sono resa conto di provare qualcosa per lui Mike...”

Un'altra pausa, questa volta non cercò minimamente di intervenire.

Io mi sono resa conto anche di non aver mai provato... amore nei tuoi confronti, ma solo un profondo affetto.”

Tutto ciò che sembrava stessi confessando a lui in realtà lo stavo confessando per la prima volta

anche e soprattutto a me stessa.


Quindi tu, sei innamorata di LUI?”

Mi domandò guardandomi dritta negli occhi.


Si, io sono innamorata di Edward Cullen.”

Finalmente lo ammisi, finalmente mi ero rassegnata a quel sentimento che già sapevo cosa fosse,

ma al quale non volevo dare ascolto, al quale non volevo dare importanza. Ma ora non ce la facevo più a negare, ne a lui ne a me.


Gli sfuggì una risatina nervosa.


E tu in che rapporti sei con Jessika?”

gli domandai vedendolo esitante e non intenzionato a parlare.


Il sorrisetto gli scomparve dal viso, e non ne ero sicura, ma mi parve di vederlo arrossire.

Be vedi, ieri sera Jess mi ha confessato di essere da sempre innamorata di me.”


Rimasi paralizzata a quella sua affermazione.

Come era possibile una cosa simile? La mia migliore amica era sempre stata innamorata del mio ragazzo e io non me ne ero mai accorta?

Ero allibita, confusa.


Ieri l'ho baciata perché quei suoi sentimenti mi hanno reso felice, in quel momento di disorientamento mi ha fatto capire che c'era qualcuno che mi voleva bene, bene davvero...”

Dicendo queste due ultime parole mi fissò accigliato. Frecciatina giunta a destinazione.

Però..” riprese guardando il pavimento “non so cosa provo per lei, perché i miei sentimenti per te Bella erano veri, io ho provato del vero amore, anzi lo provo tutt'ora, non è un semplice affetto

io ti amo.”

Si alzò e si diresse verso di me.

Ti prego Bella, non mi lasciare, torna con me.”

Si inginocchiò per riuscire a osservarmi in viso e prese le mie mani tra le sue.

Mi guardava con occhi supplichevoli e speranzosi, la sua voce esprimeva tristezza.

Mi lasciò senza parole. Io avevo appena confessato di essere innamorata di un altro, come poteva chiedermi una cosa del genere??


Mike, io non...”

mi interruppe, mostrandomi un sorriso timido.

Già, lo immaginavo. Be, io ci ho provato.”

Esclamò alzandosi.


Ti sei comportato di merda con Jessika..”

Gli dissi io non appena mi diede le spalle per dirigersi alla porta.


Lo so.”

Ammise senza voltarsi.

Ma cercherò di rimediare. Jess mi piace molto, chissà magari non appena ti dimentico

potrei innamorarmene, non posso escluderlo sai?”

Si portò davanti alla porta, sollevò un braccio in segno di saluto, la aprì ed uscì.


Tirai un respiro di sollievo, non ce la facevo più a fingere di stare bene.

Poggiai immediatamente la testa sulla tavola.

Evviva, un po' di fresco...” sussurrai tra me, mi sentivo davvero bollente, la febbre mi era risalita,

tutta colpa del mio orgoglio.

Però da una parte ora mi sentivo decisamente più sollevata, Mike di certo mi sarebbe mancato, ma in un certo senso era come se dentro me già sapevo da tempo di non provare amore per lui, o meglio il mio cuore ne era consapevole la mia testa un po' meno. Comunque dicendo addio a lui, alla nostra storia, in qualche modo avevo detto addio ad una parte della mia vita, da quel momento in poi ne sarebbe cominciata un'altra, mi rimaneva solo una cosa da fare,

confessare i miei sentimenti ad Edward... Chissà se mi avrebbe ricambiato... o meglio chissà in quale strano universo parallelo mi avrebbe mai ricambiato un tipo così!

Ma c'erano ancora dei quesiti che dovevo risolvere riguardanti lui, cose che non capivo,

ma che gli avrei rivolto presto...




Alla fine ce l'hai fatta a portarmela via... Bravo.”

Mike si soffermò poco distante da casa di Bella.


Edward era poggiato alla portiera della sua volvo, non si era mai mosso di li,

nonostante piovesse a dirotto.

Hai fatto tutto da solo, mi spiace deluderti.”

Gli rispose lui serio e con tono certo non socievole.


Già, come no.. Ti ho sempre considerato un tipo poco raccomandabile, Bella non si immagina nemmeno quanto rimarrà delusa da uno come te. La userai e la sbatterai via. Mi fai schifo.”

Affermò Mike deciso portandosi di fronte con fare arrogante.


Edward voltò il capo dall'altra parte, non voleva fare nulla di impulsivo, cercava di trattenersi.

Non ho nulla da dire ad un bastardo come te. Fino a prova contraria sei tu che hai usato una tua amica per consolazione personale.”


Ma come...?”

Mike era rimasto di sasso, a bocca aperta.


Edward gli rivolse un sorriso, anzi un ghigno, i suoi occhi scuri chiusi in una fessura.

Ricorda una cosa, prova a farle ancora del male, e non risponderò delle mie azioni.”

Dicendo ciò si allontanò dirigendosi verso la porta di casa di Bella.


Ma chi diamine si crede di essere...”

sussurrò fra se Mike innervosito, ma spaventato nello stesso tempo da quello sguardo, senza sapere ovviamente che un misero sussurro per la persona che aveva di fronte poteva essere un urlo...


'Il tuo incubo peggiore.”

pensò tra se Edward scuotendo la testa divertito di quelle sue stesse parole, guardandolo allontanarsi.


Suonò il campanello, sul volto un sorriso soddisfatto.

Bella aprì la porta rimanendone appoggiata per la debolezza.


Edward...”

Non ci pensò un secondo e si buttò tra le sue braccia, lui la accolse pronto,

proteggendola dalle gocce che cadevano ritmicamente dalla tettoia.

Le poggiò la bocca sulla fronte.

Tu scotti... devi metterti a letto.”

Il suo tocco fresco mi diede sollievo.

Sollevai lo sguardo, le nostre labbra erano ora a pochi centimetri di distanza, i nostri sguardi incatenati l'uno nell'altro.

Solo in quel momento mi resi conto davvero di quanto avessi in tutto quel tempo desiderato baciarlo,

ed ora finalmente il mio desiderio si era avverato.





Caro il mio Edward. L'accordo non era questo.”

Un ombra scura nella notte li osservava indisturbati, l'ombra di qualcuno che non

avrebbe atteso ad agire.






Ed eccovi qui l'ottavo capitolo?

Allora che ne pensate dei nostri piccioncini? E della misteriosa 'ombra'?

Spero tanto vi sia piaciuto anche questo!

RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Bellas! Eccoti un altro capitolo! Ti è piaciuta la svolta che ha preso la storia? Spero tanto di si!

*Grazie Confusina_94! Hai visto non ti ho fatta aspettare molto! Spero ti piaccia anche questo!

*Grazie damaristich! Come hai potuto leggere il nostro Edward è sempre superiore, anche se ammettiamolo, anche solo con le parole lo ha steso! Hihihi! Spero ti piaccia!

*Grazie mery123! Siete in molte a non sopportarlo Mike! Ahahah! Comunque niente violenza, ma è stato 'sconfitto' lo stesso! Spero ti sia piaciuto anche questo!

*Grazie Giuliii! Mi spiace, ma in verità lo faccio apposta ad interromperli così..(lo so sono crudele, perdono!) comunque spero tanto ti sia piaciuto, e che almeno un po' ti abbia tolto la curiosità!

*Grazie Pacci! Non ti preoccupare, l'importante è che ti sia piaciuto! Grazie!

*Grazie Nessie93! Come hai potuto leggere Edward non lo ha ammazzato, ma per la testa gli è di certo passato! Mi spiace ma non ti posso ancora dire della febbre (Anche perchè in verità devo ancora pensarci bene!) comunque spero tanto ti sia piaciuto questo capitolo!

*Grazie Ele_Cullen! Ecco a te la varie reazioni! Allora che ne pensi? Spero ti sia piaciuto!

*Grazie civia93! Ma figurati, addirittura in ginocchio, che teneraaa! Però non devi le tue recensioni

ti fanno già perdonare, mi fanno sempre ridere, e soprattutto mi fanno piacere! Comunque come hai letto Bella non si è comportata da cretina dai, Mike invece direi di si! Ed hai letto da te il finale.. hihihi! Spero tanto ti sia piaciuto! A presto!

*Grazie barbyemarco! Niente pugni come hai letto, ma direi che Edward è stato abbastanza chiaro con lui.. hehe! Spero ti sia piaciuto!


Ringrazio di cuore tutti voi che leggete! Devo essere sincera questa ff l'ho iniziata un po' per gioco, e ogni capitolo è nuovo anche per me, non ho programmato nulla, la storia c'è a malapena nella mia testa e ogni volta che scrivo metto giù ciò che mi viene in quel momento! Spero continuerete a seguirmi, (anche dopo questa mia confessione! Hehe!) Grazieeee!

Bacioni!



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Capitolo 9
*** Avvertimento ***


9: Avvertimento



Non appena le nostre labbra si allontanarono, il cuore che fino a quel momento era rimasto quieto in silenzio, cominciò a battere forte, come se si fosse volontariamente trattenuto, o forse aveva sempre battuto in quel modo e io me ne rendevo conto solo ora...

Ero più propensa per la seconda, anzi, sicuramente era andata così.


D'altra parte in un momento come quello come avrei potuto stare attenta ad un particolare talmente insignificante? L'unica cosa alla quale avevo fatto caso era la perfezione con la quale le mie labbra si erano modellate alle sue, il loro bisogno di poggiarsi al più presto su quella bocca fredda ma piena di calore nello stesso tempo, come se ne fossero state senza troppo tempo, come se avessero sopportato

'un'astinenza' ora diventata impossibile da reggere ulteriormente.

Tutto il mio corpo lo reclamava.


Mi sentivo bollente, ma sapevo benissimo che tale sensazione non era data dalla febbre...

Lentamente riaprii gli occhi e subito vidi i suoi intenti ad osservarmi dolcemente.

Con una mano cominciò ad accarezzarmi teneramente il viso, spostandomi i capelli dietro l'orecchio,

mentre l'altra la teneva poggiata al mio fianco.

Le mie invece davano l'impressione di essere molto più impacciate, se ne stavano chiuse a pugno, poggiate ai suoi addominali statuari. Non appena me ne resi conto le tolsi imbarazzata, la sola idea di toccare quel corpo così perfetto mi metteva soggezione, come davanti ad un'opera d'arte troppo bella per essere vera.


Edward mi sorrise come per rassicurarmi.

Stai bene? Sei tutta rossa...”

Mi chiese poi con tono apprensivo.


Voltai il capo come per nascondermi.

Ehm, si ecco.. è per la febbre...”

cercai di dire più convincente possibile grattandomi il naso vergognosa.


Si lasciò andare in una rumorosa risata, dopo di che mi strinse ancora tra le sue braccia

prendendomi alla sprovvista. Mi carezzò i capelli mentre con una mano mi cingeva forte a se,

poi sussurrò qualcosa di incomprensibile, mi parve di sentire 'mancata', ma sicuramente mi ero sbagliata, e comunque poco importava, non volevo perdermi quell'istante. Feci per appoggiare la testa al suo petto ma prima che potessi farlo con un movimento veloce Edward mi allontanò.


Ora devo andare.”

Disse dandomi un buffetto sul naso.

Non avevo capito il perché di quella reazione, ma non replicai, mi limitai ad annuire abbassando lo sguardo. Lui allora con delicatezza mi tirò su il mento in modo tale da potermi osservare negli

occhi.

Mi mancherai da morire Bella, anzi, mi manchi già.”

Se possibile il mio cuore aumentò ancora di velocità e le mie guance arrossirono ulteriormente.

Gli sorrisi.

Anche tu.”

Fu l'unica cosa che riuscii a dire.

Mi diede un tenero bacio in fronte.

Ora fila a letto, devi riposare.”

Esclamò spingendomi con dolcezza oltre la soglia di casa, poi indietreggiò senza mai perdermi

di vista e raggiunse la macchina, sotto la pioggia era magnifico.

Alzò un braccio in segno di saluto già con le chiavi in mano,

io feci lo stesso e lo guardai andarsene seguendolo con lo sguardo fin dove mi era possibile.


Entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle, poi mi appoggiai da essa con la schiena e mi lasciai scivolare a terra. Le gambe non mi reggevano più, le sentivo molli come gelatina, e il mio cuore non sembrava volerne sapere di calmarsi.

Però ero felice, felice davvero.


Decisi di prendermi l'antibiotico e di andarmene a letto, per nessun motivo al mondo volevo mancare l'indomani a scuola!

Mi sdraiai e mi misi a ripensare a tutto ciò che era accaduto in soli due giorni,

ero andata a casa Cullen, avevo conosciuto meglio Alice, sua madre,

avevo visto il mio ragazzo baciarsi con la mia migliore amica che avevo scoperto esserne innamorata da sempre,e infine lo avevo lasciato rendendomi conto di essermi innamorata di Edward Cullen e scoprendo di essere, a quanto pareva, corrisposta...

Diventai nuovamente rossa al ricordo di quanto era accaduto poco prima, ancora non riuscivo a credere che fosse successo proprio a me, era incredibile. Mi ritrovai a sorridere da sola come una stupida, poi qualcuno bussò alla porta riportandomi al presente.


Tesoro.. posso entrare?”

Mio padre era tornato, non lo avevo nemmeno sentito salire le scale.


Si papà, entra pure.”

gli risposi con voce squillante. Non potevo farci nulla, ero... contenta.


Lentamente aprì facendo sbucare la sua testa.

Ciao... come ti senti?”

Mi chiese preoccupato.


Molto meglio grazie mille.”

Lo vidi sorridere sollevato.

Hai visto che a starsene tranquilli nel lettuccio si guadagna?”

esclamò soddisfatto tutto allegro mentre mi si avvicinava. Se solo avesse saputo...

Mi posò una mano sulla fronte.

Meno male, la febbre è scesa, anche se non è ancora passata... Hai preso qualcosa?”

Ora aveva il tono da padre apprensivo.


Si, già fatto.”

Gli risposi per tranquillizzarlo.

Ma allora devi assolutamente mangiare! Vado a prepararti della pastina o del riso..”

disse avviandosi verso l'uscita.

Mi raccomando commestibile!”

esclamai ironica.

Lui imitò una risata divertita. Squillò il telefono.

Oh questa deve essere la mamma. Le ho detto io di chiamare in serata perché dovevi riposare,

se no ti avrebbe sommerso per tutto il giorno..”

urlò da già quasi al piano di sotto.

Grazie papà!”

Io adoravo Charlie, alle volte...


Renée mi chiese come stavo, se avevo mangiato, come era messo il mio stomaco e dopo essersi assicurata per centinaia di volte che ora stavo meglio, mi domandò della scuola e infine, di Mike.

Cosa risponderle? Optai per una mezza verità.

Le dissi chiaramente che ci eravamo lasciati e dovetti darle ragione, ricordando quella volta quando lo aveva conosciuto e mi aveva detto, prendendomi in disparte:

Sai tesoro, che ti piace si vede... ma ti manca qualcosa, ti manca quella luce negli occhi tipica di chi è innamorato... Tu sei sicura di esserlo?”


All'epoca le dissi che era solo un'impressione, e che forse quella 'lucina' non l'avevo perché ormai era già da qualche mese che eravamo assieme, ma ripensandoci ora mi rendo conto che se c'è l'amore, quello vero, essa non si 'spegne', nemmeno a distanza di anni.

Comunque non le dissi nulla di Edward, del fatto che ora si, ero veramente innamorata, ma d'altra parte lei non me lo chiese, quindi non la si può considerare una bugia, ma più un omissione...



Casa Cullen.


Ciao a tutti!”

Edward entra in casa felice, come da tanto non si mostrava, ma questa sua euforia non dura molto...


Edward! Edward!”

Alice scende veloce le scale, in viso un'espressione preoccupata.

Gli si ferma di fronte, nella testa di sua sorella c'è confusione, ma riesce comunque a capire...


Ma perché è qui?”

Domanda lui in risposta ad una muta affermazione.


Io non lo so Ed, non vedo in lui cattive intenzioni, come non lo vedo attaccare, sento solo l'intenzione

di parlare con te. Sarà qui tra poco..”

Continuò Alice. Nonostante non sentiva pericolo la sua espressione non mutava, era preoccupata e non ne capiva nemmeno lei la ragione...


Be anche se decidesse di attaccarci noi saremo pronti a riceverlo!”

esclamò Emmett intervenendo nella discussione.


Quella sarà l'ultima cosa figlio mio. Forse è qui solo per sapere come vanno le cose.

Non si passerà all'azione, a meno che lui non dimostri di essere venuto per tale ragione.”

Lo interruppe Carlisle.

Jean Paul non mi dava l'impressione di essere cattivo, sicuramente è qui per un motivo.”

Continuò poi rivolgendosi a Edward.


E' strano che sia già tornato da queste parti. Un nomade torna raramente nello stesso posto, e comunque se lo fa di solito passa del tempo.”

Anche sul volto di Edward c'era timore, ma non per loro, era il timore che potesse accadere qualcosa

alla sua Bella.


L'unica cosa che possiamo fare è attendere che arrivi. Inutile fasciarsi la testa prima.”

Intervenne Jasper raggiungendo la sua Alice e cingendola con un braccio per tranquillizzarla.


Sta arrivando.”

Esclamò lei improvvisamente, il suo compagno la strinse di più.

Qualche minuto dopo qualcuno suonò alla porta.


Fu Carlisle ad aprire.


Buona sera a tutti, Perdonate il disturbo.”

Disse il nomade con tono tranquillo e pacato.


Jean, è un piacere rivederla. A cosa dobbiamo questa visita?”

Gli rispose in maniera cortese il dottore, nonostante il suo sguardo lasciasse trapelare del sospetto.


Sono qui perché avrei il desiderio di conferire con vostro figlio.”

Dicendo ciò rivolse i suoi occhi a Edward, che già sapeva e si era fatto più vicino.


Carlisle lo fece entrare educatamente.

Molto bene, vi lasciamo soli.”

disse poi facendo cenno agli altri di salire di sopra.


Oh, non ce ne bisogno. Suppongo che comunque in questa famiglia sia difficile mantenere segreti,

per cui non importa se rimanete.”

Replicò Jean sorridendo.


Si accomodarono uno di fronte all'altro, mentre gli altri presero posto al loro fianco.


Dimmi pure.”

Per Edward non era semplice leggere nel pensiero di tale nomade, percepiva solo in minima parte,

in quanto vi era troppa 'confusione' nella sua testa...

per cui provava davvero curiosità nel sapere precisamente cosa dovesse dirgli, cosa che raramente gli accadeva, o per dirla meglio, come solo con un'altra persona accadeva.


Edward, quando ci siamo incontrati e mi hai chiesto il 'favore', se così possiamo chiamarlo, di usare il mio potere su degli umani, io ho accettato, ma tra noi c'era un accordo se non sbaglio..”

cominciò Jean osservandolo.

Ti ho chiesto più volte se eri certo di ciò che facevi, e nonostante non mi davi per niente quell'impressione, ho voluto aiutarti comunque perché mi sembrava la cosa più giusta da fare..”


Si, e lo era.”

Lo interruppe Ed serio, non capendo bene dove volesse arrivare.


Sorrise, un sorriso enigmatico.

Lo era..? E ora non lo è più?”

Gli domandò facendogli chiaramente capire di averlo visto in compagnia dell'umana.


Non cambiare idea è da stupidi.”

gli rispose solamente Edward, guardando il pavimento.


E' vero, ma risulta stupido farlo quando c'è di mezzo l'incolumità di qualcuno.”

Edward alzò di scatto la testa non appena sentì quella frase.


Incolumità?”

Ripete con tono preoccupato.

Che intendi?”


Ti avevo avvisato che il mio potere può avere degli effetti collaterali, certo è molto forte, non lo metto in dubbio, ma in quanto tale ha appunto dei 'difetti'.”

Rimase interrogativo.


Spiegati meglio!”

lo intimò Edward cominciando a stancarsi di quella conversazione fatta ad indovinelli.


La tua amica mio caro NON DEVE ricordare, altrimenti il suo cervello riporterà delle lesioni.”


Tutti si stupirono a quelle parole, spaventati da una tale affermazione.


Ma che significa?!”

domandò immediatamente Alice al nomade, sconvolta.


Lui la guardò impassibile.

Io ho la capacità di assorbire ricordi, parte della memoria di una persona solo toccandole la fronte.

Nel caso di un vampiro questa operazione risulta più complicata in quanto il loro cervello non emette più funzioni, è morto, proprio come tutto il resto di loro, di conseguenza non risulta dannoso.

In un essere umano invece è differente, certo più semplice ma comunque molto più pericoloso, il loro cervello è attivo ed è ovviamente indispensabile per le funzioni vitali, ogni qual volta usufruisco del mio potere su di loro causo un piccolo shock sopportabile e momentaneo, se però essi dovessero riacquisire i ricordi da me sottratti sarebbero sottoposti ad un altro shock, il quale però risulterebbe insopportabile per tale organo. D'altra parte stiamo pur sempre parlando di un qualcosa di sovrannaturale, e che non ha nulla a che fare con la natura umana.”

Si interruppe in attesa di reazioni che non tardarono ad arrivare. Il suo sguardo era come di sfida,

rivolto unicamente ad Edward.


Mi stai dicendo che devo per forza starle lontano altrimenti potrebbe morire?!”

Edward scattò in piedi agitato ed emettendo un ringhio.

Perchè non mi hai parlato subito di questo?”

Continuò con il medesimo tono, questa volta scoprendo i denti.


Jean non si scompose minimamente, rimase seduto, si limitò a sorridere, cosa che fece scaldare

ancora di più il vampiro.


Non pensavo sarebbe accaduto ciò. Non puoi dare la colpa a me, è stata una tua scelta.”

Di nuovo quell'espressione di sfida e soddisfatta nello stesso tempo, sembrava quasi aver omesso volontariamente quel 'piccolo' particolare, come se avesse voluto arrivare proprio a quello.


Edward si mise in posizione di attacco verso costui, Emmett gli si avvicinò assieme a Rosalie, pronti a fermarlo nell'eventualità partisse all'attacco.


Bella non deve per forza recuperare la memoria però.”

Esclamò improvvisamente Carlisle rivolgendosi al nomade, ancora seduto tranquillo.

Questo lo guardò interrogativo e il dottore riprese.

Insomma voglio dire che Edward non deve per forza mirare a farle ricordare ciò che è accaduto in passato, può semplicemente ricominciare tutto da capo. E' una ragazza estremamente deduttiva, esattamente come la prima volta non ci metterà molto a capire ciò che sei figliolo, e dopo che lo avrà scoperto avrà acquisito nuovi pensieri, nuovi ricordi, il segreto sta nel crearne di recenti. O sbaglio?”

concluse rivolgendosi sempre a Jean.


Questo sembrò per un istante guardarlo quasi infastidito, poi recuperò quel suo sorriso fastidioso.

Si è vero.”

ammise, e continuò:

Effettivamente c'è questa possibilità, se tu farai in modo di ricostruire come se non fosse mai accaduto nulla, la parte di memoria da me sottratta sarà riempita, diciamo così, da dei nuovi pensieri che quindi andranno completamente a sostituire quelli cancellati e il pericolo sarà superato.

Rimane comunque il fatto che sarebbe un 'operazione estremamente complicata, insomma c'è un rischio non indifferente.”


Edward aveva recuperato la calma, ma non disse nulla, guardava Carlisle che probabilmente lo incoraggiava a non agitarsi.


Tu come hai fatto a capire ciò che stava accadendo? Sei rimasto qui a Forks per tutto il tempo?”

chiese poi Alice che si sentiva stranamente confusa.


No, non ero da queste parti, ma per me è semplice sapere. Assorbendo i ricordi di conseguenza gli acquisisco io, per cui riesco benissimo a rendermi conto quando questi cominciano a non essere più nella mia testa e mi abbandonano per ritornare ''in quella d'origine'”

Rispose ridendo di quella sua risposta, sempre pacato e cominciando ad alzarsi dalla poltrona.


E' straordinario...”

sussurrò fra se Alice, stupita da un tale potere.


Lo so.”

Rispose con un ghigno sul viso, fiero di quella capacità, avviandosi verso l'uscita.

Si fermò prima di aprire la porta rivolgendosi nuovamente ad Edward.

Dimenticavo. La febbre è un segnale chiaro che sta ricordando qualcosa. Fortunatamente le è durata poco, ma sta attento la prossima volta potrebbe non essere così fortunata.”

Si udì una risatina poi uscì rapidamente inoltrandosi nel bosco.


Edward si lasciò scappare un rumoroso ringhio, se i suoi familiari non fossero intervenuti lo avrebbe inseguito senza pensarci due volte.


Maledizione!”

esclamò slegandosi dalla presa ferrea di Emmett e Jasper.


Coraggio Eddi, vedrai che andrà bene.”

cercò di incoraggiarlo Alice avvicinandosi a lui.


Io non posso, NON VOGLIO lasciarla andare di nuovo..”

il suo tono era pieno di disperazione. Alice lo abbracciò e tutti gli altri gli si avvicinarono in segno di conforto.


Noi siamo con te figliolo, avrai tutto l'aiuto possibile.”

Lo incoraggiò Esme, Carlisle annuì in segno di conferma.




Non vedo l'ora che arrivi domani.”

Bella ancora non dormiva era affacciata alla finestra serena, inconsapevole del pericolo che incombeva su di lei.





Ma ciao! Ecco qua il nono capitolo! Allora nonostante ci abbia messo un po' a scriverlo, credo mi sia venuto abbastanza bene. Ho cercato di scrivere più chiaro possibile sperando di esserci riuscita!

Finalmente è stata svelata la misteriosa ombra, cioè il misterioso nomade, speriamo che non vi abbia deluso come personaggio, anche se è ancora tutto da scoprire...

Non era semplice da spiegare il potere di Jean Paul, è difficile estrapolare le cose dalla testa e riportarle sulle carta accidenti... non so ditemi voi, e ovviamente se non vi è chiaro domandate pure!



RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Pacci! Spero ti sia piaciuto anche questo!

*Grazie samy88! Quanti complimenti, mi fai commuovere, ti ringrazio tanto! Spero tanto ti piacerà anche questo capitolo!

*Grazie Bellas! Eccoti la spiegazione, be ancora mancano dei dettagli ma li spiegherò più avanti non temere, comunque in parte ho svelato! Io adoro le scene romantiche e scriverle mi piace da morire! Ti ringrazio tanto spero ti sia piaciuto anche questo, un po' di romanticismo c'è, anche se nel prossimo ce ne sarà un tantino di più.. hihihi basta ho detto troppo!

*Grazie civia93! Come sono felice che tu abbia trovato l'ottavo stupendo, grazie! L'ultima frase in realtà non era prevista, ma mentre scrivevo ho pensato ci stesse bene un po' di mistero, sono felice sia piaciuta! Spero di cuore che troverai bello anche questo!

*Grazie mery123! Ahahah! Bene mi fa piacere siate così felici che Mike si sia tolto dalle scatole!

Comunque come hai potuto leggere non era nessuno dei nemici abituali, mi sembrava giusto aggiungere qualcuno di nuovo... Spero ti sia piaciuto anche questo!

*Grazie Giuliii! Purtroppo ancora non possono tornare alla normalità, o meglio per far si che accada il nostro Edward dovrà stare molto attento.. Comunque spero tanto ti sia piaciuto!

*Grazie Confusina _94! Esatto hai proprio indovinato! Finalmente questo nomade è uscito allo scoperto! Spero tu abbia trovato bello anche questo!

*Grazie barbyemarco! Come hai letto non è uno dei volturi, fortunatamente! Hehe! Spero ti sia piaciuto!

*Grazie Nessie93! Effettivamente si, poveri i nostri piccioncini, riusciranno mai a stare in pace?

Ahahah! Spero tanto ti sia piaciuto anche questo capitolo!


Ringrazio poi tutti voi che leggete, spero continuerete a farlo!

Bacioni!

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Capitolo 10
*** Chiarimenti ***


10: Chiarimenti



Ci misi un po' quella notte per addormentarmi, ma quando ci riuscii dormii profondamente e non mi svegliai fino a quando non suonò la sveglia. Era da molto tempo che non dormivo così bene,

certo forse la stanchezza e la debolezza causatemi dalla febbre aveva contribuito, ma non era solo quello, per la prima volta dopo tanto mi sentivo serena.


Sollevai le braccia ancora sdraiata, stiracchiandomi rumorosamente, notavo solo ora una leggera luce fastidiosa filtrare dalla finestra, luce che raramente si poteva vedere a Forks.

Corsi ad affacciarmi, spostai la tenda e si dimostrò molto più che leggera, il sole era alto in cielo, non c'era l'ombra di una nuvola, solo una leggera brezza piacevole tipica della primavera inoltrata.


Che bella giornata!”

Esclamai allegra. Io adoravo il caldo, se non fossi stata così affezionata al mio paese sicuramente sarei stata bene a vivere con mia madre in Florida, ma ormai alle nuvole e alla pioggia mi ci ero abituata!


Mi portai una mano in fronte, era fresca, fortunatamente la febbre era passata. Ero preoccupata che dopo aver preso tutto quel freddo e non avendo riposato, oggi mi sarei sentita ancora peggio, invece per mia fortuna non era così!

Corsi in bagno, mi feci una doccia veloce, raccolsi i capelli in una coda di cavallo mi vestii e una volta finito mi precipitai di sotto a fare colazione, il mio stomaco reclamava dopo aver mangiato niente o quasi per tutto il giorno prima!


Charlie era già uscito, mi aveva lasciato il solito bigliettino sulla tavola.


'Buongiorno tesoro, spero oggi tu stia meglio ma se così non fosse rimani pure a casa. Ti ho preparato sul tavolo la tua tazza ed i tuoi cereali, mi raccomando mangia. Noi ci vediamo stasera. A dopo, papà.'


Sorrisi, era tenero quando era così premuroso.

Peccato che sapevo benissimo che prima di uscire era passato da camera mia a sentirmi la fronte,

per cui già sapeva che stavo meglio, d'altra parte se no che padre sarebbe!


Presi il latte dal frigorifero e mangiai due belle tazze di Corn Flakes, non appena finito lavai ciò che avevo sporcato e guardai l'ora, le otto meno venti. Era presto, ma era inutile rimanere li, ormai ero pronta, per cui decisi di uscire. Mi misi le scarpe e presi dal mobiletto in corridoio le chiavi del mio fidato pick up. Non appena uscii chiusi gli occhi e mi godetti quel magnifico profumo di caldo, facendomi carezzare il volto da quell'arietta rilassante.


Non vedevo l'ora di arrivare, avevo una voglia matta di vedere Edward, ma non appena entrai nel parcheggio della scuola mi ricordai di una questione a cui non avevo più dato importanza,

a poca distanza da dove mi trovavo c'erano Mike, Jessika e Angela.

Come dovevo comportarmi?

Dovevo andare da loro come se nulla fosse salutandoli normalmente? Oppure avrei dovuto evitarli?

Dopo tutto Angy non mi aveva fatto proprio niente...

Il panico cominciò ad impadronirsi di me.

Ancora seduta al posto di guida cominciai a guardarmi attorno in cerca di un'automobile precisa,

la bellissima volvo C30 argentata, osservai più volte tutti i parcheggi ma non la vidi.

'Forse hanno preso la macchina di Alice!'

Pensai tra me ricominciando la ricerca, ma non trovai neppure quella.

Demoralizzata scesi dal Pick up, per un po' finsi di cercare qualcosa nello zaino, non sapevo cosa fare, dove andare,e alla campana mancavano ancora quindici minuti.


Hei Bella.”

Jessika comparve alle mie spalle, alzando un braccio in segno di saluto, o forse per farmi presente che 'veniva in pace'...


Ciao Jess..”

Le risposi rinunciando alla misera messa in scena e richiudendo la cartella.


Possiamo parlare?”

continuò lei, aveva un tono insolitamente pacato.


Ehm, si certo.”

Non potevo negarle una chiacchierata, inoltre ero curiosa di sapere di che voleva parlarmi,

con la coda dell'occhio mentre ci dirigevamo alle panchine del cortile vidi Mike che ci osservava.

Che strana tutta quella situazione, pensare che fino a pochi giorni fa era tutto diverso...


Raggiungemmo una panchina e ci accomodammo sul suo schienale con i piedi poggiati sulla parte sotto.

Bella io ti devo delle scuse.”

Cominciò subito lei guardandomi negli occhi, i suoi erano già lucidi, pronti ad esplodere da un momento all'altro.


Oh Jess io...”

Cercai di intervenire, non volevo le sue scuse, le cose sarebbero andate comunque così, quell'evento mi aveva solo aiutato a comprendere maggiormente tutto quanto, e poi io non mi ero comportata meglio con loro.


No lasciami finire per piacere.

Vedi a me è sempre piaciuto Mike, fin dalla prima media. Come sai eravamo in classe insieme, ma non sono mai riuscita a dichiararmi e lui usciva con altre. Arrivati alle superiori mi ero finalmente fatta coraggio, ma si innamorò di te dalla prima volta che ti vide, e da quel momento non parlò più d'altro, allora ci rinunciai convincendomi che non potevo continuare così e decisi di riversare le mie attenzioni su qualcun altro, in verità qualsiasi altro carino vedessi...”

Affermò con un timido sorriso.

Poi si mise assieme a te, nel frattempo ci eravamo conosciute e tu eri diventata una mia grande amica, quindi ho rimosso tutto ciò che avevo provato per lui, almeno fino all'altra sera..

Io-io non so perché l'ho fatto, non volevo che voi vi lasciaste io l'ho visto così giù e...”


Jessika.”

La interruppi mettendogli una mano sul braccio per rassicurarla, le lacrime le rigavano le guance,

era una sofferenza vederla così.

Io non ce l'ho affatto con te.”

Affermai in maniera più convincente possibile.


Dici davvero?”

mi chiese lei con voce strozzata.


Io annuì.

Non è stato per te, ma solo per me Jess. Io.. non ero più innamorata di Mike, anzi se devo essere sincera ho idea di non esserlo mai stata veramente, voglio un gran bene a quel pasticcione, ma...

nulla di più. Per cui se tu lo ami, se tu provi quel qualcosa che io invece non ho mai provato è giusto che lo esprima, è giusto che lui lo sappia, che sia amato davvero da una persona speciale.”

La guardai con un sorriso, anche io sentivo un nodo in gola, ma dovevo, volevo resistere, non era certo il caso.


Jessika mi guardava perplessa, sicuramente non si aspettava di sentire tali parole.

Con una mano si asciugò le lacrime.

Grazie.”

Esclamò portandomi le braccia al collo, facendomi sbilanciare e rischiammo di cadere entrambe a terra.

Non accadde fortunatamente, e ricambiai volentieri l'abbraccio.

Quindi amiche come prima?”

Domandò allontanandosi, questa volta con più attenzione, e porgendomi una mano.


Amiche come prima!”

Le confermai io stringendogliela, dopo di che scoppiammo a ridere sollevate.

Poco dopo suonò la campanella ed entrammo, salutandoci raggiungemmo le nostre aule.


Inglese, ovviamente di fianco a Mike.


Ciao.”

Mi salutò lui facendomi un lieve cenno con la mano.


Ciao.”

risposi facendo lo stesso mentre mi sedevo.


Quindi tu e Jess avete parlato?”

continuò giocherellando con la matita.


Già, è... tutto a posto ora.”

In verità non avevo molta voglia di parlare con lui, ma c'era una cosa che volevo sapere.

Ehm, tu e lei, state..”


Insieme?”

mi anticipò lui vedendomi esitante, poi scosse il capo.

Le ho chiesto di perdonarmi per il mio comportamento dell'altra sera, ma ora ho bisogno di un po' di tempo, se mi mettessi con lei subito farei un errore, perché sono ancora innamorato di un'altra.”

Mi fissò negli occhi pronunciando quest'ultima frase. Non era mai stato così diretto prima d'ora, e istintivamente arrossì. Mi girai per non farglielo notare.


E tu, invece? Stai con ...”


No, cioè, forse... non lo so.”

Già era proprio così, non ne avevo idea.


Bella.”

riprese lui di nuovo fissandomi con decisione.

Voglio che tu sappia che se quello ti farà star male, io ci sarò sempre.”

Non feci in tempo a rispondere, e in realtà non avrei saputo cosa dire...

Il professore entrò in classe risparmiandomi tale imbarazzo, aprii il libro e seguii la lezione.


Fu una giornata... diversa. A pranzo ci comportammo tutti normalmente, ridevamo, scherzavamo e parlavamo del più e del meno. Nonostante la forzatura fosse evidente continuammo così per tutto il tempo. Quando finalmente le lezioni terminarono salutai tutti e raggiunto il pick up tirai un sospiro di sollievo. Mi sentivo già stressata al solo pensiero di un'altra giornata come quella!


Inoltre ero triste perché ne Edward ne nessun altro della sua famiglia erano venuti a scuola, probabilmente come spesso accadeva in queste giornate di sole erano andati a campeggiare con il dottor Cullen e Esme, ma speravo che dopo ciò accaduto tra noi, anche lui non vedesse l'ora di vedermi e che quindi avrebbe rinunciato alla gita e sarebbe venuto.


Chissà forse dopo tutto mi stavo solo illudendo, a ripensarci non avevamo definito nulla, in fondo

a malapena ci conoscevamo...

Presa dai miei pensieri senza nemmeno rendermene conto ero di fronte a casa.

Per tutto il pomeriggio rimasi in attesa di una telefonata e ogni volta che il telefono squillava il cuore sussultava nella speranza che fosse lui, ma non accadde mai.

Alla fine andai a letto più demoralizzata che mai,e questa volta nervosa al pensiero del giorno seguente, l'euforia era passata.



La mattina dopo feci più fatica a svegliarmi, sarei volentieri rimasta a letto. Dalla finestra questa volta non filtrava nessuna luce, nemmeno minima, il brutto tempo aveva fatto ritorno.

Bentornato.”

sussurrai tra me alzandomi. La pioggia era davvero triste ma sembrava rispecchiare completamente il mio umore. Mi preparai e scesi a far colazione, al contrario del giorno prima non finii nemmeno una tazza di cereali e aspettai fino all'ultimo per uscire, misi le scarpe, presi le chiavi della mia fidata automobile e uscii. Non appena fuori spalancai la bocca dalla sorpresa lasciandole cadere a terra.


Buongiorno signorina. Posso darle un passaggio?”

Edward era li, poggiato alla fiancata della sua volvo, bello più che mai. Indossava una magliettina aderente color verde militare ed un paio di pantaloni neri. Probabilmente qualsiasi cosa mettesse

gli stava a pennello... che invidia.

Improvvisamente ricordai di non aver fatto minimamente attenzione al mio di abbigliamento!

Avevo preso delle cose a caso, senza nemmeno vedere se stavano bene assieme, mi ero messa un maglietta nera con disegno nel mezzo e un paio di jeans chiari semplicissimi...

Be, diciamo che poteva anche andarmi peggio conoscendomi...


Edward... che ci fai qui?”

Mi decisi poi a rispondere.


Scusa se ti do fastidio me ne vado...”

disse facendo per aprire la portiera.


No, no, non mi dai fastidio affatto! Anzi al contrario!”

Urlai allungando un braccio per fermarlo. Non volevo andasse via, il solo vederlo mi faceva star meglio.


Si mise a ridere, allora mi resi conto che mi stava solo prendendo in giro.


Uffa! Che antipatico!”

Esclamai imbronciandomi e voltando lo sguardo. In un attimo senza che potessi rendermene conto era li, a pochi passi da me, questa vicinanza improvvisa mi fece arrossire. Avvicinò il suo viso al mio, quando fu a pochi centimetri mi disse:

Quest'oggi mi farò perdonare per la mancanza di ieri, ti porterò in posto speciale...”

sussurrò tali parole e il mio cuore rispose cominciando a battere sempre più forte.

Andiamo?”

Mi domandò poi offrendomi una mano.

Un ragazzo meraviglioso mi offriva di passare una giornata assieme in un posto scelto

unicamente da lui per me..

Come potevo dirgli di no? Chi mai avrebbe fatto una cosa talmente stupida?

Sarei dovuta tornare prima di Charlie, altrimenti mi avrebbe ucciso, ma che diamine, un po' di rischio nella vita ci vuole!

Gliela strinsi forte e mi mostrò quel suo fantastico sorriso sghembo che ogni volta mi faceva sciogliere.


Non avevo dubbi, sarei andata in capo al mondo con questo ragazzo.


Come sempre mi aprì la portiera e mi invitò a prendere posto, poi si sporse per allacciarmi con cura le cinture, in men che non si dica fu al posto di guida, inserì la chiave nel quadro, posò una mano sul cambio, poi si voltò verso di me con una espressione enigmatica:

Reggiti forte!”








Ciao a tutti! Ecco a voi il decimo capitolo!

Prima di tutto inizio con lo scusarmi perché avevo promesso sarebbe stato romantico, perdonatemi! ma all'ultimo mi è tornato in mente che prima dovevo chiarire appunto alcune cose, come tra Bella e Jessika, ma nel prossimo il romanticismo è assicurato!

Spero comunque vi sia piaciuto!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Giuliii! Si in effetti non deve essere una cosa piacevole, e anche io farei di tutto per ricordare, comunque tranquilla, tutto deve ancora succedere!

*Grazie Bellas! Spero tanto ti sia piaciuto questo capitolo nonostante io non abbia inserito le scene romantiche promesse.. mi spiace!

*Grazie Nessie93! Esatto, avevi proprio indovinato, la febbre di Bella era dovuta al suo potere..ora è tutto nelle mani di Edward! Spero tanto ti sia piaciuto questo capitolo e scusa per l'attesa!

*Grazie barbyemarco! Qualcosa in testa ce l'ha il nostro 'amico' nomade, poi lo scopriremo... Povera Bella, comunque si, in effetti mal che vada diventerebbe una bella vampira! Hihihi! Grazie, spero ti piaccia anche questo!

*Grazie Mapi! Mi fa piacere che apprezzi la mia fantasia e che invece non la consideri malata! Ahahah! Comunque ti posso dire che a me piacciono le storie che finiscono bene.. per cui... hihi! Grazie, spero ti sia piaciuto anche questo!

*Grazie civia93! Be le nostri menti ragionano in maniera simile per cui non avevo dubbi, ahahah! Spero ti piaccia anche questo, e ti ringrazio per avermi recensito nonostante dovessi andar via! Grazie!!

*Grazie Cullenuzza! Mi fa piacere che la mia storia ti piaccia, spero sia stato lo stesso per questo capitolo, e non temere Mike ormai è passato, almeno per Bella..!

*Grazie Confusina_ 94! Ma figurati, anzi grazie per avermi recensito, mi fa sempre piacere! Spero ti sia piaciuto anche questo!



Ringrazio poi tutti voi che leggete la mia ff, spero continuerete a farlo!

Tra l'altro ho un'altra idea che mi gironzola per la testa ultimamente, poi ve la esporrò così mi dite che ne pensate!

Grazie a tutti!

Bacioni!

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Capitolo 11
*** ... Io e Te ... ***


Ciao a tutti! Ed eccovi l'undicesimo capitolo, come promesso dedicato ai nostri piccioncini! Non so quanto mi sia venuto bene a dire il vero, i continui starnuti non aiutano, hehe, però mi sono impegnata, per cui spero di cuore che possa piacervi!

Buona Lettura!




11: … Io e te …



A tutta velocità si diresse verso casa sua, dalla parte opposta alla scuola.

Ero non poco intimorita da quella guida spericolata, con una mano mi tenevo all'apposita maniglia mentre con l'altra stringevo forte il sedile, guardando fisso davanti a me.


Edward non aveva indosso nemmeno la cintura di sicurezza non sembrava neanche fare attenzione

a ciò che faceva, seguiva la strada istintivamente con gesti spontanei, tenendo il volante con una sola mano.

Dopo qualche minuto mi resi conto che non c'era nulla da temere, nonostante la velocità alla quale stavamo viaggiando mi sentivo al sicuro, e pian piano cominciai a rilassarmi lasciando entrambe le prese.


Tu guidi sempre così?”

Domandai già sospettando della risposta.

Lui non rispose si limitò a sorridere beffardamente, capii al volo che era una conferma.


Cominciai a pensare a dove potesse portarmi, ero curiosa e un po' agitata.

Che stessimo andando a casa sua?... Magari non c'è nessuno ora, saremmo soli...

Ma a che diamine mi metto a pensare! Scossi la testa per scacciarmi quei pensieri di dosso.

Edward mi guardò interrogativo a quel mio movimento e lo vidi sbuffare infastidito,

anche se non ne capii la motivazione.


In quel momento mi accorsi che ci stavamo inoltrando in quella piccola strada sterrata, contornata da maestosi alberi che la rendevo quasi invisibile. Che avessi indovinato?


Ci fermammo, come previsto parcheggiò di fronte all'enorme casa bianca antica.

Rimasi con gli occhi spalancati, il cuore cominciò a battermi forte senza spiegazione.

D'un tratto la mia portiera si aprì, mi girai di scatto verso il posto del guidatore, ma Edward non c'era più. Come era possibile? Fino a pochi secondi prima era li, proprio accanto a me, non lo avevo sentito scendere... Sentii una fitta alla testa che mi fece stringere forte gli occhi. Fu fulminea ma intensa.


Bella che ti succede?

Domandò lui preoccupato sporgendosi verso di me.


Non è niente, tranquillo!”

affermai rialzando il capo, ed era li a pochi centimetri da me, i nostri nasi quasi si sfioravano da quanto eravamo vicini. Sentii le mie guance arrossire violentemente e le mie labbra prendere fuoco per la voglia di baciarlo che avevano.

Non mi sarei mai abituata a quelle bellezza smisurata.


Lentamente si allontanò, e per un momento lo vidi accigliarsi pensieroso, poi ritornò quell'espressione dolce e apprensiva. Si diresse verso il bagagliaio dell'auto e ne estrasse uno zaino non molto grande, dopo di che si riavvicinò a me.

Vieni, andiamo.”

Mi disse porgendomi nuovamente la mano invitandomi ad uscire, cosa che non mi feci ripetere due volte. Era gelida e dura, ma comunque la più accogliente che avessi mai stretto.


Ci incamminammo, mi diressi verso la porta ma mi sentii tirare il braccio, allora mi voltai.


Dove stai andando?”

Mi chiese Edward rivolgendomi un meraviglioso sorriso.


Ehm, io pensavo che...”

Non finii la frase, il mio sguardo involontariamente si diresse verso la casa, e lui capì al volo.


Scoppiò a ridere.

Be, non sarebbe poi un posto tanto speciale, non trovi?”

Mi disse poi strizzandomi l'occhio, e provocandomi un'altra ondata di rossore.

Da questa parte.”

Continuò poi facendomi un cenno con la testa e tirandomi delicatamente verso una stradina che si apriva timida nel profondo del bosco.

Rimasi un po' sbigottita, non era proprio ciò che mi aspettavo, anzi in verità era tutto un po' inquietante...


Poi non osavo pensare alle figuracce che avrei fatto, conoscendomi, goffa e sbadata come ero, sarei caduta almeno una decina di volte, inoltrarmi li dentro sarebbe stato un suicidio per me!

Ero paralizzata, non mi mossi dal mio posto.


Che ti prende?”

Mi chiese Edward vedendomi esitante.


Non sapevo che rispondere, mi vergognavo ad ammettere il mio 'handicap', ma non mi sembrava giusto inventarmi delle scuse, così optai comunque per la verità.

Ecco, vedi, il fatto è che io,sono un tantino instabile nei... movimenti..”

Era difficile spiegargli senza passare per imbranata.


Lo vidi sorridere, ma non per prendermi in giro, bensì un sorriso rassicurante e comprensivo.

Prometto che non ti lascerò cadere. Ti fidi di me Bella?”


Ti fidi di me? Ti fidi di me...

continuavo a ripetermi questa splendida frase in testa., mi sembrava quasi di essere finita in un film,

in una favola.

Se mi fidavo di lui... Come avrei potuto non farlo?

Non gli risposi, ma gli feci chiaramente capire qual'era la mia risposta stringedogli ulteriormente la mano e facendo un passo verso di lui.

Sul suo volto apparve un'espressione sorpresa che si trasformò ben presto in felicità, lo potei leggere chiaramente.

Sentii aumentare la presa anche da parte sua, poi ci incamminammo, di nuovo.


La stradina non era messa così male, certo le radici sporgenti per me erano da evitare e lo stesso valeva per il fango, ma per il resto con un po' di attenzione non avrebbe dovuto darmi problemi.

Il folto degli alberi impediva alla leggere pioggia di filtrare su quel sentiero, solo ogni tanto qualche goccia mi cadeva sulla testa.


Non sapevo dove mi stesse portando, e nonostante glielo avessi domandato più volte non avevo avuto risposta, ad esclusione di un sorrisetto enigmatico.

Comunque non mi aveva mai lasciato la mano, e quelle due o tre volte che avevo rischiato di inciampare o di scivolare, senza il minimo sforzo e soprattutto senza mettersi a ridere, mi aveva trattenuta in piedi.


Camminavamo ormai da quasi venti minuti, quando Edward si bloccò di fronte a me e io, intenta ad osservare per terra, mi ritrovai a sbattere contro la sua schiena e con mia grande sorpresa mi feci anche male... Possibile che avesse dei muscoli così possenti?...

'Accidenti..' pensai tra me, e per un attimo mi vennero alla mente pensieri riguardanti il suo petto nudo, senza maglietta, così statuario e perfetto...

Ancora una volta mi ritrovai ad arrossire e con il battito accelerato. Gli scacciai dalla testa, mi sentivo tanto pervertita, quando stavo assieme a Mike non avevo mai provato un desiderio così profondo di vederlo.. 'diversamente' …


Siamo arrivati.”

Affermò lui risvegliandomi da quelle assurdità.

Davanti a noi riuscivo a vedere sono del fogliame, ma non appena lui lo spostò creando un varco per passare oltre dovetti portarmi una mano davanti alla bocca per coprire l'immensa sorpresa.


Allora.. Ti piace?”

Mi domandò lui, vedendomi ferma immobile senza dire una parola.


Era un luogo splendido.

Un fiume scorreva a non molta distanza da noi, disperdendo nell'aria il suo fruscio delicato, il lato della riva nel quale noi ci trovavamo era totalmente coperto da un maestoso albero, forse una quercia, che faceva da tetto ad uno spiazzo di verde erba e fiori colorati.


Se, se mi piace? E' stupendo...”

risposi quasi in un sussurro dirigendomi verso quel prato così.. vivo.

Mi abbassai e con una mano cominciai a sfiorare i fili d'erba e i fiorellini tra di essi, avvicinai il naso per sentirne il profumo che si mischiava con quello dell'umidità creata dalla pioggia,

un profumo buonissimo.


Aspetta.”

Esclamò lui prima che potessi sedermi a terra.

Ti sporcheresti i jeans.”

E così dicendo aprì quello zaino che si era portato dietro fino ad ora e ne tirò fuori un telo piegato accuratamente, poi aprendolo lo distese sul terreno.

Prego, si accomodi signorina.”

Mi incitò con voce suadente, facendomi un gesto con il braccio.

Obbedì senta ribattere, le gambe mi facevano un po' male,e avevo proprio voglia di riposarmi,

con lui al mio fianco naturalmente.


Infatti subito dopo con movimento rapido si accomodò vicino a me.

Va tutto bene?”

Era così tenero e premuroso.


Si, va tutto... benissimo.”

Benissimo era anche riduttivo, stavo meravigliosamente.


Si sdraiò, portandosi le mani dietro la nuca come poggia testa e chiuse per un attimo gli occhi,

godendosi quell'atmosfera così quieta e rilassante.


Nonostante mi avesse portato in un luogo davvero fantastico, non c'era certo paragone con lui.

Edward. Rappresenta tutto ciò che una donna può desiderare. E' bello da mozzare il fiato, dire che è perfetto e un eufemismo, è dolce, premuroso, gentile, ironico...

Forse conoscendolo meglio qualche difetto lo avrei anche trovato, ma credo che comunque avrei dovuto scavare in profondità.


Improvvisamente riaprì quelle due meravigliose fessure color dell'oro, rivolgendole a me.

Accorgendomi della figuraccia fatta, voltai immediatamente il viso, nuovamente porpora dall'imbarazzo. Mi aspettavo dicesse qualcosa per prendermi in giro, ma non sentendo nulla mi rivoltai e lo trovai seduto ancora più vicino, il suo volto a pochi centimetri dal mio, il suo fiato freddo e fruttato

a contatto con le mie labbra, il suo profumo inebriante mi invadeva il respiro, divenendo in quel momento l'aria per me vitale, i nostri sguardi incatenati l'uno dentro l'altro.

Forse avrei dovuto scansarmi, avrei dovuto voltare il viso, ma non ce la feci, o meglio,

non volevo farcela.


Le mie labbra richiedevano le sue, i miei occhi richiedevano i suoi, il mio corpo pretendeva un contatto. Non avevo il coraggio di accontentarlo però, avevo paura di fare una stupidaggine, di sbagliare, di fare un errore a cui poi non avrei potuto rimediare.


Edward stesso mi fece capire che non sarebbe stato così.


Lentamente sollevò un braccio e portò la sua mano affusolata verso di me, carezzandomi dapprima una guancia teneramente,e facendo poi lo stesso con l'altra.


Il mio viso era avvolto dal freddo calore delle sue possenti mani, mi sentivo bruciare dentro,

probabilmente sarei svenuta da un momento all'altro, ma non mi importava, ero li vicino a lui, solo questo era importante.


Spontaneamente mi trascinai leggermente ancora più verso Edward, che

rimase fermo immobile, accogliendo la mia ulteriore vicinanza.


Le nostre bocche ormai si sfioravano, il mio respiro si fece più intenso e affannoso. Desideravo baciarlo come mai mi era accaduto prima, come mai avevo voluto baciare.


Piegò leggermente il capo da una parte e percorse quella minima distanza rimasta tra noi.

Chiusi gli occhi...

Le nostre labbra erano ora l'una contro l'altra.


Quel contatto però durò un istante, lentamente gli riaprii e vidi che lui stava facendo lo stesso.

Non ci muovemmo di un millimetro.


Spostò la sua mano tra i mie capelli mentre l'altra la lasciò delicata sulla guancia,

poi l'incanto ricominciò.


Di nuovo le sue labbra sulle mie, e questa volta senza alcun distacco.

Ci baciammo appassionatamente. Sentivo la sua mano muoversi esperta tra i miei capelli e l'altra scivolare timidamente sul collo, carezzandolo dapprima piano poi con sempre più foga, fino a quando improvvisamente con decisione si allontanò.


Respirava affannosamente e mi guardava come incredulo.

Non capivo. Forse non li era piaciuto?...


Ehm, scusa...”

dissi istintivamente trovandomi di fronte a tale reazione.


Spalancò gli occhi come sorpresi, poi abbassò il capo.

Non mi devi nessuna scusa. Sono io che dovrei scusarmi Bella.”

Affermò con tono colpevole.


Rimanemmo in silenzio e lontani per qualche minuto, che a me parvero un'eternità.

In quel poco tempo pensai di tutto. Da che si fosse reso conto del fatto che non gli piacessi, a che non mi ritenesse alla sua altezza...

Poi queste paranoie furono interrotte da un rumore delicato proveniente dall'altra riva. Mi girai.


Oh, quanto è carino!”

Esclamai a bassa voce vedendo un cerbiatto abbeverarsi. Mi alzai lentamente e a passi felpati mi diressi di più verso l'acqua, non avevo possibilità di arrivare all'altra sfonda, non vedevo nessun ponticello o qualcosa di simile, per cui mi accontentai di guardarlo da li.


Vedendo il fiume così da vicino mi accorsi di quanto il livello fosse alto, probabilmente dovuto alla tanta pioggia, e anche di quanto la corrente fosse forte.


Poi accadde tutto rapidissimamente.

Complice la mia goffaggine inciampai su un sasso incastonato nel terreno, perdendo l'equilibrio e rischiando quindi di caderci dentro.

Strinsi gli occhi e mi preparai ad urlare spaventata, ma non ne ebbi il tempo. In men che non si dica mi ritrovai tra le braccia di Edward nuovamente sul telo.


Lo guardai con occhi sgranati. Ma come aveva fatto?


Ora è scappato...”

affermò lui improvvisamente riferendosi al cerbiatto, interrompendo i miei pensieri.


G-già... che stupida.”

risposi abbassando la testa. Quella nuova vicinanza mi imbarazzava, inoltre mi sentivo non poco confusa.


Accorgendosi di ciò mi ripose sulla coperta con cura, come se avesse tra le mani un delicato vaso di cristallo, dopo di che si sedette al mio fianco, mantenendo un certo distacco.


Io continuavo a non capire. Lui non mi era accanto, era più lontano.

Edward ma..”

Mi interruppe.


Bella...”

cominciò. Aveva un'espressione seria, triste.


'Oh no, vuole dirmi ciò pensavo non è vero? Vuole dirmi che non intende più vedermi!'

Pensai tra me dimenticando tutto il resto, il panico mi invase, non volevo ascoltarlo, non volevo finisse tutto e forse era stata proprio quella mia stupida azione a farlo giungere a tale decisione.


Mi dispiace! Prometto che mi impegnerò di più per essere alla tua altezza!”

Affermai allora anticipandolo piena di vergogna.


Mi guardò allibito senza capire, poi sorrise.

Bella, tu sei... Perfetta, non devi cambiare neanche di una virgola, io ti voglio così come sei.”

Disse prendendomi la mano e baciandola dolcemente.


Ecco il cuore rispondere sussultando a quel semplice contatto e la mia pelle imporporarsi.

Non potevo credere a ciò avevo sentito, mi riteneva perfetta? A me?


Bella..”

continuò poi senza lasciare la delicata stretta.

Io desidero stare con te con tutto me stesso, ma voglio essere certo che tu lo voglia realmente.”

Dicendo ciò mi fissò negli occhi, speranzoso.


Non riuscii ad impedirlo, le lacrime cominciarono a rigarmi le guance, una per volta.

Io- io, voglio stare con te Edward, lo voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo!”

Esclamai con voce spezzata dai singhiozzi.

Lui mi mostrò quel suo sorriso sghembo che tanto mi piaceva, poi si avvicinò e mi baciò le lacrime

ferme sul mio viso.


E così sarà.”

Affermò poi deciso.


Un'affermazione rivolta anche a se stesso.



Tornammo indietro che era l'ora di pranzo, non rimanemmo molto, Edward doveva andar via coi suoi fratelli, ma mi promise che ci saremmo visti l'indomani.

Raggiungemmo la macchina e in men che non si dica ci ritrovammo davanti a casa mia, per tutto il tempo mi aveva tenuto la mano e io non avevo avuto il coraggio di rivolgergli la parola.

Come di consueto mi aprì la portiera e mi aiutò ad uscire, poi mi accompagnò alla porta.


Allora a domani.”


Già. A domani.”

Mi diede un bacio dolce in fronte, poi quando non era più possibile mantenerla lasciammo la presa e si diresse verso la volvo, ma prima che potesse entrarvi lo fermai.

Edward.”

Lo chiamai. Si voltò immediatamente, le labbra piegate in un sorriso.

Il mio tono però era serio, c'era qualcosa che non mi convinceva, Edward aveva qualcosa,

qualcosa di diverso, volevo sapere cosa fosse, volevo sapere che cos'era capitato poco prima al fiume.


Stavo per domandarglielo, quando all'improvviso si girò di scatto verso la strada accigliandosi, come rabbioso.

Scusa Bella, ora devo andare. A domani.”

Senza lasciarmi il tempo di rispondere salì in auto e mise in moto, sfrecciando veloce fuori dal vialetto.


Qualche secondo dopo un'altra auto comparve. Era quella di Billy Black, amico fidato di famiglia,

guidata da Jacob, suo figlio.





RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Little _ Princess _In _A _LoveStory! Sono molto felice che la mia storia ti piaccia, e spero tanto ti sia piaciuto anche questo capitolo!

*Grazie Confusina_94! Non sai quanto io sia contenta che la mia ff ti piaccia, e spero questo capitolo ti sia piaciuto come gli altri!

*Grazie SweetCherry! Grazie davvero! Ovviamente spero ti sia piaciuto anche questo, la nostra coppietta ha passato un po' di tempo assieme finalmente!

*Grazie Bellas! Sono felice che il decimo ti sia piaciuto, ed ora spero sia lo stesso per questo, e spero ti farà sognare!

*Grazie Nessie93! No dai, non dovrebbe avere altre crisi, di problemi ne ha altri ora! Comunque eccoti un po' di romanticismo, spero di averlo fatto bene e che ti sia piaciuto!


Ringrazio poi tutti voi che leggete, spero di cuore continuerete a farlo!

Bacioni!

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Capitolo 12
*** Tra Verità e Leggenda ***


Un saluto a tutti!

Allora prima di lasciarvi al dodicesimo capitolo, volevo scusarmi con tutti voi che leggete la mia ff! Giustamente Bibina_88 (che ringrazio) mi ha fatto notare che effettivamente ho tralasciato di spiegare nello specifico alcuni particolari parlandone invece solo in maniera superficiale, per cui lo faccio ora sperando di riuscire a spiegarmi al meglio, come ho già detto per me spesso è difficile estrapolare le cose che ho in testa e descriverle per cui mi capita di non riuscire ad esprimerle chiaramente!

Allora premetto che questa storia non ripercorre la stessa di Twilight, bensì intende andare a 'sostituirla' (naturalmente in modo modesto, ovvio che non c'è paragone!) quindi niente di ciò scritto sul libro è accaduto in questa ff ad esclusione di quello già descritto.

Quando Edward ha preso la decisione di chiedere al nomade incontrato 'per caso' di far dimenticare determinate cose a Bella e ad altri, tra loro due ancora non era accaduto nulla di ciò invece successo in Twilight ad esclusione della scoperta di chi lui fosse realmente, di un primo bacio e della sua conseguente intenzione di farsi trasformare pur di rimanere con lui per l'eternità. Per cui lei non è mai stata con lui nella radura, non l'ha mai visto al sole, ne tanto meno gli ha visti giocare a baseball.

Ora l'obbiettivo di Edward è quello di creare insieme a lei nuovi ricordi che non vadano a ripercorrere quelli da lei dimenticati.(quindi ad esempio stessi discorsi in stessi luoghi ecc..)

In questo dodicesimo comunque qualcosa si spiega.

Ok, spero di essermi spiegata bene questa volta, ovviamente in caso contrario fatemi qualsiasi domanda, sarò più che lieta di chiarirvi qualsiasi dubbio!

Vi chiedo ancora scusa e spero questo capitolo vi piaccia!






12: Tra Verità e Leggenda



Aspettai ad entrare.

Jacob parcheggiò nel vialetto e vedendomi sorrise, io ricambiai. Si fermò e una volta sceso si precipitò ad aiutare sua padre, paralizzato. Tirò fuori la sedia a rotelle e lo aiutò a sedercisi.


Ciao Bella!”

Esclamò poi guardandomi e mostrandomi un sorriso a trentadue denti.


Ciao!”

Esclamai allo stesso modo. Quel ragazzo aveva l'innata capacità di 'contagiare' con la sua spontaneità chiunque gli fosse vicino.

Ci conoscevamo da sempre, da piccoli giocavamo sempre assieme, mentre negli ultimi anni le nostre vite avevano preso ovviamente strade e amicizie differenti, ma vederlo era sempre un piacere per me.


Bella.”

Mi salutò Billy con un'espressione insolitamente seria.


Ehm, ciao Billy.”

Risposi io sforzandomi di sorridere, sembrava quasi ce l'avesse con me, ma non aveva motivo, almeno

per quanto ne sapevo io.


Vidi Jake al suo fianco grattarsi la testa come imbarazzato, per poi alzare gli occhi al cielo.

Era una strana situazione, fortunatamente in quello stesso momento arrivò Charlie, che parcheggiò veloce la volante e si diresse immediatamente a salutare il suo amicone di vecchia data.


Billy! Puntuale come un orologio!”

Esclamò mio padre stringendogli affettuosamente la mano.


Ovviamente, ti pare che mi perderei gli spot degli sponsor?”

rispose ironico ricambiando la stretta.


Charlie rise.

Allora che aspettiamo? entriamo!”

Affermò poi guidandolo in casa.


Io rimasi indietro con Jacob che camminava a testa bassa, non intenzionato a guardarmi negli occhi.


Jake. Che ti succede? Stai male?”

Gli chiesi vedendolo così innaturale. Insomma quello non era certo lo stesso Jacob di sempre.


Non mi rispose nulla, si limitò a farmi un gesto con un dito, facendomi capire che me lo avrebbe detto dopo.

Io continuavo a non capire. Che stava succedendo?


Non appena dentro papà e Billy si piazzarono davanti alla televisione.

Tesoro perdonami ti dispiacerebbe portarci un paio di birre?”

Mi chiese poi cortese.


Sbuffai. Non mi aveva nemmeno salutato e la prima cosa che mi chiedeva era di portargli da bere??

Era proprio vero che se si parla di sport non sentono più nient'altro.


Gliele presi e con foga le poggiai sul tavolino di fianco al divano facendoli sobbalzare entrambi,

poi mi girai offesa tornando in cucina.

Alle mie spalle sentii una risatina, mi voltai, era Jake che si tratteneva appena.


Lo guardai inarcando un sopracciglio.

Be.. che c'è?”

domandai infastidita.


Niente, scusa. E' solo che.. sei troppo una forza!”

esclamò poi scoppiando in una fragorosa risata.


Ancora una volta riuscii a coinvolgermi e scoppiai anche io, seguendolo a ruota.


Ma scusa, io non sono la cameriera di nessuno! Nemmeno sapevo che mio padre sarebbe tornato a casa prima!”

Mi bloccai per un momento, e ringraziai di essere tornata così presto, altrimenti sarei finita in guai grossi!

A proposito...”

continuai poi.

Che dovevi dirmi di così 'segreto' ?”

Domandai ponendo quell'ultima parola tra le virgolette.


Anche la sua risata cessò e il suo viso tornò serio. Si voltò un attimo indietro e diede un'occhiata

in salotto. Probabilmente per accertarsi che suo padre non sentisse.

Ok. Vedi, il fatto è che papà è più che convinto di aver visto una macchina andar via mentre stavamo arrivando...”

Si interruppe guardandomi di sottecchi come in attesa di una conferma.


Be, si, in effetti è così.”

Mi voltai verso il lavandino cominciando a sistemare i piatti nell'apposito mobile sopra il lavello.

Un mio compagno mi ha dato un passaggio fino a casa.”

Continuai sempre evitando di guardarlo in faccia.


Il vecchio Pick Up ha qualche problema?”

Mi chiese lui con forzata preoccupazione.


Ehm, no, in effetti no, oggi ho semplicemente cambiato un po'.”

Mi limitai a rispondere cercando di tagliare corto, non mi andava di raccontare proprio a lui

determinate cose, e comunque non capivo dove stava il problema, insomma, qual'era il punto della questione?


Alla guida di quell'auto non c'era .. Edward Cullen, vero?”

mi domandò poi quasi sperando che non fosse così.


Per un momento rimasi zitta, non sapevo cosa rispondere, poi riflettei e mi chiesi come faceva lui a conoscere Edward, così infine optai per la verità, forse poteva portarmi delle risposte.


Veramente... si, era proprio lui.”

Ammisi e subito dopo lo sentii sospirare e prendere posto su una sedia. Mi voltai per osservarlo in viso.

Aveva la testa poggiata su una mano, con alcune dita tra i capelli che si muovevano nervosamente.


Be? Dove sta il problema?”

domandai io non vedendolo intenzionato a continuare, mostrandogli un sorrisetto forzato e timoroso nello stesso tempo.


No, non è niente, non ti devi preoccupare Bella.”

Mi rispose cercando di essere convincente e rassicurante, ma lui era proprio come la sottoscritta,

incapace di mentire a meno che obbligato.


Jake..”

Lo chiamai con tono di rimprovero, lui sbuffò.


Ma... riguarda quella leggenda dei Quileute, sai quella per i quali noi discendiamo dai lupi...”

Ah si, quella in cui si parla di antenati Licantropi che si trasformavano solo quando sentivano ci fosse del pericolo nelle loro terre.”

Affermai, anche se non molto convinta.


Si esatto, più o meno è quella. Be sai, il pericolo appunto, come lo chiami tu, per i Licantropi è

rappresentata da un'altra determinata specie...”


Cioè?”

dovetti incoraggiarlo io. Per farlo parlare dovevo estorcergli le parole di bocca!


Cioè... Dai.. Freddi.”

Affermò lui cercando di rimanere sul vago e mantenendo un tono di voce basso.


Mi accigliai pensierosa, non sapevo per quale motivo ma ero convinta di sapere già questo particolare, solo che non mi era stato detto da Jacob ma da...

Improvvisamente cominciai a sentire un'intensa fitta alla testa che mi provocò vertigini facendomi perdere momentaneamente l'equilibrio, dovetti reggermi al bordo del lavandino per non cadere.


Bella! Che hai?”

Jake mi si avvicinò subito, preoccupato, e facendomi appoggiare a lui mi aiutò a sedermi su una sedia, senza però lasciarmi.

Il dolore ora era passato, anche se sentivo ancora come un fastidioso ronzio nelle orecchie, che man mano andava a diminuire.

Aspetta chiamo tuo padre!”

Mi disse poi cercando di farmi poggiare delicatamente al tavolo prima di allontanarsi, ma io

lo fermai tirandolo per la maglietta, ora stavo meglio e l'ultima cosa che desideravo era ricevere le attenzioni opprimenti di Charlie che si manifestavano in quelle situazioni.


E' passato tranquillo Jake, lascia perdere.”

Gli dissi guardandolo con occhi imploranti per convincerlo.


Lui sospirò. “E va bene.”

disse rassegnato riprendendo posto al mio fianco.

Fino a quel momento non me ne ero resa conto ma mi stava tenendo stretta la mano tremando leggermente.

La sua presa a differenza di quella di Edward era estremamente calorosa, la sua mano grande e accogliente, solo ora mi soffermai su quanto Jacob fosse esteticamente cambiato da quando eravamo più piccoli, ora aveva il fisico di un uomo.


La sua pelle color ruggine in apparenza così liscia e levigata, un viso bellissimo e regolare con zigomi

sporgenti e il mento un po' arrotondato, che li da l'aria ancora da bambino.

Gli occhi scuri ed intensi, i suoi capelli di un nero lucido più o meno lunghi raccolti in un 'ordinata coda di cavallo e un'altezza, non indifferente, di un metro e ottantacinque circa.

Già, era proprio... diverso.


Bella?”

Mi chiamò riportandomi alla realtà.

Non appena mi accorsi dell'intensità con la quale lo stavo osservando scossi la testa per riprendermi, imbarazzata. Anche lui lo era, potevo chiaramente vedere sulle sue gote del rossore,

e non so per quale motivo ma di conseguenza arrossii anche io.


Be, comunque... dicevamo?”

cercai id interrompere quel momento di totale vergogna, mostrando un sorriso forzato.


Ehm , ecco, vediamo... Ah si dei .. Freddi!”

Esclamò lui ad alta voce, e subito lo vidi preoccupato tapparsi da solo la bocca e voltarsi veloce verso il salotto. Fortunatamente erano ancora seduti tranquilli sul divano, a bere birra e a lamentarsi se la loro squadra sbagliava.

Jake tirò un sospiro di sollievo e io mi lasciai scappare una sottile risatina che per tutta risposta

provocò da parte sua una linguaccia scherzosa.


E quindi tutto ciò che cosa ha a che fare con Edward?”

Gli chiesi ancora col sorriso sulle labbra.


Be, secondo la Leggenda..”

riprese con il suo precedente tono di voce cauto.

I Cullen appunto sono stati coloro che hanno provocato una nuova trasformazione ai tempi di mio nonno...”

Cercò di spiegarsi al meglio, se pur nel suo tono poteva scorgersi la diffidenza che provava per tale storia.


Ma scusa, i Cullen se non sbaglio, sono arrivati qui due o tre anni fa, non di più.”

Ero confusa, c'era qualcosa che mi sfuggiva ma che non riuscivo a cogliere.


O forse sono RITORNATI.”

Affermò serio accigliandosi.


Io lo guardavo con occhi sgranati, come era possibile?

Poi Jacob scoppiò a ridere divertito.

Che faccia Bella! Ma dai non ci crederai sul serio!”

Esclamò senza smettere prendendomi in giro.


Sul mio viso comparve un sorriso, certo era una leggenda in fin dei conti, ma allora perché

non mi sembrava così ridicolo?


Comunque mio padre teme per te che li stai frequentando, tutto qui.”

Concluse poi sempre sorridendo.


Dici che dirà qualcosa a Charlie?”

Gli domandai preoccupata.


Non credo in verità, è più probabile che prima o poi ne parlerà con te.”

Mi rispose tranquillo e non curante.


Tirai un sospiro di sollievo, questa volta fu Jake a ridere a quel mio gesto e la linguaccia

partii da parte mia.


Dovevo parlare al più presto con Edward.



Casa Cullen.


Quindi ora lo sa.”

Edward era seduto sul divano, in compagnia di Alice e Carlisle, tutti e tre con espressione preoccupata.


Esatto, Ed.”

Si limitò a rispondere Alice, senza alzare lo sguardo.


Figliolo doveva andare così, se lo avesse scoperto da sola come la prima volta il ricordo non sarebbe cambiato e rimanendo lo stesso in seguito sarebbe... stata male. Ora l'unica cosa che devi fare è impedire che Bella te lo dica nello stesso luogo in cui è avvenuto in precedenza, la situazione deve essere diversa.”

Cercò di rassicurarlo Carlisle in maniera razionale, come era suo solito fare.


Lo so Carlisle, ma non posso fare a meno di temere per la sua incolumità. Io sto cercando di ricostruire insieme a lei un percorso nuovo, l'ho portata in un posto dove non eravamo mai stati,

ma ho sempre paura di poter sbagliare e di far provare a lei le conseguenze.

Sono stato così stupido!”

Nella voce di Edward c'era disperazione, nel pronunciare quell'ultima frase si prese stretta la testa tra le mani.


Fratellone, vedrai che ce la farai. Ricorda che per fortuna, se così si può dire, non avete passato molto tempo assieme, in quanto tu hai preso la decisione di... farle dimenticare non appena ha scoperto la tua vera identità e ti ha detto che pur di rimanere per sempre con te avrebbe rinunciato alla...

sua vita. Per cui creare nuovi ricordi non sarà complicato, devi solo stare attento a non ripercorrere gli stessi attimi.

Quindi se ragioniamo il fatto che lei ora ci arrivi attraverso la Leggenda dei Quileute è assolutamente positivo, questo cambierà il corso degli eventi, ed è proprio ciò che deve accadere!”

Alice aveva iniziato a parlare con tono triste e un po' scoraggiato, ma assieme al suo discorso aveva poi preso anche lei una piega positiva, rendendosi conto quanto fosse vero ciò da lei appena detto.

Così si voltò verso Edward con un sorriso di soddisfazione.


E' proprio così Edward, se le cose procederanno in tale maniera, Bella presto sarà fuori pericolo.”

Concluse Carlisle sostenendo la tesi di sua figlia e riuscendo a farlo sorridere convinto.


Avete ragione, se mi arrendo ora finirò solo per sbagliare. Io ce la farò, non lascerò che le accada nulla di male.”

Affermò quindi deciso.


E noi ti aiuteremo fratellone!”

Esclamò Alice dandogli una pacca sulla spalla scherzosa.


Certamente, la tua famiglia è a tua completa disposizione.”

Concluse Carlisle sorridendogli rassicurante.


Lo so.”





E così le cose sembra si stiano sistemando. Mi dispiace mio caro Edward, ma non lascerò

che la tua umana scampi così il pericolo. Tu devi soffrire esattamente come ho sofferto io, solo allora la mia vendetta sarà compiuta.”

Purtroppo non tutti si rendono disponibili ad aiutarlo, qualcuno brama contro di lui, Jean Paul cela una verità, una verità che presto verrà allo scoperto.



RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Bibina_88! Prima di tutto mi scuso ancora con te e spero tanto ora ti sia un po' più chiaro!

Sono comunque contenta che la mia ff ti piaccia e spero di cuore continuerai a seguirla!

*Grazie Confusina_94! Anche Jacob vedo non vi sta molto simpatico! Ahahah! Spero ti sia piaciuto!

*Grazie barbyemarco! Sono contenta che ti sia piaciuto il precedente, grazie! Spero ti piaccia anche questo!

*Grazie Bellas! Meno male, mi fa piacere ti sia piaciuto il romanticismo, spero sia lo stesso per questo!

*Grazie Nessie93! Come hai potuto leggere infatti l'ha aiutata per fortuna e non poco! Sono felice il capitolo undici ti sia piaciuto e hai ragione dovrebbero essere teneri più spesso! Hihi! Spero ti piacerà anche questo dodicesimo!

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Capitolo 13
*** Non ho Paura ***


13: Non ho paura



Siamo già a metà settimana. Anche ieri, come gli ultimi giorni, è stata una giornata strana.


Prima Edward mi è venuto a prendere davanti casa e mi ha portata in un posto incantevole,

noi due soli. Ci siamo baciati con trasporto, e ho provato una sensazione unica, poi mi ha salvata da una caduta in acqua causata ovviamente dalla mia inguaribile goffaggine, infine una volta arrivata a casa ho trovato Billy e suo figlio Jacob, dal quale ho scoperto un particolare interessante riguardo i Cullen. Secondo infatti un'antica Leggenda dei Quileute questi rappresentano i Freddi, volgarmente chiamati Vampiri.

Un brivido mi percorse la schiena pensando tale parola.

Possibile fosse veramente così?


Riflettendoci molte cose avrebbero avuto una spiegazione.

Edward esattamente come Alice e sua Madre Esme, è gelido e duro come pietra al tatto,

ha una velocità e un'agilità nei movimenti straordinaria, fuori da ogni normalità, poi...

poi c'è un altro particolare che mi ha lasciata senza parole. Quando ci siamo baciati nel bosco ho poggiato per un momento la mia mano sul suo petto e non ho sentito nulla, nemmeno un piccolo battito.

Certo c'era una probabilità che mi fossi sbagliata, forse ero troppo presa dal momento e non sono riuscita a percepirlo, ma mi era comunque rimasto impresso.

Un'altra cosa mi lasciava basita. Nonostante sapessi che esisteva una possibilità concreta che i

Cullen fossero Vampiri, non provavo paura, non provavo timore nei loro confronti, e soprattutto non ero minimamente spaventata dal mio Edward.

Forse era in me che c'era qualcosa che non andava, chissà.


Comunque, qualunque fosse la verità lo avrei senz'altro scoperto l'indomani, volevo sapere, ne avevo bisogno. Mi addormentai con questi pensieri nella testa e non mi svegliai fino alla mattina.

Quella notte lo sognai di nuovo, ma questa volta lo sognai come Vampiro, un Vampiro che abbracciavo calorosamente.


Sveglia tesoro! Io sto uscendo!”


La voce di Charlie poco prima che potesse farlo la sveglia mi fece aprire gli occhi, ancora assonnati.

Mi stiracchiai portando in alto le braccia e guardai l'ora, mancavano ancora dieci minuti ma decisi di alzarmi comunque.

Sbadigliai rumorosamente strofinandomi il viso poi mi misi seduta sul letto. Certo avevo dormito, ma nonostante ciò mi sentivo stanca, forse più psicologicamente che fisicamente.

Mi ritornò alla mente il sogno fatto, il mio inconscio aveva lavorato proprio bene assieme alla mia fantasia durante la nottata. Scossi la testa per riprendermi e tornare alla realtà, ma chissà magari

quella sognata tra poco lo sarebbe stata davvero.


Aprii l'armadio e dopo aver dato un'occhiata veloce alla finestra notando il solito cielo uggioso,

optai per una magliettina di cotone con cappuccio grigia e rossa e un jeans chiaro abbastanza aderente, assieme alle All Star rosse non sarei stata male.

Mi lavai velocemente e per fare in fretta legai i capelli in una semplice coda bassa laterale, poi mi diressi di sotto a fare colazione.


Questa volta sulla tavola non c'era nessun bigliettino, solo la mia tazza con a fianco i miei cereali,

ultimamente mio padre me li preparava sempre, dovevo ringraziarlo.

Tirai fuori il latte dal frigorifero lo versai e cominciai a mangiare. Poggiato sul tavolo bello disteso c'era il giornale, in prima pagina ancora la notizia sui misteriosi omicidi avvenuti a Seattle.


'Sono passati diversi giorni e l'ondata di omicidi che ha colpito Seattle catapultandola nel puro terrore continua indisturbata. Le indagini sono ancora lontane dal scoprire il o i colpevoli, si perché ancora non si sa nemmeno da chi questi atroci delitti siano commessi. La polizia locale ha ipotizzato però che si tratti di più assassini, un gruppo per la precisione, in quanto gli elementi in comune di tutte le vittime sono realmente troppo pochi per poter avere la convinzione che si tratti di un serial killer.

Intanto il numero dei morti è salito a quindici nel giro di soli tre giorni, nelle strade di Seattle il panico si propaga sempre di più, dopo il tramonto è ormai raro vedere persone in giro e coloro che sono obbligate a farlo per lavoro e altre occupazioni hanno paura. Speriamo i nostri agenti riescano a risolvere la questione il più presto possibile, per il momento siate prudenti.'


L'articolo si concludeva con questa frase, un'altra ondata di brividi mi percorse la schiena.

Certo che il mondo stava andando proprio allo sfascio, pensare che a così pochi chilometri di distanza dal mio paese ci fosse un assassino o più assassini spietati che uccidevano chiunque gli capitasse a tiro non era certo una cosa tranquillizzante!

Quella si che era una cosa che mi spaventava...


Il mio sguardo distrattamente finii all'orologio.

Oh cavoli! E' tardissimo!”

Esclamai vedendo che erano già quasi le otto. Riposi la tazza nel lavello e misi a posto tutto il resto, veloce mi precipitai di sopra a lavarmi i denti, poi infilai le scarpe il giubbino smanicato, presi le chiavi del Pick Up ed uscii chiudendo veloce la porta alle mie spalle.


Di fretta stamani?”

Eccola, la voce più bella del mondo.

Mi girai di scatto, il cuore aveva cominciato a battere veloce a quel suono così melodico.

Edward...”

Ero sorpresa, non pensavo di trovarlo davanti a casa,inoltre la sua bellezza era così incredibile da lasciarmi senza parole ogni qualvolta lo vedessi.

Era li, di fianco alla suo Volvo, come il giorno prima, impassibile sotto la leggera pioggia che gli bagnava i capelli già spettinati, ma comunque perfetti.

Indosso aveva una semplice maglietta a maniche corte di cotone di un bianco che si mostrava trasparente al contatto con l'acqua e un paio di Jeans neri leggermente sbiaditi.

Certo ormai eravamo a primavera inoltrata, ma l'arietta timida che ci frustava il viso di tanto in tanto

era fresca, possibile che lui non sentisse il freddo?

Eccolo, un altro elemento da aggiungere alla lista, la mia convinzione saliva sempre più.


Buongiorno.”

Mi salutò mostrandomi il suo fantastico sorriso sghembo.

Posso darle un passaggio?”

Mi chiese poi aprendo la portiera del passeggero.


Oggi ci dirigiamo a scuola però... giusto signor bigione?”

Gli domandai io ironica ponendo le mie chiavi in tasca.


Se proprio insiste...”

rispose lui con il mio stesso tono.


Gli sorrisi.

D'accordo allora, per questa volta ti concederò tale onore.”

Affermai incamminandomi verso l'auto con finta presunzione.


Anche Edward sorrise scuotendo la testa, e quando arrivai al suo fianco e feci per sedermi mi fermò per un braccio, tirandomi delicatamente verso di lui, poi prendendomi completamente alla sprovvista

mi baciò, un bacio tenero che mi fece girare la testa e fermare il respiro.

Quando si staccò io rimasi esattamente nella stessa posizione, paralizzata completamente.


Ora non fai più tanto la preziosa vero?”

Mi sussurrò all'orecchio con voce suadente, mi sentii come bruciare dentro, il viso in fiamme.

Era inutile provare a batterlo, vinceva sempre lui.


In macchina tenni il broncio, sforzandomi di essere offesa per quanto accaduto poco prima,

nonostante i miei occhi esprimessero chiaramente l'opposto.

Edward continuava a ridere di quel mio atteggiamento da bambina, e ad ogni sua risata il mio cuore

rispondeva aumentando il suo battito già irregolare.


Sei proprio buffa, sai? E anche infinitamente tenera.”

Disse improvvisamente ancora con le labbra piegate in uno splendido sorriso, prendendomi una mano che fino a un minuto prima tenevo saldamente incrociata all'altra, ma non dovette sforzarsi,

mai avrei potuto resistere ad un contatto con lui, neppure se così piccolo.

Io comunque non risposi, dovevo mantenere la mia sceneggiata, ma in realtà mi sentivo non poco imbarazzata e un po' lusingata.


Parcheggiò e questa volta non fece in tempo ad aprirmi la portiera che qualcun altro lo anticipò …

Bella!”

Alice mi tirò con foga per un braccio per aiutarmi ad uscire.


A-Alice la, la cintura!”

Le dissi prima che potesse soffocarmi.


Ops.. Pardon..”

Si scusò lasciandomi.


Sempre la solita.”

Jasper sbucò alle sue spalle scompigliandole dolcemente i capelli.


Ehm, ehm. Ci penso io.”

Intervenne immediatamente Edward chiaramente infastidito.

Molto elegantemente mi offrì la sua mano e senza pensarci la strinsi.

Non appena fuori Alice mi cinse forte le braccia al collo. Per essere così esile ne aveva di forza... pensai tra me ricambiando comunque di cuore l'abbraccio.

Il profumo della loro pelle mi faceva impazzire, lo avrei respirato per sempre.


Bella, lui è mio fratello Jasper.”

Disse Edward senza lasciarmi, indicandomi un ragazzo di estrema bellezza, con occhi color dell'oro, proprio come Edward, capelli biondo miele, di costituzione magra ma non poco muscoloso.


E' un piacere fare la tua conoscenza Bella.”

Affermò facendo un lieve inchino con la testa e rimanendo a distanza.


Anche per me.”

Risposi incuriosita dal suo modo di fare, nonostante sapessi già benissimo i nomi di tutti,

la loro fama li precedeva.


Bene, bene, e io chi sono? Non mi presenti fratellino?”

Esclamò Emmett avvinghiando il collo di Edward con un braccio strofinandogli a mano chiusa i capelli.


Lui... non è essenziale conoscerlo.”

Affermò tranquillo Ed spostando senza sforzo il muscoloso braccione che lo avvolgeva,

poi tenendomi per mano si incamminò verso l'entrata, lasciandomi un po' perplessa ma divertita nello stesso tempo.


Che cosa? Hei dico io, è più che importante conoscere il sottoscritto!”

Urlò Emmett rincorrendoci.

Alle sue spalle vidi Rose, meravigliosamente bella con i suoi capelli biondi lunghi e leggermente ondulati, il suo corpo statuario da fare invidia a qualsiasi modella, il suo viso perfetto e delicato, il suo sguardo d'orato rivolto verso di me leggermente accigliato. La sua espressione non mi sembrò molto socievole, anzi provai soggezione e mi rivoltai deglutendo.


Stai bene?”

Mi chiese premuroso Edward rivolgendo il suo magnifico sguardo preoccupato verso di me, provocandomi un'altra ondata di rossore.


Abbassai il capo.

Oh, si si, tutto a posto.”

Risposi con tono pacato, certamente non potevo dirgli che ero rimasta intimorita da sua sorella...

Ah senti Edward, io... vorrei parlarti!”

Esclamai d'un tratto senza pensarci. Era mia intenzione deviare il discorso cambiando argomento, ma non appena finii di pronunciare la frase mi pentii rendendomi conto di aver attirato l'attenzione di tutti loro, che mi guardavano come sconvolti e preoccupati nello stesso tempo.


In quello stesso istante suonò la campanella.

Più tardi potrai dirmi ciò che vuoi, promesso.”

Mi disse Edward dolcemente carezzandomi i capelli e mostrandomi un favoloso sorriso.

Ricambiai appena, un po' delusa a dire il vero. Entrammo assieme, sempre mano nella mano e mi accompagnò davanti alla mia aula. Vidi i suoi occhi accigliarsi per un istante guardando alle mie spalle, mi voltai per vedere cosa lo innervosisse, e vidi Mike seduto al suo posto, ovviamente al mio fianco. Gli sfiorai teneramente il braccio sorprendendolo, poi gli rivolsi un sorriso più rassicurante che potevo, volevo fargli capire che non doveva preoccuparsi di nulla, cosa che percepì al volo sorridendomi a sua volta. Feci per entrare, ma un'altra volta mi fermò avvicinandosi e mi diede un leggero bacio in fronte.

A dopo.”

Mi sussurrò poi all'orecchio.


Alla fine entrai praticamente barcollando, tutti mi guardavano ma non ci feci caso,mi sentivo svenire, sulla faccia un sorriso da ebete che evidentemente fece innervosire il mio 'vicino di banco' che nemmeno mi salutò.


Alla fine della seconda ora Edward si era fatto trovare davanti all'aula con il sorriso sulle labbra ed eravamo andati assieme in quella di biologia, ormai era diventato il mio corso preferito, il fatto di averlo accanto a me mi rendeva serena. Certo non era facile concentrarsi sulla lezione, infatti fui richiamata più d'una volta, ma non potevo farci nulla, il suo viso era di gran lunga più interessante!


La pausa pranzo arrivò in fretta, gli sguardi di tutta la mensa rivolti a noi, curiosi, e alcuni invidiosi.

Fu in quel momento che mi resi conto di non aver calcolato

qualcosa di estremamente importante.

Il mio sguardo cadde immediatamente verso due tavoli, da una parte il solito nel quale mi sedevo coi miei amici, e dall'altra quello più bramato nell'intera scuola, il tavolo dei Cullen.

Ora stavo insieme ad Edward è vero, ma non mi sembrava giusto abbandonare così le mie amiche.




Bella, perché non ti siedi con loro, sono certo che le tue amiche ne sarebbero felici.”

Fu lui a rispondere a quel mio quesito silenzioso, il solo pensiero di allontanarmi mi faceva star male, ma forse quella era per ora la cosa più giusta...

Possibile però che a lui non importasse nulla di separarci? Probabilmente ero io che esageravo.


Annuì tristemente.

V-va bene. Allora … ci vediamo dopo..”

Mi mancava l'entusiasmo per quanto mi impegnassi ad essere convincente.

Così ci dirigemmo in due direzioni differenti, e in quel momento sentii una fitta al cuore,

mi sentivo come se lo stessi perdendo, come se il mio corpo e la mia mente volessero dirmi di non farlo andar via. Sospirai raggiungendo il posto di fianco ad Angela.


Ciao a tutti!”

Salutai genericamente, il fatto che Mike non mi avesse ancora rivolto la parola mi aveva condizionato in ciò, se li avessi salutati uno per volta ci sarebbe stato l'imbarazzante momento del 'salutarlo o no?'

per cui optai per quello più conveniente.


Bella! Finalmente torni tra i comuni mortali!”

Esclamò Angy abbracciandomi con tono ironico. Senza volere mi scappò una risatina nervosa, quella sua battuta mi aveva fatto ritornare alla mente tutte le domande per le quali volevo delle risposte.

Mi voltai automaticamente verso di lui, ma non mi stava guardando, ne rimasi più delusa di quanto dessi a vedere.


Comunque sia non abbiamo bisogno della tua carità.”

Esclamò con tono aspro Mike, senza nemmeno guardarmi svegliandomi dai miei pensieri.


Quella sua affermazione mi spiazzò, fino ad ora non mi aveva mai parlato in quel modo, si era sempre rivolto a me con gentilezza, anche quando non eravamo assieme.

Le cose allora erano proprio cambiate...


Mike!”

Jessika lo rimproverò, tirandogli uno scappellotto sulla testa.

Scusalo Bella, è solo un po' nervoso!”

Cercò di giustificarlo lei. Lui non disse nulla, continuò impassibile a mangiare.


Il clima era teso, il silenzio imbarazzante.

Avrei voluto confidare loro come andavano le cose, ma sapevo che se lo avessi fatto avrei ferito ancora di più Mike, e di conseguenza Angela e Jess non ne sarebbero state felici, per cui rinunciai,

la fame mi era passata ma cercai comunque di buttare giù qualcosa, giusto per non rimanere con le mani in mano.




Io lo rompo!”

Sbottò Edward sbattendo un pugno sul tavolo.


Dai Ed calma! Dopo tutto tu le hai rubato la ragazza, è comprensibile si comporti così.”

Cercò di calmarlo Jasper.


Sai quanto mi importa di lui! se si azzarda di nuovo a trattarla così giuro che lo ammazzo!”


Se vuoi ti aiuto!”

Esclamò Emmett esaltato e ricevendo in tutta risposta un'occhiataccia dalla sua Rosalie.


Il solo vederla vicino a lui mi fa imbestialire... Meglio che non peggiori la situazione!”

Affermò Edward per niente intenzionato a calmarsi.


Doveva andare la, lo sai bene, altrimenti ti avrebbe esposto i suoi dubbi le sue curiosità qui,

proprio come avvenuto la prima volta e non sarebbe stato un bene!”

Lo fece ragionare Alice.


Lo so, lo ho fatto solo per quello infatti.”

Disse più calmo.


Io non capisco perché abbiate tanta pena per lei, avevi fatto la scelta più giusta, non bisogna mai

tornare indietro.”

Affermò Rose con decisione e con tono aspro rivolgendosi al fratello.


Non potrai mai capire Rose.”

Si limitò a risponderle lui rivolgendole uno sguardo accigliato.

Per tutta risposta lei offesa voltò il viso dall'altra parte.


Allora la porterai a casa Ed? Hai deciso?”

Domandò Alice per cambiare argomento.


Lui annuì.

Esatto. Credo sia il luogo più adatto per farle riscoprire la verità.”


Lo penso anche io. Non preoccuparti vedrai che andrà bene.”

Alice posò una mano su quella del fratello che rifletteva preoccupato.




Ciao, tu sei Mike, non è vero?”

Mike sulla via di casa si ritrovò di fronte un ragazzo, alto, più o meno sulla ventina d'anni,

dai capelli color castano scuro lunghi fino alle spalle tenuti indietro da una fascia, e dagli occhi di un rosso scuro, leggermente accigliati.

Il mio nome è Jean Paul, potrei parlarti?”...






Ciao a tutti! Siamo arrivati al tredicesimo capitolo, perdonatemi se aggiorno solo oggi ma da pochi giorni ho preso una cagnolina, per carità molto bella e tenera ma anche sfiancante, per cui non so come sia venuto, ma spero tanto vi sia piaciuto!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Bellas! Eh già Edward non può stare mai tranquillo povero! Hihi! Spero ti sia piaciuto!

*Grazie Bibina_88! Non sai quanto sono felice di essere riuscita a spiegarmi e anche di esser riuscita in un impresa non facile a quanto mi dici! Hihi! Ti ringrazio, spero che possa esserti piaciuto anche questo!

*Grazie barbyemarco! Ahahah! Be dai se lo faccio far a pezzi subito è tutto troppo bello, no?

Hihihi! Spero ti sia piaciuto questo capitolo!

*Grazie Nessie93! Purtroppo come hai potuto leggere il nostro 'amico' nomade ha intenzione si di intromettersi... povero Edward! Spero che ti sia piaciuto!

*Grazie pacci! Ma sai che forse già lo avevo capito che jacob ti piacesse? Ahahah! Grazie!!


Ringrazio poi tutti voi che leggete sempre la mia ff, spero continuerete a farlo!

Bacioni!





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Capitolo 14
*** Ti devo Parlare. ***


14: Ti devo Parlare.



Le ore di scuola passarono in fretta, ed esattamente come all'andata Edward mi riaccompagnò.


'Forza e coraggio Bella, ora è il momento, devi esporgli i tuoi dubbi e le tue teorie, tanto se ciò che penso e sostengo si dimostra falso al limite si farà quattro risate e comunque io avrei delle spiegazioni.

Devo dirglielo!'

Cercavo di incoraggiarmi pensando tra me e me, tra poco saremmo arrivati a casa e io non ero ancora riuscita a spiccicare parola, il clima in macchina era teso ed imbarazzante, anche se lui non sembrava farci caso.


Senti Bella, ti va di venire a casa mia nel pomeriggio?”

Edward mi prese alla sprovvista facendomi tale domanda, e persi così il momento giusto.


Ehm.. Si certo, devo avvertire Charlie, ma dovrebbe andar bene.”

Ero un po' incerta, sul suo viso c'era un'espressione enigmatica che non riuscivo a decifrare.


Ottimo.”

Mi rispose semplicemente lui rivolgendomi un suo fantastico sorriso.


Un minuto dopo eravamo davanti casa mia e io avevo perso un'altra occasione da stupida,

comunque sia avrei passato il resto della giornata in sua compagnia quindi avevo ancora del tempo...


Come di consueto in un attimo fu dalla mia parte ad aprirmi cortesemente la portiera, gli sorrisi per ringraziarlo e lui ricambiò in pieno. Mi accompagnò fino alla porta e aspettò che l'aprissi.


Bene, allora passo a prenderti tra poco.”

Disse con tono pacato per poi sporgersi verso di me e darmi un bacio sulla fronte.

A dopo.”

Concluse allontanandosi leggermente.


A dopo.”

Risposi io completamente porpora in viso e con il battito accelerato.

Lo guardai andare via, poi mi chiusi la porta alle spalle e sospirai.

Sei proprio una stupida Isabella Swan!”

Esclamai dandomi un leggero scappellotto in fronte. Fino al giorno prima ero più che decisa di dirgli tutto ciò che pensavo riguardo lui, ma non appena i miei occhi avevano incontrato i suoi tutta la mia sicurezza era svanita in un istante lasciando posto alla codardia e all'imbarazzo.

Ancora una volta mi accorsi quanto fosse difficile vincere contro Edward Cullen!


Mangiai qualcosa di veloce accompagnato da un po' di succo d'arancia, poi andai in bagno a darmi una sciacquata e una pettinata, come era accaduto la prima volta l'idea di andare a casa Cullen mi innervosiva, davanti a loro, così dannatamente perfetti, mi sentivo sempre un pesce fuor d'acqua.

Mi cambiai alla svelta la maglietta mettendone una a maniche corte bluette, su cui poi avrei messo un giubetto di jeans e mi lasciai i capelli sciolti. Non sapevo esattamente a che ora Edward sarebbe passato a riprendermi, aveva detto solamente 'tra poco', ma per quanto ne sapevo il suo poco poteva indicare anche più di due ore...

In quello stesso istante suonò il campanello, impossibile fosse lui, insomma mi aveva accompagnata nemmeno un'ora fa e probabilmente doveva mangiare, forse cambiarsi, anche se …

In quel momento aprii, era lui.


Sei tu...”

Dissi spontaneamente con occhi sgranati.


Aspettavi forse qualcun altro?”

Domandò perplesso a quella mia affermazione.


Ah, ehm.. no, cioè... nulla lascia stare.”

Tagliai corto alla fine, aveva la straordinaria capacità di confondermi.


Lui si mise a ridere, per l'ennesima volta era riuscito a prendersi beffa della sottoscritta.


Sei solo un antipatico ecco!”

Esclamai facendoli la linguaccia.


Si, però tu sei innamorata di questo antipatico.”

Affermò avvicinandosi di più a me e mettendomi con le spalle al muro.

Il suo viso a pochi centimetri dal mio, il suo fiato gelido sulle mie labbra.


Ti piacerebbe...”

Replicai io sfuggendo per la prima volta al suo incantesimo, nonostante il rossore sulle mie guance,il bruciore sulla mia bocca, questa volta ce la feci.


I suoi occhi d'orati mi scrutavano attenti, le labbra ancora piegate in un leggero sorriso, poi si accostò al mio orecchio.

Non immagini nemmeno quanto.”

Sussurrò con voce suadente, facendomi provare brividi lungo tutta la schiena, non so che cosa mi impedì di svenire tra le sue braccia in quel momento.

Si allontanò godendosi chiaramente l'espressione che aveva scatenato sul mio volto, mi prese delicato per mano accompagnandomi alla sua macchina e invitandomi a salire.


Il mio orgoglio ancora reclamava per non essere riuscita a reagire prontamente, ma il mio cuore batteva all'impazzata dalla felicità per quelle sue parole.

Possibile non si fosse accorto di quanto io fossi irrimediabilmente innamorata di lui?


In men che non si dica arrivammo davanti a casa Cullen, nonostante ci fossi già stata la sua imponenza mi intimoriva ogni volta.

Arrivati davanti alla porta presi un respiro profondo per provare a calmarmi.


Stai bene?”

Mi chiese Edward accorgendosene.


Io mi limitai ad annuire, se avessi usato la voce si sarebbe accorto che stavo mentendo spassionatamente.

Permesso..”

Dissi soltanto una volta oltrepassata la soglia. Mi aspettavo di vedere Esme ad accoglierci come la scorsa volta, o Alice precipitarsi giù dalle scale pronta a saltarmi al collo, ma non accadde nulla,

completo silenzio.

Mi girai verso di lui guardandolo stranita e interrogativa.


Non c'è nessuno in casa.”

Disse rispondendo a quella mia domanda silenziosa.


Deglutì.

Ne- nessuno?”

Ripetei improvvisamente agitata ed imbarazzata.


Esatto.”

Lo sentì ridere di sottecchi. Che intenzioni aveva?

Vieni.”

Mi intimò poi prendendomi per mano e portandomi verso le scale.

Non riuscii a rifiutare quel contatto e non opposi resistenza, anche se in quel momento cominciarono a venirmi in mente i più strambi pensieri, da che volesse rivelarmi il suo 'vero aspetto' a che forse volesse... tremai solo pensandola quella parola, poi non era possibile, in fondo lui era il mio ragazzo giusto? lui mi voleva bene, ero certa che non mi avrebbe mai fatto del male, mi fidavo di lui.

Cominciai così a tranquillizzarmi, a recuperare la calma.

Ad un tratto si fermò e solo in quel momento mi resi conto di dove ci trovavamo.


Questa è camera mia Bella, tu non l'hai mai vista.”

Affermò con quel sorriso sghembo che adoravo.

Camera sua, camera sua.. continuavo a ripetere queste parole tra me, eccitata e agitata nello stesso tempo. Aprì la porta, e non potei che rimanere sorpresa da ciò che mi si presentava davanti.

Come in tutto il resto della casa anche la sua parete era completamente occupata da una vetrata attraverso il quale si vedeva benissimo il bosco, mentre l'altra alla mia sinistra, era totalmente occupata da centinaia e centinaia di cd. In un angolo era sistemato un impianto stereo estremamente sofisticato, uno di quelli di ultima generazione che io avrei disfatto solo guardando.

Non c'erano letti, ma solamente un divano in pelle nera e sul pavimento era disteso un grande tappeto

d'orato.


Entra pure.”

Mi disse Edward facendomi accorgere di essere rimasta ferma immobile sulla soglia.

Mettiamo su un po' di musica ti va?”

Chiese cortese avvicinandosi a quegli immensi scaffali pieni zeppi di compact disc,

io intanto mi guardavo intorno, con gli occhi sgranati, poi la sentii, la 'nostra ' canzone.

Claire De Lune...”

Sussurrai rivolgendo il mio sguardo verso di lui, lo vidi annuire e avvicinarsi a me.

Si accomodò sul divano invitandomi subito a sedermi al suo fianco.

Con la schiena era appoggiato al muro mentre le sue mani erano sistemate dietro la nuca, anche in quella posizione così comune risaltava la sua bellezza.


Mi sedetti come da lui chiesto senza esitare, ogni volta che si trattava di stargli vicino le mie gambe si impossessavano di vita propria camminando spontaneamente verso Edward.


Allora se non erro stamani mi hai detto che volevi parlarmi...”

Mi osservò guardingo con quei suoi occhi color dell'oro.

Be, dimmi pure. Ora sono a tua completa disposizione.”

La sua posizione esprimeva disinvoltura, ma nel suono della sua voce c'era qualcosa che non andava,

come se stesse cercando di trattenersi, di risultare tranquillo anche se realmente non lo era.

Rendendomi conto di ciò dedussi qualcosa che in quel momento mi sconvolse.


Tu... Tu, già lo sai, non è vero?”

Domandai incerta e impaziente.


Di scatto si voltò verso di me, i suoi occhi pieni di stupore e timore nel medesimo tempo, uno sguardo che fin ora non gli avevo mai visto.


Improvvisamente squillò il telefono facendomi sobbalzare.


Edward scosse per un secondo la testa e rispose immediatamente.

Pronto?”

Edward...”

Alice.”

La sua voce sconvolta mi intimorì ancora di più.

Che diamine stava accadendo?






Tu.. chi sei?”

Chiese Mike indietreggiando spontaneamente.


Il mio nome è Jean. Perdonami se ti ho spaventato il fatto è che ho una cosa di vitale importanza da dirti... riguarda Edward Cullen.”


Tu sei.. un suo amico?”

Mike era incerto, ma smise di allontanarsi.


Be diciamo che lo ero, ma adesso non mi piace molto come si sta comportando con quella povera ragazza.”

Affermò il nomade con falsa tristezza, guardando di sottecchi l'espressione del ragazzo.


Bella? Stai parlando di lei?! Che le vuole fare quel bastardo?!”

D'istinto Mike si riavvicinò di botto a Jean, urlando di rabbia.


Il vampiro non si mosse, rimase completamente impassibile, il capo basso, le sue labbra nascoste piegate in un sorriso tetro.

Poi rialzò la testa, mostrandosi dispiaciuto.

Già, proprio lei. Io so per certo che lui la sta solo prendendo in giro. La userà Mike per poi buttarla.”

Il suo tono di voce si era fatto deciso e calcato.


Il ragazzo era sconvolto, e la rabbia aumentava.

Devo andare ad avvertirla!”


Mike fece per correre via ma fu immediatamente fermato dal nomade.

Aspetta! Non essere precipitoso. Probabilmente lei non ti crederebbe mai, ti considererà solo geloso

o invidioso. Lascia che le parli io. E' meglio per tutti, pensa solo a portarla da me.”







Ciao a tutti! Allora inanzi tutto vi chiedo scusa per il ritardo con cui ho aggiornato, ma in questi giorni sono piena di cose da fare, il tempo da trovare è difficile, infatti come potete vedere il capitolo non è molto lungo, ma spero tanto vi sia piaciuto, quindi mi raccomando fatemi sapere!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Bellas! Come hai potuto leggere il nostro 'caro' nomade non ha delle buone intenzioni...

povera Bella. Spero ti sia piaciuto questo capitolo nonostante non sia molto esauriente!

*Grazie Nessie93! Io! Io ci sto! Pronta a firmare, e pronta con altra legna! Hihihi! Spero ti sia piaciuto!

*Grazie barbyemarco! Grazie davvero per il sostegno, spero che possa esserti piaciuto anche questo!

*Grazie Bibina_88! Allora credo che anche tu aderirai alla petizione per distruggere il nomade.. bene, bene! Hehe! Chissà che accadrà alla nostra Bella, mah..! In effetti mi sta distruggendo, stancarmi è troppo poco, comunque grazie! Hihihi! Spero ti sia piaciuto!


Ringrazio poi tutti voi che continuate a leggere la mia ff, spero di cuore continuerete a farlo e che mi perdonerete se non sono in effetti perfetti questi ultimi capitoli... Grazie ancora!

Bacioni!


P.S. Dimenticavo di ringraziare tutti voi che avete letto e commentato la mia one-shot Ed-Bella,

in effetti non so se seguite anche questa ff, ma siccome mi sembra giusto ringraziarvi ci provo! Sono felice che in molte mi abbiamo chiesto un continuo, prometto che ci farò un pensierino!

Grazie ancora!

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Capitolo 15
*** Imbroglio ***


15: Imbroglio



Edward riattaccò rivolgendo immediatamente il suo sguardo, ora accigliato, a me.

Devo riportarti a casa Bella. Mi dispiace.”


Lo guardai stranita.

Hei ma cosa sta succedendo? Cosa ti ha detto Alice al telefono?”

Esclamai io infastidita da quel suo atteggiamento improvvisamente misterioso. Dopo aver sentito sua sorella al telefono il suo umore era completamente cambiato e io volevo saperne il motivo.


Lui però non rispose, le rivolse un occhiata fuggitiva per poi dirigersi verso la porta.


Edward! Ti ho fatto una domanda... Rispondimi!”

Mi innervosii ulteriormente io vedendolo indifferente davanti a tale mia richiesta.


Non è questo il momento.”

Pronunciando queste parole dalla sua bocca uscì un ringhio soffocato, che mi provocò dei brividi lungo la schiena, ma non si voltò, continuò a camminare imperterrito. Fui io a corrergli incontro.

Lo afferrai per un braccio tirandolo con tutta la forza che avevo cercando di farlo girare verso di me,

ma mi resi conto all'istante dell'impossibilità di tale gesto.

Edward non solo non si mosse di un centimetro ma sembrò non accorgersi nemmeno di quella presa nella quale io avevo posto tutta la mia potenza.

Mi allontanai istintivamente e mi guardai la mano indolenzita, come se avessi cercato di estrarre una grossa roccia incastonata nel terreno.


Bella, perdonami, prometto che ti spiegherò tutto.”

Ora ne ero certa, lui sapeva benissimo cosa io sapevo.


Mi sentivo presa in giro, umiliata, così senza attendere oltre mi sfogai.

Perché ti stai prendendo gioco di me?! Perché non mi dici chiaramente ciò che sei?!

Io lo so, tu … tu sei un vampiro!

Gridai con tutto il fiato che avevo in gola. Strinsi forte i pugni per esprimere la mia rabbia.

Lo sfogo non era però servito, mi sentivo tesa e … stupida.

Mi pentii subito del modo in cui avevo appena espresso i 'miei pensieri'.


Attendevo una sua reazione, una sua replica che però non arrivò. Rimase di spalle, notai che tremava leggermente, provai ad avvicinarmi, volevo vedere la sua espressione, volevo scusarmi.


Stavo per sfiorargli la mano ma d'un tratto mi venne in mente un particolare.

Lui non aveva negato. Non rideva, anzi, era più che mai serio. Edward era davvero... un Vampiro!?


Parleremo poi di questo.”

Si voltò verso di me cauto.

Ma ora ti prego, qui non sei al sicuro, devo portarti a casa. Fidati di me.”

Concluse porgendomi la mano incerto.


In quel momento notai qualcosa di diverso nei suoi occhi, il colore. Non erano più le mie adorate fessure color dell'oro, erano scuri, ombrosi, completamente vuoti e rancorosi.

Quella sua espressione mi intimorii e istintivamente indietreggiai portando le mie braccia dietro la schiena.


Coraggio andiamo.”

Si mostrava impassibile ma il suo tono sofferente lo tradiva.

Aprì la porta e mi invitò ad uscire, cosa che non mi feci ripetere due volte. Senza aspettarlo mi diressi verso la volvo che trovai già aperta e mi precipitai dentro sbattendo la portiera.


Per tutto il tragitto non mi rivolse la parola e io non fui da meno. In cinque minuti scarsi arrivammo, attesi un attimo prima di scendere, speravo mi dicesse qualcosa.


Mi raccomando, non uscire di casa.”

Ecco l'unica frase che mi rivolse. Sul mio viso comparve un sorriso amaro. Scossi la testa, gli occhi già colmi di lacrime. Mi precipitai dentro casa senza nemmeno salutarlo, neanche il tempo di affacciarmi alla finestra che l'auto era già sparita dalla strada.



E' stato fin troppo facile.”

Il nomade aveva assistito a tutta la scena, e ora sorrideva soddisfatto dalla situazione che si

era venuta a creare.

E' il momento di agire.”



Le lacrime trattenute fino a quel momento uscirono tutte insieme, mi portai il viso tra le mani e mi lasciai scivolare fin che non toccai il pavimento, perfino la freddezza di quest'ultimo mi ricordò lui,

cosa che mi fece piangere ancora di più.

Non capivo, non riuscivo a capire.


In quello stesso istante il campanello suonò, Alzai di scatto il capo che avevo tenuto poggiato alle ginocchia e con fatica mi rimisi in piedi. Desideravo vedere oltre quella soglia solo una persona,

nessun altro al mondo.

Ma questo mio desiderio non fu esaudito.


Ciao Bella.”

Un ragazzo, all'incirca sulla ventina d'anni, alto più di un metro e ottanta, dai capelli di un castano scuro raccolti in un piccolo codino e dagli occhi color rosso, rosso sangue.

In principio vedendolo indietreggiai spaventata, quel ragazzo aveva qualcosa che non mi piaceva.


Non voglio farti del male Bella, anzi tutt'altro, io sono qui per dirti tutta la verità, quella verità che fino ad ora ti è stata crudelmente negata.”

Affermò lui rivolgendole un sorriso dolce e rassicurante.


Sapevo che avrei fatto un errore lasciandolo entrare, sapevo che avrei potuto ritrovarmi nei guai, ma sapevo anche che costui diceva di sapere ciò che io volevo sapere più di qualsiasi altra cosa al mondo e sapevo che probabilmente nessun altro me l'avrebbe mai detta.

D'altra parte in quegli ultimi giorni il rischio era diventato un po' un abitudine, perché cambiare?


D'accordo entra.”

Dissi soltanto facendogli un gesto con il braccio.


Ti ringrazio.”

Mi fece un cenno con la testa senza togliersi quel sorriso inquietante dalle labbra.

Capii all'istante che anche lui non era come me, certo obbiettivamente era proprio bello, ma al contrario di Edward lui mi faceva paura.


Si accomodò sul divano in attesa che io lo raggiungessi, cosa che feci, la curiosità ebbe la meglio sul mio timore.

Il mio nome è Jean Paul. Non ho molto tempo cara, quindi sarò rapido.”

Riprese scrutandomi, d'un tratto mi si avvicinò accostando il suo naso al mio collo, lo sentì come inspirare profondamente anche se non percepii nemmeno un filo d'aria.

Che buon profumo.”

Sussurrò al mio orecchio per poi tornare al collo e poggiare delicate le sue labbra gelide su esso.

Brividi mi percorsero la schiena, il panico si impossessò di me, tutte le migliori storie dell'orrore raccontavano di due piccoli buchini su quella parte del corpo. Deglutì al pensiero.

Lui rise, una risatina divertita.

Non temere, so controllarmi perfettamente, anche se devo ammettere che quando mi lascio andare

non scherzo... Un po' mi è dispiaciuto di aver diffuso il terrore in quella città, come si chiama...”


Seattle...”

Lo anticipai parlando a bassa voce. Sul mio viso un espressione sconvolta.


Ah già, giusto giusto.. Ti ringrazio.”

Possibile che riuscisse a parlare con tale leggerezza della morte di povere persone innocenti?

Subito dopo mi venne in mente un pensiero che mi fece tremare d'istinto.

'Anche Edward … anche lui...?'

No, io sapevo che era diverso, non dovevo farmi condizionare, ancora non sapevo nulla, e non avrei tratto conclusioni affrettate fin che non sarebbe stato lui stesso a darmi spiegazioni. Mi venne un leggero giramento di testa che passò in pochi secondi, ma non me ne preoccupai.

Ora l'unica cosa che avevo da temere era questo … questo... Vampiro, di nome Jean Paul.




Alice! Eccomi! Dov'è? Dove si trovano?”

Edward era inferocito, i suoi occhi sempre più scuri la sua voce sempre più roca.

Prima che lei potesse rispondergli il suo sguardo lo vide e senza pensarci scattò verso di lui,

Jasper prontamente lo trattenne prima che potesse commettere una sciocchezza in pieno giorno

di fronte a decine di persone.

Lasciami! Lasciami Jazz! E' morto, è morto!”

Esclamò Edward con tono di voce basso ma del tutto fuori controllo.


Mike si trovava a pochi metri di distanza da loro, seduto su una panchina, come in attesa di qualcuno.


Non fare scemenze Ed! Vuoi forse far correre un rischio del genere a Carlisle? Alla tua famiglia?”

Cercò di dissuaderlo il fratello che oramai lo tratteneva a fatica.


Quelle parole centrarono l'obbiettivo. Edward cercò immediatamente di recuperare la calma, ma i suoi occhi di certo esprimevano il contrario.

Allora, come agiamo?”

Chiese rivolgendosi a Alice che in quel momento aveva un espressione confusa.

Alice? Che ti prende?”

Il suo tono di voce era ora preoccupato, quando la sorella guardava a quel modo nel vuoto non voleva dire nulla di buono.


La visione sta... sta cambiando...”

Sussurrò lei. Jasper le si fece più vicino e con un braccio la cinse affettuoso.

Amore che succede? Cosa vedi?”


Alice!”

La intimò Edward meno delicato, ricevendo in tutta risposta un'occhiata contrariata di suo fratello.


E' un imbroglio! E' tutto un imbroglio!”

Esclamò poi piena di terrore.

I tre fratelli si guardarono negli occhi sconvolti poi senza perdere tempo si precipitarono in auto e corsero indietro.


Arrivarono in pochi minuti davanti a casa Swan e senza esitare entrarono spalancando la porta.


Tu! Bastardo!”

Edward non appena vide il nomade comodamente seduto sul divano gli si scagliò contro, ancora una volta fermato in tempo da Jasper.

Lasciami andare! Perché cazzo mi fermi?!”

urlò rabbioso ringhiando.


Ed! Bella...”

Disse soltanto guardandosi attorno.

Solo in quel momento si accorse anche lui che la sua adorata non c'era.


Dov'è? Dove l'hai portata?!”

Lo strattonò prendendolo per il colletto della maglia.


Mi dispiace mio caro. E' troppo tardi.”

Sul volto un sorrisetto maligno che esprimeva tutta la sua soddisfazione.


Edward sgranò gli occhi oscurati e spontaneamente lasciò Jean Paul che prontamente si allontanò da lui.


Che cosa le hai fatto?”

Ed ringhiò con tutta la sua forza mostrando i denti, il suo corpo in preda ai tremori per la rabbia.

Jasper gli era al fianco, mentre Alice si sforzava di ' vedere'.


L'unica cosa che potevo fare per farle del male.”

Affermò lui convinto guardandolo con sfida.


Edward non ci vide più gli si lanciò addosso scaraventandolo a terra.

Sei un figlio di puttana! Bella non doveva ricordare della nostra storia!

Non doveva ricordare che già ci conoscevamo ...”


No Edward! Non parlare!”

Cercò di bloccarlo Alice ma senza riuscirci.


Che ci amavamo!”

Dicendo ciò fece per tirare un poderoso pugno sul viso, ma nello stesso istante si sentì un rumore di vetri frantumati e un botto sordo.


Bella!”

Edward si precipitò verso di lei accasciata a terra con la testa tra le mani.


Oh mio dio! Bella!”

Furono raggiunti da Alice e Jazz.


Bella intanto era in preda al dolore, fitte intense le colpivano la testa, i ricordi stavano ormai tornando.


Pensavi davvero che ti avrei tolto tale onore mio caro Edward?”

Scoppiò in una fragorosa risata.

Povera... era solo andata a prendere un oggetto regalatele dal suo ex ragazzo Mike da dare a me per far si che glielo riportassi ...”

Continuò a ridere soddisfatto.

E' stato tutto talmente facile! Usare quell'umano è stato semplice almeno quanto imbrogliare le visione di questa piccola veggente...

Sei stato tu a fare tutto. Tu le hai fatto ricordare e sempre tu l'hai ridotta in questo stato.

Dovevi sapere cosa si prova!”

Per un secondo l'espressione maligna fu sostituita da una sofferente.


Nuovamente Edward fece per precipitarglisi addosso ma fu preso per le braccia dai suoi fratelli.

Ed non c'è tempo ora! Dobbiamo portarla subito da Carlisle!”

Esclamò Alice cercando di farlo ragionare sentendo le urla sempre più deboli e straziate della ragazza.


Il nomade approfittò di quella distrazione per scappare.

Non temere. Ci rivedremo!”

Rapidamente uscì ancora ridendo.


Lui non ci pensò due volte e seguì il consiglio della sorella, prese tra le braccia il corpo ormai privo di sensi della sua amata.


Edward io resto qui, qualcuno deve avvisare Charlie.”

Affermò Alice con tono deciso ma con sguardo colpevole.


Non è colpa tua.”

Disse lui capendo il suo stato d'animo.

E' solo mia.”

Detto ciò si precipitò fuori seguito da Jasper che prima diede un bacio alla sua compagna per rassicurarla.


Non temere amore, ti salverò.”





Ben trovati a tutti! Siamo così arrivati al quindicesimo capitolo e mi duole dirvi uno degli ultimi.

(Devo ammettere che mi dispiace.. sigh! )

Spero tanto possa essere stato di vostro gradimento, in questo ci ho messo un po' più d'impegno, per cui non dovrebbe essere venuto male dai, comunque naturalmente aspetto le vostre opinioni in merito, che mi fa sempre un gran piacere leggere!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Bellas! E infatti avevi indovinato riguardo il nomade... Però ti posso dire che una motivazione ce l'ha..! Spero ti sia piaciuto!

*Grazie barbyemarco! Sono felice che ti piaccia la mia ff.. grazie! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo come gli altri! E già il tempo è tiranno come si suol dire! Io gli esami gli ho dati l'anno scorso per cui ti capisco perfettamente il panico in questi giorni mi aveva già completamente sopraffatto, solo al ricordo mi viene ancora l'ansia...

Ti faccio un grosso in bocca al lupo!

*Grazie Nessie93! In verità Alice era stata imbrogliata per l'appunto dal nostro 'amicone' nomade,

comunque poi spiegherò meglio.. hehe! Spero possa esserti piaciuto!


Comunque ragazze volevo davvero ringraziarvi perché non mi fate mai mancare una vostra recensione e ne sono davvero onorata! GRAZIE!


Ringrazio poi tutti voi che continuate a seguirmi con tanta assiduità, spero continuerete a farlo!

Bacioniiiii!

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Capitolo 16
*** Vendette e Sofferenze. ***


Ciao a tutti! Inanzi tutto vi chiedo scusa se aggiorno solo ora dopo tanto tempo, ma ad essere sincera non riuscivo più a continuare questo capitolo, l'ho scritto e riscritto più volte e questo è quello che alla fine è venuto fuori... Spero che non vi deluderà..

Buona lettura!



16: Vendette e Sofferenze.



Arrivarono a casa Cullen in pochi minuti, Edward non aveva lasciato la sua Bella nemmeno per un istante, lasciando guidare suo fratello continuando a intimargli di andare più veloce.


Carlisle! Carlisle presto!”

Non esitò ad urlare non appena oltrepassata la soglia.


Il dottore era già pronto a riceverli.

Presto portala nel mio studio figliolo.”

Delicatamente la poggiarono sul lettino.

Il suo battito è molto debole.... Da quanto tempo è priva di sensi?”

chiese ai suoi figli mentre attento le metteva una flebo.


Pochi minuti. Ce le farà Carlisle? Ti prego dimmi che ce la farà!!”

urlò Edward sconvolto ma con rabbia nello stesso tempo.


Il dottore si voltò verso di lui, sul volto uno sguardo rassegnato.

Farò di tutto per salvare Bella, ma non posso farlo qui, devo portarla in ospedale...

A casa non posso provvedere ad una persona in stato.. comatoso.”


Ed indietreggiò non appena sentite quelle parole, i suoi occhi si fecero ancora più scuri, la sua ira stava per esplodere. Senza pensarci ringhiando rumorosamente uscii di casa.

Ti troverò Jean Paul!”

Gridò mentre correva più veloce della luce per i boschi, sentiva chiaramente il suo odore, come se il nomade lo avesse lasciato appositamente per farsi trovare da lui.


Percorse diversi chilometri quando una volta arrivato alla riva del fiume lo vide, era li davanti a Edward a cibarsi di un cervo come se niente fosse.

Finalmente sei arrivato.”

affermò costui girandosi lentamente mentre con un braccio si puliva la bocca dal sangue dell'animale.

Il vampiro senza pensarci gli si buttò addosso atterrandolo dapprima, ma questo rapido si rialzò posizionandosi su un albero divertito.

Che c'è vampiro dei miei stivali? Stai soffrendo?!”

Lo provocò il nomade con un ghigno perfido sul volto.


Edward immediatamente lo raggiunse, si colpirono a vicenda cadendo a terra con un tonfo sordo, ma non persero tempo e continuarono a sfidarsi. Per quanto potesse essere più esile di Ed, Jean Paul aveva una forza non indifferente, inoltre si era appena cibato e ciò lo rendeva più energico, quindi in vantaggio rispetto a lui.

Ormai entrambi erano fuori controllo e il nomade sembrava avere la meglio, li porse le mani attorno al collo paralizzandogli tutto il resto del corpo, Edward si trovava in difficoltà, la debolezza cominciava a farsi sentire.

Hei fratello! Bisogno di aiuto?”

Emmett con un calcio ben assestato fece capitolare a terra Jean Paul liberando Ed dalla sua presa, che quindi fu libero di alzarsi.

Grazie Em!”

Lo ringraziò con un sorrisetto sofferente.


Pensa a cibarti! Intanto lo intrattengo io!”

Esclamò l'orso divertito e carico.


Edward non perse tempo, per la prima volta si sentiva davvero debole, saltò addosso al primo cervo che vide e poi un altro, dopo di che più rapido che mai tornò indietro dal fratello che senza la minima fatica rispondeva ai colpi del nomade.

Bene Emmett, ora ci penso io!”

Senza attendere conferma gli si precipitò contro e questa volta fu lui a bloccarlo a terra senza dargli possibilità di fuga.

Stai pronto a morire!”

Esclamò Edward ringhiando inferocito e fuori controllo, il fratello gli si avvicinò per cercare di dissuaderlo ma non gliene diede possibilità, era talmente furioso che avrebbe attaccato chiunque.


Credi che io abbia paura della morte?”

disse Jean Paul con voce rauca e soffocata.

Be ti sbagli caro vampiro, non aspetto altro da più di ottant'anni ormai, da quando tu mi hai trasformato!


Edward istintivamente lasciò il nomade indietreggiando, in viso un'espressione sconvolta.

Fratello.. ma.. che vuole dire?”

domandò Emmett altrettanto turbato da quelle parole.


Jean Paul ormai privo di forze cercò di trascinarsi più lontano portandosi una mano al collo indolenzito.

Certo.. ora fai quella faccia, ma quando mi hai aggredito e poi lasciato li a soffrire come un cane non sembravi tanto pentito!”

Continuò urlando al meglio che poteva.

In quel periodo accadevano dei fatti strani in città, di diceva che ci fosse un vendicatore che puniva tutti i criminali e gli uomini non meritevoli di vivere... In molti ne erano contenti, si sentivano più sicuri per le strade anche la sera tarda, ed è stato proprio in una di quelle sere che tutto è accaduto...”

Si interruppe per un momento portandosi una mano davanti al viso, se avesse potuto avrebbe sicuramente pianto.

Camminavo felice, quel giorno avevo preso la decisione di chiedere in sposa la mia amata, le avevo comprato un anello, non era nulla di speciale, ma lei era così semplice che ero certo le sarebbe piaciuto. All'improvviso in un vicolo buio e isolato sentì provenire delle urla disperate, urla di una ragazza, mi feci coraggio e corsi a vedere che succedeva, un uomo, probabilmente ubriaco stava cercando di violentarla, decisi di intervenire non potevo far finta di nulla e alla fine riuscì a cacciarlo procurandomi qualche livido, la donna nel frattempo era svenuta e anche io sentendomi debole le caddi addosso, nemmeno il tempo di chiudere gli occhi che mi sentii scaraventare a terra e subito dopo l'unica cosa che ricordo è un dolore atroce al polso, delle urla... Quando mi risvegliai ero così.”

I suoi occhi erano pieni di rancore e di sofferenza, guardava fisso Edward, incredulo di fronte a tale racconto.

Quello che mi ha fatto questo sei tu! In quel momento stavano passando delle persone e convinto di aver finito ormai il tuo 'nutrimento' mi buttasti sotto i sacchi della spazzatura nascondendomi, nonostante la sofferenza mi stesse uccidendo per mia sfortuna non persi subito i sensi e ti vidi chiaramente scappare, scomparire nella notte.

Perché?! Perché mi hai fatto questo? Perché non hai usato i tuoi stramaledetti poteri per leggere la mia innocenza!?!”

Gridò con tutta la voce che aveva in gola nonostante il collo indolenzito.


Io...”

Edward era senza parole, non riusciva a credere di aver commesso uno sbaglio simile.


Ed...”

Emmett li si avvicinò posandogli una mano sulla spalla che però scansò nettamente, gli occhi persi nel vuoto, si portò una mano sul viso sofferente.


Ti senti in colpa Mostro? E' ciò che volevo! E non solo questo, tu devi provare che significa perdere la donna che ami per mano tua...”

Continuò rabbioso Jean Paul.

Esattamente come è accaduto a me!”

Edward alzò di scatto il capo confuso.

Lei... mi attendeva preoccupata... io tornai a casa tre sere dopo inconsapevole di ciò che mi era accaduto, sentivo uno strano desiderio dentro e non appena la vidi capii che cosa era... Avevo fame. Katlin mi abbracciò felice e io... io...

Non ti perdonerò mai!!”

Senza pensarci preso dall'odio il nomade gli saltò addosso atterrandolo senza fatica, Ed era completamente paralizzato e per quanto ci provasse non riusciva più a reagire contro quell'uomo, anzi ora aveva la convinzione che toccasse a lui morire, toccasse a lui pagare per quell'errore fatto tanti anni prima. Ma le cose andarono diversamente.

Il nomade lo lasciò prima che Emmett potesse intervenire, indietreggiò e guardando Edward pronunciò queste parole:

Non finirà in questo modo, non avrai la soddisfazione di essere ucciso, tu devi soffrire ancora. Provvedete voi al resto per favore.”

Così dicendo Jean Paul si portò entrambe le mani al collo e usando le ultime forze rimastegli si girò la testa rompendosi l'osso e cadendo immediatamente pesantemente in terra.


Edward non si mosse da dove era, rimase fermo immobile, fu Emmett a provvedere a tutto, prese il corpo e lo portò nell'altra riva dove più inoltrato possibile concluse 'la questione'.





Oh Bella! Sei sveglia!”

Esclamò Alice accanto alla ragazza che lentamente stava riaprendo gli occhi.

A- Alice...”

Sussurrò con voce rauca e debole.


Non temere è tutto finito. Vado a chiamare tuo padre.”

Le disse carezzandole dolcemente i capelli.


Bella!”

Poco dopo ecco la voce di Charlie irrompere nella stanza e correrle incontro.

Lei riaprii gli occhi che aveva nuovamente chiuso per la debolezza.

Papà... va tutto bene..”

li disse per rassicurarlo. Sapeva quanto lui e la mamma si preoccupassero.

No invece! Non va bene per nulla, tu sei qui!”

Strillò lui facendole presente che si trovava in ospedale.

E' stata colpa mia, non ho provveduto a cambiarti le gomme di quel maledetto pick up, dovevo immaginare che con questa pioggia sarebbero slittate facendoti andare fuori strada!”

Continuò poi con tono disperato e colpevole mentre le teneva la mano.


Bella guardò alle sue spalle dove Alice le faceva con la mano segno che le avrebbe spiegato dopo.

Tranquillo papà. Dovevo stare più attenta.”

Disse allora capendo al volo.


Charlie si limitò ad annuire ancora preoccupato.

Vado a chiamare il dottore!”

Esclamò poi uscendo dalla stanza dopo averle dato un tenero bacio sulla fronte.


La ragazza subito si voltò verso la vampira.

Ma si può.. sapere che cosa è successo? L'ultima cosa che ricordo è Edward che mi doveva parlare ...”

Chiese confusa.


Ah si... vedi..”

Cominciò Alice con la convinzione che Bella si riferisse a ciò accaduto poche ore prima, d'un tratto però si accorse di un particolare; senza pensarci le era stata accanto fino al suo risveglio non badando al fatto che probabilmente quando avrebbe riaperto gli occhi non si sarebbe ricordata di lei come amica, ma di Alice Cullen come semplice conoscente e compagna di scuola, invece Bella le parlava del tutto normalmente...


Voi vampiri fate proprio una vita movimentata... Sono felice che nonostante non abbiamo avuto molto tempo per conoscerti tu sia qui al mio fianco. D'altra parte me lo avevi detto che 'saremmo diventate grandi amiche', no?”

Esclamò la ragazza con un sorriso sulle labbra girando la testa a fatica.

Queste furono le parole che diedero alla vampira la conferma a ciò che stava pensando, Bella aveva recuperato la memoria passata.


Oh Isabella!”

Alice le portò le braccia al collo entusiasta..


Aio.. Alice mi stritoli...”

Esclamò Bella dolorante.


Oh scusami!”

Rispose lei mostrando il suo sorriso radioso e splendente.


Senti...”

cominciò la ragazza.

Lui... dov'è?”


Il viso della vampira si fece serio al pensiero di ciò che, sapeva bene, era accaduto poco prima.

In quel momento entrarono in stanza Charlie con al seguito il dottor Cullen e l'infermiera.

Alice dobbiamo visitarla.”

Le disse il padre sorridendole amorevolmente, lei si limitò ad annuire, salutò Bella con un cenno della mano ed uscì.


Amore!”

Jasper la chiamò correndole incontro insieme a Emmett e a Rose.

Allora?” Chiese lei rivolgendosi al fratello orso.

Ha detto che doveva riflettere... nient'altro.”

Le rispose lui scuotendo la testa.


Già... lo vedo seduto nel bosco.”

Disse lei.

Meglio lasciarlo solo per il momento.”

intervenne Jazz posandole una mano sulla spalla.




Jean Paul era morto, ma prima aveva rivelato una cruda verità, verità che aveva completamente soggiogato Edward facendolo morire dentro come da tanto non accadeva.




RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Nessie93! Come hai potuto leggere la nostra Bella non è diventata una vampira, fortunatamente si è salvata... nel prossimo capitolo darò tutte le spiegazioni! Spero ti sia piaciuto!

*Grazie Confusina_94! Ecco a te anche se in super ritardo un nuovo capitolo, sperando che possa esserti piaciuto!

*Grazie barbyemarco! Anche a me dispiace che presto finirà... nel frattempo spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!


Ringrazio poi tutti voi che leggete la mia ff, spero continuerete a farlo e che mi farete sapere che ne pensate!

Bacioni!

Alla prossima!


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Capitolo 17
*** Un Passato recuperato. Un Presente da Vivere! ***


17: Un Passato recuperato. Un Presente da Vivere!



Per tre lunghi giorni fui costretta a rimanere in ospedale, giorni in cui Edward non si fece vedere neppure una volta. Avevo chiesto a Alice notizie ma non mi dava mai risposte complete rimanendo sempre sul vago, e comunque non vedevo nemmeno lei da ventiquattro ore ormai, persino il dottor Cullen era sparito, da un giorno all'altro mi si era presentato un altro medico senza che mi dessero nessuna spiegazione in merito.

Avevo detto milioni di volte ai dottori che mi sentivo benissimo e di voler ritornare a casa mia, ma non mi davano ascolto, erano straniti dal fatto che dopo il coma il mio cervello fosse tornato completamente normale senza lasciar segni di anomalie o lesioni, dopo lo stato di gravità in cui ero caduta. Certo ne ero stupita anche io, ma ormai mi avevano sottoposta a miliardi di esami e ognuno di questi risultava perfetto, così alla fine, dopo mie infinite richieste e suppliche, acconsentirono a farmi tornare a casa, dove però avrei dovuto riposare, riposare e ancora riposare.


Mi raccomando signorina Swan, se dovesse avvertire anche un lieve mal di testa non esiti a venire in ospedale, d'accordo? Ah e mi raccomando si...”


Riposi!”

Lo anticipai io.

Stia tranquillo dottor Stuart.”

Lo rassicurai poi con tono tranquillo ma scocciato nello steso tempo.


Nel tragitto verso casa Charlie non mi staccò gli occhi di dosso nemmeno un secondo chiedendomi come stessi ad ogni mio movimento, e ad ogni mio respiro un po' più profondo...

Papà! Stavo sbadigliando!”

Lo rimproverai io dopo l'ennesima preoccupazione, sarebbe stata la sua apprensione a farmi star male in quei giorni, già lo sapevo!

Non appena nel vialetto scese subito dalla macchina aprendomi la portiera e porgendomi un braccio per aiutarmi a scendere tenendomi fino alla soglia, prima di entrare mi guardai istintivamente un attimo alle spalle con un'unica speranza, quella di vedere lui osservarmi in lontananza, o semplicemente di sentire la sua presenza, ma la mia illusione scomparve subito. Edward non era li.


Quella sera non mangiai molto, mio padre cercò di farmi un po' di brodo e per non offenderlo ne ingurgitai un po' ma non riuscii a finirlo, non solo perché era praticamente immangiabile, ma anche perché la stanchezza stava avendo la meglio, quelle notti in ospedale non avevo chiuso occhio invasa da mille pensieri e ora il mio corpo e la mia mente lo richiedevano.

Prima di andare a dormire fortunatamente convinsi Charlie ad andare pure a lavorare il giorno seguente senza badare a me, gli dissi che avevo chiamato Alice e che sarebbe venuta lei a farmi compagnia, una cosa che avevo notato era che ultimamente le bugie mi riuscivano meglio di prima.

Figuriamoci se avrei avuto il coraggio di chiamare casa Cullen, non che non ci provai almeno per una ventina di volte ma le mie dita si paralizzavano sulla tastiera del telefono, impedendomi di comporre il numero, poco importava comunque, ormai avevo deciso, sarei andata io da loro.





Quindi è tornata a casa?”

Domandò Esme al marito appena tornato dal suo turno di lavoro.


Esatto tesoro, ho controllato io stesso i suoi esami più volte, sta benone. Fortunatamente il suo male è svanito con.. la morte di Jean Paul e così anche il suo potere su di lei...”

Le rispose lui sedendole accanto.


Ma scusate... Quindi Bella ha recuperato la memoria che il nomade le aveva cancellato e viceversa ha dimenticato quella di quest'ultimo anno?”

Chiese confuso Emmett riferendosi al padre.


Esattamente.”

Gli rispose tranquillo lui sorridendo.


Allora un'altra cosa non mi è chiara...”

Continuò l'orso di casa con espressione basita mentre la sua amata Rose li carezzava dolcemente i suoi riccioli scuri.

Come lei anche a tutti gli altri che avevano subito il suo potere è successa la stessa cosa, giusto?”

Domandò gesticolando con le mani.


Il dottore si lasciò andare in una risata divertita seguito dalla moglie.

No Emmett. Vedi per loro è stato facile sostituire i ricordi cancellati con ricordi del tutto nuovi, non avevano particolari legami con noi, è stata una precauzione che ha voluto prendere tuo fratello, altrimenti sarebbero stati i suoi amici a farle ricordare qualcosa. Mentre per Bella è diverso, lei non solo conosceva alla perfezione il nostro segreto e aveva un legame con noi, ma provava anche dei sentimenti, sentimenti forti e sinceri verso Edward, per sostituire ciò avrebbe dovuto provare nuovamente quelle stesse sensazioni, cosa che non è accaduta se non con lo stesso Edward anche se non in modo completo, Jean Paul è intervenuto prima....”


Uff.. ragazzi che confusione...”

Esclamò Em grattandosi la testa con un dito.

Forza scimmione mio... non è difficile..”

Intervenne Rosalie un po' incoraggiandolo e un po' prendendolo in giro.

Risero insieme per qualche attimo poi i loro pensieri tornarono a Edward.


Alice è da lui?”

Domandò Carlisle cercando di trattenere la sua preoccupazione.


Si. Anche Jazz..”

Gli rispose Esme.

O amore si riprenderà non è vero?!”

Chiese poggiando la sua testa al petto di lui esasperata.


Lui la strinse forte a se.

Certo mia cara. Vedrai che riuscirà a superare anche questa.”





Quella notte come era prevedibile lo sognai, sperai che non fosse un gioco del mio inconscio, sperai che si trovasse li, davanti a me per davvero, ma ancora una volta la delusione ebbe la meglio.

Mi mancava, mi mancava da morire, mi sentivo come se non lo vedessi da tanto di quel tempo...

mi sembrava di impazzire, avevo bisogno di vederlo.

Guardai distrattamente la sveglia, erano le sei, tra poco mio padre sarebbe uscito, allora mi sarei alzata e sarei andata immediatamente da lui, senza attendere oltre.

D'improvviso la porta della camera si aprì lentamente, chiusi gli occhi facendo finta di dormire, sentì le labbra morbide e baffute di papà baciarmi la fronte, poi non appena la sentì richiudersi mi alzai dirigendomi verso la finestra, aspettai che partisse, dopo di che un po' a fatica mi preparai.

Non ero ancora al massimo delle mie forze, ma sapevo che tanto non lo sarei stata fino a che non avrei visto ancora il sorriso sghembo del mio vampiro preferito, fino a che non avrei toccato nuovamente quella sua pelle marmorea, fino a che non avrei sentito il mio battito accelerare per la sua vicinanza, fino a che le sue labbra gelide non avrebbero sfiorato ancora una volta le mie.


Non so esattamente cosa indossai ma poco mi importava, volevo arrivare il prima possibile.

Mi infilai le scarpe e prima di uscire presi dal mobile le chiavi del mio pick up, mi fece una strana sensazione prenderle in mano, mi sembrava di non guidare da un eternità!

Aprii subito la porta, feci per richiuderla alla mie spalle ma mi bloccai non appena la vidi.


Alice era li, in piedi di fronte a me, i suoi occhi spenti come non gli avevo mai visto, sul suo volto era chiara un'espressione di sofferenza.

Ti porterò io da lui Bella. Edward ha estremo bisogno di te in questo momento.”


Sul vialetto notai parcheggiata la Mercedes dai finestrini oscurati del dottor Cullen, e solo in quel momento mi resi conto che, come accadeva raramente a Forks, il sole stava uscendo allo scoperto liberandosi per qualche istante dallo strato di nubi che sempre lo imprigionavano.

Senza fare domande, se pur sorpresa, seguii Alice in macchina e mi feci portare dove solo lei sapeva stavamo andando. Imboccammo la stradale, non eravamo diretti a casa Cullen, per cui cominciai seriamente a provare un senso di paura mista a preoccupazione, cos'era accaduto a Edward?


Improvvisamente ci fermammo, parcheggiò sullo sterrato sul ciglio della strada, nemmeno sapevo se fosse consentito lasciarla li, ma poco mi importava.

Davanti a me si estendevano immensi e numerosi alberi bloccando la mia vista che si soffermava al loro intenso fogliame.

Dobbiamo andare per di qui.”

Mi informò Alice indicando con lo sguardo l'interno di quella boscaglia.

La guardai interrogativa, se fossi entrata li dentro come minimo ne sarei uscita con una gamba rotta, ogni minima radice sporgente poteva essere mortale per la sottoscritta!

Non temere, ovviamente ti porterò io. Non abbiamo tempo da perdere.”

Affermò anticipando ogni mio timore.

Sali.”

Mi intimò poi piegandosi leggermente in avanti e porgendomi al sua delicata schiena.

In verità lo avevo già fatto con Edward, ma con lui era diverso, nonostante fossi a conoscenza della loro straordinaria forza la vedevo troppo esile ed esitai per paura di farle male.

Non feci però in tempo a cambiare idea che Alice inaspettatamente mi prese per un braccio e con un movimento rapido mi posizionò sul suo corpo massiccio cominciando all'istante a correre, o per meglio dire, volare!

Reggiti!”

Esclamò poi sentendo la mia presa troppo leggera, non me lo feci ripetere due volte, certo era la seconda volta per me ma ricordando il senso di nausea provata alla prima non ne ero molto contenta, così alla fine decisi di non commettere lo stesso errore e subito chiusi stretti gli occhi e nascosi il mio viso tra il suo collo e la sua spalla, lasciandomi frustare dall'aria che violenta mi colpiva la schiena.


Improvvisamente tutto finì, quando sollevai il capo eravamo ferme, Alice mi aiutò a scendere, subito mi guardai intorno nella speranza di vederlo, ma non c'era nessuno.

Non è qui Bella.”

Mi informò guardandomi triste cercando di sorridere.

Da qui in poi devi proseguire da sola. Se solo mi avvicinassi di qualche altro metro Edward sarà in grado id leggere i miei pensieri e così saprebbe che ti sto portando da lui approfittandone per scappare più lontano.”

Abbassò lo sguardo nel pronunciare quelle parole, poi lo rialzò rivolgendolo a me.

Tu .. sei l'ultima speranza, ti prego, fallo ragionare.”

Mi disse poi poggiandomi entrambe le mani sulle spalle, i suoi occhi supplichevoli e colmi di sofferenza.

Io non capivo, mi sentivo confusa, ma mi ritrovai istintivamente ad annuire decisa.

Allora lei sorrise, forse più sollevata.

Bene.. allora adesso devi proseguire sempre dritta senza mai voltare, tra pochi metri troverai poi uno spiazzo tondo, libero dagli alberi, li troverai Edward.”

Riprese lei indicandomi il sentiero da seguire.


D'accordo.”

Le dissi semplicemente io un po' spaventata ma comunque vogliosa di rivederlo il prima possibile.

Cominciai a camminare dirigendomi dalla parte da lei indicata.


Bella.”

Mi fermò chiamandomi, io mi girai interrogativa.

Grazie.”

Mi sorrise dolcemente, dopo di che sparì nel nulla, esattamente come eravamo arrivate.


Camminai avanzando sempre dritto, proprio come mi era stato detto e quando ormai cominciavo a pensare di esser stata capace di perdermi notai a pochi passi da me uno spiazzo aperto più luminoso, circondato da alberi che ne lasciavano però libero il cielo, facendo penetrare a pieno la luce del sole.

Mi fermai per un istante, provavo timore anche se non sapevo neppure io per cosa, ormai c'ero e se Edward davvero si trovava li mi aveva già sentita arrivare.

Con un ultimo passo entrai in quella radura, vederla da vicino mi lasciò senza parole, era davvero straordinaria, il terreno ricoperto da soffice erba color verde acceso tra i quali fili risaltavano colorati fiorellini e intorno ai quali svolazzavano farfalle altrettanto colorate, era l'unica parte di quel bosco buoi e tetro ad essere 'viva'.


Cosa ci fai qui?”

Una voce fredda e rauca mi risvegliò dai miei pensieri facendomi sobbalzare.

Mi guardai in giro ma in principio non vidi nessuno, allora alzai il mio sguardo verso l'alto e finalmente eccolo, il mio Edward, accovacciato su un albero con la schiena poggiata ad un tronco.

Non appena i miei occhi incrociarono i suoi si riempirono di lacrime, lacrime che cominciarono a solcarmi le guance sfuggendo al mio controllo.

Alla loro vista il viso di Edward cambiò radicalmente e i suoi lineamenti tornarono all'istante morbidi e delicati, facendo cadere la maschera tenuta fino a quel momento.

Rapidamente saltò a terra con un'abilità che mi sorprendeva ogni volta e si posizionò a pochi passi da me, fece per allungare una mano verso la mia guancia ma d'improvviso si bloccò ritraendola veloce.


Edward!”

Esclamai allora io correndogli incontro desiderosa di abbracciarlo forte, ma quando credetti di averlo finalmente tra le mie braccia mi resi conto che lui si era spostato finendo a più di un metro di distanza da me e alla piena luce del sole.

Spalancai gli occhi dalla sorpresa e incredula gli accigliai.

Edward era uno spettacolo meraviglioso, la sua pelle risplendeva come formata da tanti piccoli diamanti incastonati in essa, mostrando un qualcosa di incredibile.

Ora capivo il perché non si mostrassero al sole, lui mi aveva promesso più volte che prima poi mi avrebbe resa partecipe anche di quel lato della sua natura, ed eccolo ora, li di fronte a me, più bello che mai. Cercai però di non farmi distrarre, ora era più importante sapere che gli stava accadendo.

Che- che succede?”

Gli chiesi spontaneamente mentre mi sentivo come paralizzata sul posto.


Lui si girò dandomi le spalle, vedevo chiaramente il suo corpo percosso da tremori.

Devi andartene, tu devi cercare qualcuno che possa essere alla tua altezza, tu.. ti meriti il principe azzurro, mentre io... io sono solo un mostro senz'anima!”

Urlò dando un violento pugno ad un albero che subito sul suo tronco mostrò una crepa profonda.


Mi portai le mani davanti alla bocca allibita da quelle parole, poi senza pensarci un momento di più mi lanciai verso di lui cingendolo stretto alla vita e poggiando la mia testa sulla sua marmorea a gelida schiena.

Lo sentì sobbalzare sorpreso di quella mia reazione, lo vidi scuotere il capo e probabilmente stava per dirmi qualcosa di spiacevole ma non glielo permisi anticipandolo.

Non ho intenzione di andarmene, quindi sappi che qualsiasi cosa tu abbia intenzione di dirmi non sarà sufficiente a convincermi, perché io voglio rimanere qui con te!”

Esclamai tra i singhiozzi mentre la mia stretta si faceva più ferrea, sapevo che con un piccolissimo sforzo sarebbe riuscito a scansarmi ma speravo non lo facesse, avevo bisogno di quel contatto.


Tu non capisci...”

Cominciò con voce strozzata portandosi una mano davanti agli occhi come in segno di disperazione.

Io.. io ho quasi ucciso una persona innocente, condannandola poi ad un'esistenza maledetta!

Sono solo un mostro, io non merito amore, io non...”


Basta!!”

Lo interruppi io gridando. Mi portai di fronte a lui, gli occhi colmi di lacrime, lentamente trascinai una mia mano verso il suo viso reso scuro dalla rabbia ma pur sempre luminoso e bello, e lo carezzai dolcemente.

Tu-tu non sei un mostro...Edward, ognuno di noi, essere umano o no, in passato ha commesso degli errori... Perché non riesci a capire che in quella situazione tu stesso eri la vittima?! Perché continui a considerarti il cattivo quando anche a te è stato inferta la stessa sorte? Ma tu, tu al contrario di altri hai fatto una scelta alla fine, hai scelto di reagire a questa tua natura, hai scelto di cambiare...

Come fai a definirti un essere senz'anima quando hai fatto una decisione che solo da una persona stracolma di questa poteva essere fatta?”

Non sapevo se quelle mie parole avevano un senso, non sapevo se potessi essere all'altezza di dar lui dei consigli su una questione della quale io ero completamente estranea, e quando lo vidi impassibile davanti a quel mio sfogo feci per ritrarre la mia mano, lasciando così, con mio intenso dispiacere, la sua fredda guancia , ma prima che potessi farlo Edward mi anticipò trattenendola e riconducendola sul suo volto teneramente.

Spalancai gli occhi dalla sorpresa e il mio cuore si riempì di gioia quando vidi le sue splendide labbra

schiudersi in un fantastico sorriso, il mio sorriso sghembo preferito.

Edward!”

Senza pensarci lo abbracciai poggiando la mia testa sul suo petto scolpito, dopo qualche istante di esitazione ricambiò l'abbraccio.

Grazie mio amore.”

Mi sussurrò poi all'orecchio facendo imporporare le mie guance e battere all'impazzata il mio cuore.

Lui si mise a ridere.

Mi mancavano queste reazioni.. umane!”

Disse poi scherzosamente dandomi un buffetto in fronte.


E a me mancavano questi comportamenti da vampiro frustrato e complessato!”

Esclamai in tono ironico ma di rimprovero allo stesso tempo.


Stupida!”

Esclamò facendo finta di accigliarsi guardandomi in malo modo, io scoppiai a ridere ributtandomi tra le sue braccia.

Idem!”

Mi limitai a rispondere, ed ecco le lacrime ricomparire più nitide che mai, ma questa volta non me ne preoccupai perché … erano lacrime di gioia!





E' fatta?”

Chiese Emmett aspettando curioso ed impaziente la risposta di sua sorella insieme a tutti gli altri della famiglia, posizionati sul divano e sulle poltrone con gli occhi sgranati e speranzosi rivolti a Alice, intenta a concentrarsi.


Improvvisamente alzò lentamente il capo, aveva gli occhi chiusi, le labbra serrate, nulla che potesse preannunciare una bella notizia.

Si! E' fatta!”

Esclamò poi felice facendo tirare, se pur metaforicamente, un respiro di sollievo a tutti i presenti.


E brava Bella!”

Affermò l'orso di casa dando il cinque a Jasper.

Già, devo ammetterlo.”

Confermò Rose sedutagli accanto accennando un sorriso.

E' meraviglioso.”

Disse invece Esme guardando il suo amato.

Già, lo è.”

Annuì lui abbracciandola forte.


Nei giorni successivi Edward spiegò a Bella tutto ciò che era accaduto, le raccontò di Jean Paul e della richiesta che gli aveva fatto, rischiando di essere bruciato dalla sua amata che non l'aveva presa proprio bene, la informò di ciò che era accaduto in quell'anno da lei rimosso, le disse di Mike, della loro storia, della situazione imbarazzante con Jessika, e le confessò di non averla mai e poi mai persa di vista in quell'asso di tempo, ammettendo di esserci stato al loro primo appuntamento, al loro primo bacio, a tutte le loro uscite, soli o in compagnia, insomma, di averla tenuta sotto stretta sorveglianza. Soffrendo ad ogni minimo contato tra loro, ad ogni minima parola dolce che lei gli rivolgeva, ad ogni minima occhiata che si lanciavano...


Be.. te la sei cercata!”

Gli dissi scherzosa facendo finta di mettergli il muso guardandolo di sottecchi.

Lui allora mi abbracciò cingendomi in vita e appoggiando il suo viso sulla mia spalla.

Può anche essere. Ma d'ora in poi non ti lascerò più andare.”

Mi sussurrò all'orecchio.

Arrossi istintivamente, ma mi feci coraggio e mi voltai baciandolo.

E' ciò che voglio infatti.”

Gli risposi decisa, dopo di che riprendemmo a baciarci, un bacio lungo appassionato, dolce e coinvolgente, un bacio che le mia labbra bramavano di dare da più di un anno ormai, un bacio che d'ora in avanti non avrebbe più avuto fine.




... La Fine …



Ok, eccoci arrivati all'ultimo capitolo! Che ne pensate? Piaciuto? Be, io spero di si!

A dire la verità mi dispiace un po' che questa storia sia conclusa e nel scrivere il finale mi sono commossa, per cui spero di aver fatto un buon lavoro!


RINGRAZIAMENTI:

Allora che dire ringrazio di cuore tutti voi che mi avete seguita e recensita dall'inizio alla fine, in particolar modo:

Nessie93, confusina_94, barbyemarco, Amalia89, Bellas, Bibina_88, civia93, Giuliii, poi naturalmente tutti gli altri che non finirei più di elencare!

Un ringraziamento speciale a tutti voi che mi avete messa tra i preferiti:


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56 - _TattaFede_ [Contatta]


Senza dimenticare coloro che hanno sempre letto capitolo per capitolo!

Un ultimo grazie poi a pacci, che mi consiglia e mi sostiene sempre!


GRAZIEEEEEEEEEEEE A TUTTI!

Spero( e vi invito) continuerete a seguirmi anche nelle altre mie fan fiction e a darmi i vostri pareri.

Alla prossima!

Bacioni!

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