La Rosa D'Argento

di esme123
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: I Tre Gemelli ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Il Viaggio In Treno ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Prologo ***


“Esiste una leggenda, antica come poche, che viene tramandata da mago a mago fin da quando è iniziata.
Oggi ve la racconterò come è giusto che sia.
Essa parla di un antico potere creato da uno dei più potenti maghi esistenti, con l’obiettivo di far regnare pace e armonia tra i maghi e i babbani.
Questo potere è contenuto in una rosa, un tempo rossa come il sangue, ma adesso di color argento come le stelle.
La rosa era stata affidata ad una famiglia di maghi molto potente, che aveva il compito di preservarla da ogni pericolo.
Purtroppo, la famiglia venne sterminata da un mago avido di potere, che cercò di impadronirsi della rosa.
Ma la rosa non accettò ciò, e appena il mago la sfiorò, essa sparì.
Si narra che essa abbia ridato vita a uno dei membri più meritevoli della famiglia, donando così il suo potere a quella persona che, senza volerlo, lo ha tramandato ai suoi discendenti, generazione dopo generazione, un discendente alla volta, addormentata dal tempo.
Si dice che solo tre ragazzi riusciranno a risvegliarla.
Una ragazza per metà umana.
Un ragazzo che vive in due mondi.
Un ragazzo dal cuore puro.
Questi tre affronteranno vari pericoli sin dalla loro nascita, e vari alleati si uniranno a loro, non solo per risvegliare la rosa, ma anche per sconfiggere un male che si credeva debellato.
Questa, bambini miei, è la leggenda della Rosa D’Argento”
“Che bella storia mamma!” disse un bambino con un gran sorriso. Aveva i capelli color castano scuro e gli occhi azzurro chiaro
“Vero” disse un altro bambino, anch’esso con i capelli color castano scuro e gli occhi azzurri
 “Era bella mamma però ho una domanda…” disse invece una bambina con i capelli rossi e gli occhi azzurri.
“Dimmi piccola mia” disse la donna con un gran sorriso.
“Come si chiamava la famiglia? E come si chiamava il mago cattivo?”
“Purtroppo non lo so” disse la donna facendo apparire un broncio sul volto della bambina
“Adesso è l’ora di andare a letto” disse un uomo entrando nella stanza. “Certo papà!” dissero in coro i bambini infilandosi sotto le lenzuola e dando la buonanotte ai genitori, per poi addormentarsi all’istante.
“Gliel’hai raccontata?” disse l’uomo uscendo della stanza, seguito dalla moglie che gli sorrise.
“Si” disse soltanto.
“Bene"

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: I Tre Gemelli ***


“Violet? Svegliati” una voce familiare cerca di interrompere il mio sonno, ma non voglio svegliarmi.
“Mm… altri cinque minuti…” rispondo affondando la testa nel mio cuscino. Col cavolo che mi alzo.
“Violet?”
“Sì dopo sistemo la camera papà adesso voglio dormire…”
“VIOLET SVEGLIATI!!!” urla la voce ma io la ignoro prontamente.
“…”
“Noir un aiutino?”
“Violet dobbiamo andare ad Hogwarts” dice un’altra voce e io subito salto giù dal letto, cercando disperatamente dei vestiti da mettermi.
Me lo ero dimenticata cazzo!! Oggi andiamo ad Hogwarts per il mio quinto anno e io me lo sono dimenticata!!
“Calmati sorella mancano ancora due ore” dice la stessa voce che tentava di svegliarmi. Mi giro nervosa e lo guardo male, anzi, malissimo. Lui per risposta mi ride in faccia. Ed ecco a voi mio fratello gemello Max: un ragazzo dai capelli castano scuro e gli occhi chiari. Un idiota che non sta stare fermo, naturalmente Grifondoro. Ancora oggi ringrazio Merlino per non essere una Grifondoro, non so come avrei fatto con lui fra i piedi. Probabilmente la mia pazienza sarebbe finita e io lo avrei ucciso.
“Max smettila. Violet la colazione è pronta” mi giro sorridendo verso l’altro mio fratello gemello: Noir. Uguale d’aspetto a Max, ma non di carattere. Infatti lui è il suo opposto. È un tipo calmo e tranquillo, con la testa sulle spalle, anche se a volte è un tipo molto subdolo e malizioso. Ah, inoltre è un Serpeverde.

Oh, non mi sono ancora presentata. Allora, mi chiamo Violet e sono una ragazza dai capelli rossi e gli occhi azzurri. Sono una ragazza semplice, determinata e soprattutto MOLTO paziente. Se non mi credete provate voi a vivere con due ragazzi di case rivali che litigano su ogni cosa. Forse è per questo che il cappello parlante mi ha fatto andare dai Tassorosso, ringraziando Merlino.
Sono, anzi, siamo nati il 23 Marzo 2006 all’ospedale di San Mungo. Il primo fu Noir, il secondo Max e la terza io. Siamo venuti al mondo per miracolo, mamma aveva fatto un incidente e ciò l’ha fatta partorire prematuramente.
Io e i miei fratelli siamo molto diversi fisicamente. Se non fosse per gli occhi, direi che non sono loro sorella. Noi siamo così diversi (o meglio, io sono diversa da loro) perché quando i gemelli sono tre, uno dei tre deve essere diverso dagli altri due. Non ricordo molto bene il nome, ma è così. Ho letto un libro sull’argomento. Infatti, oltre ad essere una ragazza e avere i capelli diversi dai loro, sono più bassa di loro di circa sei centimetri, e quindi vengo considerata una “nana”, soprattutto da Max.

Okay, mi sa che ho parlato troppo come al mio solito. Scusatemi, non lo faccio apposta, sono una chiacchierona.

“Tesoro a che stai pensando?” alzo lo sguardo, accorgendomi solo in quel momento di essere in sala da pranzo. Ma quando ci sono arrivata? Boh. Poi mi accorgo che Max mi sta tenendo per un braccio. Questo spiega tutto.
“Tutto bene mamma, stavo solo pensando che non vedo l’ora di andare ad Hogwarts per allontanarmi da questi due!” dicendo ciò li indico e loro mi guardano imbronciati. O meglio, Max mi guarda imbronciato, Noir sta pensando ai cavoli suoi. Come al solito.
Mia madre ride, facendo ridere anche tutti i presenti. Lei ha sempre avuto la risata contagiosa, fin da quando ero piccola.

Mia mamma è uguale a me. Abbiamo gli stessi capelli, gli stessi occhi, l’unica cosa in cui siamo diverse è il carattere, che ha preso Noir. Lei infatti è troppo tranquilla e pacata per essere una ex-Grifondoro. Ancora oggi la natura del suo carattere è un mistero.

“Pronti per andare ad Hogwarts?” dice invece mio padre, bevendo il caffè.

Lui è un uomo dai capelli castani e gli occhi neri. Ha un carattere più turbolento e scherzoso come Max, ma adora leggere come me. Mamma dice che doveva capitare nei Grifondoro, non nei Serpeverde e che combinava parecchi scherzi, soprattutto a lei.

Annuisco alla sua domanda, e bevo tutto d’un fiato il mio caffelatte rischiando di strozzarmi, per poi correre nella mia stanza chiudendomi dentro. Mi metto un jeans babbano e una maglia color rosso (il mio colore preferito) e delle scarpe comode, per poi controllare di aver messo tutto nel baule.
Poi apro la porta e mi dirigo verso il bagno per lavarmi i denti. Niente trucco, non mi piace truccarmi.
“VIOLET, MAX, NOIR VENITE QUI È ORA!!” sentendo mio padre dire queste parole, scendo in immediato al piano terra dove trovo già i miei fratelli e i bagagli pronti.
Prendo la gabbietta di Blanc (il mio gatto) e il mio baule e mi dirigo alla limosine.
“Ragazzi non vedo l’ora di tornare a Hogwarts!!” dico contenta.
“Appena arrivo farò una festa nella sala comune!” dice Max con gli occhi che brillano per poi aggiungere “Ovviamente siete invitati entrambi”
“Non ci tengo a venire a una festa dei Grifondoro” dice Noir mentre disegna qualcosa sul suo album.
“Quanto sei noioso!” sbuffa l’altro mio fratello.
“Max però Noir ha ragione, le vostre feste sono troppo caotiche, soprattutto se partecipi anche tu!” aggiunsi io con un sorrisetto. E mentre mio fratello ci urlava contro insulti e si deprimeva, vidi in lontananza la stazione.
“SIAMO ARRIVATI!!!”

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Il Viaggio In Treno ***


Finalmente entro nella stazione di King Cross. Prendo il mio baule e il mio gatto e corro contro il muro tra il binario 9 e 10 chiudendo gli occhi. Ho sempre paura di aver sbagliato muro e che vada a sbattere contro quest’ultimo. Quando non sento di essermi fatta male apro gli occhi. Ed ecco a voi il binario 9 e ¾!!!
È un binario dove solo i maghi e le streghe hanno il permesso di entrare e serve solo per accompagnare i futuri maghi e streghe alla mia scuola, la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts!! Non vedo l’ora di arrivarci!!
Saltello sul posto, contenta, alla ricerca della rossissima testa della mia migliore amica. Mio fratello, probabilmente per farmi un dispetto, mette un braccio sulla mia testa ridacchiando e impedendomi di saltare. Sbuffo guardandolo male e spostandomi facendo cadere il suo braccio.
“Se cerchi la Weasley, l’ho vista da quella parte” dice Noir dirigendosi già verso il treno. Gli urlo un ringraziamento, poi saluto i miei e mi dirigo verso quella direzione. Appena vedo quella testa rossa le salto addosso, intrappolandola in un abbraccio spacca ossa.
“VIOLET MI STAI SOFFOCANDO!!” urla lei e io la lascio ghignando.

Vi presento Rose Weasley.  Una ragazza dai capelli rossi e ricci e gli occhi azzurri figlia di Hermione Greanger e Ron Weasley.  Già, avete capito bene. Gli eroi della seconda guerra magica. Ma non è per questo che è la mia migliore amica. Lei è una persona leale, coraggiosa, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, ed è la strega più intelligente che conosca. Abbiamo molte cose in comune, tra cu aver letto una decina di volte il libro “Storia di Hogwarts”. È una Grifondoro, anche se per me doveva andare tra i Corvonero ed è al quinto anno.

“Violet ciao!” mi dice suo fratello, Hugo Weasley, identico alla sorella ma più istintivo e (forse) meno intelligente di lei. È simpaticissimo, ma a volte è troppo appiccicoso. Terzo anno, anche lui Grifondoro.
“Ciao Hugo” gli dico scompigliandogli i capelli “Come state?” aggiungo poi con un sorriso.
“Stiamo bene Vio, e tu?”
“Tutto bene, non sono ancora morta” ridiamo tutti e tre insieme fino a che Max non ci disturba abbracciando Rose e alzandola di un paio di centimetri da terra. Rido ancora più forte seguita poi da tutto il gruppo, tranne per Rose che urlava aiuto ma con un sorriso sulle labbra.
“AL AIUTAMI!!!” urla Rose attirando l’attenzione di un ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi.

Ecco a voi Albus Severus Potter figlio di (come avrete già capito) di Harry Potter (si avete sentito bene) e di Ginny Weasley. (Sorprendentemente) Serpeverde, sta al quinto anno insieme a Noir. Infatti sono migliori amici (doppia sorpresa) da quando si sono visti sul treno. Ancora oggi è un mistero su come si è fatto amico mio fratello. È un ragazzo tranquillo e simpatico, ed è una persona furba. MOLTO furba. Forse fin troppo.

“Mi dispiace cara, ma lui viene con me dobbiamo parlare di un cosa importante” dicendo ciò, un ragazzo dai capelli biondi e occhi grigi trascina via il povero Albus che non ha fatto in tempo a dire una sola parola. Prima di andarsene però, mi lancia un’occhiata raggelante. Chissà che gli ho fatto...

Lui è Scorpius Hyperion Malfoy figlio di Draco Malfoy e Astoria Greengrass. Su di loro non so molto, a parte che il padre era un ex-Mangiamorte, ma sinceramente non m’importa un granché chi era il padre. Non gli ho mai parlato, soprattutto perché lui mi evita dal primo anno, senza motivo. Io non gli ho mai fatto niente, anzi, ho sempre cercato di fare amicizia con lui ma mi evita come la peste. Ha fatto amicizia con mio fratello Noir, ma oltre questo non so nient’altro visto che mio fratello non mi ha mai detto niente su di lui. Bah, maschi.

“Vio non ci pensare, dai entriamo!!” dice Max indovinando i miei pensieri e lasciando Rose per poi prendermi per un braccio e trascinarmi dentro al treno, venendo seguita anche dal resto del gruppo. Cerco di ribellarmi a quella stretta, chiedendo aiuto a Rose ma lei mi ghigna in faccia. Sbuffo irritata mentre mio fratello cerca uno scompartimento vuoto. Ne troviamo uno e ci sistemiamo, appena in tempo direi, visto che il treno parte.
Dopo pochi minuti entra Noir, seguito da Al e da Scorpius. Quest’ultimo ma guarda male. Sospiro. Perché mi odia? Io non gli ho mai fatto niente!
Decido di ignorarlo a mia volta parlando con Rose.
Dopo un po’ passa la signora del carrello e io subito compro una ventina di cioccorane. ADORO LE CIOCCORANE!!! Me ne sbaffo subito una, mentre mio fratello Noir mi guarda scuotendo la testa.
“Me ne dai una?” sobbalzo al suono di quella voce. Mi giro e guardo confusa Scorpius per poi sorridergli e dargliene una. Finalmente mi parla!!! Forse, finalmente, quest’anno diventeremo amici!!
Contenta, mangio un’altra cioccorana mentre i miei due fratelli incominciano un’altra litigata su non-so-che-cosa. Poi mi sistemo meglio sul sedile e mi addormento, con le voci dei miei fratelli in sottofondo.

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