NaLu week 2016: Hidden Love

di gaia21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 1: Longing ***
Capitolo 2: *** Day 2: Reunion ***
Capitolo 3: *** Day 3: Admiration ***
Capitolo 4: *** Day 4: Secrets ***
Capitolo 5: *** Day 5: Struggle ***
Capitolo 6: *** Day 6: Climax ***
Capitolo 7: *** Day 7: The End ***



Capitolo 1
*** Day 1: Longing ***


NaLu week 2016 – Day 1 –

Longing

 

*Longing è stato interpretato come desideroso




 

Quando il destino decideva di metterti di fronte a scelte difficili, non c’era proprio niente che tu potessi fare. Ed era proprio questo quello che era accaduto a Lucy, studentessa di astrologia, quando si era ritrovata a dover scegliere tra il fidanzato e il suo migliore amico.

La ragazza non era una fan del tradimento e pensava che mai nella sua vita ne sarebbe stata capace. Eppure stava accadendo. Si era ritrovata a dover mentire al suo fidanzato su dove andasse, sugli impegni praticamente inesistenti e altro.

Si sentiva male al sol pensiero di ciò che stava facendo. Era giusto seguire il proprio cuore con il rischio di ferire la persona a cui tieni di più al mondo? Si era posta questa domanda una miriade di volte, a volte esponendola anche a Natsu, il suo migliore amico, nonché amante. Per lui seguire il cuore era tutto, la scelta più saggia e importante che qualcuno avrebbe mai potuto intraprendere nella propria vita. Per queste ragioni Lucy aveva sempre preferito non dar retta ai consigli di lui, talvolta troppo spericolati.

Ma era anche vero che lo amava proprio per questo suo lato. Erano cresciuti insieme, l’uno al fianco dell’altra, tra mille peripezie che potevano caratterizzare l’infanzia di due bambini iperattivi come lo erano loro. Non si erano mai sognati di separarsi, di poter vivere senza l’altro, di abbandonare quell’amicizia che giorno dopo giorno diveniva sempre più forte, fino a sfociare in qualcosa di più puro e bello, qualcosa che, forse, la vita aveva riservato loro fin dal principio.

Natsu aveva sempre provato amore verso la sua “amica”, anche se c’era arrivato con un ritardo quasi invidiabile. Non aveva capito fin da subito cosa realmente provava, c’era voluto del tempo e qualche spinta da parte della sua amica Lisanna, ma alla fine aveva compreso.

Per Lucy, invece, le cose avevano preso una piega ben diversa. Crescendo aveva conosciuto Gray, un ragazzo bellissimo a suo parere – cosa che Natsu non condivideva affatto – e si era innamorata di lui. Dopo quasi un anno dal loro fidanzamento, una sera aveva visto una ragazza provarci con Natsu e aveva sentito qualcosa scattare in lei, qualcosa che a ripensarci, le era successo anche in anni passati e sempre verso di lui. Aveva avuto bisogno di tempo e ragionamenti vari prima di capire che si trattava di gelosia e che era sempre stata innamorata di Natsu senza essersene accorta.

Prendendo coraggio era riuscita a dire tutto al ragazzo, ricevendo in risposta un bacio e una dichiarazione riguardo i sentimenti ricambiati anche da troppo tempo. E prima che se ne rendessero conto il danno era fatto. Avevano iniziato una specie di relazione clandestina agli occhi di tutti, qualcosa di cui sapevano solo loro e nessun altro. Era il più importante tra la miriade di segreti che condividevano, guidati da sentimenti più forti di loro stessi che ogni sera li spingevano ad incontrarsi in segreto per scambiarsi baci e carezze, cose che normalmente non potevano fare.

Ma Lucy iniziava a star male giorno dopo giorno, non credendo giusto che ciò che facevano fosse la scelta migliore. Eppure, se da un lato voleva mettere fine a quel doppio gioco, dall’altro non riusciva a trovare il coraggio per parlarne con Gray. Cosa avrebbe potuto dirgli infondo? Che la loro relazione era stata un errore sin dal principio? Non poteva farlo, l’avrebbe ferito, e per lei non c’era niente di più brutto che far male alle persone che si amano.

Eppure adesso si trovava in balia di due fuochi che scalpitavano, due ragazzi che l’amavano e che avrebbero dato tutto per lei, per vincere il suo cuore una volta per tutte.

Voleva trovare una soluzione per rimediare a tutto il casino a cui aveva dato origine, ma non sapeva come fare o anche solo come iniziare. Per lei era certa solo una cosa: era desiderosa di gridare al mondo l’amore che provava per Natsu, ed era pronta a dare il tutto per tutto pur di riuscirci.

 

§

 

<< Lucy, quando pensi di dirlo all’idiota? >>.

Natsu era accanto a lei: vestiti sgualciti, mani nelle tasche dei jeans e capelli arruffati. Non si poteva dire che fosse un tipo ordinato, ma a modo suo sapeva esserlo. Per la zazzera rosa che si portava appresso c’era ben poco da fare invece: erano sparati in aria in diversi ciuffi, perennemente spettinati e quasi ingestibili. Lucy stessa aveva rinunciato più volte a tentare di acconciarglieli.

<< Uff, sai benissimo che non dovresti mettermi fretta. Ti ho detto che per ora non so come fare >> sbuffò lei.

Si andò a sedere su una delle poche panchine libere del parchetto in cui si trovavano, tirandosi giù i lembi della gonna quando vide che si era leggermente sollevata. Il rosato si sedette accanto a lei, le braccia incrociate dietro la testa mentre incastonava il suo sguardo verde in quello cioccolato della ragazza.

<< Non voglio metterti fretta, so che è difficile per te, però più tempo passa e più le cose si complicano >> ribatté invece lui.

Lucy sapeva che aveva ragione e che aveva tutto il diritto per dirlo. Natsu le aveva più volte detto che non gli piaceva il fatto che Gray potesse ancora baciarla con tranquillità.

<< So che hai ragione, ma come posso fare? Non posso andare lì e dirgli semplicemente che non lo amo più, lo ferirei! >>.

Il ragazzo incrociò le braccia al petto, dando mostra a Lucy dei bicipiti ben allenati, mentre questo assumeva un’espressione pensierosa.

<< Beh, tecnicamente puoi >> disse semplicemente con un’alzata di spalle.

Alla ragazza venne naturale dare un pugno sulla testa all’amico. Non poteva dire sul serio.

<< Ma sei impazzito?! Sai benissimo che odio ferire la gente, dobbiamo trovare un altro modo >>.

Lucy si ritrovò a stringere con forza il tessuto della gonna marrone che indossava. Quella situazione non le piaceva affatto e la infastidiva, eppure, ciò che le più di tutte le dava fastidio, era il non riuscire a trovare una soluzione che riuscisse ad accontentare ambo le parti. La lunga coda bionda che teneva di lato le solleticò la spalla e i piccoli ciuffi della frangia le ricaddero quasi davanti gli occhi quando si sporse un po’ più avanti.

Natsu sapeva che la ragazza si atteggiava in quel modo quando ce l’aveva con se stessa. Difatti, lei si dava tutta la colpa dell’accaduto, non riuscendo a comprendere fin in fondo che era semplicemente destino.

Il ragazzo si dispiaceva a vederla in quello stato, non doveva darle fretta come stava facendo da ormai qualche settimana. Avrebbe dovuto essere paziente e aspettare, perché lui si fidava di lei ed era certo che in un modo o nell’altro sarebbero finiti insieme come aveva sempre immaginato.

Si chinò verso di lei, lasciandole un piccolo e veloce bacio sulla guancia.

<< Non torturarti così, Lu. Troveremo una soluzione per rimediare a tutto >>.

Portò la mano vicina a quella di lei, quasi timoroso di prendere quella delicatezza tra le sue grandi e possenti. Sollevò lo sguardo verso quello della bionda come a chiederle il permesso. Gli sembrava un gesto che avrebbero potuto fare due fidanzati, non era sicuro se Lucy avrebbe voluto farsi vedere a quel modo con lui. La ragazza gli sorrise e mosse la mano per stringere quella di Natsu.

In quel gioco di sguardi, il rosato riusciva a capire il significato di quel sorriso veloce che lei gli aveva dedicato: era nuovamente pronta a combattere per far venire la loro storia a galla e niente gliel’avrebbe impedito.

 

§

 

 

Lucy decise di tornare a casa dopo quella breve chiacchierata con Natsu. Il ragazzo avrebbe tanto voluto accompagnarla, ma il lavoro chiamava. La bionda aveva sempre accettato di buon grado che il rosato facesse il cuoco. Era bravo e riusciva a preparare pietanze che avrebbero fatto leccare i baffi a chiunque.

Lucy adorava quando Natsu le parlava del suo lavoro. Lo faceva sempre con quella scintilla eccitata, come se la sua intera vita ruotasse attorno a quel posto. Era la passione a guidarlo e lui si faceva trasportare.

Con questi pensieri ad annidarle la mente, aprì la porta di casa. Non si stupì più di tanto quando avvertì il suono della televisione accesa; Gray doveva essere a casa.

I due avevano deciso di vivere insieme molto tempo prima, quando il loro amore era ancora fresco e pieno di aspettative e in più, senza tralasciarlo, avevano dato per scontato che in due pagare l’affitto sarebbe stata una passeggiata.

La bionda posò le scarpe davanti l’entrata e si diresse verso il soggiorno, dove era più che sicura di trovare il suo “fidanzato”. E infatti, come aveva previsto, lui era lì intento a fare zapping tra un canale e l’altro. Parve accorgersi della presenza di lei e si voltò nella sua direzione, accennandole un breve sorriso.

Gray non era mai stato un tipo particolarmente affettuoso. Conservava quasi con gelosia il carattere da ragazzo serio e distaccato, cosa che inizialmente aveva colpito molto Lucy, facendole perdere la testa. Col tempo aveva iniziato a sentire la mancanza di certi gesti e la cosa la infastidiva non poco. Ma poteva davvero sentire la mancanza di qualcosa che non aveva mai avuto?

Forse, al tempo, aveva confuso quel calore con quello di Natsu. Eppure, nonostante fosse passato un po’, non si spiegava com’era stato possibile un tale sbaglio.

<< Ohi Lucy >>.

Quella voce riuscì a riportarla alla realtà. Sbatté le palpebre numerose volte prima di notare che Gray la stava insistentemente fissando. Improvvisamente si sentì insicura e nervosa, come se non potesse reggere quello sguardo indagatore.

<< Che c’è? Hai di nuovo perso i tuoi vestiti? >> gli domandò innocente.

Forse non era una domanda del tutto sbagliata. Era capitato diverse volte che il ragazzo perdesse i vestiti, non capendo neanche lui come facesse a spogliarsi all’improvviso e senza neanche accorgersene. Era una caratteristica strana la sua, ma Lucy doveva ammettere che la faceva sempre ridere.

<< Mh, no. Stranamente per ora ce li ho addosso >> disse mentre si buttava un’occhiata veloce al corpo. << Dove sei stata? >>.

La bionda si sentì quasi spiazzata. Perché lo chiedeva?

<< Stavo facendo una passeggiata con Natsu >> ribatté lei con tranquillità. Non voleva far trasparire nessuna sorta di nervosismo. E poi, se ci pensava bene, questa volta non stava mentendo.

<< Ti vedi ancora con quell’idiota? >>.

<< Beh, è il mio migliore amico, ovvio che voglia vederlo >> disse lei, questa volta in tono stizzito.

Cosa aveva che non andava? Beh, forse non era proprio una domanda da fare. Era risaputo l’odio che c’era tra Natsu e Gray, nonostante questi erano rimasti nella stessa stanza forse una mezza volta. Era stato come odio a prima a vista, la bionda non sapeva bene come definirlo, ma stava di fatto che i due non si sopportavano nonostante non si conoscessero.

Perché in fondo era vero che non erano neanche conoscenti. I due tendevano semplicemente ad urlarsi contro alla prima occasione, e per Lucy era sempre stato difficile tentare di piazzarli entrambi nella stessa stanza per un massimo di cinque minuti (se ci arrivavano).

<< Sarà >> soffiò lui, buttandosi subito dopo sul divano mentre sollevava le spalle.

Lucy per tutta risposta sbuffò con malagrazia e si diresse verso la camera che condivideva con Gray. Le era sempre piaciuta la luce che filtrava dalle grandi finestre e illuminava tutta la stanza. Posò la borsa sul letto coperto da semplici lenzuola bianche e poco dopo ci si buttò sopra. Sospirò affranta mentre ripensava a tutta quella situazione.

Non riusciva a trovare un metodo per risolverla nonostante ci pensasse notte e giorno. Sapeva di non poter continuare in quel modo, ma li unici che sapevano di quella storia erano solo lei e Natsu. Si vergognava un po’ a rivelare questa storia alle sue migliori amiche. Non per il ragazzo che amava, ma per la situazione in se.

Era sempre stata una che aveva lottato con le unghie e con i denti contro i tradimenti che avvenivano all’interno delle coppie, eppure adesso si era trovata in mezzo ad una situazione di quelle, del tipo che aveva sempre disprezzato. Con quale coraggio avrebbe potuto ammetterlo difronte le sue amiche? E loro come avrebbero reagito?

Se ci pensava meglio, però, riusciva a capire che quello era anche per la felicità di Natsu, non solo la sua. Gli aveva promesso che avrebbero risolto tutto e lei voleva farlo davvero.

Agguantò velocemente la borsa aprendola di scatto e tirando fuori il suo telefono. Entrò su whatsapp e mandò giù la pagina fino a quando non trovò il nome del gruppo che aveva con le sue amiche. Aveva un disperato bisogno dei loro consigli e forse loro avrebbero potuto aiutare lei e Natsu.

Respirò a fondo e prese coraggio prima di scrivere. Delle frasi veloci e concise, senza accennare a nulla in particolare, solo che aveva bisogno di loro. Voleva essere di nuovo felice senza intaccare nella felicità degli altri, e chi poteva aiutarla meglio se non quello squilibrato gruppo di amiche che si ritrovava?

‘Per Natsu’.



*Angoletto autrice
Ebbene si, non sono morta :D Spunto così, a random(?).
Recentemente non ho passato un bel periodo con la scrittura e sono sparita proprio per questo. La passione mi aveva abbandonata e ho deciso di prendermi una pausa. Ma ora ho detto basta alle pause :') Sono tornata e spero più carica che mai ^^
La NaLu Week è finalmente iniziata e io non potevo assolutamente perdermela, perciò eccomi qui ^^ Ho tentato di migliorare il mio stile di scrittura dall'ultima volta e spero molto di esserci riuscita ^^
Non mi dilungherò molto, quindi con questo annuncio finalmente aperta la settimana dedicata alla NaLu! *^*
Spero che abbiate avuto una buona lettura ^^ Quest'anno sarà una long, non shot separate. Ho deciso anche di mettermi alla prova ;)
Un abbraccio a tutti!
*Gaia

 

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Capitolo 2
*** Day 2: Reunion ***


        NaLu Week 2016 – Day 2 – Reunion

 






Lucy si era data appuntamento con le sue amiche a casa di Levy, una ragazza della sua età ma che dimostrava meno anni a causa del suo fisico minuto. La bionda l’aveva considerata da sempre la sua migliore amica e anche per l’altra era lo stesso.

Dopo essersi messa d’accordo con loro, Lucy era uscita nuovamente di casa sotto lo sguardo confuso di Gray, ed ora si trovava davanti una piccola villa a schiera circondata da un ampio e bellissimo giardino. L’abitazione di Levy era sempre stata tra le più belle e forse era per questo che, ogni volta che dovevano organizzare una qualche riunione, la scelta ricapitava sempre su villa McGarden.

Non appena arrivò davanti la porta si apprestò a suonare il campanello. Si sentiva stranamente agitata e non riusciva a stare ferma. Non aveva mai provato una sensazione simile solo perché doveva dire qualcosa alle ragazze, le era sempre venuto tutto spontaneamente.

Sentì alcune voci provenire da dentro e un attimo dopo la figura di Levy si presentò sotto ai suoi occhi. La ragazza aveva i capelli turchini tirati dietro da una fascia arancione, intonata perfettamente al vestito che portava. Passarono solo pochi secondi prima che Lucy si trovasse stretta nell’abbraccio dell’amica che le era praticamente saltata addosso.

Ricambiò la stretta con altrettanta enfasi e con la coda dell’occhio riuscì a notare che anche Erza, Juvia e Lisanna erano lì. La prima aveva un sorrisetto soddisfatto stampato in viso, mentre faceva ondeggiare le trecce scarlatte. La seconda si era posizionata dietro la rossa quasi come se volesse nascondersi e sembrava star mormorando qualcosa. Lucy sapeva esattamente cosa farfugliava la ragazza dai capelli turchini e mossi come il mare. La terza, invece, aveva un sorriso raggiante e sembrava impaziente di poter dare sfogo a tutto l’affetto che provava per l’amica appena arrivata. Aveva dei corti capelli albini che spiccavano contro l’azzurro degli occhi.

La bionda si staccò da Levy giusto il tempo necessario prima di essere completamente investita da Lisanna. Lucy aveva sempre invidiato l’esaltazione e l’allegria della ragazza, tanto che una volta aveva provato ad imitarla. Al tempo si era resa conto che non faceva per lei, che aveva un carattere tutto suo e che non doveva provare a cambiarlo perché andava benissimo com’era.

Poco dopo le ragazze decisero di entrare in casa per dare inizio alla piccola riunione che avevano deciso di allestire. Salirono le scale per andare al piano superiore e poi dritte in camera di Levy. In quella stanza c’era a mala pena lo spazio per infilare un letto e una scrivania, il resto era interamente occupato da enormi scaffali ricolmi di libri. Non che la ragazza non avesse una biblioteca in casa, ma semplicemente le piaceva leggere e avere sottomano i suoi preferiti.

Si sedettero chi per terra e chi sul letto, impazienti di ascoltare ciò che la loro amica aveva da dire.

<< Allora Lucy, di cosa volevi parlarci? >> disse Erza dando voce al dubbio che avevano tutte.

La bionda abbassò lo sguardo imbarazzata, un po’ incapace di riuscire a cominciare quel discorso che da mesi aveva tentato di evitare.

<< Ecco… >> disse, mentre sfregava le mani contro le cosce scoperte in un chiaro segno di nervosismo. << Ho un po’ vergogna a dirvelo >> ammise poi.

Levy le sorrise comprensiva. << Sai che puoi dirci tutto, Lu-chan. Non ti giudicheremo >>.

Lucy vide le altre annuire con fermezza, mentre Juvia continuava a darle della “rivale in amore”. La bionda sapeva che la sua amica era innamorata di Gray, ma loro due si erano fidanzati molto prima che lei incontrasse la turchina. Si era detta un sacco di volte che, se l’avesse conosciuta prima, probabilmente non si sarebbe mai fidanzata con il ragazzo; avrebbe lasciato prevalere l’istinto di amicizia e avrebbe incoraggiato l’amica a provarci con lui.

E adesso, pensò, poteva farlo sul serio.

<< Mh, riguarda me e Gray in un certo senso >> disse, notando come lo sguardo di Juvia si era fatto molto più interessato di prima.

<< Avete litigato? >> domandò invece Lisanna.

Lucy scosse la testa. << No no, nulla del genere. E’ solo che mi sono resa conto che non lo amo più, e da molto tempo anche >>.

La bionda notò come sul viso delle sue amiche si accese una scintilla di stupore.

<< Lucy-san non ama più Gray-sama? >> disse Juvia, scandendo per bene le parole nel terrore di aver capito male.

In un attimo fu sopra la sua amica. << Come può Lucy-san non amare più Gray-sama?! Juvia lo trova impossibile. Gray-sama è il ragazzo più bello del mondo, qualunque ragazza vorrebbe avere anche solo una chance con lui, soprattutto Juvia! >>.

<< Credo che tu stia un po’ esagerando, Juvia >> disse Levy con una risatina nervosa.

<< Juvia non sta esagerando >> rispose prontamente l’azzurra, incrociando poi le braccia sotto al seno prosperoso. Beh, si poteva dire che tutte in quella stanza, ad eccezione della piccola Levy, possedessero questa “particolarità”.

A Lucy venne da sorridere. << Puoi provarci con lui, se vuoi >>.

La bionda vide come gli occhi di Juvia divennero due cuori palpitanti mentre le si lanciava addosso. << Lucy-san dice sul serio?! Grazie! >> le disse quella mentre la stringeva in un abbraccio.

Poco dopo l’azzurra si staccò, rimanendo però trasognante al fianco dell’altra ragazza. In fondo non aveva detto tutto, quel peso che sentiva sul petto non se n’era ancora andato. Adesso sarebbe venuta la parte più difficile per lei, quella che non avrebbe mai sognato di dire.

<< Ehm, ecco, c’è dell’altro, ed è ciò di cui mi vergogno a parlarne con voi >> disse poi, scrutando quasi minuziosamente i visi curiosi delle sue amiche.

<< Coraggio, dicci tutto Lucy >> la incoraggiò Lisanna.

La bionda abbassò di poco la testa, mentre improvvisamente le sue scarpe diventavano la cosa più interessante da guardare. << Da qualche mese ho una relazione clandestina con Natsu >> sussurrò. Per un attimo ebbe l’impressione di averlo detto talmente piano che le sue amiche non ebbero il tempo di capire nulla. Eppure si rifiutava ad incontrare i loro sguardi e, dato questo, faticava a comprendere appieno le loro reazioni.

<< Natsu?! Il tuo migliore amico, quello che ci hai presentato una volta, cioè, quel Natsu? >> balbettò confusa Levy.

Lucy poté giurare che alla turchina per poco non cadde a terra la mascella.

<< Lo sapevo, lo sapevo! >> urlò entusiasta Lisanna, saltando da una parte all’altra della stanza. << Siete fatti l’uno per l’altra, aspettavo solo il momento in cui l’avreste capito da soli! >>.

La bionda avvertì altri versi eccitati, questa volta provenienti da Juvia, che oramai comprendeva appieno di aver davvero campo libero con Gray.

<< C-c-congratulazioni… >> balbettò invece Erza, l’unica che riusciva ad imbarazzarsi anche con leggere storielle d’amore. Anche questa volta, notò Lucy, non fece eccezione.

La bionda sospirò, sinceramente sollevata che le sue amiche non l’avessero presa male. Eppure, pensava che in fondo non avevano capito molto bene la situazione. O, forse, era lei che vedeva tutto complicato, come se fosse un gigantesco groviglio dove il filo della sua vita si intrecciava vorticosamente ad altri, facendole perdere la ragione e l’orientamento. Nonostante tutto riusciva ancora a immaginare un futuro felice accanto a Natsu che l’attendeva alla fine di questo tunnel che per ora sembrava non finire mai, quasi come se volesse inghiottirla.

<< Non capisco Lu-chan, perché ti vergognavi a dirci che avevi una relazione con Natsu? >> domandò improvvisamente Levy, conquistandosi degli sguardi di approvazione anche da parte delle altre.

<< Beh, ho sempre criticato le persone che tradivano il loro fidanzato, ribadendo che mai e poi mai avrei commesso lo stesso errore. E invece eccomi qui a tentare di nascondere i sentimenti che provo verso Natsu e incontrandolo di nascosto alla prima occasione >> disse, sollevando di un poco la testa per incontrare lo sguardo delle sue amiche. << Non sappiamo cosa fare. Da un lato vorremmo dire tutto a Gray, ma dall’altro non voglio, ho sempre odiato far soffrire la gente >>. Sospirò prima di riprendere nuovamente. << Eppure una parte di me vorrebbe urlare al mondo ciò che provo realmente. E sono anche arrivata alla conclusione di aver sempre amato Natsu, sin dal principio, e non me ne sono mai accorta. Mi sono complicata la vita da sola >>.

Sentì gli occhi iniziare a pizzicarle leggermente, ma tentò di ricacciare indietro quelle lacrime birichine che tentavano a tutti i costi di rivelarsi. Vide i volti dispiaciuti e comprensivi delle amiche e si chiese se avesse fatto la cosa giusta ad aver messo quel fardello anche su di loro.

<< Non è colpa tua, Lucy, non prendertela >>.

<< Lisanna ha ragione >> dichiarò improvvisamente Erza. << Era destino che andasse così e anche se Gray dovesse rimanerne ferito, non è comunque colpa tua. L’amore è un sentimento che nasce per caso, impossibile da controllare e tremendamente bello e distruttivo allo stesso tempo. Ma tutti noi possiamo facilmente coglierne i lati positivi quali negativi. E il cuore… quello non puoi comandarlo, Lucy. E’ testardo e fa da se. Se si sente vicino alla persona destinata a stare con te per tutta la vita, te lo fa capire battendo più forte per farsi sentire. Non tentare di trovare rimedio dove non c’è alcuno sbaglio >>.

Le ragazze rimasero tutte stupite dal discorso della scarlatta. Non sapevano che la loro amica potesse riservare così tanta saggezza e soprattutto tutto ciò aveva fatto nascere il dubbio su come avesse capito quelle cose dei sentimenti.

<< Erza-san, come fai a sapere tutte queste cose? >> domandò curiosa Juvia, un misto di curiosità ed esultazione nella voce.

Il viso di Erza divenne rosso, quasi dello stesso colore dei capelli, e improvvisamente sembrò più imbarazzata di quanto non lo fosse mai stata in tutta la sua vita. << Oh, beh, l’ho letto da qualche parte >> disse, grattandosi nervosamente il retro del collo.

Le altre poterono giurare di averla vista sudare freddo e iniziarono a sospettare che la loro amica non avesse confidato loro qualcosa. Ma in quel momento ci passarono sopra, troppo impegnate a trovare il modo per consolare Lucy e a trovare una soluzione al suo problema.

<< Grazie mille, Erza >> commentò la bionda, accennando un sorriso.

<< Quindi l’unica cosa che ci resta da fare adesso è trovare un modo in cui Lucy possa lasciare Gray >> ragionò Lisanna ad alta voce. Si mise una mano sotto al mento mentre l’altro braccio passava sotto al seno prosperoso. Voleva tentare di aiutare Lucy in qualche modo, ma non riusciva proprio a capire come.

<< Lu-chan, tu non avresti mai il coraggio di lasciare Gray per tua iniziativa, non è vero? >> chiese improvvisamente Levy, guadagnandosi nuovamente delle occhiate da parte delle altre.

Lucy annuì. << Lo ferirei e non voglio. E poi se la prenderebbe con Natsu. Quei due non vanno d’accordo per niente anche se si sono visti a mala pena una mezza volta, è stato come odio a prima vista, non oso neanche immaginare cosa succederebbe se venisse a sapere che lo “tradisco” proprio con la persona che odia di più >>.

Lisanna balzò in piedi improvvisamente, dando l’impressione di essere una molla o un giocattolo a carica. << Ma certo! Potrebbe essere Gray a lasciare te >>.

<< Ma Gray-sama non lo farebbe mai, è troppo gentile e altruista per fare una cosa del genere >> ribatté prontamente Juvia, totalmente contrariata da quelle affermazione che parevano definire il suo amato un pezzo di ghiaccio.

<< Mh, Juvia ha ragione, magari lì per lì non lo farebbe >> ragionò la bionda ad alta voce. << A meno che non porti la sua soglia di sopportazione oltre al limite. Chissà cosa potrebbe succedere in quel momento >>.

<< Vuoi portare Gray all’esasperazione? >> domandò Erza confusa.

Lucy sorrise per puro istinto. << Quando esco troppo spesso sembra quasi infastidito. A volte capita che mi rimprovera il fatto di non passare abbastanza tempo con lui come invece dovrei. Cosa succederebbe se moltiplicassi questi eventi? Dite che andrà in escandescenza? >>.

Levy sorrise nervosamente, sollevando al contempo le spalle. << Beh, da quello che so, vedendolo da questo punto di vista è simile a Natsu >> ammise la turchina.

Lisanna rise a quell’affermazione. Lei conosceva Natsu da qualche anno a differenza di Erza, Juvia e Levy, sapeva benissimo com’era fatto e poteva dire che sicuramente la turchina aveva ragione. Il rosato avrebbe dato di matto se fosse successo a lui.

La bionda si ritrovò a sorridere, esprimendo in quell’unico gesto la felicità che stava provando nell’aver trovato qualcosa che potesse funzionare al suo caso. Sentì per l’ennesima volta gli occhi pizzicarle, ma questa volta non riuscì a fermare le lacrime che pian piano iniziavano a farsi spazio sulla sua pelle, bagnandola e lasciandoci delle evidenti scie salate.

Le altre ragazze lo notarono e le andarono incontro, stringendosi attorno a lei in un unico e caloroso abbraccio di gruppo, il tipo di abbracci che si scambiavano una volta ogni tanto ma che sapevano lasciare il segno tra loro.

<< Grazie ragazze >> si ritrovò a dire Lucy tra le lacrime intrise di gioia, lasciandosi abbracciare da tutte loro.

<< Asciugati quelle lacrime adesso >> la riprese Erza, tirando fuori un piccolo fazzoletto e passandolo all’amica.

Lucy sapeva bene che, anche se non avevano risposto alle sue domande, quello era un tacito segno di assenso. E aver trovato finalmente qualcosa la fece piangere più di quanto non avesse mai fatto. Si era ritrovata quel sapore salmastro in bocca, ma ormai aveva già asciugato tutte le lacrime e ora le rimanevano solo gli occhi lucidi e un po’ rosei a causa del lieve sfregamento.

<< Voglio chiamare Natsu e dirgli tutto >> affermò poco dopo, tirando fuori dalla borsa il telefono e digitando il numero sotto gli sguardi attenti e curiosi delle amiche.

Lo poggiò sull’orecchio e lo lasciò squillare, aspettando con impazienza di poter ascoltare nuovamente la voce di Natsu e dargli la bella notizia.

 

 

 *Angoletto autrice
Salve a tutti! Ecco il secondo capitolo di questa long ^^ Spero tanto che vi sia piaciuto e ci terrei molto che mi facciate sapere cosa ne pensate della storia o se avete qualche consiglio da dare ^^
Spero di riuscire a mantenere questo passo anche per i giorni successivi. Ancora una volta auguro una felice NaLu week a tutti! *^*

 

 

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Capitolo 3
*** Day 3: Admiration ***


       NaLu Week 2016 – Day 3 – Admiration

 




Natsu avvertì il telefono vibrare. Si chiese chi fosse a chiamarlo a quell’ora, più del tardo pomeriggio. Lo tirò fuori dalla tasca e vi lesse sullo schermo il nome di Lucy. Non voleva essere maleducato, ma in quel momento non poteva proprio rispondere. In fondo, si disse, stava per incontrare una persona che di certo avrebbe saputo aiutarlo.

Sorrise distintamente prima di infilarsi nuovamente il telefono in tasca e continuare a camminare. Si trovava in un piccolo parchetto, molto simile a quello in cui era stato in mattinata con Lucy. Le panchine erano illuminate caldamente dai raggi solari del tramonto, oramai in procinto di spegnersi, ma Natsu notò bene come alcuni bambini erano comunque rimasti lì a giocare.

Si guardò attorno e dopo poco riuscì a vederlo: una figura indistinta e fioca che reggeva tra le mani un piccolo fiore e di tanto in tanto ci giocherellava. Il rosato sospirò mentre si incamminava in quella direzione, non potendo fare a meno di sorridere.

<< Giochi ancora con l’erba, Zeref? >> domandò, accennando al tempo stesso una lieve risata.

Il ragazzo davanti a lui si voltò, sorridendo a sua volta. Aveva i capelli e gli occhi neri come la pece, ma possedeva uno sguardo gentile con quei lineamenti rilassati e delicati. Natsu sapeva bene che talvolta il moro non era esattamente un santo, ma non lo era neanche lui stesso, quindi chi era per giudicare?

<< In realtà non ho mai smesso fratellino >> ribattè prontamente quello, facendo segno all’altro ragazzo di sedersi accanto a lui.

<< Allora, come va con Mavis? >> chiese il rosato, ormai intuendo che tra loro stesse per calare il silenzio.

Non era il fatto di non avere un buon rapporto con il fratello, anzi, quello era anche perfetto, l’unico problema era il fatto che Zeref fosse un tipo di poche parole. Varie volte i loro discorsi cadevano proprio perché il moro non sapeva come andare avanti e spesso Natsu ne rimaneva deluso. Eppure non era quello il momento, non avrebbe permesso a Zeref di starsene zitto quando dovevano parlare di robe serie.

<< Stai tentando di sviare il discorso, non è vero? >> ipotizzò il maggiore, non lasciandosi sfuggire il chiaro segno di nervosismo dell’altro. Il rosato, dal canto suo, deglutì a vuoto. << Comunque sia, grazie per averlo chiesto. In effetti stiamo andando piuttosto bene. Il mese prossimo andremo a vivere insieme >>.

Natsu saltò sul posto, incrociando lo sguardo imbarazzato del fratello. << Sul serio? Avete deciso di impegnarvi seriamente?! >> esclamò entusiasta, facendo scatenare un acceso rossore sulle guance di Zeref.

<< Ehy, vacci piano, non ci stiamo sposando! >> ribatté mentre agitava freneticamente le mani da una parte all’altra nel tentativo di negare.

Il rosato ghignò, quasi contento di aver fatto agitare il corvino oltre il normale. Beh, non che fosse poi così tanto difficile fare il contrario. Nonostante si atteggiasse con sicurezza la maggior parte delle volte, Natsu sapeva bene che suo fratello era un tipo insicuro.

Il minore ricordava bene quante nottate insonni aveva passato accanto a Zeref prima che si dichiarasse alla sua attuale ragazza, Mavis. Il corvino non credeva alle sue orecchie quando questa aveva accettato i suoi sentimenti e aveva proposto a Natsu di festeggiare in qualche locale insieme. Peccato che questo festeggiare si era prolungato anche troppo, quasi un mese intero, in cui il rosato aveva sopportato gli scleri del fratello. Ricordava bene di aver pensato miriadi di volte di voler tornare indietro nel tempo fino al momento in cui aveva convinto Zeref a dichiararsi. Pensava fosse una cosa carina, invece per il primo mese si era rivelata un incubo.

<< Sei davvero uno spasso fratellone, lo ammetto >> disse Natsu tra una risata e l’altra.

Il maggiore si imbronciò un po’ prima di sorridere sadico. << Dovresti smetterla di prendermi in giro e piuttosto raccontarmi come va con Lucy >>. Zeref quasi non scoppiò a ridere quando vide che il rosato aveva preso a tossire in maniera incontrollata per la sorpresa.

<< Sai essere davvero uno stronzo quando vuoi >> disse il rosato a mezza voce e sperando che l’altro non lo sentisse.

<< Ma pensa, abbiamo una qualità in comune >> ribatté il corvino.

Natsu per poco non perse la pazienza. Odiava quando suo fratello gli rispondeva a tono, ma non poteva dirgli nulla per due ragioni: perché era più grande di lui e doveva rispettarlo, e perché altrimenti non gli avrebbe più dato consigli su come comportarsi con Lucy.

<< Torniamo al problema principale che è meglio >> disse stizzito, beccandosi un sorrisetto da parte di Zeref. << Non c’è molto da dire, è sempre lo stesso. Ci vediamo di nascosto, Gray è sempre in mezzo alle scatole e Lucy non vuole lasciarlo per paura di ferirlo. Non so più che fare. Se continua così finisce che esco pazzo >>.

<< Ah, l’amore… un sentimento davvero complicato, non trovi? >> disse il maggiore dal nulla, mentre incrociava le braccia dietro la testa con fare rilassato.

<< E adesso che c’entra? >>.

<< C’entra eccome. Ci sono varie forme d’amore: quello che si prova verso un’amica, una fidanzata… >>

<< Si si, risparmiami la solita pappardella >> lo interruppe il rosato stizzito. Adesso doveva anche sentire quelle robe?

<< Dovresti sentirla invece, ti aiuterebbe a capire e ti lamenteresti di meno >> ribatté Zeref in tutta tranquillità. Sapeva bene di star risultando parecchio fastidioso, ma non c’era altro modo per far ragionare quella testa dura di suo fratello.

Natsu sospirò esasperato. << Sentiamo che hai da dire allora >>.

<< Oh finalmente >> disse l’altro come se avesse appena ricevuto una manna dal cielo. << L’amore è un sentimento davvero complicato fratellino. Può nascere nei modi più disparati e può durare anche in eterno, dipende tutto dal destino e da noi stessi >>.

<< Ripeto: che c’entra? Queste cose le sapevo già, dimmi qualcosa di nuovo >> sbuffò il rosato, non potendo credere che per una volta Zeref avesse finito i consigli da dargli.

Il corvino si voltò verso di lui, guardandolo improvvisamente negli occhi con fare serio. << Dimmi un po’ fratellino, pensi di poter amare Lucy in eterno? >>. Natsu restò spiazzato a quella domanda. Perché glielo chiedeva?

<< Ma certo che sì! >>.

<< Pensaci bene e non darmi risposte affrettate come tuo solito. Immagina la tua vita con lei nel caso questa storia di Gray dovesse finire, ma prova anche ad immagine cosa accadrebbe se le cose non si risolvessero. Chiudi gli occhi e pensa, poi dimmi cosa senti >>.

Il rosato si sentì spaesato a quella richiesta, ma il sorriso di suo fratello sembrava nascondere qualcosa, come se ci fosse una spiegazione logica a tutto questo. Fece come gli era stato detto e chiuse gli occhi, tentando di immaginare la sua vita futura. Si vide accanto a Lucy mentre parlavano della fine di quella storia, di come Lucy volesse trovare una ragazza per Gray per rimediare a ciò che aveva fatto, e nella realtà si ritrovò a sorridere. Ce la vedeva benissimo mentre si preoccupava per il corvino fino ad arrivare a quel punto. Si immaginò accanto a lei mentre la appoggiava in qualunque cosa facesse, mentre le teneva la mano e mentre gioiva al poter finalmente baciarla davanti a tutti.

Natsu pensò che era decisamente quello il futuro che si aspettava. Poi, come detto da Zeref, provò ad immaginare la seconda versione. Gray era ancora nelle loro vite a rompergli le scatole, ma in compenso si vedeva ancora con Lucy. Non poteva aspettarsi diversamente, non avrebbe mai lasciato che quel tipo l’avesse tutta per se. Forse, pensò, non era poi così importante che il resto del mondo sapesse che era solo sua, contava solo il fatto che fossero insieme nonostante tutto.

C’era arrivato con un po’ di ritardo, ma alla fine poteva dire di aver compreso il messaggio che suo fratello voleva trasmettergli. Aprì gli occhi e sorrise, incontrando poi lo sguardo furbo del corvino.

<< Allora, cos’hai immaginato? >> chiese quello.

<< Non fare il finto tonto, lo sai benissimo >> lo incalzò Natsu.

Zeref poté quasi ritenersi soddisfatto, ma doveva comunque accertarsi che suo fratello avesse compreso appieno il messaggio.

<< Raccontami tutto >> riprese il corvino, accennando ad una breve risata quando notò il viso del rosato andare in panico e sudare freddo.

<< Sei diabolico >> sibilò il minore, ricevendo un altro sorriso da parte del maggiore. << Ho capito ciò che volevi dirmi, non sono ancora così stupido. Hai pensato bene di farmi fare questa cosa per farmi capire che non è importante che gli altri sappiano, ma che io e Lucy restiamo insieme nonostante tutte le decisioni difficili che prenderemo lungo il nostro cammino, anche se c’è Gray di mezzo >>.

Zeref sorrise e applaudì d’istinto. << Bravissimo, hai centrato in pieno >> commentò. << Adesso dimmi, con Gray come sei messo? Litigate ancora? >>.

<< Spero tu stia scherzando >> disse Natsu con sarcasmo, quasi divertito dai ricordi che aveva su Gray. Il corvino lo guardò incuriosito, aspettandosi decisamente il peggio. << Anche il solo incontrarci per strada non è mai nulla di buono. Finiamo con l’urlarci contro alla minima sciocchezza. Io ci provo a non perdere la calma, ma quel tipo mi ha preso a odio, non è colpa mia >> s’imbronciò il minore, non per vero dispiacere, più che altro per copertura. Voleva seriamente che Zeref gli credesse e poi infondo aveva detto solo la verità nuda e cruda.

Beh, in tutta risposta il maggiore scoppiò in una fragorosa risata.

<< E adesso che ti prende? >> chiese truce il rosato.

<< Tu che provi a stare calmo? Aahahaha questa è bella fratellino, davvero divertente >> disse quello tra una risata e l’altra, asciugandosi persino le lacrime che si erano andata a formare agli angoli degli occhi. Natsu per tutta risposta gli rivolse un’occhiata omicida. Ecco invece i pochi momenti in cui odiava suo fratello.

<< Piantala, ci stavo provando sul serio. Non voglio dare a Lucy altre grane >>.

Zeref si calmò in un attimo e rivolse un sorriso al minore, quasi guardandolo con l’orgoglio che solo un fratello maggiore poteva provare. Il corvino sorrise al pensiero che finalmente quella testa calda di Natsu stesse maturando. << Devi amarla davvero molto se sei disposto a controllarti per lei >> gli disse mentre faceva l’occhiolino.

Il rosato arrossì al suono di quell’affermazione. Era così evidente? << Piantala di farmi sentire a disagio, accidenti >>.

Zeref ghignò divertito. Adorava prendere in giro suo fratello, a maggior ragione se riusciva ad imbarazzarlo come accadeva poche volte. Beh, anche da questo punto di vista avevano una cosa in comune, includendo anche i gusti per le ragazze. Era risultato che ad entrambi piacessero le bionde e tempo prima erano arrivati al punto da fare un patto: semplicemente non ci avrebbero provato con la “bionda” dell’altro, ad ognuno la sua. E infatti così era stato. Natsu correva dietro Lucy e Zeref era felicemente fidanzato con Mavis, una ragazza dai capelli di un biondo chiarissimo che alla luce del sole sembravano quasi bianchi.

Poi, il maggiore ebbe un nuovo lampo di genio. << Natsu, come mai Gray ti odia? >> ragionò ad alta voce, strappando il rosato dai suoi pensieri. In effetti non si era mai posto questa domanda.

<< Ma non lo so. E’ stato odio a prima vista, con la differenza che io ho una ragione più che valida, mentre lui no. Insomma, è fidanzato con la ragazza che amo, ho tutto il diritto di odiarlo, mentre io a lui non ho fatto un bel niente >> si sfogò il minore, incrociando poi le braccia al petto tonico.

<< Sicuro che Gray non sappia che hai una storia con Lucy? >> domandò Zeref incuriosito.

<< Impossibile. Credo che a quest’ora l’avrebbe già lasciata se l’avesse saputo >>.

Eppure il corvino non ne era del tutto convinto. << Beh, se fossi nella sua situazione, piuttosto a scoprirlo ci sarei rimasto insieme per fare un dispetto all’altro >> ragionò ancora.

A Natsu sembrò aprirsi davanti un nuovo mondo e sgranò impercettibilmente gli occhi smeraldini. << Me lo sta facendo apposta?! >> esclamò adirato, sollevandosi di scatto dalla panchina su cui era seduto insieme al fratello.

<< Beh calmati, non sappiamo se lo sa sul serio >>. Per il bene di tutti, Zeref si era rimangiato ogni cosa, ma sapeva che ormai il danno era bello che fatto. Accidenti a lui e alle sue manie di investigatore.

<< Sarà meglio per lui che sia il contrario o gli faccio passare la voglia di fare dispetti a suon di pugni >> commentò adirato il rosato, sbattendo un pugno contro la mano aperta. Il corvino ingoiò a vuoto, pensando al danno che aveva combinato. Dov’erano finite le lezioni di pace che gli aveva rifilato Mavis?

<< Ehm si, siediti adesso >>. Gesticolò al fratello di mettersi seduto e questo stranamente obbedì senza replicare. Lo fissò a lungo negli occhi, ricercando la totale pace che c’era un attimo prima e tentando di ristabilire quei famosi discorsi sull’amore. << Allora, dov’eravamo? Ah sì! Cosa farai con Lucy adesso? >>.

Il rosato parve pensarci su per un momento. << Accetterò qualunque decisione lei prenda. Voglio solo che stiamo insieme, non importa come, se alla luce del sole o nei nostri momenti, voglio solo stare con lei. E se per farlo devo correre il rischio di essere scoperto da Gray, non mi importa comunque, basta che non tocchi Lucy >> buttò lì tutto d’un fiato, scrutando nel frattempo il viso di Zeref.

Quest’ultimo aveva un sorriso stampato in viso, il tipico sorriso orgoglioso di chi finalmente ha compreso quanto sia cresciuto l’altro. << Bravissimo fratellino, vedo che hai imparato bene >> gli disse mentre gli scompigliava i capelli rosati già arruffati per altre ragioni apparentemente ignote.

<< Ho l’insegnante migliore sulla piazza >> affermò l’altro. Non ci provava neanche ad acconciarsi un poco la chioma ribelle; più tardi ci avrebbe pensato sicuramente Lucy.

Era vero il suo pensiero su Zeref. Negli anni suo fratello l’aveva sempre aiutato nelle questioni di cuore, aveva una soluzione a tutto e Natsu – anche se non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura – adorava farsi consigliare da lui. Col passare del tempo aveva sviluppato una sorta di ammirazione verso il maggiore e sentiva che più passavano gli anni, più questa sensazione si rafforzava sempre più. Infondo era fortunato ad avere un fratello maggiore come Zeref, ma ancora una volta non l’avrebbe mai ammesso, soprattutto al diretto interessato.

I due non si erano neanche accorti che il sole era ormai sparito del tutto e che aveva lasciato spazio alla luna e alle piccole stelle. Si era alzata anche una leggera brezza che scompigliò ulteriormente i capelli dei due, ma non ci diedero molto peso. Il corvino guardò il cielo e poi rivolse un sorriso a Natsu.

<< Devo andare fratellino o Mavis mi darà per disperso. Sai com’è fatta >> gli fece l’occhiolino e si sollevò, mettendosi in piedi davanti al rosato. << Salutami Lucy e mi raccomando, non cacciarti nei guai fino al nostro prossimo incontro >> disse, mentre iniziava con calma ad allontanarsi.

<< Contaci! >> gli urlò dietro il minore, ipotizzando cosa sarebbe successo al fratello una volta tornato a casa. Mavis sapeva essere terribile a volte e lui aveva avuto la sfortuna di vedere quel genio del male in azione, figuriamoci se non si dispiaceva per Zeref.

Improvvisamente si ricordò della chiamata che aveva ricevuto solo qualche ora prima da Lucy. Chissà cosa voleva. Prese il telefono dalla tasca e compose il numero della ragazza, aspettando che quella rispondesse.

Bastarono pochi squilli prima che la voce di Lucy gli giunse chiara e cristallina alle orecchie. << Natsu! Ti avevo chiamato ore fa, ma non hai risposto. Tutto bene? >>. Si sentiva benissimo che era preoccupata oltre ogni limite. Il rosato sorrise al pensiero che la ragazza si preoccupasse così tanto per lui.

<< Si, tranquilla. Ero solo impegnato e non ho potuto rispondere. Cosa volevi dirmi? >>. La sentì sospirare sollevata e un certo suono gli fece immaginare che la bionda stesse sorridendo, mentre lui si rilassava meglio sulla panchina.

<< Ho trovato un modo per risolvere tutto >>. E al suono di quelle parole, Natsu strabuzzò gli occhi.

 

 

Ma buon salve(?)!

Ecco a voi il terzo capitolo di questa storia e interamente dedicato ai fratelli Dragneel. Ci tenevo a precisare il loro rapporto visto che nel manga è completamente assente ^^ Già, ho sempre immaginato scene simili tra loro *^*

Non sono i fratelli più belli di sempre? *^* Spero che questo capitolo vi piaccia! ^^
Non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate nei commenti ^^

 

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Capitolo 4
*** Day 4: Secrets ***


        NaLu week 2016 – Day 4 – Secrets

 





Era passata una settimana da quando Lucy aveva avvisato Natsu sul suo piano e questo sembrava aver accettato di buon grado l’idea. “Purché continuiamo a stare insieme” aveva detto il rosato, e la bionda ricordava bene che al suono di quelle parole, il cuore aveva perso un battito e aveva sentito il viso andarle in fiamme.

Da quel giorno Lucy aveva iniziato ad uscire molto più spesso. A volte con Natsu, altre con le sue amiche, il tutto per infastidire Gray. Il corvino si presentava la sera con una faccia scura, il viso chiaramente ricolmo di collera non detta e trattenuta; era chiaro che si stesse sforzando di non fare una sfuriata. La ragazza, però, non ne capiva affatto il motivo. Perché Gray non le parlava del suo fastidio?

Forse, in fondo, neanche lei ci dava peso più di tanto. Era impegnata ad organizzare uscite strategiche e passare più tempo possibile con Natsu. Non faceva molto caso a ciò che succedeva al corvino e, una volta compreso questo suo “ingiusto” egoismo, si sentì in colpa più di quanto già non fosse. Di certo il ragazzo non meritava quel trattamento, ma lei non sapeva proprio cosa fare e per disperazione aveva lasciato le cose come stavano. Forse, magari più avanti, avrebbe tentato di parlare con Gray per capire cosa l’affliggeva. In fondo, si disse, anche se si lasciavano lui sarebbe rimasto una persona importante per lei. Colui che, anche se indirettamente, le aveva fatto in parte comprendere appieno ciò che provava per Natsu.

 

§

 

Lucy stava camminando per strada. Quel giorno era a mala pena il tramonto, ma Natsu le mancava così tanto che aveva deciso di andare da lui un po’ prima. C’era una leggera brezza che le scompigliava i capelli e la rinfrescava al tempo stesso, ma era stanca e accaldata dal cammino. L’abitazione del rosato distava a qualche chilometro dalla sua, ma le piaceva percorrere quella strada in solitudine per pensare un po’. Talvolta incontrava delle persone che la salutavano. Infondo passava di lì tutti i giorni, era normale che i negozianti, una volta abituatisi nel vederla, la salutassero sempre. E lei non poteva far altro che esserne felice.

Bastarono pochi minuti prima che arrivasse a casa del ragazzo. Un’abitazione di color rosso ciliegia che certamente spiccava in confronto a quelle attorno, che evitavano colori sgargianti. Quella tonalità era stata scelta dai genitori di Natsu e Zeref prima che si trasferissero, lasciando la casa ai due fratelli e all’ospite d’eccezione: il loro gatto, Happy.

Si avvicinò all’entrata e pochi secondo dopo, giusto poco prima di suonare il campanello, vide la porta aprirsi e una figura andarle addosso, facendola cadere a terra. Chiuse gli occhi di scatto e si massaggiò il punto dolente, avvertendo dai rumori che sentiva che anche chi le era venuto contro era dolorante. Sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi scuri di Zeref, intento a fissarla mentre nascondeva malamente una smorfia di dolore.

<< Oh Lucy! Mi dispiace, non volevo farti cadere >> disse il ragazzo imbarazzato, massaggiandosi nervosamente il retro del collo.

La porta di casa era rimasta aperta e Lucy vide Natsu sporgersi da lì, il viso completamente annoiato. << Si può sapere con chi stai parlando? >> disse, ma spalancò gli occhi quando riconobbe la bionda seduta a terra intenta a calmare il corvino in preda ad una crisi di scuse. << Che avete combinato voi due? >> domandò poi, notando come suo fratello si fosse alzato e avesse aiutato la ragazza a fare lo stesso.

<< Le sono finito addosso per sbaglio >> si giustificò il maggiore, lanciando un’occhiata imbarazzata al rosato.

<< Dove stavi andando così di fretta? >> chiese curiosa Lucy mentre era intenta a pulire lo sporco dai vestiti.

<< Oh! Devo raggiungere Mavis alla svelta! >> esclamò il corvino quasi in panico, iniziando a correre verso la strada. << Ci vediamo ragazzi! E non fate nulla di poco consono! >> urlò, prima di sparire sotto la vista dei due. Si guardarono stupiti dopo aver sentito le parole di Zeref e arrossirono istintivamente, avendo quasi paura di rivolgersi la parola.

<< Ecco, ehm, ti va di entrare? >> domandò Natsu, ancora leggermente scioccato dalle parole del fratello. Appena sarebbe tornato a casa, avrebbero fatto i conti.

<< Sì >> rispose semplicemente lei.

Non era la prima volta che si trovava all’interno di villa Dragneel, ma faceva sempre uno strano effetto vedere come i caratteri dei due occupanti riusciva a trovare il proprio equilibrio attraverso le loro cose disposte in giro. Una parte perfettamente in ordine, appartenente a Zeref; e l’altra completamente in disordine, di Natsu. Era a mala pena sulla porta di casa quando sentì dei miagolii e qualcosa di morbido che si strusciava sulla sua gamba, facendole le coccole. Abbassò lo sguardo e si ritrovò Happy, un gatto dal pelo stranamente azzurro di circa sei anni. Non era chiaro a nessuno come fosse possibile quel colore, ma Lucy ricordava bene che il proprietario del negozio aveva detto che da cucciolo era caduto in un secchio di pittura. La bionda ancora si chiedeva come fosse possibile che a distanza di anni il colore non se ne fosse andato. Eppure non voleva che l’azzurro sparisse, ormai erano abituati a quel simpatico colore che lo caratterizzava.

Si piegò sulle ginocchia e andò ad accarezzare la testolina del gatto sotto lo sguardo felice di Natsu. Il ragazzo adorava quando Lucy giocava con Happy, sentiva sempre uno strano calore sul petto che non gli dispiaceva affatto.

<< Ma ciao Happy >> esclamò contenta la bionda mentre riempiva di coccole il tenero gatto. Quest’ultimo dava prova della sua felicità attraverso le fusa.

Natsu sorrideva intenerito. Erano scene come quelle che gli facevano immaginare un futuro non molto lontano con la bionda, la loro vita insieme, magari con qualche piccola peste che correva per casa. Si riscosse per qualche secondo e porse una mano alla ragazza, invitandola ad alzarsi. Questa, seppur confusa, la prese.

Non le ci volle molto prima di ritrovarsi con il viso pressato sul petto tonico del giovane, e le venne naturale arrossire imbarazzata. Per fortuna che con loro non c’era nessuno o il suo imbarazzo avrebbe toccato le stelle. Sentì le braccia di Natsu scendere e soffermarsi sui suoi fianchi, andando a stringerli poco dopo. Ne rimase sorpresa all’inizio, ma poco dopo si ritrovò a sorridere e a stringere i suoi arti dietro al collo del rosato, avvertendo i capelli corti di lui solleticarle le mani.

<< Allora, che vogliamo fare? >> le chiese il ragazzo con un sorriso furbo.

<< Non so, dimmelo tu >> sussurrò lei, ben conscia che questo l’avrebbe provocato.

Pochi secondi dopo sentì le labbra del rosato sulle sue. Ne rimase stupita all’inizio, ma non troppo. Infondo, si disse, doveva aspettarselo. Chiuse gli occhi e ricambiò il bacio, le loro labbra che si muovevano l’una sulle altre mentre quel contatto diveniva sempre più intenso e intimo.

Lucy non seppe neanche come avvenne, ma improvvisamente si trovarono entrambi sul divano a scambiarsi baci e carezze. Non era la prima volta che accadeva in fondo, ma la bionda avvertì che quel momento sarebbe stato diverso. Capì di averci visto giusto quando sentì il rosato spingerla delicatamente sul divano, costringendola a stendersi. Si mise sopra di lei affondando i gomiti nei cuscinetti per non pesarle addosso e senza interrompere il bacio. Dopo poco si staccarono e si guardarono negli occhi, perdendovisi dentro. Entrambi li avevano lucidi, iridi color cioccolato che si perdevano in quelle verdi e viceversa.

<< Zeref ci ha detto di non fare nulla di poco consono >> sussurrò la bionda mentre tentava di recuperare il fiato. Riusciva ad avvertire le labbra gonfie a causa dei baci che si erano scambiati ed era felice di poter vedere che anche Natsu non era messo meglio, soprattutto perché aveva i capelli tutti scompigliati.

<< Ma questo è assolutamente consono >> ribatté lui ridacchiando.

<< Idiota >> disse lei, dandogli un veloce bacio a stampo. Erano in situazioni come quelle che sentiva il cuore palpitare più del normale, oltre che per la fatica, anche per la felicità che quei piccoli momenti le regalavano. Non si era mai sentita così con Gray, non aveva mai provato le stesse sensazioni che invece le provocava Natsu, ed era stato questo tempo prima a farle scattare un campanello d’allarme.

<< Eddai Lu, non voglio fare niente di ciò che Zeref ha probabilmente pensato. Solo stare qui con te a scambiarci baci e carezze. Mi basta questo se tu non vuoi spingerti oltre >> le disse lui teneramente lasciandole un bacio sulla fronte. E poi fu un tutto un susseguirsi di teneri contatti. Gliene lasciò un altro sul naso, tra i capelli, sulle guance e poi tornò a torturarle le labbra gonfie e piene, sentendole distendersi in un sorriso.

<< Continuiamo allora >> disse lei tra un bacio e l’altro, avvertendo il cuore prendere un ritmo fin troppo irregolare e lo stomaco attorcigliarsi su se stesso. Erano delle sensazioni a cui non voleva rinunciare e che solo Natsu era in grado di procurarle. Non voleva che qualcuno gliele portasse via, per nessuna ragione al mondo.

Lui, per tutta risposta, schiuse leggermente le labbra e fece passare la lingua su quelle della bionda mancandone i contorni e chiedendole tacitamente il permesso di entrare. Il cuore quasi gli scoppiò di gioia quando Lucy fece incontrare le loro lingue, dando vita ad un bacio molto più spinto di quelli precedenti. Lottavano, si cercavano, giocavano, si accarezzavano, le loro lingue non si davano pace a vicenda, così come i due ragazzi che si fecero trasportare.

Si erano nuovamente ritagliati uno spazio per loro stessi, dove niente e nessuno contava se non loro stessi e i sentimenti e le emozioni che provavano. Avrebbero passato un’altra serata con dolci effusioni fino a quando per la bionda non sarebbe arrivato il momento di andare, ma ora era ancora presto e loro avevano soltanto iniziato. Avevano ancora un paio d’ore da trascorrere insieme come una coppia di innamorati, rinchiudendosi in un mondo che nessun altro, eccetto loro, poteva scavalcare.

 

§

 

Gray non faceva altro che andare su e giù per la casa. Lucy era uscita ancora una volta senza dirgli nulla e lui non riusciva a comprendere dove andasse ogni volta. La mattina sapeva che la ragazza andava all’università, mentre il pomeriggio capitava che andasse a casa delle amiche o uscisse con Natsu, ma la sera? Con chi doveva vedersi da farla uscire di casa frettolosamente?

Il corvino aveva notato che da una settimana la bionda era completamente cambiata. Usciva molto più spesso del previsto e per poco riusciva a vederla cinque minuti. Che centrassero in qualche modo questi incontri? Erano quelli che l’avevano fatta cambiare così, tutta d’un colpo? Il ragazzo non sapeva più cosa pensare.

Era certo che la ragazza gli nascondesse dei segreti, ma a lui bastava solo scoprirli e assicurarsi che non fossero qualcosa di grave. Non avrebbe saputo perdonarsi un simile errore sfuggito, non doveva sbagliare.

Pochi secondi dopo avvertì il suo telefono vibrare e si precipitò a rispondere. Voleva assolutamente che fosse Lucy, magari mentre gli diceva che stava tornando o che voleva che la andasse a prendere. Quando guardò il numero che compariva sul display, però, ne restò leggermente sconcertato. Cosa voleva a quell’ora? Prese il telefono e rispose, sentendosi dire che stava per raggiungerlo e che doveva dirgli una cosa.

C’era panico nella sua voce, paura e, soprattutto, pentimento. Non riusciva a capire cosa stesse succedendo, ma dopo aver sentito quelle parole Gray riattaccò e si precipitò fuori all’incontro.

Per strada c’era qualche lampione fulminato e per la maggioranza era tutto buio. Essendo sera inoltrata faceva abbastanza freddo e sperava di finire quella cosa in fretta, così sarebbe rientrato in casa per scaldarsi. Poi la vide: nascosta nell’ombra c’era la figura della persona con cui aveva parlato al telefono solo qualche minuto prima. Si avvicinò lentamente e chiese spiegazioni su quell’incontro del tutto non previsto.

Quella dopo attimi di esitazioni parlò e disse: << Si tratta di Lucy. Lei… ti sta tradendo >>. E al suono di quelle parole, Gray sgranò gli occhi.

 

 

Ma salve! ^^

Ecco l’aggiornamento di oggi, anche se devo dire (e me ne scuso) che è stato scritto di fretta. Esatto, ho scritto tutto all’ultimo minuto e fortunatamente me la sono cavata senza ritardi, ma spero che non abbia combinato casini :(

Ci vediamo domani con il prossimo capitolo, sperando che questo vi piaccia :’)

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Capitolo 5
*** Day 5: Struggle ***




        NaLu week 2016 – Day 5 – Struggle




Gray non riusciva a credere a quanto gli avevano rivelato la sera prima. Lucy lo stava tradendo? Aveva fatto bene a sospettare allora, il suo intuito infondo non sbagliava mai e anche stavolta aveva visto giusto. L’unica cosa a cui pensava ora, era scoprire con chi si stesse vedendo la bionda. Non poteva passare sopra al caso, voleva chiarezza su tutto e, a maggior ragione, spiegazioni.

Di certo non poteva andare direttamente da Lucy e rivelare che lui sapeva. Lei gli avrebbe sicuramente chiesto come faceva a saperlo e a quel punto cosa avrebbe potuto rispondere? Si sarebbe trovato nei guai, di questo ne era certo, e con lui chi l’aveva informato. Non poteva fare una mossa così azzardata, doveva pensare d’ingegno come avrebbe fatto lei al suo posto.

Gli veniva solo una soluzione in mente, ma non poteva sul serio arrivare a tanto. Gli sembrava una mossa così assurda e stupida che avrebbe preferito andare da Lucy mille volte e sorbirsi le peggiori sgridate di questo mondo. Eppure si rese conto che non c’era altra spiegazione. In quel momento la bionda non era in casa. Era mattina e lei aveva lezioni all’università, mentre lui, che generalmente a quell’ora lavorava, era rimasto a casa per giorno libero.

Non aveva niente di meglio da fare, quindi si era messo a pensare a quella situazione che l’aveva sconvolto come un uragano. Di certo Lucy era cambiata parecchio. Un tempo non avrebbe mai avuto il coraggio di tradirlo e adesso invece sembrava molto presa da quest’attività. Gray rifletté sul comportamento della ragazza. Con lui non aveva mai reagito così, non aveva ogni volta quell’aspetto trasognante, non sorrideva da un orecchio all’altro quando si dovevano incontrare. Sembrava amore ed era reale, del tipo che ti trasporta in un vortice di emozioni e non ti lascia più andare.

La sua piccola Lucy si era innamorata realmente, qualcun altro era riuscito dove lui tempo prima aveva fallito. Eppure, amore o no, Gray era assolutamente convinto di voler sapere a tutti i costi l’identità del tipo, così si ritrovò a prendere una decisione: quella sera avrebbe seguito Lucy per vedere con chi si incontrava.

 

§

 

Lucy sembrava nuovamente allegra quel giorno e Gray non poté fare altro che esserne felice lui stesso. Eppure i soliti pensieri di quella stessa mattina continuavano a tormentarlo. Stava per fare la cosa giusta? Non lo sapeva, ma voleva andare in contro al rischio. Dalle finestre dell’immenso salone riusciva a vedere l’esterno e, soprattutto, il sole che abbandonava il cielo di Magnolia e si andava a nascondere dietro le colline.

Era quasi giunto il momento, tra un po’ Lucy sarebbe uscita di casa. Non aveva grandi esperienze nel seguire le persone, anzi, non ne aveva nessuna di conoscenza. Il suo aiuto erano solo i grandi film di spionaggio e quant’altro, film come James Bond e così via. Conoscenze di tv e non reali, beh, Gray pregava solo che andasse bene e che nessuno lo scoprisse, o avrebbe fatto la fine del topo.

Vide la bionda quasi trottare verso la porta e la fissò anche mentre se la richiudeva alle spalle. Sembrava che non si fosse accorta di nulla. E beh, era quasi impossibile non accorgerti di un tipo che ti fissa come un maniaco; la ragazza doveva proprio avere la testa tra le nuvole. Gray sospirò seccato. “Ah l’amore…” pensò, prima di incamminarsi verso la porta di casa e dare inizio alla missione di spionaggio.

Fuori l’aria era fin troppo fresca e si domandò istintivamente se non avesse perso di nuovo i vestiti. Abbassò lo sguardo, ma notò che tutto era doveva stare. Andò in panico quando non riuscì a vedere Lucy alla fine del vialetto. Che gli era saltato in testa di distrarsi così? In quel modo non avrebbe scoperto assolutamente niente. Corse lungo viale alla ricerca di una chioma bionda. Si guardò attorno frenetico, temendo di averla già persa, ma si rilassò quando la vide camminare lentamente nella direzione opposta rispetto a casa di Levy e all’università che frequentava.

Decise di mantenere un passo molto più lento di quello della ragazza. Si infilò le mani in tasca con naturalezza e iniziò a seguirla come se fosse un normale cittadino in preda ad una passeggiata solitaria. Gray notò che lungo il tragitto la bionda veniva salutata da molti negozianti e gli venne spontaneo chiedersi da quanto tempo, in realtà, la bionda percorresse quella strada. Lui aveva notato i cambiamenti da una settimana, ma tutto quello Lucy non poteva averlo ottenuto in così poco tempo. Evidentemente, pensò, quella storia andava avanti da molto più tempo.

Dopo tempo, quando oramai lui era stanco e si chiedeva se la bionda ne avesse ancora per molto, la vide infilarsi nel vialetto che conduceva ad una villa di un colore appariscente. Di certo non si vedevano tutti i giorni robe come quelle. Si nascose velocemente dietro ad un cespuglio e, assicurandosi di avere abbastanza spazio da potersi sporgere in modo da vedere il tipo, inquadrò con la massima concentrazione la porta di quella casa.

Solo in quel momento gli era venuto in mente che Lucy avrebbe potuto benissimo accusarlo di stalking, pessima fiducia e quant’altro, ma in fin dei conti non gli importava affatto. L’istinto l’aveva guidato lì e non si sarebbe mosso di un millimetro fino a quando non avrebbe visto il tipo in faccia, assicurandosi anche di imprimersi luogo e viso – quando l’avrebbe visto – ben in mente.

Vide la porta aprirsi e Lucy sussultare dalla gioia. Doveva essere stato l’uomo che cercava ad aprirle, ma Gray, lontano com’era, non riusciva a sentire nulla di ciò che si dicevano. Vide la figura di un ragazzo sporgersi dalla porta, guardarsi intorno e poi baciare Lucy sulle labbra. E in quel momento il corvino riconobbe perfettamente chi gli stava davanti: Natsu Dragneel, quello che la bionda definiva migliore amico.

“Beh, migliore amico un corno!” pensò Gray in preda alla rabbia. Aveva sempre provato odio per quel tipo, scoprire che era l’amante della sua “fidanzata” non poteva far altro che metterlo sotto tante altre cattive luci. Vide Natsu liberare Lucy dal bacio, per poi invitarla ad entrare dentro, mentre quest’ultima si faceva spazio dentro villa Dragneel con un sorriso stampato in faccia. Fu solo dopo che il rosato chiuse la porta che Gray si alzò di scatto e ripercorse i propri passi con meta casa sua.

Non poteva assolutamente credere che la ragazza lo tradisse con quel tipo. Cosa poteva trovarci in lui? Il corvino non riusciva proprio a capire e alla fine non si sforzò nemmeno più di tanto. Una cosa però l’aveva compresa appieno: il giorno seguente sarebbe andato a fare una visita a Natsu.

 

§

 

Il giorno dopo, mentre Gray e Lucy erano seduti a fare colazione, la bionda notò che il corvino stesse masticando con rabbia, come se volesse distruggere la povera brioche che aveva avuto la sfortuna di capitargli sottomano. Non ci badò più di tanto, ma non per totale indifferenza, semplicemente perché doveva andare all’università il prima possibile se non voleva arrivare in ritardo.

Prese la cartella con tutti i libri, salutò Gray e uscì velocemente, percorrendo il vialetto come se stesse partecipando ad una maratona. Il corvino fissò l’orario, prendendo poi il telefono per chiamare il suo datore di lavoro e annunciare che stava male e, per questo, che sarebbe rimasto a casa. Una balla ovviamente, ma aveva di meglio da fare quella mattina. Decise di farsi una bella doccia prima di uscire e in quel momento ricordava esattamente cosa gli diceva Lucy ogni volta: lui e la coerenza non erano mai stati amici. Beh, forse poteva darle ragione ogni tanto.

Dopo aver finito si rivestì in fretta e uscì di casa, tentando a tutti i costi di ricordarsi la strada che aveva percorso la sera prima. Per il colore dell’abitazione invece non c’erano problemi. Non avrebbe mai potuto dimenticare quel coso che gli aveva procurato male agli occhi tant’era sgargiante. E se gli aveva fatto quell’effetto di notte, figuriamoci di giorno.

Girò quasi mezza Magnolia prima di riuscire finalmente ad intravedere quella villa e per poco non cantò vittoria. Non era mai stato bravo ad orientarsi e ne aveva provate di tutte per riuscire a migliorare, ma non c’era nulla che gli facesse apprendere ciò. Sorrise soddisfatto prima di dirigersi verso il vialetto che portava all’abitazione.

Si stupì di come non avesse nessun tentennamento, nessun accenno a voler tornare indietro e magari parlarne prima con Lucy. Voleva risolvere le cose in maniera diversa, capire a modo suo, e tutto questo poteva farlo solo rivolgendosi a Natsu.

Suonò il campanello e sperò che il fratello del rosato non fosse in casa. Conosceva bene Zeref Dragneel e sapeva che il suo lavoro poteva portarlo a trovarsi a casa quando non doveva esserci e viceversa. Di certo non voleva affrontare entrambi i fratelli insieme, cosa sarebbe successo a quel punto? Si riscosse quando vide la porta aprirsi con lentezza e una voce assonnata provenire dall’interno. Per quelle poche volte in cui l’aveva visto, quella sembrava proprio la voce di Natsu.

<< Ma chi è che rompe le scatole a quest’ora? >> disse, mentre con calma apriva la porta per vedere in faccia chi aveva osato svegliarlo.

Il rosato quasi non sgranò gli occhi quando si ritrovò davanti il viso di Gray, la bocca tirata in una linea ferrea e sottile. << E’ questo il modo di trattare gli ospiti? >> gli domandò invece il corvino, facendosi spazio con la forza ed entrando nella villa.

Natsu si sbilanciò un attimo quando ricevette una spinta, ma quella bastò per farlo riprendere completamente. << Si può sapere chi ti ha dato il permesso di entrare? >> domandò furente, dicendosi poi mentalmente che avrebbe dovuto mantenere la calma. Doveva farlo per Lucy in fondo. Aveva detto lui stesso a suo fratello che non voleva dare alla ragazza altre grane, voleva mantenere quella promessa.

<< Beh, in automatico mi hai dato tu stesso il permesso quando mi hai aperto la porta >> ribatté quello con un sorrisino.

<< Non ti avrei mai aperto se avessi saputo che eri tu >> rispose a tono il rosato, appoggiandosi al muro con la schiena.

<< E chi pensavi che fosse? Lucy, per caso? >> controbatté nuovamente il corvino, gustandosi la faccia stupita di Natsu al suono di quel nome. Dentro al rosato stava bollendo una strana rabbia che pian piano lo stava consumando sempre di più.  Ogni parola di Gray lo mandava su di giri, facendogli pensare a quanto sarebbe stato bello rifilargli un pugno per sentirlo finalmente stare zitto.

<< Che c’entra Lucy? So benissimo che di mattina è all’università >> sentenziò poi, proprio non capendo dove volesse andare a parare il corvino.

<< Beh >> disse l’altro mentre prendeva a fissarlo insistentemente negli occhi. << E’ proprio di Lucy che sono venuto a parlarti >>.

<< Di Lucy? >> domandò frastornato.

<< So che vi vedete di nascosto, Natsu >>.

Nel sentire quelle parole, il cuore del rosato accelerò notevolmente i battiti e gli montò su una rabbia quasi incontrollata. Lui sapeva e non aveva fatto nulla. Era come gli aveva riferito Zeref una settimana fa, Gray gli stava solo facendo un dispetto.

Non si trattenne quando il suo corpo si mosse da solo, andando a colpire con un pugno il viso del corvino. Quello si sbilanciò per pochi attimi all’indietro, prima di rimettersi in posizione e reggersi il naso sanguinante.

<< Si può sapere perché accidenti l’hai fatto?! >> esclamò Gray adirato, guardando in cagnesco il ragazzo davanti a lui.

<< E me lo chiedi?! Sai del tradimento e non hai fatto nulla. Perché sei venuto qui?! >> urlò Natsu, i pugni ora stretti e tenuti fermamente lungo i fianchi. Sapeva che se il corvino avesse detto qualcosa di troppo, non si sarebbe trattenuto dal fare un’altra sfuriata.

<< Per risolvere la questione una volta per tutte! Già ti odio, ci manca questo adesso! >>.

<< Bene, risolviamo allora >> disse il rosato, piantando un altro pugno sul viso di Gray. Questa volta, però, il corvino non si lasciò colpire tranquillamente senza reagire, e mosse la mano ferma a colpire lo stomaco del ragazzo davanti a lui. Emisero entrambi versi soffocati per il dolore, ma questo non bastò a fermarli.

Stavano combattendo per Lucy, un bene caro ad entrambi ed un sentimento condiviso, qualcosa che faceva dir loro che valeva la pena lottare, ognuno con un pensiero diverso. Fu lì che realizzarono che non potevano tirarsi indietro, che avrebbero fatto capire all’altro il valore vero dei sentimenti che provavano, benché fossero diversi e spinti da desideri completamente opposti.

E in quel momento, sebbene stesse provando rabbia, Natsu si maledì per aver infranto quell’unica promessa a cui teneva tanto quanto amava Lucy.

 

 

Salveeee ^^

Oggi sono in ritardo, ma ancora in tempo per fortuna. Stavo per andare in panico, temevo di non farcela D:

Gray ha preso le sue decisioni, ha scoperto con chi si vedeva Lucy ed è andato tranquillamente(?) a trovarlo. D’altro canto Natsu non ha resistito più di cinque minuti e ha reagito. Cosa succederà secondo voi? ^^ Mi sento tanto presentatrice di qualche show ^^

Ringrazio tutti voi che state sostenendo questa storia! *^* Grazie mille *^*

A domani ;)

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Capitolo 6
*** Day 6: Climax ***


           NaLu week 2016 – Day 6 – Climax

 

 




Lucy era tornata a casa dopo una mattinata estenuante all’università. Era l’ora di pranzo e tutto ciò che voleva fare era sedersi a tavola e mangiare qualcosa cucinato da Gray. Restò un po’ sorpresa nel vedere che il corvino non si trovava in casa. A quell’ora, in genere, lo trovava impegnato ai fornelli, – quando rimaneva in casa - oppure stravaccato sul divano – nei giorni in cui lavorava.

Controllò ogni angolo della casa e sembrò proprio che del ragazzo non ci fosse alcuna traccia. Guardò nuovamente l’orario per paura di essersi sbagliata, eppure l’ora era giusta, avrebbe dovuto trovarlo dentro e invece non c’era. Sentendosi montare la preoccupazione addosso, prese di slancio il telefono e compose il numero di quello che per ora era ancora il suo fidanzato. Lucy lo sentiva squillare a vuoto e ad ogni tuu l’ansia che già provava, aumentava ancor di più.

Successivamente sentì un rumore e il suo viso si aprì in un sorriso; finalmente, si disse, aveva deciso di risponderle. Peccato che, poco prima che pronunciasse il nome del ragazzo, venne interrotta dalla voce metallica e ripetitiva della segreteria telefonica. Gray non le aveva risposto, era la prima volta che accadeva.

Riprovò nuovamente a chiamare. Una prima volta, una seconda e poi una terza, fino a quando non realizzò finalmente che il corvino non avrebbe risposto. Le venne uno strano presentimento. Qualcosa le aveva attanagliato lo stomaco e il cuore in una morsa, sentiva un peso sul petto e un dolore lancinante alla testa. Sperava che almeno lui le rispondesse, che non fosse come pensava.

Compose velocemente il numero e attese. Si terrorizzò oltremodo nel vedere che anche questo squillava senza fermarsi. Eppure si disse che era solo un caso, una stupida coincidenza che la stava spaventando, così ci riprovò, ma sembrava seriamente tutto inutile. Neanche Natsu le rispondeva e lei non riusciva a far altro che temere il peggio.

Decise di uscire nuovamente di casa, senza preoccuparsi di portarsi dietro le chiavi o la borsa. Aveva lo strano presentimento che quei due fossero insieme e non si sarebbe data pace fin quando non li avrebbe trovati. Scese in strada e si guardò attorno, troppo frastornata per stabilire un luogo di inizio o anche solo pensare a dove potessero essere.

Vide la gente guardarla male o con preoccupazione. Chissà in che modo doveva apparire alle persone estranee alla faccenda. Andò nei luoghi che le apparivano meno pubblici, ma non trovò nulla. Era stanca, affaticata, ma sentiva comunque l’adrenalina bruciarle nelle vene e forse, si disse, era proprio quella che le dava la forza di continuare a cercare.

Fu solo dopo qualche tempo che intravide un viso conosciuto: era una delle sue amiche, Juvia. La blu le andò incontro con un sorriso smagliante, ma cambiò subito espressione non appena si avvicinò abbastanza da poter squadrare il viso della bionda.

<< Lucy-san, va tutto bene? >> domandò la nuova arrivata, vedendo l’agitazione chiara che si faceva spazio sull’espressione che aveva l’altra.

<< Ehm, sto cercando Gray. L’hai visto? >>.

Juvia parve pensarci su qualche istante, prima di illuminarsi come se avesse appena avuto un lampo di genio. << Juvia ha visto Gray-sama che entrava in una villa piuttosto strana >>.

Lucy rimase scioccata nel sentire quella frase. Una villa strana? << Strana? In che senso? >> chiese, sperando proprio che il suo intuito solitamente infallibile, per una volta avesse sbagliato completamente. Non poteva essere.

<< Aveva un colore molto particolare >> disse nuovamente la blu. << Un rosso particolarmente sgargiante >>.

La bionda sgranò gli occhi oltremisura. ‘Dannazione’, pensò, ‘non può accadere sul serio!’. Afferrò il polso della sua amica e partì a tutta velocità senza degnarla di alcuna risposta. La sua mente era piena di domande che si alternavano tra loro, incapaci di trovare anche una singola risposta.

Che ci faceva Gray a casa di Natsu? Come aveva trovato quella villa? Queste erano solo alcune delle molte domande. Accelerò ancora di più, mentre dietro, Juvia chiedeva dove la stesse portando. Sentì il suo cuore battere all’impazzata, non solo per la folle corsa, ma anche dalla preoccupazione. Quei due tenuti insieme in una stessa stanza non facevano altro che urlarsi dietro a vicenda, cosa sarebbe successo se Gray avesse saputo del tradimento? Non voleva neanche pensarci.

Si trascinò la blu fino a quando non arrivò davanti villa Dragneel e temette il peggio quando vide la porta ancora aperta e delle urla provenire dall’interno.

<< Che succede lì dentro? >> domandò Juvia intimorita mentre si nascondeva dietro la bionda.

Lucy aveva le palpitazioni e stava tentando invano di riprendere fiato, ma non c’era tempo per quello. Doveva capire che stava succedendo, cosa aveva spinto Gray ad arrivare fino a casa di Natsu. Ci sarebbero state molte spiegazioni da fare e lei si preparò mentalmente il discorso dove avrebbe detto al corvino che lo tradiva, sperando che non avrebbe peggiorato la situazione.

Camminò con passi decisi verso l’abitazione seguita da quelli incerti di Juvia che, pur essendosi trovata per caso in quella situazione, voleva comunque seguire l’amica e darle sostegno.

Non appena arrivarono sull’entrata notarono immediatamente i cocci di alcuni vasi rotti sul pavimento, seguito da cuscini e altri oggetti che normalmente riempivano il loro angolo in villa Dragneel. Lucy riuscì a sentire il suono dei colpi, di altre robe che andavano in frantumi, di urla di rabbia e distintamente riuscì a captare il miagolio di Happy. Vide il gatto spuntare da dietro il divano del soggiorno – al momento ribaltato – e precipitarsi nella sua direzione.

Sembrava terrorizzato come ogni volta che a Magnolia si abbatteva un terribile temporale. Si lanciò tra le braccia di Lucy e cominciò a fare le fusa, mentre la ragazza le accarezzava la testolina azzurra. Dopo pochi attimi lo passò delicatamente all’amica e avanzò all’interno della casa, stando ben attenta a dove metteva i piedi. C’era un tale casino che sarebbe potuta inciampare persino su un misero cuscino. Evidentemente l’apice della lotta doveva essere appena terminato o peggio, ancora in corso.

Fece una manciata di passi prima di essere interrotta da un forte baccano che la gelò sul posto. Che accidenti avevano combinato quei due? Neanche il tempo di dire qualcosa, che i suoi occhi furono catturati da un Natsu volante che atterrava vicino al divano da cui poco prima era spuntato Happy. Gray comparve sulla soglia della camera di Zeref mentre si teneva il pugno. Sembrava affaticato e aveva alcune ferite e lividi, così come il rosato che tentava di rialzarsi.

<< Natsu! Gray! Che vi è saltato in mente?! >> esclamò Lucy scioccata. Si sentiva incollata al pavimento e incapace di reagire. Non si era mai trovata in una situazione del genere, non aveva idea di come avrebbe potuto fare per risolvere la questione. In quel momento era come se in quella stanza non ci fosse nessun altro eccetto lei e due ragazzi. Si era come dimenticata di Juvia ed Happy che, fermi sulla soglia di casa, assistevano alla scena increduli e soprattutto – da parte della blu – con occhi sgranati.

I due sembrarono ignorare i richiami della bionda che li fissava con sguardo terrorizzato. Beh, quasi. Sentì montarle su una rabbia tale da poter fare invidia persino alla sua amica Erza, e il che era tanto. Lucy odiava essere ignorata e quando accadeva perdeva le staffe, non guardando in faccia nessuno e dando sfogo a se stessa. Quei due le avrebbero dato ascolto, con o senza il loro consenso.  In fondo dovevano conoscerla bene, sapevano cosa succedeva in quei momenti, eppure sembravano fregarsene. ‘Tanto meglio’, pensò, ‘avranno la lezione che si meritano per avermi fatto preoccupare’. Aveva persino trovato un modo per risolvere il tutto.

La bionda si lanciò su Natsu come una furia, colpendolo duramente sulla testa con sorpresa di quest’ultimo. Gray sgranò gli occhi, quasi terrorizzato dallo sguardo omicida della ragazza che pochi attimi dopo corse verso di lui, riservandogli lo stesso trattamento del rosato.

I due crollarono a terra doloranti, mentre Juvia rimaneva sulla soglia della porta impaurita. Del resto non aveva mai visto questo lato di Lucy, non aveva idea che la sua amica fosse un tipo particolarmente violento.

<< Ahia Lu! Mi hai fatto male >> si lamentò Natsu reggendosi il capo. Lui conosceva anche fin troppo bene quella parte della ragazza, ma da quando avevano iniziato la loro storia, Lucy lo picchiava più raramente rispetto a prima, e di certo non con tutta quella violenza.

<< Accidenti che dolore >> si lamentò invece Gray. Fissò lo sguardo in quello del rosato, prima di riprendere a guardarsi in cagnesco a vicenda.

<< Volete ricominciare per caso? >> domandò Lucy minacciosa, vedendo che a quel richiamo i due erano saltati sul posto temendo un nuovo attacco.

<< Lucy-san fa paura >> commentò Juvia tremante, reggendo saldamente Happy tra le braccia. Beh, forse fin troppo.

La bionda sospirò prima di dirigersi tranquillamente in bagno sotto lo sguardo curioso dei presenti. Ne uscì con delle garze, cotone, cerotti e disinfettante. << Juvia, mi aiuti a medicare questi idioti? >>.

L’azzurra la guardò per pochi istanti, prima di precipitarsi da lei come richiesto. Natsu sbuffò e girò il capo dalla parte opposta. << Non ho alcuna intenzione di essere medicato >> dichiarò, ma la sua arroganza venne immediatamente spazzata via non appena Lucy gli poggiò il cotone ricolmo di disinfettante su un taglio aperto. Il ragazzo sussultò visibilmente, scatenando le risate del rivale.

<< Non fare il bambino, Natsu >> lo rimproverò la bionda. Poco dopo, sorprendentemente, si lasciò curare, mentre Gray lasciava fare lo stesso a Juvia.

La stanza sembrava essere tornata tranquilla dopo quell’ultimo scambio di battute. Le ragazze pulirono il sangue, fasciarono e disinfettarono i due davanti a loro, mentre Lucy ancora si domandava cosa avesse scatenato tanta furia.

<< Natsu >> chiamò piano, quasi temendo che Juvia e Gray potessero sentirla. Questo prese a fissarla negli occhi.

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<< Che è successo? >> domandò lei.

Vide il volto del ragazzo scurirsi e abbassare piano la testa, quasi come se si vergognasse a mantenere quel contatto diretto.

<< Gray sa di noi, Lu. Mi dispiace tanto, ho provato a trattenermi, ma sentendolo dire questo non ce l’ho fatta >> disse, le mani strette a pugno, incurante del dolore che le ferite sul palmo gli stavano procurando. Lucy poggiò la sua mano su quella di Natsu vedendo come questo si riscosse e sollevò lo sguardo, incatenando i suoi occhi smeraldini in quelli castani di lei.

<< Lo vedo bene, idiota >> li interruppe Gray. La voce traspariva rabbia. << Guarda come mi hai conciato >>.

Natsu lo guardò in cagnesco, quasi dimenticandosi della bionda davanti a lui. << Non che io sia messo meglio di te >> ribatté.

I due sbuffarono mentre le ragazze terminavano le medicazioni.

<< Adesso che siamo più o meno tutti tranquilli, mi volete spiegare che accidenti vi è preso?! >> esclamò Lucy, mentre avvertiva chiaramente i nervi cederle per la rabbia. Quei due si stavano comportando proprio come due bambini.

<< E’ meglio se spiego io >> disse improvvisamente Gray. << Ci sono dei fatti che non conoscete e che non sono quelli che avete visto o credete di aver visto >>.

Lucy sollevò un sopracciglio irritata. << Quali ad esempio? >>.

<< Questo >> affermò il corvino, lo sguardo puntato a terra. << Questo litigio non è ciò che appare realmente >>.  

 

 

 

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Capitolo 7
*** Day 7: The End ***


          NaLu week 2016 – Day 7 – The end

 





<< Che accidenti significa?! >>.

Natsu era scattato in piedi con un balzo non appena Gray aveva detto quella frase. Non ci stava capendo niente e quel tipo stava solo mettendo legna sul fuoco.

<< Natsu, siediti >> gli aveva detto Lucy con una risatina nervosa e lui ubbidì poco dopo, non smettendo di lanciare occhiate al corvino.

Erano seduti tutti e quattro per terra in mezzo agli oggetti che erano stati coinvolti nella rissa senza alcun motivo, mentre Happy restava comodamente acciambellato tra le braccia di Juvia facendosi coccolare da essa. La bionda sorrise al sol pensiero che quel gatto si fosse già fidato della blu.

<< Non mi hai fatto neanche finire di parlare che mi hai dato un pugno, come pensi di capire? >> aveva detto Gray stizzito.

Il rosato incrociò le braccia al petto, rivolgendo il capo da tutt’altra parte pur di non guardare il corvino. Era certo che non avrebbe resistito dal dargli un altro pugno non appena ne avesse avuto occasione.

<< Avevi già detto troppo >> ribatté l’altro.

In quel momento Lucy si riscosse, ricordando bene che solo qualche minuto prima, Natsu le aveva detto che Gray sapeva di loro. Il corvino avrebbe potuto iniziare a spiegare da lì.

<< Gray, hai detto che sapevi di me e Natsu, giusto? >> si fermò, ma ripartì immediatamente quando vide il ragazzo annuire. << Come hai fatto a saperlo? E perché questa reazione poi, perché adesso? >>. La bionda incatenò i suoi occhi a quelli blu scuro di Gray, aspettandosi una risposta sincera. Era ben conscia di avere altre domande, ma per il momento bastavano quelle.

<< E’ stata Juvia a dirlo a Gray-sama >> disse improvvisamente la blu, attirando gli sguardi dei presenti su di lei. Aveva la testa china, le mani impegnate ad accarezzare il pelo morbido di Happy. Era estremamente nervosa e quel movimento era rilassante, l’aiutava a calmarsi almeno un po’.

Non notò gli sguardi sorpresi di Lucy e Gray – quest’ultimo sorpreso dal fatto che fosse stata lei stessa a dirlo – mentre Natsu l’osservava insistentemente, quasi a voler rilevare una qualche traccia di bugia che apparentemente non esisteva.

<< Eh? Juvia? Perché l’hai fatto? >> domandò la bionda sotto shock. La sua amica l’aveva tradita? Per quale motivo? Juvia abbassò ancora di più di sguardo, mentre gli occhi iniziavano a pizzicarle e a riempirsi di lacrime.

<< Juvia non voleva tradire la fiducia di Lucy-san >> disse tra i singhiozzi, non accennando a voler fissare la reazione dell’amica. Sapeva che non avrebbe potuto reggere lo sguardo contro quello tradito e affranto della bionda senza sentirsi ancora più in colpa.

Sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla e si voltò per vedere chi fosse. Gray le stava sorridendo comprensivo, come se non dovesse temere nulla.

<< Non è stata colpa di Juvia. Le ho chiesto io di farlo, di riferirmi ciò che avresti detto >> disse il corvino e poté giurare di aver visto uno sguardo omicida negli occhi del rosato, come un guizzo improvviso.

<< Perché? >> domandò nuovamente Lucy. In quella storia iniziava seriamente a non capirci nulla.

<< Volevo lasciarti, ma non sapevo come fare. Non volevo di certo ferirti o robe simili! Così ho chiesto a Juvia >> ammise lui e Lucy se ne stupì oltremodo. Anche lui voleva che la storia finisse?

<< Fermo un attimo, idiota >> li interruppe improvvisamente Natsu, lo sguardo smeraldino che esaminava il rivale da capo a piedi. << Perché volevi lasciarla? >>.

Gray abbassò lo sguardo, quasi infastidito da quella domanda, ma era giusto dover dare spiegazioni anche di quel genere e infondo lui era lì per quello. Portò la mano verso quella della blu e la strinse, sollevando un poco lo sguardo per vedere la reazione di Lucy. Questa aveva gli occhi sgranati, mentre Natsu dava l’impressione di non aver capito nulla.

<< Tu e Juvia state insieme? >> esclamò la bionda saltellando sul posto. Aveva un candido sorriso ad incresparle le labbra e fissava con gentilezza i due ragazzi davanti a lei. Decisamente formavano una bellissima coppia. Del resto i due sembravano sorpresi dalla reazione della ragazza, che sembrava aver già scordato tutto.

<< Si può sapere perché sei venuto qui a far casino, allora? >> domandò il rosato. Lo sguardo assassino non aveva ancora abbandonato il suo viso e fissava Gray come se fosse un traditore.

Gray puntò lo sguardo su Lucy e Natsu, guardandoli, questa volta, con fare accusatorio e pieno di scuse nello stesso istante. << Appena ho saputo che Lucy mi tradiva, volevo sapere chi fosse. Già mi sentivo abbastanza incolpa per averla tradita a mia volta, non l’avrei mai lasciata nelle mani di un maniaco >>.

<< Mi stai dando del maniaco?! >>.

<< Sta zitto un attimo e fammi finire >> ribatté stizzito il blu. Odiava il modo in cui il rosato lo interrompeva. << Non sapevo che si vedesse con te e avevo paura fosse caduta nella trappola di un maniaco, così ieri sera l’ho seguita e sono arrivato qui. Beh, immagina la mia sorpresa quando ho capito che eri tu la persona con cui si vedeva. Alla faccia del migliore amico >> continuò poi, massaggiandosi nervosamente il retro del collo. << Mi stai antipatico oltre misura, quindi sono andato su tutte le furie. Pensavo che non potessi essere in grado di proteggerla come si deve. Non volevo di certo che stesse con un buono a nulla! Quindi stamattina sono venuto qui per metterti alla prova, capire se potevi realmente stare con lei e assicurarle totale sicurezza >> disse ancora, questa volta incatenando lo sguardo in quello sorpreso del rosato. << Dannazione, non mi aspettavo una reazione così violenta. Sei un fottutissimo pericolo pubblico! Ma almeno… >> disse, questa volta facendo increspare le labbra in un piccolo sorriso furbo. << Hai la stoffa necessaria per proteggere Lucy >> terminò semplicemente, sollevando le spalle.

Natsu sorrise a quell’ultima affermazione, incrociando le braccia al petto con fare orgoglioso. << Ne dubitavi? Ovvio che la proteggerò! >>.

Lucy sentì gli occhi iniziare a pizzicarle e quasi temette di mettersi a piangere lì, di fronte a tutti. Eppure la felicità che provava, la commozione, erano sentimenti troppo forti da poter essere ignorati. Poi, come se le fosse venuto un lampo di genio, si ricordò del suo piano malefico e di come fosse uscita continuamente per infastidire Gray. Quel piano era sembrato funzionare, eppure il corvino già allora doveva aver smesso di amarla.

<< Gray >> chiamò subito dopo, attirando su di se gli sguardi tutti.

<< Mh? Che c’è? >>.

<< Una settimana fa avevo allestito un piano con le ragazze per farmi lasciare da te, infastidendoti con il mio continuo uscire e… ecco… mi sembrava che funzionasse. Tu sembravi… infastidito, ecco >> disse Lucy con difficoltà. Non voleva di certo affermare che il corvino non amasse Juvia, ma quel fatto le sembrava parecchio sospetto.

<< Oh, quello >> rise il ragazzo. << Ero solo preoccupato sul con chi ti vedessi di sera, ma se in effetti mi hai visto arrabbiato, era perché effettivamente lo ero. Non era per il tuo piano, ma per quell’idiota di Lyon, un mio collega di lavoro. Pensava fossi fidanzato con te – e beh, effettivamente lo eravamo – e che Juvia fosse solo un’amica che di tanto in tanto mi veniva a trovare, quindi ne approfittava per provarci con lei. Era questo che mi faceva infuriare >> ammise il ragazzo con una punta di imbarazzo.

In quell’istante Juvia parve riprendersi. Gli occhi le erano diventati a forma di cuori palpitanti e si era lanciata con gioia contro Gray. << Waaa! Gray-sama è così dolce! >> esclamò la blu mentre avvolgeva il corvino in un abbraccio fin troppo stretto.

Lucy e Natsu risero a quella scena, mentre il ragazzo faceva scivolare lentamente la mano verso quella della bionda, per poi stringerla tra la sua. Quello che sembrava essere un evento quasi catastrofico, si era risolto con spiegazioni e la nascita di un nuovo inizio.

Poco dopo iniziarono a guardarsi intorno, rendendosi ben conto del guaio che i due ragazzi avevano combinato con la loro stupida rissa. Gli occhi di Natsu, però, si posarono da tutt’altra parte. Una particolare stanza che verso la fine era stato il luogo della loro rissa. Ad un tratto sbiancò, stringendo maggiormente la presa sulla mano di Lucy e attirando la sua attenzione.

<< Natsu, che succede? >> chiese la bionda preoccupata.

<< La stanza di Zeref >> disse quello, il volto che non riusciva a staccare gli occhi da quella camera. Lucy seguì il suo sguardo e si rese conto che quello non era più il luogo privato del fratello di Natsu, bensì un cumulo di robe sparse e distrutte.

<< Mi ucciderà! >> esclamò all’improvviso balzando in piedi in preda al terrore. La bionda capiva bene il terrore del ragazzo. Quando a Zeref venivano toccate le proprie cose, diventava irriconoscibile, quasi una furia. Non era molto saggio farlo arrabbiare. 

<< Credi che solo la stanza sia il problema? >> domandò Gray in tono sarcastico, ricevendo un’occhiataccia da parte del rosato.

<< Guarda che è anche colpa tua >> affermò l’altro stizzito.

Lucy si sollevò velocemente in piedi, tentando di acquietare gli animi. << Non ricominciate a litigare, dai. Ti aiuteremo noi ad aggiustare tutto >> disse, rivolgendosi al rosato. Questo le sorrise ringraziandola e la bionda per tutta risposta arrossì.

<< Oddio, di questo passo mi verrà il diabete >> esclamò Gray, prendendo poi Juvia per mano e dirigendosi verso la cucina, decidendo di mettere in ordine quella. Il corvino voleva assumersi le sue responsabilità dopo tutto, non era così insensibile.

Natsu e Lucy invece si diressero verso la stanza di Zeref, tentando di metterla in ordine il più velocemente possibile prima che quello tornasse.

 

§

 

Dopo qualche tempo i ragazzi avevano finito di mettere in ordine il casino che Natsu e Gray avevano combinato e si erano posizionati tutti sul divano a riprendere le forze. Non era stato facile tentare di stabilire un ordine, soprattutto nella stanza di Zeref dove il rosato aveva continuato a cambiare disposizione di alcuni oggetti, non ricordando esattamente la posizione.

<< Finalmente abbiamo finito >> sospirò il corvino, un braccio che passava attorno le spalle di Juvia.

<< Juvia è stanchissima >> commentò invece la blu.

<< Dimmi un po’ congelatore, adesso Lucy è la mia ragazza? La lasci in pace? >> si volle informare il rosato.

<< Non chiamarmi in quel modo, e sì, adesso puoi pure considerarla la tua ragazza >>. A Juvia vennero immediatamente gli occhi a forma di cuore. Significava che adesso lei sarebbe diventata la fidanzata del suo Gray-sama?

<< Oh, perfetto. Quindi sloggia da casa di Lucy >> gli rispose Natsu come se nulla fosse, beccandosi un’occhiataccia dal corvino.

<< Dammi il tempo di mettere tutto in valigia e trovarmi una sistemazione >>.

In tutto questo, Lucy arrossì di botto. Perché il rosato stava facendo quelle domande? Voleva trasferirsi a casa con lei?

<< Gray-sama può vivere con Juvia! >> esclamò di rimando la blu, tutta emozionata di poter passare 24 ore su 24 con il suo adorato.

<< Ecco fatto, puoi fare le valigie e sloggiare >> commentò ancora una volta Natsu.

<< Vuoi proprio che me ne vada, eh? Vuoi trasferirti tu con Lucy? >> domandò il corvino con un sorrisetto accusatore, gustandosi il colorito rosato che assunsero le guance del rivale che, imbarazzato, aveva semplicemente voltato la testa di lato sotto lo sguardo sorpreso di Lucy, che sorrise intenerita.

In quel momento, però, l’attenzione dei quattro venne attirata dal suono di chiavi che giravano nella toppa della porta di casa e dopo pochi istanti questa rivelò Zeref, appena tornato dal suo lavoro.

<< Cos’è? Hai organizzato una riunione a casa nostra, Natsu? >> domandò il corvino, studiando attentamente i visi delle persone stravaccate sul suo divano. Quando riconobbe Gray, le pupille gli uscirono quasi fuori dalle orbite. << Quello è Gray? >>.

<< Tranquillo fratellone, abbiamo risolto. Ah, non c’è bisogno che tu e Mavis vi troviate una casa, ti lascio questa >> esclamò contento il rosato, beccandosi subito dopo un pugno da quella che ora era ufficialmente la sua ragazza.

<< Piantala di prendere decisioni importanti così alla leggera! >> lo richiamò lei, mentre con calma Juvia e Gray si alzavano dal divano e sgattaiolavano fuori sotto il viso sorpreso di Zeref.

<< Ahia Lu! Non sei felice di andare a vivere con me? >> domandò Natsu mentre si reggeva il punto colpito. Questa frase rischiò di mandare in combustione le guance della bionda che si era bloccata, paralizzandosi sul posto.

<< Ohi Natsu >> lo richiamò improvvisamente il fratello. Voltandosi, il rosato capì immediatamente che c’era qualcosa che non andava. << Dove sono finiti i vasi antichi che stavo studiando? >> domandò il corvino. Natsu poté giurare che a momenti avrebbe dato di matto.

Incapace di rispondere che quei preziosi oggetti erano ormai nella pattumiera e soprattutto in frantumi, il rosato afferrò velocemente il polso di Lucy e corse fuori, trascinandosela dietro. In lontananza sentirono le urla di Zeref che si propagarono per tutto il viale e i due risero di gioia.

Alla fine tutto si era risolto nel migliore dei modi e come avevano sempre sperato. La loro storia poteva essere rivelata al mondo intero: non avevano più bisogno di nascondersi, di incontrarsi di nascosto anche solo per tenersi per mano. Ormai potevano fare tutto alla luce del sole, erano ufficialmente fidanzati e potevano comportarsi come tali.

Non avrebbero mai immaginato una realtà simile, ma era accaduto. Natsu le sorrideva mentre si dirigevano verso la villa di lei. Era certa che, se Gray non avesse già spostato le sue cose, il rosato gliele avrebbe fatte trovare davanti la porta. E Lucy si disse che era pronta a vivere la sua storia accanto a Natsu per sempre, senza più alcun tipo di rallentamenti. Sarebbero stati solo loro due e nessun altro, proprio come avevano sempre voluto.

 

 

 

Ed eccoci qui con l’ultimo giorno di questa week… Ammetto che mi mancherà, lo so già :( Spero tanto che il finale non abbia deluso e che si siano capite bene le spiegazioni date da Gray sul perché aveva reagito in determinati modi ^^

Ringrazio chi ha seguito questa storia che oramai è giunta al termine ;) Grazie davvero ^^

Un abbraccio,

Gaia*

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