Tra sogno e realtà

di Tessrel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una giornata normale ***
Capitolo 2: *** Uno strano sogno ***
Capitolo 3: *** Un bacio rubato al chiaro di Luna ***
Capitolo 4: *** Ad un passo dalla verità ***



Capitolo 1
*** Una giornata normale ***


Questa storia inizialmente era nata come un unico capitolo ma, vedendo che alla fine risultava troppo lunga, ho deciso di dividerla in capitoli.
La storia si svolge durante il settimo anno, Voldemort è stato sconfitto nella battaglia al Ministero durante il quinto anno e, di conseguenza, Piton, Fred e tutti gli altri sono ancora vivi.
Spero che questo primo capitolo vi piaccia, qualsiasi critica è ben accetta.
Tess

 


Una giornata normale

 

 

 

 

La fissava dall'inizio dell'ora di difesa contro le arti oscure, mentre prendeva diligentemente gli appunti seguendo attentamente le parole del professor Piton.
Ogni volta rimaneva incantato dal modo in cui faceva scorrere la piuma sulla pergamena, dal modo perfetto di spostarsi una ciocca di capelli dietro le orecchie per evitare che le impedisse di vedere le parole che stava scrivendo.
Avrebbe potuto e voluto passare ore e ore ad accarezzarle i capelli, ad annusarli o anche solo ad osservare il modo in cui la luce del Sole creava innumerevoli giochi di luce con essi, rendendoli sempre più tendenti al castano dorato.
Gli piaceva davvero tutto di lei, dal modo aggraziato con cui accavallava le gambe senza il minimo segno di malizia, alla sua aria da impertinente So – tutto – io.
Ancora gli sembrava impossibile l'aver perso la testa per una come lei, quando nemmeno un anno prima avrebbe pagato per vederla sprofondare in un abisso senza possibilità di ritorno. Ebbene sì, lui, Draco Lucius Malfoy, si era innamorato di lei, Hermione Jean Granger.
Purtroppo, l'ora di Difesa era finita, così si ritrovò ben presto a dover distogliere lo sguardo dalla ragazza. Svelto si incamminò nei sotterranei per potersi cambiare i vestiti e per posare la borsa con i libri, dato che la giornata scolastica era appena terminata. Decise di mettersi dei pantaloni neri con una camicia anch'essa nera, facendo risaltare i suoi occhi azzurri e i capelli biondo platino.
Aveva passato tutta l'ora a fissare Hermione, per cui non aveva ascoltato una sola parola della lezione e, di conseguenza, non sapeva nemmeno su cosa riguardava o se fossero stati assegnatati dei compiti. Sarebbe benissimo potuto andare a chiedere a Piton, nonché suo padrino, di dargli sia l'argomento della lezione e i relativi compiti, oppure avrebbe potuto benissimo ignorare la cosa e presentarsi alla prossima lezione di Difesa senza aver aperto il libro, tanto non gli avrebbe tolto nessun punto. Tuttavia avrebbe dovuto rispondere alle sue domande sul perché non avesse prestato attenzione in classe e, se avesse utilizzato la Legilimanzia su di lui, gli sarebbe bastato un attimo per scoprire il suo segreto e rivelarlo al padre e questo non poteva assolutamente permetterlo.
Decise dunque di cercare Theodore e Blaise, gli unici a conoscenza della situazione sentimentale, per chiedere a loro gli appunti e i compiti.
Li aveva cercati per quasi tutto il castello prima di riuscire a trovarli nei pressi dell'aula di Divinazione.
“Salve ragazzi”
“Salve a te Draco, dov'eri finito?”
“Dov'ero finito io Blaise? Dov'eravate finiti voi due piuttosto! Ho girato tutto il castello per trovarvi”
“Noi stavamo cercando te”
“Sì, sì, d'accordo. Datemi i compiti di Difesa e cosa abbiamo fatto oggi”
“Dritto al punto come sempre, eh Draco?”
“E falla finita Theo. Allora?”
“Abbiamo fatto i Demoni dell'Ildrasiv. Ma scusa, non hai ascoltato Piton mentre parlava?”
“No Blaise, se avessi prestato attenzione non sarei qui a chiedervi una cosa simile, non ti pare?”
“Che hai fatto per l'intera ora, si può sapere?”
“Semplice Blaise, mentre noi ci facevamo scassare prestando attenzione al professore, il qui presente Gilderoy Allock prestava attenzione alla Granger”
“E ti pareva. Comunque sappi che dobbiamo fare un tema di almeno cinquanta centimetri di pergamena da consegnare la prossima settimana”
“Fantastico... Ora andiamo in Sala Grande, che muoio di fame... Ah Theo, paragonami ancora una volta a quel mentecatto e ti taglio la lingua, intesi?” aveva detto il ragazzo prima di avviarsi per il corridoio subito seguito dai due amici.
Una volta arrivati in Sala Grande e oltrepassato la porta, subito lo sguardo del biondo era vagato nella direzione del tavolo della Casa Grifondoro, per fermarsi non appena trovarono il loro obiettivo.
Hermione indossava dei pantaloni neri aderenti, una camicia bianca attillata, parzialmente coperta da una giacca azzurra, con alcuni bottoni aperti nella parte superiore in modo da mettere in evidenza le sue curve.
Senza rendersene conto era rimasto fermo a fissarla, tanto che gli amici erano dovuti intervenire per trascinarlo di peso fino al loro tavolo e non dare troppo nell'occhio.
“Draco, amico, cerca almeno di non attirare troppo l'attenzione”
“Che cavolo vai a dire Theo?”
“Semplicemente che non puoi restare fermo in mezzo ad una sala, fissando la Granger come un maniaco, sbavando, e per di più davanti a tutta la scuola!”
“Non la stavo affatto fissando e, anche ammesso che lo stessi facendo, non lo stavo facendo come un maniaco e non stavo assolutamente sbavando!”
“Sì amico, l'importante è che sia tu a crederci”
“La volete smettere di comportarvi come due bambini?”
“Taci Zabini!” avevano detto insieme Draco e Theodore.
Il resto della cena era, con molta fortuna, proseguita in modo tranquillo.

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Capitolo 2
*** Uno strano sogno ***


Uno strano sogno





 

Draco, Blaise e Theodore erano in Sala Comune a fare i compiti.
“Ragazzi, io ho terminato di fare il tema di Pozioni. Penso proprio che andrò a farmi un bagno. Ci vediamo dopo, o direttamente domani.” aveva detto Draco, cominciando ad avviarsi verso l'ingresso della Sala.
“Ok Draco, ci vediamo” dissero i due all'unisono, completamente sommersi dai compiti.
Durante il tragitto verso il Bagno dei Prefetti, il ragazzo si accorse che dietro di lui risuonavano dei passi. Tuttavia, ogni volta che si girava per controllare che fosse la persona che lo stava seguendo, non trovava mai nessuno, così si convinse che fosse fosse tutto frutto della sua immaginazione. In ogni caso, l'idea di essere seguito non lo abbandonò per tutto il tragitto fino all'entrata del bagno dove, una volta raggiunta, pronunciò la parola d'ordine di quel mese – Animagus – ed entrò.
Giunto all'interno riempì l'enorme vasca con acqua e il bagnoschiuma al muschio bianco, si spogliò e si immerse all'interno dando le spalle alla porta, rilassandosi immediatamente.
Era già passato un quarto d'ora da quando si era immerso nella vasca, quando improvvisamente sentì la porta aprirsi. Si voltò ma, com'era successo nel corridoio, anche in quel caso non vide nessuno, complice il vapore intenso creato dall'acqua calda, il quale non permetteva alla vista del giovane Serpeverde di vedere distintamente gli oggetti.
Pensando che si trattasse di qualche scherzo da parte del Poltergeist della scuola Pix, decise che sarebbe stato saggio sigillare la porta con un incantesimo.
“A quanto vedo ci stiamo proprio rilassando, vero Malfoy?”
Sebbene avesse già riconosciuto la voce della persona che aveva appena parlato, non riusciva assolutamente a crederci. Non riusciva a concepire il fatto che proprio lei, la sua mezzosangue, fosse realmente dietro di lui.
Avrebbe tanto voluto muoversi, per accertarsi che la sua voce non fosse un frutto della sua fervida immaginazione, ma non riusciva davvero a muovere nessun muscolo. Era come bloccato da una forza estranea al suo corpo oppure, più semplicemente, era la sua mente che gli imponeva di non farlo, per l'enorme timore di venire a conoscenza della verità.
“Come mai te ne rimani fermo lì? Sei per caso sotto l'effetto di un Petrificus Totalus? O forse... no, non mi dire... il grande Draco Lucius Malfoy ha paura e si vergogna di guardare dritto negli occhi la so – tutto – io della scuola, mentre è tutto nudo dentro ad una vasca? Beh, d'altronde sei pur sempre una serpe, e si sa, le serpi sono note per il loro formidabile coraggio. Ahahahahah...” disse la stessa voce estremamente divertita e con un pizzico di malizia.
Se prima il ragazzo aveva qualche dubbio sul fatto che fosse reale o no, ora aveva il dubbio che non fosse nemmeno lei. Era praticamente impossibile che lei parlasse in quel modo, soprattutto era impossibile che lei decidesse di entrare in un bagno per soli studenti maschi già occupato da qualcuno.
Ad ogni modo, se davvero fosse stata lei, non capiva come faceva a sapere che ci fosse lui, considerando che il vapore dell'acqua lo avrebbe dovuto nascondere perfettamente allo sguardo della presunta ragazza, così come era accaduto a lui quando si era girato nemmeno cinque minuti prima.
All'improvviso gli tornarono in mente il rumore dei passi e la sensazione di essere seguito nel tragitto che lo ha condotto al Bagno, così ci mise poco a collegare quel frangente con la presenza alle sue spalle.
Tuttavia rimaneva ancora da chiarire cosa ci facesse lei lì e, cosa più importante, se fosse veramente Hermione o se fosse qualche idiota desideroso di finire molto male per quello scherzo da lui poco gradito.
“E tu allora? Cosa penserebbero i tuoi amichetti o i tuoi cari professori, se sapessero che entri nel Bagno dei Prefetti quando è chiaramente già occupato da qualcuno, tralasciando che tu non possa entrarvi comunque dato che non sei un maschio?” disse, senza però girarsi nella sua direzione.
“Vedo che non hai ancora intenzione di girarti. Sai che potrei farti una domanda molto simile? Cosa pensi che direbbero i tuoi amichetti privi di un cervello tutto loro, per non parlare di Piton – capelli untuosi e del tuo caro paparino, se venissero a sapere del tuo piccolo enorme segreto?”
“Non so di che cosa tu stia parlando, Granger”
“Oh, ma davvero? Io invece penso che tu sappia di cosa io stia parlando, invece. Credi veramente che non mi sia accorta di come mi guardi da un po' di tempo a questa parte? All'inizio pensavo di essermi sbagliata ma, dopo i primi mesi e avendoti tenuto sotto d'occhio in continuazione, ho capito che non ero affatto pazza e che avevo visto giusto”
Dopo un attimo di momentaneo smarrimento, Draco si ricordò che solo tre persone potevano sapere della sua sbandata per la ragazza: Blaise, Theodore e lui stesso. Escludendo lui a priori, rimanevano solo altri due candidati. Non poteva accettare di essersi fatto scoprire dalla ragazza come un inetto o peggio, come se fosse stato un idiota Grifondoro, dunque doveva essere uno dei suoi, molto presto, defunti ex migliori amici.
Certamente uno o entrambi dei due “amici”, avendo finito i compiti e non sapendo che altro fare per passare il tempo, avevano ben pensato di divertirsi alle sue spalle, tanto per farsi due risate, assumendo la pozione polisucco per avere le sembianze della Grifondoro. Dove e quando avessero preso l'ingrediente essenziale e principale per terminare la pozione, restava ancora un mistero.
Decise così di girarsi verso la provenienza della voce, constatando che la visuale non era affatto ostacolata dal vapore. Quello che vide, una volta osservata la figura della ragazza, lo lasciò senza fiato. Indossava una gonna a balze bianca molto corta, che riusciva giusto a coprire lo stretto necessario, un corpetto aderente anch'esso bianco ed un paio di stivali bianchi che le arrivavano al polpaccio. Il solo pensiero che quella visione celestiale celasse in realtà le reali sembianze di uno dei suoi più cari amici, lo mandò letteralmente fuori di testa.
“Ok... Theo, Blaise, non mi importa chi dei due tu sia. Questo è uno scherzo veramente pessimo, perciò vedi di levarti dai piedi. Nel frattempo penserò a quale punizione infliggerti” disse carico di rabbia.
“Accidenti Malfoy, non sapevo minimamente di assomigliare ai tuoi inseparabili leccapiedi. Dovrei prenderlo come un'offesa ma, visto che sono molto buona e particolarmente felice oggi, posso pure soprassedere a quello che hai appena detto. Allora... non mi inviti ad entrare?” disse con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
“Cosa? Sei uscito fuori di senno, per caso?”
“Vediamo... penso proprio di no, tesoro. E smettila di darmi del maschio, non è molto carino da parte tua. Piuttosto... visto che non hai intenzione di invitarmi ad entrare con te nella vasca, mi vedo costretta ad auto invitarmi, dolcezza” così dicendo cominciò ad avvicinarsi e a togliersi i vestiti molto lentamente.
“No! Aspetta, che cavolo fai?”
“Uffa, ma proprio non ci arrivi, eh Malfuretto? Secondo te che intenzioni può avere una ragazza, in una stanza da bagno con una vasca enorme, con un bel ragazzo molto sexy a sua completa disposizione per tutta la notte? Di sicuro non ho intenzione di mettermi a contare le pecorelle in attesa di addormentarmi... no, quello che voglio fare è molto, ma molto divertente ed estremamente piacevole, credimi, e sono sicura che anche tu lo troverai tale”
Sentendo quelle parole, Draco aveva deciso: scherzo o non scherzo, avrebbe evirato chiunque fingesse di essere Hermione. Nel frattempo lei era ormai arrivata alla vasca con solo l'intimo bianco addosso e Draco non era in grado nemmeno di pensare, quando la figura longilinea della ragazza venne sostituita da quella di un ragazzo, e non un ragazzo qualsiasi, ma San Potter. Draco era rimasto pietrificato nel vedere il nemico di sempre completamente nudo, eccezion fatta per i la lingerie total white.
Tra tutti, non avrebbe mai immaginato che fosse veramente Potter ad aver preso le sembianze della propria migliore amica solo per... fare cosa?
“Potter, che Salazar ti salta in mente? Ho sempre pensato che tu fossi pazzo, ma non avrei mai immaginato che lo fossi fino a questo punto!”
Lui, tuttavia, non diede segno di aver udito nessuna delle parole dette dal biondo.
“Lo so che sei stato tu l'erede di Salazar Serpeverde. Dimmi come hai fatto ad aprire la Camera dei Segreti e a come far tornare normali le persone che hai fatto pietrificare dal Basilisco!”
“Ok... la cosa si sta facendo realmente ridicola! Possibile che tu sia fissato ancora con questa storia? Odio ripetermi, per cui apri bene quelle orecchie da sfregiato che ti ritrovi: io non sono l'erede di Salazar Serpeverde. Oltretutto questa faccenda risale al secondo anno, perché la tiri fuori proprio adesso? Inoltre abbi almeno la decenza di coprirti, cavolo!”
Fece appena in tempo a terminare la frase quando anche la figura del Prescelto venne sostituita un'altra volta. La persona in questione era uno dei suoi migliori amici: Blaise Zabini.
“D'accordo, che accidenti sta succedendo? Prima salta fuori la Granger completamente fuori di testa che tenta di sedurmi, cosa che, sfortunatamente per me, non farebbe nella realtà, poi un Potter più strano del solito, che blatera di eredi di Serpeverde e Camere dei Segreti, e adesso tu? Blaise, lo scherzo è bello quando dura poco, e questo era orrendo fin dall'inizio, senza contare che io li odio in ogni caso, per cui vedi di darmi una spiegazione più che adeguata al tuo stupido comportamento e poi esci subito, prima che mi dimentichi che siamo amici e ti strangoli con le mie stesse mani!” poi, accorgendosi che era ancora in mutande e reggiseno, aggiunse “E copriti, per la miseria!”
Anche Blaise, esattamente come era accaduto a Potter, non sembrava aver sentito quello che aveva appena detto.
“Draco, svegliati! Sono già le sette e mezza e tra mezz'ora abbiamo il test di Trasfigurazione e tu devi fare ancora colazione.”
“Cosa? Ma se è sera! Oltretutto sono sveglio! Smettila di dire assurdità, dimmi quello che voglio sapere e poi levati di torno”
“Ma ti vuoi svegliare?! Così farai tardare anche noi due, idiota!”
“Ora basta Zabini. Se non si vuole svegliare con le buone, vorrà dire che lo farà con le cattive” disse una voce diversa da quella di Blaise.
“Che vuoi fare, Theo?”
“Semplice, sta a guardare...” il modo in cui venne detta questa frase non lasciava presagire nulla di buono all'amico.
“Ok, dove sei Theo? Anche tu sei coinvolto in quest'enorme baggianata? Se è così giuro che me la pagherai cara anche tu!” confusione e rabbia erano ormai insidiate nell'animo del ragazzo.
Tutto ad un tratto sentì del liquido gelido inondargli il viso, costringendolo a chiudere gli occhi e, quando li riaprì, si ritrovò a fissare un soffitto, più precisamente stava fissando il soffitto della sua Sala Comune.
“Ohhh, noto con piacere che sei tornato tra noi, ti sei divertito nel dolce mondo dei sogni?”
“Theodore... piantala di starnazzare”
“Bel modo di ringraziarmi, amico. Avrei dovuto lasciarti al tuo dormire ed andare a fare il compito”
“Come? Ma che ore sono?”
“Le sette e cinquanta ormai, hai saltato la colazione e ora dobbiamo sbrigarci, se non vogliamo arrivare in ritardo per il test”
“Oh, maledizione! Si può sapere perché diavolo non mi avete svegliato prima?”
Sentendo quelle parole, entrambi i ragazzi lo guardarono con uno sguardo pressapoco allucinato.
“Ma se è praticamente da un'ora che tentiamo di farlo, ma tu continuavi a dormire beatamente come un angioletto, nemmeno avessi preso una pozione soporifera! Doveva essere un sogno estremamente interessante, se è riuscito a sfasare la tua routine quotidiana”
Solo allora Draco pensò allo strano sogno fatto. No, decisamente la parola interessante non era proprio appropriata in questo caso.
“Ahhh, lasciamo perdere, che è decisamente meglio. Forse all'inizio poteva essere interessante, anche se indiscutibilmente impossibile, ma poi è diventato sempre più assurdo e impossibile, oltre che vomitevole!” aveva detto mentre indossava la divisa scolastica – perfettamente su misura – con l'uso della bacchetta e avviandosi con i due inseparabili amici verso l'uscita della Sala.
“Coraggio Draco, racconta!”
“Vi ho appena detto di lasciare perdere, sei per caso sordo Theo? Anzi, vi ho già detto abbastanza, per cui non rompete”
“Oh, andiamo! Se non volevi raccontarci nulla, non avresti nemmeno cominciato a parlarne. Per cui non fare il finto difficile e sputa il rospo”
“Certo che siete proprio dei gran ficcanaso! Bene, avete vinto voi, ma se solo pensate di raccontarlo in giro vi assicuro già da ora che sarà l'ultima cosa che farete, intesi?”
“Per chi ci hai preso, per quelle pettegole della Parkinson e della Greengrass?” il tono che aveva utilizzato Blaise per dire questa frase era molto risentito.
“Secondo te, per quale motivo vi avrei avvisato, altrimenti?”
“Ti sei forse dimenticato quale tuo vitale segreto stiamo tenendo gelosamente nascosto da molti mesi? Credimi Draco, ti puoi fidare ciecamente” aveva assicurato Theo dopo essersi attentamente guardato attorno, per essere certo di non avere orecchie indiscrete ad origliare il loro, a quanto pare, delicato discorso.
Dopo un altro momentaneo attimo di incertezza, il ragazzo decise che poteva arrischiarsi a raccontare loro il sogno fatto, in fin dei conti era vero che poteva fidarsi di loro, almeno per quanto riguardava il mantenimento dei segreti.
“Allora... in poche parole, dopo una serata passata a svolgere i compiti, avevo deciso di andare a farmi un più che meritato bagno rilassante nel Bagno dei Prefetti. Dopo un po' di tempo è entrata la Granger che ha iniziato a comportarsi in un modo decisamente bizzarro e anomalo, al punto da farmi dubitare seriamente della sua salute mentale e del fatto che fosse veramente lei, infatti credevo che foste uno di voi due sotto l'effetto della Polisucco. Poi la sua immagine è stata sostituita dallo Sfregiato, e anche lui si comportava in una maniera tremendamente strana, o per meglio dire, più strana del solito, ed infine tu, Blaise, ti sei sostituito a lui. Fine della storia”
“Amico mio, non avrei mai immaginato di aver un posto speciale nei tuoi sogni. Mi sento proprio onorato!”
“Aspetta! Zabini era nel tuo sogno fuori di testa e io no? Stai forse dicendo che lui ti è più simpatico di me?”
Il diretto interessato di entrambe le frasi in quel momento stava alternando lo sguardo tra i due ragazzi, chiedendosi se avesse riposto la sua fiducia nelle persone sbagliate.

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Capitolo 3
*** Un bacio rubato al chiaro di Luna ***


Un bacio rubato al chiaro di Luna
 
 
 
 
 
 
Era ormai notte inoltrata e Draco non riusciva a dormire. Ogni volta che ci provava, continuava a ripensare al sogno assurdo che aveva fatto la notte precedente.
Ancora non riusciva a concepire che si fosse trattato tutto di uno stupido e insensato sogno. Per un momento, un insignificante momento, aveva veramente sperato che quella ragazza, così strana e diversa, fosse realmente Hermione, e che anche lei lo desiderasse e lo amasse con la stessa intensità con cui lui la amasse e volesse stare con lei.
Invece non solo si era trattato di un sogno, ma anche di un sogno irrealizzabile, in quanto, sfortunatamente, sapeva per certo che il suo amore non fosse corrisposto e questo non faceva altro che portarlo ad un baratro di depressione sempre più grande e profondo.
Il ragazzo controllò l'ora e, constatando che fossero le tre del mattino e che non aveva voglia di restare a letto senza fare niente, decise di andare sulle sponde del Lago Nero per schiarirsi maggiormente le idee.
A quanto pare la buona sorte per una volta era dalla sua, dato che durante il tragitto non incontrò nessun essere vivente, nessun fantasma e gli abitanti dei dipinti erano intenti a dormire profondamente. Certo, essendo un Caposcuola avrebbe potuto liberamente girovagare in giro per il castello con la scusa di stare facendo la ronda su richiesta specifica di Severus Piton, aveva utilizzato questa scusa più di una volta in passato, ciò nonostante non aveva alcuna voglia di trovarsi tra i piedi nessuno, specialmente in un momento come quello.
Arrivato nei pressi del Lago sentì una voce a lui estremamente conosciuta cantare.
 
 
 
You’re the light, you’re the night
You’re the color of my blood
You’re the cure, you’re the pain
You’re the only thing I wanna touch
Never knew that it could mean so much, so much

 
You’re the feel, I don’t care
Cause I’ve never been so high
Follow me to the dark
Let me take you past our satellites
You can see the world you brought to life, to life

 
So love me like you do, love me like you do
Love me like you do, love me like you do
Touch me like you do, touch me like you do
What are you waiting for?

 
Fading in, fading out
On the edge of Paradise
Every inch of your skin is a Holy Grail I’ve got to find
Only you can set my heart on fire, on fire
Yeah, I’ll let you set the pace
Cause I’m not thinking straight
My head spinning around I can’t see clear no more
What are you waiting for?

 
Love me like you do, love me like you do
Love me like you do, love me like you do
Touch me like you do, touch me like you do
What are you waiting for?

 
Love me like you do, love me like you do
Love me like you do, love me like you do
Touch me like you do, touch me like you do
What are you waiting for?
 
 
 
Il ragazzo era rimasto letteralmente senza parole, non aveva mai sentito cantare la sua mezzosangue preferita. Avrebbe voluto e potuto rimanere tutto il tempo del mondo ad ammirarla e ad ascoltarla cantare con quella voce d'Angelo, ma la prospettiva di punzecchiarla era molto allettante, senza dimenticare poi che rimaneva pur sempre un Serpeverde, così decise di avvicinarsi a lei.
“Hey mezzosangue! Come mai infrangi il coprifuoco? Non eri tu quell'insopportabile so – tutto – io ligia alle regole?”
La ragazza, colta di sorpresa, si girò subito, non aspettandosi di trovare qualcuno alle sue spalle.
“Maledizione Malfoy! Mi volevi forse far venire un infarto? Beh, spero che ti rallegri il fatto di esserci quasi riuscito!” disse, portandosi nel frattempo una mano all'altezza del cuore, il quale aveva aumentato di molto il battito.
“Non sia mai, Granger, altrimenti chi prenderei di mira dopo?” rispose lui divertito, avvicinandosi ancora un po' “Comunque, non sai che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda?”
“Divertente Malfoy, molto divertente. Davvero, potresti fare il comico, sempre ammesso che tu sappia cosa sia. Tanto per mettere le cose bene in chiaro, il motivo per cui ho infranto il coprifuoco non ti riguarda affatto. Ora vedi di sparire immediatamente, serpe!”
“Ohhh, che caratterino, Sangue sporco! Faresti bene a ricordarti che io, a differenza di qualcuno qui presente, sono Caposcuola, e che posso farti mettere in punizione per una settimana e posso persino toglierti dei punti... vediamo, trenta potrebbero andare bene, per il momento, sai, per aver infranto il coprifuoco e... ma sì, altri trenta per farti comprendere il significato delle regole e per rispettarle maggiormente. Che ne dici? Non ti sembra una splendida idea?”
Sentendo queste velate minacce, Hermione non poté fare a meno che arrabbiarsi.
“Senti, Caposcuola o no, sono le tre passate, per cui anche tu stai infrangendo le regole, tenendo presente che il turno di ronda è finito da un bel pezzo. Non hai nessun diritto di venire qui e farmi queste minacce! E poi parli di voler far rispettare le regole proprio tu, che togli punti a chiunque non sia della tua Casa per le più piccole cose, inventandoti persino assurde regole che non esistono? Sei ridicolo, oltre che patetico!”
“Come osi parlarmi in questo modo! Dovresti portare rispetto alle persone di rango superiore al tuo, mezzosangue!” aveva detto il ragazzo adirato e ferito dalle parole usate da lei, avvicinandosi ulteriormente.
Era così vicino che poteva sentire il profumo alla pesca della sua pelle e ammirare i suoi occhi marroni screziati d'oro.
“Io ti parlo come voglio! O forse credi che, solo perché la tua famiglia è purosangue e schifosamente ricca, tutto e tutti si debbano chinare di fronte a te e al tuo cognome? Beh, indovini un po' Sua Magnificenza?” disse, facendo un lieve inchino al ragazzo per poi aggiungere subito dopo “Non è così!”
Per tutto il tempo in cui Hermione aveva parlato lui non aveva potuto fare a meno di tenere gli occhi fissi sulle sue labbra, quelle stesse labbra che anelava baciare da chissà quanto tempo.
Sapeva che una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere, tuttavia non poteva resistere oltre per cui, spinto da una forza più grande di lui, la prese per le spalle e fece aderire le sue labbra con quelle della ragazza, dando vita ad un dolce e tenero bacio.
Lei, presa alla sprovvista, non aveva fatto altro che restare immobile. Una volta che si era resa conto della situazione e dell'atto che stava compiendo il Serpeverde, tornò in possesso delle sue facoltà motorie e lo spinse via, guardandolo dritto negli occhi.
“Sei per caso impazzito Malfoy? Che diavolo era quello!”
“Non dirmi che sei così stupida da non sapere cos'era... Quello, cara Granger, era un bacio. E no, non sono impazzito, affatto” aveva detto leccandosi le labbra, per poter sentire ancora il sapore della ragazza.
“So che cos'era, mi chiedevo soltanto che diavolo ti era saltato in mente per fare una cosa simile”
“Se sei veramente intelligente come tutti dicono, dovresti averlo capito già da tempo. Tu perché credi che lo abbia fatto, sentiamo?”
“Non lo so, Malfoy! Sinceramente, non ne ho la più pallida idea. Forse soffri di demenza senile, la quale ti ha fatto dimenticare che toccandomi ti saresti potuto infettare con qualche malattia babbana. O forse hai perso qualche assurda scommessa con i tuoi amichetti Serpeverde, e la penitenza era quella di dover baciare una mezzosangue e, trovandoti di fronte a me, ti sei detto: “Ma sì, una mezzosangue vale l'altra, per cui buttiamoci!”. Via il dente, via il dolore, non è forse così Malfoy? Oppure mi hai presa per una delle tue tante gallinelle, sempre pronte a darti piacere? Comunque sia, provaci un'altra volta e ti giuro che un Bolide in testa ti sembrerà una leggera carezza, in confronto a quello che ti farò io!”
Sentendo tutte quelle congetture senza senso, Draco non poté fare a meno di mettersi a ridere.
“Sul serio? Queste sono le ipotesi alle quali sei arrivata? Davvero, ti facevo molto più sveglia. Facciamo così, ti do tempo una settimana per pensarci su e arrivare alla giusta soluzione, poi, nel caso non ci fossi ancora arrivata, sarò ben lieto di aprirti un po' gli occhi riguardo alla cosa”
“Realmente credi che abbia tempo da perdere per ragionare su una cosa che nemmeno mi interessa? Sei serio?”
“Certo che sono serio. E la cosa dovrebbe interessarti parecchio perché sai, è vero che il mio turno di ronda dovrebbe essere terminato già da tempo, ma sono stato incaricato personalmente dal caro professor Piton di prolungarlo, nel caso ci fosse qualche studente pronto a infrangere il coprifuoco dopo i turni dei Caposcuola e, indovini un po' Sua Magnificenza?” la sbeffeggiò usando le sue stesse parole, imitandone anche l'inchino “Ho trovato questo studente, e ce l'ho giusto qui di fronte a me. Se non accetti la proposta che ti ho fatto, prendendola con la dovuta importanza, ci metterò ben poco ad attuare le minacce, così come le hai chiamate tu, di prima. Allora, Granger? Accetti di passare una settimana a trovare il vero motivo che mi ha spinto a baciarti, oppure preferisci passarla in punizione e a recuperare quei sessanta punti che verranno sottratti alla tua Casa?”
Hermione non credeva alle sue orecchie, non solo aveva avuto il coraggio di baciarla, ma addirittura la costringeva ad accettare uno stupido accordo. Non poteva fare altro che accettare, con che coraggio avrebbe altrimenti guardato i suoi compagni se si fosse fatta mettere in punizione per una settimana, e se avesse fatto togliere sessanta punti, più tutti quelli che le avrebbe tolto Piton – Figurati se quello non ne approfitta per togliere come minimo il triplo di quelli che me ne toglierà questo Furetto!, fu il suo pensiero – a Grifondoro. Per non parlare di cosa avrebbero pensato i docenti! Un conto era infrangere le regole della scuola per salvare il mondo da un potente mago oscuro con manie di grandezza e sentimentalmente costipato, un altro era infrangerle per andare in riva al Lago Nero e cantare delle canzoni.
No, era da escludere una prospettiva simile, a priori.
“Va bene. Hai vinto tu, contento? Impiegherò una settimana, un'intera settimana che avrei potuto spendere verso altre cose, per dedicarmi esclusivamente alla causa Bacio
“Saggia decisione, Granger. Ti consiglio di cominciare già da ora... dopotutto, prima lo capisci e prima potrai potrai dedicarti alle altre cose, qualunque esse siano. Ti do un piccolo indizio: Non tutto è come sembra” nel dire l'ultima frase, il ragazzo la guardò negli occhi, con uno sguardo talmente intenso che per un momento l'aveva messa in imbarazzo, tanto da non farle fare altro se non annuire silenziosamente e avviarsi verso il castello, sempre nel più totale silenzio.
 
 
 
 
 
 
 
La canzone si intitola Love me like you do
È cantata da Ellie Goulding
La traduzione è
 
 
 
Tu sei la luce, tu sei la notte
Tu sei il colore del mio sangue
Tu sei la cura, tu sei il dolore
Tu sei l’unica cosa che voglio toccare
Non immaginavo che avrebbe significato così tanto, così tanto

 
Tu sei la sensazione, non mi interessa
Perché non sono mai stata così bene
Seguimi al buio
Lasciati portare oltre i nostri satelliti
Puoi vedere il mondo che hai portato alla vita, alla vita

 
Così amami come fai, amami come fai
Amami come fai, amami come fai
Toccami come fai, toccami come fai
Cosa stai aspettando?

 
Ti accendi, ti dissolvi
Sul bordo del paradiso
Ogni centimetro della tua pelle è un santo Graal che devo scoprire
Solo tu puoi accendere il mio cuore in fiamme, in fiamme
Sì, ti farò decidere il ritmo
Perché non sto pensando lucidamente
La mia testa gira, non riesco più a vederci chiaro
Cosa stai aspettando?

 
Così amami come fai, amami come fai
Amami come fai, amami come fai
Toccami come fai, toccami come fai
Cosa stai aspettando?

 
Così amami come fai, amami come fai
Amami come fai, amami come fai
Toccami come fai, toccami come fai
Cosa stai aspettando?

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Capitolo 4
*** Ad un passo dalla verità ***


Ad un passo dalla verità

 
 
 
 
 
 
 
“Ragazzi, ho fatto una cazzata... Un'enorme cazzata!” disse, entrando come un uragano nella stanza di Blaise e Theo, non tenendo conto dell'ora tarda.
“Draco... ma che ore sono?”
“Le quattro e mezza. Ma chi se ne frega! Non hai sentito che cosa ti ho appena detto Blaise?”
“Le quattro... le quattro e mezza? Sul serio Draco? Che cavolo hai fatto per sentirti in dovere di svegliarci a quest'ora indecente? Ho sonno, voglio dormire... qualunque cosa tu abbia fatto sono più che certo che possa spettare benissimo un paio di ore, per cui va via e lasciaci dormire in santa pace!” proruppe Theodore, troppo intontito per prestare la dovuta attenzione all'amico.
“No! Svegliatevi ed alzatevi entrambi immediatamente, ok? È una cosa importante per cui, se non volete ascoltarmi con le buone, vedrò di ottenere la vostra attenzione in un altro modo, un modo che sono pronto a scommette che non sarà molto di vostro gradimento, credetemi sulla parola!” li minacciò entrambi con un tono di voce basso e aspro, vedendo che non erano intenzionati nemmeno ad alzarsi dal letto.
I due amici, sapendo che quando il ragazzo minacciava, soprattutto con quel tono, non erano mai minacce a vuoto, avevano deciso di comune accordo, dopo essersi scambiati uno sguardo, che sarebbe stato meglio per loro dargli retta e, prendendo un respiro profondo, si alzarono.
“Bene Draco, siamo tutt'orecchi... che hai combinato?” prese parola Theo sia per lui che per Blaise.
“L'ho baciata!”
“Eh? Chi hai baciato?”
“Hermione... Ho baciato Hermione”
“Stai scherzando, vero? Non può essersi trattato di un altro sogno assurdo come quello che hai fatto ieri notte?”
“No, questa volta non si è trattato di un sogno, di un'allucinazione o di qualcos'altro, era vero, ve lo garantisco!”
“Ok, cerca di cominciare a raccontare tutto dall'inizio e con ordine... Dove, quando e, specialmente, perché?” cercò di fare chiarezza Blaise.
“Allora... erano le tre e non riuscivo a dormire, così avevo deciso di andare al Lago per far passare il tempo e per pensare meglio. Quando sono arrivato là il mio solito posto era già occupato da Hermione e, come sempre, abbiamo cominciato a discutere. Ad un certo punto l'ho presa e l'ho baciata obbligandola poi a scoprire perché l'ho fatto. Fine” cominciò a raccontare sbrigativamente agli amici, sedendosi su una poltrona di fronte ai loro letti.
“Per caso ti ha dato di volta il cervello? Non ti rendi conto di che cosa hai appena fatto?”
“Credi che non lo sappia, forse? Lo so benissimo che ho commesso un'idiozia e che, nel caso mio padre lo venisse a sapere sarebbero guai seri, cosa credi? Ma onestamente sono stanco di fare solo quello che vuole mio padre! Sono stanco di dover fingere di non provare quello che provo per lei! L'Oscuro Signore è morto, definitivamente, i Mangiamorte o sono stati tutti arrestati, tranne quelli che sono morti. Mio padre è ad Azkaban e, se Salazar vuole, marcirà in una cella lì dentro a vita! Anche ammesso che Piton faccia la spia e gli dica che ho baciato la mezzosangue Granger perché mi piace, cosa volete che faccia da dietro le sbarre? Che ingaggi Piton per ucciderla con qualche veleno sotto lo sguardo del vecchio? La odierà pure, ma Piton non commetterebbe mai un simile errore con il rischio di venire sbattuto ad Azkaban!”
“Questo è vero... Non capisco però perché tu abbia obbligato la Granger a scoprire il motivo del bacio... non potevi semplicemente dirle che l'amavi?”
“E perdere così l'occasione di vederla scervellarsi per trovare una motivazione? Certo che no! Sarò pure innamorato di lei, ma rimango pur sempre un Serpeverde”
“E se non dovesse scoprirlo? È vero che è sveglia e intelligente, ma persino io, che sono a conoscenza di cosa provi per lei, non arriverei al reale motivo che ti ha spinto a baciarla. Non penso che tu voglia passare l'intera vita aspettando il giorno in cui ci arrivi, non ho forse ragione?” espresse il suo pensiero Theo.
“Tranquillo, ho pensato anche a questo. Le do tempo una settimana, se non riesce a capirlo allora sarò io a parlargliene... male che vada mi riderà in faccia e lo dirà ai suoi amichetti, così che io diventi lo zimbello dell'intera Hogwarts”
“Sei assolutissimamente sicuro che questo sia quello che vuoi?”
“Sì, ormai non ho nulla da perdere, a parte lei ovviamente”
“Beh, spero sinceramente che insieme ai suoi amici non ti sputtani troppo”
“Grazie del supporto morale Blaise... non c'è dubbio che su di te si possa sempre contare” fece Draco ironico.
“Non c'è di che amico mio. Lo sai, sono qui per questo!”
“Bene, ora che ci hai aggiornato sulla tua vita sentimentale e che ti sei sfogato, che ne dite di tornare tutti quanti a dormire? Non so voi, ma io ho ancora sonno” proruppe Theo sbadigliando sonoramente.
 
 
 
 
 
Dall'altra parte del Castello, Hermione si era precipitata nel dormitorio maschile della sua Casa per poter parlare con i suoi due migliori amici Harry Potter e Ronald Weasley.
Aprì piano la porta della stanza e in punta di piedi si diresse verso il letto del Bambino Sopravvissuto chiamandolo piano per non svegliare anche il resto dei compagni “Harry. Harry? Svegliati, ti devo parlare. È importante!”
“Hermione... ma che ore sono?”
“Non lo so. Sveglia Ron, vi aspetto di sotto” disse, per poi dirigersi in direzione della porta pronta ad uscire.
Quando i due amici, visibilmente ancora assonnati, la raggiunsero, lei era seduta nella sua poltrona preferita di fronte al caminetto ancora acceso, intenta a strofinarsi nervosamente le mani.
“Allora Hermione” cominciò a parlare Ron “che cosa ci devi dire di così importante da svegliarci a quest'ora? Non sarà successo qualcosa di grave spero!” finì con un tono preoccupato ed ansioso.
“No, tranquillo Ron, non è successo nulla di grave. Cioè, qualcosa è successo, ma non so a che pensare in proposito... non so nemmeno che cosa significhi”
“Aspetta Herm, di che cosa stai parlando?”
“Ecco Harry, non chiedetemi il perché, ma ero al Lago Nero. Malfoy mi ha scoperta e voleva abusare dei suoi poteri da Caposcuola, ma mi ha baciato e mi ha ricattato per scoprire il motivo del suo strano gesto”
“Cosa? Malfoy ti ha baciata? Quel Malfoy? Il Draco Malfoy che non osa toccare nessun mezzosangue per paura di venire infettato con qualche tipo di virus? Proprio quel Malfoy?”
“Sì Ron, proprio quel Malfoy. Capite ora perché vi ho svegliato?”
“Hai fatto benissimo. Spero che tu gli abbia dato un pugno, perché altrimenti lo farò io. Anzi, sai che ti dico? Glielo do lo stesso, così impara la lezione!”
“Cerca di calmarti Ronald! Non gli ho dato un pugno, ero troppo scioccata anche solo per capire che cosa stava accadendo.”
“Beh, mi sembra più che evidente che, se ha rischiato di essere 'contaminato' da te, doveva avere un motivo. Forse ha fatto qualche scommessa, o ha preso una botta in testa dimenticando il suo astio per te”
“Non lo so... anche io ho pensato subito ad una cosa del genere, ma non appena gli ho proposto le mie teorie le ha bocciate subito ed ha aggiunto che credeva fossi più sveglia”
“Ragazzi, ci sono! Qualcuno li ha dato un filtro d'amore! Non ci sono dubbi!”
“Impossibile Ron. Se avesse bevuto un filtro d'amore non avrebbe mantenuto il suo cattivo carattere, almeno per quanto riguarda la mia persona. Inoltre, al posto di lanciarmi questa cavolo di sfida, in cui devo capire perché mi ha baciata, mi avrebbe direttamente detto che mi amava. No, deve essere qualcos'altro”
“Cosa pensi di fare ora?”
“Semplice, scoprire il perché del suo gesto, anche perché non mi ha lasciato molta possibilità di scelta: o questo, oppure una settimana di punizione con una marea di punti sottratti”
“Bene, non so voi, ma io sto dormendo praticamente in piedi. Che ne dite di rimandare la faccenda a domani? Forse con la mente riposata riusciremo a pensare e a ragionare meglio”
“Credo che per questa volta tu abbia ragione Ron. Ci vediamo domani...” così dicendo, Hermione si diresse nel dormitorio femminile, mentre Harry e Ron si diressero in quello maschile.
 
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Era passata quasi una settimana dalla proposta che Draco aveva fatto ad Hermione e, da quello che il ragazzo aveva potuto constatare osservandola attentamente in continuazione, la ragazza aveva preso sul serio la faccenda.
Mancavano più di tredici ore prima che la settimana che le aveva dato a disposizione finisse, per cui non aveva perso ancora la speranza nell'enorme possibilità che capisse il suo segreto.
Proprio in quel momento la fonte di tali pensieri era presa da diverse riflessioni. Era talmente immersa che non si accorse del professor Piton di fronte a se.
“Signorina Granger, la disturbo forse?”
“Come? Professor Piton! Ehm... diceva?” chiese titubante e impaurita da cosa il Direttore della Casa Serpeverde avrebbe potuto farle a causa della sua distrazione.
“Niente di importante signorina, mi chiedevo solo se per caso la mia lezione fosse così noiosa da farle preferire qualche altra attività. Magari ottanta punti in meno le faranno apprezzare maggiormente l'argomento che sto spiegando”
“Mi perdoni professore, io... starò più attenta”
“Me lo auguro, signorina. Dunque, prima che la nostra lezione venisse interrotta, stavo spiegando le diverse abilità dei Demoni dell'Ildrasiv...”
Draco non poteva essere più felice per quella situazione: Hermione era così incentrata nello scoprire cosa si celava dietro a quel bacio rubato che non aveva prestato attenzione a Piton e alla sua lezione. Questo, per lei, era sempre stato un grande sacrilegio.
 
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I tre amici si trovavano nella camera singola di Draco a preparare le pozioni che sarebbero state chieste nella verifica del giorno dopo.
“Sono io, o qui dentro si fa la sauna?”
“Caro Draco, non sei l'unico a soffrire per questo caldo. Non possiamo usare nemmeno un incantesimo per raffreddare la stanza per non influenzare l'esito delle pozioni. Sinceramente, a chi è venuta la brillante idea di fare delle pozioni di prova in vista della verifica di domani?” chiese disperato un Blaise completamente madido di sudore.
“Mmm... fammici un po' pensare, forse tu?” rispose mezzo divertito e mezzo stanco Draco.
“Sul serio? Beh, la prossima volta fate di tutto, ma riportatemi sulla retta via!”
“Ci puoi scommettere amico... Anche la mia ultima pozione è finita, ed è un successo, come sempre d'altronde. Ho caldo, sono sudato e non ho nessuna intenzione di aspettare più di dieci secondi prima che voi terminiate le vostre. Vado a lavarmi, quando avete finito pulite tutto e fate un incantesimo per arieggiare la camera. A dopo”
“Sai che ti avvicini molto ad essere un dittatore, vero?”
“E allora? La cosa mi piace!” esordì scoccando un'occhiataccia a Blaise prima di uscire dalla stanza.
Percorrendo la strada che lo avrebbe condotto al Bagno dei Prefetti non aveva incontrato nessuno tuttavia, giunto quasi alla sua meta, si era imbattuto in nientemeno che l'origine di tutti i suoi pensieri: Hermione Granger.
Nel momento stesso in cui la ragazza aveva alzato lo sguardo su di lui si fermò come se si fosse pietrificata, cosa che fece anche lui, non osando muovere un'ulteriore passo.
Continuarono a fissarsi intensamente negli occhi senza emettere alcun suono, fino a quando Hermione non prese parola, dando sfoggio, ancora una volta, del tanto decantato coraggio dei Grifondoro.
“Malfoy, cosa ci fai qui?” chiese la ragazza stranamente molto imbarazzata.
“Un bagno?” rispose subito, alzando la tonalità alla fine della frase.
“Ok... beh, io devo andare in biblioteca, per cui vado. Ehm, ci si vede” disse sempre più imbarazzata, facendo dietrofront e avviandosi per il corridoio.
“Aspetta Granger!” nel cercare di fermarla la prese istintivamente per il polso, per poi lasciarlo immediatamente “Sei arrivata a una conclusione riguardo al bacio che ti ho dato?”
“Sbaglio, o mancano ancora delle ore al termine del tuo ricatto?”
“Ricatto? Andiamo, Granger, mi sembrava che fosse più che altro un accordo”
“Era un ricatto bello e buono invece, altro che accordo!” si scaldò lei, ritrovando un po' dello spirito combattivo che aveva perso da quando si era imbattuta in lui.
“Comunque non hai risposto alla mia domanda: mancano ancora delle ore al termine del 'nostro accordo', dunque perché me lo chiedi adesso?”
“Semplicemente perché voglio sapere se hai fatto dei progressi e perché, onestamente, sono stanco di aspettare. Per cui riformulo la domanda: Hai capito o no il motivo per cui ti ho baciato?”
“Beh, immagino che, una volta che ti avrò esposto la conclusione alla quale sono arrivata, ti farai una grassa risata e mi prenderai in giro insieme ai tuoi fidi compagni di scorribande fino alla fine dei tempi. Ma dato che, a quanto pare, non hai perso nessuna scommessa e non soffri di demenza senile, non sapevo a cos'altro pensare. Per caso io ti piaccio? Presumo che non ti abbiano somministrato qualche filtro d'amore, altrimenti ti saresti già inginocchiato ai miei piedi implorandomi di sposarti. Dunque ti rifaccio la domanda: Io ti piaccio?” terminò con un filo di voce appena sufficiente da essere sentita dal ragazzo.

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