La creepypasta

di Raven2000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

Stavo sul letto a guardare quel soffitto di colore viola, che il tempo ha reso spento e rovinato.

Ero appena uscita da una cena movimentata, per via del mio basso rendimento scolastico.

Andata subito a stendermi senza neanche fermare il tutto, ho chiuso la porta a chiave per non essere disturbata. Nel caso andrò a dormire di nuovo dai vicini.

I nostri vicini sono una donna e un signore di vecchia età, senza figli e sposati da molti anni, spesso si sono mostrato davvero molto generosi nel caso di bisogno.

Appena finito il trambusto, riuscì finalmente a chiudere occhio e la notte passò velocemente, infatti non ricordo neanche ora cosa stessi sognando.

E tardo pomeriggio e sono bloccata a scuola per la detenzione, a quanto pare al prof di geografia non piace che si giochi lanciando le palline di carta.

Colgo l'occasione per giocare al computer in biblioteca, senza farmi scoprire, a Tetris.

Verso sera torno a casa, e appena apro la porta, trovo mio padre infuriato che esce sbattendo bruscamente la porta.

Mi chiedo del perché, ma penso che sia per il castigo, anche se lui non si è mai arrabbiato per queste cose.

E appena capisco che il problema non sono io, mi dirigo in cucina dove trovo mia madre con uno sguardo serissimo, sguardo che non hai mai avuto in vita sua; durante la cena mia madre mi spiega che da diversi anni papà era dipendente da pesanti droghe; questa notizia mi sconvolse moltissimo: mio padre dipendete da quella roba, un uomo bel lavoratore, pulito, gentile, divertente che si drogava.

Tutto questo non mi fece chiudere occhio. Dopo diverse ore sentii un tonfo provenire dalla finestra; senza muovermi nè alzarmi diedi una veloce occhiata verso il fondo della stanza e notai un'ombra abbastanza alta; con la poca luce che filtrava dalla finestra vidi che indossava un maglione bianco sporco di sangue. Il parquet rovinato dagli anni mi fece capire che la figura stava venendo verso di me; il rumore scricchiolante del legno mi fece salire l'ansia.Il passo pesante era a pochi centimetri da me, avevo il cuore in gola, la paura mi paralizzava e non sapevo cosa fare, il pensiero di correre fu il primo a venirmi in mente, ma pensare che fosse armato mi fece rimanere immobile.

Il corpo inizio a salire sul letto, era sopra di me, con quel poco che riuscivo a vedere, vidi che in mano teneva un coltello molto affilato.

Solo l'idea che lui mi possa uccidere mi fece accapponare la pelle, tutte le idee più strane stavano percorrendo la mia mente in modo veloce.

Mi sentii puntare il coltello sul collo, freddo e tagliente, mi fece sudare freddo, non potevo più stare ferma. 

Apri gli occhi, che quello che mi trovai davanti era terrificante, un uomo che mi sorrideva.. Ma quel sorriso era troppo largo per un sorriso normale, quei occhi cerchiati di nero... Profondi e trasparenti mi penetravano con violenza, capelli nero carbone e pelle bianca.

Ero spaventata come non mai.

Cosa potevo fare con una persona che mi voleva uccidere?..

 

Storia: me Grammatica: 2001lau2

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Stava proprio lì, fermo, pronto a dare una pugnalata da un momento a l'altro.

Quei suoi occhi bianchi, cerchiati di nero, erano rimasti bloccati nei miei pensieri. Stampato in faccia aveva uno strano e largo sorriso, non riuscivo proprio a capire di cosa si compiacesse … .

Non appena ha aperto leggermente la bocca si intravedevano i denti, bianchi come perle, le labbra erano molto sottili e rosse sangue, l’apertura continuava sulle guance ma, verso la fine, le labbra non erano in carne ma, anzi, sembravano formate da una grossa e lunga cicatrice, solo allora ho capito che quello strano sorriso era il risultato di un taglio fatto da qualcuno … ma chi potrebbe mai aver fatto una cosa simile?

"torna a dormire".

la sua voce, roca e bruta, mi aveva fatto fare una smorfia.

Tornare a dormire? Con te che mi osservi? Neanche fra milioni di anni! Vedendo che non rispondevo me lo ha ripetuto in modo più gentile.

Questa volta la voce sembrava quasi ipnotica, le mie palpebre non riuscivano a restare aperte, non sapevo quanto ancora sarei rimasta sveglia. La sua voce si ripeteva nella mia mente in modo persistente e sempre più forte.

A un certo punto, ho sentito un passo svelto correre dal corridoio che portava alla mia camera, la creatura si era messa a fissare la porta, la paura mi bloccava.

Ho reagito d’impulso: gli ho dato una ginocchiata nello stomaco facendolo cadere a terra.

La creatura, senza avere il tempo di reagire, è scappata dalla finestra. Quella strana cosa non era più nella mia stanza... .

Aprendo la porta ho visto mio padre che tentava di entrare in camera da letto senza svegliare mia madre, doveva essere appena tornato dalla sfuriata; guardandomi mi ha detto: "perché non sei a letto? Sono le due".

In realtà erano le dieci di sera; probabilmente era andato ad ubriacarsi con i colleghi per dimenticare.

Senza esitare sono tornata in camera, e, senza pensarci neanche mezza volta, chiudo subito la finestra, sperando di non rivedere mai più quel volto.

Quello strano volto.

Dopo diversi giorni pensavo ancora a ciò che era accaduto quella sera … immagini, odori, suoni ... tutto mi rimbombava nella testa … ma a quanto pare, non ne potevo fare a meno, quella cosa mi attraeva, dovevo sapere cos'era...o chi era... .

testo: Rave2000 Grammatica: 2001lau2

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Era passata una settimana da quando ho visto quel misterioso tipo. In giro ho sentito, per sfuggita di orecchio, due ragazzine di prima che parlavano di storie horror chiamate creepypasta. Ricordavano molto la serie di "Piccoli Brividi": storie horror che avevano un fine sempre celato al mistero. la persona di cui si parlava si diceva che era sparita e tutt'ora vagasse in giro senza meta. hanno accennato ad un certo tipo chiamato Jeff the Killer che corrispondeva al tizio della scorsa settimana... allora, solo in quel momento, ho capito quanto veramente fossi in pericolo… avevo appena incontrato un pazzo psicopatico killer che poteva uccidermi! Arrivati a sera, sperando di non trovare più in camera Jeff, ho aperto la porta e per poco non l’ho sbattuta davanti alla faccia di mio padre che mi stava giusto cercando; mi ha fatto entrare con fretta e, appena entrata, mi ha abbracciata forte. gli ho chiesto del perché tutta questa agitazione e lui mi ha detto che, a pochi isolati da casa, hanno trovato il corpo morto di una ragazza con la faccia squagliata, il volto non era ancora stato riconosciuto e lui, non vedendomi tornare, ha pensato fossi io … non so chi fosse la ragazza… ma forse so chi è il killer. Passarono i giorni e capitava spesso che io vedessi la sua figura camminare nell'ombra... senza che nessuno potesse capire chi o cosa era …. A volte mi risvegliavo con un forte odore di sangue che circondava tutta la mia stanza, questo mi faceva capire che non mi avrebbe mai più lasciata in pace ... Ma io sono sempre stata abbastanza cocciuta da non farmi impaurire da queste cose. passate ormai tre settimane dalla morte avvenuta vicino casa mia, mio padre mi disse di portarmi con me un spray al peperoncino, per sapere che, almeno, ero un po' al sicuro … Ma io sapevo benissimo che non mi sarebbe servito a nulla. mentre mi avviavo allo scuola-Bus ho sentito la puzza di sangue che sentivo anche nella mia stanza, mi guardai in torno, ma lui non c'era, ricontrollai più freneticamente; la gente iniziava a guardarmi strano, anche con un po’ di paura nei miei confronti; a un certo punto, non so perché, l'odore di sangue si è affinato ed è sparito quasi in un attimo. In seguito mi ricomposi. La giornata scolastica proseguì come al solito: le solite analisi scientifiche, poi le due faticosissime ore di verifica … dove c'è la probabilità che io abbia sbagliato a rispondere per metà delle domande. Appena sono tornata a casa ho rivisto Jeff … mi aspettava sotto l'albero di casa mia, una vecchia quercia secolare. Ho fatto finta di non vederlo ma, con la coda dell' occhio, ho visto che ha iniziato a sghignazzare con quella sua faccia deforme. passata la giornata è arrivata la notte, ho capito che era stupido aspettare, quindi, ho deciso di aprire volontariamente la finestra per aspettarlo seduta sul letto e mettere in chiaro ciò che c'era tra noi: se voleva uccidermi, perché non farlo subito?. Il killer non si fece attendere e, solo dopo cinque minuti, era già dentro la mia stanza. Lo spazio che ci divideva era molto ma, lui, avrebbe saputo come diminuirlo in poco tempo con solo un colpo di coltello. ho iniziato io a parlare, gli ho chiesto del perché fossi stata scelta io e perché ci stesse mettendo cosi tanto ad uccidermi, gli ho chiesto anche perche lui era lì ... ma subito lui mi ha interrotta, mi ha detto che ero la miglior preda che lui avesse mai trovato negli ultimi trent'anni … trent'anni?! come è possibile? eppure non era neanche un diciassettenne! Forse aveva esagerato o magari non aveva più la cognizione del tempo … lui, però, ha capito subito che ero sbalordita e mi ha detto che era proprio così, erano passati trent'anni da l'ultima volta che uccise qualcuno, ma, ovviamente, la sua lista era ancora lunga... dunque, la vera domanda che mi pongo è …: “quant-” “infiniti... ho un' infinità d'anni … finche la gente continuerà a credere nella mia esistenza, vivrò...” cosi mi ha detto, prima ancora che le mie labbra potessero finire di dirlo. ha iniziato ad avvicinarsi con un passo molto lento e, quando ho pensato che fosse la vera fine, ho iniziato a capire che, forse, lo era davvero. Qualcosa ha colpito Jeff, è caduto a terra facendo un tonfo molto leggero, quasi inesistente. Ho alzato lo sguardo e l’ho vista: Jane the killer, la grande rivale di Jeff. Lo stava inseguendo da quando gli diede fuoco da ragazza, indossava una maschera senza alcuna espressione, solo delle lunghe, lucide e sottili labbra nere carbone, capelli neri a boccoli che le cadono sulle spalle, indossava un bellissimo vestito nero corto, rovinato da alcuni strappi qua e là. Jane mi si è avvicinata e mi ha detto di non andare a dormire, poi ha preso il corpo di Jeff e se n’è andata senza dire niente. ho osservato come le due figure sono sparite nell'ombra diventando sempre più distanti da me. Addio. Jeff. The. Killer

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