La Notte dei morti viventi di hola1994 (/viewuser.php?uid=142049)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LA BARRIERA ***
Capitolo 2: *** AMORE SPEZZATO ***
Capitolo 1 *** LA BARRIERA ***
à
Era un
mattino gelido e nevoso quando Sam, una volta indossato il suo mantello
nero, uscì dalla sua stanza a sbrigare le solite faccende
quotidiane. “Tarly!” tuonò improvvisamente Ser
Alliser alle sue spalle “Dai il cambio a Edd per la guardia sulla
barriera, muoviti!” Sam odiava il tono che usava, ma nonostante
ciò, era ormai diventato parte della sua quotidianeità.
“Certamente, mio signore…” si limitò a
rispondere.
Con un’aria rassegnata salì in cima alla barriera cercando
di convincersi che l’altezza, dopo aver ucciso un estraneo, non
era più la peggiore delle sue paure, anche sé nel
profondo sapeva che non era così.
Tutto quello che poteva fare durante il suo turno di guardia era
pensare. Pensare, ricordare e, a volte, rimpiangere.
Si appostò vicino al solito focolare, quello vicino al quale
aveva raccontato a Jon di come suo padre l’aveva costretto a
prendere il nero, la sera stessa del giorno in cui arrivò al
Castello Nero.
Gli tornò in mente Collina del Corno, quella che avrebbe dovuto
essere la sua vera casa. Quella casa in cui tutti lo amavano per quello
che era, tranne suo padre. Ma d’altronde, anche lì al
Castello Nero, in una landa fredda e desolata ai piedi della barriera,
aveva trovato chi gli voleva bene davvero: c’era Edd, certo.
C’era Gilly, la donna di cui si era innamorato… ma il
più importante era il suo migliore amico: Jon.
Jon era l’unico che potesse capirlo davvero perché, alla
fine, era stato cresciuto anche lui come fosse un figlio bastardo.
“Non sei degno della mia terra e del mio titolo”
ricordò le parole dette da suo padre il giorno della sua
partenza: erano dolorose come coltellate . Adesso, non erano altro che
un ronzio privo di significato, che però di tanto in tanto
tornava a tormentarlo. Erano indelebili nella sua memoria, non avrebbe
mai potuto dimenticarle. Se solo suo padre avesse saputo cosa era stato
capace di fare suo figlio, forse si sarebbe pentito di tutto il male
che gli aveva fatto… o forse no.
Sentiva talvolta la mancanza di sua madre e di sua sorella, ma per
quanto riguardava il resto, non gli mancava Collina del Corno. Per
niente. Il suo posto, ora, era lì con Jon e Gilly. Quando aveva
visto la barriera per la prima volta nella sua vita, non avrebbe mai
immaginato che quel luogo freddo, desolato e pieno di pericoli, sarebbe
diventato l’unico luogo in cui si sentisse a casa.
E’ vero, i Guardiani della Notte non sono mai stati buoni con lui
né gentili, ma tutta questa cattiveria non lo feriva più
come all’inizio. Era diventato forte nonostante tutto. Anche se
era negato nel combattimento, anche se era in carne e tutti lo
chiamavano ‘lady piggy’.
Lui aveva i libri e la saggezza di Maestro Aemon a sua disposizione.
‘non c’è arma più potente di una mente
istruita’ pensò Sam. Immerso tra i suoi pensieri,
accennò un sorriso. Forse non era così sfortunato come
pensava. “Sam!” si sentì chiamare alle sue spalle.
“Jon!” si alzò in piedi di colpo e gli andò
incontro con un sorriso “che ci fai quassù?”
“Il tuo turno di guardia è finito. Ser Alliser mi ha
mandato a darti il cambio.” Jon sbuffò rumorosamente e una
nuvola di fumo si formò al contatto tra l’aria gelida e il
suo respiro.
“Ah capisco!” Sam sembrò felice che finalmente
avrebbe potuto aiutare il Maestro Aemon con le letture, ma notò
sul volto di Jon un’espressione che era tutt’altro che
felice. “Jon… è successo qualcosa? Va tutto
bene?” “Alliser mi voleva mandare a caccia oltre la
barriera nonostante la bufera…” “E…?”
“Mi sono rifiutato. Ora devo stare qui a fare il turno di guardia
di tutti gli altri… Sempre meglio che morire e diventare uno di
loro!”
“Io l’ho sempre detto che quello ci
odia…”disse Sam quasi dispiaciuto.
“Sai che novità! Una cosa è certa: il sentimento
non è reciproco. Quel bastardo me la pagherà, un
giorno.” Sam non l’aveva mai sentito così arrabbiato
in cinque anni di amicizia. “Rimango qui con te, dai.” Sam
era dispiaciuto per quanto successo, e sarebbe rimasto lì con il
suo amico tutto il giorno, se fosse stato necessario.
“Grazie, Sam.” Jon accennò un sorriso e si sedettero
accanto al focolare
uno accanto all’altro. “A proposito… Ho portato
compagnia!” Jon fece un fischio e da dietro una parete di
ghiaccio apparve Spettro, il suo metalupo. “Ehilà,
Spettro!” Sam lo salutò con una carezza sulla testa e il
metalupo sembrò felice della presenza di Sam. “Dai vieni
qui!” Jon gli fece segno di sedersi e Spettro si sdraiò
tra la gamba di Jon e quella di Sam, esattamente in mezzo a loro.
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Capitolo 2 *** AMORE SPEZZATO ***
o
2.AMORE
SPEZZATO
Durante
il tempo passato a fare la guardia sulla barriera, Jon e Sam
parlarono a lungo. Jon decise quindi, in quel raro momento di
tranquillità, di parlare a Sam di Ygritte, l’unica donna che
avesse mai amato.“Ti ricordi la sera dell’attacco dei Bruti al
Castello Nero?”gli chiese Jon.
“Si! Me la ricordo molto
bene.”Ridacchiò Sam, come se stesse ricordando un’impresa
eroica. E in un certo senso, lo era stata. “Cosa te la fa ricordare
così bene?”Jon era curioso di sentire cosa aveva da dire il suo
amico e lo fissò interessato.“Beh… molte cose! Mi ricordo Gilly,
che aveva paura non tornassi vivo. Mi ricordo il suo bacio, che mi ha
dato la forza di combattere e di tornare da lei. Ma mi ricordo
soprattutto di Grenn e Pyp…”l’ultima frase la pronunciò con
voce roca, piena di dolore. Quel ricordo recava ancora una sofferenza
difficile da accettare.“Mancano molto anche a me, Sam. Loro hanno
combattuto con onore.”
Jon cercò di rassicurarlo, ma sapeva
che in quella morte non c’era onore, ma solo un odio insensato per
un popolo sconosciuto. Un odio che, se evitato, avrebbe evitato
inutili spargimenti di sangue. Sam restò in silenzio, tentando di
cacciare indietro le lacrime. “Ti ricordi che mi avevi chiesto di
Ygritte?” Jon continuò. Pronunciare il suo nome, ora che non c’era
più, faceva ancora più male.“Si… Ma se non vuoi parlarne, lo
capisco.”
“No, davvero Sam. Devo parlarne a qualcuno. E io mi
fido solo di te.” Le parole di Jon erano sincere. Non si era mai
fidato di nessuno come di Sam, ne aveva avuto un amico più devoto e
fedele di lui. Sam annuì e Jon cominciò a raccontare.
Ricordo
di Jon.
Mi
odiava all’inizio. L’avevo presa in ostaggio. Qhorin Il Monco mi
aveva ordinato di tagliarle la testa, ma non ne fui capace. Quando ho
visto che c’era una ragazza sotto quel cappuccio di pelliccia, non
ce l’ho fatta. Pensai che Lungo Artiglio era troppo sprecata se
doveva essere usata come un’arma per macellare le persone… Volevo
che fosse destinata a qualcosa di più. Quindi la legai per i polsi
la catturai. Non smetteva mai di parlare. La odiavo quando faceva
così, però… Era bellissima. Aveva i capelli rossi, la pelle
bianca e gli occhi azzurri come l’acqua. Se ci ripenso, non riesco
ancora a capire come è successo tutto questo. So solo che nel mio
odio verso di lei, avevo iniziato ad innamorarmi e così anche lei.
Mi ripeteva di continuò che non sapevo niente e, forse, aveva
ragione. Non so niente. Non ho mai saputo niente finché non è
arrivata lei. Non ho mai saputo cosa fossero l’amore e i
sentimenti, come fosse baciare una ragazza e averne una per una
notte…Ma al tempo stesso, non sapevo neanche che cosa fosse il
dolore. Il lutto per qualcuno che si ama. Ho provato tristezza ma
soprattutto rabbia quando ho perso mio padre per mano di un tiranno e
mio fratello per mano di traditori… Ma lei mi è morta tra le
braccia… è stata la cosa più terribile che mi potesse capitare.
Nel momento in cui il suo respiro cessava e le sue pupille
inghiottivano l’azzurro dei suoi occhi, ho capito che stavamo
combattendo il ‘nemico’ sbagliato. Chi non ha mai avuto a che
fare coi Bruti non può giudicarli. Sono persone fedeli, proprio come
la gente del Nord. Non sono diversi da noi. Sono solo nati dalla
parte sbagliata della Barriera e non c’è motivo di combatterli.
Sam non riusciva a credere che a
parlare era proprio Jon. Non avrebbe mai pensato che uno come lui
potesse amare qualcuno così tanto.“Mi… dispiace tanto...
Jon.”Sam balbettò, non sapeva cosa dire per rincuorarlo. “Com'è
morta lei?” Le parole gli uscirono di getto: voleva sapere anche
se, a sentire quella domanda così diretta, Jon sentì le lacrime
pronte ad uscire dai suoi occhi. “Olly… le ha tirato una freccia
dritta al cuore.” Jon ripensò alla scena a cui aveva assistito,
forse la peggiore da quando aveva lasciato Grande Inverno. “Io…
Non potevo lasciarla lì.” Jon continuò. Il dolore nella sua voce
era evidente.“Ho portato il suo corpo oltre la Barriera e l’ho
bruciato. Lei apparteneva a quel luogo. Al Vero Nord, come lo chiama
il Popolo Libero.”Jon riuscì a cacciare indietro le lacrime e
sospirò, come se raccontare tutto ciò fosse stata una fatica
immane.“Hai fatto la cosa più giusta.”Sam lo consolò, pur
sapendo che questo non avrebbe cancellato la battaglia, ne la morte
di Ygritte ne quella di Pyp e di Grenn.
Ma sapeva che Jon sarebbe
stato abbastanza forte per voltare pagina e dare una nuova svolta
alla sua vita. Con difficoltà, certo, ma ce l’avrebbe fatta.
Jon
si sentiva finalmente vuoto, in un certo senso. Quel fardello che
portava diventava pesante ogni giorno che passava ma ora, si sentiva
un po’ più leggero nell’animo. Sapeva che quel ricordo non
l’avrebbe mai abbandonato e sapeva anche che amava ancora la
ragazza 'baciata dal fuoco'. In quegli istanti, i momenti che aveva
appena raccontato a Sam, gli si ripresentarono davanti agli occhi,
mentre una piccola lacrima scendeva silenziosa sul suo viso.
All’improvviso il corno suonò. Il suono assordante del corno
distolse Jon dai suoi pensieri: Si asciugò la lacrima e si alzò di
colpo.
Sam fece altrettanto e con il cuore in gola, si strinse
nel mantello sperando che quel suono non indicasse un attacco
imminente dei Bruti, o peggio, degli Estranei. Jon e Sam scesero
dalla barriera in tutta fretta e raggiunsero Edd.“Che cosa
succede?”Jon chiese a Edd con preoccupazione. “Non preoccupatevi,
abbiamo solo ospiti.”Rispose Edd.
“Aprite i cancelli!”mentre
le porte del Castello Nero si spalancavano, tre sagome nere a cavallo
apparvero in mezzo alla bufera. Jon scende la scala.”Sono la
Sacerdotessa Rossa. Devo parlare con Jon Snow! È urgente!”ordina
smontando da cavallo, mentre va dalla donna tutti lo fissano stupiti.
È raro che una Sacerdotessa Rossa chieda di un umano.”Eccomi...
mia signora... cosa posso fare per voi?”domanda incerto
accompagnandola su nel salone... davanti al camino acceso sedendosi
sulle sedie a scaldarsi.”La profezia dice: Jon Snow... deve
accompagnare il suo amico a Collina Del Corno, per farlo serve un
Patto Di Sangue se accetti sarete uniti finché non morirete.”lo
informa agitata togliendo la pelliccia.”Accetto... ma cosa si fa in
un Patto Di Sangue?”fissa terrificato quella donna, ha occhi
marroni e capelli dello stesso colore, lisci, lunghi.”Nulla. Devo
fare un incantesimo ma non sarà niente di doloroso...
promesso.”spiega rassicurandolo, dopo aver detto l'incantesimo il
ragazzo è dubbioso.”Non sento nessuna differenza. Sei sicura di
aver detto l'incantesimo giusto?”chiede fissando la Sacerdotessa,
lei però lo guarda infastidita.”Sì. Sentirai la differenza quando
sarà il momento giusto. Addio... Jon Snow...”saluta Jon rimette il
cappotto e se ne va lasciandolo solo. Arriva l'amico.”Cosa ti ha
detto? Quella Sacerdotessa Rossa mi fa paura.”domanda sedendo
vicino al ragazzo intanto che beve un boccale di birra.”Nulla di
importante. Andiamo a chiedere aiuto alla tua famiglia nella lotta
contro i morti. È inutile chiedere il...”il Guardiano lo
interrompe nervoso.”Mio padre non vuole vedermi. Dobbiamo chiedere
il permesso al Lord Comandante e comunque è un viaggio
inutile.”spiega rassegnato al compagno finendo di bere la birra.
Jon va in stanza e prepara lo zaino, partiranno quella notte con
Spettro. Guarda dalla finestra la bufera preoccupato invece di
migliorare peggiora! La Notte è sempre più vicina... i soldati
devono trovare un modo per uccidere gli Estranei perché se entrano
nel regno nessuno li può fermare. Jon quando finisce va in mensa a
cenare.
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