La sfortuna del gatto nero

di Trisha_Elric
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sfortuna ti trova sempre ***
Capitolo 2: *** Primo di sette giorni ***
Capitolo 3: *** Inaspettato ***
Capitolo 4: *** Illusione mortale ***



Capitolo 1
*** La sfortuna ti trova sempre ***


LA SFORTUNA TI TROVA SEMPRE

 

 

 

Note autore: Prima di lasciarvi alla lettura, devo dirvi una cosa che poi spiegherò per bene alla fine, nell'angolo autore: questa ff prende una piega leggermente diversa dall'ultima puntata( non le origini ma quella di '' Volpina'') e in più mi sono aggrappata ad una piccola incongruenza che poi vi spiegherò! Buona lettura!

 

-Sei così meravigliosa, Ladybug. Il tuo sorriso, i tuoi occhi e i tuoi capelli..tutto di te mi fa sognare ad occhi aperti. Sento di amarti dal primissimo giorno, dalla prima volta che ti ho vista ho capito davvero di amarti. Vorrei farti sapere chi sono, farti capire che con me puoi stare al sicuro perchè ti proteggerei anche al di fuori di questa maschera, mia coccinella. Ti prego, permettimi di amarti fino in fondo..- e dopo aver pronunciato quelle parole cariche d'amore, il ragazzo avvicinò il viso al suo peluche a forma di coccinella gigante e lo baciò.

-Oddio, ho bisogno di un secchio.- mormorò Plagg seduto sopra la scrivania, osservando disgustato la scena che si presentava davanti a lui.

-Sicuro che non vuoi andare da uno psicologo? Potrebbe aiutarti, credimi.-

-Sto solo provando il mio discorso. Un giorno Ladybug dovrà sapere che io sono Adrien, non posso sopportare questo peso!- il biondo si alzò dal letto e nascose il pupazzo, acquistato settimane prima in gran segreto, sotto la pila di ottimi cuscini; si avvicinò allo spiritello, sospirando affranto.

-E poi tu che ne sai di queste cose?-

-Credo che certe cose vadano dette con naturalezza quando te la troverai davanti. Sii spontaneo!-

-Ma Plagg!- si lagnò Adrien posando le mani sul tavolo.- Come posso farlo? Ogni volta che la vedo riesco solo a fare il simpaticone, non mi prende mai sul serio quando invece...ogni volta che le dico quanto è bella, lo penso davvero; quando dico che di voler sapere chi è non lo faccio per un capriccio, ma per la smania di sapere chi si cela dietro la persona che tanto amo...-

-Ti prego basta, pietà..- lo spirito si appoggiò sconfitto contro il bicchiere d'aranciata poggiato lì accanto e per sbaglio lo rovesciò. -Ops!-

Adrien fulminò con lo sguardo il suo amico; si inginocchiò e raccolse il bicchiere, fortunatamente non rotto, e pulì con un pezzo di carta il succo a terra.

-Sei un disastro.-

-Se metti gli oggetti ad altezza me non è un mio problema!-

Roteando gli occhi al cielo, il biondo si sfilò l'anello e lo posò sulla scrivania prima di dirigersi in bagno per pulirsi le mani.

-Ho trovato!-

-Mh?-

 Tornò di corsa dentro la stanza -Da solo è facile dire queste cose, invece ho bisogno di parlare davanti a qualcuno!-

-Ma cos...?-

-Tu sarai Ladybug.-

-...ok, è stato un piacere ma non sei mentalmente stabile per Chat Noir. Addio.- lo spirito a forma di gatto nero stava per andare via dalla finestra ma venne prontamente afferrato dal biondo.

-No, tu devi aiutarmi!- chiuse la finestra e posò Plagg sopra un libro della scrivania.

-Devi solo rispondere come farebbe lei!-

-Vuoi davvero sentire degli insulti?-

-Plagg!-

-Ok ,ok. Basta che questa storia finisca subito.-

-Bene.- Adrien si mise davanti a lui e si schiarì la gola. -Mia dolce Ladybug, ogni volta che vedo i tuoi occhi, quando sento la tua voce..è come un fulmine che squarcia il mio cuore pulsante d'amore!-

-Ti prego fermati..-

-La mia volontà viene meno ogni volta che ti parlo, vorrei che tu fossi il mio Sole ogni mattino e la mia Luna ogni sera! Vorrei sentirti vicina prima di una verifica..-

-S-Stai delirando..- mormorò Plagg davvero spaventato.

-Sarebbe bellissimo se la mattina tu venissi da me con la colazione in mano, pronta ad imboccarmi mentre mi sorridi felice!-

-Adrien attento!-

Il giovane ragazzo, preso dalla foga, stava recitando la sua poesia con drammaticità, folle, gesticolando ampiamente finchè non andò a sbattere il braccio sinistro di forza contro la libreria della camera.

-Accidenti..- si massaggiò il braccio dolente con una smorfia di dolore; aprì appena gli occhi verdi per vedere la tragedia davanti ai suoi occhi:

con l'urto, alcuni libri, quelli più esterni, vibrarono velocemente e molti caddero sulla scrivania..tra questi, cadde il libro, il libro dei supereroi che Adrien aveva trovato tempo prima nella cassaforte segreta di suo padre.

E cadde proprio in quel punto.

Adrien sbiancò, Plagg rimase immobile.

Si guardò lentamente la mano destra e vide il suo dito, nudo.

Oddio. fu il pensiero di entrambi.

Con le dita sudate il ragazzo alzò lentamente il libro e vide sotto il suo anello. Deglutì e lo prese tra due dita.

Non poteva crederci..non si toglieva MAI quell'anello, era sempre stato super attento riguardo il suo Miraculous e ora..ora questo.

-SEI UN DEMENTE!-

La sua attenzione andò subito a Plagg e ignorò il suo insulto.

-.C-come ti senti?-

-Strano...e tu?-

-Strano.-

 

 

***

 

-Marinette?-

-Mh..-

-Marinette, dovresti svegliarti..-

-Tikki..-mormorò la mora girandosi dall'altra parte del letto.

-Cosa c'è?-

-Gli orecchini Marinette, stanno emanando luce. Probabilmente è Chat Noir che sta cercando il tuo aiuto!-

La ragazza si svegliò quasi di colpo e specchiandosi vide chiaramente i due orecchini emanare una luce bianca intermittente, simile ad un segnale di allarme.

-Andiamo a vedere subito di che si tratta allora! Tikki, trasformami!-

Dopo essere diventata Ladybug, la corvina  uscì fuori dalla finestra e si posò su qualche tetto più avanti; afferrò il suo fedele yo-yo e richiamò il suo partner.

-Chat Noir, che succede? -

-L-Ladybug!- sospirò di gratitudine il biondo.- Non speravo più di trovarti!-

-E' successo qualcosa? Un'emergenza? Dimmi dove sei!-

-Sono in cima alla Torre Eiffel. Vieni presto!- e il giovane eroe chiuse la chiamata.

Preoccupata e impaziente, la ragazza raggiunse la sua destinazione in poche manciate di minuti.

-Chat Noir? Dove sei?-

-My Lady!- il ragazzo si fiondò su di lei non appena la vide arrivare e la strinse forte a .

-Che succede?- Ladybug si guardò attorno, cercando il pericolo.

-E' successa una cosa..grave.- mormorò il ragazzo, distogliendo lo sguardo dalla ragazza, guardando in basso a loro ove c'erano le travi che componevano la magnifica torre.

-Sarebbe a dire?-

-Ecco vedi..- sospirò e si riavviò i capelli biondissimi. Alzò lentamente la mano destra inguantata verso di lei, senza guardarla in viso. -Qui.-

-Mh?- la mora osservò confusa da prima il suo compagno e poi si mise a guardare il punto da lui indicato: osservò la mano avvolta da un manto nero che terminava con affilati artigli e l'anulare era fasciato dal suo Miraculous a forma di anello nero..

Un bellissimo, particolarissimo e scheggiato anello.

Scheggiato.

Il Miraculous.

Il Miraculous era scheggiato.

Ladybug sgranò gli occhi azzurri e lo guardò stupefatta.

-..Non ci credo..-

-M'lady..?-

-Hai rotto il tuo Miraculous!?-

- Non l'ho propriamente rotto..-

-Chat Noir come cavolo hai fatto a romperlo?!-

-E'..E' una storia davvero divertente, quando la saprai riderai come non so cosa!-

-Non c'è da fare dell'ironia, qui la faccenda è grave!-

-Non può essere così grave, io sto bene!-

-Ah si? E allora come li spieghi qui baffi e quelle zampette pelose?-

Chat Noi abbassò lo sguardo verso le sue mani ed era vero: erano zampette, zampette nere, morbide e vellutate..ma sempre zampette.

-Mh, questo non era previsto.-

-E' un guaio.- mormorò la ragazza mettendosi le mani davanti al viso, pensando ad una soluzione.

-Oh, sono tornate normali!-

Ladybug si voltò a guardarlo ma notò che si, effettivamente le mani erano tornate normali ma i piedi erano diventati delle zampette posteriori del medesimo colore del suo costume.

-Ok, la situazione sta degenerando.-

-Ah, Chat Noir!- esclamò esasperata, afferrando il ragazzo per la vita, volteggiando verso l'unica persona che poteva aiutarli.

 

***

 

-Potrei sapere di che libro si trattava, Chat Noir?- chiese l'anziano signor Fu mentre osservava con attenzione il Miraculous danneggiato.

-Ehm, è un libro che ho trovato..- mormorò il ragazzo, vago, osservando l'uomo davanti a lui: aveva un'aria familiare ma non ricordava quando precisamente lo aveva visto; sembrava sapere tutto su di loro e sui loro Miraculous quindi si sentì veramente sollevato.

Dall'altra parte, Ladybuyg era veramente nera dalla rabbia! Lo aveva sgridato tutto il tempo sul fatto che fosse un irresponsabile e un distratto. E come darle torto?

 Ma doveva ammettere che la trovava tremendamente carina anche da arrabbiata..

Era lì che osservava la scena con le braccia conserte davanti al petto, lo sguardo indecifrabile. A quel randagio erano scomparse le zampette feline e gli era cresciuta la coda vera da gatto, ma lui nemmeno se ne era accorto!

-E come sta Plagg?- chiese il vecchio dalle origini orientali mentre lasciava la mano del giovane.

-Lui si sentiva strano..come me.-

-Ovviamente.- Fu si accarezzò distrattamente la barba ispida del mento e si avviò verso la finestra dove stava la mora.

-Bhe, c'è poco da fare. Va immediatamente riparato e per farlo mi servono delle cose specifiche ma siete fortunati.- sorrise ad entrambi socchiudendo gli occhi. - Ho tutto quello che mi serve qui!-

-Davvero?- chiese Chat, scodinzolando felice; a quella scena Ladybug sorrise appena.

Non doveva ridere, era arrabbiata con lui!

-Certo, tranne..-

-Tranne?- chiesero i due in corso, guardando il signore.

-Tranne..del miele.-

-Miele?- chiese Ladybug osservando stranita il suo interlocutore.

-Miele del nido reale del bosco di Broceliande, a Paimpont.-

-PAIMPONT?! Ma è lontanissimo da qui!-

-Per gli altri si, ma voi siete i prescelti! Ce la farete senza problemi.-

-La correggo, maestro.- intervenne la mora indicando dietro di lei.-Una prescelta e mezzo!-

Infatti Chat Noir era in continuo cambiamento: ora la coda vera era sparita mentre gli erano tornate le zampette anteriori batuffolose.

-Dovete sbrigarvi. Portatemi una fiala di quel miele entro sette giorni o il danno potrebbe non rimarginarsi-

I due si guardarono: uno era radioso di trascorrere tutto quel tempo con la sua amata, lei era visibilmente alterata; una settimana senza il suo Adrien, ma scherziamo!?

-Non ci sono altri modi?-

-Temo di no.-

-Essia.- sospirò la ragazza guardando il  suo partner dietro di lei. -Hai un debito con me!-

-Ma certo, My Lady. Riscuotilo pure quando preferisci.- e il biondo le ammiccò.

Se non fosse stata per l'improvvisa peluria  che investì di colpo il viso di Chat, Ladybug lo avrebbe sicuramente schiaffeggiato! Invece si ritrovò a ridergli di getto in faccia, tenendosi la pancia con le mani.

-Suvvia Chat Noir.- intervenne il maestro Fu, sorridendo divertito.-Questo è il peso di avere un Miraculous danneggiato, sei continuamente soggetto a mutamenti quindi stai in allerta e..-

Il suo viso si fece più serio e lo guardò intensamente. -Mi raccomando, attento a non danneggiarlo ulteriormente. Ora come ora è molto più fragile del normale.-

-Certo, starò attento.-

-Ci penserò io non si preoccupi!-

-Allora è meglio che andiate. Il viaggio è lungo.-

I due annuirono all'unisono e uscirono, non prima di averlo ringraziato. Prima di uscire a Chat era tornato il viso normale ma gli era ritornata la coda.

-Maestro...- mormorò il piccolo Wayzz, il kwami di colore verde acido, svolazzando vicino al suo protetto.

-Hai capito di che libro si tratta, vero?-

-Solo quello poteva infliggere un simile danno.- rispose il vecchio Fu,lanciando uno sguardo d'intesa verso il suo spiritello.

-Appena questa storia sarà finita, vedrò di farmelo consegnare. E' tempo di raccontare alcune cose a quei due.-

-A proposito di questo..Maestro,i Miraculous sono come esseri viventi: in pochi giorni si sarebbe rigenerato da solo!-

-Oh, ma lo so amico mio. Ma credo che entrambi abbiano bisogno di stare insieme un po' da soli, senza akuma di mezzo.-

-Si ma, perchè proprio il miele di Broceliande?-

-Beh.- l'anziano sorrise colpevole. -Perchè è dannatamente buono e io l'ho finito.-

 

 

Angolo autore

 

Eccomiiii allora, prima di tutto,le incongruenze:

In teoria quando loro si tolgono il Miraculous  il kwami dovrebbe scomparire alla loro vista, come accadde per Marinette nelle ''Origini'' ma nella puntata di Lady Wi-fi ad Adrien cade l'anello ma Plagg rimane visibile anche a lui! Quindi mi sono aggrappata a questo per la ff :'D

Altra cosa: il posto che ho scelto, il bosco di Broceliande, esiste veramente ed era il bosco che mi piaceva di più, oltre ad essere il più vicino a Parigi ma quando la descriverò mi inventerò il paesaggio e la fauna/flora ai fini della trama! Perdono! Magari mi informerò un poco ma sappiate che uscirò dagli schermi sicuro ahahah

Il libro dei supereroi che Adrien aveva trovato in quella puntata non è stato mai portato a scuola ma lo ha lasciato nella sua camera per poterlo guardare nei momenti più vuoti, quindi Marinette non può averlo preso tantomeno visto!

Comunque sono proprio crudele con Chat Noir, non ci riesco proprio a lasciarlo stare ahahahah deve soccombere al mio sadismo (?)

Spero di avervi incuriosito, ho detto tutto! A presto, e giuro che la finisco! Saranno tre capitoli minimi!

Un bacione :3

 

Trisha_Elric

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Capitolo 2
*** Primo di sette giorni ***


 

 

PRIMO DI SETTE GIORNI

 

 

 

 

Ore 17.00

 

-Cosa ho fatto per meritare tutto questo?- mormorò sconfitta la bella Ladybug incrociando le braccia al petto.

-Avanti, my lady. Non essere così sconfortata! Vedrai che adorerai questo tempo che passeremo insieme.- ammiccò Chat Noir sporgendosi verso di lei col viso.

-Avvicinati e ti butto giù dal treno!-

-Adoro quando fai la cattiva ragazza.-

La mora sospirò affranta alzando il viso davanti a , così da poter ammirare lo splendido paesaggio che le si mostrava davanti.

Dopo aver inventato scuse su scuse con le rispettive famiglie, presero l'occorrente necessario per un viaggio d'emergenza e nel giro di qualche ora erano pronti per partire con lo zaino in spalla. Poiché tutti i biglietti del treno erano terminati, i due eroi furono costretti a viaggiare sopra il tetto del treno direzione Paimpont; la durata del loro viaggio era di circa tre ore e mezza ma visto che erano stati riscontrati alcuni problemi, la tratta era in ritardo di circa venti minuti...proprio quando mancava poco all'arrivo!

In queste tre ore di viaggio Chat Noir aveva provato a fare il casca morto per tutto il tempo beccandosi sempre e soli rifiuti da parte di lei, che stava seriamente pensando di lasciare il micione al suo destino.

-Speriamo di arrivare presto.- disse il biondo stiracchiando gli arti intorpiditi, inarcando la schiena verso l'esterno..proprio come un gatto. -Voglio riparare il mio Miraculous al più presto..-

-La prossima volta stai più attento, non è un gioco.- lo rimproverò Ladybug osservandolo severa. -Ma mi stai ascoltando?-

-Mh?- all'eroe erano ricomparse le zampette vellutate e vi stava strofinando la guancia sorridendo beato. -Ma si, my lady.-

La ragazza scosse il capo e aprì lo zainetto rosa che aveva portato con : al suo interno c'erano dei soldi per qualsiasi evenienza anche se non erano molti, una coperta, un kit di pronto soccorso e tantissimi biscotti con gocce di cioccolato per Tikki.

Non aveva portato nulla da mangiare per lei, ma si sarebbe accontentata poichè la sua piccola kwami aveva bisogno di riprendere le forze al più presto vista la lunga fatica a cui era sottoposta.

 

***

 

Ore 18.30

 

Con un balzo felino, Chat  scese dal tetto del treno con eleganza e notando lo sguardo curioso delle persone sorrise affascinante, mettendosi in posa.

-Buonasera, popolo di Paimpont. Io, Chat Noir, sono il paladino di Parigi che per i prossimi giorni sarà al vostro serviz..!- non finì di parlare che al posto del viso apparì un muso felino, peloso e morbido, che gli impedì di pronunciare parole.

Le persone davanti a lui scoppiarono in una fragorosa risata e se ne andarono via.

-Ottimo lavoro, Casanova.- Ladybug scese dal treno e si sistemò al suo fianco.-Così impari a fare il gatto morto.- dopo aver fatto quel gioco di parole, la giovane eroina dovette trattenersi dal non ridere. Si tolse distrattamente la polvere dal costume e prese tra le mani il suo fedele yo-yo.

-Dunque, questa è la stazione di Paimpont.- disse ad alta voce facendo scorrere la parte superiore dell'oggetto verso il basso dove si trovava un piccolo monitor da cui iniziò a digitare le coordinate.

-Dobbiamo arrivare al bosco di Broceliande che si trova...qui!- premette leggermente il dito contro la località e l'apparecchio impiegò alcuni secondi per tracciare la strada.

-Ecco qui. A piedi ci metteremmo una quarantina di minuti. Ma poichè io sono una super eroina  con capacità atletiche, ci metteremmo un quarto d'ora..-studiò un secondo la mappa e poi chiuse il monitor.

-Ma visto che tu non sei in grado di camminare da solo, ti porterò assieme a me. Quindi rallenteremo massimo di dieci minuti.- Sorrise divertita al ragazzo, che nel mentre aveva riacquistato il suo bel faccino.

-My lady, tutto questo non è virile.-

-Non mi importa un bel niente, se hai una mutazione agli arti mentre stai saltando rischieresti troppo!-

-Allora ti preoccupi per me..?- mormorò il ragazzo tra il commosso e il provocatorio, riavvicinandosi a lei.

-Ti preferivo col muso da gatto, almeno stavi zitto!- e detto questo cinse la vita del ragazzo  con il braccio libero e iniziò a volteggiare tra i palazzi grazie al suo yo-yo.

 

***

 

 Ore 19.00

 

-E'...immensa.-

-Fortuna che abbiamo cinque giorni di tempo..-

-My lady, è tardi! E' già buio!-

-Ma di che ti lamenti tu?! Uno, tu hai cercato di allungare le mani dove non dovevi facendo allungare il tragitto. E due..tu hai la cacchio di visione nottura! Semmai il problema è mio!-

-Ah già..-

Ladybug sospirò e si guardò attorno: erano in cima ad uno dei primi alberi del bosco di Broceliande e stavano guardando la vastità di verde che si estendeva davanti ai loro occhi, sotto la luce arancione del tramonto.

-Direi di iniziare ad incamminarci e di trovare un posto dove ripararci. Domani mattina inizieremo la ricerca.-

Era inutile trovare un posto per dormire all'infuori del bosco visto che la superficie era tanta e il tempo era poco; bisognava ottimizzare il più possibile il tempo che avevano.

Chat Noir annuì e muovendo la neo-coda pelosa scese dall'albero con un balzo, seguito dalla sua partner.

Sotto era tutta un'altra cosa, dovevano ammetterlo: i tronchi degli alberi erano spessi e scuri e si innalzavano per metri sopra le loro teste fino a scomparire nella nube di chiome verdi; erano molto vicini tra di loro e ciò rendeva l'ambiente quasi soffocante. Vi erano pochi cespugli  in giro, insomma un posto poco predisposto ad un rifugio.

-Non vedo quasi nulla.- sospirò la mora assottigliando gli occhi per cercare di mettere a fuoco il più possibile.

Chat annuì guardandola. -Penso che tra poco tempo farà davvero buio. Meglio improvvisare un riparo.-

-Beh, io direi che poichè tu sei il gatto dai fantastici artigli, toccherà a te creare un rifugio.-

-Un rifugio d'amore?-

-Un rifugio che regga, Kitty.-

-E tu cosa farai?-

-Io cercherò da mangiare.- alzò le spalle con naturalezza.- Nella borsa ho preso molti dolciumi per Tikki quindi ho avuto poco da mettere per me, visto il poco tempo.-

-Ti capisco bene.- annuì il ragazzo sorridendo divertito.-Io anche ho solo il cibo per Plagg.-

-Allora ci vediamo tra poco. Per qualsiasi cosa, contattiamoci!-

-Perfetto.-

 

***

 

-Tikki, come ti senti?- mormorò Marinette stringendo delicatamente la sua kwami tra le dita.

-Stanchissima ma non possiamo permetterci di battere la fiacca.- esclamò convinta lo spiritello rosso a chiazze nere. -Non era mai successa una cosa del genere, almeno io non ne ho memoria.-

-Già, quel gatto è davvero un caso perso.- sbottò la studentessa prendendo  dalla borsa una manciata di biscotti che mise sopra il tessuto dello zainetto dove si fiondò Tikki.

-Spero abbia almeno improvvisato qualcosa per la notte.- mormorò infastidita mentre faceva un nodo al lenzuolo pieno di ghiande che aveva raccolto tra le querce con l'aiuto del suo Lucky Charm, il quale si era trasformato in una grande cesoia che le aveva accelerato il lavoro.

 

***

 

-Plagg, così avrai mal di pancia. Mangiane un poco alla volta.-

-Adrien, ora mi fai la predica? E' colpa tua se siamo in questa situazione.-

-Dai, lo sai che non l'ho fatto di proposito!-

-Beh, sono sconvolto. E quando sono sconvolto mangio!-

Adrien sospirò ma non disse nulla, infondo il kwami nero aveva ragione. Si osservò l'anello scheggiato con sguardo perplesso e preoccupato; era una situazione stranissima ma almeno per ora non doveva subire mutazioni gattesche.

-E quello cosa sarebbe?-

-Un riparo.- esclamò soddisfatto mentre legava i pezzi dei tronchi con lunghe ed elastiche foglie. -Bello vero?-

-Somiglia ad capanna indiana pronta a crollare su se stessa.-

In effetti era proprio quello che sembrava ma il biondo pregò con tutte le forze che reggesse almeno al mattino dopo; con il suo Cat-aclisma era riuscito a recidere molti grossi tronchi d'albero e con le foglie dei rami aveva improvvisato delle pareti, più o meno omogenee.

-Ho avuto poco tempo per sviluppare un progetto più complesso.-

-Sarà.-

Ad un tratto si sentirono dei rumori e Adrien sbiancò di colpo.

-Deve essere Ladybug! Plagg!-

-No ti prego, lasciami finire quest' ultimo pezzo..-

-Plagg, trasformami!- e prima che lo spiritello venisse risucchiato nell'anello, riuscì ad ingoiare l'ultima parte del suo Camembert.

-Chat Noir?-

-E-eccomi insettina.- esclamò l'eroe affannato.

-Odio quando mi chiami così.- rispose stizzita avvicinandosi con il lenzuolo pieno in mano. - Smettila quindi.-

-Oh oh, cosa hai lì dentro?-

-Tante, ma tante ghiande. Spero che tu non sia allergico perchè sarà la nostra cena/ colazione.-

Il biondo guardò il lenzuolo deluso e sospirò. -Beh, penso di non poter sperare in qualcosa di più aristocratico!-

-Se vuoi qualcosa del genere, cercalo tu la prossima volta!-

-Dai non scaldarti my lady. Anzi, vieni qui!- le afferrò una mano  e la condusse vicino alla sua ''creazione''. -Ta daaan!-

-Ehm..veramente singolare.- abbozzò leggermente la mora, preoccupata per la sua salute durante quella notte. -Siamo sicuri che reggerà?-

-Parola di gatto.-

-Mh, ora si che mi sento sicura.- esclamò la ragazza senza entusiasmo. Subito dopo venne colpita da un brivido freddo lungo la schiena e si strofinò le braccia con le mani.

-Direi che dovremmo fare un fuocherello, ma mi sembra impossibile ora come ora.-

-Tranquilla principessa.- le ammiccò il giovane prendendo il suo zainetto di colore blu scuro.- Ho qui quello che ci serve. Non avrò cibo, ma avrò il fuoco!-

-Oh!- guardando i fiammiferi in mano al ragazzo, sorrise.-Bravo uomo delle caverne, ora accumuliamo le foglie secche e speriamo che prendano fuoco.-

-Fidati, sono un vero campione.-

-Mi raccomando però..- riprese la mora con serietà.-Questa è una zona protetta. Noi stiamo già sbagliando a restare qui per dormire. Meglio non innescare nessun incendio.-

-Non preoccuparti.- la guardò negli occhi con intensità e le sorrise gentile. -Lo farò.-

-Grazie..-

-..-

-...-

-....my lady?-

-Mh?-

-Mi sono tornate le zampette. Puoi accendere tu il fuoco?-

..e siamo solo ad un giorno.

 

 

Nel mentre, a Parigi.

 

-Una situazione perfetta. Una preda forse troppo facile. Ladybug e Chat Noir nel bosco di Broceliande, isolati dal mondo. Un Miraculous indebolito è senz'altro un'occasione da prendere al volo. Devo solo aspettare: verrà il momento in cui dovranno separarsi, e sarà in quel momento che finalmente avrò ciò che desidero. Questa volta, non posso fallire.- e detto questo, Papillon sogghignò maligno.

 

 

 

Angolo autore

 

Ragazzi buon salve a tutti!

Credo sfornerò un capitolo a settimana, o forse meno! Dipende da come mi gira ahahah

Avete colto la citazione di kung fu panda? Spero di si :'D Plagg piccolo ingordo adorabile. <3

Ho intrapreso questo cammino della long, spero di concluderla.

Questo è stato un capitolo di passaggio, spero di avervi incuriosito lo stesso!

Questa convivenza(?) all'insegna della natura sarà tragicomica, speriamo bene!

Un bacio a tutti quelli che leggono e recensiscono la mia storia. Grazie bimbi <3

A prestissimo <3

 

Trisha_Elric

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Capitolo 3
*** Inaspettato ***


INASPETTATO

 

 

 

Giorno due

 

Quando Chat Noir aprì i suoi occhi verdi, ci mise qualche secondo per capire bene dove fosse e cosa stesse succedendo; fece leva con la schiena e si mise seduto, grattandosi pigramente la nuca. Guardò sopra di lui e notò sollevato che il suo rifugio improvvisato aveva retto quella notte.

-Grazie al cielo.- mormorò stiracchiando gli arti dolenti. Non era abituato a dormire sotto un letto di foglie secchie e terra, quello era sicuro;

Notò poco dopo la figura accanto a lui che ancora dormiva profondamente e il suo cuore si riempì di tenerezza: lì, tranquilla, riposava una splendida Ladybug rannicchiata in posizione fetale; chi avrebbe detto che quella ragazza, così forte e decisa in battaglia, potesse sembrare tanto delicata e indifesa? Dovette soffocare l'impulso irrefrenabile di cingerle le spalle con il suo braccio e continuare a dormire assieme a lei per sempre..o almeno finchè lei non si fosse svegliata; lì poi sarebbe stato meglio correre.

Perchè non capiva quanto davvero l'amasse?

Stringendo i pugni, Chat Noir uscì dalla ''tenda'' per una rinfrescata e per cercare qualcosa da mangiare diverso dalle ghiande.

Mutazioni permettendo.

 

***

 

-Mh..mamma perchè non mi hai svegliata?- mormorò la mora girandosi sull'altro fianco, infastidita dai raggi solari che filtravano dalle foglie poste sulla struttura.

Mise a fuoco poco dopo, strofinandosi gli occhi. Notando il colore rosso della sua mano ricollegò gli avvenimenti di quelle poche ore: era trasformata da Ladybug, si trovava nel bosco di Broceliande perchè il suo intelligentissimo partner aveva scheggiato il suo Miraculous..a proposito, dov'era quel gatto chiamato Chat Noir?

Sospirò e si alzò in piedi con un movimento aggraziato e rapido uscendo successivamente da quella quasi trappola mortale.

-Chat? Chat Noir?- lo chiamò a gran voce senza ricevere una risposta. Alzò lo sguardo sopra di lei e non potè trattenere un sorriso nel vedere il Sole che filtrava tra le chiome; quei colori così intensi sembravano danzare a ritmo del vento e i suoni che producevano ricordavano un invito ad unirsi in quel mondo perfetto fatto di pace e perfezione.

-My Lady buongiorno!-

..Già.

-Chat! Ma dove eri finito?-

Il biondo si avvicinò a lei sorridendole radioso, tenendo tra le mani una quantità immane di funghi.

-E questi?-

-Lì ho raccolti qui vicino al ruscello. Ho pensato che fossero meglio di quelle ghiande secche!- scosse il capo pensando a quando fossero state dure da mangiare.

-Mh.- Ladybug si chinò sui funghi e li guardò attentamente. Fortunatamente da bambina suo padre l'aveva portata spesso tra i boschi locali e le foreste e le aveva insegnato almeno le basi per riconoscere il cibo buono e commestibile da quello letale. Tirò su con due dita il funghetto di colore viola.

-Direi che questo ci potrebbe portare di corsa all'ospedale, mio caro.-

-Cosa? Dici davvero?- li guardò stupito mentre la neocoda appena apparsa scodinzolava furiosa. -Ma hanno dei colori così belli .-

-Proprio per quello sono dannosi. Non ce ne è nemmeno uno commestibile. Possibile che tu non abbia mai seguito una lezione di biologia o di scienze di base?-

In realtà si, ma non era mai stato molto interessato..preferiva materie come la fisica.

-Ehm..-

-Non importa. Abbiamo le nostre ghiande, no?- sorrise lei divertita inginocchiandosi vicino al suo zaino pieno di frutti secchi.

-Che bello.- sospirò affranto il gatto.

 

***

Dopo essersi allontanati dalla loro posizione, i due cercarono il nido di api saltando tra un albero e l'altro con maestria, osservando attentamente ogni ramo e ogni nido; quello che stavano cercando era particolare, aveva detto il maestro Fu in un secondo momento, e lo avrebbero riconosciuto tra molti altri. Quelli davanti a loro erano molto anonimi e più di una volta avevano rischiato di essere punti. In più bisognava considerare il fatto che il piccolo handicap del biondo era veramente un rallentamento, sopratutto se la parte colpita era il viso poichè Chat finiva per lamentarsi di rivolere il suo splendido faccino continuando così finchè non tornava normale.

Dopo ore di ricerca, Ladybug si fermò in cima alle fronde di albero un po' più alto degli altri e notò sconfortata che avevano percorso davvero ben poco rispetto alla vastità di area davanti a loro; ma Fu non poteva essere un po' più preciso, no eh?!

Sospirò stanca e guardò davanti a pensando a come se la stessero passando i suoi genitori e la sua amica Ayla..e sopratutto: cosa stava facendo il suo Adrien? Da quando lo conosceva, non aveva mai passato così tanto tempo lontana da lui e sentiva terribilmente la sua mancanza e l'idea di lasciarlo in balia di Chloè per un'intera settimana le faceva ribollire il sangue nelle vene. Cosa aveva fatto di male?

-Principessa, tutto bene? -

-Mh?-

-Nostalgia di casa?- si sedette di fianco a lei sopra un ramo spesso, momentaneamente senza alcuna modifica.

- Ma no, no.- lo guardò severa. - E tu cosa fai qui? Non battere la fiacca.- strinse le braccia attorno al petto.

-Scusa, ero preoccupato per la mia lady.- mormorò lui guardandola con un sorriso ammaliato.

Ladybug sospirò sonoramente e saltò sopra il prossimo ramo, continuando alla ricerca seguito da un Chat Noir nuovamente deluso.

 

***

Nel mentre

 

 

-Maestro?- chiamò il piccolo kwami verde mela, attirando l'attenzione del suo protetto intento a bere una tazza di the.

-Dimmi pure, Wayzz.- Fu gli sorrise e il piccolo spiritello prese parola, tenendo tra le zampette una fatta di torta al limone.

-Ecco, secondo lei come se la stanno passando?-

-Beh, non benissimo a mio parere.- l'anziano prese un sorso di the nero e riparlò.

-Dentro di loro cuore vive un conflitto: Marinette è innamorata di Adrien, ma lui ha occhi solo per Ladybug ma lei lo respinge continuamente. La ferita del Miraculous è capitata proprio a fagiolo: i ragazzi devono iniziare a vedere dentro se stessi e dentro il cuore dell'altro: Chat Noir deve provare a essere se stesso per permettere a Marinette di provare a vedere dentro il cuore del ragazzo. E tutto questo è possibile solo se esiste un conflitto diretto.-

-Ma Maestro, non potrebbero insorgere dei problemi ..?-

-A cosa ti riferisci, Wayzz?- domandò Fu osservandolo curioso.

-Se qualcosa andasse storto..non crede che Papillon possa approfittarsene?-

Il vecchio rimase in silenzio qualche secondo, contemplando le parole del kwami e poi parlò. -Non dobbiamo preoccuparcene. Come ti dissi tempo prima, quei due sono fatti per stare insieme.-

Wayzz rimase in silenzio, annuendo speranzoso.

 

***

La sera

 

I due eroi erano sfiniti, la giornata era trascorsa velocemente e non erano riusciti nemmeno a fare un bel pezzo di terreno; la giovane eroina sentiva i suoi nervi chiedere pietà: quella situazione la metteva in uno stato di continua irritazione, non tollerava di essere così lontana per colpa di Chat, non tollerava le sue moine e non tollerava non vedere Adrien!

Insomma, era di umore nero e non faceva nulla per nasconderlo.

Si erano accampati vicino un grande cespuglio da cui avevano ricavato una piccola conca che li avrebbe riparati per quella notte. Avevano accesso il fuoco quasi subito e in quel momento stavano mangiando alcune bacche che ella aveva trovato durante la giornata. Tutto si svolgeva in completo silenzio, un silenzio che Chat Noir non tollerava.

Troppe volte aveva mangiato da solo senza nessuno che dicesse nulla e in quel momento la situazione era anche più pesante del normale poichè la donna dei suoi sogni sembrava intenzionata a rimanere zitta.

-Ladybug.- iniziò il biondo mangiando qualche frutto rosso osservando lo schioppettare del fuoco davanti a sè.-Cosa succede? Ti sento distante...e fredda.-

-Mh.-

-Non vuoi parlarmene? E' tutto il giorno che sei irritata.-

-Non ho niente Chat; risparmia le energie che usi per parlare per domani mattina.-

Il ragazzo sgranò gli occhi: non era da lei parlare in quel modo così acido. Si alzò in piedi di scatto e la guardò con sguardo deciso, gli occhi verdi che avevano assunto un colore ibrido davvero particolare e meraviglioso.

-Si può sapere che ti prende?! Sei arrabbiata con me?!-

La mora lo guardò furiosa, non nascondendo la collera nel suo sguardo. -Ma no, cosa te lo fa pensare?!-

-Non sei divertente a fare dell'ironia ora.-

-Non sono d'accordo.-

Chat sbattè un piede a terra, ormai davvero arrabbiato e frustrato.

-E' perchè ho rotto il Miraculous?-

-Ah! Allora non sei così ottuso come vuoi farci credere!- sbottò stizzita la ragazza, girando il viso per vedere il fuoco davanti a lei.

Basta.

-Non è stata colpa mia.-

-Invece si!- ruggì la mora alzandosi a sua volta, fronteggiandolo con lo sguardo. -E' sempre colpa tua! Ogni volta che qualcosa va storto, chissà perchè c'è il tuo zampino! Hai rotto l'unica cosa che ti era stata chiesta di proteggere. Non sei capace nemmeno in quello?!-

Doveva smettere, stava esagerando.

Lui la guardò, senza parole, poi digrignò i denti.

-Tu non sai come sono andate le cose. Non puoi capirlo nemmeno se te lo dicessi! Non hai mai provato a capirmi.-

-E cosa c'è da capire?- chiese lei con tono derisorio. -Che sei una piaga vera e propria? Ti lasci catturare, rallenti la cattura degli akuma e per dir più non capisci un rifiuto. Gatto nero, un nome ti che ti addice a pennello!-

Aveva passato il limite. Lei lo capì nell'esatto momento in cui pronunciò quelle parole.

Il biondo la stava guardando con occhi grandi, feriti e umidi. Mai si sarebbe aspettato una simile collera nei suoi confronti da parte della donna che amava con tutto il cuore.

-Allora.- iniziò lui dopo interminabili secondi di silenzio in cui aveva tenuto lo sguardo basso. -Puoi andartene. Posso continuare la ricerca della cura del mio Miraculous da solo.-

Lei rimase immobile, fissava il viso indecifrabile del suo partner in completo silenzio, solo il suono del fuoco faceva compagnia in quel momento.

Chat Noir alzò lo sguardo su di lei e quasi non svenne: le sue pupille erano sottilissime e le iridi erano di un verde glaciale misto alle fiamme che sembravano farli ardere di collera e quasi odio.

 -Vattene.-

Ladybug non ci pensò oltre: abbassò lo sguardo, prese lo zainetto rosa che aveva poggiato lì vicino e cominciò ad allontanarsi a grandi falcate, lasciando l'eroe da solo.

Cosa le era saltato in mente? Perchè aveva detto quelle cose a Chat?

Lui non era perfetto ma lei non era certo meglio di lui!

E poi aveva mentito:lui non aveva colpe, aveva meriti. Se non fosse stato per il ragazzo, lei molte volte sarebbe stata spacciata. Ma allora perchè era stata così crudele?

Era stanca, era nervosa. Stanca dalla scuola, stanca di essere legata ad una doppia vita che le dava più dolori che gioie, stanca di non essere considerata dal ragazzo che amava..

Un dolore che aveva fatto provare a quello che era il suo migliore amico, il suo partner.

Se lei stava male non aveva il diritto di ferire i sentimenti di Chat Noir, che non aveva colpa.

Si, era sbadato e imbranato ma lui avrebbe dato la vita per lei.

Glielo aveva dimostrato dall'inizio.

Fermò la sua corsa disperata e si tenne il viso grondante di lacrime inaspettate. Quando aveva iniziato a piangere?

Singhiozzò forte, mordendosi il labbro inferiore per non urlare.

Stupida Ladybug!

Stupida Marinette!

Doveva tornare da lui, doveva scusarsi anche in ginocchio. Era vero, lei non aveva mai provato a capire il vero Chat, ma era pronta a farlo. Aveva agito senza pensare ai suoi sentimenti, mentendo anche a se stessa.

Si asciugò le lacrime con il dorso della mano e corse indietro, verso la fiaccola visibile in lontananza.

-Chat!- urlò la mora col fiatone, correndo come una pazza fino ad arrivare a destinazione.

-Io...Chat?-

C'era tutto: il suo zaino, il cespuglio, il fuoco e le more, ma non lui.

Dell'eroe con il potere della distruzione nemmeno l'ombra e aveva lasciato tutto lì.

La ragazza si avvicinò verso il fuoco, le mani tremanti e lo sguardo preoccupato che cercavano il suo amico con lo sguardo.

-D-Dove sei Chat Noir?-

 

 

***

 

-Meraviglioso..- mormorò Papillon osservando la scena attraverso la sua maschera a forma di farfalla davanti agli occhi celesti. -Tutto procede secondo i piani. Moissonneur, ora occupati di Ladybug. Non vedo l'ora di assistere al momento in cui mi consegneranno spontaneamente entrambi i loro Miraculous.-

-Si, monsieur Papillon. - e detto questo, l'akuma dalle fattezze del Cupo Mietitore si dissolse dall'enorme stanza scura dell'uomo mascherato che si pregustava in silenzio la sua vittoria imminente.

 

 

Angolo Autore

Odiatemi, perchè io mi odio.

Premetto che: i funghi, il ruscello, le more..ho inventato tuttoooo non prendete sul serio le nozioni sul bosco, ho usato solo il nome :'D

Allora..che dire? Una Ladybug/Marinette in preciclo(?) mi ha fatto stranissimo e uno Chat addolorato mi ha straziato. Perchè faccio la sadica? Aiuto.

Ragazzi, amatevi e non combattete!

Ok basta. Quello che segue sarà un cap bello movimentato! Speriamo bene, non sono molto portata con certe situazioni °-°

Beh, questo è tutto! Un bacione a tutti voi bimbini

Grazie per chi mi segue e per chi apprezza questa mia ff <3

Vi ringrazio di cuore *-*

Trisha_Elric

 

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Capitolo 4
*** Illusione mortale ***


 

 

ILLUSIONE MORTALE

 

 

Ladybug sussultò quando sentì qualcosa di gelido sfiorarle la guancia. Si mosse appena e si accorse che la sua mobilità era assai ridotta a causa dell'intorpidimento; una ciocca di capelli della frangetta le ricadeva in maniera fastidiosa in mezzo agli occhi solleticandole il naso. Cosa era successo?

Ricordava di essere nella foresta di Broceliande, che aveva intrapreso quel viaggio insieme al suo fedele partner..

Di aver discusso con lui, di avergli detto cose crudeli ma di essersi subito pentita. Era tornata indietro ma Chat Noir non c'era più.

Dopo, il vuoto.

E ora?

Si guardò intorno, a fatica, e notò che attorno a lei non c'era che il buio, non riusciva a distinguere nessuna forma e sotto di lei non c'erano più la terra o le foglie secche ma una superficie liscia. Vi battè un pugno ma niente, nessun suono.

Rabbrividì nuovamente sentendo quella sensazione di freddo glaciale sulla pelle; cercò di mettersi in ginocchio e provò a mettere a fuoco davanti a senza successo.

-Ladybug, finalmente ti sei svegliata.-

Era un sussurro nella sua testa, una percezione spaventosa e disgustosa.

-Chi parla?- mormorò la giovane eroina presa alla sprovvista, non sapendo dove volgere il suo sguardo.

-Sono molte cose ma posso essere espresso con una sola definizione: sono un'ombra.-

Mentre parlava, la voce si faceva sempre più vicina e predominante nella testa della ragazza che involontariamente aveva messo le mani attorno alla testa come a proteggersi da quel gelo.

-Sono l'ombra che tutti cercano di evitare, l'ombra a cui tutti date le spalle, l'ombra che prima o poi arriva per tutti. Io sono Moissonneur.- e quando pronunciò il suo nome, il Cupo Mietitore materializzò il suo volto davanti a lei: era un semplice volto a forma di scheletro, dal colore grigio spento,  la superficie rovinata e scheggiata, senza pelle, una sottile contorno nero a forma di farfalla delineava il teschio attorno alle fessure prive di occhi; indossava una mantella blu scura, sporca, che copriva tutto il corpo e che lasciava scoperto solo il viso. Tra le dita ossute una falce nera che terminava con una punta acuminata, degna di tagliare qualsivoglia testa. Emanava un alone celestino che le permetteva di vederlo in volto.

Ladybug soffocò un'esclamazione di sorpresa. Lo guardò attonita, gli occhi strabuzzati  e la bocca tremava impercettibilmente. Questo akuma era davvero diverso dagli altri che aveva affrontato. Sembrava davvero la morte in persona , davanti a lei per giustiziarla.

-E' proprio vero che non bisogna fidarsi di nessuno.- cantilenò l'akuma avvicinando il volto all'orecchio di lei, sfiorando con un dito uno dei codini.

Di nuovo quel brivido freddo.

-Ogni cuore, anche il più forte e puro, nasconde un'ombra malvagia dentro di lui. Ti ho visto, sai? Hai colpito con un manto gelido il cuore pulsante e palpitante del tuo partner. -

Ladybug si morse il labbro inferiore e deglutì appena, abbassando lo sguardo.

-Io non avrei mai voluto.-

Era un akuma. Doveva affrontarlo. Perchè non riusciva a sfuggire a quella morsa?

-Invece si. Ti sei divertita a trattarlo male vero? Sempre così insistente, è davvero fastidioso!-

-No!- girò il viso dalla parte opposta chiudendo gli occhi di scatto.

-Non mentire a chi giudica chi deve o meno morire.- anche se Moissonneur non poteva sorridere, dal suo tono di voce si intuì la sua risata. L'akuma la osservò per secondi infiniti, poi alzò la sua falce verso l'alto e l'agitò in avanti come a voler squarciare il vuoto oscuro davanti a loro.

-Vuoi assistere alla sua fine, Ladybug?-

Senza che lei potesse replicare, davanti a loro si aprì una schermata e la giovane ragazza dovette chiudere gli occhi per alcuni istanti per l'improvvisa luce che le si parò davanti.

Quando si abituò, sullo schermo vide Chat Noir intrappolato in una stanza cubica nera, che cercava in vano di colpire le pareti per una via di fuga.

-Qualcuno mi sente?!-

-Chat!- mormorò Ladybug avvicinandosi allo schermo terrorizzata.

Il ragazzo felino correva come un animale in gabbia a destra e a sinistra, sbattendo contro le pareti. All'improvviso venne avvolto da una luce bianca accecante e il gatto dovette tenersi gli occhi con le mani.

Ad un tratto il ragazzo notò in un angolo della stanza una Ladybug priva di coscienza, piena di lividi e tagli.

Senza pensarci due volte il ragazzo si buttò su di lei, disperato.

-Ladybug!- urlò il biondo stringendo la ragazza al petto. -Rispondimi!- cercò di scuoterla, inutilmente.

-Fermati!- la vera eroina urlò allo schermo, poi si voltò verso il Mietitore. -Smettila sei crudele!!-

Lui rimase in silenzio, assistendo alla scena.

-Ladybug..-mormorò Chat Noir stringendo il corpo della ragazza. -Svegliati.. cosa ti ha fatto..?-

-Chat Noir..- la falsa Ladybug mormorò il suo nome.

-Ladybug!- esclamò il ragazzo, guardandola con occhi lucidi. -Sei salva.-

-Ho paura di non farcela..- mormorò la ragazza, tossendo e portandosi una mano tra le labbra.

-Non dire così, principessa.- mormorò il ragazzo, stringendola a .

Il Miraculous, dalle il Miraculous.

-Voglio vivere altri giorni assieme a te Chat..aiutami a realizzare questo sogno..-

-Cosa posso fare..?-

Donale il tuo Miraculous.

Chat si tenne il capo al suono di quella voce nella sua testa.

La vera coccinella scosse il capo, assistendo alla scena.

-Ferma tutto questo, ti prego.-

-Chat Noir..io voglio poter vivere con te anche nella vita reale..-

-D-davvero?- il biondo le dedicò uno degli sguardi più dolci che potè donare e la mora dall'altra parte dello schermo strinse la presa all'altezza del cuore.

-Aiutami ti prego..usa il tuo Miraculous..-

Chat sentì le sue parole e rimase in silenzio. Non sapeva il motivo, ma non sentiva che quella era la soluzione giusta.

-My Lady..-

-Chat..-

-Io..My Lady troveremo una soluzione, calmati..-

Dalle il Miraculous!

-Voglio il Miraculous.-

-Ma..?-

Quando Chat capì che qualcosa non andava, fu troppo tardi:  la falsa Ladybug si era avventata su di lui afferrandogli la mano destra con una mano e con la mano libera traffì il ragazzo nell'addome da parte a parte.

Sgranò gli occhi e perse conoscenza.

-Chat! NO!- mormorò la mora inginocchiandosi davanti allo schermo, piangendo disperata.

-Perchè?!-

-Adesso piangi? Adesso ti disperi?-

-Chat Noir..- mormorò con le mani davanti agli occhi.

-Se vuoi, posso farlo tornare..che ne dici? Devi solo darmi il tuo Miraculous.-

L'akuma si chinò su di lei e tese una mano ossuta.

Per molti istanti, Ladybug fu sul punto di accettare quella richiesta. Voltò il viso verso lo schermo e guardò Chat Noir ancora accasciato sulla Ladybug fasulla, che era rimasta immobile, e il sangue del ragazzo che macchiava il pavimento.

Un momento..non lo stava macchiando: c'erano le ombre dei due ragazzi ma il sangue che cadeva a terra non macchiava la superficie.

In uno sbalzo di follia e coraggio, la ragazza afferrò il suo yo-yo e lo lanciò verso l'alto attivando il suo Lucky Charm.

Tra le sue mani scese un oggetto a forma di torcia.

-Sei davvero così disperata?-

Ladybug si avventò in silenzio verso di lui e con un balzo afferrò il teschio del Mietitore e gli conficcò in un occhio la torcia, incastrandola perfettamente, per poi accendere la luce.

L'akuma gridò e cercò di estrarsi l'oggetto dalla fessura, indebolito di colpo dalla luce accecante. Ladybug approfittò per afferrare la sua falce e con l'aiuto del ginocchio la ruppe.

Da essa uscì la farfallina nera e la giovane eroina la purificò con il suo yo-yo.

-Miraculous Ladybug.- esclamò la giovane donna senza entusiasmo. Tutto tornò normale, erano di nuovo in quel bosco, vicino al falò.

Attorno a lei c'erano un signore anziano e il giovane Chat Noir.

Si chinò sul primo, notando che era svenuto ma che stava bene. Dal cartellino che aveva al collo, la ragazza capì che era il custode del cimitero di quella cittadina. Lo prese e lo mise sulle sue spalle, fortunatamente era piuttosto piccolo e mingherlino. Lo portò alle autorità locali e in poco tempo tornò da Chat Noir, ancora  privo di coscienza .

Lo afferrò per le spalle e lo strinse a , in silenzio. Piangeva senza emettere un suono, singhiozzando.

-My Lady..-

-Chat!- la ragazza lo guardò stupita, guardandolo di scatto ancora con le lacrime che solcavano il suo viso.

-Sei tu..- dedusse il biondo con lo sguardo stanco. -Non potevi essere tu quella.-

-Scusa per averti detto quelle cose..i-io non avrei mai dovuto trattarti così.- mormorò Ladybug, abbassando lo sguardo.

-Non ti preoccupare, hai ragione a dire che era tutta colpa mia.-

-No. Siamo una squadra, il resto non conta. Non devo lasciare che la mia vita influenzi la nostra unione. Perdonami.-

Chat Noir le sorrise dolcemente e le accarezzò il viso alzando una mano verso di lei. - Era tutta una brutta illusione.. peggio di quelle di Volpina.-

-Molto peggio. Ho creduto di perderti.-

-Sarò sempre al tuo fianco, my lady.- mormorò Chat Noir addormentandosi subito dopo appoggiando il volto sulla sua spalla.

Ladybug lo strinse a con forza, guardando il cielo sopra di lei, notando le stelle brillanti in cielo. Erano meravigliose.

 

***

 

-Non potrete vincere ogni volta. La forza dell'amore non sarà sempre lì a proteggervi, mi avete sentito giovani sventurati?! Io avrò i vostri Miraculous, è questione di tempo. Fortunatamente sono un uomo paziente.- e detto questo, la finestra della sala di Papillon si chiuse.

 

 

-Angolo Autore-

 

Eccomiiiii finalmente ci sono! Scusate il ritardo ma sono davvero molto impegnata(sessione estiva aiuto)

E scusate se non ho risposto ai commenti! Perdono! Spero che questo capitolo vi sai piaciuto, grazie a chi legge, segue e commenta!

Un bacione bei fanciulli, a presto!

Trisha_Elric

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