Grey Sloan Memorial Hospital.

di _Natalie_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1- Questo è essere medici. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


prologo
Grey Sloan Memorial hospital.

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Prologo -I nuovi specializzandi-

"Bree guarda che poi fai tardi" urlò il padre di Bree aspettandola davanti al tavolo dela cucina, le aveva preparato un brioche con dentro del cioccolato, accompagnato da un caffè.
http://media.tumblr.com/ea0e5769c95de5fe00b549df860db801/tumblr_inline_mhb49bxK7J1qz4rgp.gifBree aprì gli occhi, poi si alzò velocemente, andò verso la cucina, notando lo sguardo di suo padre, era fiero di lei. Oggi avrebbe cominciato il corso da spacializzanda al Grey Sloan Memorial Hospital.
Guardò suo padre negli occhi, per poi lasciarsi dare un lungo bacio sulla guancia, prese la brioche fra le mani a cui diede un morso, sorseggiando del caffè.
"Ancora non ci credo che mi hanno presa, esattamente come la mamma" disse con occhi lucidi, come se ogni volta che ne parlasse gli veniva da piangere, non perchè fosse triste, anzi perchè sapeva di rendere orgogliosa sua madre, continuando il percorso che lei aveva dovuto fermare.
Suo padre le si avvicinò "Siamo fieri di te, Bree, lo saremo sempre" disse per poi farsi scendedere una lacrima, Bree si alzò velocemente, per poi abbracciarlo "Devo solo ringraziare voi, di avermi permesso di studiare medicina, ora vado a vestirmi, altrimenti farò tardi, e non credo che mi prendano bene, se arrivo in ritardo il primo giorno" disse per poi correre verso la sua camera, non sapeva cosa mettersi alla fine optò per una camiciette nera, con un cotorno dorato, e un paio di semplicic jeans, uscì velocemente, salendo poi sulla macchina del padre, quando notò la madre seduta sul sedile del passeggiero. Gli saltò letterarlmente addosso, dandole un lungo bacio sulla guancia.
Sua madre era perfetta. Portava i capelli lunghi che le ricadevano dolcemente sulle spalle, i suoi erano perfettamente truccati, Bree sapeva bene che la madre non amava il lavoro che aveva scelto, non aveva mai voluto essere seriamente una modella. Ma servivano soldi e fu il primo lavoro che trovò.
Isobel Stevens dopo aver lasciato Seattle, abbandonò la carriera da medico e si dedicò al suo lavoro da modella, che la teneva lontana da casa per giorni interi, per questo la figlia Bree, rimaneva spesso col padre.
Ma una cosa l'aveva lasciata a sua figlia: la passione per il bisturi.



Pocho dopo arrivò all'ospedale, uscì dalla macchina salutando il padre "Mamma, pensi che sarò un buon medico un giorno?" disse osservando la grande struttura che le si presentava davanti "Bree, sarai un ottimo medico, hai scelto l'ospedale giusto tesoro, qui ho passato le giornate migliori e peggiori della mia vita. Riuscierai a conquistare tutti con il tuo meravoglioso sorriso, ora vai!" disse lasciando la mano della figlia. Così la vide entrare, con la chioma bionda che veniva spostata dal vento "Andiamo Izzie, ormai è cresciuta, riuscirà a farcela anche senza di noi" .
Bree, si ritrovò in un enorme entrata che presentava tantissimi medici che camminavano avanti e indietro pr l'ospedale, rimase immobile ad osservare tutto quello che si presentava di fronte a lei, quando si sentì cadere. Alzò lo sguardo, vide un ragazzo dai capelli neri che le porse la mano "Ehi, nuova anche tu? Io sono Kevin, tu?" disse guardandola negli occhi "Bree" il ragazzo continuò a tenere lo sguardo fisso su di lei, finchè non furono distratti dalla voce di un' infermiera che l'invitò a seguirla in una delle tante stanze,
Dentro trovarono alcuni medici, ormai strutturati e qualche spacializzando di secondo o terzo anno, Bree non riuscì a distinguerli.
"Salve a tutti, io sono il dottor Hunt, oggi sostiuisco la dottoressa Bailey, vi presenteremo i vostri strutturati, e vi assegneremo agli specializzandi del secondo anno" Hunt cominciò a presentare tutti gli strutturai, per poi iniziare a dire i nomi dei nuovi specializzandi.
"Kevin Smith, Mia Kenney, Samantha Rooth e Bree Jayce Stevens con la Wilson" disse per finire il gruppo. Karev si bloccò per qualche secondo per poi avvicinarsi a Owen "Comè l'ultimo cognome che hai detto?" disse per poi vedere scritto sopra la cartella "Jayce Stevens Bree", rimase immobile per qualche secondo, quando andò velocemente da quella ragazza.
La prese per il braccio e la girò vero di lui.
"Sei tu la Stevens vero?" disse guardandola negli occhi, lei si griò di scatto per poi annuire con la testa "Sono io, perchè mi sta cercando?" disse con voce bassa, per poi pensare che forse cercava sua mamma "Ah forse lei consceva mia mamma, il nome Isobel Stevens le ricorda qualcosa?" disse, guardando più profondamente il ragazzo negli occhi "Ha lavorato tanti anni qui, quando poi ha ritrovato me e mio padre. So' che mi aveva abbandonato ma non l'ha fatto di proposito, voleva solo regalarmi una vita migliore, so' anche di non essere la sua unica figlia, so' di Hannah, io sono nata qualche anno dopo.." Alex le prese le mani e la fissò ancora "Tu, com'è possibile?" lei abbassò lo sguardo "Aveva diciotanni e amava le feste può capitare, mio papà mi ha cresciuta, ma mia mamma mi ha sempre tenuta in contatto, ho tanti suoi diari e in più ho conosciuto un altro medico che lavorava qui, penso che all'epoca fosse uno dei fuoi migliori amici" Alex si bloccò, cercando lo sguardo di Meredith, per ricevere un po' di conforto. Una figlia segreta, non ne aveva mai saputo nulla, nemmeno durante la malattia. Questo non aveva senso nemmeno per lui.
"Immagino che si chiamassa George" disse seccamente per poi allontanarsi.
Bree rimase immobile ad osservare quella scena, conosceva gli sbagli di Izzie.
Ma Izzie, la lasciò a suo padre, tenendola comunque aggiornata sulla sua vita, per poi tornare da lei appena riuscì a finire la carriera in medicina.
Kevin si avvicinò a Bree "Allora vieni, blondy?" disse prendendole la mano "Ehi, non chiamarmi così" disse urlandogli contro, lasciandosi poi trasportare.


Alex, si avvicinò a Meredith accora scioccata da quanto la ragazza bionda le aveva raccontato "Stai bene, Alex?"  disse Mer "Si, no, non lo so'. Vedi quella ragazza? Quella bionda, ecco è la figlia di Izzie» Meredith, osservò quella ragazza per qualche minuto, per poi guardare Alex.
"Wow, che cooincidenza bizzarra, mi spiegherai poi com'è possibile che la figlia di  Izzie sia qui?" disse per poi cominciare a ridere «E poi è con Jo» Alex la guardò, per poi cominciare a ridere anche lui, infondo era la figlia del suo primo grande amore, non era Izzie in persona, poteva sopportarlo.


Bree andò verso la sala da pranzo, per poi appoggiarsi al tavolo.
"Non posso farcela, quella è pazza" disse guardando Kevin negli occhi, Kevin cominciò a ridere "E' solo il primo giorno, puoi farcela" disse per poi prenderla la mano "Facciamo così se tutti e quattro sopravviviamo al primo giorno, stasera andiamo a bere".
"Si accettò volentieri" urlò Samantha Rooth dal fianco di Bree, che in pochi secondi annuì.
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"Dai Bree, un po' di vita!" disse Sam per poi cominciare a ridere, iniziando a far riedere tutto il gruppo.
"D'accordo, verrò, se non mi uccide prima" disse sorridendo, addentando la pasta che aveva di fronte.
"Oggi Bree è giorno fortunato, alzati il dottor Karev vuole che vai ad aiutarlo nel seguire un paziente, ovviamente starai ancora fuori dalla sala operatoria, d'accordo? Ora, vai!"disse urlandole contro, quando la ragazza si alzò velocemente e andò verso la camera che le aveva indicato la Wilson.
Entrò dentro, quando vide un bambino di appena 5 anni, vide il dottor Karev dietro di lui "Ecco, lei è la dottoressa che ti starà vicino, si chiama.." interruppe la frase quando Bree si avvicinò "Bree, sono Bree e tu sei?" disse sorridendo andandogli al fianco.
"Nicolas, sei carina, assomigli alla protagonista dei cartoni che guarda mia sorella" Bree sorrise nuovamente, quando Alex le spiegò quello che doveva fare. Lo fece in poco più di un ora, quando Alex tornò a controllarla.
"Grazie mille di questa opportunità dottor Karev" disse Bree.
Il tempo passò velocemente in quella prima giornata, che la sera arrivò prima del previsto per i nuovi specializzandi.
Bree inziò, così ad appoggiare le sue cose nel suo armadietto, senza notare dietro di lei, Kevin. La guardò sorridendo, quando la ragazza notandolo rimase per un secondo scioccata "Ah sei tu" disse per poi tornare a respirare "Siamo soppravvisuti, stasera andiamo a bere allora? Massimo rimanete a dormire da me tu e Sam, per me non ci sono problemi, poi domani abbiamo il turno di mattina quindiW Bree annuì semplicemente per poi tornare a cambiarsi. Kevin notò che sul suo corpo c'erano dei segni, e aveva dei lividi ovunque.
"Sei caduta?" disse gaurdandola negli occhi "Oh no questi me li sono fatti l'altro giorno, sono così imbranata".
Pochi secondi dopo le suonò il telefono prendendolo vide il nome di Izzie.
"Tesoro, com'è andato il primo giorno?" Bree le raccontò della sua giornata di come tutto era andato nel verso giusto, poi decise di allontanarsi per poter parlare meglio al telefono "Izzie, posso uscire stasera? Pensi che riuscirai a sopportare papà? Non credo che possa farti del male, dovrebbe aver preso lo stipendio... Non so' quanto potrò ancora nascondere questa storia, alcuni ragazzi qui ti conosconon e non riescono a capire com'è possibile che tu abbia nascosto una figlia per così tanto" Izzie rispose con voce addolrata "Cara sorella, hai sofferto fin troppo, dobbiamo fare cambio ora, tranquilla, tieni il gioco" disse mandandole un bacio.

A Seattle tutto era ricominciato, nuovi segreti, nuovi amori, nuove avventure stavano per attravarsare quei corridoi, dove tutto era successo per la prima volta.
Specializzandi nuovi, vita nuova.




Ciao a tutti, eccomi qui, a pubblicare sempre fan fictio su Grey's anatomy.
Per questa volta, ho voluto fare una cosa nuova, aggiungere dei nuovi spacializzandi.
Facendo tornare in qualche modo la mia amata Izzie.
Fatmei sapere se vi piace, un bacio.
Ah, specifico che avevo già pubblicato una storia simile, ma ho rivoluzionato la trama!
Ci troviamo nella "nuova stagione "
_Natalie_

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Capitolo 2
*** Capitolo 1- Questo è essere medici. ***


Capitolo 1
Grey Sloan Memorial hospital.

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Capitolo 1-Questo è essere medici-


Pov Bree

Mi sono sempre chiesta cosa significasse esser un medico, vedevo mia sorella e credevo che fosse il lavoro migliore del mondo. Poi quando lo studiavo mi rendevo conto che era solo questione di aprire, tagliare e ricucire.http://static.tumblr.com/exe37gg/EX8m5frzb/tumblr_m52rc44bcb1r8a4gl.gif
Ho iniziato a studiare medicina per imparare ad aiutare le persone. Per salvargli la vita.
Perchè ero stanca di sentire le urla di mio padre, ero stanca di avere lividi su tutto il corpo.
Forse ho scelto medicina per salvarmi.
Izzie, è stato il mio mentore, quando mi ha raccontato di come ha superato il cancro, di come tutti gli sono stati vicini, mi sono resa conto che aveva una famiglia in quell'ospedale, una famiglia che io non ho mai avuto.
E vorrei tanto conquistarla, una famiglia così.
Essere un medico sarà difficile, non sono il tipo calmo e paziente, dovrò cambiare me stessa, ma so di essere nata per questo, di essere nata per essere un medico.
E lo sarò.
Giuro che diventerò uno dei migliori chiururghi di tutta Seattle.

Lo farò per tutto quello che ho perso, per  tutti gli sbagli che ho fatto.
Per rinascere.

**
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Bree uscì velocemente dalla stanza per ritrovarsi davanti al viso Samantha.
Notò quanto fosse bella solo quando arrivarono al locale, sotto la luce della notte risultava una della ragazze più belle che avesse mai visto e non lo notò solo lei.
Kevin appena la vide rimase immobile a fissarla finchè Bree non si intromise nei loro sguardi "Ci sono anch'io!" disse quasi urlando, facendosi poi notare "Si lo sappiamo anche se non urli come una pazza" disse prendendole la mano "Dai bevi qualcosa" disse chiedendo una birra in più.
Ovviamente erano da Jo. Tutti andavano da Jo a Seattle.
Bree si lasciò sempre più andare finchè non si ritrovò a ballare strusciandosi su Kevin, lui la prese per il bacino e continuarono quel ballo sensuale ancora per po', nel frattempo Sam si era messa seduta sul bancone e cominciò a parlare con altri specializzandi che erano presenti al bar.
"Vieni con me?" disse Kevin prendendole la mano ,portandola fuori dal locale "Qualsiasi cosa vuoi fare, sono troppo ubriaca" disse Bree roteando su stessa "Voglio solo portarti a vedere le stelle, vieni con me dai" disse trascinandola sopra un prato "Guarda che meraviglia".
Bree e Kevin rimasero ad osservare il cielo, le loro mani si cercavano per potersi unire, rendendoli connessi.
Collegati.
"Rientriamo dai, Sam ci cercherà" disse alzandosi velocemente "Okay andiamo" replicò Kevin allungandole nuovamente la mano, i due rientrarono nel locale e notarono Samantha sul bancone. Le andarono a fianco e sorrisero "Che ne dici se andiamo? Domani sarà una lunga giornata".

***

Bree rientrò in casa, cercando di fare meno rumore possibile, andando poi, verso la stanza d Izzie.
"Sorellina" disse dandole un bacio sulla guancia "Che ci fai sveglia?" lei si girò, lasciandole una dolce carezza sulla guancia "Ti aspettavo", la ragazza dalla chioma bionda si mise seduta di fianco alla sorella, sembrava un bel quadretto famigliare.
http://static.tumblr.com/hf68vo9/kvCm303ze/tumblr_ll399emm4x1qatzgco1_500.gif"Papà è a letto?" disse voltandosi "Si. La nostra recita sta funzionando. Penso sia impazzito Bree, dobbiamo fare qualcosa" disse Izzie, prendendo la mano di sua sorella "So' che vuoi credere che lui possa cambiare, ma non lo farà, continuerà a peggiorare e tu non puoi più curarlo Bree. Non so' come hai fatto in questi anni, ma non puoi farti ricoprire di lividi per la sua pazzia" Bree si alzò di scatto "Lui non è pazzo. Semplicemente non accetta la morte di mia mamma, non puoi capire Izzie, tu hai avuto una mamma, io ho avuto solo lui" disse lasciandosi cadere una lacrima "Ha momenti bui, ma chi non ne ha?".
"Tesoro, ho già visto storie così. Peggiorerà, sempre di più. Se solo ti avessi trovato prima" quella frase ormai era diventata l'ossessione di Izzie, non capiva come aveva potuto non sapere di avere una sorella.
Suo padre al momento non era stabile, ha sempre picchiato sua figlia e lei avrebbe potuto evitarlo, il problema era che non sapeva della sua esistenza.
Il padre però, era anche  il suo: per questo i sensi di colpa aumentavano.
"Va bene Iz, vado a letto adesso" disse Bree uscendo dalla stanza.


Bree arrivò in ospedale, una nuova giornata la stava aspettando.
http://66.media.tumblr.com/36f4a71ae4e83fb37c82005da6c88cec/tumblr_inline_nlmv7zshUB1rifr4k.gifIl primo volto amico che incontrò fu quello di Kevin, accompagnato da un profumo di caffè "Buongiorno" gli disse avvicinandosi a lui "Buongiorno biondina" replicò dandole poi un bacio sulla guancia "Pronta ad un altra giornata?" lei si fece scappare un sorriso "Sopravviviamo alle 48 ore, se ci riusciamo sarò pronta"  disse con tono deciso, per poi notare l'arrivo di Sam seguita da Laura.
Bree iniziò a cambiarsi, quando notò lo sguardo fisso di Kevin su di lei. Non sapeva se vergognarsi o se quello sguarda la stava rendendo pazza di lui.
Infondo non era un brutto ragazzo, anzi era molto sexy e il suo sorriso poteva catturarti.
"Bree, sicura che vadi tutto bene?" la voce di Kevin entrò nella testa, infilandosi fa i suoi pensieri "Ehm.. si" disse abbassando lo sguardo, quando capì il motivo della domanda, la sua gamba destra presentava un nuovo livido che si illuminava nitido nella pelle chiara "Sono molto maldestra" disse coprendosi nell'immediato.
"Okay" disse il ragazzo, anche se  la risposta della biondina non la convinceva
Kevin le prese un braccio e la portò per un attimo fuori dall'ospedale "
Facciamo una scomessa, se sopravviveremo alle 48 ore di lavoro oggi, uscirai con me". Bree si immobilizzò "Che cosa? Vuoi uscire con me? Ma nemmeno mi conosci!" lui le si avicinò a lei, lasciadole un dolce bacio sulla guancia sinistra "Certo che voglio uscire con te, biondina"
Jo arrivò mano per la mano con Alex, per poi lasciala quando si ritrovò davanti i suoi specializzandi.
"Rooth e Stevens in pronto soccoro e Kenney e Smith con me, e ora andiamo su!" disse la Wilson urlando contro i suoi specializzandi. Sam e Bree andarono velocemente in pronto soccorso, vedendo altri specializzandi che come loro stavano lavorando, gli andarono di fianco per affiancarli nel loro lavoro.
Passarono la mattinata in pronto soccorso, quando arrivò l'ora di pranzo, in cui andarono verso i loro compagni di "squadra", Kevin guardò Bree per poi cominciare a sorriedere "Sei viva?" disse ridendo "Si, sono viva, riguardo a te,  la Wilson cosa vi ha fatto fare?" lui abbassò lo sguardo, per poi stamaprsi un sorriso sul volto "Ci ha portato a vedere un intervento della dottoressa Grey, ne hai mai sentito parlare?" la ragazza spostò un ciuffo biondo dietro l'orecchio, poi contraccambiò il sorriso "Ah sisi, so' chi è, credo che tutti sappiano chi è" disse per poi rimanere immobile a fissare un muro.
Non solo il muro, ma il volto che si presentava davanti al muro.
Era conosciuto ai suoi occhi: Izzie.
Davanti a lei si presentava sua sorella Izzie.

Guardò Bree negli occhi e gli stampò un bacio sulla guancia "La mia specializzanda preferita, comee sta andando?" disse prendendole le mani, lei cercò di allontare lo sguardo, dopo la sera precedente non sapeva in che rapporti erano rimaste  "Tutto bene, Iz perchè sei qui?" disse seccamente "Volevo vedere come stai, dopo ieri mi dispiaceva rimanere distaccate. So' del turno di 48 ore, quindi ho preferito chiarire subito" Bree l'abbracciò stretta "Grazie, davvero" disse tenendola ancora più stretta.
"Adesso spiegami chi è quel ragazzo che ti stava fissando?" Bree divenne rossa in viso "Solo uno specializzando, pensa ha già visto un intervento, e poi che intervento, era della Grey" disse tutta entusiata, mentre nel sentire quelle parole, Izzie si sentì stringere il cuore "Meredith" disse a tono basso, stava pensando a come la vita era andata avanti a Seattle e che cosa fosse successo a lei se non avesse mai avuto il cancro.
"Mangi con noi? O ti senti troppo vecchia" disse Bree con un tono quasi da sfida, lei le prese il volto  fra le mani e sorrise "Non sono vecchia, furbetta" le due si stavano incamminando verso il tavolo, quando la Wilson fermò Bree per un braccio "Il dottor Karev ti ha richiesto, cioè non lui, ma il bambino con cui hai parlato ieri. Insomma vai nella stanza sette" disse taglindo corto, Bree si girò verso Izzie "Devo andare scusami" lei prese la sua mano e la strinse forte. La guardò fissa negli occhi e poi sorrise "Era lui vero?"  Izzie semplicemente annuì per poi dirgli di andare via, Bree eseguì gli ordini correndo verso quella stanza dove l'aspettava quel dolce bambino. Jo si soffermò ad osservare quella ragazza bionda sulla soglia della sala pranzo, per poi andar via velocemente.
Izzie sentì un vuoto dentro il cuore, ricordò ogni singolo momento passato in quell'ospedale: le risate nei corridoi, i baci nascosti, i grandi pianti, le grandi delusioni...Un miscuglio di sentimenti.
Ora, per lei quell'ospedale era solo e semplicemente un ricordo.
Non era niente di più.
Nè una casa.
Nè una famiglia.
"Izzie?" si girò di scatto, notando dietro di il volto di Meredith. Rimasero a fissarsi per qualche secondo, quando Izzie riuscì a pronunciare altre parole "Ciao, Mer" la donna di fronte a lei, l'abbracciò stretta "Come stai?"  Izzie avrebbe voluto urlargli tutti i suoi problemi, di come sua sorella veniva picchiata, di come lei abbia dovuto far finta di essere sua madre per la pazzia di suo padre, di sua sorella che non voleva accettarlo.
Ma si limitò a un sorriso "Bene, va tutto per il meglio" Meredith la guardò "Alex ha visto tua figlia" disse velocemente "Ah, si mia figlia. Fa' la specializzanda qui, scusami ma ora devo andare Meredith"  si allontanò dall'amica, correndo fuori da quell'ospedale che la teneva prigioniera dei suoi ricordi.

***

Bree corse dal bambino, che lo trovò a guardare la tv "Bree, vieni qui. C'è quel  cartone di cui ti parlavo ieri" dsse il bambino dai capelli marroni, allungando poi  la mano verso Bree.
La ragazza gli andò di fianco , appongiandosi di fianco al letto "Wow, è bellissimo", il bambino le prese la mano tenendola stretta "Il dottor Karev ha detto che oggi, mentre mi apriranno tu sarai vicino a me, per tenermi la mano. Lo farai vero? " la ragazza dai capelli biondi, guardò il bambino per poi voltarsi verso Alex, che le rispose con un occhiolino "Certo che ci sarò piccolino" Alex si avvicinò a lei "Se il paziente ti vuole, non posso farci nulla" disse sorridendo.
Bree si avvicinò velocemente ad Alex e l'abbracciò stretto continuando a ripetergli grazie, lui voleva allontanarsi, quella ragazza le ricordava Izzie, essendo sua figlia sapeva che era normale, ma la somiglianza lo spaventava, non poteva andare avanti con qualcosa che gli ricordava il suo più grande amore.
"Mi scusi, sono troppo emotiva!" un altro elemento uguale a Izzie, pensò immdiatamente Alex.
"Okay, ora prepara il paziente per l'operazione" disse lasciando la stanza.
Il bambino la guardò "E' bravo il dottor Karev, anche se a volte può sembrare scontroso" lei sorrise e gli prese la mano "Imparerò a conoscerlo, in qualche modo" disse sorridendo.
Qualche minuto dopo, dietro di lei apparve Kevin "Che ci fai qui?" disse guardandolo negli occhi "Pensi di essere l'unica ad avere la fortuna di assistere in sala operatoria" lei rise per 
http://66.media.tumblr.com/31a65657a4d6e8b8a48a890e0207ccd4/tumblr_n08gu8JHNK1s6zputo6_250.gifpoi fissarlo "Ovvio, io sono una regina, non sono una semplice ragazza di campagnia come sei tu" disse lasciando Kevin senza parole, il ragazzo si voltò verso il bambino "Queste donne, non devi mai conoscerne okay?" disse ridendo, il bambino lo guardò e rise "Ma io ho già una fidanzata, si chiama Ashley" Bree iniziò a ridere per poi avvicinarsi al bambino "Dillo a questo dottore, che noi donne vi aiutiamo a essere migliori" lui sorrise "Sopratutto tu, sei come l'eroina del cartone che sto guardando".
Kevin le porse poi la cartella "Ecco a te, sai dovremmo lavorare" lei prese i fogli e cominciò a scrivere "Preparimo il paziente allora" disse sorridendo.



***

La giornata finì velocemente e  gli specializzandi si ritrovano su una barella di fianco alle macchinette, Bree aveva fra le mani un panino, e raccontava ai suoi compagni com'era stato essere un assistente in sala operatoia, lo stesso raccontava Kevin.
"Ecco, siete già i preferiti" disse Sam per poi mordere la sua baretta, Kevin si girò per poi darle un colpetto sulla spalla "E' solo il primo turno, possiamo diventare i peggiori in pochi secondi, almeno siamo sopravvisuti alle prime 24 ore"  cominciarono a ridere, Sam si avvicinò a Kevin appoggiandosi alla sua spalla "Sono stanca, Kev, mi farai da cuscino" disse sistemandosi, per essere più comoda "Sarò il cuscino più comodo al mondo per una bella ragazza come te" disse scoppiando a ridere.
Bree rimase ad osservare la scena, dentro di lei stavano combattendo una guerra: non capiva che cosa stava succedendo, il perchè era gelosa di quella scena, infondo lei e Kevin non avevano nulla.
Decise che era meglio andare via, si alzò voltandosi verso quella scenetta "Scusatemi devo andare in bagno" disse correndo via.
 Mentre camminava per i corridoi si scontrò con un altro ragazzo, sicuramente era un altro specializzando, anche se non assomigliava a nessuno del suo gruppo, er aspavaldo camminava in quei corridoi come se fosse già un chirurgo.
"Scusami, scusami" disse velocemente Bree rialzandosi, il ragazzo la guardo per poi scoppiare a ridere "Sono uno specializzando anch'io, non devi chiedermi scusa così tante volte siamo alla pari" disse per poi allungare la mano "Sono Tyler, tu" lei lo fissò. Non era per niente un brutto ragazzo, anzi. I suoi capelli castani gli ricadevano sul volto, e i suoi occhi sapevano farti incantare.
"Bree, piacere" lui la guardò per qualche secondo poi sorrise  "Mangi con me? Sai possiamo simulare una cena durante le 48 ore più difficili della nostra vita" disse per poi cominciare a ridere. Bree sorrise e annuì. Si abbandonò a quella sensazione che aveva sentito pochi secondi prima, forse solo perchè non aveva mai capito cos'era l'amore.
E non voleva credere che quello che aveva provato con Kevin fosse amore, ma qualsiasi cosa sia stata, Sam aveva rovinato tutto. E quello che aveva provato in quei giorni doveva tornare indietro.
http://media.tumblr.com/tumblr_mc1tw5inps1ry6wqf.gifNon voleva provare amore.
Realemente non aveva mai avuto una storia seria, si dedicava a piccola storielle.
L'amore per lei era un mistero, per questo non voleva riconoscere che poteva innamorarsi di qualcuno, al momento l'unico suo grande amore doveva essere il bisturi.
Il ragazzo interruppe i suoi pensieri "Vieni con me, non ti porterei mai nella mensa, serve un posto più tranquillo"  disse avvicinadosi poi il dito al viso, facendo il segnale di silenzio.
Lei sorrise e si avvicinò "Mi fiderò di te, dolce sconosciuto" disse per poi allungare la mano verso di lui, lasciandosi trasportare.







***
Le prime 24 ore erano passate e in quell'ospedale stavano già nascendo nuove avvenure.
 

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