Rise of the darkness

di Marne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 - Alba ***
Capitolo 2: *** 02 - Eclissi ***
Capitolo 3: *** 03 - Tramonto ***



Capitolo 1
*** 01 - Alba ***


Rise of the Darkness

Rise of the Darkness.

 

 

Alba.

 

 

«Sei stato coraggioso, ragazzo mio. Tanto coraggioso».

La voce della creatura era come un sussurro sensuale, gli accarezzava il collo con una dolcezza ed una delicatezza cui lui non era abituato.

Quando aprì gli occhi, non vide nulla.

L’oscurità era impenetrabile, non esistevano confini all’estensione del buio.

Avrebbe voluto spaventarsi, ma non ci riuscì. In qualche modo, quell’oscurità lo stava confortando, nascondendolo dagli orrori e dalle paure che si era appena lasciato alle spalle.

Ma quanto sarebbe durata, quella tranquillità?

Lo stavano aspettando. Doveva completare la sua missione.

«E quanto durerà questa missione, Harry? Quando ti faranno riposare?».

Il sussurro era sempre lì, proprio dietro di lui. Accarezzava le sue membra stanche con il calore che solo un padre avrebbe dimostrato.

Era così stanco di combattere.

Se ne rese conto solo in quel momento, mentre quelle carezze rilassavano muscoli che lui non ricordava di aver contratto. Era stanco di combattere, perché sapeva che non ci sarebbe mai stata una fine. Era stanco di svegliarsi la mattina e chiedersi se sarebbe sopravvissuto. Era stanco di sentirsi ripetere che lottare fosse parte del suo destino.

Non era giusto, non era ciò che voleva.

«Non esiste nessun destino, niente ti può essere imposto, se non lo desideri».

L’oscurità si strinse intorno a lui, raccogliendo quelle sue membra distrutte in un abbraccio confortante. Rispondevano alla dolcezza della voce, si univano a quest’ultima in quel coro d’amore cui lui non era abituato.

«Non sei più da solo, figliolo».

Per una volta, Harry non riuscì a metterlo in dubbio.

Non era solo.

«Non devi più esserlo, se non lo vuoi».

Volerlo. Harry non credeva di aver mai voluto qualcosa più della certezza di non essere abbandonato.

Grifondoro, per seguire Ron. Grifondoro perché è lì che vanno gli eroi.

Guida l’Esercito di Silente, perché questo è il compito degli eroi.

Fatti uccidere da Voldemort, perché è così che muoiono gli eroi.

Lui non aveva mai voluto diventare un eroe.

Tutta la sua vita era stata un continuo susseguirsi di obblighi, di divieti. Se fosse stato abbastanza bravo, i suoi amici non gli avrebbero mai voltato le spalle.

Ma ogni eroe è solo davanti al destino che gli è stato assegnato.

«Adesso puoi scegliere, Harry» la voce lo circondò. «Puoi lottare per tutta la vita da solo, oppure…».

Oppure?

Esisteva un’altra strada, un’altra possibilità oltre quella che si stagliava davanti a lui, tanto luminosa quanto dolorosa?

«… puoi venire con me ed avere la certezza che non sarai più solo, non importa le scelte che farai» continuò la creatura, invitante eppure confortante. «Scegli la libertà che solo il buio dona, figliolo.  Scegli di vivere, piuttosto che sopravvivere».

Il dubbio bruciò al centro del suo cuore e tuonò come il suono di mille pianti disperati.

Scegliere il buio, scegliere il male.

«Scegli il potere, fa che chiunque non ti segua venga annientato, così non sarai mai più solo».

 

«Lunga vita ad Harry Potter!» urlò il Signore Oscuro.

I Mangiamorte inneggiarono al loro nuovo Padrone.

«Lunga vita a mio figlio!».

 

 

 

 

»Marnie’s Corner

 

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Questa è la prima di tre flashfic scritta per il contest citato nell’introduzione. Le altre due parti (eclisse e tramonto) arriveranno nelle prossime due settimane, sono già pronte, quindi non c’è alcun rischio di ritardo!

 

Il contest mi ha attirata immediatamente, grazie al tema, anche se non sono certa di aver dato il meglio di me. Vedete, io ho idee molto strane, di solito, che richiedono tanto tempo per essere elaborate. Alla fine ho ripiegato per le flashfic e spero di non deludere nessuno. Sono solo tre e sono molto brevi (ovviamente!), quindi non aspettatevi questa gran narrazione. Ho fatto del mio meglio!

 

Punti importanti:

 

» Harry sta male, è innegabile. Ho sempre pensato che Silente abbia preteso troppo, da lui, e lo stesso i suoi amici. Non si può piegare così tanto un ragazzo, alla fine si spezza. E Voldemort lo sa benissimo.

 

» Perché figlio, direte voi. Ebbene, ritengo che Voldemort voglia renderlo suo erede. Harry è un mezzosangue come lui, aveva una parte della sua anima, trasferirgli il suo potere (come eredità, capitemi) è stata la mossa più ovvia, così da rendere il dominio stabile. Chiamarlo figlio è solo un modo per accertarsi che lui davvero resti sotto la sua influenza. Harry è orfano, Voldemort lo ha reso parte di una “famiglia”. Tutta una tattica psicologica.

 

Vi aspetto tutti al prossimo aggiornamento, sabato prossimo!

 

Grazie ancora a chiunque leggerà,

-Marnie

 

 

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Capitolo 2
*** 02 - Eclissi ***


Rise of the Darkness.

 

 

Eclissi.

 

 

 

La puzza d’acido gli stava facendo venire il voltastomaco, ma non se la sentì di lamentarsi. Dopotutto, c’era chi stava molto peggio.

Ginny non si era più ripresa, dopo l’ultimo scontro. I suoi occhi erano ancora arrossati dal pianto ed il suo viso era pallido come un lenzuolo immacolato.

Non ce l’aveva fatta a guardarlo negli occhi, non mentre lui uccideva il loro amore.

«Forse non avremmo dovuto separarci» si lamentò ancora Merrick, la bacchetta alta davanti a sé. Kingsley diceva sempre che sarebbe stata un’ottima Auror, se il mondo non fosse andato a rotoli. «Ho una terribile sensazione riguardo tutta questa storia».

Hermione non riuscì a darle torto, non quando sentiva il respiro gelido di qualcuno sul collo, ad ogni passo in quel maledetto tunnel.

L’idea di dividersi era stata di Ron, credeva che sarebbe stato più facile ritrovare Harry e trascinarlo di peso nel rifugio dell’Ordine, nonostante il loro compito originario fosse semplicemente quello di portare al sicuro delle pergamene con informazioni riservate, in quel momento nascoste nella borsa della strega.

Non si sarebbe mai rassegnato.

«Hai sentito?». Merrick si era fermata a qualche passo di distanza, il collo rigido nell’intento di ascoltare. Hermione notò con orrore il modo in cui i suoi occhi si sgranarono. «Ci stanno seguendo» sussurrò, allungando la mano per afferrarle il braccio. «Devi andare via da qui, subito».

Hermione la fissò come se fosse impazzita. «Non dire sciocchezze, tu dove credi di andare, eh? Forza, dobbiamo solo fare pochi passi e potremo smaterializzarci».

«Devo trovare gli altri» ribatté prontamente lei, senza voltarsi. Anche l’altra strega riuscì a sentire il rumore di passi, in quel momento. «Tu sei più importante. Sei l’unica che può decifrare i documenti».

«No, io-».

«Troppo tardi». L’orrore nelle sue parole fece rabbrividire Hermione. «Corri!» strillò ancora Merrick, spingendola via e voltandosi per fronteggiare il nemico che le aveva raggiunte.

Hermione fece appena in tempo a voltarsi per scorgere il profilo del Bambino Sopravvissuto, in quel momento pallido come un morto e con profondi occhi rossi. Lo vide alzare la bacchetta e, un attimo dopo, Merrick Rosier era riversa al suolo, gli occhi scuri sgranati ed il sangue ad imbrattarle i tratti eleganti.

Forse fu a causa dello shock, ma Hermione non riuscì a comprendere ciò che stava succedendo. Vide chiaramente Harry avvicinarsi al corpo della ragazza. Vide chiaramente la sua bacchetta aprirle uno squarcio nel petto e, poi, la sua mano strapparle via il cuore.

Vide il suo migliore amico bere il sangue della sua vittima innocente.

Allora scappò, accompagnata dalla sua risata macabra.

Quando i membri dell’Ordine la trovarono, Hermione non riuscì a dire nulla. Quando Seamus le chiese della sua fidanzata, la sua risposta fu un conato di vomito.

Quando le chiesero di Harry, tutto ciò che fece fu piangere anche la sua morte.

Era come un eclissi, pensò. Come il sole schermato dalla luna. Era lui, era lì, eppure l’oscurità l’aveva inghiottito.

Quella notte, Ron lasciò l’Ordine.

Sarebbe stata l’ultima volta in cui l’avrebbe visto.

 

 

 


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Questa è la seconda delle tre flashfic scritte per il contest citato nell’introduzione, Eclissi. Come avrà notato chi segue la mia long “Lo Specchio delle Anime”, qui c’è stato il riferimento ad una vecchia conoscenza che io adoro!

Chi non ha ancora letto la mia long, cosa sta aspettando?

 

 

Punti importanti:

 

» Ci troviamo un po’ di tempo dopo la prima flash, Harry e Voldemort hanno unito i poteri ed il Bambino Sopravvissuto ha abbracciato il male. Harry non è normale, voglio che sia chiaro. Voldemort ha toccato il nucleo più profondo della sua anima, eliminando ogni traccia di bontà. Sì, ha bevuto sangue umano. No, non l’ha fatto perché è un vampiro ma solo perché è pazzo. Gli occhi rossi sono come quelli di Voldemort, in quanto anche Harry ha seguito la stessa strada (mi riferisco agli Horcrux, sì).

 

» Merrick Rosier è un mio OC già apparso nella long. Lì interpreta un Auror, qui non è riuscita a realizzare il suo sogno. Seamus è il suo fidanzato, ma non riuscirà mai più a riabbracciarla. Merrie è figlia di Mangiamorte che ha visto uccidere suo padre quando “non è più stato utile alla causa”, nessuno odia Voldemort più di lei (tranne Hermione e i Weasley, ovviamente).

 

Vi aspetto tutti al prossimo aggiornamento, sabato prossimo!

 

Grazie ancora a chiunque leggerà,

-Marnie

 

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Capitolo 3
*** 03 - Tramonto ***


Ron Weasley aveva fatto un errore, una volta

Rise of the Darkness.

 

 

Tramonto.

 

 

Ron Weasley aveva fatto un errore, una volta.

L’errore, fatto ormai più di cinque anni prima, era stato di non credere nel suo migliore amico e di voltargli le spalle, ritenendo che non fosse abbastanza bravo da adempiere a quello che credeva fosse il suo destino.

Era stato uno stupido, Ron Weasley, ed aveva giurato che non lo sarebbe stato mai più.

Per quel motivo, quando i Mangiamorte lo catturarono, lui non fece una piega, anzi, fu sul punto di ringraziarli tutti.

Non avrebbe voltato le spalle ad Harry.

Mai più.

«Ma guarda un po’… sei venuto per prendere un tè?».

A muovere le labbra era stato il corpo di Harry, Ron lo poteva vedere chiaramente. Era lui, nonostante gli occhi rossi ed il pallore mortale. Era lui. Eppure la voce non gli apparteneva.

«Sono venuto per aiutarti» gli rispose, secco, strattonando la presa dei due Mangiamorte che lo affiancavano. Questi lo lasciarono andare solo quando Harry acconsentì, con un cenno.

Forse non era tutto perduto.

«E come vorresti aiutarmi, di grazia?» gli domandò allora, scendendo da quello strano trono su cui si era stravaccato. Allargò le braccia, indicando tutti i suoi scagnozzi. «I miei amici provvedono affinché io sia sempre felice».

Ron fece una smorfia.

«Questi non sono tuoi amici, non vogliono farti felice» sbotto, sputando per terra. «Io so che non può essere tutto perduto. Possiamo andarcene via di qui, se lo vuoi. Non è ancora finita, tu non sei-».

«Non sono cosa, di grazia?» sprezzante, la voce di Harry lo fece rabbrividire. «Ti assicuro che io sono felicissimo, per la prima volta in vita mia. Sono libero, circondato da gente che si preoccupa di me… Se tornassi indietro cosa mi succederebbe?» sembrò riflettere su quella domanda, quasi non fosse stata retorica. «Ah, sì, verrei rinchiuso ad Azkaban a vita, nella migliore delle ipotesi».

La sua risata sprezzante fu peggiore di una pugnalata al petto.

«Noi possiamo aiutarti. Possiamo liberarti… sappiamo che non è colpa tua» provò allora a dirgli, facendo un passo avanti. Sentiva lo sguardo dei Mangiamorte sulla nuca, ma non gli importò. «Vieni con me, Harry… io lo so che in fondo al tuo cuore sei ancora tu! Lo so che non vuoi…».

«Voldemort non mi controlla più da tanto tempo, Weasley». Il sorriso che gli dedicò gli confermò che stesse dicendo la verità. Ron lo conosceva troppo bene, per non comprenderlo. «Dimmi, credi davvero che io non abbia voluto uccidere quelle persone? Che io non abbia voluto strappare il cuore di quella ragazza direttamente dal suo petto? Il suo sangue era così caldo» gli si era avvicinato, parlando. Gli girava intorno come uno squalo. Ron ricordò il racconto di Hermione e gli venne la pelle d’oca. Stava per ucciderlo, come aveva ucciso Merrick.

«Harry Potter è morto» gli rispose allora, sconfitto, lasciando cadere la bacchetta che aveva disperatamente stretto in mano quando i Mangiamorte l’avevano mollato. Non c’era motivo di lottare, lo sapeva bene.

«E Ron Weasley morirà con lui».

 

 

 

 

 

 


»Marnie’s Corner

 

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Eccoci infine per l’ultima delle tre flashfics! Non posso dire che sia stato un viaggio lungo e sentito, perché – ovviamente – ho impiegato poco tempo, però devo dire che questa realtà alternativa mi ha colpita molto e, forse, scriverò qualche one-shot al riguardo.

Come sapete la storia partecipa ad un contest, quindi credo di dover ringraziare anche _Malika_ per avermi dato la possibilità di ragionare sull’argomento e di venir fuori con questa robetta.

Avevo detto che avrei aggiornato sabato, lo so, ma sfortunatamente non sarò a casa, quindi ho pensato di anticipare!

 

Questo cammino è finito, ma vi aspetto tutti nelle altre mie storie!

 

 

Punti importanti:

 

» Temporalmente parlando, ci troviamo nella stessa notte della flash precedente, dopo che Ron è scappato dall’Ordine per raggiungere Harry. Come molti sanno, io non ammiro Ronald Weasley. Non lo ammiro neppure un pochino. Ho cercato di limitare l’astio (infatti non l’ho fatto diventare cattivo come avevo pensato) ma comunque l’ho reso molto ingenuo ed egoista del solito. Ron ha abbandonato tutti, perché lui non sopportava di aver perso l’amico. Li ha abbandonati perché secondo lui non facevano abbastanza. Credeva di poter far di meglio, anche se è l’ultima ruotina del carro. Abbiate pietà, io proprio non lo sopporto.

 

» Come avrete capito, Harry ormai è Voldemort 2.0 ed è molto fiero del suo ruolo. Quando dice che non è più controllato, in realtà non sta dicendo tutta la verità: Voldemort ha rafforzato il controllo sull’Horcrux-Harry ed ora lui, semplicemente, si è lasciato sopraffare.

 

» Dov’è Voldy? Probabilmente ad ammazzare persone. Harry è un po’ il principino, si diverte con le guardie mentre paparino va in giro a fare stragi.

 

Grazie a chiunque mi abbia seguita in questa breve avventura, sono veramente riconoscente verso tutti voi.

 

Grazie ancora a chiunque leggerà,

-Marnie

 

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