Figlia dell'impurezza

di scent_of_vanilla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ~Laciatemi leggere in santa pace! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ~Un letto! Voglio dormire. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ~Odio tutti ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ~Questi genitori... ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ~Laciatemi leggere in santa pace! ***


POV Nico



-Di Angelo! Conto su di te per reclutare la nuova Mezzosangue.- Chirone, un'altra volta. Ultimamente non faceva che cercare di appiopparmi tutti gli incarichi possibili. Sbuffai e provai a incutergli timore con una delle mie solite occhiataccie cupe, ma non sembrò funzionare.

-Va bene, va bene. Quanta fretta...- Mi alzai di malavoglia dalla mia incantevole sedia e mi dileguai nella mia Casetta per recuperare qualcosa per il viaggio. Trovai la Signora O'Leary nella sua "cuccia" al Campo. La salutai con una carezza e le chiesi di seguire l'odore della Mezzosangue. In cambio lei mi regalò una lavata alla faccia. Disgustoso. Evitai di rimproverarla e mi lasciai guidare da lei per le strade delle varie città.

Non appena si fermò, riconobbi Las Vegas. Perfetto, magari avrei salutato il casinò Lotus anche da parte di Bian... Dovevo concentrarmi. Scrutai il luogo intorno a me; eravamo nel bel mezzo di un parco pieno di gente e sarebbe stato molto più difficile passare inosservati. La fortuna era sempre stata dalla mia parte. Borbottai insulti a Era tra me e me e cercai il mio obiettivo con lo sguardo, senza sapere cosa fare. Quella Missione era una merda. Decisi di incamminarmi per uno dei molti sentieri del parco. Dannazione, poteva essere chiunque. Dopo un po' mi sedetti e aspettai che il destino mi rispondesse da sè. Nah. In realtà non avevo voglia di cercare e avevo trovato un bell'albero sotto il quale fare un sonnellino.

-Uff non può finire così- sentii qualcuno lamentarsi. Dall'altra parte dell'enorme quercia c'era una ragazzina dai vividi occhi color nocciola e dai capelli biondi e lisci. -Oh andiamo! Che razza di finale è questo?? Lui doveva morire, smettiamola con queste merdate sentimentali!- si stava lamentando da sola e aveva un dito puntato in modo minaccioso sulla copertina del libro. -Hai infranto i miei sogni su un finale tragico, stupido libro.- Ridacchiai. Quella ragazzina era davvero fusa. Lei sembrò notarmi. -E tu che hai da guardare? Vuoi che insulti anche te?-

Non le risposi. -Io sono Nico Di Angelo.-

-Nessuno te lo ha chiesto idiota.-

-Che brutto carattere.- decretai. Lei si girò di nuovo dall'altra parte. Probabilmente stava cercando altri insulti per quel libro. Provai pena per lui.

-Tu chi sei?- insistetti

-Senti, cosa vuoi da me? È inutile che ci giri tanto intorno.- replicò acida, senza degnarsi di guardare verso di me.

Mi aveva spaesato. Quella ragazza era riuscita a dire una quantità assurda di insulti in una manciata di minuti. Sorrisi divertito, finchè non notai i suoi occhi incazzati che mi guardavano. Ah già, dovevo rispondere. -Tu non sei una persona normale.- le comunicai. Non sembrò troppo felice del mio annuncio.

-Grazie tante! Comunque neanche tu sembri tanto normale.-

Ok, me l'ero cercata. Intendevo dire che tu sei una Semidea.- lo avevo intuito non appena aveva iniziato a sbroccare e aveva sollevato la copertina del libro. Era scritto in greco. Quella era la mia migliore chance.

-Mi sto irritando. Fai attenzione.- mi ammonì mantenendo lo stesso tono dolce di prima. -Anzi, me ne vado. Ma cerca di non fregarmi la quercia un'altra volta, lei è solo mia.- abbracciò il tronco con i cuoricini che le uscivano da tutti i pori e poi mi fece la linguaccia. Come poteva una quercia risultare più simpatica di me?

-Ehi non te ne andare. Tu... non conosci uno dei tuoi genitori. Sbaglio?-

La vidi bloccarsi poco più in là e sorrisi. Come pensavo, era lei.

-Tu chi cazzo sei?-

-Te l'ho detto. Mi chiamo Nico. E sono qui perché il Capo mi ha detto che dovevo assolutamente portarti da lui. Quindi collabora.- mi stava davvero annoiando.

-Fanculo, io non ti seguo da nessuna parte.-

-Non vuoi conoscere il tuo genitore smarrito? Sono sicuro che tua madre o tua padre non ti ha mai detto nulla al riguardo.-

Lei si voltò verso di me e si riavvicinò. Uno a zero per me, rompipalle.

-Io so chi sono. Mi chiamo Ellyson Patwork.-

-Seguimi e scoprirai molto più di questo.-

Si alterò di nuovo -Ma neanche per sogno! Chi mi dice che tu non sia un pazzo?- Perchè avevano dotato quella dolce fanciullina di una bocca? Non poteva stare zitta e ascoltarmi? Optai per il metodo più rapido: le bloccai le braccia con una mano e con l'altra le tappai naso e bocca. La vidi dimenarsi mentre il suo respiro si affievoliva sempre di più. Controllai le persone nel parco e notai una nonnetta che mi stava indicando. Che palle. Sbuffai, rubai il corpo della ragazzina e corsi verso la Signora O'Leary, coperta dalla Foschia. -Portaci a casa piccolina.- le domandai con gentilezza. Lei abbaiò e sparimmo nel nulla rincorsi da due ragazzi.



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Spazio Autrice
Autrice: -Lei è Ellyson.- *la spinge verso di voi* -Ehi che vuoi? Sono stanca, lasciami in pace!- -Non ti lamentare già adesso, avrai una vita molto movimentata.- e.e *risata sadica*

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ~Un letto! Voglio dormire. ***


POV Ellyson---


Mi svegliai lentamente in un letto caldo, così comodo... Oh cazzo. Poco prima ero nel parco di San Francisco. Mi guardai attorno: ero in una casetta piuttosto scura, ornata da tendine nere. Tutt'intorno notai una scrivania, una libreria, delle spade...

Aspetta. Che? Chi è l'idiota che tiene delle spade in camera?

Ok Ellyson. Cerchiamo di ricordare. Ero al parco e stavo leggendo. Oddio, il mio libro... Comunque è arrivato quel tipo, Nico. E probabilmente ha cercato di uccidermi. Ah ma io mi ero difesa, l'avevo combattuto a lungo! Dopo aver vinto, lui ha ammesso la mia superiorità e mi ha portata... lì per acclamarmi. Doveva essere andata così.

Evitai di pensare ai dettagli che non quadravano molto nella storia e mi alzai dal letto. Stavo bene. Sbuffai: che mi aspettavo da un pappamolle simile? Non mi aveva lasciato neanche un graffietto.

Presi una delle spade che avevo notato sullo scaffale e la trovai molto maneggevole. La rigirai un po' muovendo il polso e mi avvicinai alla finestra più vicina al letto.

Prima di riuscire a guardare fuori dalla finestra, sentii la porta aprirsi. Era lui.

Brandii la spada con facilità, essendo abituata a farlo.

-Dove siamo?- lo minacciai con la spada

-Ridammela.- rispose atono

-No!- non ero mica stupida. Tuttavia fu più rapido di me, estrasse la sua spada e colpì la mia, facendola cadere a terra. "Che schifo Ellyson. Dovrai punirti da sola per la tua incapacità." mi rimproverai da sola.

-Non maneggiare le spade di Ade come se fossero uno scarto. Stavi sbagliando totalmente l'impugnatura e la tua presa era... uhm faceva schifo.-

Che simpatico. -Ancora con questa storia degli Dei?- lo presi in giro.

-Resta a guardare.- ordinò. Sì, tanto non avevo niente da fare. Mi sedetti sul letto, l'unica cosa del mondo che amavo alla follia.

-Sono pronta per il tuo spettacolino.-

Nico sussurrò parole in greco antico e ne rimasi sorpresa: non aveva la faccia di uno che aveva studiato molto.

Poco dopo, si aprì una piccola crepa nel pavimento. Ne uscí qualcosa di bianco, quasi trasparente... e si muoveva. Era impossibile: un fantasma. Per essere precisi era un cagnolino.

Non saprei descrivere bene cosa successe dopo; fatto sta che mi ritrovai in piedi sul letto e la spada restó conficcata nel pavimento, trafiggendo il fantasma. "Ottima idea Elly, il fantasma si sarà fatto malissimo." riflettei tra me e me con ironia.

Nico rise piano e mandò via il fantasma, che tornó nella crepa da cui era venuto.

Io scesi dal letto e corsi a vedere la crepa. Non riuscivo a vederne il fondo. -Dove...-

-Nel regno di mio padre, gli Inferi. Adesso mi credi?-

Annuii di malavoglia, ancora un po' spaesata.

-Non ti credevo così fifona.-

-Tu puoi chiamare i fantasmi?-

-Che intuito micidiale.- eh no, qui il sarcasmo era proprietá esclusiva della sottoscritta. -Senti, ti porto da Chirone, il capo del Campo.-

-No io voglio dormire.- decisi. Ero stanca, quel Nico non mi sembrava pericoloso e in quella stanza c'era un letto.

-Se non mi segui, evocherò un vecchio killer.- mi provocò. Lo fissai di storto, ma decisi di seguirlo in ogni caso. Raccolsi la spada che avevo conficcato a terra e lo seguii.








____________ *Spazio Autrice* Ciao a tutti n.n questa è una vecchia storia che tengo nel cassetto da secoli e un giorno ho pensato "perchè non la pubblichiamo su efp?" (Parlo al plurale da sola, ovvio!). Così, ecco qui la storia. Nico è sempre stato il mio personaggio preferito, ma non sono fan di pernico o solangelo. Niente uccisioni per favore, ma non ce la posso fare a shippare yaoi 😂 e spero di riuscire a usare questi santi spazi su efp. Vinceró io, ve lo prometto. ~scent_of_vanilla

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ~Odio tutti ***


POV Ellyson




-Mi spieghi che cosa abbiamo risolto andando da quel mezzo cavallo?? Ne sa meno di te! "La ragazza deve aspettare un segnale dal proprio genitore divino."- dissi provando a imitare Chirone -Davvero, non ci ero arrivata.-

-Ma tu ti lamenti sempre?- Nico mi stava osservando scocciato. Sì, neanche tu mi stai molto simpatico, tranquillo.

-Mi lamento quando serve.- decretai. Il che significava "quasi sempre", non "sempre" come diceva lui. C'era una grande differenza. Mio padre diceva sempre che... -Oddio!-

-Cosa?-

-Mio padre! Sarà preoccupatissimo! Devo andare subito da lui!-

Nico sbadigliò. -Non essere tragica. Più tardi gli invierai un messaggio iride e gli dirai che sei qui.-

No, dovevo andare da lui, salutarlo come si deve... Dopo la chiacchierata con Chirone, avevo capito che quelle erano le mie origini e che sarei rimasta lì per un po', finchè la mia situazione non si fosse chiarita. Però dovevo guardare mio padre negli occhi e chiedergli perchè non mi avesse mai detto nulla di tutto ciò.

-Mi devo mettere in linea o ci sei?- mi riscosse quell'altro.

-Qualunque cosa sia un messaggio iride, devo vedere mio padre di persona.- decisi. E sarei stata irremovibile.

-Okey.-

Uh? Era stato davvero così semplice? Lo guardai sospettosa.

-Non ho idea di cosa significhi avere un genitore umano che si preoccupi per te. Per cui credo che sia okey se vuoi andarci.-

Questa era la prima cosa sensata che era uscita dalla sua bocca. -Allora vado.- gli comunicai. Avrei anche dovuto prendere le mie cose da casa. Uff.

-Ti porto io.- disse come se fosse scontato. Bene, avevo proprio bisogno di un taxista e di un facchino che portasse le mie valigie. Non mi lamentai e lasciai che mi facesse strada verso il confine del Campo.

Mentre camminavamo, osservai tutti i Mezzosangue che si stavano allenando o che facevano gli idioti. Avevano tutti una maglietta arancione. Ma che erano? Sembravano carcerati costretti ai lavori forzati. Feci una smorfia e notai che Nico era vestito completamente di nero. "Fuck the sistem" pensai. Avrei imitato il suo esempio.

Una ragazza si avvicinò a Nico e gli disse qualcosa. Aveva i capelli lunghi e biondi, raccolti in una coda alta. Sembrava un po' più grande di Nico e... perché mi stava guardando? Le rivolsi un'occhiataccia e continuai per la mia strada, lasciando il figlio di Ade indietro.

Sentii quella ragazza ridere al mio gesto. Bene, già non la sopportavo. Non mi girai.

-Ehi aspettami.-

Col cavolo che lo avrei aspettato. Aveva solo da muoversi.

-Te la sei cercata.- mi urlò. Che cosa stava blaterando?

Poco più avanti di me si aprì uno squarcio enorme nel terreno e mi bloccai appena in tempo per non finirci dentro.

-Ma sei idiota??- gli ringhiai di rimando.

Lo vidi raggiungermi, seguito dalla ragazza di prima. Non appena mi furono vicini, la ragazza mi tese la mano. -Sono Annabeth Chase, figlia di Atena.-

Osservai la sua mano. Dovevo davvero stringergliela? Arricciai il naso e non lo feci. -Io sono Ellyson.- questo era il massimo che potevo fare.

Annabeth abbassó la mano e non disse nulla al riguardo. Brava ragazza. -Spero che diventeremo amiche.-

E chi glielo aveva chiesto? Sbuffai e girai la faccia verso il confine del Campo. In quel momento sembrava cosí irraggiungibile...

-Nico, ci pensi tu?- gli domandò. A cosa doveva pensare? Segnai il nome "Annabeth Chase" nella mia lista di persone da odiare.

-Sì, vai pure.- rispose lui. Wow, aveva detto addirittura due cose sensate da quando lo conoscevo. Ero molto impressionata.

Annabeth mi salutò con la mano e mi sforzai a farle un cenno veloce con la testa.

-Possiamo andare o devo finire di presentarmi a tutto il Campo?- Miss Sarcasmo era tornata.

-No, per adesso andiamo.-

Bene.







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Spazio Autrice

Chi la odia alzi la manina 😂✋ *alza la mano* Chi la ama faccia lo stesso ✋ *alza la mano* Chi vuole che Nico le dia una testata? *Iooo* Okok la smetto 😇 Vi farà dannare, siete avvisati e felici u.u Aggiornerò al più presto. Ellyson: -Posso dire una cosa?- Autrice: -Fai come ti pare, la storia è tua.- Ellyson: -Io ho sonno. Perchè in questo capitolo non mi hai fatta dormire? E dov'è finito il mio amato libro?- Autrice: -Ehm... oh guarda Elly! Una persona da insultare all'orizzonte! Vai, vai!- *corre verso di lei* Autrice: -Salva.- ________

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ~Questi genitori... ***


POV Ellyson



Quando fui davanti alla porta di casa, tutta la mia sicurezza vacillò per un attimo. Chiesi gentilmente (si fa per dire) a Nico di aspettarmi più in là e bussai alla porta con due colpetti leggeri. Sperai che fosse in casa e non al lavoro, come succedeva spesso. Attesi qualche secondo e sentii dei passi che si dirigevano verso la porta. Ora toccava a me.

Preparai la mia migliore faccia incazzata per autodifesa.

-Ellyson!- mi sorrise. Oh, non era arrabbiato. Meglio, avrei avuto una cosa in meno a cui pensare. Mi feci largo ed entrai in casa, aspettando che richiudesse la porta dietro di me.

-Tu lo sapevi. Sapevi tutto. Il Campo Mezzosangue, quello che sono e tutto il resto.- gli dissi, stringendo i pugni. Non era mai stato un genitore troppo presente, ma non mi aveva mai mentito su nulla.

Lui sospirò. -Non potevo. Tu non sei... non sei come gli altri semidei. È... è sbagliato che tu vada a quel Campo.-

Perchè dovevo sempre essere l'aliena del gruppo? Leggevo tutti i giorni libri in greco, e allora? Preferivo passare ore al parco in solitudine che con delle persone, e allora?? Dovevo sempre essere considerata quella strana e diversa, anche in quel nuovo mondo?

-No, sto per andare là.- quella era la mia decisione, e non mi interessava se non avesse aconsentito. -Dimmi chi è mia madre.- dissi ancora.

Mio padre scosse la testa -Gli Dei ti ucciderebbero se scoprissero che io te l'ho rivelato.-

Assottigliai gli occhi -Risposta definitiva?-

Annuì.

-In questo caso, non abbiamo nient'altro da dirci. Prendo le mie cose e me ne vado.-

-Elly...- No, arrangiati. Corsi in camera mia e raccolsi tutto quello che dovevo. Piagnucolai quando mo resi conto che i miei libri sarebbero rimasti lì.

Mentre stavo progettando un modo per rapirli di nascosto, mio padre si fermó all'ingresso della mia camera. Feci finta di non averlo visto, mentre finivo di sistemare le cose essenziali. -Non odiarmi.- non lo odiavo, ma in quel momento ero confusa e non avevo tutte le certezze che avrei desiderato. -Spero che riuscirai ad affrontare tutto quello che verrà. Non perderti, ti prego. Torna a casa salva.-

Che diavolo voleva dire? Lo fissai. -Va bene.- gli concessi. Ma non lo avrei perdonato subito, mi sarebbe servito parecchio tempo.

Chiusi le valigie e uscii da casa, evitando ancora il suo sguardo. Non appena fui fuori, vidi Nico che rideva con un fantasma. Questa volta, però, era di una persona. Una ragazza.









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Spazio Autrice
Due aggiornamenti in un giorno? Ommioddio non credevo di potercela fare 😱 questo capitolo mi sembra un po' più corto degli altri e non è successo moltissimo, ma è abbastanza importante :3 capirete più avanti. E adesso... cavoli tuoi, Ellyson. Hai fatto la tua scelta, ora ti prendi tutte le conseguenze. e.e Sei stata creata da una mente cattiva, mi spiace per te.

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