dark soul [draco malfoy]

di missyouirish_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** looks's chains ***
Capitolo 2: *** a letter ***
Capitolo 3: *** what! ***
Capitolo 4: *** Diagon Alley ***
Capitolo 5: *** train ***
Capitolo 6: *** school ***



Capitolo 1
*** looks's chains ***


Era una grigia mattina di luglio, la seconda mattina di luglio. Tutto sembrava essere uguale alle mattine precedenti passate regolarmente in casa. Si, perché Alissa, giovane curiosa e combattente, non era così combattente quando si trattava di fare amicizie. Si era convinta che lei e le persone...non andavano molto d'accordo, ma in generale. Però Alissa ancora non sapeva che un'altro genere di persone gli avrebbe procurato tanta felicità, quella mancata in questi quattordici anni. So che non è chiaro... ma tempo al tempo . Alissa era appena stata svegliata dalla voce squillante della madre che l'avvisava che la colazione era sul tavolo. Con la solita lentezza scese nella sala da pranzo, che poi era sempre la cucina e si sedette concentrandosi subito sulla sua tazza di cereali per non ascoltare i soliti discorsi di fiori che sua mamma faceva tutte le sante mattine. Alissa non si sorprendeva affatto che sua madre si chiamasse Talia (nome collegato con la fioritura). L'unica cosa che le fece alzare gli stanchi occhi dalla tazza fu la voce del padre: David che irrompeva nella stanza:"bolletta...zia cheryl...qualcosa..boll.." la sua voce si interrompe, sicuramente attratto dalla busta bianca con il timbro rosso appena scartata. La osservò per qualche secondo, poi si rivolse a Talia, anche lei sembrava scossa dall'arrivo di quella lettera:"pensavo non sarebbe più arrivata...ha 14 anni " si rivolse alla moglie porgendole la lettera. Talia la prese e la osservò per qualche secondo, anche lei, poi si rivolse ad Alissa: sembravano una catena di sguardi, un susseguirsi di preoccupazioni. Alissa non capiva e nemmeno dopo la richiesta della madre intuì qualcosa. Povera ragazza, come poteva immaginarsi quello che le stava per succedere:" vieni tesoro, siediti davanti a me e leggi questa. Attenta, non sgualcirla." Alissa la prese, senza tanti problemi la aprì, non controlló nemmeno chi gliela aveva mandata. Era pura curiosità, che alla fine della lettura si trasformò in una grande risata.

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Capitolo 2
*** a letter ***


" SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS Preside: Albus Silente (Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi) Cara signora Clark, Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. L'anno scolastico avrà inizio per Lei, vista la mancanza negli anni passati, a causa di un nostro errore, il 1° agosto. Farà lezioni private sino al 2° settembre quando darà esami per essere ammessa alla classe a cui appartiene per la Sua età. In caso contrario dovrà ripartire dal primo anno. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 15 ° luglio p.v. Distinti saluti, Minerva McGonagall Vicepreside " Questa lettura, causó la sonora risata di Alissa, la quale credeva fosse tutto uno scherzo, ma si sbagliava di grosso.

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Capitolo 3
*** what! ***


Alissa dopo la risata venne soffocata dai severi sguardi dei genitori :" Alissa questo non è uno scherzo." disse la mamma:"non capisco, come sia possibile che una scuola tanto prestigiosa abbia sbagliato..." sbottò David, Alissa li guardò con lo sguardo bieco e aspettó una spiegazione più concreta, che non arrivó tanto presto. Talia si buttó sulla figlia abbracciandola, commossa da quella lettera:"sei una strega, piccolo fiorellino. Proprio come la tua mamma" sussurró felice:"Aspetta, aspetta..." Alissa scostò la madre e si alzò per creare distanza:"tu sei una strega?" dirlo è ancora più imbarazzante e stupido che pensarlo, pensó Alissa:"si.." bofonchiò la madre mentre ancora commossa prendeva in mano la lettera, leggendola più attentamente:" beh ma se inizi il primo agosto, cioè tra un mese... dobbiamo sbrigarci. Abbiamo tante cose da fare: dobbiamo andare alla voliera dei gufi, a Diagon Alley, preparare il baule e...." la sua voce piena di agitazione e commozione allo stesso tempo venne interrotta:" e magari spiegarmi tutta questa storia.." Alissa incrociò le braccia al petto rimettendosi a sedere, seguita dal padre che tirò per un braccio Talia, obbligandola a sedersi e calmarsi:"okay, tesoro..." iniziò David:" 20 anni fa, nella stazione di Londra io e tua madre ci scontrammo... beh in realtà il suo enorme baule finì dritto dritto nel mio fianco..." mamma si mise a ridere per il vecchio ricordo:"comunque lei stava tornando da Hogwarts, la scuola dove andrai tu e io tornavo da un viaggio. Da lì ci siamo frequentati come due persone normali e..." Alissa si intromise di nuovo:" quindi non vi siete conosciuti su un treno?" scosse la testa:" beh più o meno.. non potevamo dirti la verità se non eravamo sicuri che anche tu fossi una strega, è vietato." mi rispose mia mamma:"esatto, comunque..." David venne interrotto ancora, per l'ultima volta:" e da chi è vietato?" Talia sorrise:" dal ministero della magia, nel nostro mondo ci sono regole e tutto ciò che c'è tra i babbani." Alissa alzó un sopracciglio:"ministero della magia..." fece una piccola pausa:"babbani? che sono?" il padre sbuffó e sorrise poco dopo:"i babbani sono gli uomini senza poteri, però se mi lasci finire la storia evitiamo tutte queste domande inutili..." la ragazza si chiuse la bocca e aspetto la fine del discorso di suo padre:" dicevo, io e tua madre ci siamo frequentati e fidanzati come persone normali, anche se sospettavo qualcosa di strano dato che i suoi genitori li avrò visti due volte prima del matrimonio, perché come sai non vivono qui. Dopo il matrimonio, la sera stessa mi disse che è una strega, e mi mostrò e mi parlò del suo mondo ed è lì che andammo in luna di miele, motivo per cui non abbiamo potuto farti vedere le foto e poi capirai anche perché ... Non abbiamo potuto dirti nulla proprio per questo, non eravamo sicuri che tu avessi preso i poteri da tua mamma o che tu fossi come me." finito di parlare, mia mamma ricominció:" basta ciancere, dobbiamo organizzarci per andare a comprare tutto il necessario!"si alzò e prese il calendario per poter vedere quanti giorni mancassero alla partenza:"dobbiamo anche andare alla stazione per gli orari del treno..."commentó fissando il calendario:"beh direi che dopo domani possiamo andare a Diagon Alley e fare i primi acquisti!" Alissa era più che confusa, come era possibile? prese la lettera e osservó il materiale. Che razza di roba è?

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Capitolo 4
*** Diagon Alley ***


Non che le dispiacesse ma Alissa non fece altro che pensare a tutta quella storia per tutti e due giorni prima di andare a Diagon Alley, era piena di domande, ma allo stesso tempo continuava a credere che i suoi genitori le stessero facendo un scherzo. Quella mattina, Talia la sveglió prestissimo, erano le 7. Voleva essere certa di riuscire a fare tutto. Alissa gliene disse di tutti i colori, ma alla fine fu costretta a prepararsi e alle 8.30 stavano uscendo dal garage di casa, diretti al Paiolo Magico, un luogo di cui Alissa non aveva mai sentito parlare: hai preso la lista, Als?" lei sbuffò:"ce l'hai tu, mamma! nella tasca" lei sussultó:"ah già..." fece una pausa:" Sei pronta?" chiese alla figlia con un sorriso più smagliante di quelli che si vedono alla tele durante le pubblicità di dentifrici:"io ancora non ci credo e penso che mi stiate prendendo in giro, quindi si sono pronta a scoprire un grande striscione con scritto che è uno scherzo." disse tutto d'un fiato :" sei tremenda, davvero..." commentò la madre un po irritata dall'incredulità della figlia. Dopo un quarto d'ora circa parcheggiarono e raggiunsero l'angolo della strada a piedi scoprendo un negozio che Alissa non si ricordava neanche che li ci fosse qualcosa e non se ne stupiva visto che la vetrina era scura e impolverata e sull'insegna...era ancora buona che ci fossero tutte le lettere. Quando entrarono, un ondata di scuro le raggiunse, spegnendo il sole tremendo che si erano lasciate alle spalle una volta chiusa la porta:"Talia!" qualcuno esclamó e Alissa dovette socchiudere gli occhi per mettere a fuoco tutta la stanza e la persona che la madre stava abbracciando. Era davvero incredibile quanto strane fossero le persone in quella specie di pub. La signora si allontanò perché doveva servire un uomo con un mantello nero e un cappello a punta in testa:-io non sarò una che segue la moda, ma sono sicura che quella roba non è della nostra epoca- pensó Alissa e ci volle poco che scoppiasse a ridere. La madre le prese il polso e la trascinó fuori da quella stanza portandola in un altra molto più piccola che poteva essere lo sgabuzzino delle scope, solo poco più grande e di fronte a noi si apriva una città, una grande strada colma di gente vestiti simili all uomo col cappello a cilindro o comunque vestiti davvero strani. Mia mamma sorrise e si incamminò, Alissa la seguì:"allora alla Gringott sono andata io ieri per evitare di doverci passare e perdere tempo, tanto dovevo comunque andarci per prendere una cosa.." Alissa la guardò bieca:"la che?" Talia indifferente, le spiegó:"la banca dei maghi, non abbiamo le stesse monete. Comunque, iniziamo ad andare a prendere la divisa." entrammo da Madama McClan, una strega anche lei suppose Alissa. Piuttosto tarchiata, ma gentile e sorridente:"A che scuola andrai, tesoro?" si rivolse ad Alissa che per ora si era guardata intorno lasciando parlare la madre:"Hogwarts?" chiese conferma alla madre sperando di non sbagliare nome, Talia non la corresse,ma le sorrise e la giovane fu felice di aver almeno capito il nome della scuola:"perfetto, vieni."si incamminò dietro la donna ma la madre la richiamó:"vado qua fuori intanto." Alissa annuii e tornó a seguire Madama McClan. La portò nel retro e le fece provare la divisa modificandola un po', visto che le maniche erano troppo corte. Dopo una decina di minuti uscì dal negozio e si trovó il naso contro una gabbietta:"ti piace?io lo trovo stupendo!" esclamò la madre :" un gufo, mamma? e a che mi serve? " domando stupita la ragazza osservando quell animale dalle piume scure:"vedrai che il gufo ti servirà a tante cose. Per esempio la posta!" sorrise soddisfatta:" è bellissimo, mamma " sussurrai:"perfetto, visto che quando sono tornata qui, eri ancora dentro sono andata a prenderti il resto..." Prese la lista:"mancano la bacchetta e i libri!" -fantastico, la bacchetta magica, pf...- pensó Alissa e segui la mamma verso la libreria. Entrate non c'era nient'altro che scaffali di libri, facemmo abbastanza presto. Mamma compró i libri mentre Alissa faceva un giro tra gli scaffali:"trovato niente di interessante?" sussurró mia mamma con un sorriso:"andiamo?" le chiese e lei annuì prontamente-infondo sono abbastanza fortunata di iniziare l'anno prima, mi immagino come si affolla questa strada più avanti- pensó Alissa :"Manca solo Olivander, dai sbrigati." Talia fece distogliere i pensieri alla figlia ed entrarono da Olivander. Alissa si sorprese di vedere sull'insegna che facevano le bacchette dal 382 a.C. -quindi la magia è sempre esistita- pensó Alissa venendo poi distratta dalle lunghe e strette scatole ordinate una sopra l'altra fino al soffitto. Rimase di stucco, non poteva credere che poteva esistere un luogo così, dopo qualche secondo una voce la fece sobbalzare"buongiorno signore, che posso fare per voi? Oh, ma cosa vedono i miei occhi... Talia legno di Abete, 15 pollici, corde di cuore di drago, ragionevolmente flessibile. Giusto?" Alissa vide gli occhi di sua mamma brillare e rispondere con voce sottile:"giustissimo." Olivander non si sorprese di aver azzeccato e passó lo sguardo su di me:"allora, lei devi essere Alissa Clark, ti serve una bacchetta giusto? vediamo un po'..." si mise a cercare qualcosa dentro un cassetto, ma probabilmente non lo trovó. Alissa venne raggiunta da un metro che comincio a prendere le misure. La giovane sobbalzó alla vista di quel metro che si muoveva da solo. Era così presa a fissarlo che non si accorse che Olivander era già lì, pronto con un scatola in mano aperta:"prova questa!" insicura prese la bacchetta in mano muovendo lentamente le mani:"ahimè ragazza, muovi quella bacchetta." con un movimento di bolso più deciso di quanto Alissa stessa si aspettasse il vaso che si trovava di fronte alla ragazze si frantumò in mille pezzi:"direi proprio di no." Olivander le strappó subito la bacchetta di mano per evitare ulteriori danno e ne prese al volo un'altra:"proviamo questa.." sussurró e Alissa prese la bacchetta, ma non fece in tempo a impugnarla che questa inizió a sparare scintille verdi in aria facendo inciampare e cadere in dietro la ragazza:"non ci siamo, non ci siamo proprio..." brontoló Olivander sparendo per qualche minuto dietro agli scaffali. Alissa si alzò e guardó sua mamma:"non ti preoccupare, tesoro. La troviamo una bacchetta per te." Alissa non le rispose, si preoccupava della bacchetta, non del fatto che quella roba era pericolosa, pensó. Olivander ricomparve, ma sembrava come scosso da qualcosa:"nucleo Crine di Thestral, 12 pollici di Acacia, signorina Alissa..." Talia aggrottò la fronte:" ma di crine di Thestral non anche..." Olivander la interruppe:"si, anche la bacchetta di Sambuco e sono piuttosto dubbioso su questa scelta... È una bacchetta davvero potente per via della sua formazione. Penso che in mani sbagliate, potrebbe causare grossi guai." Alissa guardó sua mamma, poi Olivander:" ma allora non me ne può dare un altra, se questa è pericolosa?" Olivander sorrise per la sua domanda tanto banale:" è sempre una bacchetta a scegliere il mago, signorina Clark. Lo tenga bene a mente." Le fece l'occhiolino e intanto Alissa impugnò la bacchetta sentendo il calore invadergli la mano come se la bacchetta volesse diventare parte del suo corpo. Dall'estremità della bacchetta una luce bianca fece luce nella stanza e Alissa restó a fissarla mentre piano piano si ingrandiva, fuoriuscirono dei piccoli lampi che si distruggevano poco dopo in granelli ai piedi di Olivander:"L'abbiamo trovata." ammiccò un sorriso e prese la bacchetta riponendola nella sua scatola. Talia pagó è tutta felice uscì, seguita dalla figlia:"hai visto? con un po di studi diventerai una strega eccezionale!!" abbracció la figlia e tornarono a casa con tutto gli acquisti e la sera raccontarono tutto a David, il padre. -Quindi sono davvero una strega...-pensó Alissa per il resto dei giorni che rimase a casa.

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Capitolo 5
*** train ***


i giorni passavano abbastanza veloci, anche se lei passava la maggior parte del tempo chiusa in camera. Sapeva molto di più ora: aveva letto tutti i libri di scuola. C'erano tanto cose interessanti e provó anche qualche incantesimo, ma non successe nulla. Inoltre decise il nome del suo gufo : Sidh, che in realtà è il nome del luogo dove vivono fate e gli esseri viventi del Piccolo Popolo, ma non trovava nessun nome che gli stesse bene. Talia le aveva raccontato di Hogwarts e le spiego cosa avrebbe fatto una volta finiti gli esami e quando tutti sarebbero arrivati:"per prima cosa ti smisteranno: c'è un cappello parlate che ti smista nel tuo dormitorio..." ad Alissa uscì una piccola risata:"sul serio?" la madre non sembrava irritata:"certo, i dormitori sono: grifondoro, tassorosso, corvonero e....serpeverde." Alissa si sistemò meglio sul letto sdraiandosi a pancia in giù:" tu in quale eri?" La mamma si giró vero di lei e sorrise:" grifondoro e spero davvero che tu finisca li. E la casa migliore in assoluto!" Alissa annuì :" ma in base a cosa mi mettono in una..." fece una pausa tentennante:"casa piuttosto che in altra. A caso?" Talia scosse la testa:"in base a come sei: un Grifondoro dicono ci siano tutti i coraggiosi e nobili d'animo.Amano far rispettare la giustizia e lanciarsi in sfide, proprio per questo, spesso finiscono nei guai, infatti... sono finita parecchie volte nei guai..." ridacchió:" però sono conosciuti anche per essere leali, cortesi e rispettosi nel confronto degli altri. Buono, no?" Alissa annuì, ammirando quella casa:" in tassorosso o tassofrasso, non so come la chiamano ora,gli studenti lavorano sodo, hanno pazienza o sono molto amici. Sono molto corretti." Alissa ridacchió un po:" tipo dei secchioni?" Talia trattenne un sorrisino:"mh...direi di no, in corvonero ci sono i ... "Secchioni"" ridacchiarono entrambe:"pensano più alla scuola che a loro stessi. Mi è capitato spesso di parlarci, ma.. si, sono parecchio strani, però si può comunque fare amicizia, no?" Alissa sbarró gli occhi ironica:"non ho intenzione di fare amicizia con i secchioni... Proprio io, poi." e scoppiarono entrambe a ridere:"sono molto creativi, potrebbero starti simpatici!" Alissa alzó gli occhi al cielo:"certo, certo...e i..." fece una pausa pensando al nome:" La casa dei serpeverde..riguardo a loro?" Talia si alzó con lo sguardo basso e si appoggiò al muro con la schiena:"spero che tu non finisca li, non che abbia pregiudizi,però...non sempre tutto è un caso. Da quella casa sono usciti sempre i maghi più oscuri. Sono molto furbi e determinati...intelligenti, certo. Però non vorrei che vivessi nove mesi insieme a persone predestinate all'oscurità. Perfino il creatore di quella casa, non era poi tanto buono.." Alissa era talmente incuriosita da quella casa che sperava di diventare parte di essa, però allo stesso tempo preferiva Grifondoro per rendere fiera sua madre. La sera prima della partenza Alissa non chiuse occhi e la mattina si alzò presto di suo volontà per controllare che tutto fosse pronto e che le ultime cose fossero messe in valigia. Sua padre le diede una bacio sulla fronte prima di andare a lavoro e la strinse forte augurandole un grande in bocca a lupo. Più o meno un ora prima della partenza, Alissa e Talia si diressero a King's Cross, la stazione di Londra che distava venti minuti. Durante il viaggio sua madre non fece altro che raccomandazioni. Alissa finì per non ascoltarla più:"Ah, a proposito..." prese un borsellino blu dal cassettino della macchina senza distogliere gli occhi dalla strada e lo porse alla figlia:"sono i soldi, devi avere qualcosa a dietro. Poi se te ne serviranno altri, mandami un gufo.." Alissa aprì il borsellino e osservó le monete -ma che razza di soldi?- pensó e la madre sembró leggerle nel pensiero:" ah già che sbadata: ricordati diciassette falci d'argento fanno un galeone, ventinove zellini fanno un falci. Facile, no?" Alissa annuì, anche se già se lo era dimenticato. Arrivate alla stazione presero il baule, il gufo e le altre piccole cose mettendole sul carrello. Alissa strappó il biglietto dalle mani di sua mamma per vedere a che binario dovessero dirigersi,ma le venne un tuffo al cuore:" dove cavolo si trova il binario 9 3/4?" sua mamma sbuffó:"taci e porta il tuo carrello." Alissa fece come le disse e Talia riprese il biglietto infilandoglielo nella tasca del pantalone, poi si mise a camminare più avanti rispetto alla figlia per farle strada e si fermò proprio davanti alla colonna che divideva il binario 9 da quello 10:"e da qui? Devi fare qualche specie di magia?" la guardò Alissa impaziente:"no, solo..." lei ridacchiò:" corri dritta verso quella colonna e ti ritroverai davanti al binario." La giovane credeva che stesse scherzando così scoppió a ridere, allora la mamma si avvicinó e salto contro la colonna. Alissa si bloccó di colpo e vide la madre sparita. Così si guardò intorno e aspetto qualche secondo-come diamine era possibile? Mi schianterò e farò una figuraccia epica e tutto andrà a terra...-pensó. Alla fine si convinse e iniziò a correre, aspettandosi lo schianto chiuse gli occhi preparandosi al dolore. Questo non accade e quando riaprì gli occhi si ritrovò davanti un binario e già era pronto un treno di un colore rosso lucente. Era proprio il binario 9 3/4 ... Alissa promise di non pensarci troppo a come era possibile o sarebbe impazzita. Fingendo che tutto sia normale, raggiunse la madre guardandosi intorno:"ce l'hai fatta?" Talia scoppió a ridere e Alissa la guardò male:"non sei per niente simpatica!" il binario era vuoto e sembrava proprio che il treno fosse lì solo per lei:"dai, ti aiuto a mettere su il baule, poi dobbiamo salutarci o non posso più tornare indietro." Alissa non le rispose, si limitò ad aiutare la madre a mettere il baule e il gufo in un angolo dello scompartimento, poi riscese e abbracció stretta la madre ed ovviamente quest'ultima ricambió:"mi mancherai tanto, fiorellino." Alissa ridacchió per quell'infantile nomignolo e sussurró in risposta:"anche tu mamma." Talia le prese il viso tra le mani:" ricordati che i fiori descrivono una persona, mh?" Alissa increspió le sopracciglia:"perché me lo ricordi ogni volta?" sua madre alzo le spalle:"non lo so, a me è tornato utile più volte ricordarlo. Fammi sapere tutto appena arrivi, mh? Dai a Sidh la lettera e lui la porterà a noi, capito?" Alissa sorrise e si staccò dalla madre:"tranquilla. Ci vediamo tra qualche mese." la mamma annuì:"ciao tesoro." Talia le fece l'occhiolino e Alissa spari dentro il treno ricomparendo poco dopo da un finestrino, ma sua ma già non c'era più. Sparita. Per un attimo, Alissa penso che l'avesse seguita sul treno, poi si rasseneró sentendo il treno che cominciava a muoversi lentamente raggiungendo presto una grande velocità. Sul treno c'erano queste specie di stanzette dove i sedili erano uno difronte all'altro e una porti una scorrevole permetteva l'ingresso sulla destra e portava al corridoio per scendere o salire dal treno o semplicemente cambiare posto. Alissa era sola, pensava in tutto in treno, ma non aveva voglia di controllare, così rimase per tutto il viaggio a guardare fuori dal finestrino e pensare a tutto quello che era successo da lì al mese precedente. La lettera, Hogwarts, le case, i dormitori, Diagon Alley, Sidh, i libri, Olivander....la bacchetta. Le vennero in mente molto conversazioni e ripensó a tutto. Era felice, curiosa di andare in quella scuola e non vedeva davvero l'ora di visitarla e di scoprire quante più cose sulla magia! Per il resto del viaggio, si era portata un libro, che poi era un libro scolastico, difesa contro le arti oscure. Trovava davvero interessanti tutti quegli incantesimi, cercò di memorizzarne qualcuno, ma nomi erano davvero strani:" wigar...no, wingardum...noo...wingardium leviosa, con questo incantesimo non dovrò più alzarmi dal divano se rimane il telecomando sul tavolo!" sussurró e rise tra se e se. Giró qualche pagina e arrivò al capitolo sugli incantesimi del fuoco:" incendio..." sussurró ancora. Andò avanti così per tutto il tempo del viaggio. Ad un tratto qualcuno bussò alla porta e la apri, una donna bassa e tarchiata che trasportava un correlo stracolmi di dolci:" vuoi qualcosa, cara?" Alissa tentennante si avvicinò al carrello -che roba è?- non aveva mai visto quei dolci da nessuna parta:"ehm...è la mia prima volta qui...non saprei." guardò il carrello, poi prese qualche monetina senza guardare davvero quali fossero e le porse alla signora:"faccia lei" questa le sorrise e prese qualcosa:"cioccorane e caramelle Tutti I Gusti +1." Alissa prese i due dolci, ringrazió e salutó:"si, ciao cara..." stava per chiudere la porta quando si bloccò e la riaprì:" ti conviene mettere la divisa, siamo quasi arrivati!" Alissa annuì e la donna se ne andò. Fece come le era stato detto, si mise la divisa velocemente e in effetti due minuti dopo, Alissa sentì il treno rallentare fino a fermasi. -Siamo arrivati...- pensó alzandosi.

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Capitolo 6
*** school ***


Alissa scese dal treno insicura su cosa avrebbe dovuto fare, ma la risposta a quella domanda non tardò ad arrivare. Un uomo con la barba lunga e tutta aggrovigliata, tanto folta che solo gli occhi si potevano distinguere dal resto. Un gigante, pensò Alissa, non pensava potessero esistere persone tanto alte, ma anche grosse, nel senso di costituzione, aveva delle spalle enormi : " tu sei la giovane Alissa, giusto?" sembrò che sorridesse, ma per via della barba Alissa non ne era sicura, però annuì e accennò un sorriso:"sisi, sono io." quel uomo tirò dritta la schiena che aveva piegato per guardare Alissa:"io sono Rubeus Hagrid, custode delle chiavi e dei luoghi di Hogwarts. Farai la strada come se fossi del primo anno anche se la professoressa Mcgranitt mi ha spiegato che sei un po' più vecchia. Beh, non devi preoccuparti, anche se hai perso qualche anno, i professori ti aiuteranno in questo mese." mentre Alissa ringraziava e accennava un altro sorriso, Hagrid si girò e le fece strada:"seguimi!" la giovane non se lo fece ripetere due volte: non vedeva l'ora di iniziare il "tour". Seguirono uno stretto e ripido sentiero. Il cielo ormai stava andando a scurirsi, saranno state le otto di sera e quella camminata stava andando a diventare un po' inquietante: gli alberi, il sentiero stretto, la sera... le venne in mente la scena di un film horror che aveva visto qualche mese fa e ridacchiò silenziosamente. Inoltre dovette stare attenta a dove metteva i piedi, ha rischiato più volte di scivolare per terra:" immagino che tu sia la figlia di Talia.." Alissa rimase sorpresa della domanda, ma rispose subito:"ehm si..sisi." Finalmente il sentiero era finito e davanti a loro si apriva un lago, era bellissimo, poi il fatto che stesse facendo scuro lo faceva sembra di un colore strano. Alissa non tolse gli occhi da quel panorama neanche quando Hagrid la aiutò a salire su una barca. Ce ne erano molte una affianco all'altra. Appena Hagrid salì e si sedette, la barca si staccò dalla riva:"tua mamma è davvero una grande strega. In erbologia, poi... penso sia stata l'alunna migliore che la professoressa Sprite e il professore prima di lei abbiamo mai avuto. Non c'era niente che non sapesse..." Alissa capì tutta quella bravura nel far crescere i fiori:" lo è ancora.. non c'è momento che non parli di fiori o piante a casa." Hagrid ridacchiò:"beh allora sarai anche tu brava in erbologia." Alissa scosse la testa:" non proprio.." tagliò corto per poter ammirare meglio il castello che cresceva sopra le loro teste ora che si stavano avvicinando:" giù la testa!" ordinò Hagrid, passarono attraverso una cortina d'edera che nascondeva un'apertura e da lì attraversarono un tunnel, che li portò ad una specie di porto sotterraneo fatto di sassi e scogli. Hagrid prese la lampada accesa, perché era buio là dentro e Alissa pensò che l'avesse accesa ora, perché non l'aveva vista prima... comunque l'aiutò a scendere dalla barca e procedettero tra rocce fino a fuoriuscire sull'erba e Alissa ne fu sollevata. Hagrid la guidò fino davanti al portone di legno, dopo aver salito i gradini di pietra, si girò, controllò che tutto sia a posto e bussò tre volte. La porta si aprì e Alissa era impaziente di vedere come fosse la scuola, i professori, cosa sarebbe successo e se magari gia c'era qualche studente. Appena la porta si aprì una donna alta, ma dal corpo esile coperto di vestiti color verde smeraldo fece un passo avanti - scommetto che è una professoressa e scommetto che è tra le più severe- pensò Alissa mentre l'uomo davanti a lei iniziò a parlare:"Professoressa Mcgranitt, buonasera, ecco la signorina Clark." Hagrid si scostò per lasciarmi faccia a faccia con quella donna dall'espressione davvero troppo seria che rivolse lo sguardo a Hagrid:"Grazie Hagrid. Da qui in avanti la accompagno io." posò gli occhi sulla ragazzina:" seguimi, ora andiamo nell'ufficio del preside" si girò e Alissa fece come le venne detto, la seguì - perfetto, non sono ancora entrata e già finisco nell'ufficio del preside!- cercò di trattenere il sorriso a quel pensiero e segui la donna guardandosi attorno. La luce proveniva da torce che stavano sulle pareti e il soffito era talmente alto a mala pena si vedeva, però le parve stano: aveva letto che il soffitto era fatto come il cielo, ci rimase un po' male, ma poi si ricordò che comunque era un incantesimo, magari non c'è sempre. Salirono delle scale di marmo. Alissa cercò di ricordarsi la strada ma era inutile. Quella scuola era davvero enorme e non sapeva come avrebbe fatto a trovare ogni mattina la stanza giusta per fare lezione. Alla fine si trovò in una stanza e tramite una scala a chiocciola che appena appoggiati i piedi portava al piano superiore senza dover fare altra fatica, si ritrovò davanti una sala abbastanza grande con quadri e tanti libri spari qua e là - aspetta un attimo....- pensò Alissa guardando il soggetto di un quadro che...si, impossibile, ma le parve che si era mosso ed era così. L'uomo all'interno del quadro si alzò dalla sedia con un gionale in mano e sparì nella parete... come se fosse uscito dalla cornice. Alissa restò a fissarlo, finchè una voce interruppe i suoi pensieri :"sono fantasmi. Immagino sia interessante. Nel mondo babbano, non penso tu ne abbia visto mai uno." una voce sottile, calma arrivò davanti a lei : un uomo con la barba lunga, bianca e sicuramente più sistemata di quella di Hagrid le aveva appena parlato. Era vestito di turchese, con un cappello a punto. Alissa non sapeva cosa fare. Si limitò ad annuire:"accomodati pure, immagino tu abbia qualche domanda." aveva ragione, Alissa era piena di domane in quel momento:"beh... non capita tutti i giorni di ricevere una lettera da parte di una scuola di magia che si trova in un altro mondo.." rispose insicura con la voce bassa:"io sono Albus Silente.Tu devi essere Alissa Clark." e ancora una volta si ritrovò semplicemente ad annuire davanti a quell'uomo tanto....si, magico:"bene, devi sapere, Alissa che il motivo per cui non sei stata contattata prima è stato solo perché un nostro gufo è andato in confusione. Ha dato la lettera ad una famiglia di babbani che probabilmente sono nella tua stessa strada e per fortuna hanno creduto fosse qualche fandonia. Ad ogni modo, verrai smistata ora, così potrai avere gia il tuo luogo definitivo per dormire e da domani mattina inizierai le tue lezioni. A fine agosto farei degli esami e in base al tuo livello verrai indirizzata per classe che secondo i professori è meglio per le tue capacità." Alissa annuii, capendo che era il miglior modo:" Bene..." sentii un rumore alle mie spalle e vidi la professoressa Mcgranitt che per tutto il tempo della conversazione era rimasta vicino alla scala, sistemare uno sgabello in mezzo alla stanza con sopra un cappello nero che chissà quanti anni avrà avuto per le condizioni in cui era concio:"ti pregherei di sederti su quello sgabello e posarti il cappello sulla nuca. E' un cappello parlante e potrà dirci in quale dormitorio ti sentirai più a tuo agio. Immagino che tua mamma ti abbia parlato delle case, giusto?" Alissa annuì: "si, mi ha parlato delle "caratteriste" che differenziano le quattro case." Silente annuì e si alzò venendo raggiundo poi dalla professoressa Mcgranitt :"perfetto." Alissa si alzò e più si avvicinava più vedeva sempre più nitide le pighe del cappello diventare una faccia. Prese il cappello e lo alzò... beh ora ne era convinta. Era proprio una faccia. Si sedette e posò lentamente il cappello sulla testa. Ci fu qualche secondo di silenzio poi sentì qualcuno che le sussurrava all'orecchio:"ma che bella mente che vedo....mh si.. vedo coraggio, amizicia, però anche ambizione. Un cervello intelligente. Davvero una scelta ardua...però vedo un desiderio..Grifondoro..." dopo quelle parole sussurrate Alissa non sentì più nulla per qualche secondo quando la stessa voce divenne più alta:"Serperverde!" esclamò. Silente battè le mani e intanto Alissa si tolse il cappello ripoggiandolo sulla sedia:"Sarà bene che conosca il professore responsabile della casa, professoressa Mcgranitt...dopo cena" la donna annuì:"bene..." s'avviò e superò Alissa, quest'ultima salutò cordialmente il preside per poi seguire la professoressa. Tutti i corridoi sembravano uguali, la giovane si limitò a seguire senza provare a memorizzare perché sapeva che sarebbe stato inutile : salirono delle scale di marmo e trovarono davanti a loro una porta di legno altissima quasi quanto tutta la parete. Le porte si aprirono da sole e davanti c'era una stanza enorme : quattro lunghi tavoli dividevano gli studenti dei quattro dormitoi suppose Alissa, e in fondo alla stanza in posizione orizzontale c'era un altro tavolo rialzato, Infatti bisognava salire quattro gradini di marmo per raggiungerlo, il quale era riservato agli insegnati. Alissa guardò il soffitto da cui pendevano delle bandiere tutte uguali, erano sull'arancione e in centro c'era un leone su due zampe. Non capì il vero significato, ma non gli interessò, perché in quel momento era molto più interessata al cielo stellato che si apriva sopra di lei. Era reale, sicuramente, ma quel pensiero venne subito interrotto dal ricordo di una lettura che parlava proprio di quel "soffitto" :" è un incantesimo , giusto professoressa?" ella annuì e Alissa si ricordò che era una lettura sulla Sala Grande di Hogwarts dove tutti gli studenti si riunivano:"è molto più bella quando ci sono tutti. La tua cena è pronta proprio sul tavolo dei serpeverdi, vedrai che saranno cene migliori una volta iniziato l'anno scolastico, ma per ora spero tu possa accontentarti" Alissa sorrise:"E' già un onore essere qui, il cibo è in assoluto tra gli ultimi dei miei pensieri." la professoressa soddisfatta raggiunse gli altri insegnati. Sicuramente non erano tutti, infatti sul lungo tavolo c'erano delle sedie vuote. La giovane strega raggiunse il luogo dove già c'era un vassoio con sopra del pollo, patate al forno e per qualche ragione un muffin. Alissa mangiò tutto e proprio mentre mangiava ebbe il tempo di ripensare a dove era capitata. Serpeverde? ma il cappello parlante disse che vedeva il desiderio di finire in Grifondoro, allora perché mettermi in Serpeverde? Alissa nella sua testa si faceva questo genere di domande cercando di far tacere un angolo della sua testa che gli urlava forte che il motivo per cui era finita lì lo sapeva benissimo. Probabilmente è quella parte del cervello che si mette a contatto col cuore. La sua curiosità l'ha spinta a desiderare di finire in quella casa perché non credeva a ciò che diceva la madre. Lei non era cattiva, ma voleva dimostrare che il fatto di essere ambiziosi non comporta per forza a essere cattivi. Ora come glielo avrebbe detto alla madre? sicuramente ci sarebbe rimasta malissimo :- Grandioso! meno di due ore che sono qui e già mia mamma sarà delusa di me... davvero grandioso.- pensò senza accorgersi che aveva ormai finito di mangiare e stava fissando davanti a sé il nulla. I suoi pensieri vennero interrotti dal un mantello nero che si metteva proprio di fronte a lei, in piedi. Alissa alzò lo sguardo e rimase piuttosto stupida di chi vide :"Severus?"

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