Wooden Scarecrow

di Dragon gio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sweet Baka ***
Capitolo 2: *** When darkness comes ***
Capitolo 3: *** Absolutely Naive ***
Capitolo 4: *** First Kiss ***
Capitolo 5: *** Hot & Cold ***
Capitolo 6: *** Hello, Mr Morning Wood ***



Capitolo 1
*** Sweet Baka ***


Sweet Baka
 
 
Sospirò per l’ennesima volta il giovane Tenzo, non aveva mai mostrato segni di agitazione durante una missione, era strano. Kakashi, che gli era proprio accanto in quell’istante, lo osservava incuriosito.
« Tutto a posto, Tenzo? »
« Sì, anche se… »
« Cosa? »
« N…no, niente… » Tenzo si affrettò a voltare il capo in direzione della strada che stavano sorvegliando, in attesa che il loro obbiettivo giungesse lì. Kakashi continuava a non capire la sua ansia, almeno fino a che non si sforzò di osservare meglio l’amico. Per non farsi notare si erano accucciati dietro dei cespugli, ed in effetti ci faceva caso solo ora al modo, convulso quasi, in cui Tenzo stringeva le gambe.
Erano in missione dall’alba praticamente, non avevano fatto pause di alcun tipo in quelle sei ore trascorse a fare la guardia. Kakashi, finalmente comprese quale problema stava affliggendo il compagno più giovane.
« Ehi Tenzo, fra non molto l’obbiettivo dovrebbe arrivare… »
« Lo so, senpai! »
« Perciò se devi svuotare la vescica, ti consiglio di farlo ora! »
Il sussulto di Tenzo fu così violento che temette di essere stato udito a miglia di distanza. Kakashi provò quasi tenerezza verso il visino del tredicenne avvampare per l’imbarazzo di essere stato “sgamato”.
« Non fa niente senpai, posso resistere! » Non fece in tempo a dire altro che ricevette un pugno dritto in testa. Tenzo pigolò, guardando sorpreso e contrariato il senpai.
« Non essere ridicolo, certe cose non le puoi rimandare a lungo! »
« Ma… siamo in un momento delicato della missione… »
« E allora? Se scappa, scappa, non puoi farci niente, no? » ribatté con fermezza Kakashi, ed inoltre aggiunse « Và, qui ci penso io! »
Dopo un attimo di esitazione, Tenzo balbettò « G…grazie senpai… »
Con un balzo all’indietro sparì nella foresta, lasciando Kakashi solo a ridacchiare. Quel ragazzino era davvero strano a volte, ma in fondo era cresciuto nella Radice, un luogo ove ti insegnavano che la missione era al di sopra di ogni cosa.
Intanto, mentre Tenzo si liberava vicino ad un albero, ripensava alle parole di Kakashi. Gli Anbu erano proprio diversi, i suoi ex commilitoni della Radice non erano mai stati così gentili con lui. Quando in passato gli era capitata una cosa simile aveva dovuto trattenersi, anche fino a farsi venire dei mal di pancia atroci.
 
« Sei a posto? »
« Sì! Grazie ancora, senpai… » Tenzo ritornò nella sua posizione, decisamente più sollevato per ovvi motivi. Era così concentrato che nemmeno si accorse della mano di Kakashi che si posava con dolcezza sulla testa, proprio nel punto dove prima lo aveva colpito duramente.
« Ascoltami bene baka, la prossima volta che devi fare un bisogno, non esitare a chiederlo, ok? » Gli sorrise, anche se il viso era nascosto dalla maschera si capiva, lui lo capiva benissimo. Tenzo si sentì arrossire nuovamente, anche se questa volta era un imbarazzo totalmente diverso.
« Ok, senpai… »
 
Sì, si sarebbe trovato davvero bene a lavorare in squadra con Kakashi e gli altri Anbu, ne era certo.
 
END
01-04-2014

 
Salve salvino! Anche se ormai non scrivo più per il fandom di Naruto, ho deciso di pubblicare ugualmente tutte le fiction che sono rimaste nel mio pc, come questa raccolta dedicata al KakaYama! Il titolo è un omaggio al forum Wooden  Scarecrow Kakashi x Yamato Fan forum, di cui ho avuto il piacere di far parte anni fa, quando essi erano ancora il luogo in cui le fan si radunavano per sclerare sulle loro ship anziché usare Facebook…
 
Comunque, spero che questa raccolta vi possa piacere! Vi chiedo scusa se non sarà esattamente il “top” fra le mie storie, ma tenete conto che risale al 2014. Aha, e se ve lo state chiedendo: Tenzo ha 13 anni e Kakashi 17, mi sono ispirata alla mini saga anime dedicata al nostro bell’Anbu Hatake, per cui questa raccolta parte cronologicamente da dopo che Tenzo abbandona la Radice per entrare nella squadra di senpai Kakashi!
 
Detto questo, buon divertimento a tutti!
 
Giò

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Capitolo 2
*** When darkness comes ***


When darkness comes 
[Be Still and know that I’m with You…]
 
 
Kakashi…
 
Eccola, per l’ennesima volta. L’immagine del suo volto distrutto dal dolore, le labbra macchiate di sangue. I suoi grandi occhi appena sfiorati dalle lacrime. E la sua voce che lo chiamava, flebile pronunciava il suo nome. Prima che ogni cosa venisse immersa nel buio, nel sangue. Nel terrore.
 
Kakashi spalancò gli occhi atterrito, scattando subito a sedere come se fosse stato appena pugnalato. Quanti mesi erano che non rifaceva quel dannato sogno? Tanti, troppi. Il senso di colpa gli aveva dato tregua per un lungo periodo, per poi tornare a farsi sentire più vivido che mai. Si osservò la mano, quella mano. La stessa che aveva trafitto il petto di Rin. La mano che per quanto lavava, ci vedeva sempre del sangue sopra, impossibile da togliere. La colpa non si lava, ma Kakashi non poteva fare a meno di provarci e riprovarci.
« Senpai… stai bene? » Nell’oscurità della foresta, una voce assonnata lo sorprese.
« Tenzo… »
Il giovane che da poco era entrato nella sua squadra, il ragazzino clonato dalle cellule del primo Hokage. Siccome gli dormiva accanto, si doveva essere accorto del brusco risveglio di Kakashi. Anche se era un moccioso di tredici anni, era in gamba.
« Senpai, va tutto bene? »
Kakashi non se la sentiva di condividere questo dolore con lui. Non ora almeno. Si lasciò ricadere nel suo sacco a pelo, sospirando piano. Puntando l’unico occhio al cielo stellato sopra di loro.
« Sì, tutto ok… » Voltandosi appena gli mostrò un abbozzo di sorriso. Ma Tenzo corrugò la fronte, poco convinto.
« Lo sai senpai, anche io faccio spesso degli incubi… » mentre lo diceva non guardava direttamente l’interessato, ma fissava dinanzi sé, l’oscurità. Seduto, le braccia strette attorno le ginocchia. Un velo di incertezza nella sua voce.
« Ah sì? » Ribatté rimanendo sul vago Kakashi. Non era certo di volersi far coinvolgere in questa discussione. Ma non se la sentiva nemmeno di girarsi e ignorarlo.
« Mh… a volte sogno di essere ancora rinchiuso dentro quell’enorme provetta… immerso in quel disgustoso liquido verde, pregando di non morire… » Non c’era rabbia nelle sue parole, ma un immensa amarezza. Kakashi si sporse appena per poterlo osservare meglio, incuriosito.
« Avevi paura? » Pose tale domanda sena nemmeno pensarci. Vide Tenzo mordicchiarsi il labbro inferiore, indugiare qualche istante prima di rispondere.
« Sì, molta… » Socchiuse appena le palpebre, per poi inspirare. Sempre guardando un punto fisso in quel buio.
« Ma poi mi sveglio, vedo la luce davanti a me, e capisco che è stato solo un brutto sogno e niente altro! » C’era qualcosa di incredibilmente ingenuo in lui mentre lo diceva, Kakashi ne rimase abbagliato, sconcertato addirittura.
« Capisco di essere vivo! Sì, adesso mi sento davvero vivo, e lo devo anche a te senpai… » Finalmente si voltò verso Kakashi, sorridendo a lui stavolta. Un dolce sorriso pieno di gratitudine.
Kakashi sgranò appena l’occhio scuro, felice. In quell’istante, il suo cuore fu avvolto da un piacevole tepore.
« Io non ho fatto nulla, sei tu l’artefice del tuo destino… » E mentre lo diceva si coricava su un fianco, dando le spalle a Tenzo.
« Senpai… »
« Sì? »
« Ecco, se dovessi fare dei brutti sogni… sappi che io sarò accanto a te! » Stavolta era così convinto di quel che affermava, da stringere addirittura i pugni. Dio, come faceva tenerezza. Anche pò ridere.
« Eh?! » Kakashi si era voltato di nuovo, con un espressione stranita. Tenzo andò nel panico, iniziando a gesticolare, le guance tinte di rosso.
« Insomma… quel che voglio dire è che non sei solo! Ecco, tu puoi contare su di me, sempre! »
Forse non avrebbe dovuto, ma non resistette. Dalla gola di Kakashi sgorgò una bella risata. Una sana, liberatoria risata che cancellò ogni traccia di incubi. Tenzo avrebbe voluto sotterrarsi dalla vergogna invece.
« Fa tanto ridere quel che ho detto?! »
La faccia di Tenzo era deformata da un broncio, quasi abbacchiato. Kakashi allora smise di ridacchiare e tornò serio.
« No, affatto! E’… molto bello quello che hai detto… » Cercava le parole giuste, avrebbe voluto dire qualcosa di più significativo, ma c’era solo una frase che gli sembrò adatta a quel punto.
« Ti ringrazio, Tenzo… »
Il sorriso che ne conseguì, valse tutta la chiacchierata.
« Dai, ora dormiamo! Domani ci aspetta una missione difficile! »
« Sì, senpai! »
 
Poco prima di crollare fra le braccia di Morfeo, Kakashi ripensò alle parole dell’amico. Era stato davvero gentile, a modo suo aveva tentato di risollevarlo. Confidandosi con lui, non facendogli pesare il fatto di averlo colto in un momento di enorme debolezza.
 
Quel che voglio dire è che non sei solo!
 
Per Kakashi, quelle parole furono un vero balsamo per l’anima. Dopo tanto tempo, poteva dire di avere nuovamente una persona su cui contare.
 
END
05-04-2014

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Capitolo 3
*** Absolutely Naive ***


Absolutely Naive
 
 
L’ultima cosa che si sarebbe aspettato, era che rientrando nella stanza che condivideva con Tenzo se lo ritrovasse lì. Sapeva che sarebbe andato a comperare qualcosa da mangiare prima, ma non pensava avesse fatto così in fretta. Dannazione, però il vero problema non era certo quello.
Non appena ebbe spalancato la porta della camera vide Tenzo, seduto sul letto a gambe incrociate, totalmente nudo. Si strofinava i lunghi capelli con un asciugamano, non appena lo vide gli sorrise come niente fosse.
« Bentornato, senpai! »
Kakashi era rimasto imbambolato, per una frazione di secondo fu incapace di dire o fare qualunque cosa di sensato. Ma poi cercò di controllarsi, di tornare in sé. Di superare lo shock iniziale di trovarsi l’oggetto dei suoi desideri poco casti con le grazie al vento.
« C…che diavolo combini, Tenzo?! » Kakashi si affrettò ad entrare e chiudersi dietro la porta. Si sentiva un vero idiota ad arrossire così tanto, peggio di un bambino. Però accidenti, perché Tenzo non provava alcuna vergogna? Se ne stava lì a fissarlo con un espressione sorpresa, senza battere ciglio.
« Ho fatto il bagno, senpai! »
« Questo lo vedo anche io! » Sentenziò Kakashi agitato come non mai. Tenzo davvero non capiva perché fosse così alterato, era perché non era andato a comperare le cibarie?
« Senpai, ti chiedo scusa, ma il cibo non ho potuto prenderlo… il negozio era chiuso, apre fra un ora! » Senza stare a pensare a quali turbamenti avrebbe provocato in Kakashi, Tenzo scese dal letto. Sempre nudo. Anzi così stava mostrando ancora meglio ogni parte del suo corpo di tredicenne. Kakashi stava per avere un imbarazzante emorragia nasale. Si guardò attorno, cercava freneticamente qualcosa. Dopo un paio di secondi lo vide tornare dal bagno con in mano un grosso asciugamano.
« Copriti, baka! » glielo avvolse attorno alle spalle, con la faccia che andava a fuoco ormai.
« Uh? »
Già, Uh. L’unica cosa che riusciva a dire quel grandissimo stupido era Uh. Kakashi avrebbe avuto voglia di tirargli uno scappellotto dietro il collo. Stava per esclamare un poco dignitoso “perché se non ti copri all’istante potrei saltarti addosso” ma evitò.
« Se non ti copri, prendi freddo scemo! Fuori nevica, la temperatura si è abbassata ancora di più! »
« Tranquillo senpai! Non patisco molto il freddo! »
Kakashi si lasciò andare ad un lungo sospiro. Di tutte le persone che conosceva, proprio di quel piccoletto doveva invaghirsi fino a tal punto?
« Ok. Ma vestiti, non voglio che ti ammali… » Gli passò accanto posandogli una mano sulla spalla. Poi sparì dietro la porta del bagno, borbottando qualcosa che Tenzo non riuscì ad udire.
Non capì bene perché, ma a Tenzo venne un improvvisa voglia di sorridere. Si strinse ancora di più nell’asciugamano con cui Kakashi lo aveva avvolto poco fa.
 
Era terribilmente bello sapere che stavi a cuore a qualcuno, e che si preoccupasse per te. Anche se lo strano rigonfiamento in mezzo alle gambe del senpai, davvero, non riusciva a spiegarselo.
 
END
01-04-2014

 
Povero Kakashi, messo a dura prova dal nostro piccolo adorato cupcake Tenzo! Ma ve lo ricordate quanto era bellino in quella saga anime?! Io sì, e rileggere questa raccolta mi fa sorridere come un ebete al solo pensiero!
 
Un grazie di cuore a tutti coloro che stanno leggendo e, un grazie speciale a Urdi perché sta commentando!
 
Bacini, Giò

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Capitolo 4
*** First Kiss ***


First Kiss
 
 
Era una cosa normale che ultimata una missione, la squadra Ro capitanata da Kakashi si concedesse il meritato riposo. Quella sera, quasi per scherzo, decisero di andare assieme alle terme e di passare la notte alla locanda. Il giovane Tenzo era piuttosto entusiasta dell’idea. Era passato circa un anno, da quando si era unito alla squadra Anbu comandata dal suo senpai, eppure alle volte si sentiva ancora un estraneo fra di loro. Come se fosse fuori posto in qualche modo.
Non che avesse particolari problemi a socializzare con gli altri, però Tenzo si sentiva più a suo agio quando era in compagnia di Kakashi.
Così quando si rese conto che, a causa di vari impegni, gli altri membri Anbu non potevano partecipare alla serata, percepì una strana euforia invaderlo.
 
« Si sta proprio bene, ehe Tenzo? »
« Sì, senpai! »
I due ragazzi erano immersi fino al collo nell’acqua calda, lasciandosi coccolare i muscoli indolenziti da quel tepore rigenerante. Kakashi, come di consueto, si teneva il volto coperto con un asciugamano. Tenzo lo osservò incuriosito, ora che ci pensava non si ricordava di averlo mai visto senza maschera.
« C’è qualcosa che non va? » Kakashi si sentiva eccessivamente osservato. Dal modo in cui Tenzo sussultò, comprese che doveva essere totalmente sulle nuvole.
« N…no, senpai! »
Tenzo voltò lo sguardo altrove, anche se dentro di lui cresceva la curiosità di vedere il suo volto. Chissà come era il viso del suo senpai. Questo pensiero lo tormentò anche una volta che furono rientrati nella doppia che condividevano.
Kakashi si stava frizionando i capelli con un asciugamano, si lamentava sempre di quanto fossero così ispidi, eppure una volta inumiditi parevano così morbidi. Intanto Tenzo, litigando con il pettine, sbirciava le azioni del senpai.
« Ahi… ahi! »
« Che combini, Tenzo? » Come succedeva spesso, i lunghi capelli del giovane si riempivano di nodi. E per districarli, erano sempre dolori.
« Non credi che sarebbe ora di tagliarli? »
« Mh, lo so… però a me non dispiacciono senpai! »
« Se ti danno così tanto da fare, sono più che altro un impiccio, no? »
Tenzo ci riflette su e constatò che non aveva tutti i torti. Però erano anni che li portava così, non ci aveva mai badato più di tanto al suo aspetto esteriore. Ne gli seccava particolarmente dover perdere del tempo per pettinarli. Sicuramente prima o poi avrebbe preso un kunai e se li sarebbe tagliati di netto.
Kakashi non capiva perché si ostinasse a portarli così lunghi, però in fondo non erano nemmeno affari suoi. Certo che gli piaceva molto rimanere ad osservarlo mentre se li pettinava, aveva un che di dolce. Buffo che un ragazzo che era stato definito “il compagno killer”, pensasse a certe sciocchezze.
Eppure, da quando Tenzo faceva parte della sua vita, qualcosa in lui era irrimediabilmente mutato. Il calore che percepiva al petto ogni volta che il quattordicenne gli sorrideva, lo mandava in totale confusione. Mentre certi sogni bagnati che faceva di recente su Tenzo, lo mettevano in agitazione. Non era uno scemo, più o meno capiva che cosa gli stava accadendo. Solo che non riusciva ad accettarlo facilmente.
« Tenzo, vado in bagno a lavarmi i denti… »
« Ok, senpai! »
Mentre Kakashi era in bagno, Tenzo si buttò a peso morto sul suo futon, proprio accanto a quello del compagno. Dopo il lungo bagno aveva voglia di bere qualcosa di fresco, così rovistò nel suo zaino alla ricerca di qualche spicciolo. Fece una faccia delusa quando invece, si accorse di avere il portafoglio vuoto.
« Senpai, posso chiederti un prestito? »
« Mh? Per cosa? » Kakashi si sporse appena dalla porta del bagno, in mano teneva lo spazzolino e nell’altra il dentifricio.
« Ecco, ho molta sete, ma ho finito i soldi! Qui fuori ho visto che c’è un distributore di bibite… »
« Ok, ma prendi anche qualcosa per me! Cerca nella tasca interna del mio zaino! »
« Grazie, te li restituirò! » Tenzo si mise a cercare, trovò la famosa tasca e anche il portafoglio. Ma vi scovò anche un libro dall’insolita copertina arancio acceso. Senza pensarci troppo, lo estrasse, già il titolo lo lasciava perplesso.
 
Icha Icha Paradise volume primo.
 
Il giovane corrugò la fronte, si guardò attorno per accertarsi che Kakashi non fosse nei paraggi e poi lo sfogliò. Girò a caso alcune pagine e poi si soffermò su una, leggendo il contenuto. Dopo neanche due righe lo richiuse di scatto, la faccia rossa come un peperone.
« Tenzo, che fai? Hai trovato i soldi? »
Kakashi era perplesso, perché se ne stava seduto davanti al suo zaino senza muoversi? Quando si girò verso lui, con stretto al petto quel libro sbarrò gli occhi. Anzi le pupille gli uscirono dalle orbite, letteralmente.
« Senpai… ma tu leggi certi libri? » L’ambigua espressione che assunse la faccia di Tenzo non gli piacque. Per niente a dirla tutta. Era a metà fra l’inquietante e un ghigno strafottente. Anche le guance di Kakashi iniziarono a tingersi di un bel rosso vivo.
« Aspetta, Tenzo! Non è come pensi! »
Bella mossa tentare di giustificarsi in maniera così puerile. Tenzo era ingenuo, ma non idiota. E da come lo fissava, ridacchiando, doveva aver letto qualcosa del libro. Kakashi andò nel pallone totale, mettendo a tacere il suo io serio e lasciando spazio al suo io folle.
« Dammelo subito! » Si buttò in avanti nel goffo tentativo di riappropriarsi del prezioso artefatto. Ma Tenzo, da abile shinobi quale era, si scansò abilmente.
« No. » Rispose ridendo Tenzo, intanto fuggiva per la stanza. Kakashi assottigliò gli occhi, grugnendo quasi.
« Ti ho detto di ridarmelo! »
« No! » Gli fece una linguaccia. A lui, Kakashi, il suo capo squadra.
« Tenzo, cazzo, restituiscimi quel libro! »  Si stava stancando di rincorrerlo, poco mancava che usasse lo Sharingan per farlo cadere addormentato. Ad un certo punto Tenzo si bloccò, prese il libro e se lo infilò dentro lo Yukata, stringendo bene l’obi perché non scappasse di sotto.
« Te lo restituisco solo se tu mi fai vedere la tua faccia senpai! »
« Che? Piantala con gli scherzi, mi sto arrabbiando sul serio! » Ruggì il copia ninja, facendo scoccare le dita nel contempo.
Anche Tenzo si mise in allerta, pronto ad usare il suo Mokuton. Non la voleva proprio perdere tale sfida.
 
Questa sorta di “contesa” si concluse con qualche pugno in faccia, per poi finire trascinato sul futon, con Kakashi che gli stava a cavalcioni. Questo ricordò a Tenzo di quella volta che lo sconfisse dentro il laboratorio di Orochimaru. Teneva un pugno alzato, fermo a mezz’aria, pronto a colpire se necessario.
« Me lo ridai il libro, adesso? »
Tenzo sbuffò, compostamente e in qualche modo anche deluso. Girò appena il viso, infossando una guancia nel cuscino.
« Non ti fidi di me, senpai? » Era amareggiato il suo tono di voce. Continuava a non guardare il suo interlocutore negli occhi.
Un lieve sospiro da parte di Kakashi e, Tenzo, sentì ogni muscolo del corpo rilassarsi sotto il suo peso.
« Perché me lo chiedi? »
« Perché non mi fai vedere la tua faccia! » Replicò con fermezza ritornando a puntargli addosso i suoi occhi magnetici. Grandi, scuri occhi a mandorla, macchiati troppo presto dal sangue e l’oscurità. Occhi simili ai suoi. Kakashi si passò una mano sulle tempie, sentiva salirgli un gran mal di testa. C’era un solo modo per venirne fuori.
Con un gesto secco, tirò giù la maschera e attese. Si godette l’espressione sorpresa del più giovane, il suo aprire e richiudere la bocca scioccamente. Era rimasto senza parole a quanto pare.
« Contento, ora?! » Brontolò infine Kakashi, stava per rindossare la maschera quando venne fermato dalle dita di Tenzo. I polpastrelli gli sfiorarono una guancia, poi scesero fino al mento, soffermandosi sul piccolo neo. Aveva le mani tiepide, quasi morbide al tatto.
« Non sei così figo come pensavo! »
« Eh?! » La terribile rivelazione spezzò in due l’orgoglio di Kakashi Hatake. Mai come in quel momento desiderava prendere a schiaffi qualcuno. Ma poi avrebbe fatto la figura da ragazzina isterica, e non gli parve il caso. Però accidenti, era il primo a cui si mostrava dopo anni, e lui cosa diceva? Che non era un gran che.
« Non ti sarai mica offeso, senpai! » Il sorriso sornione che gli restituì, fu la goccia che fece traboccare il vaso.
« Adesso me la paghi, moccioso! »
Tenzo si aspettava la più terribile delle vendette, dopo una simile affermazione. E, difatti, fu peggiore di quanto non immaginasse.
« No, senpai! Non farmi il solletico, non lo sopporto! »
Nonostante la supplica, Kakashi non diede tregua ai fianchi del giovane, continuando a solleticarlo come un forsennato. La risata cristallina di Tenzo riempì la stanza, spargendosi in ogni angolo. Perfino a Kakashi venne voglia di ridere, senza un motivo.
« Basta, senpai! Così muoio! »
« E’ la giusta punizione, per avermi preso in giro! »
Non la finiva più ridere, e Kakashi si stava divertendo, doveva ammetterlo. Decise di dargli tregua solo quando anche lui fu stanco di solleticare ogni angolo del suo corpo. Il viso di Tenzo era tutto rosso e gli occhi gli lacrimavano tantissimo. Fu in quel momento che avvenne qualcosa fra i due.
Kakashi si rese conto, in maniera stupita, di avere ancora la maschera abbassata fin sotto il mento. E la cosa non lo turbava minimamente.
Le labbra di Tenzo non gli erano mai sembrate più belle, o così invitanti. Si avvicinò, gli ansimi di Tenzo aumentarono esponenzialmente quando se lo ritrovò così vicino.
Voleva dire qualcosa, ma non lo fece. Avrebbe voluto mettersi seduto, fermare tutto questo, ma non vi riuscì. Non volle. Qualcosa dentro di lui gli gridava di subire passivamente quel bacio.
 
Nel momento in cui percepirono quel contatto, fu come se le loro labbra fossero attraversate da una scarica elettrica. Si staccarono rapidamente, sconcertati, spaventati. Tremando appena uno contro l’altro.
Rimasero a fissarsi un ulteriore istante, senza emettere un fiato, solo ad osservarsi. Fu come guardare dentro l’anima dell’altro. Per un lungo, intenso momento. Poi capirono che non vi era nulla di sbagliato in tutto questo.
Si baciarono nuovamente, con una tale dolcezza che fece vacillare entrambi. Socchiusero gli occhi, le mani presero a cercarsi, a stringersi appassionatamente. La bocca di Tenzo era così umida, calda, ma Kakashi voleva esplorarla completamente. Sporse la lingua, leccando appena il labbro superiore. Il compagno più giovane fu scosso da un leggero brivido. Pigolò appena, era come un uccellino che gemeva, Kakashi lo trovò irresistibile. Tenzo si sentiva avvampare, la lingua del suo senpai dentro la sua bocca era quanto di più erotico avesse mai potuto immaginare.
La mancanza di ossigeno li costrinse a separarsi, almeno momentaneamente. Tornarono a guardarsi, immobili, come se potessero parlarsi senza emettere un suono.
Kakashi tirò su la maschera, poi si coricò accanto a Tenzo, e da lì non si mosse per tutta la notte. In un tacito accordo fra i due, Tenzo gli si rannicchiò contro, poggiando un braccio sopra il suo petto.
 
Si addormentarono così, intrecciando le dita delle loro mani sul petto di Kakashi. Quello fu il loro vero, primo, autentico bacio. Ma non sarebbe stato l’ultimo.
 
END
04-04-2014

 
E finalmente siamo giunti al loro primo bacio! Ci tengo a precisare che ho aggiunto il dettaglio del neo di Kakashi, perché all’epoca non sapevo che ce lo avesse, poi mastro Kishimoto ce lo ha mostrato in un capitolo extra (credo si trovi online con facilità) e ho pensato che fosse carino aggiornare anche la fiction!
 
Bene, anche per oggi è tutto come dico sempre, quindi tanti baciotti (a Urdi specialmente) a tutti!
Giò

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Capitolo 5
*** Hot & Cold ***


Hot & Cold
You're yes then you're no
 
 
I suoi baci non erano mai stati così audaci. Almeno non tanto da fargli sentire le gambe molli, prive di stabilità. Il giovane Tenzo si sentiva barcollare, non gli serviva a niente tenersi aggrappato a Kakashi. La schiena premuta contro il muro quasi gli si spaccava, sentiva tutti i muscoli del petto e delle braccia tesi come corde di violino. Kakashi non gli dava tregua, continuava a lambire le sue labbra, mentre una mano gli si avvinghiava con fermezza fra i capelli setosi.
Ma fu quando l’altra mano libera di Kakashi iniziò a infilarsi sotto la maglia scura, che Tenzo vibrò letteralmente. I polpastrelli si muovevano piano sulla pelle, scorrevano risalendo la superficie fino a giungere ad un capezzolo. Kakashi lo sfiorò, ma ebbe un moto di incertezza sentendo Tenzo ritrarsi. In fondo, era la prima volta che facevano certe cose, era una novità per entrambi. E il farlo negli spogliatoi della sede Anbu, aumentava il piacere di provarci.
Kakashi aveva sognato questo momento da tanto, troppo tempo. Aveva perso la testa, totalmente, per il ragazzo che lui stesso aveva fatto uscire dal buio della Radice.
Si era reso conto di provare un attrazione che andava oltre la convenzionale amicizia. Ed ora che non solo si era fatto avanti, ma che Tenzo aveva ammesso di aver desiderato la stessa cosa, non poteva fermarsi. Non voleva.
Con una foga animalesca, Kakashi continuò a baciarlo, sulla bocca, poi sul collo, sulla spalla nuda. Quasi gli strappò di dosso la maglia della divisa Anbu. Tenzo era rimasto solo con i pantaloni ormai, ma non erano sufficienti per nascondere l’erezione che saliva. Kakashi la vide, e si infervorò ancora di più. Le dita andarono a tastare il grado di eccitazione del giovane, Tenzo soffoccò un gemito, l’ennesimo. Con una lentezza esasperante tirò giù la zip, insinuandosi con estrema naturalezza nelle mutande.
Tenzo sussultò, subito cercò di sfuggirgli, ma non riusciva a muoversi. Anche le gambe lo tradirono bellamente, le sentì cedere come burro. Si lasciò scivolare fino a cadere sul pavimento, sempre con Kakashi appiccicato a lui che continuava a toccarlo, ad accarezzarlo, a succhiare ogni centimetro della sua pelle. Stava scendendo sempre più giù.
Il ragazzo era confuso, si sentiva terribilmente imbarazzato. E’ vero che desiderava ardentemente farsi sfiorare, toccare e quanto altro dal suo senpai, ma… tutto questo, era troppo per lui.
« S…senpai… no… » cominciò a sussurrare, le mani che tentavano di allontanare quelle di Kakashi. Ma siccome pareva non aver udito, Tenzo dovette fargli capire che no, voleva dire no.
« Basta! » dalla mano di Tenzo fuoriuscì un ramo che colpì Kakashi al petto sbalzandolo indietro. Non era preparato per l’improvviso attacco e così ruzzolò, in un modo abbastanza ridicolo, compiendo un paio di capriole e poi finendo a gambe per aria. Tenzo resosi conto del disastro, si affrettò a raggiungerlo, scusandosi come non mai.
« S…stai bene, senpai?! »
« Insomma… ma cosa ti è preso?! Credevo ti piacesse… » Solo allora Kakashi comprese di essersi meritato pienamente quella botta. Le guance di Tenzo si erano imporporate così tanto da farlo sembrare un pomodoro. Abbassò colpevole gli occhi, sinceramente dispiaciuto. Per Kakashi fu un colpo al cuore.
« Mi dispiace senpai… ma io… non sono ancora pronto per queste cose… » Teneva la testa china, cercando di nascondere l’enorme imbarazzo che provava. Però, in quel momento, a vergognarsi davvero era Kakashi, che per dar sfogo ai suoi impulsi non aveva pensato ai sentimenti di Tenzo. Solo perché adesso aveva sedici anni, non significava certo che avesse sviluppato una maturità sessuale tale da fargli accettare la sua natura omosessuale. Era già abbastanza difficile conviverci, figurarsi accettarla. Inoltre, certi contatti intimi potevano mettere a disagio, specialmente se erano eccessivi o non voluti.
Amareggiato e, diciamolo, anche un tantino dolorante nei paesi bassi, Kakashi si rimise in piedi, tendendo una mano a Tenzo per aiutarlo.
« No, sono io che devo scusarmi. » Dicendo questo lo tirò a sé, abbracciandolo con estrema dolcezza. Era la prima volta che le sue braccia erano così delicate, Tenzo ne rimase alquanto sorpreso.
« Scusami… » Ripeté nuovamente. Tenzo aveva al faccia che andava a fuoco, non riusciva a spiccicare parola. Ma era felice, terribilmente felice di essersi innamorato di uno come Kakashi. Anche se era una vera piovra quando si avvinghiava a lui, palpandolo in ogni dove.
« Non fa niente, senpai! »
« Faremo queste cose solo quando sarai pronto! Te lo prometto! »
« Davvero? »
« Certo! Sono serio! Non mi credi? »
« Senpai, non per contraddirti ma… » Abbassò lo sguardo, puntandolo al cavallo di Kakashi « Ti prenderei più sul serio se la piantassi di puntarmi contro quel coso! »
« Ehi, non definirlo coso! Un giorno questo coso ti darà un piacere che nemmeno ti immagini, bello mio! »
« Aha… piantala di dire certe cose senpai! »
« Cosa è, hai paura adesso? »
« No, cioè… insomma… non sono proprio super entusiasta all’idea di prendermelo nel culo, ecco! »
Perché proprio mentre urlava tale frase, la porta dovette spalancarsi? Di tutti i compagni che potevano varcare la soglia, perché proprio lui?
« Scusate… ho interrotto qualcosa? » L’undicenne Itachi Uchiha era rimasto immobile all’entrata, serio e composto, dando quasi l’impressione di non aver udito niente. See certo.
Tenzo stava per avere un infarto, il solo pensiero che qualcuno potesse scoprire la sua relazione illecita con il capitano Kakashi lo faceva morire.
« No, Itachi, tranquillo! Entra pure! » Kakashi invece continuava a mostrare compostezza, serenità. Davvero quando faceva così Tenzo aveva voglia di spaccargli il culo con il suo Mokuton.
Raccattò la maglia dal pavimento e corse fuori, facendo un veloce cenno di saluto a Itachi. Dal modo in cui era schizzato via, Kakashi capì che avrebbe dovuto trovare il tempo per parlarci assieme. Ovviamente evitando di farsi strizzare la palle dal Mokuton di Tenzo.
 
E conoscendo il suo carattere, avrebbe potuto farlo senza problemi.
 
 
END
04-04-2014

 
 
E mentre i nostri due piccioncini si danno alla pazza gioia, traumatizzando un giovane Itachi, io mi diverto un mondo a rileggermi questa raccolta che ho scritto anni fa! XD Mi piace ricordarmi di quel periodo, di quando ancora amavo molto questa serie, prima dell’orrido finale del manga…
 
Bé, comunque anche per oggi è tutto bella gente, ci si vede al prossimo aggiornamento!
 
Bacini, Giò ♥

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Capitolo 6
*** Hello, Mr Morning Wood ***


Hello, Mr Morning Wood
 

Era stato un risveglio alquanto brusco, diciamo, quel mattino per il giovane Tenzo. Non era cosa insolita, per un ragazzo della sua età ritrovarsi in certe condizioni, tutt’altro. Ma l’alzabandiera poteva diventare problematica quando ci si ritrovava in missione. Specialmente se il tuo compagno era Kakashi Hatake.
Tenzo indugiò parecchio sul da farsi, l’erezione che svettava in mezzo alle gambe lo metteva a disagio. Se almeno si fosse trovato a casa sua, e non in una foresta forse sarebbe stato più facile.
Guardò il sole, albeggiava, era presto per ripartire si disse, aveva tempo. Kakashi dormiva ancora della grossa, a pochi metri da lui. Con passi felini si allontanò, quel tanto che bastava per non essere udito mentre si lasciva andare a gemiti eccitati.
Si nascose dietro una grossa quercia, lasciandosi scivolare piano fino a terra. Il profumo dell’erba bagnata era fantastico, lo cullava dolcemente. La mano, esitante, si infilò nelle mutande, andando a far emergere l’odioso pezzo di carne, divenuto duro come il legno. Lo afferrò saldamente, a pugno chiuso, già solo quel contatto lo fece pigolare come un pulcino.
Per paura di metterci troppo, tentò di risolvere in fretta la questione, ma più ci provava e più gli pareva di peggiorare le cose.
E nemmeno poteva lentamente immaginare quanto la situazione sarebbe potuta ulteriormente, precipitare.
« Tenzo, se fai così ci metterai una vita! »
Il povero ragazzo pensò che il respiro gli si fosse arrestato. Nel preciso istante in cui si rese conto che il senpai Hatake gli gravitava alle spalle, con aria assolutamente serena, desiderò ardentemente sparire.
Sussultò così forte da sobbalzare, la faccia gli era divenuta rossa pomodoro, Kakashi pensò fosse lì per bruciare di autocombustione spontanea.
« S…s…s…senpai… »
Kakashi gli sorrise, divertito a mille nel vedere il suo kohai prediletto così imbarazzato. Tenzo non era più in grado di articolare le parole, ma poi esplose come una bomba tutto un tratto. Si coprì immediatamente e poi, nel panico più assoluto iniziò una filippica di frasi nonsense.
« Non è come pensi, senpai! Davvero, non è come ne pensi! »
« Mh… davvero? Quindi non ti sei svegliato con il cazzo duro? Perché a me, sembra esattamente questo… mr morning wood! »
Fu incapace di replicare, Tenzo ponderò la fuga, lontano, in terra straniera magari. Si voltò per nascondere il volto, totalmente a fuoco ormai. Udì distintamente il senpai che emetteva un lungo sospiro e poi, la mano che si avvicinava alla sua.
« S…senpai, che cacchio fai?! » Le dita si intrecciavano alle sue, gentili, senza forzarlo troppo. Percepì sulla schiena il corpo di Kakashi che gli si era letteralmente appiccicato, le gambe gli si strinsero attorno, incastrandolo in una morsa.
« Zitto, e lasciami fare imbranato! »
Ogni sentore di lucidità andò a farsi benedire nel momento in cui, quelle malefiche dita, iniziarono a sfiorare, massaggiare, a compiere movimenti su e giù. Tenzo si dibatteva, o quanto meno, ci provava.
« Ti odio senpai… non hai idea di quanto ti odi… in questo momento! » Sussurrava ansimando copiosamente, voleva essere minaccioso in qualche modo ma non vi riusciva. A Kakashi, la sua pareva una supplica accorata di aumentare la velocità, perché era evidente quanto stesse godendo.
« Smettila… aha… no… » Più continuava a negare che gli stesse piacendo, e più il suo corpo reagiva in maniera opposta. Kakashi gongolava, vedendo quanto il giovane volesse dimostrargli di saper resistere, di non cedere al suo tocco sensuale.
Strinse le labbra, mordendosele con forza quando venne, soffocando un gemito di piacere. Il senpai osservava estasiato il suo operato, ridacchiando spudoratamente nelle orecchie di Tenzo.
« N…non è divertente! Mollami! » Solo allora, quando il suo debole corpo si sentì soddisfatto, Tenzo riacquistò il controllo di sé. Unì entrambe le mani formulando i sigilli dell’arte del Mokuton. Prima di venir colpito, Kakashi si staccò rapidamente da lui, ricomparendo qualche metro più in là. Aveva un gran voglia di strappargli a morsi il suo sorrisetto divertito, era così evidente che traspariva perfino da sotto l’odiosa maschera.
Tenzo quasi ringhiava per il nervoso, era accaldato, ancora mezzo eccitato e soprattutto, non riusciva ad ammettere quanto gli fosse piaciuto farsi masturbare dal suo senpai.
« Se ci riprovi io… io ti ammazzo! » Non riusciva a trovare le parole giuste, in realtà non era quello che voleva dire, ma la parte più razionale di sé stava prendendo il sopravvento totale. Sbuffava fumo come una teiera, Kakashi pensava che era valsa la pena rischiare di farsi maciullare dai suoi rami, pur di vedere quel viso così deformato dalla vergogna.
« Ho capito, non lo farò più! Mr morning wood… »
Se non fosse stato per lo Sharingan, ora Kakashi Hatake cinguetterebbe con una simpatica vocina “bianca”, dato che il Mokuton di Tenzo gli aveva sfiorato i gioielli di famiglia. Era altresì sicuro che da quel giorno, Tenzo non si sarebbe più fatto avvicinare da lui.
 
 
Il rumore della pioggia era tedioso, scrosciava così forte che nel momento in cui picchiava contro i vetri della finestra, produceva un rumore che non sopportava proprio.
Kakashi si girò, scontrandosi con l’altro occupante del letto, che emise un versetto di dissenso nel momento in cui si trovò il suo braccio gravitare sul petto. Il copia ninja sorrise, compiaciuto invece, nello scorgere il lenzuolo elevato, proprio all’altezza del cavallo.
Gli schioccò un bacio sulla guancia, obbligandolo a ridestarsi dal suo sonno profondo. Non appena sbatté i suoi grandi occhi a mandorla e, si rese conto del perché il senpai stesse ridacchiando, inspirò, affossando il viso nel cuscino. Le guance imporporate, e questo gli donava un che di adorabile, nonostante fosse ormai un uomo di ventisette anni.
« Buon giorno, mr morning wood… »
« Mh… la pianti con quel nomignolo? »
« E’ incredibile che alla tua età ancora te ne vergogni! Specialmente se teniamo conto, di tutte le cose sporche che abbiamo fatto stanotte… »
Kakashi scivolò, con naturalezza, sopra Tenzo, sovrastandolo interamente. Le mani corsero fino ad intrecciarsi con quelle del compagno, portandogliele sopra la testa, intrappolandolo con dolcezza.
« E tu invece sei sempre il solito pervertito, senpai. » Tenzo si sollevò appena, cercando le labbra di Kakashi, sfiorandole con la lingua, lambendole con una certa forza.
« Ma ti amo lo stesso… »
Quel che accadde dopo, fu molto confuso. Baci, gemiti, sospiri, il temporale che si scatenava fuori copriva, quasi totalmente, le voci accorate dei due amanti mentre si donavano effusioni.
« Anche io ti amo… mr morning wood… »

 
 
END
30-04-2014

 

***********
 
E con questa One Shot, siamo giunti alla conclusione di questa raccolta KakaYama! Ringrazio molto tutti coloro che l’hanno seguita, commentata e inserita fra le sue preferite, GRAZIE A TUTTI!
 
Un bacione grosso
Giò ♥

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