Peace is not real - Rebirth

di PrimPrime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Peace is not real - Rebirth
 

1.


 
Il ragazzo stava camminando tranquillamente per le strade della sua città sebbene fosse tarda notte. Era questo uno dei vantaggi di chi viveva in una città sicura come quella degli Heroes, in quelle strade illuminate dalla luce delle lampade di glowstone non c'era alcun pericolo di imbattersi in un mob. E in ogni caso, lui era preparato.
Non indossava alcuna armatura ma aveva con sé la sua spada in diamante e aveva una grande quantità di pozioni della cura, insieme ad arco e frecce che però usava raramente. Cecchinare i mob dall'alto di un albero non era una prospettiva che gli dispiaceva, ma preferiva di gran lunga combattere con loro nei dungeon. Quei luoghi misteriosi lo attiravano da sempre, e da quando aveva saputo che suo padre era stato un grande minatore aveva preso a frequentarli ancora più spesso.
Lui era quello che molti a palazzo consideravano un pianta grane. Passava intere giornate da solo, nei dungeon o nelle fitte foreste, ad affrontare mob sempre più forti e raccogliere materiali preziosi. Quelle poche volte che restava al castello assillava sua madre o lo zio per farsi raccontare le storie delle loro battaglie passate. Più volte da piccolo aveva distrutto dei mobili della cucina perché l'aveva usata come palestra per il suo allenamento, che consisteva nel combattere da solo immaginando di stare vivendo le battaglie vissute dai suoi genitori.
Molti non lo sopportavano per il suo comportamento ribelle, ma fortunatamente suo zio, Red, gli voleva molto bene, pur non essendo suo zio biologico. Sin da piccolo gli aveva insegnato cos'era l'onore e l'arte del combattimento, e lo aveva accompagnato nelle sue prime lotte contro i mob. Furono dei giorni memorabili.
A quell'ora non c'era quasi nessuno per le strade della città, e Kismet si sentiva veramente in pace con se stesso. Era da poco tornato al castello dopo una lunga missione e aveva deciso di passare quella notte a visitare la città, dopo tanto tempo. Voleva vedere se qualcosa negli edifici era cambiato dalla sua ultima visita e se qualche negozio era ancora aperto, ma non ci sperava troppo. Si sorprese nel vedere all'angolo di una piazza un piccolo banchetto in allestimento. Incuriosito, gli si avvicinò e osservò la mercanzia esposta: si trattava di pozioni della cura e altre pozioni che non aveva mai visto.
“ragazzo, è quasi l'alba.. cosa ci fai in giro a quest'ora?” gli domandò il mercante che stava allestendo il banchetto, interrompendo per un attimo il suo lavoro.
“sono abituato a passare le notti combattendo, non ho sonno” rispose osservando le pozioni esposte.
“allora avevo ragione a credere che tu fossi un avventuriero. Sto ancora allestendo, ma puoi comprare ciò che ti serve” lo invitò.
“l'unica cosa che potrebbe interessarmi acquistare è un nuovo piccone incantato, ma credo che lo crafterò da solo.. le tue pozioni di cura non mi interessano, ne ho fin troppe” gli disse, guardandosi intorno disinteressato.
“non vendo solo quelle, avventuriero.. anche se non ne troverai di migliori in tutto l’Overworld. Queste altre che vedi sono pozioni speciali, di molto migliori di qualsiasi pozione di cura. L'avventuriero che ne possiede anche una soltanto può ritenersi fortunato e sicuro al cento per cento di poter sopravvivere anche ad uno scontro immane” gli spiegò, suscitando la sua curiosità.
“e quale sarebbe di preciso il loro effetto?” gli chiese Kismet.
“questo sta a te scoprirlo, se ne acquisterai una”
Il ragazzo sospirò. “questa cosa mi sembra una truffa.. ma posso permettermi di comprarne anche più di una, quindi tenterò la sorte. Quanto costano?” domandò.
“quindici diamanti”
“cosa? Quindici per una pozione sola? Tu sei pazzo. Facciamo 10”
“13, non un diamante di meno” ribatté il mercante.
“e sia” rispose il ragazzo, scocciato per aver speso così tanto. “come si chiama questa pozione?”
“si chiama Acqua Kamia. Fanne buon uso”
Il mercante gli diede un'ampolla di pozione e prese i suoi diamanti, soddisfatto per aver chiuso il suo primo affare.
Kismet osservò la pozione prima di riporla nell'inventario. L’ampolla conteneva un liquido molto simile alla normale acqua, ma che se guardato bene sembrava brillare debolmente di luce bianca. Decise di avere fiducia in quel liquido e di non pensare neanche per un attimo che quella fosse solo acqua. Doveva essere qualcosa di miracoloso per essergli costata così tanto.
Camminando piano tornò al castello, mentre dietro di lui sorgeva il sole in lontananza, oltre le mura della città.
 
 
Appena entrato nel castello vide che Red e sua madre erano già svegli e si trovavano nel salone principale.
"Kismet, dov'eri? mi hai fatta preoccupare" gli disse la madre, andandogli incontro. "temevamo che fossi già ripartito per una nuova missione senza avvisarci"
"mamma, ti preoccupi troppo.. anche se molti preferirebbero vedermi sparire per sempre più che sapermi qui" rispose, abbracciandola.
"Lane, tuo figlio ha ragione. Devi cercare di preoccuparti di meno, il ragazzo sa il fatto suo"
La donna sospirò. "è vero.. ma temo che un giorno uscirà da quella porta e non tornerà mai più" spiegò, abbassando lo sguardo.
"non accadrà mai. Il castello è la mia casa ed è l'unico posto in cui voglio stare dopo un'avventura. Ti preoccupi per niente" la rassicurò Kismet.
Lei gli sorrise debolmente, più tranquilla.
"forza ragazzo, và nella tua stanza" gli disse Red.
Lui fece segno di si con la testa e salì le scale, per raggiungerla.
"Lane, devi stare tranquilla, è molto diverso da suo padre. Anche se nelle vene gli scorre il sangue di un minatore ed è anche un bravo guerriero, come lui, è stato cresciuto bene" le disse l'amico.
"lo so, ma me ne preoccupo comunque ogni volta che lo vedo sparire oltre quella porta.." sospirò. "ogni volta che lo guardo ripenso a lui".
"basta pensarci per oggi, tuo figlio è qui con noi. Piuttosto, ho una cosa importante da dirti. Fra poco sarà il diciottesimo anniversario della nostra grande vittoria contro gli Warriors e per quest'anno pensavo che sarebbe bello festeggiare in modo diverso"
La donna si chiese cosa avesse in mente. Quella era la loro ricorrenza più importante e lei era curiosa di sapere cosa aveva in servo per i festeggiamenti di quell'anno.
"ho mandato dei messaggeri ai re delle diverse città" continuò lui. "ho chiesto a tutti di venire al nostro castello per festeggiare insieme.. non vediamo gli altri leader da un troppo tempo, mi mancano"
Lane sorrise. "è stato bello combattere al loro fianco.. ed è veramente un peccato non essere riusciti a vederci in tutti questi anni.. hai avuto una bellissima idea, spero che accetteranno tutti quanti"
 
 
Quando il messaggero di Red raggiunse la Città di Cristallo venne subito portato da Tesha, che si trovava insieme a sua figlia e Kroill in un giardino interno al castello.
"Tesha, è arrivato un messaggero dalla città degli Heroes" le disse una guardia.
La donna si alzò dalla sedia, allarmata. Non aveva contatti con Red da anni e sperava che quel messaggero non fosse portatore di cattive notizie.
"il mio re vi invita al suo castello per festeggiare con lui e gli altri leader il diciottesimo anniversario della fine della guerra" disse il messaggero.
Tesha tirò un sospiro di sollievo. "riferisci al tuo re che se gli impegni me lo permetteranno parteciperò volentieri" disse e l'uomo uscì, scortato dalle guardie.
"mamma, come mai non hai accettato subito? sembra un evento divertente" le domandò la figlia.
"Loreen, sono molto impegnata" rispose e tornò seduta, quindi bevve tranquillamente il suo bicchiere di latte caldo.
"io non credo, hai molto tempo libero.. infatti adesso sei qui con me" ribatté. "per qualche motivo non vuoi rivedere i tuoi alleati della guerra? a me piacerebbe molto conoscerli.. me ne hai parlato così bene"
"sono qui solo per assistere alla tua lezione di combattimento, dopodiché tornerò ai miei innumerevoli impegni" rispose, evitando l'argomento.
Sua figlia non aggiunse altro e si voltò verso Kroill.
"forse è meglio se iniziamo, o ruberemo troppo tempo prezioso alla regina" gli disse e si alzò.
Kroill la seguì e prese una spada in legno, pronto a combattere con lei.
Loreen era stata sempre tenuta sotto una campana di vetro da sua madre. Aveva avuto i migliori insegnanti tra cui Kroill, che era stato il suo vice ai tempi della guerra. Era molto brava a combattere e in tutto quello che faceva, e amava ascoltare le storie della guerra combattuta da Tesha e gli altri leader. Ammirava soprattutto Red, che insieme a sua madre aveva avuto un ruolo fondamentale. Avrebbe voluto conoscerlo da sempre, ma la madre non le aveva mai permesso di oltrepassare le mura della Città di Cristallo. Inoltre non sapeva nulla di chi potesse essere suo padre, Tesha si era rifiutata più volte di dirglielo. Aveva detto solo che era morto durante la guerra, lei non sapeva altro e temeva di non venirne a sapere mai. Aveva provato a domandare qualcosa anche a Kroill, ma l'uomo aveva affermato di non sapere nulla a riguardo.
Si era arresa a non sapere, ma aspettava solo una buona occasione per fare altre domande. Non a loro, però, perché non avrebbero risposto. L'evento organizzato alla città degli Heroes sarebbe stata l'occasione migliore per riprendere la sua ricerca di informazioni e non intendeva lasciarselo scappare. Ci sarebbe andata, con o senza sua madre o il suo consenso.
Sua madre non gli permetteva di fare nulla perché voleva per lei la vita che non aveva mai avuto per sé. Sin da piccola aveva dovuto imparare a cavarsela da sola, aveva imparato a combattere direttamente sul campo di battaglia e si era procurata molte cicatrici di guerra e molti nemici. I morti che avevano fatto lei e la sua fazione erano innumerevoli, ed erano stati una delle fazioni migliori dell'intero Overworld. Aveva anche viaggiato negli altri mondi, che Loreen immaginava come misteriosi e affascinanti. Per via di tutte le avventure aveva vissuto una vita dura e per questo voleva evitare a sua figlia di subire qualcosa di simile. Voleva che vivesse tranquilla all'interno delle mura della loro città, diventasse una brava regina e si sposasse.. e non necessariamente in questo ordine cronologico.
Loreen tutto questo non riusciva ad accettarlo. Era cresciuta ascoltando i racconti avventurosi del glorioso passato della fazione dei Builders e sperava di vivere delle avventure tanto emozionanti quanto le loro.
Si preparò per la sua fuga quella stessa notte, decidendo però che sarebbe partita all'alba. Sapeva combattere bene e conosceva i mob, ma temeva comunque di incontrarli perché non ne aveva mai visto uno dal vivo, se non da lontano guardando oltre le mura.
Prese con sé una spada in diamante che le era stata regalata per il suo diciassettesimo compleanno, arco e frecce, una pozione per la cura e decise che era pronta. Con l'aiuto di una corda si calò dalla finestra della sua stanza, raggiungendo un punto più in basso della torre. Con un salto arrivò sul tetto di un edificio poco distante. Sorrise, aveva trovato un buon metodo per raggiungere le mura in fretta e senza farsi notare da nessuno. Saltare sugli altri edifici non fu difficile, dato che erano molto vicini tra loro in quella zona della città. Si trattava soprattutto di case, e la ragazza saltando sul loro tetto sperò di non fare troppo rumore. Non voleva svegliare di soprassalto chi ci viveva, ma non sapeva in che altro modo poteva fare per andarsene da lì.
Raggiunse finalmente le mura e ci guardò oltre. Stava per mettere piede fuori dalla città per la prima volta.
Fece un respiro profondo e con l'aiuto di un'altra corda si calò dalle mura, raggiungendo poco dopo il terreno. Ce l'aveva fatta.
Mise via la corda, che le sarebbe potuta servire in futuro, e prese dall'inventario una mappa. L'aveva rubata a sua madre, tanto a lei non serviva. Tesha conosceva bene tutta la zona, lei no. Sulla mappa era stata segnata l'ubicazione della città degli Heroes e quella delle altre città.
Era ad un giorno di cammino dalla sua meta, e oltretutto si sarebbe potuta fermare a fare rifornimento di provviste nella città dei Devils, che era di strada.
Ansiosa di cominciare la sua avventura, si mise in cammino verso quella città. 





___spazio autrice
Salve a tutti lettori minecraftiani e bentornati su questa serie! perché si, con la pubblicazione di questa storia la mia Peace is not real diventa ufficialmente una serie.. che bello xD
Come avete potuto vedere i protagonisti di questa storia non sono più Red, Tesha, Lane e gli altri, ma sono i loro discendenti diretti! i nostri leader diventano quindi, aimè, personaggi secondari, ma non posso farci niente.
In questo primo capitolo abbiamo la presentazione di Kismet, avventuriero coraggioso e senza paura, che non ha mai conosciuto suo padre, e Loreen, principessa dei Builders che, anche lei, non sa nulla di chi fosse suo padre.. mmh.. ma non è tutto! infatti nel prossimo capitolo comparirà il mio personaggio preferito.. ma non vi dico altro xD
Vi dico già che non so con che frequenza aggiornerò, dato che purtroppo ho ancora da fare (finito il liceo non potevo rilassarmi, no?).
Spero che la storia vi ispiri e che vogliate saperne di più sui personaggi.. e vogliate sapere chi è il nostro terzo protagonista! in tal caso vi invito a inserire la storia nella lista delle vostre seguite così da non perdervi nessun capitolo ^-^
Detto questo vi saluto, alla prossima!

p.s. si, i Survivors adesso si chiamano Heroes.. che egocentrici xD

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


2.
 


La città dei Devils dall'esterno sembrava molto bella e Loreen l'aveva raggiunta senza imbattersi in particolari difficoltà.
Si trattava di una grande città piena di zone verdi, con alti edifici in quarzo. Si guardò intorno meravigliata per un attimo, appena prima di intravedere tra gli edifici una strada in cui c'erano molti venditori. Sicura di sé si avvicinò alla strada e al primo banchetto che vide, e si trattava proprio di quello di un venditore di provviste.
"quel pollo è troppo caro!" si lamentò un ragazzo biondo accanto a lei.
"caro? ma se è scontato!" ribatté il mercante, alterato.
"questa è una truffa! non spenderò un solo centesimo per la tua carne putrefatta, vecchio!"
"vecchio a chi? sei solo un ragazzino ignorante, la mia carne è buonissima, la migliore che puoi trovare in tutta la zona!" gli rispose ancora più arrabbiato l'uomo.
Loreen osservò la carne esposta sul banchetto e si domandò se il ragazzo avesse ragione ad insultarla così pesantemente, ma lei credeva di no.
"signorina, non dare ascolto a questo vecchio. è solo un truffatore" le disse il ragazzo, mettendole un braccio intorno alle spalle e sorridendole.
"così fai scappare i miei clienti! vattene subito!" l'uomo lo minacciò con la sua spada in diamante.
"stai minacciando la persona sbagliata!" gli urlò il biondo, senza togliere il braccio dalle spalle di Loreen. "sono il figlio del re, ti farò bandire da questa città!"
Dal carro del mercante uscirono altri due uomini alti come armadi e armati fino ai denti, che lo guardarono malissimo. Istintivamente lui alzò le mani in segno di resa.
"va bene.. me ne vado subito" disse loro e si affrettò ad allontanarsi dal banchetto.
Loreen, incuriosita dal ragazzo, lo seguì.
"aspetta" gli disse.
Lui si fermò e si voltò. Alzò un sopracciglio.
"hai detto che sei il figlio del re. è vero?" gli domandò.
La ragazza notò che lo sconosciuto aveva gli occhi di un insolito color rosso fuoco, come altre persone che aveva visto in quella città. Prima di allora non aveva mai incontrato nessuno con gli occhi di un colore così insolito.
"si.. sono Sarèl Skyfallen, figlio di Enmity Skyfallen. E tu chi sei? non ti ho mai vista qui" rispose, con una punta di superiorità nella voce.
"io mi chiamo Loreen, sono la figlia di Tesha Cristalguard.. ne avrai sicuramente sentito parlare" rispose.
"ah, si certamente, è l'autrice del rituale" disse lui, con un tono diverso. Più serio, meno fastidioso. "come mai sei qui? sei in viaggio verso la città degli Heroes?"
"esattamente. Volevo comprare delle provviste e ripartire, vorrei arrivarci prima che faccia buio" spiegò.
"forse potremmo andarci insieme. Mio padre partirà dopo, ha degli impegni e farà sicuramente tardi. Io non intendo seguire il suo esempio, cerco moglie e per questo una buona prima impressione è quello che ci vuole" guardò Loreen dall'alto in basso e le diede le spalle. "seguimi, nella cucina del castello ci sono sicuramente pietanze migliori di queste volgarità da quattro soldi"
 

Loreen seguì il ragazzo senza aggiungere altro. Era molto curiosa di vedere il castello e sperava di poter conoscere suo padre, Enmity, ancor prima dell'inizio della festa. Camminarono per un po' fino a raggiungere un viale molto lungo fatto di mattoni del Nether, ai lati del quale c'erano degli alberi e un ampio prato. Più avanti c'era anche una grande fontana e superandola si giungeva davanti al castello. L’edificio era monumentale ed era formato da blocchi di quarzo, mattoni del Nether e altri ricchi materiali. Il suo interno non era da meno, tanto che aveva lasciato Loreen a bocca aperta.
I due raggiunsero subito le cucine, che erano ben fornite di melone, zucca, patate, carote e pane. C'era anche qualche biscotto, ma di carne neanche l'ombra.
“prendi pure tutto ciò che vuoi, se vedi qualcosa che ti piace. Tra i Devils ci sono molti bravi agricoltori, che amano il loro lavoro. Non dubito che questi cibi siano degni di un re” le disse, mentre prendeva alcuni biscotti.
“tu prendi solo quelli?” gli chiese lei, mentre prendeva qualcosa di tutto.
“non mangio questi prodotti, io sono un carnivoro” rispose, arricciando il naso. “per quanto buoni possano essere, trovo che gli ortaggi siano alimenti adatti al popolo e che dovrebbero essere destinati soltanto a loro”
“io non mi faccio questi problemi, mangio di tutto. Un re dovrebbe essere in buona salute, e per questo sarebbe il caso di mangiare anche frutta e verdura” gli disse.
“beh, quando sarò re emanerò una legge con cui decreterò la carne destinata unicamente alla famiglia reale e gli ortaggi unicamente al popolo”
La ragazza non poteva immaginare qualcosa di più folle. Evitò di fare commenti a riguardo, lui sembrava convinto della sua posizione.
“se mangi solo carne, perché non ce n'è neanche un po ‘?” domandò.
“perché è finita. Ieri sera mio padre ha tenuto un banchetto e i commensali hanno mangiato fin troppa carne.. la mia preziosa carne, divorata da personaggi così volgari.. per questo al momento è fuori per una battuta di caccia, non tornerà prima di sera. Vogliamo andare?”
Lei annuì, era pronta per partire. Gli dispiacque sentire che non avrebbe potuto incontrare Enmity, ma lo avrebbe in ogni caso visto alla festa.
 
 
Sarèl camminava lentamente nella foresta, come se non avesse alcun impegno urgente. Questo non era però vero, voleva infatti arrivare presto all'evento per fare una buona impressione.
Loreen era un po‘ preoccupata, presto sarebbe stato il tramonto e non voleva rischiare di incontrare mob ostili. Iniziò a guardarsi intorno freneticamente, agitata.
“qualcosa non va?” le chiese il biondo, che aveva notato il suo comportamento.
“se devo essere sincera, non ho mai combattuto un mob in vita mia” ammise, accarezzando l'impugnatura della spada per darsi coraggio. “e si sta facendo tardi”
“non hai di che preoccuparti, hai di fronte a te il miglior combattente dell’Overworld e anche del Nether. Ti proteggerò io” si offrì, sicuro di sé.
Lei avrebbe preferito fare da sola, dato che lo conosceva da poco e non si fidava delle sue parole.
Sarèl era stato trattato sin da piccolo come un vero principe, sua madre lo viziava sempre e non gli faceva mancare nulla. La sua situazione famigliare era però particolare, dato che suo padre era totalmente disinteressato nei confronti di sua madre, che invece lo amava da morire.
Il padre non gli aveva comunque mai fatto mancare le sue attenzioni. Era stato lui ad insegnargli a cavalcare i ghast e a combattere ogni tipo di mob. Lo aveva portato anche a caccia con lui qualche volta, nella foresta vicina alla città, ma Sarèl non aveva mai amato questa pratica. Riteneva che il compito di un re fosse oziare ed emanare qualche legge, e che la caccia spettasse ai servitori.
Un'altra cosa che vedeva in modo diverso rispetto al padre era il matrimonio. Sarèl aveva quasi 18 anni e secondo tradizione si sarebbe dovuto sposare molto prima, ma Enmity era contrario ai matrimoni combinati e per questo non gli aveva mai cercato moglie. Suo figlio si sentiva parecchio infastidito per questo fatto, e faticava a perdonare il padre per non avergli imposto un matrimonio anni prima. Era in ritardo rispetto alla tradizione e la cosa non gli piaceva per niente. Suo nonno, ormai sul letto di morte da 4 mesi, aveva promesso che non sarebbe morto finché non avesse saputo che lui aveva trovato moglie.
Sarèl riteneva che la festa organizzata da Red sarebbe stata l'occasione perfetta per far innamorare qualche ragazza di lui, anche se per ben 3 anni aveva cercato più volte una compagna che lo apprezzasse, fallendo. Eppure non capiva il motivo di questi fallimenti, dato che si riteneva bello, intelligente, ed era anche ricco. Pensava di essere il miglior partito possibile per una donna, ed era certo che qualcuno presto se ne sarebbe accorto.
“non capisco come sia possibile che tu non abbia mai affrontato un mob. Io ne ho uccisi talmente tanti che per contarli ci vorrebbe una vita intera” si vantò con tono di superiorità.
“mia madre non mi ha mai permesso di uscire dalla Città di Cristallo. Ho sempre combattuto contro il mio insegnate, niente di più”
“che cosa insolita di questi tempi.. ma dopotutto è stata la cosa migliore. Una principessa dovrebbe passare la sua intera vita a palazzo, circondata dai servitori. Non dovrebbe dedicarsi a cose come il combattimento, che sono attività unicamente maschili”
La ragazza rimase sconcertata da quella risposta e desiderò rispondergli a tono, ma prima che potesse farlo Sarèl aveva già ripreso a parlare.
“com'è la Città di Cristallo? Non ci sono mai stato e ho sentito dire che è molto ricca, ma immagino non più della mia città”
“è la città più ricca che esista. Ogni edificio è fatto di materiali preziosi e il tasso di criminalità è pari a zero” rispose, alterata.
“bah, così tanto ostentamento.. e per cosa? I minerali non sono fatti per essere usati nell'architettura, immagino che chi abbia progettato la vostra città non lo sapeva”
Loreen smise di ascoltarlo, dava troppo fiato alla bocca per i suoi gusti. Si concentrò sul paesaggio che le stava intorno e solo in quel momento si accorse che il sole stava tramontato.
“oh no..” sussurrò.
Guardò la mappa e si accorse che erano ancora lontani dalla loro meta, e presto sarebbero spawnati i primi mob. Il solo pensiero la terrorizzava.
“è quasi notte, dobbiamo muoverci” disse a Sarèl e gli afferrò un braccio, quindi prese a correre.
Fu felice di vedere, poco più avanti, che la torre più alta del castello degli Heroes spuntava tra gli alberi. Trascinò Sarèl finché non vide anche le mura, ma in quel momento lui strattonò il braccio.
“che ti prende?” gli urlò.
“questo dovrei chiedertelo io! Ti ho detto che sono in grado di proteggerti, non c'era bisogno di tirarmi fin qui!” si lamentò, infastidito.
Proprio in quel momento uno scheletro sbucò da dietro un albero. Loreen lo vide subito e urlò per lo spavento, ma non si fece prendere dal panico e impugnò la sua spada. Poi anche Sarèl vide lo scheletro ed emise a sua volta un grido, più stridulo di quello della ragazza. Le afferrò il polso e fu lui a trascinarla via, in preda al panico.
“ma che fai? Avevi detto di volermi proteggere!”
“non ero preparato psicologicamente!” ribatté, mentre lo scheletro sparava delle frecce verso di loro senza riuscire a colpirli.
Davanti a loro sbucò improvvisamente uno zombie e vedendolo Sarèl arrestò la sua corsa e cercò la sua spada, ma era nel panico e non riusciva a trovarla.
Loreen si fece coraggio, si avvicinò al mob e gli sferrò due potenti colpi di spada, uccidendolo. Purtroppo il mob non era solo: un crepeer si stava avvicinando a loro e anche lo scheletro di prima li aveva ormai raggiunti. Loreen indietreggiò, sapeva che il creeper sarebbe presto esploso. Non voleva che la sua vita finisse così, dopo un solo giorno di libertà. Così vicina ad avere delle risposte, ma impossibilitata a raggiungere la sua meta. Bloccata nella foresta con un principe incapace, assalita da un paio di mob.
Improvvisamente un ragazzo comparve alle spalle del mob, con un colpo di spada lo spedì verso lo scheletro, contro cui esplose.
“venite, ne arrivano altri” ordinò loro.
Correndo raggiunsero l'entrata della città e una volta dentro poterono dirsi al sicuro.
“state bene?” chiese loro lo sconosciuto.
“si, grazie” disse Loreen, rivolgendogli un sorriso amichevole anche se ancora sconvolta per l'esperienza appena vissuta.
“potevamo farcela benissimo da soli, il tuo intervento è stato nel tutto irrilevante” commentò Sarèl, con aria di superiorità.
Lo sconosciuto, infastidito, finse di non averlo sentito.
“dato che state bene io vado” disse e se ne andò.
“bah, sono stato aiutato dalla plebe.. dove andrà a finire questo mondo!” si lamentò nuovamente il principe dei Devils.
“peccato che se ne sia andato così in fretta, avremmo potuto chiedergli la strada più breve per raggiungere il castello” disse lei, ignorandolo.
“non temere, l'unico aiuto che ti serve è il mio. Nessuno nell’Overworld o nel Nether sa orientarsi meglio di me!”
Loreen sospirò e decise di non ribattere.





___spazio autrice
Buonasera a tutti! o buongiorno, dipende da quando state leggendo xD
In ogni caso il capitolo era questo, ed ecco a voi il nostro terzo personaggio principale.. mi sono divertita un sacco a scrivere i suoi dialoghi (questi e i prossimi) quindi spero di strappare un sorriso anche a voi :) spero che il suo personaggio non vi infastidisca, comunque sappiate che adesso gli altri non rispondono alle sue provocazioni, ma lasciategli prendere confidenza e vedrete cosa ne verrà fuori! e io rido perché già lo so xD
Se avete trovato degli errori nella lettura (soprattutto nei verbi) vi ricordo che errare è umano.. e che dovete assolutamente dirmi dove sono oppure rimarrò ignorante a vita, e non mi sta bene xD
Spero che la storia non vi stia già annoiando, siamo solo all'inizio e per questo sto procedendo un po' a rilento.
Che altro dire: i mob! quasi non esistevano in Peace is not real, quindi in questa storia voglio dar loro un po' di gloria xD o almeno farli comparire qualche volta, insomma.. questo è minecraft dopotutto! 
Mi scuso per non aver aggiornato prima, ma ogni volta che ci ho pensato ho finito per dimenticarmene.. yee.. in ogni caso, meglio tardi che mai! fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto, mi raccomando :)
Alla prossima! xx


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


3.
 

 
Kismet, arrivato al castello in fretta e furia, si era subito preparato ed era sceso nel salone principale, dove aveva incontrato Red. Suo zio era molto impegnato con gli ultimi preparativi.
“eccoti qui. Potresti occuparti dell'accoglienza degli invitati? Presto arriveranno e io non ho proprio tempo” gli chiese.
Kismet accettò senza problemi e raggiunse l'entrata del castello.
Quando vide arrivare i primi ospiti si meravigliò, li aveva già incontrati.
“è il ragazzo che ci ha salvati!” esclamò Loreen vedendolo, sorpresa.
“sei servitore di questo castello?” gli chiese Sarèl in tono di superiorità.
“veramente io vivo qui” rispose lui.
“ah, pare che io abbia perso la capacità di distinguere il volgo dai regnanti”
Kismet lo guardò malissimo ma non rispose alla sua provocazione. “e tu chi saresti?” gli chiese.
“sono Sarèl, principe dei Devils” rispose atteggiandosi e sollevando il mento.
“e io sono Loreen, figlia di Tesha dei Builders” si presentò anche lei.
“è un piacere conoscervi” disse rivolgendosi solo alla ragazza. “il mio nome è Kismet, sono il figlio di Lane”
“di Lane? Non sei un principe, allora non mi sbagliavo”
“venite, vi presento a Red” disse lui, ignorando ancora le parole del principe.
 
 
Red aveva finalmente ultimato i preparativi e vedendo arrivare i primi ospiti accompagnati da Kismet andò loro incontro.
“Red, è un piacere conoscerti. Mio padre mi ha parlato molto bene di te. Sono Sarèl, figlio di Enmity” gli disse il ragazzo dagli occhi rossi.
“non ne avevo dubbi, sei molto simile a tuo padre. Il piacere è tutto mio! Dimmi, Enmity ci raggiungerà?” Red lo accolse felicemente.
“certamente, non si perderebbe questo evento per nulla al mondo”
“e lei chi è, tua moglie?” chiese guardando Loreen.
Red conosceva le tradizioni dei Devils e vedendo che il ragazzo era accompagnato da lei aveva dato per scontato che fossero una coppia.
“no!” rispose subito lei, disgustata. “io.. mi chiamo Loreen e sono la figlia di Tesha. Non so se mia madre ci raggiungerà, sono venuta qui senza il suo permesso. È un onore incontrarti”
“la figlia di Tesha hai detto?” domandò, sorpreso. “e quanti anni hai?”
“ne ho quasi 18” rispose, seppur non aspettandosi una domanda del genere.
Red sbiancò improvvisamente.
“e chi è tuo padre?”
“non lo so, sono qui proprio per questo. So solo che ha partecipato alla guerra insieme a mia madre”
Red non rispose, era incredulo.
“zio, tutto bene?” gli chiese Kismet, preoccupato.
“si.. è solo che l'unico ragazzo vicino a Tesha..”
“Red, amico mio!” qualcuno lo chiamò distraendolo e interrompendo il discorso.
“Bart!” esclamò il re degli Heroes, vedendo dopo tanto tempo il suo vecchio amico.
E vecchio era dire poco, l'uomo era molto più grande di lui.
“vedo che sei invecchiato” gli disse in modo scherzoso.
“anche tu!” rispose il re dei Rebels.
 
 
I tre ragazzi rimasero in disparte.
“forse Red sa qualcosa di mio padre” disse Loreen, sospettosa e impaziente.
“non avevo idea che tu fossi qui per scoprire chi è tuo padre. Speravo fossi qui in cerca di marito” disse Sarèl.
“che cosa? Ma tu devi essere impazzito! Cerchi moglie così disperatamente da volere me? Mi conosci appena!”
"non ho mai detto di volerti sposare, anche se il matrimonio con una principessa è una buona prospettiva. E le principesse sono sempre più belle delle ragazze del volgo” le rispose, serio. “a questo proposito, è meglio se vado a conoscere qualche signorina”
Si allontanò subito da loro, senza aggiungere altro o aspettare una risposta da lei.
Kismet era senza parole, proprio come Loreen.
“sono allibita” disse lei.
Il ragazzo si schiarì la voce, attirando la sua attenzione. “vorresti fare un giro del palazzo con me?”
"accetto con piacere" acconsentì. Voleva allontanarsi il più possibile da Sarèl.


I corridoi del grande castello erano silenziosi e così anche il giardino, che i due ragazzi avevano raggiunto in quel momento. Questo perché tutti si trovavano nella sala principale in cui si stava svolgendo la festa, e i domestici erano indaffarati per preparare un sontuoso banchetto.
“e così non sai chi è tuo padre.. spero che troverai le risposte che cerchi” disse Kismet, interrompendo per un attimo il silenzio che si era creato.
Loreen, che prima stava ammirando la bellezza di quel grande giardino, gli rivolse lo sguardo e sorrise. “ci spero tanto anche io”
Sospirò e abbassò lo sguardo. “mia madre non ha mai voluto dirmi niente a riguardo.. ho dovuto insistere molto prima che mi dicesse che mio padre ha combattuto con lei ed è morto nella grande battaglia. Dato che non potrò mai incontrarlo per questo motivo, spero che almeno qualcuno degli invitati sappia dirmi chi era”
“sai, anche io non ho mai conosciuto mio padre. Mia madre non parla mai di lui, credo che l'abbia ferita molto.. pare che non fosse proprio una brava persona. Quello che so è che era un grande combattente e anche il minatore più bravo e veloce di tutto l’Overworld. Ha combattuto anche lui nella grande battaglia e poi se n'è andato, abbandonando mia madre per cercare altre ricchezze.. e per questo lei teme che un giorno me ne andrò anche io”
“anche tu sei un bravo combattente e minatore?” domandò lei, curiosa.
“sono un avventuriero. Non combatto male, ma come minatore non valgo niente” rispose, sorridendo.
“a proposito, grazie per averci salvato.. sei stato di grande aiuto. Credo che tu sia una brava persona, tua madre non dovrebbe preoccuparsi”
“ti ringrazio” disse lui, che non si aspettava di sentirle dire qualcosa del genere.
“deve essere bello vivere tante avventure.. io ho passato la mia intera vita tra le mura della Città di Cristallo. È la prima volta che esco dalla città e poco fa ho combattuto per la prima volta dei mob. Mi piacerebbe fare una vita così tutti i giorni” raccontò, sorridendo.
“vuoi dire che non sei mai stata in un dungeon o in una miniera? Non hai mai vissuto un'avventura?”
“già” sospirò.
“beh, dato che per ora sei tutta intera, credo che Tesha potrebbe capire che puoi cavartela da sola e lasciarti un po' di libertà. Magari potremo vivere un'avventura insieme”
Lei gli sorrise. Le sarebbe piaciuto veramente essere libera di condurre una vita avventurosa.
“eccoci, siamo arrivati” disse Kismet avvicinandosi ad un leggio, posto precisamente al centro del giardino.
“volevi portarmi qui? Cos'è?”
“è il libro che racconta la storia degli Heroes. Si parla anche di tua madre e della grande battaglia, ho pensato che potrebbe esserti utile darci un'occhiata”
Loreen gli si avvicinò e accarezzò la copertina in cuoio del grande volume. Lo aprì e nelle prime pagine vide il disegno di un villaggio che bruciava.
“quello era il villaggio di mia madre. Una notte mentre lei e gli altri erano fuori a cercare provviste è stato attaccato dai Builders” le disse.
“oh.. da noi. I nostri libri narrano della distruzione che la fazione seminava, ma non credevo che la vostra storia fosse cominciata così”
Sfogliò ancora, finché non vide il disegno che raffigurava un combattimento tra due persone, in una miniera.
“chi sono?” domandò.
“questo disegno rappresenta gli allenamenti con la fazione dei Miners. Loro sono Red e il leader dell'altra fazione. Era una fazione di minatori e guerrieri, mio padre ne faceva parte”
“sei molto informato sulla vostra storia”
Girò ancora molte pagine e raggiunse quelle che narravano della grande battaglia.
“quel giorno hanno combattuto tutti insieme per creare un futuro di pace.. non credo che troverò ciò che cerco in questo libro, ma sono felice di averlo visto” si intristì un poco e chiuse il libro.
“forse è meglio tornare in sala. Ormai saranno arrivati tutti”
Loreen annuì e i due tornarono sui loro passi.
 
 
Non tutti erano già arrivati al castello degli Heroes. Gli Shadows, guidati dal loro re Gauly, stavano ancora attraversando la foresta in cui era situata la loro città. Si era ormai fatta notte ma non si preoccupavano dei possibili attacchi dei mob, dato che la maggior parte di loro erano bravi guerrieri ed erano in grado di proteggere l'intero gruppo. Ma, stranamente, di mob quella sera non se ne vedevano. Gauly pensò che fosse solo un bene: combattere contro i mob li avrebbe rallentati ed erano già abbastanza in ritardo.
Il gruppo proseguì velocemente fino a raggiungere il limite della foresta. Ancora poco e avrebbero raggiunto la città degli Heroes.
Non sapevano, però, che qualcuno li aveva spiati da dietro gli alberi mentre attraversavano la foresta.





___spazio autrice
Bentornati sulla mia storia, lettori minecraftiani! sono felice che non mi abbiate abbandonata xD allora, cosa ne pensate del capitolo? mi rendo conto che stiamo procedendo lentamente.. ma resistete ancora un poco, poi ci sarà l'azione!
Chissà chi è il padre di Loreen.. e se lei lo scoprirà presto.. e chissà chi stava spiando gli Shadows.. spero che siate curiosi!
Beh, vi aspetto al prossimo capitolo, e se ne avete voglia lasciatemi una recensione!
Alla prossima! xx

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


4.


 
Nella sala principale del castello degli Heroes, Sarèl si era ritrovato ad assistere ad una scena interessante. Una degli eroi del loro passato, Tesha, era appena arrivata e sembrava veramente infuriata.
Appena Red la vide le si avvicinò. Non la vedeva da moltissimo tempo e voleva anche parlarle di una cosa importante.
"Tesha, temevo che non ti presentassi" la salutò, accennando un sorriso.
Lei era tutt'altro che felice.
"è da tanto che non ci vediamo" gli disse, seria. "ma non sono qui per la tua festa. Mia figlia è scappata dal castello e sono sicura che si trova qui"
"infatti hai ragione, l'ho conosciuta poco fa.. dimmi la verità, chi è suo padre?" le chiese, andando subito al dunque.
Tesha si sorprese di sentirsi chiedere proprio quello, ma effettivamente sapeva che prima o poi Red glielo avrebbe chiesto, e proprio per questo motivo non avrebbe voluto presentarsi con Loreen alla festa.
"non sono cose che ti riguardano" gli rispose, seria. "piuttosto, adesso lei dov'è?"
La donna era molto arrabbiata, avrebbe voluto prendere subito con sé sua figlia e riportarla a casa.
"credo sia insieme a Kismet, ma non so dove siano andati. Ah, Kismet è il figlio di Lane"
Proprio in quel momento lui e Loreen tornarono nella sala. La ragazza si guardò subito intorno nella speranza di vedere qualche altro leader conosciuto a cui domandare qualcosa riguardo a suo padre, e invece vide che Tesha era lì. Si spaventò nel vederla così arrabbiata e rimase pietrificata.
La donna le andrò incontro senza esitazione.
"mamma.. che ci fai qui?" domandò lei, come se nulla fosse.
"questo dovrei chiedertelo io. Sono furiosa, mi hai disubbidito"
"l'ho fatto perché era chiaro che tu non volessi venire.. e non ne potevo più di vivere rinchiusa nella nostra città, me la so cavare da sola e come prova hai il fatto che sono ancora tutta intera"
"per ora sei tutta intera, ma vedrai quando saremo a casa cosa.." venne interrotta da Sarèl, che spinse leggermente la figlia di lato e le si parò davanti.
"è un onore incontrarvi, Tesha. Io sono Sarèl Skyfallen, ho protetto vostra figlia durante il viaggio per arrivare qui"
Tesha rilassò un attimo i nervi mentre cercava di ricordare dove aveva già sentito quel cognome.
Rabbrividì quando Sarél le baciò la mano, e poi si ricordò.
"Skyfallen.. non sarai mica il figlio di Enmity? non gli assomigli per niente" ritrasse la mano, disgustata.
Proprio in quel momento nella sala fece la sua entrata anche il re dei Devils, accompagnato solo da un paio di guardie del corpo. Era rimasto uguale ad un tempo: stessa capigliatura bionda, stessi occhi rossi curiosi. Ai tempi era il più giovane del gruppo, ed era quello invecchiato meno.
"Red! Tesha!" esclamò guardando prima l'uno e poi l'altra. "non ci vediamo da così tanto tempo! ho moltissime cose da raccontarvi, da dove comincio?" continuò, impaziente.
"non ora" tagliò corto la regina dei Builders. "senti, questo qui è davvero tuo figlio?" domandò, indicando il ragazzo biondo in piedi di fronte a lei, per niente turbato dal fatto che lei fosse disgustata.
"ah, Sarèl! ecco dov'eri finito" si limitò a dire Enmity, allegro.
"si, padre. Eravate occupato, quindi ho deciso di intraprendere il viaggio da solo. Anzi, in compagnia di Loreen" si spostò di lato e allungò una mano verso di lei, come se volesse che lei poggiasse la propria mano sulla sua.
La ragazza lo guardò male per un attimo, dopodiché rivolse lo sguardo al re dei Devils e gli si avvicinò di qualche passo.
"è un onore incontrarvi di persona. I racconti su di voi e sulla vostra fazione sono.. entusiasmanti" ridacchio, pensando a quanto doveva esser bello cavalcare un ghast. "sono Loreen, figlia di Tesha" disse poi, accorgendosi di non essersi presentata.
"Tesha?" Enmity spostò lo sguardo su di lei. "non sapevo che ti fossi sposata! io al mio matrimonio ti ho invitata, questa è un'ingiustizia"
"tranquillo, non mi sono sposata e non ci penso proprio a farlo. Piuttosto, tua moglie dov'è?"
"pff, proprio non lo so" continuò a sorridere, allegro, e spostò lo sguardo su Red.
"amico mio" gli disse il re degli Heroes, andandogli incontro. "è veramente da troppo tempo che non ci vediamo"
"eh già" concordò il biondo.
"scusate.." disse Loreen, attirando l'attenzione di entrambi. "io vorrei chiedere una cosa a tutti e due"
Tesha, tornata con le braccia incrociate, si fece più seria.
"sono venuta qui principalmente perché vorrei domandarvi se sapete qualcosa su chi era mio padre.. io non so niente di lui e mi chiedevo se non potreste parlarmene voi"
Tesha era nuovamente furente. Stava per interrompere la figlia e trascinarla a casa quando venne distratta da un nuovo arrivo.
E proprio in quel momento Kismet, che aveva visto quanto Tesha era arrabbiata, aveva approfittato dell'attimo di distrazione generale per prender per un polso e trascinar via Loreen, ad un lato della sala. I due erano stati seguiti da Sarél.
"ehi, ci segui?" gli chiese scontroso Kismet, che non ne poteva proprio più della sua presenza.
"certo, una principessa non dovrebbe mai restare sola con un membro del volgo" rispose, sicuro di sé.
"guarda che eravamo soli anche prima" ribatté il figlio di Lane, ancora più arrabbiato.
"già.. e questo non va bene" ripeté Sarél, stringendo gli occhi e scrutandolo attentamente.
Il ragazzo lasciò il polso di Loreen, arreso. Gli era parso che Sarèl fosse la sua guardia del corpo o si atteggiasse come tale.
L'attenzione di tutti era stata attirata dal nuovo arrivato, accompagnato dal suo corteo.
"Gauly" lo chiamò Red, felice di vederlo. I due si conoscevano poco, ma senza il suo contributo non avrebbero mai potuto vincere la Grande Guerra.
Anche Gauly era rimasto lo stesso. Aveva i capelli corti come ai tempi, mentre tutti gli uomini del suo corteo li avevano lunghi. Le tradizioni degli Shadows erano rimaste invariate. Tutti avevano la loro solita maschera, posizionata sulla testa per lasciare visibile il viso.
Enmity gli rivolse uno sguardo speranzoso e non aprì bocca, limitandosi a guardargli alle spalle per vedere chi aveva con lui.
"ehi, salve Gauly" gli disse Tesha, tornata calma.
"è bello rivederti. Te e tutti gli altri. Anche se ci conosciamo poco, ho apprezzato molto il vostro invito" rispose il re degli Shadows.
Si guardò intorno un attimo e si accorse che lì c'era anche Enmity.
"ehi, amico mio!" lo raggiunse e lo abbracciò.
"amico" si limitò a dire il biondo, che aveva perso il sorriso e la parlantina.
Gauly se ne accorse subito, sciolse l'abbraccio e lo guardò negli occhi, domandandosi cosa avesse.
"dov'è lei?" chiese al re degli Shadows.
Lui capì subito a chi si riferiva e abbassò lo sguardo.
"nessuno l'ha più rivista dal giorno in cui il nostro popolo ha deciso di trasferirsi nell'Overworld. Mi spiace."
Anche Enmity abbassò lo sguardo. Annuì, affranto.
Red e Tesha si scambiarono uno sguardo d'intesa. Anche loro avevano capito di chi stavano parlando.
Il re degli Heroes si schiarì la voce. "adesso che ci siamo tutti, la festa può cominciare"
Fece cenno a qualcuno di avvicinarsi. Si trattava di Bert, il cantastorie che aveva scritto delle loro gesta. L'uomo, vestito in modo stravagante e colorato, raggiunse il centro della sala e catturò subito l'attenzione di tutti.
"do il benvenuto a tutti coloro che si trovano qui oggi!" iniziò, sorridendo in modo allegro e coinvolgente. "sono qui per raccontarvi del glorioso passato dei nostri popoli, così che i valorosi possano ricordare e che i nuovi arrivati possano conoscere. Molti anni fa i nostri popoli si sono uniti insieme per combattere un nemico comune" le luci della sala si fecero basse. "si trattava di un uomo diabolico, potentissimo e che non poteva essere ferito. Ai suoi ordini c'era un grandissimo esercito, costituito dalla fazione degli Warriors. Spietati, gli Warriors distruggevano tutto ciò che stava sul loro cammino. Fortunatamente i nostri eroi, spinti dal buon senso e dal desiderio di un futuro migliore, si allearono tra loro formando un nuovo grande esercito, ben organizzato e compatto. Grazie al valore dei combattenti e alla determinazione di chi ha svolto il rituale, il nemico è stato definitivamente sconfitto" le luci tornarono normali. "da allora 18 lunghi anni sono passati. 18 anni di gioia e prosperità, in cui le fazioni hanno dato vita a 5 grandi regni, qui nell'Overworld. I Survivors si sono ribattezzati Heroes perché sono stati loro a dare inizio alla lotta contro gli Warriors. I Builders hanno reso nota la posizione della ricchissima Città di Cristallo. I Rebels sono emersi dalle profondità della giungla per costruire un grande regno sugli alti alberi del bioma. I Devils si sono stabiliti nel nostro mondo, dove sono diventati i migliori agricoltori della zona. Anche gli Shadows hanno creato un regno qui, dimostrando il loro valore come guerrieri e creatori di pozioni. Oggi siamo qui per celebrare la fine della guerra che ha portato a questa prosperità, e per riunire il legame che c'era un tempo tra i leader, e che si è spezzato. Sarebbe bello, in futuro, scrivere insieme una nuova pagina della storia"
Tutti i presenti gli applaudirono, ma non tutti erano felici.
"Sarèl, tuo padre sembra avere qualcosa che non va" gli sussurrò Loreen, preoccupata. Lo aveva visto triste sin dall'arrivo di Gauly.
"secondo alcune voci mio padre era innamorato di una ragazza del popolo degli Shadows. Ora capisco che è tutto vero.. ed è per questo che lui non dedica le sue attenzioni a mia madre. Mia madre è un membro dell'alta borghesia, eppure lui non se n'è mai interessato. Avrebbe preferito sposarsi con un membro del volgo dell'End.. bah. Dovrebbe essere grato che mio nonno gli abbia combinato il matrimonio all'età di 15 anni"
Loreen rimase a bocca aperta. Del matrimonio di Enmity, avvenuto così presto, non sapeva nulla.
"non dirmi che tu stai cercando moglie per questo?" domandò al ragazzo.
"sono le tradizioni del mio popolo ad imporlo, e io intendo rispettarle. Mi sarei dovuto sposare 3 anni fa, ma mio padre non ha voluto presentarmi nessuno.. perché lui è contro a questa tradizione" guardò malissimo suo padre, che non se ne accorse.
"non pensi che dovresti sposarti con qualcuno di cui sei innamorato?" gli domandò la ragazza.
"no, l'amore è secondario. Il matrimonio con qualcuno che occupa una posizione di prestigio è certamente una priorità assoluta"
Loreen decise di non aggiungere nulla, cercare di fargli cambiare idea sarebbe stato inutile.
Durante il racconto di Bert la preparazione del banchetto era stata ultimata e gli ospiti potevano finalmente mangiare tutti insieme. A Sarèl si illuminarono gli occhi alla vista della carne, che subito raggiunse.


E mentre tutti festeggiavano, qualcosa di oscuro stava accadendo.
Molto lontano da lì, la pianura dove era stata combattuta la Grande Battaglia era avvolta dal buio profondo della notte. Non vi si trovava nessun animale, soltanto una grande moltitudine di Enderman. Alcuni di loro erano fermi, altri si guardavano intorno o spostavano alcuni blocchi di terra.
Tra di loro si fece strada una figura vestita completamente di nero. I mob non batterono ciglio nel vedersela passare di fianco. Raggiunse imperterrita la piattaforma di pietra sopra la quale, 18 anni prima, era morto Fenix. Ci fece cadere sopra un fiore dai petali rossi.
"non ti conoscevo affatto.. ma ti devo ringraziare. La tua fine è stata la mia rinascita, e io non sarò certo così stupida da farmi uccidere" fece una breve risata e si calò una maschera bianca sul viso, che rilasciò qualche particella violacea.
Dopodiché la figura si alzò in volo e, sicura di sé, si diresse verso uno dei 5 grandi regni.




___spazio autrice
Prima di tutto voglio ringraziare chi ha letto fin qui.. grazie mille! spero che la storia vi stia piacendo.. io, ma credo anche voi, non vedo l'ora che si passi all'azione! e pare che finalmente qualcosa stia per accadere..
Fatemi sapere cosa ne pensate! spero che Sarél non vi sembri troppo fastidioso.. e ditemi anche se avete sospetti su chi potrebbe essere questa misteriosa figura :)
Sto correggendo e pubblicando questo capitolo alle 2 di notte, quindi gli errori sono leciti.. e se li trovate, magari, fatemelo presente xD
Comunque presto troverò un beta che mi correggerà la storia.. perché a volte riconosco di sbagliare ma non mi so correggere, eh già. Ho bisogno di qualcuno che sia come Cavendish, che ha letto e sistemato per bene la storia di Hilary.. chissà se qualcuno capirà a cosa mi sto riferendo xD
In ogni caso, la smetto di cianciare inutilmente! 
Alla prossima ^-^
baci xx

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


5


 
Mentre tutti si avvicinavano alla tavola imbandita Loreen raggiunse Enmity, che era rimasto in disparte.
"ehi.. va tutto bene?" gli domandò.
Lui si sorprese nel vederla lì.
"si. Non hai di che preoccuparti" le rivolse un sorriso gentile ma meno allegro del solito. "hai detto che volevi delle informazioni su tuo padre, non è così? non conosco molto bene Tesha, ma gli unici che le erano sempre vicini erano il suo vice e Red"
"il suo vice.. intendi Kroill. Ma lui non può essere mio padre.. non avrebbe nessun motivo per tenermelo nascosto. Red invece.. non so cosa dire, ma per quello che so mio padre è morto durante la guerra"
"non so di nessun altro con cui Tesha fosse in confidenza, mi dispiace. Ma con Red.. credo che fossero più che amici. Li vedevo sempre insieme, anche al mio matrimonio lo erano. Forse dovresti parlarne con lui"
"ti ringrazio" gli disse la ragazza.
Decise di andare a parlarci subito, ma vide che vicino a lui si trovava sua madre e i due stavano parlando.
"Red, ti ho detto che non sono affari tuoi. Non intendo dirti chi è il padre di Loreen" gli disse la donna, esasperata.
"invece io credo che siano affari miei. Non ti ho mai vista in buoni rapporti con nessuno durante la guerra, e neanche a soffrire per il lutto di quello che a quanto padre doveva essere il tuo compagno" ribatté lui.
"cosa vorresti insinuare" mise nuovamente le braccia conserte e si fece scura in volto.
Red la osservò per un attimo, serio, prima di parlare.
"non sono forse io suo padre?"
Tesha strinse i denti e prima di poter ribattere i due vennero raggiunti da Loreen. Aveva sentito tutto.
Intanto Kismet stava cercando sua madre. Non l'aveva vista per tutta la serata, ma sapeva che non si sarebbe persa quella festa per niente al mondo.
E infatti la donna era lì, ad un lato della sala, che parlava con Barry, Amy e Bart.
Si avvicinò ai quattro, che subito lo notarono e smisero di parlare.
"scusate il disturbo, posso rubarvi mia madre un secondo?"
Lane sorrise, sorpresa, e lo seguì in un posto più appartato.
"cosa c'è, Kismet? gli chiese.
"la determinazione di Loreen mi ha fatto riflettere molto" iniziò. La donna non aveva ancora incontrato Loreen e non sapeva chi fosse, ma rimase ad ascoltare. "sta facendo domande per scoprire chi era suo padre e ho iniziato a pensare che anche io vorrei sapere chi era il mio"
Lane si fece triste. "ma ti ho già detto tutto su di lui.."
"io non credo. Ormai ho quasi 18 anni, vorrei sapere molto di più" continuò lui.
La donna era dispiaciuta che lui fosse così interessato a suo padre, ma decise che gli avrebbe detto tutto dato che ormai per lei era acqua passata.
"e va bene.. si chiamava Dilan ed era il leader della fazione dei Miners. Lui e Red non sono mai andati d'accordo" sorrise, ripensando ai vecchi tempi. "invece con me era tutt'altra storia. Ci volevamo molto bene.. ma lui ha tradito la mia fiducia. E quando finalmente l'ho perdonato, ha deciso di scomparire e lasciarmi sola per cercare delle ricchezze.. Credo che i minerali preziosi fossero il suo vero amore. Potrebbe essere morto adesso, quindi spero che non ti metterai in testa di cercarlo"
Kismet annuì e abbassò lo sguardo. Poi sorrise. "tranquilla, questo mi basta"
I due tornarono nella sala dove Loreen, incredula, stava fissando Red senza dire nulla.
Tesha non sapeva cosa dirle, voleva andarsene con lei subito ma sarebbe stato troppo sospetto.
"è tutto vero?" chiese poi la ragazza, prendendo coraggio.
Sua madre spostò lo sguardo altrove, non voleva ammetterlo. Red la osservò attentamente un attimo prima di parlare.
"si.. sono tuo padre. Mi dispiace non averti vista crescere, ma non ne avevo idea. Tesha, perché non mi hai detto nulla? è per questo che non mi hai voluto più vedere?"
"certo che è per questo. Non volevo che tu mi vedessi come una debole e per questo ho preferito tagliare i ponti" rispose, senza guardarlo negli occhi.
"che cosa? stai scherzando? non sei una debole perché io ti ho messa incinta quella sera!" ribatté Red, alterato.
"per me invece era segno di debolezza. Non mi dispiace affatto aver avuto Loreen, ma ai tempi non riuscivo neanche ad immaginare di dirtelo. Se potessi tornare indietro farei lo stesso" gli disse con un tono di voce calmo e lo sguardo basso.
"non so se riuscirò a perdonarti per questo" disse Red, serio. "non ho mai avuto l'occasione di dirti.. che ti amavo" continuò, triste.
Tesha sbarrò gli occhi e li puntò nei suoi, sorpresa. "beh, ora è troppo tardi!" esclamò poi, seria.
"si, lo è" ribatté lui, guardandola male.
Loreen aveva assistito allibita all'intera scena. Aveva finalmente scoperto chi era suo padre, ma sembrava che lui e sua madre si odiassero e non sapeva come comportarsi. Oltretutto entrambi si erano dimenticati che lei era lì.
Fece un passo indietro, sperando di poter sparire silenziosamente così da avere il tempo per pensare a cosa fare. Si voltò e vide Kismet e Sarèl, la stavano osservando.
"non avrete mica sentito tutto.. o sbaglio?"
I ragazzi annuirono all'unisono, impassibili.
Lei riprese a camminare passando in mezzo a loro mentre la continuavano ad osservare, non voleva aggiungere altro.
Kismet l'afferrò per un braccio, facendola voltare verso di lui.
"ma come, ora sai che lui è tuo padre e non gli dici nulla?"
"non mi posso intromettere, stanno litigando.." rispose, intimidita.
"era da tutta la vita che volevi conoscere tuo padre e ora che ce l'hai davanti non hai niente da chiedergli? non ci credo!" continuò Kismet.
"certo che non ho niente da dirgli, credevo che fosse morto!" la ragazza alzò la voce, infastidita. "ovviamente sono felice che sia vivo ma non sono psicologicamente pronta per affrontarlo"
"Loreen, sei figlia di due reali, è una cosa di cui andare fieri" si intromise Sarèl, che stava mangiando una bistecca.
"e non ti intromettere tu!" gli disse lei, arrabbiata. "non fai che lamentarti e sentirti superiore a tutto e a tutti, ma non è così. Questa è una faccenda privata, lasciami libera di gestirla da sola!"
Strattonò il braccio di Kismet e se ne andò, lasciando sia lui che il principe allibiti.


Loreen sentiva il bisogno di stare da sola e andò nel giardino che aveva visitato poco prima con Kismet. Si sedette su una panchina e sospirò, appoggiando i gomiti alle ginocchia.
Non si aspettava che i suoi genitori andassero d'amore e d'accordo, dopo 18 anni di lontananza, ma desiderava che almeno si sopportassero.
Le salirono i nervi a fior di pelle quando vide che i due ragazzi l'avevano seguita.
"Loreen, vai a parlare con Red. Sono sicuro che ti accoglierà a braccia aperte, è una bravissima persona. Se te lo dico io che in un certo senso sono suo nipote devi fidarti" disse Kismet, che aveva parlato per primo.
"mi duole dirlo, ma il plebeo ha ragione. Non devi arrabbiarti, o ti verranno le rughe, e per una principessa l'aspetto esteriore è tutto. Così sembrerai tua madre, e non è un complimento" aggiunse Sarél, con tono calmo, accennando un lieve sorriso sincero.
Lei in risposta gli tirò un potente schiaffo con la mano destra.
"ehi, mi hai fatto male! c'era veramente bisogno di farlo? e proprio sul viso!" il principe prese uno specchio da chissà dove e si esaminò la guancia dolorante, lamentandosi. "spero per te che non mi venga un livido! io l'ho detto per consolarti!"
"consolarmi? ma ragioni? come potrebbe consolarmi una cosa del genere?"
Kismet le prese i polsi nella speranza che si calmasse, dato che si stava agitando sempre di più.
"quello che Sarél voleva dire" le disse, continuando a tenerla ferma. "è che tutti e tre abbiamo una situazione particolare. Io non conosco mio padre, e probabilmente non lo incontrerò mai; lui ha un padre irresponsabile che non ama sua moglie; tu hai scoperto adesso che tuo padre è vivo e i tuoi genitori si odiano. Non è così grave, anzi forse è la cosa migliore tra le tre"
La ragazza si calmò gradualmente ascoltandolo, dopodiché sospirò.
"non so come fare ragazzi.. aiutatemi"
Si coprì il viso con le mani, ora che Kismet le aveva lasciato liberi i polsi.
"Loreen"
Lei sobbalzò, Red li aveva raggiunti e non se n'era accorta. Tolse subito le mani dagli occhi e lo guardò. L'uomo aveva un'espressione triste in volto.
"prima non abbiamo potuto parlare.. così ti ho seguita. Spero non ti dispiaccia" continuò. "potete lasciarci soli?" chiese, rivolgendosi ai ragazzi.
I due annuirono e si incamminarono verso la sala dove si stava tenendo la festa.
"sono molto felice di avere una figlia" le disse, sorridendole. "tu ti aspettavi un padre diverso?"
"sinceramente, credevo che mio padre fosse morto in battaglia.. ma è meglio così" sorrise lievemente, a sguardo basso.
"somigli molto a tua madre, sai? ma lei alla tua età era una vera dura, una guerriera dal cuore di pietra" le sorrise. "se vuoi possiamo combattere dei mob insieme, qualche volta"
"mi piacerebbe molto, ma temo che lei non mi lascerà libera tanto facilmente" ribatté, tristemente. "mi è stato insegnato a combattere, ma questa è la prima volta che esco dalla Città di Cristallo.. e non ero per niente pronta ad affrontare i pericoli di un viaggio. Sono sopravvissuta per puro caso, grazie all'intervento di Kismet. Credo che tornerò ad essere prigioniera di mia madre in men che non si dica" spiegò.
"ora hai anche un padre, lei non può più fare di testa sua. Voglio conoscerti meglio e insegnarti a combattere come si deve, è un mio dovere" le disse, serio.
"grazie, lo apprezzo tanto.."
"ehi, non c'è bisogno di essere così formali. E ora sorridi, non sei felice di potermi conoscere? e vieni ad abbracciare tuo padre!"
Lei obbedì, gli sorrise e poi lo abbracciò. Solo in quel momento si accorse che era tutto vero, aveva ritrovato suo padre.. e le vennero le lacrime agli occhi.


"Sarél, ma come ti è saltato in mente di dirle una cosa del genere?" gli domandò Kismet, quando furono tornati in sala. Sospirò. "non sai cos'è il tatto"
"non ho fatto niente di male, e di certo non c'é bisogno che me lo faccia presente un plebeo. A proposito di questo, dovresti rivolgerti a me con più rispetto"
"senti principino, credi veramente alle tue parole? dai sui nervi.. e sì che c'è bisogno che te lo dica io, perché tu non te ne accorgi!" ribatté Kismet.
"risparmia la voce, plebeo. Ti concedo di parlarmi in questo modo solo perché siamo ad una festa, ma la cosa non si ripeterà più. Questa è stata proprio una giornataccia. Prima quel truffatore di un mercante alla mia città, poi lo sfortunato incontro con te, e ora questo!" si lamentò, massaggiandosi il viso. "questo non è affatto il trattamento che dovrebbe essere riservato a un principe.. ma quando sarò re cambieranno molte cose!"
Kismet alzò gli occhi al cielo, esasperato. Parlare con lui sembrava inutile.
"guarda che lo schiaffo che hai ricevuto è la prova che tu sei stato offensivo" tentò di nuovo.
"ho capito, smetti di sottolinearlo. E stammi lontano, sono allergico alla povertà" gli disse e si allontanò, mentre il ragazzo restava fermo, allibito.


La festa si protrasse fino al mattino, dopodiché uno alla volta gli invitati tornarono da dove erano venuti. Red discusse con Tesha per far sì che sua figlia passasse la notte nella sua città, ma fu tutto inutile.
Il corteo di Gauly lo stava scortando alla città degli Shadow. Tutti quanti erano stanchi, dopo la notte intensa che avevano vissuto.
Appena varcarono le porte della città vennero raggiunti da una guardia che era molto agitata.
"questa notte gli uomini di guardia alla porta ovest sono stati attaccati da qualcuno e uccisi" disse a Gauly. "tuttavia nessuna porta è stata forzata. Le persone che li hanno uccisi si sono limitati a lasciare questo messaggio"
Consegnò al re una pergamena, su cui c'era scritto:
Gauly, re degli Shadows, cedimi il tuo trono o il tuo popolo verrà sterminato.
Il re arrotolò nuovamente la pergamena e la consegnò ad una delle sue guardie personali.
"è stato scritto col sangue" constatò la guardia.
"non è tutto. Questa notte sono stati avvistati moltissimi enderman lungo tutto il perimetro della città, e i cittadini giurano di aver visto una persona misteriosa aggirarsi per le strade con una delle nostre maschere sul viso. Aveva i capelli corti"
Gauly strinse i denti. "questo è un affronto. Qualcuno mi sta sfidando" si alzò in piedi e proseguì a grandi falcate verso il castello, seguito dalle guardie.
"mio signore, non si preoccupi, possiamo fronteggiare questo nemico" gli disse una guardia.
Gauly era sempre stato serio in qualsiasi occasione e lo era anche in quel momento. Anche se quel nemico misterioso sembrava essere in grado di controllare gli enderman, non gli faceva affatto paura.
"e lo credo bene. Qualche enderman non è mai stato un problema per noi che abbiamo vissuto da sempre nell'End. Se questo nemico non lo sa, allora sta andando incontro alla sua morte.





___spazio autrice
E rieccomi con questo nuovo capitolo! Grazie mille per averlo letto ^-^
Scusate il ritardo ad aggiornare, ma ho avuto molte cose a cui pensare, tra cui un esame di ammissione.. ma ora sono qui! (almeno finché non avrò il prossimo esame)
In questo capitolo vediamo che il padre di Loreen finalmente viene rivelato, molto bene! e vediamo anche che Sarél e Kismet non si sopportano molto, giustamente xD
Parlando dell'ultima parte.. chi sarà questo misterioso nemico? e di cosa è capace?
Immagino voi siate felici che i capitoli ambientati al banchetto degli Heroes siano finiti.. finalmente xD ora inizia veramente la storia! spero che continuerete a leggerla :)
Alla prossima!
xx

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


6.



Kismet si stava domandando quale sarebbe stata la sua prossima avventura stando seduto su un muretto in città. Era notte fonda e in giro non c'era nessuno. L'aria era fresca e la città era addormentata.
Gli piaceva godersi la tranquillità della sua città natale, ogni tanto.
Guardandosi intorno si ricordò che lì vicino, giusto qualche giorno prima, aveva acquistato una strana pozione da un mercante. Nei giorni successivi però la sua bancarella non c'era più stata, e ciò era strano. Che fosse un truffatore? aveva pagato molto cara quella pozione misteriosa.
Cercò nel suo inventario e la trovò, era ancora lì. Quell'ampolla contenente un liquido strano e quasi trasparente.. si chiamava Acqua Kamia, l'uomo aveva detto. Chissà quali ingredienti la componevano e quali benefici dava.
Anche se Kismet era curioso non poteva provarla subito, sarebbe stato uno spreco. Ma era certo che l'avrebbe utilizzata presto.
Si mise a passeggiare per le strade deserte godendosi quella pace a cui non era abituato. Di certo la preferiva alla calma che si percepisce in un dungeon nell'attimo prima che un ragno velenoso uscito da chissà dove ti piombi sulla testa. Erano state proprio le situazioni di quel tipo a farlo abituare a non stare mai completamente tranquillo. Dietro ogni momento di calma stava in agguato un momento di pericolo, secondo Kismet.
Ma infondo, lui era pronto a tutto. Che si trattasse di salvare qualcuno in difficoltà o difendersi, era sempre pronto ad impugnare la sua spada in diamante e buttarsi nella mischia.
Raggiunse il castello quando ormai era l'alba e si meravigliò di trovare Red sveglio, nel salone principale. E non era solo.
Un uomo era inchinato davanti a lui, stremato. Respirava affannosamente, tentando di riprendere fiato.
Kismet si tenne in disparte, preoccupato quanto incuriosito.
E poi il messaggero parlò: "la città degli Shadows è caduta"


Red e Kismet ascoltarono con attenzione il racconto del messaggero dei Rebels. Disse loro di aver passato la notte nei dintorni della città degli Shadows insieme ad un gruppo di esploratori, dato che si era verificata attività sospetta da parte dei mob in quella zona. Il suo gruppo, appostato su un albero, aveva assistito ad una scena agghiacciante: un immenso esercito di enderman aveva attaccato la città di Overend, dove vivevano gli Shadows.
"ci sono superstiti?" domandò il re.
"non che io sappia, ma solo ora una squadra di esploratori sta andando a controllare" rispose il messaggero, ancora sotto shock.
"non so come sia possibile una cosa del genere.. ma non possiamo rimanere indifferenti. Mando subito dei messaggeri nelle altre tre città, dobbiamo indire un consiglio straordinario dei leader e decidere come procedere. Intanto voglio rimanere aggiornato sulla situazione della città"
"certamente" disse il messaggero.
Dopo aver discusso ancora un attimo riguardo alla situazione, l'uomo si rimise in cammino verso la sua città, ancora preoccupato.
"è terribile" disse Red tra sé e sé.
"come mai questi mob hanno attaccato in massa la città? com'è possibile una cosa simile?" chiese Kismet, sconvolto.
Non aveva mai sentito parlare di un evento del genere.
"non ne ho idea" disse Red, pensieroso.
"pensi che anche le altre città verranno attaccate allo stesso modo?" continuò il ragazzo.
"questo non lo so, Kismet. Ma credo che quei mob non abbiamo agito da soli"


Quello stesso pomeriggio si tenne il consiglio straordinario, a cui parteciparono esponenti delle quattro rimanenti fazioni.
Si ritrovarono nella pianura dove era stata combattuta la Grande Battaglia.
Erano presenti Tesha, Loreen e Kroil in rappresentanza dei Builders; per i Rebels Bart e Kia; Enmity e Sarél in rappresentanza dei Devils; Per gli Heroes erano presenti Amy, Barry, Lane e Kismet, oltre a Red e Nate.
Il leader prese un respiro profondo e raggiunse lo spiazzo in pietra dove avevano sconfitto Fenix.
"nulla è cambiato da allora. Si respira aria di morte" si disse, a bassa voce.
Guardandosi intorno ricordò come si era svolta la battaglia. Era come se si stesse svolgendo, nuovamente, davanti ai suoi occhi.
Poi notò che una cosa era cambiata. Al centro dello spiazzo c'era un fiore scarlatto, rinsecchito. Lo schiacciò con forza frantumandone i petali in una polverina rossastra.
"come avete già saputo, la scorsa notte Overend è stata attaccata da un esercito di enderman. Lo stesso destino può essere riservato anche alle nostre città. Siamo in guerra, dobbiamo agire" iniziò.
"ma sono solo dei mob" intervenne Kia. "e non mi sembra una cosa che ci riguarda"
"è vero che la cosa non ci ha toccati e quindi non ci riguarda, e che è stato solamente un attacco di mob.. ma erano tantissimi. Così tanti mob che sono riusciti a distruggere le mura e gli edifici della città. Attualmente non si conosce il numero dei superstiti, e anche Gauly è tra i dispersi. Ma ci sono stati molti morti, e i loro corpi sono abbandonati lungo le strade della città. Non possiamo permettere che una cosa del genere si ripeta" continuò Red.
"come è possibile una cosa simile? così tanti mob.. e proprio gli enderman, che non attaccano se non ne hanno motivo.." chiese Kroil, pensieroso.
"anche per parlare di questo ho ritenuto importante convocarvi. Credo che quei mob siano stati guidati da qualcuno, e posso immaginare solo una persona che abbia il potere di fare una cosa simile.. e quella persona è morta 18 anni fa, proprio qui"
"non è possibile!" ribatté Bart, sorpreso. "è morto, l'hai appena detto.. non può essere resuscitato"
"forse invece lo ha fatto. Dopotutto è scomparso nel nulla sotto i nostri occhi" intervenne Lane.
"noi non conosciamo a fondo quali fossero i suoi poteri e quindi non possiamo essere certi di nulla.. forse è qualcuno che ha dei poteri simili ai suoi" ipotizzò Red, abbassando lo sguardo e riflettendo.
"se è così" disse Tesha. "non so proprio cosa possiamo fare. Se si tratta di qualcuno di immortale come lo era lui, vi ricordo che non abbiamo più né la Pietra Rossa né la Pietra Nera. Si sono fuse durante il rituale e sono scomparse insieme al suo corpo"
"è vero" intervenne Enmity, alzandosi in piedi. "ma forse non tutto è perduto. Forse siamo arrivati a conclusioni affrettate ed è stato solo un comportamento anomalo dei mob, di cui comunque dovremmo trovare la causa.. o forse è veramente una creatura dotata di grandi poteri. Ma non è detto che non ci sia modo per sconfiggerla, potremmo trovare qualcosa a riguardo nei libri antichi"
"già,  proprio come è stato per quella volta" concordò Tesha.
"aspettate" disse Nate, richiamando l'attenzione di tutti. "Red, se siamo veramente tornati in guerra, sai che combatterò al tuo fianco fino alla fine. Però non credo che sia così.. Anche ai tempi non sapevamo nulla del nostro nemico, ma aveva una fazione intera che seguiva i suoi ordini ed era testimonianza della sua esistenza, e i Builders erano loro alleati. Adesso non sappiamo niente di niente, se non che dei mob hanno attaccato una città. Credo che dobbiamo mandare degli esploratori a controllare come stanno veramente le cose all'interno delle mura, e soltanto allora sapremo con chi abbiamo veramente a che fare" propose.
"hai ragione, ma questa potrebbe essere una missione suicida" gli rispose Red.
Nate rifletté un attimo prima di parlare di nuovo.
"lo so, è per questo che mi offro io stesso come guida del gruppo"
"Nate, non sei un esploratore" intervenne Barry.
"è vero, ma questo non è importante. Basterà tornare indietro vivi e raccontare ciò che abbiamo visto. Se ci sarà da combattere, sono in grado di difendermi"
Barry annuì, aveva capito. "se è così, voglio unirmi al gruppo"
"anche io" disse Kia, avvicinandosi ai due.
"sono dei vostri" disse Red.
"no Red, non te lo permetto" lo interruppe Nate. "se questa è davvero una missione suicida, gli Heroes perderanno la loro guida"
Il re abbassò lo sguardo, frustrato. Non poteva fare nulla per aiutare.
"chiunque voglia unirsi al nostro gruppo me lo faccia sapere, sarà ben accetto" continuò Nate, il vice di Red ai tempi della guerra. "partiremo domani mattina, sarà meglio evitare di trovarci in giro durante la notte"


Kismet sospirò rumorosamente, sdraiato sul suo letto nel castello. Dopo aver preso parte alla riunione dei leader si sentiva più agitato che mai.
Che il loro nemico di 18 anni prima fosse veramente risorto? il ragazzo non sapeva se una cosa del genere era possibile, ma secondo i libri custoditi nel loro castello quella creatura era dotata di poteri sovrumani. Oltretutto era immortale, e nessuno sapeva come avesse ottenuto un potere del genere.. e se ci fosse la possibilità che potesse tornare in vita.
La notte era calata in fretta, quel giorno, e il ragazzo non se la sentiva di trascorrerla per le strade. In un momento del genere, se era vero che erano in guerra, dovevano essere più pericolose che mai.
E si respirava la solita calma, cosa che lo faceva agitare ancora di più.
Malgrado tutto riuscì a mantenere i nervi saldi, anche se non chiuse occhio tutta notte.
All'alba, con profonde occhiaie sotto gli occhi, si affrettò a scendere nella sala principale del castello. Come immaginava Red era già sveglio, e così anche Barry e Nate. Il re degli Heroes stava facendo loro le dovute raccomandazioni, o forse li stava salutando per l'ultima volta.. da lontano Kismet non riusciva a sentire le loro parole e poteva soltanto immaginare cosa si stessero dicendo.
Li raggiunse cercando di mostrarsi poco assonnato, anche se le occhiaie parlavano chiaro.
"Red, Nate, Barry.. buongiorno. State per partire?" chiese loro.
"si" rispose Nate.
L'uomo sembrava sicuro di sé ed era ben equipaggiato. Indossava un'armatura in diamante e aveva con sé la sua spada, in diamante anch'essa.
"sono qui per unirmi a voi" dichiarò lui, dopo aver sospirato. "ci ho pensato a lungo, spero non mi fermerete"
"Kismet, come puoi pensare che io ti permetta di andare?" intervenne Red. "sei ancora giovane e inesperto, oltretutto potresti andare incontro a morte certa. E Lane mi ucciderebbe se sapesse che te l'ho permesso"
"lo so, zio, ma io ho già deciso. Non sono inesperto quanto credi, ho viaggiato molto. Ho affrontato i dungeon più profondi e i mob più forti, ho salvato persone in difficoltà e ho esplorato regni lontani"
"ma Kismet, questa è una missione di esplorazione. Se tutto va bene non dovremo neanche impugnare le nostre spade" gli disse Nate.
"non mi importa, voglio venire con voi. E che lo vogliate o no, io lo farò" rispose, determinato.
"sei molto coraggioso, ragazzo" gli disse Barry. "ci farà bene avere uno come lui nel gruppo"
"Barry, ma sei impazzito?" esclamò Red.
"non preoccuparti, se saremo veramente nei guai lo rimanderemo indietro" continuò l'amico, stranamente sicuro di sé, sfoggiando un sorriso.
Il re degli Heroes sospirò.
"se è così.. fate attenzione e tornate presto. Lane mi ucciderà veramente.."
Proprio in quel momento le porte del castello si aprirono e alcuni uomini entrarono. Erano gli altri volontari per la missione. Tra di loro c'erano Kia e alcuni cacciatori dei Rebels, dei Builders c'era invece soltanto Kroil mentre dei Devils tre uomini che i presenti non conoscevano, ma che dall'abbigliamento dovevano essere guardie personali di Enmity.
Kismet sorrise, sicuro di sé. Stava per intraprendere una nuova, importante, avventura, ed era fiducioso. Sarebbe sicuramente tornato a casa tutto intero.


Nella Città di Cristallo in pochi erano già svegli a quell'ora del mattino.
Loreen aveva passato la notte nella grande biblioteca del castello per cercare qualsiasi informazione utile. Cercava informazioni riguardo a un essere capace di controllare le azioni dei mob, ma in tutta la notte non aveva trovato nulla. Stava per arrendersi quando trovò un grande libro logoro che sembrava essere molto vecchio. Era caduto dietro a uno scaffale e per questo era stato difficile sia vederlo che recuperarlo, anche perché la ragazza era stanca morta per via della notte passata in bianco.
In quel momento stava sfogliando il libro senza capire a pieno ciò di cui parlasse, ma sembrava trattare della storia di un regno esistito centinaia di anni prima. Sfogliò senza sosta quelle pagine ingiallite e si fermò soltanto quando vide un'illustrazione. Era una mappa, e dai biomi rappresentati capì che si trattava proprio di una mappa della loro zona. Un castello sorgeva lì vicino, moltissimi anni prima.
Voltò la pagina e la sua attenzione venne catturata da alcune righe in cui era scritto di una creatura che non poteva essere uccisa. Capì che aveva trovato quello che stava cercando.
Purtroppo però non trovò altre informazioni utili, se non quella che la creatura era stata prigioniera in quell'antico castello. Decise che doveva recarsi lì al più presto per cercare degli indizi su come sconfiggere una creatura simile.




___spazio autrice
Ma salve, lettori minecraftiani! sono tornata, e neanche dopo troppo tempo xD
Intanto, grazie mille per aver letto fin qui! già questo mi rende molto felice :)
Le poche visualizzazioni che sta raggiungendo questa storia mi ricordano dei temi in cui stavo pubblicando Darkaria, la mia prima storia su Minecraft, ed era già buona se raggiungevo le 2 visualizzazioni.. aah, che nostalgia! certo, la cosa non è affatto gioiosa, ma continuerò comunque a pubblicare capitoli di questa storia perché ormai devo scrivere soltanto i capitoli finali, e perché mi va di fare così :)
Questo capitolo ha come protagonista Kismet, neanche a volerlo.. per tutto il tempo, o quasi, il punto di vista è il suo.. giuro che non ho fatto apposta xD
Secondo voi cosa scopriranno durante la spedizione? e Loreen, sta seguendo una pista giusta?
Comunque, direi che è tempo di alcuni chiarimenti.. perché non chiamo mai le varie città per nome, ma ognuna di esse ha un nome, giustamente!
Overend - Città degli Shadows (Overword + End, il nome viene da qui.. beh, a me piace!)
Reblion - Città dei Rebels (grazie mille alla mia amica che mi ha aiutato a trovarle un nome ^-^)
Heroica - Città degli Heroes
Netheria - Città dei Devils
Città di Cristallo - Città dei Builders (ma questa la conoscevate già)
Spero che i nomi che ho scelto vi piacciano e che continuerete a seguire la storia, perché la vera avventura ha inizio adesso!
Alla prossima! 
xx

 

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