Ne sei degno, Wilde?

di Freez shad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo a Bunny Burrow ***
Capitolo 2: *** Fiducia ***
Capitolo 3: *** Vittoria o fallimento? ***
Capitolo 4: *** Primo giorno - parte uno ***
Capitolo 5: *** Primo giorno - parte due ***
Capitolo 6: *** Al mercato ***
Capitolo 7: *** Astuzia da.....coniglio ***
Capitolo 8: *** Litigi e punizioni ***
Capitolo 9: *** Tre di cuori ***
Capitolo 10: *** Problema di...piccoli (parte - uno) ***
Capitolo 11: *** Problema di.... piccoli (parte due) ***
Capitolo 12: *** Maturità ***
Capitolo 13: *** Ricerca (parte uno) ***
Capitolo 14: *** Ricerca (parte due) ***
Capitolo 15: *** Divertente rientro ***
Capitolo 16: *** Smascherato ***
Capitolo 17: *** Wilde è tornato ***



Capitolo 1
*** Arrivo a Bunny Burrow ***


All'inizio, quando durante il concerto serale di Gazzelle Judy lo aveva informato della volontà dei suoi genitori di conoscerlo, Nick accolse la notizia con sentito, ma nascosto, stupore e soddisfazione; finalmente quella logorante attesa era finita; finalmente si sarebbe potuto presentare ai signori Hopps per ciò che era; finalmente la loro relazione non sarebbe piu stata tanto clandestina e subdola, come questa appariva ai suoi occhi.
È vero, ne erano a conoscenza già in diversi come il capitano, o il grosso e adiposo Clawhauser o addirittura lo stesso mr.Big, ma non i suoi genitori; dovevano assolutamente venirne al corrente dato che un giorno,quando sarebbe arrivato il momento, avrebbe dovuto affrontare proprio loro per poter chiedere la mano della figlia. 
Aveva già avuto modo di rimpiangere la mancata opportunità di andare con lei quando, giusto una settimana prima, Judy fece ritorno a Bunny Burrow per qualche giorno, lasciandolo "furbamente" sfidare sfacciatamente Bogo e il centralinista; nonostante in quella occasione era stata Judy ad insistere affinché lui non venisse questo diniego, invece di scoraggiarlo, non fece altro che accrescere la sua determinazione d'incontrarli.

Ma adesso, a distanza di tempo e di fronte a quel treno che lo avrebbe portato nella terra dei roditori dalle lunghe orecchie, questa sua tanto auto acclamata determinazione iniziò a vacillare,
<< Carotina, comincio ad avere dei ripensamenti sulla "tua" idea >> disse mettendosi in posa teatrale, portandosi una mano al cuore << E se poi vedendomi volessero spezzarmi il cuore, e non solo in senso figurato, allontanandomi così da te >>,
<< Oh, Nick! A parte il fatto che sei staro tu ad insistere tanto per volerli conoscere e poi non sono dei tipi così...."rustici" da arrivare a tanto, almeno credo >> concluse, leggermente dubbiosa sella sua affermazione,
<< Sai, ti devo proprio ringraziare. Quel tuo "almeno credo" è molto confortante, adesso sì che potrò affrontare il viaggio più serenamente >>.
Dopo quella frase, per quanto ironica fosse, un'improvviso silenzio calò su di loro; un silenzio tanto fitto, nonostante il vociare della folla che li circondava e sorpassava, quanto espressivo dove gli unici veri oratori erano gli intensi sguardi che entrambi si lanciarono.
Alla fine Judy, abbassando la testa e le orecchie a dimostrazione del suo rammarico, ruppe quella opprimente bolla di mutismo con voce dolce, ma al contempo dispiaciuta, avendo intuito il comprensibile timore della volpe,
<< Ascolta, se non ti senti ancora pronto, lo capisco e possiamo rimandare l'incontro ad un altro giorno. Lo so che non è facile e non voglio costringerti a fare qualcosa che non vuoi, soprattutto se è una cosa tanto delicata e importante come questa. Non fa niente, davvero >>.


'Prima o poi riuscirò capire come diavolo fai a farmi sentire in colpa con quella tua vocina, piccola e tenera carotina. È un potere troppo grande per te..... e pericoloso per me. Non posso rischiare di perderti'


Pensò Nick, prima di parlare,
<< Se non ricordo male, più di una volta mi hai costretto a fare qualcosa che non volevo. La prima volta quando mi "convinsi" a collaborare al caso Bellwether e poi una settimana fa quando , di tua iniziativa, hai deciso d farmi passare diversi giorni con quei due mammiferi dalle infinite X di taglia >> fece fintamente severo guardandola, per poi concludere con sguardo dolce << Ma, per entrambi i casi, non posso fare altro che ringraziarti per la tua cocciuta insistenza >> parole che non poterono far altro che commuovere la piccola coniglietta, "costringendola" a scaraventarsi su di lui a braccia aperte, riflettendo su quelle parole


'Come ci riesci, Nick? Come fai ogni volta a guardarmi col quel tuo furbo e amorevole sguardo, accompagnato da parole così...giuste da riuscire sempre a tirare fuori le mie emozioni in un modo così unico.
Il tuo è un dono troppo bello per farmelo sfuggire'.


<< Ehm, so di risultare leggermente arido rompendo questo momento idilliaco, >> fece Nick, adempiendo perfettamente alle sue parole << ma penso che il treno stia per partire. Se non vogliamo sprecare l'unico giorno libero concesso da Bogo abbracciandoci come se non ci fosse un domani, sarà meglio per noi salire, non credi? >> fece la volpe con un tocco d'ironia,
<< Allora hai deciso di venire, sei sicuro? Non vuoi ripensarci? >>,
<< E perdere l'occasione di conoscere i realizzatori di cotanta meraviglia? Giammai >> concluse, caricando le valige sul treno e la propria partner a mo di sacco sulla spalla, entrando sul mezzo,
<< No, ehi mettimi subito giù. Non mi pare affatto appropriato, ci pensi a cosa avrebbero detto i miei se ci avessero visto adesso? >> disse arrossendo imbarazzata, cercando di liberarsi da quella presa a lei scomoda,
<< Si, che sono un ottimo sostegno e non solo emotivo? >>,
<< Credo proprio che dovrò istruirti, se vorrai fargli una bella impressione >>.





Così, per tutto il viaggio d'andata, Judy cercò d'insegnare al suo volpesco compagno quale comportamento era tenuto ad avere di fronte a loro,
<< Dunque, ricapitolando:
Anche se siamo dei tipi emotivi ed espansivi, tutto ciò che comporta un contatto fisico deve riguardare solo quelli della nostra stessa specie.... >>,
<< ....quindi, a meno che non lo faccia tu, io non posso in alcun modo toccarti, giusto? >>,
<< Esatto, perciò niente effusioni di alcun tipo ne prese particolari come quelle di prima, altrimenti potrebbe sembrargli che vuoi farmi qualcosa di.....diciamo poco chiaro o pulito >>,
<< Va bene, anche se credo che la prima parte non riguardi me >> fece la volpe, guardandola sorridendo con ironia ,
<< Molto divertente! Andiamo avanti,  mi raccomando non devi assolutamente usare l'espressione "tenero" su altri conigli. E questa volta dico sul serio, non farlo >>,
<< Ciò vuol dire che non sei mai seria quando mi rimproveri di non usarlo su di te? Quante nuove rivelazioni >>,
<< Bhe, veramente......non cambiare discorso, rimani concentrato. Cerca di trattenere il piu possibile il tuo sarcasmo, dato che ai conigli non piace essere presi in giro >>,
<< Me lo ricordo! Spero solo che, se dovessi offenderli, non mi trascinino a risolvere qualche caso di carote scomparse o a partecipare a qualche vecchia faida famigliare >>
<< Nessuno da noi ruba carote ad altri e nessuno partecipa ad alcuna faida, per natura noi conigli siamo tipi pacifici e non badiamo a certe cose >>,
<< A meno che non abbiate in mano una penna registratore a forma di carota e un buon motivo per accanirvi su qualche sventurata volpe di passaggio >> fece, irrimediabilmente sarcastico fino in fondo,
<< La vuoi smettere con tutte queste battutine, cosa ti ho appena detto sul sarcasmo? Passando oltre, non devi assolutamente e per nessun motivo arrabbiarti. Ricorda che sei una volpe e laggiù sono quasi tutti conigli, tra l'altro con una mentalità un po... all'antica, quindi rischieresti di spaventarli. Ma sono certa che saprai autocontrollarti, vero? >> chiese retorica Judy,
<< Appunto, invece spiegami meglio cosa sono queste vostre prove riguardo all'essere......degni. Di cosa o di chi dovrei essere degno? >>,
<< Mi dispiace ma di questo non posso dirti più di quel che già ti ho detto. Non me ne sono mai interessata molto, considerandola come una vecchia tradizione assolutamente illogica e alquanto inutile. E comunque, se anche lo avessi fatto, sono informazioni che riguardano solo i maschi che si presentano come possibili pretendenti alla mano della figlia. L'unica cosa che so è che le prove dovrebbero essere tre e servono per aiutare i genitori a valutare quanto il maschio in questione meriti di stare con lei, ma niente di più >> fece, dispiaciuta di quel disagio a cui sapeva di sottoporlo,
<< Non preoccuparti carotina >> fece Nick, cercando di rincuorarla, << ricordati che sono sempre Nicholas Piberius Wilde e niente è troppo difficile per me, soprattutto dopo aver affrontato i terribili "hobby" di Clawhauser e Bigo. Figurati tre piccole e......"tenere" prove. >>.
Per quanto si sforzasse, non riusciva ad essere serio al cento per cento, almeno non con lei; però sapeva che soltanto con quel suo modo, così sfacciato e ironico, poteva ridestare la giovane coniglietta rendendola di nuovo più allegra e combattiva,
<< Nick! Vuoi farmi arrabbiare apposta, vero? >> appunto.





<< Bunny Burrow, popolazione....un infinità e in continua crescita >> disse Nick, leggendo e modificando in parte il cartello che li informava dell'arrivo a destinazione << Un giorno o l'altro ci invaderete tutti e diverremo vostri schiavi. Ti prego, se questo dovesse succedere, non farmi stare in compagnia di Clawhauser. Preferirei di gran lunga ingurgitare passati di carota fino allo sfinimento >>,
<< Smettila di scherzare, Nick! Sei pronto, invece? Ormai siamo arrivati >> fece lei, preoccupata per quello che li stava attendendo alla fine del loro viaggio,
<< Certo, puoi stare tranquilla! >> rispose sicuro di sé, accarezzandogli dolcemente la testa << In fondo, ci sarai tu con me, giusto? >>,
<< Giusto! >> rispose abbracciandolo per un'ultima volta, prima che il treno giungesse in stazione.



Quando finalmente il treno si fermò e le porte si aprirono, una moltitudine di conigli gridarono a squarciagola il nome della coniglietta che, come spinta da una molla, si fondò su di loro incontrando un'infinità di baci e abbracci; per Judy, il ritorno a casa, era sempre una grande festa dove la maggior parte della famiglia, almeno quelli che la stazione poteva contenere, prendeva parte.
Alla fine, dopo gli euforici conigli e coniglie più giovani, Judy poté essere accolta dalle calde braccia di due conigli più adulti: i suoi genitori Stu e Bonnie Hopps.

Guardandoli, a Nick parve assurdo aver provato quell'irrazionale insicurezza che lo aveva colto al momento di partire; come potevano due creature tanto piccole e.....graziose spaventarlo.
Sicuramente, sarebbero stati assolutamente comprensivi e magari persino favorevoli alla loro relazione.


Concludendo quei calorosi saluti, i coniugi Hopps non poterono fare a mano di notare quella curiosa volpe che li stava a guardare con un'aria così interessata e in attesa di essere notata,
<< Judy, tu sai perché quella volpe ci sta guardando in quel modo? La conosci? >> chiese educatamente Bonnie, non nascondendo un leggero tremore per la risposta della figlia,
<< Papà, mamma, vi presento Nicholas Piberius Wilde. Il mio collega, amico e ragazzo >> rispose fieramente la coniglietta, prendendo l'iniziativa << Ma, se vi fa piacere, potete anche chiamarlo Nick >>
<< COSA? >> urlarono tutti i presenti scioccati, mentre la povera madre cadde svenuta tra le braccia di un sorpreso e crucciato Stu.


'Bhe, poteva anche andare peggio. Certo, carotina, che potevi essere un po più delicata', pensò fra sé Nick, prima di essere riportato alla realta dalle categoriche e stranamente severe parole del padre, manifestandosi diverso dall'originale impressione che si era fatto di lui,
<< Judy, dobbiamo parlare. E vorrei scambiare due chiacchiete anche con lei, signor Wilde >>.




N.d.A. Salve a tutti. Nonostante non ne fossi molto convinto, alla fine ho deciso di scrivere questo sequel.
Diversamente da come ho risposto a qualcuno, non so se questa long sarà più o meno lunga della precedente.
Al momento questo è il primo capitolo; non è molto lungo ma è servito, soprattutto a me, per introdurre Nick in questo nuovo e.....pericoloso mondo leporide.
Fatemi sapere se ha suscitato la vostra curiosità.

Arrisentirci.




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Capitolo 2
*** Fiducia ***




Chiunque conoscesse Nick, pur non essendo in molti a potersene vantare, sapeva bene come nascosto sotto quella spessa e ottimamente lavorata parete di irritante sarcasmo più o meno pungente, vi si poteva trovare un animo particolarmente sensibile verso tutto ciò che lo riguardasse; le azioni e le parole rivoltagli dal signor Hopps e famiglia, non poterono fare eccezioni, soprattutto per quanto riguardava l'ultima frase di Stu che niente aveva di rassicurante


'Di cosa vorrà parlarmi?........ Ma, soprattutto, che cosa vorrà farmi? Anche se sono conigli, non mi sorprenderei se in casa avessero qualche vecchio archibugio nascosto da qualche parte chissà dove, pronto per essere scaricato sulla prima volpe disponibile. In questo caso io'.


Non erano pensieri particolarmente sereni quelli che stavano assalendo la mente di Nick; ciò che successe dopo la sconcertante rivelazione della figlia, non poteva permettergliene altri.
Poco prima, quando Bonnie era riuscita lentamente a rinvenire, Stu aveva deciso di chiamare a sé Judy, allontanandola tempestivamente dall'eccessiva vicinanza con la volpe e facendola salire insieme al resto dei fratelli e sorelle sul camioncino di famiglia, per il rientro a casa; le parole di protesta della coniglietta, per incitare i famigliari a tranquillizzarsi e a smettere di essere tanto previdenti, non sembrò portare alcun risultato se non quello di sconcertare maggiormente la madre e a rendere più determinato il padre a distanziarsi, magari non solo momentaneamente, dalla volpe.


'Comunque un passaggio sul rimorchio potevano anche darmelo, invece di farmi spendere inutilmente dei soldi per un trabiccolo simile'


Il mezzo in questione era una scassata bicicletta, forse vecchia di qualche secolo, con cui stava inutilmente cercando di tenere il passo del camioncino che lentamente lo stava distanziando.
L'aveva dovuta noleggiare nel negozio di una vecchia pecorella, che lavorava presso la stazione, a cui non doveva esserle stato granché simpatico dato il risultato; inoltre, quel probabile primo prototipo di locomozione a pedali, risultava scarsamente oleata, oltre che molto arrugginita, data l'immensa fatica a cui sottoponeva le gambe ad ogni giro di ciclo. Se vi si aggiungeva il caldo sole estivo e i suoi potenti raggi a cui era esposto, allora il “lavoro” era completo,


'Spero solo che carotina riesca a convincerli a darmi una possibilità. Dopo tutto questo penso proprio di meritarmela'





Ma lo spirito che aleggiava sul piccolo camion era ben distante da quello sereno e ragionevole che Nick sperava; durante il tragitto i coniugi Hopps stavano cercando di persuadere Judy nel ritrattare la sua frase ritornando sui suoi passi, possibilmente lontani da quelli che la conducevano alla volpe, di modo che, al momento in cui Stu avrebbe parlato con lui, lo avrebbe accuratamente liquidato con poche parole, << Coraggio Judy, a noi puoi dirlo. Cosa ti ha fatto quella volpe? Ti ha minacciata, ipnotizzata o.......qualcosa altro? >>,
<< Piccola, siamo soltanto io e tua madre, non ti devi vergognare di nulla >>
<< Veramente non siamo solo noi, dato che proprio qui dietro ci sono almeno una trentina di fratelli e sorelle che dovrebbero farsi i fatti propri >> disse, rimettendo a loro posto con una semplice occhiata alcuni di questi che, come portavoce, stavano cercando di origliare incuriositi quella loro conversazione per poi ripetere tutto agli altri più indietro << E poi, qualsiasi cosa potrebbe avermi fatto per attaccarmi a lui, adesso sarebbe inutile e inefficace. Tanto più che lo avete lasciato a piedi alla stazione costringendolo a seguirci con una bici, poverino >> fece dispiaciuta la coniglietta, sporgendosi fuori dal finestrino, controllando l'immensa distanza creata tra lei e Nick
<< Come puoi tenere così tanto ad una volpe? E' una cosa innaturale e.....sbagliata >> fece indignato Stu,
<< Caro, non essere così esagerato però. Sono d'accordo anch'io che questa storia sia innaturale, ma trovo scorretto definirla addirittura sbagliata >> lo riprese la moglie, più sensibile a questi argomenti << Questo però non toglie che tuo padre abbia ragione, signorinella >>
<< Comunque, quando vi siete messi in affari con Gideon, non avete fatto tutte queste scenate. Eppure con lui avreste valide ragioni, più di chiunque altra volpe, per tenerlo lontano >> rispose decisa Judy, indicando la guancia dove l'ex bulletto l'aveva ferita
<< Il lavoro è il lavoro, la famiglia è la famiglia. Faccio affari volentieri con Gideon, anche perché sembra aver messo la testa a posto, ma non mi sognerei mai di concedergli la mano di una delle mie bambine >>,
<< Judy, tuo padre ha ragione! Noi vogliamo solo il meglio per te, come per tutti gli altri nostri figli, e se ti avvertiamo che questa.....relazione è tanto inusuale quanto impossibile, dacci ascolto, ti prego >>.


Non era una situazione facile da gestire; l'ultima cosa che Judy avrebbe voluto fare era il poter deludere o rattristare i propri genitori.
Sapeva di dovere tutto a loro se era riuscita a permettersi di entrare in accademia per l'addestramento come poliziotta, riuscendo infine a raggiungere quel successo che mai aveva pensato, o quanto meno sperato, di raggiungere; la loro amorevole presenza non era in discussione in quanto più volte glielo avevano saputo dimostrare, anche se a modo loro, ad esempio dandole sostegno al termine del suo primo giorno di lavoro nella grande città che era Zootropolis, oppure assicurandole l'appoggio necessario quando aveva deciso di fare ritorno, nonostante il suo successo lavorativo, perché conscia di aver fallito il suo proposito morale.
Ma questa era una situazione diversa, non si trattava di scelte lavorative o ripensamenti sul proprio scopo di vita; erano in gioco cose più elevate, più profonde,


<< Papà, mamma, capisco la vostra preoccupazione e so quanto teniate a me e alla mia salute. Io non posso che ringraziarvi per tutto quello che avete e non avete fatto. Non mi avete negato la possibilità d'inseguire i miei sogni, per quanto irrealizzabili, permettendomi di raggiungere la città nonostante fosse così lontana da voi >> dopo quelle iniziali parole, tanto sentite e profonde, Stu non poté che accostarsi al ciglio della strada, fermandosi, così da poter recepire appieno quello che Judy voleva dirgli << Mi avete sempre dato fiducia, più di quanta ne meritassi, senza avere nessuna garanzia e questo per qualsiasi figlio o figlia è la dimostrazione d'amore più grande che un genitore possa dare >>
<< Oh, piccola mia! Non devi.... >>,
<< Aspetta cara, Credo che la nostra....'Judy non deludi' debba dirci ancora qualcosa >> disse il padre, elargendo un amorevole sorriso in direzione della figlia,
<< Capisco quanto possa essere difficile per voi ma vi prego, rinnovatemi quella fiducia. So che all'apparenza può sembrare irresponsabile, e in parte lo è, ma vi posso assicurare che Nick è una brava persona che tiene a me quanto io tengo a voi. Nonostante temesse la vostra reazione, ha voluto lo stesso essere presente, anzi è lui quello che più volte ha insistito per venire a Bunny Burrow per conoscervi. Vi prego, dategli una possibilità >>.


I signori Hopps passarono qualche secondo a guardarsi tra loro, come se silenziosamente dialogassero col semplice sguardo; la decisione che avevano davanti era molto difficile da prendere.
In gioco non c'era solo la felicità della loro bambina, ma anche la sua salute.
Come aveva detto Judy, anche questa volta niente garantiva il successo, o anche un fallimento col minor danno possibile; una razza diversa non comportava solo un carattere diverso, ma anche una mente, dei comportamenti.....degli istinti diversi che, se non tenuti sotto controllo, potevano portare a serie conseguenze.
Avrebbero dovuto fidarsi, o rimanere sicuri nella loro previdenza?
Si sarebbero dovuti aprire a quella novità o restare chiusi nel loro radicalismo, rifiutando qualsiasi cambiamento, buono o cattivo che fosse?


<< Va bene! > sospirò Bonnie, rivelando la fatica per quella loro decisione << Concederemo a questa tua affezionata volpe una possibilità >>,
<< Davvero? Oh, grazie-grazie. Siete i migliori genitori che ad una coniglia come me potesse capitarle >>,
<< Aspetta! Frena l'entusiasmo Judy, se questo fantomatico “signor Wilde” vuole essere il tuo......boyfriend, come dite voi giovani, ci sono....>>,
<< Delle prove, lo so bene. E lo sa anche lui, gliene ho accennato sul treno. Quindi è a posto, no? >> domandò sicura di sé la coniglietta,
<< Bhe, in verità ci sarebbe un problemino, cara >> rispose imbarazzata la madre,
<< Sarebbe? Sono sicura che sapremo risolverlo >>,
<< Ne parleremo a casa, dopo che avrò scambiato due chiacchiere in privato con Wilde >>.
Improvvisamente una quarta voce,proveniente dal rimorchio, composta dai diversi coniglietti, elevarono la voce ricercando l'attenzione dei genitori per quello che per loro si trattava di un pericolo imminente,
<< Papà, papà! Presto riparti >> fece uno,
<< Il ragazzo di Judy sta recuperando terreno, ci ha quasi raggiunti >> fece eco un altro; senza attendere oltre, Stu rimise in moto e con una potente sgommata ripartì alla volta di casa, distanziando nuovamente l'affaticata volpe,
<< Ma papà, avevi detto.... >>,
<< No, un momento! Tua madre ha promesso che gli avremo dato una possibilità, ma io non ho mai detto che lo avrei fatto salire sul “mio” camion. Quindi è tutto regolare, vuol dire che lo aspetteremo a casa >>.
La cosa che apprezzava di suo padre era la sua sincerità e coerenza,; diversamente poteva dire invece della testardaggine, ma in fondo sapeva che, tutto sommato, quella era una caratteristica di famiglia.


A termine della lunga e faticosa pedalata, Nick riuscì finalmente a raggiungere casa Hopps; una classica casetta di campagna, estremamente più ampia e spaziosa di quelle a cui normalmente si poteva fare riferimento dato il considerevole numero dei figli della coppia, immersa completamente nei campi dove il signor Stu e famiglia erano soliti coltivare un numero impressionante di carote e altri vari ortaggi.
Le pareti, in legno come da secolare tradizione, erano colorate d'un semplice verde pistacchio facente un piacevole contrasto con il rosso del tetto e della grande tettoia che ricopriva interamente il portico e la verandina adiacente; insomma, una casa semplice ma ben costruita e di gradevole aspetto.


'Però! Campagnoli, ma con ottimo senso estetico'


Pensò la volpe, prima di accorgersi di trovarsi al centro di una moltitudine di piccoli conigli che lo avevano circondato, sempre a debita distanza, scrutandolo chi con sguardo sorpreso, chi accigliato e chi indifferente,
<< Salve piccoli.....ehm.....sapete dove posso trovare i vostri genitori? >> chiese speranzoso di ricevere da almeno uno, in quel mare di grigio e marrone, una risposta << Perché? Vuole forse farli del male? >> chiese una tremula vocina, probabilmente una femminuccia, in mezzo a loro,
<< Certo, infatti ho pedalato con quel catorcio fin qui proprio per questo. Ma prima ho intenzione di incominciare con voi >> rispose col suo solito sarcasmo, senza alcuna cattiveria nella voce; ma il risultato non fu però quello di una sperata risata, in modo da stemperare quel comprensiva diffidenza generale.
In pochi secondi, tra le grida generali, i coniglietti scapparono ognuno verso il proprio nascondiglio, impauriti dalla semplice e affatto maligna frase di Nick.


'Già, che stupido! Carotina me l'aveva detto di non essere sarcastico con loro. Certo però che sono così suscettibili e....creduloni'.


<< Ragazzi, cosa succede? Perché tutto questo chias....ah, è lei! >> fece severamente Stu, dopo essere uscito di casa allarmato dalle grida dei figli << Forza, entri che dobbiamo parlare! >>,
<< Subito signor Hopps! Mi permette solo di darmi una rinfrescata in modo da essere più presentabile? Sa il caldo e la pedalata mi hanno leggermente spossato >> chiese gentilmente la volpe, dopo aver fatto il suo ingresso in casa
<< Mmh...e sia! Vada pure al nostro bagno, al primo piano a destra. Dopodiché ritorni qui, chiaro? >> fece categorico Stu, mostrando con un leggero gesto della zampa il salotto, sulla destra, dove si sarebbe tenuta la conversazione e dove un notevole archibugio era posizionato in bella vista sopra il grande camino di mattoni,
<< Cristallino >>.


Non ci mise molto a ricomporsi in quanto la fretta di sbrigare il prima possibile quella scomoda e imbarazzante faccenda fu più forte della studiata cura dei dettagli sul proprio aspetto esteriore; ma prima di uscire, si era sentito in obbligo verso se stesso di cercare di riordinare le idee e darsi sostegno con una una breve discussione con lo specchio,


'Coraggio Wilde! E' Solo una semplice chiacchierata. Lo sai che, con la tua brillante loquacità e capacità di persuasione, potresti vendere ghiaccio agli orsi polari di Tundra Town. Figurati se non riesci a fare una una buona impressione a dei semplici e innocui conigli'
<< La fai facile tu! Sì, so di essere alquanto bravo con le parole, non lo nego, ma quello di là non è un semplice e innocuo coniglio. E' il padre di Judy e non hai visto l'arma che ha fieramente in esposizione? >>
'Non ci pensare! Forza, ci tieni a questa cosa, giusto? E' da tanto che aspetti questo momento e vuoi ritirarti solo per un po di paura?'
<< Non è solo questo. Non voglio essere allontanato da carotina, non per una sciocca diffidenza antica di secoli, o millenni addirittura. Però hai ragione, è da troppo che aspetto, a questo punto vada come deve andare >>
'Esatto! Tu sii te stesso e già questo dovrebbe farti guadagnare parecchi punti, e poi nessuno può aver visto una volpe tanto affascinante e intelligente come te. Ma soprattutto ricorda le raccomandazioni di Judy, sei pronto?'
<< Sì, ora più che mai. Grazie, mi sei stato parecchio utile >>
'Ti pare, puoi sempre contare su di me. Però torna a trovarmi di tanto in tanto, anche solo una telefonatina mi basta!'
<< Ok, credo di stare impazzendo. Sarà meglio andare prima che mi diano....la caccia >>.


Uscito fuori dal bagno, Nick si riavviò seguendo lo stesso corridoio che lo aveva portato lì, raggiungendo il salotto dove Stu lo stava aspettando seduto su una delle due poltrone, accuratamente posizionate l'una di fronte all'altra e separate da un piccolo tavolino in legno smaltato, con aria molto severa e riflessiva; prima di entrarvi, poté scorgere all'interno di un'altra stanza, probabilmente la cucina, una preoccupata signora Hopps e Judy che, con un piccolo sorrisetto d'incoraggiamento, gli fece con la mano un lieve cenno di saluto come a garantirgli la propria presenza e vicinanza.


'Ok, ci siamo' pensò Nick, facendo il suo ingresso in quella.... “stanza delle interrogazioni”,
<< Bene.....Wilde, giusto? Si accomodi qui , davanti a me, E' ora di fare una chiacchierata io e lei >>


Chissà perché, ma il suo tono non aveva niente di rassicurante.








N.d.A. Ecco a voi il secondo capitolo.
Scusate il ritardo ma l'ho lavorato e riguardato diverse volte prima di pubblicarlo, tra l'altro ho dovuto anche apportare piccoli accorgimenti nel capitolo precedente, ma niente di ché.
Questo capitolo lo vorrei dedicare principalmente a DeniseCecilia ringraziandola per avermi ispirato, con la sua long, a descrivere in un modo diverso dal mio solito questo particolare passo per la storia.
E a tutti quelli che mi hanno seguito e recensito dal prequel (MadogV, Redferne, Shessomaru, Yume Misora)
Fatemi sapere come lo avete trovato.
Arrisentirci

 

 

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Capitolo 3
*** Vittoria o fallimento? ***


Nick si accomodò sulla piccola poltroncina indicatagli, di fronte a Stu, assumendo una posizione tanto composta e rigida, così diversa da quella sua solita rilassata e comoda, da far impressione persino a se stesso; era teso, non poteva negarlo e gli era difficile da nascondere.
Sapeva che l'esito di quella conversazione era da dividersi in due soli modi, ben distinti tra loro:
il primo, a seguito di un fallimento, scappando fuori di casa per evitare le molteplici schioppettate dell'archibugio esposto sulla mensola del camino;
il secondo, come vincitore, riuscendo ad ottenere quel tanto agognato permesso, insieme magari ad una benedizione da parte loro.
Ma già uscirne vivo sarebbe stato un grande risultato per lui.



'Come avevo detto prima? Sii te stesso e tutto andrà bene, sii te stesso e tutto andrà bene, sii te stesso.....ma mi converrà esserlo?'



<< Dunque signor Wilde, ho avuto modo di parlare poco fa con mia figlia. Sembra essere parecchio attaccata a lei, o sbaglio? >> chiese retorico Stu, riportando alla realtà la volpe, incominciando la sua indagine con fare velato ma serio,
<< Spero che la cosa non la turbi, signore >> 'Perfetto! Come prima risposta va più che bene. Rispettoso, rilassato',
<< Non le nascondo che la cosa mi ha sorpreso parecchio.....e non in modo positivo, ma questo lo avrà già capito da solo >> ,
<< Davvero? Non lo avevo.... >> 'No, zitto! Attenzione al sarcasmo, niente sarcasmo' << Cioè, non fa niente. Anzi, penso mi abbia fatto bene un po di moto >> si riprese immediatamente, con assoluta disinvoltura, massaggiandosi le zampe posteriori indolenzite,
<< Vede, quando Judy la scorsa settimana ci aveva rivelato di frequentarsi con qualcuno, io e mia moglie non potevamo che esserne lieti. Era da tempo che aspettavamo una cosa simile e può capire la nostra curiosità nel voler conoscere il ragazzo che era riuscito a far breccia nel suo cuore >> raccontò Stu rivelando una nota di felicità sul volto, come accenno del sentimento che aveva provato in quel momento, prima di ritornare serio << E quando alla stazione ci ha presentato lei......insomma potevo aspettarmi chiunque, ma in veste di coniglio, non certo in quelli di un altro animale. O di una volpe, addirittura >>.


Un'affermazione piuttosto dura, detta poi in un ambito particolare come quello; comunque Nick, ormai abituato a certe rimostranze, incassò il colpo senza rivelare niente se non l'indifferenza.
Solo un lieve sorriso, più per garbo che per volontà, gli comparve sul volto,
<< Bhe, vostra figlia si è rivelata un mare di sorprese, non è vero? >>,
<< Questo è certo, ma le assicuro che non era mia intenzione offenderla. Però.....è stato così inatteso e inusuale. Un coniglio e una volpe, dove si è mai sentita una cosa simile? >>,
<< Non posso che darle ragione >> lo compatì la volpe, pronta per “attaccare” << Ma immagino che un coniglio del suo calibro, forte di tante esperienze, abbia già avuto modo di provare e accettare le particolari scelte di sua figlia >>,
<< Se si riferisce al lavoro e alla sua attuale vita non posso che dirle di sì, anche se non è stato facile >>,
<< Immagino la sua preoccupazione! Una creaturina come Judy in una città grande come Zootropolis, a sua volta abitata da mammiferi tanto grandi che basterebbe una loro minima distrazione durante una passeggiata per schiacciarla,.... >> 'Occhio a quello che dici, Nick!' pensò la volpe, prendendo volontariamente una pausa per colpire a fondo il coniglio << .....ma lei l'ha lasciata andare comunque, è una cosa da ammirare >>,
<< Oh grazie, anche a nome di mia moglie visto che è stata una decisione condivisa e patita da entrambi! E' un grande complimento quello che ci fa, sopratutto perché giunge da una specie diversa come la sua >> disse Stu senza alcuna malizia nelle parole, sciogliendo quell'espressione accigliata che per tutto il tempo gli aveva segnato il volto,
<< Io sono solo sincero! >> 'Quasi' << Questo dovrebbe esserle di stimolo anche ad accettare una relazione così diversa come la nostra. In fondo si tratta di una cosa simile, se non uguale. Un nuovo modo di vivere la vita, non proprio tradizionalista >> provò fiduciosa la volpe,
<< Mi dispiace, ma non è la stessa cosa e la decisione non è così semplice >>,
<< Andiamo signor Hopps, consideri che adesso Judy non è più una bambina e quindi il suo compito potrebbe considerarsi pressoché finito >>.


Non era, né poteva essere, molto afferrato in materia di figura paterna; non avendone potuto assaporarne la presenza fisica e non avendola avuto come esempio, non risultava del tutto chiaro neanche a lui quanto quelle parole risuonassero così errate, pesanti, distorte; aveva appena relegato la figura di Stu, la figura del padre, in un contesto marginale, lontano dal mondo della figlia che lui per primo aveva contribuito a creare sin dal suo concepimento. Poté comprendere questo solo quando vide il volto del coniglio rabbuiarsi, in un modo ancora più marcato di prima, sentendo su di sé il suo sguardo così concentrato e attento da percepirne la forza; dopo un profondo respiro, Stu iniziò a parlare con cadenza lenta e profonda


<< Immagino che lei comprenda l'obbligo naturale che grava su un padre nel cercare di dare sempre il meglio alla propria figlia! >>,
<< Si, ma questo cosa... >>,
<< Come può intuire quanto possa risultare difficile, nonostante sia appagante, tale ricerca! >>,
<< Certo, anche questo mi.... >>,
<< E di come questa responsabilità si estenda, non solo durante l'infanzia della figlia, ma per tutta la vita! >> tre affermazioni, dette una con più vigore dell'altra << Io tengo a mia figlia, lo capisce? E in special modo al suo futuro e non permetterò a nessuno di farla soffrire! >>.
Per la prima volta Nick, sorpreso e in parte intimorito da quella trasformazione, si era sentito mettere a tacere; aveva di fronte forse l'unica persona che, per quanto gli potesse essere risultata improbabile, era riuscito a schiacciarlo sotto il peso delle sue parole.
C'era dello straordinario in tutto questo, tanto più che fino a quel momento aveva creduto di ottenere vantaggio da quella sua capacità.
Per quanto quel coniglio fosse più piccolo di lui, in quel frangente Nick si sentì sovrastato da quella sua figura così autorevole,

<< Adesso mi dica, da quanto vi frequentate? >> gli chiese tutta un tratto, piegandosi in avanti in modo da avvicinarsi a lui,
<< Bhe, da qualche mese, non so di preciso >>, << Passate molto tempo insieme? >>,
<< Praticamente tutto il giorno, tra lavoro e svago. Diciamo che condividiamo molto il tempo. >>,
<< Capisco! >> a quella parola Nick, senza un apparente motivo, senti sudare freddo << Questo comporta, oltre alla centrale, la condivisione dei pasti, dei luoghi e....dei letti? Non avrete mica......? >> chiese Stu, facendo un impercettibile movimento della mano verso l'arma sulla mensola del camino,
<< Cosa? No, assolutamente no. Lei ha la sua abitazione e io ho la mia e siamo assolutamente concordi al non fare niente fino al matrimonio. Certo, a volte ci invitiamo nei rispettivi appartamenti per mangiare o guardare film insieme e a volte facciamo tardi la notte, ma.... >> 'Idiota! Vuoi forse finire a fare il tappeto davanti a questo camino' << …...nient'altro >>,
<< E ha mai sentito quel tipo di desiderio stando in sua compagnia? >> 'Colpo basso. Se rispondo sì mi fucila, se invece no potrebbe intendere che non mi piaccia e allora che ci sto a fare qui?',
<< Scusi, può essere più chiaro? >>,
<< Mi riferisco ai suoi istinti >>,
<< Oh, quelli sono sempre sotto controllo, può starne certo >>,
<< Valuterò ma, conoscendo mia figlia, immagino sia uso tra voi scambiarvi qualche effusione d'affetto, vero? >>,
<< Diciamo che non mancano i momenti, comunque sempre contenuti >> rispose vago, onde evitare possibili pericoli d'ogni genere,
<< Se sono contenuti tocca sempre a me dirlo piuttosto, cosa ha in programma di fare con mia figlia in futuro? >>,
<< Intanto la vorrei conoscere meglio in tutte le sue sfaccettature e poi chissà, magari potremmo.... >>,
<< A me piacerebbe diventare nonno, lei me lo può assicurare? >> 'Alla faccia della franchezza, a questo punto basta che mi chieda quanti peli ha la mia coda',
<< Non saprei.....non è mai successo prima questo tipo di incrocio, perciò non posso......e poi mi sembra presto per parlare di certe cose >> fece Nick, fingendo imbarazzo, sviando così l'argomento,
<< Va bene, allora mi racconti cosa faceva prima di entrare in polizia? Quale era la sua professione? >>,
'Il truffatore e l'evasore fiscale' << Commerciante di prodotti commestibili refrigeranti anti-calura >>,
<< Molto bene >> fece compiaciuto il coniglio << Un lavoro impegnativo e a contatto con le persone come il nostro, ed era bravo? >>,
<< Diciamo ricercato, soprattutto da sua figlia >> in fondo era divertente, l'equilibrio sulle mezze verità, neanche troppo stressante e in più rendeva soddisfatto quel “possibile” suocero,
<< Parlando con Judy ho scoperto che lei non è al cento per cento affidabile e questo gioca a suo sfavore, per noi conigli l'affidabilità è uno dei perni fondamentali per costruire una famiglia >>,
<< Ma quello che intende è che a volte mi intrattengo troppo in varie conversazioni coi colleghi alla macchinetta del caffè oppure vado a rilento nel compilare alcune pratiche che, in confidenza, sono molto noiose >> si giustificò la volpe, cercando di riportare il coniglio nella sua direzione, peggiorando invece la sua già precaria posizione,
<< Peggio ancora, vuol dire che è pigro, nella nostra laboriosa famiglia non abbiamo posto per volpi nullafacenti. Questo è un motivo in più per preferire un qualsiasi altro coniglio a lei >>.


Non poteva crederci; con una semplice frase si era giocato.....semplicemente tutto. Troppe cose erano in ballo da permettere ad un coniglio, dalla mentalità tanto chiusa quanto antiquata, di frapporsi a quella nuova vita che stava faticosamente costruendo. Se voleva giocare duro, lo avrebbe fatto anche lui,


<< Ha perfettamente ragione >> improvvisò Nick, cogliendo alla sprovvista Stu che non si aspettava una reazione tanto pacata << Non posso assolutamente competere con un qualsiasi altro coniglio >>,
<< Mi fa piacere che lo abbia capito, così lei potrà.... >>,
<< Chi sono io poi, da potermi intromettere in una famiglia così radicata e attaccata alle sue convinzioni, tanto da ritenerle di un valore superiore ai sentimenti di una delle sue figlie? Nessuno, giusto? >>,
<< Un momento, io non ho mai detto.... >>,
<< Ma sì, ha ragione. Lei saprà sicuramente trovarle un buon partito che, anche se a Judy non piacerà, si mostrerà comunque all'altezza delle sue aspettative. Specialmente perché sarà un coniglio >>,
<< Ma, veramente.... >>, Stu si sentì in trappola, come accerchiato da parole con un ragionamento così azzeccato e al contempo sbagliato da essere riuscito a renderlo incapace di formulare una qualsiasi frase di senso compiuto, cosa di cui Nick approfittò subito per assestare il classico colpo di grazia,
<< Bene, non mi resta che alzarmi e ritornarmene a casa. Vorrei prima salutare la mia.....collega, se me lo permette. Certo, soffrirà parecchio quando la informerò della sua decisione, ma sono convinto che prima o poi capirà e ringrazierà lei di tutto questo >> concluse, congedandosi con un leggero cenno col capo, dirigendosi verso il corridoio.


Preso com'era dalla sua determinata contrarietà, Stu non aveva minimamente pensato a come la cosa avrebbe fatto sentire Judy. Aveva da poco detto che non avrebbe permesso a nessuno di farla soffrire, ma adesso sarebbe stato proprio lui a farle questo; con che occhi lo avrebbe guardato sua figlia dopo; dopo che le aveva assicurato di dare a quel...Wilde una possibilità; dopo essersi rivelato un ipocrita, con lei, con quella volpe, ma soprattutto con se stesso. Le decisioni di un padre non sono mai facili, specialmente se queste si scontrano con quelli che sono i propri interessi o convinzioni, ma devono avere tutte lo stesso obbiettivo,


<< Aspetti signor Wilde! >> lo chiamò fulmineo Stu, interrompendo l'allontanarsi della volpe,
<< Sì, vuole dirmi qualcos'altro? >> fece mellifluamente Nick,
<< Mi ha convinto. Se è per la felicità di mia figlia, allora le concederò una possibilità. Ma stia attento, al primo passo falso.... >> terminò la frase indicando l'archibugio poco sopra di lui << Ci siamo intesi? >>
<< Perfettamente >>.




Quando entrambi uscirono, trovarono quasi tutta la famiglia ad attenderli fuori dalla porta che separava il corridoio dal salotto; da parecchio tempo i due si erano “rintanati” dentro quella stanza, perciò era comprensibile quanto la preoccupazione degli altri famigliari fosse sempre più aumentata con l'avanzare dei minuti e quanto grande fu il loro sollievo nel rivedere il loro capofamiglia vivo e vegeto.
Ma al momento, risolta la questione della salute, c'era una domanda che voleva avere voce e risposta,
<< Allora, cosa hai deciso? >> chiesero tutti in coro, sorprendendo la volpe,
<< Bonnie, se hai già preparato per il pranzo, aggiungi un posto a tavola. Il signor Wilde si fermerà con noi a mangiare....e per qualche giorno >> si rivolse alla moglie che, delusa nelle sue aspettative, si incamminò verso la cucina insieme agli altri figli lasciando la figlia e il marito con Nick,
<< Vuoi dire che...ti ha convinto? >> chiese eccitata Judy, guardando meravigliata il padre,
<< Sì, mi ha convinto. Credo di incominciare a capire che tipo è, ma  ti assicuro che non avrà nessun trattamento di favore, puoi starne certa >> rispose alla figlia, però voltandosi e fissando il predatore,
<< Oh papà, sei meraviglioso >> concluse Judy abbracciandolo.


Lo sguardo che Stu aveva rivolto alla volpe, parve avere un ché di tremendo, di sadico; cosa gli stava sfuggendo? Perché quell'avvertimento? E infine...


<< Ehm, scusate se mi intrometto ma....ha detto qualche giorno? Cosa vorrebbe dire? >>,
<< Come Judy ha detto di averle raccontato, noi conigli sottoponiamo per tradizione a delle prove tutti coloro che mostrano interesse per una delle loro figlie >> 'Ecco cos'era. Devo ricordarmi di segnarmele certe cose',
<< E sono proprio necessarie? >> chiese speranzoso Nick, pur sapendo la risposta, cercando di evitare ulteriori fatiche << Sa, io dovrei ritornare al lavoro domani e non credo che il capitano Bogo sarà contento di...? >>,
<< Ma a quello ci penso io. Lo chiamo subito! >> lo interruppe Judy, non cogliendo il tentativo d'elusione del partner, allontanandosi per chiamare il capitano,
<< Aspetta, probabilmente starà lavorando. Non mi sembra il caso di disturbarlo >> ritentò, ma inutilmente, dato che la coniglietta stava già conversando col principale .


La telefonata non durò molto; per quel breve tempo la volpe aveva sperato sulla severa solerzia e intransigenza del proprio capo affinché divenisse come una barriera impenetrabile contro quella proposta, ma alla fine dovette tristemente constatare quanto tale speranza risultò essere vana osservando la coniglietta che, riavvicinandosi a loro, mostrava in volto uno sguardo soddisfatto,
<< Siamo fortunati, Nick! Il capitano ha detto che non ci sono problemi. La città sta passando un periodo di relativa calma, così ha deciso di concederci qualche giorno in più di permesso >>,
<< Oh, che gentile! >> disse sarcasticamente la volpe, a denti stretti << Immagino che tu gli abbia raccontato tutto, compresa la storia delle prove. E non ha detto nient'altro? >>,
<< Sì, mi ha detto di raccomandare a papà di farti sudare tutte le tue sciatte camice a fiori che hai nell'armadio >> disse rivolta verso suo padre, per poi sussurrare alla volpe << Mi ha anche detto che è per ripagarti della storia di un certo taccuino >> concluse la coniglietta, guardando di sottecchi il partner, mentre quest'ultimo la ricambiava con fare interdetto.
Anche lei ricordava ancora quella storia e non poté che essere divertita nell'osservare come le subdole trovate della volpe alla fine, senza cattiveria, gli si erano ritorte contro; le ricordava quella volta quando, per provocarla ed esaltare la propria furbizia, gli aveva rivelato la vendita illecita di ghiaccioli che faceva giornalmente e il guadagno che continuava ad incassare da quella sua attività senza denunciarne il reddito.
In un certo senso, anche se in parte le dispiaceva, provava anche lei quel senso di soddisfazione nel vederlo scendere ogni tanto da quel piedistallo su cui puntualmente saliva.
Improvvisamente, uno dei piccoli coniglietti della coppia gli chiamò per avvisarli del pasto pronto,
<< Bene, mi pare di aver capito che sia tutto a posto. Andiamo, parleremo dei dettagli a tavola >> concluse Stu, invitando i due a raggiungere la sala da pranzo dove tutta la famiglia li stava aspettando.


La stanza, esattamente come tutte le altre, era 'enorme e verniciata di un giallo acceso dove il lungo tavolo di legno, levigato e ben lavorato, spiccava su tutto il resto del mobilio; Nick si trovava proprio accanto a Stu, posto a capotavola, con Judy di fronte; l'aria che si respirava, oltre ad avere l'ottimo sapore del cibo che Bonnie aveva preparato, era tesa, densa, palpabile e la volpe non si meravigliò del leggero vuoto che gli si era creato accanto e dalle occhiate che gli altri conigli intimoriti lanciavano nella sua direzione,



'Che ti serva di lezione. La prossima volta evita di fare dello spirito con dei piccoli di coniglio, idiota!',



<< Dunque, cosa sa di preciso su queste nostre prove? >> chiese Stu, rompendo quell'assordante silenzio che mai si era sentito in quella stanza,
<< So solo che dovrebbero essere tre e che servono a lei per valutarmi in base a diversi fattori >>,
<< In verità non c'è un numero preciso, sta al padre deciderlo ma devono essere abbastanza da permettergli di valutare le sue doti >>,
<< Capito! E quali sarebbero queste prove? Cioè, sono prove di forza, d'intelligenza, di resistenza e cose così ? >>,
<< Questo non posso dirglielo in quanto sono decisioni che riguardano solo il genitore, in più è un modo per incitare il pretendente a dare il meglio di sé. Comunque lo capirà meglio domani infatti, non mi stupirei se Judy non glielo ha saputo spiegare bene, non è mai stata una ragazza attenta a queste usanze >> fece scrollando comicamente la testa,
<< Solo perché non le trovo poi tanto utili. Io conosco Nick già da diverso tempo e posso garantire sulla sua persona senza sottoporlo a chissà cosa >> rispose prontamente Judy,
<< Cara, ne abbiamo già parlato! Lascia fare a tuo padre >> la riprese prontamente Bonnie, seduta accanto a lei,
<< Voglio essere sincero con lei Wilde, non sarà affatto facile e perciò le richiedo....è sicuro di voler andare avanti? >>.


La domanda postagli non era di semplice risposta; Nick non aveva mai partecipato ad una qualsiasi sfida che la vita gli aveva posto davanti, senza avere la certezza matematica della vittoria anche se a volte tale certezza risultò principalmente un colossale fiasco.
Ma questa volta era diverso; la situazione era diversa; quel loro mondo era diverso da quello in cui era cresciuto; solo quegli animali e la loro mente era, metaforicamente, uguale a quella di città.
No, questa volta si trattava di un vero salto nel vuoto, circondato da fitte tenebre, dove l'unica cosa probabile era la sconfitta, a causa proprio di quella loro mentalità; per questo la risposta stava tardando ad arrivare, cosa che accese quella fiammella di speranza nella madre e nei fratelli di Judy, anch'essi contrari alla sua presenza.
Ma fu proprio lo sguardo incoraggiante di quest'ultima a dargli la spinta per rispondere convinto...


<< Sì, sono pronto! >>,
<< Bene, allora oggi si prenda la giornata libera, è il minimo dopo il giro che gli ho fatto fare con quella preistorica bicicletta. Ma domani cominceremo sul serio >>,


'Ahi, la vedo dura'





N.d.A. Salve a tutti i presenti.
Come avrete capito, questa storia non ha una lunghezza standard; molto dipenderà da cosa tratterò passo per passo.
So che forse non è quello che vi stavate aspettando, ma l'inizio degli....eventi incomincierà dal prossimo.
Arrisentirci a tutti

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Capitolo 4
*** Primo giorno - parte uno ***


Il resto di quella giornata concessa poté tranquillamente definirsi piuttosto soddisfacente ed equilibrata, dal punto di vista della volpe, con parecchi pro e contro che ben delineavano l'intero tempo trascorso fino a quel momento.
Tra i pro, vi poteva sicuramente includere: la lunga e piacevole passeggiata con Judy, gentilmente concessa dai genitori, che come improvvisata guida turistica lo aveva condotto alla visita delle varie località che Bunny Burrow vantava consistenti, per lo più, in immensi campi dedicati alle coltivazioni dei vari prodotti ortofrutticoli e del piccolo paesino campagnolo poco distante che già aveva avuto modo di intravedere al suo arrivo; le scuse ricevute da una certa vecchia pecorella, l'unica venditrice e noleggiatrice di biciclette del posto, nonostante il suo evidente disagio nel farlo; infine il relax totale lontano dai quei rumori, dalle folle agitate e dal furente capitano Bogo che caratterizzavano la “sua” vita in città.
I contro, viceversa, eguagliavano le positività: partendo dalle continue, strane e timorose occhiate da parte dei piccoli fratellini e sorelline che in piccoli e misti gruppi li avevano seguiti per tutto il loro girovagare senza che ovviamente Judy, per niente interessata al riguardo, se ne fosse minimamente accorta o ci avesse fatto caso; alcuni mormorii che diversi paesani avevano sollevato nel vedere, in entrambi, una palese affinità che, per le razze cui rappresentavano, apparivano inappropriate; in conclusione, l'eccessiva e ripetitiva monotonia di quel luogo così....antiquato, pienamente in contrasto con la città ultramoderna a cui era abituato, lo stava facendo lentamente sprofondare in una indesiderata malinconia.
Comunque Nick si era auto-imposto d'ignorare, per salvaguardare la propria dignitosa e apparente serenità, l'insieme di questi motivi che avrebbero potuto inclinare quella situazione di stallo in una più sfavorevole.





Mentre rientrava a casa Hopps, distante solo qualche decina di metri e nel pieno rispetto di quel coprifuoco che Stu aveva imposto, la volpe stava ultimando la sua conversazione con Judy che gli stava esponendo le sue preoccupazioni accresciute dopo il riservato confronto che Nick aveva avuto con il suo genitore,


<< Nick, non sono affatto tranquilla! Conosco bene mio padre e se ha in mente un modo, uno qualsiasi, per metterti in difficoltà sta certo che lo userà pur di provarti fino in fondo >>,
<< Non preoccuparti carotina, come ti ho detto alla stazione, non c'è niente di troppo difficile per Nicholas Piberius Wilde >> la rassicurò la volpe, puntando orgoglioso il pollice verso di sé << Vedrai, come sono riuscito ad arrivare a casa tua con quel trabiccolo infernale, riuscirò anche a sopportare qualsiasi cosa lui abbia in mente >>,
<< D'accordo, ma non basta la buona volontà! Dovrai cercare di dare il meglio di te in tutto, perché è questo ciò che vuole >>,
<< E io saprò darglielo, lo sai come sono fatto, no? >>,
<< Appunto, per questo che sto cercando di motivarti altrimenti, se facessi come sul posto di lavoro, la prima cosa che dovresti aspettarti sarà un suo rifiuto....sperando poi che non lo faccia utilizzando..... >>,
<< Non dirlo! >> la interruppe la volpe, per niente interessata ad immaginarsi il famoso archibugio in azione su di lui e preparandosi ad alzare il sipario a quel suo fare teatrale, accompagnando i gesti da una melensa voce << Ma, invece di pensare a queste  lusinghiere attenzioni di tuo padre, godiamoci questi ultimi minuti insieme contemplando questo bellissimo tramonto, sotto la cromatica volta di un cielo così limpido e sfumato di rosso e giallo, ristorando le nostre orecchie con il ritmico verso delle cicale che cantano solo per noi e...uff >> questa vota fu lui ad essere interrotto da una intenerita Judy che, accompagnata dal suo innocente sguardo, lo aveva stretto tra le sue braccia,
<< Oh Nick, sei sempre il solito. Prima o poi, questo tuo modo di parlare così.....così, ti metterà nei guai, lo sai vero? >>,
<< Ma carotina, ci sono due validi motivi perché i guai debbano piacermi. Primo perché, nel bene o nel male, me ne riesco a tirare sempre fuori >>,
<< Viva la modestia! >> lo canzonò la partner,
<< Aspetta, il secondo motivo è perché è stato proprio grazie ad uno di questi che ho avuto l'immensa fortuna di conoscere una certa solerte, instancabile e adorabile coniglietta >>.


Questa volta Nick dovette usare tutta la sua capacità di persuasione per contenere l'irruento affetto che Judy voleva dimostrargli, di cui era certo non si sarebbe fermato al semplice abbraccio,
<< Carotina, lo so che mi adori, ma ti consiglio di non fare gesti avventati se tieni alla mia salute. Se ti guardi bene intorno, noterai che non siamo soli e che ci sono molte....piccole spie >>.
E in effetti era proprio così; entrambi potevano letteralmente definirsi, utilizzando una delle loro frasi lavorative, “circondati” da diversi coniglietti che cercavano con la loro inesperienza di nascondersi alla vista allenata dei due poliziotti; così dopo essersi semplicemente appoggiata e stretta al braccio della volpe, prendendo come da regolamento l'iniziativa, i due continuarono per la loro strada fino all'arrivo a casa.




<< Cosa? Come sarebbe a dire? >> furono le parole che Judy usò per palesare la propria sorpresa di fronte a quella inaspettata decisione << Ma papà, non credi di essere un po esagerato >> 'Solo un po', carotina?',
<< Mi dispiace Judy, ma questa volta sono irremovibile! Ho concesso al signor Wilde di restare e per quanto riguarda i pasti può condividerli con noi, ma in quanto al dormire qui dentro, in casa mia, insieme alle tue sorelle e ai tuoi fratelli, puoi scordartelo! Se può permetterselo, posso consigliarle di trovare un agriturismo o una stanza in paese, altrimenti si dovrà accontentare del mio fienile ad una quarantina di metri da qui, dietro la casa >> fece categorico Stu, in parte rivolto alla figlia e in parte alla volpe,
<< Ma sarà difficile trovare una stanza libera in paese con così poco preavviso e i villeggianti che sicuramente le avranno già occupate e quel vecchio capanno non è proprio il luogo più salutare della terra >>,
<< Infatti gli ho lasciato la libertà di scegliere la soluzione che più gli aggrada. Dunque, signor Wilde >> chiese rivolto a Nick << resta o no? >>.
La decisione era difficile in quanto, se si fosse distanziato, avrebbe avuto  più libertà di giostrare le sue carte ma, d'altro canto, avrebbe potuto correre il rischio di ripercorrere quella lunga strada con la solita scassata bicicletta, esperienza che non aveva la minima intenzione di ripetere; fu quindi ovvia, quasi forzata, la scelta che alla fine dovette prendere,
<< Dormire in un fienile? Perché no, sarà un'esperienza interessante >> 'Certo, come no! Minimo sarà pieno di pulci e zanzare, ma se tu la la trovi interessante?' << Signor Hopps potrebbe accompagnarmi a vedere la mia.......stanza >>.




In fondo quel capanno non era poi quel luogo così insalubre che Judy aveva inizialmente tanto screditato e a cui lui aveva mentalmente dato peso; non reggeva certo il paragone con una stanza, seppur modesta, di una qualsiasi casa ma almeno non gli sarebbe mancato lo stretto necessario; il letto lo avrebbe ricavato da un po di quel fieno lì accumulato, per la luce avrebbe potuto utilizzare la vecchia lampada elettrica che Stu gli aveva gentilmente concesso insieme ad uno scacciazanzare ed infine, per un minimo d'igiene, aveva in dotazione un piccolo lavandino con acqua corrente,
<< Ovviamente verrà da noi per l'utilizzo del bagno e della doccia, ma niente di più, ok? >> gli offrì il coniglio, mantenendo comunque un tono perentorio e autoritario,
<< Sempre troppo gentile, signor Hopps >> gli rispose garbatamente Nick, divertito nel contemplare il suo interlocutore che cercava vanamente d'intimorirlo,
<< Ah, prima di andare... >> disse improvvisamente Stu, porgendo la palma della mano aperta alla volpe,
<< Cosa c'è? >>,
<< Il telefono, me lo dia! Non penserà di poter comunicare con mia figlia a qualunque ora del giorno, o magari della notte, quando le pare? >>,
<< Ma, veramente.......un momento! Sono sicurissimo che, da qualche parte nel codice civile o penale, questo potrebbe essere recriminabile come reato >>,
<< Può darsi, ma qui sono io che detto le regole quindi, prendere o lasciare? >>, alla fine Nick dovette cedere la mano di quel loro assurdo gioco, fatto di botta e risposta, regalando un prezioso punto a quel fin troppo astuto coniglio; la partita era però ancora tutta da giocare, con diverse manche da affrontare e di cui la volpe era più determinata che mai a vincere.


Dopo un rapido e stretto saluto, i due si separarono; il coniglio fece immediatamente ritorno alla sua abitazione; la volpe invece iniziò a familiarizzare con quella che sarebbe stata la sua momentanea abitazione per quei giorni, cominciando innanzitutto a prepararsi uno spartano giaciglio con della paglia ammucchiata su un lato.
Infine, accarezzato dalla gentile e fresca tramontana che lisciava delicatamente il pelo del torso nudo e cullato da un leggero cicalare, Nick riuscì lentamente a prendere sonno fino ad assopirsi serenamente.




Completamente diverso fu invece il risveglio,
<< Sveglia, razza di pigrone! Sta ancora dormendo? >> urlò con tono autoritario una voce che per la volpe, senza un vero e proprio motivo, lo confuse riportandolo ai tempi dell'addestramento in accademia e infatti, svelto come pochi, si rizzò istantaneamente sull'attenti facendo il saluto militare,
<< No, signore! Mi scusi, signore! Sono sveglio, qual'è il compito di oggi, signore! >> la cosa aveva del divertente e infatti fu così che parve a Stu, che lo stava guardando sorpreso,
<< Riposo soldato >> rispose amichevolmente il coniglio, scuotendolo dal sonno << Coraggio, oggi abbiamo un bel po' di lavoro da fare. Ma prima si metta questi, mi pare siano della sua misura e sicuramente sono più appropriati dei vestiti che ha con sé >> concluse, porgendogli una camicia rossa a quadri neri di flanella e un paio di pantaloni a bretella di stoffa.


'Perfetto! Ora sì che assomiglio ad un idiota. Ma quale volpe insana di mente si vestirebbe così?',


pensò Nick, una volta indossati quegli antiestetici abiti, ma stando però attento nel suo dissimulare soddisfazione,
<< Molto comodi, davvero! E sono anche della mia misura, dove gli ha trovati? >>,
<< Me li ha fatti avere ieri Gideon, sono molto simili a quelli che indossa lui in effetti >> 'Ah, ecco appunto!' << Bonnie gli ha poi adeguati alla sua taglia, sotto indicazione di Judy ovviamente >>,
<< Molto gentile, ma adesso che dobbiamo fare? >>,
<< Innanzitutto dovremo raccogliere l'intera quantità di grano presente qui intorno, poi dovremo fresare il terreno per prepararlo alla prossima semina. Dopo avremo da raccogliere le varie frutta e verdura dall'orto, stoccando quelle pronte per essere vendute da quelle che invece utilizzeremo noi come cibo, e poi..... >>,
<< Ma, mi sembra che sia un bel po lavoro, è sicuro che riusciremo a finire entro oggi? >> chiese Nick, sconcertato dall'immenso lavoro che lo avrebbe atteso,
<< Proprio per questo sono venuto a svegliarla alle cinque. Anzi, forse è addirittura troppo tardi, perciò muoviamoci >> fece energico il coniglio, dirigendosi verso l'uscita.


'Le cinque? Ma stiamo scherzando? E poi dice che è addirittura troppo tardi, che tipo!'


pensò la volpe, che non aveva notato la strana e quasi totale assenza di luce solare, ancora limitata a quella dell'aurora
<< Mi scusi signor Hopps, so che non dovrei, ma dopo tutto credo di meritarmi di sapere lo scopo di queste prove. In fondo, essendo una volpe che non ha mai vissuto in campagna, sono già molto svantaggiato >>,
<< Ha ragione, devo dargliene atto. Dunque questa mi servirà per valutare quanto lei sia veramente laborioso dato che, come le dissi ieri, nella famiglia Hopps non c'è posto per i nullafacenti >> spiegò sbrigativo il coniglio,
<< Va bene, allora.... >>,
<< Allora basta con le chiacchiere e incominciamo a lavorare >>.


Come aveva precedentemente menzionato Stu, il primo dei numerosi incarichi che li attendeva riguardava la raccolta del grano; il terreno su cui era cresciuto aveva un'area di circa cinquecento metri quadrati e la raccolta, secondo la tradizione, doveva essere svolta tutta manualmente mediante l'utilizzo di una semplice falce, del robusto spago per legarlo insieme in covoni e infine delle spalle robuste per trasportare il tutto fino ad un grande silo dove il cereale veniva prima ammucchiato poi lavorato.
Giunti nel campo, Nick poté subito notare la presenza di altri due conigli che Stu subito presentò come suoi figli:
il primo era un coniglio leggermente più alto del padre, snello,dal pelo grigio scuro, dagli occhi castani e dalle orecchie piuttosto corte per essere quelle di un coniglio; il vestito era veramente consono al lavoro che stava per svolgere in quanto comprendeva un paio di semplici pantaloni di lino azzurri e una canottiera di cotone da un acceso colore rosso;
il secondo, più robusto del primo, aveva il pelo di un castano così intenso da assomigliare alla corteccia di pino, le orecchie erano ben coperte da un cappello di paglia che comunque ne facevano intuire una lunghezza ben maggiore a quelle dal fratello; era vestito anch'esso con una canottiera di cotone rossa, ma come Nick e Stu, anch'egli portava dei pantaloni a bretella.
<< Bene Wilde, questi giovanotti sono Mark, il mio primogenito..... >> presentò, poggiando la mano destra sulla spalla del coniglio dalle orecchie corte << ….e Jeremy, il fratello minore di Judy >> concluse molto soddisfatto, facendo lo stesso gesto.
<< Ragazzi, questo è il possibile fidanzato di vostra sorella Judy, Nicholas Piberius Wilde >>,
<< Molto piacere >> fece educatamente Nick, porgendogli la mano,
<< Il piacere è solo nostro signor Wilde >> fece Mark,
<< Vero, nostra sorella è un tipetto particolare e, chiunque sia riuscito a conquistarla, merita tutto il nostro rispetto >> fece eco il fratello,


'Però, gentili! Non assomigliano neanche un po ai loro genitori',


<< Ottimo, mentre fate conoscenza io vado a prendere gli attrezzi da lavoro. Mi raccomando ragazzi, trattatelo bene >> disse prima di allontanarsi verso un piccolo capanno poco distante che fungenva da ripostiglio.
Per la prima volta da quando era arrivato, e con enorme sollievo, Nick era riuscito a trovare qualcuno che si era dimostrato più...civile nei suoi riguardi; anche se non era possibile leggerglielo nello sguardo, dentro di sé stava gioendo come un bambino il giorno di Natale, o come un cercatore di tesori che finalmente, dopo anni di ricerche, ne riesce a trovare uno, oppure......


<< Bene-bene, guarda un po chi abbiamo qui, Jeremy. Una volpe che, puzza di città, curioso vero? >>,
<< Già, pensa che sta addirittura cercando di fare colpo sui nostri genitori per ottenere il permesso di frequentare nostra sorella. Povero illuso, ed io che credevo che le volpi fossero intelligenti oltre che astute >>,
<< A quanto pare questa fa eccezione! >> si dissero i due fratelli, schernendo apertamente la volpe, con un tono tremendamente sfrontato.
Furono con queste loro maligne parole che, come minuscole fiammelle esposte ad un potente tifone, quelle sue speranze si spensero miseramente; questo però non gli fece minimamente perdere l'abitudine che aveva di rispondere con quel suo solito modo sfacciato a quelle provocazioni,
<< Sai, devo darvi ragione. Si perché, una volpe intelligente e di città esemplare non sprecherebbe il suo tempo in chiacchiere con due zotici conigli campagnoli che non si sono mai allontanati da casa >>,
<< Ci stai dando degli ignoranti cocchi di mamma, volpe? >> fece Jeremy, il più irascibile dei due,
<< Io non ho detto questo, ma se a dirlo sei tu allora deve essere così >> concluse Nick, attirando su di sé, oltre alla già palesa antipatia, anche il furore dei suoi due interlocutori.


'Sei meraviglioso Nick! Riuscire ad offendere, non uno, ma ben “due” fratelli di Judy in una volta sola è geniale, complimenti. Mi chiedo come potrebbe andare peggio!'


La risposta non tardò ad arrivare; Stu, trasportando i famosi utensili da lavoro, fece ritorno mettendo così involontariamente a tacere quella discussione prima che degenerasse in qualcosa di più violento,
<< Eccomi! Scusate il ritardo, ma proprio non riuscivo a trovarli. Siete pronti ad incominciare? >> chiese generalmente, ottenendo un semplice accenno affermativo con la testa dai presenti che continuavano a guardarsi in cagnesco, << Non avrete mica litigato, spero? Per questo lavoro è assolutamente importante l'affiatamento e l'aiuto reciproco e sei dissapori non contribuiscono affatto >>,
<< Non si preoccupi, abbiamo solo avuto un pacifico scambio di opinioni. Non è forse vero, ragazzi? >> domandò mellifluamente Nick ai due conigli, che però non risposero,
<< Molto bene! Wilde, visto che lei non è pratico di queste cose, la lascio nelle mani esperte di Mark e Jeremy che gli insegneranno come fare, mentre io incomincerò dall'altra parte >>,'Fantastico, eccolo il peggio! Ben arrivato, ti stavo aspettando',<< Mi raccomando, faccia tutto quello che gli diranno di fare perché.....lo sa cosa succederà altrimenti, vero? >>.
Prima che la volpe potesse anche solo dire qualcosa, Stu si era già allontanato mentre i suoi due insegnanti, o per meglio dire carnefici, lo fissavano sinistramente soddisfatti della scelta del padre.


'Oggi sarà il giorno più lungo della mia vita, lo sento!'








N.d.A. Salve a tutti, a parte l'ovvio ritardo per una piccola pausa personale, vi presento questa prima parte. In verità doveva raccontare l'intero primo giorno, ma sarebbe risultato troppo lungo, perciò ho deciso di dividerlo. Ringrazio particolarmente chiunque segua questa long e abbia avuto la pazienza di aspettare.

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Capitolo 5
*** Primo giorno - parte due ***


<< Per carità, non scomodatevi! In fondo, non c'è niente di crudele nel lasciare una volpe di città, quindi inesperta, a mietere circa....qualche centinaio di metri quadrati di grano. Con questo fresco poi, è un vero piacere! >> fece sarcastico Nick osservando i due fratelli di Judy che, sfacciatamente e beatamente, stavano riposando all'ombra del fogliame di un rigoglioso fico.


Qualche ora prima, dopo che Stu se ne era andato per raggiungere il lato opposto del campo di grano, Mark e Jeremy avevano prontamente obbedito al comando dato dal padre insegnando a Nick come utilizzare la falce, a che altezza sarebbe dovuto essere tagliato lo stelo del grano, quanto ne doveva tagliare e come si doveva legare per formare un covone.
Grazie alla sua velocità d'apprendimento la volpe imparò alla svelta iniziando subito a mettere in pratica quell'insegnamento sperando così che, anche grazie all'aiuto dei due roditori, avrebbe potuto svolgere più rapidamente quel compito prima che il sole si levasse in alto nel cielo con tutta la sua calda potenza.
Purtroppo non aveva considerato il cinismo dei due insegnanti che, notando l'ottimo avvio della volpe e il progressivo intensificare della calura , pensarono bene di fermarsi ordinandogli di proseguire da solo.


<< Tu che dici Mark, credi che stiamo esagerando? >> chiese ironico Jeremy al fratello,
<< Mmh....no, non mi sembra! D'altro canto nostro padre ci ha solo detto di istruirlo nel mestiere ma non di aiutarlo nello svolgerlo, giusto? >>,
<< Giusto! >>,
<< E poi ha detto alla volpe di obbedire ad ogni nostro ordine, vero? >>,
<< Vero, quindi siamo a posto. Ha sentito Wilde, perciò si dia da fare che c'è ancora molto lavoro che “ci” attende” >> così, terminando così quel breve e beffardo scambio di battute, i due tornarono alla loro occupazione,
<< Sapete, se non foste dei contadini che non sopportano la puzza di città, vi avrei raccomandato a qualche direttore carcerario. State sicuri che avreste fatto la sua felicità..........e magari anche quella di qualche prigioniero in rivolta >> gli rispose Nick, mormorando appena l'ultima parte della frase per evitare ritorsioni dai due aguzzini.
Come raramente gli era accaduto in vita sua, si ritrovò irrimediabilmente con le mani legate, costretto a sottostare a quel loro stupido scherzo vendicativo e di cattivo gusto, cosa che gli stava anche provocando una certa frustrazione; inizialmente aveva persino pensato di raccontare tutto al genitore sperando che gli avrebbe allontanati, ma sapeva fin troppo bene che alla fine si sarebbe trattato.....della loro parola contro la sua e che sicuramente Stu avrebbe preferito credere ai suoi figli così da trovare un motivo per allontanarlo da Judy.



'Ma perché non sono tutti delle splendide creature come te, carotina?', 



pensò Nick, rivolgendo un ultimo sguardo verso casa Hopps e verso l'invisibile soggetto del suo pensiero, prima di ritornare con la schiena china e la falce in mano alla sua faticosa tortura.







Come se i due fossero telepaticamente in contatto, anche Judy, in ginocchio su un comodo divano con le braccia incrociate e appoggiate allo schienale su cui aveva adagiato la testa, stava scrutando dalla finestra, posta alle spalle del morbido sedile, la lontana figura della volpe; tra un sospiro e l'altro cercava mentalmente di supportarlo ed incoraggiarlo a non demordere, conscia delle difficoltà a cui suo padre lo stava sicuramente sottoponendo e che, anche se in piccola parte, si riteneva lei stessa causa e responsabile.
Assorta nelle sue riflessioni, la giovane coniglietta non si accorse del sopraggiungere della madre che, con sguardo apprensivo e amorevole, si era lentamente avvicinata alla figlia,
<< Cara, è da stamattina che sei qui alla finestra. A cosa stai pensando? >>,
<< Stavo pensando.....che non è giusto, mamma! Nick è una persona fantastica e non si merita un trattamento simile >> gli rispose, voltandosi, con tono affranto e frustrato da quel senso di rabbia che l'assaliva di fronte ad ogni ingiustizia,
<< Judy, tuo padre non mi ha voluto dire cosa si sia detto col signor Wilde durante il loro colloquio, ma mi ha assicurato che il tuo collega era stato ulteriormente informato su ciò che lo avrebbe atteso ed è stato lui alla fine a scegliere, di sua spontanea volontà. E questo lo sai anche tu, vero? >>,
<< E' vero, ma credevo che dopo avermi aiutata nel caso degli Ululatori Notturni, aver protetto la città da una pecora folle e aver in seguito deciso di entrare in polizia abbandonando così il suo....vecchio lavoro e stile di vita fosse già di per sé una prova sufficiente del suo valore >> elencò decisa la figlia, evitando accuratamente di menzionare il quasi licenziamento e il salvataggio fisico che la volpe le aveva fatto non lasciandola ferita alla mercé di quei pericolosi ovini,
<< Tesoro, noi non mettiamo in dubbio che il signor Wilde sia una persona brillante e in un qualche modo coraggiosa, date le scelte che ha dovuto affrontare, ma queste qualità si limitano all'interno di un contesto lavorativo o riguardanti le proprie scelte di vita, mentre tuo padre lo vuole provare per quanto riguarda la famiglia. Ci dispiacque molto, pur non conoscendolo ancora, quando ci raccontasti della sua difficile infanzia segnata da una triste situazione famigliare, ma questo non è altro che un motivo in più per valutare quanto è veramente deciso a volerne una. Capisco quello che stai passando, anch'io provai le tue stesse emozioni quando tuo padre dovette passarne di cotte e di crude prima di potermi sposare, ma guarda da quanto tempo lo siamo, perciò fidati quando diciamo che è per il tuo....e anche per il suo bene >> concluse Bonnie, cercando di essere più chiara e premurosa possibile; come aveva detto, comprendeva perfettamente le difficoltà emotive della figlia come sapeva quanto tutto questo avrebbe portato a grandi e favorevoli risultati un giorno, nonostante continuasse a sperare che la volpe non superasse l'esame di Stu.


Comunque, anche se sollevata e in parte rincuorata dalle amorevoli parole della madre, quel senso di preoccupazione gli si era tanto affezionato da non volerla lasciare e questo ovviamente non sfuggì all'attenta vista di Bonnie,
<< Judy, perché non gli porti qualcosa da mangiare o da bere invece di stare lì a guardare? Conoscendo tuo padre, non avranno fatto nemmeno colazione >>,
<< Ma....le regole.....>>,
<< Le regole vietano che voi stiate a contatto durante il periodo delle prove, ovviamente escludendo il momento dei pasti, ma non di assistere il genitore portandogli una bibita o qualcosa da mangiare e...già che sei lì...ne porti una in più per.... >> consigliò ovviamente la madre, scatenando di riflesso l'esultanza della figlia che, con scatto atletico, l'abbracciò grata e si diresse rapida in cucina a preparare una merenda, << Ah, quasi dimenticavo, porta qualcosa anche per Jeremy e Mark! >>,
<< Jeremy e Mark, ci sono anche loro? Credevo fossero andati alla fiera internazionale dell'agricoltura in rappresentanza di Bunny Burrow >>,
<< Lo credevo anche io, ma invece sono venuti ad aiutarci con il raccolto. Non so, probabilmente hanno chiamato qualcun altro al posto loro. Comunque ora non perdere tempo, saranno sicuramente esausti dopo una mattinata simile >> concluse Bonnie, allontanandosi richiamata dalle voci dei figli piccoli e senza dire nulla di più.







IIntanto, nel campo di grano, Nick continuava imperterrito la sua raccolta mentre cercava di convincere i due conigli, all'ombra alle sue spalle, a collaborare,
<< Ragazzi, ora basta! Insomma, prima o poi dovrete venire ad aiutarmi, no? Non potrete tenermi in pugno in eterno >> quella frase gli ricordava tremendamente quella che disse a Judy quando decise questa decise di continuare a ricattarlo dopo l'aiuto che gli aveva fornito al club dei naturisti, ma quella volta il risultato fu più piacevole di quello odierno,
<< Tu che dici Mark, lo andiamo ad aiutare? >>,
<< Ma certo che...no! >> fecero divertiti, scoppiando fragorosamente a ridere.
Nick non poté non voltarsi e osservarli perplesso chiedendosi se davvero quelli che aveva davanti fossero effettivamente dei parenti di Judy, fin quando la sua attenzione non si spostò sulla coniglietta in questione che, vedendola in lontananza avvicinarsi con un piccolo vassoio con delle vivande tra le mani, pensò di sfruttare a suo vantaggio.
<< Sentite, vi va di fare una scommessa? >> propose con semplicità la volpe,
<< Dipende, di che tipo? >> chiese Jeremy già interessato,
<< Scommetto che, tra due minuti a partire da ora, voi verrete ad aiutarmi di vostra spontanea volontà. Se vinco io, mi assisterete per tutte le volte che dovremo lavorare insieme, altrimenti vi cederò ogni singolo pasto per tutto il tempo che resterò qui e in più potrete punzecchiarmi, senza che io faccia o dica nulla, per il resto dei miei giorni. Allora, ci state? >>,
<< Certo che.... >>,
<< Aspetta Jeremy, c'è qualcosa che mi puzza. Perché ci fa una proposta simile, Wilde? >> lo interruppe il fratello maggiore, il più riflessivo dei due,
<< Niente di che, volevo solo constatare se quello che si dice a Zootropolis è vero e cioè che i conigli di Bunny Burrow sono più....'conigli' di quelli delle altre parti, non so se mi spiego >> fatto, la trappola era pronta e l'esca ben posizionata, mancava soltanto la “preda”,
<< Come ti permetti! Ci stai prendendo in giro, forse? Noi accettiamo, ma non pensare che verremo veramente lì con te a mietere. Cosa ti credi? >> disse impulsivamente Jeremy finendo, insieme al fratello che lo guardava con aria di rimprovero, dentro la trappola della volpe,
<< Oh, a niente in particolare. Solo penso al dispiacere e alla rabbia di vostra sorella quando vi vedrà trattare in questo modo il suo ragazzo. Inoltre non credo che a voi piacerebbe vederla arrabbiata, no? >>,
<< Questo è vero, non mi divertirebbe affatto trovarmela davanti in quello stato, ma con questo cosa vorrebbe dire? Lei non è mica qui! >> fece lievemente intimorito Mark,
<< Ne siete sicuri? >> gli domandò ironica la volpe, invitandoli con un cenno a voltarsi, cosa che i due prontamente fecero.


Appena si accorsero del sopraggiungere della sorella, i due afferrarono le proprie falciane e si misero al lavoro, maledicendo mentalmente l'astuzia della volpe che, fingendo di controllare un immaginario orologio da polso, li canzonò divertita
<< Appena in tempo, due minuti esatti! Benvenuti cari collaboratori, mi sarete molto utili oggi......e forse anche domani......e per chissà quanto altro tempo ancora >>.
L'incontro della coppia fu tanto breve, data la presenza dei due incomodi e delle regole, quanto sollevante dove Judy poté comunicare ad un più sereno Nick quel piccolo cavillo che gli avrebbero permesso di vedersi almeno una volta in più al giorno; appena i tre ebbero finito di mangiare e di dissetarsi, la coniglietta si avviò per raggiungere il padre, lasciandoli continuare il lavoro che ormai era in conclusione.


Infatti, non molto tempo dopo e più precisamente all'orario del pranzo, entrambe le parti si incontrarono al grande silo dove Stu era solito depositare tutto il grano raccolto,
<< Bravi ragazzi, avete fatto un ottimo lavoro! Spero che Wilde vi sia stato d'aiuto e che si sia impegnato >>,
<< In verità si è lamentato parecchio e ci ha dato qualche problema, ma in linea di massima se l'è cavata >> gli rispose con sufficienza Mark mentre la volpe lo guardava con un risentito stupore, data la menzogna che lo aveva messo in difficoltà agli occhi del coniglio più anziano,
<< Me l'aspettavo, posso solo immaginarmi quanto vi abbia fatto tribolare con la sua inesperienza. Comunque voi avete fatto quello che dovevate perciò, se volete, oggi potete anche riposarvi, grazie ancora >>,
<< Di niente 'pà, se avessi bisogno di nuovo di noi faccelo sapere, siamo sempre a disposizione >> concluse Jeremy, per poi allontanarsi insieme al fratello.
Per tutto il tempo Nick osservò stupefatto la maniera in cui i due si erano presi tutto il merito del “suo” lavoro, lasciandolo solo con la delusione del loro padre,
<< Bravi figlioli! E lei Wilde veda d'imparare da loro, è questo il modo di fare in campagna >> fece perentorio Stu, squadrando la volpe ancora attonita a fissare il vuoto, elucubrando sui vari sistemi di tortura che il suo grado in polizia probabilmente gli avrebbe concesso e a cui avrebbe sottoposto quei due roditori appena possibile, << Wilde, mi ha sentito? >>,
<< Perfettamente signor Hopps >>,
<< Bene e ora andiamo a mangiare, sono sicuro che ci staranno aspettando tutti a tavola >>.







Come aveva giustamente predetto Stu, l'intera famiglia era compostamente seduta al loro posto in attesa della venuta del padre che, data la sua monotona puntualità, non veniva nemmeno più avvertito del pasto pronto; al suo seguito comparve il suo insolito aiutante che, data la fame sopraggiunta un po per l'orario e un po per le fatiche del mattino, iniziò a deglutire saliva alla vista dei manicaretti, a base di verdura e frutta sapientemente mescolati insieme, che Bonnie aveva premurosamente e attentamente preparato; questo però fece ulteriormente spaventare i piccoli della famiglia presenti che ancora non si erano dimenticati dell'infelice battuta della volpe del giorno prima.
Di questo Nick poté accorgersene in maggiore misura quando, una volta seduto allo stesso posto del giorno precedente, questi ultimi si scansarono nuovamente per tenerlo il più lontano possibile,
<< Non ci credo! Hanno ancora paura di me, Judy. Ormai adesso avrebbero dovuto capire che stavo scherzando >> sussurrò alla coniglietta, sedutagli di fronte, alla quale aveva raccontato quello che era successo,
<< Devi avere ancora un po di pazienza! Sai bene che noi conigli siamo molto.....emotivi in tutte le nostre sfaccettature, compresa la paura. Perciò devi aspettare un po prima di poter avere la loro fiducia >> gli rispose alla stessa maniera, cosa che però attirò l'attenzione della genitore alla sua sinistra,
<< Judy, non dare il cattivo esempio ai tuoi fratelli! Lo sai che è maleducazione bisbigliare a tavola e poi cosa avrete di così segreto da volercelo nascondere? >> chiese ingenuamente Bonnie, cosa che fece impercettibilmente storcere il naso alla volpe che non gradì quell'ingiustificato ficcanasare,
<< Niente mamma, Nick mi stava solo parlando di alcune difficoltà col rapportarsi coi cuccioli >> 'Brava, carotina! In una famiglia con così tanti piccoli, una frase del genere è assolutamente perfetta',
<< Davvero? E cosi, Wilde, è in difficoltà con la gestione dei piccoli? Interessante >> 'Male! In casi simili, la parola “interessante” non prospetta niente di piacevole verso cui è rivolta, in questo caso.....a me'.


Il pasto continuò piacevolmente fino al suo termine; in alcune occasioni Nick si era persino divertito a spaventare i cuccioli, pur sapendone gli ovvi effetti, portando il suo braccio in direzione del coniglio più vicino per poi spostare la sua attenzione su una qualsiasi portata sul tavolino, scherzo che veniva puntualmente rimproverato da un veloce sussurro o da una fulminea occhiata di Judy.
<< Bene, è ora di ripartire! >> fece improvvisamente Stu alzandosi da tavola,
<< Come caro, vuoi rincominciare subito? Non vorresti riposarti un po prima? >>,
<< Ti ringrazio amore, ma ho....abbiamo molto lavoro da fare e prima si incomincia e prima si finisce >> 'Credo che dovrò comprare un libro di massime anche per lui, magari farà un effetto migliore rispetto a Bogo', << Pranzo squisito, come sempre cara >> fece Stu baciando teneramente la moglie.
Quel semplice gesto non poté che attivare una lunga sequenza di pensieri nella coniglietta e nella volpe  portandoli a domandarsi se mai, in un giorno futuro insieme, sarebbero riusciti ad avere un rapporto tanto affiatato e intenso simile al loro, ma che soprattutto si sarebbe mantenuto nel tempo; ragionamenti seri, casti e sopratutto maturi in quanto niente poteva essere lasciato al caso o semplicemente catalogato con un “si vedrà"; bastò un rapido scambio di sguardi tra di loro per capire l'affinità dei loro pensieri, concludendoli con un ampio sorriso fiducioso e di speranza. 
Questo non sfuggì all'attenzione dei genitori che, tempestivamente, richiamarono l'attenzione dei due,
<< Wilde, cosa fa lì imbambolato? Andiamo che abbiamo da lavorare >>,
<< Judy, tu invece potresti aiutarmi a sparecchiare e a riordinare la cucina >> così, con la complicità dei maturi roditori, i due si staccarono per raggiungere le loro destinazioni. 

Fortunatamente, come Nick aveva silenziosamente sperato, quel pomeriggio poté passarlo con più calma e serenità; certo, relativamente in quanto l'occhio attento di Stu non smetteva mai di posarsi su di lui controllando ogni singolo movimento del suo operare.
Ma a parte questo la raccolta fu piuttosto veloce, anche se allo stesso tempo stancante quanto la mietitura, così da poter passare insieme le successive due ore circa allo stoccaggio.
Questo avveniva su un semplice tavolo dove la verdura e la frutta veniva rovesciata, selezionata in base a come si presentava e posizionata dentro delle piccole casse destinate alla vendita.
Durante tutto il procedimento, Stu poté aver modo di parlare con la volpe per cercare di conoscerla meglio,
<< Dunque Wilde, come è andata stamattina? Si è trovato d'accordo coi miei ragazzi? >>,
'Tantissimo, anche se sono convinto che uno schiacciasassi sia migliore come compagnia' << Diciamo che abbiamo avuto qualche incomprensione, ma sono sicuro che conoscendoci meglio potremo creare un buon rapporto >> rispose la volpe cercando una discreta via di mezzo,
<< Mi fa piacere che sia così positivo, è una qualità rara a trovarsi oggigiorno >> fece soddisfatto << Anche se niente batte la sincerità, molto più importante in un rapporto di coppia....o con i parenti >>.
C'era qualcosa di strano in quell'affermazione, come se gli stesse velatamente dando del bugiardo, ma Nick preferì non pensarci e rinchiudere tutte quelle sensazione dentro ad un vecchio, polveroso e semi-abbandonato scomparto di un armadietto nella sua mente,
<< C'è qualcosa che deve dirmi, Wilde? >>,
<< No, niente di che! >> rispose prontamente la volpe << Va tutto bene, davvero >>,
<< Meglio così! Sbrighiamoci a finire allora, così stasera avrà modo di stare più in compagnia di Judy >> 'Non ci credo, sta forse cominciando ad accettarmi? Cosi presto?' << Soprattutto perché la prova di domani la occuperà parecchio >> 'Ah, ecco!' pensò per niente sorpreso Nick notando nel coniglio uno strano sorriso, come se divertito.





Il lavoro fu finito con molta rapidità, la stessa che portò al sopraggiungere della sera, di una doccia e.....della compagnia di una certa coniglietta che, limitato nelle possibilità, poté semplicemente portare a fare una passeggiata per i terreni della famiglia; raggiunto un grande cipresso, i due vi si sedettero alla sua ombra appoggiandovisi al suo tronco, l'uno accanto all'altra a contemplare la comparsa delle prime luminose stelle e della pallida e fedele Luna,
<< Allora, come è andata oggi Nick? >>,
<< Carotina, per caso tu e tuo padre vi preparate le domande insieme. Non ti offendere, ma è la stessa cosa che mi ha chiesto lui >> fece divertito,
<< Spiritoso! Dai racconta >>,
<< Ebbene, la tua cara e volenterosa volpe oggi ha riportato delle ottime ferite di guerra procurandosi una notevole fuoriuscita di un'ernia lombare a causa dei continui piegamenti per la raccolta di grano e ortaggi, una grande ustione alla pelle per il caldo tremendo e ha dovuto fare ricorso a tutta la sua scorta di pazienza e buona volontà. Ma a parte questo, tutto il resto va benissimo >> spiegò con la sua solita ironia,
<< Come sei esagerato, avevi con te anche Jeremy e Mark. Sono tra i miei fratelli con la simpatia più contagiosa, quindi non puoi essere andata tanto male >>,
'Se la loro simpatia è contagiosa, sarà meglio che corra a farmi un vaccino' << Hai ragione, come sempre carotina >> concluse la volpe, non trovando la forza per raccontarle ciò che realmente fosse successo, per non screditare la reputazione dei suoi fratelli ai suoi occhi.

Il resto della serata andò grosso modo come quella precedente, con il loro rientro secondo il famoso coprifuoco, un pasto saporito e corroborante consumato quasi in isolamento; solo il saluto fu migliore in quanto la coniglietta gli si gettò al collo baciandolo affettuosamente, ma lievemente, sulla guancia sussurrandogli la buona notte.
Stu lo riaccompagno nuovamente al capanno,
<< Oggi non se l'è cavata tanto male Wilde. Come già sa, tutto mi sarei immaginato tranne di dover avere a che fare con una volpe come fidanzato di mia figlia, ma lei mi ha piacevolmente sorpreso. Le faccio i complimenti, anche se ci sono cose che ancora non mi piacciono >> fece sincero il coniglio,
<< Grazie, significa molto questo per me >> ' “Ma”, perché c'è sempre un “ma,giusto?” '
<< Ma.... >> 'Eccolo, infatti' << ..non creda che questo basti per me, io voglio molto di più e penso che per qualche giorno ci farà compagnia >>.


'Che bello, non potevo chiedere niente di meglio'


Ma in fondo doveva ammetterlo, anche se burbero, diffidente, severo e in alcune occasioni persino sadico, Stu rappresentava appieno quella figura paterna che sempre gli era mancata e che aveva anche cercato fino alla inevitabile resa.
E fu con questo pensiero, in parte così piacevole, che alla fine si addormentò.




N.d.A
Lo so che è piuttosto lungo, ma credo che ne sia valso la pena farlo così.
Personalmente spero che il prossimo non lo sia altrettanto e che questo vi abbia fatto piacere e quindi consiglia temi.
Per il momento è tutto, alla prossima.

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Capitolo 6
*** Al mercato ***


 

Il mattino seguente il sole sembrò sorgere persino prima del solito, come se volesse schernire la volpe che era crollata nel sonno per la profonda stanchezza dalle fatiche del giorno precedente; i suoi primi e caldi raggi si erano infiltrati tra le piccole fessure delle travi di legno, con cui era stato costruito il fienile, andando direttamente a colpire le sue palpebre chiuse; questi lo portarono, in un gesto di ribellione verso quella sveglia, a voltarsi sul lato opposto in modo da impedirgli un ulteriore fastidio.
Ma se a quel punto la luce non sarebbe più risultata un problema, lo stesso non si poté dire per la voce di un famigliare coniglio che, cogliendolo impreparato, lo fece letteralmente cadere dal letto,
<< Ehi ragazzo! Sono le sei, è ora di svegliarsi! >> il richiamo di Stu risuonò nelle sue orecchie come un tamburo fastidioso e soprattutto indesiderato,


'Cavolo! Ma questo qui nelle vene ha caffè al posto del sangue?'


Fu il primo pensiero di Nick, mentre si rimetteva stancamente a sedere sul letto,
<< Buongiorno anche a lei! Sa signor Hopps, mi fanno sempre molto piacere queste sue sveglie inaspettate! >> fece inguaribilmente sarcastico, stando comunque attento che il coniglio non se ne accorgesse,
<< Ne sono lieto! Tenga, le ho riportato gli abiti che ha lasciato da noi. Ovviamente ora sono puliti >> fece il coniglio porgendoglieli,
<< Molto gentile! Non doveva disturbarsi per questo, grazie >> concluse con un tono più composto per quel gesto premuroso, specialmente utile visto che i vestiti che gli avevano dato come cambio gli stavano particolarmente stretti,
<< Non ringrazi me, ma mia moglie che gli ha lavati. Piuttosto si sbrighi che la colazione è pronta a tavola...... >>,' Wow! Abiti lavati, colazione.....si deve essere svegliato bene stamattina' << …..e soprattutto c'è molto lavoro da fare e non ho voglia di fare ritardo per causa sua >> 'Come non detto!'.




Raggiunta casa Hopps, Nick trovò ben due piacevoli sorprese ad attenderlo:
la prima si trattava della colazione composta da prodotti fatti in casa, come da tradizione, composta interamente da diversi tipi di confetture, biscotti, spremute e frullati dolci di frutta e verdura;
la seconda fu che, per la prima volta da quando era arrivato, non trovò nessun piccolo coniglio ad attenderlo a tavola o in giro per la stanza, c'erano solo Judy e i suoi genitori.
La cosa gli parve strana e ….curiosamente pericolosa.
Era comunque troppo presto, in tutti i sensi possibili, per preoccuparsene e specialmente a stomaco vuoto; perciò lasciò perdere qualsiasi timore o dubbio, prendendo posto a tavola di fronte a Judy,
<< Buongiorno a tutti! A parte a lei signor Hopps.....se non sbaglio l'ho già salutata prima, giusto? >> fece bonariame, mentre si apprestava ad iniziare la colazione, ricevendo come risposta un semplice cenno col capo da uno Stu già impegnato a mangiare,
<< Buongiorno a lei signor Wilde, spero che gli abiti li abbia trovati abbastanza puliti >> ,
<< No, molto di più. Ho apprezzato molto il gesto, davvero >> rispose garbato, sgranocchiando compiaciuto dei friabili biscotti, per poi rivolgersi alla giovane coniglietta che lo stava guardando con un sorriso soddisfatto << E tu, coniglietta sorridente, come mai mi guardi così? >>,
<< Prima di risponderti dimmi.....ti piacciono quei biscotti? >>,
<< Bhe sì, perché questa domanda? >>,
<< Perché li ho fatti io, come tutto quello che vedi del resto. Stamattina io e mia madre ci siamo alzate presto per preparare tutto, a parte ovviamente le marmellate. Per quelle ci sarebbe voluto troppo tempo >> ,
<< Wow, sei stata bravissima! Non sapevo che sapessi cucinare, di solito mangiamo fuori o ci prendiamo qualcosa di precotto da riscaldare al microonde >>,
<< Davvero, Judy? Dopotutto quello che ti ho insegnato, compresi i segreti di cucina che ci tramandiamo da generazioni, ti piace mangiare quel cibo così......per niente salutare >> intervenne Bonnie, scandalizzata dalle parole della volpe,
<< Ecco, vedi....non è che mi piaccia, ma il lavoro mi prende molto tempo e quando arriva il momento di mangiare sono troppo stanca per prepararmelo. Così volevo approfittare di questi giorni per rispolverare qualche vecchia lezione >>,
<< Ha ragione, signora Hopps. E poi dove potrebbe cucinare, il suo appartamento è così piccolo che non ha neanche una cucina o un piccolo fornello per...... >> ma la volpe dovette interrompersi dopo aver ricevuto uno sguardo troppo poco amichevole da Judy << Ehm...volevo dire che il nostro mestiere è molto instabile con gli orari e gli impegni, perciò ci è impossibile fare molte cose >> rimediò astutamente Nick, per poi distoglierli dall'argomento chiedendo a Stu << Comunque, cambiando discorso, mi ha detto che c'è del lavoro da fare, quale sarebbe? >>,
<< Ah, giusto non gliel'ho detto! Dato che ieri abbiamo tardato con il raccolto, e non capisco ancora il perché visto che avevamo anche l'aiuto di Mark e Jeremy..... >> Nick dovette far ricorso a tutto il suo autocontrollo e alla sua abilità d'attore per non scoppiare in una sonora e sarcastica risata per quell'affermazione << …..comunque, oggi dovrò per forza fresare e seminare il campo >>,
<< Scusi, ma perché usa il singolare? >>,
<< Perché lei dovrà stare per tutto il giorno al mercato a vendere quello che abbiamo raccolto ieri. In fondo non è molto diverso dal suo vecchio lavoro di vendita di.....come l'aveva chiamati? Ah sì, “prodotti refrigeranti anti-calura”, magari riuscirà a fare persino meglio di me >>.







La volpe non ebbe neanche il tempo di formulare una qualsiasi scusa o spiegazione che, senza sapere come avesse fatto, si ritrovò a posizionare la merce nella bancarella degli Hopps, fatta di semplice legno ma robusta e ordinata in base a cosa doveva essere esposto, al grande mercato di Bunny Burrow; per poterla raggiungere, Stu era stato costretto a concedergli, in via del tutto eccezionale e non senza le dovute raccomandazioni, l'utilizzo del suo prezioso furgoncino; il mercato si teneva ogni due-tre giorni la settimana in una piccola e rurale piazza poco fuori paese, a pieno contatto con la vegetazione circostante, dove ogni fattore o mercante poteva esporre la propria merce; c'era chi vendeva generi alimentari, chi i propri prodotti di falegnameria, chi d'antiquariato, giocattoli e altro ancora.
Non ci volle molto tempo prima che l'intera piazzetta si riempisse di paesani e quindi di possibili clienti,



'Ah, sarà un giochetto da ragazzi. Riuscivo a convincere dei banchieri di città a comprare i miei ghiaccioli di contrabbando, figurati se non riesco a vendere verdura a queste semplici menti contadine',



pensò Nick alla vista di quelle.....”prede” di cui era sicuro avrebbe potuto vendere persino la cassetta stessa in cui la verdura e la frutta era stoccata.
Purtroppo non aveva posto l'attenzione al fatto che, quasi tutti, fossero davvero prede e in più, proprio per la loro mentalità semplice e retrograda, si mostravano persino diffidenti dall'avvicinarsi alla sua bancarella nonostante capeggiasse la famosa insegna della famiglia Hopps; non servì neppure la pubblicità che faceva ad alta voce dei suoi prodotti, per richiamare l'attenzione dei passanti, come aveva fatto più volte in passato proprio con i suoi famosi ghiaccioli.


<< Oh insomma, dov'è che sbaglio? >> si domandò spazientita la volpe << Eppure in città sono sempre andato alla grande, riuscivo sempre a guadagnare quei “miseri” duecento dollari al giorno. Perché qui non funziona? >>,
<< Se vuole p-posso dirglielo io >> fece una voce dietro di lui.
Voltandosi vide una volpe, più robusta di lui, dalla singolare e ordinata pettinatura che gli si avvicinava con fare amichevole; quello che subito saltò all'occhio di Nick fu il vestito che aveva addosso, nonostante questo portasse un lungo e largo grembiule a quadri azzurri che lo ricopriva quasi interamente,
<< Salve! Mi presento, sono.... >>,
<< Gideon Grey! >> lo interruppe, sorprendendo il suo interlocutore,
<< Esatto, m-ma come faceva a.... >>,
<< Intuito....oltre al fatto che abbiamo gli stessi vestiti >> 'E non credo che qui intorno ci siano altre volpi con questo addosso. Fortunate!' << Quindi, posso dedurre, che sia lei la volpe al quale Stu aveva commissionato di provvedermene uno >> ,
<< Oh, q-quindi lei deve essere l'agente Wilde, vero? M-molto piacere >> fece Gideon porgendogli la mano che Nick strinse con fare fintamente allegro, cercando di risultare gentile dato che probabilmente le informazioni di quella volpe potevano tornargli utili,
<< Piacere, ma diamoci del tu se non ti dispiace. In fondo siamo tra volpi e chiamami pure Nick, è meno formale >>,
<< C-come vuole....vuoi tu, Nick >> si corresse, con il sollievo di chi era appena riuscito a rompere il ghiaccio con un personaggio di un certo spessore.
<< Bene, adesso che ci siamo presentati dimmi....in cosa sto sbagliando? >> riprese Nick,
<< V-vede, tutto sta a come ti rapporti con i clienti o come p-presenti il prodotto che vendi. Qui non serve dire che un frutto o una verdura è f-fresca, dato che s-siamo in campagna, ma devi persuadere il potenziale compratore facendogli vedere l-la merce sotto una luce n-nuova. Io ad esempio sforno diverse tipi di torte che faccio provare c-con degli assaggi gratuiti per invogliare, chiunque ne sia attratto, a superare i s-suoi pregiudizi e ad avvicinarsi. In questo modo non vedono più delle torte fatte da una v-volpe, ma solo un buono e sano prodotto , o almeno è quello che gli altri dicono, fatto da un pasticcere di qualunque s-specie sia >> spiegò con semplicità Gideon,
<< Capito! Molto bene, ora so cosa devo fare. Sei stato molto utile, grazie >>,
<< D-di niente, per il ragazzo di Judy questo e altro >> disse soddisfatto Gideon, elargendo un gioviale sorriso, mentre Nick lo guardò con la stessa aria sorpresa che aveva colto l'altra volpe poco prima,
<< E tu come fai a saperlo? >>,
<< Non volevo metterti a disagio solo che......sai com'è il detto “il p-paese è piccolo e la gente mormora” >> rispose arretrando, imbarazzato per quelle parole risultate troppo avventate, cercando di allontanarsi, << Scusami, ma....o-ora però devo tornare alla mia p-postazione, se hai bisogno di qualcosa sono a tua disposizione >> fece, prima di incamminarsi frettolosamente verso una bancarella, simile alla sua ma con l'aggiunta di un vano dove poteva tenere riparati i suoi prodotti, piena di dolciumi poco distante.




Dopo essersi ripreso dal momentaneo shock dovuto alla scoperta che tutto il paese fosse a conoscenza dei suoi fatti privati Nick, metaforicamente parlando, si rimboccò le maniche alla ricerca, nella sua memoria, di alcune proprietà sugli alimenti che aveva potuto studiare negli anni scolastici; non fu una cosa facile, contando che erano passati diversi anni da quando aveva smesso gli studi ed era impossibilitato a fare ricerche in rete dato che gli era stato sequestrato il telefonino, ma alla fine riuscì a ricordare qualche informazione che poté immediatamente mettere in mostra.
Proprio davanti a lui stava passando un giovane coniglio dal pelo nero in tenuta da corsa, visibilmente molto affaticato, che si era seduto su una cassa a qualche passo da lui,
<< Ehi ma che bel fiatone, amico >> fece con noncuranza la volpe, avvicinandosi al roditore,
<< Lo avresti anche tu se avessi corso per una trentina di chilometri. Invece di dire cavolate, che cosa vuoi da me, volpe? >> rispose il coniglio con tono sprezzante, senza minimamente intaccare la bonaria espressione di Nick,
<< Accidenti! E sei già stanco dopo solo trenta chilometri? >> 'Io mi sarei stancato molto prima' << Devi essere parecchio fuori allenamento >>,
<< Come sarebbe a dire “fuori allenamento”? Perché tu saresti in grado di fare di meglio? Ma non farmi ridere >>,
<< Oh, ma non è mia intenzione farti ridere e poi non ho mai detto che io riesca a fare di meglio. Però ti informo che conosco conigli che riescono tranquillamente a fare il doppio dei chilometri senza tutta questa fatica e infatti partecipano a molte gare sportive >> 'Come sei bugiardo, Nick! A parte carotina, quale altro coniglio conosci?',
<< Davvero? E come? Da tempo avevo intenzione di iscrivermi a qualche competizione, ma se ci sono avversari del genere >>,
<< Molto semplice, si cibano degli alimenti giusti alla loro attività. Per esempio, per chi corre, consigliano di mangiare frutta ricca di potassio come il fico, le ciliege oppure...... >>,
<< Sei sicuro di quel che dici? >>,
<< Certamente! Mi stai per caso dando del bugiardo? Se non mi credi fai pure come vuoi, ma poi non venire a chiedermi di venderti qualcosa, chiaro? >> chiese Nick, fintamente offeso,
<< No-no! Non volevo offenderti anzi, per scusarmi, ti compro un chilo di tutti e due >>,
<< E fossi in te anche un sacco di legumi misti. Sai, per le proteine >> disse la volpe mostrando un voluminoso e pesante sacco di iuta posto ai piedi del mercatino,
<< Ma.....sono venuto fin qui a piedi. Dove lo metto un sacco del genere e come lo porto a casa? >>,
<< Potresti fare come i veri atleti, te lo metti in spalla e torni indietro. Questo è già di per sé un ottimo allenamento >> spiegò convincendo il coniglio che, dopo aver pagato profumatamente la spesa, seguì il consiglio datogli e fece ritorno di corsa dalla strada da cui era venuto.
Come era ovvio, quello non fu l'unico mammifero vittima della abile parlantina della volpe; anche se con grande fatica, data la sua golosità per il frutto, vendette dei costosi mirtilli ad una capretta con problemi di vista proprio per le loro proprietà in merito; oppure, per diverso motivo, rifornì di aglio, cipolle e cavolo un castoro visibilmente ipocondriaco convincendolo su come, mangiando molte di quelle verdure, il suo corpo si sarebbe ricaricato di anticorpi.







Capito il meccanismo, gli era diventato quasi come un elementare gioco per bambini e infatti, al termine della stessa mattinata, riuscì a vendere tutta la merce a disposizione superando persino le sue aspettative; cosa che non sfuggì all'attenzione di Gideon che, avvicinandosi, diede modo a Nick di attivare un piccolo stratagemma che aveva studiato per tutto quel tempo,
<< Caspita, Nick, s-sei stato un f-fulmine >> fece meravigliato Gideon << Adesso sono i-io a chiederti d'insegnarmi, s-sei molto abile in questo mestiere >>,
<< E' stato fin troppo semplice, ho avuto a che fare con tipi più......complessi diciamo >> fece spavaldo Nick, ripensando al famoso tappeto di sedere di puzzola e a mr. Big << Piuttosto, devo ammettere che il merito è stato anche tuo. Mi hai davvero convinto >>,
<< Non c'è di che, davvero, l'ho fatto per ripagare Judy di un debito che mi pesava sulla coscienza da quando ero un cucciolo, anche se in verità lei mi aveva perdonato. Ma su cosa ti avrei convinto? >> chiese incuriosito Gideon, prima di accorgersi dello sguardo scuro che la volpe gli stava rivolgendo,
<< A non presentare istanza da un giudice per farti stare lontano da lei, sicuramente per lo stesso motivo. Pensi che Judy non mi abbia raccontato cosa gli avevi fatto da piccolo, di quanta paura, pregiudizio e rabbia sulla nostra specie avevi contribuito a farle crescere con quello stupido gesto...... >> elencò con tono secco, cupo, ma senza ringhiare o mettere in risalto quella rabbia che sembrava covare dentro, intimorendo il suo interlocutore che provò a giustificarsi,
<< M-mi dispiace! Non volevo, c-creare tutti questi p-problemi! Io non..... >>,
<< Tu non mi hai fatto finire! >> lo interruppe a sua volta Nick, con il suo classico tono di voce << Oltre a causare questi problemi devo anche dire che, se non fosse stato per questo, Judy non si sarebbe mai accanita su di me e probabilmente molte cose sarebbero andate diversamente. E poi mi sembri già abbastanza pentito perciò, per chiudere definitivamente la questione, potremo pareggiare il tutto con un paio di torte ai mirtilli e alla crema di carote, cosa ne pensi? >>.






E così, dopo aver caricato sul furgoncino le varie casse dove prima vi erano state posizionate le merci e con in più due grosse crostate gentilmente e “spontaneamente” regalate da Gideon, Nick incominciò a percorrere la strada di ritorno con un solo obbiettivo in mente, comprendente il pomeriggio libero e Judy.
In quella sorta di partita a scacchi, era arrivato il suo turno di muovere adesso.












N.d.A. Salve a tutti, ecco a voi un nuovo capitolo che spero possa piacere.
Non ho altro da dire se non un riconoscente grazie a chiunque stia leggendo/seguendo questa long e anche a chi mi è stato d'aiuto con i suoi consigli,anche quelli involontari.
Prima di salutare, dedico il capitolo alla sempre presente DeniseCecilia (hai visto che ce l'ho messo Gideon, spero che ti sia piaciuto come l'ho presentato).
Arrisentirci.

 

 

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Capitolo 7
*** Astuzia da.....coniglio ***



Quella mattina, mentre Nick si trovava ancora al mercato, Judy aveva anticipato i pensieri che sarebbero sorti alla volpe meditando un modo per ottenere più libertà di quante quella situazione gliene concedesse.
Purtroppo questo non stava risultandogli facile in quanto non era nella sua stessa natura contravvenire a degli ordini o ad un qualsiasi regolamento; poteva però trovare sostegno dallo stesso senso di giustizia e altruismo che nelle questioni importanti l'aveva più volte spinta, come le aveva detto Bogo una volta, all'insubordinazione.



'Accidenti a te, Nick! Vuoi vedere che, invece di essere io migliorarti, sei tu che peggiori me',



pensò la coniglietta comicamente infastidita nell'accorgersi di come l'influenza della volpe l'avesse distorta facendogli provare persino piacere, in alcune occasioni, per una parola che all'inizio le scaturiva l'effetto contrario, di vergogna.
Però, oltre a maledirlo, doveva anche ringraziarlo per avergli insegnato la “nobile” arte della persuasione che adesso le sarebbe tornata utile; non che Nick l'avesse personalmente istruita, ma proprio quella reciproca vicinanza nel tempo le aveva consentito di studiare ed in parte imparare questo suo modo di fare.
Uno dei primi “insegnamenti” che aveva appreso era quello riguardante il tempismo; doveva aspettare il momento opportuno per poter introdurre l'argomento senza destare sospetti, altrimenti il gioco sarebbe finito ancor prima del suo inizio.
Ma quando si vive in una casa piena di scalmanati e irruenti coniglietti, non è sempre facile trovare del tempo per parlare, figurarsi poi in privato; Bonnie continuava ad essere troppo indaffarata, nonostante il suo aiuto e di quello di alcuni suoi fratelli e sorelle più grandi nelle faccende domestiche, o sempre circondata dai figli.
Per questo Judy pensò bene di utilizzare la seconda parte della lezione: “Se l'occasione non arriva, creala”.



Individuato il problema principale, la presenza troppo ingombrante dei piccoli, la coniglietta poté rapidamente trovare la soluzione migliore che le avrebbe consentito di rimanere da sola con la madre per il tempo necessario.
Sfruttando la loro incredibile energia nel gioco e nella competizione, una volta chiamati a raccolta gli oltre seicento coniglietti, promise loro un premio molto speciale se fossero stati in grado di portargli la cosa rossa più grande che avessero trovato e che fosse possibile introdurla in casa; Judy era certa di come questo intrattenimento gli avrebbe occupati parecchio in quanto, nelle vicinanze, non vi era niente di simile tranne qualche prodotto dell'orto che non avrebbero di certo raccolto senza il permesso del padre che al momento era occupato nei campi.


Risolta la faccenda, la giovane coniglia poté serenamente raggiungere la madre, che in quel momento stava accudendo in braccio due nuovi arrivati nella famiglia,
<< La casa è tutta pulita adesso, mamma! Sono anche riuscita a liberarmi delle piccole furie per un po, senti che pace adesso >> fece Judy tendendo l'orecchio per ascoltare il “niente”,
<< Oh judy, ti ringrazio! Sarà che forse sto invecchiando ma adesso non ce la faccio più, sono stanchissima! >>,
<< Allora fatti aiutare! >> le disse affettuosamente la coniglietta, prendendo con molta delicatezza il neonato fratello dal braccio di Bonnie, accorgendosi di come quest'ultima continuava a spostare lo sguardo dal delicato fagotto che aveva in braccio verso di lei e viceversa,<< No, mamma! So cosa stai per dire, perciò non.... >>,
<< Ci pensi che una volta anche tu eri così >> 'Mamma, ti prego! Sai che se ti lasci andare ai ricordi ti commuovi.......e poi io con te. Ha ragione Nick, siamo troppo emotivi' pensò la coniglietta notando i primi lucciconi formarsi agli angoli degli occhi della madre << Ti tenevamo in braccio, io e tuo padre, eri così piccola e tenera. Non potevamo crederci che una benedizione simile fosse nata dal nostro amore >>.


Cadde un profondo silenzio nella stanza, lo stesso che molte volte viene a crearsi nei momenti d'intimità famigliare; quello che fa sentire piacevolmente isolati dal mondo e dal tempo, senza niente e nessuno intorno.
Quello era il momento adatto.
Così Judy, mentre lottava con tutta se stessa contro la propria natura emotiva, poté approfittare delle parole della madre per iniziare quel discorso che si era accuratamente preparata,
<< Mamma, ho da chiederti una cosa molto importante! >> chiese seria la coniglietta,
<< Dimmi pure,cara >>,
<< Lo so che potrà sembrare una cosa strana ma volevo sapere....che cos'è l'amore? >>.
Bonnie rimase sbalordita dalle parole della figlia; certo si aspettava argomenti maturi e forse in qualche modo anche imbarazzanti come quelli riguardanti una più approfondita vita di coppia con intimità annessa, tema che comunque avrebbe voluto evitare se uno dei soggetti della coppia fosse stato quel predatore, ma non un qualcosa di simile.
Sapeva perfettamente che Judy conosceva e capiva il significato di quella parola e che in fondo la stava anche provando su di sé, ma quello che la lasciava perplessa era il suo non recepire il vero senso della domanda,
<< Tesoro, scusami, ma non capisco. Cos'è che esattamente vuoi sapere? >>,
<< Quello che ti ho chiesto, niente di più niente meno >> disse semplicemente laconica, cosa che non aiutò la madre nel suo dilemma,
<< Bhe, l'amore è una cosa meravigliosa, è una maledizione e una benedizione allo stesso tempo E' quel sentimento che ti lega ad un altro essere vivente e che ti fa sentire unito nel corpo e nella mente a lui. E' ciò che ti fa sorridere quando sei triste o piangere senza una ragione. E' quel sentimento che, quando lo si prova ed è sincero, fa sentire l'uno indispensabile all'altro >> spiegò la madre, enfatizzando sempre più ogni singola frase,
<< E provavi questo quando ti sei innamorata di papà? >>,
<< Oh sì, e non mi è ancora passato >> fece con aria sognante la madre,
<< Questo lo vedo! >> fece lievemente ironica la coniglietta osservando il neonato tra le sua braccia,<< E lo eri anche nel periodo in cui fu papà ad essere messo alla prova dal nonno? >>,
<< Certamente! E la cosa migliore era stato quando presi coscienza di quanto venissi ricambiata. Devi sapere che tuo padre non fu il primo coniglio che bussò alla porta del nonno per avere la mia mano ma, come vedi, è stato l'unico che si dimostrò tanto ostinatamente innamorato e convinto da sopportare pazientemente tutte le prove >> ecco, questo era il momento di mettere in mostra quanto appreso da Nick,
<< E tu non avresti voluto aiutarlo o almeno stare più tempo con lui per incoraggiarlo? >>,
<< Non sai quanto! Pensavo a lui ogni singolo momento, come fai tu con il signor Wilde >>,
<< E vorresti riprovarlo questo dolore? >> fece furbamente la figlia indispettendo la madre,
<< Che domande sono queste, Judy? Ovvio che no, è un'esperienza talmente triste e frustrante che non la farei passare a nessuno >> rispose Bonnie, presa dall'emozione, accorgendosi solo in quel momento di come la figlia le stesse sorridendo con aria furbetta e di cosa avesse realmente detto << No! >>,
<< E dai mamma, l'hai appena ammesso >>,
<< Judy io....lo sai che ci sono delle regole >> provò a giustificarsi cercando un qualsiasi motivo, anche quello più superficiale, per farla desistere dai suoi intenti,
<< Regole che però non vietano alla figlia, quindi a me, di passare volontariamente del tempo con il ragazzo che “lei” ha scelto....almeno un pochino di più >> le rispose astuta la coniglietta, facendo così desistere la sospirante madre,
<< Ma...ma...d'accordo, hai vinto tu! >> le fece accarezzandole la testolina << Però dovrai chiederlo anche a tuo padre e lo sai quanto lui ci tenga alle tradizioni >>,
<< Certo, ma penso di sapere come riuscire a convincerlo >>.


Proprio in quel momento Stu fece il suo ingresso in casa dirigendosi verso la cucina, dove si trovavano anche le due coniglie, accompagnando il suo passo stanco da sonori sbuffi,
<< Tesoro, come mai già a casa? È successo qualcosa? >> gli chiese preoccupata Bonnie appena il marito entrò nella stanza,
<< No, niente cara. Solo che fuori c'è un caldo che spacca le pietre e mi era venuta voglia di una birra fresca >> le rispose mentre era intento a riempire un bicchiere della bionda bevanda.
A Bonnie bastò uno sguardo della figlia per capire cosa avesse intenzione di fare e quindi, di conseguenza, quello era anche il momento per lei di dileguarsi per permetterle di confrontarsi con il padre;
<< Papà >> incominciò la figlia appena fu lasciata sola col genitore << ho da chiederti una cosa molto importante >>.
Judy aveva deciso di non cambiare assolutamente nulla nelle domande che aveva posto alla madre, le avrebbe ripetute tutte nello stesso ordine e con la stessa cadenza, cosciente di come entrambi condividessero le stesse opinioni su molti argomenti.
E la cosa valse anche per quello in quanto, come da previsione, Stu cadde esattamente nello stesso tranello in cui vi era finita anche la madre; la reazione finale fu però leggermente diversa,
<< Ecco, lo sapevo! Ti sei fatta influenzare troppo da quella volpe >> sbuffò comicamente il padre, per poi rivolgerle un sorriso affettuoso e proporle, << Facciamo così, se anche Wilde mi chiederà di stare più tempo con te allora ve lo concederò, d'accordo? >>,
<< Oh grazie-grazie-grazie, certo che sono d'accordo! Ti voglio bene papà! >> fece euforica la coniglietta abbracciandolo,
<< Io invece non ci posso credere. Non posso credere di aver cresciuto una volpe come figlia >> le rispose amorevolmente Stu ricambiando l'affettuoso gesto.







Una volta rientrato Nick si diresse immediatamente nel campo, dove aveva potuto scorgere Stu ancora intento nel lavoro, con in volto la più accentuata espressione sorniona che storia mammifera avesse mai visto; era orgogliosamente soddisfatto del suo operato al mercato, che era riuscito a terminare in un tempo che persino quel coniglio avrebbe definito incredibile, dove aveva persino guadagnato un bella somma,
<< Già di ritorno Wilde? >> chiese retoricamente Stu, stupito nel rivederlo così presto << Incredibile! >> 'Appunto!',
<< Bhe....mi era sembrato inutile restare ancora lì senza più prodotti da vendere >> gli rispose con palese ironia stavolta,
<< Ha anche venduto tutto!? Complimenti davvero, io non ci ero mai riuscito, in cosi poco tempo poi >>,
<< Si ricordi che questo era il mio campo, non è stato poi tanto difficile >> 'Soprattutto grazie ai consigli di qualcuno, non è vero Nick?' << Comunque, forse se lo è dimenticato, ma non mi ha detto a cosa servisse questa prova >>,
<< Giusto, era semplicemente per valutare se sarebbe stato in grado di provvedere anche economicamente alla sua famiglia nel caso in cui, sperando mai, dovesse succedere qualcosa che vi costringesse a smettere di fare i poliziotti e a dedicarvi ad altro >> 'Wow, oltre che coniglio è persino gufo. Non me lo sarei aspettato' << E posso dirle che l'ha superata appieno, bravo >>.


Quasi non ci poteva credere, era il primo vero complimento che riceveva da quando era lì; questo non fece altro che spronarlo a sfruttare il momento per smuovere a suo favore quella situazione,
<< Certo che lei deve essere davvero innamorato di sua figlia per mettermi alla prova sotto questi aspetti, signor Hopps >>,
<< Certamente, ugualmente farei con tutte le altre mie figlie >>,
<< Caspita! A questo punto ho da porle per forza una domanda molto importante! >>,
<< Dica pure,Wilde >> fece indifferente Stu avendo già capito dove la volpe volesse arrivare,
<< Lo so che potrà sembrare una cosa strana, ma volevo sapere da lei....che cos'è l'amore? >>,
<< È quella cosa che.... >> si interruppe per far posto ad un profondo sospiro << ….le permetterà di stare più tempo con mia figlia >>,
<< Cosa,? Davvero? >> chiese estremamente sorpreso dalla risposta così inattesa del coniglio,
<< Sì! E visto il suo ottimo lavoro, la voglio ricompensare concedendogli già questo pomeriggio libero. Ma non ci faccia l'abitudine, è solo perché non ho preparato niente da farle fare per oggi >>.
Di fronte a quelle parole Nick non seppe veramente cosa dire e la cosa stava incominciando a diventare fin troppo frequente, non gli era mai capitato così tante volte in così poco tempo; la cosa sarebbe persino potuta entrare a far parte nel libro dei Guinnes dei Primati se si fosse venuto a sapere.
Proprio quando alla volpe tornò in funzione il cervello, e di conseguenza la parola, non ebbe neanche modo di ringraziarlo perché fu letteralmente circondato, afferrato e trasportato da un vero e proprio mare di quei coniglietti che, almeno fino a quel momento, si erano dimostrati così intimoriti della sua presenza.





<< Judy-Judy >> fece una piccola coniglietta grigia richiamando l'attenzione, con la sua delicata vocina infantile, della più grande sorella occupata ai fornelli in cucina << Vieni Judy, l'abbiamo trovato >>,
<< Che avete trovato? >> le rispose premurosamente,
<< La cosa rossa più grande che fosse in giro e che potesse entrare in casa >>,
<< Davvero? E dov'è? >>,
 << Eccola qui >> le indicò la sorellina, mostrandole un povera volpe completamente schiacciata dal peso degli altri fratellini che gli si erano ammassati sopra per impedirgli qualsiasi movimento
<< In questo modo non potrà fare male a nessuno >> concluse soddisfatta la piccola monella,
<< Ciao Judy, non è che potresti darmi una mano? >> le chiese supplichevole la volpe con solo la bocca libera che sbucava sotto quell'agglomerato di batuffoli di morbido pelo << E non provare a ridere perché, anche se no ti vedo, lo so che ti stai trattenendo >>.
E la volpe non poteva neanche immaginare quanto ci avesse indovinato infatti, con entrambe le mani poste davanti alla bocca, la coniglia stava cercando con tutta se stessa di trattenere la risata che quell'immagine le stava violentemente provocando,
<< Dai, ragazzi.....uscitegli da sopra che...non sta bene trattare così gli ospiti >>.


Una volta fattolo riappropriare della libertà e approfittando del progressivo scemare dei vari piccoli leporidi, Judy cominciò ad avvicinarglisi con fare indagatore a Nick per sapere se avesse posto “quella” importante domanda al genitore, cercando però di rimanere sul vago in modo da non cadere nell'errore di consigliarglielo nel caso non gliela avesse ancora fatta,
<< Dunque, per caso hai già visto mio padre? >>,
<< Certo, perché? >>,
<< Ero solo curiosa di saperlo, ecco! E ci hai parlato? >>,
<< Ovvio! >> gli rispose la volpe, intuendo dove lei volesse andare a parare e di conseguenza decidendo di non rivelarle nulla con troppa semplicità,
<< E di cosa avete parlato? >>,
<< Niente di importante, le solite cose >>,
<< Di che tipo esattamente? >>,
<< Ma come era andata la vendita al mercato, cosa seminare nel campo, cosa avrei dovuto fare nel pomeriggio e roba simile >> si stava divertendo troppo, era esilarante vederla in difficoltà solo per sapere “l'informazione”,
<< E poi, nient'altro? >> fece ormai affranta,
<< Ops, quasi dimenticavo....che avrei avuto più tempo, oltre che al pomeriggio libero, da passare con te >>.


La reazione della coniglietta fu un susseguirsi di un arcobaleno d'emozioni.
Passò dallo sconforto, al sollievo, alla rabbia, fino alla felicità in un lampo; la sua stessa faccia, accompagnata da un rapido e vario movimento delle orecchie, aveva più volte cambiato espressione in un modo che poteva dirsi persino buffo,
<< Come sarebbe a dire “ops, quasi dimenticavo? L'avevi capito cosa volevo sapere, vero? >>,
<< C'è da chiederlo? >>,
<< Ti stavi divertendo, allora! Nick, tu sei....sei.... >>,
<< Si lo so, sono il migliore >>.
A quel punto Judy, disinteressandosi completamente della possibilità che qualcuno potesse vederli e della iniziale rabbia che quello scherzo le aveva provocato, gli saltò al collo abbracciandolo con quanta forza la sua modesta fattezza gli potesse consentire; avrebbe voluto fare di più, manifestare la sua gioia in una maniera.....impossibile da fare in quel luogo, quelle opprimenti regole.
<< Ehm, Judy! Sai, forse non è il caso che tu faccia così >> le fece la volpe con tono misto di imbarazzo e preoccupazione,
<< Perché, che succede adesso? >>,
<< Niente, ma ricordati dove siamo. Senza contare che qualcuno potrebbe vederci e fraintendere >> fece con tono pacato cercando delicatamente di allontanarla da sé,
<< Ma qualcuno vi ha visto e, per quanto riguarda il fraintendere, non credo che ce ne si la possibilità >> al suono di quella voce fin troppo famigliare, i due amanti si voltarono scoprendo lo sguardo serio di Stu e preoccupato di Bonnie rivolto verso di loro << Wilde, è vero che vi ho lasciato un po più di libertà, ma vediamo di non esagerare >>,
<< Oh no, papà, stavamo solo festeggiando l'evento >>,
<< D'accordo, ma controllatevi comunque...chiaro Wilde? >>,
<< Cristallino >>.


Appena la volpe si fu allontanata, per soddisfare la richiesta di Judy di assaggiare quello che aveva preparato, fu una sempre preoccupata Bonnie a sussurrare al marito,
<< Caro, gli hai davvero concesso tutto quel tempo da passare insieme da soli? Non sarebbe meglio chiamare qualcuno che li stia dietro >>,
<< Vedi amore, è per questo che siamo fatti l'uno per l'altra, pensiamo addirittura le stesse cose. Tranquilla, so già chi chiamare >> le rispose Stu prima di posare nuovamente gli occhi su Nick comicamente intento a rinfrescarsi il palato dopo aver provato la pietanza, probabilmente troppo piccante, della figlia << Comunque, dammi pure del pazzo, ma quella volpe sta dimostrando un ottimo potenziale. Vedremo se avrò indovinato nei prossimi giorni >>.





N.d.A. Salve a tutti.
Eccovi il nuovo capitolo che spero possa piacervi.
Scusate il ritardo ma proprio ora è giunto un momento molto particolare per chi vive in....periferia (probabilmente Denise, dato che anche te vivi a BB, hai capito di che parlo) e perciò, nonostante da lunedì mi siano iniziate le ferie, in verità non ho ancora smesso di lavorare e il tempo a disposizione è probabilmente lo stesso di prima.
Ringrazio tutti, anche i nuovi aggiunti, che mi seguite e recensite/consigliate.
A presto.




p.s. A proposito, se qualcuno ha domande le faccia tranquillamente. Sarò lieto di rispondervi, se sarà possibile.

 

 

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Capitolo 8
*** Litigi e punizioni ***



<< Coraggio Nick, ammettilo! >>
<< Andiamo Judy, te l'avrò detto almeno cento volte >>,
<< Davvero? Mmh....non mi pare di ricordarlo. Potresti ripetere.....per favore? >> chiese la coniglietta rivolgendo lo sguardo più tenero e innocente del suo repertorio in direzione della volpe , ormai stremata, accentuando con tono dolce l'ultima parte della domanda,
<< Va bene-va bene, basta che tu la smetta di guardarmi così >> disse la volpe, colpita dai violacei occhi della partner, prima di schiarirsi la voce << “Sei stata una coniglietta acuta ad averci pensato, sono fortunato ad averti accanto”, contenta? Di la verità, ti piace quando lo dico vero? >>,
<< Sì, sì è così. Comunque, a parte questo, hai avuto anche modo di vistare questo posto >>,
<< Già, non mi sarei mai immaginato che Borghetto fosse così >>.





Diverse ore prima infatti, mentre ancora stava attendendo il rientro di Nick, le venne in mente un dettaglio che fino a quel momento non aveva ancora considerato.
Sicura che la volpe avrebbe presto avanzato la sua stessa richiesta al genitore, così da costringerlo a mantenere l'accordo preso con lei poco prima , sarebbe però loro mancato solo un luogo dover poter passare quel tempo aggiunto.
Rapida, si fiondò nella ricerca in rete di una qualche località nelle vicinanze che proponesse una qualsiasi piacevole distrazione adatta ad entrambi; fu così che si imbatté nella notizia di una grande fiera che si stava tenendo proprio in quella cittadina, nella vicina contea dei Cervi, situata a pochi chilometri di distanza.
Le due contee non differivano molto tra di loro, in quanto entrambe dense di coltivazioni, se non che quella abitata dai cervidi era particolarmente ricca di foreste e boscaglie di vario tipo e sparse un po ovunque all'esterno delle cittadine oppure, in alcuni casi come lo stesso Borghetto, queste ultime si venivano a creare proprio nel bel mezzo della vegetazione.
Ma se la ricerca di un luogo risultò relativamente semplice, lo stesso non fu per quella riguardante il mezzo; dopo il rifiuto di Stu di concedergli il proprio, in quanto lui stesso ne necessitava l'uso, vennero accompagnati in paese da quest'ultimo in modo che, presso l'unico autonoleggio del paese, i due avrebbero potuto affittarne una per quel giorno.
Persero diverso tempo per questo imprevisto, lo stesso che fortunatamente e previdentemente avevano risparmiato con un pranzo veloce che, se per la famiglia la cosa fu indifferente in quanto abituati a quei sapori forti, si dimostrò particolarmente doloroso per la volpe, infatti questa non mancò di farlo volontariamente notare alla giovane partner,




<< Ok, devo dire che il posto è molto bello, peccato solo che ci siano due cosette di cui avrei volentieri fatto a meno >>,
<< E sarebbero? >>,
<< La prima cosa quella provocata dal....pranzo >> cominciò la volpe elargendole quel solito sorriso beffardo che utilizzava solo quando aveva intenzione di prenderla in giro,
<< Nick insomma, te l'avevo detto che era da tempo che non cucinavo. Tutti possono sbagliare, in fondo ho solo esagerato un po' con il peperoncino >>,
<< Soltanto un po'? Immagino allora che se tu ti fossi....”sbagliata” di più non lo avrei raccontato a nessuno >> aggiunse sarcastica la volpe,
<< Non essere così esagerato! Era solo il nostro famoso minestrone ai quattro pimenti, un'antica ricetta di famiglia che ci tramandiamo da madre in figlia da generazioni >> sbuffò comicamente spazientita la coniglietta,
<< Vuoi dire che anche le tue molte sorelle sparse nel mondo, con questa terribile arma biologica, cercano di sterminare intere razze di volpi? Forse dovrei avvisare anche Gideon....non vorrei che un look simile sparisse con lui, sarebbe una tragedia >> fece ironico indicando gli abiti che aveva addosso, rassomiglianti a quelli dell'altra volpe,
<< Oh andiamo, non era poi così piccante! >>,
<< Hai ragione! Del resto mi hai solamente quasi desensibilizzato le labbra, niente di che! >>,
<< E va bene, scusa! Ma se vuoi, un modo per aiutarti ce l'avrei >> chiese infine Judy accostandosi alla volpe con sguardo suadente, arrossendo lievemente, mentre si indicava la bocca << Sai, conosco un metodo molto efficace per rivitalizzartele >>,
<< Mi tenta molto, lo sa signorina? Ma mi rincresce doverle ricordare la seconda parte >> fece con la sua aria da gentilmammifero, prima emettere un profondo sospiro indicando con un cenno della mano i due conigli alle sue spalle che li seguivano a pochi passi di distanza << Non siamo soli >> terminò la volpe incoraggiandola a proseguire la passeggiata in modo da non farsi raggiungere.



I conigli in questione erano gli stessi cui la volpe aveva avuto il “piacere” di fare la conoscenza il giorno prima, ovvero Mark e Jeremy ; li avevano casualmente incontrati poco dopo il loro arrivo in paese, mentre si stavano dirigendo all'ingresso della fiera che per quell'occasione, diversamente dal solito, i paesani avevano deciso di fare all'interno della cittadina in modo da coinvolgere tutto il paese.
I due, approfittando della situazione, chiesero e ottennero il permesso di unirsi a loro; questo grazie anche al consenso di Judy che, a causa della distanza che normalmente li separava, non se la sentì di rifiutare la loro richiesta.
Ovviamente Nick non fu particolarmente felice di questa intromissione, ma non volle smontare l'altruistico entusiasmo della coniglietta con un rifiuto o delle proteste; perciò decise di rifugiarsi nell'ormai tanto collaudato “buon viso a cattivo gioco”, già consapevole dei problemi che quei conigli gli avrebbero in qualche modo sicuramente procurato.
In effetti la loro sola presenza gli stava impedendo di trascorrere in assoluta tranquillità quel pomeriggio con lei sapendo bene che, se si fossero lasciati andare ad una naturale e più.....intensa “dimostrazione d'affetto”, i due incomodi avrebbero sicuramente raccontato tutto ai genitori e questa consapevolezza non poté fare altro che incupirlo,



<< Tutto bene? >> chiese ad un certo punto Judy, notando il suo malumore, facendo riprendere il controllo sulla propria espressività alla volpe che tornò a sfoggiare la sua solita aria indifferente,
<< Certo, perché mai dovrebbe essere il contrario? >>,
<< Non usare questo trucchetto con me, volpe ottusa! Ti conosco da troppo tempo, quindi non provare a mentirmi e dimmi cosa ti assilla >> la richiesta fu prontamente respinta dal silenzioso muro di riservatezza che la volpe abitualmente innalzava a quelle domande troppo personali.
A quel punto Judy sapeva come doveva agire e perciò, avvicinandosi di più a lui ed incrociando il suo braccio con quello della volpe, lo rassicurò,
<< Nick, lo sai che con me puoi sempre parlare! >> disse semplicemente con il suo tono dolce, certa della positività del risultato,
<< Lo so, è solo che....con tutto quello che tuo padre mi fa passare, sempre con i suoi occhietti vigili addosso, come se volessi farti del male.....e trovarmi in un ambiente ancora più ostile verso le volpi rispetto a Zootropolis e poi..... >> si stoppò all'improvviso, deciso ad arrivare al nocciolo della questione << Insomma Judy, oggi ci eravamo programmati di stare da soli insieme e invece tu inviti altri ad unirsi a noi? Mi pare molto scorretto >>,
<< A parte che quegli “altri” sono i miei fratelli e poi non ti hanno fatto niente di male per meritarsi questa tua insofferenza nei loro riguardi >> 'Questo perché tu non eri con me nel campo carotina, altrimenti non diresti così',
<< Non è questo il punto e lo sai! Avresti almeno potuto chiedere il mio parere, se magari fossi stato d'accordo a dividerti con loro, e posso assicurarti che non lo sarei stato >> sbottò Nick infastidito,
<< E cosa avrei dovuto dirgli secondo te? >>, fece Judy cominciando anche lei a scaldarsi,
<< Non saprei per esempio: “Mi spiace, ma oggi vogliamo starcene un po per conto nostro. Sarà per un'altra vota”. Era una cosa tanto difficile? >>,
<< Forse non per te! Sai, a differenza mia, tu non hai mai dovuto avere a che fare con una famiglia così......tremendamente legata l'uno all'altro >>.


Solo quando la coniglietta terminò la frase si rese conto di quello che effettivamente aveva detto e, di conseguenza, causato; tutto nello sguardo della volpe le lasciava intendere una terribile verità: lo aveva ferito.
Lo aveva colpito proprio in quella sua triste realtà, come fece già una volta alla conferenza stampa di diversi mesi prima nel caso degli Ululatori Notturni e che aveva provocato il loro allontanamento, per cui lei si era tanto penata a rimediare provando a prepararsi anche ad un suo possibile rifiuto; e adesso era ricaduta nello stesso errore provocando su Nick lo stesso dolore.
Erano parole forti, troppo anche per quella maschera d'indifferenza a cui la volpe aveva più volte fatto ricorso in momenti simili; di fronte a frasi simili.


<< Hai ragione, io non l'ho mai avuta e quindi non ti posso capire >> rispose con fare spento, affranto, deluso,
<>,
<< E potrebbe non riaccadere più se tuo padre mi rifiutasse, ma a questo tu non hai pensato vero? >> la interruppe Nick, portando con quella frase un strano e doloroso silenzio.
<< Ehi Wilde, ti stai divertendo? >> domandò Jeremy, sopraggiungendo col fratello ed interrompendo quel vuoto che si era venuto a creare,
<< Tantissimo, mai come adesso >> gli rispose la volpe tornando ad esibire quell'insopportabile sorrisetto beffardo,
<< Bene, allora non le dispiacerà partecipare ad un piccolo gioco, giusto? Così, tanto per vedere chi è il migliore tra di noi >> propose Mark,
<< Perché no? Ho proprio bisogno di qualcosa che mi distragga adesso >> concluse seguendo i conigli che gli facevano strada, evitando di scambiare un qualsiasi sguardo con Judy che li seguiva con capo chino, consapevole della pessima idea della sua scelta a cui però Nick scelse di non badare questa volta.
Ciò si dimostrò un disastroso sbaglio ed ebbe modo di accorgersene quando accettò di competere con Jeremy e il suo fratello nel gioco della “prova di forza con il martello” adattato ai mammiferi di piccola taglia.
Grazie alla propria superiorità fisica rispetto alla loro ottenne un punteggio decisamente alto, ma quando il turno passò a Mark, il più atletico tra i due, finse d'inciampare così da deviare la traiettoria del colpo che finì per colpire la zampa della volpe, messosi al suo lato, facendola guaire dal dolore; oppure in un'altra occasione, mentre era il suo turno di lanciare al vecchio gioco della palla e della piramide di lattine da tirare giù, Jremy gli fece il dispetto di pestarli la coda così da farlo sbagliare.
Come fosse stato scritto in un copione, ogni volta il coniglio di turno gli porgeva le proprie scuse giustificando l'accaduto come un'incidente, che Nick doveva accettare per bontà della pace, per poi proseguire verso il gioco successivo dove “casualmente” accadeva un altro incidente di cui, sempre “casualmente”, lui ne era la dolorante vittima anche se non vi partecipava.


Intanto, più distaccata dagli altri, Judy continuava ad essere mentalmente distratta riflettendo su quanto era accaduto poco prima e a quello che si erano detti lei e la volpe,



'Ha ragione! Nonostante tutto questo tempo, continuo ad essere la solita coniglietta ottusa. Ma lo sa che non posso farci niente, è nella nostra natura essere attaccati alla famiglia! Non è colpa mia se sono nata coniglio e lui volpe!....... È vero che non ha tutti i torti e che non mi sono comportata correttamente, ma non può pretendere che li abbia soltanto io dato che è soprattutto merito mio se abbiamo avuto più libertà di vederci........Ciò non toglie che è lui quello messo sotto stress e io potevo......Oh, che confusione, cosa devo fare?'.



Nel mentre il suo cervello si concentrava sul problema cercando di trovargli una soluzione che le consentisse di accontentare entrambe le fazioni, non perse mai d'occhio i tre maschietti nella loro ridicola e primitiva competizione per stabilire chi di loro fosse quello superiore, senza avergli però mai prestato una particolare attenzione; ma così facendo, in un attimo di assoluta coscienza, si accorse di uno strano e continuo confabulare tra Mark e Jeremy.
Sebbene all'inizio non gli diede peso, incominciò a cambiare parere quando notò il loro sguardo insistentemente rivolto verso Nick; questo la spinse, mossa anche dalla più ingenua curiosità, ad avvicinarcisi per origliare.
Quello che scoprì la lasciò molto sorpresa e inorridita; i due infatti stavano discutendo su un modo per irritare la volpe continuando a fargli quegli stupidi e, a volte, dolorosi scherzi che gli avevano causato fino a quel momento sperando in una sua reazione.
Era una cosa veramente ignobile e sopratutto inusuale da parte loro, o di chiunque altro in generale; comunque Judy pensò bene di intervenire in suo aiuto, risolvendo anche il problema che l'aveva fino a quel momento assillata, usando proprio una di quelle astuzie che più di una volta Nick aveva usato su di lei,


<< Ehi maschioni, basta con queste sciocchezze! Che ne direste di andare a vedere lo spettacolo invece? >>,
<< Di cosa stai parlando, Judy? >> chiese Jeremy,
<< Di quello del circo itinerante! Ho scoperto che ogni anno si ferma proprio qui a Borghetto, è molto famoso soprattutto perché fa interagire gli spettatori con i circensi mentre mettono in mostra le loro rappresentazione. Cosa ne dite? >>,
<< Si, perché no? Lei è d'accordo Wilde? >> riprese Mark, ottenendo dalla volpe una risposta affermativa.


Lo spettacolo risultò essere emozionante in quanto ogni circense, dal trapezista al contorsionista ad altro ancora, stava offrendo il meglio del suo repertorio.
Ma se ogni singolo mammifero era concentrato sulle esibizioni presentate, lo stesso non si poteva dire di una affranta Judy che continuava ad osservare lo sguardo ancora avvilito della volpe, seduta alla sua sinistra, che sembrava aver perso tutto quell'humor che l'aveva sempre caratterizzata; persino il suo sorrisetto, nonostante lo avesse stampato in faccia, si mostrava assolutamente vuoto e astratto.
Stava ancora soffrendo e con lui anche Judy.
Riusciva perfettamente a sentire il suo palpitante cuore ridursi ai minimi termini così da provocargli un profondo dolore al petto; era il momento di rimediare, di nuovo.
Al centro della scena era sopraggiunta una giovane puma, non molto robusta ma sinuosa e ben definita nel fisico, in cerca due volontari di piccola taglia di fra il pubblico per farli prendere parte alla sua dimostrazione: la “camminata sulla fune”.
L'esercizio consisteva nel riuscire ad percorrere i circa centoventi meri di fune, senza rete né altro, tenendo sulle spalle uno sopra l'altro i due mammiferi che si sarebbero offerti volontari,
<< Forza, signore e signori, non c'è nessuno che abbia il coraggio di mettersi in gioco? Coraggio, alzi la mano chi vuole provare >> incitò la giovane felina così da attivare la coniglietta che, rivolgendosi ai suoi due fratelli alla sua destra intenti a mangiarsi uno stecco di mela caramellata, li avvertì sussurrando,
<< Ragazzi, ma come avete fatto a sporcarvi lì? >>,
<< Sporcati? E dove? >> chiesero i due,
<< Sotto il braccio >> fece, incentivandoli a controllare.
Appena i due alzarono il braccio con cui tenevano il dolce per scovare la possibile macchia, vennero immediatamente illuminati dalle forti luci dei fari che diedero l'opportunità alla circense di notarli e convocarli; furono del tutto inutili le loro proteste, soprattutto di fronte ad un pubblico particolarmente acceso.
In pochi minuti si ritrovarono a più di venti metri d'altezza, immobili uno sopra l'altro e sospesi da un solo sottilissimo cavetto; finalmente un vero sorriso compiaciuto comparve sulle labbra della volpe che si stava preparando a godersi lo spettacolo, ma la coniglietta aveva altro in mente,
<< Nick, devo parlarti >> e dopo averlo afferrato per la mano lo portò con sé fuori dal grande tendone, sotto lo sguardo basito dei suoi due fratelli.




<< Cosa suc.... >>,
<< No, non dire niente >> fece con tono serio Judy, interrompendo la volpe, << Ascolta, hai ragione! Mi sono comportata come un'egoista, Non ho pensato a quanto veramente tu ti stia mettendo in gioco per tutti e due, a quanto tu sia stanco di tutti questi pregiudizi......e a quanto tu avessi bisogno di quella pace, di cui Mark e Jeremy cercavano di privarti, che solo noi siamo capaci di creare. Lo so che ti ho ferito.....di nuovo e ti ho fatto ancora più male perché avrei dovuto essere l'ultima creatura sulla Terra a farlo. Ti prego perdonami, non volevo e..... >> ma le sue parole furono strozzate da un dolore che, lentamente ma pressante, si era fatto strada fino a raggiungere i suoi violacei occhi e sfogarsi in un pianto amaro,
<< E sei sempre così emotiva! È vero, io non ho una famiglia come te ed è per questo che non posso capire l'affetto che vi lega e la nostalgia che hai di casa quando sei lontana. Sono io che mi devo scusare e non tu >> fece con tono caldo la volpe dopo averla stretta in un confortante abbraccio, che finalmente poteva fare indisturbato, accarezzandole la testolina così da tranquillizzarla << basta che adesso non mi dica “No, tu!”, perché sono sicuro che finiremo per imitare un telefono occupato >> concluse, riuscendo a strappare quel risolino che da parecchio non aveva più sentito,
<< Oh Nick, siamo una coppia di stupidi >>,
<< Già, ed è per questo che dobbiamo stare insieme, così possiamo dire e fare stupidaggini in compagnia. Non sei d'accordo.......carotina? >> da quanto tempo la volpe non la chiamava così, sempre tenuta sotto controllo da Stu, e da quanto tempo Judy non se lo sentiva dire,
<< Sai, mi ero quasi dimenticata quel soprannome >>,
<< Aspetta che torniamo a Zootropolis e poi mi ridirai. Piuttosto le mie labbra stanno ancora aspettando di essere rivitalizzate, vogliamo approfittare dato che al momento non c'è nessuno a giro? >> propose maliziosamente Nick, notando il completo deserto intorno a loro, ottenendo sia una riappacificazione che la tanto attesa “cura” << E poi anche io ho una piccola sorpresa >>.
La coppia non fece più ritorno al tendone del circo preferendo isolarsi e approfittare di quella macchia boschiva per poter consumare le due famose torte, che Nick si era premurato di portare con sé e nascondere, in una sorta di romantico pic-nic.




Alla fine, anche quel giorno giunse al suo termine, ma prima di partire per fare ritorno a casa Hoops, Judy aveva in programma due importanti faccende:
la prima fu rimproverare i suoi fratelli, costringendoli a scusarsi con la loro volpina vittima;
la seconda invece avrebbe riguardato proprio Nick in quanto, grazie alle sue indiscusse abilità di precisione, riuscì ad accumulare un'abbondante quantità di premi in peluche e giocattoli che avrebbero funto da ricompensa ai piccoli leporidi.


Il viaggio fu particolarmente rilassante tanto che Judy, mentalmente la più stanca tra i due, si appallottolò sul sedile affianco a Nick, poggiando la testa sulle gambe della volpe, precipitando in un profondo sonno coccolata dalla calda zampa del partner.


<< Sai, carotina, è incredibile? >> disse la volpe una volta raggiunto Bunny Burrow, dopo aver restituito l'auto all'autonoleggio, in attesa che Stu li venisse a recuperare,
<< Che cosa? Il fatto che, nonostante tutto, siamo riusciti a passare un romantico pomeriggio insieme? >>,
<< Anche, ma soprattutto che siamo riusciti a far entrare tutti questi regali in quella macchina così piccola >> rispose ironico Nick,
<< Non ti smentisci mai, vero? >> fece la coniglietta, afferrandolo per il bavero della camicetta e portandoselo alla sua altezza, con sguardo ammaliante,
<< Che posso farci? Ti piaccio così >>.


<< A me non tanto! >> s'intromise Stu ,appena arrivato, osservandoli dal finestrino e bloccando qualsiasi loro eventuale azione,
<< Oh.....ciao papà....vedi noi... >> balbettò sorpresa Judy allontanando con una spinta la volpe che, colta alla sprovvista, si ritrovò col sedere per terra,
<< Che piacere rivederla signor Hoops, da quanto tempo è lì? >> intervenne Nick in soccorso della compagna,
<< Da abbastanza a quanto pare >>.
Improvvisamente una quarta voce, del tutto nuova per il canide, si fece sentire dall'interno della vettura con il suo sprezzante commento,
<< Ah, allora papà aveva ragione! Di tutti i conigli che esistono sulla faccia della Terra, proprio del più subdolo tra i mammiferi ti dovevi andare ad infatuare Judy? >>,



'Fantastico! Scommetto ogni singolo pelo della mia coda che si tratta di un altro parente'



<< Questa voce non mi è nuova >> fece pensierosa Judy, prima che l'artefice di quelle parole si mostrasse con un raggiante sorriso dal finestrino salutando la coniglietta,
<< Ciao sorellona, era da un pezzo che non ci si vedeva! >>



'Lo sapevo, ho vinto la scommessa! Bhe, non che ci volesse molto, spero solo di non aver vinto anche qualcos'altro.......che so, magari degli altri problemi'



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Capitolo 9
*** Tre di cuori ***


<< Rosy?! >> esclamò Judy sorpresa prima di gettarsi al collo della sorella, scesa dal furgone per correrle incontro , stringendola in un abbraccio << Sorellina, che bello rivederti! >>,
<< Lo stesso vale anche per me >> fece l'altra ricambiando il gesto.
Rosy non era d'aspetto molto differente dalla sorella in quanto, come sole differenze, aveva il manto del pelo castano con una striatura bianca sul dorso che le risaliva la schiena fino a terminare con una macchietta dello stesso colore sulla fronte, e le orecchie leggermente più lunghe; gli occhi, grandi come quelli di Judy, erano di una tonalità verdastra, tendente al grigio verso l'esterno; indossava un pantalone di tuta blu, stretto alla vita da un piccolo marsupio, una T-shirt a maniche corte verde e un semplice cappellino di paglia,
<< Quanto tempo è passato, ho mille domande da farti >>,
<< A proposito di domande, tu non hai ancora risposto alla mia >>,
<< Quale? >>,
<< Quella riguardante la.......volpe >> chiarì Rosy rivolgendo uno sguardo quasi disgustato alle sue spalle in direzione di Nick,
<< Ehm....nel caso non mi avesse visto, signorina, io sarei qui >> precisò lui intento con Stu a caricare la notevole quantità di regali, che la coppia aveva riportato dalla fiera, sul semirimorchio,
<< Non si preoccupi, l'ho vista.......purtroppo e non mi piace affatto >> rispose la castana coniglietta, in un modo tanto acido da far traboccare il metaforico vaso della pazienza di Judy,
<< Allora, vediamo di mettere in chiaro una cosa >> incominciò questa, cambiando quella iniziale espressione gioiosa in una molto più seria e quasi alterata, esausta di quelle ingiuste discriminazioni << Primo lui non è solo una volpe, ma ha un nome ed è Nick Wilde, e vorrei che lo chiamassi così. Andrebbe bene anche solo Wilde, come fanno papà e mamma, ma non “volpe” . Secondo, Nick è una persona fantastica e se tu lo conoscessi meglio, invece di giudicarlo, saresti d'accordo con me >>.




'Quanta grinta, carotina! Devo ricordarmi di non farti mai arrabbiare, comunque sono convinto che non basterà qualche bella parola per farle cambiare...... '




<< Hai ragione! >>'Come non detto!' << Vuol dire che mi dovrò sforzare a conoscerlo, anche se non mi aspetto niente di ché sia chiaro...... >> fece la sorella, per poi dirigersi verso la volpe che aveva appena terminato di caricare il furgone << …....ma prima vorrei presentarmi come si deve. Salve, io sono Rosella Hopps, per tutti Rosy, piacere....Nick, giusto? >>,
<< Così dicono, piacere mio Rosy >> rispose col suo fare fascinoso, sempre utile in quelle circostanze, stringendo la zampa portagli dalla coniglietta.
<< Scusate, non per mettervi fretta o rovinare il momento ma è ora di partire o faremo tardi per la cena >> li interruppe Stu, che fino a quel momento se ne era rimasto in disparte << Tu Judy salirai davanti con me, mentre tua sorella salirà sul rimorchio con Wilde >>,
<< Papà! >> esclamò Judy, con un tono quasi da rimprovero << Ora stai esagerando, credo che dovresti incominciare a tenere in più alta considerazione Nick e a dargli più fiducia, insomma......guarda, siamo stati soli questo pomeriggio e non è successo niente >> 'Bhe, non è che siamo stati proprio “soli” carotina, con noi c'erano anche gli scemi del villaggio'',
<< In quanto a fiducia c'è ancora molta strada da fare, non è una cosa che si guadagna in due giorni, anche se fino adesso si sta comportando molto bene e qualcosa posso cominciare a concedergli. Comunque hai frainteso, volevo solo dare a lui e a tua sorella la possibilità di conoscersi il prima possibile, dato il poco tempo di ferie in cui Rosy potrà fermarsi da noi >> spiegò con tono pacato e sommesso così da rassicurare la figlia, ma non la volpe che all'improvviso sentì l'istinto avvisarlo di un qualche pericolo.



Chiarito l'equivoco il maturo coniglio poté tranquillamente ripartire alla volta di casa con Judy, gioiosa ed entusiasta di quel pomeriggio trascorso con il suo compagno, intenta a raccontargli gli eventi di quel pomeriggio, tralasciando il dettaglio dei due malefici fratelli; d'altra parte Nick stava cercando d'intavolare una qualsiasi conversazione con Rosy, affatto propensa, utilizzando tutta la sua capacità oratoria e d'intrattenimento di cui era dotato,
<< Allora, giovane Hopps, quanti anni hai? Non mi sembri tanto più piccola di Judy >>,
<< Lo sono di soli due anni >> rispose laconica la coniglia,
<< Ah, e.....hai un lavoro? >>,
<< Sì, gestisco una piccola pasticceria >>,
<< Davvero? E come mai non ti ho mai vista in paese? Insomma, non è che Bunny Burrow sia così grande >>,
<< Perché l'ho dovuta aprire in un'altra cittadina, a diversi chilometri da qui, a causa di quella volpe di Grey. Viene considerato da tutti come il miglior pasticcere della regione, ma solo perché si è fatto conoscere prima e più di me! >> spiegò la coniglietta con un tono palesemente infastidito per l'argomento, cosa che Nick si preoccupò di deviare con una “sana” provocazione accompagnata dalla sua solita espressione beffarda,
<< Sai, giusto stamani ho avuto modo d'incontrare questo Grey e di assaggiare anche una delle sue torte ai mirtilli che, devo ammettere, è stata la migliore che abbia mai mangiato. Mi riesce difficile credere che qualcuno possa eguagliarlo o addirittura superarlo, se è questo che intendevi, ma puoi sempre provarci >>,
<< È una provocazione questa? Va bene volpone, allora te ne preparerò una anch'io e sono sicura che, quando l'assaggerai, cambierai idea >>,
<< Non chiedo di meglio.......coniglietta >>.
La conversazione andò avanti per tutto il tragitto tra domande, risposte e le solite battute di Nick che riuscirono nell'intento di strappare una risata alla sua interlocutrice; questo non fece altro che soddisfare la volpe in quanto, avendo così rotto il ghiaccio, poteva perlomeno sperare di riuscire ad eliminare completamente quell'iniziale pregiudizio nei suoi confronti e magari anche convincerla ad appoggiare la loro relazione.
Una speranza che una volta arrivati non mancò di condividere privatamente con Judy la quale, anche se non entusiasta all'idea di doverlo dividere con la sorella, avrebbe in qualche modo contribuito ad alimentare parlandole il più ottimamente possibile di lui.





Giunti a casa, persino in anticipo rispetto alla preoccupazione di Stu, la coniglietta pensò bene di risolvere anche un'altra questione che doveva assolutamente essere rimediata,
<< Piccoli, sono tornata! Chi vuole ricevere la sua ricompensa, venga qui >> urlò Judy richiamando l'attenzione dei piccoli fratelli e sorelle che, come un fiume in piena, fuoriuscirono rapidamente di casa prendendo posto davanti a lei e rimanendo piacevolmente meravigliati di fronte a tutti quei doni alle sue spalle,
<< Grazie Judy! >> fecero in coro all'unisono i coniglietti, prima di mettersi ordinatamente in fila e ricevere dalle mani della sorella uno di quei regali.
Agli occhi della volpe fu uno spettacolo particolarmente lungo e ripetitivo, dato il loro notevole numero, ma allo stesso tempo molto piacevole e appagante; riusciva perfettamente a percepire quella loro gioia, quei piccoli sorrisi che spuntavano sulle loro labbra, alla consegna del dono di cui probabilmente, e aggiungendo anche fortunatamente data la loro sicura reazione, avrebbero sempre ignorato il principale artefice,
<< Oh, vi state sbagliando >> 'No, carotina, non dirlo' << In verità è Nick che dovreste ringraziare, senza di lui non avrei mai potuto mantenere la promessa che vi ho fatto. Se fossi in voi, io gli darei un forte abbraccio >>.
Come se stesse rivivendo un deja-vu, Nick si ritrovò nuovamente sommerso dalla marea di piccoli coniglietti che, diversamente motivati rispetto alla prima volta, lo avevano completamente bloccato in una soffice e amorevole stretta dalla quale aveva incominciato nuovamente a domandare aiuto,
<< Hai visto Rosy? Non è come te lo eri immaginato, vero? >> domandò prendendo in disparte alla sorella mentre Stu e Bonnie, intervenuta per aiutare il marito, stavano cercando di rimettere in riga i loro figli che non sembravano intenti a mollare la presa sulla volpe,
<< Ok, te lo devo concedere >>,
<< Nick è una volpe, questo è innegabile, ma non vuol dire che sia un poco di buono come spesso gli altri mammiferi etichettano la sua specie. In fondo, come vedi, ti ha appena dimostrato di saper essere altruista e socievole..... >>,
<< Insomma, piccoli peluche, volete lasciarmi! Sono un'agente di polizia in fondo e penso che questo non faccia bene alla mia reputazione, sapete? >> fu il lontano intervento di quest'ultimo, mentre cercava delicatamente di staccarsi dalla stretta dei più affettuosi tra di loro, che costringendo Judy a correggersi,
<< …..anche se a modo suo >>,
<< L'ho notato, mi pare proprio un tipo particolare e interessante questo Nick. Ma non potevo certo aspettarmi di trovarti insieme ad un semplice, monotono e noioso coniglio ordinario. Come avresti potuto vivere una vita comoda e serena con un tipo del genere? >> domandò con ironia Rosy accompagnando la sorella in un'allegra risata.





Dato che era passato già diverso tempo Nick, ottenuto il permesso dagli Hopps , poté dedicarsi alla sua igiene facendosi una doccia in una stanza da bagno nella loro casa così da potersi finalmente rinfrescare e ripulire dallo sporco accumulato in quei giorni; non solo, Stu si era anche procurato un ricambio di ogni cosa, dall'intimo al vestiario vista l'improvvisa necessità, che avrebbe subito potuto indossare una volta terminato di lavarsi.
Mentre stava ancora terminando di spogliarsi, sentì lo scricchiolio della vecchia porta del bagno aprirsi seguito da una Rosy, sorpresa dla sua presenza, visibilmente sgomenta per l'errore commesso,
<< Oh, scusami! Non era mia intenzione....credevo che fosse libero >>,
<< Non ti preoccupare, può succedere, almeno indosso ancora i pantaloni >> fece comprensivo Nick, cercando di smorzare il suo imbarazzo, divertendosi nell'osservare la sua espressione così troppo simile a quella di Judy quando l'aveva portata al club nudista di Yax,
<< Già, comunque ti faccio i complimenti. Immagino che quel bel fisico asciutto sia merito dell'accademia, vero? >> rispose la castana coniglietta, subito ripresa, rimirando con sguardo perso la volpe che incominciò a sentirsi lievemente a disagio dopo quel commento, mascherando ciò con il suo solito non-calanche,
<< Esatto, è importante per un agente essere in forma, ora però....se non ti dispiace vorrei..... >>,
<< Ah, giusto! Scusa, me ne vado subito. Perdona il disturbo e scusami ancora >> concluse Rosy alla fine, continuando a scusarsi anche dopo essere uscita dal bagno, lasciando finalmente un po di privacy a Nick che poté riprendere da dove si era interrotto.






Fu una serata ricca di piacevoli novità per la volpe che, dopo quasi tre giorni dal suo arrivo, riuscì finalmente a sentirsi più rilassato, quasi a suo agio.
Per la prima volta Stu si concesse di complimentarsi ulteriormente con lui per l'ottimo lavoro svolto, per il notevole incasso ottenuto e per l'abilità dimostrata; Bonnie lo aveva più volte ringraziato per il suo generoso pensiero per i figli; quest'ultimi, anche se non ancora tutti, si mostrarono molto amichevoli con lui contribuendo a farlo sentire ancora più accetto; infine, adempiendo il famoso dulcis in fundo, Rosy era riuscita in quel poco tempo a preparare diversi tipi di crostate e dolci assortiti, comprendendovi quella da lui desiderata ai mirtilli,
<< Vedo che ha incominciato a piacere ai miei piccoli, signor Wilde >> notò stupita Bonnie,
<< È vero, lo avevo notato anch'io cara. Strano però che abbiano cambiato idea in così poco tempo. Insomma, capisco i regali, ma come ha fatto? >>,
<< Questo dovreste chiederlo a vostra figlia, dopotutto è stata lei la prima a fare questo cambiamento, no? >> rispose Wilde, schivando la responsabilità di rispondere ad una domanda pericolosamente scomoda per lui, ottenendo un segno d'assenso dalla compagna,
<< Bhe, suppongo che un gesto o un pensiero altruistico sia sempre il miglior modo per avvicinare le persone …. >> fece Judy, riferendosi chiaramente all'aiuto e alla protezione offertagli dalla volpe in passato << …..e poi immagino che i piccoli siano molto meno inclini a pregiudizi e discriminazioni rispetto ai grandi, almeno finché non sono questi a farglieli nascere >>.
I suoi genitori non aggiunsero altro, come tutti i presenti del resto, probabilmente comprendendo a cosa la figlia si riferisse con la sua risposta; per Nick fu un'altra importante mossa a suo favore da aggiungere in quella virtuale partita a scacchi con cui stava confrontandosi con Stu.


Finalmente arrivò il momento tanto atteso da tutti: il dessert.
Un'abbondante fetta di crostata ai mirtilli, opportunamente e volutamente impiattata da Rosy, che al semplice assaggio gli aveva mandato letteralmente in stato d'estasi le sue papille gustative per come, nonostante la semplicità del dolce in sé, fosse fragrante e ricca di sapore in tutta la sua composizione,
<< Oh, questa si che è una vera bontà >> fece Nick, ancora con in bocca il dolce, facendo un'espressione comica rassomigliante a quella di un piccolo cucciolo felice << Solo con questa ti posso garantire che Gideon avrà il suo bel da fare se vuole mantenersi il titolo. Sei veramente eccellente >>,
<< Grazie, ma così mi imbarazzi! Hai visto che avevo ragione >>,
<< Vero! Hey, Judy, perché non ti fai dare qualche dritta da lei. Sai che per arrivare al cuore di un maschio si deve passare dal suo stomaco, vero? Non che tu ne abbia bisogno, ma ne sarei comunque contento! >> fece entusiasta alla compagna che, senza un preciso motivo, incominciò a provare un sentimento insolito e.....spiacevole,
<< Certo, non c'è problema >>,
<< Mi dispiace sorellona, ma le mie ricette sono segrete e perciò Nick.... >> rivolgendosi nuovamente alla volpe << se vorrai mangiarne ancora, dovrai venire da me >>,
<< A proposito di maschi.... >> intervenne con fare indagatore la madre << ….dimmi Rosy, hai per caso conosciuto qualcuno, non so......magari un giovane coniglio, mentre eri via >>,
<< Tua madre ha ragione cara, ormai sei grande e dovresti pensare a farti una famiglia! >> 'Caspita, allora carotina non mentiva quando mi disse che sapevano moltiplicare alla grande. Qui non pensano ad altro' << Dicci, c'è qualcuno che ti piace o a cui tu piaci? >>domandò euforico Stu,
<< In verità no, non ho trovato ancora nessuno >> rispose con indifferenza Rosy, per poi lanciare un fugace sguardo d'intesa verso la volpe << Però ho lasciato la porta aperta per chiunque, infatti ho da poco fatto conoscenza con un mammifero davvero interessante e affascinante, magari potrei provare con lui. È simpatico e mi pare il tipo adatto >>,
<< E allora sarà difficile per lui liberarsi di te. Fin da piccola sei sempre stata molto determinata nelle tue scelte, un po come Judy, vero Bonnie? >>,
<< Sì, se volevi qualcosa era praticamente impossibile farti cambiare idea e non mollavi finché non la ottenevi >> fecero entusiasti i genitori, incominciando a divertire la famiglia raccontando aneddoti su di lei riguardante i diversi comici problemi che quel suo carattere le aveva procurato.
Sembrava che nessuno avesse fatto caso o dato particolare significato alle parole dette dalla coniglietta; ma la volpe aveva notato il suo sguardo e il modo in cui gliel'aveva rivolto e, accostandolo alle frasi pronunciato, poté chiaramente interpretare il messaggio che la castana leporide gli aveva rivolto: per quanto fosse incredibile, era lui quel mammifero.
In principio Nick aveva scartato quell'ipotesi, valutandola come semplice frutto della sua immaginazione, ma ricordando quale specie avesse davanti e della loro contraddistinta caratteristica sulla semplicità e rapidità con cui riescono a crearsi degli affetti e degli amori verso chiunque trovino piacevole, non poté fare a meno di realizzare quella preoccupante verità.





Terminata la cena Stu richiamò la volpe, mentre era intenta a consegnare fra le braccia di Bonnie due piccole conigliette che le si erano comodamente addormentate sdraiandosi sulla sua coda, invitandolo a seguirlo,
<< Andiamo Wilde, è tardi e devo ancora riaccompagnarla al capannone per la notte >>,
<< Arrivo, signor Hopps, mi permetta di salutare sua figlia prima >> rispose Nick avvicinandosi a Judy << Ci vediamo domani Judy, buona notte >> la salutò, ricevendo un abbraccio dalla compagna,
<< Sogni d'oro anche a te Nick! >> a quel punto, approfittando della loro posizione, la volpe le sussurrò,
<< Ho da chiederti un favore, carotina, tieni d'occhio tua sorella e non lasciarla mai da sola >>,
<< Perché? C'è qualche problema? >> domandò, abbassando anche lei la voce,
<< È probabile, ma non ne sono sicuro al cento per cento >>,
<< Va bene, ma l'avrei fatto anche se tu non me lo avversi chiesto >> confermò lei con decisione, rivelando quella punta di gelosia che le era incominciata a nascere, ma la volpe non voleva concludere in quel modo la giornata e perciò pensò bene di lasciarla con una sottile provocazione, << A proposito, grazie per l'aiuto che mi hai dato prima. Sei stata così grintosa che mi hai.......emozionato molto. Tu sai cosa intendo, vero? >> concluse Nick con tono malizioso.
<< Allora, Wilde, quanto devo aspettarla? Si muova. Tu invece Judy, dovresti andare a misurarti la febbre, ti vedo molto rossa in viso stasera >> fece amorevolmente il padre, provocando delle sorde risate in Nick e ancora più imbarazzo nella figlia che moriva dalla voglia di bastonare la volpe.





Giunti al capannone ci fu un semplice e cordiale saluto tra i due, senza che nessuno aggiungesse altro se non che, da parte del coniglio, l'assicurazione di ricevere dei vestiti puliti al mattino insieme alle informazioni riguardanti il prossimo incarico.
Tornato a casa Stu si era appostato dietro le tende della finestra di camera sua per contemplare l'immagine del capannone, in cui si trovava Nick, con un'aria preoccupata; al che Bonnie, notando le condizioni del marito, gli chiese,
<< Cosa c'è, caro? Ti vedo affranto stasera >>,
<< Niente, amore, è solo che.....ormai non so più cosa inventarmi. Quella volpe ha superato tutte le prove che avevo in mente e di conseguenza ha dimostrato di conoscere e adempiere quei valori che avevo ogni volta messo in campo. Mi sono rimaste ormai poche mosse da fare, due delle quali mi appaiono rischiose, ma se supera anche quelle non so davvero che fare >> si sfogò il coniglio mentre la moglie, vista la difficoltà emotiva del marito, si alzò dal letto dove si trovava per andare a confortarlo,
<< Stu, hai svolto e stai svolgendo pienamente il tuo incarico. Ti sei dimostrato un padre esemplare e nessuno avrebbe potuto fare di meglio. Ma dobbiamo anche guardare in faccia la realtà, se Nick supererà anche queste tue ultime prove allora si sarà davvero dimostrato il mammifero giusto per nostra figlia >>,
<< È proprio questo quello di cui ho paura. Però hai ragione, in fondo gliene ho fatte passare parecchie e queste ultime saranno molto più stressanti >> fece sorridendo Stu, anche se chiaramente rassegnato,
<< A proposito, visto che siamo alla fine, mi vuoi dire a cosa hai pensato? >>,
<< Ehm....non credo che ti piacerebbe saperlo >> fece intimorito il marito appena vide il lesto piede della moglie battere ripetutamente a terra,
<< Stu! >>,
<< Sai cosa? Sono davvero stanco e,,,,sì, penso che me ne andrò a dormire. Buona notte amore, ti amo tanto! >> concluse rapido il coniglio, baciando la moglie, cercando di raggiungere inutilmente un armistizio andando a letto; ma Bonnie non avrebbe certo desistito da quella conversazione.





Nel frattempo al capanno, Nick era intento a conversare tra sé,
<< Coraggio Nick, in fondo te la stai cavando bene, oggi ti puoi anche considerare soddisfatto! >> disse incominciando a cambiarsi gli abiti, optando di rimanere con i semplici boxer addosso a causa del caldo << Dopotutto oggi ti sei divertito con la tua carotina, senza contare che sei finalmente riuscito a liberarti una volta per tutte di quei due rompiscatole. Anche se adesso però c'è quest'altra coniglietta che potrebbe darti problemi e quindi, come prima cosa da fare, domani metterai in chiaro le cose in modo da potertene stare tranquillo fino alla sua partenza....o vostra >> e fu con questo proposito che Nick si addormentò.
Ma quel sonno non durò molto poiché, poche ore dopo, sentì improvvisamente qualcosa posarsi sul suo addome.....o per meglio dire qualcuno,
<< Mhmm....per favore carotina, adesso non ho voglia di giocare. Sono stanco morto >>,
<< Però, che bel soprannome! Sai, fustacchione, che nessuno mi ci aveva mai chiamato così? Mi piace davvero tanto >> fece una voce femminile che, riconoscendola come estranea, svegliò improvvisamente la volpe,
<< Cos...? Chi è? >> domandò Nick, ancora stordito dal sonno, prima di trovare sdraiata sopra di lui la sorella di Judy che lo rimirava maliziosamente << Rosy? Che ci fai qui e perché sei... >> si interruppe dopo aver realizzato in quale posizione erano messi,
<< Stai calmo, non ti mangio mica sai! Ameno per ora >> rispose lei con tono suadente,
<< Prima di tutto sono calmo. Secondo, in passato sarei stato “io” a mangiare te e non il contrario. Terzo ti pregherei di levarti da sopra, altrimenti lo farò da.... >>,
<< Tu non farai nulla, altrimenti mi metto ad urlare >>,
<< E come spiegheresti la tua presenza qui a tuo padre? Considerando poi che, come mi ha spiegato Judy, voi conigli non siete dei tipi particolarmente bugiardi >> precisò Nick con un sorrisetto beffardo stampato sul volto,
<< Guarda che anche noi ci siamo evoluti! Forse non mia sorella, ma io di sicuro >> fece ricambiandogli lo sguardo,
<< E immagino che mentire sia sintomo di una grande ascesa evolutiva. Non credo che la scoperta sarà molto condivisa dagli altri >> 'E noi ne sappiamo qualcosa, vero Nick?',
<< Come siamo scorbutici stasera, signor Wilde! >> riprese la parola la coniglietta, incominciando ad accarezzarli il pelo dal petto fino all'addome << Ed io che non mi sono neanche cambiata per venire subito a farti due coccole in privato >>infatti Rosy era ancora vestita nello stesso modo in cui Nick l'aveva vista fino a poco fa, marsupio incluso,
<< Senti, non prenderla come fatto personale, ma non sei il mio tipo. E poi ci sono tanti, troppi motivi per cui tu non dovresti fare così con me, Judy in primis >>,
<< Oh, quella sciocca di mia sorella non merita uno come te. Ma se tu tieni così tanto a lei, saprò come farti cambiare idea >> concluse, accarezzandogli il mento, per poi allontanarsi strusciando la mano per tutta la lunghezza del corpo della volpe << Bye-Bye a presto, volpone >>.
Una volta rimasto solo, Nick si alzò di scatto andando a chiudere il portone del capanno bloccandolo con diverse balle di fieno, assicurandosi così che quel “a presto” non lo fosse stato troppo,



'Ma in quale banda di matti sovreccitati sono andato a finire? Insomma, mi rendo conto di essere il mammifero più affascinante del mondo e che è impossibile resistermi, ma così si esagera. E io che pensavo che il peggio fosse passato'.






N.d.A. Scusate il ritardo ma, come probabilmente avrete immaginato, sono stato parecchio impegnato tra......tutto.
E poi devo ammettere che questo capitolo, per i suoi contenuti, mi ha fatto tribolare non poco.
Fatemi sapere le vostre opinioni e i vostri consigli. 
Intanto ringrazio chiunque abbia seguito/recensito/consigliato fino a qui.
A presto.

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Capitolo 10
*** Problema di...piccoli (parte - uno) ***


 

<< Spero di essere stata chiara, Stu! >> fece categorica Bonnie in direzione del marito,
<< Ma tesoro, la tradizione... >>,
<< Non voglio più sentir parlare di questa storia, va bene? Questo sarà l'ultima volta che sottoporrai il signor Wilde alle tue prove, poi basta. Domani darai il tuo responso ai ragazzi, qualsiasi esso sia, altrimenti lo farò io >> lo interruppe irritata la moglie << Se penso ancora a quello che mi hai raccontato non posso che dispiacermi per lui, povero caro! >> concluse con un tono molto diverso, sicuramente più compassionevole, nei confronti della volpe. 
Nonostante le ci fosse voluta l'intera notte, alla fine era riuscita a persuadere il marito a farsi raccontare tutto ciò che quest'ultimo aveva realmente organizzato e in parte messo in atto fino a quel momento, compreso quello riguardante i prossimi giorni, nei confronti di Nick; d'altra parte Stu, conoscendo bene la moglie e la sua sicura reazione, non era ancora riuscito a comprendere il motivo che l'avesse spinto a svelarle tutto.....o quasi,
<< Ma... >> riprovò inutilmente il coniglio,
<< Niente “ma”! Piuttosto, se hai davvero intenzione di affidargli quell'incarico, ti conviene andarlo a svegliare dato che probabilmente starà ancora dormendo >> fece sbrigativa la moglie, posandoli sulle braccia dei vestiti << Tieni, portali questi! Sono i suoi vestiti puliti, e vedi di fare alla svelta! >>,
<< Però...va bene cara >> concluse infine un ormai arreso Stu, uscendo dalla stanza, lasciando a cambiarsi una soddisfatta e vittoriosa Bonnie.



Giunto nella cucina, collegata alla sua stanza da letto da un lungo corridoio, il coniglio vi trovò la giovane Rosy intenta a preparare la colazione per la famiglia,
<< Buongiorno papà! Come sei mattiniero, dormito bene? >> fece lei allegra, alla vista del padre, notando la sua spossatezza,
<< Insomma, io e tua madre abbiamo avuto una “piccola” discussione stanotte >> le rispose con semplicità il padre,
<< E immagino che abbia vinto la mamma, vero? >>,
<< Come sempre! Ma vedo che anche tu ti sei svegliata presto stamani, e guarda quanta roba hai preparato. Vuoi forse metterci all'ingrasso? >> fece con una bonaria ironia il genitore, divertendo la figlia, adocchiando l'abbondante colazione variante tra il salato e il dolce che si stanziava lungo tutti i metri della grande tavola della sala da pranzo,
<< Scusami, è solo che non sono riuscita a dormire bene stanotte. Bé, a parte che ieri sera io e Judy abbiamo parlato di....cose da ragazze fino a tardi, diciamo che dopo non sono proprio più riuscita a prendere sonno >>,
<< Posso immaginare! Ascolta, se te la senti, mi faresti il piacere di portare questi a Wilde? Ovviamente ci starò io attento ai fornelli >> fece prima di indicare i propri abiti << E poi non posso certo uscire di casa così, in pigiama, pensa che faccia farebbero i vicini >>,
<< Certo, non ti preoccupare >>,
<< A proposito, se lo trovi ancora addormentato, sveglialo e digli di sbrigarsi a venire. Ah, e ricordati di portare..... >>,
<< Stai tranquillo, è impossibile che me ne dimentichi. Però continuo a dire che si tratta di un'esagerazione e sinceramente lo trovo inutile, specialmente per chi sai tu >> fece leggermente indignata la figlia, non trovando comunque dello stesso parere il padre, prima di incamminarsi in direzione del noto capannone.



Raggiunta la sua destinazione, la coniglietta incominciò a bussare nel tentativo di richiamare l'attenzione dello sventurato ”inquilino”, ma senza successo; neppure i ripetuti richiami o tentativi di entrare dal grande portone d'ingresso, apparentemente bloccato, aveva dato risultati.
Lei non lo poteva sapere ma, se per Stu quella notte non era stata una delle migliori, non si poteva dire di meglio riguardo a quella passata da Nick; nonostante le precauzioni prese, la volpe non era riuscita a fidarsi pienamente del blocco posto all'entrata del capanno e per questo motivo, ad ogni singolo rumore, il suo corpo era più volte scattato in piedi dal letto per difendersi dalla possibile ricomparsa della “pericolosa” assalitrice.





'Stai in guardia Nick, lei potrebbe essere ovunque! Però mi meraviglia che in accademia non si simulino cose tipo questa visto che, in fondo, a chi mai non capitano? Devo ricordarmi di presentare lamentela, magari a Bogo....vista la sua naturale pazienza',





era questo il regolare pensiero che aveva assalito più volte la volpe, condito con il suo proverbiale sarcasmo, ogni qualvolta che era stato costretto a svegliarsi; la faccenda andò avanti con quel ritmo ancora per molto finché, ormai stremato, non si accasciò sul letto piombando in un sonno tanto profondo da non lasciare spazio nemmeno ad un qualsiasi sogno.
Questo però non ebbe una lunga durata in quanto, grazie a quel poco di udito che ancora era riuscito minimamente a tenere in funzione, sentì come un sottile sussurro penetrargli con delicata insistenza nelle orecchie,
<< Ehi, bella volpe, è ora di alzarsi! >> cercò di motivarlo l'intruso senza però ottenere il risultato sperato << Pensi che un bacetto della tua dolce Rosy ti aiuterebbe a svegliarti? >>; appena la volpe sentì quel nome, riuscendo infine ad associarlo alla ben tristemente nota voce, aprì gli occhi ritrovandosi davanti il musetto sognante della coniglietta a pochi centimetri da lui.
Prima che questa decidesse di attuare il suo pensiero e annullare completamente la loro distanza, Nick pensò bene di scansarsi da quel contatto allontanandosi frettolosamente di diversi passi facendo scatenare l'ilarità di lei,
<< Peccato, ed io che speravo non mi avessi sentito >>,
<< Rosy? Ma che....come sei entrata e che ci fai tu qui? >> domandò subito battagliera la volpe, nonostante l'aria ancora assonnata,
<< Primo, dato che l'ingresso era bloccato, sono entrata attraverso la finestrella sul retro che ho raggiunto con una scala trovata qui fuori.... >> fece la coniglietta indicando la barricata di fortuna che Nick si era preparato << ...e secondo sono venuta a portarti degli abiti puliti e un messaggio da parte di mio padre >>,
 << E sarebbe? >>,
<< Mi ha detto solo di riferirti che tu faccia alla svelta perché ti sta aspettando per una cosa urgente. A proposito, lo sai che sei ancora più sexy visto alla luce del sole >> concluse rivolgendogli uno sguardo compiaciuto, rimirandolo mentre era intento a vestirsi,
<< Probabilmente per te sarà una cosa nuova, ma normalmente le persone normali non fissano le altre in quel modo. Potrebbe sembrare “leggermente” psicopatico, capisci? >>,
<< Possibile, ma non è colpa mia se non riesco a staccarti gli occhi di dosso. Peccato mio padre mi stia aspettando a casa, altrimenti mi sarei volentieri trattenuta un pochino per mostrarti una cosetta, non so se mi spiego? >>,
<< Temo di sì, e non penso tu ti riferisca ad un qualcosa all'interno di quel marsupio che, a quanto pare, continui a portarti addosso >> osservò Nick ringraziando, per la prima volta da quando era lì, l'utilissima presenza di Stu,
<< Oh, ti riferisci a questo! È solo il mio portafortuna, difficile che me ne separi. E comunque non ti preoccupare, sono sicura che avremo modo di starcene un po da soli insieme, magari più tardi. Ci vediamo dopo, Nick! >> lo salutò infine, con fare civettuolo, uscendo dal capanno.
Lasciata da sola la volpe poté finalmente terminare di vestirsi con più serenità, prima di dirigersi pigramente verso casa Hopps; lungo il tragitto aveva più volte fantasticato quale tortuoso e originale incarico Stu gli avrebbe affidato quella mattina, divertendosi sul possibile sforzo che ogni volta il coniglio si doveva essere sottoposto per idearlo, come tutte le volte precedenti.



Una volta arrivato notò, oltre ai soliti scalmanati e giocosi coniglietti in giardino, i coniugi Hopps e la figlia Rosy impegnati a caricare alcune casse di verdura sul rimorchio del del piccolo camioncino,
<< Buongiorno signor Wilde, come sta oggi? >> chiese garbatamente Bonnie, precedendo il marito,
<< Molto bene, la ringrazio. Da quel che posso vedere, immagino che stiate per partire, giusto? >> rispose, trattenendo un inopportuno sbadiglio,
<< Proprio così, Wilde >> intervenne questa volta Stu << Ci sono alcuni venditori in città che stanno cercando dei nuovi fornitori di qualità dalla campagna ed è per questo che, io e mia moglie, stiamo andando da loro per farli provare alcuni dei nostri prodotti e convincerli a sceglierci come loro soci >>,
<< Capisco! Ed esattamente cosa dovrei fare? Vuole che venga anch'io? >>,
<< Certo che no, lei avrà altro da fare! Prima però faccia colazione, io l'aspetterò qui fuori per informarla del suo nuovo incarico. Mi raccomando, come avrà capito ho parecchio da fare e perciò non si faccia attendere troppo >> concluse frettolosamente così da congedare la volpe che, senza farselo ripetere, si avviò rapida in direzione della sala da pranzo immaginando e pregustando i deliziosi manicaretti che, come ogni mattina, venivano preparati.



Ma al suo arrivo, oltre alle tanto agognate e prelibate cibarie, scoprì la presenza di un altro individuo che proprio non si sarebbe aspettato di incontrare: Judy.
Ovviamente quello che rendeva alquanto insolita la situazione non era la sua presenza in sé, ma l'assoluta assenza di chiunque altro in quella stanza; da quando era arrivato non aveva mai avuto un'occasione per restare da solo con lei, mentre adesso quell'occasione gli si era presentata davanti con una semplicità disarmante, tanto da fargli destare qualche motivato sospetto.
A nulla però valsero i vari controlli eseguiti in ogni possibile nascondiglio o anfratto della stanza che un qualsiasi piccolo coniglietto avrebbe potuto utilizzare per spiarli, come avevano fatto più volte, ma ottenendo come unico risultato lo sguardo allibito e perplesso della coniglietta che aveva continuato silenziosamente ad osservarlo per tutto il tempo,
<< Nick, sicuramente avrai le tue ragioni, ma che stai facendo? >> chiese alla fine, vinta dalla curiosità,
<< Niente, solo che non riuscivo a credere che non ci fosse nessuno a parte noi, ma a quanto pare è proprio così. Non è mai successo, in casa poi.....è una situazione troppo insolita per i miei gusti, come se fosse stata preparata appositamente per farci rimanere da soli >> gli rispose la volpe, guardandosi intorno di tanto in tanto con fare circospetto,
<< Visto? Te l'avevo detto che saresti stato un ottimo poliziotto! In effetti è così, sono stata io ad organizzare tutto, spero che la cosa ti piaccia? >>,
<< Sei in errore, coniglietta. La domanda più consona è: Come potrebbe non piacermi? >> rispose la volpe, esibendo il suo solito sorrisetto compiaciuto, prendendo posto di fronte a lei ed incominciando a consumare l'abbondante colazione.
Naturalmente, come di consueto, non mancarono di stuzzicarsi vicendevolmente con le solite frasette ambigue che, quanto imbarazzavano lei, tanto divertivano lui; tutto stava proseguendo per il meglio fino a quando, con assoluta innocenza e per puro interesse, Judy non gli fece una semplice domanda,
<< Hai dormito bene stanotte? >> una piccola frase che scatenò nella volpe un meccanismo che, incentivato da quello che aveva passato poche ore prima, gli era divenuto impossibile da arrestare,
<< A proposito di questo... >> iniziò con fare pacato << ….sai per caso dove era tua sorella Rosy ieri sera? >>,
<< Certo, è stata fino a tardi con me in camera mia. Abbiamo parlato un po, e sai una cosa? Mi ha rassicurato molto. Lo so che probabilmente ti sembrerò una sciocca ma, vedendo come andavi d'accordo con lei e il modo in cui le parlavi, ecco mi ero.....ingelosita, sopratutto perché sembrava che a lei tu interessassi e voleva provarci con te>> 'In quanto a spirito d'osservazione anche tu non scherzi, carotina!' << Ma quando ieri sera mi ha fatto vedere la foto che tiene nel portafoglio di un coniglio che le piace, mi sono tranquillizzata >>,
<< Però lei ai tuoi genitori aveva detto..... >>,
<< Lo so e non credere che non l'abbia rimproverata. Sa che noi conigli non mentiamo, soprattutto con i componenti della famiglia, e perciò gli ho fatto promettere di raccontare tutto a mamma e papà >>,
<< E tu credi che lo farà? >> domandò infine Nick, senza tralasciare quella punta di sarcasmo che mai gli mancava,
<< Sì, anche perché gli ho detto che altrimenti l'avrei fatto io >> aggiunse Judy, esibendo quell'espressione saccente che solitamente utilizzava la volpe quando metteva in mostra la sua intelligenza,
<< Bene, a quanto pare stai diventando grande, carotina....e ovviamente me ne prendo tutto il merito >> la stuzzicò con la sua ironia la volpe, provocandole una sottile e comica espressione di stizza, sentendosi anch'esso più tranquillo.



<< Ah, Nick! >> riprese la coniglietta, una volta terminato il pasto, richiamando l'attenzione della volpe << Prima che me ne dimentichi devo informarti di una cosa molto.... >> ma venne bruscamente interrotta da dei richiami fin troppo famigliari,
<< Judy! Tesoro siamo pronti, sbrigati ad uscire altrimenti faremo tardi >> fece dolcemente Bonnie, prima di un richiamo più severo fatto da tutt'altro coniglio al quale, dato il modo utilizzato, la moglie riserbò uno sguardo quasi di rimprovero,
<< Anche lei Wilde, si dia una mossa! Mi ero raccomandato di fare alla svelta, non posso stare ad aspettarla in eterno >>,
<< Stiamo arrivando! >> urlò di risposta la volpe << Sarà meglio muoverci, carotina, non vorrei che tuo padre perdesse quella sua splendida voce a causa mia >> concluse sarcastico Nick, avviandosi verso il giardino dove erano entrambi attesi,
<< Ma, Nick... >> ritentò Judy << ..è una cosa importante, aspetta! >> ma non ebbe il tempo di dire altro in quanto i due avevano ormai raggiunto la porta d'ingresso.
<< Bambini, presto venite tutti qui! >> fece Stu esortando a raccolta tutti coniglietti che, al suono del suo richiamo, si misero ordinatamente in fila di fronte a lui,
<< Ma...qui ne mancano parecchie....centinaia >> intervenne la volpe notando il numero dei presenti ridotto ai minimi termini,
<< Aspetti, ora le sarà tutto più chiaro. Bene piccoli, come sapete io e la mamma dobbiamo fare una veloce scappatella in città per affari, ma purtroppo questa volta non potrete venire con noi >> fece dispiaciuto, ma deciso, il genitore scatenando una serie di lamentele da parte dei figli, rattristati per la notizia << Non siate tristi, mamma e papà non vi lasceranno soli. Infatti, oltre a vostra sorella più grande, sono riuscito a trovare qualcuno che vi farà da baysitter e che vi piacerà moltissimo >> continuò sorridente il coniglio, voltandosi in direzione della volpe che sentì un improvviso brivido di freddo attraversargli il corpo, coda compresa << Il signor Wilde! >>.
Per la terza volta la volpe venne assalita dall'intera combriccola di coniglietti che, entusiasti della notizia, gli si avventarono addosso,
<< Signor Hopps io...non credo di essere qualificato per una cosa simile >> fece Nick, in un disperato tentativo di liberarsi da quell'impiccio, cercando di liberarsi per l'ennesima volta dalla morsa di quei leporidi così espansivi,
<< Ed è proprio per questo che gli ho affidato questo incarico. Anche se lei non mi ha garantito una prole, data la vostra diversità, non vedo il motivo per non testare la sua capacità di fare il genitore. Comprendo la difficoltà, conoscendo la sua storia, ma alla sua età credo proprio che sia arrivato il tempo di gettarsi il passato alle spalle e di aprirsi a qualcosa di nuovo >>.





'Ah, ma allora è proprio vero il detto “che la mela non cade mai troppo lontana dall'albero. Certo non mi sarei aspettato che Judy avesse preso così tanto dal padre, parlano in maniera molto simile. Speriamo però che la loro somiglianza si fermi qui, altrimenti.......”,





pensò la volpe, riuscendo a liberarsi dalla “tenera” morsa, << E considerando che, avendone lasciati altri ad alcuni tra amici e parenti, a lei non toccherà che badare ad appena una ventina di loro >>,
<< Che fortuna! >> esclamò ironico Nick << Bé, mi pare di non avere altra scelta, almeno ci sarai anche tu con me, vero? >> domandò rivolto verso la partner,
<< Ecco, in verità....anch'io devo andare con loro >>,
<< Che cosa? >>,
<< Judy, non glielo hai ancora detto? >> intervenne stupita questa volta Bonnie,
<< Che cosa doveva dirmi? >> domandò nuovamente la volpe, incominciando ad nutrire un orribile presentimento,
<< Che ieri sera, quando sono rientrato, il vostro capo l'ha chiamata perché rientraste entrambi per un paio di giorni a causa di alcune pratiche di un vostro precedente caso che purtroppo sono andate perse, ma essendo lei impegnato con me si è accontentato di mia figlia >>,
<< Ma allora...a chi si stava riferendo prima quando parlava di un aiuto? >>,
<< A Rosy, naturalmente >> gli rispose Stu, prima di dirigersi insieme alla moglie verso il camioncino.



Alle sue orecchie quel nome fu accompagnato dal suono di decine di roboanti tuoni che, nonostante fossero frutto della sua immaginazione, quasi lo assordarono,
<< E tu, esattamente, quando avevi intenzione di dirmelo? >> fece Nick, accennando un tono di rimprovero, in direzione di Judy,
<< Hai ragione scusami, però non essere tanto melodrammatico. Non sarà poi così tremendo in fondo, se una coniglietta ottusa è riuscita a sopravvivere per anni ad un branco ben più numeroso di coniglietti esagitati, non vedo perché una volpe acuta non possa fare altrettanto. In più oramai abbiamo appurato che Rosy non è interessata a te, quindi puoi...possiamo stare tranquilli >>,
<< Vero, senza considerare che ho superato difficoltà ben peggiori di questa! Ti ho mai raccontato di quella volta che una tenace coniglietta mi ha trascinato per chilometri, tra i pericoli della città, soltanto per capire di essere una coniglietta ottusa? >>,
<< Molto divertente! Mi raccomando, comportati bene mentre sarò via e non fare sciocchezze >> fece la coniglietta, baciandolo sulla guancia,
<< E come potrei, tutti i diritti ci li hai tu. Fai buon viaggio e salutami tanto Bogo-loco, digli che mi manca davvero tanto, soprattutto Ciccihauser >> ricambiò il gesto Nick, non mancando di esibire il suo sarcasmo con un furbo sorriso.



Appena il trio si fu allontanato in direzione della città, alle spalle della volpe si presentarono probabilmente le sue due più grandi difficoltà: la prima rappresentata dalla coniglietta troppo imprevedibile per tranquillizzarlo, nonostante le rassicurazioni di Judy; e la seconda riguardante i piccoli e la loro energia; nessuno dei due però riusci a smorzare la sua determinazione,





'Bene, io sono pronto! Se supero anche questa prova, non avrò più nulla da temere.......a parte Rosy, s'intende'.







N.d.A. Come potete vedere, non sono morto.
Sì, ho passato un brutto periodo a causa di un cambio di stagione, di orario e di luce che mi ha completamente spiazzato, però sono riuscito ad uscirne.
Vi informo che ormai mancano solo pochi capitoli alla conclusione e poi.....improvviserò, come sempre.
Arrisentirci e ringrazio chiunque mi abbia seguito fin qui e continuerà a farlo.
A proposito, se notate qualcosa o avete qualche consiglio da darmi, fatelo e sarò lieto di leggerlo.

 

 

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Capitolo 11
*** Problema di.... piccoli (parte due) ***


<< Bambini, qui davanti a me! >> ordinò con autorità la volpe, cercando inutilmente d'imitare Stu, ottenendo come solo risultato il loro completo disinteresse dato che, subito dopo la partenza dei genitori, erano ritornati ai loro divertimenti << Andiamo ragazzi, non rendete le cosa difficile >> 'Come se non lo fosse già!',
<< Allora piccoli, potete venire qui per favore? Il signor Wilde ha una cosa molto importante da dirvi e non sta bene comportarsi così, non credete? >> fece gentilmente Rosy sostenendo un Nick meravigliato da quell'inaspettato aiuto e dall'effetto che le sue parole ebbero sui coniglietti che ritrovò perfettamente ed ordinatamente in fila di fronte a lui << Adesso, signor Wilde, parli pure >> concluse cedendo la parola alla volpe,
<< Sì, dunque....innanzitutto rassicuro, a chiunque gli sia venuto il dubbio, che i vostri genitori non vi hanno abbandonato! Anche perché mi chiedo chi mai abbandonerebbe oltre duecento confusionari figli per avere un po di pace, no? >> fece sarcastica la volpe << Poi, come vostro padre vi ha comunicato, io sarò il vostro supervisore e per qualsiasi cosa vi dovrete rivolgere a me....o alla mia sottoposta >> specificò la volpe, guardando ironico la coniglietta,
<< “Sottoposta”? Come sarebbe a dire? Ti ricordo che mio padre ha detto... >>,
<< ….che mi fungerai d'aiuto! E i sottoposti cosa fanno, se non aiutare il proprio superiore con il loro operato? >> le domandò retorico, privandola di una qualsiasi successiva risposta data la logicità del suo ragionamento, prima di ritornare a guardare i coniglietti << venendo al dunque, io non sono un tipo autoritario perciò, se verrà fatto entro i limiti di questa proprietà, vi lascio liberi di fare qualsi... >> ma non riuscì a terminare la frase che i diretti interessati si sparpagliarono ovunque approfittando di tale libertà.



Dato il vuoto venutosi a creare intorno a lui e dell'assoluta mancanza di alcuna richiesta da parte dei.... “supervisionati”, Nick pensò bene di rifarsi delle ore di sonno perse sdraiandosi comodamente su della soffice paglia accumulata lì vicino,
<< Ma cosa stai facendo? >> gli domandò improvvisamente e meravigliata Rosy << Vuoi forse metterti a dormire? >>,
<< Che impressionante spirito d'osservazione, hai mai pensato di seguire le orme di Judy nel campo della polizia? Potresti fare carriera >> 'Alla reception, ovviamente. E in un altro distretto, quello più lontano possibile dal nostro!',
<< Una domanda: tu hai mai dovuto badare a dei coniglietti o a dei cuccioli in generale? >>,
<< No! >> rispose austera la volpe << Ma ogni tanto mi sono divertito a fare il padre di un mio amico che ci assomiglia, ma solo d'aspetto perché se lo senti parlare..... >> concluse con un ghigno divertito,
<< Capisco! Allora mi sembra il caso d'informarti.....che non bisogna lasciarli mai da soli, specialmente quando sono così piccoli! >> lo rimproverò con voce alterata, cercando di smuoverlo,
<< E perché mai? Non vedo il motivo di tutto questo allarmismo >>,
<< Non so, magari potrebbero inciampare e sbucciarsi ginocchia o gomiti, oppure qualcuno si potrebbe allontanare e mettersi nei guai o perdersi, oppure potrebbero litigare senza ragione e ferirsi. Dovresti tenerli d'occhio, magari giocare con loro, o anche.... >>,
<< Ho capito-ho capito! Allora perché non mi dai una mano e non vai a dargli una controllata tu, per favore? Grazie della cortesia >>,
<< Come? Ma papà ha dato questo compito a te per valutare le tue capacità genitoriali, non le mie, e non certo per farti dormire come se nulla fosse. Hai un incarico da svolgere e non puoi tirarti indietro >> lo rimproverò Rosy, cercando inutilmente di farlo alzare tirandolo per la cravatta, mentre la volpe se ne stava beatamente sdraiato con le braccia conserte dietro la nuca,
<< Tre cose: primo, ti ricordo che è per causa delle tue molestie serali che mi hai ridotto così; secondo, non mi sto tirando indietro e né mi disinteresso in quanto ho “momentaneamente” inviato te; terzo, gradirei essere svegliato fra un paio d'ore con una buona fetta di torta ai mirtilli e mi raccomando non prima. Hai preso appunti, mia cara sottoposta? >> concluse ghignando divertito, tornando a svolgere la sua attività interrotta, mentre un'arresa e irritata Rosy si allontanò in direzione dei suoi fratelli.



Se ne era andata solo da pochi minuti, appena sufficienti a permettere a Nick d'addormentarsi, quando un piccolo batuffolo di pelo gli si avvicinò furtivo mirando la sua soffice coda, bramoso di poterla stringere; di per sé il coniglietto non costituiva un problema, sempre se avesse trattato con delicatezza la preziosa parte del corpo, ma quando la stessa idea venne indipendentemente condivisa da altri suoi due fratelli questa si ritrovò nel bel mezzo e vittima di una lite per decidere a chi sarebbe spettato tenerla per primo.
Gli schiamazzi, la polvere e specialmente il dolore provocatogli non fecero altro che ridestare nuovamente Nick dal suo riposo,
<< Che cosa succede? >> fece improvvisamente, alzandosi di scatto, per poi osservare sbigottito la parte del corpo da cui proveniva il dolore << N-non è possibile, c-che cosa gli avete fatto? >> gli domandò adirato, mostrando ai piccoli colpevoli la fu tanto vaporosa protuberanza,
<< C-ci scusi, non volevamo... >> cominciò a parlare la più piccola dei tre con la sua innocente vocina, assolutamente appropriata alla sua infantile età,
<< Cosa esattamente? Lasciare in pace me e la mia coda? Allora vi do una buona notizia, ci siete riusciti perfettamente >>,
<< Ci dispiace! >>,
<< Per favore, signor volpe, ci perdoni! >> fecero gli altri due, poco più grandi della sorella, esibendo quell'espressione mesta e “tenera” che solo i cuccioli possono e riescono a fare; dopo un profondo respiro Nick riuscì a recuperare quella calma e compostezza che sempre lo contraddistinguevano, per poi rivolgersi nuovamente loro con serietà,
<< “Ci perdoni”? Le volpi non perdonano,.... >> disse, iniziando ad avanzare con fare e voce minaccioso, << ….coloro che mancano di rispetto alla loro coda >> terminò, rincorrendo i coniglietti che si erano immediatamente dati alla fuga spaventati; per quanto la loro specie fosse riconosciuta come molto agile e veloce, la modesta taglia li impedì di fuggire dal predatore, in special modo la più piccola che si ritrovò così separata dai suoi due fratelli e chiusa ad un angolo dalla volpe che incominciò ad avvicinarsi con fare aggressivo,
<< N-no, la prego! >> piagnucolò la piccola << N-non lo farò più, per favore non mi.... >>,
<< Toccata! >> esclamò sorprendentemente Nick, subito dopo aver premuto il minuscolo e tremante naso rosa della piccola preda << Coraggio, tocca a te adesso prendermi! Vediamo se sei un predatore migliore di me >> concluse con un gentile sorriso, posandogli una leggera carezza sulla guancia, prima d'incominciare a correre.
Dopo un primo attimo di smarrimento, seguita da un'improvvisa illuminazione, la coniglietta iniziò divertita a rincorrerlo fino a raggiungere il resto dei loro fratelli che Rosy era riuscita faticosamente a radunare; in breve tempo anche questi, abbandonato quel timore che li aveva nuovamente colti dal resoconto dei primi due fratelli inseguiti, si unirono a quel semplice e divertente gioco; questo però non rese altrettanto entusiasta Rosy, dato il duro lavoro per tenerli uniti in un sol luogo che così era stato reso inutile,
<< Grazie tante Wilde, tu si che sei d'aiuto >> gli urlò quest'ultima mentre Nick era ancora occupato nel suo a fuggire,
<< Di cosa ti lamenti? In fondo ho solo fatto quello che mi hai detto, li controllo mentre li faccio divertire. Piuttosto, invece di farmi la predica, perché non partecipi anche tu che così mi aiuti? Ricordarti le parole di paparino,....sottoposta! >> fece la volpe divertita invitandola a partecipare, cosa che la giovane dovette accettare, seppur con una certa riluttanza data l'infantilità del gioco.



Col trascorrere del tempo i coniglietti avevano più volte cambiato gioco, variando tra quelli sportivi a quelli classici, scegliendo come ultimo il nascondino; ovviamente non mancarono mai d'includere la volpe, ormai soprannominata “zio Nick”, che immediatamente misero a fare la conta nonostante questo non ne poteva conoscere le regole,
<< Ascolta, è molto semplice! Tu ti devi appoggiare a questo albero e contare fino a cento tenendo gli occhi chiusi, intanto noi andremo a nasconderci e quando avrai finito ci dovrai venire a cercare. Vinci solo se riuscirai a trovarci tutti, ma se ti arrendi saremo noi a vincere, hai capito? >> gli fece uno di loro,
<< Certo, non mi pare così difficile! Ma perché non lo fate fare a Rosy? Lei lo conoscerà sicuramente meglio di me >>,
<< Non ci provare, volpone! Hanno scelto te, quindi non controbattere e inizia a contare >> lo ammutolì la coniglia, prima di avvicinarsi a lui e sussurrargli alcune “inquietanti” parole che fecero deglutire Nick << E poi non vorrei perdermi l'occasione di rimanere di nuovo sola con te, ricordati che ho ancora una cosetta da mostrarti >>.
Il gioco aveva avuto inizio da poco che subito la superiorità intellettiva e fisica della volpe l'aiutò a scoprire molti dei loro nascondigli con rapidità; dopo qualche minuto ne riuscì a trovare 16 nel giardino ma, dopo un'ulteriore e lunga perlustrazione, Nick dovette arrendersi all'idea di proseguire le sua ricerca all'interno della casa.
L'opzione non gli piacque particolarmente dato che non era ancora riuscito a trovare Rosy e il rischio di incontrarla da sola, all'interno della casa, in una camera da letto o in un bagno, diventavano sempre più alte mano a mano che riusciva a trovare i restanti di loro; inoltre non conosceva la piantina di quella casa, a parte quelle che secondo logica non aveva bisogno di evitare, trovando in questo una difficoltà ancora maggiore.
Ad un certo punto, durante la sua ricerca, si trovò a percorrere un lungo corridoio che, partendo dalla cucina, si inoltrava verso la parte più interna della casa e dove sui entrambi i lati vi si stanziavano una moltitudine di porte; l'assoluta assenza di rumore dava a quell'ambiente un ché di tenebroso, considerando anche la quasi assoluta assenza di luce naturale che lasciava l'intero spazio nella penombra, dove solo il respiro e il ritmico battito del cuore della volpe scandiva il passare dei secondi.



Era in procinto di andarsene e abbandonare la casa quando un piccolo spiraglio di luce proveniente da una porta socchiusa, assieme alla vista di un piccolo musetto che stava cercando di accertarsi della sua possibile presenza, attirò la sua attenzione attivando le sue facoltà recitative,
<< Ucci, ucci, ucci sento odor...di conigliucci! >> fece Nick, dirigendosi a lunghi passi nella sua direzione ed entrando nella stanza; purtroppo, per sua sfortuna, trovò la finestra che dava sul giardino aperta, deducendone il modo in cui la coniglietta se ne fosse andata, cosa che lo colpì molto,
<< Però, scaltra la piccolina! E anche maleducata, non mi sarei certo aspettato che avrebbe lasciato solo un ospite >> concluse la volpe sorridendo,
<< Ma che bella battuta! Mi piaci quando fai del sarcasmo in questo modo, non credere che non l'abbia notato >>.



Quel fin troppo famigliare timbro di voce gli fece rizzare il pelo della schiena ancora di più dello scatto alla porta che udì subito dopo,
<< Nel caso tu te lo stia chiedendo, ho appena chiuso la porta a chiave! Non ti dispiace, vero? >> concluse la coniglia con un sorrisetto malizioso,
<< Vediamo se indovino chi c'è dietro di me? Laura, Cindy o....Rosy? Sì, punto tutto sull'ultimo nome >> concluse ironico, prima di voltarsi e rimanere allibito e....stupito nella maniera meno piacevole che potesse esserci.
Rosy era ritta in piedi al lato opposto della stanza, con uno sguardo languido e un sorrisetto malizioso stampato sul volto, lievemente truccata e vestita con una semplice e corta vestaglia grigia trasparente che faceva trasparire il violaceo intimo che indossava sotto, offrendo uno spettacolo a cui solo pochi e casti conigli avrebbero resistito,
<< Ha indovinato, signor Wilde. Ti piace la “cosetta” che volevo mostrarti? >>,
<< Sì, carino! Anche se mi aspettavo di più da una come te >> rispose con indifferenza Nick, cercando di mantenere le distanze e guadagnare la finestra alle sue spalle,
<< Io non lo farei se fossi in te >> lo bloccò lei << Ti informo che, se uscirai da lì, finirai in un groviglio di rovi che mio padre ha promesso a mia madre di levare da almeno due anni. Ma se preferisci andare e rischiare di uscirne con metà della tua pelliccia addosso, accomodati! >>,
<< Ma....allora dove se ne è andata la tua sorellina, perché posso giurare di averla vista affacciarsi da quella porta >> fece Nick, innervositosi per quella situazione che sembrava non lasciargli scampo o gli concedeva solo una dolorosa fuga che gli avrebbe lasciato cicatrici sulla sua affascinante persona a vita, e non poteva certo permetterselo,
<< Oh, volevi dire...questa sorellina >> ironizzò divertita, mostrando un bastone alla cui estremità era stata posizionata una testa fantoccio con sembianze da leporide, lasciando ancora più sbigottita la volpe,





'Ahi-ahi Nick, stai diventando davvero vecchio se non riesci neanche più a distinguere una testa fatta di ossa e carne da quello di un pupazzetto....che tra l'altro è anche orribile'





<< Ma adesso, signor Wilde, tornando alla sua meritatissima vittoria.... >> fece Rosy incominciando lentamente ad avvicinarsi, con passo sensualmente ancheggiante, spingendo la povera volpe ad accostarsi involontariamente verso la sponda più vicina del letto, accorgendosi solo allora di trovarsi nella camera dei signori Hopps << ….. vorrebbe sapere cosa ha vinto? >>.








N.d.A. Salve a tutti.
Mi spiace per il ritardo, ma ho dovuto concludere un'altra storia che da parecchio tempo non riuscivo a mandarla avanti in un altro fandom.
Comunque, onde evitare che la cosa riaccada, ho deciso di pubblicare capitoli che saranno però più brevi del solito e di conseguenza il finale verrà automaticamente spostato più avanti.
Come sempre ringrazio chiunque abbia letto e recensito fino ad adesso o ha cominciato da poco (Redferne, Plando, Mizuki e Sakura182blast) e tutti quelli che, nonostante non possano più comunicarmelo a causa degli impegni, sta continuando silenziosamente a seguirmi ( come DeniseCecilia e MadogV ).
Arrisentirci

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Capitolo 12
*** Maturità ***


  
Intanto che Nick stava passando una “pacifica” esperienza della vita rurale alla fattoria, con una particolare e accattivante cicerone, l'ignara Judy era da poco arrivata di fronte alla rinomata centrale di polizia di Zootropolis; dopo averla accompagnata, i suoi genitori non mancarono ovviamente di farle le solite raccomandazioni che, nonostante potessero sembrare stressanti o fastidiose data la sua matura età, le facevano capire in misura ancora maggiore quanto tenessero a lei,
<< Mi raccomando cara, porta sempre con te un golfino per quando sarai di servizio la notte, d'accordo? Non vorrei che tu prenda un malanno >> fece amorevole la madre, esprimendo tutto il suo istinto materno,
<< Mamma, siamo in estate! Ci saranno almeno venti gradi la notte, non ho bisogno di vestiti pesanti >>,
<< Judy ha ragione, amore, non c'è bisogno che tu sia così protettiva. E comunque so io di cosa avrai bisogno >> fece Stu estraendo dalla tasca dei pantaloni un repellente per volpi, a lei fin troppo familiare, che la lasciò spiacevolmente di stucco,
<< Papà! Che cosa pensi dovrei fare con quello? >>,
<< Oh, scusa! Non capisco, pensavo di averli negli altri pan....volevo dire, buttati via tutti >> si corresse il coniglio, senza mancare di ricevere uno sguardo contrariato da Bonnie e Judy << Insomma, quello di cui parlavo era.....questo! >> concluse gioioso il coniglio, dopo un attenta ricerca nella tasca del lato opposto, mostrando uno spray al pepe << Come vedi non è per volpi e lo puoi usare contro chiunque ti importuni, specialmente quando sei fuori dall'orario di lavoro o passeggi in strada. Oggigiorno c'è pieno di delinquenti ovunque, potrebbe tornarti utile >>.


Nonostante le sue parole potessero risultare offensive, in quanto criticavano il duro operato delle forze di polizia per la protezione dei cittadini, Judy non se la sentì di protestare rifiutando quel dono che il padre le stava porgendo con un'aria tanto entusiasta,
<< Va bene, grazie papà! Ma voglio che durante la mia assenza tu mi prometta che ti comporterai bene con Nick, smettendo di tartassarlo come hai fatto fin'ora, ok? >>,
<< Promesso, o almeno farò del mio meglio >>,
<< Non preoccuparti Judy, ci starò attenta io >> concluse la madre prima di allontanarsi con il marito in direzione del furgoncino,
<< Oh, aspettate! Papà, prima che ve ne andiate, potresti dirmi se hai già preso una decisione? >> chiese Judy, fermandoli dal proseguire, speranzosa di ricevere le informazione a cui tanto teneva,
<< Mi dispiace, ma non posso dirtelo, dovrai aspettare >>,
<< Ma quanto ancora? >>,
<< Tutto il tempo che sarà necessario per aiutarmi a fare una valutazione corretta e adeguata >> le rispose deciso il padre, ma senza alcuna ombra di severità nelle sue parole << E adesso scusami piccola, ma dobbiamo proprio andare o rischiamo di mancare l'appuntamento col nostro futuro cliente. Mi raccomando stai attenta, fai un buon lavoro e dormi serena perché..... >>,
<< Si lo so, “devi essere ausiliare per vigilare”. Fate attenzione e salutatemi Nick quando rientrerete >>.
Judy disse questo cercando di non mostrare quella tristezza e preoccupazione, che come un parassita, la stava consumando dal di dentro; essendo però, a causa della sua naturale emotività, la cosa non le riuscì nel modo in cui aveva sperato finendo per attivare l'istinto materno di Bonnie che, addolorata dalla tristezza della figlia che si stava avvicinando con sguardo spento e orecchie basse alla porta d'ingresso, la bloccò in un forte e amorevole abbraccio,
<< Non devi preoccuparti Judy, ho visto il modo in cui lui ti guarda e l'impegno che ha dimostrato in questi giorni, non si trova facilmente un ragazzo simile per il mondo. E questo non lo penso solo io, ma anche tuo padre, solo che è troppo....maschio per ammettere di essersi sbagliato nel giudicarlo. Fidati, andrà tutto bene >> le sussurrò la madre e fu proprio grazie a queste sue semplici parole che la giovane coniglietta ritrovò il sorriso,
<< Grazie mamma, ti voglio bene! >> concluse Judy, ricambiando quell'affettuoso gesto.


Terminati i saluti la coniglietta fece finalmente il suo ingresso, nonché ritorno, nella centrale dove trovò ad accoglierla il solito bonario Clawhauser che, al solo vederla, divorò la ciambella glassata all'estremo che teneva in mano per poterla così scuotere in segno di saluto,
<< Hopps! Oh che gioia rivederti, non sai a quanti sei mancata qui dentro, io in primis, come stai? >> fece euforico il gioviale ghepardo, saltando letteralmente in piedi dalla piccola sedia su cui era seduto,
<< Molto bene, grazie Clawhauser. E tu? >>,
<< Benissimo, sopratutto per le grandi novità che ci sono state durante questi giorni >>
<< Quali novità? >> domandò incuriosita la coniglietta, ricevendo come risposta il solo dito che discretamente il ghepardo puntò in direzione di un'affascinante cerbiatta che si stava avvicinando a lui << Chi è? Una nuova agente in borghese? >> continuò lei,
<< Ora lo scoprirai >> le fece il felino prima di spostare l'attenzione sulla mammifera appena arrivata << Buongiorno signorina Chanet, cosa posso fare per lei? >>,
<< Buongiorno a te Clawhauser, sono venuta per incontrare il mio ragazzo. Dove lo posso trovare? >> domandò gentilmente al felino che, costringendosi a reprimere un sorriso, le rispose mortificato,
<< Mi dispiace, ma non può riceverla. E poi mi ha raccomandato di ricordarle che lui non è il suo “ragazzo” e che vorrebbe essere lasciato in pace, soprattutto al lavoro >>,
<< Non sembrava dello stesso parere quando in discoteca mi invitò a ballare. È come tutti voi maschietti: scorbutico e duro fuori, ma soffice e gentile dentro, basta saperlo prendere >> concluse la cerbiatta avviandosi in direzione delle scale,
<< Ma...signorina Chanet, dove sta andando? >>
<< Benjamin, perché mi fai sempre la stessa domanda? >>,
<< Ma mi ha appena comunicato di non voler essere disturbato perché molto impegnato >>
<< Come al solito, ma sai benissimo anche tu che non mi ha mai cacciata via. Ci vediamo dopo >> concluse la cervide salendo gli ultimi scalini che la separavano dal piano superiore.


Concluso quel dialogo il felino, portando i pugni alla bocca e rizzando la coda all'estremo, squittì in un modo tanto acuto che solo i canidi presenti nella hall riuscirono a sentirlo,
<< Clawhauser, mi vuoi spiegare cosa succede? >>,
<< Ma come, non hai ancora capito? Quella signorina che hai appena visto è Amelie Chanet! >>,
<< Mi dispiace, ma non so chi sia >>,
<< Vedi, ti ricordi che qualche giorno fa mi “chiedesti” di tenere compagnia a Nick per non farlo rimanere solo durante la tua visita alla famiglia? >>,
<< Certo, Nick me ne ha parlato! Se non ricordo male alla fine sei anche stato costretto a partecipare ad una sfida che lanciò a te e al capitano per chissà quale assurdo motivo, giusto? >>,
<< Esattamente! Ecco, durante il suo turno, Wilde ci portò in una discoteca dove convinse il capitano a ballare con una ragazza che gli si era avvicinata poco prima. E Amelie Chanet è quella ragazza! >> concluse il felino emettendo la risatina più entusiasta che poteva << Ma la cosa divertente è che si è messa in testa che il capitano sia il suo fidanzato e, dopo essersi iscritta alla sua stessa palestra, spesso viene a trovarlo qui in centrale nonostante sappia che.... >> ma il ghepardo si dovette interrompere a causa di un potente urlo proveniente dal comunicatore interno che richiedeva la sua attenzione,
<< Clawhauser! Mi sembrava di averti detto che non volevo essere disturbato da nessuno.... >> lo rimproverò il bufalo prima di abbassare il tono della voce fino ad emettere un flebile sussurro << …..e soprattutto da lei. Vuoi forse finire a dirigere il traffico? >>,
<< No, signore! Mi scusi, è solo che non sono riuscito a.... >> ma venne di nuovo interrotto da un'altra voce, molto più aggraziata e femminile,
<< Andiamo Bogy, non te la prendere con quel povero ghepardo. Piuttosto perché non mi dici dove vuoi portarmi questa vol.... >>.



La comunicazione cessò improvvisamente, lasciando la coniglia esterrefatta e sorpresa da quello che aveva appena udito,
<< Clawhauser, ti prego dimmi che quello che ho appena sentito non è stato frutto della mia immaginazione >>,
<< Non lo è! >> le confermò emozionato << Oh, spero che la cosa tra loro vada avanti, sarebbero la seconda coppia più bella, ovviamente dopo te e Wilde, ma a proposito, dov'è? Non l'ho ancora visto, non è tornato anche lui? >>,
<< No, avrà ancora da fare per un po >> gli rispose la coniglietta, diventando malinconica << Spero solo che papà mantenga la promessa e che Nick se la stia passando bene. Sai, non è facile dover badare ai miei fratelli, anche se sono solamente una ventina >> concluse la coniglietta, dirigendosi verso il suo ufficio, inconscia del reale problema che in quel momento la volpe stava affrontando.






Nick, cercando di mantenere quella distanza che la vogliosa coniglia costantemente minacciava di annullare, si accorse troppo tardi di aver esaurito lo spazio per arretrare finendo per scivolare sul grande materasso, a causa del tappetino posto ai piedi dello stesso, ritrovandovisi sdraiato; prima ancora di poter fare un qualsiasi gesto per rialzarsi Rosy lo bloccò sedendosi sopra di lui, all'allarmante altezza dei lombi, spogliandosi della finissima vestaglia che portava,
<< Allora? Non mi hai ancora risposto, vuoi saperlo o no cosa hai vinto? >> continuava languidamente la coniglia,
<< Credo che, arrivati a questo punto, non ci sia bisogno di chiederlo >>,
<< Mi fa piacere che siamo entrati in sintonia.....e a proposito di entrare, mi chiedo perché fermarci solo a quella quando si può fare di meglio >> gli sussurrò lei, accarezzandogli il petto che aveva incominciato a scoprire da quella camicia verde che, dopo tanto, era riuscito a riavere da Bonnie << Che ne dici se riempio la vasca da bagno, sono proprio curiosa di scoprire come siete fatti voi predatori al naturale >>,
<< Prima però vorrei farti una domanda >> fece ad un tratto la volpe, prendendo tempo,
<< Tutto quello che vuoi, basta che sia una cosa veloce >>,
<< Una volta mi dissi che quel marsupio che portavi sempre addosso ti fungeva da porta-fortuna, perché adesso non ce l'hai? >>,
<< Semplicemente perché ho preferito affrontare la cosa in modo diverso e, visti i risultati, credo proprio di aver fatto bene >>,
<< E io invece credo che tu ti stia sbagliando >> fece seriamente Nick, bloccandole le mani che avevano incominciato a sciogliergli la cravatta.


Per tutto il tempo la volpe aveva provato mentalmente a trovare una soluzione a quella situazione, attingendo ai suoi ricordi e tentando di estrarre dalla sua natura la stessa astuzia che lo aveva spesso tolto dai guai; aveva letteralmente raschiato il fondo della memoria arrivando a ricordare persino i tempi in cui era solo un giovane imbroglione, ancora nuovo del “mestiere”, dedito alla vendita di una qualsiasi cosa gli fosse capitata tra le zampe e che gli avrebbe fatto guadagnare molto spendendo poco o nulla.
Ma contrariamente al solito, questa volta non aveva niente da poter barattare, vendere o almeno mostrare per distrarre la leporide, a parte quello a cui lei ovviamente stava mirando, per permettergli di fuggire; fu proprio a quel punto, apparsogli simile ad una luce di una lampada in una stanza oscura alla quale viene tolta la tela che ne opprimeva la luce, che Nick finalmente comprese l'errore che stava commettendo.
In tutta la sua vita non aveva fatto altro che fuggire, mai si era soffermato per valutare se la sua scelta fosse corretta o almeno migliore di altre; dalla volta in cui era stato vittima degli erbivori bulletti nella sede degli Scout Ranger, fino ad ogni singola volta che si era ritrovato ad affrontare un qualsiasi problema con la giustizia o con la mafia di Tundratown, provocata o meno, la sua manovra d'azione era sempre stata la medesima; adesso non era più il momento di fuggire, ma d'imitare la sua carotina e affrontare il problema, che nel suo caso si presentava in maliziosa biancheria intima, a qualsiasi costo e conseguenza.


<< Adesso basta, Rosy! >> riprese a parlare la volpe alzandosi per mettersi seduto, afferrandola delicatamente ma con decisione per le spalle, prima di porla sul pavimento in piedi davanti a sé << Quello che stai facendo non è giusto e non solo per me, ma anche per i tuoi genitori, per Judy che si è fidata di te e anche per te stessa. Sono sicuro che tu sia una brava ragazza e che la tua attrazione verso di me sia sincera, cosa che in parte mi lusinga, ma è ora di smettere o rischierai di farti del male e rovinarti solo per soddisfare i tuoi istinti. Io non cambierò mai idea, neanche se il tuo amore fosse superiore al suo, e non lo dico per farti soffrire ma per il tuo bene >>,
<< Come fai ad essere così sicuro di te stesso? >>,
<< Non c'è niente di cui si possa essere sicuri al cento per cento, ma......sono fermamente convinto che né morte, né vita, né autorità,......né cose presenti, né cose future, né forza, né altezza, né profondità, né qualsiasi altra cosa potrà separarmi da quello che provo per lei >> concluse Nick con una serietà e passione devastante, lasciando stupore e meraviglia impressa nel volto della sua interlocutrice, rimasta colpita da quelle parole; in un certo senso, persino lui se ne meravigliò non poco,



'Caspita Nick, ma è uscito veramente dalla tua bocca? Furfante, dove lo tenevi nascosto questo tuo lato poetico',



<< E poi non sarebbe una cosa bella neanche per quel coniglio di cui conservi la foto nel portafoglio >> continuò la volpe, con più ironia, riprendendosi da quel....attimo di “sbandamento”,
<< Ma tu come....? Ah, te l'ha detto Judy, giusto? Bé, mi dispiace comunicarti che non è vero >>,
<< Come sarebbe a dire? >>,
<< Che semplicemente ho usato una fotografia di un coniglio qualsiasi per rassicurare mia sorella e non farla insospettire, così da lasciarmi più libertà di iniziativa con te >> spiegò con un sorrisetto compiaciuto,
<< Sai, se tu non fossi nata coniglio saresti una volpe perfetta, sei veramente piena di sorprese. Comunque, spero che tu abbia capito cosa volevo dirti >>
<< Perfettamente! Mia sorella è davvero fortunata >>,
<< Ti ringrazio, ma sono io quello ad essere fortunato! >> disse semplicemente la volpe, prima di togliersi la camicia e metterla sulle spalle della coniglia per coprirla << Non è bene, per il suo rispetto, che una signorina stia così svestita di fronte ad un maschio, non crede? >>,
<< Già! Vorrei solo chiederti un'ultima cosa, se me lo concedi >> chiese con un timido rossore sulle guance,
<< Dimmi pure >>,
<< Posso baciarti? Almeno per una volta, poi metterò veramente la parola fine a tutto, ma uno come te non mi ricapiterà più nella vita >>.
Nick la fissò intensamente, scrutando i suoi magnetici e profondi occhi verdi, prima di chinarsi verso di lei per darle quello che stava aspettando; ma mentre questa chiuse gli occhi per assaporare quel momento, la volpe afferrò e chinò delicatamente la sua testolina per posarle quel desiderato bacio sulla fronte,
<< Mi spiace ma, per fedeltà alla mia carotina, questo è tutto ciò che posso darti >>,
<< Capisco! >> fece la coniglia, delusa ma al contempo grata per il leale comportamento dimostrato da quel predatore << Comunque, ora devi uscire! >> disse improvvisamente categorica, rompendo quell'atmosfera ricca di pathos che si era venuta a creare, spingendolo in direzione della porta che aveva precedentemente chiuso a chiave,
<< Ma cosa ti prende? Che succede? >>,
<< Come sarebbe a dire? Dopo il tuo toccante discorso, vorresti rimanere solo nella stessa stanza in cui si trova una povera ed indifesa coniglietta in biancheria intima? Sei proprio una volpe pervertita! >> fece ironica, girando la chiave nel verso opposto, riaprendo la porta << E poi ci sono i miei fratellini che ti aspettano! Ti conviene muoverti se non vuoi che ti diano per disperso >>,
<< Ok-ok, me ne vado! Ricordati solo di riportarmi la camicia.....è la mia preferita! Piuttosto, non avresti da darmi qualcosa da mettermi, non vorrei scatenare pensieri equivoci tra i tuoi..... >> fece Nick, venendo interrotto dal lancio da una larga maglietta nera lanciatagli dalla coniglia,
<< Indossa quella, è di mio padre! Mi raccomando, non provare ad uscire senza per sedurre qualche altra coniglietta, volpone >>.


Nick la guardò ghignando divertito, come risposta a quell'affermazione, per poi indossare l'indumento e allontanarsi in direzione dell'uscita; Rosy lo seguì divertita con lo sguardo per tutto il suo tragitto nel corridoio, prima di rientrare nella stanza richiudendosi la porta alle spalle a chiave, appoggiandovisi con la schiena.
<< Che volpe incredibile e.....meravigliosamente diversa da tanti altri >> commentò tra sé, sospirando e lasciandosi lentamente scivolare fino a mettersi seduta a terra, rivolgendo lo sguardo al cielo per scrutare quel vuoto che la separava dal soffitto o da qualunque oggetto presente intorno a lei e sorridendo in un modo molto diverso da come aveva fatto fino a quel momento, più sincero.....più felice.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Ricerca (parte uno) ***



Nonostante il confronto con Rosy fosse terminato solo da pochi minuti, molti dubbi aleggiavano ancora nella mente della volpe; non poteva certo fidarsi della sincerità che apparentemente la ragazza aveva mostrato riguardo al suo cessare di molestarlo, date le menzogne che lei stessa gli aveva confessato di aver detto per salvaguardare i propri interessi, e a comprovare questo furono le diverse occhiate che Nick aveva più volte lanciato alle sue spalle, mentre ancora si allontanava dalla stanza in cui era stato adescato, per assicurarsi di non essere stato ingannato e cadere vittima di una nuova trappola.
Era perciò comprensibile il profondo sospiro che si lasciò sfuggire una volta giunto all'uscita, comunicante l'immenso sollievo nel non essere stato seguito, fatto che inoltre poteva anche costituirgli una buona prova sull'effettiva riuscita del loro chiarimento, benché questo non gli cancellasse completamente i dubbi; comunque fu solo quando riacquistò quella perduta calma e sicurezza, senza escludere la solita aria vissuta che veniva così bene accompagnata dall'immancabile sorrisetto ironico, che la volpe decise di aprire la porta e mostrarsi nuovamente ai giovani leporidi che da parecchio lo stavano aspettando preoccupati.
<< Zio Nick-zio Nick, dov'eri finito? >>,
<< Pensavamo che ti fossi perso, perché ci hai messo così tanto? >>,
<< E perché indossi la maglia di papà? Dov'è la tua bella camicia? >> furono alcune delle comuni domande rivoltegli una volta che i piccoli lo videro uscire di casa,
<< Perdermi io? Andiamo vi pare che sia così....ottuso. Stavo solo finendo di controllare la casa >> mentì Nick, evitando accuratamente di rispondere alla loro ultima imbarazzante domanda << Ma tornando a noi, se non sbaglio vi eravate nascosti in venti, giusto? Perciò, trovando Rosy.....credo proprio d'aver vinto! >>, concluse fintamente provocatorio, distogliendoli così in maniera ancora maggiore dal precedente argomento, ricevendo però una risposta che ironicamente sapeva di disfatta,
<< Ma zio Nick, Rosy ci aveva detto di essere stanca e che non avrebbe giocato >>,
<< È vero! Poi manca ancora Melanie, quindi non hai ancora vinto >>.
In quel momento la volpe sentì adempiersi palese su di sé il detto “rimanere di sasso”; il timore che incominciò a crescergli sul possibile suo smarrimento della piccola, era fondato dalla certezza di aver controllato ovunque, senza persino tralasciare l'angolo più buio e nascosto in cui era stato costretto ad utilizzare le sue formidabili capacità visive notturne.
Doveva però ammettere che la coniglietta in questione, che poi scoprì essere quella cui all'inizio aveva spaventato fingendo di essere arrabbiato con lei, era di dimensioni molto più modeste rispetto ai suoi fratelli e questo contribui a fargli crescere la speranza che non l'avesse persa, ma semplicemente non vista perché nascosta in qualche anfratto o simile che in un primo momento aveva considerato troppo piccolo per chiunque di loro.


La sua unica sicurezza stava nel fatto che, se gli Hopps fossero tornati prima della risoluzione del problema, la cosa gli avrebbe costituito un rischioso incontro ravvicinato con una certa e famosa arma che Stu teneva sul camino......ma questo però se tale ricerca l'avesse svolta da solo,
<< Avete ragione, ho perso! A quanto pare non sono abbastanza bravo per questo gioco >> fece improvvisamente sconsolato, abbassando le orecchie e portando la coda quasi a toccare terra, muovendo a compassione i suoi piccoli interlocutori,
<< Non è vero, sei stato bravissimo invece >>,
<< Già, per un grande come te è un ottimo risultato! Molti dei nostri compagni e amici non sono mai riusciti ad arrivare neanche alla metà di tutti noi >> 'Immagino perché gli sarebbe servita un'intera settimana....o forse un mese',
<< Non cercate di consolarmi, tanto è inutile! E adesso mi sarà impossibile riuscire a trovare anche la vostra scaltra sorellina......certo, a meno che qualcuno.......no, chi mai aiuterebbe una volpe come me >> concluse, mettendo in scena tutta la sua mirabile abilità d'attore,
<< Lo faremo noi, zio Nick! >>,
<< Sì, giocheremo in squadra! >> fu la loro pronta risposta,
<< Davvero? Oh grazie, che splendida notizia, non ci avrei mai sperato >> gioì la volpe, soddisfatto del risultato ottenuto.
Purtroppo la sua gioia non fu di lunga durata poiché, nonostante l'incondizionato aiuto dei leporidi, Melanie risultava ancora introvabile e i posti in cui era ancora possibile cercarla e trovarla andavano inesorabilmente e rapidamente terminando.






Nel frattempo anche la giovane Rosy aveva fatto la sua comparsa nel giardino, rimanendo ovviamente interdetta alla vista di quel.....”dispiegamento di forze” al cui capo notò esserci Nick.
Subito si convinse che qualcosa di allarmante doveva essere accaduto poiché, nonostante conoscesse il canide da sole poche ore, aveva compreso durante il periodo passato a “corteggiarlo” di quanto fosse lontana dalla sua natura il chiedere aiuto per una faccenda che riteneva di avere sotto controllo; quindi, affrontando la situazione nella stessa precedente maniera della volpe, subito si diresse da lui con l'intenzione di scoprire cosa fosse successo,
<< Ehilà, volpone, che cosa combini? >> gli chiese con voce squillante, dopo essergli come d'abitudine scivolata alle palle, spaventandolo,
<< Rosy,vuoi forse farmi venire un infarto? >>,
<< Oh, andiamo, come sei esagerato! Neanche stessi portando una maschera da mostro >> 'Come se già la tua presenza, dopo tutti questi giorni, non fosse abbastanza' << Comunque....perché non rispondi alla mia domanda >>,
<< A che proposito? >>,
<< Lo sai benissimo! Che cosa stai facendo? Ma sopratutto...cosa stanno facendo loro? >> domandò questa volta con molta più serietà e decisione di quanto ne avesse mostrato prima, indicando i suoi fratelli ancora intenti a cercare con circospezione,
<< Eh...un nuovo gioco! Ne ho dovuto inventare un altro perché.....bé, lo sai, i tuoi fratellini si annoiano in fretta se fanno sempre il solito >>,
<< Davvero?...Tommy, cosa state facendo? >> domandò improvvisamente la coniglietta ad un suo fratellino che gli stava passando accanto, comprendendo che dalla volpe non avrebbe saputo nulla,
<< Stiamo giocando ad aiutare lo zio Nick a trovare Melanie >> le rispose ingenuamente il piccolo,
<< Per quale motivo? Non mi pare che si giochi così a nascondino >>,
<< Lo sappiamo, ma non riusciva a trovarla e sembrava così triste per questo >> concluse il piccolo ritornando alla sua ricerca,
<< Nick, voglio la verità, sai dove si trova Melanie? >>,
<< No, ma in fondo sono queste le regole del gioco, giusto? >> gli rispose gesticolando nervosamente, con una impercettibile nota di timore nei suoi movimenti,
<< Quindi, se vogliamo dare retta alla logica, l'hai persa! >>,
<< Bé....non direi che l'ho persa, piuttosto che si trova in un luogo a me sconosciuto e di cui sto cercando l'ubicazione >> a quella risposta la coniglia aggrottò la sua faccia assumendo l'espressione più buia e poco rassicurante di cui era capace, tanto da provocare in Nick l'ardente desiderio di sparire da quella fattoria ed emigrare in un qualsiasi altro posto purché fosse il più distante possibile e irrintracciabile, sopratutto da Bonnie e Stu.





<< Accidenti, ora ci mancava solo che mi fischiassero le orecchie. Come se questa giornata non fosse stata già abbastanza rognosa di per sé >> fece stizzito Stu, saldamente ancorato alla guida del suo furgoncino di ritorno dalla città,
<< Su, caro, devi calmarti! Lo sai che non ti fa bene agitarti in questo modo >>,
<< Calmarmi? Come posso calmarmi se ripenso a quello sciocco calibù che, oltre ad avermi fatto fare un viaggio a vuoto rifiutando la mia offerta, ha anche osato denigrare i miei prodotti classificandoli come pessimi e poco invitanti, neanche li curassi la metà di quello che faccio >> si interruppe il coniglio, giusto il tempo di riprendere fiato << E adesso devo anche sperare che quella volpe non abbia fatto danni alla casa e ai miei figli, fortuna che ci ho lasciato Rosy con lui >>,
<< Stu, devi avere più fiducia in quel ragazzo. È bravo e mi sembra che fin'ora abbia saputo il fatto suo >> cercò di tranquillizzarlo l'ottimista Bonnie,
<< Non capisco ancora cosa ci abbia trovato Judy in lui. Diamine, sono ancora convinto che un coniglio sarebbe stato migliore come partito >>,
<< Tesoro, ricordati che non si giudica la qualità di una persona in base alla razza. Ti ricordi cosa disse nostra figlia quando la mettemmo in guardia verso i predatori che avrebbe potuto incontrare a Zootropolis, in special modo le volpi, prendendo ad esempio Gideon? “Conosco conigli altrettanto idioti” >> gli ricordò la moglie, notando di come la frase gli avesse in qualche modo raffreddato i bollenti spiriti << E poi cosa mai avrà fatto di male, voglio dire non avrà certo smarrito uno dei nostri figli >> concluse Bonnie, ottennendo però come risultato l'esatto opposto, con uno Stu tornato nervoso e....molto più spericolato alla guida,
<< Lo spero per lui, cara! Lo spero vivamente per lui e per la sua salute >>,
<< Non essere così melodrammatico....e soprattutto rallenta! >>.










N.d.A.
Ritardo? Sì.
Ammetto il mio errore, chiedo scusa di questo e non proverò nemmeno a giustificarmi.
Assicuro che non scriverò altro finché non avrò terminato questa long che, come già sapete e avrete notato, è più corta rispetto ai precedenti capitoli.
Ringrazio chi mi sta ancora seguendo, chi ha messo questa storia tra le preferite e tutti coloro che hanno recensito fino ad ora (da Sakura a Plando, da Mizuki a salamander e soprattutto Redferne).

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Capitolo 14
*** Ricerca (parte due) ***



<< Nick, hai perso mia sorella! >> squittì sordamente la coniglia, con un filo di voce, apparentemente incapace ad emettere un suono più chiaro e deciso,
<< Rosy.... >> iniziò la volpe, sbuffando quel nome, portando la sua mano a chiudere entrambi gli occhi e assumendo così un'aria mista tra il concentrato e lo spazientito << ...ti si è incantato il disco? A questo punto penso d'averlo capito anch'io >>,
<< Ma come si può perdere una creaturina simile? >>,
<< Non lo so! Però, anche se non ne sono sicuro, credo che da qualche parte esista un manuale per tale scopo >> le rispose sarcasticamente,
<< Nick, è una cosa grave! Lo riesci a capire o sei solo in grado di fare battutine idiote? >>,
<< Entrambe le cose, comunque non risolveremo niente restando a discutere qui, non credi? Incomincia a cercarla partendo dal retro e poi, se non la trovi, decideremo sul da farsi >>,
<< Un momento! Chi ha detto che ti avrei aiutato? In fondo era tuo il compito di controllarli ed è quindi tua la responsabilità di tutto, comprese le conseguenze >> fece risoluta la coniglietta, guardandolo con un cipiglio di rimprovero,
<< Oh, al contrario, mia cara! Anche a lei era stata assegnata un mansione, oppure mi sto sbagliando...., assistente? E poi è stata sempre lei a distrarmi volendomi fare oggetto di soddisfazione per le sue perverse fantasie >> concluse, alzando volontariamente il tono della voce per accentuare meglio quell'ultima parte, deciso e divertito nel vedere la sua interlocutrice arrossire violentemente e fargli cenno di zittirsi,
<< Parla piano, idiota d'una volpe, vuoi forse farti sentire da tutti? >>,
<< Sì! >> rispose semplicemente con un sorrisetto derisorio stampato sul volto << Ma tornando alla faccenda.... >>,
<< E va bene! Tanto lo avrei fatto lo stesso, è mia sorella dopotutto >> fece infine, arrendendosi alla logicità del suo discorso; finito il dialogo, i due si separarono portandosi con se metà dei coniglietti presenti e ancora concentrati nella difficile ricerca, nella speranza di risolvere quel problema il prima possibile.



Controllarono ovunque, in tutti gli angoli che fossero o meno accessibili sia dentro che fuori casa e chiamandola anche a gran voce, ma di Melanie non ne videro nemmeno l'ombra.
Le speranze che la piccola coniglietta si trovasse ancora all'interno della proprietà stavano rapidamente e inesorabilmente sciamando, divenendo sempre più eteree e vuote, col passare del tempo; infine, come se la situazione non fosse già di per sé stressante, lo squillo di un telefono, più precisamente quello di Rosy, si aggiunse prepotente al vociare degli altri piccoli leporidi fino a raggiungere gli orecchi della stessa volpe che, nel frattempo, si era ricongiunto all'altra “squadra”.
Fu indescrivibile l'espressione di profondo sgomento che si fece spazio sul suo volto non appena la coniglia, illuminando lo schermo del cellulare, mise in mostra il nome di colui che la stava chiamando accompagnato dall'immagine del suo proprietario: un tondo e castano faccione, che in quell'occasione Nick non poté fare a meno di definirlo sinistro, di Stu,
<< Ciao, papà, dimmi tutto! Cosa succede? >> rispose Rosy, non appena furono riusciti a zittire gli altri coniglietti,
<< Ciao, Rosy, sono la mamma! Papà sta guidando e......vai più piano, Stu, stavi per investire quel bradipo! >> si interruppe improvvisamente, urlando in direzione del marito al suo fianco,
<< Non è colpa mia, amore, se ci mettono un'eternità ad attraversare cinque metri di carreggiata. E poi non essere così esagerata, l'ho appena sfiorato! >> le rispose con molta non-calanche il marito, riprendendo la sua fin troppa spericolata guida,
<< È lo stesso! Se continui così, scendi e mi metto io al volante , chiaro? >> lo minacciò Bonnie prima di riprendere la conversazione con la figlia << Ad ogni modo, cara, volevo solo comunicarti che fra una mezz'ora saremo a casa e mi farebbe piacere se preparassi una delle tue torte per papà! Sai, purtroppo l'incontro non è andato molto bene e.... >>,
<< Non è andato per niente! Se fosse solo andato “non molto bene”, non mi sarei lamentato, ma se ripenso a quel razza di.... >> ma Bonnie fu pronta ad approfittare del momento, distogliendo l'attenzione della figlia dalle pesanti parole pronunciate dal “leggermente” nervoso marito, per sussurrare preoccupata alla figlia,
<< Ti prego, Rosy, dimmi che sta andando tutto bene e che Nick non ha combinato guai....non gravi almeno >>,
<< Come? Ma cosa vai a pensare? Certo che va tutto bene, oserei dire che non potrebbe andare meglio! >> mentì la ragazza dopo un attimo d'esitazione passato ad osservare la volpe che, avendo ascoltato quella conversazione con una crescente agitazione, l'aveva pregata di non rivelare il problema alla madre,
<< Oh, meno male! Non sai che sollievo....ma anche per Nick, altrimenti questa volta sarei stata sicura che tuo padre lo avrebbe scuoiato >> parola che fece accapponare la pelle al diretto interessato << Ora, mi dispiace cara, ma devo prendere posto alla guida. Tuo padre è un po' duro di comprendonio oggi....a dopo! >> concluse premurosa infine Bonnie, salutando con un ultimo messaggio la figlia dal quale si potevano udire distintamente le lamentele di Stu.





<< Ok, sarò sincero! Non mi aspettavo una cosa del genere....dopo tutto quello che è successo.....di quello che ti ho detto e.....bé, grazie! >>,
<< Di niente, è stato solo un modo per pareggiare i conti! >>,
< Già, ma temo che non sia servito a molto! Fra poco i tuoi genitori saranno qui e non ho nessuna idea dove possa trovarsi Melanie, né posti dove potrei cercarla. Poi, se davvero si fosse allontanata anche solo nei campi di grano vicini, non riuscirei certo a trovarla nel giro di una sola mezz'ora >> fece sconsolata la volpe con la coda che, accentuando tale umore, aveva raggiunto il terreno e quasi sembrava volere andare oltre il limite imposto << Credo proprio di trovarmi nella situazione di dire “il mio regno per...una coniglietta”, non credi anche tu? >> concluse, ironizzando per l'ennesima volta, cercando di allontanare quell'attenzione che Rosy, ad imitazione della sorella Judy, gli stava riservando,    
<< Scusa, non sono una grande esperta di queste cose, ma quella frase vorrebbe significare che...saresti in un enorme debito verso chiunque ti riportasse la mia sorellina? >> chiese con l'aria più ingenua e genuina che potesse mostrare,
<< Bè, anche se suona molto meglio detto nel mio modo, il significato è proprio quello >> concluse la volpe, accorgendosi solo in quel momento a chi stava spiegando il significato,
<< Molto bene, allora puoi prepararti a darmi quel “regno” >> fece improvvisamente la coniglia, rizzandosi sulle punte dei piedi in modo d'avvicinarsi al muso del canide, che però riuscì a non scomporsi,
<< Piano-piano, bella! Prima dovresti trovarla e non mi sembra che fin'ora tu abbia avuto tanta più fortuna di me >>,
<< Nick, credo che ormai dovresti aver capito che io non sono come tutti gli altri conigli >> rispose lei, strattonandolo per una mano costringendolo a farsi seguire,
<< Ehi, cosa vorresti dire con questo? E dove mi stai portando? >> domandò inutilmente dato che la sua interlocutrice non sembrava averlo ascoltato, né minimamente intenzionata a rispondergli,
<< Io non ho bisogno di cercarla....perché so perfettamente dove si trova! >> fece, terminando frase e marcia di fronte ad un imponente tiglio posto al margine dl giardino.




Più volte Nick gli era passato vicino, a soli pochi metri di distanza, ma non gli era mai passato per la mente l'idea di controllarlo più accuratamente; questo solo per due semplici, ma errati, motivi:
primo, perché considerava l'altezza dell'albero troppo elevata e quindi irraggiungibile per quei piccoli coniglietti;
secondo, errando in maniera ancora più grossolana rispetto alla prima motivazione, aveva esageratamente  sottovalutato la loro intelligenza.
La volpe in varie occasioni aveva ponderato l'idea che la vita e il fato verso cui questa andava incontro con le sue scelte, con i suoi alti e bassi, incerta o prevedibile che fosse, volesse a tutti i costi.....prenderlo per i fondelli e fargli abbassare quella così elevata considerazione che aveva di sé, a discapito di tutti gli altri mammiferi e purtroppo per lui, come quando fu incastrato dalla stessa Judy, anche questa volta era riuscita nel suo intento.



Lì, in uno dei rami più bassi e maggiori della rigogliosa pianta, appoggiata al tronco e ben nascosta dal fogliame vi si trovava la giovane Melanie che, profondamente addormentata, era giustificatamente inconscia di tutto quello che le stava accadendo intorno e delle movimentate preoccupazioni che aveva provocato; con due rapidi balzi, che lasciò a bocca aperta la volpe, Rosy raggiunse il ramo interessato, raccolse fra le sua braccia la piccolina e ridiscese rapidamente con un sorrisetto beffardo sul volto rivolto proprio verso di lui,
<< Bene-bene-bene, credo che qualcuno qui sia in debito con una certa e affascinante coniglia, non trovi? >>,
<< Tu dici? >> gli rispose prontamente Nick prendendo delicatamente in braccio la piccola leporide portagli, poggiando il suo corpicino al suo petto e la testolina sulla spalla,
<< Certamente, “il mio regno per una coniglietta” avevi detto e io ti ho portato quello che volevi >>,
<< Hai ragione, ma come puoi immaginare io non ho un regno >> fece divertitala volpe, incominciando ad allontanarsi << Poi, se anche fosse, non mi pare che tu abbia una penna-carota-registratore da tirar fuori con la mia voce registrata e perciò potrei anche negare tutto  >>,
<< Penna-carota-registratore? Ma che gente frequenti? >> domandò allibita, ma affatto distratta o vinta dal suo ragionamento contorto << Comunque non ne ho bisogno, infatti a chi pensi che crederanno i miei genitori quando gli racconterò di questa faccenda? >> concluse infine con tono sarcastico e provocatorio, che però ebbe il portento di far cessare la marcia di Nick e farlo desistere dal continuare una conversazione in un campo avverso e in cui lui non aveva appigli,    
<< Ok, hai vinto! Che cosa vuoi che faccia? >> le domandò sconsolato e in parte innervosito nell'essere nuovamente tornato al punto di partenza,
<< Oh, non fare così! Vedrai, sarà divertente e piacerà anche a te, ne sono assolutamente certa. Ma tutto a suo tempo, adesso devo preparare il dolce a mio padre e te devi cercare di non perdergli altri figli, però dopo avremo tutto il tempo e allora potremmo...... >>.












N.d.A  
Come avevo promesso, non mi sono dedicato a niente se non al nuovo capitolo di questa long .
Spero vi possa piacere e nel frattempo ringrazio chiunque mi stia seguendo/leggendo e del vostro supporto.
Ci risentiamo nel 2017.....se non prima e perciò vi auguro buone feste e a presto.
Ciao!

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Capitolo 15
*** Divertente rientro ***



<< “Potremmo” cosa, di grazia? >> osò infine la volpe, con una certa indifferente curiosità, cercando il finale della frase che Rosy, divenuta apparentemente e improvvisamente assente, aveva spezzato << Perché ti sei interrotta? >>,
<< Oh, niente di importante e comunque non ti preoccupare, te lo farò sapere a tempo debito >>,
<< E quando pensi che arriverà questo tempo? >>,
<< Sono sicura che entro la fine di questa giornata avrai modo di scoprirlo e perciò......ti conviene metterti comodo, rilassarti e attendere! >>,
<< Sai, forse sarà per il tuo adorabile modo di fare o la tua imprevedibilità, ma non riesco a nasconderti che riuscirò a fare questo solo quando sarò il più lontano possibile da qui >> fece ironica la volpe,
<< Non mi vorrai dire che ti spavento, sarebbe alquanto ridicolo per un predatore >> gli rispose nello stesso tono la coniglia,
<< Può darsi, ma sono sicuro che sarebbe la cosa meno ridicola vista da queste parti >>,
<< Probabile, ma sicuramente non tanto quanto una volpe poliziotto >>,
<< O una coniglia che vorrebbe provare a comportarsi da volpe....ovviamente per come le considerate voi >>.
Quel insolito e quasi inspiegabile scontro fatto di battute cariche di un'ironia pungente andò avanti ancora per qualche minuto senza che però una delle due parti in gioco riuscisse a sopraffare l'altro, cosa che lasciò molto interdetto il canide, date le sue molteplici vittorie nel settore, che difficilmente si era ritrovato in un simile punto di stallo.



Alla fine fu solo grazie alla richiesta fattele dalla madre al telefono che la coniglietta decise di abbandonare il gioco per raggiungere la cucina e lasciare, seppur a malincuore, un più che motivato gongolante Nick; questo era almeno quello che credeva in quanto, seppur risollevato da quella specie di vittoria, il suo vulcanico e instancabile cervello si era rimesso in moto per ponderare una qualsiasi idea e salvare le cosiddette “capre e cavoli”......senza mancare di rispetto ai cavoli di cui nutriva un profondo rispetto.
Aveva di fronte a sé un circolo vizioso affatto facile da spezzare, di cui l'imprevedibilità della coniglia fungeva da peso ultimo che avrebbe potuto sbilanciare, a favore o contro, quella delicata situazione; sapeva bene come Rosy, se non fosse stata accontentata in ogni sua possibile perversione, avrebbe potuto rivelare ai genitori la spiacevole faccenda di Melanie e metterlo così in una tale cattiva luce da poter metaforicamente salutare le sue possibilità con Judy, data l'importanza che la loro specie dava alla famiglia.
Viceversa avrebbe mancato di lealtà proprio alla sua partner, nonostante la possibile benedizione del padre, oltre a rimanere invischiato nel putridume di una coscienza sporca e sempre a rischio di nuovi ricatti da parte della coniglia.
Poteva anche contare nella speranza che entrambe le opzioni fossero solo una sua esagerazione e frutta di un'eccessiva immaginazione, che Rosy mantenesse la parola data in quella camera da letto e che tutto avrebbe trovato una fine eguagliabile solo nelle fiabesche favole per bambini.
Tre possibilità a cui la volpe avrebbe dovuto e voluto dedicare almeno un minimo di tempo, anche solo per preparare una possibile soluzione al rischio dell'avverarsi dei suoi timori......se solo ne avesse avuto.




Con un clamoroso, ma al contempo prevedibile, anticipo il furgoncino degli Hopps fece la sua comparsa sul lungo e spoglio rettilineo che caratterizzava la strada principale collegante la fattoria con Bunny Burrow; la sorprendente rapidità con cui il coniglio fece la prima svolta per introdursi nella sua proprietà, attraverso una seconda sterrata stradina privata, susseguita da una ben più spettacolare derapata che si concluse in un parcheggio perfetto, fece comprendere a Nick quanto ancora Stu fosse terribilmente attaccato ai suoi pregiudizi riguardanti l'affidabilità dei componenti della sua specie.
Fortuna che, oltre al non avergli mai dato un'eccessiva importanza, fosse naturalmente portato in certi rari casi ad accontentarsi di piccole soddisfazioni che contribuivano a fargli vedere quel famoso “bicchiere mezzo pieno”; lo spettacolo che gli si stava presentando davanti, oltre a far parte di quella categoria dei più unici che rari, poteva essere considerato un ottimo esempio del concetto in quanto, a dispetto dell'espressione severa che il coniglio gli aveva riservato non appena mise la zampa fuori dal suo mezzo, non capitava certo tutti i giorni di osservare una Bonnie così tremendamente alterata da rimproverare il marito per il suo stile di guida, più consono ad un esperto pilota di rally che ad un padre di famiglia,
<< Stu, stavi cercando di ucciderci? >>,
<< Ma, cara, avevo tutto sotto controllo >>,
<< “Sotto controllo”! E quel bradipo che stavi per investire? >>,
<< Ma te l'ho già detto, non è colpa mia se ci impiegano un'eternità ad.... >>,
<< Va bene, sono d'accordo! Ma non puoi darmi la stessa giustificazione per quel povero cervo che per evitare una collisione tra la sua auto e la nostra, oltre a salvarsi da una sicuro ricovero in ospedale, è finito nel pantano di una palude >> incominciò ad elencare Bonnie,
<< Bé, quello.... >> provò a giustificarsi il coniglio,
<< Oppure per quella disgraziata donnola che niente aveva fatto di male se non attraversare la strada mentre il suo semaforo aveva appena indicato il giallo >>,
<< Ok, ma da come andavo veloce doveva immaginare che fossi di... >>,
<< E del suino in bicicletta che per evitarci è finito contro quella lunga fila di motociclette parcheggiate davanti a quella specie di saloon western, ne vogliamo parlare? Chissà cosa gli avranno fatto, poverino? >>,
<< Andiamo, cara, non siamo certo a quei livelli da queste parti >> cercò timidamente di risollevarla e giustificarsi Stu nonostante ricordasse perfettamente le urla indirizzategli dal maiale una volta rialzatosi, “apparentemente” volgari e pronunciate in maniera lievemente adirata, mentre questi veniva raggiunto dai proprietari delle moto che, osservandoli bene, non promettevano niente di buono.



Poche cose riuscivano ad irritare Bonnie quanto delle insensate giustificazioni, specialmente quando era chiaro ed evidente l'errore commesso; fu solo per salvaguardare la propria salute, oltre e in special modo quella del marito, che la matura coniglia si fece attirare da un invitante profumo e spingere da un'irrefrenabile impulso a cucinare, che considerava un ottimo modo per scaricare i nervi, decidendo così di rincasare e raggiungere Rosy che per questo motivo immaginò di trovare in cucina.
Lasciato solo con Nick, dopo aver recuperato una più decisa compostezza, Stu pensò bene di verificare il suo operato,
<< Allora, Wilde, è andato tutto bene? >>,
<< Certo, i suoi piccoli si sono comportati molto bene. Non avrà pensato il contrario spero? >> gli rispose prontamente la volpe, nascondendo un certo divertimento in quel subdolo modo con cui privatamente lo derideva con la sua ironia,
<< Diciamo che ho avuto i miei dubbi, ma effettivamente sembra che sia tutto a posto >> fece per la prima volta sinceramente soddisfatto il coniglio, cosa di cui Nick considerò alla stregua di un miracolo << E li sono piaciuti? >>,
<< Devo dire molto, ovviamente senza doppi sensi >>,
<< Ovviamente, ma a loro lei è piaciuto? >> chiese stavolta con un modo che lasciava trasparire più cose di quante quella domanda volesse lasciare ad intendere,
<< Bè, direi proprio di sì! >>,
<< Bene, a questo punto non mi serve altro che la conferma >> disse infine il coniglio, rivelando così il suo intento, chiamando a sé uno dei piccoli che stava giocando vicino a loro << Dimmi, Kevin, come è andata stamattina? Vi siete divertiti? >>,
<< Oh sì, papà, mottissimo >> gli rispose chiaramente il coniglietto, nonostante il piccolo difetto di pronuncia causato da alcuni dentini che ancora dovevano fare il loro ingresso nel suo palato,
<< E ti è piaciuto stare con il signor Wilde? >>,
<< Cetto, lo tio Nick è motto divettente. Ha giocato ai notti giochi con noi tutto il tempo e ce ne ha anche insegnati di nuovi >> fece entusiasta il coniglietto, che però ebbe un effetto più nervino sulla volpe,
<< Ma davvero? >> si sorprese il padre,
<< Sì, come il gioco del semaforo , il gioco dell'oca vivente, il poker, il....... >> cominciò ad elencare Kevin senza però accorgersi di non avere più la completa attenzione del padre che, contrariamente a quanto si aspettasse, osservò la volpe con un innovativo sguardo d'approvazione,
<< Wilde, non ho parole! In senso buono naturalmente, non posso che farle i miei complimenti per come ha saputo gestire la cosa, a parte per il discorso del poker di cui la pregherei di non fare mai più >> fece deciso Stu, facendo però ghignare il suo interlocutore << A questo punto le dico..... >>,
<< .....e poi abbiamo aiutato lo tio Nick a ritovare Melanie, lo sai? >> terminò il coniglietto, ingenuamente, senza però accorgersi del danno fatto.







Dopo aver sentito quella frase, lo Stu gioviale e soddisfatto svanì lasciando il posto ad uno più serio e con un'espressione indecifrabile sul volto, facendo gelare il sangue al canide che si ritrovò i peli della coda rizzati all'estremo,
<< Scusa....Kevin, ma hai detto che lo zio Nick aveva perso Melanie? >>,
<< No, papà, è solo che non riusciva a tovalla >> specificò infine il coniglietto, ritornando a giocare, lasciando la volpe in balia di un furibondo Stu,
<< Dunque è così che stanno realmente le cose, aveva perso mia figlia! >>,
<< Bé, non è che ha detto proprio così >>,
<< Già, perché cambia molto col non avere idea di dove si trovasse, vero? >>,
<< Ecco.... >> tentennò Nick prima che una terza persona accorresse in suo aiuto, stupendolo nuovamente, con un'arrogante decisione nel suo tono,
<< In verità è proprio così, papà! >> s'intromise una terza voce,
<< Oh, ciao Rosy, credevo ti trovassi in cucina >>,
<< Infatti era così, almeno finché la mamma non ha deciso di esiliarmi finché non fosse riuscita a calmarsi e a ritrovare un contegno >>.




Nonostante avesse cercato di farlo nella maniera più silenziosa possibile, Nick riuscì perfettamente ad udire il deglutire a vuoto del coniglio, non appena Rosy terminò di parlare; la volpe non poteva esserne a conoscenza, almeno non quanto Stu, di come come un comportamento simile da parte di Bonnie fosse la prima semplice conseguenza al nervoso accumulato e che avrebbe avuto uno sfogo molto più serio quella sera, specialmente verso colui che l'aveva causato,
<< Capisco! Ma tornando a prima, anche tu lo sapevi? Perché non mi hai avvisato e soprattutto, perché non sei intervenuta come d'accordo? >> domandò improvvisamente Stu, evitando di pensare a quello che lo avrebbe atteso una volta solo con la moglie,
<< Se magari mi lasciassi spiegare, dopo tutto ti sarebbe più chiaro >> lo bloccò la coniglietta
<< Mi pare ovvio che Nick non sapesse dove si trovasse in quanto, secondo le regole di quel gioco, uno conta ad occhi chiusi mentre gli altri si nascondono. Se facesse il contrario sarebbe come barare e questo sarebbe una cosa molto diseducativa per loro >> concluse la sua spiegazione Rosy, indicando i coniglietti, in un modo tale da riuscire incredibilmente a persuadere nel suo ragionamento il padre,
<< Va bene, devo ammettere che questa volta mi sono sbagliato! Può capitare a tutti, no? >>,
<< Sì, ma c'è a chi più e a chi meno, oltre a quelli che si approfittano della cosa.... >> fece ammonendolo con ironia prima di ricordargli una faccenda che Stu avrebbe volentieri fatto a meno di ricordare << ....ed è appunto per questo che la
mamma, prima di “cacciarmi”, mi ha pregato di ricordarti quello che gli avevi promesso stamattina >>,
<< Lo so perfettamente, non vi dovete preoccupare >> fece lievemente amareggiato, prima di rivolgersi a Nick << Questa sera, caro Wilde, avrà il mio responso e forse molto di più >>.

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Capitolo 16
*** Smascherato ***



Nonostante si trattasse della notizia che più morbosamente aveva atteso in quei giorni, dato che avrebbe messo fine a quello che per tutto il tempo aveva considerato niente più che una esagerata farsa, Nick accolse quella comunicazione con un'indifferenza devastante accompagnata solo da quel sorrisetto compiaciuto e soddisfatto che, come la spennellata di un'abile pittore al termine della sua opera, gli accarezzò il volto come cenno di comprensione; questo almeno era quello che poteva essere dedotto se visto all'esterno poiché, se fosse stato possibile osservarlo dal suo interno, vi si sarebbero potuti notare i vari neuroni cerebrali che, guizzando da una parete all'altra del cranio, stavano dando vita ad un intricato e strabiliante mix di emozioni che la volpe riusciva a malapena a contenere.
Comunque, a discapito della maggioranza di loro, ve ne era uno che era riuscito a mantenere una lucidità tale da permettergli di notare un particolare punto della frase che, per difetto professionale mischiato alla diffidenza, quel pomeriggio non mancò di domandare alla giovane coniglietta; difatti, malgrado le sue continue e ragionevoli richieste, Stu non ne volle assolutamente sapere di cambiare il proprio programma anticipando a subito il responso che aveva cocciutamente stabilito per quella sera,
<< Ehi, Rosy! >> la chiamò Nick, distogliendola dal suo raccogliere frutta da un albero del giardino,
<< Oh, ma salve mio bel.... >>,
<< Lascia perdere i nomignoli e ascoltami, cosa voleva dire tuo padre con quel “...molto di più”? >> la interruppe la volpe,
<< Cosa vuoi che ne sappia, ti sembro lui forse? >>,
<< Hai una domanda di riserva? >> disse sarcasticamente quasi ghignando, azione che avrebbe fatto più che volentieri se l'argomento non gli fosse stato tanto a cuore << Avanti, sputa il rospo, lo so che ne sei a conoscenza! >>,
<< E se anche così fosse, pensi che te lo direi solo perché me lo hai chiesto con i tuoi begli occhioni? >> fece ironica lei,
<< Ci speravo, ma me lo dirai perché sai che è la cosa giusta da fare.....e perché tu non sei quella che hai finto di essere, non pensare che non me ne sia accorto >>.




Rosy rimase per un momento spiazzata da quell'affermazione, come impossibilitata a fare un qualsiasi movimento o ad impostare una qualsiasi frase di senso compiuto o logico, prima di riuscire a riprendersi e lanciargli nuovamente quelle languide occhiate provocanti che erano sempre riuscite a farlo sentire in difficoltà,
<< Quanta spavalderia, signor Wilde! Quindi, se ne sei tanto sicuro, non ti dispiacerà mantenere quanto mi avevi promesso >>,
<< Affatto anzi, dato che il sole sta calando, mi stavo giusto chiedendo quando me l'avresti proposto >> ricambiò Nick, per niente toccato dal suo sguardo, sorprendendola,
<< Lo sto facendo adesso! Seguimi, andiamo sul retro della casa dove nessuno potrà vederci o sentirci....a meno che tu non abbia preferenze >>,
<< E tuoi fratelli? Vuoi lasciarli qui da soli? >> le indicò la volpe, venendo per l'ennesima volta strattonata per una zampa dall'eccitata coniglia,
<< Non ti preoccupare, adesso che ci sono i miei genitori non si allontaneranno.....e poi adesso non è più affar mio >>.





Quella sera, al dolce e atteso richiamo di Bonnie, tutta la famiglia – più Nick – si ritrovò seduta a tavola per consumare il pasto da lei preparato; chiunque fosse stato presente non avrebbe potuto fare a meno di notare gli incredibili cambiamenti avvenuti, in quei pochi giorni, da che la volpe aveva indesideratamente messo piede all'interno di quella casa e famiglia sconvolgendone il sicuro e monotono ordine.
L'aria che vi si respirava era molto più rilassata e serena rispetto a quella del primo difficile giorno, quando la diffidenza faceva da padrone creando un timoroso vuoto intorno alla sua persona; i coniglietti adesso lo consideravano quasi uno di famiglia, dato il modo in cui gli si rivolgevano, mostrandogli tanto affetto da arrivare persino a litigare per ottenere il posto più vicino a lui......o per meglio dire alla sua coda; persino Bonnie, dapprima così spaventata e scettica per la sua natura predatrice, sembrava addirittura esserglisi affezionata.
Si trattavano di particolari che, nonostante fossero numericamente minimi, mostravano una rilevanza tale da impedire a Stu d'ignorarli; vi era però un ulteriore dettaglio, forse addirittura più evidente rispetto a quelli precedenti, che non sfuggì alla sua attenzione: la completa apatia impressa nel muso della volpe.
Benché fosse divenuto una sorta di beniamino all'interno di quella casa e per la maggior parte dei presenti, fattore che inoltre gli dava ottime ragioni per gongolare, Nick sembrava esserne del tutto estraneo, continuando a mantenere lo sguardo concentrato e perso nel piatto di minestra davanti a sé di cui non sembrava avere intenzione di smettere di rigirare,
<< Wilde, tutto bene? >> gli domandò improvvisamente Stu, stupendosi per primo per quel sincero interesse che fino al giorno prima mai si sarebbe sognato di avere per lui, incuriosito da quel suo insolito comportamento,
<< Oh, certo....certo >> rispose svogliatamente,
<< Non faccia il furbo con me, lo vedo lontano un miglio che sta mentendo! >>,
<< Wow, certo che a lei non si può nascondere niente! Ora so finalmente da chi Judy ha preso il suo spirito d'osservazione >> 'Che carotina mi perdoni, ma lo dico a fin di bene!' << Mi stavo solo chiedendo fra quanto ha intenzione di tenere questa....“cerimonia di premiazione” >>,
<< Sempre che lo sia! E poi per queste cose ci vuole pazienza, non bisogna agitarsi troppo >>,
<< Per prima cosa, è assolutamente buffo sentire una cosa simile da un coniglio che per natura non fa altro che quello. Secondo, le ricordo che è stato proprio lei a dirmi che per stasera mi avrebbe comunicato la sua decisione, perciò.... >>
<< Ma il mio era un discorso relativo, in verità può anche non essere stasera, ma domani o il giorno dopo, o quello dopo ancora, o.... >> s'interruppe improvvisamente Stu, prima di alzarsi scattante dalla sedia, spinto da un'eloquente sguardo accigliato della moglie, per poi rivolgersi nuovamente a Nick << M a penso sia meglio concluderla subito, mi segua! >>.




Fu così che i due “contendenti”, dopo un rapido cambio di stanza, raggiunsero il luogo dove tutto aveva avuto inizio: il salotto.....lo stesso in cui, troneggiante e superbo, aveva posto d'onore sul caminetto la preziosa arma del coniglio.
Come fosse stato un deja-vu programmato, sia Nick che Stu presero posto nelle stesse identiche originarie poltroncine del loro primo confronto; per la seconda volta le due parti si ritrovarono l'uno di fronte all'altro a scrutarsi col cipiglio che più li caratterizzava, attento per il coniglio e sicuro di sé quello della volpe, con il solo piccolo vitreo tavolinetto da salotto e l'annessa inutilizzata scacchiera a dividerli,
<< Bene Wilde..... >> incominciò per primo il coniglio << ….come le dissi la prima volta, le prove a cui l'ho sottoposta avevano il solo e unico scopo di valutare se lei fosse realmente un buon partito per mia figlia, si ricorda vero? >>,
<< Un po' a fatica, ma si >> ' Come posso dimenticarlo? Fra vesciche e mal di schiena, mi occorreranno mesi per recuperare il mio splendente aspetto ',
<< Ottimo....preavviso però che avrei avuto bisogno di altri giorni e altrettanti test per avere un quadro più completo della sua posizione, ma purtroppo cause di forza maggiore mi hanno imposto a darle questa valutazione adesso >> Nick aveva saputo a cosa il coniglio si stesse riferendo e dovette lottare con tutto sé stesso per non scoppiare in una grassa risata, intento che riuscì a perseguire solo grazie all'espressione affranta e dispiaciuta che si formò nel volto del leporide che riprese a parlare con un tono più mesto e lento << Perciò....Wilde, analizzato il suo comportamento, il suo operato e il modo in cui si è dimostrato capace di superare le prove a cui l'ho sottoposta in questi giorni “devo”, per quanto la cosa ancora non mi entusiasmi, ritenerla idoneo a frequentare mia..... >>,
<< Si fermi immediatamente, basta così! >> lo interruppe bruscamente la volpe, portando teatralmente la zampa in alto in segno di stop mentre l'altra la fece scivolare sul muso assumendo così un'aria seriamente riflessiva,
<< Perché? Cosa succede? >> domandò indispettito il coniglio per essere stato interrotto in così malo modo,
<< Succede che la cosa non mi è più di alcun interesse >>,
<< Come sarebbe a dire, scusi? Le ho appena comunicato di essere riuscito a superare il nostro esame, non mi ha sentito? >>,
<< Certo che l'ho sentita, ma non ho la benché minima intenzione di frequentare una mammifera la cui famiglia abbia un così elevato numero di sciocche regole, antidiluviane tradizioni che non hanno alcun motivo di esistere se non quello di permettere al genitore di approfittare dei sentimenti del pretendenti, per poi finire con un'ancorata prevenzione nei riguardi dei predatori >> precisò la volpe con un calmo, ma deciso, tono di voce,
<< Come si permette di fare queste critiche, lei che non è un coniglio e non può capire la nostra mentalità >> rispose a sua volta Stu incominciando ad inalberarsi,
<< Vero, però mi permetta di farle una domanda. Per la vostra specie, quanto è importante la sincerità? >> 'Che domande! Ma se tu sai a malapena dove sta di casa, Nick',
<< Estremamente, questa ha sempre la priorità >>,
<< Ed è giusto, secondo il suo parere, omettere delle informazioni molto importanti al solo scopo di trarne un personale tornaconto? >>,
<< Assolutamente no! Sarebbe al limite dell'ignobile, quale sciagurato sarebbe così egoista? >>,
<< Lei, per esempio! >>.




L'espressione perplessa sul volto del coniglio fece comprendere a Nick quanto campo libero gli era stato appena involontariamente concesso, cosa che non mancò di approfittare come previsto dalla sua natura,
<< Ogni volta che mi illustrava la finalità di una certa prova, non mi ha mai detto tutto ciò di cui dovevo essere messo al corrente per riuscire. Cosa pensa direbbe sua figlia se lo venisse a sapere? >> doveva ammetterlo, si stava divertendo parecchio a rimettere in mostra le sue naturali abilità, grazie anche al nome di una certa partner che gli permetteva di formulare delle minacce così persuasive, a discapito del ben azzeccato personaggio,
<< N-non capisco di cosa l-lei stia parlando >> balbettò il coniglio, barcollando nell'insicurezza su cosa dovesse effettivamente dire,
<< E io non so come vengano al mondo i cuccioli! Andiamo signor Stu, non mi aveva appena detto quanto la sincerità sia importante per voi? >> colpì infine la volpe, imbrigliando così il suo avversario.
Stu non era mai stato un tipo particolarmente perspicace o fantasioso, almeno non quando vi era in discussione la possibilità di un lavoro al di fuori della vita contadina o doveva trovare modi per divincolarsi da simili situazioni, per questo la sua espressione, in un primo momento incerta, fece ben comprendere all'astuta volpe la sua resa,
<< E va bene, credo proprio che mi toccherà....come di te voi?....ah, vuotare il sacco! >> cercò d'ironizzare il leporide << Devo confessarle di non essere stato granché leale con lei, forse addirittura un tantino ingiusto >>,
<< Sa che non è niente male il suo modo di minimizzare le cose! Mi dica, non è forse vero che ha “assoldato” Mark e Jeremy affinché mi provocassero, tanto nel lavoro quanto in quel pomeriggio libero che mi aveva concesso con sua figlia, sperando in una mia eccessiva reazione? Senza considerare che inoltre poteva starsene sicuro che non gli avrei mai potuti smascherare perché...bé, nessuno mi avrebbe creduto? >>,
<< Sì, ma come ha.... >>,
<< E non è stato sempre lei ad aver sparso la voce al mercato, dicendo ai clienti di non avvicinarsi al suo stand perché era stato “usurpato” da una volpe, impedendomi così di vendere i suoi prodotti obbligandomi a deluderla? Cosa che, devo ammetterlo, sarebbe sicuramente successa se Gideon non mi avesse dato una piccola dritta! >>,
<< Accidenti, glielo avevo detto di non aiutarla, ma quel ragazzo è diventato troppo sensibile per i miei gusti >>,
<< Lo prenderò come un sì! Infine, vogliamo parlare anche di Rosy, alias un'attrice dilettante di una compagnia teatrale, e di quello che doveva portarmi a fare? >>
<< No, non credo che ce ne sia bisogno! Ha ragione Wilde, ho fatto esattamente tutto quello che ha elencato >> fece affranto il coniglio, cosciente della sua colpevolezza << Ma le posso assicurare che non c'è mai stato niente di veramente personale, a parte ovviamente il discorso sulla differenza di specie, e posso assicurarle che il suo comportamento le ha fatto davvero onore. Sono io ad aver sbagliato >>
<< Posso capire che io non gli stia a genio, come posso comprendere che probabilmente il nostro rapporto non migliorerà mai, ma tutto questo...perché? >> domandò lentamente Nick, scandendo ogni parola, approfittando di quella “calma dopo la tempesta”, creando una di quelle atmosfere che sembrava essere al di fuori e isolata dalla realtà.





Questa volta non fu facile per il coniglio rispondere.
Troppe le cose implicate.
Troppe le paure messe allo scoperto, molte delle quali avrebbero potuto offendere il predatore.
Troppi.....i rischi di commuoversi davanti a lui, obbligato dalla sua sensibile natura.
Ma se non lo avesse fatto avrebbe potuto dare un'immagine di sé assolutamente distorta dalla verità, cosa che avrebbe significato mentire per una volta di troppo,
<< Perché.. >> ripeté, rompendo il silenzio, quasi ridendo << ...perché sono un padre...ed è il mio compito preoccuparmi per i figli, uno per uno. Lei non può capire la gioia che ho provato quando l'ho vista nascere,.....quando l'ho tenuta in braccio la prima volta,....quando la curavo o consolavo perché qualche bulletto la feriva fisicamente o con le parole,.....quando giorno dopo giorno la vedevo crescere insieme ai suoi folli sogni a cui, benché non li condividessi , ho contribuito nel mio possibile a realizzare.......per poi alla fine vederla andare via, in una grande città, lontano da me e dalla famiglia. Non è facile separarsi dopo una vita passata insieme, per niente, mi creda! >> s'interruppe il coniglio, il tempo necessario per ricacciare in dentro quelle lacrime al momento inappropriate << La verità è....temevo che, se avessi acconsentito al vostro rapporto, me l'avrebbe portata via più di quanto non avesse già fatto il suo lavoro e Zootropolis >>,
<< Ma io non ho mai detto niente del genere! >>,
<< Infatti mi accorgo solo ora di quanto mi stessi sbagliando, di quanto fosse ingiusto prendersela con lei per delle mie paure infondate e di quanto sono stato....è proprio il caso di dirlo, un grande e grosso “ottuso” a trattarla così >>,
<< Non si preoccupi, in verità non è il primo ad avermi fatto un discorso del genere, e poi sbagliare è una cosa che va molto di moda negli ultimi....secoli! A proposito, le mie orecchie non ci sentono molto bene, ma per caso mi ha appena rivolto delle scuse? >> ironizzò Nick, portandosi la mano all'orecchio nel gesto di volerne aumentare la capacità di recepire i suoni,
<< Diamine, non l'avrei mai detto, ma a quanto pare è proprio così >>.





A quel punto Nick non poté non ritenersi soddisfatto del risultato ottenuto, benché fosse il primo e più semplice da raggiungere; in realtà questo non aveva che completato una metà del suo intero e vero proposito, riguardante ben oltre quelle semplici scuse, al quale aveva diverse diverse ore di meticoloso studio e che al momento si accingeva a mettere in campo continuando quella perfetta farsa,
<< Va bene, considerando l'immane fatica nel farle, mi vedo costretto ad accettarle >>,
<< La ringrazio >> fece sincero il coniglio per poi timidamente aggiungere << E per quanto riguarda Judy? Ha sempre in mente di rifiutare? >>,
<< Dopo tutto quello che ho passato, sarebbe davvero un peccato che non ho intenzione di espiare >> concluse deciso, apparentemente dimentico della sua precedente decisione, prima di porgli una particolare domanda che avrebbe dato inizio alla seconda fase programmata << A proposito, mi stupisce il fatto che Bonnie fosse d'accordo con la sua idea, ma a quanto pare anche lei è una coniglia piena di sorprese >>,
<< In verità lei non lo sa, almeno non tutto >> rivelò imbarazzato il coniglio, alla cui mente il ricordo della nottata passata era ancora ben impresso << E le sarei grato se anche lei evitasse l'argomento >>,
<< Sta dicendo che sarebbe felice se fossi sleale con sua moglie non andarglielo a raccontare? Che cosa veramente orribile da parte sua! >>,
<< Stia sicuro che non lo sarebbe tanto quanto quello che farebbe a me se lo sapesse. Potrei rischiare di dormire sul divano per i prossimi cinque anni, tra l'altro in bianco >>,
<< Gran brutta situazione, non c'è che dire! E tutto perché ha voluto ad ogni costo farmi quelli esami che, onestamente, ormai non servono più da un bel pezzo >> recitò Nick con la maestria di un attore di lunga carriera,
<< Già, in effetti mi hanno procurato più grane che altro >>,
<< Allora la soluzione è semplice! Facciamo uno scambio, lei la smette di seguire quell'assurda tradizione alla lettera ed io non dirò nulla a Bonnie facendo conto che questa storia è stata solo un madornale errore, ci sta? >>,
<< Ma...non so se...in fondo sono anni che... >>,
<< Pensi al divano Stu, si concentri su quello! >> insisté la volpe riuscendo infine, grazie anche allo spunto che il leporide gli aveva involontariamente dato, a farlo desistere.
A sigillare l'accordo ricorsero alla classica e estremamente utilizzata stretta di mano, che in quel momento ebbe un valore di gran lunga superiore di quanto in realtà i due volevano dare a vedere; prima però di raggiungere nuovamente la famiglia nella sala da pranzo, Stu aveva ancora una questione da chiarire,
<< A proposito di chiarimenti e rivelazioni, come faceva lei a sapere tutte queste cose? >>,
<< Diciamo grazie al mio evidente fiuto investigativo e ad un importante informatore che ha avuto pietà di me e che, inoltre, mi ha rivelato di come avesse raccomandato ai suoi figli di portare con sé sempre un taiser per volpi per difendersi nel caso si avverasse quello in cui sperava >> si interruppe Nick, il tempo per ghignare divertito << Anzi in verità mi è stato utile per capire il motivo dello strano rigonfiamento nella tasca addominale della blusa dei due fratelli e dell'incredibile attaccamento di Rosy al suo marsupio! >>,
<< Non so se è più fortunato o furbo, Nick, ciononostante posso stare tranquillo perché, con un partner come lei, mia figlia non avrà nulla da temere >>,
<< Lo so, ma ora cosa ne pensa di tornare a tavola prima che ci diano per dispersi? Senza contare che ho uno splendido fienile a cinque stelle, con tanto di aria condizionata, che mi sta aspettando e non vorrei tardare troppo >>,
<< E invece credo dovrà farsene una ragione, dato che stanotte dormirà in una delle camere per gli ospiti >>.






Nell'apprendere tale notizia, la volpe dovette trattenere due diversi e opposte reazioni; la prima di gratitudine in quanto, il continuo contatto e sfregamento con quell'erba secca, aveva incominciato a provocargli del prurito ed un probabile principio di febbre da fieno; la seconda riguardava una sonora rivalsa in quanto, se glielo avesse concesso prima e quella conversazione fosse in realtà potuta avvenire fin dal principio, avrebbe potuto evitare quegli effetti, oltre ad un riposo assai migliore e di cui aveva un gran debito.
Ma alla fine decise di liquidare la faccenda con uno dei suoi soliti sorrisi sornioni e accettare l'offerta, consolato dal fatto che, finalmente, quella sarebbe stata l'ultima notte a casa Hopps.







N.d.A.
Ecco il penultimo estenuante capitolo.
Qui ho voluto sfruttare il metodo dello spettacolo circolare (in uso nel teatro) dove alcuni punti, nell'inizio e nella fine, sono accomunati da diversi fattori.
Infatti questo, come più volte ho citato, si rifà al loro primo colloquio che però questa volta viene affrontato in maniera diversa.
Spero che vi sia piaciuto e che non sia risultato troppo pesante.
Arrisentirci all'ultimo capitolo.





P.s. Ho già fatto numerosi controlli, ma ovviamente qualcosa mi sarà sfuggito.
Ringrazio, oltre a quelli che recensiranno e hanno fino ad ora recensito, coloro che me li comunicheranno

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Capitolo 17
*** Wilde è tornato ***


'Ok, non per fare il lamentoso, ma pensavo che quel “molto di più” fosse....bé, molto di più. Non pretendevo certo una suite o dei soldi, che ovviamente avrei preso a malincuore per non offenderli, ma una semplice camera da letto non può essere definita in quel modo!', pensò ironicamente Nick, una volta stesosi sul comodo materasso con ancora indosso i suoi vestiti, rivolgendo lo sguardo verso il soffitto, 'Però in fondo, considerando di chi è questa stanza, potrei provare ad accontentarmi!', concluse infine il suo pensiero, rigirandosi improvvisamente col ventre in basso, facendo sprofondare il proprio muso nel cuscino su cui aveva appoggiato la testa.




Assalito da un primitivo, violento e prepotente istinto, la volpe lo afferrò alle estremità e incominciò energicamente ad annusarlo, avvinghiandovisi in un modo quasi maniacale, assaporando l'intenso aroma, un'incredibile misto tra delicato e selvatico, che emanava; considerando che questo era ben poca cosa se confrontato all'intero insieme presente nella stanza che, accentuando in maniera ancora maggiore la sua intensità odorifera, lo stava letteralmente facendo scivolare in uno stato semi-demenziale.
Nick non sapeva e né gli interessava sapere se Stu lo avesse fatto di proposito, se si fosse trattata di una semplice e plausibile svista oppure della classica casualità, ma stava di fatto che, nel decidere quale camera lo avrebbe ospitato per quell'ennesima notte, il coniglio lo aveva indirizzato proprio in quella di Judy.




Come massimo esempio della famiglia alla quale la sua specie apparteneva, appena fu lasciato solo e accorto del luogo in cui si trovava, Nick non poté resistere all'irrefrenabile impulso di curiosare in giro, senza neppure tralasciare quei cassetti utilizzati per riporvi gli indumenti più....riservati e intimi, alla ricerca di una qualsiasi cosa che avrebbe potuto utilizzare per imbarazzarne la proprietaria....o da poter segretamente portare via e tenere con sé, in quei rari giorni in cui non avrebbero potuto vedersi, per inebriarsi del suo odore.
Ovviamente non si trattava di un furto, benché tale apparisse, ma di un semplice prestito di cui non poteva e non sapeva dare un giorno preciso per la restituzione.
Oltre a ciò quella situazione gli aveva anche dato modo di accrescere la propria conoscenza nei riguardi della coniglietta e di confermarne invece i tratti di cui era già abituato; di materiale da “analizzare” ne aveva più che a sufficienza in quanto Bonnie, come ogni brava madre, si era premurata di mantenere più effetti possibili della figlia, per poi conservarli un po' ovunque in quella stanza, alla stregua di antichi cimeli di un museo.
Ve ne erano diversi e di molte forme, datati secondo la fascia d'età in cui Judy li aveva adoperati, ma furono solo tre quelli che interessarono in modo particolare la volpe: i primi furono il gran numero di ciucci di varie forme, compreso quello da distintivo, posti all'interno di un roseo cofanetto che fecero sorgere alla volpe il dubbio se, la passione per quel lavoro, a Judy non le fosse nata già in quella tenera età; il secondo invece riguardava una piccola lavagnetta, del tipo solitamente usato dai cuccioli giunti in età d'apprendimento nello scrivere, che gli causò un certo sbigottimento in quanto vi erano ancora scritti in gesso alcuni degli articoli dei vari codici legali; infine l'adorabile mini costume da poliziotto, ben mantenuto nell'armadio, alla cui vista Nick non poté non sorridere, divertendosi nell'immaginarla in giro per casa, a mo di pattugliamento, o nei d'intorni nell'ostinata ricerca di torti da raddrizzare o simili.
Una perfetta cronologia di come quella piccola creatura fosse giunta a prendere le sue decisioni, a perseguirle, ed infine a portarla fin dove ora si trovava.




Fu solo dopo qualche altro minuto passato a ficcanasare in giro, quando ormai il sonno aveva incominciato ad appesantirgli gli occhi rendendogli impossibile continuare con la solita lucidità, che la volpe decise di sdraiarsi nel letto, dove ora si stava letteralmente drogando con quel profumo, nella speranza di riuscire a dormire.
Rimessosi nella precedente posizione, la volpe riuscì a sbattere le palpebre ancora poche volte, azione che iniziò a divenirgli sempre più difficoltosa da eseguire, prima di spalancarli totalmente alla sensazione di un secondo corpo che gli si era affiancato,
<< Ma che diav...Rosy! >> urlò stupita la volpe nello scoprirla, << La vuoi smettere di comparire così all'improvviso? >>,
<< Ma è così divertente, forse in una vita precedente ero anch'io un predatore! E comunque non urlare o sveglierai qualcuno >> gli rispose la coniglia, portandosi l'indice alla bocca, incitandolo ad abbassare la voce,
<< Che cosa vuoi? Aspetta, non sarai venuta per..... >>,
<< Ovvio! >> lo guardò furbamente lei, mostrando una certa frenetica attesa,
<< E ti sembra ovvio venire a svegliarmi nel cuore della notte per questo? >>,
<< Tanto non stavi ancora dormendo, perciò sì. Lo voglio ora! Subito! Adesso! >> insisté la coniglia, con sempre più ardore,
<< E va bene, coniglietta impaziente! Il piano ha funzionato, contenta? >>,
<< Vuoi forse dire....? >>,
<< Sì, ho convinto tuo padre a smettere con questa storia della tradizione e così ora potrai.... >> ma la volpe non riuscì a completare la frase a causa dell'euforica reazione di Rosy che, alzatasi in piedi sul letto, lo abbracciò in un modo tale da mozzargli il fiato,
<< Oh, ti ringrazio-ti ringrazio! Sei stato fantastico, ma come hai fatto a fargli cambiare idea così velocemente? >>,
<< Tu lasciami respirare e poi te lo dico, mi sembra uno scambio equo, no? >> ironizzò Nick, riuscendo a liberarsi, << Mi è bastato solo mettere in luce le pecche di quel sistema, pungerlo un po' sul vivo prendendo ad esempio il modo in cui lui ha agito utilizzandovi per mettermi in difficoltà ed infine, accompagnando la sua decisione, quanto fosse meglio adeguarsi ai metodi moderni. Un lavoretto piuttosto semplice, persino banale...per me! >> finì assumendo una posa tale da mettersi in mostra.




<< Quanta modestia! >> rise la coniglietta, << A proposito, adesso che abbiamo finito, mi vuoi dire come hai fatto a capire tutto? >>,
<< Devo ammetterlo, non è stato tanto facile, ma ci sono riuscito grazie ad un insieme di fattori! >> precisò Nick prima di incominciare a dare una spiegazione più accurata, notando la perplessità nel volto della leporide, << Vedi, ho incominciato ad avere i primi sospetti quando i tuoi fratelli, al termine del lavoro svolto nel campo il primo giorno, non hanno approfittato della situazione per screditarmi e convincere tuo padre a non ritenermi all'altezza, data la completa fiducia di cui nutriva verso di loro, ma anzi mi fecero dei complimenti, benché non avessero nascosto quanto l'idea che Judy frequentasse una volpe....o la mia presenza in generale li desse fastidio. All'inizio mi domandai il perché del loro comportamento, considerando poi che Judy me li descrisse in maniera completamente diversa, ma in quel momento non gli detti il peso che meritava >> si stoppò giusto il tempo per vedere lo sguardo assorto e concentrato di un'attenta Rosy, cosa di cui si sarebbe vantato al termine della spiegazione << Poi ci fu la questione del mercato dove nonostante tutti i paesani fossero abituati alla presenza di volpi nella loro zona, la famiglia Grey per esempio, mi snobbavano completamente arrivando persino ad allontanarsi impauriti ogni qualvolta si avvicinavano alla mia bancarella. Anche in questo caso il loro comportamento mi sembrò fin troppo strano, dato che ho notato  quanti invece andassero da Gideon >>,
<< Wow, sei bravo, ma non credo che questo sia tutto, vero? Adesso c'è la mia parte! >>,
<< Esatto! Di per sé già la tua improvvisa comparsa mi suonò strana, così come il fatto che anche tu, come i tuoi fratelli, non volevi mai arrivare al sodo ogni volta che ci ritrovavamo soli da qualche parte....anche se al tuo ultimo tentativo mi ero quasi ricreduto, quindi non hai mai voluto fare sul serio. Sembravi quasi aspettare che facessi io la prima mossa, provocandomi nel frattempo poiché sapevi che altrimenti non lo avrei mai fatto! >>,
<< E da questo hai capito che in verità faccio l'attrice! >>,
<< In verità quello l'ho tirato a caso! Recitavi la tua parte fin troppo bene per essere una semplice pasticcera e quindi, a meno che tu non fossi un politico, una venditrice di auto usate....o una trafficante di ghiaccioli, l'unico lavoro plausibile rimasto era quello. Anche Mark e Jeremy non sono stati male, ma erano esagerati nella loro semplicità, perciò.....l'oscar per la migliore attrice sexy e bugiarda va a....Rosella Hopps >> concluse con la sua solita ironica teatralità,
<< Grazie, in fondo me lo sono meritato.... >> rispose con un teatrale inchino << ...anche se a teatro questo non esiste. Comunque, un'ultima domanda, come hai scoperto che è stato mio padre a ordire tutto? >>,
<< Per mezzo di diversi fattori! Primo, ho escluso Bonnie in quanto, caratterialmente e nei messaggi che inviava col suo modo di fare nei miei riguardi, non la credevo capace di piani simili e di conseguenza era impossibile che ne fosse in qualche modo a conoscenza; secondo, quando io e Judy ce ne andammo a Borghetto, vi incontrammo casualmente i tuoi fratelli che tornarono a provocarmi in maniera peggiore a quella precedente. Una coincidenza fin troppo perfetta, quasi voluta, per i miei gusti e l'unico che era a conoscenza della nostra destinazione era proprio Stu, in quanto fu lui ad accompagnarci a noleggiare un mezzo di trasporto dato che il suo non poteva prestarcelo; terzo, era ovvio che voleva lasciarmi solo con te. Lui che mi rimproverava se mi lasciavo andare a certe effusioni con tua sorella, prima ti fa portare i miei vestiti al capanno da sola, poi lascia ti lascia con me a bada degli altri figli più piccoli. Andiamo, sono pur sempre una volpe dopotutto, “astuto, ma non ottuso” >> puntualizzò sicuro << Piuttosto non capisco perché abbia voluto rischiare in quel modo, avrei comunque potuto reagire nei vostri riguardi.....anche se in maniera diversa ovviamente >>,
<< Bè, in verità... >> incominciò la coniglietta, mostrando una certa difficoltà e imbarazzo << ...papà aveva fornito ad ognuno di noi un taiser per volpi, tanto per restare sicuri. Non so dove lo tenessero i miei fratelli, ma io lo portavo con me dentro il marsupio >>,
<< Ecco perché, mi sembrava che ci fosse qualcosa che mi sfuggisse tra i miei sospetti....dettagli >>,
<< Un momento...sospetti? Vuoi dire che tutti questi erano solo sospetti? Che non avevi alcuna prova e che ti sei affidato solamente al caso? >> domandò sbigottita, provocando delle sorde risa nel suo interlocutore,
<< Diciamo che è stato grazie alla fortuna e ad una certa coniglia che, pensando di essere scoperta, mi ha confermato tutto dietro casa >>,
<< Allora mi hai imbrogliata, bugiardo! >>,
<< Però, sei alquanto sveglia per essere anche tu una ottusa coniglietta! Comunque ho imbrogliato un'imbrogliona e questo non è reato, senza contare che poi in verità hai vinto tu dato che adesso potrai frequentare con tutta libertà quel famoso coniglio che, tra virgolette, hai detto di esserti inventata >>,
<< E questo come hai fatto a capirlo? >>,
<< Posso solo dirti che ho una certa dimestichezza nei raggiri di parole >> fece Nick, come se la cosa gli fosse a vanto << Perché avresti dovuto chiedermi di convincere tuo padre a cambiare i suoi metodi, se tanto non c'era nessuno che ti interessava? E di conseguenza, perché invece hai rivelato a tua sorella di stare frequentando qualcuno, mostrando addirittura una foto che altrimenti non avevi motivo di tenere? Secondo il mio parere tu hai detto la verità a tua sorella, convincendola a darti tempo per trovare il coraggio di raccontare tutto ai genitori e guadagnarti in questo modo del tempo evitando di complicare le cose, per poi confondermi dicendo che in realtà era tutta una “bufala”....e non intendo l'animale, non è forse così? >> concluse infine, con un sardonico ghigno, guardandola con aria di superiorità >>,
<< Sì, è così! >> gli rispose la coniglia, con una punta di sorpresa nella voce << Se sei così bravo anche in servizio, immagino che il tuo capo te lo dirà spesso, ma permettimi di dirtelo lo stesso....sei veramente un eccellente poliziotto >>,
<< Grazie, in verità Bogo me lo dice solo quando è di buon umore....e non lo è mai >> fece ironico prima di scendere dal letto, lambire Rosy per le spalle e, trasportandola di peso nonostante le ovvie proteste di quest'ultima, metterla alla porta che richiuse subitamente a chiave << Ed ora perdonami, ma vorrei svegliarmi presto domani dato che avrò un lungo rientro a casa, quindi vorrei fare un qualcosa di più che “quasi” dormire come ho fatto in questi giorni, buonanotte! >>,
<< Umpf, maschilista prepotente........e comunque, ancora grazie e buonanotte anche a te bel volpone! >>.












<< A quanto pare i bradipi devono aver conquistato una nuova mansione! >> improvvisò la volpe, rivolgendosi a Stu che gli stava seduto accanto su di una panchina della stazione,
<< Per quale motivo dice questo? >>,
<< Perché considerando la tecnologia che lo controlla e la sua alta velocità, non credo che ci siano molte altre opzioni per giustificare un treno in simile ritardo >> concluse, aggiungendo un lieve tono di stizza al termine della frase,
<< Suvvia la smetta di lamentarsi in questo modo, in fondo sta comunque per ritornare a casa! >>,
<< Vero, anche se stamani ho quasi temuto il contrario >>.
Quella mattina infatti, nonostante Nick avesse dormito con indosso i suoi soliti abiti e fosse riuscito a destarsi prima del solito, ci furono comunque diversi impedimenti che, subentro uno all'altro, lo costrinsero a ritardare la sua partenza; se avesse voluto elencarli dal principio, avrebbe dovuto sicuramente incominciare col raccontare dell'abbondante e lunga colazione che sia Bonnie che Rosy lo convinsero, o meglio lo costrinsero con la loro insistenza, ad accettare come ulteriore premio, ma che alla fine gli fece solo perdere diverso tempo; poi fu il turno dei coniglietti che, comprendendo la sua imminente partenza e spinti dall'affetto nato per lui, cercarono di impedirglielo in tutte le maniere possibili, rafforzati inoltre dal rientro dei restanti e quindi da un numero eccessivamente superiore; infine, per ordine cronologico, ad aumentare il suo ritardo ci furono anche Marck e Jeremy che, dispiaciuti dei metodi adottati nei suoi confronti, riuscirono a fermarlo per scusarsi mentre era in procinto di raggiungere la stazione accompagnato da Stu.
Fu quindi così che circa quattro ore dopo, comprendendovi la folle guida del coniglio, la volpe si ritrovò alle 11:30 in attesa di un treno, incredibilmente in ritardo di mezz'ora, in compagnia dello stesso coniglio che fino al giorno prima lo aveva tartassato fino all'inverosimile.



<< Stu, lo sa che non deve per forza stare qui ad aspettare con me, vero? >> si ripropose Nick, mettendo fine a quel silenzio che era calato ormai da qualche minuto,
<< Certo, e in effetti avrei anche delle faccende da sbrigare a casa >>,
<< E allora perché è ancora qui? >>,
<< Vede, dato che il benvenuto non è stato certo dei migliori, vorrei almeno perfezionare i saluti >> concluse sincero il coniglio, sorprendendo il canide con la sua risposta,
<< Spero allora che lei sia pronto, e che sia abbastanza convincente >> fece in risposta Nick, notando e indicando al coniglio il treno in arrivo, prendendolo alla sprovvista << Mi faccia sentire che tipo di saluto ha pensato >>,
<< Sarò sincero, è da un po' che ci stavo meditando, ma non mi è venuto in mente nient'altro che un “buon rientro, Wilde, spero di rivederla presto!” >>,
<< Uhm sì, potrà bastare.....semplice, schietto e sopratutto rapido >> disse ironicamente, prima di sentire un insolita anticipata ultima chiamata detta con un ritmo estremamente lento, a conferma del suo sospetto, che lo costrinse a salire,



- Attenzione.......il treno.........diretto........per Zootropolis.........è in........partenza.......dal......binario 1 - ,



<< A quanto pare Flash deve aver cambiato lavoro, buon per lui! Era sprecato alla motorizzazione, troppo veloce per loro.....mi raccomando, non dica nulla a Judy, vorrei farle una sorpresa >> concluse la volpe che, dopo una cordiale stretta di mano col coniglio, salì sul vagone dall'ingresso più consono alle sue dimensioni << A proposito, in risposta al suo saluto, penso che un “certo che ci rivedremo....ma fra qualche mese” vada più che bene, non crede anche lei? >> fece esibendo un sorrisetto beffardo, approfittando della chiusura dello sportello,
<< Di questo mi dispiace,..... >> fece il coniglio, apparentemente dispiaciuto, sfilando un oggetto quadrato dal taschino anteriore della blusa che Nick riuscì perfettamente a distinguere nonostante il treno fosse già in movimento << ….perché vorrà dire che fino al nostro prossimo incontro dovrò tenere il suo telefonino >>,
<< Cosa? >>,
<< Non si preoccupi, dirò io a Judy di venirla a prendere >> gli urlò infine il coniglio, cercando inutilmente di trattenere le risate che lo sguardo allibito della volpe gli avevano provocato.








Finalmente dopo circa due ore, all'esito di un viaggio passato per la metà del tempo a pensare al modo migliore per comunicare alla partner il favorevole responso di Stu e l'altra metà a maledire lo stesso per il brutto tiro che gli aveva tirato, la volpe riuscì a raggiungere la città dove una certa coniglietta, non senza una dose d'angoscia assai superiore a quella normalmente consentita nella sua specie, era da un pezzo in sua attesa.
Nick non ebbe neppure bisogno di cercarla in quanto, avendo fatto soli pochi passi verso l'uscita dalla stazione, fu lei stessa a trovarlo saltandogli al collo,
<< Ehi, carotina, non c'è bisogno che stringi così, non vado da nessuna parte >>,
<< E non ti azzardare neppure a pensarlo >> lo guardò fintamente severa la coniglietta, guardandolo negli occhi, ma senza staccarsi da lui << Non sai cosa sono state per me queste ultime ore, quindi non fare commenti e accetta il mio saluto >>,
<< Ok, si calmi agente Hopps, non proverò ad opporre resistenza >> finse la volpe, alzando teatralmente le zampe in segno di resa, ironizzando sulla tenuta da poliziotto che aveva indosso,
<< Stupido! >> fu la ovvia risposta, a cui dopo qualche minuto seguitò un'affermazione che alla volpe non piacque particolarmente << Invece di dire sciocchezze, vieni a cambiarti o faremo tardi >>,
<< Cambiarmi....tardi? Che vuoi dire? >>,
<< Che ti ho portato la divisa! È ora di rientrare in servizio, agente Wilde, dobbiamo rendere il mondo.... >> si stoppò la coniglia in attesa che la volpe completasse la frase, cosa che fece con però meno entusiasmo,
<< ….un posto migliore! Non cambierai mai, vero? >> domandò retorico Nick, avviandosi con la partner in direzione della vettura, prima di essere bruscamente interrotto da un'improvvisa e irruenta domanda della stessa che gli si parò davanti,
<< Aspetta, prima dimmi cosa ti ha detto papà....cioè, me lo immagino, ma mi piacerebbe sentirlo >>,
<< Già, a proposito di questo..... >> fece improvvisamente seria la volpe, massaggiandosi nervosamente la nuca << Preferirei parlarne da soli in macchina >>.




Benché tale richiesta gli fosse stata rivolta con un tono e atteggiamento tanto impetuoso quando deciso, la volpe aveva ben compreso quanta abbondante ansiosa curiosità stesse opprimendo quella piccola e soffice creatura; probabilmente doveva aver superato anche una certa difficoltà, caratterizzata da una sicura dose di paura, sapendo come la risposta avrebbe potuto non piacerle.
Nick riuscì perfettamente ad immaginarla, tra il divertito e l'intenerito, a quanto tempo doveva aver passato fino a quel momento cercando di decidere se dare retta al cuore, che insisteva con forte veemenza nella speranza che la risposta fosse stata positiva, o al cervello, che viceversa cercava di trattenerla per evitare che una triste risposta negativa le frantumasse i propri sogni.
Nonostante questo la volpe decise di volerla protrarre per un po di tempo, caricando l'atmosfera di drammaticità, così da tenere la coniglietta in tensione; e il risultato fu a dir poco eccellente in quanto, per tutto il tragitto che li separava dall'auto, Judy non aveva fatto altro che tenere le orecchie basse, le zampine chiuse a pugno e tenute rigidamente lungo il corpo e lo sguardo rivolto a terra con un'espressione estremamente concentrata e pensierosa.



<< Allora, cosa ti a detto? >> ripeté Judy, con tono molto più tenue, una volta richiuse le portiere,
<< Dunque....non è facile, credimi.... >> incominciò Nick, mantenendo lo sguardo fisso davanti a sé cercando di non guardarla, crucciando il volto in un espressione sconfortata << …..ma ho proprio paura che.... >>,
<< Mio padre ha detto di no, vero? >> lo interruppe, non nascondendo l'agitazione che incominciò a salirle << Io lo sapevo, me l'aspettavo! Ma adesso facciamo retromarcia, andiamo da lui e gli faremo cambiare idea >>,
<< Ma...carotina! >>,
<< Papà non era d'accordo fin dal principio, ha fatto tutto questo solo per giustificare una sua decisione presa in partenza >>,
<< Carotina! >>,
<< Io ti ho visto, non hai fatto niente per meritare questo >> continuò la coniglietta, con le prime lacrime che incominciarono a rigargli il viso come ulteriore sfogo,
<< Judy! >>,
<< Non è giusto, non è affatto giusto! >>,
<< Infatti, carotina, ma sei una coniglietta troppo impaziente >> le fece eco la volpe invitandola a sedere su di sé, cosa che la compagna accettò volentieri, facendole appoggiare la testolina contro il proprio petto mentre le incominciò ad accarezzarle delicatamente la schiena << Se mi avessi fatto finire di parlare avresti capito che, per quanto possa essere fastidioso, dovrai sopportarmi per ancora parecchio tempo....sperando che diventi molto di più >>,
<< Stai dicendo che.... >> provò Judy, staccandosi da lui per vedersi rivolgere il suo tipico sorrisetto sornione,
<< Esatto, papà ha detto sì! >>.




Quello che successe in quei pochi minuti che seguirono tale rivelazione, fecero comprendere a Nick tre importanti cose: il forte e sentito abbraccio della coniglietta, gli fece capire l'immensa felicità avesse in corpo in quel momento; i vari pugni, di cui fu poi vittima assoluta, di quanto si fosse spinto un po' troppo oltre con il suo scherzo; infine l'intenso, lungo e appassionato bacio, di come la speranza poco prima accennata avesse valide fondamenta.
Sicuramente quest'ultimo momento si sarebbe protratto ancora per molto se la voce di Clawhauser non li avesse disturbati informando la coniglia, e di conseguenza la volpe, della volontà del capitano che rientrasse subito.



Erano già in viaggio da qualche minuto quando la volpe, perfettamente in tenuta da lavoro, ruppe quel silenzio che i due avevano occupato tra sorrisetti complici, sensuali occhiatine e alcuni scambi di novità riguardanti la centrale e la fattoria, di cui Nick evitò accuratamente di raccontargli i dettagli riguardanti Rosy e il “caso” Stu,
<< Sai che la tua cameretta a Bunny Burrow è davvero molto carina, ben addobbata oserei direi >>,
<< Aspetta, sei stato nella mia camera? >>,
<< Molto acuta! In verità è stato Stu a propormela per la notte e secondo me è stata la prima buona idea che ha avuto da quando l'ho conosco >> aggiunse con un sorrisetto malizioso,
<< Perché sorridi in quel modo? Non avrai curiosato in giro, voglio sperare? >>,
<< Non ho potuto resistere! >>,
<< Come ti sei permesso? Non avevi il diritto di farlo! >>,
<< Può darsi, ma c'erano così tante cose interessanti da vedere, sopratutto per quel che riguardava i vestiti >>,
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<< Erano così profumati, lavorati e intrigantemente fantasiosi.........e non mi sto riferendo a quelli di sopra >> fece la volpe guardandola con ancora più malizia mentre la coniglietta, dopo un secondo occorso per capire a cosa si stesse riferendo, avvampò d'imbarazzo << Infatti ho preso un paio di souvenir a ricordo di questa esperienza, spero che non ti dispiaccia >> ma il colpo che ricevette sulla spalla fu abbastanza eloquente da fargli comprendere la risposta della coniglietta, << Tanto per informarti, mi stai lussando una spalla! E comunque sei troppo violenta per essere un coniglio >>,
<< Allora tu sei troppo ottuso per essere una volpe >>,
<< Vero, ma in fondo ti piaccio così >>,
<< Cosa te lo fa pensare? >>,
<< Andiamo, non te lo ricordi? Lo sai che mi adori >> fece la volpe, assumendo la stessa espressione che le rivolse la prima volta,
<< Non puoi cavartela sempre così.....e comunque sì, lo so! >> gli rispose con il suo stesso tono << E ora dimmi, caro agente Wilde, dopo esserti fatto degli amici ed aver cambiato idee e tradizioni ai miei genitori, hai altri programmi per il futuro >>,
<< Prima chiariamo che non sono proprio amici, tutt'al più conoscenti in quanto uno è il capo con l'umore più nero della storia di Zootropolis, mentre l'altro è solo Cicciapanzhauser >>,
<< Va bene-va bene, scusi l'errore >>,
<< Non preoccuparti, ti perdono! Poi, come prima cosa, devo trovare il modo di mettere in ridicolo Bogo davanti a questa Chanet di cui mi hai parlato...>>,
<< Smettila o ti ritroverai nei guai, mentre la seconda? >>,
<< Bé...... >> sospirò Nick nell'osservare appoggiato al finestrino dalla vettura una graziosa gioielleria, che fortunatamente la coniglietta non poté notare perché impegnata alla guida, dove alcuni preziosi anelli erano bene esposti,
<< Che cosa? >> insisté lei,
<< Diciamo che ho in mente un progetto.....che vedrai, prima o poi lo metterò in atto. Te lo prometto! >>.





FINE







N.d.A. Avete letto? È finita.
Non ci “quasi” credo neanche io, ma è così. Non voglio dilungarmi troppo con spiegazioni fuori tema o cose simili, ma una cosa la faccio.......ringrazio tutti i miei lettori/collaboratori che mi hanno seguito fino a qui; tutti quelli che hanno recensito( in special modo a Redfern, Plando, Mizuki e  la ritrovata Denise per il loro supporto nel prequel e nel sequel); coloro che hanno messo questa storia tra le seguite/ricordate/preferite e coloro che mi comunicheranno eventuali errori.
Infine, come mio solito e per l'ultima volta.......




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