Reverse

di Yumemiru
(/viewuser.php?uid=667772)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1st Day ***
Capitolo 2: *** 2nd Day ***
Capitolo 3: *** 3rd Day ***
Capitolo 4: *** 4th Day ***
Capitolo 5: *** 5th day ***
Capitolo 6: *** 6th day ***
Capitolo 7: *** 7th day ***
Capitolo 8: *** 8th day ***
Capitolo 9: *** 9th day ***
Capitolo 10: *** 10th day ***



Capitolo 1
*** 1st Day ***


"Ciao ciao farfallina." disse Ladybug, liberando l'ennesima farfalla purificata dal proprio yoyo.
"Miraculous Ladybug!" urlò la corvina lanciando in aria l'oggetto, servitole contro il nemico, riportando nuovamente tutto alla normalità.
"Questa volta è stata particolarmente dura!" esclamò la coccinella.
"Eh già..." sospirò Chat stremato più del solito dalla battaglia "Non penso che ce l'avresti fatta, questa volta, se tu fossi stata nei miei panni." disse beffardo gonfiando il petto.
"Come, come gattino?" chiese Ladybug dando l'occasione a Chat di rimangiarsi ciò che aveva appena detto "Io invece penso di si. Piuttosto TU non ce l'avresti fatta nei miei di panni." aggiunse leggermente infastidita.
"Allora scommettiamo! Per qualche giorno scambiamoci i miraculous e vediamo come ce la caviamo. Che ne pensi insettina? Ti piace come idea?" domandò Chat Noir con tono e sguardo di sfida.
"Ci sto!" esclamò con fermezza la corvina porgendo la mano al suo compagno "Chi perde esaudisce un desiderio di chi vince." aggiunse.
"Andata! Ho già un paio di idee che mi frullano per la testa." sogghignò il biondo ammiccandole.
"Piuttosto come possiamo scambiarci i miraculous senza svelare le nostre identità?"  chiese il biondo perplesso.
Dopo un primo momento di arrovellamento, la corvina, ebbe un lampo di genio.
"Se ci giriamo di spalle, ce li togliamo e poi ce li scambiamo potrebbe funzionare. Però, mi devi promettere di non girarti e io ti prometto che farò lo stesso." propose Ladybug.
"Tu volendo potresti sbirciare." disse Chat ammiccandole; Ladybug, però, gli lanciò un'occhiataccia tanto truce da spaventarlo e che gli fece tenere per la sua incolumità.
"Promesso! Parola di gatto!" esclamò il felino facendosi una croce all'altezza del cuore.
Così i due ragazzi agirono come era stato stabilito.
"Spero tu abbia i buchi alle orecchie gattino." disse la corvina togliendosi gli orecchini e porgendoli nella calda mano del compagno.
"Accidenti! A questo dettaglio non avevo pensato!" esclamò il ragazzo scocciato, ma anche divertito, consegnando l'anello nella delicata mano della compagna.
I due si stavano per separare, quando il biondo fermò la corvina, trattenedola per uno dei suoi sottili polsi.
"Come faremo a evitare di riconoscerci? Semmai ci conoscessimo nella vita reale..." le chiese il ragazzo.
"Al giorno d'oggi c'è una marea di gadget ispirati ai nostri miraculous. I negozi ne sono pieni e la quantità di fan che li acquistano è enorme. Pensa a Chloè, ha un paio di orecchini identici ai miei, oltre che al costume." le spiegò la corvina.
"Va bene. Mi hai convinto." disse il biondo tirando un sospiro di sollievo.
"Allora alla prossima!" la salutò lui.
"Alla prossima." lo salutò lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2nd Day ***


"Ahi ahi ahi..." si lamentò, ancora una volta, Adrien carezzandosi i lobi delle orecchie "menomale è domenica!"
Il giorno prima, dopo lo scambio, si era precipitato in una farmacia, per farsi il buco alle orecchie e non potendo farlo col metodo moderno, fu costretto a farlo alla vecchia maniera, mediante l'utilizzo di un tappo di sughero e uno spillo, per potersi mettere direttamente il miraculous.
Inutile dire che fu un'idea pessima, ma almeno non doveva attendere sei settimane, d'altronde Papillon non aspetta.
"Il dolore passa subito tranquillo. Comunque piacere Tikki!" si presentò la kwami, materializzandosi davanti ai suoi occhi, nonappena si fu messo gli orecchini "A...Adrien?!" aggiunse stupita.
"Shh presto nasconditi. La farmacista sta per tornare" le suggerì tempestivamente il biondo; detto questo la kwami si nascose nella sua camicia.
Rientrato tempestivamente a casa, Adrien si precipitò nella sua stanza, liberando lo spiritello.
"Come fai a conoscermi?" chiese il biondo, incuriosito dalla precedente reazione del suo nuovo kwami.
A quel punto fu il panico per Tikki emozione che, nonostante tutto, riuscì a gestire.
"Beh sei molto famoso. È normale che ti conosca no?" disse tentando di fare un sorriso convincente.
"In effetti hai ragione." confermò Adrien, ricambiando il sorriso.
Tikki tirò un sospiro di sollievo, ce l'aveva fatta a convincerlo, ma d'ora in poi sarebbe dovuta stare più attenta, dopotutto, il vento della fortuna, non è sempre favorevole.


Marinette, al contrario del suo partner, stava alla grande e soprattutto, si sentiva più libera, poiché poté finalmente decidere di mettersi un paio di orecchini diversi da quelli che, di solito, era costretta a portare.
Nonappena si fu infilata l'anello al dito, le apparve uno spiritello a forma di gatto nero.
"Hei Adr...ma che cavolo?! Dove sono finito?" si lamentò Plagg, cadendo dal pero.
"Piacere io sono Marinette." si presentò la ragazza "Per qualche tempo starai con me visto che, io e il tuo portatore, ci siamo scambiati i miraculous." gli spiegò.
"Mh....interessante..." sghignazzò il kwami "Io sono Plagg e sto morendo di fame! Voglio del Camembert!" si lamentò.
"Non penso di averne...ma ho della cheesecake se ti va." propose la corvina.
"Cheese...cake?" replicò incuriosito Plagg.
"Torno subito." detto questo, la ragazza scese al piano di sotto, per poi tornare con un piatto tra le mani.
"Tieni." disse la corvina porgendo al kwami una fetta di torta.
All'inizio lo spiritello fu scettico, ma, assaggiatone un pezzo, non poté resistere a quella dolce bontà e la divorò in un sol boccone, leccandosi poi ripetutamente i baffi.
"Allora? Com'è?" chiese Marinette incuriosita del parere del suo nuovo kwami.
"È paradisiaca!!!" esclamò soddisfatto Plagg con una tale esagerazione da far ridere la sua nuova protetta "Questo sarà l'inizio di una splendida amicizia." continuò per poi gettarsi tra le braccia della ragazza.
 



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spero che il proseguimento non vi abbia annioato o deluso!! So che è inusuale il fatto che io scriva qualcosa a capitolo finito (di solito non lo faccio perchè non so che scrivere); comunque questo mio intervento a fine capitolo è per comunicarvi che a partire da lunedì starò via una decina di giorni. Farò il possibile per continuare a pubblicare ma nel caso in cui non ci riuscissi questo è il motivo. ^///////////^  -.-'

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3rd Day ***


La sveglia quella mattina, come al solito, non servì a buttare giù Marinette dal letto e solo con i soliti ripetuti schiamazzi della madre, riuscì a svegliarsi.
Nonappena fu scesa dal letto, la corvina, cominciò a prepararsi in fretta e furia, a causa del tempo esiguo, prima del suono della campanella di inizio lezione.
"Tikki perché non mi hai svegliata?!" chiese impanicata la ragazza infilandosi la t-shirt. "Tikki?"
"Io non sono per niente mattiniero abituati." sentenziò Plagg allargando la bocca in un enorme sbadiglio.
 "Perdonami mi ero dimenticata dello scambio." si scusò Marinette imbarazzata per l'errore.
"Ad ogni modo quali preferisci?" chiese la ragazza mostrando al kwami due scatoline.
"Mh.....questi qui!" scelse lo spiritello indicando un paio di orecchini d'argento.
"Marinette!!!!" urlò la madre con ira al piano di sotto.
"Waaah devo sbrigarmi." borbottò la corvina; quando fu pronta prese lo zaino e corse giù per le scale dirigendosi verso la porta.
"Sbrigati anche a darmi del cheesecake che ho fame." si lamentò Plagg.
"Io esco!!" urlò Marinette chiudendosi l'uscio alle spalle, dirigendosi, al suo solito, frettolosamente a scuola.
"Hei! E il mio cheesecake?!" chiese infastidito Plagg correndo dietro alla sua nuova protetta.

"Oggi sto molto meglio!" esclamò Adrien davanti allo specchio con il sorriso sulla faccia.
Quella mattina, si era svegliato di buon umore e soprattutto in maniera gradevole grazie all'assenza dei lamenti di Plagg, che però, nel profondo, iniziavano un po a mancargli.
Nonostante ciò si trovava bene con Tikki che, al contrario di Plagg, era più dolce e gentile, ma allo stesso tempo saggia ma soprattutto dotata di una grande pazienza; infatti, nonostante la sua pressante insistenza nel conoscere la vera identità della sua partner, lo spiritello non aveva mai fatto segno di cedimento, rimanendo fedele alla volontà di Ladybug.
"Nonostante il dolore sia passato come avevi detto i lobi sono ancora molto irrirati." spiegò Adrien continuando a fissarsi i lembi di pelle forati allo specchio.
"Guariranno in men che non si dica. Te lo garantisco." affermò fermamente Tikki.
"Lo farebbero più velocemente se tu mi dicessi chi è in realtà Ladybug." si lamentò il biondo.
"È fuori discussione questo punto." rispose la kwami al lamento.
"Ma non lo direi a nessuno. Davvero. Non farei mai una cosa del genere all'amore della mia vita." tentò di convincerla nuovamente il biondo con gli occhi da cucciolo.
Tikki però era irremovibile.
"Meglio se ci incamminiamo per andare a scuola altrimenti arriverai in ritardo." evidenziò lo spiritello indicando l'orologio.

Marinette, si fiondò all'interno della classe, riuscendo a fare appena in tempo, prima che la lezione iniziasse. La sua attenzione, poi, si spostò verso una movimentata conversazione tra Adrien, Alya e Nino.
"Cos'è questa novità bro?" domandò perplesso Nino.
"Io penso che gli stiano bene!" esclamò Alya "Te che ne pensi Marinette?" la interpellò la bruna, che si era accorta della sua presenza.
"N...non capisco...di...c..che parlate..?" balbettò la corvina imbarazzata, distogliendo lo sguardo dal gruppo.
"Di questo." disse Nino indicando i buchi alle orecchie di Adrien.
'O mio Dio...non posso crederci...quegli orecchini...." pensò la corvina 'gli stanno da favola..."
"Terra a Marinette" la riportò con i piedi per terra Alya agitando una mano davanti agli occhi dell'amica.
"A...ah si b...beh...." iniziò la corvina "....s...sei bellissimo....cioè gli orecchini sono bellissimi....e sei una favola....cioè ti stanno una favola...ti stanno bene...si bene."
"G...grazie." disse un po confuso il biondo da quello che pareva essere un complimento.
In quel momento, Miss Bustier entrò in classe, così Marinette, dovette sedersi al suo posto.
"Hey Mari anche tu sei in vena di novità oggi?" le sussurrò con curiosità Alya indicando gli orecchini.
"È perché....ho perso gli altri" rispose la corvina "Devo solo ricordarmi dove li ho messi."
Qualche istante dopo, la professoressa, iniziò a fare l'appello e concluso quello iniziò la lezione.
La mattinata, per il resto, trascorse tranquilla nella sua normalità, eccetto per il test a sorpresa di chimica e dopo quello spiacevole avvenimento, la giornata si concluse altrettanto tranquillamente; ma per Adrien e Marinette, quella calma sarebbe durata ben poco...
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare!!! Son così felice. T.T Ç.Ç
Ok dopo lo sclero mi sento meglio e non mi resta che dirvi spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Yumemiru passo e chiudo! ~*^*~ ^^/

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4th Day ***


"A tutti gli studenti! Dirigetevi verso l'uscita più vicina! Questa non è un'esercitazione. Ripeto: questa non è un'esercitazione!" esclamò all'altoparlante il preside terrorizzato.
Scese un innaturale silenzio, poi, una folla colma di panico si riversò verso tutte le uscite. Adrien e Marinette, invece, approfittando della confusione, colsero l'occasione per separarsi dalla folla, alla ricerca di un luogo tranquillo dove poter liberare i kwami, per poi trasformarsi e nonostante la situazione critica, i due eroi erano contenti ed emozionati per l'occasione di poter utilizzare i nuovi poteri.

"Forza Plagg andiamo!" esclamò Marinette "Plagg trasformami!!" E in un attimo il kwami fu assorbito dall'anello trasformando la corvina.
"Wah che strana sensazione." disse la corvina stiracchiandosi "Sono proprio curiosa di vedere come sto." Così si diresse verso uno specchio per poter squadrare la sua nuova figura. "Wowowo....che significa questo?!" imprecò stupita la supereroina "Non avrei mai immaginato che la 'divisa' sarebbe cambiata....!"

Tutto sommato aveva le stesse caratteristiche di Chat: stesse, orecchie stessi stupendi occhi, stessi fastidiosissimi artigli e coda; se non per un piccolo dettaglio: la tuta non era intera e coprente come quella che aveva il suo compagno, ma fu sostituita da un body che lasciava scoperta un po troppa pelle e poco all'immaginazione. Le urla disperate dei parigini, però, riportarono la corvina alla realtà, la quale si precipitò fuori dall'edificio per correre in loro aiuto.

'Spero che Chat arrivi presto.' pensò la supereroina non vedendolo e gettandosi così nella mischia.

Intanto anche Adrien, dopo essersi appartato, si era trasformato per poi soffermarsi incuriosito a ispezionare con occhio critico da modello, quello che era il suo nuovo abbigliamento.

"Nonono non è possibile!" esclamò il biondo spiacevolmente stupefatto "Come fa la mia lady a resistere all'imbarazzo? Anche se devo ammettere che è parecchio comoda...e mette in risalto il mio fisico pazzesco."

Il monologo del supereroe venne interrotto da un'esplosione che lo travolse in pieno. Dopo un momento di stordimento, il ragazzo riuscì a mettere a fuoco la situazione: una figura femminile con orecchi da gatto e capelli corvini gli era piombata addosso attraverso il muro.

"Ahi..." si lamentò lui. "Oddio stai be....AHAHHAHAHAHAHA!! Come sei conciato??? HAAHAHAHAH!!" esplose la corvina in una sonora risata "Scusa scusa....Dai stai bene?" chiese.

Il biondo però non l'ascoltava ne l'aveva ascoltata. Era rimasto incantato dalla visione che la nuova 'divisa' di lei gli permetteva di gustarsi: scollo non tanto profondo ma che lasciava intravedere le morbide curve di lei come la sgambatura vertiginosa del resto.

"Heiiii! Terra a Chat Noir!" urlò la ragazza agitando la mano davanti ai suoi occhi "O preferisci 'Insettino'?"
"Ha ha ha spiritosa. Adesso i nuovi poteri ti hanno portata a fare battutacce?" ironizzò lui.
"Invece di lamentarti pensiamo all'akuma. Hai già pensato ad un piano?" domandò lei.
"Cosa?" chiese stupito il biondo.
"Chat! Farai meglio a sbrigarti. Tu intanto pensaci io lo distraggo." detto questo la corvina si buttò nella mischia.

 "Ladybug, Chat Noir i vostri miraculous. Altrimenti diverrete perfetto materiale per le mie storie." disse la donna scagliando un libro contro un gruppo di persone le quali vennero assorbite da esso.
"Grazie ma preferisco leggere i libri non farne parte!" esclamò la corvina deviando i libri col bastone.
"Ahhhhh che posso fare???" si domandò sgomento il biondo.
"Usa il Lucky Charm stupido di un gatto!!!" lo rimproverò lei.
"Tecnicamente adesso sei tu il...." iniziò lui.
"Lascia stare i dettagli sbrigati! Non resisterò più a lungo!!!" lo rimproverò nuovamente la corvina.
"Lucky Charm!" esclamò il ragazzo ritrovandosi in mano una penna gigante "E questa da dove sbuca fuori? Allora vediamo" disse guardandosi intorno.
Ad un certo punto, però, tutto gli fu più chiaro "Tienimela occupata ancora un po." ordinò alla compagna ultimando i preparativi per portare a termine la missione e la corvina, nonappena ricevette un segnale dal biondo, si spostò lasciandogli libera la traiettoia e permettendogli di centrare in pieno e di accecare il nemico con una spruzzata di inchiostro.
"Vai Ladybug! L'akuma è nella chiave appesa al collo!" la informò il biondo.

La corvina, allora, prese la rincorsa e facendo leva sul bastone, riuscì ad ottenere uno slancio necessario per raggiungere la donna e strapparle la chiave dal collo e appena fu coi piedi per terra, spezzò l'oggetto metallico dalla quale fuoriuscì una farfalla di colore livido.

"Veloce Chat! Purificala con lo yoyo!" urlò lei. "Presto fatto my Lady." disse lui strizzandole un occhio e lanciando lo yoyo contro la farfalla "Vieni qua insettaccio." E una volta purificata tutto tornò alla normalità. "Stanca? Per caso vuoi ti arrendere?" la stuzzicò il biondo.
"Non ti lascerò mai questa soddisfazione mio caro." rispose lei percorrendogli il collo snello con uno dei suoi artigli "Via devo andare prima che l'incantesimo finisca. Alla prossima Insettino." lo salutò "Ah prima che me ne dimentichi...ti dispiace se manteniamo i nostri nomi, anche se siamo diversi?" gli domandò.
"Sisi prefetto! Torna meglio anche a me in effetti..." rispose il biondo.
"Ok! Allora...ciao di nuovo." lo salutò ancora per poi sparire per la città.
"Wow...." sospirò lui non tanto per la sua nuova e audace partner, ma per la visione della nuova divisa che ormai occupava i suoi pensieri.

"Che stanchezza! Potrei morire..." si lamentò Marinette sdraiandosi sul letto e distendendo i muscoli indolenziti.
"Prima dammi del cibo altrimenti morirò pure io." si lamentò a sua volta Plagg.
"Dovrebbe essercene un po vicino al computer." disse indicando la sua scrivania "Io intanto mi riposo un po. Lo scontro di oggi mi ha proscigata." e piano piano la corvina scivolò in un sonno profondo.

"Era pazzesca sia la tuta ma soprattutto lei...era fantastica Tikki sublime...." disse Adrien con tono sognante.
"Lo so lo so." ridacchiò il kwami "È tutto il pomeriggio che lo dici con parole diverse e tra poco le finirai tutte."
"Sicura che tu non possa nemmemo darmi un indizio di chi sia?" domandò ancora una volta speranzoso.
"Sicurissima." affermò con tono deciso.

In quel momento qualcuno bussò alla porta.

"Adrien bisogna alle 15 la aspettano sul set. Tra poco partiamo. Si prepari." lo informò Nathalie. "Uff il dovere chiama....ancora." andiamo Tikki.

 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Heiiiiiii chiedo scusa a tutti per l'attesa la scuola purtroppo non perdona ç-ç Spero solo che l'attesa ne sia valsa la pena!!! Per il resto se non riuscissi a pubblicare qualcos'altro buon Natale a tutti *^*// Yumemiru passo e chiudo! ^*^

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5th day ***


"Ahi!" urlò Marinette pungendosi nuovamente il dito con l'ago.

Aveva fatto nottata per tentare di portarsi avanti nella composizione di un nuovo abito, visto che non riusciva a chiudere occhio. Purtroppo, però, ogni volta il risultato non riusciva a covincerla pienamente e così, per più volte, fu costretta a sfare tutto e cominciare nuovamente da capo. Nonostante tale distrazione sentiva ancora che qualcosa la turbava.
La sveglia suonò l'inizio di un nuovo giorno e anche Plagg dal canto suo iniziò a lamentarsi per la fame.

"Cavolo...mi sono lasciata trascinare!!" esclamò la corvina stupefatta "Devo muovermi sennò arriverò tardi.."
"Si già che ci sei prendimi anche qualcosa da mangiare che ho fame." si lamentò Plagg leggermente scocciato.
"Certo certo Plagg. Già che ci sei alzati dal letto e vieni con me." lo rimproverò lei "Sennò ingrassi." 

Lo spiritello, lamentandosi, si andò a posare sulla spalla della ragazza e assieme scesero in salotto pronti, chi più chi meno, ad iniziare una nuova giornata.
Nonostante la stanchezza accumulata la notte precedente, Marinette riuscì a trascinarsi fino al suo posto in classe.

"Buongiorno bellissima!" la salutò vigorosamente Alya.
"Buongio..." tentò di replicare la corvina che però venne interrotta da un lungo sbadiglio.
"Mari accidenti che brutta cera! Hai di nuovo sbavato sulle foto di Adrien tutta la notte?" la stuzzicò la bruna.
"Shhh..." la zittì Marinette coprendole la bocca con le mani "Rischi che ti sentano tutti!!"

In quel momento entrò Nino.

"Yo ragazze. Già così tante energie di primo mattino?" le salutò il ragazzo avvicinandosi al suo posto e per poi sedersi "Mari brutta cera! Hai di nuovo sbavato sulle foto di Adrien tutta la notte?"
"Ma che vi siete messi d'accordo???" si lamentò la corvina infastidita; poi si avvicinò ai due amici e domandò arrossendo: "Piuttosto perché non è ancora arrivato...?"

"Lila, Chloè potreste lasciarmi salire in classe...? La lezione sta per iniziare.." chiese con un sorriso forzato sul volto, il biondo, alle due ragazze.
"Mi sei mancato molto Adrien caro..." gli sussurrò la bionda con tono melenso.
"No di più a me che non lo vedo da una settimana!!" ribattè la bruna stringendosi a lui.

Le due cominciarono a litigare ma non accennavano a volersi staccare da Adrien.
In quel momento arrivò Nino accompagnato da Marinette e Alya.

"Bro ma che combini? La lezione sta per cominciare." ironizzò Nino.
"Come temevo...ragazze per favore smettetela...andiamo tutti in classe." cercò di convincerle il biondo con tutta la calma che gli era rimasta in corpo. Le due però non accennavano a smettere o a permettere a lui di potersi muovere da quella posizione così Marinette con tutto il coraggio che riuscì a trovare si fece forza e si diresse verso il trio intenta a far cessare quella situazione all'istante.
"Ragazze smettetela immediatamente tutto ciò è inutile, stupido e assolutamente infantile!" le rimproverò la corvina mettendosi tra le due per dividerle. Lila e Chloè però la ignorarono. La discussione divenne così accesa che ad un certo punto Lila piena di collera decise di dare uno schiaffo alla bionda quest'ultima però si parò dietro a Marinette che prese il colpo al posto di Chloè. La corvina fu sbilanciata dallo schiaffo e cadde giù per la scalinata dell'entrata sotto gli occhi di tutti paralizzati dallo sconvolgimento.
"Mari!" esclamò Adrien terrorizzato dirigendosi verso di lei.
"Hei...tranquillo tutto bene. Solo la mia solita sbadataggine." disse Marinette arrossendo.
La corvina si rialzò sostenuta dalle braccia del biondo, gesto che la faceva sentire più impacciata di quanto non fosse già e nonappena fu in piedi si diresse verso l'entrata seguita da Alya.
"Nino tu stai con Adrien raggiungeteci poi in classe." disse Alya preoccupata.
Adrien serrò i pugni ancora sconvolto e arrabbiato per l'accaduto.
"Andiamo anche noi Nino?" domandò Adrien un po abbattuto.
"Ai tuoi servizi." rispose Nino accennando un inchino.

Anche i due ragazzi così si avviarono seguiti da Chloè la quale restò in silenzio a testa bassa.

"Me la pagherai per avermi fatto sfigurare ancora di fronte a Adrien." sibilò Lila accigliata "Te lo giuro."

La ricreazione suonò in quel momento e la lezione cessò così gli studenti poterono godere di un po di sano e meritato riposo. 
Alya si voltò verso l'amica notando un atteggiamento strano tipico di lei quando tenta di nascondere qualcosa. 

"Cara sicura di stare bene? Non ti fa male vero?" domandò la bruna preoccupata.
"Sisi tranquilla. Solo una piccola caduta." la rassicurò Marinette.
"Il gonfiore alla tua caviglia dice tutt'altro." evidenziò Alya.
La corvina fece di tutto per nascondere la caviglia ormai visibilmente tumefatta.
"Non voglio che Adrien se ne accorga...ho paura di farlo preoccupare...poi si sentirà in colpa anche se non ne ha motivo..." sospirò rattristata Marinette.
"Ma Mari..." tentò di replicare l'amica ma fu interrotta dalla campanella e dal conseguente ingresso della professoressa di ginnastica.
 "Aspettiamo che tutti rientrino e poi andremo in palestra ragazzi. Intanto state in silenzio ai vostri posti." disse l'educatrice zittendo gli studenti presenti.

In pochi istanti la classe fu al completo e dopo aver fatto l'appello l'insegnante assieme ai suoi alunni si diressero nei rispettivi spogliatoi per cambiarsi.

"Spero non ci faccia fare un percorso...lo trovo eccessivamente sfiancante." sospirò sconsolata Rose.
"Io non voglio mi si spettinino troppo i capelli." squittì infastidita Chloè "e anche il sudore mi disgusta solo all'idea..."
"Io invece spero vivamente di si, anzi sono già emozionata all'idea!" esclamò Alix eccitata.
"Mi scoccia ammetterlo ma sono d'accordo anche con Chloè...non tanto per o capelli quanto per la spossatezza..." sussurrò Marinette ad Alya.
"Io penso sia piuttosto per altro." disse Alya puntando con una frecciatina la caviglia infortunata.
"Mi sento comunque carica! Andiamo!" affermò fermamente la corvina che si mise in piedi repentinamente. Tale gesto le provoco una fitta di dolore che cercò comunque di coprire con una smorfia.

"Secondo te sta veramente bene come dice?" chiese Adrien all'amico.
"Non saprei che dire bro...la caduta non è stata bella per nulla...ma se dice che si sente bene dovremmo fidarci." lo rassicurò Nino.
"Mh..." mugugnò il biondo in segno di assenso.
"Dai ora andiamo in palestra un po di sfogo fisico di tanto in tanto ci vuole per scaricare lo stress!!" lo incitò il bruno.
"Hahahaha come se le lezioni intensive di scherma non mi bastassero!! Non sono mica uno di quei stra-pompati." ridacchiò Adrien divertito.
"Hai comunque un corpo da urlo boy." ammiccò Nino.
"Caro amico mio devo iniziare a mettere in dubbio la tua sessualità e la tua cotta morbosa per Alya?" lo stuzzicò Adrien.
"Prima cosa: gridalo più forte che non ti hanno sentito sulla Luna; seconda cosa: tu rimarrai sempre il mio amore proibito." ironizzò Nino "Dai adesso andiamo in palestra prima di beccarci una puntizione!"

Parte della classe stava già facendo i giri di riscaldamento quando i due ragazzi arrivarono in palestra.
La professoressa distolse lo sguardo dalla sala al piccolo cronometro appeso al collo da un cordino e in quel momento Marinette cadde rovinosamente per terra. Tutti accorsero intorno a lei per aiutarla come meglio potevano. La corvina si sentì morire dentro per la figuraccia davanti a tutti e soprattutto davanti ad Adrien. Nonappena fu in piedi sostenuta dalla spalla della professoressa la corvina guardò il luogo dove era inciampata incontrando così il ghigno spregevole di Lila; purtroppo per quest'ultima però altri si erano accorti del gesto compiuto da lei a danno di Marinette. L'accaduto fu riportato immediatamente alla professoressa che mandò a chiamare Lila alla quale le fu data una punizione esemplare nonostante i vani tentativi di difendersi dalle accuse mosse contro di lei.

'Me la pagherai' continuava a pensare la bruna giocherellando con il ciondolo a forma di coda di volpe appeso al collo.

"Fammi vedere un po'." disse l'infermiera della scuola osservando la caviglia della corvina "Sembrerebbe una semplice distorsione nulla di più. Non la dovevi affaticare così tanto è per questo che ora ti fa così male. Basterà solo fasciarla e lasciarla riposare. Per oggi vai a casa prima."

Poco dopo Marinette uscì dall'infermeria con la caviglia fasciata e una stampella e fuori dalla porta c'era Adrien ad aspettarla.

"Tutto bene?" chiese preoccupato il biondo venendole incontro.
"S...sisi tutto bello...cioè bene. S..solo una piccola distorsione." balbettò lei.
"Posso accompagnarti a casa?" domandò lui arrossendo lievemente.
"C...certamente.." squittì la corvina imbarazzata.
"Dammi pure il tuo zaino." disse il biondo protendendo la slanciata mano verso di lei.
"M..mh.." mugugnò Marinette porgendogli il peso.

I due camminarono in silenzio uno accanto all'altra nel breve tratto che separava la scuola alla casa della corvina.
Quando arrivarono entrarono dalla porta del negozio dove al momento si trovavano ancora i genitori di Marinette la quale dopo aver spiegato brevemente l'accaduto congedò Adrien sempre in maniera impacciata. Al biondo prima di avviarsi furono donati un paio di croissant belli fumanti in segno della gratitudine dei genitori della corvina che lui accolse con occhi colmi di felicità. Nonappena Adrien fu uscito dalla porta Marinette con tutta la velocità che poteva si ritirò in camera per poi buttarsi sul suo letto.

"Voglio sotterrarmi..." si lamentò la ragazza.
"Mi pare logico sei caduta tutto il giorno. Penserà che sei un'imbranata totale." rispose Plagg.
"Grazie Plagg sai sempre come sollevarmi il morale." ironizzò Marinette. "Mi è venuta voglia di fare un giro...devo un po prendere le distanze da tutto."
"Con quella caviglia lì mi pare una buona idea Einstein." la prese in giro lo spiritello.
"Non a piedi..." disse la corvina.
"E come volando?" la schernì Plagg
"Precisamente!" esclamò lei "Plagg trasformami!"

La corvina salì in terrazza e poi iniziò a saltare di tetto in tetto. Sentiva il vento accarezzarle i capelli e solleticarle il volto più le parti scoperte dalla tuta: era tutto molto piacevole quasi da non sentire il disagio per il nuovo costume e il dolore per la caviglia.
Marinette poi si fermò per godersi meglio la pace e la tranquillità che in quel momento aleggiava in quell'angolo di Parigi.
Stava osservando il panorama quando i suoi occhi ne incrociarono altri verdi smeraldo.

'Cheee?!?!?!' pensò la ragazza-gatto meravigliata.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Heilà a tutti cari lettori e lettrici è appena iniziata l'estate e con essa il tempo da dedicare alla scrittura :)   Spero di aver rispettato le vostre aspettative soprattutto dopo così tanto tempo di inattività....fatemi sapere tutto quello che pensate coi vostri commenti sia negativi che positivi sono ben accetti per poter migliorare la qualità di quello che scrivo ^^''"
Yumemiru passo e chiudo ^_^//

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6th day ***


I loro occhi rimasero fissi gli uni sugli altri, per un tempo talmente lungo, da sembrare interminabile. Solo il suono di un clacson svegliò i due dalla trance in cui erano finiti, riportandoli alla realtà.
"C-ciao!!" urlò balbettando la ragazza-gatto imbarazzata dalla scena che le si prospettava: Adrien Agreste, con indosso solo un asciugamano e i capelli tutti bagnati.
"H...hei...Ladybug!!" la salutò vigorosamente lui, imbarazzato a sua volta per la situazione in cui si era fatto trovare "Ah...va bene se ti chiamo ancora Ladybug???"
"C...certamente è anche più facile per me!!" balbettò nuovamente lei "Mi...come dire...confonde di meno..."
"Senti..." iniziò Adrien "...ti andrebbe di entrare..?" chiese infine.

In quell'esatto momento, dopo che furono pronunciate quelle parole, il cervello di Ladybug andò in tilt: Adrien Agreste, con un solo asciugamano che copriva quello che restava del regno dei suoi sogni e la sua fantasia più oscura, la stava invitando in camera sua.

"A...assolutamente!!" si limitò a rispondere la ragazza "Non posso permettere che tu ti raffreddi a causa mia. Che eroina sarei sennò?"

Così, mediante l'ausilio del suo bastone, Ladybug riuscì a raggiungere e a posarsi sul corrimano della terrazza: una lieve fitta, però, in quel momento, improvvisamente, colpì la caviglia infortunata della corvina, la quale cadde come una pera cotta addosso ad Adrien.

"O...oddio...scusa stai bene???" chiese lei preoccupata.
"Tranquilla tutto a posto." la tranquillizzó lui "Tu piuttosto?"
"Stai...STO una favola...sisi." rispose lei un po distratta.

Il biondo allora si rimise in piedi.

"Vieni ti aiuto ad alzarti." disse lui porgendogli la mano.
"Grazie non dovev..." si interruppe la corvina.

Gli occhi della ragazza, dapprima concentrati sul volto e sulla mano del biondo intento ad aiutarla, deviarono su tutt'altra traiettoria. Quell'asciugamano che prima cinceva la vita del ragazzo adesso si trovava ai loro piedi, sul pavimento, lasciando scoperta tutta quella landa, ancora inesplorata e oscura, agli occhi della giovane Ladybug.

"Hei Ladybug tutto bene?" chiese Adrien ignaro dello spiacevole per lui avvenimento.

Lei, però, non rispose: si limitò ad arrossire e a distogliere lo sguardo e fu allora che il biondo capì la fonte di 'disagio' della sua amata supereroina. Con abile mossa fulminea, il modello, raccolse l'asciugamano da terra e coprì nuovamente ciò che prima era stato esposto alla diretta luce del sole, arrossendo a sua volta.

"V...vado a mettermi dei vestiti...a...aspetta un attimo!!" balbettò lui.
"C..certo ecco....se proprio devi..." bofonchiò lei con aria sognante.
"Cosa?" chiese Adrien non avendo capito.
"Nu...nulla assolutamente!" rispose lei con aria innocente "Vai pure prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno.

Il biondo corse fulmineo verso la cabina armadio.

"Tikki spero tu capisca rimani qui per un po c'è Ladybug nella mia camera!!" si emozionò lui "Sono su di giri. Ti lascio anche dei biscotti!! Nel caso tu avessi fame..."
"Certo non ti preoccupare vai pure." rispose il kwami "A dopo!!"
"A dopo!!" la salutò lui sussurrando.

Dopo che la porta della cabina armadio fu chiusa, lo spiritello si mise a svolazzare per la stanza.
"Oh mia cara Marinette...che cos'hai in mente?" sospirò Tikki.

Passò qualche minuto prima che il biondo tornasse. Quel tempo, fu utile ai due per schiarire le idee e per calmarsi dopo l'accaduto, anche se, una certa visione continuava a essere involontariamente, o quasi, nei pensieri della corvina.

"Eccomi qua scusa se ci ho messo tanto." disse il biondo.
"Tranquillo ne è valsa la pena..." sospirò lei con occhi sognanti.
"Cosa?" domandò lui arrossendo.
"N...nel senso che stai bene...sisi." aggiunse lei balbettando.
"Ah!...G...grazie..." disse Adrien arrossendo a sua volta "Ti va di accomodarti e di fare qualcosa?"
"Certo perché no?" lo ringraziò lei "Che cosa hai in mente di fare?"
"Videogiochi..?" propose lui titubante.
"Perfetto!" accettò Ladybug con uno smagliante sorriso che per qualche istante riuscì a stregare Adrien.
"Nel frattempo faccio portare qualcosa da Natalie." esordì lui "Ti dispiacerebbe intanto accendere la console?"
"Nono vai pure." lo tranquillizzó lei "Questo è pane per i miei denti!!"

Qualche minuto dopo Adrien tornò e in seguito i due si misero a giocare. Rimasero talmente presi da quel passatempo tanto da non riuscire a scollare gli occhi dal televisore; eccetto nel momento in cui arrivò lo spuntino: anche Nathalie rimase stupita per la visita che Adrien aveva ricevuto, ma tutto sommato non furono pochi i soggetti famosi che già in passato avevano avuto l'onore di ricevere lì, in Villa Agreste.

"Sei davvero forte ai videogiochi." bofonchiò il biondo addentando un biscotto "Mi ricordi tanto una mia compagna di classe."
"E chi?" domandò la corvina falsamente ignara della risposta.
"Marinette Dupain-Cheng mi pare che tu l'abbia incontrata durante lo scontro con Timebreacker." le spiegò il biondo.
"Ah sisi ricordo bene." confermò Ladybug "E che mi sai dire di lei? Che ne pensi?"

Non avrebbe mai voluto approfittare della situazione in quel modo, ma ormai, il dado era tratto e non poteva rimangiarsi quello che aveva chiesto.

"È...diversa." rispose lui "Ma non in senso negativo anzi rispetto alle ragazze che ho conosciuto è difficile da inquadrare, da definire: una volta è impacciata e titubante ma poi è anche fiera e sicura di sé nel profondo quasi quanto te. Infatti sotto questo aspetto vi somigliate."

Man mano che ne parlava Adrien arrossiva e allo stesso modo Ladybug, dopotutto stava parlando di lei.

'Calmati Mari ora sei Ladybug non puoi permettere che ti scopra anzi c'è andato troppo vicino. Non devi compromettere la sua vita.' pensò lei.

"Sembra davvero una ragazza incredibile..." disse lei.
"Lo è..." sospirò lui con aria sognante " Ma lo sei anche tu!! Anzi sei fantastica, sublime e...mi sa che sto facendo la figura dell'idiota."
"Nah hai solo un che di goffo, ma anche di tenero." ribattè lei.

Quelle parole fecero mancare ad Adrien il respiro per qualche istante e fecero diventare il volto del modello di un rosso scarlatto tanto era l'intensità di imbarazzo quanto di commozione provata da lui in quel momento.

Fu Nathalie a interrompere l'atmosfera facendo capolino dalla porta d'ingresso della stanza. 

"Adrien le comunico che sarebbe pronta la cena." comunicò con l'usuale tono pacato richiudendo la porta subito dopo.
"Santo cielo è già così tardi?!" esclamò la corvina sconcertata.

I due si fissarono e distolsero lo sguardo.

"Devo andare." sosprarono i due all'unisono un po sconsolati: d'altro canto nessuno dei due voleva lasciare l'altro, ma in quelle circostanze purtroppo non poterono fare altrimenti.

Ladybug afferrò il suo bastone e si diresse verso la finestra. Il biondo, però, d'impulso corse verso di lei impedendole l'uscita: lei rimase stupita da quella reazione improvvisa rimanendo senza parole.

"Ritornerai?" chiese Adrien rompendo il silenzio con occhi speranzosi.
"Può darsi." rispose la corvina ammiccando "Buona cena!"
"Buona serata!!!" ricambiò il saluto il biondo.

Non avvertendo più alcuna voce Tikki uscì allo scoperto incuriosita dalla situazione.
Nel mentre, Adrien prese una rincorsa verso il letto fiondandocisi sopra come un peso morto. Poi preso un cuscino il biondo se lo poggiò sul volto e urlò di gioia con tutto il fiato che aveva in corpo.

"Tutto bene Adrien?" chiese la kwami incuriosita e preoccupata.
"Sono al settimo cielo!" esclamò il ragazzo "Oggi è stato il più bel pomeriggio della mia vita."
"Ne sono felice." sorrise lo spiritello "Ora vai a cena avrai fame e così mi porti qualcosa da mangiare anche a me."
"Tikki non mi diventerai mica come Plagg spero...?" scherzò il biondo.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Ciao sono Yumemiru e questo è un nuovo capitolo fresco fresco. Pensavo di pubblicarlo prima ma....eccoci qui insomma hahahaha.
Spero di aver riacceso il vostro interesse Yumemiru passo e chiudo ^*^///

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7th day ***


"Ohcieloohcieloohcielo" imprecò con foga la corvina "non ci posso credereeeeee!" continuò urlando a pieni polmoni, mentre volteggiava in aria. 

Non riusciva davvero a capacitarsi di aver passato un'intera mattinata con Adrien (e di averlo visto nudo per di più!). In quel momento, come mai nella vita, si sentiva al settimo cielo metaforicamente e (quasi) fisicamente, a tal punto da non sentire più il dolore alla caviglia che, qualche momento prima, l'aveva fatta cadere tra le braccia del biondo.
Di solito, nonostante fossero molto legati come amici, non riuscivano spesso a scambiarsi più di qualche battuta, neppure durante le tattiche uscite a quattro con Alya e Nino: che ormai erano visivamente frustrati tanto quanto lei dalla situazione di stallo che si era venuta a creare. Sembrava quasi impossibile uscire dalla zona amici.
Adrien sapeva essere tanto brillante...bello...intelligente quanto ottuso.
Però, quella mattina, nei panni di Chat Noir, si era sentita più libera da ogni velo, più in balia dei propri istinti e soprattutto meno impacciata, come invece di solito era.
Era in preda a una tale euforia, da non riuscire a tornare a casa, perlomeno non in quel momento; aveva bisogno di calmarsi almeno un po dalla sua euforia, cosa che nemmeno il cucito avrebbe potuto fare in quel momento. Si mise allora a vagare per le vie (più precisamente perni tetti) di Parigi, osservando quei piccoli particolari e quegli angoli invisibili dalla sua solita prospettiva di tutti i giorni. 
Arrivò ad attraversare completamente gli Champs-Èlysèes arrivando fino all'Arc de Triomphe. Su quest'ultimo, in particolare, si fermò per riprendere un attimo fiato e perché no, anche ad osservare la baraonda parigina del tardo pomeriggio, mentre una brezza primaverile, mista allo smog delle macchine, le scompigliava i capelli legati nei due soliti codini. 

Poi si sdraiò, volgendo il proprio viso verso il cielo che, al calar del sole, iniziava a tingersi di rosso e di porpora.

Era piacevole di tanto in tanto fermarsi un po, svuotare la mente o perfino rievocare ricordi passati.
Santo cielo! C'era proprio da dirlo. I suoi sentimenti avevano davvero fatto dei passi da gigante, nei confronti di Adrien, da quando lo aveva conosciuto: era passata dall'antipatia arrivando perfino ad amarlo. 

"Amo et odi...allora è possibile..." pensò Ladybug ad alta voce.

La strada per arrivare al suo cuore, però, era ancora lunga, cosparsa di ostacoli e soprattutto di ragazze che continuavano a fargli la corte tra cui la miss perfetta e infallibile posso fare e posso avere tutto quello che voglio Kagami: perfino più agguerrita di Chloè e Lila messe insieme.
Oltretutto avrebbe dovuto conquistando come Marinette...la sua grande amica...

La sera sopraggiunse.

Decise così di tornare verso casa, passando lungo il confine che costeggiava la Senna.
Da lì a poco sarebbe calata la notte.

Era quasi arrivata quando una melodia accattivante di una chitarra attirò la sua attenzione. Si voltò nella direzione da dove proveniva il suono e si avvicinò cercando di non attirare l'attenzione su di sè (cosa notevolmente facilitata dal suo nuovo costume piuttosto che dal suo solito a pois). Il suono proveniva dalla barca della famiglia Couffaine sulla quale c'era più movimento del solito.
Ladybug allora, in preda alla curiosità, per poter osservare meglio si avvicinò sempre di più. Purtroppo si scoprì quanto bastava da essere notata da Luka il quale fermo le sue prove per salutarla con la mano.
Se non altro era stato dicreto.
La corvina gli indicò con un dito di raggiungela sul fondo della barca tanto valeva ormai chiedere il motivo di tutto quel fermento.

Ladybug saltò sulla balaustra della barca per poi sedersi su di essa assumendo la posizione più rilassata che riusciva ad ottenere.
"Ciao!" la salutò lui con eccitazione.
"Heilà" replicò lei tentando di essere il più disinvolta possibile.
"È da un po che non ci vediamo" asserì Luka scorrendosi la mano tra i capelli bluastri "...da quando ci hai liberato da mia madre hahaha" proseguì lui.
"Suona un po male quello che hai detto hahaha" rise lei "comunque si effettivamente è da un po che non ci si vede" continuò lei.
"Come mai da queste parti?" chiese lui avvicinandosi a dove si sedeva la corvina per poi appoggiarsi accanto a dove si sedeva lei.
I suoi occhi verdi e limpidi la stavano fissando interrogativi. 
"Beh...ecco stavo girando e sono capitata qui per caso attirata dalla musica e dal via vai di gente.." spiegò Ladybug "E quindi mi sono avvicinata per capire cosa stesse succedendo."
"A breve inizierà una festa" disse Luka "Oggi è il compleanno di Alya Cesaire. Dovresti aver sentito parlare di lei è l'autrice del ladyblog".
"Oh Caz...spiterina!" esclamò lei fingendo stupore.

In realtà lo sforzo fu minimo dato che era veramente stupita. Cavolo come diamine aveva fatto a dimenticare il compleanno della sua migliore amica!! Ora più che mai si doveva sbrigare o non avrebbe mai fatto in tempo.

"Grazie mille per l'informazione" lo ringraziò lei "via è meglio che vada devo continuare la mia pattuglia. Dopotutto Parigi non si protegge da sola hahahaha. È stato un piacere Luka!"
"Il piacere è tutto mio. Grazie per il tuo tempo e....ah a proposito carino il nuovo costume!" la salutò Luka ammiccando in segno di approvazione.
"Grazie mille! Devo dire che che è molto....traspirante..." rispose lei a tono "alla prossima!!"

Detto questo Ladybug si volatilizzò alla velocità della luce e si diresse verso casa altrettanto velocemente. I polmoni iniziavano a bruciarle e le gambe iniziavano a farsi pesanti, anche la forza dei supereroi aveva un limite dopotutto. Dopo qualche minuto arrivò sul tetto, aprì la botola e quindi si fiondò nel bagno.

"Plagg detrasformazione!" esclamò la corvina collassando a terra. 

Oramai le gambe non le reggevano più per lo sforzo.

"Oggi mi sento sfruttato! Eh già." si lamentò il kwami.
"Senti Plagg il camembert è nel cassetto io ho bisogno di 5 min per riprendermi." sospirò Marinette.
"Ok quando sei pronta avvisami. Io sarò di là a riposarmi." sentenziò Plagg "Ne ho proprio bisogno."

Uscita dal bagno aprì rapidamente l'armadio dal quale estrasse un vestito bianco di cotone a fiori rosa, stile anni 50', con un ampio scollo sulla schiena al quale abbinò, dopo un primo momento di indecisione, delle scarpe da ginnastica bianche. Poi optò per un trucco leggero e una coda di cavallo decorata da un piccolo fiocco. La corvina in seguiro scese al piano di sotto trotterellando velocemente per le scale. Era sul punto di uscire quando la madre la chiamò in cucina 

"Tesoro ricordati di prendere il regalo e il dolce." le disse la madre porgendole entrambe le cose.
"Cavolo grazie mamma!!!" la ringraziò Marinette.
"Mi raccomando sii prudente." la ammonì la madre.
"Senz'altro!!" la rassicurò la corvina.

Una volta che fu uscita di casa e dopo aver caricato ogni elemento al portapacchi della bicicletta, Marinette pedalò in maniera concitata verso la festa. Non ci mise molto ad arrivare alla festa e soprattutto riuscì ad arrivare in perfetto orario. Roba da non credere!
All'ingresso c'era (sempre) Luka intento ormai negli ultimi preparativi per la festa fiancheggiato da Nino e Alya i quali stavano appendendo le ultime decorazioni.

"Ciao ragazzi!" li salutò Marinette.
"Ciao Mari" la sautarono in coro i ragazzi.
"Ciao bellezza stai una favola!" esclamò Alya squadrandola dall'alto in basso.
"Tieni questo è per te spero ti sia utile." disse la corvina porgendo un pacchetto all'amica la quale impaziente lo scartò subito.
"Uno stabilizzatore per il cellulare!!" esclamò sorpresa la bruna "Mari non dovevi..."
"Dai almeno la qualità dei tuoi video migliorerà di netto e guadagnerai ancora più followers." la stuzzicò la corvina.
"Hei Luka ti dispiacerebbe accompagnarmi in cucina? Devo posare il dolce." chiese Marinette.
"Certo vieni dai pure a me." rispose lui prendendole la scatola dalla mani "Vieni con me."

Marinette lo seguì giù al di sotto del ponte di comando fino a che non arrivarono nella cucina. Non era molto grande ma non per questo poco confortevole: fatta interamente di legno, con un ampio piano cottura, un bel forno e in fondo alla stanza il frigorifero. Il parquet sotto i loro piedi risuonava come uno di quei tappetini usati per il tip-tap.
Una volta raggiunto il frigo la Marinette lo aprì permettendo così a Luka di posizionarvi dentro il dolce.

"Ecco fatto. Adesso possiamo tornare alla festa!" affermò la corvina, ma nonappena si voltò per dirigersi verso la porta, si sentì trattenere per il polso.

Le dita affusolate e forti di Luka le cingevano il polso con una presa decisa, ma al tempo stesso delicata.
I suoi occhi, cristallini, si spostarono dal polso al suo viso e rimasero fissi su di lei, con un'intensità diversa rispetto a quella di qualche momento prima, quando era stata da lui in veste di supereroina.

"Tutto...bene Luka?" chiese la corvina posandogli una mano sulla spalla "Sei un po rosso in viso ti senti bene?"
"Bene? Benissimo!" affermò lui convinto "Dai torniamo dagli altri. Sicuramente ci staranno aspettando."

Marinette restò ferma, immobile come una statua di sale, un po confusa dalla situazione che, fino a qualche momento prima, si era venuta a creare. Fu la voce di Alya che la riportò alla realtà.

"Hei Mari dove sei finita? Stanno arrivando gli altri!" la chiamò la bruna.
"Arrivo subito!" rispose lei raggiungendo l'amica all'ingresso.

La serata era appena iniziata e si prospettava molto movimentata.


----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Beh....che dire son passati diversi anni dall'ultima volta che ho pubblicato. Molti di voi son cresciuti, altri si sono aggiunti e altri se ne sono addirittura andati via. Sono stati anni abbastanza intensi che mi han purtroppo allontanato da questo ambiente. Nel frattempo si è conclusa perfino la 2°stagione di Miraculous e beh è iniziata pure la 3° introducendo una storia e personaggi molto intriganti. Avevo piani diversi per questa storia ma penso che inserendo nuovi personaggi portrebbero crearsi degli intrecci più interessanti. 

Adesso tocca a voi! Ditemi che ne pensate di questo nuovo capitolo?


Yumemiru passo e chiudo~

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8th day ***


La festa era in pieno svolgimento e sembrava essere arrivata al suo apice nonostante una partenza un po lenta. La band di Luka suonava musica da un bel pezzo, alternando pezzi rock più movimentati, a pezzi più lenti e romantici. Un'atmosfera di generale euforia dominava la serata e sembrava essersi impadronita di tutti gli invitati; fu anche merito dell'alcol portato di nascosto da Nino, Alix e Kim se le persone riuscirono a lasciarsi andare molto più dei soliti standard.

"Dopotutto un diciottesimo va festeggiato in grande stile!" avevano affermato i tre ragazzi in coro.

Luka aveva intimato loro di non esagerare con le bevute; dopotutto se fosse successo qualcosa avrebbe dovuto risponderne lui e come ogni persona normale, non aveva voglia di rogne. In quel momento, in ogni caso, la situazione sembrava sottocontrollo. Ancora nessun ubriaco marcio in vista. E nemmeno Adrien...

Marinette si avvicinò ad Alya attraversando l'intero gruppo di persone che avevano popolato ormai la pista da ballo. Ci mise un po a raggiungerla, nonostante non fosse tanto lontana, a causa della folla che la sballottava prima da una parte e poi dall'altra e quando le fu vicina le picchiettò sulla spalla per attrarre la sua attenzione.

"Hei Alya sai mica quando Adrien dovrebbe arrivare?" chiese all'amica urlando per via della musica alta.
"Tranquillo ragazza dovrebbe arrivare a momenti" affermò la bruna.
"Mi ha scritto 5 minuti fa che stava arrivando." s'intromise Nino "Dovrebbe essere qui a momenti!"
"Ok grazie mille ragazzi tornate pure a ballare tranquilli!" li salutò Marinette dileguandosi ma la bruna la trattenne per un braccio
"Eh no cara mia ora ti dimeni un po con me sulla pista." la incitò Alya "Vai Mari dai il meglio di te! Facci vedere chi sei!" continuò euforica trascinandola su quella parte di nave che ormai era diventata la pista da ballo.

Marinette decise di farsi trascinare dalla musica e dal calderone di emozioni: svuotò quindi la mente, dalle inutili preoccupazioni che la stavano affliggendo, si mise a ballare assieme alla massa di invitati. Dopotutto non aveva senso rovinarsi la serata e spargere malumore proprio il giorno del compleanno della sua migliore amica.

Passato un po di tempo sulla pista, la corvina avvertì un lieve gorgoglio allo stomaco; inoltre, si accorse che pure la caviglia, da poco infortunata, iniziava a darle un po fastidio. Decise, quindi, che era arrivato il momento di una pausa, prima di cadere rovinosamente addosso a qualcuno.

"Scusa Alya ma sento un certo languorino..." disse Marinette allontanandosi dalla baraonda.
"Ok ragazza. Ma non lasciarmi troppo da sola che soffro senza te!" esordì l'amica.
"Hei se dici così mi offendo!" ribattè Nino che aveva assistito alla scena.

Marinette sgusciò fuori dalla folla, anche se un po a fatica, (data la grande quantità di gente che ormai si era concentrata in quel posto).

'Sicuramente ci sarà qualche imbucato' pensò la corvina.

Una volta raggiunto il tavolo del buffet Marinette prese un piatto e vi posò sopra qualche tartina, poi iniziò a mangiare. Porca miseria quanto aveva fame! Tutto poi aveva un aspetto squisito.

"È buono?" chiese una voce maschile alle sue spalle.

Marinette trasalì e ci mancò poco che non si strozzasse con una di quelle dannate (ma buone) tartine.
Poi si girò trovandosi due occhi verdi smeraldo puntati dritti su di lei. 

"Adrien!!" squittì la corvina tossendo appena.

Finalmente era arrivato. 
Gli occhi azzurri di lei si illuminarono di entusiasmo che però poco dopo si spense.
Infatti dietro Adrien fece capolino Kagami tutta in tiro con un abito rosso il cui stile ricordava vagamente un kimono.
Eccolo lì spiattellato il motivo del suo ritardo. Chissà se avevano cenato insieme, se avevano fatto una passeggiata romantica, o se...
Tutti questo e molto altro balenò nella mente di Marinette che tuttavia cercò di riprendersi tentando di non lasciar trapelare la sua preoccupazione. 

"Tutto bene?" chiese preoccupato Adrien visto il lungo silenzio della corvina.
"Sisi...certo...sto una frema...!" balbettò lei poi si rese conto dell'errore "Cioè ero indecisa se dire favola o crema e mi...è uscito frema..."

Il biondo scoppiò in una grossa risata, la stessa che ebbe quando le si chiuse l'ombrello addosso. Lo stesso meraviglioso e melodico sorriso. Dio santo quanto era irresistibile ai suoi occhi.

"Come mai cosi in ritardo?" chiese poi Mariette in preda alla curiosità.
"Un noiosissimo servizio fotografico" rispose lui "poi sono passato a prendere Kagami che era di strada e in tutto questo pensa un po non ho toccato cibo!!"

Marinette tirò un sospiro di sollievo. Menomale che le sue strampalate teorie, ancora una volta, si erano dimostrate solo un puro frutto della fantasia. Poi fissò il piatto e lo porse ad Adrien.

"Prendi pure il mio se vuoi non ce la faccio a mangiare tutto" disse la corvina un po timidamente.
"Davvero?" domandò lui piacevolmente sorpreso "Posso sul serio?"

Non riuscendo a proferire parola per l'imbarazzo, Marinette si limitò a fare un cenno di assenso con la testa. 
Si sentiva troppo impotente, troppo vulnerabile sotto quello sguardo di smeraldo.

"Intanto vado a prendere da bere!" si offrì in seguito la corvina ignorando le continue frecciatine di Kagami rivolte a lei.

Così avrebbe preso un po d'aria, si sarebbe calmata e sarebbe ritornata da lui pronta a fare qualche passo avanti nel loro rapporto e non poi dal lato 'amici'.
Quando però tornò nel punto in cui il biondo si trovava prima che lei se ne andasse, si accorse che lui era sparito.
Si guardò intorno allora nel tentativo di localizzarlo, ma di Adrien nemmeno l'ombra.
Si mise dunque a girare a casaccio per la barca; poi finalmente lo trovò non molto dopo.
La scena che le si presentava davanti agli occhi non era affatto delle più piacevoli: Kagami tutta zucchero e miele (atteggiamento che tra l'altro non le si addiceva) che cercava di 'farsi aiutare' col ballo da Adrien. Proprio lei! Agile come una gazzella! Ma per favore...!
Mentre elaborava questi pensieri Kim le sfrecciò accanto con una velocità impressionante e per una qualche fatalità del destino o per semplice disattenzione la urtò quanto bastava per farla cadere dalla barca diritta nella Senna. Ti pareva!
Se solo la caviglia avesse retto lo sforzo avrebbe potuto probabilmente salvarsi da un bel bagno.

La musica si fermò. Luka poggiò la chitarra a terra e sfecciò verso la balaustra.

"Marinette!!!" urlò Adrien correndo verso il punto dove era caduta per accertarsi che andasse tutto bene e pronto se fosse stato necessario a tuffarsi in suo soccorso.
Nel frattempo anche Luka lo aveva raggiunto.
Adrien lo squadrò con aria enigmatica per poi volgere nuovamente lo sguardo all'amica.

"Tutto appostooo" gridò lei un po imbarazzata.
"Vieni verso di me Mari ti srotolo la scala!" la informò Luka.
"Hei aspet...Mari?" borbottò Adrien sconcertato.

In pochi minuti Marinette uscì dall'acqua e così l'atmosfera tornò a distendersi. 
Luka si fece da parte e le ragazze (eccetto Kagami) circondarono immediatamente la corvina per premurarsi che stesse bene, quest'ultima tentò di rassicurarle e c'era quasi riuscita. 
Un potente starnuto però vanificò tutti i suoi sforzi.

"Vieni Marinette ti presto un cambio prima che tu ti ammali." si propose Juleka.
"Grazie mille...ti devo un favore" la ringraziò la corvina.
"Ovviamente veniamo anche noi" aggiunsero in coro Rose e Alya indicando il gruppetto di ragazze.

Così le ragazze in massa si spostarono nella camera di Juleka metre la festa riprese il suo ritmo.

Fu arduo scegliere un vestito tra quelli proposti da Juleka, dopotutto aveva uno stile diverso dal suo solito. Ognuna delle ragazze diede la propria opinione e alla corvina parve di essere in uno di quei film americani dove si sfila avanti e indietro e le amiche danno il proprio giudizio. Mancavano solo i cartelloni coi numeri!
Optò alla fine per un tubino di ecopelle nero tutto arricciato e senza spalline (il modello più semplice che aveva trovato).

Tornò infine alla festa.

Adrien la stava aspettando fuori dalla porta.

"Sicura che sia tutto apposto?" chiese lui preoccupato afferrandole le spalle "Mio dio sei gelata! Aspetta ti do la mia camicia."
"Sicuro n....on ser..." non riuscì a finire la frase che lui gli cinse le spalle con la sua camicia. Era calda e aveva il suo profumo.
"Ti va di ballare?" le chiese lui poi.
"Certo che le va!" esclamò Alya spingendo l'amica tra le spalle del biondo.

I due si diressero verso la pista e in quel momento partì un lento. Perfetto oserei dire!

"Speriamo non ritorni Alya a sistemarci..." ruppe il silenzio Marinette "Ricordi?"
"Come dimenticare!" rispose lui giocosamente "Ti dirò mi sono sentito un pochino offeso. Dopotutto non me la cavo male col ballo ma ai suoi occhi le sarò sembrato un impedito totale."
"In effetti hai ragione..." proseguì la corvina "Alya pensa che tu nom sappia ballare." concluse giocosamemte.
"Ah si eh...!" si lamentò il biondo.

Così Adrien afferrò per la vita corvina e la fece roteare in aria; poi proseguì compiendo passi di ballo degni di un vero e proprio ballerino esperto.
Si ritrovarono alla fine nella posizione del casquet.
Lui teneva gli occhi puntati su di lei con aria maliziosa e di sfida. Aveva un'aria familiare agli occhi della corvina.

"Allora" ruppe il silenzio lui "Chi non sarebbe bravo a ballare?"
"Mi devo ricredere hai ragione" affermò lei "Con tutte quelle capovolte però adesso mi gira la testa ahhahaha"

La musica finì e ripartì un altro pezzo questa volta suonato da Dj Nino in persona. 
Una mano però picchiettò sulla spalla di Adrien: si era ancora lei Kagami pronta a sferrare un nuovo attacco.

"Posso invitarti a ballare?" chiese Kagami con tanta nonchalance.
"Ook va bene perché no?" rispose lui "Va bene per te Marinette?"
"Sisi! Certamente!" mentì lei spudoratamente.

Non sopportava Kagami, ma dopotutto non doveva nemmeno sfigurare davanti ad Adrien risultando scortese; tutto questo le stava facendo venire la nausea per davvero. Magari aveva solo mangiato troppo.
Quello che poteva fare in quel momento era buttare giù la medicina amara.

"Tutto bene?" chiese Luka che nel fattempo si era avvicinato "Ti vedo un po cupa come mai sei da sola?"

Marinette indicò con lo sguardo Adrien e Kagami che ballavano sulla pista; in particolare quest'ultima si stava spalmado e strusciando al povero ragazzo che era visibilmente imbarazzato.

"Capisco..." si rispose Luka "Dai vieni a ballare con me. Ci penso io a risollevarti il morale."

Nonostante si sentisse un po spossata, forse per il troppo ballo, Marinette accettò e continuò a ballare.

"Non capisco perché ti piace." esordì Luka.
"Che?" chiese la corvina un po confusa.
"Adrien. Ti vedo sempre star male..." affermò lui preoccupato "Sicura che ne valga la pena?"
"Si...non è una...persona cattiva..." rispose Marinette "Ma in effetti....ora che me lo dici...non sto proprio bene...."
"Vedi...?" Proseguì Luka "come puoi considerare una persona così...piuttosto che..."
"No senti sto PER DAVVERO mal..." lo interruppe la corvina la quale prima di finire la frase corse verso la balaustra e vomitò.
"MARINETTE!" urlò preoccupato Luka correndo verso di lei e posizionandosi al suo fianco.

La corvina tentò di mettersi in piedi ma nel farlo barcollò e per poco non cadde se non fosse stato per Luka al suo fianco.

"Mari scotti da morire!" Esclamò lui mettendole una mano sulla fronte "vieni ti porto a casa." 
"Nono tranquillo ce la faccio..." biascicò Marinette per poi cadere per l'ennesima volta tra le braccia di lui.

Fu allora che Luka la prese in braccio e la caricò in macchina.
Nel frattempo si erano avvicinati anche Nino Alya e Adrien che avevano assistito parzialmente alla scena.

"Che cosa succede?" esordì allarmato Adrien "Che ha Marinette?"
"Sta bene?" si aggiunse Alya.
"È un po calda credo che abbia un po di febbre" rispose Luka "la porto immediatamente per evitare che peggiori."
"Se vuoi ci posso pensare io" propose Adrien "vorrei essere d'aiuto quanto più possibile!"
"Tranquillo non c'è bisogno. Ho tutto sotto controllo." affermò lui con sicurezza "Poi non sarebbe appropriato nei confronti della tua....'accompagnatrice' se tu la lasciassi qui da sola. Sarò di ritorno tra poco."
"Ok. Stai attento" lo salutò Alya aggrappandosi a Nino.

Luka rispose con un cenno del capo prima di salire in macchina e di partire alla volta della casa della corvina.

Adrien osservò, con sguardo perso, la macchina che si allontanava sempre più. Un senso l'impotenza e rabbia si impossessò di lui. Serrò, poi, i pugni e tornò lentamente alla festa, senza dire una parola.



--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Allora allora allora ecco qui un'altro capitolo fresco fresco di mungitura. E' venuto un po (tanto) lunghino rispetto ai precedenti forse mi sono persa un po nelle descrizioni ma tutto sommato son contenta di come è uscito. Ci sta che non riesca ad aggiornare molto presto per via di alcuni esami antipatici -3-
Farò comunque del mio meglio non vi preoccupate!!! Ci tengo a finire questa storia e a proseguire le altre ora più che mai. 
Ancora una volta spero che il capitolo vi sia piaciuto e se avete delle considerazioni da fare sono ben liet di ascoltare tutto quello che mi direte. 
                                                                             
 Dalla vostra Yumemiru passo e chiudo!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9th day ***


Adrien tirò, per l'ennesima volta, un pugno al sacco da boxe, producendo un tonfo sordo con il guanrome.

Aveva provato di tutto per smaltire la rabbia in quel weekend: pianoforte, scherma e perfino un'estrema focalizzazione sullo studio; ma nulla era stato in grado di placare la sua collera, nemmeno la sua solita agenda straripante di impegni.
Il solo pensiero dello sguardo freddo, di rimprovero che Luka, qualche sera prima, gli aveva rivolto, continuava a fargli ribollire il sangue all'inverosimile.

Il biondo, per queste ragioni, decise allora di provare qusta attività a lui nuova e spesso rinominata per sfogarsi; nonostante ciò su di lui non ebbe quasi effetto.
L'unico risultato che ottenne fu un grande bagno di sudore, oltre che un male cane alle braccia.

'Avrei dovuto provare le freccette piuttosto' pensò il biondo rimpiangendo la sua scelta.

Quei ricordi e quelle sensazioni, infatti, continuavano a riaffiorare dal profondo del suo subconscio: luogo dove, invano, cercavano di essere seppelliti.
Persino Tikki aveva provato a tranquillizzarlo, ma anche lei ebbe scarso successo.

Il cuore continuava a palpitargli impetuosamente nel petto, senza dargli tregua. Forse era la troppa attività fisica o forse qualcosa di più intenso e profondo.

Cosa c'era di sbagliato? Perché gli dava così fastidio?
Proprio non riusciva a capirlo. 

Il weekend si concluse in un batter d'occhio e così arrivò il lunedì.
Adrien di solito non amava particolarmente quel giorno; significava l'inizio di una settimana ricca di impegni scolastici e lavorativi.
In quel momento, però, era tutto diverso: aveva provato a scrivere ed a chiamare Marinette per tutto il fine settimana, ma senza ricevere alcuna risposta; sentiva per questo una voglia irrefrenabile di sentirla, di sapere come stava e di vederla.
Così si diresse a scuola quasi contento più del solito.

Varcata la soglia dell'aula salutò i propri compagni e amici, per poi sedersi al proprio posto. 
Tutti sembravano essersi ripresi dalla frenesia (e dall'alcool) della festa. Della sua compagna di banco, invece, nemmeno l'ombra.

"Posso sedermi?" domandò Lila occupando il posto.
"Veramente starei aspettando Marinette..." ribattè Adrien.
"Dai a che pro? Ormai tanto non verrà più che vuoi che sia." affermò lei avvinghiandosi al suo braccio "E poi...non voglio lasciarti da solo..."
"Tranquilla non è affatto solo." affermò Kagami con voce calma posando i libri sul banco "Grazie per avermi tenuto caldo il posto però vorrei sedermi, adesso, se possibile."
"Che scortese! Non mi merito tanta acidità da parte tua!" senteziò Lila infastidita.
"Va bene, chiedo scusa, però ora vorrei sedermi con permesso." proseguì la corvina invitando Lila ad andarsene con un cenno della mano.

La bruna, quindi, raccolse scocciata le proprie cose e si sedette altrove.

"Vi odio..." sibilò Lila tamburellando nervosamente le dita sul banco.

"Sei stata grande." affermò il biondo "Mi hai salvato davvero. Non sapevo proprio come uscirne."
"Non...è stato nulla di che." arrossì Kagami "Per te...questo e altro. Ora comincia la lezione meglio se stiamo attenti!"

Miss Bustier, infatti, entrò in classe proprio in quell'esatto momento e pochi minuti dopo, iniziò con la spiegazione.
La mattinata proseguì normalmente, senza particolari avvenimenti e la campanella ne sancì la fine.
Una baraonda disordinata di studenti, a quel punto, si riversò verso l'uscita e la classe si svuotò in un secondo. 

"Hei Alya!" si affrettò Adrien a chiamarla, mentre si avviava fuori dall'aula "Te hai avuto notizie di Marinette?"
"No dolcezza." rispose lei "Ho provato a chiamare perfino a casa, però senza riuscire a parlare con lei direttamente. Sua madre mi ha detto che era bloccata a letto per via di una terribile influenza."
"Capisco..." rispose lui un po' dispiaciuto "Spero solo si sia ripresa dopo un po' di risposo."
"Questo non ha impedito a mio fratello di farle visita" s'intromise Juleka passando di fianco a loro "Spero solo che non gliel'abbia trasmessa altrimenti ci contagerà tutti quanti!!"
"Cosa...?" chiese Adrien turbato.
"Purtroppo è così." sospirò Juleka "Adesso devo proprio andare. Vi saluto ragazzi. A domani!"
"A domani Juleka!" la salutarono i due in coro.

Adrien sentì nuovamente il sangue ribollire nelle vene, ma cercò di darsi un contegno.

"Via...devo andare anch'io Alya." si congedò il biondo abbozzando un sorriso forzato "Ci vediamo domani!"
"A domani Adrien!" rispose lei scuotendo lievemente la mano.

Nino nel frattempo si era avvicinato alla sua ragazza. Per manifestare la sua presenza le diede un grosso bacio sulla guancia.

"Cosa prende ad Adrien?" chiese lui mentre osservava l'amico allontanarsi.
"Pene d'amore mio caro." sospirò Alya incrociando le braccia al petto "Tu dovresti saperlo meglio di me. Sei il suo migliore amico!"
"Stasera gli farò un bel discorsetto." borbottò lui polemico "Dai ora andiamo anche noi. Ti accompagno."
"Che gentleman!" disse la bruna aggrappandosi con dolcezza al suo braccio.

Prima di incamminarsi Alya gettò un'ultima occhiata verso la direzione di Adrien.
"Beata ignoranza..." sospirò lei con un velo di esasperazione.
"Hi detto qualcosa?" chiese Nino.
"No nulla!" gli rispose lei prontamente.

Il biondo arrivò in camera e dalla rabbia, scaraventò il borsone per terra, spargendo libri e quaderni ovunque.
Le parole di Juleka continuavano a rimbombargli in testa, come una nenia, poi lo sguardo di Luka nei suoi ricordi si faceva sempre più vivido e opprimente e il pensiero di Marinette che aveva lasciato proprio nel momento del bisogno gli faceva mancare il respiro.

'Che razza di amico sono...?' pensò lui.

Fu presto avvolto e oppreso da un manto di rabbia, sconforto e rammarico.

"Riprenditi Adrien!" urlò Tikki con la sua vocina squillante.

La kwami sollevò il viso del ragazzo con le sue zampette e quest'ultimo puntò verso di lei i brillanti occhi smeraldini, incorniciati appena da una frangia di capelli biondi e lucenti.

"Non puoi permettere che Papillon ti akumatizzi." lo spronò "Se succedesse, ORA, che tu possiedi questo miraculous Ma....mai la tua partner potrebbe vincere senza il tuo intervento!"

Adrien emise un pesante sospiro e poi abbozzò un sorriso.

"Hai ragione Tikki" rispose il biondo facendo dei buffetti sulla testa alla kwami "Sei davvero un'amica preziosa."
"Devo però sapere come sta. Assolutamente" proseguì lui.
"Prova a chiamarla" suggerì Tikki.
"Io ho un idea migliore..." sogghignò il biondo "Tikki! Trasformami!"

La luce schiariva il buio facendo capolino dalle tende. Al di fuori di quella stanza si prospettava una bella giornata primaverile. Marinette, dopo molti giorni di incoscenza, socchiuse appena gli occhi incredula di che giorno o che ora fosse.
Tastò il comodino in cerca del cellulare ma per errore e soprattutto per sfacciataggine lo urtò facendolo cadere. 
Prima che potesse raccoglielo il telefono si levò in volo.

'Un'allucinazione' pensò prima la ragazza 'o sono ancora malata o sto sognando'.

Poi un musetto di parvenza felina sbucò da dietro lo schermo.

"Mi hai fatto prendere un accidente!!" squittì lui "Pensavo che fossi uno zombie! E oltretutto mi hai fatto male..."
"Grazie Plagg ora sto molto meglio." ribattè Marinette "Grazie anche per il telefono." continuò protendendo la mano verso l'oggetto.

Ma Plagg senza batter ciglio si allontanò e iniziò a sbirciare quanto più poteva sul telefono della sua nuova protetta.

"26 chiamate perse in 2 giorni?" canzonò allibito il kwami "Nuovo record assoluto!"
"Hei smettila!" si lamentò Marinette "Altrimenti passeranno secoli prima che tu possa mangiare di nuovo del Camembert!"

La corvina si alzò dal letto di scatto e poi si tirò giù dal letto; nonostante fosse quasi totalmente guarita, fece fatica a camminare: la sensazione predominante era quella di avere gelatina al posto delle gambe.
Della dannata, molle, instabile gelatina.
Ricadde seduta sul letto vanificando il primo tentativo di alzarsi.
Provò nuovamente cercando di trovare una posizione più stabile per alzarsi questa volta riuscendoci.

"Così impari a non lasciarmi le scorte in casi di emergenza! Ho mangiato solo 2 forme di formaggio. È una miseria." si lamentò lui facendo roteare il cellulare tra le sue mani.
"Se ti prendo passi un brutto quarto d'ora!" rispose lei a tono.

La ragazza annaspò nel buio alla ricerca dell'esserino dispettoso sperando di non inciampare come suo solito. Dapprima incontrò uno dei suoi manichini, poi sbattè contro l'anta dell'armadio, che era rimasto aperto, non così forte da farsi del male, ma comunque tale da sentire dolore.

"Accidenti dove si è cacciato?!" sibilò sfinita Marinette. 
Poco dopo si scontrò con un altro oggette "Ma questo....cos'è?" borbottò.

Sembrava essere uno dei suoi manichini, ma al tatto la consistenza sembrava diversa; oltretutto era un poco più alto di quelli usati da lei. Poi era inspiegabilmente più caldo e....aveva pure testa e braccia?!?! 

Un riso soffocato spezzò il silenzio.

"Scusa ma non ce la faccio" sghignazzò la voce senza volto.

Le tende, con un movimento, secco si aprirono e la luce inondò la stanza illuminando anche le sagome di una figura.
Marinette strizzò gli occhi per abituarsi all'inaspettato cambio di luminosità.
Nonappena la vista si abituò riuscì a mettere a fuoco l'individuo che le si era parato davanti. 
I suoi capelli biondi e scompigliati erano sempre più messi in risalto dalla calda luce del pomeriggio: la sua testa sembrava tutta ricoperta di fibre di puro oro. Gli occhi verdi prato ,invece, risaltavano nella penobra della stanza, come se brillassero di luce propria, così come il suo sorriso: candido come i petali di un giglio appena sbocciato.

"È da un po che non si si vede!" le sussurrò lui con voce suadente.
"Chat! Che diamine!" trasalì la corvina arrossendo (non più per la febbre) e indietreggiando d'istinto di qualche passo.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ebbene si ecco un nuovo capitolo!!!! Mi ci è voluto un po ma comunque sempre di meno rispetto alle mie solite pause lunghe degli anni hahahahaha. Questo è un capitolo di transizione per il nostro caro Adrienuccio. Speriamo che riesca a riprendersi hahaha. Via finita la pausa, si torna a studiare! E ricordate tutti i commenti sono accetti più che volentieri (così mi aiutate a perfezionare il modo in cui scrivo). Al prossimo capitolo miei cari lettori.
          
                                                                                                                                                                                            Yumemiru, passo e chiudo!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10th day ***


Chat salì le scale, cercando di non far cadere per terra né la caraffa, né il piatto con i biscotti freschi di forno; missione che, da grande eroe, riuscì a svolgere con successo.
Dopotutto, fare il cameriere era nettamemte più facile che salvare Parigi da uno dei soliti scagnozzi akumatizzati di Papillon.

"Chat non dovevi disturbarti coisì tanto." esordì Marinette.

Si era offerta lei, inizialmente, di portare in camera sua il necessario per lo spuntino, ma il biondo si era opposto a tal punto da bloccarle la strada, finché lei non si fosse decisa a rimettersi tra le coperte.

Dopotutto era pur sempre in convalescenza.

"Mi basta semplicemente un grazie." affermò lui "Però un bacio non lo rifiuto se insisti tanto per darmelo."
"Nei tuoi sogni, tesoro mio." ironizzò la corvina "Piuttosto mi passeresti un bicchiere di thè freddo? Sto morendo di sete."

Il biondo prese un bicchiere, versò un po del liquido dalla caraffa e poi porse il bicchiere alla convalescente.

"Dici cosi....ma sbaglio o eri tu a essere innamorata di me?" chiese poi lui con tono e sguardo malizioso "Sai me lo ricordo bene perché tuo padre ha quasi LETTERALMENTE provato ad uccidermi. Dopo che ti avevo spezzato il cuore. Ricordi?"

Marinette quasi si strozzò con una sorsata di thè nell'udire quell'affermazione e per questo finì col tossire un paio di volte.
Come diamine faceva a ricordarselo?! Cioè, nel senso, lo sapeva benissimo come, dopotutto era stato traumatico per tutti. Però perchè rivangare proprio QUELLA parte di passato?
Doveva trovare un modo di sviare il discorso e alla svelta. Il problema era COME.

L'unica cosa che uscì detto fu una via di mezzo tra un rantolo e uno strano verso quasi gutturale "E-Eh...già" ma poi, resasi conto di quanto suonasse strano, oltre che insensato, cercò di riprendersi dicendo "Volevo dire che è stata difficile da superare....però dai in un modo o nell'altro, con un po di aiuto ecco....dopotutto sei già innamorato di Ladybug..." frasi che comunque, una volta messe insieme, erano lontane dal fare un discorso di senso compiuto.
"Comunque dai ammettilo!" esordì lui.
"Cosa?" Domandò lei perplessa. "Tastarmi un po' ovunque prima ha fatto riaccendere la scintilla in te...." continuò la frase prendendole il mento con le dita.
"M...Ma smettila..." arrossì Marinette indietreggiando "N....Non puoi neanche competere....c...con ciò che provo per Adrien.."

Chat sgranò gli occhi assumendo un'espressione ebete, quasi incredula; anche Marinette lo imitò incosciamente, resasi conto di cosa aveva appena spifferato all'eroe-coccinella. 

'Cavolo ora si che la faccenda si fa seria....' pensò il biondo 'che diavolo faccio? Come faccio ad essere obiettivo? Dopotutto sta parlando di me...ma io ora non sono me, sono Chat l'eroe su cui tutti contano...non posso ferire una donzella in difficoltà! Non io! Anche se il mio vero me è innamorato, come l'altro me, di Ladybug.'

I due intanto si erano staccati e rimanevano immobili e rigidi immersi in un'atmosfera tesa come una corda di violino. Dopo qualche istante, Chat ruppe il silenzio accompagnando il tutto con un gesto teatrale:

"Oh mio povero cuore...Ti hanno portata via a me!"

"Ma smettila!" esclamò la corvina "Rimarrò sempre e per sempre la tua fan n°1."
"Non chiedo di meglio per il mio fan club." gli disse lui sorridente "Sarebbe stata una perdita e ina mancanza imperdonabile per noi."
"Noi?" domandò Marinette perplessa "Noi chi? Tu e te?" ironizzò.
"AH. AH. AH. Mi sento ferito nel profondo." sentenziò lui.

I due passarono un paio d'ore a chiacchierare del più e del meno: divertendosi, confidandosi e scherzando. Fino a quando per Chat non fu il momento di andare:

"Via gli impegni della vita privata mi reclamano!" la salutò lui "È stato un piacere. Tornerò sicuramente a trovarti. Fino ad allora pensami sempre mi raccomando! Non trascurare il mio ricordo neppure per un istante."
"Hai ragione è stato un piacere Chat." contraccambiò lei con un sorriso "La porta per te è sempre aperta."

E così Chat che, nel frattempo, si era avvicinato alla finestra, saltò e sparì tra i palazzi parigini.

"Esci Plagg. C'è mancato davvero poco." lo rimproverò Marinette.
"Ma non mi ha beccato quindi smettila di lamentarti." rispose lui a tono "e prendi." aggiunse lanciandole il telefono.

Marinette lo afferrò al volo e per un pelo non cascò a terra, probabilmete, sfracellandosi in mille pezzi.

"Stai attento porca miseria!!" esclamò irata Marinette.
"Sese adesso nutrimi ho fame." aggiunse Plagg.

Marinette lanciò un verso di sgomento mentre si avvicinava nuovamente alla finestra per chiudela.
Si fermò un istante, incantata con lo sguardo fisso nel vuoto, ad osservare l'infinito.
Poi un tuono ruppe il silenzio; il cielo pian piano cominciava ad annuvolarsi.

'Pare che tra non molto pioverà...' pensò la corvina 'meglio che tolga i panni stesi sul terrazzo.'


La pioggia picchiettava sul vetro della macchina, producendo un ritmo a lungo andare fastidioso. Nathalie, dal canto suo, continuava a blaterare initerrottamente della giornata che lo attendeva, la quale rimaneva, come sempre, strabordante di impegni.

Tutto ciò che poteva fare Adrien era sopportare.

'Mi ci vorrebbero le giornate di 72 ore per fare tutto questo come minimo...' pensò ironicamente.

"Uno shooting alle 19, subito dopo un meeting per discutere sugli accordi e le tematiche della nuova campagna..." continuava la segretaria con tono incalzante "..senza dimenticare la videochat con suo padre alle 22."
"Cosa??!" la fermò Adrien "Non può essere...non può mancare."
"Ha dei meeting di lavoro che si sono aggiunti per il lavoro. Indispensabili per il sostentamento dell'azienda." spiegò Nathalie.
"Ma non può!" esclamò lui ormai alterato "È l'anniversario della scomparsa della mamma!"
"Lo sa..." affermò la donna "Ma purtroppo...."
"Senta Nathalie annulli i miei impegni per oggi. Non mi sento affatto bene." concluse il ragazzo.

La donna, dopo un primo istante di perplessità, dimostrò di aver capito con un cenno della testa e di conseguenza l'autista portò Adrien a casa come ordinato. Appena fu in casa, si rinchiuse a chiave nella sua stanza e si buttò sul letto sgomento.

"Ho sentito...ti va di parlare....?" chiese Tikki timidamente uscendo dal borsello.
"Sei gentile Tikki... ma non ce la faccio....scusa..." rispose lui "Comunque ti ringrazio..."

'Devo andarmene da questo posto' pensò il biondo. Si sentiva soffocare paradossalmente a quello che si potrebbe pensare vivendo in una villa come quella. Però, quella stupida sensazione di oppressione, continuava a non dargli tregua.

Rimase in uno stato di dormiveglia per un paio d'ore e non toccò nemmeno cibo, non aveva nè riusciva ad avere fame. 
Ad un tratto gli balenò un pensiero in testa. Dopotutto nessuno sarebbe venuto a disturbarlo fino al mattino seguente....

"Tikki. Trasformami."


Nella profonda notte in casa Dupain-Cheng gli unici suoni che riecheggiavano erano il fruscio del vento e lo sciabordare della pioggia; a questi, si aggiunse un ticchettio che, poco dopo, si trasformò in uno sbattere deciso. Marinette si svegliò di soprassalto, dallo spavento, per il rumore.
La corvina scese dal letto e andò verso la botola da dove proveniva quello strano, innaturale suono e l'aprì per vedere cosa fosse la causa del rumore.

"Chat! Ma che diamine!" lo rimproverò a bassa voce "È notte fonda!"
"Scusa..." rispose lui mortificato "Non sapevo dove andare e....posso entrare o continuo a deliziarmi della doccia che madre natura mi offre?"
"Su! Entra!" lo incitò la corvina.

Il biondo entò agilmente dalla botola e si andò a sedere sulla sedia vicino al computer.
Marinette uscì dal bagno con un paio di asciugamani, che porse immediatamente al biondo e un rotolo di carta da cucina infilato sottobraccio:

"Prendi prima di beccarti un raffreddore rompiscatole che non sei altro. Io intanto vado ad asciugare di sopra." 
"Ti voglio bene anche io." la canzonò il biondo.

Poco dopo la ragazza tornò di sotto da quello che era il suo inaspettato intruso.

"Che ti porta qua? Non ti aspettavo così presto!" esordì la corvina stupita.
"Beh..." rispose lui titubante "Problemi familiari a casa. C'è un'atmosfera insostenibile da anni e nulla potrà mai cambiare nonostante i miei sforzi..."

La voce di Chat iniziò a tremare, nonostante cercasse di mantenere un'espressione stoica e pacata.
Era inusuale vederlo così umano e vulnerabile e la sua Ladybug interiore sentiva il bisogno di proteggere quel suo caro amico e compagno di squadra. Nel profondo anche Marinette stessa si sentiva in dovere di sostenerlo, di essere di supporto tanto quanto lui lo era stato per lei. D'impulso lo abbracciò.
Chat rimase di sasso; men che mai si sarebbe aspettato una reazione del genere da parte di Marinette. Ricambiò l'abbraccio a sua volta calorosamente.

"Non farti problemi rimani pure quanto vuoi." affermò lei divincolarsi lentamente dall'abbraccio.
"Sicura?" chiese lui perplesso "Cioè senza problemi? Davvero? Non è che disturbo?"
"Si davvero." confermò Marinette "L'unica cosa è che vorrei andare a letto se possobile ormai è l'una passata hahaha"
"Certo si scusa hahahaha! Io...dove dormo?" domandò lui curioso.
"Ti ho messo un sacco a pelo e qualche cuscino extra vicino al mio letto." affermò la corvina "Va bene?"
"Sisi! Mai stato così tanto sicuro in vita mia." esclamò convinto lui "Ora dai andiamo."

I due salirono nel soppalco dove erano collocati entrambi i letti (uno un abbozzo a dire il vero) e si sistemarono.

"Buonanotte principessa" la rintuzzò lui.
"Buonanotte insettino." rispose lei a tono.

Quell'esclamazione risultò familiare a Chat, dopotutto lui stesso l'aveva usata con Ladybug, ma non gli diede tanto peso. Poteva essere una battuta come un'altra, nulla più. 
I due si addormentarono quasi subito e dormirono profondamente tutta la notte.
Il giorno seguente la prima a svegliarsi fu Marinette a causa della luce del primo mattino che, per qualche strana combinazione astrale, le puntò direttamente negli occhi. Si ritrovò a pancia in giù, con un braccio penzoloni, al quale sentì uno strano senso di pesantezza: si sporse appena dal ciglio e buttò giù lo sguardo, notando, infatti, che alla sua mano era avvinghiata quella di Adrien.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Bene....Bene.....Bene.....Devo dire che sono successe un po, a dire il vero MOLTE cose qui ehehhehe. Spero di aver stuzzicato il vostro interesse ultimamente positivamente uhuhuhu ^.^ 
Non esitate a segnalarmi eventuali errori e critiche mi raccomando.


                                                                                                                                                                       Alla prossima!! Yume passo e chiudo!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3490067