Il filo di Valerie

di Undead
(/viewuser.php?uid=786479)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un tocco viola nel verde ***
Capitolo 2: *** Nascondersi dentro un libro ***



Capitolo 1
*** Un tocco viola nel verde ***


Primo capitolo: http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3410263&i=1  di elanae
Secondo capitolo: www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3414955&i=1  di Barbara Baumgarten
Terzo capitolo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3416380 di Ausel



 
Un tocco viola nel verde
 
 
Valerie aveva colto quelle parole e non poteva credere alle proprie orecchie, pensava che il sonno appena abbandonato bruscamente le annebbiasse la mente facendole brutti scherzi.
«Ehm Cho, ho capito male o Etienne ha messo il suo nome nel Calice?»
«Proprio così Valerie, lo ha fatto poco prima che salissi per chiamarti e già è sulla bocca di tutti»
L’espressione della giovane Corvonero passò dall’incredulo, allo spaventato, all’arrabbiato nel giro di un millisecondo. Nelle testa le frullavano mille pensieri, le era anche passata la fame ma non poteva farsi vedere turbata per quella notizia. Raccolse la forchetta da terra e si riempì il piatto, conversò con le sue compagne cercando di mettere da parte Etienne, almeno fino a quando non si sarebbe trovata sola, al buio, nel suo letto.
 
Tornata in sala comune Valerie decise che il modo migliore per tenere la mente occupata era dedicarsi allo studio, prese un vecchio libro di pozioni della biblioteca e sfogliandone le pagine si accorse che ne mancava una, l’irritazione per il fatto che qualcuno aveva deturpato un libro fece presto posto ad una strana sensazione, quelle pagine le ricordavano qualcosa di familiare.
 
L’anno precedente Etienne le aveva chiesto di distillare per lui una pozione, le aveva semplicemente consegnato una vecchia pagina strappata e lei senza farsi domande lo aveva accontentato. Dopo quel giorno si era chiesta spesso a cosa servisse ma non glielo aveva mai chiesto, con il tempo la curiosità era scemata anche perché aveva ben altro a cui pensare.
Dopo che Valerie gli aveva fatto questo favore lui per un po’ di tempo sembrò essersi dimenticato degli esperimenti che, ormai, erano soliti fare insieme. A lei mancava la sua presenza ma sapeva che era impegnato con lo studio, almeno così le diceva durante i pomeriggi passati sulla riva del lago o a fare ricerche in biblioteca, diceva che gli dispiaceva non riuscire a passare tanto tempo insieme e lei, da giovane infatuata, gli aveva creduto. Poi un giorno di Primavera Etienne chiese nuovamente a Valerie di preparare la pozione che, a detta sua, la volta precedente era venuta perfetta. Lei era lusingata da suoi complimenti e quando si accorse che lui cercava sempre di raggiungerla mentre la preparava era felice e sicura che la loro complicità non era stata guastata da quel periodo di lontananza.
Per poter completare la misteriosa pozione ci voleva circa un mese ed Etienne si dimostrava sempre più impaziente, un giorno aveva insistito perché Valerie accelerasse i tempi, come se lei potesse interferire con lo scorrere del tempo, fino a farla piangere. Lei non piangeva quasi mai era una delle cose che aveva imparato a non fare quando era piccola e tutti continuavano a prenderla in giro, la nonna le aveva detto che non doveva mostrarsi triste così i “bulli” si sarebbero stancati e l’avrebbero lasciata in pace. Etienne rimase spiazzato, vederla piangere gli aveva fatto stringere lo stomaco, per quanto odiasse ammetterlo lui ci teneva a Val e non voleva farle del male, si scusò con lei e l’abbracciò, la tenne stretta per un tempo che sembrò infinito e lei si calmò, rassicurata dalle braccia forti e accoglienti di lui.
Quella sera, dopo cena, Etienne la raggiunge fuori dalla Sala Grande e le chiese di seguirlo, aveva una sorpresa per lei. Voleva mostrargli un posto che sarebbe stato solo loro.
Salirono al settimo piano, Etienne cammino per tre volte avanti e indietro di fronte all’arazzo di “Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll”, quando si fermò apparve una porta e Valerie rimase senza parole, guardò il Serpeverde che la ricambiò dicendole «Val, in questa stanza troveremo qualsiasi cosa desideriamo. Ho pensato che ti andasse di passare un po’ di tempo con me, da soli e senza essere disturbati» le sorrise e un lampo di luce gli illuminò quei bellissimi occhi grigi «Prego, entra».
Varcata la soglia la Corvonero si ritrovò in una stanza piena di libri, una postazione perfetta per poter inventare pozioni e… giù in fondo una tendina che sembrava fungere da separé. Il giovane le prese la mano e si incamminò proprio verso il fondo, scostò la tendina dietro la quale si trovava un letto che sembrava proprio comodo.
Etienne si sedette e invitò Valerie a fare lo stesso, la ragazza un po’ in imbarazzo accettò l’invito e pochi istanti dopo il giovane le posò un delicato bacio sulle labbra lasciandola senza fiato.
 
La stanza divenne il loro “nido d’amore”, ci passavano quasi tutti i pomeriggi tra studio, pozioni e dimostrazioni d’affetto.
I loro incontri diventavano sempre più intimi, fino ad arrivare alla scontata conclusione che entrambi aspettavano da quando avevano sfiorato, per la prima volta, quel letto segreto.
Passarono una nottata bellissima, rimasero fuori dai loro dormitori perché dopo aver fatto l’amore si addormentarono l’una tra le braccia dell’altro.
La mattina al risveglio Valerie non trovava più il suo reggiseno, ed Etienne insisteva dicendo che quando l’ha spogliata non lo aveva, era così convincente che lei ci credette e, dopo aver salutato il suo “ragazzo” con un bacio ed essersi rivestita, corse nel suo dormitorio per sistemarsi prima di andare a lezione, sperando che nessuno l'avesse notata.
Nel frattempo Etienne, più calmo e felice che mai, tornò nei sotterranei. Entrò nel suo dormitorio e da sotto il mantello estrasse il reggiseno viola di Val, dopo averlo ammirato, soddisfatto della sua conquista, disfò il letto e con grande cura sistemò l’indumento fra le lenzuola, assicurandosi che non fosse né troppo in vista né troppo nascosto. Voleva essere sicuro che i suoi compagni di stanza notassero il pizzo viola fra le verdi coperte.
Nei giorni successivi Valerie si sentiva sempre più osservata, la gente quando passava smetteva improvvisamente di parlare e appena lei dava loro le spalle un brusio o una risatina la seguiva, non riusciva a capire cosa stesse succedendo, le cose non miglioravano quando era con Etienne, anzi sembrava anche peggio ma lui pareva non farci caso, anzi sembrava divertito.
La mattina prima della partita di Quidditch Corvonero contro Serpeverde, un gruppetto di suoi compagni Corvonero le si avvicinarono e le chiesero «Tiferai per noi o per quell’imbroglione del tuo ragazzo?» Valerie rimase immobile, sconvolta da quelle parole… loro come facevano a sapere cosa c’era tra lei e il “nuovo” cercatore dei Serpeverde? Cercò di riprendersi e darsi un contegno, rispose «Ovviamente farò il tifo per la mia Casa, come sempre» e stizzita si diresse verso il campo.
La partita la vinsero i Verdeargento che così avevano una nuova speranza per vincere il campionato.
Passarono i mesi e le voci di corridoio scemarono, ormai non era più una novità il rapporto tra la pozionista Corvonero e l’aitante Serpeverde. Sembrava che le cose tra i due andassero bene fino a che Etienne non perse la testa.
Era la sera prima dell’ultima partita di Quidditch, i due giovani erano nella stanza delle necessità e si stavano preparando per gli esami di fine anno, ad un certo punto un rombo esplose nel cielo e diede il via al temporale più potente al quale Valerie aveva assistito. Le tornò alla mente il ricordò di sua nonna sul letto di morte, una tristezza la investì e il terrore la fece correre tra le braccia di Etienne, il quale stava ammirando la boccetta con la “sua” misteriosa pozione verdastra e non si aspettava un gesto tanto brusco e fulmineo.
Accadde tutto in una frazione di secondo, il vetro si infranse e il liquido si sparse sul pavimento; il Serpeverde spinse via bruscamente la terrorizzata Corvonero e in preda al panico provò a salvare almeno qualche goccia della pozione, i suoi tentavi però furono vani e una collera incontrollabile lo assalì. Urlo contro Valerie, rintanata in un angolino tremante. Cercava di dirgli che gli dispiaceva, che gliene avrebbe preparate dell’altra, che non lo aveva fatto apposta. Aveva paura, il frastuono le faceva scoppiare la testa, le lacrime iniziarono a solcarle il volto e quando Etienne si voltò e si diresse verso la porta, lasciandola sola non poté fare altro che gridare.
Era la seconda volta che piangeva per lui.
Rimase rannicchiata sul pavimento per tutta la notte, fortunatamente il temporale era stato passeggero, ma lei non se l’era sentita di andare nei suoi dormitori. Non voleva dare spiegazioni per la sua faccia, che doveva essere sicuramente sconvolta. Non si aspettava un gesto del genere da Etienne, cosa poteva essere quella pozione per essere più importante di lei?
 
Valerie ancora non era riuscita a darsi una risposta, ora però voleva sapere, non era giusto pensare che fosse colpa sua se Etienne ormai non le parlava più.
Corse per i corridoio del castello, mancava poco al coprifuoco, si recò in biblioteca e trovò un’altra copia di quel vecchio libro che teneva in mano, lo sfogliò fino ad arrivare alla pagina che le interessava, fortunatamente era intatta, si immerse nella lettura e scoprì che la pozione tanto preziosa per Etienne serviva ad avere una vista d’aquila e permetteva di calcolare all’istante le traiettorie degli oggetti, ovviamente era vietata nelle competizioni.
Tutto adesso le era chiaro, Etienne era così bravo a Quidditch grazie a quella pozione, aveva barato, aveva ingannato tutti e ovviamente anche lei.
Adesso era sicura che lui non avesse mai provato niente e che l’avesse solo usata per i suoi piani meschini.
Non era solo un codardo perché non l’aveva mai affrontata dopo quella sera ma era anche un imbroglione. Voleva, doveva assolutamente chiarire la situazione, non poteva continuare a fargli credere di potersi prendere gioco di lei.
Valerie aveva già un piano, doveva aspettare per vedere se avrebbe potuto metterlo in pratica o se avrebbe dovuto ricorrere ad un altro modo.
 
*
 
L’inizio del torneo Tremaghi è alle porte, il calice sta per fare la sua scelta.
Silente è al centro della stanza, le fiamme blu del calice divengono rosse e sparano fuori il primo campione, è Fleur Delacour per la scuola di Beauxbatons; pochi istanti e nuovamente le fiamme tornano rosse e un altro campione viene selezionato, è la volta di Victor Krum per Dumstrang. Manca soltanto il campione di Hogwarts, tutta la scuola ha il fiato sospeso le fiamme azzurre sembrano durare un’eternità, dopo attimi che sembrano secoli, ecco per la terza volta le fiamme rosse e un terzo foglietto uscire dal calice. Silente prende in mano la pergamena bruciacchiata e con voce solenne dichiara «Il campione di Hogwarts è…»
 
 


Note dell’autore: Come prompt personale avevo “reggiseno viola fra le coperte in un dormitorio maschile”
Ora passo il gomitolo nuovamente nelle mani di elanae e attenderò di vedere come lei e le altre due ragazze continueranno lo sviluppo della storia.
Ci rivedremo al capitolo finale.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nascondersi dentro un libro ***


Capitolo 5: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3450417&i=1
 
 
Nascondersi dentro un libro


Nella sala grande un brusio si espande tra tutti i tavoli, gli studenti contrariati e invidiosi si lamentano dell’ingiustizia appena avvenuta. Un odio comune verso Potter pervade la maggioranza di loro. Nemmeno i professori sono rimasti indifferenti all’accaduto.
 
Nel frattempo nella stanza delle necessità Valerie ed Etienne erano una di fronte all’altro, la ragazza aveva la bacchetta puntata contro il petto del Serpeverde ancora “disarmato”. Non era facile scegliere l’incantesimo da utilizzare, perché niente le sembrava abbastanza adatto da renderle un minimo di giustizia… certo se non contiamo le maledizioni senza perdono, Valerie, però non voleva spingersi a tanto e abbassarsi al livello del ragazzo.
Quel ragazzo che le aveva fatto perdere la testa, che l’aveva ingannata, umiliata e usata per puro egoismo.
No, lei non si sarebbe sporcata le mani per uno così. Lei è superiore e ora che era tornata nel pieno possesso delle sue capacità intellettuali sapeva esattamente come muoversi.
Improvvisamente la bacchetta che divideva i due giovani non c’era più, Valerie l’aveva rimessa nella tasca del mantello, si era voltata e aveva attraversato la porta per tornare nel corridoio del settimo piano lasciando Etienne pietrificato dalla sorpresa di essere rimasto “illeso” dopo quelle confessioni che, in qualche modo, è stato costretto a fare.
La realtà però era ben diversa…
 
 
Passano le settimane, i mesi e il torneo è, ovviamente, l’argomento più gettonato da tutti. Tutti tranne Etienne che si vedeva molto raramente nei momenti liberi. Valerie ovviamente se n’era accorta, perché pur essendo ferita non riusciva a toglierselo dalla testa e più ripensava a quello che si erano detti, più si convinceva che quello non era il vero Etienne, non era il ragazzo che aveva conosciuto e del quale si era innamorata. Lei era convinta di conoscere la vera essenza del giovane e non poteva fare a meno di pensare che dietro al suo strano comportamento ci fosse qualcosa di serio, molto più serio del suo sogno andato in frantumi.
Armata di queste convinzioni Valerie inizia a cercare il ragazzo ovunque, anche se credeva esattamente di sapere dove si nascondesse o forse lo sperava soltanto, infatti, ogni volta che andava nella loro stanza lui non c’era mai… eppure alla ragazza sembrava che ogni volta ci fosse qualcosa di diverso e sapeva che nessun altro a parte lei ed Etienne potevano entrare in quella specifica stanza, rispecchiava troppo le caratteristiche, i desideri e le passioni di entrambi.
 
Il giorno della seconda prova il castello era deserto. Tutti erano al lago per vedere chi dei quattro campione avrebbe avuto la meglio questa volta. Valerie non aveva seguito molto il torneo e non era sicura per chi tifare ma notava che accanto a lei molti studenti stavano scommettendo ed il più gettonato era Krum, il campione di Durmstrang nonché famoso giocatore di Quidditch per il quale tutte le ragazzine impazzivano. In effetti, non poteva non ammettere che avesse un certo fascino ma oltre ad un giudizio puramente estetico non si poteva spingere e per lei l’estetica non basta. Per Valerie la cosa veramente importante è la personalità delle persone, lei cerca sempre di conoscerle bene prima di dare un giudizio e raramente si sbaglia. Proprio per questo la faccenda con Etienne la turba molto, lei è convinta di aver conosciuto il vero Etienne, un ragazzo che vuole sembrare freddo, superficiale e spocchioso ma che in realtà è un ragazzo tenero e spaesato, proprio come la prima volta che lo aveva visto, con un animo gentile. Un animo che non gli permetterebbe di essere così benvisto tra i suoi compagni Serpeverde, una parte di lui che si è sentito obbligato a nascondere per non essere escluso e deludere di conseguenza la sua perfetta famiglia Purosangue. Un fardello che si è portato dietro per tanto tempo, che ha sempre cercato di nascondere anche a se stesso e che…
 
Improvvisamente la mente di Valerie s’infiamma, come se fosse stata colpita da un’esplosione interna, ora le era tutto chiaro. Sapeva perché tutto d’un tratto il ragazzo dolce che aveva pian piano conosciuto sembrava scomparso, perché aveva cercato di allontanarsi da lei in tutti i modi.
Le parole di sua nonna Irma le balenarono ancora una volta nella testa, lei le aveva insegnato davvero tanto e più Valerie maturava più riusciva a comprendere le molteplici sfumature delle parole e delle storie raccontatele quando era ancora una bambina.
 
Per tutto il resto della prova, la giovane Corvonero cerca tra la folla Etienne fino a che lo trova e da quel momento non gli stacca più gli occhi di dosso per paura di perderlo. Una volta terminata la prova, sempre con lo sguardo fisso, si dirige verso di lui. Lo segue restando qualche passo indietro fino a che non arrivano al corridoio del settimo piano. Il ragazzo si accorge della presenza di Valerie mentre cerca di entrare nella stanza delle necessità e subito si sente in trappola. È consapevole che non ha modo di evitarla quindi la cosa migliore è terminare quello che aveva iniziato.
I due ragazzi si ritrovano ancora una volta insieme nella “loro” stanza, nel loro piccolo mondo segreto. Lunghi e intensi momenti di tensione e d’imbarazzo scorrono tra i due che si guardano senza fare o dire nulla.
 
Etienne aspettava che fosse Valerie a dire qualcosa, poiché era sicuro lo avesse seguito, d’altro canto lei non sapeva come iniziare così, dopo un’eternità, si dirige verso la libreria piena zeppa di tutti i suoi libri preferiti, tutti quelli che le servivano per poter creare le sue pozioni e qualsiasi libro immaginabile che anche solo per un secondo è sembrato utile ad uno dei due.
Osservando bene tutti quei libri si accorge che ce n’era uno inserito a rovescio, sicuramente non era stata lei a riporlo in quella maniera e la curiosità prese il soppravvento. Si avvicina con fare disinvolto e afferra il libro, assicurandosi che il ragazzo non la vedesse, lo giro e lo rigira tra le mani ma non riesce a capire che libro sia. Sembrava vuoto, un semplice ammasso di fogli bianchi rilegati a libro. Doveva assolutamente saperne di più e per non destare sospetti prese altri volumi di pozioni che c’erano lì intorno.
Voltandosi incrocia lo sguardo terrorizzato di Etienne che non si era ancora spostato un millimetro, capisce che lo strano libro che ha destato la sua curiosa appartiene a lui ed è qualcosa di veramente importante. Sperando di non essere colta in flagrante si dirige verso l’uscita, salutando il più naturalmente possibile il ragazzo che continuava a fissarla immobile.
 
Uscita dalla stanza inizia a correre e si dirige immediatamente in biblioteca, cerca il tavolo più nascosto possibile e dopo innumerevoli tentativi vani per scoprire quale magia nascondeva quel misterioso libro, riempie la postazione di libri che spera le possano dare una mano.
 
Etienne ripresosi dallo shock di aver “perso” il suo bene più prezioso si precipita in biblioteca, sicuro di trovare lì Valerie. Dopo pochissimi secondi nota un tavolo sul quale c’erano tanti, troppi libri. Sapeva che dietro alle pile altissime non poteva esserci nessun altro che non fosse la Corvonero che stava cercando. La sapeva immersa nella lettura e non curandosi di non fare rumore si sedette accanto a lei, consapevole che di lì a poco avrebbe cambiato libro e si sarebbe accorta della sua presenza.
 

 
«Che ci fai con il mio libro?»
«C-c-cosa?? Quale tuo libro?»
«Non fare la finta tonta, ti ho visto che lo prendi dalla nostra stanza» Etienne ormai sapeva che non avrebbe potuto nasconderle la verità ancora per molto, così decide di fare la prima mossa «Tanto non riuscirai a leggere quello che c’è scritto senza il mio aiuto»
«Non ho bisogno del tuo aiuto» Rispose un po’ offesa Valerie
«Ah quindi non vuoi sapere che cos’hai rubato?»
«Non ho rubato niente!!» Adesso sì che era davvero offesa  «Comunque so di che si tratta… è il tuo diario segreto, come quello che hanno le ragazzine innamorate» voleva provocarlo e sapeva di esserci riuscita.
«Hai ragione, è il mio diario ma non c’entra nulla con l’amore»
«Ah no? Ne sei sicuro?»
«Tu… tu non puoi capire» Etienne era spaesato, una parte di lui voleva confessare tutto il dolore che lo stava tormentando sin dal giorno in cui ha capito di essersi innamorato di lei; l’altra parte si ostinava a non volerlo ammettere facendolo soffrire ancora di più
«Io ho capito tutto invece» ne era ancora più convinta adesso, quello che aveva intuito al lago era esattamente quello che stava succedendo al “suo” Serpeverde «Ascolta, non voglio che te ne vada vorrei che fossi sincero con me»
«Va bene, dimmi quello che credi aver capito» ormai si era arreso, era pronto a confessare tutto non voleva più essere “solo”
Valerie ripercorre la loro storia, le varie situazioni in cui si erano trovati e tutto il resto per arrivare poi a spiegare la sua ipotesi sul perché Etienne avesse avuto quei cambiamenti di comportamento.
«Tu sei stato cresciuto in un determinato modo, con determinati valori e ideali. I tuoi compagni di casa nonché amici, anche. Solo che tu sei diverso, non credi in tutto quello che ti è stato insegnato, non sei un ragazzo cattivo o superficiale, non condividi gli stessi ideali dei tuoi genitori e dei tuoi amici per questo ti sei trovato bene con me. Siamo diventati amici o forse qualcosa di più perché non ci siamo fermati all’apparenza, ai pregiudizi, alle dicerie… ci siamo conosciuti per come siamo realmente e credo che nessuno ti conosca come ti conosco io, come nessuno conosce me come mi conosci tu. Io so che anche tu sei stato te stesso al cento per cento con me, vorrei che ritornasse tutto come prima. Non devi vergognarti di essere come sei, non devi annullare una parte di te per cercare di sentirti accettata da coloro che, ti hanno insegnato, è doveroso farsi accettare. Non devi essere un leader di un gruppo con il quale non hai nulla cui spartire, loro ti hanno “costretto” a farti venire a letto con me per una scommessa e poi ferirmi, tu però hai accettato perché volevi venire a letto con me e hai colto l’occasione per non doverti sentire troppo in colpa verso i tuoi “amici” o i tuoi genitori. Insomma cosa direbbero se sapessero che il loro adorato Etienne se la fa con una Mezzosangue, probabilmente non vorrebbero più avere niente a che fare con te, ti eliminerebbero dalla famiglia. È questo quello che pensi vero? Credi che le persone che ti amano farebbero questo? Sai una volta mia nonna mi ha detto che: Chi non ti ama per quello che sei non merita le tue lacrime. Me l’ha detto quando ero piccola e avevo avuto una brutta giornata a scuola, io oggi sento di aggiungere che: non si merita niente e soprattutto che chi ti ama lo fa incondizionatamente.»

Dopo il lungo discorso della ragazza Etienne non riusciva a trattenere le lacrime, era riuscita a racchiudere due anni della sua vita in pochissimo tempo non sbagliando assolutamente nulla. Lui voleva credere alle ultime parole della giovane ma non era sicuro che fossero vere. Non riusciva a parlare, voleva ringraziarla, dirle che gli dispiaceva di averla fatta soffrire e di aver sprecato così tanto tempo. Voleva dirle che l’amava. Niente di tutto questo riusciva a uscire dalla sua bocca.
Le lacrime ormai si erano asciugate sul suo viso, il giovane sfila da sotto il braccio di Valerie il suo diario, si alza e se ne va senza dire una parola… lasciandola lì, da sola, sommersa dai libri che tanto ama. Da sola, senza una risposta, senza nulla.
 
 
Prompt: libri, libri e vediamo un po’… ancora libri
 
Con questo capitolo termina la sfida, purtroppo ci sono capitoli in meno di quelli che erano prevesti. Spero quindi di aver concluso la storia in una maniera accettabile, sicuramente ci saranno dei pareri contrastanti, io stesso ne ho ma il lieto fine mi sembrava troppo scontato quindi ho optato per un finale/non finale. Anche perchè ho pensato che visto che è stata scritta da 4 persone questa storia (senza mai esserci messi d'accordo su nulla) ognuno la vedeva in un modo diverso e con un finale non standard ogni persona (sia che ha solo letto la storia, sia che abbia partecipato) può viaggiare di fantasia (almeno un po') in base alle sue preferenze. 
Mi è piaciuto molto partecipare a questo concorso e spero che sia stato altrettanto per le altre partecipanti e che l'ideatrice nonchè giudicia del contest si sia goduta la sua bellissima idea. 

Alla prossima, Alex 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3417362