Once Upon a Time Harry Potter

di YukiWhite97
(/viewuser.php?uid=784197)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un compleanno indimenticabile ***
Capitolo 2: *** L'erede ***
Capitolo 3: *** Sapere o non sapere? ***
Capitolo 4: *** Il castello ***
Capitolo 5: *** Iniziando la scuola ... ***
Capitolo 6: *** Bacchette ed elfi ***
Capitolo 7: *** Notizia sconvolgente per Lily ***
Capitolo 8: *** Lily Riddle ***
Capitolo 9: *** Patto con l'oscurità ***
Capitolo 10: *** Pene d'amore ***
Capitolo 11: *** Sortilegi paralleli ***
Capitolo 12: *** Nemici giurati ***
Capitolo 13: *** Continuano i problemi per Lily ***
Capitolo 14: *** Due Signori Oscuri? ***
Capitolo 15: *** Senza via di scampo ***
Capitolo 16: *** La Salvatrice ***
Capitolo 17: *** Quando la verità viene a galla ***
Capitolo 18: *** Primo amore ***
Capitolo 19: *** Ricostruiamo Hogwarts ***
Capitolo 20: *** Misteri ***
Capitolo 21: *** L'idea perfetta ***
Capitolo 22: *** In un altro mondo... di nuovo! ***
Capitolo 23: *** Lily al Ballo del Ceppo ***
Capitolo 24: *** Non puoi dimenticare ***
Capitolo 25: *** Luce contro Oscurità ***
Capitolo 26: *** Il terzo sortilegio ***
Capitolo 27: *** Ritorno alle origini ***
Capitolo 28: *** Legati dallo stesso destino ***
Capitolo 29: *** Il vero potere di Lily ***
Capitolo 30: *** La verità ***
Capitolo 31: *** La scomparsa di Lily ***
Capitolo 32: *** Signora Oscura ***
Capitolo 33: *** L'inizio dell'ultima battaglia ***
Capitolo 34: *** La terribile forza della Signora Oscura ***
Capitolo 35: *** Liberazione ***
Capitolo 36: *** Il lieto fine tanto atteso ***



Capitolo 1
*** Un compleanno indimenticabile ***


Londra, 2013

Tremava.
Lily cercava di scaldarsi, infilando le mani nelle tasche del cappotto. Intorno a lei vi era il gelo, inoltre la pioggia non le dava tregua, bagnandola fino all'osso. I capelli biondi erano completamente fradici, così come i suoi vestiti, certa che questo lo avrebbe portato a beccarsi un malanno. 
Inoltre stava anche morendo di fame. Era riuscita a rubare qualcosa da un supermarket lì vicino, ma la corsa che ne era seguita per scappare dalla polizia l'aveva fatta cadere, facendole scivolare di mano tutto ciò che aveva.
Le uniche cose a lei rimaste erano soltano un pacco di caramelle, per metà già fatte fuori, un cupcake e una candelina semi spezzata.
Il suo compleanno. Un giorno uguale agli altri, un giorno che nessuno ricordava e un giorno che lei stessa detestava. A cosa le serviva ricordarsi che era nata?
Quindici anni di sofferenze, quindici anni a sperare che l'anno successivo fosse migliore, senza però alcun risultato.
E lei che continuava invano a crederci. 
Approfittando del fatto che avesse smesso di piovere, scartò il sacchetto contenente il cupcake, infilandovi poi una candelina.
Grazie all'accendino, il quale si portava sempre dietro poichè aveva preso il brutto vizio di fumare, potè accenderla.
La fiammella incandescente riuscì per un attimo a scaldarla, illuminando i suoi occhi verdi e lucidi, pieni di astio verso quella vita.
"Beh, buon compleanno a te, Lily" - disse semplicemente. Prima di soffiare però, chiuse gli occhi. Era stupido credere nei desideri, eppure una parte di lei non riusciva a smettere di convincersi che in realtà quest'ultimi potessero avverarsi.
Vorrei non passare mai più un compleanno da sola.
Questo fu l'immediato pensiero che attraversò la sua mente.
Proprio sola non era, visto che una famiglia ce l'aveva, una famiglia disastrata. E proprio a causa di quella stessa famiglia, che adesso si trovava alla stazione di Londra. 
Stava scappando di casa. Senza soldi e senza neanche un documento addosso, non sapeva dove andare, ma qualsiasi altro posto sarebbe stato meglio della propria casa.
Fu così che si tirò su, caricandosi sulle spalle lo zainetto.
Si sentiva così maledettamente disorientata mentre si guardava intorno, cercando di capire dove poter andare per non essere beccata un'altra volta.
Le altre volte in cui era riuscita a scappare era sempre stata catturata e riportata indietro. Ma questa volta sarebbe stato diverso.
Le sue pupille scorrevano veloci su un tabellone in cui vi erano segnati i diversi tragitti dei pullman. Le occorreva un luogo lontano ed anche abbastanza nascosto, dove sparire e dove nessuno avrebbe saputo dove cercarla.
Improvvisamente sussultò. Qualcuno aveva fatto rumore. Voltandosi, si accorse che il colpevole era un uomo anziano, il quale aveva battuto per terra il proprio bastone da passeggio, come a voler attirare la sua attenzione. Egli era decisamente... bizzarro.
Aveva una barba lunga e a punta, degli occhiali a mezzaluna, mentre gli abiti erano degni di un film fantasy.
Sembrava quasi che quel tipo fosse uscito di casa in camicia da notte, anzi, con una tunica per essere precisi.
"Dov'è che vai, ragazza mia?" - domandò.
Lily, sconvolta, schiuse le labbra .
"Io... io non lo so - rispose - è quello che sto cercando di capire"
"Non sai dove andare? Che strano, credo che una persona debba sapere dove vuole andare quando vuole intraprendere un viaggio"
La ragazzina sbuffò. Non conosceva quell'uomo ma trovava che fosse estremamente fastidioso con il suo chiacchiericcio.
"Beh, e lei allora? Lei lo sa dove vuole andare?"
"Oh, io sono esattamente dove voglio essere, Lily"
Ella a quel punto spalancò gli occhi, avvertendo una nota di paura. Che quello che avesse davanti fosse uno stalker? O peggio, qualcuno della polizia?
"Lei - balbettò - lei come fa a sapere il mio nome?"
"Oh, emh, beh, perchè ti conosco da quando eri molto piccola... solo che non puoi ricordartelo"
Lily strabuzzò gli occhi. Effettivamente come spiegazione era plausibile, anche se sentiva di non potersi fidare del tutto.
"Oh - rispose - capisco. Beh, tanto piacere"
Dicendo ciò si voltò. L'uomo sospirò. Quella testardaggine non gli era del tutto nuovo, ma comunque non era disposto a demordere.
"Mi trovo qui perchè sono venuto apposta a cercarti - le disse poggiandole il bastone sulla spalla - oggi è il tuo compleanno, non è vero?"
"Insomma, sa anche questo? - domandò - ma com'è possibile?"
"Direi che chiunque l'avrebbe capito vedendoti spegnere la tua candelina poco fa - disse divertito - non è un buon modo per festeggiare un compleanno, me ne rendo conto. Per questo ti ho portato dei regali.."
Poggiò una borsa che portava sulla spalla a terra, iniziando a frugarci dentro. Lily si guardò intorno.
"Emh, sul serio, non voglio niente da lei, non la conosco neppure"
"Io credo invece che possano servirti - disse pogendole una pila di libri - mi sono stati regalati, ma a me non servono più"
"E questi che cosa sono?"
"Che domande, libri ovviamente!"
"Questo lo vedo anche io! - borbottò poggiandoli per terra - e che cosa dovrei farci con dei libri?"
"No, no, questi sono molto più che semplici libri. Coraggio, perchè non provi a leggere il titolo?"
La biondina fece spallucce, leggendo poi ciò che era stampato sulla copertina di uno dei libri.
"Harry potter e la Pietra Filosofale. No, mai sentito e poi non amo leggere"
"Suvvia ragazza, non puoi non leggerli, ci sei anche tu in uno di quei libri! Per la precisione sei la figlia del protagonista, Harry Potter"- disse l'uomo, zittendosi di colpo, come se si fosse lasciato scappare qualcosa di troppo.
Ella lo squadrò da capo a piede, pensando semplicemente che fosse matto.
"Sì, certo. Mi piacerebbe essere la protagonista di un libro, ma sa, purtroppo devo accontentarmi" - disse alzando gli occhi al cielo e voltandosi nuovamente.
L'anziano a quel punto sbuffò, capendo che se voleva cercare di convincerla a dargli retta, doveva cambiare approccio.
"Dimmi una cosa, sei qui senza i tuoi genitori, vero?"
"Proprio così, nonno - lo schernì - e se proprio vuoi saperlo sto scappando di casa. Ora, se vuoi, va pure alla polizia a denunciare la mia scoperta"
"Io non ho intenzione di fare una cosa del genere. Piuttosto, perchè scappi? I tuoi genitori potrebbero essere preoccupati"
"Non ho un padre, quindi meno uno. Mia madre invece è pazza. Mi consola il fatto di essere stata adottata, almeno"
"Bene, per l'appunto - disse ad un tratto più allegro - allora, visto che le cose stanno così, che ne diresti di venire con me ad Hogwarts?"
Quel nome così particolare catturò immediatamente l'attenzione di Lily, la quale spalancò gli occhi.
"Venire ad Hogwarts? - sussurrò - e cos'è?"
"La città da cui vengo, dove si erge un castello. E' un posto molto bello e anche i suoi abitanti sono... simpatici. E pensa che non arrivano mai visitatori, un posto perfetto dove nascondersi?"
Come primo istinto, Lily ebbe voglia di accettare subito. Poi però ci penso un attimo. Non poteva fidarsi di qualcuno che andava blaterando cose assurde, e se si fosse cacciata in più guai di quelli in cui già si trovava?
"Io... beh, non lo so! - disse a braccia conserte - dopotutto io non la conosco neanche e con tutto il rispetto, lei è matto da legare!"
"Non sei la prima che me lo dice - rise l'uomo - mettiamola così allora. Se non vieni con me andrò a dire alla polizia che sei scappata"
La ragazza spalancò la bocca.
"Mi sta minacciando forse?!"
"Assolutamente sì, mia cara. Allora, cosa vuoi fare? Tornartene a casa tua o venire insieme a questo vecchio pazzo?"
Ella lo guardò con fare circospetto. Si stava lasciando convincere a fare quella pazzia, che forse tanto assurda non era.
Sarebbe stato meglio tutto di rimanere lì!
"D'accordo - dichiarò - verrò con lei in questo posto"
"Bene, questo è quello che volevo sentire. Raccogli i tuoi libri, il pullman è in partenza!"- trillò l'uomo, indicandogli un punto con il bastone.
Fu così che Lily trovò finalmente la sua meta. Alquanto strano, si ritrovò a pensare mentre era sul pullman.
Che per una volta qualcuno si fosse deciso ad ascoltare le sue suppliche?
O forse era diventata pazza a seguire un uomo di cui neanche conosceva il nome!
"Senta lei - borbottò ad un tratto - ma almeno me lo dice come si chiama?"
"Ma certo, cara, quasi dimenticavo. Il mio nome è Albus Silente"
Lei lo guardò.
"Albus Silente? Ma che razza di nome è?"
"Dalle mie parti è un nome alquanto carino! - rispose offeso - piuttosto, dimmi, perchè sei così pensierosa, qualcosa forse ti turba?"
"A dire il vero qualcosa sì - confessò appallottolandosi sul sedile - quando ho soffiato sulla candelina, ho desiderato di non passare più un compleanno da sola. E subito dopo ho incontrato lei. Ma è assurdo, i desideri non si avverano"
"Perchè no, Lily? Bisonga credere nei desideri e nella magia. Tu ci credi?"
"Certo - fece alzando gli occhi al cielo - e credo anche in Babbo Natale e nella Fatina dei Denti"
Albus rise.
"Riposati pure adesso. Il viaggio è ancora lungo"
Effettivamente, scesero dal pullman che dovevano essere circa le undici di sera. Lily era stanca, aveva sonno e anche fame.
"Insomma! - esclamò - ma non potevamo fermarci un pò più vicino?"
"Non ci sono mezzi che arrivano ad Hogwarts. Suvvia, cammina, sono solo pochi metri"
"Ah, ovviamente! - si lamentò cariiandosi lo zaino divenuto più pesante a causa dei libri  - mi dica una cosa, sono tutti come lei in questo posto o c'è qualcuno di un pò più normale"
"Oh, io non credo proprio - rispose l'altro camminando a grandi passi davanti a lei - ecco, adesso siamo arrivati. Questa è l'entrata per Hogwarts"
Lily si soffermò a guardare un cartello sbiadito dove vi era la scritta "Welcome to Hogwarts"
Era strano, era sicura di non aver mai sentito di quella città o di averla vista in alcuna cartina.
Seguì Albus, rendendosi conto di come gli alberi attorno a lei iniziassero a lasciare posto ad un asfalto e a delle case. Poco dopo arrivò a quella che era praticamente una piccolissima città, soprattutto se paragonata a Londra. Vi erano delle case tutte uguali, disposte accanto, ed un enorme palazzo simile ad un municipio, dove vi era un orologio le cui lancette erano ferme. E poi, era possibile osservare una montagna scura, su cui alla punta vi era un vero e proprio castello.
Lily si soffermò a guardarlo, sentendosi immediatamente a suo agio. Quel luogo doveva essere abbandonato, eppure era un peccato, le sarebbe piaciuto poterlo visitare.
"Lily - la chiamò Albus, facendole segno con la mano - vieni qui, non è bene che tu stia da sola"
La ragazzina gli andò vicino.
"Ma non c'è nessuno?"- domandò.
"Non a quest'ora - disse con fare sbrigativo - forse faremmo meglio a rientrare in casa"
"Perchè tutta questa fretta? Io voglio visitare il posto!"
"Potrai farlo domani, Lily. Svelta, via di qui"
"Se non mi dice qual'è il problema io non mi muovo!" - borbottò.
"D'accordo, d'accordo - sussurrò - ascolta. Ricordi quanto ti ho detto che non sei la prima a darmi del pazzo? Bene, diciamo che qui la mia reputazione non è delle migliori"
"Insomma lei mi sta dicendo che qui tutti credono che sia il "matto del villaggio"
"Esattamente. Non è quindi consigliabile farmi vedere qui con una ragazzina"
"Ma non stiamo facendo nulla di male e..."
"Signor Albus Silente, vedo che finalmente l'ho trovata"
Lily, senza sapere perchè, rabbrividì nell'udire quella voce. Lentamente si voltò. La persona che le era apparsa davanti era strana, il suo viso era simile a quello dei serpenti, in particolare fece caso alla forma del naso, appiattito come quello di quei rettili. E poi i suoi occhi tendevano al rosso, cosa che la inquietò non poco.
Albus sbuffò sonoramente.
L'uomo dagli occhi rossi si avvicinò, lentamente.
"Cosa ha fatto? E' scappato di nuovo? - domandò - tenerla segregata in casa non basta, dovrei forse... chiuderla in un manicomio con una camicia di forza?"
Lily guardava in due, intenti a fronteggiarsi con lo sguardo.
"Non sono scappato - rispose semplicemente l'uomo - ho solo portato qualcuno di nuovo"
Finalmente il tipo dal muso serpentino spostò la sua attenzione su Lily, la quale trasalì.
"Oh, ma che piacere. E tu chi dovresti essere?"
"Emh... Lily... Lily Black" - rispose.
"Lily Black, eh? - domandò studiandola con lo sguardo - piacere di conoscerti cara, io sono Tom Riddle, il sindaco di Hogwarts. Spero che questo vecchio pazzo non ti abbia creato problemi"
"No, affatto" - rispose deglutendo nervosamente. Non riusciva a reggere il suo sguardo, eppure non se ne spiegava il motivo.
"Cos'è che ti ha portato qui ad Hogwarts, Lily?" - domandò Tom.
"Beh, ecco... Sono scappata di casa..."
"Non credo che questo sia importante! - disse Albus poggiandole una mano sulla spalla - dopotutto, sono io che mi occuperò di lei"
"Mh  - rispose l'altro - fa come vuoi, l'importante è che non mi creiate problemi. Ricorda solo che ti tengo d'occhio, Albus"
Lily fece nuovamente caso a come i due si stessero praticamente uccidendo con lo sguardo. Avrebbe tanto voluto indietreggiare e allontanarsi, ma Albus la teneva stretta.
Cos'altro sarebbe potuto accadere?
Ad un tratto tutti e tre sussultarono. Furono abbaiati dai fari di una macchina decappotabile nera, la quale si era posteggiata a pochi metri da loro.
"E adesso?! - esclamò Tom - quanta altra gente hai portato qui?! Sai bene che non amo i visitatori"
Albus rimase in silenzio. Dalla macchina era intanto scesa una donna dalla folta chioma riccia, truccata abbondantemente e con un rossetto rosso sulle labbra. La sua espressione sarebbe stata degna di una pazza.
Nel vederla, Tom Riddle fu costretto a fermarsi, incerto se aver visto bene o no.
"Lily! - esclamò a quel punto la donna, correndole incontro - maledetta, eccoti finalmente! Cosa ti è venuto in mente di fare?"
"Mamma - trasalì - come hai fatto a trovarmi?!"
"Grazie al GPS del tuo cellulare! - sclamò strattonandola - hai provato nuovamente a scappare, eh?! Cosa devo fare per tenerti con me, segregarti in casa?"
"Lasciami stare! - urlò - non voglio stare con te, te l'ho detto un mucchio di volte! Lasciami!"
"Emh, emh - si sgranchì la voce Tom - c'è qualche problema?"
"Ah, mi scusi. Sono Bella Black, la madre di Lily. Sono spiacente che mia figlia vi abbia creato problemi, adesso la riporterò a casa"
"Non si preoccupi - rispose l'altro assottigliando lo sguardo - non ha creato assolutamente alcun problema. Comunque adesso è tardi per mettersi alla guida. Fors  meglio che rimaniate"
"Ah, mi piacerebbe, ma non ho un soldo con me" - rispose la donna.
"Non si preoccupi, offro io" - disse guardandola intensamente.
Bella a quel punto mostrò un orribile sorriso.
"Beh, se è così allora non vedo perchè rifiutare. Vieni Lily, finisco di sgridarti dopo"
Dicendo ciò trascinò con sè la bionda. Sia Tom che Albus le osservarono. Quest'ultimo si portò una mano sulla testa. Adesso poteva capire il perchè Lily fosse scappata di casa.
Il primo invece pareva abbastanza in difficoltà, come se avesse visto qualcosa che in teoria non avrebbe dovuto esserci.
"Ci hai provato ancora, Albus Silente - disse ad un tratto - è meglio che ci rinunci. Il sortilegio è stato creato in modo che nessuno potesse mettermi i bastoni tra le ruote"
"Fammi il favore - rispose l'altro - sappiamo entrambi quanto il tuo sertilegio sia imperfetto"
L'altro lo guardò malamente, dicendo qualcosa di incomprensibile.
Bella intanto, aveva trascinato con sè Lily in un albergo, l'unico presente in città. Una volta arrivati nella loro squallida camera, spinse la figlia nel letto.
"Piccola ingrata! - esclamò - prova un'altra volta a scappare e ti getto in mezzo ad una strada! Questo sarebbe il ringraziamento per tutto ciò che ho fatto per te?"
"Tutto quello che hai fatto per me?! Cosa precisamente? Rovinarmi la vita? Meglio orfana! - esclamò - hai preso me perchè non potevi avere un figlio tuo, è per questo che sei frustrata!"
A quel punto ella potè vedere enegli occhi di Bella un lampo. La donna le andò addosso, afferrandola per i capelli.
"Maledetta! - esclamò - sei solo una piccola orfana che nessuno ha voluto e nessuno vorrà mai! Questo non potrà mai cambiare!"
Lily avvertì la rabbia scorrerle nel sangue. Avrebbe tanto voluto alzarsi e lanciare un pugno a qualcosa. Ciò che invece avvenne fu ben diverso. Chiuse gli occhi, immaginando di poter scatenare la sua ira. Poi ad un tratto, ecco che i lampadari e i piccoli lumini poggiati sui comodini, esplosero.
Bella sussultò, allontanandosi immediatamente. Aveva fatto caso a come ogni volta che Lily si arrabbiasse o fosse in difficoltà, accadessero cose strane, quasi come se volesse difendersi.
Ciò le provocava non poca inquietudine.
"Bene - disse ad un tratto cercando di ricomporsi - domani ti porto via di qui. E farò in modo che tu non possa scappare"
La ragazzina la guardò crucciata, poggiando la testa sul cuscino. Quello non era stato di certo il compleanno che aveva immaginato, ma di una cosa era certa. Dal giorno dopo la sua vita sarebbe cambiata, anzi, stava già cambiando.
All'esterno, le lancette dell'orologio del municipio avevano preso a muoversi, dopo quindici anni.
Albus Silente se ne rese conto. E questo gli servì a capire che la sua missione  era solo che all'inizio.


Angolo mio
Bene, ci siamo. Seriamenti, erano mesi che rimuginavo sul fatto di pubblicare o no questa storia. In realtà sono sempre stata restia a pubblicare FF su HP, perchè la ritengo un opera fantastica ed io non mi ritengo abbastanza brava per scriverci qualcosa. Avevo già pubblicato qualcosa, ma erano delle AU, questa invece fa riferimento all'opera originale, quindi spero di non combinare cavolate ><
Io adoro "C'era una volta" e adoro Harry Potter. Quindi ho pensato di unire le due cose visto il tema della magia. Ovviamente verrà pian piano spiegato tutto. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate (anche se dal primo capitolo non si può dire  molto XD)
Perchè davvero, tutt'ora non sono del tutto decisa, ma almeno ci voglio provare.
Spero di poter aggiornare presto.
Ciriciao ^^


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'erede ***



Finalmente Harry poteva tirare un respiro di sollievo. Voldemort era morto ed anche ancora una volta lui era sopravvissuto.
Questa volta però non ci sarebbe stato niente che avrebbe potuto impedire la propria felicità e quella di cui aveva intorno.
Ferito e un pò dolorante, i suoi occhi erano fissi dinnanzi a sè, verso la figura di Draco, il quale era stato trascinato via dalla madre.
Dopotutto quello che era successo non riusciva ad avercela con lui.
Non poteva.
Il suo primo istinto fu quello di corrergli dietro. Provò a trattenersi.
Doveva lasciarlo andare. Non vi era futuro per loro insieme. In quegli anni aveva sempre dovuto nascondere i propri sentimenti e sopportare il fatto di avere accanto Draco solo come un rivale.
Adesso però non voleva che fosse così. 
Decise quindi di abbandonare la paura, andandogli dietro. I suoi amici, in particolare Ron ed Hermione, si chiesero cosa avesse in mente.
"Draco!" - lo chiamò.
Nel sentirsi chiamare per nome, il biondo si voltò, ancora un pò stralunato. Cosa voleva da lui?
"Che c'è ancora, Potter?" - domandò.
"Per quel che mi riguarda non ho ancora finito - ansimò, per poi tornare serio - c'è qualcosa che devo dirti"
Dracò lo fissò, senza muoversi di un millimetro.
"So che molto probabilmente sembrerà uno scherzo, ma non è così - spiegò - in questi anni sono stato abbastanza bravo a nascondere i sentimenti che provo per te, sentimenti che vanno ben oltre il semplice affetto"
L'altro scosse il capo.
"Che diamine vai dicendo? Non ti capisco"
Harry a quel punto lo afferrò per mano, cosa che portò il cuore del biondo a  sussultare. Lui non lo aveva mai toccato così.
"Vuoi che sia più diretto? D'accordo allora. Mi sono innamorato di te e per tutto questo tempo non ho fatto altro che nasconderlo. Puoi darmi del pazzo, ma è così"
Il silenzio a quel punto era nuovamente calato. I genitori di Draco, Lucius e Narcissa avevano ben udito quello che il ragazzo aveva detto e ciò li aveva lasciati abbastanza perplessi, soprattutto al primo, il quale poggiò istintivamente una mano sulla spalla del figlio.
"Suvvia Draco - gli disse - non vorrai dare ascolto a queste sciocchezze, vero?"
"Che significa? - domandò ignorando completamente il padre - tu... amare me? Non scherziamo... non è possibile"
"E' possibile invece. In realtà mi chiedo anche io come abbia fatto ad innamorarmi. Se non fosse così credi mi sarei preso il disturbo di farlo sapere a tutti?"
Draco si zittì. Era una cosa completamente insensata. Lui ed Harry non erano mai stati amici, ed inoltre, anche se faticava ad ammetterlo, sentiva di non poter essere all'altezza di stare con lui, non dopo tutto quello che era successo.
"Ma io.. dopo tutto quello che ho fatto..."
"Non ti dirò che sei solo una vittima, perchè sei troppo facile - sospirò - ma tutti possono sbagliare  nessuno è completamente cattivo o buono. Ognuno ha dentro di sè tenebre e luce. Tu hai scelto solo di satre dalla parte sbagliata. E anche adesso puoi scegliere. Se accettare me e i miei sentimenti, oppure no"
Il biondo lo guardò. L'aveva sempre trattato così male e adesso lui veniva lì con una vera e propria dichiarazione.
Eppure non poteva infastidirsene. Sarebbe stato sciocco ed inutile. Gli aveva fatto piacere ciò che lui gli aveva detto, era felice del fatto che non provasse alcun rancore verso di lui. 
Sulle sue labbra comparve un sorriso.
"Per qualche strano motivo... non riesco a provare disgusto per ciò che mi hai appena detto"
Harry sorrise a sua volta.
"Bene, è già un inizio"
Lucius, dal canto suo, parve rendersi conto di come il figlio stesse guardando l'altro. I suoi occhi brillavano, come mai era successo.
"Draco, ti prego - gli disse - ora stiamo andando nel ridicolo"
Infastidito dalla sua presa, il biondo si scostò dalla sua presa. Aveva fatto quello che gli altri volevano per troppo tempo.
Poteva concedersi di essere felice, adesso?
"Mi spiace padre  - disse andando accanto ad Harry - ma è la mia vita, credo sia arrivato il momento che io decida per me"
L'uomo lo guardò con fare sconvolto, certo che da adesso in poi Draco non gli avrebbe dato più retta.
La mano di quest'ultimo adesso sfiorava quella di Harry, abbastanza da far rabbrividire entrambi.
"Alla fine ci siamo ritrovati, Draco" - gli aveva poi sussurrato il ragazzo.
"Avevi dubbi? - domandò l'altro - noi ci troveremo sempre"
Qualche mese dopo ...
Finalmente era tornato tutto apposto, anche se il ricordo della battaglia contro Voldemort e della morte delle vittime era ancora vivido nelle menti dei sopravvisuti.
Ovviamente però la vita aveva ripreso a scorrere per tutti... anche per Harry e Draco.
Il loro sentimento era sbocciato piano come una bellissima rosa e con piccoli gesti. Il loro era un rapporto speciale, solo che non lo sapevano ancora.
E proprio dentro Hogwarts, la scuola che per anni li aveva ospitati, la scuola dove si erano conosciuti, avevano deciso di celebrare la loro "unione". Non un vero e proprio matrimonio, ma qualcosa di simile, qualcosa che avrebbe legato spiritualmente le loro anime.
Draco, il quale aveva finalmente abbandonato ogni sorta di timidezza o vergogna, finalmente poteva stringerlo tra le braccia.
Tutti i loro compagni di scuola e amici erano altrettanto emozionati, nonostante alcuni fossero ancora sorpresi per quella strana unione che vi era stata.
Un unione che sarebbe stata consacrata da un bacio.
I due si erano avvicinati, teneramente, ma purtroppo nello stesso istante in cui stavano per relizzare la propria felicità, qualcuno la spezzò.
Le porte della Sala Grande si spalancarono, facendo sussultare tutti i presenti.
Ad avanzare a grandi passi adesso, vi era colui che per anni aveva tormentato gli incubi di Harry. Quest'ultimo sussultò, stringendosi a Draco.
"Vo-Voldemort" - balbettò.
"Scusate l'interruzione, forse sono in ritardo?" - domandò egli, guardandosi intorno.
Nessuno osò muoversi, mentre tutti si chiedevano come diamine fosse possibile una cosa del genere. Draco inoltre, aveva fatto caso a come Voldemort fosse seguito da Lucius e per qualche motivo ebbe l'impressione che vi fosse il suo zampino.
"Come è possibile che tu sia vivo? - esclamò Harry fuori di sè - io ti ho ucciso! Proprio io!"
"Questo non ti riguarda! - lo zittì Voldemort - e poi sono qui solo per farvi un regalo"
"Noi da te non vogliamo nulla!" - esclamò Draco.
"Voglio donarvi... un giorno felice - fece con fare schifato - ma solo uno, badate bene. La mia vendetta avrà inizio molto presto.. e quando l'avrò realizzata... le felicità di tutti voi sarà spezzata!"
In seguito si lasciò andare ad una risata maligna che fece andare Harry su tutte le furie.
Lo aveva ucciso eppure eccolo di nuovo davanti ai suoi occhi.
Non capiva, eppure provava rabbia. Fu proprio quest'ultima a farlo agire d'istinto. Afferrò la sua bacchetta, urlando.
"Avada Kedavra!"
Ma ovviamente, Voldemort doveva aver anticipato anche quella mossa, poichè si dissolse nel nulla prima che l'incantesimo potesse colpirlo, assieme al Mangiamorte. 


Lily si svegliò presto quella mattina, tant'è che la sveglia non era ancora suonata. L'aveva infatti disattivata in modo che la madre non si svegliasse.
Notando come quest'ultima stesse ancora dormendo, ne approfittò per scivolare via dalla camera d'hotel.
Era stata trascinata via con ancora troppe domande per la testa. Doveva assolutamente trovare Albus Silente, nonostante non sapesse dove abitasse.
Hogwarts, appena dopo il sorgere del sole, era completamente deserta. Ella riuscì a ritrovare la strada che la condusse fino al municipio della sera prima. Doveva sbrigarsi, se Bella si fosse svegliata addio ai suoi progetti.
"Accidenti, accidenti - imprecò - dove posso trovarlo?"
"C'è forse qualche problema?"
Una voce alle sue spalle la colse di sorpresa. Voltandosi si rese conto che ad aver parlato era stato Tom Riddle, lo stesso inquietante uomo della sera prima che tanto le provocava timore.
Indietreggiò.
"Amh, buongiorno - salutò - pensavo non ci fosse ancora nessuno in giro"
"Faccio sempre la mia passeggiata mattutina - disse avvicinandosi - tu piuttosto? Cosa fai qui a quest'ora?"
Lily deglutì.
"La prego, non dica a nessuno che sono qui"
L'espressione di Tom parve rallegrarsi tutt'ad un tratto.
"Ma io non ho intenzione di dire niente a nessuno - le disse gentilmente - ti andrebbe di prendere una tazza di the a casa mia?"
Lily rimase stupita da tanta improvvisa gentilezza, ma comunque non si sentì di rifiutare. Lo seguì, fin dentro la propria abitazione, grande, forse troppo per una persona sola, in uno stile elegante e sicuramente molto diverso da tutto ciò che avesse mai visto. La ragazzina però bado bene a non toccare niente, mentre stava seduta su una sedia del soggiorno. La cosa strana che le saltò all'occhio, fu che non vi erano quadri che raffigurassero Tom Riddle, in alcun modo. Ma ciò che maggiormente catturò la sua attenzione, fu un particolare animale che si trovava dentro una gabbia in vetro, poggiata su un tavolino alto. 
Ella gli si avvicinò, con gli occhi lucidi. Si trattava del serpente più bello e colorato che avesse mai visto. A lei i rettili piacevano molto, in passato aveva avuto di tutto, dalle lucertole ai serpenti, solo che avevano tutti fatto una brutta fine. Trovava che fossero animali intelligenti e che non portassero "male" come tutti credevano.
"Ah, vedo che hai già conosciuto il mio animale domestico" - disse ad un tratto Tom, comparendo con due tazze di thè in mano.
"Sì! - sussultò - è così... carino. Anche io ho avuto dei serpenti. Volevo loro molto bene ma purtroppo poi sono morti"
"Strano, non pensavo che questi meravigliosi rettili potessero essere apprezzati da una ragazzina della tua età - disse invitandola a sedersi - ma parlando di cose più serie. Sono davvero dispiaciuto per i disturbi che quel vecchio di Albus Silente ti ha recato"
"Oh no! - esclamò - non mi ha creato alcun disturbo. E' stato gentile con me"
"Su questo non ho dubbi - disse poggiando i gomiti sul tavolo - e che sai... è anziano e pertanto la sua mente non è molto lucida. Qui in città tutti lo sanno bene e sanno quindi come trattarlo. Mi stupisca che sia arrivato fino a Londra solo per cercare te. Per caso... ti ha accennato a dei libri o a qualcosa del genere?"
"Sì - sussurrò - effettivamente mi ha regalato dei libri.. "Harry Potter...." e qualche cosa. Mi ha anche detto che io sarei un personaggio di quei libri"
Fece una pausa, assaporando il the nero dalla tazza.
"Immaginavo - rispose Tom - ha dato un ruolo a tutti in questa città. Perfino a me"
"Davvero? - domandò - e quale?"
"Oh - fece scuotendo il capo - crede che io sia il Signore Oscuro, ovvero l'antagonista principale di quei libri. Assurdo, non trovi?"
"Abbastanza in effetti" - ammise.
"Capirai bene che non voglio assolutamente che influenzi una ragazzina tanto adorabile come te. Per questo ti sconsiglierei di frequentarlo troppo. Non devi dare retta a quello che ti dice, oltre ad essere matto è anche molto fantasioso..."
"Fantasioso lo è di certo, ma la colpa è anche di chi ha alimentato le sue fantasie regalandogli quei libri che adesso ha regalato a me. Ha idea di chi sia stato?"
improvvisamente lo sguardo di Tom Riddle divenne serio, tant'è che Lily ebbe la sensazione di aver domandato qualcosa che era meglio non chiedere.
Dopodichè egli sforzò un sorriso.
"Nessuno di importante, credimi"
La ragazzina ricambiò il sorriso. Oramai era convinta che forse quell'uomo non fosse poi tanto inquietante come sembrava.
Poco dopo, quando il sole era alto in cielo, Lily lasciò quella casa. Nonostante ciò che Tom le aveva detto, non se la sentiva di stare lontano da Silente... insomma, non sapeva perchè, ma si fidava!
Difatti fu proprio lui il primo che incontrò non appena uscì di lì, quasi come se la stesse aspettando.
"Oh, Lily, buongiorno, tutto bene?"
"Abbastanza - rispose - mi stava aspettando forse?"
"Diciamo di sì - disse dandole una spintarella - oggi ci sono delle persone che voglio farti conoscere. Piuttosto dimmi, quella donna di ieri sera... è quella tua madre?"
"Sì, ma lei non dovrebbe saperlo? Ha detto che mi conosce da quando sono nata"
"Beh... questo è vero. Ma quella è solo la tua madre adottiva. Chi dice che io non conosca i tuoi genitori naturali?"
Nell'udire quella domanda, Lily si fermò. Non affrontava mai quel discorso con nessuno, per semplice fatto che non voleva parlarne. Non voleva parlare di due genitori che non l'avevano voluta e che abbandonandola l'avevano costretta a vivere un'esistenza misera.
Strinse i pugni.
"Allora è questo il punto - sussurrò - è per questo che mi ha portato qui. Non so cosa di preciso abbia in mente, ma se in questo "qualcosa" rientrano cose del tipo "riportarmi alla mia vera famiglia", non ci penso neanche"
"Santo cielo, io non ho mai affermato una cosa del genere. Ho solo supposto una teoria"
Lily a quel punto si sentì stupida per aver reagito tanto violentemente.
"Beh, in ogni caso, se quello che dice fosse vero, se lo tenga pure per sè"
"Mettiamo caso che sia vero. Non vorresti conoscere quelli che sono i tuoi natali?"
"No! - esclamò - non voglio! Cosa può importarmene? Sono stata abbandonata che ero appena nata e ho passato i successivi anni sballotata da una famiglia all'altra. Che vita ho vissuto, secondo lei? E questo perchè le persone che mi hanno messo al mondo mi hanno voluto"
Silente la ascoltò attentamente, ma sulla parte finale fu portato a distrarsi. Si sollevò leggermente, salutando qualcuno da lontano.
"Ciao Harry!"
Un nome che a quanto pare le dava il tormento. Davanti agli occhi di Lily era apparso un ragazzo magro, occhialuto e dai capelli neri, che stava ora correndo loro incontro.
"Signor Silente! - salutò - salve, scusi il mio fiato corto ma sono in ritardo per la scuola"
"Non preoccuparti, cosa vuoi che sia un ritardo. Voglio presentarti un persona - disse poggiando una mano sulla spalla della ragazzina - lei è Lily Black, è arrivata da poco in città"
Il ragazzo di nome Harry sorrise, stringendole la mano.
"E' un piacere conoscerti, Lily"
"Emh... anche per me... Harry, dico bene? Perfetto, questo nome è un ossessione"
"In che senso scusa?"
"Quanto vuoi che sia importante! - esclamò Silente avvicinando i due - piuttosto Harry, perchè non porti Lily con te, così magari parlate, le fai conoscere qualcuno... ho la vaga impressione che andrete molto d'accordo"
Lily a quel punto si sentì confusa. Non capiva cosa quel matto avesse in mente, eppure l'idea di dover fare amicizia con quel tipo di nome Harry non le dispiaceva. In realtà, era come se già la conoscesse, nonostante fosse la prima volta che lo vedeva.

Erano già passati dei mesi dal ritorno di Voldemort. Sia Harry che tutti gli altri erano sconvolti. Era tornato così facilmente, dopo tanta fatica inutile.
Harry si dannava ogni giorno, certo che la colpa fosse solo sua. Eppure in quel periodo c'era anche un altro pensiero che affollava la sua mente: il bambino che stava crescendo dentro al suo ventre. Questa era una notizia, se possibile, ancora più incredibile del ritorno di Voldemort. Un secondo shock, per lui e Draco, ma almeno quello era stato uno shock positivo, Adesso non solo un'altra guerra era imminente, ma doveva anche preoccuparsi di proteggere quel bambino he sarebbe arrivato fra poco.
"Mi dispiace - sussurrò accarezzandosi il ventre - non è un buon momento per nascere, purtroppo"
Draco a quel punto lo strinse da dietro.
"Ti danni ancora? - gli domandò - dovresti cercare di pensare a qualcos'altro?"
"Oh, divertente - borbottò - e a cosa potrei pensare quando là fuori Voldemort sta pianificando una vendetta che sicuramente ci sterminerà tutti?!"
"Beh... forse il fatto che stiamo per avere un bambino? Anche questo ha dell'incredibile"
"Lo so! - esclamò - è anche per lui che mi preoccupo tanto. Non voglio che debba subire le stesse sofferenza che ho passato anche io"
"Hey - disse tirandolo per un braccio - non accadrà, devi ascoltare quel che dico. Inoltre.. sei davvero sicuro di voler venire ad Azkaban con me?"
"Certo che sono sicuro - rispose - visto che soltanto lui può darci le informazioni di cui abbiamo bisogno"
Il "lui" di cui Harry e Draco stavano parlando era niente meno che Lucius, il quale aveva perso la fiducia di Voldemort. Quest'ultimo avrebbe infatti portato la sua tanto bramata vendetta a termine da solo, mentre il Mangiamorte era stato catturato e messo lì dove erano sicuri non sarebbe più uscito.
Nonostante ciò però, si rifiutava ad ogni modo di collaborare. Draco ed Harry però dovevano tentare anche loro. Era l'unica persona che potesse aiutarli, nonostante non si fidassero più di tanto. Erano infatti sicuri che Lucius centrasse con la rinascita del Signore Oscuro, anche se non capivano come.
Quando i due arrivarono ad Azkaban, scesero in un lungo sotterraneo dove si trovavano delle celle, scortati da una guardia.
Quest'ultima, una volta arrivata ad una cella, disse qualcosa.
"Malfoy, hai visite. E non fare scherzi"
"Oh, questa presenza mi è familiare - sussurrò Lucius, con l'espressione e il tono degni di un matto - che sia mio figlio Draco? Assieme a... sì, assieme ad Harry Potter!"
"Siamo noi - sbottò Draco - stammi bene a sentire: passerò sul fatto che sei uno sporco traditore, lurido, infame e..."
"Siamo venuti qui per chiederti qualcosa. Sappiamo che, per un motivo a noi sconosciuto, hai fatto andare su di giri il Signore Oscuro. Cosa è successo?"
"Questo non ti riguarda - disse Lucius premendo le sbarre tra le mani - ma con me o senza di me, Voldemort porterà a compimento la sua vendetta. Lancerà un.. un sortilegio"
"Che genere di sortilegio?"- chiese Draco.
"Ah, ah. Tutto ha sempre un prezzo, miei cari. E il prezzo per questa informazione è... il nome del pargolo che porti dentro il tuo ventre"
"Te lo scordi!"
"Accetto!" - esclamò Harry, sotto lo sguardo stupito del biondo.
"Ragionevole vedo. Il sortilegio di cui parlo è un sortilegio molto potente, tanto grande che sarà in grado di spedire tutti noi in un mondo orribile, pieno di sofferenze e dove Voldemort potrà facilmente ucciderti, Harry Potter. Ma, per vostra fortuna, il suo è un sortilegio imperfetto.
Vi è infatti una profezia di cui anche lui è al corrente. Il  giorno del suo quindicesimo compleanno, l'erede, ovvero vostro figlio, tornerà e spezzerà l'incantesimo. L'erede è l'unica soluzione, l'erede va salvato, prima che Voldemort venga a prenderlo"
Draco ed Harry ascoltarono senza dire una parola. Sembrava che Lucius stesse delirando, ma allo stesso tempo sentivano che non stava mentendo.
Provarono paura. Non sapevano come affronatre un sortilegio che neanche conoscevano e come se non bastasse adesso di mezzo ci andava anche un bambino che non era ancora nato ma che aveva già il destino segnato.
Harry si portò nuovamente la mano sul ventre.
"Lui... quindici anni? Spezzare il sortilegio? Ma com'è possibile?"
"Devi credere che succederà - gli disse - anche se il fatto che tu ci creda o no non fa differenza"
"Va bene, adesso basta - proferì Draco, prendendo sottobraccio Harry - abbiamo sentito abbastanza"
"FERMI! - esclamò Lucius - non potete andarvene così! Mi serve il nome della bambina, avevamo un accordo!"
"Di che parli? - chiese Draco - sarà un maschio"
"Lily" - sussurrò a quel punto Harry, sottovoce.
"Cos'è che hai detto?" - domandò il biondo.
"Lily - disse in modo più nitido - il suo nome sarà Lily"


"Lily? - domandò Harry - è un nome carino"
"Oh, sì, quante volte dovrò ripetertelo prima che ti entri in testa?" - domandò la ragazza scuotendo il capo. Ella alla fine era stata scaricata da Silente e adesso si ritrovava in compagnia di quel ragazzo che non conosceva ma con cui si trovava estremamente bene. Nonostante non sembrasse, a Lily piaceva fare amicizia, soprtattutto con i ragazzi della sua età. E poi con Harry si era trovata sin da subito a poter parlare di tutto, senza alcun imbarazzo.
"Conosci anche tu Silente?" - domandò.
"Ma certo, è un mio caro amico. Tutti qui ad Hogwarts pensano che sia pazzo, io invece credo che sia un genio!"
"Beh, non mi stupisce - borbottò - a me ha regalato degli stupidi libri fantasy"
"Si lo so - rispose sorridendo - glieli ho regalati io"
"Aah... oh, scusa.."
"Non fa niente. Sai quelli sono i miei libri preferiti, mi identifico molto con il protagonista. Inoltre io e Silente abbiamo ideato una specie di gioco. Abbiamo assegnato ad ogni persona il nome di un personaggio del libro, e ci rivolgiamo a loro chiamandoli così. Anche Albus Silente è un nome preso da quei libri. In realtà non so neanche quale sia il vero suo nome, ma non mi occorre saperlo. Anzi, ormai tra di noi tendiamo tutti a chiamarci con dei nomi che  non siano i nostri. Eppure non riesco a ricordare quando tutto ciò ha avuto inizio. Credo sia sempre stato così"
"Oh, tu sei pazzo - fece ridendo - a te che ruolo ha dato?"
"Proprio quello del protagonista, Harry Potter"
"Ah..." 
"E a te che ruolo ha dato?"
"Nessuno... io nel libro non ci sono" - mentì.

Draco ed Harry erano tornati da Azkaban demoralizzati. Adesso che sapevano cosa Voldemort avesse in mente, si sentivano più esasperati che mai. Riuscirono però ad avvertire anche gli altri. I due decisero che era arrivato il momento di parlarne con loro, pertanto si videro alla Tana, dove almeno nessuno li avrebbe disturbati.
Dopo essersi seduti al tavolo presero a raccontare cosa avessero scoperto. Ovviamente la reazione che ne seguì fu di panico totale, anche se nessuno osava fiatare.
"Non possiamo rimanercene qui con le mani in mano - disse ad un certo punto Hermione - profezia o no, questo sortilegio va fermato"
"E come pensi di fare, Granger? - domandò il biondo - è evidente che la profezia è la conseguenza del fatto che non possiamo fare nulla!"
"Qualcosa possiamo fare - disse Harry - salvare l'erede.. ma come?"
"Forse - azzardò Ron - forse spedendolo in un luogo dove Voldemort non potrà trovarlo"
"Intendi un altro mondo?" - domandò l'amico tremando.
"Beh... più o meno.. forse però è un pò stupida come idea"
"Affatto - disse pensierosa la fidanzata - il vero problema è il modo"
Harry ci pensò a lungo. Non esisteva un oggetto abbastanza potente da spedire una persona in un altro mondo?
"Ma certo! - esclamò - è facile, possiamo usare una passaporta"
"Facile non direi. Per una passaporta che porti in un altro mondo, parallelo a questo, per quanto basti toccarlo c'è bisogno comunque di un grande quantitativo di magia... e non so neanche quanto tempo abbiamo"
"Allora facciamo subito, no? - domandò Draco alzandosi -  andate a chiamare la Mcgrannit, sono certa che lei saprà aiutarci e consigliarci. E altri maghi, più ce ne sono meglio è.." - il biondo si interruppe quando si accorse che Harry lo stringeva per un braccio.
Lo guardò.
"Dovrei... mandare mia figlia da sola in un mondo che non conosce?"
"Ma non sarà da sola - disse serio - tu andrai prima che lei nasca"
"E lasciare te e voi tutti da solo? No grazie"
"Guarda che non è uno scherzo - fisse l'altro afferrandolo per le spalle - se non lo fai e non lo mettiamo in salvo, la profezia non potrà avverarsi. Io devo rimanere qui.. con gli altri... anche se non posso fare niente... non posso fuggire.."
"Ed io allora? - domandò con le lacrime agli occhi - io posso fuggire?"
"Tu non stai fuggendo - rispose - tu stai facendo sì che la profezia si avveri"
Ron, Hermione, Ginny e George chinarono lo sguardo, rendendosi conto di come la situazione fosse divenuta difficile.
Dal canto suo invece, Molly Weasley sapeva come rimanere di buon umore nonostante la situazione. Seduta accanto ai ragazzi stava infatti cucendo all'uncinetto qualcosa. Ad un certo punto sospirò.
"Harry, caro - lo chiamò - ho fatto una cosa per te... in realtà non è ancora finito, ma spero possa piacerti ugualmente"
Gli porse una copertina bianca con dei ricami rosa, come rosa era la scritta "Lily" ben chiara e visibile. Harry la accarezzò, sorridendo. Draco fece le stesso a sua volta. Per un attimo la coppia sembrava essersi dimenticata che nonostante tutto un grande dono era stato loro concesso.
"Grazie, signora Weasley - sussurrò - è perfetta"


Harry e Lily erano arrivati nei pressi di quella che doveva essere l'unica scuola presente ad Hogwarts. La ragazzina si guardò intorno, fermandosi.
"Forse.. forse adesso io dovrei andare..." - sussurrò.
"Perchè? - domandò - dopotutto sei appena arrivata. Posso presentarti degli amici" - fece porgendole la mano.
"Beh... magari posso restare... un pochino..."
Immediatamente il ragazzo la portò con se vicino un albero dove stavano due ragazzi.
"Ron, Hermione  - li chiamò - vorrei presentarvi una mia amica.. si chiama Lily"
Quest'ultima sorrise timidamente. La ragazza era molto bella, il ragazzo aveva i capelli rossi e un mucchio di lentiggini.
"Ciao" - salutò.
"Ciao - disse Hermione - sei nuova di qui?"
"Sì, vengo da Londra. Ci sei mai stata?"
"No, mai". Lily trovava che fosse incredibile il fatto che nessuno pareva essere mai uscito da lì.
"Vieni a scuola con noi?" - domandò il rosso.
"Oh, no, no. Mi sono fermata qui solo per una notte. Temo che presto dovrò andare via"
In seguito ella non ascoltò più quello che gli alti avevano da dire. Si era infatti soffermata a guardare un ragazzo, la cui cosa che la colpì maggiormente fu il colore dei suoi capelli, tremendamente simili ai suoi.
"Chi... chi è quello?". Capendo a chi si stesse riferendo, Harry l'afferrò, trascinandola a sè.
"Quello è Draco - sussurrò - ti consiglio di stargli lontano, è un idiota. E non è neanche simpatico, a dirla tutta"
Lily avrebbe voluto credere ad Harry, il problema è che guardandolo non riusciva a farsi una cattiva idea.
Alla fine il tanto temuto Draco si era avvicinato ai quattro.
"Potter, Granger, Weasley - fece squadrandoli - che bella comitiva, c'è un nuovo membro?"
"Questo non ti riguarda, Malfoy - tuonò Harry- sparisci"
"Che fretta c'è, io volevo solo conoscere la tua nuova amica - disse guardando Lily - com'è che ti chiami?"
"Sono Lily. Tu sei Draco, vero? Mi sa che non hai una bella reputazione"
"Mh, non mi serve - disse sorridendo e circondandole le spalle con il braccio - e s e uoi un mio consiglio, io non starei con questi tre, sono un pò matti"
"Grazie, però.. credo comunque che rifiuterò il tuo consiglio"
"Ah, siamo testarde vedo. Può essere un grande vantaggio.Adesso purtroppo devo andare. Spero di rivederti ancora, Lily"
Dicendo ciò e diede un buffetto sulla guancia, per poi allontanarsi. Gli altri tre erano sconvolti.
"Emh... che c'è?"
"Ma che incantesimo gli hai fatto? - domandò Ron - Malfoy non è mai gentile con nessuno"
"Pff, attento a con chi parli di incantesimi" - sussurrò.

C'era voluto un pò e un grande quantitativo di magia, ma alla fine ciò che era venuta fuori era una semplice passaporta a forma di culla. Sarebbe bastata toccarla per finire in un mondo completamente sconosciuto. Ad essere stata preso sott'assedio adesso era la villa Malfoy, dove ovviamente oramai non viveva più nessuno.
I giorni erano trascorsi lenti... ognuno di loro sapeva che ogni attimo sarebbe potuto essere l'ultimo.
Harry fino all'ultimo non era convinto della sua scelta. Andare da solo in un mondo che non conosceva?
"Draco - lo supplicò - ti prego..."
"Ne abbiamo già parlato Harry. Non ti devi preoccupare, come ci siamo trovati una volta ci ritroveremo ancora"
"Ma sono quindici anni. Come farò a..."
"Devi credere al fatto che ci troveremo. Puoi crederci Harry?"
Il suo viso gli si era avvicinato, così come le sue labbra. il corvino rabbrividì.
"Posso..." - sussurrò con un misto tra la domanda e l'affermazione. Il biondo lo baciò, dolcemente. I due ignoravano che Voldemort avesse già portato avanti quello che era il suo progetto. Il sortilegio era stato lanciato e ora vittorioso il Signore Oscuro osservava il denso fumo verde divorare tutto.
Eppure sapeva di non poter stare del tutto tranquillo. C'era qualcosa che doveva fare.
"Oh, oh - sussurrò - Harry Potter, sto arrivando"
Nello stesso istante in cui proferì quelle parole, Harry fu colto da un dolore così lancinante da costringerlo a piegarsi.
"Harry? - domandò - tutto bene?"
"No! - esclamò - io temo che... che..."
"Harry - lo chiamò guardando verso l'alto - guarda..."
Era chiaro che di tempo ne fosse rimasto poco. Nonostante sapessero di non poter far nulla, Hermione, Luna, Neville, Ron e i suoi fratelli, si erano disposti dinnanzi la tenuta con le bacchette protese in avanti, come a voler fermare una sorta di scudo. Avrebbero tentato, fino alla fine.
All'interno invece, la professoressa Mcgrannit si mordeva le dita nervosa, mentre Harry si dimenava a letto per il dolore.
"Maledizione! - esclamò - fa troppo male! Non sono sicuro ma credo che la bambina stia nascendo adesso"
"Adesso?! - esclamò Draco - non può nascere adesso, devi toccare la passaporta prima!"
"Io non posso muovermi, idiota!" - esclamò.
"Smettetela di strillare - proclamò a quel punto Molly - Harry, ti serve un parto cesarero"
"Lei.. lei signora Weasley, come...?"
"Non preoccuparti, ho avuto sei figli, so abbastanza bene come si fa"
"Professoressa Mcgrannit - sussurrò Harry - la prego... deve promettermi che andrà  a dare una mano ai miei amici. E' per colpa mia se sono in questo guaio"
"Figliolo, credo che dovresti smettere di incolparti - gli disse - dobbiamo ringraziarti per il solo fatto di avere una salvezza. Andrò ad aiutare i giovani, sperando che serva a qualcosa"
Harry annuì. Poi strinse la mano di Draco, chiudendo gli occhi.
All'esterno tutto sembrava essere stato bruciato dalle fiamme, fiamme verdastre e spietate. Inoltre tutti loro poterono sentire una strana sensazione, come se Voldemort fosse sempre più vicino.
Era passato solo qualche secondo, eppure pareva già troppo. Harry cercava di fare dei respiri profondi mentre veniva aperto, cercando di non guardare verso il basso. Perdeva litri di sangue, tant'è che Draco fu costretto a sedersi prima di svenire. Fortunatamente Molly era stata abile e anche abbastanza veloce nonostante fosse la prima volta che praticava un cesareo su qualcuno. Dopo un pò riuscì a tirare fuori la bambina, la quale gettò fuori un urlo a pieni polmoni. Nel sentirla Harry sollevò lo sguardo.
"Oh, congratulazioni miei cari! E' nata e sta bene!"
La avvolse in una coperta, porgendola poi tra le braccia del corvino, il quale tremando la strinse, tremando. Draco si avvicinò a sua volta, cercando di trattene le lacrime per l'emozione e lasciandosi afferrare un dito con una manina.
Harry sospirò.
"Ciao Lily... benvenuta"
Purtroppo nessuno dei due fu in grado di godersi il momento fino all'ultimo. Furono scossi da un fremito che fece tremare il pavimento stesso. Spaventato, Harry guardò Draco.
"Prendila Draco, mettila al sicuro"
"Ma lei... lei non doveva essere da sola"
"Purtroppo dovrò crescere senza di noi. Nessuno meglio di me può capirla. Ti prego.. ti prego va!"
Tremando a sua volta, Draco prese la bambina, correndo via. Harry si portò le mani sul viso, soffocando un gemito di dolore ed un pianto che avrebbe asciugato tutte le sue lacrime.
Il biondo, ancora sporco di sangue, correva spedito verso la camera dove la passaporta si trovava. Il suo cuore batteva a mille. Arrivò con il fiato corto. Per un attimo ebbe un ripensamento ma sapeva di non poter fare nient'altro.
Lasciandosi scivolare una lacrima la baciò in fronte.
"Trovaci Lily. Mi fido di te"
Così la poggiò delicatamente nella culla. Immediatamente dopo, fu portato a voltarsi.
Voldemort era lì.
"Oh, gurda un pò che bella scena - disse - non fare lo sciocco Draco e dammi la bambina"
Lui scosse il capo.
"Non puoi averla - rispose - e non c'è niente che puoi fare. Non vincerai mai, Voldemort"
Piuttosto infastidito da quella frase, il Signore Oscuro sollevò la bacchetta.
"Avada Kedavra!"
Draco fu colpito, proprio lì dove il cuore batteva. Mentre cadeva a terra potè vedere Voldemort avvicinarsi alla culla. E poco prima di esalare l'ultimo respiro, potè sorridere. Perchè Lily non c'era più e l'espressione sul  viso del Signore Oscuro era impagabile.
Scosso da tutto quel rumore, Harry si era trascinato fuori dalla camera da letto, ancora con la ferita aperta e il sangue che gli colava via. Non appena vide il corpo di Draco senza vita, fu preso dal panico.
"Draco! - lo chiamò trascinandosi a lui - no, no, ti prego, non lasciarmi! Draco! Hey... non puoi"
"Quante lacrime per niente! - disse Voldemort - ormai è fatta"
Harry lo guardò, con uno sguardo carico di odio.
"Tu non vincerai mai"
Il fumo verde era arrivato a loro, e pian piano li stava avvolgendo.
"Ma io ho già vinto"

Angolo mio
A proposito di parti, scrivere questo capitolo è stato un parto, quindi incrocio le dita e spero sia venuto fuori bene! 
Ebbene, le parti in corsivo sono le parti ambientate nel pssato/nel mondo dove esiste la magia- Ho descritto molto velocemente come tutto è avvenuto, ma ovviamente alcune cose andrò ad approfondirle.
Molto bene, ora che Lily ha conosciuto Harry e Draco, sarà molto più divertente (per me s'intende, per i pg, un pò meno :D)
non esitate a dirmi cosa ne pensate, in ogni caso... al prossimo aggiornamento ^^


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sapere o non sapere? ***


Lily non si era resa neanche conto del tempo che passava. Si era trovata così bene a parlare con Harry, Ron ed Hermione che si era perfino dimenticata della madre. Bella, d'altro canto, non era stata felice di svegliarsi e di non trovare con sè la figlia. Quindi era uscita di casa, con un'espressione degna di una pazza stampata sul viso. Fortunatamente la città era piccola e le ci volle poco prima di arrivare alla scuola. Vide la ragazza parlare di spalle. Quando quest'ultima si sentì osservata, si voltò, impallidendo ad un tratto.
"Oh cavolo"
"Sei scappata un'altra volta! - esclamò Bella andandole contro e afferrandola - ti avevo detto di non muoverti!"
"Oh, e lasciami stare! - esclamò - mi stanno guardando tutti!"
"Non me ne importa un bel niente!"
Lily fece per dimenarsi ulteriormente, ma fortunatamente non fu necessario. Ci pensò una voce a dissuadere la madre.
"Signora , vedo che ci rincontriamo". Scossa da un brivido, la donna si fermò immediatamente. Ad aver parlato era stato Tom Riddle, lo stesso gentile uomo della sera prima. Nel vederlo prese a sorridere nervosamente, mentre ancora stringeva la figlia.
"Oh, salve! - salutò - già, a quanto pare! E' stato davvero gentile da parte sua permetterci di passare la notte qui, ma adesso forse è il caso che ce ne andiamo"
"E che fretta c'è? - domandò - Se mi consente, volevo invitarla a casa mia. Dopotutto ho già conosciuto Lily, non vedo perchè non dovrei non presentarmi come si deve anche a lei". Bella era lusingata da quelle parole, che suonavano tanto come delle avance. Così non ci penso due volte prima di mollare la presa sulla ragazzina, la quale voleva solo affrettarsi a raggiungere i nuovi amici.
"Va bene, d'accordo - disse con uno sguardo languido - magari possiamo rimanere ancora un pochino. Ma tu, mostriciattola farai meglio a non muoverti di qu - fece rivolgendosi a Lily per poi cambiare nuovamente espressione - Adesso, sono a sua completa disposizione"
"Bene - rispose l'altro -mi segua".
 I quattro rimasero ad osservare i due che si allontanavano, non potendo fare a meno di pensare a quanto fossero inquietanti assieme. Tom aveva quindi attirato a sè Bella con gran facilità. Ormai era più à che chiaro che quella donna non fosse altro che una delle sue più fedeli Mangiamorte, Bellatrix. Solo che a quanto pare, quest'ultima non ricordava nulla, al contrario di com'era  successo a Silente. Allora ve n'erano altri come lui, altre persone che al momento in cui aveva lanciato il sortilegio erano già morte ma che erano comunque tornate in vita in quel mondo nuovo. Già iniziavano ad essere evidenti quelli che erano i buchi del suo piano imperfetto.
La donna parlava e straparlava, mentre lui fingeva di ascoltarla. Non era un caso se l'aveva invitata da lui. Voleva saperne di più su Lily, visto che si era convinto che fosse proprio lei l'erede che avrebbe mandato a monte i suoi piani. Se solo avesse avuto una sicurezza, allora avrebbe potuto agire.
"Sua figlia Lily - disse ad un tratto  cambiando discorso  - ho avuto modo di vedere che non andate molto d'accordo"
"Pff, ho la vaga impressione che mi odi. Non so il motivo del suo carattere difficile, forse è una conseguenza dell'essere stata adottata"
"Adottata? - domandò interessato - ma davvero?"
"Già, ma era un caso senza speranza. Era stata data in affidamento già due volte, ma le famiglie hanno immediatamente cambiato idea. Dicevano che fosse strana"
"In che senso.. strana?"
"Oh, sono solo sciocchezze... però.. è come se ogni qualvolta che Lily fosse arrabbiata o fosse in pericolo, riuscisse a difendersi, scatenando dei fenomeni strani... come se si trattasse di magia"
"Magia..." - ripetè.
"Assurdo, vero? Comunque io l'ho adottata quando aveva cinque anni. Mio marito era morto da poco ed io.. beh, avevo sempre desiderato aver eun figlio, farmi una famiglia e quindi decisi di compiere questa pazzia. Ma sono stati annu duri. Credo di non essere adatta a fare la madre. Mia figlia mi odia"
"Su , coraggio. Sono sicuro che questi problemi passeranno". Tom rimase a fissarla a lungo, tant'è che lei poi si ritrovò costretta a ricambiare lo sguardo. Egli era stanco, stava già perdendo abbastanza tempo. Pur di rischiare, ma avrebbe dovuto chiederglielo.
"Lei... non ha una faccia nuova. E' sicura che non ci siamo mai incontrati da qualche altra parte, magari... molto tempo fa, da un'altra parte, Bellatrix?"
La donna sorrise nervosamente.
"Ma... perchè mi chiama Bellarix? Io mi chiamo Isabella, Isabella Black. E poi... no, mi spiace ma non  l'ho mai vista. Però neanche il suo viso mi è del tutto nuovo. Magari... ci siamo incontrati in un' altra vita?"
"Probabile" - borbottò deluso. 
Perfetto, per quache strano motivo, Bellatix non ricordava nulla, questo voleva dire che sarebbe stato ancora più difficile ottenere il suo aiuo, nonostante fosse un pò restio a  fidarsi di chiunque, dopo l'ultima volta.
"Si!- esclamò ad un tratto la donna - deve essere proprio così e sono sicura che in quella vita saremo andati molto d'accordo"
"E non immagina quanto. Senta.. perchè lei e Lily non rimanete qui? Questo è un posto tranquillo, entrambe potrete trarne giovamento. Potreste ricominciare una vita nuova qui..."
"Oh - sussurrò accaldata - beh, così su due piedi..."
"Avreste il mio sostegno più totale - le disse - la prego di pensarci"
"D'accordo allora - sorrise - prometto che ci penserò. E' davvero gentile". Tom RIddle si sforzò di sorridere a sua volta. Aveva paura che avrebbe dovuto fare molto di più per ottenere quello che voleva.

Voldemort aveva in mente grandi progetti, ma non sapeva quando quest'ultimi si sarebbero realizzati. Dopo aver lanciato la propria minaccia a tutta Hogwarts, egli era ricomparsa  villa Malfoy assieme al fedele Mangiamorte Lucius, colui grazie al quale era tornato in vita.
Pensava, continuava a pensare. Era già stato ucciso una volta da Harry Potter e utilizzando gli stessi metodi sarebbe stato come la volta precedente. Adesso bisognava fare qualcosa a cui nessuno avrebbe potuto riporre rimedio.
"Mio Signore - azzardò a dire Lucius, tremante - non mi avete ancora detto come avete intenzione di fermarli"
"Questo è perchè non lo so ancora - disse interrompendolo bruscamente - Harry Potter è troppo forte e uno scontro frontale è fuori questione"
"Effettivamente è un problema. Se solo ci fosse un latro modo per ucciderlo"
Voldemort fu catturato da quelle parole tanto improbabili.
"Cosa hai detto?"
"Amh, nulla di importante mio Signore. Stavo solo dicendo che se non vi fosse la magia sarebbe molto più facile ucciderlo... Ma ovviamente non è possibile"
L'Oscuro Signore lo guardò a lungo, per poi annuire.
"Già - disse - non è possibile, perchè in questo mondo esiste la magia. Molto sconveniente, non trovi? Se fosse possibile spedirlo in un mondo dove solo io posso avere la magia, allora sì che i miei problemi finirebbero... ma certo.. potrebbe essere un'idea"
"Ma.. non per contraddirvi mio Signore, non credo che sia possibile"
"Sì che è possibile! Ho solo bisogno di un pò di tempo! Deve esserci un sortilegio, un incantesimo che mi permetta di spedire tutti da un' altra parte! E una volta fatto ciò,in un mondo dove la magia non esiste, Harry Potter non potrà vincere. Sì... è un idea assolutamente geniale"
Il Mangiamorte non era però  convinto, dopotutto si trattava di qualcosa di cui neanche Voldemort sapeva nulla. Ma oramai sapeva di non potersi tirare indietro. L'altro parve intuire quell'attimo di indecisione nei suoi occhi, così penò  bene di andargli accanto e di ricordargli da che parte dovesse stare.
"Sei stato tu a riportarmi in vita - sussurrò - quindi, se provi a tradirmi, io farò in moodo che la tua sia una morte lenta e dolorosa, ci siamo capiti?"
Malfoy annuì lentamente.
"Come volete, mio Signore"


Adesso che Bella l'aveva mollata, Lily si sentiva sicuramente meglio. Peccato però che fosse arrivato per Ron, Hermione ed Harry il momento di entrare  a scuola. Quest'ultimo in particolare non si sentiva affatto sicuro nel lasciarla da sola, così  come non le piaceva quella donna un pò matta. Insomma, non conosceva neanche Lily, eppure gli veniva molto naturale preoccuparsi.
"Sei... sicura di voler andare per i fatti tuoi?" - le chiese.
"Ma sì, non preoccuparti. E poi non ci penso neanche a tornare d quella. Mi ero già organizzata, andrò a stare in un hotel... da qualche parte..."
"Ma..."
"Non preoccuparti - ripetè - sono abbastanza brava a rubare, ho dei soldi con me. Comunque se può farti stare più tranquillo, possiamo vederci dopo che sarai uscito da scuola"
"D'accordo - disse sorridendo - ci vediamo dopo, allora"
Lily ricambiò il sorriso. Che strano. Di solito i ragazzi erano tutti così stupidi e immaturi, Harry invece, così come i suoi amici, era in gamba, era diverso. Adesso però non aveva tempo da perdere, doveva assolutamente trovare un posto dove stare. Le sue ricerche però le fruttarono presto qualcosa. Arrivò ad un posto che si chiamava "Il Paiolo Magico". Sembrava abbastanza accogliente e abbastanza poco costoso da poterci rimanere qualche giorno, almeno finchè non avrebbe trovato una sistemazione migliore. Così entro. Dietro il bancone della reception vi era una donna con gli occhiali e i capelli legati in un chiggon.
"Emh, salve" - salutò. La donna parve molto sorpresa, come se non vedesse un cliente da chissà quanto tempo.
"Oh, salve a e cara. Dimmi pure"
"Io... io stavo cercando una camera per... non so.. due giorni.. forse tre.."
"Oh, va bene. Vuoi la camera con vista?"
"Amh, veramente non lo so. Non ho molto"
"Allora ti darò la camera standard. Adesso devi darmi il tuo documento"
La ragazzina obbedì, porgendogli la propria carta di identità. Quando l'ebbe letta, la guardò.
"Cara, credo che tu sia minorenne, non posso farti prendere una camera da sola"
"Oh, la prego - supplicò - è che non ho dove andare. La supplico, non mi cacci in mezzo ad una strada"
"Per l'amor del cielo, non ci penso neanche a cacciarti - le disse - va bene, d'accordo. Io, per tua norma regola ragazza, sono Minerva Mcgrannit, proprietaria di questo posto. Pretendo l'ordine, sappilo"
"Farò quello che vuole, promesso!" - esclamò battendo ripetutamente le ciglia. Minerva dovette ammettere che quella ragazzina le stesse molto simpatica.
"Molto bene. Come hai detto che ti chiami?"
"Lily Black" - rispose.
"Lily, ma che splendido nome" - disse improvvisamente una voce. La ragazza si voltò istintivamente. Ad aver parlato era stato un uomo vestito elegantemente e che portava in mano un bastone da passeggio molto particolare. Incredibilmente i suoi capelli erano dello stesso colore dei suoi e anche di quel tipo chiamato Draco, solo un pò più lunghi. Non lo conosceva assolutamente, eppure era certa di conoscerlo. E a quanto pare anche per lui doveva essere così, vista con quanta confidenza si stava a lei rivolgendo.
"Emh grazie signor..."
"Lucius - rispose cordialmente - qualcosa mi dice che sei nuova"
"Sì in realtà sono.. arrivata qui ieri.."
"Bene allora... buona permanenza a Hogwarts. Per quanto riguarda lei signora Mcgrannit, aspetto ancora il suo pagamento"
"Suvvia, non mi faccia fretta, gli affari scarseggiano, cosa vuole che le dica?"
"Non dovrebbe arrabbiarsi n questo modo, perchè sono io che le ho permesso di aprire la sua attività. Come la maggior parte delle cose in questa città in effetti. Quindi.. se non mi paga, la farò chiudere. E' chiaro il concetto?"
Lily vide i due fronteggiarsi. Poi ad un certo punto Lucius si allontanò, mentre Minerva respirava rumorosamente.
"Emh.. è tutto apposto?"
"Sì, cara non preoccuparti. Però ti consiglio di stare lontano da quel tipo, è uno degli uomini più ricchi ed influenti di Hogwarts, dopo il sindaco ovviamente. Nessuno sa che tipo di relazione ci sia fra quei due. Ma io ti dico, sta lontana da entrambi"
Lily non capì perchè la donna le stesse dando un simile consiglio. Si affrettò comunque a salire in camera sua, molto piccola ma abbastanza accogliente. Poi si sedette sul letto, potendo finalmente godere di un pò di quiete. Lancò un occhiata allo zaino, ricordandosi della montagna di libri che aveva e decidendo di svuotarlo. Li gettò sul letto, prendendo poi a guardare le copertine di ognuno dei libri. Effettivamente Harry somigliava anche molto al protagonista, ma forse era solo un caso o magari era fatto apposta. Sfogliò qualche pagina, riflettendo sulle parole che Albus le aveva detto il giorno prima. Se fosse stato come lui diceva, sarebbe stata una bella storia, ma che purtroppo non le apparteneva. Poi raccolse dallo zaino qualcosa che si portava sempre dietro. Si trattava di una copertina in cui vi era ricamato il suo nome. Era quella con cui l'avevano trovato nel momento in cui era stata abbandonata e sin da piccola se la portava sempre dietro. La accarezzò tra le dita. Per quanto si sforzasse di fare la dura era ovvio che una parte di lei desiderasse conoscere i propri natali.
Silente arrivò poco dopo, con il fiato corto, tant'è che la Mcgrannit alzò immediatamente lo sguardo.
"Minerva - la chiamò - è per caso venuta qui una ragazzina bionda?"
"Buongiorno anche a te, Albus. Comunque sia sì, è di sopra, perchè, cosa succede?"
"Nulla di importante" - si limitò a dire. L'uomo salì le scale, aprendo, senza neanche bussare, la porta della camera di Lily.
"Hey - disse ella - signor Silente, cosa fa lei qui?"
"Ti lascio sole per cinque minuti e scopro che hai pensato di trasferirti. Beh, non male come decisione. Allora, com'è ti è sembrato lui?"
"Sta.. parlando di Harry? Beh, è molto simpatico, lo ammetto. Anche i suoi amici lo sono. Ho anche conosciuto un altro tipo, si chiama Draco, ma non credo sia qualcuno con cui poter stringere amicizia"
"Ah, l'hai già conosciuto, bene, mi sono già portato avanti con il lavoro" - sussurrò.
"Come ha detto?"
"Nulla cara. In realtà ero venuto qui a  darti un notizia. Essendo questa una piccola città, le grandi notizie arrivano in fretta. A quanto pare tu madre ha deciso di rimanere a vivere qui per un pò"
"Cosa?! Oh, che diamine ed io che speravo di liberarmene. Non ho intenzione di vivere ancora con lei per un minuto di più"
"Credimi, ti posso ben capire. Però, almeno dovrai andare a scuola"
"Io non vado a scuola, ho chiuso..."
"Ma potrebbe piacerti. Coraggio, dopotutto ti sei già fatta degli amici"
"Ah, adesso capisco qual'era il suo intento, voleva mandarmi a scuola"
"Ogni brava ragazza dovrebbe andare a scuola. E riguardo al fatto di vivere da sola te lo sconsiglierei. Potrebbe insomma... essere pericoloso"
"Allora perchè non mi ospita lei?"
"Oh, no, no è fuori questione. Voldemort... Tom Riddle, se lo immagina, quindi è meglio che ti trovi un'altra sistemazione"
"E anche se lo sa qual'è il problema?"
"Il problema è che mi odia e che pensa che io sia matto, quidi ogni scusa è buona per mettermi i bastoni tra le ruote. Non ho però intenzione di lasciarti al tuo destino, dopotutto sono io che ti ho portato fin qui"

Se c'era una cosa che ad Harry piaceva era andare a scuola. Studiare gli piaceva, anche se non eccelleva con i voti, e poi lì aveva conosciuto delle persone fantastiche. Ron ed Hermione erano i suoi compagni di classe. Sempre nella setssa aula vi erano poi Neville, Luna e Ginny un altro trio di amici con cui il ragazzo andava molto d'accordo. E poi, per sua enorme sfortuna, vi era anche Draco, il quale stava sempre con due tipi di nome Tiger e Goyle,suoi migliori amici. Harry non sapeva perchè si odiassero, anzi, non ricordava neppure come si fossero conosciuti. Le cose andavano semplicemente così fin da quando ne aveva memoria. Il loro però era aun odio particolare. In un certo senso era come se fossero costretti ad odiarsi perchè solo in questo modo potevano essere legati. Sembrava assurdo, ma il loro legame era forte, come se vi fosse un filo conduttore che li portasse l'uno dall'altro. Anche se non volevano, in qualche modo finivano con l'essere sempre insieme e questo aveva dell'incredibile. Sarebbe stato tutto più facile se solo Draco  non avessse avuto un carattere tanto indisponente. Tendeva sempre a prenderlo in giro e a dargli non poche grane. Harry cercava di ignorarlo quando poteva ma tante volte la sua pazienza era stata portata al limite. Il biondo in compenso lo guardava di soppiatto, quasi in maniera fissa, ogni qualvolta fossero a lezione. L'altro era così assorto che non si sarebbe accorto di nulla.
Possibile che fosse sempre stato così, il loro rapporto? Possibile che l'unico modo che avevano per avere a che fare con l'altro fosse odiarsi?
Questo pensiero lo faceva arrabbiare, facendogli pensare che fosse proprio colpa di Harry. Così, nella sua mente stava già progettando ciò che avrebbe fatto, non appena la campanella sarebbe suonata. Quando questo accadde, Harry salutò i suoi amici, prima di andare verso l'esterno. Draco lo seguì, fino al cortile. Gli andò dietro a lungo, silenziosamente, fin quando non gli apparve davanti, chiamandolo.
"Malfoy! - chiamò - perchè devi fare questo tipo di apparizioni?"
"Siamo nervosetti, vedo?"
"Ero tranquillo finchè non ho visto la  tua faccia"- fece provando a scostarsi.
"Ah, ah - lo fermò - che fretta c'è? Tanto non devi andare da nessuna parte"
"L'hai deciso tu?"
"Sì, l'ho deciso io. Sai oggi pensavo una cosa. Quand'è che abbiamo cominciato ad odiarci?"
"E' sempre stato così"
"Questo lo so - rispose - ma io voglio sapere come. Mi hai per caso fatto qualche torto?"
"Dubito che la colpa sia mia. Adesso levati". Draco però lo afferrò nuovamente, questa volta con più aggressività. Harry lo guardò negli occhi. A quanto pare avrebbe fatto meglio a prepararsi ad una rissa. 
Lily, sotto consiglio di Silente, stava tornando da Harry, anche perchè aveva promesso a quest'ultimo che si sarebbero visti dopo scuola. Ella si ritrovava a passare di lì proprio in quel momento.
"Prima dice che non vuole lasciarmi al mio destino, poi non può ospitarmi! - borbottò ad alta voce - e dove dovrei andare? Non posso elemosinare il primo che passa!"
Svoltò l'angolo. Vide stesi sul prato del giardino Harry e Draco tutti intenti a darsela di santa ragione. Si immobilizzò a quella visione, come se avesse paura, mentre immagini simili le scorrevano per la mente. Tremò, ma fu per lei istintivo andare verso i due.
"Smettetela! - esclamò - ho detto smettetela, subito!"
I due effettivamente smisero di picchiarsi, ma solo perchè si accorsero di come Lily avesse preso a piangere. Ella si era ora seduta sul prato, con le mani sulla testa, come a volersi proteggere da qualcosa. Harry e Draco si preoccuparono.
"Hey - la chiamò il biondo andandole vicino - stai bene?"
"E tu da quando di preoccupi per gli altri?! - esclamò Harry  - Lily... Lily è tutto apposto, stiamo bene"
"No - gemette l'altra - è una cosa che odio. Vedere le persone che si fanno del male, non lo sopporto. Anche a me hanno sempre trattato così, a casa, a scuola.. tutti ad andarmi contro... a farmi male.. solo perchè ero diversa"
I due ragazzi a quel punto si guardarono, capendo di aver fatto venire alla mente della ragazza dei ricordi spiacevoli.
"Mi... mi spiace- sussurrò Harry - non era nostra intenzione farti spaventare"
"Si, infatti - disse Draco - se può farti sentire meglio posso prometterti che non accadrà più, d'accordo??". Harry era sconvolto della gentilezza con cui il biondo la trattasse. Lily sollevò lo sguardo.
"Puoi promettermelo veramente?"
"Certo che posso. Però anche tu.. non devi più piangere"
"D'accordo, ci provo - borbottò - però... non è che qualcuno di voi conosce un posto dove posso andare?"
"Ma non eri andata in un albergo?"- chiese Harry.
"Silente mi ha detto che è meglio che io non stia da sola. E' tutta colpa di quela specie di madre che ho, non è neanche la mia vera madre"
"In che senso?"
"Io sono stata adottata. Ma in verità sono un'orfana"
"Davvero? - domandò ancora  Harry - anche io sono orfano"
"Oh.. mi spiace..."
"Non dispiacertene. Lily, forse.. forse potresti venire a stare da me"
"Pff - fece Draco - con te? In quella specie di buco in cui vivi?"
"Beh, almeno sarà in compagnia"
"Fa come vuoi. Ma almeno prenditi cura di lei"
"Ah, questa si che è bella, Draco che mi dice di prendermi cura di qualcuno, simpatico". La ragazza rise. Quei due non potevano odiarsi così tanto come pensava, era sicura che alla base vi fosse un sentimento di ben altro tipo.
"Allora Lily? - domandò - vuoi venire?". Ella non ci pensò due volte. Immediatamente, fu portata a dire sì.

Tom Riddle intanto fumava nervoso passeggiando nel suo giardino. Da quando si trovava in quel mondo aveva preso quel vizio che nei momenti più opportuni lo calmava. I pensieri continuavano a tormentarlo. Era sicuro che fosse Lily l'erede della profezia, ma senza una conferma aveva le mani legate. E tutto questo perchè l'unica persona che avrebbe potuto dargli una conferma, si ostinava a fargli saltare i nervi.
"Buongiorno signor Riddle, bella giornata, vero?"
Tom sollevò lo sguardo, ritrovandosi davanti Lucius. Si sentiva tradito ogni volta che lo guardava. Se solo avesse avuto la magia in quell'istante lo avrebbe torturato fino a  farsi dire la verità, ma  avrebbe fatto ciò al momento opportuno.
"Lucius - lo chiamò - chi ti ha fatto entrare?"
"Il cancello era aperto, ma non c'è bisogno di agitarsi così. Ho saputo che ci sono due nuove arrivate qui ad Hogwarts"
"Sì... come se tu non lo sapessi"
"Non so di cosa stia parlando". A quel punto gli si avvicinò, guardandolo malamente.
"Continui ancora con questa storia? Tu aspetta solo che io riabbia la magia e allora vedrai quello che ti succederà"
"Magia? E' un pò cresciuto per credere nella magia, non crede?"
"Ma certo. Ti toglierò quel ghigno dalla faccia. Continua pure a prendermi in giro. Ma tu sai benissimo chi sei in realtà, sai chi sono io e sai qual'è il nome dell'erede. Solo che ti rifiuti di dirmelo"
Lucius a quel punto sorrise nuovamente, come se davanti avesse avuto un pazzo.
"Direi che ha sbattuto la testa. Fareste meglio a riposare"
Se Tom Riddle avesse potuto gli avrebbe lanciato un Avada Kedavra immediatamente. In quegli anni aveva dovuto sopportare tante, fin troppe cose. E non appena Voldemort sarebbe tornato si sarebbe vendicato per tutto.


Angolo mio
Incredibilmente sono arrivata al capitolo terzo, woah o_o in realtà questo è un capitolo di passaggio, ma unendolo con l'altro sarebbe stato troppo lungo è.è Beh, povera Lily, ma almeno ha trovato ospitalità da parte di Harry.
E dai, povero anche Voldemort che viene trollato da Lucius e che ha capito che deve per forza provarci con Bellatrix, altrimenti non ottiene nulla.
Voldemort: Tu, fangirl pazza dei miei stivali, io giuro che..."
Io: fa silenzio tu, io sono la scrittrice e io decido le regole.
Lily: ti capisco amico *gli fa patta patta sulla spalla*
Io: voi due dovreste essere nemici, nemici ho detto! Ora odiatevi!
Harry: io sono un pò confuso... devo odiare o devo amare Draco?
Io: per il momento limitati a seguire il copione
Draco: E che palle... non ci era bastata la storia sul Titanic, ora pure qua mi sono dovuto fare Potter, ma basta
Harry: Almeno non sei stato tu ad essere stato sottoposto ad un parto cesareo -.-"
Io: avete finito?
Bene, con questi miei scleri per oggi ho finito :D


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il castello ***


Le tre del pomeriggio erano passate da un pò quando Lily ed Harry giunsero alla casa di quest'ultimo. Essendo orfano, si immaginava che vivesse da solo. Presto invece dovette rendersi conto di sbagliarsi. Il ragazzo la precedette, aprendo la porta di casa  e ritrovandosi davanti una piccola stanza e graziosa ma un pò disordinata, vi era anche la tv accesa.
"Emh... vivi da solo?" - domandò.
"Non esattamente - rispose - Sirius, Sirius sei qui?"
Ella sussultò.
"Chi è Sirius?"
"E' solo un mio amico - disse guardandosi intorno - noi viviamo insieme. Se solo sapessi dove diamine si è cacciato. Sirius!"
Poco dopo, dal corridoio opposto apparve una figura dai capelli scompigliati e con in viso un'espressione orribile, tant'è che Lily sussultò nuovamente per lo spavento.
"Ah, eccoti qua - fece andandogli incontro - questo è Sirius Black, mio coinquilino e aspirante scrittore, per questo ha quell'espressione da pazzo, sai tutti gli scrittori sono così"
"P-piacere - balbettò  - Sirius Black? - domandò poi - io... io mi chiamo Lily Black". A quel punto Sirius chinò lo sguardo, degnando finalmente di attenzione la sua ospite. Non la conosceva, non l'aveva mai vista eppure non le era poi tanto nuova come sembrava.
"Piacere di conoscerti - disse l'uomo pià cordialmente - scusa il mio aspetto ma non aspettavo ospiti. Sei un'amica di Harry?"
"Sì, è mia amica - intervenne il ragazzo - può stare qui per un pò? Sai... la madre è una di quelle... un pò pazze"
"Pff, d'accordo. Ma dovrà pagare"
La bionda spalancò gli occhi disperata. Poi si inginocchiò.
"La prego, la prego, non mi costringa a pagare, non ho un soldo con me!"
Ella si rese conto solo dopo che Sirius ed Harry la stessero prendendo in giro.
"Stavo scherzando - rispose ridendo - puoi rimanere qui quanto vuoi"
Lily si tirò su, tirando un grande respiro di sollievo.
"Comunque, adesso che cosa vuoi fare? - domandò Harry - c'è qualcosa in particolare che vorresti fare o vedere?"
La ragazza si mise a pensare, ci pensò a lungo in realtà. Poi si ricordò di qualcosa che l'aveva particolarmente colpita all'istante non appena era arrivata.
"Sì - rispose - in effetti una cosa c'è. Il castello che c'è sulla montagna, voglio visitarlo"
Harry a quel punto tossì rumorosamente, come se si fosse strozzato. Poi la guardò, come se avesse detto la cosa più folle del monde.
"Lì?! - esclamò - ma... ma ci sono i fantasmi lì!"
"Ah, insomma, ancora credi a queste cose? E poi sei stato tu a dirmi cosa volevo fare e io ho risposto. Avanti, non puoi seriamente avere paura"
"Beh - deglutì - magari... magari possiamo avvicinarci un pò... senza entrare"
"Davvero? Allora andiamoci subito!"
"Ma è quasi buio!"
"Appunto, sbrigati andiamo dai!"
I due ragazzi scesero in strada che il sole alle loro spalle il sole stava tramontando. Ci sarebbe voluto un pò prima di arrivare  pertanto sarebbe stato meglio mettersi in cammino subito.  Qualcuno però si sarebbe unito molto presto a loro. Dal lato opposto alla strada, qualcuno stava tornando da chissà dove. Quando Draco si rese conto che Harry e Lily stavano camminando a passo veloce verso una direzione a lui sconosciuta, fu per egli naturale andare loro incontro.
"Potter" - lo chiamò.
"Ci mancava pure lui - biascicò - ciao Malfoy"
"Ciao. Dove state andando a quest'ora?"
"A fare un escursione - rispose semplicemente Lily indicando il castello - lì"
"Lì?- domandò ridendo - ma potrebbe essere pericoloso"
"A te che importa?" - domandò prendendo sottobraccio la ragazza.
"Va bene, d'accordo, non c'è bisogno di arrabbiarsi. Che ne dite piuttosto se vengo che voi?"
"Scordatelo"
"Va bene"
"Lily?!"
"Che c'è? Non avevi paura dei fantasmi? Beh, lui ti terrà compagnia"
"Ma... ma..."
"Ah, quindi Potter ha paura dei fantasmi? Che paura!"
"Finiscila e zitto" - borbottò precedendolo.
Il castello si trovava su per una montagna  non troppo alta ma abbastanza inquietante, forse a causa degli alberi neri e ammassati gli uni sugli altri. Vi era anche una lunga salita, abbastanza faticosa. Ci vollero ben dieci minuti buoni prima che riuscissero a superarla.
"Oh, maledizione - imprecò Draco - chi me l'ha fatto fare?"
"Che c'è, adesso ti lament Malfoy?" - lo schernì Harry.
"Finitela tutti e  due - li interruppe Lily - guardate, siamo arrivati"
Effettivamente, da vicino il castello non era poi troppo lugubre, anzi, emanava il suo fascino, ma era anche evidente che fosse abbandonato ormai da molti anni, era decadente e anche rovinato. La ragazza appoggiò le mani tra le sbarre arrugginite del castello, spalancando gli occhi. Era come se in quel luogo vi fosse qualcuno che la stesse chiamando.
"Ecco, adesso possiamo andare via?" - domandò Harry.
"Perchè tanta fretta? - chiese lei - io voglio  andare dentro, ma prima..."
Dicendo ciò afferrò qualcosa dalla tasca, per la precisione una sigaretta che si portò alla bocca, e poi anche un accendino. Harry e Draco spalancarono gli occhi, fissandola.
"Che c'è?" - domandò ella.
"Cosa stai facendo?!" - esclamarono all'unisono.
"Sto fumando!" - disse semplicemente.
"No! - fece Harry andandole contro e rubandole la sigaretta dalle labbra - non devi fumare, ti fa male!"
"D'accordo mamma scusa, non c'è bisogno di arrabbiarti tanto"
"Lily"-  la chiamò Draco con tono di rimprovero.
"Ah, va bene ho capito - sbuffò - andiamo piuttosto"
Alla fine, i tre riuscirono ad oltrepassare l'enorme cancello che si dimostrò poi essere aperto. Vi erano un sacco di pipistrelli che volavano sopra le loro teste, ma incredibilmente il giardino appariva ben curato. Lei camminava avanti, mentre i due ragazzi passeggiavano accanto, osservandosi continuamente intorno.
"D'accordo Harry, sta calmo - sussurrò - non c'è niente di cui aver paura, non 'è niente di cui aver paura.."
"Uffa -  sbuffò Draco - smettila di lamentarti, non c'è motivo di..."
Il biondo di interruppe quando udì un rumore strano che lo fece trasalire.
"Dicevi Malfoy?"
"Non è nulla! - esclamò nervoso - sarà solo un pipistrello!"
Poi però udirono un rumore simile a dei grandi passi pesanti. Si avvicinarono, stringendosi senza accorgersene.
"E questo è anche un pipistrello?"
"No, questo è qualcosa di molto grande e di molto pauroso!"
"Hey! - esclamò ad un tratto Lily - perchè state...."
La ragazza stessa fu costretta ad interrompersi e ad alzare gl occhi al cielo. Una figura enorme e mastodontica era comparsa dal nulla. Tutti e tre cacciarono fuori un urlo spaventoso, a cui per risposta anche il mastodontico sconosciuto rispose con un urlo.
"AH! CHI E', CHI VA LA?!"
"Sta indietro, stai indietro! - esclamò Draco facendo da scudo agli altri due - non ti avvicinare!"
"Per tutti i gargoyle! - esclamò l'altro - sono solo tre ragazzini ed io che pensavo fossero dei ladri!"
Harry a quel punto spalancò gli occhi.
"Ha-Hagrid? Hagrid sei proprio tu?". Il gigante spalancò a sua volta gli occhi.
"Harry? Aahaah, non posso crederci, sei proprio tu!"
"Potter - lo chiamò Draco - tu conosci questo qui?"
"Ma certo che lo conosco. Stava giù ad Hogwarts prima che... prima che?"
"Prima che quel sindaco da strapazzo Tom Riddle mi mandasse qui a lavorare come guardiacaccia. Quello è capace di liberarsi di chi non gli sta a genio in meno di un secondo. Ma piuttosto voi, cosa ci fate qui?"
"Stiamo solo facendo una gita"
"Ah, strano posto dove fare una gita. E tu -  fece rivolgendosi a Lily - tu chi sei ragazzina?"
"Io mi chiamo Lily e tu sei davvero alto"
"Oh, oh, grazie lo so. Lily. Harry ha i tuoi occhi, per caso siete parenti?"
"No, in realtà no"
"Allora è parente tuo - fece a Draco - ha il tuo stesso colore di capelli"
"Ti sbagli. Ora che hai finito il terzo grado possiamo entrare?"
"Ma certo, fate pure! Questo castello è casa mia ormai! Me ne occupo io ed è un peccato che sia abbandonato a se stesso! Per qualsiasi cosa mi trovate qui"
"Grazie Hagrid... emh, senti non è che ci sono dei fantasmi?"- domandò Harry.
"Oh, oh qualcuno - scherzò - a volte adorano venir fuori e fare degli scherzi, ma in genere sono abbastanza tranquilli"
Il ragazzo non seppe se ridere o meno a quella frase. Sta di fatto che i tre entrarono in quel grande ed infinito castello, il cui interno ricordava molto una chiesa. Dentro non era affatto lugubre come si aspettavano, anzi, era piuttosto accogliente, quasi familiare. Giunsero in una grande sala sul cui tetto stavano appesi dei lampadari. Al centro vi erano disposti dei grandi tavoli, forse quella doveva essere stato un convento o magari una scuola molto particolare. La ragazza prese a guardarsi intorno, con  gli occhi spalancati. E come lei anche Harry  e Draco, i quali erano certi di essere già stati lì, solo non sapevano quando.
"Hey, Malfoy - lo chiamò - non hai la netta sensazione di conoscere già questo posto?"
"Effettivamente ci stavo pensando anche io. E' qualcosa di sbiadito però, come se dovessi raccontare un sogno"
"Già, ho l'impressione di aver passato qui molti anni però non  ricordo... nulla..."
I due si guardarono negli occhi, non riuscendo a capacitarsi del perchè provassero quelle sensazioni tanto forti quanto coperte dall'oscurità. Ed era strano anche guardarsi negli occhi.
"Forse - sussurro Draco - forse è meglio chiamare Lily. Lily? Lily dove sei?"
La ragazza però si era trovata tanto ben accolta lì in quel luogo, che pensò bene di accoccolarsi al pavimento, trovandolo comodo come un letto.
"Oh Lily - fece Harry - si è addormentata, non posso crederci. Doveva essere esausta"
"Già - fece Draco togliendosi la giacca - ma prenderà freddo se non si copre". I due quindi si inginocchiarono, osservandola dormire.
"Forse dovrei svegliarla?" - domandò il corvino.
"No, lascia pure che si riposi, ha uno sguardo così rilassato"
"Tsk" - fece l'altro trattenendo una risata.
"Che c'è?"
"Niente, stavo solo pensando che...  siamo insieme e non ci stiamo ammazzando, e tutto questo grazie a Lily"
"Effettivamente... non hai tutti i torti. Non so perchè, ma a lei non riesco a trattarla come tratto tutti gli altri. E' diversa"
"Lo so.. ma tu lo pensi veramente?"
"Cosa?"
"Che abbia i miei occhi"
"Beh, gli occhi verdi non sono così rari"
Harry si soffermò a guardarla.
"Penso che tu abbia ragione"

Tutti erano ancora sconvolti dalla visita di Voldemort. Com'era possibile che fosse tornato, era stato ucciso!
Harry continuava a  rimuginarci sù, non riuscendo a stare tranquillo. Era passato così tanto tempo prima che potesse riuscire ad ucciderlo ed ora tutti i suoi incubi tornavano a tormentarlo. Stava cercando di capire come poterlo uccidere nuovamente, ma se la semplice magia non era bastata allora cosa avrebbe dovuto fare? Era un periodo molto duro per lui, sia fisicamente che psicologicamente. Era sempre stanco, fiacco e terribilmente nervoso. Draco sapeva che, giustamente, non ci sarebbe stato modo di distrarlo. Solo che non ne poteva più di vederlo dannarsi in quel modo.
"Harry ti prego - lo supplicò - non rimuginarci troppo"
"C'è forse qualcos'altro che potrei fare?" - domandò nervoso.
"Sì,f are attenzione alla sua salute. Mi stai spaventando, non dormi, non mangi e sei pallido"
"Ti assicuro che sto bene, mi sto solo arrovellando il cervello per cercare di capire cosa devo fare"
Ad un certo punto si sollevò, portandosi le mani sui fianchi e prendendo un respiro profondo.
"E ora che hai? " - domandò.
"Non  è nulla è solo un pò di nausea"
"E meno male che non stavi male! Da quanto che ce l'hai?"
"Saranno tre o quattro giorni"
"Tre o quattro giorni - ripetè - io credo che sarebbe meglio se ti facessi controllare"
"Io sto beni..." - il ragazzo fu costretto ad interrompersi poichè dovette scappare subito per il bagno.
"Oh cielo - sospirò il biondo - vuoi che ti porti un asciugamano?"
In quel momento Hermione bussò, cacciando la testa nella stanza.
"Scusate? - domandò - sono le due di notte, mi spiegate cos'è questo baccano?"
"Il tuo migliore amico mi sta facendo impazzire. Sta male ma insiste con il dire che non ha nulla"
"Oh - sospirò ella - Harry"
"Che c'è? - domandò lui - sto bene"
"Sì certo-  fece avvicinando una mano a lui - forse è meglio che..."
Ella però spaventata, ad un certo punto, allontanò la mano, come se si fosse scottata.
"Che c'è?- domandò ancora il ragazzo - che è successo?"
"Harry - sussurrò - c'è qualcosa di vivo... dentro di te"
"In che senso scusa?"
"Nel senso che c'è qualcosa di vivo dentro di te. Sono riuscita a sentirlo, sono riuscita a sentire la magia. Ma come è possibile.."
"Com'è possibile cosa?! - esclamò Draco - Granger, mi stai facendo preoccupare"
"E' solo che... l'ho letto una volta in un libro.  E' molto raro ma può succedere.."
"Può succedere cosa? Sto morendo?"
"Non stai morendo. Però credo che quello che stai crescendo dentro di te sia un bambino"
Harry a quel punto smise di parlare, così come Draco, il quale si lasciò andare ad una risata isterica.
"Ma che dici, non dire assurdità"
"Non sto dicendo assurdità, prova a poggiare la mano, lo sentirai anche tu"
"Non è possibile una cosa del genere!"
"In un mondo in cui vigila la magia ti sorprendi dinnanzi a questo?!"
"Sì che mi sorprendo, perchè è contro natura!"
"Ah, beh, ormai non c'è molto che puoi fare!"
"Ma... andiamo, sul serio? E poi figlio di chi, scusa?"
"Idiota - sbottò la ragazza - almeno che Harry non si sia gettato tra le braccia di qualcun'altro, cosa di cui dubito, credo che sia tu il padre"
"Io? - domandò il biondo - io?"
"Potete piantarla solo un momento di litigare?" - domandò Harry nervoso. Era ancora sotto shock, non poteva credere che stesse succedendo proprio a lui. Non poteva, non adesso sopratutto.
"Io non posso - sussurrò lui - non posso affrontare questo"
"Harry, ma che vuoi dire?"
"Ci deve essere un modo per... liberarmi di questa cosa.."
"Questa cosa?! Harry, non dovresti parlare in questo modo, finiscila! E poi tu non sei un assassino, un aborto è come un omicidio" - cercò di farlo ragionare Hermione.
"Ma non è una persona"
"No, non ha la forma, ma lo è. Draco, tu non dici nulla?"
"Emh, Granger ha ragione, non lo puoi fare!"
"Ah, certo, parli facile. Non sei tu tu che lo porti dentro, non sei tu che dovrai affrontare quel che dovrò affrontare io. Te lo se chiesto io cosa sento?"
"No - ammise - cos'è che provi?"
"Bene, mi sento confuso, spaesato e ho paura. Ogni tanto mi sarà concesso, credo!"
"Harry!"- esclamò Draco provando ad andargli dietro.
"Aspetta - sussurrò Hermione - meglio lasciarlo da solo"
Qualche tempo prima....
Lucius era furioso, non solo Voldemort era stato ucciso, ma adesso, come se non bastasse, il suo unico figlio aveva deciso di stare con quell'Harry Potter. Tutto ciò non gli andava bene per niente, non avrebbe  lasciato che fosse il bene a vincere. Ma con l'Oscuro Signore fuori gioco, non c'era molto che avrebbe potuto fare. Quando arrivò al suo maniero, si richiuse nel proprio ufificio, cominciando a  pensare e ad arrovellarsi il cervello. L'unica soluzione sarebbe stata quella di riportarlo in vita, ma come? Harry Potter aveva usato l'Avada Kedavra contro di lui e l'aveva ucciso. Ma se c'era stato una volta il modo di riportarlo in vita, forse poteva esserci anche una seconda volta. Ovviamente... forse non era impossibile come pensava. Era  consapevole che fare una cosa del genere lo avrebbe condannato a servirlo per sempre in caso di riuscita. Ma la sua voglia di vendetta era tanta. Ci volle un pò di tempo prima che riuscisse a trovare quello che voleva. La prima volta, Voldemort era stato riportato in vita grazie alle ossa del padre di quest'ultimo. La stessa cosa sarebbe avvenuta la seconda volta , solo che adesso gli sarebbe toccato sacrificare qualcuno di importante, per ciò che aveva in mente. Questo qualcuno da sacrificare era la moglie Narcissa. Il suo piano lo idealizzò una notte Il  temporale incombeva fuori. Mentre la donna dormiva, lui gli si avvicinò, lanciandogli un incantesimo, gli occorreva che fosse morta. Poi si avvicinò al corpo, aprendolo in diversi punti e rompendole le ossa, insinuando al posto di quest'ultime, le ossa che aveva trovato, quelle usate la prima volta per riportare in vita l'Oscuro Signore. Esse, unite al sangue della donna purosangue, avrebbero permesso a Voldemort di rinascere, di lì a qualche tempo. Lucius dovette fare i conti non solo con il sapere di avere ucciso la moglie, ma anche con il fatto l'avere un cadavere in casa propria che man mano andava cambiando,  uno spettacolo davvero disgustoso. 
Un giorno Draco venne a trovarlo al maniero. Lui lo accolse con freddezza come ormai era solito a fare.
"Cosa sei venuto a fare qui?"- gli aveva domandato.
"Padre - gli aveva risposto - so che non eri d'accordo circa la mia relazione, ma sarei felice se tu potessi venire oggi. Per me sarebbe importante"
"No ho motivo di ascoltare questa tua richiesta"
"Almeno permettimi di vedere mia madre"
"Tua madre...  sta male"- si era limitato a rispondere.
"Cos'ha?"
"Nulla che ti riguardi. Tu hai preso la tua decisione Draco, io ho preso la mia, sappi solo questo"
"Cosa vuoi dire?"
"Lo scoprirai presto. Ora vattene"
Dopo aver cacciato il figlio, Lucius andò nella camera da letto, rendendosi conto di qualcosa di orribile. Il cadavere della moglie era completamente squartato e sventrato, con un taglio verticale che andava dalle testa ai piedi, come se qualcuno  fosse di lì uscito. Ed effettivamente, il Mangiamorte dovette rendersi conto che il suo piano aveva funzionato.
Davanti a lui, una figura che a malapena di reggeva in piedi, si erse.
"Mio signore... ben tornato..."- fu tutto quello che riuscì a dire.


Bella era tornata all'albergo con Tom. Seppur lo conoscesse da poco tempo, le veniva molto difficile separarsene, senza capirne il vero motivo. Quando arrivò in camera, nel non vedere Lily, andò su tutte le furie.
"Quella ragazzina maledetta! - esclamò - se la vedo la rovino!"
"Calma, calma - cercò di tranquillizzarla Tom - Penso di sapere dove si trovi"
I due effettivamente si  diressero a casa di Albus Silente. Quest'ultimo si trovava seduta sulla propria poltrona a leggere un libro e a fumare una pipa. Un bel momento che venne interrotto dall'insistente bussare sulla propria porta. Una volta alzatosi, andò ad aprire.
"Oh, salve - salutò cordialmente - c'è qualcosa che posso fare per voi?"
"Taglia corto, Silente - lo interruppe Tom - questa donna cerca sua figlia e so per certo che  sai dove si trova"
"A dire il vero no. L'ho lasciata oggi nelle mani del mio amico Harry Potter"
"Che cosa hai fatto?! - esclamò  - maledetto, bisogna trovarla subito!"
Nel frattempo al castello, Harry e Draco erano anch'essi caduti in un sonno ristoratore accanto alla ragazza, ignari del brutto risveglio che avrebbero avuto.

Angolo mio
E una bella gita per i nostri personaggi!! Tra l'altro fanno la loro comparsa Sirius (che è anche il mio personaggio preferito) e Hagrid.. compariranno anche altri personaggi, già o: Riguardo alla questione "Voldemort che torna in vita" non sono scesa nei dettagli perchè altrimenti il mio lato splatter sarebbe uscito fuori e non sarebbe stata una buona idea ...
Harry: Draco insensibile...
Lily: Eh no, sei stato tu a darmi della "cosa" -.-"
Draco: per una volta la colpa non è mia
Harry: Invece si, perchè tu mi hai ingravidato.
Draco: La prossima volta ti chiedo il permesso, ok?
Lily: mi mette in imbarazzo .... ><
Io: anche a me, anche a me. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, grazie a coloro che stanno leggendo e recensendo :D
Un abbraccioooo ^^


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Iniziando la scuola ... ***


Draco aveva lasciato che passasse qualche secondo prima di raggiungere Harry. Lo aveva trovato poi tutto accovacciato su sè stesso, intento a massaggiarsi gli occhi con le dita, mentre gli occhiali stavano poggiati sul tavolino. Non sapeva esattamente cosa dire e cosa fare, anzi, non era neanche sicuro che le parole sarebbero servite a molto. Si avvicinò piano, certo che l'altro non lo avesse sentito , continuando a torturarsi le mani.
"Harry" - lo chiamò piano. Lui sollevò lo sguardo, mostrando i suoi occhi. Era chiaro, stava piangendo e come dargli torto.
"Oh Harry - sussurrò andandogli vicino e scostandogli dei capelli dalla fronte - ti prego, non addolorarti in questo modo. Non è una cosa poi così brutta"
"Io non piango perchè è una cosa brutta. E' perchè non me lo aspettavo e perchè è il momento più sbagliato. Non capisco... perchè sta succedendo a me?"
"Beh, tu sei speciale Harry, senza dubbio. E non sta accadendo solo a te, sta accadendo ad entrambi"
"Voldemort è tornato e rischia di uccidermi questa volta. Come faremo a.."
"Sssh, non pensare a nulla - gli sussurrò - troveremo il modo. Non vi accadrà niente, vedrai"
Nel dire ciò lo aveva abbracciato facendogli poggiare con la testa sulla propria spalla.
"Tu - sussurrò - tu sei felice di  ciò?"
"Ammetto che sono ancora un pò sconvolto. Ma... va bene così. Affronteremo questa cosa insieme"
Il corvino sollevò lo sguardo.
"Scusa per come ti ho trattato poco fa" - si scusò.
"Non fa niente, sono abituato"- disse sorridendo.
"Draco - lo chiamò -tremando - pensi che ogni tanto mi sia concesso avere paura?"
"Ma certo - sussurrò - è concesso a tutti". Lo afferrò, abbracciandolo nuovamente. dolcemente e posandogli un bacio prima sul collo e poi sulla fronte.


I tre ragazzi dormivano beatamente, come se fossero stati circondati da un'aurea di protezione. Non potevano immaginare che al suo esterno, Bella, Tom e Silente li stessero raggiungendo. Grazie all'auto del sindaco erano arrivati immediatamente. Bella si era dimostrata essere furiosa.
"Dovrei mettere un collare a quella lì!" - disse a denti stretti. Silente era molto preoccupato. Non gli piaceva quando Lily era nelle mani di quella donna, soprattutto quando quest'ultima er in compagnia del Signore Oscuro. Ella si avviò a passo sicuro, aprendo il cancello stridente. Ovviamente ciò non potè sfuggire al guardiacaccia Hagrid.
"Hey! - esclamò - altri ospiti Oh, salve signora"
"Togliti tu!"- borbottò l'altra.
"Grazie - sospirò - signor Silente? E' proprio lei?"
"Hagrid! - lo chiamò - allora non te n 'eri andato, vivi qui"
"Non m ne parli - sbuffò - è tutta colpa di quel sindaco da strapazzo che..."
"Stavi dicendo, Hagrid?" - domandò Tom a braccia conserte. Il gigante si immobilizzò, prendendo a balbettare.
"Signor Tom Riddle! - esclamò - cosa emh... a cosa devo questa visita?"
"Stiamo cercando una ragazzina. Capelli biondi, occhi verdi... l'hai vista per caso?"
L'uomo tremò ancora, guardando Silente che nel frattempo gli stava facendo l'occhiolino.
"Emh... no, non l'ho vista"
"Ah, certo - sbottò - immagino non ti dispiaccia se entro a dare un'occhiata"
"N-no - balbettò - nessun problema"
L'anziano si affrettò a raggiungere i due che già lo avevano preceduto. Poi si guardò intorno, provando la piacevole sensazione di essere tornato a casa. Il castello di Howgarts era proprio come se lo ricordava, solo più malandato. Era incredibile come, nonostante il sortilegio, il castello si fosse salvato. Sperava di poter trovare Lily e avvertirla prima che la madre la trovasse. Dopo aver camminato un pò, si rese conto di essere sul punto di inciampare. Poi ad un certo punto, nel camminare, guardò sul  pavimento, sorprendendosi di trovare Lily, Draco ed Harry dormienti. Sarebbe stato un peccato svegliarli, ma si era visto costretto a farlo.
"Hey - fece colpendoli leggermente in testa con il bastone - sveglia, ragazzi, sveglia!"
Infastidita la ragazza si tirò su, seguita dagli altri due, stiracchiandosi.
"Ma che è successo?" - domandò.
"Qualcosa mi dice che ci siamo addormentati - costatò Harry - signor Silente ma cosa.. cosa ci fa qui?"
"Non c'è tempo per le spiegazioni - si affrettò a dire - forse è meglio che ve ne andate subito. Tom e Bella sono qui per te, Lily"
"Accidenti! - esclamò - è un vero e proprio tormento, ma che evo fare per essere lasciata in pace?!"
La sua voce acuta però attirò ben presto le attenzione della donna, la quale le andò incontro.
"Ora basta! - esclamò - mi sono veramente stancata di vederti scappare ogni volta!"
"Eh no!- urlò nel sentirsi afferrare per un braccio - devi lasciarmi stare!"
"Io non ti lascio stare, questo è troppo!"
"No! - esclamò Harry - lasciala stare!"
Bella guardò sorpresa il ragazzino.
"E tu? - domandò - chi dovresti essere?"
"Un amico di Lily - intervenne Draco - ed anche io. Lasciala stare, brutta pazza!"
"Come osate, voi!"
"Draco Malfoy ed Harry Potter - li chiamò ad un tratto una voce - siete pregati di farvi gli affari vostri"
Il secondo a quel punto si voltò. I suoi occhi si incrociarono con quelli di Tom Riddle. Ogni qualvolta che lo vedeva provava un brivido ingiustificato. Ed inoltre sentiva che mai sarebbe potuto andarci d'accordo.
"Lasciami stare!" - esclamò nuovamente la ragazza.
"No!" - fece l'altra tirandola.
"Ho detto lasciami stare!". Silente la guardava teso. Temeva che potesse lasciarsi andare e in questo modo, Voldemort avrebbe capito. Quando la vide allontanarsi dalla madre e fremere per la rabbia, le sussurrò qualcosa.
"Lily... Lily no"
Lei però non lo stava ascoltando neanche. Aveva stretto i pugni e i suoi occhi mandavano scintille Nonostante nella sala non vi fosse un alito di vento, il lampadario sotto Bella aveva preso a tremare. La donna fece appena in tempo ad alzare lo sguardo, che esso cadde, frantumandosi in mille mila pezzettini. Harry e Draco rimasero a bocca spalancata, era quasi come se si fosse trattato di magia, cosa che non era neanche sfuggita a Tom.
"Ancora con queste tue diavolerie?!" - esclamò ella - che intenzioni hai?"
"Ho intenzione di stare da Harry - disse seria- e tu non puoi fare niente, niente per costringermi ad obbedirti"
A quel punto la donna dovette rendersi conto di non poter fare nulla. Contro Lily si sentiva inerme, dopotutto non l'aveva mai ascoltata. Abbastanza delusa, si affrettò ad uscire. Tom le andò dietro.
"Lily! - esclamò Silente - cosa hai fatto, avresti dovuto trattenerti!"
"Ma io non ho fatto niente! - esclamò - non sono stata io, ho solo desiderato che quel lampadario le cadesse addosso ed è successo!"
"Ed è una vera... figata! - esclamò Draco - come ci riesci? Che c'è qualche trucco forse?"
"Io non lo so - sussurrò - semplicemente è sempre stato così"
Silente sospirò. Era chiaro come il sole che nel sangue di Lily scorresse la magia, una magia che non poteva rimanere nascosta.
Egli si affrettò ad uscire di lì, trovando fuori Tom che fumava. Sperava che quest'ultimo non avesse capito, ma lo trovava difficile, perchè anche se non aveva avuto un nome come conferma aveva avuto una cosa ben più grande.
"Allora è lei? - domandò tranquillamente - l'Erede della profezia?"
Silente non rispose.
"Suvvia, Silente, ormai è chiaro come il sole. Immaginavo fosse lei, ma adesso che ne sono certo..."
"Non c'è niente che puoi fare - disse - non hai la magia ed Harry e Draco sono con lei"
"Beh effettivamente hai ragione, un mago come me dovrebbe temere tre ragazzini. Non ho la magia solo adesso, ma quando l'avrò, vedrai"
"Lei scoprirà la verità prima e ti fermerà"
"Oh, no no - sussurrò - lei non saprà niente, farò in modo che non creda a nulla. E sono disposto a tutto, pur di riuscirci"
Bella intanto si era seduta dentro la propria decappottabile nera, nervosa. Stava provando invano ad accendersi una sigaretta, ma l'accendino aveva deciso di non funzionare.
"Maledizione, stupido aggeggio!" - esclamò.
"Mi permette?" - domandò Tom andandole vicino e  porgendole il proprio.
"Oh, grazie"
"Direi che le cose vanno piuttosto male"
"La prego, non mi dica nulla - sbottò - ormai non so più cosa fare. Se vuole vivere per i fatti suoi, che così sia!"
"Non sono d'accordo. Sa, io credo che     quello che manca a Lily  sia una figura paterna e a lei.. beh, serve qualcuno che l'aiuti"
"Immaginavo fosse questo. Ma cosa posso farci La maggior parte degli uomini con cui sono uscita erano degli idioti!"
"Sì... riesco ad immaginare"
Aveva preso a guardare Bella come ogni donna avrebbe voluto essere guardata. Lei se ne accorse e imbarazzata chinò lo sguardo.
"Lei.. non è sposato vero?"
"Non ho avuto questa fortuna. Sa a me piacciono le donne particolari, lei mi capisce, vero?"
"Sì -  sussurrò languida - capisco perfettamente. Se solo potessi avere qualcuno come lei nella mia vita, allora sarebbe tutto più facile"
"E chi dice che non sia possibile?" - domandò.
"Davvero? - domandò ella ad un tratti più felice - per me sarebbe un vero piacere. Tom, non so perchè ma una grande voglia di baciarla"
Lui la precedette, poggiandole con impeto le labbra sulle sue e baciandola. Lei ricambiò volentieri, stringendosi al suo corpo. La verità era che dentro di lui fremeva.
Avrebbe fatto di tutto, aveva detto.
Lily, Draco ed Harry intanto si erano affrettati ad uscire di lì e stavano camminando per le strade. Parlavano e scherzavano come se si conoscessero da sempre e stranamente anche i due ragazzi non litigavano più.
"Noi dobbiamo andare di qui" - disse ad un tratto Harry.
"Accidenti, ma Draco non può venire con noi?!"- domandò ingenuamente.
I due arrossirono.
"Non è il caso Lily, davvero, me ne vado. E' stato... bello, una bella avventura sì" - rispose il biondo.
"Va bene d'accordo, però ci vediamo domani. Ho deciso, verrò a scuola con voi!"- fece la ragazza.
"Davvero? Bene allora, ci vediamo domani, Ciao Lily... ciao emh... Harry"
"Ciao" - salutò. La ragazza guardò i due, rendendosi conto che effettivamente vi era qualcosa di strano, che non era odio, ma non sarebbe stato neanche semplice affetto.

Draco rientrò nella sua lussuosa e grande casa. Una casa fin troppo grande per due persone.
"Padre - chiamò - padre sono a casa". Lucius Malfoy stava leggendo qualcosa, seduto sulla poltrona del proprio soggiorno.
"Draco - chiamò - dov'è che sei stato precisamente?"
"Ah, in nessun posto di importante - fece vago -  Sono stato... al castello sulla montagna.. con... Lily ed Harry, ma nulla di importante"
"Beh, mi sorprende che tu passi del tempo con Harry Potter, non ti è sempre stato antipatico?"
"In effetti sì ma.. non so, quando c'è Lily è diverso, e come se... non riuscissi più ad odiarlo"
"Ah... Lily. Questo nome non mi è nuovo. Si, sicuramente stiamo parlando della stessa graziosa ragazzina"
"La consoci, padre?"
"Sì, che fine ha fatto?"
"Credo che... viva con Harry per ora"
"Interessante - sussurrò - magari qualche volta porresti invitarla qui"
"Da-davvero?"- domandò sorpreso.
"Pensi che stia scherzando?"
"Ah... d'accordo allora" - si limitò a rispondere.
 In quel mondo le cose funzionavano in modo diverso. Draco sapeva che Lucius fosse suo padre, ma non poteva ricordare tutto quello che vi fosse dietro. E pensare che il Mangiamorte aveva fatto tanto per separare il figlio ed Harry, mentre invece, nonostante tutto, parevano continuamente destinati a trovarsi.

Il giorno dopo ....
Harry e Lily si indirizzarono verso la scuola. La ragazza era un pò nervosa, aveva lasciato la scuola da un pò, a causa dei problemi di bullismo. Ora temeva di essere mal giudicata.
"Non smetti di tremare" - le disse lui.
"Vorrei vedere te! - esclamò - e se non piaccio a nessuno?"
"E' impossibile - la tranquillizzò - andrà tutto bene, credimi"
Quando arrivarono, raggiunsero un gruppo di ragazzi sotto un albero.
"Ciao amici - disse il ragazzo -vi presento la nostra nuova compagna di scuola"
"Allora rimani qui! - esclamò Hermione - che bello"
"Eh già - fece imbarazzata - rimarrò qui per un pò"
"Bene, Hermione e Ron li conosci già. Loro sono Neville, Luna e poi i fratelli di Ron, Ginny e George"
"Ah, ciao a tutti, è un piacere conoscervi"
"Harry non ha fatto altro che parlarci di te" - disse la rossa ragazzina.
"Davvero?"
"Già - fece George, imitando la voce di Harry - Lily è fantastica, è divertente, è simpatica"
"Grazie George, abbiamo capito" - borbottò imbarazzato. Lily sorrise timidamente. Dopodichè videro Draco avvicinarsi, seppur un pò timidamente anch'egli.
"Emh.. ciao"- salutò portandosi una mano sulla testa.
Il gruppo si voltò a guardarlo.
"Malfoy? Ce fai qui?" - domandò Ron.
"Rilassati pel di carota, sto solo salutando Lily"
"E' tutto apposto. Draco è mio amico"- spiegò lei.
"Ma pensa - fece ancora il rosso - chi l'avrebbe mai detto"
Al suonare della campana i  ragazzi si affrettarono a raggiungere l'aula, dove vi era un gran chiasso. Lily si guardò attorno divertita, non ricordava fosse così divertente andare a scuola.
"Hey - sussurrò Ron - ho sentito che abbiamo una nuova insegnante di lettere"
"Davvero? - fece Harry - chissà come sarà..."
Dopo qualche secondo, una donna entrò in aula. Tutti si soffermarono a guardarla: i suoi capelli rossi, i suo occhi verdi, la sua espressione dolce  e il suo sorriso, incantarono Harry.
"Salve ragazzi. Io sono Lily Evans, la vostra nuova insegnante"


Angolo mio
Voldemort: Ma porco Avada Kedavra, io sono un mago potente e cattivissimo, non posso scendere a tanto!
Io: guarda che molti pagherebbero per essere al tuo posto!!
Bellatrix: Si infatti, diglielo U_U
Io: E poi ci sono cose più importanti, tipo il ritorno di Lily che era morta ma anche lei è magicamente ricomparsa.
Harry: *commosso* mamma <3
Io: non lo sai ancora che è tua madre, come lei non sa che sei suo figlio.
Lily B. : Tutto ciò mi ricorda qualcosa ... Io: suvvia, non piangere. Bene, adesso che anche Lily Evans ha fatto la sua apparizione, cosa potrà mai succedere? o-o
Lily E. : Io ne avrei un'idea ....
Emh, emh, alla prossima amichi e amiche!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Bacchette ed elfi ***



La voce della nuova insegnante era così dolce, come il suo sorriso. I ragazzi erano rimasti a fissarla con sguardo sognante, come se davanti avessero avuto una specie di angelo. Harry in particolare non riusciva a staccare lo sguardo, quella donna aveva un calore così... particolare, quasi materno. Lily in parte avrebbe potuto capirlo poichè effettivamente le dava le stesse sensazioni.
"Wow - sussurrò infatti - certo che è davvero bella"
"E' un piacere per me conoscere tutti voi - disse la donna sorridendo ancora - voglio che diate il vostro massimo nella mia materia, ma non temete, non sono una persona severa"
Ron, completamente inebriato, alzò una mano.
"Scusi, per caso è sposata?". Il corvino si portò una mano sul viso, imbarazzato per l'amico, ma l'insegnante non parve infastidita.
"In realtà sì, mio marito insegna in questa scuola"
In quel momento nella classe si levò un brusio, i ragazzi infatti si chiesero chi mai potesse essere il misterioso uomo.
"Tu devi essere il signor Ronald Weasley, vero? - domandò poi la donna - bene, che ne pensi di farmi un breve riassunto del programma fatto quest'anno?"
Al ragazzo divennero le orecchie di un rosso simile al colore dei propri capelli per l'imbarazzo, ma decise comunque di ubbidire alle dolci parole della sua insegnante. La lezione passò forse fin troppo velocemente e in grande armonia. Lily Evans non solo trasmetteva calore, ma trattava tutti con fare estremamente materno e gentile. Ciò era rimasto impresso soprattutto ad Harry. Egli era  orfano e non ricordava di aver  mai avuto una vera e propria famiglia. Aveva sempre vissuto con Sirius, sin da quando ne aveva memoria. Adesso, avere accanto una figura che tanto si avvicinava ad una madre, lo faceva sentire decisamente .... bene.
Quando la lezione finì tutti gli alunni si affrettarono ad uscire, tutti tranne Harry.
"Harry - lo chiamò Lily - non vieni?"
"Arrivo, devo fare una cosa prima"
"Oh va bene - disse rivolgendosi poi alla donna - Arrivederci professoressa, è stato un piacere"
"Ciao cara, anche per me" - rispose ella. Quando i due furono rimasti soli, il ragazzo si avvicinò piano.
"Dimmi pure Harry, c'è forse qualche problema?"- domandò vedendolo.
"Oh, no affatto, anzi, è tutto decisamente perfetto. Era da tanto che non avevamo un insegante così capace e... beh, volevo ringraziarla e volevo dirle che sono felice che sia qui"
Lily sorrise.
"Grazie Harry, sei davvero gentile. Anche per me è un vero piacere essere qui"
"Già emh.. sono sicuro che lei è una brava madre. Voglio dire, ci tratta tutti così bene, come se fossimo i suoi figli". Negli occhi della donna adesso, nonostante stesse ancora sorridendo, erano comparse delle note di tristezza.
"In realtà io non ho figli"- sussurrò mestamente.
"Oh - fece imbarazzato - mi dispiace, pensavo che.."
"Non devi scusarti. Mi sarebbe piaciuto avere figli però... non è capitato..."
"Capisco... beh, spero riesca a realizzare il suo sogno, prima o poi" - disse sorridendo. Lily Evans ricambiò il sorriso, dopodichè raccolse le sue cose, affrettandosi a raggiungere l'auto nel parcheggio dove il marito l'aspettava, di spalle. Quando lo vide, la donna lo chiamò.
"Sev!"- chiamò.
Un uomo dai capelli neri e unti e dall'espressione perennemente seria, si voltò a guardarla.
"Ciao Lily"- salutò. Lei gli si avvicinò, stampandogli un bacio sulle labbra.
Anche Harry si era affrettato a raggiungere il proprio gruppo di amici.
"Dì la verità - fece Ron dandogli una gomitata - ci stavi provando con la nuova insegnante"
"Beh, non sono stato io a chiederle se fosse sposata. E poi no, insomma, al massimo potrei vederla come una madre"
"Oh no! - esclamò ad un tratto Lily - il libro della professoressa, mi sono dimenticata a restituirglielo. Forse è ancora qui, aspettate, torno subito!"
Tenendo il libro stretto tra le braccia, la ragazzina prese a correre, raggiungendo il parcheggio. Quando vi fu arrivata, vide la donna in compagnia di un misterioso uomo. Quest'ultimo la guardò, come se la stesse studiando a fondo.
"Professoressa Evans, scusi - disse avvicinandosi timidamente - ho il suo libro con me!"
"Oh, grazie Lily! - disse la donna - Sev, questa è una mi allieva, Lily Black. Lui è mio marito, Severus Piton"
"Salve" - salutò lei. lei.
"Incantato" - si limitò a rispondere lui, con mola diffidenza. Eppure nei suoi occhi non vi era affatto indifferenza o simili, anzi, egli la fissava profondamente e di ciò la ragazza se ne rese conto. Così, imbarazzata indietreggiò.
"Beh, io adesso vado, arrivederci!" - esclamò prendendo poi a correre nella direzione opposta
"Adorabile, non è vero?"- domandò Lily al marito.
"Sì - rispose distrattamente - decisamente"

"Ragazzi, ragazzi!"- esclamò Lily ansimando.
"Eccoti qua, perchè ci hai messo tanto?" - domandò Harry.
"Non indovinerete mai cosa ho scoperto. La prof era con suo marito. Lui si chiama... Severus Piton"
"Eh?!" - domandò Ron.
"Ron, lo conosci?"- chiese Hermione.
"Solo di nomina. Ma come fa a stare con quello, è così.. così... severo e dà i brividi"
"Non lo so, ma intanto è così - ansimò ancora - beh, forse adesso sarai restio dal provarci ancora"
"Scusate se vi interrompo - disse ad un tratto George - ma ho... un impegno e  devo andare..."
"Ancora George? - borbottò Ron - non posso continuare a coprirti, prima o poi mamma lo scoprirà e si arrabbierà"
"Ma non faccio nulla di male! - sbottò - ci vediamo dopo"
"Cosa... cosa è che precisamente va a fare?" - domandò Hermione.
"Nulla... stupidaggini" - rispose vago.
Harry e Lily tornarono a casa. La ragazza pareva molto entusiasta del suo primo giorno di scuola, di fatti continuava a parlare e  a straparlare mentre faceva avanti e indietro per la stanza.
"A quanto pare la scuola non è poi tanto tremenda, vero?" - domandò egli.
"Beh, la compagnia fa molto! - esclamò ella a braccia conserte - e poi qui nessuno mi tratta male, è come se mi conoscessero tutti"
"Ti capisco, è una situazione anche a me familiare - scostò poi lo sguardo sullo zaino della ragazza, vedendo che ne fuoriusciva qualcosa - ma... cos'è quello?"
"Ah, è soltanto una coperta - fece tirandola fuori - l'avevo addosso quando mi hanno trovata"
Harry la prese tra le mani, accarezzandone i ricami.
"E' molto... bella... Che intendi con "ti hanno trovata?" Ti hanno abbandonata?"
"In mezzo ad una strada. Che brave persone i miei genitori, non si sono neanche presi il disturbo di abbandonarmi in ospedale"
"Magari non era loro intenzione"
"Che ne sai tu?" - domandò.
"Non lo so... però lo so!" - rispose in modo confuso. Effettivamente non poteva sapere certe cose, eppure gli era venuto naturale risponderle in quel modo. Lily a quel punto si lasciò scappare una risata. Il dialogo dei due fu interrotto da Sirius, il quale aprì la porta, con fare sempre molto svogliato come al suo solito.
"Siete attivi nonostante l'ora"
"Ciao Sirius! - esclamò Lily, afferrando ad un tratto qualcosa dai suoi libri - ascolta, visto che sei uno scrittore, sapresti dirmi cosa pensi di questi libri?". L'uomo afferrò tra le mani il libro che la ragazza aveva ricevuto da Silente.
"Ah, i libri di Harry, in tutti i  sensi. Davvero ben scritti... solo che..."
"Cosa c'è?" - domandò lei.
"Harry, non te n'eri mai accorto? - domandò - guarda, qui mancano delle pagine"
"Come sarebbe a dire, vuol dire che sono strappate?"
"Non sono strappate, sono proprio bianche, come se qualcuno si fosse dimenticato di scrivere il finale, questo è strano"
"Beh, perchè non lo scrivi tu allora?"- chiese Lily
"Anche se sono uno scrittore ho la vaga impressione che non sia compito mio terminare il racconto". Lily non ebbe neanche tempo di domandare cosa volesse dire che il cellulare di Harry prese a squillare.
"Pronto? - rispose- Ah, signor Silente... Oh sì, d'accordo va bene - dopdodichè chiuse la chiamata - Lily, dobbiamo vederci con Silente... adesso..."
Poco dopo i due scesero in strada, dove l'anziano uomo li aspettava.
"Oh, eccovi qua, giusto in tempo. Ragazzi, mi servite per una missione importante"
"Ovvero?"- domandò Lily.
"Dovete recuperare delle bacchette. Ce ne sono davvero tante e Tom Riddle le tiene nascoste in casa sua"
"Oh no - si lamentò Lily - lo sapevo io, ancora con questa storia della magia, stiamo scherzando?"
"A cosa le servono delle bacchette?"- domandò Harry, ignorando l'altra.
"Quelle bacchette ci appartengono. Per il momento non possiamo usarle, ma non appena la magia tornerà ci saranno utili" 
"Non ci credo, ripeto - disse Lily - Harry, non vorrai credere davvero a questa follia?"
Il ragazzo non seppe cosa rispondere. In realtà aveva un'idea un pò bizzarra del credere o meno. Era sicuro che tutto ciò che Silente dicesse fosse vera e pura verità, anche se si trattava di cose assurde come quella. Non era la prima volta che lo sentiva blaterare di magia e simili, tant'è che era entrato a far parte di quel "gioco", senza neanche accorgersene.
"Beh... se ci sta dicendo questo un motivo ci sarà"
"Ah, perfetto! - esclamò - e poi scusi, perchè non se le prende da solo?"
Non mi serve ricordarti che Tom Riddle coglierebbe l'occasione per sbattermi in prigione. Ed inoltre voi siete abbastanza agili da non farvi nè vedere nè sentire. E' molto, molto importante che lui non vi veda, soprattutto a te, Lily. Fa in modo che non le accade nulla Harry, a costo della tua vita"
"Io - rispose incerto - va bene"
"Questa è una follia - borbottò - mi caccerò nei guai"
"Ho l'impressione che con Harry accanto non ti accadrà niente"- si limitò a rispondere l'anziano. Il ragazzo non sapeva perchè l'uomo si ostinasse tanto a  fidarsi di lui, m non aveva di certo intenzione di deluderlo. Trascinando con sè Lily, la quale era ancora abbastanza restia, arrivò dinnanzi  la casa del sindaco.
"Ma dobbiamo farlo per forza?  - domandò ella - ci cacceremo nei guai, questa è violazione della privacy"
"Se Silente ci dice così è perchè sicuramente c'è un motivo - fece guardando dalla finestra - hey ma... quella non è tua madre?"
"Che? - fece alzando il capo - che cosa diamine ci fanno insieme a quest'ora?"
"Non lo so, ma non c'è tempo per pensarci - disse Harry - dobbiamo trovare un modo per entrare senza farci vedere"
"D'accordo, forse posso pensare a qualcosa, dopotutto sono un'esperta nel non farmi vedere... dunque..."
Si guardò intorno: la casa era grande e aveva due piani. Se non potevano entrare da sotto, sarebbero entrati da sopra.
"Ci sono! - fece trascinandoselo dietro - da questa  parte". I due ragazzini arrivarono al retro della casa, trovando un muro in pietra.
"Possiamo scavalcarlo!"- fece lei.
"Cosa? E se cadiamo?"
"Non cadremo, forza vienimi dietro!"- lo incitò.  Harry, più a fatica di Lily, cercò di arrampicarsi senza farsi udire, visto che solo una leggera lastra di cemento li divideva da Tom Riddle. Quest'ultimo stava seduto in soggiorno con Bella, la quale continuava a parlare e straparlare. Lui era già stufo, non aveva intenzione di corteggiarla a lungo. Tutto ciò che gli serviva era una scusa per poter praticare la sua autorità su Lily senza troppi problemi. Continuava a pensare fino a dove era dovuto arrivare, tutta colpa di quella profezia. Un'erede, una ragazza che avrebbe posto fine ai suoi piani una volta per tutte. E ora, quando pensava che la profezia non avverasse,  si era ritrovata quest'ultima davanti con il rischio di mandare all'aria tutto e non poteva permetterselo.
"Emh, mi sta ascoltando?"- domandò Bella.
"Ma certo... stavo solo pensando" - disse distrattamente.
"E.. a cosa, se mi permetti?"- domandò languida, avvicinandosi.
Mentre parlavano, i due ragazzi erano arrivati al piano di sopra. Lily si aggrappò al davanzale, trovando la finestra chiusa. Dovette maneggiarla un pò e poi spingerla, prima di riuscire ad aprirla.
"Bene! - esclamò - ce l'abbiamo fatta, Harry ci sei?"
"Più o meno" - ansimò il ragazzo sollevandosi.  Ella si guardò intorno, capendo di trovarsi nella camera di Tom.
"Dunque, se io volessi nascondere qualcosa, dove lo nasconderei?"
Incuriosito, Harry aprì un armadio chiuso ermeticamente. Di lì ne uscì poco dopo qualcosa di decisamente non umano.
"Harry Potter, Harry Potter!"
"Aaaah! - esclamò il ragazzo indietreggiando - ma chi sei, che vuoi?"
"Harry Potter ha trovato Dobby, Dobby è così contento!"
Lily era rimasta a bocca aperta dinnanzi quella creatura strana, buffa e un pò bruttina dai grandi occhi e le grandi orecchie. Pareva essere uscita direttamente da un libro delle favole.
"Ma che... che... che cosa sei tu?" - domandò poco dopo, tremante, indicandolo con il dito.
"Io Dobby, elfo domestico. Voldemort  ha rinchiuso Dobby, lui ha rinchiuso qui tutte gli oggetti magici, me compreso. Harry Potter è qui, sconfiggerà Voldemort!"- esclamò andandogli addosso.
"Non ho idea di cosa tu stia parlando e non mi toccare!"- esclamò allibito, cercando di indietreggiare.
"Oh... Harry Potter non ricorda! Questa è una vera tragedia!" - piagnucolò l'elfo. Lily si portò una mano sulla testa, confusa. Doveva essere necessariamente un sogno, non esistevano elfi, magia o cose del genere, era sicuramente tutto frutto della sua immaginazione!
"Va bene, buono, non ti agitare - cercò di allontanarlo Harry - Mi spiace, cè forse qualcosa che dovrei ricordare?"
"E' davvero senza speranze!" - pianse ancora Dobby. 
Era una situazione assurda, ma non vi era troppo tempo per rimuginarci ancora sù. Lily sapeva bene perchè si trovava lì, così decise di prendere il coraggio a due mani.
"Oh mamma - deglutì - emh... senti .. Dobby, emh non è che per caso sai dove si trovano.. delle bacchette?"
"Ma certo! - esclamò - proprio lì, Voldemort li tiene in una cassaforte!"
"Davvero? - domandò indicando il suo dito - grazie strano.. elfo, persona molto deformata... insomma, Harry aiutami!"
Dicendo ciò prese a maneggiare la cassa forte, cercando di indovinare la combinazione.
"Ma si può sapere come fai?" - domandò il ragazzo.
"Ho rubato un paio di volte. Adesso silenzio, devo concentrarmi"
Harry deglutì. Sarebbe stato molto più facile se solo uno strano essere che si era autoproclamato "elfo" non si fosse aggrappato alla sua gamba.
Al piano di sotto, Tom aveva fatto caso a come la donna lo stesse guardando. Sapeva però che sarebbe stato necessario affrettare le cose, senza sembrare troppo strano.
"Bella - chiamò ad un tratto - ascolta, so che è tutto molto affrettato e che praticamente non ci consociamo. Ma sarei felice se tu e Lily veniste a vivere qui con me"
"Tom... ecco io non vorrei approfittarne"- confessò arrossendo leggermente.
"Non ne approfitteresti. Io intendo venire a vivere qui.. come una famiglia..."
"In che senso?"- domandò mentre il suo cuore prendeva a palpitare.
Tom Riddle a quel punto alzò gli occhi al cielo. Non appena avrebbe riacquistato i suoi poteri, l'avrebbe fatta pagare ai colpevoli per averlo portato a fare tanto.
Afferrò la sua mano.
"Bella Black, vorresti sposarmi?"- domandò tutt'ad un fiato. La donna rimase dapprima sconvolta, con le labbra rosse completamente spalancante.
"Oh cielo.. io.. io.. Sì! - esclamò entusiasta - ma certo che voglio!"
Ella fece per baciarlo, ma non ne ebbe occasione poichè Tom si scostò, catturato da dei rumori al piano di sopra.
Dopo qualche minuto Lily era riuscita ad indovinare la combinazione e ad aprire la cassaforte. All'interno vi era effettivamente qualcosa.
"Ci sono, eccole! - esclamò - ma quanto ce ne sono?"
Senza sapere il perchè capì di essere molto attratta da quelle bacchette. Ne prese un paio in mano, rendendosi conto che ognuna era fatta con un materiale diverso, il peso era diverso ed anche la fattura.
"Forte - fece Harry prendendone una in mano e agitandola - sono davvero delle bacchette, chissà se funzionano"
Ad un tratto però i due udirono dei pass provenire dall'esterno.
"Scappate, scappate! Se Voldemort vede Dobby, Dobby è un elfo morto!"- esclamò l'elfo aggrappandosi alla gamba della ragazza.
"Ma chi è Voldemort?! Io non capisco cosa vuole dire?!"- esclamò.
"Avremmo modo dopo di pensare all'elfo pazzo, dobbiamo andare andare, veloce!" - fece Harry afferrandola per mano, dopo aver conservato le bacchette nel proprio zaino.
"E' qui! - disse Dobby Forza andate presto!"
"Mamma mia, che ansia! - borbottò Lily - come facciamo, non abbiamo il tempo di scendere con calma!"
I due si misero in piedi sul davanzale della finestra, guardando verso il basso. Harry deglutì nervosamente, afferrando la sua mano.
"Non è che puoi fare quella cosa con la magia per non farci cadere?"
"Quale cosa con la magia? Pensi di avere una strega davanti?"
"Ma l'altra volta ha funzionato con Bella!"
"E' solo un caso, io non ho dei poteri... anche se..."
Lily non terminò la frase. Effettivamente, ogni qualvolta che si trovava in pericolo, accadeva sempre qualcosa in grado di difenderla. Perchè questa volta avrebbe dovuto essere diverso?
Prese un lungo respiro, stringendo la mano di Harry.
"D'accordo... al mio tre ci buttiamo... tre... due..."
"UNO!" - esclamò il ragazzo, trascinando Lily con sè, prima che Tom aprisse la porta.
La ragazza era certa che si sarebbe sollevata in ara, svolazzando leggera come una piuma. Ma quella sarebbe stata magia e lei non ci credeva di certo.
Così entrambi si schiantarono inesorabilmente al suolo.

Angolo mio
Io: Ho la vaga impressione che a breve si festeggerà un matrimonio.
Voldemort: Io ti ammazzo, ma proprio male.
Lily: Guai a te se mi fai fare la damigella.
Io: potrebbe essere un'idea **
Piton: Hey ma.... quello sono io! E nono sono stato friendzionato
Io: io non parlerei tanto se f
ossi in te, prevedo sofferenze in amore per tutti.
Harry: Grazie... Tu sei peggio di Voldemort
Io: Grazie, adularmi non serve U_U
Dobby: DOBBY E' UN ELFO LIBERO!
Io: Silenzio! Altri scleri e novità al prossimo capitolo di OUAT Harry P. :D


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Notizia sconvolgente per Lily ***



Quando Lìly aprì gli occhi si rese conto di non trovarsi più in mezzo ad una strada, bensì in un letto di ospedale. Con la vista un pò annebbiata si era portata una mano sulla testa. Immediatamente si ricordò di tutto quello che era successo: si ricordò di aver rubato delle bacchette ed il fatto che si fosse gettata dalla finestra. Le venne alla mente anche l'immagine di uno strano... elfo o qualcosa del genere, ma sicuramente doveva esserselo sognata.
"Lily! - chiamò Hermione - stai bene allora?"
"Sì... mi gira un pò la testa -  fece mettendosi seduta - dov'è Harry?"
Il ragazzo stava steso in un letto accanto a lei, con la testa fasciata ma pimpante e stava parlando con Ron e Ginny.
"Ti sei svegliata - fece il corvino nel vederla - come stai?"
"Bene ma... com'è che saremmo finiti qui?"
"Non ne ho idea - sospirò - Che sciocco che sono, ed io che avevo promesso che ti avrei protetta"
"Ma è tutto apposto adesso. Piuttosto tu stai male? Ti hanno fasciato la testa"
"Non è niente, non ho perso la memoria - scherzò - sto bene"
Proprio in quel momento nella camera d'ospedale sbucò una delle poche persone che non si aspettavano d vedere.
"POTTER, SEI MORTO!"
"Ecco - sospirò - adesso non sto più bene"
Draco gli andò incontro furioso, ignorando il fatto che fosse convalescente.
"Che cosa ti è venuto in mente di fare?! - esclamò - volevi farla ammazzare?"
"Non volevo farla ammazzare e come vedi e  sana e salva"
"Si certo - sbottò mettendo una mano sulla testa di Lily- come stai, ti fa tanto male? Cosa ti ha fatto fare quello lì?"
Solo dopo Draco si rese conto della situazione imbarazzante in cui si era cacciato, poichè tutti lo fissavano. Ed effettivamente avevano ragione, non era da lui comportarsi in quel modo e neanche riusciva a capire perchè si stesse lasciando andare in quel modo.
"Cioè voglio dire.. voglio dire" - balbettò ritirando la mano.
"E' tutto apposto, va bene? Dovevamo solo rubare della bacchette - tagliò corto Lily - per conto di Silente"
"Silente? E tu dai ascolto a quel vecchio pazzo, Harry? Poteva essere pericoloso!"
"Adesso ti stai preoccupando per me?"- domandò a braccia conserte.
"Assolutamente no!"
Lily rise, vedere discutere quei due la divertiva sempre particolarmente. Poi subito dopo si chiese come aveva fatto a convincersi nel fare una cosa così stupida e insensata. Aveva rischiato di farsi male, eppure era stato divertente. Dopotutto aveva rischiato tante volte la pelle per motivi ancora più futili. A distrarla dai suoi pensieri fu Harry, il quale aveva posto una domanda a Ron.
"Ma quello non è George?"- domandò indicando suo fratello.
Effettivamente, il ragazzo dai capelli rossi stava seduto vicino ad un letto, dove incredibilmente vi stava disteso, completamente privo di sensi, un altro ragazzo. La cosa più sorprendente era la somiglianza scontentante fra i due, tanto che sembravano gemelli separata alla nascita.
"Oh mamma - fece Ron avvicinandosi  - ma cos'è un tuo clone?"
"Non lo so - rispose mestamente - è identico a me, eppure non lo conosco, ma allo stesso tempo sento di conoscerlo da sempre. Mamma non aveva avuto altri figli?"
"Ma che stai dicendo, no!" - esclamò indignato il fratello.
"Almeno sai come si chiama?"- domandò Hermione.
Scosse il capo.
"No - sospirò - si trova qui da tanto tempo, è in coma ed io vengo sempre a trovarlo, sperando che si svegli. Gli parlo, gli racconto di me, ma non so se può sentirmi. E' che... mi viene così naturale... non so neanche perchè"
"Quindi è da lui che vai ogni volta? Ed io che pensavo andassi a fare qualcosa di strano - disse Ron guardando lo sconosciuto che tanto somigliava a George - certo che è davvero sorprendente"
"Non saprò mai chi è e perchè mi somiglia tanto" - sospirò tristemente il più grande.
In quel momento arrivò Silente, il quale doveva aver corso a giudicare dal suo fiato corto.
"Harry, Lily!"- chiamo.
"Signor Silente, cosa fa qui?"- domandò Harry.
"Beh mi sembra il minimo, e poi sono io che vi h portato qui"
"Ah, ecco ci mancherebbe altro" - sbottò Draco.
"Avete preso le bacchette?" - domandò.
Harry gli indicò il proprio zaino, dove poi l'uomo rese a frugare.
"Aah, perfetto - disse contento - con queste poremmo difenderci al momento giusto"
"Io ho provato, ma non funziona" - confessò il ragazzo.
"Certo che non funziona, cosa ti aspettavi? Non funziona perchè non vi è ancora magia qui"
"Oh - sospirò Lily alzando gli occhi al cielo - basta, vi prego..."
Dopo l'arrivo di Silente, il gruppo fu raggiunto anche da Lily Evans, la quale arrivò assieme al marito, che non sembrava affatto contento.
"Vi ho trovato finalmente" - ansimò la donna.
"Professoressa - domandò Harry - anche lei?"
"Ho saputo del vostro incidente ed ho pensato bene di venire a trovarvi. Ma com'è successo?"
"Emh...  stavamo giocando e... siamo caduti " - mentì Lily. Silente intanto aveva fatto caso a Piton, il quale cercava in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo.
"E' tanto che non ci si vede, Severus"- gli disse.
"Cosa? - domandò l'altro, diffidente -Come fa a conoscere il mio nome?"
"Vuoi forse farmi credere che non ti ricordi di me?"- domandò.
 In quel momento il corvino parve molto in difficoltà, era quasi come se la sua presenza lo innervosisse. Inoltre egli poteva notare, adesso che la moglie, Lily ed Harry erano accanto, delle somiglianze. Questo non lo aveva però sconvolto più di tanto, era stata più che altro una conferma alle sue paure. Aveva sempre saputo che prima o poi sarebbe successo. Fortunatamente i due ragazzi furono rimessi poco dopo. I loro amici li seguirono, tutti tranne George, il quale si sarebbe trattenuto ancora a vegliare sul suo sosia.
"Beh, direi che adesso possiamo andare a casa" - disse Harry.
"Non così in fretta - fece Draco afferrando la ragazza, ma cercando comunque di mostrarsi abbastanza composto - Lily, mmh.... che ne diresti di venire  a casa mia per cena?"
"Perchè dovrebbe venire a casa tua?"- domandò l'altro afferrandola dall'altro braccio.
"Beh, con te ci vive, che c'è di male se per una sera sta da me?"
"Silenzio! - esclamò Lily- verrò da te, ma ad una condizione: viene anche Harry"
I due ragazzi si guardarono sconvolti, certi che non ci sarebbe stato modo di dissuadere la ragazza.

 Harry non poteva credere a quello che stava facendo: si trovava proprio dentro casa del ragazzo più odioso di tutta Hogwarts, una grande bella casa a dire il vero. Suo padre Lucius gli metteva non poca soggezione, forse anche a causa del silenzio imbarazzante che aleggiava mentre i quattro si trovavano a tavola. Lily rimase tutta impettita, guardandosi intorno ma senza dire una parola. Adesso capiva la somiglianza tra quell'uomo e il ragazzo. Effettivamente, messi tutti e tre accanto avevano delle somiglianze davvero notevoli, come se fossero parenti.
Lucius si sgrancì la voce, era palese che non fosse de tutto felice che Harry fosse lì.
"Lily, hai detto che vieni da fuori, vero?"- domandò.
"Emh, sì, da Londra precisamente"- rispose muovendo nervosamente da sola.
"Sei venuta qui da sola?"
"A dire il vero ero venuta qui con Silente, poi però mia madre, anzi, la mia madre adottiva mi ha raggiunto, ed eccomi qua"- spiegò.
"E i tuoi veri genitori?" - azzardò a chiedere.
"Padre" - chiamò Draco con fare di rimprovero. Adesso tutti e tre avevano fatto caso a come Lily avesse abbassato lo sguardo. 
"Non lo so - rispose mestamente - mi hanno abbandonata.  Io di loro non so niente  e neanche mi interessa. Perchè dovrei preoccuparmi di cercare delle persone che non mi hanno voluto?"
Senza riuscire a controllarsi, Draco battè le mani sul tavolo, alzandosi poinervoso. Ciò sconvolse la ragazza, ma non Harry. In parte provava il suo stesso, infondato nervosismo. In genere non si sarebbe mai sognato di consolarlo o cose del genere, ma quella volta sentì che fosse necessario farlo.
"Hey - lo chiamò andandogli dietro - ma che ti è preso?"
"E a te che ti importa?"- domandò passeggiando nervosamente.
"Mi importa perchè non c'è motivo di arrabbiarsi"
"Lo so! - esclamò nervoso - lo so. E che... non lo so, mi fa star male sentirle dire certe cose... è come se... questa cosa mi riguardasse personalmente... non so come spiegarla"
"Non serve che me lo spieghi - confessò - perchè è lo stesso che provo io. Potrei capire bene la sua rabbia, poichè anche io sono orfano, ma tu?"
"Ti sto dicendo che non lo so - sbuffò portandosi una mano sul viso - è strano. E da quando la conosco che provo cose che non pensavo neanche di poter provare"
Lily era intanto rimasta con Lucius. Adesso aveva abbandonato un pò di timidezza ed aveva preso lei a fare delle domande.
"Ma la madre di Draco? - domandò - voglio dire... è viva, vero?"
"Sì che è viva - sospirò - ma ci siamo separati"
"Oh, mi dispiace - disse cambiando poi discorso - Io... ho sentito dire che lei è uno degli uomini più influenti di Hogwarts... e che nessuno sa che genere di rapporti abbi con Tom Riddle.."
"Chi ti ha detto una cosa simil?"
"Emh... Sono solo voci.."
"Capisco. Beh, diciamo che... io e Tom RIddle non siamo nei migliori rapporti possibile"
"Perchè?"
"Gli dovevo un favore - disse incupendosi tutt'ad un tratto - ma al momento cruciale mi sono tirato indietro"
"Tutto qui, soltanto per un favore mancato?"
"E' molto più di quello che pensi, mia cara" - sussurrò guardandola negli occhi. Lily sentì quello sguardo attraversarla completamente.
"Padre - fece ad un tratto Draco, interrompendoli - Lily adesso può venire con noi?"
"Ma certo, è stato un vero piacere per me parlare con te"- disse Lucius.
"Anche per me"- rispose ella.
I tre ragazzi salirono in camera di Draco, la quale aveva le parete verdi con svariate decorazioni. Aveva perfino un iguana dentro una gabbia in vetro, cosa che non potè sfuggire a Lily.
"Oooh! - esclamò - che bella! Come si chiama, posso darle da mangiare? Io adoro tutti i tipi di rettili!"
"Sembra... contenta qui" - costatò Harry a bassa voce.
"Sì, molto..." - rispose il biondo. I due ragazzi imbarazzati si zittirono. 
Quei giorni erano stati così strani. Si erano avvicinati senza neanche accorgersene e poi sembravano capirsi l'un l'altro. Era strano, non si erano mai neanche sopportati, adesso invece provavano addirittura le stesse cose.
"Mh, mh -  borbottò il biondo - prendo qualcosa da bere, torno  subito"
Harry a quel punto si sedette sul letto sospirando  e Lily gli si sedette accanto.
"Tu gli piaci" - fece con fare malizioso.
"Che? - esclamò arrossendo - Ma che dici, lui è un ragazzo"
"E allora? Perchè non ci provi"
"Ma smettila, io e Draco ci odiamo"
"Ma se vi brillano gli occhi quando vi guardate, è palese. Non c'è niente di male ad amare qualcuno"
"Lo so... non lo so - sbuffò portandosi le mani sulla testa - per me l'amore è qualcosa di sconosciuto. Per me con lui non esiste altro tipo di approccio"
"Magari dovresti provarci" 
"Sei brava a dare consigli, immagino tu non abbia alcun problema in amore"
Lily distolse lo sguardo, assumendo un'espressione infastidita.
"Non esattamente. Diciamo che la mia breve amorosa non è stata delle migliori. Ed è per questo che do consigli. Io non voglio che tu soffra come ho sofferto io e credimi, con Draco non soffriresti mai"
Harry fece per risponderle, ma fu interrotto dall'arrivo del biondo.
"Di cosa state parlando?" - domandò il biondo.
"Parlavamo male di te" - rispose ella facendogli una linguaccia. 
La serata passò tranquillamente e alla fine giunse per Harry e Lily il momento di tornare a casa.
"E' stata una bella serata - disse la ragazza dando una gomitata ad Harry - vero?"
"Sì, sì, è stata bella" - borbottò.
"Beh, sono contento - rispose Draco - allora ci vediamo. Buonanotte Lily, buonanotte Harry"
Ricambiarono il saluto e quando Malfoy ebbe chiuso la porta, Lily diede una pacca sulla spalla all'amico.
"Aaaaw, è cotto di te, lo sapevo, sono brava!"
"Ancora con questa storia? E' assurdo" - sbuffò.
"Non è assurdo, c'è odore di amore stasera. Quando vi metterete insieme ringrazierete il vostro personale Cupido"
"Sì, certo" - borbottò.
I due si allontanarono, continuando a scherzare, quando improvvisamente il cellulare della ragazza squillò.
"Un messaggio - disse - da parte di mia madre?"
"Cosa vuole?"
"Vuole che venga a casa di Riddle, adesso"- rispose.
"Oh no, e se ci hanno scoperto?" - domandò.
"Dubito sia per questo"
"Vuoi che ti accompagni?"
"Va tutto bene Harry, sta tranquillo"
Il corvino annuì, nonostante fosse abbastanza restio dal lasciarla andare da solo.
Lucius li aveva intanto osservati mentre lasciavano la sua casa, da dietro le tende della finestra del soggiorno. Adesso che aveva avvicinato a sè Lily, sapeva che sarebbe stato molto più facile riuscire nel suo intento. La strada però sarebbe stata difficile da percorrere, ricche di insidie. Non doveva dimenticarsi, dopotutto, di vivere in un mondo fittizio che si reggeva su se stesso solo a causa di un sortilegio.
L'uomo attraversò il soggiorno, indirizzandosi poi verso quella che somigliava ad una botola, nascosta da un tappeto. Una volta aperta, prese a scendere gli scalini. Lì sotto vi era una specie di cantina, buia ma non silenziosa. Vi era infatti qualcuno, qualcuno che aveva le mani legate e qualcosa dinnanzi la bocca che gli impediva di parlare. Lucius si avvicinò, sorridendo.
"Siamo nervosi anche stasera, vero Narcissa?"
La persona che si trovava lì, intrappolata, era niente meno che sua moglie, la stessa donna che aveva ucciso ma che adesso aveva avuto la fortuna (o la sfortuna) di tornare in vita. Ella provò a mugugnare qualcosa, guardandolo con odio.
"Lo so, lo so - disse andandole incontro  e afferrandole il viso - ma era strettamente necessario rinchiuderti qui, altrimenti avresti mandato a monte i miei piani. Vedrai che alla fine, quando diventerò il nuovo Signore Oscuro, tutto andrà per il meglio, posso assicurartelo"
Narcissa provò a mugugnare qualcosa di ovviamente incomprensibile. Lucius poi si allontanò.
"Passa una buonanotte" - dichiarò mellifluo, per poi abbandonarla nuovamente lì nell'oscurità.
Lily intanto aveva raggiunto la casa del sindaco. Era abbastanza preoccupata in realtà, quei due insieme non promettevano mai nulla di buono. Era entrato a testa bassa e con fare tremante si era seduta sul divano.
"Emh... cosa dovete dirmi?"- domandò impaziente, tamburellando le dite sul proprio ginocchio.
"Oh, ecco Lily cara - disse Bella con fare raggiante -  è una notizia strabiliante, una notizia che renderà le nostre vite migliori.  Io e Tom, ecco beh.. abbiamo deciso di sposarci
"Ah è davvero... COSA?!" - esclamò alzandosi in piedi.
"Sì Lily - rispose Tom, con uno sguardo che aveva un non so che di inquietante e maligno - Saremo una famiglia, non sei contenta?"
Lily non rispose. Tutto ciò a cui riuscì a pensare era che doveva trattarsi per forza di un brutto incubo.

Angolo mio
Lily jr. : Perchè ho l'impressione che farò la fine di Cenerentola?
Io: Ma no cara, farai una fine ben peggiore *risata malefica*
Harry: Che persona orribile che sei
Voldemort: Io non mi esprimo... potrei essere molto poco gentile
Io: E si contento, devi sposarti ed indovina chi sarà la tua damigella?
Lily jr. : O_O Me ne vado ......
Al prossimo capitolo gente ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Lily Riddle ***


Voldemort era su tutte le furie. Qualcosa o anzi, per meglio dire, qualcuno, si era messo in mezzo ai suoi piani. Si trattava di qualcuno che non era ancora nato ma la cui venuta al mondo sarebbe stata per lui un problema. Era a causa di una profezia, la quale premuniva l'arrivo di una cosiddetta Salvatrice, che lo avrebbe salvati.
"Quindici anni - ripetè - e la Salvatrice, in qualche modo a me sconosciuto, riuscirà a salvare gli altri, sconfiggendomi e donando loro un lieto fine. Profezia più assurda di questa non ne ho mai sentite. Come se potessi preoccuparmi poi di una bambina non ancora venuta al mondo"
Lucius stava in silenzio. Lui sapeva bene, così come lo sapeva anche il Signore Oscuro, chi fosse quella bambina premunita dalla profezia. Una bambina legata a lui da un legame di sangue, il frutto del vero amore tra Harry Potter e Draco, il figlio che aveva brutalmente allontanato. Nonostante ciò, sapeva che Voldemort l'avrebbe uccisa non appena ne avrebbe avuto la possibilità. Non sapeva come ciò lo facesse sentire, forse indifferente, forse in parte un pò preoccupato. Non era mai stato troppo per la famiglia, ma adesso si stava parlando di mettere in pericolo una creatura innocente dal destino già segnato.
"Mi occuperò di lei quando saremo nel nuovo mondo - dichiarò Voldemort - Ma mi serve sapere il nome. E tu, Lucius Malfoy, mi aiuterai"
Ovviamente, chi avrebbe potuto aiutarlo se non proprio lui?
L'idea non lo allettava del tutto. Sin da quando lo aveva riportato in vita sapeva che avrebbe dovuto fare cose assai spiacevoli, ma il solo pensiero di aiutarlo a distruggere quella che era fatto la propria famiglia, gli metteva i brividi.
Non poteva però tirarsi indietro.
"Cos'è che devo fare, mio Signore?"- domandò.
"Molto semplice. Devi farti catturare.Una volta che ciò sarà accaduto, tuo figlio ed Harry Potter vorranno delle informazioni da te. Bene, tu gliele darai e parlerai loro della profezia. Ma il prezzo per quest'informazione dovrà essere proprio il nome della bambina, d'accordo?"
Lucius annuì debolmente. Non era tranquillo: non poteva tirarsi indietro e allo stesso tempo non voleva rivelargli quello che sarebbe stato un nome per lui prezioso.
Ed inoltre c'era anche un altro pensiero che lo tormentava. In un mondo nuovo, dove neanche Voldemort avrebbe avuto la magia per un periodo di tempo, sarebbe stato facile ingannarlo, piegarlo al suo volere, magari prendere il suo posto e divenire uno dei maghi più potenti mai esistiti, passare, insomma, dal lato oscuro. Quest'idea lo impauriva e lo allettava allo stesso tempo. Dopotutto aveva sempre parteggiato per Voldemort ed il pensiero di potergli essere superiore non gli dispiaceva troppo.
"E come farò a dirvi il nome se non ricorderò nulla?" - chiese.
"Ovviamente tu sarai immune, proprio come me. Ti ricorderai tutto, così potrai dirmi quello che sai. Ma bada bene, se provi a mentirmi, io lo saprò"
L'altro annuì nuovamente. Il Signore Oscuro gli stava offrendo una possibilità di essergli superiore, senza neanche saperlo.
Avrebbe fatto sì che quella situazione giocasse a proprio vantaggio.


Lily aveva la mascella spalancata. Non poteva credere di aver udito bene.
"Che-che-che cosa? - domandò - stiamo scherzando vero? Non vi conoscete neanche!"
"Lily - la rimproverò Bella - che maniere, dovresti essere contenta"
"Ma, ma, ma io, io non capisco!" - esclamò portandosi una mano sulla testa.
"Non preoccuparti Lily, andrà tutto bene - intervenne Tom - e inoltre adesso potrai venire a vivere qui"
La ragazza ebbe l'impressione di sentirsi male. Non era quello che voleva, non voleva quel tipo di famiglia che non le apparteneva, voleva essere libera, voleva continuare a vivere con Harry. Così compì qualche passò, tremante e con le lacrime agli occhi.
"No! - esclamò - io non voglio, non voglio! Non vi ascolterò!"
Dicendo ciò si indirizzò verso la porta di casa, scappando chissà dove,
"Lily!"- la chiamò la donna.
"Ferma Bella - fece Tom, con uno sguardo particolarmente inquietante - stai tranquilla, sapevamo che avrebbe reagito così. Vedrai che una volta sposati, saprò come raddrizzarla.
Lily era corsa fuori, tanto  veloce che quasi le mancava l'aria. Non aveva intenzione di fare quella vita nè di vivere con quei due, pertanto sarebbe scappata nuovamente.  Silente però la scorse correre nel buio, così le andò dietro.
"Lily! - la chiamò afferrandola per un braccio  - Lily, dove stai andando?"
"Vado via! - esclamò - non ho intenzione di rimanere qui un secondo di più"
"Aspetta, fermati"
"No! - rispose  - mia madre e Tom si sposeranno ed io non voglio far parte di quella famiglia. Quindi me ne vado"
"Lily, non te ne puoi andare - le disse quasi supplicandola - tu sei la Salvatrice"
Nel sentirsi chiamare in quel modo così strano, ella si calmò ad un tratto, guardandolo.
"Cos'è che sono io?"
"La Salvatrice - sospirò -E' per questo che ti ho portata qui. Sei tu quella che salverà tutti noi da Tom RIddle, lui in realtà è un mago oscuro ed ha in mente di elimnarci tutti"
"Cosa sta dicendo? Questa è una follia!"
"So che per te è difficile da credere, ma pensaci, tu sei speciale, basta vedere i tuoi poteri"
"I miei non sono poteri" - disse mestamente.
"Sì che lo sono. C'è una guerra da combattere e solo tu puoi guidarci"
"Io non combatterò nessuna guerra!"
"Lily! - la chiamò ancora - è necessario che tu rimanga. Voldemort vuole averti sotto controllo, per questo ha deciso di sposare tua madre. Ma devi stare attenta, non farti abbindolare. E poi pensa ad Harry e a Draco"
"Eh no, questo è giocare sporco!"
"Però ti sei legata a loro, non è vero? Non è un buon motivo per rimanere?"
"Oh, e va bene! - borbottò - ma mi spiega come dovrei sopravvivere con quei due?"
"Voldemort  non può farti nulla finchè è senza magia. Lui vuole portarti a non credere"
"Ancora con questo Voldemort? - domandò - d'accordo va bene, ascolterò il suo consiglio. Tanto non ho fatto altro fin'ora"
Lily non poteva crederci. Le cose che Silente aveva detto erano assolutamente senza senso, come sempre del resto. Forse però era vero che non poteva andare via, ma sicuramente doveva esserci un altro motivo dietro. E cosa più importante doveva trovare un modo per sopravvivere a quella situazione.

L'ultima cosa che Voldemort ricordava era  il denso fumo verde causato dal suo sortilegio. Quando si risvegliò capì di trovarsi in una casa sconosciuta. Un pò stordito si alzò, guardando fuori dalla finestra. A quanto pare  il  sortilegio era ben riuscito ,perchè adesso si trovava in una graziosa città. I suoi occhi si posarono immediatamente sulla torre dell'orologio: il tempo non scorreva, le lancette erano ferme.  Decise di scendere in strada. Una volta lì si rese conto che tutti i suoi nemici, come fa programma, non ricordavano nulla, nè di se stessi nè degli altri. Essi lo salutarono cordialmente mentre svolgevano le più svariate mansioni, tranquillamente, come se quella fosse la loro vita da sempre.
Era tutto perfetto, a questo pensò mentre camminava. Ad un tratto si scontrò con qualcuno.
"Ah, emh, mi scusi..." - disse una voce.
Egli chinò lo sguardo. Davanti a lui vi era un ragazzo che conosceva molto, molto bene.
"Harry Potter?"- domandò con disgusto.
"Sì, sono io signor Riddle" - rispose timidamente.
"Ah ma certo, certo che sei tu - disse fingendo un sorriso - Incredibile"
"C'è qualcosa che non va forse?"
"Va tutto bene. Va, va pure" - lo congedò.
Sarebbe stato difficile fingere di essere una persona qualunque, ma era certo che alla fine ne sarebbe valsa la pena. Scorse ad un tratto il suo fidato aiutante Lucius, il quale passeggiava, così gli andò dietro.
"Lucius" - lo chiamò. L'uomo si voltò, sorridendo cordialmente.
"Salve, signor Riddle"
"Non c'è bisogno che mi chiami in quel modo. Ci sono riuscito, siamo in un mondo senza magia"
"Beh, questo mi sembra più che normale"- rispose.
"Sì, certo. Piuttosto, dimmi il nome della Salvatrice?"
"Salvatrice? Non so di cosa stia parlando"
"Scherza poco con me - disse furioso - Avevamo un accordo"
"Ripeto, non so di cosa parla" - rispose voltandosi.  Voldemort a quel punto capì che Lucius lo stesse prendendo in giro. Non poteva non ricordare,  lui aveva fatto sì che mantenesse vivi i suo ricordi per suo conta torno personale. E la cosa più terribile era l'essere senza magia.
"Non osare voltarmi le spalle - lo minacciò - So molto bene che ricordi chi sei, chi sono io e qual'è il tuo compito. Solo che non vuoi ammetterlo. Cos'hai in mente, bastardo!"
"Non ho in mente nulla - rispose sorridendo - non si preoccupi"
Voldemort fece per lanciargli un incantesimo mentre si allontanava, ma ovviamente ciò non funzionò. La sua bacchetta era diventata inutile.
"E' abbastanza fastidioso essere senza magia, vero?"
Egli si voltò. Dinnanzi a lui cera la figura di Silente.
"Tu - fece indicandolo - cosa fai qui, tu sei morto"
"Vuoi dire che ero morto. Sarai il Signore Oscuro, ma il tuo sortilegio ha avuto degli effetti collaterali. Per qualche motivo a me sconosciuto, hai portato qui non solo i vivi, ma anche i morti. Come se non bastasse, molti di quest'ultimi non ricordano nulla, come se fossero stati colpiti, ma allo stesso tempo non si trovano qui. Io invece ricordo  esattamente, ho ricordato tutto nel momento in cui mi sono risvegliato al confine di questa... città"
"Ridicolo. stai mentendo"
"Questo lo vedrai da te. Così è questo il tuo obiettivo, vuoi distruggere Harry Potter senza magia, vuoi vendicarti"
"Oh ma la magia arriverà, solo non ora. E tu non potrai fare niente per impedirmelo"
"Infatti non sarò io ad impedirtelo. Ci penserà la Salvatrice. E  tu... dovresti fare attenzione con chi stringi i patti"
Voldemort a quel punto lo fulminò con lo sguardo. Se solo avesse potuto avrebbe messo fine alle sue chiacchiere in quello stesso istante.


Lily era tornata a casa di Harry, con gli occhi arrossati per il pianto. Quando Harry l'aveva vista, si era ovviamente preoccupato.
"Lily, Lily - la chiamò - ma che è successo?"
"E' successo che mia madre e Tom... si sposeranno!"- esclamò sedendosi.
"Beh, è davvero così brutta come cosa?"- domandò incerto.
"E' orribile. Non voglio vivere con loro. Io voglio restare qui. Con te mi sento.. insomma... in famiglia"
Ella non fece neanche troppo caso alla frase estremamente sdolcinata che aveva riservato al ragazzo, il quale sorrise.
"Lily, vorrei tanto che rimanessi, ma Tom Riddle non lo permetterà mai"
 "E non è giusto, perchè doveva capitare a me?"
"Coraggio - sussurrò abbracciandola - vedrai che troveremo una soluzione"
Lei ricambiò l'abbraccio, avvertendo un calore e una protezione mai provati in vita sua.
In quel momento entrò Sirius.
"Oh, scusate, interrompo qualcosa?"
"Non preoccuparti, Sirius"- lo rassicurò Harry.
"Bene, allora, vorrei presentarvi un mio caro amico, il suo nome è James"
A seguire Sirius fu un uomo dai capelli scuri e con degli occhiali. Harry sussultò immediatamente, trovando nello sconosciuto un non so che di familiare.
"Questi sono i tuoi coinqulini, Sirius?"- domandò James.
"Sì... sono Lily ed Harry" - li presentò Il primo a farsi avanti fu proprio il ragazzo.
"Piacere di.. conoscerti" - sussurrò stringendogli la mano. Era strano, quell'uomo gli dava le stesse sanzioni che gli procurava anche Lily Evans.
"James viene fuori da Hogwarts e siccome se la cava a scrivere ho pensato che avrebbe potuto darmi una mano" - spiegò Sirius.
"Beh.. buona permanenza allora " - disse Harry, staccandosi con difficoltà da quella presa.
"Grazie, ragazzino" - rispose l'altro sorridendo.
Quando i due adulti se ne andarono, la ragazza poggiò una mano sulla spalla di Harry.
"E' simpatico - costatò Lily - e ti somiglia, non è che magari...?"
"Io non ho parenti, sono morti tutti" - sospirò tristemente.

Malgrado tutto, il giorno del matrimonio di  Bella e Tom era arrivato solo otto giorni più tardi. Lily, stretta nel suo abito color rosa confetto che la madre aveva appositamente scelto per lei, era furiosa. Mentalmente non avrebbe retto,  e mentre quei due si dicevano sì sul'altare, lei sperò solo che quella relazione durasse poco. Fin ora aveva fatto quello che voleva, ma dubitava che adesso sarebbe stato lo stesso.
Era così confusa, non sapeva cosa l'aspettasse.
Quando la cerimonia finì, Tom andò di corda fuori dalla chiesa, scorgendo Lucius che stava fumando.
"Beh congratulazioni" - disse il biondo, senza neanche guardarlo.
"Tsk, grazie"
"Una scelta molto affrettata direi, non avrei immaginato che un tipo come te fosse un sentimentale"
"Ti prego, è inutile che continui a fingere. Non hai voluto dirmi il nome, ma l'ho comunque scoperto. Adesso che so che Lily è la Salvatrice, la terrò ben stretta a me"
"Ma per favore, lei non ti ascolterà mai"
"E dovrebbe ascoltare te forse?"
"Sicuramente è molto più ben disposta"
"Che intenzioni hai? - domandò andandogli contro - Perchè hai continuato a fingere? Qualsiasi cosa tu abbia in mente è una pessima idea. Nessuno si è mai messo contro di me in questo modo, tanto meno uno sporco traditore che prima mi riporta in vita e poi si tira indietro"
"Ma io non mi sono tirato indietro. Semplicemente ho cambiato i miei  piani. Sono un pò stanco di fare l'aiutante"
"Non vorrai farmi credere che vuoi il potere?"
"E anche se fosse, Signore Oscuro? Non puoi impedirmelo"

Purtroppo l'incubo della povera Lily si era avverato. Il giorno del matrimonio era finito in fretta e adesso che era sera, aveva portato le poche cose che aveva in quella che sarebbe stata la propria camera. Troppo grande, troppo sfarzosa. Sarebbe stato mille volte meglio continuare a vivere in quel minuscolo appartamento insieme ad Harry e Sirius. Non sarebbe rimasta lì per molto, avrebbe trovato un modo per svignarsela. L'unione di Tom e Bella non poteva costringerla a fare quello che loro volevano.
Doveva però ammettere di avere paura, si sentiva così sola.
In quel momento le arrivò un messaggio, da parte di Harry, che diceva:
"Stai su, vedrai che troveremo una soluzione, te l'ho detto. Non perdere la speranza. Cerca di dormire adesso, noi ci vediamo domani"
Ella sospirò, sorridendo.
"Oh Harry" - sussurrò.
"Suppongo che tu stia parlando con Harry Potter"
Lily sussultò per lo spavento. Tom era apparso come un fantasma alle sue spalle, senza neanche fare rumore e ciò la inquietava abbastanza.
"S-sì, in realtà sì" - ammise.
"Capisco - disse avvicinandosi - sai Lily, so molto bene che questa situazione è molto complicata per te. Ma se farai come ti dico io, sarà una convivenza piacevole, vedrai. Ed il primo divieto che ti do è quello di smettere di parlare con Harry Potter"
"Cosa?! - esclamò - no! Perchè non posso parlare con lui?"
"Credimi, è soltanto un pezzente che ti porterà solo guai"
"Non mi interessa, io non intendo smettere di..."
Non riuscì a terminare la frase, poichè adesso l'uomo la stava praticamente uccidendo con lo sguardo.
"Non hai intenzione di smettere di fare che cosa? Ti avverto, è molto meglio se non mi fai arrabbiare, non ci sono mai andato leggero con le punizioni"
La ragazza strinse i pugni, trovando la forza per ricambiare lo sguardo.
"Tu non sei mio padre" - sibilò a denti stretti.
"Oh, ma adesso sì - gli rispose - ti ho riconosciuto e i tuoi documenti parlano chiaro. Da questo momento il tuo nome è Lily Riddle"
"Eh? - sussurrò flebilmente - no..."
"Invece sì. Quello che ci vuole per te è una famiglia come si deve e qualcuno che sappia importi delle regole. Mi prenderò io il disturbo. Ora, se non ti dispiace, vado a godermi la mia prima notte di nozze. Buonanotte"
Lily rimase immobile nel letto mentre Tom usciva e chiudeva la porta a chiave. Non solo le era stata tolta la libertà, ma anche il suo nome. L'ultima cosa che voleva era portare il cognome di qualcuno che era sembrato tanto gentile ma che invece si era dimostrato essere maligno.
Si lasciò cadere con la testa sul cuscino, soffocando un gemito.


Angolo mio
Lily jr. : o-o Ma.. ma che bastardo, mi ha chiusa in camera per andare a s***e con quella pazza, ma in che famiglia sono capitata? 
Io: In una famiglia mooolto particolare. Allora, Bella e Tom si sono sposati, quale sarà il destino della ragazza? Harry e Draco faranno qualcosa  per aiutarla?
Lily jr.: io lo spero tanto ...
Draco: fammi capire tu fai i guai e noi li dobbiamo risolvere?
Io: guarda che se continui così ti faccio morire male, tanto ci ero già vicina
Draco: *abbassa la testa*  Va bene, sto zitto ...
Io.: Bravo! Ci vediamo al prossimo capitolo, baci e abbracci! ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Patto con l'oscurità ***


La notte era passata lenta. Lily aveva soffocato tutte le sue lacrime di nervosismo e disperazione sul cuscino, a dimostrarlo i suoi occhi arrossati. Una delle notte più terribili in assoluto. Quando era sorto il sole era immediatamente scappata via dal letto. Tutto quello che voleva era correre a scuola, lì almeno nessuno l'avrebbe avuta sott'occhio. Si vestì per prima cosa e dopodichè prese a scendere le scale. La casa era silenziosa, forse fin troppo. Passò dalla cucina, poichè sarebbe uscita dal retro. Una voce però la fece immediatamente sussultare.
"Già in piedi a quest'ora, Lily?"
Ella sentì un brivido attraversarle la schiena. Poi si voltò lentamente. Ovviamente, Tom era dietro di lei, quasi come se avesse prevenuto ogni suo movimento.
"Io... sì... non volevo fare tardi a scuola" - spiegò brevemente.
"Non sarà necessaria tutta questa fretta - spiegò - ti accompagnerò io"
La ragazzina avrebbe tanto voluto dirgli di no, non voleva assolutamente passare del tempo da sola con lui, ma nonostante ciò non ne trovò il coraggio. Egli le incuteva troppo timore, tanto da bloccare perfino il suo animo impavido. Annuì lentamente, iniziando a  sudare.
"Va-va bene" - sussurrò. Tom sorrise soddisfatto. Dopodichè le voltò le spalle e si indirizzò verso la propria camera da letto al buio, da cui entrava dalle finestre la fioca luce del mattino. Era certo che Bella stesse dormendo ancora, ma in verità la donna era ben sveglia e stava allungando una mano, come a volerlo cercare.
"Tom?" - chiamò.
"Sono qui Bella" - disse lui piegandosi leggermente su di lei.
"Oh, eccoti qua - sussurro afferrandolo per le spalle - questa notte sei stato fantastico"
L'uomo non rispose. Il solo pensiero di essersi abbassato a fare certe cose lo umiliava profondamente e come se non bastasse quella donna era insaziabile dal punto di vista sessuale. Anche se forse alla fine non gli dispiaceva troppo.
"Adesso devo andare - le sussurrò - accompagno Lily a scuola"
"Va bene, ma non essere troppo duro con lei" - disse languida.
"Sarò duro al punto giusto, puoi fidarti di me" - la rassicurò
Bella sorrise, avvicinandolo a sè e poggiando le labbra sulle sue, bacio che subito dopo divenne immediatamente passionale. Tom stava iniziando ad abituarsi a quei gesti che per lui erano sempre stati sconosciuti, nonostasse stesse ancora molto sulle sue.
Infatti si staccò poco dopo.
"Vado" - disse semplicemente.
Poco dopo, egli saltò in auto con accanto Lily, la quale si era portata una mano sulla testa mentre guardava all'esterno. Una prigione sarebbe stata molto meglio e molto più facile da abbandonare. Ma non era finita in una prigione, bensì in un posto peggiore.
Ed inoltre non capiva perchè Tom non voleva che passasse il suo tempo con Harry, anzi, quando ne parlava pareva addirittura che lo odiasse. Dopo qualche minuto arrivarono dinnanzi la scuola e la ragazza tirò fuori un respiro di sollievo, sapendo di poter assaporare per qualche ora un pò di libertà. Afferrò lo sportello con la mano.
"Ricordati quello che ti h detto - le disse Tom - sappi che io ti osservo sempre"
Quella frase la fece rabbrividire da capo a piede. Era anche uno stalker?
Il pensiero di avere i suoi occhi puntati addosso per tutto il tempo le metteva addosso un ansia terribile. Non rispose, deglutì nervosamente per poi scendere dall'auto. Velocemente si indirizzò poi verso il suo gruppo di amici.
"Oh ciao Lily! - la salutò Ron - accidenti che faccia, non hai dormito per caso?"
"Lily! - esclamò Harry - che c'è, che hai?"
"E' tutto apposto - mentì distogliendo lo sguardo - davvero"
"Lily - la chiamò nuovamente  - sei pregata di dirmi la verità"
La ragazza distolse ancora lo sguardo, tirandolo poi per un braccio.
"La convivenza è più terribile di quanto pensassi" - confessò
"Ma dai, è passato solo un giorno"
"Tom non vuole che parli con te"
"Cosa? E perschè no?"
"Non lo so, secondo me c'è qualcosa dietro, sicuro che non gli hai fatto qualcosa?"
"Eh? Ma se mi sono sempre tenuto a debita distanza! E' per questo che ti disperi così?"
"Beh - ammise - te l'ho detto, con te mi sento in famiglia"
"Oh Lily - sussurrò abbracciandola  - anche tu per me sei come una famiglia. Insomma è una cosa che non so spiegare, ma sento che devo proteggerti"
"Bene, bene, guarda un pò che bella storia"- disse improvvisamente Draco, comparendo loro dietro.
"Ciao" - salutò Lily.
"Potter ti ha fatto piangere?"
"Ma perchè la colpa deve essere sempre mia?"
"Perchè di fatto è così, idiota"
"E smettetela di litigare - sbuffò - voi dovete aiutarmi, non potete lasciarmi vivere lì. Sono già stata proibita del mio nome e della mia libertà, non posso perdere anche voi"
"Sta tranquilla - la rassicurò Harry - adesso siamo insieme no? L'importante è questo, finchè sei con noi non devi preoccuparti"
"Parli come se fossimo una grande famiglia felice"- sbuffò il biondo.
Lily a quel punto sorrise maliziosa.
"Beh, in effetti è così. Io sono la figlia e voi.. siete e la mamma e il papà"
I due ragazzi si guardarono arrossendo.
"Hey, spero che la madre non sia io" - puntualizzò Draco. Harry si portò una mano sul viso. Lily sapeva giocare d'astuzia e si era messa in testa di farli avvicinare, ma come? Drace era così insopportabile, viziato e pieno di sè, ma era anche vero che da quando era arrivata Lily, aveva mostrato la sua parte migliore. E quella sua parte migliore gli piaceva, gli piaceva davvero molto.
"Potter? - chiamò - perchè mi fissi così?"
"Non è nulla - sussurrò - forse è meglio se andiamo in classe"
Gl alunni facevano come al solito chiasso. Ron già fremeva, non vedeva l'ora di vedere la sua dolcissima e bellissima insegnante.
"Attento Ron - lo schernì Hermone infastidita-  hai la bava alla bocca"
"Eh? Non è vero! - esclamò - e poi, che posso farci, mi sono innamorato"
"Ma ti prego - borbottò Harry - dovresti guardare le ragazze della tua età"
"Sono d'accordo" - fece la ragazza seccata.
"A quanto pare tu e Draco non siete gi unici a piacervi" - sussurrò Lily ad Harry.
"Ssssh! - la zittì egli - non dire queste cose davanti a tutti!"
In quel momento il fracasso fu interrotto dall'entrata  di qualcuno: non si trattava però della tanto attesa insegnante Lily Evans, bensì di suo marito, Severus Piton, il quale era entrato con passo lento, fulminando tutti con l osguardo. I ragazzi rabbrividirono.
"Salve - salutò serio - la vostra insegnante ha un impegno ed io farò da supplenza, per vostra gioia. Chiariamo immediatamente  che ci vado giù pesante, quindi fareste bene a comportarvi come si deve"
"Oh - si lamentò Ron - accidenti, non ci voleva"
"Lei deve essere il signor Ronald Weasley, ha forse qualcosa da dire?"
"Io? - domandò - no.. assolutamente no.."
"D'accordo, allora cominciamo. Signorina Granger, ho sentito che lei è una delle migliori della class, le dispiacerebbe ripetermi qualcosa?"
I ragazzi furono salvati dalla sempre preparatissima Hermione. Mentre la ragazza ripeteva, Lily si era soffermata a guardare quell'uomo che tendeva sempre  a guardarla in modo starno, con indifferenza ma anche con timore, e assolutamente non riusciva a spiegarsi il perchè. Quando la ragazza ebbe finito, l'uomo indirizzò il suo sguardo su Lily, cosa che la ragazza si aspettava.
"Lily Riddle - lesse - sbaglio o hai cambiato cognome?"
"Beh.. sì - sospirò - mia madre si è risposata e..."
"Capisco. Quello accanto a te deve essere il signor Potter. Vi vedo sempre insieme, dovete essere molto uniti"
"Sì, abbastanza"
"Che carini - borbottò sarcastico, rivolgendosi poi a Draco - E lei signor Malfoy? Vuole partecipare alla lezione? Qui sul registro vedo una sfilza di due"
"Cosa? - esclamò il ragazzo saltando dalla sedia - Non è possibile, io sono uno dei migliori!
"Essere raccomandato poichè figlio di una delle persone più importanti di Hogwarts, non ti rende del tutto migliore degli altri"
"Hey - fece ad un tratto Harry - lo lasci stare"
Draco sgranò gli occhi, sconvolto.
"Signor Potter, ne stia fuori"
"Io... - sussurrò il ragazzo - non ci penso neanche"
Piton a quel punto lo fulminò.
"Che cosa hai detto?"
"Ho detto di no!" - esclamò l'altro.
"Bene, allora visto che ti piace difenderlo, non vi dispiacerà passare alcune ora di punizione insieme.
"Cosa?! - esclamò il biondo - non può fare questo, mio padre lo verrà a sapere!"
"Taci Malfoy. Tu e Potter avrete come passare il tempo nell'aula delle punizioni, ora andate"
Mentre i due si allontanavano, seppur di controvoglia, Lily si portò una mano sulla testa. Come avevano quei due potuto lasciarla da sola, come sarebbe sopravvissuta con quel professore e soprattutto perchè lui li stava trattando in quel modo?
"Signorina Riddle, immagino che lei non voglia seguire i suoi amici, vero?"
"Emh... no" - si limitò a rispondere
Intanto i due ragazzi avevano raggiunto l'aula punizione, che presero poi a pulire. Harry stava passando la scopa sul pavimento, mentre continuava a pensare a come diamine gli fosse venuto in mente di difendere Draco. Tutti sapevano di quanto i due si odiassero e adesso lui cos'è che faceva? Lo difendeva a spada tratta.
"Beh, grazie tante Potter! - borbottò il biondo - grazie a te ora sono qui a pulire! Non sono cose che un nobile dovrebbe fare"
"Pff - sbuffò l'altro - la prossima volta ti lascio da solo ad affrontare i tuoi guai. Ed io che ti ho anche difeso..."
"Eh... già - sussurrò cambiando tono - ma perchè l'hai fatto?"
Harry si voltò a guardarlo, non sapendo esattamente cosa dovesse dire. Non poteva rispondere cose del tipo "perchè nessuno può trattarti male tranne me" o "il mio cuore mi ha detto di farlo". Sarebbe stato troppo e Draco lo avrebbe preso in giro a vita.
"Insomma... semplicemente odio le ingiustizie"
Draco gli si avvicinò.
"Ma io sono io, il tuo rivale storico, e poi non mi hai mai difeso"
"Beh questa volta sì, che c'è di strano?"
"Nulla... - sussurrò - solamente... grazie.."
A quel punto il corvino ebbe quasi l'impressione che le guance gli divenissero rosse. Così abbassò immediatamente il capo.
"Non ringraziarmi"
"Sembra quasi uno scherzo. In un modo o nell'altro finiamo con lo stare sempre insieme"
"Lo so - sospirò - ed inoltre ho scoperto lati di te che non conoscevo"
"In che senso?"
"Non sei solo viziato, antipatico e odioso, hai anche.. i tuoi lati buoni"
"Oh grazie, e tu non sei solo fastidioso, idiota e insopportabile, hai anche i tuoi lati buoni. Per esempio, con Lily ci sai fare, la fai sentire al sicuro, le vuoi bene e la proteggi"
"Anche tu non sei da meno. Io non so spiegarmelo ma sento che devo porteggerla  e tenerla vicino a me"
"Anche io - ammise -  E'un pò strano il fatto che proviamo le stesse cose"
"Forse non tanto" - sussurrò alzando lo sguardo. I due si guardarono per un periodo di tempo che sembrò infinito. I loro cuori battevano all'impazzata, sarebbe stata la situazione perfetta per un bacio... ma cosa andavano a pensare, un bacio, loro due?ma ciò non avvenne
Draco indietreggiò, imbarazzato.
"Va bene - disse sgranchendosi la voce - sarà meglio passare il tempo in qualche  modo"
La lezione intanto era finita e Lily, decisamente stanca, si stava preparando ad andare a casa. Prima però si decise ad affrontare Piton, nonostante la paura che quest'ultimo le facesse provare. Voleva sapere quale fosse il problema e stava cercando le parole giuste, mentre continuava a guardarlo.
"Mi dica signorina Riddle, non c'è bisogno che mi fissi"- disse ad un tratto l'uomo, senza neanche degnarla di uno sguardo.
"Lei ce l'ha con me?"- domandò a bruciapelo.
"Come?"- domandò alzando finalmente gli occhi.
La ragazza a quel punto si sollevò.
"Ce l'ha con me. E con Harry e Draco, perchè?"
"Assurdità"- rispose freddo.
"Ma io vedo come mi guarda"
Piton a  quel punto la guardò più intensamente. Quella ragazzina era più intelligente e sveglia di quanto pensasse, ma non era stato ciò ad attirare la sua attenzione, bensì qualcos'altro.
"Hai davvero i suoi occhi"
"Cosa?"- domandò ella.
"Nulla - rispose brusco - Comunque non l'ho con nessuno, fine della questione."
Lily sapeva che non avrebbe avuto risposta, così capì che sarebbe stato meglio andare via.
In quello stesso istante, Sirius e James i si ritrovavano a passeggiare di fronte la scuola, assorti nelle loro chiacchiere.
"Hai visto il libro di cui ti h parlato? - domandò il primo - non è strano?"
"Effettivamente sì - rispose il secondo, rigirandosi nelle mani il volume - non può essere un errore  di stampa, e come se la storia fosse stata interrotta. Proprio non capisco"
"Ci sono tante cose che non capisco nemmeno io.Per esempio, a volte non senti come se parte della tua vita fosse avvolta nell'ombra?"
"Non ci ho mai fatto caso in realtà"
"Per l'appunto. Da che ne ho memoria ho sempre vissuto qui, ho fatto sempre le stesse cose. Ma prima?"
"Non lo so Sirius, mi sa che il troppo scrivere ti h dato alla testa, dovresti essere più rilassato"
James ad un tratto si interruppe, in seguito ad aver urtato per sbaglio qualcuno. Quel qualcuno era Lily Evans, la quale si stava indirizzando verso la scuola con un mucchio di libri in mano, ora sparsi però al suolo.
"Oh no, mi spiace, si è fatta male?"- domandò l'uomo.
"No, non si preoccupi, ero io che andavo di fretta - disse la donna sorridendo - salve, sono Lily Evans"
"Io sono James Potter"- si presentò.
"Io Sirius Black, sono il coinquilino di Harry, Harry Potter"
"Oh Harry, un ragazzino adorabile. Lei è il padre?"- domandò rivolgendosi a James.
"Emh.. no"- rispose imbarazzato.
"Che strano, eppure ho notato una certa somiglianza. Beh, m scusi allora. Lieta comunque di fare la vostra conoscenza"
"Anche per me. Lei deve essere di fuori, vero? Si vede subito"
La donna rise, prendendo poi a chiacchierare senza neanche accorgersene e dimenticandosi dei suoi impegni.
 In quel momento Severus uscì dall'edificio. Cercò la donna con lo sguardo e quando la vide, si fermò di colpo. La vide parlare con quel tipo che conosceva molto, molto bene. Fu colto da una rabbia improvvisa che dovette però frenare. Non poteva fare nulla, doveva fingere di non sapere nulla. Furioso cambiò strada, andando nella direzione opposta per sbollire i suoi nervi. Mentre camminava però, una voce catturò la sua attenzione.
"A quanto pare hai sempre problemi in amore. Ciao Severus, ti ricordi di me?"
L'uomo si voltò. Davanti a lui vi era Voldemort, il quale era per metà nascosto dall'ombra.
"Voldemort..."- sussurrò.
"A quanto pare sì. Immaginavo ci fossi anche tu"- rispose compiendo qualche passo"
"Stai indietro!"
"Rilassati, sono senza magia adesso, come tutti. Sono qui perchè pensò che abbiamo lo stesso problema, quella ragazza, Lily, nonchè la mia figliastra. Tu sai chi è lei, no? E' la Salvatrice, quella che in teoria dovrebbe sconfiggermi"
"Lo so - sbottò - ebbene, io cosa centro?"
"Vedi, lei è una spina nel fianco, per questo voglio che la uccidi"
"Ucciderla? Assolutamente no, lei è la nipote di Lily, è fuori questione. E poi perchè dovrei dare retta a colui che ha ucciso la donna che amo?"
"E grazie a me se sia tu che lei siete qui. E se non uccidi la ragazza, la tua amata riacquisterà la memoria, scoprirà che le hai mentito e si butterà tra le braccia del tuo caro amico James, come ha già fatto una volta. Anzi, direi che sono già sulla buona strada... Conviene ad entrambi"
Severus cercò di distogliere lo sguardo. Il suo nemico gli stava offrendo qualcosa che in parte lo allettava ma in parte lo terrorizzava. Dargli retta avrebbe significato cedere all'oscurità e questa volta per davvero.
"Perchè non la uccidi tu, allora?"
"Perchè io devo occuparmi di Harry  e per far ciò che questo sia possibile devi prima uccidere lei - rispose - è lui che voglio distruggere. Coraggio, nessuno verrà mai a saperlo. Allora, affare fatto?"
Egli sospirò. Effettivamente Voldemort non aveva tutti i torti. Se avesse ucciso Lily, il sortilegio non si sarebbe spezzato e nessuno, neanche la sua amata, avrebbe mai scoperto la verità.
Che ironia della sorte. Per anni si era ritrovato a dover proteggere Harry, senza però far sapere nulla. Adesso, allo stesso modo, si ritrovava ad attentare alla figlia di quest'ultimo.
Era terribile, lo sapeva, ma non voleva perdere nuovamente la donna che amava e che finalmente era saldamente sua.
Allungò una mano verso quella di Voldemort, stringendola.
"Affare fatto"


Angolo mio
Io: Ohi ohi, Piton ha ceduto al lato oscuro...
Lily jr: Mi spieghi perchè tutti vogliono che io muoia?
Piton: No, spiegami piuttosto, scrittrice babbana, perchè fra tuttti proprio James. Echepalle #mainagioia
Io: La storia mia e appare chi voglio e.e E mi piacciono i triangoli
Harry: A me paici tu per le cose che scrivi tra e me e Draco ><
Draco: Io no. 
Harry: Ma Dracuccio mio! T_T
Draco: Non chiamarmi così o-o Stammi lontano!
Io: Beh, direi che è stata una giornata impegnativa per i nostri pg che adesso andranno a dormire ^^

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Pene d'amore ***



L'aveva davvero fatto. Severus era caduto nell'oscurità, dalla parte del nemico. Era una cosa giusta, continuava a ripetersi, ma infondo la sua parte più recondita sapeva molto bene quanto fosse sbagliato. Lo stava facendo per Lily, ma dopotutto che diritto aveva? Le aveva mentito sin dalla prima volta che l'aveva rivista... come poterselo dimenticare?

Quindici anni prima
Sapeva di essere morto o almeno ne era stato certo fino a quel momento. Fin ora era stato in un bel posto da cui era stato brutalmente strappato. Adesso che aveva aperto gli occhi si ritrovava in un posto sconosciuto, non era Hogwarts, non era il mondo che conosceva. Era buio, mentre si trovava steso sull'asfalto. Quando, molto stordito, si levò in piedi, era certo di stare sognando. Chi era stato a strapparlo dalla morte e soprattutto, dove si trovava?
Ad un tratto tutte le informazioni presero a riempigli la testa tanto da fargli male. Nella sua mente vi era l'immagine del ritorno di Voldemortt e del sortilegio da lui lanciato, con tutte le conseguenze.E lui, lui faceva forse parte di quel sortilegio? Probabilmente no, perchè a quest'ora non avrebbe ricordato nulla. E soprattutto, perchè quel sortilegio lo aveva riportato in vita?
Troppe erano le domande a cui non poteva trovare risposta, da solo, disperso in un mondo senza nessuno che conoscesse. Camminò a lungo per quelle strade dove la gente lo mal guardava. Capì di essere a Londra, ma era una Londra molto diversa da quella che ricordava, più moderna. Mentre si guardava attorno con aria stordito, arrivò senza accorgersene di fronte ad un hotel. Lì si scontrò con qualcuno.
"Mi scusi" - 
Si voltò. Quella voce di cui aveva conservato la memoria per tanti anni, la riconobbe all'istante. Poi si voltò e quando lo fece il suo cuore perse un battito. Davanti a lui cera Lily, era viva, stava bene.
"Lily" - sussurrò.
La donna inarcò un sopracciglio.
"Ci conosciamo?"
"Lily - la chiamò ancora andandole vicino - tu sei viva!"
"Ma... ma certo che sono viva!" - rispose spaventata.
"Sono io, Severus, non ti ricordi di me?"
"Mi dispiace, ma non credo di ricordarmi"- rispose dispiaciuta.
"Come sarebbe a dire? Andavamo ad Hogwarts insieme e tu poi hai sposato quell'idiota di James!"
"Credo che mi abbia scambiato per qualcun'altra, perchè io non sono sposata" - affermò sorridendo imbarazzata.
"Non sei sposata?" - domandò egli, lentamente. Ella scosse nuovamente il capo. Ma certo, era ovvio, se lui era tornato in vita in seguito a quel sortilegio, perchè per Lily non avrebbe dovuto essere lo stesso? L'unica differenza era che lei non pareva ricordare nulla, pareva non sapere nulla, era una perfetta donna di quel mondo in realtà a lei sconosciuto. E d'altro canto non si ricordava di lui, ma neanche di James. Ciò non potè che fare piacere a Severus. La donna che aveva sempre amato era lì, priva di ricordi, questo voleva dire che poteva crearne degli altri. Forse era una pazzia, ma magari quel sortilegio era per lui una seconda opportunità per ricominciare. Così scosse il capo.
"Mi scusi, forse dovrei presentarmi come si deve. Mi chiamo Severus Piton"
"Lily Evans, il piacere è tutto mio" - rispose sorridendo,
E così da quel momento, la loro vita insieme era cominciata.


Ma adesso quella stessa felicità sembrava minacciata. Severus sapeva che, quando avevano deciso di trasferirsi ad Hogwarts, non sarebbe stata una buona idea e adesso ne aveva avuto la conferma.
 Era rientrato in casa, mentre la moglie stava seduta su una poltrona, leggendo un libro. Ella non si era neanche accorta del suo arrivo. Così Severus si sgranchì la voce.
"Severus - lo chiamò lei - ciao, non ti avevo visto. Ma che fine hai fatto oggi, pesavo dovessi,o tornare insieme"
"Beh, ti ho vista parlare con il tuo nuovo amico, non volevo disturbare"
"Tu mi hai vista parlare con James? Perchè non ti sei avvicinato?"
"Oh, vedo che siete già molto intimi - sbottò a braccia conserte - E comunque non avevo tutto questo piacere"
"Ti prego, non dirmi che sei geloso" - disse accennando un sorriso. L'uomo scostò lo sguardo, non solo era geloso, ma anche terribilmente preoccupato che quell'uomo mandasse a monte il suo matrimonio, anche se tecnicamente era stato lui a rubargli la moglie.
"Non sono geloso, semplicemente quel tipo non mi piace, non mi piace per niente"- disse.
"Oh Severus, andiamo, non c'è motivo di preoccuparti, so occuparmi abbastanza bene di me stessa"- lo rassicurò.
"Lo spero" - sbottò.

Lily era sopravvissuta alla scuola, ma non poteva dire che sarebbe stato lo stesso per quando sarebbe rientrata a casa. Aveva pensato di scappare, ma non ci pensava neanche, se Tom l'avesse presa era sicura che glie l'avrebbe fatta pagare cara. Così rientrò. Era così odioso vedere quei due essere così languidi l'uno con l'altro, tanto da farle venire il voltastomaco.
"Oh, ciao Lily cara - sussurrò Bella - hai passato una bella giornata?"
"Sì, fino a questo momento" - borbottò non riuscendo a trattenere il suo disgusto.
"Spero che tu abbia fatto la brava" - disse Tom fulminandola con lo sguardo.
"S-sì" - balbettò - posso andare adesso?" 
"Vai" - fece l'uomo congedandola con un gesto della mano. Quando la ragazza se ne fu andata, Bella gettò le braccia attorno al collo del marito.
"Non sei troppo severo?"
"Assolutamente no. E' giusto che sia così, te l'avevo detto che avrei educato Lily come si deve"
"Beh, se lo dici tu non posso non crederci. Non so perchè, ma sento come se mi conoscessi da molto tempo, come se non potessi sottrarmi a ciò che dici"
"E' più che normale" - sussurrò serio.
Bella ridacchiò.
"Fai bene a tenerla lontana da quei due. Non mi piacciono per niente, temo che potrebbero portarla sulla brutta strada"
"Sta tranquilla, a breve non dovrai più preoccupartene, nè di loro nè di Lily"
"Che intendi?"- domandò.
"Nulla, nulla" - rispose rassicurandola con un falso sorriso.
La ragazza era intanto corsa in camera sua, questa volta chiudendosi in camera di sua spontanea volontà. Non voleva saperne nulla di quei due. Poi, ad un tratto, fu attratta da dei rumori che provenivano dal suo armadio. Afferrò una scarpa, certa che si trattasse ci un ladro. Ma quando aprì le ante, fu costretta a cacciare un urlo per la paura.
"AAAAH, OH MIO DIO!"
"Lily non deve avere paura di Dobby! - esclamò l'elfo saltando fuori - Dobby è qui per aiutare Lily!"
"Ancora tu?! - esclamò indietreggiando- che fai nel mio armadio e cosa vuoi?"
"Dobby, come ha già detto, ed è un elfo domestico. Ed è qui per avevrtire Lily. Lily non deve stare qui, è in grande percolo"
"Fin qui ci arrivavo da sola!"
"Tom Riddle farà in modo che Lily venga uccisa"
"Cosa? - sussurrò incupendosi ad un tratto - ma che stai dicendo?"
"'E' così. Tom Riddle sta bramando contro Lily ed Harry Potter. Vuole ucciderti in modo che Lily non possa salvare tutti noi"
"Questa,... questa è un assurdità!" - sussurrò.
"Non è un assurdità! Lily ha dei poteri, può dimostrarlo!"
"Ti sbagli"
"E' come dice Dobby!" - insistette l'elfo.
"Non è vero!" - esclamò muovendo la mano verso l'elfo, quasi come se avesse voluto colpirlo. A quel suoi movimento accadde qualcosa di strano, vi fu come un'onda d'aria, tanto forte da spiaccicare Dobby contro la parete.
"Cosa?"
"Visto, Dobby l'aveva detto!"
"Lily! - esclamò ad un tratto la voce Bella - c'è qualche problema?"
"No, mamma! - esclamò frettolosa  - vattene immediatamente da qui, strano coso, sono stufa di sentirti parlare!!"
"Ti prego, non fare che Dobby venga trovato da quei due!"- esclamò aggrappandosi alla sua gamba.
"Ma ti vuoi togliere!"
"Pss, Lily?"
La ragazza si voltò. Ad aver parlato era stato Draco, il quale stava in ginocchio sul davanzale della finestra. 
"Draco! - esclamò - che fai qui?"
"Ero venuto per assicurarmi che stessi bene. Emh cos'è quel coso?"- domandò indicando l'elfo ancora aggrappato alla sua gamba.
"Non badare a lui - fece spingendolo dentro l'armadio - Non pensavo saresti venuto da me, me lo aspettavo da Harry e.. oh con questo non voglio dire che.. insomma.."
"Va bene, ho già capito - disse sedendosi sul letto  - non faresti male a pensarlo, Harry tende pià spesso a preoccuparsi per il prossimo, al contrario mio"
"Ma  è successo qualcosa?"
"Non lo so neanche io - sospirò - non so cosa mi prende, insomma ogni volta che mi ritrovo con quello stupido il cuore mi batte a mille!"
"Oh, finalmente l'hai capito! E' perchè vi piacete!"- gioì.
"Tsk, che assurdità! Siamo due ragazzi e poi non posso permetterlo, mi padre non me lo permetterebbe"
"Questi sono futili dettagli! Se mettessi da parte ll tuo orgoglio forse sarebbe più facile"
"Ma ci vedi  noi due insieme?" - domandò scettico.
"Beh... sì! Molto in realtà"
Il biondo sbuffò.
"Sei molto decisa in amore, scommetto che hai avuto un sacco di ragazzi"
"Solo uno - ammise - e non è finita bene..."
"Perchè che fatto? Ti ha ha fatto soffrire? Guarda che posso ammazzarlo" - dichiarò con tanta semplicità che quasi a Lily venne da ridere.
"E' tutto apposto, è stato tempo fa,  adesso sto bene"- lo rassicurò.
Più che rassicurare Draco, Lily voleva rassicurare sè stessa. Ma in verità il suo cuore era spezzato e ancora continuava a spezzarsi quando le capitava di ripensarci.

2 anni prima
Lily era scappata nuovamente di casa, questa volta già da due giorni. Soffriva il freddo, poichè era Gennaio pieno. Per scaldarsi e attutire i morsi della fame, si era fermata davanti un distributore, ma ovviamente non aveva un soldo con sè. Così aveva preso a battere la mano sul vetro, sperando che qualcosa cadesse da lì, in modo da poterla prendere.
"Forza! - esclamò - stupido aggeggio, sto morendo di fame"
"Scusa, ti serve una mano?"
Ella si voltò. Davanti a e lei vi era un ragazzo poco più grande, molto affascinante, dai capelli biondo cenere e gli occhi scuri e intensi.
Tuttavia non si lasciò ingannare dal suo aspetto angelico, tendeva a tenere a debita distanza i ragazzi.
"No"- dichiarò freddamente.
"Io direi di sì - rispose egli con le mani dentro le tasche - Come mai una ragazza graziosa come te si ritrova a rubare?"
"Non sono affari tuoi"- rispose tremando, cercando di scaldarsi le mani.
"Siamo focose vedo, strano che tu soffra il freddo. Beh, si da il caso che io sia abbastanza esperto - fece battendo la mano sulla macchinetta - perchè anche io come te faccio la vita di strada"
A quel gesto una merendina era caduta dal distributore. Il ragazzo allungò una mano, porgendola poi a Lily, la quasi si era ora avvicinata.
"Come fai a saperlo?" - domandò.
"Si capisce da come ti vesti e da come parli. Si vede che hai fegato ed inoltre sei indifferente. Quando mi hai visto mi hai squadrato e ti sei tenuta a debita distanza, fanno così coloro che vivono continuamente nel pericolo, non si fidano e fanno bene. Ma nonostante ciò rimani sempre una graziosa ragazzina"
"Ragazzina? Guarda che io ho già tredici anni!" - esclamò.
"Oh, scusa tredicenne - disse sorridendo - anche se vivo in strada sono pur sempre un gentiluomo, puoi fidarti di me. Qual'è il tuo nome?"
"Lily Black. Il tuo, bell'imbusto?"
"Cedric - sussurrò - Cedric Diggory"
Lily in quel momento si avvicinò a lui, mettendogli nelle mani la dolce barretta di cioccolato che lui le aveva procurato poco prima.
Poi gli sorrise.
"E' un piacere conoscerti, Cedric"
Da quel momento era cominciata, seppur Lily non lo sapesse, la più improbabile delle amicizie, che poco tempo dopo sarebbe divenuta qualcosa di molto più intenso.


Angolo mio
Lily jr.: Aspetta, aspetta, aspetta.... non mi dirai seriamente che il mio ex ragazzo era Cedric Diggory?
Io: Beh, non l'ho detto ma non l'ho neaanche negato
Harry: Tu sei pazza! Cedric è troppo vecchio per lei, andavamo a scuola insieme
Io: Tecnicamente hanno quasi la stessa età, quindi mi è concesso
Draco: Ma fra tutti proprio con quel Tassorosso idiota?
Cedric: Guarda che io sono qui... qualcosa da ridire alla mia casa?
Draco: Forse mi verrà qualcosa di più efficace in mente quando scoprirà cosa hai fatto alla mia Lily
Io: Via, via Draco, non è il momento di fare il geloso. Le cose cambieranno e molto anche.
P.S Scusate il capitolo corto ma me ne sono resa conto solo dopo averlo pubblicato D:


Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Sortilegi paralleli ***



Draco camminava, con il capo chino e le mani infilate nelle tasche, senza una vera meta. Non aveva intenzione di tornare a casa, altrimenti avrebbe dovuto sorbirsi i soliti discorsi di suo padre sul "non perdere tempo a gironzolare per la città con strane compagnie"
Era sicuro che il genitore avesse intuito dell'improbabile legame che stava venendo a formarsi tra lui ed Harry. Il preoccuparsi di ciò sarebbe soltanto stata una conferma alle sue parole: provava qualcosa per quel ragazzo, qualcosa che non era odio, non era affetto e non era neanche semplice e genuina amicizia. Si trattava di un sentimento più antico. Parola forse fuori luogo, ma Draco non avrebbe saputo trovare altro aggettivo per descrivere al meglio ciò che sentiva.
Conosceva Harry da così tanto tempo da non ricordare neanche più come si fossero conosciuti. Anzi, forse non aveva mai saputo come i loro destini si fossero incrociati. 
Fin ora aveva vissuto, trattandolo come si tratta un rivale. Ma da quando era arrivata Lily nelle loro vita, tutto era cambiato. 
La spontaneità  e il carattere forte e al contempo fragile della ragazza, aveva permesso loro di avvicinarsi, a piccoli passi, senza neanche rendersene conto. Era assurdo da pensare, ma ella pareva essere stata in grado di unirli.
Perché? Continuava a ripetersi. 
Perché adesso all'improvviso aveva cominciato a preoccuparsi per una persona che non fosse se stesso?
Era sempre stato viziato, arrogante, molto immaturo e indisponente verso il prossimo. Era vissuto nella convinzione di odiare Harry, quando era invece chiaro che fosse tutto il contrario.
Più ci pensava e più sentiva di impazzire. Come se non bastasse, adesso le parole di Lily continuavano a passargli per la mente.
La ragazza era stata l'unica, tra tutti, in grado di vedere oltre il loro apparente rapporto di odio, quasi come se si fosse trattata della cosa più naturale del mondo, quasi come se fosse a conoscenza di quel sentimento che Draco aveva paura di chiamare per nome.
Lei gli aveva letto dentro, senza sapere nulla. Aveva capito che c'era qualcosa di più.  
Adesso, Il pensiero di un futuro insieme ad Harry, non come rivale, non come amico, ma come un compagno di vita, come un amante, lo metteva a disagio e non perchè l'idea gli dispiacesse, tutto il contrario. 
Si era reso che l'idea d i stargli accanto gli provocava un sorriso. E questo gli faceva anche paura, era troppo per il suo orgoglio.
"Perché proprio tu?" - domandò fra sé e sé.  Fra tutti proprio lui.
Voleva cercare di trovare una risposta a quella sua domanda, voleva scavare nei meandri della sua mente, cercando di ricordare quando aveva iniziato ad amarlo. Perché l'amore è un sentimento che si costruisce con il tempo. Draco non sentiva quella sensazione come nuova. Sentiva come se i propri sentimenti fossero rimasti "dormienti" per tanto tempo e adesso si fossero risvegliati. 
Non voleva continuare a tormentarsi. Era colpa di Harry se rischiava di impazzire, quindi che quest'ultimo sapesse i problemi che gli stava causando. Mentre camminava infatti, non si era reso conto che i suoi piedi lo avevano automaticamente indirizzato verso casa del ragazzo, le cui luci erano spente.
Si soffermò a guardare l'abitazione. Che cosa gli stava passando per la mente? 
Di certo non poteva presentarsi a quell'ora tarda e mettersi a blaterare di cose sciocche come l'amore e i sentimenti, non sarebbe stato da lui.
Da un lato però sentiva di non poter più aspettare. Decide quindi di dare retta a questa sua parte. Prese un respiro profondo, bussando alla porta.
Sapeva che, una volta fattosi avanti, non sarebbe potuto tornare indietro. 
Dopo qualche secondo, aprì un uomo dall'espressione decisamente infastidita e con due enormi occhiaie scure. Draco lo riconobbe all'istante, si trattava di Sirius Black, lo strambo coinquilino di Harry, nonché aspirante scrittore.
Quest'ultimo, mezzo accasciato sulla porta, lo guardò, squadrandolo da capo a piede.
"E tu chi sei?" - borbottò.
"Sono Draco - rispose un pò incerto - Scusi, so che è tardi, ma ho bisogno di parlare con Harry"
"Ah, Draco, si ho presente - rispose tirandosi su - il figlio di quel riccone di Malfoy, ho sentito parlare di te. Se sei venuto a creare problemi te ne puoi anche andare"
"No, non sono qui per questo"
"Sirius! - intervenne Harry - puoi andare, ci penso io"
Il biondo sospirò. Fortunatamente il ragazzo era accorso in suo aiuto. A giudicare da come Sirius lo stesse guardando, adesso che stava rientrando, non doveva stargli molto simpatico.
"Perdona Sirius, è un pò stressato. Draco è successo qualcosa? - domandò il corvino preoccupato -  A Lily magari?"
"No, lei sta bene - lo rassicurò - non sono qui per lei. Sono qui per te."
"Per me? In che senso?"- domandò portandosi una mano chiusa a pugno sul cuore.
Prese un altro respiro. Si sentiva uno sciocco, le parole, soprattutto verso Harry, non gli erano mai mancate, mentre invece adesso aveva la bocca secca. 
Per lui era già abbastanza umiliante essere lì, non avrebbe protratto la sua sofferenza ancora per molto. Ed inoltre, i fatti sarebbero stati molto più efficaci per le parole. 
Lo afferrò per il pesante maglione grigio che indossava, tracimandolo verso di sé. La prima cosa che Harry avvertì fu il suo fremere e il suo respiro sul proprio viso. Le uniche volte in cui si erano ritrovati cosi vicini, era stato per picchiarsi.
Ma il biondo pareva avere altre intenzioni.
Senza una parola, una spiegazione o un avvertimento, Draco catturò le sue labbra, morbide, forse leggermente screpolate. Il corvino trattenne il respiro, stendendo le braccia lungo il busto e rimanendo immobile. Adesso Draco ne era certo: ciò che provava era antico e quel bacio non gli era nuovo. Era come se si fossero baciati tante di quelle volte da conoscere ormai ogni sensazione. 
Non poteva saperlo, ma anche Harry stava provando le stesse cose. Ed inoltre, entrambi si resero conto che era mancato tutto ciò. Era la prima volta che si baciavano, eppure, adesso che le loro labbra erano poggiate le une su quelle dell'altro, era come fosse solo la prima volta dopo tanto tempo.
Il corvino ricambiò quel gesto, socchiudendo gli occhi, mentre gli occhiali gli si appannavano.
Draco prese coraggio, afferrandogli il viso tra le mani. Faceva freddo, tuttavia non avevano mai provato un calore simile.
Le loro labbra ed in seguito le loro lingue, si assaggiarono lentamente, mentre il batticuore lasciava spazio a ben altre sensazioni. 
Tutto ciò era una pazzia, ma ormani era troppo tardi per pensarci. 
Harry gli portò una mano dietro la schiena, tenendolo vicino a sé.
Senza riuscire a staccarsi dal bacio, con l'altra mano riuscì ad aprire la porta, potendo rientrare dentro casa, sentendo i baci dell'altro ragazzo divenire sempre più passionali.
Sperò soltanto una cosa: che Sirius non li sentisse.

Lily  stava dormendo già da un pezzo o almeno ci stava provando. 
Il suo sonno infatti era interrotto da continui incubi, anzi, dallo stesso incubo. Davanti ai suoi occhi vi era un denso fumo verde, dall'odore bruciante, tanto da far mancare l'aria. Tutto appariva confuso, vago, così come i visi delle persone accanto a lei. L'unica sensazione nitida era quella del calore delle braccia in cui si trovava.
Qualcuno la stringeva, come a volerla proteggere. Dopodiché quella piacevole sensazione veniva interrotta dal freddo, da un brusco distacco ed infine da un senso di inquietudine e paura totale. La terza volta in cui si svegliò, lo fece con il cuore che batteva tanto fa farle fischiare le orecchie, sussultando. 
Si sedette sul letto, asciugandosi la fronte imperlata di sudore.
Cosa mai voleva dire, quell'incubo divenuto ora così ricorrente?
Adesso che era sveglia, la sua mente poco riposata stava iniziando a riempirsi di tutte le parole che Silente le aveva detto sin da quando l'aveva incontrata. Forse quell'uomo era matto, ma sicuramente sarebbe stato l'unico con cui poter parlare delle sue inquietudini.
Aveva bisogno di confidarsi.
Aspettò che le prime luci dell'alba colorassero in cielo. Si vestì cercando di non fare rumore e poi, con la stessa attenzione, uscì in corridoio, tenendo le scarpe tra le mani. 
La casa era silenziosa e gli unici rumori udibili erano quelli dei respiri di Tom e Bella. Prima di uscire doveva però assicurarsi che quest'ultimi dormissero.
Così si avvicinò piano e trovando la porta della camera aperta, affacciò il capo. La donna dormiva di mezzo lato, con una mano sotto il viso e un mezzo sorriso sull'espressione rilassata. Tom giaceva accanto a lei, con il viso poggiato sui suoi ricci capelli sparsi sul cuscino.
Aveva via libera. Scese le scale e raggiunse la strada. Sapeva che fosse molto presto, ma Silente era molto mattiniero e sapeva anche che egli l'avrebbe accolta senza troppe pretese.
Quando arrivò alla casa del'uomo, bussò. Silente aprì poco dopo, in camicia da notte e reggendo in mano una tazza di caffè fumante.
"Oh, buongiorno Lily - la salutò - gradisci una tazza di caffè? O magari preferisci del thè?"
"In realtà ero venuta qui per parlarle"- ammise chinando il capo.
"Prego entra - le disse facendole segno di accomodarsi - cosa succede?"
"Le parole che  mi ha detto, le parole che continua a ripetermi da quando ci siamo conosciuti,  continuano a tormentarmi e come se non  bastasse adesso  faccio degli incubi"- disse sedendosi su una poltrona
"Che genere di incubi?"- domandò Silente sedendosi su un'altra poltrona accanto a lei.
"Non saprei, sono molto confusi - sospirò - Vedo del fumo, sento qualcuno che mi tiene in braccio, non so come, ma sento che è qualcuno che mi vuole bene... Solo che non riesco a vedere il suo viso..."
"Questi non sono sogni, sono solo i tuoi ricordi"
 "I miei ricordi? - sussurrò - Lei crede ancora che io sia la salvatrice che salverà tutti gli abitanti di Hogwarts da un potente mago oscuro?"
"Questo non potrà accadere finché non ci crederai. C'è una ragione  se ti ho portata qui, riflettici, tutto ciò che ti sta accadendo, anche le cose più brutte, stanno accadendo per un motivo"
"Ma non è possibile - disse sentendosi in difficoltà dalla tanta convinzione dell''uomo - Se io fossi il personaggio di un libro lo saprei"
"Non necessariamente. Ti prego  di prendere in considerazione quello che dico  e di dare un occhiata a quei libri che ti ho dato"
"Va bene - dichiarò alzandosi - adesso sto molto meglio. C'è solo un altra cosa volevo chiederle"
Silente la gaurdò, facendole segno con lo sguardo di essere pronto ad ascoltarla.
"Lei ha detto che conose i miei veri genitori - disse seria - Voglio solo sapere, sa perchè mi hanno abbandonata?"
L'uomo sospirò.
"Perchè dovevano offrirti una possibilità migliore"
Lily cambiò espressione in una più dura.
"Tsk, migliore di cosa? Ho avuto una vita così miserabile"
"Credimi, ti sarebbe andata molto peggio se non ti avessero abbandonata""
Lily non trovò il coraggio di rispondere a quella frase.
Effettivamente non aveva mai preso in considerazione l'idea di poter essere abbandonata per un ideale così nobile.
Forse i suoi genitori non avevano potuto darle la vita che volevano per lei.
Ma per il momento aveva altro a cui pensare. Quando tornò casa, passò le poche ore rimastele per studiare velocemente alcune pagine di quei libri. Si era dovuta rendere conto che effettivamente molte delle cose lì scritte combaciavano con quella che era la sua realtà. Non poteva essere una coincidenza, ma non poteva neanche trattarsi di magia, la magia non esisteva. 
Aveva fatto caso al ricorrente uso del nome Voldemort, nome che anche Dobby e Silente avevano usato per indicare Tom.
Quindi, teoricamente, quest'ultimo era il cattivo. Onestamente ciò non la sorprese affatto, erano più che evidenti i motivi che avrebbero spinto chiunque a dargli quel soprannome.
Effettivamente Tom si comportava in maniera fin troppo strana. Voleva tenerla lontana da Harry, da Silente, da qualsiasi persona da lui considerata "pericolosa". Pericolosa per chi?
Che fosse la stanchezza o no, Lily si rese conto di stare iniziando a ragionare come se la magia esistesse veramente.
 Forse sarebbe stata una pazzia, ma decise che quando sarebbe giunta la mattina, avrebbe parlato con Tom. Non sapeva esattamente cosa dirgli, voleva solo vedere la sua reazione, voleva vederci più chiaro, voleva capire il perché dietro quei suoi comportamenti.
Adesso aveva preso un po' più di coraggio. Sperò soltanto che quest'ultimo non scemasse.
Poco dopo ave preso quella decisione, l'uomo si svegliò, indirizzandosi verso la cucina com'era solito a fare. Tom si rese conto quasi subito che qualcuno pareva starlo osservando. Quando si voltò, trovò Lily vicino le scale, che lo guardava mentre teneva dei libri in mano.
"Lily- la chiamò infastidito- che cosa stai facendo lì impalata?"
"Nulla - sussurrò dondolandosi appena - In realtà... Stavo leggendo questi libri. Sai, c'è un personaggio che ti somiglia molto, il suo nome è Voldemort. Sapevi che molti ti conoscono con questo soprannome?"
"Ancora con queste sciocchezze? - domandò - Stai diventando pazza come Silente? E' tutta colpa sua, è lui che ti ha riempito sin dall'inizio la testa di sciocchezze"
"Io non sono pazza - disse indietreggiando - è tutto scritto qui. Una volta mi hai detto che Harry pensa che tu siai l cattivo e nel libro il protagonista e Voldemort sono nemici giurati"
"Ah, vedo che hai letto veramente. Per tua fortuna però non ho dei poteri oscuri, contenta adesso?"
"No, non sono contenta. Ci credo che Harry ti chiama così, tu sei perfido! - esclamò inveendogli contro - Non vuoi che stia con lui, perché? Qual'è il problema, perché non posso, perché stai cercando di allontanarmi da tutti? Cosa nascondi,Tom Riddle? Sappi che qualunque cosa sia, è inutile. I cattivi perdono sempre"
Tom rimase a fissarla negli occhi, mentre Lily, furiosa, si era ora avvicinata al suo viso. Su quest'ultimo non vi era alcuna espressione, neanche una scintilla di rabbia.
Egli scosse il capo.
"Non vorrei farlo, ma mi costringi. Non mi sono mai piaciute le ragazzine insolenti come te"- sussurrò.
La ragazza in quel momento fece un passo all'indietro. Rabbrividì quando si rese conto che qualcosa aveva preso a strisciare per il pavimento: si trattava del serpente dell'uomo, lo stesso che aveva ammirato la prima volta che era stata in casa sua. L'animale si stava adesso acciambellando attorno alla sua gamba, con una forte presa.
"Che succede?" - domandò tremando appena.
"Il mio caro animale domestico farà in modo che ti addormenti per un pò"- rispose sorridendo con fare sadico.
"No, aspett...!"- esclamò Lily provando ad allungare una mano, ma invano.
Il serpente aveva già conficcato le zanne nella sua pelle.
La ragazza avvertì un forte giramento di testa, tant'è che ad un certo punto non fu più in grado di reggersi in piedi.
Si lasciò cadere, con un suono sordo, sul pavimento.
Tom, immobile, osservò l'animale strisciare nuovamente verso la propria vasca di vetro. Dopodiché sospirò.
La situazione gli stava sfuggendo di mano e doveva assicurarsi che la prossima volta che l'avesse attaccata, Lily non si sarebbe risvegliata.

Harry e Draco si erano svegliati soltanto a causa del sole che, filtrando la finestra, era arrivata a sfiorare i loro visi. La stanza era nel caos più totale, c'erano anche dei vestiti sparsi ovunque.
Il corvino dovette rendersi conto che si era addormentato con il capo poggiato sul petto del biondo. Quest'ultimo gli stringeva i capelli con le dita, quasi con possessività, sensazione che non gli dispiacque affatto. Ed infine si rese conto di qualcosa che era già palese: l'avevano fatto, avevano passato la notte insieme e non come due semplici amici. Erano diventati l'uno parte dell'altro. Questo cosa comportava, dunque?
Harry si sollevò piano, alquanto stordito, afferrando poi gli occhiali e poggiandoseli sul naso. 
"Buongiorno" - lo precedette Draco, sussurrando un saluto.
L'altro si voltò a guardarlo, certo che le proprie guance dovevano essersi colorate di rosso.
"Buongiorno... emh... noi..."
"Sì - rispose quasi con aria di rassegnazione - è successo quello che doveva succedere"
"Sei dispiaciuto per questo?" - domandò.
"In realtà no - ammise - anzi, è come se mi fossi liberato di un peso enorme. Fortuna che Lily mi ha spinto a farmi avanti"
"E' stata lei a spingerti a farti avanti?" - chiese ancora.
"Sì - sospirò - a quanto pare ha sempre tifato per noi"
"Più di quanto pensassi - sussurrò - voglio dire, ha provato a convincere anche me a fare il primo passo, ma tu sei stato decisamente più svelto. Cielo... non posso credere che sia successo veramente. Io e tu..."
"Se ti fa piacere neanche io posso crederci" - sbuffò.
Draco, nonostante tutto, pareva il solito presuntuoso e arrogante di sempre. Possibile che lui fosse il solo a farsi dei problemi?
Dopotutto si trattava di una cosa seria, non di un bacio o una carezza. Ad un tratto entrambi avvertirono dei passi.
"Harry, sei sveglio?" - domandò la voce di Sirius.
"Oh, cavolo! - esclamò il ragazzo saltando in piedi - sbrigati a vestirti, Sirius non sarà molto felice di vederci in queste condizioni"
"Pensi veramente che non ci abbia sentito stanotte?" - azzardò a dire l'altro, infilandosi i pantaloni. Harry arrossì nuovamente. Effettivamente ci erano andati giù pesante.
"Sì,Sirius! - esclamò nervoso - mi vesto ed esco subito, non disturbarti ad aspettarmi!"
"Va bene, allora vado, ho un appuntamento con James, ci vediamo dopo" - lo salutò l'altro.
Il ragazzo sospirò, accasciandosi nuovamente sul letto. 
"Pericolo scampato" - ansimò.
"Ma che esagerato - sbottò l'altro - piuttosto è tardi. Magari potremmo passare da Lily, sarà molto felice di sapere quello che... insomma, hai capito"
Harry annuì, senza trovare la forza di dire nulla. Dopotutto, cos'è che era successo veramente? Avevano avuto un rapporto, ma si trattava di amore o della semplice avventura di una notte? Il biondo non gli aveva detto nulla, né fatto alcuna dichiarazione.
Avrebbe voluto sapere, ma da un lato preferiva rimanere nell'ignoto ed illudersi che l'altro avrebbe potuto vederlo come più di un sempliice rivale.  
Quando giunsero a casa della ragazza, si sorpresero molto di non trovarvi dentro nessuno: le luci erano spente e le tende abbassate. "Forse è già uscita" - suggerì Draco.
"No, io non credo" - ribatté Harry, facendo il giro della casa. Ad un certo punto ebbe la fortuna di trovare uan finestra priva di tende. Dal vetro, nonostante il buio dell'interno, potè vedere la figura di Lily, stesa a terra, come se stesse dormendo.
Ma era chiaro, non stava dormendo affatto.
"Lily!" - esclamò poggiando le mani sul vetro.
Un brivido di paura gli attraversò il corpo.
"Harry! - lo chiamò Draco a sua volta, dopo averlo sentito gridare - l'hai trovata?"
"L'ho trovata sì, guarda là!" - rispose indicandola con il dito.
Anche il biondo fu scosso dallo stesso terrificante fremito.
"Che cos'ha? Dobbiamo entrare assolutamente!"
"Le finestre sono chiuse!" - rispose l'altro.
"Non per molto" - dichiarò. Dopodiché lanciò un pugno contro il vetro, mandando quest'ultimo in frantumi, mentre alcuni frantumi gli si conficcavano nella carne. Grazie a quel suo gesto, Harry riuscì a passare, facendo attenzione a non graffiarsi con le schegge di vetro. Arrivò vicino alla ragazza, sollevandole il capo. Tirò fuori un lungo sospiro quando si rese conto che respirava ancora.
"Dio ti ringrazio... è viva" - sussurrò.
"Allora perché è svenuta?" - domandò Draco, inginocchiandosi accanto a lui.
"Non lo so. Aiutami, dobbiamo portarla in ospedale" - dichiarò infine.

Qualche ora più tardi, quando Lily si risvegliò, si rese conto di ritrovarsi per la seconda volta di fila in ospedale. Avvertì un gran mal di testa nell'aprire gli occhi. Era come se avesse dormito per delle ore, un sonno senza sogni.
"Eh? - biascicò - ma che succede?"
"Lily! - esclamò Harry abbracciandola e non dandole il tempo di parlare - per fortuna stai bene, meno male!"
"Ma... che è successo?"- sussurrò stordita.
"Hai perso i sensi - spiegò Draco -Ti abbiamo trovata stesa e immobile a casa tua"
"Oh... davvero?" - domandò. Solo dopo si rese conto che, oltre Harry e Draco, vi erano anche Hermione e Ron.
"Sai, dovresti stare male più spesso - scherzò quest'ultimo -ci aiuta a saltare la scuola" 
"Ron! - lo rimproverò la ragazza, dandogli una gomitata.
Harry scosse il capo, rivolgendosi poi a Lily.
"Sicura che non ricordi cosa sia successo? Deve esserci una spiegazione"
La ragazza si contorse le mani, facendo uno sforzo. Pian piano tutti i ricordi stavano iniziando a riaffiorare, nonostante in modo molto confuso.
"Credo sia stato Tom a farmi addormentare - disse lentamente - Stavamo discutendo e poi ha... ordinato al suo serpente di mordermi... anche se non ho idea di come abbia fatto..."
"Che cosa ha fatto?! - esclamò Draco, molto contrariato -  Ma allora è davvero  pericoloso, Lily non dovresti continuare a vivere lì, pensa cosa potrebbe farti la prossima volta!"
"Lo so, ma più provo a ribellarmi e peggio è - disse tristemente - vi prego, non dovete preoccuparvi per me"
"Forse non dovremmo, ma ci viene naturale" - rispose il ragazzo, per poi sorridere. Lily ricambiò il sorriso. Era molto felice del fatto che qualcuno si preoccupasse veramente per lei, era una sensazione del tutto nuova, ma piacevole.
Il suo flusso di pensieri fu interrotto da Ron, il quale, ignorando completamente il fatto di essere in un ospedale, aveva preso ad urlare
"George, sei ancora lì?!"
La ragazza, spostando il capo, poté accorgersi di George e del sosia di quest'ultimo, il quale le si trovava steso proprio accanto.
Il ragazzo sai rossi capelli infatti, come sempre, non aveva di certo perso occasione per andarlo a trovare. Ciò che non sapeva era che quella sarebbe stata l'ultima volta.
Ignorando il fratello minore, si accorse infatti che ora il corpo di quello sconosciuto non era immobile. Aveva mosso una mano, un movimento piccolo ma che l'altro fu in grado di vedere.
"Ragazzi! - esclamò - guardate, si sta svegliando!"
Ron ed Hermione lo raggiunsero, non riuscendo però a carpire il perchè di tanto entusiasmo.
"Non è detto, George - spiegò la ragazza - magari è solo un movimento di riflesso"
"Vi dico che si sta svegliando! - insistette - credetemi per una buona volta"
Passarono alcuni secondi in cui i tre rimasero a fissare lo sconosciuto. Poi, ad un tratto, quest'ultimo aprì, anzi, spalancò gli occhi, guardandosi attorno con aria confusa. George sorrise, adesso che poteva vederlo meglio, doveva rendersi conto che era praticamente la sua fotocopia. Inoltre si sorprese molto quando scoprì che fosse in grado di parlare.
"Dove sono? - sussurrò con aria confusa - chi siete voi?"
"Emh, ciao.. io mi chiamo George, lui è mio fratello Ron e lei è Hermione. Probabilmente non sai chi sono, ma ti sono rimasto accanto per tutto questo tempo. Ho vegliato su di te, ti ho... parlato"
"Sì - disse - ricordo una voce... ma non pensavo fosse la tua. Davvero mi sei stato accanto per tutto questo tempo?"
"Beh... sì" 
"Wow - fece sorpreso - qual'è il tuo nome?"
"George"
L'altro lo guardò meglio.
"Cavoli... ma sei identico a me"
"Lo so - ammise - questo mi ha lasciato parecchio sorpreso. Tu invece come ti chiami"
"Sono Fred"
"Fred... e la tua famiglia?"
"Io non so chi è la mia famiglia - sbuffò - non ricordo.. non ricordo nulla"
"Va bene, d'accordo - lo tranquillizzò George, intuendo quanto l'altro potesse sentirsi in difficoltà - non ti devi preoccupare, ci siamo qui noi"
Non bisognava essere un genio per capire la grande intesa che si era già sviluppata tra i due. Lily dovette ammettere che la storia di quei due aveva dello straordinario, erano un po' come gemelli separati alla nascita. Ora che ci pensava, anche nei libri che aveva letto si parlava di due gemelli.
Poi scosse il capo. Era stata proprio un discussione simile a far scaturire la rabbia di Tom, per qualche motivo a lei sconosciuta. 
Se da un lato però aveva paura, dall'altro lato sentiva di dover andare fino in fondo. Forse stava diventando matta, forse si comportava così solo per istinto di sopravvivenza, ma era come se stesse iniziando a poter vedere oltre ciò che aveva davanti.

Ovviamente Tom sapeva, o per meglio dire, aveva il presentimento che Lily volesse sapere di più. Continuando così ella sarebbe arrivata a credere e non poteva permettere che ciò accadesse. Ovviamente a pagarne le conseguenze era Piton, visto che era stato incaricato di ucciderla. Tom stava infatti sfogando contro di lui i propri malumori.
"Sì,  è esattamente così! - esclamò al telefono - la ragazza va uccisa  adesso, ma se vuo tirarti indietro posso amamzzare anche te! No... d'accordo allora, ciao"- concluse brusco.
Le cose gli stavano sfuggendo di mano, doveva darsi una mossa, doveva uccidere Harry Potter e tutti i coloro che avrebbero provato ad andargli contro. Avrebbe creato un nuovo mondo, in cui lui sarebbe stato l'unico indiscusso vincitore. E pensare che a creargli problemi era stata solo una stupida ragazzina. Quasi si pentì di non averla uccisa quando poteva.
A godere dei suoi malumori era Lucius, il quale non perdeva mai occasione di prenderlo in giro.
"Cosa succede Signore Oscuro - domandò egli, comparendogli dietro - mia nipote ti ha messo in difficoltà?"
"Taci, Malfoy! - esclamò furioso - è tutta colpa di Silente e di Harry Potter, loro le mettono idee strane in testa"
"Idee giuste direi. Beh,dopotutto  c'è un motivo se  l'ho riportato in vita"
Quelle parole colpirono immediatamente Tom. Dapprima rimase immobile, dopodiché si voltò a guardarlo, scorgendo il suo sguardo compiaciuto.
"Cosa? - domandò - Cos'è che hai fatto? Vorresti forse farmi credere che non è stato il mio sortilegio a riportare i morti in vita?"
"No, assolutamente - rise - effettivamente il tuo sarebbe stato un piano perfetto, se solo non ci avessi messo il mi zampino. Vedi, teoricamente non sarebbe possibile riportare in vita i morti, ma in questo mondo parallelo, a quanto pare la questione non vale. 
Così, mentre tu lanciavi il tuo sortilegio, io lanciavo il mio"
"Cosa diamine ti è saltato in mente di fare?! Allora sei sempre stato un traditore, sin dall'inizio!"
"Beh sai, non volevo continuare ad essere soltanto il tuo aiutante anche nel nuovo mondo. Avevi anche ucciso mio figlio, poco prima che venissimo trascinati qui. L'ho fatto sì per lui, ma anche per mio tornaconto personale. Ammetto di aver strappato alla morte anche gente di cui avrei potuto benissimo fare a meno, ma al fine è tutto collegato. Ho fatto sì che Silente ricordasse tutto, in modo che avrebbe cercato Lily, portandola qui. La stessa cosa ho fatto con Severus Piton, il quale adesso aiuta te. Ma aiuterà anche me, stanne certo.." 
"Tu! - esclamò - maledetto, aspetta solo che riabbia i miei poteri e avrai una morte dolorosa. Tutto ciò, solo perchè pensi di poter prendere il mio posto?"
"Esattamente. Lily doveva essere qui, perchè mi serve che lei ti uccida. Così sarà più facile per me salire al potere"
I due adesso si stavano fronteggiando, con le fiamme negli occhi.
"Lei ucciderà anche te" - proclamò Tom.
Lucius allontanò il capo.
"A meno che io non la uccida per primo"


Angolo mio
Draco: O_O Tu! Autrice babbana del cavolo! Cosa mi hai fatto fare!?
Harry: Ma a me è piaciuto, Malfoy, non ti facevo così intraprendente 
Draco: Intraprendente il cavolo! Cosa.....?
Lily jr.: Scusate! Vi ricordo che sono stata attaccata! E come se non bastasse mio nonno vuole uccidermi (perché tutti a me?)
Lucius: Mi spiace my dear, ma è l'autrice a guidare le mie azioni
Io: Si certo, adesso è colpa mia? Comunque lettori/lettrici, scusate eventuali errori ma non ho avuto il tempo di rileggere. Adesso almeno è venuto alla luce qualcosa di importante, ovvero che ci sono due sortilegi e non uno (ma come sono prava). Inoltre, Fred si è risvegliato, questo tenetelo a mente, perché è molto importante.
Alla prossima!


Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Nemici giurati ***


Adesso Lily stava decisamente meglio, era quasi come se non fosse successo nulla. Lo stesso non si poteva dire per Harry e Draco. Erano estremamente preoccupati per la sicurezza della ragazza. Sentivano di non potersene rimanere lì con le mani in mano.
"Dobbiamo fare qualcosa Harry, non si può continuare così!" - dichiarò il biondo. .
"Va bene, d'accordo, so già cosa fare - sospirò per poi guardarlo - Grazie comunque per aver mantenuto il sangue freddo"
"Pff, non ho proprio dato il meglio di me" - borbottò distogliendo lo sguardo.
Harry gli sorrise, seppur molto imbarazzato. Non avevano ancora avuto occasione di parlare di ciò che era successo, anzi, non era neanche sicuro che Draco volesse parlarne. Magari si era già pentito o magari non aveva nulla da dire.
Poi distolse lo sguardo, rivolgendosi alla ragazza.
"Hey" - la chiamò.
"Hey, sto bene adesso - lo rassicurò - tra poco mi rimettono"
"Sono contento, però - disse portandosi una mano sulla testa - Lily, non dovresti tornare"
"Lo so - sospirò - Ho cercato di capire perché Tom non vuole che io ti stia vicino" 
"E' colpa mia?" - domandò.
 "No! - esclamò - non è colpa tua, sono io che ho voluto.  Ci deve essere qualcosa che non va, forse esiste una sorta di legame tra di voi"
"Vedo che stai iniziando a parlare come Silente" - scherzò egli.
"Me ne rendo conto anche io"- ammise.
"D'accordo, allora rimani qui con Draco, io torno subito" - disse voltandogli le spalle.
"Dov'è che vai?"- chiese ella.
"A risolvere un paio di problemi"
Lily avrebbe voluto chiedergli di cosa stesse parlando, ma non ne ebbe tempo. Il ragazzo, dopo averle voltato le spalle, si allontanò. Draco però le andò vicino, poggiandole una mano sulla spalla come una orta di rassicurazione.

Piton intanto fremeva dalla paura e dell'ansia. Voldemort non faceva altro che mettergli fretta. Il problema era che non sapeva nè come nè quando uccidere Lily, anzi, non era neanche sicuro di volere.
 Non doveva sarebbe dovuto venire ad Hogwarts, ma Lily aveva tanto insistito. E lui che aveva sperato, una volta arrivato lì,di poter essere lasciato in pace. Continuava  tormentarsi, non poteva uccidere Lily, sapeva che se l'avesse fatto il ricordo dei suoi occhi puntati addosso lo avrebbe tormentato a vita. Ma non poteva più tirarsi indietro.
"Maledizione - sussurrò - perchè mi sono cacciato in questo guaio?"
"Severus, con chi parli?" - domandò la moglie, comparendogli dietro.
"Con nessuno - rispose l'altro -   vai a scuola?"
"Sì - fece stampandogli un bacio - a più tardi"

James intanto si trovava con Sirius, seduti nel tavolino di un bar a parlare. Il primo aveva avuto intenzione di restare ad Hogwarts solo per qualche giorno, ma in verità aveva adesso trovato uno o magari due motivi in più per rimanere. E Sirius, suo migliore amico da tutta una vita, pareva averlo intuito molto bene.
"A quanto pare la maestrina ti piace molto" - gli disse infatti
"Lily Evans dici? - domandò l'altro, vago - Beh, è molto carina,o ammetto"
"Lo sapevo. Non so perchè m non mi sembra adatta a te!"
"Ma per favore - scherzò - un tipo così affascinante e simpatico come il sottoscritto..." 
Le ristae dei due furono interrotti ad un tratto da qualcuno. La donna di cui stavano parlando si era fermata a guardarli, con un grande sorriso stampato sulle labbra. Nel vederla James si era bloccato, come un idiota, tant'è che Sirius dovette colpirlo per farlo rinvenire.
"Salve, Lily! - salutò nervosamente - scusi il mio amico James, soffre di paralisi momentanee", vero James?"
"Sì... esattamente" - rispose distrattamente.
"Oh - rispose sorridendo - Sono contenta di rivedervi"
"Anche io - disse prontamente James - e non immagina quanto"
I due si soffermarono a guardarsi l'un l'altro. Sirius si sgranchì la voce, iniziando a sentirsi decisamente il terzo in comodo. Era però evidente che fra quei due vi fosse un'intesa particolare, e da bravo migliore amico avrebbe appoggiato a pieno quella relazione, nonostante lei fosse una donna sposata. Così si sollevo, sgranchendosi la voce.
"Perchè non si siede?"
"Sirius - mugugnò l'altro - che cosa stai facendo?"
"Io ho da fare - disse frettoloso - davvero, starai in buona compagnia, ci vediamo dopo, ciao!"
I due rimasero a fissare l'uomo che, senza troppi giri di parole, li aveva lasciati da soli per motivi ovvi. A Lily però la cosa parve non dispiacere, così si sedette.
"Molto simpatico il tuo amico" - disse.
"Quando vuole - sbuffò - allora... Lily, scusa se mi prendo tanta confidenza così all'improvviso, ma mi viene naturale..."
"Non fa niente, viene naturale anche a me. Non so... è strano. Non ti ho mai visto, ma è come se ti conoscessi da sempre e anche molto in fondo..."
"Forse... forse in fondo è così"
"E com'è possibile?"
"Non è necessario dare una spiegazione a tutto. Anzi, molte volte è meglio non trovarne affatto"
La donna rise.
"Non ti facevo così saggio"
"Sono uno scrittore, le belle parole non mi mancano - disse sorseggiando il liquido nel bicchiere - e tu invece? Perchè fai l'insegnante?"
Lily sospirò tristemente.
"Adoro i ragazzi e i bambini in generale. Mi piace stare in loro compagnia e insegnare loro ciò che so"
"Beh, se è così perchè non fai un figlio tuo?"
Solo successivamente James si rese conto di essersi fatto scappare qualcosa di troppo, poichè l'espressione dell'altra si era decisamente mutata.
"Purtroppo.... non è capitato - sussurrò - e non capisco perché. Forse non mi merito di avere un figlio, forse non mi merito di essere felice anche in quel senso.."
Per James fu a quel punto naturale poggiare una mano sulla sua. Lily sollevò lo sguardo, fino ad incrociare i suoi occhi.
"Non dire queste - disse l'altro - non è una punizione. Sono sicuro che se avessi un figlio saresti una madre fantastica e non lo dico tanto per"
Lei sorrise.
"Non so perchè ma ho la stessa sensazione anche io"
A quel contatto tra le loro mani erano rimasti immobili, provando sensazioni nuove e vecchie al contempo, emozioni che erano riaffiorate senza capirne il motivo."Salve" 

Harry non era ancora tornato. Draco cercava inutilmente di nascondere la propria ansia, cosa che non poteva di certo sfuggire alla ragazzina di lui di fianco.
"Io sono malata, non lo sai che l'ansia mi fa stare più male?" - fece Lily a braccia conserte. Il biondo si voltò a guardarla.
"Ma tu non stavi meglio?" - domandò.
"Beh, sì, ma se continui così torno a stare male. Coraggio, perchè tutta quest'ansia?"
"Perchè Harry ha la propensione a cacciarsi nei guai, ecco perché. Non capisco perchè deve darmi tanti pensieri...."
"E' perché si tratta di lui" - disse con fare malizioso.
"Già - sospirò - a proposito di questo... Ho ascoltato il tuo consiglio, sono andato da Harry e l'ho.... baciato..."
"Cosa?! - esclamò - ti sembra il modo di dirmi certe cose? Voi vi siete baciati e non mi hai detto niente?!"
"Ssssh - la zittì - non gridare! In realtà non ci siamo soffermati a quello..."
"Lo sapevo! - esclamò - sapevo che vi amavate! Quindi adesso state insieme, siete una coppia, vero?"
"Non esattamente.." - rispose vago.
"Che intendi?"
Lily fece caso a come Draco avesse distolto lo sguardo da un'altra parte. Così seguì i suoi occhi. Davanti a loro era comparso Lucius, il quale aveva un'espressione indecifrabile stampata sul viso.
"Padre? - domandò il ragazzo - cosa fai qui?"
"Sono venuto a sapere che la nostra cara Lily ha avuto un incidente - rispose languido - così ho pensato di venire a vedere di presenza. Allora, come stai adesso Lily? Stai male?"
Piuttosto inquieta da tutte quelle strane attenzioni, ella si raggomitolò in se stessa.
"Sì... credo di sì" - rispose.
Lucius assunse un'altra volta un'espressione strana, quasi di delusione e ribrezzo.
"Capisco - rispose - beh, a quanto pare Tom è andato molto vicino dall'ucciderti"
"Padre! - esclamò il biondo - ma cosa stai dicendo?"
"Sto dicendo quello che so - rispose - conosco Tom Riddle meglio di voi e so che non avrebbe problemi ad uccidere una persona a sangue freddo"
"Ma... ma io non capisco - sussurrò Lily - perchè vorrebbe uccidermi?"
"Non è il momento di pensare al perchè! - esclamò Draco - Harry... quello stupido!! Devo andare da lui prima che sia troppo tardi!"
"Draco, aspetta, cosa...?" - provò a fermarlo la ragazza. Ma niente da fare, lui era già sparito.
Non capiva più nulla. Faticava a distinguere chi fosse il nemico e chi fosse in pericolo. Il dubbio divenne ancora più grande quando Lucius le poggiò una mano sulla spalla.
"Non temere mia cara - le disse - ci sono io con te"
Lily deglutì. Quella presa non era affatto rassicurante.

Tom continuava a fumare. Non gli veniva difficile capire perchè in quel mondo una persona tendesse a fumare quando era nervosa. Effettivamente funzionava. Bella si trovava fuori casa e fortunatamente non aveva capito nulla di tutto ciò che era successo.
Un pensiero in meno. Non si poteva continuare così. Se Lily avrebbe continuato su quella strada, presto avrebbe cominciato a credere e avrebbe spezzato il sortilegio. Ciò non poteva permetterlo affatto, non prima almeno di aver ucciso Harry Potter.
Nel pensarlo, un brivido lo attraversò. Non per il pensiero in sè, ma perchè ebbe quasi la sensazione che qualcuno lo fissasse. Ed effettivamente era così. Proprio Harry Potter, lo stava fissando serio e con i pugni chiusi.
Lo guardò con apparente indifferenza.
"Harry Potter - lo chiamò - cosa ti porta qui?"
"Forse lo sai meglio di me, Tom Riddle - dichiarò facendosi avanti - so cosa hai fatto a Lily"
"Ah, ecco chi ha rotto la finestra di casa mia. Non fare il drammatico, Lily è sana e salva, il mio serpente è velenoso solo se lo voglio io..."
"Potevi ucciderla! - esclamò - perchè? E per colpa mia vero? Non vuoi che mi stia accanto, ma non ne capisco il motivo! Io non ti ho fatto niente, perchè ti comporti come se mi odiassi?"
Tom rimasse a fissarlo mentre espirava il fumo. Adesso Harry lo stava fronteggiando tranquillamente come se nulla fosse.
"Ma guardati - disse - hai sempre temuto di avvicinarti troppo, mentre invece ora osi addirittura inveirmi contro. L'incontro con Lily ti ha cambiato molto. Dimmi, Harry Potter, ti sei mai domandato come mai, tu e quel codardo di Malfoy, ci tenete così tanto a lei?"
"Io... no - rispose - ma penso sia naturale"
"Certo che è naturale, soprattutto per voi. Vedi, non posso permettere che lei si metta in mezzo tra me e te. Quello di oggi è stato solo un assaggio. La sua sofferenza arriverà dopo"
"Cosa vuoi farle, bastar..."
Il ragazzo non potè terminare la frase. Con una presa salda, Tom lo aveva afferrato per il collo, stringendolo forte tanto da fargli mancare l'aria.
"Fossi in te non mi preoccuperei di quello che farò a lei, ma di quello che farò a te. Hai vinto una volta, perciò non puoi vincere di nuovo..."
Harry provò a tirare un lungo respiro, anche se invano, mentre tutto intorno a sè diveniva sempre più confuso a sfocato.



Angolo mio
Salve! Scusate il micro ritardo e il capitolo troppo corto, il prossimo sarà più lungo, promise)
Oltre ciò... non c'è nulla di più adorabile di Lily che fangirla sui suoi genitori.
Lily jr: Beh, con un'autrice come te come si fa a non fangirlare?
Io: Eh, eh, lo so, lo so u.u
Harry: Guarda, basta che non la fai diventare come te...
Io: Tu non dovresti essere in grado di parlare! E prega che il tuo adorabile fidanzatino venga a salvarti.
Draco: adorabile fidanzatino a chi? .-.
Io: A te. Comunque ora ho fretta miei cari pg, Quindi un saluto ai lettori e a presto ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Continuano i problemi per Lily ***



Harry vide Tom muovere la mano libera verso una direzione che non riuscì a cogliere. Solo dopo si era reso conto di ciò che l'uomo gli stesse tenendo puntato sul viso: una bacchetta. Inizialmente il ragazzo ebbe l'istinto di ridere, ma poco dopo si rese conto che quello non doveva essere uno scherzo. Non sapeva perché , eppure il vederlo minacciarlo in quel modo all'apparenza così assurdo, lo inquietava e lo terrorizzava particolarmente.
"Sono quindici anni - disse Tom con fare minaccioso - quindici anni che sono costretto a sopportare te i tuoi amichetti. Quindici anni che sono costretto a questa vita, tutto ciò solo per ucciderti.  Vuoi sapere perché, Harry? Perché voglio ucciderti? Perché è così che deve essere. Mi hai già eliminato una volta. Adesso la storia avrà un finale diverso"
Harry ascoltò ogni parola, mentre cercava nel frattempo di liberarsi dalla sua presa. Pareva quasi che Tom stesse delirando, ciò che diceva non aveva affatto senso.
"Io - gemette - io non capisco"
"Non c'è niente da capire! - esclamò - mi hai davvero..."
"Hey, tu!" - esclamò ad un tratto una voce. Tom si voltò e nello stesso istante, Harry spalancò gli occhi, sentendosi mancare il respiro, e non perché il suo collo fosse avvolto nella stretta morsa dell'uomo.
Draco non era certo famoso per il suo coraggio, eppure adesso era lì davanti a lui. Tom alzò gli occhi al cielo.
"Solo tu potevi rendere Malfoy un eroe - sbottò - peccato che c'è una brutta notizia per voi. Gli eroi questa volta non vinceranno"
"Lascialo stare! - esclamò il biondo - oppure..."
"Oppure che cosa? - domandò l'altro, mellifluo, agitando la bacchetta - vedrai cosa vorrà dire metetrsi contro di me. Crucio!"
Per il corvino fu naturale chiudere gli occhi mentre l'altro gli puntava la bacchetta sulla cute. Sia lui che Draco si aspettavano che accadesse qualsiasi cosa, così come Tom. Ma la verità fu che non accadde niente.
L'uomo in quel momento mollò la presa. Era stato così precipitoso che aveva dimenticato un piccolo dettaglio: la magia non vi era in quel mondo, almeno non ancora.
"Beh? - domandò Draco - cos'è, uno scherzo?"
"Silenzio! - esclamò lui - ve ne pentirete, tutti voi! Quando riacquisterò i miei poteri, tremerete!"
"Cavoli... e sarei io poi quello che non può stare con Lily perché è pazzo?" - domandò Harry tossendo.
Tom fece nuovamente per dire qualcosa, ma fu nuovamente interrotto questa volta da una voce femminile alle sue spalle.
"Tom.. cosa stai facendo?"
Egli si voltò. Si trattava di Bella. Proprio il momento adatto.
"Ciao Bella - disse nervosamente - nulla di che, stavo solo avendo una discussione con... questi due..."
"Oh, adorabili - disse con fare disgustato - Tom, credo che tu abbia cose più importanti di cui preoccuparti. Devo parlarti"
"Sì... va bene allora" - concluse lanciando una malevole occhiata ai due, segno che di certo non sarebbe finita lì.
Harry, ancora con la mano sul collo dolorante, si avvicinò a Draco.
"Dico, sei pazzo o cosa? - esclamò il biondo - volevi farti ammazzare?"
"Ammazzare? Come? A colpi di bacchetta? Quello è pazzo"
"Proprio perché è pazzo devi stare attento! Mi chiedo perché debba preoccuparmi tanto per te!"
"Beh, dopo la scorse notte mi sembra il minimo - borbottò offeso - non ti sei neanche preso la briga di dirmi nulla"
"Che avrei dovuto dirti?"
"Magari il perché l'hai fatto. Sei innamorato di me?"
Quella domanda a bruciapelo immobilizzò del tutto Draco, il quale, messo adesso davanti alla realtà dei fatti, non poteva tirarsi indietro.
"Beh... amore è una parola grossa"
"Anche fare sesso è una cosa grossa. Guarda che non sono un oggetto"
"Io non l'ho mai detto. Non lo so, ok? Ho... seguito il mio istinto... il mio cuore, credo.."
"Questo vuol dire che provi qualcosa per... per..."
"Anche se così fosse non potremmo stare insieme - borbottò - insomma, io e tu insieme? Non farebbe bene a nessuno dei due"
"Forse non farebbe bene a te!"
"Senti, non mi va di litigare..."
"Va bene, d'accordo, come vuoi! - esclamò - allora la prossima volta evita di salvarmi, così non ti creerò problemi"
Il biondo sospirò. Andargli dietro sarebbe stato inutile. 
Harry rientrò a casa furioso. Non avrebbe però pianto per dignità personale. Si gettò sul materasso, con le dita intente a massaggiarsi le tempie. Quello stupido di Malfoy, era inutile, i difetti rimanevano più dei pregi e ciò non sarebbe mai cambiato!
E poi avrebbe potuto cavarsela benissimo da solo conto una minaccia del genere!
Si rigirò da un lato. Effettivamente trovava assurdo il modo incui Tom l'avesse attaccato, eppure era sembrato così convinto. Poi si ricordò di quella volta in cui Silente aveva mandato lui e Lily a recuperare delle bacchette, dicendo che sarebbero state utili al momento opportuno. Perché Tom le possedeva? A un tratto questo pensiero andò a collegarsi con tutto ciò che lui aveva detto, le sue minaccia, quella strana parola che somigliava ad un incantesimo...
Si mise seduto: aveva già sentito quella parola. Immediatamente si precipitò nella sua libreria, dove teneva una copia dei tomi che aveva regalato a Lily. Si mise a sfogliare e a cercare a lungo. Ad un tratto fu tutto chiaro... più o meno.

George aveva praticamente trascinato con sé Fred. Quest'ultimo, a parte l'amnesia, sembrava perfettamente sano e anche piuttosto allegro. Il primo era convinto che i due dovessero essere gemelli separati alla nascita, poiché erano identici. E visto che il secondo non aveva a quanto pare nessuno, aveva pensato che un pò d'aria familiare gli avrebbe fatto bene.
"Vedrai, ti piacerà la mia famiglia - disse - ho la sensazione che ti ci troverai molto bene"
"Non so perché ma ho la stessa sensazione anche io" - ammise.
Poco dopo i due arrivarono all'allegra dimora  Weasley, molto umile ma circondata da un'aura calda. George fu felice di vedere come a Fred gli si fossero illuminati gli occhi.
"Aspetta - disse quest'ultimo - e se non piaccio loro?"
"Ma che dici! - esclamò - tu sei uno di noi! Mia madre ti adorerà, seguimi!"
Lo trascinò verso la bassa porta d'entrata e quando il resto della famiglia si accorse della loro presenza, rimasero a bocca aperta. Ron in particolare, con lo bocca spalancata, piena di pezzi di pollo, dovette esprimere il suo stupore.
"Cavoli - bofonchiò - adesso che ti vedo in piedi mi fai ancora più impressione"
"Non badare a Ron. Loro sono i miei genitori, Arthur e Molly"
"Oh, ciao caro!  esclamò la donna - allora è vero, sei la copia di mio figlio, è incredibile! Com'è che ti chiami?"
"Io... Fred..." - rispose.
"Gran bel nome! - esclamò Arthur - se mai dovessi avere un altro figlio penso proprio che lo chiamerei così"
"Sì, d'accordo. Mio fratello Ron lo conosci già. Loro sono Ginny, quello la giù è Percy. Poi ho altri due fratelli, ma non vivono qui. E lei è Hermione, era con noi in ospedale"
La ragazza, la quale si ritrovava ormai a frequentare spesso casa Weasley, in quanto migliore amica di Ginny, si alzò, salutandolo.
Fred sorrise, guardandosi intorno.
"E'... davvero meraviglioso tutto questo..."
"Lo so! Mamma, Fred può rimanere qui per sempre?"
"Mio caro, non sai quanto mi piacerebbe, ma insomma... la tua famiglia come potrebbe prenderla?"
"Io... io non ho una famiglia... credo. Sento come se ce l'avessi ma non ricordo nulla"
"Giusto, l'amnesia! - esclamò - sono mortificata. Se è così rimani qui quanto vuoi"
"Visto Fred? - domandò afferrandolo per mano - vieni, ti mostro dove puoi dormire"
Nello stesso momento in cui si allontanarono, qualcun'altro prese a battere contro la porta.
"Ragazzi! - esclamò Harry con il fiatone -  è successa una cosa sconvolgente!"
"Harry - cercò di tranquillizzarlo Hermione - calmati, che è successo?"
"Oggi.... Tom Riddle... ha cercato di attaccarmi, con una bacchetta. So che sembrerebbe assurdo, però sembrava molto serio e..."
"Wow, che notizia - sbuffò Ron a braccia conserte - a quanto pare le notizie importanti sono riservate solo a Malfoy. Tu e lui siete diventati inseparabili ultimamente"
"Grazie per avermelo ricordato! - sbottò - allora, volete ascoltarmi sì o no?"

Alla fine Lily era stata rimessa dall'ospedale, sotto le cure "amorevoli" di Lucius. Quando uscirono, quest'ultimo non esitò dall'invitarla a casa propria.
"E' proprio a due passi da qui - disse - sempre meglio che tornare a casa con Tom che ha provato a farti male"
"Beh - fece l'altra - magari posso rimanere... un pochino"
"Bene, eccellente" - disse sorridendo. I due arrivarono poco dopo. Lily era già stata a villa Malfoy, ma anche allora non aveva avuto occasione di visitarla come si deve. Si guardò intorno, un po' incerta. Tutto sembrava pieno di segreti eppure non se la sentiva di toccare nulla.
"Fa come se fossi a casa tua" - disse l'altro. Ella annuì. 
Prese a passeggiare per il lungo corridoio. Notò qualcosa appeso al muro, come una sorta di piccolo arazzo, i cui, in quattro colori differenti vi erano un corvo, un leone, un serpente ed un tasso. Incuriosita, lo prese tra le mani. Dopodiché, compì qualche passo, con il risultato di cadere a terra, come se fosse inciampata su qualcosa. Alzandosi, si rese conto che il tappeto rosso sul pavimento non era del tutto piatto. Tastò con le mani , per poi togliere il tappeto. Vi era una botola! Forse non era il caso di curiosare ancora. Ma sarebbe stato inutile provare a darsi dei divieti. Così allungò il capo, per vedere se Lucius fosse nelle vicinanze.
Via libero. Piano si inginocchiò, afferrando il gancio che teneva la botola e sollevandola. Essa si aprì, facendo intravedere ciò che vi era al suo interno: il buio più totale. Dopo essersi chinata ulteriormente, la ragazza prese a scendere la scala. Si rese conto che quella doveva essere una cantina. Camminava con una mano in avanti, sperando di trovare un interruttore, cosa che poi trovò. Ma non appena la luce illuminò l'ambiente circostante, Lily spalancò gli occhi, costretta a trattenere un urlo. Davanti a lei vi era una donna, tenuta legata dalle braccia e con la bocca imbavagliata. Quest'ultima , infastidita dalla luce, aveva poi sollevato lo sguardo, incrociando quello della ragazzina, la quale aveva preso ad indietreggiare.
Che cosa ci faceva una donna prigioniera lì e soprattutto perché? Che fosse stato Lucius a catturarla e a tenerla in ostaggio per torturarla?
In quel momento una miriade di pensieri le attraversarono la mente e subito dopo provò paura. Lei si trovava lì, da sola, avrebbe potuto farle lo stesso. Nello stesso momento si accorse di come la donna le stesse parlando con lo sguardo, quasi a chiederle aiuto, quasi a supplicarla Quest'ultima, a furia di muoversi, aveva fatto sì che la benda le cadesse.
"Lily, scappa!" - esclamò.
"Cosa? - sussurrò - come... come fai a sapere il mio nome?"
"Questo non ha importanza! Devi scappare, non fidarti di Lucius, lui vuole ucciderti!"
"Ma cosa.... uccidere me? Perché?"
"Perché sei tu la sua più grande nemica! Adesso va, vattene via, scappa e non tornare!"
Frastornata dalle sue parole, tremando, Lily indietreggiò fin quando le sue gambe non decisero di intraprendere una corsa verso l'esterno.
Più veloce che che poté  uscì da quella casa, con una paura in corpo mai provata fino ad ora.

"Vi dico che c'è qualcosa in questi libri collegata a noi! - esclamò Harry - è inutile che continuate a darmi del pazzo!"
"Harry - sbuffò Ron - stiamo parlando di libri fantasy, come fanno ad avere a che fare con noi, con della gente normale?"
"Beh, magari non siamo poi così normali, non credi?"
Il ragazzo smise di parlare quando si accorse che qualcuno stava bussando alla porta.
"Vado io" - disse Hermione.
"Vedi, quello che oggi Tom ha provato a lanciarmi è una maledizione - disse il ragazzo ignorandola - ed inoltre, in quest'opera, Harry Potter e Voldemort sono nemici giurati"
"Magari è solo un fanatico che si è ispirato a questo libro. Davvero Harry, stai prendendo questa situazione troppo sul serio!" - esclamò il rosso.
"Ragazzi - li chiamò Hermione - guardate chi c'è"
Nel voltarsi, Harry ebbe quasi un infarto. Davanti a lui c'era Draco, l'ultima persona che avrebbe sperato di vedere.
"Oh - sbuffò - e a questo qui chi l'ha invitato?"
"L'ho invitato io, Harry" - fece notare la ragazza.
"Bene, che gioia" - cantilenò.
"Va bene così - sbuffò Draco - voi continuate pure con le vostre teorie, io mi metto in quell'angolino e faccio finta di niente"
Hermione lo guardò allontanarsi, per poi lanciare un'occhiataccia ad Harry. Forse non era la persona migliore per dare consigli in amore, ma era palese che vi fosse un legame tra quei due, che continuavano a complicarsi la vita.
Si sgranchì la voce, andandosi a sedere accanto a Draco.
"Allora - esordì - come vanno le cose?"
"Tu che dici?" - sbottò.
"Beh, m i dispiace, sto solo cercando di aiutarti - rispose - guarda che qui l'abbiamo capito tutti che tu ed Harry avete problemi"
"E dove sarebbe la novità?"
"Nella motivazione. Quella è diversa. Avanti, dì la verità, cosa c'è tra di voi?"
Il biondo sbuffò, distogliendo lo sguardo.
"Abbiamo.... fatto sesso..."
Hermione batté le ciglia ripetutamente.
"Oh... emh.. beh, questo non me lo aspettavo. Quindi voi... siete una coppia o qualcosa del genere?"
"Non siamo nulla in realtà. Non so neanche perché l'ho fatto. Io e lui non dovremmo stare insieme"
"E chi lo dice? C'è forse una regola che lo vieta?"
"No, però... Insomma, è difficile!"
"Oh! - borbottò - non ho mai visto una persona così complessata!"
"E tu allora? A te piace Weasley ma fai finta di niente!"
"Come.. come fai a saperlo?" - domandò a braccia conserte, arrossendo.
"Perché lo sanno tutti tranne lui, ecco perché"
Mentre Harry continuava a tormentare Ron con le sue teorie, Fred e George erano comparsi insieme.
"Oh, quanta bella gente - disse il secondo - cosa state facendo?"
"Sto facendo da psichiatra ad Harry - sospirò il fratello minore - è convinto che la storia dei personaggi di quel libro sia collegata a noi. Assurda, vero?"
"Posso... posso vedere di che libro si tratta?" - domandò Fred.
Un po' sorpreso, il corvino gli porse il tomo. Il rosso lo osservò a lungo, per poi dire qualcosa.
"Un fantasy... quindi magia. Non so perché, ma ho la netta sensazione che il posto da cui vengo vi fosse la magia. Anzi, ne sono più che sicuro"
"Oh, vi prego, non dategli corda" - sbuffò Ron.
"Tu cosa pensi? - domandò Harry - potrebbe essere come dico io?"
"Beh... forse, dovresti leggerlo con più attenzione per capirlo. Le parole scritte possono nascondere più di quello che si crede. Non è che potresti prestarmelo... sono per un po'..?"
"Oh.. emh, ma certo, prendilo pure"
In quel momento qualcun'altro prese a bussare alla porta.
"Io questa volta non ho invitato nessuno" - proclamò Hermione.
Harry scosse il capo, andando ad aprire. Quando fece ciò, fu completamente travolto.
"Lily?!"
La ragazza aveva uno sguardo stralunato ed il fiato corto, come se avesse corso per chissà quanto.
"Voi due! - esclamò - come avete potuto dimenticarvi di me?"
"Non ce ne siamo dimenticati - disse Draco - abbiamo solo avuto degli imprevisti"
"Imprevisti?! Ti dico io quali sono i veri imprevisti. Sono stata portata a casa tua da tuo padre e sai cosa ho scoperto?! Che ha una cantina segreta in cui tiene nascosta una donna"
"Aspetta.... che?! Una donna?!" - esclamò il biondo.
"Sì! E questa donna mi ha detto di scappare, perché l'intento di Lucius è uccidermi! Tu ne sapevi qualcosa, Draco?"
"Io non ne sapevo niente, che diamine, sono sconvolto quanto te!"
"Sì, beh, sta di fatto che ci sono un po' troppe persone che vogliono farmi fuori. Ma prego, continuate a fare finta di niente..."
"Lily, dove stai andando?" - domandò Harry, afferrandola per un braccio.
"A casa mia - disse scostandosi - tanto non sono al sicuro comunque!"
Harry la lasciò andare, capendo di non poter fare molto. Non solo aveva problemi con Draco, ma adesso anche Lily lo metteva in difficoltà.
Quest'ultima s'incamminò verso casa sua, borbottando a bassa voce.
"Adesso basta, mi difendo da sola, non conterò più sugli altri! Volete uccidermi? Bene, fatevi sotto!"
Dopo poco era rientrata, sparando di non trovare nessuno. Ma ovviamente, accadde tutto il contrario. Bella era in piedi, in soggiorno, quasi come se la stesse aspettando. Tom invece era seduto, con una mano sul viso. Pareva abbastanza seccato.
"Oh, ciao Lily cara, arrivi giusto in tempo, c'è un annuncio importante che devo farti"
"Fammi capire bene, ti ricordi di me solo quando devi dirmi qualcosa? Per il resto la mia assenza non pesa affatto" - fece lanciando un'occhiataccia all'uomo
"Ma questa è una cosa molto importante, ne sarai contenta!"
Lily si sedette, sbuffando. Non era molto sicura che Bella avesse ragione. L'ultima volta aveva ricevuto la notizia che si sarebbe sposata con Tom, adesso cosa avrebbe potuto dirle?
"Ebbene? Qual'è questa cosa importante?"
La donna sorrise.
"Beh - sussurrò - io e Tom avremmo presto un bambino"
Lily spalancò gli occhi, saltando in piedi.
"COSA?! E' UNO SCHERZO, VERO?"



Angolo mio
Questo è il capitolo in cui Tom/Voldemort è stato trollato
Tom: Ma io cosa ho fatto di male? Tutti ti prego, ma non anche questo.
Lily jr : Tu taci. Tanto sono io la Cenerentola della situazione.
Io: Eh oh, che ci posso fare, al Signore Oscuro è piaciuto s***e come un coniglio? Si prendesse le sue responsabilità u_u
Harry: Tutto ciò mi ricorda qualcosa...
Io: Credimi ci sono tante cose che dovrestti ricordare. A parte ciò, questa notizia non sarà affatto buona per Lily, per niente :D
Inoltre ora sa anche che Lucius vuole ucciderla. Questo comporterà ad un intreccio ancora più complicato ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Due Signori Oscuri? ***


Lily si era resa conto solo successivamente della sua reazione sproporzionata. Anzi, in realtà non la trovava affatto sproporzionata, era più che giustificata: cos'era venuto in mente a quei due matti? Fare un bambino così, come se nulla fosse?
Non potevano risparmiare le sue stesse sofferenze ad un'altra creatura? A quanto pare no.
"No, Lily cara - disse Bella con fare languido - non è affatto uno scherzo. Tra qualche mese diventerai una sorella maggiore, non sei contenta?"
La ragazza non era sicura che "contenta" fosse la parola giusta. Spostò poi li sguardo su Tom, accorgendosi di come quest'ultimo avesse un'espressione orribile sul viso. Non sembrava affatto felice di quella notizia ed inoltre era evidente che anche per lui doveva essere stata una sorpresa.
"Contentissima"- sussurrò con velata ironia, accasciandosi sul divano.
"Molto bene! - esclamò la donna sorridendo - era propria questa la famiglia che volevo!"
Ella era talmente assorta nella propria felicità, che non si accorse neanche delle occhiatacce di odio che Tom e Lily si stessero lanciando.
Lily non aveva idea del perché lui lo odiasse, mentre invece lei lo odiava perché... beh, vi erano circa dieci motivi, a partire dal fatto che le stava rovinando la vita e come se non bastasse aveva anche impiantato un futuro piccolo demone nel ventre di sua madre.
Meglio di così non sarebbe potuta andare.

Le cose non andavano altrettanto bene per Draco. Aveva preso molto sul serio le parole di Lily, nonostante sembrassero senza senso. Dopo aver lasciato casa dei Weasley, si era diretto al suo maniero. Una volta entrato, si rese conto di non trovarvi nessuno. Camminò a lungo, fino ad arrivare davanti la porta aperta del soggiorno, di spalle. Ad un tratto una voce catturò la sua attenzione.
"Ciao Draco" - disse Lucius seduto su una sedia e un braccio poggiato sul tavolo.
Il ragazzo si voltò, mostrando la propria espressione stralunata.
"Ciao padre"
"La tua amica è stata qui - disse - però è andata via senza dire nulla"
"So che è stata qui - rispose andandogli incontro - e sembrava anche abbastanza spaventata. Mi ha detto che tieni una donna segregata in casa, cos'è questa storia?"
"Oh, Draco, Draco - disse sorridendo - davvero credi a simili sciocchezze? La ragazza deve essere un po' pazza"
"Lei non è pazza! Sono stanco del fatto che tutti le diate della pazza!"
"Ed io sono stanco di vedere il mio unico figlio che sta perdendo la ragione. E da quando hai cominciato a frequentare quell'Harry Potter che ti comporti in modo strano"
"Lascia fuori Harry" - dichiarò furioso.
"Da quando in qua ti importa di lui?"
"Beh, non lo so, d'accordo? Magari mi è sempre importato!"
"Quel tipo non ti condurrà sulla buona strada"
"E' la mia vita! - esclamò - chi mi dice che non sia tu il vero nemico? Lily mi ha detto che quella donna le ha confessata che vuoi ucciderla. E' vero o no?! Lavori con quel Tom Riddle?!"
Lucius sorrise nuovamente.
"Oh, no - rispose - assolutamente"
"Bene, allora se è così, dimostrami che quello che ha detto Lily non è vero!"
"Metti in dubbio la mia parola?"
"Metto in dubbio la tua parola, sì" - rispose guardandolo serio.
"Molto bene" - disse. Dopodiché si voltò, afferrando una strana boccetta simile a quella dei profumi e aprendola.
"Mi spiace Draco, ma sono costretto ad addormentarti per un po'"
"Cosa stai...?!"- provò a dire.
Prima che potesse finire di parlare, il biondo sentì un mancamento che lo fece svenire al suolo. Da quella boccetta era infatti uscito uno strano vapore colorato che gli aveva indotto un sonno profondo.

Forse Lily aveva fatto male a non tornare da Harry. Sarebbe stato molto meglio rimanere con lui. Approfittando del fatto che Tom e Bella fossero troppo impegnati per accorgersi di lei, ella era uscita di casa, nel suo immenso giardino. Faceva un po' freddo. Inoltre, teneva ancora nella tasca dell'enorme felpa che portava addosso, il piccolo arazzo che aveva involontariamente portato via da casa Malfoy. Prese ad accarezzarlo con le dita, mentre aspettava Harry. Si era comportata molto male nei suoi confronti, ma nel momento del  bisogno il ragazzo non si era tirato indietro. Così, una volta arrivato, era corso incontro alla ragazza.
"Lily!"
"Ciao Harry - disse - scusa l'ora..."
"Va tutto bene. E' successo qualcosa?"
"No... avevo solo bisogno di qualcuno con cui parlare" - sospirò.
"Hey, non ti ho mai visto così abbattuta"
"E che... - disse sedendosi su un gradino - se pensavo che la mia vita facesse schifo prima, mi sbagliavo. Tutti vogliono uccidermi e come se non bastasse adesso mia madre aspetta un figlio suo..."
"Che? - esclamò - con Tom?"
"Già. Questo sai che vuol dire, vero?  Che verrò presto gettata via come un oggetto vecchio"
"Ma cosa dici?"
"Tu non sai niente. Mia madre mi ha adottata soltanto perché non poteva avere figli suoi. Adesso che senso avrebbe continuare a tenermi? Se avesse potuto si sarebbe risparmiata questa seccatura"
"Ma tu sei sua figlia"
"No, non lo sono. La mia vera madre mi ha abbondato. Non capisco perché... non mi abbia voluto... nessuno mi vuole"
A quel punto fu per Harry naturale afferrarla e cingerla in un abbraccio. Dal canto suo Lily avvertì un calore particolare, molto rassicurante.
"Io non lo so, Lily. Ma sono certo che non è per questo. E poi io ti voglio..."
"Davvero? - sussurrò ricambiando la stretta - Diamine.. così mi fai sentire in colpa... per come ti ho trattato oggi, insomma..."
"Va bene così..." - la rassicurò.
"Cosa... cos'è che stavate studiando oggi?"- domandò staccandosi dall'abbraccio.
"Oh, è solo successa una cosa un po'... strana. Ricordi quando sono andato via dall'ospedale? Beh, dopo sono andato ad affrontare Tom.."
"Ma sei pazzo?!" - esclamò.
"Non mi ha fatto nulla, tranquilla. Comunque mi ha lanciato una sorta di strano incantesimo che ovviamente non ha avuto effetto. Non so perché ma credo che noi siamo davvero collegati a quel libro.."
"Ancora? - sbuffò - Ma com'è possibile?"
"Non lo so. Per questo volevo parlarne con Silente. Lui sembra saperne molto più di me. Ti va di... venire con me?"
Lei sorrise.
"Con molto piacere"
Nonostante l'ora tarda, i due erano certi che avrebbero trovato Silente pronto ad accoglierli. Effettivamente non si erano sbagliati. Quando bussarono alla porta, l'anziano aprì quasi subito, con in imano la sua immancabile tazza di thè fumante.
"Buonasera a voi, ragazzi miei - li salutò - posso aiutarvi in qualche modo?"
"In realtà sì - confessò Harry, entrando - si tratta del libro. Mi sono reso conto di una cosa: è come se ci fosse un collegamento tra noi e questa storia. Insomma, non può essere una coincidenza il fatto che somigliamo tanto ai personaggi"
"Oh, mamma - sbuffò Lily - sembra che tu stia delirando"
"Harry non è pazzo - dichiarò Silente - Harry, ricordi per caso come hai avuto i tuoi libri?"
"Io... in realtà non ricordo. E' come se li avessi sempre avuto"
"Esattamente. Non credi che ci sia un motivo se non ricordi nulla? Hai mai pensato che forse, i tuoi ricordi sono stati cancellati?"
"Ma è assurdo! - dichiarò Lily - come ho già detto una volta, credo che una persona dovrebbe sapere di essere un personaggio di una fiaba o cose del genere...!"
"Non con Voldemort... anzi, Tom Riddle.  Nella storia lui è stato sconfitto, non sarebbe difficile credere che ci abbia mandato qui apposta"
"No - fece Lily alzando le mani - questo per me è troppo. Scusate ma vado fuori a fumare duecento sigarette, mentre voi state qui a parlare delle vostre... cose"
Silente sospirò.
"La testardaggine di quella ragazza mi mette in difficoltà. Tu credi alla probabilità che quello che ti sto dicendo sia possibile?"
"Io non lo so - ammise - non credo che lei sia pazzo, anzi, l'ho sempre sostenuta. E credo ci sia davvero un collegamento tra noi e queste storie... solo che non capisco quale"
"Non è necessario che tu capisca. Quella che dovrebbe iniziare a credere è Lily"
La ragazza, nel frattempo, stava effettivamente fumando, di fronte la porta. Tutti quei discorsi sulla magia e la memoria cancellata, non solo la innervosivano, ma la spaventavano anche. 
Sia Harry che Silente sembravano così convinti di ciò che dicevano. Non potevano essere pazzi. Magari la pazza era lei.
Scosse il capo.
"Ti stai facendo trascinare troppo, Lily"- disse tra sé e sé.
Dopodiché mise una mano in tasca, sfiorando appena il pezzo di stoffa che vi era dentro: si trattava dell'arazzo, era ancora lì. Dopo averlo guardato a lungo, pensò che forse sarebbe potuto tornare utile ad Harry, nonostante non volesse prendere parre a quelle strane ricerche.
Rientrò, trovando i due chini sul libro.
"Scusate - sbuffò - non so quanto possa servirvi, ma ho trovato questo"
Nel momento in cui Silente lo vide, scattò, allungando un braccio per afferrarlo.
"Dove l'hai preso?"
"A casa Malfoy. Mi era piaciuto molto. Perché, che cos'è?"
"Queste sono... le quattro case di Hogwarts. Anche nel libro sono citate"
"Oh andiamo, magari è solo un caso"
"Non è un caso. Ciò che dovreste cercare di idealizzare, è che tutto ciò che esiste, esiste perché c'è questo libro. Senza esso, nessuno di noi esisterebbe. Ma è anche vero che ciò che vediamo è solo fittizio. Il nostro vero mondo in realtà è un altro"- dichiarò Silente.
"Oh mamma - fece Lily - mi è venuto il mal di testa. Tutto ciò non è logico"
"Non occorre che lo sia"
Harry, con la testa china sul libro, non accennava ad alzare lo sguardo. Era come se la risposta alle sue domande fosse annebbiata, nascosta nelle parti più recondite della sua mente.
"Io - disse - io penso che rimarrò qui. Devo.. devo trovare delle risposte"
"Oh - sbuffò la ragazza sedendosi su una poltrona - e andiamo. Sarà una nottata molto lunga"
Harry sorrise. Nonostante l'atteggiamento restio di Lily, era felice che avesse deciso di rimanere.

Il giorno dopo ...

Di buon ora, Tom era appena uscito di casa, dopo aver passato una nottata non proprio felice. La notizia della gravidanza di Bella era stata inaspettata. Perfino al grande Signore Oscuro, era capitata una cosa del genere.
Soltanto un'altra seccatura in più.
"Dove vai, signor Riddle?"- domandò ad un tratto una voce. Egli si voltò. Lucius era lì, pareva essere in grado di comparire sempre al momento meno opportuno.
"Lucius - borbottò - scusa vado un pò di fretta, la mia signora vuole le fragole... sai com'è... la gravidanza.."
"Ah, congratulazione. Effettivamente sei un tipo molto paterno"
"Disse colui che pur di tenere suo figlio lontano da Harry Potter sarebbe disposto ad uccidere chiunque"
"Non venirmi a fare la predica - disse facendosi avanti - Sono qui per proporti un accordo che gioverebbe ad entrambi"
"Io non stringo accordi con un traditore"
"Questo però ti piacerà. E' evidente che separati abbiamo un po' di difficoltà a gestire la situazione. Tu con Lily ed io, beh... con Draco. Il mio ragazzo sembra starsi interessando troppo a quella ragazza ed inoltre è diventato un pò troppo impertinente... Non accetterò un'altra volta di vederlo correre da Harry, rimanendo a guardare come ho fatto la prima volta. Ed inoltre, Lily sa già troppo, quindi va uccisa subito"
Tom lo guardò.
"Che cos'è che vuoi?"
"La tua collaborazione. Insieme, unendo le nostre forze, riusciremmo a controllare la situazione"
"E tu? Tu cosa ottieni in cambio?"
"Il potere. Lo otterremmo entrambi in realtà. Potrebbero esserci due Signori Oscuri, anziché nessuno. Perché le alternative sono queste"
Tom lo fissò a lungo. Non era da lui scendere a compromessi, ma Lucius gli aveva proposto quell'accordo proprio perché sapeva che avrebbe dovuto accettare per forza.
Estremamente scaltro.
"Come faccio a sapere che una volta ottenuto il potere, non cercherai di eliminarmi?"
"Infatti non puoi saperlo. Temo che sarai costretto a fidarti. Allora?"
"Eh va bene - dichiarò - come vuoi. Cos'hai in mente?"
"Anzitutto, ci serve il nostro uomo..."

Severus non immaginava che Tom e Lucius stessero tramando alle sue spalle. Camminava tranquillo, anzi, tranquillo non proprio, visto che continuava a pensare alle parole del primo. Improvvisamente udì qualcuno pronunciare il suo nome.
"Severus Piton"
Egli si girò. Era Lucius Malfoy, come dimenticarsi di lui.
"Malfoy - chiamò - cosa c'è? Vado piuttosto di fretta"
"Ti ruberemo solo pochi minuti..."
"Ruberemo?" - domandò. In quel momento, infatti, accanto a Lucius comparve Tom. Nel vederlo, Severus indietreggiò appena.
"Cosa?"
"Fa silenzio - disse Tom - e vieni con noi"
Non bastavano i guai in cui si era cacciato, adesso sembrava spettargli un destino ben peggiore. Perché proprio a lui?
"Cosa... cosa volete?" - sussurrò.
"Sai già cosa vogliamo - disse il biondo - tu sei stato incaricato di uccidere Lily. In realtà avevo in mente di ucciderla da solo, ma a quanto pare sarò costretto a cambiare i miei piani. Però vedo che non hai ancora agito..."
"Per me non è facile. Lei è..."
"La nipote della tua amata, lo so. Beh, d'altronde posso capire, fa anche parte della mia famiglia, ma il potere in questo momento è più importante. Se Tom elimina Harry e tu elimini la ragazza, noi due diverremo i Signori Oscuri. E tu... potrai godere di alcuni privilegi"
"Io - sussurrò - io... come dovrei ucciderla?"
"Tranquillo, ho pensato a tutto io  - disse facendo materializzare dal nulla la propria bacchetta - ecco, prendila"
"Che cosa...? - domandò Tom - brutto bastardo, come fai ad avere la magia?"
"E' soltanto poca magia - gli fece notare - non volevo essere del tutto impreparato, così prima che tu lanciassi il sortilegio, ho pensato di portare con me il minimo indispensabile. Ora ascoltami bene Piton, malgrado tutto sono una persona di animo gentile e non sarei troppo contento di sapere che Lily soffra. Quindi, ti basta solo un incantesimo... che conosci molto bene. Ma bada bene, qui dentro c'è la magia necessaria per un solo colpo. Se lo lanci, Lily si addormenterà per sempre, senza sentire dolore"
Severus lo guardò con aria disgustata.
"Come puoi farle una cosa del genere?"
"Oh, ma di fatto io non farò nulla. Sarai tu a farlo - disse sorridendo - e vedi di sbrigarti. Ormai non c'è più tempo da perdere"
Deglutendo nervosamente, il corvino prese in mano la bacchetta, tremando. Era arrivato il momento di fare i conti con il proprio destino.


Angolo mio
Severus: E' destini che io proprio mai na gioia, vero?
Lily jr : E io insieme a te
Io: Ragazzi, ragazzi, state calmi. Vedrete che tutto andrà per il meglio ^^
Lily jr: No, perché hai mandato Severus ad ammazzarmi
Io: In realtà sarebbe stato Lucius
Lucius: A volte è necessario compiere dei sacrifici U_U
Lily jr: E il sacrificio sarebbe uccidermi?!
Io: Aaah, che belle le riunioni di famiglia. Comunque, Tom e Lucius hanno stretto un'alleanza e di mezzo ci va il povero Severus, come sempre... riuscirà ad uccidere Lily o la sua parte più tenere verrà a galla ? :D

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Senza via di scampo ***



Harry s trovava in piedi, su una piattaforma indefinita. Non aveva idea di dove si trovasse, poiché era tutto molto confuso. Ad un tratto si accorse di none essere solo: Dovette battere le palpebre più di una volta prima di rendersi conto che vi fosse Lily lì di fronte a sé.
"Lily? - chiamò Lily.. .dove siamo?"
L'espressione della ragazza era diversa dal solito: appariva triste, sfibrata, era come se fosse un cadavere vivente. Ella si avvicinò piano.
"Devi fare attenzione Harry. Morirò, ti prego, fa attenzione"
"No - sussultò - Non morirai"
"Ed invece sì... Non allontanarti!" - la sua voce appariva ora come un eco lontano, mentre allungava una mano per afferrarlo.


"Ah, Lily!"- urlò.
Si risvegliò poco dopo. Era stato solo un incubo. Adesso era mattina. La ragazza era sana e salva, addormentata malamente su una poltrona. Cosa mai voleva dire quel sogno forse premonitore?
Lily in quel momento si svegliò, sbadigliò stiracchiandosi.
"Accidenti, che pessima dormita - si lamentò - E' tutto apposto, Harry? Sei così stralunati"
Lui si limitò a  rispondere con un cenno del capo, non voleva farla preoccupare più di tanto
"Allora, che cos'hai dedotto dalla tua ricerca disperata?"- domandò.
"Soltanto che la mia mente è più annebbiata di prima. E' come se qualcosa volesse impedirmi di ricordare - fece portandosi le mani sulla testa - Mi sento così confuso"
Lei gli diede una pacca sulla spalla.
"Non esasperarti troppo o finirai con l'ammalarti - gli consigliò - Adesso, se non ti spiace, torno a casa mia a darmi una rinfrescata"
Harry si morse le labbra.
"Sei... sicura che tu voglia andare a casa da sola?"
"Ma certo che sì, sta tranquillo!" - lo rassicurò.
Harry sforzò un sorriso. "Tranquillo" non era proprio l'aggettivo adatto.

Per ironia della sorte, Lucius e Tom si stavano ritrovando a passare la maggior parte del tempo insieme. Adesso stavano attraversando il folto bosco che circondava Hogwarts. Tom aveva intenzione infatti di trascinate l'altro in un luogo un po'... particolare.
"Ma insomma - borbottò Lucius - Si può sapere dove si trova questo posto?"
"Lontano - rispose precedendolo - Non potevo permettermi che qualcuno lo trovasse"
Dopo poco, i due arrivarono nelle vicinanze di un pozzo, uno di quelli molto antichi e all'apparenza anche non funzionante.
"E questo sarebbe?"- domandò il biondo.
"Un canale tra il nostro e questo mondo - spiegò - Da qui potremmo attingere alla magia, liberarla"
"Ingegnoso, lo ammetto.  Pensi però sia stata una buona idea affidare il compito di uccidere Lily a Piton?"
"Ti ricordo che è stata un'idea di entrambi - gli fece notare - e poi non ha altra scelta se non quella di ubbidire"


La ragazza era giunta alla propria dimora, felice di notare che non vi fosse nessuno. Aveva molta stanchezza addosso, forse avrebbe dormito, o almeno ci avrebbe provato.
Ciò che non immaginava era che non fosse per niente da sola. Qualcuno infatti si trovava dentro casa e la stava osservando con fare attento. Severus, nascosto dall'omnbra, reggeva stretta la bacchetta tra le mani. Sarebbe stato facile, indolore, aveva detto Lucius. Ma indolore per chi? Per lui? Per Lily?
Tremò al solo pensiero di ciò che stava per compiere. Anni passati a cercare di proteggere Harry Potter erano andati in frantumi. Da protettore ad assassino. E cosa peggiore, ciò implicava fare del male alla sua amata, la quale non immaginava nulla, la quale non sapeva nulla.
Adesso vedeva la ragazza girata di spalle. Sarebbe stato il momento perfetto per attaccare. Poi si fermò un attimo, deglutendo pesantemente. Far del male a quella ragazzina sarebbe equivalso a fare del male alla donna che amava. Come se non l'avesse fatta soffrire abbastanza.

Erano sposati da molto tempo, il fatto era che Lily pareva non accorgersene. No poteva accorgersene, poiché entrambi avvertivano lo scorrere del tempo in modo diverso. Severus era consapevole del fatto di averla sposata con l'inganno, perché in verità lei apparteneva ad un altro uomo, non lo amava. O magari adesso sì.
Cercava di non pensare al fatto che fosse tutto basato su una grande bugia, anzi, su un sortilegio oscuro. Tutto ciò che voleva era renderla felice ed in fatti ci riusciva. C'era soltanto una cosa che mancava loro: il costruire una famiglia. Ormai era diverso tempo che provavano ad avere un figlio, ma tutte le volte non accadeva nulla. Lily adorava i bambini e i ragazzi, era certo che sarebbe stata una madre eccezionale se avesse potuto. Beh... in realtà lei lo era già, solo che non poteva saperlo. Era una cosa molto triste. Ma cosa avrebbe dovuto dirle? "Sai, in realtà hai un figlio, solo che non ricordi nulla?"
Era completamente fuori discussione. Dirglielo significava mettere in pericolo la relazione che era stato in grado di costruire dopo tutto quel tempo. Voleva godere di quella seconda opportunità. 
E nello stesso tempo doveva anche convivere con il fatto di vedere Lily sofferente. Quest'ultima però non gli faceva mai pesare nulla, nonostante fosse chiara la sua tristezza. Si era gettata a capofitto nel lavoro: da poco era diventata un insegnante e aspettava soltanto che qualche scuola decidesse di assumerla.
Quando poi, un giorno, la donna era arrivata con la notizia che una scuola di Hogwarts, l'unica scuola di Hogwarts in realtà, l'aveva assunta, Lily era entusiasta.
"Sono così contenta! - aveva detto - probabilmente dovremmo trasferirci, ma per me non è assolutamente un problema!"
Severus non aveva risposto. L'idea di trasferirsi in quel pericolosissimo luogo non lo entusiasmava affatto. Ma d'altro canto, poteva forse rifiutarsi? Dopo tutto quello che aveva fatto, doveva almeno concederle questo. Così aveva accettato, pur sapendo che si sarebbe messo in pericolo, in qualche modo. 


Bell'ipocrita che era. Che cosa avrebbe pensato se l'avesse visto, adesso? Non poteva sapere che tutto ciò che stava facendo, lo stava facendo per lei. E anche per sé stesso, dopotutto non voleva morire.
Si avvicinò piano, ancora tremante, attento a non farsi sentire. Lily non si era minimamente accorto della sua presenza.
Una preda facile, ingenua, innocente. Fece per puntarle la bacchetta contro. La ragazza avvertì quello spostamento d'aria, cosa che la portò a voltarsi. Spalancò gli occhi, guardandolo.
Severus fremette. Aveva gli stessi occhi della sua amata, si somigliavano. In quello stesso istante ebbe la sensazione che se avesse ucciso lei, avrebbe ucciso entrambe. Questo pensiero lo fece crollare del tutto.
"Ah! - esclamò ella - cosa... cosa... cosa sta facendo?!"
Severus prese un sospiro profondo. Al diavolo tutto, la paura, la sua devozione a quei due, tutto ciò che aveva costruito. Non poteva ucciderla.
"Lily... deve andare via..." - sussurrò.
"Cosa...? - domandò portandosi una mano sul petto - perché?"
"Lucius e Tom hanno unito le loro forze e mi hanno mandatp qui per ucciderti - spiegò in modo confuso - l'intento di Tom è quello di uccidere Harry ma sa che non può farlo se prima non muori tu"
Lily prese a tremare in maniera incontrollata, come se in quel momento avesse visto tutte le sue paure realizzarsi.
"Ma... io non capisco"
"Non c'è niente da capire, mettiti in salvo, adesso!"
"Io... Ed Harry? Lui è in pericolo"
"Non è in pericolo. Vattene via Lily, ti prego. Non voglio ucciderti"
Ella prese un lungo respiro. Ma certo che non voleva ucciderla, era chiaro, bastava guardarlo: egli aveva l'espressione di un uomo che si trovava combattuto tra il giusto e sbagliato. Tuttavia non riuscì a dire una parola. Lentamente indietreggiò, fin quando non trovò la forza di iniziare a correre via. A quel punto Severus si sollevò momentaneamente più sollevato. 
Aveva nuovamente fatto la cosa giusta.

 Sua moglie, intanto, non riusciva a liberarsi di strani pensieri. Seduta in un tavolino del bar, fissava la tazza di caffè, immobile.
Severus si stava comportando in maniera strana ultimamente, era più inquieto del solito, assente, sembrava star nascondendo qualcosa.
O forse era lei il problema. Aveva iniziato a pensare ciò da quando aveva conosciuto James. Non sapeva spiegarselo, ma era come se lo conoscesse da sempre, come se avesse condiviso insieme a lui molti momenti importanti. Forse una donna sposata non doveva pensare certe cose, ma le veniva fin troppo naturale.
"Il tuo caffè finirà con il raffreddarsi" - disse una voce. Lily si voltò: era James. Gli donò un sorriso.
"Sì... stavo solo pensando..."
"E cosa mai tormenta i tuoi pensieri?"- domandò sedendosi accanto a lei.
Si contorse le mani.
"Oh... solo piccoli problemi coniugali..." - rispose vago.
"Già, il matrimonio. Purtroppo non ho ancora avuto il piacere di vivere quest'esperienza"
"Non è nulla di troppo emozionante - confidò - come in tutte le cose, poi si perde un po' di entusiasmo"
"Accidenti, non ho mai sentito una donna così felice"
James le strappò una risata.
"Non è questo. E che... non so, hai mai provato la sensazione come se... come se la persona che hai accanto non fosse quella giusta..."
"Non lo so - disse facendo spallucce - non ho mai avuto nessuno. Ma suppongo che sia spiacevole"
"Molto - disse avvicinandosi - Severus non mi fa mancare nulla. E che non lo so... sarà anche a causa del suo allontanamento, dovuto a non so cosa. Sta di fatto che improvvisamente sono piena di dubbi"
"E sei sicura che sia solo questo il motivo?" - domandò con l'aria di chi la sapeva lunga. Lily lo guardò sbalordito: che cosa voleva insinuare?
"Beh... non vedo quale altro motivo possa esserci" - rispose imbarazzata.
James a quel punto si avvicino ancora, afferrandole una mano delicatamente. Lei rimase immobile, incapace di muoversi .
"Forse... farei prima a mostrartelo che a spiegartelo" - sussurrò.
Lily intuì immediatamente le sue intenzioni, tuttavia non riuscì ad indietreggiare, era completamente inerme. Si lasciò baciare, convinta che non avrebbe sentito nulla Ed invece si sbagliò: avvertì un brivido travolgerla, oltre che una sensazione terribilmente familiare. Non lo sapeva, ma la stessa sensazione colpì anche James. 
Rimase a lui attaccata per qualche secondo. Quando si staccò, si rese conto di averlo fatto a malavoglia. La sua espressione pareva sconvolta.
"No - sussurrò - questo... questo è sbagliato..."
"Lily, so che sei sposata. Però... sembrerà assurdo, ma non ho mai provato queste sensazioni verso nessuno" - le spiegò. Lei sospirò combattuta. Aveva giurato il suo amore a Severus e adesso cosa faceva? Si metteva a provare cose strane per uno sconosciuto che sentiva di conoscere da sempre.
Indietreggiò.
"James... mi dispiace - sussurrò - ma io... non posso farlo. Scusami"
Dicendo ciò si alzò. James provò a dirle qualcosa, ma in verità non trovò nulla da dire. Era davvero così sbagliato ciò che aveva fatto? 

Harry aveva lasciato casa di Silente. Era un po' che non sentiva Draco e nonostante non si fossero ancora riappacificati ufficialmente, sarebbe stato meglio mettere da parte le loro divergenze, almeno per il momento. Quando arrivò a casa Malfoy, si sorprese di trovare la porta aperta. Entrò. Quando fece ciò poco ci mancò che non cacciasse un urlo. Draco stava steso a terra e immediatamente i pensieri più orribili gli attraversarono la mente.
"Oh mamma... Draco! Draco! Svegliati, cos'è successo?!" - cominciò ad urlare.
Alquanto stordito, il biondo si sollevò piano, con una mano sulla testa.
"Ma perché urli così?" - si lamentò.
"Draco, allora stai bene! - sospirò - cosa ti  è successo?"
"Mio padre - borbottò - è stato lui ad addormentarmi, non ricordo neanche come. Te lo dico io, quello che ha detto Lily è pura verità: lui vuole ucciderla"
"Come? Ma allora è in pericolo. Perché vuole ucciderla?"
"Vorrei tanto saperlo anche io - sbuffò - comunque sia... grazie per esserti preoccupato per me"
Harry sorrise.
"Ormai ci ho fatto l'abitudine" - sussurrò. Proprio in quell'istante, i due furono interrotti da Silente, il quale arrivò con il fiato corto.
"Ragazzi - ansimò - abbiamo un problema. Lily è scappata. Non la trovo più da nessuna parte"
"Eh?! - esclamò il corvino - come sarebbe a dire è scappata? Perché, come, quando?!"
"Non lo so, ma dobbiamo trovarla alla svelta - spiegò - se Tom e Lucius la trovano - si fermò un attimo - no, non devono trovarla!  Andiamo a cercarla, io vado da solo, voi invece è meglio che rimaniate insieme!" 

Ignari di tutto il trambusto che vi fosse all'esterno, Fred e George stavano parlando come due amici di vecchia data, anzi, come due fratelli. Non solo erano identici fisicamente, erano entrambi allegri, simpatici e con la passione sfrenata per gli scherzi. Inoltre, la famiglia Weasley aveva ben accettato l'arrivo del loro nuovo ospite.
"Sai cosa farò quando avrò finito la scuola? - domandò George stendendosi nel letto con le braccia aperte - aprirò un negozio di scherzi. E farò successo, vedrai"
"Sembra forte" - rispose l'altro.
"Oh, sì. E magari tu potrai aiutarmi. Il negozio di scherzi dei fratelli Weasley, lo vedo bene"
"Ma io non sono un Weasley" - ammise mestamente.
"E allora? Puoi diventarlo, hai tutto ciò che ti serve" - disse ridendo. Fred rise a sua volta, per poi tornare serio. Nonostante la sua indole allegra, George poté notare la sua nota di malinconia, forse a causa dell'amnesia.
"Allora - azzardò - sicuro di non ricordare niente della tua famiglia? Insomma... un indizio, qualcosa..."
"Te l'ho detto, non ricordo nulla - sospirò - però ho come la sensazione che lì da dove vengo, devo avere un fratello"
"Bene, è gia qualcosa. E' ricordi com'è?"
L'altro si sforzò, osservandolo.
"Se ci penso mi vieni in mente tu. E poi sento come se... come se ci fossimo separati in modo brusco, come se ci fossimo separati senza dirci esattamente tutto ciò che dovevamo dirci"
George gli si avvicinò.
"Sta tranquillo, vedrai che riuscirai a ricordare"
Dopodiché fece una cosa mai fatta prima: lo abbracciò. Fred ricambiò il gesto e nello stesso istante in cui lo fece, accadde qualcosa: la sua mente si espanse e tutto ciò che aveva dimenticato, della sua vita, della sua famiglia, della sua morte, prese ad esplodergli dentro.
Ora ricordava. Non apparteneva a quel mondo, nessuno di loro gli apparteneva. Era morto e adesso era stato riportato in vita. E quello che stava stringendo non era un estraneo, era suo fratello.
Si staccò piano, con lo sguardo stralunato.
"Fred? - lo chiamò - tutto apposto?"
"George - sussurrò con le lacrime agli occhi - George, sono io, Fred!"
"Lo so già chi sei!"
"No, no, no, sono io, tuo fratello gemello! Ero morto, ricordi?! Ma adesso sono qui!"
"Ma... ma cosa stai dicendo?" - domandò inquietandosi.
"Sto dicendo che la mia famiglia siete voi e che sei tu quello da cui sono stato separato. Siamo fratelli. George, ti prego, devi ricordare. E... ad Hogwarts, ricordi tutti gli scherzi che abbiamo fatto? Eravamo inseparabili!"
"Smettila! - esclamò - stai delirando forse, che ti è preso ad un tratto?"
"Io lo so che non puoi ricordare, ma è così, siamo sotto un incantesimo, da dove veniamo noi ce la magia!"
George spalancò gli occhi.
"Oh, no, no, no! - esclamò alzandosi - anche tu no, se  questo è uno scherzo non è divertente!"
"Non è uno scherzo!"
"Sai, mi stavo abituando all'idea di averti qui. Prima di scoprire che fossi pazzo!"
"George, aspetta!  esclamò andandogli dietro - non sono pazzo!"

Piton aveva intanto raggiunto Tom e Lucius. Non aveva idea di cosa avrebbe detto loro, probabilmente avrebbe mentito, sperando che gli avrebbero creduto.
Comparve con la bacchetta dietro la schiena, tremando.
"Ah, eccoti qua - fece il secondo - perché ci hai messo tanto?m Stavamo iniziando a preoccuparci. Allora? L'hai uccisa?"
Lui fece un cenno.
"Uccisa. Dissolta, come voi volevate"
Il biondo a quel punto si avvicinò.
"Molto bravo - fece strappandogli la bacchetta dalle mani - credo che non ti dispiacerà se faccio una prova, vero? In teoria, se provassi a colpirti, non dovrebbe succedere nulla, visto che il colpo è già stato usato. In caso contrario, beh... morirai da traditore..."
"Ho fatto quello che volevate, non vi basta?"
"No, non ci basta - dichiarò sorridendo - non dovresti preoccuparti, no?"
Severus lo guardò con odio. Quell'uomo finiva sempre con l'incastrarlo. Possibile che fosse destinato a morire sempre e comunque?
Lo vide puntargli la bacchetta contro.
No, questa volta non aveva intenzione di morire.
"Non l'ho uccisa! - esclamò - l'ho lasciata andare!"
"Cosa?! - eslamò Tom - cos'hai fatto?! Avevi solo un compito, uno solo e sei riuscito a fallire anche in questo!"
"Ohi Ohi, caro il mio Severus, mi hai deluso questa volta" - disse Lucius mellifluo.
"Sai che fine farai adesso, vero?" - domandò Tom.
"Io credo che sia il caso di lasciare la questione a dopo - suggerì il biondo - se Lily è scappata, è il caso di fermarla, non credi?"
"Tsk, sì hai ragione - sbottò afferrando Severus - dov'è la ragazza, bastardo?!"
"E' scappata - disse serio - una volta che andrà fuori da Hogwarts, voi non potrete catturarla"
"Maledetto! - esclamò - il confine della città! Dobbiamo andarci subito!"

Lily aveva raccolto le sue cose alla rinfusa e più velocemente che poteva stava correndo verso il confine che parecchio tempo prima aveva varcato. Le lacrime le bagnavano il viso. pensava ad Harry, a Draco e a tutti gli amici che si era fatta. Come poteva lasciarli così?
Strinse i pugni. Perché proprio adesso che aveva trovato la felicità, era costretta a scappare? Non era giusto.
"Lily!"
Avvertì una voce in lontananza, molto familiare. Poco dopo scorse la figura di Silente.
"Signor Silente - sussurrò - cosa fa qui?!"
"Sono venuto a fermarti, sciocca di una ragazza! Dove stai andando?!"
"Via di qui, io non posso rimanere, devo andarmene, anzi, avrei dovuto andarmene sin dall'inizio!"
"Non puoi andare via! Ma non capisci che senza di te Hogwarts è perduta? Tu sei la Salvatrice!"
"Ora basta! - esclamò furiosa - io non sono la Salvatrice, non sono un'eroina. Sono un'orfana che ruba e che nessuno ha mai voluto, non ho coraggio, non ho forza, non ho nulla! Forse quello che dice lei sarà vero, ma non posso essere io quell'eroina! Non ce la faccio!"
Silente sospirò. Lì capì che il problema principale di Lily non fosse tanto il non credere alla magia, ma in sé stessa.
"Lily..."
"Oh, che peccato, vero Silente? A quanto pare le tue chiacchiere sono inutili questa volta"
I due si voltarono piano. Ad aver parlato era stato Tom, affiancato da Lucius. La ragazza rimase immobile, terrorizzata. Silente però pareva deciso a farle da scuso.
"Non vi permetterò di toccarla"
"Davvero? - domandò Lucius - c'è un piccolo problema però. Noi abbiamo la magia... a differenza vostra"
Lily respirò con affanno. Di lì a poco la sua vita sarebbe cambiata per sempre.


Angolo mio
Lily jr: Oh cazzo.
Draco: Lily, non dire parolacce.
Lily jr. : sai com'è, vorrei vedere te al posto mio.
Fred: Io penso che l'autrice mi odi. Adesso sono io il pazzo e mio fratello neanche mi crede!
Severus: Tu... maledetta... hai fatto baciare mia moglie con quel maiale di James?!
Io: Tecnicamente loro sono sposati quindo... fai un pò tu
Severus: -.-
Io: Allorrra, siamo giunti ad un punto cruciale. Purtroppo starò via per qualche giorno (causa Ferragosto), quindi vi lascio con un po' di suspense.
Lily jr: Non puoi lasciarmi così! Che faccio nel frattempo?!
Io: Leggi un libro, limati le unghie, insomma, un po' di fantasia. Detto questo, buon Ferragosto a tutti! ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** La Salvatrice ***


Silente fece immediatamente da scudo a Lily nel vedere Tom e Lucius farsi avanti. La ragazzina continuò a non capire: cosa aveva intenzione di fare quel vecchio matto?
"Alla tua età dovresti evitare certi sforzi" - disse Lucius con aria di scherno, carezzando con le dita la propria bacchetta.
"Lily, sta indietro, ma non scappare! Abbiamo bisogno di te!"
"Non capisco! - esclamò ella - cos'è che devo fare?"
"No, no, no, Lily - disse Tom avvicinandosi - non va bene. Sei una ragazzina troppo disubbidiente. Non scherzavo quando quella volta dissi che ti avrei drizzata per bene!"
"Perché non mi lasci in pace?! - domandò esasperata- Mi stai rovinando la vita!"
"No! - esclamò puntandogli contro la bacchetta e facendola sussultare - tuo padre mi ha rovinato la vita e non permetterò che la sua adorata bambina mi metta i bastoni tra le ruote!"
"Mio... che cosa? Cosa vuol dire?" - sussurrò rivolgendosi a Silente.
"Sta parlando di  Harry. Lily, non mentivo quando dicevo di conoscere  i tuoi veri genitori. Ma non servirà a nulla continuare a parlartene se non cominci a credere!"
"E' inutile che continui a perdere tempo. E' soltanto un orfana codarda che non ha possibilità di cambiare!" - esclamò sollevando un braccio come per lanciargli un incantesimo.
"Calma - disse Lucius - perché non la lasci uccidere a me, tu penserai ad Harry, dopotutto"
"Sporco traditore - sibilò Silente, disgustati - non hai neanche un po' di cuore per uccidere così il sangue del tuo sangue?"
"Scusa mio caro, ma ho smesso di essere sentimentale molto tempo fa. Adesso, ti conviene tirarti indietro prima che ti uccida"
"Non ci penso neanche"
"Signor Silente" - sussurrò Lily.
"E' tutto apposto. Sono già morto una volta, non ho paura, nonostante io sia senza magia"
"Beh, io avrei un idea migliore - intervenne Tom - posso darti un po' di magia e costringerti a ucciderla con le tue mani, che ne pensi?"
"No... - sussurrò egli - Lily, devi andartene via, adesso"
"Io non me ne vado, non la lascio qui da solo!"
"Silenzio! - esclamò Tom - Imperius!"
In quel momento accadde  qualcosa di strano: un fascio di una strana luce colpì Silente, il quale si sollevò, prendendo ad andarle contro.
"E adesso uccidila, coraggio" - sussurrò l'altro, sorridendo.
"Lily... - ansimò Silente - Lily va via..."
"No... lei non mi ucciderebbe mai"
"Ho detto vai! - esclamò - Non posso controllarmi, vattene!"
A quel punto Lily si accorse di come l'uomo stesse lottando contro quella che sembrava una maledizione, poteva vedere il suo immane sforzo. Impaurita prese ad indietreggiare ed infine a correre verso il bosco accanto.
"Oh no - fece Tom - non mi scapperai!"
Dicendo ciò le corse dietro, prendendo a lanciare un incantesimo dopo l'altro nella speranza di colpirla. La ragazzina però era guizzata veloce come un fulmine.

In città sembrava essere intanto calato il caos più totale. Pareva che tutta Hogwarts avesse avvertito il cambiamento che vi era stato, ignara però del fatto che un cambiamento più grande dovesse ancora avvenire. Draco ed Harry erano particolarmente nervosi mentre giravano alla rinfusa per cercare Lily.
"Accidenti! - esclamò il biondo - se l'è successo qualcosa..."
"Non dire una parola! - esclamò l'altro - E' colpa di tuo padre e di Tom, sono loro che vogliono ucciderla!"
"Oh, quindi ora è anche colpa mia?! Ti credi forse migliore di me? Non hai fatto nulla fin ora per proteggerla"
"Sicuramente ho fatto molto più di te! - fece andandogli contro - sai cosa c'è? Che sei un codardo. Talmente codardo che hai preso tutto di me senza neanche assumerti la responsabilità dei tuoi sentimenti"
Draco lo guardò con rabbia.
"E' evidente che non c'è spazio per i sentimenti che nutriamo l'uno per l'altro - sussurrò - prima troviamo Lily e meglio è"
Harry indietreggiò, con gli occhi che gli pizzicavano per le lacrime. Sembrava quasi destino che fossero destinati ad odiarsi. Il loro era un legame particolare che nessuno, nemmeno i diretti interessati, avrebbe potuto capire.
Poco distante da loro, due teste rosse si stavano inseguendo.
"Stammi lontano! - esclamò George - giuro che chiamo un manicomio adesso!"
"George, ti h o detto di ascoltarmi! - esclamò Fred - Sono io, ma tu non puoi ricordare! Possibile che ti sia dimenticato tutto? I legami tra gemelli sono molto forti!"
"Avrei saputo di avere un fratello! Perché continui a blaterare di magia ed incantesimi? Io non riesco  a capirti!"
"Io ero morto. Per questo hai paura di vedere la verità, hai paura di vedermi"
"Fa silenzio, non è affatto vero, mi stai mettendo paura!"- esclamò indietreggiando, come se volesse scappare.
Nello stesso istante, Lily Evans stava camminando, mordendosi le dita  e ripensando a cosa avesse combinato poco prima, ignorando completamente ciò che stava accadendo intorno a lei. Si sentiva in colpa per aver baciato un altro uomo che non fosse suo marito, doveva assolutamente dirlo a Severus, nonostante temesse una sua reazione. Quest'ultimo le venne incontro, ferito e stordito.
"Severus! - esclamò - cos'è successo?"
"Non è nulla, davvero - la tranquillizzò - Tu stai bene?"
"No, non sto bene - sospirò - Ascolta... c'è una cosa che devo dirti"
"Me la dirai dopo - disse afferrandola - dobbiamo andare via di qui"
"No - dichiarò seria - ciò che devo dirti è molto importante"
A quel punto, scorgendo il suo tono serio, Severus si soffermò a guardarla, aspettando che parlasse.

Lily correva con il cuore in gola, calpestando le foglie secche. Sentiva di non aver mai provato tanta paura in vita sua. Poteva sentire la presenza di Tom alle sue spalle. Lui l'avrebbe uccisa e lei non sapeva neanche come difendersi. Cercava di pensare lucidamente ad un modo per rimanere in vita. Arrivò nei presi di un pozzo, per poi fermarsi, vinta dalla stanchezza. Poggiò le mani sulle ginocchia, piegandosi leggermente per riprendere fiato.
"Ma che brava - disse improvvisamente la voce di Tom, alle sue spalle - hai trovato il mio nascondiglio segreto"
"Ti prego, lasciami andare - lo pregò -  Non tornerò mai più"
"Ma certo che tornerai. Perché sei destinata. Per questo devo ucciderti prima che tu possa crearmi altri problemi - disse con fare mellifluo, afferrandole il viso - oh, povera cara. Ringrazia chi ti ha messo al mondo e ti ha abbandonata se sei finita qui"
Dopodiché la spinse a terra. A Lily cadde lo zaino dalle spalle e ben presto tutto ciò che vi era all'interno scivolò fuori. Guardò i suoi pochi avere, tra cui la propria copertina. L'unica cosa che le rimaneva della propria nascita, avvenuta in circostante sconosciute. Perché doveva morire proprio adesso che aveva trovato un minimo di felicità?
E soprattutto, perché non poteva credere che magari, non era solo un'orfana, che magari era qualcosa di molto più straordinario?
Cominciare a credere a quella follia, sarebbe stato il primo passo per dimenticare gli stenti vissuti fin ora. Tenne lo sguardo basso, certa che di lì a poco Tom l'avrebbe uccisa.
"Voglio credere - sussurrò -io voglio credere. Voglio sapere chi sono veramente"
In quello stesso istante le sue dita sfiorarono il tessuto della coperta, unico oggetto che ancora la collegava al suo vero mondo. E nel momento in cui ciò avvenne, l'oscurità lasciò posto alla luce.
Nella sua mente iniziarono ad esplodere una miriade di ricordi che non pensava neanche di possedere, la verità  sulla sua identità, sulla sua famiglia, sulla condizione straordinaria in cui era venuta al mondo. Ricordi veloci, intensi e nitidi, come i pezzi di un puzzle che andava a riformarsi. Si rivide bambina, per un breve istante. Poi si vide portare in quel mondo che aveva scoperto non essere il suo. E finalmente, trovò una risposta alla domanda che aveva sempre avuto paura di porre, quella sulla sua famiglia. Silente aveva avuto ragione. Draco ed Harry. E tutte le altre persone che aveva conosciuto. Facevano tutte parte del suo mondo, della sua famiglia.
 Fu solo questione di un secondo. Lei in quel momento, come se si trovasse in uno stato di trance, sollevò lo sguardo, non riuscendo più a provare paura.
"Voldemort" - sussurrò appena. Il signore Oscuro a quel punto sussultò, tremando.
"Cos'hai detto?" 
"Voldemort - ripetè alzandosi in piedi - la magia esiste. La magia ti ha già ucciso una volta e la magia ti ucciderà di nuovo"
"Non posso crederci! - urlò -  Ti è ritornata la memoria. Devo uccidei subito"
In quel momento accadde qualcosa che Lily non seppe controllare. Indietreggiò, gettandosi sul pozzo. Non aveva idea del come, ma sapeva che da lì proveniva tutta la magia. Tese le mani, dalle quali iniziò a levarsi una luce biancastra. Quest'ultima scavò fin dentro il pozzo, con un rumore assordante.
"No! Maledetta, cosa stai facendo?!"
A quel punto la luce si espanse, levandosi in alto come un'onda. Su nel cielo, arrivò poi ad Hogwarts. La città prese a tremare, come se vi fosse un violento terremoto, mentre il cielo diveniva bianco per un breve istante. Un secondo dopo, di nuovo la calma più totale.
Ma qualcosa cambiò, poiché l'intera Hogwarts si risvegliò dal suo "sonno".
Geroge, che fino a quel momento era stato lontano da Fred, si immobilizzò, fissandolo. Adesso ricordava chi era e ricordava chi era lui. Si portò le mani sul viso, incredulo.
"Fred - sussurrò tremando violentemente - Fred... sei tu?"
"Geroge! - esclamò sorridendo - Si sono io! Sono sempre stato io!" Ancora incredulo, l'altro si avvicinò, volendo allungare una mano come per toccarlo, senza trovare però il coraggio.
"Tu... - sussurrò ancora, con le lacrime agli occhi - non capisco. Tu... eri morto... ti ho visto morire. Com'è possibile che tu sia qui, adesso? E' uno scherzo?"
"Non è uno scherzo. Ti spiegherò tutto dopo. L'importante è che tu sappia che io esisto davvero. E che nessuno adesso ci separerà, te lo prometto"
George tremò ancora. La sua voce era vicina, nitida, troppo per poter quello essere un sogno. Così trovò il coraggio di allungare le braccia e stringere il fratello in un abbraccio. Nessuno dei due si era mai accorto del tempo che avevano passato separati, a causa del sortilegio, ma adesso, quei quindici anni di solitudine erano stati cancellati. 
Nello stesso istante, Harry e Draco, i quali si trovavano nei lati opposti della strada, furono colti da una sensazione strana, che li portò a sospirare con forza, come se fossero stati in apnea per chissà quanto tempo. Dopodiché alzarono lo sguardo piano, guardandosi.
"Harry"
"Draco"
Si chiamarono nello stesso istante.
Lentamente si andarono incontro, quasi avessero paura che l'altro potesse svanire da un momento all'altro. Anche i loro ricordi erano tornati, così come i ricordi del loro sentimento particolare e più forte di quel che credevano, poiché era riuscito a resistere anche a quel potente sortilegio.
"Draco! - esclamò ad un tratto Harry, prendendo a correre e buttando le braccia al collo - Oh mio... non ci posso credere"
L'altro ricambiò la stretta. Dopodiché, senza dire una parola, gli donò un bacio e la sensazione che provarono fu molto simile a quella della prima volta. Quando si staccarono entrambi avevano gli occhi lucidi. Avevano vissuto quindici anni, sapendo di essere destinati ad essere molto più che due semplici rivali. E adesso si spiegava tutto.
Non si sarebbero più separati.
"Tu - sussurrò Harry - tu mi hai trovato"
Draco sorrise.
"Io ti troverò sempre"


Nota dell'autrice
Bene, bene, bene, finalmente il sortilegio è stato spezzato.
Lily jr. : Woooow, come sono figa *O*
Draco: Come sono smielato! Ma è necessario farmi dire tutte quelle cose?
Harry: Perché, mio adorato principe azzurro, non ti fa piacere? ^_^
Draco: Emmmmmh......... >.<
Severus: Potrei vomitare.
Io: Non perdete il controllo gente. Vi ricordo che avete ancora molto da vedere. I veri problemi iniziano proprio adesso.
Lily jr. : Ma che palle, quando mi lascerai in pace?
Io: Chissà *risata malefica*

Spero che il chap vi sia piaciuto ;))

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Quando la verità viene a galla ***



Hogwarts era libera e Voldemort aveva perso per la seconda volta. Non avrebbe però mai accettato di essere sconfitto nuovamente. Lily davanti a lui pareva ancora stordita. Così tanti ricordi avevano preso a riempirle la testa e come se non bastasse aveva fatto qualcosa  di cui non si era resa conto, aveva utilizzato la magia. Tutti adesso avrebbero avuto la magia, non solo Voldemort. Ciò voleva dire che qualsiasi scontro che egli avrebbe affrontato sarebbe stato uno scontro tra pari.
Nulla era andato secondo i suoi piani. Lily indietreggiò, ancora sbigottita.
"Sei una maledetta piccola impiastra! - esclamò - mi hai messo i bastoni tra le ruote ancora prima di venire al mondo. Metterò fine ai tuoi giochi molto presto, Lily"
Senza aggiungere una parola in più, il mago si dissolse nell'ombra .Era ancora troppo debole per battersi con lei, la quale possedeva una delle più grandi magie di luce che avesse mai visto. La ragazza si lasciò andare ad un sospiro profondo. Dopodiché, come primo istinto ebbe quello di correre lontano, verso la città, dove in preda ad una gioia generale i suoi amici si erano ritrovati.
"Non posso crederci, per tutto questo tempo siamo stati insieme senza saperlo!" - esclamò Harry.
"E' quello che dico io - rispose Draco - E poi con noi c'è stata anche Lily"
"Già... Lily... nostra Lily... dov'è adesso?"
La ragazza era appena entrata in città. Nello stesso momento in cui il suo sguardo si incrociò con quello dei due, si rese conto di non essere più sola. Loro erano la sua famiglia, nonostante sembrasse assurdo, ma adesso ne aveva la certezza. Ad Harry vennero le lacrime agli occhi. Una volta sola l'aveva tenuta tra le braccia, quando era nata.
 Allora tutte quelle volte in cui l'aveva abbracciata e in cui si era preoccupato... si spiegava tutto.
Quasi tremando, i due le andarono incontro.
"Lily! - esclamò Harry abbracciandola - non ci posso credere, siamo insieme"
"Sapevo che ci avresti trovati - disse Draco - tutto questo può sembrare senza senso, lo so, se solo sapessi quante cose abbiamo da dirti"
"Emh.. va bene d'accordo - disse rimanendo sulle sue - sono molto contenta di avervi trovato... ma temo che ci sia un problema un pò pi grande: Voldemort è scappato"
La ragazza era ancora sotto shock per quella scoperta e non se la sentiva di lasciarsi andare con quei due, dopotutto l'avevano pur sempre abbandonata e per quindici lunghi anni erano stati separati. Ci sarebbe stato tempo in seguito, almeno sperava.
"Non capisco" - disse Harry.
"Stava per uccidermi. Io però credo di aver spezzato il sortilegio"
"Ma certo, sei la salvatrice. Non devi preoccuparti, adesso ci saremo noi a proteggerti" - disse il biondo.
"Ma lui vuole me. E te, Harry. Vuole me perché sono la Salvatrice e te perché l'hai già ucciso una volta"
"D'accordo - sospirò - pensiamo una cosa alla volta..."
Ovviamente, anche a Lily Evans erano tornati tutti i suoi ricordi. Fu colta da un fremito,  la quale la portò a voltarsi. I suoi occhi cercarono una cosa sola: James. Egli si era trovato lì al momento del"terremoto" che aveva loro restituito i ricordi. Lily fu colta da un'emozione indescrivibile.
"James - sussurrò - ma sei vivo..."
"Siamo vivi, vorrai dire - la corresse andandole incontro e portandole una mano tra i capelli - avrei tante cose da dirti"
"Anche io - ansimò - ma non riesco a parlare"
L'altro sorrise, avvicinandosi e donandole un bacio. Severus spostò lo sguardo infastidito. Fu proprio in quell'attimo che la donna si ricordò di lui. Si staccò infatti, prendendo a guardarlo.
"Severus... tu... sapevi?" - sussurrò.
Lui sospirò.
"Sì, Lily. Sapevo molto bene tu chi eri e e chi ero io" - dichiarò. La sua espressione di dipinse di rabbia, era stata ingannata per tutto quel tempo da una persona che credeva di conoscere.
"Cosa? Ma come hai potuto?! Noi.. noi ci siamo anche sposati... abbiamo... fatto tanto insieme... Io sono stata male per te... ed era tutto fondato su una bugia!"
"Che altro avrei dovuto fare? Era l'unico modo per..."
"Per... Per avermi accanto? - disse duramente - beh, mi spiace, ma questo non cambia ciò che provo nei confronti di James. E per quanto riguarda te... sono estremamente delusa..."
Il tono alto della voce della donna aveva ben presto attirato le attenzioni di Harry, il quale aveva sollevato il capo. Adesso ricordava: quell'uomo e quella donna che sentiva di conoscere non erano degli estranei, bensì i suoi genitori che tanti anni prima erano stati uccisi dallo stesso Voldemort e che ora aveva la possibilità di riabbracciare. Prese un respiro profondo, mentre le labbra gli tremavano.
"Mamma" - ebbe la forza d chiamare. Nel sentirlo, per Lily fu naturale voltarsi. E le emozioni iniziarono a prendere il sopravvento. Non aveva saputo di avere accanto per tutto quel tempo suo figlio. L'aveva visto l'ultima volta quando era poco più di un bambino, adesso invece era cresciuto e aveva i suoi occhi. Si portò una mano sul viso, tendendo l'altra mano.
"Harry.... Harry... sei tu?"
"Sì, sono io! - esclamò facendo un passo e cingendola in un abbraccio - se solo avessi saputo che eri tu l'avrei fatto molto prima!"
Ella ricambiò la stretta, provando una sensazione che da tanti anni non provava. Mentre la stringeva, Harry lanciò uno sguardo a James.
"Ciao papà" - salutò. Lui sorrise, visibilmente commosso.
"Ciao figliolo" - rispose andando verso i due e unendosi a quell'abbraccio che quasi pareva irreale. 
Lily osservava in disparte la scena ad occhi spalancati, una vera e propria scena di felicità familiare che mai aveva conosciuto.
Harry sorrise a quel punto, asciugandosi le lacrime che poco prima gli erano scivolate giù per le guance.
"Sono felice che anche voi siete qui - disse - e c'è... una persona che vorrei presentarvi". Fece segno alla ragazzina di avvicinarsi. Ella, con fare un po' titubante, fece ciò che le aveva detto.
"Vi presento mia figlia Lily - disse - Lily... loro sono i miei genitori?"
"Cosa? - domandò sorpresa - la professoressa è tua madre? Ora capisco perché mi stava così simpatica"
"Sì, Lily - disse la donna ridendo - ora si spiegano molte cose. E' un piacere per me riconoscerti"
"Anche per me"- sussurrò arrossendo leggermente.
La bella riunione di famiglia fu però presto interrotta dall'arrivo di Lucius, il quale non aveva preso molto bene il fatto che la ragazza avesse spezzato il sortilegio. Si era diretto verso la città, immaginando già i problemi che avrebbe dovuto affrontare, ma era sicuro che grazie alle sue capacitò di persuasione sarebbe riuscito a scamparla.
Arrivò, scorgendo immediatamente il gruppo in cui si trovava anche Draco. Quest'ultimo ebbe un sussulto nel vederlo.
"Padre, anche tu qui?" - domandò.
"Esatto - rispose con fare un po' schifato mentre si guardava intorno - a quanto pare il sortilegio è stato spezzato, che gioia"
"E' stata Lily - spiegò - lei era destinata"
"Oh, lo so già - rispose - ma sai, a volte il destino può cambiare"
"Cosa intendi dire?" 
Lily in quel momento si voltò e quando lo fece, nel vederlo, gli puntò il dito contro.
"Tu! - esclamò - che cosa hai fatto a Silente?"
"Il vecchio è sano e salvo - rispose - per adesso ho altre questioni a cui pensare"
"Lui vuole uccidermi! - esclamò ancora - è alleato di Voldemort, vuole divenire il nuovo Signore Oscuro"
"E' vero, padre?"
"Draco -disse mellifluo - cosa c'è di male ad aspirare ad una posizione  più in alto, al potere?"
 Il ragazzo avrebbe voluto dirgli molte cose, ma non ne ebbe tempo poichè la sua attenzione fu attirata da ben altro, la figura di una donna che, zoppicante, si stava dirigendo nella loro direzione.
"Madre" - sussurrò. 
Narcissa si stava facendo avanti, con il disgusto e la  rabbia negli occhi.
"Mia cara - fece Lucius - che bello averi qui con noi"
"Taci - lo zittì rivolgendo poi le attenzioni al figlio - Draco, stai bene?"
"Io sì, ma tu? Non ti ho visto qui ad Hogwarts, dov'è che eri?"
"Ero tenuta nascosta - spiegò - lì dove non avrei potuto creare problemi"
"Ma lei è - fece Lily - è la donna che ho visto quella volta a casa tua! Quasi non la riconoscevo senza le catene. E'... tua madre?"
"Si, Lily - rispose la donna - non devi preoccuparti, è normale che fossi spaventata e hai fatto bene a scappare. Non oso pensare cosa ti avrebbe fatto mio marito se ti avesse trovato con me"
"Io non capisco... cos'è successo?" - domandò Draco.
"E' successo che per quindici anni sono stata tenuta prigioniera perché sapevo troppo" - disse lanciando un occhiata maligna a Lucius.
"Si deve fare quel che si può" - rispose quest'ultimo.
"E cos'è che sai?" - domandò il figlio.
"Lucius ha riportato Voldemort in vita grazie all'ausilio del mio corpo. Mi ha uccisa, permettendo al Signore Oscuro di rinascere. Poi ha ingannato anche lui. Vuole prendere il suo posto, avere tutto il potere nelle sue mani. Così, al momento del sortilegio, ne ha lanciato un secondo, grazie al quale le persone uccise a causa di Voldemort e non, fossero riportare in vita per usarle a suo piacimento, come pedine. E oltre questo, vuole uccidere Lily, perchè lei è la Salvatrice"
"Oh, non farla così tragica, mia cara - disse l'altro - dopotutto è merito mio se molte famiglie si sono riunite, non credi?"
Draco però era indietreggiato, con aria di disgusto.
"Tu hai fatto tutto questo per il potere - disse - e saresti disposto anche ad uccidere la tua famiglia"
"Non la mia famiglia. Lei - rispose indicando Lily - coraggio, Draco. Già una volta ti ho dato la possibilità di decidere ed è ovvio che hai fatto la scelta sbagliata. Adesso non vorrai sbagliare di nuovo, andando dalla parte di Potter"
Il ragazzo prese un lungo respiro per trattenere la voglia d lanciargli un pugno in pieno viso.
"E io rispondi come ho già risposto una volta: questa è la mia vita. E ho delle persone da proteggere. Né tu né Voldemort vi avvicinerete a Lily, dovessi morire"
"Oh, non sei mai stato un tipo troppo coraggioso"
"Lo so - dichiarò - ma a volte si cambia - dopodiché si avvicino ad Harry e Lily, stringendoli con possessività - ora sono loro la mia famiglia"
La ragazzina osservava a bocca spalancata ala scena. Aveva fatto caso al lampo di rabbia che aveva per un attimo tradito l'espressione perfetta di Lucius. Egli si voltò verso la moglie.
"Mia cara Narcissa..."  - fece per dire.
"Puoi dimenticartelo - dichiarò fredda - dopotutto quello che mi hai fatto, non mi schiererò mai dalla tua parte"
Così, con fare orgoglioso, si diresse dalla parte opposta.
"Narcissa, torna immediatamente qui - disse - te ne pentirai"
"Io non credo proprio" - rispose voltandosi a guardarlo, a braccia conserte.
Lì Lucius capì che la sua famiglia lo aveva abbandonato, come aveva immaginato. L'unico alleato che aveva era proprio Voldemort e se nessuno voleva allearsi per mettergli i bastoni tra le ruote, non avrebbe esitato ad uccidere chiunque gli avesse creato problemi.
Guardandolo, Lily capì che la battaglia sarebbe iniziata presto.

Voldemort si era materializzato in quella che per quindici anni era stata la sua casa. Nervosamente aveva preso a camminare avanti e indietro, imprecando.
"Maledizione, maledizione! Maledetta ragazzina! Dovrò pensare ad un piano per ucciderli tutti! Con solo Lucius come alleato  non posso sperare di andare lontano!"
Ciò che il Signore Oscuro aveva dimenticato era che oltre Lucius aveva ancora un'altra alleata, un'alleata che era stata legata a lui prima da un matrimonio e poi da una gravidanza. Bella, anzi, Bellatrix aveva sul viso un'espressione da pazza, più del solito. Nel momento in cui aveva riacquistato i suoi ricordi si era dovuta rendere conto che l'uomo che aveva sposato era niente meno che il suo amato padrone che aveva sempre servito e a cui aveva sempre obbedito.
"Padrone" - chiamò con voce tremante.
"Bellatrix - rispose senza degnarla di uno sguardo - vedo che ti è tornata la memoria"
"Sì - sussurrò- io non capisco... ero morta e..."
"Ringrazia Malfoy che ti ha riportato in vita - dichiarò - abbiamo qualcosa di molto importante  a cui pensare. La Salvatrice, nonchè Lily, ha spezzato l'incantesimo che mi avrebbe permesso di uccidere Harry Potter. Questo significa che per prima, deve essere uccisa lei. La sua magia di luce è qualcosa che non ho mai visto e che non so come affrontare"
Bellatrix si zittì. Adesso cominciava a capire, tuttavia il pensiero di uccidere Lily non la entusiasmava troppo. Nonostante tutto, lei l'aveva cresciuta, le aveva fatto da madre e le si era affezionata.
"Oh beh... non credo ce ne sia bisogno. Lily non è  una minaccia, sono sicura che non sa neanche gestire i suoi poteri"
"Vuoi forse andarmi contro, Bellatrix? - domandò - o l'affezionarti a quella mocciosa ti ha reso più tenera?"
Ella prese un respiro profondo.
"Assolutamente no, padrone"
"Molto bene. Siamo già inferiori in numero e non posso permettermi ulteriori problemi". Dopo qualche secondo di silenzio, lei parlò nuovamente.
"Padrone - sussurrò - tutto quello che c'è stato... intendo tra di noi... era vero?". Voldemort la guardò, non si aspettava minimamente una domanda tanto azzardata da parte sua. Sorrise, accarezzandole il viso con la mano.
"Oh Bella... sai anche tu che non sono in grado di amare" - disse poi allontanandosi di nuovo. Bellatrix annuì, chiudendo gli occhi e prendendo atto di quelle parole. Come aveva potuto aprire il suo cuore a Voldemort? Era stata ingannata e adesso si ritrovava non solo in una posizione difficile, ma anche a portare suo figlio in grembo.

Anche Silente era tornato e adesso assieme agli altri, si trovava a "Il paiolo Magico", insieme agli altri. La Mcgrannit, adesso nel pieno delle sue capacità, aveva richiesto una riunione importante. Non v e ra tempo da perdere con Voldemort furioso e pronto ad uccidere, ricordava molto bene gli esiti della guerra magica, questa volta voleva evitare morti. Tuttavia gli altri, ancora troppo presi dal fatto di aver ritrovato i propri cari, non sembravano molto propensi a parlare di guerra.
"Silenzio, silenzio! - esclamò esasperata Minerva - in nome del cielo, è una questione seria, ragazzi miei"
"Si vede che le cose sono cambiate, in genere non hai problemi a farti ascoltare" - disse una voce alle sue spalle.
"Albus - sussurrò - più vivo che mai a quanto vedo"
"Più o meno - rispose - sono felice che adesso tutti voi ricordiate. Non è stato facile per quindici anni essere l'unico a conoscere la verità. Temo di essere diventato pazzo"
"Avremo modo di parlarne dopo. Quello che adesso dobbiamo fare è trovare un modo per sconfiggere Voldemort. L'ultima volta ci siamo riusciti ma le perdita sono state gravi. Non voglio che anche questa volta sia così"
"Non sarà così, mia cara Minerva - rispose indicandole Lily - perché abbiamo lei"
"Albus, è solo una ragazzina"
"Ma è la Salvatrice ed ha un potere molto particolare. Io ti consiglio di parlare con lei"
Lily intanto si stava ritrovando a parlare con una gentile Molly, la quale le stava facendo mille moine e domande.
"Come sei diventata grande Lily, sei davvero irriconoscibile! Porti ancora con te la coperta che ti ho fatto?"
"Oh, l'ha fatta lei, davvero? - domandò - si, la porto sempre con me"
"Ciao Lily" - la salutò ad un tratto un coro, costituto da Fred e George.
"Ragazzi - li chiamò - ben,e a quanto pare non ci sbagliavamo, siete davvero fratelli"
"Se non fosse stato per te dubito che avrei potuto riabbracciare Fred. In fondo è grazie a te se il sortilegio è stato prima lanciato e poi spezzato"
"Beh... se la vediamo da questo punto di vista... direi che non è male"
Mentre la ragazza parlava, Draco ed Harry la osservavano in disparte, parlando con Ron ed Hermione.
"Credo di essere un pò sconvolto - disse il rosso - per diverse cose. Partendo dal fatto che volevo farmi tua madre, Harry"
"Sì, beh, grazie per avermelo ricordato"- sbuffò l'altro.
Hermione alzò gli occhi al cielo, dando un pizzicotto all'ormai ritrovato fidanzato.
"Lily è bellissima, somiglia d entrambi" - disse.
"Grazie - rispose Harry - e solo che... è strano.. il nostro incontro non è stato come mi immaginavo..."
"Che intendi?"
"E' un po' fredda - disse Draco - sembra quasi restia  a parlare con noi"
"E' normale che sia così. Dopotutto è stata quindici anni senza una famiglia e ad un tratto ha scoperto di vare una famiglia molto... molto particolare. Dovete solo darle tempo..."
"Spero che tu abbia ragione"
"D'accordo, d'accordo, un attimo di silenzio - esordì ad un tratto la Mcgrannit - ascoltate, la questione è seria. Voldemort troverà i modo per attaccarci e noi dobbiamo precederlo. Signorina Lily - disse rivolgendosi alla ragazza-  delle voci mi hanno detto che il suo tipo di magia è particolare"
"Oh... beh.. non so non me ne intendo molto di magia"
"Risponda semplicemente ad una mia domanda: ha avuto bisogno di una bacchetta magica per utilizzare il suo potere?"
"Eh? - sussurrò - no... in realtà no..."
"Questo è sorprendente. La sua è magia innata. Potrebbe farmi vedere?"
Lily annuì, nonostante non fosse certa di riuscirci. Chiuse gli occhi, concentrandosi e cercando di localizzare l'energia sulle sue dita. Tese le mani e dopo alcuni secondi di tensione, una luce biancastra simile a quella di prima fuoriusci dalle su dita. Questa volta però duro poco.
"Magia di luce -dichiarò la Mcgrannit - una dlele più potenti che io abbia mai visto. Deve essere dovuta al fatto che tu, mia cara, sei il frutto del vero amore. Un miracolo, in tutti i sensi"
"Oh... beh grazie" - rispose imbarazzata.
"Purtroppo la tua magia è ancora un po' grezza, ti sfianca immediatamente, ma imparerai a controllarla. Per quanto riguarda voi altri, il signor Silente custodisce le vostre bacchette. Dovremmo aiutare Lily durante la battaglia"
"Aspetti, che cosa?  Sono io quella che dovrà combattere?"
"Lily, sei la Salvatrice. Ed inoltre la tua magia di luce è l'unica che può contrastare quella oscura di Voldemort" - disse Albus.
"Ma io..."
Lily in quel momento si sentì in difficoltà. C'erano tante persone che contavano su di lei, persone che non voleva deludere, ma come avrebbe fatto? Non er un eroina, era una strega ma non sapeva gestire i propri poteri. Era ancora troppo debole e spaventata di fronte una realtà più grande di lei che la stava risucchiando.
"Scusate - sussurrò- io ho bisogno solo di un momento"
"Lily! - esclamò Harry - Lily, aspetta!"
Senza dargli ascolto, la ragazzina uscì dall'albergo, prendendo una boccata d'aria e cercando di rimettere a posto le idee.
"Hey - la chiamò Draco - dov'è che vai?"
"Non vado da nessuna parte. Solo che è assurdo. Io non posso combattere, non sono forte come voi e  gli altri"
"Tu sei molto più forte di tutti noi - spiegò il corvino - so che sei spaventata, anche io come te ho dovuto affrontare molti nemici quando ero molto piccolo, ma alla fine l'ho sempre scampata"
"Io non riesco mai in nulla, perché dovrei riuscire in questo? Sarò la Salvatrice ma non so nulla su come proteggere il prossimo! Credo di non essere in grado!"
"Tu sei la nostra unica speranza!"
"E' una responsabilità troppo grande per me - fece indietreggiando - mi sarà concesso ogni tanto avere paura?"
Harry sospirò, ricordava bene quella frase detta da lui stesso. Poteva ben capire le sue paure, il problema era che stavolta non c'era tempo per provare simili emozioni. Ad un tratto Harry spalancò gli occhi, scorgendo un auto che stava per finire addosso alla ragazza.
"Lily, fai attenzione!"
Ella sussultò, scostandosi immediatamente, nonostante alla fine l'auto avesse franto prima di finirle addosso.
"Hey! - esclamò - guarda dove guardi brutto deficiente!"
Dall'auto uscì una figura. Quando la riconobbe, Lily spalancò gli occhi, proprio come Harry e Draco. Ella si portò le mani sul viso, sconvolta, mentre il suo cuore aveva preso a battere a mille.
"Cedric" 


Nota dell'autrice
Draco: Ci mancava solo quel Tassorosso del cavolo... già la cosa non mi piace
Lily jr: Perché ??? Perché proprio adesso? Come se avessi tempo di pensare ai problemi d'amore!
Draco: Aspetta, cosa?!
Io Altolà agli spoiler, Lily. Cedric mi serve, è la mia personale pedina u.u
Harry: Tu sei peggio di Voldemort
Piton: Confermo
Io: Non ho ancora fatto niente, riparliamone tra qualche capitolo.
Draco: E NO, ORA VOI MI SPIEGATE COSA C'ENTRA LILY CON QUELLO!
Io: Lo saprai presto, mio caro biondino mestruato ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Primo amore ***


Qualche anno prima ...
Lily non aveva amici, per sua scelta. Non poteva permettersi di affezionarsi e fidarsi di persone che prima o poi l'avrebbero tradita. Questo però non era valso per Cedric. Quel ragazzo era decisamente diverso dal resto della marmaglia che conosceva, nonostante fosse anche vero che lui non era un amico. Da quella volta in cui si erano conosciuti, i due erano divenuti inseparabili. Il ragazzo aveva immediatamente catturato il cuore all'apparenza inespugnabile della fanciulla, la quale gli si era aperta come mai aveva fatto con nessuno. Forse era il fatto che lo sentiva tanto simile a lei. Cedric non era per niente un bravo ragazzo, anzi, come lei viveva per la strada e rubava. Avere lo stesso tenore di vita li aveva uniti. Lily stava quindi vivendo, a modo suo, il primo amore, fatto di litigi, tenerezze e fughe. Prima o poi sarebbero scappati insieme, o almeno questo lui le aveva detto. L'avrebbe portata in un bel posto, le ripeteva. All'epoca aveva da poco compiuto quattordici anni. Lei e Cedric per l'ennesima volta avevano lasciato le loro abitazione, questa volta per sempre, si erano ripromessi. Era la volta in cui si sarebbero decisi a scappare e la ragazza non stava più nella pelle.
"Ma insomma - sbuffò - cosa siamo venuti a fare qui"
"Non possiamo andarcene senza soldi, non credi? - domandò egli - per questo dobbiamo entrare in quel supermercato e svuotare la cassa"
"Sei matto? Sei armato forse?"
"Assolutamente no - disse ridendo - tu fa quello che ti dico e seguimi"
Così dicendo, i due entrarono, cercando di non sembrare sospetti. Si aggirarono per diversi minuti tra gli scaffali, prendendo poi qualcosa e dirigendosi verso la cassa. A quel punto Lily si accasciò a terra, colta da un malore.
"Oh, no! - esclamò Cedric - vi prego, aiutatemi, fate qualcosa, ha un attacco epilettico!"
La ragazzina aveva simulato tanto bene la finta crisi che tutta la gente lì presente l'aveva circondata. Approfittando di ciò, Cederic aveva indietreggiato lentamente, dirigendosi poi verso la cassa. Aprì quest'ultima, prendendo le numerose banconote che riuscì a  trovare e infilandosele in tasca
"Hey tu! - esclamò ad un tratto una voce - cosa credi di fare?"
"Accidenti - imprecò - Lily, andiamo!"
La ragazzina quindi si sollevò in piedi, più sana che mai, prendendo a correre fuori.
"Fermatevi, fermatevi!" - esclamarono delle voci dietro di loro.
I due, ridendo, si allontanarono un po', prima di fermarsi.
"Adesso dobbiamo separarci" - disse Cedric.
"Cosa? E perché?" - domandò lei.
"Se ci dividiamo sarà più difficile che ci trovino. Ci vediamo tra mezz'ora sotto il ponte dell'autostrada che si trova all'entrata della città. Non fare tardi"
"Hey" - fece l'altra afferrandolo e portandolo su di sè. Lo baciò con passione, bacio a cui lui rispose. Poi sorrise, staccandosi.
"Forza, via"
Circa mezz'ora dopo, Lily si presento puntualmente al luogo detto dal fidanzato. Faceva molto freddo ed inoltre vi era puzza  di smog a causa dell'autostrada sopra la sua testa. Non vedeva l'ora che Cedric sbucasse dal nulla e la portasse per mano lontana. Il fatto fu che Cedric non arrivò, né dieci minuti dopo né un ora dopo. Lily stava ormai congelando, quando ad un tratto udì un rumore.
"Cedric? - domandò - Cedric, sei tu?"
"Mi spiace deluderti, mia cara - rispose una voce - ma il tuo Cedric ti ha piantata in asso"
Lily riconobbe immediatamente la voce della madre, la quale era arrivata assieme ad una volante della polizia.
"Cosa?! - esclamò - no, stammi lontana!"
"Vieni qui - fece Bella - non solo sei scappata, ma hai anche rubato, che vergogna!"
"No! Io e Cedric dovevamo fuggire insieme"
Lei rise.
"Ma se è stato proprio lui a dirmi di venirti a cercare qui. E dopodiché è scappato. Credo che voglia farsi una vita da sola"
Lily rimase a bocca spalancata, mentre il suo cuore si spezzava inesorabilmente e le lacrime scivolavano giù lungo le gua
nce...

E adesso, nonostante fossero passati due anni, l'avercelo davanti le provocava rabbia, e commozione. Rimase a fissarlo con gli occhi lucidi, mentre il ragazzo alzava lo sguardo, osservando prima lei, poi gli altri due.
"Lily - sussurrò - quanto tempo. Draco... Harry, mio caro amico, è un piacere rivederti"
"Cedric Diggory? - domandò il corvino sconvolto - anche tu qui?! Voglio dire... non mi sorprende il fatto che tu sia vivo, è solo che non ti avevo mai visto"
"Perché non ero qui - spiegò - ma per questo ci sarò tempo di spiegartelo dopo"
"Aspettate - fece Lily - voi vi conoscete?"
"Sì - disse Harry - eravamo compagni ad Hogwarts. E voi, come fate a conoscervi?"
Lily a quel punto si portò una mano sul viso, mentre Cedric indietreggiava.
"Non ci posso credere..." - sussurrò.
"Cosa?"
"Lui è... insomma... oh, come faccio a dirlo? E' il mio ex fidanzato"
In quel momento sul viso dei due apparve un'espressione indecifrabile.
"Lui è che cosa!?! - esclamò il biondo voltandosi verso il ragazzo - depravato che non sei altro, come ti sei permesso a fidanzarti con una ragazzina"
"Tecnicamente abbiamo  la stessa età"- rispose.
"Non mi importa. Io ti ammazzo, cosa le hai fatto? Non l'hai toccata vero? Se mi sto sbagliando potresti conoscere un lato di me peggiore di quello che già conosci!"
"Va bene, restiamo calmi - sospirò Harry - ammetto che non me lo aspettavo però... va bene così..."
"Va bene così, va bene così!? - borbottò Draco - come fai ad accettare il fatto che tua figlia sia stata con un tuo compagni di scuola, è incredibile!"
"E smettila di fare il drammatico...!"
Mentre i due litigavano, Lily aveva nuovamente rivolto le attenzioni al ragazzo, questa volta con più freddezza.
"Allora? - domandò - che ci fai qui?"
"Non mi sembri molto contenta di vedermi"
"Dopo quello che mi hai fatto devi ringraziare che non ti uccida"
"Ma non è come può sembrare!"
"Tanto ormai non ha importanza. Io e tu non siamo più niente"
"Già... comunque sono venuto qui poiché il sortilegio si è spezzato. Era giusto riunirmi a coloro del mio mondo"
"Pff - sbuffò - ma chi l'avrebbe detto mai che il mio ex era niente meno che un mago"
Cederic si sgranchì la voce, apparentemente nervoso, rivolgendosi poi ad Harry.
"Che mi dici di Voldemort?"
"Pianifica di attaccarci. Ci stiamo preparando a sconfiggerlo e ovviamente Lily è il nostro asso nella manica. Vieni dentro con noi, sono sicuro che gli altri saranno felici di vederti"
Draco li osservò a braccia conserte, osservando poi Lily.
"Non guardare me, non l'ho invitato io" - sbottò ella alzando le braccia in aria.
All'interno, Lily, James e Sirius stavano parlando, un po' come i vecchi tempi, raccontandosi tutto quello che era successo nel corso di quegli anni. Quando Harry rientrò, seguito dal ragazzo, si diresse proprio verso il padrino, che non aveva ancora avuto occasione di riabbracciare.
"Sirius!" - esclamò.
"Oh Harry - fece abbracciandolo - e pensare che per tutto questo tempo siamo stati vicino senza sapere chi fossimo. E anche Lily, in gamba lei"
"Grazie! Ho comunque portato qui qualcuno" - fece indicando il ragazzo.
Calò il silenzio.
"Ma quello è..." - fece Ron.
"Sì, sono io. Salve a tutti" - salutò Cedric. Lily si limitava ad osservarlo da lontano, ancora sconvolta sia per il fatto di aver scoperto che Cedric fosse un mago e amico di Harry e Draco, sia perché il rivederlo le aveva provocato strane sensazioni. Ormai era certa che i propri sentimenti fossero sotterrati, poiché non era mai stata un tipo romantico, eppure perché il suo cuore batteva a mille?
Con tutti i problemi che aveva  l'ultima cosa che voleva era pensare a lui, soprattutto dopo che le aveva spezzato il cuore.
Si scostò, indietreggiando. Cedric si accorse di ciò, ma si limitò soltanto a ricambiare lo sguardo che lei gli aveva lanciato
"Harry - disse poi - ti devo parlare. In privato"

Lily aveva nuovamente abbandonato tutti gli altri. Passeggiava nervosamente, tenendo tra le labbra una sigaretta. E pensare che era riuscita a gestire quel suo brutto vizio, ma ora come ora le sembrava impossibile.
"Ti ho sempre detto che fumare ti fa male" - disse ad un tratto una voce femminile.
Sussultò, alzando poi il capo: si trattava di Bella. Anche lei, come Cedric e come gli altri, non apparteneva a quel mondo, ancora faticava a crederci.
"Pff, sei tu - borbottò - sei venuta ad uccidermi? So bene che fai parte dei cattivi"
"Non sono qui per farti del male, Lily - cercò di spiegarle gentilmente - solo per darti un avvertimento. Faresti meglio a scappare, non sei in grado di sconfiggere Voldemort"
"Beh, grazie per la sincerità. E perché mai vorresti darmi un consiglio? Tu dovresti odiarmi?"
"Lo so" - sospirò. Avrebbe dovuto odiarla, ma la verità era che dopo quindici anni passati a crescerla come una figlia, le si era affezionata, malgrado tutto. Adesso, dinnanzi alla strega si poneva un grande problema, ovvero quello di dover ubbidire al proprio padrone, ma da un lato il desiderio di salvare quella ragazza.
Forse il Signore Oscuro aveva ragione, forse si era davvero intenerita.
"Beh, per l'appunto - sbottò l'altra - perché non te ne torni dal tuo padrone? Dopotutto ti ama così tanto"
"Lui non mi ama, Lily - sospirò - non è in grado di amarmi"
"Oh - disse sorpresa - comunque sia non intendo ascoltarti. Ho passato anni d''inferno e adesso capisco anche il perché. Io sto dalla parte dei buoni e tu dalla parte di quelli che dovrò sconfiggere, in un modo o nell'altro"
La donna fece per dire qualcosa, ma era evidente che qualsiasi cosa avesse detto non sarebbe servito. Lily si era nuovamente chiusa in se stessa e Bellatrix sapeva che non ci fosse più tempo. Se non voleva ascoltarla, allora avrebbe dovuto farle del male

"Mi chiedo cosa ci sia di tanto importante da volermi addirittura parlare in privato" - disse Harry.
"In realtà è importante che Lily non senta - sospirò - riguarda me e lei"
"Senti, non voglio sapere niente delle vostre effusioni da fidanzati"
"Non si tratta di questo - sospirò - il fatto è che... per tutto questo tempo non ho fatto altro che mentirle"
"Che intendi?" - domandò.
"Io sapevo molto bene lei chi fosse, sin dall'inizio. Nel momento in cui sono tornato in vita, mi sono reso conto che la mia memoria era rimasta intatta"
"Vuoi dire che sapevi di provenire da un altro mondo e il resto?"
"Esatto. In realtà non è un caso se io e Lily ci siamo incontrati. Ogni cosa, anche il fatto che lei sia stata adottata da quella strega, non è casuale. Era tutto nei piani"
"Immagino in quelli di Voldemort"
"No, non in quelli di Voldemort, ma in quelli di Lucius Malfoy. Lui ha agito sin da subito senza che il Signore Oscuro ne sapesse nulla. E c'è un motivo se sono ritornato in vita: io avrei dovuto essere colui che avrebbe portato Lily qui ad Hogwarts, sotto i suoi ordini. Ho stretto amicizia con Lily perchè Lucius me l'ha ordinato. Il fatto è che non pensavo di innamorarmene. Per questo il giorno in cui saremmo dovuti scappare, mi sono tirato indietro. Non potevo farle questo, non potevo farlo a te. Ho preferito far credere a Lily che non l'amassi piuttosto che farla uccidere. Ma a quanto pare, era destinata sin dall'inizio ad arrivare qui"
Harry rimase qualche secondo in silenzio.
"D'accordo, questo non me l'aspettavo proprio. Ma sarai felice di sapere che non ti porto alcun rancore. Lucius sa essere bravo ad incantare e a quanto pare il sentimento che provavi verso Lily dovevo essere forte per portarti a tanto"
"I miei sentimenti non si sono mai affievoliti"
"Va bene, adesso la conversazione sta divenendo strana - disse sistemandosi gli occhiali - comunque, adesso che sei qui, potrai combattere insieme a noi. Non avrei mai creduto di poterti avere accanto"
Cedric sorrise.
"Neanche io"
Harry ricambiò il sorriso. Il momento tra i due fu interrotto da Draco, il quale si era fatti avanti, sgranchendosi la voce con fare infastidito.
"Scusate, vi disturbo per caso?"
"Draco - lo chiamò l'altro - niente affatto"
"Bene, perché devo parlarti di una cosa. Da soli, se possibile" - fece lanciando un'occhiataccia a Cedric, il quale si alzò immediatamente in piedi.
"Vi lascio da soli" - disse mestamente. Il biondo lo fissò mentre si allontanava.
"Oh - sospirò Harry - sai, non è proprio il momento adatto per mettersi a fare il geloso"
"Io non sono geloso - dichiarò l'altro - figurati. Piuttosto, sono preoccupato per mio padre. Si sta cacciando in un brutto guaio"
"E' lui che ha deciso di stare dalla parte del male"
"Lo so - sbottò -  ma non posso affrontarlo come se fosse un mio nemico. Non accetto il fatto che sia passato dalla parte di Voldemort. Io andrò a parlargli"
"Sei pazzo? - domandò- non hai visto che impossibile parlargli? E poi vuole uccidere Lily, cosa ti fa pensare che ti ascolterà?"
"Mi farò ascoltare" - disse con fare serio. Harry sospirò nuovamente, allibito. Il ragazzo che aveva davanti era molto diverso dal ragazzino viziato e presuntuoso che aveva conosciuto ad Hogwarts, ma dovette ammettere che questo suo lato non gli dispiaceva affatto.
"E va bene. Ti prego però, a attenzione"
Draco accennò un sorriso, portandogli una mano sul viso.
"Non hai motivo di preoccuparti"

L'unico che se ne stava imbronciato era Severus. Si stava maledendo mentalmente per aver dato retta al suo buonsenso e alla sua parte più tenera. Aveva sì salvato Lily (oltre che se stesso) ma aveva perso la donna che amava. E la cosa più terribile era vedere quest'ultima tra le braccia di James, com'era sempre stato. Non era sicuro di poter sopportare a lungo quella vista. Così ad un tratto si staccò, dirigendosi verso la donna, girata di spalle.
"Lily" - la chiamò.
Lei si voltò.
"Cosa c'è Severus? Mi pare si fosse capito, per il momento non voglio parlarti"
"Allora non farlo, ma ascoltami. Tutte le mie bugie erano fondate. Io... provo qualcosa di molto forte nei tuoi confronti, da sempre. Cosa avrei dovuto fare?"
"Dirmi la verità"
"Non mi avresti creduto"
"Magari ti avrei dato del pazzo, ma adesso ti do del bugiardo. Cosa pensi che sia peggio? Ascolta, ti sono grato per aver risparmiato Lily, ma non so se posso ancora fidarmi di te"
"Io non sono così. Lascia che te lo dimostri"
"Dimostramelo non cambierà nulla. Io amo James, questo non cambierà" - disse mestamente. Severus sospirò rumorosamente. Quando rialzò lo sguardo la donna era sparita dalla sua vista e al posto suo era comparso James, il quale lo guardava con commiserazione.
"Sono sinceramente dispiaciuto per quello che è successo" - disse.
"Tsk, per favore. Non mi serve il tuo consiglio, James Potter. Tu e la tua discendenza non avete fatto altro che crearmi problemi"
"Ti prego Severus, non ce l'avrai ancora con me, spero"
L'altro lo fulminò con lo sguardo.
"E perché dovrei avercela con te? Per tutte le umiliazioni che per colpa tua ho dovuto subire? Per il fatto che tu mi abbia rubato l'unica donna che io abbia mai amato? Ti sembrano abbastanza validi come motivi?"
"Ma sono passati tanti anni da allora. Siamo stati strappati alla morte, non credi sia un segno?"
"Sì, lo è. Ma di certo ciò non mi porterà a mettere da parte i miei rancori. Ora, se non ti dispiace, ho cose più importanti da fare" - concluse voltandogli le spalle.

Nel silenzio del suo maniero, Lucius stava fumando un sigaro. Sembrava essere avvolto da un'aura di tranquillità, quasi come se non gli importasse di essere stato abbandonato da tutti. Ma dopotutto, si ripeteva, non aveva bisogno di loro. Il potere era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Draco, dal canto suo, non sapeva o no se quella che stesse facendo fosse una pazzia, ma doveva provarci. Entrò in quella che era ormai diventata la sua ex casa, dirigendosi poi verso lo studio del padre, bussando alla porta.
"Avanti" - rispose l'uomo, sorpreso. Rigido, il ragazzo si fece avanti.
"Oh, guarda chi si vede, è un piacere figliolo. Hai cambiato idea abbastanza in fretta"
"Non ho cambiato idea - disse - sono venuto qui con la speranza di convincerti"
"Convincere me? - sorrise - un'idea alquanto assurda, non trovi?"
"Non è assurda - dichiarò - una volta non eri così. Credi davvero che il potere possa sostituire il resto?"
"Sì, lo credo. E poi... io non sarò lo stesso, ma neanche tu lo sei più, da un bel po', anche. Un tempo disprezzavi i Sanguesporco e soprattutto Harry Potter. E poi, tutto è cambiato. Ti sei lasciato andare all'amore... hai perfino avuto una figlia da lui. Hai fatto la tua scelta ed io ho fatto la mia. Nonostante ciò, nonostante la mia delusione, non ho esitato dal riportare in vita anche te. Visto che, voglio ricordarti, poco prima del sortilegio Voldemort ti ha ucciso"
"Non fingere che tu lo abbia fatto per me" - sbottò.
"Ma io l'ho fatto per te. Volevo un nuovo mondo in cui avremmo potuto vivere, insieme. Ma le cose sono andate diversamente, pazienza. Avrei voluto evitare di allearmi con Voldemort..."
"Allora non farlo! - esclamò - tirati indietro! Per favore, non voglio perdere la mia famiglia, non voglio perdete te"
L'uomo, che gli aveva voltato le spalle, si voltò a guardarlo con un luccichio negli occhi.
"Mi hai perso da molto tempo oramai. Non ho intenzione di tirarmi indietro"
Draco corrugò la fronte.
"D'accordo - sibilò - ma ricorda, se non sei con me, allora sei contro di me"
"Sfida accettata"

Dopo aver parlato con Harry, Cedric aveva raggiunto Lily, la quale si trovava ancora fuori. Era evidente che quest'ultima volesse stargli lontano e come darle tolto Se solo avesse saputo... Ma no, forse era meglio di no. Non aveva una bella posizione ed il fatto di essere un bugiardo non l'avrebbe aiutato di certo.
"Emh, emh - fece sgranchendosi la voce - allora, come va?"
"Tu che dici? - borbottò - devo affrontare un mago oscuro e non so come"
"E ti preoccupi? Troverai il modo" - disse sorridendo. Lei lo guardò con aria sofferente.
"Perché parli con me come se nulla fosse? - domandò - credi che mi sia dimenticata di come tu mi abbia abbandonato senza neanche una spiegazione?"
Cedric chinò il capo.
"So di aver sbagliato"
"Sì - sussurrò - hai sbagliato, hai sbagliato a farmi innamorare di te e poi a spezzarmi il cuore. E poi si chiedono perché sono apatica"
"Beh... immagino che i tuoi sentimenti nei miei confronti si siano affievoliti da tempo"
Lily si morse le labbra. In realtà non lo sapeva. Quando Cedric se n'era andato, aveva creduto di poterlo dimenticare e in seguito credeva di esserci riuscita. Ma adesso che era apparso nuovamente, si sentiva più confusa che mai.
"Tu cosa proponi di fare? - domandò cambiando discorso - sicuramente tu e tutti gli altri ne sapete molto di magia, io non ne so nulla invece"
"Beh sì, ma tutto ciò che abbiamo imparato l'abbiamo imparato frequentando Hogwarts. Se tu ci fossi andata avresti imparato"
"Ah, che spiritoso, sai era troppo impegnata a scappare dalla mia vita"
"Non è però troppo tardi. Io potrei insegnarti qualcosa... nonostante le mie conoscenze si fermino al quarto anno, data la mia morte prematura"
"Tu? - domandò - tu vuoi farmi da insegnante? Questa sì che è bella, così poi scappi di nuovo?"
"No Lily - sussurrò questa volta sono venuto per restare"
Lui si avvicinò a lei e di loro occhi si incrociarono per un breve istante. Quello sguardo l'avrebbe sicuramente portata a dire di sì, se non fosse stato per un'inaspettata interruzione.
"Sciocchezze! Quello di cui hai bisogno è imparare a difenderti contro la magia oscura!"
Ad aver parlato era stato Severus.
"Signor... emh...com'è che devo chiamarla ora?" - domandò Lily tremando.
"Chiamami semplicemente professor Piton - dichiarò - hai bisogno di un esperto che ti insegni e sia dia il caso che io sia stato anche un professore di difesa contro le Arti Oscure, ho insegnato a Malfoy e a Potter... sperando che tu sia meglio di quest'ultimo"
"Aspetti... lei vuole insegnare a me?"
"Sì - disse serio - se il destino di tutti noi dipende da te, non puoi permetterti di arrivare impreparata. Ebbene, rifiuti l'offerta?"
Lily strabuzzò gli occhi. Quello pareva più un ordine che una proposta.
"Io..sì.. credo di sì.."
"Molto bene - disse lentamente - ma ti avverto. Con me non si scherza. Desidererai non aver mai accettato"
La ragazza deglutì nervosamente. Forse non doveva farsi intimorire, cosa mai sarebbe potuto andare storto?


Nota dell'autrice
Come sono spiritosa ^^
Lily: Spiritosissima! Perché devo fare le lezioni con quello che mi odia?
Severus: Cosa te lo fa credere? *affila i coltelli*
Drco: Ma io adesso posso uccidere Cedric?
Io: Non è lui quello  da uccidere, mio caro ^^
Io credo però che ne vedremo delle belle, con Sverus che cerchera di insegnare a Lily qualcosa in tempo niente ^^
Severus: Dì la verità, ti stai divertendo -.-"
Io: Tantissimo :D

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Ricostruiamo Hogwarts ***



Lily continuava a chiedersi se avesse fatto o meno la scelta giusta. D'accordo che Severus l'aveva praticamente salvata, ma guardando era possibile intuire l'astio che provasse nei suoi confronti. Deglutiva nervosamente.
Tra le mani stringeva una bacchetta prestatole da Silente, visto che non ne possedeva ancora una sua. Severus camminava di fronte a lei, lentamente, accrescendo il suo nervosismo.
"Chiariamo sin dal principio una cosa - disse ad un tratto - ti ho aiutato e sto continuando ad aiutarti, ma non lo sto facendo per te"
Lily rimase qualche secondo in silenzio, per poi chiedere:
"E per chi allora?"- domandò in un sussurro. Lui si fermò a guardarla, anzi, a fissarla.
"Per me. Perché voglio uscire da questa situazione e non ti permetterò di fallire! - esclamò - adesso, cominciamo. Quante Maledizioni Senza Perdono conosci?"
"Cosa sono?"
Piton a quel punto si trattenne dal cruciarla all'istante.
"Sono tre principalmente: Imperius, Cruciatus e Avadra Kedavra. La prima ti permette di assumere il controllo totale di una persona/ animale e far fare ad essa ciò che vuoi. E' possibile sì contrastarla, ma bisogna avere molto potere. La seconda..."
"Per torturare. Questo lo sapevo" - disse sorridendo.
"Bene - disse impassibile - l'ultima, Avada Kedavra, è mortale. Non esiste modo per contrastarla ed è molto pericolosa. Ma sarà necessario che la impari visto che Voldemort la usa"
"Ma io non so come si fa! - esclamò - non so controllare ancora la mia magia!"
"Beh, imparerai! - esclamò dandogli un colpo dietro la testa - devi canalizzare la tua energia all'interno della bacchetta"
La ragazza sbuffò sonoramente. Mentre i due si allenavano, Harry e Draco li guardavano da lontano, mentre parlavano.
"Allora è andata male" - costatò il corvino.
"Proprio come avevi detto - sospirò sedendosi accanto a lui - non so se mi sento pronto ad affrontare un'altra guerra"
"Noi la vinceremo - gli disse - è scritto che vinceremo"
"Era scritto che Lily spezzasse il sortilegio, non che avremmo vinto - sospirò - non è per la morte in sé. Sono già morto una volta, anche se per poco"
Harry a quel punto rabbrividì. Alla sua mente venne immediatamente l'immagine di Draco steso a terra inerme e senza vita e lui che cercava di sorreggerlo invano.
"Non ricordarmelo, ti prego" - sussurrò.
"Scusa - rispose - pensi che lei sarà in grado?"
"Sono sicuro di sì. Lily non è ha conoscenza del potere che possiede"
"Spero che tu abbia ragione. E spero che da te abbia preso anche il coraggio"
Harry si voltò a guardarlo, sorridendo.
"Sei coraggioso anche tu"
"Sei tu che mi rendi tale" - sussurrò avvolgendogli un braccio intorno alla spalla e facendo per baciarlo. Le loro labbra però si sfiorarono appena, poiché si interruppero immediatamente nel vedere Lily andare loro incontro, imbronciata.
"Ciao Lily - salutò il corvino - allora, come va?"
"Un vero disastro - sbottò sedendosi - sono una fallita, come faccio a salvare il mondo?"
"E' normale che tu non riesca, dopotutto devi imparare in poco tempo quello che noi abbiamo imparato in anni" - aggiunse il biondo.
Harry a quel punto si sgranchì la voce, decidendo di prendere un discorso che fin ora, per un motivo o per un altro, avevano rimandato.
"Lily, senti... cosa ne pensi di noi? Insomma, del fatto che siamo una fmaiglia e il resto"
Ella non lo guardo neanche, limitandosi a portarsi le mani sulle ginocchia. Fece spallucce.
"Se ti stai chiedendo se la cosa mi ha sconvolta, la risposta è si. Ma la cosa ancora più strana è sapere di appartenere a qualcosa, a qualcuno. Dopo anni passati in solitudine.. sapendo di non essere stata voluta..."
Nel vedere la sua espressione incupirsi, Harry provò a poggiarle una mano sulla spalla. Lei però si staccò quasi subito.
"Lily! Pausa finita, vieni qui immediataemnte!" - esclamò ad un tratto Severus.
"Aah! - esclamò levandosi in piedi - non sopravviverò!"
La ragazza a quel punto raggiunse l'insegnante, seguita da Draco ed Harry.
"E adesso cosa facciamo?" - domandò ella a braccia conserte.
"Visto che a quanto pare ha qualche problema con la magia oscura, voglio prima insegnarti l'Incanto Patronus"
A Lily brillarono gli occhi.
"E che cos'è?"
"Un incantesimo in grado di proteggerti. Per realizzarlo devi concentrarti molto attentamente su un pensiero felice"
"Oh...  e se non avessi pensieri felici?"
"Non dire assurdità ragazza, tutti ce li abbiamo. Signor Potter, vorrebbe darci una dimostrazione?"
"Ah, ma certo" - rispose facendosi avanti. Dicendo ciò mosse la bacchetta, sussurrando qualcosa e assottigliando lo sgaurdo e concentrandosi. Lily rimase ad aspettare che qualcosa accadesse. Improvvisamente vide uscire dalla punta della bacchetta una striscia argentea che poi assunse la forma di un bellissimo cervo.
I suoi occhi verdi a quel punto brillarono ancora.
"Wow - sussurrò - forte"
"Adesso prova tu. E concentrati" - incalzò Severus.
Ella sapeva che il vero problema non era il cercare di canalizzare la magia, ma il concentrarsi su un pensiero felice, la sua vita era stata tutto tranne che tale
"D'accordo - sospirò - concentrati"
Cercò di scavare nella sua mente e cercare un ricordo a cui aggrapparsi, qualsiasi cosa, anche se piccola. Ma più ci provava e più aveva l'impressione di non riuscirsi.
"Accidenti! - esclamò - non ci riesco!"
Piton alzò gli occhi al cielo.
"Non è il caso di piagnucolare! Concentrati!"
"Va bene, va bene - balbettò - ma perché non ci riesco?"
Harry a quel punto capì che Lily probabilmente avesse bisogno di una spinta. Così le andò dietro, poggiando una mano sulla sua che sorreggeva la bacchetta.
"Draco, vieni anche tu"
"Che... che cosa volete fare?"
"Ti vogliamo dare una mano. Ascolta, forse dici di non avere ricordi felici, ma se c'è riuscito un orfano cresciuto con degli zii perfidi e con il continuo rischio di morire, puoi riuscirci anche tu. Ora libera la mente dai ricordi tristi e lascia solo quelli piacevoli, per quanto pochi possano essere"
Lily chiuse nuovamente gli occhi, cercando di seguire il suo consiglio. Forse aveva ragione, forse la sua vita non era stata poi così tragica, non poteva essere stata solo triste e basta. C'erano state delle volte in cui, anche se per poco, era stato felice.
"Pronta?" - sussurrò il corvino. Lei annuì.
"Bene, ora ripeti insieme a me..."
"Expecto Patronum" - sussurrarono, sollevando la bacchetta. A quel punto accadde finalmente qualcosa. A mezz'aria si formò una figura argentea che pian piano andò ad assumere la forma di un falco maestoso che batté le ali un paio di volte.
"Guarda, ce l'hai fatta!"
Aprì gli occhi.
"Ce l'ho fatta?! Ce l'ho fatta! Non ci posso credere, sono stata io! Ma perché un falco?"
"E' un animale maestoso, forte, può volare per giorni senza stancarsi mai. Anche tu sei forte"
"Pff, ne dubito. E lei professor Piton? Qual'è il suo Patronous? Posso vederlo?"
Severs a quel punto le diede un altro colpo.
"Questo non ti riguarda, signorina. Non pensare di battere la fiacca, adesso che ti ho visto in grado di poterti controllare, dovrai sforzarti di più!"
"Ma perché?!" - piagnucolò.

Cedric aveva pensato bene di lasciar Lily tranquilla, l'ultima cosa di cui aveva bisogno era l'averlo tra i piedi. Harry gli aveva lasciato quelli che erano i suoi libri e nel leggerli il ragazzo si rese conto delle innumerevoli cose avvenute dopo la sua morte. Adesso che era però tornato in vita, era intenzionato a non farsi uccidere, era intenzionato, in qualche modo, a riconquistare la fiducia di Lily, nonostante sapesse che sarebbe stato difficile. 
Quindici anni prima
Cedric aprì gli occhi, come se si stesse svegliando da un profondo sonno durato anni. Quando accadde ciò, dovette immediatamente rendersi conto di non trovarsi in quello che era il suo mondo. Incredibile da pensare, ma si trovava in un altro luogo, come una specie di universo parallelo. Più stordito e confuso che mai, si era levato in piedi. Davanti a lui strada e solo alberi al lati di essa. Non capiva, era stato riportato in vita? Se sì, perché e soprattutto da chi? Si guardò intorno.
"Immagino tu sia confuso"
Si voltò immediatamente, piegando poi il capo.
"Lei è..."
"L'artefice del tuo ritorno alla vita - rispose - Lucius Malfoy. Hai dormito per troppo tempo, è ora che tu faccia qualcosa di utile"
"Non... capisco - rispose - ero morto. Perché mai adesso sono vivo?"
"Oh, non c'è bisogno che mi ringrazi, non sei il solo ad essere tornato in vita. Ma tu, hai avuto la fortuna di tenere stretti i tuoi ricordi, questo solo grazie a me, Cedric Diggory"
Il ragazzo a quel punto assottigliò lo sguardo.
"Dov'è che ci troviamo?"
"Al confine di Hogwarts. Ovviamente non la "Hogwarts" che intendi tu. Questo è un altro mondo mio caro ragazzo, un mondo dove la magia non esiste, una città creata da Voldemort. Oh, non fare quella faccia, non è lui che devi temere. Non lo sai ancora, ma tu mi aiuterai ad eliminare la mia nemica più grande"
"Di cosa sta parlando?"
"Di chi sto parlando, vorrei dire. Della figlia di Harry Potter, ovvio. Il suo nome è Lily"
Cedric strabuzzò gli occhi.
"Non... sapevo che Harry avesse..."
"Non sarebbe mai dovuto accadere - puntualizzò dispiaciuto - se solo avesse tenuto la bocca chiusa anziché trascinare con sé Draco. Ma questo non ha importanza, sta di fatto che devo ucciderla. E tu dovrai portarla da me"
"Cosa? Io?! Non posso farlo! E poi Harry è mio amico!"
"Harry Potter non ricorda neanche chi sia lui o chi sia tu. Sei un estraneo ormai, non hai alcun dovere. E poi hai ancora qualche anno per prepararti. Una profezia afferma che la Salvatrice spezzerà tornerò al compimento dei quindici anni e spezzerà il sortilegio. Per questo motivo dovrai avvicinarti a lei quando sarà il momento, ingannarla e portarla a me. Nulla di più facile"
"E perché non lo fa lei visto che è tanto facile?"
"Perché non posso andare oltre questo confine. Suvvia, non puoi rifiutare, in cambio otterrai la mia benevolenza"
"Benevolenza per cosa?"
Lucius sorrise malignamente.
"Per quando creerò il mio mondo perfetto. Probabilmente potrei risparmiarti se fai ciò che ti dico. In caso contrario, morirai come il resto dei tuoi amici. Allora, cosa ne pensi?"
L'altro deglutì pesantemente. Troppe informazioni in troppo poco tempo. Aveva capito che di mezzo vi fosse un sortilegio e che l'unica a poterlo spezzare fosse una certa Lily, la quale avrebbe dovuto avvicinare a sé e poi portarla a Lucius per farla uccidere. Ma lui non era malvagio, stava dalla parte dei buoni. Tuttavia il pensiero di dover morire nuovamente non lo faceva impazzire dalla gioia.
"E' sicuro che Harry non ricordi niente?" - domandò.
Sorrise nuovamente.
"Assolutamente. Vedrai che andrà tutto per il meglio e chi merita di vivere verrà salvato. Tutto ciò che adesso devi fare è andare, cercare di sopravvivere e trovarla. Ma prenditi pure tutto il tempo che vuoi. Dopotutto è ancora una neonata"
Cedric strabuzzò gli occhi. Che cosa stava pensando di fare? Non era nella sua indole sottomettersi a quel genere di ordine.
Malgrado ciò però, Cedric accettò quel patto a cui molti anni dopo avrebbe dovuto adempiete. Né lui né Lucius però avevano messo in conto che molto spesso, i sentimenti si mettono in mezzo, deviando la strada.


A distrarre Cedric dai suoi pensieri, fu proprio Harry. Sorridendo, il ragazzo gli si era avvicinato.
"Come vedi ne sono successe di cose"- gli disse.
"Lo vedo - disse mestamente - è un vero peccato. Mi sarebbe piaciuto continuare la scuola... ma purtroppo è andata diversamente"
"Per tutti noi è andata diversamente, in realtà"
"Già - sbuffò - se solo ci fosse un modo per poter ricostruire Hogwarts"
Harry rimase in silenzio per qualche minuto. Dopodiché un'idea geniale gli venne alla mente, facendolo sussultare.
"Ma c'è un modo! - esclamò - Cedric sei un genio!"
"Grazie! Aspetta, perché?"
"Possiamo ricostruirla! Pensaci bene, abbiamo il castello, gli studenti e gli insegnanti!"
"Piano, piano, la mia era solo un'idea!"
"Ed è un'idea fattibile! Silente! Dobbiamo parlare con lui, andiamo!" - fece trascinandolo per mano.

Se gli eroi avevano il loro da fare, lo stesso si poteva dire per i cattivi. Voldemort era particolarmente nervoso ultimamente, forse perché una quindicenne aveva rovinato i suoi piani, forse perché sapeva che quest'ultima fosse molto forte, o magari perché sapeva che non avrebbe sopportato di essere ucciso nuovamente.
"Tutto questo è inammissibile! - esclamò - tutta colpa tua, Malfoy! Se avessi costretto quel ragazzino a portare da te Lily, adesso non avremmo problemi"
Lucius, apparentemente tranquillo come sempre, sorseggiò un bicchiere di vino rosso.
"Non darmi la colpa, Signore Oscuro, io ho solo fatto quello che era in mio potere. Non è da te agitarti tanto, se una ragazzina ti spaventa tanto forse è perché in realtà non sei così forte come vuoi far credere?"
"Attento Malfoy, ti ricordo che adesso anche io ho la magia, non costringermi ad ucciderti"
"Non puoi - rispose sorridendo - i miei accordi sono vincolanti. Abbiamo fatto un patto e pertanto devi rispettarlo. O due Signori Oscuri... oppure nessuno, a te la scelta"
Mentre Voldemort lanciava occhiate omicide al biondo, Bellatrix stava seduta, con lo sguardo vitreo e le mani poggiate sul ventre. Possibile che nessuno pensasse a lei?
Era stata ingannata, il suo cuore era stato spezzato ed era anche in dolce attesa. Praticamente era sola.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
"Chi è adesso? - tuonò Voldemort - avanti!"
La porta si spalancò e a quel punto l'elegante Narcissa fece il suo ingresso. Quindici anni di maltrattamenti dovevano averla resa sicuramente più forte, poiché camminava a testa alta, per nulla intimorita dal fatto di ritrovarsi di fronte al Signore Oscuro.
"Cissy" - sussurrò Bellatrix impercettibilmente.
"Mia cara Narcissa - disse Lucius alzandosi - ma che piacere averti qui, vedo che hai cambiato idea"
"Stai indietro - dise fredda - non sono qui per te, ma per mia sorella. Bella"
Nel sentirsi chiamare, la strega la raggiunse immediatamente.
"Cissy... sei davvero tu? Pensavo fossi morta..."
"Infatti lo ero - fece lanciando un'occhiataccia al marito - ma adesso non ha importanza. Vieni con me, è il caso che parliamo da sole"
Dicendo ciò trascinò la sorella fuori, guardandosi nervosamente intorno.
"Cosa ti è successo? - le domandò - avevi anche tu perso la memoria? Quel mostro ti ha fatto del male?"
"Oh no - la rassicurò - beh, in realtà sì, anche se non fisicamente"
"Meno male - disse poggiandole le mani sulle spalle - ascolta, so che sei sempre stata una delle sue più fedeli sostenitrici, ma adesso le cose sono cambiate. Voldemort e Lucius hanno stabilito un'alleanza, ma perderanno. Lily. E lei che ci salverà. Ho sentito che in questi anni ti sei presa cura di lei come se fosse tua figlia. Ebbene, adesso? Vuoi davvero andarle contro?"
"Cosa ci sarebbe di strano? Mi odia. Non ho mai avuto un buon senso materno"
"Non è di questo che stiamo parlando. Devi passare dalla nostra parte o morirai. Ed io non voglio perdere nuovamente mia sorella"
Bellatrix sorrise.
"Cissy... Non sai quanto mi faccia piacere il vederti così preoccupata. Ma vedi... io non posso andare contro a ciò che mi è stato imposto. E ciò che mi è stato imposto, è quello di rimanere legata al mio padrone, per sempre"
Narcissa inizialmente non capì cosa volesse intendere. Solo dopo, quando le vide poggiarsi le mani sul ventre, allora iniziò ad intuire qualcosa.
"No - sussurrò - tu sei..."
"Incinta? - domandò sorridendo - sì. Chi l'avrebbe mai detto, eh? Il figlio è suo, non posso allontanarmi. Siamo legati ormai"
"Non puoi dire sul serio. Fallo per te, per il bambino che presto nascerà. Lui non può neanche amarti"
Bellatrix a quel punto sorrise in modo inquietante.
"Mi amerà, vedrai, mi amerà. E tutto si risolverà per il meglio. Vedrai, vedrai"
L'altra aveva fatto caso a come il tono della sorella fosse delirante. Non poteva credere al fatto che si fosse innamorata, come si poteva essere schiava di un amore tanto insano? La vide rientrare, senza poter dirle nulla.
Sospirò rumorosamente.
"Oh, tu e i tuoi discorsi sulla giustizia. Devo ricordarti che un tempo eri una di noi?"
La donna riconobbe immediatamente la voce di Lucius. Lo guardò con disgusto.
"Ero, hai detto bene. Ma a differenza tua, io non sono più caduta nell'oscurità"
"E che cosa hai ottenuto? Niente, mi pare" - domandò sorridendo.
"Io almeno non sono rimasta da sola. L'unica cosa che hai ottenuto è l'odio da parte della tua famiglia e di tuo figlio"
"Draco capirà che quello che sto facendo lo sto facendo anche per lui"
"No - disse scuotendo il capo - lo stai facendo per te. E mi consola il fatto di sapere che lui non sarà mai come te"
Lucius a quel punto si avvicinò al suo viso, con un'espressione furente.
"Lui ci ha tradito"
"Lui non ci ha tradito! Ha seguito il suo cuore e ha conosciuto la felicità, cosa che tu non conoscerai mai. Non importa quale legame ci unisse, adesso siamo nemici. E ricorda che l'hai deciso tu"
Narcissa indietreggiò, intenzionata a reggere il suo sguardo gelido.Entrambi erano la rappresentazione del fatto che ambedue le parti, degli eroi e dei cattivi, sarebbero andate fino in fondo, qualsiasi cosa credessero di fare.

"Come vi è venuta in mente un'idea del genere?!" - esclamò la Mcgrannit, sistemandosi gli occhiali.
"Ma potrebbe funzionare, professoressa! - spiegò Harry - abbiamo bisogno di un luogo dove potenziare le nostre capacità. E così facendo, coloro che sono rimasti indietro potranno imparare tutto ciò che c'è sapere! La prego, abbiamo perfino il nostro castello!"
"Potter, sai bene quanto me che non è il momento adatto. Ed in quanto preside di Howgarts..."
"In realtà, il preside adesso sono io - disse Silente - spero non ti dispiaccia Minerva, ma visto che sono tornato in vita"
"Oh - fece sorpresa, cercando però di non darlo a vedere - no, affatto. Ma comunque sia non credo sia una buona idea"
"Io invece penso di sì - disse l'uomo - almeno in questo modo potremmo avere sotto controllo tutti i maghi e le streghe della città. E potremmo stare un po' più tranquilli"
"Allora vuol dire che seguirete la mia idea?" - domandò Harry.
Silente rimase qualche secondo in silenzio.
"Seguiremo la tua idea, signor Potter". Il ragazzo esultò, mentre Minerva alzava gli occhi al cielo. Quell'uomo era rimasto incorreggibile come sempre.
Poco dopo, Silente, la Mcgrannit, Harry, Draco e Lily, si mossero verso la montagna dove il castello si trovava arroccato. Ci volle un po' prima che riuscissero ad arrivare, ma quando furono a due passi dal cancello, Silente si guardò intorno.
"Eccoci qua - disse - non c'è modo di entrare?"
"Oh, sì che c'è! - esclamò Harry - in tutti questi anni c'è stato qualcuno a prendersi cura del castello. Hagrid!"
Pochi attimi dopo, si udirono dei passi pesanti. Il gigante apparve poco dopo e nel vederli, i suoi occhi si illuminarono.
"Harry! - esclamò - mio caro amico, Harry! Sono così felice di vederti! Ed intendo di vedere il vero te, non il te che non eri tu!"
"Va bene, credo di aver capito! - rispose - puoi aprirci?"
"Ma certo! - fece dando una spinta al cancello - signor Silente! Professoressa Mcgrannit! Che bello riavervi qui!"
"E' un piacere anche per noi, Hagrid - rispose Silente - per tutto questo tempo sei rimasto qui?"
"Oh sì, mi sentivo molto legato a questo posto, e adesso so il perché - rivolse poi lo sguardo a Lily - e tu... adesso so chi sei realmente! La figlia di questi due ragazzini!"
"Eh già - rise nervosamente - sorprendente, eh?"
"Ascoltami bene, Hagrid - disse ad un tratto Silente - so che hai vissuto in pace per quindici anni, ma credo che il castello ci servirà. La scuola verrà ricostruita, un'altra volta"
"Davvero?! - esclamò - oh, è una cosa fantastica! Non avete idea di quanto sia noioso stare da solo! Ma ricostruire Hogwarts, come i vecchi tempi, che gioia!"
"Fortunatamente il castello è in buone condizioni. Ciò che gli manca è la magia, altrimenti che castello incantato sarebbe? Minerva, ti dispiace?"
La donna si fece avanti, puntando la bacchetta contro il castello. A quel punto i due lanciarono un incantesimo sulla struttura, la quale emise un sonoro "crack", come se si fosse stabilizzata sul terreno. Dopodiché il colore nero delle mura scomparve, lasciando posto ad un aura trasparente e visibile al contempo. L'erba secca tornò ad essere verde e in meno di un minuto, Hogwarts tornò al suo antico splendore.
Lily si era portata le mani sul viso, provando un emozione inspiegabile.
"Oh - sussurrò - è... fantastico!"
Harry sorrise a sua volta, respirando un'aria che aveva dimenticato. Le poggiò una mano sulla spalla.
"Benvenuta a casa, Lily"


Nota dell'autrice:
Lily: Wow, che figata! Questo vorrà dire che verrò smistata in qualche casa anche io?
Io: Assolutamente sì, ma di questo ne parleremo dopo u_u  Hogwarts è stata ricostruita!
Harry: E vediamo quanto deve durare!
Draco: Perchè devo tornare a scuola? Non è giusto!
Io: Ma possibile che non sei mai contento? Dai, pensa che potrai fare cose divertenti come sco***i Harry nei corridoi.
Draco: MA CHE DICI! O_O
Io: Era soltanno un'idea, be quiet, baby!
Nel prossimo capitolo, il rientro nella nuova Hogwarts!
A presto ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Misteri ***


Hogwarts era stata ricostruita. Sembrava quasi un miraggio, eppure il castello troneggiava luminoso. All'interno, ogni stanza, ogni oggetto era stato fedelmente ricostruito. E Lily guardava tutto con gli occhi spalancati. Ricordava di quella volta in cui era stata al castello e ricordava la sensazione di tranquillità che aveva provato. Adesso se ne spiegava il motivo. La Sala Grande poi era estremamente luminosa ed accogliente. Harry, Draco, Ron, Hermione, Cedric e tutti gli altri, non avrebbero mai pensato di poter rivivere certi momenti, come quello dello smistamento delle case.
Non mancò neanche il classico discorso del redivivo preside.
"Benvenuti ragazzi e ragazze - disse infatti - come potete ben vedere, Howarts è stata ricostruita, in modo da poter avere un luogo dove essere protetti e dove potersi allenare in vista dell'imminente guerra che ci sarà. Non pensateci troppo però, vedetelo come un semplice anno di scuola"
A quelle parole si levò un applauso.
"Adesso, come sempre, il Cappello Parlante deciderà in che casa mandarvi"
Nell'udire quella frase, Lily strabuzzò gli occhi.
"Un Cappello Parlante? - domandò - anche io verrò smistata? Che forza!"
"Non ti vedevo così allegra da un po' " - costatò Harry.
"Oh - rispose l'altra chinando lo sguardo - già... è vero..."
"Lily, se c'è qualcosa che ti turba, puoi parlarne con me"
La ragazza rimase immobile, stringendo i pugni. In realtà quel qualcosa non solo la turbava, ma le procurava anche un'immensa rabbia.
"Lily Black! - esclamò Silente - vuoi venire qui, per favore?"
Senza farselo ripetere due volte, la ragazza si sollevò in piedi. Poi andò a sedersi davanti a tutti, per farsi poggiare sul capo il Cappello, che prese a dire qualcosa.
"Mmmmh, dunque - esordì - devo dire che questa è molto difficile. Non mi capitava una cosa del genere da tanti anni. Vedo coraggio, lealtà. Sarebbe una perfetta Grifondoro. Ma anche una perfetta Serpeverde. Mmmmh, no, non posso sbagliarmi, deve necessariamente essere una.... SERPEVERDE!"
Un altro applauso si sollevò. Lily sorrise, andando poi a sedersi al posto di prima. Harry si rese conto che le era capitata la stessa cosa che era a lui successa anni prima, solo che a differenza di Lily, era finito in Grifondoro. La ragazza però pareva abbastanza contenta, non sapeva infatti della reputazione che quella casa avesse.
"Brava Lily! - si congratulò Draco - anche tu Serpeverde, proprio come me"
"Già - disse facendo spallucce - chissà perché il Cappello era così indeciso"
"Ah, sta tranquilla, ad Harry è successa la stessa cosa quando..." - il biondo fece per finire la frase, ma prontamente gli arrivò un calcio dallo stesso corvino.
"Non ha importanza - disse a denti stretti - va bene così, Draco"
Quando anche la cena finì, Lily fece per andare a dormire, si sentiva abbastanza stanca, dopotutto era stata una giornata faticosa. Incontrò però sul suo cammino Cedric, il quale indossava ora la sua divisa da Tassorosso.
"Congratulazioni - le disse ridendo - sei finita nella casa che più mi da i brividi"
"Ti ringrazio - fece a braccia conserte - suppongo che adesso ci vedremo più spesso"
"Sì, è esatto - disse sorridendo - non sei neanche un minimo felice?"
Lily era troppo orgogliosa per rivelargli esattamente ciò che provava, ma la verità era che il pensiero di averlo sempre lì intorno lo faceva sentire abbastanza bene.
"Indifferente" - concluse facendo spallucce. Cedric però sorrise ancora, non pareva disposto a demordere.
"Capisco... Allora questo significa che non ti crea problemi se voglio passare il mio tempo con te. vero?"
"Perché dovresti passare il tuo tempo con me?"
"Perché mi va" - rispose semplicemente.
"Pff, d'accordo, fa come vuoi"
Dopo aver udito ciò, Cedric le porse un braccio. Inizialmente Lily gli lanciò un'occhiata, ma poi lentamente si aggrappò ad esso.
Non avrebbe mai pensato di arrivare ad essere nuovamente così vicina a colui che un tempo aveva amato... e che forse amava ancora, chissà.

Nonostante, teoricamente, Draco ed Harry dovessero stare separati, non ci sarebbero riusciti neanche volendo. Il biondo era corso immediatamente in camera di Harry, ma quest'ultimo pareva abbastanza preoccupato.
"Cos'è che ti turba?" - gli chiese infatti.
"E'... Lily - sospirò - il fatto che sia stata smistata in Serpeverde... ci deve essere qualcosa che non va..."
"Beh, grazie eh..."
"Lo sai bene anche tu a cosa mi riferisco" - disse guardandolo. A quel punto Draco sorrise nervosamente.
"Ma dai, cosa vai a pensare? Non può essere"
"Così ci è stato detto" - ribadì.
"Non può essere, te lo dico io. La magia di Lily è la magia di luce più potente che esista"
"Una volta Sirius mi disse che nessuno di noi è completamente buono o cattivo, ma che scegliamo la parte da cui stare. E se lei scegliesse quella sbagliata?"
"Non lo farà - lo rassicurò - lei è anche una parte di te, come può essere cattiva?"
"Non lo so... Non lo so - sospirò - comunque questa conversazione non deve uscire da qui"
"Va bene, come vuoi - lo tranquillizzò - adesso posso portare a termine ciò per cui ero venuto qui?"
Harry a quel punto sorrise maliziosamente.
"Beh... perché no?"
A quel punto il biondo gli circondò il corpo con le braccia, fiondandosi prima sul sulle sue labbra, poi sul suo collo, mentre il corvino si lasciava andare a qualche leggero sospiro.
"Spero che Lily non arrivi al momento sbagliato - sussurrò - fortunatamente c'è Cedric con lei"
Nell'udire quelle parole, Draco sussultò.
"Che cosa?! Sono insieme?! Da soli?! Oh, diamine!" - esclamò alzandosi dal letto e  correndo verso il corridoio, mentre il povero Harry rimaneva lì, solo ed insoddisfatto.

Cedric e Lily avevano da un pezzo raggiunto la biblioteca Nonostante la seconda non amasse molto i libri, trovava che quel luogo fosse intriso di curiosità da scoprire. O forse ci si trovava bene per la compagnia del ragazzo, il quale aveva preso a farla ridere di gusto, ricordando d vecchi tempi e  tutte le idiozie combinate insieme.
"E ti ricordi quella volta in cui ci siamo finti i figli del presidente e siamo saliti su quella limousine?" - domandò il ragazzo.
"Ah, ma certo, con tanto di documenti falsi - rise l'altra - bei tempi..."
"Già... nonostante tutto ci siamo divertiti insieme..."
Lily si zittì, abbassando lo sguardo.
"Non ho mai negato questo - sussurrò - solo mi domando perché sia dovuto finire tutto"
Anche Cedric divenne serio in quel momento. Avrebbe tanto voluto dirgli la verità, ma aveva paura di una sua reazione.
"Lily, non ti avrei mai lasciata - disse avvicinandosi - ma ho dovuto farlo per proteggerti"
"Sono stanca di questa storia - borbottò - tutti che dicono di volermi proteggere e poi non fanno altro che abbandonarmi"
"Credimi, è stato necessario - spiegò - vorrei dirtelo, ma ho paura che tu possa odiarmi"
"Più di così? Mi pare molto difficile"
Cedric sorrise. In quel momento Lily si accorse di quanto fossero vicini. Erano passati due anni dall'ultima volta che l'aveva baciato. Ebbe quasi l'istinto di lasciarsi andare, scoprire se le proprie sensazioni fossero cambiate. E lui parve intuirlo, poiché si avvicinò a sua volta.
"VOI DUE!"
I ragazzi si staccarono immediatamente, con un sussulto violento: era Draco e non sembrava per niente contento di vederli.
"Draco - sospirò Lily - mi hai fatto paura"
"Ah, ti ho fatto paura? Bene, perché non hai visto ancora niente! - esclamò afferrandola per un braccio - che ci facevi con questo qui da sola?"
"Rilassati, non stavamo facendo nulla di compromettente" - sbuffò il Tassorosso.
"Io non mi fido di te. E tu - fece rivolgendosi alla ragazza - cerca di rimanere dove posso controllarti. Non ti hanno insegnato che non si rimane da sola con un ragazzo in un posto chiuso?"
"Oh, scusa, ma mentre era impegnata a sopravvivere mi sono dimenticata di chiederlo alla mia madre adottiva" - rispose acida, dandogli poi le spalle e correndo.
"Hey! - esclamò l'altro - torna qui immediatamente!"

Harry immaginava già che sarebbe scoppiata una lite, ma non violenta come quella che stava per avvenire. Lily infatti l'aveva raggiunto e poco dopo Draco le era venuto dietro.
"Smettila di scappare" - ansimò.
"No, smettila tu di far finta di voler proteggermi! - esclamò - non sei credibile!"
"Come sarebbe a dire che non sono credibile? Guarda che sono serio!"
"Ah, certo. E immagino che quando mi avete spedita qui è stato anche per proteggermi, vero?"
"Lily, di cosa stai parlando?" - domandò a quel punto Harry.
"Del motivo per cui sono tanto in collera con voi - fece puntando loro il dito contro - come avete potuto abbandonare la vostra unica figlia^"
"Non ti abbiamo abbandonata! Non l'avremmo mai fatto, ma siamo stati costretti! La profezia..." - fece il corvino.
"Non è una scusa abbastanza valida. Sono io quella che ha sofferto"
"Anche noi abbiamo sofferto, più di quanto immagini. Credi sia stato facile?" - chiese il biondo.
"Sicuramente è stato più facile che vivere la mia vita, da sola, in un mondo in cui tutti credevano che fossi solo un peso. Chi mi dice che non lo farete di nuovo?"
"Ora piantala - fece Draco - stai esagerando"
"Non sto esagerando - disse poi voltandosi verso Harry - dici che sono uguale a te, perché entrambi siamo cresciuto orfani. Ma c'è una differenza. I tuoi genitori sono morti per proteggerti, i miei mi hanno abbandonato per proteggere loro stessi"
In quel momento in Harry si mosse qualcosa che non seppe controllare. La sua mano si allungò verso il viso della ragazza, lanciandole un sonoro schiaffo
Draco rimase a fissarlo, con gli occhi spalancati. Lily rimase invece interdetta, per qualche secondo. Dopodiché si sfiorò il punto colpito, con gli occhi lucidi.
Harry indietreggiò.
"Lily..."
Lei però non rispose. Se ne andò, quasi impaurita.
"Harry - chiamò Draco - ma cosa..."
"Cosa ho fatto? - domandò - perché? Io non volevo colpirla"
"Su, non fare così, so che non volevi farlo"
"Sono davvero pessimo come dice lei" - sussurrò.
"Hey, non dire così - disse abbracciandolo - passerà, vedrai. Dalle tempo..."

Il giorno dopo non vi fu il migliore dei risvegli. Lily non si presentò neanche a colazione. Tutto ciò che Harry poté fare fu guardare il posto vuoto dove avrebbe dovuto trovarsi lei.
"Mi odia adesso" - sussurrò.
"Non ti odia - spiegò Draco - avanti, è anche un'adolescente, lo sai come sono a quell'età le ragazzine..."
"Mi odia" - ripeté, ignorandolo completamente. Il ragazzo aveva preso male lo scontro della sera prima. Nessuno poteva capire Lily meglio di lui stesso. Anche lui aveva avuto una vita difficile, ma alla fine aveva trovato la felicità e sperò che per lei potesse essere lo stesso.
"Buongiorno tesoro!"
Una voce calda lo distrasse dai suoi pensieri: sua madre e suo padre erano venuti lì a trovarlo.
"Mamma, papà - sospirò - non sapete quanto sono felice di vedervi"
"Anche noi, figliolo - disse James - e dov'è Lily?"
"Ah - sospirò - non lo so. Abbiamo litigato violentemente, credo che mi odi"
"Tesoro, ma questo è ridicolo" - sorrise la donna.
"No, non è ridicolo - dichiarò - si è sentita abbandonata. E' stata abbandonata. Come faccio a fare da genitore se dei genitori non li ho avuti. Ah, ovviamente non intendo che..."
"Va tutto bene - lo rassicurò la madre - sta tranquillo, tutto si aggiusterà. Tu continua solo a comportarti come hai sempre fatto"
Harry annuì, decisamente più rasserenato.

Lily intanto si trovava in compagnia di Piton. Quest'ultimo infatti non si era di certo dimenticato che era suo compito far sì che la Salvatrice fosse in grado di combattere.
"Coraggio, sei troppo moscia oggi - fece Severus - dove pensi di poter arrivare, così facendo?"
"D'accordo, ho capito - sbuffò - che cosa devo fare?"
"Lanciare un incantesimo. Hai imparato a difenderti ma devi imparare ad attaccare"
"Ma io non so come si fa, non riesco se so che devo uccidere una persona"
"Non è il momento di fare i moralisti. Se proprio non ci riesci allora pensa a qualcosa che ti fa rabbia e allora vedrai se ci riesci o meno"
Lily corrugò la fronte. Era già terribilmente arrabbiata e il pensare ad ulteriori situazioni che l'avrebbero infastidita, avrebbe accresciuto un potere di cui non era a conoscenza. Strinse la bacchetta, mentre teneva lo sguardo basso.
"Allora?" - domandò Severus. Pian piano, ella alzò lo sguardo.
L'essere abbandonata, l'essere cresciuta tra mille difficoltà, l'avevano segnata. E il solo pensare a tutte le ingiustizie di cui era stata soggetta, faceva riemergere la sua parte più... oscura.
Severus infatti si sorprese molto nel vedere per un attimo gli occhi di Lily di una luce non propria, quasi rossastra. Poi la udì parlare con una voce che quasi non le apparteneva. 
Lei gli puntò la bacchetta contro.
"Crucio!" - esclamò. Fu solo la frazione di un secondo: Severus riuscì a sfuggire all'attacco, ringraziando in seguito che non si fosse trattato di un "Avada Kedavra", altrimenti sarebbe stato già bello che andato.
A Lily cadde la bacchetta dalle mani, mentre prendeva un sospiro profondo. Adesso sembrava essere tornata in sé, ma cos'èra successo esattamente?
Si avvicinò con cautela.
"Lily?" - domandò. La ragazza sollevò lo sguardo, ricolmo di lacrime.
"Non ci riesco - sussurrò - non ci riesco. Nel mio cuore c'è troppa tristezza"
Nell'udire quelle parole, Severus si rese conto che la ragazza non doveva essersi accorta di ciò che aveva fatto. Eppure, quei suoi modi di fare non gli erano del tutto estranei.
"Va...  va bene - disse confuso - non... c'è problema"
"Per me è un problema - disse sorridendo amaramente - sono la Salvatrice per gli altri, ma la verità è che... non sono altro che una ragazzina fragile..."
"Oh, andiamo, piantala con quelle lacrime"
Per tutta risposta però, la ragazza allargò le braccia, lasciandosi andare ad un braccio. Severus rimase parecchio interdetto da quel gesto. Era evidente di come Lily avesse bisogno di un gesto d'affetto in quel momento, ma non si aspettava che fra tanti si sarebbe lasciata andare proprio con lui.
Piano allungò una mano, fino a poggiarla sulla sua testa.
"Coraggio - disse - può essere difficile, ma è scritto che tu sarai destinata a grandi cose..."
Ella alzò lo sguardo, mostrando i suoi occhi verdi e pieni di lacrime.
Quegli occhi... come poterli non riconoscerli? Erano tali e quali a quelli della sua amata. Forse per questo sentiva un grande trasporto affettivo verso Lily.
"Io avrei... bisogno di una pausa" - sussurrò ella.
"Sì... certo... va pure" - disse congedandola. Quando Lily si allontanò, Severus tirò fuori un sospiro. Si era reso conto di starsi affezionando a quella ragazzi, così come si era affezionato ad Harry, a suo tempo.
Pareva essere destinato.
"Non ti facevo così affettuoso" - disse ad un tratto qualcuno.
Quel qualcuno era Lily, incredibilmente sorridente.
"Ma quale affettuoso - borbottò l'altro - tua nipote è una ragazzina estremamente lunatica e fastidiosa"
"Io dico che in fondo le vuoi bene - disse avvicinandosi - sono molto tranquilla sapendo che ci sei tu con lei"
"Ma pensa - borbottò - molta gente non è del tuo stesso avviso"
"Tu hai protetto Harry - gli disse - come posso non fidarmi di te?"
Severus scostò lo sguardo. Era vero ciò che diceva, ma se l'aveva fatto l'aveva fatto solo per lei, in nome dell'amore che ancora provava.
"Beh... mi fa piacere..."
"So bene quello che è successo tra noi - sospirò - e mi dispiace. Non posso capirti. Deve essere dura avere un amore non ricambiato. Ma Sev, io non ti odio. Sei stato importante e continuerai ad esserlo"
"Perché mi dici tutto questo?" - domandò serio.
"Perché non ti voglio perdere. E poi vorrei tanto che mi promettessi una cosa. Come hai protetto Harry, io ti chiedo di proteggere Lily"
"E' la Salvatrice, è in grado di proteggersi da sola"
"No invece, e lo sai anche tu. Questa volta però non farlo per me. Fallo per lei. Ti prego, è l'ultima cosa che ti chiederò"
Severus la guardò a lungo. Come poteva fingere freddezza e indifferenza dinnanzi a quella sua richiesta, dinnanzi a quel suo sguardo?
Sarebbero potuti passare anni, ma il sentimento che provava non si sarebbe mai estinto, ne era certo.
Malgrado tutto, fu costretto ad accettare.
"Va bene - sospirò - lo farò"
Lily sorrise.
"Ti ringrazio, Sev. So che sarà in ottime mani"
L'altro annuì. Una vita passata a proteggere gli altri, una vita che non c'entrava nulla con il suo apparente modo di essere. Ma questa volta sarebbe stato in grado?

Voldemort, Lucius e Bellatrix andavano avanti ormai da ore, senza aver ancora trovato una soluzione. Come se non bastasse, quest'ultima era colpita da continue nausee e sbalzi d'umore che non l'aiutavano di certo. Il Signore Oscuro era impegnato tutt'altro per rivolgere attenzione alla donna.
"Credi che riuscirai a uccidere Lily?" - domandò ad un tratto Voldemort.
"Certo che sì - rispose Malfoy - perché, hai qualche dubbio forse?"
"La sua magia è diversa da quella che ho conosciuto fin ora. Ed inoltre, il cuore umano è soggetto sempre a cambiamenti. In questo momento sei intenzionato ad ucciderla, ma cosa accadrà se più avanti cambierai idea, mosso da compassione o altro?"
"Non accadrà - lo rassicurò - puoi starne certo"
"Forse - azzardò Bellatrix - forse potrei pensarci io"
La strega sperò che Voldemort prendesse quanto meno in considerazione l'idea di affidare a lei quel compito. Ma ovviamente le sue speranze furono presto vanificate.
"Nelle tue condizioni? Sei troppo instabile e non ho intenzione di mandare all'aria tutto" - disse severo. Bellatrix sospirò. Per un attimo le sembrò quasi che il Signore Oscuro si stesse preoccupando per lei. In realtà si stava preoccupando per la buona riuscita del piano.
"Hanno ricostruito Hogwarts - disse poi Lucius - quanta fatica sprecata. Ci toccherà attaccare nuovamente. La domanda è... quando?"
Voldemort fece per rispondere, ma qualcosa glielo impedì. Tutt'intorno prese a tremare, come se vi fosse un potente terremoto.
"Cos'è stato?" - domandò nervoso. Lucius si sollevò, andando ad aprire la porta. Tutt'intorno era estremamente tranquillo e immobile... fatta eccezione per una misteriosa figura incappucciata, sospesa a mezz'aria.... su una scopa!
"Oh, scusate, per caso ho interrotto qualcosa?" - domandò egli.
Lucius non riuscì a distinguere nulla, l'unica cosa che gli saltò all'occhio fu il bizzarro colore dei suoi capelli, di un azzurro/blu.
"Chi sei tu?" - domandò.
"Qualcuno che non intende far sì che i cattivi vincano" - proclamò.
"Tsk. Sparisci, non mi interessa scontrarmi con te"
"Oh, ma neanche a me - dichiarò - voglio solo sapere dove Harry Potter si trova"
"Proprio dietro di te - fece indicandogli un punto - ma è tutto inutile. Lui e gli altri hanno già il destino segnato"
"Questo è tutto da vedere - disse togliendosi il cappuccio - ci vedremo ancora, a presto!"
Lucius lo guardò allontanarsi. Non aveva idea di chi fosse quel tipo, non lo aveva mai visto né ricordava di averlo riportato in vita.
Doveva sicuramente essere qualcuno di insulso.


N.D.A

Alloraaaaa, Lily è stata smistata in Serpeverde (Anche io sono una Serpeverde, quindi non potevo non inserirla lì), anche se, in realtà c0è un motivo ben preciso, anche se credo che si sia capito.
Lily: Altri problemi per me, vero?
Io: Emh... un pochino...
Severus: Io non ce la faccio più. Ma perché? Prima Potter, ora lei... sono diventato una baby-sitter?! -.-
Io: Suvvia, sappiamo tutti che hai un lato tenero. Oltre ciò, chi sarà mai il "misterioso" mago comparso all'improvviso?
???: Ciao, sono il misterioso mago comparso alla'improvviso.
Io: *lo colpisce*, vattene tu, non è ancora il tuo momento!
Al prossimo capitolo, il mistero verrà svelato ^^


Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** L'idea perfetta ***



Lily aveva, oltre gli occhi gonfi e il mal di testa, il morale a terra. Non era mai stata sentimentale e proprio adesso che avrebbe dovuto mantenere freddezza e calma, non vi riusciva.
"Stupida me - borbottò - e stupido Harry. E' tutta colpa sua"
Si asciugò una lacrima sospesa sulle ciglia.
"Non ti avevo mai visto piangere"
Ella guardò Cedric, gonfiando le guance.
"Cedric - piagnucolò - beh, adesso sì, contento?"
"Cosa mai è successo per poterti portare a piangere?" - domando l'altro avvicinandosi.
"Oh, io non sono affatto forte e insensibile come voglio far credere - spiegò - e che... Non posso dimenticare tutto! Loro mi hanno abbandonata, non posso fare finta che non sia successo nulla"
"Allora non farlo... Ma devi darti una seconda possibilità... a te... e a loro. Anche Harry e Draco hanno sofferto... abbastanza"
Lily sbuffò. Tutti non facevano altro che ripeterle le stesse cose. Magari era perché effettivamente quelle cose erano vere.
"Va bene, ho capito - sbuffò - cercherò di ascoltarti"
"Molto bene - disse sorridendo - e per quello che stava per succedere in biblioteca, che mi dici?"
"Eh, che cosa?! - esclamò agitandosi di colpo - quale cosa? Non stava accadendo proprio niente!"
"Oh, beh, io ho avuto l'impressione che tu volesi... baciarmi" - sussurrò sorridendo ancora.
La ragazza spalancò gli occhi, lasciandosi andare ad una risata isterica.
"Molto divertente! Io, baciarti, assolutamente no, cosa te lo fa credere?"
"Non ci sarebbe nulla di male ad avere ancora un debole per me"
Lily a quel punto aggrottò la fronte.
"Stammi a sentire - fece puntandogli il dito contro - le storie d'amore hanno chiuso con me! E non sarai tu e nessun'altro ragazzo in questo mondo a farmi cambiare idea...!"
"LILY!"
La ragazza non ebbe il tempo di scostarsi. Qualcosa le era andato addosso, per la precisione qualcosa che volava, facendola finire contro il suolo.
"Ohi - fece portandosi una mano sulla testa - che giorno è oggi?"
"Lily, è tutto apposto?" - domandò Cedric aiutandola ad alzarsi.
"Più o meno ma... cosa diamine è stato?" - domandò cercando con lo sguardo il colpevole. Ciò che le saltò immediatamente all'occhio, fu una chioma di un colore decisamente inusuale.
"Oh, scusate - disse lo sconosciuto scuotendo la scopa - ma delle volte quest'aggeggio infernale mi da problemi!"
"Allora sei stato tu! - esclamò Lily - dico, perché non fai attenzione quando voli?"
"Scusa carina, ma prova tu a volare su una scopa mezza rotta!" - borbottò l'altro
"Carina io?! - esclamò inviperita - come osi? E poi cos'hai sulla testa, ti si è rovesciata una scatola di vernice?"
"E a te una bottiglia di acqua ossigenata?!"
"Hey, hey - fece Cedric - ragazzi, calma!"

Intanto, dentro al castello di Hogwarts ...
I malumori di Harry non erano ancora stati scacciati via del tutto, nonostante le parole della madre. Era talmente assorto nei suoi pensieri, che non badava neanche alle parole di Sirius e James, accanto a lui. Dopo tutti questi anni passati lontano da loro, non riusciva comunque a lasciarsi andare, aveva così tante cose che lo preoccupavano.
"E pensare che se siamo qui lo dobbiamo soltanto a Malfoy - sospirò Sirius - non mi è mai piaciuto quel tipo, neanche a scuola"
"Già, neanche a me - sospirò - mi chiedo se proprio tutti siano stati riportati in vita. Harry, magari tu ne sai più di me"
"Eh, cosa?" - domandò distrattamente.
"Figliolo, stai ancora pensando?" - domandò.
"Beh, che ci posso fare - borbottò - sono stato lontano da Lily quindici anni e adesso che siamo insieme, siamo comunque lontani. E' tutta colpa mia, forse sono davvero colpevole"
"Non avevi altra scelta - tagliò corto - Sirius - l'hai fatto per il suo bene e per quello di tutti noi"
Harry sbuffò ancora. A cos'era valso quel sacrificio? Le cose sembravano comunque terribili.
"Cosa sono quelle facce? Ed io che pensavo di trovarvi tutti allegri intenti a festeggiare"
Quella voce non era nuova, ma antica, come se fosse stata udita parecchi anni prima. Ed effettivamente era così. Harry, così come Sirius e James, alzò immediatamente il capo e nel farlo ebbe quasi un sussulto.
"Remus....?" - sussurrò James.
"E' un piacere rivedervi, ragazzi!". Non appena ebbero superato i primi cinque secondi di shock iniziale, Sirius e James andarono incontro all'amico, abbracciandolo. Dopo tanti anni, avevano avuto la fortuna di rincontrarsi, e malgrado il tempo passato, il sentimento di amicizia era rimasto intatto e intenso.
Harry aveva ancora la bocca spalancata. Era felice di sapere che anche lui fosse vivo, ma non si aspettava che lo avrebbe rivisto. Poi una mano si poggiò sulla sua spalla.
"Ti trovo bene, Harry"
"Nymphadora! - esclamò - cioè... Tonks... Cosa... come... Cioè... siete anche voi qui, ma, ma..."
La donna si lasciò scappare una risata.
"Immagino che tu sia sorpreso. Beh, penso sia normale. Abbiamo viaggiato a lungo prima di arrivare qui. C'è anche nostro figlio, anche se non ho idea di dove si sia cacciato...."

Cedric trovava che tra Lily e quello strano ragazzo, si fosse instaurato sin da subito un legame strano, fatto di insulti e parole poco gentili.
"Ma come ti permetti ad insultarmi?! - esclamò ancora la ragazza - hai idea io di chi sia?"
"Mmmh, no, e non mi interessa saperlo sinceramente!"
"Ah, questo è troppo! - esclamò puntandogli la bacchetta contro - mi viene voglia di cruciarti all'istante!"
"Ah, spiritosa, sono sicuro che non sei in grado!"
"Lily - sussurrò Cedric- forse faresti meglio a n0n scherzare con questo genere di cose..."
"E chi ha mai detto che sto scherzando!"
Lily lo avrebbe sicuramente attaccato se non fosse stato per il tempestivo intervento di Harry e Nymphadora.
"Teddy! - esclamò la donna - eccoti finalmente! Voglio presentarti una persona"
"Teddy...?" - domandò Lily.
"Ma tu sei..." - sussurrò il ragazzo guardando Harry.
"Sì, sono Harry - affermò lui sorridendo - come sei... cresciuto. L'ultima volta che ti ho visto eri un bambino... adesso invece hai la mia età"
"E' soltanto grazie a te! - esclamò - dopotutto sei stato tu a salvarmi!"
"FERMI TUTTI! - esclamò a quel punto Lily - voi vi conoscete?"
Harry sorrise.
"Beh, sì Lily. Lui è il mio figlioccio, Teddy Lupin. Teddy... lei è mia figlia Lily"
"Ah, questo  è davvero.... COSA?! STAI SCHERZANDO SPERO!"
"QUESTO DOVREI DIRLO IO!" - esclamò la bionda.

Quindici anni prima...

Dopo quasi sette mesi Harry si era abituato all'idea di dover dare via la sua bambina non appena sarebbe venuta al mondo. O almeno credeva di essersi convinto, era certo che al momento di agire avrebbe avuto un crollo emotivo. Ma oramai non aveva altra scelta. La passaporta a forma di culla era già stata costruita e adesso il ragazzo aspettava solo il giorno in cui avrebbe messo lì dentro la piccola.
Non erano tempi facili, quelli. Molto del suo tempo lo trascorreva in compagnia del piccolo Teddy, il quale viveva con sua nonna Andromeda.
Dopotutto Harry si sentiva responsabile nei suoi confronti, era il figlio di uno dei suoi amici più cari. Ed il pensiero di dover riservare anche a lui lo stesso destino degli altri, non lo faceva gioire.
A gioire non era neanche Draco, visto che la sua casa, ogni volta che Teddy era nei paraggi, si trasformava in un vero e proprio magazzino di giocattoli.
"Oh - sbuffò il biondo - dì la verità, ti stai divertendo vero?"
Il bambino aveva risposto con una risata a quel suo tono tanto stanco e seccato.
"Draco, non sei per niente bravo con i bambini" - lo rimproverò Harry.
"Scusa, mi ricorderò di prendere delle lezioni, qualche volta - sbuffò - non ti basta sapere che tra poco avrai un bambino tutto tuo?"
"Ma io non lo avrò - costatò tristemente - devo ricordartelo?"
"No... non ce n'è bisogno..."
"Già - sospirò - senti... stavo pensando... Magari potremmo mandare Teddy via tramite quella Passaporta..."
"Che cosa?! - esclamò - ma sei completamente impazzito?!"
"Perché sarei impazzito? E' l'unico modo per impedire che il sortlegio lo colpisca! I suoi genitori non ci sono più ed io vorrei proteggere almeno lui!"
"Lo so, ma non così. Se lo spedisci tutto solo in un mondo sconosciuto, chissà a quali pericoli andrà incontro. E' solo un bambino!"
"Sì, e quando si ritroverà in un altro mondo senza memoria, tutto solo, sarà più al sicuro forse?"
"Oh - fece l'altro alzando gli occhi al cielo - capisco he vuoi proteggerlo, ma ti prego, trattieniti dal fare qualsiasi idiozia. Sono sicuro che i suoi genitori avrebbero voluto..."
"Avrebbero voluto che mettessi in salvo il loro unico figlio"
"Senti, è fuori discussione, d'accordo? - sbottò - nessuno passerà per quella Passaporta tranne nostra figlia, è chiaro?"
Harry decise di ignorarlo, non rispondendogli. Forse Draco aveva ragione in parte, ma non poteva dargli retta. Aveva bisogno di seguire il suo istinto. Quando infatti fu arrivata la notte ed egli fu certo che il biondo stesse dormendo, prese Teddy, anche lui dormiente. Senza fare rumore era entrato nella stanza dove la culla magica si trovava.
Stava facendo la cosa giusta, ne era certo. Avrebbe salvato anche lui ed era sicuro che al momento opportuno si sarebbero rincontrati. 
"Sii forte Teddy - gli sussurrò - è necessario che io lo faccia, per salvarti. Andrà tutto bene, promesso"
Dopodiché lo poggiò dentro la culla. Non passarono neanche cinque secondi, che il bambino era già sparito. Harry a quel punto tirò fuori un respiro di sollievo. Si sentiva decisamente meglio. Era stata quella la cosa giusta da fare


"Quindi, fammi capire bene! - esclamò Lily - tu hai spedito Teddy qui quando era solo un bambino? Anche lui?!"
"Oh, perchè ti sorprendi tanto - sbottò il ragazzo - io sono grato ad Harry per questo"
"Zitto tu! E poi perché i tuoi capelli adesso sono rossi?"
"E' una mia abilità. Magari potrei farli diventare biondi e lunghi come i tuoi. Oh, guarda, adesso sono uguale a te!"
"Smettila, mi stai seriamente spaventando!"
"Sì, emh... sono davvero contento che voi due andiate d'accordo" - sospirò il corvino. Dovette però ammettere, che vedere quei due litigare gli ricordava molto i tempi della scuola, quando anche lui e Draco non facevano altro darsi contro. Eppure era finita in modo un po' diverso. Ma forse stava viaggiando forse con la fantasia.
"Ma come siete arrivati fin qui? E dove siete stati fin ora?" - domandò Lily.
"Vedi, quando i miei genitori sono stati riportati in vita, il caos volle che insieme a loro ritornasse anche la memoria. E mi trovarono, anche - spiegò Teddy - fortuna, caso, destino? Non lo so. Comunque crebbi sapendo del sortilegio e sapendo di essere diverso. Vi cercammo a lungo, viaggiamo per paesi interi. Per poi scoprire che vi trovavate tutti qui, in questa città che non è neanche segnata sulle cartine"
"Potevi anche restare dov'eri" - borbottò la ragazza.
"E immagino che tu debba essere la Salvatrice, allora. Bene, il mondo è nelle mani di una bimbetta isterica"
"Guarda che ti uccido!" - esclamò.
"Perchè non andiamo tutti dentro, invece? - domandò Harry nervosamente - sono sicuro che abbiamo tanto da raccontarci!"
Lily era diventata completamente rossa in viso. Quel tipo le dava sui nervi, come mai nessuno vi riusciva.
"Lily, è tutto apposto?" - domandò Cedric.
"Assolutamente sì - sospirò a fondo - andiamo"

Voldemort stava ancora studiando una strategia per attaccare. Era inutile, pareva che non ci fosse modo di uccidere Lily. Bisognava trovare un modo per aggirare la profezia, secondo la quale sarebbe stato ucciso dalla Salvatrice. Quest'ultima però possedeva una potente magia di luce, che sembrava impossibile da affrontare.
"Non può essere poi così terribile - disse Lucius - dopotutto non ha mai potenziato questo suo potere, quanto può essere grande"
"Idiota, non capisci proprio niente! - esclamò - quella ragazza è il frutto del.. uh, vero amore. E per quanto mi costi ammetterlo, non c'è magia più forte dell'amore. Ma questo non posso accettarlo"
Bellatrix stava lì in silenzio, ascoltando la loro conversazione. Doveva trovare un modo per far sì che Lily non venisse uccisa, senza però far capire al Signore Oscuro che volesse proteggerla. Se solo ci fosse stato un modo per spedirla da un'altra parte...
Un'idea le attraversò la mente.
"Forse - azzardò - forse la soluzione non è ucciderla, perchè non è possibile"
"Cosa vai dicendo, Bellatrix?" - domandò Voldemort.
"Sto dicendo che forse la soluzione sarebbe mandarla... da un'altra parte" - sussurrò incerta. Si aspettava che Voldemort bocciasse immediatamente quella sua idea, invece quest'ultimo parve pensarci seriamente.
"Da un'altra parte, eh? - domandò - sarebbe possibile"
"Non dirmi che vuoi lanciare un altro sortilegio" - disse Lucius.
"Ci vorrebbe troppo tempo. Ci vorrebbe qualcosa come... un portale... Sì... e so anche come fare. E' un''idea che può funzionare. Con la Salvatrice fuori dai piedi, potremo attaccare Hogwarts. Harry Potter sarà mio ed insieme a lui, tutte le persone che ama verranno uccise"
"D'accordo - disse Lucius assottigliando lo sguardo - ma fai in modo che Lily non possa più uscire, lì dove la manderai"
"Oh, non avere timore - sussurrò - farò in modo che non sia mai esistita"
Di lì a qualche ora, Hogwarts sarebbe stata attaccata. Lily non lo sapeva ancora, ma la sua vita sarebbe stata in pericolo, e avrebbe visto cose che mai si sarebbe aspettata di vedere.

N.DA
Tadaaaan, mistero svelato! Il mago misterioso è Teddy! \(^-^)/
Lily: Io ti avverto prima, questo tipo non mi piace. E non voglio essere coinvolta in qualche triangolo amororoso.
Io: Ma perchééé? I triangoli sono belli e poi dall'odio nasce l'amore.
Cedric: Pensavo di essere io quello ad avere questo ruolo
Teddy: E te lo puoi tenere, perché io non ci penso neanche
Lily: Vedi, vedi? E' insopportabile!
Io: Ragazzi, calma, io non ho ancora detto niente...
Lily: Certo e come se non bastasse chissà cosa mi accadrà! Magari adess con la scusa, farai avvicinare me e "CapelliMulticolorperchésonofigoebello"?"
"Teddy: Come mi hai chiamato?!
Io: Oh cielo! Meglio che scappo, bye!
Lily: Non mi stai rispondendo. PERCHE' NON MI STAI RISPONDENDO?!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** In un altro mondo... di nuovo! ***



Quella era stata solo la quiete prima della tempesta. E per qualche breve attimo Lily pareva essere dimenticata degli imminenti pericoli, seppur, tuttavia, non fosse ancora di buon umore. Stava in disparte, un po' per i fatti suoi, mentre Harry parlava tutto entusiasta con Teddy.
Il suo orgoglio le impediva di avvicinarsi. A volte, anzi, molto spesso, ne avrebbe fatto volentieri a meno dell'orgoglio.
"Ma sei serio? - domandò Teddy al corvino - come fa un tipo tanto in gamba come te ad avere una figlia così... insopportabile?"
"Suvvia, Teddy... non ha avuto una vit facile. Ti prego di esserle amico"
"Tsk, solo perché sei un mio grande amico posso provarci" - rispose lanciando un'occhiataccia alla ragazza, alla quale si era avvicinato Cedric, che le portò una mano sulla spalla.
"Forse dovresti sorridere di più" - le consigliò.
"Sorridere... come faccio se tra non molto verrò uccisa?"
"Molto positiva, devo dire - disse sorridendo - beh, per quel che mi riguarda non permetterò che nessuno ti faccia del male"
Lily arrossì lievemente.
"Cedric Diggory, mi stai facendo la corte per caso?"
"Come se ne avesse bisogno" - rispose malizioso. In genere Lily gli avrebbe risposto malamente, ma non quella volta. Si era resa conto che le sue particolari attenzioni non le dispiacevano affatto.
"Siete davvero due adorabili piccioncini" - sbuffò Teddy a braccia conserte.
"Fa silenzio tu! - esclamò - nessuno ha chiesto il tuo parere"
"Scusa, sua maestà...." - sbuffò ancora, con fare sarcastico.

Nel frattempo, il cielo all'esterno era passato dal colore azzurro al grigio. Lucius, Bellatrix e Voldemort si stavano preparando ad attaccare. Quest'ultima reggeva in mano qualcosa che lo avrebbe aiutato a liberarsi di Lily una volta per tutte.
E chi poteva portare a termine quel lavoro, se non proprio Bellatrix?
"Bella, mia cara Bella - le disse - tu sei l'unica che Lily lascia avvicinare. Tutto ciò che devi fare è aprire uno di questi libri. Una volta fatto ciò... la ragazza verrà risucchiata e non potrà più uscire"
La strega si soffermò a guardarlo.
"Non le accadrà niente, vero? - domandò seria.
"Oh, Bella... non ti fidi di me, forse?" - domandò con fare minaccioso. La donna strinse i pugni, limitandosi a scuotere il capo.
"Mi fido" - sussurrò.
"Molto bene - rispose porgendole l'oggetto - adesso va"
L'altra annuì, tenendo lo sguardo basso.

Vi era stato un boato, qualcosa di simile ad un fulmine. Guardando alla finestra, si poteva premunire un violento terremoto, il quale premuniva a sua volta la guerra.
Lily guardava fuori con fare sconsolato. Harry aveva fatto caso a quei suoi modi di fare... se solo avesse saputo come comportarsi e cosa dirgli.
"Lily - la chiamò - vieni dentro o ti prenderai un raffreddore"
"Non importa" - sospirò dandogli ancora le spalle.
"Ascolta - sospirò lui avvicinandosi - per tutto questo tempo siamo stati divisi. Non sarebbe un peccato non approfittarne adesso che siamo insieme? So di aver fatto degli errrori probabilmente.... ma Lily, io ti voglio bene"
Ella sollevò lo sguardo, incrociando quegli occhi del suo stesso colore. Erano state rare le persone che, nel corso della sua vita, le avevano detto ciò.
Fece per aprire bocca, ma le sue parole furono coperte da un rumore molto più forte, provenire dall'esterno.
"Cos'è stato?" - domandò.
Harry si affacciò immediatamente.
"Diamine - sussurrò a denti stretti - è lui. Devo avvertire gli altri. Non uscire di qui Lily, per niente al mondo"
In meno di un minuto, tutto Hogwarts era stata messa in allerta. Già una volta avevano dovuto affrontare una battaglia, e l'affrontarne una seconda aveva dell'incredibile. Lily era confusa, non sapeva esattamente come comportarsi. Lei era la Salvatrice, quella che in teoria, avrebbe dovuto trovarsi in prima linea a combattere. Ma non riusciva neanche a tenere la bacchetta in mano senza tremare.
"Ah, sei qui tu! - esclamò Teddy afferrandola per un braccio - che aspetti? Andiamo!"
"Fermo! Harry mi ha detto di rimanere qui!"
"Non abbiamo tempo! - sbottò - vieni con me!"
All'esterno, un fulmine colpì il terreno. Soddisfatto, Voldemort guardò verso l'alto.
"E' fatta, mio caro amico. Niente Salvatrice, niente vittoria per gli eroi" - proclamò.
"Lo spero - dichiarò serio - perché arrivato a questo punto non ho intenzione di farmi battere"
Teddy aveva trascinato Lily verso il punto di raccolta, dove tutti gli altri si trovavano.
"Eccoci!" - esclamò.
"Lily - la chiamò Silente - spero che tu sia pronta"
"Non lo sono affatto ma... che posso fare ormai?"
"Vedrai, andrà tutto bene, non sei sola"
La ragazza chiuse gli occhi, cercando di scacciare via la paura. Poteva farcela, doveva solo credere un po' più in sé stessa.
"Lily..."
La flebile voce di Bellatrix la fece sussultare. Che ci faceva quella pazza lì?
"Bella?"
"Tu! - esclamò Draco puntandole il dito contro - tu sei dalla loro parte!"
"Che diamine fai qui? - sussurrò la ragazza - ti uccideranno!"
Bellatrix la guardò tristemente, sospirando e mostrandole ciò che teneva in mano.
"Mi spiace, Lily - disse - ma anche questa volta, devi essere salvata. Ed io farò di tutto per far sì che ciò accada". La ragazza tentò di capire cosa volesse dire, ma non ne ebbe il tempo. In una frazione di secondo, la Mangiamorte atterrò tutti i presenti, lanciando uno dei libri che cadde, con le pagine spalancate. Da esso ne uscì una luce biancastra, folgorante, dalla quale Lily si ritrovò attratta, senza volerlo.
"Cosa sta succedendo? - domandò chinandosi e cercando di attaccarsi a qualcosa - cos'è?!"
Harry ebbe il tempo di sollevarsi e spalancarsi gli occhi.
"E' un portale - sussurrò - no... Lily! Io non voglio perderla di nuovo!"
"Non accadrà! - esclamò Teddy correndo verso la ragazza e afferrandole la mano - non provare a lasciarti cadere, hai capito?!"
Lily si sforzò di trascinarsi in avanti, ma più ci provava e più la forza alle sue spalle diveniva maggiore. Stava praticamente venendo risucchiata da quelle pagine. Teddy la tirò verso di sé, con il risultato di cadere in avanti, nella sua direzione. Entrmbi caddero dentro il libro, una visione che sarebbe stata inverosimile se non l'avessero vista da sé.
Poi il libro si richiuse, quasi ermeticamente. Sconvolto, Harry si portò le mani sul viso, urlando un "no" di disperazione.
"Che cosa hai fatto?! - esclamò Draco, furente - maledetta, dove li hai mandati?"
Bellatrix rimase a fissarli con fare attonito.
"Da dove vengono" - ssusurrò.

Quasi Teddy e Lily non avvertirono il distacco tra il loro mondo e quello dove adesso erano stati catapultati. Beh, fin quando la ragazza non sentì la sua testa battere su qualcosa di duro.
"Ahi - biascicò - la mia  testa. Sono morta? Sono all'inferno?"
"Accidenti - fece una voce accanto a lei - ti aiuto una volta e guarda un po'come mi finisce". Nel sollevarsi, si accorse che era stato Teddy a parlare.
"Ok, sono decisamente all'inferno - proclamò guardandosi intorno - ma dove siamo? In un treno?"
"io direi più che altro che ci troviamo dentro il libro. Il primo, per la precisione"
"Cosa? - domandò - siamo dentro il libro? Ma perchè?"
"Perché ovviamente quelli cercavano un modo per liberarsi di te. E ci sono riusciti. Dobbiamo trovare un modo per andarcene, c'è bisogno di te. Quindi non parlare con nessuno e non toccare niente"
"Che guastafeste - sbottò - questa è anche la mia storia, perché non posso parlare con nessuno?"
Ella non aspettò neanche una risposta. Ai suoi occhi saltò immediatamente la figura di un ragazzino biondo, di circa undici anni, a lei molto familiare, che si stava dirigendo chissà dove.
"Draco?!" - esclamò. Nel sentirla parlare, Teddy si portò una mano sul viso. Ovviamente il ragazzino la udì immediatamente.
"E tu? - domandò altezzoso - chi dovresti essere?"
"Ma ti si è rimpicciolito il cervello oltre che la statura? - domandò - sono Lily, tua figlia. Caspita... adesso sono più grande di te"
Draco, per tutta risposta, la squadrò.
"Tu sei strana - dichiarò - tuttavia rientri nelle mie simpatie. Magari potrei offrirti la mia amicizia"
"La tua amicizia? - domandò - beh, sì, penso che si possa fare"
"Ne sono contento. Io sono Draco Malfoy, e tu?"
"Sono Lily Black" - rispose.
"Lily - la chiamò - immagino ci vedremo ancora ad Hogwarts"
Non sapendo cosa dire, Lily sorrise nervosamente, aspettando che il ragazzino si allontanasse.
"Dico, sei completamente impazzita?!" - la rimproverò Teddy.
"Che cosa ho fatto?"
"Che cosa hai fatto?! Ti avevo detto di non parlare con nessuno! Tu non capisci, cambiando gli eventi del libro, tutti gli eventi futuri cambieranno"
"Ho soltanto parlato con lui, cosa vuoi che accada?"
"Hai impedito il primo incontro tra Harry e Draco! - esclamò - lui avrebbe dovuto parlare con Harry e offrirgli la sua amicizia che però avrebbe rifiutato! Senza ciò niente odio, niente amore e niente te!"
"Niente me? - sussurrò - non può essere... Aspetta, ma se è così allora perché non sono scomparsa?"
Teddy la guardò.
"Onestamente... non saprei. Ah - sospirò - comunque sia adesso è vitale che quei due si incontrino se vuoi sperare di non scomparire!"
"Pff, sarà facile - disse - dopotutto andranno nella stessa scuola. Farò io da Cupido ai due piccioncini..."

Intanto, nel mondo reale...

Cedric era completamente fuori di sé. Aveva visto sparire la persona a cui di più teneva al mondo e non glielo avrebbe perdonato facilmente.
"Riportala qui! - esclamò - riportala qui immediatamente!"
"Mio caro ragazzo, non può tornare qui - sussurrò Bella - è un portale senza ritorno"
"No - sussurrò - menti, stai mentendo"
"Maledetta! - esclamò Draco puntandole la bacchetta contro - ti pentirai amaramente di quello che hai fatto!"
Bellatrix però non si mosse di un centimetro.
"Era l'unico modo per salvarla - sussurrò - stando qui sarebbe morta"
"Non sarebbe morta. E le tue scuse non mi interessano. Adesso è guerra, guerra aperta" - dichiarò. Bellatrix rimase immobile, scomparendo poi dalla sua vista in una nube di fumo nero.
Harry si era avvicinato ai libri, sfiorando li con la mano. Non poteva accettare il fatto che Lily fosse persa in quei racconti. Doveva tirarli fuori, una volta per tutte.
"Davvero non c'è modo per tirarla fuori?" - domandò a Silente.
"Possiamo provare - sospirò - dopotutto la guerra non si vince senza di lei"
"Spero che abbia ragione - sussurrò - non temere Lily, ti tireremo fuori, promesso"

Lily aveva finalmente capito che il treno in cui si trovava, l'avrebbe portata alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e, a detta di Teddy, quello avrebbe dovuto essere il primo anno. Adesso stavano camminando per la locomotiva, senza una vera meta.
"Quindi teoricamente è da qui che vengo io, no? - sussurrò - non mi sembra troppo diverso dal mondo reale"
"Ci sono tante cose che non sai - sospirò - tutto ciò che possiamo fare è fingere di essere degli studenti"
"Pff, io sono una studentessa - ribadì - e sono anche una Serpeverde. Tu invece?"
"Io credo che sarei un Tassorosso, proprio come il tuo fidanzatino"
"Non è il mio fidanzatino - sbottò - e fatti gli affari tuoi"
"La povera Lily è confusa in amore..."
"Senti, se vuoi aiutarmi bene, altrimenti non fare nulla, ok? - domandò - sto facendo di tutto per mantenere la calma, ma sono in un luogo che non conosco e non so come comportarmi!"
Per la prima volta Teddy poté leggere nei suoi occhi verdi, un minimo di preoccupazione.
"Emh - sussurrò - d'accordo. Perchè non ci sediamo intanto?"
Ella lo seguì in uno scomparto, sedendosi malamente e imbronciata. Ad attirarla furono delle voci accanto a sé, le voci di tre ragazzini. Li riconobbe all'istante: erano Harry, Hermione e Ron, molto più piccoli sì, ma erano loro.
Immediatamente sussultò.
"Harry!" - esclamò. Il ragazzino si voltò a guardarla, sorridendo.
"Emh, ciao... come fai a sapere il mio nome?"
"Ah... emh - fece portandosi una mano sul viso - l'ho sentito dire poco fa. Voi siete Ron ed Hermione! Siete tutti così adorabili!"
"Emh... beh, grazie" - rispose incerta la piccola Granger.
"E tu come ti chiami?" -- domandò.
"Lily" - sussurrò sorridendo.
"Lily? - domandò Harry guardandola - è davvero un bel nome"
"Già. Lui invece è il mio amico Teddy! Rispettivamente siamo Serpeverde e Tassorosso. E siamo... umh... più o meno del quinto anno, credo..."
"Davvero? - domandò Harry - forte. Per noi è il primo anno. E pensare che fino a poco tempo fa non sapevo neanche di essere un mago. Potete dirmi com'è Hogwarts?"
Lily sorrise nervosamente, mentre Teddy le lanciava occhiate omicide.
"Oh... è bella, molto bella. Ti insegnano tante cose... Però perché rovinarti la sorpresa?"
"Lily, cosa stai facendo?" - sussurrò l'altro.
"Ma non capisci? Se stringo amicizia sia con Draco che con Harry, sarà molto più facile farli avvicinare! - esclamò - Miei cari ragazzi, avete appena trovato un'amica che vi guiderà nel vostro primo anno di scuola, siete contenti?"
"Ah, sì - sospirò Ron con'aria sognante - com'è bella"
Lily deglutì nervosamente. Se solo Ron avesse saputo chi era realmente... allora si sarebbe fatta due risate. Ma doveva assolutamente tenere nascosta la sua identità e far sì che quei due si incontrassero e si innamorassero, come la prima volta.

N.DA
Eeeeh, surprise!
Lily: Ma quale surprise. Perché devo pensare a tutto io? Adesso devo anche farli innamorare
Teddy: Beh, se mi avresti ascoltato magari ...
Lily: Zitto tu.
Io: Perché ho l'impressione che nasceranno due amori da questa storia?
Lily e Teddy: ZITTA TU!
Io: Va bene, scusate >< Allora, Teddy e Lily sono finiti dentro il libro... e sarà loro compito far sì che Draco ed Harry si incontrino e si innamorino.... arduo compito il loro. Riusciranno a tornare nel mondo reale?

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Lily al Ballo del Ceppo ***


Il piano di Voldemort, grazie all'intervento di Bellatrix, era ben riuscito. Quest'ultimo, compiaciuto, aspettava adesso ti attaccare Hogwarts.
"Perfetto, meraviglioso - ghignò - niente Salvatrice, nessuna Profezia. E la vittoria sarà nostra"
"Finalmente - sbottò Luicus, tirando fuori la bacchetta - stavo iniziando ad essere impaziente"
Proprio in quel momento, Bellatrix si materializzò alle loro spalle, con una strana espressione sul viso.
"Eccoti qua, mia cara Bella - disse Voldemort - vedo che hai ubbidito ai miei ordini"
"Si padrone - sospirò - La ragazza è andata". La strega aveva tanto sperato, con quel suo modo di fare, di ottenere la benevolenza, l'amore del Signore Oscuro che però pareva pensare solo al potere. Ma lei lo aveva sempre amato e sarebbe stata disposta a far tutto per farsi amare a sua volta. Anche sbarazzarsi di Lily, nonostante, in quel caso, l'avesse più salvata che messa in pericolo.
Completamente assorta nei suoi pensieri, Bellatrix non si accorse di come Voldemort le si fu avvicinato, guardandola con fare circospetto.
"Sbaglio o leggo la delusione nei tuoi occhi?"- domandò.
La strega deglutì pesantemente.
"No, Padrone - sussurrò - io... sono felice di seguire i vostri ordini... se questo può portarvi ad amarmi"
Ella si aspettava adesso una brutta reazione da parte del Mago Oscuro, il quale si limitò soltanto a sorridere, in modo maligno in realtà.
"Oh, cara Bella - disse mellifluo, afferrandole il viso - il tuo cuore è decisamente più umano di quel che sembra, non c'è che dire"
Dopodiché accadde l'inaspettato. Lui la baciò. Non era per niente uno di quei baci dolci o romantici, era un bacio aggressivo, quasi freddo, che tuttavia fece fremere la strega, la quale rimase sconvolta. Quando Voldemort si staccò, lei rimase a fissarlo.
"Mi auguro che questo ti sia da incentivo" - le disse serio. Lei annuì, con un sorriso da pazza stampata sul volto.
"Emh, emh - fece Lucius sgranchendosi la voce - scusate se interrompo il vostro "commovente" momento, ma abbiamo una scuola da attaccare"

Nonostante fossero ancora tutti molto scossi a causa della scomparsa di Lily e Teddy, sapevano che non ci fosse tempo da perdere. Ad occuparsi dei libri era stato proprio Severus, il quale stava cercando un modo per tirarli fuori.
"Stupida ragazzina - si ritrovò a pensare fra sé e sé - quante volte ancora mi toccherà tirarti fuori dai guai?"
Dal canto suo, anche Harry era terribilmente in collera, collera che sicuramente avrebbe usato al meglio nella battaglia, collera tanto forte da farlo tremare. Draco se ne accorse. D'altronde poteva capirlo. Loro erano lì e Lily si trovava persa tra le pagine di un libro.
"Questa volta farò in modo che non possa tornare in vita" - dichiarò il corvino con una freddezza che non gli apparteneva. Draco annuì.
"Ed io sono con te. Salveremo Lily e Lui non potrà più separarci" - rispose.

All'interno della storia, le cose filavano lisce come l'olio. Per tutto il tragitto in treno, Lily fece la "conoscenza" dei piccoli Ron, Hermione ed Harry, i quali erano più o meno come nel mondo reale, solo un po' più giovani. Arrivarono ad Hogwarts che era già sera. Ella si accorse che ad accogliere i ragazzi del primo anno era niente meno che Hagrid. Insieme a Teddy, si lasciò trascinare dal restante fiume di folla che andava dentro la scuola. Se fosse stata la prima volta, quest'ultima l'avrebbe molto sorpresa, ma poiché l'aveva già vista una volta, in tutto il suo splendore, la sua sorpresa fu minima. Riconobbe immediatamente la Sala Grande quando vi fu dentro, per poi andare a sedersi in uno dei tanti tavoli. Riconobbe anche Silente, Piton e la Mcgrannit, i quali stavano seduti in un tavolo a parte. Lily non era assolutamente intenzionata a perdere Harry di vista. Vi fu poi lo smistamento delle case. Ovviamente, Draco finì in Serpeverde, Hermione, Ron, ed Harry, in Grifondoro. Si rese conto che effettivamente il Cappello Parlante era sembrato parecchio titubante su che casa assegnare ad Harry, ma alla fine aveva scelto.
Poi era cominciato il banchetto. Lily sapeva di non avere tempo da perdere. Non poteva permettere che la storia continuasse a scorrere senza che quei due non si conoscessero, avrebbe altrimenti messo in pericolo la sua stessa esistenza.
"Accidenti, pensa Lily - sussurrò - come posso fare?"
"Ma non dicevi che sarebbe stato facile?" - la schernì Teddy.
"Era soltanto una frase fatta, è ovvio che non lo è. Diamine, hanno undici anni, cosa mai dovrò inventarmi?!"
Non appena terminò la frase, ella si vide comparire davanti la figura di Draco.
"Ciao... Lily, giusto? Sono finito in Serpeverde"
"Sì, emh... è la mia stessa casa, complimenti"
"Grazie - disse altezzoso - ti ho visto poco fa parlare con dei Grifondoro. Perché ci perdi tempo, sono solo degli sfigati"
"Beh... sai, a volte le persone riescono a sorprenderti... Magari potrei presentarti qualcuno di loro"
"Qualcuno di loro? - domandò - no, grazie, non ne ho bisogno"
Lily sorrise nervosamente, per poi voltare il capo dall'altra parte e borbottare.
"Giuro che lo ammazzo, è così irritante"
"Adesso sai da chi hai preso" - sorrise maligno Teddy.
L'altra lo fulminò con lo sguardo. Non vi fu modo di farli incontrare, ma la cosa positiva era che i Grifondoro e i Serpeverde, avevano delle lezioni insieme, tra cui quelle di pozioni, sostenute niente meno da Piton.
Non potendo partecipare alle lezioni, Lily si era dovuta accontentare di spiarli da fuori.
"Incredibile! - esclamò - quei due sono nella stessa stanza e neanche si guardano! Vedete di fare qualcosa, vorrei continuare ad esistere!"
"Sì, certo - sbuffò Teddy - non concluderemo nulla stando qui! Avanti, pensa a qualcosa!". Nel dire ciò però, il ragazzo l'aveva spinta leggermente, con il risultato di far saltare la loro copertura e con il risultato di farsi scoprire da Piton.
"Voi due! - esclamò egli - cosa state facendo?!"
Lily deglutì pesantemente. Piton le metteva i brividi come sempre.
"Emh, amh noi..."
"Chi dovreste essere voi due? Perchè non siete a lezione?"
"Io... mi chiamo Lily Black, di Serpeverde... Lui è Teddy Lupin, ti Grifondoro" - rispose.
"Serpeverde, eh? Strano, molto strano, non ti ho mai vista qui nei dintorni. Beh, vorrà dire che ti terrò d'occhio. E visto che stavi spiando, dovrai seguire la lezione assieme a tutti gli altri"
Ella avrebbe tanto voluto dire qualcosa, ma sapeva che protestare sarebbe stato inutile. Teddy fu cacciato e lei andò a sedersi in uno dei tanti banchi, con una miriade di occhi puntati addosso. Harry però le aveva sorriso e l'aveva salutato. Lei aveva ricambiato. Le due ore seguenti le passò ad ascoltare la lezione di Pozioni, anche se più che altro stava cercando un modo per far incontrare Harry e Draco, senza però creare sospetti. Non aveva neanche fatto caso a come Piton la stesse guardando in modo strano, forse perchè ci aveva fatto ormai l'abitudine. Quando la lezione terminò,  più stanca e abbattuta che mai, Lily si alzò, sbuffando.
"Hey - la chiamò Harry - hai rischiato di cacciarti nei guai già dal primo giorno"
"Figurati, ci sono abituata"
"Capisco. Sai, mi hanno parlato di un gioco chiamato Quidditch, oggi ci sono le selezioni. Tu partecipi anche?"
Negli occhi della ragazza apparve ad un tratto un briciolo id smarrimento.
"Quidditch?" - domandò.
"Sì - rispose incerto - non lo conosci? Oh beh, non lo conoscevo neanch'io in realtà"
Ella ebbe a quel punto un sussulto: ricordava di aver letto di quel gioco che tanto le era piaciuto in uno dei libri. Forse avrebbe potuto usare la cosa a suo vantaggio.
"Ah, il Quidditch, ma certo che lo conosco! - esclamò - anzi, sono anche una delle più brave. Perchè non ci giochiamo insieme, credo che potrei insegnarti molte cose"
"Davvero? - domandò - mi farebbe molto piacere"
"Bene" - sorrise a denti stretti. Aveva in tasca Harry, ora però bisognava convincere il più irritante dei due. Si allontanò dal corvino, correndo dietro al biondo che era in compagnia di due suoi amici.
"Malfoy!" - lo chiamò.
"Lily Black - rispose - cosa c'è?"
"Tu emh... - borbottò - Quidditch! Mi piacerebbe poterci giocare con te! Visto che sono più grande forse potrei... non so... insegnarti qualcosa..."
Lo guardò con fare speranzoso, sapendo che tuttavia, Draco avrebbe rifiutato.
"Sì, si può fare" - rispose sorprendentemente.
"Davvero?" - domandò contenta.
"Sì - disse voltandole le spalle - ci vediamo tra un'ora al campo"
Lily esultò silenziosamente. Ovviamente lei non sarebbe andata da nessuna parte... Ma Harry e Draco sì.
Un'ora dopo, entrambi i ragazzini si presentarono al campo, dove degli alunni si stavano già esercitando sulle scope. Lily era rimasta ad osservarli da lontano, mentre Teddy alle sue spalle non pareva troppo convinto.
"E se non si incontrano?" - domandò.
"Lo faranno. Insomma, è destino che sia così" - rispose continuando a guardare i due intensamente.
Anche da lontano era evidente che Harry  fosse spazientito. E a quanto pare Lily non aveva dato buca solo a lui.
"Ma tu guarda che modi! - esclamò un ragazzo biondo - nessuno mi da buca, proprio nessuno!"
Il corvino lo guardò per la prima volta. Era un ragazzo di circa la sua età. Si chiese immediatamente come aveva fatto a non notarlo per tutto quel tempo.
"Emh - azzardò a dire - per caso una ragazza ti ha dato appuntamento qui?"
"Già, proprio così!" - sbottò.
"Anche a me - ammise - ma per qualche strano motivo non è qui. Tu... vedo che sei un Serpeverde"
"Sono Draco Malfoy" - rispose.
"Io Harry Potter"- disse accennando un sorriso. Draco fece un leggero cenno con il capo, fissandolo negli occhi.
Da lontano, Lily cercava di mantenere il suo entusiasmo.
"Ah, si sono incontrati, si sono incontrati! - esclamò - certo, non è il più romantico degli incontri, ma almeno ora si conoscono! Che dobbiamo fare adesso?"
"Mi sa che abbiamo fatto fin troppo - disse Teddy - la storia adesso deve proseguire normalmente. E noi dobbiamo trovare un modo per uscire di qui"


A questo ci stava pensando Piton Con l'ansia addosso a causa dell'imminente guerra, stava cercando un modo per tirare quei fuori dal libro. Alla fine, dopo essersi documentato per quelle che erano sembrate ore, aveva trovato un incantesimo. Lo provò, poggiando la bacchetta sul libro. In realtà qualcosa accadde, qualcosa che non si aspettava minimamente. Dal libro ne uscì una luce biancastra e accecante, la quale andò poi ad indirizzarsi verso un altro libro lì presente. A quel punto Piton capì che Lily e Teddy non si sarebbero materializzati all'interno del mondo reale, ma nelle pagine di un altro libro ...

Nello stesso istante ...

"E come facciamo ad uscire di qui?" - domandò lei.
"Non lo so, forse bisogna aprire un portale, ma non ne sono capace"
"Intendi un portale come quello?" - domandò indicandogli un punto. Nel voltarsi, il ragazzo si accorse di un enorme voragine biancastra e turbinosa al suolo.
"Sì! Beh, più o meno"
"Che aspettiamo allora? - domandò prendendolo per mano - andiamo!"
"Aspetta, che ne sappiamo se è pericoloso o meno?"
"Beh, non penso finiremo all'inferno saltando qui dentro. Io dico di provarci"
"Pff - sbuffò - e va bene. Al mio tre allora. Uno, due..."
"Tre!" - esclamò ella trascinandoselo dietro. I due furono quindi risucchiati dal portale che subito dopo si chiuse. Sperarono di ritornare nel mondo reale, di rivedere tutte le persone a cui volevano... beh, effettivamente sarebbe stato così. Dopo qualche attimo, i due si materializzarono in un altro luogo, con un forte mal di testa addosso.
"Oh, mamma - si lamentò Lily - ti prego, dimmi che siamo a casa"
"Accidenti, mi sa di no! - esclamò Teddy guardandosi attorno - riconosco questo posto. Cioè, l'ho letto nel libro in realtà. Questo è il Ballo del Ceppo, siamo al quarto anno di scuola di Harry"
"Ballo del Ceppo?" - domandò inarcando un sopracciglio.
"Sì - rispose indicando qualcosa con il dito - guarda là!"
Seguendo la sua indicazione, Lily scorse le figure di Ron ed Harry, questa volta decisamente più grande ed elegantemente vestiti... più o meno.
Senza pensarci due volte, ella si avvicinò.
"Harry, Ron!" - li chiamò.
"Ciao Lily - la salutò il corvino - oh... non mi sembri vestita per l'occasione"
"Beh, guardando Ron ne sono contenta" - scherzò.
"Beh, grazie" - borbottò il rosso.
"Allora? - domandò l'altra impazientemente - come va con Draco?"
Harry sorrise nervosamente, guardandola in modo strano.
"Lily, lo sai che io e Draco ci detestiamo" - rispose.
"Oh... emh, giusto, giusto...!"
"Lily! - sussurrò Teddy - che stai facendo?"
"Mi spiace, volevo solo sapere!"
I due si interruppero quando udirono Ron ed Harry parlare di qualcosa. Seguendo il loro sguardo, Lily si accorse che in cima alle scale vi era Hermione, con un bellissimo abito color pervinca e un sorriso raggiante. Al suo fianco vi era un ragazzo che la stava accompagnando giù. Quando fu arrivata, li salutò tutti.
"Ciao ragazzi. Ciao Lily, è bello vederti"
"Hermione sei... wow!" - esclamò ella.
"Grazie - disse sorridendo - e tu? Non hai un abito?"
"Ecco... no, diciamo che non sono un tipo da abiti!" - disse imbarazzata.
"Oh, ma a questo c'è rimedio - rispose - avevo comprato due abiti. Magari potrei prestartelo io"
"Eh? Davvero?"
"Ma certo - disse parendola per mano - vieni con me!"
Teddy la guardò sconvolto, sbuffano. Insomma, non era il momento di mettersi a pensare a certe cose!
Poco dopo ...
Il ragazzo aspettava ormai impazientemente da circa mezz'ora. Cosa avevano da fare poi, quelle due insieme?
"Hey, scusate se ci abbiamo messo tanto!" - esclamò Hermione.
"Beh finalmente - sbottò - cosa diamine..."
Teddy si zittì di colpo nel vedere Lily. Era diversa. il suo sguardo era luminoso, le labbra lucide... e indossava un abito corto, color cipria, che metteva in risalto le sue forme. Più che una ragazzina, adesso pareva una donna.
"Wow - sussurrò - sei... sei..."
"Strana? - domandò ella imbarazzata - lo so, non è da me vestirmi così!"
"No, cioè... stai molto bene, davvero!"
"Beh, grazie! - rispose Hermione soddisfatta - adesso posso tornare dal mio accompagnatore!"
Dopo che la ragazza si fu allontanata, le note della musica iniziarono ad aleggiar enell'aria. Era chiaro segno che le danze fossero iniziate. Lily e Teddy distolsero lo sguardo, imbarazzanti entrambi, incerti su cosa fare.
"Emh, emh - fece il ragazzo sgranchendosi la voce - ti andrebbe di... ballare?"
"Io... ballare con te?"- domandò.
"Ah... se non vuoi fa niente"
"No... mi va bene invece" - rispose. Teddy le sorrise, un sorriso che inspiegabilmente la face arrossire. Lui le porse una mano e lei la strinse, sentendo il proprio cuore perdere un battito. Quando poi furono arrivati al centro della pista, lui le portò una mano dietro la schiena, in basso. Lei invece gli cinse il collo. Erano vicini, come mai lo erano stati, e questo provocava in entrambi sensazioni strane.
"Oh, che carini - disse Harry da lontano - fanno proprio una bella coppia!"
"Oh, no - si lamentò Ron - guarda, c'è Malfoy"
Il corvino sollevò lo sguardo, scorgendo la figura del biondo che, con la sua solita aria altezzosa, si stava avvicinando.
"A quanto pare siete soli, poveri sfigati" - li schernì.
"Beh, meglio soli che male accompagnati, no?" - disse Harry.
"Tzé, certo... - disse voltandosi a guardare Lily - ma quella è Lily. Chi è quel tipo strano con cui sta ballando? Non mi piace per niente!"
"Uh, che ti succede Malfoy, ti sei preso una bella cotta, forse?" - domandò Weasley.
"Ma che dici - sbottò - sto solo dicendo che quel tipo... non mi piace"
Lily era un po' tesa mentre ballava, dopotutto era la prima volta che faceva qualcosa del genere con qualcuno. Teddy però pareva essere in grado di rassicurarla.
"Te la cavi a ballare" - le disse.
"Tu sei decisamente più bravo" - rispose sorridendo.
"Grazie, vedo che siamo in vena di complimenti. Mi spiace di essere stato scortese con te, credo che siamo partiti con il piede sbagliato"
"Sì, lo credo anche io"
"E che sai, non ho mai conosciuto una ragazza tanto determinata, nonostante tutto quello che hai passato" - disse facendole fare una giravolta.
"Teddy Lupin, mi stai facendo la corte, per caso?" - domandò.
"Anche se fosse? - domandò sorridendo - dopotutto non sei fidanzata, vero? O forse sì... con Cedric?"
"No - sospirò - lui è il mio ex fidanzato. Diciamo che mi ha spezzato il cuore. Credo di non provare più niente ormai"
"Credi o ne sei sicura?" - chiese. Lily sorrise nervosamente.
"Non lo so - ammise avvicinandosi un po' al suo viso - non capisco l'amore"
"Ma l'amore non va capito" - sussurrò guardandola negli occhi. A quel punto fu per Lily naturale sorridere. Teddy era piacevole, e anche molto galante. Una figura alle spalle del ragazzo però la distrasse. Si trattava di Piton, che la stava guardando, anzi, pareva quasi starla studiando sin nel profondo. Il suo sguardo non le piaceva per niente.
"Lily? - la chiamò Teddy - ci sei?"
"Si, scusa - rispose - non è che mi prenderesti da bere? Ho un po' sete"
"Ai suoi ordini, principessa" - rispose facendo un inchino.
Lily sorrise, osservandolo allontanarsi. Perchè si sentiva così bene? Era terribilmente confusa. Da una parte le mancava Cedric, sentiva di provare qualcosa... ma da un lato c'era Teddy, così insopportabile e adorabile allo stesso tempo.
"No - sbuffò - non posso far parte di questo triangolo amoroso, non fa per me! Teddy, sei già tornato...?"
Quando però si voltò, si accorse che non si trattava di Teddy. bensì di Piton.
"Professor Piton!" - sussurrò indietreggiando.
"Lily Black - la chiamò - finalmente ho l'occasione di parlarti di nuovo. Bado alle chiacchiere, chi sei e da dove vieni?"
La ragazza deglutì pesantemente nell'udire il suo tono minaccioso.
"Non so di cosa stia parlando"
"Sì che lo sai. Tu non vieni da questo mondo, non è vero? Ma sì, è evidente. Non so cos'hai in mente, ma qualsiasi cosa sia, io ti eliminerò prima che tu possa farlo"
Lui l'aveva ora afferrata. Lily sollevò il capo, come a voler prendere una boccata d'aria. Era così che la storia andava?


Nel mondo reale, Voldemort, Lucius e Bellatrix erano pronti all'attacco.
"Hogwarts! - esclamò il primo - trema, perché il Signore Oscuro è tornato!"
Tutti gli altri avevano formato una sorta di muraglia, per voler proteggere la scuola, per la seconda volta. Cedric era furioso. Dopotutto era per colpa loro se Lily si trovava dispersa.
"Li voglio ammazzare" - sussurrò.
"Sta calmo - disse Harry - non fare cose avventate, sei già morto una volta"
"In questo momento non mi importa di morire. Solo di riportare Lily qui sana e salva" - disse. Harry sorrise. Cedric era proprio un bravo ragazzo, un buon amico e soprattutto era davvero innamorato di sua figlia.
La battaglia iniziò, senza preavviso, senza un rumore. Harry si ritrovò a fronteggiare Voldemort, Draco Lucius e Cedric Bellatrix. Era chiaro che tutte queste persone avessero dei conti in sospeso l'uno con l'altro.
"Harry Potter - sussurrò Voldemort sorridendo - finalmente"
Lui gli puntò la bacchetta contro.
"Non ho paura di te. Questa volta morirai. E sarà per sempre"

 





 
N.D.A
Salveee! Io adoro il Ballo del Ceppo, non potevo non inserirlo!
Lily: E' piaciuto anche a me....
Teddy: Sì ma... sarà stato necessario farci ballare insieme?
Io: Assolutamente! Siete così carini! **
Teddy: Stai fangirlando su di noi
Io: Può essere... allora, la guerra è aperta. Cedric vs Bellatrix, Draco vs Lucius e Harry vs Voldemort... non c'è niente di casuale u.u
Lily: E pensare che mentre loro combattono io mio diverto... anche se ho paura di cosa possa farmi Piton
Piton: Dopo questa storia mi licenzierò.
Io: Suvvia Sev, avrai il tuo lieto fine... forse...
Piton: Va***o

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Non puoi dimenticare ***



Si era scatenato il caos. Nessuno era però intenzionato a morire, neanche i cattivi. Harry e Voldemort si fronteggiavano, con lo sguardo assottigliato che diceva soltanto "odio" totale.
"Perché? - sussurrò il corvino sollevando la bacchetta - perché?"
"Ti domandi perché, Potter? - domandò sorridendo - credi che mi sarei lasciato sfuggire l'occasione di poter mettere in atto la mia vendetta?"
"Non ci riuscirai! - lo minacciò - tu eri morto!"
"Hai detto bene, ero. Ma a volte le cose vanno divnersamente da come ci aspetta. E questo perchè... anche il destino vuole la mia vittoria"
Harry lo guardò, deglutendo nervosamente. Adesso il Signore Oscuro pareva tanto minaccioso come mai lo era stato.

Lily era rimasta immobile al tocco di Piton, il quale la stringeva con forza. I suoi occhi verdi chiamavano silenziosamente Teddy, che aveva però perso di vista. Tremava profondamente, cos'avrebbe potuto fare? Possibile che Piton avesse capito qualcosa? Oa magari aveva frainteso? Sì, la seconda opzione era decisamente quella più probabile
Chiuse ad un tratto quegli stessi occhi che fin ora aveva tenuto spalancati.
"Severus! - esclamò ad un tratto una voce molto familiare - vedo che stai parlando con la signorina Black!"
Stranamente più tranquilla, Lily trovò il coraggio di guardare. Quello era Silente, o perlomeno aveva il suo aspetto.
"Signor Silente - rispose l'altro - lei la conosce?"
"Ah, ma naturalmente - rispose - è una delle migliori alunne. Mi piacerebbe averla tra i miei Grifondoro, ma è stato più fortunato"
Lily guardò i due, lasciandosi andare ad un sospiro di sollievo. Silente stava cercando di lasciargliela passare liscia.
"Capisco - rispose Piton con ribrezzo, staccandosi - allora, credo che sia tutto apposto"
La ragazza riprese a respirare normalmente quando l'altro si fu allontanato. Dopodiché prese a guardare Silente.
"Signor Silente...?"
"No, Teddy! - esclamò il ragazzo riassumendo il proprio aspetto - ce la siamo vista brutta!"
"Teddy! - esclamò lei - ma cosa...?"
"Che cos'altro avrei dovuto fare? Non possiamo combattere, nè possiamo modificare la storia più di tanto. Dobbiamo andarcene di qui! Insomma quanto ci vuole per tirarci fuori?"
Teddy non poteva sapere quanto Piton ci stesse provando. Il secondo tentativo fu però simile al primo. Si aprì un altro varco, proprio in mezzo alla Sala, senza che nessuno, a parte i due ragazzi, se ne accorgesse.
"Un altro! - esclamò Lily cercando di farsi udire - che facciamo, saltiamo?"
"Beh, di certo non possiamo rimanere qui!" - esclamò afferrandola per mano.


Cedric era furioso, talmente tanto che non gli importava nulla del fatto che stesse affrontando Bellatrix tutto da solo. Cercava di colpirla, manifestando tutta la rabbia che provava.
"Maledetta! - esclamò - hai sempre trattato male Lily, non sai quante volte mi sarebbe piaciuto attaccarti, e adesso l'hai anche spedita in un altro mondo!"
"Sciocco ragazzino! - esclamò l'altra - cosa vuoi saperne tu del perché l'ho fatto?"
"Quale motivo vuoi che ci sia? - domandò con la voce spezzata - io... io la amo!"
Bellatrix rimase per qualche secondo interdetta da quelle parole. L'amore, un sentimento che aveva conosciuto solo con Voldemort, quello stesso amore bruciante che le rodeva l'anima.
"Oh, amore - sussurrò l'altra - sì, conosco bene questo sentimento. Lo stesso sentimento che mi ha portato a fare ciò. L'amore verso il mio Padrone, l'amore verso Lily. Volevo accontentare il Signore Oscuro e voleva proteggerla!"
"Questo è assurdo! - rispose - quando Lily sarà qui nessuno di voi avrà scampo"

I due ragazzi si erano gettati dentro il portale, sperando che questa volta, fosse la volta buona. Quando però arrivarono, si resero conto che le loro speranze erano state vane.
"Ahi! - esclamò Teddy - perché gli atterraggi sono così dolorosi?! Accidenti... ma questo è... è il Malfoy Manor, se non sbaglio"
"Questo vuol dire che siamo tornati?" - domandò Lily.
"Temo di no - rispose guardando attraverso il vetro della finestra - guarda là!"
All'esterno era infatti possibile osservare una nube di fumo verde che velocemente si stava avvicinando.
"E' il giorno in cui il sortilegio viene lanciato! Questo vuol dire che è il giorno della mia nascita!"
"Hai detto bene, ma dobbiamo andare via!"
"Andare via dove? Dopo di ciò, la storia finisce!"
"Giusto - fece portandosi una mano sulla testa - ma certo, ci sono! La culla! Cioè, voglio dire, la Passaporta, quella che ha portato entrambi nell'altro mondo, possiamo usare quella!"
"Ottima idea - disse guardandosi intorno - presto, andiamo, via!". I due presero a correre per la scale, verso il piano di sopra. Non sapevano dove si trovasse la Passaporta, per questo avevano preso a cercare in ogni stanza. Poi ad un certo punto Lily avvertì un rumore simile al piano di un bambino. Sussultò. immobilizzandosi di colpo. Seguì il rumore, avvicinandosi alla camera e scorgendo la testa, facendo attenzione a non farsi vedere. Nel vedere ciò che le si era posto davanti, i suoi occhi si inumidirono. Poteva vedere sé stessa da piccola ed Harry che la stringeva. Poteva vedere le lacrime e la disperazione nei suoi occhi. Stava soffrendo ed era innegabile. Poi lo vide porgere la bambina a Draco. Entrambi si guardavano, sapendo che quella fosse l'unica cosa che potessero fare, l'unica cosa per metterla in salvo. Lily era rimasta con le lacrime sospese sulle ciglia. Vederlo da sé, aveva decisamente un altro effetto.
"Lily - sussurrò Teddy poggiandole una mano sulla spalla - dobbiamo andare!". Lei annuì piano, staccandosi a fatica da quell'immagine. Qualche attimo dopo arrivarono nella camera dove si trovava la Passaporta.
"Sbrigati a toccarla!" - esclamò Teddy. Lily fece per allungare una mano, ma dovette indietreggiare immediatamente.
"Arriva qualcuno! - esclamò afferrandolo per un braccio - nascondiamoci qui sotto!"
Così dicendo i due si nascosero sotto una panca lì presente, aspettando silenziosamente. Ad essere entrato era stato Draco, con la piccola Lily in braccio. Abbastanza restio si avvicinò alla culla.
"Non dimenticare di trovarci, ok?" - gli sentì domandare. Poi gli vide donare un bacio in fronte, per poggiarla nella culla. Lily deglutì, avvertendo un fastidiosissimo nodo in gola. Si tormentava le mani, cercando di trattenere le lacrime. Ma non era finita lì. Voldemort aveva raggiunto Draco e dopo averlo minacciato, gli lanciò un "Avada Kedavra".
"No!" - esclamò Lily, zittita prontamente da Teddy, che le aveva portato una mano sulla bocca.
"Lo so che è difficile, lo so - sussurrò - ma adesso dobbiamo andare e dobbiamo essere veloci!"
Con le lacrime che le rigavano le guance, Lily annuì. Alla svelta uscì da sotto la panca, andando verso la culla. Il sortilegio li aveva già raggiunti e aveva quasi del tutto avvolto i corpi di Voldemort e dell'ormai  defunto Draco. Prima di allungare una mano verso la Passaporta, Lily guardò quest'ultimo, stringendo i denti.
"Me lo ricorderò Draco, promesso" - sussurrò. Dopodichè prese un respiro profondo, toccando la culla. Finalmente stava per tornare a casa, ma nello stesso istante Lily capì che quel viaggio le era stato utile.


Mentre Harry si ritrovava a fronteggiare Voldemort, Draco stava cercando di uccidere niente meno che Lucius. In quel momento non importava che tipo di legami li unisse, voleva ucciderlo, dopotutto era successo tutto per colpa sua.
"Crucio!" - esclamò il ragazzo.
"Suvvia, Draco - rispose l'altro, schivando l'attacco - davvero mi uccideresti?"
"Assolutamente sì - rispose a denti stretti - perché sei stato tu a riportare in vita Voldemort ed è per colpa tua se ho dovuto abbandonare mia figlia"
"Ah, capirai, non sei mai stato un tipo troppo tenero. Anche se mi sono dovuto ricredere nel momento in cui hai deciso di stare con Potter"
"Ancora con questa storia! - esclamò - sono passati quindici anni!"
"Io non dimentico. Tutto quello che ho fatto, l'ho fatto anche per te. Perchè saresti stato felice senza ricordare, io avrei avuto il potere e niente ci avrebbe fermato. E saresti stato vivo. Ti ricordo che eri morto!"
"Voldemort mi ha ucciso! - urlò - se non l'avessi riportato in vita non sarebbe successo nulla! Per questo voglio eliminare il problema alla radice!"

Severus iniziava a diventare nervoso. Il tempo passava, ma di Lily e Teddy neanche l'ombra. E cosa peggiore, l'esito della guerra dipendeva proprio da quell'insolente ragazzina che si era reso conto, malgrado tutto, di voler bene.
"Dannazione - imprecò - cosa diamine devo fare per farti uscire di lì?"
Le sue parole furono ben presto ascoltate. Sul soffitto dello studio in cui si trovava, si creò una specie di vertice, che prese a divenire sempre più grande. Si levò in piedi, mentre un vento impetuoso si alzava in alto. Ad un certo punto, da quello che sembrava un profondo buco nero, ne uscirono due figure che, con molta poca grazia, atterrarono sul pavimento.
"Oh, adesso basta - piagnucolò Lily - basta viaggi!"
"Lily, Teddy? - domandò Severus - come avete fatto a tornare"
"Tramite una Passaporta - spiegò il ragazzo sgranchendosi la schiena - dopo aver fatto un bel giro tra i libri, siamo arrivati all'ultimo e... beh, perchè non usare la stessa Passaporta che già una volta ci aveva portato qui?"
"La battaglia - ansimò Lily tirandosi su - è già iniziata?"
Severus annuì.
"La vera battaglia non inizia senza di te. Tu sei la Salvatrice"
La ragazza annuì. Adesso non c'erano più scuse, doveva andare.

Ignaro di tutto, Voldemort rideva trionfante. Sapeva di avere la vittoria servita su un piatto d'argento, Al contrario suo, Harry iniziava a temere. Sapeva che perdere la speranza sarebbe stato sbagliato, ma era difficile. Lily non c'era e lei era l'unica che avrebbe potuto sconfiggere Voldemort.
"Cosa ti succede, Harry? - domandò il Signore Oscuro - stai iniziando a capire, finalmente?"
Lui assottigliò lo sguardo.
"Dovessi morire - sussurrò - ma tu non vincerai mai!"
L'altro sorrise malignamente.
"Io ho già vinto" - sussurrò. Il corvino provò un brivido. Aveva già udito quella frase, la volta in cui il sortilegio era stato lanciato. Ma adesso, al contrario di quella volta, stava iniziando a crederci.
Lily avanzò all'esterno, scrutando tutt'intorno. 
"ECCOMI!" - esclamò. La sua voce attirò l'attenzione, rivelandosi la speranza e la disperazione di altri. Harry, Draco e Cedric furono i primi a voltarsi.
"Lily" - sussurrò Harry sorridendo.
"Sei tornata - disse Cedric - lo sapevo!". Bellatrix, dal canto suo, non pareva troppo felice.
"Sciocca ragazzina - mormorò - perché non sei rimasta lì? Ti caccerai nei guai"
Ed infine Voldemort che, nell'aver realizzato di avere davanti colei che l'avrebbe sconfitto, provò un brivido d'ira indecifrabile.
Lui avrebbe vinto, doveva vincere assolutamente.
"Lucius! - esclamò - uccidila!"
"No! - esclamò Draco - non la toccare! Avad..."
"CRUCIO!" - esclamò Voldemort, riuscendo a bloccarlo.
"No, non Draco - disse Harry - non ti permetterò di fargli del male!"
"No, infatti - rispose Voldemort - sarà lui a farne a te!"

Nel frattempo Lucius si era materializzato davanti a Lily, la quale indietreggiò.
"Teddy, non provare a venirmi dietro" - ordinò.
"Che cosa?"
"Ho detto non provare a venirmi dietro!" - esclamò iniziando a correre.
"Dove diamine stai pensando di andare? - domandò Lucius - ti prenderò"
La ragazza aveva preso a correre all'impazzata. In realtà non aveva un vero e proprio piano in mente, non era neanche sicura che volesse attaccarlo. Si stava parlando della sua famiglia dopotutto, un valore che aveva capito essere importante. Era rientrata ad Hogwarts, a fatica aveva salito le scale che per l'ennesima volta erano cambiate. Arrivò fuori, in un terrazzo, arrampicandosi sulla sbarra in ferro, come se avesse voluto buttarsi giù. Tremava, gli occhi erano rossi e ricolmi di lacrime.
"Ma tu guarda - disse improvvisamente la voce di Lucius - vuoi scappare suicidandoti così miseramente? Questo non fa onore alla Salvatrice"
Lily lo guardò, volendo indietreggiare senza poterlo fare.
"Ti prego... non farlo. Io non voglio attaccarti"
"Ah, questa è proprio buona. Non ho bisogno della tua compassione" - disse puntandogli la bacchetta contro.
"Non è compassione la mia! E so per certo che tu non puoi uccidermi! Nonno, non puoi dimenticare chi sono!"
Era la prima volta che Lucius si sentiva chiamare così. Aveva volontariamente rimosso il fatto che Lily fosse sangue del suo sangue, poiché sarebbe stato più facile. Ma adesso lei glielo aveva riportato alla mente. La ragazza potè vedere il suo sguardo cambiare, anche se solo per pochi attimi. A quel punto strinse la bacchetta.
"Avada Kedavra!"
Lily chiuse gli occhi, certa che avrebbe avvertito dolore. Invece nulla. Quando li riaprì, si rese conto di essere ancora viva. Si guardò intorno, con il respiro pesante.
"Cosa...?"
"Hey, Lily! - esclamò ad un tratto una voce - ti conviene saltare su!"
Riconobbe subito la voce di Teddy, il quale si trovava, così come Tonks a suo fianco, su una scopa volante.
"Teddy! - esclamò sorridendo - ti avevo detto di non venirmi dietro!"
"E da quando ti ascolto? - domandò prendendola per mano - coraggio, si va via di qui!"
Lucius la osservò allontanarsi sulla scopa volante. Si sentiva come se qualcuno lo avesse sconfitto, ed in effetti era così. Lily aveva detto bene, non poteva dimenticare. In realtà non aveva mai dimenticato. Per questo aveva sbagliato a lanciare l'incantesimo di proposito. La sua parte più umana era nuovamente venuta allo scoperto.


N.D.A
Ok, credo che questo sia stato un capitolo abbastanza fluff, con Lily che ha finalmente capito che anche Draco ed Harry hanno sofferto e che ha fatto emergere la parte più tenere di Lucius.
Lily: Non puoi farmi piangere, io sono la Salvatrice!
Lucius: Senti, fai quello che vuoi, basta che non mi rendi troppo smielato, visto che o mi rendi sempre troppo violento o troppo tenero... la via di mezzo che non dispiace no, eh?
Io: No, infatti. Anche se fosse te lo meriteresti, è colpa tua di tutto.
Lucius: Ma l'hai deciso tu! Idiota di una babbana!
Io: Biondo ossigenato -.-"
Lily: Avete finito?
Harry: Sì infatti.. e non per dire, ma non voglio essere ucciso da Draco
Io: l'autrice sono io e decido io cosa succede e.e E sapremo meglio la prossima volta ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Luce contro Oscurità ***


Lily era stata salvata per un pelo. Era saltata sulla scopa di Teddy, al quale si era stretta con gli occhi chiusi, ripensando a quanto se la fosse vista brutta. Fortunatamente Lucius aveva sbagliato mira e l'incantesimo non l'aveva colpita. Adesso si reggeva forte, aspettando che il ragazzo atterrasse con la scopa. Quando ciò accadde, Lily si alzò tremolante.
"Lily!" - la chiamò Cedric.
"Cedric! - esclamò lei correndogli incontro e abbracciandolo - non sono mai stata così felice di vederti!"
"Ed io invece sono felice che tu stia bene - rispose ricambiando la stretta - per un attimo ho temuto il peggio!". Teddy osservò i due abbracciarsi, distogliendo poi lo sguardo con uno sbuffo. Chissà perché gli dava tanto fastidio...
"Scusate, avremmo una battaglia da portare avanti!" - disse poi infatti. Arrossendo lievemente, Lily si scostò.
"Hai ragione. Dov'è Voldemort?"
"Harry lo sta affrontando - spiegò - devi andare anche tu. è tutto nelle tue mani!"
"D'accordo, d'accordo - sospirò - questa volta non scapperò"

Voldemort stava ancora cruciando Draco, il quale si contorceva a terra dal dolore.
"Lascialo stare immediatamente!" - esclamò.
"Ah, ah - lo fermò - se dai un altro passo lo uccido all'istante!"
"Harry, non ascoltarlo - ansimò - colpiscilo"
"Sei impazzito?! - esclamò - non ti lascerò morire! Lascialo stare, Voldemort, la questione è fra te e me"
"Entrambi siete la causa del mio problema - disse minaccioso - se non aveste messo al mondo quell'inutile ragazzina, tutto ciò non sarebbe mai accaduto. Ma indovina un po'? Lei non si libererà di me, a quest'ora sarà già morta!"
Nel sentirsi dire ciò, Harry strinse i denti dalla rabbia. Non voleva credere che ciò che dicesse potesse essere vero. Lily non era morta, non poteva morire, era semplicemente scomparsa! Ed i suoi dubbi si annullarono immediatamente quanto udì la sua voce, quasi come un miraggio.
"Voldemort!"
Il Signore Oscuro, che raramente si era udito chiamare con tanta sicurezza, si voltò nella sua direzione. Lily era lì, più viva che mai, con accanto Teddy e Cedric.
"Tu - sussurrò - ma com'è possibile? Lucius avrebbe dovuto ucciderti"
"Per caso le cose non sono andate secondo i tuoi piani? - domandò avvicinandosi di un passo - beh, mi spiace. Ma adesso hai finito"
Sul viso di Voldemort apparve una chiara espressione di ira.
"Expelliarmus!" - esclamò egli. Senza neanche avere il tempo di rendersene conto, la ragazza era stata disarmata dalla propria bacchetta. Si guardò intorno,, con gli occhi spalancati, poiché non si aspettava una reazione del genere.
"Lily ti copro io, recupera la bacchetta!" - le urlò Harry.
"Tu stanne fuori! Crucio!" - esclamò. Mentre anche Harry veniva torturato, Lily si precipitò a raccogliere la propria bacchetta. Fu però fermata dall'ultima persona che si aspettava di vedere.
"Lily! Cosa stai facendo?"
"Bella! - esclamò indietreggiando - che cosa vuoi da me? Lasciami in pace!"
"Perché sei tornata qui? Non puoi sconfiggerlo!"
"Beh, grazie per la fiducia! E ti ringrazio anche per avermi intrappolato lì dentro!"
"E' stata una mia idea, è vero. Ma Voldemort voleva ucciderti ed io gli ho dato un'idea diversa, in modo che potessi salvarti"
"Oh, grazie te ne sarò per sempre debitrice - fece ironica - insomma, da che parte stai? Prima sembra che vuoi aiutarmi, poi però dici che non puoi sottometterti al suo volere. Che intenzioni hai?"
Bellatrix sospirò, avvicinandosi a lei.
"Io ti voglio bene, Lily - sorrise nervosamente, puntandogli poi la bacchetta contro - ma amo il mio Signore di più. E se lui vuole che ti uccida, non posso fare altro"
La ragazza, spaventata, indietreggiò immediatamente.
"Come puoi amare uno così?" - domandò.
"L'amore è qualcosa di assurdo, non trovi? - domandò con un'espressione da pazza - lo capirai anche tu... molto presto...Cru..."
"CRUCIO!" - esclamò Lily prima che l'altra potesse finire di formulare l'incantesimo. Era la prima volta che lanciava un incantesimo del genere, tant'è che non poté fare a meno di provare paura nel vedere quali fossero le conseguenze. Bellatrix si dimenava, era evidente la sua sofferenza, da come la fissava, con gli occhi spalancati.
"Li-Lily - la chiamò - ti prego, smetti di..."
"Mi spiace - sussurrò indietreggiare - mi spiace davvero, ma ho dovuto!"
Con un inquietante sospiro, Bella raccolse le poche forze che aveva per tirarsi su e provare invano a chiamare il suo nome

Senza volerlo, Teddy e Cedric si erano ritrovati a guardarsi le spalle a vicenza, seppur non fosse loro intenzione. Teddy infatti aveva capito di non provare una grande simpatia nei suoi confronti. Stesso cosa l'altro. Ed il motivo era solo uno, Lily.
Non importava che fossero nel bel mezzo di una battaglia o altro: Teddy non si sarebbe astenuto dal provocarlo.
"E così sei stato con Lily, vero?" - domandò.
"Sì, ma non mi sembra il momento adatto per parlarne!"
"Invece è il momento eccome. Probabilmente moriremo, quindi tanto vale parlarne subito!"
Cedric si voltò un attimo a guardarlo.
"Che cosa vuoi sapere?" 
"Come hai fatto a trovarla?" - domandò. L'altro ragazzo si lasciò andare ad un sospiro.
"Se proprio vuoi saperlo, Lucius mi aveva avvisato, dicendomi che avrei dovuto stringere amicizia con lei e condurla fino a lui. Ovviamente non feci ciò. Ho sempre saputo chi Lily fosse veramente, ma lei non sa nulla di ciò"
"Oh, complimenti, sei davvero una persona molto sincera!"
"Non voglio che pensi strane cose su di me. Io lo amo ancora"
Teddy avvertì un nodo alla gola. Forse era un po' troppo sicuro di sè: dopotutto, chi era lui per potersi mettere in mezzo tra quei due? Era praticamente un estraneo.
"Voi due! - esclamò Lily - si può sapere perché state qui a perdere tempo?!"
"Mi spiace - sbottò Teddy - ma eravamo in vena di confessioni. A quanto pare anche il tuo caro Cedric dice le bugie"
Non sapeva perché l'avesse detto, forse voleva soltanto metterlo in cattiva luce davanti ai suoi occhi. Se Cedric avesse però potuto ucciderlo, l'avesse fatto.
"In che senso? - domandò Lily spazientita - che vuoi dire?
Cedric sospirò nuovamente, portandogli le mani sulle spalle. Non era il momento adatto e lo sapeva bene, ma a che sarebbe servito rimandare a dopo le spiegazioni?
"Lily io... io non sono stato del tutto sincero con te..."
"Eh? - domandò - se ti riferisci a quella volta in cui mi hai dato buca, sta tranquillo..."
"Quella volta, non sono venuto perché avrei dovuto portarti da Lucius"
La ragazza strabuzzò gli occhi.
"Cosa?" - sussurrò.
"Io ho... sempre saputo chi tu fossi, da quando sei nata - disse chinando il capo - Lucius mi aveva ordinato, una volta che tu fossi cresciuta, di portarti da lui. Per questo quella sera ti dissi di scappare, per portarti qui. Poi però cambiai idea. Cambiai idea perché mi... innamorai di te. Ti prego, io..."
"Fammi capire bene, tu hai sempre saputo io chi fossi e volevi mandarmi qui ad uccidermi?!" - esclamò furiosa.
"No, cioè sì, ma non l'avrei mai fatto!" - esclamò.
"Ah, certo, e questo ti giustifica! - esclamò - sono senza parole! Adesso statemi lontani tutti e due, non voglio vedervi e non ho bisogno del vostro aiuto!"
Dopo quella sfuriata, Lily si allontanò. Cedric la osservò tristemente, mentre Teddy, accanto a lui, stava a braccia conserte.
"A quanto pare si è arrabbiata" - gli fece notare, con il risultato di ricever un'occhiata malefica.

Harry e Draco non erano ancora riusciti a liberarsi dalle torture di Voldemort, che pareva divertirsi parecchio dinnanzi le loro sofferenze. In quel momento, Lucius gli si materializzò accanto.
"Lucius! - lo chiamò - mi chiedevo dove fossi finito! Ti avevo detto di liberarti della ragazza!"
Il mago aveva però un'espressione totalmente assente.
"L'ho mancata" - rispose semplicemente.
"Assurdo! - esclamò - non dirmi che ti stai rammollendo anche tu!"
"Assolutamente no - rispose grigio, accorgendosi solo dopo che l'altro stesse torturando il figlio - fermo, cosa stai facendo?!"
"Oh, mi spiace, ma quei due volevano giocare troppo a fare gli eroi, così li ho cruciati!"
"Fermo! - esclamò - questo non era nei piani!"
"Neanche il farsi scappare la ragazza era nei piani! - esclamò puntandogli contro la bacchetta - sto iniziando a non fidarmi più. Ma dopotutto, cosa potevo spettarmi da un misero, debole, volubile essere umano...!"
Voldemort fece per lanciargli un incantesimo, ma fu prontamente disarmato in lontananza. Lily era di nuovo lì, decisa a non demordere.
"Maledetta, ancora tu?! - esclamò - vuoi capire che non avrai modo di sconfiggermi?!"
"Invece sì - disse decisa - perché sono la Salvatrice. E perché la luce trionfa sempre sull'oscurità!"
Grazie a quel suo gesto Harry e Draco erano stati liberati dalla maledizione e adesso potevano tirare un respiro di sollievo.
"Draco, Draco! - lo chiamò Harry scuotendolo - ci sei?"
"Oh - si lamentò l'altro - credo di sì"
"Meno male! - esclamò abbracciandolo - ho temuto di perderti... un'altra volta"
Il biondo ricambiò l'abbraccio intensamente.
"Non mi perderai" - gli sussurrò.
"Hey voi!" - esclamò ad un tratto Lily.
"Lily" - disse Harry sorridendo. La ragazza non diede loro tempo di dire nulla: li abbracciò, come mai aveva fatto. Entrambi rimasero sorpresi, sopratutto il corvino, se pensava al litigio che avevano avuto.
"Lily?" - domandò quest'ultimo.
"Mi spiace, mi spiace! - esclamò velocemente - so che avete sofferto anche voi e sono stata una stupida a pensare il contrario! Siete fantastici e se non fosse stato per voi non avrei potuto vivere questa vita, vi voglio bene!"
"Accidenti - disse Draco confuso, portandole una mano sulla testa - che saluto caloroso. A cos'è dovuto?"
"Ve lo spiegherò dopo, diciamo solo che ho avuto l'occasione di vedere come stanno realmente le cose. Ora però abbiamo un problema ben più grosso a cui pensare"
Dicendo ciò si voltò. Voldemort la osservava da lontano e sopra di lui il cielo era diventato ancor più grigio, quasi nero.
"D'accordo - rispose il biondo - allora andiamo. Ti aiuteremo noi"
Lily annuì, facendo per andare. Harry però era rimasto immobile. In realtà c'era qualcosa che si portava dentro da un po' e sentiva che se non l'avesse detta adesso, non ne sarebbe stato più in grado.
"Draco, aspetta!" - esclamò. Quest'ultimo si fermò, guardandolo, così come Lily.
"Ascolta - sussurrò - è da un po' che ci penso e penso che questo sia il momento migliore per dirtelo. Sai, io voglio bene a Lily, davvero tanto. Per quanto lei sia diventata bella, coraggiosa, intelligente e meravigliosa, io, anzi, noi, ci siamo persi tutto! Il suo primo passo, la sua prima parola, la sua intera infanzia! Quindi io... io ci voglio riprovare?"
"Harry...?" - domandò Draco.
"Sì - rispose guardandolo - se sopravvivremmo. Io voglio avere un altro bambino!"
Lily spalancò gli occhi. Aveva la strana sensazione che il presagio di morte spingesse la gente a confessarsi più facilmente. Anche il biondo era decisamente sorpreso da quella sua richiesta, tuttavia sorrise.
"Io... io sì... credo... credo che... va bene"
"Davvero?" - domandò l'altro sorridendo.
"Va bene, va bene! - esclamò la ragazza arrossendo - non voglio sapere nient'altro! Adesso però possiamo andare?"
I tre sollevarono lo sguardo, pronti a sfidare l'ira del Signore Oscuro.
"Sono stanco di giocare - sussurrò egli - voglio vederli morire tutti. E tu, Lucius, decidi adesso da che parte vuoi stare. Se da quella del potere, o da quella del bene"
Lucius fremette a quella frase. Adesso che il dubbio si era in lui insinuato, iniziava a pensare, a pensare se ne valesse la pena. 
Non poteva dimenticare chi fosse. E non poteva dimenticare chi fossero i suoi "nemici", la sua sua famiglia.
Lily adesso pareva non avere più paura. Il suo viso era contratta in un'espressione di rabbia. Draco ed Harry le stavano a fianco, seguendo i suoi movimenti.
"Ciao Salvatrice - la salutò Voldemort - vedo che non ti arrendi?"
"Assolutamente no - sussurrò alzando il braccio - io non mi arrendo mai"
Voldemort la imitò. Vi fu qualche secondo di silenzio.
Entrambi i nemici, il bene e il male, la luce e l'oscurità, si lanciarono lo stesso incantesimo.
"AVADA KEDAVRA!"

N.D.A
Lo dico prima: Nel prossimo capitolo qualcuno ci lascerà.
Lily: CHE COSA? Ma dai, per forza qualcuno deve morire?!
Io: Certo, così è più divertente.
Lily: Ma chi?! Soffrirò, me lo sento...
Harry: Scusate, non per fare il guastafeste ma... perché anche durante la guerra devo fare la figura di quello che vuole essere ingravidato neanche fosse un coniglio?
Io: Perché sono una fangirl ed è giusto che sia così.
Harry: Ma sti c***i
Io: Tanto poi ti paice sempre quello che scrivo. Non abituatevi mai, le cose stanno per cambiare nuovamente e un altro sortilegio è lì all'orizzonte!

Tutti: MA BASTA!

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Il terzo sortilegio ***


Vi fu un lampo di luce accecante. I due incantesimi, proclamati all'unisono, si erano scontrati, con il risultato di non colpire nessuno dei due, spazzandoli semplicemente via. Infastidita dal duro dell'asfalto sotto la sua schiena, Lily si alzò immediatamente, seppur ancora frastornata. Aveva rischiato grosso, quella era una maledizione pericolosa e sapeva che una volta colpita, niente l'avrebbe salvata. Si tirò su a fatica, mentre Voldemort la accerchiava minacciosamente.
"In gamba, devo dire - disse quest'ultimo - ma ti servirà molto più del coraggio se vuoi sopravvivere"
Lily lo ascoltava in silenzio, senza dire una parola. Studiava attentamente i suoi movimenti, prestando molta attenzione al minimo cambiamento. I suoi occhi erano sbarrati all'inverosimile. Poi, ad un tratto Voldemort fu disarmato. Non era stata lei, non erano stati neanche Harry o Draco. Sollevò il capo: alle spalle del mago Oscuro vi erano Cedric e Teddy, che avevano finalmente smesso di litigare, per collaborare.
"Bel colpo!" - disse il secondo.
"Grazie" - rispose il primo. Voldemort a quel punto sembrò inviperirsi ulteriormente.
"Voi due maledetti! - esclamò - statene fuori!". Per tutta risposta però, i due ragazzi si avvicinarono con coraggio, al fianco di Lily.
"Mi spiace, ma non è da me lasciare una fanciulla in difficoltà!" - esclamò Teddy.
"Ed io devo farmi perdonare per gli sbagli commessi" - sussurrò Cedric, lanciando un'occhiata a Lily. Quest'ultima se ne accorse e fu, in cuor suo, molto lusingata.
"Questo è troppo! - esclamò Voldemort - mi avete stancato tutti!"
Era tuto molto più difficile di quello che aveva pensato. Tutti lì volevano proteggere la Salvatrice. Se solo non vi fosse stata, sarebbe stato tutto molto più facile.
Iniziò uno scontro frontale con i tre ragazzi, vari tentativi di cruciarsi e disarmarsi a vicenda. Lily si guardava in modo compulsivo intorno, iniziando ad avere seriamente paura di non farcela. E Voldemort lo sapeva, poteva percepirlo e nutrirsi della sua paura. Un colpo solo. Uno solo sarebbe bastata per ucciderla. Si levò alto, più minaccioso che mai. La sua mano si mosse e alle sue parole, l'incantesimo sprizzò fuori dalla bacchetta.
"Avada Kedavra!"
Il suo tentativo questa volta andò a buon fine. Lily non ebbe modo di contrastare l'incantesimo, ed ebbe per un secondo l'impressione che sarebbe morta. Ma lei era la Salvatrice, era destinata a sconfiggere l'oscurità, pertanto non poteva morire. Qualcuno doveva necessariamente sacrificarsi al suo posto.
E quel qualcuno fu Cedric. Si lasciò colpire al posto suo, facendosi uccidere per la seconda volta dalla stessa maledizione. Fu solo un attimo, e la vita lo abbandonò nuovamente, questa volta senza paura. Lily si lasciò andare ad un urlo agghiacciante, mentre vedeva il corpo del ragazzo accasciarsi al suolo.
"NO! CEDRIC, CEDRIC!". Immediatamente si chinò, cercando di sorreggerlo. Harry si avvicinò a sua volta, altrettanto sconvolto, vedersi uccidere per la seconda volta davanti un suo caro amico, lo aveva turbato profondamente. Lily aveva preso a piangere disperata, come mai aveva fatto.
"Cedric ti prego... ti prego svegliati... io... io ti..."
Era morto prima che riuscisse a dirgli quelle parole. Perché infondo era così: lei lo amava ancora, nonostante tutto. Si chinò sulle sue labbra, stampandogli un bacio doloroso che sapeva di morte. Non più respiro, niente più calore, sono un corpo freddo e inerme che adesso stringeva. Malgrado tutto, Teddy fu dispiaciuto allo stesso modo e soprattutto fu dispiaciuto di vedere Lily soffrire. Con delicatezza le poggiò una mano sulla spalla.
"Mi spiace, Lily - sussurrò - ma neanche il vero amore può riportarlo in vita"
Harry a quel punto, più adirato che mai, si levò in piedi, guardando in direzione di Voldemort.
"Tu! - esclamò - non di nuovo, non di nuovo lui! Questa volta me la paghi!"
Il ragazzo fece per lanciargli un incantesimo. Ma con un semplice gesto, Voldemort si smaterializzò nell'ombra. Il corvino prese a guardarsi intorno con fare confuso, non capendo quali fossero le sue intenzioni. Dopodiché guardò nuovamente Lily. Non l'aveva mai vista soffrire in quel modo. Con un sospiro si inginocchiò accanto a loro, piangendo delle lacrime piuttosto familiari.

Voldemort si era materializzato lontano, assieme a Lucius e Bellatrix. Solo che, mentre lui pareva abbastanza adirato, gli altri due sembravano abbastanza sconvolto, un poì sulle loro.
"Questo non era nei piani! - esclamò il mago oscuro - quella ragazzina mi causa troppi problemi! E non posso neanche ucciderla, ogni qualvolta che ci provo, ecco che qualche idiota si mette in mezzo! E aspettare che tutti si sacrifichino per poi ucciderla, sarebbe un processo troppo lungo. E voi? - domandò poi - insomma, dite qualcosa!"
Lucius distolse lo sguardo, Bellatrix invece lo abbassò.
"Forse non dobbiamo ucciderla" - sussurrò quest'ultima.
"Certo - rispose l'altro sarcastico - forse non dovremmo ucciderla, forse dovremmo solo assicurarci che non possa intervenire. Già - disse ad un tratto più serio - Se solo non ci fosse"
Lucius a quel punto azzardò a dire qualcosa.
"Ma non ci abbiamo già provato? L'abbiamo già spedita tra le pagine di un libro"
"Quello di cui sto parlando io è diverso! - puntualizzò - questa volta  non sarà Lily a sparire, saremo tutti noi, tutti i coloro già vittima dei due sortilegi precedenti"
Fu a quel punto che Lucius lesse le sue chiare, limpide intenzioni.
"Un terzo sortilegio?" - domandò.
"Proprio così. Il tempo è poco. ma ormai ho imparato a velocizzarmi. Ci vorrà qualche giorno..."
Nell'udire quelle parole, Lucius aveva indietreggiato. Non voleva più prendere parte a sortilegi che avrebbero distrutto la felicità altrui. Non adesso che una piccola luce si era accesa nel profondo della sua anima diventata oscura. Le parole di Lily lo stavano facendo riflettere. A cosa ne sarebbe valso, tutto ciò? Dopotutto era vero, il male perdeva sempre.
Fu per lui naturale indietreggiare.
"Fallo da solo" - disse a denti stretti. Voldemort si voltò, con fare inviperito.
"Come?"
"Ho detto fallo da solo! - esclamò - non voglio più prendere parte a questa storia!"
"Spero che tu stia scherzando - disse con un sorriso nervoso - non puoi tirarti indietro, abbiamo un accordo"
"Ed io annullo l'accordo così come l'ho proposto!" - esclamò.
"Non puoi"
"Sì che posso. Già una volta sono stato dalla tua parte, questa volta non voglio sbagliare"
"Che ti succede, Malfoy? E tutti i tuoi piani? O hai forse paura?"
"Io non ho paura. Ho semplicemente capito, capito ciò che tu non capirai mai"
Il mago oscuro lo fissò.
"D'accordo allora. Và, và pure dagli altri. Ma sappilo, se non sei con me, sei contro di me"
Lucius si scostò immediatamente, voltandogli le spalle. Non sarebbe tornato mai più sui suoi passi. Mentre lo osservava andare via, sentì Bellatrix stringersi al suo braccio.
"Mio Signore - sussurrò - io sono ancora con voi"
Voldemort le portò una mano tra i capelli, stringendola a sé.
"Lo so, Bella. Non temere. Ci prenderemo ciò che è nostro"

Era passato qualche giorno. Lily era praticamente in stato catatonico. James, Lily, Silente, Harry e Draco avevano provato invano a consolarla, ma non c'era stata niente da fare. La ragazza passava ore e ore a piangere, fino a farsi divenire gli occhi rossi. La Salvatrice era completamente a pezzi, così come il suo cuore.
Adesso se ne stava seduta in cucina, reggendosi la testa fra le mani, davanti una tazza di cereali ancora intatta. Harry e Draco la osservavano da lontano.
"Beh, cosa facciamo? - domandò il biondo - non può continuare così"
"Lo so, lo so - bisbigliò l'altro - tu seguimi, parlo io". Dicendo ciò i due si avvicinarono.
"Hey - la chiamò il corvino - dovresti mangiare, sono giorni che non tocchi cibo"
"Non ho fame" - sussurrò mestamente.
"Lily - la chiamò poi, costringendola a guardarlo negli occhi - capisco molto bene come ti senti. Perdere una persona che ami è terribile ed io... beh, diciamo che lo so abbastanza bene. Cedric poi è morto due volte, la seconda vola per proteggere la ragazza che amava. Questo gli fa molto onore"
"Avrei preferito essere uccisa io al poso suo" - confessò.
"Non lasciarti andare. Non devi rendere il suo sacrificio vano. Devi combattere, proprio perché sei ancora in vita. Le persone che ci lasciano, in realtà non ci lasciano mai in realtà"
"Lo so - sussurrò - ma io... adesso mi sento così male...". Nel dire ciò si era lasciata andare nuovamente alle lacrime. Harry e Draco la abbracciarono, sperando di calmare la sua sofferenza. In quel momento però, accadde l'inaspettato: Lucius si materializzò nella stanza, facendoli sussultare.
"Padre?! - esclamò Draco - cosa... cosa fai qui? Vattene immediatamente!"
"Lasciami spiegare. Non sono qui per farvi del male..."
"Oh certo, e ti aspetti che io ci creda?!"
"Aspetta, Draco - mormorò Lily - lascialo parlare". Sconvolto, il biondo guardò il padre, decidendo di zittirsi.
"Grazie Lily - sussurrò Lucius - ascoltatemi bene, non vi sto dicendo di fidarvi di me, dopotutto sarebbe una scelta discutibile. Ma sappiate comunque che Voldemort sta per lanciare un terzo incantesimo, simile al primo"
"Cosa? - domandò Harry - un altro sortilegio? Perché?"
"Perché vuole liberarsi di Lily. Nel mondo in cui andremo, probabilmente lei non ci sarà"
La ragazza si levò in piedi.
"Ma questo non è possibile"
"E' possibile, mi spiace dirle. E purtroppo, così come il primo, non è possibile fermarlo. Questo è un destino a cui non si sfugge"
La situazione si era fatta seria. In meno di mezz'ora, l'intera Hogwarts era stata messa in allerta e vi si era scatenato il caos. Quasi tutti i maghi, anche quelli più esperti come Silente, non sapevano come comportarsi dinnanzi a quella catastrofe. 
Nessuno immaginava quanto l'ira di Voldemort fosse arrivato allo stremo. Quest'ultimo era pronto a lanciare il sortilegio, mentre dall'alto osservava la città, che presto sarebbe stata svuotata.
"Guarda bene, Bella. Tra poco andremo via di qui, e questa volta non ci sarà alcuna Salvatrice"
Bellatrix sorrise, cercando di non fare caso alle sue sensazioni. Seguire il suo amato Signore le veniva più naturale, tuttavia l'affetto provato nei confronti di Lily, la faceva vacillare. Ma oramai era troppo tardi per tornare indietro. Mentre il cielo si oscurava nuovamente, Voldemort lanciò il sortilegio,che come una nube verde e velenosa, prese ad avanzare lenta verso la città. Le strade di quest'ultima erano piene di gente che correvano in tutte le direzioni.
"Cosa dobbiamo fare?" - domandò Harry.
"Niente - proclamò Silente - non possiamo fermarlo"
"Al diavolo, non ho intenzione di essere trascinato in un altro mondo" - sbottò Piton.
"Calma, Severus. La situazione è già abbastanza critica. Senza Salvatrice, saremo persi"
Lily sapeva che stessero parlando di lei, ma non riusciva a dire nulla. Cosa volevano dire quelle parole? Cosa avrebbe comportato il sortilegio?
Le sue domande si interruppero immediatamente. Le urla sovrastarono i suoi pensieri e una grossa nube verde sovrastò la sua vista.
Un potente fremito la scosse. I maghi a quel punto rimasero immobili, osservando il sortilegio venire loro incontro, formando come una specie di muro.
"Che succede adesso? - domandò Lily - non combattiamo?"
"Non questa volta, Lily - le disse Lucius - questa volta niente ci salverà. Perché non potrai venire con noi"
"Cosa?" - sussurrò.
"Tu non sei stata vittima del primo sortilegio e l'intenzione di Voldemort è di riportare indietro ciò che ha portato qui l'incantesimo. E qui... lo siamo stati tutti... tranne te... e il tuo amico Teddy"
"Cosa stai dicendo? - domandò Draco - vuol dire che dobbiamo separarci?"
"Mi spiace dirlo, ma non c'è altra scelta"
"No - sussurrò Lily - no, non voglio. Non possiamo lasciarci, non adesso che ci siamo ritrovati, per favore!"
"Lily - la chiamò Harry - neanche noi vogliamo separarci da te, ma non dipende da noi. Tu e Teddy rimarrete qui, da soli"
"Non voglio! - esclamò - per favore, portatemi con voi!"
"Torneremo, te lo prometto. Non so come, non so quando, ma ci ritroveremo, ci ritroveremo sempre!". Lily però pareva non voler ascoltare le sue parole. Lo aveva abbracciato. Harry aveva fatto lo stesso. Aveva già provato quella sensazione, adesso sentiva come se la stesse abbandonando di nuovo, in un certo senso.
Con gli occhi completamente arrossati, si staccò appena.
"Draco..." - chiamò poi. Il biondo si avvicinò, cingendola in un abbraccio caldo, profondo.
"Fa attenzione ti prego. Noi ti vogliamo bene"
"Anche io ve ne voglio" - mormorò. Quello fu l'attimo in cui Lily rimpianse tutti i momenti che non aveva potuto godere a pieno, a causa della sua rabbia nei loro confronti. Lily andò poi a salutare Lily e James, e tutti i suoi amici. Anche Teddy fu costretto a salutare i suoi amati genitori, e come l'altra pareva abbastanza restio.
Oramai la nube verde li aveva quasi raggiunti.
"Lily - la chiamò poi Lucius - mi spiace. E' colpa mia di tutto"
"Ormai non importa - sussurrò trattenendo le lacrime - non ci vedremo mai più, me lo sento"
"Questo non può saperlo nessuno. Tu e Teddy adesso dovrete andare lontano, ricominciare una nuova vita. Ed io ho intenzione di aiutarvi. Cancellerò la vostra memoria, in modo che non soffriate e sostituirò i vostri ricordi con altri ricordi"
"No - gemette - io non voglio dimenticare"
"Se non dimentichi non potrai andare avanti. Non sarà per sempre. Tu hai ancora una parte importante in questa storia, sei la Salvatrice. E sei stata l'unica in grado di risvegliare la mia parte più umana"
Lily annuì. Si avvicinò piano, per poi cingerlo in un abbraccio. Lucius fu sorpreso da quel suo gesto, ma ricambiò volentieri. L'unico gesto d'affetto che le avesse mai riservato, e glielo aveva riservato proprio adesso che si sarebbero separati. Dopodichè la ragazza si staccò, indietreggiando appena.
Osservò tutto con gli occhi lucidi.
"Lily - la chiamo Teddy - dobbiamo andare"
Lei annuì, afferrandolo poi per mano e lasciandosi trascinare verso una macchina. Harry e Draco li osservarono allontanarsi, con una sensazione nel cuore simile soltanto alla morte. Il biondo si rivolse al padre, quasi come una supplica.
"Fa che non soffra" - gli sussurrò.
"Sta tranquillo - lo rassicurò - la mia intenzione fu proprio quella"
Teddy e Lily salirono in auto. Il primo si mise al volante, la seconda gli si sedette accanto, con una mano sulla fronte e le lacrime che scorrevano veloci. Teddy invece piangeva in silenzio, senza dire una parola.
Proprio poco prima che il sortilegio li catturasse, Lucius puntò la bacchetta verso la loro direzione.
"Oblivion" - disse ad alta voce. Un secondo dopo, lui e tutti gli altri furono avvolti dal sortilegio.
E Lily e Teddy furono salvi. Le lacrime e il dolore lasciarono posto ad una felicità vinta, basati su ricordi falsi, mentre alle loro spalle si lasciavano qualcosa che non avevano mai conosciuto.


N.D.A
Ok, è stato uno strazio.
Lily: Uno strazio?! Ma perchè mi hai fatto separare da tutti loro? Una vita per trovarli e adesso...?
Io: Beh, mi spiace, ma è così che va. Mettila così, adesso avrai una bellissima vita con Teddy.
Lily: Sì, ma sarà finta! Basta, non mi fido più di te, ci stai facendo soffrire tutti!
Io: Ooooh, che noia, prima o poi mi farò perdonare. Ringrazia che sei la protagonista o ti avrei già uccido.
Lily: Però hai ucciso Cedric! Ti odio! T.T
Io: Ma non c'è divertimento sennò!
Lily:..... TI ODIO.
Io: Ok, ok, adesso che mi sono fatta odiare abbastanza, direi che la situazione è abbastanza critica, tutti separati e Lily e Teddy senza memoria, che bello. A chi toccherà l'ingrato compito di risolvere la situazione?

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Ritorno alle origini ***



Erano passati dei mesi per Lily e Teddy. Alle spalle si erano lasciati tanto, e sicuramente, se avessero potuto ricordare, avrebbero sofferto. Fortunatamente l'incantesimo aveva ben funzionato: ogni cosa era stata cancellata, sostituita da ricordi piacevoli ma falsi. Subito dopo essere andati via da Hogwarts, i due si erano trasferiti proprio al centro di Londra. Avevano entrambi trovato un lavoro abbastanza redditizi malgrado la loro età, e poi... beh, la loro relazione era decollata. Stavano insieme, senza ricordarsi di non sopportarsi.
Eppure, malgrado tutto, la loro vita era felice come mai lo era stata. Non era però quello il loro destino e le cose sarebbero nuovamente cambiate...
La  mattina iniziò come tutte le altre. Teddy si era svegliato di prima, ma quest'ultima gli si era addormentata accanto, praticamente appiccicata. E lui adorava guardarla mentre dormiva, in effetti. Poi si svegliarono, e dopo aver fatto colazione, si vestirono, pronti per il lavoro. Odiavano passare metà della giornata separati.
"Fa attenzione, Teddy - sussurrò infatti la ragazza sistemandogli la camicia - e pensami"
"Tutte le ore del giorno" - rispose l'altro sorridendo, avvicinandosi poi e donandole un bacio pieno di passione. Lei ricambiò volentieri, sentendosi costretta a scostarsi.
"D'accordo, vai adesso. E mi aspetto che stasera continui quello che avevamo iniziato" - affermò maliziosa. Teddy ricambiò lo sgaurdo.
Dopodiché Lily si voltò, sospirando, con aria sognante. La sua storia d'amore andava perfettamente bene, ed anche il resto della sua vita: Teddy faceva il cameriere in un ristorante di lusso, lei invece lavorava in un agenzia di moda. Erano giovani sì, ma erano stati capace, grazie alla loro determinazione, di farsi strada.
Insomma, era tutto prefetto, cosa sarebbe potuto andare storto?
Prima di andare a lavoro però, passò dal parco. Lì ce n'erano così tanti, pieni di fontane e volpi che passeggiavano indisturbate. Ammirò a lungo una fontana, non badando al fatto che qualcuno la stesse osservando da lontano, intensamente. Questo qualcuno le si avvicinò piano, fin quando la sua mano non si fu poggiata sulla spalla della ragazza, la quale sussultò violentemente. Poi indietreggiò, abbastanza intimorita da quel tipo.
"Lily! - esclamò l'altro - finalmente ti ho trovato!"
"Eh... Eh? - sussurrò - ma.... chi saresti, ti conosco?"
"Sono io, Severus Piton - borbottò - è normale che non ti ricordi nulla, sei vittima di un incantesimo"
"Incantesimo? Ma di che parli?"
"Senti, non ho tempo per spiegare! - esclamò afferrandolo per un braccio - Sono mesi che ti cerco, dobbiamo assolutamente tornare indietro!"
"Lasciami! - esclamò spaventata - cosa sei, un maniaco forse?!"
"Ma quale maniaco, cielo! - sbottò afferrando la bacchetta - prima che mi cacci nei guai sarà meglio liberarsi"
Lily fece per scappare, ma prima che potesse farlo, l'incantesimo la colpì e la sua mente si schiarì tutt'ad un tratto. Improvvisamente tutti i ricordi, sia belli che brutti, ma veri, presero a riaffiorare. Rimase qualche secondo immobile, con lo sguardo vitreo. Poi sollevò lo sguardo.
"Signor Piton? Signor Piton, è proprio lei!" - esclamò abbracciandolo, gesto che lasciò l'altro parecchio interdetto.
"Sì, umh, sono io..."
"Non posso crederci! Cosa... come? E il sortilegio? Non eravate scomparsi tutti?"
"E' lungo da spiegare. Tutto ciò che devi sapere è che Hogwarts è dove l'hai lasciata, assieme a tutti i suoi abitanti. Tu e Teddy dovete tornare assolutamente!"
"Ma certo che voglio tornare, e..... oh no!" - si lamentò.
"Che succede?"
"Teddy! - esclamò - io, lui, noi... noi stiamo insieme!"
"Beh, questo mi fa molto piacere" - sbottò.
"Ma non è possibile... Ci siamo messi insieme perché non ricordavamo nulla. E adesso? Oh no... ascolti, è meglio se la memoria di Teddy rimane per com'è, adesso"
"Vuoi nascondergli la verità?"
"E' soltanto per un po', non ho voglia di affrontare problemi d'amore e quant'altro!"
"E cosa gli dirai?!"
Già, cosa, era una bella domanda. Il riacquistare i suoi vecchi ricordi le aveva provocato mille emozioni diverse, felicità, nostalgia, ma anche paura! Tutto ciò che aveva costruito in quei mesi era quindi stato falso, compresa la sua relazione con Teddy. Ma le sensazioni che aveva provato, quelle erano state vere. Adesso si sentiva più confusa che altro, in realtà. In attesa che il ragazzo tornasse dal lavoro, Lily condusse Severus fin dentro il suo appartamento, dove presero a parlare.
"Allora, mi dici cos'è successo, oppure no?"
"Subito dopo essere arrivato in un altro mondo, che bada bene, non era il nostro vero mondo, decisi che dovevo fare qualcosa. Non era così che le cose dovevano andare. Così, cercai di trovare una soluzione. Doveva pur esserci un modo per viaggiare da un mondo all'altro più velocemente, e così ho fatto. Ho trovato il modo di creare un portale. E mi sono ritrovato qui, ma capirai che questo mondo è un po' troppo grande..."
"E la mia famiglia?"
"Sono quasi sicuro che si trovino dove li hai lasciati l'ultima volta. Le loro intenzioni erano quelle di tornare, anche se non so esattamente come possa essere successo, magari sapranno darci qualche risposta"
"Amh, va bene - sussurrò - accidenti, questo vuol dire che Voldemort non è stato sconfitto?"
"Solo tu puoi, e lo sai bene"
Già, lo sapeva bene. Tutte quelle responsabilità non le erano poi mancate così tanto. Il resto però sì, e la nostalgia superava di gran lunga la paura.
Teddy rientrò proprio in quell'istante, assumendo un'aria molto perplessa nel vedere Piton.
"Emh... salve..." - salutò.
"Teddy! Caro... emh... posso presentarti un mio amico? Si chiama Severus Piton"
"Ah, piacere mio allora - disse - non è un po' troppo vecchio per essere suo amico"
"E tu non se un po' troppo impertinente?"
"D'accordo, d'accordo - disse l'altra a denti stretti - ascolta Teddy, ti devo parlare. Il signor Piton mi ha... emh, offerto un opportunità di lavoro in una città chiamata Hogwarts, ovviamente però è una cosa di qualche giorno. E vorrei che tu... venissi con me..."
"Con te? Beh, se proprio insisti!"
"Perfetto! - esclamò, per poi ricomporsi - bene, umh, allora stasera stesso andremo"
Quando la sera arrivò, i tre salirono in quella che era la macchina di Teddy. Lily si contorse le mani per tutto il tempo, nervosa. Non sapeva come avrebbe reagito, dopo tutti quei mesi lontani. Effettivamente avvertì una una stretta al cuore non appena rivide l'insegna. Sorprendentemente, era rimasto tutto come lo aveva lasciato.
Quando arrivarono alla strada principale, Lily poggiò la mano sulla spalla di Teddy.
"Teddy... fermati un attimo... c'è una cosa che devo fare..."
"Oh, d'accordo" -rispose l'altro sorpreso. Severus intuì immediatamente le sue intenzioni: voleva rivedere la sua famiglia, e sia dia il caso che lì vi fosse la casa dove Harry viveva. La ragazza si avvicinò piano, con il cuore che batteva a mille. Non si era resa conto di quanto gli fossero mancato, finché la memoria non le era tornata. Prima infatti, non ricordava neanche della loro esistenza, e ciò era terribilmente triste. Bussò alla porta. Poi una domanda le attraversò la mente: la loro memoria, sarebbe stata intatta?
Pochi attimi dopo, Draco le comparve davanti. Quest'ultimo rimase a guardarla per alcuni secondi, interdetto. Solo poco dopo trovò il coraggio di parlare.
"Li-Lily?" - sussurrò. Nel sentirsi chiamare, alla ragazza pizzicarono gli occhi.
"Draco! - esclamò abbracciandolo - allora ti ricordi di me!"
"Certo che mi ricordo di te - disse l'altro donandole un bacio in fronte - non ci posso credere, tu sei qui, come hai fatto a...?"
"Piton. Lui è venuto a cercarmi. Sono così felice di rivederti. E Harry? E' qui dentro vero?"
"Amh, Lily!" - provò a chiamarla, ma invano. La ragazza si era infatti infilata dentro casa immediatamente, non vedeva l'ora di riabbracciare Harry. Quest'ultimo si trovava vicino ad una poltrona, e quando la vide i suoi occhi brillarono.
"Lily!" - esclamò. Lei gli sorrise. Tuttavia qualcosa la trattenne dall'abbracciarlo: Harry stesso. Era diverso dall'ultima volta che lo aveva visto. Il suo ventre era abbastanza rigonfio da lasciarle intendere perfettamente quale fosse il motivo.
Sconvolta batté le ciglia, guardando poi Draco, il quale fece spallucce.
Questo non se lo aspettava di certo, e c'erano tante altre cose che ancora non sapeva.

N.D.A
Questo capitolo diciamo, era un po' di passaggio, nonostante sia accaduto un evento importante.
Lily: Di nuovo a casa! **
Harry: Di nuovo gravido! T_T Ma perché sempre io?
Io: E chi sennò? Dai, prometto che non ti farò soffrire.
Harry: Chissà perchè non ci credo! -.-"
Io: E vabbè. Nel prossimo capitolo si scoprirà cosa esattamente è successo nell'altro mondo e della reazione molto interssante di Lily riguardo la gravidanza di Harry. Io lnon la perderei d'occhio se fossi in voi U_U
Lily: Perché che ho fatto?
Io: Ancora niente, ma ogni cosa a suo tempo ... u.u

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Legati dallo stesso destino ***


La prima cosa che Harry fece, fu quella di abbracciare Lily, la quale era rimasta però sulle sue, ancora terribilmente scosso.
"Sapevo che Piton ti avrebbe trovato! - esclamò scostandole i capelli dal viso - come stai? Sono successe così tante cose..."
"Sì, lo vedo - rispose con un po' di freddezza, staccandosi - cos'è che è successo, precisamente?"
A quel punto Draco prese un profondo respiro, iniziando a raccontare tutto...

Qualche tempo prima ...

Il sortilegio li aveva portati un mondo lontano. Quando però Draco e anche tutti gli altri che un tempo erano morti, si accorsero di essere vivi, capirono che non poteva essere il loro mondo originario. In quest'ultimo, infatti, lui non esisteva più. Mentre invece adesso continuava ad esistere. Di Voldemort e Bellatrix alcuna tracci,a spariti come ombre alla luce del sole.
"Dove siamo? - domandò Harry guardandosi intorno - e soprattutto, dov'è Voldemort?"
"Sicuramente si sta preparando per attaccarci - rispose Silente - dopotutto gli verrà facile, adesso che Lily non è più qui"
"Già... giusto - sospirò tristemente - Lily non è più... qui"
Era una dura consapevolezza per da accettare, sia per lui, sia per, incredibilmente, Severus. Quest'ultimo infatti se ne stava in disparte, con lo sguardo pensieroso.
I maghi passarono la notte in quella che sembrava una fedele ricostruzione del castello di Hogwarts, tuttavia era evidente che fosse diversa. Harry guardava con fare malinconico ad una finestra: stava andando tutto male, Lily era nuovamente lontana da loro e adesso Voldemort avrebbe potuto combattere senza intralci. Non si era mai sentito così scoraggiato.
"Non è da te essere così triste - sussurrò Draco poggiandogli le mani sulle spalle - a che pensi?"
"Penso che questa situazione è un disastro! - esclamò - come facciamo adesso?"
"Hey - sussurrò - non preoccuparti, ne verremo fuori, come abbiamo sempre fatto"
Harry sorrise, avvicinandosi a lui.
"Tra  i due, quello più coraggioso sembri tu. Buffo, non trovi?"
"Stando con te non ho avuto scelta che diventarlo. Tu mi hai cambiato Harry, ed in meglio. E mi hai anche insegnato a non arrendermi"
Il corvino sospirò, abbracciandolo stretto. In quel momento, più degli altri, aveva bisogno del suo sostegno. Dopodiché decise di baciarlo con passione. Dopo tutto quello che era successo, non avevano avuto modo di trovare dei momenti d'intimità, e malgrado il momento poco opportuno, non riuscirono a resistere.

Piton era inquieto. Sentiva che non sarebbe potuto rimanere lì, e difatti non era quella la sua intenzione. Lily andava ritrovata, per il bene di tutti. E poi, nonostante non lo avrebbe mai ammesso, le si era affezionato. Doveva però fare tutto in segreto, non voleva che gli altri sapessero, gli altri avrebbero dovuto affrontare Voldemort senza ulteriori pensieri. Sarebbe stato compito suo, quello di trovarla. E ci sarebbe riuscito, avrebbe creato un portale che lo avrebbe condotto fuori di lì. Sarebbe andato via quella notte stessa. A frenarlo fu improvvisamente una voce che avrebbe riconosciuto tra mille, anche dopo anni.
"Sev!"
"Lily? - domandò - cosa c'è che non va?"
"Questo dovrei chiedertelo io - rispose facendosi avanti - cosa c'è che non va? E da quando siamo arrivati qui che sei inquieto"
"Di certo non posso essere felice, con tutto ciò che è accaduto - sospirò - ascolta, adesso andrò via. Lily va trovata, in qualche modo. Voldemort può cercare di deviare la cosa quanto vuole, ma alla fine sarà lei che dovrà affrontare. E sento che è compito mio trovarla"
"Cosa? Vai da solo? Ma potrebbe essere pericoloso"
"Non più del resto" - rispose. Lily a quel punto sorrise. Aveva sempre saputo che Severus possedesse una parte gentile che solo pochi erano in grado di vedere. Lei aveva avuto la fortuna di vederlo, e in quel momento, tutte le bugie, furono dimenticate, grazie a quel gesto.
"Grazie, Sev - sussurrò - se devi andare, và. La vita di mia nipote e quella di tutti noi, è nelle tue mani, in questo momento"
Severus annuì, consapevole della responsabilità che gravava sulle sue spalle.

Dopo tanto tempo, Voldemort aveva finalmente ritrovato la felicità. Finalmente le cose stavano iniziando ad andare secondo i suoi piani. Bellatrix si trovava distesa su un letto, accarezzandosi il ventre che stava iniziando a crescere. Fra tutti i pensieri, quello della maternità era quello che le pesava di più. Suo figlio sarebbe anto nel bel mezzo di una guerra, senza una famiglia stabile? Avrebbe preferito di no, ma le cose non promettevano bene.
"Mia cara Bella, ti vedo preoccupata" - le disse Voldemort.
"No, va... va tutto bene, credo..." - rispose l'altra.
"So che per te è difficile, soprattutto nelle condizioni in cui ti trovi - le disse - ma vedrai che quando sarà finita, anche noi avremo il nostro lieto fine, e potremmo vivere  con la nostra famiglia"
Quella proiezione futura non dispiacque per niente a Bellatrix, dopotutto era proprio ciò che voleva. Il problema era che fosse combattuta, stava affrontando un vero e proprio conflitto interiore. Se da un lato questo, era ciò che voleva, dall'altro lato c'era la questione di Lily. Quella ragazzina l'aveva cambiata, aveva fatto fuoriuscire la sua parte più umana, e le aveva insegnato, bene o male, ad essere una madre. Il pensiero che non l'avrebbe più rivista la faceva star male, dopotutto, lei faceva parte della sua famiglia, in qualche modo.
Da un lato l'amore e l'ossessione verso il suo padrone, da un lato i suoi sentimenti. Le due cose non potevano convivere, Lily e Voldemort. Ancora una volta, nessuno dei due poteva vivere, se l'altro sopravviveva. E secondo la profezia, a vincere sarebbe stata proprio la ragazza. Bellatrix non voleva che nessuno dei sue morisse. Per questo, nel suo cuore, si convinse che magaru, sarebbe riuscito a cambiare il Signore Oscuro, sarebbe riuscita a farlo divenire più umano. Egli non poteva amare, e lo sapeva bene.
Tuttavia doveva provarci, per il suo bene, quello di Lily e quello di suo figlio.
Bellatrix aveva imparato, grazie a Voldemort, a creare il sortilegio. E sarebbe stato quello che avrebbe fatto, questa volta avrebbe agito da sola....


"Quindi è stata Bellatrix a riportarvi qui?!" - esclamò Lily.
"E' esatto - rispose Draco - abbiamo passato gli ultimi mesi a combattere contro Voldemort, ma senza alcun successo. Se non fosse stato per lei non saremmo qui"
"Ma io non capisco - sospirò - da che parte sta?"
"Da quella di entrambi e da quella di nessuno. Lei ti vuole bene, ma ama Voldemort. Per questo vorrebbe che non vi fosse alcuna guerra Lei crede di poter cambiare il Signore Oscuro, ma temo sia solo un illusione"
Lily si portò le mani sulla testa, confusa. Adesso era diventato difficile perfino capire chi fosse il cattivo o meno. Improvvisamente, la porta semichiusa si spalancò.
"Lily? - la chiamò Teddy - perchè stai perdendo tutto questo tempo?!"
"TEDDY!" - esclamò la ragazza.
"Eh? Che ho fatto?"
"Ti avevo detto di restare in macchina!"
"Mi stavo annoiando. Chi sono queste persone?"
"Ah, emh... amici! - esclamò - si chiamano... Draco ed Harry"
"Oh, piacere mio - disse il ragazzo stringendo la mano al biondo - sono il fidanzato di Lily"
"Piacere m... COSA?!" - esclamò Draco.
"Va bene, possiamo rimandare a dopo queste cose - disse sorridendo nervosamente, prendendo poi a sussurrare ai due - non ricorda niente, fatelo andare da Piton e assicuratevi che prenda la pozione, io devo andare da Bellatrix"
"Cosa? Ma potrebbe essere pericoloso!" - esclamò Harry.
"Lo so, ma ne ho davvero bisogno! - esclamò - andate!"

Fu così che Lily ebbe l'opportunità di andare da Belltrix, sperando di non avere spiacevoli incontri con Voldemort. Arrivata, bussò alla porta. Ad aprire fu proprio la strega, la quale era un poì diversa dall'ultima volta, poiché la sua gravidanza adesso era più che evidente.
"Lily!" - esclamò.
"Ciao Bella - disse distogliendo lo sguardo - posso entrare?"
"Ma certo! - rispose -cosa fai qui? Pensavo te ne fossi andata"
"Me n'era andata, infatti. I miei genitori mi hanno detto tutto. Sei stata a riportarli qui, solo per me"
"Beh... è così, lo ammetto"
"E per questo ti ringrazio. Però Bella... non puoi continuare così. Devi scegliere da che parte stare... Voldemort, insomma... è malvagio"
La donna rise amaramente, portandosi una mano sul ventre.
"Lo so bene - sussurrò - ma malgrado tutto, io lo amo. L'ho sempre amato, ed è il padre di mio figlio. Per questo voglio cambiarlo"
"Oh Bella - sospirò avvilita - non sono sicura che ci riuscirai"
"Ma certo, certo che ci riuscirò - sussurrò con un'espressione degna di una pazza - e allora saremo tutti felici e contenti"
Lily capì che le sue parole non sarebbero servite. Bellatrix era innamorata ed ossessionata da una malattia che nessuno avrebbe potuto guarire. Improvvisamente però, vide la donna piegarsi su stessa, colta da un malore atroce.
"Bella?!" - domandò.
"Oh.. è... è tutto apposto..." - sussurrò.
"Non mi sembra proprio! - esclamò andandole vicino - che succede?!"
Bellatrix sospirò profondamente.
"E' il bambino"
"Cosa? Non dirmi che sta per nascere... proprio adesso?!"

Draco ed Harry intanto aveva fatto come Lily aveva detto loro. Avevano fatto prendere la pozione a Teddy, che adesso aveva ricordato tutto... e ciò lo aveva sconvolto abbastanza.
"Cosa... cosa... cioè... io.. voi... e Lily?! Dov'è lei?"
"Non ti avvicinerai a lei! - esclamò Draco - che cosa le hai fatto? Dimmi la verità"
"Non le ho fatto niente! - esclamò - vivevamo insieme, cosa dovevamo fare, guardarci negli occhi?"
"Cosa? - sussurrò - come hai osato? Dovrei cruciarti all'istante per quello che hai appena detto!"
"Tsk, incredibile - sbottò Piton - anche in questi casi, quei due non fanno che litigare"
"Già - costatò Harry - me ne sono accorto"
Il povero Harry non immaginava proprio che il suo destino fosse legato proprio a quello di Bellatrix... anzi, più precisamente ad esserlo erano i loro bambini, che avevano deciso di venire al mondo nello stesso istante. Il corvino infatti fu costretto a chinarsi, colto da un olore lancinante che però conosceva molto bene.
"Harry? - lo chiamò Draco - hey, che succede?"
"Io... ho... le contrazioni!" - esclamò annaspando.
"Cosa? Ma non è possibile, è ancora presto!"
"Senti, credo di essere in grado di riconoscere certe cose meglio di te!" - esclamò nervoso, afferrandolo per il collo.
"Va bene, d'accordo, ti credo! - esclamò - accidenti, proprio adesso... D'accordo, allora è il caso che andiamo in ospedale, e subito!"


Il telefono di Lily aveva preso a squillare insistentemente mentre cercava di sorreggere Bellatrix. mentre con una mano l'aiutava a stare in piedi, con l'altra fu costretta a rispondere al cellulare.
"Pronto?"
"Lily, sono Teddy!"
"Teddy, ma allora ricordi tutto adesso!"
"Sì, ma non è questo il punto, adesso. Harry... credo che... sì insomma... stai per dare alla luce il bambino adesso..."
"Cosa? Di già? Non mi ero neanche abituata alla notizia!"
"Lo so, ma devi venire immediatamente!"
"D'accordo, d'accordo! - esclamò nervosa, chiudendo la chiamata - maledizione, come faccio adesso?! Non posso lasciarti qui!"
"Ti prego, va - la supplicò Bellatrix - è giusto che tu vada, e poi non voglio che Voldemort ti trovi qui. Saprò cavarmela, vedrai!"
La ragazza sospirò a lungo. Non era esattamente tranquilla all'idea di lasciare Bellatrix da sola, ma alla fine dovette farlo.
Corse più che poteva, arrivando all'ospedale più di cinque minuti. Quando arrivò, vi arrivò con il fiato corto e un grande giramento di testa. Vi trovò Teddy, ed anche Lucius.
"Lily!" - esclamò quest'ultima.
"Ciao nonno - ansimò - e ciao Teddy. Dove sono gli altri due?"
Teddy le indicò un punto, che la ragazza seguì. Vi trovò Draco, il quale pareva molto agitato.
"Hey! - esclamò - che fai ancora qui? Non vai da Harry"
"Ci sto andando giusto adesso - le spiegò - mi spiace che sia accaduto tutto così di fretta... a quanto pare è destino..."
"Non fa niente, non è colpa di nessuno. Posso entrare anche io?"
"Non pensarci neanche! - esclamò aprendo la porta - non è roba da bambini, questa!"
"Ma io non sono una bambina!" - esclamò invano, poiché la porta si richiuse subito dopo...
Avvilita, la ragazza andò a sedersi in mezzo agli altri due, ad aspettare pazientemente. Teddy, accanto a lei, si sgranchiva la voce nervoso. Insomma, fino a quel momento erano stati fidanzati, adesso che cos'erano l'uno per l'altro? Ciò che c'era stato era stato vero oppure... no?"
"Emh, emh - fece sgranchendosi la voce - Liy... ascolta, so che non è il momento di parlarne. Però... riguardo a quello che c'è stato tra di noi... cosa ne pensi? Voglio dire... provi realmente qualcosa... o è sparito tutto?"
Lily guardò dritto davanti a sé. Come al solito, non sapeva cosa rispondere. Aveva provato emozioni incredibilmente intense, ma adesso che ricordava tutto, ogni cosa sembrava sbiadita. E poi, il ricordo della morte di Cedric, aveva preso a tormentarla.
"I miei sentimenti sono confusi - sussurrò - così come tutto il resto. Io amavo Cedric, e adesso non c'è più. Mi sono ritrovata ad amare te... adesso però non so più chi amo"
"Immaginavo una risposta del genere"
"Avrò modo per pensarci dopo - sospirò - per adesso, tutto quello a cui riesco a pensare è che la mia famiglia si sta allargando senza che lo volessi. Oh, ma che devo fare?"
"Suvvia, non fare quella faccia - disse Lucius - tu rimarrai sempre speciale, in ogni modo"
"Come no - sbuffò - io non sono stata voluta, ma il bambino che sta per nascere adesso... sì"
"Infatti sei stata voluta dal destino, che è ancora meglio" - le rispose. Lily gonfiò le guance, zittendosi. Sarebbe stato inutile continuare a lamentarsi, stava già accadendo tutto e non c'era niente che potesse fare per impedirlo.
Dopo minuti interminabili di attesa, si udì un pianto. Lily, che era quasi mezza addormentata, sollevò il capo.
"Congratulazioni, sorella maggiore!" - disse Teddy. Lei non rispose, limitandosi a sollevare il capo. Qualche secondo dopo, Draco uscì dalla camera dove si era poco prima rinchiuso, con uno sguardo abbastanza stralunato.
"Anche questa volta sono sopravvisuto - sospirò - forza Lily, vieni a conoscere tuo fratello"
Colta un po' alla sprovvista, Lily si alzò, entrando lentamente. Dopo aver fatto ciò, scorse Harry tenere tra le braccia un bambino, molto più piccolo di quello che immaginava, probabilmente a causa del parto prematuro, ma sembrava sano.
"Ciao Lily" - sussurrò Harry.
"Emh... ciao - rispose avvicinandosi - stai bene?"
"Sì, mai stato meglio. Avvicinati pure". Lily quindi si avvicinò ancora, finché non arrivo a scorgere il viso del bambino. Trovava che fosse... abbastanza carino, inoltre aveva molti capelli neri.
Quello era stato un bambino voluto, anche lui era speciale, a modo suo. Delle emozioni contrastanti presero in lei il sopravvento, felicità e rabbia soprattutto. 
Sì perché... lui avrebbe avuto tutto quello che non aveva potuto avere.
Però era suo fratello. Allungò una mano, sfiorando quella del neonato.
"Ciao piccoletto - sussurrò - benvenuto in questa... strana famiglia"
Harry sorrise, stringendo a sé il neonato, mentre si faceva stringere a sua volta Draco. Finalmente, per qualche attimo, la sua famiglia era come l'aveva sempre voluta.


N.D.A
Doppio fiocco! Anche se del bambino/a di Bellatrix se ne saprà qualcosa nel prossimo capitolo. Ovviamente il "legati dallo stesso destino" si riferisce proprio ai due bambini, per questo sono nati insieme U_U
Lily: Non so che dire
Harry: Io sì. Grazie per aver saltato la parte dolorosa.
Io: Devo conservarle per dopo, quelle. Comunque Lily è felice, ma anche no. E questo è molto importante per ciò che succederà dopo
Lily: Oh cavolo, che succede dopo?
Io: Se non lo sai tu che sei la protagonista :3

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Il vero potere di Lily ***


Bellatrix stava cercando invano di tirarsi su, malgrado il dolore atroce che la stava divorando. Prese un lungo respiro, non riuscendo però nel suo intento e accasciandosi nuovamente al pavimento.
Voldemort era rientrato proprio in quell'istante. Da quando erano tornati ad Hogwarts, il Signore Oscuro aveva preso ad essere molto diffidente. Bellatrix era sicura che ce l''avesse con lei, visto che aveva riportato tutti indietro con la magia. Tuttavia sperò che non l'aiutasse in quella situazione.
"Mio signore - sussurrò - io..."
"Non parlare, ho capito perfettamente qual'è la situazione - rispose inginocchiandosi -- devi spingere, Bella"
Quest'ultima era molto sorpresa, non avrebbe mai pensato che il suo Signore si sarebbe dimostrato così apprensivo in quella situazione, aveva già immaginato di dover vivere tutto da sola. Fece ciò che lui le disse, dovendo sopportare un dolore simile alla sensazione di mille ossa rotte.
Dopo circa mezz'ora di spinte senza sosta, Bellatrix fece un ultimo sforzo che la costrinse a gettare fuori un grido. Il silenzio successivo fu presto interrotto prima da un vagito, poi da un pianto. La strega sollevò il capo.  Voldemort teneva tra le braccia una bambina, che si stava premurando si avvolgere in una coperta.
"Oh - sussurrò con le lacrime agli occhi - è... bellissima". Era commossa. Quella era la bambina che aveva concepito con colui che aveva sempre amato. Ed era certo, che anche quest'ultimo l'amasse, almeno un po'. 
Voldemort guardò la bambina, come se la stesse studiando attentamente. Era chiaro che avesse in mente qualcosa.
"Mio Signore - sussurrò - posso tenerla?". Voldemort a quel punto si voltò a guardarla.
"Non ancora Bellatrix. In realtà, c'è qualcosa che devo fare. E mi serve lei?"
"Cosa? - sussurrò tremando - non capisco, lei è solo una bambina..."
"Oh, non temere. Non le farò del male, mi serve solo il suo potere. Dopotutto, in un neonato c'è sempre una potente magia di luce nascosta, ed è proprio quella che mi serve..."
"Non... non capisco..." - ansimò.
"Non è necessario che tu capisca - rispose - tuttavia, uno è troppo paco. Mi servirà... altro potere...". Sul suo sorriso apparve un sorriso maligno che Bellatrix seppe interpretare immediatamente. Fece per sollevarsi, ma prima che potesse farlo, lui era scomparso. Bellatrix a quel punto fu colta dal panico. Cos'aveva in mente?

In ospedale intanto, tutti erano venuti a trovare Harry ed il bambino. Nonostante l'aria di festeggiamenti, Lily se ne stava in disparte, con Teddy che le stava addosso.
"Allora, possiamo parlarne?" - sbuffò il ragazzo.
"Ti ho detto di no - rispose l'altra - inoltre non saprei che dirti. Noi abbiamo... insomma... fatto le nostre cose e... beh eravamo sotto incantesimo!"
"Sì, ma adesso l'incantesimo è spariti - sospirò l'altro - Lily insomma, non ce la fai proprio a non odiarmi?"
"Ma io non ti odio - rispose distogliendo lo sguardo - certo, sei fastidioso alle volte, ma non ti odierei mai"
Il ragazzo a quel punto si avvicinò, afferrandole una mano. C'erano delle cose ben precise che aveva provato in quei mesi, dei sentimenti che stavano in lui crescendo.
Ed anche in lei, solo che Lily non riusciva ad ammetterlo, non riusciva ad ammettere a sè stessa che poteva esserci qualcun'altro nel suo cuore.
"E' possibile che io mi sia innamorato di una ragazzina come te?" - domandò poi.
"Ed è possibile che io... posso innamorarmi di uno stupido come te?"
L'altro sorrise, scostandole una ciocca dal viso.
"Chissà... se non hai troppa paura per farlo..."
"Pff, io non ho paura! - sbuffò gonfiando le guance. Teddy sorrise. Avrebbe tanto voluto baciarla, ma si trattenne. Se proprio doveva farlo, allora voleva che fosse un momento speciale.
Nel frattempo, l'ora di visita si era chiusa,ed Harry poteva stare un po' da solo con il bambino. Si era reso conto di essere molto apprensivo, visto come le cose erano andate l'ultima volta. Questa volta non avrebbe voluto perdere un altro figlio, sarebbe stata troppo dura da sopportare.
"Hey - disse ad un tratto Draco - non abbiamo ancora scelto un nome. Ti prego, che non sia niente di strano"
"Hai ragione - sussurrò - come potremmo chiamarlo? Vorrei che fosse un nome coraggioso, forte..."
"Come sei complicato" - sbuffò l'altro. Il momento di quiete fu interrotto ad un tratto, da una presenza inquietante. Harry sollevò leggermente lo sguardo, rendendosi conto che si trattava di Voldemort. Tremò, irrigidendosi.
"Ciao Harry Potter - salutò - ma che bel bambino"
"Stai indietro!" - esclamò Draco facendo per lanciargli un incantesimo. Voldemort però fu più veloce, e riuscì a strappare il bambino dalle braccia di Harry con un solo schiocco di dita. Adesso lo stava tenendo lui.
"No! - esclamò Harry - lascialo stare!"
"Allora vuoi proprio morire!" - fece il biondo.
"Draco, no! Ha in braccio il bambino, rischi di fargli male"
"Oh, che peccato - sorrise l'altro - non temete, ve lo riporterò presto. Ma se vi mettete in mezzo, potrei non essere tanto gentile". Dicendo ciò, Voldemort si smaterializzò nel nulla. Harry rimase lì con lo sguardo vitreo e le lacrime agli occhi. Non poteva essere successo veramente, non di nuovo!
"No - sussurrò - no... non è possibile... no...."
"Hey! - esclamò ad un tratto Lily - cosa è successo?!"
"Voldemort - sussurrò - l'ha preso... l'ha portato via..."
"Il bambino? - domandò - cosa? Perchè?"
"Ora il perchè non ha importanza! - esclamò - dobbiamo andare a riprenderlo!"
"Io vengo con voi!" - disse il corvino.
"No, Harry. Tu sei troppo debole. Ti prego, devi fidarti di me. Ti prometto che lo riporterò indietro, dovesse essere l'ultima cosa che faccio"
Spaventato e scoraggiato, Harry lo abbracciò. Lily invece non lo sapeva ancora, ma quella volta avrebbe scoperto di possedere un particolare potenziale ...

Ad andare a cercare Voldemort erano stati in quattro: Lily, Teddy, Draco e Lucius. Quest'ultimo infatti, appena saputo la notizia, non era sembrato molto felice, e aveva insistito per venire anche lui. Inoltre, l'ex Mangiamorte sapeva del covo segreto che Voldemort avesse, vicino la sua casa.
"Secondo te perché ha rapito il bambino?" - gli domandò poi Draco.
"Non ne sono sicuro, ma potrebbe essere a causa della magia bianca dentro di lui. Tutti i bambini ce l'hanno, ed è molto potente. Visto che anche Lily possiede della magia di luce, probabilmente vuole assorbirla per combattere"
"Oh no - dichiarò Lily - questo non accadrà"
Silenziosi come ombre, i quattro arrivarono vicino al covo di Voldemort, il quale so trovava in una sorta di grotta sotterranea. Il Mago Oscuro, aveva in mano la bacchetta e stava osservando i due bambini messi accanto.
"Voi, mi aiuterete a vincere - disse - anzi, la vostra magia mi aiuterà. Incredibile quanto un essere così piccolo possa possedere una magia così grande. Da chi potrei cominciare? Ma sì, credo che l'onore spetti al figlio di Potter. Potresti essere molto sfortunato, o molto fortunato. Questo lo deciderò io"
A distrarlo però fu qualcosa di simile ad un colpo, anzi, più precisamente ad un incantesimo che lo aveva mancato di poco.
"TU! - esclamò una voce - LASCIALO STARE IMMEDIATAMENTE!"
Riconobbe quasi subito la voce di Lily.
"Oh, ma che bella sorpresa, salve Lily. Ed io che mi stavo preparando come si deve per affrontarti"
"Se non lasci stare mio fratello giuro che ti uccido all'istante!" - esclamò.
"Sappiamo entrambi che non sei in grado. Hai una grande magia, ma non sai sfruttarla"
La ragazza strinse i denti.
"Prendete il bambino - sussurrò - io penso a lui"
"Oh no! - esclamò Voldemort - non lo farete!"
"Experlliarmus!" - esclamò la ragazza, cercando invano di di disarmarlo. Quel gesto però sembrò far agitare ulteriolmente Voldemort, il quale le si scagliò addosso.
"Ne ho abbastanza di te! - esclamò - da quando sei venuta al mondo non hai fatto altro che crearmi problemi! Avresti fatto meglio a rimanertene dov'eri e a fare l'orfana senza futuro amata da nessuno, perchè in fondo è questa che sei!"
Mentre il mago parlava, Lily tremava, sentendo il proprio corpo irrigidirsi. Avvertiva una strana forza dentro di sé, mai provata, una forza che stava facendo di tutto per uscire fuori.
"CRUCIO!" - urlò. Incredibilmente, questa volta riuscì a colpirlo. Nessuno era mai stato in grado di riuscire con quell'incantesimo, non con lui almeno. Nel frattempo. Draco aveva preso in braccio il bambino, accorgendosi di un'altro neonato.
"Cosa? - domandò - un altro? Ce n'è un altro!"
Nell'udire quelle parole. Lily prese a corrergli incontro. Nonostante Voldemort fosse stato cruciato, riuscì ad alzarsi, cercando di inseguire Lily.
"Tu non vai da nessuna parte! - esclamò Lucius puntandogli la bacchetta sul capo - che dici, ti uccido subito oppure no?"
Sul volto di Voldemort apparve un sorriso.
"Ma guarda - sussurrò - vedo che hai imparato ad andarmi contro. Ma non hai imparato abbastanza. CRUCIO!"
Il mago aveva infatti tenuto la bacchetta in mano per tutto il tempo, e al momento giusto lo aveva colpito.
Lily era arrivata dove l'altro neonato si trovava. L'aveva preso in braccio, ma quando si era voltata, Voldemort era a due passi da lei.
"Lascia stare mia figlia!" - esclamò.
"Cosa? Tua... - sussurrò - non ci credo, hai rubato la bambina a Bellatrix!"
"Non le ho rubato proprio un bel niente, visto che è di entrambi!"
"Stai indietro! - esclamò - sei un vero e proprio mostro! Adesso vedrai di cosa quest'orfana amata da nessuno, sa fare!"
In quel momento accadde qualcosa che nessuno avrebbe potuto prevedere. Lily lasciò stare la bacchetta. I suoi occhi si accendessero di una luce strana, come se fossero fatti di fuoco. E una strana aura color ebano, l'avvolse, come a volerla divorare. Draco stava guardando la scena ad occhi spalancati. Per lui non era esattamente una novità, ma aveva sempre sperato che non potesse succedere. La ragazza portò poi una mano in avanti, proclamando, con una voce che neanche le apparteneva.
"AVADA KEDAVRA!"
Voldemort utilizzò solo l'ultimo secondo per difendersi, dichiarando lo stesso incantesimo. Fu dura da combattere, poichè la magia di Lily questa volta non era di colore bianco, bensì nera come la morte. Ed aveva una potenza che mai aveva visto. Lily non sembrava neanche più lei. Alcuni secondi dopo, entrambi furono costretti a tirarsi indietro, esausti. Anche Voldemort era stato costretto ad accasciarsi, ancora incredulo.
"Cavolo! - esclamò Teddy andando verso Lily - è fuori gioco, andiamo, svelta!"
Ancora stordita e molto debole, la ragazza si alzò in piedi. I quattro uscirono dal covo, assieme ai due bambini. Voldemort però non li avrebbe inseguiti, perchè aveva qualcosa di più importante a cui pensare. Quell'aura attorno a Lily non era normale, e quel potere era qualcosa che aveva riconosciuto all'istante.
Guardò verso la direzione in cui era scomparsa. Si era sbagliato, si erano sbagliati di tutti. Quella non era magia di luce, quella era...
"Magia oscura"


N.D.A
Ebbene sì, la nostra cara Lily in reealtà possiede magia oscura!
Lily: COSA? Ma che storia è questa?
Io: Non guadare me, chiedilo a Draco ed Harry
Lily: VOI!
Harry: Emh... è complicato
Lily: Sono tutta orecchie!
Io: Non ora, questo sarà l'argomento del prossimo capitolo!
Lily: Io voglio saperlo adesso!
Io: In quanto autrice, decido io U_U

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** La verità ***


Non appena Harry aveva riavuto tra le braccia il bambino, era scoppiato in lacrime. La paura di perdere nuovamente un figlio, era stata troppo forte. 
Lily aveva portato in salvo anche l'altra bambina, non aveva potuto lasciarla lì, altrimenti chissà cosa le sarebbe successo. 
"Povera piccola - si ritrovò a pensare Lily mentre la osservava - non hai idea della famiglia terribile in cui sei capitata. Ma non ho intenzione di lasciarti al tuo destino"
Lily non immaginava che fosse osservata anche a sua volta. Teddy infatti non le toglieva un attimo gli occhi di dosso, ed il motivo era uno solo. Aveva fatto caso allo strano potere che era improvvisamente fuoriuscito dal suo corpo. E la cosa più strana era che Lily non pareva ricordare assolutamente nulla.
Forse non si era realmente resa conto di nulla.
Ma ad essere pensieroso non era solo lui. Anche Draco aveva visto le sue stesse cose e non aveva potuto fare a meno di parlarne con Harry.
"C'è qualcosa che non va - gli disse infatti - il potere di Lily è... strano"
Il corvino lo ascoltava con lo sguardo chino, cullando il bambino che si era appena addormentato.
"Forse ti stai facendo troppe paranoie" - rispose.
"Ciò che ho visto era reale, non me lo sono immaginato! - esclamò - quella era chiaramente magia oscura!"
"Sssh, non dirlo ad alta voce! - esclamò - potrebbe sentirti"
"E che differenza fa? - domandò - prima o poi dovrà saperlo. Non riesce neanche più a controllarlo, per quanto ancora hai intenzione di nasconderglielo?"
"Gliel'abbiamo nascosto per il suo bene!" 
"E per lo stesso motivo adesso dobbiamo dirglielo. Per favore"
Harry sospirò. Draco aveva ragione. Continuando così, Lily sarebbe divenuta vittima del suo stesso potere. Per questo, era necessario che sapesse.
Mentre i due discutevano, Lily si trovava ancora con la bambina. Quest'ultima era molto carina, aveva tanti capelli neri, la pelle diafana e dei lineamenti delicati. Si domandò che colore gli occhi potessero essere, ma nella sua mente li immaginò rossi. La teneva in braccio, mentre la piccola dormiva. In qualche modo, la sentiva come una sorta di sorella minore. Teoricamente, anche se nessun legame di sangue li univa, era così.
Teddy le si avvicinò cautamente.
"Non immaginavo che fossi così brava con i bambini"
"Nemmeno io - rispose - di solito piangono in braccio a me"
"Non pensavo l'avresti salvata"
"Non potevo lasciarla lì. Non deve pagare per le colpe dei suoi genitori. So cosa significa vivere una vita miserabile, per questo voglio offrirle un'opportunità migliore"
"Lily Black, non ti facevo così saggia" - disse sorridendo. La ragazza lo guardò, ricambiando il sorriso.
"Avresti dovuto scoprirlo in questi mesi che hai passato con me"
"Già... quelli - fece portandosi una mano sul viso - ascolta... penso abbiamo già rimandato abbastanza l'argomento. Io... non so come dirtelo. Fino a poco tempo fa non ti sopportavo neanche... ma adesso... sento che mi mancano i momenti insieme"
"Oh, Teddy..." - sussurrò.
"Lo so che non hai ancora dimenticato Cedric, e non ti sto chiedendo di farlo, perché non è giusto. E so che hai di meglio a  cui pensare per adesso. Solo ti prego, promettimi che quando tutto sarà finito, penserai a noi"
La ragazza sospirò. Pensare a loro... non era mai stata brava nei rapporti di coppia.
"Va bene - sussurrò - te lo prometto"
La conversazione dei due fu interrotta dall'arrivo di una figura abbastanza inquietante: Bellatrix aveva gli occhi sgranati e quasi si trascinava contro il pavimento.
Nel vederla, Teddy saltò immediatamente su.
"Stai indietro!" - esclamò.
"Teddy! - lo chiamò l'altra - sta tranquillo. Bella, cosa fai qui?"
La strega le si avvicinò ancora, indicando chiaramente la bambina tra le sue braccia.
"Mia figlia - sussurrò - ti prego... ti predo... dammela. Non l'ho tenuta in braccio neanche una volta..."
"Come faccio a dartela sapendo che non sei neanche in grado di difenderti? - domandò Lily - ormai siamo arrivati al limite, devi fare una scelta, o lei, o lui. O il bene o il male. Pensaci attentamente, hai l'opportunità di ricominciare. Ti prego Bella, fa la scelta giusta"
Il tono di Lily era severo ma supplichevole al contempo. Bellatrix era rimasta immobile, osservando la sua bambina dormiente. L'unica cosa che sarebbe mai potuta essere sua. Era chiaro quale fosse la scelta più giusta. Ma la ragione l'aveva abbandonata ormai da tanto tempo. La ragione, era stata sostituita dall'amore e dall'ossessione verso il Suo Signore. E malgrado quest'ultimo si ostentasse ancora a trattarla in quel modo, Bellatrix sapeva di non poterne fare a meno.
"Lily, ti prego - sussurrò - non costringermi a scegliere". Lo sguardo della ragazza però non permetteva repliche.
"Se non sei in grado di scegliere allora è evidente che c'è qualcosa che non va. Non te la darò, lei non dovrà crescere malvagia come lo siete voi"
"Ti prego! - esclamò con disperazione - non puoi tenermela lontana!"
Per Lily a quel punto fu istintivo muovere la mano. A quel punto accadde qualcosa di strano che Teddy notò: nuovamente, un'aura nera prese a circondare la ragazza, la quale aveva un'espressione totalmente assente. C'era molta magia in lei, magia potente ed oscura che non aveva bisogno di essere canalizzata in una bacchetta. Era in grado di gestirla da sola!
Bellatrix se ne accorse a sua volta. Volle controbattere, ma non sapeva come, non avendo mai visto nulla del genere. Per questo fu costretta ad indietreggiare, aspettando che l'altra facesse qualcosa. Lily aveva l'espressione di una che avrebbe potuto uccidere tranquillamente, e sicuramente doveva essere quella la sua intenzione.
Ma ciò non accadde. Un secondo dopo ritornò in sé, con il fiato corto, come se avesse corso chissà quanto. Il suo sguardo era sconvolto.
"Vattene via Bella" - sussurrò. La strega a quel punto sentì di non poter fare altrimenti. Con una grande tristezza nel cuore, lanciò un'occhiata alla figlia, allontanandosi. 
Niente e nessuno avrebbe potuto guarire la sua ossessione.
Teddy era rimasto a fissare Lily, la quale sollevò piano lo sguardo.
"Cosa... mi è successo?" - domandò. Il ragazzo sgranò immediatamente gli occhi: allora questa volta si era accorta di tutto!
"Tu... tu ricordi cos'è successo?" - domandò.
"Sì - rispose incerta - più o meno... anche se non riesco a capire cosa è stato di preciso.."
"Tu hai.. utilizzato la magia... intendo, senza bacchetta" - rispose indicandola.
"Eh? - domandò - ma dai, che dici, non è possibile... vero?"
"Io... io non lo so" - sospirò. In quel momento Draco li interruppe, sgranchendosi la voce.
"Umh, umh, scusate. Lily, abbiamo bisogno di parlarti. E subito. Prima di dire qualsiasi cosa però, ti prego di ascoltarci attentamente"
Ella annuì, avendo l'impressione che presto le sue domande avrebbero ottenuto risposta ...

Quindici anni prima ...

Harry era ancora molto scosso dalla notizia che aveva ricevuto. Insomma, non era certo nei suoi programmi quello di avere un figlio, soprattutto non in quel modo e non in quel momento! Ma con il passare dei giorni si era dovuto rendere conto che tutto ciò che stava accadendo, era reale, e questo tutti potevano sentirlo.
Il suo caso era davvero più unico che raro. Perchè nonostante il bambino che portava in grembo fosse ancora minuscolo, era possibile già avvertire la grande magia che possedeva, anche semplicemente poggiando la mano. Era così infatti che Hermione si era accorta della sua presenza. E molte volte, quando Harry poggiava la mano, poteva avvertire quel potere così particolare. Ma quest'ultimo era molto più particolare di quello che tutti pensassero.
Nonostante il suo stato particolare, Harry non era intenzionato a starsene con le mani in mano.
"Su Draco, avanti! - esclamò - lanciami qualche incantesimo!"
"Non ho intenzione di fare niente - borbottò l'altro - e se ti faccio male"
"Diamine - sbuffò - non mi dai mai retta. Non voglio farmi trovare impreparato"
"Tu non devi fare proprio niente - rispose andandogli vicino - non puoi rischiare di metterti in pericolo"
"Oh, sappiamo entrambi che non ci riesco"
"Lo so, ma devi riuscirci. Sono due le vite che devi proteggere"
"Non so perchè ma ho la vaga impressione che lui... o lei, potrebbe benissimo difendersi da sola. Insomma, io lo avverto..."
"Anche io - sussurrò - mi chiedo se... sia normale"
"Ah, eccovi qui voi due! - esclamò ad un tratto una voce - signor Potter, sempre a fare di testa sua, vedo!"
La Mcgrannit aveva preso molto a cuore quella situazione, dopotutto lo aveva seguito per anni e lo sentiva ormai come un figlio.
"Ah, salve professoressa. Non si preoccupi, Harry non farà nulla di troppo" - lo rassicurò il biondo.
"Bene, questo mi rassicura. E tu Harry? - domandò - come stai?"
"Abbastanza bene, credo. Eccetto le nausee, ma penso che quelle siano normali"
"Capisco... capisco..." - rispose soffermandosi a guardare il suo ventre, con molta attenzione. Ad un tratto una luce strana prese a brillare nei suoi occhi, una luce, anzi un'ombra.. simile alla paura.
"Mmh - disse - questo... questo è molto strano... no, non è possibile"
"Cosa... cosa c'è che non va?" - domandò il corvino.
"Io... non ne sono sicura. Ma avverto un tipo di magia diverso da quello che dovrebbe essere"
"In che senso?" - domandò Draco.
"Io.. non ho mai sentito nulla del genere. Ma questa.. mi sembra magia oscura innata"
Harry sgranò gli occhi.
"Magia oscura? - domandò - no, questo è impossibile. Insomma, sia io che Draco possediamo la magia di luce, come la maggior parte dei maghi"
"Questo non c'entra nulla. La magia oscura nasce spontaneamente, ed è qualcosa di innato, qualcosa che può rendere malvagio e invincibile, simile alla magia di Voldemort"
"Vuole... vuole dire che nostro figlio potrebbe essere malvagio? Potrebbe diventare un mago oscuro?"
"Se tenuto sotto controllo, no. I suoi poteri potranno essere limitati al massimo, ma poichè l'oscurità affascina e attira, è necessario che non ne sappia nulla. Nessuno di voi dovrà mai dirglielo, e allora potremo sperare che rimanga ibernata"
Harry ascoltò tutto, visibilmente scosso. Com'era possibile? Lui, che aveva sempre combattuto per il bene, adesso si ritrovava in questa situazione.
Come avrebbe dovuto comportarsi? Non aveva certezze per il futuro, non aveva certezze su nulla! Come si poteva tenere la magia segregata, sopratutto quella oscura?
Erano domande a cui non poteva trovare risposta. Anche Draco era del suo stesso avviso. Non sapeva come comportarsi.Sapeva quanto l'oscurità potesse essere affascinante e avrebbe fatto di tutto per impedire che ciò che la Mcgrannit aveva detto, si avverasse.
Dopo quella spiacevole sensazione, Harry si era preso del tempo per pensare. 
La situazione era già abbastanza critica con il sortilegio in arrivo, non aveva modo di pensare lucidamente!
Si portò le mani sul ventre ancora piatto. Quasi non riusciva ad immaginare che suo figlio avrebbe potuto essere malvagio come... come Voldemort..
Si portò poi le mani sulla testa. Non poteva essere... non poteva essere...
"Harry!"
"Draco! - esclamò l'altro sussultando - mi hai fatto paura, ma dove sei stato?"
"A cercare una risposta alle nostre domande. E l'ho trovata!" - rispose mostrandogli una boccetta contenente un liquido color porpora.
"Che cos'è?"
"Beh... entrando ad Hogwarts ho fatto un giro nello studio della professoressa Cooman e... ho pensato che avrei potuto trovare qualcosa di utile"
"L'hai rubata?"
"Non l'ho rubata, l'ho solo presa in prestito! E poi questa ci permetterò di vedere quello che vogliamo vedere. Non sappiamo cosa accadrà in futuro, e probabilmente non avremo modo di scoprirlo, ma così potremmo sapere se ciò che ha detto la Mcgrannit è vero o no!"
"No, è fuori discussione! - esclamò - nessuno dovrebbe mai giocare con il tempo!"
"Non giocheremo con il tempo. Sarà come una sorta di sogno... Avanti. Preferisci forse non sapere, Harry?"
Il corvino lo guardò. Ma certo che voleva, una certezza sarebbe stata utile in quel momento.
"D'accordo - sospirò - d'accordo, ma lo faremo insieme"
Draco annuì. 
"Va bene - rispose - pensa intensamente ciò che vuoi vedere e lo vedrai. Almeno spero"
Fu così che i due bevvero un sorso di quella strana pozione, che qualche secondo dopo li fece scivolare in un sonno profondo.
Il biondo si ritrovò ad un tratto in una specie di bosco, i cui alberi stavano ai lati. Non vi era nulla sul suolo, eccetto una cesta simile ad una culla. Si avvicinò, udendo dei vagiti. Quando fu abbastanza vicino, si rese conto che nella cesta vi era una bambina, dagli splendidi occhi verdi. Nonostante non l'avesse mai vista, Draco la riconobbe all'istante. La prese in braccio.
"Hey - sussurrò - sei... bellissima. E brilli di magia di luce"
Nello stesso istante, anche Harry stava vivendo la sua stessa "esperienza". Solo che, apposto di una neonata, lui vide una ragazzina bionda, di circa dodici anni.
Era proprio sua figlia!
Sorrise, avvicinandosi piano. Fece per accarezzarle il viso.
"Tu - sussurrò - sei tu... e sei così... bella.."
La ragazzina aveva i suoi occhi, occhi che però erano intrisi di oscurità. Ella gli afferrò un braccio, facendogli intendere immediatamente di volergli fare molto male.
"Ferma! - esclamò il corvino - io sono tuo padre"
L'espressione dell'altra però non cambiò di una virgola.
"Non mi interessa" - sussurrò maligna.

I due si risvegliarono nello stesso istante. Solo che, se Draco era piuttosto tranquillo, Harry era piuttosto spaventato.
"Hey - lo chiamò il biondo - è tutto apposto! Io.. io.. l'ho vista e... beh, la bambina... non possedeva alcuna magia oscura..."
"No - ansimò l'altro - no, non secondo il mio sogno. Credo abbia provato a farmi male..."
"Cosa? - domandò - perché? Voglio dire... quale delle due visioni allora sarà vera?"
"Magari entrambe, non lo so. So solo che non vorrei mai vedere quell'espressione sul suo viso. La Mcgrannit ha ragione, non dovremmo dirle nulla"
"Ma... ma come faremo?"
"Non lo so! - esclamò - ma dobbiamo. Io ho visto la cattiveria nei suoi occhi. Non voglio più vederla, te l'ho detto"
"Eh va bene - rispose l'altro, vedendo la sua espressione sconvolta - se questo potrà aiutarla, allora non le diremo mai nulla"
Questa era la promessa che Harry e Draco si erano fatti. Tuttavia, il destino era già pronto ad andare loro contro ...

Lily ascoltò tutto senza fiatare. Era semplicemente sconvolta. Per tutto quel tempo aveva portato dentro di sé la magia oscura, senza saperlo.
"Non posso crederci - sussurrò - io... posseggo la magia oscura? Ma... ma sono la Salvatrice!"
"Certo che lo sei! - esclamò Harry - proprio perché non lo hai mai saputo, non hai potuto coltivarla. E la magia di luce ha preso il suo posto"
"Tu... Un momento! - esclamò - voi me l'avete tenuto nascosto!"
"Non abbiamo avuto altra scelta! - disse Draco - hai idea di cosa sarebbe potuto accadere!"
"No, non lo so! - esclamò - però adesso sono furiosa! Insomma, è una cosa che riguarda me, avrei dovuto saperlo! Non so più chi sono, lo capite o no?"
"Tu sei Lily, la Salvatrice. Non c'è niente da capire" - disse il corvino.
"No, non lo sono. Se posseggo della magia oscura come posso sperare di salvarvi! Non posso crederci! Dio... sentite, lasciatemi stare, non voglio parlare con nessuno! Voi siete dei... dei bugiardi, dei maledettissimi bugiardi!"
Dopo aver detto ciò, si diresse verso la porta, aprendola.
"Ferma! - esclamò Harry, cercando di fermarla  - io sono tuo padre!"
Lily si voltò a guardarlo. Harry riconobbe immediatamente quello sguardo che per tanto tempo aveva avuto paura di rivedere.
Ella si liberò dalla sua presa, fulminandolo con lo sguardo.
"Non mi interessa"

N.D.A
Lily: Oh c***o, cioè io sono cattiva?
Io: Beh, dipende...
Harry: Ma che palle, perchè devo sempre fare la figura del genitore di m***a?"
Draco: Siamo in due allora
Io: Eh scusate, ma il lieto fine va bramato.
Harry: No scusa, quale lieto fine? In ogni tua storia o io o Draco facciamo una brutta fine.
Io: Ma questa storia è diversa :3 
Lily: Fa schifo
Io: Va bene, allora muori...
Lily: No, no, no, è fantastica, scherzavo D:

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** La scomparsa di Lily ***


Adesso che tutto ciò in cui aveva sempre creduto era stato spazzato via, Lily era terribilmente depressa. Le cose sembravano essersi aggiustate, mentre invece era stata tutta una grande bugia!
Come avevano potuto Harry e Draco tenergli nascosta una cosa così importante?
La magia oscura giaceva dentro il suo corpo, ed il solo pensiero di non poter riuscire a controllarla la faceva rabbrividire. Più si guardava le mani, più tremava. Era come se fosse nata con una specie di maledizione addosso. E a sua insaputa, Voldemort l'aveva intuito. Lily si era addentrata nel bosco senza neanche accorgersene, senza neanche badare al buio. Camminò, con in mente solo la sua tristezza e la sua rabbia.
Poi, ad un tratto, una voce la fece trasalire.
"Povera, cara Lily. Sai, io e tu siamo più simili di quel che pensavo?"
Una figura brillava accanto ad un albero, illuminata dai raggi lunari. Lily era talmente giù di corda che non ebbe neanche l'istinto di lanciare un incantesimo.
"Tu - sussurrò - che cosa vuoi?"
"Non è il caso di essere così ostile - disse gentilmente, facendosi avanti - come ti dicevo poco fa, noi due siamo uguali"
"Noi non siamo uguali per niente"
"Sì, invece. Pensaci bene. C'è una grande magia oscura in te e questo ti ha portato, nel corso della tua vita, a vivere esperienze... strane. Pensa a quando eri arrabbiata o cercavi di difenderti: succedeva qualcosa, no? Questo perchè il tuo istinto di sopravvivenza era più forte di qualsiasi cosa. Immagino quanto tu abbia cercato di ignorare ciò... da bambino mi è successa la stessa identica cosa, pensavano fossi matto"
Lily lo guardò.
"Che cosa vuoi da me?"
"Il tuo potere - sussurrò - pensaci bene, cosa ti ha portato stare qui, dalla parte del bene? Nulla. Passando al lato oscuro, invece, potresti essere invincibile, anzi, lo saremmo entrambi!"
Lily rabbrividì quando si rese conto di come quella offerta, per quanto assurda fosse, in parte la allettasse. Sapeva di dover tenere a bada quella parte di sé così oscura e pericolosa.
"No - rispose indietreggiando - non lo farò mai. Sono la Salvatrice, il mio compito è salvare gli altri, non far loro del male"
"Mh, immaginavo che avresti risposto in questo modo. Ma perché mai vorresti proteggere chi ti ha nascosto un segreto così importante, eh Lily? Chi ti vuole bene non ti fa ciò..."
"Smettila - rispose portandosi le mani sulla testa - stai solo cercando di confondermi"
"D'accordo, d'accordo. Sei testarda, ma non potrai lottare in eterno. So che tornerai da me, e quando lo farai, lo farai perché vorrai essere liberata da questa magia nera che tanto brama di poter fuoriuscire. Ed io non aspetto altro"
"No - disse ancora - io... imparerò a controllarla"
Sul volto di Voldemort si dipinse un sorriso maligno.
"Tu credi? La luce è forte, questo è vero. Ma dura un attimo. L'oscurità invece... beh, quella è eterna. Non mi serve aggiungere altro"
Le sue parole la fecero rabbrividire ancora. Lily sentì come se dentro di sé, la luce e il buio stessero disperatamente cercando di vincere l'uno sull'altra. Ed effettivamente, era proprio ciò che stava accadendo.

Ovviamente, né Harry né Draco avevano preso altrettanto bene quella situazione. Avevano indetto una riunione straordinaria con tutti gli altri, dopotutto era bene che sapessero. Così, mentre i due neonati dormivano nella culla, Silente, la Mcgrannit, Piton, Sirius, James, Lily, Hermione e Ron, ascoltavano interdetti le parole dei due ragazzi. L'unico ad estraniarsi dalla conversazione era Teddy, il quale guardava nervosamente alla finestra, nella speranza di veder presto tornare la ragazza.
"Oh, Harry - sussurrò sua madre - non immaginavo una cosa del genere. Vedrai che le cose si aggiusteranno"
"Io non ne sarei così sicuro - intervenne Severus - c'è un motivo se a Lily è stata nascosta una cosa del genere. La sua magia è pericolosa. Va fermata"
"E tu cosa proponi di fare? - intervenne Sirius - non possiamo ucciderla"
"Lo so, ma non possiamo neanche mettere in pericolo il resto del mondo!"
"Calma, calma - li interruppe Silente - qui nessuno morirà o verrà ucciso. Tutto ciò che dobbiamo fare è liberare Lily dalla sua magia oscura"
"Crede che sia possibile, signor Silente?" - chiese Harry.
"E' difficile, ma credo che sia possibile. L'importante è che lo facciamo prima che Voldemort venga a sapere della sua magia oscura. Se viene a saperlo, potrebbe mettersi in testa di usare la cosa a suo vantaggio"
"No, questo è ridicolo. Lily non cederebbe mai all'oscurità" - affermò Draco.
"Questo non può saperlo nessuno. Il cuore umano è... volubile..."
In quel momento, Teddy si sollevò, con un sorriso stampato sul viso.
"Eccola, è tornata!" - esclamò. A quelle sue parole, tutti gli altri si fiondarono sulla finestra. Lily stava avanzando spedita ma con lo sguardo basso. Il suo incontro con Voldemort l'aveva scossa, per questo aveva deciso di non farne parola con nessuno.
"Lily! - esclamò Teddy correndole incontro - stai bene?"
Lei sollevò il viso, cercando di sforzare il miglior sorriso che poteva.
"Sì... sto abbastanza bene..." - rispose.
"Lily! - esclamò Harry abbracciandola - Dio, pensavo fossi scappata!"
"In realtà la mia intenzione era quella - ammise - ma ho deciso di tornare indietro"
"Non sei più arrabbiata?"
"Non... so se sono più arrabbiata. Ma se è vero che ho della magia oscura, allora devo imparare a controllarla. E scappare non è il modo migliore"
Teddy sospirò sollevato nel sentirle pronunciare quella frase.
"E'un bene che tu sia tornata. Dovrò studiare un modo per liberarti della tua magia" - disse Silente
Lily però non sapeva se il liberarsi della sua magia, fosse ciò che voleva. Da un lato la odiava, ma dall'altro... sentiva che fosse qualcosa di estremamente utile.
Tuttavia non parlò, nè di ciò che pensava, né di ciò che era successo. E Teddy fu l'unico in grado di accorgersi che qualcosa non andava nel suo sguardo.
Passò la notte, una notte abbastanza tranquilla,  nonostante l'ansia che Lily avesse addosso. Quando fu mattina, trovò Harry molto indaffarato, dopotutto, con un neonato, anzi due, erano molte le cose da fare.
"Emh, buongiorno - salutò - ti serve una mano?"
"Non mi dispiacerebbe - disse cullando il bambino - aspettavo un bambino, non due"
"Lo so, ma non posso ridarla a Bellatrix. Chissà che fine farebbe"
"Beh, se crescere la figlia del mio mio peggior nemico può farti stare meglio, allora lo farò - si rivolse poi a suo figlio - piuttosto, tu non hai ancora un nome piccolo. Ma è una scelta difficile, quale nome potrebbe essere più adatto per il mio bambino?"
"Vedo che questo ti era mancato..." - affermò l'altra.
"In che senso?"
"Intendo... le cose da bambini... le cose che non hai potuto fare con me"
"Oh, Lily..."
"No, è tutto apposto" - affermò, nonostante il suo sguardo. duro. In verità, da quando il bambino era venuto al mondo, Lily aveva sin da subito provato della gelosia. Soprattutto adesso, nel vedere Harry e Draco così presi, nel fare tutto ciò a cui lei era stato negato.
"Se vuoi puoi posso tenerlo io in braccio, mentre fai dell'altro" - disse. Nel momento stesso in cui però sfiorò il bambino, vi fu come una strana energia, un'aura negativa, tant'è che il piccolo prese a piangere. Spaventato, Harry indietreggiò.
"Emh, no - sussurrò - non... non ce n'è bisogno"
Lily lo guardò sconvolto.
"Tu... tu hai paura di me?"
"No, non ho paura di te! E solo che... non puoi controllarti e..."
"E quindi sono un pericolo! - esclamò - beh, scusa tanto, ma sai, non ho scelto io di nascere in questo modo!"
"Lily, ti prego..."
"E' tutto apposto! - rispose prendendo un lungo respiro - va tutto bene. Vado... vado da Teddy. Sperando che anche lui non mi tema!"
Il corvino sospirò. Era questo il motivo per cui le aveva tenuto nascosto tutto. E adesso che la verità era saltata fuori, le cose sarebbero andate sempre peggio.
Lily raggiunse ben presto Teddy, il quale fu costretto a sorbirsi le lamentele della ragazza, circa quella situazione.
"Insomma, capisci? - sbottò - perfino la mia famiglia ha paura di me!"
"E' normale che sia così - rispose - dopotutto si tratta di un potere che nessuno conosce!"
"Sì, ma io sto cercando di controllarlo quanto posso! - esclamò - e anche io ho paura, cosa credi? Se divenisse troppo  forte?"
"Adesso non devi farti prendere dal panico. Devi solo rimanere calma!"
"No, non posso rimanere calma. Oh cielo... forse Harry ha ragione ad avere paura di me. Insomma, sono incontrollabile!"
"Adesso ti stai facendo prendere dal panico"
"Ti prego, non... non avvicinarti - rispose indietreggiando - in questo momento... temo che potrei farti male..."
"Non mi faresti mai del male! - esclamò - io ne sono sicuro!"
La paura di Lily era però divenuta incontrollabile, e ciò influiva sul suo potere. Nello stesso istante in cui Teddy l'afferrò per un braccio, l'energia oscura in lei si liberò, scatenandosi su ragazzo, come un tifone. Teddy fu spinto all'indietro e cadde qualche mentro più avanti. Quando si sollevò aveva un labbro sanguinante e un dolore alla testa.
"Oh, no! - esclamò - è successo veramente!"
"Va tutto bene! - cercò di tranquillizzarlo - non mi è successo niente!"
"Non va tutto bene! - esclamò esasperata - non riesco neanche a non fare del male alle persone che amo. A te, Teddy!"
"Lily - sussurrò - che vuoi fare?"
"Devo andare via di qui. Devo andare dove la mia magia non potrà fare del male a nessuno!"
"No, non ti lascerò andare via!"
"Stai indietro! - urlò con le lacrime agli occhi, minacciandolo - ti prego di non seguirmi. Sei l'ultima persona a cui voglio fare del male.  Rimani qui!"
Teddy fu costretto a rimanere fermo dov'era, vista la minaccia di Lily di attaccarlo.
Si sentiva uno stupido. Non poteva lasciare la ragazza che amava da sola in quella situazione. Magia oscura o meno, voleva starle accanto, non voleva temerla!
La ragazza era intanto arrivata nello stesso bosco della sera prima, dove aveva visto Voldemort. Quando arrivò, si accasciò con il fiato corto. Stava male, la sua disperazione cresceva man mano che il suo potere diveniva più intenso.
Le faceva male il pensiero di dover stare lontano da quella famiglia che per tanto tempo aveva cercato, ma il pensiero di poter far soffrire quest'ultima, la faceva stare peggio. Doveva andare lontano, almeno finché non fosse riuscita a controllarsi.
A sua insaputa, Teddy aveva avvertito Draco ed Harry.
"Come sarebbe a dire è scappata di nuovo?" - domandò il primo.
"Sembrava abbastanza sconvolta - rispose - mi ha... fatto male, e questo non è riuscita a sopportarlo. Crede che farà del male a tutti noi"
"E' colpa mia - disse il corvino - è partito tutto da me. La cosa sta proseguendo più veloce di quel che credevamo. E se Voldemort la trova prima di noi... non voglio neanche immaginare quello che potrebbe succedere"
In quel momento il suo cellulare prese a squillare.
"E' Lily! - esclamò - Lily! Lily, pronto?"
"Ciao" - rispose una voce tremolante, dall'altro lato.
"Lily, stai bene? Dove sei?"
"Ho già detto a Teddy di non seguirmi. Io... io ti ho chiamato perché... volevo che sapeste... che non vorrei scappare... ma devo farlo... perché sono pericolosa"
"Non è così! Troveremo un modo, te lo posso assicurare!"
Dall'altra parte, una lacrima stava rigando una guancia di Lily.
"Papà - chiamò in un sussurro - ti voglio bene. Vi voglio bene entrambi"
Era la prima volta che Lily lo chiamava in quel modo. Per questo Harry rimase interdetto, senza sapere cosa dire.
"Io... Lily, aspett...!". Prima che potesse dirle qualsiasi cosa, lei aveva già chiuso la chiamata. Si voltò a guardare gli altri due. Doveva trovarla prima che fosse troppo tardi... anzi... era già troppo tardi.

Nel bosco, Lily non faceva altro che contorcersi dal dolore e dalla disperazione. Sentiva come se il male si stesse lentamente impadronendo di lei.
"Oh, lo sapevo. Sei venuta a trovarmi alla fine"
Sollevò lo sguardo. Come immaginava, si trattava di Voldemort.
"Non... non sono qui per te - gemette - sono qui per nascondermi. Il mio potere è troppo grande..."
"Appunto - rispose - provare a fermarlo non potrà che farti più male. Non vuoi stare male, vero Lily?"
Le iridi rosse di Voldemort adesso la fissavano. Per un attimo, ella non potè fare a meno di pensare a quanto l'oscurità fosse attraente, tanto che ci si sarebbe gettata volentieri. Era in uno stato quasi ipnotico quando due mani la afferrarono per trascinarla dentro il buio nascosto nella sua anima.

N.D.A
Ahi ahi, le cose si sono messe veramente male.
Lily: Lo vedo! Adesso sarò io la cattiva della situazione?
Io: Beh, può darsi.
Lily: Quindi devo morire io?
Io: Non ho detto questo.
Lily: Ne saresti capace. Sto iniziando a chiedermi se avrò mai il mio lieto fine.
Io: Non manca molto per poterlo scoprire
Lily: Davvero? ** La mia tortura è quasi finita!
Io: Non cantare vittoria, se vuoi posso farti morire anche nel prossimo capitolo.

Lily: No, no, no, va bene così! D:

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Signora Oscura ***


Voldemort aveva trascinato Lily con sé e adesso la stava portando in braccio. La ragazza era, per il momento, completamente inerme. Era stato stupido da parte sua lasciarsi cogliere di sorpresa da sola, ma ciò si era dimostrato vantaggioso per lui.
Quando era arrivato a casa, aveva trovato Bellatrix ad accoglierlo, seppur non in modo molto caloroso. Ella infatti era ancora sconvolta da quello che era successo. Era diventata madre, tuttavia non aveva neanche preso in braccio una sola volta la sua bambina. Questo perchè Voldemort l'aveva presa e dopodichè Lily l'aveva messa in salvo. Aveva ragione quest'ultima a darle della cattiva madre!
"Mio padrone" - sussurrò nel vederlo.
"Finalmente sono riuscito a prenderla. E' solo questione di minuti prima che si svegli"
"Cosa volete fare?"
"Semplice, voglio solo liberare tutto l'oscuro potere che è in lei"
"Cosa? L'oscuro potere? Mio signore, non credo sia una buona idea"
"Non contraddirmi, Bella. Se la Salvatrice passa al lato oscuro, non potrà salvare nessuno. Anzi, penso che potrà essere una buona arma di distruzione"
Bellatrix si zittì, sconsolata. L'ultima cosa che voleva era vedere una persona a cui voleva bene, cadere nel buio.
Lily si svegliò in quell'istante. Aprì gli occhi di scatto e con un sospiro profondo, come se fosse stata in apnea.
"Cosa? - domandò - cosa ci faccio qui? Voi... mi avete rapita voi!"
"Stai calma, Salvatrice. Il tuo potere oscuro è troppo prezioso per non liberarlo"
"No, stai indietro! Non voglio divenire pericolosa!"
"Mi serve che tu lo diventi. Pensa un po' a quanto potremmo essere invincibili"
"Io non passerò mai dalla tua parte!" - esclamò stizzita.
"Questo è tutto da vedere! - esclamò puntandogli la bacchetta contro - adesso stai in silenzio!"
A quel punto per Lily fu naturale gettarsi sul pavimento ed iniziare a contorcersi. Bellatrix osservava la scena con gli occhi spalancati, senza possibilità di poter dire nulla, nonostante fosse evidente quando Lily stesse soffrendo. Quest'ultima annaspava con la bocca aperta, sentendo un grande dolore dentro di sé, come se una forza misteriosa le stesse letteralmente rompendo le ossa. Il suo cuore, che fin ora era stato così puro, quasi candido, stava divenendo nero, ed i suoi occhi, verdi come la speranza, divennero di un color rosso sangue che rappresentavano solo morte e distruzione.
Fu solo una questione di pochi secondi prima che avvertì un velo nero avvolgerla del tutto. Poi si calmò tutt'ad un tratto. Voldemort osservò soddisfatto il risultato del suo lavoro. Anche lo sguardo della ragazza era cambiato. Adesso era freddo, quasi glaciale.
Bellatrix era ancora più sconvolta. Quella ragazza che aveva davanti non sembrava più Lily.
"Bene, molto bene - disse Voldemort - come ti senti, Lily?"
"Bene" - rispose l'altra, senza battere ciglio.
"Ottimo. Adesso che il tuo potere oscuro è stato liberato, sai quello che devi fare, vero? - sussurrò avvicinandosi a lei - uccidi Harry Potter. Fa sì che soffra!"
L'altra rispose con un cenno del capo, tirandosi immediatamente su. Nessuna luce di alcun sentimento vi era ormai nei suoi occhi.

"Allora, l'avete trovata?"
Lily era sparita ormai da delle ore, ed Harry e Draco, assieme agli altri, la stavano cercando dappertutto, soprattutto nella zona dove la città finiva e aveva inizio il bosco, luogo in cui era solita ad andare.
"No, Teddy - sbuffò Draco - ma sarebbe più facile se la smettessi di fare domande!"
"Beh, scusa tanto se sono preoccupato!"
Teddy, oltre che preoccupato, era anche nervoso. Lily gli era sembrata fin troppo sconvolta, e non era da lei. Temeva che le fosse successo qualcosa di terribile.
"E se Voldemort l'ha rapita? - domandò il corvino - dobbiamo cercare anche lui!"
"D'accordo, allora dividiamoci. Teddy, tu stai con Harry, io vado dagli altri. Fai attenzione ti prego" - sussurrò il biondo posando un bacio sulle labbra del corvino.
Erano entrambi molto spaventati, poiché stavano andano incontro a qualcosa che non conoscevano. 
I due presero a camminare per qualche passo, quando udirono un fruscio di foglie che li fece sussultare.
"Chi va là?" - domandò prontamente il corvino. I suoi occhi si illuminarono quando si vide comparire davanti la figura di Lily.
"Lily! - esclamò correndo ad abbracciarla - finalmente ti ho trovata! Ci hai fatto preoccupare tantissimo!"
Teddy fece caso a come la ragazza fosse rimasta totalmente indifferente a quell'abbraccio. Ed i suoi occhi, non erano quelli che conosceva...
Harry se ne accorse solo qualche secondo dopo. Quando si staccò dall'abbraccio, vide che qualcosa non andava nella sua espressione.
"Lily?"
Prontamente, la ragazza indietreggiò, esclamando.
"Experlliarmus!"
Immediatamente Harry fu disarmato dalla propria bacchetta. Quest'ultima cade in terra, e prontamente la ragazza si avvicinò, afferrandola.
"Ma cosa fai?" - domandò il corvino.
"Mh, che cosa curiosa. Secondo te come sarebbe essere ucciso dalla propria bacchetta? Io credo che sarebbe divertente!"
In seguito ella si lasciò andare ad una risata maligna. Harry e Teddy si guardarono, sconvolti. Era come se il cuore della ragazza che tanto amavano, fosse intriso di malvagità.
"Cosa stai dicendo? Lily.... sei tu?"
"Ma certo che sono io - rispose superba - questo è il lato di me oscuro, quello che per anni avete provato a nascondermi. E vi dirò, mi piace davvero molto!"
"Diamine, Voldemort deve aver liberato il suo potere!" - sussurrò Teddy.
"L'oscurità è davvero affascinante come pensavo - continuò ancora ella  - ma dopotutto è una cosa che ho nel sangue. E adesso, è arrivato per te il momento di andare!"
"Lily, no! - esclamò Teddy avvicinandosi - non farlo!"
"Teddy, stai indietro, non è a te che voglio far male!"
"Ma non puoi uccidere Harry. Anche se è stato Voldemort ad ordinartelo, tu devi ribellarti!"
Lily sorrise nuovamente, in modo tanto maligno da farlo rabbrividire.
"Voldemort me l'avrà anche ordinato, ma non è per questo che lo sto facendo. Lo sto facendo perché voglio vendicarmi di tutti gli anno di solitudine e sofferenze"
"Ma faccio parte della tua famiglia!" - esclamò Harry.
"Io non ho una famiglia! - disse guardandolo - crucio!"
Harry fu colpito dalla maledizione, che lo costrinse a gettarsi al suolo, in preda ad una sofferenza atroce. Non poteva reagire, visto che era disarmato, ma anche se avesse potuto, non sapeva se ci sarebbe riuscito. Non voleva fare del male a Lily, non voleva combattere contro di lei. 
La ragazza, tuttavia, sembrava particolarmente divertita nel vederlo soffrire.
"Lily, ora basta! - esclamò Teddy - questa non sei tu!"
"Silenzio! - urlò - ascoltami bene, Harry. Non importa quale legame di sangue ci lega. Tu sei troppo debole, troppo buono, troppo dedito alla luce. Io, con l'enorme potere che porto dentro, non posso essere la Salvatrice, né posso far parte di questa famiglia. Ucciderò chi voglio io ed allora diverrò invincibile!"
"Lily - ansimò Harry - ti prego... non farlo. Devi domare il tuo potere, Voldemort si approfitterà di te, ti ucciderà, lui non condivide il potere con nessuno!"
"A Voldemort ci penserò io - disse sorridendo ed inginocchiandosi - ed inoltre. Perché devo domare qualcosa che mi rende invincibile?"
Lily sollevò la bacchetta, come a volergli dare il colpo di grazia. Negli occhi di Harry si poteva chiaramente leggere la paura. Ma cosa poteva fare?
"Lily - gemette - io so che nel tuo cuore c'è ancora luce. Perché malgrado il tuo potere oscuro, tu sei la Salvatrice, sei destinata. Mi hai detto che mi volevi bene, questo l'hai già dimenticato?"
Quella frase fece per un attimo vacillare la ragazza, la quale rimase immobile e con lo sguardo vitreo. Ricordava esattamente quelle parole, eppure non ne rimembrava il calore. Quell'attimo fu però fatale per lei. Teddy infatti approfittò del fatto che fosse distratta, per lanciarle un "crucio". Completamente presa alla sprovvista, ella si accasciò al suolo con un lamento terribile, lasciando di conseguenza Harry libero.
Egli si affrettò a raggiungere il ragazzo.
"Dobbiamo andare via di qui! " - esclamò Harry.
"Cosa? - domandò - e lasciarla da sola?"
"Non credere che la cosa sia facile per me! Ma è fuori controllo, quindi se vuoi salvarti, vieni con me!"
Entrambi lanciarono un'ultima occhiata a Lily, la quale imprecava ad alta voce, per poi lasciarsela, a malincuore, alle spalle.
"Maledetto - ansimò ella, graffiando il terreno con le unghie - me la pagherai, me la pagherete tutti!"

Le ore che seguirono furono terribile. Harry riuscì a raggiungere Draco ed il resto dei suoi amici. Ancora sconvolto, fu costretto a raccontare tutto ciò che era successo.
"No, non posso crederci - proclamò Draco - Lily non può averti quasi ucciso!"
"Ti dico che è così. Il suo potere... è stato liberato. E' irriconoscibile, spietata, non ha pietà per nessuno!"
"No - sussurrò il biondo - e adesso cosa possiamo fare?"
Silente a quel punto si alzò in piedi.
"Possiamo soltanto cercare di liberarla per sempre dalla sua magia oscura"
"Ma come facciamo? Non possiamo neanche avvicinarci!" - disse il corvino.
"Allora dovremmo batterci con lei e poi liberarla"
"No - rispose - io non posso farle male"
"So che sembra un paradosso, ma devi farle male proprio per il suo bene, Harry!" - esclamò Silente. Il corvino sospirò.
Erano arrivati ad un punto critico. Teddy se ne stava un po' in disparte, continuando a pensare a Lily. Il vederla in quelle condizioni lo aveva sconvolto. Lui l'amava, sentiva che l'avrebbe amata sempre, ma voleva che fosse felice.
"Emh - disse a quel punto - scusate... forse potrei andarci io"
"Tu, Teddy?" - domandò Silente.
"Beh, sì. Non mi sembrava molto propensa a farmi del male. Magari potrei provare a farla ragione senza bisogno di attaccare"
"Ti prego - sbottò Piton - non possiamo affidare questa cosa ad un ragazzino. C'è bisogno di unire le forze. Con la magia oscura non si scherza!"
"Piton ha ragione, Teddy" - disse Harry.
Il ragazzo, stizzito, non aggiunse altro. Si allontanò alla svelta, per prendere una boccata d'aria. Lì nessuno capiva. Era certo che la luce non avesse ancora abbandonato Lily. Aveva sempre letto nei libri delle favole, che il vero amore può sconfiggere qualsiasi cosa. Per questo non poteva starsene con le mani in mano.
Sarebbe andato da Lily da solo.

Lily era intanto giunta presso l'abitazione di Voldemort, con un'espressione orribile sul volto. Il Signore Oscuro la stava aspettando con impazienza, e quando se la vide comparire davanti, era più che entusiasta.
"Ebbene, Lily? - domandò - l'hai ucciso?"
Ella lo guardò malamente.
"Mi è scappato" - sussurrò.
"Come sarebbe a dire ti è scappato? Non sei neanche in grado di usare la magia oscura?"
"Hey, io ci ho provato. E comunque sia, io non prendo ordini da te!"
Voldemort assottigliò lo sguardo.
"Che cosa hai detto?"
Bellatrix deglutì pesantemente, certa che quella discussione sarebbe scoppiata in una violenta litigata.
"Mi hai capito bene. Io non prendo ordini da te"
"Ridicolo. Sono stato io a renderti forte"
"No, tu mi hai solo aiutata, ma il potere ce l'avevo già. Visto che sono così forte, non vedo perchè dovrei perdere tempo con uno come te" - disse voltandogli le spalle
"Cosa dici? Dove stai andando?"
"Ho una città da conquistare - rispose - forse pensavi di usarmi come arma, ma liberando il mio potere, mi hai reso solo una tua rivale. D'ora in poi sarò conosciuta come la Signora Oscura. E nessuno riuscirà a fermarmi"
Voldemort non aveva programmato che Lily potesse a lui ribellarsi.  Con due rivali così potenti, la battaglia finale sarebbe risultata più interessante di quel che credeva ...

N.D.A
OMG, e finalmente siamo entrati nel pieno della battaglia finale.
Tutti: FINALMENTE!
Lily: Ammetto che da cattiva sono abbastanza figa
Io: Per forza,a  chi non piace il lato oscuro?
Harry: Oh Madonna, dopo questa storia avrò bisogno di un periodo di vacanza.
Io: Non puoi,  devo ricordarti la mia altra ff?
Harry: giusto.... quella è mille volte peggio -.-"
Io: Il potere di Lily è stato liberato! Teddy riuscirà a farla ragionare? Che ne sarà del suo destino di Salvatrice?


Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** L'inizio dell'ultima battaglia ***


Lily non si era mai sentita tanto potente in vita sua. Poteva sentire la magia oscura scorrerle con forza verso le vene. Quasi non riusciva credere al fatto che per tutto quel tempo avesse cercato di evitare. Adesso non avrebbe rinunciato per nulla al mondo.
Aveva anche cambiato il suo look: i suoi capelli, che erano sempre stati perfettamente lisci, aveva adesso un aspetto più selvaggio. Non era solita a truccarsi, ma i suo occhi erano contornati da eyeliner, e le labbra coperte da un rossetto nero. Anche il suo abbigliamento aveva qualcosa che ricordava lo stile gotico. Indossava una sorta di corpetto aderente e a tratti scollato, con sopra una giacca di pelle , mentre le gambe erano soffocate da dei leggins sempre di pelle. Era uno stile che più sia diceva alla nuova Signora Oscura. Ella aveva deciso di allontanarsi da Voldemort, intenta a sfuggire al suo potere. Tutto ciò che voleva ottenere, lo avrebbe ottenuto da sola, senza sottostare ai suoi ordini. Avrebbe sconfitto anche lui, e si sarebbe trasformata da Salvatrice a Dominatrice.
L'asfalto tremava ad ogni suo passo deciso. La città di Hogwarts era  lì di fronte a lei. Le sarebbe bastato un solo schiocco di dita per distruggere sia essa, che tutti gli abitanti, anche la sua famiglia. Ma dopotutto, non ci sarebbe stato gusto senza combattere...

Voldemort intanto si era lasciato andare all'ira più totale. Si era sforzato tanto per niente, adesso Lily gli si stava ritorcendo contro. E il pensiero di essere stato preso in giro, lo faceva adirare ancora di più.
"Quella maledetta, stupida ragazzina - disse - come ha osato andare via? Non avrebbe dovuto mettersi contro di me. Farà una pessima fine, si pentirà di quello che ha fatto. Non ho intenzione di perdere ancora tempo, mi sono stancato. Che muoiano tutti"
"Ma mio Signore! - esclamò Bella tirandosi su - Lily non è in sé. Non è la vera se stessa"
"Ebbene? - domandò - cerchi ancora di proteggerla? Anche dopo che ha rapito nostra figlia?"
"Ve lo ricordate solo adesso che avete una figlia? - chiese allibita - e se l'ha portata via, e stato solo per proteggerla, da voi"
"Non osare ancora contraddirmi. Se non vuoi affrontarla, allora puoi benissimo passare dall'altra parte. Posso affrontare questa guerra anche da solo. Ma sappi che non avrò pietà neanche per te"
Bellatrix deglutì pesantemente. Non aveva intenzione di allontanarsi da lui, dopotutto lo amava, lo aveva sempre amato, e per quanto quell'amore potesse essere a senso unico, la strega era disposta a rimanergli accanto, sacrificando il resto.
Tremò appena.
"Io... voglio rimanere con voi... fino alla fine" - mormorò. Voldemort sorrise soddisfatto. Ovviamente, era quello che aveva sperato di ottenere.
"Sappi che non te ne pentirai - le disse - e quando tutto ciò sarà finito... avremo anche noi il nostro lieto fine, vedrai"
Quella era l'unica speranza, o magari bugia, chissà, alla quale Bellatrix poteva aggrapparsi.

Nel frattempo, Harry, Draco e tutti gli altri, si erano messi alla disperata ricerca di Lily, che sembrava essersi volatilizzata nel nulla. Il primo era ancora abbastanza scosso, dopotutto la ragazza lo aveva quasi ucciso. Non si sarebbe dimenticato tanto facilmente dei suoi occhi e della sua espressione, era sembrata così felice mentre tentava di farlo fuori.
"Hey - lo chiamò il biondo - a cosa stai pensando?"
"A... a niente..." - sussurrò.
"Guarda che io ti conosco bene. Stai pensando a ciò che è successo a Lily"
"Cosa ci sarebbe di strano? - sbuffò - ha provato ad uccidermi"
"Non prendertela. Lei non è in sé, in questo momento è guidata dalla magia oscura. Vedrai che riusciremo a liberarla"
"E se non dovessimo riuscirci? Ci hai mai pensato?"
"In... in realtà no..."
"Per l'appunto. Che cosa accadrebbe in quel caso? La perderemmo di nuovo, e a me è già bastata una volta!"
"Vedrai che non succederà. Non la perderemo, te lo giuro"
Harry sospirò. Non era mai stato troppo sicuro di sé, ma soprattutto adesso, la poca sicurezza che aveva era completamente vacillata. Questo perchè non aveva certezze er il futuro.
Improvvisamente, tutto il gruppo si fermò nel vedere due figure dinnanzi a loro. Anche quest'ultime si fermarono a loro volta. Voldemort ed Harry si guardarono negli occhi, riconoscendosi all'istante.
"Harry Potter" - sussurrò.
"Tu! - esclamò l'altro istintivamente, puntandogli la bacchetta contro - bastardo, dov0è mia figlia? Che cosa le hai fatto?"
"Non ho idea di dove sia, ma più che per lei dovresti preoccuparti per te"
"Dove si trova adesso?" - domandò Draco.
"Oh, non ne ho idea. La piccola Lily ha deciso di ribellarsi anche a me, anche se l'ho aiutata a liberare il suo potere. Temo che vorrà ucciderci tutti, ma ovviamente, io non mi farò ammazzare. Lo scontro finale è tra me e lei..."
"Tu non la ucciderai, posso assicurartelo!" - affermò Harry.
"Beh, forse non hai tutti i torti. Magari, sarete costretti ad ucciderla voi, per difendervi"
Harry e Draco si lanciarono un'occhiata, preoccupati. Quella era un opzione che non avevano preso in considerazione, non era neanche loro passato per la testa. Già una volta Harry era stato attaccato, e non era riuscito a difendersi. Cosa gli faceva pensare che ci sarebbe riuscito in futuro? Non voleva fare del male a Lily, voleva aiutarla.
Il corvino strinse i pugni.
"Non dire una parola in più!" - esclamò facendogli per lanciargli un incantesimo.
"CRUCIO!" - esclamò prontamente Bellatrix, colpendolo e fermandolo.
"Harry!" - esclamò Draco, guardando poi negli occhi Voldemort.
In quel preciso istante, l'ultima battaglia magica, senza certezza di vittoria, ebbe inizio.

Fortunatamente, nessuno si era accorto della scomparsa di Teddy. Quest'ultimo era intenzionato a trovare Lily, sperando che quest'ultima non lo attaccasse.
"Lily! - esclamò - Lily, dove sei?"
Fu un'ombra a farlo sussultare. Teddy stava sul chi va là, per la paura di essere colpito.
"Lily, se tu?"
La figura che apparve in seguito, lo fece fremere per lo spavento. Solo qualche secondo dopo si rese conto che si trattava proprio dell'oggetto delle sue ricerche.
"Tu...? - domandò - sei proprio tu...?"
"Ciao Teddy - sussurrò con fare suadente - vedo che ti piace il mio cambio di stile?"
"Beh - disse deglutendo - effettivamente ti dona molto"
Lily sorrise maliziosamente, avvicinandosi a lui.
"Sei davvero un ragazzo coraggioso, se sei venuto a cercarmi tutto da solo. O magari avevi solo voglia di me?"
"In realtà, sono venuto a cercarti per un motivo ben preciso - disse poggiandole le mani sulle spalle - Lily, ormai ci siamo. Voldemort deve essere sconfitto da te, se vogliamo che tutto finisca bene"
"Su questo sono d'accordo. Ma sta tranquillo, sarà facile. E dopodichè il potere sarà mio"
"Io intendevo, uccidere Voldemort, lasciando però in vita gli altri. Non puoi uccidere anche loro, c'è la tua famiglia, la mia, i nostri amici..."
"Tsk, la mia famiglia. Sono stata un'orfana per tutta la vita, cosa vuoi che cambi adesso?"
"Oh Lily, ti prego, questa non sei tu! D'accordo, forse è vero che hai un pessimo carattere, m in fondo sei buona, sei la Salvatrice!"
"Sssh! - lo zittì l'altra, attirandolo a sé - dovresti usare la bocca per fare altro. Sai Teddy, essere la buona della situazione è così noioso. Dopotutto, la luce dura un attimo, mentre invece l'oscurità è eterna. Perché non abbracciare quest'ultima, allora?
Pensaci un po'... io e te, insieme, potremmo dominare su tutto. E per quanto buono tu possa essere, so che una cosa del genere piacerebbe anche a te"
La presa della ragazza era forte, il suo sguardo penetrante, così forte che non ebbe il coraggio di scostarsi. Un secondo dopo, Lily si era fiondato sulle sue labbra. Gli stava donando un bacio passionale, che trasudava lussuria. Teddy dovette ammettere a sé stesso che quel suo lato passionale non gli dispiaceva affatto, per questo fu portato a ricambiare  il bacio.
Il momento fu interrotto da dei forti rumori che provenivano in lontananza.
Entrambi si voltarono, notando delle luci.
"Che cos'è?" - domandò Teddy.
"E' iniziata - sussurrò Lily con lo sguardo vitreo - andiamo!"

Poco distante si era scatenato il caos. Malgrado la differenza numerica fosse evidente, Voldemort sembrava più furioso che mai, nonostante la sua intenzione non fosse uccidere nessuno, almeno per il momento. Tutto ciò che voleva era eliminare Lily, disfarsi di lei completamente. Solo in seguito, si sarebbe divertito a torturare e ad uccidere gli altri.
Harry si era ritrovato costretto a strisciare contro il suolo, nel tentativo di non farsi colpire, era stato cruciato già diverse volte, ed era sicuro che un'altra volta non avrebbe retto.
"Draco, che facciamo?!" - domandò.
"Dobbiamo sopravvivere. L'hai sentito, no? Lo scontro finale sarà tra lui e Lily, così come diceva la profezia"
"Ah, eccovi qui, voi due! - esclamò Voldemort - vedo che avete tempo da perdere in chiacchiere"
"Perché non mi uccidi?" - domandò il corvino.
"Ma... Harry....!"
"Fammi finire di parlare. Perché? tutto quello che hai fatto, il sortilegio ed il resto, l'hai fatto per arrivare a me. Sono io la causa di tutti i tuoi problemi, non Lily. Quindi sarebbe giusto che fossi io ad essere ucciso, non lei!"
Il biondo lo osservò a bocca spalancata, certo che fosse impazzito.
Voldemort si lasciò andare ad una risata maligna.
"Vuoi che sacrificarti, ma che gesto nobile! - disse sarcastico - è vero, Harry Potter. Ho fatto tutto ciò per arrivare a te. Ma Lily mi ha già messo i bastoni tra le ruote, e finché sarà viva, io non potrò arrivare né a te né a nessun'altro. E poi  inutile che continui a preoccuparti. A lei non importa più niente di te"
"Non è vero! - disse a denti stretti - tu non sai nulla!"
I due si guardarono malamente. Si sarebbero sicuramente attaccati a vicenda, se solo tutti i presenti non fossero stati distratti dal teatrale arrivo della Signora Oscura, seguita da Teddy. 
"Ma quella è..." - sussurrò Severus, sconvolto.
"Lily" - sussurrò Harry.
"Lily! - esclamò Voldemort - ma che bella sorpresa, hai deciso di raggiungerci?"
"La vera guerra non inizia senza di me - sussurrò assottigliando lo sguardo - questa sarà la fine per uno dei due. Ed indovina un po'? Di certo non sarò io"
"Molto bene - rispose l'altro - è una vita che aspetto questo momento"

 
N.D.A
Bene, bene, l'inizio della fine è giunta! Siamo al momento top della storia, e oramai siamo anche agli sgoccioli.
Lily: davvero? Ma dai, proprio ora che mi stavo iniziando a divertire.
Teddy: Quando la storia sarà finia, puoi mantenere il look gotico a Lily? Mi piace parecchio
Io: Il nostro Teddy è rimasto colpito dal fascino oscuro di Lily.
Draco: *tira per un orecchio entrambi* siete due maniaci! Come osate dire certe cose?
Io: Io sono l'autrice, è Teddy che se la vuole s***e alla grande.
Draco: Tu vuoi cosa? *si fa scricchiolare le dita*
Teddy: *deglutisce* Yuki, ma perché mi vuoi male?
Io: Io non voglio bene a nessuno. E prima di ogni cosa, preoccupatevi di sopravvivere. La guerra è iniziata!

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** La terribile forza della Signora Oscura ***


Nello stesso momento in cui Voldemort e Lily si guadarono, il tempo sembrò fermarsi. Quest'ultima sembrava così diversa, i suoi occhi, a sua espressione, tutto in lei era cambiato!
Harry per un attimo rabbrividì. Non si era dimenticato di come ella avesse provato ad ucciderlo, tuttavia il suo istinto gli impediva di avere paura.
"Lily! - esclamò - ti prego, stai indietro!"
La bionda sollevò lo sguardo, facendosi comparire sul viso un sorriso maligno.
"Non ho intenzione di tirarmi indietro. Ucciderò lui e anche tutti voi, sarà divertente"
"Non puoi farlo!" - esclamò Draco a denti stretti. Ella assottigliò lo sguardo.
"Oh, posso eccome"
Nessuno si accorse che, in una frazione di secondo, Lily fu in grdo di scomparire e riapparire poco più in là. Prese la sua bacchetta, puntandola contro gli altri.
State indietro!" - esclamò. A quel suo movimento, vi fu come una forte folata di vento che  costrinse tutti i presenti ad accasciarsi al suolo. Voldemort però riuscì a resistere all'attacco, inveendo contro la ragazza.
"E' finito il tempo di giocare! Ho già vinto, Salvatrice!"
Dicendo ciò le lanciò un crucio, aveva desiderio di vederla soffrire, di torturarla. Incredibilmente ella riuscì però a schivarlo, per poi deriderlo.
"Oh, e tutto quello che fai fare, Signore Oscuro?" - lo provocò.
"Draco - sussurrò a quel punto Harry - che facciamo? Da quale parte dobbiamo combattere?"
"Che domande, dalla parte di Lily ovviamente!"
"Non credo che ci vorrà attorno! Potrebbe farci male"
"Lo so, ma preferisco farmi ammazzare che essere nuovamente dalla parte di Voldemort - disse sollevandosi su - non possiamo permettere che qualcuno muoia nuovamente, non pensi?"
Il corvino lo seguì, aggrappandosi al suo braccio.
"Hai ragione - disse a fatica - non so come, ma il bene vincerà sempre"
Mentre Voldemort e Lily si fronteggiavano, Bellatrix li osservava con grande ansietà. Non aveva idea che il potere di Lily fosse divenuto tanto potente e oscuro, tuttavia temeva ancora per la sua vita. Era combattuta tra l'affetto che provava per lei e tra l'amore verso il suo Padrone.
"Mio Signore - sussurrò la strega - forse... forse potrei pensarci io..."
"Tu? - domandò l'altro - ma fammi il piacere!"
"Sì, infatti Bella - disse Lily sorridendo - non è la situazione migliore per una strega debole come te"
"Ma Lily, cosa dici?"
"Non lo sai che i sentimenti rendono più vulnerabile? Anche io ero così, prima che il mio potere oscuro si liberasse. Ringrazio Dio che le cose sono cambiate..."
"Ma questa non sei tu - rispose la strega perplessa - la Lily che conosco io non è malvagia, né insensibile"
"La Lily che conoscevi tu è morta. Adesso stai indietro se non vuoi che ti uccida all'istante!"
La donna fece come le era stato richiesto. Non riusciva quasi a credere di essere stata minacciata dalla figlia adottiva, la quale era ora irriconoscibile.
La ragazza rise malignamente. Solo qualche secondo dopo si rese conto di non essere sola. Draco ed Harry stavano infatti a lei di fianco.
"Voi?! - esclamò che diamine state facendo?"
"Tu cosa pensi? - domandò il biondo - mi sembra ovvio, ti stiamo aiutando"
"Fatemi il piacere! Io sono la Signora Oscura, non ho bisogno del vostro aiuto!"
"Siamo una famiglia, di conseguenza è nostro dovere aiutarci - sussurrò Harry - se dopo vorrai comunque provare ad ucciderci, allora fa pure"
"Bene, bene, una riunione di famiglia, a quanto vedo! - esclamò Voldemort - mi sarebbe piaciuto uccidervi uno ad uno, ma dovrò accontentarmi di uccidervi tutti insieme. Chi posso eliminare prima? Malfoy o Potter?"
I due nominati tremarono appena, cercando però di non mostrare l'immane paura che stavano provando.
"AVADA KEDAVRA!"- esclamò il mago oscuro a quel punto. Lily però fu abbastanza abile dal mettersi in mezzo. Ella rispose con lo stesso incantesimo. Le due maledizioni quindi si scontrarono a vicenda, con il risultato di annullarsi completamente.
Quando Harry si rese conto di non essere stato colpito, guardò Lily sorpreso.
"Ci hai... salvato?" - sussurrò.
"Non vi ho salvato! - esclamò - e che è compito mio uccidervi!"
"Non ti vergogni?!" - domandò ad un tratto una voce.
A quel punto, Harry, Draco, Lily e lo stesso Voldemort, furono distratti. Ad aver parlato era stato Severus, il quale sembrava molto contrariato a giudicare dalla sua espressione.
"Salve professore - sorrise Lily con un ghigno - si stava forse riferendo a me?"
"Ma certo che mi sto riferendo a te. Come puoi parlare così alla tua famiglia? Magia oscura no, dovresti imparare a controllarla e a vincerla. Pensavo che la Salvatirce fosse più forte..."
"Io sono forte - dichiarò l'altra - e poi... lei dovrebbe sapere bene cosa significa avere dell'oscurità dentro di sé, vero?"
"Professor Piton, la prego! - supplicò Harry - non le dia retta, non è in sé!"
"Taci Potter - lo zittì - ho intenzione di liberarti dalla magia oscura, in qualche modo, dovesse costarmi la vita"
Lily sorrise, molto sorpresa.
"Non ha paura di morire?"
"Sono già morto una volta. Potter, Malfoy, voi pensate a Voldemort"
"Hai sentito? - domandò il biondo trascinandolo per un braccio - andiamo!"
Aveva preso nuovamente a piovere. Un'atmosfera perfetta che si mescolava all'odore di una presunta morte. Bellatrix e Voldemort erano circondati, tuttavi non sembravano molto preoccupati. Mentre Lily si trovava a combattere contro Severus, Teddy si stava arrovellando il cervello nel trovare una soluzione. Se era giusta la teoria che il vero amore batte l'oscurità, allora forse avrebbe dovuto baciarla. Ma doveva essere un bacio speciale, pieno di sentimento. Se solo fosse riuscito ad avvicinarsi senza farsi ammazzare! Lily era divenuta imprevedibile, dopotutto.
Però aveva bisogno di lei. Ne avevano passate tante insieme, e se doveva morire, sarebbe stato felice di morire per chi amava. Così prese un respiro profondo, infilandosi in quella confusione mortale.
"Dov'è tua figlia, Potter? - domandò Voldemort - è lei che voglio!"
"Prima combatti con me! O hai forse paura, visto che ti ho già eliminato una volta?"
"E' stato tanto tempo fa - sussurrò accerchiandolo, come uno squalo - ma adesso sono più forte. Sarebbe stato tutto più semplice e indolore se solo quella ragazzina inutile non fosse venuta al mondo!"
"Non ti permetto di parlare così di lei! E soprattutto non ti permetterò di uccidere nuovamente un membro della mia famiglia!"
"Oh, oh, certo, ma in fondo che male ci sarebbe? Sei abituato. Una volta ho ucciso i tuoi genitori, prima del sortilegio ho ucciso Malfoy. Rimanete tu e la ragazza. Se vuoi posso uccidere prima te, così non dovrai soffrire!"
"No! - esclamò - fa silenzio! Expelliarmus!". Voldemort fu disarmato, apparendo però. più divertito che arrabbiato.
"Harry, sta cercando di provocarti! - esclamò Draco - non cedere, ti prego!"
"Non posso farci niente, lo voglio uccidere!"- disse a denti stretti.
Nel frattempo, Lily e Severus continuavano a fronteggiarsi. Quest'ultimo non avrebbe mai pensato di dover un giorno affrontare qualcuno che avesse lo stesso nome e gli stessi occhi della sua amata.
"Perché non mi lasci in pace? - sussurrò Lily - cosa vuoi dimostrare in questo modo?"
"Non voglio dimostrare niente, voglio solo che tu ritorni ad essere quella che eri prima!"
"Io invece direi che non è così. Stai cercando ancora una volta di rimediare ai tuoi sbagli. Bene, sappi che non ci riuscirai. Certe cose sono impossibili da cancellare. Anche in questo mondo, non hai fatto altro che mentire, tutto questo solo perchè eri accecato dall'amore. E' proprio vero che i sentimenti tendono deboli"
"Fa silenzio se non vuoi che ti uccida all'istante!" - esclamò l'altro.
"Prova pure a farlo - sussurrò - dopotutto dovrebbe essere facile per te"
Severus dovette avere una pazienza immane per cercare di non cedere alle sue provocazioni. Lily aveva il dono di saper torturare psicologicamente, e questo, talvolta, poteva essere fatale.
"Professor Piton, aspetti!" - esclamò ad un tratto una voce. Ad aver parlato era stato Teddy.
"Teddy?" - sussurrò la ragazza.
"Lupin - lo chiamò il corvino - cosa diamine stai facendo?"
Senza rispondere, il ragazzo si fece avanti, con i pugni stretti, fino a quando lui e Lily non riuscirono a guardarsi negli occhi.
"Ti prego Lily - sussurrò - ricordati"
Ella non capì cosa volesse dire. Solo in seguito, quando ebbe avvertito le sue mani afferrarla, riuscì a comprendere. Teddy la baciò. Era un bacio semplicissimo, ma donato con tutti i sentimenti d'amore  e d'affetto, che il ragazzo provava nei suoi confronti. Un amore che era nato inaspettatamente, da una grande antipatia.
Teddy pregò che funzionasse. Effettivamente avvertì fremerla sotto al suo tocco. Quando poi si staccarono, egli ebbe l'impressione di vedere un cambiamento negli occhi di Lily, di ritrovare quello sguardo che conosceva bene.
"Lily?" - la chiamo. Lei batté le palpebre.
"Teddy - sussurrò - non ti facevo così intraprendente?"
Dal suo tono di voce, egli capì che il bacio non aveva funzionato affatto. Il ragazzo fu preso dallo sconforto. Forse il suo amore non era poi tanto forte e veritiero?
"Ma Lily, io..."
"Su, su, penserò dopo a te. Ora scusate, ma sono stanca di giocare. Torno da Voldemort, sicuramente sentirà la mia mancanza!"
"Aspetta....!" - provò a fermarla inutilmente.
Poco più in là, Harry stava totalmente perdendo il controllo. Sapeva che per agire correttamente doveva avere la mente lucida, ma gli risultava impossibile per il momento.
"Harry - sussurrò Draco - ti prego, non farti ammazzare. Io so molto bene cosa significa, non ho intenzione di perderti"
"Non lo farò, promesso, ma mi sono stancato! - esclamò furioso - sono anni che questa storia va avanti. Dovrai morire, Voldemort, in modo che tu non possa più rinascere!"
"Vieni a prendermi allora, Potter!"
Una luce ferma e decisa era apparsa ora negli occhi di Harry. Gli corse incontro, facendo per lanciargli la maledizione senza perdono. Fortunatamente riuscì a fermarsi, poiché Lily gli comparve davanti.
"Oh, diamine, Lily!" - esclamò.
"Ohi, ohi - sospirò ella - sei proprio sbadato. Non preoccuparti, penserò io ad ucciderlo"
"Sei tornata in fretta, Lily" - sussurrò il Signore Oscuro.
"Ma è ovvio, sto fremendo dall'ucciderti" - rispose l'altra suadente.
Voldemort le puntò la bacchetta contro.
"Expelliarmus!"
La ragazza fu disarmata, apparendo molto sorpresa. Harry spalancò la bocca, preoccupato. Come poteva difendersi, adesso?
"Oh, oh - rise Voldemort - non farai più la spavalda adesso, vero?"
Lily lo guardò seria, per farsi poi comparire un sorriso sul volto. Mosse una mano, e a quel suo movimento, qualcosa di simile ad un fuoco nero ne fuoriuscì. Lo stesso Voldemort si sorprese, non avendo mai visto nulla del genere. Da quando in qua un mago era in grado di utilizzare la magia in quel modo?
"Oh, non te l'ho detto Voldemort? - domandò - sono in grado di utilizzare la magia anche senza bacchetta!"
Qualcosa di completamente inaspettato, che nessuno aveva programmato. La prova di quanto la sua magia oscura fosse terribile.
Dopo il suo tentativo fallito. Teddy capì che l'unica persona a cui potesse rivolgersi fosse proprio Silente, dopotutto lui doveva avere una soluzione.
"Professor Silente!" - esclamò correndogli incontro.
"Ragazzo, cosa c'è?" - domandò.
"Ho - ansimò - ho provato a far tornare Lily in sé... io l'ho... baciata, perché pensavo che il bacio del vero amore potesse salvarla, ma mi sono sbagliato. Forse il mio sentimento non è poi così grande"
"No, non è per questo - lo tranquillizzò - il tuo sentimento è sincero, purtroppo però non basta. Sono certo che Lily possiede ancora la sua parte buona, bisogna solo di tirarla fuori, altrimenti non riuscirà ad uccidere Voldemort"
"Cosa? Che vuole dire?"
"La Profezia diceva che solo la Salvatrice poteva ucciderlo. Ma Lily in questo momento rappresenta la Signora Oscura, e solo la sua magia di luce può sconfiggere l'oscurità. Per questo occorre liberarla. Forza, vieni con me!"
Teddy annuì, seguendolo.
La magia di luce di Lily era indispensabile. Ma si trovava nascosta nei meandri della sua oscurità, e tirarla fuori sarebbe stato più difficile di quel che sembrava.

N.D.A
Inizia l'operazione "salvare la salvatrice!"
Teddy: Ma che bel nome
Io: Non è colpa mia se il bacio di qualcuno non ha funzionato
Teddy: Hey -.-" Io ci ho provato
Io: Ma non è servito, bisogna fare molto di più!
Lily: Ma almeno alla fine avremo un lieto fine?
Io: Se lo dico adesso non c'è più gusto. Io sono una sadica, però chissà :P
Lily: Ah vabbè, allora..............
Io: Suvvia amica, pensa positivo :D

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Liberazione ***


A insaputa di Lily, Silente e Teddy stavano cercando di prenderla di sorpresa, in modo da immobilizzarla e liberarla. Ella però era talmente assolta in quel momento, che non poteva immaginarlo. Tutto ciò che riusciva a vedere, era lo sguardo stralunato e confuso di Voldemort e Bellatrix. Nessuno aveva mai visto una cosa del genere, era come se la magia le fuoriuscisse dalle vene, come sangue.
"Com'è possibile? - sussurrò il Signore Oscuro - è una cosa assurda!"
"Beh, avresti dovuto pensare prima di liberarmi, non credi?"
Qualche metro più indietro, Harry e Draco guardavano la scena a bocca spalancata.
"E' più terribile di quello che pensavo" - sussurrò.
"Già - rispose l'altro - non avevo idea che la magia di Lily potesse arrivare fino a questo punto. Non ha bisogno del nostro aiuto"
"Potere oscuro o meno, io temo che non possa farcela!" - dichiarò.
Ed Harry non si era poi sbagliato, in fondo. La magia di Lily era potente, è vero, ma non era il tipo di magia adatta a sconfiggere Voldemort. Ciò lo imparò pochi secondi dopo, a sue spese.
Senza utilizzare assolutamente la bacchetta, ma con un semplice gesto della mano, la ragazza lanciò la tanto temuta maledizione senza perdono, che andò a segno. Quando Voldemort fu colpito, il primo istinto che Bellatrix ebbe, fu quello di urlare.
Qualche secondo dopo però, capì che non ce ne sarebbe stato bisogno: la maledizione, straordinariamente, non aveva fatto effetto, e lui era ancora vivo!
Sia egli che Lily erano rimasto sorpresi da quel fatto. La maledizione avrebbe dovuto ucciderlo all'istante, quindi perché era ancora vivo?
"Cosa? - sussurrò ella infatti - non è... non è possibile. Cosa diamine sta succedendo?"
"Bene - disse Voldemort soddisfatto - a quanto pare la tua magia non è poi così tremenda come ti piace far credere"
Lily strinse i pugni, digrignando i denti.
"Fa silenzio! Non osare sfidarmi ulteriormente!". In realtà si trovava in difficoltà, solo che stava facendo di tutto per non darlo a vedere,
"LILY!"
La voce di Teddy alle sue spalle la prese alla sprovvista, così come le sue braccia, che iniziarono a stringerla con forza, bloccandola.
"Teddy! - esclamò l'altra - cosa stai facendo? Lasciami immediatamente!"
"Mi dispiace, ma non posso - rispose - con la tua magia oscura non potrai salvarci, è necessario che torni ad essere quella di prima!"
Lily fece per rispondere, ma si zittì quando vide Silente comparirgli davanti.
"Lei...?"
"Mi spiace Lily, ma è stato necessario usare le maniere forti. Teddy, stai immobile, non vorrei colpire anche te"
"Professor Silente! - esclamò Harry - cosa le farà?"
"Nulla di grave, la libererò soltanto. L'unico problema è che... ci sarà della magia oscura che si disperderà ovunque, e se Voldemort riesce ad assorbirla, sarà la fine!"
"Non oserete farmi questo! - esclamò la ragazza - io sono la Signora Oscura!"
"No Lily, ti sbagli - rispose - tu sei la Salvatrice. Questo non può essere cambiato"
"No! - esclamò riuscendo a liberarsi dalla presa di Teddy - non mi avrete!"
"Accidenti - imprecò Silente - prendetela!"
Lily iniziò a correre, inseguita da Teddy, Harry e Draco. Non avrebbe permesso loro di renderla debole e inerme, adesso che aveva tutto quel potere, sentiva di poter fare qualsiasi cosa! Avrebbe trovato un modo per sconfiggere Voldemort.
"Lily, ti prego, fermati! - esclamò Teddy con il fiato corto - ascoltami!"
"Che cosa vuoi? - domandò - mi fidavo di te, ti avrei risparmiato, ma a quanto pare sei come tutti gli altri!"
"Aspetta, ti prego - sussurrò - io non voglio credere al fatto che la ragazza che amavo, adesso non esiste più. E so per certo che anche tu mi ami ancora, c'è ancora del buono in te, da qualche parte nel tuo cuore. Se ti lasci dominare dall'oscurità, avrai vinto. Non puoi dimenticare!"
Quella frase suonò molto familiare a Lily. Ma certo, era stata pronunciata proprio da lei una volta. Non aveva dimenticato. Tutti i ricordi giacevano nella sua testa e adesso stavano tentando di venir fuori. Sentì come se l'oscurità e la luce dentro di sé, coesistessero e stessero lottando per avere la meglio luno sull'altra.
Si portò le mani sulla testa, cadendo in ginocchio.
"Fa silenzio!" - esclamò.
"No! - rispose - avanti, reagisci, fa qualcosa!"
"Io... non posso! - ansimò - la magia oscura fa parte di me, non posso sottrarmi!"
"Puoi eccome invece!"
"Teddy va bene così. L'importante è che tu l'abbia fermata - disse Silente - ora rimani ferma Lily, non ti farà male"
"Perché mi state facendo questo?" - sussurrò con odio.
"Perché qui c'è molta gente che ti ama e che conta su di te. In quanto Salvatrice, hai delle responsabilità. E adesso..."
Dicendo ciò, con l'utilizzo della sua bacchetta, Silente sussurrò un incantesimo in una strana lingua. A quelle parole, un'energia, un'aura scura come la notte, iniziò a fuoriuscire dal suo corpo, verso l'altro. Ci vollero alcuni secondi, prima che l'animo e il cuore di Lily fossero liberati. Quando ciò avvenne, la ragazza si lasciò andare ad un ansimo, come se si fosse liberata di  un peso. Sollevò lo sguardo, guardandosi attorno con aria stralunata.
"Emh... non ho ucciso nessuno, vero?" - domandò.
"Oh Lily! - esclamò Harry abbracciandola - sei di nuovo tu!"
"Non sai quanto mi sento sollevato!" - sussurrò Draco abbracciandola a sua volta.
Lei ricambiò la stretta.
"Mi spiace per tutto ciò che ho detto. Non avrei dovuto lasciarmi possedere dall'oscurità. Adesso però, staremo insieme per sempre, promesso"
"Devi anche ringrazire Teddy - disse il corvino - è stato molto coraggioso"
Nell'udire quel nome, Lily sollevò lo sguardo. Quando i loro occhi si incrociarono, i cuori di entrambi sussultarono.
"Teddy..."
"Lily..."
"D'accordo, a dopo i sentimentalismi - sbottò Draco - inoltre, abbiamo un piccolo problema!"
Il biondo indicò quindi il piccolo "tornado" di magia oscura che si era formato su in cielo. Il problema principale però era un altro: Voldemort. Quest'ultimo infatti non aveva intenzione di lasciarsi scappare quell'occasione. Così iniziò a canalizzare la magia dentro di sé, in modo da assorbirla.
Quando anche la più piccola goccia di magia oscura fu assorbita, Voldemort si sentì ancora più invincibile di quanto già non fosse. I suoi occhi rossi brillavano e un'aura nera intorno a lui, lo incorniciava.
"Oh, diamine - disse Harry - Voldemort ha..."
"Va tutto bene - lo tranquillizzò Silente - Voldemort sarà forte, ma c'è una cosa che non ha e non avrà mai. La magia di luce..."
"Io... io posso davvero sconfiggerlo?" - sussurrò Lily.
"Ma certo - la tranquillizzò - e non solo perché hai la Salvatrice. Ma perché il tuo cuore è ricolmo di luce. Adesso va e compi la tua missione!"
Quelle parole le diedero la carica. Senza alcuna paura, Lily si indirizzò verso Voldemort.
Ma qualcuno si intromise, impedendole di passare.
"Bellatrix!"
La strega aveva uno sguardo sofferente, rassegnato.
"Bellatrix, cosa stai facendo?"
Tremando, la più grande le puntò la bacchetta contro.
"Mi spiace Lily... non ho altra scelta..."
"Aspetta, ferma! Non è troppo tardi, puoi passare dalla parte del bene! Ti prego Bellatrix, hai anche una figlia che ti aspetta, non puoi renderla orfana, sai bene quanto soffrirebbe! E poi io non ho intenzione di ucciderti!"
"Non posso, non posso - sussurrò - ho giurato eterna fedeltà al mio padrone. Io andrò ovunque lui andrà, lo seguirò anche nella morte, se sarà il caso!"
Lily indietreggiò. Bellatrix l'aveva cresciuta per quindici anni come una figlia, ed il pensiero di ucciderla la faceva rabbrividire. Però doveva assolutamente metterla fuori gioco, per impedirle di intromettersi.
"Crucio!" - esclamò colpendola. La strega fu colpita, costretta ad accascirasi al suolo da terribili dolori.
"Perdonami, Bella - sussurrò Lily volgendo poi lo sguardo davanti a sé - Voldemort. A noi due adesso"
Voldemort e Lily si fronteggiavano. Il primo era oscuro come la notte, la seconda splendente come una stella, due energie contrastanti che, al momento dello scontro, sarebbero esplose.
"Lily - sussurrò l'altro - non avresti dovuto rinunciare alla tua magia oscura"
"Io sono la Salvatrice, non la Signora Oscura. E non ti permetterò più di averla vinta su di me"
"Oh, lo pensi davvero? Non riuscirai a sconfiggermi. Potrai provarci mille volte, ma io tornerò sempre a tormentarti"
"Ed io ti ucciderò mille volte più se è necessario. Mio padre ti ha già ucciso una volta, ed io oggi farò lo stesso. E tu non farai del male più a nessuno. A nessuno!" - esclamò.
Negli occhi di Lily brillava una luce ferma. Anche se il suo potere non era più oscura, non aveva bisogno di una bacchetta. La magia era in lei, e la luce l'avrebbe guidata fino alla fine.
Voldemort assottigliò lo sguardo, avvicinandosi con il braccio teso.
"Fine dei giochi, Salvatrice"


N.D.A
Oook, Lily è stata liberata e... *rullo di tamburi* il prossimo sarà l'ultimo capitolo!
Lily: cosa, di già? Non posso crederci
Io: Una cosa deve finire, quand'è giusto che finisca
Lily: Spero almeno in un lieto fine, diamine
Io: Tranquilla, fidati di me, quando mai ti ho delusa?
Lily: Avrei una lista molto lunga
Io: Va bene, non ha importanza. Siamo alla fine gente. Voldemort vs Lily, o finsice male o finisce bene, non c'è alternativa :D


Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Il lieto fine tanto atteso ***


Un vento gelido si era ora alzato. Lily tremava, come la prima volta in cui era arrivata in quella città. Ma adesso tremava  non solo per il freddo, né per paura. Tremava perché sapeva che il momento tanto atteso fosse giunto.
Voldemort la stava accerchiando come uno squalo che accerchia la propria preda.
Tutti gli altri stavano a guardare, con il desiderio di intervenire ma con la consapevolezza di non potere. Ogni intervento sarebbe stato inutile.
"Sei davvero una palla al piede. Se non fossi mai venuta qui, tutto questo non sarebbe successo. Avresti continuato ad essere un'orfana senza speranze"
"Evidentemente il mio destino era un altro - sussurrò lei - e a differenza di prima, non ho più paura di te. E tu non ucciderai più nessuno"
Negli occhi di Lily vi era una luce ferma. Voldemort la scorse, e per questo andò su tutte le furie.
Mosse la bacchetta. A que suo movimento, Lily mosse la mano. Lei non aveva bisogno di incanalare la magia. E poi entrambi pronunciarono la maledizione.
"AVADA KEDAVRA!"
A quel punto due magie contrastanti come il giorno e la notte si scontrarono. Lo scontro fu talmente intenso che Lily dovette sforzarsi molto per non cadere all'indietro. Adesso che era in piedi, niente e nessuno sarebbe riuscita a fermarla. Anche Voldemort si trovò abbastanza in difficoltà, data la straordinaria potenza della magia di luce. Ma c'era una domanda che frullava nella sua testa: chi avrebbe divorato chi?
Dopo alcuni secondi entrambi indietreggiarono di un passo, interrompendo la maledizione. Lily fece un respiro profondo, sentendosi un po' spossata.
"Sei brava Salvatrice, lo ammetto. Ma l'oscurità è più forte della luce, ed è sempre stato così. Quindi adesso verrai divorata da un velo oscuro come la notte"
Dopo aver detto di ciò le lanciò un incantesimo che le fece perdere l'equilibrio. Lily non ebbe neanche il tempo di parlare che fu atterrata. Voldemort adesso era vicino a lei, così tanto che i loro occhi rispettivamente rossi e verdi potevano osservarsi attentamente.
"Stai tremando - sussurrò il mago oscuro - hai paura forse?"
Si trovava nella sua morsa, quasi si sentiva soffocare.
Strinse i pugni.
"No! - esclamò - io non ho paura!". In quel momento Lily scoprì di avere una forza che non sapeva di possedere.
Con un calcio riuscì a liberarsi, invertendo le parti. Adesso era lei quella che lo stava sottomettendo. E per la prima volta, Lily vide brillare nei suoi occhi qualcosa di simile... alla paura?
"Stai indietro maledetta! Non mi ucciderai, io sono il Signore Oscuro!"
Senza scomporsi, Lily rispose:
"Non lo sai che il bene vince sempre? E' sempre stato così. Ormai non puoi più scappare"
Voldemort rimase sorpreso da quella sua fierezza. Quella ragazzina era molto cambiata da quando l'aveva conosciuta, non era più ingenua e avventata. Era orgogliosa e forte, come una vera strega. Era diventata la Salvatrice che stava per uccidere.
"No! - esclamò facendo per alzarsi - non può accadere....!"
"Avada Kedavra!" - esclamò Lily, ponendo la fine di quel combattimento. La luce da lei proveniente divorò l'oscurità e il Signore Oscuro fu nuovamente sconfitto, in pochi secondi. Ma questa volta sarebbe stato per sempre.
Lily sospirò, un po' come se stesse tornando a vivere.
"E' morto - sussurrò Harry da lontano - Voldemort è morto"
"Sì, Harry - rispose Silente - la profezia si è avverata"
La ragazza si voltò sorridendo, guardandoli.
"Lily! - esclamò Teddy correndole incontro - mio Dio, non posso crederci, ce l'hai fatta!"
"Avevi qualche dubbio forse?" - domandò scherzosa.
"Siamo fieri di te Lily! Sapevamo che ce l'avresti fatta!"- annaspò il corvino.
"Io ho un po' dubitato... ma alla fine sbagliavo a farlo"
"Sei stata coraggiosa - le disse Silente - credo che il coraggio sia una dote di famiglia"
"Grazie signor Silente, ma.... un momento! - esclamò - e Bellatrix?!"
Nella foga del momento, la ragazza si era completamente dimenticata della strega.
Quest'ultima si stava trascinando, con le poche forze che le rimanevano, vicino al corpo senza vita di Voldemort.
"No! - cercò di urlare, senza riuscirci - mio Signore, non potete morire! Non potete lasciarmi qui da sola, non dopo tutto ciò che c'è stato! Vi prego, aprite gli occhi"
La sua preghiere però non sarebbe stata ascoltata, e questo Bellatrix lo sapeva bene. 
Le lacrime presero a rigarle il volto e ben presto iniziò a piangere come una bambina. Il suo Signore, che aveva sempre amato intensamente, se n'era andato. E wuesto significava non avere pià alcun motivo per rimanere in vita.
Si avvicinò ancora, posando un bacio sulle labbra dell'ormai defunto mago.
Bellatrix sapeva cosa doveva fare. Puntò la bacchetta sulla propria testa, con gli occhi sbarrati, le lacrime che le scivolavano, ma il sorriso sulle labbra.
"Sto per raggiungervi mio Signore"
"NO! - esclamò Lily - Bella, no!"
"Lily! - la fermò Teddy - non c'è niente che puoi fare!"
Stringendo la mano di Voldemort, Bellatrix socchiuse gli occhi, sussurrando quasi impercettibilmente.
"Avada Kedavra".
Si era suicidata, e l'aveva fatto con il sorriso sulle labbra, solo per continuare ad amarlo.
Lily cadde in ginocchio. Dopotutto, quella donna era stata come una madre.
"Perché? - sussurrò impercettibilmente - perché?"
"Non addolorarti, Lily - la consolò Silente - l'amore di Bellatrix era disperato, e quello era l'unico modo per continuare a stare accanto a colui che amava. Rimanendo in vita, non avrebbe fatto altro che disperarsi"
La ragazza annuì. Forse non era il caso di essere triste. Ovunque Bellatrix fosse finita, era sicura che adesso fosse felice.
Si tirò su, pulendosi il viso con una manica.
"Beh. Questo vuol dire che possiamo tornare a casa?"
"Questo dovresti chiederlo a chi ha lanciato il sortilegio" - rispose. Ovviamente egli stava parlando di Lucius. Quest'ultimo si fece avanti.
"Allora, nonno? - domandò la ragazza - potremo tornare nel nostro vero mondo?"
"Potremo anche farlo Lily - spiegò gentilmente - ma c'è una cosa di cui devi tenere conto. Nel nostro vero mondo, alcune delle persone qui presenti, ormai non esistono più. Come Draco... o come i genitori di Harry..."
"Come?" - sussurrò.
"Purtroppo è la verità - disse Draco - nel nostro vero mondo, io sono già morto da quindici anni. Ma non per questo dovrete rimanere qui. Harry. Tu e Lily mertate di essere felici"
"Cosa stai dicendo? Come posso essere felice? Qui ci sei tu, ci sono i miei genitori, finalmente ho accanto la mia famiglia!"
"Aspettate - disse a quel punto Lily - forse non è necessario tornare. Dopotutto, questo mondo non è poi tanto diverso dal nostro. Anche qui ormai c'è della magia"
"Ma Lily, noi facciamo parte di una storia" - le fece notare Lucius.
"Beh, allora questo vuol dire che inventeremo altre storie da vivere, non sei d'accordo?"
L'uomo si fece scappare un sorriso.
"Hai ragione"
"Allora è deciso - disse - rimarremo tutti qui. Dove potremmo ricominciare"
"Lily, sei sicura che sia quello che vuoi veramente?" - domandò Harry.
"Per anni, quello che veramente ho voluto era avere una famiglia. E adesso finalmente ce l'ho. Ve l'ho già detto. Adesso staremo insieme per sempre"
Harry e Draco si lasciarono abbracciare. Per essere felici non era necessario tornare nel loro mondo. Qualsiasi posto sarebbe andato bene, purché fossero tutti insieme.
Ed adesso, tutti avevano la possibilità di ricominciare.

Qualche giorno dopo ...
Finalmente stava tornando tutto apposto e la vita stava pian piano ricominciando. Lily aveva tanto insistito che fosse celebrato un funerale per Bellatrix.
Quel giorno, aveva portato la bambina a conoscere la sua mamma. Lily l'aveva molto a cuore, poiché sapeva molto bene cosa significasse essere un'orfana.
Quando sarebbe stata grande, le avrebbe parlato di lei, e le avrebbe insegnato a non odiarla, malgrado le scelte sbagliate e malgrado la scelta di morire per amore.
"Hey - la chiamò Harry - sapevo che ti avrei trovato qui"
"Già - sospirò - stavo raccontando alla bambina di Bella. Dopotutto mi ha fatto da madre per tutta la vita"
"E chi l'avrebbe mai detto. Non devi sentirti in colpa. E' normale che sia finita così"
"Lo so - sospirò - ma tutto quello che ora posso fare, è prendermi cura di lei, un po' come se fosse una sorella. Sono sicura che Bella sarebbe stata felice"
"Lo credo anche io. Allora, credo che dovresti decidere tu come chiamarla"
Lily guardò dritto dinnanzi a sé. C'era solo un nome che poteva essere adatto.
"Bella" - sussurrò.
"Bella?" - domandò.
"Sì. E' perfetto"
"Sono d'accordo - rispose l'altro - allora, benvenuta in una famiglia dove tutti ti vorranno bene, Bella"
La bambina dai capelli corvine si lasciò andare ad una risata, come se avesse capito. Anche se orfana, non sarebbe mai stata sola.

Infine venne la sera. A casa di Harry era stata organizzata una festicciola, per festeggiare la loro vittoria, e vi erano tutti. E finalmente, il corvino poteva nuovamente tenere in braccio il suo bambino, cosa che aveva avuto modo di fare poco.
Adesso la sua famiglia era completa, aveva i suoi genitori, il ragazzo che amava, i suoi figli. Probabilmente erano una famiglia strana, ma andava bene così.
"Emh, emh - disse Harry alzandosi in piedi - scusate. Volevo ringraziarvi per essere venuti. Ed inoltre, beh, volevo approfittarne per presentare a voi il nuovo arrivato della mia famiglia. Io e Draco abbiamo pensato molto quale nome fosse adatto a lui, volevamo un nome che rappresentasse il coraggio... e alla fine siamo riusciti a decidere. Sono quindi lieto di presentarvi il piccolo Cedric"
Nell'udire quel nome, gli occhi di Lily si inumidirono. Sapere che al fratello era stato dato quel nome e che in qualche modo Cedric avrebbe continuato a vivere, la faceva sorridere.
Si avvicinò al bambino, afferrandogli una manina.
"Piacere di riconoscerti, Cedric" - sussurrò sorridendo.

Dopo qualche ora che la festa andava avanti, Lily uscì sul retro, per prendere una boccata d'aria. Era tutto così tranquillo, così perfetto.
"Hey" - sussurrò Teddy alle sue spalle.
"Hey... che fai qui?"
"Ho soltanto cinque minuti. Ho capito che Draco mi tiene d'occhio continuamente"
"Abituati, è molto geloso di me - disse a braccia conserte - grazie Teddy"
"Per cosa?"
"Tu hai provato a farmi rinvenire. Hai pensato a me senza badare a te stesso"
"Beh - disse portandosi una mano sulla testa - dovevo farlo dopotutto io ti..."
"Sì?" - sussurrò.
"Io - sospirò - Ti amo"
Lily sorrise.
"Ti amo anche io". Il bacio che nacque dopo fu più che naturale. 
Lily aveva amato veramente Cedric, e quest'ultimo avrebbe voluto vederla felice. Adesso poteva esserlo.
"E'... è incredibile come ci siamo trovati..." - disse il ragazzo.
Lily annuì, guardandolo dritto negli occhi.
"E ci troveremo sempre"



 
                                                    THE END
 
N.D.A
Bene, eccoci alla fine!
Lily: Aaaaw è stato bellissimo! Sapevo che non mi avresti deluso, non ho dubitato di  te neanche un istante!
Io: Emh... certo. Questa è una delle poche storie che faccio finire bene. Ma mi sembrava giusto, dopo tutto quello che ho combinato.
Harry: Non hai fatto morire quasi nessuno.... MIRACOLO
Io: Io non parlerei tanto se fossi in te, potrei farti morire nell'altra fic
Harry: E CHE PALLE!
Lily: Sono così triste... mi sono affezionata.
Io: Anche io, in fondo è quasi due mesi che ci lavoravo. Mi ritengo abbastanza soddisfatta, e ringrazio tutti quelli che hanno seguito, spero che il finale vi sia piaciuto. Alla fine, un po' come nelle favole, c'è stato il lieto fine!

Baci :*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3490689