Sakura to nihonshu - fiori di ciliegio e sake

di Shideo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alba ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - il vecchio della bottega ***



Capitolo 1
*** Alba ***


Heylà!! Eccovi, come promesso, (?) il primo capitolo della seconda serie!!
Anche questa uscirà a cadenza bisettimanale, con cadenze “incrociate” ai capitoli dell’altra serie.
E ora la sottoscritta non sarà più una pigra!!! Nossignore: di giorno studia, di notte scrive…
Alla fine del racconto ci sarà anche una bella (??) sorpresa!! Mi raccomando!!
 
Dunque… in una landa ignota del paesaggio orientale, un giovane samurai guerriero passa la sua vita in eremitaggio (si potrà dire?) in un tempio sacro. Assieme ai suoi due compagni, si allena continuamente sotto gli insegnamenti del suo saggio maestro… il quale si inventa di tutto pur di saltare le lezioni! Cosa farà il nostro eroe?
 
 
Un’altra rosea alba si affacciava dalla calma superficie del lago. Il vento profumava di ciliegie, e di sakura ne portava i petali, trascinati in una pacata danza mattutina. Saki meditava sul tetto del tempio, sorseggiando un sakè in santa pace. Quello poteva essere il momento perfetto, l’attimo solenne della sua vita, l’unica volta in cui poteva avere il suo tempo migliore… se non fosse stato per un piccolo, grande difetto.
Difetto che, tra l’altro, in certi casi proprio non poteva tollerare…
IL SAKÈ ERA DOLCE. Mai nella sua vita aveva assaggiato un sakè vomitevole quanto quello. Era il sakè più dolce di tutta la Regione. Possibile che a quel ritardato del sensei non andava mai una volta, che sia una, di acquistare un sakè decente?…
Che, tra l’altro, quando avevano bisogno di lui per gli allenamenti, se la filava liscio liscio, tranquillo tranquillo, a nascondersi chissà dove e a fare quel cavolo che voleva. Quindi non si poteva avere la benché minima obiezione, a riguardo di una sonora mazzata in testa con la sua katana da allenamento…
Meditando sul sakè troppo dolce e su un possibile senseicidio, Saki non si accorse che un’ombra era calata all’improvviso, e si stava chinando piano piano…
Il ragazzo si avvicinò a Saki da dietro, si abbassò all’altezza delle sue orecchie e sussurrò, con una vocina stridula: «Saaaakiiiii…? Si comiiiinciaaaa…»
«Tanzee…» richiamò l’attenzione Saki, in modo pacato, mentre l’altro ridacchiava divertito. Ma non fu divertimento, ciò che si poté scorgere nei suoi occhi non appena l’altro si girò… piano piano… con un’espressione strana, come da maniaco…
«CORRI…»
 
Un’altra rosea alba si affacciava dalla calma superficie del lago. Erano passate nemmeno due orette, da quando Saki si era accorto del dolce profumo di sakura che portavano i suoi petali al vento.
Arrivato ai piedi del tempio, di Tanzee nemmeno l’ombra.
«Saki, dove hai spedito quell’idiota con la falce, oggi?» «Sulla Luna. O almeno avrei voluto.» «Capisco…».
Shio lo fissava… e a lui non piaceva.
Quegli occhi smaltati dal sangue, quello sguardo assetato costantemente addosso… mai un giorno, da quando ne ha memoria, la ragazza accennava il pensiero di non fissarlo, o perlomeno un sorriso… sempre impassibile, sempre glaciale. E infondo lui non le aveva mai fatto niente! Cosa diavolo aveva da fissalo in quel modo?? Forse il codino?? «Shio, basta! Non ti sopporto, quando mi fissi!! Sai che non mi piace essere fissato!!» «Appunto.» e, detto ciò, levò lo sguardo dalla figura di Saki e andò a posarlo sulle porte del tempio… e, nemmeno a farlo apposta, ecco che ne uscì un giovane uomo. Portava degli zoccoli da samurai neri, un kimono rosso con la sottoveste nera, una collana di corda con un pendaglio raffigurante il muso di un giaguaro. I suoi sorridenti occhi scuri eguagliavano il sorriso ridente, e la chioma bruna contornava il suo volto con due ciuffi che gli coprivano le orecchie.
«Maestro Akai! Era ora!!» fece Tanzee lanciandosi giù dal tetto. «Tanzee, ti prego… metti via quella falce. Lo sai che al tempio non sono ammesse armi.» «Sensei, la prego… non inizi già da subito.» «Tanzee, lo sai che è vero. Metti via l’arma.» Rassegnato, il ragazzo posò l’arma… o sarebbe meglio dire che ci provò a modo suo, dato che la scagliò contro la prima roccia che gli capitava sotto tiro. Destino volle che la malcapitata roccia fosse una delle tante gigantesche statue votive disseminate davanti al portale del tempio, che ovviamente si ruppe a metà e crollò, disintegrandosi al suolo.
«Woops…»
«TANZEEEE!!!!!!» Akai urlò così forte che di sicuro lo sentirono anche giù alla Valle. Figurarsi, per poco quel vecchio odioso della Bottega Bianca non si faceva la scalata fino al tempio a tirare una padellata in testa al sensei. Sì, sotto le statue votive.
Un’altra rosea alba si affacciava dalla calma superficie del lago. Ma, sotto le nuvole, non era tanto calma, la situazione in cui i quattro si trovavano.
Da un po’ di tempo ormai maestro e allievo non si facevano vedere. Infatti, dopo aver preso Tanzee per l’orecchio, Akai lo trascinò fin dentro al tempio, e passarono due ore piene, fino a quando il sensei perse la voce e smise di fare la ramanzina all’allievo indisciplinato. Il quale, per tutta risposta, disse uno sfaccendato “pirla” all’altro. E ovviamente si beccò il boken in testa. Per due volte.
 
 
Corse più in fretta che poté, fin sul picco del monte, per raggiungere il tempio.
Lassù, trovò ad aspettarlo due ragazzi, più o meno della sua stessa età. Erano un maschio e una femmina.
Il primo, alto e arrogante, con la testa rasata, fatta eccezione per una specie di cresta senza gel, un ciuffo che scendeva folto in mezzo agli occhi e un codino alto… ma veramente molto alto. Infatti i capelli erano legati con una specie di tubicino a rete in seta, e, alla fine, vari ciuffetti spuntavano a palma; indossava un kimono azzurro, ricamato ai bordi con filo d’argento. La seconda aveva un ché di inquietante… era piccola, capelli corti e violacei, lo sguardo immerso nell’oscura ombra che proiettava il suo cappello “a cono” cinese, l’espressione coperta da una metà di una maschera… in quell’oscurità, solo due iridi rosse illuminavano il volto in modo alquanto sinistro, e la ragazza continuava a fissarlo. Anche il ragazzo lo fissava, ma non in modo così inquietante…
«Allora? Che vuoi?» Quella voce maschile lo fece trasalire. «Ce… ce l’hai con me…?» chiese al ragazzo. «No, no! Con il tizio che hai di fianco, guarda!» Si vede che l’aveva presa male. Ma lui voleva solo… aspetta!! D’impulso si girò di scatto, per… non trovare nessuno. «Ma sul serio mi hai creduto?? Certo che sei davvero idiota!!» rise di gusto il ragazzo. Forse aveva ragione, forse era davvero così stupido e troppo paranoico… mai si concentrò sul messaggio che doveva recare al monaco… a proposito, dov’era? «Ragazzi… dov’è il vostro maestro?» «Dentro, con quel Sommo Idiota di Tanzee. Scommetto che gli sta facendo lavare i pavimenti.» «Il vostro amico ne combina spesso, di guai, eh?» «Eh, già… puoi dire a me quello che poi io devo dire ad Akai-sensei. Capito? A me, non a lei. L’ultima volta che qualcuno ha affidato a lei un messaggio, lo siamo venuti a sapere a cena tre giorni dopo. E il messaggio era da parte di un villaggio vicino: “Aiutateci, per favore!! Incendio su tutto il villaggio! Richiesta urgente!”» rabbrividì al solo pensarci… e sentì di nuovo quello sguardo spettrale su di se. In preda al timore, si voltò… «Sono stati tutti trovati carbonizzati…» sussurrò lei. Il volto era privo di espressione… gli occhi di quella ragazza erano spalancati e la bocca accennava a… “demone di ragazza” pensò con ribrezzo. Ma poi… «Ragazzi, ascoltatemi attentamente… ho questo messaggio per il vostro maestro: “Muovi la tua saggezza e aiutami”.» Il volto dei due ragazzi si fece subito… scandalizzato. E orribilmente terrorizzato.
Un’altra rosea alba si affacciava dalla calma superficie del lago. Ma quella vota, si sarebbe tinta di rosso.
 
 
 
Ok, con questo ho finalmente battuto la pigrizia!! Sono riuscita a mantenere la promessa: questa è la serie che andrà avanti contemporaneamente a Kawaii Spirit.
Ma ora, lasciamo parlare i personaggi!!
Saki: bene, eccomi. Sono il protagonista della storia… se avete qualche domanda da farmi risponderò molto volentieri!
Tanzee: Uhm… tutto quello che ha detto lui…
Shio: Idem.
Autrice: -.-‘ certo che nemmeno un po’ di fantasia, eh…?
Akai: Eddai, non preoccuparti!! A tutti gli amici e i colleghi: i miei allievi ed io saremo ben disposti a rispondere a tutte le vostro domande, fino a quelle più assurde!! Sapete, come le SBS, l’angolo delle domande in OP !!
Autrice: grazie per aver dedicato il vostro tempo a questo racconto. Vi prego di lasciare due righe al vostro passaggio sulle recensioni, fatemi sapere le vostre opinioni!! ^^
E se avete domande sui personaggi…chiedete direttamente ai personaggi stessi attraverso la recensione.Credetemi, vi risponderanno!!;)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - il vecchio della bottega ***


Cap. 02 –
 
“Muovi la tua saggezza e aiutami”.
Mai nella sua vita, Akai avrebbe sperato di sentire quelle parole.
Perché sapeva troppo bene chi aveva bisogno di aiuto…
«… maestro…?» Saki lo risvegliò dai suoi cupi pensieri. «Sensei… ci può spiegare cosa significa…?» «Significa… significa che dobbiamo andare, miei allievi…» rispose con un filo di voce. «E dove cavolo dovremmo andare, sensei!?» gli chiese bruscamente l’altro, evidentemente stizzito per non riuscirci a capire nulla. Al che, Akai sollevò lo sguardo tremante da terra e lo fissò negli occhi. Saki si sentì sciogliere dalla vergogna, e abbassò lo sguardo. «Andiamo dall’altra parte del Paese. Preparatevi, prendete tutto quello che vi servirà. È un lungo e pericoloso viaggio, e non sono sicuro che riusciremo a tornare tutti… sempre se vi sta bene aiutarmi.» «Sensei… lo sa che non gli diciamo mai di No.» «Bene. Vi ringrazio, ragazzi…»
Il messaggero era stato partecipe per tutta la durata della discussione, ma non aveva detto una parola. Fino a quando rifletté, guardando a terra: «Io sono solo un messaggero, e questa è una missione pericolosa… sarete sempre in bilico, non sapendo mai cosa fare, poiché la situazione è delicata… un passo falso e sarete spacciati.» Tutti lo guadarono allibti. «Tuttavia» aggiunse in seguito «Penso di potervi essere d’aiuto.» «E come? Non sai combattere, sei solo un postino!» «Errato. Sono un messaggero.» lo corresse infastidito l’altro. «E un messaggero deve sapersi difendere…» «Se vuoi accompagnarci basta che ce lo chiedi.» si intromise Akai. «Qual è il tuo nome?» «Mi chiamo Kaze, maestro Akai.»
Saki si trovava sdraiato sul futon, a riflettere. Perché mai ci dovrebbe servire un messaggero? Era la domanda che si poneva, assieme a tutti i quesiti di quel misterioso ragazzo. Chi era, e che cosa voleva, in realtà? Perché Saki lo sentiva… «Non pensarci ora» si disse ad alta voce, mentre si rialzava e piegava il futon «Avremo modo di conoscerlo in viaggio.» Nel mentre, anche gli altri residenti del Tempio si chiedevano, più o meno, la stessa cosa. «Chissà» si diceva Tanzee «se questo mi farà divertire o se è come Saki… spero ben che sia forte abbastanza.  Io di certo non mi fermo ad aiutarlo.» Ma, dalla stanza accanto, poteva sentire Shio… che rideva. «Beh… un altro su cui potermela prendere… Saki non reggeva più, poveretto…» sussurrava. È la ragazza più strana e inquietante che io abbia visto in tutta la mia vita, pensava Akai, poggiato sulla porta chiusa della stanza dell’allieva «Speriamo bene…»
Si allenarono duramente fino alle sette di sera, quando si saziarono e andarono a riposarsi fino al mattino seguente. Ma quella notte, nessuno dormì.
 
L’indomani, si trovavano tutti quanti davanti al tempio. Tutti tranne Akai, ovviamente… «AAAAH!!! Quanto lo odio, quando fa così!!! Tanzee, digli qualcosa!! Io mi sono stufato di riprenderlo sempre!!!» Saki non ne poteva più «Maestro… esca, presto…» sussurrò Tanzee. «MA CHE DAVOLO!!?? Devi urlare, idiota!!» «Noooo… non c’ho voglia… fallo tu…» «Ma… MA!!!… AAAAH!!! AL DIAVOLO!!!»
D’un tratto la pesante porta del tempio si spalancò. Sulla soglia si stagliava un giovane uomo con i capelli rossi, un codino e una tunica completamente diversa… questa volta era sì rossa, ma aveva ricami dorati ai bordi. In mezzo, un disegno di un giaguaro ricamato d’oro. «M- maestro…?» Saki non ci poteva credere: il suo maestro indossava qualcosa che aveva lasciato nell’armadio da lungo tempo: la tunica della sua ex scuola d’armi, la Shinigami. Le fibre si quella tunica contenevano ricordi, ricordi dolorosi… ricordi che uccidevano se plasmati a dovere, se usati nella maniera più inopportuna. Saki lo sapeva, il maestro Akai stava mettendo a rischio la propria psiche.. se solo.. «Dunque, è ora di partire.» lo risvegliò Akai dai suoi pensieri.
Erano tutti quanti pronti per partire. Si avviarono a valle, lasciandosi alle spalle la sicurezza del tempio e la pace della loro sicura vita quotidiana.
 
Scale. Quante scale. Quante stramaledette scale. Anche se erano in discesa, erano veramente troppe scale. Senza contare che il percorso era alquanto saccheggiato dall’aridità del suolo e del tempo. Non si poteva mai sapere se quel gradino crollasse da un momento all’altro e facesse precipitare il malcapitato dal suolo. Ma dovevano raggiungere il villaggio, prima di partire, almeno per salutare il vecchietto.
«Ragazzi? Che ne dite di fare un salto alla Bottega Bianca?» propose Akai. «E per fare che?» chiese scocciato Tanzee «Per sentire le balle di quel vecchio ubriacone?» «Rispetta il linguaggio, Tanzee.» rimproverò il maestro «sei pur sempre un monaco. E finora quel vecchio non ci ha mai mentito, ricorda.» «Mmm.. certo..»
La bottega si poteva individuare appena entrati in città. Era l’unico edificio rustico in mezzo a palazzi perfetti e lussuose ville di ricconi incalliti. Era l’unico edificio semidistrutto per tutte le risse che ci accadevano dentro
«Tanzee, tieni a bada la tua furia, questa volta. Siamo già in arretrato con le spese di riparazione» puntualizzò il maestro. «Sensei.. secondo lei chi lo fa il lavoro, se lei si chiude sempre nei meandri del tempio a leggere giornaletti porno??» «TA-TA-TANZEE!! TACI!!! Mi-mica mi spii, vero??» «Diciamo che la mia seconda professione è stalker..» «Giovanotti, niente chiasso qua dentro.».
Senza accorgersene, erano entrati nel locale. Come sempre era quasi pieno, gente che cercava qualsiasi cosa veniva sempre il pomeriggio tardi, prima della chiusura. Si sentì una rozza voce da dietro a un bancone: «Benvenuti alla Bottega Bianca, qui potete trovare di tutto, che siano fucili o caramelle.. e bla bla bla. Come va, Akai?» «Mi sembri un po’ stanco, amico! Perché non vieni su al tempio qualche volta? Ci possiamo bere del sakè assieme!» «Ragazzo, sei.. incoerente. Prima mi dici che sembro stanco, poi mi inviti a venire a casa tua, che è a cinquanta kilometri da qui, la strada è tutta in salita e potrebbe crollare da un momento all’altro. Figliolo, fatti dire una cosa: un vecchio di 74 anni, non ci tiene a farsi 50km di scale in salita a piedi.» «Notato, non preoccuparti.» «Invece, cos’è che prendi?» «Vediamo.. cosa mi puoi consigliare per un lungo e pericoloso viaggio?» «Direi che delle noci rosse possono servirti. Prendine anche qualcuna blu, oggi è giornata di sconti.» «Va bene. Grazie mille!»
Dopo aver pagato, il gruppo uscì dal locale. «Maestro?» chiese Akai «Pensa che il vecchio Toti se la possa cavare, da solo?» «Massì, lui è un vecchio in gamba..» «Uhmmm.. va bene. Dove ci dirigiamo?» «Messaggero!» chiamò Akai, rivolto a Kaze «Da dove proveniva il messaggio?» «Dalla Valle del Nord, maestro.» «Ti basta come risposta?» chiese infine il rosso, all’allievo «Tutti verso la Valle del Nord!!»
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Madonna, da quanto tempo è che non continuo con questa storia °_°
È che ho avuto fin troppi impegni, poi tendo sempre a rimandare alcune cose e strafare in altre, e alla fine ho mille idee e mai abbastanza tempo T_T
Comunque, il nuovo personaggio si chiama Toti, è il gestore del locale “la Bottega Bianca” ed è un vecchio scorbutico sulla settantina. È basso e grasso (un po’ come quelli americani XD) e porta gli occhialini.
Non vi dico altro, per ora. Se volete sapere qualcosa sul passato dei vari personaggi o su fatti secondari, potete farlo direttamente scrivendo la domanda nel commento (sì, sono fissata con sta cosa delle SBS)
Grazie per aver speso del tempo in questo capitoletto scritto all’una e un quarto di notte e finito dopo mezz’ora u.u
Mi farebbe molto piacere se lasciaste un commento, grazie ;*
Alla prossima!!
MangaStyle

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