Soulmates

di ValexLP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Eccomi di nuovo qui! 
Avevo tanta voglia di tornare con una nuova storia. 
E dopo tante idee e pensieri, ecco che qualcosa ho 'partorito'. 
O almeno sto cercando di scrivere. 
E' abbastanza particolare questa FF, quindi mi servirà molto sapere il VOSTRO parere! 
Soprattutto in questi primi capitoli, devo capire se posso continuare o meno la scrittura. 
Se vi piaccia o meno. Vi prego fatemi sapere cosa pensate! 
Ci tengo tanto a leggere recensioni! 
Quindi ora spero che leggiate per bene questo inizio e che vi incuriosisca! 
Buona lettura!! :) 







Qualche giorno dopo la morte di Robin, Zelena decise di trasferirsi a casa della sorella. Sia perché ormai si erano ritrovate e sia, soprattutto, per starle accanto in un momento simile. Sapeva che non sarebbe stato facile affrontare tutto questo, e non poteva lasciarla sola. Inoltre voleva che a crescere sua figlia, e di Robin, fosse anche Regina. Così lui avrebbe voluto. E poi aveva visto con quanto amore crebbe Henry. E se c’era qualcuno a cui voleva ispirarsi per crescere sua figlia, quella persona era proprio Regina.
Regina era ancora distrutta dalla morte di Robin. Si era isolata nella sua villa. E a parte Zelena ed Henry, non voleva vedere né parlare con nessuno.

‘Zelena, mamma dov’è?’, chiese Henry, mentre Zelena era a sistemare la cucina.
‘Secondo te?’, con uno sguardo che faceva intendere già la risposta.
‘Ancora a letto?’,
‘Già.. ho provato a farla scendere un po’. Anche per stare un po’ insieme in salone, ma non vuole. Sta lì buttata tutto il giorno.. non vuole parlare con nessuno!’, spiegò Zelena.
‘Non si riprenderà più.. povera mamma! Era finalmente felice ..e invece..’, disse Henry abbassando lo sguardo.
‘E’ dura lo so. Lo sappiamo tutti. Ma credo che Regina tornerà quella di sempre. E non lo dico tanto per.. ma perché se ho imparato a conoscerla un po’, lei è una che non molla mai. Ora è normale che stia così. Ma dobbiamo credere in lei.. piano piano riuscirà.. e io spero che in qualche modo.. anche la piccola Robin la possa aiutare..’, disse poi girandosi verso la figlia.
La piccola Robin era nel seggiolone da tavolo e stava praticamente smontando un giochino, come solo i bambini sanno fare. E ogni tanto si faceva sentire con i suoi piccoli versi.
‘..è stata una bella idea quella di trasferivi qui. Probabilmente lei riuscirà a dare un po’ forza alla mamma.’, si girò anche Henry verso la piccola, ‘…vero piccolina?’, l’accarezzò mentre lei gli sorrise.
‘Zelena comunque dobbiamo fare qualcosa. Non può stare rinchiusa in quella camera tutti i giorni. Volevo organizzare una cena di famiglia. Che dici? Saremo tutti insieme.’, propose Henry.
‘Oddio.. non credo sia il caso. Voglio dire, è una bellissima idea ma.. Regina non credo sarà molto d’accordo. Fatica a vedere noi, figuriamoci tutti gli altri.’, disse Zelena.
‘Bè tentar non nuoce. E se non sarà d’accordo la faremo a sorpresa. Quando non se lo aspetta. Senza dirle nulla..’, insistette Henry.
‘DI nascosto? Se sicuro che tua madre poi non ci incenerisca tutti?’,

‘..non ce n’è sarà bisogno!’, si sentì una voce dietro di loro.

Si voltarono.

‘Regina!’,
‘Mamma! Ti sei alzata.. che bello vederti qui..’,

Regina si presentò all’improvviso in vestaglia in cucina.
‘..si può sapere cosa vi viene in mente? Una cena? Con tutti gli altri?’, disse sconvolta Regina.
‘Hai sentito tutto non è vero?’, chiese Zelena.
‘Sentite non vi azzardate a fare nulla alle mie spalle. Non ho voglia di vedere nessuno. Una cena per cosa poi? Per sentirmi dire le solite frasi di circostanza? Bè no grazie! Ne ho sentite parecchie da Granny, quella maledetta sera. Tanto nessuno può capire come mi sento. Nessuno.’, rispose in modo glaciale Regina.
‘Mamma.. ma noi siamo la tua famiglia. Se non ti siamo vicini noi… chi dovrebbe farlo? Ti vogliamo bene lo sai..’, si avvicinò Henry alla madre.
‘Henry ti prego. Non insistere. Non vedi come sto? Secondo te una cena in famiglia, dove tutti voi siete felici mi può aiutare? In questo momento voglio solo stare sola. E basta.’ Ancora Regina, ma questa volta andando verso le scale che la riportavano in camera.
‘Ma mamma…’, cercò di fermarla.
‘Henry! Henry! Aspetta.. lasciala andare.. ci penso io più tardi magari. Non è il caso ora. Ha sentito tutto alle sue spalle e magari ha solo peggiorato le cose. Cercherò di parlarci più tardi. E vedremo..’, disse Zelena.
‘Va bene… io allora vado dai nonni, tu tienimi aggiornato, ma promettimi che proverai a convincerla. Ma non per la cena in sé, ma per lei. Deve fare qualcosa. Non la voglio vedere chiusa in se stessa.’, ancora Henry.
‘Si certo.. cercherò di convincerla. Adesso vai. Ci sentiamo più tardi.’
 

Qualche ora dopo, Zelena salì in camera di Regina con la piccola Robin in braccio.
Aprì lentamente la porta e vide Regina allungata su di un alto nel letto.
Si stava avvicinando a lei quando la piccola Robin fece qualche piccolo verso.
‘Amore no.. sshh.. la zia sta riposando..’ cercò di calmare la figlia, ‘.. ei ei ..’ si allontanò.
‘Guarda che sono sveglia. Potete entrare..’, disse Regina sentendo tutto.
‘Oh Regina scusa.. ti va di parlare un po’?’, chiese Zelena sedendosi sul letto accanto alla sorella.
‘Tanto se ti dicessi di no, non cambierebbe nulla vero?’, rispose ancora.
‘Esatto sorellina. Mi sono trasferita qui apposta per te. Non puoi rifiutarmi.’, disse mentre sistemava la piccola Robin tra le sue braccia.
‘Mi servirà di lezione la prossima volta..’, rispose Regina.
Ci furono dei secondi di silenzio. Regina aveva lo sguardo fisso nel vuoto e Zelena guardava lei.

‘Regina lo sai che non puoi continuare così vero? Sono giorni che sei chiusa qui dentro. Non vuoi vedere nessuno. Non vuoi parlare con nessuno. Lo so che non è facile ma devi trovare piano piano il coraggio di andare avanti. Di riprendere la tua vita. Henry non ha avuto una cattiva idea in fondo. Stare in famiglia ti farebbe solo del bene..’ provò a parlare Zelena.
‘..lo so che lo fate per me e per il mio bene. Ma io non credo di riuscire a sopportare una situazione del genere. Voi tutti sereni e io.. io senza Robin. Sono passate poche settimane e io ho ancora tutto davanti ai miei occhi. Come faccio a passare una serata con voi se poi ho il vuoto dentro? Mentirei a tutti.’, disse Regina con gli occhi lucidi pieni di lacrime pronte per rigarle il viso.
‘Non devi mentire a nessuno Regina. Ma vedrai che anche se ti sembrerà difficile, poi riuscirai ad evadere un po’ dai brutti pensieri.. e ti farà solo bene credimi.’, ancora Zelena prendendole la mano.
‘Brutti pensieri? Ora li chiami brutti pensieri Zelena? Io ho perso l’uomo della mia vita. Il mio vero amore per la seconda volta. E tu pensi siano solo ‘brutti pensieri?’, alzò la voce Regina e scattò anche in piedi fuori dal letto.
‘Regina lo sai che non intendevo dire questo… ma vorrei fare qualcosa per non vederti più così. E perché non cominciare con qualcosa in famiglia? Ci provi.. se poi non te la senti, durante la cena te ne torni in camera..’, continuò Zelena.
‘Zelena… non lo so.. non sono sicura…’,

e mentre Regina stava parlando, suonò il telefono.

‘Ti prego rispondi tu.. non ci sono per nessuno..’, ancora Regina.
‘Tranquilla.. vado io..’, e uscì di corsa Zelena.

Regina nel frattempo tornò a sedersi sul letto, dove accanto a lei c’era la piccola Robin.

‘Ei tesoro ma che fai? Togli quello dalla bocca.. è pericoloso, non si magia!’, subito riprese la nipotina che faceva per mangiucchiarsi il telecomando.
La piccola iniziò a fissare con quei occhioni azzurri Regina.
‘Che c’è? Vuoi dirmi anche tu che dovrei accettare questa specie di invito? Tanto non sei l’unica..’ disse spostandole quei pochi capelli che le stavano crescendo.
La piccola sorrise e fece un piccolo e dolce grido.
‘ah benissimo.. ho capito tutto allora! Sei d’accordo anche tu..’, e subito dopo iniziò a fissarla.
Guardò quegli occhi. Quegli occhi azzurri che erano così uguali a quelli del padre.
A Robin.
Così la prese in braccio e iniziò a camminare per la stanza, mentre se la stringeva sempre di più, fermandosi davanti la finestra.

Le due si riguardarono fisse negli occhi.

‘Mi manchi così tanto amore mio..’

Chissà. Forse Regina sperava che parlando con la piccola, le sue parole le avrebbe sentite anche Robin.

La bimba le sorrise. Regina, con delle lacrime che le rigavano il viso, la baciò sulla tempia.

‘Eccomi..’ intervenne Zelena dalla porta.

‘Ah sei tu?’, disse Regina spaventandosi un po’.
‘Ti aspettavi qualcun altro ora?’
‘No scusa è che.. ero presa da questa piccolina.. eravamo in un mondo tutto nostro..’, rispose Regina con ancora in braccio Robin.

‘Bè spero che in questo mondo abbia trovato una risposta da darmi..’,
‘Mmm.. può essere..’ sorrise Regina mentre riconsegnò la piccola tra le braccia di Zelena.
‘Allora? Hai convinto la zia?’, sorridendo alla figlia.

Ma mentre Regina stava per rispondere, ebbe come un mancamento.

‘Ei Regina! Regina! Che hai?’, subito si preoccupò Zelena che riuscì a non farla cadere.
Con un braccio si posò alla ringhiera del del letto e con l’altro era sollevata da Zelena.
‘Regina! Ei.. vieni qui.. siediti.’, la fece sedere Zelena sul letto.

Regina mise una mano sulla testa come per riprendersi.

‘Come va?’, chiese Zelena.
‘Meglio.. mi è solamente girata un po’ la testa, tutto qui..’, disse Regina tranquillizzando la sorella.
‘Lo vedi che ti porta questa situazione? Lo vedi che non ti fa bene stare rinchiusa in casa?’

E mentre le parlava, Zelena prese un po’ d’acqua che stava sul comodino di Regina e glie la versò in un bicchiere per farla bere un po’.

‘Perché non esci un po’? Vengo con te se vuoi.. una piccola passeggiata e poi torniamo a casa.. così ti distrai un pò’, propose ancora.
‘Si ..forse dovrei uscire. Ma vorrei andare da sola. Almeno per questa volta. Ho bisogno di parlare con una persona..’, disse Regina fissando la finestra.
‘Va bene.. come vuoi tu..’, aggiustandole i capelli sulla fronte e sorridendole.
Zelena riprese la piccola Robin e stavano per uscire dalla camera di Regina.

‘Ah Zelena!’, richiamò Regina.

‘Si?’,

‘Per la cena…’, fece una pausa, ‘..per la cena, facciamola pure.. chiama anche gli altri.. ci proverò..’ affermò Regina accennando un sorriso.

‘Ma certo..’, sorrise Zelena prima di uscire dalla stanza, lasciando Regina intenta nel prepararsi ad uscire. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dopo un pò di attesa,
eccovi il 2 capitolo. 
Se questa storia procederà più lentamente delle altre, 
mi scuso in anticipo,
ma ho bisogno di pensarci per bene. 
In ogni caso, spero vi piaccia sempre di più. 
Detto questo, buona lettura! :D
..e come sempre fatemi sapere i vostri pareri!  







Regina era uscita di casa da sola.
Camminava a passo svelto per evitare che qualcuno la fermasse. L’unico suo pensiero era il posto in cui sarebbe dovuta andare. Un lato di lei non avrebbe mai voluto farlo, eppure aveva qualcosa dentro di lei che le stava dando la forza per affrontare tutto. Doveva farlo.
Dopo qualche minuto di cammino ecco che arrivò dove la portò il cuore. Quel cuore che ora batteva sempre più accelerato perché sapeva che davanti aveva qualcosa, o meglio, qualcuno di tanto importante.
Era davanti la tomba della persona, dell’uomo che le aveva salvato la vita, a costo della sua.
Era davanti al suo vero amore.

Robin.

Regina arrivò lì davanti e si immobilizzò. I suoi occhi, coperti da occhiali da sole molto scuri, fissavano quella tomba. E in un attimo tutte le immagini di quel maledetto giorno tornarono in mente.

‘..e questo non ti ucciderà, ti distruggerà, ti annienterà. Niente oltretomba, non si passa oltre, un minuto prima esisti e quello dopo non più..’
‘..è stata una mia idea venire qui. Usala contro di me. Lasciala andare..’
E poi quel fascio di luce pronta a colpirla. E Robin. Robin che mettendosi davanti a lei le salvò la vita. I loro ultimi sguardi. L’anima di Robin che in un attimo svanì. E il vuoto di Regina davanti e dentro di lei.


‘te l’avevo detto..’, pronunciò dopo qualche secondo Regina, nascondendosi ancora dietro quegli occhiali scuri, davanti la tomba.
‘te l’ho sempre detto, perché non mi hai dato ascolto? Perché?’, le scese una prima lacrima.
‘Non dovevi starmi tra i piedi Robin di Locksley!’, alzò leggermente la voce Regina. Ma quella voce ora era mista alle lacrime che non riuscivano più a fermarsi.

Si tolse gli occhiali.
‘Dovevo immaginarlo. Sapevo che avresti fatto di tutto in quel momento. E guarda ora come stiamo. Io qui. E tu… e tu chissà dove!’.
Piano piano si abbassò sulle sue ginocchia verso la tomba.
‘Non avrei mai immaginato che qualcuno potesse fare una cosa così grande per me. Per.. la Regina Cattiva. Sì, lo so. Non ti piace sentire ‘cattiva’ accanto al mio nome. Ma per molto tempo lo sono stata. Solo tu sei andato oltre. Solo tu hai visto una persona diversa dentro di me. Ti sei fidato come nessun’altro aveva fatto prima. E mi hai dato una ‘seconda occasione’. La nostra ‘seconda occasione’…’

Continuava a parlare Regina, lentamente ma con molta commozione dentro di lei.
‘..sono giorni che ormai non sei più qui. Ed è tutto un incubo. Tutti si aspettano che reagisca, che riprenda in mano la mia vita. Ma come faccio se mi hanno tolto il futuro?’, accennò un sorriso misto alle lacrime.
‘..il futuro ti ricordi? Come mi dissi tu. Non ci sarà più un futuro per me. Perché anche tu lo eri per me amore mio.. e mi manca tutto. Tutto di noi. Da quando la mattina ci svegliavamo con un bacio, i tuoi occhi che mi guardavano come fossi l’unica, le tue mani che mi accarezzavano e le braccia che mi proteggevano sul tuo petto..’ si dovette un attimo fermare e riprendere.
‘..era così tutto perfetto quando ero con te.. e poi, la piccola Robin. Zelena ha voluto metterle il tuo stesso nome. Dice che non sarebbe potuto esserci nessun’altro nome migliore di questo. È così dolce tua figlia. Ora vivono con me. E ti prometto che la proteggerò da qualsiasi cosa. La crescerò come avresti voluto tu. Come avresti fatto tu. Come…’, fece una piccola pausa e abbassò lo sguardo.

Poi riprese guardando fissa la tomba.

‘..come quel figlio che non avremmo mai potuto avere..’.
Regina scoppiò in lacrime e si sentì come mancare l’aria. All’improvviso si alzò anche il vento attorno a lei.

‘Lo so scusami. Non vuoi che stia male ancora per questa cosa, che mi incolpi ancora per quello che ho fatto, ma ..avrei tanto voluto che le cose andassero diversamente..’
‘Amore mio.. stammi vicino. Sempre. Non abbandonarmi mai. Mi sento così fragile ora che certe volte penso anche di farla finita, così potremmo di nuovo stare insieme. Poi però penso a te. A quello che hai fatto per me. In qualche modo è l’unica cosa che in questo momento mi da la forza di andare avanti. Perché il tuo gesto non merita di essere stato vano…’,

All’improvviso le squillò il telefono.

‘Pronto? Henry..’, rispose.
‘Mamma, dove sei? Mi ha detto Zelena che sei uscita.. ti raggiungo se vuoi..’, dall’altra parte Henry.
‘No tesoro non preoccuparti.. davvero! Sto bene. E fra un po’ torno a casa…’,
‘Mi ha detto Zelena che hai accettato di essere alla cena, sono contento mamma! Vedrai che andrà tutto bene..’, ancora Henry.
‘Si.. andrà tutto bene..’, disse Regina mentre tornava a fissare la tomba di Robin e sorridendoli.
‘Allora che ne dici di stasera? A casa nostra!’, propose Henry.
‘D’accordo.. vada per stasera!’, accettò Regina.
‘Perfetto.. allora chiamo la mamma, Killian e i nonni... a dopo mamma! Un bacio..’, salutò dall’altra parte.
‘A dopo tesoro..’, chiuse anche Regina.
‘Bè come vedi, fanno di tutto per farmi distrarre.. spero solo di non rovinare tutto. È che mi sembra così difficile affrontare tutti che ho paura di non avere il controllo della situazione… ecco perché sono qui ora. Avevo bisogno di parlare. Di parlare con te Robin. Mi manchi. Mi manchi da morire amore mio.’, e altre lacrime rigarono il viso di Regina.

Alcune lacrime caddero sulla tomba di Robin e nel momento stesso in cui si posarono a terra, si illuminarono. Un piccolo dettaglio che però Regina non si accorse.

Tirava ancora molto vento e a Regina girò leggermente ancora la testa.
‘Forse .. forse è meglio che vada..’, si rimise gli occhiali.
‘A presto amore mio..’ e dopo aver accarezzato la tomba, girò le spalle e prese la strada del ritorno, circondata ancora dal vento. Un vento che forse aveva qualcosa di diverso dal solito.
 
 

Si era fatta sera.

Regina si stava preparando. Stava scegliendo l’abito da indossare. Era indecisa.
Rosso o nero. Fissava i due vestiti nell’armadio e non riusciva a scegliere.
‘Mamma sei pronta?’ aprì all’improvviso la porta Henry
‘Ehm si .. quasi.. dieci minuti e scendo!’, rispose girandosi verso la porta.
‘Ok.. sono tutti di sotto. Ti volevo solo avvisare..’,
‘Arrivo allora..’
‘Ok..’ ed uscì chiudendo la porta alle spalle.
 
Ecco. Sono tutti sotto. Tutti che aspettano me. Non voglio vedere le loro facce. La loro compassione. Voglio scappare. Non ce la faccio. Dovevo dire di no e basta.
Mentre Regina pensava e fissava la finestra, il vestito rosso cadde dall’armadio.
‘Ma che cosa…?!’, esclamò Regina voltandosi e non capendo come quel abito fosse caduto a terra.
Si avvicinò per raccoglierlo e si guardò attorno. Non c’era nulla che avrebbe potuto far cadere quel vestito. Perché allora era a terra?
Non si soffermò però più di tanto tempo. Decise quindi di indossare proprio quello. Era rosso. Quel colore a che a Robin faceva impazzire. Lo indossò e dopo essersi sistemata i capelli scese al piano di sotto.
 
La serata era ormai a buon punto e tutti erano presenti.

Emma, Killian, Mary Margareth, David, Zelena, Henry e Regina.

Sapevano che Regina non avrebbe voluto vedere un loro atteggiamento di compassione verso di lei, per cui, cercavano di essere il più normale possibile. Regina aveva capito. E se da una parte apprezzava, dall’altra c’era qualcosa che la rendeva nervosa, e cercava di non far prevalere questo lato. Non voleva rovinare la serata, nonostante tutto.

‘Allora Regina quando tornerai nel tuo ufficio?’, chiese MM.
‘Eh già.. manca la presenza del sindaco in città!’, continuò David.
‘Ah sì e da quando in qua Storybrooke sente la mia mancanza?’, alzò il sopracciglio Regina.
‘Andiamo Regina, ogni città ha bisogno del suo sindaco.. e vuoi o non vuoi tu qui sei il cuore di Storybrooke..’, ancora MM guardando Regina.
‘..bè c’è pur sempre la salvatrice qui in città..tutti possono rivolgersi a lei, non è vero Emma?’, la guardò Regina.
‘Ehm.. si .. certo, ma credo che in questo momento, la città abbia più bisogno del suo sindaco. E che torni più forte che mai..’, cercò di incoraggiare Emma.
‘Allora vorrà dire che Storybrooke avrà bisogno di un altro sindaco, perché quello attuale non è in grado per il momento di garantire il bene per la città…’, ancora Regina alzando il tono della voce.
‘Mamma..’, cercò di riprendere Henry.
‘Regina..’, si fece sentire anche Zelena.

Regina in un attimo sentì di aver esagerato. In fondo non era successo nulla di grave.

‘Scusate.. forse è meglio che vada un secondo in cucina.. mi è venuta anche un po’ nausea ora..’, disse alzandosi.
‘Vengo con te..’, disse MM.

Regina fece cenno di lasciarla sola.

‘Amore no.. non è il caso.. è meglio lasciarla sola in questo momento…’ disse David fermando la moglie.
‘Ma perché ora si è innervosita? Stava andando tutto così bene…’, si chiese Henry.
‘Se ha reagito così, evidentemente non era così serena quanto voleva sembrare..’, intervenne Emma.
‘Ma non abbiamo detto nulla di male.. mi pare!’, disse Killian affianco ad Emma.
‘Si ma Regina sta come sta. E non credo riuscirà a reagire così velocemente. Ho visto come ha vissuto il dolore per Daniel, anzi, l’ho provato sulla mia stessa pelle quasi. Ora credo che sarà ancora più dura per lei..’, precisò MM.
‘Forse abbiamo sbagliato a sforzarla con questa cena..’, disse Zelena.
‘No! Non abbiamo sbagliato nulla.. alla mamma farà solo bene sapere che siamo qui tutti per lei, perché le vogliamo bene. Adesso forse può reagire così, ma poi lo apprezzerà.. ne sono sicuro..’, disse Henry credendo nella madre.
‘Lo spero ragazzino..’ continuò Emma.
 

Intanto Regina era in cucina. Era intenta nel bere un bicchiere d’acqua per cercare di calmarsi un po’.

Ci provo. Ma non ci riesco. Sono nervosa. Non ho voglia di stare a sentire tutti loro che fingono di non avere compassione per me. Glie lo leggo negli occhi. È così evidente. ‘Povera Regina’. Ma poi che si sono azzardati a dire? Tornare nel mio ufficio e rimettermi al lavoro? In quell’ufficio poi? Dove tutto mi soffocherebbe di nuovo. Dove avrò l’immagine di Robin a terra per sempre. Non hanno capito nulla.

Bevve ancora un po’. E fece lunghi respiri.

Regina ma che stai dicendo? Lo fanno solo per il tuo bene. In qualche modo vogliono esserti vicini. Non sanno quale sia il modo più giusto, ma non vorrebbero mai mancarti di rispetto. Ti sei solo fatta prendere dal tuo istinto e nervosismo. Non farebbero mai qualcosa che..

I pensieri contrastanti di Regina furono interrotti da alcune risate. Si avvicinò alla porta per vedere cosa stava succedendo e senza farsi accorgere spiò tutto.
Henry aveva appena preso in braccio al piccola Robin. Giocava con la piccola che si divertiva ridendo e facendo dei piccoli versi. Tutti la guardavano e la chiamavano per nome.

‘Però ci sai fare con i bambini eh ragazzino!’, scherzò Emma guardando il figlio.
‘Con lei mi viene facile. È così buffa e simpatica…' disse Henry, ‘.. e poi amo i bambini.. da grande ne vorrò parecchi..’
‘Eiii ragazzino vacci piano..che sono questi discorsi alla tua età! Non vorrai bruciare le tappe!’, ancora Emma scherzando con il figlio.
‘Stai tranquilla mamma.. ho detto da grande! ma nel frattempo qualcuno potrebbe aiutarmi a fare delle prove.. vero Killian?’, fece l’occhiolino.
‘Ragazzo, non è solo me che devi guardare per queste cose..’, rispose Killian.
‘Killian! Che vorresti dire?’, disse Emma sorpresa.
‘Bè.. quello che ho detto.. prima o poi mi piacerebbe vedere un piccolo Jones correre per casa..’, disse guardando con occhi emozionati Emma.
‘Killian..’, emozionata anche lei, abbracciò il suo pirata.
‘In pratica ci state dicendo che dovremo convivere con l’idea che presto potremo diventare ancora nonni…’ commentò MM.
‘In un certo senso..’, disse Killian sorridendo.
‘Si se magari abbassasse la voce… la piccola Robin ora ha bisogno di riposare.. e non dimenticatevi che Regina è a pochi passi, e non è il caso che senta tutto questo..’, intervenne Zelena.

‘Credo che sia troppo tardi.. ormai..’.

La voce di Regina tuonò in quella stanza e tutti si girarono all’improvviso.

‘Regina.. non pensavamo stessi lì a sentire..’, subito Emma.
‘Certo, voi e la delicatezza andate sempre molto d’accordo. Vero?’, continuò Regina.
‘Regina dai.. calmati.. non è successo nulla..’, ancora Mary Margareth.
‘Sentite io non ce la faccio ok? Ho accettato questa cena. E va bene. Ho accettato di vedervi tutti e va bene. Ho accettato anche il fatto che stiate fingendo di non provare compassione per me, quanto è evidente che cosa pensiate di me ora. E va bene ancora. Ma ora sentire voi che fantasticate sulla vostra felicità, in questa casa, in questa situazione, no! E’ davvero troppo per me.’, sbottò Regina con gli occhi pieni di lacrime che stentava nel trattenere.
‘Ti prego Regina… calmati. Non penserai mica che è stato fatto apposta vero?’, continuò Emma.
‘Fatto apposta o no, ho sentito tutto. Ed io non ce la faccio a vedervi qui tutti felici a pensare al vostro futuro quando il mio è stato distrutto per sempre.’, urlò ancora Regina.
‘Non ti sembra di ragionare un tantino egoisticamente Regina?’, intervenne Killian, che ricevette subito uno sguardo da Emma, facendoli capire che poteva risparmiarsi la battuta.
‘Senti capitan mascara, qui tu sei l’unica persona che può parlare. Fino a poco fa eri ancora nell’oltretomba e hai avuto un’ennesima possibilità. Ciò che Robin non ha avuto. Quindi faresti meglio a tacere, se non vuoi ritrovarti un altro uncino!’, si avvicinò Regina verso di lui con aria di sfida.
‘Regina! Adesso calmati.’, riprese Zelena alzando la voce.
‘Che c’è ora? Anche tu ti ci metti? Da quando sei qui non fai altro che starmi così vicino. Forse troppo. Che pensi che non mi sia accorta di tutti questi riguardi?’, andando contro la sorella.
‘Bè scusami tanto se volevo starti vicina Regina.. scusa tanto se sei mia sorella..’, continuò Zelena.

‘Sentite io non ne posso più di tutti questi atteggiamenti.. non ne posso più di tutto. Sarà sbagliata io allora.. ma ecco a cosa è servita questa ‘maledetta cena..’…’.

Regina, in preda ad uno sfogo che non pensava di fare, non riuscì a finire la frase che ebbe un forte giramento di testa e non riuscì a tener sotto controllo la situazione.

‘Mamma! Mamma che hai!?’, gridò Henry.
‘Regina!!’, gridarono Zelena e Mary Margareth.

E in pochi secondi Regina svenne tra le braccia di Zelena ed Henry che l’aiutarono a non cadere a terra.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Perdonate ancora il ritardo, 
ma come vi ho detto la scorsa volta, 
non è semplice scrivere questa ff, 
spero abbiate molta pazienza quindi! 
E nello stesso tempo spero che torni a breve in me la giusta ispirazione per andare avanti.
Ora mi auguro solo che vi piaccia anche questo capitolo. 
Come sempre, se volete, lasciatemi commenti, 
e...Buona Lettura :D 








Regina cercò di aprire gli occhi lentamente. Era sdraiata su di un letto. 
Si sentiva molto debole e stordita. E nel frattempo non capiva cosa fosse accaduto. 

‘Do-dove sono?’, chiese con un tono molto basso. 

Di fronte a lei c’erano Zelena ed Henry. 
‘Mamma..’,
‘Regina.. come ti senti?’
‘Mh un po’ debole.. ma dove siamo? Cos’è successo?’, chiese guardandosi attorno.
‘Sei svenuta Regina. Siamo in ospedale ora…’, spiegò Zelena. 
‘Si mamma.. eravamo a casa, la cena ricordi?’, continuò Henry. 
‘Si.. si.. adesso ricordo. E ricordo anche che l’ho praticamente rovinata..’, realizzò il suo ultimo ricordo, ‘..ma dove sono gli altri? E la piccola Robin?’
‘Stai tranquilla… Emma e Killian sono qui fuori. Mary Margareth e David a casa con Robin. Non era il caso di portarla qui.’, spiegò Zelena sedendosi accanto alla sorella. 
‘Ho esagerato prima.. scusate. È che quella situazione, quei discorsi, mi sono sentita così fuori luogo, come se non c’entrassi più nulla.. mi sono fatta prendere dal mio nervosismo.. ed ecco come mi sono ridotta..’, spiegò Regina. 
‘Non devi scusarti di nulla mamma.. forse non dovevamo neanche farla questa cena, non eri ancora pronta. E comunque.. certi discorsi potevamo evitarli..’, disse Henry sorridendo alla madre. 
‘Scusami anche tu Zelena.. non so cosa mi abbia preso. Me la sono presa con te inutilmente.. almeno per questa volta…’, 
‘Diciamo che mi mancava la Regina che mi inveiva contro..’, scherzò Zelena. 
Regina si mise una mano sulla fronte. Ma si dovette muovere lentamente a causa della flebo sul braccio. 
‘Ma che mi prende ultimamente? Non è la prima volta che mi gira la testa e ora.. addirittura in ospedale..’, si chiese Regina. 
‘Perché? Non è la prima volta che ti succede?’, chiese Henry. 
‘No.. non lo è.. anche stamattina. Ma sinceramente pensavamo fosse un giramento di testa momentaneo..’, raccontò Zelena. 
‘Già.. e poi quando sono uscita.. è stato molto leggero, ma comunque è successo..’, disse Regina ripensando a quando era davanti la tomba di Robin. 
‘Non credo ci sia da allarmarsi credo.. è normale in fondo. Tutte queste cose accadute, il tuo nervosismo, la stanchezza, … è normale mamma..’, ancora Henry. 
‘Ma sì, sarà per questo..’, fece anche Zelena. 
‘Ma stanotte dormirai qui? O ti lasceranno tornare?’, chiese Henry. 
‘E non lo so.. appena qualcuno si degna di dirmi qualcosa.. ma Whale che fine ha fatto?’, chiese Regina. 
‘Sta controllando le varie analisi che ti hanno fatto.. dovrebbe essere qui a momenti..’ disse Zelena. 
‘Speriamo faccia subito.. ho bisogno del mio letto. Già non sopporto più questa stanza..’, commentò Regina. 
‘Questo è un buon segno..’, disse sorridendo Henry. 
‘Cosa?’, lo guardò Regina. 
‘Che ti lamenti.. vuol dire che stai meglio sicuramente..’, facendola sorridere.
‘Io comunque vado a cercarlo.. così magari mi dice qualcosa ok?’, si alzò Zelena verso la porta. 
‘D’accordo. Ah Zelena.. potresti far entrare Emma e Killian.. forse, forse è il caso che mi scusi anche con loro..’, chiese Regina. 
‘Ma certo..’, disse uscendo. 



‘Davvero Regina, non preoccuparti.. abbiamo sbagliato a parlare di certe cose in una situazione simile. Saremmo dovuti essere più delicati ecco..’, disse Emma, di fronte il letto di Regina. 
‘In compenso è bello sentirsi chiamare ogni due per tre ‘capitan mascara’ da sua maestà… la Regina..’, commentò Killian. 
‘Ah basta saperlo.. d’ora in poi potrei chiamarti sempre così, Capitan..’, ne approfittò Regina, alzando il sopracciglio. 
‘Ok.. ritiro quello che ho detto..’, concluse Killian, facendo sorridere tutti. 
Tutti notarono la stanchezza e la debolezza di Regina. 
‘Forse è il caso di lasciarla sola.. che dici Henry?’, disse Emma. 
‘Si.. mamma ti lasciamo riposare un po’ ok?’, rivolgendosi a Regina. 
‘Va bene.. tanto fra poco arriverà Zelena e Whale e poi potrò tornare a casa.. non preoccupatevi per me.. ho solo tanta stanchezza addosso..’, disse Regina tranquillizzando tutti. 
‘E certo, chi abbatterebbe mai la Regina Cattiva!?’, scherzò Killian. 
‘Ciao mamma.. ci sentiamo più tardi..’, salutò Henry con un bacio sulla guancia alla madre. 
‘Ciao tesoro..’
E dopo aver salutato anche Emma e Killian, Regina si voltò su di un lato per riposarsi un po’, mentre attendeva notizie da Zelena. 


‘Ma che cosa stai dicendo Whale?’
‘E’ chiarissimo Zelena.. non ci sono dubbi..’
‘Ma non è possibile. Non può essere…’, 
‘Lo so sembra assurdo da quello che mi hai detto.. ma è così..’
‘E’ che non so come affrontarla ora.. come glie lo dirò?’
‘Potete solo starle tutti molto vicina.. di solito è tutto diverso in queste condizioni, ma per Regina, sarà più complicato del solito affrontare tutto.. non poteva immaginarlo..’, 
‘Mio Dio.. anche questa ora..’
‘Se vuoi glie lo dico io..’
‘No! Devo farlo io..’



Regina dormiva ormai. Nell’attesa della sorella, si stava riposando. 
Zelena era lì accanto ed era seriamente preoccupata per la sorella. E soprattutto per come potesse reagire alla notizia che stava per darle. Non avrebbe mai voluto dirglielo in quel modo. E in quelle circostanze. 

Si sedette accanto a lei. 

‘Ei.. da quando sei qui?’, chiese Regina riaprendo gli occhi, dopo che sentì la sorella accanto. 
‘Non molto.. come va?’, chiese Zelena. 
‘Insomma.. ancora un po’ debole. E poi.. ho un gran sonno.. non vedo l’ora di andare a casa e dormire nel mio letto..’, disse Regina sbadigliando anche. 

Zelena accennò ad un minimo sorriso ma la fissava preoccupata.

‘Che c’è? Perché mi guardi in quel modo?’, si chiese Regina. 
‘Eh…’ cercava di iniziare il discorso.
‘Cosa ti ha detto Whale? È tutto ok? Ma perché non è qui? Non dovrebbe dimettermi lui?’, si chiese agitandosi leggermente Regina. 
‘Ho pensato che forse era meglio sentirtelo dire da una persona di famiglia..’, si fece seria Zelena. 
‘Cosa? Che cosa devo sapere? Mi stai preoccupando Zelena!’, si agitò ancora Regina. 
‘E’ che .. è complicato! Non si riesce a spiegare.. e non sarà facile per te.. ora..’, continuò Zelena guardando la sorella. 
‘Ma si può sapere di cosa stai parlando? Cos’ho che non va?’, 
‘Regina.. devi essere forte..’, premesse ancora Zelena cercando di trovare le parole. 
‘Tanto.. peggio di così non potrei stare.. ma ti prego, ora Zelena, dimmi che cos’ho..’, supplicò la sorella guardandola negli occhi. 

Zelena fece un momento di pausa. 

‘Non è nulla di grave, se è quello che pensi. Anzi. Probabilmente ti sembrerà assurdo. Ma.. Whale dice che non ci sono dubbi. Gli svenimenti, i giramenti di testa, e anche quella piccola nausea hanno un solo motivo..’, la guardò ancora fissa negli occhi, mentre Regina fece cenno di andare avanti. 

‘..sei incinta Regina! Aspetti un bambino..’, disse tutto d’un fiato Zelena. 

Calò il gelo in quella stanza. Regina fissava il vuoto con occhi sbarrati che in un attimo si riempirono di lacrime. 

‘Regina.. Regina guardami!’, 

Cercò di parlare con lei, anche se Regina in quel momento era come se stesse in un altro mondo, non aveva espressioni. Se non un viso completamente scioccato dalla notizia. 
‘So perfettamente cosa stai pensando. E mai avrei voluto darti questa notizia in questo modo. Ma devi pensare ora a stare bene per lui o per lei. Per tuo figlio. Robin avrebbe voluto..’, 

‘Stai mentendo!’, esclamò Regina. 

‘Ma che dici?’

‘Stai mentendo! Non è vero? Non è vero Zelena?’, le prese un braccio. 
‘Regina è la verità..’, continuò Zelena guardandola negli occhi. 

‘Non può essere vero! Dimmi di no ti prego..’, faticava a parlare con le lacrime che lentamente rigavano il viso, ‘.. bevvi una pozione anni fa. Sono sterile. Non posso avere bambini. Non posso essere incinta. Non così. Non ora.’, continuò Regina.

‘..non senza Robin..’, e in un attimo si ritrovò tra le braccia della sorella che l’avvolsero in un abbraccio, mentre lei si sfogava in un lungo pianto. Un pianto che sarebbe dovuto essere di gioia. Un pianto che avrebbe dovuto ricordare come uno dei più belli della sua vita. E invece il suo pianto, a singhiozzi, era come un incubo. Un incubo che peggiorava sempre di più. Robin era morto da qualche settimana. E ora, non sapeva neanche come, è rimasta incinta. Aveva in grembo il figlio di Robin. Quel figlio che desiderava avere con lui, ma che pensava fosse impossibile. Quel figlio che avrebbero dovuto crescere insieme, ma che ora, non sarebbe più potuto essere un sogno da condividere insieme. 

‘Non doveva andare così..’, continua a piangere sulla spalla della sorella, ‘..non ha senso ora! Come faccio senza di lui?’
‘Regina.. guardami!’, Zelena staccò la sorella da spalla per guardarla negli occhi, ‘…adesso è qualcosa di assurdo. Lo so. Scopri di essere incinta, quando pensavi di poter esserlo mai, e soprattutto in un momento come questo. Pochi giorni dopo la morte di Robin. Ma se è successo un senso c’è..’, cercò di spiegarle. 

‘Un senso dici? Il sogno più grande che avevamo io e lui. Quello che pensavamo fosse impossibile fino a poco fa, ora è qui. Dentro di me. È reale e non so neanche come. E lui? Lui non c’è. Dovrò crescere nostro figlio senza di lui. Non so se ce la farò..’, Regina sempre più sconvolta e con le lacrime agli occhi, ‘..ma poi, come è potuto succedere? Com’è possibile che sia rimasta incinta con quella pozione che bevvi tempo fa?’
‘Sei sicura di non saperlo? Se ho capito una cosa da voi eroi, è che …il vero amore è la magia più grande di tutte.. e fino all’ultimo istante l’avete dimostrato..’, disse Zelena capendo la situazione. 

Regina era immobile. Era sconvolta. Poteva vivere il periodo più bello per una donna e invece si ritrovava in una situazione che mai avrebbe pensato di essere. 

‘Me lo diceva. Me lo diceva sempre Robin. ‘Vedrai le cose potranno cambiare prima o poi..’ e io non ci credevo più di tanto.. certe notti le passava a fantasticare su come potevano essere i suoi figli. I nostri figli. Gli dicevo di non illudersi perché era praticamente impossibile. Ma lui ci credeva comunque. Ci sperava. Io non so se avrò la forza e il coraggio di affrontare tutto questo da sola.’, disse Regina asciugandosi le lacrime con una mano. 
‘Devi esserlo Regina! Devi essere molto forte ora.. sia per te sia per il bambino!’, incoraggiandola, ‘..e comunque Whale ha detto che questa sera è meglio che tu rimanga qui. Magari averti sotto controllo per una notte sarà più prudente..’, 
Regina fece un cenno con la testa. 

‘Allora vai Zelena.. torna a casa. Io ora ho solo bisogno di stare da sola.. sono molto stanca e provata.. va dalla piccola, ha bisogno di te.’, disse Regina. 
‘D’accordo.. tu riposati Regina. E cerca di pensare troppo.’, salutò Zelena. 
‘E’ praticamente impossibile.. ma ci proverò..’, concluse Regina. 



Qualche ora dopo Regina era ancora a letto. Non di certo riusciva a dormire. La sua mente vagava. Vagava tra i ricordi, si faceva così tante domande e non riusciva a darsi pace per ciò che le stava accadendo. Andò in bagno per sciacquarsi il viso. E mentre era di fronte allo specchio pensava..
Dovrei essere felice. Anzi, al settimo cielo per questa specie di miracolo ma.. è come se la mia felicità abbia un muro davanti. Non riesco ad esserlo totalmente. Manchi tu amore mio. E allora sì che la nostra famiglia, il nostro sogno era al completo. Ho bisogno di te, ora più che mai. Vorrei averti qui vicino a me..

Un rumore la fece voltare all’improvviso. Proveniva dalla camera. Come se qualcosa fosse caduto. 
Cercò di aprire la porta lentamente. Aveva anche un po’ di timore. 
Guardò la stanza e non vide nessuno. 
Allora andò più avanti e si guardò attorno ma nulla. 

Mentre si stava per rimettere a letto, notò una cosa a lei abbastanza familiare. 
A terra, accanto al comodino aperto, c’era il libro. 

Il libro delle favole. 

Ma la cosa che fece rimanere ancora più scioccata Regina era che quel libro fosse aperto ad una precisa pagina. Era staccata, come sempre, ma era la pagina più importante per lei. 

La pagina 23. 

‘Ma com’è possibile?’, si chiese Regina raccogliendola ed osservandola. 
La guardò per qualche secondo e poi, accennando ad un sorriso commosso, accarezzò la figura di Robin con le dita. 

‘Amore mio..’ sussurrò. 

Per un attimo Regina si sentì come osservata, si voltò ma non c’era nessuno. 

Aveva una strana sensazione, come se in quella camera ci fosse un’altra persona. 
Poi abbassò lo sguardo su se stessa. 

Si guardò la pancia. Dove un piccolo esserino stava crescendo dentro di lei. 
Posò la sua mano sopra e sorrise. 

‘..ma certo! Ci sei tu oltre me, non è vero angelo mio?’, disse rivolgendosi per la prima volta al piccolo che era dentro di lei.

In realtà dentro quella stanza, c’era qualcuno. 

Qualcuno che doveva essere lì, in quel preciso istante a darle forza. 

Qualcuno che Regina ancora poteva vedere. 



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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Perdonate l'enorme ritardo, 
ma come vi ho detto negli altri capitoli, 
per questa storia sto facendo un pò di difficoltà ad andare avanti, 
ma cerco di non mollare mai!
Eccovi quindi il 4 capitolo, che spero vi piaccia cmq! 
Io attendo sempre con ansia le vostre recensioni,
ci tengo parecchio! 

Buona lettura .. e alla prossima :D








Era notte ormai.

Regina anche se con difficoltà riuscì a prendere sonno. Era rimasta sveglia ancora un po’ a pensare a tutto quello che le stava accadendo e ancora faticava a crederci. Ma soprattutto era ancora scioccata all’idea di aver scoperto di essere incinta e il suo Robin non l’avrebbe mai potuto sapere.

Regina dormiva.
Ma non poteva immaginare che in quella stanza non fosse la sola. E di certo non era la ‘presenza’ di quel miracolo nella suo ventre.

C’era qualcuno.
Qualcuno che la osservava.
Qualcuno che non era ancora visibile ai suoi occhi.
Qualcuno che era lì.. proprio come quel disperato bisogno richiesto.


‘Amore mio..’.


Era lì. Accanto a lei.

Accanto alla donna che amava. E a quel piccolo, quasi invisibile, pancino che era destinato a crescere.

Robin, o meglio, l’anima di Robin era proprio in quella stanza.

‘Come vorrei che tu ora mi vedessi.. ma non posso.. dipende tutto da te amore mio..’, sussurrò sedendosi accanto a lei, nel suo letto.

La fissò per qualche secondo, poi avvicinò la sua mano sul viso della donna, e dolcemente l’accarezzò.

Ovviamente Regina non potè accorgersi di nulla, ma Robin fece scorrere quel tocco su tutta la sua guancia. In qualche modo voleva cercare di lasciare una sua impronta.

‘Come sei bella..’, le disse sempre con un tono basso, per paura di svegliarla, anche se sapeva fosse impossibile.

Poco dopo, il suo sguardo si rivolse al ventre della donna.

Sorrise.

Si avvicinò sempre di più fino a quando non riuscì a lasciarli un piccolo bacio e una carezza.

‘Ci penseremo io e te alla mamma.. non è vero? Lei è tanto tanto forte.. dobbiamo solo farglielo ricordare..’, sussurrò emozionato, ‘...non sai quanto ti abbiamo desiderato,.. se sei qui, vuol dire che i tuoi genitori si sono amati davvero tanto, da poter vincere anche le maledizioni. E se sei arrivato proprio ora, quando io non potrò esserci, un motivo ci sarà.. sarà difficile per la mamma, ma lo capirà..’, continuò a parlare Robin.

Robin si riavvicinò al viso di Regina e questa volta, dopo averli spostato i capelli delicatamente, si avvicinò sempre di più alla sua bocca. Ammirò ancora la donna che continuava a dormire, e poco dopo, fece coincidere le loro labbra in un dolcissimo bacio, con la speranza che in qualche modo li restasse il suo ricordo.

Regina, dopo il bacio di Robin, si mosse leggermente, e lui vide che si fece spazio accanto a lei nel letto. Decise così di rimanere con lei per tutta la notte, cercando di donarle forza in quel modo. Era certo che le sarebbe arrivata tutta.

E così Robin si distese accanto a lei, le stava dietro, mentre una mano era posata sulla pancia di Regina per proteggere anche il loro piccolissimo miracolo.

‘Ci sono io con voi..’, sussurrò nel suo orecchio.


 

‘Regina? Regina?’, la voce di Zelena provava a far svegliare la sorella.

‘Mamma sveglia!’, ci provò anche Henry, che si trovava anche lui lì.

E lentamente Regina aprì gli occhi. Era mattina ormai.

‘E voi già siete qui?’, si chiese Regina.

‘Bè vedo che sei riuscita a dormire bene questa notte..’ commentò Zelena, ‘..la notte aiuta davvero allora!’.

‘Come stai mamma? Hai un viso diverso questa mattina..’, chiese Henry.

‘Bè effettivamente sono riuscita a dormire meglio di quanto pensassi.. non ci speravo proprio. Non so.. non mi capitava da tempo ma.. sembra come se non fossi rimasta sola..’, accennò insicura Regina.

‘Mi pare ovvio mamma.. ora non sarai più sola! C’è qualcuno con te, anzi.. dentro di te.. che non vedo l’ora di conoscere!’, subito Henry commentò la notizia.

‘E tu come fai…?!’, si chiese Regina non capendo come facesse già a saperlo.

Ma notando lo sguardo di Zelena capì che fu lei ad avergli dato la notizia.

‘Scusa sorellina ma.. ieri quando sono tornata a casa ed Henry mi ha vista preoccupata per te ha voluto sapere tutto e io non ho resistito.. in fondo è la notizia più bella che potesse ricevere no?’, giustificò Zelena.

‘Posso abbracciarti mamma?’, chiese Henry.

‘E me lo chiedi tesoro mio?’, allargando le braccia, ‘..vieni qui!’.

‘Ti voglio bene mamma..’, disse Henry durante l’abbraccio.

‘Anch’io Henry..’, continuò Regina.

‘Ehm Ehm.. posso?’, dalla porta entrò il dottor Whale, ‘..scusate, volevo sapere come stesse Regina.. com’è andata questa notte?’

‘Whale! Diciamo meglio di quanto pensassi.. ieri sera pensavo di morire per la notizia. Per la situazione che ho ecco.. e invece da quando mi sono svegliata che.. non so, mi sento un po’ diversa..’, affermò Regina.

‘In effetti.. ieri sera quando l’ho lasciata qui ecco, ero abbastanza preoccupata.. e invece ora.. ha una luce diversa negli occhi..’, commentò anche Zelena osservando i comportamenti e il viso della sorella.

‘.. io l’ho sempre detto che la mia mamma è la persona più forte che ci sia!’, disse Henry sorridendo a Regina, ‘.. e sono sicuro che ora, nonostante tutto, riuscirà a riprendere la sua vita in mano e affronterà tutto in maniere diversa e più forte..’

‘Mi fa piacere per te Regina.. davvero! E comunque anche l’infermiera poco fa mi ha detto che questa notte, mentre controllava le camere, ha notato che dormivi beatamente e con il sorriso sul viso..’, confermò Whale le impressioni di tutti.

‘Mamma non sapevo che ti piacesse dormire così tanto in ospedale?’, scherzò Henry.

‘Sì Regina, se vuoi puoi rimanerci quando vuoi…’, continuò Whale.

‘Non ci penso neanche.. voglio tornarmene subito a casa! Ora posso, vero Whale?’, cercò una risposta Regina.

‘Si si.. certo.. ma mi raccomando, ricordati che ora sei in due.. stai attenta!’, sentenziò Whale.

‘E chi se lo dimentica?!’, e toccandosi la pancia, ‘..c’è un miracolo qui dentro che proteggerò ad ogni costo!’.


 

Qualche minuto dopo, Regina era intenta nel riprendersi tutte le sue cose per tornare a casa, mentre Zelena ed Henry erano fuori che l’aspettavano.

Aprì il cassetto del comodino affianco al suo letto e ritrovò la pagina 23, che la sera prima le era comparsa.

La prese in mano e la riosservò sorridendo.

È incredibile come un foglio, un pezzo di carta, ma soprattutto una pagina mi possa aver dato tanta forza. È davvero la nostra speranza questa pagina, amore mio. Forse sarò pazza, forse è per questa meraviglia che fra qualche mese avrò tra le mie braccia, forse è per questa forza che da questa mattina sento di avere, ma.. ho come l’impressione che tu Robin sia davvero accanto a me. È da quando mi sono svegliata che nell’aria di questa stanza, sento un profumo diverso. Ma soprattutto, è come se avessi la tua impronta sulle mie labbra.

‘Mamma.. allora hai fatto? Ti serve una mano?’, entrò Henry all’improvviso.

‘Si .. si Henry è tutto apposto.. solo se mi aiuti a portare questa borsa..’, consegnò una delle borse al figlio.

‘Ma certo..’, e notando la pagina 23 che era nelle mani della madre, ‘..non te ne separi mai eh?’

‘Diciamo che.. è anche la stessa pagina a non volermi abbandonare mai..’, sorrise Regina uscendo dalla stanza con Henry.


 

‘Mamma dai chiudi gli occhi!’, insisteva Henry davanti la porta della villa di Regina.

‘Henry si può sapere che hai combinato? Sono mancata una sera eh..’, era stupita Regina.

‘Andiamo Regina.. ascolta tuo figlio..’, anche Zelena.

‘Ah bè.. qua siamo tutti d’accordo vedo! .. e va beneee, chiudiamo questi occhi!’, e così fece Regina.

I due aprirono la porta.

‘Vieni mamma.. non aprire ancora.. ma segui me..’, diceva Henry.

‘Si può sapere per quanto tempo deve durare questa storia?!’, non fece in tempo a finire la frase che Zelena le diede il via per aprire gli occhi e si ritrovò qualcosa che non si sarebbe aspettata.

Tutti. C’erano di nuovo tutti davanti a lei.
Ma questa volta erano tutti con un vero sorriso nei loro sguardi.
Non appena aprì gli occhi, tutti applaudirono.

Emma, Killian, Mary Margareth e David.. e ovviamente Henry e Zelena.

Regina era commossa.
Per la prima volta dopo vari giorni, una sorpresa simile la rese davvero felice.
Si toccò la pancia. Quasi era ancora incredula di tutto quello che stava vivendo, ma era tutto così reale.

‘Allora Regina, posso abbracciarti ora?’, le chiese subito Mary Margareth.

E Regina non se lo fece ripetere due volte, anche se era davvero emozionata.

‘Grazie.. grazie di tutto!’, staccandosi poco dopo da MM, si rivolse a tutti.

‘Grazie a tutti davvero per .. essermi stati vicini in questi giorni, per.. avermi sopportata. E, di nuovo vi chiedo scusa per come vi ho trattato, ma .. bè, lo sapete! Ora però.. sapete anche che, presto, arriverà qualcuno che non mi sarei mai aspettata che arrivasse.. un vero miracolo direi..’, e si toccò la pancia, con tutta la dolcezza che aveva.

‘Un piccolo o una piccola Mills in arrivo.. aiuto si salvi chi può!’, scherzò David.

‘Se ha ripreso dalla Regina madre.. io comincerei già a scappare..’, continuò Killian, ricevendo un colpo dietro la nuca da Emma.

‘Al dire il vero, qui di Mills c’è davvero poco, …prevarrà il carattere Hood. Come il suo papà.’, disse decisa ed emozionata Regina, ‘.. perché come ci credeva lui, come la speranza che aveva lui per noi, io.. ecco.. diciamo che non ne ho avuta molta!’

Si commossero un po’ tutti davanti a lei. Il ricordo di Robin era più vivo che mai e in quel momento tutti pensavano al fatto che non avrebbe potuto crescere quel figlio insieme a Regina.

‘..ora però è qui.. e voglio crescerlo con tutto l’amore e la forza che sia lui o lei, e il papà mi daranno e che, io stessa, prometto di donargli!’, concluse il discorso.

‘Ben detto Regina!’ esclamò Emma sorridendo all’amica.

‘Allora se permettete, io propongo un brindisi..’, intervenne Henry, consegnando a tutti un bicchiere.

‘Voglio brindare a questa famiglia..’, guardò Regina, ‘la famiglia HoodMills, che nonostante tutto e tutti, con il loro amore hanno sempre vinto. E nemmeno la morte li potrà separare.’

Sotto lo sguardo commosso della madre e di tutti gli altri, alzarono i bicchieri e brindarono davanti la fotografia di Robin e Regina abbracciati felicemente, che era su di un mobile.

Ma in un attimo accadde qualcosa. Qualcosa di totalmente imprevisto.
Regina stava per bere quando, davanti a lei, vide qualcuno.
Qualcuno che le sorrideva emozionato.
Qualcuno che non pensava di poter mai più rivedere.

‘Robin!’, esclamò sconvolta.

‘Come?’ si chiese Zelena accanto a lei.
E in un attimo tutti si girarono nella stessa direzione di Regina.

Ma non videro niente e nessuno.

‘Regina ma cosa?!’, anche Emma.

‘Mamma.. che hai?’, anche Henry.

‘C’era Robin! Robin era lì.. non l’avete visto?’, alzò la voce.

Si guardarono stupiti, non capendo cosa stesse dicendo Regina.

‘Che c’è? Non mi credete? Vi dico che l’ho visto.. era qui e mi sorrideva!’, insistette Regina.

‘No Regina è che.. probabilmente presa dal momento, dal ricordo… ti sarà sembrato di… insomma l’avrai immaginato qui.. ma lui..’, disse Emma avvicinandosi all’amica.

‘Lui cosa? È morto?! E io sono pazza vero? È questo che vuoi dire? È questo che pensate?’,si agitò Regina.

‘Ei Regina calmati! Non devi agitarti.. e nessuno sta pensando certe cose..’, intervenne anche MM.

‘Voi... voi non capite!!’, e così Regina scappò subito in camera da letto.


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ed eccomi di nuovo con il 5 capitolo di questa storia. 
Sarà particolarmente emozionante, ve lo anticipo già!
Ma devo darvi anche una notizia che forse non vi piacerà...
ho deciso di 'sospendere' questa FF.
Lo so, ora mi odierete, ma davvero non riesco ad andare avanti. 
E' la prima volta che mi succede.. 
Questo capitolo l'avevo scritto già tempo fa..
quindi ho avuto modo di pensare molto al continuo e aspettare che arrivasse una qualche idea,
ma così non è stato. 
Non la cancellerò, perchè spero sempre che qualcosa possa cambiare, 
ma per ora le cose stanno così. 
RIngrazio quindi tutti quelli che hanno letto e seguito questa storia, 
e mi scuso ancora per averla interrotta! 
Spero solo che questo 'ultimo' capitolo vi piaccia.. 
buona lettura! :) 








‘Regina?’ bussò alla porta della camera di Regina, Zelena.

Ma non ricevette nessuna risposta.
‘Regina ti prego apri questa porta!’ trovandola anche chiusa a chiave, ’sei appena tornata dall’ospedale e nelle tue condizioni poi..’, continuò.
‘Allora? La mamma è ancora chiusa lì?’, arrivò anche Henry.
‘A quanto pare.. ma fa finta di non sentire e non risponde...’
‘Mamma!! Ti prego fammi entrare.. non vuoi parlare un po’? Nessuno prima voleva farti passare per pazza.. ma almeno parliamone.. dicci meglio cosa hai visto.. che hai notato!’, disse Henry appoggiandosi letteralmente alla porta della camera per cercare di sentire qualcosa.

‘Ei… Regina? Come sta?’, arrivarono anche Mary Margareth ed Emma.
‘Non lo so.. e mi sto preoccupando. Non risponde e si è chiusa dentro! E direi che mi sto innervosendo ora..’, disse Zelena.
‘Ma siete sicuri che sia ancora in camera?’, pensò Emma.
‘Nelle sue condizioni non può essere andata da nessuna parte..’, disse Henry.
‘…sì, ma è di Regina che stiamo parlando, ..purtroppo!’, iniziò a pensare Zelena, guardando Emma come segno di approvazione.
Così allungò il braccio verso la serratura della porta di Regina e girò la mano come per aprirla con la magia stessa. E la porta si aprì.

‘Non ci credo!’, esclamò Henry.
‘..diciamo che dovevamo immaginarlo prima ragazzino..’, continuò Emma.
‘Diamine! Regina dove sei scappata?’, si chiese ad alta voce Zelena, anche leggermente infastidita.
Regina non c’era. Non c’era nessuno in quella camera. Era tutto come aveva lasciato il giorno prima. Era scappata.
‘Guardate! C’è qualcosa sul comodino..’, notò avanzando MM.
‘Cos’è? Un biglietto?’, chiese Henry.
‘Sì.. è di Regina’, continuò MM aprendo e leggendolo.

Ho bisogno di stare sola. Almeno per oggi. Non cercatemi.’

‘Andarsene per così poco? Non capisco..’, fece subito Emma.
‘Evidentemente per lei non era così ‘poco’ ..’, aggiunse MM.
‘Ma dove sarà andata ora? È incinta non può stancarsi troppo!’, ancora Zelena.
‘Dobbiamo cercarla.. e anche in fretta! Deve parlarci, deve dire cosa sente.. la potremmo aiutare solo in questo modo..’ insistette Emma.
Henry era lì che pensava dove sarebbe potuta andare la madre. Se da un lato la risposta poteva sembrare troppo scontata, dall’altra era l’unico posto dove Regina avrebbe potuto starsene un po’ in pace con se stessa.
‘Io invece dico di fare esattamente ciò che ci ha scritto in quel biglietto. Lasciamola sola. Almeno oggi. Poi vedremo il da farsi.. ma io mi fido della mamma. So che ora non farebbe nulla che possa mettere in pericolo la sua gravidanza. Ha solo bisogno di riposarsi e pensare. E se ha avuto una reazione simile, ci sarà una spiegazione. Io credo in lei. E dovreste farlo tutti qui dentro!’
‘Henry guarda che nessuno ha detto di non credere in lei. È tutto il contrario invece. Ma vorremmo solo starle vicino..’ disse MM posando un braccio sulla spalla di Henry.
‘..ha detto di aver visto Robin e da questo si capisce che ha bisogno di noi.. insomma, voglio dire, è ovvio che senta fortemente la sua mancanza e in un momento come questo lei vorrebbe…’, diceva Emma ma fu subito interrotta.
‘Sentite! Sapete cosa vi dico?! Non penso che sia poi una cosa così impensabile che Robin sia apparso alla mamma.. proprio in quel momento. Loro sono anime gemelle. E il vero amore, e voi lo dovreste sapere molto bene, non muore mai, vince sempre!’, disse con tono deciso Henry davanti alla madre e alla nonna.
‘Ora capisco perché mia sorella darebbe la vita per te..’, all’improvviso commentò Zelena sorridendogli, ‘.. come credi tu in lei, noi a volte facciamo fatica. E non perché non le vogliamo bene… io poi, diciamo che sono l’ultima arrivata e sto imparando ora a volerle bene, … ma perché alcune cose sono così complicate da capire ed accettare..’,
Henry sorrise a Zelena.
‘Zelena credimi, tu hai dimostrato tanto, davvero tanto a Regina. Quando l’hai salvata da Ade. Credo che sia stata una grandissima prova. E devi esserne fiera!’, commentò Henry.
Poco dopo uscirono dalla stanza di Regina.


 

‘Eccoci qua..’, disse Regina scendendo lentamente delle scale, mentre con una mano si toccava la pancia.
Le scale della sua cripta.
‘Questa è la mia cripta tesoro mio..’, rivolgendosi sempre al piccolo esserino che era dentro di lei, ‘..e per un po’ resteremo qui. Abbiamo bisogno di riposo… e io di pensare.’
Si sedette sul letto della cripta e iniziò a rilassarsi. Pensava anche O meglio, ripensò.
Ripensò a tutte quelle cose strane che le stavano accadendo da qualche giorno a questa parte. E poi per ultimo, ma di certo non per meno importanza, Robin. La sua comparsa poco prima.
Era davanti a lei. E come se lo era. L’aveva visto. Era proprio nel salone con tutti gli altri e li aveva sorriso. Solo che nessuno le aveva creduto. Nessuno l’aveva visto. E lei era sola.

Forse sto davvero impazzendo. Forse hanno ragione loro. Ma sembrava così vero. Così reale. Mio dio Robin! Se eri davvero tu, ti prego, torna. Ho bisogno di te. Abbiamo bisogno di te. Ora più che mai.

Era nel bel mezzo dei pensieri quando una nausea obbligò Regina a correre nel piccolo bagno della cripta.
‘Ei.. non facciamo scherzi! Sei così piccolo e già ti fai sentire!? Siamo venuti per riposarci non per impazzire ancora di più.. è chiaro?’, disse Regina con tono scherzoso rivolgendosi alla pancia.
Uscendo dal bagno si diresse al centro della sua cripta per sistemare il letto e posare alcune sue cose.
Ma davanti a lei c’era il suo adorato specchio e non potè fare a meno che guardare attraverso di esso.
Si avvicinò sempre di più in modo da osservarsi meglio.
Era diversa. Era cambiata. E tutto a causa di quel grande amore che cresceva dentro di lei.
Si sollevò la maglia che indossava giusto per toccarsi la pancia nuda e si mise di profilo.
La guardava ancora incredula.
Era ancora quasi invisibile ma se la immaginava come sarebbe potuta diventare con il trascorrere dei mesi.
Le scappò un sorriso.

All’improvviso sentì una scia di vento che l’avvolse. Per un attimo si spaventò e si guardò attorno.
Non era accaduto nulla ma.. come poteva entrare del vento nella sua cripta?
Regina alzò lo sguardo e si guardò anche dallo specchio che aveva sempre di fronte.
Sentiva che qualcosa di diverso c’era nell’aria.

‘Chi c’è?’, gridò spaventata guardando sempre attraverso lo specchio.

Nessuna risposta.

‘Ho detto chi c’è?’, ripetè ancora spaventata, toccandosi la pancia come per proteggerla.

E poi fu un attimo.

Nello specchio, e quindi dietro di lei, vide ancora lui.
Ancora quella persona che poche ore prima li era apparso nella villa.

Robin.

Era Robin che di nuovo le sorrideva.
Regina era incantata davanti quello specchio. Aveva paura di voltarsi. Pensava che se si fosse girata, poi non l’avrebbe più visto. Come prima. Ammirava quell’ombra, anzi, quell’anima con occhi pieni di emozione. Avrebbe voluto correre da lui. Ma ancora qualcosa la frenava.

‘Sei tu?’, sussurrò con voce tremante.

‘Non avere paura.. voltati..’, sussurrò anche Robin.

‘No.. ho paura. Ho paura che tu possa sparire di nuovo.’, disse ancora con occhi tremanti.

‘Regina non devi. Sai perfettamente che sono qui.’, continuò l’uomo a darle forza mentre erano così intenti nel guardarsi negli occhi, anche se Regina era di spalle ancora.

‘Avanti Regina.. voltati pure...’

Regina tremava. Tremava davvero forte. Non pensava di poter essere in quella situazione. Robin dietro di lei e le sarebbe bastato girarsi e trovarselo davanti. Aveva paura di essere solo nel bel mezzo di un sogno, o che quella fosse solamente un’illusione ma, doveva. Doveva voltarsi e provare. Aveva bisogno di saperlo. Aveva bisogno di lui. Di Robin.

Così fece un respiro profondo e lentamente si voltò.

‘Robin!!’, esclamò Regina spalancando gli occhi pieni di lacrime, ‘Robin sei qui! Sei davvero qui?!’
‘Certo amore mio.. tu hai gridato la mia presenza con il tuo cuore e come vedi, non ho perso tempo!’, disse Robin mentre vedeva Regina avanzare lentamente verso di lui.
‘Non riesco a crederci…’, era talmente sconvolta Regina che se non fosse per il suo cuore e l’amore che provava per Robin, avrebbe faticato a crederci.

‘Dammi la mano..’ Robin tese la sua verso di lei.
Ancora commossa, Regina allungò la mano verso di lui. Ancora un po’ incredula ma con più determinazione.
Le loro mani riuscirono a toccarsi. Proprio come se Robin fosse lì in carne ed ossa di fronte a lei.

‘E’ così complicato da spiegare che…’,

Regina non fece in tempo a continuare che Robin prendendola da quella mano, se la tirò direttamente stretta a lui e unì le loro bocche in un appassionante bacio. Le loro labbra erano così perfettamente unite che Regina riuscì a sentire tutto l’amore vivo più che mai. Quel bacio fu qualcosa di così perfetto che neanche Regina riuscì a spiegarlo. La mano di Robin era in mezzo ai capelli di lei, quella di Regina era attorno il collo di lui.

‘E questo?’, disse Robin lasciando respirare la sua Regina, dopo averla presa d’improvviso, ‘..questo ti è parso così complicato amore mio?’, guardandola con quegli occhi azzurri più che mai.

Regina lo guardò incantata ancora per pochi secondi cercando di realizzare cosa stesse accadendo, ma poco dopo, scoppiò in lacrime addosso a Robin. Lo abbracciò. Lo abbracciò così forte che non esisteva più nulla attorno a loro. Anche se Robin era un’anima ormai, Regina lo sentiva in carne ed ossa. Come se non fosse mai morto.

‘Non piangere.. non piangere amore mio! Sono qui. E non andrò via. Te lo prometto!’, Robin continuava ad accarezzare quei capelli neri che tanto amava, e stringeva sempre di più Regina.
‘Non lasciarmi più Robin! Non lasciarci.. ora non puoi...’, disse in lacrime Regina staccandosi lentamente e tornando a guardarlo negli occhi.
Subito dopo prese la mano di Robin e la trascinò dritta sul suo ventre.
‘Aspetto un bambino amore mio.. sono incinta! E noi ora abbiamo bisogno di te più che mai..’, sorrise commossa Regina davanti all’uomo che amava.
‘Lo so Regina. So tutto. E in un certo senso.. io e questo angioletto già ci siamo conosciuti..’, confessò l’uomo tenendo ancora la mano sulla pancia.
‘Che intendi dire Robin?’
‘Regina io ero nella tua stessa stanza in ospedale. Ero lì. Proprio accanto a te. A voi. E ho sentito tutto.’, spiegò Robin.
Regina lentamente realizzò alcune cose che fino a poco fa erano assurde.
‘Quindi, ..quella sera non ero sola? Voglio dire.. per un attimo ho avuto la sensazione di essere osservata ma non vidi nessuno. E poi la pagina 23! La pagina 23, Robin era lì! Era nella mia stanza all’improvviso. Non dirmi che..’, capendo cosa fosse accaduto ormai.
‘Bè diciamo che è stato un bell’aiuto no? Hai visto come stavi questa mattina? Quanta forza avevi dentro? Io ti voglio vedere sempre così amore mio.. sempre! Anche quando non ci sono..’, disse Robin prendendo la sua donna da dietro e intrecciando le loro braccia proprio sulla pancia.
‘E’ stato tutto merito tuo se questa mattina ero diversa. Non è vero? Mi chiedo solamente come tutto questo sia stato possibile. Voglio dire, Ade ti aveva distrutto. Non avevi nessuna possibilità. E ora.. sei qui. La tua anima è integra. Com’è possibile?’, si chiese ancora Regina.
‘Sei stata tu. Se io sono qui, se la mia anima è qui, è solo merito tuo. E di questo nostro piccolo angelo che è dentro di te. Quando sei venuta di fronte la mia tomba, piangevi ed eri già incinta. Non lo sapevi ancora ma lo eri. Ti sono cadute delle lacrime. E le lacrime di una donna incinta, …incinta del suo vero amore possono fare grandi cose. Ma dovresti saperlo meglio di me, non è vero?’, raccontò Robin.
‘Ma certo! Che stupida, come ho fatto a non capirlo subito! Ma allora perché non ti ho vista subito? Perché la scorsa notte non ti ho potuta vedere?’, si chiese ancora.
‘Perché in qualche modo dovevi credere di più in tutto questo. Dovevi credere che qualcosa fosse possibile e soprattutto dovevi credere in me e nel nostro amore.. e come vedi, l’hai fatto!’, sorridendo alla sua donna.
Regina lo guardò di nuovo negli occhi e sorrise. Poi riprese con le mani quel viso così bello e angelico di Robin e avvicinò di nuovo le loro labbra in un dolcissimo bacio.

‘Ti amo Robin...’ disse commossa completamente persa nei suoi occhi.

‘Ti amo anche io Regina..’, e la baciò sulla fronte.

Robin l’abbracciò di nuovo come per proteggerla. Sentiva che aveva bisogno di lui. E che il suo abbraccio l’era mancato più di ogni altra cosa.
‘Ho paura.. ho paura che tutto questo finirà di nuovo..’, disse spaventata tra le sue braccia.
‘Ora non pensarci amore mio. Ora siamo qui. E questo è reale! Noi.. e nostro figlio! Il resto non conta.’
Robin voleva proteggere Regina e loro figlio da tutto e tutti. Sapeva che la sua donna aveva bisogno della sua forza. Ma sapeva anche che quella situazione non sarebbe potuta andare avanti per sempre. Ma quel giorno, quelle ore voleva ridonarle tutto l’amore che aveva perso durante la sua assenza.

 

...non so se sarà un modo per farmi perdonare, lo spero però! 
prossimamente pubblicherò una one shot, sempre OQ, che ho in mente da un pò di tempo.
quindi almeno sapete che non smetto totalmente di scrivere. 
a presto! e ancora mi scuso e vi ringrazio!

 

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