Lone Wolf di LaSignorinaRotterMaier (/viewuser.php?uid=871921)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Lone Wolf ***
Capitolo 2: *** 2. Chamaleon's Smile ***
Capitolo 3: *** 3. Broken ***
Capitolo 4: *** 4. New Smile ***
Capitolo 5: *** 5. Free ***
Capitolo 6: *** 6. Black Heart ***
Capitolo 7: *** 6.5 EXTRA ***
Capitolo 8: *** 7. Hurt ***
Capitolo 9: *** 8.Fall ***
Capitolo 10: *** 9. Friends ***
Capitolo 11: *** 10. Heart Beat ***
Capitolo 12: *** 11. Date ***
Capitolo 13: *** 12. Double ***
Capitolo 14: *** 13. Welcome ***
Capitolo 15: *** 14. Hot Chocolate ***
Capitolo 16: *** 14.5 EXTRA ***
Capitolo 17: *** 15. Blue Sky ***
Capitolo 18: *** 16. I love you ***
Capitolo 19: *** 17. Fly ***
Capitolo 20: *** 18. Smoke ***
Capitolo 21: *** 19. Silence ***
Capitolo 22: *** 20. Merry christmas ***
Capitolo 23: *** 21. Compassion ***
Capitolo 24: *** 22. Hero ***
Capitolo 25: *** 23. Happiness ( End ) ***
Capitolo 1 *** 1. Lone Wolf ***
Prologo
È
una sensazione orribile guardare la solitudine impossessarsi della
propria vita, eppure nonostante ciò sembri non voler
cambiare le
cose.
Guardandoti
si crea un'aria gelida intorno a me, ciò che mi spaventa di
più è
il tuo modo di vivere.
Il
lupo solitario ti chiamano i miei compagni di classe, in effetti il
tuo aspetto richiama molto quell'animale.
La
pelle è chiara e candida ti si possono vedere le vene
bluastre lungo
le braccia. Gli arti sono ricoperti di strani tatuaggi, informandomi
su internet ho scoperto che quei segni rappresentano il “
Maori”. Il
tuo fisico è slanciato, dalla schiena ampia posso capire che
non sei
magro ma hai dei muscoli che conferiscono robustezza al corpo.
La
particolarità sta nei tuoi occhi, un intenso color nero pece
che mi
ricordano il buio pesto. La
chioma è indescrivibile, alla base della testa parte il
rasato per
poi gradualmente raggiungere strati di capelli più lunghi.
I
fili di seta che si trovano sulla parte superiore del capo sono di un
marcato color nero da renderti più avvolto
nell’oscurità.
Sul
lobo dell'orecchio destro c’è una specie di chiodo
doppio e spesso
che buca la carne fino a trafiggerlo, scommetto che è stato doloroso farlo.
Sono
nel cortile della scuola aspettando le mie amiche per pranzare. Un
odore pungente di sigaretta è sotto al mio naso, giro lo
sguardo ed
eccolo lì, seduto su un muretto a guardare il cielo.
Ai
miei occhi quella visione è triste, in un certo senso vivo
nei miei
iridi una realtà che non vorrei mai giungere.
Mi
mordo il labbro inferiore avendo le mani intrecciate l'una
all’altra,
tremano, temono dalla paura di finire come lui.
Sasuke
Uchiha, sei tutto ciò che non vorrei mai essere!
|
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Capitolo 2 *** 2. Chamaleon's Smile ***
-1-
Mi
è sempre stato insegnato che fare una bella impressione agli
altri è
una buona precauzione per non cadere nella solitudine.
I
miei genitori, in virtù di ciò, mi hanno
obbligata a sorridere in
qualsiasi tipo di situazione.
All’età
di cinque anni, in occasione del compleanno di un bambino
dell'asilo
che personalmente
detestavo, alla sua festa rifiutai di giocare con lui. Quando
tornammo a casa i
miei mi
punirono per il
comportamento sgradevole, mi chiusero a chiave in stanza per una
settimana intera e solo
all’orario di pranzo e quello di cena potevo uscire.
Per
quanto duri fossero i
modi con
cui i miei
genitori mi hanno educata, adesso devo solo ringraziarli.
Non
sono sola.
Ho
delle amiche sincere, i professori mi adorano e i ragazzi
si dichiarano incontrando i miei occhi verdi.
Mi
sento una principessa!
La
regola per avere fama è
avvicinarsi allo stereotipo che le persone ricamano sulla
mia figura.
Le
mie amiche vogliono una brava ragazza che
ascolta e consiglia ogni problema che hanno, i professori desiderano
uno studente modello che faccia fare una bella figura alla scuola e i
maschi agognano una dolce e ingenua ragazza che li faccia palpitare
il cuore.
Sorrido,
riesco perfettamente a recitare tutte e tre le parti!
<<
Ehi Sakura! Dove eri finita? >>
La
voce di Ino
mi sveglia dai miei
pensieri e con un sorriso le rispondo che attendevo sia
lei che Hinata per ritornare a casa.
<<
Non avviarti senza dirci nulla! Accidenti a te! Adesso ritorno in
classe, chiamo Hinata e ti raggiungiamo >>
<<
Vi aspetto ragazze! >>
Sorrido
e una volta che la bionda si è allontanata, sbuffo
scocciata. E' da
mezz'ora che le aspetto!
Posiziono
la cartella sul muretto e penso che molto spesso per piacere agli
altri c’è bisogno di un grosso dispendio di
energia, ma è
valsa la pena perchè la solitudine rimane lontana dalla mia vita.
Ad
un tratto davanti a me passa il tipo dal lobo inchiodato, ha le
cuffie alle orecchie e la
sua attenzione è
completamente catturata dallo smartphone.
Che tristezza che
mi
fa.
Dovrei
dargli qualche diritta magari se lo facessi potrei beneficiare anche
della sua ammirazione.
Più
persone mi accerchiano più mi sento al sicuro.
Mi
avvicino a lui sorridendo
e lo saluto con cortesia ma non ho avuto la benché minima
considerazione.Provo di nuovo cercando di entrare nella sua
visuale e finalmente i suoi occhi tenebrosi sono su di me.
Mi
sento suggestionata da quello sguardo ma cerco di non farci caso.
<<
Ciao, sono Sakura Haruno piacere! >> sorrido ancora una
volta
alzando un braccio per dargli la mano.
<<
Sparisci >> risponde freddamente l'Uchiha.
Rimango
pietrificata. Ritiro subito la mano e con un sorriso tirato mi scuso
del disturbo, ma non mi allontano da lui. La sfida devo vincerla
io!
<<
Scusami se mi intrometto però vorrei farti una domanda,
perché ami
così tanto stare per conto tuo? Deve essere orribile
rimanere
vincolato al tuo mondo senza dare la possibilità a qualcuno
di
poterci entrare >>
So
perfettamente di essere stata scortese, però è il
miglior modo per
poter arrivare alla fase finale del mio piano; una volta che lui
prenderà coscienza della sua situazione chiederà
aiuto a me e in
quel momento lui mi apparterrà. Così
come Hinata, Ino, i
professori e gli altri ragazzi dell’Istituto, saranno
miei.
<<
Di certo non mi serve un sorriso di camaleonte per avere degli amici.
Quelle maschere che indossi solo per avere
popolarità… Mi fai
ribrezzo! Meglio stare soli che avere a che fare con persone come te
>>
Si
allontana lasciandomi tremante di rabbia e con la sensazione di
bagnato sulle gote.
Come
può trattarmi così? Io indosserò
pure delle maschere ma se questo mi garantirà di non fare la
sua
fine allora sono ben lieta di continuare così per il resto
della mia
vita!
Mi
asciugo le lacrime e improvvisamente la voce di Ino rilassa i miei
nervi andati per un momento in tilt. Le raggiungo pensando che loro
sono il risultato del mio sorriso di camaleonte e sono fiera di
ciò
che ho ottenuto.
Tra
una chiacchiera e l'altra, noi tre ci avviamo verso casa ma nella mia testa non
faccio altro che ripetere mentalmente:
“ Al
diavolo Sasuke Uchiha, che tu possa bruciare all’inferno!
“.
|
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Capitolo 3 *** 3. Broken ***
-2-
L’ingresso
di casa mia è composto da una stanza che comprende: il
salotto,
l'angolo cucina, nel fondo c’è un bagno piccolo e,
subito sulla
destra, è presente una porta in cui c’è
camera mia.
Questo è
l'appartamento che i miei hanno deciso di acquistare solo per me.Ogni
dieci
del mese il corriere mi consegna puntualmente una busta nella quale
ci sono dei soldi.
Il denaro
viene spedito da papà senza un biglietto che mi assicura
loro come
stanno e viceversa. Non abbiamo chissà quale rapporto, ogni
volta
che ho cercato di instaurare qualcosa mi hanno snobbata o nel
peggiore dei casi, ignorata.
È una
situazione sgradevole ma ho fatto l'abitudine.
Le persone
abituandosi ad un determinato tipo di vita, negativo o positivo che
sia, evitano di soffrire.
Che serve
voler cambiare le cose?
Preferisco
lasciar fluire e, come un corso d’acqua che si dirige
progressivamente nell’Oceano, lasciare che il tutto diventi
parte
di me.
Proprio
come un camaleonte.
Pensando a
quell’animale mi tornano in mente le parole di Sasuke,
sorrido
amaramente.Vorrei
potergli dire che la solitudine che lui riesce a sopportare, a me
ucciderebbe.
Siamo due
opposti che si rifiutano, non potremo mai trovare un punto in comune
sulla quale poter stringere un rapporto. Non avrò la sua
ammirazione
perché io non c’è l'avro mai di lui.
Mi siedo
sul divano guardando un punto indefinito della stanza.
Tornare in
questa casa vuota, spoglia, senza che nessuno ti dica “
Bentornata
“ è deprimente. Delle lacrime nascono dalle
palpebre cadendo
caldamente sulle gote arrossate dalla freddezza che regna nella mia
vita.
Ho i
crampi allo stomaco, questa notte, come tutte le altre , la
passerò
sola. Inizio a
piangere a singhiozzi, mi rannicchio sul divano e le mie braccia
cercano di darsi calore intrecciandosi al petto.
Mi sento
così fragile, vorrei essere stretta da qualcuno.
Il cuore
inizia a battere forte, mi sento mancare l’aria. Mi alzo di
scatto e con le mani attorno al collo mi agito ancora di
più, in
questa casa è presente aria nociva.
Devo
scappare.
Con occhi
spalancati dal terrore arrivo all’ingresso e aprendo la porta
mi
ritrovo in strada.
Il respiro
si regolarizza immediatamente, mi rendo conto che continuando di
questo passo diventerò pazza.
Sorrido
pensando a poco fa, meglio rientrare, iniziare a cucinare e
impegnarsi con i logaritmi.
Mi volto e
mi trascino in casa ma una sagoma cattura la mia attenzione. Degli
occhi oscuri mi osservano e sapevo anche a chi appartenevano.
<<
Perché sei piombata in strada in quel modo? >>
mi chiede
stranito e guardandomi come se fossi una pazza da legare.
Lo fisso
prima corrugata poi gli sorrido snobbandolo, si trova nel posto e
soprattutto nel momento sbagliato.
<<
Non sono affari tuoi, tornatene a casa Sasuke Uchiha >>
gli
dico mentre torno dentro sventolandogli una mano in segno di saluto.
Improvvisamente
vengo spinta e i miei iridi vedono quel tossico tatuato in casa mia,
inizio ad innervosirmi e a guardarlo maligna.
Che
diamine vuole adesso da me?
<<
Che bel appartamentino che hai, scommetto che sei una riccona figlia
di paparino che ottiene tutto ciò che vuole >>
lo vedo
addentrarsi nelle stanze senza un minimo di contegno.
Vorrei
tirargli una sberla da fargli cascare quel dilatatore ridicolo.
<<
Basta così. Meglio che tu ne vada >> lo spingo
ma è grosso,
non riesco a spostarlo di un millimetro.
<<
Si, adesso posso andare >> mi sorride impercettibile e va
via
lasciandomi confusa.
Avrà
capito che ho pianto e voleva assicurarsi che nessuno mi avesse fatto
del male? Sarà possibile una cosa del genere?
Rido di
gusto, è impossibile, lui ha solo trovato un'altra occasione
per
ferirmi. Mi tocco il petto e con la solitudine incollata alla schiena
mi avvio in cucina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti.
Apro il
frigorifero e, per mia sfortuna, non ho trovato nulla da mangiare.
La indole
“donna di casa” è scarsa in me, devo
ammetterlo, però per
fortuna ho una domestica che un paio di volte alla settimana mi aiuta
con la casa.
Sei la mia
salvezza Karin!
Sbuffo
annoiata, per non rimanere digiuna decido di andare al supermercato
che si trova a due isolati. Indosso un pantalone alla turca grigio e
un semplice maglioncino nero e attraverso la porta
d’ingresso. Ho
gli occhiali da studio e il portafoglio alla mano, non è il
mio
solito vestiario, generalmente indosso vestitini per sembrare agli
occhi degli altri più femminile e aggraziata possibile ma
per adesso
al diavolo tutto, voglio del gelato.
Cammino
velocemente, vorrei poter subire meno freddo possibile visto il
periodo invernale, arrivo in meno di dieci minuti al supermarket,
prendo la vaschetta di gelato al cioccolato, pago ed esco da
lì.
La mia
mente è già proiettata a casa, davanti alla stufa
con il gelato
alla mano mentre leggo il libro di matematica.
Avrei
conseguito l'utile al dilettevole.
Ad un
certo punto un uomo sdraiato su una panchina cattura la mia
attenzione. Rattristo all’idea che quella persona
è stata logorata
dalla solitudine e sta sfiorando appena la disperazione.
Non voglio
finire così.
Mordo il
labbro inferiore e mi avvicino a lui, mi blocco improvvisamente
spalancando gli occhi dallo sconcerto.
Che ci fa
Sasuke in queste condizioni?
Ha il viso
pallido, al che inizio a preoccuparmi, mica sarà in
ipotermia?
Faccio cadere violentemente la busta sull'asfalto e gli controllo le
mani, sono gelate.
Maledizione!
Lo chiamo,
lo scuoto, ma non si muove. Devo portarlo a casa perchè ha
bisogno
di calore, lo prendo sotto spalla e riesco ad alzarlo ma è
impossibile per me trascinarlo fino all’appartamento, ho
bisogno di
aiuto.
Un taxi
passa proprio sul vialotto, lascio Sasuke per un attimo e riesco ad
attirare il conducente verso la mia direzione, gli spiego la
situazione e senza esitazioni il vecchio mi aiuta a caricarlo in
macchina. Ci dirigiamo verso casa e l'uomo, una volta arrivati e
portato Sasuke sul divano, non ha voluto i soldi visto che il
tragitto è stato breve ma io ho insisto regalandogli un
bigliettone
da venti, mi ringrazia sorridente.
Chiudo la
porta alle mie spalle e realizzo per un attimo cosa stava succedendo,
perché diamine ho aiutato quell'odioso Uchiha?
Lo
guardo mentre è sdraiato, sembra così indifeso
nonostante la
stazza. Avrà camminato a lungo con il freddo glaciale per
ritrovarsi
così. Provo tenerezza, gli sorrido docilmente mentre mi
avvicino a
lui. Noto con felicità che sta iniziando a riprendere
colorito sul
viso, come per magia anche la mia casa rimasta a lungo grigia e
solitaria, ha iniziato a brillare di colori.
Non so il
motivo, ma vorrei che lui stesse ancora un po' qui con me.
|
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Capitolo 4 *** 4. New Smile ***
-3-
Dormire
per tutto il tempo in quella scomoda posizione mi ha generato dei
grossi mal di schiena, mi trovo con le braccia intrecciate sul bordo
del divano per fare da appoggio alla mia testa dolorante.
<<
Adesso spiegami perché sono qui >> la voce
rude di Sasuke mi
irrita ancora di più.
Lo
guardo con occhi assonnati e inferociti dalla nottata sgradevole che
ho passato.
Rimetto
gli occhiali che ho accuratamente tolto la sera prima e gli fisso il
viso, la sua pelle diafana ha un colorito rossastro e gli occhi sono
lucidi, penso proprio che si è beccato un raffreddore.
Ripenso
in che condizioni lo ho trovato e mi si congela il cuore, non auguro
a nessuno di vivere ciò che ha passato lui.
<<
Sei più tonta di quanto pensassi al mattino, ti ho detto di
dirmi
perché sono in questa casa con te!>>
Sbuffo
seccata, sarò pure tonta al mattino ma lui è
davvero
insopportabile!
<<
Sei tu che mi devi delle spiegazioni considerando che ti ho trovato
in stato di ipotermia su una panchina >>
Il
suo sguardo di botto diventa glaciale, lo vedo alzarsi e cercava di
infilare le scarpe. Che ha intenzione di fare in queste condizioni?
La mia mente diventa lucida, gli prendo un braccio
percependo il
suo calore.
<<
Dove vorresti andare? Non vedi che hai la febbre?>> la
mia voce
è ancora impastata dal sonno ma gli urlo, lo sgrido dalla
disperazione che possa lasciarmi sola.
<<
Non sei la mia balia, fatti da parte >> tossisce forte.
Sasuke
con l'altra mano estrae dalle tasche un pacchettino, è del
tabacco
sfuso e al suo interno ha già una sigaretta. Lascia la mia
presa in
modo violento e prende quella portatrice di tumori poggiandola sulle
labbra. Cerca disperatamente qualcosa con cui accenderla, ma che
diamine fa?
Continua
a tossire e ciò nonostante vuole fumare? In casa mia per
giunta?
Nemmeno
per sogno! Gli tiro quella cosa puzzolente dalla bocca e la sbriciolo
tra le mie mani.
<<
In casa mia non voglio che fumi, quindi per cortesia evita
>>
<<
Ma che diavolo vuoi da me? Faccio ciò che mi pare e di certo
una
poveretta come te non può dirmi nulla. Stai al tuo posto
piccoletta,
non metterti in mezzo >> il suo sguardo è
selvaggio proprio
come un lupo mentre ha adocchiato la preda. L’animale
utilizza le
zanne mentre Sasuke le parole e ferisce mortalmente.
Gli
do le spalle e sedendomi sul divano inizio a guardare i miei piedi,
non si rende conto che il suo modo di fare è autodistruttivo?
Improvvisamente
sento un tonfo pervenire dalla sua direzione, è svenuto. Mi
precipito da lui e cerco di rianimarlo ma non c’è
niente da fare,
alzo il moro con tutte le forze che ho e lo stendo sul divano, gli
prendo un piumone e con pazienza gli tolgo le scarpe.
I
piedi sono fasciati da calzini neri e mostrano per bene la forma
curvilinea degli arti.
Mi
piacciono.
Arrossisco,
noto che il suo viso è minuto e i capelli che ricadono sulla
pelle
bianca sono come fili di seta lisci e lucidi da venire voglia di
stringerli tra le mani. I
suoi occhi chiusi mostrano le ciglia folte e lunghe da dare
profondità e intensità al suo sguardo tenebroso,
le labbra poi sono
alla vista così carnose che mi viene l’impulso di
morderle.
Devo
ammettere che Sasuke è davvero un bel ragazzo ricco di
fascino e
presenza.
Accidenti!
Mi
allontano da lui andando nella cucina, nell'arco di queste ore non
sono riuscita a capire nulla se non che adesso Sasuke è sul
mio
divano e sto immaginando di lui cose che fino a ieri non avrei mai
pensato.
Cosa
sta succedendo?
Prendo
un bicchiere e mentre l'acqua scorre dalla fontana mi rendo conto che
avere la possibilità di prendersi cura di qualcuno
è una sensazione
appagante, mi riempe il cuore di dolcezza.
Ad
un tratto la suoneria di un cellulare spezza i miei pensieri e mi
accorgo che il suono è un pezzo rock, la voce del cantante
è
stridula, urla come un ossesso al che mi spavento precipitandomi in
salotto.
Il
moro è alzato sul divano con gli occhi strizzati dal
fastidio che
quelle urla procuravano.
Il
suo sguardo scruta malignamente me ma poi rivolge
quell’aura
furiosa verso lo smartphone, per qualche strano motivo sento come se
mi fossi salvata da un pericolo imminente.
<<
Può pure andarsi a fare fottere lei e quella baracca, non
tornerò
più >> pronuncia quelle parole senza un saluto
e con
altrettanta violenza stacca il telefono per poi gettarlo al muro.
Il
cellulare è smontato sul pavimento e in quel momento vedo
Sasuke
molto pensieroso. Il volto è rosso e con una mano tiene il
mento
mentre con l’altra si passa le dita tra i capelli, tutto
questo mi
ipnotizza. Rimango paralizzata con il bicchiere in
mano, maledizione, è troppo per i miei occhi inesperti.
Il
moro ad un tratto è in piedi e lentamente si leva il
maglione
bordeaux, nel mentre le sue braccia vengono scoperte, i miei occhi
intravedono piccoli muscoletti da far mandare in escandescenza il
cervello.
Sto
sentendo un gran caldo, i suoi arti sono pieni di tatuaggi e, per mia
fortuna, indossa una canotta bianca. Mi sarei sciolta in seduta
stante se fosse stato a torso nudo!
Ritorna
a sdraiarsi sopra al piumone, probabilmente sente caldo e questo vuol
dire che la febbre è alta.
Riprendo
lucidità, mi avvicino ad un mobiletto di fronte al divano e
gli
prendo un antipiretico. Gli poggio tutto su un tavolino che
è di
fianco a lui e spero che non faccia il testardo, voglio poterlo
aiutare in qualche modo e questa volta sono sincera.
<<
Appena questi giramenti di testa scompaiono, me ne andrò.
Stai
tranquilla nessuno a scuola verrà a sapere di questo
incidente >>
dice freddamente mentre i suoi occhi sono coperti
dall’avambraccio.
Meglio
tenere la bocca chiusa al riguardo altrimenti delle strane voci
possono circolare come con uno schiocco di dita.
<<
Se prenderai le medicine ti sentirai meglio >> cerco di
insistere ma sento il moro sbuffare, lo sto seccando a
furia di
comportarmi da balia.
<<
Con chi hai litigato a telefono?>> dico improvvisamente,
senza
pensarci. Per la prima volta ho agito d'istinto e ho dei sentimenti
contrapposti nel cuore, un misto di curiosità mescolata con
la paura
di essere rifiutata in malo modo.
Il
suo corpo è sul fianco e mi da le spalle, non voleva
guardarmi in
faccia e non so per quale motivo.
<<
Non pago l’affitto da sei mesi e dopo ripetute minaccie sono
stato
buttato fuori, a telefono era il proprietario che voleva la conferma
del mio sfratto. >>
Anche
lui ha vissuto in solitudine come me? Cosa prova quando attorno
c’è
il vuoto assoluto?
Mi
rendo conto che sia io che Sasuke siamo sulla stessa barca però
abbiamo
reazioni diverse, se io soffro come un cane la solitudine, lui
sembra indifferente.
Questi
atteggiamenti sono dipesi un po' dal carattere, Sasuke è
forte e
cammina a testa alta nonostante tutto è marcio. Invece io
soffoco,
rimango senza fiato di fronte a tanto marciume e finisco col
crollare.
Mi
alzo e cammino verso di lui, gli poggio una mano sul braccio per
attirare la sua attenzione su di me e gli sorrido. Il mio cuore
è
sincero, provo delle sensazioni dolci che mi portano ad indossare un
ghigno diverso da tutti gli altri.
<<
Ti ospito io finché non troverai un lavoro e avrai quanto
basta per
affittare un monolocale. Che ne pensi? >>
|
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Capitolo 5 *** 5. Free ***
-4-
<<
Penso che tu abbia sbattuto la testa >> dice Sasuke
mentre si
siede a gambe incrociate sul piumone.
Il
solito antipatico, vorrei che ogni tanto si tappasse quella bocca
indisponente!
<<
Avanti, qual è il tuo vero scopo? Non mi ospiteresti mai
senza avere
qualcosa in cambio. >>
Corrugo
la fronte pentendomi amaramente di ciò che ho detto, mi alzo
di
scatto e lo guardo furiosa, ma come si permette di trattarmi ogni
volta così?
<<
Vai a quel paese! >> gli dico in preda all'isteria.
Mi
giro per andarmene ma improvvisamente vengo trattenuta per un polso,
Sasuke aveva lo sguardo basso e il respiro profondo. Arrossisco da
quel contatto cosi improvviso, inizio a bollire dal calore.
<<
Qualunque siano le tue reali intenzioni… >> la
sua voce è
bassa, ho distinto le sue parole con difficoltà
<< … grazie
per l’aiuto >>
Spalanco
gli occhi diventando un peperone, ho sentito bene oppure la mia
immaginazione si sta prendendo gioco di me?
Sasuke
ritorna a sdraiarsi di fianco per non guardarmi. Sarà in
imbarazzo
per ciò che ha detto, ma io mi sento così leggera
ed ho un sorriso
da ebete in faccia, mi sento piacevolmente strana.
<<
Tonta, non rimanere lì impalata. Farai tardi a scuola
>> mi
dice infuriato ed effettivamente ha ragione. Sono le otto meno un
quarto e devo ancora prepararmi.
Ritorno
lucida organizzando nella mia mente le cose che dovevo fare in quella
giornata.
<<
Adesso io vado a prepararmi, tra un oretta dovrebbe arrivare Karin
per rassettare casa e le lascerò dei soldi per fare la
spesa. Ti ho
lasciato le medicine sul tavolino e non farmi arrivare a stasera che
non le hai prese che mi arrabbio sul serio >>
Mentre
gli parlo, corro da una stanza all'altra per preparare il tutto ma di
Sasuke nessuna risposta. Vado nel salotto e il moro dorme, sorrido.
Sono
felice, non sono sola.
Una
volta indossata la divisa, pettinato i capelli lunghi rigorosamente
lisci e indossato le scarpe; il mio viso si trasforma, è
come se
avendo quegli indumenti addosso io diventassi un'altra persona.
Sono
seria, meno impacciata e attenta ad essere perfetta in ogni
angolazione mi si guardi. Arrivo nel salotto e con un post it scrivo
a Karin della presenza di Sasuke inventando che è un mio
lontano
parente e sul marmo della cucina lascio del denaro per farle fare la
spesa.
Prendo
la borsa e guardo il divano su cui Sasuke riposa, sul mio volto non
appare più il sorriso di poco fa.
La
felicità la depongo nel mio cuore cosicché la mia
indole fredda e
perfezionista rimanga solida e non venga scomposta dal nuovo
sentimento che sta sbocciando dentro di me.
Oltrepasso
la porta d’ingresso e tutti i miei pensieri e sentimenti
rimangono
lì, in quella casa. All'esterno io sono Sakura Haruno, la
ragazza
camaleontica che si deve far amare da tutti. Nel
mentre cammino incontro Ino ed Hinata e, una volta accortesi di me,
mi raggiungono dandomi un solare buongiorno.
Le
ricambio con un sorriso contenuto, cerco sempre di limitare le mie
emozioni mostrandomi femminile e aggraziata così non risulto
troppo
espressiva o dominata dalle emozioni.
<<
Ieri ho incontrato Naruto e Shikamaru mentre andavano al bowling,
sono proprio una strana coppia >> scoppia a ridere Ino.
Hinata
ride dolcemente all'affermazione della bionda e io le sorrido
pensando che effettivamente la battuta è azzeccata
Naruto,
è un ragazzo davvero popolare nella scuola. Assomiglia ad un
principe azzurro ma ha il cervello di una gallina impazzita.
Molte
volte si è dichiarato a me ma nelle stesse volte lo ho
rifiutato, è
troppo stupido e poi piace molto alla piccola Hinata ma lei
è
talmente timida che non riesce nemmeno a stare nella stessa stanza
con lui.
Shikamaru
invece è estremamente intelligente ma la sua pigrizia gli
porta a
non sfruttare per bene questa sua dote. Anche lui riesce a fare colpo
sulle ragazze col suo fascino vintage e, pure lui, si è
dichiarato a
me sostenendo che è attirato dalle tipe con un atteggiamento
distaccato e poco rumoroso. Ovviamente lo ho scartato visto che mi
vedeva come quella che pure se ci sta insieme non causerà
scocciature.
Inoltre sia lui che Ino si conoscono dall’infanzia
e sono sicura che si troveranno un giorno a condividere la stessa
casa anche se nessuno dei due sembra averne l’intenzione.
Arrivate
fuori all’Istituto, come ogni mattina, i ragazzi della scuola
come
anche i professori mi guardano attraversare il cancello con aria di
ammirazione.
È
una sensazione stupenda.
<<
Si crede di essere chissà chi! >>
<<
Vorrei tirarle quei capelli rivoltanti dalla testa >>
<<
Che sbruffona! Vorrei che morisse >>
Continuo
a camminare nonostante quelle voci e quegli sguardi ricchi di odio mi
trafiggono come delle lame taglienti.
Davvero
desiderano la mia morte? Perché? Sono ciò che voi
volete, ho
sbagliato qualcosa?
La
mia mente continua a lavorare questi pensieri per tutta la durata
della giornata scolastica.
Sono
fuori al cancello aspettando la bionda ed Hinata per tornare a casa.
Quelle
parole mi hanno destabilizzata.
Da
lontano i miei occhi vedono quelle ragazze che mi hanno augurato di
morire e improvvisamente una bottiglietta in plastica viene lanciata
nella mia direzione, per fortuna non riesce a colpirmi ma le sento
deridermi come un branco di iene.
Rimango
in silenzio, ho la testa bassa e tremo. Perché mi odiate?
È
impossibile tutto questo!
<<
Sakura, ehi, tutto bene? >>
La
voce di Ino mi tranquillizza, le sorrido e vedo che anche il viso di
lei inizia a rilassarsi.
Ritorniamo insieme a casa e,
stranamente, il pensiero di poco fa viene sostituito da una
immotivata frenesia. Ritornare in quell'appartamento mi rende felice
e mi stupisco, prima non la pensavo affatto così.
<<
Piccola Sakura allora a domani! >>
<<
A domani Sakura-chan, buona serata >>
Mi
salutano con la loro unica solarità e io ricambio con un
gesto della
mano. Quando sono lontane da me, entro la chiave nella serratura e i
miei occhi si spalancano nel vedere Karin seduta affianco a Sasuke
mentre fumavano una sigaretta sul mio divano.
Una puzza di fumo
indescrivibile punge le mie narici da farmi salire il sangue al
cervello.
Lei
è così vicina a lui, e Sasuke, ovviamente da
ragazzo, le guardava
il petto che con malizia Karin aveva esposto.
Che
scena rivoltante.
<<
Salve >> dico seccata posando le chiavi
all’ingresso. Le
sbatto letteralmente sul tavolino facendo capire a tutti la mia
rabbia.
Sasuke
continua a fumare tranquillo mentre Karin spegne la sigaretta e si
tira su capendo che è arrivato il momento di levarsi di
torno.
<<
Sakura, ho fatto tutto ciò che mi hai chiesto tranne il
salotto
visto che non volevo disturbare Sasuke mentre riposava >>
sorride al moro il quale continua a tirare fumo dalla sigaretta
indifferente.
<<
Sono costretta a ripassare anche domani >> ritorna a
guardarmi mentre si sistemava
le lenti.
<<
Va bene, domani stando da sola riuscirai a completare casa
>>
le dico sorridendo soddisfatta.
La
mora serra le labbra perchè è rimasta male del
fatto che non potrà
fare i porci comodi con Sasuke in casa mia. Maledizione, mi sale in
nervosismo al pensiero di quanto sia sfrontata.
<<
Bene, allora ciao Sasuke, piacere di averti conosciuto >>
si
cala raggiungendo il volto del moro e con sguardo ammiccante gli ruba
la sigaretta poggiandola sulle sue labbra.
Gli
ha appena dato un bacio ma in modo indiretto.
Il
moro sorride capendo le sue ovvie intenzioni, le avevo intuite anche
io considerando la mia inesperienza al riguardo. Karin
esce, finalmente, da casa mia e, senza ulteriori indugi apro le
finestre facendo uscire quella puzza infernale.
<<
Ehi, guarda che sono ancora malato! >> mi fissa Sasuke
corrugato dal fastidio
<<
A quanto pare no se hai la forza di fumare >> gli
rispondo
furiosa.
Sbuffa
annoiato e alzandosi dal divano prende le scarpe, le indossa insieme
poi al maglione bordeaux. Che vuole fare?
<<
Non guardarmi così, sono costretto ad uscire
>> dice mentre
cerca il verso giusto per infilare l’indumento.
Effettivamente
lo ho guardato preoccupata, sono così scontata? Ad ogni modo
gli
domando dove è diretto ma lui si limita a fissarmi corrugato.
Quella
espressione inizio ad odiarla sul serio.
<<
Accidenti! So badare a me stesso non ho bisogno di una balia!
Smettila di ficcare il naso dove non devi >> sbraita
mentre
controlla che nelle tasche abbia quel pacchettino pieno di tabacco.
Incrocio
le braccia al petto guardandolo con un sopracciglio alzato, si rende
conto di ciò che dice?
<<
Ti ho visto su una panchina congelato dal freddo, fumi nonostante sei
febbricitante ed esci col gelo sebbene tu sei malato. Adesso mi dici
che sai badare a te stesso? Non direi proprio >>
<<
Pensa ciò che vuoi di me, non mi interessa ma tieniti fuori
dalla
mia vita >> mi guarda coi suoi occhi penetranti per poi
aprire
la porta e andarsene via.
Non
lo capisco.
È
uno spirito talmente libero che vuole fare solo ciò che il
suo
istinto gli dice, senza darsi dei limiti.
Sorrido
in modo impercettibile, lui è un lupo solitario che ama
stare nella
sua solitudine e non ne ha per nulla paura.
|
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Capitolo 6 *** 6. Black Heart ***
-5-
La
notte scorre inesorabile rimanendo sveglia per la preoccupazione. Mi
rendo conto che è assurdo ma ho paura che mi abbia lasciata
sola,
per qualche strana ragione la mia mente si sta appoggiando alla sua
presenza.
Sono
al sicuro se c’è lui in questa casa, è
irreale ma ho dei
sentimenti del genere nel mio cuore, voglio tenermi stretta questa
dolce sensazione.
Vorrei
conoscerlo meglio.
Sarò egoista ma la
sua vicinanza mi trasmette
fiducia è come se con lui io non possa mai perdere,
uscirò sempre
vincitrice dalle avversità della vita.
Improvvisamente dei rumori
sinistri mi spaventano, salto dal letto e vado verso il salotto.
Ho
paura.
Se
ci sono dei ladri?
Guardo
con circoscrizione ma non vedo nulla di strano, improvvisamente un
tonfo proveniente dal bagno mi agita il cuore, nel silenzio apro la
porta e i miei occhi intravedono una sagoma. E' ancora buio per
capire chi è ma accendo la luce, stare nelle tenebre mi
terrorizza non a caso dormo con un lume da comò perennemente
acceso.
C’è
Sasuke con una grossa borsa poggiata sul pavimento. La finestra del
piccolo bagno è spalancata, questo mi fa capire che
è entrato da
lì.
<<
Bussare alla porta no? >> gli dico guardandolo strano.
Come
risposta Sasuke prende la borsa poggiandola sulla schiena e con fare
infastidito esce da lì andando nel salotto.
Sarà
che non ha voluto svegliarmi quindi si è improvvisato ninja?
Impossibile, non è così premuroso.
Lo
inseguo e, mentre scarica il borsone sul parquet, a peso morto si
getta sul divano portando la testa indietro. Potevo ammirare il suo
collo lungo e mascolino, la mia mente ha incominciato ad immaginare
cose strane e, in preda al nervosismo, distolgo lo sguardo. Gli
domando cosa avesse nella borsa, almeno così posso
nascondere
l'imbarazzo.
<<
I miei vestiti >> risponde senza scomporsi.
Perchè
così tanta fretta e, soprattutto, perchè
ritornare a quest'ora?
<<
Mi sono intrufolato nel mio vecchio appartamento e ho cercato di
prendere solo le cose necessarie >> mi dice anticipandomi
sul
tempo.
<<
Perché ricorrere a questi comportamenti, manco fossi un
ladro!
Potevi semplicemente chiamare l’indomani e selezionare le
cose che
ti servivano con calma, da persona normale e civile >> mi
arrabbio.
Se
veniva scoperto? Accidenti ai suoi modi di fare così da
irresponsabile!
Mi
sorride malizioso e si avvicina a me avendo le mani nelle tasche. Che
vuole fare? Arrossisco immediatamente indietreggiando ma trovo il
muro che ostacola la mia fuga.
<<
Eri preoccupata per me? >> continua a fissarmi,
è uno sguardo
così sensuale da prosciugare tutto il mio autocontrollo.
Mi
sento avvolta dalle fiamme.
Vedo
le sue labbra carnose avvicinarsi a me e, impulsivamente, chiudo gli
occhi aspettandomi qualcosa da lui.
Mi
sento dominata dalla sua presenza.
Ad
un tratto un piccolo colpo alla fronte mi riporta alla
realtà,
Sasuke mi guarda con un espressione corrugata avendo ancora la mano
con cui mi ha colpito in aria.
<<
Idiota >>
Si
allontana sedendosi nuovamente sul divano, come una formica laboriosa
inizia a prepararsi una serie di sigarette utilizzando il contenuto
di quel pacchettino.
Tocco
la fronte rimanendo perplessa, che cosa mi aspettavo da Sasuke ?
Mi
tremano le gambe pensando che forse desideravo un bacio…
scoppio a
ridere improvvisamente.
Impossibile,
sarà stata solo una conseguenza dovuta al momento.
<<
Dovresti ridere così più spesso, sai?
>>
Lo
fisso spalancando gli occhi mentre lui sta leccando la parte esterna
della cartina per raggruppare tutto il tabacco.
<<
Ti rende più apprezzabile >>
Il
mio cuore batte forte e le gote sono di un vistoso rosso
incandescente, non so cosa mi sta succedendo però sono
contenta.
Forse
gli piace il mio sorriso?
Mordo
il labbro inferiore e cerco di smettere di pensare a quelle cose
strane.
<<
Domani torno a scuola >> mi dice mentre frugava qua e
là alla
ricerca di un accendino.
Ritorno
alla normalità e mi siedo sul divano portandomi le ginocchia
al
petto.
<<
Stai meglio? >> circondo le gambe con le braccia
appoggiando la testa sulle ginocchia.
<<
Si >> la sua risposta è susseguita da un alone
di fumo che
esce dalla bocca. Per sfortuna ha trovato l'accendino e di nuovo sta
fumando in casa, quante volte gli dovrò dire che non voglio?
Non
ho la forza di replicare, sento le palpebre pesanti e cascanti, mi
sta salendo una certa sonnolenza. Inizio a vedere tutto ombrato e,
dolcemente, raggiungo le braccia di Morfeo.
<<
Che sbruffona! Vorrei che morisse >>
Spalanco
improvvisamente gli occhi respirando in modo affannoso, quel sogno mi
ha procurato una certa agitazione nel mio cuore. Mi guardo attorno e
con rassicurazione noto che è tutto un sogno.
Sospiro
sollevata, ad un certo punto, nel mio campo visivo, intravedo una
mano con degli anelli, appartiene a Sasuke.
E'
così grande e ha le dita affusolate, anche le sue mani sono
graziose, diamine, ma lo ha un difetto?
Guardo
più in alto e osservo l’avambraccio pieno di
tatuaggi. Il
torace è coperto da una felpa grigia che è
leggermente alzata alla
base, intravedo due linee sulla zona pelvica, sono una opposta
all'altra, è come se quelle rette creavano lo spazio per
ospitare...
Spalanco gli occhi per ciò che ho immaginato.
Scuoto
la testa per liberarmi da quei pensieri pervertiti e acquisisco
gradulamente lucidità.
Raggiungo
il bagno per darmi una rinfrescata ma la mia immagine riflessa nello
specchio mi blocca. Rattristo
al pensiero di quanto sono lontana dall'idea di perfezione.
Mi
spoglio lasciando il corpo in biancheria intima.
Le
braccia sono magre e dalla clavicola in poi c’è un
seno piccolo,
l’addome e piatto e dai miei fianchi fuoriescono quelle ossa
laterali che denotano maggiormente la mia magrezza. Le gambe sono
forse l'unica parte che apprezzo, lunghe e toniche, non hanno
l’aspetto di cosce prive di forma e stesso discorso per il
sedere.
Mi giro di spalle e osservando i glutei noto che è
ingrossato,
affondo un dito nella natica e questo sprofonda.
Avrò
preso qualche chilo, sorrido, preferisco avere un po' di peso in
più
che un fisico privo di forme.
Ripenso
a Karin mentre mostrava le sue curve a Sasuke e lui come un idiota
guardava senza pudore. Mi rimetto il pezzo di sopra del pigiama
nascondendo quella scena rivoltante.
Mi
faccio schifo.
Stavo
per rimettermi anche il lato di sotto quando vedo un biglietto a
terra, mi abbasso con la schiena ma un rumore alle spalle mi
spaventa.
<<
Che bella visuale >> dice malizioso il moro.
I
miei occhi si lucidano dall’imbarazzo, mi siedo per terra
nascondendo il tutto. Mi tremano le gambe al pensiero che mi abbia
vista in quello stato, mi sento bruciare dalla vergogna.
Distrattamente
intravedo il pezzo di carta e mettendo a fuoco il tutto, noto che
c'è
un numero telefonico, è il numero di... Karin?!
Che
significa tutto questo?
<<
Questo foglio penso sia tuo >> mi rivolgo al moro scura
in
volto.
Mi
alzo avendo il pigiama allungato quanto basta per coprire la visuale,
sono infastidita e non capisco il perché.
Mi
avvicino a lui e ha ha una tuta alla turca dal cavallo molto basso,
arriva alle ginocchia e sopra la felpa grigia con scritto il logo di
un università inglese.
Anche
lui porta gli occhiali da lettura ed è dannatamente sexy
anche al
mattino appena sveglio.
Gli
do il foglio avendo lo sguardo basso, sono rossa in viso e non voglio
che se ne accorga.
<<
Per me puoi anche buttarlo >> dice appoggiando la spalla
allo
scheletro della porta.
<<
Sei stato da lei? >> gli dico con voce cupa.
<<
Lo ho incontrata sulla strada di ritorno e mi ha invitato per bere un
drink, ma che hai? >>
Mi
mordo il labbro inferiore, volevo piangere ma resisto, non voglio che
mi veda così e soprattutto non voglio sentirmi io in questo
modo.
<<
Cosa avete fatto? >> gli domando senza peli sulla lingua.
<<
Non sono affari tuoi cosa faccio. Perché ti ostini a
perseguitarmi
con queste domande? Maledizione fatti una vita e non rompere me!
>>
stava per andarsene ma gli sbatto il foglietto sul petto e me ne vado
io anticipandolo.
Scappo
nella mia camera piangendo e la mia mente si domanda il motivo di
tale comportamento ma non riesco a trovare una risposta, o per meglio
dire, rifiuto l’unica che mi viene in mente.
Guardo
l'orario e tra meno di un ora sarebbe iniziata la scuola. Mi alzo dal
letto e indossando la divisa tutto riprende lucidità nella
mia
mente.
Lascio
perdere Sasuke e mi concentro sul look da adottare per quella
giornata. Alla prima ora c'è educazione fisica e, per
quell'occasione ho legato i capelli lasciando un ciuffo laterale che
scende sulla fronte, il trucco è leggero e rosato.
È uno stile che
si adatta perfettamente allo sport.
Esco
dalla stanza e noto che Sasuke è già andato via,
mi sento
sollevata, posso riprendere autonomia di me stessa senza che la sua
presenza rovina quella maschera di cera che con sforzo ho creato.
Stavo
per spalancare la porta quando vedo Karin sul punto di aprirla. Le
dico un freddo buongiorno mentre lei ricambia con naturalezza.
Stringo
le mani a pugni, la curiosità è più
forte di me,
voglio sapere cosa hanno fatto ieri sera quei due.
È
un sentimento inarrestabile a cui non riesco a mettere un freno.
<<
Karin, posso chiederti una cosa? >> chiudo la porta
guardandola
diritto negli occhi.
<<
Cosa avete fatto tu e Sasuke ieri sera? >> la butto
lì, senza
troppi giri di parole.
Karin
sorride maliziosa portandosi un dito sotto al mento e guardandomi con
superiorità.
<<
Davvero vuoi saperlo? Una bambina come te non dovrebbe sentire queste
cose >>
Serro
le mascelle ma sono determinata a volere la verità. Me ne
sarei
almeno fatta una ragione.
<<
Dimmelo Karin! >> la sollecito e lei come risposta ride
di
gusto avvicinandosi a me atteggiandosi con superbia.
<<
Lo abbiamo fatto Sakura… >> dice sussurrandomi
nell’orecchio
<< … Che problema c’è?
>>
<<
Nessuno >> la mia voce perde consistenza ma al contempo
sono
apparsa indifferente infatti Karin mi guarda perplessa.
<<
Adesso devo andare. Ciao >> esco da lì.
Ho
un viso impassibile ma il mio cuore sanguina, esplode dal dolore.
Tutto questo mi spappola il muscolo rendendolo nero dalla sofferenza.
|
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Capitolo 7 *** 6.5 EXTRA ***
-5.5
–
<<
Stai meglio? >> mi domanda Sakura mentre si rannicchia
sul
divano.
<<
Si >> le rispondo mentre accendo freneticamente la
sigaretta.
La desidero più di ogni altra cosa al mondo, è
l'unica che riesce a
rilassarmi.
Poggio
la fonte di nicotina sulle labbra e aspiro quanto più
tabacco
possibile per poi lasciarmi cadere sullo schienale del divano
cacciando una nuvola di fumo dalla bocca.
È
giunto il momento in cui il mio cervello stacca la spina mandando
tutto e tutti a farsi benedire.
Giro
la testa alla mia sinistra e vedo Sakura che è caduta in un
sonno
profondo, mi appare così vulnerabile che se esponesse al
mondo
esterno ciò che è in verità, verrebbe
schiacciata come una
formica.
Improvvisamente
dei capelli le scivolano sulla fronte e senza riflettere le accarezzo
la testa lasciando che il viso sia libero da quei ciuffi di troppo.
Sorrido
nel guardarla, non ho fatto chissà cosa per fare uscire
allo
scoperto la vera Sakura, anzi, la sgrido e demoralizzo abbastanza
spesso. Mi dispiace che deve subire questo lato di me ma non riesco
ad essere altro.
Ho
un l’analfabetismo emotivo all’interno del mio
animo che risulta
difficile avere legami profondi con qualcuno.
Vorrei
portarla in camera sua però ho il timore di svegliarla e
quindi
decido di rimanere accanto a lei anche perchè non ho un
altro luogo
in cui riposare.
Ritiro la mano dalla sua testa e la infilo nel
borsone andando a frugare al suo interno alla ricerca dei miei
occhiali da lettura e del libro di filosofia che ho iniziato di
recente a leggere.
Anche
se dall'aspetto sembro poco interessato a questo genere di cose, in
verità mi appassionano tanto.
Come stesso A. Schopenhauer
afferma : “ Il filosofo non deve mai
dimenticare che la sua è un arte e non una scienza
“ , ecco,
per quanto mi riguarda è un tipo di arte che riesco a
comprendere
perfettamente.
Apro
il libro che parla proprio dei modi di pensare di Schopenhauer e
riprendo dal punto in cui l'ultima volta mi sono fermato. Le lenti
rendono quelle parole più chiare e ai miei occhi salta
subito una
frase che sento particolarmente mia:
“
Chi
non ama la solitudine non ama neppure la libertà,
perchè si è
liberi unicamente quando si è soli ”
Non
disprezzo essere circondato da tante persone però non lo
adoro
nemmeno. Mi è indifferente la presenza di qualcuno nella mia
vita, è
sgradevole pensare una cosa del genere però è la
verità.
Io
quando sono solo mi sento libero.
Distolgo
lo sguardo dal libro per guardare Sakura, serro le labbra guardandola
pensieroso.
Le
persone vanno e vengono nella tua vita, assaggerai tanti momenti
belli ma altrettanti brutti con loro ma serviranno per schiarirti un
cielo annebbiato da nuvole nere.
Queste esperienze ti aiuteranno
a capire come sei veramente.
Perchè
quindi oscurare te stessa?
Perchè sorridere quando dentro
vorresti spaccare il mondo?
Queste
parole rimarranno silenziose, non sono io che devo dirle queste cose
ma la sua coscienza un giorno si ribellerà e le
farà rendere conto
che quello che vive non è la sua vera vita.
Ritorno
a leggere il libro ma sento una gran stanchezza agli occhi nonostante
gli occhiali.
Dopo
aver passato la nottata a scavalcare quella dannata balconata, dove
prima fumavo e mi riempivo lo stomaco di Jack Daniel's, e aver
incontrato quella domestica in calore, i miei muscoli mi stanno
supplicando di riposare.
Quella
Karin, ripenso a quell'incontro causuale dove non faceva altro che
mostrare le sue forme convinta che ci sarei cascato ma sono una
persona con un certo orgoglio e non mi abbasso a queste cose.
Ammetto
che l'occhio è caduto in quei luoghi proibiti, ma sono un
uomo ed è
nella nostra natura guardare un determinato tipo di femmina.
Osservo
ancora una volta Sakura e penso che lei più che donna mi
sembra una
bambina. Magari può essere offensivo ma io lo reputo un
complimento,
la luce all'interno dei suoi occhi nonostante soppressa da un ombra
nera e cupa, splende di innocenza.
E'
raro vedere persone del genere ed è per questo forse che ho
un senso
di protezione verso quella luce. Voglio preservare questa
genuinità
d'animo e salvarla dal marciume che circola al giorno d'oggi.
Chiudo
gli occhi appoggiando la testa sullo schienale del divano, il libro
scivola dalle mani raggiungendo il pavimento ed ecco che sento Morfeo
abbracciarmi la schiena facendomi precipitare in un sonno profondo.
NOTA:
Il capitolo EXTRA riprende
una piccola parte di Back Heart però vissuta dal punto di
vista di
Sasuke, spero vi sia piaciuta.
A presto miei lettori!
Un bacio.
LaSignorinaRotterMayer
|
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Capitolo 8 *** 7. Hurt ***
-6-
Ho
mal di testa.
Il cervello sta comandando i muscoli ad avanzare con passo
svelto, infatti cammino per strada tesa e con andatura rabbiosa.
Non
ho mai assunto questo tipo di atteggiamento ma sento il sangue
ribollire nelle vene, il mio corpo è tutto un calore.
Arrivo
all'istituto
e varco il cancello senza aspettare, come il mio solito, Ino ed
Hinata.
La furia rimane nell'anima facendola tremare, man mano
che questa fluisce nei vari strati corporei si assopisce, infatti nel
volto resta solo un espressione impassibile.
La
mia classe si
trova al secondo piano ma le gambe mi trascinano al terzo, arrivata
sul pianerottolo sbocco il corridoio a sinistra e mi fermo fuori alla
seconda porta sul lato destro.
E'
la classe di
Sasuke.
Non c'è
nessuno,
probabilmente la mia classe e quella del moro svolgono la prima ora
di educazione fisica insieme.
Osservo la finestra che giace nel
corridoio e le mie ipotesi hanno conferma, vedo Ino ed Hinata che si
avviano in palestra accerchiati da altre persone.
<<
Che ci fai
qui? >>
Mi
volto mantenendo
quel viso senza consistenza, sono di fronte a Sasuke e sento la mia
anima scoppiare.
<<
Che faccia
paurosa che … >> lo interrompo lanciando un
pugno al vetro
della finestra.
Non
ho una gran forza, infatti ho provocato solo
del rumore ma non ho mandato a pezzi nulla.
L'unica
cosa rotta
al momento è il mio cuore.
Lo
vedo alzare un
sopracciglio con atteggiamento interrogativo, non si avvicina a me
perchè sicuramente avrà capito che non gli
conviene peggiorare le
cose.
<< Cosa
significa quello che hai appena fatto? >> indica col dito
la
mia mano appiccicata ancora al vetro.
Non
so cosa voglia
dire quello che ho appena fatto ma il solo pensare che lui è
entrato
nella mia vita in questo modo rubando ogni cosa di me, mi fa
arrabbiare.
Manda la mia
coscienza a farsi fottere!
<<
Non ho
tempo da perdere con i tuoi attacchi isterici. Devo prendere la borsa
quindi spostati da lì >> sta avanzando nella
mia direzione.
Inizio
ad agitarmi
sul serio, il mio autocontrollo è così labile che
ad una minima
cosa scatto immediatamente proprio come i felini quando sentono
arrivare la preda, saltano mordendo la gola.
Mi
avvicino a lui
con passo fermo e autoritario. Lo vedo bloccarsi serrando le
mascelle, la rabbia sta iniziando a pervadere anche la sua anima.
<<
Ti ho dato
un luogo in cui stare e ti ho perfino salvato la vita, ciò
nonostante mi tratti con tale cattiveria! Perchè?
Dannazione! Sei un
bastardo, maledizione, vai al diavolo e non farti più vedere
>>
gli urlo.
Ho scoperto di non avere una voce fatta per gridare, la
gola, dopo quello sforzo, brucia da morire.
Ciò
che ci divide
è un palmo di mano, siamo talmente vicini da sentire i
nostri ego
andare in contrasto.
E' questo quello che si prova durante un
litigio?
Improvvisamente
vengo presa per un polso, stringe così forte da farmi male.
Vengo
strattonata all'interno della sua classe e con violenza lui chiude la
porta a chiave.
Che
ha intenzione
di fare?
Sembra
di stare in
un ring, io da una parte e con lui dall'altra avremmo dato vita ad
uno spettacolo memorabile.
Ad
un tratto i miei
occhi si spalancano dallo stupore, Sasuke si impossessa delle mie
spalle sbattendomi al muro circostante. Il suo volto esprimeva
collera, incomincio ad avere paura.
<<
Non ti ho
chiesto io di farlo! Potevi lasciarmi morire lì!Maledizione!
>>
mi lascia andare e, avendo il capo basso, si tira i capelli indietro.
<<
Sasu... >>
<<
Taci! >>
mi urla contro e ho sentito mancare un battito al cuore.
Inizio
ad avere gli
occhi lucidi, vedo il moro spalancare la porta andandosene, mi lascia
sola e avvolta nell'amarezza.
Le
lacrime scendono
copiose sulle gote, mi mordo il labbro inferiore cercando di
soffocare i singhiozzi ma non ci riesco. Scoppio a piangere
diventando paonazza, mi inginocchio a terra e in quel momento rivivo
gli attimi in cui i miei genitori mi punivano.
Quando sentivo il
rumore della chiave chiudere la porta mi inginocchiavo al centro
della stanza piangendo senza contegno.
Odio
tutto questo,
detesto sentirmi così.
Passano
alcuni
minuti e quel pianto mi ha liberata dal demonio che ha divorato la
mia anima.
Rimango
accovacciata su me stessa con la mente che prende pian piano
lucidità. I miei occhi sono rossi e gonfi però
non versano più
lacrime, sto riprendendo in mano la situazione.
Sospiro
cacciando
tutta la tensione dal corpo e, lentamente, mi alzo da lì
camminando
verso l'uscita.
Voleva che lo lasciassi morire quella sera.
Una
fitta al petto mi pervade il torace e mi spinge ad accellerare il
passo, devo raggiungerlo il più presto possibile.
Scendo le
scale e arrivo all'uscita secondaria dell'istituto dove poi
raggiungere la palestra che si trova esternamente alla scuola.
<<
Ehi
Sakura! >> una voce sconosciuta cattura la mia attenzione.
Mi
volto e vedo
Naruto seduto sul muretto ad ascoltare musica dal mp3.
Improvvisamente il suo volto spensierato si trasforma diventando
preoccupato.
<<
Che
succede? >> si avvicina a me prendendomi la mano.
Tremo
ancora dalla
collera però riesco a parlare, spero di riprendere al
più presto
autonomia di me stessa.
<<
Nulla
Naruto, stai tranquillo >> gli sorrido ma non sono stata
convincente.
Quegli
occhi pieni
di preoccupazione non sono scomparsi dal suo volto, stringe
più forte
la mia mano e mi trascina improvvisamente verso il cortile alberato
che costeggia la palestra.
<<
Naruto,
che fai? >>
<<
Ti devo
parlare >>
Ci
fermiamo ma la
sua mano non molla la mia, cosa vorrà dirmi? Devo
raggiungere Sasuke
e non è il momento giusto per chiacchierare con Naruto!
<<
Perchè
Sasuke stava così incavolato? >> mi domanda.
Spalanco
gli occhi
e sulla punta delle palpebre sento delle lacrime che vogliono
scendere, ma resisto. Quando viene pronunciato quel nome, crollo.
<<
Perchè lo
chiedi a me? >> gli domando ma mi sorride dolcemente.
<<
Lo chiedo
a te perchè entrambi avevate la stessa espressione sul volto
>>
Mi
manca il respiro
immaginando il viso di Sasuke frustrato dalla tristezza. Le lacrime
scivolano ancora una volta ma con il palmo della mano cerco di
asciugarmi però non riesco a smettere.
<<
Sai,
conosco Sasuke dall'elementari... >> lascia la mia mano e
guarda il cielo con espressione nostalgica.
<<
… è
sempre stato un bambino vivace e dal sorriso facile, andavamo molto
d'accordo, eravamo inseparabili! Le maestre ci sgridavano spesso per
il casino che combinavamo >>
Naruto
infila le
mani nelle tasche della felpa blu cercando di riscaldarsi per il gelo
di quella mattina.
<<
Lui non ha
mai conosciuto i genitori però aveva un fratello maggiore,
il suo
nome è Itachi Uchiha, ed era lui che si prendeva cura di
Sasuke.
Ogni volta che andavo a giocare a casa sua vedevo un rapporto
così
stretto tra loro da risultare geloso >> ride di gusto ma
non
riesco a fare altrettanto, continuo a piangere.
Il
biondo poggia la
schiena ad un albero le cui foglie cadono incessabili, in un certo
senso contornano l'espressione triste che ha assunto in quel momento.
<<
In un
giorno invernale come questo, Itachi morì >>
Le
foglie
accarezzano il terriccio bagnato dall'umidità, Naruto ha il
capo
basso e il mio cuore non fa altro che sanguinare dal dolore.
<<
Sasuke, da
quel momento, perse completamente il sorriso chiudendosi sempre di
più in se stesso. Rimane avvolto nella solitudine
permettendo a
nessuno di aiutarlo >>
Sasuke
ha accettato
il mio aiuto volendo ritornare a fidarsi del mondo ma io lo ho
trattato male seguendo il mio insensato egoismo.
Perdonami
Sasuke, mi accovaccio a terra piangendo ancora una volta, il pensiero di non vederlo più mi squarta il cuore.
Ti prego, ritorna da me.
|
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Capitolo 9 *** 8.Fall ***
-8-
Il
cielo è nuvoloso e il vento mi sfiora. Le lacrime continuano
a
scendere mentre il freddo congela il corpo e mi rende più
fragile.
<<
Sakura, non so cosa sia successo tra voi ma se questo ti fa soffrire,
cercalo e parlagli! >> Naruto poggia una mano sulla mia
spalla
e quel tocco è stato come svegliarsi da un incubo.
Mi
alzo lentamente e sfodero uno sguardo deciso e determinato, devo
riprendere la situazione in mano e dare contegno al mio cuore che
pulsa di emozioni.
La
mia vita ha iniziato a cambiare percependo il bisogno di avere
qualcuno ad aspettare il mio rientro a casa, ma le mie aspettative si
sono rivelate un totale fallimento.
Sasuke
non è un cane da compagnia, è un ragazzo con un
suo passato e ho
avuto l'egoismo di sfruttarlo a mio piacimento.
Non
ho capito che mentre io volevo soddisfare un mio capriccio, lui
voleva mettersi di nuovo in gioco fidandosi di qualcuno.
Mordo
il labbro inferiore pensando a quanto io sia infantile e stupida.
Corro
verso la palestra sperando di trovarlo lì, ho il fiatone per
tutto
quello che fino ad adesso ho vissuto e le gambe voglio piantarmi in
asso, però non m'importa, voglio vederlo e sono disposta a
trascinarmi pur di raggiungerlo.
Spalanco
il portone che da sul corridoio della palestra e incontro il
professore di educazione fisica, riesce a vedermi e con sguardo
irritato si avvicina a me sparando una ramanzina per essere risultata
assente nella sua ora. Lo ascolto ma dentro ho solo il pensiero di
andare diritta da lui e scusarmi.
<<
… Per non parlare di quell'Uchiha che ha dato un pugno a un
ragazzo
senza motivo e si è beccato due giorni di espulsione. Che
giornataccia! >>
Spalanco
gli occhi ascoltando le parole del docente. Rimango impassibile ma
sento ancora più trepidante il desiderio di vederlo.
<<
Avanti signorina Haruno, torni in classe >> mi liquida il
professore, continuando a borbottare lamentele.
Senza
esitazioni continuo a correre pensando di aspettarlo
all’entrata,
se è stato espulso sicuramente gli sarà stato
chiesto anche di
lasciare la scuola oggi, e io lo attenderò qui.
Voglio
fare pace!
Intreccio
le dita una all'altra avendo il capo basso, non sono brava a
controllare le mie emozioni quando si tratta di lui, e questo mia
interdizione ha degenerato la mia vita.
Tremo.
Il vento e il mal tempo, che man mano oscura il cielo, scurisce anche
la mia anima.
Tutto
ciò che sono mi fa rivoltare lo stomaco, forse è
meglio che soffra,
non merito la felicità.
Avvicino
le mani alla bocca cercando di soffocare i singhiozzi, ricomincio a
piangere pensando che Sasuke non merita tutto questo. Non deve avere
a che fare con una tipa egoista, squilibrata e insulsa mocciosa come
la sottoscritta.
Deve
ritornare a sorridere e io non potrò mai essere motivo del
suo
sorriso.
Qualcosa
di caldo e morbido mi circonda il collo, un buon odore mi penetra le
narici calmando i miei irrefrenabili singhiozzi.
Alzo
il capo e noto una sciarpa in lana di colore blu, incontro lo sguardo
di Sasuke che sono coperti dalle lenti degli occhiali però
posso
capire bene che ciò che trasmettono sono tristezza e
amarezza.
Mi
ha guardato per un attimo poi ha deviato lo sguardo per allontanarsi
da me, quel gesto mi ha fatto mancare il fiato e, istintivamente, gli
prendo un braccio tenendolo stretto al mio petto.
Non
riesco a parlare ma devo farmi forza, avanti Sakura, puoi farcela!
<<
È stato un errore fin dall'inizio, non dovevo accettare il
tuo
aiuto… >> mi sorride lasciando una sensazione
amara nel mio
cuore.
<<
… io non esisto. Fa finta di non avermi mai incontrato
>>
Mi
rivolge un ultimo sguardo per poi svincolarsi dalla mia presa. Un
groppo sale in gola rendendo difficoltoso respirare, lo vedo
allontanarsi marcando il divario tra il mio cuore e il suo.
Piango
mentre il profumo della sua essenza mi riempie l'anima. Non voglio
tutto questo, anche se non merito di essere felice però non
posso
fare a meno della sua presenza.
Il
palmo delle mani nascondono le lacrime e percepisco delle gocce di
pioggia sul volto, insieme a me anche le nuvole stanno incominciando
a soffrire.
<<
Perché tutti finiscono con l’abbandonarmi? Non
lasciatemi! >>
sono in preda alla disperazione.
Non
riesco a dare un filo logico alle mie emozioni e non faccio altro che
dire frasi sconnesse tra loro, rivivo nei miei ricordi i momenti in
cui mamma e papà mi abbandonavano in quella stanza e,
nonostante
piangevo frustrata, loro non ritornavano per consolarmi.
Lo
rincorro alzando un braccio e cercare di raggiungerlo, ma
più mi
avvicino e più le sue spalle sono lontane da me. La scena
è
identica a quando papà mi sbatteva dentro a quella stanza
nel
completo buio e io con la mano cercavo di raggiungerli ma ricevevo
solo una porta in faccia.
<<
Sasuke… >>
Improvvisamente
alle mie spalle sento un tuono forte riecheggiare nell’aria
più
prorompente che mai, i miei occhi si spalancano dalla paura e i
muscoli si bloccano irrigidendosi tutto ad un tratto.
Ho
un dolore al petto. Il ricordo di papà nella penombra,
creatasi tra
il buio della stanza e la luce bluastra del fulmine, che mi diceva di
non avermi mai amata, fiocca dentro di me.
Piove
forte eppure non mi sento sfiorare da quelle gocce, qualcosa mi
protegge, delle braccia mi circondano il corpo.
I
nostri corpi sono così vicini e bagnati che posso percepire
i
muscoli tesi e contratti, quelli di Sasuke lo sono di più
mentre i
miei pian piano iniziano a rilassarsi.
Chiudo
gli occhi lasciandomi trasportare da quel piacevole torpore e con le
braccia circondo il suo busto. È così dolce la
sensazione che provo
in quel momento che vorrei non avesse mai una fine.
L’emozione
di questo abbraccio è paragonabile alla felicità
di un bambino
quando scopre il mondo.
È
dolce.
Stringo
la stoffa del maglione zuppo d’acqua tra le dita e ti tengo
ancora
più stretto a me realizzando nella mia mente che non riesco
a stare
senza di te.
Mi
piaci e non permetterò a nessuno di portati via.
Improvvisamente
il gelo avvolge la mia pelle, lui sparisce dai miei occhi, come
svanisce man mano anche la mia anima mescolandosi con la pioggia che
cade incessante sulla mia figura accovacciata su se stessa.
Cade
la pioggia, cade il mio cuore.
|
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Capitolo 10 *** 9. Friends ***
-9-
Sono
nel bagno della scuola e mi guardo allo specchio cercando di prendere
coscienza di me stessa e soprattutto mettere a fuoco le ultime
vicissitudini. I capelli legati gocciolano e, per questione di
comodità, sciolgo il tutto e li raccolgo in un lato
strizzando per
far uscire l'acqua in eccesso.
Il
viso è difficile da ripristinare, i miei iridi verdi sono
spenti e
accerchiati da un appariscente alone rosso, il troppo piangere ha
questo effetto collaterale. Avvicino le dita alle labbra e noto che
le mani tremano, sono ancora scossa e incapace di riprendere il
controllo mentale e fisico.
Inarco
le labbra in un sorriso realizzando che oramai il mio destino
è
questo, non ho fatto altro che perdere nella mia vita e, andando
avanti così, continuerò ancora a farlo.
Devo
abituarmici.
Per
fortuna porto con me sempre del collirio, ogni volta che i miei occhi
si stancano per la troppa lettura uso poche gocce di quel medicinale
e tutto ritorna alla normalità.
Alzo
il capo per prepararmi a ricevere il collirio ma sento le gote
bagnarsi ancor prima di versare il contenuto della boccetta, che
succede?
Tocco
con le dita quella sensazione di bagnato e nella mia mente affiora il
ricordo di poco fa, noi due sotto alla pioggia mentre io mi
aggrappavo a lui supplicandolo di rimanere ma più lo
stringevo a me
e più la sua figura si sgretolava diventando cenere.
Rimango
col capo alzato e le mani toccano ancora le gote, non posso usare il
collirio perché i miei occhi non smettono di lacrimare.
Lui
non è qui con me!
Mi
accovaccio su me stessa ancora una volta piangendo inarrestabile,
nonostante la mia mente ha elaborato pensieri razionali, il mio corpo
si ribella a quel ragionamento. C’è un conflitto
all’intero
della mia anima che mi rende confusa e terrorizzata allo stesso.
Avverto
delle crepature sulla mia maschera di cartongesso, sono profonde e
irrecuperabili.
Aiuto,
ho bisogno che qualcuno mi aiuti!
Cerco
disperata la sciarpa di Sasuke sul piano del lavandino e quasi come
fossi una che fa uso di stupefacenti, sniffo il suo profumo mischiato
con la pioggia.
Mi
rilasso.
<<
Sakura! Eccoti! Ci stavamo chiedendo dove fossi >> la
voce di
Hinata mi manda il cuore in agitazione.
Mi
giro verso la sua direzione nascondendo il volto nella sciarpa,
perché tra tutte le ragazze della scuola deve arrivare
proprio lei?
Non guardarmi! Questa non sono io!
<<
Che succede Sakura? >> mi dice con tono preoccupato.
Rimango
in silenzio sperando che lei capisca di andarsene e lasciarmi sola
ma, purtroppo, non ho avuto l’effetto che desideravo.
<<
Sai Sakura-chan, devo confessarti una cosa… >>
la sua voce è
pacata.
Vorrei
sprofondare nel pavimento in mattonelle e scomparire per non vivere
quest’istante, maledizione!
<<
… Sia io che Ino ci siamo sempre chieste perché
non parli mai di
te, hai sempre sorriso ascoltando ogni nostro dilemma eppure non ti
sei mai lasciata andare con noi. Siamo arrivate al punto di pensare
che tu non ci consideri davvero tue amiche. >>
Un
dolore perforante si estende al petto, ho esaudito il desiderio di
essere l'amica che tutti vorrebbero eppure perché Hinata e
Ino hanno
pensato una cosa del genere? Non capisco!
Delle
mani docili e gentili mi liberano dalla sciarpa lasciando il mio
volto scoperto, mi giro di scatto continuando a non volermi far
vedere in questo stato. Sakura non deve piangere, lei deve
sorridere!
<<
Sakura, non nasconderti. Noi siamo qui quindi non tenerti tutto
dentro, non ti abbandoneremo mai >>
Spalanco
gli occhi udendo quella frase, piango ancora di più e senza
rendermene conto l'abbraccio forte singhiozzando.
Lei
mi consola in silenzio mentre io non facevo altro che tenerla
stretta, non mi avrebbe lasciata. Sono proprio le parole che da una
vita aspettavo in trepidazione, grazie a quelle lettere la mia
maschera è in mille pezzi.
Il
viso che è rimasto dormiente per tanto tempo e adesso
assapora la
luce del sole.
Il
cuore sta scoppiando però mi sento avvolta da un calore mai
provato
prima. Grazie Hinata e perdonami. Da oggi in poi non voglio
più
nascondermi ma uscire allo scoperto, sarà
difficile ma
portate pazienza amiche mie perché ho bisogno di voi!
Con
la mia mano in quella di Hinata usciamo fuori dal bagno e
raggiungiamo la classe. Sono in condizioni pessime eppure, per la
prima volta, non mi importa. Ho la sua mano che mi rassicura e nulla
ha più importanza.
<<
Eccovi! >> la voce di Ino raggiunge man mano noi.
<<
Sakura vuole raccontarci un po' di cose dopo la scuola >>
dice
Hinata e sento una piccola risata della bionda riempire il silenzio.
<<
Era ora! Noi siamo qui ad ascoltarti >> mi prende la mano
anche
lei.
Ci
avviamo in classe e sorrido.
È
un sorriso diverso dal solito, il mio viso esprime felicità
pura e
genuina che proviene direttamente dal cuore.
|
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Capitolo 11 *** 10. Heart Beat ***
-10-
La
giornata scolastica è terminata e nonostante i continui
sguardi
confusi e interrogativi da parte dei miei compagni di classe sulle
mie attuali condizioni, sono riuscita a sopravvivere.
Attendo,
come il mio solito, Hinata e Ino. Sono sempre le ultime a uscire
perché sono impegnate con i club di cui sono presidentesse.
La mora
amministra il club di cucito mentre Ino insegna ai membri il modo
giusto per truccarsi e stare bene con se stessi.
Sono
fenomenali, le ammiro molto!
Io
ho deciso di non far parte di nessuna attività scolastica,
credo che
sono solo una perdita di tempo
perché in quelle ore potrei approfondire lo
studio.
Chissà
se Sasuke fa parte di qualche club… ho dei brividi di freddo
lungo
la schiena. Ogni volta che penso a lui il mio corpo ha una reazione,
divento fragile. Mentre
i miei pensieri iniziano a vagare in ogni dove, qualcosa mi colpisce
la spalla facendomi finire con il sedere a terra.
Borbotto
qualche imprecazione e alzo il capo per vedere chi è il
genio che mi
ha letteralmente stesa sull’asfalto.
<<
Oh, scusa. >> quella voce superficiale altera la mia
quiete.
Cos’è
quel tono? Accidenti vorrei picchiarlo a sangue!
Ha
una pelle diafana, sembra trasparente e delicata; i suoi capelli sono
arruffati di un colore castano scuro e i suoi occhi, completamente
neri, fanno da contrasto al suo manto bianco. Ha una bellezza
sopraffina eppure qualcosa rovina il tutto, la luce nei suoi iridi
è
velata dall’indifferenza e da una marcata
superficialità su quello
che gli succede attorno.
Porge
la sua mano per aiutarmi ad alzare e io, con fare titubante, accetto
l’aiuto. Mi rimetto in piedi e la visuale di quel tipo strano
è
ancora più vivida e chiara, spalanco gli occhi pensando a
quanto lui
somigli a Sasuke.
Ingoio
il groppo che si è creato in gola cercando di assumere un
aspetto
normale e pacato, purtroppo al sol pronunciare quel nome un mare di
emozioni annegano il mio autocontrollo.
<<
Piacere, il mio nome è Sai >> dice mentre
fruga nello zaino in
cerca di qualcosa.
Con
sguardo corrugato gli dico il mio nome e penso che questo qui ha
qualche rotella fuori posto.
<<
Sai cosa vuol dire questa frase? >> apre un libriccino
dalla
copertina arancione e con il dito mi indica la frase di cui vuole una
spiegazione.
Leggo
e noto che il libro parla di come approcciarsi alle persone per
instaurare un contatto, un legame o, se tutto va bene,
un’amicizia.
Proprio
da me vuole sapere il significato? Io che non ho fatto altro che
fingere fino adesso?
Gli
spingo docilmente il libro e con un sorriso dispiaciuto, gli rispondo
che nemmeno io so cosa vuol dire.
<<
Sei Sakura Haruno? >>
<<
Si, allora? >>
<<
Sei famosa a scuola per essere accerchiata da tante persone, com
è
possibile che non sai che significa questo concetto? >>
Sorrido
scuotendo la testa. Ho pietà di me stessa per quel che ho
fatto
prima di aprire gli occhi e giungere ad una verità:
<<
Essere circondati da tante persone e non conoscere nulla di loro non
è amicizia>>
Vedo
Sai spalancare gli occhi e improvvisamente scova ancora nel suo zaino
tirando fuori una serie di libri e addirittura manga.
<<
Scopriamo insieme il significato! >>
Mi
passa le sue ricerche e, con un sorriso soddisfatto, mi prende le
mani mentre arrossisco di brutto.
<<
Oggi vuoi uscire con me? >>
Cosa?!
Mi sta chiedendo di uscire? Perché? Ci siamo appena
incontrati e mi
invita ad un appuntamento? Divento di un rosa incandescente,
ho
già ricevuto proposte e dichiarazioni d'amore da altri
ragazzi però
li ho sempre snobbati. Adesso mi sento in imbarazzo e non so che dire
e fare, accidenti mi sento in difficoltà.
<<
Faremo degli esperimenti, quindi per favore, accetta >>
Dico
di si senza riflettere ulteriormente, volevo uscire da quella
vergogna rapidamente.
<<
Perfetto! Allora ti aspetto alle diciassette e trenta davanti
all’orologio in piazza >> mi dice mentre si
allontana dandomi
un ultimo saluto.
Lo
ricambio non capendo nulla di cosa stesse accadendo, ma non gli do
particolare importanza, vedo Ino ed Hinata da lontano e il mio
sguardo si illumina.
<<
Scusa se ti abbiamo fatto aspettare! Avanti, per farci perdonare
offriamo noi! >> dice la bionda circondando le mie spalle.
<<
Ma no, non è il caso! >> voglio offrire io
qualcosa loro,
l’emozione di fare un gesto carino nei loro confronti mi
esalta.
Non ho mai fatto nulla del genere e vorrei davvero farlo.
Le
guardo determinata, vorrei che mi lasciassero fare e spero con tutto
il cuore che mi capiscano.
Mi
sorride Ino e anche Hinata mi regala la sua delicata espressione.
<<
Andiamo dai, che voglio sapere che succede in questa testolina
>>
Ino mi colpisce dolcemente la fronte e mi torna in mente quando lo
aveva fatto Sasuke, rattristo di colpo.
Camminiamo
allontanandoci dall’Istituto e ci rechiamo in una caffetteria
colorata, le pareti sono di un verde acido e i tavoli con le sedie
sono bianche e hanno uno stile fiabesco. Mi sembra di stare a bere il
te con il cappellaio matto di Alice nel paese delle meraviglie.
Il
solo guardare e vivere quell’esperienza bambinesca mi
rallegra
l'umore.
Ci
sediamo e mentre ordinano delle fette di torta con del tè,
mi sento
felice. Ho il menù tra le mani e stringo forte la copertina
in
plastica pensando che è bellissima la sensazione che sto
provando.
<<
Sakura, che prendi? >> mi esorta Ino.
In
preda all’entusiasmo non smetto di sorridere e, senza badare
molto
a cosa prendere, scelgo la prima cosa che i miei occhi hanno visto.
<<
Prendo una fetta di torta di fragole e lamponi e del tè
verde >>
La
cameriera vestita di un completino nero e bianco, tipico di una
bambola, scrive tutto e ci ringrazia. La ragazza si allontana
prendendo altre ordinazioni ai tavoli circostanti e, improvvisamente,
sento lo sguardo di Ino scrutarmi per bene.
<<
Bene, torniamo a noi Sakura >> alza un sopracciglio
aspettando
una mia risposta.
Mi
sento suggestionata, come se fossi in una sala per un interrogatorio
su un omicidio. Strizzo gli occhi storcendo le labbra, non
riesco
a parlare! Accidenti devo dire qualcosa, potrebbero annoiarsi di me
se non spiccico una parola. Avanti Sakura, dì qualcosa!
Un
tocco leggero mi accarezza la mano, mi rilasso immediatamente e vedo
Hinata sorridere con la sua unica gentilezza.
<<
Goditi il momento Sakura-chan >>
Fisso
Hinata nei suoi occhi perlacei e credo che lei sia davvero bella, ha
un contrasto di colori molto affascinante che la rendono unica, per
non parlare di Ino, alta, formosa e dai capelli di seta biondi e
occhi celesti come il mare. Sono la perfezione sia esteriormente che
interiormente, mi sento così piccola in confronto a loro.
La
cameriera arriva con le ordinazioni e, per il momento parliamo del
più e del meno senza ritornare all’argomento
“Sakura”, non
riesco a interagire con loro e il problema sono solo io.
A
furia di indossare la maschera di cartongesso, ho dimenticato come si
dialoga normalmente con qualcuno. La mia testa è tabula rasa
e devo
scrivere di nuovo gli interi capitoli della mia vita con un ottica
diversa seguendo il cuore della vera Sakura.
<<
Ho sentito da Shikamaru che Sasuke ha cambiato
appartamento... >> dice Ino. Mi sento come
un testimone
in un aula giuridica che conosce la verità eppure, per paura
e
timore delle reazioni altrui, preferisce che tutto tace.
<< …
adesso è da Naruto perché bisogna effettuare dei
lavori all’interno
e sono a lungo termine, beato lui che è già
così indipendente >>
sbuffa invidiosa la bionda.
La
guardo corrugando la fronte, che ci trova di bello a vivere sola in
un monolocale? Quella incessante pressione di quell’atmosfera
grigia e priva di vita sarà sempre alle calcagna da far
desiderare
di uscire da lì e non tornare mai più. Rattristo
all'idea che senza
Sasuke quell'aria nociva sarà lì ad attendere di
nuovo il mio
ritorno.
Allo
stesso tempo però il pensiero che lui non è in
mezzo ad una strada
a patire il freddo come un gatto randagio che senza dimora si ripara
ovunque per ricevere del calore, mi tranquillizza parecchio.
Sospiro
sollevata, anche se non è con me, è piacevole
sentire che sta al
sicuro.
Sbarro
ad un tratto gli occhi, è da Naruto? Se è
così sicuramente gli
dirà della nostra conversazione! Prendo le gote tra le mani
arrossendo come un pomodoro, vorrei che il biondo tenesse quella
conversazione privata senza spifferare tutto ai quattro venti.
<<
È buffo vedere in che velocità cambi espressione
>> sorride
Ino.
Hinata
contribuisce nel ridere sorseggiando poi del tè, mi hanno
osservata
prendendosi gioco di me, non sono arrabbiata ma insieme a loro
sorrido.
<<
Come fai a conoscere Sasuke? >> le domando interrompendo
le
risate.
<<
Gli andavo dietro alle medie >> mi dice mentre aveva tra
le
mani la tazza del tè con espressione nostalgica
<< però
Sasuke non è un tipo facile da abbindolare, è
così cupo e
taciturno che ho lasciato perdere subito >>
Mi
sento dispiaciuta per lei, è orribile la sensazione di
essere
rifiutati senza nemmeno averci provato. Mi demoralizzo al pensiero
che farò esattamente la stessa fine ma con l’unica
differenza che
non mi arrenderò facilmente!
<<
Dovresti conoscerlo, sai? Non posso dire che andrete d'accordo,
perché è difficile parlare con lui in modo
normale però è un
bravo ragazzo. Anche se non sembra, vuole bene alle persone a cui
tiene >> conclude Ino gustando la sua meringa al limone.
Mi
mordo il labbro inferiore pensando che è così,
Sasuke è fatto
proprio in questo modo e senza un motivo logico lo ho offeso avendo
la crudeltà di lasciarlo in mezzo ad una strada. Sono
disgustosa.
Sento le lacrime pungere gli occhi ma cerco di resistere, voglio
continuare a godere della loro compagnia senza deprimermi e
preoccuparle ulteriormente.
Controllo
l’orario e noto che sono le quattro passate. Sono indecisa se
andare in piazza per incontrare quel Sai oppure starmene a casa
godendo dei momenti passati con Ino di Hinata, non è carino
piantarlo in asso dopo che ho acconsentito alla sua richiesta quindi,
mio malgrado, decido di andare.
Mi
scuso con Ino ed Hinata dicendo che ho un impegno che non posso
rimandare, sicuramente ci sarà una prossima volta
<< Ci
vediamo a scuola allora e aspetteremo finché non ti sentirai
pronta
a confidarti con noi >> mi sorride Ino e Hinata mi regala
quella sua inconfondibile dolcezza da rimanere estasiata.
Ricambio
sorridendo e con una certa fretta mi avvio a casa, devo cambiare
l'abito e prendere il pullman che mi avrebbe condotta in piazza. Sono
in netto ritardo!
Corro
e nella mia mente ci sono loro che con pazienza hanno raccolto i
resti del mio cuore e man mano ne stanno ricucendo i pezzi, purtroppo
non sarà mai completamente aggiustato, finché
Sasuke sarà lontano,
il muscolo non potrà mai ritornare a pompare nel mio petto.
Arrivo
a casa e trovo Karin mentre sta indossando la giacca in pelle per
andarsene.
<<
Ciao Sakura, adesso io vado. A domani >> mi supera ma io
la
trattengono all’improvviso per un braccio, ho una rabbia in
corpo
che devo tirare fuori << Puoi anche non tornare
più, sei
licenziata >> le sorrido soddisfatta, lei si irrita
lasciando
la presa in maniera violenta << Sono io ad andarmene!
Stronza!
Che tu vada all’inferno! >> sbatte la porta
alle mie spalle
ma non mi spavento.
Da
oggi in poi dovrò provvedere da sola alla casa e, se proprio
non
riesco, assumerò un'altra domestica ma preferibilmente di
mezza età!
Mi
catapulto in bagno per una doccia veloce e una volta uscita mi reco
in camera per decidere cosa indossare. La scelta alla fine è
caduta
su un maglione bianco molto morbido e soffice, una gonna di jeans e
stivaletti marroni coordinati alla collana lunga con un pendaglio a
forma di piuma e alla borsa a tracolla. I capelli li lego in una
treccia che scende lunga e lateralmente e il trucco è
semplice:
mascara, un filo di burrocacao colorato e il mio inseparabile blush
rosato.
Dopo
un ora sono pronta e per mia fortuna il pullman passa immediatamente,
raggiungo il luogo dell'incontro con un paio di minuti
d’anticipo e
per qualche strana ragione sento di aver superato un record
personale.
Non
sono mai riuscita a prepararmi in un’ora, solitamente ci
impiego
molto di più!
<<
Ciao Sakura! >> la voce di Sai cattura la mia attenzione,
ciò
che mi sorprende di più è il modo in cui si
è vestito.
Ha
un paio di jeans scuri, mocassini neri e indossa un maglione verde
con delle righe in basso di un verde più scuro. A rendere
l'outfit
più glamour è quel cappello nero sul suo capo,
sembra un tipico
abbigliamento di un artista.
Mi
piace.
<<
Spero che tu non abbia aspettato tanto >> mi dice mentre
riprende fiato.
Gli
sorrido dicendo che sono appena arrivata. Mi fissa corrugando la
fronte con espressione delusa, che gli prende?
<<
Non doveva andare così, dovevo essere il primo ad arrivare e
aspettarti >> il suo volto è triste e non
credevo ci tenesse
così tanto. Gli prendo una mano e lo trascino mettendolo al
mio
posto.
<<
Ripetiamo tutto >> gli dico sorridendo.
Mi
allontano da lui quanto basta e, fingendo di avere il fiatone, lo
raggiungo salutando. La scena si ripete ma questa volta le parti sono
inverse, mi diverte tutto questo.
Lui
mi sorride e io lo ricambio, sto bene. Stranamente il mio cuore
ricucito ha sviluppato un battito, qualcosa sta riprendendo vita.
|
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Capitolo 12 *** 11. Date ***
-11-
Camminiamo
lungo le strade di Konoha uno affianco all’altro godendo il
sole
pomeridiano, è una delizia sentire il calore in questo
freddo
invernale. C’è un silenzio eloquente tra noi.
Un’atmosfera
rilassante che permette, almeno per qualche ora, di essere estranea
dai dolori che ultimamente mi affliggono. Questa è la
sensazione che
provo io ma non capisco Sai che cosa ha nel cuore, ha sempre un libro
in mano e legge, ogni tanto guarda un punto indefinito della strada
come per ripetere mentalmente un concetto.
È
buffo.
<<
Che leggi? Un altro dei tuoi libri strani? >> gli dico
scherzando amichevolmente.
<<
Sono fondamentali invece! Ho capito molte cose su come ci si comporta
in queste circostanze >> mi osserva convinto di quel che
dice.
Lo
guardo perplessa, davvero questi manuali possono aiutare con le
persone? Se è così esigo che mi dia tutto
ciò che possiede!
Sbircio
per capire meglio cosa intende, ma improvvisamente chiude il libro di
scatto facendomi sussultare dallo spavento.
<<
Andiamo al cinema >>
Acconsento
stranita e, svoltando per una piccola stradina, ci avviamo al centro.
Siamo su un viale su cui costeggiano ai lati negozi famosi di
abbigliamento, calzature e ristoranti più rinominati del
paese; il
cinema si trova più avanti ed è una struttura
così appariscente
che è difficile non trovarla.
L'insegna
luminosa del cinema appare ai nostri occhi e arrivati lì,
tra una
decina di minuti, sarebbe iniziato un film romantico e per come sono
messa avrei preferito evitare come la peste! Ho voglia di guardare
qualcosa di divertente che mi facesse allontanare la mente dalla
depressione che da qualche tempo inonda il mio cervello, senza
lasciare ad altri sentimenti la libertà di fluire dentro me.
Ci
dirigiamo allo sportello dei biglietti e a prendere parola è
Sai, la
commessa lo fissa incantata ed io non faccio che guardare la scena
pensierosa. Davvero Sai è così carino da attirare
l’attenzione
del gentil sesso? Lo fisso meglio, il suo profilo è elegante
e
raffinato, ha un aspetto aristocratico che per un attimo lo ho
immaginato in giacca e cravatta e, per qualche strano motivo, ho
iniziato a guardarlo anche io come la commessa.
<<
Sakura, sbrighiamoci che il film sta per iniziare! >>
Ritorno
ad essere me stessa, ma vengo presa per la mano e condotta verso un
corridoio buio con delle aperture ai lati. Un targhetta indica il
numero della sala e noi ci fermiamo alla quinta. La camera è
enorme
e i posti a sedere sono quasi del tutto occupati. Sai ed io, mentre
siamo mano nella mano, ci sediamo e aspettiamo che il film vada in
proiezione.
<<
Quale film hai scelto senza consultarmi? >> gli dico
liberandomi dalla presa e guardandolo con aria offesa.
Spalanca
gli occhi e fruga nella sua borsa a tracolla in cerca del suo libro
e, improvvisamente, mi indica un passaggio in cui dice che in un
appuntamento l'uomo deve far sentire la propria donna al sicuro e il
momento ideale è nel prendere decisioni premurose e
responsabili in
una data situazione. Che diamine significa?
Non
ho voluto continuare la lettura pensando che Sai avesse travisato il
tutto, sbuffo infastidita ma cerco di calmarmi, spero che il film mi
tiri su di morale.
<<
Lasciamo perdere, che film hai scelto? >>
<<
Un film romantico >>
Chiudo
gli occhi a fessura e lo guardo come se davanti a me avessi un
demonio che si diverte a farmi piangere. Spero che almeno questo
dannato film non abbia un lieto fine, io sono sfortuna al momento e
tutti attorno a me devono avere la mia stessa malasorte.
Improvvisamente
tutto diventa buio e la luce bluastra del maxi schermo attira
l’attenzione di tutti i spettatori, il film sta per
cominciare.
La
proiezione parte con una ragazza che frequenta il liceo ed è
presa
in giro da tutti per il suo aspetto trasandato. All’interno
dell’Istituto c’è un ragazzo bello e
popolare che ha curiosità,
a differenza degli altri ragazzi della scuola, di approfondire la
conoscenza con la tipa e alla fine finiscono col fare
amicizia. Ad un certo punto la ragazza si innamora del tipo popolare
ma sembra che i sentimenti di quest’ultima non siano
corrisposti.
Diavolo!
Sospiro
seccata, è proprio ciò che non volevo assistere!
Mentre cerco
mentalmente di pregare che il film prendesse un'altra piega sento Sai
sbadigliare e stiracchiarsi, anche lui si sta annoiando? Come non
può
essere altrimenti? È un film così demenziale che
i miei occhi a sol
guardare ricevono una violenza!
Avvicino
le labbra al suo orecchio e, non capisco il perché, ma
arrossisco
vistosamente. Una tale vicinanza mi fa sentire delle cose strane
dentro all'anima.
<<
Vogliamo andare via? >> gli dico sperando in un
“si”. Lui
riprende quel libro e leggendo qualche cosa mi risponde di no,
dovevamo rimanere a guardare il film.
Vorrei
strappare quel manuale in mille pezzi a suon di morsi!
Prendo
lo smartphone dalla mia borsa e con fare innervosito inizio a pigiare
qua e là in cerca di qualcosa da fare. Ad un tratto un altro
sbadiglio di Sai cattura la mia attenzione e, senza che me me
rendessi conto, il suo braccio circonda le mie spalle. Divento rossa
e calda sulle gote però non mi smuovo da lì. Mi
sento bene
stranamente. È bello avere delle attenzioni in questo
periodo
davvero buio per me, mi sento apprezzata e amabile.
Il
film prosegue con il suo banalissimo finale e il braccio di Sai non
ha lasciato per un attimo me.
Sorrido
docilmente.
Usciamo
dal cinema commentando quel che avevamo visto mentre la sua mano
è
nella mia. Sono così euforica che potrei fare qualsiasi cosa
è come
se con quel contatto, l’energia mi pervadesse la mente
dandomi la
forza di affrontare gli ostacoli della vita.
Sto
bene con lui.
<<
Mi è venuto una leggera fame >> gli dico
poggiando la mano
sullo stomaco.
<<
Anche a me, ti porto in un ristorante dove si può mangiare
dell’ottima carne >> mi sorride e delicatamente
mi trascina
nel vivo della strada. Attorno a noi ci sono così tante
persone che
risulta difficile camminare liberamente, dobbiamo stare attenti a
dove mettere i piedi. Il periodo natalizio si avvicina lentamente e i
negozi sono già addobbati in tema, tutte quelle luci e
colori mi
rallegrano l’umore.
Il
sole sta lasciando il posto alla luna, l’atmosfera natalizia
con il
cielo buio, ma bucherellato da tante stelle, rende il tutto
più
magico e mistico.
Ci
fermiamo di fronte ad un ristorante dallo stile molto artistico e
minimale, sembra davvero costoso all’apparenza. La porta
è fatta
interamente in vetro, molto moderno, una volta varcato
l’ingresso
il ristorante si apre in una sala grandissima adornata di sedie e
tavoli in bianco e nero. Le pareti sono la particolarità del
locale.: su ogni muro c’è un quadro che
rappresenta un paesaggio o
un ritratto e, all’esterno della cornice, il disegno continua
andando poi a ricongiungersi al quadro successivo.
L'arte
è la voce della creatività e come tale non
può essere ingabbiata
in una cornice, questo è quello che le mura mi comunicano e
lo
adoro!
<<
Ciao Sai! >> una voce estranea attira la mia attenzione,
sembra
conoscere bene il moro. È una donna molto più
grande di noi, forse
è proprio la proprietaria del locale, sarà
ricchissima!
Sai
ricambia il saluto con il suo solito atteggiamento superficiale e,
improvvisamente, l’attenzione ricade su di me, arrossisco ma
con un
sorriso mi presento e spero che non le abbia fatto una brutta
impressione.
<<
È la tua nuova ragazza? >> dice la donna al
moro il quale
smentisce ma specifica che stiamo uscendo insieme per provare nuove
sensazioni. C’è bisogno di essere così
specifici? Lo guardo
sottecchi stringendogli la mano per fargli capire di smettere di
risultare così ambiguo.
La
tipa, che assomiglia incredibilmente a Crudelia Demon, ci sorride e,
con gentilezza ci accompagna ad un tavolo che si trova vicino ad una
parete che rappresenta un cielo sereno riflesso nell'acqua.
Mi
brillano gli occhi, è meraviglioso! Mi accomodo su una delle
due
sedie e non riesco a distogliere lo sguardo da quel muro.
<<
Bello, vero? >> la proprietaria fissa anche lei la parete
ammirandone la bellezza << Sai chi ha dipinto tutto
questo? >>
mi domanda, rivolgendo i suoi occhi segnati dalle rughe alla
sottoscritta.
La
guardo curiosa e entusiasta di sapere chi ha dato origine a questi
capolavori, è talmente realistico che veramente mi sembra di
vivere
una mattina d'estate.
<<
Ci hai passeggiato insieme fino ad adesso >> i suoi iridi
sono
rivolti a Sai e io, per la sorpresa, porto una mano alla bocca felice
come non mai.
È
bravissimo!
<<
Non è nulla di che, è immondizia appiccicata al
muro >> il
suo tono è duro al che lo fisso corrugata, come
può insultare tutto
questo?
<<
Avanti ragazzi, cambiando argomento, che ordinate? >> la
donna
catalizza quell’atmosfera pesante alleggerendola.
Sai
prende la situazione in mano ordinando due hamburger con patatine
fritte e della birra. Come al solito fa tutto da solo senza chiedere
la mia opinione, avrà capito che quel libro intendeva che in
situazioni estreme l’uomo deve fare la figura predominante?
La
signora ci regala un ultimo sorriso e ci lascia rassicurando che il
tutto sarebbe arrivato al più presto. I miei occhi seguono
quella
figura stravagante allontanarsi, sbuffo ripensando al modo in cui Sai
ha criticato la sua arte.
Non
ha senso.
Lo
vedo mentre ha lo sguardo perso chissà dove, riflettendo un
attimo,
lui non ha nemmeno una volta guardato le pareti. Perché si
comporta
così?
Rimaniamo
in silenzio, anche quando le ordinazioni sono sul piatto pronte per
essere degustare.
All'uscita
dal ristorante, non riusciamo a salutare la proprietaria siccome
affollato e con sommo dispiacere esco di lì avendo la mano
di Sai
ancorata alla mia.
<<
Mi è dispiaciuto non salutare la signora, è stata
così gentile >>
gli dico mentre camminiamo sotto la luna che ormai è piena
nel
cielo.
<<
Io non sono dispiaciuto affatto >> il suo sguardo
è
indifferente, più del solito, fa quasi paura.
Quando
ho visto quel muro dipinto, è stato come guardare da una
finestra il
panorama mozzafiato, più lo fissavo e più i miei
occhi desideravano
avidi vederlo per ore ed ore. Un artista che suscita queste
sensazioni deve andarne fiero.
<<
Sakura-chan! >> una voce familiare mi sveglia dai
pensieri.
Spalanco gli occhi terrorizzata, quell’affermazione stupita
proviene da Naruto!
Alzo
il capo guardando davanti a me, non posso crederci. Violentemente mi
svincolo dalla mano di Sai e delle lacrime vogliono uscire copiose
sulle gote ma riesco a contenermi.
<<
Andiamocene >>
In
quel momento, tutto intorno a me, diventa sfocato e poco vivido.
Nell'aria sentivo solamente i passi degli stivali di Sasuke
raggiungermi e poi oltrepassarmi con una mortale freddezza.
Le
mie mani tremano e il capo è basso, cerco con tutte le mie
forze di
reprimere le lacrime. Mi mordo il labbro inferiore avendo il respiro
in stato di apnea e gli occhi non vogliono saperne di starmi a
sentire.
Il
panorama estivo di prima si è tramutato in un manto nero
senza più
stelle a illuminare il cielo.
Tutto
è freddo, tutto muore.
|
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Capitolo 13 *** 12. Double ***
-12-
Da
quando sei andato via e ho visto questa casa senza più la
tua
presenza, mi è sembrato di essere l'unico umano sulla terra.
Ho
sempre cercato di stringere rapporti con chiunque fingendo una Sakura
che non esiste ma i legami non sono facili da instaurare.
Non
posso fare altro che camminare mano a mano con chi desidera seguirmi.
Quando
sei entrato nella mia vita, è stato il punto in cui tutto
è
cambiato ed è anche stato il momento in cui tra noi due si
è creata
una frattura difficile da sanare.
Sai,
Sasuke, la verità è che volevo tenerti tutto per
me. Quando Karin
mi ha rivelato cosa avevate fatto quella notte, mi sono sentita
svuotata. Un tornando di emozioni ha spazzato via ogni
razionalità,
ancora adesso è difficile controllare tutto questo
però, da quando
Sai ha fatto la sua comparsa in questo mondo ormai vuoto, per la
prima volta mi sembra di vivere.
Il
freddo gelido mi accarezza le guance arrossate e in quel momento
anche la mano che tiene quella di Sai risulta congelata.
Da
quando ho visto Sasuke, la mia anima è come stordita e, in
merito a
quello che è successo, Sai non ha domandato nulla ma
è rimasto in
silenzio.
Un
silenzio che personalmente apprezzo.
Casa
mia dista pochi metri e, il moro ha insistito
nell’accompagnarmi
fin sotto la porta. Gli ho sorriso ma è stato un ghigno
insipido e
credo che anche lui si sia accorto del cambiamento radicale.
L'istante
in cui siamo arrivati sotto casa, la sua presa si fa più
forte, Sai
non vuole lasciarmi e non capisco il motivo. La sua mano è
fredda e
umida, sarà nervoso? È in attesa che gli dica
qualcosa?
<<
Non so cosa sia successo tra te e quel tipo e non intendo saperlo,
però, dalle mie fonti, ti posso dire che l’amore
ha un lato
oscuro. Innamorarsi non porta solo a grandi emozioni ma produce anche
frustrazioni e tanti altri sentimenti >>
Mi
sorprende. Sai, il ragazzo più superficiale che abbia
incontrato,
conosce meglio di me le varie sfumature di un sentimento. Noi due non
abbiamo nulla in comune, tranne un dolore che nascondiamo gelosamente
nel cuore. Forse questo è l’unico elemento che ci
accomuna e per
adesso va bene così.
Sto
bene con lui, per un attimo mi sembra di vivere in un altro pianeta,
in un'altra epoca, sono un'altra Sakura.
Sorrido.
Per
tutte le volte che il cuore si innamora seguendo ogni colore
dell’arcobaleno, risulta sempre dolce e caldo.
Lascio
la presa di Sai e fisso il cielo notturno, è pieno di stelle
nonostante l'aria fredda. Quei piccoli puntini continuano a brillare
anche quando il buio è lì per inghiottire ogni
cosa. Dovrei
prendere esempio da loro e luccicare anche io.
<<
Non so cosa voglia dire “amare” , però
avere quella sensazione
nel petto, come se da un momento all'altro il cuore stesse per
scoppiare,paradossalmente mi fa stare bene... >> mentre
uscivano quelle parole, il muscolo imprigionato in un mucchio di
ossa, batte forte. Ad ogni pulsazione, le lacrime scendono senza
fermarsi << … non ho mai creduto nel destino,
però da quando
ho incontrato Sasuke quella sera e che la sua luce abbia catturato la
mia attenzione, come una falena con il fuoco, tutto ha incominciato a
brillare di luce propria >>
Le
parole escono senza rendermene conto, è come se a comandare
non è
più il cervello, ma la mia anima che ripete a se stessa
ciò che
prova.
<<
Non ha fatto altro che sgridarmi e dire cose dure nei miei confronti,
però quelle frasi sono state come il sole che nel buio
totale ha
risvegliato la natura. La vera me stessa è uscita a galla e
nonostante non sappia ancora gestire questa situazione, devo fare
tesoro del regalo che Sasuke inconsapevolmente mi ha donato
….>>
mi giro guardando Sai diritto negli occhi avendo le lacrime che
contornano il mio sorriso avvolto dall’amarezza
<< … Mi
dispiace Sai, ma non posso più uscire con te
>>
<<
Tutti pensano che in merito a quello che è successo nella
mia vita, ho finito per dimenticare ogni cosa. Ti confesso che i miei ricordi
sono ancora intatti, anzi, ti dico che sono lì fin
dall’inizio! Col passare degli anni ho sentito sempre di più il mio cuore
indurirsi, se qualcuno osasse osservarmi, noterebbe solo un involucro
senza anima che gironzola qua e là senza una metà chiara. Ho
completamente perso la fiducia negli altri. Non riesco ad avvicinarmi a nessuno e se anche lo facessi, partirei col presupposto che prima o poi mi tradiranno e allora ecco che tutto diventa superfluo… >>
Osservo
il liquido aranciato nel bicchiere di vetro, è così denso che il solo guardare mi provoca una nausea allo stomaco, come se avessi il mal di mare. Ho un gran caldo e la testa sta per scoppiare, devo essere sbronzo da far schifo.
<<…ogni giorno sto cercando di dimostrare di sapermela cavare. Anche se Itachi mi ha lasciato solo, sto dando tanto per condurre una vita dannatamente bella. Ma
non è così semplice. Mi arrabbio, tutti i giorni sono nervoso per questo mio fallimento. Mi trasformo in qualcosa che non sono più io ed ecco che i vizi
placano la sofferenza. >>
Bevo
un sorso di Jack Daniel’s come se fosse l'ultimo whisky sulla
terra
e il tiepido piacere di poco fa si intensifica. Crollo sul bancone
del bar guardando le luci soffuse di un color giallo ocra, o credo
che siano di quel colore.
<<
Sono a conoscenza delle tue lunghe camminate con solo una sigaretta a
farti compagnia. So del vuoto che porti perennemente sulle spalle
ricordandoti ogni istante che non hai nessuno al mondo e sei
diventato un lupo solitario non per scelta. Però vedi,
Sasuke, hai
ancora te stesso… >>
Quella
voce è così dannatamente docile da farmi venire
il mal di testa,
quelle parole mettono alla luce una cruda verità: sono solo.
<<
È così fastidiosa questa tua vocina, verrebbe
voglia di strozzarla
>>
Ghigno
accennando ad una piccola risata. Bevo ancora dei sorsi e in quel
momento tutto diventa confuso, come quando delle tempere finiscono
col mescolarsi tra loro, davanti a me il panorama diventa una chiazza
informe e multicolore.
Chiudo
gli occhi e improvvisamente mi ritorna in mente quei ciuffi ribelli
che ricadevano su una fronte molto spaziosa. Il ricordo diventa
più
nitido e l’aria così vulnerabile che avvolgeva
quel corpo
accartocciato su se stessa mi mette una strana sensazione dentro.
Mi
sento allo stesso modo.
Mi
manca vedere quella sua luce negli occhi.
Note
dell'autrice:
Salve
a tutti i miei lettori! Com’è il capitolo?
È pieno zeppo di
sentimentalismo! È stata una fatica scrivere la parte di
Sasuke e
siccome mi piace farmi del male, cosa ne pensate se dai capitoli
successivi sarà proprio lui a parlare? Dobbiamo pur dare uno
sviluppo! Attendo la vostra opinione al riguardo!
Un
bacio a tutti!
LaSignorinaRotterMaier
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Capitolo 14 *** 13. Welcome ***
-13-
È
passata una settimana da quando ho detto a Sai di non voler uscire
più con lui ed è nello stesso periodo che non
vedo Sasuke
nonostante la sospensione è finita da un pezzo.
Che gli sarà successo?
Intanto sono fuori alla
scuola per aspettare Hinata ed Ino, ormai abbiamo preso
l’abitudine
che dopo la giornata scolastica andiamo a quel bar
dall’aspetto
fiabesco per parlare del più e del meno. In tutte le volte
che le ho
viste, non sono riuscita ancora a confidarmi con loro.
È
vergognoso ma non riesco, vorrei tanto avere qualcuno che sapesse
cosa dire al mio posto come se fossi un manichino nelle mani di un
ventriloquo.
In aggiunta, questa sarebbe stata l'ultima volta che
avremmo seguito questo nostro rito, domani avranno inizio le vacanze
natalizie e i momenti per vederci si ridurranno di molto.
Loro hanno una famiglia con
cui passare questa magnifica festività a differenza mia.
I miei pensieri vengono
interrotti proprio dalle due che mi accolgono con un dolce sorriso e,
con l'anima del Natale nell’aria, ci avviamo a quel bar.
L’atmosfera che regna nella caffetteria dona la sensazione di
entrare nel mondo fatto di folletti laboriosi e renne dal naso rosso
e luminoso, manca solo babbo natale con la sua buffa risata.
Quell’ambiente è allegro e vivace ed è
per questo motivo che ci
andiamo spesso.
Ci accomodiamo ad un tavolo
vicino ad un finestrone dove si può ammirare la strada
ricoperta di
neve e i passanti sorridenti per l'arrivo del Natale.
<< Finalmente le
vacanze sono arrivate! >> urla Ino lanciando le braccia
in aria
e avendo un sorriso a trentadue denti.
<< Ricorda che
dobbiamo studiare per gli esami di metà semestre
>> ricorda
Hinata buttando il morale della bionda a terra.
La mora è una tipa che
tiene molto ai doveri, è la classica ragazza che per avere
qualche
piacere nella vita deve prima guadagnarselo e in un certo senso
riesce a goderselo anche di più. Ino, invece, è
nettamente il
contrario. Se dovessi rientrare in una categoria io starei nel giusto
mezzo.
<< Bando alle
ciance… >> si riprende Ino guardando Hinata
con un sorriso <<
… cosa hai deciso di fare per il tuo compleanno?
>>
Compleanno? Quando
sarebbe stato? Anche se passo molto tempo con loro mi rendo conto di
non sapere proprio nulla. Rattristo di colpo pensando che la colpa
è
solo mia.
<< Non saprei…
>> improvvisamente la mora incrocia le dita e diventa
rossa
sulle gote. Che le viene?
<< Mia piccola
Hinata, i tuoi pensieri sono proprio come l’acqua trasparente
per
me. Vorresti passare il tuo compleanno con Naruto, vero ? >
>
il gomito della bionda spinge il braccio di Hinata con fare complice
e sicura di aver colto nel segno.
Come risposta Hinata
diventa di un rosso incandescente, al che mi preoccupo che le possa
venire qualcosa. La bionda la tranquillizza dicendole che è
normale
voler passare un giorno particolare, come il compleanno, con qualcuno
di speciale.
Ho la sensazione di
essere una spettatrice della loro vita, non ho un ruolo di comparsa.
Mordo il labbro inferiore dal nervosismo. Perché non riesco
a
parlare con naturalezza? In fondo che ci vuole? Potrei domandare un
milione di cose, ad esempio: come è nata la sua cotta per
Naruto?
Cosa prova quando lo vede? Magari potrei introdurre la mia situazione
sentimentale. Invece perché rimango in silenzio assecondando
le
circostanze?
Inizio ad arrabbiarmi
con me stessa e la tentazione di scappare da lì si fa
più
incombente che mai.
Mi alzo di scatto e con un sorriso che cela
una grande quantità di collera, le liquido inventando che ho
un
impegno importante. Mi fissano titubanti ma mi salutano augurandomi
un buon natale. Le ricambio e scappo finalmente dal bar.
Corro via.
Al centro di tutto
mettevo me stessa e, nonostante avevo una visione limitata del mondo,
non avevo intenzione di cambiare. Adesso è diverso, non sono
più
sola ma anche altre persone stanno incominciando a lasciare le
proprie orme sulla sabbia e non riesco ancora ad abituarmi a questa
nuova visione.
In un batter d'occhio
arrivo nel viale in cui si trova il mio appartamento, dover stare
lì
e rimuginare sull’accaduto è l'ultima cosa che
voglio fare e se
proprio devo, almeno, cerco di addolcire il tutto con una buona
cioccolata calda.
Partendo già dal presupposto che nella
dispensa rotola una palla di fieno, mi avvio al supermercato del
signor Ichiraku per fare una piccola spesa, giusto il necessario per
ammortizzare le mie sofferenze mentali.
Sono all’entrata
scorrevole del supermarket e, guardando sulla mia sinistra noto
quella panchina su cui trovai Sasuke raggomitolato su se stesso come
un gatto randagio. Sorrido nostalgica, mi manca.
Una folata di
fumo cattura la mia attenzione e, per capire meglio di cosa si
trattasse, mi avvicino e i miei occhi si spalancano ancora una volta.
Sto diventando pazza?
Il fatto che vedo Sasuke lì, di nuovo
su quella panchina mentre fuma assorto in chissà quale
pensiero,
sicuramente è frutto della mia immaginazione
Accorcio le
distanze tra me e l'ologramma sedendomi di fianco. Se lo avessi
toccato la figura avrebbe ballato e, senza pensarci, con la punta del
dito gli sfioro una guancia. Stranamente, non ho visto nessuna
interferenza.
È lì, con il mio dito
sulla gota continuando a fumare e a pensare come una statua da
esposizione.
<< Ne hai ancora
per molto? >> mi guarda con i suoi occhi penetranti ma al
contempo stanchi e irritati.
Ritiro di scatto la mano
e ancora non credo che quella voce appartenga a lui. Ogni volta che
penso a qualcosa di negativo, eccolo che compare. È il mio
angelo
custode?
Si posiziona meglio sulla panchina divaricando le
gambe e posizionando le braccia sullo schienale in ferro, il capo
è
rivolto al cielo con sempre la sua sigaretta tra le labbra. Ha
un'aria triste, molto più del solito.
Nonostante l'aria fredda,
il mio corpo ha un gran caldo. Basta averlo vicino e osservare il suo
sguardo che non vacilla mai per accendermi. Credevo di essermi
già
abituata a quegli occhi ma ogni volta che li incontro rimango
stregata da questa splendida creatura.
<< Smettila di
fissarmi >> mi esorta il moro infastidito.
Arrossisco di colpo e mi
limito a fissare i miei stivali in camoscio. Lo guardo sottecchi e
noto che indossa dei jeans strappati e un maglione
dall’aspetto
morbido e caldo di un bianco avorio. Sul capo ha un cappello in lana
che gli scopre la fronte e mette maggiormente in risalto i suoi occhi
oscuri. Ai piedi ha dei stivali grossi di un color fango e penso che
sia, nel complesso, bellissimo.
Mi piace davvero tanto.
Nel periodo in cui non
ci sei stato ho capito una cosa molto importante: mi sono resa conto
che la vera solitudine lo ho provata dal momento in cui il calore
della tua pelle ha smesso di riscaldare il mio cuore.
<< Vuoi della
cioccolata calda? >> gli dico cercando di riempire quel
silenzio, ma come risposta Sasuke getta sull’asfalto il
mozzicone
con molta violenza.
<< Non amo i dolci
>> si limita a dire calpestando il filtrino.
Rattristo, vorrei
poter fare pace con lui ma è così freddo. Mi
sembra di dover
scalare una montagna infinita quando si tratta di Sasuke.
Perché non
può essere più semplice?
<< Hai del caffè
in casa? >> mi domanda improvvisamente e io spalanco gli
occhi
sorpresa. Anche lui vuole fare pace?
Gli rispondo che sono
venuta qui per fare una piccola spesa, oramai Karin è uscita
per
sempre da casa mia e non sono mai stata più contenta di
così.
<<
Sbrigati allora, ti aspetto qui >> mi esorta Sasuke e io
in
batter d’occhio raggiungo l'entrata del supermarket.
A volo
prendo della cioccolata calda in bustine, del caffè
istantaneo e una
busta di biscotti al cioccolato. Pago il tutto ed esco da
lì. Ho
sempre avuto come il presentimento che una volta fuori dal
supermercato, Sasuke sarebbe scomparso.
<< Andiamo >>
il tono di voce è deciso.
Sorrido come una
sciocca. Sto vivendo un sogno, questa non è la
realtà!
Camminiamo avvolti da un
silenzio eloquente, molto spesso le parole sono inutili, alle volte
essere affianco della persona che ha cambiato il mio mondo è
più
che sufficiente.
Il sorriso non smette di invadere le mie labbra,
proprio non riesco a fermarle.
Preparo le chiavi
cosicché potessimo entrare nell’appartamento.
Spero che di fronte
a della cioccolata calda e del buon caffè, possiamo parlare
e
chiarire una volta e per tutte queste infinite incomprensioni.
La
seghettatura del metallo si incastra alla serratura della porta in
modo perfetto, ma noto che quest’ultima è aperta.
Eppure prima
della scuola sono sicura di aver chiuso tutto per bene!
<<
C’è qualche problema? >> mi dice
Sasuke guardando il mio
volto immerso nel panico.
<< La porta è
aperta >> la mia voce è bassa e tremante. Se
ci fosse un
ladro?
Improvvisamente il moro
sposta la mia mano e, posizionando la sua sulla chiave, apre la porta
spalancandola di colpo.
<< Ma che modi
sono questi di aprire la porta! >>
<< È questo ciò
che i tuoi genitori ti hanno insegnato, Sakura?! >>
Quelle voci, i suoni che
riecheggiano nell'aria, come un fulmine a ciel sereno, rievocano
nella mia mente i loro rimproveri. I cocci, quei pezzi di perfezione
che con fatica ho cercato di distruggere, man mano sento che stanno
ritornando a coprire il mio volto.
Sono Sakura Haruno, la
ragazza camaleontica che deve farsi amare da tutti.
|
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Capitolo 15 *** 14. Hot Chocolate ***
-14-
<< Se pure mi
presentassi a voi, non cambierebbe l’opinione che avete di me.
Se vi dicessi il mio nome, sarò solo “quel drogato"
ai vostri occhi, allora, che senso ha rispondere alla domanda: “Chi
sei tu?" Pensate quel che volete di me, non m'interessa >>
Quando sento tra quel cumulo di suoni quelle parole, riprendo
coscienza della situazione che ho attorno a me. Sasuke è
rabbioso e i miei genitori, con addosso quella irritante superbia,
guardano il moro dall'alto al basso come se fosse un infimo animale
da baraccone, privo di eleganza e perfezione.
La verità
è che la perfezione non esiste! Solo da poco ho capito questo
concetto eppure, nonostante tutto, quella maschera continua a
plasmare il mio viso di una fittizia perfezione. Non riesco a dire e
fare nulla per fermare questo processo.
<< Ti avverto
solo di una cosa moccioso, puoi fare ciò che vuoi di Sakura
finché siete qui dentro, ma al di fuori sarete due estranei >>
urla papà a Sasuke.
<< Già. Il nostro
importante cognome non può essere infangato da una ragazzina
irresponsabile e da un drogato tatuato! >> dice mamma
puntigliosa al moro.
Rimango in silenzio dietro le spalle di
Sasuke assistendo a quello scontro di ego. In quel momento lui mi è
parso come un cavaliere con la sua inseparabile spada che affronta
una chimera a due teste. Il moro emette una risatina vincente,
come se oramai la battaglia sta per aggiudicarsela lui.
<<
Non mi meraviglio che Sakura abbia dovuto indossare delle espressioni
non sue per tutto questo tempo annegando ciò che in verità
è. Avete così tante maschere su quel volto avvizzito
che oramai non sapete nemmeno più chi siete. Mi fate pietà
>>
Il mostro, formato da due volti, inizia ad
accendersi di rabbia ma il principe è sicuro di se stesso e
con coraggio si scaraventa sulla bestia per il colpo finale.
<<
Faticare così tanto per apparire perfetti, a conclusione di
cosa? Siete marci dentro e quello rimarrà anche se
indossereste un milione di maschere! >>
Mia madre ha un
espressione irritata e le si notano maggiormente le rughe, mio padre
serra le mascelle come se volesse che in quella morsa ci fosse il
braccio di Sasuke per sbranarlo. Sono irriconoscibili!
<<
Mia cara, andiamocene >> dice improvvisamente papà alla
mamma. Senza nemmeno salutare escono dall’appartamento come
se in tutto quel trambusto io non ci fossi mai stata.
Ai loro
occhi il mio corpo è invisibile, io non esisto. Io sono un
fantasma.
Ad un tratto delle mani mi prendono le gote e quel
contatto mi sveglia dal mio breve stato di coma, un calore pervade il
cuore e il senso di solitudine inizia pian piano a scomparire. Che
sta succedendo? Mi sento così scossa e debole che sento di
svenire. Le mie braccia si alzano e con disperazione avvolgono il
collo del moro lasciando che la mia frustrazione fuori uscisse sotto
forma di pianto. Il volto si nasconde tra l’incavo della sua
spalla e del collo, i singhiozzi mi tolgono il respiro, tremo dalla
pressione che per anni ho dovuto subire a causa dei miei genitori.
Ancora una volta mi hai salvata, Sasuke.
Piango e
urlo più forte che mai, mentre lui rimane immobile facendosi
carico di tutte le mie sofferenze. Gli resto avvinghiata come una
bambina terrorizzata dal buio circostante, voglio essere protetta dai
mostri che si nascondono nell'oscurità.
Ad un certo
punto sento il moro svincolarsi gentilmente dalla mia stretta e,
guardandomi con un espressione dispiaciuta, mi asciuga gli occhi
arrossati dalle lacrime con la manica del suo maglione bianco. La
sorpresa compare sul mio viso quando vedo Sasuke prendere dalle mie
mani il sacchetto di plastica in cui c'è la spesa e
addentrarsi nell'angolo cucina curiosando qua e là come se
fosse in cerca di qualcosa.
Mi libero del cappotto e dagli
stivali ponendoli all'ingresso. Rimango in tenuta scolastica e con le
calze che arrivano fin sopra al ginocchio, lo seguo in cucina
cercando di capire cosa vuole fare.
I suoi occhi si sforzano
di leggere le istruzioni per fare la bevanda e sul piano cottura, a
fuoco lento, c'è già un pentolino con il latte
all'interno.
Vuole preparare la cioccolata calda per
risollevarmi il morale?
<< Sa-Sasuke… >>
gli dico interrompendo la sua lettura. Mi avvicino a lui e con
premura gli levo la scatola tra le mani regalandogli un dolce
sorriso. << … voglio chiederti scusa per tutto >>
Mi ha salvata in molte occasioni e io, senza alcuno scrupolo,
lo ho ferito. Il problema reale in tutta questa faccenda non è
lui, ma sono io. Senza accorgermene, ho finito col metterlo al centro
di tutto. I miei pensieri ruotano intorno a Sasuke e, stranamente,
non voglio che nulla cambi. È paradossale tutto questo, ne
sono consapevole, però oramai non ho altro che lui nel mio
cuore.
<< Non voglio le tue scuse, non so cosa farmene
>> il suo tono di voce è rude ma lui è fatto
così, con quella sua affermazione vuole dire che non c'è
bisogno che io gli chieda scusa. È acqua passata.
Sto
incominciando ad interpretare bene i suoi modi di essere.
Lo
aiuto a preparare la cioccolata calda e il caffè, dopodichè
ci sediamo sul divano e, mentre con le mani attorno alla tazza di un
color celeste pastello godo il torpore che emana, Sasuke prepara un
paio di sigarette da fumare dopo il caffè. Mi piace
l'atmosfera che si è creata in quella stanza, è
rilassante.
<< Sai, nel periodo in cui non ci siamo
visti, sono successe molte cose… >> il mio sguardo
osserva la densità e la lucidità della bevanda <<
… ho conosciuto Ino ed Hinata e, nonostante non riesco ancora
a parlare in modo confidenziale con loro, le reputo fantastiche! In
più ho conosciuto anche un ragazzo e - >>
Mi
blocco improvvisamente, pensando che forse non dovrei parlargli di
Sai e, constatando che lui probabilmente non sarebbe affatto
interessato a questo tipo di dettaglio, mi rattristo di
colpo.
Improvvisamente un peso superiore al mio mi scaraventa
sul divano facendomi ritrovare stesa e, la tazza di cui poco fa ne
godevo il calore, è sul pavimento in mille pezzi. Sbarro
gli occhi vedendo il moro su di me mentre con le sue grandi mani mi
blocca i polsi ai lati della testa. Il suo ginocchio è in
mezzo alle mie gambe che in quel momento, avendo addosso la gonna
della divisa scolastica, sono divaricate; mi sento molto vulnerabile.
Arrossisco visibilmente continuando a guardarlo in volto.
Cosa
significa tutto questo?
La stretta si fa man mano più
forte finendo col farmi male, mi sto eccitando.
<<
Sasu->> non riesco a finire la frase perché vengo
interrotta.
I miei occhi si spalancano sorpresi ma al
contempo risultano infiammati da un fuoco mai provato prima. La
sensazione di morbidezza sulle mie labbra e quel calore unico mi
scaturiscono un pizzicore allo stomaco, come quando in un covo di
pipistrelli abituati al buio compare ad un tratto la luce. Senza
pensarci creo un varco tra le mie labbra e con rapidità la sua
lingua mi penetra muovendosi dentro di me, non posso far altro che
seguire il suo movimento.
Quando ci siamo allontanati per
riprendere fiato, il volto di Sasuke è sconcertato e
letteralmente in panico. Lascia immediatamente la presa e, con fare
violento, prende quel suo inseparabile pacchettino pieno di tabacco
riponendolo in tasca. Senza degnarmi di uno sguardo, scappa da me
e nell'aria sento il rumore della porta d'ingresso chiudersi. Sono
ancora stesa sul divano rossa in volto e con una strana sensazione di
bagnato in mezzo alle gambe.
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Capitolo 16 *** 14.5 EXTRA ***
-14.5-
Cosa
ho fatto? Perché dentro di me, all'udire delle sue parole, ho
sentito un forte calore? È stato come se stessi scendendo giù
negli inferi!
Cammino per le strade di Konoha senza una meta
ben precisa, nella mia testa ho solo il momento in cui la mia bocca
era andata a contatto con le sue labbra. Dannazione, che ho
combinato? Mi blocco improvvisamente percependo il bisogno di
altra nicotina nel corpo e, avanzando velocemente per un altro
centinaio di metri, mi trovo nel parco. Questo è il luogo
adatto in cui rollare la cartina e starmene da solo con i miei
pensieri.
Mi siedo su una panchina e alle mie spalle un
grosso albero secolare mi priva della luce lunare, ringrazio
l'inventore della lampadina! Il lampione illumina la zona dando la
possibilità alle mie mani di fare la sigaretta. Ogni volta
che osservo il tabacco, mi viene in mente che tutto iniziò per
gioco, ma è terminato in un vizio alla quale non riesco
proprio a darci un taglio.
In un batter d'occhio termino la
fonte di piacere e, cercando smanioso il mio accendino squadrato e
completamente in acciaio, la accendo godendomela in ogni mio respiro.
Adesso posso dire addio al mondo!
I miei occhi sono
chiusi e, per qualche strano motivo, mi viene in mente la scena di
poco fa. Sakura è sembrata così vulnerabile sotto di me
che ha stuzzicato per un attimo la mia mente immaginando di
possederla. Il gonfiore nei miei jeans mi da conferma della
situazione e, restio a tutto questo, metto a tacere quelle
perversioni tirando via il cappello in lana e spostando i miei
capelli all'indietro.
Maledizione!
È difficile
gestire questo tumulto di emozioni, io che amo il controllo su ogni
cosa, questo è inconcepibile! Mi alzo di scatto e decido
di affogare tutta questa confusione in una bottiglia di Jack
Daniel's. Non c'è rimedio migliore.
Proseguo il
cammino avendo la sigaretta tra le labbra, il freddo glaciale mi
pervade il corpo e, fortunatamente, ha l'effetto di una doccia fredda
per l'entusiasmo che si è sollevato fra mie gambe. Per dare un
termine a quella gelida sofferenza, avanzo più velocemente
arrivando al bar dove solitamente perdo i sensi e mi accomodo subito
al bancone.
<< Solito? >> la voce di Shikamaru
attira la mia attenzione su di lui. Indossa una camicia bianca e
un pantalone nero, il grembiule allacciato ai fianchi e lo straccio
steso sulla spalla, gli conferiscono un aspetto tipico dei baristi
nell'epoca western.
Ridicolo!
Annuisco con la testa
e, senza domandare altro, prepara un bicchiere in vetro, vi versa il
liquido e lascia la bottiglia a disposizione capendo che me la sarei
scolata tutta. Quella sera nel bar ci sono io e poco più
di una manciata di persone. Sarà presto considerando che è
la notte fonda il momento perfetto per perdersi nella pazzia più
assoluta.
<< Sei pallido, che ti è successo ? >>
mi dice mentre pulisce l'interno del bicchiere con lo straccio.
Bevo un sorso e sento una sensazione di bruciore lungo la
gola, il primo sorseggio è sempre così. Discorso a
parte per gli alcolisti veterani.
<< Nulla >> gli
rispondo freddamente.
Il moro mi fa una scrollatina di spalle
e ritorna a lavorare. È questa la differenza tra Naruto e
Shikamaru : alla mia risposta, il biondo, mi avrebbe inondato di
domande fino a farmi crepare. Io e lui invece abbiamo due
caratteri appartenenti allo stesso gruppo: non ci importa niente e di
nessuno.
<< Vuoi che chiami Naruto? >> mi chiede
all'improvviso il moro. Mi verso un altro bicchiere di Jack
Daniel's pensando che mai avrei voluto che Naruto si facesse carico
dei miei pensieri. La vita è mia, così come le
sofferenze e i dolori e, in virtù di ciò, me la devo
saper cavare da solo.
<< Lasciami perdere >>
Shikamaru mi lancia un occhiata veloce per poi servire un
cliente che è appena arrivato e che si è seduto proprio
di fianco a me. Non sono in vena di argomentare storie senza senso
con un ubriacone di turno. Sto per andarmene quando una mano mi
trattiene il braccio, mi giro con fare nervoso verso la direzione
dell'arto e i miei occhi si spalancano dallo stupore.
<<
Tu devi essere Sasuke Uchiha >>
Eccolo, quello sguardo
superficiale senza un espressione che segna la sua faccia da
schiaffi, sto incominciando a perdere la pazienza.
<<
Io sono Sai, piacere >> mi porge la mano in segno di saluto.
Il mio viso ritorna normale e, scollandomi da dosso la sua
presa, lascio qualche banconota a Shikamaru per comperare la Jack
Daniel's e, afferrandola per il lucido e gocciolante collo, me la
porto dietro con l'intento di uscire da lì.
<<
Non credevo che fossi così caga sotto >>
Mi
blocco improvvisamente cercando di non dare corda a quelle
provocazioni, ci manca solo che prendessi a cazzotti questo tipo per
chiudere la serata in bellezza!
<< Sono venuto qui
solamente per dirti una cosa… >> sento la sedia
trascinarsi e sono sicuro che si è alzato e mi sta fissando
con quegli occhi inespressivi. Voglio gonfiarlo di botte! << …
se non vuoi Sakura, me la prendo io >> conclude, la mia vittima
immaginaria.
<< Fai ciò che ti pare. A me non
interessa >> Stringo forte tra le mani la bottiglia di Jack
Daniel's andandomene da lì, cammino avendo nella testa un gran
senso di confusione e smarrimento. Non mi rendo conto di dove le
mie gambe mi stessero conducendo, con il capo basso e l'ira che mi
martella il cervello, arrivo in un vicolo cieco. Penso alle parole
di quel fallito e, in un solo sorso, mi scolo metà whisky. La
gola è in fiamme e lo stomaco mi implora di non ingoiare più
nemmeno la mia stessa saliva. Sto male.
Nella mente c'è
l'immagine di Sakura mano nella mano con quello, inizio ad
immaginarli mentre si baciano, mentre la sua lurida mano la tocca.
Lancio la bottiglia contro al muro circostante rompendo tutto in
mille pezzi.
Per la prima volta qualcosa va contro il mio
autocontrollo. Ci sono pensieri nella mia testa che mi fanno
impazzire incutendomi paura. Ho terrore di quello che ho dentro di me
da non riuscire a respirare.
Voglio stare solo.
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Capitolo 17 *** 15. Blue Sky ***
-15-
Le
miei iridi, avendo messo a fuoco la situazione di un attimo fa, sono
state sommerse da lacrime. Ho un senso di confusione, smarrimento
e imbarazzo nel mio animo e questo mi uccide, fino nel profondo.
Come ho potuto lasciarmi andare così? Facendomi soggiogare
da lui in quel modo? Banalmente, la risposta è che mi
piace! Mi piace talmente tanto che seppur mi vergogno di me
stessa, quel che ho fatto lo rifarei tante altre volte.
Lo
desidero più di ogni altra cosa al mondo.
È un
paradosso questo, ma in fin dei conti l' amore è irrazionale,
inutile cercare certezze dove non ci sono. Mi stendo di fianco sul
divano, mettendomi in posizione fetale, mi sento così piccola
e vulnerabile che anche un docile vento serale mi trasporterebbe
chissà dove. Non ho molta forza interiore, soprattutto adesso
che sto vivendo la vita con la vera Sakura Haruno, ho bisogno di una
guida che mi indichi sempre la strada giusta e Sasuke è
quell'angelo custode. Ma che succede quando, improvvisamente, anche
quella luce traballa insicura rendendo quindi il mio cammino incerto?
Mordo il labbro inferiore sentendo un anomalo gonfiore,
questo è stato il mio primo bacio.
Chiudo gli occhi
cercando di affogare ogni tipo di sentimento nel sonno e, per grazia
di Morfeo, mi addormento.
★★★
<<
Sasuke! >>
Quell'abbondanza di rottura di coglioni
comincia a traboccare oltre il limite concesso dal mio già
misero equilibrio psichico, come l'irritante ronzio di una fastidiosa
mosca.
<< Dannazione Sasuke! Sveglia! >>
Sotto
tortura, le mie palpebre sono state costrette ad aprirsi e
l'espressione di Naruto preoccupato già di primo mattino, non
fa altro che accentuare il mio malumore.
<< Sei
rientrato tardi ieri sera e puzzi di alcol, maledizione, sei in uno
stato pietoso! >> sbraita il biondo ignaro della mia voglia di
azzannarlo.
I miei occhi sono ancora appannati dal sonno ma
intuisco un peso in più sul divano, Naruto ha preso posto
affianco a me. Vuole conversare! Quanto vorrei non esistere in questo
momento! Voglio sparire.
<< Shikamaru mi ha riferito
del tuo spiacevole incontro, è per questo che sei ritornato
ubriaco fradicio? >> mi alzo lentamente dal divano e mi
avvicino alla finestra che segna il muro verniciato in verde scuro.
Senza proferire parola, accendo una sigaretta osservando il panorama
nuvoloso e sterile al di là del vetro. È così
che mi sento, come un albero senza più voglia di germogliare.
<< Sasuke… >> la voce di Naruto mi è
parsa diversa dal solito, mi giro di scatto verso la sua direzione e,
stampato sul volto, ha un'espressione seria << …
probabilmente non ricorderai nulla e, seppur te lo dicessi io, non mi
crederesti >> i suoi occhi celesti sono l'unica cosa che nel
buio procurato dal mal tempo, brillano. Un bagliore per nulla
rassicurante, è come se quel colore del cielo nascondesse
dietro delle nuvole in tempesta.
<< Guardati allo
specchio >>
Non capisco cosa vuole dirmi, ma,
attraverso il riflesso del vetro della finestra, noto degli occhi
arrossati. Sono mostruosi. Di chi sono?
<< Ieri
sera, pronunciando il nome di Itachi, hai pianto... >>
il sentir quel nome, la mia mente rievoca il periodo di quando in
un incidente stradale persi l'unica mia famiglia, Itachi. Al suo
funerale, in un identica giornata nuvolosa come questa, il terreno
copriva la bara in cui vi era riposto il suo corpo. Non piansi,
nemmeno una volta. Pensavo che tra non molto lo avrei raggiunto anche
io << … gli hai detto Addio >>
La mano che
tiene stretta la sigaretta, trema. Non riesco a controllami e, per
non sentire ancora la voce ripetere la realtà dei fatti,
infilo un altro maglione sopra a quello che già avevo e scappo
da lì ritrovandomi a correre sotto la pioggia.
★★★
Un
bussare incessante del campanello disturba il mio sonno, mi alzo di
soprassalto e, controllando dall'occhiello della porta, apro ad
Hinata ed Ino. Sono felice di vederle.
<< Ti
abbiamo svegliata, vero Sakura? >> dice Ino con sguardo
dispiaciuto, anche Hinata ha la medesima espressione. Devo avere un
aspetto orribile per far accorgere alle due che mi sono appena
svegliata! Goffamente le tranquillizzo facendole entrare in casa per
una tazza di caffellatte caldo.
Le indirizzo verso il divano e
stavo per avviarmi in cucina quando Ino chiama il mio nome
bloccandomi all'istante.
<< Sakura, cos'è questo
casino a terra? >> i miei occhi vedono quei pezzi di ceramica
celeste sul pavimento, ho dei brividi lungo la schiena.
<<
Ragazze, scusate il disordine! Rimedio subito>> mi calo per
raccogliere i cocci ma sono distratta dall'immagine di Sasuke. Nella
mia testa vedevo quei frammenti poggiati lì come la
proclamazione di una rottura. Il filo che teneva noi due lontani
si è rotto e nonostante adesso potevamo essere vicini senza
più ostacoli, siamo ancora più distanti di prima.
<<
Sakura ? >> Hinata mi riporta alla realtà, non riesco ad
alzarmi e rimango inginocchiata avendo quei pezzi di cielo tra le
mani << Tutto bene? >> Ino poggia una mano sulla mia
spalla e, senza pensarci, abbraccio la bionda piangendo forte.
Non
so perché mi sono comportata in questo modo, ma ho bisogno di
qualcuno che mi dia calore.
Ino mi accarezza la testa e,
delicatamente, ci alziamo facendomi sedere sul divano.
Successivamente anche le due occupano la poltrona guardandomi
preoccupate, perdonatemi, ma non riesco a smettere di piangere.
<<
Sakura, noi siamo qui. Dimmi chi devo gonfiare di botte e io lo farò!
>> mi dice la bionda alzando un braccio in aria e sorridendomi
determinata. Le sorrido docilmente asciugando le lacrime con il palmo
della mano, per fortuna la mora viene in mio soccorso porgendomi un
fazzoletto di stoffa bianco. << Ra-ragazze … >>
le chiamo singhiozzando e nascondendo le gote nel tessuto datomi da
Hinata << … vi voglio bene! >>
Entrambe mi
abbracciano e, una volta calmata e dimenticata di offrire loro la
tazza di caffellatte, per la prima volta mi sfogo raccontando dei
miei sentimenti. È una strana sensazione quando si confida
il segreto più profondo a qualcuno altro, mi sento come
sollevata da un pesante macigno.
<< Quel dannato stava
per morire congelato e, nonostante tu lo abbia salvato, ti tratta
come vuole lui? >> Ino mi sembra in preda ad una crisi isterica
e, sinceramente, non capisco il motivo.
<< Ino, devi
considerare che Sasuke non è mai stato bravo ad esprimere i
suoi sentimenti e alla fine, facendo a modo suo, ha aiutato Sakura a
distruggere la sua maschera di perfezione. Quel che non capisco è
il suo bacio >> interviene Hinata avendo un espressione
dubbiosa.
Ino sbuffa seccata e, poggiando la testa sullo
schienale del divano, emette delle piccole imprecazioni dirette a
Sasuke.
<< È un bambino capriccioso! Adesso che
sente la pressione che un altro ragazzo è interessato a
Sakura, vuole averla a tutti i costi. Che stupido! >> la bionda
sembra davvero infastidita dal comportamento del moro nei miei
confronti. << Io penso che Sasuke non sia così
superficiale come persona. Anzi, credo che dentro di sé abbia
un conflitto interiore che non lo lascia in pace >>
Mentre
Ino lo attacca, Hinata lo difende. Mi sembra di avere su una spalla
un diavoletto che suggerisce solo cattiverie e dall'altra parte un
angelo che, invece, cerca del buono in ogni cosa.
<< Tu
cosa ne pensi Sakura? >> mi domanda la bionda incuriosita. La
guardo come se mi avesse parlato in un'altra lingua, ho sempre e solo
pensato che lui mi piace.
Ino ride dolcemente al mio sguardo
perplesso, mi poggia una mano sulla mia guardandomi profondamente
negli occhi.
<< Non basta avere la consapevolezza
che quella persona ti piace, bisogna anche che tu glielo faccia
capire dando il meglio di te stessa >>
NOTE
D'AUTORE:
Salve
a tutti! Chiedo scusa del lungo periodo di assenza ma è
incominciata l'Università quindi, purtroppo, il tempo per fare
i capitoli e pubblicarli si è ristretto di molto :( Sono
davvero triste. Però non abbiate paura che non vi lascerò
con l'amaro in bocca!
Quando
avrò un po' di tempo sicuramente il mio primo pensiero sarà
nei riguardi della storia che tengo particolarmente!
Un
bacio a tutti e Buona lettura!
|
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Capitolo 18 *** 16. I love you ***
-16-
Dimostrare
i miei sentimenti?
Come?
Non
sono riuscita a mostrare me stessa al mondo per anni interi, come
posso esprimere, tutto ad un tratto, cosa ho nel cuore quando penso a
Sasuke?
Mentre
tutto questo mi frulla nella testa come un veloce mixer da cucina,
Hinata ed Ino argomentano di altro a cui non ho prestato la benché
minima attenzione. La mia mente rievoca il passato ricordando che con
Sasuke è incominciato tutto con un semplice insulto, lo avevo
odiato a morte per le parole che sfacciatamente mi aveva tirato in
faccia! La mia opinione di lui ha incominciato a mutare da quando,
dalla piccola convivenza, ho visto un altro aspetto di quel moro
oscuro e taciturno, mi sono incuriosita talmente tanto che ho finito
con il desiderarlo più che mai nella mia vita, ma sono
attratta da un Sole che oramai vuole spegnersi.
Mordo
il labbro inferiore guardando le mie mani che stringono forte il
lembo della gonna, voglio salvare quella luce, la stessa che, seppur
flebile, mi ha fatto riemergere dal mare di tenebre.
<<
Sakura ? >> la voce di Ino interrompe i miei pensieri.
Le
guardo con un sorriso per tranquillizzare le loro espressioni
preoccupate, non riesco nel mio intento ma, per fortuna, il cellulare
della bionda squilla mettendo a tacere le sue domande scomode.
Appena
gli occhi blu di Ino fissano il display dello smartphone, lei si alza
allontanandosi da noi con fare nervoso e agitato,
che sarà successo?
<<
Sakura … >> la voce di Hinata cattura la mia attenzione,
lei sorride mentre con delicatezza raccoglie i cocci di quella tazza
cercando di ricomporla facendo assumere di nuovo le sembianze di un
recipiente << … quando io e Hanabi eravamo piccole,
giocando, rompemmo un vaso in ceramica molto antico che apparteneva
alla mia bis nonna. Sia io che mia sorella, per nascondere il
misfatto, raccogliemmo i pezzi e li nascondemmo in fondo alla
dispensa. Mio padre, per uno strano caso del destino, si accorse di
quella busta in fondo allo scaffale e da lui, stranamente, non avemmo
nessuna ramanzina, ci sorrise… >> osservo lei e poi il
tavolino, spalanco gli occhi vedendo che sulla superficie, quei
pezzi, sono ritornati ad essere una tazza << … ci disse
che se qualcosa si frantuma, non bisogna buttare tutto all'aria ma si
deve in qualche modo rimediare. Il giorno dopo il vaso ritornò
al solito posto e lungo le crepe c'era incastonato dell'oro >>
Guardo
quella tazza traballante come se fosse una reliquia di saggezza,
Hinata è riuscita a incoraggiarmi a suo modo dicendomi che in
una rottura non bisogna dare importanza alla sua fine, ma alla sua
rinascita ed è proprio quando sopraggiungerà questo
evento allora sarà il momento più prezioso di tutti.
<<
Ehi Sakura… >> Ino fa ritorno nel salotto avendo lo
sguardo serio e corrucciato allo stesso tempo. Non le ho mai visto
quell’espressione sul volto e questo mi sta facendo palpitare
il cuore << … al telefono era Naruto … >>
si siede a gambe incrociate sul divano poggiando il cellulare sul
tavolino, di fianco alla tazza assemblata << … mi ha
domandato se per caso ho visto
Sasuke perché a quanto pare non si fa vivo da un bel po'. Ha
aggiunto chiedendomi se volessi aiutarlo a cercarlo ma, sinceramente,
non voglio andare all’inseguimento di un bambino che si diverte
a far preoccupare gli altri solo per avere attenzioni >>
conclude la bionda con un tocco di acidità nelle parole.
Sasuke
è scomparso?
Istintivamente
prendo il cellulare di Ino e la prego di ricontattare Naruto, lei,
con un espressione contrariata, mi accontenta passandomi il
telefonino che afferro violentemente portandolo all'orecchio.
<<
Ino, hai delle novi- >>
<<
Cosa è successo Naruto? >> la mia voce trema ma vorrebbe
urlare dal dolore, mi trattengo. Mi serve che la mia coscienza sia
lucida e reattiva se voglio capirci qualcosa.
<<
Sasuke è scomparso e ho una brutta sensazione al riguardo.
Scusa se ti ho allarmata ma mi faresti un favore se mi aiutassi a
trovarlo >> il suono elettronico proveniente dallo smartphone
paralizza il mio corpo sentendo un gran dolore allo stomaco.
<<
Sakura? >>
Mi
alzo di scatto avvicinandomi all’ingresso con l’intenzione
di indossare il giubbotto, gli stivali e uscire nel freddo glaciale
della sera per andare a cercare il mio Sasuke.
<<
Controllerò nelle mie zone, teniamoci in contatto
telefonicamente >> concludo avendo una sicurezza nell’animo
mai avuta prima.
<<
Va bene Sakura-chan. A dopo >> il biondo chiude la chiamata.
<<
Io proprio non ti capisco… >> si intromette Ino
incrociando le braccia al petto << … nonostante tutto
quello che ha fatto, perché gli corri ancora dietro? >>
Abbasso
lo sguardo tenendo stretto il cellulare della bionda, mi avvicino
pian piano verso la sua direzione e mostrandole un sorriso le porgo
l'aggeggio elettronico.
<<
Ino, io lo amo. Lo seguirei ovunque purché lui lo sappia, in
fondo mi hai suggerito tu di fargli capire i miei sentimenti >>
La
bionda mi guarda prima perplessa ma poi prende il cellulare dalle mie
mani e mi sorride nel modo che solo lei sapeva fare.
<<
In bocca al lupo allora piccola Sakura >>
Anche
Hinata mi sorride raccomandandomi di mettercela tutta. Insieme alle
due, esco di casa e salutandole con un abbraccio, mi allontano da
loro correndo sotto l'aria gelata di quella sera.
Dove
sarà finito?
Ho
il cuore che batte velocemente e ad ogni battito sento la pesantezza
del tempo che passa inesorabile.
Voglio
saperlo al sicuro, tra le mie braccia e sono sicura che una volta che
avrò incendiato l’anima con la mia fiamma, mio caro
Sasuke, io non ti lascerò andare più!
Sei
mio.
Corro
più rapidamente avendo una luce nuova negli occhi, mi dirigo
verso la stazione del treno e, anche a quell’ora, è
colma di gente che va e viene da Konoha. La stazione è un
luogo che da sempre mi ha affascinata, forse perché non ho mai
viaggiato in vita mia ma la prospettiva di visitare posti con
tradizioni e storie completamente diverse, mi entusiasma tanto.
Sul
lato opposto alla stazione, c’è un pullman, con
coraggio decido di domandare a qualcuno se per caso hanno visto
passare Sasuke. Mi avvicino alla vettura ma, un ragazzo seduto sulla
panchina con una sigaretta tra le labbra intento ad aspettare che il
bus partisse, cattura la mia attenzione.
Riduco
le distanze tra me e quella sagoma e mi accorgo subito che è
lui.
Stringo
le mani a pugni mentre delle lacrime sgorgano dalle palpebre, i passi
si susseguono ad una velocità crescente e, in un batter
d’occhio, sono di fronte a Sasuke.
Il
moro ha lo sguardo basso e la testa altrove per non essersi accorto
della mia presenza, voglio salvarlo ma al contempo malmenarlo.
Accidenti, cosa ci fa qui? Voleva abbandonare tutto e tutti? Perché
giungere a questa drastica decisione?
<<
Perché sei in giro a quest'ora? >> mi chiede con una
voce più fredda del normale. Questo Sasuke mi fa paura.
<<
Co…Cosa ci fai tu qui! >> gli rispondo con un evidente
rabbia.
Il
moro sbuffa e, scocciato della situazione, si alza gettando il
mozzicone sull’asfalto. Non mi degna di uno sguardo e con
indifferenza si avvicina al pullman rimanendomi sul ciglio della
strada completamente in solitudine. Spalanco gli occhi mentre le
lacrime scendono copiose, perché mi fa questo? Mi sento usata
e gettata in una pattumiera proprio come un giocattolo. Ino aveva
ragione quindi a paragonarlo ad un bambino capriccioso?
Mi
volto di scatto prendendo il lembo del suo maglione con frenesia e
agitazione. Mi fa male il petto.
<<
Sasuke… >> non riesco a dire altro per i singhiozzi che
prepotentemente si susseguono.
<<
Lasciami in pace. Voglio stare solo >> dice con quella paurosa
freddezza che mi rende ancora più triste e vulnerabile.
Con
uno scatto, Sasuke, si svincola dalla mia presa e pian piano fa per
raggiungere il bus, le sue spalle si allontanano da me lasciando che
quelle onde di oscurità mi trascinassero ancora una volta giù
negli abissi.
Non
voglio… Non voglio ritornare lì!
<<
Sasuke! Io… >> appoggio una mano sul petto stringendomi
nelle spalle, le gambe tremano e le lacrime non vogliono proprio
saperne di smettere di uscire << … Io ti amo! >>
Gli
urlo con tutta la voce che ho in corpo. Il moro si blocca e,
approfittando della sua distrazione, mi riavvicino a lui. Nel mentre
si gira per guardarmi, lo anticipo cingendo le sue gote con le mani e
lo bacio sulle labbra.
Non
ho mai baciato nessuno di mia spontanea volontà e non so se
stia facendo bene, ma non m'importa.
Sono
riuscita a dimostrare ciò che ho nel cuore liberandolo da
catene troppo strette e pesanti.
Il
motore del pullman proclama che tra non molto sarebbe partito e
stranamente Sasuke non si stacca da me, mi avvolge la vita sentendo
ancor di più il suo corpo appiccicato al mio. Incomincio ad
avvertire una gran sensazione di calore. Schiudo le labbra
introducendo nella sua bocca la mia lingua, il moro subito inizia a
slinguazzare come se fosse un gesto automatico.
Ci
stacchiamo per un momento e il veicolo, oramai, ha abbandonato la
stazione lasciandoci soli.
Improvvisamente
sento essere presa per mano e trascinata violentemente verso un
vicoletto da cui prima sono uscita per raggiungere Sasuke. Che gli
succede?
<<
Sasuke ? >>
<<
Taci e seguimi >> mi dice senza voltarsi per guardarmi in
volto.
Camminiamo
per una ventina di minuti in quel modo senza proferire parola mentre
nella mia testa sbocciavano mille dubbi e incertezze.
Finalmente
si ferma e ci troviamo proprio di fronte a casa mia, che significa?
Intrufola
la mano nella tasca del mio giubbotto e senza permesso apre la porta
strattonandomi all’interno dell’appartamento. Di seguito
entra lui e lo fisso con la faccia perplessa, forse vuole delle
spiegazioni per la mia confessione inaspettata ?
<<
Forse vorrai delle spiegaz- >>
Le
sue labbra si incollano ancora una volta alle mie mentre, portando la
sua mano dietro la nuca, i miei capelli lisci gli scivolano lungo le
sue dita regalandomi un brivido lungo la schiena.
Le
lingue conducono una danza ritmica e nonostante non sapessi ballare,
seguivo il suo movimento e il tutto risultava di più facile
esecuzione.
Improvvisamente
il moro mi spoglia del giubbotto lanciandolo da qualche parte e mi
trascina pian piano verso il salotto e finire col farmi sdraiare al
di sopra.
Arrossisco
vistosamente ripensando che siamo tornati di nuovo qui nella medesima posizione.
Senza
che ne fossi consapevole, infilo una mano sotto al suo maglione
sentendo gli addominali tonici e vibranti da farmi sentire strana nel
basso ventre.
Quel
mio gesto avventato, procura in Sasuke l'esplosione di una bomba, mi
bacia con molta più passionalità di prima e quelle sue
labbra calde e morbide scendono giù fino a sfiorarmi il collo.
Il respiro diventa corto e, comandata dalla mia voglia di lui, gli
libero il busto lasciando che la sua mascolinità mi pervadesse
gli occhi.
Il
suo collo è lungo ed elegante e, alla base, si diramano due
linee che ospitano al di sotto due pettorali ben delineati. Le
spalle, come anche gli arti segnati da tatuaggi, sono muscolose e,
tastando la sua schiena, anch'essa risulta mascolina il che mi manda
il cervello in escandescenza.
Ogni
suo muscolo è rigido e teso e questo metteva in rilievo il suo
fisico perfetto.
Le
sue mani iniziano ad esplorare il mio corpo, mi spoglia del maglione
rimanendo in camicia, sono rossa in volto e questo mi stava impedendo
di fare qualsiasi cosa. Ma in fondo non voglio minimamente fermarmi,
voglio andare avanti e farmi condurre da Sasuke verso quei luoghi
inesplorati.
Mentre
con una mano mi sbottona pian piano le clip della camicia, l'altra si
avvicina alla coscia accarezzandomela con sensualità. Sale su
fino a giungere all’interno della gonna e inizia a palparmi il
sedere e questo mi ha eccitata.
La
camicia è aperta e s'intravede leggermente il mio reggiseno
bianco merlettato. Con dolcezza la sua mano spinge il mio busto verso
il suo in modo che avesse maggior libertà di levarmi
quell’indumento di troppo. Mi sono ritrovata con il viso
schiacciato nell'incavo del suo collo e l'odore che Sasuke emana è
buono, lo aspiro più che posso lasciandomi andare ancora una
volta in un gesto avventato: lo circondo forte forte con le braccia
ripetendogli che lo amo, più di qualsiasi cosa al mondo.
Il
fuoco di poco fa si spegne ancora una volta, Sasuke vuole svincolarsi
da me e, per la mia poca forza fisica, riesce a distaccarsi sedendosi
sul divano.
<<
Rivestiti >> mi dice mentre prende il suo maglione dal
pavimento ed evitando di guardare il mio corpo che lui stesso stava
denudando. Vuole alzarsi ma io lo blocco sedendomi sulle sue gambe.
<<
Ti amo Sasuke >> gli dico ancora una volta mentre lo abbraccio
e, finalmente, lo sento cedere. Ricambia il mio gesto nascondendo il
volto nel mio petto.
Io
sono pronta. Voglio vivere con te ogni cosa, negativa o positiva che
sia, se sono con te posso affrontare qualsiasi situazione.
Voglio
essere all’altezza del tuo amore che seppur insicuro ed
inesperto, sono sicura sia grande e caloroso come un raggio di sole
nel pieno inverno.
|
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Capitolo 19 *** 17. Fly ***
-17-
È
ancora sul mio petto, lui è a torso nudo mostrando tutto il suo
splendore. In questo momento mi sembra volersi nascondere dal mondo
intero, proprio come un bambino che, in presenza di altri, affonda la
sua vergogna sul seno della madre.
Ecco,
lui mi è parso esattamente così, intenerita da quella scena, gli
accarezzo i capelli provando per la prima volta la loro vellutata
morbidezza.
La
camicia che ho ancora sulle spalle mi copre il seno spogliato da
Sasuke e, nonostante fossi mezza nuda davanti ai suoi occhi, non
pensavo ad altro che tenerlo in questo modo.
Sono
consapevole del fatto che è
sempre stato così tra noi. Ci siamo sfiorati senza mai incontrarci
realmente: anche se ottenevamo un solo momento sereno, la fine
arrivava inesorabile. Nonostante siamo abbracciati sapevo che tutto
si sarebbe concluso nel peggiore dei modi.
Sasuke
non ha la certezza di voler amare e allo stesso tempo essere amato
perchè il suo cuore è avvolto dalle tenebre della solitudine.
Dalla
morte del fratello non ha più assaporato la gentilezza dell'amore e,
per quanto mi riguarda, grazie a lui, invece io sono riuscita ad
accettare questo dolce calore e vorrei che si estendesse anche al suo
cuore.
<<
Mi dispiace Sakura...>> la sua voce risulta diversa dal solito.
Per la prima volta lo sento chiamarmi per nome e, oltre a suscitarmi
emozioni infinite, mi procura anche tanta ansia. Si scosta da me
costringendomi ad alzare le mie gambe e tornare a sedermi di fianco.
<< ...non posso andare oltre >>
Vorrei
piangere ma i miei occhi hanno il serbatoio svuotato, non mi rimane
altro che soffrire nel silenzio ascoltando, come una bambina, il
rifiuto della persona che ama.
<<
Non sono in grado di essere ciò che tu hai pensato di me...>>
si tira i capelli all'indietro mentre i suoi occhi non mi rivolgono
più la passione di poco fa << ... voglio rimanere da solo,
almeno non infetto anche te dalla mia sofferenza >> sorride
amaramente.
Spalanco
gli occhi davanti a quel sorriso pieno di frustrazione, per la prima
volta riesco a sentire, in modo tangibile, il suo dolore. Mi palpita
forte il cuore dall'angoscia.
<<
Smettila ...>> gli dico tremante di rabbia. Le mie mani sono
sui lembi della camicia e, con imbarazzo, chiudo la visuale
nascondendo la mia vulnerabilità << ... Io ti amo... >>
la mia testa è china in avanti e le spalle si stringono cercando di
farsi calore per quel gelo improvviso creatosi intorno a noi. Lo
guardo diritto negli occhi mentre le mie mani si avvicinano al suo
petto nudo iniziando a dare dei piccoli pugni. Perché, nonostante
mostro a Sasuke tutta me stessa, finisco con l'essere rifiutata?
Le
mie mani chiuse a pugni, improvvisamente, perdono quella forma
circonflessa; le braccia si trovano tutto ad un tratto intorno al
collo di Sasuke abbracciandolo mentre, quest'ultimo, tende i
muscoli dall'imbarazzo.
Il
mio corpo, intollerante a questo gelo, cerca di rimediare all'inverno
cercando l'estate tra le braccia del moro. Se penso che tutto
potrebbe finire, che ritorneremo ad essere un lupo solitario e un
camaleonte, mi tremano le ossa da non riuscire a sostenerne il peso.
<<
Non mi importa cosa dirai adesso... >> le mie parole sono
susseguite da una serie di singhiozzi forti e rumorosi da impedire
alle mie corde vocali di emettere altri suoni, lo tengo più stretto
a me cercando di stampargli sul petto il mio cuore che sta esplodendo
<< ... vivere non è facile, anche se ci si sottrae ad ogni
sorta di sentimento, questa risulterà sempre piena di ostacoli da
superare. Allora perché, in seguito a questa verità , ti chiudi a
riccio non facendo penetrare nulla? >>
Riprendo
fiato e questa volta ho tenuto a bada i singhiozzi riuscendo,
finalmente, a guardarlo in volto.
<<
Sasuke, tu sei un lupo solitario che, nonostante ferito, mostri le
zanne se qualcuno tenta di avvicinarsi. Tuo fratello non avrebbe
voluto questo, lui ti ha amato e con amore ti ha cresciuto per
vederti sorridere ogni giorno sebbene ti trascini dietro un grosso
macigno... >> la sua espressione, al parlare di Itachi, diventa
sofferente, distoglie lo sguardo dai miei occhi mordendosi il labbro
inferiore << ... Naruto mi ha raccontato cosa è successo
quando eri piccolo e ti chiedo scusa se, in qualche modo, ti sto
facendo ricordare cose spiacevoli, ma voglio farti capire che finché
ami, puoi rendere questa lunga corsa ad ostacoli meno insormontabile
>>
Questo
lo ho capito grazie a te, Sasuke.
Lo
libero dalla stretta e, dando un'ultima occhiata alla sua figura
addolorata, mi alzo dal divano. Ho bisogno di una doccia per
rilassarmi e chiarire i pensieri, sono consapevole del fatto che dopo
averlo colpito nel punto più dolente lo avrei perso per sempre.
Il
mio corpo ha un fremito al sol pensiero ma qualcosa, tutto ad un
tratto, mi trattiene. Mi giro di scatto e vedo la mano di Sasuke
stringere il mio polso impedendomi di allontanarmi da lui, alza lo
sguardo e i suoi occhi esprimono sofferenza mista ad una rabbia
interiore che gli accendevano quel nero di un fuoco ardente.
<<
Che ne sai tu dei sentimenti se fino a qualche tempo fa vivevi
nascondendoli dietro a delle maschere? Cosa puoi mai capire del mio
passato? >> si alza anche lui dal divano e sento la sua aura
scontrarsi con la mia. La sua mano continua a tenere il mio braccio e
lo sento stringere, mi sta facendo male.
Non
potrò capire niente, ma almeno ci provo! A differenza sua io non
rimango ancorata al passato e cerco negli errori di rimediare. Mi
libero dalla sua presa con uno strattone e questa volta non mi farò
prevaricare dalle sue parole, questa volta si farà a modo mio.
<<
Mi sono spogliata di ogni stringa che mi teneva legata al passato e
sto cercando di volare in alto! Ho ancora tanto da imparare, ma non
mi chiudo a riccio, io voglio vivere dannatamente tanto! >> gli
urlo quelle parole come se gli stessi dando uno schiaffo in pieno
volto.
Per
la prima volta mostro la vera me stessa mentre spiano le ali per
spiccare il volo e abbandonare quel bozzo in cui per anni sono stata
rinchiusa.
Il
moro mi fissa stupito girando lo sguardo accennando ad un piccolo
sorriso amaro ma al contempo dolce, come quando un padre rimprovera
la figlia però è intenerito dalla sua espressione corrucciata e
perde di credibilità.
<<
Non mi aspettavo questo atteggiamento da te ...>> si tira i
suoi capelli all'indietro e, per quanto dura voglia sembrare,
questo gesto mi cattura sempre, come la ragnatela di un ragno <<
...Forse, se sei riuscita a cambiare, posso farl - >> si
interrompe all'improvviso, cadendo a peso morto sul divano e
nasconde il viso tra le mani imbarazzato dalle sue stesse parole.
Spalanco
gli occhi osservando un Sasuke mai visto fino ad ora, percepisco la
sua fragilità e allo stesso modo il desiderio di spiccare il volo
lasciandosi alle spalle la sua figura di lupo solitario.
Però,
nonostante la voglia di farlo, è dominato dalla paura di fallire.
Mi
avvicino a lui e lo libero dalla sua gabbia di dita, lo guardo
diritto negli occhi tenendogli le mani che, per quanto siano grandi,
si sbriciolano con un colpo di vento.
<<
Impareremo a vivere insieme Sasuke, in fin dei conti è solo grazie a
te se sono riuscita a volare >>
Nota
dell'autrice
Salve
a tutte mie care lettrici! Sono consapevole che manco da decenni su
EFP, ma adesso con la pausa invernale all'Università per gli
esami, la cosa si complica ulteriormente, dannazione! Ecco, per farmi
perdonare dell''assenza, a breve, pubblicherò un altro capitolo e
spero vi piaccia :D
Dopo
questa premessa, cosa ne pensate di questo capitolo? Personalmente è
uno dei miei preferiti perché si vede in modo evidente il
cambiamento, dopo tante e tante difficoltà, dei personaggi.
Un
bacio mie care, a presto!
LaSignorinaRotterMaier
|
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Capitolo 20 *** 18. Smoke ***
-18-
Gli
occhi le brillano di un verde accecante e sono troppo luminosi per le
mie iridi scure, ho la sensazione che continuando di questo passo la
mia corazza verrà disintegrata e ho una fottuta paura di questo.
<<
Impareremo a vivere insieme Sasuke, in fin dei conti è solo grazie a
te se sono riuscita a volare >> mi dice sorridendo
amorevolmente.
Come
posso aver procurato questa nuova luce in lei? Sono davvero io
l'artefice?
Non
ho ben chiara la situazione, ma quelle sue parole mi rincuorano e
sento più che mai il desiderio di averla vicina. Questa voglia di
lei mi imbarazza, non so cosa dire per cercare di farle capire questa
strana tachicardia emotiva.
Senza
riflettere percorro con la mano il suo lungo collo sottile e arrivo
alla base della sua nuca, i suoi capelli lisci scivolano tra le mie
dita e delicatamente la avvicino a me baciandola. Lei cede appena
sente la mia pressione, questa lasciva arrendevolezza accende la mia
possessività e, pensando che potrebbe essere così insieme a qualcun
altro, la rabbia incomincia a ribollire all'interno del mio stomaco.
Mi
stacco da lei appoggiando la mia fronte sulla sua senza però
degnarle ancora di uno sguardo e fisso un punto indefinito del
pavimento mentre la vergogna mi agita l'anima.
Vorrei
scappare ma il cuore, quell'organo che è rimasto morto dalla
scomparsa di Itachi, batte così forte da non permettermi di
muovermi.
Ad
un tratto Sakura accenna ad una piccola risata e sento il suo peso
addosso: si è gettata su di me abbracciandomi forte e incastrando la
sua testa nell'incavo del mio collo.
<<
Ti amo >>
Di
nuovo quelle parole.
In
tutta risposta tendo i muscoli della mascella dall'agitazione
sentendomi scosso da quell'affermazione. Sembro un demente ma,
forse, lo sono per davvero. Rimango interdetto a questi sentimenti
nuovi ma probabilmente solo il tempo mi guarirà da questa impotenza.
La
rosa emette di nuovo uno strano risolino e incolla maggiormente il
suo busto al mio, ecco che l'agitazione di poco fa lascia spazio
all'eccitazione: i suoi seni sono schiacciati su di me e, per
quanto siano piccoli, stimolano ugualmente il mio lato perverso.
Perdo
totalmente l'insicurezza di poco fa e il desiderio di prenderla qui
e adesso diventa incandescente. Posiziono le mani sotto le cosce di
lei e di peso la sollevo, mi allontano dal divano e mi avvicino al
tavolo da pranzo. La faccio sedere con le gambe divaricate mentre
Sakura mi fissa confusa e questa sua ingenuità mi eccita ancora di
più, la bacio ancora una volta penetrandole la bocca con veemenza e
muovo la lingua con velocità mentre lei segue i miei movimenti
sollecitando inconsapevolmente il mio membro.
Le
mie labbra si staccano dalle sue per poi scendere giù e gustare il
suo collo, lei inarca la schiena e dalla camicia fuori escono i suoi
seni turgidi, inebriato da quella visuale, ne afferro uno in mano
catturando la cima della collina tra due dita. La mia lingua scende
per raggiungere l'altra cima, Sakura afferra i miei capelli e ogni
mia mossa viene accompagnata dal suo respiro corto. Il suo corpo gode
facile e questo ha fatto sì che dal mio jeans s'intravedesse una
bombatura.
Mi
stacco da là e la privo completamente della camicetta, ha indosso
solamente la gonnella con le calze che le arrivano a metà coscia.
Vederla così vulnerabile mi accende il mio corpo di passione; mi
impongo su di lei divaricandole ancora di più le gambe e riesco a
sentire il suo desiderio che aspetta impaziente di essere esaudito.
Lei
si aggrappa al mio collo mentre io lentamente le privo anche
dell'ultima barriera che separava noi dal congiungerci e diventare
una cosa sola.
Slaccio
il bottone dei miei jeans, abbasso la cerniera e sento il suo corpo
tremare.
Le
guardo il volto mentre infilzava le unghia nella mia schiena, delle
lacrime le contornavano il viso. Riprendo lucidità e subito i sensi
di colpa, per essermi comportato come un cane in calore, mi invadono.
Faccio per staccami da lei ma Sakura, non so come, si è accorta del
mio intento e, quasi con disperazione, mi tiene stretto a lei
impedendo di muovermi.
<<
Sa... Sasuke, ti prego, continua ...>> la sua voce flebile non
mi convince e con dolcezza cerco di liberarmi, ma vengo di nuovo
fermato << ... voglio legarmi a te totalmente, ti prego Sasuke,
diventiamo una cosa sola >>
Mi
bacia tenendomi ancorato a lei, non ho mai visto nessuno volermi così
intensamente e questo mi imbarazza ancora di più.
Lei
mi piace, soprattutto così, delicata e pura. Non è come le altre
donne con cui sono stato, non è un contenitore in cui rigettare
tutte le mie angosce; lei è preziosa e come tale posso ambire a
toccarla solo quando sono sicuro dei miei sentimenti.
<<
Sakura... >> mi svincolo dalla sua presa e cerco di
allontanarmi da lei << ...adesso non è il momento giusto >>
Mi
sistemo il jeans mentre lei abbassa le gambe e copre il petto con le
braccia impaurita.
Perché
reagisce così? Non la sto rifiutando. È solo che, se voglio
prenderla totalmente, devo essere prima sicuro di quello che provo.
Che
diamine le prende?
<<
Proprio non riesci ad accettare i miei sentimenti? >>
improvvisamente mi urla contro , presa dalla frustrazione <<
Sono davanti a te completamente nuda mostrandomi interamente a te
eppure continui a rifiutarmi...Dimmi, ti faccio così schifo? >>
Piange
a dirotto con il capo abbassato e intuisco che non parla del suo
corpo, capisco che si riferisce ai suoi sentimenti e alle sue
emozioni. Il problema sono io che non riesco a dirle apertamente i
miei pensieri e la confondo; fraintende e non la biasimo visto come
mi sono comportato in passato con lei.
<<
Scusami se ti ho fatto pensare queste cose, ma ... >> abbasso
lo sguardo tirando un sospiro: è più facile scolarmi fiumi di Jack
Daniel's piuttosto che affrontare questa conversazione << ...
ho bisogno di capire quello che ho dentro perchè non sei come...
come una qualunque >>
Bestemmio
internamente e mi tiro i capelli all'indietro imbarazzato al
massimo di quello che ho appena detto, lei mi fissa con gli occhi
spalancati e questa sua reazione non mi aiuta ad assimilare quello
che è successo.
Mi
giro dandole le spalle e raccolgo il maglione dal pavimento
indossandolo rapidamente, ho bisogno di fumare e soprattutto cambiare
aria. Estraggo dalle tasche il pacchettino e per fortuna ho già una
sigaretta pronta.
<<
Cosa vuoi dire con "'non sei come una qualunque " ? >> mi
domanda ad un tratto, intenta a non rinunciare ancora ad una
risposta.
Vuol
dire quello che ho detto, perché è così ostinata? Perchè vuole
mettermi sempre più in ridicolo? Posiziono la sigaretta tra le
labbra e mi avvicino all'ingresso.
<<
Sasuke, dove vai? >> scende dal tavolo e, indossando la
camicia che poco fa le ho tolto in preda alla passione, mi insegue.
Mi
infastidisce questa sua insistenza e, più di ogni altra cosa, il mio
corpo è da tante ore che non assume la sua dose quotidiana di
nicotina, mi innervosisco.
Apro
la porta ma una presa al braccio mi trattiene, il suo sguardo è
preoccupato e mi si raggelano le ossa quando fa così, però al
momento ho bisogno di stare solo.
Mi
dispiace.
Mi
libero della sua presa e la lascio lì, sul ciglio della porta mentre
mi incammino nel gelo con la sigaretta accesa tra le labbra.
C'è
un gran freddo per le strade di Konoha, eppure, non avverto nulla, il
fumo che esce dalla mia bocca si mescola all'umidità dell'aria
creando una nuvola di vapore dal profumo di sigaretta. Il mio passo è
svelto, come se stessi scappando da qualcosa, ma alle mie spalle non
c'è nessuno.
Sono
solo.
Non
ho più ben chiaro di cosa io voglia, sono confuso e disorientato,
questa faccenda di Sakura destabilizza la mia razionalità
frammentandola in mille pezzi.
Non
so cosa fare, è difficile rischiare dopo aver ripetutamente perso
durante il corso della mia vita e, ancora oggi, continuo a perdere.
Condividere con Sakura un legame vuol dire mettersi in gioco e non
sono sicuro di avere la forza di sostenere tutto l'agglomerato di
sentimenti che ne conseguirà .
Non
so come sia potuta succedere una cosa del genere, Naruto è l'unico
con cui ancora ho un legame e credevo che non ce ne sarebbero stati
altri e invece mi sbagliavo di grosso: lei è entrata in punta di
piedi nel mio cuore atrofizzato e adesso mi sta infettando di vita.
Mi
fermo improvvisamente in strada guardando il cielo nuvoloso e
annebbiato da un aria fitta e densa. Non ricordo precisamente il
giorno, ma, quando ho cessato di vivere, il cielo di allora aveva
proprio questo aspetto.
Giro
il capo alla mia destra e osservo un sentiero, con la sigaretta tra
le labbra e le mani nelle tasche dei jeans, percorro quella stradina.
Il
passo è lento e il mio sguardo osserva le mie converse avanzare.
Fisso la scena come se quegli arti non fossero miei e, da spettatore,
mi domando dove si stessero recando ma, ad un tratto, questi ultimi
si fermano e, alzando il capo, davanti a me compare un grande portone
in ottone.
Mi
stringo nelle spalle e varco il cancello andando a trovare per la
prima volta, dopo la sua morte, mio fratello.
Tutto
è rimasto invariato, questo posto è uguale a quello di dieci anni
fa. Vicino alla quercia spoglia di foglie mi sembra di rivedere la
buca nella terra in cui lentamente andava agiandosi la tomba di
Itachi.
Il
prete era lì che benediva la carcassa di legno mentre io osservavo
la scena in silenzio, senza nessuna lacrima in volto. Tutti si
stupivano di quanto fossi stato freddo in quella circostanza, ma, in
verità , stavano rinchiudendo anche tutte le mie emozioni insieme a
lui.
L'albero
che segna il luogo in cui riposa mio fratello si stava avvicinando
sempre di più nella mia visuale e sentivo una grande angoscia
pervadermi, la sigaretta è ancora tra le mie labbra ma non ne
aspiravo più il contenuto.
Sono
di fronte a lui e sul marmo della tomba vedo dei fiori e dell'incenso
acceso: Naruto è sicuramente l'artefice di tutto questo. Molto
spesso lo vedevo alzarsi la mattina presto e uscire dall'appartamento
senza avvisare di dove stesse andando.
Mi
tremano le mani al pensiero che per tutto questo tempo Naruto si è
preso cura di Itachi al posto mio.
Grazie
Naruto.
Con
le dita estraggo la sigaretta dalle labbra e la posiziono sulla
superficie fredda della lapide, il fumo si innalza nell'aria e, quel
serpente grigio , mi ricorda di quando Itachi fumava osservando la
Luna apparire nel cielo.
Mi
piaceva fissarlo così assorto, in un certo senso, mi
tranquillizzava, ed è forse per questo motivo che fumare mi è così
necessario: quell'alone grigiastro mi tiene legato ancora a lui.
Ripongo
le mani nelle tasche e nascondo il mento nel colletto alto del
maglione cercando di racimolare calore.
Sai
Itachi, mi dicevo spesso che ti avrei raggiunto molto presto lassù
così avremmo potuto stare di nuovo insieme mentre tentavi con le tue
scarse doti culinarie di stupirmi. All'epoca qualsiasi cosa facevi mi
rendeva contento perchè il tuo affetto mi faceva sentire amato.
Ho
ancora la tua immagine impressa nella testa mentre sorridi
mostrandomi con fierezza quelle uova a tegamino preparate dopo
numerosi tentativi.
Le
lacrime improvvisamente sbucano dalle palpebre scivolando silenziose
sulle gote congelate dal freddo, non ho mai pianto in tutto questo
tempo e riuscire finalmente a farlo mi libera l'anima da un dolore
che per anni ho trascinato sulle spalle.
Lui
mi ha cresciuto per permettermi di vivere al pieno la bellezza della
vita, ha sacrificato la sua giovinezza per prendersi cura di me e io,
da debole il quale sono, volevo farla finita rischiando di rendere
inutile tutto il suo lavoro.
Mi
accascio sulle ginocchia nascondendo il volto tra le mani, ricordare
degli attimi di un passato felice mi ha fatto rendere conto che
errore madornale stavo commettendo.
Itachi,
perdonami.
****
Ormai
è notte fonda e di Sasuke nemmeno l'ombra. Sono confusa però non
voglio farmi prevaricare dalle insicurezze, voglio trovare uno
scoglio su cui aggrapparmi e trovare salvezza.
Sono
seduta sul divano con un enorme piumone che copre la mia figura in
pigiama, ho della cioccolata calda in mano e il suono della
televisione riempie l'aria silenziosa del salotto senza che io le
prestarsi attenzione.
Sono
seriamente preoccupata.
Improvvisamente
sento un rumore sinistro provenire dal bagno, sussulto dalla paura,
mi alzo dal divano coprendomi col piumone e mi dirigo verso la
direzione del suono. Apro con lentezza la porta e una figura in
penombra cattura la mia attenzione, spalanco gli occhi ricordando che
in passato Sasuke ha fatto la stessa cosa e quindi, con ogni
probabilità , penso che potesse essere lui!
Accendo
la luce e la mia preoccupazione finalmente sparisce nel nulla. Lui è
di spalle e si immobilizza appena vede l'ambiente illuminarsi,
lascio cadere la coperta e impaziente corro ad abbracciare la sua
schiena rabbrividendo dal freddo che il suo corpo emanava.
<<
Dove eri stato? Ero in pensiero! >> gli dico felice ci vederlo
e soprattutto che fosse tornato da me.
Ad
un tratto poggia la sua mano glaciale sulla mia invitandomi a
lasciarlo andare, eseguo i suoi ordini indiretti e i miei occhi non
fanno altro che osservarlo impensierita.
Si
gira degnandomi finalmente di uno sguardo dall'aria stanca e sfinita,
come se in quelle ore d'assenza avesse scalato una montagna.
In
preda all'ansia gli prendo la mano e lo trascino in salotto, raccolgo
il piumone dal pavimento e, facendolo sedere sul divano, lo copro con
la coperta.
<<
Ehi, guarda che non sto morendo >> replica il moro corrugando
la fronte.
<<
Non sarai in fin di vita, ma hai un'aria pessima, come hai fatto a
ridurti così? >> lo canzono con le braccia conserte.
Non
mi risponde ma si leva il piumone da dosso rimanendo seduto lì
guardandomi scocciato, questa sua abitudine non l'ha perduta
nemmeno dopo tutti questi avvenimenti. Mi vien voglia di malmenarlo!
Mi
siedo anche io affianco a lui riappropriandomi della coperta: se dice
di star bene, allora sono ben lieta di averla tutta per me.
<<
Prima fa la croce rossina e poi si tira indietro >> mi provoca
Sasuke mentre mi copre la faccia con la coperta stessa.
Cerco
di replicare alla sua affermazione ma non ci riesco con il piumone
spiaccicato in viso, mi dimeno per cercare una via d'uscita e, quando
sono riuscita a trovarla, ecco il suo sguardo così intenso da farmi
sentire avvolta dalle fiamme.
<<
Ascoltami... >> posiziona le sue mani sulle mie gote e, per la
prima volta, lo vedo arrossire << ... non ho mai visto nessuno
impegnarsi in questo modo per me e, nonostante ti abbia trattato
male, tu ritorni sempre... >> si morde il labbro inferiore
chiaramente imbarazzato però cerca di farsi forza, non vuole tirarsi
indietro stavolta.
<<
... Non sei una qualunque perché, per me, sei diventata importante
>>
Note
dell'autrice
Salve
a tutti! Bene, la cara SignorinaRotterMaier ha mantenuto la promessa
ed ecco qui un capitolo bello bello da leggere! Ogni volta che lo
rileggo rimango contenta come una Pasqua perché finalmente, dopo
tante, tante e tante insicurezze, eccoli qui! Belli come non mai!
Da
come si può notare, questo qui non è un EXTRA nonostante sia Sasuke
a parlare, ho ritenuto che questo, a differenza dei capitoli a lui
dedicati, non esprime una sua reazione ad una situazione già
accaduta, ma coi suoi occhi vediamo il proseguo della storia.
Spero
che questo mio piccolo regalo di Natale anticipato vi sia piaciuto ^^
Auguro
a tutti voi buone feste!
A
presto!
Un
bacio
LaSignorinaRotterMaier
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Capitolo 21 *** 19. Silence ***
-19-
Che sensazione strana. Più lo
guardo e maggiore è il desiderio di tenerlo vicino, di
trasmettergli tutto il mio amore, di stargli sempre accanto ma, se
solo provassi a sfiorarlo, sono sicura che lui crollerebbe.
Davanti a me Sasuke appare come
fatto di sabbia, se toccassi la sua sagoma diventerebbe polvere.
Lo guardo intensamente negli occhi
ma il suo sguardo, evidentemente imbarazzato, è rivolto
altrove scappando dalle mie iridi in quel momento piene di amore per
lui.
Le palpebre sgorgano cascate di
lacrime silenziose, vorrei rivivere la dolcezza delle sue parole per
imprimere maggiormente nella mia testa che tutto questo non è
un sogno.
Catturo le sue mani nelle mie,
guardandolo intensamente negli occhi.
Le sue dita non mollano le mie
rimanendone ancorato come per non farsi trascinare dalla corrente che
lo avrebbe condotto pian piano lontano da me.
Il suo desiderio di cambiare è
evidente e lotta con le sue intere forze per non ritornare
nell’oscurità in cui per anni è stato
intrappolato.
Sorrido dolcemente constatando,
grazie a quei suoi semplici gesti, che quelle parole sono reali e il
mio cuore batte senza darsi un contegno, non riesce a non manifestare
la mia felicità!
Abbasso il capo lasciando che i
capelli mi coprissero il volto e la presa delle mie mani diventa più
forte dandogli la sicurezza che non lo avrei lasciato andare per
nulla al mondo.
<< Non… >> lo
sento tirare un sospiro e sono sicura che in questo momento il suo
sguardo non è diretto alla mia figura rimpicciolita << …
Non sono bravo ad esprimere bene quello che ho dentro per- >>
Alzo di colpo il capo e decido di
interromperlo posizionandogli una mano davanti alla bocca, lo invito
al silenzio preferendo assaporare questa dolce atmosfera, che dal
cuore si propaga dappertutto. Il mio indice inizia a percorrergli le
labbra per poi scendere giù verso il suo irresistibile collo,
la mano si apre come se una rosa fosse sbocciata in quel preciso
istante, accogliendo i capelli dietro alla nuca. Avvicino pian piano
le mie labbra alle sue al fine di baciarlo e deliziarmi della loro
morbidezza.
Sasuke rimane inerme, rigido su se
stesso vivendo quelle attenzioni per la prima volta.
Mi stacco per un attimo ma lo
riprendo a baciare questa volta con maggiore prepotenza; gli mordo il
labbro inferiore e gli getto le braccia attorno al collo
aggrappandomi al mio desiderio finalmente realizzato.
Lui è qui, accanto a me.
Il moro, come svegliatosi da un
lungo sonno, riprende vitalità ricambiando il mio bacio
passionale. Inizia ad imporsi su di me facendomi sdraiare di schiena,
continua a torturare la mia bocca con la sua vivace lingua e io,
travolta da questo intenso amore, lo seguo nella sua spericolata
danza.
Ho la coscienza completamente
annebbiata dal suo respiro frenetico, le mie mani percorrono la sua
schiena esplorandone ogni centimetro. Le dita toccano il margine del
maglione e senza troppe premure libero Sasuke dalla spessa stoffa e
lo ammiro a dorso nudo.
Lui, come risposta, mi bacia ancora
una volta ritrovandomi le sue mani sotto la maglia palpando
impaziente il mio piccolo seno.
Ho sempre odiato di me quella parte
del corpo eppure, ritrovandomi avvolta da queste mani calde e grandi,
mi vedo tutto ad un tratto perfetta.
Quelle dita esperte mettono a nudo i
miei piccoli seni e le sue labbra succulenti sfiorano la mia pelle
procurandomi leggeri brividi.
Gli accarezzo i capelli durante quel
suo sensuale sopralluogo finché non arriva a stuzzicare la mia
zona del piacere. Inizio ad emettere dei piccoli gemiti e questo mio
comportamento sconsiderato accende in Sasuke il suo naturale istinto
di possessione.
Adagia la sua fronte sulla mia
mentre con una mano si sbottona i jeans, sono incantata dal vedere il
suo collo posto al ridosso delle clavicole , ha un aspetto sensuale e
mascolino ma tutto viene interrotto da un dolore straziante da farmi
sussultare e afferrare la schiena di Sasuke con le unghia.
Lui si immobilizza per un momento
finché poi non mi invita ad aprire gli occhi per osservarlo in
tutta la sua rassicurante bellezza. Lo fisso mentre è sopra di
me e provo dolore, il mio corpo e le mie lacrime lo esprimono
chiaramente, eppure rimango a guardarlo desiderando con tutta me
stessa che questa nostra definitiva unione non abbia mai fine.
Ad un tratto il malessere scompare
per apparire poi un piacere travolgente e profondo.
Invoco spesso il suo nome, ad ogni
mio vocalizzo i suoi muscoli si irrigidiscono e la sua prestazione
diventa più forte.
Arriviamo insieme all'apice del
piacere avvertendo nel mio animo un senso appagante sia nel corpo che
nel cuore.
Lo amo dannatamente tanto!
Sasuke alza il capo guardandomi
negli occhi, gli sorrido mentre la mia mano gli accarezza la schiena
e il collo adorando quella parte del suo corpo, a mio avviso la zona
più mascolina di lui.
Il moro,
improvvisamente accascia la testa sul mio petto nudo lasciandosi
sfiorare proprio come un gatto che gode delle carezze del padrone e,
nonostante il mio corpo segna la realtà dei fatti, mi sembra
di vivere ancora un sogno.
Le parole molto spesso risultano
superficiali e superflue, l’eloquenza di un momento risiede nel
silenzio.
NOTE DELL'AUTRICE
Buonasera lettori! Eccomi qui con un nuovo capitolo di Lone Wolf! Perdonatemi per la lunga assenza ma gli esami mi hanno fatta diventare pazza.
Che dire di questo capitolo? Beh, a parte la breve lunghezza ( mi possiate perdonare ma il prossimo prometto sarà più lungo ), Sasuke e Sakura sono proprio belli insieme ed è vero che talvolta il silenzio esprime sensazioni e sentimenti meglio delle parole.
Spero che vi piaccia e un bacio grande a tutti.
Grazie ancora per chi legge e segue!
Alla prossima.
LaSignorinaRotterMaier.
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Capitolo 22 *** 20. Merry christmas ***
-20-
Oltre che a sentirmi emozionata dopo aver donato tutta me stessa ad un'altra persona, la notte precedente, sento la sensazione di aver subito un mutamento profondo e radicale, ma apparentemente sono la stessa di sempre.
Forse sarebbe più appropriato dire che il cambiamento è incominciato dal momento che il mio cuore ha avuto la consapevolezza del mio amore per Sasuke.
Ricordando la vecchia Sakura, mi rendo conto di quanto fossi fragile: pensavo che per vivere dovevo nascondermi, ma da quando mi sono innamorata ho realizzato che la mia idea di perfezione può essere equiparabile ad una notte piena di stelle che, nonostante fossero coperte da soffici nuvole, riescono comunque a dare il loro luminoso spettacolo.
Sapere che Sasuke è al mio fianco mi da la carica giusta per affrontare l'impossibile.
Sorrido in maniera impercettibile osservando il volto del moro mentre dorme, gli accarezzo i capelli scuri e i polpastrelli godono della loro deliziosa morbidezza.
Trovo la perfezione in ogni angolatura lo guardi e questo riaccende in me il bisogno di proteggerlo dalle arpie, fameliche del suo attraente corpo perfetto. Non ho mai provato niente del genere, mi rendo conto che il desiderio e la gelosia nei suoi confronti è davvero tanta e manda in tilt il mio buon senso.
Corrugo la fronte mentre abbraccio stretto al mio petto la testa di Sasuke, sono consapevole di sembrare una bambina capricciosa ma sento di volerlo ancora di più nella mia vita, lui è mio.
<< Non che mi dispiaccia come risveglio, però mi stai soffocando >> dice il moro, mentre con una mano mi palpa il seno e si libera dalla mia improvvisa presa.
Arrossisco visibilmente avvertendo le sue mani sul mio punto debole. Anche se siamo stati travolti dalla passione, i primi raggi solari del mattino, che entrando dalla finestra mettendo in luce ogni mio singolo dettaglio, la sicurezza della nottata precedente va a farsi benedire!
<< S-Sasuke, lasciami... >> gli dico, tentando di svincolarmi dal peso del suo corpo << ... non è il momento! >>
Improvvisamente sento le sue labbra sulle mie e quel contatto ha fatto si che le mie paure e insicurezze pian piano si sciogliessero. Trascinata dall'alta marea, sale a galla il mio desiderio di lui. Schiudo le labbra ospitando la sua lingua, intanto Sasuke porta le mani sotto al mio sedere e, afferrata di peso, mi ritrovo seduta sulle sue gambe completamente nuda e vulnerabile.
Mi stacco violentemente dalle sue labbra e per nascondere la visuale del mio orribile seno, lo abbraccio schiacciando il mio busto contro il suo.
<< Smettila >> il tono di Sasuke è infastidito, ma sento le sue dita giocare con i miei capelli che scendevano leggeri lungo la schiena.
<< Quello che la deve smettere sei tu >> nascondo il mento nell'incavo della sua spalla cercando di cammuffare il rossore delle mie gote.
Cerco in tutti i modi di evitare quel tipo di situazione sebbene sia la prima a volerlo ma avverto attraverso le coperte, che nascondono la parte erotica di Sasuke, il suo caldo desiderio gonfiarsi.
<< Mi piaci ... >> mi dice improvvisamente, cogliendomi di sorpresa.
Le sue dita smettono di toccarmi la chioma e poggia la fronte sulla mia spalla cercando, nella mia stessa maniera, di nascondere l'imbarazzo.
Lo abbraccio ancora più forte e, conoscendolo, sono consapevole del fatto di quanto abbia messo tutto se stesso nel pronunciare quelle parole.
Sapendo che ad una mia risposta lui avrebbe reagito male in quanto odia essere in situazioni piene di sentimentalismo, mi limito a baciarlo.
Le nostre lingue si toccano ancora una volta e nel mio animo appare una nuova sicurezza che incalza e amplifica il mio desiderio di unirmi totalmente con Sasuke.
Continuando ad assaporarci l'un l'altro, finiamo con il rifare l'amore e, ogni volta che le sue mani calde accolgono il mio corpo, ogni parte orribile di me assume una nuova bellezza.
----------
L'incessante vibrazione di un cellulare che trema sul tavolino basso di fronte al divano su cui dormivo, mi risveglia nervosa. Alzo la schiena per spegnere quel maledetto aggeggio ma noto sul display che il calendario segna la data in cui i miei genitori si sarebbero fatti vivi per festeggiare, o almeno far credere di farlo, il Natale.
Sasuke non è sul divano con me e, per qualche strano motivo, inizio a pensare che se ne sia scappato di nuovo. Mi rimetto in piedi con il piumone che mi copre le nudità, raggiungo la cucina e sulle mie labbra si estende un sorriso sollevato vedendolo mentre prepara il caffè con una sigaretta in bocca.
<< Il frigo è vuoto... >> mi avverte seccato << ... dovresti iniziare a essere più ordinata in casa tua >>
Essere rimproverata appena sveglia con l'incombente e pericoloso arrivo dei miei genitori, manda il mio stato di ansia alle stelle.
<< Mettendo un attimo da parte queste stupidaggini, stanno arrivando i miei genitori! >> gli dico allarmata, ma come risposta Sasuke mi lancia uno sguardo tranquillo porgendomi la tazza di caffè macchiato.
<< Lo so, è segnato sul calendario >> mi indica il pezzo di carta appeso al muro dopodichè si appresta a sorseggiare la bevanda assaporandone il calore.
Perchè sono l'unica a essere in questo stato di apprensione? Abbasso lo sguardo dalla sua figura constatando che effettivamente il problema non lo riguarda. Mi sono così abituata ad averlo nei miei momenti difficili che non ho mai preso in considerazione l'idea di cavarmela da sola.
Ho sempre approfittato della gentilezza di Sasuke e ho finito con il dipendere dalla sua forza.
<< Cercherò di sopravvivere allora >> gli dico sarcasticamente, ma dentro di me aleggia una grande paura di fallire.
<< Sakura, ascoltami... >> mi chiama, distraendomi dalle preoccupazioni e attirando la mia attenzione su di lui << ... la decisione di partecipare o meno alla commedia teatrale architettata dai tuoi genitori per impersonare " la famigliola felice che festeggia il Natale", spetta a te >>
Lo fisso nelle iridi scure cercando di risucchiare all'interno del mio animo quella sua rigida risolutezza alla situazione, ma non riesco a tranquillizzarmi.
Mi stringo forte nelle spalle rivolgendo lo sguardo ai miei piedi che in quel momento si accavallano l'un l'altro.
<< Portami via da qui >> lo prego, sperando di non ricevere un altro rimprovero per la mia codardia.
Il mio capo rimane basso e sento il rumore dell'accendino a gas di Sasuke dare fuoco l'estremità della sigaretta. Gli attimi di silenzio rafforzano la mia idea di quanto lui sia contrariato dalla mia scelta.
<< Non dico di essere d'accordo con le tue intenzioni ... >> la sedia su cui sedeva Sasuke viene spostata e sento una mano calda posizionarsi sotto al mio mento costringendomi ad alzare la testa << ... però è pur sempre Natale, siamo tutti più buoni >>
Mi strappa un sorriso, sollevata di sentire quelle parole. Afferro la sua mano portandomela sulla gota e gli esprimo un sincero " grazie " per aver assecondato, per questa volta, la mia decisione.
Lo vedo scostare improvvisamente lo sguardo da me e, sottraendosi dalla mia presa, mi invita bruscamente a prepararmi per uscire, imbarazzato per quel piccolo gesto fattomi. Eccola, la sua unica arma di difesa: apparire duro e impenetrabile.
Mi volto di spalle non rimanendoci male come accadeva in passato e sorrido invece per la sua buffa reazione. Oltrepasso la porta della cucina e mi avvio in camera mia, mi posiziono davanti all'armadio cercando di trovare qualcosa che mi rendesse stupenda al suo sguardo.
Spalanco tutto ad un tratto gli occhi realizzando solo adesso che questo può essere considerato il nostro primo appuntamento! Ma il mio entusiasmo viene ben presto frenato dalle parole pronunciate un attimo fa dal moro, lui sta solo assecondando una mia decisione.
Sbuffo delusa, ma poter restare con lui ancora un pò mi incoraggia a continuare la mia ricerca verso il vestito perfetto.
Il pensiero che i miei potessero presentarsi da un momento all'altro mi ha dato la spinta nello sbrigarmi ma al contempo non trascurare nessun dettaglio. La scelta, alla fine, è ricaduta su una camicia in jeans extralarge che arriva alle ginocchia, calze nere velate e stivaletti che hanno il medesimo colore dei collant. All'altezza delle ginocchia ho dei scaldamuscoli in lana nera che scendono fin giù alla caviglia; i capelli sono sciolti ma per questione di comodità li ho spostati tutti in un lato e, per ripararmi dal freddo, ho optato per un parka verde militare con cappuccio. Il make up è semplice ma questa volta ho voluto azzardare con un rossetto bordeaux regalatomi da Ino un pò di tempo fa.
Esco dalla camera dopo un ora e mi ritrovo Sasuke seduto sul divano a leggere un libro, ha gli occhiali da lettura e i capelli sono tirati indietro per il cappello in lana che indossa. Il moro porta un maglione lavorato a maglia di un grigio molto scuro che evidenzia maggiormente le sue spalle e in basso indossa dei jeans neri coordinati al giubbotto in pelle. Anche i scarponi che ha ai piedi sono in nero lucido e all'apparenza sembrano pesanti e scomode.
<< Andiamo? >> mi interrompe Sasuke, mentre lo ammiravo in tutta la sua accattivante bellezza.
Annuisco con la testa e insieme usciamo da lì e, con le mie dita intrecciate alle sue, mi rendo conto che nessuno al mondo sarà capace di amarlo quanto me. Non importa quanto io abbia sofferto per lui, ogni ferita subita mi ha portato a desiderarlo nella mia vita piuttosto che odiarlo. Farò di tutto purchè tutto questo non finisca. Non credo che sarò più in grado di amare un'altra persona in questo modo.
Note dell'autrice
Buonasera cari miei lettori, come promesso ecco a voi il capitolo di Lone Wolf e, oserei dire, anche abbastanza lungo per i miei standard.
Dovevo rifarmi per il capitolo precedente, che era corto ma ricco di sostanza.
Che ne pensate di questa coppia? A mio parere è adorabile però la questione dei genitori lascia ancora qualche punto di insicurezza nell'animo della nostra povera Sakura cercando una via di fuga che Sasuke le ha piacevolmente concesso.
Vorrei ringraziare a tutti quelli che mi seguono e commentano.
Alla prossima!
LaSignorinaRotterMaier.
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Capitolo 23 *** 21. Compassion ***
-21-
Non
nevica.
Per
la prima volta, nella mia vita, tutto è schiarito e riscaldato
dal sole. I fiori, rimasti per tanto tempo chiusi sotto quello spesso
manto bianco, stanno incominciando a germogliare.
È
arrivata la primavera.
La
mano di Sasuke tiene saldamente la mia e, mentre cammino sul
marciapiede con lui dal lato della strada, mi aiuta invitandomi a
prestare attenzione ad eventuali ciottoli sui quali potrei
indubitabilmente inciampare a causa della mia consueta goffaggine.
Sento di essere importante per lui e le sue piccole premure lo
dimostrano. Affondo il viso nel colletto del giubbotto arrossendo
vistosamente, sono felice di stare con Sasuke.
Contemplo
la dolce sensazione insita nel mio cuore nell'avere il moro tutto per
me, rido improvvisamente e Sasuke guarda nella mia direzione con aria
perplessa mentre proseguiamo a piedi verso il centro di Konoha. Se
solo azzardassi a fargli notare le sue gentilezze nei miei confronti,
sono sicura che si chiuderebbe a riccio e non voglio.
Desidero
sentirmi ancora amata da lui.
<<
Che hai da sorridere così? >> mi dice, mentre espira il
fumo dalla sua bocca.
Lo
guardo per qualche minuto in silenzio e non riesco a trattenere
un'altra risata; gli stringo la mano ancora più forte e,
osservando i miei stivali avanzare per le strade asfaltate,
mordicchio il labbro inferiore sentendomi tutto ad un tratto
imbarazzata.
<<
Non mi sono mai sentita così felice… >> rispondo,
iniziando a torturare una ciocca di capelli arrotolandoli al dito <<
… per la prima volta mi sento amata >> concludo,
fermandoci ad una balconata fatta in pietra da cui si può
ammirare il panorama di tutta Konoha.
Sapevo
che dopo la mia piccola confessione Sasuke non mi avrebbe più
deliziata con le sue attenzioni, infatti lascia la mia mano
appoggiando i gomiti sul ruvido materiale e osserva, con la sigaretta
tra le labbra, il paesaggio innevato.
<<
La tua stessa sensazione, quella di sentirsi amati e protetti, la
sperimentai per la prima volta con Itachi >> dice
improvvisamente.
Lo
osservo mentre estrae rapidamente l’accendino dalla tasca della
giacca e prova a riaccendere la sua fonte di piacere sentendomi
incantata e allo stesso tempo paralizzata da tanto fascino. Ritorna
a fissare il cielo con un'aria nostalgica in volto.
<<
Io e mio fratello abitavamo qui nei dintorni e molto spesso ci
recavamo su questa balconata per ammirare Konoha >> sorride in
maniera triste abbassando leggermente il capo << Durante il
tragitto mi prestava così tanta attenzione che finivo con
l’arrabbiarmi. Gli urlavo dicendogli che non ero stupido e che
sapevo badare a me stesso. Solo adesso mi rendo conto che ciò
che faceva non era altro che proteggermi, trasportato dal suo amore
incondizionato per me >>
Mi
guarda finalmente negli occhi scostando la sigaretta al suo lato, mi
abbraccia appassionatamente e le parole non fluiscono più
nell'aria, al loro posto non resta che un marcato silenzio.
Il
suo unico braccio libero, mi cinge la nuca e io mi aggrappo alla sua
schiena capendo finalmente quel che mi ha voluto dire. Non mi ha
evitato, come mi sarei aspettata da lui, al contrario, si è
aperto ancora di più con me. Sento le lacrime pungermi gli
occhi, ma cerco di tirarle indietro perché voglio unicamente
assaporare il suo calore e crogiolarmi nel suo amore.
<<
Noto con piacere che tra voi due le cose si siano evolute >>
una voce familiare ci fa irrigidire entrambi.
Ci
scolliamo lentamente l'uno dall’altro e vediamo sul viso di Sai
illuminarsi un sorriso. Sasuke riappoggia la sigaretta tra le labbra
alzando un sopracciglio e guardandolo in cagnesco. Percepisco sulla
mia pelle l'aura del moro farsi sempre più incandescente.
<<
Sai! Che ci fai qui? >> gli dico, in preda al panico.
<<
Ero solo di passaggio, tranquilli, vi lascio amoreggiare in pace…
>> ironizza mentre si volta di spalle << Sakura, sono
felice che tu adesso possa sperimentare la gioia del vero amore.
Sappi che io sarò qui, qualsiasi cosa succeda >>
<<
Non le succederà proprio nulla, puoi stare tranquillo >>
interviene Sasuke, con freddezza.
Sai
ci regala un ultimo sorriso per poi sventolare una mano in aria come
segno di saluto. Ricambio il gesto legittimando il fatto che Sai è
stato importante per farmi avere la consapevolezza definitiva dei
miei sentimenti per Sasuke.
Per
questo lo ringrazio infinitamente.
<<
Quel dannato ha interrotto il mio discorso… >> dice il
moro, mentre getta il mozzicone di sigaretta a terra calpestandolo
con rabbia << … Sakura, ascoltami >>
Tutto
ad un tratto il volto del moro diventa serio e riflessivo, non l'ho
mai visto così e questo mi spaventa da morire.
<<
Se ti ho raccontato quei ricordi è per un preciso motivo: non
puoi vivere scappando dai problemi, devi cercare di fronteggiare
tutto questo e comunicare i tuoi malesseri e i tuoi disappunti agli
altri… >> improvvisamente alza il colletto della giacca
in pelle cercando di ripararsi dal freddo << … non
voglio costringerti a fare nulla che tu non voglia, ma pensaci, hai
mai parlato ai tuoi genitori del tuo dolore? Di come hai vissuto la
tua vita? Di cosa hai provato ogni volta che loro avevano
comportamenti ingiusti nei tuoi confronti? >>
Prende
la mia mano congelata e la racchiude nella sua cercando di
riscaldarmi. In cuor mio so che Sasuke ha ragione ma mi è
sempre mancato il coraggio di affrontarli. È come se i miei
genitori risucchiassero tutto il mio autocontrollo e mi perdo, mi
lascio trascinare via dalle loro parole.
Ogni
volta che li guardo negli occhi vedo un muro alto e insormontabile e,
anche se mi sforzo di superare le barriere rischiando di rimetterci
un arto, quel mucchio di cemento rimane lì. Mi hanno
portata alla disperazione e quando stavo per sprofondare lentamente
negli abissi, la mano di Sasuke, la stessa che adesso è
stretta saldamente alla mia, si è allungata verso di me
portandomi in salvo.
Le
mani si chiudono a pugni e lui, percependo il mio nervosismo, mi
trascina da qualche parte facendo svuotare la mia mente da quei
pensieri.
Il
suo passo è svelto e per cercare di stare al suo ritmo, gli
corro dietro guardando le sue spalle rimpicciolite dal freddo. Cosa
gli sta succedendo?
<<
Sasuke, dove stiamo andando? >> gli domando, con il fiato
corto.
Da
parte sua non ricevo nessuna risposta ma continuiamo ugualmente a
percorrere un piccolo sentiero per sbucare poi direttamente al centro
di Konoha. I negozi sono aperti e colmi di persone intente ad
acquistare qualche piccolo pensierino di natale o semplicemente per
fissare gli articoli in tema brillare. Sasuke finalmente si ferma
e, osservando oltre le sue spalle, noto che siamo di fronte ad un bar
ma chiuso per le festività. Faccio per aprir bocca e
domandargli il motivo per cui siamo lì, ma improvvisamente
sento una voce familiare chiamarci da lontano. Mi volto di scatto
e vedo Naruto insieme a Shikamaru venire verso la nostra direzione,
corrugo la fronte notando che dietro di loro ci sono Ino che cerca di
sciogliere la tensione di Hinata che intanto cammina a capo basso
nascondendo le gote arrossate.
Cosa
significa tutto questo?
Naruto
farfugliando qualcosa porta via Sasuke da me e sul mio volto appare
un espressione infastidita, abbasso il capo mordendomi il labbro
inferiore: avrei preferito rimanere da sola con lui ma, a quanto
pare, Sasuke non è dello stesso parere.
<<
Sakura! Da quanto tempo! >> esclama Ino, portandomi bruscamente
alla realtà.
La
guardo torva e lo stupore incomincia a invadere il viso della bionda,
facendole morire l'entusiasmo di vedermi nei suoi occhi, impreziositi
da un calcato ombretto nero e bianco. Anche Hinata mi osserva
stranita e, a differenza di Ino, le sue iridi sono semplici e
graziose.
<<
Che succede Sakura-chan? >> mi domanda la mora, preoccupata.
<<
Che ci fate qui? >> chiedo con un tono di voce rabbioso, senza
rispondere alla domanda.
Hinata
spalanca gli occhi e in quel momento non riesco a capire nemmeno io
perchè me la stessi prendendo con lei ed Ino quando dovrei
prendere per il colletto il diretto interessato e trascinarlo via,
nella più totale tranquillità.
<<
Ehi, calma i tuoi spiriti bollenti! E' stato solo un caso se ci siamo
incontrati >> sbuffa infastidita per poi poggiare una mano sul
fianco guardandomi imbarazzata ma cercava di non farlo notare <<
Io...Io e Shikamaru dovevamo essere soli, insomma, eravamo ad un
appuntamento! Ma poi abbiamo incontrato loro per caso e Naruto ha
deciso di rovinare tutto con la sua stupidità! >>
<<
Appuntamento? >> mi informo stupita.
La
bionda annuisce e sulle mie labbra compare un sorriso osservando le
sue guance tingersi di un tenue rosso. Non ho mai visto il viso di
Ino così dolce e delicato, è davvero incantevole
vederla così innamorata.
<<
Tu invece? Che ci fai con Sasuke? >>
<<
Non è un appuntamento >> stronco immediatamente i
pensieri maliziosi di Ino.
Mi
porto le mani all'interno delle tasche del parka e, guardando Sasuke
mentre lecca la parte esterna della cartina per raggruppare tutto il
tabacco in compagnia di Naruto e Shikamaru, mi rendo conto che in
verità lui non è mai stato solo, semplicemente, non
riusciva a vedere la realtà dei fatti in quanto troppo
oscurato dall'ombra del passato. Sorrido amaramente constatando
invece che io ho vissuto una solitudine profonda e dolorosa in
maniera continua e costante.
<<
Allora che ci fate insieme? >> persiste la bionda,
sventolandomi una mano davanti agli occhi come per svegliarmi dal mio
stato di trans.
<<
Siamo una coppia, è normale per noi stare insieme >> la
mia voce diventa stridula e mi ritrovo ad abbracciare sia Ino e
Hinata esprimendo la mia felicità nel aver dato loro la lieta
notizia.
Ricambiano
il mio gesto con entusiasmo ed emettendo dei piccoli urli di gioia.
Nel mio cuore ribolle un'eccitazione che cancella via tutto il
fastidio provato un momento fa.
In
fondo sono felice di rivederle, mi hanno aiutata tanto con Sasuke, ma
soprattutto con me stessa. E' anche grazie a loro che la mia
maschera è stata completamente distrutta.
<<
Ragazze, venite. Vogliamo portarvi in un posto! >> Naruto ci fa
segno con la mano di raggiungerli.
Noi
tre, tenendoci per mano, gli andiamo incontro.
Ino,
appena vede Shikamaru di spalle, si stacca da me e gli sale in groppa
tirandogli via il cappello in lana. Rido di gusto del gesto istintivo
della bionda ma, al mio lato, non sento Hinata ridere.
La
guardo e la vedo mentre tiene il capo basso evitando di guardare
verso Naruto, il ragazzo a quanto pare ancora non si è reso
conto dei sentimenti della mora e sento palpabile la sua sofferenza.
Sbuffo
amareggiata confermando mentalmente quanto quella testa quadra fosse
davvero cieco e senza speranze.
<<
Andrà tutto bene Hinata >> le dico, incontrando i suoi
occhi e, in un certo senso, riconoscendomi in lei che sta vivendo ciò
che ho vissuto anch'io con Sasuke. Le stringo forte la mano e lei mi
sorride dolcemente. In quel momento sento che il nostro legame sia
molto più forte di quanto avessi immaginato e arrivo alla
consapevolezza che non riuscirei ad essere davvero felice se non lo
sarà anche lei.
Insieme
ci uniamo al resto del gruppo, non lascio nemmeno per un istante le
sue fragili dita facendola, per una volta, abbandonare completamente
alla mia forza.
Note
d’autore.
Salve
a tutti miei cari! È da tanto che non mi faccio viva però
alla fine eccomi qui, con un nuovo capitolo appena sfornato!
Parto
col dirvi che, da come avete potuto notare, questo è un
capitolo alquanto leggero di contenuti. Si distacca completamente
dagli altri suoi fratellini però lo reputo comunque necessario
per giungere verso l’apoteosi finale ( ebbene sì lettori
miei, stiamo giungendo alla fine di questa storia, sigh. ).
Concludo
con i ringraziamenti per chi legge e per chi mi dedica un po' del suo
tempo per lasciarmi un commento ^^
Alla
prossima miei teneri muffin!
Un
bacio.
LaSignorinaRotterMaier.
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Capitolo 24 *** 22. Hero ***
-22-
La
giornata passata con gli altri è stata divertente ma oltremodo
sfiancante. Appena varcata la soglia di casa, mi sono aggrappata alla
schiena di Sasuke desiderosa di essere trascinata in camera e di
essere messa a letto, come una principessa.
Affondo
il volto tra le scapole di lui lamentandomi della stanchezza che
provo in quel momento nelle gambe.
<<
Camminare non fa affatto per te >> sentenzia Sasuke, mentre
posa le chiavi della porta sul mobiletto che costeggia il muro
dell'ingresso.
Circondo
l'addome del moro in un abbraccio tenendolo ancora più stretto
a me quando, improvvisamente, sento le braccia di Sasuke prendermi
sotto al sedere ritrovandomi così aggrappata a lui.
<<
Che non diventi un vizio >> mi dice, mentre lo vedo sbuffare
dalla noia.
Sorrido
contenta del suo gesto e gli circondo il collo avvicinando le labbra
alla sua guancia regalandogli un affettuoso bacio. Con la coda
dell'occhio riesco a scorgere un ghigno sulle labbra di Sasuke mentre
mi trasporta verso la camera da letto.
Il
suo impercettibile sorriso abbozzato è dannatamente provocante
e mi piace da morire.
Arriviamo
a destinazione e con cautela lui mi fa scendere dalle sue spalle, mi
siedo al bordo del letto continuando a guardarlo con occhi lucidi e
languidi.
<<
Vado per primo a farmi la doccia così hai il tempo - >>
Lo
interrompo scattando improvvisamente verso di lui e gli prendo il
lembo del maglione.
Mi
metto in punta di piedi per arrivare alla sua altezza e lo bacio
sulle labbra in maniera passionale, lui ricambia di buon grado.
D'impulso la mia mano s'intrufola nel pullover e, un'emozione dettata
dal cuore, mi spinge a volere a tutti i costi approfondire quella
mescolanza di sensazioni. Gli privo dell'indumento facendolo rimanere
a torso nudo.
Sasuke
rimane immobile mentre le mie labbra scendono lungo il suo collo per
gustare ogni centimetro della sua pelle.
Ad
un tratto il suo istinto maschile inizia a vibrare nei suoi muscoli,
mi prende di peso facendomi stendere sul morbido materasso e
percepisco i suoi denti mordicchiarmi il lobo dell'orecchio.
<<
Che ti viene all'improvviso, eh? >> mi sussurra, mentre una sua
mano raccoglie il mio seno stuzzicando la mia piccola fonte del
piacere.
Il
respiro diventa corto e, inconsapevolmente, inarco la schiena donando
il collo al mio piacevole tormento. Le labbra di lui assaporano la
pelle facendomi sentire delle contrazioni nel basso ventre, adoro
quando avverto il suo corpo mascolino su di me, il suo calore mi
travolge.
<<
S...Sasuke >> gli sussurro, mentre gli circondo il collo con le
braccia << Mi piaci... Mi piaci tanto >>
In
seguito alle mie parole lo sento imporsi maggiormente su di me. Mi
priva della camicia di jeans e dei collant neri, le dita si posano
possessive sulla zona che al meglio manifesta il mio desiderio di lui
ed è in quell'istante che la mia voce inizia a gemere dal
piacere chiamando ripetutamente il suo nome sottovoce.
Le
mie mani afferrano gelosamente la schiena di Sasuke sentendo
prorompente la voglia di unirmi a lui totalmente.
Come
se avesse dato ascolto alla mia anima, Sasuke entra impaziente dentro
di me soddisfacendo il mio ardente desiderio di legarmi
inscindibilmente al suo corpo.
Mi
aggrappo ancora più forte al moro finchè non sento
essere afferrata per il fondo schiena e pian piano mi ritrovo a
godere stando seduta sulle sue gambe.
Ci
fissiamo negli occhi mentre le mie labbra, fameliche delle sue, lo
baciano animosamente.
Il
fiato corto di Sasuke manda il mio ultimo briciolo di autocontrollo a
farsi benedire ed ecco che le pulsazioni all'interno del bacino si
fanno sentire. Arriviamo insieme al culmine del piacere rimanendo
abbracciati l'uno all'altro.
***
Non
riesco a chiudere occhio.
Sasuke
è accanto a me, lo vedo dormire mentre sospira dolcemente con
la bocca semi aperta. Gli accarezzo una guancia delicatamente
quando all'improvviso nella mia mente si innalza il pensiero che i
miei genitori siano venuti a casa ma, non trovando nessuno, se ne
sono andati senza lasciare un messaggio, qualcosa da dirmi.
Solo
una casa vuota e un silenzio assordante.
E'
sempre stato così tra noi: ognuno vive la propria vita, senza
dar conto alla sfera emozionale in cui siamo immersi. Facciamo ciò
che ci pare in maniera del tutto indifferente non preoccupandoci
minimamente di ferire qualcuno.
Mi
alzo dal letto sentendo la necessità di bere un bicchiere
d'acqua, indosso un paio di mutandine e il maglione di Sasuke che si
trova alla rinfusa sul pavimento. Il suo pullover emana un buon
odore, penetra violentemente nelle mie narici e mi inebria del suo
delizioso profumo, è irresistibile. Confortata da quella
fragranza, i miei occhi si accendono di determinazione e,
avvicinandomi alla scrivania piena di libri e carte svolazzanti,
afferro un foglio bianco e una penna intenta a mettere nero su bianco
tutto il mio dolore procurato dai miei genitori.
Cari
mamma e papà,
Scrivo,
cercando di impostare il discorso in modo ordinato e ben strutturato.
Mordo poi il labbro
inferiore rendendomi conto che il risultato ricorda una lettera
d'addio o qualcosa di simile, quindi stropiccio il tutto gettando la
palla in aria. Riprendo un foglio pulito cercando di formulare nella
mia testa frasi che abbiano un senso preciso e netto. La mano che
tiene la penna trema, non riesco a scrivere nulla.
Anche
se sono da sola mi viene difficile comunicare le mie emozioni, ho
iniziato da poco a conoscere questo nuovo mondo e ho bisogno di tempo
per comprenderlo interamente.
Mi
giro di spalle e guardo ancora una volta Sasuke mentre riposa in
posizione fetale cercando inconsapevolmente aiuto da lui. Ripenso
al mio percorso per arrivare fin qui e mi rendo conto che non avevo
mai sofferto così tanto ma non ho mai mollato la presa, ho
insisto fino all'inverosimile e, alla fine, sono giunta qui, accanto
a lui, proprio dove volevo essere. Le mie labbra si curvano
lievemente all'insù per poi tirare fuori un grosso respiro e,
senza ragionarci troppo, butto giù delle parole che provengono
direttamente dal cuore.
In
tutto questo tempo non ho fatto altro che cercare la vostra
attenzione e la vostra approvazione.
Sono
giunta perfino ad annullare completamente me stessa per riceve un
minimo di considerazione in più, per riuscire ad avere una
mamma e un papà che mi incoraggiassero a vivere la mia vita
nel migliore dei modi.
Alla
fine, però, non è andata come speravo.
Ho
assistito alla formazione della mia maschera che mi ha condotta
lentamente a vivere una vita offuscata da una luce troppo fredda ed
accecante, che non mi guidava verso la strada giusta.
Ho
inciampato molte volte. Ho rischiato di farmi male sul serio, eppure,
delle mani mi hanno fatta rialzare e miracolosamente hanno raccolto
quel che rimaneva di me, salvandomi.
Quelle
mani, però, non erano le vostre.
Mamma
e papà, sapete una cosa? Nonostante le lacrime che ho
versato per questa solitudine eterna e perpetua, nonostante le tante
volte che ho invocato voi sperando che appariste fuori alla porta
liberandomi da questo isolamento, malgrado non vi abbia mai visti
arrivare in mio soccorso, nemmeno quando stavo per toccare il
fondo... io non vi odio.
Non
riesco a serbare rancore per voi perchè adesso io sono
riuscita a liberarmi da questo fardello.
Posso
ritenermi alleggerita da queste sofferenze, finalmente. I miei occhi
hanno trovato una nuova luce calda e confortante e tutto questo è
solo grazie a Sasuke.
Mi
piacerebbe che un giorno voi poteste parlare con lui in maniera
pacifica senza farvi abbindolare dalle apparenze. Sono sicura che vi
piacerà e vi renderete sicuramente conto anche voi che persona
fantastica è.
Mamma,
papà, anche se non vi importa, io adesso sono felice.
Leggo
e rileggo ciò che ho scritto, quelle parole non sembrano
essere scritte e pensate dalla sottoscritta eppure è proprio
il mio cuore che le ha elaborate.
Poggio
il pezzo di carta sulla scrivania rimanendo immobile per un momento
immersa in mille pensieri finché non sento un peso sulla mia
testa. Sposto lo sguardo verso l'altro e vedo Sasuke mentre scruta la
mia lettera leggendola attentamente.
Arrossisco
vistosamente tirando il foglio al mio petto per impedirgli di leggere
oltre, non voglio che interpreti questi vocaboli che non mi
appartengono.
<<
Quindi io sono fantastico per te? >> scherza, facendomi capire
che ha letto già tutto.
Chiudo
gli occhi dall'imbarazzo diventando paonazza quando, improvvisamente
Sasuke mi circonda con le braccia il collo regalandomi un tenero
bacio sul capo.
<<
In quella lettera mi hai dipinto come il tuo eroe... >> dice,
mentre si avvicina lentamente al mio orecchio << … La
verità è che sei tu l'eroina della mia vita >>.
NOTE
D'AUTRICE
Salve
a tutti lettori miei! Ecco a voi l'aggiornamento di Lone Wolf!
Che
ne pensate di questo capitolo? A me piace molto perchè qui ci
rendiamo conto dell'ennesima crescita di Sakura e del suo ruolo
fondamentale nella vita di Sasuke. Bello, bello, bello!
Spero
di poter aggiornare prima, me lo auguro sempre... In ogni caso
grazie a tutti per il supporto!
Alla prossima.
LaSignorinaRotterMaier.
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Capitolo 25 *** 23. Happiness ( End ) ***
.23.
Il
sole è in alto nel cielo, lo riesco ad intuire dal delicato
calore dei raggi che sono posati sul mio volto ancora assonnato.
Nonostante
l'inverno abbia reso il clima poco soleggiato, vedere l'alone
giallastro nel manto azzurro migliora il mio umore che,
abitualmente, cade a picco ogni maledetta mattina.
Mi
giro di fianco e immagino di incrociare il viso di Sasuke che ancora
dorme. Mi vengono in mente le sue parole timide e gioisco al
ricordo coprendo d'impulso col piumone le mie guance arrossate.
C'è
una cosa che ho capito di Sasuke: le sue parole non devono mai essere
considerate leggere e di circostanza, , sono soppesate,
meditate, frutto delle esperienze passate e di lunghi momenti di
riflessione. Questo lo rende ancora più
carino ai miei occhi.
Scosto
le coperte scoprendo il volto e chiudo
gli occhi:
immagino di avvicinare il mio viso al suo, immagino di poggiare la
mia fronte sulla sua e sorrido impercettibilmente ripensando ai suoi
burberi modi di fare.
Sasuke
è proprio come lo descrivevano: un lupo solitario,
indipendente ed orgoglioso che non si lascia intimorire da nulla.
Però,
insistendo, sono riuscita a far breccia nel suo cuore e gli sono
diventata preziosa.
Continuo
a tenere gli occhi chiusi e nella mia mente raggiungo il suo petto e,
nel mentre gli circondo il busto, mi lascio coccolare dal suo calore
mattutino. Non posso più abbandonare questa dolce
sensazione che solo lui mi procura, sono dipendente dal suo profumo,
dalla sua forza, dal suo amore.
Avverto
le sue dita intrufolarsi tra i miei capelli e mi tira saldamente a
sé, riesco a percepire i suoi muscoli contratti.
Mi
sembra di essere immersa in un mare calmo che, con il suo mite
movimento ondulatorio, mi culla lasciandomi assaporare l'idilliaco
momento di piena pace.
<<
Sasuke... >> dico, con la voce ancora impastata dal sonno.
Chiamare il suo nome mi tranquillizza, è come se
quell'agglomerato di lettere avesse il potere di rendere maggiormente
palpabile la realtà del momento. Mi rassicura sul fatto che
tutto questo non è un sogno. Sono riuscita a raggiungere
il mio equilibrio. Essere immersa nel suo profumo è la chiara
certezza che la mia vita ha raggiunto la stabilità.
Le
nostre anime si sono mescolate, finalmente, siamo diventati una cosa
sola.
****
Leggo
l'ultima frase una decina di volte cercando di assaporare le
sensazioni e le emozioni che la me adolescente aveva provato in quel
frangente.
Chiudo
il diario che, casualmente, ho
trovato stipato tra una montagna di libri
impolverati nella soffitta e accarezzo la copertina
in pelle rossa guardando un punto indefinito del parquet. Mi salgono
le lacrime agli occhi al pensiero di quanto le cose siano cambiate da
allora.
Nascondo
il viso dietro al quaderno colorato e, a quel punto, non riesco più
a trattenere il pianto. Mi mancano da morire quei momenti che
purtroppo non avrò più la possibilità di
rivivere. Se potessi far tornare indietro il tempo, mi fermerei
proprio nell'istante in cui l'inverno ha
pervaso il mondo esterno mentre io
ammiravo la primavera tra le braccia di Sasuke.
Avvolgo
il piccolo oggetto impolverato e singhiozzo talmente forte che riesco
a sentirne l'eco provenire dalle profondità del mio petto.
Dopo
la morte di Sasuke, non
é stato scritto piu nulla su questo diario e
da quel momento in poi gli anni sono trascorsi velocemente.
A
causa delle
tante preoccupazioni
che hanno affollato la mia
testa, il tempo di scrivere si é
ridotto di molto, troppo e, soprattutto,
la volontà é
diventata nulla.
Dopo
il
Natale, la scuola era
ricominciata normalmente. Tutto era tranquillo,
nonostante il fatto che i miei compagni si erano
allontanati da
me
perché
non rispecchiavo più il personaggio che loro mi avevano
dipinto addosso. Non ero più la solita Sakura Haruno, amata e
plagiata da tutti. Ma ero ugualmente felice perché
al mio fianco c'era Sasuke.
Una
scena in particolare mi ritorna in mente nonostante il lungo tempo
passato.
Era
il periodo primaverile ed ero solita pranzare con lui nel cortile
della scuola, eravamo distesi sull'erba e godevamo del fresco
venticello che ci accarezzava la pelle. Quel giorno, mentre
osservavamo i fiori di ciliegio danzare nell'aria e creare una
gentile atmosfera, Sasuke aveva
chiuso gli occhi e, dimenticandosi per un attimo
della mia presenza, aveva
detto:
“Grazie
per avermi dato un motivo per essere felice”
Ricordo
la sorpresa. Ricordo lui, il suo sguardo pacato rivolto a me. Mi
aveva
scostato i capelli mettendoli dietro
all'orecchio e mi aveva
regalato un dolce sorriso.
Amai
quel suo cambiamento nei miei confronti ancora di più.
Quello
stesso pomeriggio tornai a casa da sola, Sasuke doveva sbrigare delle
faccende a scuola e così mi cimentai per la prima volta
nell'arte culinaria. Desideravo che Sasuke mangiasse qualcosa
cucinato da me. Per l'occasione indossai anche un vestito carino, che
potesse fargli perdere il fiato ma, incominciarono a passare le ore e
di lui nemmeno l'ombra.
Passai
molto tempo a chiamarlo e mandargli messaggi, ma non ebbi mai nessuna
risposta. Chiamai Naruto e fu in quel momento che la mia vita
smise di esistere.
Sasuke
morì a causa di un incidente stradale.
Fu
tutto così improvviso che in un primo momento pensai che non
fosse successo davvero, ma le lacrime di Naruto mi trascinarono
a forza verso una realtà che non volevo vedere e che non avevo
la forza di accettare. Mi cadde
il cellulare dalle mani e,
in preda alla tensione, mi gettai in strada chiamando il primo taxi
in circolazione. In un batter d'occhio mi ritrovai
nell'ospedale di Konoha e intravidi le sagome di Naruto e degli altri
che mi abbracciavano e piangevano sulla mia spalla. Quando
vidi Sasuke, le
mie palpebre non
sbatterono nemmeno una volta, nonostante lo shock.
Lo
avevo perso e ancora ora mi è difficile ritornare a quegli
attimi di completa disperazione.
Stringo
ancora di più il diario tra le mie braccia e la mente, come
meccanismo di difesa, ricorda i momenti dopo la sua scomparsa. Il mio
corpo si ridusse a
un cumulo di ossa, vomitavo ogni santo giorno,
e la vita mi divenne così pesante da reggere che molto spesso,
nella testa, mi sfiorava l'idea di farla finita. Pensavo che almeno
in questo modo avrei potuto raggiungerlo ed essergli ancora vicina,
non separarci più, per l'eternità.
In
quel periodo i miei genitori iniziarono a farmi visita più
spesso e, guardandomi in quello stato disperato sia dal punto di
vista fisico che mentale, mi portarono dal medico. Fu lì che
scoprii di essere incinta.
La
creatura che portavo in grembo
rappresentava il
coronamento del nostro infinito amore e questo mi diede
la forza per andare avanti.
<<
Mamma! Dai, sbrigati che i nonni ci aspettano.
>> La
dolce vocina di Sarada mi riporta alla realtà.
Mi
volto nella sua direzione e la vedo che tiene la mia giacca in mano
invitandomi, a chiare lettere, ad indossarla e uscire da lì.
Lei,
esteticamente, somiglia al mio Sasuke in tutto e per tutto. Mia
figlia è diventata la cosa più preziosa al mondo e
sarei disposta a qualsiasi cosa pur di vederla felice.
<<
Sarada, piccola mia >> la raggiungo baciandole delicatamente la
testa << Prendi >> mi abbasso alla sua altezza e le
sorrido porgendole il diario << Mi chiedi sempre di tuo padre,
dici di voler sapere ogni cosa di lui. Beh, ecco qui la risposta a
tutte le tue curiosità! >> le dico,
mostrandomi serena per non far preoccupare la mia bambina, nonostante
il grosso macigno che avvertivo gravare sul cuore.
La
piccola, di rimando, afferra il quaderno e mi guarda sorpresa.
<<
Posso leggerlo davvero, mamma? >> le brillano gli occhi che mi
ricordano tanto quelli di suo padre
e
i miei pizzicano, ma riesco a trattenermi.
<<
Certo, piccola mia! Però adesso dammi la mano che dobbiamo
andare. I nonni ci aspettano.
>>
Prendo
la sua manina mentre il suo sguardo si focalizza sulla
copertina rossa del diario, famelica di conoscere il suo papà.
Usciamo
di casa e ,con lo sguardo rivolto al cielo, penso a lui e a quanto mi
abbia cambiato la vita.
“Sasuke,
grazie. Ti ringrazio per avermi dato un motivo per continuare ad
essere felice“
Fine.
Salve
a tutti miei cari lettori! Ebbene sì, siamo giunti alla
fine di questa mia prima FanFic, sigh.
Dal
principio, la storia è già stata vissuta e trascritta
in un diario. Ho tenuto nascosto questo particolare perchè
ho voluto mostrarvi e anche farvi provare quello che la nostra Sakura
ha sentito nel suo cuore passo dopo passo.
Da
ragazza camaleontica, senza una propria personalità e
completamente immersa in una realtà dove le apparenze giocano
un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni; Sasuke le ha
cambiato il modo di vedere il mondo.
Se
c'è amore, le possibilità di salvarsi dalle tenebre
diventano infinite.
La
nostra protagonista ha toccato con mano questo dolce sentimento ed è
riuscita a maturare, a crescere, a far emergere la vera se stessa.
Sasuke
le ha salvato la vita, fino alla fine.
Immagino
che molti di voi saranno rimasti a bocca aperta per questo finale (
magari non è così, chi lo sa ).
Lone
Wolf ha, però, l'avvertimento “ Drammatico “,
quindi un lieto felice non poteva esserci fino in fondo.
Mi
dispiace se deluderò qualcuno di voi, però per me è
così che doveva andare a finire la storia.
Ci
tengo a precisare che, inoltre, le parti in cui è Sasuke a
narrare, è un regalo che ho voluto farvi perchè
tenevate che risaltassi i pensieri di Sasuke e con piacere vi ho
accontentati ^^.
Bene,
dopo questo lungo sproloquio, vorrei passare ai ringraziamenti: In
primis, ringrazio Alexis093 che mi ha supportato e consigliato in
ogni mio dubbio narrativo, grazie davvero! Grazie anche a
BlueOrchid31 che in questo finale mi ha aiutata ad apportare delle
piccole correzioni tecniche.
Grazie
anche a tutti voi che avete commentato dall'inizio fino alla fine.
Non sapete che incoraggiamento morale mi avete dato! E i
ringraziamenti non mancano, di certo, ai lettori silenziosi che, a
loro modo, mi hanno aiutata a giungere alla fine di questa
storia.
Grazie davvero tanto!
Alla
prossima! Un bacione a tutti!
Dalla
vostra, LaSignorinaRotterMaier.
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