La ragazza drago: il ritorno

di Serpe_Grifo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Preludio ***
Capitolo 2: *** I ***
Capitolo 3: *** II ***
Capitolo 4: *** III ***
Capitolo 5: *** IV ***
Capitolo 6: *** V ***
Capitolo 7: *** VI ***
Capitolo 8: *** VII ***
Capitolo 9: *** VIII ***
Capitolo 10: *** IX ***
Capitolo 11: *** X ***



Capitolo 1
*** Preludio ***


Dopo la battaglia finale, i nostri ragazzi, ritornati indietro nel tempo di due anni. Si rincontrano tutti a casa di Sofia, dove buttarono le proprie armi nel lago Albano, dove esse caderò in una bolla d'aria vicino al tempio di Lung.

Passarono due anni.

I ragazzi, ora, vanno al liceo. Sofia, Karl, Lidja, Fabio, Ewan e Chloe vanno allo stesso liceo con indirizzi diversi: Sofia e Karl vanno al liceo scientifico; Fabio ed Ewan al liceo classico; Lidja e Chloe al liceo linguistico.

Tutti vivevano la vita tranquillamente tra scuola, casa, uscite con amici o semplicemente uscite con il/la proprio/a ragazzo/a.

Ma la loro vita cambierà drasticamente.

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Capitolo 2
*** I ***


I nostri ragazzi stavano seduti sulle rive del lago Albano. Qualcuno immerso nei propri pensieri, altri a contemplare il panorama che avevano difronte. Il sabato pomeriggio era un dei momenti migliori per poter staccarsi dalla scuola, doveri e altre cose. Erano tutti immersi nel silenzio quando Ewan la ruppe.

-Sof potresti raccontarci come hai conosciuto la mia Lidja?- chiese Ewan.

-Ma se la sai ha memoria!- esclamò Sofia.

-Lo so ma la vorrei riascoltare ancora una volta. Sai mi mancano quei tempo- disse Ewan stringendo a se Lidja.

-Ti mancano i tempi dove rischiavi la vita un giorno si e l'altro pure?- gli chiede Karl.

-Si- dissero Fabio, Lidja ed Ewan.

-No- disse Chloe appoggiata su ad un albero.

-Concordo con Chloe- disse Sofia.

-È ovvio che sei d'accordo con Chloe visto che eri una fifona- la canzonò Lidja.

-Ehy! Non è colpa mia se allora ero una ragazzina di appena 13 anni alla quale sbatterono la verità in faccia soltanto dopo che era stata attaccata da un Assoggettato e che aveva usato il proprio potere per sbaglio!-

-Va bene ma eri e rimani pur sempre una fifona-

-La smettete di importunare la mia ragazza?- domandò Fabio al gruppo.

-Ed ecco il Principe Azzurro che salva la sua principessa- disse Lidja facendo ridere Karl e Chloe.

-Non lo vedo come il Principe Azzurro ma come Shrek... Hanno lo stesso carattere!- disse Karl.

-Forse ma comunque Shrek visse felicemente con la Principessa Fiona come Fabio vive felicemente a fianco ha Sofia- disse Chloe.

-Vero- disse Sofia sorridendo a Fabio che era accanto a lei.

-E non è un egoista come il Principe Azzurro che si vuole sposare con la principessa Fiona per diventare Re- disse Lidja.

-Anche questo è vero- disse Sofia.

-Concordo- disse Fabio abbracciando Sofia da dietro.

I ragazzi risero ma la risata non durò molto allungo quando Sofia gridò. Quasi tutti i ragazzi guardarono il posto dove un secondo prima c'era Sofia ma non la videro. Si guardarono intorno e andarono alla sua ricerca quando ad un tratto qualcosa colpì Fabio alla testa. Lui alzò allora la testa e vide Sofia.

-Sof!- esclamò e tutti gli altri si girarono verso di lui e Sofia.

-Finalmente! Fatemi scendere! Non è divertente essere appesi per aria da una forza misteriosa!- gridò.

I ragazzi raggiunsero Fabio e guardarono Sofia levitare a 5 metri di altezza.

-Calmati, Sofia, calmati! Che qualcuno vad- non finì di parlare che girandosi verso i ragazzi vide Lidja appesa per i piedi da un ramo, pure lei a 5 metri di altezza.

-EWAN!!!!!- gridò Lidja con tutto il fiato che aveva per attirare l'attenzione del suo ragazzo.

-LIDJA!- esclamò Ewan girandosi verso la voce della ragazza.

Impallidì alla vista della ragazza appesa per i piedi e dopo cinque secondi andò nel panico.

-Ma che sta succedendo?- chiese Chloe al secchione del gruppo, ovvero a Karl.

-Non lo so. Sembra che Sofia e Lidja abbiano riavuto i propri poteri- disse Karl.

Karl stava pensando ad una risposta e non si accorse che una fiammata stava venendo verso di lui.

-Be careful Karl!- gridò Chloe.

Allora Karl guardò davanti a se e vide la fiammata dirigersi verso di lui. Nel panico allungo le mani, come quando combattevano contro Nidhoggr, e da esse uscì del ghiaccio.

Si guardò le mani spaesato e poi guardò Fabio, che come lui, si stava guardando le mani.

Sofia e Lidja erano ancora appese nell'aria. Fabio e Karl cercarono di non andare nel panico per non lanciare fiamme e ghiaccio. Ewan e Chloe, nel panico, cercavano di cacciare il tornado che era comparso sul lago.

-CALMA!- gridò Karl e tutti si fermarono a guardarlo.

Sofia e Lidja smisero di muoversi e caddero rumorosamente per terra. Fabio ed Ewan corsero dalle proprie ragazze. Karl e Chloe si sedettero per terra.

Tutti si guardarono spaesati.

-Andiamo dentro e parliamone- disse Sofia.

Sofia e Lidja si alzarono con l'aiuto dei propri ragazzi e si lamentavano per tutto il tragitto per il dolore dopo la caduta.

Quando entrarono nella villa, Thomas si presentò davanti a loro.

-Georg è nella biblioteca?- domandò Fabio a Thomas.

-No, signorino- rispose Thomas alla domanda di Fabio.

-Bene. Noi andiamo in biblioteca e non vorremmo essere disturbati da nessuno Thomas- disse Fabio.

-Vai a prendere il draconoscopio- sussurò Sofia a Karl che andò verso la camera/laboratorio, pieno di cavi, pozioni, aggegi di laboratorio e sostanze chimiche, a prendere lo strumento.

Il resto del gruppo si diresse verso la biblioteca stando attenti a non incontrare il professore per non dover spiegare il motivo per il quale Lidja e Sofia si tengono appoggiate ai ragazzi e si massaggiano il fondo schiena.

Arrivati davanti alla porta della biblioteca, Chloe superò tutti per poter aprire la porta e quando tutti entrarono, lei stava per chiudere la porta quando vide Karl portare lo strumento.

Lo fece passare e chiuse la porta a chiave.

I ragazzi si sedettero sulle poltrone e Karl appoggio la roba sul tavolo presente nella stanza.

-Sapete per cosa siamo qui, no?- chiese Sofia ai ragazzi che annuirono.

-Karl ti ho chiesto di portare il draconoscopio per fare degli accertamenti. Oggi abbiamo, in qualche modo, riavuti i poteri, persi dopo la scomparsa dei draghi dopo aver sconfitto Nidhoggr, e voglio sapere se siamo ritornati dei draconiani. Bene. Karl incomincia da me-

Karl annui e incominciò a trafficare con i cavi.

-Aspetta un attimo. Perchè tu?- chiese Fabio.

Sofia alzò gli al cielo.

- Non eri tu quello che una volta diceva a Sofia di comportarsi da capo?- domandò Lidja alzando un sopracciglio.

I ragazzi lo sapevano che Lidja diceva la verità e Fabio non rispose sapendo che lui stesso non poteva contraddirsi.

Quando Karl finiva di aggiustare gli ultimi cavi, Sofia si sdraio su un divano alzandosi la maglia, lasciando scoperta soltanto la pancia piatta priva di imperfezione.

Quando Karl finì si sposto verso Sofia puntando su di lei lo strumento. Subito sullo schermo comparvero vene, normali vene che ogni essere umano possedeva.

Fece lo stesso procedimento sugli altri e sempre lo stesso risultato usciva. Rifece il procedimento altre tre volte su tutti cambiando le lenti ma niente.

Dopo un'ora di prove, Karl si sdraio su una poltrona, stanco.

Ognuno rimase in silenzio, immersi nei pensieri. Tutti cercavano di capire come mai avevano i poteri ma non erano ritornati a essere dei draconiani.

Sofia ad un tratto si alzò e andò verso un scaffale pieno di libri. Rimase ferma davanti ad esso finchè non prese un libro dallo scaffale e ritorno al suo posto.

Incominciò a sfogliarlo leggendo i titoli di ogni capitolo quando si fermò a leggere una pagina.

Tutti la guardarono, aspettando.

-Sentite qui- incominciò Sofia.

Le ricerche che avevo svolto, per conto di Thuban, guardiano dell'Albero del Mondo, mi sono risultate positive. Sappiamo dell'esistenza di un universo parallelo, dove vi è un pianeta uguale al nostro. ci eravamo messi in conttato con loro scoprendo che non sono mai esistiti Draghi e Viverne. Non so molto riguardo a quel pianeta ma so dell'esistenza di una profezia che, per vari motivi, so soltanto l'inizio di esso.

Discendenti dei guardiani dell'Albero del Mondo

Riavuti i poteri dopo la vittoria con il male

Ritrovate le armi accanto ad un tempio

Un nuovo nemico si troverà

E una nuova guerra incomincerà

Un viaggio nel nuovo mondo

Alla scoperta del nuovo destino

- Motik, ricercatore del tempio di Draconia.

Quando finì di leggere tutti erano in silenzio, persi nelle parole che Sofia aveva letto un attimo prima.

Sofia stava rileggendo la pagina quando vide un asterisco vicino alla frase "Discendenti dei guardiani dell'Albero del Mondo" con la parola ULTIMA PAGINA.

La ragazza si alzò e andò verso un comodino presente nella stanza con il libro e aprendo il primo cassetto, prese una penna, una matita e dei foglio. Chiuso il cassetto si diresse verso il tavolo dove c'era il draconoscopio e si sedette su una sedia.

Prese la penna e il foglio ed incominciò a riscrivere la profezia, parola per parola.

Quando finì di scrivere, andò all'ultima pagina e lesse quello che c'era scritto.

"II° reparto; VII° scaffale; IV°, V°, VI° libro;

V° reparto; III° scaffale; XV°, XVI°, XX° libro".

Lo riscrisse su altri cinque fogli e li diede agli altri presenti nella biblioteca che l'avevano guardata per tutto il tempo.

-Che dobbiamo fare?- chiese Ewan leggendo il foglio.

-Da quello che c'è scritto, dobbiamo prendere dei libri, anzi, di preciso un libro che è il quindicesimo libro del terzo scaffale nel quinto reparto della biblioteca- disse Karl alzandosi dalla poltrona e dirigendosi verso il quinto reparto seguito da Chloe ed Ewan.

Sofia, Fabio e Lidja, invece, si diressero verso il secondo reparto della biblioteca. Tutti seguirono le indicazioni scritte da Sofia sul foglio e quando le trovarono, andarono verso il tavolo.

Rimasero chini sui libri tutto il pomeriggio. Ognuno leggeva il libro così intensamente che quando sentirono bussare si spaventarono. Chiusero i libri e aiutarono Karl a nascondere il draconoscopio nella biblioteca e prima di uscire dalla stanza, raccolsero le cose e i libri ed uscirono da esso incontrando il professore.

-Dove siete stati? Sono nove di sera e Gillian aveva chiamato minimo tre volte per sapere dove sono finiti i suoi figli- disse il professore.

I ragazzi si guardarono e poi guardarono il padre di Sofia e Karl.

-Eravamo in biblioteca, papà. E avevamo detto a Thomas di non disturbarci- disse Sofia facendo la faccia più angelica che riusciva a fare.

-E visto che è tardi, possono rimanere Chloe ed Ewan da noi?- chiese Lidja.

-Va bene. Vado a contattare la madre dei gemelli mentre voi andate a mangiare la cena e poi a dormire.

-Va bene, professore- dissero i ragazzi insieme avviandosi poi verso la sala da pranzo dove avrebbero mangiato la cena.

 

Ed ecco il primo capitolo.

Spero che sia piaciuto. Vorrei specificare una cosa.

Lidja vive con Sofia, Fabio e Karl perchè lasciò il circo dopo la morte di sua nonna.

Ringrazio le persone che hanno letto, votato il prologo.

E ringrazio le persone che hanno letto o commentato questo capitolo.

Un bacio.
Serpe_Grifo

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Capitolo 3
*** II ***


I ragazzi raggiunsero la sala da pranzo e si accomodarono davanti al tavolo dove era presente un piatto polacco tradizionale: pierogi, fatto con pasta e ripieno che poteva variare, dal ripieno di carne a quello di pesce o con verdure o con frutta o formaggio. 
I ragazzi si servirono. Ognuno prese un paio di pierogi con diversi ripieni. Karl prese quello classico che consisteva di pasta ripiena di carne, funghi e brassica o cavolo. Lidja e Chloe presero alcuni con il ripieno di fragole, di mirtilli e mela cosparsi con un po' di panna acida e zucchero. 
Ewan prese quello ripieni di formaggio. Fabio quelli con il pesce e Sofia prese alcuni classici e alcuni con il ripieno di spinaci e mozzarella. 
Per tutto il tempo della cena nessuno spiccò una parola, rimanendo in un silenzio di tomba nella quale non si sentì neanche una mosca volare, solo il rumore delle posate.
-Avete scoperto qualcosa dai libri che avete letto?- chiese Sofia dopo aver finito di mangiare. 
-Il libro che non ho finito di leggere descrive della specie di persona. Fate, elfi, lupi mannari, vampiri e persone con poteri strani. Ovviamente ho saltato buona parte del libro per poter leggere la parte dove parla dell'ultima specie. C'è scritto che sono dei discendenti di una stirpe antichissima, chiamata Drucanik. Da esso, nei millenni, nacquero altre specie di persone. È stato difficile capire qualcosa dal libro- disse Karl.
-Come mai?- chiese Lidja.
-Perché è scritto in italiano e latino, mischiati insieme-
-Strano che nella biblioteca vi è un libro del genere e stranamente non mi ero mai accorta di questi libri- disse Sofia indicando i libri con un cenno della testa.
-Eh?- fece Ewan.
Sofia lo guardò e scoppiò a ridere.
-Okey, ho capito. Ora ti spiego tutto. Dopo la guerra, quando avevo tempo libero e non stavo con voi, mi rintanavo nella biblioteca. Questi libri non erano presenti e come se fossero comparsi solo adesso quando abbiano riavuto i poteri. Ora come ora voglio scoprire il motivo per il quale abbiamo riavuto i poteri proprio adesso... proprio oggi-
-Allora vi sarò d' aiuto- disse una voce femminile. era una voce delicata e melodiosa come un ruscello che scorre.
-Lei chi è? E lei cos'è?- domandò Lydia guardandosi attorno.
-Se volete sapere... Trovatemi- disse di nuovo la voce femminile. i ragazzi si guardarono e si alzarono di scatto andando nel luogo in cui una volta vi era presente un albero. Proprio lì, al cetro esatto della stanza e quindi della casa, vi era una figura fluttuante dalle sembianze di una donna.
-Non sapete quando tempo il mio popolo cerca di contattare voi- dissr la donna fluttuante. 
-Popolo? Contattare? E lei chi è?- chiese Lydia ancora una volta. 
-Perdonatemi per essere stata scortese. Sono Malika, regina dei Drucanik e sacerdotessa dei protettori del mio mondo, forse dovrei dire defunta regina e sacerdotessa-
-D-defunta?!- quasi gridò Chloe diventando bianca come un ceccio.
-Si, defunta. Fino a qualche ora fa combattevo contro le forze del male ma, come ogni profezia che si deve avverare, fui uccisa e solo allora sono riuscita a trovarvi. Al mio popolo serve il vostro aiuto. Voi siete gli unici che li potranno salvare.- disse Malika.
-Spetta spetta. Il fatto che abbiamo riavuto i poteri è solo perché tu sei stata uccisa?- chiese Karl guardando con sospetto la donna.
-Si , solo così la vostra profezia potrà iniziare. Una finisce e un'altra inizia, questo è il ciclo del destino che ognuno deve compiere-
-Di preciso cosa dobbiamo fare?- domandò Sofia avanzando verso la donna.
-Dovete venire nel mio mondo per sconfiggere il malvagio ma per farlo vi servono le armi- rispose la donna.
-Facile basta scendere nel lago dove vi era il tempio di Lung e prenderle- disse Lydia facendo annuire tutti, o quasi. Erano Fabio e Sofia a non aver annuito.
La donna, invece, aveva negato, con tristezza.
-Le armi non sono più sul nostro mondo- si espresse Fabio guardando la donna intensamente. 
-Giusta affermazione- confermò la donna sorridendo tristemente.
-COSA?!- gridarono Lydia, Karl e i gemelli insieme.
-Silenzio!- disse il capo del gruppo con voce dura facendo zittire tutti.
-Le armi sono da qualche parte nel mio mondo ma dove precisamente non si sa. Le tracce delle armi sono state perse tempo fa ma potrete trovare un indizio andando al tempio dei giardiani. Si diceva che con l'ascesa dei discendenti il male sarà del tutto sconfitto e l'equilibrio ridato alla natura ma da decenni tutto va male. Vi prego, siete gli unici che ci possono salvare- disse Malika iniziando a brillare più del dovuto. -Il tempo è finito. Consulate i libri. Custodiscono un segreto che verrà svelato-.
La donna allora scomparve in una luce argentea lasciando i ragazzi sconvolti.
Custodiscono un segreto che verrà svelato... cosa varrà dire? si domandarono tutti andando nelle loro stanze.

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Capitolo 4
*** III ***


Sofia si trovava in mezzo ad un campo di battaglia, circondata da soldati che combattevano e da cadaveri massacrati. Il panorama era devastante. La prateria aveva visto tempi migliori. Il bosco che circandava la prateria era stata rasa al suolo, solo qualche albero qua e là era sfuggito alla violenza e al massacro della guerra. E ovunque Sofia vedeva sangue, anche sulle sue mani e sulla spada che teneva saldamente in pugno. 
Solo allora si rese conto di essere in piedi davanti ad un uomo vestito con un'armatura scura e un elmo che non faceva vedere la faccia. Cercava i suoi amici ma non li vide da nessuna parte. 
-Finalmente ci incontriamo su un campo di battaglia, Safir- disse l'uomo. 
-Che vuoi bastardo?- chiese Sofia, leggermente arrabbiata. 
-Vieni dalla mia parte. Insieme vinceremo- rispose l'uomo. 
-Per schiavizzare tutto il mondo? Neanche nei tuoi sogni-
-Allora muori- disse l'uomo quando Sofia si vide nella biblioteca della villa davanti ad un libro anomalo dalla copertina marroncina e niente scritte, un momento prima di essere trafitta da una spada.

Sofia si svegliò di scatto,  gridando e piangendo.
Si prese le ginocchia al petto ed incominciò a piangere silenziosamente. Non passò neanche un minuto quando la porta della stanza di Sofia si aprì per far entrare la figura di Fabio.
-Sof non piangere, ci sono io con te- disse Fabio sedendosi sul letto aprendo le braccia. Sofia si buttò nelle braccia di Fabio strigendosi a lui e ricominciò a piangere, bagnando la maglia del pigiama di Fabio.
Il ragazzo non si lamentò. Era abituato che Sofia aveva incubi ma ultimamente la sentiva gridare ogni notte, svegliandolo nel bel mezzo della notte. Gli abitanti della casa non sapevano di quello che succedeva a Sofia in quando dormivano come orsi in letargo!
Fabio accarezzava i capelli ricci e rossi della ragazza, per farla tranquillizzare, per assicurarla che non era sola e che poteva sfogarsi con lui.
Dopo un tempo indeterminato la ragazza si calmò e prese un grosso respiro. 
-Ero in mezzo ad un campo di battaglia. Era una prateria circondata da un bosco, che di esso non era rimasco che qualche albero. Ero circondata da soldati che combattevano e da cadaveri massacrati. Cercavo te e gli altri ma non riuscivo a trovarvi. Davanti a me si ergeva un uomo con un'armatura scura e un elmo. Voleva che andassi dalla sua parte chiamandomi Safir ma non accettai e.. e...- Sofia incominciò a piangere- e... mi... uccise-.
Fabio la strinse forte a se. Sapeva che in quei momenti a Sofia serviva qualcuno che la calmasse.
-E soltanto un incubo- disse il ragazzo.
Allora la ragazza si staccò da lui.
-Non è un incubo e tu lo sai. Comunque nel mio "incubo"- disse Sofia mimando le virgolette sulla parola incubo- che a casa è presente un libro che ci potrà aiutare ma per adesso penseremo sui libri che stiamo studiando-
Fabio annui.
-Ora è meglio che tu vada e nessuna parola con glia altri, non gli voglio allarmare-
Il ragazzo annui di nuovo. Si alzò lentamente dal letto e si diresse verso la porta. Prima di chiuderla alle spalle guardò un'ultima volta la ragazza.
-Sicura di stare bene?-
-Si. Ora va- disse Sofia e Fabio chiuse la porta.

Sofia si svegliò piano. Non si voleva alzare dal letto per colpa del sogno ma il buon umore era ritornato quando aveva visto Fabio seduto su una sedia che dormiva. La ragazza si alzò piano per non svegliarlo. Prese la coperta che aveva nell'armadio e lo coprì. Si guardò intorno e vide un vassoio con la colazione ancora calda. Prese il cornetto e si sedette sul letto e contemplò Fabio. Aveva i capelli arruffati e i lineamenti del viso rilassati. Aveva dei jeans neri con qualche buco, una maglia a maniche corte attillata che metteva in risalto gli addominali scolpiti.

Era un angelo.

Un angelo dannatamente attraente.

Sofia giro lo sguardo verso la finestra. Il cielo era limpido. Il sole era alto. Vi era un leggero venticello che muoveva le foglie degli alberi e il lago era tranquillo. Non si rese conto che qualcuno in quel momento si era alzato e stava andando verso di lei.

Si spaventò quando due braccia muscolose la abbracciavano da dietro.

-Non spaventarmi più, stupido- disse Sofia mettendo il broncio.

-Non ho potuto resistere- disse Fabio divertito.

-Comunque grazie per aver portato la colazione- disse la ragazza dando un bacio a stampo al ragazzo e alzandosi per andare al bagno prendendo alcuni vestiti dall'armadio. Passarono dieci minuti quando Sofia uscì dal bagno vestita un dei pantaloncini neri, una maglia bianca corta che mette in mostra il piercing all'ombelico, un paio di decoltè nere alte 15 cm e un cappello della New Era. Era truccata un un filo di eyeliner nero, mascara e rossetto rosso fuoco. I capelli, invece, erano raccolti in una treccia laterale.

-Wow- disse Fabio vedendo la propria ragazza uscire dal bagno - Sei fantastica!-

-Grazie. Dai andiamo- disse Sofia prendendo per mano Fabio e tirandolo verso la porta per scendere al piano di sotto.

Nel corridoi incontrarono Lydia ed Ewan. Lydia era vestita con una mini gonna con il motivo scozzese, una camicia bianca, delle decoltè beige 15 cm. Ewan, invece, era camicia bianca e jeans.

-Che facciamo oggi?- chiede Lydia.

-Andiamo al centro, come ogni domenica- disse Fabio.

I ragazzi annuirono e scesero in sala da pranzo dove trovarono Karl e Chloe intenti a mangiare la colazione.

-Buongiorno- dissero Sofia e Lydia in coro.

-Good morning- disse  Chloe e Karl li saluto con una mano intento a leggere un libro.

-Siete pronti?- chiese Lydia euforica.

-Yes!- disse Chloe saltando in piedi, facendo vedere il vestito dai motivi floreali corto con i tacchi, e Karl chiudendo il libro.

Quindici minuti dopo i ragazzi si trovavano in Piazza di Spagna. Le ragazze si sedettero sul bordo della fontana mentre i ragazzi andavano al tabacchino per comprare chi sa cosa.

Non passarono neanche due minuti quando le ragazze venero circondate da tre ragazzi. Le ragazze li guardarono e incominciarono a ridere in faccia ai ragazzi.

-Se ci credete di fare colpo su di noi siete sulla strada sbagliata- disse Sofia e Chloe annui.

-Perchè? Tutte ci vogliono- disse uno.

-Noi, invece, no. Siamo tutte e tre felicemente fidanzate- disse Lydia.

-é chi sarebbero?- disse un'altro.

-Noi- disse Fabio buttando una nuvola di fumo e Karl ed Ewan si misero al suo fianco.

Sofia, Lydia e Chloe si alzarono e andarono dai rispettivi ragazzi.

-Fabio Szilard, Karl Lechmann e Ewan MacAllister che sorpresa- disse il primo ragazzo.

-Che vuoi, Mattia?- chiese Karl.

-Volevamo divertirci un po' ma ci avete disturbato- disse Mattia.

-Vi volevate divertire con noi, strozii- disse Lydia.

-Calma- le disse Ewan per poi guardare Mattia - Ti conosco. Sei uno di quelli che si credono chi sa chi ma non hanno le palle per fare quello che dicono. Ci sono delle voci che girano a scuola che dicono che volevi rubare la ragazza a Fabio ma non hai il coraggio di farlo-

-Aspetta Ewan. Ha detto che mi vuole conquistare?- domandò Sofia per poi ridere come una pazza.

-Cosa c'è di cosi divertente?- chiese il ragazzo.

-è divertente perchè mai e poi mai riuscirai a farmi innamorare di te- disse Sofia calmandosi.

-Perchè?- chiese.

-Perchè mi sono innamorata di questo ragazzo che è affianco a me da anni e per mettermi con lui ho dovuto sudare sette camice e per un desiderio di un bambino arrogante come te non mi lascerei con lui e poi non riusciresti mai ad essere alla mia altezza- disse Sofia serie.

-Perchè?- chiese di nuovo.

-Ora basta con questi 'perchè'?- disse stufa Lydia - Sofia è il capo del nostro gruppo e Fabio la aiuta nelle decisioni più importanti ma spesso Sofia è tremenda con tutti e l'unico che riesce tener testa a lei è Fabio e poi Sofia adora i bad boy come Fabio che è temuto da tutti a scuola-

-E poi Fabio, Karl e Ewan sono i ragazzi più sexy e temuti a scuola come noi ragazze- disse Chloe sorridendo come una pazza.

-I-in c-che s-senso?-

-Nel senso che sono belle e tranquille ma a volte tirano fuori gli artigli come un gatto e in quei momenti sono peggio di noi ragazzi-

-Già perchè loro sono delle bad girl- disse Karl stringendo a se Chloe che sorrideva ancora come una pazza. Come Ewan che teneva a se Lydia, che sembrava un angelo e se sembra un angelo significa che sono nei guai, e Fabio che teneva Sofia pronta a fare a botte.

I tre ragazzi si guardarono e scapparono a gambe levate e i ragazzi risero.

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Capitolo 5
*** IV ***


I ragazzi passarono tutto il pomeriggio insieme. I ragazzi accompagnarono le ragazze in diversi negozi con i vestiti. Appena le tre ragazze finirono a comprare i vestiti il resto del gruppo passò nei diversi negozi di games. 
Alla fine della giornata i ragazzi si trovavano in un parco giochi abbandonato a fumare sigarette. 
"Avete visto quei ragazzi?" chiese Chloe indicando un gruppetto formato da ragazzi e ragazze.
"Lasciali stare" disse Fabio facendo un tiro dalla sigaretta.
"Ma se i ragazzi ci stanno squadrando e le ragazze vi guardano con malizia" disse ancora Chloe.
"Lasciali stare. Se ci guardano va bene ma basta che non si avvicinano quelle oche a Ewan" disse Lidja fulminando le ragazze.
Neanche due secondi che tre ragazzi e tre ragazze si avvicinarono a loro.
"Ma che giorno è oggi? Festa del rimorchiamo le ragazze fidanzate?" chiese Sofia ridendo e facendo ridere gli altri.
Quei sei la guardarono sraniti.
"Parlate" disse Fabio con tono duro. 
"Siamo venuti a parlare" disse una ragazza avvicinandosi a Fabio.
Sofia la fulmino con lo sguardo ma la ragazza non ci fece caso.
"Sai vi abbiamo visti e abbiamo pensato di fare conoscenza" disse un ragazzo mettendo una mano sulla spalla di Lidja.
"Toglile le mani di dosso" disse Ewan guardando truce il ragazzo.
"Perchè? Mica sei tu il suo ragazzo" disse il ragazzo. 
Ewan rise di gusto e si alzò da dove era seduto.
"In realtà hai davanti a te il suo ragazzo".
Lidja si alzò scostando la mano del ragazzo e andò a posizionarsi davanti ad Ewan per poi essere abbracciata da lui.
"E tu, occhetta dei miei stivali, lascia Fabio" disse Sofia avvicinandosi alla ragazza.
"Se no, che mi farai?" chiese quella.
"Non dovevi fare quella domanda ragazzina" disse Karl e prima che lei possa dore qualcosa Sofia le diede un pugno in faccia.
"Questo" disse Sofia prendendo per mano Fabio e dirigendosi verso l'uscita del parco abbandonato seguita dal resto del gruppo.
"Sof sei stata mitica" disse Ewan battendo il cinque con lei.
"La prossima volta faccio da solo " disse Fabio.
"Si si come no. Non dirmi che non ti piace vedere la tua ragazza fare a botte con un'altra" disse Ewan a Fabio.
"E poi almeno sai che lei tiene molto a te" disse Karl.
"Karl ma che stai blaterando. Non penso che Chloe.."
"Che Chloe possa fare una cosa del genere ma qui ti sbagli, mio caro Ewan. Tua sorella fa a botte con qualsiaso ragazza che cerca di rimorchiarmi" disse Karl interrompendo il fratello della sua ragazza.
Nessuno parlò più.
Ognuno tornò a casa sua anche se la maggior parte del gruppo, cioè quattro persone su sei, tornarono a casa del professore.

Era mattina del lunedi quando si senti un urlo straziante che fece preoccupare gli abitanti della casa. Sofia andò verso la stanza di Lidja ed entrò dentro.

-Lidja che hai da gridare?- chiese Sofia guardando l'amica mentre stava buttando tutto dall'armadio.

-Non so che mettere!- disse esasperata la ragazza.

-Lidja lo sai che basta che ti metti la giacca della scuola e il resto dell'abbigliamento può essere altro che l'uniforme-

-L'avevo scordato!- esclamò l'amica.

-Mettiti la camicia con la gonna nera comprata ieri con le ballerine nere con il laccetto sulla caviglia comprata tre mesi fa e mai messe, la giacca della scuola e la borsa verde shock- disse Sofia tirando fuori dall'armadio di Lidja i vestiti. 
-Come avrei fatto senza di te?- chiese Lidja abbracciando l'amica.
-Dai ora vestiti. Io vado a vestirmi se no chi lo sente Fabio- disse la ragazza uscendo dalla stanza e dirigendosi verso la sua stanza. 
Entrò dentro e si diresse verso l'armadio.
Tirò fuori un paio di Jeans neri, una maglia nera trasparente, delle ballerine e la giacca della scuola. Si diresse verso il bagno e si chiuse dentro.
Al piano di sotto, intanto, un Fabio si era alzato al gridò di Lidja. 
Si vesti con le prime cose che prese dall'armadio e si diresse verso la sala da pranzo per mangiare la colazione. Appena arrivò nella stanza trovò Karl ancora in pigiama celeste con gli orsacchiotti al tavolo che mangiava e una Sofia truccata e pronta per andare a scuola.
-Buongiorno- disse Sofia facendo sedere Fabio accanto a se e andogli un bacio a stampo.
-'giorno- disse Karl con la bocca piena.
-Giorno!- disse una solare Lidja.
-Potresti non gridare di prima mattina?- domandò Fabio a Lidja.
-Che antipatico- disse Lidja prendendo un cornetto e una tazza di caffè. 
-Quall'antipatica ci sei tu- disse il ragazzo.
Lidja non rispose e i ragazzi finirono di mangiare, presero i loro zaini e si avviarono verso l'uscita per poi andare a prendere il pullman. 
Mezz'ora dopo i ragazzi si incontrano con i gemelli e si diressero verso la scuola.
Quando stavano per arrivare a scuola una luce bianca li acceco e i ragazzi scomparvero nel nulla.

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Capitolo 6
*** V ***


I ragazzi si svegliarono in una raduna. Erano circondati da alberi, con un ruscello poco lontano.
I ragazzi si guardarono attorno disorientati. Un attimo prima i ragazzi si trovavano vicino alla scuola e un attimo dopo si trovavano in un bosco chi sa dove.
Si alzarono piano.
Chloe e Lidja andarono dai propri ragazzi mentre Sofia si diresse verso un albero seguita dagli altri. 
Appoggiò un palmo sul tronco dell'albero e chiuse gli occhi. Si concentrò e dopo un minuto si stacco da esso.

-Ragazzi non siamo sulla Terra- disse Sofia girandosi verso i ragazzi - siamo sul pianeta Dack, nell'universo parallelo che scoprì Motik-

-Ma come siamo finiti qui?- chiese Chloe.

-Con molte probabilità quella luce bianca che ci aveva accecati non era altro che un portale interdimensionale che ci ha portato qui, con la probabilità che qualcuno l'aveva aperto apposta per noi- disse Karl con fare da professore.

-Ora la domanda più importante: che dobbiamo fare?- chiese Ewan guardando Sofia e Fabio.

 

 

In un luogo lontano

Un ragazzo stava guardando una mappa. Accanto a lui vi era un sergente ad attendere gli ordini.

-Tra dieci giorni attaccheremo la città dove vi è il Tempio dei Discendenti. Voglio che il tempio vada distrutto del tutto. Deve scomparire dalla faccia del pianeta- disse il ragazzo guardando con disprezzo il disegno che raffigurava il tempio.

-Sarà fatto, signore- disse il sergente.

-Ora va-

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Capitolo 7
*** VI ***


Il territorio circostante del tempio era diventato un campo di battaglia.
Donne, bambini e uomini venivano uccisi a colpi di spade, mazze chiodate, pugnali e lancie.
Le persone che sapevano combattere combattevano contro il nemico cercando di proteggere il tempio quando ad un tratto seo facci di luce verde, rosa, dorata, celeste e viola comparvero in mezzo alla battaglia.
Tutti si fermarono per guardare le sei figure, tre femminili e tre maschili, comparse dal nulla vestite in armature con un'arma.
"Siamo qui per proteggere il Tempio e questo popolo dalla distruzione" disse la figura femminile con l'armatura verde estraendo la spada dal fodere.
Il generale sorrise e cacciò l'urlo di attacco andando lui stesso all'attacco per combattere contro la figura femminile in verde.
si scontro con la figura rimanendo ferito ovunque da quella furia verde e venne bloccato da delle piante come il resto del suo esercito bloccato con ghiaccio, fuoco, fenomeni atmosferici, sospesi in aria oppure bloccati dalle piante.
"Andatevene via e sarete risparmiati ma se non lo fate verrete uccisi in un secondo" disse la figura maschile nell'armatura dorata.
Il generale annui e venne liberato scappando poi via dopo aver guardato per l'ultima volte le sei figure misteriose.

Quattro giorni prima

"Ottima domanda Ewan" disse Karl.
"Seguiamo il sentiero che è là giù" disse Lidja.
Sofia annui.
"Dovremmo trovare una città che ospita un tempio... Può darsi che sia il tempio che cerchiamo" disse poi Sofia.
I ragazzi si diressero verso il sentiero e viaggiarono nel bosco, viaggiando di giorno e mangiando tutto quello che avevano capito che era commestibile anche grazie all'aiuto dei poteri di Sofia e bevendo l'acqua dal ruscello che riuscivano a trovare mentre di notte dormivano facendo i turni di guardia nel caso qualcuno cercasse di attaccarle e raggiunsero , verso il tramonto del quarto giorno, la cittadina che ospitava il tempio.
Quando si trovarono di fronte la cittadina decisero che si sarebbero mossi nell'ombra per non dare nell'occhio più del dovuto. Camminarono così, al margine della cittadina, arrivando al tempio nel quale uomini, donne e bambini pregavano.
I sei ragazzi si guardarono e annuirono.
Si avviarono verso il tempio entrandoci dentro e rimanendo affascinati.
Il tempio era simile a quelli dell'antica Grecia, molto alti, con colonne in marmo e raffigurazioni di scene di guerre o creature mitologiche. Ma la cosa che sconvolse di più i ragazzi erano le sei statue alte tre metri che erano identiche a loro.
Le due statue centrali raffiguravano Sofia e Fabio che si tenevano per mano e impugnavano la loro arma, una spada per Sofia e una lancia per Fabio.
Alla destra di Fabio, c'erano le statue di una Lydia seduta con in mano una frusta e di Ewan che le sta accanto, tenendo una mano sulla spalla di Lydia, mentre tiene un'ascia doppia.
Infine, alla sinistra di Sofia, c'erano le statue di Karl e Chloe abbracciati e che tenevano le armi, come le altre statue, in mano: Karl, nella mano sinistra, teneva l'arco con le freccie sulla schiena e Chloe, nella mano destra, teneva la stessa arma del fratello gemello, cioè un'ascia doppia.
Le tre figure femminili erano vestite con dei vestiti molto simili allo stile gotico della Terra ma con le gonne molto corte.
Invece, le tre figure maschili, erano vestiti con delle armature senza però l'elmo.
I ragazzi aspettarono, nascosti dietro a delle colonne, che tutte le persone andassero via.
Poi si avvicinarono alle state e le guardarono affascinati. Poi videro qualcosa che si illuminava ai piedi delle statue e si avvicinarono ancora di più riconoscendo subito le loro sfere.
I ragazzi li presero nello stesso momento in cui stavano entrando, correndo nel tempio, molte persone che videro la trasformazione dei ragazzi in figure di cinque colori diversi con le armature e le armi.
"Impossibile! " esclamò un anziano.
Sofia si girò per vedere chi aveva parlato e vide tutti i presenti guardarli stupefatti.
Si tolse l'elmo e tutti i presenti si incinarono a loro.
"Vi prego alzatevi" disse Sofia aiutando una signora a raddrizzarsi.
"Perchè siete qui?" chiese Lydia.
"Stanno cercando di attaccare il vostro tempio" disse una donna.
I ragazzi si guardarono per poi scomparire in fasci di luce di cinque colori diversi.

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Capitolo 8
*** VII ***


-Mio signore!- disse il sergente. 
-Hai fatto quello che ti ho detto?- chiese il ragazzo. 
Il sergente tentennò prima di risponede:-No-
-COSA?!- esclamò il ragazzo- COM'È POSSIBILE?!-
-Mio signore eravamo arrivati al tempio e stavamo per distruggerlo quando sei figura comparvero- disse il sergente arretrando leggermente. 
-Continua- disse soltanto il ragazzo sedendosi su un trono.
-Erano comparsi da cinque fasci di colore diverso ed assomigliavano alle statue del tempio dei Discendenti-
-Vai- disse soltanto il ragazzo.
Vide il sergente uscire dalla sala e solo allora si avvicinò ad un muro. Posò una mano su una mattonella ed essa si aprì facendo vedere una rampa di sale che salivano su.
Lui la percorse e arrivò in una stanza molto femminile. Si avvicinò alla toilette e ne prese da sopra un ritratto. 
Raffigurava una ragazza con capelli rossi e mossi e occhi verdi.
Il ragazzo accarezzò l'immagine e poi prese una collana verde con uno smeraldo come pendolo e sorrise.

I ragazzi erano stanchi per il viaggio, la battaglia e l'aggiustare il villaggio che era in rovina.
Si sedettero sotto le loro statue e guardarono le persone che entravano e uscivano, che portavano doni, cibo e vestiti. 
Sofia si alzò e si diresse dietro la sua statua.
Si appoggiò sul muro che si spostò sotto il suo peso e fece una caduta terribile.
Si sedette e guardò le scale che aveva appena fatto cadendo.
Si alzò da terra ed evocò un fuoco verde che proiettava delle ombre macabre sul muro e il pavimento. 
Proseguì lungo un corridoio dove, alla fine, trovò una porta.
Aprì la porta ed entro la stanza che si rivelò essere una sala molto ampia dove vi erano diverse armi appese al muro, manichini posizionati in un angolo della sala e una libreria addossata su una parete. 
Sofia si guardò ancora un po' attorno quando intravede una porta.
Si avvicinò ad essa ed apri. 
Era un corridoio con tre porte ma Sofia decise di chiamare gli altri per far vedere il luogo.
Rifece la stessa strada e quando raggiunse la sommità delle scale tirò verso di se il muro che si aprì. Ma quello che trovò fuori era un tempio quasi deserto se non per due uomini che le tirarono una botta in testa facendola svenire e portandola via.

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Capitolo 9
*** VIII ***


Mentre Sofia veniva rapita, gli altri Draconiani erano usciti dal tempio per visitare il villaggio che ospitava il loro tempio.
Camminando tra le vie del villaggio, vi accorsero che il villaggio era una vera è propria città. Mentre passavano, tutte le persone che incontravano si inchinavano al loro passaggio. Arrivati al centro della città, si fermarono davanti ad un edificio molto grande. Lo contemplavano. Era un edificio di tre piani fatto di mattoni e pietre molto solide e con un portone altro due metri e mezzo di legno scuro. Si avvicinarono e il portone si aprì davanti a loro. I ragazzi entrarono e si incantarono. Era uni spazio gigantesco dove vi erano molti ragazzi che parlavano e passeggiavano. I draconiani erano fermi davanti al portone quando un signore li raggiunse.
Era un uomo sui trent'anni. Era alto con un fisico asciutto e slanciato. Aveva i capelli dai capelli rossi color carota, occhi neri e carnagione chiara.
-Benvenuti all'accademia- disse l'uomo - sono Talik, insegno in questa scuola.-
-Piacere di conoscervi.- disse Lidja.
-Avete bisogno di qualcosa?- disse per poi guardarci meglio. -O dei! V-voi s-siete-
-Si siamo noi- disse Fabio.
-Allora siete liberi di andare dove volete all'interno dell'Accademia-.
I ragazzi annuirò e andarono avanti. Girarono tutto l'edificio fino ad arrivare in un'aula. Entrarono e trovarono un maestro che stava insegnando ad invocare il fuoco.
-Dovete rilassarvi e trovare dentro di voi quella fiamma che avete e poi sprigionarla fuori dal corpo- aveva detto il maestro e i suoi alunni fecero quello che che disse.
Fabio guardava i ragazzi che cercavano di invocare il fuoco e vide che nessuno non riusciva a fare in quanto tutti non si erano rilassati.
Fabio si fece avanti richiedendo l'attenzione di tutti.
-Penso che abbiate capito chi sono ma mi presento. Mi chiamo Fabio e sono un discendente, vostro "protettore" e colui che governa il fuoco-.
Tutti lo guardavano affascinati.
-Ho visto che avete il problema nell'evocare il fuoco, quindi chiedo che uno di voi venga, di sua spontanea volontà, vicino a me- disse Fabio.
Un ragazzo si alzò dal suo posto e si mise vicino a Fabio.
-Ora guardate- si girò verso il ragazzo che era vicino a lui.- Invoca il fuoco-
Il ragazzo fece ciò che Fabio gli chiese ma non evocò niente.
-Voi tutti fate gli stessi sbagli. Siete troppo tesi, avete paura di invocare il fuoco e non vi concentrate molto. Puoi tornare a posto-.
Il ragazzo andò a sedersi.
Fabio sorrise ed evocò il fuoco, incominciando a piegare, passo dopo passo, come evocarlo.

Mentre i ragazzi erano all'accademia, Sofia si era svegliata in una cella. Era stesa su un letto di pietra. Attorno a lei c'era solo pietra e una porta di ferro. Davanti alla porta c'era un vassoio con del cibo ma Sofia non lo prese per non essere avvelenata. 
La ragazza si sedette sulla pietra.
Cercò di ricordare cos'era successo ma l'unica cosa che riusciva a sentire era il dolore alla testa. 
Sofia sospirò e si appoggiò al muro, guardando davanti a se.
Dove sono finita?

 

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Capitolo 10
*** IX ***


Lidja,i gemelli e Karl lasciarono Fabio con i ragazzi ed andarono in giro per l'accademia. Si ritrovarono in un luogo aperto dove Ewan e Chloe si divertivano ad invocare fenomeni atmosferici. E stavano anche disturbando la lezione di alcuni ragazzi che li guardavano affascinati. Il loro maestro aveva sequestrato i gemelli ed ora Lidja stava girando l'edificio, da sola con Karl.
Ad un tratto, qualcuno cadde su di lei.
Era una ragazza della sua stessa età.
-È successo qualcosa?- chiese Lidja alla ragazza.
-Hanno rapito una di voi, quella coi capelli ricci-
Lidja sbianco.
Hanno rapito Sofia.
Ringraziò la ragazza, e corse verso la classe dove aveva lasciato Lidja.
Entrò senza bussare e Fabio si girò verso di lei.
-Hanno rapito Sofia!- disse Lidja.
Fabio usci dalla classe con Lidja alle calcagna, e Karl.
Corsero a prendere i gemelli e andarono via dall'accademia. Corsero a perdifiato verso il tempio. Entrarono e girarono ovunque finche Lidja non trovò il telefono della ricci.
Lo fece vedere ai ragazzi e Fabio si appoggiò al muro, dove avevano trovato il telefono.
Sotto il peso del ragazzo, il muro si aprì e il ragazzo ruzzolo giù dalle scale.

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Capitolo 11
*** X ***


Erano giorni che Sofia era stata rapita e rinchiusa nella cella in qualche remoto castello, in qualche parte di quel nuovo mondo in cui era finita.
La ragazza rifiutava il cibo e l'acqua, per non essere avvelenata dai suoi rapinatori e con le poche forze che avevha invocava una pianta che era in grado di generare acqua.
Non sono mai venuti a vederla o interrogare o, peggio ancora, torturare. 
Sofia era rintanata in un angolo della cella, il più lontano possibile dalla porta.

Il ragazzo stava guardando fuori dalla finestra quando una guardia entrò nella stanza.
-Mio signore. La ragazza non ha toccato niente- disse la guardia.
Il ragazzo si girò e guardò la guardia.
-Portate la ragazza in una stanza. Fatele fare il bagno, datele dei vestiti e dite che la aspetto per la cena.- disse il ragazzo è la guardia uscì.
Il ragazzo si diresse verso la sua stanza e si cambiò con un completo nero e rosso.

Sofia fu svegliata da una chiave che girava nella toppa. Aprì di scatto gli occhi e vide due guardie.
Uno di loro si avvicinò a lei e la fece alzare, prendendola sotto le ascelle.
La ragazza barcollò sulle sue gambe e la guardia la prese al volo quando lei cadde in avanti. La guardia che l'aveva presa era forte e per questo riusciva a tenerla in braccio mentre camminava verso chi sa dove.
Forse mi vogliono uccidere pensò Sofia mentre la seconda guardia apriva una porta.
Davanti a Sofia c'era una stanza da letto e dentro c'erano due ragazze.
La guardia che la teneva la appoggiò, delicatamente, sul bordo del letto e andò via insieme all'altra guardia.
Allora la ragazza guardò le ragazze presenti nella stanza insieme a lei.
La prima ragazza aveva i capelli biondi, quasi sul bianco, ricci e gli occhi erano neri come la pece. La pelle era lattea e sicuramente delicata al tocco. Indossava un vestito rosso e dorato, stile gotico e molto elaborato.
L'altra ragazza, invece, aveva i capelli lisci di colore rosso fuoco e gli occhi erano di un verde scuro. Anche lei, come l'altra ragazza, aveva un vestito elaborato e di stile gotico di colore verde con varie sfumature.
Dovevano avere si e no sui quattordici o quindici anni, ma si sa l'apparenza inganna.
Tutte e due avevano un luccichio negli occhi che Sofia non riusciva a decifrare.
Fu la ragazza bionda a parlare per prima.
-Ci prenderemo cura di lei, mia signora- e si inchino.
Sofia rimase sbigottita.
Nessuno l'aveva mai chiamato signora, tanto meno mia signora e nessuno si era mai inchinato dinanzi a lei.
-Ora le prepareremo un bel bagno caldo, cosi si rilassera per il tempo per la cena-.
Questa volta era stata la ragazza dai ricci rossi che a Sofia dava l'impressione di vedere se stessa e che si era allontanata verso una stanza dalla quale si sentì un rumore di acqua.
Tutte due avevano comunque una voce calda e delicata.
La ragazza bionda, invece, incominciò a toglierle, molto delicatamente, i vestiti che aveva addosso. Erano sporchi ma per fortuna non erano molto rovinati.
Quando la ragazza finì di svestirla, la coprirono con accappatoi.
Aiutarono Sofia, in modo che lei arrivi, senza cadere, in bagno e la aiutarono a farla entrare nella vasca da bagno ed incominciarono a prendersi cura di lei.
Quando finirono di lavarla e asciugarla, ritornarono nella stanza da letto, dove su quest'ultimo c'era appoggiato un vestito di color avorio, in stile greco antico.
Le due ragazze aiutarono Sofia a vestirsi, le avvicinarono i capelli e la truccarono leggermente.
Quando Sofia fu pronta, le due ragazze uscirono dalla stanza lasciando la riccia da sola.
Sofia non aveva le forze per scappare e quindi aspetto coloro che l'avrebbero scortata verso la sala pranzo.
Mezz'ora dopo, vennero le stesse guardie che l'avevano portata nella stanza. La ragazza si alzò dalla poltrona dove si era seduta per leggere un libro della libreria presente nella stanza.
Sofia, insieme ai due uomini, si avviò lungo i corridoi del palazzo, che sembrava un labirinto.
Dopo aver svoltato variate volte in diversi corridoi, i tre arrivarono davanti ad una porta come le altre e una delle guardie aprì la porta alla ragazza che entrò e subito la porta si chiuse alle sue spalle.
Sofia si trovava in un salone molto accogliente, con un lungo tavolo di mogano e delle sedie di pelle imbottite. La ragazza si avviò lentamente verso il tavolo, quando dalla stessa porta entrarono le due ragazze che l'avevano assistita neanche un'ora prima. Le due ragazze si erano cambiate d' abito. Avevano anche loro un vestito in stile greco antico ma la bionda lo aveva di un rosso accesso mentre la riccia aveva il vestito di un verde tenue.
Le tre ragazze si guardarono in silenzio prima di essere spaventate dalla stessa porta che si apriva e si chiudeva.
Colui che era entrato doveva avere circa la stessa età di Sofia.
Aveva i capelli scuri e ricci, con occhi di un marrone che si avvicinava al nero. A Sofia parve di vedere gli stessi lineamenti di Fabio e anche lo stesso sguardo serio.
Il ragazzo sorrise verso Sofia.
Invito le tre ragazze a sedersi. Quando tutti e quattro erano seduti a tavola, cinque camerieri entrarono e portarono i primi piatti e del vino.
Incominciarono a mangiare in un religioso silenzio interrotto dal suono delle posate sulla porcellana.
-É un onore averti come ospite a casa mia- disse il ragazzo quando tutti finirono di mangiare la prima portata.
-Se, per te, essere un ospite significa essere rinchiusi nelle segrete, allora per me non é nessun onore- 
-Le chiedo perdono, sia per la scortesia con cui la ho trattata sia per non aver ancora presentato me e le due ragazze. Sono Ash. La ragazza bionda si chiama Nihal mentre la riccia Theana, le mie sorelle minori.-
Sofia annui.
-La ho rinchiusa nelle segrete per capire se lei é la persona che cercavo-
-E per te chi sono?- chiese Sofia.
-Mia madre- disse Ash.

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