Cielo azzurro

di lele06
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                                                                   CAPITOLO 1
Era il primo girono del nuovo anno scolastico al liceo Seirin. In palestra il preside stava tenendo il discorso di apertura del nuovo anno scolastico. Tra i ragazzi presenti, c’era una ragazza, con capelli corvino e occhi del colore della luna, di nome Hinata, che continuava a guardare un ragazzo, con capelli biondi e occhi azzurri come quelli del cielo, che parlava con il ragazzo di fianco. Ad un certo punto si sentì toccare la spalla. Si girò e vide una ragazza, con capelli rosa e occhi verdi, fissarla.
< S-si? > disse balbettando
< Ho visto che fissi il ragazzo biondo da quando è iniziata l’assemblea > disse la ragazza dai capelli rosa
Hinata rimase senza parola. Qualcuno si era accorto che lei stava fissando quel ragazzo, non riuscendo a capire neanche lei il motivo di ciò. Non c’era da meravigliarsi del fatto che era stata subito scoperta, visto che non era brava a mentire
< Non è un problema questo, io sto osservando il compagno del biondino…ah, comunque piacere sono Sakura Haruno, piacere di conoscerti > aggiunse sorridendo
< Piacere mio, sono Hinata Hyuga > pronunciò la corvino, ricambiano il sorriso
< Vedo che sei molto dotata > indicando la parte superiore del corpo. Hynata appena capì a cosa si riferiva Sakura , divenne rossa e mise le mani sulla parte indicata
< E noto che sei anche timida. Questo tuo lato mi piace > continuò Sakura
< A me non piace per niente > replicò Hinata abbassando lo sguardo
< Non ti preoccupare i ragazzi trovano questo lato molto sexy > disse facendo l’occhiolino. Hynata sentendo quelle parole rise, perché lei non lo reputava affatto sexy .  Pensò di aver appena conosciuto una ragazza molto simpatica
< Spero che tu abbia ragione > disse Hinata sorridendo
 
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Finita l’assemblea, era ora di andare in classe. Hinata si diresse verso la sua classe, la 1-B. Appena entrò, si guardò intorno per vedere se Sakura era capitata nella sua stessa classe. Purtroppo non la trovò, ma individuò al banco vicino la finestra il ragazzo biondo, il quale stava guardando qualcosa fuori la finestra. Hinata si avvicinò alla lavagna per vedere il posto che le era stato assegnato e con sua grande stupore ,le fu assegnato il posto di fianco al ragazzo biondo. Mentre si avvicinava al suo posto, diventava sempre più nervosa, poiché non era molto brava nel fare nuove amicizie. Una volta seduta, girò lo sguardo verso il ragazzo e vide che quest’ultimo continuava a guardare fuori  la finestra. Prese un grane respiro
< S-scusa...cosa stai guardando? > domandò a voce bassa la ragazza ,tenendo il capo chinata. Il ragazzo si girò verso di lei
< Stavi parlando con me? > chiese inclinando la testa di lata < Perché se è così scusami ma non ti ho sentito. Hai parlato con voce troppo bassa > continuò il biondo. Hinata prese un altro bel respiro
< C-cosa stai guardando? > ripeté Hynata, con le gote arrosate e lo sguardo rivolto verso il ragazzo
< Sto guardando il celo, è di un azzurro molto chiaro > rispose il ragazzo
< È vero, oggi è stupendo. A volte quando sono nervosa basta che guardi e subito mi rilasso > disse la ragazza sorridendo
< Siamo simili allora > proferì il ragazzo sorridendo. Appena Hinata vide il sorride del ragazzo, divenne rossa  e il suo cuore iniziò a battere forte.
< Comunque piacere di conoscerti, sono Naruto Uzumaki >  aggiunsi il ragazzo
< Piacere mio, sono Hinata Hyuga > disse la ragazza
Subito dopo arrivò il professore ed incominciò la lezione.
 
 
Ad ora di pranzo Hinata si recò sul tetto, in quanto le piace stare all’area aperta,  per mangiare il suo bento.  Aperta la porta, vide Naruto seduto a terra ed appoggiato al muro dormire. Si avvicinò in automatico ,come se le sue gambe avessero vita propria e si sedette di fianco a lui. La ragazzo  iniziò a guardare con attenzione la sua faccia e pensò che quando dormiva aveva un’espressione simile ad un bambino. A quel pensiero arrossì di colpo e decise che era meglio di mangiare. Aprì il  bento , e mentre stava portando alla propria bocca un pezzo di frittata questa venne mangiata
< Mmmmh è davvero buona > disse il biondino
< D-da quanto sei sveglio? > chiese  Hinata ancora sorpresa dell’evento appena successo.
< Da quando hai aperto la porta > rispose Naruto sedendosi meglio
< Allora stavi facendo finta di dormire? > domandò Hinata
< No , stavo solo riposando gli occhi > rispose il biondo, < Comunque complimenti per la frittata era davvero buona. L’hai cucinata tu ? > aggiunse il raggazzo
< S-si > rispose Hinata sorridendo. Era la prima volta che riceveva qualche complimento da persone diverse da sua madre e sua sorella. < Se vuoi puoi mangiare con me il bento, visto che non ho molta fame.> aggiunse la ragazza rivolgendo lo sguardo verso Naruto    
< Allora accetto volentieri. Non riesco mai a rifiutare un pranzo gratis > disse Naruto sorridendo. Quando vide quel sorriso, Hinata perse un battito. Lo aveva visto  solo poche volte , ma già non ne poteva fare a meni . Pensò di essere diventata  dipendente dei sorrisi di Naruto .
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Il suono della campanella suonò in tutta la scuola. Naruto si alzò e rivolse la mana ad Hinata , per aiutarla ad alzarsi, la quale appena toccò la mano grande del ragazzo sentì la faccia andarle a fuoco .
< Meglio tornare in classe > suggerì Naruto .  
Si diressero verso la porta, ancora mano nella mano
< Ah….N-Naruto > disse Hinata
< Si? > chiese Naruto . Una volta voltatosi con sguardo interrogativo,
< L-La mano, adesso la puoi lasciare > pronunciò Hinata con il volto chinato per non far vedere il rossore a causa dell’imbarazzo. Il ragazzo abbassò lo sguardo verso le loro mani . Quando le vide  subito lasciò la presa della mano della ragazza, la quale appena la presa venne sciola sentì una fitta al cuore
< Scusa, non me ne ero accorto > disse Naruto grattandosi la testa con la mano destra girando il viso per non far vedere l’imbarazzo crescere sul suo viso. Hinata riuescì a  vedere appena  la faccia di Naruto ed iniziò a  ridere . Pensò che quando Naruto è imbarazzato è davvero carino.
< Perché ridi? > chiese Nasuto inclinando la testa verso destra e con sguardo interrogativo
< Niente di che > rispose Hinata  con una mano d’avanti le labbra per soffocare le risate.
< Vabbè non fa niente . Torniamo in classe > disse Naruto iniziando a incamminarsi.  Hinata fece cenno di sì con la testa e si affrettò a raggiungere il ragazzo .
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Il suono della campanella  segnava la fine della giornata scolastica. Tutti i ragazzi si alzarono dai banco e si recarono ai loro armadietti per prendere le proprie cose. Hinata, si trovava nel cortile, quando  all’improvviso si sentì chiamare. Quando si voltò, vide Sakura correre verso di lei. Appena la raggiunse
< Che ne dici se facciamo un tratto di strada insieme? > propose Sakura sorridendo
< Con piacere > rispose Hinata ricambiando il sorriso
Le due ragazze si incamminarono verso la strada di casa . Durante il tragitto
< Com’è andata la giornata? > domandò Sakura, volgendo lo sguardo su Hinata
< Molto bene, anche se abbiamo un professore molto strano. Pensa che indossa una mascherina > rispose Hinata
< Non ti preoccupare il mio è ancora più strano. Indossa una tuta verde e grida sempre “Viva la Giovinezza” > disse Sakura   < Però mi rifaccio gli occhi, in quanto sono capitata in classe con il ragazzo che stava parlando con il biondino durante l’assemblea. Chissà in che classe è capitato quel ragazzo > aggiunse Sakura.
< è capitato nella mia  classe > rispose Hinata abbassando lo sguardo per non far vedere il rossore del viso
< Questo è destino > affermò Sakura < Buona fortuna > aggiunse la ragazza
< Per cosa? > domandò Hinata, guardandola dritta negli occhi. Non riusciva a capire il significato di quel “buona fortuna”
< Come per cosa > ribadì Sakura mettendosi una mano sulla fronte < Si vede lontano da un miglio che  ti piace, quindi devi passare all’attacco > aggiunse la ragazza dai capelli rosa
< N-no, non mi piace > affermò Hinata distogliendo lo sguardo da quello di Sakura
< Ok come vuoi, ma io su queste cose non mi sbaglio mai > disse Sakura < comunque io devo girare qui, ci vediamo domani > aggiunse Sakura salutandola con la mano
< A domani >  disse Hinata, salutandola anch’egli con la mano . Dopo che Sakura aveva girato, si incamminò verso la stazione ripensando al primo giorno di scuola passato. La prima cosa che gli venne in mente fu il sorriso di Naruto, e subito il suo cuore prese ad accoltellare. Si chiedeva da cosa fosse dovuto ciò . Si rispose che lo avrebbe scoperto solo con il passare dei giorni.
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Arrivata di fronte case, una piccola palazzina con quattro mini appartamenti, salì le scale. Quando stava arrivando all’ultimo scalino, intravide una chiamo bionda e una volta salito l’ultimo scalino, vide che quella chioma bionda apparteneva a Naruto, il quale stava entrando nella porta accanto al suo appartamento
< N-Naruto!? > disse Hinata sorpresa. Il ragazzo sentendo il suo nome, si girò verso la fonte del suono e appena vide la ragazza rimase un po’ spaesato
< Tu cosa ci fai qui? > domandò il ragazzo ancora con la bocca aperta per la sorpresa
< V-vivo nell’appartamento di fianco al tuo. Mi sono trasferita con mia madre e mia sorella ieri > rispose la ragazza
< Ah …adesso capisco il motivo di tanto rumore ieri. Allora ben arrivata vicina > disse Naruto sorridendo.
< G-Grazie > pronunciò Hinata. Entrambi aprirono la porta ed entrarono nei proprio appartamenti. Una volta chiusa la porta , la madre di Hinata si affacciò dalla porta dellacucina
< Sei tornata Hinata. Com’è andata a scuola ? > domandò la madre. Ma non ebbe nessuna risposta dalla figlia. Allora si avvicinò
< Hinata ,perché sei tutta rossa? Per casso hai la febbre? > domandò la donna mettendo la mano sulla fronte della figlia e constando che non si trattava di febbre aggiunse la madre. Al suono di quelle ultime parole, Hinata si riscosse
< Cosa? > domandò Hinata, pensando ancora al sorriso di Naruto prima di entrare in casa.
< Devi portare il regalo di benvenuto ai nostri vicini. Solo quelli di fianco. Credo che si chiamano Uzumaki > rispose la madre. Solo sentendo il cognome di Naruto , la ragazza sentiva il cuore accelerare
< Perché solo a loro? > domandò la ragazza, perplessa
< Perché agli altri l’ho portato io stamattina. Ho bussato anche alla porta degli Uzumaki ma nessuno mi ha risposto > rispose la madre
< Ok , ci vado dopo aver fatto la doccia > affermò la corvino. Sakura aveva detto che era destino che erano capitati nella stessa classe ma adesso credeva di esagerare. Non sapeva come comportarsi quando stava con Naruto. Iniziava ad essere nervosa, ad arrossire il suo cuore incominciava ad accelerare . Non sapeva spiegarsi il motivo di tutto ciò
Dopo essersi fatta la doccia, Hinata prese il regalo e si diresse verso l’appartamento di Naruto. Giunta difronte alla porta prese un respiro e suonò il campanello….
 
 
Note autore:
Salve a tutti . Questa è la mia prima fanfiction e spero che sia di vostro gradimento. Mi scuso in anticipo per
Eventuali errori grammaticali 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


                                                                                                                   Capitolo 2
Hinata si trovava di fronte alla porta di casa Uzumaki. Prese un grande respiro e bussò il campanello. Dopo due secondi la porta si aprì e da essa apparì Naruto, il quale rimase sorpreso
< Cosa ci fai qui, Hinata ? > domandò il ragazzo
< Sono venuta a portarvi un cesto di frutta > rispose Hinata abbassando leggermente il capo.  Naruto, abbassò lo sguardo e vide il cesto
< Prego entra che ti presento i miei genitori > disse Naruto togliendo il cesto dalle mani di Hinata. Mentre prendeva il cesto, involontariamente i loro pollici si sfiorarono. Solo con quel leggero sfioramento di dita il cuore di Hinata accelerò di battiti e le sue gote si arrossarono. Dalla porta della cucina una donna, con capelli rossi e pelle chiara, stava vendendo la scena fin quando
< Naruto! > chiamò la donna. Il ragazzo sentendosi chiamare, si girò e vide la madre appoggiata alla porta
< Mamma! > dichiarò Naruto, spostandosi, facendo apparire la figura di Hinata
< Chi è questa bella ragazza? > chiese la madre
< È una mia compagna di scuola > rispose il biondino, il quale vide che la madre si stava avvicinando. Appena giunta vicina a lui gli diede un pugno in testa
< Questo fa male. Per cosa era questo pugno? > domandò Naruto massaggiandosi la parte colpita
< Fa male perché è un pungo pieno di affetto > replicò la donna < E poi non ho fatto a te quella domanda > aggiunse guardando verso Hinata
< Menomale che era un pugno pieno di affetto, altrimenti mi avresti potuto rompere la testa > disse sarcastico Naruto
< Se vuoi ti posso sempre accontentare > affermò la donna con sguardo assassino verso il figlio
< S-scusa > disse Naruto nascondendosi dietro Hinata. Sapeva che la madre diceva sul serio, quindi meglio non farla arrabbiare ancora di più
< Allora questa bella ragazza ha un nome? > domandò la donna, rivolgendo di nuovo lo sguardo su di lei
< Sono Hinata Hyuga. Mi sono trasferita ieri nell’appartamento di fianco al vostro  con mia madre e mia sorella minore. Sono venuta a portare un cesto di benvenuto > rispose la ragazza
< Piacere mio, sono Kushina Uzumaki, la madre di quel bambino alle tue spalle > pronunciò Kushina < vieni con me cara, che ti presento mio marito > aggiunse la madre di Naruto.  Si girò e si incamminò verso la cucina. Appena giunti lì, Hinata vide ai fornelli un uomo, con capelli biodi uguali a quelli di Naruto , che indossava un grembiule per cucinare intento a girare il brodo. Quando si girò, la ragazza vide che il figlio aveva preso il colore degli occhi da lui . Naruto e il padre erano uguali, l’unica cosa che cambiava era l’età, ma se quello era l’aspetto che avrebbe avuto Naruto da grande, allora era davvero un bel vedere pensò Hinata.
< Abbiamo un ospite per cena? > chiese il padre del ragazzo
< Lei è la nostra nuova vicina > rispose Kuschina
< Piacere di conoscerla sono Hinata Hyuga > dichiarò la ragazza
< Piacere mio, sono Minata Namikaze. Spero che ti troverai bene in questa città > disse sorridendo
< Lo spero anche io > affermò Hinata sorridendo < ora è meglio che vado, buon appetito > aggiunse la ragazza
< Sicura che non vuoi rimanere a cena da noi? > chiese Kushina
< Meglio di no. Mia madre stava già cucinando > rispose Hinata
< Ok, allora sarà per la prossima volta e non accetterò no come risposta > disse Kushina < Naruto accompagnala  alla porta > aggiunse
< Va bene > disse Naruto < vieni Hinata che ti faccio strada > aggiunse il ragazzo.
Mentre raggiungevano la porta, Hinata voleva stare ancora un po’ di tempo con Nartuo.  Bastava che la guardava o si parlassero che il suo cuore accelerava e le sue gote arrossivano, non sapeva il motivo di tutto ciò. Era la prima volta che le succedeva. Giunti alla porta, Hinata l’aprì, si girò verso Naruto
< Allora ci vediamo domani a scuola > confermò  il ragazzo sorridendo
< Certo > affermò la ragazza ricambiando il sorride < Ancora buon appetito > aggiunse
< Anche a te > disse Naruto , il quale aspettò che Hinata fosse entrata in casa prima di chiudere la porta.
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La sveglia suonò alle 6 e mezza del mattino. Hinata si alzò dal letto e si diresse verso la scrivania per spegnere la sveglia, prese dei vestiti puliti e si diresse verso il bagno per farsi una doccia rinfrescante. Una volta uscita dalla doccia si recò in cucina per fare colazione. Giunta lì trovò sua madre indaffarata ai fornelli, quindi si sedette
< Buon giorno mamma > disse la ragazza volgendo lo sguardo verso la madre, la quale sentendola si girò verso di lei
< Buon girono anche a te, cara > affermò la madre sorridendo < oggi vai a scuola insieme al nostro vicino? > domandò. Hinata sentendo quella domanda sputò tutto il succo che stava bevendo sul tavolo
< N-no, perché dovrei andare con lui? > chiese asciugandosi la bocca con un fazzoletto e abbassando il viso per nascondere le gote leggermente arrossate. Il pensiero di lei e Naruto che andavano a scuola insieme era molto allettante.  La solo ipotesi di fare il tragitto da casa-scuola la faceva arrossire e secondo Hinata questo non era un buon segno.
< Frequentate la stessa scuola, abitate vicino. Vi potete tenere compagnia durante il tragitto verso scuola e poi se qualcuno cerca di darti fastidio ti può difendere > rispose la donna
< Come sai che frequentiamo la stessa scuola? > chiese Hinata sorpresa
< Beh…. vedi ieri ero da poco arrivata a casa, quando tu sei tornata da scuola e ho visto dallo spioncino che ti sei messa a parlare con quel ragazzo. Ma cosa più importante è che sei arrossita poco fa, quindi vuol dire che quel ragazzo ti piace > rispose la madre battendo le mani e sorridendo
< Privacy zero con te, e poi non è vero che mi piace > affermò Hinata distogliendo lo sguardo da quello della madre
< Stai mentendo. Si capisce subito. Lo sai che puoi parlarmi di queste cose quando vuoi > dichiarò < Ti faccio solo una domanda: quando stai con lui o parli con lui per caso il tuo cuore inizia ad aumentare di battiti? > domandò la donna con sguardo serio
< S-si > rispose la ragazza balbettando a voce bassa
< Questo vuol dire che ti piace. Prenditi il tempo che ti serve e quando ti senti pronta dichiarati. Se ti piace non fartelo scappare. Lo sai che io tiferò sempre per tè > dichiarò la madre accarezzandogli la guancia
< Grazie mamma > disse sorridendo.
< Adesso vai a svegliare Hanabi , altrimenti arriverete tardi a scuola > dichiarò la madre.
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Giunta a scuola e dopo aver posato le sue scarpe nell’armadietto, si incamminò per raggiungere la classe. Durante il tragittò incontrò Sakura
< Buon giorno Sakura > disse Hinata sorridendo
< Buon giorno anche a te Hinata > affermò la ragazza ricambiando il sorriso < Stai andando in classe? > chiese Sakura
< Si > rispose Hinata
< Ti va se ad ora di pranzo mangiamo insieme? > domandò la ragazza dai capelli rosa
< Mi farebbe molto piacere > rispose la ragazza dai capelli corvino
< Ok. Allora ci incontriamo sul tetto > affermò Sakura  < adesso devo correre in classe, a dopo > aggiunse salutandola
< A dopo > disse Hinata ricambiando il saluto.
Giunta in classe, i suoi occhi, con volontà propria, cercarono immediatamente Naruto e lo trovarono seduto al suo posto mentre parlava con il ragazzo seduto davanti a lui. Mentre si incamminava verso il suo posto, causalmente urtò una cartella, la quale stava appoggiata sul banca, che cadde a terra. Imbarazzata si affrettò a raccogliere la cartella e a porgerla al suo proprietario
< S-scusami tanto, non volevo > enunciò Hinata con lo sguardo rivolto verso il basso
< Non ti preoccupare, può capitare a tutti >
Hinata sentendo quelle parole, alzò la testa e vide che quella cartella apparteneva ad una ragazza, con capelli bruni
< Comunque non ci siamo ancora presentate, sono Tenten piacere di conoscerti > aggiunse la ragazza
< Piacere mio, sono Hinata Hyuga > disse Hinata < Ancora scusa per aver fatto cadere la tua cartella > aggiunse la corvino
< Ed io ti dico ancora che non fa niente > affermò Tenten.
Dopo ciò Hinata giunse al suo posto. Una volta seduta, si girò e vide che Naruto la stava guardando
< Buon girono Naruto > disse Hinata
< Giorno anche a te. Certo che sei davvero maldestra > dichiarò il biondo
< Oh no. Mi hai visto mentre ho fatto cadere la cartella a terra ? > chiese Hinata coprendosi con le mani la faccia   per non farla vedere a Naruto
< Certo che sì, e devo dire che è stata una scena davvero divertente > disse il ragazzo ridendo.
< Forse per te, ma non certo per me > affermò Hinata , volgendo lo sguardo verso di lui, il quale ancora rideva e iniziò a ridere anche lei. La sua risata era contagiosa e pensando al suo volto mentre rideva perse un battito e pensò che la madre aveva ragione, ovvero lei si era innamorata di Naruto.
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La campanella che segnava la fine della lezione e l’inizio della pausa pranzo suonò. Hinata prese dalla cartella il bento che la madre le aveva preparato e si avviò alla porta per poi fermarsi vicino questa in quanto sentì chiamare il suo nome. Si girò e vide Naruto che le si avvicinava
< Vai a mangiare di nuovo sul tetto? > domandò Naruto
< Si. Mi devo incontrare con una amica > rispose Hinata
< Anche io. Ti va se andiamo insieme? > chiese il ragazzo sorridendo
< Certo > rispose la ragazza, la quale si meravigliò della richiesta del ragazzo, ricambiando il sorriso. Naruto sentendo la risposta e vendendo il sorriso di Hinata fu pieno di gioia, come quando un bambino riceve un regalo di compleanno. Non sapeva perché avesse fatto questa richiesta, ma voleva passare altro tempo con lei, in quanto quando stava con lei il tempo sembrava scorrere più veloce, proprio come il giorno precedente sul tetto.
Giunti lì , Hinata vide che vicino Sakura stava seduto un ragazzo, con capelli neri, il quale appena sentì la porta chiedersi rivolse lo sguardo verso di lei e Naruto. Quest’ultimo appena lo vide
< SASUKEEE , sei venuto > urlò mentre correva verso il ragazzo per abbracciarlo
< Non urlare. Perché devi essere sempre così rumoroso? > domandò Sasuke cercando di allontanare con le mani Naruto
< Non sono rumoroso. Questo io lo chiamo affetto. Sei tu che non capisci niente > rispose Naruto sedendosi, con le braccia incrociate, e mettendo il broncio.
< Non so proprio come fare con te > affermò Sasuke < per farmi perdonare ti do un po’ del mio bento > aggiunse il ragazzo. Sentendo quelle parole, gli occhi di Naruto brillarono.
< Ok allora che ne dite se iniziamo a mangiare? > domandò il biondino
< Certo > rispose la ragazza vicino Sasuke. Sentito ciò, Naruto si girò verso la fonte del suono e quando vide una ragazza rimase a bocca aperta
< E tu chi sei? Non ti avevo proprio vista? > chiese
< Me ne sono accorta che non mi avevi proprio notata. Piacere di conoscerti, sono Sakura Haruna , un’amica di Hinata > rispose la ragazza dopo aver dato un pugno in testa a Naruto
< Piacere mio, sono Naruto Uzumaki. Hinata, comunque devi fare attenzione alle persone che frequenti > affermò Naruto massaggiandosi le parte colpita
< Per caso ne vuoi ancora? > domandò Sakura con sguardo omicida e il pugno pronto per dare un altro pungo al ragazzo
< No, chiedo scusa > rispose nascostosi dietro Hinata, alla quale, la sola vicinanza del ragazzo, le aveva fatto aumentare i battiti del cuore. Credeva che se continuava così, prima o poi le sarebbe venuto un infarto.
< Sasuke, non dici niente? > chiese Naruto , sbucando alle spalle di Hinata
< Secondo me Sakura ha fatto bene > rispose il ragazzo, troppo impegnato a mangiare per prestare attenzione a ciò che faceva il suo amico. Sentendo quelle parole, Sakura divenne paonazza.
< Credo che vi conviene mangiare, perché tra poco la campanella suona > aggiunse Sasuke
< Comunque sono Hinata Hyuga , piacere di conoscerti > disse Hinata rivolgendosi verso il ragazzo
< Piacere mio, sono Sasuke Uchiha. Adesso mangiate > affermò il ragazzo
risposero i tre in coro. Hinata pensò che era meglio non far arrabbiare quel ragazzo.
Dopo poco la campanella suonò e ognuno tornò nelle proprie classi.
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Quando le lezioni finirono, Hinata andò verso il suo armadietto per prendere le scarpe e andarsene. Arrivata al cancello vide Naruto e Sasuke parlare e quando passò vicino loro
< A domani Naruto-kun , Sasuke-kun > disse la ragazza. Sentendo i loro nomi i ragazzi si girarono
< Hinata  aspettami , che torniamo insieme > affermò Naruto , mentre Sasuke ricambiò il suo saluto con un movimento della testa. Naruto , dopo aver salutato il suo amico, raggiunse Hinata e insieme si incamminarono verso la strada di casa. Durante il tragitto nessuno dei due parlava, ma  Hinata non si sentiva imbarazzata da quel silenzio, anzi pensò che era piacevole. Lo trovò quasi romantico tornare a casa con il ragazzo per il quale aveva una cotta. Quel silenzio fu interrotto da Naruto
< Come hai conosciuto Sakura ? > domandò, volgendo lo sguardo verso di lei
< Il primo giorno di scuola, al discorso di apertura dell’anno scolastico > rispose la ragazza, voltandosi verso di lui. Quando i loro occhi si incrociarono Naruto notò che i suoi occhi erano di un bianco splendente ed in quel momento il suo cuore accelerò di battito
< Stai attenta a quella ragazza, è una tipa violenta > affermò il ragazzo toccandosi ancora la parte colpita durante l’ora di pranzo
< Non ti preoccupare, è una brava ragazza. Solo non bisogna farla arrabbiare > disse Hinata ridendo. Appena udì quella risata, Naruto pensò che fosse il più bel sorriso che avesse mai sentito e al quel pensiero di nuovo il suo cuore aumentò di battito
< E tu come hai conosciuto Sasuke ? > chiese Hinata , curiosa di sapere ciò, in quanto da quel poco che aveva visto i ragazzi erano gli opposti
< Ci siamo conosciuti alle scuole medie > rispose Naruto. Mentre Hinata stava per chiedergli qualcosa in più su quella amicizia si sentì chiamare. Quando si girò vide sua sorella correre verso la sua direzione
< Sorellona aspettami > urlò la ragazza
< Hanabi > disse Hinata appena la ragazza li raggiunse. Naruto posava lo sguardo prima su Hinata e poi su Hanabi e viceversa fino a quando
< Cosa hai da guardare? > domandò Hanabi incrociando le braccia
< Niente. Non sapevo che Hinata avesse una sorella > rispose Naruto . Non riusciva a credere che quella bambina fosse la sorella della dolce Hinata. Guardando bene avevano gli stesso occhi, ma il colore dei capelli era diverso e cosa più importante i tratti del volto di Hinata erano molto più dolci ed era anche molto più bella . Appena pensò questo il cuore perse un battito e si fissò nella mente di dover andare a fare un controllo in ospedale, perché quel pomeriggio non era la prima volta che gli era successo ciò.
< Naruto…….Naruto > chiamò Hinata , ma il ragazzo non si girava. Allora la ragazza si avvicinò e gli pose una mano sulla spalla. A quel contatto Naruto sentì una scossa e si girò
< Ti ho chiamato ma non mi hai risposto > disse Hinata a voce bassa e con fare preoccupato
< Scusami, stavo pensando una cosa > affermò Naruto strofinandosi i capelli con fare imbarazzato
< Volete muovervi vuoi due che ho fame > dichiarò Hanabi
< Veniamo > disse Naruto, il quale stava ancora pensando a ciò che era avvenuto prima.
 
 
 
Note autore:
Ecco il secondo capitolo. Spero che sia di vostro gradimento e mi scuso sempre se ci sono errori grammaticali. Alla prossima.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


                                                                            Capitolo 3
Erano passate due settimane dall’inizio della scuola. Hinata oltre a Sakura, era diventata amica di Tenten e Temari, presenti nella sua classe, e di una ragazza, dai capelli biondi e occhi azzurri, di nome Ino, la quale si trovava nella classe di Sakura. Le cinque ragazze si incontravano sempre ad ora di pranzo sul tetto . Solo il secondo giorno di scuola Hinata riuscì a mangiare con Naruto . Successivamente il ragazzo aveva stretto amicizia con Kiba, un ragazzo della loro classe, e con Sai e Shikamaru, della classe di Sakuke. I cinque ragazzi si incontravano per mangiare in cortile. Almeno Hinata poteva stare con il ragazzo in classe e a volte quanto tornavano a casa insieme. Questo accadeva quando il ragazzo non aveva le attività del club. Naruto, infatti, insieme a Sasuke e Kiba, si era iscritto al club di calcio. Questo aveva avuto un effetto positivo per lui, in quanto la sua popolarità era aumentata, ma mai come quella di Sasuke. Quest’ultimo, infatti, era sempre circondato da ragazze, “oche” secondo Sakura, che lo invitavano ad uscire con loro. Ma Sasuke  rifiutava sempre l’invito.
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Era suonata la campanella, che indicava la pausa pranzo. Hinata, Tenten e Temari uscirono dalla classe e si incamminarono verso il tetto. Una volta aperta la porta , videro Sakura e Ino sedute vicino la ringhiera. Le due ragazze, appena sentito che la porta fu aperta, guardarono verso quella direzione
< C’è l’avete fatta finalmente! > esclamò Ino, < Credevamo che non veniste più > aggiunse la ragazza dai capelli biondi
< Ho scordato di prepararmi il bento oggi. Sono dovuta andare in mensa> disse Hinata. Quella mattina non è che non avesse sentito la sveglia. La questione è che stava facendo un sogno, con protagonista  Naruto.  Il solo ripensare a quel sogno arrossì.
< Non è che stavi facendo un sogno sul tuo principe dai capelli BIONDI?> indagò Sakura, marcando di proposito la parola biondo.
< N-no. Ma cosa dici Sakura > rispose Hinata distogliendo lo sguardo e toccandosi l’orlo della gonna dell’uniforme scolastica
< Come sempre ho fatto centro > affermò Sakura piena di se. Era semplice vedere se Hinata mentiva, bastava vedere la sua reazione. Quando distoglieva lo sguardo , si innervosiva oppure iniziava a balbettare voleva dire che stava mentendo.
< S-si nota così tanto? > domandò con voce bassa e con sguardo rivolto verso il basso
< Diciamo che solo una persona non lo ha ancora notato > specificò Tenten < Ovvero solo il diretto interessato > continuò Ino sorridendo
< Non demordere Hinata. Prima o poi si accorgerà di te > disse Sakura mettendo una mano sulla spalla della ragazza. Sakura pensò che Sasuke aveva ragione a chiamare Naruto baka, perché solo uno scemo non si sarebbe reso conto dei sentimenti di Hinata . Sakura lo considerava solo un ragazzo rumoroso e infantile. Non riusciva a comprendere come Hinata, una ragazza  timida ed intelligente , si fosse innamorata di un ragazzo come lui. Forse aveva ragione la madre quando diceva che gli opposti si attraggono.
< Noi siamo tutte dalla tua parte > dichiarò Temari
< Grazie ragazze. Siete le migliori > affermò Hinata. Dopo di ciò si girò per vedere il cortile e vide che su un muretto stava Naruto con i suoi amici. Lei, quando mangiava, si sedeva sempre vicino alla ringhiera perché da lì poteva vedere il muretto sul quale i ragazzi pranzavano. Ogni volta i suoi occhi individuavano subito Naruto, come se gli altri ragazzi non fossero importanti, ma  i suoi occhi vedevano solo Naruto.
< Almeno oggi potete tornare a casa insieme, visto che non ci sono gli allenamenti di calcio > disse Sakura. Hinata sentendo ciò, si girò verso di lei
< Hai ragione > disse sorridendo, sperando di non incontrare Hanabi sulla strada del ritorno.
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Intanto in cortile, mentre quattro di loro erano impegnati a mangiare, uno di loro volgeva il suo sgurado verso il cielo
< Naruto perché non stai mangiando? > chiese Kiba, incuriosito da ciò, in quanto ogni volta che mangiavano ,Naruto era sempre il primo a finire il suo bento
< Stavo solo pensando > disse Naruto rivolgendo lo sguardo di nuovo verso il cielo
< Da quando in qua tu pensi? > domandò Kiba perplesso.
< Io penso sempre > affermò Naruto alzandosi in piedi
< Si, si, hai ragione tu. Adesso siediti > affermò Sasuke con aria indifferente
< Secondo me stava guardando la ragazza con i capelli corvino vicino la ringhiera > dichiarò Shikamaru
< Non è vero. Ti stai sbagliando, stavo guardando solamente il cielo > urlò Naruto . Come aveva fatto quel ragazzo ad accorgersi che stava guardando sul tetto pensò Naruto, eppure stava dormendo secondo lui.
< Hai ragione tu. Adesso torna seduto e mangia > disse Shikamaru, ritornando a sdraiarsi sul muretto.
Non sapeva perché faceva così, ma dal secondo giorno di scuola Naruto voleva sempre passare più tempo con Hinata. Sfortunatamente per colpa del club di calcio non potevano tornare sempre a casa insieme, ma quelle volte che tornavano era felice come un bambino e il suo cuore ogni volta che i loro occhi si incrociavano perdeva un battito ed  aveva la voglia di camminare mano nella mano con lei. Dopo aver pensato ciò, tornò a sedersi sul muretto ed iniziò a mangiare.
< Visto che oggi non abbiamo gli allenamenti, perché non andiamo al karaoke? > propose Kiba tutto eccitata dall’idea
< Io passo > disse subito Sasuke
< Anche io, è solo una seccatura > disse Shikamaru
< Purtroppo anche io no vengo. > affermò Naruto. Il ragazzo non voleva perdere una delle poche occasione di tornare a casa con Hinata
< Non mi puoi abbandonare anche tu, Naruto!> affermò Kiba abbassando lo sguardo per lo sconforto
< Che ne dite se organizziamo un appuntamento di gruppo  al parco divertimenti domenica con delle ragazze? > propose Sai
< Eccellente idea ,Sai > dichiarò Kiba, ripresosi dallo sconforto di prima < E non accetto un no da voi. Intesi?! > indicando i ragazzi, che acconsentirono con un movimento della testa
< L’unico problema è trovare le ragazze! > fece notare Kiba
< Sasuke potrebbe chiedere a Sakura> propose Sai, volgendo lo sguardo verso il ragazzo, < Una nostra compagna di classe > fece notare Sai
< Perché proprio io?> chiese Sasuke
< Perché quando non hai gli allenamenti di calcio torni a casa sempre con lei > rispose Sai, sempre con la faccia inespressiva
< COSAAAAAA? > urlò Kiba < Non sapevo che Sakuke fosse fidanzato > aggiunse Kiba, sorpreso da ciò
< Non urlare. Non sono fidanzato, è solo che abitiamo vicini e quindi facciamo la stessa strada per tornare a casa > specificò Sasuke
< Ok. Allora contiamo su di te > disse Kiba sorridendo
< Basta che mi fate continuare a mangiare > affermò Sasuke
Naruto, aveva solo ascoltato l’inizio della discussione, in quanto appena sentì il nome Sakura, l’aveva associato ad Hinata. Se veniva Sakura allora era automatico che sarebbe venuta anche Hinata. Solo il pensiero di ciò non vedeva l’ora che arrivasse domenica. Non sapeva ancora il motivo ma stare con Hinata lo faceva stare bene e voleva scoprirlo.
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Finita la pausa pranzo i ragazzi tornano in classe. Appena arrivati in aula, Naruto individuò subito Hinata seduta al suo posto, intenta a guardare fuori alla finestra. Non sapeva perché, ma appena arrivava in classe la mattina oppure appena ritornato dalla pausa pranzo i suoi occhi automaticamente andavano alla ricerca della ragazza. Si bloccò all’entrata e iniziò a guardarla, ma fu avvicinato da una ragazza di nome Chirodi
< Naruto> lo chiamò < Ti va se dopo scuola andiamo a farci un giro insieme?> chiese la ragazza, con sguardo dolce. Il ragazzo abbassò lo sguardo sulla ragazza, in quanto  più bassa di lui, poi automaticamente, senza sapere anche lui perché guardò Hinata, la quale non stava più guardando fuori dalla finestra ma il suo sguardo era rivolto verso di loro. Sembrava avere un’espressione triste, eppure quando era entrato in classe non aveva quell’espressione, anzi sembrava quasi rilassata.  Controvoglia riportò lo sguardo su Chidori, la quale attendeva ancora una sua risposta. Se accettava il suo invito, significava che non poteva ritornare a casa con Hinata. Il solo pensiero lo rendeva triste, ma allo stesso tempo non voleva rendere infelice Chidori. Al massimo poteva chiedere ad Hinata di andare a scuola insieme il giorno successivo.
< Certo, perché no > disse Naruto sorridendo.
< Allora ci vediamo dopo vicino al cancello della scuola> affermò la ragazza ricambiando il sorriso. Detto ciò ritornò al suo posto e gli occhi di Naruto ritornarono su Hinata, la quale aveva lo sguardo rivolto fuori dalla finestra. Sembrava avere ancora uno sguardo triste.  
< Andiamo a sederci Naruto > disse Kiba, bloccato all’ingresso della classe ,poiché Naruto fu avvicinato da Chirodi. Osservò tutta la scena e anche se non capiva un fico secco di ragazze aveva visto che appena Chidori si era avvicinata a Naruto, la corvino rivolse lo sguardo in modo automatico verso il ragazzo. Noto anche lo sguardo di apprensione che aveva la ragazza. Infatti dopo che Naruto aveva accettato la proposta, ritornò subito a guardare fuori dalla finestra con sguardo sconvolto. Questo voleva dire solo una cosa e se lo aveva capito lui, anche uno stupido come Naruto ci poteva arrivare. Ma sembrava che Naruto era più stupido del previsto. Doveva proporre a Sasuke di chiamarlo baka all’ennesima potenza. A quell’ultimo pensiero iniziò a ridere
< Perché stai ridendo? > chiese Naruto, girandosi vero di lui
< Niente, niente. Andiamo a sederci prima che arrivi il professore> rispose, spingendolo dentro.
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Appena suonò la campanella che segnava la fine delle lezioni, Chidori si fiondò fuori dalla classe e si diresse in bagno per prepararsi all’appuntamento con Naruto. Dopo poco arrivarono anche le sue amiche
< Allora come vi sembro? > chiese Chidori facendo un giro su se stessa
< Uno schianto. Di sicuro Naruto si innamorerà di te > affermò una sua amica
< Di questo ne esono certa > disse sorridendo
< Come mai hai puntato quel ragazzo? > domandò ingenuamente un’altra sua amica
< Perché quel ragazzo è uno dei più belli della scuola ed essendo anche io una delle più belle dell’istituto, ci completiamo a vicenda. Saremo una coppia invidiata da tutti . > rispose, rivolgendo lo sguardo verso di loro
< E io che credevo che ti piacesse davvero > disse la compagna
< Non dire assurdità. L’ho invitato solo perché è di bell’aspetto, ma alla fine dei conti è un ancora un bambino, rumoroso e un baka. Lo salva solo il suo aspetto fisico > dichiarò mentre si guardò allo specchio per controllare di nuovo  il trucco
< Ho visto che appena ti sei avvicinata, la Hyuga subito ha rivolto lo sguardo verso di voi. Sembrava sconvolta dalla tua richiesta > fece notare l’amica < Secondo me quella ha una cotta per Naruto > continuò l’altra compagna
< Me ne sono accorta anche io, per questo ho agito prima che succedesse qualcosa di indesiderato. > dichiarò Chidori < E poi non potrà mai scegliere quella racchia della Hyuga . Io sono molto meglio > aggiunse sorridendo, coinvolgendo anche le altre due.
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Sasuke e Sakura appena misero  piede nel cortile, videro Naruto appoggiato al cancello della scuola.
< Hey. Chi stai aspettando> chiese Sakure una volta raggiunto il ragazzo
< Ciao Sasuke, Sakura > disse sorridendo < Sto aspettando una mia compagna di classe > aggiunse
< Non dovevi tornare a casa con Hinata ? > domandò Sakura, allarmandosi . Sapeva quanto ci teneva a tornare a casa con Naruto visto che non potevano tornare sempre insieme a causa del club di calcio
< Hinata si è incamminata. > rispose Naruto , con sguardo triste. Appena la campanella era suonata, la ragazza era uscita  di corsa dall’aula senza salutarlo. Aveva pensato che forse doveva andare a fare un servizio urgente, però quel gesto gli fece scendere giù il morale.  Appena stava rispondendo, Sakura vide arrivare verso la loro direzione una ragazza, che urlava il nome di Naruto. Uno volta giunta lì, si avvicinò verso il ragazzo e lo prese per mano
< Andiamo > chiese Chidori con occhi dolci
< Certo > disse Naruto < Sasuke, Sakura ci vediamo domani. Ciao > aggiunse il ragazzo e insieme alla ragazza si incamminò .
< Certo che è proprio un baka > affermò Sakura, mentre la figura di Naruto si allontanava
< Lo hai capito solo adesso? > chiese Sasuke, voltando lo sguardo verso di lei
< L’ho capito appeno l’ho conosciuto > rispose Sakura, guardandolo negli occhi
< Sapevo che eri una ragazza intelligente > disse il ragazzo, incominciando ad incamminarsi < Andiamo, prima che si faccia  tardi > aggiunse voltandosi verso la ragazza ancora ferma vicino al cancello.
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Durante il tragitto  regnava un silenzio tombale. Se non era per Sakura che introduceva un argomento, il percorso scuola-casa si sarebbe svolto in un religioso silenzio, proprio come stava accadendo adesso. Questo stava accadendo, in quanto, Sakura stava pensando ad Hinata. Pensò che aveva preferito  tornare subito a casa per non vedere la scena di Naruto e quella ragazza insieme.  I suoi pensieri vennero interrotti però da Sasuke
< Fidati, durerà poco >
< Sicuro? > chiese la ragazza, non convinta di ciò
< Sicuro. Se Naruto non è preso da una persona, mette subito le cose in chiaro > rispose Sasuke, continuando a guardare la strada
< Se dici così ti credo, poiché lo conosci da più tempo di me > affermò la ragazza, che si era voltata a guardarlo. Pensò che da quando era iniziata la scuola, lo guardava molto spesso, sin dal primo giorno in palestra. Fu distratta da quel pensiero da un miagolio, che proveniva da un cespuglio di fianco a loro
< Aspetta un attimo, Sasuke > disse la ragazza, dirigendosi verso la fonte del suono
< Cosa c’è?> chiese il ragazzo, preoccupatosi che fosse successo qualcosa
< C’è un gatto in una scatola, tra questi cespugli > fece notare Sakura, che aveva preso il gatto in braccio e lascito la scatola a terra. Appena vide il gatto, Sasuke si avvicinò alla ragazza e prese il gatto tra le sue mani
< Sei davvero un bel gattino > disse Sasuke , avvicinando la sua faccia esso . Quella vista fece accelerare il battito di Sakura. Non avrebbe mai credutopossibile  che il freddo Sasuke, potesse anche essere dolce.
< Cosa facciamo con lui adesso? > domandò la ragazza,
< Ovvio. Lo porto a casa mia > rispose subito Sasuke , guardandola negli occhi <  i ragazzi mi hanno costretto a chiederti se domenica, tu e le tue amiche volete venire al parco divertimento con noi > aggiunse.
< Certo che veniamo. Così possiamo far avvicinare anche Naruto ed Hinata > disse Sakura. Quella proposta e la vista di Sasuke con in mano il gatto gli avevano fatto tornare il buon umore. Appena ripensò a quella scena il suo cuore aumentò di battito
< Avevo pensato anche io la stessa cosa. Adesso è meglio se torniamo a casa > affermò Sasuke , incamminandosi con il gattino tra le braccia. La ragazza acconsentì facendo cenno con la testa.
 
 
Note autore:
Salve a tutti. Siamo arrivati al terzo capitolo. Vi è piaciuto questo capitolo? Fatemi sapere Mi scuso se ci sono errori grammaticali.
Alla prossima.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


                                                                            Capitolo 4
Dopo aver salutato Sasuke e Sakura, Naruto e la ragazza si incamminarono per raggiungere il centro di Tokyo ancora mano nella mano. Ma appena il cancello della scuola si allontanò dalla loro vista, Chidori lasciò la presa della mano del ragazzo. Appena ciò accadde Naruto si sentì un po’ più libero, in quanto la ragazza lo aveva sorpreso con quel gesto. Il ragazzo si girò verso di lei
< Dove vuoi andare? > chiese, sperando che la ragazza rispondesse il cinema, in quanto voleva andare a vedere il nuovo film sulle Tartarughe ninja
< A fare shopping > rispose entusiasta la ragazza, mentre Naruto immaginò già di uccidersi.
Una volta giunti al centro di Tokyo, si diressero verso un grande centro commerciale. Entrati, la ragazza entrò subito nel primo negozio che vide, lasciando Naruto solo come un fesso. Il ragazzo, di conseguenza, si sedette su una panchina lì vicino e pensò che era solo l’inizio. Dopo quindici minuti, Naruto vide, la ragazza uscire dal negozio con tre buste in mano e dirigersi verso di lui. Appena lo raggiunse porse le buste a Naruto , il quale gentilmente le prese e si alzò perché sapeva già che quello era solo l’inizio. Il resto del pomeriggio continuò così, Naruto si ritrovò a portare sette buste, fino a quando non passarono vicino ad un ristorante di ramen. Appena lo vide si fermò
< Che ne dici se mangiamo qualcosa? > propose, indicando il ristorante di fianco al loro. La ragazza, una volta guardato verso la direzione indicata da Naruto
< Non se ne parla proprio, sto seguendo una dieta molto rigida > rispose Chidori , dirigendo lo sguardo su un altro negozio.
< Adiamo a vedere cosa c’è di bello lì dentro > disse incamminandosi e Naruto maledi lattimo in cui accettò di uscire con Chidori. Aveva perso l’occasione di ritornare a casa con Hinata per fare questo. In quell’attimo pensò di essere un baka, proprio come diceva Sasuke.
Finito di fare il giro del centro commerciale, si recarono verso l’uscita. Appena la oltrepassarono videro che era già scuro e che quindi era il momento di ritornare a casa. Naruto fu costretto ad accompagnare Chidori a casa, anche se non ne aveva proprio voglia, in quanto non sarebbe stata in grado di ritornare con tutte quelle buste in mani.
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Giunti vicino casa della ragazza, Naruto appoggiò le buste a terra e mentre stava girandosi per tornare in dietro, la ragazzo l’abbracciò
< Mi sono divertita molto oggi > affermò la ragazza una volta sciolto l’abbraccio.
Si alzò sulle punte dei piedi diede un bacio sulle labbra a Naruto, il quale rimase sconvolto da ciò.
< Allora ci vediamo domani a scuola > lo salutò sorridendo mentre entrava in casa.
Il ragazzo, rimasto immobile e senza parole da quello che aveva fatto la ragazza, ricambiò il saluto solo con il gesto della mano. In quel momento pensò di essersi messo in un bel casino. Riflettendo su ciò, si diresse verso casa.
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Hinata, una volta arrivata a casa, per non pensare all’appuntamento di Naruto con Chidori, decise di mettere in ordine la casa in quanto la madre non c’era, perché era via per un viaggio di lavoro. Anche facendo così non riuscì a combinare un bel niente, in quanto nella sua mente c’era solo un pensiero, Naruto. Fu sconvolta quando Chidori si avvicinò al ragazzo, ma lo fu ancora di più quando il ragazzo accettò la proposta. Non vedeva l’ora di ritornare di nuovo a casa insieme a lui e invece tornò tutta sola. Fu riportata alla normalità dal suono della porta
< Sono a casa > urlò Hanabi
< Bentornata > disse Hinata, volgendo lo sguardo verso di lei
< Stai bene sorellona? > chiese Hanabi, preoccupata
< Certo > rispose, distogliendo per un attimo dalla sorella
< Eppure ti vedo più pallida del solido > constatò Hanabi
< Cosa vuoi mangiare stasera? > domandò la ragazza per cambiare discorso
< Hamburger > rispose tutta entusiasta Hanabi
< E hamburger siano > disse Hinata sorridendo.
Quindi si alzò dal piccolo divano che si trovava nel salone e si diresse verso la cuna. Aprì il frigo e vide che non c’erano hamburger. Si recò in camera a prendere il portafoglio e mentre stava raggiungendo la porta
< Dove stai andando? > chiese Hanabi
< A comprare gli hamburger. Non ce ne sono > rispose Hinata
< Vuoi che vado io? > domandò la sorella, preoccupata dal colorito della sorella maggiore
< Non ti preoccupare, non ci metto niente. Vado e torno > affermò Hinata, la quale pensò che forse una passeggiata l’avrebbe fatta sentire meglio.  Detto ciò uscì dalla porta.
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Appena uscita dal negozio, constatò che quella passeggiata non aveva risolto un bel niente, quindi decise di prolungarla recandosi al parco vicino casa loro. Giunta lì, lasciò la busta della spesa vicino l’altalena, mentre lei si sedette su di essa. Iniziò a dondolare e mentre faceva ciò iniziò a pensare a come fosse sarebbe andato l’appuntamento se sarebbe andata lei al posto di Chidori. Sarebbero andati prima al cinema, poi a mangiare qualcosa e infine una passeggiata mano nella mano. Pensando ciò Hinata si sentì ancora più triste in quanto ora Naruto stava facendo ciò non con lei, ma con Chidori. Pensando ciò sentì le lacrime agli occhi e la gola bruciare. Alzò lo sguardo verso il cielo scuro della notte e pensò che il suo stato d’animo era proprio come il cielo di quella sera. Dopo aver asciugato le lacrime, si alzò dall’altalena, prese la busta della spesa e si incamminò verso casa. Non vedeva l’ora che quella giornata volgesse al termine. Appena uscì dal parco sentì una voce che chiamò il suo nome. Si girò verso la fonte del suono, e vide Naruto correrle incontro
< Cosa ci fai qui Hinata? > chiese Naruto, una volta raggiunta la ragazza
< Sono solo andata a fare un po’ di spesa > rispose la ragazza, abbassando lo sguardo per non far vedere gli occhi arrossati. Quel particolare non sfuggì a Naruto, la prima cosa che aveva visto quando si era avvicinato ad Hinata furono proprio gli occhi
< Perché hai pianto? > domandò il ragazzo, toccandogli il mento per alzargli lo sguardo, con fare premuroso
< Mi è solo andata un po’ di polvere nell’occhio > affermò la ragazza, guardandolo negli occhi. Quel gesto premuroso fece accelerare il suo battito, ma sapeva che oramai non poteva avere niente di più. Quel pensiero la fece rattristire e sentì di nuovo gli occhi inumidirsi.
< Dimmi cosa ti è successo Hinata, per favore > dichiarò Naruto preoccupato, mettendogli le mani sulle spalle
< Secondo me, ho ancora un po’ di polvere negli occhi > disse mentendo Hinata, asciugandosi le lacrime con la mano.
 All’improvviso si sentì avvolta in un caldo abbraccio, infatti Naruto, mentre la ragazza si stava asciugando le lacrime ebbe l’impulso di abbracciarla. Pensò che quell’abbraccio era diverso da quello ricevuto poco prima da Chidori, infatti questo era caldo, piacevole, voleva stare così per sempre. Mentre quello con Chidori fu freddo, di circostanza.
Passarono buon cinque minuti abbracciati, e controvoglia Naruto fu costretto a lasciarla andare per imbarazzo, in quanto il suo stomaco aveva brontolato. Appena la lasciò sentì una stretta al cuore e pensò subito di riabbracciarla
< Scusami, ti ho sporcato la camicia > disse Hinata , indicando le macchie frutto delle sue lacrime
< Non ti preoccupare, non è niente > affermò Naruto , guardandosi la camicia
< Appena torniamo te la lavo > disse la ragazza
< Ti ho detto che non ti devi preoccupare > affermò il ragazzo, il quale si avvicinò alla ragazza e gli asciugò un’ultima lacrima sulla guancia. A quel contatto il cuore di Hinata aumentò di battito, come un martello pneumatico, infatti credeva che il ragazzo lo potesse sentire. Una volta asciugata la lacrima, Naruto
< Adesso torniamo a casa > dichiarò incamminandosi, per non far vedere il leggero rossore sulle gote, in quanto appena aveva toccato la guancia di Hinata , il suo cuore perse un battito.
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Il giorno seguente Hinata si svegliò presto, poiché a causa degli avvenimenti della sera prima non era riuscita a dormire molto. Quindi decise di preparare il bento per lei e sua sorella. Verso le sette Hanabi fece il suo ingresso in cucina
< Buon giorno > disse Hanabi, ancora con gli occhi pieni di sonno
< Giorno anche a te > riferì Hinata , girandosi verso la sorella.
Finito di mangiare, Hinata andò in camera sua per prepararsi per uscire. Appena arrivata a scuola, vide nel cortile Sakura con Ino. Si avvicinò
< Buon giorno ragazze > disse sorridendo.
< Giorno anche a te > dissero le ragazze insieme ricambiando il sorriso.
< Come mai ieri sei subito tornata a casa appena l’ultima campanella è suonata? > chiese Sakura
< Avevo delle cose da fare > rispose Hinata, guardandosi in giro per vedere se intravedesse la figura di Naruto
< Non è ancora arrivato, ma quella ragazza lo sta aspettando vicino al cancello > affermò Sakura, indicando Chidori. Finito di dire ciò, le ragazze videro Naruto arrivare vicino al cancello della scuola
< Si parla del diavolo e spuntano le corna > aggiunse la ragazza dai capelli rosa.
Appena oltrepassò il cancello, Naruto fu avvicinato da Chidori, che lo voleva baciare , ma lui glielo impedì.
< Alla pausa pranzo dobbiamo parlare > affermò Naruto guardandola negli occhi, e subito dopo sorpassandola. Vedendo da lontano quella scena, Hinata fu felice e pensò che quella giornata fosse iniziata in un modo stupendo e che forse aveva ancora qualche speranza.
Chidori, ripresasi dalle parole e dall’atteggiamento freddo di Naruto, si girò verso la direzione dove era andato il ragazzo. Vide che stava parlando con Hinata e le sue amiche. Quella vista la fece innervosire.
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Giunta l’ora del pranzo, le ragazze si ritrovarono sul tetto. Appena tutte furono arrivate
< Sasuke ed i suoi amici, ci hanno invitato al parco divertimento domenica e voi venite > disse Sakura indicando ogni ragazza
< E se una non volesse venire > chiese Tenten
< Deve venire lo stesso, perché ho già detto che saremmo andate > puntualizzò Sakura
< COOOOSA >urlò Tenten
< Hai già qualche impegno domenica? > chiese Sakura, guardandola
< Nessun programma > rispose la ragazza
< Allora il problema non sussiste > affermò la ragazza rosa
< Questo mi puzza di appuntamento di gruppo > disse Ino
< Anche secondo me > dichiarò Temari
< Quindi non voglio sapere ragioni, sabato tutte a fare shopping > disse Ino tutta entusiasta
Hinata aveva capito solo che dovevano incontrarsi con gli amici di Sasuke, quindi la presenza di Naruto era scontata. L’idea di passare un’intera giornata con il biondino la rendeva felice e nervosa allo stesso tempo
< Hinata, ci sei sabato per andare a fare shopping? > chiese Sakura, resasi conto che la ragazza era partita con la sua immaginazione, volgendosi verso di lei
< Certo > rispose, una volta accortasi che tutte le ragazze la stavano guardando
Detto questo le ragazze iniziarono a mangiare, tranne una , che guardava verso il cortile per vedere se riusciva ad individuare la figura di Naruto. Il ragazzo non c’era, mentre i suoi amici stavano come sempre seduti sul muretto a mangiare. Riportò il suo sguardo sul bento ed iniziò a mangiare.
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Sul retro della scuola si trovavano due ragazzi, uno di fronte all’atro.
< Di cosa volevi parlare? > chiese Chidori, incrociando le braccia
< Noi cosa siamo? > domandò il ragazzo, guardandola negli occhi
< Siamo fidanzati > rispose la ragazza. Appena sentì ciò, il ragazzo voleva urlare un “COOOSA STAI DICENDO “che lo avrebbe sentito anche sua madre a casa, ma prima che potesse farlo < Ieri ci siamo anche baciati > aggiunse la ragazza
< Riguardo questo, per adesso ci voglio prima pensare. Ti darò una risposta a breve > disse il ragazzo, allontanandosi. Una volta girato l’angolo, dai cespugli uscirono le due amiche della ragazza
< Chidori….Chidori > la chiamò Hanada. Non avendo nessuna risposta, < Chidori > la richiamò, toccando la spalla. A quel tocco la ragazza si riprese. Era rimasta incredula alle parole di Naruto, nessun ragazzo gli aveva chiesto di aspettare, anzi era sempre lei che lo faceva
< Cosa farai ora? > chiese Arakawa
< Non saprei, ma sono sicura che sarà mia > rispose Chidori sorridendo.
Appena disse ciò, suonò la campanella che indicava la fine della pausa pranzo, quindi le tre ragazze tornarono in classe.
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Al suono della campanella, che segnava la fine della giornata scolastica, Hinata rimase in classe per svolgere le pulizie, mentre Naruto andò agli allenamenti di calcio. Finiti questi e tornati negli spogliatoi
< La sai la novità? > chiese Kiba, guardando Naruto
< No > rispose il ragazzo
< Le ragazze hanno accettato di venire domenica > affermò Kiba sorridendo
< DAVVERO? > chiese Naruto urlando
< Certo , però non urlare > rispose Sasuke
Naruto era contento di questo, così poteva passare una giornata con Hinata. Appena pensò alla ragazza, il suo cuore incominciò ad accelerare di battito. Appena sentì il cuore aumentare di battito, mise una mano sul petto. Vedendo questo
< Ti senti male Naruto? > domandò Kiba , preoccupato
< Non mi sono mai sentito meglio > rispose il ragazzo < Inizio ad andare > aggiunse, avviandosi. Sapeva che Hinata era stata assegnata per le pulizie della classe, quindi sperava di incontrarla e tornare a casa insieme
< Cosa gli è preso adesso? > domandò Kiba, guardando Sasuke
< E chi lo sa > rispose sorridendo
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Appena uscito dallo spogliatoi, il ragazzo incominciò a correre per arrivare il più in fretta possibile al cancello della scuola. Ci impiegò circa cinque minuti, ma ne era valsa la pena, perché appena intravide il cancello vide la figura di Hinata, allora iniziò ad urlare il suono nome. La ragazza sentendosi chiamare si girò. Naruto, appena la ragazza si voltò verso di lui, rimase a bocca aperta dalla bellezza. Hinata, con il tramonto alle spalle, era una visione paradisiaca.
< Torniamo a casa insieme? > chiese, una volta raggiunta Hinata
< Certo > rispose Hinata sorridendo.
Quindi i ragazzi si incamminarono verso casa. Salito l’ultimo scalino, i ragazzi videro una figura vicino la porta di casa Hyuga. Questa persona, sentendo il rumore di passi si voltò verso la fonte e del suono ed appena vide la ragazza
< Ciao Hinata > disse sorridendo….
 
Note autore:
Ecco il quarto capitolo. Devo dire che non mi piace tanto, ma dopo averlo riletto e aggiustato il risultato non cambia. Spero che a vi piccia. Mi scuso se trovate errori grammaticali.
Alla prossima.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


                                                                                                     Capitolo 5
< Ciao Hinata > disse voltandosi verso di loro il ragazzo.  Hinata appena lo vide rimase sorpresa, non si aspettava minimamente di vederlo lì
< Ciao Neji > disse la ragazza, una volta ripresasi
< Come mai sei venuto qui? > chiese Hinata, curiosa di sapere la risposta
< Sono venuto a trovare le mie cugine > rispose il ragazza, avvicinandosi verso di lei. Una volta raggiunta l’abbracciò. A quella vista, Naruto si sentì strano, perché l’unico che poteva abbracciare Hinata era lui. Appena i ragazzi si allontanarono
< Tu chi sei? > chiese Neji, guardando con fare truce verso il biondino
< Sono un suo amico > rispose con lo stesso sguardo Naruto
< Neji, lui è il mio amico di classe a vicino Naruto > affermò la ragazza per calmare il clima che si era venuto a creare. Si era subito accorta che i due si stavano guardando in cagnesco
< Credevo che era qualcosa di più > dichiarò Neji. Hinata, sentendo quello, divenne totalmente rossa e abbassò lo sguardo, mentre Naruto iniziò a credere che la parete di fianco a lui era molto interessante.
< Cosa dici Neji, siamo solo amici, per adesso > disse Hinata, dicendo quell’ultima cosa a voce bassa, sperando il cugino non avesse sentito quell’ultima parte
< Adesso entriamo, che ti preparo da cucinare > affermò, prendendo per il braccio il cugino, che stava ancora squadrando Naruto dalla testa ai piedi, < Ci vediamo domani Naruto > aggiunse la ragazza sorridendo verso il biondino, il quale ricambiò il sorriso. Una volta entrati, Naruto si avvicinò al suo appartamento. Mentre si avvicinava pensò alla cosa che Hinata aveva detto prima di entrare “per adesso”. Anche se lo aveva detto a bassa voce, lui lo aveva sentito. Questo significa che Hinata provava qualcosa per lui? Si rispose immediatamente che non era possibile. Come poteva una ragazza come Hinata innamorarsi di un tipo come lui? A questa domando non sapeva proprio come rispondersi. Pensò che c’era solo un ragazzo a cui chiedere un consiglio. Prese il telefono e gli scrisse un messaggio
“Verso le nove vicino il parco di casa tua”
Una volta inviato, entrò in casa più confusa che mai.
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Dopo aver mangiato e aver fatto una doccia, Naruto uscì di casa e iniziò a correre per raggiungere il parco in quanto stava già in ritardo. Appena vide il cancello in lontananza fece l’ultimo scatto e una volta giunto lì vicino, vide il suo amico aspettarlo seduto sulla panchina.  Il ragazzo, appena sentì il rumore di passi si voltò verso la fonte del suono
< In ritardo come al solito > esclamò seccato
< Scusami tanto, Sasuke > disse Naruto, iniziando ad avvicinarsi < Ti ho portato una Cosa-Cola per farmi perdonare > aggiunse, una volta sedutosi sulla panchina vicino a Sasuke
< Accetto le tue scuse > affermò, prendendo la Coca-Cola che Naruto gli porse. Dopo fatto un sorso e appoggiato la schiene sullo schienale della panchina
< Cosa c’è di così urgente da farmi uscire di casa a quest’ora? > domandò Sasuke, volgendo lo sguardo sul  suo amico
< Credo di piacere ad Hinata > disse Naruto, tutto d’un fiato. Sasuke, appena sentì la risposta di Naruto, sputò il sorso di coca-cola che si era appena fatto.
< Cosa ti fa pensare questo? > gli chiese una volta asciugatosi la bocca
< Oggi quando siamo tornati a casa dopo la scuola, Hinata ha incontrato il cugino fuori la sua porta e alla domando di quest’ultimo su chi io fossi, Hinata ha risposto che sono un amico. Però ha aggiunto un per adesso a bassa voce > rispose Naruto
< Capisco > disse Sasuke, appoggiando la lattina per terra, < Cosa vuoi fare a riguardo? > domandò, volgendo lo sguardo verso il cielo. Quella sera in celo non c’era nemmeno una nuvola e la luna risplendeva in cielo in modo magistrale, era davvero una grande vista.
< Non lo so > rispose il biondino, incrociando le gambe
< Prima di questo, hai risolto con la ragazza con la quale sei uscito? > chiese Sasuke
< Le risponderò domani durante la pausa pranzo > affermò Naruto
< Ok. Primo problema risolto. Cosa provi per HInata ? > domandò il ragazza
< è una mia amica e con lei sto bene. Mi sento in pace con me stesso quando sto con lei > rispose il biondino, sorridendo. Quando parlava di Hinata, sorrideva involontariamente
< Ottimo. Ora guarda la luna e dimmi cosa vedi > dichiarò Sasuke. Il biondino, non capendo, alzò lo sguardo in cielo. Vide solo nero, fino quando non individuò la luna. Appena la trovò, gli ricordò il colore degli occhi di Hinata
< Il colore della luna mi ricorda gli occhi di Hinata > disse Naruto
< Ancora un’ultima cosa. Qual è la persona con la quale vuoi stare per sempre, che vuoi proteggere e che vuoi che sorrida sempre? > chiese Sasuke.  A quella domanda , Naruto chiuse gli occhi per concentrarsi meglio. Dopo pochi minuti, riaprì gli occhi e si voltò verso Sasuke
< Ho capito. Grazie Sasuke, sei un grande amico > affermò il ragazzo, alzandosi dalla panchina < è meglio che io vado, ci vediamo domani a scuola > aggiunse salutandolo
< A domani > disse Sasuke, sorridendo. Finalmente quel baka era giunto ad una giusta conclusione.
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Il mattino seguente, Naruto si svegliò presto, grazie all’aiuto della madre che lo svegliò con un secchiata di acqua fredda, in quanto voleva dare il prima possibile la risposta a Chidori.  Dopo aver fatto una doccia veloce e aver fatto colazione, prese la borsa e usci di casa. Arrivato a scuola, pensando il modo di non ferire Chidori, si recò immediatamente in classe. Giunto all’entrata della classe, vide che la ragazza non c’era.
< Sai dove sta Chidori? > chiese a Kiba, una volta avvicinatosi al ragazza
< È appena uscita, credo direzione bagno > rispose Kiba, rimasto sorpreso dell’improvvisa apparizione di naruto. Per poco non gli faceva venire un infarto per lo spavento, < Comunque buon giorno anche a te Naruto > aggiunse il ragazzo
< Scusa, è vero giorno > disse il ragazzo uscendo di classe. Prima risolveva questo problema e prima si poteva concentrare sull’altra cosa.
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In bagno, Chidori e le amiche si stavano truccando.
< Che cosa hai intenzione di fare con Naruto? > chiese Hanada, mentre si metteva il mascara per gli occhi
< Normale, lo farò mio > rispose Chidori sorridendo < Non mi farò rovinare i miei piani da quel baka > aggiunse
< Sicura di continuare con il tuo piano? > chiese Arakawa
< Certo. Se ci mettiamo insieme la mia popolarità aumenterà ancora > rispose la ragazza, guardandola negli occhi, < Lo so che per te è importante che due persone si amino, ma a me non interessa. Mi importa solo della popolarità. Ecco perché ho scelto Naruto. L’unica cosa che lo salva è il suo aspetto fisico, perché in fondo è un baka e un bambino, quindi è facile da imbambolare. È impossibile che qualcuno si innamori di lui. Deve sentirsi fortunato ad aver attirato la mia attenzione > rispose, una volta finito di sistemarsi i capelli
< Contenta tu, contenta tutte > affermò Arakawa
< È meglio che andiamo prima che la lezione inizi > fece notare Hanada.
Le tre ragazze, dopo aversi dato un’ultima occhiata allo specchio, si avviarono alla porta. Appena uscite, videro Nasuto appoggiato vicino al muro della porta del bagno.
< Buon girono Naruto > disse Chidori, appena lo vide.
< Lo sai, ieri mi stavo scervellando su come non ferirti, perché nonostante io sia un baka come hai tu, quando serve io faccio funzionare il mio cervello > affermò Naruto, guardandola negli occhi. La ragazza rimase sconvolta da quella affermazione. Non sapeva cosa doveva fare e pensò che forse aveva sentito la loro conversazione di poco fa.
< Per caso hai sentito quello che abbiamo detto poco fa? > chiese, sperando che non fosse così
< Purtroppo per te si > rispose il biondino < Quando si va in bagno, come prima cosa bisogna chiedere la porta e cosa più importante si deve parlare a voce bassa quando si vuole sparlare di qualcuno > aggiunse, occhi infuriati. Alla vista di quegli occhi , a Chidori stavano tremando le gambe di paura, ma nonostante questo
< Stavamo solo scherzando > affermò < Vero ragazze? > voltandosi verso le sue amiche, le quali avevano messo un po’ di distanza tra i due, per avere un po’ di conforto
< È vero, stavamo solo scherzando > dichiararono, confermando quello che aveva detto Chidoro, leader del gruppo
< Secondo me, state mentendo e se continuate a seguire questa persona, vi rovinerete la vita > affermò il ragazzo
< Come puoi dire queste cose, se nemmeno mi conosci? > chiese Chidori, ripresasi dalla paura di un’attimo fa
< Semplice, perché prima o poi la vita te la farà pagare > rispose il biondino < Per quanto riguarda la mia risposta è un NO all’ennesima potenza. Non sopporto le ragazze come te > aggiunse Naruto, voltandosi per ritornare in classe
< Non te la farò passare liscia così > disse Chidori < Ne a te ne alla Hyuga, in quanto ho capito che quella ragazza è interessata a te > aggiunse la ragazza infuriata. Naruto appena sentì il nome Hinata , si voltò e in un batter d’occhio raggiunse Chidori
< Se farai qualcosa di male ad Hinata, ti giuro che te la farò pagare cara > affermò Naruto, pronunciando ogni parola molto lentamente per far capire il concetto a Chidori, con sguardo da assassino. La ragazza era rimasta senza parole. Il suo corpo non riusciva a muoversi. Voleva scappare, ma le sue gambe sembravano paralizzate dalla paura
< Se hai capito il concetto, fammi un cenno della testa > disse Naruto, avvicinatosi ancora di più al viso di Chidori. Quest’ultima, visto che voleva che quella conversazione finisse il più in fretta possibile, fece senno di sì con la testa. Appena fece questo, vide che il volto del ragazzo si allontanò dal suo e che si girò per ritornare in classe. Una volta girato l’angolo, le gambe le cedettero e si ritrovò a terra
< Tutto bene Chidori ? > chiesero le sue amiche, raggiungendola appena cadde a terra
< S-si t-tutto b-bene > rispose balbettando
< Chi sa perché Naruto si sia tanto infuriato? > domandò Hanada
< Chi lo sa > rispose Arakawa, sapendo già la risposta, < è meglio che torniamo in classe ora > aggiunse, aiutando ad alzare Chidori.
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Appena giunta la campanella dell’ora pranzo , Sakura si recò per andare in cortile a mangiare. Oggi doveva mangiare da sola, in quanto alle altre vennero affidati dei compiti da parte dei professori. Appena arrivò in cortile, individuò un muretto libero. Giunta li, si sedette ed aprì il bento da lei preparato quella mattina. Non era una grande cuoca, come Hinata e Temari, ma qualcosa sapeva preparare. Appena assaggiò il primo boccone, si guardò in giro per vedere se c’era qualcuno che conosceva. Individuò subito un ragazzo dai capelli neri, seduto su un muretto, non poco lontano da lei, mangiare anche lui da solo. Chiuse il suo bento e si alzò per raggiungere il ragazzo
< Posso sedermi vicino a te? > chiese Sakura, appena raggiunto il ragazzo. Il quale, sentendo la domanda, alzò lo sguardo e fece cenno di sì con la testa
< Anche tu da solo? > domandò, curiosa, Sakura
< Vedi qualcun altro con me? > chiese Sasuke, guardandola negli occhi.
< No > rispose Sakura, guardandolo anch’egli negli occhi. Quando incrociò i suoi occhi, pensò che il nero fosse uno dei colori più belli.
< Allora sto mangiando da solo > affermò Sasuke, riportando lo sguardo sul bento < Anzi stavo mangiando da solo > fece notare il ragazzo. Sakura pensò che la sua presenza non era gradita e che il ragazzo preferisse stare da solo, ma lei voleva conoscerlo meglio. Infatti anche quando stava in classe, visto che stava seduta dietro Sasuke, si ritrovava molto spesso a fissargli la schiena. Questo era successo dopo aver visto il suo sguardo alla vista del gatto che avevano trovato insieme. Si domandò che forse stava iniziando a provare qualcosa per Sasuke? Ma rispose mentalmente che non era possibile, anche se era un bel ragazzo
< Sai la novità? > chiese Sasuke, facendola tornare dal mondo delle nuvole
< Quale sarebbe > disse la ragazza
< Naruto ha capito i suoi sentimenti > affermò il ragazzo, sorridendo leggermente. Alla vista di quel sorriso, il cuore della ragazza perse un battito
< Era ora > disse la ragazza
< Accontentati. È un miracolo che lo abbia capito quasi subito > affermò Sasuke
< Come lo sai? > chiese Sakura
< Me lo ha detto lui ieri sera > affermò Sasuke, raccontando quello che era successo la sera prima.
< Quindi dobbiamo ringraziare il cugino di Hinata > fece notare Sakura
< Ebbene sì > affermò il ragazzo. < Finiamo di mangiare adesso, prima che suoni la campanella > aggiunse Sasuke
< Ok. Anzi un’ultima cosa > disse Sakura < Come sta il gatto che abbiamo trovato? > chiese
< Bene, è anche cresciuto > affermò Sasuke
< Ti dà fastidio se qualche giorno di questi lo vengo a trovare? > domandò Sakura, sperando che il ragazzo acconsentisse alla sua richiesta
< Fa come vuoi > rispose Sasuke   < Adesso mangia > aggiunse
< Roger > disse Sakura sorridendo, non sapendo se era dovuto al fatto di andare a vedere il gatto oppure perché Sasuke avesse acconsentito alla sua richiesta.
 
 
Note autore:
Eccovi il quinto capitolo. Come vi sembra?
Vorrei ringraziare  le due persone ( Kurama09 -  occhialimarroni01)  che hanno messo la storia tra le preferite , la persona (Anna_mia ) che l’ha messa nelle storie da ricordare , la persona (Dark_Angel_love) che l’ha aggiunta nelle storie da seguire e la persona (Azul5 ) che ha recensito  e tutte le persone che hanno letto la storia. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


                                                                                 Capitolo 6
Il resto dei giorni trascorse in modo tranquillo, fino ad arrivare a sabato. Mancava ancora un giorno all’appuntamento di gruppo al parco divertimento. Alle otto e mezza, Sakura fu svegliata dalla propria sveglia. Il giorno prima decise che il giorno seguente sarebbe andata a casa di Sasuke, ufficialmente per trovare il gatto. In realtà lei aveva proposto questo solo perché voleva passare più tempo con lui. Appena sentì il suono della sveglia, si costrinse ad alzarsi, anche se non ne aveva proprio voglio. Prese la biancheria pulita ed i vestiti, preparati la sera precedente e si recò in bagno per una doccia rigenerativa. Dopo uscita dal bagno, si recò in cucina per fare colazione. Giunta lì, vide la madre che stava apparecchiando la tavola
< Buon giorno > affermò Sakura, in piedi vicino alla porta
< Giorno > disse la madre, una volta alzato lo sguardo e puntandolo verso di lei
< Come mai ti sei svegliata presto? > chiese curiosa
< Devo andare a fare un servizio > rispose vaga la ragazza sedendosi a tavola
< Per svegliarti presto di sabato, deve esserci un motivo piuttosto valido > fece notare la madre < Perché di solito ti svegli sempre tardi > aggiunse, ritornando vicino ai fornelli
< Ti ho già detto che devo andare a fare un servizio > precisò la ragazza, piccata. Non sopportava quando la madre le faceva l’interrogatorio. Ormai andava già al primo liceo, non era più necessario.
< Per caso questo servizio, riguarda un ragazzo? > chiese la madre, guardandola. Sakura appena sentì quella domanda, si irrigidì sul posto. Non sapeva cosa rispondere. Sua madre aveva indovinato. Maledì mentalmente  l’istinto  materno
< Forse > rispose Sakura, a voce bassa, con le gote leggermente arrossate
< Evviva > urlò la madre, alzando le mani al cielo, < Finalmente hai trovato un ragazzo che ti piace > disse abbracciando la figlia, una volta avvicinatasi a essa
< Mamma adesso calmati > affermò Sakura, imbarazzata < Mi raccomando non dire niente a papa > aggiunse la ragazza. Sapeva che la madre non sapeva tenere nessun segreto, quindi meglio prevenire.
< Non ti preoccupare, non dirò niente a tuo padre. Lo sappiamo entrambe che è molto geloso di sua figlia > disse la madre, ritornando ai fornelli tutta contenta. Sakura sperava veramente che avrebbe veramente mantenuto la promessa. Appena la madre le mise la sua porzione, mangiò in un lampo ed uscì di casa.
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Dopo essere uscita di casa, Sakura andò a comprare un gioco per il gatto. Appena uscì dal negozio, si recò verso casa di Sasuke. Giunta di fronte casa del ragazzo, una villetta né troppo piccolo né troppo grande, bussò il citofono
< Chi è? > chiese la voce proveniente dal citofono
< Sono un’amica di Sasuke > rispose la ragazza. Non era riuscita a capire se era una voce femminile o maschile. Il cancello si aprì e la ragazza entrò. Prima di arrivare alla porta di casa, questa si aprì e da essa uscì una donna, con capelli e occhi dello stesso coloro di Sasuke, che indossava un grembiule.
< Salve signora. Piacere di conoscerla, sono Sakura Haruno > disse la ragazza una volta avvicinatasi alla donna
< Piacere mio. Sono la madre di Sasuke, Mikoto > affermò la madre del ragazzo < Prego entra > aggiunse, spostandosi leggermente di lato per farla entrare. Appena entrò, c’era un grande salone con due divani e una grande televisione. Poi, sulla sinistra si trovava una porta e Sakura ipotizzò che si dovesse trattare della cucina. Infine c’era una scala che portava alle camere da letto.
< Prego, seguimi > affermò Mikoto. La ragazza seguì la donna, la quale si recò in cucina. Giunta lì
< Sasuke, hai visite > disse la madre. Il ragazzo alzò il volto dalla sua colazione e guardò verso la madre. Vide che di fianco a lei, c’era
< Tu cosa ci fai qui? > chiese sorpreso Sasuke
< Sono venuta a vedere come stava il gatto. Te lo avevo anche chiesto qualche giorno fa > rispose la ragazza
< Ah è vero > disse il ragazzo con aria indifferente < Andiamo in camera mia. Si trova lì il gatto > aggiunse dopo essersi alzato.
I ragazzi si incamminarono verso la camera di Sasuke. Mentre salive le scale, Sakura iniziò ad essere nervosa. Non era mai stata in camera di un ragazzo e pensare che la prima camera che vedeva era quella di Sasuke, la rendeva ancora più nervosa. Arrivati vicino la porta, Sasuke l’aprì e la ragazza rimase colpita dal fatto che la camera era totalmente in ordine a differenza della sua. Non sembrava essere una camera di un ragazzo.  Entrati si sedettero ai piedi del letto. Sakura poggiò la busta, con dentro il gioco per il gatto, di fianco a lei
< Cosa hai nella busta? > domandò Sasuke, volgendo lo sguardo verso la busta
< Niente di che. È solo un gioco per il gatto > rispose la ragazza
< Non dovevi. Ne ha già molti > affermo il ragazzo
< Meglio tanti che pochi > disse Sakura
< Fai come vuoi > affermò Sasuke. La ragazza rimase un po’ delusa da quelle parole. Credeva che lo avrebbe reso un po’ felice, ma invece no. Pensò di averlo solo disturbato essere andata a casa sua. All’improvviso, sulle gambe di Sakura apparì il gatto.  Appena lo vide, lo iniziò ad accarezzare e ridere. Mentre lo accarezzava, immaginò la testa di Sasuke sulle sue gambe e lei che accarezzava i capelli. Al solo pensiero di ciò il suo cuore iniziò ad accelerare. Si voltò verso il ragazza, il quale aveva lo sguardo rivolto verso il gatto. Sembrava infastidito, in quanto il gatto non fosse andato prima da lui. Dopo poco, infatti, il ragazzo prese il gatto dalle gambe di Sakura e lo portò sulle sue. Quella scena fece ridere la ragazza
< Perché stai ridendo? > chiese Sakuse, resosi conto della risata della ragazza
< Niente di che > rispose la ragazza, trovando quella scena un tantino dolce.
< Sei venuta solo per vedere il gatto? > domandò all’improvviso Sasuke. A quella domando, Sakura rimase spiazzata. Non sapeva cosa rispondere. Da un lato era vero che voleva vedere il gatto, ma dall’altro era anche vero che voleva stare un po’ con il ragazzo. Il tempo trascorso a scuola non gli bastava più.
< Volevo anche organizzarmi per domani > rispose la ragazza, Certo non gli poteva dire la verità < Visto che dopo mi devo vedere con le ragazze > aggiunse
< Che ne dici se ci incontriamo verso le dieci fuori al parco? > domandò Sasuke
< Mi sembra un’ottima idea > rispose Sakura < Allora io avviso le ragazze e tu avvisi i ragazzi > aggiunse. Il ragazzo acconsentì con un cenno del capo.  Dopo di questo calò il silenzio, ma per Sakura non era come le prima volte ma era un silenzio piacevole. Poteva rimanere così per ore. Quel silenzio fu interrotto dall’apparizione della madre di Sasuke
< Sakura per caso vuoi vedere le foto di Sasuke di quando era piccolo? > propose Mikoto
< Certo > rispose la ragazza, euforica, alzandosi. Non vedeva l’ora di vedere le foto di Sasuke di quando era piccolo
< Aspettate un attimo > disse Sasuke, alzandosi anche lui, < Credo che non sia proprio il caso > aggiunse
< Ma cosa dici. Eri così bellino quando eri piccolo > affermò la madre < Dai andiamo di sotto Sakura > aggiunse, prendendo la mano della ragazza.
Arrivati in cucina, Sakura vide sul tavolo una decina di album fotografici. Non sapeva da quale iniziare. La madre di Sakuse preso subito posto e Sakura si mise di fianco a lei. Subito dopo le raggiunse anche il ragazzo. Mikoto fece vedere delle foto davvero imbarazzanti a Sakura, ad esempi di quando era piccolo, mentre si faceva il bagno oppure quando correva per casa nudo oppure quando stava negli scout. Talmente delle risate che aveva fatto a Sakura gli faceva male la mascella, ma nonostante tutto continuava a ridere, fino a quando
< Adesso basta > disse Sasuke, togliendo l’album fotografica dalle mani della madre, ancora imbarazzato dalle foto precedenti
< Perché fai così? > chiese Mikoto
< Perché non sono venuto bene in quelle foto > rispose Sasuke
< Non è vero. Eri carinissimo in quelle foto > disse Sakura, tutto d’un tratto < E poi ridevi sempre. Hai proprio un bel sorriso. Come mai adesso non sorridi più? > aggiunse sorridendo. Appena vide il volto sorridente della ragazza, Sasuke perse un battito
< Non sono affari tuoi > affermò, arrabbiandosi il ragazzo < E poi non dovevi incontrarti con le tue amiche > disse in modo alterato
< Si, hai ragione. È meglio che vada > affermò la ragazza, alzandosi dalla sedia, con il volto triste aggiunse la ragazza, facendo un piccolo inchino per poi dirigersi verso la porta. Appena uscita di casa, Sakura sentì un forte dolore al petto, perché si rese conto che il suo era un amore non corrisposto.
Appena la ragazza uscì di casa
< Perché fai così? > chiese Makoto, con fare apprensivo, avvicinandosi a Sasuke. Quest’ultimo non rispose e allora
< Tu tratti così solo le persone che per te sono importanti. Il problema è che quella ragazza questo non lo sa. Vedrai che domani si risolverà tutto > aggiunse la madre, accarezzandogli una guancia.
< Forse hai ragione > disse Sasuke, per poi ritornare in camera sua, pensando di aver esagerato.
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Sakura, appena uscita di casa di Sasuke, si incamminò per raggiungere le altre ragazze. Anche se stavano iniziando a scendere delle lacrime, riuscì a trattenerle. Non voleva arrivare all’incontro con gli occhi arrossati dal pianto e far preoccupare le sue amiche. Giunta vicino alla stazione, individuò subito la coda di cavallo bionda di Ino, la quale stava parlando con le altre ragazze.
< Buon giorno ragazze > disse, una volta raggiunte
< Giorno anche a te > affermarono le altre
< Ho parlato con Sasuke. L’incontro di domani è fissato per le dieci fuori al parco > disse Sakura
< Ok, ok. Adesso è ora di fare shopping > affermò Ino sorridendo, iniziando ad incamminarsi verso il centro commerciale.
Tutte le altre la seguirono. Fu un pomeriggio davvero divertente. Sakura riuscì a distrarsi e a non pensare a quello che era successo prima a casa di Sasuke.
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Verso le otto di sera, le ragazze si salutarono e si avviarono ognuno verso casa propria. Hinata, mentre tornava a casa, passò vicino al parco vicino casa sua. Appena lo vide, subito gli venne in mentre l’abbraccio ricevuto da Naruto. Al solo pensiero il cuore aumentò di battito, ma allo stesso tempo era triste perché tutto il giorno non lo aveva visto. Aveva bisogno di vederlo, anche solo per cinque secondi. Voleva vedere i suoi occhi color cielo, i suoi capelli, dal colore simile al sole e soprattutto il suo sorriso. Quel sorriso che ti abbagliava e che, se anche eri tristi, ti rimetteva subito di buon umore. Mentre pensava queste cose, si ritrovò vicino la porta di casa sua. Mentre stava inserendo la chiave per aprire la porta, sentì la porta di fianco alla sua aprirsi. Da lì uscì Naruto, che indossava una t-shirt di colore arancione, un paio di jeans e delle converse nere. Era la prima volta che lo vedeva senza divisa scolastica e doveva dire che era proprio uno schianto.
< Ciao, Hinata > disse Naruto, una volta chiuso la porta di casa
< Ciao, Naruto > salutò la ragazza, una volta ripresasi dalla vista del ragazzo < Dove stai andando? > aggiunse
< Sto andando a comprarmi un po’ di ramen istantaneo > rispose il ragazzo < Visto che i miei genitori non ci sono a casa e mi hanno proibito di cucinare > aggiunse, sorridendo, passandosi la mana tra i capelli
< Vuoi che ti prepari qualcosa? > propose la ragazza, sorpresa anche lei da quella domanda. Non sapeva perché avesse detto ciò, ma appena il ragazzo aveva detto, che stava andando a comprare un po’ di ramen, immediatamente pensò di fargli mangiare qualcosa preparato da lei
< Certo > rispose il ragazza euforico. Non si sarebbe mai aspettato quella domanda dalla timida Hinata. Inizialmente era rimasto sorpreso e contento allo stesso tempo. In fondo al suo sperava che facesse quella proposta. Voleva passare un po’ di tempo con lei.
< Allora entriamo in casa > affermò il ragazzo, aprendo la porta. La ragazza, prima di seguirlo mandò un messaggio alla madre che diceva
“Stasera mangio a casa di Naruto. Ci vediamo dopo “
La risposta della madre non tardò ad arrivare
“Mi raccomando seducilo con la tua cucina J “
Appena lesse il messaggio, divenne paonazza. Non credeva che la madre gli avesse mandato quel messaggio
< Hinata, entra > disse il ragazzo, chiamandola dalla cucina. Hinata, una volta entrata, si diresse in cucina dove vide Naruto, letteralmente con la testa nel frigo
< Cosa stai facendo > chiese, sorridendo, curiosa
< Sto vedendo cosa c’è nel frigo > rispose il ragazza, una volta tolta la testa dal frigo, come se fosse normale mettere la testa completamente all’interno del frigo
< Dai fammi dare un’occhiata a me > disse la ragazza, poggiando la borsa con il vestito che aveva comprato vicino al muro.  Hinata vide che nel frigo non c’era molto da cucinare, ma individuò una bottiglia di sugo, la prese
< TI va pasta a sugo? > chiese, con la bottiglia tra le mani
< Certo > rispose ragazzo
Naruto prese le pentole per cucinare e le diede ad Hinata. Quest’ultima mentre stava iniziando a mettere la pentola per far bollire l’acqua
< Per caso vuoi un grembiule? Così non ti sporchi > chiese premuroso Naruto
< Si > rispose la ragazza. Mentre il ragazzo andò a prendere un grembiule della madre, Hinata pensò che si era innamorata di Naruto soprattutto per il suo lato gentile e premuroso.  Dopo poco il ragazzo tornò con in mano un grembiule arancione, che lo porse alla ragazza. Quest’ultima lo prese e lo indossò per poi ritornare ai fornelli. Naruto, dopo averle dato il grembiule, si sedette a tavola. Mentre stava seduto, guardava Hinata mentre aggiungeva l’olio per far soffriggere un po’ di cipolla. Il grembiule di sua madre le andava a pennello. Era davvero bella con indosso quel grembiule. Pensò, che se qualcuno li avrebbe visti in quel momento, se potevano sembrare una coppia di giovani sposini. Al solo pensare ciò, divenne tutto rosso. Non erano nemmeno fidanzati e lui già pensava a quello. Fortunatamente Hinata , lo ripotò ne modo reale
< Come mai i tuoi genitori non ti lasciano cucinare > chiese, curiosa, mentre controllava se l’acqua per la pasta avesse iniziato a bollire
< Niente di che. Una volta stavo per bruciare la casa. > rispose il ragazzo, strofinandosi i capelli con una mano, con fare imbarazzato.
< Proprio cosa da niente > disse Hinata sorridendo
< Vuoi aiutarmi con il sugo > propose la ragazza, girandosi verso di lui. Naruto fece cenno di sì con la testa. Si alzò dalla sedia e la raggiunse ai fornelli. Arrivato lì, Hinata gli diede la bottiglia di sugo in mano e gli spostò la pentola con l’olio dentro su un fornello spento
< Adesso aggiungi il sugo > disse, poggiando la sua mano sul braccio di Naruto. A quel contatto entrambi i cuori dei ragazzi accelerò, sembrava che stavano facendo una corsa di cavalli. Appena aggiunto il sugo, la ragazza ripotò la pentola sul fornello acceso
< Semplice vero? > domandò, guardandolo negli occhi
< Certo > fece notare Naruto, anche se all’inizio un po’ di olio era schizzato non era stato pericoloso, con il battito ancora accelerato.
< Dov’è la pasta? > domandò la ragazza
< Nello scaffale in bassa a sinistra > rispose indicandogli lò.  Mentre la ragazza prese la pasta, lui ritornò a sedersi con l’intento di far calmare il battito del cuore. Aveva paura che Hinata lo potesse sentire.
Dopo venti minuti i ragazzi mangiarono e dopo aver mangiato rimasero a parlare del più e del meno. Ad un certo punto, Hinata guardò l’orologio. Notando che erano le undici
< Naruto, credo che devo andare > disse la ragazza, anche se in verità voleva stare ancora con il ragazzo
< Si è fatto tardi > pronunciò Naruto, una volta guardato l’orologio. Non si era proprio accorto che fossero già le undici. Il tempo era praticamente volato
< Ti accompagno alla porta > affermò Naruto, alzandosi dalla sedia.
Giunti alla porta, Naruto l’aprì
< Grazie ancora per avermi fatto compagnia e cucinato > disse il ragazzo, sorridendo
< Non c’è di che > affermò la ragazza, ricambiando il sorriso.
Uscì dalla porta e si avvicino a quella di casa sua. L’aprì e prima di entrare, salutò, Naruto, con un cenno di mano, che il ragazzo ricambiò. Una volta chiusa la porta, il ragazzo chiuse anche la sua porta e pensò che era stata proprio una bella serata. Pensò di essere stato fortunato ad incontrare ed ad innamorarsi di una ragazza come Hinata.
 
Note autore:
Salve a tutti. Ecco il sesto capitolo. Spero che sia di vostro gradimento.
Fatemi sapere la vostra.  Mi scuso per eventuali errori.
Alla prossima. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


                                                                              Capitolo 7
Appena Hinata chiuse la porta del suo appartamento, Naruto ritornò in casa e si diresse nella sua camera. Appena giunto lì, si stese sul letto a guardare il tetto. Dopo poco decise che era giunta l’ora di andare a dormire, altrimenti il giorno dopo avrebbe fatto sicuramente tardi. Si alzò dal letto e prese il pigiama dall’armadio. Una volta indossato e messo cinque sveglie, si mise nel letto.
Il mattino non si fece attendere. Naruto venne svegliato, dai raggi del sole che entravano dalla finestra vicina al letto. Fu costretto ad alzarsi, in quanto la luce gli dava fastidio. Allungò la mano per prendere il telefonino sul comodino. Quando vide che erano le nove e mezza, la faccia di Nasuto cambiò colore, si trasformò da una carnagione abbronzata ad una cadaverica. Si alzò subito dal letto, prese l’intimo e dei vestiti puliti e subito si recò in bagno per lavarsi. Uscito dal bagno, si recò in cucina dove prese una brioscina e subito uscì di casa, senza neanche salutare. Era convinto che se avesse fatto tardi, Sasuke si sarebbe innervosito.
Appena iniziò a vedere, in lontananza, il cancello del parco smise di correre e camminò ad un’andatura normale.  Quando si avvicinò ancora di più, notò che erano presenti Sasuke, Sakura, Hinata, Shikamaru e Temari. Questo voleva dire che non era l’ultimo, in quanto mancava ancora Ino. Costatando questo tirò un sospiro di sollievo
< Buon girono ragazza > disse Naruto , una volta avvicinatosi ai suoi amici
< Giorno > affermarono loro
< Sei in ritardo > disse Sasuke, guardando il biondino
< Si, ma questa volta non sono l’ultimo > fece notare Nasuto
< È vero ma sempre sei in ritardo > affermò Sasuke
< Ok. Adesso basta voi due > dichiarò, intromettendosi, Kiba < Sapete perché Ino non è ancora arrivata? > chiese Kiba, voltandosi verso le ragazze
< Mi ha mandato un messaggio, dicendo che sarebbe arrivata tra cinque minuti > rispose Sakura.
Passati cinque minuti, Hinata vide in lontananza Ino avvicinarsi
< È arrivata > fece notare Hinata
Un volta raggiunto i ragazzi
< Sei in ritardo > disse Sasuke, piccato
< Zitto Uchiha. Alle ragazze è consentito arrivare in ritardo > affermò la ragazza dai capelli biondi. A quella affermazione Sasuke sbuffò. Non la sopportava proprio quella ragazza.
< Ok. Adesso dobbiamo decidere le coppie > affermò Kiba
< Cooooosa ? > chiese Tenten, sconvolta
< Ci divideremo in coppie, così sarà più semplice muoversi nel parco > fece notare Kiba < Ed è per questo che ho preparato dieci bastoncini. Cinque per le ragazze e cinque per i ragazzi. Se avete lo stesso numero, formerete una coppia. Capito > aggiunse il ragazzo
< Si dissero tutti i ragazzi. Mentre Naruto prese il bastoncino, pregò di capitare con Hinata.
Dopo aver preso tutti un bastoncino
< Chi ha il numero uno? > domandò Kiba
< Io > risposero, nello stesso momento Temari e Shikamaru, i quali si misero uno vicino l’altro
< Ok. Adesso chi ha il numero due? > chiese il ragazzo
< Io > risposero Ino e Sai
< Io ho il numero tre > dichiarò Kiba, dopo aver visto il numero del suo bastoncino
< Perché devo capitare con te? > chiese tristemente Tenten
< È stato deciso tutto dalla sorte > rispose il ragazzo
Naruto si guardò intorno. Erano rimasti solo lui e Sasuke. Questo voleva dire che aveva una possibilità del cinquanta percento di riuscita. Al massimo se Sasuke avesse fatto coppia con Hinata, avrebbe potuto chiedere di fare uno scambio.
< Io ho il quattro > affermò Naruto, sperando che rispondesse Hinata, chiudendo gli occhi
< A-anche io > disse Hinata, balbettando. Appena sentì quella voce, Naruto capì subito a chi appartenesse ed aprì immediatamente gli occhi.
< Questo vuol dire che l’ultima coppia è Sakura e Sasuke > disse Kiba
Appena sentì questo Sakura girò lo sguardo verso Sasuke, il quale non aveva uno sguardo tanto felice. Sakura pensò che quella giornata sarebbe stata un disastro completo.
< Allora ci vediamo verso le sette qui al cancello > affermò Kiba e gli altri acconsentirono con un cenno del capo.
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Tutte gli altri entrarono nel parco, gli unici a rimanere vicino al cancello furono Naruto e Hinata. In momento entrambi i ragazzi erano leggermente nervosi.
< Entriamo anche noi? > chiese Naruto, allungando la mano verso Hinata
< Si > rispose la ragazza, prendendo la mano del ragazzo. Appena le mani si intrecciarono, i loro cuori accelerarono, ma nonostante questo grazie a quel contatto sembrava che quel leggero nervosismo iniziale scomparì.
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Mentre Naruto ed Hinata furono l’ultima coppia ad entrare. La prima fu quella di Kiba e Tenten, ma fu anche la prima ad uscire, in quanto Kiba notò che la ragazza aveva un volto triste, quindi decise di portarla in un negozio vicino al parco
< Come mai qui? > chiese la ragazza, sorpresa
< Perché avevi un volto troppo triste. Quando io sono triste, per riprendermi vado sempre in un negozio di animali > rispose il ragazzo, prendendo dal recinto un cucciolo di cane, che appena Chiba avvicinò al viso lo iniziò a leccare. Vedendo quella scena, Tenten iniziò a ridere contagiando anche Kiba
< Finalmente hai riso > disse il ragazza, sorridendo. A quella vista, Tentenni pensò che tutto sommato Kiba non era un ragazzo tanto male
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Mentre Kiba e Tenten andarono al negozio di animali, Shikamaru portò Temari nella parte del parco dove si facevano pic-nic. Intorno a loro c’erano alberi e erba. Appena giunti lì, Shikamaru si sdraiò a terra, mise le mani dietro la testa a mo’ di cuscino e chiuse gli occhi.  Vedendo quella scena, Temari non si sorprese più di tanto. Quando, insieme alle altre, mangiava sul tetto, di tanto in tanto guardava verso il muretto dove i ragazzi mangiavano. Ogni volta che guardava , vedeva Shikamaru steso sul muretto a dormire. Ipotizzò che quel ragazzo fosse nato stanco dentro. Quindi decise di stendersi anche lei.
All’improvviso Shikamaru sentì un peso sul petto, aprì gli occhi e vide la testa di Temari appoggiata sul suo petto
< Scusa, ma cosa fai? > chiese il ragazzo
< TI uso come cuscino > rispose la ragazza, girandosi verso sinistra, per guardarlo meglio
< Sono comodo come cuscino? > domandò Shikamaru , leggermente infastidito da ciò
< Diciamo di sì, anche se non sei il massimo > rispose Temari , sorridendo. Gli stava iniziando a piacere stuzzicare quel ragazzo
< Scusami , la prossima volta cercherò di portare due cuscini > disse il ragazzo.
< Porta anche il terzo. Sai com’è prevenire è meglio che curare > fece notare la ragazza, ritornando nella posizione iniziale < Adesso torna a dormire, che mi stavo rilassando prima che ti svegliassi > aggiunse. A quella affermazione, Shikamaru pensò che Temari fosse una ragazza davvero interessante. Forse avrebbe approfondito quest’amicizia.
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Dopo aver fatto un paio di giostre, Ino e Sai, decisero di mangiare qualcosa e si diressero verso il Mcdonald’s all’interno del parco.  Appena si sedettero ad un tavolo, dopo aver preso un mc menù
< Certo che sei una ragazza che si spaventa subito > fece notare Sai, sorridendo
< È normale se andiamo nella casa dei fantasmi > disse Ino. Prima di andare a mangiare, Sai aveva avuto la brillante idea di andare nella casa dei fantasmi. Mentre Ino urlava dalla paura, lui rimaneva impassibile. La ragazza pensò che quel ragazzo non fosse normale. Infatti anche prima, quando gli ha sorriso, sembrò che quel sorriso fosse finto, ovvero non provenisse direttamente dal cuore.
< Cosa ti piace fare Sai? > chiese curiosa Ino.
< Disegnare > rispose il ragazzo. Quella risposta la ragazza l’aveva immaginata, in quanto in classe, essendo seduta di fianco a lui, vedeva che disegnava su un quaderno anche durante le lezioni
< Allora dopo mi fai un ritratto? > propose la ragazza
< Certo > rispose il ragazzo, sorridendo. Ed ecco un altro sorriso finto, pensò Ino. Non riusciva proprio a capire cosa pensasse quel ragazzo
Dopo aver mangiato, i ragazzi si misero alla ricerca di un quaderno. Mentre erano in cerca di un quaderno, Sai individuò una persona, che molto probabilmente lavorava nel parco, che faceva ritratti
< Aspetta un attimo qui Ino > disse Sai. La ragazza si fermò e vide che Sai si diresse da una persona, la quale gli diede una matita e pezzo di cartone con attaccato sopra un foglio di carta.
< Ora dove vuoi essere ritratta? > domandò il ragazzo una volta avvicinatosi alla ragazza
< Su quella panchina > affermò Ino, indicandola
Allor i due ragazzi si diressero verso la panchina. Sai accavallò le gambe e appoggiò il cartone sulle gambe mentre Ino si mise di profilo. Mentre stava in posa Ino, di tanto in tanto, guardava Sai mentre disegnava. Vide che gli occhi del ragazzo trasmettevano felicità e che il sorriso che aveva, non era come il solito sorriso finto di poco fa, ma era un sorriso vero. Vedendo ciò il cuore accelerò di battito.
Dopo mezz’ora, Sai gli mostrò il ritratto ed Ino rimase a bocca aperta per lo stupore.
< È stupendo > affermò la ragazza
< Questo perché, il soggetto è bello > disse Sai. Sentendo queste parole Ino divenne leggermente rossa
< Te lo regalo > affermò il ragazzo
< Davvero? > domandò la ragazza sorprese
< Certo. Consideralo come un ricordo di questa giornata > disse Sai
< Si > affermò Ino, abbassando il capo per non far vedere il leggero rossore sulle gote. Pensò che quel ritratto lo avrebbe custodito per sempre
< Dove vuoi andare adesso? > chiese Sai, alzandosi dalla panchina
< Dove vuoi tu. Basta che non è spaventoso > rispose la ragazza
< Ok. Ho un posto adatto > affermò il ragazzo, porgendo la mano ad Ino, per aiutarla ad alzarsi.
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Mentre gli altri si stavano divertendo, l’atmosfera tra Sasuke e Sakura non era delle migliori. Nessuno dei due parlava e quando Sakura chiedeva di fare un giro su un’attrazione, Sasuke scuoteva sempre il capo. All’ennesimo rifiuto di andare su un’attrazione
< È meglio che torniamo a casa > affermò Sakura < Ci vediamo Sasuke > aggiunse la ragazza, voltandosi. Sasuke non disse nulla, la guardò semplicemente allontanarsi. Era dalla mattina che stava pensando a come farsi perdonare del comportamento assunto il giorno prima e forse aveva perso anche l’ultima occasione per farsi perdonare. Pensò che era meglio tornare a casa.
Mentre percorreva la strada per arrivare all’uscita, dagli occhi di Sakura iniziarono a scendere delle lacrime e mentre le asciugò con le mani, andò a sbattere contro qualcosa
< Scasa tanto > disse la ragazza, volgendo lo sguardo al quale era andata a sbattere. Appena mise a fuoco, notò che era un ragazzo
< Non ti preoccupare. > affermò il ragazzo sorridendo < Sei sola? > chiese
< Si > rispose la ragazza, asciugandosi le ultime lacrime
< Ti va di venire a fare un giro con me? > domandò il ragazzo
< Grazie no. Stavo giusto tornando a casa > rispose la ragazza
< Dai non fare così > dichiarò il ragazzo, afferrandogli il braccio, cambiando il tono di voce
< Lasciami mi fai male > disse la ragazza, chiudendo gli occhi. Pensò che all’apparenza quel ragazzo potesse sembrare gentile ma invece non era così. Aveva paura, voleva solo tornare a casa. In quel momento desiderava solo tornare a casa.
< Lasciala andare. Questa ragazza sta con me >. Appena udì queste parole, aprì di scatto gli occhi e trovò Sasuke tra lei e quel ragazzo
 < Altrimenti che fai? > domandò spavaldo
< Non credo che lo vuoi scoprire > rispose Sasuke , con sguardo omicida. Il ragazzo sentendo quelle parole si spaventò e scappò a gambe levate.
< Non dovevi. Me la sarei cavata in qualche modo > affermò Sakura, una volta che Sasuke si girò a guardarla. Quando aveva visto quel ragazzo afferrare il braccio della ragazza, Assume provò una grande rabbia, che le sue gambe si mossero automaticamente per andare a salvare Sakura
< Lo so che te la saresti cavata da sola, ma mi andava di aiutarti > disse Sasuke < Inoltre nessuno ti deve toccare all’infuori di me. > aggiunse Sasuke, voltando lo sguardo per non far vedere il leggero rossore sulle gote
< C-cosa? > chiese la ragazza, sorpresa da quelle parole
< Ho detto che è concesso solo a te vedermi sorridere > rispose Sasuke, volgendo di nuovo lo sguardo verso la ragazza e abbracciandola.  La ragazza ricambiò l’abbraccio e quando appoggiò la testa sul petto di Sasuke, notò che il battito del cuore di Sasuke era accelerato proprio come il suo. Dopo poco Sasuke sciolse l’abbraccio
< Andiamo? > chiese il ragazza, porgendo la mano verso la ragazza
< Si > rispose Sakura, accettando l’offerta di Sasuke.
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Dopo aver fatto un giro su ogni giostra, aver mangiato e aver comprato un souvenir del parco, era iniziata a calare la sera
< Dove vuoi andare? > chiese Naruto,
< Ci è rimasta solo la ruota panoramica > fece notare Hinata. Quella giornata stava finendo troppo velocemente per i suoi gusti.
Appena entrati nella cabina della ruota panoramica, i ragazzi si sedettero uno di fronte all’altro. Durante il giro nessuno dei due parlò, fino a quando non raggiunsero l’apice del giro
< Uao , guarda che vista Naruto > disse Hinata . Da li si vedeva tutto il parco. Ma Naruto non era rimasto sorpreso dalla vista che offriva la ruota, ma rimase meravigliato dalla bellezza di Hinata.
Quando il girò finì ed Hinata stava per uscire,
< Ancora un giro > affermò Naruto, prendendo la mano di Hinata, la quale rimase sorpresa dal gesto del ragazzo. Acconsentì alla richiesta del ragazzo facendo cenno di sì con la testa e si sedette di fianco a lui.
Appena la ruota iniziò a muoversi, nella cabina regnava il silenzio. Naruto non sapeva perché aveva fatto quella proposta e quando erano giunti in cima, videro in cielo i fuochi d’artificio. Quando Hinata, meravigliata, si voltò per guardarli, Naruto capì il motivo della sua richiesta. Gli venne in mente tutto quello che avevano fatto quella giornata.
< Mi piaci Hinata. Vuoi uscire con me? > disse Naruto. La ragazza sentendo quelle parole, si voltò di scatto verso Nasuto. Non credeva che il ragazzo avesse detto quelle parole
< Non mi devi dare una risposta adesso > affermò il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli, vedendo la reazione della ragazza. In risposta la ragazza si avvicinò verso di lui e gli diede un bacio a stampo. A quel bacio, Naruto fu sorpreso. Pensò che era stato troppo breve , non come quella volta con Chidori dove provò disagio. Guardò il voto di Hinata, tutto rosso. Si avvicinò verso di lei e le diede un bacio, inizialmente calmo per poi diventare più passionale, in quanto le loro lingue iniziarono a danzare. Dopo poco dovettero separarsi per prendere aria.
< Lo prendo come un si? > chiese Naruto . In risposta Hinata gli diede di nuovo un piccolo bacio sulle labbra
< Certo che è un si > affermò la ragazza sorridendo.
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La sveglia suonò verso le sei e mezza del mattino. Hinata si alzò per spegnerla, pensando ancora cosa era successo il giorno prima. Non riusciva a credere di aver baciato Naruto, non ci credeva ancora. Il solo pensare a quello, la faceva diventare rossa. Prese la biancheria e i vestiti puliti e si diresse in bagno. Appena uscita andò in cucina, dove fece colazione. Finita andò in camera a prendere la cartella. Appena uscì di casa, trovò Naruto appoggiato alla ringhiera di fronte casa sua. Alla vista del ragazzo, Hinata rimase sorpresa
< Buon giorno > disse sorridendo Hinata, una volta ripresasi dalla sorpresa
< Giorno > affermò Naruto, avvicinandosi verso la ragazza. Appena le fu vicino, gli diede un leggero bacio sulle labbra. A quel contatto la faccia di Hinata divenne completamente rossa. A quella reazione Naruto reagì ridendo.
< Andiamo? > chiese il ragazzo, offrendo la mano alla ragazza
< Si > rispose Hinata sorridendo.
Appena scesero le scale del complesso di appartamenti dove vivevano, Hinata diede un piccolo bacio sulla guancia del ragazzo, il quale divenne tutto rosso
< Adesso sei tu tutto rosso > fece notare la ragazza sorridendo , contagiando anche Naruto nel sorridere. Naruto pensò in quel momento che non avrebbe mai lasciato andare la mano di Hinata. Sarebbero stati insieme per l’eternità.
                                                                                     FINE.
 
Note autore:
Eccoci arrivati al settimo e ultimo capitolo. Spero che vi sia piaciuto il finale. Vorrei tanto sapere una vostra opinioni in merito a questo.
Ringrazio tutte le persone che ha aggiunto questa storia tra le preferite, tra quelle da seguire e da ricordare. Le persone che hanno recensito la storia e tutte le persone che l’hanno letta. Grazie.
Alla prossima storia.

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