la ragazza fuggitiva

di DeadlyHatter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli incarichi ***
Capitolo 2: *** Il rapimento ***
Capitolo 3: *** Vendetta ***



Capitolo 1
*** Gli incarichi ***


Eccola lá, su un treno con una destinazione che non le interessava minimamente, intenta ad osservare un punto a caso attraverso il vetro come se non fosse accaduto niente.
Beh in realtà qualcosa era successo, ma quella giovane ragazza con la sua aria annoiata non avrebbe insospettito nessuno.

Ripensandoci avrebbe potuto risparmiare quel poliziotto, poteva ipnotizzarlo e mandarlo via come era solita fare. Invece decise di ucciderlo, forse perché si era stufata. Ma di cosa? Del posto? Della gente? Era talmente concentrata nell'interrogare sé stessa che non si era nemmeno accorta dei due occhi che la fissavano dall'inizio del viaggio.

Gli occhi appartenevano ad un uomo sulla trentina, serio e affascinante, l'unico a poter conoscere la verità.

<< Buonasera >> La ragazza avvertì un gelo per tutta la schiena soltanto udendo quelle parole.
Poteva, senza girarsi, percepire l'odore che solo lui poteva avere. L'uomo si era seduto accanto a lei senza farsi notare ed ora era estremamente curioso di sapere cosa gli avrebbe detto Julie. << Salve.. .>> gli rispose lei girandosi << Cosa ci fai qui? >> Julie faceva finta di essere tranquilla e cercava di non sembrare preoccupata, ma John sapeva che non era così.

<< Sono qui per proteggerti, mia cara... >> Le disse con un ghigno sul volto << ..So cosa hai fatto e, per avere la mia protezione, dovrai farmi solo alcuni piccoli piaceri >> Julie era sbiancata << Cosa sai? I-io non ho fatto niente! >> << Oh per favore, gioia, so dell'omicidio del poliziotto come so di tutti gli altri crimini mentali che compi ripetutamente, quindi ti prego di non fare l'innocente che non sei e di trovare un buon accordo insieme a me, dopotutto voglio solo aiutarti >> Quel ghigno voleva dire tutto, ma sicuramente non che lui volesse aiutarla << Cosa vuoi? >> << Ohh, acida la ragazza! Come ti ho già detto, solo dei piccoli lavoretti, roba da niente. Ovviamente se non vuoi non importa, dirò tutto quanto agli agenti segreti che ti cercano da anni, quel tuo potenziale gli tornerà molto utile per i loro esperimenti umani, come tu ben sai. >>

La ragazza, aveva cambiato espressione mentre John parlava: da seria era diventata tristemente consapevole della veridicità di quello che le stava dicendo e, chiudendo gli occhi come per scappare da quella situazione, gli chiese rassegnata << Cosa devo fare? >> Il ghigno dell'uomo si trasformò in un vero sorriso che andava da un orecchio all'altro << Bene bene, vedi che se vuoi sai essere una buona collaboratrice? >> Così iniziò ad illustrarle cosa dovesse fare. Lui,come qualsiasi altro mafioso, aveva sempre alcuni nemici fastidiosi che non sapeva come eliminare. Persone talmente conosciute che la loro morte avrebbe solo alimentato la nascita di altri "insetti" come li definiva lui, e si sa, alcuni insetti possono essere anche letali. Quindi aveva bisogno del suo potenziale, tanto desiderato da tutti, per ipnotizzare quelle persone ed indurle a pensare di essersi sbagliati sul conto di John. Così si sarebbero scusati pubblicamente e nessuno si sarebbe insospettito.

"Dannazione! Così mi tocca lavorare per questa canaglia. Non posso neanche ipnotizzarlo, capirebbe subito le mie intenzioni" pensava innervosita la ragazza.

<< Allora Zuccherino? Ci stai? >>.
Julie serró i denti in una smorfia di disgusto verso quell'essere, ma non poteva fare altrimenti << Ok, accetto. Ma non chiamarmi più "zuccherino", inteso? >> disse Julie seccamente << Dolcezza ti piace di più? Ahahah>>.

* Qualche mese dopo *

È una bella giornata, il sole splende e il vento fresco fa avere a Julie la sensazione, per un attimo, di essere semplicemente in vacanza.

Di certo ai ragazzi che erano con lei appariva solo quello: una vacanza rilassante.
Erano partiti alle 6 del mattino per essere alle Hawaii in tempo per prendere il sole del primo pomeriggio autunnale: un pomeriggio paradisiaco.
Purtroppo per Julie era tutt'altro che una vacanza da sogno: era lì per l'ennesimo incarico di John.


Eccolo. Julie aveva appena avvistato l'uomo che era ritratto nella foto datale da John: è un uomo magro alto e dai capelli grigi, avrà più di 45 anni , ma comunque ha il suo fascino come aveva già visto nella fotografia.


Disse ai suoi amici che andava a farsi un bagno sorridendo, non poteva certo farsi scoprire.
Andando verso la riva gli passó accanto sfiorandogli la mano in un modo talmente furtivo che nemmeno lui si sarebbero accorto di nulla, almeno superficialmente. Dopo poco l'uomo vide Julie e percepì l'impulso di seguirla in acqua.

Provava un senso di interesse verso di lei che non riusciva a capire: lei era si molto bella, ma non era quello il motivo che lo spinse ad andare a parlare con lei.

"E anche con questo è fatta, appena si metterà a parlare con me gli entrerò subdolamente in testa"

Infatti si misero a parlare del più e del meno come se niente fosse, per le persone vicino sarebbe risultata come una normalissima conversazione, se non fosse per delle semplici e innocue parole qua e là che alla fine della discussione lo portarono a credere al contrario di quello che pensava fino a quel momento.
Accendendo il microfono sott'acqua Julie gli fece la domanda finale << L'ho vista diverse volte in tv, parla sempre di un certo... mhm.. John, forse? >> << Oh si.. >> rispose lui con un tono confuso e quasi triste << Devo assolutamente scusarmi con quella persona, in pubblico. Non sai quante cose negative e sbagliate ho detto sul suo conto! Tipo che è un trafficante, che... >> Julie ormai non lo ascoltava più, si limitava ad annuire e a dirgli che era giusto quello che diceva. Tanto ormai era fatta.

-pulita come sempre dolcezza, mi piaci sempre di più- le diceva John attraverso i micro-auricolari

"Già pulita come sempre... Di fango" pensava tristemente Julie.
Intanto un ragazzo dietro di lei, che aveva seguito la conversazione con molto interesse, si chiedeva chi fosse quella ragazza tanto affascinante quanto inquietante.
Quel ragazzo infatti non solo conosceva molto bene l'uomo che Julie aveva appena ipnotizzato, ma aveva seguito come un detective anche il caso di John e da quel momento avrebbe investigato anche su quella ragazza misteriosa. Un uomo così determinato ad incastrare una canaglia come John non può cambiare idea dall'oggi al domani e non avrebbe avuto nessun motivo di mentirle, ma in ogni caso gli sarebbe bastato seguire come sempre il programma delle 10 per ascoltare l'ulteriore intervista a Franklin, l'uomo che aveva vicino.
Julie intanto veniva riempita di domande incuriosite delle sue amiche che l'avevano vista parlare con quel "tipo affascinante". Ovviamente non seguendo i programmi anti-Mafia non potevano sapere che era così importante ed era proprio per quel motivo che aveva scelto loro per quella missione in incognito, nessuna avrebbe indagato se non per sapere quanto potesse avercelo lungo.
Senza, ovviamente, farsi sentire dai rispettivi fidanzati.


<< Che generazione schifosa, bisognerebbe effettuare uno sterminio di massa >> Disse Julie a bassa voce allontanandosi dal gruppo << Dove vai Julie??! >> Urló il suo "fidanzato". Lei non lo amava, ma le persone parlano, fanno domande. Non doveva distinguersi nemmeno un po' dalla massa, quindi eccola costretta a stare con un ragazzino senza cervello << In bagno tesoro! >>
-Mia cara, presto giungerà un mondo nuovo, migliore- << Sì, un mondo di droga, sesso e divertimento? più o meno ci siamo di già >> -Oh, no. Se starai al mio fianco creeremo insieme un mondo che piaccia anche a te, un mondo dove gli insetti verranno schiacciati da noi che abbiamo il potere. Con te che puoi controllare qualsiasi mente ed io qualsiasi potere potremo fare scintille- Per un attimo l'idea allettava Julie "un mondo senza punti insetti.." << Gli unici insetti a rimanere sarete voi >> gli rispose lei -Ahahah, beh mia cara pensa alla mia proposta, tanto lavorare per un periodo o per sempre cosa ti cambia? O preferisci continuare a scappare da un posto all'altro?-


 

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Capitolo 2
*** Il rapimento ***


" E un'altra giornata di lavoro è finita " pensava Julie sul letto dell'albergo.
Quel bamboccio del suo ragazzo aveva bevuto tutta la sera e, una volta addormentatosi, non le si spiccicava di dosso.

Decise così di alzarsi e andare sul terrazzo. 

<< Non è una serata meravigliosa? >> Julie scattò dall'altra parte della terrazza << Che cazzo ci fai qui??! >> Gli chiese quasi senza voce dallo sgomento. John la guardava in modo malizioso mentre si avvicinava a lei << Sai mi mancavi, cara >> Le sussurrò all'orecchio accarezzandole i capelli. Julie rimase immobile per qualche secondo, poi scattò infastidita dicendogli di non toccarla.

<< Vieni con me, scappiamo solo un attimo, so che per te queste missioni sono più un patire per le persone con cui devi stare che per la missione stessa, sicché.. >> << Julie, ma con chi stai parlando? >> mezzo addormentato ed in mutande, Lucas spuntò dalla porta << Cazzo.. >> Commentò Julie con voce strozzata. Quindi gli mise velocemente un braccio dietro le spalle minute e schioccando le dita gli ordinò << Dormi! >> Così da farlo crollare addormentato tra le sue braccia << Cosa cazzo facciamo?! >> Chiese in preda al panico a John. Lui, senza un'ombra di preoccupazione, le rispose << C'è solo una cosa che puoi fare >>.

Dopo che John ebbe finito di raccontare ai suoi complici chi Julie fosse e quali compiti svolgesse, loro scoppiarono a ridere mostrando la loro stupidità; allorché Julie si intromise invitandoli a vedere le repliche di tutti i programmi andati in onda i giorni passati << Guardate guardate >> Li incitava John << Franklin, Ellie, Micheal, Trevor: tutti a chiedere scusa al vostro amato Boss >> Continuó lei. Così, incuriositi e allo stesso tempo confusi, gli uomini di John si misero a cercare con ansia quei video e più video vedevano, più i loro sguardi diventavano sempre più terrorizzati.

Una volta che ebbero finito di vedere le vittime di Julie dispiacersi fino alle lacrime si misero a parlare sottovoce in modo preoccupato << Boss.. >> << Non è pericolosa per noi >> Lo interruppe John, una volta capita la situazione. Gli diede un piccolo librettino << Leggetelo attentamente >> << Che cos'è? >> Gli chiese quasi innervosita Julie << Niente cara, solo precauzioni per i miei uomini >> Le disse alzandole il mento.

A quel punto John la portò in un meraviglioso salotto, spazioso, con un divano molto soffice ed uno schermo piatto da 80 pollici, vedendola intenta a toccare il divano John, giá seduto, le disse << Ti ci puoi anche sedere dolcezza, non ti morde >>. Julie quindi smise di toccarlo e si mise a camminare rifiutando l'offerta  << Dici che ci saranno cascati? >> gli chiese dopo un po' Julie.

Come cadendo dalle nuvole, John le chiese di che stesse parlando  << Sai benissimo di che parlo. Il falso rapimento >> << Cara non devono esserci cascati, questo è un Vero rapimento >> le rispose sorridendo lui. Julie sbuffando distolse lo sguardo dal suo

" Ahh che ragazza diffidente, devo pensare ad un modo per rilassarla un po' " pensò a quel punto John.

John accese la tv, c'era il telegiornale. Una donna raccontava giusto in quel momento di un rapimento, avvenuto per mano di un ragazzino biondo. Iniziò così l'intervista a Lucas che raccontava, appunto, di un ragazzo biondo sulla ventina che era riuscito a colpirlo e a portare via la sua amata.

" Perfetto, ha funzionato tutto quanto. Pure il mio cazzotto, anche se forse ho esagerato un po', ma in questo modo nessuno sospetterá e soprattutto daranno la caccia al ragazzo sbagliato."

<< Bene. >> Commentó Julie una volta finita la notizia, con l'approvazione di John che annuendo si metteva ancora più comodo di prima  << Non avevo dubbi >> Le rispose.
Julie si sedette sospirando, con la dovuta distanza da John, e gli chiese per quale motivo avesse così tanta fiducia in lei.
<< Ti osservo da più tempo di quanto pensi, Julie. Non hai mai fallito, fin da piccola >> Le disse sorridendo  << Wow conosci il mio nome, dov'è finito "tesoro, zuccherino, cara, dolcezza"? >> Gli disse ironicamente Julie mostrando il cenno di un sorriso  << Se non ti va bene ti chiamo "orsacchiottina" come faceva il tuo ragazzo >> Le disse sghignazzando << No, ti prego! >> Gli rispose scoppiando a ridere. 
Dopo poco i due si misero a parlare come se fossero vecchi amici, prima prendendo in giro i ragazzi che erano con lei, poi più in generale della stupidità della gente.

Stettero a parlare fino all'alba e John sentiva di poterla convincere a lavorare con lui, così tornò sull'argomento.
A risentire quella proposta Julie ritornò fredda, avrebbe voluto davvero attuare il suo piano e l'aiuto di John poteva esserle utile.  Avrebbe creato un mondo nuovo, ma non poteva accettare l'idea di collaborare con un criminale; così si alzó e disse che sarebbe andata a letto e così fece, ma senza riuscire a dormire.

Dall'altra parte George si stava riguardando per la decima volta l'intervista a Franklin, l'anti mafia fatta persona chiedere umilmente scusa al Boss mafioso più conosciuto e questo dopo aver parlato con quella misteriosa ragazza. 
Lei non lo aveva minacciato da parte di John, di questo George ne era sicuro avendo ascoltato la conversazione senza farsi notare. 
Non era nemmeno possibile che lo avesse minacciato il boss in persona, a parte il fatto che lo aveva sempre seguito, sapeva che lo avrebbe detto senza problemi in televisione, anzi ne sarebbe stato contento.

  Dopodiché aveva visto la ragazza misteriosa andare via con un uomo alto, moro e non sotto la trentina. Lui non la stava costringendo ne controllando in nessun modo. La ragazza lo seguiva guardandosi intorno come fosse preoccupata che qualcuno li vedesse. 

Ma allora perché il fidanzato della ragazza, che aveva scoperto chiamarsi "Julie", raccontava di essere stato colpito da un ragazzo biondo e che lo stesso avrebbe rapito la ragazza? George non riusciva a collegare i pezzi del puzzle, gli mancava solo un dettaglio, sapeva che il racconto confuso e distorto del ragazzo di Julie era collegato alle scuse di Franklin. 

Doveva, quindi, trovare Julie e l'uomo che non era riuscito ad identificare per la poca luce. Così avrebbe avuto qualche risposta, forse. Decise così di tornare all'albergo dove alloggiava Julie prima del "rapimento" sperando di trovare qualche indizio.  

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Capitolo 3
*** Vendetta ***


Dopo essersi recato all'hotel dove era avvenuto il cosiddetto "rapimento" e dopo aver passato tutta la notte a pensare, George ebbe un'intuizione e non ci mise molto ad attuare il suo piano.

Per la prima volta George era grato delle numerose telecamere che erano state messe in quel periodo per aumentare il controllo sulle persone. Essendo un buon hacker non ci mise molto ad entrare nel database che conteneva tutte le registrazioni delle ultime 24 ore.

Dentro l'auto chiaramente non si vedeva per colpa dei vetri oscurati, ma a lui questo non importava. Per il momento l'importante era scoprire chi fossero i due, perché avessero effettuato quel falso rapimento e dove fossero diretti.

Già immaginava il proprio nome sulla prima pagina di tutti i giornali "Diciannovenne smaschera una delinquente". Magari lo avrebbe notato qualcuno di importante e finalmente sarebbe diventato un Vero detective, trasformando la sua passione in un lavoro. Questo pensiero lo rese euforico e, nonostante fossero le quattro di notte, si mise più carico di prima ad indagare. Grazie alle registrazioni delle videocamere di sorveglianza riuscì ad individuare l'abitazione dove i due sospettati si erano rifugiati. Senza pensarci due volte prese l'auto e si recò sul luogo in questione, dove vi era un casolare a due piani insospettabile.

Adocchió un albero che era proprio all'altezza di una finestra del secondo piano "dovrei farcela ad arrivare in cima, dopotutto sono ancora agile!" Pensó George. Con alcune difficoltà riuscí ad arrampicarsi in cima all'albero << Gli anni da scout sono serviti a qualcosa >> Disse sospirando. Si allungó per sbirciare attraverso la finestra, ma poté vedere solo una parte di un letto e due gambe prima di perdere l'equilibrio e cadere, lanciando un urlo come una ragazzina.

Julie, che si trovava nella stanza, fece uno scatto. Si affrettó ad andare alla finestra per vedere chi o cosa avesse causato un tale frastuono.Quello che vide la sconvolse: un ragazzo appeso ad un ramo tentava ditirarsi su. << Ma sei scemo?! >> berció Julie dalla finestra. Il ragazzo allora alzó la testa e rispose << Sei tu!!! >> Julie era visivamente confusa. Lui continuó con voce affannata << Sei quella rapita! O per meglio dire, quella che ha finto il rapimento! >>. "Accidenti, mi ero dimenticata che qualcuno avrebbe potuto riconoscermi" << Shhh, se ti sentono prendono anche te! >> Gli disse, cercando di essere più convincente possibile << Non sono stupido! So che non è un vero rapimento! >> Le cose per Julie si stavano mettendo male e, come sempre, scelse la strada dell'ipnosi << Su, dammi un braccio! >> Gli urlò << O finirai per farti male >> Lui non sapeva se fidarsi o meno, ma se fosse caduto da quell'altezza ci sarebbe rimasto secco. Così si allungó verso di lei che allo stesso modo si sporgeva pericolosamente dalla finestra; "forse vuole davvero aiutarmi" pensò George. Con molta fatica da parte di entrambi riuscí a riaggrapparsi al ramo e a raggiungere la mano di Julie che lo aiutò ad entrare dalla finestra. George era pronto a tutto << Ora che farai? Mi ucciderai?! Mi farai torturare?! >> Julie col suo ghigno si sedette sul letto e gli rispose << Io non farò niente >> .

Poi lo guardò, aveva lo sguardo di chi non crede minimamente a quello che dici. Quel ragazzo avrebbe potuto compiere azioni azzardate da un momento all'altro, e così fu. George tiró fuori il telefono affermando di chiamare la polizia, Julie venne colta dal panico, ma un secondo dopo irruppe nella stanza John con i suoi scaggnozzi; in un attimo il malcapitato venne immobilizzato e reso innocuo.

<< Julie ipnotizzalo dai, così ce ne liberiamo >> Le disse John con aria annoiata << C-cosa?! Ip-ipnotizzarmi?! >> George era al quanto confuso dal sentire quelle parole.

La ragazza si avvicinò cercando di rassicurarlo, ma era una falsata. Una volta vicina gli ordinò di dormire come aveva fatto, con successo, con altre persone. Con lui non funzionò.

John senza pensarci troppo tirò fuori la pistola, facendo rabbrividire George, ma Julie lo fermò << Sei impazzito?! Vuoi svegliare tutti? Se gli spari qualcuno chiamerà la polizia >> John abbasso la pistola e fece cenno ai suoi uomini di portarlo via per ucciderlo in maniera più silenziosa.

<< Sono troppo stanca >> Disse sedendosi Julie come a voler motivare il suo fallimento << Pazienza, vorrà dire che era destinato amorire >> Le rispose John.

Erano rimasti soli in camera.

Lui le sorrise ed il suo sorriso aumentò quando venne ricambiato. Improvvisamente Julie non era più la solita ragazza fredda che lui conosceva.

<< Sei molto bella quando sorridi >> Le disse baciandole la mano. Lei lo ringraziò col suo fare irresistibile << Forza, ti lascio riposare. Sarai stanca >>

Fece per abbassare la maniglia della porta, quando lei lo chiamò, con un tono che lo accarezzò e gli fece venire i brividi allo stesso tempo. Julie indossava soltanto un completino intimo, era riuscita a lasciarlo senza parole. << Chiudi la porta... dai >> Lo pregò << Ma cosa ti è successo? >> Le chiese con un ghigno mentre, dopo aver chiuso la porta a chiave senza pensarci due volte, si sganciava i pantaloni << Il ragazzo ti ha fatta eccitare? >> << Ho pensato alla tua proposta, sai, mi alletta lavorare con te.. >> Disse lei senza rispondere alle sue domande << Ma... ne riparleremo dopo >> Continuò accarezzandogli il petto. Iniziò a baciarlo e a toccarlo sensualmente e poi, una volta che lui fu abbastanza assuefatto, gli sussurrò << Voglio dominarti.. Voglio farti mio >> Ma senza aspettare una riposta, lo spinse sul letto, tirò fuori delle manette e gliele mise ai polsi sempre in modo molto provocatorio. Toccandolo nei punti giusti riuscì a distrarlo ancora di più. Non aveva ancora finito, infatti gli tappò la bocca con un nastro di stoffa.

La sua risata era perversa e malvagia allo stesso tempo. La risata di una ragazza che ha appena preso in giro un Boss mafioso. Lo sguardo di lui, prima voglioso, si trasformò in uno sguardo confuso << Mhhh! >> Era l'unica cosa che lui riusciva a dire da quanto stretto era il nastro. << Che succede zuccherino? Pensavi realmente che avrei fatto sesso con te? Ahahah povero stolto >> Lui cercava, invano, di liberarsi e di farsi sentire dai suoi uomini. Peccato per lui che i suoi uomini non avrebbero potuto sentirlo, mai più.

Aprì la porta tenendosi la chiave per chiuderlo dentro, gli sorrise mandandogli un bacio per prendersi ancora di più gioco di lui. Doveva vendicarsi per tutti i problemi che le aveva causato anni prima e che fingeva di non ricordare, doveva sentirsi umiliato.

<< Felice di essere al suo servizio, Melanie >> Lei gli fece cenno distare zitto << Ti potrebbe sentire, quante volte ti devo dire che non devi usare il mio vero nome? Chiamami Julie >> Lui si scusò dicendole che il suo vero nome era più bello di "Julie".

<< Li hai uccisi tutti? >> Gli chiese con un cenno di preoccupazione << Che non ti fidi? Ho anche già chiamato la polizia, tra poco saranno qua, quindi muoviamoci >> George era ironicamente offeso, dopotutto lei doveva ancora abituarsi delle sue capacità.

Melanie appariva stranamente distaccata; ovviamente era sollevata per la riuscita del piano, però continuava a sentirsi insoddisfatta, anche se era andato tutto secondo i loro piani.

George per non rischiare di commettere errori o di far capire a John che lui e Melanie si conoscevano si era fatto ipnotizzare da quest'ultima e si era fatto dare un 'altra identità. Ora potevano prendersi una pausa e progettare il colpo successivo, ma durante la pausa dovevano fuggire di nuovo. Altra fuga, altro inizio, altro obiettivo.

Prima di partire però avevano un estremo bisogno di riposarsi, così si recarono al Motel più vicino.

George stava per scendere dall'auto, ma Melanie glielo impedì. Gli prese il braccio facendolo cadere addosso a lei. Doveva concludere ciò che aveva iniziato con John, ma questa volta faceva sul serio. Il sentimento che provava per George era ciò che più si avvicinava all'Amore.

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Spazio autore: Salve a tutti! Per ora la storia si "conclude" qui, volevo sperimentare la scrittura di una storia breve, ma se vi piace e volete il continuo sarò ben felice di accontentarvi. Grazie mille per aver seguito la mia storia!

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