Un Angelo per Dimenticare

di Sara_Uchiha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ciao, come ti chiami..? ***
Capitolo 2: *** Il Mondo non è mai Giusto.. ***
Capitolo 3: *** Siamo Amici..? ***
Capitolo 4: *** Akiko Uchiha ***
Capitolo 5: *** Pezzi di infanzia ***
Capitolo 6: *** Troppo. ***
Capitolo 7: *** ..Per ora.. ***
Capitolo 8: *** Figlia della Luna ***
Capitolo 9: *** Quella Luce.. ***
Capitolo 10: *** Attese, fallimenti e idee geniali. ***
Capitolo 11: *** La nuova Akatsuki. ***
Capitolo 12: *** Nessuno te l'ha chiesto ***
Capitolo 13: *** Bacio. ***
Capitolo 14: *** Non mi lasciare.. ***
Capitolo 15: *** Caldo. ***
Capitolo 16: *** Abbiamo fallito. ***
Capitolo 17: *** Infondo, voi.. ***
Capitolo 18: *** Siamo Umani ***
Capitolo 19: *** Credete in Noi. ***
Capitolo 20: *** Aki.. Hai Tradito. ***
Capitolo 21: *** Attenzione.. ***
Capitolo 22: *** Lo avrebbe fatto. ***
Capitolo 23: *** Ti tengo d’occhio, Uchiha.. ***
Capitolo 24: *** ..Cinque Anni Dopo.. ***
Capitolo 25: *** Bivio. ***
Capitolo 26: *** Morti..? ***
Capitolo 27: *** Menzogne.. o verità? ***
Capitolo 28: *** Fallimenti e rivelazioni ***
Capitolo 29: *** La Macchia.. ***
Capitolo 30: *** Consapevolezze.. ***
Capitolo 31: *** Patto con il Diavolo..? ***



Capitolo 1
*** Ciao, come ti chiami..? ***


                                      - Un Angelo per Dimenticare -


Le forze cominciavano ad abbandonarlo, la parte destra ormai era andata. Le voci dei suoi amici erano lontane. Sentiva il mondo andare avanti, ma lui restare indietro immobile.  Significa questo andare incontro alla morte? Obito sorrise amaramente, ma non rimpiangeva il suo sacrificio. Ne valeva la pena. 
<< Loro sono vivi.. mi sono reso Utile.. ma prima.. >>
La sua voce si diffuse nell’aria lentamente, la vita lo stava abbandonando inesorabilmente.

Ob:  Kakashi , prenditi cura … della nostra Rin..

Lui di spalle annui e prese con sè la ragazza tanto amata, dal morente Uchiha.
Le rocce cominciarono a crollare sopra il suo corpo e il sole che tanto amava gli disse addio. Lo avrebbe rivisto? Chi poteva saperlo, ma suppose di no. La luce scomparse e prima di chiudere gli occhi sul mondo udì un urlo straziante della sua compagna.

Rin:  Obitoooooo!!!

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Da dove veniva quella debole luce a cui il suo unico occhio si stava abituando? Chi era quella figura anziana dai lunghi capelli bianchi che riusciva a intravedere con esso? Quelle domande assillavano il povero ragazzo che lentamente cercò di muoversi. Il tentativo si rivelò un fallimento perché infatti non ci riuscì a causa delle bende strette che lo circondavano per metà del corpo. Dopo vari tentativi riuscì ad articolare una frase con la voce rauca. La figura al suo fiancò con un tono inquietante non tardò a rispondere. 

Ob:  Dove.. mi.. trovo..?
…: A metà strada tra questo mondo e l’aldilà.. Giovane Uchiha.
Ob: Il tuo occhio.. non sarai anche tu Uchiha?!
…: E chi lo sa.
Ob: Ma dove sono? Aspetta .. tra questo mondo e l’inferno?! IO NON VOGLIO MORIRE!!!

Osservò la falce tra le mani dell'anziano, che suppose fosse un Uchiha come lui, e un urlo terrorizzato si diffuse in quella che capì essere una caverna buia e umida. Solo qualche candela sparsa qua illuminava i due mentre conversavano, mostrando i dettagli tetri di quel luogo che non ispirava fiducia. La paura su inpossessò di lui e cominciò a delirare.

Ob: Sei uno SHINIGAMI!!! Uno Shinigami che punta agli Uchiha!!! Sono un bravo ragazzo e aiuto le persone anziane io!! Non voglio andare all’infern-

Il suo corpo era dolorante e per quel motivo le parole gli morirono in gola. Il silenzio che nacque concesse all’uomo, in parte irritato da quella stupidità, di riprendere a parlare.

…: Smettila.. se stai provando dolore, significa che sei vivo. Anche se devo ammettere che pur avendoti curato è un miracolo che tu sia ancora vivo.
Ob: Grazie. Mi hai salvato!
…: Aspetta a ringraziarmi.. dovrai ripagarmi per ciò che ti ho fatto.
Ob: Se vuoi essere aiutato per i tuoi bisogni … Io ci sono!

Il ragazzo se la ridacchiò e il vecchio, rifiutando la proposta, si andò a sedere su un piccolo trono rivolgendosi subito dopo alla figura minuta che si era fatta spazio al suo fianco. La voce femminile che udì era davvero giovanile e graziosa. Doveva avere all' incirca la sua età.

…: Controlla le sue ferite.
…: Si, lo farò Madara.

Quel nome stupì subito il giovane Uchiha che, conoscendo tutti gli anziani di Konoha, non ne ricordava il volto. L' idea che potesse essere il suo antenato lo turbò. Mille domande frullarono nella testa del ninja, ma vennero tralasciate quando gli si avvicinò la figura che poco prima era accanto a quel “Madara”.
Era davvero una giovane ragazza, come aveva supposto, con indosso una veste bianca e con due lunghi codini ondulati che delicati scendevano sulle sue spalle. Il candido viso adornato da labbra fine e rosate, con guance paffute e grandi occhi neri come la pece. Sorrise e dopo averlo osservato gli rivolse la parola.

…: Ciao, come ti chiami?
Ob:  Sono Obito Uchiha. Tu?
…: Piacere mio, Obito. Io mi chiamo Akiko.

Gli sorrise ancora e lui ricambiò, ma solo dopo averlo fatto si rese conto che lei aveva sviato non dicendogli il suo Cognome. . Perché? Era curioso.

Ob: Akiko? Bel nome.. ma il Cognome?
Aki: Solo Akiko.. ti prego non posso, ora.

Obito annuì sorpreso ma in quello stesso momento lo colse un forte giramento che subito allarmò la mora. Lo chiamò piu volte, ma il suo corpo non reagiva agli stimoli e le palpebre cominciarono ad appesantirsi. Lei con uno scatto lo prese prima che potesse cadere e con attenzione lo stese sul letto. Era svenuto esausto dalla stanchezza e ora aveva perso quel poco di colore che il suo viso aveva riacquisito con il risveglio. La voce di Madara la colse di sorpresa.

Mad: Prenditi cura di lui. Ci serve vivo.
Aki:  Si, Madara. Lo farò.
Mad:  So di potermi fidare.. non serve dirmelo.
Aki: Ora riposa anche tu però.

Con gesti di profondo affetto nei suoi confronti lo aiutò a posizionarsi sul suo scomodo posto a sedere in legno e con una carezza veloce gli augurò la buonanotte. L' uomo prese subito sonno e la ragazza con un delicato bacio in fronte sussurrò al vento.

Aki: Grazie a te mi sento davvero considerata. Grazie davvero.. Nonno.
 
-------------------[Angolo Autrice]----------------------
Ciao a tutti !! Per prima cosa voglio ringraziarvi perché se state leggendo questo Angolo Autrice per me è già un grande traguardo!
E' la prima che scrivo, sopratutto su Naruto perciò pietà su eventuali errori. Spero di avervi incuriosito, perciò cosa ne dite? 
Fatemelo sapere con delle recensioni a riguardo, perché i vostri consigli sono importanti ^_^

Ps: I PRIMI CAPITOLI SONO IN VIA DI AGGIORNAMENTO E MIGLIORAMENTO. Questo capitolo insieme ai primi 10 circa avranno piccole migliorie per quanto riguardo l' articolazione. Ci saranno piu descrizioni ^_^  Purtroppo la storia all inizio è legata agli eventi di Obito del manga e alcuni dialoghi e eventi saranno presi da essi con le dovute diversificazioni per la presenza di akiko ^_^ Successivamente il tutto cambia e diventerà piu bello ^///^ Spero vi piaccia e alla prossima <3
Sara_Uchiha

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Capitolo 2
*** Il Mondo non è mai Giusto.. ***


Obito..  Obito..

Ob: “Chi mi chiama? .. Non voglio smettere di Sognare il mio Team.. lasciatemi in pace”

La voce, sempre più vicina, si faceva viva nella sua testa sussurrando il suo nome.  Aveva capito. Era il momento di aprire gli occhi. I suoi occhi si scontrarono contro quelli profondi e scuri della ragazza davanti a se.

Ob:  A..Akiko? Cosa.. cosa succede?
Aki: Obito, finalmente ti sei svegliato.
Ob: mi sento stanco..
Aki: Dormi da 24 ore. Io mi stavo preoccupando.
Ob: “Ma se nemmeno ci conosciamo …” Grazie del pensiero.
Aki: Ho controllato le tue ferite. Il corpo artificiale di Hashirama sta agendo perfettamente con il tuo, ma non dovrai muoverti per alcuni giorni. Ok?
Ob: Si.. fa male.
Aki:  Nella vita –Abbassò lo sguardo e poggiò le mani circondate di chakra curativo sul suo petto- spesso c’e bisogno di sentire il Dolore per capire se sei Vivo..
Ob: Ma cos- Di che stai parlando?
Aki: Nulla.. toglimi una curiosità. Come ti sei procurato queste ferite?
Ob: Mi sono sacrificato per salvare un mio Amico.
Aki: .. come..come è accaduto?
Ob: Avevamo salvato la nostra compagna, ma quando stavamo per uscire il nemico ha fatto crollare il soffitto. Il mio amico aveva una ferita all’occhio , a causa mia, che non gli ha permesso di vedere e per questo è caduto. Sono tornato indietro, l’ho tirato via in tempo..
Aki: E… e tu?
Ob: Io.. non c’e l’ho fatta. Pensavo di morire la sotto, invece.. Ma non ho rimpianti, sai?. Era giusto che andasse cosi.

Aki: No. Sbagli. Il Mondo non è mai Giusto. Questo Mondo è pieno di cose che non vanno come vorresti. Più a  lungo vivi.. più ti accorgi che la realtà è fatta solo di Dolore, Sofferenza e Vuoto. Dall’Egoistico desiderio di portare la Pace si scatenano le Guerre … e nasce l’odio per proteggere L’amore. E’ una reazione che non si può evitare..

Ob: Ma che cosa stai dicendo?! Chi ti fa pensare che il Mondo sia cosi Malvagio? E’ tutta opera di quel vecchio che si crede essere Madara Uchiha, il mio antenato?! Lui dovrebbe essere morto da un pezzo!!!

Mad: Dunque.. ti è più facile credere che io sia uno Shinigami? ..In un certo senso hai ragione. Questa realtà.. è un’ Inferno. 

Aki: Madara… ti ho svegliato? Scusami.. –con uno sguardo dispiaciuto lo fissò-
Mad: .. fa niente..
Ob: Basta!! Voi siete pazzi!!  Non vi credo!!
Mad: Sbaglio.. o alcune persone sono state salvate perché tu sei stato ferito?
Ob: Cos- Io me ne vado!!
Mad: Non ci sono uscite. Le ho Sigillate.
Aki: E anche se ci fossero il tuo corpo non reggerebbe lo sforzo.. Fermati!
Ob: Ma cosa vogliono due pazzi come voi da un ragazzino come me ?!
Mad: Voglio Cambiare il destino di questo Mondo. Un mondo di pace. Un mondo di vincitori. Un mondo d’amore.
Ob: Non mi interessa!! Voglio solo tornare a casa!!
Aki:  Le cose non vanno mai come vorresti.. un giorno lo capirai anche tu. Ora fermati se non vuoi morire.
Ob: “ No! Non posso perdere altro tempo!! Rin… Kakashi.. Aspettatemi !! Io sono vivo!!”
Mad: Zetsu.. aiutate Akiko. Il ragazzo è più insistente del previsto..

A quelle parole due esseri bianchi spuntarono fuori dal terreno. Il primo con il viso circolare. Il secondo a forma di pianta nella parte destra, con solo metà volto.

Aki: Posso farcela.
Mad: Lo so. Ma loro si occuperanno di addestrarlo. Tu dovrai tenerlo d’occhio e curarlo. Ok?
Aki: Si. ehi Tu! Intendo lo Zetsu girelloso! Mi aiuti a portare Obito sul letto?
Zetsu2: Uuuuh che faccino dolce!! Certo Zetsu aiuta Aki-chan!!
Aki: Grazie mille Zetsu!! –sorrise riconoscente mentre si avvicina all’esausto e diffidente Obito-
Zetsu2: Ma una curiosità.. che si prova a fare la cacca!? Io non posso farla, uffa!
Aki: ….
Ob: ….
Zetsu:  Ci Rinuncio.. Non fateci caso eheheheheh
Ob-Aki: “Sarà una convivenza..”
Aki: “Divertente”
Ob: “Orribile”


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[Angolo della solitudine.. dell'autrice XD]
Ecco il 2° !! Come avete capito i primi capitoli (penso i primi 4/5)  saranno un mix di dialoghi del manga e di dialoghi miei. La Vera stori-
Ob: Perché la definisci S-T-O-R-I-A, tu?
 Io: Smettila obitorio! u.u
Ob: Ok. Faccio il bravo ..
 Io: Ecco u.u
..Ok ho seri problemi ma vaaaaaaaabbè da un'Uchiha che vi potevate aspettare? XD
Dicevo la vera storia comincerà dal cambiamento di obito!! Spero che qualcuno ci sia a leggerlo e a recensirlo eheheh
Ci vediamo al prossimo aggiornamento!

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Capitolo 3
*** Siamo Amici..? ***


Obito ascoltava scioccato i discorsi di quei …  di quei  “COSI”.

Perché non chiamarli Zetsu?  Semplicemente Obito proprio non ci riusciva! Ogni giorno scopriva di trovarli sempre più Noiosi ! Ripetitivi ! Squallidi !! Noiosi! Allegri!! Squallidi..

Ob:“Ma non lo aveva già pensato pochi secondi fa tutto questo!? Sto diventando paranoico!! Con lo zoppo impari a zoppicare per davvero!! “ AHHHHHHHHHHHHHHHH AIUTOOOO NOOO!!! –urlò facendo girare tutti- Ops… scusate!! Ah.. Mi sono fatto malissimo.. uff..
Aki:  Obito.. Stai bene?
Ob: Si.. mi passerà!
Zetsu2: Akiko-chan mi stavi spiegando cosa si prova a fare la cacca!!
Aki: Arrivo Girella coccolosa!!
Zetsu2: Che bello!! Abbracciami!! -corse verso Akiko-
Aki: Siii abbracciami!!!  -lo abbracciò ma caddero per terra rovinosamente- che male Aahahah
Zetsu1: Zetsu attento! Se si fa male Madara ci uccide eheh ^^"
Ob: “Odio questo corpo artificiale,ci sta mettendo troppo tempo ad adattarsi .. voglio andare via! Come fa Akiko a sentirli senza mai annoiarsi? Come se fosse abituata a loro.. ”
Zetsu1:  Akiko sei fortuna tu non devi pagare l’affitto!!!
Aki: Eh si. Bello no? hahah
Ob: Vivi sempre qua? Non torni mai a casa tua?
Aki: E’ questa la mia Casa.
Ob:  Ma come?! Allora vivi qua dentro ogni giorno. Perc-
Zetsu2: Obitooo!! Che ne dici se ti aiutiamo nella riabilitazione?!?
Zetsu1: Possiamo Akiko?
Aki: Non è che potete … voi Dovete farlo!! Madara vi ha chiamato per questo.
Zetsu1: Allora Vieni Obito!! Ti aiuteremo!!!

Ob: Davvero..? “Posso fidarmi di loro?.. Non ho nulla da perdere infondo,ci proverò!”  Grazie!

Aki: Non sforzarti troppo e buona fortuna. Io ti aiuterò se starai male. -gli sorrise-
Ob:  Grazie anche a te! –ricambiò e si avvicinò ai due “Cosi”- Iniziamo!

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Ob: Che fame che ho!! –si sedette a tavola- Cosa state preparando?
Zetsu2: Filetto di cacca!! Buonissimo!! Te lo consiglio! ;9
Ob: Ma… ma… -riuscì a fermare l’urto del vomito in tempo- CHE SCHIFO!! Akiko scherzano vero?!
Aki: Certo che no.
Ob: Com-… Nooooooo!!

Aki: ahahah ma secondo te? Solo noi due mangiamo perciò ho preparato io! Brodo di carne! Ti piace?
Ob: Che fortuna! Si tantissimo! Noi lo chiamiamo Ramen!!
Aki: Ramen? Me ne ricorderò. Com’è Konoha?
Ob: Bellissima!! Vorrei diventare Hokage in futuro,sai?
Aki: Ambisci a una bella carica politica.. ti sentiresti pronto a sacrificare la tua vita?
 Ob: L’ho fatto con i miei amici perciò..
Aki: Gli amici è un conto … un Villaggio è un altro. Non tutti saranno dalla tua.
Ob: Ci ho fatto il callo. Sono abituato a essere l’ultima ruota del carro.
Aki: E allora perché li vuoi difendere?
Ob: Konoha è la mia casa. Il luogo dove mi aspettano. Dove so di poter sempre tornare.
Aki: … è lo stesso che provo io per questo covo..
Ob: Mi fa piacere. Dicono che Dove qualcuno ti pensa quella è la tua casa.. secondo me è verissimo!! Eheheh
Aki: Si. Non conta il numero, ma il modo in cui lo fanno.. giusto?
Ob: Esatto!! Anche se la pensi in modo strano per me sei una amica,sai?

Aki: A-amica? Davvero? –Con gli spaghetti penzolanti sorrise imbarazzata- Non scherzi vero?
Ob: Ci conosciamo solo da poche settimane ma sembri una brava ragazza. Ovvio che non scherzo!!
Aki: Grazie.. grazie davvero Obito. –si girò e si strofinò gli occhi commossa-
Ob: Ho fatto qualcosa di sbagliato? Se è cosi, Scusami..
Aki: Sei il mio primo amico … il mio primo amico che non siano gli Zetsu.
Ob: Come? E’ impossibile..
Aki: Invece è vero.. io non sono mai uscita da questa grotta.. non ho mai fatto l’accademia. Come potevo farmi degli amici…?
Ob: ..io non sono nessuno per chiederti cosa ti è succes-
Aki: Sei mio amico … puoi domandarmi qualunque cosa ti venga in mente.Io ci sarò sempre per chi mi considera importante  –gli sorrise-
Ob: La Verità. Su di te. Tutto.
Aki: prima di dirtelo..Perché?
Ob: Voglio capire cosa affligge la mia amica, no? Voglio starti vicino -le sfiorò la mano e con un sorriso la incitò- Io sono qua per te.
Aki: Obito... grazie. Allora...

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[Angola Autrice]
Ciaooo! Ringrazio chi segue questa.. cosa ahah Ho voluto velocizzare gli allenamenti per andare subito a trattare il passato della nostra bella moretta di nome Akiko. Domani scoprirete cosa ha vissuto e perché non è mai uscita. Cosa ne dite? Consigli? Recensite a fatemi sapere che ne dite!
Ci vediamo al prossimo capitolo, minna!
Sara_Uchiha :)

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Capitolo 4
*** Akiko Uchiha ***


Aki: Da dove posso partire?
Ob: Da dove te la senti … anche dalla fine! Ehehhe
Aki: Allora Ricominciamo dall’inizio.
Ob: ?!
Aki: Piacere Obito. Io mi chiamo Akiko Uchiha e Madara è mio nonno.
Ob: .. aspetta.. Ferma! Che significa? E’ impossibile che Madara sia tuo nonno! I conti non tornano..
Aki: Capirai solo se ti narrerò Tutto. Infondo è questo che vuoi…
Ob: .. ti ascolto.

-------[Flashback]------------

Il tempo in quel covo era scandito dal gocciolio dell’acqua, che colava dalla rocce. Il silenzio regnava sovrano. Si sentiva solo il respiro di un uomo dall’avanzata età che riposava in attesa. In attesa dell’inizio del suo piano, che lui stesso sapeva, avrebbe dovuto attendere.
Lui Sapeva tutto, ma non ciò che stava per stravolgere la calma di quel luogo.

Mad: Perché siete qua?
Zetsu: Madara due individui sono entrati nel fossato  vicino al covo, hanno lasciato qualcosa di non identificato e sono andati via.
Mad: Sono Ninja?
Zetsu: Da come si muovevano no. Ma potrebbero agire per mezzo di essi. Che dobbiamo fare?
Mad: Andate e verificate cosa hanno fatto. E risolvete qualsiasi cosa sia. Non fate errori.
Zetsu: Certo. –si addentrò nel terreno scomparendo -
Mad: … tsk.

--------------

Zetsu: Madara c’e un problema.
Mad: Vi ho detto di non fare errori e invece. Siete sempre un deludente clone dell’originale..
Zetsu: Non abbiamo fatto errori, solo che tutto ci aspettavamo  tranne questo..

Uno Zetsu si fece avanti e poggiò una piccola cesta ai piedi dell’Uchiha che la fissò dubbioso. Alzò il piccolo velo che la copriva e rimase scioccato.

Mad: Cosa significa questo?
Zetsu: Abbiamo trovato solo questa bambina e non c’e nessuna trappola dietro. Probabilmente erano davvero solo due persone comuni ..
Mad: Due persone comuni che hanno abbandonato una bambina di appena 5 mesi senza motivo? Tsk, mi puzza. Trovateli, bloccateli e riportategli la presunta figlia. Non voglio mocciosi nel covo.
Zetsu: Come desidera,Madara. –i numerosi Zetsu scomparvero nel terreno-

Madara sbuffò e si sedette fissando quella cesta.
“Un problema”
Quella bambina era un problema, ma fin quando taceva la sua esistenza gli era indifferente. Ecco, fin quando taceva…  Questo durò davvero poco. Una manciata di minuti e si ritrovò in lacrime osservata dall’impassibile Uchiha. Non l’avrebbe mai presa in braccio. Se lo poteva scordare.
Avrebbe vinto lui quella battaglia psicologica.

Il pianto durò per un tempo indefinito e Madara, alla fine, per evitare un esaurimento nervoso la prese in braccio.
Aveva ceduto. 1 a 0 per la mocciosa.
Silenzio. Il silenzio tornò sovrano. Si era calmata.

Mad: Bastava tenerti in braccio..? Quanto siete complessi voi..

Sbuffò e la osservò attentamente. Moretta, viso paffuto, occhi scuri e tutina rosa confetto. Era dannatamente Diabetica.  Per un tipo come Madara quello era un complimento. Un bel complimento persino.
Mad: “E’ da pazzi abbandonare una bambina come lei.. chissà cosa è successo.”

Era veggente? Sì, forse era cosi.
In quel momento sgusciò fuori dal terreno uno degli androidi bianchi. L’uomo spostò lo sguardo dalla bambina, che gli stringeva forte un dito, all’essere che aveva avanti.
Mad: Ci avete messo troppo tempo.. Trovati?
Zetsu: Abbiamo impiegato più di 30 minuti ma.. purtroppo .. li abbiamo trovati.
 Mad: Purtroppo.. Che significa? Parla.
Zetsu: Sono Morti.
Mad: Capisco. Probabilmente per forze maggiori l’hanno lasciata sperando che qualcuno la trovasse.
Zetsu: Dobbiamo indagare sul perché?
Mad: Non rientra nelle nostre priorità.
Zetsu: Ma per lei si, giusto?
Mad: E cosa mi dovrebbe interessare? Non è problema mio.
Zetsu: Vuole lasciarla fuori da sola? Cosi morirebbe. E’ troppo piccola!
Mad: Se ti interessa la sua salute prendila tu. Qualsiasi cosa succede la responsabilità è tua e ne pagherai le conseguenze.

Zetsu fissò lo Zetsu dal volto circolare e dopo uno scambio di guardi annuirono.

Zetsu2: Ci prenderemo noi la Bambina!! –saltellò vicino alla cesta dove Madara aveva appena poggiato la “mocciosa” addormentata- Che carina!! Zetsu guarda!!
Zetsu:  L’ho vista prima. Si si è molto bella.
Mad: E’ diabetica.
Zetsu2: Povera !! Ma come la chiamiamo?!  
Zetsu: Un nome e un cognome.. mmmmm
Zetsu2: Cacca girl!!
Zetsu: Spero tu stia scherzando.. serve un nome che si adatti bene! Su su… Non mi viene!!!
Zetsu2: Sei una testa di cacca!! –gli fa la linguaccia-
Zetsu: Almeno qualcosa a me sta…a te c’è il vuoto totale, AH AH! –gli mostrò trionfante il dito medio-

Mad: Akiko Uchiha. –i due androidi lo fissarono-
Zetsu2: Uchiha?!
Mad:  Il primo cognome che mi è venuto in mente guardando le sue caratteristiche fisiche.
Zetsu: E perché Akiko?
Mad: Significa “Figlia della Luna” e oggi è la notte di Luna piena.
Zetsu2: Che bello!!! Aki-Chan!! Bello bello!!
Mad: Fate silenzio. –si allontanò rimpiangendo quella decisione-

---------------[Fine Flashback]---------------

Ob: Allora .. anche i tuoi genitori sono morti e non ne ricordi nulla?
Aki: Asp- Anche?
Ob: I miei non ci sono più* ..
Aki: Mi dispiace!
Ob: Scusa tu. –akiko gli sorrise e lui ricambiò-
Aki: Comunque Si. Purtroppo non ricordo nulla di loro. Si sono presi cura di me gli Zetsu e Madara.

Ob: Ma se Madara ha dato tutte le responsabilità agli Zetsu come è possibile questo?
Zetsu: Se n’è fatto una ragione e alla fine si è affezionato pure lui.. anche se non lo ammetterebbe mai.
Zetsu2: Orgoglio Uchiha!! Hahahah
Ob: Ehi mi sento offeso u.u
Aki: Non fare il broncio Obi -disse divertita- anche io sono uchih- ah no teoricamente non lo sono ahahah
Ob: UFFA!!!

Obito cominciò a fare a pezzi il tovagliolo di carta e a farli volare in aria. In pochi secondi lui e Akiko ne avevano i capelli pieni. Si fissarono. Arrossirono e..

Ob: Ahahahah Sembra neve!! Ma non lo è!
Aki: Non si tolgonoooo!! Help me ahahahah
Ob: ahahah Su vieni ti aiuto –smise di ridere- a me si sono tolti subito anche se sono diventati lunghi
Aki: Sono sfigata mi sa –si gratto la testa sospirando- eheheh
Ob: Mi racconti della tua infanzia dopo l’allenamento?
Aki: Certo!! Ora andiamo!! Venite Zetsu!
Zetsu2: SHIIII!!
Zetsu: Arriviamo!

Poco più lontano qualcuno sorrise.

“Ora hai un vero amico.. ne sono felice, piccola Akiko"

-------------------
[Angolo Autrice]
Povera Akiko! Non conosce i suoi genitori! Cosa ne pensate? Ne prossimo capitolo si vedranno pezzi della vita della ragazza e i legami diventaranno forti.. Che legami? eheheh sta a voi capirlo!
*Nel manga capitolo 653 pagina n°2 Naruto dice che entrambi non hanno conosciuto i loro Genitori.
Ragazzi al prossimo capitolo! Recensiete ^_^
Ringrazio chi mi segue **
Sara_Uchiha
 
 

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Capitolo 5
*** Pezzi di infanzia ***


Il silenzio? Purtroppo per Madara non esisteva.. Perché ? Era semplice.
Obito e Akiko si inseguivano combattendo senza tregua per tutto il covo. Era la prima volta che lo faceva contro di lui per questo non aveva l’intenzione di farsi mettere i piedi in testa . Akiko evitò il pugno di Obito abbassandosi e per attaccare sferrò un calcio. Il ragazzo lo intercettò con il braccio artificiale. Facendo pressione riuscì a contrastarla e a spingerla via. Lei fece un capriola e si rimise in piedi sghignazzando.

Aki: Paura, Uchiha?
Obito si rimise in piedi e ricambiò strafottente.
Ob: No.. e tu, Cara?
Aki: E’ una passeggiata contro di te ! “Non è affatto vero invece.. è bravo”
Ob: Vale lo stesso per me!
 
Mentiva spudoratamente. Aveva notato che Akiko era debole nei Genjutsu, ma  veloce e potente nei Tanjutsu. Non poteva permettersi il lusso di perderla di vista. Se la sarebbe trovata subito alle spalle.
 
Zetsu2: Bravi Aki-chan!! Anche tu Obito!!
Zetsu: Fermatevi è da più di un ora che non vi riposate.. eheheh
Ob: Ok… uffa..
Aki: Ci stavamo divertendo.. inganniamo il tempo continuando il racconto?
 
Obito si sdraiò stancamente sul letto e Akiko lo segui imitandolo.
 
Ob: Ok. Cosa mi dici?
Aki: Quello che mi hanno detto loro della mia infanzia. Il meglio..? ^^”
Ob: Mi va bene. Sono tutto orecchi!  Eheheh
 
-------------[Flashback]-------------------
 
I due Zetsu si fissavano alquanto dubbiosi sul da farsi. Dovevano seguire la lista che si erano prefissati, ma il vero problema era ..Come.!
Si erano bloccati subito al primo passaggio.
 
1)Darle da mangiare.
 
Zetsu2: Zetsu cosa si cucina a una bambina di 5 mesi?
Zetsu: Non lo so.. la pasta?
Zetsu2: E come si cucina la pasta?
Zetsu:  Sul fornello.. ovvio no?
Zetsu2: Non tanto!! Uffa!! E quanta pasta? Con che cosa!? Ogni quante ore dobbiamo farla?!?
Zetsu: Smettila!! Quante domande hai fatto in 3 secondi?
 
Un piantò si diffuse in tutto il covo.
Zetsu2:  L’hai svegliata!! Aki-chan vieni da zio Tobi su su!!
Zetsu: Tobi? … Rinuncio a capirti.
 
Il pianto continuava.. continuava … e continuava in eterno..
Zetsu: Mi scoppia la testa!!
Zetsu2: Secondo me ha fame ehehehe
Zetsu: Ma non sappiamo cosa far-
 
Mad: Siete inutili come una stufa del deserto.. Preparate una quantità moderata di pastina, con brodo vegetale. Dovrebbe andare ancora bene con i bambini di ora.
Zetsu: in questo modo?
Mad: mmm.. si.
Zetsu2: Grazieeee Madara!!
 
Lo fisso quasi con le lacrime agli occhi e questo fece smettere di piangere Akiko.
 
Zetsu: Se fai lo scemo si calma.. wow.
Mad: Zetsu ti viene naturale farlo, perciò non hai problemi ..
Zetsu2: Grazie Madara!!!
Mad: Non era un complimento.
Zetsu: Preparato! Avvicin-
Mad: mettigli un tovagliolo.. si sporca cosi.
Zetsu2: Altri suggerimenti ?
Mad: Soffiate. E’ bollente e si potrebbe ustionare.
Zetsu: Vero vero. Questo lo sapevo però!!
Mad: Miracolo divino..  -Chiuse gli occhi- Alla fine fatele fare il ruttino. Roba di digestione mi sa..
 
Gli Zetsu annuirono soddisfatti quando Akiko terminò di mangiare tutto il piatto.
 
Zetsu2: Brava Akikooo!! Yeah fatto il ruttino!!  Bravissima!!
 
Prese le manine della bambina e le fece battere tra loro facendola ridere di gusto.
 
Aki: a a a a !!
Zetsu: Ride in modo divertente!! Madara ti dobbiamo dei favori!! Ma come li fai a sapere?
Mad: Avevo un fratello minore..
 Zetsu2: Akiko ringrazia il sommo Uchiha per il pranzo. Ora il prossimo passo!
 
2)Fare il bagnetto.
 
Zetsu: Madara… come si fa?
 
Madara lo guardò schifato e disgustato dalla sua ignoranza.
 
Mad: Dovevate fare tutto voi o sbaglio?
Zetsu: Ma non sappiamo nulla!!
Zetsu2: Aki implora anche tu il suo aiuto!! Ah… non puoi –abbassò lo sguardo depresso- Game over.
Mad: … Sappiate. Vi aiuto solo per non farla morire ustionata , di fame, di sete.. o di altro.
Zetsu2: AKIKO SEI SALVA!!!
Mad: Taci. E preparata l’acqua mettendoci quel sapone che avete comprato. Tu invece comincia a spogliarla.
 
Gli androidi annuirono e cominciarono ad eseguire gli ordini e dopo 10 minuti era tutto pronto. Madara sorrise divertito.. non sarebbe stato facile. Lo sapeva. Eccome se lo sapeva. Ma che gusto c’era nel dirlo anche a loro? Doveva pur passare il tempo .
 
Zetsu: Mettila piano nell’acqua.
Zetsu2: Ok –si sporse pronto a poggiarla-
Mad: “Uno… Due… Tre… eheheh”
 
Delle urla stordirono i due Zetsu che cercavano, invano, di non bagnarsi dell’acqua che Akiko gettava per terra. Tutto sotto lo sguardo di Madara che si godeva la scena poggiato al muro. E se la godeva come non faceva da tempo.
 
Mad: La facevate facile prendersi cura di una bambina vero? ..Non è cosi. Asciugatela e.. fate lo stesso anche voi. Sembrate voi quelli che si sono fatti il bagnetto eheh.
 
Sbuffarono irritati. Aveva ragione. Molta ragione in ciò che aveva detto. Non potevano degarlo.
 
Zetsu: Sei una peste con il viso da angelo!
Zetsu2: Si -.-
 
Sorrise divertita.
Zetsu2: E’ sadica!!!! Troppo contatto con Madara fa male!
Zetsu: Smettila. Akiko ti prenderà per scemo.. ah lo sei . Continua pure. Deve sapere la verità. –si allontanò-
Zetsu2: EHI MI OFFENDO! SONO UN GOOD BOY IO!!  ..Tobi offeso..
Aki: bi.
Zetsu2: Ha detto Tobi!! ** BELLO!!
Mad: ha detto “bi”.
Zetsu2: uff… piango.
 
----------[Fine Flashback]------------
 
Ob: Ahhahah Sfigati.
Zetsu: Ehi!
Zetsu2: Era una peste sin da subito!
Aki: Ehehehe e quando cominciai a camminare?
Zetsu2: Shiiiii tenera!!
Aki: SMETTILA O///O
Zetsu: Racconta..
Aki: Ok Ok..  
-------------[Flashback]--------------
 
Zetsu2: Vieni da zio Tobi.. vieni!!
 
Akiko era seduta per terra e lo fissava stranita. Non capiva cosa volesse.
 
Zetsu: Prova usando le caramelle.
 
Akiko adorava le caramelle alla frutta, ne andava pazza e loro ne avevano il covo pieno.
Madara non faceva mancare nulla a quella che un tempo era solo una mocciosa. Le sue risate ormai erano diventate parte della sua quotidianità e tornare a quel silenzio opprimente di un tempo per lui era impossibile.
 
Zetsu2: Geniale Zetsu!
 
Zetsu, che per la bambina era lo Zio Tobi, ne prese un po’ e li mise nella sua mano. Akiko li fissava con gli occhi luccicanti. Le desiderava, ma quando cercava di avvicinarsi gattonando Tobi si allontanava facendole mettere il broncio.
 
Zetsu2: Devi camminare!! Su su.. corri da zio Tobi!! Le caramelle me le mangio io!! :9
Aki: No!! -Obi!!
Zetsu2: allora vieni qua eheheh
Aki: -bi!! –melle!!
Zetsu2: No! –gli mostrò la linguaccia-
Aki: Shi!
 
Zetsu si sedette per terra in attesa mentre fissava dal suo unico foro la bambina che ricambiava los guardo combattiva.
 
Mad: Che bambinone.. ha solo 14 mesi…
 
Madara spalancò gli occhi stupito mentre fissava Akiko muoversi incerta verso la meta. Le caramelle erano Sue. E qualcuno che non fosse Lei le stava per mangiare. Doveva intervenire con la forza contro il nemico. Zampetto velocemente e arrivata da lui rischiò di cadere. Zetsu l’afferro. La prese in braccio e cominciò a correre allegramente per il covo!!
 
Zetsu2: CAMMINA!! SIIII!! FUNZIONA!! Brava Aki-chan!! Sei la miglior cacca girl!!
 
Mad: Smettila, è disgustoso, e dalle le caramelle prima che ti sgozzi.
 
Zetsu fisso la bambina che fissava le caramelle. Era meglio dargliele per non incombere nei suoi pizzicotti della morte. Della morte non per scherzo.
 
Zetsu2: Tieni!!
 
Gli mise la caramella alla fragola in bocca e lei sorrise riconoscente, abbracciandolo.
 
Aki: Glazie –obi!!
 
Madara sorrise di nascosto. Non poteva più fare a meno di quella costante presenza infantile.
 
---------[Fine Flashback]---------
 
Ob: Una fan delle caramelle?
Zetsu: Lo è tutt’ora!
Aki: La smettete!! Zetsu2: Perché arrossisci? Ad Obito lo stiamo dicendo!
Aki: Appunto Tobi!
Zetsu2: Tobi ** come un tempo!!
 
Zetsu: Ad Akiko piace Obito, si si u.u
Aki: Ma cosa dici!! Smettila! Tsk..
Ob: ?! “Che strambi.. divertenti..”
Zetsu2: Se Akiko era Cacca Girl obito è Cacca Boy? O.o chissa …
Ob: Ma cos… ZETSU!!!
 
“Come non detto…”
 
--------------------------------- [angolo autrice] Nuovo capitolo <3 Ringrazio chi l'ha messa tra i seguiti e R e i k a che l'ha recensita <3 Ringrazio chi legge ** Ci vediamo al prossimo capitolo!! Sara_Uchiha

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Capitolo 6
*** Troppo. ***


Akiko si poggiò stancamente alla schiena del ragazzo, che respirava affannato dallo sforzo. Obito aveva utilizzato la tecnica della palla di fuoco suprema prima che la ragazza si arrendesse. E lei non si arrendeva mai.

Obi: Che ti prende.. qualcosa ti preoccupa?
Aki: Ho un brutto presentimento..
Obito si girò e le prese il volto fra le mani..
Obi: Di che tipo..? Parla dai, sono curioso!
Aki: Mi prometti che qualunque cosa accada tu non cambier-

Si sentì un urlo che interruppe il discorso di Akiko.

Zetsu: Obito!! I tuoi Amici sono in pericolo!!

Il suo sguardo rimase impassibile per qualche secondo poi sbiancò all’improvviso!!

Obi: Rin e Kakashi sono in pericolo?!? COSA SUCCEDE?!
Zetsu: Sono accerchiati e sono in svantaggio!

Aki: Dove vai Obito?!

Ob: Devo Salvarli!!! –Diede un pugno alla parete , ma danneggiò il suo braccio artificiale- Maledizione!! Maledetta roccia.. !!

Obito si poggio alla pietra sotto lo sguardo dispiaciuto della ragazza. Si sentiva colpevole di quel Dolore. Sospirò.

Aki: Zetsu.. ti prego aiuta Obito a sfondare la pietra e a salvare i suoi Amici.
Zetsu2: Madara non lo gradirebbe..
Aki: Fallo per me.. zio Tobi.

Zetsu non riuscì a rifiutare e ,stupendo il ragazzo, lo rivestì con il suo corpo.
Obi: Cosa significa questo, Akiko?

Akiko abbassò lo sguardo sorridendo amareggiata.

Aki: Con lui riuscirai a sfondare l’entrata e ,grazie allo scambio di informazioni degli Zetsu , riuscirai ad individuare i tuoi Amici.
Obi: Davvero?!
Aki: Sì, Obito. Non scherzo.
Obi: Grazie Aki!! Andiamo Zetsu!! Guidami verso di Loro!!
Zetsu2: Si.. Andiamo! –Con un pugno riuscì nell’arduo compito in cui il ragazzo aveva fallito-

Akiko li fissò andare via con malinconia nel cuore.
Aki: Addio Obito..

Con passo lento si avvicinò al letto e si sedette. Qualcuno l’affiancò.

Aki: Nonno Madara..
Mad: … Tornerà.
Aki: Resterà con loro. Con i suoi Amici.
Mad: Capirà che il mondo non è rosa e fiori.. e Tornerà qua con Te.

Aki: In che senso?
Mad: ..Non mi sembri il tipo che se ne sta in silenzio a guardare, perciò Seguilo, guarda ciò che succede e riportalo.
Aki: Perché dovrei..? C’e Zetsu. Se torna basterà lui.
Mad: … Quando tornerà gli fornirò le ultime informazioni e poi lascerò il Piano nelle tue mani fino al mio ritorno. Devi guardare con i tuoi occhi..
Aki: Non sono degna di guidare i tuoi ideali.
Mad: Lui si fida. Questo basta.
Aki: Ok, Nonno.

Si alzò e si preparò. Non indossava più la candida veste bianca, ma un completo Ninja. Una felpa blu e rossa lunga fino ai pantaloncini, in pelle nera, con sotto una maglia rossa . Ai piedi sandali blu alti fino al ginocchio. Cintura con armi, rotoli e kit medici. Era pronta.

Aki: Zetsu-san guidami. Nonno Madara, a dopo.
Mad: A dopo..

Akiko cominciò a correre ma..

Mad: E non chiamarmi Nonno.
Aki: Ok ahahah … Ora andiamo!

------------------

Aki: Quanto manca?! “Ti prego Obito.. sto pregando per te.. non fare cavolate”
Zetsu: Gira a Destra e siamo arrivati!

“ROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOAAAAAR”

Aki: Ma cos- OBITO!!! O.O

Akiko rimase immobile a fissare quello sterminio per mano di Obito. Tutti quegli uomini infilzati dal Mokuton.. Quel sangue che colava dal legno.. Davvero il Suo Obito, colui che voleva diventare Hokage aveva fatto questo? Tutte le sue  certezze crollarono inesorabilmente.

Zetsu: Akiko.. Akiko! AKIKO!!
Aki: … Cosa vuoi.. Zetsu..?
Zetsu: Obito si è calmato e sta accarezzando quella certa “Rin”..

Lo fissò assente.

Aki: E allora?
Zetsu: Cosa provi ora..?
Aki: Ora.. Troppo per descriverlo.. è questo ciò di cui parlava Madara? << Nulla in questo mondo va come vorresti>> Quanto è vero.
Zetsu: Che vuoi fare..?

Akiko si mosse lentamente nella direzione opposta a quella che portava da Obito.

Zetsu: Vai via? Madar-
Aki: Vado a controllare lo stato di salute di quel ragazzo.. di quel “Kakashi” .. ora torno.
Zetsu: …

Akiko si piegò sul corpo svenuto del giovane Ninja e lo fisso intensamente. Nulla. Non aveva nulla che non andasse. Tranne il Suo occhio.

Aki: … Non so cosa ti ha portato a rompere quella promessa.. ma hai segnato la tua vita, la Sua vita, la Mia vita.. Il destino del Mondo. Grazie davvero, Hatake. –lo guardò con disprezzo e si allontanò-

--------------------

Obito fissò la luna piena. Era rossa. Come il Sangue che lo circondava. Come il Sangue che Lei stava versando. Come se fosse senza vita si inginocchiò al suo fianco e la sfiorò. Fredda. La sua Luce si era spenta. I suoi sogni erano andati in frantumi. Le sue certezze erano scomparse.

Ob: … Io sono all’Inferno..

…: Allora io sarò il tuo Fedele Diavolo…

Ob: Akiko..
Aki: Obito..

Obito stese delicatamente il corpo della sua Amata e fissò la ragazza che in quelle settimane non lo aveva mai lasciato. L’istinto prese il sopravvento e l’abbracciò forte. E pianse.. pianse.. pianse.. Troppo.

A causa di Troppo Dolore.

Aki: “Queste lacrime saranno il nostro segreto”

Ob: ..andiamo.
Aki: Dove..?
Ob: Da Madara.

-----------------------[Angolo Autrice]---------------------
Nuovo capitolo! Grazie a chi mi ha recensito e motivata ad andare avanti.
Spero che il capitolo sia gradito. Ora inizia la Trama <3
Il prossimo capitolo a Domani, e scusate il ritardo **
Sara_Uchiha

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Capitolo 7
*** ..Per ora.. ***


Madara fissò i due ragazzi di fronte a se. Avevano ascoltato con attenzione tutto ciò che aveva riferito loro. Sospirò soddisfatto.

Mad: Questo è il mio piano.. Lo Tsuki no Me. Ciò che dovevate sapere a riguardo, per portarlo a termine, ora lo sapete. E’ tutto chiaro?

Annuirono.

Mad: Perfetto. Per aiutarvi non vi lascerò solo il comando degli Zetsu Bianchi, ma anche la mia volontà. Lo Zetsu Nero.

Una figura nera si attaccò alla parte destra dello Zetsu Bianco.

Obi: Tutto ciò che tu sai.. è in questo Zetsu?
Mad: Esatto. Da ora Obito , Akiko , voi sarete coloro che con il mio aiuto cambieranno il mondo. Fino al mio ritorno, buona fortuna.

I lunghi filamenti attaccati alle spalle dell’uomo si staccarono, facendolo cadere stancamente sulla roccia. Akiko subito si avvicinò terrorizzata.

Aki: Nonno.. NONNO!! No.. no.. t-tu ..
Mad: … Andate … vai Akiko ..

Akiko comincio a versare lacrime di dolore.. Non voleva lasciare quello che per lei era ormai un nonno, ma la mano rassicurante di Obito sulla sua spalla le fece capire. Per poter mostrare il suo valore doveva portare a termine ciò che lui le aveva lasciato. Il suo Piano e la cosa più importante.. I suoi Ideali. Akiko prese le mani dell’anziano Uchiha davanti a se e le strinse forte, con gli occhi lucidi.

Aki: Grazie di avermi sempre accettato per come sono.. di non avermi abbandonato.. Grazie del tuo particolare affetto che non mi ha fatto mai mancare nulla. Non dimenticarti mai.. che io… ti Voglio Bene, Nonno Madara.

Madara affannato la guardò.

Mad: Non.. non..
Aki: Non chiamarmi nonno.. giusto? –sospirò avvilita-

Madara Sorrise lievemente.

Mad: Non.. Ringraziarmi.. l’ho.. f-fatto.. con il.. Cuore..

La ragazza lo fissò commossa. Non se lo aspettava. Non ora che doveva salutarlo.

Obi: ..A lei ci penserò io.. Madara.
Mad: Meglio.. per.. te. Ora.. vai.

Akiko si allontanò e con Zetsu e Obito si diresse verso l’uscita.. Verso l’ Inizio di quella nuova Avventura!

“Non è un Addio.. Arrivederci Madara.”

--------------------------

Il silenzio regnava sovrano fra i tre dopo l’uscita dal covo. A rompere il ghiaccio fu Zetsu bianco.

ZetsuB: Quello è il nostro obiettivo.
Obi: Nagato Uzumaki.. Giusto?
ZetsuN: Si.
Aki: Clan Uzumaki.. ne ho sentito parlare. Il loro villaggio fu distrutto durante la guerra.
ZetsuN: Esatto. Loro hanno un controllo del Chakra molto efficiente e sono esperti nei sigilli.
Ob: Per questo è stato scelto da Madara.. per il Chakra?
ZetsuN: No. Essendo lontano parente dei Senju è l’unico che ha la possibilità di poter controllare il Gedo Mazo.
Aki: Oltre ad Obito, che può grazie alle Cellule di Hashirama impiantate nella parte sinistra del suo corpo.
ZetsuN: Si. Esatto.
Zetsu2: Certo che sei Noioso come Madara!!
ZetsuN: Io sono “Madara”.
Zetsu2: Gne gne.. uff..

Obi: andiamo.
ZetsuB: Senza un piano, Obito? Non è da pazzi?
Obi: Capirà da se com’è il mondo.. dobbiamo solo fargli sapere che noi ci saremo quel giorno.
ZetsuN: Forse è megli-
Aki: Mi fido di lui. Andiamo.

I tre Zetsu cedettero sotto lo sguardo assassino di Akiko. Lei lo avrebbe sostenuto. Obito lo sapeva.. con lei poteva farcela. Si avvicinarono ad una grotta dove si riparavano tre ragazzi. Il Rosso era con Loro. Un ragazzo dai corti capelli ramati li fissò sospettoso. Era Yahiko, affiancato da Nagato e da una ragazza dai capelli lilla, Konan.

Nagato: Voi ..Chi siete?
Obi: Io sono.. Madara Uchiha.
Nagato: C-come?
Yahiko: E’ impossibile. Quel Madara è morto da Anni. Piuttosto, cosa volete da noi..?
Obi: Sono qua per l’utilizzatore del Rinnegan.. per chiedergli di unirsi a Noi.

Nagato: Come fate a sapere della mia abilità..?! –il suo sguardo era scioccato- Perché dovrei seguirvi?
Aki: La concezione che avete del mondo è sbagliata e siamo qua per dimostrarvelo.
Yahiko: Non ci interessa, perciò non fatevi più vedere!! Ragazzi, andiamo!!

Il ragazzo uscì dalla grotta seguito dai due fedeli compagni. Era stato un fallimento? No. Quando sembrava che era stato tutto inutile Obito sussurrò qualcosa all’Uzumaki. Lui intimorito raggiunse i suoi amici. Akiko fissò la scena stupita.. i suoi modi di fare erano davvero convincenti. Obito la fissò e si lasciò sfuggire un sorriso.

Obi: Non ho fatto niente di che.. non guardarmi così.
Aki: Invece sei stato fantastico..
Obi: Non sai nemmeno cosa ho detto. Come fai a saperlo?
Aki: Mi fido delle tue capacità persuasive e di ciò che i miei occhi vedono. Quel ragazzo sembrava titubante.

Obi: … Ora dobbiamo solo aspettare.. Mi fai compagnia? Eehehe
Aki: Certo !! “Da quanto tempo non sentivo la sua risata e non vedevo il suo sorriso? Sembra un’eternità.. mi mancava” Dove andiamo?
Zetsu2: Aki-chan, Obito!! Potete andare nella taverna del villaggio vicino! Ci state?

I due Zetsu rimasero impassibili e scomparvero nel terreno, invece i due ragazzi annuirono.
Erano infreddoliti da quella pioggia incessante e un letto morbido accompagnato da un bagno caldo era quello che cercavano!

----------------------

Il Rosso era pensieroso.. Ripensava a quello che era successo poco prima. A risvegliarlo da quei pensieri ci pensò un preoccupato Yahiko.

Yahiko: Ehi, Nagato!! Tutto bene?
Nagato: .. Si.. scusa!
Yahiko: Se stavi pensando a Quelli.. Sai che ti dico? Dimenticali. Ok?
Nagato: Certo,Yahiko! Grazie!
Yahiko: … prego!! Eheheh Andiamo da Konan, dai!
Nagato: Si! Ci sta aspettando!!

Le parole di “Madara” gli tornarono prepotenti in testa.

“Io verrò qua ogni giorno alla stessa ora.. Ti aspetterò. Un giorno capirai anche Tu”

Cosa doveva capire.. le domande erano tante. Perché Io? Per il mio Rinnegan?! Cosa sbagliavamo nei nostri ideali?!

Yahiko: Nagato!!!!!
 Nagato: Arrivo!!

Non gli importava. Lui aveva i suoi amici.

..Per ora..


--------------------------[Angolo Autrice]--------------------------------
Nuovo capitolo! Scusate il ritardo, ma ieri era il compleanno di obito e stavo festeggiando... Ok no ç___ç Magari! Tornando a noi.
Appare il rosso malpelo marcato Uzumaki. Maledetto, Jiraiya non si tocca!! ...Ok lasciate stare °_°
Cosa succederà?!
Akiko e Obito ,ora che hanno cominciato la lora avventura, incontreranno molti ostacoli?!
Sapranno affrontarli?
Madara ha fatto bene a fidarsi di loro?
Questo capitolo vi piacerà?
Mi lincerete per questo schifo?! Ok Si. Questo lo so.
Per scoprirlo.. Alla prossima puntata(?) :3
Sara_Uchiha

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Capitolo 8
*** Figlia della Luna ***


Un piccolo villaggio di passaggio apparse davanti ai loro occhi. Entrarono senza difficoltà a causa della mancanza di guardie e trovarono facilmente la locanda di cui parlava lo Zetsu. Prima che Obito potesse aprire la porta scorrevole Akiko lo trascinò nella via laterale. Lui la fissò stranito.

Obi: Cosa c’è, Aki?
Aki: Levati Zio Tobi e lascialo andare in cerca di informazioni durante la notte. Dai troppo nell’occhio.
Obi: Forse hai ragione.. rimarrò solo con la cappa allora.. Zetsu puoi andare.

Zetsu annuì, si staccò dal corpo del giovane Nukenin e scomparve nel terreno sottostante. Obito fissò Akiko e si diressero al bancone della taverna. Attesero svariati muniti e dopo un conciso discorso con il proprietario si fecero avere una camera doppia. Akiko curiosa sali di fretta le scale ma voltando l’angolo si scontrò con un uomo dalla statura imponente. Il suo sguardo era poco rassicurante.

…: Ehi mocciosa!! –singhiozzò- Levati dalle scatole prima che ti faccia molto male!!
Aki: Scusate.. ora vado. Ma cos- O.O

L’uomo divertito le blocco la strada sfiorandole il volto. Aveva capito tutto la ragazza. Puzzava di alcool e l’alito era dannatamente nauseante.

…: Quasi quasi.. ho c-cambiamo i-idea! Fammi divertire graziosa fanciulla.

Akiko lo fissò malissimo. Se non si fosse spostato in meno di 3 secondi lo avrebbe preso a calci in modo poco “Grazioso”. Prima di usare la forza preferì usare le Buone.

Aki: .. Non posso.. Mi lasci passare.  Vado di fretta.
…: Non mi lasciare su … voglio divertirmi !

La prese per il polso e Akiko caricò un calcio, ma non arrivò a destinazione perche l’uomo era steso per terra con il sangue che usciva da naso.
Fissò la figura al suo fianco che abbassò il pugno lentamente. Obito.

Obi: Divertirti? Ti faccio divertire io se non scompari..
…: eheheh Il fidanzatino della mocciosa? Che tenero, difende il suo giocattolino.. volevo giocare un po’, te la ridarei indiet-

Non finì la frase che Obito lo scaraventò contro il muro. Era Molto Irritato e quell’ubriaco si era guadagnato l’appellativo di “anti-stress”.

Obi: Mi dispiace. Ma sono molto Possessivo e Protettivo con i miei “giochi” . Potrebbero rovinarsi in mani sbagliate.. e per evitarlo meglio tagliarle cosi si riduce il rischio da parte vostra di romperli..  No?

L’uomo cominciò ad avere seriamente paura di quell’occhio rosso brillante.. le parole gli morirono in gola.

..: U-uchi-… V-voi.. siete… N-ninja?!
Obi: Mai sottovalutare chi hai di fronte.
…: O.O

Akiko sapeva bene che di quel passo Obito si sarebbe innervosito ancora di più e a malincuore lo fermò.
Aki: Obi-kun..
Obi: Si ..?
Aki: Lascialo. Per me potresti anche mandarlo in ospedale.. ma se continui ci cacceranno e dovremmo trovare un altro villaggio. E non c’è tempo e ne la possibilità avendo già pagato.

Obito fissò la ragazza e si lasciò sfuggire uno sguardo assassino verso l’uomo.

Obi: Fatti rivedere e sarò l’ultima cosa che vedrai.. Andiamo Aki. La nostra camera è di la.
Aki: Ok, andiamo.

Prima di salire la rampa di scale si girò e fissò l’uomo che scappare via, sbandando.
Obi: Non ti fermare.. non ne vale la pena. Sarà il primo di una lunga serie.
Aki: Ci devo fare l’abitudine allora.

Che schifo gli faceva.

-------------------------

La camera era arredata con due armadi, due letti, due comodini, un tavolo e un bagno. Era molto semplice, l’ideale per qualcosa di temporaneo. Entrarono e dopo essersi tolti i cappotti inzuppati si sdraiarono sopra i loro rispettivi letti. Akiko scelse quello vicino alla finestra che usciva sulla strada e Obito quello vicino alla parete. Il silenzio che regnava era poco rassicurante. Obito sospirò innervosito e si sedette fissandola.

Obi: Fai attenzione la prossima volta, maledizione.
Aki: Ok..
Obi: Non rispondermi cosi. Mi sono preoccupato quando ti ho visto con quello!
Aki: Scusa …
Obi: AKIKO!
Aki: Cosa vuoi che ti dica..? Scusami.. –guardò il cielo fuori dalla finestra-

Obito abbassò lo sguardo e si sdraiò di nuovo.

Obi: Scusami tu.. non voglio che tu ti faccia male.
Aki:; Perché lo hai promesso a Madara… è cosi vero?

Obi: No. Non voglio perdere persone care.. mi basta Lei.

Akiko sorrise a malincuore. Doveva arrendersi.. l’avrebbe amata per sempre.

Aki: L’amavi tanto, vero?
Obi: Anche se fosse? Non l’avrei mai conquistata.. ero oscurato dalla Sua luce.

Akiko si sedette.

Aki: Hatake.. Perché lo hai lasciato vivere?
Obi: La sua presenza in questo mondo mi è indifferente. Lui ci sarà in quello che creeremo insieme.
Aki: Davvero vuoi seguirmi fino in fondo? Puoi mollare.. e tornare da loro se vuoi.

Obi: L’unica persona che in questo periodo della mia vita mi serve, sei Tu.
Aki: … Vale lo stesso per me. Però appena realizzeremo tutto questo, noi ci separer-
Obi: Ti voglio anche in quel Mondo. Non pensare di lasciarmi. Io non voglio perdere più nessuno. Nessuno. Sei troppo importante per me, lo capisci?

Akiko arrossì e Obito capendo ciò che aveva detto, per scusarsi, cominciò a  balbettare.

Obi: Ecco.. ecco.. come dire.. non.. non in quel senso!!! Scusa!!
Aki: F-Fa niente Obi: Ok, scusa ancora. O///O

Aki: Sei dolce quando non fai il serio! –sorrise intenerita-
Obi: Grazie..

Akiko si stese di nuovo e cominciò ad ammirare la luna luminosa in quel cielo stellato.

Aki: Invidio la Luna. Cosi luminosa anche se Diversa e circondata dal buio. Vorrei essere degna del nome che Madara mi ha affidato.. ma non lo sono.
Obi: Non ti seguo..
Aki: Akiko significa “Figlia della Luna”.. Non sono degna .. n-non lo sono.. n-nonno… m-madara... s-scusa ...

Una lacrima sfuggì dal suo controllo e brillò sul volto candido.
Solo allora Obito ci fece caso.

Illuminata dalla luna era bellissima.


--------------------------[Angolo Autrice]----------------------
Nuovo capitolo! Li adorooo quando sono da soli  e si comportano solo come due "Amici" ...
Le manca il nonnino :/ mi sento cattiva uff :(
Be.. capitolo breve ma spero sia piaciuto ! Recensite , saranno graditi anche consigli o correzioni **
Sara_Uchiha

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Capitolo 9
*** Quella Luce.. ***


Dopo quella conversazione i due ragazzi si addormentarono senza fare più il bagno che si erano prefissati. La stanchezza si era impossessata di loro, ma Akiko si svegliò all’alba stiracchiandosi comodamente sul letto. Si girò di lato e guardando fuori dalle tapparelle vide un cielo nuvoloso accompagnato da quei raggi di sole che l’avevano disturbata. Rimase in quella posizione cercando di riprendere sonno ma alla fine non ci riuscì e si sedette. I suoi capelli erano umidi e appiccicosi. Doveva lavarsi. Sorrise fissando Obito che abbracciava il cuscino coprendosi fino alla testa. Non voleva svegliarlo, infondo non avevano fretta e si poteva concedere quel piccolo privilegio. Si preparò e finito di riempire la vasca si immerse al suo interno. L’acqua era bollente e il vapore le accarezzava il volto.. era perfetta per liberarsi dallo stress di quelle mille domande che la Uccidevano. Era solo l’inizio delle difficoltà? Ci sarebbe riuscita? Cominciava a dubitare di se stessa.
A interrompere il suo monologo interiore fu il bussare della porta. Un sussurro di consenso e essa si aprì. Era Obito. Si fermò ad osservare la stanza e poco dopo la fissò scioccato.

Obi: E’ un bagno.. o una sauna? C’e vapore ovunque..
Aki: Amo l’acqua bollente.
Obi: Sei un tipo focoso a quanto pare..
Aki: Attento a ciò che dici.. –sorrise divertita- può sembrare ambiguo.

Obito rimase in silenzio qualche secondo poi metabolizzò e le tirò una saponetta contro completamente rosso. E non a causa del vapore.

Obi: Pervertita!!
Aki: E’ pervertito chi ascolta e fraintende.. forse hai ragione.
Obi: Maniaca.. ho una maniaca come compagna.
Aki: Non esagerare ora! –rise di gusto- Già sveglio?
Obi: Potrei dire lo stesso con te, Akiko..
Aki: Non ho chiuso le tapparelle e il sole mi ha svegliato.. tu piuttosto?
Obi: … Ho avuto un incubo ...

Obito pulì lo specchio osservando il suo riflesso e Akiko si poggiò al bordo della vasca. Voleva consolarlo ma non sapeva come.. e allora le venne l’idea. Afferrò una spugnetta, la inzuppò e la tirò in faccia al ragazzo. Questa scivolò lentamente a terra mentre lui la fissava allibito. Era impazzita.

Obi: Ma l’acqua ti ha fatto salire la temperatura o cosa?! Tu non stai bene!!
Aki: E tu.. Stai bene?
Obi: ..No..
Aki: Allora siediti sulla tavoletta e parliamone..
Obi: Non voglio disturbarti.. e abbiamo da fare.
Aki: Da fare cosa..? Sarebbe tutto inutile. Se non sarai al massimo ci mancherà lo Spirito e falliremo. Preferisco “perdere” tempo ora e non dopo.. Ok? Dai ora che siamo soli puoi dire ciò che vuoi senza dover tener conto degli Zetsu.

Lui la fissò. Lei la fissò. Lui sospirò rassegnato. Lei sorrise vittoriosa. Era un Genio del Male.

Obi: In un’altra vita eri sicuramente una Dittatrice che ci sa fare..
Aki: Modestamente.. dai sputa il rospo! Heheh
Obi: Ecco io ho sognato..

Akiko ascoltò attentamente e alla fine capì ciò che lo affliggeva. Si sentiva colpevole della morte di Rin.
Sognava si essere lui a conficcarle un braccio nel cuore. Sognava l’Odio nei suoi confronti.
Sospirò e gli prese una mano. I loro occhi si scontrarono.

Aki: Non è colpa tua.. Hai fatto il possibile.
Obi: Lei è morta.. questo “possibile” non è bastato a salvarla. Ho fallito!
Aki: Obito la morte fa parte del circolo della vita.
Aki: Era solo una ragaz-

Aki: OBITO! Anche tu lo eri!! Perché se tu muori va bene, mentre se gli altri muoiono non va bene? Purtroppo è successo e tu non puoi “ucciderti dentro” a causa di questo! Vivi credendo nei tuoi sogni o nei tuoi obbiettivi. Quando sarà il momento la vita ti darà le risposte che cerchi.. risponderà ai tuoi perché.

Si sporse verso di lui e gli accarezzò la guancia che portava ancora i segni di quel giorno maledetto. Quei segni che non gli avrebbero mai fatto Dimenticare.

Aki:  ..Però promettimi che fino a quel giorno Vivrai seguendo la tua strada. O seriamente ti faccio vivere io a suon di calci e schiaffi!!

Fece una linguaccia e cominciò a ridere coinvolgendo anche il ragazzo davanti a lei. Dentro di se sorrise sollevata, perché Obito si era lasciato andare e si era liberato di tutta la tensione accumulata. Ora quella Luce che fino a quel momento non si era mai spenta, quella determinazione, si riaccese nei suoi occhi.

Quella luce era il faro che li avrebbe protetti. Non doveva spegnarsi.

Una mano si mosse davanti al suo viso in cerca di risvegliarla da quei pensieri. Dopo alcuni minuti ci riuscì e il possessore sospirò avvilito. Cominciava a pensare che quella ragazza fosse davvero pazza come aveva pensato mesi prima nel covo.  Era un caso perso, che infondo, non gli dispiaceva affatto. Era una compagnia moderata che sapeva quando e come parlare. Sarebbe andata sicuramente d’accorso con Kakashi.

Quel pensiero gli diede fastidio e lo fece alzare di scatto.

Aki: Ehi… Obito! Dove vai?
Obi: Su.. io esco, tu preparati. Voglio farmi un bel bagno prima di fare colazione. Mica sono scemo e ti faccio sprecare tutta l’acqua calda.. Perché non l’hai consumata tutta per creare questa sauna, vero!?

Il suo sguardo era seriamente preoccupato. La fece ridere.

Aki: Che mi hai preso per una scema?!
Obi: Che fortun-

Aki: Certo che l’ho finita!!
Obi: COME?!?! TU SEI FOLLE!
Aki: Be caro Obito –si alzò avvolgendosi nell’asciugamano  e avvicinandosi alla porta- chi arriva prima fa fesso gli altri!

L’interpellato cominciò a lamentarsi come un bambino a cui gli avevano tolto un giochino. Era proprio scemo al naturale, per quanto potesse cambiare.
La ragazza dovette illuminargli la “Retta Via”.

Aki: Genio del male.. Usa l’elemento fuoco!!

Uscì chiudendosi la porta alle spalle. Obito rimase imbambolato per qualche secondo e poi si diede un schiaffo sulla fronte. Era proprio uno scemo!!

Obi: Grazie Aki-chan!!!

Da fuori la ragazza, seduta sul letto mentre si pettinava i capelli, sorrise intenerita.

“Pagherei tutto l’oro del mondo per farlo restare cosi .. Sempre..”

------------------------------

Obito aveva fatto molto velocemente, ma dovette aspettare che Akiko si asciugasse per bene i capelli per evitare di prendersi un malanno fuori da li. E questo non ci voleva proprio, perciò era Meglio aspettare.
Presero tutta la loro roba e scesero le scale raggiungendo un modesto salone con tavoli, pietanze appena sfornate e servizio disponibile per le ordinazioni. Erano solo le 7 ma c’era già un via vai di gente che faceva colazione prima di riprendere il loro cammino. Fra questi c’erano anche Obito e Akiko che si accomodarono in un tavolo a due aspettando il cameriere, che arrivò subito. Chiese loro le ordinazione e decisero in comune accordo di prendere due tazze di latte e cioccolato con dei cornetti misti. Nell’attesa cominciarono a parlare del più e del meno.

Aki: Ti piacciono i cornetti al cioccolato?
Obi: Si, mi piacciono le cose dolci ma non troppo. Diversamente da te a quanto pare.
Aki: Adoro la Crema! Soprattutto con il latte e cioccolato!
Obi: Si quello è davvero buono, in missione era d’obbligo prendermene almeno uno.
Aki: Dovevi essere stressante, poveri i tuoi compagni.

Obi: Mi sento offeso. Parla la baby-carammelloide.. si può dire?
Aki: Bo! Dici cosa strane che cappero ne so! Eheheh
Obi: eheheh Tu nuoci alla mia sanità mentale.
Aki: Perché c’e l’hai?
Obi: Fino a Ieri pensavo di Si. Oh arriva il cameriere.

L’uomo poggiò il vassoio con le ordinazione sul tavolo e prese il denaro, che gli spettava, dalle mani del ragazzo. Lo fissò e andò via. Chi lo capiva.

Aki: Mio “Obito-sensei”cosa dovrei imparare da quello sguardo..?
Obi: Non chiamarmi cosi. Comunque penso che la lezione sia che la gente mi guarderà in modo diffidente con queste cicatrici e che devo coprirle.
Aki: Come immaginavo.. una maschera?
Obi: Vedremo in questo villaggio se troviamo qualcosa di convincente.
Aki: Abbiamo trovato cosa fare allora..
Obi: Si. –morse il cornetto- e magari prenotiamo di nuovo la stanza perché finiremo sul tardi la ricerca. Ci scommetto.
Aki: Certo e magari richiamiamo gli Zetsu per vedere se ci danno informazioni utili.
Obi: Esatto. Ora è inutile farlo. Be che dire, buona la colazione anche se le stanze sono piccole.
Aki: Ci bastano, sai ne ho viste di più piccole passando per il corridoio.
Obi: Mi fiderò del tuo occhio in più allora hehehe

Si sorrisero e dopo aver fatto colazione andarono al bancone per prenotare. Quando finirono si diressero fuori..
Ora dovevano cercare una cosa.

Una maledetta maschera.

---------------Angolo Autrice-----------------
Nuovo Capitolo!! Miracolo, ho fatto parti descrittive dannatamente lunghe(?). Segnatevela. Non so quando capiterà ancora! ** Ringrazio R e i k a per le recensioni e per i consigli!
Ora finalmente(?) vediamo un po della loro vita! Riempiamo pezzi che non si sono visti ma sopratutto mi sono inventata un motivo per quella maschera! L'unico capitolo che trovo decente strutturalmente!
Ditemi cosa ne dite!? Recensiete e fatemelo sapere ^_^
Sara_Uchiha

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Capitolo 10
*** Attese, fallimenti e idee geniali. ***


Seriamente, la situazione non era delle migliori. Il villaggio non presentava mappe per orientarsi e la poca gente che passava era per lo più formata da Ninja e mercanti che riprendevano il proprio viaggio. Akiko e Obito si sentivano sperduti. Per quanto maturi erano pur sempre due quattordicenni dispersi in un villaggio piccolo quanto elaborato alla ricerca di una armeria. Di essere c’era.. il punto era uno: DOVE?!
Obito dopo due ore di vagabondaggio in quel labirinto di stradine decise di tornare nella taverna. Là dovevano sapere qualcosa. Se non la sapevano? Seriamente avrebbe fatto uno sterminio. La calma non era mai stata una sua virtù. Quella invece era una abilità di Akiko che rimaneva calma e diplomatica. Annoiata, ma pur sempre calma.

Aki: Obito sono solo le dieci, non ti preoccupare. La parte ovest abbiamo capito che è ricca di taverne e alberghi invece la parte est è per lo più zona residenziale.
Obi: Si per fortuna abbiamo un buon orientamento.. un sempliciotto qua si perderebbe.
Aki: Ma Noi non siamo sempliciotti, no?

Lei sorrise e Obito sbuffò. Era ottimista tanto quanto pessimista. Una ragazza cosi Lunatica non l’aveva mai vista. Lunatica. Sorrise d’istinto.

Aki: ehi! Che ti ridi?
Ob: Non ridevo..
Aki: Si invece.
Ob. No.
Aki: Si.
Ob: No.
Aki: Si.
Ob: Senti ho pensato che sei Lunatica e ho s-o-r-r-i-s-o pensando al significato del tuo nome. Capisci?
Aki: .. Capito! Mi stai dicendo ch-
Ob: Che tu e il tuo nome vi unite alla perfezione diversamente da quanto credi.
Aki: Ma.. ma è Complimento? “Obito.. grazie!”

Lo scrutò con il suo sguardo profondo, ma Obito dispettoso non rispose e cominciò a chiedere informazioni all’uomo davanti a se. Dopo una decina di minuti avevano ottenuto ciò che serviva loro.
Una cartina disegnata a mano dal proprietario che indicava l’ubicazione dei vari negozi che cercavano.
Obi: Ho avuto un colpo di genio..
Aki: Si, l’ho sempre detto che nella botte piccola c’e il vino buono.
Obi: .. e ora che centra? … Ci rinuncio. Seguimi.

Guidati da quella rudimentale mappa dopo 30 minuti, perché sbagliare era d’obbligo in ogni ricerca, trovarono la prima armeria ninja: L’isola del piacere.
Obi: Ora.. tu, mia saggia compagna..  puoi rispondere a una domanda?
Aki: Si..
Obi: Ci siamo passati davanti minimo tre volte … chi direbbe che un negozio che si chiama “l’isola del piacere” è una armeria?!?!
Aki: Nessuno. Seriamente scrivere “armeria” costava troppo? Che nervi!!
Obi: Entriamo prima che mi salga l’ omicidio di massa.

Entrarono e dovettero ammettere che era ben fornita e con vasta scelta. Si addentrarono fra gli scaffali e cominciarono ad osservare non solo per la maschera, ma anche per delle armi personali. A interrompere la loro ricerca fu un commesso di giovane età che si avvicinò per aiutarli. Spiegarono cosa cercavano e non sapendo come soddisfarli andò a chiamare il proprietario. Attesero altri dieci minuti.
Obi: Oggi è la giornata delle attese..
Aki: La mia calma si sta polverizzando..
Obi: Allora è davvero grav-

La frase gli morì in gola sentendo la voce alle sue spalle. Si girò lentamente e puntò il suo occhio rosso in quelli dell’uomo. Era Lui il proprietario?!
Obi: Tu.. tu..
Akiko non spiaccicava nemmeno una parola. Il maniaco della sera prima era l’uomo con cui dovevano avere a che fare? Indietreggiò. Non per paura, ma per ribrezzo nei suoi confronti.
..: Siamo qua per la bambolina o per comprare? Ehehe
Obi: Sapessi che eri tu non ci entravo.. anche se quel nome al negozio una mezza idea me l’aveva data.
..: Sei qua per dare rogne ai miei clienti?
Obi: No. Ero qua come tale ma mi è passata la voglia. Andiamo Akiko.
..: Tanto torni. Sono il migliore nella zona.. trovare una maschera con un solo foro e della tua grandezza? Buona fortuna Uchiha.
Obi: Muori malamente sotto un masso.. E sappi, non è bello.
..: Cos-

La porta si chiuse con forza. Lui sghignazzò. Aveva perso due clienti, perché loro non sarebbero tornati. Sicuramente non sarebbero tornati.
Aki: Cancellalo dalla lista.
Obi: Si. Proviamo questo. Di la.

Perdersi? Ci avevano fatto il callo in quello schifo di villaggio! Arrivarono dopo altri 40 minuti dall’altra parte dell’isolato. Che schifo di giornata.
Obi: Chi ha voluto fare sta ricerca .. uccidilo..
Aki: Il suicidio di coppia non è tollerabile in questa situazione.. non mi sento più le gambe.
Obi: Per quando questo corpo si sia adattato sento ancora qualche acciacco.
Aki: Vuoi che ti controlli?
Obi: No.. guardiamo in questo, se ci va bene la ricerca è finita e andiamo a pranzare.
Aki: E se non va bene?
Obi: Mangiamo e riprendiamo dopo … l’abbiamo iniziata ormai sta schifezza d’idea.
Aki: Ottimo. L’importante è mangiare..

Entrarono e il negozio era molto più piccolo. Per la fame non si persero in controlli fra gli scaffali e si diressero subito dal proprietario. Un uomo sulla sessantina, con capelli quasi inesistenti e pelle rovinata dall’età, riposava alla cassa. Si fissarono e dopo qualche secondo capirono. Avrebbe parlato Akiko. Obito la calma l’aveva ripudiata da ore.

Aki: Mi scusi …
Nulla. Continuò a russare.
Aki: Signor –fisso il cartellino- Amuraku , vorremmo parlarle … è possibile? Signore…
Vuoto più totale. Lo scosse gentilmente. Era morto?
Aki: Posso?
Obi: Onorato..
Aki: OH SIGNORE!!!

L’uomo sobbalzò, si sedette compostamente e subito dopo la guardò arrabbiato. Ora era lei quella in torto? Non lui che dormiva sul posto di lavoro? Akiko respirò e sorrise. Obito era allibito dalla calma che poteva tirar fuori anche se in quel momento era capace di spaccare a calci qualche muro.

Aki: Mi scusi.. volevamo chiedere se vende delle maschere ninja. Ma solo con un “foro”. Ne vende?

La guardò come se fosse un alieno. Ottimo approccio. Ottimo approccio per finire scaraventato nel muro alle spalle. Si era capito. Almeno Obito, come al solito, lo aveva capito. Un libro aperto era quella ragazza. Meglio intervenire.

Ob: Le ha? Si o No.
Amuraku: No. Esistono le maschere ninja?
Ob: Seee.. ciao!! Andiamo.
Altro buco nell’acqua. Guardarono la cartina. Finite le armerie.
Obi: …
Aki: Erano solo due? Quel maniaco non scherzava!!

Erano nella merda. Una giornata più fallimentare non l’avevano mai vista nelle loro carriere da Ninja. Almeno in quella di Obito, visto che quella di Akiko era appena cominciata. Delusi e stanchi tornarono nella taverna e cominciarono a pranzare. Brodo di carne e frutta. L’essenziale per non sprecare troppo denaro. Si godettero quel silenzio e terminato di mangiare salirono in camera. Speravano in buone notizie almeno da parte di Zetsu, anche se non si aspettavano nulla. Ormai non poteva andare peggio di cosi.

Aki: … Obito… non pensarci.
Obi: Se per il piano andrà nello stesso modo sarà davvero una cosa lunga.
Aki: Non abbiamo un limite di tempo.
Obi: Ma se non cambiamo questo mondo alla svelta altre persone continueranno a soffrire come noi. E non voglio.
Si avvicinò e poggio la testa sulla sua spalla. Era stanza e non poteva far altro che confermare. Era vero, non avevano tutto il tempo del mondo. Senza volerlo il ragazzo si dimostrò preoccupato per qualcosa di più grande di lui.
Aki: Sei un bravo ragazzo. Non lo fai solo per te.
Obito non rispose. Non sapeva che dire, poteva solo poggiare la testa a quella della ragazza e sospirare. Se lo diceva lei..

Aki: Sai.. e se la facessimo noi?
Si risvegliò da quello stato di catalessi e la fissò. Non capiva.
Aki: Hai il controllo del Mokuton. Con un po’ di lavoro può uscire qualcosa di accettabile.
Obi: Si potrebbe fare.. risparmiamo e non torniamo da quello. Perfetto. Mettiamoci all’opera e terminiamo entro oggi.
Aki: Pretendi molto.. eheh ok.

Obito fece uscire uno strato di legno resistente e, mentre Akiko prendeva le misure del suo viso, cominciò ad affilare i kunai. Avrebbero usati quelli. Illuminati dalla luce di quel caldo pomeriggio cominciarono il lavoro e dopo molti tentativi falliti usci qualcosa di decente. Era il tramonto e la maschera giaceva sul letto osservato dai due ninja. Castano chiara con delle onde nere che partivano dal lato opposto e che raggiungevano l’unico occhio. Era uscita meglio di quello che pensavano.
Obi: Come la indosso?

Colpo di genio. Akiko prese un pezzo di stoffa e lo cucì ai lati formando una molla elasticizzata . Ora doveva andare bene. Con delicatezza gliela mise e lo guardò. Era perfetta con i capelli corti che uscivano da sopra e da sotto il collo.
Aki: E’ comoda?
Obi: E’.. fantastica. Mi sento protetto dagli sguardi ora. Grazie.
Aki: .. ora sei ancora più lontano da chi ti sta accanto..

Si tolse la maschera, la mise nel cassetto e imbarazzato le sorrise. Lei fissò il comodino.
Aki: Che significa? Perché l’hai tolta? Non ti piace?
Obi: Quante domande inutili. Ora non mi serve perché posso fidarmi di te.

Akiko spalancò gli occhi e si ricordò ciò che le aveva detto Madara.

<< Lui si fida >>

Sorrise rassicurata da quella certezza e con la sua solita voce strafottente parlò.

Aki: Allora.. ti muovi a chiamare Zetsu?!
Sospirò rassegnato.
Obi: Ok, schiavista.


-------------------[Angolo della frustrata Autrice]----------------

Nuovo capitolo... FINALMENTE!! è.é
Averlo pronto da mercoledì e non poterlo pubblicare a causa di internet è stata l'infamata più grande della mia esistenza... ovviamente sempre secondi ai troll di Zio kishi -_-
Spero vi piaccia !! Scusatemi ancora!! Se volete Recensite ^_^ fatemi sapere che ne pensate <3
Ve ne sarei grata, tanto >.<
Sara_Uchiha

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Capitolo 11
*** La nuova Akatsuki. ***


Le stelle brillavano in quella gelida notte e i due Uchiha, al caldo della loro camera, ascoltavano attentamente gli Zetsu. Zetsu Nero e Bianco avevano indagato nelle varie terre ninja e aveva scoperto informazioni riguardanti le forze portanti. Ora sapevano il villaggio in cui si trovavano e questo era un grande passo avanti per i loro piani. Stettero quasi un ora a trascrivere tutto e quando terminarono si accorsero che lo Zetsu mancante non era ancora tornato.

Obi: Sapete qualcosa?
ZetsuN: No.
ZetsuB: Dovrebbe tornare a minuti, aveva ritardato.
Aki: Capisco. Spero non sia nulla di grave.

In quello stesso momento apparse dal pavimento il soggetto della loro conversazione.

Aki: Zetsu! Hai ritardato?
Zetsu2: Si, buone notizie!! Il “Rosso”. Manca poco e sarà nostro come volevate.
Obi: Allora lo seguiremo. Cosa sai a riguardo?
Zetsu2: Danzo e Hanzo la Salamandra stanno complottando contro l’organizzazione capitanata dai tre ragazzi della Pioggia. L’Akatsuki. Molto probabilmente tenderanno un tranello.
Obi: Quando?
Zetsu2: Domani.
Aki: Di che tipo?
Zetsu2: Ucciderli..
Aki: Obito. Non possiamo tollerare la possibile morte di Nagato. Il piano andrebbe in rovina. Dobbiamo essere la domani..
Obi: Si. Ci sveglieremo all’alba e li seguiremo come ha fatto Zetsu in questi due giorni. Vista l’ora è meglio riposare.

Quando i tre Zetsu ripartirono di nuovo in cerca di informazioni, loro si coricarono. Forse avrebbero scaricato lo stress di quella giornata. Dovevano assolutamente farlo.
Il giorno dopo si poteva rivelare fatale.

-----------------------------

La pioggia bagnava silenziosa i mantelli dei due Uchiha che osservano la scena davanti ai loro occhi, impassibili. Per la prima volta Lo videro. Il Gedo Mazo,  tanto Raro quanto Importante. Il loro volto non mostrava emozioni davanti alla rabbia di Nagato che uccideva senza guardare in faccia nessuno. Che uccideva per la morte di quello, che forse, era il suo Miglior Amico. Per la morte di quel Yahiko che giaceva morto fra le braccia di Konan, che ora si prendeva amorevolmente cura di quella furia appena calmatasi.

Obi: Andiamo.

Era il loro momento. Camminarono, e i loro passi venivano scanditi dal scrosciante rumore dell’acqua che cadeva, come ad accompagnare quel silenzioso funerale. E loro erano gli indovini che avevano da giorni previsto il futuro che li attendeva. Ma loro non li avevano ascoltati e Ora non potevano più tornare indietro. Potevano solo andare avanti e seguirli in quel piano.

Nag: … quell’invito.. è…
Obi: E’ ancora disponibile.. solo per voi. Ci seguirete?

Il corpo, martoriato dalle conseguenze di quell’evocazione, annui accompagnato da un brivido. Akiko si piegò su di lui e affiancò la ragazza dallo sguardo assente. Che amasse quel ragazzo? Poggiò la mano sulla sue spalla e l’accarezzo in religioso silenzio. Ora doveva essere solo una figura silenziosa e consolatrice che doveva controllare le condizioni del loro corpo. Una Cura fisica e morale.

Aki: Io mi chiamo Akiko.
Konan: Io.. Konan.
Aki: Venite vi porteremo in un posto dove potrete riprendervi.  Madara, andiamo.

Obito nascose sotto la maschera la confusione nata da quel nome, che per la prima volta si sentì attribuire da parte della ragazza. Durò solo qualche secondo ,infatti si avvicinò e attivò il “Kamui”. Era quello il nome che aveva affidato a quella tecnica potente quanto insidiosa che il suo Sharingan possedeva.
I quattro scomparvero in un vortice e apparsero nel covo incavato nella roccia, che affiancava quello dell’ormai defunto Madara. Nagato e Konan furono messi a riposo e lasciati alle cure dei cloni degli Zetsu.
Dovevano solo attendere il risveglio per parlare dei loro piani. Cosa farsene del cadavere ci avrebbero pensato i suoi compagni. A loro due non importava.

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Nagato era collegato ad un ingombrante congegno per le braccia e per le gambe. Le ossa in evidenza, i capelli rossi avevano perso la loro naturale lucentezza, dei paletti lunghi e scuri  si mostravano alle sue spalle e la voce era rauca e graffiante. Completamente diverso dal ragazzo di una settimana prima. La riabilitazione aveva impiegato più tempo del previsto, ma per loro fortuna se ne occupò Konan quando si fu ripresa. Anche lei era diversa. Nella sua bellezza era assente e fredda. Il suo Cuore, ormai di pietra,  nessun sentimento riusciva a scalfirlo. Forse solo quella amicizia vecchia quanto il tempo che legava i due ragazzi della Pioggia. Obito e Akiko per quanto dispiaciuti dovevano seguire quel percorso e non si sarebbero fermati davanti al loro dolore. Spiegarono come un tempo fece Madara e li fissarono in cerca di obiezioni, ma non ne ricevettero. Avevano accettato completamente e questo era perfetto..

Kon: Cambieremo il mondo, come voleva Yahiko.
Nag: Il Dolore cambia.. il mondo conoscerà il Dolore. Entra.. Pain.

Una figura apparse alle spalle di Akiko e Obito che si girarono. Un ragazzo pieno piercing sul volto, con capelli ramati e .. Rinnegan. Capirono. Era il corpo di Yahiko controllato tramite quegli occhi.

Obi:.. E gli altri cinque corpi? Dove sono?
Nag: Sai molto Madara..
Obi: Questo è un ottimo motivo per non tradirmi.. saprei essere molto cattivo se capitasse.
Nag: Non abbiamo motivo di farlo.. Capo.
Kon: Cosa significano queste divise, Nagato?

Indossavano lunghe cappe nere con nuvolette rosse, contornate di bianco. La risposta la ricevette dagli unici due che non le indossavano. Dai due ragazzi che sarebbero rimasti nascosti nell’ombra di quella organizzazione.

Aki: Ora siamo..
Obi: La nuova Akatsuki.
 

--------------[Angolo Autrice]----------------------

Un capitolo pubblicato quando dico io senza problemi!! Che soddisfazione... se fosse più lungo -_-"
Argomentativo, di passaggio, fondamentale ma anche triste. Spero °^°
Nagato ha capito, L'akatsuki è Nata. Nuove informazioni sono in mano ai nostri Uchiha.
Cosa accadrà?  Cosa ne pensate? Fatemelo sapere con una recensione piccina piccina ^_^ Ve ne sarei grata <3
Ringrazio anche qua Supersara e R e i k a che ci sono sempre!! Vi adoro ragazze >/////<
A domani.. si spera ^^"
Sara_Uchiha

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Capitolo 12
*** Nessuno te l'ha chiesto ***


Camminavano in silenzio per il fitto bosco che circondava Konoha, in cerca di eventuali nascondigli da utilizzare in futuro. Per loro fortuna non erano ancora considerati traditori per il mondo ninja e potevano girare liberamente senza ostacoli. Obito aveva un piano da seguire, ma rimaneva in silenzio lasciando sulle spine Akiko che dopo mesi dalla formazione dell’Akatsuki era stanca di quel mistero. Lo afferrò per la spalla e lo girò fissandolo negli occhi. Maledetta maschera che le bloccava la visuale.
Aki: Dobbiamo parlare.
Obi: E di cosa?
Aki: Perché invece di reclutare membri, giriamo nel Paese del Fuoco da giorni? Che mi nascondi?
Obi: Non ora.
L’indifferenza più totale. Stava pensando ad altro e questo la fece innervosire.
Aki: Obito io sono a capo di questo piano tanto quanto te. Parla o giuro che comincerò ad oppormi alle tue idee e questo non è produttivo.

La fissò mettendola in soggezione. All’improvviso sentì la sua mano premere sulla bocca e le sue braccia afferrarla. Passarono alcuni secondi prima che si rendesse conto di essersi nascosti dentro una grotta. Akiko con la sua presa forte, ma non aggressiva sul volto riuscì a percepire la preoccupazione del ragazzo. Era nervoso e solo in quel momento si accorse degli AMBU molto vicini all’entrata della grotta. Erano loro gli obbiettivi? Impossibile. C’era stato un malinteso e ora erano loro le prede. E le prede degli AMBU non facevano mai una bella fine.
Per tanti motivi dovettero rimanere immobili, per interminabili minuti, mentre dei passi lenti si muovevano sul terreno umido di quella cavità. Una domanda tartassava la mente di Akiko. Perché non usava il Kamui? Cosa fissava così intensamente da rimanere quasi incantato? Voleva parlare, ma la situazione non lo permetteva e la presa sul suo corpo le chiedeva esplicitamente di non farlo. Poteva fare solo una cosa. Doveva fidarsi di lui. Si sporse silenziosamente seguendo la traiettoria del suo sguardo e scioccata capì. Strinse istintivamente il suo cappotto come a consolarlo, ma questo bastò al Ninja per individuarla. Cominciò ad avvicinarsi armato e quando Obito stava per attaccare lei lo spinse contro la roccia e si mostrò.

Aki: Eccomi.
AMBU: Allora c’era davvero qualcuno qua dentro.. Sei sola?
Aki: Si. Ho sentito dei rumori e mi sono nascosta. Siete AMBU di Konoha?
AMBU: Non siamo tenuti a dare queste risposte. Mi segua.
Aki: Che ho fatto? Non sono traditrice.
AMBU: Di che villaggio sei?
Aki: Siamo passati al Tu? Comunque sono vagabonda.
AMBU: Sei un ninja?
Aki: Un vecchio mi ha insegnato qualche Tanjutsu. Non so altro.
AMBU: … Senti quanti anni hai?
Aki: Quattordici.
AMBU: Siamo coetanei a quanto pare.. Se ti vedono i miei compagni ti porteranno a Konoha per farti domande e onestamente hai la faccia di chi non la racconta giusta.
Aki: E che aspetti a chiamarli?

AMBU: Stai difendendo il tuo compagno nascosto la dietro..  
Aki: .. “Maledetto Hatake” … Anche se fosse?
Kakashi: Nulla. Uscite fuori, fatevi controllare e continuate tranquillamente il vostro viaggio. Non me la sento di fare caos inutilmente.

Era difficile per Obito non riconoscere il suo chakra, infatti era lui la causa del silenzio di quelle ore. Lo aveva percepito da lontano e aveva osservato i suoi movimenti nella zona, ma all’improvviso si erano avvicinati portandolo a nascondersi. Si ripulì delle ragnatele su cui era finito e uscì. In quel momento ringraziò la maschera che permetteva di non farlo conoscere e furioso afferrò la mano di Akiko.

Obi: In che lingua te lo devo dire? Fai attenzione!! Ti ho già detto cosa ne penso e non voglio ripetermi. Finiamo questa cosa e muoviamoci.
Aki: Scusami, ma dopo dobbiamo assolutamente parlare.

Obito annuì accarezzandole la testa, ma quel momento fu interrotto dai passi di Kakashi che usciva fuori. Dovevano seguirlo, fare ciò che voleva e chiudere quella storia. E lo fecero. Uscirono alla luce di quella calda mattinata  e si misero di fronte all’AMBU che cominciò subito quell’interrogatorio con il suo tono serio.

 Kakashi: Nomi?

Dovettero inventare sul momento.

Aki: Mito.

Il nome della donna che un giorno sentì pronunciare da Madara. Il nome del primo Jinchuuriki.

Obi: Tobi.

Kakashi lo guardò da sotto la sua maschera. Sospettava qualcosa? Cazzo No.

Kaka: Togli la maschera.
Obi: Togli la tua.
Kaka: Non posso.
Obi: Nemmeno io..guarda un po’ tu che coincidenza.

Una gomitata nel fianco da parte della ragazza lo fermò dal continuare a deriderlo. Erano loro quelli che rischiavano.. anche se doveva ammettere che l’idea fu geniale.

Kaka: … tu quanti anni hai?
Obi: Venti. Sono il Fratello.
Kaka: Non mi interessa.
Obi: Nemmeno a me interessa il tuo parere.

Akiko uno scontro verbale come quello non lo aveva mai visto in vita sua, nemmeno fra Madara e gli Zetsu. Una ironica calma che faceva raggelare. Una ironia che ammutoliva l’Hatake.

Kaka: .. Ultima domanda. Sei ninja? Abilità innate? Che ci fate qua?
Obi: Non è una domanda. Sono più domande … Si. No. Siamo vagabondi.
Kaka: Potete andare.

Akiko respirò e quando fece per seguire Obito, Kakashi la prese per il polso. Ok. Che aveva fatto ora di male per meritarsi quella giornata da schifo?!? Incontrò per la prima volta i suoi occhi nascosti dalla maschera e attese una motivazione per quel gesto.
Kaka: Tu.. il tuo chakra mi è famigliare.

Lo aveva curato!! Quel maledetto giorno dove tutto era cambiato lei lo aveva curato.
Aki: Non posso confermare. Hai una maschera che ti copre.
Consapevole la lasciò e Obito subito si avvicinò prendendola in braccio in un gesto protettivo.

Obi: A mai più.
Kaka: .. Qualcosa mi dice che invece ci sarà una prossima volta. Non fatemi pentire di essere stato buono.

Un’ultima occhiata assassina. Una frase. Un colpo di vento e non c’erano più.
Però le parole rimasero impresse nella sua giovane mente.

“Nessuno te l’ha chiesto”


---------------------[Angolo Autrice]-------------------
Nuovo capitolo!! Fa cagare? Esatto ** Onestamente quello che viene dopo è più importante(credo.. vedrò) e poi un piccolo incontro mentre kakashi è un AMBU figo ci sta :3
Ispirazione degli ultimi episodi ^_^ Vaneggiamo di meno e ...Recensiete e ditemi ogni cosa che vi viene in mente **
Mi va bene sapere la vostra ^_^
Sara_uchiha

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Capitolo 13
*** Bacio. ***


Si strinse forte fra le sue braccia respirando il profumo che emanava, mentre si godeva quel venticello che la sfiorava. Era passata quasi un’ora dall’incontro con Kakashi eppure Obito ancora la teneva in braccio in silenzio, come in attesa di domande. Quelle domande che premevano di uscire ma che non sapevano come, perché quel momento era troppo rilassante per essere interrotto. Lei non voleva assolutamente farlo, ma purtroppo fu proprio il ragazzo a fermarsi dentro una piccola casetta abbandonata, nascosta tra le fronde di una  quercia. Con un calcio aprì la porta e la posò su un piccolo divanetto sgranato e impolverato. Osservava i suoi movimenti cauti mentre controllava che non ci fossero trappole o finestre aperte che li rendesse visibili. La sua calma era rassicurante e dopo un tempo che le sembrò eterno risentì il suo nome pronunciato da lui.

Obi: .. Akiko.
Aki: Non chiederò scusa questa volta.

Obi: Ed è questo pensiero che mi fa innervosire. Io voglio Proteggerti, solo IO. Non deve essere il contrario. Non metterti mai più in mezzo per difendere me, siamo stati fortunati perché per qualche strano motivo è stato fin troppo buono con noi. Se voleva poteva chiamare i suoi compagni e sappiamo bene che se non collabori nemmeno a Konoha arrivi.

Aki: Però Obito quando hai paura di qualcosa parlamene. Siamo compagni e anche Amici … e sono sicura che tu sai la differenza che c’e tra queste due parole! Qualsiasi stramba idea ti viene in mente discutiamone e se quel giorno sarò abbastanza folle, attuiamola pure. Io sono pronta a tutto.

Obito si sedette al suo fianco e alzando della polvere creò una piccola nuvoletta che Akiko divertita spinse verso di lui con un soffio. Starnutì, a detta della ragazza in modo infantile, ma onestamente farlo con una maschera non era proprio il massimo e questo Akiko lo capì. Prese dei fazzoletti, gli alzò completamente la maschera e cominciò a pulirlo come una mamma premurosa. Il ragazzo l’apprezzò molto perché infondo lui i genitori nemmeno li ricordava e questo gli trasmetteva un senso di completezza e.. protettivo affetto.
La sola persona che lo aveva trattato così gentilmente era morta ed era l’unica che avrebbe mai Amato .. almeno ingenuamente credeva la sua mente. Il cuore si stava affezionando alla piccola moretta che in silenzio le era rimasta affianco anche nel momento più buio della sua vita e che ogni giorno mostrava di capirlo. Sorrise come non faceva da mesi e Akiko lo fissò incuriosita, ma non parlò. Semplicemente lo ricambiò nel modo più sincero che conoscesse. La Sincerità. L’unica cosa che non avrebbe mai smesso di usare con quel ragazzo fragile quanto forte che tanto amava. Che Amava pur sapendo di non essere altro che una cara amica . Questo faceva troppo male. Pur sapendo di non dover smettere di stargli accanto  quei pensieri le strappavano il sorriso e le inumidivano gli occhi. Ogni volta. Anche in quel momento. Farlo davanti agli occhi dell’Uchiha poteva rivelarsi fatale. Poteva rovinare tutto se si fosse liberata di tutte quelle parole che aveva incatenato al cuore. Doveva tirare su quelle lacrime, ma non ci riusciva. Obito ne catturò una con il dito e.. l’assaggiò.

Obi: Sa.. di Dolore. Cosa c’e che non va..? Ti manca Madara?

I singhiozzi divennero più forti e l’unico modo per rispondere fu muovere energeticamente la testa in senso negativo. Ma non bastò a placare il ragazzo che le accarezzò la guancia.

Obi: Parliamone..
Aki: N-no…
Obi: Chi è che mi ha sempre detto di parlare di tutto ciò che ci affligge?
Aki: E’ … d-diverso..
Obi: In cosa..? Sono tuo Amico, permettimi di aiutarti in tutti i modi possibili che conosco.
Aki: ..Amico? eheheh E’ questo il problema. Non.. mi basta..
Obi: Cosa non ti basta..?
Aki: Essere solo una amica.. io.. io.. mi fa male..
Obi: S-solo..?

Una idea folle si stava facendo largo nella sua mente ma decise di non ascoltarla. Era una … Pazzia. Voleva capire.. Doveva capire per il proprio bene. Quel discorso non gli faceva affatto bene.

Aki: Solo!? Sapere che.. che qualsiasi cosa farai, sarai sempre inferiore a un morto! Non importa quanto ti rimanga accanto, quanto Lei ti abbia ferito.. sarà Sempre la prima scelta!!! Sempre!!

Cominciò a tremare e si strinse forte le gambe al petto, come a cercare una difesa da quello sguardo confuso. All’improvvisò qualcosa si accese in lei. Cosa stava facendo. Che stava dicendo. Soprattutto, a chi!! Stava sbagliando i modi, le parole, i sentimenti e il momento. Era un totale errore. Si alzò e tirando su con il naso lo fissò.

Aki: Ti prego.. fai finta che io non ho mai detto nulla. Resetta tutto ciò che è uscito dalla mia bocca. E’ tutto falso.. sono tutte inutili emozioni miste ad ansia!!

Si girò pronta ad uscire, ma Obito la prese per il polso. Era la seconda volta quel giorno, ma le Emozioni erano diverse.

Obi: Nemmeno Emozioni come Odio e Disprezzo possono reputarsi Inutili. Questo vale anche per le tue, perché se le stai provando significa che qualcosa ti sta facendo soffrire.. e questo non mi piace per niente.
Aki: Obito.. peggiori la situazione.. ti prego..  lasciami..

Spalancò gli occhi, ancora in lacrime , quando lui l’abbraccio forte, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo. Si irrigidì ancora di più quando sentì il suo naso sfiorarle la pelle bianca, mentre ispirava profondamente. I suoi neuroni si autodistruggevano in quel tornado di Emozioni. Preferiva esserci nata senza, in quel momento. Abbassò lo sguardo e incontrò il suo. Perché si avvicinava? Perché lei si avvicinava, pur non volendo?! No. Lei voleva, ma tutto era così Perfetto da non sembrare reale. Non ebbe mai risposte a quelle domande, perché  il suo cervello andò in tilt.

Obito non sapeva perché si era sentito quasi male nel vederla piangere. Non sapeva perché l’aveva abbracciata e non sapeva nemmeno perché stava seguendo quella folle idea che gli veniva dal cuore.
Sapeva solo che le stava accarezzando la guancia inumidita e che all’improvviso …

la Baciò.


------------------[Angolo Autrice]----------------
Nuovo capitolo ///<
Cosa succederà? Durerà? Ma sopratutto è veramente cominciato qualcosa?
Scopritelo nel prossimo :3 Recensite e dite la vostra ^_^
Sara_Uchiha

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Capitolo 14
*** Non mi lasciare.. ***


Il cuore batteva a mille. Le sarebbe venuto un infarto di quel passo, a causa di quel momento troppo Unico per essere fermato. Sarebbe stato un sogno se fosse durato per sempre, ma come spesso accadeva lui rovinò tutto staccandosi di colpo. Come preso da una scossa. Indietreggiò ma incappando nella sedia cadde per terra. Akiko, rossa come non mai, si avvicinò per aiutarlo ma.. la sua mano venne respinta. Il mondo le cadde addosso. Il suo sguardo era distante e una patina di diffidenza caratterizzava il suo occhio rosso.
Il suo incubo peggiore stava diventando realtà. Si stava allontanando da lei.
Obito si alzò da terra, velocemente afferrò  la maschera e si avvicinò alla porta.

Obi: Vado a cercare.. la cena. Non muoverti..

Non ricevendo risposte si chiuse frettolosamente la porta alle spalle. Lei rimase immobile a fissare quella mano che poco prima era stata respinta e per il pensiero che alla cena mancava più di mezza giornata sospirò. A riportarla in quella realtà infernale furono le lacrime che scesero veloci. Con movimenti meccanici afferrò la sedia e ci si sedette, fissando il vuoto.
Questo si sentiva. Vuota e Infantile.
Dopo un tempo che le sembrò eterno il muro di quella catapecchia smise di interessarle e stanca di piangere poggiò la testa sulle braccia, nascondendo il viso. Cadde in un sonno profondo cullata dai suoi stessi singhiozzi. 
Ora era succube dei propri Incubi. Ora era indifesa.

-----------------------

Correva. Non gli interessava dove andare, gli importava solo starle lontano. Strinse la mano al cuore e si diede dello stupido. Perché le aveva fatto questo? Aveva approfittato della sua debolezza per qualcosa di personale, che inoltre non riusciva ancora a spiegare. Perché? Perché?!?
Quella parola rimbombò nella sua testa fino alla nausea, che lo portò a fermarsi vicino a un fiume per sciacquarsi il viso. Levò la maschera e il suo riflesso gli provocò il voltastomaco. La Riprese e se la rigirò fra le mani. Gli ricordava quel pomeriggio passato insieme per crearla. Uno di quei fantastici giorni che ora erano andati perduti a causa sua. Il senso di colpa per aver rovinato quel legame faceva male. Lei era sua amica, perché l’aveva baciata? Perché gli era piaciuto quando aveva ricambiato? Perché vederla star male era una pugnalata? Perché era dannatamente bella? Perché era sempre nella sua testa?

Perché il suo sorriso lo faceva arrossire sotto quella maledetta maschera?!

La riempì d’acqua e la gettò con forza contro il viso. Il suo cervello era in ebollizione e non poteva evitarlo. Doveva calmarsi e prendere in mano le redini della situazione e per farlo si stese sul prato, rilassandosi. Pensò a quei pochi secondi in cui si erano baciati e ancora una volta le guance si imporporarono di quel lieve colorito che lo aveva sempre caratterizzato davanti a Rin. Cosa era ora Rin, per lui? Rifletteva cercando risposte che il suo cuore già gli aveva dato, ma che lui non aveva recepito. O che fingeva di non aver recepito, perché lui aveva capito che Rin era stata surclassata dalla moretta, nella sua graduatoria di importanza.
Quando il sole seguì il suo cammino e abbracciò l’orizzonte Qualcosa si accese e un sorriso apparse sulle sue labbra. Quella lunga riflessione lo aveva risvegliato da quel sonno in cui si era rifugiato.  I ricordi lo avevano circondato e la consapevolezza che pian piano il suoi sentimenti di amicizia si fossero evoluti.. si fece più nitida.
Le piaceva, da mesi, forse dai tempi di Madara eppure aveva taciuto. E perché? Perché incatenato a quell’Amore impossibile, a quella meta lontana che era la sua Amica Rin. Si amica. Non doveva dimenticare, ma doveva accettare il passato, vivere il presente e afferrare il Futuro.

E il suo bellissimo Futuro era Lei.

Riempì una borraccia d’acqua e subito le gambe si mossero veloci alla caccia di cibo. Il corpo bramava di tornare da lei e scusarsi, perché doveva assolutamente farlo. Akiko lo Amava, glielo aveva dimostrato in tutti i modi possibili, ma lui con quei paraocchi non aveva afferrato i suoi sentimenti come invece aveva fatto lei con lui. In tutto quel tempo.
Fu veloce la cattura di selvaggina e la raccolta di vegetazione utile per cenare , infatti quando raggiunse il piccolo rifugio il sole era appena scomparso e le prime stelle brillavano in cielo. Aprì la porta,poggiò il materiale  e rendendosi conto che fosse tutto completamente buio accese una candela, trovata sul mobiletto. La trovò addormentata su una sedia, scomodamente poggiata al tavolo mentre nascondeva il viso. Si levò la maschera e il capotto, pulì il divano e lentamente la prese in braccio per poi poggiarla sul quel  rovinato arredamento color mogano. Sospirò al pensiero di aver cercato cibo inutilmente e stese il suo imbottito indumento per riscaldarla dal freddo di quella notte. Si mosse, pronto a sistemare tutto ciò che aveva lasciato all’entrata, ma dei lamenti lo fecero girare. Akiko si rigirava fra le coperte con le lacrime agli occhi. Obito d’istinto si avvinò e la scosse un po’.

Obi: Aki.. Aki.. tutto bene..? Sono Obito.. Akiko.. su..

Continuò a mugugnare succube dei suoi incubi per qualche secondo fino a quando non sussurrò delle parole che spinsero Obito a fare qualcosa, che fino ad allora, non aveva mai fatto.
Alzò quella improvvisata coperta e stendendosi al suo fianco l’abbracciò. I lamenti si attenuarono e il suo viso si rilassò cullata dalle carezze e dal caldo fiato del ragazzo.

“Non.. mi lasciare..”

C’era lui nel sogno? Erano rivolte a lui? Non importava.
Lo avrebbe fatto lo stesso.

Non l’avrebbe lasciata.

 
--------------------[Angolo Autrice]-----------------------
Nuovo capitolo!! Il nostro Piccolo Uchiha ha capito.. FINALMENTE!!! Sei uno scemo, uchiha -_-
* appare Obito selvatico *
Obi: Sei tu che scrivi!!! Ritardataria!!
Parla il puntuale <.< comunque Giusto… giusto.. oggi non dovevo scrivere perché volevo mettermi qualche capitolo da parte, ma alla fine io mi contraddico sempre perciò buona lettura!!
Obi: Se sono qua hanno gia letto -.-"
<.< … ok, vero. Ehm, recensite e fatemi sapere !! Correggete se ci sono errori che mi sono sfuggiti <3
Al prossimo capitolo, e grazie a chi l'ha messa fra le preferite, a chi segue, a chi recensisce e a chi ricorda >///<
Sara_Uchiha

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Capitolo 15
*** Caldo. ***


Caldo. Sentiva un calore avvolgerle il colpo e nel buio di quella mattina cercò di alzarsi, ma non ci riuscì. Era bloccata da qualcosa di forte e caldo. Mille ricordi cominciarono ad arrivare al suo cervello e farsi chiarezza. Era stesa, ma si era addormentata sulla sedia. Aveva caldo, ma prima di perdere coscienza aveva freddo e non aveva nulla per coprirsi. Cosa le era successo?!
Ansiosa per quella situazione cominciò ad agitarsi, ma quando i primi raggi di sole si fecero avanti da quella piccola finestra, da cui entrava un lieve venticello che rinfrescava la stanza..  riuscì  a vedere.
A bloccarla erano le braccia di Obito, che la stringeva al suo petto e che respirava lentamente ancora sopito. Indossava una maglia a maniche corte sin troppo leggera e entrambi erano coperti dal suo cappotto. Tutto le parve chiaro. Così limpido che arrossì.
Quando era tornato? Era stato lui a poggiarla sul divanetto e a coprirla?

Dolce.

Il primo pensiero che la sua mente elaborò. Voleva svegliarlo per ringraziarlo, ma la paura di essere respinta ancora una volta le metteva i brividi e sapeva di non avere ancora la forza di affrontare una cosa del genere. La presa sui suoi fianchi divenne più forte e un sospiro raggiunse il suo collo. Era sveglio e come accadeva troppo spesso faceva ciò che la sua mente sperava non facesse. Il ragazzo si era poggiato alla spalla di lei e respirava regolarmente. Akiko imbarazzata rimase in silenzio non sapendo cosa dire, ma a trovare un argomento fu l’Uchiha.

 Ob: Akiko.. Scusa.

Spalancò gli occhi sorpresa. Si aspettava tutto , persino Odio, ma non delle scuse. Per quale motivo si stava scusando. Lui capendo ciò che voleva scoprire continuò.

 Ob: Scusami per essere andato via così, per averne approfittato, per non aver mai capito, per averti fatto soffrire e poi..
 Aki: Obito ascoltami tu non devi scusarti sono io che ho sbagliat-

Le mise una mano sulla bocca e dopo qualche secondo parlò.

 Ob: Mi ha sempre amato, vero? Rispondimi.. ne ho bisogno.

Lei annui e Obito stringendosi a lei sorrise.

 Ob: Anche io..

Akiko si girò scioccata verso di lui, ma non riuscì a  parlare perché le sue labbra la bloccarono.
Quel bacio fu completamente diverso dal primo, così delicato e ricco di sentimenti che Akiko cominciò a piangere. Infatti Obito usò la sua maglia per asciugarle e con un sorriso si avvicinò a lei.

 Ob: E poi scusami se solo ora ti dico questo..
 Aki: C-cosa..?
 Ob: Vuoi.. vuoi essere.. la mia ragazza?

Akiko lo abbracciò forte e ridendo con gli occhi ancora lucidi annui come se fosse la cosa più naturale al mondo.
 Aki: Grazie.. Obito io ti a-
La bloccò, stupendola non poco.

 Ob: Non dirlo.. sarà il nostro segreto. Nemmeno questa casa è degna di saperlo. Solo noi.

Le accarezzò la guancia e si alzò stiracchiandosi. Akiko si sporse e gli passò la cappa scura.

 Aki: Obito. Tieni. Non ho più freddo. Grazie di avermi messa qua ieri sera.
 Ob: Dovevo farlo.. Peccato che avevo cercato per davvero la cena. La usiamo come colazione?
 Aki: Carne a colazione? Questa mi mancava! Ma ok. Ho fame.. non mangio da .. ieri mattina!!
 Ob: Vero.. be sei dimagrita di qualche grammo allora.
 Aki: Mi stai dando della grassa?
 Ob: Sia mai..
 Aki: O-b-i-t-o.. Vieni qua.. che ti ammazzo.
 Ob: Ma davvero non volevo darti della grassa!! Hai frainteso D:

Seriamente spaventato usò il Kamui giusto in tempo per farti attraversare dal poderoso calcio della ragazza, che per fortuna non distrusse la catapecchia. Di soffitti che crollano ne aveva visti già abbastanza il ragazzo.

 Ob: Tu sei … folle!!
 Aki: Sono abbastanza incavolata perché pensavo che mi odiassi!!! Uff..
 Ob: Non ti odio.. non ti odio.. come farei? Piuttosto vieni pacificamente qua e aiutami. Faccio schifo in cucina.
 Aki: Be almeno puoi avvelenare il nemico con il tuo cibo..
 Ob: Mi sento offeso. 

Mise il broncio e Akiko cominciò a ridere. Era davvero infantile a volte.. e le piaceva.

-----------------

Due figure apparvero dal terreno e si fissarono seriamente.
 Zetsu2: Zetsu .. non ti preoccupare ..
 ZetsuN: Invece devo preoccuparmi. Non lo avrei mai detto, ma la stessa Akiko ci sta ostacolando.
 ZetsuB: Obito sta perdendo la strada che Deve assolutamente percorrere.. Akiko è diventata pericolosa.
 Zetsu2: Si, ma se Madara si fida un motivo c’e.
 ZetsuB: Si fidava dell’altra Akiko, non di questa Akiko sin troppo buona. Non farebbe del male a una mosca.
 ZetsuN: Sai bene cosa devono affrontare tra qualche mese. Chi devono estrarre e le conseguenze che ne potrebbero nascere. Obito ha bisogno di non essere ostacolato dall’Amore di lei.
 Zetsu2: Mi state dicendo che volete togliere di mezzo Akiko? Ma siete pazzi? Madara vi fa fuori quando torna!
 ZetsuN: No, non la faremo fuori.. per ora. Madara tiene al suo piano e vederlo distrutto lo irriterebbe non poco. Per ora la situazione è ancora accettabile. Ma al primo segnale dovremo intervenire.
 ZetsuB: E’ per il bene dello Tsuki no me.
 Zetsu2: … Si. capisco. Ora vado. Date voi le informazioni riguardanti la gravidanza del jinchuuriki del Kyuubi.
La figura alquanto irritata scomparve, mentre i due Zetsu entrarono nella casa dei due Uchiha.
Obito quando li vide ebbe un brutto presentimento.
D’istinto afferrò la mano di lei e la strinse.

 
--------[Angolo Autrice]------------
Vi prego non uccidetemi!!! D: Non pensate alla parte finale … pensate all’inizio!!
Davvero qua comincio a pensare di aver meritato il linciaggio. Povera Akiko.. cosa succederà alla nostra moretta? Lo Zetsu black and white davvero farà qualcosa? E Obito e l’altro Zetsu cosa faranno se accade?
Soprattutto.. Davvero Akiko farà qualcosa di pericoloso per lo tsuki no me? D:
Non lo so nemmeno io * è ottimista * ç____ç
Scopritelo vivendo.. e leggendo!!
Sempre se non mi uccidete prima ancora di pubblicare il prossimo capitolo D: ahahah
Recensite ve ne sarei grata!! ditemi cosa ne pensate **
Sara_Uchiha
Ps: Uccidere è illegale .. ricordatelo D:

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Capitolo 16
*** Abbiamo fallito. ***


Il buio di quella notte d’autunno li avvolgeva e li nascondeva dalla pallida luce della luna piena. Una ragazza dai lunghi codini ondulati si nascondeva dietro un albero che fiancheggiava la base, dove si trovava il loro obiettivo, in attesa del segnale del suo compagno. Una mano si poggiò sulla sua spalla ma non servì girarsi per riconoscerlo. Dopo mesi di allenamenti il loro legame era ancora più forte.

Ob: Ci sono 20 AMBU.  Kushina sta per partorire.

Akiko annui e continuò a fissare quei ninja ignari del loro destino, ignari dell’attacco che Obito avrebbe sferrato in questione di minuti. Un piccolo orologio al braccio della ragazza vibrò dando il segnale e solo allora, girandosi, concesse al ragazzo di fissarla in volto. Era seriamente preoccupata per il ragazzo che il giorno prima le aveva vietato di partecipare attivamente al duello con l’Hokage, perché l’Uchiha era consapevole di dover affrontare il proprio ex-maestro. Non aveva tempo da perdere, c’era troppo in gioco, fu per questo che velocemente le accarezzo la guancia e alzando la maschera le baciò la fronte. Le concesse un sorriso e parlò come solo con lei faceva.

Ob: Ora vado. Tu vai dove devi e non perdere tempo. Sai osa fare.. fai attenzione Aki.

Le strinse la mano , si rimise la maschera e riacquisendo la sua serietà si getto silenziosamente verso coloro che lo ostacolavano dal raggiungimento del Kyuubi. Avevano già un piano in mente, pensato per ostacolare le abilità pericolose del Yondaime che sicuramente non gli avrebbe lasciato distruggere tutto così facilmente. Poteva solo sperare che Akiko non incontrasse ostacoli, perché anche se in seconda linea il suo compito era basilare. Doveva monitorare la situazione dal punto più alto di Konoha. Il monte. Era quella la sua destinazione. Sfrecciava tra gli alberi che la separavano dalle mura di Konoha e quando le intravide sentì una esplosione in lontananza. Si girò e un forte Chakra cominciò a smuovere l’aria. Obito era entrato in azione e lei stava ancora dirigendosi a grande velocità usufruendo delle vie buie della calma konoha. Merda doveva muoversi. In cinque minuti era arrivata e senza perdere tempo poggiò le mani per terra.

Aki: Arte della terra, tecnica della fortezza di roccia!!

Immense mura si sovrapposero sulle uscite della città bloccando l’entrata e l’uscita dei Ninja di soccorso che sarebbero accorsi tra poco. Fece per muoversi pronta a scendere, ma un forte vento la bloccò facendola cadere. Quando riaprì gli occhi il Kyuubi abbatteva tutto ciò che incontrava sulla sua strada e in questione di secondi caricava una bijiu-dama verso quella direzione. Aveva ritardato sulla tabella di marcia e quello non era previsto. Sapendo di non poter far in tempo a uscire dal raggio di azione chiuse gli occhi in attesa dell’arrivo della sfera. Sfera che non arrivò mai. Riaprì gli occhi e un uomo biondo con una tecnica spaziotemporale fece sparire la tecnica del cercoterio. Era di spalle e indossava un lungo mantello bianco con fiamme rosse nella parte finale. Lesse la scritta che si mostrava fiera sulla sua schiena e un brivido la colse. Minato Namikaze era davanti a lei e ora si era piegato verso la sua direzione. Si guardava intorno, senza fissarla, quando cominciò a parlare.
Min: Sono l’Hokage e non ho tempo per chiederti chi sei, ma ti prego vai subito via da qua.. è pericoloso. Siamo sotto attacco, prendi quella via e nasconditi nei boschi finito tutto manderò dei ninja da te. Ok?
Le accarezzò la testa e per la prima volta la guardò giusto quanto bastasse per regalarle un sorriso rassicurante. Che Shinobi Valoroso aveva come maestro il suo Obito.. perché gli stavamo facendo questo? Quel pensiero girava nella testa della ragazza ma non trovò risposta perché venne spinta indietro da Minato che dovette difendersi dall’attacco di Obito. Minato si schierò davanti a Akiko facendole da muro.

Min: Stai dietro.. Chi sei?
Obi: Che ti importa..
Min: Hai fatto del male a mia moglie.. a mio figlio.. al mio villaggio! La pagherai.. tu resta qua.

Il biondo lo attaccò ma il braccio attraversò il suo volto e subito dopo fu immobilizzato dalla stretta forte dell’uomo mascherato. Akiko fissava la scena in silenzio  impossibilitata ad aiutare il suo ragazzo per non finire nel mirino dell’hokage. Situazione di merda, come la sua tempistica. La volgarità della sua mente aveva preso il sopravvento e quando vide i due ninja sparire con il kamui imprecò contro se stessa. Si avvicinò e afferrò il kunai lasciato da Obito appositamente per lei e prese il foglietto che vi era attaccato. Lo srotolò e cominciò a leggere le frettolose riga lasciate dal ragazzo.

“Mai che fai la cosa giusta. Salvata dal nemico. Vai dove sai e non fare niente. –Tu sai chi“

Indecifrabile come sempre, ma non per lei che sapeva. Strinse la carta che lentamente si sgretolò ai suoi piedi grazie al suo elemento della terra. Guardò la via che il Namikaze le aveva indicato e ringraziandolo mentalmente cominciò a correre.
Destinazione: Ritrovo di emergenza. 
Corse il più veloce possibile debilitando il suo corpo fino al limite, ma per sua fortuna le venne incontro l’unica persona che in quel momento era nella sua testa. Obito. Era messo male e le ferite, che subito cominciò a curare, sembravano causate dal Rasengan.

Ob: Con un sigillo mi ha tolto il controllo del Kyuubi.
Aki: Lo avevo intuito.. ma ora la volpe? Chi la controlla?
Ob: Nessuno. Se ne sta occupando l’Hokage.
Aki: Ah.. abbiamo fallito..
Ob: Ci riproveremo in futuro..
Aki: Abbiamo fallito con i nostri ideali..
Obi: Come? ..Che stai dicendo?
Aki: Vogliamo la pace, ma distruggere e rovinare la vita di innocenti davvero è la strada giusta..?
Ob: Perché ora queste domande? Cosa ti affligge..?
Aki: Sai cosa vogliono fare.. sai l’unico sistema per evitare catastrofi!
Ob: Usare il Sigillo del Diavolo.. sigillare il cercoterio nel loro figlio e.. morire a causa di quella tecnica e dell’estrazione. Si lo so, e allora?
Aki: ..Quel bambino.. resterà orfano.. solo.. senza amore.. senza genitori.. verrà odiato per cio che porta dentro…
Ob: Cosa ne sai tu che quello è il suo destino?

La guardò dispiaciuto della piega che gli eventi stavano prendendo. Stava facendo domande di cui sapeva la risposta.

Aki: Avere dentro la causa di mille morti, più l’ignoranza della gente.. non voglio che quel bambino soffra quello che ho sofferto io.
Ob: Non eri sola.
Aki: Faccio tutto questo solo per poter abbracciare i miei genitori.. per questo mi ha convinto Madara anni fa. E’ la cosa che più vorrei dalla vita..
Ob: e allora perché rinunciarci?
Aki: E’ egoistico far soffrire per il proprio bene.. perché anche se lo facciamo per tutti, molti di quei “tutti” ne pagheranno le conseguenze.

Obito sospirò riflettendo su quelle parole veritiere che non poteva e sapeva controbattere. La guardò e non sapendo se si sarebbe pentito di quella scelta parlò, lasciandola spiazzata.

Ob: E cosa dovrei fare.. per portare una pace giusta?
Aki: Condivi.. condividi ciò che ho detto? O.O
Ob: Si.. parla..  dimmi che devo fare. Da dove cominciamo?
Aki: Obito.. tu.. tu.. Andiamo!!

Lo prese per mano e cominciò a correre verso quella grande barriera fatta di catene situata poco lontano da loro. Un grande chakra veniva da quella zona man mano che ci si avvicinava. Fu questione di minuti e la raggiunsero attraversandola con il Kamui. Il loro sguardi vagarono alla ricerca di quelle due figure e alla fine li trovarono mentre parlavano fra loro poco lontano dal kyuubi, incatenato al suolo. Pronti a portare avanti quella decisione si fissarono negli occhi e insieme urlarono…

“FERMATEVI.. ORA.”

 
------------------[angolo autrice]------------------------
Ooooooooooooooook D: . Sto capitolo spero sia decente perché da uno schiaffo agli eventi non da poco.
Cosa faranno Obito e Akiko? Quel’è il destino della famiglia Uzumaki/Namikaze? Gli Zetsu come la prenderanno? Ma soprattutto.. cosa ne dite? **
Recensite, non vi mangio <3 sentire ciò che avete da dire, che siano compimenti o consigli, non può far altro che farmi da insegnamento :’)
Ringrazio chi mi segue gia <3 Supersara tutto tuo questo capitolo ^_^
Sara_Uchiha
 

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Capitolo 17
*** Infondo, voi.. ***


Gli occhi azzurri dell’uomo si indurirono vedendo la figura mascherata, ma si turbarono riconoscendo la ragazza che gli stringeva la mano. Ancora Lei. Colei che aveva salvato sul monte. Non fu difficile collegare il tutto per un Ninja del suo livello. Alla fine strinse i pugni irritato dall’idea di essere stato preso in giro.
Erano tornati e li avevano fermati. Cosa volevano fare? Li fissò e la risposta arrivò subito.

Akiko e Obito si guardarono e dopo qualche secondo lei aprì bocca.
Aki: Siamo qua.. per evitare un tragico epilogo.
Min: Voi? Voi che lo avete creato? Non scherzate.. una ragazza così giovane nelle sue mani.
Ob: Le apparenze ingannano. Non tirare conclusioni affrettate. Siamo qua per evitare il vostro sacrificio.
Min: Come fai a sap- … perché mai dovreste?
Aki: Senso di colpa..? Forse.
Min: Troppo tardi.. la volpe è indomabile.
Ob: Odio ripetermi. Non tirare conclusioni affrettate.

Il ragazzo cominciò a muoversi, ma un kunai gli rigò la maschera. Il kunai personalizzato a tre punte dell’Hokage su cui era presente un sigillo che gli permetteva di utilizzare l’Hirashin. Per evitare l’eventuale utilizzo della tecnica spaziotemporale Akiko lo rinchiuse dentro un cupola di roccia. Se ne faceva ben poco ora dell’arma. Subito lei cercò di muoversi in direzione della donna, che lentamente perdeva le forze necessarie per bloccare il Kyuubi, ma Minato con ancora in braccio il figlio non era disposto a fidarsi.

Aki: Signor Namikaze.. Sua moglie sta morendo!! Forse io.. e lui possiamo aiutarla!
Min: E’ impossibile.. l’estrazione porta la morte e i forse non bastano.
Ob: Io ci provo e me ne sbatto se è “impossibile”. Ok? Sappi he non lo faccio ne per te e ne per lei.. e per la mia ragazza e il bambino. Ostacolami e uccidetevi pure, ma sappiate di dover vivere nel rimpianto di non averci provato!
Min: .. Volete ingannarci..

Obito stanco della piega che stavano prendendo gli eventi si levò la maschera e la mise nello zaino della ragazza. Minato quasi tremò guardando il suo volto. Lui.. lui.. anche con quelle cicatrici era ben riconoscibile. L’ex allievo, non calcolando minimamente lo sguardo allibito del suo maestro, parlò ad Akiko , fissando il cercoterio poco lontano da loro.

Ob: Occupati dello stato di salute del neonato e della madre. Al mio segnale falle spezzare le catene di chakra.. gliene assorbono troppo.
Aki: D’accordo ma tu dove vai?
Ob: A mettere a nanna quella bestiaccia rumorosa..
Aki: Il sigillo sulla schiena che ti ha staccato dal suo controllo ti ostacolerà!
Ob: E allora? Purtroppo ho una ragazza sin troppo emotiva che mi mette nei casini.. che posso farci.

Con quelle ultime parole strafottenti si diresse verso il suo obiettivo, mentre Akiko subito si avvicinò al scioccato Minato riportandolo alla realtà. Con gesti delicati poggio le mani, circondate di chakra curativo, sul bambino e dopo qualche secondo sorrise. Stava benissimo, era solo infreddolito dal vento di quella notte e per questo lo avvolse in una coperta che si portavano sempre. Minato la ringraziò con lo sguardo e diffidente si avvicinarono entrambi alla Uzumaki che respirava faticosamente. Il marito vedendola in quello stato parlò mortificato.

Min: Kushina.. Naruto sta bene.
Kushi: Grazie a Dio.. li aiuterete?
Aki: Vi aiuteremo, spero vada bene. Si stenda ora la curo in attesa che Obito finisca.
Kushi: Ti.. ringrazio..

Akiko sorrise amareggiata e cominciò a fare il suo dovere, ma fu interrotta dalla voce dell’uomo.

Min: Davvero.. lui è Obito?
Aki: Si..
Min: Perché .. perché tutto questo?
Aki: Rin..

Minato spalancò gli occhi e avvilito non parlò più. Il vento si alzò di scatto e tutti e tre videro le code del Kyuubi fare resistenza, mentre l’Uchiha si avvicinava con un braccio alzato. Akiko strinse d’istinto la maglia della donna che percepì la sua preoccupazione. Una preoccupazione non da semplici amici. Sospirò e parlò lievemente.

Kushi: ..Come ti chiami..?
Aki: Akiko..
Kushi: Sei la sua.. ragazza suppongo..
Aki: Può darsi..
Kushi: Non puoi.. mentire a una donna..  

Akiko allentò la presa e continuò a curare, ascoltando semplicemente il dialogo acceso che avveniva poco lontano da li.

Ob: Chi si rivede. Pronto a ritornare da dove sei venuto?
Kyu: Divertente.. detto da chi mi ha fatto uscire! Ehehehe
Ob: E’ per questo che non mi farò problemi a riportarti dentro. Ubbidisci al potere dello Sharingan!

Kyuubi si accasciò al terreno, ma si ribellò e si rialzò lievemente facendo stringere il pugno ad Obito. Sentiva la pressione del sigillo e la potenza del Kyuubi esercitata su tutto il corpo e anche se non lo dava a vedere faceva male. Sbattè il piede per terra e capì che.. se non si riusciva con la forza si andava a colpire l’orgoglio.

Kyu: Problemi.. Moccioso? Con un solo Sharingan,senza una mano* e ferito vorresti comandarmi. STUPIDO!
Ob:  Ho le cellule e gli insegnamenti di due persone che Ami.. Facciamo un giochino? ..Sai chi?!
Kyu: Tu .. tu!! MALEDETTO!
Ob: Hashirama Senju e Madara Uchiha.. Ho avuto l’onore di conoscere solo il secondo! Ne hai di ricordi Felici con lui vero.. perdente?
Kyu: Tu .. mi sfidi?! VIENI QUA!

Il cercoterio si sporse tirando le catene che si strinsero ancora di più, facendolo piegare dal dolore. Ma non gli importava se tirare faceva questo, lui era Furioso. Essere controllato da quei due ninja del passato, che gli avevano levato la libertà, ancora lacerava l’orgoglio del Novecode. Obito aveva colpito il punto debole e ora lo aveva in pugno. Sfruttando quel momento di rabbia, salì sul muso e stupendolo puntò la sua pupilla con lo sharingan. Il Kyuubi non potette far altro che cadere addormentato al suolo. Il Ninja scese e mantenendo la concentrazione si voltò verso Akiko. Lei subito capì il segnale e ordinò alla donna di far sparire le catene, che subito liberarono il cercoterio. Ora rimaneva solo un dubbio. Che aveva in mente l’Uchiha?!
Non dovettero attendere perché la spiegazione giunse chiara dal diretto interessato.

Ob: Ora con lo sharingan obbligherò la Volpe a ritornare nel corpo di Kushina. Lei è un un jinchuuriki che ha appena subito l’estrazione e da come ho studiato in questi mesi probabilmente risigillandola potrebbe salvarsi. Nulla è sicuro. E’ la prima volta che un Jinchuuriki non muore sul colpo.
Aki: Se fallisce..?
Min: Muoiono entrambi.. questo porterebbe la rottura dell’equilibro che si è instaurato nel mondo. Lo sai vero, Obito?
Ob: Si, è l’unica cosa possibile per salvare tutti.
Kush: Se fallisce però tutti ne pagheranno.. non fatelo..

Obito non ascoltò le parole della donna e con lo Sharingan attivo risvegliò il Kyuubi.

Ob: Appena avrò ordinato questo Minato.. lascio a te il sigillo.
Min: Si, Akiko giusto? Allontanati con Naruto. E’ pericoloso.
Aki: Ok. Fai attenzione Obito.

Obito annui e Akiko prendendo il neonato si allontanò subito di corsa, pregando per lui. Il Kyuubi sotto il completo controllo dell’Uchiha assunse la forma di Chakra e lentamente si dissolve entrando nel corpo della donna. Minato poggiò le mani sul suo stomaco e trafficando con il sigillo dopo alcuni minuti riuscì a completarlo.
Rimase al suo fianco e dopo un po’ l’allievo si avvicinò affaticato osservando il risultato.
Era Calma. Il battito era regolare e aveva ripreso colorito.
Non poteva crederci. CI ERA RIUSCITO...
Riuscì a pensare solo a quello prima che la stanchezza lo facesse svenire sulle spalle del maestro, che titubante alla fine lo afferrò.
Akiko, con Naruto dormiente, corse verso di lui e buttandosi di ginocchia per terra lo sfiorò.
Era pallido e caldo. Gli stava salendo la febbre.
Non riuscì a  fare nulla che qualcuno la colpì al collo facendola svenire.
Minato sospirò.

"Infondo, voi siete due traditori..."
 
 
----------------[Angolo Autrice]------------------
Capitolo scritto male(?).. Che brutto :’( Sara piange! Spero vi piaccia.. recensite e ditemi voi ^_^
*Obito nello scontro con Minato nel manga perde la mano destra fatta di cellule(ma essendo fatta di cellule la sostituisce)
A be spiegazione  sulla questione di kushina: il metodo è simile a [SPOILER] quello che Obito stesso sta applicando a Naruto negli ultimi capitoli. Non so le conseguenze visto che ancora non si è visto se funziona, perciò essendo anche situazioni completamente diverse ,che dirvi, ho inventato XD
Grazie a chi leggerà e commenterà **
Ps: Non Odiate(c'e chi lo odia?) Minato. Ha tutte le ragioni per farlo.
Sara_Uchiha

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Capitolo 18
*** Siamo Umani ***


Akiko.. Akiko…
Era una voce quella che la stava chiamando?
La testa le doleva e sentiva freddo a causa di quella superficie gelida che le faceva da letto. Aprì gli occhi che le bruciavano per la luce e quando riuscì a collegare tutti i sensi alla propria mente finalmente capì chi la stava chiamando e dove si trovava. Con Obito. In una cella.  Lui aveva delle manette ai polsi che lo collegavano al muro a cui era poggiato stancamente e con il tono basso ripeteva il suo nome come a svegliarla. L’ultimo tentativo fu seguito da un sereno sospiro di sollievo. Subito, quando le gambe riuscirono a reagire agli impulsi , si alzò e constatò che diversamente dal ragazzo le sue manette non erano collegate al muro e le permettevano di muoversi. La prima cosa che fece fu avvicinansi all’incatenato e controllare come stesse. Ricordava che era caldo invece ora era.. bollente. Bollente e con gli occhi lucidi a causa dell’alta temperatura. Gli sfiorò la fronte con le labbra e strinse i pugni rendendosi conto che sfiorava i 39 gradi. Con la mano gli accarezzò la guancia poggiando la fronte alla sua ma quando cercò di usare il chakra curativo le manette brillarono e una scossa la fece allontanare di scatto. Controllò i polsi terrorizzata e vide delle scosse lievI attenuarsi. Si volse verso Obito spaventata.

Ob: Non sono riuscito a fermati .. non usare il chakra. Più lo usi e più si attiva una scossa di maggior intensità.
Aki: C-come fai a saperlo.. non dirmi che lo hai provato tu stesso?
Ob: Solo due volte..
Aki: Avevi la febbre! Peggiori solo la situazione..
Ob: Lo so, non ti arrabbiare ti prego. Ho bisogno di te, vieni al mio fianco..

Non riuscì a resistere e si sedette vicino a lui abbracciandolo forte. Obito, fra le sue calde braccia, sentendo la stanchezza prendere il sopravvento poggiò la testa al petto e chiuse gli occhi affaticati. Accarezzato dolcemente dalla ragazza alla fine si addormentò concedendo al suo corpo ferito e stanco di riposare e riprendere le forze. Una lacrima, vedendo le condizioni di Obito, scese lentamente sul volto di Akiko che lo strinse ancora di più a se. Rimasero in quella posizioni delle ore fino a quello che sembrava il tramonto, lui dormiente e lei che non smetteva di accarezzarlo e fissarlo. Distoglieva lo sguardo soltanto quando la guardia passava guardandoli sprezzante e lei rispondeva mostrando le espressioni più cattive che conoscesse. Grazie alla sua Calma sorvolò gli sguardi, le frasi e le risatine, ma la sera quando aprì la porta per portare quella che per loro era una cena si raggiunse il limite. Era in silenzio con Obito poggiato alle gambe quando una frase pronunciata con cattiveria ruppe quella tranquillità.

“Quello stronzo merita la morte.. sai che abbiamo mandato via il medico dicendogli che stava bene? Ve lo meritate maledetti Nukenin.”

Obito stava male a causa delle ferite e della febbre e non veniva curato per colpa sua?!
La scintilla si accese negli occhi di Akiko che furiosa si alzò di colpo svegliando il ragazzo. Non riuscì a fermarla a causa dei suoi scarsi riflessi in quel momento. Lei con un salto accompagnato da un calcio colpì in pieno viso il Ninja, che preso di sorpresa dalla velocità della ragazza, cadde sanguinante per terra con un naso rotto.

Aki: Muovi il culo lardoso che ti ritrovi e fai tornare il Medico o giuro che ti spacco la mandibola la prossima volta!! SPARISCI DALLA MIA VISTA PEZZO DI MERDA!!

L’uomo spaventato dall’aura negativa che emanava la ragazza, tenendosi il naso, chiuse la cella e corse via. Obito conosceva le sue potenzialità ma non aveva mai visto tanta furia in due solo frasi. Tutto questo solo per lui? Sorrise quasi commosso, ma scomparse preoccupato per le conseguenze che ne sarebbero nate.
Akiko ne era indifferente e con un calcio, tipico dei suoi Tanjutsu più letali, spaccò gli anelli della catena che legavano Obito e lo costringevano a stare in quella scomoda posizione. Al diavolo la ragazza brava, volevano chiamarla Nukenin? Avrebbero avuto a che fare con la Nukenin che era in lei.

Ob: Aki.. non peggiorare la situazione.. ti prego..
Aki: Noi sicuramente non siamo ancora stati giudicati essendo passate meno di 24 ore da quando ci hanno presi!! Nessuno, nemmeno chi ha la pena di morte già segnata, deve essere trattato così!! Dobbiamo avere cibo commestibile, possibilmente caldo e non sto schifo, cure quando necessario, essere rispettati o almeno essere ignorati sa questo non è possibile! Siamo Umani e io esigo essere trattata come tale anche da carcerata!! Se vogliono trattarmi da bestia io da bestia reagirò nei loro confronti!!!

Obito rimase allibito dalle parole pronunciate dalla sua fidanzata, parole sagge che gli aveva tramandato Madara negli anni, sin da bambina. Non fu solo l’Uchiha a rimanerne piacevolmente stupido, ma anche la figura che era stata subito chiamata e che il più velocemente era accorsa. Minato, con ancora la mano poggiata al sigillo che aveva lasciato sulle sbarre della cella, entrò attirando l’attenzione della mora che si girò guardandolo indifferente. Se si incavolava era la fine e non guardava in faccia nessuno.

Aki: I cagnolini hanno chiamato il padrone?
Min: Si i cagnolini non stanno gestire le pantere.
Aki: Mi lusinghi Namikaze.
Min: Parli senza vergogna.
Aki: La vergogna l’ho lasciata alle spalle dopo che i Tuoi sottoposti hanno fatto quello che hanno fatto!!
Min: Siete traditori..
Aki: E allora?! Siamo bestie da macello per caso?! Se è cosi uccideteci e lasciateci la dignità!
Min: Fammi finire.. Ma ciò non toglie che siete persone che vanno rispettate come tu stesso giustamente dici. E allora..
Aki: E allora..? Sentiamo un po’ che hai da dirmi Hokage.
Min: La guardia verrà punita per non aver adempiuto ai suoi doveri e voi verrete trattatati come ogni comune persona.

Una Guardia subito aprì bocca irritato.

..: Questo non è giusto. Loro hanno fatto del male..
Min: Come ogni persona che è qua dentro. Verranno giudicati come tutti. Verranno trattati come tutti. Verranno accusati come tutti. E chiudiamo qua questa commedia.. la ragazza ha i suoi motivi. Li condivido, li approvo e incito a rispettarli. Ordino di rispettarli. Sia chiaro. Non fatemi giungere qua senza motivo accusandola di maltrattamento quando siete voi stessi i colpevoli. Ho un villaggio e una famiglia da rimettere in piedi. E con permesso.. ORA sotto i miei occhi mi curate il ragazzo, date del cibo decente cosi come per gli altri qua dentro e infine me ne tornerò nel mio ufficio. Ok?

E cosi fu. Si poggio al muro e rimase a fissare tutto ciò che aveva ordinato essere eseguito con professionalitò. Solo quando Obito si addormentò su un piccolo materasso ,su cui avrebbero dormito entrambi, con un pezzo di stoffa inumidito sul capo si avvicinò alla porta. A fermarlo fu la voce calma e serena di Akiko che aveva constato che la febbre era scesa sotto i 38, uscendo così dalla fascia di pericolo.

Aki: Minato, mi Scusi. Le devo più di un favore.
Min: Io ti devo la Vita mia e della mia Famiglia. Buonanotte Akiko. Prenditi cura di Obito. Ti chiedo solo quello.
Aki: Lo farò Sempre..
 

------------[Angolo Autrice]---------------
Solo per te Supersara ^_^ Buona lettura e spero ti piaccia ^_^
E’ tardi, ma domani non ci sarò e ho finito il capitolo solo per non farti disperare fino a Lunedi!
Spero piaccia a te e a tutti voi lettori. Recensite non vi mangio  <3
E’ corto ma davvero è il massimo >////< Ci vediamo Lunedi ^_^
Ciaooo **
Sara_Uchiha

 

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Capitolo 19
*** Credete in Noi. ***


Anche senza guardare chi fosse, la presenza al suo fianco lo fece sorridere e d’istinto stringere ancora di più a quella fonte di calore. Affaticato da quella notte turbolenta, all’insegna della febbre, la stanchezza ancora gli rendeva difficile semplici azioni come muoversi, ma gli permetteva di aprire le palpebre. Gli occhi vagavano esaminando i muri ammuffiti, le sbarre arrugginite, un piccolo secchio d’acqua, la finestra puntata verso il monte degli Hokage e infine Lei.
Akiko dormiva con il capo poggiato al petto, coperta da quel futon trasandato che, se la mente non lo stava prendendo in giro, aveva fatto portare il suo Sensei.
Sensei. Tsk.
Sbuffò irritato a quel pensiero sin troppo riconoscente verso l’uomo, ma l’irritazione crebbe ancor di più quando notò le occhiaie della ragazza che sicuramente non lo aveva ascoltato, rimanendo sveglia tutta la notte. Non era vera e propria irritazione forse era più dispiacere. Si sentiva in colpa perché per colpa sua probabilmente avrebbe dormito sul pavimento gelido senza una coperta.
STOP.
Collegò il tutto e una domanda venne naturale..
Se si era addormentata stremata sul suo petto, perché era coperta? E se stava dormendo da un po’ perché la pezza sul suo volto ancora gocciolava?
Qualcuno era entrato da poco. Ovvio.
Curiosità.
Questo era il Sentimento che si estendeva a macchia d’olio dentro al ragazzo, che però aveva altri propositi più allettanti.. come quello di alzarsi. I muscoli erano irrigiditi da quell’ozio forzato e stando in quella posizione non si sentiva più il braccio che sottostava al corpo di Akiko. La spostò facendola stendere dove poco prima c’era lui e gettando malamente la pezza nel secchio si mosse, indolenzito, con l’obiettivo di approfondire l’esplorazione della stanza, iniziata poco prima.
Curiosità. Maledetta curiosità Uchiha.
Un buco di 3 metri quadrati dove a malapena si poteva stare in due, ma si ritenne fortunato quando vide le celle singole rigorosamente di 2 metri quadrati.

Ob: Che buco.. tsk e pensare che quelle di Konoha sono le più confortevoli. Non immagino gli altri villaggi.
…: Ehi Ragazzi! Ci sono anche i mocciosi ora in carcere.. che hai fatto? Hai fatto la bua al tuo compagno?! Ahahahah

Obito si girò lentamente verso la cella di fronte, dove c’era un uomo dalla lunga barba che se la ridacchiava con i propri compagni. L’Uchiha si avvicinò alla luce del corridoio con la sua abituale espressione indifferente che fece intimorire alcuni uomini, che si nascosero nell’oscurità delle loro celle. Solo alcuni.

…: Ti hanno tagliato la lingua oltre a sfregiarti?
Ob: Anche se fosse che ti sbatte saperlo? A me non interessano i motivi per la quale ti ritrovi qua dentro, come a te non dovrebbero interessare i miei.
…: Voglio solo giocare uhuh tu non vuoi giocare, moccioso?
Ob: Se vuoi mi metto a giocare con i cadaveri dei tuoi Amici.
…: O.O .. Tu. Non parlare della mia famiglia!!! O appena esco te li ammazzo!!
Ob: Non ne ho.. e poi Taci. Oggi è giorno di lutto per ricordare le vittime cadute nel mio attacco.

L’uomo indietreggiò allibito ma riprese subito il suo tono divertito

…: Di che parli.. al massimo hai fatto male ai tuoi coetanei moccioso!!
Ob: Ritieniti fortunato.. il carcere era fuori dalla portata del Kyuubi.
…: Tu.. tu.. Non può essere!! Tu sei il carcerato che ha provocato quel casino la fuori, questa notte. L’uchiha!
Ob: Taci e rispetta il silenzio che vige questa mattina. E si.. sono io. Obito Uchiha.

Non sentì più la voce di quell’uomo. Quel discorso lo aveva irritato abbastanza da far entrare in circolo il chakra e di conseguenza attivare una lieve scossa che lo fece piegare su stesso e poggiare di spalle al freddo metallo. Qualcosa interruppe i suoi lamenti.

…: Obito…

Smise di tossire e alzò lo sguardo fissando il ragazzo dai capelli argentei dall’altra parte delle sbarre. I carcerati riconobbero l’AMBU, infondo chi non conosceva Kakashi Hatake, ma soprattutto..Come poteva non riconoscerlo in una sola occhiata l’ex-Rivale per eccellenza? Era Impensabile.

Kak: Sei davvero tu..
Ob: …
Kak: ..Stai bene?
Ob: …
Kak: Capisco…

Si sedette poggiando la schiena alla cella, quella stessa cella che lo divideva dalla schiena dell’altro. Rimase in silenzio ascoltando il respiro del compagno, ma dopo un po’ si girò fissando la ragazza che riposava. Ricordava il loro primo incontro.

Kak: In quella grotta allora tu… eri il ragazzo mascherato.. eri davanti a me, ma non me ne sono reso conto. Scusami.
Ob: Non è di questo che devi scusarti..

Risentire la voce rotta dal rancore, e non dal solito tono che gli rivolgeva in passato, gli fece capire subito dove stava andando a parare.
Stava puntando al suo peccato più grande.
Doveva capire, spiegare.. risolvere e recuperare prima che ..che.. strinse i pugni.

Kak: Obit-
Ob: Lo so che mi aspetta la Pena di morte.. perché sei qua? Cosa vorrebbe un mito come te da un traditore come me?
Kak: Obito ti prego..
Ob: Parla.. forse non ci saranno prossime volte.. ti ascolto. Non posso far altro..
Kak: Rin.. lei..
Ob: E’ morta per mano tua.. io ero la.
Kak: C-come? Sei stato tu allora a fare quello sterminio?!
Ob: Non ne vado fiero, ma si.. io.
Kak: Perché non mi hai ucciso?
Ob: Mi sei insignificante.. dovevi esserci nell’altro mondo a cui ho rinunciato, per Lei.
Kak: … La ragazza?
Ob: Akiko.. Lei si salverà?
Kak: Non so.. ho parlato con Minato-sensei prima che entrasse nella riunione. Non so cosa vi succederà..
Ob: Ok.. Hai finito?
Kak: Rin si è uccisa. Non l’ho uccisa io.

Obito si irrigidì di botto. Come?! Voleva urlare, spaccargli la faccia contro le sbarre e poi urlare ancora, ma semplicemente.. si girò e lo guardò per la prima volta in faccia. Voleva capire. Se davvero volevano giustiziarlo voleva andarsene in pace con se stesso e senza rimorsi. Forse se fosse morta anche Akiko un rimorso lo avrebbe portato. Un segno e Kakashi continuò. Erano ancora in sintonia dopotutto.

Kak: L’avevano rapita e io ero corso a salvarla. Nella strada di ritorno mentre eravamo inseguiti mi ha rivelato che le avevano sigillato il tricoda e che volevano liberarlo quando avrebbe varcato la soglia di Konoha. Mi aveva chiesto di lasciarla e non combattere. Non potevo farlo, era mia amica, c’era una promessa così decisi di usare il.. il r-raikiri.. e lei.. lei.. non feci in tempo a fermarmi che… mi trovai.. il suo sangue sulle mani..

Una lacrima sfuggì all’Hatake ancora distrutto e martoriato da quel ricordo, ma non fu il solo. Anche Obito stringeva forte i pugni con il volto in lacrime. La sua piccola Rin.. usata come un oggetto.. come un’arma. I singhiozzi divennero cosi forti che Kakashi attraversò con il braccio le sbarre e con un leggero tocco della mano gli accarezzò i capelli. Capiva ciò che provava, era ciò che gli succedeva ogni mattina, dopo un incubo, fissando quella mano che ora accarezzava il compagno. L’Uchiha in pochi secondi si calmò quando qualcuno alle sue spalle l’abbracciò. Akiko, che era sveglia dall’arrivo dell’ambu, sotto gli occhi di quest’ultimo si avvicinò per consolarlo da tutto quel Dolore.

Aki: Obito.. non so cosa stai provando ma non ti abbattere.. vai avanti..
Ob: …Perché il passato.. fa male?
Aki: Perché siamo stati sfortunati e ci siamo presi i peggiori sul mercato..

Sorrise e i due ragazzi, condividendo, ricambiarono distrattamente diminuendo così la tensione.

Kak: Obito.. non so se mi perdonerai. Infondo non mi sono perdonato ancora io stesso, ma.. io non ti farò uccidere. Hai ucciso, ma hai salvato l’hokage. Hai provocato questo, ma lo hai anche risolto. Non sei ne completamente nel giusto e ne completamente nel sbagliato.. ti salverò dalla morte.
Ob: … Non farlo …
Kak: Tu quel giorno quando tornasti indietro per afferrarmi non pensasti al tuo destino e alle conseguenze. Lo facesti perché ero tuo amico. Sono tuo amico. Non voglio vederti morire di nuovo senza poter evitarlo.
Ob: Io non sono morto..
Kak: Per me si e sapere che tu sei vivo, che non sono solo.. mi fa pensare che forse potrò rimediare a tutti i miei sbagli. Akiko, aiuterò anche te.
Aki: Hatake..
Kak: Tu sei il suo Presente, tu lo hai salvato. Ti devo molto. Anche Minato-sensei ci proverà. Credete in Noi.

I due Uchiha rimasero in silenzio sollevati da quelle parole, anche se non lo diedero a vedere. Erano importanti per qualcuno.. qualcuno stava lottando.. Sorrisero e Kakashi da sotto la maschera sbuffò con quello che era il suo segno d’affetto più sincero verso l’ex-compagno. Una Voce interruppe il silenzio chiamando a gran voce il Ninja.

…: KAKASHI!!! TI SFIDO!!!!
Kak: Gai.. Ti prego non anche qua..
Gai: KAKASHI!! Andiamo!!
Kak: No.
Gai: Eh daiiii!!
Kak: Non qua..
Gai: ..fuori? **
Kak: No.
Gai: Al parco?
Kak: No.
Gai: E dove?
Kak: Nel villaggio dei tuoi sogni.
Gai: OK!!! … EHI KAKASHI NON ESISTE!!!
Kak: Ma và ..?

E in quel modo rumoroso andarono via. Ovviamente Kakashi era indifferente invece Gai.. era un caso perso.
Obito sbuffò e Akiko rimase scioccata come un po’ tutti.

Ob: Sopraciglione.. tsk. Il solito.
Aki: .. Simpatico.. diciamo.. o.O

Una mano si poggiò sulle loro spalle spaventandoli.
Si girarono e…


------------[Angolo Autrice]---------------
scusate il ritardo D: non mi paice molto il capitolo <.< motivi assenza:
Lunedi.. stanca
martedi... non-mi-va no jutsu
oggi... capitolo (infatti gai.. c'e alla fine Spero vi piaccia... scappo ^////^ recensiteeeeeeee please >////<
sara_uchiha

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Capitolo 20
*** Aki.. Hai Tradito. ***


Una mano si poggiò sulle loro spalle, spaventandoli. Si girarono e..
Il battito del cuore tornò regolare quando riconobbero la figura famigliare dello Zetsu, Tobi. Si aspettavano chiunque alle spalle, ma la loro mente in quel momento aveva escluso l’ipotesi più ovvia. Si sentivano un po’ scemi dovevano ammetterlo. Akiko quasi gli saltò addosso abbracciandolo forte, mentre Obito semplicemente si poggiò alle sbarre sorridendo alla scena. Era da mesi che non si faceva più vedere, diversamente dai due Zetsu Bianco e Nero che li seguivano ad ogni spostamento. Zetsu ripresosi da quella reazione improvvisa ricambiò allegramente la stretta della ragazza, che ne fu felicissima. Questa felicità non le fece notare la sfumatura di malinconia nella voce, che invece Obito aveva percepito sospettosamente.
Cominciarono a salutarsi con un tono basso della voce per non destare sospetto da fuori alla cella e dopo qualche minuto Akiko lo guardò rammaricata.

Aki: Che fine hai fatto in questi mesi? Mi mancavi Zio Tobi…
Zetsu: Akiko-chan.. l’ho fatto per il tuo bene. Potevo fidarmi di Obito.. per questo è come se non ti ho mai lasciata sola.

Le accarezzò i capelli e a modo suo la fece sorridere, ma quella spiegazione era troppo povera per Obito. Ora era il momento di chiarire quello che stava succedendo, perché qualcosa stava succedendo!

Ob: Zetsu che succede?
Zetsu: Nulla Obito J
Ob: Tu hai detto che con me era al sicuro.. cosa ti ha fatto tornare così all’improvviso?
Zetsu: Siete in carcere.. rischiate la pena di morte.
Ob: Non la racconti giusta.. e lo sai.
Zetsu: Parlo troppo.
Aki: Zio qualcosa non va?
Zetsu: Sono qua perché Akiko rischia di morire.. ma non per la pena di morte.
Aki: C-come?
Zetsu: Non posso darvi troppe spiegazioni. Sappiate che per ora Konoha e le sue carceri sono il luogo più sicuro per voi. Anche tu Obito hai tradito, sei inutile per Loro, verrai trascinato in questa storia cosi come ci sei entrato. Per caso.
Ob: Zetsu, non farmi incazzare.. Chi vuole ucciderci? Come fa Konoha, il luogo dove vogliono giustiziarci, a essere sicuro?
Zetsu: Obito qua sei monitorato ogni ora, così nessuno può entrare o uscire, giusto? E poi tu hai ancora l’Hatake e l’Hokage dalla tua parte. Fuori chi avete? Solo Me. Il resto non vi è fedele.
Aki: .. Zetsu.. Chi abbiamo tradito? Ti prego.. parla..

Tremava dall’idea di essere nel mirino di qualcuno che non fosse la giustizia di Konoha. Le metteva l’ansia.

Zetsu: Aki.. Hai tradito Madara.
Aki: O.O .. Io.. No!
Ob: Aki fai silenzio… -la prese per mano- continua e spiega..
Zetsu: Akiko tu hai fermato Obito. Lo hai portato via dalla strada del Piano. Quel piano che Madara ti aveva lasciato perché si fidava di te. Era Obito il problema per questo per aiutarti ti ha lasciato la sua volontà che in caso di “smarrimenti” avrebbe preso le redini di questa corsa, uccidendo chi ti ostacolava e riportandoti in carreggiata. Ma ora sei tu stessa il problema e Zetsu Nero, aiutato da Zetsu Bianco non si farà il problema di toglierti di mezzo a causa delle informazioni che hai. Sei Inutile.

Akiko si strinse ad Obito senza parole. Era vero. Aveva tradito l’uomo che l’aveva salvata e.. non se ne pentiva! Non sentiva senso di colpa perché sapeva di essere nel giusto e di non voler uccidere per una illusione, perché per quanta reale quel mondo che volevano creare era una illusione. E le Illusioni rimangono tali per sempre. Lei lo sapeva, ma la paura di morire per mano di chi gli era amico le faceva più male di quel Tradimento. Guardò Zetsu con gli occhi lucidi, mentre Obito l’accarezzava in silenzio e giusto il tempo di metabolizzare, Parlò.

Aki: … Anche tu.. anche tu dovresti essergli fedele.. perché mi dici questo?
Zetsu: Perché mi sono affezionato a te. Gli androidi non provano emozioni? Non so rispondere a questa domanda, ma posso dire che vederti vivere con la persona che ti rende felice, rende felice anche me.
Ob: E i due Zetsu.. lo sanno che li stai tradendo?
Zetsu: Forse lo sospettano.. il giorno in cui vi vennero a comunicare la gravidanza di Kushina Uzumaki avemmo un diverbio sulla tua questione e mi arrabbiai sin troppo per sembrare semplice Amicizia tra compagni.
Ob: Questa cosa.. è da cosi tanto tempo?!
Zetsu: Si. E’ il vostro legame che li ha fatti mettere in allerta. Io cercai di puntare sulla fiducia che Madara provava verso di lei  ma loro cominciarono a parlare del bene dello tsuki no me e finì per andarmene. Da quel giorno non ci ho più parlato, ma ho monitorato sia voi due che loro due. Ieri notte è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ob: ..il nostro discorso.. e successivo aiuto.. vero?
Zetsu: Si. Secondo le informazioni che ho hanno stretto un patto con Orochimaru che deve modificare il corpo di Madara in modo che quando obbligheranno Nagato a riportarlo sarà al massimo delle sue forze. Abbastanza forte da prendere i Bijiu che dovevate estrarre voi.. Non so quanto sia vero tutto questo, ma dovete ostacolarli o sarà la fine. E’ troppo forte per tutti.
Obi: Lo so, è una leggenda infondo.. è per questo che siamo inutili,vero?

Zetsu annui abbassando lo sguardo e si avvicinò ad Akiko che lo fissava inespressiva. Le prese il volto fra le mani e le fece un dolce cioppi cioppi con le guance.

Zetsu: Non ti abbattere! Hai Me, Obito, Hatake e Namikaze che, ognuno a modo suo, ti garantisce la sopravvivenza. Tu pensa a farci tirar su di morale!
Aki: … Grazie per quello che fai per me.. potevi fregartene e invece sei qua.. Grazie!
Zetsu: PREGO!!
Ob: Non urlare.. pirla..

La girella chiacchierona lo mandò a quel paese con il dito medio alzato e cominciò a cercare un pacchettino che dopo ricerche disperate consegnò alla ragazza. Lei lo fissò e lui la incitò ad aprirlo. Dopo qualche secondo di titubanza obbedì e quando lo fece sorrise meravigliata. C’era un antico ciondolo a forma di luna di color bianco con a fianco metà sole di color nero. Obito lo prese e ,dopo i consueti insulti rivolti a chi creava i gancetti in quel modo infame, lo mise al collo pallido della mora. Quando ci riuscì, la girò e la fissò compiaciuto.
Era una favola.
Anche Zetsu annuì condividendo il pensiero dell’Uchiha. Le sfiorò il ciondolo, soddisfatto, e parlò.

Zetsu: Ti sta bene.. non toglierlo Mai. Ti proteggerà.
Aki: Come?
Zetsu: Ti auguro che tu non debba mai doverlo scoprire.. Ora vado.
Aki: Di già? Resta.. ti prego..
Zetsu: Non posso Aki.
Aki: Allora fai attenzione. Non lasciarmi sola.

Zetsu cominciò a sparire nel pavimento e con il suo solito tono allegro la salutò teneramente con la mano.

Zetsu: Io non ti lascierò mai Sola.. ti prometto che oggi non sarà la nostra ultima volta!

La ragazza chiuse gli occhi stringendo la collana e Obito le baciò la fronte consolandola. Doveva ringraziare Zetsu.. sperava davvero in una prossima volta per farlo. A interrompere quel momento di silenzioso conforto fu il rumore della serratura aprirsi e la voce dell’AMBU richiamarli.

 “Il Verdetto è pronto.. MUOVETEVI E VENITE.”
 


-----------------[Angolo Autrice]--------------
Era Zio Zetsu e non Minato come alcuni ipotizzavano!! ** Ma quanto è coccoloso il nostro amante della cacca?! ** Sto capitolo mi piace. Bo forse perché si mettono in chiaro alcune cosucce. Poi bo Zetsu mi è piaciuto ^^ Cosa succederà? I Zetsu ci riusciranno a riportare Madara? Obito e Akiko nel prossimo sapranno che destino li aspetta! Cosa avranno deciso secondo voi?
Fatemelo sapere con una recensione piccina piccina >//<
Sara_uchiha  

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Capitolo 21
*** Attenzione.. ***


Camminavano in silenzio mentre  il tempo veniva scandito dai loro passi instabili e dalle frasi derisorie dei carcerati che incontravano al loro passaggio. Gli ambu li avevano legati forte con delle corde, che lasciavano intravedere il rossore dei polsi, e li avevano trascinati in un corridoio che conduceva davanti a un arrugginito portone, in ferro. Dietro c’erano coloro che stavano per giudicarli e questo incuteva terrore nel profondo del loro cuore. I ninja aprirono quella porta e senza un minimo di tatto li spinsero dentro rischiando di far cadere Akiko, che fu afferrata in tempo da Obito. Lo ringraziò con lo sguardo ma i suoi occhio fissavano ciò che c’era di fronte a se e lei, incuriosita, si voltò di spalle.
Raggelò.
Un semicerchio di numerose sedie presediate dai capoclan e le figure autorevoli di tutto il villaggio con al centro, seduto su una sedia più imponente, Minato Namikaze affiancato dai consiglieri. Erano una ventina ed erano la, per Loro.
Per condannarli.  
O Per salvarli.
Lui per la prima volta avvertì un brivido, invece lei rimase scioccata da quella situazione. Non poteva essere davvero possibile. Odiò Madara e il suo Piano come lucidamente non avrebbe mai fatto, e lo strattone dell’Ambu che la separò da Obito non aiutò a calmare quell’ansia mista a rabbia. Lo guardò incavolata, tirò i polsi facendogli sfuggire di mano le corde e si liberò dalla morsa di quell’aggeggio infernale. L’Ambu irritato si mosse verso di lei ma lo sguardo di Minato, che sapeva sin troppo bene la potenza dei suoi Tanjutsu, lo ammonì permettendole di avvicinarsi ad Obito per liberare anche lui. Il segnale arrivò a tutti tranne a Danzo, capo della Radice, che non apprezzando il buonismo dell’Hokage aprì bocca irritato.

Danzo: Non sei autorizzata a liberarti delle corde.
Aki: Ci rimangono pur sempre le manette che ci bloccano il Chakra, non servono delle corde che ci blocchino anche la circolazione del sangue.
Danzo: Non puoi. Punto.
Min: Shimura Danzo lasciali.. non è su questo che dobbiamo discutere.
Aki: Obito non può tenere cose troppo strette, è ancora ferito al braccio destro.
Danzo: Chi non rispetta le regole è feccia, lo sai che non ti aiuta nelle tue condizioni?
Ob: Chi non aiuta i propri compagni è la feccia della peggior specie.
Aki: Preferisco essere Feccia ma aiutare un mio Amico..

L’uomo tacque, Minato dentro di se invece sorrise sollevato. Dopo qualche secondo il silenzio fu rotto dalla caduta della fune sul pavimento. Akiko controllò il polso e costatò che la mano che aveva ricostruito in fretta e furia, per la strada verso il Kyuubi, ancora reggeva perfettamente. Obito la ringraziò ma la rimproverò subito dopo per la sfrontatezza che dimostrava troppo spesso in quel periodo. La sua NON calma era contagiosa. Si si. Sicuro.
Minato si schiarì la voce e diede inizio alla parte centrale della riunione.

Min: Siete qua perché verrete giudicati per ciò che avete commesso, lo sapete vero?
Ob: Si, lo sappiamo bene.
Min: Ma, chiedendo il consenso di tutti i presenti, vorrei prima capire qualcosa di più sul vostro passato. I motivi che vi hanno indirizzato verso quella via e quelli che ve l’hanno fatta cambiare di colpo. Vi prego, consentitemi qualche domanda.

Tutti annuirono, seriamente predisposti a voler capire, come giustamente aveva detto l’Hokage, i motivi di quello che agli occhi di tutti era una follia. Perché fermarsi ad opera compiuta?
Minato fece segno di parlare. Obito e Akiko si fissarono consapevoli della piega che stava prendendo il tutto e con lo sguardo decisero chi doveva farlo.
Obito fece un passo avanti facendo capire che iniziava lui e senza aspettare che fossero pronti parlò. Parlò del suo passato da orfano, emarginato dal clan per la sua debolezza, del bambino che ritrovava affetto solo dopo aver aiutato degli anziani. Parlò della liberazione che aveva trovato nel suo Team, nella ragazza che Amava, nel suo maestro che stimava e nel rivale per eccellenza. Spiegò le sue emozioni come se le avesse vissute in terza persona, spiegò come si era sentito sotto quella roccia, come aveva visto la morte, come era stato salvato. Spiegò con la voce rotta dai Ricordi, ancora troppo vicini, cosa era significato vedere la sua Amata morire per mano del suo Amico, come si era buttato in quella unica via insieme alla sua Amica. Come quella Amica le era rimasta accanto fino a diventare qualcosa di più. Fino a diventare colei che con le sole parole lo aveva spinto a tornare indietro per aiutare chi in passato per lui era una guida. 
Tutto in colpo, senza se o senza ma. Sincero.
Mostrò tutto ciò che aveva nel suo cuore, Tutto senza lasciar nulla in sospeso. Mentire non sarebbe servito a nulla, voleva andarsene con la consapevolezza di essere stato Onesto. Con la consapevolezza di essersi meritato quella ipotetica fine. Quando prese fiato e riaprì gli occhi si rese conto di stringere la mano di Akiko. Quando l’aveva presa?  Si sentiva cosi denudato dei suoi segreti che non riusciva a sopportare gli sguardi di quella gente. Fu per questo che si concentrò su quelli azzurri del maestro che patinati leggermente dalla commozione gli conferivano sicurezza.

Min: Obito.. –sospirò riacquisendo compostezza- capisco. Akiko tu invece sei orfana e si sono presi cura di te Madara Uchiha e gli Zetsu. Perché li hai Traditi?

Fu una pugnalata risentire quella parola in un a sola giornata, ma senza troppi peli sulla lingua rispose.

Aki: Ve lo dissi già, ma voglio ripeterlo davanti a tutti. L’ho fatto perché considero Inutile questo ideale, vero porta la Pace, ma il mezzo non mi piace. Non voglio che un bambino innocente come suo figlio,Yondaime, diventi vittima di manie di grandezza appartenute a un folle che per quanto io ho stimato, si è Arreso. Voglio sperare che Credendo in se, lottando per i propri sogni si possa fare Tutto. Solo per questo.. solo per questo ora rischiamo la morte.

Un uomo dai capelli castani, dalle profonde occhiaie e dagli occhi neri incuriosito da quell’ultima frase della ragazza alzò il braccio attirando l’attenzione di Minato che fissandolo, si lui il capo della Polizia e il capoclan Fugaku Uchiha, gli concesse di parlare.

Fugaku: Vi date già per condannati?

Aveva toppato. Obito incontrò lo sguardo dell’uomo che spesso aveva avuto modo di vedere per le vie del quartiere. Sapeva della sua serietà, sapeva che parlava solo se qualcosa gli puzzava. E quella frase puzzava sin Troppo. Che dovevano fare? Parlare? Forse.. l’unica soluzione era quella. Dovevano sapere. Qualcuno doveva aiutare Zetsu.

Ob: Si.
Min: Perché Obito?
Ob: Perché anche se veniamo risparmiati da voi.. molto probabilmente verremo fatti fuori dai nostri ex-alleati.

Il silenzio calò pauroso nella stanza, seguito subito da un chiacchiericcio che fu interretto dalla voce allibita quanto curiosa del Namikaze.

Min: Spiegati..
Ob: Tradire.. poco fa avete detto che abbiamo tradito Madara, giusto?

Annuirono all’unisono.

Aki: Infatti.. abbiamo tradito e per questo ci cercheranno e subiremo la nostra punizione.

Minato si alzò di botto sbattendo il palmo sul tavolo.

Min: Perché lo avete detto solo ora? Dobbiamo difendervi..
Ob: Che significa..
Min: Avete informazioni che non possiamo lasciarci sfuggire con una futile morte. La vostra situazione è anche in pericolo.. devo prendermi le responsabilità delle mie scelte.

Non capivano. Akiko e Obito non capivano il filo logico del discorso. Quale scelta? Cosa stava facendo passare su quel foglio? L’ansia di quel passo li avrebbe uccisi. A fermare i loro pensieri fu Minato che domando chi era per quella proposta. Proposta che loro non avevano ancora il diritto di sapere..
“CHE ANSIA!!!”
Solo quello pensavano. Le mani titubanti si alzarono, solo quattro rimasero abbassate e non stupì per nulla l’Hokage. Voleva sapere perché. Solo quello. La maggioranza c’era.

Min: Consiglieri..
Con1: Mette in pericolo il villaggio..
Min: Ne sono consapevole, ma..
Con2: Niente ma.. per noi finisce qua. Stia attento.

Uscirono lentamente dalla stanza sotto lo sguardo di un silenzioso Minato che non proferì parola. Lasciò per ultimo l’uomo poco distante da se e fissò l’Uchiha. Non servivano domande. Era lui che doveva riceverle e rispondere.

Fug: Hanno ragione. E’ pericoloso per la sicurezza di Konoha. Cosa ci dice che non lo rifaranno.
Min: Ho quel che mi basta per fidarmi e prendermi le responsabilità delle loro azioni. Sarò il primo che verrà accusato.
Fug: Non possiamo attendere la strage..
Min: Non possiamo sbatterli in cella solo perché c’e un margine di rischio.
Fug: Sono Uchiha, la ragazza non di sangue, ma ogni peso graverà anche sul mio clan. Sento di dover mettere voce in capitolo a riguardo.
Min: Fugaku-san ti comprendo, ma ti prego.. tu mi capisci..
Fug: … D’accordo Yondaime. Non mi faccia pentire.
Danzo: Non può andare così. Anche lei Uchiha.
Fug: Si. Voglio dargli fiducia. So bene quanto il potere del mio clan la infastidisca e solo per il piacere di aiutare quei due Uchiha accetterò le condizione.
Danzo: Il suo tono non è consono con la persona che ha di fronte.
Fug: Sono qua come capo della polizia, cioè come difensore della quiete pubblica, e non solo per il mio clan. Lei invece? Per la Radice. Mi faccia il piacere e esca di qua come chi non è d’accordo. Mi sembra sia l’ultimo rimasto di essi.
Danzo: Uchiha..
Fug: Shimura.
Danzo: Yondaime. La terrò d’occhio.. non faccia passi falsi o..

E con quella velata minaccia andò via. Minato sapeva nel profondo del cuore che quell’uomo odiava i ragazzi solo per averlo salvato dalla morte. Non era lui l’hokage ideali per i suoi loschi piani. Quello era Orochimaru. Eccome se lo sapeva. Non era stupido, persino il Terzo lo aveva avvisato di stare attento. Potette solo annuire e osservare la stanza svuotarsi. Rimasero solo i due ragazzi e l’uchiha, a cui si avvicinò.

Min: Fugaku.. Quell’uomo. Attenzione.
Fug: Lo so.. quello che deve fare attenzione ora sei tu. Ti auguro che tutto vada bene con quei ragazzi o per te ,con quei tre vecchiacci, sarà la fine.
Min: Salutami Mikoto-san.. e i tuoi figli.
Fug: ok.

L’uomo passò al fianco dei sue Uchiha,li guardò e si avviò verso la porta. Si fermò solo per sentire la frase del biondo.

Min: Magari.. quando sta meglio Kushina. Vi presento Naruto!

Sorrise e l’uomo sbuffò.

Fug: Scordatelo.
Min: Il solito.

Akiko e Obito che avevano taciuto fino a quel momento sentirono l’esigenza di sapere, però non dovettero chiedere perché la risposta arrivò in parte quando le manette, che legavano i loro polsi, caddero per terra levate da Minato.

Aki: Cosa..
Ob: ..Significa?
Min: Non tornerete in prigione. Avrete gli arresti domiciliari fino a data da destinarsi. Potete uscire sono con Me.
Ob: Ma non abbiamo una casa.
Min: Con me intendevo.. che vivrete a casa mia.
Aki: COME?! O.O
Ob: Allora .. capisco..
Min: Ogni vostra azione sbagliata verrà scontata anche da Me. Sono il vostro “Garante” si può dire.
Aki: Se noi tradiamo.. uccidiamo..
Min: Io ho tradito.. io ho ucciso.. Fantastico, no?
Ob: Se lo hai fatto perché ero tuo allievo, ti dico che non dovevi. Non serve.. davvero.
Min: Non l’ho fatto per quello.. o forse si non saprei. Principalmente l’ho fatto perché siete troppo giovani per fare quella fine. Vi prego. Non deludetemi. Io mi sto fidando di voi. Vi sto dando una chance. Vi chiedo solo di stare calmi fino a quando non si sarà stabilizzato tutto.

I due quasi commossi, che ancora una volta non lo mostrarono, annuirono. Forse avevano davvero un’altra chance. Forse davvero Konoha poteva essere un nuovo inizio.

Min: Su andiamo ragazzi.
Aki: Dove Namikaze?
Min: Chiamami Minato.  
Ob: Non hai risposto. Dove?

Sorrise , accarezzò loro il capo e li trascinò fuori da quella maledetta stanza.

Min: Ovvio, no? A fare la spesa!
Ob: ..
Aki: Davvero?
Min: Si.. per ora ci sono solo io. Kushina e Naruto sono in ospedale. Ora basta parlare, è tardi.

Lo seguirono con passo svelto, un po’ allibiti.  
Sarebbe stata una cosa stramba. Molto stramba.
 
 
----------[Angolo Autrice]--------------
Capitolo pubblicato.. alla fine ho scritto male me lo sento. Strutturalmente è scritto malaccio, ma spero me la facciate passare. Akiko e Obito sono stati fortunati, si sono tolti le catene ma ora sono stati “incatenati” a Minato che li ha salvati come aveva promesso(Avrà preso da lui Naruto :3 ).
Durerà questa cosa? Quanto è dolce Minato? Fugaku è troppo inverosimile? Spero di no.
Secondo me il rapporto era quello tra i due, infondo kushina e mikoto si conoscevano, uno era capo polizia l’altro hokage. Devono conoscersi. Spero di non aver fatto cavolate D:
Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate ^^” Ve ne sarei grata!
Supersara ho bisogno del tuo parere subito.. paura io di quello che ho combinato D:
Sara_uchiha

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Capitolo 22
*** Lo avrebbe fatto. ***


“Ovvio, no? A fare la spesa!”

La proposta tanto Ovvia era un ordine velato, perciò senza poter fare obiezione annuirono. Era per questo che, due traditori di livello S, si trovarono vicino al carrello mentre un calmo e concentrato ventiseienne compiva una delle funzioni più complesse per gli uomini.
FARE LA SPESA SENZA LA MOGLIE.
Ovviamente lui, il Mitico quarto Hokage, era l’eccezione. Guardava i prezzi, osservava l’ordinata lista che aveva tirato fuori da chissà dove e li guidava tra gli scaffali immensi, ma in parte poveri a causa della tragedia ancora vicina. Passavano inosservati fra la gente e questo perché le notizie su di loro sarebbero state rese pubbliche solo quando la situazione sociale si sarebbe stabilizzata.
E per quello ci voleva tempo, confessò amareggiato Minato fissando uno dei più grandi supermercati del villaggio, vuoto. La popolazione era traumatizzata e lo si poteva notare guardando i visi disperati di chi aveva perso la casa, i propri cari e i propri beni. Quel peso sulla coscienza gravava sulle teste dei due ragazzi, che sulla strada di ritorno abbassavano lo sguardo quasi addolorati per le conseguenze che avevano creato. Minato, con la busta in mano  li osservava in silenzio non potendo immaginare quanto grande fosse il loro senso di colpa.
O forse si.
I rimpianti verso quella sua allieva deceduta, verso il giovane Uchiha che apprezzava per quella sua voglia di vivere che ormai era scomparsa, verso l’Hatake che aveva sofferto la solitudine delle loro perdite, verso il suo villaggio piegato dalla distruzione e verso la sua stessa famiglia a cui non riusciva a stare accanto a causa della sua carica politica. Sensi di colpa che non riusciva a curare a causa delle ferite troppo profonde che in silenzio gli avevano procurato.

Prima di aprire, istintivamente poggiò una mano sulle loro spalle quasi a dargli conforto, quel conforto che in cuor suo voleva anche per lui. La porta cigolò e l’uomo sbuffò ,volenteroso a volerla sistemarla nel tempo libero. Tempo che non aveva nemmeno per la famiglia. Quella porta avrebbe aspettato per molto tempo.. e per molto tempo lo avrebbe irritato. Akiko e Obito silenziosi entrarono osservando quella che da quel giorno sarebbe stata la loro Casa. Semplice, ma bella. Muri di un caldo giallo, mobili color mogano, un tavolo con sedie della medesima tinta, una cucina messa in mostra dall’arcata del muro e una porta che probabilmente portava alla zona notte. Finita l’osservazione minuziosa si resero conto che Minato aveva già sistemato la spesa e che attentamente seduto al tavolo leggeva dei fogli tirati fuori da varie cartelline. Era impegnato perciò decisero di sedersi compostamente sul divano color pelle per aspettare.
….
Aspettare cosa? Era una noia..
Il pensiero comune era quello, ma non potettero negare la grandiosità dell’Hokage che invece di riposare continuava il lavoro a casa. Grandioso si, ma..

Aki: E’ un pazzo..

Le sfuggì e subito le mani coprirono la bocca accompagnate dagli occhi sbarrati, mentre Obito sospirava scioccato dall’impulsività che a volte sapeva dimostrare. Ricordava bene che tipo fosse il maestro perciò non se la sarebbe presa,ma Akiko non lo sapeva e fu per questo che tranquillo si godette la sua faccia scandalizzata. Era un sadico. Un fottuto sadico. Quella esperienza lo rendeva tale in alcuni momenti. Akiko cercò di scusarsi ma Minato alzò lo sguardo e con un sorriso la fermò. Rimase affascinata da quell’aspetto cosi bonario dell’uomo e per questo arrossì. Ai due che si trovavano nella stanza non sfuggi infatti Obito si stiracchiò divertito invece Minato se la rise intenerito. Era diventata un piccolo pomodoro con dei lunghi codini neri. Era buffa. Lei lo guardò allibita e sentendo la sua risata divenne ancora più rossa e quel maledetto sorriso di Obito non aiutava. Che figura di mer- di cacca.

Min: ahhaha.. Scusami Akiko-chan. Eri davvero tenerissima. Sei sempre cosi pallida che con quelle guance rosse eri davvero carina.

Sorrise e lei incominciò a balbettare mentre l’istinto omicida saliva. Si sarebbe sfogata con Obito. Eccomi se si sarebbe sfogata!!! Avrebbe imparato a ridersela!!

Aki: oh.. f-fa niente.. G-grazie Minato-san!!
Min: E di cosa? Piuttosto, volete mangiare? Sono le 13..

Si accorsero di non vederci più dalla fame e d’impulso annuirono, chi vistosamente chi meno. Minato ripose i documenti ordinatamente al loro posto e dieci minuti dopo essere entrato in cucina si cominciò a sentire il profumo di.. di.. RAMEN!! Obito ne era sicuro. Lo aveva assaggiato in passato.. e il suo olfatto non sbagliava mai in fatto di cibo! Affamati per intrattenere il tempo, e soprattutto per rendersi utili, apparecchiarono seguendo le istruzioni di Minato che cucinava in modo Divino.
Quello lo constatarono alla seconda ciotola..ciotole che sarebbero diventate tre da un momento all’altro. Al biondo non dava fastidio, anzi sapere che gradivano era una piccola soddisfazione. Lui si era rivelato un cuoco eccezionale e Akiko golosa non mancò a vantarglielo. Ovviamente evidenziando l’incapacità del fidanzato che in fatto di cibo faceva pena. Fortuna che c’era lei.  

La Modestia era il suo forte.

Minato lo aveva intuito. Sparecchiarono e lei volenterosa a riscattare le gesta di quella mattina nei loro confronti si mise a lavare i piatti tirando dolcemente con se Obito che fu obbligato ad asciugarli. Terminarono in poco tempo e quando tornarono in soggiorno Minato era sdraiato sul divano con un braccio sul volto. Il respiro era molto calmo, probabilmente riposava.
Come faceva? Era da pazzi addormentarsi con due traditori per casa.
Davvero si fidava di loro? Se era si.. Fino a quel punto?
Nel profondo del cuore si sentivano un po’ fieri di essersi guadagnati la sua fiducia.
La fiducia di un uomo cosi nobile anche nei piccoli gesti. Senza rendersene conto Obito si trovò a riprovare quel rispetto misto a stima nei suoi confronti. Il suo carattere cosi buono..
Un angelo sia dentro che fuori.
Akiko verificando che stava veramente riposando, lo coprì e invece di andarsi a sedere vicino ad obito si avvicinò alle foto delle cornici. Pezzi di passato ritratti in semplici pezzi di carta. Che idea geniale per non dimenticare. Le osservò una ad una , quelle con Minato, quelle con Kushina, quelle di entrambi o quelle di gruppo. Tutte ma una la colpì. Minato che accarezzava il ventre di Kushina. Che scena dolce.
Un lampo di malinconia brillò nei suoi occhi. Era una domanda che si poneva da anni, che non aveva mai rivelato ma che ora voleva fare ad Obito. Voleva sapere cosa ne pensava. Il suo pensiero era importante per lei.

Aki: Obi..
Ob: Cosa c’è?
Aki: Secondo te.. i miei genitori sarebbero fieri di quella che sono?
Ob: Akik-
Aki: Ti prego.. secondo te, sono una persona cattiva? Mi odiano da lassù?

Obito tacque per un tempo che le sembrò eterno, ma quando sentì i suoi passi seguiti subito dopo da un abbraccio  le lacrime cominciarono a scendere. Si sentiva uno schifo di persona. Quante persone erano morte due giorni prima? Non aveva avuto il coraggio di chiederlo.. aveva paura di soffrire ancora di più gli sguardi dei sopravvissuti. Cosa avranno pensato i miei genitori vedendomi complice di quello sterminio folle? Che era folle. Si sentiva una pezzente.. e quella foto di intensa felicità l’aveva uccisa.

Ob: Aki.. ti hanno salvato morendo.. loro ti amano.
Aki: Amavano la bambina innocente.. non la.. traditrice..

Una voce profonda ruppe il silenzio e quella voce era di Minato che la osservava seduto al divano con la coperta sulle gambe. Era serio.

Min: Un genitore.. qualsiasi sbaglio fai ti perdona. Sei suo figlio, la cosa più bella.. non si può odiare il risultato del proprio amore. Io mi sarei ucciso per salvare almeno lui. Mi rendo conto che la vita che gli stavo per dare era travagliata dal dolore, ma l’importante è che fosse vivo. Sbagliare è umano, non dimenticarlo. Non dimenticare che sei riuscita a salvarci capendo di dover tornare indietro. Loro, chiunque essi siano, ti amano perché sei il loro Tesoro.

Ob: Minato-sensei.. –pensò- “Grazie”

Obito lasciò Akiko che corse subito da Minato abbracciandolo forte.. abbraccio che fu ricambiato subito. Quelle parole l’aveva colpita, l’avevano alleggerita di un peso. Cosa avrebbe dovuto fare per potersi riscattarsi di tutto quello che gli stava facendo? Ci avrebbe messo una vita, ma lo avrebbe fatto.. un giorno avrebbe ringraziato Minato.
Lo avrebbe fatto.
A tutti i costi.


 
------------------[Angolo della cattiva Autrice]------------------------
DA QUANTO CAVOLO DI TEMPO NON AGGIORNO?!? Siete autorizzati a darmi della Baka -_-
Nuovo capitolo!! Ma perché Minato mi esce tenerello? E’ l’impressione mia o è davvero cosi quando parla, si muove o pensa? Ditemi voi se sto uscendo dal suo carattere. Anche se non ho l’obiettivo di rispettare quelli del manga. Cosa ne dite? Fatemelo sapere con una recenzione! **
Supersara, Sara_Uchiha, ti chiede perdono ^^”
Sara_Uchiha

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Capitolo 23
*** Ti tengo d’occhio, Uchiha.. ***


Obito stanco di vedere i due che si scambiavano quel sincero abbraccio si andò a sedere al fianco del maestro e con religioso silenzio si poggiò allo schienale, in attesa che Akiko si  calmasse. Quando ci riuscì lei si staccò dall’Hokage, e ancora singhiozzante, si strinse al ragazzo portandosi le gambe al petto. Lui un po’ imbarazzato da quella situazione l’avvicinò e con fare protettivo le accarezzò i capelli facendola lentamente rilassare  e in seguito addormentare. Minato coprì anche loro con la coperta e dopo questo gesto non ci volle molto tempo che anche Obito si rilassò quanto bastasse per addormentarsi, sulla sua spalla. Era un momento rilassante , quasi innaturale, per la catastrofe avvenuta in quei giorni.
L’uomo dopo svariati minuti nel completo silenzio non sapendo che fare poggiò il braccio sui due ragazzi e si addormentò. Rimasero assopiti per ore fino al risveglio di Obito che assonnato si rese conto del braccio di maestro poggiato su di lui, come a proteggerli. Un movimento della mano gli fece capire che anche lui si era svegliato. Si girò e occhi rosso sangue si scontrarono con due pezzi di cielo. Rimasero in silenzio, ma la domanda del biondo lo ruppe subito dopo. Era la prima volta che si scontravano da soli.

Min: Obito.. come ti senti ora?
Ob: Cosa ti aspetti piuttosto? Che ti dica che mi sento in colpa e che se potessi tornare indietro non farei le stesse scelte? Be mi dispiace, ma non sarà così perché se ho scelto di fare così avevo un motivo e rinnegarlo significherebbe rinnegare il me stesso passato.
Min: .. allora non ti penti?
Ob: No.. Anche se ho fatto tutto questo, Akiko c’era. Forse è grazie alle mie scelte e ai miei errori se siamo cosi come ci vedi. Perciò non rinnegherò per nulla a mondo, perché sarebbe rifiutare il mio passato, bello e brutto, con lei..

Minato sospirò ma un lieve sorriso adornò le sue labbra. Obito si ritrovò i capelli scompigliati dalla mano del biondino che nel frattempo si era alzato togliendosi le coperte.

Min: Non era quello che volevo sentire.. era Questo. Sono contento che anche nel dolore non eri solo. E’ un peso in meno sapere che una brava ragazza come lei si è presa cura di te. Si è presa cura di te quasi meglio di tutti noi in questi anni..

Il ragazzo spalancò gli occhi e per non mostrare quelle emozioni abbassò il volto rompendo il contatto con l’ex-maestro. Minato spostò la mano al capo e se la grattò imbarazzato.

Min: … ehm.. sono le cinque appena passate. Sveglia Akiko, dobbiamo andare da una parte. Vi lascio un clone perché devo correre a prendere una cosa. Vi tengo d’occhio.

Con quella frase tra lo scherzoso e l’intimidatorio sparì in un “poof” lasciando alle sue spalle un clone sorridente che si dava da fare con le pulizie arretrate di qualche ora prima.
Akiko non ci mise molto a svegliarsi e appena finì di riprendersi vide la porta aprirsi e il clone sparire. Guardarono e videro Minato poggiare dei pacchetti sul tavolo. Li aprì e mostrò degli abiti nuovi appena comprati. Sorrise e indicandoli aprì bocca.

Min: Parto con il presupposto che non so le vostre taglie, i vostri gusti e che soprattutto di moda non me ne intendo. Spero che vi vadano bene perché non posso tenervi in casa con quegli stracci rimanenti dallo.. scontro. Provateli e ditemi. Al massimo li cambiamo domani.

Allibiti da quel gesto si avvicinarono e afferrarono i due completi, che per ognuno aveva acquistato, e ne scelsero uno, perché a quanto pareva Minato aveva fretta per come trafficava in cucina. Impiegarono una decina di minuti e quando si guardarono, una appena uscita dal bagno e l’altro uscito dalla loro stanza, scoppiarono a ridere. Erano completamente diversi da come si ricordavano. Akiko indossava un gonnellino rosa con sotto un pantaloncino nero e una felpa larga con gli stessi colori. Il rosa non era mai stato il suo colore preferito perché Madara aveva istigato gli Zetsu ad eliminarlo dal suo vestiario.. e per questo ne sarebbe stata sempre grata. Per sua fortuna era molto scuro, quasi sul Magenta,  e sicuramente era un colore più sui suoi standard. Per Obito andò bene. Lunghi pantaloni neri con giacca nera e maglia arancione. Chissà perché , pensò, mi ricorda tanto il passato. Il ricordo degli occhialini lo invase di nostalgia. Sentiva di rivolerli indietro, se essi esistevano ancora. Li aveva sempre adorati perché lo facevano sentire meno scrutabile. Un po’ come quella maschera. A riportarlo alla realtà fu Minato, con una borsa sulla spalla, che li osservò attentamente. Sorrise soddisfatto.

Min: Vi donano.. però vi vanno bene?
Aki: Vanno benissimo ,grazie Minato-san. Il rosa però.. mai più.
Min: Ah.. è magenta.
Aki: Infatti ti sei salvato.
Min: Donne.. te la vedrai con Kushina. Non ne capisco nulla io.. tu Obito?
Ob: Bene. Sono comodi, grazie. Ehm.. sai dei miei occhialini?
Min: Quelli arancioni? Non lo so.. chiederò a Kakashi. E’ lui che si prendeva cura di voi.. voleva gestire tutto lui.
Ob: Ok, grazie ancora.. dove andremo?
Min: In Ospedale. Ho un giorno libero e finalmente posso andare da lei..
Aki: Siamo fuori luogo..
Min: Dovete, non posso farci nulla. Neanche io vorrei mettervi in ansia ma.. capitemi.

I due capendo l’esigenza dell’uomo di incontrare la sua famiglia lo seguirono per tutto il villaggio osservando come la gente si fermasse per salutarlo. Cavolo, pensarono insieme, è ammirato da tutti.. che invidia.  Arrivarono in ospedale e l’infermiera riconoscendolo subito gli indicò la camera. Minato partì subito di corsa a salire le scale seguito dai due ragazzi, scioccati, che si chiedevano da quanto tempo non li vedesse. Quando amore c’era in quel gesto.
Appena girarono l’angolo videro Minato bussare e entrare subito dopo, con il permesso di una voce che riconobbero solo quando si ritrovarono davanti  alla porta. Kushina era stesa con i lunghi capelli rossi sul cuscino con il viso che presentava ancora un po’ di pallore, mentre in una piccola culletta avvolto in una coperta azzurra c’era un piccolo biondino che riposava. Minato quasi tremante dall’emozione di rivederli strinse la mano della moglie baciandole la fronte e senza staccarsi un attimo da lei prese in braccio Naruto che mosso dal padre si svegliò, aprendo gli occhi. Lo avvicinò al petto e una lacrima scese veloce, ma fu raccolta da Kushina che sedendosi si sporse verso di lui. L’uomo constatò che lei stava bene, cosi come il figlio, e un senso di leggerezza lo colse. Solo dopo cinque minuti buoni si accorse di aver lasciato i due “coinquilini” alla porta, per questo delicatamente li invitò ad accomodarsi. Akiko rossa come un peperone si inchinò e ,nascondendosi dietro Obito, entrò. Aveva paura di incontrare lo sguardo rabbioso della donna, per questo l’unico sistema fu nascondersi.. ma nulla avvenne. Il tono era un po’ stanco ma non presentava la tanta temuta rabbia.

Kushi: Ciao. Tu sei.. Akiko? Sono sbadata e non ricordo, dattebane!!  
Min: Kushina sei la solita..
Kushi: Che stai insinuando Namikaze?!
Min: Nulla amore.. sei fantastica come sempre!

Avevano scoperto il punto debole di Minato. Obito ricordava troppo bene le urla di quella “pazza scoppiata” quando si facevano male in missione a causa del marito. Il nomignolo Pazza scoppiata lo aveva inventato lui da bambino ma non l’aveva mai rivelato proprio perché poteva diventare spietata. Avrebbe dovuto avvisare la sua fidanzata di non sfidarla. Soprattutto se entrambe erano in quel periodo. Se la sorrise al pensiero e ,per quel gesto improvviso, Akiko lo guardò sospettosa.

Aki: mi prendi per i fondelli?
Ob: No.
Aki: Ti tengo d’occhio, Uchiha..
Ob: … ok .. capo..
Kush: Si fa rispettare.. brava!  Ma ora.. Minato questo che significa? Ho sentito il discorso di due infermiere che credevano dormissi. Avevano visto l’Hokage girare con due ragazzi sin troppo grandi per essere dei figli oppure dei fratelli minori, vista la poca somiglianza. Ho pensato subito che fossero loro due.
Min: Io sono la loro “guardia garante” 24 ore su 24, al momento.. fino a data da destinarsi..
Kush: 24 ore … su 24 ? Significa che vivranno con noi, o sbaglio?
Min: Non sbagli..
Kush: Non pensi che io meritassi di essere presa in considerazione per questa scelta?
Min: Scusami Kushina! Davvero.. non potevo.. sentivo di dover.. ti prego.. non farmi tornare indietro con le mie scelte dando la soddisfazione ai consiglieri e a Danzo-san.
Kush: Minato. Io non ho mai detto che non li voglio!! Solo che volevo essere presente attivamente alla cosa e.. godermi la faccia contrariata di quei tre vecchi. Non li ho mai avuti a  genio.. “Solo un arma da proteggere” questo sono per loro e mi da fastidio.
Min: Mi dispiace cara, ma devo conviverci pacificamente .. aspetta! Vuol dire che ti va bene?
Kushi: Ovvio, Minato!

Minato abbracciò di colpo Kushina che arrossì a causa dei due ragazzi che, imbarazzati per la situazione, guardavano in altre direzione. Diede un piccolo pugno al marito staccandolo da se, ma subito dopo con un dito incitò i due Uchiha ad avvicinarsi a lei. Loro ubbidirono e si posizionarono tra il letto e la culletta.

Kushi: Mi devo presentare?
Ob: Ci conoscevamo di già.. infondo..
Aki: Siamo molto informati su di voi.. sai.. studiare l’obiettivo..

Abbassarono il capo non sapendo come reggere lo sguardo della donna che avevano quasi ucciso, ma lei un po’ dispiaciuta, ma soprattutto riconoscente del loro aiuto, parlò come solo una madre sapeva fare.

Kushi: Facciamo un patto!
Aki: Quale Kushina-san..?
Kushi: Vi faccio restare con noi a patto che .. come dire.. dimentichiate i sensi di colpa verso di noi. Non il gesto, quello non si può dimenticare, ma il senso di “stare a torto”. Eliminatelo per creare una convivenza serena. Solo per quello. Con il tempo il dolore passerà.. ve lo garantisco.

Obito e Akiko annuirono, le strinsero la mano e lei sorridente gli indicò il figlio.

Kushi: E per lui che ci avete salvato, vero? Per non lasciarlo solo.. bene! Perché non vi avvicinate a Naruto? Siete i primi –tebane!!

Akiko titubante si avvicinò a Minato e con il polpastrello sfiorò il pugnetto del neonato, ma ritirò la mano spaventata quando il piccolo l’aprì per stiracchiarsi. Rimase la ad osservarlo, ma quando finalmente la fissò con i suoi occhi azzurri, lei subito eccitata tirò Obito che fino a quel momento si era tenuto in disparte.

Aki: Obi.. non è bellissimo?! Ha due occhi fantastici!! Le assomiglia Minato-san!
Ob: Akiko non mi scuotere! Lo vedo e si sono davvero belli. Un bel bambino, complimenti Minato. Complimenti Kushina-san.

Minato e Kushina ringraziarono, lusingati da quei complimenti e in comune accordo posarono fra le braccia di una emozionata Akiko il piccolo, che quasi divertito le tirava debolmente il codino.  

Aki: Fa.. male .. un po’
Obi: Tagliateli eheheh
Aki: Ma anche no. Tagliateli tu piuttosto.
Obi: Ovvio! Non mi porterò questi capelli lunghi per sempre, ritornerò come quando mi conoscesti.
Aki: Con quel cactus appuntito? Ottimo.
Obi: Sento Puzza di insulto..
Aki: No, erano belli!
Ob: Ti tengo d’occhio, Uchiha.
Aki: Non copiarmi la battuta!
Ob: Non urlare.. si è addormentato.
Aki: Ohhh.. finalmente. Sentivo che mi stava per strappare il codino.
Min: Dai a me Naruto, lo metto a letto.

Lo passò e, sotto richiesta dello stesso, prese la busta dalla sedia e tirò fuori .. del cibo. Ramen? Non capiva il senso logico della cosa.

Kushi: Hai.. portato il Ramen?
Min: Certo! Preparato da me perché so che ti piace e che il cibo qui è orribile.
Kushi: Grazie Amore!! Ora piango!!

Cominciò a mangiare con calma osservata dal marito, mentre i due rimasero vicino alla culla ad ammirare Naruto che riposava. Era davvero un bel bambino e si sentivano fieri di averlo salvato.

Fieri di non avergli riservato un futuro orribile.


 
-------------[Angolo Autrice]-------------------
Mi sto avvicinando lentamente alla fine e non riesco proprio, visto la lunghezza, a pubblicare ogni giorno.
Scusatemi davvero ^^” Questi sono Capitoli di assestamento, possiamo dire, fatti per mettere in chiaro la situazione prima del salto di cui ho parlato con Supersara. Aspettatevi la fine tra non so quando, dopo di esso ^_^ Ah dimenticavo, recensite!! Ve ne sarei grata >////<
Sara_Uchiha
 

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Capitolo 24
*** ..Cinque Anni Dopo.. ***


Andarono via dall’ospedale dopo due ore, due ore scandite da discorsi che i ragazzi ascoltarono incuriositi. Nei giorni che vennero continuarono a far loro visita e passò  una settimana prima che i due potessero uscire e tornare a casa. Quella settimana per Minato, Akiko e Obito fu caratterizzata dalla solita routine. Risveglio, colazione, lavoro in ufficio, pranzo, pulizie, cena, dormire e rare chiacchierate tra i tre.
Questa routine, quel giorno di ottobre, in cui tornarono?

Completamente perduta.

Una ventata di Vita Vera tornò insieme alla donna e al bambino che con la loro unicità avevano rallegrato quel luogo pieno di rimpianti silenziosi. Silenziosa come la notte di quel primo giorno al completo.
Akiko aprì gli occhi e, fissando Obito che dormiva abbracciato accanto a lei, si alzò per bere un sorso d’acqua. Erano le due di notte a quanto poteva vedere dall’orologio  e per evitare di svegliare gli stanchi coniugi, nella stanza accanto, si incamminò furtivamente verso la cucina prendendo un bicchiere e tornando subito verso la sua stanza. Quando afferrò la maniglia sentì un lamento venire dalla porta di fronte alla sua e un po’ sospettosa si addentrò, curiosandoci. Seguì il suono e alla fine ne raggiunse la fonte.

Naruto. Sveglio. Nella sua culla. Con gli occhi lucidi.
Dispiaciuta posò il bicchiere sul comodino e in un modo un po’ impacciato lo prese per la seconda volta in braccio. Lo cullò cercando di prendere spunto dai ricordi del passato che gli erano rimasti impressi dai racconti degli Zetsu e di Madara. Si rendeva utile.. troppo spesso lo ricordava per i gesti di vita quotidiana.
Era demoralizzante sapere di dover dipendere dagli insegnamenti di colui che stavi Tradendo sfacciatamente.
Dannatamente Demoralizzante.
Si riprese subito e capendo che girando a vuoto scavando quasi un fosso per terra non serviva a raggiungere l’obiettivo prefissato andò in soggiorno e si sdraiò sul divano. Lo adagiò tra se e lo schienale e con la coperta si coprirono. Per farlo rilassare gli accarezzò il pancino seguendo i cerchi concentrici della tutina, ma si rilassò così tanto che con una mano sul suo corpicino si addormentò.

-------------------------

Una voce la chiamò, aprì gli occhi accecata dalla luce e quel rosso intenso la colpì mandandola in confusione.

Aki: Sono morta e sono all’inferno..?
Kushi: Akiko sono Kushina. Che ci fate sul divano?
Aki: Non lo ricordo esattam- E NARUTO!?
Kushi: Al tuo fianco che dorme. Vi avevo lasciati nel vostro letto, siete sonnambuli?

La rossa cominciò a ridacchiare divertita invece Akiko si scoprì sedendosi, per riprendersi un po’ dopo il risveglio.

Aki: Sonnambulo di poche settimane che cammina e va sul divano. Bella questa, kushina-san.
Kushi: La mattina sprizzi allegria, devo dire..
Aki: C E R T O. Comunque stiamo qua perché mi sono alzata, l’ho trovato sveglio che si lamentava e per non svegliarvi l’ho portato qui per farlo addormentare.
Kushi: Ma ti sei addormentata tu a quanto ho capito.
Aki: Non è andata secondo i piani..

Si grattò il capo e nello stesso momento entrò l’Uchiha con indosso il pantalone scuro del pigiama e la giacca sbottonata del suo completo ninja. La cercò con lo sguardo e quando la trovò ironicamente parlò, guadagnandosi l’occhiataccia di Akiko.

Ob: I tuoi piani non vanno mai come devono andare.
Aki: Questa era cattiva.. me la segno!
Ob: Segna.. Segna.. comunque che ore sono?
Aki: Non la vedi l’ora? Le otto.
Ob: Grazie mille, sai.. ho un occhio in trasferta.
Aki: Sei squallido, non scherzarci.
Ob: Devo piangere? Ora ci provo.. mue mue
Aki: LA SMETTI?!
Ob: Di prima mattina sfotterti mi tira su di morale.
Aki: Tsk.
Ob: Ti ho chiusa.. non negarlo.
Aki: Grrr.. oh! Buongiorno Minato-san!

Minato si trascinò stancamente verso la colazione appena preparata dalla moglie per tutti i presenti. Lui si sedette a capotavola con affianco la rossa e Obito, dal lato opposto del tavolo, con accanto Akiko che continuava a stuzzicarlo divertita. Quella mattina erano tutti di buon umore tranne Minato che era stranamente pallido e silenzioso.

Kushi: Minato non stai bene?
Min: Sono stanco.. in questi giorni mi pressano da ogni parte con fogli da firmare, villaggi da ricostruire e tanto altro ancora che quasi mi sento morire..
Ob: E’ un tuo dovere..
Min: Lo so.. lo so.. era il nostro sogno infondo.
Ob: Si, nostro..

Calò il silenzio ma fu interrotto da Minato che si alzò andando allo specchio per sistemarsi il candido mantello. Guardò il suo viso e doveva ammetterlo che avevano ragione a preoccuparsi.
Si sarebbe preso una vacanza. E se la sarebbe presa Molto Presto.
E magari avrebbe presentato suo figlio agli Uchiha. Lo aveva detto a Fugaku, infondo.
E lui non dimentica Mai. Lasciare le cose in sospeso lo irritava. Molto.
I suoi pensieri erano confusi e non seguivano un nesso logico infatti non capì nemmeno lui come fece a riprendersi da quello stato di trance.

Min: Ragazzi preparatevi. Dobbiamo andare.
Kushi: Falli rimanere a casa. E’ inutile ti darebbero solo fastidio..
Min: Io devo, mi dispiace contraddirti..
Kushi: Namikaze! Era un ordine! Lasciali a casa. Li guardo io.. mi servono degli schiavetti per le pulizie.

Il tono in cui lo disse era pauroso e l’aura che emanava era minacciosa tanto quanto bastasse per far sentire in colpa Minato nell’aver accettato la “gentile proposta”. Akiko si rassegnò e pensava che anche Obito lo facesse ma lui non si fece mettere i piedi in testa in quel modo e in pochi secondi scomparve con il kamui. I due adulti la guardarono preoccupati e si cominciarono ad allarmare ma dopo pochi secondi lo videro apparire dalla porta .. completamente vestito pronto ad uscire.

Ob: Minato allora andiamo in ufficio si o no?
Min: Vuoi venire con me?
Ob: Sono più adatto li da te. Invece Akiko è perfetta per aiutare Kushina-san. Vero, Aki?
Aki: << Maledetto Obito.. me la pagherai >> C-certo.  
Ob: Non ti dispiace, vero?
Aki: << Ti ucciderò lentamente mentre dormi>> No, vai pure Obi.

Senza aspettare ripensamenti Obito scappò fuori di casa seguito da Minato che se la rise di gusto con la moglie. Sembravano tanto loro da adolescenti, era quasi nostalgico. Prima di uscire Minato guardò la ragazza.

Min: << So già che un giorno mi affezionerò a voi due.. anche per te è cosi, vero Kushina? >>

 
---------------------------------[ Cinque Anni Dopo ]----------------------------------------

 
Una ragazza dai lunghi capelli neri legati in una treccia, con sulle spalle un biondino di cinque anni, correva per tutto il villaggio osservata dalla gente. Erano tanti i motivi che portavano a farlo. Il fatto che fosse da ormai tre anni conosciuta come il mandante di quel maledetto 10 ottobre, come  la traditrice di colui che l’aveva cresciuta per anni affidandole il suo piano, come la fidanzata dell’Uchiha traditore, ma anche come la persona più inseparabile dal figlio dell’Hokage. Naruto.
Era impossibile non trovarli in giro per il villaggio a urlare, a giocare, a rincorrersi ma soprattutto a scappare dalla furia dell’Habanero, cercando di raggiungere quella meta che ormai tutti conoscevano.
L’ufficio.
La salvezza erano quei due poveri uomini che subivano l’esuberanza dei due Uzumaki e della Uchiha.
Minato e Obito.
La porta si aprì e alzando lo sguardo videro i due sfigati che in fretta e furia si chiusero la porta alle spalle , correndo subito da loro. Erano impauriti e la faccia allibita di Obito bastò ad Akiko per capire di dover spiegare.

Aki: Obito!! Salvami!! Io non volevo!! E’ COLPA DEL MOCCIOSO!!
Min: Akiko.. spiegaci con calma.
Ob: No, fallo velocemente perché sta arrivando.
Nar: M-mamma?! PAAAA AIUTO!!!
Min: Naru cosa hai fatto? Vieni da papà e raccontami!
Nar: Colpa di Aki-chan!!
Aki: IO!? Ma che sfacciato che sei!!
Nar: Sfaccato? Che significa?
Aki: Si dice sfacciato.. ma basta questo ora non serve per salvarci!! Piuttosto vai da tua madre e dille tu che hai spaccato tutti i piatti perché volevi prendere la ciotola del ramen vicino al contenitore!! Io ero innocente!!
Nar: No! Tu ramen non volere prendere a me!!
Aki: Ma stavo pulendo la stanza del tuo Amato Obito, che lascia tutto il letto incasinato!
Ob: Ehi calmati.. io e il Sensei veniamo in ufficio alle 8 e tu stai ancora dormendo.
Min: Ragazzi state cambiando argomento ^^”
Nar: dommigliona .. :P
Aki: Ehi baka zitto!
Ob: Infatti taci peste! Tra poco sarà colpa mia quando invece Io sono innocente!
Aki: Anche!
Nar: Puree!
Min: Vuoi vedere che ora è colpa mia? ^^”
Aki: Ovvio.
Nar: Papà non si fa u.u cattivo.
Ob: Sensei sbadato.
Min: Ehi.. ehi!! Non incasinate me contro la Kushina pazza la fuori!!

Tutti sbiancarono vedendo la porta aprirsi ma sopratutto udendo il cigolio tetro e inquietante. Era là e Minato con quella frase si era segnato la condanna a morte. Era meglio per lui gettarsi dal finestrone alle spalle chiedendo prima ad Obito di salvare Akiko e Naruto portandoli nel Kamui per un po’.
Cavolo!! Geniale!!
Il terrore fa nascere idee tipiche di un genio. Lo avrebbe fatto se non bastavano le parole o le solite scuse che riuscivano ad inventare.

Kushi: Ciao Minato.
Min: Buongiorno Amore.. come va? ^^”
Kushi: Bene.. BENISSIMO. A te?
Min: Sento la morte chiamarm- Mi Sento una meraviglia. Cosa ti porta qua?
Kushi: Niente. Oh ma guarda ..Akiko e Naruto.. eccovi dove eravate.
Aki: Dio che mi proteggi da lassù aiutami.. prendi il moccioso!
Nar: Aki-chan!! Monella! Io piangere ora!

Gli occhi blu come il mare diventarono lucidi e Akiko lo guardò intenerita. Maledetto sapeva dove colpire il moccioso infatti lei si avvicinò e gli asciugò le lacrime, che vennero sostituite da un bel sorriso vittorioso.
MALEDETTO. Ma perché era tutto sua madre?
Vendetta.. vendetta.. vendetta.. vendetta..
AKIKO VOLEVA VENDETTA.
Si avvicinò e cominciò a fargli il solletico facendolo ridere come un pazzo.
Anche lei sapeva il suo punto debole e ogni volta quella scena faceva calmare la rabbia dell’Uzumaki.

Aki: Peste traditrice.. sarai punito puahahah
Ob: E’ tutta scema..
Min: Sono dolci però..
Ob: Se lo dici tu.. mi fido.
Kushi: Oh che bellini. Vai anche tu Obito!
Ob: n-no Min: Ok.. Ok.. ti ho mai fatto santo per come mi aiuti? Ti dovrei ringraziare mille volte a volte.
Ob: No non mi hai fatto santo e se ti permetti a ringraziarmi mi offendo.
Min: Quando la smetterai di sentirti in debito?
Ob: Mai.. mai.. piuttosto Aki per quel corso in ospedale ti dobbiamo dare dei fogli.
Min: Giusto me lo hai ricordato. Per la specializzazione di ninja medico firma qua e portalo dal primario. Dopo sta a te mostrare il resto delle tue abilità.
Aki: Oh.. grazie!
Kushi: Sicura di non voler diventare Ninja come ha scelto Obito? Dopo 5 anni finalmente avete ricevuto il diritto di essere cittadini e ninja di konoha, perché non lo fai?
Aki: Non mi piace uccidere.. andrò in missione ma da ninja medico. E’ più utile.
Nar: Zio Obito forte!! Shiiii!!
Ob: Non chiamarmi Zio, mi sento vecchio. Ho solo 15 anni più di te e poi.. Akiko se vuole ti fa a spiedino B-A-K-A ehehe
Nar: Offeso io!!! E risata di Obito fa paura!!
Ob: Ehehe ci provo gusto.
Kushi: Non la finirete mai di stuzzicarvi.. vero?
Ob: Mai.
Min: "Siete troppo simili.. eh si.. il caro vecchio Obito"
Nar: No mai pace con Lui.
Ob: Vale lo stesso per me!
Nar: Bleaaa!! Aki-chan mi fai vedere come combatti?! Sei forte come Obito?!
Aki: No non lo sono.. ma ok, magari chiami il tuo amico Sasuke e suo fratello itachi? Si chiamano cosi vero?
Nar: Itachi si, è buono!! Teme no, mai!!
Kushi: Naruto!! Potrei ancora punirti per i piatti!!
Nar: Sasuke bravo, tanto bravo.  Si si. Anche lui può venire.
Ob: Approfittatore..
Nar: bla bla bla bla.. :P
Ob: … scappa.
Nar: Aki-chan!

Saltò su Akiko che cominciò a correre inseguita da Obito che fingeva di essere furioso con di lui. Amava terrorizzare la peste. Era un legame conflittuale diversamente da quello quasi infantile con Akiko.

Kushi: Staranno mai fermi?
Min: No, ma preferisco così.. senza Naruto sarebbero ancora quei due ragazzi chiusi e pieni di paure.
Kushi: Hai ragione, meglio così. Ora vado ci vediamo a cena. Ti faccio venire Obito?
Min: Si se gli va, non lo obbligo.. uff..
Kushi: Ok.. a cosa stai pensando? Parlane con me Minato..
Min: Penso che da quel giorno di 5 anni fa sia cambiata solo una cosa.
Kushi: Dimmi cosa allora..

La donna si fermò vicino alla porta e fissò il viso del Marito. Era.. dispiaciuto.

Min: Sono diventati bravi a nascondere quel lato terrificante che li opprime.
Kushi: Minato.. su..
Min: Se non ci è riuscito completamente Naruto con il suo cuore di bambino, come potremo renderli felici noi? Cosa c’è che non capiamo dopo tutto questo tempo con loro?

Kushina si avvicinò , gli accarezzò la guancia e gli baciò dolcemente le labbra.

Kushi: Non pensarci.. ce la faremo. Insieme tutti quanti.

Lui sorrise. Lei uscì sollevata da quel lieve gesto che tanto amava.

Min: Grazie tante Amore.

 

------------------[Angolo dell’autrice sbadata]------------------
Non pubblico da.. meglio non vedere va! Capitolo di passaggio? Non saprei. Sta a voi dire cosa ne pensate.
Finalmente il salto. Il legame con Naruto di akiko e obito si è finalmente visto. Cosa ne pensate?
Ditemi Come ve lo aspettavate e se mi sono avvicinata!! Recensite mi fa piacere leggere cosa pensate :D
Di questo capitolo amo Naruto comunque. Sono felice per lui *///* tenero con la sua famiglia vero? <3
Sara_uchiha
 

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Capitolo 25
*** Bivio. ***


La urla di due bambini, osservati da tre ragazzi seduti su una panchina poco lontana, si diffondevano nel parco di quel caldo pomeriggio. Sasuke e Naruto come loro solito si rincorrevano tirandosi shuriken di plastica fingendo di essere dei ninja come i loro genitori, mentre Itachi, Akiko e Obito sorridevano guardandoli. Era divertenti vederli crescere insieme e il venticello pomeridiano era rilassante. La ragazza, con la testa poggiata alla spalla del fidanzato, vide il biondino correre da loro con il broncio seguito da un moretto vittorioso.

Aki: Cosa succede, Naru?
Nar: LUI BARA!! Ha vinto..DI NUOVO!!
Sas: Sei scarso, baka!!! :P
Ita: Otouto non fare il monello con Naruto, ok?

Gli sorrise colpendolo sulla fronte con il suo solito tocco dolce, facendolo arrossire. Sasuke odiava quel gesto soprattutto fatto davanti al biondo. La stessa cosa valeva per il rivale  che non si faceva abbracciare da Akiko in sua presenza. Erano divertenti e anche per quel motivo era bello incontrarsi per farli giocare.

Sas: Nii-san!! Non farlo più e poi lui è baka!!
Nar: Tu Bari!! 
Ob: E come può averlo fatto? Sei scarso Naruto ehehe.
Nar: Non ridere Obitonto!!
Aki: Oddio Naru ahahah Bella, me la segnerò questa!! Ahahah
Ob: Oh no Akiko..
Aki: Zitto Obitonto!
Ob: VIENI QUA NARUTO!!!!
Nar: SCAPPIAMO!!
Sas: Anche io?! Non ho fatto niente!
Ob: Si, Sas’ke!! Anche tu!!
Sas: Aiuto!! Corri, maledetto Baka!!
Aki: Ahahaha Che dolci, vero Itachi?
Ita: Si si, Akiko-san.
Io: Chiamami Akiko, non lo voglio dire più ok? ^_^ 
Ita: Ok Akiko! Guarda, sta arrivando qualcuno..

Anche Obito lo notò e con i due bambini in braccio tornò per ascoltare quello che l’Ambu, appena scomparso, aveva riferito loro. Akiko e Itachi avevano una faccia sorpresa quando li raggiunse e senza perdere tempo chiese informazioni.

Ita: Obito-san..  Yondaime-sama ci ha convocato con urgenza in ufficio.
Ob: Tutti e tre?
Aki: Si. Missione a quanto pare.
Ob: I bambini? Li portiamo con noi la?

I due annuirono e si avvicinarono a lui che, senza pensarci due volte, utilizzò il Kamui, stupendo Naruto e Sasuke. Quando aprirono gli occhi erano di fronte a Minato, seduto dietro la sua scrivania che con un sorriso accoglieva sulle sue gambe il proprio figlio appena arrivato.  Davanti a se un ragazzo con la maschera che quando li vide apparire si levò per farsi riconoscere da tutti.
Kakashi.
Fu difficile non fare domande a riguardo della sua presenza, perché sapevano bene che gli Ambu lavoravano raramente con comuni Jonin e questo era già strano vista la presenza di Itachi, anche lui Ambu. A colmare questi vuoti fu l’hokage stesso.

Min: So cosa pensate. E’ strano lo so, ma loro due staranno in missione con voi.
Ob: Perché?
Min: E’ una missione ad alto rischio e solo voi due potete farla.
Aki: E allora perché.. è ancora più confuso.
Min: E’ una cosa soprattutto per voi, ma proprio per la pericolosità penso sia meglio farvi accompagnare da persone qualificate che conoscete.. e che si fidano. Spero sia chiaro.

Akiko e Obito annuirono e si avvicinarono a Kakashi e a Itachi, con in braccio Sasuke. Fissarono il Biondo che annuì. Prese dei fogli e li mostrò. Fu un colpo per gli ex-traditore leggere l’obiettivo da recuperare.

Ob: Abbiamo una traccia finalmente?
Min: Si. Sono morti numerosi ninja in quelle zone, pochi ne sono tornati vivi e le caratteristiche da loro descritte sono simili a quelle che ci avete riferito. E’ lui, vero? Sta a voi andare la.. e non morire.
Nar: Papà nooo moriree!!
Min: Non ti preoccupare ^_^ fidati del tuo papà, piccolo.

Accarezzò i capelli del figlio, che si rilasso,  per poi riprendere il discorso.

Min: Ve la sentite?
Aki: Si.
Ob: Ovviamente.
Kak: A nome di entrambi anche io e Itachi.. ma vorremmo capire meglio chi è il nostro obiettivo. Ne sappiamo pochissimo a riguardo.
Ob: Dobbiamo prendere Konan e Nagato Uzumaki, subordinati dell’Akatsuki e naturalmente degli Zetsu. E’ importante essere veloci nell’agire e approfittarne prima che il Rinnegan del ragazzo faccia cose che possano compromettere il futuro di tutti. Dobbiamo fare attenzione se è veramente lui.
Ita: Avete numerose informazioni sugli obiettivi.
Aki: Siamo stati noi a reclutarlo e a metterlo a contatto con gli Zetsu, involontariamente. Da anni abbiamo chiesto di fare delle ricerche e di raccogliere dati. E’ importanti che non sia fatto quello che loro e, che un tempo, anche noi volevamo. Dobbiamo Agire.
Kak: Contate su di noi. Chi sarà a capo?
Min: Obito. Lui lo conosce meglio di tutti. Akiko tu oltre a conservare informazione insieme a lui sarai anche il ninja medico. Voi due invece sosteneteli e date il meglio di voi.
Kak-Ita: Si.
Min: Naruto scendi due secondi e prendi quella busta.
Nar: Questa, papà?
Min: Si,portala qua :D Grazie, piccolo!

Gli accarezzo la testa ringraziandolo come suo solito e proseguì.

Min: Akiko, Obito. Tenete le divise Ambu.
Aki: Ma non lo siamo..
Min: Vi mimetizzerete meglio, perché farvi riconoscere dagli Zetsu è pericoloso  e li metterebbe in posizione di difesa. Tenete anche queste maschere.
Ob: Io ce l’ho.
Obito tirò fuori dal suo giubbotto da jonin una maschera arancione con un solo foro, con intorno dalle linee circolari e l’indossò. Akiko provò la sua, bianca a forma di gattino, e sorrise soddisfatta.
Aki: PERFETTA! Grazie, adoro i felini.
Ob: Akiko.. non ci interessa.
Aki: Acido.

Si fecero la linguaccia a vicenda seriamente offesi dagli insulti, ma dopo qualche secondo passò tutto e si rimisero in ascolto.

Min: Siete strani ehehe Obito vai bene con quella anche se non è da Ambu.. potete andare.
Ob: Grazie. E lui?

Indicò il figlio che nel frattempo si era messo a disegnare con la penna sulla scrivania. Alcuni tentativi di scrittura, ciotole di Ramen, rotelline del Ramen, shuriken, kunai e tanto altro che Minato non aveva notato. Sbuffo, rassegnatosi a dover cancellarli tutti con lo sgrassatore, e con un sorriso supplicante tolse la penna dalle mani di Naruto e lo porse ad Akiko che capendo lo prese in braccio.  

Nar: Akii! Lasciami!! Non davanti allo scemo!!
Sas: Io non sono scemo! Tu sei Baka! :P
Nar: Ti odio, Teme :P
Min: Che dolci, questo è amore.. ^^”

Tutti lo guardarono divertiti. Minato aveva una calma profetica con il figlio, troppo abituato con la moglie ma in ufficio non lo sopportava proprio. Era un maniaco dell’ordine e  Naruto era bravissimo a incasinargli tutti i fogli da firmare e i rapporti delle missioni. Ogni scusa era buona per farlo andare da quella santa Kushina che riusciva a calmarlo a suon di urla. Erano consapevoli di tutto questo e commossi da quel povero uomo che li sopportava accettavano sempre quegli ingrati favori.

Min: Ah ragazzi!! Grazie per “questo” e  ultima cosa. Buona fortuna!

Annuirono e come apparsero così scomparvero, portando con se anche Kakashi. Le loro strade si divisero quasi subito sulla via centrale del villaggio. Kakashi andò a casa propria a preparare lo zaino cosi come Itachi che inoltre doveva andare a lasciare il fratellino dalla mamma. Anche Akiko e Obito dovevano lasciare Naruto e inoltre indossare la divisa e preparare il materiale. Kushina li accolse subito in casa e rimase sorpresa da quella nuova missione quando li vide pronti per uscire. Erano stati veloci, perché aveva fissato l’appuntamento alle porte 1 ora dopo la divisione ed erano giù passati tra quarti d’ora. Ebbero solo il tempo di abbracciare entrambi Naruto e Kushina perché poi dovettero correre per non fare tardi.
Arrivati alle porte Itachi e Kakashi erano già li da qualche minuto e appena li videro dissero che erano pronti per partire. Senza perdere tempo si guardarono negli occhi, si misero le maschere e indicando un punto della cartina puntato con una X rossa partirono velocissimi. Dovevano correre sfruttando la luce del giorno , riposare il giusto durante la notte fermandosi il meno possibile e utilizzare le tappe in modo adeguate. Lavoro per Ambu professionista e Akiko e Obito dimostrarono una serietà degna di essi. Infondo se quella missione c’era era anche colpa loro e dei loro sbagli. Dovevano rimediare.
Il secondo giorno durante una tappa a soli 10 km dalla destinazione, raccolti a tavola in una opprimente taverna si misero a parlare del più e del meno per spezzare la tensione che li avrebbe avvolti il 3 giorno di missione. Il giorno del probabile scontro.

Aki: Che gentaccia.. mi ricorda il passato.
Ita: Cosa Akiko? Se si può sapere..
Ob: No graz-
Aki: Certo. Eravamo in un villaggio e Obito prese a calci un uomo che alla fine finimmo per ritrovare in armeria. Che sfiga.. ricordo ancora il nome da maniaco.
Kak: Non voglio scoprire quale fosse.. piuttosto perché lo facesti?
Ob: Era ubriaco e non le lasciava il polso.. se lo meritava. Lo rifarei con orgoglio se capitasse.
Aki: Sono passati anni se ci pensi.. avevamo appena cominciato quel viaggio e non ci conoscevamo poi molto.
Ob: Si.. ci volevamo bene ma non .. cosi ..
Aki: Ti blocchi quando parli di queste cose!! Sei divertente ahahah
Kak: << Sei rimasto protettivo anche in quelle situazioni.. >>
Ita: << E’ una fortuna che si sono incontrati. Sono da Ammirare per come parlano del passato senza arrendersi. Ora  capisco perché papà li difende da Danzo >>
Aki: Che guardate voi due in quel modo? Siete curiosi? Eheheh
Ob: Sono Ficchetti è diverso.. piuttosto andiamo a riposare. Domani si parte e sarà decisivo essere in forma.

Parlò con tono scherzoso per poi diventare serio e “”costringere”” tutti con quella frase a dirigersi verso la propria camera. Semplicissimi camere da una persona con letto armadio e comodino. L’essenziale pensando al misero prezzo, il necessario per un Ninja di passaggio. Si guardarono e prima di chiudersi la porta alle spalle ci fu un fievole.

“Buonanotte”
 
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Una parete rocciosa si innalzava davanti a loro. Erano le 7 di mattina e avevano raggiunto prima del previsto il luogo. Solitamente sarebbero entrati in serata o in pomeriggio ma la luce in quel probabile scontro si sarebbe rivelata basilare per la loro vittoria. L’entrata era una grotta e Pakkun, la fedele evocazione canina di Kakashi, era partita in perlustrazione. Si mantenevano a 5 metri di distanza per evitare tranelli e per sicurezza si nascosero dietro ai cespugli del bosco la intorno. Passarono venti minuti e il silenzio non aiutava a rimanere calmi nell’attesa. Ci vollero altri 10 minuti per veder riapparire Pakkun al fianco dell’evocatore.

Kak: Fai rapporto.
Pak: E’ un labirinto di vicoli e ho impiegato del tempo per studiarlo.
Ob: Hai individuato quello giusto da intraprendere?
Pak: No, sono andato per esclusione eliminando quelli con le trappole. Ne ho individuati alcuni possibili.
Aki: Quanti nel dettaglio?
Pak: Tre. Non ho potuto addentrarmi a causa della barriera di chakra.
Ita: Di che tipo, pakkun-san?
Pak: E’ uno strato di parete circondata da carta che esplode con evocazioni o cloni. Si passa solo come originali e non si può eludere.
Ob-Aki: Carta esplosiva regolata da chakra?
Pak: Esatto.
Kak: Avete idee?
Aki: Si.
Ita: Allora sapete chi è?
Ob: Konan, la compagna di Nagato. Abbiamo la pista giusta.

Con passo scattante e leggero per non far rumore sul pavimento umido si addentrarono guidati dal cane. Ci furono varie occasioni in cui dovettero evitare Shuriken di carta o paletti di metallo scuro, ma filò tutto tranquillamente grazie ai 3 utilizzatori dello Sharingan e al possessore dell’elemento terra. La luce era scarsa pur essendo mattino e dovettero usare un ramo di legno avvolto da un pezzo di stoffa incendiato per proseguire. Non potevano permettersi di utilizzare le abilità oculari sprecando chakra, soprattutto Kakashi che non era un Uchiha. Raggiunsero un bivio che Pakkun indicò come quelli da percorrere e ringraziandolo scomparve. C’erano tre vie e come aveva già spiegato una barriera le precedeva.

Ita: Come si fa? Noi, se tu..
Kak: Obito..

Li fissò e loro annuirono. Akiko capì subito.

Aki: Itachi .. Kakashi.. se andate da soli fate attenzione.
Kak: Andrà bene.
Ita: Non faremo errori.
Ob: Chi li trova chiama gli altri. Ok?

Tutti annuirono. Kakashi si diresse verso la terza entrata, Itachi verso la seconda e Akiko che fu subito affiancata da Obito verso la prima. Abbassarono la maschera per qualche secondo e si fissarono ognuno negli occhi dell’altro.

Ob: Sono a capo di questa missione.. non voglio perdite tra i miei Compagni. Perciò.. Usciamo vivi da questo Bivio.

Kak: Andrà cosi Obito.
Aki: Ce la faremo e torneremo a casa.
Ita: Certo, fidati di noi.

Le maschere tornarono al loro posto e una luce azzurrina brillò al loro passaggio. Nell’aria risuonò l’eco di un Sussurro. Quel sussurro supplichevole di Obito che raggiunse tutti. Che raggiunse il loro Cuore.

“Vi prego Amici..”
 
 

--------------[Angolo dell’Autrice Malvagia]----------------
Sono cattiva e non pubblico da TROPPO.. MA NON E’ COLPA MIA!!! :’(
Questo capitolo sta a voi dire se è di passaggio per il prossimo(si è cosi) o se è importante. Vi è piaciuto? Cosa ne pensate della missione? Pensavate che mi dimenticavo di Nagato e Konan, con annessi gli Zetsu? Sbagliate :3 Aspettatevi il capitolo molto presto!! Ho approfittato delle vacanza di Pasqua per riflettere e so quasi tutto della storia. Mi manca solo il finale che è da rivedere e perfezionare. Se pensavate che avrei lasciato la storia incompleta per sempre vi sbagliate ancora ^_^
Grazie a chi recensisce, a chi mette tra i preferiti, a chi tra i seguiti e a chi legge soltanto <3
Grazie e alla prossima :*

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Capitolo 26
*** Morti..? ***


Obito osservava attentamente con lo sharingan attivato ogni angolo di quelle pareti anguste che stava percorrendo e Akiko lo seguiva guardandogli le spalle. Erano cinque minuti che svoltavano all’interno di quel vicolo infinito e la calma che vi regnava era surreale per la situazione in cui si trovavano. Un goccia di sudore scese sul volto pallido della ragazza che stringeva fra le mani un Kunai. Non gli piaceva.
Nulla.
Il luogo, le circostanze e tutto il resto. Assolutamente Nulla e questo valeva anche per l’Uchiha. Ci vollero altri interminabili minuti di angosciante cammino per vedere la fine illuminata da una fioca luce. Corsero con i sensi pronti a reagire ma quello che li aspettava era ancora più Angosciante.

Li avevano trovati.. e lo sguardo che il Rosso e la Viola rivolsero ai due mascherati li fece rabbrividire.

Rabbia e Indifferenza. Un miscuglio micidiale che mostrava tutto l’astio per ciò che rappresentavano.
Ciò che rappresentavano.. Obito si maledì mentalmente per non averci pensato prima di partire.

Il rancore verso Konoha, il villaggio che ora con quelle vesti stavano servendo. Il rancore che loro stessi avevano acceso alimentandolo con la vendetta e con dei ideali di pace utopistici. Avevano cominciato con il piede sbagliato, sapevano dove erano gli obiettivi, ma non avevano possibilità di avvisare i due compagni perché un corpo di Pain si era posizionato all’entrata bloccando la via di fuga.
Un’imboscata pensata per ninja di alto calibro che riuscivano ad arrivare fino la. Questo diceva lo sguardo quasi impassibile e glaciale di Konan. Fu lei a parlare per prima, spezzando il silenzio pesante che si stava creando.

Kon: Cosa cercate per essere arrivati perfino al cospetto di Dio.. Ninja di Konoha.

L’adrenalina scorreva nelle vene di Obito e con calma rispose a quella domanda, che più sembrava una affermazione.

Obi: Siamo qua, per parlare..
Kon: Venuti fino qua per parlare.. fatemi il piacere di andar via.
Obi: Se potessimo lo farei.. ma a quanto pare..

Fissò con lo sguardo il Pain e poi focalizzò l’attenzione di nuovo sulla donna.

Kon: Che audacia, Ambu. Ma non basta. Non vi è concesso parlare, per questo Morite.

Gli altri cinque Pain che avevano accerchiato i due di Ame partirono a velocità impressionante verso Obito ed Akiko. Non ebbe tempo di pensare a un contrattacco, che si ritrovò ad abbracciarla e a farsi attraversare grazie al Kamui. Dovevano stare attenti e sfruttare le loro tecniche con astuzia. La forza dei 6 Pain era notevole ed era innegabile allo stesso tempo la loro inferiorità in alcune abilità, in cui loro privilegiavano.

Nag: Interessante..

Nagato colpito da quella tecnica si lascio sfuggire  un’esclamazione di Stupore. La voce era rauca, fredda e impassibile. Quel tono cominciava ad innervosire Obito. Gli ricordava ancora di più quanto fosse colpa sua tutto quello. Gli ricordava il vecchio Nagato insieme a Konan e Yahiko. Se lo avessero salvato invece di restare in disparte.. ora… Akiko lo fissò comprensiva e si staccò da lui fissando i due Ninja quasi dispiaciuta.
Ma quello non era il momento. Dovevano agire prima che gli Zetsu potessero interferire, prima che i loro amici finissero nei guai.

Aki: Nagato, Konan.. abbassate le armi. Siamo qua per aiutarvi. Siete in serio pericolo.
Nag: Perché dovremmo credervi..?
Aki: Perché Noi siamo i vostri capi!
Kon: Loro sono morti.. gli Zetsu hanno preso il loro posto.
Ob: Morti…?

Lo stupore di quella affermazione intrise quella parola di mille sfumature. Morti? Loro due? Loro due erano stati ingannati e erano finiti nella trappola degli Androidi. Doveva reagire, far capire alla svelta la situazione. Obito non sapeva come convincerli, la loro determinazione era forte e non avrebbero creduto a un ragazzino che si presentava come essere il loro “Madara”. Non lo avevano mai visto realmente in volto.. ma forse..
Sorrise.

Ob: Akiko! Togli la maschera!
Aki: Com- GIUSTO!! Nagato!! Konan!! Farò saltare la mia copertura ma osservate attentamente il mio volto!!

Non ebbero il tempo di controbattere che la maschera cadde per terra facendo ripiombare quel silenzio. Nagato si fece sfuggire uno sguardo scioccato e Konan li osservò sorpresa. La riconoscevano. Era cambiata, molto più grande e matura, ma quella pelle candida, quegli occhi scuri e grandi e quelle labbra fine era difficile non riconoscerle anche dopo anni. Era la compagna di Madara, colei che le faceva da vice se non anche da Pari. Non fu complesso collegare chi ci fosse sotto quell’altra maschera arancione. Era quasi ovvio dopo quel “noi siamo i vostri capi”. Erano confusi e disorientati.

Kon: Voi.. Akiko.. Madara.. siete vivi?!
Aki: Lo siamo sempre stati, Konan. Ci siamo solo allontanati da questo piano folle che ci ha spinto a reclutarvi. Noi ci siamo tirati fuori, ma voi siete ancora nelle mani di chi ci vuole morto!
Nag: Chi vi vuole morto..?
Obi: Gli zetsu che voi servite e che un tempo noi avevamo come alleati.
Nag: Madara perché hai cambiato id-
Ob: Io non sono Madara.

Anche la sua maschera cadde per terra e i lineamenti sin troppo giovanili, anche se rovinati dalle cicatrici erano evidenti. Non era Madara, questo era certo.

Nag: C-chi sei?
Ob: Sono Obito Uchiha.
Kon: Avete mentito sulla vostra identità.. siete come loro..
Ob: Può darsi.. ma noi lavoravamo davvero per Madara.
Aki: Lo abbiamo conosciuto.. ci sono cresciuta.
Nag: Perché lo tradisci allora?
Aki: Eheh ottima domanda Nagato.. Perché? Perché quello che volevamo fare non era umanamente giusto. Abbiamo coinvolto innocenti come voi e ora vogliamo liberarvi.
Ob: Restando con gli Zetsu andrete in contro alla morte soltanto. Siete loro oggetti.. come lo eravate per noi, ma ora non più. Ascoltateci!!!
Kon: Nagato..
Nag: Io non seguo Loro.. vado per la mia strada. Non mi farò sottomettere.
Ob: Invece stai facendo ciò che vogliono. Non vogliono te o la tua Amica.
Aki: Vogliono gli occhi che Madara da bambino ti diede. Il Rinnegan. Sei solo il contenitore.. l’utilizzatore da gettare quando non servirà.
Nag: ..
Ob: Non sottovalutateli..
Kon: Voi siete di konoha.. come possiamo fidarci?!
Aki: Dovete.. lasciatevi il Rancore alle spalle, non vi chiediamo di perdonarli perché ciò che vi è successo è orribile ma almeno di non farvi usare e scappare. Andate dove volete... ma almeno in un posto sicuro. Lontani da loro!

I due si fissarono e in silenzio cercavano di comunicarsi con lo sguardo la loro decisione. Era difficile scegliere di abbandonare tutto, lo era stato anche per loro. Come puoi lasciare la tua via senza sapere dove finirai.. come puoi buttarti senza paura di farti male. Il tempo scorreva e due voci distolsero l’attenzione degli Ambu. Finalmente un peso in meno!!

Ita: Obito! Akiko!
Kak: Li avete trovati? Ottimo.

Akiko si avvicinò subito a controllare se stessero bene. Non avevano niente se non qualche graffio qua e la. Si sentiva meglio sapendoli al sicuro.

Aki: E’ successo qualcosa? Questi graffi..
Ita: Trappole da sempliciotti e altre un po’ più complesse. E’ andata meglio di quanto pensavamo.
Ob: Mi fa piacere che stiate bene. Kakashi non c’era nulla in quei vicoli?
Kak: No, solo trappole e imboscate. Finiamo tutto e ti farò un rapporto più dettagliato.
Ob: Ottimo, come sempre. Grazie Kakashi.

Kakashi annui e lo affiancò osservando attentamente gli obbiettivi. Anche Itachi affianco Akiko e senza pensarci troppo domandò.

Ita: Sono loro?
Aki: Si..
Kak: avete combattuto?
Ob: No. Abbiamo parlato, solo l’inizio è stato turbolento.
Kak: Meglio cosi..

Obito incontrò lo sguardo di Nagatoin cerca di risposte e le ebbe.

Nag: Vieni qua..

Obito annui guardando i tre compagni.

Ob: Restate qua.. e fate attenzione.

Al loro accenno di assenso lo raggiunse e si fermò a qualche metro di distanza, per sicurezza. I 6 Pain che avevano di nuovo circondato Nagato e Konan avevano uno sguardo minaccioso e lui non voleva e ne poteva contrastarli.

Ob: Cosa avete deciso..?
Kon: Vi seguiremo..
Nag: Ma vi terremo d’occhio con i Pain che verranno con noi.
Ob: Non c’e problema. Ci interessa solo salvarvi da loro.
Nag: Perfetto..

Ob: Andiam-
Un urlo si levò all’improvviso nella grotta e li fece tremare. Si girano di scatto verso quella direzione.

Aki: OBITOOOOOOOOOOO!!


 
 
--------------[Angolo Autrice]-----------------
Sara_Uchiha è un ELFO LIBERO!!!! Niente scuola, niente verifiche, niente interrogazioni.. FINITO!!
Jashin grazie!! Che goduria poter alzarsi e scrivere un capitolo con calma.. mi mancava poterlo fare!
Scusate l’abissale ritardo, ma aspettavo la fine della scuola. Questi capitoli sono importanti e ora che ho tempo libero ritorneranno a essere pubblicati come ai vecchi tempi! ^_^
Scusate anche della lunghezza. E’ un po’ corto vero? Ma non posso scrivere oltre. La missione continuerà nel prossimo. Vi piace almeno? >//< Cosa è successo ad Akiko? °O°
Io lo so, voi no muahahah mi mancava sta onnipotenza da scrittrice <3
Ultima cosa prima del saluto:
Ho la storia tutta pronta nella testa finalmente! Si andrà senza fermarsi fino alla fine **
Salvo Amnesia improvvisa °^° ahahaha
Sara_Uchiha

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Capitolo 27
*** Menzogne.. o verità? ***


Per qualche secondo, quando si voltò seguendo l’urlo di Akiko, il sangue nelle vene di Obito raggelò e il suo  cuore perse un battito. Una rabbia che da anni non provava cominciò a scorrere nel suo corpo accompagnata dal brillare di un occhio rossosangue. Tutto quello contornato da uno sguardo gelido, sin troppo controllato per lo scenario che si disegnava di fronte a lui. Uno scenario doloroso e incomprensibile.

Kakashi bloccava Akiko puntandole un Kunai alla gola e Itachi minaccioso lo difendeva.

Non riusciva a trovare  un Senso. Era solo Incazzato per quello che era un tradimento inaspettato. Non se lo aspettava. Non da loro due. Inaccettabile. Nagato e Konan osservarono i pugni dell’Uchiha stringersi e il sangue colare per terra. Erano suoi Amici e lo stavano tradendo. Conoscevano quelle delusioni e rimasero in silenzio.

Ob: COSA CAZZO SIGNIFICA?!
Aki: K-kakashi.. l-lasciami…
Kak: Zitta. Obito.. questa missione era per uccidervi.
Ob: C-come?! Non ci credo.. Minato-sensei.. lui non lo far-
Ita: Sei più grande di me, ma sei ingenuo.
Aki: Itachi.. io.. non..
Ita: Non capisci? Vi siete fidati di Konoha.. e ora.
Ob: Perché volete ucciderci?! Abbiamo fatto di tutto per aiutarvi!!
Kak: Ci servivate per le informazioni.. ora che ci avete portato dall’Uzumaki siete inutili.
Ob : Ma.. in quella cella.. tu!!
Kak: .. Un ninja deve saper mentire..
Aki: E.. K-kushina?! N-Naruto! Il c-clan..
Ita: Sapevano, solo Naruto e Sasuke erano all’oscuro di tutto. Era tutto un piano per convincervi di aver trovato la vostra casa.. e ci siete cascati.
Kak: Siete stati manovrati.. ancora una volta..

Akiko e Obito non sapevano più che dire, la rabbia, lo stupore… Svaniti.
Per lasciare posto al Dolore. Minato, Kushina..  avevano davvero mentito per cinque anni? Quelle parole di conforto, quelle frasi incoraggianti.. erano finte? Le loro certezze erano crollate e si sentivano impazzire.
Akiko cominciò a piangere bagnando il kunai che le graffiava il collo, mischiando il sangue alle lacrime.
Obito fissò la freddezza dei due compagni di missione e .. si inginocchio a terra fissando il vuoto.
L’Uzumaki e la sua compagna fissarono irritati i due Ninja. Ancora una volta avevano fatto del male e stavano facendo soffrire due innocenti. Quel villaggio.. era una maledizione.
Itachi si voltò verso Kakashi e parlò.

Ita: Mettiamo fine a questa missione. Uccidila. Ci occuperemo di Obito e poi di quei due.

Kakashi impugnò meglio il Kunai e affondò nella carne.. ma non era  quella a cui lui aveva puntato. La mano di Obito che aveva bloccato il kunai ricominciò a sanguinare, mentre con un calcio allontanò Kakashi e prese fra le sue braccia Akiko. Si allontanò di 5 metri da loro e poggiò delicatamente a terra la fidanzata, accarezzandole il collo e pulendola dal sangue. E dalle Lacrime. Le sorrise e poi tornò a fissare il compagno di Team.

Ob: Non eri tu che ripetevi sempre la mia frase.. Non eri tu che dicevi che non si abbandonano gli amici.. che si è feccia?!
Kak: Amici noi..?  Ridicolo. La nostra  Amicizia è morta sotto quel masso, in quella missione.

Obito sorrise e sospirò sereno.

Ob: Preferisco non avere Amici come te, sai? Mi hai deluso..
Ita: Sei tu che hai deluso il tuo villaggio e perciò verrai punito.

Akiko si alzò e affiancò Obito fissando attentamente Itachi.

Aki: Noi, lui.. si forse ha deluso il villaggio.. ma mai il suo Onore. Non ha Mai ferito un compagno.
Kak: L’attacco a Konoha come lo chiami?
Aki: Kushina è viva.. e lui è finito in carcere pur di salvarla. Voi vi nascondete dietro delle maschere di bontà, come lui. Non vantatevi..
Ob: Akiko è inutile.. mettiamo fine a tutto questo.

Scattò di colpo e cercò di sferrare un altro calcio colpendo questa volta Itachi, ma lui a pochi centimetri dal contatto tirò dei kunai e Obito per evitarli fu obbligato a utilizzare il Kamui, portando a fallimento il colpo. Lo attraversò e appena poggiò i piedi per terra si ritrovò di fronte un Kakashi pronto a colpirlo in pieno petto con il Kunai. La spinta dell’atterraggio non gli permise di retrocedere anzi lo spinse verso l’arma,  ma quando pensò di pararsi trafiggendosi un braccio un muro di terra spuntato dal terreno fece conficcare il Kunai. Si girò verso Akiko e la ringrazio con gli occhi. Ripreso l’equilibro scalò il muretto e si getto verso l’Hatake che fu colpito in pieno al braccio. Poggiò una mano coprendo la ferita, ma un dettaglio all’Uchiha non sfuggì. Di corsa evitando il contrattacco di Kakashi e di Itachi prese Akiko e si avvicinò ai due circondati dai sei Pain. Akiko non capiva il perché di quella ritirata.

Aki: Obito.. cosa succede?
Ob: Qua mi sento preso per il culo..
Nag: In che senso, Uchiha Obito?
Ob: Ho colpito in profondità il braccio di Kakashi ma non ho visto sangue uscire.. anzi un qualcosa ma non di color rosso.
Kon: Che colore allora?
Ob: Ha coperto la ferita prima che potessi vederlo e continua a farlo come se nascondesse qualcosa.
Aki: Forse te lo sei immaginato nell’adrenalina dello scontro ed è semplicemente Dolore.. ma tu sei un ottimo Osservatore e non mi stupirei se tu avessi ragione.
Ob: Qualche dubbio ti è venuto nello scontro?
Aki: In verità si.. affrontavo Itachi e lui è noto per le grandi abilità combattive nonostante la sua giovane età, ma anche per la potenza del suo Sharingan.
Nag: Ne ho sentito parlare.. l’Ambu più giovane di konoha.
Kon: Ma con ciò, Akiko?
Aki: Non l’ha mai usato. Neanche una volta anche se per poco in un attacco non ci perdeva un orecchio. Perché mi chiedo?
Ob: Anche Kakashi se me lo fai notare. Solitamente so che abbassa la benda e utilizza il mio occhio per aumentare i riflessi .. e in quell’attacco se avesse avuto lo Sharingan di certo avrebbe evitato di ferirsi.
Aki: Forse sparo una cavolata.. che non lo possano usare?
Ob: Perché non  dovrebbero saperlo usare..? Perché..

I due Uchiha spalancarono gli occhi di botto e con un sorrisino si scambiarono uno sguardo complice. Partirono a grande velocità verso di loro e sfoderarono la loro combinazione più potente! Un muro cilindrico alto più di 4 metri aperto nella parte superiore li circondò di sorpresa.

Aki: Doton- Tecnica della gabbia cilindrica! OBITO VELOCE!!! Ti alzo un pilastro sotto di te!!!
Ob: Ricevuto!!

Sotto i piedi del ragazzo subito si alzò una grande colonna che lo portò all’altezza dell’apertura. Kakashi e Itachi si arrampicarono, ma prima  che raggiungessero la cima apparse Obito che con un sorriso sadico li salutò con la mano! Compose i sigilli e una grande fiammata colpì l’interno ferendo, mortalmente anche chi c’era al suo interno.

Ob: Katon- Palla di fuoco suprema!

 Il calore e la potenza lo spinse giù, ma Akiko lo prese cadendo per terra con lui. Incominciò a ridere divertita dalla situazione e Obito pesando per paura di farle male si alzò prendendola per mano. La roccia scomparve nel terreno e ciò che si mostrò davanti a loro li fece sorridere. Sentivano un peso distruggersi e il cuore alleggerirsi.

Due Zetsu.

Ricordavano bene che loro avessero l’abilità di acquisire l’aspetto e ogni caratteristica degli individui entrando in contatto solo con il loro Chakra. L’unica cosa che non potevano imitare erano le loro tecniche e le loro conoscenze. Quindi Tutto quello era una menzogna, ma il vero problema era capire dove si trovassero Kakashi e Itachi. Se avevano il loro chakra si erano scontrato e forse erano feriti. Akiko doveva trovarli e togliersi quel dubbio.

Ob: Akiko ottima offensiva. Ora dobbiamo trovare i nostri compagni. Forse sono in pericolo.
Aki: Si, ma con loro due!! Non possiamo lasciarli qua ma nemmeno portarceli dietro, almeno non un Nagato in quello stato.
Ob: Lo so.. Ci dobbiamo dividere. Io andrò a cercare! Tu resti con Konan e Nagato!
Aki: No! Se avessero bisogno di cure immediate sono io quella che può curare.. nel tragitto potrebbero peggiorare.. NON POSSIAMO VIVERE CON QUESTO RIMPIANTO.
Ob: E se ti accade qualcosa?!
Aki: Mi difendo.. ti prego..
Ob: Ok ma muoviti! O ti vengo a cercare!
Kon: Obito Uchiha.. puoi andare con lei. Ci sono i Pain e io.. Nagato è al sicuro.
Ob: Sottovaluti gli Zet-

“Obito..”

Una voce sin troppo conosciuta e affaticata lo portò a girarsi. Un sorriso si disegnò sulle labbra degli Uchiha quando riconobbero Kakashi, che teneva con un braccio un Itachi ferito alla gamba. Corse da loro, con la ragazza e li aiutò a reggersi.

Ob: KAKASHI!! ITACHI!!  Cosa è successo?!
Kak: Non urlare.. quei maledetti Cosi Bianchi sono spuntati dal terreno, ci hanno accerchiato in troppi e ci è voluto del tempo per batterli da soli. Itachi ha perso un po’ di sangue dalla gamba quando è crollato il soffitto della sua caverna. Akiko potresti prenderti cura della sua ferita?
Aki: Certo Itachi, siediti..

Cominciò a disinfettare e a fasciare, ma Itachi notò qualcosa che non andava in lei e Obito. Anche Kakashi fece caso a quel silenzio e con discrezione si avvicinò all’amico.

Kak: Obito.. ma cosa è successo?
Ob: .. voi non volete ucciderci vero?
Kak: Ma sei pazzo? Siamo amici, non ucciderei mai un mio compagno.. non volontariamente almeno.
Aki: E Minato-san non ci vuole mandare in questa missione per ucciderci.. e non vuole nemmeno tenerci liberi solo per informazioni, vero?
Kak: Siete per caso impazziti?! Minato-sensei tiene a voi come dei figli ormai.. non pensatelo e non ditelo nemmeno davanti a lui. Soffrirebbe..
Ob: … n-ne sono felice.. d-davvero..

Una lacrima scese ma la cancellò ancora prima che Kakashi potesse chiederne il significato. Si girò verso Akiko che stava bagnando la fasciatura con il pianto e le accarezzo la testa. Forse lei l’aveva presa anche peggio di lui e sapere che tutto quello era opera solo di due Zetsu con le loro sembianze fu un ventata  d’aria fresca. Itachi e Kakashi non indagarono oltre, potevano soffrirne e ora che la missione a quando pare era conclusa potevano tornare a Konoha.

Si Sbagliavano di grosso.


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[Angolo dell'Autrice MENO ritardataria]
Una settimana!! Un record.. ma io che faccio scene d'azioni è come Sasuke che si abbraccia ogni cittadino di Konoha. Impossibile... No ok da ora è possibile °^°  aspettatevi sasuke che fa quella cosa.. D:
Come è uscita la scena? Una cacca? Carina? Ditemi ... ho la fantasia di un tricheco spiaggiato.. <_<
Piuttosto cosa ne pensate del capitolo nel complesso? Vi è piaciuto lo scherzetto all'inizio? Io avrei bestemmaito da lettrice.. ma forte. Ma non lo sono perciò.. alla fine si è capito che sono due Zetsu quelli che hanno mandato in depressione i nostri protagonisti. INFAMI MERITATE LA MORTE! Le tecniche le ho scritte in italiano... non voglio entrare nel giapponese, potrei fare stragi XD
Ultima cosa.. Secondo voi che significa l'ultima frase? SBIZZARRITEVI !! <3 
alla prossima <3

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Capitolo 28
*** Fallimenti e rivelazioni ***


I Ninja di Konoha erano intenti a curare velocemente i compagni feriti prima di partire e un lieve chiacchiericcio si levò nella grotta. Andava tutto sin troppo bene. Anche se non lo davano a vedere  c’era sempre un occhio attento rivolto verso l’Uzumaki, la sua compagna e i 6 corpi.
Obito.
Fidarsi e bene , non fidarsi è meglio.
La pensava cosi il capo della missione e anche se infondo non sembravano intenzionati  a ribellarsi non smetteva di sentirsi..  Agitato. C’era qualcosa nell’aria che lo turbava e il suo essere teso era evidente anche ai tre compagni. Kakashi posò una mano sulla sua spalla e strinse rassicurante. Obito ricambio la stretta con la sua.

Kak: Cosa c’e Obito..?
Ob: Ansia..

Si continuava a guardare intorno. Fissava l’uscita, la parete, il soffitto e persino i pavimento stesso su cui si posavano. I compagni vedendolo in quello stato cominciarono a controllare anche loro in cerca di quel “qualcosa” che infastidiva il capo. Obito non aveva mai avuto un ottimo sesto senso da ragazzo, ma crescendo in quel mondo da traditore aveva imparato a diventare diffidente. Era diventato una calamita di calamità stesse. Sentiva che qualcosa non andava e Akiko spesso volentieri si era trovata a verificare che erano fondati i suoi dubbi. Il silenzio venne distrutto da un urlo sorpreso di Konan.
Si girarono e videro con orrore disegnarsi uno strano simbolo sotto i piedi dei due Ninja di Ame e una grande barriera lilla innalzarsi fino al soffitto. Se non fosse stato per lo sguardo shoccato delle “vittime” avrebbero pensato che era opera loro. Il Deva Pain cercò di spazzarla via con uno shinra tensei ma l’attacco fu respinto e vennero compiti tutti i presenti al suo interno. Per fortuna Konan era riuscita a difenderli con uno strato di carta resistente, ma lo shock era ancora ben visibile sul suo sguardo spesso impassibile.

Aki: Konan!! Nagato!! State bene?

Si avvicinò alla barriera e cercò di distruggerla con un pugno di roccia, ma venne respinto. Era scioccante la forza di quella barriera. Era ancora in piedi dopo aver respinto un attacco di Pain e uno di Roccia. Chi aveva creato quella diavoleria? Tutti si guardavano intorno in cerca del colpevole. Itachi con uno guardo sospettoso toccò il braccio di Obito.

Ob: Cosa c’è, Itachi?
Ita: La. Guarda.

Obito si fidava dello spirito di osservazione del piccolo Uchiha e seguì lo sguardo di Itachi.
Rabbrividì schifato.
Itachi e Kakashi notando la reazione del Capo pensarono che Akiko potesse dare spiegazioni. Fu per questo che  richiamarono la sua attenzione e le indicarono il punto che Obito stava fissando. Lei guardò.
Tremò disgustata.

Aki: Quanto tempo.. Zetsu.

Zetsu Bianco e Nero spuntavano solo a mezzo busto dalla parete e osservarono sorridenti lo scenario.

Zetsu B: HELLO!!!! Ottimo spirito di osservazione Itachi Uchiha!!
Ob: …
Zetsu N: Smettila Zetsu. Abbiamo dei Personaggi di spicco oggi come ospiti.
Ob: E’ vostra quella barriera?
Zetsu B: Visto che Bravi, Obi-kun? Aki-chan neanche tu l’hai spaccata! Eheheheh
Aki: Non parlare come un pirla.. Solo uno Zetsu ne ha il diritto.
Zetsu N: Stai parlando di “Zio Tobi” … Chissà che fine ha fatto. Non lo vedo da un po’. Ti vedo molto legata.. per caso vi ha fatto qualche visita di troppo?
Aki: Anche se fosse?
Zetsu N: Non mi interessa.. ha solo qualcosa che non doveva prendere, ma non vi riguarda.
Ob: Cosa volete da qua? Lasciate Nagato e Konan!!
Zetsu B: No! Sono nostri subordinati.. li stiamo salvando.
Ob: LI STATE SFRUTTANDO!! ALTRO CHE SALVARE!
Zetsu N: Cosa c’è Obito. Affezionato o.. spaventato dall’idea di un ritorno di Madara?
Aki: Non vi permetteremo di farlo tornare!!
Zetsu B: Ma come Aki-chan. Non eri tu che avevi detto che non era un Addio? Stiamo facendo ciò che tu ci hai detto. Fare diventare solo un “arrivederci” quell’ultima volta che l’hai visto.
Aki: Maledetti.. voi..
Kak: Che farete dopo che lo avrete portato?
Zetsu N: Quello che volevano fare Akiko e Obito per prendere i Bijiu mancanti.
Ita: Cosa.. cosa avreste fatto se al suo ritorno non li avevate?
Ob: ..una Guerra.
Aki: VUOI DICHIARARE GUERRA AL MONDO?
Zetsu N: Si.
Zetsu B: Ora ci porteremo a casa i nostri due Bonus e con gli occhi, e la Vita, dell’Uzumaki riporteremo Madara. Poi be.. Fate che volete.
Zetsu N: Scappate, Alleatevi fra voi, reagite, sottomettetevi.. quello che volete, ma sappiate. Lui sta per Tornare e..
Aki: Sarà la fine.. s-se torna.. è la fine.. se è solo un quarto di quello che mi diceva.. siamo spacciati.

Obito strinse i pugni e osservò con astio gli Zetsu. Itachi abbassò lo sguardo e con Kakashi diede un pugno per terra irritato. Akiko fissò Obito.

Aki: Obito.. ma il kam-
Ob: Ho gia provato Akiko… Non riesco a entrare. Conoscono la mia abilità, forse è fatta apposta..
Aki: Maledizione!! Konan..

Poggiò le mani alla barriera e con gli occhi lucidi fissò la ragazza. Lei le sorrise e si poggiò di fronte ad Akiko con le mani nello stesso punto. Le sorrideva e.. Akiko non riusciva ad accettarlo. Diede molti pugni, ma non riusciva ad aprirla. Voleva salvarla, salvare lei e Nagato. Entrambi.

Aki: Konan!! Nagato!!! Vi prego non morite.. scappate!! Scappate da quei due!!
Kon: Non ci arrenderemo.. grazie di averci provato!
Aki: Konan! Potete ancora farcela.. siete giovani!! Noi vi cercheremo!! Se volete scappare Konoha vi aiuterà.. Noi siamo la!
Nag: C’è ancora gente a Konoha con dei valori morali, se per colpa mia dovesse tornare il vero Madara.
Aki: Nagat-
Nag: Sconfiggetelo e proteggete i vostri compagni..io non ci sono riuscito. Voi potete.
Ob: Maledizione.. NOI FIN QUANDO NON VEDREMO MADARA VI CERCHEREMO!! SEMPRE!!
Nag: Grazie..
Kon: Ninja di Konoha.

Il sigillo incominciò a illuminarsi e le persone al loro interno cominciarono a brillare e a.. scomparire. Lentamente , senza poter far nulla, li videro diventare sempre più trasparenti. Le stavano fuggendo di mano. Ora che li aveva raggiunti, che li avevano convinti le stavano sfuggendo di mano! Le mani, il corpo e il volto sorridente di Konan scomparvero per ultimi insieme alla barriera.. insieme a un lieve sussurro.

“Addio..”

Akiko si inginocchiò in lacrime perché non riuscì a salvarla e quella parola continuò a rimbombargli nella testa. Obito si avvicinò incavolato con se stesso l’abbracciò accarezzandola. Mancava cosi poco.. era quello che continuavano a ripetersi. Cosi poco..

Ob: Maledizone!! Non è giusto.. NON ORA!
Zetsu N: E’ l’inizio dei vostri fallimenti. Cosa farete ora?
Zetsu B: Piangerete come dei mocciosi o combatterete? eheheh
Aki: NON RIDERE BASTARDO! E’ COLPA VOSTRA!
Zetsu N: E’ colpa vostra se va cosi.. se fosse rimasti dalla nostra parte non vi trovereste in questa situazione.
Ob: Preferisco fallire che vincere e combattere con voi!!
Zetsu B: Ventenne idealista.. sei solo quello, Uchiha! Eheh
Aki: Basta ridere.. BASTA!!

Sfuggì  dalle braccia di Obito e cominciò a correre con uno sguardo assassino. Era furiosa e caricò un pugno di roccia pieno di chakra. Fu velocissima, ma i Zetsu lo furono di più. Scomparvero sorridenti nella parete prima che il pugno toccasse la roccia.

Zetsu: Arrivederci.. torneremo con il ”nonnino”.  Ciao Mocciosi.

Fu quella l’ultima cosa che sentirono prima che la grotta cominciasse a crollare a causa del pugno distruttivo di Akiko. Obito la prese sulle spalle e corse verso l’Hatake e l’Uchiha e con un tocco sparì con il kamui prima che crollasse tutto. Si ritrovarono fuori giusto in tempo e un grande polverone uscì facendoli tossire. Akiko stringeva tremante il pugno e con le lacrime agli occhi ripeteva sempre e solo una parola.

“Fallimento”

Quella missione era stata un fallimento totale, ma infondo avevano guadagnato una informazione vitale. Dovevano tornare a Konoha al più presto. L’hokage doveva sapere che.. una grande guerra era alle porte.
Dovevano prepararsi al peggio.

 
 
-----------[Angelo dell’Autrice DI NUOVO in ritardo]----------------
Direte voi.. “fosse una novità” , ma scusate!! E’ pure corto il capitolo.. ma se aggiungevo il ritorno mi veniva troppo lungo visto che da ora iniziano i casini XD LA GUERRA!yeah!!
Mi sto incasinando con una guerra annunciata dagli zetsu!! Nagato e Konan sono stati presi!! Madara sta per tornare!! I BIJIU SONO IN PERICOLO. Kushina e tanti altri sono in pericolo.. ma loro li proteggeranno. Lo hanno “”promesso”” a Nagato. Ci riusciranno?!
Scopritelo ç___ç mado quante cose ancora da dire ç___ç
Cosa ha lo zietto che non deve avere? E poi… CAVOLO! Anche nel manga Zetsu nero è uno stronzo apocalittico. Sono veggente gente!! Ma ora basta <3
Alla prossima. Scusate se è corto e ditemi che ne dite <3
Ciaoo a tutti  ^_^

Ps: Sento di dover ringraziare delle persone:
- Red_ Eyes , Greywolf , supersara e Sakura Chan 19 che mi recensiscono e mi danno mille soddisfazioni ^_^ Grazie mille ragazze!!
- Tutte le persone che l’hanno messa tra le preferite, le Seguite e le ricordate. Grazie **

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Capitolo 29
*** La Macchia.. ***


Il ritorno fu faticoso. Troppi problemi per la testa, troppe domande, troppe cose da spiegare e poco tempo per farlo. Ogni minuto era un minuto perso per salvarsi. Obito aveva provato ad utilizzare il Kamui, ma la stanchezza causata dalla tensione era troppa e non aveva abbastanza chakra per portarli tutti a konoha. Quel villaggio, che dopo 2 giorni di viaggio tra varie soste per non far affaticare kakashi e itachi, finalmente si cominciava a intravedere. Riuscivano a vederne le mura e la forza di correre divenne cosi forte che i quattro si ritrovarono al centro del mercato in pochi minuti.

Ma non potevano fermarsi. Minato doveva sapere.
Alle ferite ancora doloranti avrebbero pensato dopo..

La gente li osservava correre e si scansava. L’ansia sul volto di Obito era parlabile.. e Lui non era mai cosi Esposto. Qualcosa stava per abbattersi sul villaggio. La popolazione in quegli anni avevano cominciato a comprendere i sentimenti di quel “ninja con la cicatrice”.
Cosi veniva chiamato.
Forse per disprezzo, forse per deridere.. o forse per rispetto.
Obito non lo sapeva, ma non gli importava del loro parere. Ora voleva solo proteggerli e quando aprì la porta dell’ufficio trovandosi il Sensei sorridente davanti a se si sentì cosi soddisfatto che ricambiò. Forse potevano farcela.

Il biondo credeva nel suo allievo.

Erano gli altri pezzi grossi a non farlo. Primo tra tutti Danzo. Era quello il problema e anche Itachi e Kakashi avevano capito che era lui il muro dei due Uchiha.

Sarebbero riusciti di nuovo ad abbatterlo?

Minato li guardò entrare e sistemare ordinatamente davanti a se. Vedeva chiaramente l’agitazione negli occhi di quei ragazzi che erano quasi dei figli per lui. Ormai li leggeva come un libro aperto e quella volta aveva paura di sfogliarlo. Titubante diede loro il consenso di fargli il rapporto. Ascoltò attentamente fino a quando lo sguardo del capo team divenne grave e la voce tentennò.

Min: Obito.. cosa è successo dopo?
Ob: Gli Zetsu. Sono arrivati gli Zetsu.
Min: Come?!
Kak: Yondaime-sama.. hanno preso Uzumaki Nagato e la sua compagna Konan.

Diede un pugno alla scrivania e li guardo agitato. Poteva andare peggio?!

Min: Ma non  è questo il punto vero? Akiko.. Che hai da nascondermi?
Aki: Minato-sensei.. ci hanno dichiarato guerra.

Ascoltò il sussurrò tremante della ragazza e quando metabolizzò, il suo volto perse colore e gli occhi si spalancarono scioccati. Non poteva crederci. Una Guerra. Dopo quella finita qualche anno prima. Avevano dichiarato un guerra a Konoha e..

Min: ..Al mondo?
Ita: Si Yondaime-sama.. vogliono riportare il mio antenato Madara Uchiha.
Min: Ragazzi .. voi non state mentendo, vero?
Ob: Sensei ci creda!! Lo hanno fatto chiaramente.. quei bastardi! 

Minato abbassò il volto e si gratto la testa cercando di trovare la calma in qualcosa che era troppo grande per lui. Troppo. Doveva assolutamente calmarsi e ragionare freddamente. Tirò dei respiri profondi e quando si sentì lucido tornò a guardare attentamente i ragazzi impartendo degli ordini con un tono autoritario, ma anche confortante.

Min: Itachi, Kakashi. Voi due siete feriti , andate pure in ospedale. Akiko, Obito seguiteli fatevi un controllo e tornate qua tra un ora precisa. Dobbiamo discuterne con le autorità maggiori del villaggio. Dobbiamo tutelare Konoha, la popolazione.. e capitare come agire. Qua ne va della salvezza del mondo.

Tutti si inchinarono e ubbidirono senza fiatare. Avevano dato un peso molto grande all’Hokage, ma sapevano che potevano fidarsi. Avrebbero eseguito e sarebbero andati in ospedale.
Arrivarono subito ma dovettero attendere molto prima di poter essere visitati. Obito e Akiko avevano riportato solo qualche graffio e avevano ricevuto degli integratori per compensare le energie del chakra perduto. Kakashi aveva molti tagli tra cui uno profondo sul bicipite ma nulla di grave che non sarebbe passato in qualche giorno. Era Itachi il più grave , che aveva riportato una ferita alla gamba che lo aveva obbligato a restare a letto e che lo avrebbe costretto a usare la stampella per qualche giorno. Fu quando Akiko e Obito capirono che si stava facendo tardi per la riunione che arrivarono Mikoto, sasuke e Fugaku che erano stati chiamati da Kakashi. Mikoto subito corse ad abbracciarlo, ma fu subito scansata dal piccolo Sasuke che lo abbracciò piangendo.

Sas: Niisan!! C-cattivo!!

Itachi lo abbraccio intenerito e lo coccolò accarezzandogli i capelli.

Ita: Sasu.. va bene. Sto bene non ti preoccupare ehehe
Sas: Si ma il niisan è forte!! Chi mi allena poi?
Ita: Mamma.
Sas: NON SCHERZARE NIISAN!!!
Ita: scusa piccolo.. ora mi fai respirare che sto soffocando?
Sas: Uffi.. ok!

Sasuke si staccò mettendogli il broncio e itachi gli sfiorò la testa divertito facendolo arrabbiare. Era prorpio divertente il suo fratellino, come avrebbe fatto senza? Anche Mikoto, Kakashi  e i due Uchiha sorrisero. Fugaku  fu l’unico che rimase in silenzio osservando i due figli. Si avvicinò e fissò itachi.

Fug: Stai bene?
Ita: si, padre..
Fug: Perfetto riprenditi. Ora devo andare. Anche voi due..

I due ventenni annuirono e lo seguirono fino alla porta ma la voce di Itachi li fermò .

Ita: Papà.. preparati. Una Macchia* del passato sta per sporcare di nuovo il Clan.

Si girò fissando il figlio e strinse la maniglia della porta.. che Lui.. Lo sguardo dei due ragazzi accanto a se non lo rassicurano anzi lo fecero preparare al peggio.

Fug: Me ne farò una ragione.

Ed uscirono.
Il tragitto fino alla sala fu nel completo silenzio, accompagnato da qualche sguardo di Fugaku verso di loro. Solo quando stavano davanti a quella porta che rievocava l’incubo della carcerazione nei due ragazzi parlò.

Fug: Sta per tornare Lui?

Non gli interessava la risposta. La faccia bastò a turbarlo.
Aveva capito bene cosa voleva dirgli itachi.

Era tornato la Macchia del clan.
 
 
---------------[L’angolo della ritardataria ]--------------
Ammazzatemi. Uccitemi. Ne avete tutti i motivi:
-sono 1 mese e 2 giorni dall’iltimo capitolo.. ho fatto di peggio.. ma non  è colpa mia se tra feste patronali, libri da comprare e vendere e voglia di scrivere pari a zero (questa è colpa mia) non ho potuto… scusate!
- è corto.. ma il papirone dei discorsi nel “summit” dove si rivedrà di nuovo l’amato danzo ve lo metto nel prossimo(non temete.. prima delle mia settimana di vacanza a ferragosto arriva, spero) ..
-fa schifo <3
Spero vi piaccia nonostante tutto questo ^^”  che succederà? Danzo romperà? Sasuke è un amore?  Si che lo è **

* il titolo , la frase finale di itachi e il pensiero di fugaku? Se non lo avete capito Madara significa Macchia.(toppa o benda anche)
“Una Macchia del passato sta per sporcare di nuovo il Clan.”
spero sia stato figo e abbiate capito a chi era riferito. A me piace (unica cosa ^^”) *O*
ditemi eheheh pensate allegramente(? Il 29° arriva il giorno 29!!
ok squallida ^^” alla prossima <3
baci :*
 

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Capitolo 30
*** Consapevolezze.. ***


Dopo qualche secondo di riflessione finalmente i tre uchiha si decisero ad aprire quel maledetto portone davanti a loro. Appena lo fecero capirono di essersi pentiti.
L’aria era tesa,  quasi tagliabile con un soffio di vento, e gli sguardi dei presenti seduti in circolo erano tutti puntati verso di loro. Minato era come in passato al centro,  affiancato dai due consiglieri e poco più a destra dal capo della radice, Shimura Danzo.  

Lui.

Il suo occhio tra cui l’altro coperto da una benda li fissava intensamente, quasi.. infastidito. Akiko e Obito cominciarono a irritarsi, ma le mani di Fugaku sulle loro spalle li calmò velocemente. L’attenzione  e il silenzio fu rotto dall’Hokage che salutò i tre arrivati che di rimando si inchinandosi rispettosamente. I due ragazzi  neanche in quell’inchino ruppero il contatto visivo con l’anziano, che con stizza lo distolse per cominciare,con tono di superiorità, un discorso con il Yondaime.

Danzo: Erano loro coloro che attendavamo?

Il biondo lo guardò e con un cenno del capo annui senza fiatare.

Danzo: Come è possibile che due pregiudicati, peraltro per attacco e tradimento, si trovino qua in consiglio con le persone più autorevoli del villaggio per discutere di una cosa di tale importanza?
Min: Sono qua perché loro erano presenti nella missione in cui è stata annunciata la probabile guerra di cui dobbiamo discutere. Obito era  il capo missione e in queste cose è colui che parla.

Danzo non accettò per nulla la spiegazione del suo superiore e rispose.

Danzo: Non li ritengo ancora abbastanza degni di poter partecipare. Loro potrebbero tradirci.
Min: Questa è una accusa molto grave. Senza prove per giunta, Shimura.
Danzo: Cosa ci garantisce che loro non siano qua solo per spiare le nostre azioni? Potrebbe benissimo essere parte di un piano stretto con quegli esseri che chiamano Zetsu.
Min: Le prove?
Danzo: Prove.. si prove. Lei, Minato Namikaze, ne ha per smontare con certezza le mie ipotesi?  Lei non dovrebbe neanche mettere voce in capitolo essendo loro sensei e loro garante protettore. Lei è troppo coinvolto per poter permettere loro di entrare qua. 

I due ragazzi in quel momento si sentirono quasi morire dentro. Le aveva? Li stavano di nuovo accusando nonostante loro stessero dando il cuore per il villaggio, per Minato. L’uomo era l’unico che li difendeva a spada tratta e con fermezza. Loro non volevano metterlo nei guai e furono quasi pronti ad affermare il falso pur di togliergli quel problema, quando il biondo parlò. I suoi occhi azzurri erano lucenti come un mare in tempesta.

Era sicuri. Rassicuranti.
Li calmava.

Min: Le ho. Loro sono gli stessi ragazzi che tornarono indietro a salvare me e mia moglie per i sensi di colpa. Sono quelli che se dico “mi aiuti in ufficio” loro accettano. Quelli che se Kushina ha da fare giocano con mio figlio e lo trattano come un fratellino. Quelli che non hanno pensato due secondi  a proporsi per il salvataggio di un loro ex-reclutato, sempre per quei sensi di colpa che ancora li tormentano la notte. Loro sono quelli che sono venuti qua coscienti che Lei, onorevole, li avrebbe derisi e ancora una volta accusati. Per cosa sono venuti qua però? Per il Villaggio. Per ogni singolo cittadino che ci vive al suo interno.  All’interno di cosa? Semplice. All’intero della loro Casa. Loro daranno il sudore, sputeranno  il Sangue, per riscattarsi dei loro Peccati che ancora lei, Signor Danzo Shimura, fa pesare sulle loro spalle. Loro sono Obito Uchiha e Akiko Uchiha. Gli unici che in questa situazione possono aiutarci con le loro informazioni . Gli unici che sono qua per Aiutarci. Lei, Shimura, è motivato a farlo? Se è qua per criticarli..la porta è quella. Esca con chi come lei non li accetta e non torni piu. Noi tutti Vogliamo e Dobbiamo difendere Konoha da Madara Uchiha. L’unico Uchiha di cui discutere ora è Lui.
 
Brividi. La pelle di tutti era percorsa da brividi di Adrenalina e Determinazione. Gli occhi, la voce, il viso , la postura dritta e autoritaria che mai avevano visto.. quell’uomo brillava nel Silenzio elettrizzante che lui stesso aveva creato. Obito si fece sfuggire un sorriso. Un sorriso di vittoria.
Lui le prove le aveva. Eccome se le aveva.
E avevano funzionato. Danzo si ammutolì e prese posto, senza uscire. Aveva ammesso l’inattaccabilità di quello che aveva detto Minato, ma sopratutto che se si fosse permesso ad andar via sapeva bene che in quella stanza non sarebbe più entrato. Dovette accettare in silenzio la presenza dei  due Uchiha per non perdere credibilità e, quando la situazione si fu ristabilita, l’Hokage riprese parola con il suo solito tono cordiale e disponibile.

Min: Possiamo Proseguire? Grazie. Obito e  Akiko Uchiha accomodatevi dove vi pare.
Aki: Fugaku-san potremmo sederci vicino a te? Sei l’unico che conosciamo..

L’uomo guardò il viso un po’ supplicante della ragazza e stupendo tutti accettò prendendo due sedie e facendoli sedere dietro il cartellino con su scritto il suo nome.

Fugaku: Siete Uchiha. Perciò ricordatevi che l’unico cartellino che rappresenterete sempre nel bene e nel male è quello degli Uchiha.
Obi: Onorati di esserlo.

I tre componenti del clan si sorrisero complici e quando si sistemarono si potette cominciare.

Min: Allora come tutti saprete bene quando vi ho convocato ho nominato due parole chiave.
Obi: Ritorno.
Aki: Madara.
Min: Esattamente. Potreste rispiegare l’accaduto in loro presenza?
AkI: Ovviamente.. Obito parla tu..

Obito annui e si alzò in piedi portandosi velocemente al centro per rendersi visibile e udibile a tutti. Guardò il suo sensei e ricevuto il consenso cominciò a spiegare i minimi dettagli della missione. Dal ritrovamento di Konan e Nagato, al discorso per convincerli andato con successo. Dalla Barriera che ha circondato i due redenti, alla comparsa sgradita dei due androidi. Ma soprattutto dalla dichiarazione di guerra degli Zetsu, seguita dal tentato scontro, alla scomparsa dell’Uzumaki e della ragazza. Tutto di quella missione fu spiegato velocemente ma in modo minuzioso. Vari dettagli furono approfonditi e per mezzora Obito non smise un secondo di parlare. Quando ogni dubbio fu tolto al ragazzo porsero un bicchiere d’acqua che fu ben gradito. Minato osservò tutti i presenti in cerca di altre domande e solo una domanda traspariva nei loro occhi.
 
“Come affronteremo questa guerra?”
 
Il tema principale salì a galla e finalmente l’Hokage potette prendere parte attivamente a quella discussione esponendo la vana idea che gli era sorta.

Min:  Vorrei parlavi dell’idea che mi è balenata in testa per poter aumentare le probabilità di vincere contro di loro.
Consigliere: La esponga.
Min: Una allean-
Akiko: Alleanza tra le 5 grandi terre. Una forza bellica quintuplicata. Una vasta gamma di tecniche e poteri elementari senza eguali. Conoscenze e competenze mediche amplificate e migliorate. Che dire se fosse possibile sarebbe una cosa straordinariamente astuta e intelligente.

Minato, come d'altronde anche tutto il resto della sala,  rimase allibita dalla deduzione e dalla capacità di Akiko nell’ambito da stratega. Quando Obito le sorrise si rese conto di ciò che aveva fatto e divenne tutta rossa cominciando a balbettare scuse al Biondo e al resto delle persone.

Aki: S-Scusa.. scusa! Ho parlato! Vi ho interrotto!! Scusaaa!!!

Obito dopo qualche secondo scoppiò a ridere e Minato con un sorriso divertito, che ruppe la tensione dell’argomento, cercò d mantenere un po’ di contegno come tutti presenti e la tranquillizzò.

Min: Ma no Akiko… eravamo felicemente stupiti e poi hai detto cose giuste. Mi ha semplicemente anticipato. Brava.
Aki: G-grazie!
Min: Come ha detto Akiko vorrei provare a stringere un alleanza tra i paesi del Vento, della Terra, del Fulmine e dell’Acqua.

Obito si scambio un fugace sguardo con la sua fidanzata e quando lei annui alzò un braccio e chiese la parola che il biondo curioso gli concesse.

Ob: A nome mio e di Akiko ci proponiamo come messaggeri e rappresentanti di Konoha nelle sedi degli altri Kage per richiedere un incontro ufficiale qua al villaggio.
Min: Davvero volete andare negli altri paesi a vostro rischio e pericolo a richiedere una convocazione qua da parte mia?
Akiko: Si. E’ il Minimo. Nel frattempo stilerò con l’aiuto delle ricerche di Obito le abilità, le capacità e le tecniche in possesso di Madara Uchiha per poterle elencare nel possibile Summit.
Cons: Ve lo concediamo ad unanime. Ci sarebbe veramente utile. Come farete?
Akiko: Avendolo conosciuto per svariati anni della mia i-infanzia ho potuto.. a-ascoltare molti r-racconti su di lui da parte degli Zetsu e dello stesso non- Madara.

Obito notò come le tremasse la voce a parlare in modo cosi freddo e controllata della persona che infondo l’aveva cresciuta e accudita come una nipotina, perciò decise di continuare lui il discorso. Prima che un certo Shimura creasse delle nuove proteste basandosi su quella parolina che stava per pronunciare.
Quella parolina ricca di affetto.

Nonno.

Akiko strinse i pugni consapevole che se veramente quella guerra che tanto stavano discutendo fosse scoppiata  lei non avrebbe saputo come comportarsi con l’unica persona che..
Che considerava parte della sua Famiglia.

Ne era consapevole, ma doveva afferrare la mano di Obito e continuare lungo la strada che aveva scelto quella notte a Konoha. Doveva Riuscirci e mettere da parte quella parte di se che profondamente..

Si era pentita di aver Tradito Madara.
 
 
-------------Angolo dell’autrice sciagurata---------------
Salv- NON UCCIDETEMIIIIIII!!!  E’ vergognoso non scrivere da… *controllo* … meglio non saperlo °-°
Be le vacanze estive, i libri da comprare, lo studio, poi le verifoche, le insufficienze che non ci volevano..mi hanno portato a scrivere due righi alla volta ogni giorno.
Infatti fa un po pena ed è corto o sbaglio? :0 Perdonatemi D:
Spero siano piaciuti anche solo un po’ Minato e Akiko. Solo loro .. almeno loro T_T
Mi scuso e Ringrazio con…<3

Chi ha Recensito:
supersara 
Thedaughterofsatan 
Yuna_19
Greywolf
Angie96
sweet_lovely

Chi l’ha inserita tra le Preferite:
Deidara7 
supersara 
Thedaughterofsatan 
Yuki Akashi 
Yuna_19

Chi l’ha inserita nelle seguite:
Deidara7 
Greywolf
Kurama_chan 
lunaticalsole 
misterchidori 
Thedaughterofsatan
TheLadyVampire97 
valepassion95 
Yuna_19 
_montblanc_ 

E Chi l’ha inserita nelle ricordate:
Hinata Uchiha Arclight
 
Davvero grazie dell’attesa <3
Ps: I ritardi di Kakashi sono accettabili in confronto XD

Sara_Uchiha

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Capitolo 31
*** Patto con il Diavolo..? ***


Terminato il consiglio i due giovani Uchiha salutarono educatamente Fugaku, Minato e le potenze del loro villaggio e si diressero a passo spedito verso la loro abitazione. Al loro ingresso furono travolti dalla furia della Uzumaki che subito li accolse con affetto e li trascino a tavola per discutere del responso di quell’incontro. Parlarono di come Danzo cercò di diffamare la loro immagine e quella di Minato, suscitando così nella rossa parole poco eleganti nei suoi confronti . Dopo questa breve introduzione finirono per parlare del loro piano. Della loro spedizione delle altre grandi terre ninja in cerca dell’aiuto dei kage. Della loro scelta di partire quel giorno stesso.
Kushina non parve gradire nessuna delle due idee e a darle man forte soprattutto sull’ultima fu il piccolo biondino fra le sue braccia, che si oppose strillando.

Nar: Non potete lasciarmi solo a casa!! Con chi gioco? Papino lavora e mammina pulisce sempreee!
Obi: Piccolino sicuramente la mamma troverà un po’ di tempo, cosi come la sera il tuo papà .. eheheh
Aki: E poi tu puoi giocare con l’otouto di Itachi! Sasuke di certo verrà se mamma lo chiede a Mikoto-san!

Il loro tono era sempre dolce e controllato, infondo si trovavano solo davanti ai capricci di un bambino che non poteva ancora accettare di vederli partire senza sapere quando tornassero. Solo in futuro questa consapevolezza sarebbe maturata in lui. Con questa certezza nel cuore lo accarezzarono e cominciarono a incamminarsi per preparare  il necessario, ma la sua vocina rotta dal pianto li bloccò a metà strada. Si voltarono lentamente e lo videro correre verso di loro per poi stringere forte le loro gambe, singhiozzando e sussurrando disperato.

Nar: E…e… e se vi fanno la b-bua?  Miei g-genitori stanno con me e non vi possono a-aiutare! I-Io non v-voglio perdere il mio n-nii e la mia one-chan!!! Naru vi ama t-tanto! Tantissimo!!

Gli occhi dei due Uchiha si spalancarono e si inginocchiarono per abbracciarlo con forza. Akiko lo poggiò dolcemente al petto, cullandolo, mentre le guance si inumidivano delle sue stesse lacrime,invece Obito li strinse a se e con gli occhi umidi riuscì solo a sussurrare un “Grazie otouto”, udito solo dal piccolo biondino che con un sorriso rilassato si fece cullare dalla ragazza.  L’ultima parola che udirono dal piccolino prima che si addormentasse fu una supplica.
Fu un “Tornate”.

Con lo zaino in spalla dopo l’abbraccio materno di Kushina, che li obbligò a farsi coccolare, si diressero alle porte con una sola certezza. Con una sola risposta.

NOI TORNEREMO.
TORNEREMO VINCENTI.

PER KONOHA.


------------------------


A Konoha il mercato si animava e le donne correvano qua e là in cerca di ciò che volevano. Tutto come sempre, come se l’imminente conflitto che stava per colpire il mondo non esistesse, e infatti così era per il popolo che era all’oscuro di tutti questi retroscena che il villaggio stava vivendo nell’ombra. Queste furono le cause dello sgomento che fece cadere nel più totale silenzio la via principale, che portava al palazzo dell’Hokage. Quel giorno mentre il sole spaccava il cielo a metà con il tepore dei suoi raggi, Konoha fu  protagonista di una scena che mai si poteva profetizzare. Due ragazzi di 20 anni che fieri, con i coprifronte a foglia tipico dei ninja di quel luogo, scortavano alle loro spalle come un trofeo di guerra i potenti Kage della Nuvola, della Sabbia, della Terra e dell’Acqua. Un sorriso nacque spontaneo sulle labbra di Minato che osservava vicino alla finestra gli occhi dei suoi Ragazzi, dei suoi Ninja, fissarlo con orgoglio dalla strada per la riuscita della missione.Questo evento memorabile non passò inosservato a Danzo e ai consiglieri che subito andarono ad accogliere le 4 potenze, insieme all’hokage, ai piedi del palazzo. Il primo a prendere parola fu ovviamente la figura più importante di konoha, Minato.

Min: Sono lieto che voi abbiate accolto il mio invito e abbiate creduto ai miei fedeli  Ragazzi. Sono il 4 Hokage, Minato Namikaze e Vi accolgo nella mia sede e soprattutto a Konoha .

Minato mostro loro una stanza e tutti si accomodarono nell’assoluto silenzio. Akiko e Obito affiancarono il loro mentore restandogli alle spalle, mentre i due consigliere e Danzo si misero in disparte lasciando solo il loro governatore . Il resto dei kage sedettero in circolo vicino alle loro rispettive guardie. A rompere il silenzio elettrico fu l’Animo focoso e ardente del 4° Raikage, A, che presa parola seguito dal saggio e anziano 3° Tsukikage, Onoki.

A: Mettiamo in chiaro una cosa. Questa alleanza verrà stipulata con lo scopo principale non di difendere Konoha, ma per difendere tutti noi. Il Mondo.
On: Io nella mia gioventù posso dire di aver incontrato in carne ed ossa il vero Madara, nel pieno delle sue forze. Il  sentir le parole dei messaggeri a cui è stata dichiarata guerra per conto di Madara, e il solo pensiero di dover affrontarlo da solo con le forze del mio villaggio, mi fa rabbrividire. Questa alleanza, perciò, servirà per difenderci tutti da lui.

Rasa, il 4° Kazekage rimase in religioso silenzio insieme alla giovane 5° mizukage Mei , da poco diventata tale per sostituire il 4° Mizukage che dopo essere stato manovrato in passato da Obito e Zetsu aveva mandato in rovina il villaggio della Nebbia. La donna fu la terza a prendere parte al summit.

Mei: Per prima cosa vorrei presentarmi a voi, sono Mei Terumi il nuovo 5° Mizukage. Nonostante gli eventi negativi causati dalla presenza di Obito come manipolatore del precedente Mizukage ho deciso nonostante le varie difficoltà in cui si ritrova il mio villaggio di aiutare Konoha in questa guerra contro Madara Uchiha. Parlando a lungo con Obito Uchiha e la ragazza Akiko ho potuto delineare le loro personalità e comprendere che sono in buona fede. Con questo sono arrivata alla conclusione che se devo dare una colpa a qualcuno per il caos in cui si trova la mia popolazione da anni, essa non ricadrebbe sul ragazzo ma sulla mente di tutto ciò. Ovviamente esso  è il nemico comune di noi tutti, perciò mi sento in dovere di dover sostenere questa alleanza. Spero di poter trovare più collaborazione possibile tra le varie menti a capo di questa iniziativa.

Obito sorrise sollevato nell’ udire la fiducia che la giovane donna avesse riposto nelle sue parole in quella lunga settimana di incontri e dialoghi. Anche Akiko gli strinse la mano sapendo bene quanto quei confronti fossero stati dolorosi per lui. Il problema però era un altro. Il kazakage manteneva ancora il suo proverbiale silenzio ascoltando i vari scambi che avvenivano tra i presenti in sala.

Min: La ringrazio sinceramente Mizukage di essersi messa in gioco, faremo il possibile per sostenerci a vicenda.
Rasa: Ho una domanda che vorrei porle Hokage.
Min: Mi dica Kazekage.
Rasa: Ci saranno molte perdite su ogni fronte. Ne siamo tutti consapevoli. Madara Uchiha ha una leggenda su di se e non è fatta di belle cose.  Non è fatta di bugie e ciò ci fa capire che anche se ne uscissimo vincenti sarebbe lo stesso una grande perdita per il mondo.

Minato annui insieme a tutti i Kage che si trovavano in accordo con l’affermazione, ma non capivano dove il discorso volesse andare a parare. Obito e Akiko eccome se lo sapevano. Lo avevano  intuito bene il pensiero materialista e realista del kazekage.

Rasa: Perfetto. Io mi chiedo una semplice cosa in caso di vittoria … e dopo?

Tutti spalancarono gli occhi sorpresi da quella domanda.

Rasa: Dopo che abbiamo vinto che si fa? … Si torna come prima? Di nuovo nemici, di nuovo rivali, di nuovo cattivi verso quelli che un mese prima avevamo spalleggiato contro un avversario comune? Che faremo Hokage? Ci faremo guerre fra noi approfittando delle reciproche debolezze?  Ed è ovvio che i villaggio più in difficoltà come quello della Nebbia o della Sabbia che sta avendo problemi economici ne uscirebbero martoriate. Se l’alleanza è solo momentanea allora uscirò da questa porta. Preferisco farmi massacrare dall’Uchiha aspettando il turno del mio villaggio che fare questa pagliacciata solo per vincere . Ma a vincere sarebbero solo quelli messi meglio. E sappiamo tutti che Konoha ha una potenza militare molto forte grazie alle numerose casate con abilità innate. Lo stesso Madara proviene da qui per intenderci e gira voce già di Uchiha che potrebbero ambire a grandi poteri nonostante la giovane età. Io sono chiaro sin da ora… che si fa in un eventuale futuro? Si torna come sempre?!

Obito sospirò costatando che i suoi dubbi non erano stupide preoccupazioni. Guardo il suo Sensei davanti a se rimasto in silenzio come tutto il resto della sala. Rasa continuò imperterrito a fissare fisso negli occhi ciascuno dei membri di quel consiglio fino a quando Minato non si schiarì la voce richiamando l’ attenzione di tutti.

Min: Domanda degna del vostro risaputo intelletto Kazekage. Sono a conoscenza che sta usando la sua abilità dell’ oro anche per aiutare gli incassi del vostro paese e ciò è chiaro che una guerra porterebbe notevoli spese che metterebbe in ginocchio alcuni paesi più di altri. Con l’eventuale perdita di numerosi uomini una possibile guerra tra villaggi ammazzerebbe ogni vostra risorsa.
Rasa: Esattamente. Ero certo che lei avrebbe compreso, Hokage.
Mei: E’ una richiesta che sta cuore anche a me, ritrovandomi in un periodo di varie riforme di ripresa. Io per una guerra con voi contro di lui ci sto, ma voglio garanzie.
A:  Del tipo?!?! OGNUNO PER I FATTI PROPRI POI!
Ono: Raikage ragioni e mantenga la calma. Io condivido ciò che ha affermato il Kazekage.  Lo sa vero che anche se vincessimo ci saranno perdite e una guerra tutti contro tutti farebbe cadere a pezzi il sistema? Ho visto già abbastanza guerre scoppiate inutilmente tra noi villaggi. A pagarci sono i nostri cittadini.
A: … va bene…  e allora che si fa? Che garanzia potremmo dare?
Akiko: Un foglio. Giurate solennemente di mantenere questa alleanza anche dopo una eventuale vittoria avendo la possibilità di contrattare dopo un post guerra i vari sostegni ai paesi alleati.
A: Un patto si può infrangere!
Rasa: Non sarebbe il primo che viene rotto.
Ob: Chi non lo rispetterà sarà nemico del mondo.
Min: Esattamente. Se firmate .. si può dire che è un patto con il Diavolo. Se non lo manterrete farete la fine di un peccatore. Finirete all’ inferno. Firmate solo se siete veramente motivati a sostenere una guerra e a mantenere una alleanza anche dopo.

Tutti ascoltarono e nel mentre  Obito e Akiko distribuirono i vari fogli a ciascun dei Kage. Si guardarono attentamente negli occhi e impugnando la penna firmarono tutti e cinque nello stesso momento.

Il patto del Diavolo che poteva salvare il mondo era stato siglato.

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