Civil War

di Donatozilla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Conseguenze ***
Capitolo 3: *** Divisi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


CIVIL WAR. CAPITOLO 1: PROLOGO. Las Vegas, laboratori Sharp…. Un camion si appostò fuori dai laboratori. Lì dentro trasportava un macchinario, che gli scienziati del laboratorio volevano usare per produrre energia pulita. Uno degli scienziati si avvicinò all’autista che intanto era uscito dal camion per andargli incontro. “Il macchinario è apposto?” chiese lo scienziato. “Certamente signore” rispose l’autista “Non abbiamo incontrato nessun tipo di problema durante la strada, ve l’assicuro” “Molto bene. Presto con questo marchingegno, potremo produrre energia pulita per tutto il mondo” “Io non credo proprio” disse una voce dietro lo scienziato, che si voltò di scatto ma venne colpito in faccia da un pugno che lo fece cadere a terra. “Ma che…” tentò di dire l’autista, ma venne colpito dieci volte da dei colpi di pistola. I passanti che si trovavano lì vicino cominciarono a fuggire via completamente terrorizzati, mentre gli aggressori osservarono il corpo dell’autista cadere a terra. In tutto erano dieci e il decimo, indossava una specie di armatura nera con rifiniture bianche. Sul volto indossava un passamontagna rosso e gli occhi erano scoperti, mentre sulle mani teneva delle specie di guanti meccanizzati. Prese per il coletto lo scienziato e disse “Dacci subito il macchinario” “M-ma… ma voi chi siete?” “Affari tuoi razza di Eistein?! Noi vogliamo quel macchinario e se non ce lo darai subito, saremo costretti a farti molto, molto male! Mi sono spiegato?” concluse avvicinando pericolosamente il suo volto a quello dello scienziato che era completamente terrorizzato. “V-va bene… s-si trova dentro quel camion… ma vi prego lasciatemi!” “Potremmo farlo…. Ma in fondo non ci servi più!” disse il misterioso individuo tirando fuori la sua pistola e sparando al petto del poveretto. Lasciò cadere a terra il cadavere, continuando ad ignorare le urla di terrore dei passanti e si avvicinò al camion. “Bene, bene…” sussurrò lui sotto la maschera, per poi colpire con il guanto destro il retro del camion sfondandolo. “Eccolo” disse lui vedendo dentro il camion il macchinario. Assomigliava ad una sfera di metallo attaccato e delle colonne di un metro. Grazie a quelle, l’energia arrivava alla sfere alimentandolo. “Eh eh… presto il potere sarà mio!” rise lui. Intanto, fuori dal camion i nove malviventi facevano la guardia al mezzo. Poi uno di essi vide un ombra sopra di lui e incuriosito, alzò lo sguardo vedendo una ragazza alato volare in picchiata su di lui. “Ma che ca…” non finì la frase, dato che la ragazza sganciò verso di lui un ragazzo biondo che colpì il malvivente con uno scudo. “Oh no… LUI è LUCAS!!!!!” urlò uno dei malviventi riconoscendo il ragazzo. “Ehi ragazzi… è qui la festa?” chiese ironicamente il ragazzo. “AMMAZZATELO, AMMAZZATELO!!!!” urlò il malvivente di prima, e insieme ai suoi compari spararono verso Lucas che per tutta risposta fece infiammare tutto il suo corpo, bruciando in questo modo i proiettili. “Eh eh… dovreste fare attenzione cari miei” disse Lucas per poi lanciare lo scudo verso uno dei criminali facendolo svenire. “CREPA BASTAR….” Disse un criminale tentando di colpire Lucas da dietro, ma la ragazza alata difese l’amico colpendo in faccia il criminale con una padella. “Grazie Giuly” “Di niente Lucas” rispose la ragazza. “E voi chi diavolo siete?!” disse il criminale in armatura uscendo dal camion. “C-capo…” disse uno dei criminali “C-ci hanno preso di sorpresa… n-noi…” “Fate silenzio razza di idioti!” sbraitò l’uomo “Andatevene col macchinario…. Io mi occupo di questi mocciosi!”. I criminali annuirono spaventati e salirono in fretta e furia sul camion, per poi partire a gran velocità. “Ora cosa farete? Combattete me oppure seguite i miei complici?” chiese il criminale sorridendo da sotto la maschera. “Oh non preoccuparti” sorrise Lucas “Abbiamo mandato un nostro amico a fermare i tuoi complici”. “FORZA, FORZA CON L’ACCELLERATORE!!!” sbraitò uno dei criminali “SE CI FACCIAMO CATTURARE, IL CAPO SI INCAZZERà NON POCO!!!” “Tranquillo amico! Quei due sono occupati ad affrontare il capo! Mica c’è anche un…” non finì la frase, dato che un ragazzo con i capelli blu e le mani da lucertola fermò il camion, mettendosi dinanzi alla strada dei criminali. “… terzo?!” “Dio! Quando parli tu, subito succedono cose negative!”. Il criminale era rimasto a fissare i due ragazzi con odio e disse “Dannati mocciosi! La pagherete di esservi presi gioco di Deathbones!” e si lanciò all’attacco. Colpì Lucas allo stomaco, che non si aspettava un attacco simile. Venne lanciato all’indietro, ma il biondo riuscì a fermarsi prima di finire contro un lampione. “Uhm… sei molto forte…” osservò Lucas. “Esatto ragazzino! Questi miei guanti sono rinforzati con vibranio, il metallo più duro al mondo! Con questi persino tu sei un vermiciattolo!” “Tu credi?” sorrise Lucas per poi lanciargli di sorpresa il suo scudo. L’arma colpì in faccia Deathbones che indietreggiò tenendosi il viso, mentre Lucas balzò contro di lui. Diede un pugno allo stomaco del criminale, che perse per un secondo l’equilibrio, per poi ristabilirlo. “Okay ragazzo… sei morto!”. L’uomo si lanciò all’attacco e tra lui e Lucas iniziò un furioso corpo a corpo. Il ragazzo tentò di dare un pugno in faccia a Deathbones ma lui parò il colpo col proprio braccio, e diede una testata a Lucas. “Certo avrai dei poteri” disse il criminale “Ma io ho combattuto in Vietnam ragazzo! Sono un ottimo combattente corpo a corpo! Non hai speranze!” “Bhe… peccato che non hai un amico che ti aiuta quando sei nei guai” sorrise il biondo parando un colpo di Deathbones. “Che….” Tentò di dire il criminale ma fu colpito in testa dalla padella di Giuly. “AHRG!!!” urlò dolorante il criminale mascherato. “Ben fatto Giuly!” disse Lucas colpendo con un calcio allo stomaco Deathbones. “Di niente Lucas!” rispose l’amica. “GRRR.. dannati… la pagherete tutti!!!!” urlò furioso il criminale. Con un poderoso pugno colpì in faccia Lucas che andò a sbattere contro il muro. Deathbones tentò di dare un altro pugno al ragazzo che riuscì a schivare per il rotto della cuffia. “Cavolo! Sei davvero indiavolato!” affermò Lucas dando un pegno a Deathbones che indietreggiò di qualche passo. “Non puoi battermi moccioso!!!!” urlò l’uomo per poi lanciarsi alla carica. Diede un pugno in piena faccia a Lucas che sputò un po’ di sangue dalla bocca, e dopodiché tentò di dare un secondo pugno invano. Infatti Lucas aveva bloccato l’attacco con facilità. “Secondo me” disse Lucas pulendosi il labbro sporco di sangue con l’altra mano “Ora hai esagerato!”. Diede un pugno in faccia a Deathbones, per poi strappargli uno dei guanti. “GRAAAAA” urlò l’uomo tentando di colpire Lucas con l’altro guanto, ma il fiammifero schivò il colpo per poi prendere l’altro guanto e colpire Deathbones con un poderoso calcio, che lanciò contro un lampione il criminale mascherato. “NYEEEEAAAGH!!!” urlò dal dolore Deathbones mentre Lucas si avvicinò a lui. Ora il criminale era messo non molto bene: infatti l’armatura era ammaccata in più punti, mentre la maschera era lacerata nel punto in cui si trovava la bocca e proprio lì scendevano due rivoli di sangue. Deathbones ansimò per poi levarsi la maschera, rivelando il proprio volto. Era un uomo sulla quarantina, i suoi capelli erano di colore nero e gli occhi verdi, mentre la parte sinistra del volto…. Era sfregiato da una tremenda cicatrice. “Chi sei tu?” chiese Lucas mentre l’uomo sputò un po’ di sangue. “Il mio nome? Sono Marcus Land…. Una volta…. Marito di una donna bellissima e padre di due bimbi… una bella famiglia… che tu hai ucciso!” “Ucciso?! Amico tu devi essere tutto matto! Io non ho ucciso nessuno!” “AH NO?!” urlò Marcus furioso come non mai “E quella battaglia a Baltimore contro quelle Ombre?! Eh?! È lì che la mia famiglia è morta!!! Quei bastardi erano venuti per te!!! E hanno ucciso la mia famiglia!!! È tutta colpa tua!!!”. Le urla dell’uomo sovrastavano quelle dei passanti che continuavano a fuggire e paralizzarono Lucas e Giuly. Calde lacrime cominciarono a scendere dagli occhi di Marcus che disse “Quella era la tua battaglia… e hai messo in mezzo la mia famiglia… e quelle di altre persone…” sul suo volto apparve un maligno sorrise “Ma presto… raggiungerò la mia famiglia… e tu… mi seguirai!” tirò fuori un detonatore. Lucas sbarrò gli occhi. Marcus aveva nascosto sotto l’armatura una bomba! “ADDIO!!!” urlò il criminale schiacciando il bottone. “NO!!!” urlò Giuly colpendo Marcus e in questo modo lanciandolo verso i laboratori. Purtroppo però l’esplosione travolse non solo Marcus, ma anche i laboratori e tutte le persone che si trovavano là dentro. I passanti urlarono dal terrore mentre Lucas e Giuly osservavano impietriti ciò che era successo. La ragazza angelo si mise la mano destra dinanzi alla bocca per non urlare, mentre Lucas non aveva nemmeno il coraggio di guardare. Anche Donatozilla, che intanto aveva legato i malfattori aveva visto l’esplosione da lontano. Un brivido gelido gli attraversò la schiena mentre osservava con gli occhi spalancati il fumo che si innalzava verso il cielo. E in contemporanea, i tre membri della Lucas Force pensarono “Buon Dio, che cosa abbiamo fatto?”. CONTINUA…. Angolo dell’autore: eeed eccomi qui con… Civil War :D!!!! Come ve ne pare gente? E se ve lo chiedete Deathbones è ispirato a Crossbones personaggio dei fumetti Marvel apparso pure in Captain America Civil War! Spero comunque che l’idea vi piaccia e ora… voi da che parte state? #TeamLucas o #TeamGyber?

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Capitolo 2
*** Conseguenze ***


CIVIL WAR. CAPITOLO 2: CONSEGUENZE. Erano solo passate poche ore, e ciò che era successo a Las Vegas aveva fatto il giro del mondo. I notiziari non parlava altro che di quella tragedia. Persino Internet era invaso dalle notizie della tragedia, e persino da video che riprendevano la tremenda esplosione. E ora, centinaia forse migliaia di persone, insultavano e deridevano la Lucas Force per ciò che era successo a Las Vegas. Nessuno credeva più in loro… Due giorni dopo, Las Vegas, funerale delle vittime dell’esplosione…. Moltissime persone assistevano al funerale delle povere vittime. Tra coloro che assistevano al funerale, c’erano pure alcuni membri della Lucas Force. ‘Alcuni’ perché molti componenti della squadra, preferivano non farsi vedere dopo gli eventi appena accaduti. Però, tra coloro che assistevano in dignitoso silenzio il funerale, c’era Lord Gyber Damucard. Osservava in silenzio i parenti delle vittime piangere, chiedendosi come si era potuti arrivare a questo. Il cuore era in pezzi per quelle persone e avrebbe tanto voluto che quella tragedia non fosse avvenuta. In un certo senso, si sentiva responsabile di ciò che era accaduto anche se non era presente durante il disastro. Ma se invece ci fosse stato… forse avrebbe potuto fermare quel pazzo criminale impedendo così una strage. Ma il passato oramai non si poteva cambiare. Alla fine del funerale, era arrivato il momento di andarsene per quei membri che si erano presentati…. Infatti, questi ultimi si trovavano a disagio e preferivano andarsene. “Gyber Damucard?” si sentì chiamare l’antracia. Si voltò e vide una donna avvicinarsi a lui. Avvicinarsi in modo furioso. Sputo in faccia all’albino che rimase piuttosto sorpreso da ciò così come i presenti. “LURIDO PEZZO DI MERDA!!!” urlò la donna cominciando a piangere. “Signora ma…” tentò di dire Gyber ma la donna lo interruppe “Niente ‘ma’!!!! Lei è il migliore amico di quello schifoso di Lucas!!! Il capo della Lucas Force!!! Voi schifosi dovreste sparire dalla faccia della Terra!!! Mio fratello è una delle vittime di quella dannata esplosione!!! Che è stata causato da tre della vostra maledetta squadra!!!” “Signora” rispose Gyber pulendosi dallo sputo “L’esplosione è stata causato da un criminale di nome Deathbones. Quei tre dei nostri membri hanno tentato di fermarlo ma è stato tutto inutile” “Sempre le solite scuse!!!” sbraitò la donna “Voi dannati esseri dovreste essere controllati, e non fare ciò che volete!!!!”. La donna fece dietrofront e se andò via ma non prima di aver urlato “Tu e i tuoi dannati compagni avete il sangue di mio fratello nelle vostre mani!”. E Gyber rimase in silenzio. Il giorno dopo, base della Lucas Force…. Lucas camminava tra i corridoi della base, completamente immersi nel silenzio. Il suo sguardo era perso, confuso. Era accaduta una catastrofe a Las Vegas, lui era lì, ma non ha potuto fare nulla… delle persone erano morte…. E ciò non riusciva a sopportarlo. Passò dinanzi alla stanza di Giuly e vide che lei era seduta sul letto a osservare la televisione accesa. E di cosa stava parlando? Ovviamente dell’esplosione a Las Vegas. Il biondo si fermò dinanzi alla porta per poter ascoltare ciò che stavano dicendo. “Sono passati tre giorni dalla tragedia di Las Vegas” disse il telecronista “In breve, dei criminali hanno attaccato i laboratori Sharp per impossessarsi di un macchinario, ma tre membri della Lucas Force, Giuly Frost, Donatozilla e il leader Lucas, sono intervenuti per fermarli. Il capo dei criminali, Deathbones, ha deciso di farsi esplodere tramite una bomba nascosta sotto l’armatura. La Frost però ha lanciato il criminale contro il palazzo dei laboratori, pochi secondi prima dell’esplosione che purtroppo, è avvenuta lo stesso travolgendo così il palazzo e coloro che si trovavano lì dentro. A causa di ciò, la gente ha perso la fiducia nei confronti della Lucas Force e…”. La televisione si spense. Lucas infatti, si era avvicinato al letto e aveva preso il telecomando, spegnendo cosi la televisione. “Riaccendila….” Disse Giuly con voce strozzata. Evidentemente aveva pianto. “Non è colpa tua” rispose Lucas e Giuly si voltò guardandolo dritto negli occhi “Allora riaccendila”. Lucas prese un profondo respiro e si sedette accanto all’amica dicendo “Senti… so che ti senti in colpa… so che probabilmente la maggior parte delle persone stia incolpando te di ciò che è successo… ma non è colpa tua. È accaduto tutto troppo in fretta, e tu… hai agito d’istinto. E poi.. in questo lavoro cerchiamo di salvare più gente possibile… ma a volte non vuol dire tutti… ma non bisogna mai arrendersi va bene?”. Giuly guardò l’amico dritto negli occhi e accennò un sorriso. Subito qualcuno bussò alla porta e i due alzarono lo sguardo vedendo Randor. “Randor. Che ci fai qui?” chiese Giuly. “Bhe… sono venuto ad avvisarvi che è appena arrivato qualcuno che vuole parlare di una cosa urgente” “E chi sarebbe questo qualcuno?” chiese curioso Lucas. “Il segretario di stato”. Il segretario era un uomo anziano di circa sessantadue anni vestito in giacca e cravatta. I capelli erano bianchi e il viso era severo. Osservava i vari membri della Lucas Force che erano seduti dinanzi all’enorme tavolo delle riunioni. ”Vedo che siete tutti presenti” osservò l’uomo tamburellando le dita sul tavolo. “Perché siete qui segretario Ross?” chiese Lucas. “Credo che tu lo sappia già Lucas” rispose Ross con tono parecchio serio. “Ciò che è successo a Las Vegas ha sconvolto il mondo intero… che ora vi teme più che mai. Vi considerano mostri… assassini… per ciò che è successo nelle vostre imprese…. Ed è per questo che i governi mondiali hanno deciso di controllarvi…. Interverrete solo quando i governi lo vorranno… senza se e senza ma”. Tutti rimasero in silenzio ad ascoltare le parole del segretario… essere controllati. Possibile? “Lucas” continuò Ross “Le gente ne ha abbastanza del fatto che voi agiate liberamente…. Dovrete per forza accettarlo. Ora vi lascio soli… in modo che possiate ragionare su questo… e spero che possiate accettare queste condizioni….”. Dopo aver finito la frase Ross si diresse verso l’uscita accompagnato dalle sue guardie del corpo, lasciando l’intero gruppo della Lucas Force nel silenzio più totale. “Secondo me questo controllo è una cazzata!” disse Lucas fissando i membri della sua squadra “Essere controllati? Andiamo! È contro la nostra libertà!” “Secondo me ti sbagli Lucas” disse Gyber seduto su una sedia. “Secondo me questo controllo è più che giusto! Dopo ciò che è successo a causa nostra dobbiamo essere controllati! Ciò che è successo è una nostra responsabilità!” “Lo so bene ma un controllo non mi pare affatto giusto! E se volessimo andare a salvare qualcuno e non ce lo permettessero? E se ci mandassero da una parte e noi non volessimo? Gyber ragiona! Non possiamo sottometterci!” “Per te essere controllati significa essere sottomessi?” rispose l’antraci alzandosi dalla sedia “Dio Lucas ragioni proprio come un vecchio lasciatelo dire!”. Lucas non ci vide più dalla rabbai. Si avvicinò all’albino, e gli diede un sonoro pugno in faccia facendo sobbalzare i presenti. “Cavolo brutta storia” disse Lelq aspettandosi una reazione da Gyber. Una reazione che non arrivò. Infatti Gyber si pulì il labbro inferiore da cui usciva un rivolo di sangue, e osservò dritto negli occhi il leader della Lucas Force. Lanciò una sottospecie di ringhio e fece dietrofront per poi dirigersi verso l’uscita della base, mentre Lucas lo osservava andarsene via.

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Capitolo 3
*** Divisi ***


CIVIL WAR. CAPITOLO 3: DIVISI. Casa Bianca… “Sono felice che tu abbia accettato il controllo Gyber” disse Obama osservando dritto negli occhi l’antracia “Io e gli altri rappresentati dei governi mondiali, speriamo con tutto il nostro cuore, che il resto della Lucas Force segua il tuo esempio” “Io dubiterei di ciò signor presidente” disse Gyber. Obama guardò confuso Gyber e gli chiese “Come mai pensi ciò?” “Bhe… nella squadra ci sarà di sicuro qualcuno che è d’accordo con me… ma Lucas… bhe… è altamente improbabile che sarà d’accordo con me… e qualcuno seguirà il suo esempio” “Brutta storia…” disse Obama “Bene allora… se accadrà coloro che si opporranno verranno arrestati… in una prigiona fatta giusto per loro” “Arrestati? E chi li catturerà?” “Oh bhe… a catturarli sarai tu e quelli che accetteranno il controllo” “Cribbio se accadrà, dare la caccia ai miei amici non sarà affatto facile…” “Posso comprenderlo ma ricorda… è per il bene dell’umanità. Lo capisci?” “Sì signore lo capisco perfettamente. Farò ciò che è giusto”. Poi una settimana dopo il disastro di Las Vegas il controllo fu reso ufficiale al resto del mondo. Nei giorni seguenti a ciò, la Lucas Force entrò in crisi, dato che alcuni accettarono il controllo mentre altri lo ritenevano qualcosa contro la loro libertà. In poche parole la squadra si divise. E ciò non era una cosa buona. Nel mentre il mondo ricominciava ad avere fiducia nei componenti della Lucas Force… bhe a ricominciare ad avere fiducia nei componenti che avevano accettato il controllo. Quelli che invece non l’avevano accettato continuavano ad essere visti come dei pericoli, delle minacce. Le TV parlavano solamente del controllo e di coloro che lo avevano accettato… Gyber soprattutto, che era il principale protagonista delle varie interviste. E nel mentre cominciò la caccia ai membri della Lucas Force che non avevano accettato il controllo. Lucas ora era un fuggitiva. Da quando la caccia ai oppositori del controllo, lui era in fuga… sempre. Non si fermava mai. Doveva trovare subito un luogo in cui nascondersi, qualcuno che era contro il controllo che lo potesse aiutare. E per sua fortuna aveva trovato un qualcuno. Si erano dati appuntamento alle 23:06, su un tetto di una casa abbandonata di Baltimore. Di sicuro nessuno li avrebbe scoperti. Lucas si trovava già su quel tetto da cinque minuti quando… “Eccoti Lucas” sentì dire e si voltò vedendo Giuly atterrare sul tetto. “Eccoti Giuly” disse Lucas. “Scusa per il ritardo… non è facile muoversi ora… comunque ora farai meglio a seguirmi… a qualche kilometro da qui si trova una base in cui potremo nasconderci” “Ci sono altri dalla nostra parte?” “Sì Lucas. Ora sarà meglio se ci muoviamo e…” “Voi non andrete da nessuna parte” disse una voce dietro i due, che sobbalzarono e si voltarono di scatto trovandosi dinanzi agli occhi Donatozilla. Era lì, a pochi metri da loro a fissarli in modo severo. “Dz!” disse Lucas “Che ci fai qui?!” “Che domande… per arrestarvi” rispose il metà Kaiju con le braccia conserte. “Cosa?!” disse Lucas “Questo vuol dire che…” “Esatto. Anche io ho accettato questo controllo… il mio compito ora è quello di catturare i vari membri della nostra squadra, che si sono rivoltati contro il controllo… mi spiace farlo Lucas… però ora sia tu che Giuly dovrete seguirmi” “Te lo puoi scordare!” disse Giuly per poi spalancare le proprie ali, mentre Lucas creò le sue ali infuocate. I due volarono via, alla loro massima velocità mentre Dz disse “Maledizione ragazzi!”. Il ragazzo mise due dito sull’auricolare che teneva nell’orecchio sinistro dicendo “Base, qui Dz! Il fuggitivo Lucas è aiutato da Giuly Frost! Ora li seguirò ma ho bisogno di rinforzi per catturarli!” “Va bene Dz! Vi localizzeremo e manderemo al più presto dei rinforzi” rispose dall’altra parte dell’auricolare un soldato. Dz grazie alla sua energia Kaiju, fece spuntare fuor dalla sua schiena delle ali fatte di energia blu e spicco il volo, seguendo a gran velocità i due fuggiaschi. “Uh oh… Lucas… abbiamo compagnia” disse Giuly vedendo che Dz li stava inseguendo. Lucas allora, generò dalle sue mani delle sfere di fuoco, e cominciò a lanciarle contro Dz che o schivava oppure si difendeva ricoprendo il suo corpo di scaglie. “è inutile che fuggiate!” disse il ragazzo Kaiju “Ho chiamato dei rinforzi che ci stanno localizzando! Presto saranno qui, e voi verrete catturati!” “Aspetta e spera!” rispose Giuly lanciando dalle sue mani dei lampi magici che andarono a schiantarsi contro Dz. Quest’ultimo perse un attimo quota, ma riuscì a riprendersi. Ricominciò a inseguire Lucas e Giuly, che tentavano in ogni modo di rallentare Dz. Quest’ultimo però non demordeva, e continuava ad inseguirli senza fermarsi. Il ragazzo si voltò per un attimo e li vide: vari elicotteri militari che li stavano seguendo. “Sono arrivati” pensò per poi guardare Lucas e Giuly urlando “Fareste meglio ad arrendervi! I rinforzi sono quasi arrivati!” “Non ci arrenderemo mai!” disse Lucas. Dz lanciò un sospiro per poi dire “Allora non mi lasciate altra scelta”. Trasformò la sua mano destra in degli artigli e poi si lanciò su Giuly mentre le sue ali scomparirono. “Mi dispiace Giuly” disse Dz mentre con i propri artigli colpì l’ala sinistra della ragazza. Quest’ultima lanciò un urlo di dolore mentre cominciò a precipitare insieme a Dz. “GIULY!!!!!” urlò Lucas volando verso l’amica, riuscendo a prenderla a due metri da terra. Nel mentre Dz aveva ricreato le sue ali di energia, e si lanciò contro Lucas. Sapeva che quest’ultimo avrebbe ripreso il volo e sarebbe fuggito via portandosi con se Giuly…. Ma era meglio se rimaneva a terra, facilitando la cattura. Dz colpì Lucas con un pugno e i due rotolarono a terra mentre Giuly cadde a terra con un tonfo. Il biondo si rialzò, pulendosi il labbro inferiore da cui usciva un rivolo di sangue e si mise in posizione di difesa. “Fatti sotto Dz! Non ho paura di te” “Perché dovrei affrontarti Lucas?” rispose Dz “Tutto ciò non deve finire in uno scontro… e inoltre… siete circondati”. Infatti delle luci provenienti dagli elicotteri illuminarono Lucas e Giuly che nel mentre si stava rialzando. “LUCAS! GIULY FROST! NON MUOVETEVI! SIETE CIRCONDATI!”. Dei soldati scesero dai vgli elicotteri e puntarono le loro armi da fuoco contro Lucas e Giuly. “Lucas mi spiace ma purtroppo dovrete seguirci… e non pensare di usare i tuoi poteri per incenerire i proiettili Lucas… queste sono armi da fuoco potenziate che possono ferire pure te” disse Dz. Lucas abbassò il capo, mentre Giuly guardò l’amico dicendogli “Lucas… che facciamo?”. Il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo, per poi alzare le mani in aria dicendo “Ci arrendiamo…”. Dz rimase in silenzio per qualche secondo per poi rispondere “Molto bene. Saliamo con loro sugli elicotteri… dobbiamo portarli alla base”.

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