Between Light and Shadow

di Light_Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

-Between Light and Shadow-

CAPITOLO 1

POV MIKI

Mi svegliai sentendo l’orologio a cucù rintoccare mezzogiorno.

Come pensavo si era rotta la sveglia. Di nuovo …

Mi alzai, per poi andare in bagno a lavarmi e vestirmi. Indossai un top giallo con le frange, dei pantaloncini di jeans e delle scarpe da ginnastica arancioni che si intonavano al fiocco che legava i miei capelli neri, facendoli cadere sulla spalla.

Sistemai il letto e scesi al piano di sotto: era tutto silenzioso. I miei genitori non c’erano, probabilmente erano usciti. C’eravamo solo io e Hoshi, la mia gattina: era bianca, con due occhi verdi come gli smeraldi.

<< Buongiorno … >> dissi accarezzando il suo morbido pelo. Lei mi rispose facendo le fusa. Andai in cucina per sgranocchiare una barretta al cioccolato e mi voltai verso la finestra. Notai che fuori era davvero una bella giornata, l’ideale per fare una passeggiata. I miei genitori dovevano essere andati a comprare qualcosa per il pranzo e mi sembrava una buona idea uscire un po’. Appena ebbi finito di mangiare presi il mio Lettore Mp3 e uscii.

<< Torno tra poco, Hoshi. >>

Fuori trovai la nostra vicina di casa, Inoue Akane, una signora abbastanza anziana.

<< Salve, signora Inoue. >>

Appena si accorse della mia presenza mi venne incontro e mi abbracciò.

<< Miki, sappi che se hai bisogno di aiuto o di qualunque altra cosa, puoi contare su di me. Mi dispiace davvero per quello che è successo … >>

Ricambiai l’abbraccio, per poi rivolgerle un’espressione confusa.

Perché quel gesto? Cosa stava dicendo? Le dispiaceva per cosa?

Mi guardò e poi si mise una mano sulla bocca.

<< Oh Dio … tu … non ti hanno detto niente? >> mi chiese preoccupata.

<< Cosa avrebbero dovuto dirmi? >>

Mi disse di seguirla.

Iniziai ad avere paura. Cosa poteva essere successo?

Mi fece strada nel giardino di casa sua e mi fece sedere.

La guardai con un’espressione interrogativa.

<< Ascolta … Ieri sera il signor Tanashi ha avuto un’altra delle sue crisi e noi del quartiere siamo andati a controllare se aveva bisogno di aiuto. C’erano anche i tuoi genitori. >>

Fece una pausa, quasi come se non trovasse le parole per spiegarmi quello che era accaduto dopo.

<< Ad un certo punto il signor Tanashi ha tirato fuori una pistola. Ha sparato alla cieca e ha colpito alcune persone. Tra queste anche i tuoi genitori, Miki. Mi dispiace tanto … >>

Fu come se il tempo si fosse fermato e il mondo mi crollò addosso. Quindi, per colpa di un signore con dei problemi al cervello, i miei genitori avevano perso la vita … ? Era così?

<< Miki, se hai bisogno di qualcosa vieni da me. >> disse.

La ringraziai e mi incamminai con lo sguardo perso nel vuoto. Non sapevo neanche dove stavo andando, volevo solo stare da sola. Senza accorgermene cominciai a correre, incurante delle persone che mi guardavano e delle macchine che mi passavano accanto.

Mi fermai per riprendere fiato e mi accorsi che avevo corso davvero tanto perché non avevo idea di dove fossi. Mi guardai intorno, ma era troppo buio per capire la mia posizione esatta. Riuscivo solo a vedere una lucina lontana e decisi di seguirla. Quella lucina si era poi rivelata essere il lampione che illuminava una villa.

Mi avvicinai e riuscii a scorgere – anche se con difficoltà – una ragazza affacciata alla finestra. I nostri sguardi si incrociarono: sembrava dirmi qualcosa con lo sguardo, qualcosa simile ad un “vai via”.

Ma anche se avesse voluto dirmi questo, io non potevo andarmene. Non avevo idea di dove fossi ed era troppo buio per cercare di tornare a casa.

Le feci segno di “no” e cercai di mimare con la bocca “non posso”.

Lei allora tornò dentro e dopo poco la vidi uscire dal portone principale. Si mise a correre verso di me.

<< Ti prego, va’ via! >> esclamò una volta che mi ebbe raggiunta.

Era bionda, aveva gli occhi rosa, una felpa del medesimo colore e dei pantaloncini neri.

Io la guardai con fare interrogativo.

<< Se loro scoprissero che sei qui, sarebbe la fine! >>

<< Loro, chi? >>

<< Non ha importanza, ma vattene. Ti prego, sei in serio pericolo! >> esclamò preoccupata.

Serio pericolo? Di cosa stava parlando?

<< Non posso andarmene. Non so dove sono e non posso tornare a casa, è troppo buio. >>

<< Non importa dove andrai, ma vattene via sub-- >>

Si interruppe improvvisamente quando la porta dell’ingresso si aprì.

<< Oh Dio, no … >> sussurrò la ragazza.

<< Yui, cosa ci fai qui fuori a quest’ora? >>

A parlare era stato un ragazzo dai capelli corvini, occhi rosso rubino con un’elegante montatura di occhiali argentati.

La ragazza, che doveva chiamarsi Yui, distolse lo sguardo.

Solo in quel momento il ragazzo sembrò rendersi conto della mia presenza.

<< Oh, vedo che abbiamo un’ospite … Entra pure. >> disse aprendo il cancello.

<< Uhm ... Grazie. >> 

<< Come ti chiami? >> mi chiese gentilmente.

<< Kyoshi Miki, piacere. >> mi presentai.

<< Il mio nome è Sakamaki Reiji. Vieni, che ti faccio strada. Yui, entra anche tu, prenderai freddo. >>

Anche se continuavo a pensare alle parole di Yui, lo seguii e mi disse che viveva con i suoi cinque fratelli.

Aprì il portone e la prima cosa che vidi fu una scalinata enorme con un lungo tappeto rosso. A destra c’era un’anticamera che portava al salotto mentre, dalla parte opposta, c’era una sala da pranzo confinante con la cucina.

<< Oneonee~ Ma che bella fanciulla che abbiamo qui … >> disse una voce alle mie spalle.

Mi girai di scatto. Era un ragazzo dai lunghi capelli rossi, occhi verdi e un cappello nero con un nastro color magenta.

<< Lui è Raito, il quinto figlio. Non farci caso, ha delle buone maniere pessime. >> mi spiegò Reiji con tono calmo.

Sentii dei passi provenienti dalle scale e mi voltai.

<< Ecco dov’eri, Chichinashi. >> disse, rivolto a Yui, un ragazzo. << E tu chi sei? L’Ore-sama non ti conosce. >>

Era molto alto, con i capelli rossi e spettinati e occhi verde smeraldo.

<< Lei è Kyoshi Miki, la nostra nuova ospite. >> rispose Reiji.

<< Nuova ospite …? Hai sentito, Teddy? Sarà divertente … >>

Un altro ragazzo: era alto quasi quanto me, con capelli e occhi violetti e due occhiaie. Tra le braccia stringeva un orsetto con una benda sull’occhio sinistro e una casacca rosa.

<< Loro sono Ayato e Kanato. >> disse indicandoli. << Ayato è il terzo figlio, Kanato è il quarto. >>

<< Ehi, cosa diavolo è tutta questa confusione?! >> urlò un altro ragazzo. Aveva capelli bianchi e occhi di un rosso ardente. Al collo aveva una chiave come collana.

<< Ti prego di calmarti, Subaru. Non vedi che abbiamo un’ospite? >> disse Reiji.

<< Miki, lui è Subaru, il sesto ed ultimo figlio. >>

Solo in quel momento notai un ragazzo comodamente sdraiato sul divano: era biondo, aveva gli occhi chiusi e sembrava stesse ascoltando della musica da quello che doveva essere il suo Lettore Mp3.

Reiji sospirò.

<< Lui è Shuu, il primogenito. Io, ovviamente, sono il secondogenito. >>

<< Lei è Komori Yui, come avrai già capito. >> disse indicandola.

 

Mi sentivo un po’ a disagio tra tutti quei ragazzi ...



FINE 1° CAPITOLO



 

 

 


Angolino dell’Autrice Illuminata (???):

Salve genteee ;P

Sono nuova qui e … Miki è una mia OC.

Kanato: Credo che sia la milionesima OC che crei … Ne, Teddy?

Ehm … io credo di aver perso il conto, invece xD

Allora: sappiate che io, essendo una persona malefica, potrei far succedere di tutto. Tenetevi pronti. *parte la risata malvagia*

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e non mi dispiacerebbe leggere qualche piccola recensioncina …

Kanato: Intende dire che le farebbe molto piacere riceverne qualcuna …

Sì, vi prego ç_ç

Ci vediamo al prossimo capitolo!!


Light_Girl & Kanato


PS: Questo è un disegno che ho fatto di Miki ;P

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

-Between Light and Shadow-

Capitolo 2

 

POV MIKI

Mi sentivo un po’ a disagio tra tutti quei ragazzi …

<< Beh? L’Ore-sama vuole sapere cosa ci fai qui. >>

Quella domanda mi riportò a quello che era successo poche ore prima. Quello che era successo ai miei genitori.

I fratelli puntarono lo sguardo su di me - tranne Shuu, ma credo che stesse ascoltando -, desiderosi di conoscere il motivo per cui fossi lì in quel momento.

Ero un po’ incerta su cosa rispondere: non volevo parlare di quello che era successo un’altra volta, e non con delle persone di cui a malapena conoscevo il nome.

<< I-Io … preferirei non parlarne … >> mormorai, mentre mi si inumidivano gli occhi.

<< E’ successo qualcosa di così butto, Honey-chan~? >> mi domandò Raito.

Non risposi e distolsi lo sguardo.

<< Non dovremmo costringerla … se non vuole parlarne, avrà i suoi motivi … >> si intromise Yui .

Ci fu qualche secondo di silenzio. Poi Reiji parlò:

<< Sono d’accordo con Yui. Non mi sembra il caso, sarà un argomento delicato. >> disse.

<< Grazie … >> sussurrai accennando un sorriso.

 

***

 

Mi mostrarono la stanza in cui avrei dormito quella notte. Era spaziosa, c’era un letto – che sembrava molto comodo -, una finestra dalla quale si poteva ammirare il panorama, una scrivania e una porta che conduceva al bagno, anch’esso molto grande.

<< L-La mia stanza è vicina alla tua e … insomma, se hai bisogno di qualcosa, puoi chiedere a me. >> disse Yui, indicando la porta della sua camera.

La ringraziai e chiusi la porta, per poi buttarmi sul letto. Erano successe così tante cose quel giorno … Ripensai a quello che mi aveva detto Yui, a quei ragazzi che mi avevano, gentilmente, ospitata e … alla morte dei miei genitori.

Una lacrima mi bagnò la guancia e nascosi la faccia nel cuscino.

Perché doveva succedere proprio a me? Perché il signor Tanashi doveva colpire proprio loro? Ero … ero rimasta da sola? No, non completamente. C’era Hoshi con me.

Sobbalzai.

Hoshi! L’avevo lasciata a casa da sola!

“Le avevo detto che sarei tornata dopo poco e invece me ne sono andata … “

Sospirai, sperando che stesse bene.

Chiusi gli occhi.

“Mamma, Papà … Mi mancate …”

E, mentre altre lacrime mi rigavano il viso, mi addormentai, stanca di tutto quello che era successo quel giorno che, da una bella giornata, si era trasformato in un inferno.

 

***

 

La luce del sole mi illuminò il viso e, lentamente, aprii gli occhi.

In quel momento mi accorsi di aver dormito con i vestiti e le scarpe, ma non mi importava più di tanto.

Mi avviai verso il bagno.

Dovevo trovare un modo per tornare a casa e, forse, quei ragazzi potevano aiutarmi.

Poi mi legai i capelli e uscii dalla stanza.

Era tutto silenzioso, lo stesso silenzio del giorno prima, quando avevo saputo dei miei genitori.

Decisi di non pensarci e bussai alla porta della stanza di Yui.

Attesi qualche attimo e poi la porta si aprì.

<< Ah … Sei tu, Miki. Buongiorno. >> disse sorridendo.

<< Buongiorno! >>

<< Ti serve qualcosa …? >> mi domandò.

“Ti prego, va’ via!” erano state le parole di Yui, quando mi ero avvicinata alla villa.

<< Nulla di particolare, Yui, volevo solo chiederti … perché ieri mi hai chiesto di andarmene e che ero in pericolo? >>

Lei fece un passo indietro, sorpresa.

<< E-Ecco … il problema è che … loro … >>

<< Oh, vedo che vi siete svegliate. Buongiorno. >> disse una voce alle mie spalle.

Mi voltai: era Reiji.

Era arrivato nel momento esatto in cui Yui stava per dirmi la verità, ma doveva trattarsi di una coincidenza.

<< Mh, sì … buongiorno, Reiji. >> dissi io, mentre Yui stava in silenzio. Era come se fosse ... intimorita da qualcosa?

<< Yui, c’è qualcosa che non va? >> provai a dire.

Lei sobbalzò.

<< N-Niente! Ne, Miki, hai fame? Andiamo a fare colazione! >> esclamò, per poi prendermi per mano e portarmi al piano di sotto.

Tutti i sei fratelli ci stavano aspettando davanti al portone. Sentii Yui rabbrividire.

<< Oneoneee~ Te ne vai di già, Honey-chan? >> miagolò Raito.

<< Ehm, sì … Grazie dell’ospitalità, ma devo proprio andare. >> dissi. << C’è Hoshi a casa che mi aspetta e … >>

Il ragazzo con i capelli violetti si mise a ridere.

<< Sentito, Teddy? Vuole andarsene. >>

<< C’è qualcosa di strano in quello che ho appena detto? >> domandai confusa.

<< Tu, da qui, non te ne andrai. >> disse Ayato.

Cosa? Che cosa stavano dicendo?

<< Di cosa state parlando …? >> chiesi facendo un passo indietro.

I fratelli si scambiarono degli sguardi, sorridendo in un modo che trovai davvero inquietante. Mi girai verso punto in cui doveva trovarsi Yui, ma non c’era.

<< Certo che sei davvero ingenua. >> sbuffò Subaru.

<< Quello che Yui stava cercando di dirti fin dal primo momento in cui vi siete viste è che … noi siamo vampiri. >> disse Shuu annoiato.

Il mio cuore perse un battito e indietreggiai, spaventata.

Vampiri?! Non era possibile, i vampiri non potevano esistere davvero …

Mi sentii avvolgere da due braccia.

<< Che c’è? Non te lo aspettavi, Honey-chan~? >> sussurrò Raito, dietro di me.

Mi afferrò un braccio.

<< Forza, lasciati assaggiare … >>

In quel momento qualcosa scattò dentro di me: con uno strattone mi liberai dalla sua presa e mi misi a correre più veloce che potevo.

Non sapevo dove ero diretta, ma qualcosa mi diceva che, se mi avessero presa, sarebbe stata davvero la fine. Proprio come aveva detto Yui.

Mi ritrovai in un lungo corridoio. Alla fine del corridoio notai che c’era una porta e mi precipitai verso di essa. Girai la maniglia e …

 

FINE 2° CAPITOLO

 




Angolino dell’Autrice (che ama lasciare la suspence (??)): (← sembra una faccina triste xD)

Ehilà, genteee ;P

Eccomi qui, con il 2° capitolo! Che cosa ne pensate? Ormai Miki ha scoperto il grande segreto e … Cavoli O_O

Yui ha provato a dirglielo, ma non c’è stato nulla da fare. T-T

Secondo voi quale sarà il vampiretto (?) con cui Miki legherà di più? DANDAAAN

Kanato: Ti farai odiare se continui a fare così … Ne, Teddy?

Lo so, sono stata un mostro a concludere il capitolo in quel modo e … sono stata un mostro a far morire i genitori di Miki. ç_ç

Ditemi cosa ne pensate del capitolo con una recensioncina (?) e …

Ci vediamo al prossimo cappy!


Light_Girl & Kanato

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 

-Between Light and Shadow-

Capitolo 3

 

POV MIKI

Girai la maniglia e … era chiusa. La porta era chiusa.

In preda al panico provai a tirare con più forza, ma non si apriva.

“No, dannazione!”

Era finita. I vampiri mi avrebbero trovata e … e …

<< Oneonee~ Honey-chan, sei qui? >>

Spalancai gli occhi. Era sicuramente la voce di Raito, che sembrava provenire da una stanza lì vicino.

Provai a cercare un posto dove nascondermi, ma non c’era nulla. C’era solamente il muro alla fine del corridoio.

Ero sul punto di piangere, quando riuscii a scorgere una piccola porticina socchiusa, che si trovava dall’altra parte del corridoio. I miei occhi si illuminarono: forse c’era ancora una possibilità!

Ero carica di speranza.

Mi precipitai correndo verso quella porta e la aprii: conduceva all’esterno!!

Non riuscivo a crederci, forse ero salva!

Una parte della mia testa mi diceva che non poteva essere così semplice, un’altra di uscire e basta.

Decisi che valeva la pena tentare.

Stavo per mettere un piede fuori, quando … li sentii. Potevo sentire i loro passi e le loro inquietanti risate. Erano dietro di me, ne ero certa.

Davvero pensavo che sarebbe stato così facile scappare?

Mi girai lentamente: dodici occhi erano fissi su di me.

Intravidi una luce sinistra e famelica in quegli occhi.

Ero paralizzata, non riuscivo a muovermi.

Raito si avvicinò, seguito da altri due. << Game over, Honey-chan~ >> disse, sorridendo malizioso.

<< Emani un profumo così dolce … >> mormorò Kanato, stringendo il suo orsacchiotto.

<< Adesso sono assetato … >> sussurrò Subaru.

Tremai.

Mi osservavano come se fossi un dolcetto prelibato … e in quel momento, probabilmente, lo ero davvero.

Arretrai istintivamente, per poi sussurrare un “non avvicinatevi”.

  I tre mi ignorarono e avanzarono nuovamente verso di me.

Mi girai velocemente verso l’uscita, in un disperato tentativo di scappare, ma qualcuno mi afferrò saldamente per un polso, impedendomi di correre via.

In pochi secondi mi ritrovai faccia a faccia con il ragazzo dagli occhi e i capelli violetti.

Mi osservò: sembrava che i suoi occhi volessero arrivare fino alla mia anima.

<< Sei davvero carina, sai? >>

Arrossii per quell’affermazione e mi rimproverai subito dopo per averlo fatto in un momento del genere.

Kanato si avvicinò di più al mio viso.

<< Emani un odore davvero dolce … vediamo se il tuo sangue lo è altrettanto … >> mi sussurrò in un orecchio.

Sbiancai e il mio cuore prese a battere più veloce. Voleva mordermi!

Provai a divincolarmi per sfuggire alla sua presa, ma mi ritrovai schiacciata contro il muro. In quel momento mi resi conto di essere davvero spacciata e che, al contrario delle favole che mi raccontavano i miei genitori quando ero piccola, nessuno sarebbe venuto a salvarmi.

Lo vidi avvicinarsi pericolosamente al mio collo e chiusi gli occhi, sperando che fosse una cosa rapida, anche se il suo sguardo mi diceva il contrario. Sembrava quasi che gli piacesse vedermi terrorizzata.

Una voce mi distolse dai miei pensieri: << Ehi, non è soltanto tua, Kanato-kun … >> brontolò Raito.

Tirò la mia gamba sinistra verso di sé e io trovai il coraggio di mollargli un calcio in faccia.

Kanato accennò ad una risata lieve, mentre il ragazzo con il cappello si massaggiava il naso.

<< Andiamo, sappiamo entrambi che ti piacerebbe, Honey-chan~ >> mi provocò, sorridendo malizioso.

Spalancai gli occhi.

<< No! >> urlai.

<< Sei più scortese di quanto credessi. >> commentò Reiji.

Non ebbi neanche il tempo di girarmi che sentii un dolore lancinante alla spalla e al braccio sinistro. Non era nulla in confronto alle punture contro l’anemia che mi facevano i dottori quando ero piccola e di cui avevo tanta paura.

Provai a spingere via Kanato, ma questo mi arrecò solo altro dolore.

La stanza prese a girare intorno a me.

Sentii le forze venir meno e la vista appannarsi: persi i sensi.

 

***

 

Mi ripresi dopo un tempo indefinito; a giudicare dalla luna che mi illuminava doveva essere notte.

Avevo ricordi confusi di quello che era successo e, per qualche istante, pensai che fosse stato solo un incubo. Quel pensiero venne distrutto quando aprii gli occhi per guardarmi intorno: non trovai nulla di famigliare nella stanza in cui mi trovavo.

Ebbi la certezza che quello non era stato un incubo e che non ero a casa con i miei genitori e Hoshi, come speravo invece.

Provai a mettermi seduta sul letto, ma un attacco di vertigini mi costrinse a sdraiarmi di nuovo.

Non sapevo cosa pensare, cosa fare … ero troppo stanca per tentare di scappare e, se ci avessi provato, quei vampiri me lo avrebbero impedito.

In un lampo mi ricordai del morso.

Sfiorai la spalla con una mano, ma la ritrassi subito. Avvertii una fitta di dolore, che mi fece lamentare.

Una calda lacrima percorse la superficie della mia guancia.

Se solo la sveglia avesse suonato, avrei potuto aiutare in qualche modo i miei genitori e, forse, nulla di tutto questo sarebbe mai successo.

Pensai che fosse stupido dare la colpa di quello che era accaduto ad una sveglia.

Quando Yui aveva cercato di avvisarmi riguardo a quel posto, avrei dovuto ascoltarla. Se lo avessi fatto non sarei di certo lì in quel momento.

 Scossi la testa. Non era il momento di pensare a quelle cose, perché ormai non potevo fare più nulla per rimediare.

Pensai che avrei fatto meglio a riposare e a cominciare a prepararmi per la giornata successiva.

Così, in poco tempo, mi addormentai, esausta.

 

FINE 3° CAPITOLO

 




Angolino dell’Autrice Illuminata (??):

Ehi, salveee ;3

Ecco il terzo capitolo!

Kanato: Che entusiasmo …

Ehm … sì, Miki è stata morsa. E … sì, Miki era anemica. E’ anche per questo che è svenuta subito. E, sinceramente, credo che lo ridiventerà in quel bel posto con quelle belle persone.

Che allegria xD

Sembra che Miki sia una piagnucolona, ma mettetevi nei suoi panni!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, le cose cominceranno a farsi strane, interessanti e (forse?) dolciose (?) nei prossimi capitoli.

Lasciatemi una recensioncina per dirmi cosa ne pensate, mi farebbe davvero piacere sentire (ehm ehm … “leggere” xD) le vostre opinioni!

Ci vediamo al prossimo capitolo!! ;P


Light_Girl & Kanato

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


-Between Light and Shadow-

Capitolo 4


POV MIKI

<< … ki … >>

Sentii una voce femminile che mi chiamava.

Aprii lentamente un occhio e venni accecata dalla luce del sole. Poi mi ritrovai davanti una figura scura ed ebbi difficoltà a mettere bene a fuoco l’immagine: era … Yui?

<< Miki, sei sveglia? >> domandò.

Io annuii e mi stropicciai gli occhi, mettendomi a sedere.

<< Buongiorno, Yui. >> dissi.

<< Buongiorno anche a te! >> esclamò, rivolgendomi un dolce sorriso.

Poi, però, si incupì e mi guardò.

<< Mi dispiace per quello che è successo ieri … volevo aiutarti, ma non c’era nulla che potessi fare contro di loro. Scusami … >> mormorò.

Scossi la testa e agitai le mani davanti a me.

<< Non ti devi scusare di nulla! Non è di certo colpa tua. >> le sorrisi.

Lei sembrò rilassarsi appena.

<< Come stai? Ti hanno fatto tanto male …? >> chiese, indicando dei piccoli taglietti sul braccio e sulla spalla.

Abbassai lo sguardo al ricordo del dolore che avevo provato.

<< Sto … abbastanza bene. >> risposi.

<< Hai fame? >> mi domandò ancora.

Sentii il mio stomaco brontolare, sobbalzai.

Non mangiavo nulla da quasi due giorni!

  Annuii immediatamente e lei sorrise.

<< Vieni. >> disse.

Avevo tanta paura di incontrare di nuovo quei vampiri, ma la seguii al piano inferiore.

Mi portò in una stanza abbastanza grande, con un tavolo al centro, un divanetto, un angolo cottura, un piccolo frigo accanto ad esso e varie mensole.

Yui si avvicinò al mini-frigo e mi mostrò il contenuto: uova, latte, formaggio … c’era di tutto!

Frugai nelle mensole e trovai una scatola di biscotti e dello zucchero.

Posai tutto sul tavolo, poi mi sedetti e iniziai a gustare quei deliziosi biscotti insieme a Yui.

A rovinare quel momento di tranquillità fu una voce alle nostre spalle, che mi fece sobbalzare e quasi sputare quello che stavo mangiando.

<< Ohi, Chichinashi. >>

Mi voltai di scatto, mentre Yui rimaneva con lo sguardo basso.

Ayato era appoggiato alla porta con le braccia conserte e fissava Yui, ignorandomi completamente. Avanzò verso di lei e la afferrò per un braccio.

<< Ho sete, fammi bere. >> comandò con prepotenza, mentre la trascinava via.

Raccolsi tutto il coraggio che avevo e cercai di fermarlo:

<< Non toccare Yui! >> urlai, allungando una mano verso il punto in cui si trovavano Ayato e Yui.

Ma loro non erano più lì.

Mi guardai intorno stupita e allo stesso tempo confusa: ero rimasta da sola.

“Si teletrasporta o cosa?”

Dopo qualche istante uscii dalla stanza e controllai a destra e a sinistra: non c’era nessuno. O, almeno, così sembrava.

Notai subito un particolare: il portone principale era semi-aperto.

Mi avvicinai e lo aprii con fatica: sentii subito odore di rose.

Rimasi a bocca aperta alla vista dell’enorme e meraviglioso giardino che si estendeva davanti ai miei occhi. Certo, era lo stesso giardino di quando ero arrivata, ma con la luce del sole mi sembrava decisamente più bello.

“Un’altra trappola?”

Non sapevo bene cosa fare, ma feci un passo avanti e cominciai a camminare, guardando attentamente in giro per vedere se ci fosse qualcos’altro che non avevo notato.

Era tutto curato nei minimi dettagli.

Notai una fontana davanti a me e mi fermai: vi era raffigurato una specie di demone con le ali, che trovai piuttosto inquietante.

Osservai il mio riflesso nell’acqua: i capelli neri erano leggermente spettinati per via del vento, gli occhi viola socchiusi e … una macchia di colore rosso era presente sul top giallo che indossavo ormai da due giorni.

“Sangue …?”

Rabbrividii e feci un passo indietro, portandomi una mano al petto.

Per un secondo ebbi l’impressione di sentire un rumore, come qualcuno che camminava nell’erba.

Mi guardai ancora intorno: nessuno.

Poteva benissimo essere la mia immaginazione, ma quel rumore lo avevo davvero sentito. Mi misi di nuovo a camminare, stando attenta a tutti i suoni.

Pensai alla possibilità che uno di quei vampiri mi stesse seguendo, cosa molto probabile. Non avevo idea di come difendermi e, senza rendermene conto, accelerai il passo.

Dovetti, però, fermarmi dopo poco: ero arrivata al cancello e, assorta com’ero dai miei pensieri, avevo quasi rischiato di sbatterci contro.

Lo sfiorai con una mano, ma la ritrassi immediatamente. No, non potevo lasciare Yui da sola! Come potevo pensare una cosa del genere? E poi, anche volendo, era chiuso.

Mi voltai in direzione della villa: c’era un modo per andarsene? E … da quanto tempo Yui era in quel posto …?

  Rimasi immobile per un po’ di tempo, fino a quando non mi ricordai che qualcuno mi stava seguendo.

Sobbalzai quando sentii lo stesso rumore di prima provenire da un cespuglio lì vicino e … un miagolio?

Alzai un sopracciglio e mi diressi verso quel punto.

Mi abbassai fino a sedermi in terra e, dopo poco, una piccola figura uscì dal cespuglio: un gatto bianco, con occhi verde smeraldo … Non mi sembrava possibile, eppure era uguale a …

<< Hoshi! >> esclamai, prendendola in braccio e iniziando ad accarezzarla.

Lei, per tutta risposta, iniziò a leccarmi la faccia e a fare le fusa.

Non avevo nessun dubbio: era assolutamente la mia piccola Hoshi!

Sorrisi. Era la prima cosa bella che mi capitava dopo … dopo … dopo il fatto dei miei genitori.

<< Come hai fatto ad arrivare fin qui, eh? >> le domandai, continuando a coccolarla.

Dovetti smettere quando sentii qualcosa di bagnato sulla testa.

Alzai lo sguardo: il cielo era diventato improvvisamente grigio e nuvoloso e stava per mettersi a piovere.

Pensai che Hoshi fosse arrivata giusto in tempo e mi girai di nuovo verso l’imponente villa.

“Che cosa diranno di Hoshi …?”

Non avevo tempo per pensarci: dovevamo entrare o ci saremmo fatte il bagno di pioggia.

<< Vieni, piccola. >> le dissi, prendendola di nuovo in braccio. Mi affrettai a raggiungere l’entrata e, una volta dentro, mi chiusi la porta alle spalle.

Sentii le gocce di pioggia cadere.

“Appena in tempo …”

Sospirai e guardai il grande orologio appeso al muro: era mezzogiorno circa.

<< Buongiorno, Miki. >> mi salutò una voce familiare.

Era Reiji.

Certo, chi altri poteva essere?

<< Reiji … buongiorno. >>

La sua espressione impassibile mutò non appena i suoi occhi si posarono sulla mia gattina.

<< Dove hai trovato quel felino? E chi ti ha detto che può entrare nella mia villa? >>

Rimasi qualche attimo incerta su cosa rispondere.

<< Lei si chiama Hoshi. E’ la mia gatta e … >>

Interruppi quello che stavo dicendo quando sentii qualcosa di umido sulla guancia.

<< Oneoneee~ Honey-chan, come sei carina e dolce oggi! >> esclamò Raito, che era di nuovo comparso dietro di me.

Feci un balzo in avanti per la sorpresa e mi girai a guardarlo: sul suo viso c’era il solito sorrisetto malizioso.

Sentii Hoshi drizzare il pelo.

<< Raito, quante volte devo dirti che non è educato interrompere una conversazione in questo modo? >> lo rimproverò Reiji.

Il ragazzo con il cappello fece il broncio e Reiji si aggiustò gli occhiali sul ponte del naso, per poi tornare a guardarmi.

<< Comunque, ottenendo qualcosa in cambio, potrei anche decidere di chiudere un occhio sulla questione della tua gatta. >> mi propose, sorridendo sinistramente.

<< E cosa vorresti in cambio? >> domandai, nonostante avessi già una mezza idea su quella che poteva essere la sua richiesta.

Reiji attese qualche attimo prima di rispondere.

<< Il tuo sangue, almeno una volta a settimana. >>

Spalancai gli occhi.

Non volevo farmi succhiare il sangue, non di nuovo

Ma non potevo e, soprattutto, non volevo abbandonare Hoshi. Non se ne parlava nemmeno!

Non avevo altra scelta: dovevo per forza accettare, anche se sapevo che presto me ne sarei pentita.

Feci un passo avanti e lo osservai attentamente: la sua espressione trionfante mi fece intendere che sapeva già cosa avrei deciso.

Presi un lungo respiro.

<< … Accetto. >> dissi, cercando di non dare a vedere che ero impaurita.

E, proprio in quel momento, un forte tuono squarciò il cielo, come a dire che avevo preso la decisione sbagliata.


FINE 4° CAPITOLO …




 

Angolino dell’Autrice con problemi mentali:

Ehi, ciauuu ;P

Eccoci con il 4° capitolo!

Le cose procedono alla grande (sì sì, proprio alla grande …) con Miki e company! E … sta per iniziare un forte temporale lì, mi chiedo se succederà qualcosa … nyeh heh heh …

*spunta Papyrus dal nulla*

Pap: UMANA! NON MI RUBARE LA RISATA!

Scusa, scusa, hai ragione … *agita le mani*

Comunque: Miki ha trovato Hoshi o, meglio, sarebbe Hoshi che ha trovato Miki ...

*momento di riflessione*

Vabbè, sono di nuovo insieme!

Ho cercato di allungare un po’ il capitolo …

Kanato: Anche se la lunghezza è rimasta più o meno uguale. Ne Teddy?

Ehm … sì. ^^”

E ho anche cambiato il font di scrittura. Cosa pensate di questo cambiamento?

Spero che il chappy vi sia piaciuto, lasciatemi una piccola recensioncina  (?) per dirmi cosa ne pensate e …

Ci vediamo al prossimo capitolo! ;3


Light_Girl & Kanato


PS:

Kanato: E …?

Ah, giusto ^^”


Light_Girl, Kanato & Teddy

 

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