Age Of Despair

di Hirimaru
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risveglio ***
Capitolo 2: *** Incontro ***
Capitolo 3: *** 2: Again ***
Capitolo 4: *** Cap 3: The Cave ***
Capitolo 5: *** Cap 4: Cave P1 ***
Capitolo 6: *** The Cave: P2 ***
Capitolo 7: *** Cap 3: The Cave ***



Capitolo 1
*** Risveglio ***


Era tutto buio, non percepivo il mio corpo, mi sembro di essere immateriale, di fluttuare. Non sentivo suoni, non sentivo odori.

Fu come essere in un limbo, perso e incapacitato di vedere la luce.

Ad un tratto una dolce voce mi risuono nella mente,  le sue parole rendevano tutto più chiaro intorno a me.

Voce : -É quasi giunto il momento del risveglio, ma prima rispondi, cosa cerchi?

Avevo mille domande, chi ero, dove ero, perché ero lì, chi era quella voce, ma tutto ciò che risposi fu: -Io non cerco, se non il buio del vuoto.

Fu come se quella risposta venisse dal profondo del mio io. Come se fosse stata sopita in me in attesa di uscire.

Voce: -Il buio e il vuoto sono dove ora sei. A breve ti risveglierai, intraprenderai un cammino, e quando sarai dinnanzi ad una scelta potrai tornare qui o continuare quella strada.

 

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Capitolo 2
*** Incontro ***


 

Micale: -E poi mi sono risvegliato dinnanzi a voi.

Ian Min prese parola e mi disse:

Ian: - La tua pelle é troppo morbida per essere di questo mondo, le tue ossa sono troppo gracili e non sembri in grado di brandire un’arma. In questo mondo non sopravvivrai.

Ian Min era un uomo dagli occhi a mandorla, i capelli biondi e lunghi e gli occhi neri. Era molto robusto ma di media statura, di carnagione chiara. Il suo volto lasciava notare una cicatrice che gli solcava la guancia sinistra sino alle labbra, a cui si univa formando un solo solco. Emanava un aria di sicurezza, e gentile arroganza. Era vestito con dei pantaloni neri, una giacca grigia e una maglia bianca con uno stemma: Un cerchio con al centro una croce, non indossava armature e l’unico pezzo di ferro che mostrava era la sua Katana legata alla cintura sui suoi pantaloni.

Alzai lo sguardo e dissi:

Micale: -Prima di darmi per morto, lasciatemi constatare le mie effettive doti.

Ian si alzo in piedi e disse a Caelrath: - Ian: - Da un giocattolo a questo umano.

Caelrath si alzo e estrasse il suo armamentario dalla carovana. Possedeva armi di vario tipo, come se fosse pronta ad ogni evenienza.

Caelrath -Scegli pure.

Osservai Caelrath con attenzione. Sembrava molto alta per essere un elfa. I suoi occhi erano verdi, i suoi capelli rossi e lisci, un rosso molto acceso, vivo oserei.

Il suo braccio destro mostrava una cicatrice che dalla spalla si protraeva al gomito.

Il suo corpo era perfetto. Sentivo che non avrei visto nulla di più bello nella mia vita.

Le sue gambe erano toniche e magre. Il suo fondoschiena ne troppo grande ne troppo piccolo. Il suo seno piccolo, una seconda forse.

Il suo viso mostrava zigomi  non pronunciati e lentigginosi, un mento a punta, il suo naso piccolo, le sue orecchie erano a punta, le sue labbra rosse e per nulla carnose.

Caelrath : -Umano, cosa stai guardando? Nutri disprezzo verso i mezz’elfi, forse?

Con queste parole si rivolse a me. Io la guardai per un secondo negli occhi e dissi:

Micale: - se le mezz’elfe hanno un corpo come il tuo mi risulterà difficile.

Ella mi guardo con faccia dubbiosa e poi disse:

Caelrath: -Scegli un’arma, alla svelta.

Così mi alzai e provai le varie armi, sembravo avere qualche dote nell'utilizzo nell’arco, e la spada europea sembrava fatta a posta per me. Quando la impugnai essa comincio a brillare, un’aura verde la ricopriva.

Quella spada cambio forma.

Il manico divenne di legno, legno di quercia e la lama divenne leggermente più lunga, lungo la lama apparvero delle righe verdi e il metallo di cui era composta sembrò più pesante.

Ismael: -Che evento prodigioso! Esclamò Ismael, un uomo vestito di bianco il cui volto era coperto da un cappuccio. Di lui si notava solo il bianco bastone. Era completamente vestito di bianco, nulla di lui traspariva, se non uno stocco rosso e un bastone di ferro.

Ian: -Solo un trucchetto da baraccone. Combatti e mostrami le tue doti!

Caelrath- : Quel verde si abbina ai tuoi occhi, sai?

Micale: - Accetto la sfida, ma smettila di urlarmi in faccia.

Mi allontanai leggermente dal gruppo, insieme a Ian.

Ian: -Un duello pulito, non preoccuparti ragazzino.

Micale: -Come ti pare, gli risposi.

Ismael si avvicinò e disse: Lancerò una sfera di luce, quando si spegnerà avrà inizio il duello!

Ian: -Sbrigati!

Appena Ismael lancio la sfera di luce, quasi autonomamente il mio corpo pose la gamba destra dinnanzi, stringendo la gamba sinistra, la spada che tenevo con la destra venne alzata leggermente per poi  andare in basso a destra, e il mio capo fece su e giù. Subito il mio bacino si abbassò, piegai le gambe mantenendo la destra davanti, la sinistra al fianco per formare un l e un po' di spazio distanzio le mie gambe. L’elsa della spada era rivolta verso la mia gamba e la punta verso il collo del mio avversario.

Ian storse il naso, cominciando a caricarmi restai fermo, impassibile, Ian era ad un metro e mezzo da me, in quel momento si fermò e disse:

Ian: - La tua guardia frontale é ineccepibile, se avessi avanzato di un solo centimetro la tua lama sarebbe conficcata dentro di me, ma il combattimento si basa su 3 dimensioni, e ora lo imparerai.

In quel momento 2 pugnali mi apparvero dietro, mi girai per deviarli con la spada ma notai che non erano tangibili, e nello stesso istante Ian mi conficcò la lama nello stomaco. Cominciarono a sgorgare litri di sangue dal mio corpo.

Sputai sangue mentre caddi a terra.  Riuscì a  pronunciare poche parole: Micale: -Questo é un vero trucchetto. Subito dopo svenni.

 

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Capitolo 3
*** 2: Again ***


Ismael: -Sveglia ragazzo, sveglio!

In quel momento aprii gli occhi. Ero in una tenda rossa, steso su degli abiti sporchi e stracciati.

Ismale: -Sei stanco del buio, ragazzino?

Lo guardai. Era l’uomo vestito di bianco. Notai la carnagione scura, gli occhi neri come la pece e le labbra incredibilmente bianche, i suoi  capelli erano corti, ricci e corvini.

Il suo vestito mostrava dettagli che non avevo notato prima, delle strisce nere lungo le maniche.

Ismael: -Il mio nome é Ismael, ti ho salvato la vita. Disse.

Micale: -Beh, ti ringrazio, nonostante quel tipo mi abbia quasi ucciso.

Ismael: - Suole presentarsi prima di ribattere lamentele.

Restai in silenzio.

Micale: -Non ricordo il mio nome. A dire il vero non ho idea di se ne abbia mai avuto uno.

Ismael: -Forse il simbolo sul tuo braccio saprà darti un indizio.

In quel momento presi a guardarmi la braccia, sul mio braccio destro c’era un enorme cicatrice, questa cicatrice all’apparenza formava una parola: Micale.

Micale: -Non mi dice niente. Non ho idea di cosa significhi Micale.

Ismael: -Per ora potresti considerarlo il tuo nome, se preferisci. Sempre meglio del vuoto totale.

Sorrisi e gli posi la mano.

Micale: -Il mio nome é Micale.

Ismael: -Io sono il chierico Ismael, ti ho salvato la vita.

Micale: -Non c'è bisogno di ripeterlo, non lo dimenticherò. Ti sei cambiato d'abito per caso?

Ismael: -Ti riferisci al nero sui miei vestiti? Non ho cambiato vestito, non ė niente.

Dopo ciò Ismael uscì dalla stanza dicendo: É ora di conoscere gli altri.

Mi alzai, il mio corpo era come nuovo, come se non fossi stato mai trafitto, mi sentivo debole, però.

Uscì fuori dalla tenda.

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Capitolo 4
*** Cap 3: The Cave ***


 

Notai Ian e Caelrath parlare.

Caelrath: - É troppo pericoloso entrare così dobbiamo restare calmi e discuterne. Abbiamo un ferito, siamo stanco, e non sappiamo cosa ci aspetta.

Ian: Al diavolo! Io vado!

Incamminandosi verso l'entrata Ian cadde in una fossa.

Caelrath corse verso di lui e io mi avvicinai lentamente.

Caelrath : -Vedi cosa succede a fare azioni avventate?

Ian: -Smettila di ridere, non é successo nulla.

Anche Ismael si avvicinò sul posto dicendo:

Ismael: - Sembra abbia franato, non credo fosse una trappola.

Un tunnel si parava dinnanzi a noi, andava dritto verso l'entrata di una caverna, solo che era ad un piano inferiore.

Ian si incamminò seguendo il tunnel sotterraneo.

Caelrath scese nel fosso. Guardai in basso dicendo di aspettarmi. Saranno stati 3 metri.

Stavo per scendere quando Ismael mi fermo

Ismael: - questo posto é pericolante, meglio rendere tutto più sicuro.

Pose una mano a terra e disse: Che sorga la vita!

Lentamente degli alberelli crebbero sopra il fosso rendendolo il terreno meno pericolante e della liane tendevano verso il basso, portando dalla pianura al tunnel.

Ismael: -Ora possiamo muoverci al sicuri.

Notai che il suo vestito era diventato più grigio.

Ismael scese, e io lo seguì.

Ismael: -Tempo di far luce!

Cose queste parole una luce brillava sul suo bastone. Era sferica, sembrava una sfera perfetta. Ci incamminammo nel tunnel.

Dopo pochi passi sentii degli strani versi venire da sopra di noi.

Versi: “Gwuaa Gwuaaaa”

Micale: -Ismael, li senti?

Ismael: -Cosa dovrei sentir?

Micale: -Questi versi…

Ismael: -Io non sento nulla, forse avrai un udito più affinato del mio.

Continuammo a procedere,  fino a che vedemmo di fronte a noi una piccola salita che portava al piano superiore e  sentii una discussione:

Caelrath: -Ian, cosa ti prende oggi? Sei forse impazzito? Voi andare ad uccidere dei goblin per il gusto di farlo?

Quando sentii la parola uccidere corsi al piano si sopra e vedendo Ian caricarsi per andare all’attacco, lo bloccai.

 

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Capitolo 5
*** Cap 4: Cave P1 ***


Ian: -Guarda, una lince che ferma il leone. Cosa credi di fare ragazzino?

Micale: -Impedirti di uccidere.

Ian: -Tu vorresti impedirmi di uccidere un branco di goblin impazziti che potrebbe farci a pezzettini?

Micale: -Non ho idea di cosa siano i goblin, ma se non ti stanno attaccando non vedo perché dovresti cogliere inutilmente la vita!

Ian: -Va bene, fa come vuoi sciocco ragazzino, ma quando quei mostri ti prenderanno ti darò il colpo di grazia.

Micale: -Ora mi sento davvero al sicuro.

Caelrath sorrise e disse: Sembrate una bella coppia, si legge chiaramente che ti sia sottomesso, Ian.

In quell’istante mi distrassi perdendo la presa e Ian mi colpì con una gomitata nello stomaco, grazie a cui caddi a terra.

Ian: -Non dire scemenze. Beh, ragazzino, credo sia giunto il momento delle presentazioni. É giusto conoscere il tuo prima di darti il colpo di grazia.

Mi rialzai e tesi la mano

Micale: -Micale é il mio nome.

Ian: -Ian il mio. Disse senza mimare alcun gesto.

Caelrath: -E io sono Caelrath, disse stringendomi la mano.

Ismael: - Già finito il momento delle presentazioni? Ridacchiò.

Caelrath: - Sempre fuori luogo, riduci tutta l’atmosfera che c'è trai due innamorati.

Ian: Sta zitta. Ismael, Caelrath, restate in seconda linea. Tu Micale, infondo.

Micale: Ti fidi così tanto di me da lasciarmi le tue spalle?

Ian: Sei quello meno utile qua dentro, é più comodo che sia tu ad essere ferito.

Restai in silenzio mettendomi alle loro spalle.

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Capitolo 6
*** The Cave: P2 ***


Mentre tenevo d’occhio le retrovie cominciai a chiedermi:

Micale: - perché non ho ricordi? Perché sono in questo mondo? Dove stiamo andando? La vita degli altri mi é più cara della mia? Perché il mio corpo non ha esitato 2 volte prima di lanciarsi alla carica per salvare delle vite di essere a me ignoti? E soprattutto, mi fidavo delle persone intorno a me? Ismael sembrava capirmi in qualche modo, Caelrath non mostrava particolare interesse nei miei confronti, mi dava l’impressione di avere un muro intorno a se. La guardavo dalle spalle, mostrava particolare attenzione solo ad Ian. Ed Ian, mi sentivo strano quando ero nei suoi paraggi, come se una forza opprimente tentasse di guidarlo e coinvolgere le persone intorno a lui. Nonostante li conoscessi da poco, mi sembrava di conoscerli da una vita.

Proseguimmo per qualche minuto, ci trovammo di fronte a 3 cunicoli.

Ian: Andiamo a sinistra.

Micale: Qualcosa mi dice che faremmo meglio a non andare a sinistra per ora.

Ian: E cosa te lo dice? L’intuito? Non credo che tu possa avere qualche sorta di intuizione.

In silenzio seguimmo Ian.

Cominciai a sentire dei versi. Non riuscivo a comprenderli, sentivo rumori e scosse.

Micale: Forse non mi crederete, ma ve lo dirò lo stesso, credo ci sia qualcosa di molto grosso più avanti.

Ian: Ma non farmi ridere!

Caelrath: Ian, anche io comincio a percepire qualcosa. Qualcosa di grosso. Sento i suoi versi.

Ian: Al diavolo! Anche tu ora. E va bene, torniamo indietro.

Ritornammo al trivio.

Ian: Allora, quale credi sia la strada migliore, Caelrath?

Caelrath: Andiamo a destra.

Camminando cominciavo a sentirmi fuori luogo.

Ismael: Va tutto bene, la luce brilla nella più profonda oscurità.

Micale: Mh… Si. Grazie.

Così guardai perplesso Ismael chiedendomi cosa volesse dire, ad ogni modo le sue parole mi rincuoravano.

 

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Capitolo 7
*** Cap 3: The Cave ***


Raggiunta la fine del corridoio notammo una botola. Ian e Caelrath stavano discutendo su cosa fare, io ed Ismael ci avvicinammo alla botola e la aprimmo con calma, Ismael fece luce con la sua magia. Ian e Caelrath sembravano non curarsi di nulla. Non riuscivo a sentire le loro parole, parlavano in una lingua a me ignota.

Ismael: Non preoccuparti, fanno sempre così.

Micale: loro due sono…?

Ismael: Potrei dire di sì, ma cosa c'è realmente trai due é ancora a me ignoto. Dovrò far luce sulla questione.

Disse mimando una risata.

Micale: Era una battuta?

Ismael mimo un sorriso e mi fece cenno di scendere le scale che portavano dalla botola al pavimento.

Scesi e visi ciò che chiamai un laboratorio, c'erano ampolle, libri, tavoli e soprattutto un essere violaceo e basso  legato e imbavagliato. Sembrava deperito e malconcio.

Feci cenno ad Ismael di scendere.

Micale: Ismael, quell’essere credo stia morendo, puoi fare qualcosa per salvarlo?

Ismael: Mh… Fammi dare un occhiata qua in giro…

Ismael prese alcune boccette colorate da quel laboratorio e le pose nel suo tascapane.

Ismael: Questo é un goblin. Un re goblin, direi. Sicuro di voler che io lo salvi?

Micale: Beh, se tentasse di farci del male lo bloccheremo.

Ismael ridendo: Se lo dici tu!

Si avvicino al corpo del goblin, sciolse la corda legata alla sua vita e lo sbavaglió.

Ismael: mhhh… Mhh… Ah. Mhhh

Micale: La smetti di mugugnare e dirmi cos’ha?

Ismael: Sta morendo di fame e sete.

Ismael avvolse il corpo del goblin con una luce bianca, in seguito prese del cibo e dell’acqua e lo porto alla bocca del goblin. Quasi istintivamente questi apri la bocca e cominciò a mangiare e bere.

Ismael: Il mio potere lo farà risvegliare presto, continua a dargli da mangiare, io vado dagli altri.

Continuavo ad imboccarlo. La cosa cominciava ad essere abbastanza imbarazzante. Passarono 10 minuti buoni, l’essere cominciò a tossire.

 

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