Are we human or are we angel?

di _Li_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Angel ***
Capitolo 3: *** Human ***
Capitolo 4: *** Both ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




~ Prologo ~
 
 


 
Tutti si immaginano il Paradiso come un enorme distesa di nuvole bianche, un luogo etereo lontano anni luce dal mondo mortale.
Non è proprio così.
Il Paradiso è un enorme fortezza dorata circondata dal mare. Guglie appuntite, logge e terrazze spuntano un po’ ovunque, abbarbicate le une sugli altri e sostenute da imponenti colonne. Al centro della struttura una torre svetta verso l’alto, elegante ed affusolata. Piccole cittadelle galleggiano pigramente in aria, simili a navi volanti; ognuna è diversa dall’altra, ma tutte sono ugualmente belle. Le nuvole ci sono, è vero, ma si trovano in cielo, esattamente come le vediamo noi dalla Terra. Questo perché sono esattamente le stesse che vediamo noi dalla Terra.
Infatti il Paradiso è sulla Terra.
Non propriamente in un preciso luogo fisico. Si trova qui e ovunque, richiuso in una bolla dimensionale che lo rende raggiungibile da ogni angolo del nostro pianeta, ma allo stesso tempo lo isola da esso. In questa bolla il tempo non scorre mai: non ci sono secondi, minuti, anni o stagioni. È un luogo eterno ed infinito. Questo non vuol dire che tutto sia immutato, oh no, al contrario. Lì ogni cosa è in continuo movimento, in continua evoluzione. La struttura è la stessa, ma i dettagli mutano, nascono e spariscono in un ciclo senza fine. Solo due cose restano costanti.
 
La prima è la Stanza del Passaggio, l’unico luogo in cui mondo mortale e Paradiso sono collegati. Basta entrare nella Stanza del Passaggio, pensare ad un luogo terrestre, uno qualsiasi - purché la persona lo conosca - e d’improvviso ci si ritrova là. Una sorta di teletrasporto. Lo stesso avviene al contrario, dalla Terra al Paradiso: la Stanza del Passaggio è l’unico luogo di quella fortezza direttamente raggiungibile dal mondo mortale. Ovviamente devono essere rispettate determinate condizioni.
Innanzitutto bisogna essere morti. Dopotutto solo l’anima può viaggiare liberamente tra le due dimensioni. In secondo luogo bisogna essere dei prescelti. Non tutti possono raggiungere il Paradiso: la maggior parte delle anime se ne va, si separa dal corpo e poi sparisce. Alcune invece rimangono e raggiungono il Paradiso. Questi sono gli Angeli.
Anche qui l’immaginario collettivo è un po’ falsato: niente ali bianche, aureole o vestitini. Angelo è semplicemente il nome che viene dato all’anima prescelta. L’aspetto corrisponde alla visione che la persona aveva di sé stessa - essenzialmente una versione migliorata di come era in vita. Gli Angeli sono le guide di tutti gli altri spiriti: essi devono raccogliere le anime dei non eletti e portarle alla Fiamma, in modo che possano poi passare oltre. Cosa ci sia oltre non ci è dato saperlo, ma quello è il destino dell’anima umana, il futuro a cui ognuno agogna.
[…]
Gli Angeli non invecchiano, ma questo non vuol dire che siano immortali. È vero che il tempo non scorre in Paradiso, ma sulla Terra continua a passare imperterrito. Non appena un Angelo mette piede sul suolo terrestre il suo orologio interno comincia a scorrere e la sua esistenza comincia inesorabilmente, ma lentamente, ad accorciarsi. Un Angelo vive mediamente quattro o cinque volte più di un normale essere umano ed il processo di “invecchiamento” può essere ritardato quanto più tempo si sta nella dimensione paradisiaca. Tuttavia prima o poi ogni Angelo è destinato a passare oltre.
 
 
La seconda costante del Paradiso è invece la Fiamma.
La Fiamma è… beh, la Fiamma è tutto.
La Fiamma dell’Ordine esiste da tempo immemore. È stata lei a creare il Paradiso ed è sempre lei che lo sostiene e lo mantiene in vita. È una singola lingua di fuoco del colore dello smeraldo ed è allo stesso tempo entità viva e fonte infinita di energia. Ogni cosa dipende da lei: la struttura del Paradiso, la selezione delle anime prescelte, il passaggio degli Angeli sulla Terra, perfino il cammino verso quel luogo perfetto denominato semplicemente oltre.
Per manifestare la propria volontà la Fiamma deve però utilizzare un tramite. Questo è l’Oracolo, l’unica eccezione del Paradiso: a differenza degli Angeli, anime di persone decedute, l’Oracolo è in tutto e per tutto un essere umano. Possiede un corpo, oltre che uno spirito, ed è l’unico essere vivente che può sopravvivere all’interno della dimensione paradisiaca.
[…]
Alle origini della Terra, infatti, la Fiamma dell’Ordine già esisteva. Essa possedeva una forma fisica propria in grado di sostenerla e di permetterle di osservare e guidare la crescita della Terra e il passaggio di ogni anima verso l’oltre. Tuttavia il suo corpo, come tutte le cose fisiche, era destinato a deperire. Poco prima di scomparire del tutto la Fiamma creò quindi il Paradiso e lì si spostò, ma una minuscola parte della sua energia non riuscì ad entrarvi e rimase libera a vagare nel mondo alla ricerca di un sostegno per continuare ad esistere.
Si unì quindi ai primi esseri viventi che riuscì a trovare, che fossero alberi, animali o umani. Da allora, alla morte del precedente possessore, l’energia viene nuovamente rilasciata ed è subito pronta per unirsi ad un altro organismo. Chiunque possegga questa energia può diventare Oracolo, arrivando nel Paradiso ed unendosi alla Fiamma fino al momento della morte del suo corpo reale.
L’Oracolo diventa un tutt’uno con la Fiamma: ciò che dice è ciò che la Fiamma dice, ciò che pensa è ciò che la Fiamma pensa. L’identità della persona viene persa quasi totalmente. Si mantiene solo nei dettagli: se è la Fiamma ad aver creato il Paradiso e la struttura base della fortezza, è proprio la mente propria dell’Oracolo ad abbellirla. Il numero e la forma delle cittadelle, la struttura del palazzo e la decorazione delle sue guglie, i colori delle pareti, le statue… ogni cosa è variabile a seconda dell’immaginazione della persona che era.
Per tutto il resto, l’Oracolo è la Fiamma.
Se l’Oracolo muore la Fiamma sparisce.
E se la Fiamma sparisce non ci saranno più Angeli o Paradiso, non ci sarà più il passaggio verso l’oltre.
 
L’anima umana sarà destinata a scomparire nel nulla.
 
 
 
 
Tratto da
Compendio per giovani Angeli
Libro I - Storia del Paradiso










Se non fosse stato per un contest non avrei mai ideato e scritto questa storia.
È partita come una scommessa con me stessa ed è finita con una mini-long che è pure riuscita ad ottenere il secondo posto!
Ringrazio infinitamente la giudicia per i meravigliosi e dettagliatissimi commenti e tutte le altre partecipanti che hanno scritto dei lavori bellissimi. Tutte le storie possono essere trovate sulla pagina del concorso indetto da onlyfanfiction sul Forum di EFP, seguendo questo link Fantasy styles - Mille sfumature dell'immaginario.

Riguardo alla storia, Are we human or are we angel? è stata creata partendo da alcuni elementi (potete trovarli nella scaletta qui sotto 
↓): alcuni sono riuscita a sfruttarli al meglio, altri sicuramente no, ma nonostante tutto sono soddisfatta del mio lavoro!
Per quanto riguarda il titolo è tratto dalla famosa canzone dei The Killers, Human.

Spero che questa storia possa piacere a voi almeno tanto quanto è piaciuto a me scriverla!

Linda




La storia si basava su:
- OBBLIGHI: i protagonisti devono essere Angeli; il genere secondario deve essere avventura; la storia deve concludersi con un matrimonio.
- PROMPT: fortezza; scudo.
- IMMAGINE: https://it.pinterest.com/pin/128915608062193433/

- CITAZIONE: "Coloro che sono inclini al compromesso non potranno mai fare la rivoluzione" di Mustafa Kemal Ataturk

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Capitolo 2
*** Angel ***


 
Are we human or are we angel?

CAPITOLO I
 
 
PARADISO
 
~
Le torce illuminavano a giorno l’intera stanza.
Jeremy entrò senza bussare e si avvicinò silenziosamente ad Eric, intento a leggere un libro sulla poltrona. Gli sembrò di intravedere un foglietto di carta tra le pagine, ma prima che potesse anche solo dire una parola Eric chiuse di scatto il libro e si voltò nella sua direzione.
“Che vuoi?”
“Dobbiamo andare. È arrivato uno nuovo e dobbiamo occuparcene noi.”
 “Un altro Angelo?” Eric sbuffò, ma fece come gli era stato ordinato. Si alzò dalla poltrona e rimise il libro al proprio posto sullo scaffale.
“Speriamo almeno sia una bella ragazza.”
Infilò le mani in tasca ed uscì dalla stanza. Jeremy lo seguì con lo sguardo finché non lo vide svoltare l’angolo, poi si avvicinò lentamente allo scaffale. Riprese il libro appena sistemato, una vecchia edizione de I viaggi di Gulliver, e scorse rapidamente le pagine.
Non trovò nulla.
 
Quando raggiunse la Stanza del Risveglio, Eric era appena entrato. Gli rivolse un sorriso sornione.
“Però… È carina.”
La ragazza li fissava con occhi sbarrati, palesemente confusa e leggermente spaventata.
“Che è successo? Dove mi trovo? Chi siete voi?”
“Benvenuta in Paradiso, baby.”
“Cosa?”
Jeremy gli lanciò un’occhiata piena d’odio, ma Eric si limitò a sorridere.
“Tranquilla. Va tutto bene.”
“Che vuol dire Paradiso?”
“Esattamente quello che vuol dire.” Con le mani in tasca, Eric si avvicinò a lei. “Questo è il Paradiso. E tu sei morta.”
La ragazza andò visibilmente in panico. Iniziò a respirare in modo più affannoso e Jeremy si affrettò ad andarle vicino, poggiandole una mano confortante sulla spalla.
“Calma, calma. Va tutto bene. Respira profondamente. Ecco, così… Io mi chiamo Jeremy. Tu come ti chiami?”
Lei lo fissò con gli occhi pieni di lacrime.
“Io… Claire. Mi chiamo Claire. Ma cosa… che vuol dire…?”
“Mi dispiace per l’idiota qua a fianco. Purtroppo però ha ragione. Sei morta Claire.”
“Morta… Ma come…? Cosa…?”
“Qual è l’ultima cosa che riesci a ricordare?”
“Io… Un bus credo. Stavo attraversando la strada di corsa e poi un bus… poi ero in una stanza scura. Poi non so… Ma quindi è tutto vero? Io…”
“Mi dispiace Claire. È tutto vero purtroppo. Tu sei morta, come sono morto io e come è morto Eric.”
La ragazza lanciò uno sguardo ad Eric, fermo di fronte a lei. Jeremy continuò.
“Sei morta, ma non sei sparita. La tua anima è ancora qua.”
“Qua…?”
“In Paradiso.” S’intromise Eric “Te l’ho detto no?”
“Paradiso? Ma io non sono credente. Come…?”
Jeremy sorrise. “Il Paradiso non ha nulla a che fare con l’essere credenti, Claire. Il Paradiso esiste da sempre. Chiunque può arrivarci. La maggior parte è solo di passaggio, viene semplicemente portata qui e poi passa oltre.”
“Oltre?”
“Oltre. Nessuno sa cosa ci sia oltre, ma quello è il nostro destino. Altre anime invece vengono scelte per restare, per essere guide degli altri. Diventano Angeli. È quello che siamo noi. È quello che sei te.”
Claire lo fissò sempre più stupita.
“Angeli? Io sono un Angelo?”
Spostò lo sguardo verso Eric e poi tornò su Jeremy, che le sorrise nuovamente.
“Tranquilla, ci vorrà un po’ di tempo ma presto capirai ogni cosa. Ci siamo passati tutti, ma vedrai che ti troverai bene qui.”
Le fece l’occhiolino.
“Dopotutto questo è il Paradiso.”
 
 
~
Jeremy raggiunse Claire nel momento stesso in cui Eric se ne andava. Il ragazzo sorrideva tranquillo, lei invece sembrava furiosa.
“Tutto bene?”
Lei sbuffò irritata. “Lasciamo stare va. Quel pezzo di… Ok, ok. Sono calma.” Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi. Era così buffa che Jeremy scoppiò a ridere e lei sorrise con lui.
“Allora, cosa dovevi dirmi di tanto importante Jeremy?”
“È passato un bel po’ di tempo da quando sei arrivata qua. Ormai ti sei adattata e ambientata. È giunto finalmente il momento di darti un compito.”
Gli occhi di Claire si illuminarono.
“Vuoi dire che finalmente avrò il mio ruolo?”
“Esatto!”
Jeremy sorride divertito, godendosi quell’attimo di suspense e la faccia impaziente di Claire.
“Che ne dici di essere un Raccoglitore?”
Lei spalancò gli occhi. “Vuoi dire che potrò ritornare sulla Terra?”
Jeremy annuì.
“E aiutare le anime a passare oltre?”
“Già!”
“Oddio è fantastico! Quando posso iniziare?”
“Presto.”
“Presto?”
“Diciamo subito?”
 
La Stanza del Passaggio era totalmente deserta. Claire si guardò attorno confusa.
“Come mai non c’è nessuno?”
“Diciamo che sono riuscito a convincerli a lasciarci soli per cinque minuti.”
Jeremy le fece l’occhiolino e Claire arrossì leggermente. Con una mano lui le indicò le pareti: erano interamente occupate da migliaia di piccole sfere di vetro. Erano tutte uguali, tutte opache. Una sola faceva eccezione, risplendendo di una luminosa luce dorata e pulsante. Jeremy le si avvicinò.
“Questa qui è la tua destinazione. Vieni, toccala.”
Claire si avvicinò e allungò la mano destra, prendendo la piccola sfera sul palmo. Non appena la sfiorò, la luce si fece più intensa per un secondo e poi sparì. L’immagine di un grande prato con un laghetto al centro le balenò in testa. Non l’aveva mai visto prima eppure le sembrava di conoscerlo da sempre. Quando si voltò Jeremy la stava fissando divertito.
“Hai visto qualcosa, vero?”
Lei annuì.
“Ecco, quella è la tua destinazione. Ora non devi fare altro che raggiungerla.”
“Come?”
“È facile.” Jeremy le si mise di fronte poggiandole le mani sul volto. Claire arrossì nuovamente, ma lui non ci fece caso. “Chiudi gli occhi e concentrati sull’immagine. Ripensa ad ogni suo dettaglio, alle sensazioni che hai provato, alle cose che hai visto, ai rumori che hai sentito. Pensa di trovarti lì in questo esatto istante.”
Aspettò qualche secondo e poi staccò le mani dal suo volto.
“Ora apri gli occhi.”
I raggi del sole si riflettevano sulla superficie del lago al centro di un enorme prato verde. Claire non credeva ai suoi occhi.
“Ma come…?”
“La Stanza del Passaggio è l’unico luogo di collegamento con la Terra. Da lì puoi raggiungere ogni luogo del mondo, purché tu lo conosca. Le sfere di luce sono proprio il collegamento tra la conoscenza dell’Oracolo e noi. Vedendo quell’immagine tu hai conosciuto questo luogo, l’hai fatto tuo e sei riuscita ad arrivarci. Facendo così puoi andare ovunque: sulla cima del monte Everest, nel palazzo della regina d’Inghilterra, sul ponte di Brooklyn. Che, per inciso, è uno dei miei posti preferiti.”
“Tutto questo è incredibile…”
“Già… L’ho provato migliaia di volte, ma continuo ancora a stupirmi di quanto possa essere fenomenale l’Oracolo.”
Le sorrise, ma vide che lei lo fissava leggermente imbarazzata.
“Jeremy, posso farti una domanda?”
“Spara.”
“È abbastanza personale.”
“Tranquilla. Fosse stato Eric mi sarei preoccupato, ma con te non ci sono problemi!”
“Da quanto tempo sei qui?”
“Qui intendi in Paradiso o in questo preciso luogo? Perché in questo parco saranno sì e no 90 secondi, in Paradiso un po’di più.” Le sorrise divertito, ma non riuscì a non provare una vena di malinconia ripensando alla sua vita terrena.
“Sono morto a ventidue anni, di malattia. Il tempo scorre sulla Terra, ma non in Paradiso. Più tempo si passa lassù, più si perde la percezione di quanto ne sia davvero trascorso. E da quando sono entrato a far parte delle guide non torno più così spesso sulla Terra. Le guide si occupano di addestrare i nuovi Angeli” si affrettò a spiegare vedendo lo sguardo confuso di lei “oltre che a fungere da tramite tra i Raccoglitori e l’Oracolo e i suoi consiglieri. Passiamo molto tempo in Paradiso, quindi scendo di rado sulla Terra. Ogni volta mi stupisco di quanto le cose siano diverse.”
Si avvicinò ad una panchina dove un signore era intento a sfogliare un giornale. Si avvicinò alla sua spalla per sbirciare una pagina e l’uomo non si accorse di nulla.
“Per rispondere alla tua domanda” concluse “ora dovrei avere 45 anni.”
Jeremy si rialzò e le sorrise, ma trovò Claire intenta a torturarsi una mano fissandosi le scarpe. Le si avvicinò e alzò una mano verso il suo viso. Poi le pizzicò una guancia. La ragazza sobbalzò e lui scoppiò a ridere.
“Forza! È ora di andare a lavorare! Non penserai certo di aver finito qua?”
La lasciò imbambolata a massaggiarsi una guancia e riprese a camminare. La sentì ridacchiare e pochi secondi dopo era di nuovo affianco a lui. La sbirciò con la coda dell’occhio: doveva ammettere che era proprio carina.
 
 
~
La Fiamma splendeva imponente di fronte a loro. Eric la fissava con sguardo annoiato, Claire preoccupato. La ragazza teneva delicatamente tra le mani una piccola sfera luminosa e azzurrognola.
“Quindi devo solamente lasciarla andare e l’anima passerà oltre?”
“Già.” Rispose Eric trattenendo uno sbadiglio “Non è difficile.”
“Perché devi sempre essere così?”
“Così come?”
“Così insopportabile! Come se ogni cosa ti desse fastidio!”
“Forse sei tu che mi dai fastidio.”
“E allora vattene e smettila di seguirmi!”
“Lo farei se potessi. Ma è il mio compito.”
“Ragazzi, ragazzi!” Jeremy intervenne sorridendo, prima che le cose diventassero troppo pesanti “Avanti su, siamo qui per altri motivi. Abbiamo un lavoro da terminare.”
Claire arrossì ed Eric sbuffò.
“Hai ragione, Jeremy. Scusa. Se solo quest’idiota non fosse così insopportabile…”
“Ha parlato la principessa.”
Claire si voltò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo, ma in quel momento Eric si allontanò.
“Io me ne vado. Buon divertimento!”
La ragazza si trattenne due secondi e poi scoppiò.
“Non lo sopporto più!”
Jeremy scoppiò a ridere.
“Tranquilla, ci farai l’abitudine. In fondo non è così male.”
“Dubito.”
Claire fece un passo in avanti ed avvicinò le mani alla fiamma. La sfera di luce si agitò tra le sue mani.
“Ora devi solo lasciarla andare” Spiegò Jeremy “e lei troverà da sola la strada.”
Aprì le mani e la sfera vibrò per un secondo tra le sue dita, prima di alzarsi in volo e venire avvolta dalla fiamma.
“Ottimo. Hai appena salvato la tua prima anima.” Jeremy le sorrise con calore. “Ora sei a tutti gli effetti un Angelo.”
 
 
 
 
INFERNO
 
~
Il finimondo scoppiò all’improvviso.
Jeremy cercò dappertutto ed infine trovò Claire nella Cittadella maggiore, immersa a leggere un libro. Doveva avere un aspetto davvero sconvolto perché lei lo fissò spaventata.
“Jeremy, che succede?”
“Dobbiamo andare. Ora!”
Iniziò a correre verso la torre e sentì i passi di Claire che si affrettava a seguirlo.
“Jeremy! Perché stiamo correndo? Che succede?” chiese lei col fiatone.
Jeremy non rispose. Era troppo preoccupato per quello che avrebbe potuto trovare.
“E perché ci siamo solo noi? Dove sono gli altri? Dov’è Eric?”
Jeremy la fissò solo un secondo.
“Lo scopriremo presto.”
 
L’ultimo piano della Torre era in subbuglio. I consiglieri dell’Oracolo correvano su e giù dispensando ordini agli Angeli guida. Nessun Raccoglitore era presente, ad eccezione di Claire.
Jeremy vide Margareth, uno dei consiglieri, intenta a parlottare in un angolo con un altro Angelo. Accelerò per raggiungerla, ma improvvisamente si sentì afferrare per un braccio. Claire aveva lo sguardo serio e determinato.
“Jeremy. Che sta succedendo? Perché c’è tutta questa confusione? Dimmelo.”
“Hanno rapito l’Oracolo.”
“… Come?”
“L’hanno rapito. L’Oracolo è sparito.”
“Ma… perché?”
“Per distruggere ogni cosa.” Jeremy la fissò. “Se l’Oracolo muore tutto questo mondo è destinato a scomparire. Non ci saranno più Angeli e nessun’anima passerà mai più oltre. Sarà la fine di tutto. E non è neppure la parte peggiore…”
Claire lo fissava con occhi spalancati.
“Cosa vuoi…?”
“È stato Eric.”
 
 
 
 
~
Jeremy correva ininterrottamente su e giù per le scale, aprendo ogni porta ed entrando in ogni stanza almeno tre volte, ma di Eric nessuna traccia. I consiglieri gli avevano detto che era stato avvistato attorno all’ultimo piano della torre. Doveva assolutamente trovarlo prima che l’Oracolo morisse, ormai non c’era più tempo. Imboccò un corridoio fiocamente illuminato e lì si bloccò.
Eric teneva Claire per un braccio e la schiacciava al muro. Ai loro piedi c’era il corpo di un ragazzino pallido dai capelli scuri. Jeremy riconobbe in lui l’Oracolo.
Senza pensarci un secondo si fiondò sui due Angeli, spingendo Eric a terra e mettendosi tra lui e la ragazza. Si voltò poi verso Claire e le prese il volto tra le mani, scrutandola da capo a piedi.
“Stai bene?”
Lei annuì. Un rumore alle sue spalle lo fece sobbalzare. Eric si stava rialzando, ma con un ringhio Jeremy gli fu subito addosso.
“Che cosa diavolo ti è preso?”
Eric lo fissò serio, ma dai suoi occhi traspariva una vena di tristezza.
“L’ho fatto per noi, Jeremy.”
“Per noi? Per noi?? Ah, quindi vorresti distruggere tutto per noi?”
“Non dire stronzate, Jeremy!” Eric lo spinse via. “Come potrei distruggere qualcosa che non esiste? Nulla di ciò che ci circonda è reale!”
Jeremy lo afferrò per la maglietta e lo spinse al muro.
“Noi siamo reali!”
I due si fissarono in silenzio per qualche secondo. Poi Eric distolse lo sguardo.
“Ormai è troppo tardi.”
Jeremy finalmente lo lasciò ed Eric si accasciò a terra.
Ogni cosa era finita. Quel mondo presto sarebbe scomparso e loro con lui. Jeremy si voltò verso Claire, rimasta immobile appoggiata al muro. Aprì bocca per dire qualcosa, ma proprio in quel momento sopraggiunse uno dei consiglieri dell’Oracolo, completamente trafelato. Lanciò una rapida occhiata ai tre Angeli di fronte a lui e poi al corpo senza vita a terra. Jeremy lo fissò a sua volta e gli occhi gli si riempirono di lacrime.
“Non ho fatto in tempo. È finita. Non… Non sono riuscito a fare nulla.”
L’uomo gli poggiò una mano sulla spalla. Poi sorrise.
“Non è finita.”
Jeremy lo fissò confuso.
“Siamo riusciti a recuperare un nuovo Oracolo.”
 
 
~
La riunione fu breve e concisa. Jeremy venne a sapere che subito dopo il rapimento una squadra di Angeli guida era scesa sulla Terra alla ricerca di un nuovo Oracolo. Fortunatamente le informazioni sulla sua possibile locazione si erano dimostrate corrette.
“È stato Eric ad uccidere il vecchio Oracolo?” chiese Jeremy. Il tono di voce neutrale riuscì a nascondere la delusione nei confronti del suo ex collega. Margareth scosse la testa.
“La sua esistenza era ormai al termine. Fortunatamente la squadra è riuscita a recuperare il nuovo Oracolo prima della sua morte.” spiegò “L’energia della Fiamma che era in lui ha trovato un altro corpo adatto e non è andata perduta; questo le ha permesso di continuare a vivere.” Sorrise mestamente “Ha permesso a tutti noi di continuare ad esistere.”
Jeremy annuì lentamente. Passò il resto del tempo in assoluto silenzio ascoltando i consiglieri e l’Oracolo parlare. Quest’ultimo aveva una voce irreale e flebile, come se non provenisse da quel corpo. Era la prima volta che lo sentiva parlare e Jeremy ne fu alquanto inquietato.
In pochi minuti i consiglieri decisero cosa dire a tutti gli Angeli e soprattutto cosa non dire. Decisero anche cosa ne sarebbe stato di Eric. Jeremy non approvava molto la decisione scelta, ma capiva che era l’unica alternativa per non perdere tutto quello che avevano così faticosamente costruito. Per non perdere quella seconda possibilità che gli era stata offerta.
 
Quando uscì trovò Claire fuori dalla porta. Si incamminarono fianco a fianco verso le scale.
Claire gli lanciò una rapida occhiata.
“Stai bene?”
Jeremy le sorrise stancamente.
“Diciamo di si.”
“… Che ne sarà adesso di Eric?”
“Se ne occuperanno i consiglieri.”
“È possibile eliminare uno spirito?”
Jeremy si bloccò e la fissò leggermente confuso.
“Come mai questa domanda?”
Claire si strinse nelle spalle, sorridendo con aria triste.
“Dopo quello che ha fatto potrebbero seriamente farlo. Se fosse possibile.”
Jeremy sospirò.
“Non sono domande che dovremmo porci.”
Ripresero a camminare in silenzio. Mentre stavano per uscire dalla torre Jeremy parlò.
“Claire.”
“Si?”
“Diventa Angelo guida con me.”
Lei si bloccò di colpo, fissandolo confusa.
“Io?”
Jeremy la superò camminando lentamente. “Saresti perfetta. Ormai sai tutto quello che serve e so che saremmo una grande coppia. Dopotutto qui sei sempre stata con me e…”
Lasciò la frase in sospeso.
Claire rimase in silenzio qualche secondo prima di rispondere.
“Non so che dire. Io… Devo pensarci su.”
Jeremy le sorrise brevemente. Gli sarebbe piaciuto passare il resto dei suoi giorni accanto a lei, ma capiva che non poteva forzarla. Annuì semplicemente, prima di allontanarsi.
 
 
~
La notte era giunta sulla Terra. Jeremy si trovava sulla cima di un pilone del ponte di Brooklyn: essere un Angelo aveva molti vantaggi, tra cui quello di poter raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Quello era uno dei suoi posti preferiti e Jeremy ci andava spesso per riflettere in tutta tranquillità.
Aveva passato le ultime quattro ore lì, a fissare il cielo che man mano diventava sempre più scuro e a pensare. Tra poche ore Eric sarebbe sparito per sempre. Lo stesso Eric che gli aveva insegnato ad essere una guida. Lo stesso Eric con cui aveva riso molte volte in quello stesso posto. Lo stesso Eric che aveva quasi distrutto ogni cosa.
Finta vita? Forse era vero.
Sicuramente, però, era meglio quella finta vita all’idea di scomparire chissà dove, senza sapere cosa sarebbe successo. Dopotutto era stata proprio questo a permettergli di avere una seconda possibilità, di fare quello che non aveva mai potuto fare sulla Terra, rinchiuso in quell’ospedale.
Sobbalzò quando qualcuno gli appoggiò una mano sulla spalla. Voltandosi vide Claire che gli sorrideva dolcemente.
“Come hai fatto a trovarmi?”
“Mi hai portato qui una volta. Hai detto che è il tuo posto preferito, soprattutto quando sei giù.”
Jeremy sorrise, leggermente imbarazzato, e Claire continuò.
“Ho riflettuto sulla tua proposta.”
“Quindi?”
“Eric è stato il tuo compagno per anni. Lui aveva esperienza, ti conosceva meglio di chiunque altro e sapeva sempre cosa bisognava fare.”
Jeremy fissò il cielo.
“Ma Eric ormai non c’è più.”
“Lo so. Per questo dovrai avere pazienza con me fino a che non raggiungerò il suo livello.”
Il ragazzo si voltò verso di lei, stupito, e Claire ridacchiò.
“Diventerò un Angelo guida con te.”
Gli si sedette accanto e Jeremy sorrise radioso. Ora più che mai era grato di avere quella finta vita.
Le prese una mano tra le sue e la strinse forte, tornando a fissare le luci della città.
In cielo le stelle splendevano luminose.
 
 
 
Are we human or are we angel?
~ Angel   

 

       
 
 

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Capitolo 3
*** Human ***


Are we human or are we angel?

CAPITOLO II
 
 
PARADISO
 
~
Le torce illuminavano a giorno l’intera stanza.
Eric teneva tra le mani una vecchia copia de I viaggi di Gulliver, ma non la stava veramente leggendo. Era più concentrato sul foglietto che si trovava al suo interno.
“Incontro sul loggione al decimo piano della torre. È tempo di iniziare.”
Ne parlavano ormai da tempo e finalmente si stava delineando un piano. L’Oracolo era ancora nel pieno delle sue forze quindi mancava ancora molto prima che potessero veramente agire, ma avevano bisogno di iniziare ad organizzarsi e soprattutto di cercare qualche altro sostenitore. Erano solo tre per ora. Ma se solo gli altri Angeli avessero saputo la verità…
Chiuse di scatto il libro e si voltò di colpo. Jeremy stava in piedi alle sue spalle.
“Che vuoi?”
“Dobbiamo andare. È arrivato uno nuovo e dobbiamo occuparcene noi.”
 “Un altro Angelo?”
Sbuffò e, alzandosi poltrona, rimise il libro al suo posto sullo scaffale. Con un gesto rapido sfilò il foglietto dalle pagine e come se nulla fosse si incamminò verso l’uscita.
“Speriamo almeno sia una bella ragazza.”
 
Raggiunse la Stanza del Risveglio per primo ed aprì la porta. Al centro stava una ragazza con i capelli castani e gli occhi sbarrati. Eric si riconobbe in quello sguardo terrorizzato: era lo stesso che aveva avuto lui molto tempo prima.
Lei si voltò verso di lui e in quello stesso momento Jeremy entrò nella stanza. Eric gli sorrise complice.
“Però… È carina.”
Jeremy gli lanciò un’occhiataccia.
“Che è successo? Dove mi trovo? Chi siete voi?”
La ragazza li fissava confusa e spaventata. Eric avrebbe voluto rassicurarla, ma tutto ciò che gli uscì fu un “Benvenuta in Paradiso, baby.”
Si diede mentalmente dello stupido mentre Jeremy tentava di calmarla, senza alcun successo.
“Che vuol dire Paradiso?”
“Esattamente quello che vuol dire.” Eric le si avvicinò con le mani in tasca. Sapeva che il colpo sarebbe stato duro, ma a volte essere diretti aiutava. “Questo è il Paradiso. E tu sei morta.”
La ragazza iniziò a respirare in modo più affannoso. Non stava andando nel migliore dei modi e Jeremy si affrettò ad intervenire. Mentre lui riportava la calma, Eric si concentrò sulla ragazza. Era davvero carina e sicuramente lo era stata anche in vita. Inoltre sembrava una persona decisa e razionale, vedendo come stava incassando il colpo. Forse se le avesse spiegato ogni cosa…
Per poco non sobbalzò sentendo pronunciare il suo nome. La ragazza – non stava prestando attenzione quando si era presentata – lo fissò per un secondo, mentre Jeremy continuava a parlare.
“Sei morta, ma non sei sparita. La tua anima è ancora qua.”
“Qua…?”
“In Paradiso.” s’intromise Eric “Te l’ho detto no?”
“Paradiso? Ma io non sono credente. Come…?”
Jeremy sorrise e inizio a darle informazioni sul Paradiso e sull’oltre. Eric strinse leggermente i pugni. Quanto avrebbe desiderato contestare ogni cosa. Lei era sempre più stupita.
“Angeli? Io sono un Angelo?”
Eric la fissò dritta negli occhi mentre Jeremy sorrise e continuò. 
“Tranquilla, ci vorrà un po’ di tempo ma presto capirai ogni cosa. Ci siamo passati tutti, ma vedrai che ti troverai bene qui. Dopotutto questo è il Paradiso.”
Le passo un braccio oltre le spalle e la condusse fuori. Eric rimase qualche secondo immobile, fissando le loro schiene che si allontanavano.
“Welcome to Paradise…” canticchiò tetro, decidendosi finalmente a seguirli.
 
 
~
La scorse in piedi nel mezzo dell’atrio. Era intenta ad osservare le decine di Angeli che le passavano accanto, alcuni ignorandola altri salutandola, ma non sembrava più così spaesata come le prima volte. Ormai era lì da un pezzo e si era finalmente abituata a quel mondo. Eric le si avvicinò silenziosamente, afferrandola di sorpresa alle spalle. La ragazza sobbalzò vistosamente e per poco non gli tirò un ceffone. Arrossì vistosamente quando vide che si trattava di lui e subito s’infuriò.
“Idiota! Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Beh, quello era l’obiettivo! E a quanto pare è riuscito bene.”
Lo picchiò sulla spalla e lui scoppiò a ridere.
“Che ci fai qui piuttosto, novellina?”
“Devo trovarmi con Jeremy.” Rispose lei ignorando il nomignolo poco simpatico “È strano avere appuntamento con qualcuno in un posto senza avere un orario.”
Lui si strinse nelle spalle.
“È così che funziona qui. Non essendoci tempo abbiamo tutto il tempo che vogliamo. E se aspetti abbastanza a lungo quello che vuoi arriverà.”
Lei lo fissò stupita. Eric sollevò un sopracciglio.
“Che c’è?”
“Niente. È una bella frase.” Si osservò lentamente attorno “Certo che questo posto è strano… Niente tempo, niente orari, non si ha mai fame o sonno…”
“Eppure io faccio almeno due pisolini al giorno e la mensa è aperta ventiquattr’ore su ventiquattro. Metaforicamente parlando.” Soggiunse.
Claire lo fissò stupita.
“Mensa?”
“Si, mensa.” Rispose lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo “Hai presente, il posto con tavoli, sedie e cibo?”
“Cibo? Ma scusa a che serve il cibo se siamo Angeli?”
“Diciamo che non è proprio cibo.” Spiegò lui iniziando a camminarle attorno “È più una proiezione del cibo che vorresti mangiare. Dopotutto ai morti non serve mangiare.”
Lei lo seguiva con lo sguardo.
“E allora a cosa serve una mensa?”
“Il fatto che tu non debba mangiare non vuol dire che tu non voglia mangiare.”
“Non capisco cosa… E vuoi stare fermo un secondo?”
Lo afferrò per un braccio e lo costrinse a fermarsi di fronte a lei. Eric sorrise sornione.
“Gli Angeli sono puro spirito. Non hanno bisogni fisici perché non hanno un corpo. Questo però non significa che non possano volere qualcosa o desiderare qualcosa. Non devono mangiare, ma il desiderio di pizza resterà sempre. Non devono dormire, ma avranno comunque voglia di chiudere gli occhi e fare un pisolino.” Il sorriso si allargò ed Eric avvicinò la sua faccia a quella di Claire. “Anche il desiderio sessuale non cambia. Parlo per esperienza, eh.”
Il volto di Claire divenne completamente rosso per l’imbarazzo ed Eric scoppiò a ridere. Lei lo spinse lontano da sé.
“Tranquilla, tranquilla.” disse lui tra una risata e l’altra “So che tutti i tuoi pensieri meno casti sono rivolti solo a Jeremy.”
“Idiota!”
Schivò il ceffone e si allontanò da una furiosa Claire, sorridendo divertito mentre incrociava Jeremy.
 
 
~
Se ne stava seduto sul parapetto, con le gambe penzoloni nel vuoto, osservandosi tranquillamente attorno. Per un istante penso di gettarsi di sotto, così, improvvisamente, ma poi ragionò che probabilmente non sarebbe successo nulla.
Odiava quel posto.
Odiava quel finto mare, quel finto mondo, quella finta vita. Sarebbe stato così bello far sparire ogni cosa. 
“Che stai facendo?”
Eric non si voltò neppure, riconoscendo subito la voce di Claire.
“Che c’è, principessa? È forse proprietà privata?”
“Ho capito. Me ne vado.”
Voltò leggermente la testa e la vide allontanarsi nella direzione da cui era venuta. Si sentì in colpa e scese dal parapetto, correndole dietro e afferrandole il polso.
“Scusa, scusa. Stai qui. Me ne vado io.”
Le sorrise dispiaciuto, lasciandole il braccio, e si allontanò. La sua voce gli arrivò chiara e forte.
“Perché devi sempre essere così insopportabile? Con me in particolare?”
Eric la fissò e le sorrise sornione.
“Forse è perché mi piaci.”
Lei sbuffò irritata e si avviò verso il parapetto borbottando qualcosa di molto simile a “Il solito idiota.”
Eric si morse il labbro e le si avvicinò.
“Forse è perché sono stupido e non so comportarmi da persona matura.”
“Questa spiegazione mi sembra più plausibile.” Claire finalmente sorrise “Ancora mi chiedo come una persona come te possa essere un Angelo.”
“Credi che non mi si addica?”
“Per nulla. Ti vedrei molto meglio come qualcos’altro. Tipo un diavolo.”
Eric scoppiò a ridere fragorosamente e Claire lo fissò confusa.
“Che ti prende adesso?”
Lui si asciugò gli occhi col dorso della mano, continuando a ridacchiare.
“Diavolo… Non sai quanto hai ragione!”
 
 
 
 
INFERNO
 
~
“Sei proprio sicuro di quello che stai per fare?”
Eric lo fissò seriamente.
“Se vuoi tirarti indietro questa è la tua ultima possibilità.”
Samuel sbuffò, ma sul suo volto rimase comunque quell’aria preoccupata.
“Sai che ormai ci sono dentro pure io.” Fissò la decina di Angeli attorno a sé “Ci siamo dentro tutti.”
Eric sorrise e continuò a prepararsi. Samuel gli si avvicinò preoccupato.
“So cosa ci hai raccontato e credo a tutto quello che ci hai detto. Ma mi chiedevo…” abbassò la voce ad un sussurro “E se per caso ti fossi sbagliato?”
“Non mi sono sbagliato!” sbottò. Samuel fece mezzo passo indietro.
“Lo so, Eric. Ma quello che stiamo per fare avrà delle gravi ripercussioni. Gravissime. Tutti noi potremmo sparire.”
“Noi non spariremo. Il Paradiso sparirà e la Fiamma con lui. Noi resteremo qui, finendo il nostro tempo da spiriti, e poi passeremo oltre. Com’è giusto che sia.”
“E se invece ti stessi sbagliando?”
“Non mi sto sbagliando!”
“Facciamo finta, solo per ipotesi… Se tu ti stessi sbagliando e la Fiamma fosse davvero il solo modo che abbiamo per passare oltre?”
Eric smise di armeggiare con la borsa e si voltò verso Samuel.
“Gli Angeli, il Paradiso, questa vita… Sono solo finzioni. Questo mondo è stato creato dalla Fiamma a suo uso e consumo e noi siamo il suo nutrimento. I consiglieri, tutti gli alti capi sono d’accordo: loro possono rimanere qua in eterno, a vivere una seconda vita. Noi invece siamo carne da macello, utili solo per sostenere la loro esistenza. Restiamo qua il tempo necessario a svolgere il nostro compito e poi veniamo gettati da parte. Alcuni si accontentano di questo. Io no.” Lo fissò più intensamente per un istante e poi riprese.
“Ogni anima è destinata a passare oltre. Non ho idea di cosa ci sia oltre, ma so che quello è il nostro destino. Questo posto invece…” si guardò attorno con disgusto “Questo posto è solo una menzogna. E io voglio farla finita. Forse noi torneremo sulla Terra. Forse spariremo assieme a tutto il resto. Non mi importa. È un rischio che sono disposto a correre. E tu?”
Samuel lo fissò teso. Poi semplicemente annuì.
 
 
~
La scomparsa dell’Oracolo fu notata prima del previsto.
Eric correva attraverso i corridoi e passava da una stanza all’altra cercando di non farsi notare. L’Oracolo era leggerissimo sulle sue spalle. Stava perfettamente immobile, ormai senza quasi più energia: mancava poco, doveva solo resistere ancora un po’. Sentì dei passi alle sue spalle ed accelerò, svoltando a destra in un piccolo corridoio semibuio. Qualcuno gli venne improvvisamente addosso ed Eric cadde a terra, trascinando l’Oracolo e lo sconosciuto con sé. Impallidì quando vide che si trattava di Claire.
La ragazza spalancò gli occhi e subito si rialzò, tentando di correre via.
“Jer-”
Con uno scatto Eric le fu subito addosso, tappandole la bocca con una mano e spingendola verso il muro.
“Ferma! Non urlare! Non è come sembra.”
Lei lo fissò con occhi spaventati ed Eric si sentì morire.
“Lo so che tutto questo sembra sbagliato, ma tu non capisci.” Sussurrò concitato “Ti prego ora ascoltami e non urlare. Non c’è molto tempo.”
Allontanò con cautela la mano dalla sua bocca. Claire rimase in silenzio, ma cercò di allontanarsi da lui. Eric l’afferrò per un braccio.
“Tu non capisci, non sai. Questo posto… Niente qui è come sembra. Tutto è perfetto qui in Paradiso, vero?” sorrise beffardo “Non è affatto così. La Fiamma dell’Ordine non è per nulla quello che tutti credono. Oltre? Non c’è nessun oltre! Per lo meno non qui.”
Claire lo fissava confusa e spaventata.
“Non capisco cosa vuoi dire. Certo che esiste l’oltre! La Fiamma è il tramite!”
Eric le strinse più forte il braccio.
“La Fiamma mente! Lei sa cosa vogliamo e finge di darcela. Pace eterna? Cazzate! Per lei siamo solo cibo! Questo mondo è stato creato appositamente per lei, per intrappolarci qui ed essere utilizzate da lei, per sostenerla. L’oltre si può raggiungere solo dalla Terra. Quella è la verità!”
“Eric, lasciami, stai delirando!”
“Non capisci! Questo mondo è una finzione!”
“Eric, mi fai male!”
“Claire ascoltami!”
Qualcuno lo spinse violentemente a terra. Jeremy aveva già rivolto la sua attenzione su Claire. Eric osservò per istante l’Oracolo immobile accanto a lui e poi tentò di rialzarsi. Con un ringhio Jeremy gli fu subito addosso.
“Che cosa diavolo ti è preso?”
Eric lo fissò dispiaciuto. Avrebbe voluto parlargli, spiegargli ogni cosa, ma sapeva che non sarebbe servito a nulla. Ci aveva già provato e sapeva che il ragazzo preferiva il compromesso alla lotta. Non considerava quella vita come una finzione bensì come una seconda possibilità.
“L’ho fatto per noi, Jeremy.”
“Per noi? Per noi?? Ah, quindi vorresti distruggere tutto per noi?”
“Non dire stronzate, Jeremy!” con una spinta si liberò dalla sua presa. “Come potrei distruggere qualcosa che non esiste? Nulla di ciò che ci circonda è reale!”
Jeremy lo afferrò per la maglietta e lo spinse al muro.
“Noi siamo reali!”
I due si fissarono in silenzio per qualche secondo. Eric distolse lo sguardo. Era del tutto inutile spiegare a chi non voleva ascoltare. Non poteva far altro che attendere le conseguenze.
“Ormai è troppo tardi.”
Jeremy lo lasciò ed Eric si accasciò a terra, sfinito. L’Oracolo era morto. Finalmente tutto era finito e quel mondo poteva sparire per sempre. Ce l’aveva fatta.
Lanciò una rapida occhiata a Claire. Credeva che lei avrebbe capito, ma si sbagliava. L’arrivo del consigliere lo distolse dai suoi pensieri. Sentiva che borbottava qualcosa con Jeremy e immaginò stessero parlando di lui. Una frase però lo colpì profondamente.
“Siamo riusciti a recuperare un nuovo Oracolo.”
Eric sbarrò gli occhi. Vide Jeremy sorridere e comprese che aveva fallito.
 
 
~
La stanza in cui l’avevano rinchiuso non era una vera e propria cella. Dopotutto, essendo quello il Paradiso, non ci sarebbe stata alcuna necessità di avere una prigione. Era più che altro uno stanzino scarsamente illuminato, chiuso a chiave e guardato a vista da qualche Angelo.
Eric sedeva sul pavimento appoggiato con la schiena al muro, fissava con sguardo vuoto la parete di fronte a sé. Ormai era tutto finito e nulla era andato come aveva previsto: tra poche ore sarebbe sparito per sempre. L’unica consolazione era che avevano preso solo lui. Ovviamente aveva detto di aver agito completamente da solo; non ci avevano creduto, ma non pensava sarebbero mai riusciti a trovare Samuel o gli altri. Il rumore della chiave nella toppa lo distrasse dai suoi pensieri. 
Claire entrò nella stanza, fissandolo con aria triste. Lui sorrise debolmente.
“Non mi aspettavo visite così presto. È già ora di andare?”
“Perché l’hai fatto?”
Il sorriso gli morì sulle labbra.
“Questo mondo è una finzione. Non è la Fiamma ad aiutare noi, siamo noi ad aiutare lei, come nutrimento. L’unico modo che abbiamo per passare oltre è lasciare che il nostro spirito se ne vada da solo.” La fissò un secondo, quasi speranzoso. “Mi credi?”
Lei scosse la testa. Aveva gli occhi lucidi.
“Allora non abbiamo più nulla da dirci. Addio Claire.”
Eric chiuse gli occhi ed appoggiò la testa al muro. Quando li riaprì la stanza era nuovamente deserta.
 
 
~
La porta si riaprì ed Eric, che aspettava di trovarsi di fronte un consigliere, vide solo Samuel.
“Eric! Muoviti!”
L’Angelo lo fissò confuso e Sam agitò una mano, guardandosi nervosamente alle spalle.
“Che fai lì? Alzati! Sbrigati che non abbiamo molto tempo!”
Con uno scatto Eric fu in piedi accanto alla porta.
“Ma come…?”
“Non c’è tempo! Vai sulla Terra, passa per il corridoio nord e non dovresti trovare nessuno. Tieni.” Gli mise in mano un pezzo di carta e lo spinse via, voltandosi poi per richiudere a chiave la porta. “È il massimo che possiamo fare per te.”
“Io…”
“Tu niente! Forza, vattene!”
Eric lo fissò solo un istante. Poi annuì e corse via lungo il corridoio.
Quello nord era deserto, come previsto. Altri un po’ meno. Incrociò alcuni Angeli e qualcuno sicuramente lo riconobbe perché iniziò ad urlare, ma lui non si fermò fino a che non raggiunse la Stanza del Passaggio. Solo allora si permise di prendere fiato un secondo ed aprì il foglietto.
Aspettami al Monte Olimpo.
Solo questo era scritto, ma ad Eric bastò. Chiuse gli occhi nel momento stesso in cui la porta della stanza veniva aperta di scatto.
Due secondi dopo era sulla Terra. Si trovava nel mezzo di un bosco e senza esitazione si incamminò tra gli alberi, raggiungendo una piccola radura con un masso al centro. Lo fissò un secondo e poi sorrise. Era il primo vero sorriso dopo molto tempo.
Si sedette a terra ed iniziò ad aspettare.
In cielo le stelle splendevano luminose.
 
 
 
Are we human or are we angel?
~ Human     
 

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Capitolo 4
*** Both ***


Are we human or are we angel?

CAPITOLO III
 
 
PARADISO
 
~
Le torce illuminavano a giorno l’intera stanza.
Claire si guardò attorno confusa e spaventata. Dove si trovava? Com’era finita là? Che posto era? Non riusciva a capire. Cercò di ricordare cosa stesse facendo e cosa le fosse successo, ma in testa aveva solo frammenti confusi: un caffè bevuto con Sarah, una lezione universitaria a cui doveva partecipare, un bus…
Il rumore di una porta che si apriva la distolse dai suoi pensieri. Un ragazzo con i capelli scuri e le mani nelle tasche dei jeans entrò nella stanza. La guardò per un istante prima di essere raggiunto da un altro ragazzo, biondo stavolta. Nonostante la situazione, lo trovò molto carino.
Il moro sussurrò qualcosa al compagno e Claire iniziò a spaventarsi.
“Che è successo? Dove mi trovo? Chi siete voi?”
Il moro rispose semplicemente con un “Benvenuta in Paradiso, baby.”
Il cervello di Claire si svuotò.
Che voleva dire? Era uno scherzo di cattivo gusto? La stava prendendo in giro, sicuramente.
“Che vuol dire Paradiso?”
“Esattamente quello che vuol dire.” Con le mani in tasca si avvicinò a lei. “Questo è il Paradiso. E tu sei morta.”
Era un incubo, ne era sicura. Claire sentì la gola che si stringeva ed iniziò a iniziò a respirare in modo più affannoso. Il biondo si affrettò ad andarle vicino, cercando di calmarla. Lei lo fissò quasi in lacrime, ma lui fu molto rassicurante. Si presentò e le parlò dolcemente spiegandole ogni cosa.
Raccontata da lui non suonava neppure così male. 
 
 
~
Claire scoprì ben presto che tutte le sue idee sul Paradiso e sugli Angeli erano sbagliate.
Niente nuvole fluttuanti, aureole splendenti o tuniche bianche. Niente cori angelici o luci divine che scendevano dall’alto. Lì la vita scorreva come sempre. Si abituò ben presto alla perenne luce soffusa che permeava ogni cosa e al fatto che persone provenienti da parti del mondo differenti riuscissero a comunicare le une con le altre senza alcun problema. Lesse molti libri al riguardo, compendi per giovani Angeli scritti da chi era passato prima di lei, e capì che ogni cosa era legata alla Fiamma dell’Ordine. Era praticamente una sorta di divinità.
Molto più difficile fu adattarsi all’assenza di tempo. Non c’era bisogno di darsi orari, anche perché lì di orari non ne esistevano proprio. Niente ciclo giorno-notte, niente orologi, niente ritardi. Si decideva il luogo dell’incontro e si attendeva, fiduciosi che prima o poi la persona interessata sarebbe arrivata. Che poi, anche sapere dove andare non era così facile visto che quel posto cambiava in continuazione: sembrava di essere all’interno di un libro di Harry Potter, in un enorme fortezza dorata a cui piaceva cambiare in continuazione. Tutti però erano sempre disponibili e pronti a darle una mano.
Tutti tranne Eric.
Claire non sapeva se anche i morti potessero provare sentimenti, ma era sicura di detestare nel modo più assoluto quell’idiota. Lo trovava insopportabile con quel suo sorrisino beffardo e quell’aria perennemente imbronciata. Sembrava non avesse altro desiderio se non quello di cercarla per darle fastidio.
Ne aveva parlato pure con Jeremy un giorno. Lui era scoppiato a ridere.
“Tranquilla è normale. Dà quest’idea a tutti.”
Lei sbuffò imbronciata.
“Allora forse dovrebbe cercare di migliorare.”
“Ma no. Basta solo conoscerlo. In realtà è adorabile.”
Claire gli lanciò un’occhiata scettica e Jeremy rise più forte.
“Ok, forse non è proprio adorabile, ma di sicuro è migliore di quello che sembra. Quando sono arrivato qui mi hanno affiancato ad Eric. Era burbero, è vero, ma se avevo bisogno di una mano mi aiutava e in più di un’occasione si è preso la colpa dei miei errori. Mi ha insegnato lui tutto quello che so. Quindi prova a dargli un’altra possibilità. Ok?”
La fissò sorridente e Claire annuì. Jeremy le diede un colpetto sulla fronte.
“Forza, ora andiamo.”
“Andiamo dove?”
“Nel mio posto preferito. Vado sempre lì quando sono giù. Sono sicuro che aiuterà anche te. Solo devi promettermi di mantenere il segreto.”
Le fece l’occhiolino e si incamminò verso la Stanza del Passaggio.
Claire non sapeva ancora come funzionassero le relazioni lì nel mondo degli Angeli, ma in quel momento capì di essersi presa una bella cotta per Jeremy.
 
 
~
Claire si bloccò di colpo vedendo una figura familiare seduta sul parapetto. Non aveva proprio voglia di parlargli. In silenzio fece per andarsene ma le parole di Jeremy le risuonarono in testa. Forse era davvero meglio di quello che credeva. Decise di dargli una possibilità.
“Che stai facendo?”
Eric non si degnò neppure di voltarsi.
“Che c’è, principessa? È forse proprietà privata?”
Claire sbuffò. Tutto il suo buonumore era svanito come neve al sole. Girò i tacchi e fece per andarsene, ma una presa sul polso la bloccò.
“Scusa, scusa. Stai qui. Me ne vado io.”
Eric sorrise dispiaciuto, prima di allontanarsi da lei. Claire non riuscì a trattenersi.
“Perché devi sempre essere così insopportabile? Con me in particolare?”
Lui si voltò e le sorrise sornione.
“Forse è perché mi piaci.”
Lei sbuffò irritata, andandosene verso il parapetto. Avrebbe dovuto ignorarlo. Come sempre si era dimostrato solo il solito idiota. Lui la raggiunse poco dopo.
“Forse è perché sono stupido e non so comportarmi da persona matura.”
“Questa spiegazione mi sembra più plausibile.” Claire finalmente sorrise. A quanto pare anche loro potevano avere una conversazione civile di tanto in tanto.
Rimasero lì a parlare del più e del meno per un po’ finché Eric non le propose di fare un giro. Claire lo fissò scettica.
“Giuro che non ho cattive intenzioni. Voglio solo mostrarti una cosa. Ci stai?”
Dopo un secondo di esitazione lei annuì. Con sua sorpresa la destinazione era la Terra, più precisamente nel mezzo di un bosco. Attorno a loro c’erano solo alberi. Eric le fece cennò di seguirla e la condusse ad una piccola radura con un enorme masso al centro.
“Benvenuta al Monte Olimpo!”
“Che?”
“Il monte Olimpo. Hai presente?”
Il ragazzo sorrise e poi si avvicinò al sasso, scalandolo. In due balzi fu in cima.
“Certo che da piccolo sembrava molto più alto.”
“Da piccolo?”
“Casa mia è da quella parte, oltre gli alberi.” Indicò un punto imprecisato nel fitto del bosco “Da piccoli io e mio fratello venivamo sempre qui a giocare. A turno fingevamo di essere l’eroe greco che voleva scalare il Monte Olimpo e Zeus che tentava in tutti i modi di bloccarlo scagliandoli contro saette fatte di rami e foglie.”
Claire non poté fare a meno di sorridere intenerita, mentre lui continuava. “In realtà per la maggior parte del tempo ero io a fare Zeus. Richard è sempre stato troppo buono con me.”
“È più grande?”
Eric annuì. “Aveva cinque anni più di me.”
“…Aveva?”
“È morto due anni fa. Forse tre. Non ho più cognizione del tempo terrestre… Aveva solo cinquant’anni.”
Claire trattenne istintivamente il fiato. Era stata proprio una stupida. Fece per scusarsi della sua indelicatezza, ma Eric la precedette, parlando.
“Richard è sempre stato il mio eroe. Mi difendeva e mi proteggeva continuamente: dai bulli, dai professori, dai genitori… Era il mio scudo. Per questo non si è mai perdonato di avermi lasciato andare in macchina da solo quella sera, di non essere riuscito a proteggermi fino alla fine. Era la persona migliore che avessi mai conosciuto ed ero convinto ci saremmo trovati in Paradiso.” Fece un sorriso triste “A quanto pare mi sbagliavo.”
Claire fece un passo verso di lui, volendo consolarlo.
“Vi troverete, ne sono sicura. Quando passerai oltre.”
Lo sguardo di Eric divenne improvvisamente duro.
“Non passeremo mai oltre. Per lo meno non così.”
“Che vuoi dire?”
Eric rimase zitto. Claire era sempre più confusa.
“Eric, di cosa…?”
“Tu ci credi?”
“A cosa?”
“A noi. Al Paradiso. Ci credi sul serio?”
“Beh ci siamo dentro. Come potrei pensare che non esista?”
Lui scese dal sasso e le si avvicinò.
“Non parlo della sua esistenza. Credi che questo sia davvero il Paradiso? Che sia questo il nostro destino?”
“Beh, quale dovrebbe essere altrimenti?”
“Passare oltre.”
“Passare oltre? Ma è proprio per questo che esiste il Paradiso!”
Eric la fissò dritta negli occhi.
“E se tutto questo fosse solo una finzione? Se La Fiamma e l’Oracolo stessero mentendo e ci stessero solo usando?”
Claire si stava spaventando.
“Non credo che dovresti dire queste cose, Eric.”
Lui sorrise mestamente. Sembrava quasi deluso.
“Forse hai ragione. Dimentica tutto. Direi che è ora di rientrare.”
Si incamminò verso gli alberi mentre lei restava immobile a fissarlo, confusa da quelle strane parole.
 
 
 
 
INFERNO
 
~
Claire correva senza meta con un unico pensiero fisso in testa: Eric.
Ripensò a tutti i momenti passati assieme, a tutte le risate scambiate con lei e Jeremy. Era sicura che si stessero tutti sbagliando, che avessero interpretato la situazione nel modo sbagliato. Eric non poteva assolutamente essere un rapitore e tantomeno un assassino.
Svoltò a destra e si scontrò con qualcuno. Quando si riprese vide che Eric stava a terra di fronte a lei. A fianco a lui stava l’Oracolo. Impallidì e tentò di scappare via, di trovare Jeremy, ma il ragazzo la bloccò. La schiacciò al muro ed iniziò a parlarle, facendo discorsi strani. Claire era spaventata e confusa. Paradiso, oltre, realtà, finzione… non capiva di cosa stesse parlando, voleva solo che la lasciasse.
E improvvisamente la lasciò. Claire iniziò a ragionare lucidamente solo quando si trovò il volto di Jeremy a qualche centimetro dal suo.
“Stai bene?”
Lei annuì e lui sorrise. Alle sue spalle Eric si stava rialzando e Jeremy gli fu subito addosso. Claire non poté far altro che rimanere immobile a fissarli. Le parole del ragazzo le risuonavano in testa, stranamente familiari. Forse avevano già fatto un discorso simile. Si, in una radura, tanto tempo fa.
Si riscosse dai suoi pensieri e vide che entrambi i ragazzi la stavano fissando. Claire non sapeva che fare. L’arrivo di un consigliere la trasse d’impaccio: Jeremy andò a parlargli con le lacrime agli occhi, ma bastò una semplice frase per farlo sorridere.
“Siamo riusciti a recuperare un nuovo Oracolo.”
Claire sorrise con lui.
Nonostante tutto, però, non capiva come mai quella notizia non la rendesse del tutto felice.
 
 
~
Non sapeva cosa l’avesse spinta ad andare a parlare con Eric.
Era stato sicuramente un errore: lui non avrebbe mai cambiato idea ed anche se l’avesse fatto sarebbe stato ormai troppo tardi. Quella visita era riuscita solo a renderla più triste e più confusa. Che menzogne potevano mai esistere? Quel mondo era il Paradiso, loro erano Angeli e la Fiamma era il tramite verso l’oltre. Così era.
Non c’erano dubbi.
La voce di Samuel la riscosse dai suoi pensieri. Si allontanò dalla porta della stanza in cui si trovava Eric e le si avvicinò. L’altro Angelo di guardia lo fissò per un secondo, prima di tornare al suo dovere.
“Come stai Claire? Come sta Jeremy?”
Lei si asciugò gli occhi umidi e abbozzò un sorriso.
“Diciamo che è stato un duro colpo. Non mi sarei mai aspettata che lui…”
Lasciò la frase in sospeso e Sam le appoggiò una mano sulla spalla.
“Immagino sia difficile. Lo conoscevi così bene.” Abbassò leggermente la voce “Sai com’è fatto: non avrebbe mai fatto una cazzata del genere senza motivo. Dovresti fidarti di lui.”
Claire spalancò gli occhi, ma prima che potesse parlare Sam ritrasse la mano.
“Torno a lavoro. In bocca al lupo.”
Lei lo fissò stupita un secondo, osservandolo tornare al suo posto di guardia di fronte alla porta. Cosa voleva dire con quella frase ambigua? Anche lui credeva a quello che aveva detto Eric? Faceva anche lui parte del piano? Forse avrebbe dovuto dire tutto a Jeremy e ai consiglieri. Sapeva che erano riuniti per decidere il da farsi e si diresse verso la sala in cui si trovavano. Fece per bussare, ma le voci dall’interno la distrassero.
“L’energia che era in lui ha trovato un altro corpo adatto e non è andata perduta; questo ha permesso alla Fiamma di continuare a vivere. Ha permesso a tutti noi di continuare ad esistere.”
“Senza Fiamma questo mondo sarebbe perduto e così tutto il nostro lavoro. Proprio adesso che sempre più Angeli hanno la possibilità di arrivare qui. Non possiamo permettercelo.”
“Quindi che ne facciamo del traditore?”
“Datelo a me.”
Claire trattenne il fiato. Quest’ultima voce suonava strana, quasi irreale, come proveniente da molto lontano.
“Probabilmente non è solo.”
“Intanto eliminiamo lui. Poi penseremo agli altri.”
“Dovremo agire di nascosto. Se gli Angeli vedono che lo gettiamo nella Fiamma penseranno che stia passando oltre e si chiederanno perché dovremmo concedere questo favore ad un traditore.”
“Agite più tardi.” era nuovamente la voce inquietante “Allontanate tutti ed agite in segreto. Non dite niente agli Angeli. Se qualcuno fa domande siate vaghi. Non possiamo permettere che le sue idee si propaghino e che gli Angeli capiscano. L’ignoranza è ciò che permette loro di vivere una nuova vita. Ora andate.”
Solo allora Claire si rese conto di trovarsi ancora di fronte alla porta con la mano a mezz’aria. Si spostò giusto in tempo, appiattendosi lungo il muro e guardando i consiglieri e le guide sfilare uno dopo l’altro.
 
 
 
~
Claire non sapeva che fare.
Ogni volta che chiudeva gli occhi migliaia di pensieri le vorticavano in testa. Jeremy, Eric, l’Oracolo, Sam… vari volti, varie versioni diverse della stessa storia. Non sapeva più a chi credere e non sapeva più che fare.
Doveva forse accettare la proposta di Jeremy e diventare Angelo guida con lui? Continuando a vivere in quel Paradiso che offriva una seconda possibilità a qualcuno a discapito di migliaia di anime? Oppure doveva darsi da fare per aiutare Eric, fuggire con lui sulla Terra e lottare per rivoltare quel mondo, ma costringendo tutti a vivere nell’incertezza di quello che sarebbe accaduto in futuro?
Chiuse gli occhi e si distese per terra, lì nel mezzo del loggione.
Rimase così per ore, giorni, o forse solamente per pochi secondi. In un mondo senza tempo è difficile stabilire con certezza la durata di ogni azione.
Quando però riaprì gli occhi aveva finalmente deciso che fare.
 
 
 
Are we human or are we angel?
~ Both          
 
 
 
 
 
 


 
 
Eric stava seduto ai piedi del masso.
“Ce ne hai messo di tempo.”
Claire si strinse nelle spalle, sorridendo.
“Una volta qualcuno mi ha detto che se aspetti abbastanza a lungo quello che vuoi arriverà.”
Lui rispose al sorriso.
“Sono contento di vedere che ogni tanto mi ascolti.”
“Solo quando non fai l’idiota.”
Si abbracciarono sotto il cielo notturno.
“Grazie. Senza di te non sarei qui ora.”
“Che vuoi che sia? È bastato rubare una chiave e distrarre l’altra guardia. Una cosa da nulla!”
Scoppiarono a ridere entrambi e si sedettero vicini.
“Come mai hai cambiato idea?”
“Diciamo solo che ho capito che avevi ragione. Per una volta.”
Ridacchiò quando lui le pizzicò amichevolmente una guancia.
“Quindi, come procediamo ora?”
Eric la fissò sbalordito.
“Procediamo? In che senso?”
“Beh, potremmo provare un approccio diverso col prossimo Oracolo.”
Lui la fissava sempre più stupito.
“Stai seriamente pensando di riprovarci?”
“Sei seriamente convinto di avere ragione?”
“Si.”
“Bene. Allora dobbiamo riprovare. E stavolta puoi contare su di me. Sarò il tuo infiltrato interno.”
“Infiltrato interno?” Eric alzò un sopracciglio e Claire annuì soddisfatta.
“Ora sono un Angelo guida, assieme a Jeremy. Stiamo lentamente facendo carriera. I consiglieri ci adorano e ci hanno perfino detto il nome del prossimo Oracolo. È una ragazza stavolta, una certa Nicole Dubois. Sarà francese. Potrei provare a capire dove abita e poi…”
“Frena, frena! Scordatelo. È troppo pericoloso.”
“Ma piantala! Sono più brava di quello che pensi.”
“E se ti scoprono?”
“Non mi scopriranno.”
“E se…”
Claire gli tappò la bocca con una mano.
“Piantala, ok? È una mia scelta e tu non puoi farci nulla, se non partecipare o starne fuori.”
Lo sentì ridacchiare attraverso le dita e lo lasciò libero.
“Sei proprio come Richard.”
“Stai insinuando che sono il tuo eroe?”
“Limitiamoci a dire che sei il mio scudo.”
Scoppiarono a ridere entrambi.
In cielo le stelle splendevano luminose. 

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Capitolo 5
*** Epilogo ***




~ Epilogo ~
 
 


 
Le campane suonavano a festa.
Nicole rideva felice, imitando tutti gli altri e lanciando manciate di riso sui due novelli sposi. Sua sorella era assolutamente bellissima nel suo vestito bianco lungo fino a terra. Sorrideva, radiosa come non mai, abbracciata al suo fidanzato… pardon, a suo marito, che tentava, invano, di proteggerle l’acconciatura.
Finito tutto il riso, finalmente i parenti circondarono i due festeggiati, riempiendoli di sorrisi e baci. Nicole li osservò da lontano. Marie, sua cugina, le si avvicinò commossa, asciugandosi attentamente gli occhi.
“Non dovresti piangere. Ti si sbaverà tutto il trucco.”
“Non posso farci nulla. I matrimoni mi fanno piangere.” spiegò soffiandosi il naso.
“Qualsiasi cosa ti fa piangere.”
“Non tutti sono insensibili come te!”
Nicole scoppiò a ridere e la cugina la imitò.
Quella giornata si preannunciava calda e soleggiata, il tempo ideale per una magnifica festa. Nonostante il sole, però, uno spiffero gelido la raggiunse. Nicole si voltò di scatto. Aveva come la sensazione di essere osservata, ma dietro di lei non c’era assolutamente nessuno. Probabilmente era solo la sua immaginazione…
“Nicole, vieni a fare le foto!”
La voce della cugina la riportò alla realtà. Ridendo, corse verso la scalinata della chiesa, dove gli sposi e la famiglia la stavano attendendo sorridenti.
Non si era assolutamente accorta dell’Angelo che la fissava dall’altro lato della strada.

 
 
 
 
 









E dopo mille anni riesco finalmente a pubblicare la fine di questa storiella! Mi scuso immensamente per il ritardo, ma tra impegni e problemi vari non ho mai trovato il tempo di concluderla.
Mi è piaciuto moltissimo scriverla e spero che a voi sia altrettando piaciuto leggerla! Vi ricordo ancora che la storia partecipava al contest Fantasy styles - Mille sfumature dell'immaginario in cui si è classificata seconda (yee!).

Vi lascio con il commento della giudicia! (con cui concordo pienamente soprattutto riguardo al finale e ai prompt "utilizzati"...)
A presto! E chissà che non ci si riveda in un possibile sequel!

Linda



Secondo posto Lylz con "Are we human or are we angel?"

Grammatica, stile e lessico=20/20

Ohhh…bhe, non credo che su questo punto ci sia molto da dire.
Osservando la grammatica da te utilizzata, non ho trovato alcun errore di sorta…impeccabile, sul serio. Cosa che mi ha lasciata molto sorpresa, visto che, solitamente, qualche piccola svista passa sempre, specialmente all’interno di una long (ok, questa non era certo molto lunga, tuttavia una long è sempre una long). Sono quindi davvero molto soddisfatta, anche controllando e ricontrollando, hai fatto un utilizzo egregio di tutte le regole grammaticali, e sia che osservassi la punteggiatura, che i tempi verbali, che qualsiasi altra cosa, non ho potuto trovare assolutamente nulla da ridire e, credimi, non è cosa da poco!
Passando allo stile da te utilizzato e al lessico, hai optato per qualcosa di semplice, ma non troppo, che si adatta davvero molto al genere in questione e rende la lettura scorrevole ma mai noiosa o scontata. L’equilibrio tra le descrizioni (tra l’altro magnifiche, veramente…quando ho letto la parte in cui parlavi della struttura del paradiso ero a bocca aperta), la narrazione e i dialoghi è perfetto e in grado di coinvolgere chiunque si trovi a leggere la tua storia. Il lessico è anch’esso semplice, ma non cade mai nel banale e viene opportunamente alternato a vocaboli un po’ più ricercati, per staccare col ritmo e tenere alta l’attenzione.
Concludendo, non ho assolutamente nulla da criticare e penso che il punteggio, di tutto rispetto tra l’altro, sia perfettamente meritato!

Originalità=18/20
Passando all’originalità, devo dirmi davvero molto contenta.
Hai inserito molti elementi innovativi che, almeno personalmente, non ho mai avuto l’occasione di incontrare in qualsivoglia genere di fantasy.
Andiamo con ordine.
Innanzitutto, la decisione di inserire il paradiso sulla terra… è geniale! Seriamente, in molti lo immaginerebbero su una specie di città immersa nelle nuvole, ma tu hai saputo dargli una dimensione, per così dire, più vicina a noi, più confortevole, a modo suo. Inoltre hai saputo spiegare estremamente bene le sue caratteristiche aspaziali e atemporali, il fatto che si trovi ovunque e da nessuna parte, così come l’assenza di tempo o riferimenti cronologici al suo interno, lo rendono dannatamente affascinante. Certo, nella cultura medioevale si era accennato a questo aspetto, ma non si era mai entrati molto nel dettaglio, mentre tu, al contrario, hai saputo delineare benissimo questa dimensione a parte, creando una tua versione del paradiso, fresca e innovativa al tempo stesso.
Altro elemento che mi ha sorpresa è stata la descrizione che dai degli angeli. La decisione di renderli, alla fin fine, degli spiriti normali è stata molto azzeccata, e ho apprezzato questa interpretazione delle creature, che qui hanno la forma di come si concepivano essi stessi in vita.
Unico difetto, che mi ha impedito di darti il punteggio massimo, è stato il finale.
Non ho nulla contro i fanali aperti, anzi, spesso credo che si adattino a una storia molto meglio di quelli chiusi, ma qui non credo sia il caso.
La vicenda non ha nemmeno il tempo di svilupparsi completamente che viene chiusa, e va bene lasciare dei quesiti in aria, ma qui quelli che restano al lettore sono decisamente troppi. Dopotutto, non si sa più niente della missione di Eric e Claire, non si sa cosa veramente nascondeva la Fiamma né come andrà a finire la vicenda. Vengono poste le basi per un ottimo racconto, ma tutto viene stroncato sul nascere, lasciando uno scenario così aperto che pare quasi deludente.
Se vuoi un consiglio, proverei a farci su una serie. Magari questo potrebbe essere solo il primo paragrafo di una triologia, anche perché era quasi questa la sensazione che mi dava e penso che, così facendo, risolveresti il problema di cui ho parlato qui sopra.
Per il resto, però, la tua storia non mi è dispiaciuta affatto, e se non fosse per il finale, penso che avresti potuto puntare anche al punteggio pieno!

Caratterizzazione personaggi=8/10
Un buon lavoro anche su questo punto.
Sebbene infatti il tuo racconto fosse molto breve, la sua particolare struttura e la tua capacità di resa psicologica ti hanno consentito di delineare delle personalità chiare e ben precise per i tuoi personaggi, consentendo a ognuno di essi di mantenere la sua unicità sebbene, almeno e mio parere, avresti comunque potuto indagare un po’ meglio nel loro passato, in modo da renderli veramente insostituibili.
Certo, hai fatto comunque una lavoro egregio, in particolar modo con Eric che, dal mio punto di vista, rappresenta assieme a Claire uno dei personaggi più evoluti all’interno della storia. Non è uno semplice tsundere, come si potrebbe facilmente pensare, ma al contrario ha quel pizzico di originalità tutta sua che lo rende davvero insostituibile.
Unica pecca, è il fatto che, oltre ai tre protagonisti e a Samuel, che comunque viene nominato veramente poco, non ci sono molti altri personaggi altrettanto approfonditi. Personalmente avrei davvero gradito vederne un altro paio, per lo meno, in modo da delineare più ruoli in contemporanea e rendere anche più interessante il racconto.
Non che così non vada bene. Il tuo punteggio è comunque molto alto, solo penso che, seguendo questo mio piccolo suggerimento, avresti potuto dare molto di più di quanto tu non abbia poi fatto.

Titolo=5/5
Il tuo titolo mi è piaciuto moltissimo.
Penso che si addica veramente molto alla storia da te scritta e inoltre viene costantemente riproposto all’interno del racconto, in un eterno quesito che, alla fine, riesce a rimanere nell’aria, dando al lettore una forte sensazione di incompletezza che, però, non è affatto negativa.
La domanda se i personaggi della tua storia siano umani o angeli fa da filo conduttore della trama, e in base alla risposta che ognuno di essi da a sé stesso l’intreccio ha modo di evolversi in modo differente. È questa risposta a condurre i fili del gioco, in base a essa i protagonisti seguono tre sentieri che, seppur differenti, finiranno inevitabilmente col collidere l’uno con l’altro.
Guardando anche la struttura del titolo, normalmente non amo molto quelli in inglese, ma qui credo che si addica al contesto scelto. E non solo perché il testo della canzone da cui è tratto era in inglese, ma anche perché suona molto meglio dal punto di vista fonico e attira maggiormente l’attenzione dei possibili lettori.
Che dire, ottimo lavoro!

Gradimento personale=3/5
Passando al gradimento personale, sarò sincera.
La tua storia mi è piaciuta molto, gli elementi innovativi che hai inserito, come il paradiso in terra e la struttura degli ordini angelici, mi hanno davvero fatta innamorare e avrei potuto senza problemi darti il punteggio massimo che, come ho detto sopra, non mi fossi cascata sul finale.
Questo lieto fine così aperto, così incompleto, che chiude in modo ben poco esaustivo la vicenda, lasciando anche un bel senso di amaro in bocca a chi legge la storia, non mi ha lasciata molto contenta. Avrei apprezzato in modo del tutto differente la storia se avessi messo un finale differente, magari non necessariamente chiuso ma che, comunque, completasse meglio la vicenda narrata all’interno del racconto che, alla fin fine, viene praticamente lasciata a metà.
Come ho detto sopra, non disprezzo i finali aperti, che lasciano libero spazio all’immaginazione del lettore, ma anche a questo si deve porre dei limiti. Un finale troppo aperto, come in questo caso, può lasciare veramente di stucco il lettore, rendendo quel senso di incompletezza quasi sgradevole per chi legge il racconto.
Direi quindi che, se non fosse stato per questo, la storia sarebbe riuscita a colpirmi molto di più…

Punti bonus=16/20 
Utilizzo pacchetto (Numero 17)=5/5

Angelo= Iniziamo con i pacchetti.
I tuoi angeli mi sono piaciuti davvero moltissimo.
Sono differenti da come vengono, solitamente, raffigurati nella letteratura: niente ali, auree di luce o tuniche sgargianti. Sono diversi, più umani, anche se a modo loro: più vicini a noi e quindi, sotto questo aspetto, molto più gradevoli. Questa loro caratteristica, sebbene si discosti dalla tradizione, mi è piaciuta davvero moltissimo.
La cosa interessante è che ognuno ha le sembianze di come si concepiva esso stesso in vita, cosa che rende tutto davvero molto entusiasmante. Mi sono chiesta: e se uno in vita si vedeva in un modo particolare? Tipo come un genio o cose simili? Il suo aspetto quale sarà?
Insomma, i tuoi angeli mi hanno fatta veramente innamorare.
Avventura= Per quel che riguarda il genere, penso che non vi sia molto da dire.
Hai rispettato perfettamente quello da te scelto, e sebbene la storia sia abbastanza breve penso non vi siano dubbi a riguardo.
Obbligo: La storia deve finire con un matrimonio=[/B] Anche su questo punto, non c’è molto da dire.
Il racconto finisce adeguatamente, sebbene sia davvero molto aperto, ma hai saputo seguire la direttiva dell’obbligo, per cui non importa se era più o meno aperto. Il matrimonio c’è, e tanto basta…
Citazione=3/3
"Coloro che sono inclini al compromesso non potranno mai fare la rivoluzione!" di Mustafa Kemal Ataturk
Per quel che concerne la citazione, penso che tu sia riuscita a farne un ottimo utilizzo!
Sebbene tu abbia deciso di non farla comparire fisicamente nel testo, ma di utilizzarla solo come fonte di ispirazione, tale decisione è molto evidente e l’intera trama, a partire dalle azioni di Eric,  è incentrata su questo punto.
Il racconto è diviso tra quelli che, come Jeremy, sono disposti a venire a patti pur di mantenere una vita tranquilla, e quelli che, invece, come Eric, non vogliono fare altrettanto e chiedono di più. Personalmente, preferisco i secondi. Comunque, tutta la storia verte su questo semplice concetto, e il quesito stesso che viene posto in continuazione si incentra sul chiedere quali sono gli obiettivi dei personaggi, e ognuno risponde a modo suo.
Concludendo, ottimo lavoro!
Elemento (Theta)=1/3
Fortezza= Mmmhhh…qui temo di non essere molto stupita.
Ok, la fortezza c’è, in quanto così viene rappresentato il paradiso da te ideato.
Un’immensa fortezza rinchiusa in una bolla fuori da ogni concezione di tempo o di spazio, raggiungibile solo da pochi eletti e descritta in modo spettacolare. Purtroppo, oltre a questo, non abbiamo altro. Non è che l’ambientazione della storia, ma non si va oltre, anzi, la cosa si ferma qui e basta, rendendo la cosa abbastanza monotona. La richiesta era di far si che i temi proposti, sia nei pacchetti elemento che nei pacchetti arma, fossero importanti ai fini della trama, e spiccassero nel contesto scelto. Non è questo il caso.
Sarebbe stato più interessante se, per esempio, la fortezza stessa obbedisse alla volontà della Fiamma, mutando un po’ come, per farti un esempio, fa la Stanza delle Necessità in Harry Potter, e tutto per impedire ai nemici di ottenere ciò che vogliono. Così facendo avrebbe avuto un collegamento diretto non solo con il villain, ma avrebbe influito molto sulle azioni dei personaggi.
Temo quindi che, su questo punto, non possa proprio darti di più.
Arma (Gea)=2/3
Scudo= Qui, invece, siamo già a un livello un po’ maggiore.
Il tema dello scudo c’è, anche se in modo abbastanza astratto: scudo è infatti il ruolo che Claire dovrà avere nei confronti di Eric, come un tempo aveva fatto, quando erano ancora in vita, suo fratello.
Tuttavia, anche qui, il tema non si presenta in modo così evidente, c’è, e si nota di più che con la fortezza, ma comunque si poteva fare di meglio.
Ovviamente il mio è solo un parere obiettivo, qualcuno non potrebbe pensarla allo stesso modo, ma credo che tu sia riuscita comunque a ottenere un ottimo risultato.
Immagine ambientazione (Numero 9)=3/3
Passando all’immagine, penso che la tua descrizione sia una delle migliori, per non dire la migliore in assoluto, dell’intero contest.
Perché si… hai fatto anche qui un ottimo punteggio!
Vedendo l’immagine da te scelta, ero parecchio ansiosa, non era certo semplice, anzi, forse era una delle più complesse tra quelle messe a disposizione. Descriverla sarebbe stato davvero ostico, ma tu te la sei cavata splendidamente. Non solo, infatti, hai restituito un ritratto dettagliato e fedele della stessa, ma hai anche saputo dare, come dire, atmosfera alla tua ambientazione. Hai reso perfettamente la dimensione priva di tempo e spazio che hai scelto, e credo quindi che tu abbia svolto un eccellente lavoro!
Immagine personaggio=0/3

Totale=70/80

 

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