Keep me

di Nateishaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una bomba ad orologeria ***
Capitolo 2: *** Nuova scuola, stesso incontro ***
Capitolo 3: *** Un dolce rapimento ***
Capitolo 4: *** Cambiamenti repentini ***



Capitolo 1
*** Una bomba ad orologeria ***


* Finalmente un'altra estenuante giornata a scuola è finita. Non vedo l’ora di tornare a casa.. ma chi me l’ha fatto fare ad iscrivermi in questa scuola così pesante? Se tornassi indietro di certo non farei uno sbaglio del genere. Non ho mai tempo per uscire con la mia migliore amica Lory, nemmeno per prendere una boccata d’aria o per andare a fare la spesa, sono stanca. Tutto questo solo per essere vicino a Mark. Sono già 5 anni che stiamo insieme, dalla prima media cioè da quando avevo undici anni.. la nostra storia non si è mai evoluta oltre le carezze e gli abbracci, è esattamente come ai primi tempi, non so se è un bene o un male. Lui era il ragazzo più voluto ed ammirato dell’intera scuola, tutte gli andavano dietro.. poi un giorno mi sono fatta avanti e gli ho chiesto un appuntamento, lui rispose subito di si e da lì inizio tutto. Ormai però ci vediamo poco e niente. Lui è bravissimo a scuola e le cose da studiare non gli pesano affatto, per me invece, è una sfacchinata, ci sono giorni in cui sto sui libri dalle due del pomeriggio alle undici di sera. Io sono al limite. Iscrivendomi qui pensavo ingenuamente di poter vedere sempre Mark, invece si è presentato l’effetto inverso. Durante l’orario scolastico non c’è mai il tempo di vederci, durante la ricreazione lui è sempre a ripassare, sempre sui libri. Il pomeriggio io chiusa in casa. Basta! Non ce la faccio più! Al dire il vero da qualche giorno accarezzo l’idea di cambiare scuola.. Appena torno a casa ne parlerò con i miei genitori..* Penso uscendo dall’aula ed avviandomi verso l’uscita.
Mark mi aspetta al cancello, ma io ho l’umore sotto zero, sono arrabbiata, nera. << Ciao Strawberry! >> dice da lontano, accompagnando il saluto con la mano. Sorrido in modo forzato al suo saluto, sono nervosa, nemmeno vedere il suo sorriso riesce a calmarmi. A pochi passi rispondo << Ciao >> ricambiando il saluto in modo sforzato. Vedo la sua espressione perplessa << Che c’è qualcosa non va? >> osserva, con fare incerto.
La sua faccia, il suo sorriso, la sua voce mi irritano. Mi dispiace pensare queste cose ma proprio oggi non tollero nessuno, nemmeno lui. Sono una bomba ad orologeria che sta per scoppiare, lo sento. <<  Sono stanca, tutto qua >> replico incrociando le mani al petto e sbuffando lievemente. Ancora non convinto delle mie risposte decide di farmi esplodere con una semplice domanda << Sicura ? >> , fra poco il fumo esce dalle mie orecchie al sentire queste domande e così come un vulcano in procinto di eruttare sputo fuori tutto ciò che sento << In realtà no! Mi sono stancata! Mi sono inscritta qui solo per vederti tutti i giorni e invece ci vediamo poco e niente! Non riesco a mantenere i ritmi di studio che impone questa scuola. Io non sono un genio, non ce la faccio! Basta! Sono letteralmente stufa di non poter passare mai una giornata con i miei amici, di non andare mai a fare un giro di pomeriggio o uscire la sera, sono sempre chiusa in casa sui libri. Non è scuola per me! Ho deciso di cambiarla, oggi ne parlerò con i miei! >> . La bomba è scoppiata, ho detto tutto di un fiato.. la faccia di Mark è a dir poco sconvolta ma sembra anche quasi deluso.. così con il viso rattristito ma con un tono autorevole e arrabbiato esordisce << Forse non ti impegni abbastanza, ti arrendi così facilmente? >> . Al sentire di queste parole non reggo più, il mio livello di nervosismo ha raggiunto il limite. << Pensa ciò che vuoi, io davvero di questa vita ne ho abbastanza >> mi giro e inizio a correre .
Non avrei mai immaginato di poter rivolgermi così al mio amato Mark. Dopo una corsa senza sosta, giro l’angolo e sono finalmente a casa per l’ora di pranzo. Entro in casa e facendomi sentire da mia madre << Sono tornata >> ma con un tono non entusiasmante e con il fiatone per la corsa. Oggi mio padre non c’è a pranzo, meglio così, mia madre è molto più elastica, capirà di certo il mio stato d’animo. Salgo nella mia stanzetta poso la cartella e mi preparo per esporre il problema a mia madre. Dopo essermi esercitata qualche minuto parlando come una stupida davanti allo specchio scendo lentamente le scale, speriamo bene. Mi siedo di fronte a mia madre e le espongo la mia richiesta << Mamma vorrei parlarti.. >>, mi guarda con fare preoccupato, mi conosce troppo bene e sa che c’è dietro qualcosa di abbastanza pesante così chiede in modo premuroso << Dimmi tesoro, qualcosa non va? >> . Così inizio a dirle delle mie difficoltà a scuola, del mio stress, che il ritmo degli studi è estenuante e che la mia vita non mi piace più, che vorrei andare in una scuola adatta a me e non perché c’è il ragazzo che mi piace. Che vorrei uscire qualche volta il pomeriggio e non restare chiusa imprigionata ore e ore a cercare di capire qualcosa che non capirò mai. Le dissi che sono disperata.
Io avevo le lacrime agli occhi, mia madre mi sorrise e disse accarezzandomi i capelli << Stai tranquilla piccolina, domani sbrigherò le varie cose e ti porterò in una scuola più adatta a te, è privata ma ti troverai benissimo ne sono certa. Sapevo fin dall’inizio che la strada che stavi prendendo non era quella giusta ma sembravi così convinta.. >>
Sono felicissima! Mi ha capita non vedo l’ora di cambiare, finalmente! inizio a saltellare da un lato della cucina all’altro e penso  che questo pomeriggio non dovendo studiare andrò a fare un giro, da quanto tempo non esco un po’.  Svelta finisco il pranzo, ringrazio per l’ ennesima volta mia madre e corro su a prepararmi. Ho ottanta dollari messi da parte, comprerò una maglietta o la qualsiasi cosa. Finalmente! Sprizzo felicità da tutti i pori.Indosso una gonna di jeans a pieghe, maglietta bianca con una stampa  a fiore, ballerine e borsa bianca. Con tanta fretta mi precipito in centro e vicino alla villa non posso far a meno di notare una struttura mai vista prima. Tutta dipinta di rosa con varie tonalità, le finestre a forma di cuore.. mmm .. sono curiosa, voglio entrare.Il locale all’interno è molto carino, sembra una casa delle bambole. Decido di fermarmi a prendere una cioccolata, menomale che non è molto affollato. Un ragazzo dai capelli marroni e lunghi raccolti in una coda bassa, si rivolge quasi con una voce angelica << Benvenuta al caffè mew mew, il mio nome è Kyle >> rimango per un attimo ferma ad ammirarlo, poi ritorno con i piedi per terra e rispondo <<  Salve, vorrei ordinare una cioccolata >> dico con freddezza e goffaggine, sorride poi con modo gentile risponde che me l’avrebbe servita subito.
Mi sento leggermente osservata ma non capisco perché, mi giro da tutti i lati sento come se qualcuno mi fissi. Dopo qualche minuto a guardarmi in torno come un gattino disperso ecco che da dietro un pilastro vedo un ragazzo biondo e alto che mi fissa in modo severo, dopo aver notato il mio sguardo si dilegua all’istante. * Che tipo strano..* i miei pensieri vengono interrotti dall’arrivo della mia cioccolata, ringrazio Kyle chiamandolo per nome. Che stupida imbranata.. ma cosa ho fatto? L’ho chiamato per nome? Ma come mi viene in mente. << Vedo che sei molto socievole, tu come ti chiami ? >> chiede con cortesia. << Strawberry >> arrossisco come un peperone pronunciando il mio nome verso quel viso così bello. Ma qualcosa interrompe il nostro discorso. Il ragazzo dalla chioma bionda chiama Kyle, e lui a sua volta scusandosi se ne va. Finisco di bere il contenuto nella tazza e vado verso la cassa per pagare il conto, ma il ragazzo che prima mi fissava si avvicina dicendomi <<  E’ offerto dalla casa >> dice con tono agghiacciante, senza nemmeno accennare un sorriso. Ringrazio ed esco dal caffè cercando di essere disinvolta e di non fare notare le mie guance rosse. Lo stesso pensiero di prima rimbomba nella mia mente * Che tipo strano *.
Sono già le sei di sera, meglio tornare a casa, vorrei riposare un po’ domani mi aspetta un nuovo inizio. Non l’ho nemmeno detto a Mark, ma lui non si è interessato, non ha fatto nemmeno una chiamata. Appena mi metterò a letto gli manderò un messaggio. Durante il tragitto non posso far a meno di pensare a quel ragazzo biondo, chissà perché si è proposto di pagarmi la cioccolata.. chissà se lo rivedrò in giro, o meglio credo lavori al caffè, non so, era avvolto da un velo di mistero.
Arrivo a casa e saluto mia madre con entusiasmo.. lei è felice di vedermi così : piena di vitalità ed energia.
Faccio una doccia calda, sono così emozionata all’idea di frequentare una nuova scuola, una scuola adatta a me. Appena uscita, mi avvolgo nell’accappatoio e sento il telefono squillare. E’ Mark. Rispondo e subito lascia spazio alle sue perplessità << Ciao Strawberry, volevo sapere come stavi e se hai deciso di cambiare scuola >> bene, sgancio la bomba << Si ho deciso di cambiarla, sto bene e così possiamo anche vederci di più il pomeriggio >> dico entusiasta, << Credo che tu stia facendo un grosso sbaglio, potevi rinunciare alle uscite e pensare allo studio >> smorza la mia euforia con un pessimismo fuori dagli schemi. << Mark ci ho riflettuto sopra svariate volte, questa è la mia decisione, ti ho sempre sostenuto, ora tu sostieni me >> esordisco decisa, << Come vuoi.. notte >> ricambio la buonanotte e premo il tasto rosso senza ripensamenti. Voglio andare avanti. Vorrei andare avanti con lui, ma sento che le cose stanno per cambiare. Indosso il pigiama e scendo a tavola. Mia madre serve la cena e mi dice << Strawberry io ti mando nella nuova scuola ma tu devi darmi una mano con i pagamenti, puoi trovare un lavoro part-time.. >> come dire di no? Alla fine non mi sarebbe costato nulla. E’ già molto quello che lei fa per me. << Cero mamma non c’è problema >> dico con il mio solito fare energetico. << Ho sentito che al caffè mew mew cercano personale >> mi informa, sempre con la sua infinita dolcezza. << Ci sono stata oggi, è davvero un posto carino, mi informerò >> le sorrido.
Finita la cena salgo su per le scale e mi infilo sotto le coperte, punto la sveglia per le sette, pronta ad incominciare un nuovo capitolo della mia vita. Chiudo gli occhi ma il telefono vibra, un nuovo messaggio da Mark << Ti amo scusami per oggi >> , menomale, sospiro, si è reso conto del suo comportamento. << Ti amo anche io baci >> rispondo. Poi dopo qualche minuto mi addormento.

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Capitolo 2
*** Nuova scuola, stesso incontro ***


Oggi il suono della sveglia non è stato fastidioso come sempre, anzi, è stato il suono del nuovo inizio. Non perdo tempo a girarmi e rigirarmi tra le coperte come sempre, ma scatto subito fuori dal letto piena di energia ed entusiasmo.
Mi avvio verso il bagno, sciacquo per bene la mia faccia e poi passo ai denti. Il viso è a posto. Adesso penso ai capelli. Prendo due nastri rossi e raccolgo i capelli in due code una a sinistra e una a desta lasciando la frangia e due ciuffi ad incorniciare il viso. Ci siamo, il mio aspetto è abbastanza curato da dare una buona impressione. Vado in camera e scelgo il mio outfit. Vediamo.. cosa posso mettere.. frugo un po’ nell’armadio, visto che non ho ancora la divisa decido di mettere qualcosa di abbastanza serio. Dei jeans stretti blu e una camicetta bianca dovrebbero andare bene. Completo il mio look con delle ballerine rosse e una collanina con un ciondolo a forma di cuore sempre in tono. Metto due quaderni nella cartella, mi guardo per un ultima volta allo specchio e scendo a fare colazione.
Mia madre ha già preparato tutto, anche lei è molto felice della mia scelta. Sorridendomi dice << Allora Strawberry, sei pronta ? >> , non posso far a meno di sfoggiare un sorriso << Prontissima mamma >>
Non sto più nella pelle. Bevo il mio latte caldo in fretta e prendo dalla tavola due biscotti così da mangiarli per strada. Io e mia madre usciamo insieme di casa e ci dirigiamo verso la macchina. Nel frattempo da golosa quanto sono ho già finito quei pochi biscotti che avevo con me. Mia madre mette in moto. Durante il tragitto io e mia madre scambiamo due parole poi domanda curiosa << Oggi andrai al caffè per vedere se hanno bisogno di personale ? >> le sorrido << Ovviamente, appena esco da scuola pranzo e vado >> .
Anche se l’idea che i miei amici e vecchi compagni sappiano che lavoro come cameriera non mi entusiasma. Sicuramente metteranno parecchie voci in giro del genere “La famiglia di Strawberry è in bancarotta e lei deve lavorare “ o altre dicerie simili. Ma va be, poco importa, finalmente potrò avere la vita che voglio. * Penso guardando fuori dal finestrino * . Mia madre interrompe i miei pensieri al quanto stupidi esclamando << Siamo arrivate ! >> Tutti i miei pensieri svaniscono all’istante, finalmente siamo arrivate! Ho un po’ di timore e vorrei che mia madre mi desse tutta la sua sicurezza così una domanda poco idonea alla mia età esce “ spontanea ” << Mi accompagni fino a dentro ?  >> chiedo con imbarazzo. << Ma dai tesoro, ti ho accompagnato solo per farti vedere la strada. Sei grande e so che puoi farcela da sola, o sbaglio ? >> risponde sorridendo. *Sbagli* penso fra me e me, ma devo essere matura << Ok non importa, vado e grazie >>  le faccio una faccia pietosa come quando i cagnoloni chiedono con gli occhioni dolci un biscotto che tu ti stai gustando, volto lentamente le spalle, mentre lei  mette in moto e va via.
Il cancello è a pochi metri.. mi tremano le gambe, ma la felicità di ricominciare da capo, annebbia la mia paura. Così con passo lesto mi avvicino al cancello. Un altro passo e sono dentro. * Dai Strawberry ce la puoi fare * penso. Tanti ragazzi tutti in divisa bianca e blu sono sparsi per il cortile nell’attesa del suono della campanella, io invece senza dare troppo nell’occhio passo dritta ed entro all’interno dell’edificio scolastico. Vedo una signora alta di bella presenza. Così, cercando di essere il più carina possibile le dico << Buon giorno il mio nome è Strawberry, sono la nuova alunna, posso chiederle un informazione ? >>  La bellissima signora mi sorride e con cortesia risponde <<  Buongiorno a te Strawberry, io sono la preside della scuola “ Royal Accademy “, in questa accademia tutti gli alunni sono seguiti e nessuno è meno di un altro. Dimmi pure “ >>. * Sembra molto disponibile * penso spiazzata dalla sua gentilezza, << Vorrei sapere in che classe mi avete collocata e se potrei avere la mia divisa >> dai su, posso farcela; << La classe è la 4 A , domani ti farò avere la divisa, adesso vado, buona giornata, sono sicura che non avrai problemi ad integrarti >> sorride porgendomi la mano e va via.
Bene, adesso non mi resta che trovare la classe. Il suono della campanella rimbomba nelle mie orecchie ed io ancora sono alla ricerca della classe. Ci sono un sacco di aule. L’ansia sale, di certo non è una bella presentazione arrivare in ritardo il primo giorno alla Royal. Salgo l’ultima rampa di scale e finalmente eccola lì. La 4A, dopo un lieve sospiro, mi prendo di coraggio e busso alla porta. << Avanti >> sento dire dall’aula, è sicuramente la voce del professore. Apro con la mia solita “ delicatezza “ la porta, tutti gli alunni sono seduti e non posso far a meno di notare che fra di loro c’è il ragazzo biondo che ieri mi fissava al caffè. Dopo un attimo di silenzio da parte di tutti, metto una mano dietro la testa per l’imbarazzo e mi scuso per il ritardo non riuscendo a trovare l’aula. L’insegnante, un signore un po’ paffuto, con pochi capelli e occhiali ben aderenti al viso non accenna il minimo segno di irritazione anzi, anche lui con molta gentilezza mi invita con un cenno di mano ad entrare, presentandosi << Bene,io sono il professore Saikou, presentati ai tuoi nuovi compagni >> penso a cosa dire poi le parole escono spontanee << Io sono Strawberry ed ho 16 anni. >>  Che fantasia che ho, nome e età, intraprendente proprio..
Il professore accenna un sorriso e mi indica il banco in cui devo sedermi. Guarda caso è proprio quello vicino al ragazzo biondo che ieri mi ha offerto la cioccolata, ora che faccio più attenzione ha uno sguardo così profondo.. ma cosa vado a pensare?!?!.. Mentre vado verso il mio posto tutti gli occhi sono puntati su di me, che imbarazzo, sono sicura che domani andrà meglio. Dopo essermi seduta il professore goffo annuncia l’inizio della lezione. Una voce roca e penetrante si fa sentire << Ciao Strawberry >> sussurra il biondo. Mi irrita un po’ il suo comportamento così vago, ma cerco di essere simpatica <<  Ciao, come ti chiami? >>  dico accennando un sorriso, << Ryan, ma ora fammi seguire la lezione >> si volta senza degnarmi più di tanto. Ma chi si crede di essere? Prima inizia una conversazione e poi si rivolge come se fossi un cane. Che antipatico.La lezione è semplicissima, mi piace il modo in cui i professori interagiscono con gli alunni, quest’ora è volata e finalmente ho appreso qualcosa senza faticare all’estremo. Finalmente è giunta l’ora della ricreazione, tutti escono in cortile ed io colgo l’occasione per mandare un messaggio a Mark  “Ciao amore, mi trovo davvero bene qui, tu che fai? Tanti baci “, aspetto una sua risposta sedendomi sotto un grande albero. Non mi sento affatto stanca, anzi sono soddisfatta di aver appreso qualcosa con così tanta facilità. Finalmente vibra il cellulare. Apro lo sportellino del telefono ma senza che io me ne accorgessi,Ryan si avvicina chiudendolo di scatto. Avvicina il suo viso al mio e di conseguenza il mio diventa dello stesso colore dei capelli e il mio cuore sussulta, ma che mi prende? E comunque chi gli ha dato tutta questa confidenza. Non dice una parola mi fissa e basta, io di conseguenza sono troppo imbarazzata per spostarmi. Dopo avermi osservata per alcuni secondi che a me sembravano minuti se ne esce con un << Mi segui ? >> Non accenna il minimo sorriso, la sua voce è così fredda seguita da un espressione gelida.
Poggio le mani sul suo petto e faccio leva per allontanarlo un pochino, a questo gesto segue una delle mie solite risposte << Non seguo proprio nessuno, sono semplici coincidenze >> mi fissa ribattendo << Non credo proprio che siano coincidenze >> .
Quanto mi da sui nervi. Ci sono almeno 15 ragazze che guardano la scena, che imbarazzo, credo che sia il ragazzo più voluto della scuola, proprio come Mark. Con un abissale differenza caratteriale ma entrambi sono molto desiderati.
Sbollento per un attimo e gli porco la domanda che mi perseguita da quando ho messo piede al caffè mew mew  << Perché ieri mi hai offerto la cioccolata? >> mi lancia un occhiataccia poi con indifferenza da una risposta << Mi andava >> si allontana non staccando i suoi occhi dai miei, volta le spalle e se ne va.
Proprio non capisco il suo atteggiamento, ma cosa vuole da me? Certo non nego che lui sia davvero un bel ragazzo. Pomeriggio prima di andare ad informarmi per il lavoro ne parlerò con la mia migliore amica Lory, lei di certo saprà darmi qualche consiglio. Mancano pochi minuti al suono della campanella. Quasi dimenticavo di leggere la risposta di Mark “ Speravo di vederti spuntare qui oggi, ma come non detto, io ripasso, a dopo “..
Ma come? Pensavo che ieri alla fine avesse capito. Beh, oggi tra le mille cose da fare troverò anche il tempo di parlare con lui. Al suono della campanella ci rechiamo tutti di nuovo nelle varie classi. Cammino per il corridoio e tutte le altre ragazze mi guardano e si parlano a vicenda, sento i loro commenti su di me assurdi << Lei è la nuova ragazza del figo, Ryan >> , non è proprio così ma non voglio dire nulla, questo episodio verrà dimenticato. Arrivo in classe e Ryan non mi guarda nemmeno per sbaglio. Che odioso, è così strano. Mi è impossibile decifrare i suoi comportamenti. Al suono della campanella di fine giornata, tutti gli alunni vanno via. Devo tornare a piedi a casa e fare tutto in fretta. Oggi devo darmi da fare. Così dopo qualche minuto esco anche io. Ryan è fuori dal cancello appoggiato ad una macchina, non so perché ma arrossisco, è così carino ma allo stesso tempo ha un carattere che rovina tutto. Ma va be, inutile pensarci sopra, io ho Mark. Sono quasi arrivata al cancello è un dubbio mi assale * Ma ora cosa faccio lo saluto o non lo saluto? * Gli farò un semplice cenno di mano e andrò per la mia strada. Ecco, appena uscita gli faccio un cenno e mi volto. Poi però.. la sua voce si fa varco nel mio imbarazzo << Dove vai ? >> , ma cosa gli importa? Non mi ha degnata nemmeno un secondo prima << A casa, mi sembra logico >> lui fa l’antipatico e io ripago con la stessa moneta; << Ti accompagno io, non mi sembra corretto lasciare andare una signorina a piedi >> accenna un mezzo misero sorriso. Mezzo misero sorriso che ha messo in subbuglio il mio stomaco. Così, per non dare spazio a queste emozioni rifiuto, forse controvoglia ma rifiuto << No grazie, non accetto passaggi dagli scorbutici >> lui inizia a spazientirsi, gli piace comportarsi in un certo modo ma non che qualcuno gli rivolga il suo stesso trattamento. Prima che potessi muovere un passo in direzione di casa mia ribatte ancora << Non fare la preziosa, accetta questo passaggio >> . Che faccio ? Accetto? E se mi vedesse Mark? Certo che però oggi ho un sacco di cose da fare, se andassi a piedi perderei almeno una mezz’oretta.. con questa scusa anche se avevo deciso il contrario accetto senza guardarlo per evitare di arrossire, quindi, salgo in macchina, senza accennare la minima espressione. Ad interrompere quell’atmosfera gelida è sempre la sua sbruffoneria a parlare << Potresti almeno dirmi dove abiti ? >>  mi volto verso di lui che ha sempre quel mezzo sorriso fastidioso ma bello, bello da morire stampato in viso. Gli spiego le indicazioni e lo osservo, ovviamente potevo aspettarmi che non si accorgesse dei miei occhi indagatori che lo scrutano? <<  Cosa guardi ? >> si avvicina curioso, << Nulla >> e le mie guance si colorano di rosso per qualche istante. In pochi minuti siamo a casa mia. Di certo credo che non sia poi così scorbutico come sembra, ma che la sua sia solo una corazza. Dovrei ringraziarlo.. << Grazie, Ryan >>  dico sempre tenendo lo sguardo basso *non devo arrossire, non devo arrossire* mi ripeto. Con un tono un po’ più dolce ricambia la mia gratitudine << Di niente, a domani >> accenna una smorfia, << Certo >> il mio tono imbarazzato si fa strada.
Scendo dall’ auto e lui sfreccia via, ma cosa certo ? Pomeriggio lo rivedrò. Non capisco perché questo ragazzo risveglia in me queste strane emozioni che non provavo da molto tempo. Ma cosa mi succede ? Ho bisogno di parlare con Lory. Dopo aver riflettuto, mi incammino nel vialetto di casa.

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Capitolo 3
*** Un dolce rapimento ***


Prendo le chiavi dalla borsa ed apro il portone di casa. Vado verso la cucina. Mio padre è perennemente fuori per lavoro, mentre mia madre mi aspetta in cucina, con il pranzo già pronto e con una faccia curiosa che sta ad indicare “Com’è andata “. << Ciao mamma ! >> esclamo felice, anche se c’è qualcosa che mi turba, o meglio qualcuno : Ryan.
Mia madre mi fa cenno di prendere posto a tavola e poi espone la fatidica domanda che ormai non poteva più trattenere << Tesoro com’è andata ? >> sfoggia un sorrisone.
 Prendo posto e prima di rispondere inizio a mangiare, il mio pancino brontolava dalle 10 di stamattina, poi prendo fiato e le racconto << Benissimo, i professori sono gentili e disponibili, non ho ancora avuto modo di fare nuove amicizie ma sono sicura che in pochissimo tempo riuscirò ad integrarmi perfettamente con la classe >> dico con un sorriso perenne sulla bocca, poi riprendo a mangiare. Mia mamma cerca di leggermi il volto, lei sa che c’è qualcosa che ancora non le ho detto.. così come sempre le sue domande non mancano e dalla sua bocca esce un << Ma ? >> ..Non posso far a meno di sorridere, abbasso lo sguardo e le rispondo << Ma.. niente, ora vado che ho un sacco di cose da fare >> evito il discorso imbarazzante .  Salgo per le scale così da andare in stanza cambiare i vestiti e mandare un messaggio a Lory. Nel viso di mia madre spunta un espressione infastidita ma allo stesso tempo felice. Così per completare il discorso lancia una frase di minaccia << Per il momento ti lascio andare, non è finita qui Strawberry sappilo ! >> esclama ironicamente per farsi sentire.  
Cosa posso indossare ? Al caffè incontrerò di sicuro Ryan .. ma cosa sono questi pensieri? Perché mi faccio i complessi per un ragazzo che non mi interessa affatto? Credo.. devo assolutamente incontrare Lory, lei è l’unica a capire i miei drammi mentali. Dopo vari minuti davanti all’ armadio esco un paio di pantaloncini bianchi e una canotta blu, completo con delle converse blu e un orologio bianco. Ok adesso che sono pronta non mi resta che chiamare Lory. Il telefono squilla * ti prego Lory rispondi * penso continuamente. Finalmente eccola al telefono. << Ciao Lory, ci sei adesso ? Devo raccontarti delle cose urgenti >> dico con tono drammatico, e ovviamente Lory da buon amica non mi dice di no. Ci diamo appuntamento alla villa vicino al caffè mew mew fra 10 minuti. In fretta e furia vado in bagno da un occhiata alle codine e poi scendo la rampa di scale tutta di un fiato. Prendo la borsa bianca e mi avvio verso l’uscita. << Ciao mamma ! >> urlo.
 Esco e mi incammino con passo sostenuto verso la villa. Nel frattempo della strada decido di scrivere un messaggio a Mark “ Amore, possiamo vederci stasera ? “, bene, anche questa è fatta, chiudo lo sportellino del cellulare e sono già a pochi metri dalla villa, vedo Lory che mi aspetta all’entrata. Le corro incontro e l’abbraccio. Lory ha la faccia preoccupata, come se già sapesse qualcosa a quest’espressione segue << Allora Strawberry cos’hai combinato ? >> , metto una mano dietro la testa e rispondo << Entriamo, sediamoci in una panchina e ti spiego tutto >> . Lory sospira, io invece sorrido come un ebete.
Dopo aver trovato una panchina all’ombra, ci sediamo e inizio a raccontarle tutto << Allora Lory, devi sapere che finalmente ho cambiato scuola e sono molto felice al contrario di Mark che invece questa notizia non gli è piaciuta affatto, mi ha detto che potevo impegnarmi di più, che non dovevo pensare ad uscire ed altre cose; ma io non reggevo più i ritmi di studio così pesanti  di quella scuola, mi ero stufata di non poter uscire mai con la luce del sole invece di stare ore e ore su esercizi incomprensibili, così ho preso la decisione di cambiare senza pensare a niente e a nessuno, ma, il problema è un altro. L’altro pomeriggio, proprio il giorno in cui ho deciso di cambiare scuola, sono andata al caffè mew mew ed ho preso una cioccolata.. Mentre la sorseggiavo un tizio biondo mi fissava, e alla fine me l’ha pure offerta lui.  Ma non in modo gentile anzi era di una freddezza assurda, il suo modo di fare non corrispondeva al gesto che stava facendo. Comunque era finita lì. L’indomani cioè oggi ho cambiato scuola e quindi sono andata alla Royal accademy e indovina un po’? Sono nella sua stessa classe, durante tutta la mattinata ha avuto atteggiamenti diciamo altalenanti passava dall’essere quasi socievole all’antipatia assoluta. Poi a fine lezioni si è proposto di darmi un passaggio, e dopo qualche momento di esitazione ho accettato, solo in quel momento e quando mi ha salutata si è degnato a fare un mezzo sorriso. La cosa che mi manda nel caos più assoluto è che mi innervosisce e quando mi ha sorriso il mio stomaco è andato in tilt. Io proprio non capisco. Sono delle emozioni che avevo dimenticato ormai, Mark sembra come se fosse fidanzato con i libri e parliamoci chiaro come tu ben sai, la nostra relazione non si è mai evoluta oltre carezze e abbracci ed è 4 anni che stiamo insieme.. io amo Mark ne sono sicura, ma non capisco come mai quando sto con Ryan mi sento così nervosa.. >> La faccia di Lory è sconvolta, così tutta di un fiato esclama << Sei fottuta! Anche se non voglio giungere a conclusioni affrettate. Prima devi rivedere Ryan e cercare di decifrare i suoi comportamenti, però ricorda decifra anche i tuoi sentimenti  quando stai vicino a lui, se vuoi evitare la “confusione mentale “ cerca di stare lontana da Ryan.. oppure la cosa intriga anche te e Mark diventerà la storiella del passato lasciando posto al biondo? >> completa la frase con un occhiolino di quella che la sa lunga. A quel punto divento di mille colori e davvero non ho parole, ma escono ugualmente tre misere parole  << Non lo so >> .. continuo .. << Comunque visto che la scuola è a pagamento devo andare a lavorare, e sai dove cercano personale ? al caffè mew mew >> che coincidenze. Lory  sorride poi aggiunge uno dei suoi commenti saggi ma preferibilmente da evitare << Non cercano lavoro solo lì e tu in fondo lo sai bene, tu vuoi andare lì! Ma comunque ora vai sennò si fa tardi fammi sapere come si evolvono le cose >> mi da un bacio in guancia e va via. Tra una chiacchiera e l’altra sono già le 6 e 20 di pomeriggio.
Dovevo parlare con Lory per avere un po’ di chiarezza e invece? Sono più confusa di prima. Prima di andare al caffè controllo il telefono e trovo un messaggio di Mark “ Va bene passo da te alle otto “ che freddezza. Mi alzo e vado verso il caffè che è poco distante da dove mi trovo.. Sento come un vuoto nello stomaco, ma cosa mi succede? E’ una specie di ansia. Ma ansia per cosa per il lavoro o per Ryan ? Io so per cosa sono in ansia, solo che non voglio ammetterlo a me stessa. Sono a pochi passi dal caffè * entro o non entro ? * penso più volte. * Devo entrare * così con un passo deciso e senza ripensamenti, vado verso la porta e la apro. Mi guardo intorno, di Ryan nemmeno l’ombra. Menomale, lì c’è Kyle il ragazzo gentilissimo a parer mio succube di Ryan che ieri mi ha servito la cioccolata. Vado verso di lui e con tono pacato gli dico << Buon pomeriggio, scusa se ti disturbo, vorrei sapere se vi serve personale >> Kyle sfoggia un sorriso e risponde <> non pensavo fosse così semplice <> mi rendo conto di avere una voce così fastidiosa quando cerco di essere carina. Kyle si allontana un attimo scusandosi. Poi ritorna portandomi una divisa ed esclamando << Sei assunta ! Puoi cominciare da domani tutti i pomeriggi dalle 3 fino a chiusura.>> Sorrido e lo ringrazio.
 Mi avvio verso l’uscita con la divisa in mano ma qualcuno mi tira per il braccio girandomi di scatto. E’ Ryan ed io sono un peperone. Senza darmi nemmeno il tempo di fiatare mi trascina verso l’uscita posteriore, tutte le ragazze del caffè tra cui alcune della Royal e Kyle guardano stupite, ovviamente questo gesto conferma le loro tesi, ovvero credono ci sia del tenero fra me e Ryan. Ci ritroviamo nel giardino posteriore dell’edificio. Mi spinge con delicatezza verso il muro. La mia testa è in mezzo alle sue braccia e i suoi palmi delle mano sono appoggiati al muro. Sto iniziando a pensare che sia un maniaco. Mi fissa per qualche secondo e poi accenna quel mezzo sorriso e di nuovo il mio stomaco gioca brutti scherzi poi lancia una delle sue frasi irritanti << Allora vorresti ancora insinuare che non è vero che mi segui ? >> il suo sguardo è penetrante, la sua voce così persuasiva, << Sei tu che mi perseguiti >> dico con tono poco sicuro e abbasso lo sguardo, effettivamente sono andata io al caffè mew mew, con la consapevolezza e la felicità che lo avrei incontrato. << Guardami >> alza il mio viso, afferrando il mento con il pollice e l’indice. Sento le guance andare in fiamme. A questo gesto non reggo più l’imbarazzo e il mio corpo reagisce automaticamente spingendolo via, inizio a sbraitargli contro << Cosa vuoi da me? Può anche darsi che ci ritroviamo negli stessi posti, ma questo non significa che io ti stia seguendo e non ti autorizza a prenderti gioco di me! >> .
Sono consapevole che fra poco mi esce anche il fumo dalle orecchie. Lui sorride, sorride e sorride. Mi innervosisce troppo quel suo sorriso.  Alzo per un attimo lo sguardo per sospirare e vedo il grande orologio della villa segnare le otto meno venti. E’ tardissimo ed io devo vedermi con Mark, anche se vorrei restare un altro po’ per vedere cos’ha in mente questo ragazzo dagli occhi azzurri, ma non posso. Ryan non ha ancora dato risposta al mio momento di sclero, così decido di finire io la discussione << Io devo andare, ciao! >> volto le spalle, quando il biondo esclama << Dove hai intenzione di andare ?! >>  il suo tono finalmente appare leggermente più premuroso.  Perché mi importa così tanto cos’ha da dirmi? Perché mi importa scoprire qualcosa in più su questo ragazzo che conosco da appena due giorni? Una valanga di domande invadono i miei pensieri. Cerco di svincolarmi da quella situazione imbarazzante << Io devo parlare con il mio ragazzo >> la mia voce trema e abbasso lo sguardo, lui invece ritorna gelido << Bene, ci vediamo domani >> va verso la porta sul retro. Sento un vuoto dentro di me devo fermarlo, devo capire..
<< No aspetta! >> non so dove io abbia trovato il coraggio di esclamare queste parole. Adesso siamo a qualche metro di distanza. << Dimmi pure >> noto che di nuovo la sua voce non è più fredda, così prendo la palla al balzo << Perché fai questi giochetti con me ? >> chiedo sempre tenendo basso lo sguardo.. <> risponde con convinzione. La confusione è tale che la testa inizia a martellare. << Davvero non capisco >> dico al biondo, impulsivamente mi giro ed inizio a camminare per andare via e scappare da questa situazione..
Come prima dentro il caffè, Ryan compie lo stesso gesto, mi tiene per il braccio ed io giro automaticamente di scatto. Appoggia la mano libera sulla mia schiena e mi stringe a se, siamo petto a petto. Mi lascio trasportare.  Il mio cuore palpita, il mio viso si infiamma. Avvicina le sue labbra al mio orecchio e sussurra << Sarai mia >>, poi lascia la presa, guarda per un ultima volta i miei occhi e dopo qualche gesto di ripensamento si volta e cammina verso la porta d'ingresso posteriore del caffè mew mew . Resto per un attimo immobile, come se fossi paralizzata, devo realizzare ciò che mi è appena successo. Il momento di trans mentale viene interrotto dallo squillo del cellulare, sul display spunta il nome “Mark”, oddio vero, Mark! Per un attimo avevo dimenticato il mio appuntamento. Guardo l’orologio e sono le otto e venti , così inizio a correre per raggiungerlo al più presto.. ma voglio raggiungerlo davvero?..

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Capitolo 4
*** Cambiamenti repentini ***


Corro verso casa mia intenta a raggiungere Mark, anche se il mio pensiero va a Ryan. All’improvviso si sentono dei tuoni e goccioline d’acqua iniziano a scendere dal cielo. In pochi minuti la pioggia si intensifica e anche se bagnata fradicia, con 30 minuti di ritardo arrivo a casa mia. Sull’uscio vedo il suo ombrello, sicuramente sarà dentro con mia madre.
*Starnuto* poi esclamo << Sono tornata ! >> ma non ricevo nessuna risposta, arrivo in cucina e trovo Mark e mia mamma seduti al tavolo lui con un espressione imbronciata e lei preoccupata. << Strawberry ma dove sei stata fino ad adesso ? Sei tutta bagnata, saluta Mark e va a fare una doccia calda >>  adoro mia madre, anche se sono tornata tardi e senza darle alcun avvertimento lei è sempre così dolce e premurosa. Tutto ciò viene interrotto dalla voce turbata di Mark  << Ti sento assente Strawberry >> è così ossessivo, dopo un solo giorno, uno solo! Inizia già con le paranoie, così blocco i suoi complessi spiegandogli tutto per l’ennesima volta ma, ovviamente, lui non capisce. Si alza dalla sedia e mi prende per i polsi  << No, non è così, sei cambiata già da tempo, hai un altro ? >> ma cos’è diventato?  Il suo tono sembra quello di un ubriaco,i suoi occhi sono spenti e io odio sentirmi braccata << I libri ti danno alla testa vattene Mark! >>  urlo stufa. Tutto ciò davanti gli occhi increduli di mia madre che visibilmente turbata dal suo comportamento interviene calmandolo e invitandolo gentilmente ad andare via. Senza esitare, vado verso camera mia intenta a fare un bagno caldo e dormire, dormire e ancora dormire. Dopo essermi riscaldata con un bagno bollente, indosso il pigiama e mi tuffo a “peso morto” sul letto. La testa fa male e gli starnuti si fanno più frequenti, ho preso un po’ di freddo e spero di non ammalarmi. Dopo il litigio avvenuto stasera la voglia di vedere Ryan è cresciuta, forse è arrivato il momento di mettere un punto con l’eterna storia d’amore con Mark, ma non per una nuova relazione, per me! Per crescere, devo ammettere, che forse Ryan ha fatto la sua parte per quelle poche volte che sono stata con lui, però mi ha fatto provare delle emozioni forse anche nuove mai provate prima, emozioni meno innocenti di quelle che provo con Mark e se resto ferma non ci capirò mai nulla. Domani sarà un giorno nuovo ma soprattutto di cambiamenti, non provo più nulla per lui e lo so già da tempo solo che ho dovuto passare certe cose per capirlo e metabolizzarlo. In pochi minuti la stanchezza si fa sonno, e crollo in un sonno profondo.
Mi sveglio rintontita con un mal di testa assurdo e il rumore dei tuoni che perfora i miei timpani. Non mi sento affatto in forma, ma voglio andare a scuola e vedere Ryan. Il dolore alla testa non mi permette nemmeno di fare le mie amate code, così lascio i capelli sciolti. Indosso una maglia color fragola, jeans blu, UGG così da tenere al caldo i miei piedi ed un giubbotto imbottito bianco. Sento freddo e anche se debole vado verso la cucina, * magari facendo colazione prendo un po’ di forze * penso incerta. Mia madre non c’è e sul tavolo trovo un biglietto con scritto * Sono andata da nonna che stava poco bene, buona giornata tesoro ti voglio bene *. Quindi devo andare a piedi a scuola con questo tempaccio? E soprattutto senza ombrello visto che li abbiamo tutti rotti.” Fatti coraggio Strawberry!” ripeto a me stessa avviandomi verso la scuola.
Tra uno starnuto ed un altro e con qualche minuto di ritardo mi presento in classe  scusandomi. Mi ero appena seduta al mio posto quando noto che Ryan mi fissa scrutandomi << Stai bene? >>, come sto? Forza rispondi dico a me stessa, la verità è che non lo so nemmeno io : fisicamente uno schifo interiormente sento che ho bisogno di rinascere, ma per non dare spiegazioni anche perché non ne ho le forze rispondo con un << Si >> a fiato smorzato e tossendo. << Sembri malaticcia >> ride, << E tu sei irritante >> perché sono così suscettibile? Dopo questo piccolo dialogo torniamo a seguire ( relativamente ) la lezione.
Al cambio dell’ora ricevo una chiamata da parte di mia madre.  << Pronto? Tesoro? A pranzo non rientro a casa quindi vedi di provvedere e soprattutto trova un passaggio per il ritorno con questo tempo potresti ammalarti >> acconsento senza dirle più di tanto per non farla preoccupare, potrei ammalarmi? Probabilmente già lo sono, per lo più ho Ryan bellissimo come sempre accanto a me. Ma cosa dico? Sicuramente avrò qualche linea di febbre.

Da un momento all’altro mi trovo la faccia di Ryan appiccicata alla mia. << Sei calda >> mi guarda preoccupato, << Non preoccuparti è ok >> poi lui continua << Quindi sei sola a pranzo? >> la mia debolezza lascia spazio al mio caratterino << Lo sai che non si origliano le conversazioni? >> dico sbraitandogli contro, Ryan però sembra seriamente preoccupato per la mia salute e mi propone di mangiare da lui. Perché no?Ma cosa “perché no?” ma mi è dato di matto il cervello? Io e Ryan nella stessa casa? Mi ha dato prova più volte di essere un maniaco, nono Strawberry ti cacceresti in un bel guaio. Fortunatamente suona la campanella che annuncia l’inizio delle lezioni così riesco a rifiutare senza dover dare spiegazioni o dare origine ai nostri abituali battibecchi.
Lezione dopo lezione mi faccio sempre più debole e seguire le lezioni diventa faticoso, in oltre gli occhi penetranti di Ryan sono spesso addosso a me e la cosa non rende di certo facile il mio stare tranquilla, anzi se devo dirla tutta, riesce a farmi provare brividi solo lanciandomi uno sguardo con i suoi occhi “di ghiaccio”. Il tempo passa e anche il suono dell’ultima campanella arriva.
Mi alzo prendendo le mie cose e lentamente con la vista un po’ appannata mi dirigo verso l’uscita della scuola notando che piove a dirotto. << Strawberry rischi di stare peggio, vieni da me >> è Ryan che continua ad insistere mettendosi accanto a me e coprendomi con il suo ombrello, stavo per rispondere in modo negativo quando davanti al cancello vedo Mark che viene infuriato verso di me. Ma che gli prende? Ormai è sempre più rabbioso e poi che ci fa qua? << Quindi è lui il ragazzo con cui vai a letto! >> urla come un ossesso contro di me e scrollandomi dalle spalle, non riesco a reagire , mi sento davvero a terra, è Ryan a prendere le mie difese << Quindi tu sei il suo ragazzo? Io e Strawberry siamo compagni di classe, ma vista la sua salute mi prendo la briga di accompagnarla a casa! >> il suo tono è provocatorio con un velo di incazzatura, Mark replica << Strawberry non viene da nessuna parte con te >> tirandomi violentemente per un braccio mi fa cadere a terra. Ryan nero di rabbia gli lancia un pugno intimandogli di non avvicinarsi più a me se non vuole guai, io ormai troppo debole chiudo gli occhi..

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