Tutti insieme appassionatamente (What's the big deal, Malfoy?)

di Slytheringirl093
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue: To kill two birds with one stone [D.M + H.G] ***
Capitolo 2: *** Chapter 1. Just a weird dream [B.Z] ***
Capitolo 3: *** Chapter 2. A silent hushed agreement [H.P] ***



Capitolo 1
*** Prologue: To kill two birds with one stone [D.M + H.G] ***


Tutti insieme appassionatamente

What's the big deal, Malfoy?



√ Prologue
To kill two birds with one stone



Mezzosangue, stai seriamente iniziando a darmi sui nervi” celiò un alquanto infastidito Draco Malfoy, reggendo tra le dita un calice di vino elfico. In tutta risposta Hermione sbuffò, portandosi leggermente indietro verso lo schienale della sedia di legno pregiato del ristorante nel quale Draco l’aveva condotta quella sera a cena. Strinse le braccia al petto incrociandole e puntò il suo sguardo in quello del biondo, senza demordere.
“Ed è inutile che mi guardi così. Io non cambierò idea” aggiunse poco dopo il ragazzo.
“Mi avevi detto che eri d’accordo, Draco! E adesso ti stai rimangiando la parola!” replicò la ragazza in tono deciso. Draco corrugò la fronte, evidentemente confuso.
“ E quando avrei detto una sciocchezza simile?” chiese con accigliata curiosità, valutando se stava iniziando a dare i primi segni di squilibrio mentale derivanti dalla sua assidua frequentazione con la suddetta strega babbanofila.
“Ieri sera” rispose immediatamente la ragazza. Draco corrugò la fronte, pensieroso.
“Ieri sera quando, esattamente?”
“Ieri sera, dopo cena, a casa tua”
Hermione sembrava fermamente convinta di quello che diceva eppure Draco non si ricordava di aver mai discusso di questa cosa assurda alla quale lui avrebbe detto di sì. Convinto che Hermione stesse tentando di raggirarlo, per forza, tentò di ricordarsi precisamente cosa avevano fatto lui e la mezzosangue una volta finita la cena nel suo appartamento. ‘Allora, vediamo... dopo l’ottima cena preparata dal sottoscritto, con l’aiuto di qualche elfo all’insaputa della Granger per la mia incolumità, le chiedo se gradisce il dolce. Lei mi dice che non ha voglia di dolce ma che è molto stanca e  vuole farsi un bagno. Approvo e condivido la sua stanchezza, le preparo la vasca, lei entra, entro anche io, lei se lo aspettava. Giochiamo con la schiuma, ma in poco tempo passiamo ad altro e lei comincia a usare la lingua in modo straordinariamente eccitante dove sa che … UN ATTIMO!’
Gli occhi di Draco si illuminarono consci e consapevoli del sotterfugio utilizzato dalla sua subdola ragazza per strappargli quel consenso che altrimenti non avrebbe mai e poi mai ceduto.
“Ero in un frangente di momentanea perdita delle facoltà cognitive” rispose il biondo piccato. Hermione si lasciò andare ad un sorrisino impertinente e traboccante di vittoria. La maledetta!
Non importa. Hai detto di sì. Me lo hai promesso” sottolineò lei.
“Me lo hai estorto, vorrai dire” si affrettò a precisare Draco. Promesso, o no, lui non aveva la benché minima intenzione di prendere parte a quella follia messa in piedi da quello stupido di Potter.  Voglio dire... chi sano di mente ci avrebbe preso parte?
“Ne stai facendo una tragedia, inutilmente. È solo una settimana” riprovò Hermione, poggiando la sua mano calda su quella del ragazzo. Lui si sporse verso il centro del tavolo con cipiglio serio e definitivo.
“ Ascoltami bene, Granger. Io non prenderò parte a questa follia
Hermione sostenne il suo sguardo senza replicare. Sembrò rifletterci per qualche secondo, meditabonda. Di colpo allontanò la mano da quella del ragazzo riportandola di nuovo in grembo, dove era stata fino a poco prima. Dopo un minuto di silenzio, dove entrambi evitarono di guardarsi, Hermione risollevò lo sguardo incontrando l’espressione esitante del giovane Malfoy.
“Bene. Vorrà dire che intraprenderò questa follia da sola”
Draco non ebbe il tempo di replicare che la vide lasciare il tavolo e sfrecciare fuori dal ristorante.
Dannazione!


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“ Mezzosangue, apri questa porta!”
L’appartamento di Hermione, situato nel centro di Londra, più o meno nei pressi di Covent Garden era al terzo piano di un palazzo di un quartiere residenziale. Il numero 7 inciso sulla porta della ragazza continuava ad essere l’unica cosa che il giovane, più precisamente Draco Malfoy, continuava a vedere dinnanzi a sé. Quella dannata pazza non si decideva ad aprire; inutile precisare che era impossibile smaterializzarsi nell’appartamento di un Auror, specialmente se questo Auror si chiama Hermione Jean Granger. La porta era l’unico modo per accedere all’abitacolo, anche se sarebbe stata lì ancora per poco: Draco stava pensando di buttarla giù entro il prossimo quarto d’ora, se Hermione non avesse aperto di sua spontanea volontà.
Era snervante litigare con lei, decisamente: nonostante fosse qualcosa che capitava abbastanza  spesso, dato che si trattava appunto dei suddetti, la loro era una coppia che durava ormai da quasi un anno, più precisamente nove mesi, una coppia stabile, se l’aggettivo potesse mai potersi accostare a descrivere quei due. Ci andavano piano, e per questo vivevano ancora ognuno nel proprio appartamento; non avevano ancora fatto le presentazioni ufficiali e non si erano detti ancora ti amo. Tuttavia le persone che li conoscevano, i loro amici, avrebbero potuto giurare che tra quei due le cose fossero decisamente serie, forse più di quanto loro stessi pensavano.
Eppure ora una porta e la testardaggine di Hermione Granger li teneva divisi su quel pianerottolo.  ‘Maledetto Potter!’
“Granger, dimmi... vuoi ritrovarti senza una porta?” urlò Malfoy battendo un pugno sul legno massiccio.
“Dacci un taglio Malfoy!” replicò una voce dall’interno. Finalmente! Segni di vita!
“ Tu apri questa porta e io la smetto!” 
Lo scatto della serratura arrivò un paio di secondi dopo. Quando Draco entrò all’interno dell’appartamento, la trovò in piedi, ancora con il vestitino nero che aveva indossato per andare a cena, mani ai fianchi e sguardo furente. Draco la guardò scettico: credeva davvero che si sarebbe lasciato intimidire per così poco?
“Sei venuto per dirmi che hai cambiato idea? Dato che hai svegliato un intero palazzo per entrare o si tratta di questo o immagino tu debba dirmi qualcosa di davvero importante!” disse Hermione in tono fermo, arrabbiato. Draco la guardò allibito come se la risposta non fosse già chiara e trasparente. Era ovvio il motivo per cui era lì.
“ Tu mi hai lasciato al ristorante! Da solo!” l’accusò puntandole un dito contro. Lei alzò le spalle, del tutto incurante del suo disappunto.
“ E allora?”
Draco chiuse la porta dell’appartamento senza toglierle gli occhi di dosso. Stava scherzando, forse...?
“ Mi hai fatto bussare come un pazzo a questa porta senza aprirmi per più di un quarto d’ora!” le fece notare spostando il dito accusatore dalla ragazza alla porta. Ancora una volta Hermione lo guardò incurante.
“ Potevi anche andartene”
“Oh, non ci provare! Sapevi perfettamente che avrei buttato giù la porta se fosse stato necessario!”
“ Continuo a non capire che cosa vuoi da me”  
“ Sei forse impazzita?” esclamò Draco, osservandola sconcertato.
“ Sono a-r-r-a-b-b-i-a-t-a, Draco! È diverso!” scandì la ragazza alzando il tono di voce e lanciandogli un’occhiata truce.  
“ IO dovrei essere arrabbiato!” replicò piccato il biondo.
“ Hai voglia di essere schiantato, Malfoy?” ribatté Hermione
Schiantato? Non so nemmeno perché stiamo litigando!”
“ Ti rinfresco la memoria, allora. Tu mi hai fatto una promessa e ora ti stai tirando indietro!”
“Sai perfettamente quali erano le condizioni nelle quali mi hai estorto questa maledetta promessa di cui parli, mezzosangue!”
“ Perché sei così testardo? Cosa c’è di così terribile e improponibile che non riesci proprio ad accettare?” chiese esasperata Hermione allargando le braccia in un gesto teatrale.
“Starai scherzando, forse! Sette e sottolineo, sette lunghissimi giorni di vacanza insieme a Potter e la sua allegra combriccola? È una follia!” esclamò Draco con convinzione.
“La sua allegra combriccola comprende anche me, te ne sei dimenticato?”
“Stai seriamente pensando che questo sia abbastanza per farmi accettare? È di Potter che stiamo parlando!”
Hermione si lasciò andare ad un sospiro sedendosi sulla poltroncina bianca accanto alla libreria. Massaggiandosi le tempie tentò di pensare come mettere fine a quell’inutile battibecco che non avrebbe portato da nessuna parte, né era pienamente consapevole. Convenne che alzare la voce, decisamente non stava funzionando. Doveva cambiare registro...   
“Mi stai dicendo che non sono abbastanza? Che non faresti questa follia per me?” chiese Hermione, stavolta addolcendo i toni e inserendoci strategicamente una nota di tristezza. Draco, dall’altra parte del salottino con una mano poggiata sullo schienale del divano, alzò gli occhi al cielo girando su se stesso.
“ Sapevo che ti saresti appellata a quell’avverbio nel preciso momento in cui l’ho detto!”
“ Sono le tue parole, Draco”
“ Non farmi quello sguardo, mezzosangue” avvertì Draco puntandole il dito contro e sottolineando il tono accusatorio con uno sguardo eloquente. Hermione continuò a parlare con tono calmo e pacifico, ignorandolo.
“Harry mi chiesto di trascorrere il primo dell’anno insieme e io gli ho detto di sì. Lui è il mio migliore amico e non passiamo Capodanno insieme da una vita!”
“E in questo idilliaco quadretto non hai pensato che anche io volessi trascorrere il primo dell’anno con te?” sbottò Draco.
“Certo che ci ho pensato! Ed è per questo motivo che ho detto ad Harry che mi sarebbe piaciuto molto trascorrere il primo anno con lui, ma che tu saresti stato incluso nel pacchetto. Certo… non è scoppiato di gioia, ma ha accettato. E sai perché lo ha fatto, Draco? Perché anche se non condivide il mio gusto in fatto di ragazzi mi vuole bene e accetta le mie scelte!”
“ Potter ha... accettato?” replicò scettico Draco, che faceva fatica a credere che Potter avesse realmente accettato il suo essere incluso nel pacchetto. Non che facesse la differenza...
“ Ovviamente ne sei sorpreso! Si fosse trattato di te non ci avresti pensato due volte prima di dirmi che avevo completamente perso la testa se credevo di poter includere Harry nel mio pacchetto!
“ Certo! Potter non è il tuo ragazzo!obiettò Draco.
“ Non l’avresti fatto e basta” sentenziò la Granger, come a voler sottolineare ancora una volta la differenza tra lui e Potter. La frecciatina arrivò alle orecchie di Draco chiara e diretta e improvvisamente fece sentire il biondo di casa Malfoy maledettamente in colpa. Il fatto che Potter si fosse posto al di sopra della situazione, della loro faida, agli occhi di Hermione lo faceva irritare e non poco. Come se improvvisamente il bambino sopravvissuto avesse acquistato un bonus di 100 punti e lui fosse retrocesso di 200. Non poteva sopportarlo. Non poteva sopportare di vedere negli occhi di Hermione la fierezza di supportare San Potter e la dura accusa di egoismo che stava riservando a lui. ‘Maledizione! Maledetti Grifonfessi che mi devono rovinare la vita!’ fu il pensiero del biondo ex-serpeverde mentre mosse qualche passo verso la sua ragazza, preparandosi psicologicamente ad un eventuale cedimento.
“Ehi Granger, guardami” fu il sussurro di Draco, dopo aver sollevato il viso della ragazza con due dita. Il viso candido e delicato che aveva sempre contraddistinto Hermione Jane Granger ora era pienamente rivolto a Draco. Il ragazzo sospirò, decretando a se stesso che era ufficialmente succube di quegli occhi color nocciola.
“ Vuoi davvero andare insieme a Potter a passare il primo dell’anno?” chiese. La riccia annuì.
“ Anche se sai che noi due da soli potremmo avere delle vacanze molto e sottolineo molto, più belle e appaganti?” tentò ancora. Hermione annuì nuovamente, anche se con meno intensità del precedente assenso. Draco lo considerò un minuscolo contentino.
“ E vuoi che io venga con te?” aggiunse tetro. Un altro muto assenso.
“Vuoi che io passi sette lunghissimi giorni di vacanza insieme a tutti … loro?” chiese ancora cercando di trattenersi dall’elencare i soliti epiteti decisamente poco carini che era solito affibbiargli e sperando in un moto di compassione.
“ Voglio passare Capodanno con i miei amici e con te” disse, sottolineando con un tono più dolce quel te, indicandogli quanto davvero aveva voglia di passare il primo dell’anno insieme a lui.
Draco sospirò ancora, quasi come per convincere se stesso che non c’era altra alternativa, che non poteva fare altro che assecondare Hermione per due semplici motivi: il primo era che desiderava passare Capodanno con la sua ragazza e quella cocciuta quando si metteva in testa una cosa difficilmente demordeva e il secondo era che non avrebbe permesso a quell’insulso di Potter di rovinargli le vacanze. Costi quel che costi non gliela avrebbe data vinta, specialmente dopo che aveva fatto il superiore davanti alla Granger. Eppure doveva esserci un modo per evitare questa follia. Forse avrebbe dovuto chiedere consiglio a Blaise, magari...
All’improvviso un’idea balenò nella testa del biondo. Al solo pensare al nome dell’amico, una telefonata di qualche giorno prima era piombata nei suoi ricordi a fornirgli una possibile via di uscita.  Forse c’era ancora una speranza...
“Va bene, Granger. Ma... prima che accetti di partecipare a questa follia devo dirti una cosa..” iniziò Draco con tono melodrammatico. Prese posto sul bracciolo della poltroncina bianca dove era seduta Hermione mentre la ragazza, ignara del fatto che il suo ragazzo stesse per giocare la sua ultima carta, pregustava già la vittoria.
“ Qualche giorno fa Blaise mi ha chiamato proponendomi di passare il Capodanno insieme a lui e ai ragazzi” cominciò il giovane con tono affabile. Hermione si mise meglio a sedere sulla poltrona. Questo complicava le cose.
“ Blaise? Perché non mi hai detto nulla?” chiese lei, sorpresa. Non voleva che fosse tutta una messa in scena per evitare di andare in vacanza con Harry, ma le parole del biondo sembravano sincere.
“ Pensavo saremmo stati solo noi due a Capodanno, Granger! ” ammise il giovane. Dopo qualche momento di incertezza, fu il turno della ragazza di sospirare. Questo non l’aveva previsto. Era poi giusto a questo punto accettare l’invito di Harry sapendo che il suo ragazzo aveva rifiutato quello di Blaise? La consapevolezza delle sue azioni le piombò addosso in un attimo: aveva praticamente imposton a Draco di trascorrere le vacanze insieme ad Harry e a i suoi amici, senza nemmeno chiedergli se avesse altri progetti per Capodanno. Sì... tecnicamente glielo aveva chiesto... sebbene... non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce per la personale soddisfazione di non dare ragione al biondo, Hermione riconosceva che effettivamente il modo in cui glielo aveva chiesto non era stato del tutto leale.
Il fatto è che era da poco, neanche un anno che erano una coppia e, a dirla tutta, fatta eccezione per qualche sporadica cena o evento mondano, nemmeno Hermione aveva mai passato del tempo con gli amici di Draco. Lui d’altra parte non le aveva mai chiesto o imposto di frequentarli, mai fatto alcuna pressione per far in modo che le piacessero, come si sforzava di fare lei, o cose simili. Improvvisamente si sentì stupida e presuntuosa. Ovviamente non aveva la minima intenzione di rendere partecipe Draco dei suoi ultimi pensieri: tra lei e Malfoy era principalmente una questione di orgoglio, come a scuola erano sempre lì a vedere chi l’avrebbe spuntata. Doveva pensare a qualcosa, o avrebbe … perso!
“ Se Blaise lo dovesse venire a sapere... voglio dire, non che dubiti che l’ego di Zabini non sia abbastanza grande da poter sopportare di essere stato scaricato per le vacanze, ma essere scaricati per Potter... persino il mio ego ne risentirebbe!” celiò Draco con fare pensieroso. Hermione tentò di evitare di concentrarsi sul lato melodrammatico del suo ragazzo e di afferrare il vero problema.
“ Non riesci proprio a non offenderlo, vero?” replicò invece.
“  Blaise, Granger. Cerca di capire. Non posso dire sì a Potter e no a Blaise …” disse il ragazzo, tornando al tema principale e glissando tranquillamente sul rispondere di una che era tra le sue attività preferite. La guardò in attesa che le sue parole le facessero effetto, in attesa di quel tentennamento che gli avrebbe salvato Capodanno. Era consapevole di aver giocato la carta giusta e conosceva abbastanza bene la sua ragazza da sapere che ora avrebbe iniziato ad avere qualche ripensamento sull’intera faccenda.
Draco ormai cominciava a rilassarsi, conscio di aver segnato un punto a suo favore; Hermione non aveva ancora accennato una parola, totalmente immersa nei suoi pensieri. Proprio quando il ragazzo aveva iniziato a pregustare la vittoria, la ragazza improvvisamente scattò in piedi, quasi facendo perdere l’equilibrio al biondo.
“Ci sono! Faremo una vacanza tutti insieme!” proclamò Hermione. Draco Malfoy strabuzzò gli occhi assolutamente sconvolto. Non era quella la soluzione, non poteva essere quella la soluzione!
Cosa? Sei forse impazzita, mezzosangue?”
“Pensaci Draco! È la soluzione perfetta! Passeremo una settimana tutti insieme, tu inviterai i tuoi amici e io i miei! Due piccioni con una fava!” disse Hermione che dopo quel misero minuto di incertezza ora sembrava aver riacquistato tutta l’allegria di questo mondo.
“Due piccioni che...?” ripetè Draco leggermente confuso.
“È un detto babbano, Malfoy , lascia perdere …” minimizzò la ragazza, facendo un cenno con la mano e liquidando la faccenda. Anche Draco decise che c’erano altre faccende più urgenti da discutere, piuttosto che mettersi a parlare di piccioni e fave.
“ Invece di fare la babbanofila, perché non rifletti un minuto Granger? Potty, Weasel e combriccola a seguito mi odiano …” disse Draco, come se stesse sottolineando la cosa più banale del mondo.
“ Dettagli… ” ribatté Hermione distrattamente.
“ …e la cosa è ampiamente ricambiata. Il fatto che Blaise sia una persona che a differenza mia riesce ad interloquire con qualche grifondoro con indifferenza o che Daphne abbia avuto quella tresca con il Rosso … ”
Chi? Daphne? Con Ron?” esclamò la riccia sconcertata. Draco levò un sopracciglio confuso. Hermione ricambiò lo sguardo eloquentemente facendogli capire che non ne sapeva nulla. Un sorriso sornione si aprì sul volto del giovane di casa Malfoy.
“Credevo lo sapessi. Tu e tuoi amichetti non vi dite sempre tutto?” 
Draco fece appena in tempo a schivarsi prima che una rivista gli piombasse addosso.
“Arriva al punto, Malfoy” disse la Granger lanciandogli un’occhiataccia. Borioso arrogante!
“ Quello che voglio dire è che sarà un disastro” concluse brevemente il ragazzo, con un espressione saggia di chi stava spiegando, ancora una volta, qualcosa di elementare.
“ Oh Malfoy! Quanto sei catastrofico! Non è poi la fine del mondo! Non siamo mica più ai tempi della scuola! Siamo adulti e ci comporteremo come tali” osservò la riccia, risolutiva.  Draco levò gli occhi al cielo. Possibile che le stesse sfuggendo l’ovvio?
“ Tralasciando il fatto che i miei amici non accetterebbero mai, e che il solo pensare di proporgli una cosa simile mi da la nausea...” iniziò lui, ma lei non lo fece nemmeno finire.
“ Sono certa che Blaise e Daphne non storcerebbero il naso come lo stai facendo tu” lo accusò lei.
“ Dimentichi forse che l’odio è reciproco? ” evidenziò Draco. Hermione incrociò le braccia al petto con un sorrisino vittorioso.
“ I  miei amici non avrebbero alcun problema a fare una vacanza con voi
“ Vediamo cosa ne pensa Potter, allora!” la sfidò Draco sicuro che il suo nemico di sempre non lo avrebbe deluso. Potter avrebbe bestemmiato in aramaico, ne era sicuro. Va bene passare le vacanze con uno che non sopporti, ma un’intera fazione nemica ? Ormai il problema era praticamente risolto! La vacanza era già saltata! Sarebbero bastati un paio di insulti di Potter. La Granger però non sembrava pensarla allo stesso modo, anzi sembrava molto sicura di sé.  Da cocciuta qual era, non gli diede neanche il tempo di alzarsi dalla poltrona che già aveva cacciato il cellulare dalla sua borsetta.
“ E ora che stai facendo con quel cellulare?” sbottò Malfoy, riconoscendo uno dei pochi oggetti babbani che gradisse e dei quali usufruisse, tra l’altro...
“ Ti dimostro che hai torto” replicò la ragazza in maniera pacata e tranquilla.
“ E come, di grazia ?” le chiese, vedendola impegnata a digitare un tasto dopo l’altro con una foga che, di questo passo, avrebbe distrutto il fragile oggetto di metallo. Qualche secondo dopo, il cellulare finì nuovamente nella sua borsetta.
“Semplice: ho appena comunicato ad Harry che ci saranno anche i tuoi amici. Comunicato, capito Draco? Harry non è un bambino come te!” e detto questo lasciò il biondo su due piedi nel salotto, sbattendosi la porta della camera da letto alle spalle.
“Sarà meglio che ti rimangi quello che hai detto, mezzosangue!” replicò il biondo tornando ad alzare il tono di voce. La porta si riaprì di scatto, dando così inizio al classico botta e risposta di sempre.
“Altrimenti? Che fai Malfoy?” chiese combattiva la Granger.
“ Non farmi arrabbiare Granger! Questa vacanza non si farà!”
“ Oh certo! Perché decide il signorino! Perché non smetti di pensare a te stesso e pensi anche a me per una volta?”
“ Sto pensando anche a te, infatti! Andiamocene noi due e basta!”
“ Ieri sera la pensavi diversamente e ora abbiamo preso un impegno!”
“No, TU hai preso un impegno!”
“ Bene, vorrà dire che io andrò in vacanza con Harry e i miei amici e tu coi tuoi! Fammi sapere se ti liberi per Pasqua, mi raccomando!”
“Mah sì, facciamo anche del sarcasmo adesso! Sei sempre la solita cocciuta!”
“E tu il solito bambino viziato ed egoista!”
“ Sempre meglio che essere Potter! O forse no? Lui a differenza mia, per te è un Santo! San Potter!”
“Ecco vedi! Mi hai appena dato ragione! Sei un bambino! E smettila di chiamare Harry in quel modo”
Un cuscino da divano finì dritto a colpire il braccio sinistro di Draco.
“ Sempre a difendere Potter! Perché non ti metti insieme a lui?”
“ Forse sarebbe meglio! Harry è una persona adulta che ragiona da adulto, mica come te! Ancora attaccato a pregiudizi arcaici e insulsi!”
Il cuscino venne sbattuto di nuovo sul divano da Draco, mentre Hermione a braccia incrociate al petto aspettava di controbattere.
“ Tutte balle! Sai benissimo che Potter la pensa esattamente come me!”
Anche se fosse, almeno ha la decenza di risparmiarmi queste ridicole prese di posizione!”
Prese di posizione?!? Sono solo realista! Vuoi far convivere nella stessa casa persone che si odiano da più di sette anni!”
“ E con questo? Io e te di certo non ci confidavamo i nostri segreti durante gli anni di scuola!”
“ È DIVERSO!”
“ Mi hai appena detto che Daphne e Ron hanno avuto una tresca!”
“ Forse loro due non si azzanneranno, ma il resto?”
“ Lavorate tutti nello stesso edificio da tre anni  e non sono ancora andata al funerale di nessuno di voi”
“ Confondi tolleranza con simpatia, forse? ”
“ Malfoy!”
All’ennesimo richiamo della Granger Draco tentò di riprendere in mano le redini della situazione, cercando di riconnettere tutti i fili. Con una mano a massaggiarsi le tempie che dolevano, il ragazzo tentò di far comprendere ad Hermione, per l’ennesima volta quel che sembrava sfuggirle.
“Okay, Granger. Seriamente, adesso. Io, Lenticchia, Sfregiato, Blaise e Theo sotto lo stesso tetto. Riesci anche solo ad immaginarlo? Sì onesta! Stai programmando un suicidio di massa o una guerra nucleare?”
“ Dimentichi Ginny e Daphne... e me!” aggiunse Hermione, come a dargli una garanzia.
“ Certo, invitiamo anche Pansy già che ci siamo!” esclamò Draco. Hermione non si mosse.
“ Se vuoi...” disse noncurante. Alla sua ultima affermazione, Draco iniziò seriamente a dubitare del raziocinio della Granger.
“ Ci insulteremmo, continuamente. Potremmo persino finire per fare a botte!”
“ Harry sarebbe perfettamente in grado di mantenere il controllo, così come anche Ron! Il problema sei solo tu!” affermò Hermione, con una sicurezza spavalda. Draco perse la pazienza.
“Ah davvero? Sei una cocciuta, Granger! Vuoi che sia falso? Vuoi che faccia l’amichetto con Potter? Che finga di poter stare nella stessa stanza con lui senza sfotterlo o dargli addosso? Vuoi che faccia finta che mi vada a genio solo perché è il migliore amico della mia ragazza?”
“Sì!”
“ Perché se vuoi che lo faccia io sono PERFETTAMENTE in grado di farlo”
“E allora dimostramelo!”
“Bene!”
“Bene!”
Avevano urlato entrambi, più del solito. Orgogliosi e testardi come i vecchi tempi. Forse era anche questo che teneva in saldo il loro rapporto: il loro continuo battibeccare, litigare e poi fare pace.
“ Faremo questa stramaledettissima vacanza combinata!” disse il biondo in preda alla rabbia. Hermione non si scompose,  semplicemente sbatté di nuovo la porta chiudendosi in camera da letto. Soltanto a porta chiusa si permise di lasciarsi andare ad un sorriso. Aveva vinto.
Bella fregatura pensò invece Draco Malfoy, sprofondando nella poltroncina bianca dove in precedenza era stata seduta Hermione. Si era fatto rigirare come un calzino, un’altra volta. Maledizione! Quella strega in un modo o nell’altro riusciva sempre ad aver quello che voleva.
Si massaggiò le tempie, cercando di scrollarsi di dosso il nervosismo. Come avrebbero reagito i suoi amici? Sarebbero stati d’accordo? Probabilmente si erano già organizzati diversamente e lui sarebbe stato costretto a passare comunque le vacanze con Potter. No, questo era fuori discussione! Solo con Potter e una ciurmaglia di Grifonfessi? Persino la sua ragazza infondo era una di loro! Non avrebbe retto, questo era certo. Aveva bisogno di Blaise e di Theo, almeno di loro due o avrebbe ucciso Potter dopo i primi dieci minuti di convivenza.
Con l’idea precisa di obbligare almeno i suoi due migliori amici a imbarcarsi in questa follia insieme a lui, estrasse il suo cellulare dalla tasca e compose il numero di Blaise Zabini, altro purosangue convertito alla babbana comodità dei cellulari. Dopo un paio di squilli il ragazzo, con voce assonnata, rispose.
“ Draco...” mormorò incerto “ che diamine …”
“Quanto ti sta simpatico Potter da uno a dieci, Blaise?”
“ Zero è un numero?”
Splendido perché devo dirti una cosa ...”
 
Non era la mica la fine del mondo, eh Granger?




My Corner
Eccoci qui. Sono tornata e finalmente sono pronta a riprendere il mio posto su Efp. La mia presenza su questo sito è davvero stata a singhiozzi, ma purtroppo tra impegni e altro non riuscivo a e ora, finalmente, con l'arrivo dell'estate ho potuto riprendere un pò in mano la situazione. Come alcuni di voi ricorderete avevo già pubblicato, o per la precisione, iniziato a questa storia tempo fa ma non l'avevo mai portata a termine (per coloro che ricordano, vi prego di l'avviso nella mia BIO). Per tutti gli altri, Benvenuti! Come avrete potuto notare la storia ha un'impronta ironica, sebbene proseguendo noterete comunque uno sviluppo, sì chiaramente scherzoso e sentimentale, ma al contempo più introspettivo; questo perchè ho tentato di mantenermi dal cadere nel comico troppo irreale per cui di lasciare comunque un'impronta originale ai personaggi che la Rowling ci presta così generosamente. Spero di essermi spiegata, in ogni capirete sicuramente non appena avrete più di un capitolo davanti...
Spero che l'idea vi stuzzichi e vi spinga ad attendere i prossimi capitoli con cusiosità! Vi invito a lasciare le vostre opinioni, domande, pensieri... qualsiasi cosa nelle recensioni! Ringrazio comunque anche tutti coloro che sceglieranno solo di !
Sempre un piacere per voi, popolo di EFP!
Al prossimo aggiornamento!

P.s. Mi raccomando, tenete sempre d'occhio la mia bacheca per gli aggiornamenti !


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Capitolo 2
*** Chapter 1. Just a weird dream [B.Z] ***


Tutti insieme appassionatamente

What's the big deal, Malfoy?



√ Chapter 1
Just a weird dream [B.Z]



Quel sabato mattina mi alzai di botto, senza neanche aver bisogno della sveglia. Avevo fatto un sogno strano, decisamente surreale. Avevo sognato Draco, una strana telefonata e Potter.
Devo smetterla di mangiare quella diavoleria babbana araba chiamata Kebab prima di andare a dormire, appuntai mentalmente.
Mah, sì! Sarà stata sicuramente colpa del cibo. Perché seriamente... quante probabilità c’erano che io,  Blaise Zabini avessi ricevuto un invito per trascorrere il capodanno con sono-uno-sfigato-ma-non-è-colpa-mia-Potter ?
Già immaginavo l’uscita di Draco dopo avergli raccontato il mio sogno: ‘Zab quante volte ti ho detto di non fumarti le canne prima di andare a dormire?’
 
Sollevato da queste mie elucubrazioni mattutine mi diressi verso la doccia e con tutta la calma di questo mondo, mi preparai per andare al lavoro, o meglio all’ultima riunione d’ufficio prima del congedo per le vacanze natalizie. Più che salutare i miei amabili e rispettabili colleghi in realtà ero davvero ansioso di salutare la segretaria del capo di dipartimento, Sarah Miller con cui... mettiamola in questi termini, avevo legato molto; sfortunatamente dovevo congedare anche lei …!
Toc.Toc.
La porta della mia camera improvvisamente si aprì lasciando entrare la mia coinquilina, nonché migliore amica dai capelli biondo cenere, con tanto di vassoio della colazione tra le mani. La cosa mi insospettì alquanto: Daphne si premurava di portarmi la colazione, solo e sottolineo solo, quando aveva combinato qualcosa.
“ Buongiorno Bla…” mi salutò, poggiando il vassoio sul letto e prendendovi posto anche lei. Un sorriso si disegnò sulle labbra perfette della maggiore dei Grengrass mentre accavallava le gambe ammiccante. La guardai sempre più sospettoso.
“Addirittura… devi aver scolorito una delle mie camicie italiane” azzardai alludendo alla sua coscia destra scoperta. Lei scosse la testa facendo finta di niente. Se se...  
“ Oh insomma! Non potrei solo aver voglia di fare colazione con il mio migliore amico?”
Mi puntellai il mento facendo finta di riflettere per poi scuotere la testa con decisione.
“No, direi di no” decretai sedendomi sul letto addentando un cornetto alla marmellata. Marmellata di ciliegie... decisamente dovevo dare una controllata veloce al mio armadio. La vidi passarsi nervosamente una mano tra i capelli, mentre teneva lo sguardo sul vassoio. Sembrò stesse per dire qualcosa, ma dovette ripensarci perché optò per allungare le mani e unirsi alla colazione.
Lanciai uno sguardo all’orologio in legno intarsiato del mio prozio Donald sulla cassettiera , che segnava le dieci e trentacinque. Se non mi fossi dato una mossa sarei arrivato in ritardo, e non potevo proprio permettermelo dato che dovevo salutare Sarah e vedermi con Theo per pranzo.
Devi dirmi qualcosa ?” le chiesi, leccando con le labbra un rivolo di marmellata alla ciliegia al lato sinistro della bocca. Lei non replicò. Poi distrattamente sollevò lo sguardo nel mio. 
“Hai parlato con Draco per caso?” chiese Daph addentando il suo cornetto al cioccolato bianco. Scossi il capo, nonostante qualche parola e qualche frase sconnessa mi tornarono in mente.
‘Quanto ti sta simpatico Potter da 1a 10?’
‘0 è un numero?’
 
Strano. Mi aveva detto che...” iniziò ma come colto da un improvviso pensiero, smisi di ascoltarla per concentrarmi meglio. Avevo come l’impressione che mi stesse sfuggendo qualcosa...
“ ... passare Capodanno insieme e allora io …”
“ Draco mi ha detto che aveva già altri impegni” replicai poco convinto a dire il vero, mentre nella mia mente parole,  apparentemente senza senso, cominciavano a susseguirsi in maniera sconnessa ...
 
‘ Quella cocciuta … mezzosangue … Capodanno …  Potter … Grifonfessi … ’
No, aspetta un secondo: stavo ricordando quello che avevo sognato. Quelle erano parole che nella mia testa risuonavano col tono di voce di Draco perché era quello che avevo sognato. Il sogno era stato anche piuttosto vivido, quasi reale: ad un certo punto avevo sognato di dare una botta contro il comò e maledicendo tutti gli avi, di Draco ovviamente, avevo lanciato la foto di me e Daph che avevo sul comodino, contro la porta del bagno.
 
D’istinto mi voltai verso il comodino, certo di sbagliarmi: infatti la foto non c’era come sempre...
No, aspetta un secondo. La foto c’era sempre! Voglio dire la foto che c’era sempre non c’era più!
La recuperai immediatamente nel mio campo visivo: era proprio lì, vicino la porta del bagno.
 
“ ... so che non c’è molta simpatia, ma io ci tengo per cui stasera ...”
OH SANTO SALAZAR!” balzai in piedi spaventando anche Daphne, che smise immediatamente di parlare strabuzzando gli occhi. Non avevo ascoltato che qualche parola di quel che mi stava dicendo, mentirei se dicessi che avevo capito qualcosa, ma ora non era il momento di pensarci. Avevo cose più urgenti da risolvere.
“Che succede?” chiese allarmata reggendo il vassoio che avevo rischiato di far precipitare sul pavimento con poca grazia.
“ Devo parlare con Draco!” fu la mia unica risposta. Tono imperioso, porta sbattuta e smaterializzazione a seguito. Non poteva essere vero...
 
 

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“ Che diavolo ti è saltato in mente !?” sbottai entrando con la grazia di un elefante e con un diavolo per capello, ovviamente senza neanche bussare. L’Ufficio del mio migliore amico, privo di qualche rotella a quanto pare, è al quinto livello, precisamente quello adibito al responsabile per la Confederazione Internazionale dei Maghi. Draco Malfoy, piedi sulla scrivania e aria pensierosa non si stupì particolarmente nel vedere me stesso medesimo , il sottoscritto insomma, irrompere nella sua quiete lavorativa con la camicia stropicciata e la cravatta ancora allentata. In realtà si stupì... ma solo del mio aspetto leggermente trasandato. Levò un sopracciglio fissando le mie mancanze a cui replicai stizzito sistemandomi velocemente. Chi ha il tempo di mettersi in ordine quando il tuo migliore amico ti comunica di aver organizzato una vacanza con il Bambino che purtroppo è sopravvissuto?
“ Risparmiami le tue lamentele, Blaise. Ho finito di parlare con Theo cinque minuti fa e ho ancora il mal di testa!” celiò Draco massaggiandosi le tempie con fare annoiato. Oh davvero? Lui aveva il mal di testa!
“ Io credevo fosse un sogno!” esclamai accigliato.
“ Blaise...”
“ Tu hai davvero organizzato una vacanza insieme a Potter! ” sbraitai tentando di non urlare per il chiaro disappunto. Draco tolse i suoi piedi dalla scrivania e si voltò completamente verso di me con aria rassegnata.
“ Come ti ho spiegato ieri sera io non ho organizzato un bel niente! Quella strega mi ha incastrato!” sottolineò il biondo. Maledizione alla Granger!
“ Quella è una troppo intelligente, Dra! Io ti avevo avvertito! Non potevi prenderti una sciacquetta priva di cervello come ragazza? No, lui doveva mettersi insieme alla Granger! E questi sono i risultati!” rincarai camminando per il suo ufficio come un’anima dannata.
Volevo ammazzarlo. Non avevo nulla contro la Granger, anzi da quando stava insieme a Draco l’avevo ampiamente rivalutata come persona. Il bambino sopravvissuto però mi stava ancora ampiamente sulle palle. Sì ci aveva salvato tutti e bla bla bla, ma insomma! Uno deve avere per forza una motivazione per non sopportare qualcuno? Che poi... ad essere sinceri, un paio di motivazioni per odiarlo ce le avevo eccome! Ma quella era un’altra storia ...
“ Hai finito? Mi fa male la testa” si limitò a rispondermi il biondo.
“ E allora prenditi una pozione per il mal di testa! Draco... io non voglio passare il Capodanno con Potter!” replicai con evidente costernazione. Lui si passò una mano sul viso.
“ Mi vedi fare i salti di gioia, forse? È tutta colpa sua, Blaise! ”
“ Quello che non capisco e perché hai coinvolto anche me e Theo a quanto pare...” chiesi oltraggiato.
“ La cosa mi è sfuggita di mano...” ammise il maledetto. Lo sapevo che era colpa sua!
“ Allora la colpa è tua! ” lo accusai.
“ Blaise, vale così poco la nostra amicizia per te?”
 “ Voglio dire...” precisai, ignorando lui e il suo teatrale tentativo di fare leva sulla nostra amicizia secolare “Hermione non è mica la mia ragazza”
“ Non puoi tirartene fuori...”
“ Anche perché se fosse stata la mia ragazza... non avrebbe avuto bisogno di condividere una vacanza con nessuno all’infuori di me, chiaramente...”  commentai  lascivo mentre la vivida immagine di Hermione Granger in abiti succinti cominciava a solleticarmi il cervello. Un fascicolo di almeno quaranta pagina mi venne scagliato contro dal giovane innamorato mentre i pensieri sconci sulla sua donzella scomparivano immediatamente dalla mia mente sostituiti da quelli di un Draco con una mazza da battitore pronto a farmi del male.
“ Quanto siamo violenti!” replicai scostandomi appena in tempo. Draco mi lanciò uno sguardo assassino. Forse è meglio lasciar perdere la Granger in lingerie...
“ Appena hai finito di fantasticare sulla mia ragazza, gradirei la tua attenzione”
“ Mi lasci ancora cinque minuti?” proposi sornione. Il suo silenzio e la sua occhiataccia torva furono una risposta piuttosto eloquente.
“ Volevi che passassimo Capodanno insieme, no? ” disse Draco, rilassandosi leggermente. Annuii.
“ Corretto. Io e te, come ai vecchi tempi! Magari l’avremmo detto a Theo e Daphne. Ti dirò di più! Se me l’avessi chiesto con garbo avrei acconsentito anche ad invitare Pansy ” affermai con eloquenza.
“ Se ti fa piacere invito anche lei ” aggiunse lui. Scrollai le spalle.
“ Ho detto se me l’avessi chiesto con garbo
“ Credevo avessi elaborato il lutto ”
“ Io ho elaborato il lutto”
Io no. Tu ci hai messo così poco?”
“ Un anno è più che sufficiente per elaborare la fine di una relazione”
“ Quindi l’hai perdonata?”
“ Perché non torniamo alla questione principale e lasciamo perdere la mia vecchia, archiviata  e dimenticata storia con Pansy?” chiesi sollevando le braccia al cielo ed evitando di rispondere all’inutile ultima domanda posta da Draco. Lui si limitò a riprendere l’argomento precedente senza insistere.
“ Capodanno” 
“ Esattamente, Draco. Una rimpatriata tra Serpeverde e Grifondoro? No. Una rimpatriata di Serpeverde? Sì” spiegai, come stessi insegnando ad un bambino a distinguere una cosa buona da una cosa cattiva.
“ Ed è esattamente quello che faremo! Io, tu e gli altri …”
“… e Hermione, Potter e Weasel...” precisai con tono sarcastico.
“ E la Weasley” aggiunse lui. Per un attimo trattenni il fiato, allarmato. Anche lei?
“ Draco...”
“ Blaise, lo so...”
“ No, tu non sai...” replicai passandomi le mani fra i capelli. Non poteva continuare a pensare che la cosa fosse ancora fattibile...
“ E non voglio sapere
“ Cos’è? Lei e Potter sono i primi due ex della storia ad andare in vacanza insieme dopo essersi lasciati?”
“ Blaise... sono Grifondoro! Valli a capire! A dirtela tutta è stato quell’impiastro di Potter a dare inizio a questa follia!
“ Una volta per tutte ... mi dici qual è il reale motivo per cui abbiamo deciso di rovinarci Capodanno? ” chiesi esasperato. Vidi Draco sospirare, rassegnato. Forse avrei finalmente iniziato a capirci qualcosa.
“ Senti … Potter ha fatto lo splendido con la mia ragazza, va bene? Le ha rifilato discorsi del tipo ‘siamo grandi ormai, maturi’ e ‘la rivalità tra le case è superata’ e improvvisamente sono diventato un bambinetto presuntuoso agli occhi di Hermione,  ancora attaccato a vecchi pregiudizi” terminò virgolettando con le dita gli ultimi aggettivi.  
“ Quell’ipocrita …” commentai io, pensando alle varie battutine che ci scambiavamo praticamente ogni giorno al lavoro. Ogni qual volta ci era capitato di incontrarci Potter non si era mai risparmiato i suoi commenti ‘poco maturi’ nei nostri confronti, come d’altra parte noi non ci risparmiavamo. Era la nostra normalità!  Un paio di mesi fa siamo quasi arrivati alla rissa con Pel di carota: cosa c’è di male ad intonare un ‘Perché Weasley è il nostro re’ di primo mattino nell’Atrium?
“ Non ho alcuna intenzione di dargliela vinta! Come è vero che mi chiamo Draco Lucius Malfoy!” disse Draco battendo il pugno sulla scrivania.
“ Infatti, non puoi!” lo incitai battendo il pugno nella mia mano. Odiavo quello stupido di Potter.
“ Non possiamo dargliela vinta,  Blaise!”
“ Mai e poi mai!” replicai infervorato.
“ Lasceremo che ci accusi di essere infantili e poco maturi? Lui che ci infanga con le sue menzogne, che sentenzia con la sua aureola da Santo in giro per il Ministero dettando legge solo perché ha salvato il mondo...” esordì Draco, come se stesse facendo un discorso per incitare un esercito prima di una grande battaglia. Mi ritrovai a non poter controbattere ai suoi argomenti.
“ Stupido Voldemort! È tutta colpa sua...”
“ Secondo me ha preferito morire che continuare a sentire le lamentele di Potter”  commentò Draco.
“ L’ho pensato anche io, non ti nego...”  aggiunsi pensieroso.
Perché sentivo che il discorso mi stava come sfuggendo di mano?
“Gli permetteremo di rovinarci il Capodanno?”
“ Oh.. dovrà passare sul mio cadavere!” risposi automaticamente.
“Faremo vedere noi a San Potter che cosa vuol dire essere maturi!” proclamò in tono solenne il mio amico.
“ O faremo in modo che lui si mostri per l’immaturo che è!” aggiunsi, pensando che la cosa sarebbe stata decisamente più facile.
“ Con o senza Potter noi avremo il nostro Capodanno!”
“Ben detto!” urlai, prima di rendermi conto che forse mi ero lasciato un po’ troppo trasportare. Il sorriso vittorioso di Draco si materializzò davanti a me. Fregato.
“ Allora amico, ci stai?” mi chiese Draco, con finta noncuranza.
Dovevo ammetterlo: quando si trattava di fuorviare il discorso, distrarre, manipolare e confondere... Draco era decisamente uno dei migliori. Il bastardo sapeva benissimo di avermi appena convinto in questa sua campagna anti-potteriana, ed era altrettanto consapevole del fatto che per quanto io avessi intenzione di lamentarmi, in realtà non avrei poi fatto molta resistenza ad intraprendere quel viaggetto da pazzi: un po’ perché ero masochista, e un po’ perché non mi andava di abbandonare Draco. Dopotutto non avevo altri piani per Capodanno e con il lavoro e tutto il resto era da un po’ che non avevamo un po’ di tempo per noi. Mi mancavano i miei migliori amici.
“ Che mi dici di Theo?” chiesi ancora un po’ titubante.
“ Si unirà alla causa” replicò Draco.
“ Daphne?” chiesi ancora.
“ Non ha fatto resistenza”
“ Ci credo! Ancora non riesco a convincerla che Weasley non fa per lei...” risposi con un velo di preoccupazione che da un po’ a questa parte mi portavo con me su quel fragile argomento.
“ Sorvoliamo, ti va?” replicò il biondo ricambiando la mia preoccupazione. Sospirai, ormai rassegnato.
“ Mah, sì! Al diavolo! Facciamo vergognare Potter di essere venuto al mondo!” 

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“Daph, sono a casa!” urlai chiudendomi la porta del nostro appartamento alle spalle. La giornata era stata decisamente stressante: la colazione di Daphne ( ancora irrisolta), la discussione con Draco, l’accettare la vacanza con Potter ( la più stressante azione della giornata), la riunione coi colleghi, salutare Sarah, pranzare con Theo parlando male di Potter, fermarsi a comprare due camicie a Regent’s Street di fattura italiana (giusto per sicurezza), pensare a nuovi nomignoli da affibbiare a Potter e ai suoi amici … Insomma, una giornata piena! Mentre mi dirigevo verso la mia stanza con i miei nuovi acquisti, la bionda mi venne incontro salutandomi con indosso un grembiulino da cucina e un enorme sorriso.
“Va bene, Daph. Che hai combinato?” le chiesi sospirando e poggiando a terra le buste e guardandola con le braccia incrociate al petto. Il sorriso enorme le si spense del tutto quando capì che non ero disposto a rimandare la questione, nemmeno sentendo il profumino invitante che proveniva dalla cucina.
“Non ti arrabbiare” disse semplicemente guardandomi con i suoi enormi occhi blu. Spero davvero si tratti delle camicie, mi ritrovai a pensare mentre un espressione curiosa si fece largo sul mio volto. Improvvisamente una testa rossa si palesò nel mio campo visivo: Ronald Weasley era nel corridoio di casa mia.
Estrassi velocemente il cellulare babbano dalla mia tasca sinistra della giacca, completamente incurante del fatto che sia il Rosso che Daphne mi guardavano circospetti.

 La situazione è peggiore di quanto avessimo immaginato.
Dimentica il “chiedimelo con garbo” e invita anche Pansy.
Ci servono rinforzi
B.

 
Invia a Draco.
Inviato.
Con un sorriso forzato tornai a rivolgergli la mia attenzione.
Non poteva semplicemente aver scolorato le camicie?


My Corner
Come promesso ecco il mio primo capitolo. Come avrete potuto notare è dal POV del nostro amato serpeverde Blaise Zabini. Uno dei concept che avevo quando ho iniziato questa fic era quello di lasciare che ognuno dei personaggi avesse la possibilità di esprimersi a modo proprio, e che perciò avesse modo di mostrarci pensieri e trasmetterci sensazioni in tutte le sue sfaccettature. Ragion per cui, ogni capitolo sarà dal punto di vista di un personaggio diverso!
Spero l'idea vi piaccia e in anteprima vi svelo che il prossimo sarà il signor Harry Potter!
Nel frattempo, che ne pensate di Blaise? Dello sviluppo della situazione? Pronti a scoprirne qualcosa di più?
Il prossimo capitolo verrà aggiornato non prima del 31 agosto. Domani parto per una settimana e non avrò modo di aggiornare prima!
Spero di trovarvi più carichi che mai al mio ritorno, e magari... di trovare qualche vostra recensione! Al prossimo aggiornamento!

P.s. Mi raccomando, tenete sempre d'occhio la mia bacheca per gli aggiornamenti !


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Capitolo 3
*** Chapter 2. A silent hushed agreement [H.P] ***


Tutti insieme appassionatamente

What's the big deal, Malfoy?



√ Chapter 2
A silent hushed agreement [H.P]



“Vienna è bellissima in questo periodo dell’anno! Non trovi anche tu, Harry?”
Annuii tracannando un bicchiere di firewiskey e sbattendolo sul tavolo.
Passerò le vacanze con Draco Malfoy.
Passerò le vacanze con Draco Malfoy e Blaise Zabini.
Passerò le vacanze con Draco Malfoy, Blaise Zabini e Theodore Nott.
Passerò le vacanze con Draco Malfoy,Blaise Zabini, Theodore Nott e Daphne Greengrass.
Passerò le vacanze con Draco Malfoy, Blaise Zabini, Theodore Nott, Daphne Greengrass e forse anche con la Parkison.
Forse era meglio fare un riassunto che rendesse più l’idea, convenni, mentre nomi e cognomi imbrattavano la mia mente in maniera confusa e dolorante.
Passerò le vacanze con Malfoy, Zabini, Nott, Faccia da carlino (nella peggiore delle ipotesi) e la Grengrass.
Perché Hermione ha una relazione con Malfuretto.
E ora Ron ha di nuovo una tresca con la Grengrass.
“ Harry?”
Il richiamo di Hermione mi destò dai miei poco piacevoli pensieri e tornai alla realtà: io ed Hermione, seduti ai Tre manici di Scopa, ad organizzare la nostra vacanza. Sì, perché … udite, udite avremmo fatto una vacanza tutti insieme appassionatamente, come una bella accozzaglia di amici di vecchia data. Certo ... avrei potuto rifiutare l’offerta e a dire la verità era stata la prima cosa a cui avevo pensato dopo aver ricevuto quel messaggio da Hermione! Voglio dire: una cosa è sopportare Malfoy , che richiede già il suo bell’impegno, ma per amore della mia migliore amica l’avrei fatto,con fatica ma l’avrei fatto! Un’altra è reggere ben quattro (forse cinque) serpi! Tutte insieme, tra l’altro! Le avrei detto di no, le avrei detto che la tolleranza è una cosa ma che quello che mi stava chiedendo era una settimana di guerriglia, era trattenermi dall’insultare Malfoy, Zabini e Nott, che non se ne parlava minimamente, nemmeno per amore della nostra amicizia... l’avrei fatto ...  se solo non mi avesse riferito la sua discussione con Draco-mi-piace-fare-la-vittima-Malfoy nella quale la mia amica mi aveva difeso a spada tratta elogiando davanti al signorino verde-argento la mia maturità e la mia accondiscendenza a mettere da parte ogni angheria passata, mia e di Ron e Ginny. Lì il mio orgoglio ha avuto la meglio e ovviamente ho fatto credere ad Hermione che per me non c’erano assolutamente problemi.  Forse neanche Ron, considerando gli ultimi sviluppi della sua cotta/tresca (sapevano solo loro che cosa diamine ci fosse) si sarebbe eccessivamente lamentato. Il vero problema sarebbe stato Ginny, che potevo mettere la mano sul fuoco, sarebbe andata su tutte le furie. Avrebbe ucciso prima me, ovviamente, e poi suo fratello e la sua migliore amica e dopo una sanguinolenta guerra civile, sarebbe passata allo sterminio della fazione nemica. Sospirai.
Il problema c’era e anche bello grosso. Ci saremo scannati!
“ Hermione, sai che io non ho assolutamente niente in contrario…” sottolineai con fervore “ ma credi sia davvero una buona idea riunire sotto lo stesso tetto noi e… loro?” dissi cercando di non far trasparire l’astio che avevo provato nel pronunciare la parola loro. La riccia scosse la testa lanciandomi un sorrisino divertito. Almeno lei lo trovava divertente.
“Capisco le tue preoccupazioni, Harry. Ma sono certa che andrà tutto per il meglio! Ci divertiremo!”
Ecco appunto.
“ Insomma potrebbero nascere dei… ehm fraintendimenti” dissi soddisfatto del termine che avevo scelto. Hermione mi lanciò un’occhiata curiosa, quasi come stesse sondandomi con lo sguardo.
“ Harry, devi dirmi qualcosa?” chiese circospetta. Scossi la testa con decisione e misi su un corriso di circostanza.
 “No, che dici Mione! Tu mi conosci ” dissi con un leggero sprazzo di amarezza sul finale della frase.  Hermione mi conosceva bene, meglio di chiunque altro in effetti. Ero sicurissimo che lei sapesse  perfettamente quanto la cosa non mi andasse a genio. Stava portando avanti quella sceneggiata per non darla vinta a Malfoy e io le stavo reggendo il gioco esattamente per lo stesso motivo. Il nostro era un accordo tacito e silenzioso nel quale io, da buon amico, avevo deciso di immolarmi per non dar soddisfazione a quel biondo da strapazzo. Perciò quando Hermione mi rivolse un sorriso furbesco, non lo chiamerò mai col suo vero nome (ovvero ghigno alla Malfoy) io mi limitai a sospirare, con un velo di rassegnazione.
“ Daphne è stata molto gentile a proporci di stare a casa sua comunque, non ti pare?” riprese lei attorcigliandosi una ciocca di capelli castani tra le dita con aria distratta. Certo che è stata gentile! Lei e Ron prima hanno una tresca e poi si trasformano in due quindicenni alla prima cotta! Riformulai il mio pensiero.
“ Immagino che Ron c’entri qualcosa” commentai. Lei mi lanciò uno sguardo sorprendentemente irritato.
“ Perché ero l’unica a non sapere di questa storia?” chiese stizzita.
“ Certe cose è meglio non saperle” celiai sospirando. Entrambi scoppiammo in una risata fragorosa alla mia affermazione poetica, troppo presi probabilmente da immaginare Ron e Daphne avvinghiati l’un l’altro.

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“Ehm… Ginny?” la richiamai titubante sul ciglio della porta. Le sue urla si sentivano dal pianerottolo ed ero assolutamente sicuro che la signora Cabbot, l’inquilina del primo piano,  avesse già chiamato la polizia pensando si trattasse della solita litigata della coppietta stramba del piano di sopra. Peccato che la vecchiaccia non sapesse innanzitutto che il sottoscritto non c’entrava un bel niente, che io e Ginny ci eravamo lasciati più o meno sette mesi prima e che la furia distruttiva che aleggiava a casa mia non era certamente indirizzata a me. Quando entrai vidi la mia ex-fidanzata rossa non solo nei capelli ma anche in volto e la stanza degli ospiti, che al momento era occupata dalla suddetta pazza, ridotta a brandelli. Per un attimo mi sembrò che ci fosse stata la Terza guerra magica là dentro.
“È INCONCEPIBILE!” urlò Ginny colpendo con la bacchetta l’ennesimo innocente quadro di frutta che esplose. Non so come feci ad evitare le schegge di legno che mi volarono sulla testa ma ringraziai Merlino e tutto il suo ordine per avermi fatto rompere con quella pazza che ora bruciava di rabbia. Dovevo assolutamente fermarla altrimenti ci saremmo ritrovati senza casa in meno di dieci minuti.
“Ginny…” tentai, ma un cuscino in pieno volto mi impedì di continuare. Ringraziai che fosse un cuscino, e azzardai qualche passo verso di lei. Mi fronteggiò con gli occhi scintillanti.
“ STA ZITTO HARRY! È anche colpa tua se sono in questa situazione del cazzo!” sbraitò come una furia, sedendosi sul quel che rimaneva del suo letto.
“ Ginny aspetta... parliamone” ritentai, chiudendomi la porta della camera da letto alle spalle ed entrando finalmente nella stanza. Ginevra continuava a fissarmi con aria truce.
“ PARLIAMONE?” urlò di rimando. Portai una mano alla testa: forse mi aveva spaccato un timpano. Come non rimpiangevo le nostre litigate da coppietta. Le nostre litigate da coinquilini erano molto più tranquille e meno distruttive. Questa invece... beh, questa mi ricordava una delle nostre.
Ci divertiremo Ginny! Vieni in vacanza con noi, Gin! Ci servirà… è stato un anno pesante! Ci rilasseremo e passeremo delle bellissime feste! Ci sarà anche Hermione! Forse Malfuretto, ma possiamo sempre far finta che non esista…”  disse Ginny scimmiottando le parole che le rivolgevo da ormai una settimana.
“ Ginny, lascia che ti spieghi come sono andate ...”
“GINNY UN CORNO, HARRY! UNA VACANZA CON LE SERPI, MA DICO TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO!” urlò facendo esplodere e senza bacchetta la vaschetta di Phil, il pesciolino rosso che avevo vinto alla fiera del quartiere il mese prima. Ritieniti fortunato pesciolino: la tua è stata una morta indolore rispetto a quella che spetterà a me se non calmo questa versione di Voldermort nel corpo di Molly Weasley!
“ L’idea è stata di Hermione, non mia!” precisai, cercando di trattenere un tono calmo. Di solito quando non era la sola ad urlare dopo un po’ si calmava, di solito.
“ LO SO! HERMIONE MI HA SPIEGATO OGNI COSA! MA TU, RAZZA DI CRETINO, NON POTEVI DIRLE DI NO?” ribatté combattiva.
“ Se sai tutto, saprai anche perché non le ho potuto dire di no, Ginny!”
“ NON MI INTERESSA! È ASSURDO CHE TU ABBIA ACCETTATO UNA COSA SIMILE!” rimarcò levando le braccia al cielo come per sottolineare la mia pazzia. Come dovevo farle capire che io ero solo un’altra vittima del clan Granger&Malfoy ?
“ Hermione non ti ha detto che...”
“ UNA VACANZA CON QUATTRO SERPI, HARRY!”
Oh, per la miseria! Nessuno ti obbliga a venire!” dissi alzando la voce sull’ultima frase. Al diavolo il tono calmo!
“Oh! Non provarci nemmeno Harry James Potter!” disse Ginny puntandomi il dito contro. Per un attimo mi ritrovai a sperare che non mi facesse esplodere solo con il pensiero. Ne era capace?
“ A FARE COSA?” urlai esasperato. Un lampo improvviso sembrò attraversarle gli occhi prima di abbassare definitivamente il dito e a sedersi di nuovo sul letto. Sembrava stesse sbollendo la rabbia, constatai e mi azzardai a fare un sospiro di sollievo.
“ Non lascerò che un branco di viscidi serpenti mi rovini le vacanze, questo è certo. Avevo deciso di passare le feste insieme a mio fratello e ai miei amici e così farò, nonostante tutto” riprese in tono piatto Ginny. Anuii con il capo sedendomi accanto a lei.
“ Mi sembra una decisione assolutamente sensata” mi permisi di aggiungere sperando nella sua placida comprensione. Lei non si mosse, fissando il pavimento. La furia si era placata.
“Il punto è un altro, infatti…” aggiunse lasciando trasparire un leggero moto di rabbia nella sua voce.  Non di nuovo...
“ Gin, non è piacevole neanche per me” le dissi, ma i suoi occhi dardeggianti si sollevarono dal pavimento per specchiarsi nei miei mentre le sue parole uscivano con una certa stizza.
“ Malfoy non sarebbe stato un problema, da quando sta con Hermione è gestibile...”
“ Neanche Daphne è male, Gin. Voglio dire ... è sempre una serpe, ma è ... tranquilla” affermai con una certa sicurezza.
“ Per andare dietro a mio fratello deve avere qualche rotella fuori posto, infatti” convenne. Non era quello che intendevo dire, ma comunque...
“ Siamo già a meno due. Gli altri tre possiamo...” non mi diede il tempo di continuare.
“ Aspetta un secondo. TRE?
“ Beh sì... Nott, Zabini e la Parkinson”   !” dissi contandoli sulle dita. Rimpiansi di aver fatto quella specificazione esattamente l’attimo dopo che le parole ebbero lasciato le mie labbra e l’espressione di Ginny non mi fece presagire nulla di buono. Era livida.
“ Anche la PARKINSON?” chiese alzando il tono sull’ultimo nome. Mi passai una mano sul viso non sapendo se era stato un bene o no dirglielo.
“ Lo abbiamo saputo stamattina” replicai, ormai consapevole di aver fatto il danno.
“ Ci mancava anche quella STUPIDA!”  urlò improvvisamente alzandosi di sbotto.
“ È solo la Parkinson ...”
“ QUESTO È UN INCUBO!” proclamò dirigendosi verso l’uscita della stanza. Dovevo fermarla!
“ Non baderà neanche a noi! Hermione mi ha detto...”
“ NON VOGLIO SENTIRE UN’ALTRA PAROLA” tuonò Ginny dalla cucina. Rimasi indeciso sulla soglia della porta della sua camera, indecisa se seguirla o meno nell’altra stanza.
“ E PER STASERA POLLO CON LE PATATE!” aggiunse.
Splendido, ora si mette pure a cucinare. Finirò al San Mungo nel giro di un’ora! Pensai, mentre prendevo il cellulare. Un messaggio di Hermione.

Lunedì mattina da Draco alle 9,00! Partiamo tutti insieme da lì.
Baci, H.
P.s. Non è che potresti avvisare anche Ginny se è lì?
Ha il cellulare spento!

 

Sarà tra le macerie della sua camera, certamente. Tranquilla Hermione, ci penso io. Tanto mi ero stufato di essere il bambino sopravvissuto. Meglio essere quello che passerà a miglior vita.
E così, con un’aria piuttosto depressa, mi incamminai verso la cucina.
 
Mah sì … andiamo a dare a Ginny la bella notizia!   
 

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My Corner
Ed eccoci al secondo capitolo, stavolta dal punto di vista del caro Harry. Come vedete Ginny non ha preso la notizia troppo bene... inoltre avete avuto qualche piccolo prospetto della relazione Harry/Ginny, o almeno della loro situazione attuale. Come Draco aveva già pensato, Harry non è affatto entusiasta di quella vacanza, ma l'orgoglio cari amici provoca un sacco di guai...
Non voglio tediarvi con ulteriori considerazioni! A voi le opinioni!
Al prossimo aggiornamento!

P.s. Mi raccomando, tenete sempre d'occhio la mia bacheca per gli aggiornamenti !


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