Buon Compleanno Heba

di BladeBrakerslover
(/viewuser.php?uid=959989)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** buon compleanno heba ***
Capitolo 2: *** 5000 Anni Dopo ***



Capitolo 1
*** buon compleanno heba ***


~~Buon Compleanno Heba
Quando è il compleanno del tuo Aibou e tu non hai niente da regalargli cosa puoi fare? Questo si stava chiedendo il giovane Faraone, mentre camminava su e giù per la sua stanza.
Non sapeva proprio cosa regalargli. Già da qualche tempo si era accorto di comportarsi in modo strano soprattutto se si trattava di Heba, il suo consigliere nonché migliore amico, si comportava sempre da perfetto idiota! Il motivo non lo aveva ancora capito, o forse lo sapeva ma si rifiutava di ammetterlo perfino a se stesso.
Poi il lampo di genio, Heba un giorno gli disse di amare cavalcare in riva al fiume e gli disse anche che il suo cavallo preferito era un giovane stallone nero di nome Anubi.
Ecco la soluzione! Il puledro sarebbe stato un regalo di compleanno perfetto! Ora doveva solo trovare Heba e portarlo nelle scuderie e poi fare insieme una cavalcata romantica in riva al fiume sotto la luce del tramonto. Un attimo, a cosa pensava? Si stava comportando come una ragazzina alla sua prima cotta.
Atem si stava dando mentalmente dello stupido per aver pensato una cosa del genere, quando all’improvviso si sentì chiamare da una voce dolce e familiare. “Atem.” Il giovane si voltò  e davanti a sé apparve la creatura più bella che avesse mai visto, riflessi nei suoi occhi cremisi due occhi ametista si riflettevano e lo guardarono perplessi. “Atem, stai bene?” Gli chiese il giovane consigliere. “Sì, sto bene ero solo sovrappensiero.” Rispose Atem distratto.
Era più forte di lui quando incrociava quelle iridi viola restava senza fiato e con un’espressione ebete sul viso. “Lo sai che giorno è oggi vero?” Chiese speranzoso il giovane conigliere. “Certo! Buon compleanno Aibou.” Disse il sovrano con uno dei suoi rari e bellissimi sorrisi. A quel sorriso il viso di Heba divenne più rosso degli occhi del giovane davanti a lui.
Dopo qualche secondo di silenzio Atem disse al giovane di avere un regalo speciale per lui, gli disse di seguirlo con gli occhi chiusi. Il giovane consigliere non sapeva se fidarsi, conosceva Atem da una vita e sapeva ce anche se ora rivestiva il ruolo di Faraone rimaneva sempre colui con cui aveva passato l’infanzia, il ragazzino che amava fare scherzi e far impazzire il povero Mahad il quale fu incaricato dal padre del giovane dagli occhi cremisi di sorvegliarlo, visto tutte le bravate che combinava e che puntualmente faceva finire nei guai anche lui.
Ma nonostante tutto non poteva fare a meno di seguirlo sempre, il perché non lo sapeva. Forse perché era il suo migliore amico ed era solo per quel motivo che lo seguiva ogni cosa facesse, ma in fondo al cuore sapeva che non era così. Ma non lo avrebbe ammesso nemmeno a sé stesso. Atem aveva preso Heba per mano e si stava dirigendo alle scuderie. “Sento il cuore che batte all’impazzata. È come se dovesse esplodere da un momento all’altro.”  Pensò il Faraone mentre le sue gote si tingevano di rosso.
Appena furono nelle scuderie Atem disse al giovane dagli occhi ametista di aspettare e di restare con gli occhi chiusi. Heba aspettò un paio di minuti fino a quando non udì la voce di Atem che gli disse “Ora apri gli occhi.” Quando lo fece passò lo sguardo da Atem al cavallo e dal cavallo ad Atem, non poteva credere che il sovrano gli avesse regalato Anubi lo stallone nero, il suo cavallo preferito. Non sapeva cosa dire, Atem non poteva fargli regalo migliore per il suo compleanno. “Buon compleanno Heba! Spero che questo regalo ti sia gradito.” Disse Atem mostrando un grande sorriso quando diede ad Heba le redini. “Oh Atem questo è il regalo più bello che abbia mai ricevuto. Grazie!” Disse il ragazzo abbracciando il giovane sovrano. Atem per un momento rimase senza parole, non solo Heba aveva accettato il suo dono ma aveva dimostrato la  sua felicità stringendo le braccia al collo il che aveva provocato in lui una strana sensazione, è come se quell’abbraccio fosse solo uno di quelli che si davano da piccoli. Un abbraccio..amichevole. Heba si staccò quel tanto che bastava per guardare il giovane negli occhi e gli disse “Sei il migliore amico che potessi mai desiderare.” In quel momento Atem sentì il suo cuore spezzarsi. “Un amico. Solo questo prova per me. come ho potuto essere così ingenuo? Come ho potuto pensare che provasse le stesse cose che provo io?” Pensò il giovane dagli occhi cremisi mentre si staccava dal ragazzo davanti a sé con gli occhi nascosti dalla bionda frangia. “Che cosa ti succede?” Gli chiese Heba non capendo il motivo del suo comportamento. “Nulla. Ho solo..bisogno di stare un po’ da solo.” Rispose Atem. “Se ho fatto qualcosa di male dimmelo!” Disse Heba. “Non è quello che hai fatto ma quello che hai detto che mi ha ferito!” Disse Atem con i pugni stretti. “Ma cosa ho detto per ferirti?” Chiese Heba senza riuscire a capire cosa intendesse dire. “Hai detto che per te sono un amico..un fratello maggiore giusto?” Chiese il sovrano. “Sì è vero. Un momento sarebbero queste le parole che ti avrebbero ferito? Sono le stesse che mi dici tu da quando eravamo bambini.” Disse Heba. “APPUNTO QUANDO ERAVAMO BAMBINI! MA ADESSO CHE SIAMO CRESCIUTI IN ME SONO NATI NUOVI SENTIMENTI..E IL PIÙ FORTE E POTENTE LO PROVO..PER TE!” Urlò infine Atem girandosi e guardando Heba negli occhi. “Quale sentimento potrebbe provare per me il potente Faraone, per un semplice ragazzo come me?” Chiese con lo sguardo basso non riusciva a competere con quel rosso fuoco che erano gli occhi del ragazzo che sentiva sempre più distante. “AMORE HEBA! IO SONO INNAMORATO DI TE! TI AMO!” Riuscì finalmente a dire Atem. Heba sgranò gli occhi, non sapeva cosa dire. Ma all’improvviso, sentì che poteva fare solo una cosa e fece qualcosa che stupì Atem.
Lo abbracciò, si strinse forte al petto e sussurrò ad Atem di stringerlo e il giovane sovrano lo fece. Poi Heba disse “Sei uno sciocco Atem. Non capisci che ciò che provi tu è lo stesso che provo io.” “Vuoi dire che..” Iniziò il giovane. “SÌ TI AMO ANCH’IO!” Disse il ragazzo dagli occhi viola.
Atem prese tra le dita il mento di Heba e i due si scambiarono un bacio. Il primo per entrambi.
Due anni dopo i due si sposarono. Il Faraone trovò un compagno per la vita, il regno un Principe.   

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 5000 Anni Dopo ***


5000 Anni Dopo Pov.Yugi Oggi è un giorno molto importante per me e Atem è il nostro anniversario e voglio fargli un regalo molto speciale. Ora che ci penso al museo in questi giorni ci sarà una mostra sull'Antico Egitto, ultimamente vedo nei suoi occhi un velo di tristezza e malinconia ho paura che gli manchi la sua vecchia vita. "Yugi qualcosa non va?" Mi chiese il mio adorato Faraone. "No niente Atem sto bene." Dissi cercando di convincerlo ma si sa posso darla a bere a tutti gli altri ma non ad Atem. "Yugi guardami negli occhi e dimmi la verità puoi mentire con gli altri ma non con me." Appunto. "Davvero Atem non ho niente stavo pensando al nostro anniversario." Dissi con un leggero rossore sulle guance. "Il nostro anniversario? Oggi è il nostro anniversario?" Mi chiese Atem ad occhi spalancati. Io prima lo guardai sorpreso poi il mio sguardo venne celato dalla lunga frangia ero arrabbiato e deluso. "Te ne sei dimenticato. TI SEI DIMENTICATO DEL NOSTRO ANNIVERSARIO! COME HAI POTUTO?" Non gli lasciai il tempo di rispondere che corsi nella mia, anzi nella nostra stanza e mi lasciai scivolare sulla porta dopo averla chiusa a chiave e piansi poi sentì bussare ma non mi mossi sapevo che era lui, dato che eravamo soli, il nonno era partito per una spedizione e sarebbe tornato tra due settimane. "Yugi ti prego apri la porta e parliamo." Disse Atem con quel tono che in certi momenti trovavo insopportabile. "Non ho voglia di vederti se hai qualcosa da dire dilla attraverso la porta." Mi dispiaceva parlargli così ma ero davvero arrabbiato. "Come vuoi. Non è vero che mi sono dimenticato del nostro anniversario è solo che oggi è un giorno particolare." Mi disse. Anche se non potevo vederlo sentivo che anche lui era nella mia stessa posizione dall'altra parte. "Che vuoi dire..con giorno particolare?" Gli chiesi titubante. "Sono stato alla mostra egizia stamattina e ho visto una stele dove vi ero raffigurato insieme ad Heba. Sai oggi sarebbe stato il suo compleanno." A quelle parole ebbi un sussulto sapevo chi era Heba e cosa era stato per lui e se devo essere sincero sono sempre stato un po' GELOSO del suo ricordo. "Ma questo cosa centra con il NOSTRO anniversario?" Gli chiesi marcando di proposito la parola 'nostro'. "Centra perché 5000 anni fa in questo stesso giorno ci dichiarammo." Quelle parole furono più dolorose di una coltellata. In quel momento non ci vidi più mi alzai e girai la chiave per aprire la porta, sentendomi aprire Atem si alzò velocemente e ora eravamo l' uno di fronte all' altro "Yugi io.." Senza dire una parola gli tirai uno schiaffo, era sorpreso per ciò che ero stato in grado di fargli ma in quel momento volevo solo farlo soffrire così come LUI aveva fatto soffrire me con le sue parole. "Tra noi è finita." Dissi solo questo e me ne andai avevo bisogno di stare da solo. "YUGI ASPETTA! NON PUOI LASCIARMI!" Esclamò Atem seguendomi. "STRANO L'HO APPENA FATTO! COME PUOI PARLARMI DI UN ALTRO MENTRE DOVSTI PENSARE A ME! A NOI!" Gli urlai senza guardarlo negli occhi, ma so quanto Atem sia determinato, infatti mi prese per un braccio e mi fece voltare verso di LUI così che potessi guardarlo in faccia ma non ci riuscivo. "NON PUOI CHIEDERMELO. HEBA È STATO ED È ANCORA UNA PARTE IMPORTANTE DELLA MIA VITA! È STATO IL MIO PRIMO AMORE NON PUOI CHIEDERMI DI DIMENTICARLO!" In quel momento guardandolo negli occhi mi spaventai, aveva di nuovo lo sguardo di quel giorno, il giorno in cui si batté contro Raphael e giocò il Sigillo di Orichalcos. I suoi occhi, i suoi magnifici occhi ametista ripresero il colore del rubino. "Heba è ancora una parte importante della tua vita ed io? Io cosa sono per te? Un rimpiazzo solo per gli assomiglio? Questo sono per te?" Gli chiesi mentre sentivo le lacrime che minacciavano di scendere. Alle mie domande rimase in silenzio non mi disse nulla per farmi credere il contrario, sentii solo la sua presa sulle mie braccia diminuire finché vidi che aveva abbassato lo sguardo e pur di non farmi vedere i suoi occhi si voltò e rimase di spalle senza dire UNA.SOLA.SINGOLA.PAROLA. "Ho capito. Addio Atem." Detto questo mi voltai, presi la giacca ed uscii. Mi recai al fiume e sedendomi sulla sponda per la prima volta nella mia vita odiai il mio riflesso, ad un certo punto sentii accanto al mio riflesso comparve il riflesso del Mago Nero, e involontariamente sorrisi lui compariva nel momento in cui avevo bisogno di lui. "C'è qualcosa che non va Yugi?" Mi chiese con la sua voce calma. "Mago Nero. Non è niente ho solo..litigato con Atem." Gli risposi. "Ho sentito." Mi disse con quel sorriso fraterno quasi. In effetti è così che ho sempre visto in un certo senso il Mago Nero, volevo dire Mahad. Sì conoscevo il suo vero nome ma accadeva di rado che lo chiamassi così ma questa volta ho bisogno di parlare con l'amico d'infanzia del mio EX ragazzo. "Mahad Heba è stato così importante per LUI?" Gli chiesi dopo un momento di silenzio. "È la prima volta che mi chiami con il mio nome sai? Comunque per rispondere alla tua domanda sì è stato importante. Ma perché me lo chiedi? Avete litigato per questo?" Non dissi nulla annuì soltanto ma Mahad comprese lo stesso e iniziò a raccontarmi di quando erano piccoli, della loro amicizia, dei guai in cui si cacciavano e dell'AMORE che provavano l'uno per l'altro. Pov. Yugi Era ormai il tramonto ed io ero sempre lì sulla riva del fiume, poi Mahad sorrise e prima di andarsene mi disse "Yugi se lo AMI ANCORA diglielo e cerca in cuor tuo la forza di PERDONARLO." 'Ma Mahad come faccio IO per LUI sono SOLO UN RIMPIAZZO.' Pensai mentre una lacrima scendeva sulla mia guancia. Ad un certo punto mi alzai e mi incamminai verso casa. Ripensando a ciò che accadde qualche ora fa. Alle volte sembra che NESSUNO ASCOLTI, a QUALCUNO sfuggono i particolari. Altre volte TU LI vedi un po' distratti e i TUOI PENSIERI non sono chiari. TUTTI GRIDANO e non sanno cosa dire e TRAVISANO così le TUE PAROLE, i pensieri che dovremmo recepire come NEVE svaniscono al sole. Conosco un modo più sincero per parlare fra di NOI. Proverò a spiegarlo anche a tutti VOI. Pov. Atem Ero affacciato alla finestra della nostra stanza e stavo aspettando Yugi, non potevo credere a quello che era accaduto poche ore prima. Come aveva potuto pensare di essere il rimpiazzo di Heba? È anche vero però che io non ho fatto o detto nulla per fargli credere il contrario, ma Yugi mi stava chiedendo di dimenticarlo..di nuovo, no la verità è che mi stava semplicemente chiedendo di pensare a LUI e alla NOSTRA RELAZIONE. L'ho capito troppo tardi. Che stupido sono stato lo avevo fatto soffrire..di nuovo. Le lacrime ormai solcavano le mie guance, stavo perdendo la speranza di vederlo comparire e tornare a casa da ME per chiarire, dovevo dirgli che l'AMO, che per ME LUI è la cosa più IMPORATANTE DELLA MIA VITA. Ad un certo punto sentii la sua voce e scorgendolo dalla finestra mi precipitai giù per le scale e lo aspettai dalla porta trepidante. IO TI SENTO, TU MI SENTI SE PARLIAMO CON IL CUORE È PIÙ FACILE CAPIRSI SE CI METTI UN PO' D'AMORE SE PERDONI CON DOLCEZZA ogni dubbio svanirà. BASTA UN PO' D'AMORE E TUTTO CAMBIERÀ. Pov.Yugi Ora eravamo l'uno di fronte all'altro e piano piano ci avvicinammo fino a sentire le nostre mani unirsi e sorriderci. IO TI SENTO TU MI SENTI SE PARLIAMO CON IL CUORE È PIÙ FACILE CAPIRSI SE CI METTI UN PO' D'AMORE SE PERDONI CON DOLCEZZA ogni dubbio svanirà. BASTA UN PO' D'AMORE E TUTTO CAMBIERÀ. E TUTTO CAMBIERÀ! Pov. Atem Mana aveva ragione Heba è il MIO PASSATO MA YUGI È IL MIO PRESENTE E IL MIO FUTURO.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3513976