About Shino's Pairing

di sushiprecotto_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1 - ShinoHina, ShinoKiba ***
Capitolo 2: *** Parte 2 - ShinoTema, ShinoKurenai [Fine] ***



Capitolo 1
*** Parte 1 - ShinoHina, ShinoKiba ***


About Shino's Pairing
Seconda classificata a pari merito al contest "Missione: una fidanzata per Shino!"




Autore: sushiprecotto_chan
Titolo: About Shino’s Pairings
Genere: Romantico, Generale, Introspettivo
Avvertimenti: Contiene una coppia Shounen-ai (Yaoi)
Pairing scelto: ShinoHina, ShinoKiba, ShinoTema, ShinoKurenai.
Rating: Verde
Presentazione: Raccolta esclusivamente dedicata ai possibili (ed impossibili) pairing con Shino Aburame, tutti a tema introspettivo.
Note dell’autore: Spesso Shino è visto come uno di quei personaggi ‘senza coppie’, ovvero con una vasta probabilità che nel manga non si fidanzi con nessuno. Per questo motivo molti fan del manga non amano o comunque non considerano molto i pairing con Shino, e questo comporta davvero poche fan fiction o comunque poco interesse nei confronti dell’Aburame. Tuttavia, io non sono tra queste persone. Ed ho provato a fare questa raccolta introspettiva, un po’ per cercare di andare a fondo sul cosa gli altri personaggi di Naruto possono pensare di Shino e un po’ per riscattare quest’ultimo, sempre poco considerato per quanto riguarda i pairing. Spero possa piacere.
Buona lettura,


Sushi

P.s. Solo la prima fan fiction è stata già pubblicata. Tutte le altre sono ancora inedite.
P.s.2 Nella terza fic, l’ultima parte (prima di “Grazie, Shino” e dopo di “si avvicinava a quello dell’Aburame”) in realtà non dovrebbe esserci, ma mi serviva per spiegare il perché Temari ringraziasse Shino.


.1.
Rassicurante Silenzio

[ShinoHina]
(già pubblicata nella raccolta “Listen”)


Shino era sempre coperto da due giacche, ed una di queste gli arrivava ben oltre del mento.
Gli occhiali scuri gli nascondevano gli occhi, e la voce calma non faceva mai trapelare alcuna emozione.
Nessuno riusciva a decifrare Shino.
Nessuno, tranne Hinata.
In qualche strano modo, per qualche scherzo della fisica, quei due, esteriormente tanto diversi, riuscivano a capirsi con uno sguardo.
Anche Hinata si nascondeva, dietro quei pesanti maglioni e quella facciata che doveva mantenere costantemente- per suo padre e per il clan.
Eppure Hinata era ben facilmente decifrabile, agli occhi dei compagni.
La riuscivano a capire, e cercavano di aiutarla, almeno con gli sguardi, proteggendola durante le missioni, dicendole di non stancarsi troppo durante gli allenamenti.
Shino si limitava a qualche accenno, qualche sorriso accennato, qualche mano sulla spalla. Ma ce la metteva tutta, per farle capire di essere lì con lei, di essere dalla sua parte. Del fatto che l’avrebbe sempre protetta, qualsiasi cosa fosse accaduta in futuro.
Ce la metteva tutta. Ed Hinata, con la sua sensibilità così poco da ninja, con i suoi occhi che vedevano fin troppo, con l’affetto e la preoccupazione che nutriva nei confronti dei compagni, questo lo notava.
Molti avrebbero giudicato Shino una persona quasi senza sentimenti, impassibile a tutto e a tutti, concentrato solo con i suoi insetti.
Ed invece Hinata sapeva che non era così.
Sapeva della sua gentilezza, conosceva bene il modo di decifrare i suoi movimenti, capiva fin troppo bene la barriera che Shino si era costruito, fatta di strati e strati di maglie.
E Shino sapeva che Hinata era l’unica a riuscire a superare la barriera.
Così fragile eppure forte, sincera ma non semplice, Hinata era l’unica in grado di annullare la tensione di Shino; l’unica a poterlo tranquillizzare davvero, a fargli togliere gli strati di maglie che difendevano da sempre il ragazzo.


*


Quel giorno era un mercoledì, e il lavoro della squadra era ormai terminato.
La luna era alta in cielo, e il bosco pieno di rumori di insetti ed animali.
Dopo la cena con il team, Shino si fermò a contemplare un insetto notturno, con aria interessata. D’un tratto Hinata si rivolse a lui.
-Shino-kun?-
-Sì, Hinata?-
-Che insetto è, quello?-
Lei inclinò appena la testa, con aria curiosa, ma non buffa.
-È un Caprimulgidi. Un insetto notturno.- spiegò il ragazzo.
Hinata sorrise, in modo dolce e tranquillo, e Shino si sentì le spalle tese rilassarsi di colpo.
Quella sera, mentre passeggiavano per il sentiero del bosco, mentre guardavano i particolari della foresta, lui le spiegò chi erano i Capromulgidi, quali erano le loro fobie e le loro passioni, a cosa servivano in battaglia.
Poi il discorso passò alle Falene, ai Succhiacani e ai Lepigotteri, per poi concludere con i Pidocchi, e dove si potevano trovare solitamente.
-Hinata..-
-Si?-
-Non ti da fastidio parlare di queste cose? Dei Capromilgidi e altro, insomma.-
A quelle parole, lei gli sorrise.
-No; no affatto. E poi mi piace, il rapporto che hai con loro.. Il fatto che tu ne sia così legato.-
La maggior parte delle ragazze – e questo Shino lo sapeva bene – giudicavano davvero disgustoso il fatto che Shino quasi convivesse con gli insetti.
Togliendo il ‘quasi’, visto che questi gli vivevano dentro al corpo.
Ma Hinata era diversa.
Non che non ci facesse caso, ma sembrava quasi che le piacesse questo rapporto e la passione che il ragazzo coltivava.
Con lei, invece di occhiate raccapricciate, Shino otteneva attenzione e quasi.. ammirazione. Interessamento. E quindi cercava di ringraziare Hinata il più possibile, per questo e per tutte le rassicurazioni, per l’amicizia, per la tenerezza che la ragazza gli donava.


Hinata non era perfetta.
Intanto era da sempre una persona complicata, con reazioni davvero facili da decifrare, ma con una fragilità interiore inaudita.
Hinata voleva lottare, per il clan, per gli amici, per essere accettata, per Naruto.
Ma davvero poche persone riuscivano a decifrarla correttamente. Innanzi tutto Kurenai, la sua sensei, poi Neji, Kiba, un poco Hanabi, ed infine Shino.
Ed Hinata, con la situazione che doveva subire ogni giorno nel clan, con i problemi che ogni giorno aumentavano, con la lotta con se stessa che sempre doveva fare, sapeva che a volte aveva bisogno di silenzio. Di rassicurazioni.
Era per questo che andava da Shino.
Con lui si sentiva senza più pressioni, senza più preoccupazioni o paura di parlare.
Spesso capitava che i due stessero in silenzio per molti e più minuti.
Ma in fondo non servivano, le parole.
Con Hinata, Shino riusciva a farsi capire con uno sguardo.
E si limitava a regalarle un rassicurante, tranquillo, pacificatore silenzio.
Le sorrideva, impercettibilmente, solo per far notare solo ad Hinata, il suo sorriso. Che lei ricambiava.
Erano i loro sorrisi, il loro silenzio. Qualcosa di personale, che li avvicinava anche quando erano in compagnia di altri.
Shino non aveva bisogno di parlare, quando era in compagnia di Hinata, perché lei lo capiva solo con uno sguardo. E gli sorrideva, di un sorriso vero.
-Hinata?-
-Sì, Shino-kun?-
-Arigatou.-


.2.
Gelosia

[ShinoKiba]


Lo avrebbe potuto notare perfino un bambino: Kiba aveva qualcosa che non andava, in quegli ultimi giorni.
Era fin troppo palese, e il motivo pareva scontato, almeno per quanto riguardava Shino.
Quest’ultimo afferrò di scatto un kunai, mentre ne evitava un altro lanciato dal compagno di squadra.
-Basta così, per oggi. Facciamo una pausa.-
Kiba annuì, e in un attimo sciolse la tecnica.
-D’accordo, Shino.-
Il moro fece un ultimo cenno ad Akamaru e poi s’incamminò con il maestro degli insetti, che intanto lo precedeva a passo lento ma deciso.
Lo raggiunse con pochi passi, deciso solo a camminare.
I due rimasero in silenzio per una manciata di minuti, intenti a passeggiare e guardare le nuvole, mentre Akamaru inseguiva qualche farfalla.
-Allora, Kiba..-, cominciò il ragazzo con gli occhiali, il tono lento.
-Mmh?-
-Come va? Ti sei ripreso dalla scelta di Hinata?-
Il compagno lo guardò prima con gli occhi sgranati, poi abbassò la guardia.
“Tipico di Shino.”, pensò.
-Non ti preoccupare. E poi, sai com’è, l’importante è che lei sia felice. Era il suo sogno da quando andava in accademia, giusto? Perfino suo padre ha quasi accettato la cosa. Hinata starà bene.-, concluse, mettendosi le mani dietro la nuca.
Erano passati ventitrè giorni dal fidanzamento della loro compagna di squadra con l’Uzumaki.
-E tu? Tu stai bene?-
Kiba lo guardò di sottecchi. Ma era davvero Shino quello che continuava il discorso? Non era da lui immischiarsi più del dovuto.
-Benone. Te l’ho detto, non ti devi preoccupare.-
-Mhm.-
Continuarono a camminare per un po’, senza spiccicare parola, rilassati. Le nuvole sopra di loro passavano veloci.
Erano passati ventitrè giorni dal fidanzamento della loro compagna di squadra con Naruto Uzumaki, eppure Kiba non riusciva a pensare ad altro.
Da bravo migliore amico, il moro sapeva da sempre della cotta che Hinata aveva sempre avuto per quella sottospecie di ramen vivente, eppure la cosa non gli era mai andata troppo a genio. Gli era bastato solo verificare le sue reazioni e fare due più due per capire d’essere innamorato della compagna.
Quando erano in missione con il gruppo o quando si allenavano, cercava di stare da solo con lei il più possibile, e Shino lo aiutava. La maestra Kurenai fingeva indifferenza, ma in fondo sapeva quello che Kiba provava nei confronti di Hinata. E non faceva nulla per fermarlo, dopotutto.
Per quanto riguardava l’Aburame, in un modo o nell’altro si rendeva utile ai due, sempre con il suo fare tranquillo e pacato. Sembrava gli riuscisse naturale.
Il tutto ovviamente non accadeva sempre, ma questo solo perché i due non volevano mettere fretta ad Hinata.
Prima di essere compagni -o innamorati, a seconda dei casi-, erano suoi amici, e la tranquillità d’animo della ragazza veniva prima di tutto.
Perciò quella era stata un’operazione piuttosto lenta (già la povera Hyuga aveva non pochi problemi. Si doveva essere per forza delle persone sadiche o terribilmente ciniche per provocarle altri dispiaceri), ma tuttavia, era stata proprio questa lentezza a fare in modo che la kuronichi non si accorgesse dei sentimenti di Kiba. E, di conseguenza, era riuscita a dichiararsi a Naruto, anche se in modo stentato e tremendamente faticoso.
E da quel momento i suoi compagni di squadra non avevano potuto fare più alcunché per far cambiare idea ad Hinata. Era sempre stato il suo sogno, dopotutto. E Kiba ormai si era rassegnato, e tranquillizzato: la sua compagna di squadra sarebbe stata bene, e avrebbe vissuto felice, anche se con un uomo che non era lui.
-Oh! Shino, guarda, c’è la carriola dei gelati!-
-Mhm.-
Per quanto riguardava il suo compagno di squadra, sembrava aver preso bene la cosa.
Tuttavia, Kiba non riusciva a dimenticare com’era stato prima.
-Vuoi un gelato, Kiba?-
Non se n’era accorto subito -anzi, gli ci era voluto un po’ per capirlo-, ma a poco a poco l’Inuzuka aveva trovato un non so che di strano, nei comportamenti del compagno di squadra.
E questo avveniva specialmente quando lui cercava di attaccare discorso con Hinata. In quei momenti, Shino distoglieva lo sguardo, li salutava e poi se ne andava il più lontano possibile da loro.
Inizialmente Kiba pensava che fosse un piacere che Shino gli faceva e approfittava dell’occasione, ma poi aveva cominciato a considerare l’ipotesi che il maestro d’insetti fosse geloso.
Ogni volta che Shino era costretto a stare accanto a Kiba ed Hinata mentre il primo tentava di conquistare la compagna questo veniva sorpreso ad origliare, e a tremare per quella che somigliava decisamente troppo alla rabbia.
E Shino non perdeva mai le staffe per delle questioni che non fossero importanti, mai.
-Vuoi offrirmi un gelato?-, fece l’Inuzuka, con un sopracciglio alzato. Come risposta ricevette solo il dolce, portato da uno sciame di insetti verso di lui.
E quindi Shino doveva essere -o doveva essere stato- geloso. Su questo non c’era più dubbio.
-Grazie.- fece Kiba, prendendo il gelato e cominciando ad assaggiarlo con la lingua.
Sì, geloso.
Di lui o di Hinata?


Next ~


3) First Time - ShinoTema
4) Crescita - ShinoKurenai



Spazio Sushoso ~


Beh.. dire che ne sono soddisfatta è un eufemismo. *w*
Questo è il primo contest a cui partecipo, e non mi sarei mai sognata di arrivare seconda!
Ringrazio di cuore la giudice e il suo 'intermediario', Hika-chan, e Ro chan, per aver avuto il coraggio di fare i bannerini. Sono felice che, nonostante tutti i problemi, i giudizi siano stati postati solo con due giorni di ritardo!
Potevo impegnarmi di più su questa raccolta, e lo so bene. Tuttavia, anche se secondo i piani doveva essere composta da fan fiction molto più numerose e scritte meglio, sono davvero felice d'averla messa su carta.
E non lo dico solo per il giudizio (che comunque fa sempre piacere *w*), ma anche per il fatto che Shino finalmente avrà una sua 'vendetta'! *_* Ovvero, citando Arwen: "*.* Ci pensate? Presto potremo leggere tante nuove storie su Shino!" (Sette, per l'esattezza *_*)
E quindi.. cavolo. Dire che questo pg di solito è poco considerato dai fan e nelle fan fiction è un eufemismo, pensate parlare di Shino nei pairing. E non fate commenti su questo; io ormai l'ho presa come una questione personale. L'ho detto nelle prime "Note dell'autrice" all'inizio e lo ridico ora.
A proposito: se qualcuno se lo chiedesse.. Sì; ho deciso di dividere la raccolta in due parti.
E il motivo è semplice: è da mesi che non mi faccio sentire sul forum, e non poter più sentire alcune persone su Efp mi manca terribilmente! ç__ç (Cla-sempai, Kisa-chan, Sae-san, Lyla-sempai.. perdonatemi per il ritardo.)
..E approfitto dell'angolo anche per scusarmi con tutti coloro che in questi ultimi tempi non ho potuto sentire e contattare, e con chi continua a sperare in un aggiornamento delle ff/raccolte in corso, ma ultimamente va sempre peggio. E il bello è che la professoressa di Francese ha già avvertito la classe del fatto che nelle prossime settimane sarà ancora più pesante e che "avremo pressoché un compito in classe al giorno". XDD Ora, voi capirete la mia gioia.
..Ma non sono qui per parlare della scuola ma del contest, a cui, come ho già detto, mi ha fatto davvero piacere poter partecipare. Spero che questa raccolta possa essere di vostro gradimento!


Ecco il giudizio di Hachi92. *Felice <3*


2a Classificata
About Shino's Pairing di Sushiprecotto_chan

Grammatica 7,5/10
Stile 8/10
Originalità 10/10
Caratterizzazione dei personaggi 8,5/10
Giudizio personale 5/5
Totale 39/45

Devo dire che questa raccolta l'ho amata fin dalla prima riga. L'ho trovata bella, commovente e introspettiva. È incredibile come tu sia riuscita a tenere l' IC dei personaggi esprimendo al tempo stesso i loro sentimenti. La Shino X Kurenai è quella che sicuramente mi ha più commosso. Kurenai vede - o almeno inizia a vedere – il suo allievo come un uomo e lui si comporta come tale. La Shino X Temari l'ho trovata molto profonda, nella tua FF ha interpretato il suo atteggiamento in maniera diversa. Mi è piaciuta anche la Shino X kiba con un sottile tocco di ironia. Forse quella più scontata è la Shino X Hinata per quanto deliziosa come coppia; ma tu non l'hai resa affatto banale. Mi sembra che tu sia rimasta nell'IC con tutti. Anche per l'originalità, ogni situazione l'hai resa speciale. Hai uno stile molto buono anche se a volte sei incappata in errori ortografici o comunque di punteggiatura.
Giudizio personale: in questa raccolta hai visto nell'io dei personaggi.
Seconda classificata a pari merito.

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Capitolo 2
*** Parte 2 - ShinoTema, ShinoKurenai [Fine] ***


About Shino's Pairing
Seconda parte. <3




.3.
First Time

[ShinoTema]


La prima volta che aveva visto Shino era stata alla seconda prova dell’Esame dei Chuunin, quando il ragazzo aveva dodici anni e lei quattordici.
Probabilmente l’aveva guardato di sfuggita anche all’esame scritto, ma chi se lo ricordava più.
Tuttavia di una cosa era sicura: guardandolo lottare contro quel ninja del Suono, uno del trio alleato se non andava errata, aveva pensato che era abbastanza forte, e di sicuro una persona terribilmente calcolatrice. Ed arrogante, pure, nel suo comportamento.
Poi era arrivato l’incontro successivo, e la sua attenzione si era spostata di nuovo sul combattimento che stava per avvenire e su Gaara, che in quel momento sembrava quasi impazzito.
Per quanto riguardava il resto, nella mente di Temari era pressoché avvolto nella nebbia.
Ricordava solo che, durante l’attacco a Konoha, chi aveva ridotto in fin di vita suo fratello Kankuro era stato proprio Shino. Dopo questo episodio, per anni non aveva mai più sentito parlare dell’entomologo, né le era mai interessato incontrarlo di nuovo.



La prima volta che aveva parlato con Shino era stato a Suna, in un estate a dir poco soffocante.
In quei giorni Gaara era stato nominato da poco Kazekage, e Temari, insieme ai suoi fratelli, si era dovuta trasferire nel palazzo riservato al capo del villaggio, situato parecchio lontano dalla loro precedente casa.
Lo aveva incontrato per puro caso in una via, e all’inizio non l’aveva neppure riconosciuto, perché troppo coperto da strati e strati di maglie.
Si era fermata di colpo, con uno scatolone dalle dimensioni discutibili tra le braccia, e lo aveva guardato, con la bocca semi aperta dalla sorpresa.
Lui l’aveva guardata a sua volta e le aveva chiesto se voleva una mano.
Temari aveva annuito.
In seguito aveva scoperto chi era, ed avevano parlato. E, per quanto il ragazzo potesse essere silenzioso, la kuronichi aveva trovato la chiacchierata piuttosto piacevole.
Lui l’aveva accompagnata fin dentro al palazzo del Kazekage, per poi riferire un messaggio proveniente da Konoha a Gaara stesso.
Poi se n’era tornato al Villaggio della Foglia, salutandola con un cenno.
Temari gli aveva sorriso.



La prima volta che aveva abbracciato Shino era totalmente ubriaca.
Non che succedesse spesso, ma quella sera lei, i suoi fratelli e gran parte della popolazione di Suna si erano riuniti tutti in un pub, per festeggiare il ritorno di Gaara al villaggio.
Molti si erano fatti prendere la mano nel brindisi, ed in quel momento giacevano accasciati al suolo, dormienti, ma Temari non era con loro.
La kunoichi di Suna stava infatti ancora al bancone, ubriaca fradicia ma ancora sveglia, e cercava di desistere alla voglia di vomitare e al sonno.
In quel momento aveva paura di addormentarsi. Aveva il terrore di rivedere tutto: la notizia del rapimento di suo fratello Gaara, la vista di Kankuro sul letto d’ospedale, ad un passo dalla morte, l’attesa insonne prima di poter andare finalmente a recuperare il Kazekage dal covo dell’Akatsuki, l’immagine di suo fratello morto, poco prima che rinvenisse... E poi, infine, quel sentimento di impotenza che l’aveva pervasa per tutti e quanti quei giorni, inesorabilmente.
Quando il villaggio era stato attaccato dall’organizzazione Aka, lei non c’era. Quando Gaara aveva lottato contro Deidara, lei era a Konoha, e lo aveva saputo solo quando il risultato dello scontro era già avvenuto ed ogni tentativo di rimediare era svanito. Quando alcuni ninja avevano ritrovato Kankuro, in fin di vita, la kunoichi era ancora per strada. Quando Kankuro era rinvenuto tra le braccia degli infermieri, Temari ancora non c’era. Ed era stata l’Haruno, a salvarlo.
Non aveva potuto fare nulla neppure per Gaara, e ringraziava con tutto il cuore Naruto per essere andato al suo posto, per essere riuscito a fare qualcosa. Ringraziava la vecchia Chiyo, per aver donato la vita al fratello. Ma, in tutto questo, lei cosa aveva fatto?
Era accorsa il prima possibile, togliendosi il tempo per dormire, uccidendosi i polmoni per il ritmo della corsa… ma alla fin fine non era riuscita a fare nulla, per i suoi fratelli.
Ed ora aveva paura che tutto quello che aveva provato -tutto quello che provava- si ritorcesse nei suoi sogni, trasmettendole di nuovo in diretta quello che aveva provato in quegli orribili quattro giorni.
Temari aveva alzato la testa di scatto, chiedendo a gran voce un altro saké, e il suo vicino l’aveva guardata, esterrefatto.
Il ragazzo l’aveva studiata per una manciata di minuti, in silenzio, poi aveva pagato il suo e il conto della ragazza, impedendole alla fine di chiedere dell’altro liquore, ed aiutandola ad alzarsi.
-Temari?- le aveva chiesto, una volta fuori dal locale.
La kunoichi aveva annuito. I suoi potenti occhi verdi avevano tremato, incontrando gli occhiali spessi dello sconosciuto, ma non lo era riuscita a riconoscere neppure allora.
Il ragazzo l’aveva portata poco distante, e l’aveva fatta sedere contro una staccionata, in un luogo scomodo ma sicuro. Poi le aveva parlato.
Le aveva chiesto se stava bene, e che le fosse successo. Temari alle domande si era appoggiata del tutto alla staccionata, ridendo sguaiatamente. E poi gli aveva raccontato tutto.
Gli aveva raccontato di come si fosse sentita inutile nella missione per salvare il fratello, gli aveva raccontato di come non avesse potuto nulla di fronte alle ferite mortali di Kankuro, gli aveva spiegato di quanto si fosse sentita impotente di fronte agli avvenimenti dell’intera faccenda.
Lo sconosciuto aveva annuito, chiedendole di continuare. Lei gli aveva ubbidito.
Quando poi stava quasi per cedere al sonno, il ragazzo l’aveva sollevata, chiedendole dove abitasse, poi l’aveva portata dritta a casa, dove aveva vomitato più volte, a causa di tutto il saké che aveva bevuto.
Nel momento in cui l’aveva portata di peso verso il letto, lei si era stretta un po’ di più verso lo sconosciuto, cercando di imitare un abbraccio.
-Grazie.- aveva farfugliato.
Di quella sera si ricordava solo la puzza di alchool e il tepore della giacca di Shino; il suo sonno era rimasto indisturbato per tutta la notte.



La prima volta che aveva baciato Shino era una giornata piovosa, e Temari era stata appena costretta a ritirarsi da una missione, situata fra Konoha e il villaggio della Sabbia.
Si era rifugiata in un capannone abbandonato lì vicino, e lì aveva consumato quello che rimaneva delle provviste, calcolando quanto ci avrebbe impiegato per arrivare a Suna il giorno dopo.
Poi aveva sentito i passi di qualcuno arrivare dentro l’edificio, e si era messa in ascolto.
Erano passi silenziosi, forse appartenenti ad un uomo adulto. Aveva continuato ad origliare per un minuto buono, poi lo aveva visto.
Dopo essersi accertata di chi fosse realmente, era sbucata fuori dal suo nascondiglio, sorridendo.
-Mi stavi seguendo, Aburame?-
Questo si era voltato, e le aveva sorriso a sua volta, da sotto il maglione.
-Già.-
Temari si era seduta per terra, intimando anche il ragazzo a fare lo stesso.
-Non credevi che sarei riuscita a compiere la missione?-
-Non mi fidavo della presenza di Nara, nella missione.- le rispose lui, a tono.
La ninja aveva sorriso, cogliendo subito la sfida.
-Geloso?-
-Preoccupato.-
-Per me?-
-Già.-
Temari aveva alzato la testa, soddisfatta.
-Ti sei ritirata anche tu dalla missione?-
-Sì...- aveva cominciato la ragazza. -I tuoi compagni avevano già sistemato tutto ancora prima ch’io partissi, ma questo lo sai anche tu. Bah... sono corsa qui per niente.-
Aveva alzato le spalle, stuzzicandolo.
Shino era stato al gioco, mettendosi in ginocchio con tutta calma e chinandosi su di lei. -Dipende da come la vedi, Temari.-
Dopo quella volta a Suna si erano continuati a vedere, un po’ per desiderio e un po’ per caso, ma quella era la prima volta che la chiamava per nome.
Lei aveva sorriso di nuovo, mentre avvicinava il viso a quello dell’Aburame.
In quegli anni, era stato lui e solo lui a preoccuparsi realmente per lei, a sostenerla nel suo ruolo di sorella maggiore, dove spesso la ninja temeva di fallire. Era stato lui a darle la forza di andare avanti, e con strategia era riuscito a diventare una delle persone più importanti, per Temari.
“Grazie, Shino.”


.4.
Crescita

[ShinoKure]


Kurenai aveva sempre considerato i membri del suo gruppo come dei figli, non aveva mai potuto farci nulla.
Dalla prima volta che li aveva visti, sapeva che da quel momento in poi erano sotto la sua responsabilità, e questo non valeva solo per quanto riguardava eventuali incidenti, ferite od altro, ma anche per la loro vita, i pensieri che avrebbero sviluppato, la scelta di come avrebbero vissuto.
Ed ora, il suo scopo di insegnare era terminato. Non c’era più nulla da dire, a quelli che ora erano diventati ragazzi, se non adulti. Ed era successo tutto troppo velocemente, per Kurenai. Troppo forzatamente.
“Come si può preparare dei bambini alla guerra? Con che coraggio incitarli?”
Kurenai era sempre stata una kunoichi palesemente forte.
Non tanto per la forza fisica o l’intelligenza, ma per il suo riuscire a calcolare le possibilità della situazione ed agire di conseguenza, tenendo però conto anche dei compagni.
Per la pazienza, per il suo agire con calma ma con buoni risultati.
Nel villaggio della Foglia la Yuhi non era di certo una ninja d’eccezione, e non aveva tecniche troppo speciali, né una discreta forza fisica. Però era una kunoichi, ed una maestra, e di questo andava fiera.
Se solo in quel momento non si sentisse così impotente.
Kurenai ora stava racchiusa su se stessa su un cumulo di macerie, che solo poche ore prima avrebbe chiamato ‘casa’.
Stava raggomitolata su se stessa e si abbracciava la pancia, dove sentiva il bambino che portava in grembo muoversi bruscamente, in modo quasi violento. Non aveva mai fatto così prima, pensò, emettendo un gemito.
-Tutto bene, Kurenai-sensei?-
La donna si voltò, mentre una goccia di sudore le scendeva sulla fronte.
-Sì, certo… tutto bene, Shino, non preoccuparti.-
Questi aggrottò lo sguardo, studiando la maestra punto per punto.
-Davvero, sto bene. Non fare quella faccia, dai.- fece poi la donna, dandogli un buffetto sulla guancia. -Non ti preoccupare.-
Shino annuì, accennando ad un sorriso, poi si alzò nuovamente, per controllare la zona.
"Sembra tutto tranquillo…”, pensò, scettico. Non gli erano mai piaciute troppo, le attese. Somigliavano tutte alla pausa di tensione che prendeva il nemico in battaglia prima di attaccare.
Mandò alcuni suoi insetti in perlustrazione, poi si chinò di nuovo verso Kurenai.
-A che mese è, maestra?-
La ninja si rabbuiò.
-L’ottavo.-
Lui annuì, poi si voltò di nuovo verso uno dei suoi insetti, che scosse le piccole antenne come cenno d’intesa, prima di scomparire di nuovo tra gli alberi poco distanti.
I due ninja non dovettero aspettare troppo, prima di vedere all’orizzonte il padre di Shino, seguito da un piccolo gruppo di uomini.
-Ciao, papà.-
-Shino.- fece l’uomo, inchinandosi un poco alla vista di Kurenai.
Poi si affiancò al figlio, pronto a riferirli le novità dal campo.
-Pain continua a combattere con Naruto nel fronte sud. Al centro, invece, quelli che sono arrivati con lui sono ancora mezzi-vivi, anche se li stiamo battendo. Temiamo un attacco da parte della Radice, invece. Il Quinto ha riferito a tutti gli Ambu di Konoha la possibilità che ci tradiscano da un momento all’altro, e.. aspetta.- L’Aburame prese rapidamente un insetto, che gli si appoggiò sul dito, con fare frenetico.
Poi l’animale volò via, e il ninja si voltò di nuovo verso suo figlio.
-Stanno arrivando alcuni uomini di Pain. Tieniti pronto, Shino. Signora Kurenai… ce la fa a camminare?-
Il suo allievo rispose per lei, dicendo al padre che la donna era incinta di otto mesi.
Suo padre annuì, con aria saccente.
Visti dal basso, ed insieme, i due ninja sembravano sempre più simili, agli occhi di Kurenai.
In realtà i due Aburame erano sempre stati molto simili, sia di aspetto che di carattere, ma la ninja non li aveva mai paragonati seriamente l’uno all’altro.
Si era sempre limitata a sorridere del loro rapporto, del fatto che conosceva quanto ognuno dei due tenesse all’altro, anche se spesso Shino e suo padre non se ne accorgevano.
Sapeva di quanto il suo allievo ammirasse il padre, e di quanto volesse diventare come lui, un giorno; un fiero ninja, con mosse da stratega.
Kurenai lo guardò, accennando ad un sorriso. Era un ragazzo, ormai, quasi un adulto, ma per lei rimaneva il suo Shino, il suo allievo. Non riusciva a credere che fosse cresciuto così tanto.
D’un tratto la ninja sentì un altro calcio da parte del bambino, mentre riusciva a captare una nuova presenza nei dintorni. Sperò con tutta se stessa che fossero degli uomini di Konoha.
-Arrivano.- Sentì invece sussurrare dall’Aburame più anziano.
Mentre padre e figlio si mettevano in posizione di attacco, Kurenai strinse i denti, aggrappandosi con le unghie al vestito. Il male che sentiva nel ventre si stava intensificando.
-Kurenai-sensei, si sente bene?- fece Shino, girando nella sua direzione soltanto la testa.
-N-No. Il bambino...-
Era inutile negarlo ancora a se stessa: il bambino che portava in grembo stava nascendo prima del tempo, in mezzo ad una guerra che sembrava non finire mai. Il bambino stava nascendo e lei non poteva fare nulla per aiutare Shino e suo padre, né poteva evitare il parto. L’unica speranza era che l’essere che portava in grembo non avesse troppa fretta; aveva sentito che molte madri avevano aspettato più di sedici ore, prima di partorire.
-Ce la fa a resistere?-
Kurenai annuì, gemendo. Doveva resistere. Almeno in questo, poteva provarci.
Shino si voltò nuovamente verso il nemico, che presto o tardi sarebbe arrivato.
-Cerchi di resistere ancora un po’. Appena finito qui, mio figlio la porterà immediatamente da un medico, glielo prometto.- s’intromise il padre di Shino.
Questi annuì, guardando la propria maestra di sottecchi.
-Sarà un attimo.- fece.
Kurenai annuì a sua volta, facendogli capire di non preoccuparsi.
Poi si abbracciò di nuovo il ventre, colpita dall’ennesima spinta del bambino.
Ripensò ad Asuma, ripensò alla sua squadra, ad Hinata, Kiba e Shino, e ripensò al tempo, a quanto poteva scorrere veloce, senza che nessuno lo riuscisse a fermare.
Guardò Shino, e gli sorrise, gli occhi persi in ricordi.
“Ed ora che i ruoli si sono invertiti, ora che sei tu a proteggermi, ora che sono io a dovermi aggrappare a te e fidarmi, come dovrei pensare di te, Shino? Come un ragazzo o come un uomo?”



Spazio Sushoso ~


Dio, dire che non aggiorno da mesi è un eufemismo. °__°
Indi per cui chiedo umilmente scusa a chi ha aspettato/aspetta la fine di questa raccolta e/o altre fiction; le sto finendo, ma quest'estate ho avuto un debito in Matematica ed uno in Latino, quindi diciamo che questa è la prima (e ultima) settimana nella quale mi trovo davvero in vacanza.
Inoltre, anche se ho lavorato come un mulo per recuperare queste due materie, non sono ancora riuscita a finire i compiti della vacanze delle altre (vedi francese, spagnolo, inglese, storia etc), quindi... ecco, non mi trovo in vacanza neppure ora. ^^'
Comunque.
Sono riuscita a recuperare questi miei debiti (soprattutto matematica, dove ho preso il massimo dei voti**, strano ma vero XD), ed ora mi accingo a ricominciare la scuola, il 15. Ed a organizzare un enorme vecchione ad immagine della Gelmini per il prossimo Capodanno. XD (più uno con immagine e somiglianza di Berlusconi, ma quello si fa più o meno tutti gli anni). Tuttavia cercherò di postare le fiction che devo (a Lyla-sempai, Clasaru e Saeko-san) e quelle già terminate (la ShikaShiho classificata seconda al contest "Chose your[...]" e la mia prima LeeTen) appena mi sarà possibile.
Bon, spero che la raccolta sia stata di vostro gradimento!
Ringrazio ancora Hachi92 per il giudizio, Hikachan per aver fatto da intermediario con pazienza e buon umore, Ro chan per i bellissimi bannerini (**) ed infine le altre concorrenti, che hanno trasformato l'attesa (la mia prima attesa per un contest XD) in un piacere.** Grazie mille!


Ringrazio Lyla(Sempai**), Hika_chan(grazie ancora!), Arwen88(**), hachi92(la giudice!), Saeko no Danna(Sae-san**) e BloodNyar(Sky**) per i commenti, a cui risponderò in questo spazio domenica o lunedì (causa forza maggiore XD *mia nonna*). A presto!


Sushi.
P.s. Posto qui la piccola meraviglia creata da Ro chan per il contest. *_*

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