I like you

di _ClyssiasChange_
(/viewuser.php?uid=140191)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. party of halloween ***
Capitolo 2: *** 2. capitolo due ***
Capitolo 3: *** 3.Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** 4. capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** 5. capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** 1. party of halloween ***


~ I like you ~
 
1. Party of Halloween
 
 
Fluttershy era a casa sua, intenta a indossare il suo costume per la festa di Halloween che si sarebbe tenuta a casa della sua cara amica Applejack! Testarda, dolce, laboriosa e soprattutto sincera, riusciva a capirti meglio di chiunque, anche meglio di te stesso, questa era la sua cara Apple. Aveva una carnagione abbronzata, occhi verdi lucenti e lunghi capelli lisci biondi, che teneva solitamente ordinati in una coda, aveva un fisico alto e slanciato, con forme al punto giusto, adorava andare in giro con gli amici, e ancor di più, fare escursioni alla ricerca di buone mele, tenendo fede al suo nome! Si conoscevano da quando andavano all’asilo, le l’aveva presentata Rainbow Dash, la sua migliore amica, l’aveva protetta da un gruppo di bulletti, da lì erano diventate inseparabili.
La ragazza si guardò allo specchio un’ultima volta, pelle chiara, occhi grandi color acquamarina, lunghi capelli rosa, resi ricci con la piastra, ordinati in due code basse con fiocchi rossi, non molto alta e magra, sebbene molto formosa, infatti le avevano subito offerto di fare la cheerleader, e, dolce e timida come era, non aveva potuto dire di no, questo era un suo grande difetto; per quella sera aveva optato un vestito semi-principesco, lungo fino alle cosce, la gonna ampia bianca a volant, con sovrapposto tessuto rosso, il corpetto stretto bianco, dove sul davanti due nastri rossi percorrevano il busto, per terminare poi in un fiocco all’inizio del vestito, l’abito era senza spalline ma con maniche a sbaffo, in vita aveva un grande fiocco rosso da dietro, parigine bianche e ballerine rosse. Somigliava molto a una dolce lolita, o ad una bambola di porcellana, come trucco aveva deciso di mettere matita e mascara neri e rossetto rosso (che evidenziava le sue labbra a cuore).
-Ok, direi che sono pronta- disse con la sua dolce e delicata vocina.
Indossò la sua giacca bianca, mettendo in tasca il cellulare.
-Ehi mamma, puoi accompagnarmi da Applejack?- chiese gentilmente.
***
 
-WOHO! Sarà una festa memorabile- esclamò carica di aspettativa un’energica ragazza dai ricci capelli fucsia, con uno sbarazzino abito da fata rosa.
-Concordo!- le batté il cinque una biondina, con un vestito nero e viola da strega. - Ah, grazie dell’aiuto Pinkie!- aggiunse poi.
-Non dirlo nemmeno Aj! Sai che adoro le feste- esultò l’altra.
***
 
- Twilight! Sei pronta?- brontolò una ragazza dai capelli viola, come i suoi occhi e la pelle bianca come il latte, con un vestito alla “Marylin Monroe”.
-Sì, sì! Eccomi Rarity – una mora, con una esuberante ciocca rosa, fece capolino, mostrandosi nel suo completo da vampira rosa e nero.
-Finalmente! Sei una favola, e tu che volevi vestirti da … da chi?-
-Da Merlino!- rispose con un enorme sorriso, così da mostrare anche i finti denti da vampira, la ragazza dagli occhi viola.
-Ma non lo sai che Halloween serve per fare strage di cuori, tesoro? Chissà … magari ci sarà anche Spike – alluse l’amica, con un occhiolino, mostrando così la sua palpebra azzurra.
-RARITY!- urlò tutta rossa Twilight, completamente in imbarazzo.
***
 
Din don.
-Ehi Applejack! Mi fai entrare?- gridò una ragazza dalla carnagione bianca, fisico atletico, vestita da gatto nero e dai corti capelli arcobaleno.
-Eccoti qui Rainbow Dash!- la salutò la bionda, con un caloroso abbraccio. - Sei la prima, tra poco dovrebbe arrivare anche la nostra ‘Shy- l’avvisò, facendole spazio per farla entrare, notando che ella aveva distolto lo sguardo al sentire il nome della rosa.
***
 
Era passato un po’ di tempo, e finalmente tutti gli invitati erano arrivati alla festa, cominciando già a ballare, mangiare o parlare con i propri amici.
-Ehi zuccherino, come te la passi?- domandò dolcemente Aj a Fluttershy.
-Oh, bene grazie! E tu?- ricambiò, tenendo in mano il suo punch alla frutta analcolico.
-Molto bene, anzi, mai sentita meglio! Sai, Camel mi ha invitata a uscire- sospirò con aria estasiata, l’altra rise, felice per la sua amica.- A proposito, mio fratello continua a chiedermi di te- le diede una gomitata sul braccio, facendola imbarazzare – Scommetto che se ti vedesse morirebbe! Sei bellissima- si complimentò guardandola.
-G- grazie … - arrossì. – Comunque non so, ti ho raccontato di quando siamo usciti, è stato carinissimo!- esclamò sognante.
-Perché non vi mettete insieme? Chi se ne importa se è più grande, e poi così diventeremmo cognate!- scherzò, alludendo forse a qualcosa.
-Cambiando discorso … dov’è Dashie?- si guardò intorno la rosa.
-Solo da te si fa chiamare così, siete proprio legate- annuì eloquentemente. – Comunque non saprei, guarda in giardino- le propose.
L’amica ringraziò, facendosi largo tra la folla per cercare la sua migliore amica.
***
 
Rainbow era intenta a respirare affannosamente sull’erba del giardino, perché ultimamente faticava a stare affianco a Shy? Le aveva promesso che l’avrebbe protetta sempre, da chiunque, lei era troppo fragile per il mondo, ma adesso era lei a sembrare debole.
-Ehi Dashie … tutto ok?- la voce di colei che stava evitando le risuonò nelle orecchie, facendola sobbalzare.
- F- Fluttershy … certo, perché non dovrebbe andare bene?- si finse sicura.
-So quando menti, avanti parlamene, siamo amiche dopotutto- le si affiancò, mettendo una mano sulla sua.
Rainbow si irrigidì a quel contatto, perché? Non era la prima volta che succedeva.
-Fidati Shy, è tutto ok- la guardò negli occhi, di quella tonalità d’azzurro dove potevi annegare.
Fluttershy si girò completamente vero l’amica, mettendosi a quattro zampe mettendo così, involontariamente, in mostra i seni, tanto che l’amica faticò a distogliere lo sguardo.
-Ascolta bella, va tutto ok, diciamo che sono solo un po’ preoccupata per la squadra … e per te- confessò, in parte.
-Per me?- fece confusa, corrucciando l’espressione del viso.
-Sei così ingenua, non voglio che continuino a usarti-
-Capisco … comunque stavo pensando di uscire con lui ancora, forse potrebbe funzionare … è sempre così dolce con me- confidò.
Rainbow Dash si alzò in piedi, innervosita.
-Sì, forse. Probabilmente ti farebbe soffrire meno di chiunque altro- Shy si sorprese del tono acido della ragazza arcobaleno.
-Andiamo dentro?- la invitò la rosa, l’amica annuì, ancora arrabbiata.
Lei le prese la mano, nel tentativo di calmarla.
-So che queste cose dolci non ti piacciono, ma beh, penso ti faccia bene- arrossì la cheerleader.
-Grazie piccola, sei sempre così premurosa-
- Fluttershy!- la voce di un ragazzo chiamò la bella ragazza – Eccoti, ti ho cercata ovunque- vestito da angelo, un ragazzo di diciotto anni, appena due anni più grande di loro, si avvicinò alle amiche, imbarazzato e con una mano dietro al capo.
- Ehi MacIntosh … - gli fece un cenno Shy.
-Ti ho cercata ovunque, vieni con me un attimo?- domandò gentilmente, ella guardò la sua amica, che annuì, così Big prese per mano la rosa, trascinandola dentro con lui.
-Già, lui è l’angelo, io sono quella cattiva, quella inadatta per lei- si ritrovò a pensare Rainbow Dash.
 
 
Clyssia’s Crazy Corner
OKK, dopo aver scritto sui my little pony,
la mia vita è completa, A-HA!
Come si è capito è humanized!Pony e FLUTTERDASH, SEEEEH!
Ceh, sono troppo shippabili *^*
Vabbè, ci saranno altre coppie, inventate la maggior parte eccetera eccetera …
ALLA PROSSIMA!
Kiss Clyss :3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. capitolo due ***


~ I like you ~
 
2. Rainbow Dash, Applejack and Fluttershy

 
 
Era già la mattina del primo novembre, il giorno dopo si sarebbe ripresa la carriera scolastica, per la gioia di Twilight, ma oggi Fluttershy sarebbe uscita nuovamente con MacIntosh, aveva passato gran parte della notte al telefono con Applejack, in piena crisi, le aveva parlato delle sue preoccupazioni, di cosa sarebbe potuto succedere, del comportamento insolito della sua Dashie … e lei aveva risposto sempre con un tranquillo “Calma zuccherino, andrà tutto bene, fidati di me!” e senza saper come, era riuscita a rilassarla, come ogni volta.
Si era svegliata presto, aveva fatto una leggera colazione – un tè caldo e un biscotto esatto -, aveva coccolato un po’ il suo caro coniglietto bianco, Angel, ripensando così a come era vestito il fratello dell’amica la sera prima e infine si era fatta una doccia.
Si asciugò i lunghi capelli, pettinandoseli con cura.
-Bene, tra un’oretta Big dovrebbe venire a prendermi, cosa posso mettermi?- domandò osservando l’armadio aperto.
-Ma certo!- esclamò, colta da un’improvvisa illuminazione, prese le calze a maglia bianche, un vestito celeste senza spalline con una scollatura a barca, poco più corto delle ginocchia, con sopra la sua giacchetta bianca a maniche lunghe ed infine ballerine azzurre.
Mise un filo di matita e mascara neri, prima di definirsi pronta.
Din don
Scese le scale per aprire la porta d’ingresso.
-Ciao Big! Sei in anticipo – constatò Shyshy imbarazzata.
-Passavo di qui e ho pensato di venire, non è un problema, vero?- domandò il ragazzo.
-Affatto- gli sorrise la ragazza prima di prendere la borsa bianca precedentemente preparata e uscire.
MacIntosh indossava un paio di jeans semplici e una polo arancione che richiama i suoi capelli, aveva un fisico ben allenato dati gli allenamenti di football e le numerose volte che aiutava il padre con i lavori manuali, portando cose pesanti, aveva due occhi verdi ma di una tonalità completamente diversa da quella della sorellina, erano quasi azzurri, mentre i capelli erano arancioni lisci, che lasciava lunghi poco più su delle spalle. Aveva un buon carattere, gentile, disponibile, raramente diceva di no, fedele e orgoglioso, qualche volta si dava delle arie, ma capitava di rado.
Aveva sempre avuto una cotta per Fluttershy, anche se adesso si era evoluta in qualcosa di più intenso.
Ricordò il primo giorno che l’aveva vista.
-Ehi Big MacIntosh!- la voce della sorella, di appena sei anni, giunse alle sue povere orecchie come il suono di un tamburo – Oggi non fare troppe storie che viene finalmente una mia cara amica qui!- gli intimò.
-Tranquilla Applejack, non m’importa di te e le tue amichette!- ribatté lui sgarbatamente, lui e la sorella erano cane e gatto, anche se era diventato un gioco quasi, si divertivano a stuzzicarsi a vicenda.
Qualche ora dopo arrivò finalmente Shy.
-ZUCCHERINO!- strillò Aj, rompendo nuovamente i timpani del fratello che era nella stanza affianco. – Finalmente, vieni che ti mostro la casa- le fece vedere la cucina e il salotto per primi, dove c’era Big che stava leggendo un libro di “Geronimo Stilton”.
-Ah sì, lui è mio fratello, è un rompiscatole, ma oggi non ci disturberà-
-E- ehi … io sono Fluttershy, molto piacere- si presentò la bambina attorcigliandosi una ciocca di capelli.
Lui la guardò e per un attimo rimase interdetto, non era abituato a questo genere di amiche della sorella, di solito avevano tutte un carattere come quella Rainbow Dash, faceva fatica a digerirla, eppure lei era così carina, capelli rosa lisci a contornare il viso ancora da bambina, le guance rosate e grandi occhi acquamarina, una semplice maglietta gialla e una gonnellina rosso chiaro e calze lunghe anch’esse gialle.
-Io sono Big MacIntosh – scattò in piedi immediatamente – Spero che ti trovi bene con quella pasticciona di Apple – tentò di rompere il ghiaccio, la bambina rimase un attimo perplessa, prima di accennare una risatina.
-Mi trovo molto bene, grazie, è così simpatica- alzò le spalle, sorridendo.
-Non ti ho ancora detto quanto tu sia bella con questo vestito, anche se lo sei sempre- la elogiò, facendole scattare un vistoso rossore sul viso – Proprio come da bambina- pensò.
-Ti ringrazio, me l’ha regalato Dashi … Rainbow Dash!- si corresse, sapendo che al ragazzo non piaceva la sua migliore amica.
Così ricordò quando lo presero …
- Dashie per favore! Ho bisogno di una mano, aiutami!- una quindicenne Fluttershy stava già pregando l’amica.
-Dai Shy! Lo sai che non sono brava in queste cose, chiedi a Rarity- sbuffò la ragazza arcobaleno.
-Ma tu sei speciale, per favore … - aveva già gli occhi lucidi.
-No! Non piangere, non farlo, ti accompagno! Ma ti prego non piangere-
-YAY!- esultò dopo.
Uscirono a fare shopping, alla piccola rosa serviva un vestito per la comunione del cugino e non aveva nulla di adatto, e sebbene Rarity fosse più adatta a questo compito, solo Rainbow Dash poteva accompagnarla se da sola.
-Quale mi consigli?- domandò guardando alcuni vestiti.
-Uno vale l’altro- borbottò annoiata.
-RAINBOW DASH! Ti prego, è importante … - l’altra roteò gli occhi già esasperata, prima di incontrare con lo sguardo un semplicissimo vestito azzurro, le sembrava molto più adatto di ciò che stava guardando la sua Shy.
-Che dici di quello? Provalo!- le propose subito, titubante Shy prese quello della sua taglia e lo provò.
-Allora? Cosa te ne pare?- la ragazza si attorcigliò una ciocca di capelli intorno al dito, mentre Rainbow era senza parole.
-Sei … assolutamente perfetta- disse a bocca aperta.
Con un enorme sorriso Fluttershy corse ad abbracciare Dash.
-Lo sapevo che con te ci avrei messo pochissimo-
-Già, sai che ti dico? Te lo compro io, tanto non è per niente caro-
-Ma non ce ne è bisogno … - tentò.
-A-ah, zitta. Ho deciso ormai- asserì decisa.
- Sei troppo bella con quel vestito, magari così riuscirai a capire quanto tu sia meravigliosa, e sarà merito mio- pensò aspettandola alla cassa, pentendosi subito di quegli strani pensieri.
 
***
-APPLEJACK! APRI QUESTA FOTTUTISSIMA PORTA- una Rainbow Dash piuttosto arrabbiata bussava alla porta dell’amica.
- Rainbow Dash, cosa diavolo vuoi?- ringhiò la bionda.
-Mi sono svegliata con un mal di testa assurdo e un vuoto completo di memoria, adesso devi spiegarmi cosa è successo ieri sera- le disse, stringendo la felpa azzurra che indossava.
Aj sospirò, facendola passare.
-Vieni, andiamo a bere un tè caldo che ti spiego-
Andarono in cucina, mentre la padrona di casa preparava il tè.
-Strano che a quest’ora tu sia ancora in pigiama, di solito sei così mattiniera- commentò osservando il suo pigiamo invernale arancione.
-Dillo a Fluttershy, mi ha tenuta sveglia fino alle tre al telefono, era preoccupata perché oggi esce con quell’idiota di mio fratello, dovrebbero essere già usciti a quest’ora- spiegò.
-Oh- si limitò invece l’amica.
-Era preoccupata anche per te, ieri – prese una pausa, versando il liquido in due tazze – Shy ti cercava ansiosamente, poi è andata in giardino e lì penso che potresti dirmi meglio di me cosa sia successo, il problema è che poi Big è venuto da me a chiedermi dove fosse Fluttershy, gliel’ho detto e qualche minuto dopo sono tornati dentro insieme, una mezz’oretta dopo anche tu, e senza pensarci hai cominciato a bere alcolici, stupida- la rimproverò severa.
-Avevo solo voglia di provare- distolse lo sguardo.
-Stronzate,- la rimbeccò – se avevi voglia di provare non l’avresti fatto ogni singola volta che mio fratello si avvicinava, per così dire, troppo a lei-
-Cosa vorresti insinuare?- domandò alzando la voce.
La bionda si morse il labbro, non era ancora il momento.
-Niente- mentì, sentendosi subito male, odiava raccontare bugie, mentire, lei era sempre stata definita “quella onesta” “quella sincera” “quella che non ti mentirà mai”, e quando in occasioni come quelle si ritrovava a dover mentire a una delle sue migliori amiche, beh, di certo non stava bene.
-Ok- terminò l’altra, un punto a favore di questo suo pregio era che se mentiva nessuno poteva accusarla del contrario.
-In ogni caso ti consiglio di non bere più così tanto ad una festa, pensa cosa sarebbe successo se ci fosse stato qualche male intenzionato ad abusare di te, in quelle condizioni non avresti nemmeno potuto allontanarlo- la sgridò con un velo di preoccupazione.
-Forse potresti aver ragione- sibilò, Rainbow Dash era la persona più orgogliosa al mondo, ecco perché quando si ottenevano queste piccole vittorie, ad Applejack appariva un sorriso compiaciuto sul viso.
***
-Ehi Big, io avrei un leggero appetito- s’imbarazzò Fluttershy.
-Vuoi venire da me?- le propose con un sorriso dolce – Così vedrai anche mia sorella- continuò.
-N- non vorrei disturbare- balbettò guardando le sue scarpe.
Il ragazzo la guardò con un’espressione intenerita, era così carina.
-Nessun disturbo, tanto i miei sono fuori e comunque anche se ci fossero sarebbero felici di averti in casa-
-Oh, allora accetto- decise.
***
- Apple, sono arrivato, c’è anche Shy!- esclamò una volta varcata la soglia di casa.
-C’è anche Rainbow Dash – ricambiò mentre erano tutti in cucina.
-FLUTTERSHY!- una piccola bambina di otto anni dai ricci capelli arancioni e una camicia da notte gialla saltò addosso alla nominata.
-Ahi Applebloom – la abbracciò con tenerezza, avrebbe tanto desiderato una sorellina più piccola, la ragazza, ma purtroppo il divorzio dei suoi genitori glielo aveva impedito, le aveva causato un trauma che grazie alle sue amiche aveva superato, ma la sua riservatezza mostrava ancora parte di ciò, era ancora troppo piccola quando successe e quindi si era promessa che lei non avrebbe mai permesso a sé stessa di stare con qualcuno di cui non fosse sicura di amare.
-Sono contenta che tu esca con mio fratello, così vi sposerete e tu sarai ufficialmente mia sorella!- trillò felice la piccola.
Ella rise imbarazzata, mentre Dash sentì una morsa divorarla dall’interno, era così dura per lei anche solo sentire quelle parole.
-Beh, grazie della considerazione sorellina- affermò ironica la cow-girl.
-Ciao Dashie – la salutò con un sorriso cordiale. – Peccato che ieri siamo state insieme così poco, mi sarebbe piaciuto parlare di più con te- aggiunse.
-Sì, hai ragione- annuì senza aver nemmeno ascoltato le parole che stava dicendo. – Oh, hai messo quel vestito?- sorrise notando quel particolare, che non sfuggì a Aj.
-Beh, che mangiamo?- chiese Big.
-Possiamo niente carne?- s’intromise la rosa.
-Certo, sappiamo tutti che sei vegetariana, possiamo fare una veloce pasta al pesto- propose la bionda.
-Posso aiutarti se vuoi … - aggiunse la graziosa ospite a Applejack.
-Con piacere, zuccherino! Big, Raibow, voi aspettateci pure nell’altra stanza- la bionda indicò la parete opposta col dito.
***
-Allora, come è andata?- tentò una conversazione l’arcobaleno.
-Bene, al contrario di te Fluttershy è una ragazza adorabile- rispose con molta poca gentilezza egli.
- Pft, lo so- sbuffò ella – Vorrei capire perché ti sto così tanto antipatica, cioè, il sentimento è reciproco, ma dio! Degnami di una risposta-
-Non lo so perché mi stai così antipatica, forse perché sei troppo rumorosa, troppo maleducata, troppo negativa e troppo brava negli sport. Non hai nulla di femminile- rispose lui senza dire il vero motivo, gli sembrava che volesse portargli via il suo unico amore.
-Che risposta eloquente- borbottò roteando gli occhi.
Ci fu un momento di silenzio, prima che il ragazzo lo spezzasse con una domanda.
-Ed io?-
- Mh?- mugugnò lei.
-Io perché ti sto antipatico?-
Ed è in quel momento, che per la prima volta, Rainbow Dash, la ragazza con la risposta sempre pronta, non sapeva cosa dire.



Clyssia’s Crazy Corner
Ciau gente:3
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Non mi diletterò molto su questo spazio autrice,
volevo solo chiedervi una cosa, mi piacerebbe fare un banner per questa fan fiction, qualcuno di voi è disposto ad aiutarmi coi disegni dei personaggi? Mi farebbe molto piacere! Grazie in anticipo
Kiss Clyss

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3.Capitolo 3 ***


~ I like you ~
 
3. back to school

 
 
-Che palle!- sbottò una, ancora assonnata, Rainbow Dash.
-Andiamo, basta aspettare un mese e torniamo in vacanza- rise Rarity, affiancando l’amica all’entrata della scuola, in attesa delle altre.
-Oggi hai gli allenamenti, vero?- aggiunse poi.
-Eh già, stavolta li faremo secchi quelli della “Wood’s”- esclamò carica la ragazza.
-Senza alcun dubbio- commentò, guardando in avanti – Ehi, finalmente sono arrivate- fece notare.
-Alleluia!- borbottò, scatenando un’altra risata dalla ragazza dai capelli viola.
-Scusateci!- le implorò un’esuberante Pinkie, inchinandosi a mo’ di scuse giapponese.
-Abbiamo dovuto aspettarla alla fermata, quindi la colpa è sua- asserì Applejack, sistemandosi la camicia beige.
-Non è colpa mia! Ero rimasta sveglia fino a tardi per finire un anime che mi piaceva … -confessò la fan-girl. (*)
-Oh Pinkie! Sei incorreggibile- Twilight le scompigliò i capelli con comprensione.
Ella si sistemò la coda, per poi abbracciare la genietta.
-Oggi frequenterò il corso di inglese avanzato, non vedo l’ora!- esultò la ragazza dai lunghi capelli lisci e la ciocca rosa.
-Certo che sei strana, io invece ho una verifica, che noia … speriamo bene- sospirò la bionda.
-Su cosa?- si informò Dash.
-Storia … -
-Ahia, messa bene eh?- alluse l’arcobaleno, a conoscenza della scarsa applicazione della cow-girl sulla materia.
-Lo so, prego di avere almeno un sei!- incrociò le dita, sperando ardentemente di avere la sufficienza.
- Fluttershy, va tutto bene tesoro? – si preoccupò Rarity, osservando la rosa stranamente “assente”.
-Eh? Sì … va tutto ok- si risvegliò dai suoi pensieri, nessuno delle amiche le credette, ma per il momento non chiesero nulla.
-Meglio entrare, che ne dite?- tossì Applejack.
Tutte annuirono.
***
Fluttershy era confusa.
Troppo confusa.
Tutto per colpa di ieri.
Il professore fortunatamente stava interrogando chi mancava per l’ultimo giro di interrogazioni del quadrimestre, prima di interrogare coloro che dovevano recuperare – che sfortunatamente non erano pochi-, la ragazza era già stata interrogata da un pezzo che un bell’otto: tutto merito della sua amica Sparkle.
Silenziosamente cominciò a colorare gli spazi vuoti delle lettere nel titolo del libro di grammatica, istintivamente ripensò alla giornata precedente.
 
-Oh, si è fatto tardi!- constatò Shy guardando l’orologio appeso alla parete.
-Tua madre tornerà presto, no?- chiese Dashie.
-Già, poi partirà per un paio di settimane- ammise.
-È stato divertente! Allora, a domani- li congedò con un sorriso, la rosa.
-Aspetta, ti accompagno- si offrì McIntosh, prendendole la mano.
-Oh, o-ok … - arrossì.
-Mi raccomando fratellone, non farle nulla- rise Aj.
-Pft- sbuffarono in contemporanea, Rainbow Dash e Big.
Camminarono vicini, in silenzio, nessuno dei due voleva iniziare un discorso; una volta arrivati di fronte alla modesta casa della ragazza …
-Grazie di avermi accompagnata Big, ci vediamo domani a scuola, hm?- lo salutò lei, piuttosto sollevata.
-Aspetta … - le sfiorò la spalla, provocandole un brivido che non la fece rassicurare.
-S- sì?- balbettò, era un po’ intimidita, era strano che Big McIntosh si comportasse così, insomma, era un bravo ragazzo, sempre così dolce e tranquillo, non l’aveva mai visto con quella strana luce negli occhi.
La sedicenne non sapeva cosa fare, era ferma ed immobile, mentre lui l’aveva bloccata contro il muro del portico, era rigida mentre avvicina il suo viso al suo, premendo le sue labbra contro quella a cuore della liceale, e lei non faceva nulla per impedirglielo.
Si sentiva strana mentre lui tentava di approfondire il contatto, stringendosi più a lei, stringendole i fianchi; era rimasta ad occhi aperti mentre lui continuava a baciarla e nella situazione aveva scovato qualcosa di più intenso dei baci che aveva ricevuto e dato fino a quel momento, c’era sì amore, ma anche qualcos’altro, malizia, perversione quasi.
E questo le incuteva timore.
Decise di allontanarlo, riprendendo il controllo di sé.
-Ci vediamo- sputò, piatta, non un cenno di sorriso, non un rossore sulle gote, non una dolce vocina acuta come quella che erano soliti sentire, un congedo freddo, distaccato, uno di quelli che da parte di Fluttershy non si erano mai sentiti.
 
-Maledizione- sussurrò, passandosi una mano tra i lunghi capelli, immersa nei suoi pensieri non si accorse che la campanella era suonata.
-Ehi Shy, sei tra noi?- una bella ragazza dai lunghi capelli blu notte e due occhi celesti si parò davanti alla rosa, passandole una mano davanti agli occhi.
-Come? Sì, scusa Heaven. Sono solo un po’ distratta- si scusò.
Heaven era una sua compagna di corso di italiano, facevano insieme le ore di grammatica e letteratura(**), avevano entrambe molte cose in comune, inoltre passavano ulteriore tempo insieme visto che anche l’altra era una cheerleader. Aveva un fisico molto simile a quello dell’amica, solo un pochino più alta, caratterialmente era solare, esuberante, simile a Pinkie Pie, sebbene più tranquilla e raffinata.
-Stai attenta a non essere così anche agli allenamenti, altrimenti chi la sente Crystal!- scherzò la blu, riferendosi al capitano della loro squadra, sorella maggiore di Diamond Tiara, da cui aveva ereditato il carattere autoritario e canzonatorio, oltretutto era una perfezionista assoluta, anche se, bisogna essere sinceri, a volte mostrava un carattere quasi umano.
- Ahahah, hai proprio ragione- rise.
-Ecco qui che ti riconosco, anzi, mi sembri anche più allegra!-
-Meglio così, credo di dover acquistare più sicurezza … quindi da ora mi impegnerò al massimo per avere più fiducia in me- esclamò con decisione.
-Grande!- le fece l’occhiolino Heaven, era dall’anno precedente che voleva che la sua amica fosse meno timida, finalmente aveva capito che doveva farsi rispettare un po’ di più, era troppo paranoica, anche se le rare volte in cui si arrabbiava metteva in riga tutti, rise al pensiero.
-Perché ridi?- domandò confusa.
-Oh niente, mi è solo venuto in mente quando durante gli allenamenti ti sei arrabbiata talmente tanto che hai zittito anche il coach della squadra di football- disse.
-Oddio, che imbarazzo!- ella si mise le mani davanti al viso per nascondere il rossore, anche se era un po’ divertita.
-Ora che materia hai?- chiese, il professore stava ritardando.
-Avrei matematica ma fortunatamente è assente, quindi boh, magari faccio un salto al club di musica- alzò le spalle.
-Vengo anche io!- trillò emozionata – Teoricamente avrei geografia, ma se salto un’ora non farà male- terminò.
Con una risatina lieve, Shyshy si alzò e con la compagna uscì dall’aula, con l’intenzione di andare nell’aula di musica, a tutti piaceva ed entrambe avevano una certa esperienza col pianoforte, ovviamente non elevata, ma se la cavavano.
Poteva sembrare banale, ma a loro piaceva, emetteva i suoni in una maniera così dolce e di classe, era uno strumento affascinante a parer loro.
Entrarono tranquillamente, consapevoli del fatto che fosse vuota.
-Finalmente del tempo libero- sospirò la blu, sedendosi sopra un banco, indossava una camicia bianca con dei ricami molto fini azzurri e una gonna blu con sottili linee bianche diagonali che formavano quasi degli scacchi, facendo sembrare il colore più chiaro, l’abbigliamento esaltava il corpo snello della ragazza, e il mascara nero addolciva ancora di più il suo sguardo comprensivo.
-Stamattina ti ho vista con le tue amiche fuori, eravate silenziose, è successo qualcosa?- le chiese, mettendo una mano sotto al mento e inclinando lievemente il capo, come a invitarla a confidarsi.
-Niente di cui mi vada di parlare al momento, scusami- sibilò la rosa, suonando un si bemolle al piano nero.
L’amica annuì, osservando il comportamento insolito dell’altra, era in piedi davanti allo strumento, i capelli le coprivano parte del viso, ma si potevano ancora scorgere i grandi occhi di lei, che mostravano una certa indecisione e bisogno di sfogarsi – ma per quel poco che la conosceva, sapeva che non lo avrebbe fatto tanto facilmente-, il maglione giallo che indossava le stava un po’ largo, ma le donava molto, così come i jeans chiari che fasciavano le lunghe gambe.
Era indubbiamente molto bella, e fragile, probabilmente poteva definirla una delle sue migliori amiche, sebbene non si conoscevano da molto avevano un rapporto speciale, Heaven la definiva un po’ come sua sorella, quella che non aveva mai avuto, il loro era un passato simile, ma lo avevano affrontato in modo diverso: mentre la rosa si era chiusa in sé stessa, restando in parte una bambina, facile da rompersi, come il cristallo, timida, ingenua e anche un po’ piagnucolona, lei aveva affrontato le cose con un sorriso sempre sul volto e una corazza d’acciaio, senza impedirle però di mostrare il suo lato tenero.
Si chiese cosa sentisse l’amica nei suoi riguardi, se quell’affetto fosse ricambiato. Immediatamente scosse la testa, perplessa, era strano che facesse questi ragionamenti.
***
-La verifica sarà andata benissimo … - una sconsolata Aj si aggirava per il corridoio – Che sia maledetta quella stupida materia, tanto sono tutti morti!- quasi urlò esasperata.
-Ehi dolcezza, siamo acidelle?- un ragazzo alto, dai profondi occhi azzurri e capelli mori piuttosto lunghi per un maschio, si avvicinò alla nostra bionda.
-CARAMEL!- esultò lei saltandogli praticamente addosso – No è che ho appena fatto una verifica … - si giustificò poi.
-Oh beh, allora è tutto chiaro- rise, roteando gli occhi – Comunque sei sempre bellissima, anche quando sei arrabbiata- le sussurrò in un orecchio con dolcezza.
Caramel non era il classico ragazzo dei film, era sì sportivo, ma non patito, non partecipava alle partite ma praticava sport per divertimento, inoltre non si dimostrava stronzo e indifferente con gli altri per attirare l’attenzione, al contrario era quasi sempre disponibile anche se capitava non poche volte che si innervosisse e così cominciava a sbuffare rumorosamente e a sembrare antipatico. Però era sincero, e questo ad Applejack piaceva e importava più di qualsiasi altra cosa.
-A cosa si deve questa dolcezza improvvisa?- ironizzò lei.
Lui si staccò con un broncio.
-Ma guarda te, fai il dolce con la tua ragazza e lei nemmeno apprezza- si finse offeso.
Aj però aveva ascoltato solo “tua ragazza”.
-Aspetta un momento! Mi stai dicendo che stiamo insieme?- deglutì.
-Certo … cioè, se vuoi- tossì lui per mascherare la vergogna.
-YAY! Mi hai rallegrato la giornata- senza aspettare altro lo baciò.
-Ma non credere che sia così facile, non te la caverai sempre così, anzi … - aggiunse poi, con un occhiolino.
-Vorrà dire che correrò il rischio- ammiccò ricambiando, stringendola a sé sorridendo.
***
-Signorina Sparkle - la chiamò il professore di letteratura inglese.
-Sì?- replicò immediatamente lei cordiale.
-Puoi andare gentilmente a prendermi il libro giù in ufficio? L’ho dimenticato- disse pacato lui.
-Certamente!- detto ciò, scese le scale.
- Spike! Ciao … c-che ci fai qui?- esclamò sorpresa di vederlo, e con un improvviso arrossamento delle guance.
-Ehi vampirella!- scherzò lui, alludendo al costume di Halloween che indossava.
- Ehehe … già, come va?- tentò un approccio.
-Benissimo! Tu invece?- rispose con un enorme sorriso, che mostrava gli strani canini più accentuati rispetto agli altri (il vero vampiro qui era lui).
-Sono felice per te, anche io tutto bene, il professore mi ha mandata a prendere un libro- ammise.
-Si fidano tutti di te, eh?- costatò.
-Esattamente- si batté una mano sul petto con orgoglio.
-Sei proprio buffa Twilight, però beh, anche questo ti rende così carina, ci vediamo!- la congedò, una volta che la bidella consegnò lui un libro.
La ragazza stette a crederci, aveva detto che era carina.
-Ehi piccola, va tutto bene?- la signora che aveva consegnato il libro a Spike.
-Oh s- sì! Volevo il libro di letteratura inglese, per favore. Sa, il professor Evergreen l’ha dimenticato- le chiese diplomatica, la donna annuì, andando a cercare l’oggetto richiesto, lasciando la liceale con una mano sul petto e il cuore a mille.
-Respira Twilight, va tutto bene, respira- si disse mentalmente.
Il ragazzo di cui la nostra amica era innamorata non era per niente simile a quello che generalmente piace alle sue coetanee, ma il suo essere particolare le piaceva. Era piuttosto basso per l’età, infatti raggiungeva la Sparkle, anche lei minuta, capelli verdi sbarazzini e due grandi occhi color cielo genuini, era sempre pronto a far ridere gli altri e con la battuta pronta, anche se forse aveva troppe volte da ridire, era quasi insopportabile e anche tremendamente orgoglioso, ma leale e fiducioso. E a lei piaceva.
***
-RAINBOW, PASSA LA PALLA!-
Ora di educazione fisica, si gioca a basket, maschi contro femmine.
Parità, inutile dire che era merito di Dash se stavano per passare in vantaggio.
-RARITY! Smettila di fissarti le unghie e prendi la palla- la richiamò l’arcobaleno.
-E va bene!- sbottò ricevendo la palla e dirigendosi con maestria verso il canestro.
-Presto tira!- urlò una compagna di squadra, mentre i ragazzi tentavano di bloccarla.
Lei allora giocò la carta dell’essere una attraente ragazza, così, nel chinarsi durante il palleggio, mise in evidenza le curve invidiabili, distraendo così i maschietti e riuscendo a fare un perfetto canestro dal valore di tre punti.
-SÌ! Beccatevi questa- fece loro la linguaccia, prima di alzare il pugno emozionata, in men che non si dica le compagne di squadra la accerchiarono facendole complimenti, che di certo apprezzava, e batté il cinque a Rainbow Dash. Quel canestro era stato decisivo.
La partita era conclusa con la loro vittoria, quindi si recarono tutti a fare una doccia veloce negli spogliatoi (ringraziando la professoressa che li faceva finire dieci minuti prima apposta).
-Ehi Dash, dopo dobbiamo parlare- le sussurrò la viola, prima di entrare nella doccia e lasciare confusa l’amica.
***
-Ottimo lavoro ragazzi, il giornalino di questo mese verrà davvero bene- si complimentò il professore di chimica, nonché collaboratore col giornalino della scuola. Era un uomo molto giovane, aveva appena ventitre anni, si era laureato subito e con sorpresa aveva ricevuto il lavoro come supplente per il secondo anno di fila e se tutto sarebbe andato bene anche quest’anno sarebbe stato assunto definitivamente; aveva i capelli corvini piuttosto disordinati, era alto e corporatura normale, un accentuata barbetta che esaltava i lineamenti maturi e due profondi occhi verdi penetranti.
-Ne siamo sicuri!- squittì con allegria la giovane Pinkie Pie, seduta sopra un banco approfittando del momento di pausa, indossava un pantalone attillato nero con sovrapposta una gonna rosa shock a balze e una maglietta a maniche corte fucsia con vari disegni neri, come se fossero scarabocchi su un quaderno, per terra aveva una felpa bianca con motivi a stelle colorate.
Il punto forte di Pinkie era questo, vestiva come una bambina ma non se ne importava, lei si sentiva bene nel suo mondo “infantile”, se agli altri non piaceva sarebbero stati fatti loro, il suo motto era “sii sempre te stessa, e fregatene degli altri!”.
-Avanti, sta per suonare la campanella, cominciate a uscire ragazzi- li invitò serenamente il professor Eclipse – Pinkie Pie, puoi restare in classe per piacere? Avrei da parlarti- aggiunse.
-Certamente- scattò in piedi, con ancora un sorriso sul volto.
Si avvicinò a lui, mentre gli altri e ne erano andati sbattendo la porta.
-Allora, cara Pinkie … - cominciò, avvicinandola a sé, per poi portarle una ciocca di capelli dietro l’orecchio, osservando i suoi occhi color cielo luminosi e il sorriso dolce sulle labbra – Finalmente soli, eh?-
-Già- constatò mentre le guance le si imporporavano di un adorabile rosso.
Lui si intenerì guardandola, una ingenuità così naturale e una innata capacità di non importarsene del parere degli altri, era così speciale.
Con delicatezza le prese il volto tra le mani, aspettò che lei chiuse gli occhi e che pronunciasse le labbra rosa velate di lucidalabbra alla ciliegia prima di baciarla teneramente.
Un bacio dolce e sfuggente all’offuscata luce di un’aula di un giornaletto scolastico, sperando di non essere scoperti.
Si staccarono poco dopo, ma il sorriso della fucsia era già sparito.
-Ehi piccola, che hai?- le domandò, cercando di essere il più dolce possibile.
-Io … sei sicuro di questa cosa?- sussurrò tristemente, uno dei rari momenti in cui ella era seria.
-Di cosa stai parlando?-
-Di questo. Siamo seri, vuoi davvero aspettare che finisca la scuola per stare insieme alla luce del sole? Io non ce la faccio ad dover mentire alle mie amiche, sono stufa di fingere che vada tutto bene, io voglio poterti tenerti per mano anche fuori da questa fottutissima aula, poterti baciare o abbracciare come due innamorati anche fuori e … - lui la interruppe con un altro bacio.
-Ti capisco, ma basta aspettare anche solo due anni, quando sarai diciottenne, quando così  otterrai tutti i diritti dell’essere maggiorenne, meno che il bere alcolici, potremmo uscire allo scoperto, all’inizio le cose non saranno facili, ma so che puoi farcela, possiamo farcela. Sei forte, e se ho te ho tutto- le diede un altro bacio, stavolta sulla fronte.
-Presto vai, altrimenti penseranno che ti ho rapita- rise lui, cercando di far sorridere la ragazza.
-Già, allora ciao!- riprendendo colore uscì dall’aula. Era felice.
***
-Allora?- insistette una Rainbow lavata e vestita, tornando a indossare la maglia arancione e i jeans, alla cara amica Rarity, che stava finendo di truccarsi.
-Un secondo- sospirò, finendo di mettersi il lucidalabbra al lampone.
Aveva indossato un vestitino bianco dalle sfumature celesti dalla evidente scollatura (che rendeva giustizia al suo seno prosperoso), e aveva deciso di legare i capelli in una treccia invece che lasciarli sciolti, truccandosi aveva aggiunto un po’ di ombretto azzurrino mischiato al bianco agli occhi, già ornati da matita nera.
-Comunque a scuola potresti vestirti anche più adeguatamente- la rimbeccò.
-Mi sembra di parlare con mia madre, se sono bella perché non sfoggiarla? La bellezza intendo- si corresse.
-Sì, ok- brontolò l’altra, alzando gli occhi al soffitto – Intanto devi dirmi cosa volevi prima-
-Ah sì- si fece improvvisamente seria- Fluttershy, è palese che non sono l’unica ad essersi resa conto che non sta bene, ho saputo che ieri tu e lei eravate da Aj … - aspettò la conferma di Rainbow prima di continuare - … è successo qualcosa?-
-Non che io sappia. Insomma, ero parecchio incazzata, ma lei stava bene e non l’ho trattata male, giuro! Finché Big non l’ha accompagnata a casa … - lasciò la frase a metà, prima di stringere i pugni. – Quel … oh ma se lo prendo!- ringhiò, mentre la viola non stava capendo nulla.
-Fermati! Spiegami-
-Quello lì, sono pronta a giurare che ha fatto qualcosa alla nostra amica!- si esasperò, lasciando l’amica con un allusivo sorriso sulle labbra.
-Ma non pensi che ora Shyshy sia grande abbastanza da cavarsela da sola?- osservò.
-N- no … cioè sì! Ma lei … io devo proteggerla- si calmò.
-E se invece lei non volesse? Ci hai mai pensato?-
-Ma … oh insomma, che vuoi dire?!-
-Ecco, che permalosa, non si può parlare con te! Comunque intendevo dire che ora che Fluttershy è più, come dire, matura, potrebbe anche preferire crescere. Non credi anche tu?- la fissò di sghembo, sistemandosi una ciocca di capelli lasciata appositamente fuori dall’acconciatura.
E ancora, per la seconda volta in due giorni, Rainbow Dash si ritrovò senza parole.
 
Clyssia’s Crazy Corner
Sono qui!
Beh, devo ringraziarvi per le belle recensioni :3
Anche se non sono tantissime le apprezzo molto, siete dolcissime <3
Spero che questo capitolo, dove ho voluto soffermarmi anche sugli altri personaggi, approfondendo i loro caratteri, vi sia piaciuto!
Anche l’aggiunta di Heaven (nome fighissimo tra l’altro) .
*: Pinkie Pie per certi versi rappresenta le parti più infantili di me e di alcune mie amiche, noi siamo delle fan girl accanite (lol) e ci ritroviamo spesso a sclerare per anime e manga, quindi ho deciso che Pinkie sarà la fan girl del gruppo a cui piacciono tanto gli anime (big up!) :D
**-la storia, spero si sia capito, è ambientata in America, quindi se non lo sapete, la scuola non si divide in classi A-B-C- ecc ma in aule di professori con orari diversi tra la maggior parte degli studenti, ecco perché si trovano in aule differenti a ogni ora.
Bene, finito momento delle note:)
Altra cosa! In questa storia voglio trattare molti argomenti, come si intuisce da questo, quindi spero che l’evoluzione degli eventi vi piaccia.
Alla prossima!
Kiss Clyss

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. capitolo 4 ***


~ I like you ~
 
4. Training


 
 
-RAGAZZE! Ma si può sapere che avete oggi? Dobbiamo essere in perfetta forma per la prossima partita- Crystal rimbeccò nuovamente le compagne di squadra, che erano stanchissime dopo la decima – o forse più- prova sulla coreografia.
-Dai, cinque minuti, come fate ad essere così incapaci?- brontolò, tirando indietro i capelli argentei.
-Che strazio- commentò Heaven buttandosi a terra.
Fluttershy nel frattempo si stava quasi addormentando.
-Ehi Shy … che hai?-
-Che? I- io, s- sto ben- uno sbadiglio la interruppe.
-Sonno eh?-
Annuì, chiudendo direttamente gli occhi e buttandosi a terra accanto alla blu.
-Piccola- sussurrò accarezzandole i capelli.
***
-Ehi Jill, esco un attimo!- esclamò Dash, per avvisare il vice- capitano della squadra femminile di basket.
-D’accordo, ma fai presto capitano- le fece un cenno, a cui l’arcobaleno rise.
- Mh, quasi quasi vado a vedere come se la cava Shy … - decise quindi di passare davanti all’altra palestra che veniva usata dalle ragazze per gli allenamenti al chiuso.
Corse per raggiungerla, era piuttosto ansiosa di vederla, ma cercava di non ammetterlo a sé stessa.
Aveva tutti i capelli scompigliati e una canottiera blu con sopra il suo stemma, una nuvola che sparava un lampo arcobaleno, niente poteva definirla meglio di quello.
Arrivò di fronte alla porta, sbirciando dall’oblò la squadra, sebbene non andasse matta per le cheerleader, doveva ammettere che erano brave e si allenavano duramente.
La sua cara amica stava sdraiata sul pavimento, coi capelli che le coprivano parte del volto e del corpo, avvolgendola in un turbine rosa che la rendeva ancora più bella, Rainbow Dash arrossì involontariamente, prima di notare che una ragazza dai capelli blu – doveva chiamarsi Heaven - la stava guardando con un sorriso, accarezzandole di tanto in tanto i capelli con le sue mani avorio.
Provò un forte senso di gelosia.
Entrò, ricevendo subito sguardi perplessi dalle altre compagne di squadra, notando che la maggior parte avevano i capelli tinti di un orrido biondo, si trattenne dal ridere.
-Ciao Heaven, giusto?- la salutò, con un tono poco amichevole.
-Già- le rivolse un sorriso radioso, per quanto in quel momento fosse arrabbiata con lei non poté non pensare a quanto fosse bella – Come mai qui?- non terminò la frase che spostò lo sguardo sopra il viso addormentato della dolce Shy – Capisco … - sussurrò subito dopo.
-Che intendi dire?- le disse subito dopo, bruscamente.
-Io? Nulla. È molto stanca, poverina … chissà cos’ha, è tutto il giorno che è così persa nei suoi pensieri, pensa che l’ho addirittura convinta a saltare un’ora!- annunciò spalancando gli occhi e alzando le mani al cielo, ridendo.
Dash aggrottò le sopracciglia, eppure sembrava una brava ragazza.
-Allora forse sarebbe meglio che vada a casa, non pensi?- sospirò, aggiungendo poi con una voce calma, scuotendo leggermente “la bella addormentata” – Fluttershy, su piccola, svegliati!-
Ricevette un mugugno di disapprovazione.
La rosa si alzò a fatica, sbattendo più volte le palpebre, era ancora assopita, questo fece molta tenerezza all’arcobaleno, che non esitò ad accarezzarle un braccio sorridendole.
-Forse oggi potevi saltare gli allenamenti-
-Non posso, tra poco ci sarà l’ultima partita della stagione e dobbiamo provare a più non posso- erano rari i momenti in cui la nostra sedicenne era così determinata.
-Ma sei troppo stanca.-
-Non lo sono- ribatté con voce ferma, alzandosi in piedi. – Vado a lavarmi il viso, a tra poco- lasciò lì le sue amiche.
- Dash, la conosci meglio, cosa è successo?- domandò la blu incuriosita.
-Vorrei saperlo anche io … -biascicò.
***
-AAAAAH, ODDIO! NON POSSO CREDERCI!- un’esaltata Pinkie Pie stava saltellando sul suo letto, rigorosamente rosa, mentre l’amica Twilight, sdraiata sul pavimento a leggere una rivista scientifica roteò gli occhi.
-E adesso che è successo?- chiese piuttosto irritata.
-GUARDA QUI!- le fece vedere lo schermo del suo portatile, fermo a una notizia su “tumblr”, il social network preferito della fangirl, dove diceva che presto un manga sarebbe stato tradotto nel loro paese.
-E allora?- accigliò lo sguardo.
-UNA LAMA RIVESTITA DÌ FIORI. CAPISCI? CA PI SCI?- scandì le parole, enfatizzandole più di quanto non potesse fare.
-Cosa dovrei capire?- fece confusa Twilight.
-NON VEDEVO L’ORA DÌ LEGGERLO, ODDIO! Sclero. Sarà insieme agli altri manga! – indicò l’unica parte ordinata della camera, una libreria piena di fumetti americani e giapponesi, e anche qualche libro.
- Seh.- borbottò. – Rendiamoci conto che se su quel sito ci fossero le materie scolastiche saresti la prima .. beh, forse la seconda della classe-
-E poi che divertimento ci sarebbe? UH! Comincia Adventure Time! Lo guardiamo?- alzò le braccia al cielo, tutta contenta, mentre la mora rise acconsentendo.
Per quanto fosse strana non poteva immaginare la sua vita senza quella folle testolina fucsia.
***
- Mh, aggiungendoci questo sarebbe perfetto! Non credete?- una raggiante Rarity modificando un vecchio schizzo nel club di cucito della sua scuola. Certo, col fisico che si ritrovava avrebbe potuto stare con le cheerleader come l’amica Fluttershy, ma la moda era la sua passione.
-Brava come sempre!- l’applaudì una ragazza del primo anno tutta entusiasta, la viola era come un modello da seguire per lei.
Insomma, Rarity ai suoi occhi appariva così sicura di sé, attraente, intelligente, talentuosa. Era praticamente perfetta.
-Non esagerare Annette … - arrossì la ragazza. – Oh, si è fatto tardi. Potete andare tranquillamente, finisco io qui.- aggiunse poi.
Gli altri sistemarono le loro cose in fretta, stanchi di quella giornata, tranne la giovane Annette che, accarezzandosi la treccia bionda respirava profondamente.
-S- se vuoi posso darti una mano … -sussurrò.
-Cosa? Nono, vai pure a casa. Quelli del primo anno dovrebbero andare via anche prima, lo sai? Tanto tra mezz’ora vado pure io- le sorrise.
L’altra annuì non completamente sicura, voleva stare ancora a guardare la ragazza, era così irraggiungibile, si chiedeva se un giorno potesse essere alla sua altezza, era così insicura al suo confronto, lei non sarebbe mai stata capace si indossare un vestito del genere a scuola, al contrario metteva i soliti jeans sgualciti, lei invece lo faceva sempre, sempre diversi e sempre attraenti, alle volte cuciti da lei, poi i suoi capelli erano così morbidi e avevano un profumo dolcissimo, mentre i suoi? Insulsi, un colore abbastanza comune, un odore di shampoo scadente e nemmeno troppo belli, i suoi occhi celesti trasmettevano tutta la sua forza, la sua determinazione, la sua malizia, non si stupiva affatto degli spasimanti che aveva, ma che ignorava – sicuramente non erano alla sua altezza!- Ecco cosa pensava Annette.
Eppure aveva un non-so-ché di misterioso che la rendeva ancora più intrigante.
Non aveva difetti.
Ogni tentativo di paragone la faceva sentire sempre più inadeguata.
- Ehi ragazzina, ti senti tutto bene? Ti sei incantata – Rarity rise appena nel dire quelle parole, non era canzonatoria, dopotutto non voleva ferirla, ma fece ugualmente diventare rossa dalla vergogna la giovane.
-Io … mi dispiace, mi ero distratta … solo mi chiedevo, perché rifiuti tutti gli inviti dei ragazzi della scuola?- lo aveva chiesto.
***
Corri.
Non pensare.
Corri.
I suoi capelli.
Corri.
Il suo profumo.
Corri.
I suoi occhi.
Corri.
Le sue labbra.
Corri.
Il suo corpo.
Corri.
-MAC INTOSH! VIENI SUBITO QUI! – il professore non transigeva, così ingoiò la saliva e lo raggiunse.
-Sì prof?- gli domandò.
-Oggi sei distratto, non sei concentrato. Se c’è qualcosa che ti preoccupa ok, lo capisco, ma cosa ho sempre detto? Una volta che entrate in campo tutti i problemi sono fuori, spariscono e voi dovete pensare solo alla partita. Non importa se questo è un allenamento- lo rimproverò.
-Lo so- sospirò – Ma c’è una ragazza … ed è bellissima, e credo di aver fatto una cazzata … - si zittì, rendendosi conto solo dopo di ciò che aveva detto.
Restò in silenzio, aspettandosi grida dall’allenatore, tutto ciò che ricevette, invece, fu una mano sulla spalla.
-Con le ragazze non si può discutere, sono stato ragazzo anche io, è normale che resti nei tuoi pensieri ma non devi fare in modo che si insinui nella tua mente a tal punto da distruggerti, non importa quanto sia importante, bisogna sempre rimanere sé stessi. Ora va a lavarti la faccia e mi auguro che, una volta tornato, sarai più concentrato-  gli consigliò.
“È normale che resti nei tuoi pensieri ma non devi fare in modo che si insinui nella tua mente a tal punto da distruggerti”
McIntosh non poté non trattenersi dal sorridere.
 
 
Clyssia’s Crazy Corner
Mamma mia, sono ancora viva
Allora, da dove cominciare?
A partire dal fatto che non ho scuse per aver pubblicato questo capitolo così tardi, l’ho iniziato da anni e pubblicato solo ora, mi dispiace tantissimo, sono davvero felice di riavere il computer e spero che questo vi soddisfi, vediamo molti lati dei personaggi emergere, chi si fa più forte e chi più debole, chi più comprensivo e chi più dolce e conosciamo anche un altro professore! Che non so ancora che ruolo avrà nella storia ma ha detto un qualcosa di importante nella storia!
Intanto abbiamo visto che fanno generalmente nel pomeriggio i nostri protagonisti!
Spero ancora che vi sia piaciuto il capitolo e che mi perdoniate per il ritardo, fatemi sapere, mi raccomando!
Kiss Clyss

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. capitolo 5 ***


~ I like you ~
 
5. No reason

 
-Annette … vai a casa, è tardi- sospirò Rarity, dopo qualche secondo – o forse minuto?- di silenzio.
-Io … mi dispiace, non volevo impicciarmi, sono stata invadente, perdonami- pronunciò quelle parole tutte d’un fiato, la ragazza, si vergognava così tanto, lei non era nessuno per chiederle cose così intime. Era stata una stupida.
- No, non devi scusarti, semplicemente … davvero, Annette, è tardi, i tuoi genitori si preoccuperanno- lo sguardo della viola si intenerì, la bionda tenne il viso chino per tutto il tempo, anche quando la maggiore si avvicinò a lei per darle una sincera carezza sulla spalla. – Su, vai, so cavarmela e penso che tu lo sappia, ma non voglio che succeda qualcosa a una ragazza carina, piccola e indifesa come te, perciò ora vai. Come detto prima, mi occuperò io del resto- le sorrise ancora, Annette la guardò negli occhi, no, non sarebbe mai stata alla sua altezza.
Annuì, senza emettere il minimo suono.
***
-Perciò fammi capire, queste sono puntate speciali in cui i personaggi hanno il sesso invertito perché è tutto frutto dell’immaginazione di quel Re Ghiaccio che prende ispirazione da Finn e Jake?-  domandò Twilight leggermente spaesata.
- Yup, impari in fretta- rispose l’amica entusiasta, addentando una patatina.
-Avevi dubbi?-
 
-Ovviamente no! Io adoro Cake! Non è divertente? Però di tutto il cartone sicuramente il personaggio migliore è Re Ghiaccio!- rise Pinkie.
- Io preferisco Fiona, è una ragazza sveglia, anche se, se dovessi dire il mio “preferito” probabilmente sarebbe la Principessa Gommarosa, una principessa scienziata non è roba da tutti i giorni- ribatté la mora con una sincera soddisfazione.
- Non cambierai mai Twilight! Piuttosto, se non ricordo male prima mi hai accennato qualcosa su Spike, cos’hai intenzione di fare? Insomma, è palese che provate entrambi qualcosa!- esclamò la rosa con tono leggermente allusivo, mentre in televisione il personaggio di Mashall Lee cantava un duetto con Fiona di “Bad Little Boy”.
-Ma non è possibile! Lui fa così con tutti, figurati se gli piaccio io, sono così insignificante … davvero, non è proprio possibile, non farò niente e continuerò a starmene in silenzio a guardarlo- arrossì la Sparkle.
Pinkie dopo aver ascoltato l’amica l’abbracciò subito, come solo lei sapeva fare, per darle conforto.
Twilight Sparkle, così innamorata da non riuscire a ragionare, lei che calcolava ogni cosa al dettaglio, troppo timida per anche solo pensare di poter piacere.
Pinkie Pie, innamorata e fidanzata ma costretta a tenere segreto il suo amore anche con le sue amiche più care per colpa di regole imposte dalla società.
E quell’abbraccio conteneva tutto quello di cui avevano bisogno.
***
Dopo essersi lavata il viso, Fluttershy si sentiva molto meglio.
-Vediamo … non manca molto alla fine degli allenamenti, posso farcela, non c’è bisogno mi dicano di andare a casa- si disse, guardandosi allo specchio del bagno della scuola.
Uscita vide una massa di capelli arancioni accompagnati da una divisa da football.
-Big- lo salutò lei, con ancora un certo distacco nella voce.
-Oh, ciao Fluttershy!- ricambiò lui, decisamente più felice di lei nel vederla, anzi, quale occasione migliore! Notò il suo abbigliamento, t-shirt bianca e pantaloncini di tuta gialli con due strisce bianche verticali sul fianco destro – Stai facendo gli allenamenti da cheerleader?-
-Sì, tu di football invece, vedo- osservò lei, rilassandosi.
-Eh già, piuttosto non dovresti legarti i capelli? Insomma, i tuoi sono molto lunghi, non è scomodo?-  chiese.
-In effetti dovrei, ma scordo sempre i codini- confessò un po’ in imbarazzo, mentre si teneva una ciocca.
Lui la guardò, dio se era bella, come faceva a concentrarsi se nella mente aveva lei?
-Tieni, ti presto un polsino, di certo non sarà un codino ma qualcosa potrai farci … - le si avvicinò, cercando di legarle i capelli lui stesso.
-Ma cosa … - sussurrò confusa la rosa, non sapendo come reagire.
-Allontanati da lei- la voce di Rainbow Dash risuonò nel corridoio.
I due scattarono, Fluttershy sorpresa, MacIntosh come colto in flagrante.
- Non stavamo facendo niente, che hai da urlare così?- si difese lui.
L’arcobaleno si avvicinò a passi lunghi e svelti e denti stretti.
- Ti ho detto di allontanarti, io non mi fido di te, e lei è fin troppo innocente per capire quanto tu sia idiota e che non la meriti nemmeno un po’- inveì Rainbow Dash, mettendosi fra i due.
La rosa era lì, assente, non completamente cosciente di ciò che stava succedendo.
-Ah si? E chi la meriterebbe? Io saprei trattarla come una dea!- ribatté con rabbia il ragazzo, mentre una vena pulsava sulla sua fronte, chi si credeva di essere quella Dash? E poi cosa intendeva dire? Voleva forse essere lei a prendersi cura di Fluttershy? Lei avrebbe saputo trattarla meglio, con quel suo carattere?
- Io non sono un oggetto … -  una flebile voce destò i due da una possibile rissa.
- ‘Shy … cosa stai dicendo? – chiese con timore l’amica, con un groppo in gola.
- Smettetela, state facendo gli stupidi, io so cavarmela anche da sola, mi trattate tutti come se avessi cinque anni! Ora basta, davvero, e non sono un oggetto, un premio in palio, io ero qui, sono qui e voi stavate litigando su di me come se non ci fossi e non capisco nemmeno il motivo … smettetela – lo scatto d’ira di Fluttershy andò scemando, terminando in una sincera preoccupazione, non voleva vedere litigare più nessuno.
Rainbow e Big si guardarono per un attimo, per poi chinare il capo.
-Scusaci- dissero all’unisono, e per una volta erano davvero d’accordo.
-Io torno agli allenamenti. Dovreste farlo anche voi- lanciò loro un’occhiata  gelida prima di andarsene.
 
Clyssia’s Crazy Corner
È piccolo, lo so, perdono!
Tuttavia non credo che una fine diversa possa essere più d’impatto, inoltre lo spazio, sebbene minore, dato anche agli altri personaggi mi piace, non ho molto da dire se non che tra poco inizia la scuola e devo ancora fare quasi tutti i compiti. Salvatemi.
Kiss Clyss

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2284486