Some ways to stop remember

di Happy_mad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Smoke ***
Capitolo 2: *** Alcool ***
Capitolo 3: *** Self Harm ***
Capitolo 4: *** Drugs ***



Capitolo 1
*** Smoke ***


Quando Natsu aveva chiesto a Laxus perché fumava, il ragazzo lo aveva cacciato in malo modo dicendo che non erano affari suoi.
Alla 5 volta borbottò che gli piaceva il sapore e fare i cerchi col fumo.
Alla 12 volta confessò che lo calmava, gli rilassava i nervi scacciando le preoccupazioni.
Alla 23 volta gli aveva detto che lo aiutava a dimenticare.
Quella risposta gli era così rimasta impressa nella mente che dopo non l'aveva più chiesto.
Lo lasciava solo, a formare dalla sua bocca nuvole grigie, sul terrazzo della gilda.
 
Aveva 13 anni da poco compiuti Natsu Dragneel, quando si era fermato davanti a quel negozio, dopo aver finito la missione e le parole di Laxus gli ritornarono in mente come un lampo veloce.
"Mi aiuta a dimenticare"
Era entrato senza accorgersene, non aveva sentito neanche il suo corpo muoversi, sapeva solo che prima era fuori a guardare una vetrina incrostata e ora era davanti al bancone con un piccolo signore dall'altra parte.
"Posso aiutarti?" L'ometto doveva essere abbastanza vecchio, aveva pochi capelli bianchi, un paio di occhiali arrugginiti e un vestito che avrebbe fatto invidia ad un maggiordomo.
"Ehm ecco..." Natsu non sapeva cosa dire, era imbarazzato e tutto ad un tratto la sua grande voglia di essere lì era sparita, ma intanto il suo sguardo si soffermava sulla parete davanti a lui.
L'uomo guardandolo si girò incuriosito.
Sigarette.
Uno scaffale pieno di sigarette.
"Vuoi prenderne un pacco?" Gli chiese calmo.
Natsu trattenne il fiato.
"Mmm...si" mormorò con lo sguardo fisso.
Il vecchietto lo squadrò un poco, i suoi piccoli occhi bruciavano ogni lineamento nella sua mente, come un marchio. 
Il bambino deglutì.
"Le devi prendere per tuo papà" Provò, ma sapeva già cosa gli avrebbe risposto. Non era il primo.
"S-sì, per mio padre..." Balbettò natsu che aveva incominciato a tremare.
"E di solito tuo padre quale prende?"
A quella domanda il bambino dai capelli rosa guardò la massa infinita allineata, c'è n'erano di ogni dimensione e colore, più spesse, più lunghe, con delle scritte.
Non sapeva che rispondere.
"Ehm...uhm..mm" aveva incominciato a spostarsi da un piede all'altro, la gola secca, cercava disperatamente qualcosa da dire.
"Credo che questo sia il migliore" la voce sconsolata del nonnino ruppe il suo tentativo di formulare una frase. Gli porse con la mano cicciotta un pacchetto bianco. Innocuo.
"Si usa queste...fuma queste" rispose, più a se stesso, e intanto prendeva i soldi dalla sua sacca.
"No" natsu si fermò, il signore stava scuotendo la testa.
Sono gratis, omaggio della casa" sorrise tristemente.
Natsu non capì subito perché avesse quello sguardo.
 
Arrivato a casa aveva detto ad Happy che sarebbe subito andato a letto e che se voleva poteva andare a giocare alla Gilda quanto voleva, doveva solo stare vicino a Lisanna.
Quando il suo pelo blu non fu più in vista Natsu chiuse la porta a chiave e si mise a sedere al centro della sala con il pacchetto in mano.
Lo aprì piano e sfilò con l'indice e il pollice destro una delle sigarette.
Una leggera scossa di adrenalina lo pervase, chiudendogli lo stomaco.
Anche se era la prima volta che ne prendeva una in mano aveva visto molti fumatori alla sua gilda, sapeva come fare.
Posizionò meglio le dita, stringendole intorno alla superficie e si portò alla bocca la parte assomigliante ad un cerotto.
"Smettila è sbagliato..."
Natsu si fermò a pensare, ad ascoltare il buon senso.
"Hai visto Wakaba e Laxus vero? Rimettila al suo posto."
Era sicura, una voce ferma ma amichevole, non fece altro che innervosire lo spaventato ragazzo.
"Gettala."
Diede fuoco all'altra mano, come per silenziare quei pensieri, il cuore che gli batteva, la voce nella sua testa che diceva era sbagliato. E perché era sbagliato poi? Non stava facendo del male a nessuno.
 
Serrò le labbra e inspirò. Portò le fiamme vicino all'estremità del fusto di carta, con leggerezza, come se avesse paura di incenerirlo tutto se si fosse avvicinato troppo.
Fiamma contro carta, non ci volle tanto prima che si accendesse.
Il bambino calmò la sua magia e contemplò il lavoro svolto.
Un filo argentato stava uscendo lentamente dalle bruciature rossastre, si stava già formando della cenere. Natsu era rimasto a guardare rapito, era abituato agli incendi, alla distruzione che creava, era la prima volta che dava fuoco a qualcosa di così piccolo.
Le bruciature si stavano spegnendo, Il fumo se ne stava andando.
"no...No!!" Natsu si fece prendere dal panico. 
Non poteva finire adesso, non ora, ma poi si ricordò cosa faceva sempre Laxus, la metteva in bocca e respirava. Sembrava fosse il suo ossigeno, così Natsu pensava ogni volta che lo vedeva.
Un ossigeno subdolo.
 
Il piccolo fece lo stesso senza pensare, il più possibile, il più del dovuto.
Sentì un sapore aspro entrarli in gola, solleticargli le narici e lacrimare gli occhi.
Tolse subito e cominciò a tossire, non aveva sentito niente di più schifoso nella sua vita...come faceva Laxus a dire che il sapore era buono?!!
Ma mentre cercava di respirare normalmente il suo naso sentì un forte odore che aleggiava nella stanza.
Tabacco. E zenzero.
Forse insieme non davano l'odore migliore del mondo, ma Natsu in quel momento ne era rapito.
Sniffò l'aria a lungo e dopo un pò decise di riprovare.
Prese di nuovo la sigaretta ancora accesa e con meno forza aspirò.
Un fumo caldo era dentro la sua bocca, poteva quasi sentire con le papille lo zenzero sciogliersi sulla lingua. Era diverso dai fumi che uscivano quando ruggiva, quelli sapevano di minerale, roccia.
Questo gli piaceva molto di più...
Soffiò fuori tutto piano e potè vedere una nube sottile formarsi davanti a lui. Le nuvole di Laxus.
Ad un tratto come il suo nervosismo era arrivato così era sparito. Si sentì calmo, rilassato e per un po' di tempo continuò a formare il fumo grigio e guardarlo fluttuare per poi sparire.
 
Tutto questo continuò per 4 mesi finché Erza non lo scoprì dietro alla gilda. 
Non si sarebbe mai dimenticato quel giorno, primo per la batosta disumana della guerriera rossa.
E secondo perché da quel giorno Laxus aveva incominciato a dargliele di nascosto.

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Capitolo 2
*** Alcool ***


Grazie a Naru per la sua recensione (GRAZIEGRAZIEGRAZIE) e buon secondo capitolo, dal terzo questa storia prenderà il rating arancione, ditemi poi se secondo voi è una buona scelta. Come sempre si parlerà di contenuti forti e che verranno trattati con riguardo, se per caso la mia storia potrebbe farvi arrabbiare (o prendo con leggerezza questi problemi) allora mi dispiace non l'ho fatto apposta.
buona lettura!!!

 
"Il miglior modo di essere felici, spensierati, toglie ogni preoccupazione"
Così Cana stava urlando da 10 minuti al bar con una bottiglia in mano quasi vuota. "Ti fa dimenticare tutte le cose brutte che ti succedono nella vita" continuò mezza sdraiata sul bancone.
Va bene d'accordo non l'aveva detto veramente così, era stata una frase più del tipo "AAlcoOOLll...felici, SPENSIERATIIII...toglIE OGni preocCUPAZioNE..." Ma non era quello l'importante.
"Davvero?"
14enne da 3 mesi Natsu Dragneel aveva abbandonato per un pò il fumo, aveva incominciato a tossire troppo la notte (Happy stava incominciando a preoccuparsi) e la gola gli era diventata secca (Laxus l'aveva avvertito di non esagerare), quindi si era dato la regola di solo 2/3 al giorno...e ci stava riuscendo, solo che ora l'effetto di calma era quasi del tutto sparito e non aveva scordato nulla.
Gli serviva qualcosa di più forte.
"CeeeeRTooo" provò a rispondergli Cana "ed...è un efff-hic-fetto assicu-rato-" 
Natsu non sapeva quanto crederle, ma alla fine non aveva nulla da perdere.
"Allora fammi dimenticare"
 
Natsu e Cana erano finiti nella cantina della gilda, lei completamente ubriaca e lui che stava per diventarlo.
"Perché siamo qui?" Il ragazzo la stava seguendo per gli scaffali pieni di cibo e bibite stando attento a non perderla di vista neanche per un secondo.
"Ti sto-hic-portando in un pos-to speciale...ringraziAMI!!" lo informò la mora che stava cercando di rimanere in piedi.
"Ma non potevi darmi una di quelle bottiglie al bar?" Il mago era irritato, non era contento di andare chissà dove.
"Quell'acqua di FOGNA!?" Urlò oltraggiata "per la tua-prima volta... devi bere qualcosa di speciale..."
E dopo aver pronunciato quelle parole si ritrovarono davanti ad una porta in acciaio, a Natsu guardandola veniva solo una cosa da domandarsi.
"E adesso..?"
"E adesSso gua-hic-rda..."
Cana tirò fuori una chiave di bronzo e la allineò, con non pochi problemi, alla serratura. Bastò un piccolo giro e le porte si aprirono rivelando il loro contenuto.
 
Centinaia di bottiglie di vino.
Natsu era esterrefatto, non sapeva che la gilda avesse una cosa del genere sotto di lei, era una specie di tesoro.
"Se le tengono per le occasioni speciali...come quando arriva il concilio o un'altro master...che bastardi e NEANCHE UN GOCCIO A NOI POVERI ASSETATIl!!" 
Cana prese il polso del suo amico e con fare esperto lo portò alla sinistra della piccola stanza.
"Ecco" si erano fermati davanti a delle bottiglie rosse e arancioni, dei liquidi neri al loro interno. "Questi sono quelli piccanti...quelli forti insomma, visto che tu mangi-il fuoco ho pensato che andava bene per te..." 
Il ragazzo dai capelli rosa annuì e si mise a leggere le etichette sul vetro.
Liquore al peperoncino, vino alla cannella, habareno, tequila... avevano tutti dei gusti diversi e mentre stava controllando gli ultimi una bottiglietta piccolina prese la sua attenzione.
Fireball Cinnamon Whiskey.
Già la parola fuoco stuzzicava il suo appetito, poi la cannella l'aveva già sentita, sapeva di piccante, la mettevano nei dolci che preferiva, quindi alla fine non sembravano degli ingredienti dannosi.
O sbaglio?
Il Dragon Slayer rigirò fra le mani la sua scelta, la sua "salvezza", riavvicinandosi a Cana.
"Lo sapevo...che avresti scelto quella" mormorò e cominciò a prendere due bicchieri da una vetrina.
 
Si sedettero al centro, Natsu con la fiaschetta e Cana con 3 bottiglie di fianco a se.
"Adesso sentirai quanto ti farà bene..." Stava borbottando mentre apriva i tappi.
Il bambino annuì convinto, alla fine credeva alle parole della mora. Era sua amica.
La cartomante svitò anche la fiaschetta e si sporse in avanti riempiendo il bicchiere del draghetto.
Il primo profumo che l'olfatto umano percepisce in questo caso, è l'odore degli ingredienti usati, un misto fra cannella e zucchero.
Una dolcezza che fa dipendere.
Ma tutto quello che sentiva Natsu era l'acool. Duro, amaro, forte, gli annebbiava la vista e il cervello.
"Fermati..."
"Ecco prendi..." Aveva detto piano Cana, come se avessero incominciato un rito sacro.
Con un pò di timore prese il vetro trasparente e guardò il contenuto giallo-arancio.
"Si dovrebbe accendere con un fiammifero sopra maaa...li abbiamo dimenticati su" ridacchiò versandosi il drink nel bicchiere, poi lo alzò intimandogli di fare lo stesso. 
"Alla tua salute"
E rapida tracannò il contenuto.
"È l'ultima possibilità per smettere..."
Natsu provò a fare lo stesso, non si sarebbe fatto battere da lei.
Non si sarebbe fatto battere da quella fastidiosa vocina interiore. È lui che sceglie quello che vuole fare.
Prese il respiro e si portò alle labbra il vetro gelato. Sembrava ghiaccio.
Stava per cominciare a bere quando Cana gli prese la mano e lo fece ingurgitare tutto.
 
Amaro.
Era tutto quello che sentiva nella sua bocca, un gusto che assomigliava al legno carbonizzato, un bruciore incontrollato. Avrebbe voluto sputarlo ma la mano della sua compagna non gli dava altra scelta che inghiottirlo.
"Ecco bravo..." Cana si era rimessa a sedere liberandolo dalla stretta, guardava davanti a se il ragazzino inerme "ora ci pensa lui...".
Poi incominciarono le spezie.
Natsu non sentì neanche la cannella, solo questa sensazione febbrile di caldo, di fuoco dentro di lui.
Gli venne da sorridere, si sentiva sollevato come se finalmente un peso se ne fosse andato.
Alzò lo sguardo liquido, un misto fra tenerezza e rimpianto era sul viso di Cana.
Sorrise di nuovo, le guance gli facevano male e prese un altro bicchiere offerto da lei.
Non era male avere il sole dentro.
 
Quando aprì gli occhi, vide solo un soffitto di legno, niente pietra o il freddo del pavimento.
Provò ad alzarsi ma dovette rinunciare alla sua trovata, la testa gli faceva male, sembrava martellargli incessantemente il cranio. Si toccò la fronte, sudata. 
Era come se dentro di se avesse una fornace. Per la prima volta non la trovò una bella sensazione.
Cercò di mettere i piedi a terra e solo adesso si era accorto di trovarsi su un'amaca.
La sua amaca.
L'impatto col pavimento non fu tanto disastroso, aveva solo rischiato di scivolare e rompersi l'osso del collo tutto qui, ma ora, mentre cercava a tentoni di stare in equilibrio, gli serviva solo una cosa.
Acqua.
Aprì la porta del bagno senza accendere la luce e si aggrappò alla ceramica fredda.
Come il ghiaccio.
Non fece in tempo ad aprire il coperchio che aveva incominciato a vomitare.
Il petto gli bruciava, un masso invisibile gli schiacciava l'addome. Sentiva che stava per svenire dallo sforzo.
"Pa-Natsuuu..." La vocina di Happy era assonnata, non capiva cosa stava succedendo.
"Va tutto bene Happy..." Cazzo quanto gli tremava la voce "ritorna a dormire non è...niente..." Invece di rassicurarlo sembrava lo stesse implorando.
La testa gli continuava a girare, non riusciva a tenere gli occhi aperti o mettersi in piedi. 
Sentì i cuscini muoversi dopo poco, Happy si era messo a dormire vero...? Pensò tremando incontrollabilmemte.
Un'altra fitta allo stomaco e il sapore di acido era ritornato.
Non sapeva per quanto avesse rigettato quella notte, sapeva solo che alla fine non aveva scordato comunque.

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Capitolo 3
*** Self Harm ***


Salve, ecco un'altra parte della fic!!! Da adesso il rating sarà arancione, anche se le scene non saranno tanto dettagliate. Grazie mille per tutte le persone che hanno letto (e se mi lasciate una recensione grazie di cuore!!!).
Visto che fino a lunedì sarò via, martedì metterò il quarto capitolo!
Buona lettura!!!


 
"Hey Gray che fai?"
Alla festa di Levy, Natsu aveva visto il suo ami-nemico sgattaiolare alle scale della dispensa, stavano per cantare la canzoncina di "tanti auguri" e nessuno si era accorto della sua assenza.
O di quella del Dragon-slayer.
Il 15enne si era girato di scatto, sorpreso che qualcuno lo avesse scoperto, ma poi vedendo che era solo lui si era leggermente calmato.
"Niente che ti interessi.." Gli aveva risposto distaccato, cercando con la mano di tenersi il polso.
Quando Natsu aveva visto per la prima volta il sangue, ne era rimasto disgustato.
"Gray ma tu...sanguini..." 
Dalla mano stretta ne uscivano alcune gocce che scivolavano sul braccio muscoloso del mago.
"Merda" imprecò, e prendendo un fazzoletto dalla tasca lasciò andare l'arto.
Un taglio leggero divideva le vene bluastre, come una spaccatura nella terra che faceva uscire lo zampillo della vita.
In questo caso della morte.
Natsu aveva cercato di urlare o almeno richiamare l'attenzione di uno degli adulti di sopra, ma il palmo aperto che gli stava tappando la bocca lo impediva.
"Non Dire Una Parola"
Scandì a denti stretti il blu-scuro, mentre scontrava il corpo del suo compagno contro la ringhiera.
Natsu annuì velocemente, spaventato.
Gray lo guardò negli occhi per vedere se stava mentendo. Poi lo lasciò.
"Che...che stavi facendo...?" Mormorò Natsu che stava fissando la ferita aperta.
"Stavo dimenticando..." Spiegò e incominciò a fasciare il taglio.
Era stata la prima volta che Gray gli aveva fatto veramente paura.
 
"Master" Mirajane era entrata nell'ufficio di Makarov, non era la prima volta per colpa di tutte le distruzioni durante le missioni ma ora era diverso.
"Mira!" Il vecchietto la salutò contento "ancora una delle tue missioni finite male!?" La prese un po' in giro lui.
L'albina fece un mezzo sorriso, anche se con gli altri faceva la dura aveva un lato tenero.
"No ecco è per la festa di Levy" 
"È successo qualcosa di grave?" Chiese allarmato 
"No no ma..." Mira non sapeva come continuare "ecco, non troviamo più uno dei regali, quello di Erza"
"E sarebbe?" 
"Un coltellino svizzero"
 
La spiegazione di Gray su come tagliarsi, o come diceva lui self harming yourself, era stata veloce e superficiale.
"Devi tenere la lama orizzontalmente su un arto, e poi tagliare velocemente dosando la pressione del braccio così sarà più o meno profondo"
Ma alla fine utile.
Gli aveva anche dato un coltellino, l'impugnatura era di legno con sopra inciso un libro aperto e aveva anche altri strumenti.
Non gli aveva detto dove lo aveva preso però, solo di non farlo vedere a nessuno.
14 anni e 10 mesi Natsu Dragneel dopo il disastro dell'alcool con Cana, aveva detto basta a vini, liquori e tutti i whisky della terra, per poi trovarsi qualche volta nella stanza in pietra a bere un goccio dalla fiaschetta...ma questo Cana e la sua coscienza non dovevano saperlo...
Alla fine l'effetto non era quello sperato (per poi non parlare dei mal di testa e le notti insonni a vomitare), così aveva deciso di provare il metodo di Gray.
Però non sapeva con certezza quando usarlo.
Gray aveva detto che gli serviva quando si sentiva stanco, quando tutto era troppo opprimente o quando il ricordo di Ur era...vivo.
Ma Natsu era sempre energico, sempre felice, sempre a cercare suo padre Igneel.
Anche se non lo trovava...e alcune volte dicevano che i draghi erano estinti, spariti...oppure dopo ore di missione ritornava a casa...
Stanco.
 
Era uno di quei giorni quando aveva incominciato a tagliarsi, stava piovendo.
Un'altra missione andata con successo si, ma senza trovare Igneel.
Gli mancava da morire.
"Happy vai alla gilda"
Natsu voleva solo stare da solo.
"Ma.."
Voleva solo togliersi questa sensazione.
"VAI ALLA GILDA!!" 
Voleva solo dimenticare.
Happy era uscito alla massima velocità da casa piangendo, sarebbe andato da Lisanna.
Forse.
Natsu chiuse la porta, il rumore incessante gli riempiva le orecchie, la stanza era fredda e umida. Spostò un'asse del pavimento, il coltellino era lì intoccato, brillava di una luce sinistra.
Il ragazzo lo prese con cautela, liberandolo dai suoi confini, le dita tastavano il bordo in legno per trovare il coltello. Un veloce movimento e la lama era davanti ai suoi occhi.
Era leggermente più piccola di quella che aveva usato Gray, ma più affilata. Molto più.
I suoi polpastrelli scivolarono sulla superficie mai usata, lanciava scariche elettriche al suo corpo.
Sembrava che lo volesse allontanare da qualcosa di pericoloso.
"Ma non è pericoloso. Vero?"
Deglutì, la saliva gli aveva impastato la bocca e con la lingua si bagnò le labbra secche, gocce di sudore gli attraversavano il corpo. Gli veniva la nausea a vedere il suo riflesso.
"Cioè Gray mi ha detto che lo sta facendo da molto tempo..."
Osservò ancora una volta l'arma e la sistemò, senza più indugiare, sopra il polso destro, tenendo stretto il legno con la mano sinistra. Le nocche erano diventate bianche, aveva paura di farlo cadere.
Stava tremando.
"Dice che quando ha finito si sente subito meglio."
Si morse il labbro inferiore e si concentrò a guardare il metallo davanti a lui. Non era sicuro fosse la soluzione ai suoi problemi, ma vedendo Gray sembrava funzionasse.
La fronte corrugata, gli occhi larghi, non era più il viso di un bambino.
Ora o mai più.
"Cioè ha detto che mi farà un po' male, ma se sto leggero sarà solo un bruciore fastidioso."
Un bruciore fastidioso. Era così che Gray aveva detto a Natsu, quando gli aveva chiesto se gli faceva male, ma non riusciva a credergli fino in fondo. Anche se era suo amico.
La sua pelle salata era calda, sembrava una di quelle spiagge bianche a mezzogiorno, e appoggiandoci sopra la lama sentì un brivido che gli irrigidì i muscoli.
Voleva che qualcuno lo fermasse.
Aveva paura. Non ce la faceva.
"Non è pericoloso....vero...?"
Chiuse gli occhi, mordendosi di più il labbro fino a sentire male. Non voleva vedere.
E mosse la mano.
 
"Natsuuu...sei in casa?" Happy era ritornato a casa sua, la pioggia era finita e sperava anche l'arrabbiatura di suo padre.
"Sono di qua" lo chiamava dalla cucina, la sua voce era allegra.
Happy volò con cautela al loro pseudo fornello per "cucinare" (così lo chiamava Lisanna) e la vista davanti a lui era sbalorditiva.
Piatti, vassoi, ciotole il loro tavolo era pieno di pesce e crostacei da tutte le parti.
"Vedo che sei felice" Natsu era seduto dall'altra parte del tavolo, con un coltello e la forchetta in mano pronto a rimpinzarsi lo stomaco.
"AAAYYEEEEEE" non si sedette neanche e già il gattino aveva 4 pesci nelle zampine.
"Salmone, trota, sgombro... Natsu non c'è il tonno!"
"Ugh Happy lo sai che a me non piace..."
Andarono avanti così finché solo lische e stoviglie vuote erano rimaste e la famiglia sfinita si sistemò sul divano.
"Mi...ecco mi dis-piace, per come mi sono comportato prima ecco...per essermi arrabbiato" Natsu non era bravo con le parole, si esprimeva attraverso i gesti, con quello che faceva per l'altro.
"Scuse accettate" sospirò contento Happy che aveva cominciato a fare le fusa sulla sua pancia.
Il ragazzo sorrise e con la mano destra accarezzò la testa di pelo azzurro.
"Hey Natsu" il rosato si era quasi abituato alla pace nella stanza.
"Mmm" mugugnò.
"Come mai ti sei messo questo bracciale nero al polso?" 
Natsu si irrigidì.
"L'ho...mmm..." Masticava le parole in bocca "trovato...mentre cucinavo. Non è male vero..!?" Chiese speranzoso.
Happy stette fermo a guardare il nuovo accessorio sul braccio destro.
"Si non è male" disse infine prima di chiudere gli occhi.
 
L'acqua del lavandino era piena di sangue.
"Aaahha..."
Gli unici rumori che si sentivano nella casa erano le fusa di Happy e dei bassi lamenti.
"Uggh...ghhgh"
Le labbra erano strette, ma i mugugni uscivano lo stesso, scorticando la gola e il petto.
"Ah...hhaaahaaag...ghh"
Natsu cercava di rimanere il più silenzioso possibile, ma come si fa quando stai cercando di pulire, nel cuore della notte, una ferita profonda.
Troppo profonda.
"Vaffanculo Gray"
Le guance erano rigate da scie di lacrime, gli occhi erano pesanti e rossi.
"Vaffanculo...stupido coltello"
Anche se il suo corpo era attraversato da singhiozzi e spasmi, era riuscito a prendere una garza e fasciarsi il solco nel suo polso.
"V...vaffan-culo...Igneel..."
Anche se il pavimento era freddo, Natsu si buttò lo stesso per terra.
Aveva incominciato a piangere più forte. Non voleva dire quelle cose...ma in quel momento era tutto quello che gli passava per la testa. 
Si portò le gambe al petto e abbassò la fronte fino alle ginocchia.
Voleva solo dimenticare.

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Capitolo 4
*** Drugs ***


Allora prima di tutto scusate per il ritardo ma sono in vacanza e ho trovato solo ora Wi-Fi (la linfa di chi il cellulare lo ha attaccato al corpo...)!! Secondo ringrazio Naru per le tue due nuove recensioni (scusa se non ti rispondo) e DevilLight (grazie davvero sono felice che ti piaccia!!). Terzo ma non per importanza questo sarà il penultimo modo in cui Natsu cercherà di dimenticare, dal titolo sapete cosa proverà a fare ma come c'è scritto nel riassunto non ci saranno delle scene troppo dettagliate, forse sembrerà che non darò importanza a quello che succederà a Natsu (non sono molto brava come "scrittrice"), non ho mai provato o avuto amici dipendenti quindi ho dovuto ricercare su internet e usare la fantasia, se per caso qualcuno si sentisse offeso da come l'ho scritto mi dispiace non era mia intenzione. 
Grazie ancora per il supporto.
 
 
 
 
"Questo dove lo sposto Happy?"
Natsu stava provando a mettere ordine alla loro casa, impresa difficile visto l'elevato numero di oggetti che tenevano.
"Prova a impilarlo con gli altri" Happy indicò con la coda gli scatoloni accatastati in un angolo.
Il dragon slayer non era sicuro, erano già precariamente in equilibrio così, ma chi era lui per dire no a suo (più ordinato di lui sicuramente) figlio, così sollevò la scatola.
"NATSU!!!"
Il ragazzo era a terra, il suo corpo si contorceva dal dolore. 
"STO BENE!" Urlò fra i gemiti "sto bene..." 
Happy lo guardò rialzarsi a fatica, si teneva il fianco sinistro.
"Natsu non è ancora guarita..." Il gattino provò ad avvicinarsi "per adesso continuo io tu vai alla gilda da Mira"
Il mago poté solo annuire.
 
15 anni e 6 mesi Natsu Dragneel, aveva un problema.
Si tagliava.
Lo faceva da 8 mesi ormai e se prima erano tagli lievi (come quelli sull'addome o dietro la schiena) ora aveva incominciato a usare la sua forza crescente (come sul fianco sinistro), sopratutto da quando era morta Lisanna.
C'era un effetto positivo però, non fumava o beveva più...si va bene se vogliamo essere precisi l'alcool lo prendeva per disinfettarsi e accendeva le sigarette per cicatrizzarsi alla svelta...ma questo non era importante per lui.
"Natsu!" Ah avevamo anche detto che Mira era totalmente cambiata?
"Cosa ti è successo al fianco..?"
"La ferita che mi sono procurato alla missione ha ricominciato a sanguinare..." Mi ero anche scordata di dire che mentiva ai suoi amici.
"Oh mio...vado subito a prenderti delle garze nuove-"
"Non c'è...non c'è bisogno vado a medicarmi io..."
O che per non far vedere quanto l'abbandono di Igneel gli stava pesando cercava di farcela da solo il più possibile.
Sempre.
 
"Erza è arrivata!!!"
Max era entrato correndo a perdi fiato, doveva aver fatto tutte le strade di magnolia a una velocità pazzesca.
"Presto siate naturali...no cioè fate come dice lei!!"
Era sempre così quando ritornava la guerriera da una missione, ci avevano tutti fatto l'abitudine.
"Sono tornata" Erza scarlet, la Titania di Fairy tail aveva sulle spalle un sacco. "Il master è qui..?"
"No non ancora, come è andata la missione?" Mira le stava preparando una fetta di cheesecake, doveva essere molto stanca per il lungo viaggio.
"Si sarà fermato da qualche parte" brontolò la rossa "comunque è tutto risolto, gli spacciatori non erano un granché mi aspettavo di meglio"
"Cosa contiene?" Gray si era avvicinato a lei, non aveva la maglietta.
"Gray, intanto i vestiti, poi non dovete toccarlo per nessuna ragione...ci sono delle sostanze pericolose al suo interno" ordinò la rossa a tutti "il master mi ha specificatamente ordinato di classificarle e distruggerle"
"Tu?!!" Si sentì dire tra la folla.
Erza lo fulminò con lo sguardo.
"Mi dispiace Erza ma tu non puoi" Mira si abbassò per prendere il foglio di una missione "è richiesta da una famiglia a Bosco, un mago ha rubato degli oggetti di valore dopo una missione, vogliono solo te" e lo passò.
"ACC-proprio adesso..." Si lamentò "Levy!" La maga delle scritte la guardò sorpresa.
"Posso contare su di te?" Annunciò in tono autoritario.
"I-io..? Ehm-certo! Conta su di me" Levy non si aspettava che Erza lo chiedesse a lei, c'erano dei maghi più potenti e affidabili di lei.
"Comunque perché sono così pericolose?" Domandò la celeste timorosa.
Erza ridette a bassa voce "Hanno detto che le hanno usate per dimenticare...che imbecilli come se delle droghe facciano questo..." E si mise un pezzo della torta in bocca.
Natsu sentì tutto.
 
"Leeevyyyy"
La maga si era rifugiata in un ufficio speciale allestito appositamente per lei, solo per lei.
Quindi perché Natsu voleva entrare..?
"Vai via devo lavorare..." Levy era una ragazza docile, permissiva ma quando le chiedevi un favore o mentre era sui libri si trasformava. Era una belva assetata di sapere.
"Daaaiiii fammi entrareeeee"
Il dragon slayer non la lasciava in pace neanche un secondo, o parlava o bussava o grugniva.
"Daaaaaaa-"
"D'ACCORDO VA BENE ENTRA!" Tutti hanno il loro livello di sopportazione e quello di Levy era stato superato da un pezzo. "Ma attento a non toccare niente" lo mise in guardia.
Libri, fogli, matite tutta la scrivania, il pavimento e gli scaffali erano ricoperti dal lavoro delicato che doveva fare.
Il ragazzo vide dei sacchetti di plastica davanti a lei. Stava per prenderne uno quando Levy gli schiaffeggio via la mano.
"Ho detto di non toccare NULLA" ripeté lei con lo sguardo rivolto sui libri.
"Cos'è?" 
"Mm?" Levy alzò lo sguardo.
"Cosa c'è dentro?" Natsu indicò uno dei sacchetti, aveva una polvere bianca al suo interno. Sembrava zucchero.
"E a te cosa importa?" Chiese lei guardandolo strano.
Oh niente vorrei solo sapere come si prendono, così da poter scordarmi come mi sento ogni volta che ritorno a casa da solo senza aver trovato mio padre, stare meglio e finirla di sentirmi una mer-ma Natsu non disse così, alzò solo le spalle.
"Curiosità" rispose.
Levy continuò a guardarlo, non sembrava convinta dalla sua improvvisa voglia di sapere.
"Questa è cocaina" Riferì ma la faccia di Natsu le fece capire che voleva sapere di più.
La maga sbuffò "Sai che Erza mi ha chiesto di elencarle tutte, vero?"
Lui annuì.
"Molte di queste non possono essere smaltite insieme, sono tossiche così facendo io ho il compito di trovare e scoprirne i tipi"
"E finora cosa hai trovato?" Chiese il dragon slayer avvicinandosi più a lei.
"Molte scorte di cocaina, qualche foglia di cannabis, anfetamine... pasticche di ecstasy...potrei andare all'infinito" e Levy si sistemò meglio sulla sedia.
Natsu si guardò intorno vedendo che non sarebbe più andata avanti.
"E questo?"
Levy alzò di nuovo la testa, distrutta. Doveva lavorare!
Le portò davanti ai suoi occhi una fialetta, con un liquido trasparente al suo interno, sul fondo c'era una polvere marroncina.
"Uhm...credo sia eroina liquida, si mette nelle vene..." E ricominciò a scrivere.
"E come-" 
"Con una siringa!!" 
In effetti c'è n'era una nella scatola dove l'aveva presa.
"...ti consiglio di rimetterla giù comunque..." Levy aveva ricominciato a parlare. "È pericolosa, il suo effetto principale è quello di calmare il cervello...come se ti facesse sparire tutte le sensazioni brutte che senti"
Natsu si fermò ad ascoltarla.
"Come se ti facesse dimenticare"
 
"Buona notte Levy"
Era tardo pomeriggio quando Natsu era uscito dall'ufficio. Aveva imparato molte cose utili.
Si mise le mani in tasca sentendo con le dita la fiala e la siringa.
Per esempio, come prendere di nascosto delle sostanze pericolose sotto gli occhi di una sua amica.
"Happy?" Il ragazzo entrò in casa ma del suo coinquilino nessuna traccia.
Doveva esser andato a pescare.
La porta del suo bagno si chiuse alla svelta, un tonfo sordo e poi il tic di una serratura. L'aveva messa quando doveva andarci per stare un po' solo. Per tagliarsi.
Non credeva che ora gli sarebbe stata ancora più utile.
"Normalmente la sostanza la iniettano nelle vene del braccio, mettono l'eroina (non toccarla Natsu) nella siringa e poi...si "bucano" la vena..."
La spiegazione di Levy gli si ripeteva nella testa come una registrazione. 
Si guardò l'arto sinistro. Andava bene.
Prese la fiala e spinse l'ago all'interno del tappo di sughero, aspirando il liquido dentro il suo pungiglione metallico, riempiendo l'assetato contenitore.
Natsu la tolse e posizionò le dita come gli aveva fatto vedere Levy (dopo altri minuti di disperazione per lei). 
Ci siamo.
 
Una piccola risata scosse il petto del ragazzo. Non sembrava più lui.
"Grazie Erza" si era sorpreso di quanto la sua voce roca si era assottigliata, un ghigno gli stava sfigurando il volto. Aveva paura di se stesso.
"Grazie Levy" ridette più forte. Era buffo, stava pensando, diabolicamente divertente quanto il fuoco dentro se si era spento, per far posto ad un incendio che lo stava mangiando da dentro.
Lo rendeva vuoto. 
E questo lo spaventava.
Posizionò senza più ripensamenti l'arma della morte sulla vena bluastra, ora bastava solo spingere più forte e trapassare l'involucro di carne.
Tutto sarebbe andato per il meglio, tutto si sarebbe risolto. Una bugia che si ripeteva ogni volta.
"Come ti ho già detto sono pericolose, posso provocare disturbi a chi le usa...perdita della coscienza o della realtà, allucinazioni, dipendenza..."
La punta gli solleticava la pelle, il braccio teso indolenziva i muscoli, la mente del ragazzo lo stava pregando di riflettere, ma lui cercava di convincersi che era la scelta giusta.
"...Morte."
Natsu si fermò di colpo.
La siringa attaccata alla sua pelle scottava, sembrava lo volesse sciogliere. Gli sussurrava che ci pensava lei a farlo stare meglio, a farlo dimenticare.
Un'amica mortale.
 
Il mago la scaraventò a terra e si mise le mani sulla faccia, occhi sgranati. Un urlo grottesco uscì dalla sua bocca.
Si stava per uccidere. Morire.
La consapevolezza lo fece tremare febbrilmente. 
Era così messo male?
Cercò di trattenere le urla e le lacrime, ma ogni volta che risalivano dalla gola erano sempre più prepotenti.
Era la seconda volta dalla scomparsa di Igneel che aveva pianto così forte.
Cercò di tapparsi più forte le labbra, di stringere di più gli occhi.
Prima le sigarette, le bottiglie, il coltellino ora questo. Cosa gli stava succedendo?! Non gli fregava più niente della sua vita?
Autolesionista.
L'aveva sentita da Makarov ad una missione, stava guardando un ragazzo sul ciglio della strada. Aveva lo stesso sguardo triste del vecchietto.
Era diventato questo?
Natsu continuò a piangere ad urlare, a scusarsi per tutto quello che aveva fatto, per quello che era diventato.
Con Igneel.
Quando si era calmato, si tirò su dal pavimento e si asciugò la faccia, fece un breve respiro per ricontrollarsi ed aprì la porta.
Happy era davanti a lui.
 
Erza aprì la porta dell'ufficio, Levy era per terra a mettere nelle casse i diversi sacchetti.
"Sei già a questo punto?" La rossa chiese sorpresa avvicinandosi a lei.
La maga delle scritte si voltò "Ah! Erza..." Era sempre intimorita dalla maga "stavo rimettendo a posto...ho appena finito..." Balbettò leggermente.
Titania sorrise e si mise vicino a lei aiutandola.
"In tutto quante droghe ci sono?" 
"Messe tutte per iscritto su una tabella! Saranno almeno una cinquantina (devono essere state pesanti)"
"(no non tanto) I maggiori tipi?"
"Cocaina in polvere e le pastiglie, più facili da vendere... O aspetta quello spazio l'ho tenuto per l'eroina liquida"
"Eroina liquida? Quella nelle siringhe?"
"Si esatto devo averl..."
"Levy...?"
"..."
"Le-"
"Eccola! Vicino alla finestra...eppure avevo giurato che era vicino al muro..."
"Ti sarai sbagliata. La stanchezza, il lavoro...vatti a riposare continuo io"
"....già...hai ragione, grazie molte."
E la celeste se ne andò. 
Dubbiosa.
 
 
 
IL PROSSIMO CAPITOLO NON SO QUANDO LO RIUSCIRÒ A POSTARE!!!
 

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