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di _excusemestop
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome Sophie. ***
Capitolo 2: *** The truth. ***



Capitolo 1
*** Welcome Sophie. ***


Sophie Lee era una ragazza di 17 anni, amava vivere nel suo mondo, non alzava mai lo sguardo, da tre anni non parlava con i suoi genitori e con nessun altro membro della famiglia Lee. Un giorno se ne andò di casa e si trasferì a Sidney da una sua vecchia amica con la quale aveva mantenuto i contatti, Alyssa Smith. Sophie andò nella stessa scuola di Alyssa, il Norwest Christian College. A lei non era mai piaciuto essere al centro dell'attenzione,cercava sempre di passare inosservata e così fu quel giorno. < Questi sono i nostri orari. > disse Alyssa cacciando due fogli dalla borsa. < Controlliamo se oggi abbiamo delle ore in comune. > aggiunse. Sophie ed Alyssa si misero a controllare gli orari evidenziando le materie in comune. < Allora alla prima ora abbiamo psicologia, ci vediamo poi alla quarta ora per matematica-sbuffò- poi ci vedremo all'ultima ora per educazione fisica. > disse Alyssa rimettendo il foglio nella borsa. < Dai un pò di entusiasmo! Fammi un sorriso. > disse. Sophie fece un sorriso sforzato < Contenta? > domandò. < Si. > rispose per poi afferrarla per portarla in classe visto che stava per suonare la campanella. Durante quella scena c'era un ragazzo, Luke Hemmings, che osservava attentamente la ragazza nuova. < Che stai guardando? > chiese Ashton facendo interrompere i pensieri di Luke. < Niente. > affermò continuando a guardare la ragazza. Calum, Ashton e Michael rivolsero lo sguardo dove stava guardando Luke. < Aah stai guardando la ragazza nuova. > affermò Michael. < Sai chi è? > chiese Luke distogliendo lo sguardo dalla ragazza. Michael era la voce del sapere, conosceva le cose essenziali di ogni studente della scuola ma non conosceva tutti. < Lei è Sophie Lee, viene da Roma, ha 17 anni, vive con la sua amica Alyssa Smith.Sophie e Alyssa si conosco dalle elementari ma Alyssa si è dovuta trasferire a Sidney con la sua famiglia lasciando l'Italia e la sua migliore amica. Non so ancora per quale motivo Sophie si sia trasferita qui senza la sua famiglia, so solo che è una ragazza chiusa, misteriosa. > concluse Michael. < Misteriosa eh? > disse Luke. < Frequenta l'ultimo anno? > domandò. < Si. > rispose Michael. La campanella suonò. < Oggi vieni a lezione? > domandò Calum. < Dipende. Cosa abbiamo? > domandò. < Psicologia. > rispose Ashton. < Okay, andiamo. > disse Luke incominciando ad avviarsi all'aula. < Uff.. Io ho matematica. Ci vediamo dopo. > disse Michael salutando gli altri tre ragazzi. Quando i ragazzi entrarono in aula Luke notò Sophie seduta all'ultimo banco che non alzò neanche per un secondo lo sguardo. Decise di sedersi all'ultima fila affianco il banco di Sophie, accanto a lui si mise Ashton mentre Calum ovviante si mise vicino a una ragazza per rimorchiare. Quando il prof. Johnson entrò in classe notò subito la nuova ragazza. < Lei deve essere la ragazza nuova. Sophie Lee, giusto? > domandò il professore. Sophie annuì solamente, era imbarazzata tutti gli occhi erano su di lei e odiava quella sensazione. Il prof. Johnson era molto giovane, aveva una trent'anni , le sue alunne impazzivano per lui, ma Sophie non ci fece neanche caso al suo aspetto. Il professore iniziò a spiegare il perché noi sogniamo. < Innanzitutto,la domanda di base è: che cosa è un sogno? Un sogno può contenere qualsiasi immagine, i pensieri e le emozioni che si vivono durante il sonno. I sogni possono essere straordinariamente nitidi o molto vaghi, possono essere ricchi di immagini felici, comprendere sensazioni spaventose, essere comprensibili o poco chiari e confusi.Perché sogniamo? A cosa servono i sogni? Sono state proposte molte teorie, in nessuna però vi è un pieno consenso. Considerando l'enorme quantità di tempo che passiamo nello stato di sogno, il fatto che i ricercatori non hanno ancora capito fino in fondo lo scopo e i meccanismi dei sogni, può sembrare sconcertante. Tuttavia, è importante considerare che la scienza e le ricerche continuano a studiare lo scopo esatto e la funzione del sonno stesso.Alcuni ricercatori suggeriscono che i sogni non servono a nulla realmente se non come funzione biologica, mentre altri credono che sognare sia fondamentale per la mente, sia per il benessere fisico che per quello emotivo.Ernest Hartmann, direttore dello Sleep Disorders Center di Boston insieme ad altri collaboratori ha elaborato la "Teoria Contemporanea del sogno" : i nostri cervelli creano e disfano delle connessioni neurali, in tutto questo procedimento però c'è un collegamento. In pratica un inizio e una fine; da una parte si trovano le connessioni della veglia ma via via che si prosegue lungo il procedimento, le connessioni si fanno più imprecise e le attività mentali diventano più approssimative, un esempio è il sognare ad occhi aperti. Nella parte opposta si trovano i sogni che sono guidati dall'emozione del sognatore. Quando nel sognatore c'è un'emozione precisa, i sogni sono spesso molto semplici. Le persone che hanno subito un trauma molto forte ad esempio, come fuggire da un palazzo in fiamme, spesso hanno sogni del tipo "ero sulla spiaggia e venivo risucchiato da un'onda anomala". Il sognatore non sta sognando esattamente l'evento traumatico, ma rivive l'emozione della sopraffazione. Più il sognatore è pervaso da un' emozione forte, più individuabile sarà il senso dei suoi sogni.Ciò che accade ai sogni di colui che vive il trauma si può spiegare così:nei primi giorni viene sognato esattamente il trauma vissuto. Con il passare del tempo si iniziano a sognare eventi diversi ma comunque traumatici ( essere risucchiati da un'onda). Nelle settimane successive i sogni fanno vivere esperienze traumatiche anche del passato oltre che quelle più recenti.Con lo scorrere del tempo i sogni inglobano e si connettono con altro materiale (più neutro), presente nella memoria del soggetto, e non si collegano più in maniera esplicita con l'evento traumatico vissuto.Quindi il sogno sarebbe un'interconnessione di ricordi legati ad altri, fino a rendere blanda l'azione disturbante dell'emozione. Potremmo dire che i sogni funzionano come cancellini delle esperienze vissute nella realtà! > spiegò il professore. < Allora per la prossima lezione mi portate una relazione su quello che abbiamo detto in classe. > concluse scrivendo l'assegno sul registro. Una marea di sbuffi si sentirono in quell'aula. Alla seconda ora Alyssa aveva storia mentre Sophie aveva letteratura inglese. Le ore mattutine volarono, Alyssa e Sophie si erano date appuntamento ai loro armadietti per andare in mensa insieme. < Come ti trovi? > chiese Alyssa. < Pensavo peggio. > rispose mentre si incamminarono alla mensa. < A pranzo ci sediamo con delle mie amiche così magari le puoi conoscere. > disse Alyssa. Sophie annuì solamente prendendo il vassoio per prendere il pranzo. Il cibo della mensa non era diversa dalla sua vecchia scuola, era la stessa pappetta disgustosa. Le due ragazze si diressero al tavolo. < Ehi ragazze, vi presento una mia amica che viene da Roma, Sophie Lee. > presentò. < Piacere io sono Clarissa. > porse la mano una ragazza dagli occhi verde smeraldo e dai capelli biondo scuro. < Chloe. > si presentò una ragazza dagli occhi quasi blu e dai capelli neri. Sophie sorrise per poi sedersi, iniziò a giocare con il "cibo" che si trovava nel piatto. < All'ultima ora che hai? > chiese Chloe ad Alyssa. < Io e Sophie abbiamo educazione fisica .> rispose. Le due ragazze iniziarono a ridere sotto i baffi. < Che avete da ridere? > chiese Alyssa. < Sai chi ci sarà con voi durante l'ora di educazione fisica? Il quartetto più evitato dalla scuola tra cui... > disse Clarissa. < Irwin. > concluse sbuffando Alyssa. < Irwin? Ashton Irwin? Quel famoso Ashton di cui mi parlavi sempre? > chiese Sophie distogliendo lo sguardo dal piatto per poi rivolgerlo alla sua amica. Quest'ultima annuì sconfortata. L'ora di pranzo finì e ognuno si diresse nelle proprie classi, Sophie aveva chimica. Finalmente la campanella per l'inizio dell'ultima ora suonò, Alyssa aspettò Sophie fuori la classe, quando la raggiunse lo sguardo di Alyssa si posò su un ragazzo. < Che hai? > chiese Sophie. < Hemmings. > sputò Alyssa. < Chi è? > chiese confusa Sophie. < Il migliore amico di Ashton. > rispose. Sophie non disse più niente, seguì la sua amica verso la palestra. Sophie odiava educazione fisica non l'aveva mai fatta in vita sua, andò in un piccolo angolo della palestra con Alyssa dove si misero a parlare. < Sophie ma perché non ci provi? > chiese. < Alyssa perfavore basta, ti ho già detto che non li voglio vedere più! > rispose. < Ma vedi come ti sei ridotta? So che è difficile... Ti ho dovuta convincere a venire qui da me altrimenti chi sa cosa ti sarebbe successo lì. > disse Alyssa. < Voglio solo aiutarti. > concluse. < Io non voglio l'aiuto di nessuno! Non mi serve! > esclamò Sophie. La mora stava per ribattere ma vide una palla andare verso Sophie e la prese al volo quando si avvicinò < Irwin! Fai attenzione! > esclamò al ragazzo. < Quanto sei esagerata mica l'ho fatto apposta. > sbuffò, vide avvicinarsi Luke. < Che succede qui? > domandò il biondo guardando con attenzione Sophie. < Succede che voi idioti dovete fare più attenzione altrimenti sapete dove ve la metto questa palla? > disse per poi alzarsi. < Aly calmati, non è successo niente. > disse Sophie alzandosi mettendo una mano sulla spalla della mora. < Finalmente sento la tua voce. > disse Luke, ma Sophie non gli diede retta. La ragazza tolse la palla dalle mani della mora per lanciarla ai ragazzi che giocavano. < Senti tu, non fare la finta tonta e rispondi quando ti parlo! > disse Luke prendendo il polso di Sophie dove c'era l'elastico rosso. < Lasciala stare! > esclamò la mora per poi allontanare il biondo. < La tua amichetta si può difendere da sola non ha bisogno di un'isterica accanto, non so come faccia a sopportarti. > disse Ashton voltandosi, il biondo lo imitò. < Alyssa lascia perdere, non ne vale la pena. > sussurrò Sophie cercando di calmarla. < Ti odio Irwin! > esclamò la mora cercando di trattenere le lacrime, Ashton si voltò verso di lei < Strano perché fino a qualche mese fa non potevi più staccarti da me, o sbaglio? > disse sorridendo Ashton. La bionda prese per il braccio la mora portandola via da lì, perché Alyssa era come Sophie e lei lo sapeva, odiava farsi vedere debole dagli altri. Appena uscirono fuori Alyssa abbracciò Sophie cadendo in un pianto. Quando tornarono a casa le ragazze iniziarono a studiare per il giorno dopo. < Sophie... > sospirò Alyssa. La bionda si voltò verso di lei, < Non fatti condizionare da Luke Hemmings o da nessun altro di loro. Luke ti ha guardata per tutto il giorno per analizzarti e questo non è un buon segno. > disse la mora. < Sono così pericolosi? > chiese. < Sono più che pericolosi... > rispose. La mattina dopo si prepararono per andare a scuola. Quando scesero dell'autobus si diressero all'entrata dove videro Luke,Ashton,Calum e Michael davanti all'entrata, come se aspettassero qualcuno, di solito non si facevano mai vedere. Quando vennero circondate da quei ragazzi capirono troppo tardi che erano lì per loro. Alyssa mise il braccio sotto quello di Sophie. < Guarda un po', la Smith ha paura. > disse Ashton. < Non ho paura. > sputò Alyssa. < C'è anche la Lee qui eh. > disse Luke accarezzando la guancia di Sophie. < Non toccarmi. > disse per poi levare la mano di Luke dal suo viso. < Allora hai anche un bel caratterino. > disse Luke, con tono divertito, indietreggiando. < Cosa volete? > chiese Alyssa. < Abbiamo bisogno di alcuni vecchi contatti Smith, sai bene chi. > disse Ashton. < Non voglio avere niente più a che fare con lui. > disse Alyssa abbassando lo sguardo. Sophie li guardava confusa, non riusciva a capire di cosa parlassero. < Tu fallo e basta non vogliamo scuse! > esclamò Calum. < Taci Hood. > disse Alyssa. < Lui ha il diritto di parlare, tu no! Entro domani voglio la conferma. > disse Ashton per poi andare via insieme agli altri. In quel momento Sophie capì che Alyssa non le raccontò tutto, voleva spiegazioni. La campanella suonò, Sophie andò a lezione di fisica mentre Alyssa andò a lezione di letteratura inglese. Sophie, abituata a camminare a testa bassa, si scontrò con un ragazzo. < Scusa. > disse Sophie alzando per la prima volta lo sguardo, era Luke, notò un piercing sul labbro inferiore e i suoi occhi azzurri. < Per la prima volta vedo i tuoi occhi. > disse Luke studiandola attentamente. < Vedo che indossi molti bracciali sul braccio destro. > disse Luke. Sophie abbassò nuovamente lo sguardo, odiava essere esaminata con lo sguardo. < Che lezione hai? > chiese. < Fisica. > rispose scansando Luke e si avviò in classe. Quella giornata finì subito, Sophie si era resa conto di avere molte lezioni in comune con Luke. Alyssa e Sophie si avviarono a casa, quando arrivarono si misero sul divano a parlare. < Voglio che mi racconti la verità su te e Ashton, perché tu non mi hai raccontato tutto. > disse Sophie.

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Capitolo 2
*** The truth. ***


Alyssa abbassò lo sguardo, Sophie era stanca di essere all'oscuro di tutto. "Cazzo, rispondimi Aly." disse Sophie. "La verità?"chiese. "La verità." rispose. "Bene, come sai io stavo con Ashton,... Lui è stato l'unico ragazzo con cui sentivo dei brividi con un suo semplice tocco-fece un piccolo sorriso- ho sempre pensato di piacergli ma mi sbagliavo-i suoi occhi diventarono lucidi-. Ora quando lo vedo provo solo... ribrezzo. Come sai mio fratello ha molti contatti con i venditori di droga, beh ho scoperto che Ashton e i suoi amici hanno fatto una scommessa e chi perdeva si doveva mettere con me per accedere a quei contatti e siccome Ashton era il mio ragazzo prendeva droga di nascosto, solo perché stava con me la davano gratis. Io non sapevo neanche che si drogasse, lo scoperto qualche mese fa... Era il suo compleanno decisi di andare a fargli una sorpresa ma quando lentrai nella sua camera lo vidi fare uso di cocaina e c'erano due ragazze nude nel suo letto. Oggi ci hanno circondato degnandomi di uno sguardo dopo mesi solo per chiedermi la droga. Io da quel giorno non ho più contatti con mio fratello, che era al corrente di tutto, né con i suoi "amici"-iniziò a piangere-. Io ho amato Ashton e quando ho saputo che lui mi usava... Non ci ho visto più. Promettimi che starai lontana da loro. Non voglio che ti senta di nuovo un rifiuto, non lo reggeresti." spiegò Alyssa. Sophie strinse Alyssa a se "Mi dispiace. Ma la prossima volta che mi nascondi cose del genere ci penso io a farti soffrire." disse Sophie facendo ridere Alyssa. "Ti manca l'Italia?" chiese Alyssa staccandosi dall'abbraccio. "Non molto, sentire lontano le persone che mi hanno fatto del male mi fa stare bene." rispose. Le ragazze restarono tutto il pomeriggio a parlare, dopo aver cenato andarono in camera per andare a dormire. "Aly."sussurrò Sophie girandosi verso di lei nel letto, la vide osservare il soffitto. "Cosa farai con i ragazzi?"chiese. "Domani mattina chiamerò mio fratello." rispose. "Sei sicura? Non sei costretta a farlo." disse Sophie. "Questo lo dici tu. Non li conosci Sophie... Non sai di cosa sono capaci se non hanno quello che ottengono." rispose. "Vorrei essere come te."aggiunse Aly. "In che senso?" chiese confusa. "Forte." rispose. "Io non sono forte... Vorrei tanto esserlo ma non lo sono." disse Sophie. "Se tu non fossi forte in questo momento non staresti qui. Hai subito di tutto Sophie ma hai affrontato tutto in silenzio, sei riuscita a sfuggire." disse Alyssa. Sophie rimase in silenzio perché lei non si sentiva così, si faceva del male da sola ma nessuno lo sapeva, neanche Alyssa. Quella notte Luke e Ashton si trovavano nei quartieri di Sidney. "Pensi che ci procurerà la roba?" chiese Luke. "Si."rispose Ashton. "Come fai ad esserne così sicuro?" chiese Luke. "Ho imparato a conoscerla meglio di voi, credimi. Oramai ha paura e farebbe di tutto per stare al sicuro ma soprattutto vuole proteggere la sua amica." rispose Ashton. "Perché dovrebbe proteggerla, è grande abbastanza no?" disse Luke. "Quando frequentavo Alyssa mi raccontava sempre di una sua amica italiana, diceva che aveva paura che le succedeva qualcosa se restava lì." rispose. "Continuo a non capire." "Neanche io." La mattina dopo quando le ragazze si prepararono per andare a scuola, Alyssa chiamò suo fratello. Quando si avvicinarono all'entrata della scuola le due ragazze videro avvicinarsi i quattro ragazzi, Alyssa prese per il braccio Sophie per avvicinarla a sé. "Allora?" chiese Michael. "È tutto pronto stasera dovete andare al solito posto."rispose Alyssa. "Dovrai venire anche tu." disse Ashton. "Perché?" domandò. "Dovremo fingere di stare insieme così non pagheremo niente." disse Ashton. "Dovrà venire anche la tua amichetta." aggiunse Luke. "Cosa? No! Lei non c'entra niente con tutto questo!"esclamò Alyssa. "Venite e basta." disse Calum per poi andarsene con gli altri. Sophie ed Alyssa si diressero alla lezione di psicologia, in aula trovarono Luke, Ashton e Calum. Come ogni giorno si sedettero all'ultimo banco. Sophie si sentiva osservata ma non si voltò per paura di incrociare qualche sguardo. Quando il professore entrò ritirò le relazioni che si portavano per quel giorno. "Hemmings, Irwin e Hood dove sono le vostre relazioni?" chiese il professore. "Non le abbiamo fatte." risposero. "Per quale motivo?" chiese il professore. " Non ne avevamo voglia." rispose Luke. "Hemmings se si impegnasse anche nei compiti scritti avrebbe la media del nove nella mia materia."disse il professore. "Non mi importa." rispose. Il professore si allontanò dal ragazzo e chiese agli alunni di fare un tema sui sentimenti, mentre correggeva le relazioni. Prima che la campanella suonasse il professore consegnò le relazioni "Brava Lee, la sua relazione è molto interessante." disse il professore sorridendo porgendole il foglio. La campanella suonò e il professore passò per i banchi per ritirare i temi. Durante la quarta ora Sophie chiese alla prof di storia di poter uscire, si diresse verso il bagno ma qualcuno la bloccò prendendola per il polso, si girò e vide Luke a pochi centimetri di distanza da lei. "È da quando sei arrivata che ammiro tutti questi bracciali sul tuo braccio destro." disse Luke. "E?" chiese Sophie. "E trovo molto interessante questo elastico rosso nascosto tra gli altri braccialetti." disse Luke. "Come hai fatto a notarlo? Non lo nota mai nessuno." chiese Sophie tenendo sempre lo sguardo basso. "Per prima cosa ti conviene guardarmi negli occhi se non vuoi finire nei guai, comunque io osservo sempre le persone. Quando le trovo interessanti le analizzo meglio." disse facendole alzare lo sguardo. "Mi lasci andare?" domandò Sophie. Luke non le rispose, era impegnato ad osservare con attenzione il suo viso. "Allora?" insistette Sophie. "Mh?" domandò Luke. "Mi lasci andare?" chiese nuovamente. Luke non rispose,mollò la presa per poi andarsene. Sophie una volta andata in bagno si diresse nuovamente in classe. Le prime ore finirono Sophie si diresse agli armadietti per aspettare Alyssa. "Senti io ti devo parlare..." disse Sophie quando Alyssa arrivò. "Lo farai dopo,ora andiamo altrimenti non troviamo i posti in mensa." disse Aly prendendo per il braccio l'amica. "Abbiamo fatto tardi..." disse con affanno Aly. "Perché non ci mettiamo nel cortile? Come facevamo nella vecchia scuola." propose Sophie prendendo il vassoio. "Perché no." disse Aly imitando l'amica. Quando presero il pranzo si avviarono al cortile dove si sedettero sull'erba. "Cosa dovevi dirmi prima?" chiese Alyssa. "Niente di importate..., mi sono appena ricordata di una cosa. Ti ricordi di Aaron?" chiese la bionda. "Come potrei dimenticarlo,...-fece un piccolo sospiro- È stato la mia prima cotta adolescenziale." disse facendo un piccolo sorriso. "Beh, lui ha scoperto che sarei venuta da te..." la bionda non riuscì a finire la frase che la mora la interruppe. "Cosa? Sophie lui è il migliore amico di Josh. Sei venuta qui per allontanarti da lui e gli altri, potrebbe dirglielo!"esclamò Alyssa. "Non ti preoccupare mi ha promesso che non dirà niente. Comunque prima che mi interrompessi stavo dicendo che io e Aaron abbiamo parlato..."Sophie non riuscì a finire la frase perché arrivarono Luke ed Ashton che le interruppero. "Passiamo a prendervi a mezzanotte, fatevi trovare pronte." avvertì Luke. Le ragazze annuirono. "Okay." disse Alyssa. Quando la campanella suonò le ragazze si alzarono per avviarsi in classe. "Sophie io e te abbiamo la stessa lezione, vieni con me così andiamo insieme." le ordinò Luke. "Posso andarci anche da sola."> rispose Sophie avviandosi in classe. Quando entrò si mise al solito posto, iniziò a ripetere la lezione di storia ma qualcuno le chiuse all'improvviso il libro, non alzò lo sguardo perché già sapeva che era Luke. "Forse non hai capito bene, quando io ti ordino di fare una cosa tu devi farla e basta! Chiaro?" disse Luke facendola alzare lo sguardo. "Non sei nessuno per darmi ordini." disse Sophie levando la sua mano dal viso, Luke fece una piccola risata e si sedette accanto a lei. Le lezioni di quel giorno finirono e Sophie aveva avuto per tutto il tempo gli occhi di Luke "Sono le 23:00 è meglio se ci prepariamo." annunciò Alyssa. "Ma siamo già vestite, perché ci dobbiamo preparare?" chiese Sophie. "Certo, hai ragione." balbettò Alyssa. "Aly, ti manca Ashton? Per questo ci tieni tanto?" disse la bionda. "No, ma che dici? Vado un attimo in bagno." disse la mora per poi uscire dalla stanza. Dopo un po' ritorna Alyssa in camera. "Sono qui giù metti la giacca e scendiamo." annunciò mentre prendeva la borsa dalla scrivania. Quando Sophie si mise la giacca e il telefono nella tasca posteriore dei suoi pantaloni iniziarono a scendere, aprirono la porta d'entrata e ci trovarono Ashton e Luke davanti. "Mh." disse Ashton. "Cosa?" chiese Alyssa incrociando le braccia al petto. "Pensavo che vi sareste cambiate per questo incontro." spigò Ashton. "Come se fosse una cosa importante." concluse Alyssa. Il tragitto fu silenzioso Ashton camminava di fianco ad Alyssa, lo stesso Luke e Sophie. Luke ha tentato molte volte di prendere la mano di Sophie ma lei riuscì a scansarlo in tutti i tentativi, non vedeva i suoi movimenti ma era come se li percepisse. Quando arrivarono Sophie vide un locale abbandonato, iniziarono ad entrare lì dentro, i ragazzi videro un uomo all'interno così si avvicinarono. Sophie si fermò dopo aver analizzato meglio l'uomo, lei lo conosceva e lui sapeva bene chi fosse, all'improvviso mille ricordi le annebbiarono la mente. "Lee? La piccola Lee?" fu la frase di quell'uomo a interrompere i suoi pensieri. "La conosce?" chiese Alyssa perplessa, Sophie aveva gli occhi puntati addosso era nella merda,ogni suo segreto man mano saliva a galla. "Ma come? Non gli hai detto niente?" disse l'uomo riferendosi a Sophie. In quel momento Sophie non riusciva a parlare, era bloccata, non c'è la faceva a stare ancora lì dentro con gli occhi puntati addosso, così corse via dal quel posto correndo in strade di cui non sapeva neanche l'esistenza. "Come vi fate a conoscere?" chiese Alyssa all'uomo. "Questo sarà lei a dirvelo."concluse l'uomo per poi dargli la roba è andarsene senza rivolgere parola. Sophie si trovava in un bosco, non sapeva come tornare indietro, non sapeva se era meglio ritornare o no. Si sedette vicino ad un albero dove iniziò a giocare con il suo elastico rosso, in quel momento in cui toccò l'elastico iniziò a tornargli tutto in mente e di come fosse crudele il mondo con lei, ha sempre odiato le bugie ma lei era quella che le raccontava di più. Le lacrime iniziarono a rigargli il viso, non riuscì a restare forte, si stese sul suolo e dopo lunghi singhiozzi e lacrime, gli occhi diventarono pesanti e si addormentò. Sophie sentì qualcuno accarezzargli il viso aprì lentamente gli occhi e si ritrovò Luke difronte a lei. "Buongiorno Bella addormentata." disse Luke. "Che ci fai qui?" domandò Sophie, con voce ancora assonnata, per poi alzarsi. "Ti abbiamo cercata tutta la notte, Alyssa è preoccupata. Ashton l'ha accompagnata a casa per farla riposare." spiegò Luke. "Come hai fatto a trovarmi?" chiese Sophie. "È stato per caso, io vengo sempre qui a pensare. Vedi lì c'è una piccola casa di legno-indicò la casa- avvolte ci resto a dormire quando faccio tardi."spiegò Luke, Sophie annuì solamente. "Vieni ti accompagno da Alyssa, non è lontano da qui." disse Luke iniziando a camminare, Sophie lo seguì. Durante quel tragitto non si parlarono e non si guardarono, continuavano a guardare avanti senza dire una sola parola. Quando arrivarono i due non si salutarono neanche, Sophie entrò in casa dove trovò Alyssa dormire sul divano. Si stese accanto a lei e si addormentò. Quando Alyssa aprì gli occhi si trovò Sophie che dormiva accanto a lei, era arrabbiata ma allo stesso tempo sollevata, vide Sophie iniziarsi a svegliarsi. "Ehi." disse Sophie strofinandosi gli occhi. "Mi sa che oggi non andiamo a scuola sono già le 12:00." spiegò Alyssa. Sophie si alzò dal divano e andò in cucina. "I tuoi genitori sono ancora in viaggio?" chiese Sophie. "Si, si intratterranno ancora per un po'." "Vorrei delle spiegazioni." disse Alyssa. "Perché sei scappata? Ma soprattutto perché quell'uomo ti conosceva?" chiese quasi urlando Alyssa. "Ci siamo sbagliati."affermò Sophie. "Non raccontarmi cazzate Sophie, cosa mi nascondi?" urlò Alyssa. "Vado a lavarmi." disse Sophie per poi salire per andare in bagno. Sophie non voleva ma soprattutto non poteva raccontare la verità. Il suo primo mese a Sidney passò così lentamente, con Alyssa da quella notte in cui è scappata non parlarono molto, era una gara di sguardi. Aveva molte lezioni in comune con i ragazzi,ma non si parlavano mai. Lei non li degnava di uno sguardo, mentre loro la studiavano con attenzione. Spesso si chiudeva nello stanzino del bidello, era da tempo che non riusciva a mangiare e il cibo della mensa di certo non l'aiutava ad incoraggiarla. "Sophie dopo abbiamo lezione insieme, ci sediamo vicine?" chiese Cloe. Sophie alzò lo sguardo per qualche secondo e annuì per poi riportare la sua attenzione al vassoio che aveva davanti. Quando l'ora di pranzo fini Cloe e Sophie andarono nel laboratorio di chimica dove trovarono il professore correggere dei compiti, probabilmente erano quelli che avevano fatto la scorsa volta. Le due ragazze si sedettero all'ultimo banco. Lezione iniziò, ma all'improvviso entrò il bidello. "La signorina Lee deve uscire un momento." disse. Il professore fece cenno alla ragazza di andare quando Sophie uscì vide Luke appoggiato al muro del corridoio. "Lo scienziato ti ha fatto uscire allora." disse Luke guardando Sophie. "Cosa vuoi?" chiese. ________________________________

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