Styles' anatomy

di fedez_etta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mister Styles ***
Capitolo 2: *** Seattle Grace and Sloan Memorial Hospital ***
Capitolo 3: *** Attrazione ***
Capitolo 4: *** Chiarire le cose ***
Capitolo 5: *** La triste reatà ***
Capitolo 6: *** Nulla da perdere ***



Capitolo 1
*** Mister Styles ***


Styles' anatomy

Immaginare...
Sognare...
Costuire...
Ottenere...
Sono queste le uniche cose che Harry Styles riusciva a fare. Lui era caparbio, sicuro di se. Non otteneva no, e non dava si. Lui pensava solo a se stesso.
Non gli importava che gli altri soffrissero. Ma questo cambiò quando decise di entrare nell'università di medicina. Lui era il tipico ragazzo che non sapeva cosa fare del suo futuro. Passava giorno dopo giorno senza sapere chi sarebbe diventato, ma una passione l'aveva fin da piccolo. La medicina. Era sempre stato attratto da quel mondo, forse anche perché suo padre era un famigerato dottore. Quando il padre, il quale era un diagnosta, aveva un caso molto raro lo mostrava ad Harry. Inutile dire che lui era entusiasta di poter elaborare delle teorie. Con il passare degli anni, quella sua passione è diventata un vero e proprio lavoro. Adesso lui è un cardio-chirurgo, ma non uno come tutti gli altri. Uno di quelli che ogni ospedale avrebbe voluto. Lui lavorava a Chicago al "Medical Centre". Si trovava bene lì, ma non abbastanza. Fu dopo tre anni di lavoro che decise di andarsene. 

In quel periodo riceveva moltissime e-mail da parte di vari ospedali di tutto il mondo ma niente e nessuno lo aveva convinto. Fu una sera che ciò avvenne.

Mentre stava cucinando gli arrivò un e-mail. Era una lettera del cardio-chirurgo Zayn Malik, con un documento allegato. Harry lo conosceva, non di persona, ma ne aveva sentito parlare. Era un ottimo cardio-chirurgo e tutti ne parlavano bene. Iniziò a leggere l'e-mail. Più le righe scorrevano più lui voleva sapere:

"Salve signor Styles, sono il dottore Zayn Malik. Lavoro al "Seattle Grey and Sloan Memorial Hospital". Sono venuto a conoscenza che lei è alla ricerca di un ospedale in cui lavorare. Io sono un cardio-chirurgo, quindi il reparto di cardio-chirurgia ha già un dottorato. Ho bisogno di lei, o meglio dei pazienti hanno bisogno di lei. Ho in mente una ricerca approfondita per trovare una cura al tumore al cuore. Lo so che lei dirà che ci sono già tanti fondi a disposizione e ci sono moltissime organizzazioni per questo, ma nessuna organizzazione crede nel mio progetto. Io invece si. Le ho allegato un documento in cui spiego la cura che avrei in mente su una determinata teoria.

Ho parlato con il capo di chirurgia e noi saremmo onorati di ospitarla. Spero che lei domani mattina venga nel nostro ospedale. Comunque se lei pensa che io abbia bisogno solamente di un altro dottore a cui dare la colpa delle sconfitte, degli insuccessi, si sbaglia. Io ho bisogno di una persona che stia con me fino a notte tarda e che non si dia per vinto al primo ostacolo e credo che lei sia la persona più in grado in questo momento. Spero di ricevere un si. A preso. Dottore Zayn Malik."

Fu quella lettera. Quell'ammasso di parole a far capire a Harry la scelta giusta da prendere.

Ma avrebbe mai avuto il coraggio di ricominciare da capo. Una nuova vita, nuovi amici, nuovi progetti, una nuova casa. Avrebbe mai Harry Styles avuto il coraggio di buttarsi di nuovo in qualcosa di più grande di lui? Il vecchio Harry Styles no, il nuovo si.

Quindi non perse tempo e scrisse una lettera in cui diceva che l'indomani sarebbe andato presto all'ospedale poiché era molto vicino a Seattle. Dopo avergli risposto iniziò a leggere il documento mangiando un bel piatto di pasta e peperoni.

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Capitolo 2
*** Seattle Grace and Sloan Memorial Hospital ***


Styles' anatomy

Giorno 12 settembre, Settle.
< Non posso crederci! Sei riuscito a convincere a Perrie a far arrivare qui uno dei cardio-chirurghi più apprezzato del momento, nonostante il reparto abbia un ottimo equipe! >
Louis Tomlinson non credeva alle sue orecchie. Quando Zayn, la sera precedente, lo avev telefonato, gli aveva parlato della lettera che Perrie Edwards, capo di chirurgia, nonché sua moglie, gli aveva dato il consenso di inviare, ma Louis aveva altro a cui pensare la sera prima. La sua fidanzata Eleonor, era partita il giorno precedente per un progetto di neuro-chirurgia. Adesso nella grande casa di Louis, c'erano solamente lui e Zola. Zola è la loro piccolina. L'hanno adotatta quando era arrivata a Seattle per un progetto di Niall Horan, un chirurgo pediatrico. Solo il mattino seguente Louis si rese conto della grande importanza di quello che gli stava dicendo Zayn. L'importanza dell'arrivo di Styles nell'ospedale sarebbe stato un successo, non solo la notorietà del Seattle Grace and Sloan Memorial Hospital sarebbe cresciuta, ma avrebbero potuto iniziare un progetto che richiedeva molte risorse.
< Diciamo che ultimamente Perrie fa tutto quello che le dico, anche se in questa occasione è stata più razzionale. > rispose Zayn mettendosi il camice.
Proprio in quel momento, nello spogliatoio entra Liam Payne, chirurgo ortropedico. Liam era un uomo solare, anche se ne ha passate tante. Prima ha subito un incidente, poi la morte di una persona che ha occupato un posto importante nella sua vita. Mark Sloan. Lui lavorava sempre in questo ospedale, era un chirurgo plastico. Lui e Liam avevano un rapporto strano, che solo loro capivano. Prima che Liam conoscesse Sophia, la sua compagna, aveva avuto molti rapporti con Mark e parliamo di rapporti, che con il passare del tempo, rafforzavano. Quando Mark si era fidanzato con Phoebe, il rapporto con Liam era il medesimo. Questo infastidiva Phoebe, ma fu lo stesso Liam a tranquillizarla dicendole che tra loro due non ci poteva essere altra cosa oltre l'amicizia. Quando Mark morì è stata presa la decisione di ricordarlo dando il nome all'ospedale. Infatti l'ospedale prima si chiamava "Seattle Grace Hospittal". Quando Mark morì, tutti sentirono qualcosa che si rompeva in loro. Mark non era solamente un uomo che si divertina e seguiva la vita come il vento, ma era, soprattutto, un uomo con degli ideali. Lui nonostante si divertisse a giocare con le donne, a fare cose senza pensarci due volte, voleva bene alla gente. Le persone che gli dimostravano, che di loro si potevano fidare, avevano un ruolo importante nella vita di Mark Sloan.
Tornando a Louis e Zayn, al discorso si aggiunse Liam.
< Ho saputo della notizia. Sono felicissimo! Sarà una svolta positiva per quest'ospedale. Avremo i migliori cardio-chirurghi del mondo e inoltre moltissimi allievi vorranno venire qui. Sento che questa svolta sarà positiva. >
L'essere positivo non faceva sempre parte di Liam, ma non aveva tutti i torti. Ultimamente le cose per il "Seattle Grace and Sloan Memorial Hospital" non andavano bene. Gli appena laureati sceglievano altri ospedali e anche i pazienti lo facevano. Avevano effettuato grandi spese, soprattutto per del materiale di ricerca. Questa era l'unica ventata buona degli ultimi tempi. Appena Zayn ebbe finito di prepararsi, iniziò il suo giro.
Ogni mattino, i dottori dovevano fare un giro per vedere i progressi dei pazienti, che potevano essere positivi, ma anche negativi. Quella mattina anche i pazienti avevano notato che il dottore Malik era più eccitato del solito. Lui era sempre stato uno di quei dottori che non legava con i pazienti. La sua non era indifferenza, era freddezza. Le due cose possono sembrare uguali, ma non lo sono. Si è indifferenti a persone a cui non si interessa avere rapporti. Io sono indifferene a te solo se di te non me ne importa niente. La freddezza è diversa perché la si sceglie per paura. La paura che qualcuno se ne possa andare fin da subito. Zayn saltellava da una parte all'altra. Nessuno la riusciva a fermare.
< Pensavo che questo fosse un ospedale, non un luna park. Se lo avessi saputo non sarei venuto. > disse una voce con un pizzico di ironia.
Zayn quando sentì quella voce, non potè che fermarsi. Quella voce sensuale, caliente poteva essere di un'unica persona. E no di una persona qualunque. Sua. Di Harry Styles.

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Capitolo 3
*** Attrazione ***


Styles' anatomy

< Le regole da rispettare sono poche, ma vogliamo che siano rispettate bene. - disse Perrie Edwards, capo di cardio-chirurgia - I rapporti tra colleghi non sono tollerati. Nonostante ciò, ci sono alcune coppie in questo ospedale. Purtroppo questa regola non può essere rispettata sempre, perché come si dice: "Al cuore non si comanda". >
Mentre pronunciava le ultime parole, Perrie fissava Zayn. Harry in quel momento non capiva. Subito dopo aver incontrato Zayn, ed essersi presentati, Perrie volle chiarire delle questioni. Il "Seattle Grace & Sloan Memorial Ospital" aveva avuto moltissime critiche a causa di alcuni problemi riguardanti il personale. L'amore a volte aveva reso l'ambiente di lavoro, ostile. Il loro è uno di quei lavori irrimediabili, poiché hai a che fare con la vita delle persone e non puoi sbagliare. Harry era un bell'uomo e questo lo sapevano anche i maschi. Era facile che in ospedale poteva nascere una disputa tra le varie donne. Per un attimo Perrie aveva pensato che Zayn, avesse voluto in quell'ospedale Styles, solo per il suo fisico, e non per le sue abilità chirurgiche. Questo perché in passato Zayn aveva avuto una relazione con Burke, un ragazzo che lavorava precedentemente in questo ospedale, e quindi sapeva che era bisessuale. Nonostante ciò, si era fidata di Zayn.
< Va bene, ho capito. Però adesso voglio fare quello per cui sono qui. Operare. Qui siamo due cardio-chirurghi e credo che non ci saranno problemi sul dividerci gli interventi e credo che per il dottore Malik andrà benissimo. Ma adesso voglio operare. Ho bisogno di salvare una vita. > disse Harry.
Per lui operare non era giocare all'allegro chirurgo. Per lui operare era tutto. Se ne rese conto quando, operò per la prima volta da primo. Operare da primo, significa che, nonostante si sia ancora specializzandi, si opera senza supervisione di un dottorato. Il periodo da specializzando è quello che Harry chiama "periodo di personalità". Fin a quel punto, ogni laureato è uguale. Tutti hanno fatto un liceo, tutti hanno fatto un'università. Ma è lì che ognuno decide la propria specializzazione. È li che incontri il mentore che ti guiderà per sette anni. Il periodo di dottorato, invece per Harry è: "Il periodo di comando". Tutto dipende da te. Mentre quando eri specializzando, dipendevi da un dottorato, adesso dipendi da te stesso. Nessuno si prende le tue responsabilità, ma dall'altro canto comandi tu. Decidi tu quale terapia è migliore, decidi tu tutto. Questo non spaventava Harry, anzi, lo eccitava.

***

< Oggi ho assistito Styles al suo intervento. Ha una delicatezza unica. Lui ci mette così tanta anima e semplicità. Sono rimasto incantato. >
Così, Louis Tomlinson parlava dell'operazione di Styles a Zayn.
< L'ho detto io che quando si parla di cardio-chirurgia, lui è il migliore. Supera di gran lunga Burke. >
Burke... Lui era un tasto dolente. Quando Zayn era ancora specializzando, si era innamorato di lui. Lui ricambiava, tanto che dopo qualche anno gli chiese di sposarlo. Lui accettò senza indugi, ma fu lasciato sull'altare. Lui era cambiato per Burke, e nonostante lui se ne fosse accorto, decise di lasciarlo. Fu la prima volta che Zayn Malik ha sofferto, dopo la perdita del padre, avvenuta quando lui era ancora piccolo. Burke per lui non era solamente una persona da amare, era anche il suo insegnante, un ottimo insegnante. Quando lui lo lasciò, abbandonò anche l'ospedale. Zayn in quel momento era vulnerabile, ma per fortuna al suo fianco c'era Louis. Loro erano inseparabili. Quando uno dei due soffriva, c'era l'altro a tirare su l'umore dell'altro. Erano un'unica persona, indivisibile. Come un atomo. È la più piccola particella della materia, e non può essere divisa.
< Sai, è da un po' di tempo che ho la strana idea di prendere un'altra specializzazione, e stavo pensando in cardio-chirurgia. Anche se ho dei dubbi. Tu che ne dici? > Louis non si accontentava mai, aveva sempre bisogno di nuovi stimoli. Adesso stava passando in secondo piano perché tutta l'attenzione ricadeva su Eleanor, la sua compagna.
< Non so, mi sembra un ottima idea. Io e Styles possiamo insegnarti tutte le cose che sappiamo. Ovviamente abbiamo esperienza in questo settore. Per me è una buona idea. > Concluse Zayn.
< Mi accompagni a prendere il modulo? > disse con un sorriso a trentadue denti Louis accompagnata da una risata di Malik.

***

Era calata la sera e Styles aveva finito gli interventi. Aveva sentito parlare di un bar vicino l'ospedale. Era andato lì, per bere qualcosa. Appena entrato, vide tutti quelli dell'ospedale, e pensò che quello era il loro rifugio. Lì andavano quando le giornate erano andate bene, quando erano state monotone e quando erano andate male. Lì racchiudevano i loro momenti. Una birra aveva la capacità di far dimenticare una giornata di merda, come aveva la capacità di renderla memorabile. Harry si avvicinò al bancone e ordinò una birra. Lui voleva immortalare i primi successi al Seattle Grace & Sloan Memorial Ospital. Per essere l'inizio era andato abbastanza bene. Aveva conosciuto gli specializzandi e aveva capito le loro capacità. Li aveva definiti mediocri. Nessuno aveva delle capacità avanzate, nonostante Malik fosse un buon cardio-chirurgo. Fu in quel momento che nel bar entrò una persona che Harry avrebbe voluto non incontrare. Louis Tomlinson. Quell'uomo era tanto affascinante quanto pericoloso. Si era sempre saputo che Styles fosse omosessuale. Lo aveva lui stesso dichiarato. E diciamo che lavorare con un ragazzo così sensuale non lo aiutava a mettere a freno il suo istinto. Anche Louis aveva ordinato una birra. Si lanciavano degli sguardi, ma nessuno dei due aveva il coraggio di dire qualsiasi cosa. Harry prese coraggio.
< Così, lei è Louis Tomlinson. Il figlio della storica Grey. >
< Già.
> rispose con rammarico. Quando parlava della madre lo sguardo di Louis, diventava cupo e scuro, gli faceva male. Sua madre è stata una dea della cardio-chirurgia. Lo ammetteva. I primi giorni da specializzando, gli davano gli interventi solo perché era sua figlio. A lui faceva comodo. Non doveva affaticarsi come tutti gli altri. Gli davano tutti gli interventi che voleva. Poi, però, era diventato faticoso. Lo paragonavano alla madre, paragonavano qualsiasi cosa, come impugnava il bisturi, come tagliava, come viveva. Anche se erano completamente diverse, a loro non importava. Era il figlio della Grey, e le aspettative erano alte.
< Oggi, ho notato che mi ha assistito. > disse Harry, per togliere la tensione che c'era tra loro.
< Si, sono rimasto molto colpito per le tecniche che ha utilizzato durante l'intervento. Non avevo visto, fino ad ora, un chirurgo, usare queste tecniche. >
< Si, molti hanno paura per gli effetti che capitano. Se non avessi rischiato, l'intervento non sarebbe servito a niente. Avrebbe allungato la vita del paziente per qualche anno, ma non di più. Adesso, invece può condurre una vita normalissima, anche se la convalescenza sarà dura. > disse Styles per poi bere un altro sorso della birra.
< Sinceramente io non avrei rischiato, però, per fortuna, l'intervento l'ha eseguito lei. > confessò Louis.
< Ho saputo che vuole specializzarsi in cardio-chirurgia. >
< Si, da domani inizio. Quindi sarà il mio insegnante.
> L'atmosfera si faceva sempre più calda. A poco a poco i loro corpi si avvicinavano, come se tra loro ci fosse un'attrazione non trascurabile.
< Ricorda che sarà difficile diventare il mio preferito. > Ormai erano vicini, non poteva succedere nulla di buono.
< Lo so.> Rispose Louis annullando però la distanza presente tra loro. Era strano, Louis stava baciando un uomo. Ma neanche lui sapeva cosa faceva. Stava tradendo Eleanor, ma ne aveva bisogno. Ma non sapeva che questa sarebbe stata la sua maledizione.

***

Il suono della sveglia è sempre quello che si odia. Ti avvisa che una nuova giornata sta iniziando e che bisogna affrontarla, volendo o no. Ma quella sveglia non era di Louis, neanche la stanza era sua, neanche il letto. A poco a poco, riaffioravano i ricordi di quella notte, così focosa e così peccatrice. Si era abbandonato ad un uomo. Lui non era omosessuale, ma qualcosa lo aveva spinto a farlo. A baciare il corpo di un uomo. Ma quella notte non riusciva ad allontanarsi dalle labbra di Harry. Si rotolavano nel letto. Quella notte non avevano fatto l'amore una sola volta. Ma tante volte. Si fermavano solo per riprendere fiato, ma subito dopo ricominciavano. Al suo lato c'era Harry che dormiva ancora. Non aveva sentito la sveglia. Così decise di svegliarlo con una scia di baci lungo tutto il suo collo, il suo petto.
< Speravo in un risveglio del genere. > disse Harry ancora addormentato. Incominciarono a baciarsi, ma non durò per molto perché il telefono di Harry suonò. Allungò il braccio e rispose.
< Pronto? ... Si sono io, questa mattina non ho interventi .... Ok, arrivo subito ... Si avviso io. > Subito dopo la chiamata, Harry scattò fuori dal letto.
< Dobbiamo andare in ospedale. C'è stato un incidente sulla statale 208. Dieci feriti gravemente e otto leggermente lesi. >

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Capitolo 4
*** Chiarire le cose ***


Styles' anatomy


Chiarire le cose

 

< Chi è gravemente leso a destra chi no a sinistra.> disse Perrie. 

In ospedale regnava il caos generale. Succedevano spesso incidenti a Seattle. Per questo erano sempre pronti ad ospitare tanti pazienti. Perrie riprese il suo telefono, ma nell'istante in cui stava componendo il numero di Louis, lo vide entrare in ospedale. 

< Louis ma dove diamine eri?! Qui sta succedendo la terza guerra mondiale e tu, prendi tutta la calma possibile?? >

Perrie non accettava i ritardi. Nonostante quella fosse stata un'urgenza e quindi non era proprio da considerare ritardo. Ma Perrie era una che pretendeva tanto. 

< Scusami Perrie. Ho fatto il primo possibile. Adesso corro a cambiarmi ed entrò in sala operatoria. Oggi sto con Malik... > ma Louis venne interrotto da una voce che proveniva dalle sue spalle. 

< No Tomlinson. Oggi stai con me.

Come poter confondere quella voce. Quella voce che lo ha accompagnato per tutta la notte tra versi di tutti i generi. Harry. 

< Si, vai con Styles. Con Malik ci starò io oggi. Voi avete la sala 3. > 

Dopo aver detto questo, Perrie si allontanò per dirigersi nella sua sala operatoria. Louis si girò ed incontrò lo sguardo di Harry. Era terribilmente imbarazzato. Era strana quella situazione. Louis non si sentiva a proprio agio. 

< So che è strano, ma adesso dobbiamo lavorare e non possiamo rischiare di perdere varie vite per una notte. Poi ne parleremo, anche se credo che non c'è ne sia da parlare, dato il fatto che sei fidanzato e che ieri invece di finire tra le mie coperte, saresti dovuto andare a casa da tua figlia. Fatto sta che adesso non ne voglio parlare, quindi facciamo finta che non sia successo niente, andiamo in quella sala e salviamo qualche vita. Ok? >

Louis non si aspettava quelle parole. Ma risultava a verità. Lui veramente sarebbe dovuto tornare a casa a badare a sua figlia, invece di lasciarla con la baby-sitter. Lui veramente avrebbe dovuto chiamare la sua fidanzata per chiederle come fosse trascorsa la giornata. Ma qualcosa dentro di Louis gli aveva detto che quello che la sera precedente stava facendo, non era sbagliato. Fatto sta, che Louis non fece altro che annuire. Insieme si diressero verso la sala operatoria. Aprirono la porta e ci entrarono all'instante. 

< Di cosa si tratta? > chiese Harry prendendo la cartella del paziente. 

< Donna di 34 anni incinta. Presenta un bastone conficcato nella parte addominale inferiore. Il feto è di 8 mesi. > rispose l'infermiera.

< Quindi già ben sviluppato. Dobbiamo fare un ecografia per vedere se il feto è stato leso. Intanto chiamate il dottor Horan e la dottoressa Montgomery. > disse a sua volta Harry. 

La dottoressa Montgomery Addison era una ginecologa. Dopo neanche 3 minuti nella sala erano presenti entrambi. Stavano visualizzando l'ecografia quando Harry ricevette una chiamata dal cerca-persone dell'ospedale. 

< Cortesemente qualcuno può vedere chi è? > disse Styles intento a trovare qualche possibile lesione del feto. Louis si avvicinò al cerca persone e vide il nome. 

< Ti sta chiamando Malik. > rispose Louis. 

< Ok, grazie. Per fortuna il feto non è leso. Preparatela per l'intervento. Faremo il cesareo e le toglieremo questo bastone. Vado a vedere cosa vuole Malik. > disse Harry uscendo dalla sala. 

***

< Dimmi Malik. > 

< So che hai una specializzazione anche in neuro-chirurgia.> disse Zayn sicuro di quell'informazione. 

< Si, dopo 2 anni da cardio-chirurgo decisi di prendere anche questa specializzazione. Perché? > rispose Harry, confermando quell'informazione. 

< Ci serve un altro chirurgo per operare un paziente. Dovrai assistere Tomlinson. Mi dispiace di questo disagio ma... > 

< Non ti preoccupare. Adesso però devo tornare di là. Stanno preparando il paziente. Appena terminiamo l'intervento io e Tomlinson ci occuperemo di quest'altra operazione. > disse Harry avvicinandosi all'uscita. 

< Grazie Styles. > disse Malik. 

< Questo è il mio lavoro. Non mi devi ringraziare. > detto questo uscì dalla sala. 

Andò nella sala operatoria, ma prima di entrarci si andò a lavare. Destino decise che in quel momento anche Louis si stava lavando. 

< Dopo dobbiamo fare un intervento al cranio. Ancora non so di cosa si tratta. Ne sapremo meglio dopo. > disse Harry nel ghiaccio più totale. 

Ma ci fu un gesto da parte sua che lasciò Louis a bocca aperta. Infatti tutto ad un tratto non continuò a lavarsi le mani, per poggiarle sulle guance di Louis e far avvicinare le loro bocce. Louis inizialmente non capì questo suo gesto, ma non poté non ricambiare quel bacio. Entrambi si volevano e quello era il momento e luogo peggiore. E sapevano entrambi che era sbagliato. Ma quel peccato andava commesso. Era possibile che due persone che non si conoscevano proprio, potevano sentire tutto quello? Tutta quella attrazione. La risposta sarebbe arrivata prima o poi. Anche se entrambi avrebbero preferito prima...

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Capitolo 5
*** La triste reatà ***


 
Styles' anatomy

La triste realtà
Quella mattina gli interventi erano andati tutti bene. Styles aveva fatto di nuovo interventi perfetti e questo non sorprendeva. Anche durante l'intervento in neuro-chirurgia, era andando bene e Harry aveva mostrato le sue doti anche in quella situazione, consigliando a Louis delle varie modalità di intervento. Louis dopo quel bacio non ci aveva capito più niente. Lui era estremamente affascinato da Harry, e lui non era da meno, ma Louis aveva una fidanzata. Insieme avevano dei progetti, aveva adottato una figlia. Quella forse era stata una scelta troppo azzardata. Adottare una figlia senza essere sicuro di aver scelto la persona con cui si vuole vivere per il resto della vita, era stata una cosa irresponsabile. Ma gli occhi di Zola erano la cosa più dolce al mondo. Lui si sentiva in dovere verso quella povera bambina che dalla vita aveva avuto solo malattie. Stava sbagliando tutto. È questo quello che diceva il suo subconscio ma il suo cuore diceva tutt'altro. Diceva di fare qualcosa, inviargli un messaggio, piombare a casa sua, chiamarlo, qualsiasi cosa pur di passare un altra notte con lui. Ma non poteva. Aveva una figlia, e doveva passare del tempo con lei, come un vero padre. Dopo aver finito il turno, Louis sparì dalla circolazione. Non aveva voglio di parlare con Harry in quel momento. Ok, si. Voleva baciarlo, passare la notte con lui però aveva paura. Aveva paura di parlare con lui e di rendersi conto che tutto quello era sbagliato. 

Stava giocando con Zola, quando gli arrivò una chiamata. Prese il telefono e vede il contatto da cui arrivava la chiamata. Harry. Non sapeva che fare. Dopo qualche secondo di indecisione decise di rifiutare la chiamata. Quella notte gli sarebbe servita per pensare, per decidere sul da farsi. Ma il telefono iniziò a suonare di nuovo. Zola guardava interrogativa il padre. Lei era ancora piccola per capire, ma percepiva tutto. Sapeva che il suo papà non era lo stesso, che qualcosa lo stava cambiando. Il telefono squillò di nuovo e Louis decise di rispondere questa volta. 

< Pronto? > disse in modo freddo. 

< Ti ho chiamato prima ma non hai risposto. Dobbiamo parlare. > rispose Harry. 

Lui ci aveva messo un pizzico di sentimento in più rispetto a Louis. 

< Non voglio parlare adesso Harry ... io ho una famiglia e stare con te mette a dura prova il mio auto-controllo.

< Pensi che anche a me non risulti difficile non saltarti addosso? Mi sembra di essere tornato ragazzino, con gli ormoni a palla. Io vorrei sul serio lasciarti andare, lasciarti vivere la tua vita, ma non ci riesco. Non riesco a non baciarti quando ti vedo, non riesco a non immaginarti nel mio letto, al mio fianco. E lo so che tutto questo è sbagliato, perché infondo ci conosciamo da davvero poco tempo e perché tu hai una famiglia. Ma non lasciarmi andare. Io sono sempre stato una persona a cui non interessa degli altri, quello sempre desiderato e in vita mia mai mi sono sentito così attratto da una persona. Può essere anche solamente attrazione fisica, ma perché mandare tutto all'aria?

La risposta di Harry arrivò subito. E' come se lui si fosse preparato il discorso da tempo. Louis a quel punto non sapeva cosa fare o cosa dire. Da un lato Harry aveva ragione, ma dall'altro tutto questo era così sbagliato. Ma decise di fare la cosa che fosse più giusta in quel momento, quindi decise di aspettare prima di rispondere. 

< Lo so Harry, so che non dovrei lasciarti andare ... ma devo. Il nostro rapporto d'ora in poi sarà solamente lavorativo. Ci chiameremo per cognome, e mi chiamerai al telefono solamente per lavoro. > detto ciò Louis chiuse la chiamata. 

Fece un sospiro e vide l'orario. Era ora di mettere a letto Zola, e così fece. Dopo averle messo il pigiama la mise a letto, e si andò a fare una doccia. Ma nell'istante in cui, aprì la porta del bagno, qualcuno busso alla porta di casa. Louis andò ad aprire sperando di non ritrovarsi d'avanti quegli occhi verdi che tanto lo hanno tormentato in questi due giorni. Ma quando andò ad aprire alla porta non c'era nessuno. Louis guardò intorno ma non vide nessuna figura umana. Sicuramente qualche bambino avrà fatto uno scherzo, questo pensò Louis. Ma in realtà quegli occhi verdi veramente erano andati lì, ma il coraggio, in quel momento, mancava.

 

***

 

Il giorno seguente Louis si alzò assonnato. Quella notte non era riuscito a chiudere occhio. Stava pensando a tutto quello che era successo in quei due giorni. La decisione di intraprendere una nuova specializzazione, Harry, Eleonor. Tutti quei pensieri, che erano venuti fuori durante la notte, lo assalivano sempre di più. Da un lato voleva parlare con Eleonor, per dirle che qualcuno si stava insidiando nel suo corpo, ma se poi con Harry sarebbe stato un capriccio? Avrebbe mandato tutto all'aria inutilmente. Però non poteva continuare a provare quelle cose mentre doveva pensare alla sua fidanzata. Dopo aver preso un caffè veloce ed aver portato Zola a scuola, Louis si catapultò a lavoro. Appena arrivato lì, andò nello spogliatoio. 

< Ehi Louis!

Quella era la voce di Zayn. Era visibilmente felice. 

< Ehi Zayn, ti vedo felice. Come mai?

< Diciamo che le cose vanno bene, Styles ha dimostrato di sapersela cavare nella situazione di ieri, inoltre, nonostante le gravi condizioni dei pazienti arrivati qui, neanche un morto. Quindi dammi una ragione per essere triste, perché io non la vedo! Tu tutto bene?

Louis stava per rispondere ma qualcuno entrò nello spogliatoio e bloccò Louis. Il verde ed il celeste si mescolarono. Ma faceva male ad entrambi, così il riccio distolse lo sguardo da Louis. 

< Buongiorno a tutti. > disse Harry in modo freddo. 

Zayn notò tutto. Notò che c'era qualcosa che non andava tra quei due ed avrebbe indagato. 

< Oggi ci sono due interventi da fare. Uno in mattinata ed uno questa notte. Per me è indifferente, quindi quale preferisci? > disse Zayn, avvicinandosi nella zona in cui si stava cambiando. 

< Preferirei quello di questa notte, perché devo fare una cosa importante in ospedale questa mattina. > disse mentre si toglieva la maglia e i pantaloni. 

< Ok, va benissimo. Io vado, devo iniziare il giro. Ci si vede. > 

Con un cenno del capo Harry salutò Zayn. Appena se ne andò, Louis ed Harry, rimasero da soli. Louis era teso, mentre Harry sembrava tranquillo. Subito dopo essersi messo il camice, prese una borsa dall'armadietto e se ne andò senza dire niente. Louis ci rimase un po' male, ma che si aspettava? Era stato lui stesso a dire a Harry di farsi da parte, quindi non poteva aspettarsi altro. Anche se lui odiava quella situazione, doveva accettarla.

 

***

 

Per tutta la mattina Louis non aveva visto Harry. Era come se fosse sparito dalla circolazione. Aveva chiesto un po' in giro, ma nessuno sembrava sapere dove fosse. Fino a quando ho incontrato Niall. 

< Ehi Niall! Per caso hai visto Styles? Devo chiedergli una cosa riguardo un intervento. > disse mentendo Louis. 

< Si, prima sono andato in pediatria e stava lì. Se non sbaglio nella stanza... 20 ah no 22. >

Che ci faceva Styles in pediatria? Forse avevano bisogno di un consulto e lui è andato, ma aveva detto che era occupato. Louis decise di andare a vedere con i suoi occhi. Quando arrivò in pediatri cercò la stanza 22. Quando la trovò all'interno vide ciò che lui non poteva minimamente immaginare. Stava Harry, vicino al letto, che piangeva. Teneva la manina del bambino, che sembrava avere neanche tre anni. 

< Lotta ancora, ti prego! Fai questo per me, amore mio.

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Capitolo 6
*** Nulla da perdere ***


STYLES' ANATOMY


Nulla da perdere

Louis era rimasto scosso da quell'immagine. Harry che piangeva, mentre teneva stretta la manina fragile di quel bambino. Molte volte i medici si affezionavano troppo a un paziente, e quando gli accadeva qualcosa di brutto non era mai una cosa facile da superare. Però Louis vedeva nei suoi occhi qualcosa di più, come se quel bambino facesse parte inesorabilmente di Harry. Lasciò il reparto con mille domande, e nessuna possibile risposta. Prese l'ascensore e aveva cliccato il pulsante che indicava il secondo piano. Appena l'ascensore si aprì, vide che dinanzi a lui stava Niall.
< Ehi Louis, hai trovato Harry? > disse mentre uscivo dall'ascensore.
< Si. Ti posso chiedere una cosa? Lo so che c'è il segreto professionale, ma ti prego. Ho bisogno di sapere. Quel bambino della stanza 22, come sta? >
< Mi piacerebbe dirtelo ma non so cosa dirti. So solamente che è arrivato ieri, e con lui è venuto un pediatra che lo segue da tempo. Nessuno sa niente di quel bambino. Ieri sera stesso, sono andato dal pediatra, come si chiama... aspetta ... ehm, ah Alexander Karev. Lui mi ha risposto che i famigliari non vogliono che si diffondano i particolari. Lui è in questo ospedale solamente per questo bambino. Perché me lo stai chiedendo?
>
< Perché... no niente di che. Scusami. Ci si vede. >
Non voleva mentire a Niall, lui era un suo carissimo amico, però, Louis doveva prima capire cosa significava questo per Harry, e poi avrebbe potuto valutare la possibilità di dirlo. Fatto sta che era sicuro che avrebbe passato tutto il tempo a pensare a questo, quello che infondo fece.

***

La giornata in ospedale passò velocemente. Louis aveva appena terminato un intervento che era stato programmato, una rimozione radicale dell' astrocitoma pilocitico che rappresenta il tumore a più favorevole prognosi tra tutti gli astrocitomi . Si tratta del tumore più comune nei bambini. Oltre che nei bambini viene diagnosticato nei giovani adulti di età inferiore a 20 anni e solo raramente viene rinvenuto in adulti più anziani. Il paziente aveva 18 anni, un ragazza simpatica. Louis la seguiva da quando era arrivata in ospedale a causa dei primi sintomi. Si lamentava di nausea, cefalea e atassia, ma nessun medico, nei precedenti ospedali, era stato capace di trovare la malattia. Troppe malattie presentano questi sintomi, e sarebbe stato impossibile per un medico mediocre capirlo. Fatto sta che Louis ci era riuscito. Adesso doveva andare a parlare con la famiglia. L'intervento per sua fortuna era riuscito benissimo e quindi poteva solo dire cose positive alla famiglia.
< Salve Signori. L'intervento è appena terminato ed è andato benissimo. L'astrocitoma è stato rimosso correttamente. Il post-operatorio sarà un percorso difficile da seguire, ma non sarà certo più difficile della malattia in se. > disse Louis, cercando di essere il più comprensibile possibile.
Molte volte quando i dottori parlano con termini tecnici, le famiglie e i pazienti stessi non capiscono. Per questo Louis cerca di evitare questa terminologia, la usa solamente quando erano tra colleghi.
< Grazie mille dottore, grazie sul serio di non essersi arreso con nostra figlia. Lei è in cura da lei da 3 anni e per la prima volta, prima dell'intervento, ho visto un po' di speranza nei suoi occhi. Quindi grazie sul serio. > ringraziò il padre.
Quei commenti davano sempre una motivazione per cui lui avesse scelto medicina. Lui salvava vite, spendeva tempo per persone che contavano solo su di lui. Fece un timido sorriso e si congedò. Vide l'orologio. Erano le 13:04. Andò verso la sala degli strutturandi. Era una stanza dove i medici si cambiavano, si rilassavano. Dopo essersi cambiato, si diresse verso l'uscita. Per i medici, gli infermieri c'era a disposizione una mensa, ma Louis dopo diverse ore di intervento voleva mangiare cibo vero. Andò al bar difronte l'ospedale. Quel bar era la fortuna di tutti i medici. Per chi dopo una giornata no, voleva bere, voleva mangiare, voleva rilassarsi, quel posto sarebbe stato il primo a cui avrebbero pensato. E così accadde a Louis. Lui entrò nel bar e ordinò subito un'insalata e un fettina di carne. Dopo che si sedette, notò che al bancone stava Harry. Aveva vicino a se una bottiglia di barbon mezza piena e un bicchiere. Aveva bevuto tantissimo e si vedeva. A quel punto Louis si alzò e andò verso di lui.
< Harry, che cazzo stai facendo? >
< Ehi, sto qui a pensare. >
< Mi sembra che più di pensare stai bevendo. Puzzi come la merda di un cavallo!
> disse Louis schifato.
< Beh sai, non ho nulla da perdere. La mia vita sta andando a pezzi. >
< Perché dici così? Sei il cardio-chirurgo migliore che io conosca, e sai che se Zayn lo venisse a sapere sarebbe peggio di una donna con il ciclo, quindi sai che sono sincero. >
< Tu non sai niente di me, il fatto che abbiamo passato una notte con te non significa che tu conosca tutto di me.
> disse riempiendosi un altro bicchiere di barbon.
< No, basta! Adesso vieni con me! >
Louis a quel punto gli prese il bicchiere che si stava portando alle labbra e gli prese il polso. Andò da Luke, il proprietario del bar.
< Senti, non mi preparare più il pranzo. Questi sono i soldi della bottiglia di Barbon. Scusami ma stasera questo coglione ha un intervento e abbiamo bisogno di lui. >
< Tranquillo Lou, speravo che venisse qualcuno ha prenderlo. Io non lo conosco e non potevo dirgli niente. >
< Si lo so, non ti preoccupare. Ci si vede.
>
Dopo questo, presi la giacca che avevo appoggiato alla spagliera della sedia, e portai Harry fuori.
< Lasciami stare Lou, tu non sei nessuno per dirmi cosa fare! Sei solo uno stronzo, mi hai lasciato andare. Ti ho detto che per me sei importante. Io non voglio andare avanti senza di te. Lo so che lo fai per Zola e non per la tua fidanzata. Adesso sono incazzato con te ma ho voglia di fare l'amore con te, fregandomene degli altri. Ti prego. Oggi ne ho bisogno. Andiamo o da me o da te e facciamolo. >
Louis rimase immobile. Tutto quello che aveva detto lui era vero, anche lui aveva la voglia, ma Zola, Eleonor.
< Harry, scusami ma non posso. Io... >
< No, non ti scuso.
>
A quel punto Harry si girò e iniziò a camminare verso la direzione opposta. Ma Louis fece una cosa che non avrebbe mai immaginato di fare. Fece una piccola corsa verso Harry, lo fece girare e lo baciò. Le mani di Harry arpiorarono il viso di Louis è approfondì il bacio. Le loro lingue si rincorrevano, prima nella bocca di Louis è poi in quella di Harry.
< Andiamo da te. > disse Louis prendendogli la mano.
E insieme andarono a fare qualcosa che poi, cambierà tutto.

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