Un Folletto Per Sasuke

di _Zexion_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nani?!? ***
Capitolo 2: *** Un Desiderio? ***
Capitolo 3: *** Sotto la doccia ***
Capitolo 4: *** A scuola ***
Capitolo 5: *** Un amico per Naruto ***
Capitolo 6: *** Sentimenti confusi ***
Capitolo 7: *** Confessioni & La fine di tutto? ***
Capitolo 8: *** Vai Sasuke! ***
Capitolo 9: *** La scelta di Naruto ***
Capitolo 10: *** Arrivo Naruto & La fine di tutto ***
Capitolo 11: *** Extra 1 ***
Capitolo 12: *** Extra 2 ***
Capitolo 13: *** Extra 3 ***



Capitolo 1
*** Nani?!? ***


Eccomi ritornata con una nuova FF!
Allora, premetto col dire che sono pronti solo 3 capitoli, ma che cercherò di scriverli velocemente... purtroppo sono a corto di ispirazione ma, ho pensato che cmq postando magari mi tornava :P
Per vedere se la mia storia piace... altrimenti è inutile continuarla.
Detto questo, la trama l'ho presa da Mirmo! Infatti ci saranno molte somiglianze ma, non sarà decisamente uguale viste le tematiche xD
Dopo averlo riadattato, perciò, vi presento....

Un Folletto Per Sasuke

Era una giornata come le altre nella città di Konoha. Il traffico era intenso, i marciapiedi erano pieni di persone che andavano o tornavano dal lavoro e da studenti che avevano finito la scuola e tornavano a casa o uscivano con gli amici.
In mezzo a quel traffico, con occhi spenti, Sasuke Uchiha, il figlio del più ricco imprenditore della città, osservava tutto da dietro il vetro scuro della macchina con la quale tornava a casa.
Come al solito a scuola era stato importunato sempre dalle stesse ragazze e dal suo Fan Club. Come se gli fosse importato molto di averne uno. Con un sospiro, pensò a Sakura e Ino che come al solito erano le più rompiscatole del fan club, oltre che le presidentesse.
Il suo gruppo di “amici” era formato dai cugini Hyuga, una famiglia importante quasi quanto la sua, ma pur sempre di un gradino più in basso. Neji, era il suo migliore amico, o per lo meno quello che si avvinava di più all’esserlo. Stava con Kiba Inuzuka, il più casinaro della classe. Non aveva mai capito come potessero stare insieme quei due, il completo opposto l’uno dell’altro, ma infondo, se erano felici non gli importava.
Hinata invece era timida. Il suo ragazzo era Shino Aburame che però era stato messo in un'altra classe, ragion per cui si incontravano solo durante l’intervallo e le lezioni con le classi insieme. Era un tipo solitario, silenzioso e aveva una malsana passione per gli insetti.
Shikamaru Nara era invece, il ragazzo di Ino Yamanaka. Sì, la stessa Ino presidentessa del suo Fan Club, che, dopo essersi fatta passare la cotta aveva capito che era divertente importunarlo. Era un ragazzo svogliato e perennemente con la testa tra le nuvole.
Il suo migliore amico era Chojii Akimishi, un ragazzo pienotto con una passione per il cibo.
Rock Lee e Ten Ten erano invece amici di vecchia data di Neji, e si erano inseriti stranamente bene nel gruppo.
Infine, c’erano i fratelli Sabaku. Gaara, Temari e Kankuro. Difficilmente Kankuro e Temari uscivano con loro, dato che erano più grandi, soprattutto da quando Temari e Shikamaru si erano lasciati.
Gaara invece era stato il suo “ragazzo” per un po’ di tempo, ma era stata più una storia di sesso e null’altro.
Loro due si assomigliavano molto, ma non per questo erano grandi amici. Al contrario, stavano insieme soltanto quando volevano un po’ di pace.
Con un sospiro, uscì dalla macchina, arrivata nell’enorme villa della famiglia Uchiha. Una volta dentro, non si premurò di salutare nessuno, dato che sicuramente era a casa da solo.
I genitori non c’erano quasi mai e suo fratello….

-Ah… Itachi!!!-

Roteò gli occhi, sbattendo la porta e andando in cucina, evitando accuratamente il salotto. Poco dopo, vide entrare suo fratello, mezzo nudo.

-Otooto, già a casa?-

Sasuke non disse nulla e poco dopo fece la sua comparsa un ragazzo biondo, con gli occhi azzurri.

-Sas’ke! Come… come va?-

Ignorò anche lui e sentì Itachi ridacchiare, davanti ad un imbarazzato Deidara. Suo fratello quando c’era, la maggior parte delle volte era impegnato in attività piacevoli con il suo ragazzo.

-Io esco Otooto ok?-

Scrollò le spalle indifferente e poco dopo sentì Deidara dire qualcosa e Itachi rispondere, per poi prendere la maglietta e finito di vestirsi, uscire da casa.

-Idioti…-

Stizzito per aver beccato di nuovo il fratello in quelle attività, Sasuke aprì uno scompartimento a caso della cucina ed estrasse una busta. La guardò inarcando un sopracciglio, ma alla fine mise a bollire l’acqua. Non aveva voglia di cucinare, perciò si sarebbe fatto quel ramen già confezionato.
Si mise a sedere, attendendo che l’acqua bollisse e chiuse gli occhi.
Non aveva ancora incontrato un ragazzo di cui avrebbe potuto innamorarsi seriamente. Sì, perché inevitabilmente lui era gay. Non gli interessavano le ragazze e seppur questo fosse chiaro a tutti, c’era chi non lo lasciava in pace. Sakura.
Sentì fischiare il bollitore e svogliatamente si alzò, prendendo una scodella e preparando il ramen. Si mise seduto, spaccando a metà le bacchette, quando inaspettatamente una voce lo fece sussultare.

-Aahhhh scotta!-

Si guardò intorno allarmato, non notando però nessuno a parte lui. Sospirò, credendosi pazzo e ritornò al suo piatto di Ramen, per poi allargare gli occhi alla vista di ciò che vi era dentro.

-Ehi, ahi, ouch! E’ difficile uscire da qui uffa….-

Deglutì, guardando quella figura piccolina, grande come la sua mano probabilmente, sistemarsi i vestiti.
Una zazzera bionda e occhi azzurri lo fissavano, dopo essersi accorto della sua presenza. Un improbabile e disgustosa tuta arancione lo copriva.

-Ehi tu, sei Sasuke Uchiha?-

Sasuke si riscosse dal suo torpore e dubbioso lo fissò.

-Sei… vero?-

L’omino rise divertito annuendo.

-Certo dattebayo! Allora, sei tu?-

Il moro annuì, non potendo capire come fosse reale una situazione del genere. Probabilmente, era troppo affaticato…

-Sì. E tu chi sei?-

Soprattutto non era normale se rispondeva a quel…. Quel COSO!
Il “coso” in questione sorrise divertito, incrociando le braccia dietro la testa. Sasuke arrossì leggermente davanti a quel sorriso, pensando che la sua mente gli giocava proprio dei brutti scherzi…

-Piacere di conoscerti Sas’ke! Il mio nome è Naruto Uzumaki e da oggi sarò il tuo folletto!-

Sasuke allargò gli occhi, guardandolo senza parole. Decisamente, aveva bisogno di un giorno di vacanza.

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Capitolo 2
*** Un Desiderio? ***


Eccomi col secondo capitolo!
Ma prima di iniziare... credo di dovermi scusare con tutti voi che mi seguite.
No, non sto per dire che abbondono la fic e no, non sto per dire che gli aggiornamenti saranno più lenti xD
Semplicemente, mi sento in dovere di scusarmi perchè, purtroppo rispetto alle altre fic che ho postato precedentemente, questa avrà un aggiornamento... settimanale.
Mi trovo un pò occupata, tra scuola e il resto, ma appena posso vado avanti con la fic e infatti, ho appena finito di scrivere il quinto capitolo.
Non so quanto durerà, perchè mi affido alle mie mani, ma appena sarò a buon punto, gli aggiornamenti saranno più frequenti, lo prometto.
Un'altra cosa, sono la lunghezza dei capitoli.
Avendo scritto i primi 3 tempo fa, sono più o meno di questa lunghezza e anche il quarto in realtà è più o meno della stessa lunghezza. Ho provato a unirli, ma non sarebbe la stessa cosa, perciò vi chiedo di pazientare un pochino.
Già col quinto capitolo il capitolo sarà un pò più lungo ^^ Certo, non vi aspettate cose chilometriche, ma farò del mio meglio.
Detto questo, mi avete piacevolmente stupito @@ Non pensavo di avere tutte queste recensioni, perciò vi ringrazio, lettrici, commentatrici e... tutti. Spero continuerete a seguirmi come ora ^_^
Ma penso di avervi annoiato abbastanza... vi lascio alla fic, sperando vi piaccia il capitolo!

Risposte alle recensioni: (wow quanti siete @@ )

YUKO CHAN: Sono contenta che ti sia piaciuto ^^ Sto cercando di scrivere qualcosa di carino e mi fa piacere se ti piace. Hai avuto l'impressione giusta, di sicuro Naruto non starà buono e gliene combinerà davvero ti tutti i colori... e di tutti i tipi XD Spero ti sia piaciuto anche il secondo cap ^^

krikka86: Hai ragione. Me ne sono accorta dopo che potevo cambiargli i vestiti ma, Naruto in versione folletto non sarebbe stato lo stesso senza la sua inseparabile tuta. Sì, ho deciso di continuarla, anche se per il momento l'aggiornamento è solo una volta alla settimana. Spero comunque che continuerai a seguirlo, e che ti piaccia ^^ Quando alla tua curiosità, vedrai xD Tutte le domande avranno una risposta u_u il prima possibile anche, se riesco

avalon44: Arrivato il capitolo. Sono contenta ti sia piaciuto l'altro e spero sia lo stesso per questo. La vita di Sasuke non sarà facile alle prese con questo folletto xD

Animenight89: Ecco l'aggiornamento ^^ Sono contenta ti sia piaciuto il primo cap, spero sia lo stesso per questo... Sì, è stata un idea un pò buffa, ma c'è stata e ora eccomi qui xD

Lan: Come farà Sasuke.... bella domanda xD Sicuramente non sarà facile u_u Ah, sta tutto nell'immaginazione, credimi, Naruto folletto è un amore che più amore non si può xD Ma penso tu lo sappia già... Sono contenta che ti piaccia la fic, spero non ti abbia deluso il secondo capitolo ^^

ryanforever: Wah Ciao! Sono contenta di vederti anche in questa ff xD Ormai mi sono abituata alla tua presenza :p Sì, credo che tutti vorrebbero un pg di Naruto folletto xD Sì effettivamente Naruto non lo avrei visto bene sbucare da nessun'altra parte. Vedrai vedrai, come va avanti xD Quanto alla tua domanda, aspetta e vedrai xD Ti lascio con il dubbio, ti direi di sì, ma potrebbe essere no u_u Però verrebbe una sincope a Sasuke se fosse sì XD O no? Spero che ti piaccia anche il secondo capitolo ^^

lirin chan: Sono contenta che ti piaccia ^^ Come ti capisco, ci vorrebbe un Itachi folletto per tutti u_u Farebbe morire *__* No, effettivamente non si lamenterà più della monotonia xD Spero ti piaccia il capitolo, e che continuerà a piacerti ^^

miiky: Sono contenta che ti piaccia ^^ Se Sasuke si innamorerà del suo folletto... mhh... per il momento sembrerebbe di no xD Ma chi lo sa cosa riserva il destino u_u Spero ti piaccia anche questo capitolo e che continuerai a seguirmi ^^

Un desiderio?

Quando la mattina seguente si svegliò, Sasuke ringraziò gli Dei che fosse Domenica. Aveva sognato che il giorno prima, tornato da scuola, un folletto – decisamente carino – gli fosse comparso davanti dicendo che avrebbe esaudito ogni suo desiderio. Sorrise dandosi dello stupido.

-E’ impossibile…-

Un leggero russare al suo fianco tuttavia, lo distrasse. Lentamente e con molta calma si girò verso quel rumore e contò mentalmente fino a 10 prima di aprire gli occhi. Purtroppo, quello che aveva davanti era tutto, completamente vero. Quel cosino, chiamato folletto, dormiva sul suo cuscino e ci stava persino sbavando sopra, dicendo cose stupide sul ramen.
Imponendosi la calma, Sasuke lo prese tra le mani scrollandolo e destandolo dal sonno. Lo vide stropicciarsi gli occhi, e guardarlo assonnato.

-Oh, Teme…-

Sasuke finse di non sentire e lo guardò con il miglior sguardo glaciale che sapesse fare.

-Stammi a sentire…. Dobe! Non sbavare sul mio cuscino e soprattutto non DORMIRE sul mio cuscino! Torna da dove sei venuto ok?-

Naruto ci impiegò qualche secondo a concentrarsi per capire quelle parole e Sasuke aspettò impaziente, fino a quando, recepito il messaggio, Naruto non gli urlò contro.

-Dannatissimo Teme! Non posso andarmene via lo vuoi capire? Prima devo esaudire il tuo desiderio!-

Sasuke sbuffò, di nuovo con quella storia….

Se ne stava completamente shockato ad osservare quell’omino davanti a sé.

-Cosa vuoi da me?-

Naruto lo osservò per un momento, come se avesse davanti un completo idiota e poi esordì

-Devo…. Esaudire il tuo desiderio. Non hai mai sentito storie sui folletti scusa? Cosa credi che faccia qui? Balli la rumba?-

Sasuke si impose la calma e lo osservò con uno sguardo glaciale.

-Io non ho desideri da esaudire. Perciò levati di torno e non tornare ok?-

Davanti a quella scortesia Naruto lo guardò malissimo iniziando a puntargli contro la manina – terribilmente tenero – sbraitando

-Ingrato di un Teme! Io vengo qui per esaudire il tuo più grande desiderio e tu… tu mi cacci così?-

Sasuke finse di pensarci su un attimo, poi tranquillo come l’aria annuì.

-Esatto-

Naruto lo fissò dapprima stupito e poi incavolato, tanto che i suoi occhi – notò Sasuke – divennero rossi. All’improvviso, la ciotola di ramen che avrebbe dovuto mangiare, gli finì in testa, macchiandolo tutto. Sbigottito, ci impiegò un po’ di minuti a capire cosa fosse successo.

-Tu hai osato farmi questo?-

Naruto sorrise vittorioso e si finse innocente, scrollando le spalle.

-Chi io?-

Lentamente, Sasuke si alzò dalla sedia e – gocciolante di Ramen – raggiunse un cassetto. Lentamente lo aprì e poi con un sorriso da paura, si voltò, nascondendo le mani dietro la schiena.

-Sai una cosa? Sono stato davvero stupido a trattarti così… dicendo di andartene via..-

Naruto – ignaro – sorrise annuendo, contento che Sasuke avesse capito il suo sbaglio. Tuttavia, davanti all’espressione del ragazzo, indietreggiò appena.

-Te… teme?-

Sasuke sorrise e poi, con uno sguardo glaciale – da pazzo – tirò fuori da dietro la schiena uno schiacciamosche.

-Avrei dovuto stecchirti sul colpo!-

Naruto deglutì e all’ultimo minuto scampò allo schiacciamosche. Con un mano sul petto -. Aveva temuto l’infarto – guardò spaventato Sasuke.

-Ehi, è il mio lavoro!-

-Tornatene a casa tua!-

-Non posso devo esaudire il tuo desiderio!-

-Ma chi te lo ha chiesto?-

-Temeeeee! Smettila!-

-E tu fermati razza di Dobe!-

-Per farmi schiacciare? Mai!-

Il pomeriggio passò così, tra le urla dei due, una battaglia tra magia e schiacciamosche. Quando la sera, Itachi e i genitori di Sasuke tornarono a casa, osservarono stupiti il disastro che gli si presentò davanti e un Sasuke sfinito, sulle scale che mormorava

-Stupido… folletto… ti ucciderò…-

Credendo che forse, lo avevano pressato un po’ troppo.

-Io. Non. Ho. Un. Desiderio. Chiaro??-

Naruto scrollò le spalle, avviandosi verso il bagno, incurante di Sasuke che lo fulminava con lo sguardo.

-Finchè non esaudisco il tuo desiderio, non posso tornare a casa Teme. Quindi pensaci, perché se non ce l’avessi non sarei finito qui!-

E senza il permesso, con un pizzico di magia, chiuse la porta dal bagno, davanti ad un esaurito Sasuke Uchiha, ancora sull’ascia di guerra.

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Capitolo 3
*** Sotto la doccia ***


Ecco il nuovo capitolo! Mi scuso, è corto anche questo, ma dal prossimo si fanno un pochino più lunghini...
Mi scuso inoltre perchè non riesco a rispondere alle recensioni ma, ho un mal di testa atroce e infatti mi accingo ad andare a letto. Mi sono ammalata in pieno u_u"
Detto questo, ringrazio le mie recensitrici, senza di loro non saprei che fare, mi piacciono molto i vostri commenti e sono contenta che la storia continui a piacervi ^^
Ringrazio inoltre chi legge e chi ha messo la fic tra i preferiti. Grazie!
Dedico questo cap a Krikka86 e Ryanforever che avranno una risposta alla loro domanda.... poi ditemi cosa ne pensate :P
Con questo è davvero tutto, vi lascio al capitolo....

AVVERTENZE: Morirete dissanguate XD no scherzo, ci sono delle parole un pò spinte e qualche parolaccia, niente di grave, ma avviso perchè magari a qualcuno da fastidio anche così u_u



Sotto la doccia....



Erano passate due ore da quando Naruto si era chiuso in bagno e Sasuke decisamente, non aveva più la pazienza di aspettare. Quel folletto era comparso nella sua vita soltanto il giorno prima e aveva già risvegliato in pieno i suoi istinti omicidi. Cercò di imporsi la calma, non sapeva quanto uccidere un folletto portasse fortuna e decisamente, l’ultima cosa che voleva lui era ritrovarsi con 7 anni di sfiga, se non di più.
Tuttavia, quando sentì il canticchiare di Naruto sotto la SUA doccia, decise che valeva la pena rischiare. Senza bussare entrò nel bagno alquanto arrabbiato.

-Senti un po’ brutto coso insul…-

Si bloccò deglutendo. Quello che aveva davanti non era il “brutto coso” che fino a due ore prima gli faceva venire voglia di diventare un killer.
Si strofinò gli occhi, credendo che quella fosse soltanto un illusione. D’altronde, il bagno era pervaso dal vapore.
Li aprì nuovamente per scoprire che non era frutto della sua fantasia.
Davanti a lui, c’era un ragazzo – apparentemente della sua età – nudo, con la pelle ambrata che si lavava. Sentì una fitta alle parte basse quando il suo occhio si posò sul sodo fondoschiena che sfoggiava in quel momento.

-Teme! Che cavolo guardi??-

A quel soprannome – incredulo e dispiaciuto – tornò a fissare il viso del ragazzo. Non lo aveva mai notato, ma tre buffi baffetti si dipingevano sulle guancie dandogli un aspetto quasi felino. La zazzera bionda era ora più domabile apparentemente, a causa dell’acqua e quegli occhi erano decisamente di un azzurro che non si trovava in giro.

-Dobe?-

Il ragazzo fissò il moro leggermente rosso in volto, ma con un sopracciglio inarcato. Che cosa voleva chiedergli?

-Cosa Teme?-

-Mi spieghi come cavolo puoi essere…. Di queste dimensioni?-

Naruto sbuffò, arrossendo ancora di più mentre si chiedeva perché quella situazione imbarazzante toccasse proprio a lui, e chiuse l’acqua, prendendo un asciugamano e – con dispiacere di Sasuke – coprirsi.

-Anche se sono piccolo nel tuo mondo, questa è la mia forma originaria. Sono… un folletto un po’ particolare ecco…-

Sasuke si appoggiò allo stipite della porta, osservando le gocce sul viso di Naruto scendere, sino a scomparire nell’asciugamano legato in vita.

-Mi stai dicendo che in realtà tu potresti passare per un ragazzo di 16 anni e non in un mostriciattolo?-

Naruto gonfiò le guance in un gesto infantile a quell’offesa e Sasuke non poté non notare come risultasse tenero in quel momento. Fortunatamente, quel gesto sembrava aver calmato gli ormoni di Sasuke che si erano messi in moto per scendere in certe parti.

-Io non sono un mostriciattolo!-

“Eh no, in questa forma sei altamente stuprabile….”

Sasuke scosse il capo a quel pensiero, ma Naruto lo interpretò come dargli ragione e con un sorriso sulle labbra si avvicinò a lui, guardandolo negli occhi a pochi centimetri dal suo viso e facendo sussultare il cuore di Sasuke.

-Io ho sempre ragione Teme…-

Non capendo il perché di quella frase – non che ne gliene importasse in quel momento – Sasuke lo osservò uscire dal bagno e buttarsi sul suo letto incurante.

-Sbrigati Teme, voglio mangiare!-

Sentendo un moto di irritazione pervaderlo, Sasuke sbatté la porta del bagno dietro di sé e si impose nuovamente la calma riassumendo per la centesima volta quella storia che aveva avuto un risvolto decisamente molto inaspettato.

“Dunque, il Dobe è un folletto, deve esaudire un desiderio della quale io non so l’esistenza altrimenti non può tornare a casa, e può trasformarsi nel ragazzo più stuprabile e fottibile che io abbia mai conosciuto….”

Alzò gli occhi, per osservare la sua immagine riflessa nello specchio. Si vedeva leggermente rosso e il respiro era un po’ affannoso.
Attribuì la cosa al caldo che c’era nella stanza, perché sicuramente lui non poteva essersi eccitato per quel folletto….
Un po’ dubbioso azzardò un occhiata all’amico di sotto e poi chiuse gli occhi inspirando a pieni polmoni più ossigeno possibile.

“oh Cazzo….”

Adesso aveva anche un problemino alle parti basse. Ma il vero problema che gli si affacciò in quel momento alla mente, era che voleva fottersi il suo dannatissimo folletto.
Sospirò, lui era un genio, era la calma fatta a persona. Doveva calmarsi e ragionare a mente lucida su come risolvere il suo problema.
O meglio, i suoi problemi.
Diede una veloce occhiata alle parti bassi e poi scrollò le spalle iniziando a spogliarsi e accendendo l’acqua calda della doccia.

“Un problema alla volta…”

E quello che aveva tra le gambe, era il più urgente in quel momento.

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Capitolo 4
*** A scuola ***


Eccomi di nuovo qui!
I vostri commenti mi hanno resa felicissima *__* E mi hanno fatto morire dal ridere alcune cose che avete detto XD Purtroppo però, non posso rispondervi :( Mi dispiace, ma non ho il tempo. Non è per trovare una scusa o cosa, ma con l'arrivo delle vacanze Pasquali sto morendo perchè mi capitano interrogazioni e verifiche tra capo e collo e per domani ho una verifica e un ripasso generale più i compiti di tedesco.
Ma mi farò perdonare, promesso!
Ringrazio perciò: EWILAN, miiky, Animenight89, Lan, ryanforever, yaoi4life, avalon44, krikka86.
Mi avete resa felicissima ^^
Ringrazio anche i preferiti e chi legge naturalmente. ^_^
Se ci siete vuol dire che non è da buttar via, la storia XD
Spero vi piaccia anche il capitolo. A me no. Ma il prossimo sarà meglio >< Si scoprirà qualcosa sul nostro caro Nacchan, e soddisferà alcune vostre curiosità.



A scuola



Era stato un weekend terribile.
Dopo aver scoperto che il suo folletto poteva trasformarsi e diventare il ragazzo più fottibile che avesse mai visto, aveva rimpianto la sua forma da nanetto.

Lo aveva avuto tutto il giorno in giro per casa e con addosso i suoi boxer. I suoi genitori avevano deciso troppo tardi di avvisarlo che quel giorno non ci sarebbero stati e, per una volta che avrebbe volentieri sopportato i gemiti di suo fratello e del ragazzo di quest’ultimo, avevano deciso di andare al luna park.

Risultato finale: un disastro!

Non era riuscito ad aprire libro e studiare, continuando ad averlo in giro per casa che ammirava ogni singola cosa e urlava come uno scalmanato, senza contare che non poteva riprenderlo o avrebbe dovuto guardarlo e dopo la mattina, non voleva di nuovo fare da solo certe cose.

Si sentiva ferito nell’orgoglio.

Il momento più difficile era stato quando quel Dobe da strapazzo si era presentato poi in camera con una dannatissima banana.

Non aveva mai visto un modo più pericoloso di gustarsi quel frutto e alla fine, notando il desiderio di Naruto di prenderne un'altra, aveva dovuto gettarle tutte prima che fosse stato troppo tardi.
Perciò, quella mattina, quando si svegliò, nessuno che l’avesse incontrato avrebbe potuto dire che Sasuke Uchiha era al meglio della sua bellezza.

Aveva delle profonde occhiaia che gli solcavano il volto pallido, più pallido del solito e i capelli erano decisamente spettinati.

Quello che era peggio era stato quando, andato a letto, aveva scoperto l’intenzione di Naruto di provare un letto con la sua bellissima forma e se l’era ritrovato addosso per tutta la notte che gli si strusciava contro.

Neanche a dirlo, quella mattina aveva dovuto cambiare i boxer.
Insomma, l’imprevedibile arrivo di quel folletto nella sua vita, era stato un incubo per la sua autostima.

Non solo aveva dovuto fare da solo per soddisfarsi, cosa che un Uchiha non faceva mai, ma aveva addirittura dovuto cambiare i boxer perché quel Dobe lo aveva fatto venire durante la notte.
Con un sospiro stanco, si diresse verso la cucina, vestito e messo a posto, incontrando sua madre e suo fratello, che, al contrario della donna, non ebbe ritegno verso di lui e gli chiese la fatidica domanda:

-Ehi fratellino, non hai dormito stanotte?-

L’occhiata omicida che gli rivolse, fu segnata nella storia.

Quindi, quando uscì fuori di casa tirò un sospiro di sollievo. La prospettiva di andare a scuola non era mai stata così allettante come in quel momento, quando davanti a sé aveva 6 ore di libertà, senza Naruto, che quella mattina aveva trovato addormentato nella sua forma originaria sul cuscino.

Aveva capito che il folletto non gli era indifferente, dato che non aveva di certo un erezione con tutti i ragazzi che aveva sott’occhio. Sospirò, andando tranquillamente verso la scuola, a pochi passi da casa sua.

-Sas’ke-kuuuuuun!-

Non fece in tempo a girarsi che si ritrovò il braccio arpionato da una ragazza dagli orribili e improbabili capelli rosa. Storse il naso, capendo di aver trovato qualcosa di peggio della tuta che indossava Naruto…

-Sakura.-

Il modo in cui la chiamava era piatto e di sicuro non sarebbe cambiato dato che lui odiava quella ragazza. Tutti sapevano che era gay, eppure lei non si arrendeva davanti all’evidenza, cosa che gli dava parecchio fastidio.

-Sa’ske-kun, ti sono mancata? Tu mi sei mancato tanto taaaaanto!-

Sbuffò, continuando a camminare, mentre la strada si faceva sempre più piena di ragazzi della sua età o più grandi, che indossavano la sua stessa divisa.

-No Sakura, non ci vediamo da due giorni e sono stati meravigliosi per me.-

Si bloccò a quelle parole. Effettivamente, non erano stati tanto male… Naruto stranamente lo aveva fatto divertire – esaurire- ma era stato… diverso dal solito. Non erano stati monotoni.

-Sas’ke-kun? Stai bene?-

Sasuke guardò la ragazza, ancora arpionata al proprio braccio e un enorme moto di fastidio lo assalì, pensando che solo Naruto poteva stargli così appiccicato.

-Sei noiosa.-

Se la tolse di dosso, andando avanti, sapendo che la ragazza lo stava guardando andare via.

Una volta arrivato in classe buttò la cartella sul banco, per poi sedersi stancamente. Nonostante tutto iniziava a sentire la mancanza di Naruto, delle sue chiacchiere assillanti e del suo assurdo modo di fare.

“Sarò impazzito… figuriamoci se può mancarmi il Dobe dopo 20 minuti che non lo vedo….”

Piano piano la classe iniziò a riempirsi, fino a che non suonò la campanella ed entrò il professore. Sasuke sbuffò, aprendo di malavoglia lo zaino, quando rimase fermo a occhi spalancati.

-Uchiha? Non hai forse il libro?-

Sasuke alzò lo sguardo, guardando il proprio professore per poi scuotere il capo.

-no… ce l’ho..-

-Benissimo, allora prendilo!-

Annuì, mentre lo sentiva iniziare la lezione e titubante riaprì lo zaino, per vedere di nuovo il suo incubo che gli sorrideva a 32 denti.

-Ne Sas’ke, non avrai pensato di andare via senza di me? Sono il tuo folletto, ti devo seguire Ovunque!-

Quella frase non gli risultò mai diversa da una minaccia. Deglutì, prendendo il libro e tirando fuori l’astuccio, per poi vedere Naruto posizionarsi proprio davanti a quest’ultimo, comodamente sdraiato e continuare a sorridergli.

-Allora Sas’ke, ti è venuto in mente che cosa desideri così tanto?-

-Sì Dobe che tu stia zitto!-

-ma…-

-Zitto!-

Lo vide mettere un –adorabile- broncio e sospirò.

Il pensiero che gli mancasse, ormai lontano dalla sua mente.

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Capitolo 5
*** Un amico per Naruto ***


Ossignur. Sono le 6 del mattino, ho un mal di pancia e un mal di gola tremendi, e devo andare a scuola. Chi me lo fa fare? u_u
Mah... oggi posto in anticipo xD Invece che stasera adesso, perchè domani ho la verifica di Tedesco e nessuno mi scolla dai libri oggi.
Ho una media da mantenere io... (ma se prendi sempre 10 e non apri libro -_- ndSasu)(*me fischietta* ndA)
Cooomunque.
12 commenti @@ Wow, sono sempre più contenta che vi piaccia così tanto la storia ^_^
Spero continui, e che non vi deluda.
Come promesso in questo capitolo si scoprirà qualcosa in più su Naru.... beh, buona lettura xD



Un Amico per Naruto



Naruto era sempre stato un folletto allegro.
Sin dalla nascita si era mostrato particolare rispetto agli altri, infatti al contrario dei folletti normali lui poteva trasformarsi anche in un umano.
Questa sua differenza lo aveva, sin da piccolo, isolato dagli altri e fatto trattare male, se non che un giorno scoprì il perché fosse diverso.

Dentro di sé infatti c’era un demone molto forte che gli dava dei poteri molto più elevati degli altri e tutto stava nel riuscire a controllarli.
Aveva passato molto tempo per cercare di diventare forte e farsi valere e alla fine ci era riuscito, facendosi accettare.

Col tempo aveva anche fatto la conoscenza di altri 8 folletti proprio come lui, che avevano dovuto passare dei brutti momenti.
Alla fine ci aveva fatto amicizia, socievole com’era. Non poteva fare altrimenti e piano piano si era lasciato trascinare, trascinando irrimediabilmente anche gli altri.

Un giorno poi, il suo migliore amico, era sceso sulla terra, per dare l’esame per diventare folletto a tutti gli effetti e Naruto era stato un po’ invidioso, dato che a lui, non lo avevano ancora permesso.
Così, trasgredendo come suo solito le regole, aveva guardato nella sfera, osservando come il suo amico se la cavasse. Aveva appreso molte cose sul mondo degli umani e aveva visto come il suo amico si abituasse a tutto quello. Una volta promosso infatti, aveva deciso di restare lì con gli umani, perché da folletto adulto potevi decidere per te stesso.

Imbronciato, e triste per l’abbandono di quest’ultimo, Naruto aveva iniziato ad isolarsi sempre di più fino a che Jiraya – soprannominato Ero-sennin – lo aveva mandato a dar l’esame.
Era stato felice come una pasqua a quella notizia e subito si era calato nel proprio contenitore, sapendo già da che ragazzo andare….

-NARUTO! -

Sentendosi chiamare Naruto aprì gli occhietti, mugolando appena. Stava dormendo così bene….
Si stropicciò gli occhietti con la manina e guardò Sasuke davanti a sé, che lo fissava spazientito.

-Cosa c’è Teme?-

Il moro sbuffò, facendosi leva per evitare di uccidere il folletto. D’accordo, ne era attratto fisicamente, ma questo non toglieva il fatto che lo odiava letteralmente. Era una spina nel fianco.

-Ti sto chiamando da mezz’ora! Le lezioni sono finite, perciò puoi anche uscire dall’astuccio… torniamo a casa.-

-Con chi torni a casa?-

Quella voce fece sobbalzare entrambi, ma per motivi diversi. Sasuke sbiancò, vedendo l’ultima persona che voleva vedere lì, che lo fissava con i suoi gelidi occhi acquamarina. Naruto invece si era sporto leggermente dall’astuccio, per vedere chi fosse la persona che sicuramente, stava prendendo il suo Teme per pazzo.

-Oh… Sabaku io… niente, stavo parlando da solo e…-

-GAARA!-

Sgranò letteralmente gli occhi, quando vide Naruto saltare fuori dall’astuccio e volare – ancora non si era abituato a vedere il Dobe volare – direttamente su Gaara, per poi appiccicarsi a lui in quello che doveva essere un abbraccio, ma che con quelle dimensioni non era nemmeno lontanamente simile ad esso.

-Dobe…?-

“Oddio, non ci credo. Naruto è uscito fuori, l’ha fatto davvero…. Sono morto. No aspetta, perché io? E’ lui ad essere morto!”

Aveva assottigliato infatti pericolosamente gli occhi. Quel Dobe da strapazzo praticamente stava rischiando di rovinargli per sempre la sua reputazione e soprattutto la sua sanità mentale.

-Naruto?-

Rimase un attimo in silenzio, osservando i due davanti a sé.
Non sapeva per niente quello che stava succedendo, ma… Gaara aveva davvero chiamato il Dobe col suo nome?

-Gaara sono contento di rivederti! Mi hai lasciato solo là e… sei cattivo! Ma alla fine sono venuto hai visto? Ero-sennin ha ceduto e mi ha mandato qui a dare l’esame! Non è fantastico?-

Come sempre Naruto parlava tantissimo e Gaara, dopo un attimo di smarrimento aveva sorriso, causando un infarto a Sasuke. Non tanto per il fatto che il sorriso sul volto di Gaara lo rendeva… bello, davvero molto bello, ma perché Gaara non sorrideva mai… MAI. Specialmente non ad un folletto!

-Sei sempre il solito logorroico Naruto…-

Il biondo si imbronciò a quelle parole e guardò Gaara un po’ male, per poi saltare giù dalla sua spalla, su un banco lì vicino.

-Oh andiamo Naruto, sei sempre il solito permaloso…-

Naruto lo ignorò, continuando a camminare e saltando da un banco all’altro, fino a che non si sentì fermare e sollevare. Subito si girò, un po’ stupito, vedendo Gaara vicino a sé e si imbronciò ancora di più. Non era solo già promosso, ma addirittura era rimasto velocissimo..

-Ehi! Non pensare di approfittartene perché sono piccolo sai?-

In uno sbuffo di fumo, il suo corpo tramutò e Sasuke sentì la saliva azzerarsi. Di nuovo, vedeva il Dobe in quella forma e per il suo cervello – ma più per il cuore – era un trauma. Infatti si era sentito arrossire nel notare come quella tuta, sempre orrenda, fasciasse così bene quel corpo…

-Mpfh, non lo pensavo affatto… Ti conosco Uzumaki.-

Naruto sorrise, soddisfatto. Quindi Gaara lo aveva bloccato solo perché, come sempre, odiava che Naruto ce l’avesse con lui.

-Beh, sono contento di rivederti Gaara.-

Di nuovo, lo stesso sorriso dolce di prima fece capolino sul volto del rosso.

-Anche io Naruto…-

Un improvviso tossire, li distrasse dalla loro rimpatriata e entrambi si voltarono, solo per scorgere lo sguardo – che non prometteva niente di buono – di un Sasuke Uchiha letteralmente Nero.

-Qualcuno mi spiega qui cosa succede?-

Naruto sorrise a trentadue denti e Sasuke sentì di nuovo quel maledetto tuffo al cuore, ma n uovamente lo ignorò, reputandolo inutile.

-Sasuke! Gaara è il mio migliore amico! Sai, è per lui che sono venuto qui… più o meno. Lui si è diplomato prima di me e ha deciso di vivere qui ed è esattamente quello che voglio fare io!-

Il moro roteò gli occhi, borbottando.

-Dio ti prego, spero di no… un Dobe su questa terra sarebbe troppo…-

Naruto lo sentì e stava per rispondere, quando Gaara lo interruppe e fissò serio Sasuke.

-Credo che dovremmo dargli una vera spiegazione Naruto…-

Sasuke guardò Gaara, ricambiando lo sguardo. Come sempre, quest’ultimo lo capiva bene, ma ora, Sasuke era confuso ed era lui a voler capire cosa stesse succedendo. E soprattutto, perché si sentiva terribilmente geloso di Gaara, che stava solo sfiorando Naruto.

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Capitolo 6
*** Sentimenti confusi ***


Ohi ohi... eccomi qui! Ragazzi lo studio mi uccide @@ Mantenere la media alta è brutta....soprattutto se hai una verifica dopo l'altra. Comunque, grazie a tutti, il compito di tedesco mi è andato bene, ho preso 8 XD (di solito prendi 10... ndSasuke zitto >> ndA)
Domani ho giusto giusto la verifica di inglese e poi l'interrogazione di Diritto e sono a posto. Anche perchè poi sto a casa fino al 14 *__*
Ed ecco che parte il mio avviso XD Settimana prossima non posso postare il capitolo ^^" il fatto è che parto Domenica e non posso postare.
Tuttavia... prima che prendete forconi e armi XD Quando torno vi prometto un doppio capitolo (così krikka finalmente leggerai qualcosa di più lungo del solito capitolino xD).
Ormai la storia non è molto lontana dalla fine (credo) e siamo vicini comunque alla parte più.. accesa della storia.
Ora, vi lascio a questo capitolino, che probabilmente vi farà un pò schifo, perchè è.. un intermezzo per prepararvi a quello che succederà nel prossimo.
Spero comunque che sia decente... mi dispiace lasciarvi con questo cosino obobrioso, ma serviva.

p.s. Gaara gli ha raccontato quello che ha ricordato Naruto nel capitolo precedente.



Sentimenti confusi



Stava camminando per strada. Ormai si era fatto buio e ancora non riusciva a credere a quello che era successo quel pomeriggio. Gaara gli aveva spiegato e detto tutto e lui era rimasto sotto shock.

Non solo aveva un folletto suo ora, ma in precedenza se ne era già scopato uno.

“Mpfh, deve essere un vizio il mio,….”

Quasi ora comprendeva perché si sentisse attratto da Naruto. Era un folletto, e lui sembrava essere una calamita.
Sospirò,fermandosi sotto la luce di un lampione. No, non doveva fare di quei pensieri. Era tutta solo un enorme cavolata, una bugia, un sogno. Sicuramente il Ramen era andato a male e lui era caduto in coma, perciò ora stava vivendo quel sogno fittizio.

“certo, non è niente reale…”

Eppure quando si era soddisfatto da solo, la sensazione era reale eccome.
Sospirò nuovamente, riprendendo a camminare. Non era un atteggiamento Uchiha quello che stava tenendo, ma era rimasto leggermente scosso da tutto quello.

-Sasuke?-

Il moro non rispose, mentre sulla sua spalla faceva la sua comparsa Naruto, con la sua inconfondibile chioma bionda.

-Sasuke?-

Nuovamente, non ottenne risposta dal moro che era entrato in conflitto con la sua coscienza sul motivo che lo spingeva ad attirare folletti e soprattutto insisteva sul fatto che si era preso una cotta per Naruto.

-Sasuke Sasuke Sasuke Sasuke Sasuke Sasuke Sasuke Sasuuuuuuuuuuuuuke?-

A quei continui richiami il moro si fermò, e una vena iniziò a pulsargli sulla tempia.

-Sa… su… ke!!!-

- COSA VUOI?-

Naruto sorrise, guardandolo innocentemente.

-Ho fame.-

E il mondo crollò addosso a Sasuke Uchiha.



Mentre preparava da mangiare, Sasuke cercava insistentemente il desiderio che tanto diceva di avere, per riuscire a mandare via Naruto. Non lo sopportava, era una prova alla sua pazienza troppo grande.

-Ne Sas’ke?-

Sbuffò, tra tutti i folletti quello più logorroico doveva capitargli?-

-Cosa vuoi?-

-Sei arrabbiato?-

Inarcò un sopracciglio, guardando Naruto confuso. Era la prima volta che gli poneva quella domanda e lui si era ritrovato a pensare che no, non era arrabbiato, solo irrimediabilmente scocciato.

-No-

-Sicuro?-

-Sì-

Naruto sorrise e Sasuke sentì il cuore perdere un battito.
Si girò, continuando a cuocere il ramen per Naruto – non sapeva nemmeno perché gli facesse da cuoco – mentre un leggero rossore si diffondeva sulle sue gote.
Pensava che sì, infondo, pur di vedere quei sorrisi, sarebbe stato disposto ad sopportare Naruto.



Sasuke guardava il soffitto di camera sua, con insistenza. I ricordi di quel giorno erano vividi nella sua mente e più ci pensava più metteva insieme anche le parole di Naruto e tutto il resto…

“Naruto mi ha visto con Gaara… ha seguito la sua vita quindi adesso… sa che ci sono andato a letto…”

Si passò una mano fra i capelli, sospirando. La cosa gli dava un po’ fastidio, anche se non sapeva il perché. Stranamente, al suo fianco, Naruto non russava.

-Naruto sei sveglio?-

Non ci fu risposta e allora si voltò a guardarlo. Era girato di schiena e dormiva rannicchiato a sé stesso. Sorrise, a quella vista tenera e lo accarezzò piano, per non svegliarlo.

-Cosa mi stai facendo Naruto? Non volevo averti qui… e ora il pensiero che tu te ne possa andare mi fa stare male…-

Si sentiva uno stupido, era insieme a quel folletto da a mala pena 4 giorni e già sembrava essersi affezionato. Sospirò, girandosi nel letto e cercando di fare chiarezza nei suoi pensieri.

-Mi sono innamorato? No… è impossibile.. chi si innamorerebbe mai di un Dobe?-

Eppure i sentimenti che provava verso quel folletto erano più di un voler bene.
Decise di non pensarci più e chiuse gli occhi, intento a dormire.
Durante la notte sentì distintamente un peso al suo fianco e delle parole.

-Allora ricambieresti i miei sentimenti… Teme…-

E delle labbra calde, sulle proprie.
Il giorno dopo sarebbe stato convinto che quello era stato solo un sogno, ma dentro di sé sapeva benissimo, qual’era la verità



Anticipazione:

Un infermeria....
La gelosia...
Un ragazzo e un folletto in divisa scolastica troppo sexy...
Una confessione...

-.... Io sono venuto qui per vedere come stavi e dirti che…-

-Ti sei innamorato.-

E un desiderio, dettato dalla rabbia.

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Capitolo 7
*** Confessioni & La fine di tutto? ***


Signori e signore.... mi scuso per il ritardo, ma contrariamente a prima, le mie vacanze si sono protatte fino ad oggi e sono tornata giusto giusto due orette fa.
Ovviamente, non dimentico le mie promesse....
Perciò, ringrazio lettori, recensitori, e quelli che hanno messo tra preferiti e storie seguite.
Auguro, nonostante sia in ritardo, Buona Pasqua a tutti ^^
Poi.... l'aggiornamento di Venerdì ci sarà, non temete XD
Bohm, vi lascio al doppio capitolo, mi ho fatto aspettare abbastanza.



Confessioni & La fine di tutto?



La mattina seguente a scuola non pochi furono stupiti quando videro Sabaku No Gaara occupare il posto accanto Sasuke Uchiha.
Tutti erano a conoscenza della storia avvenuta tra i due, ma nessuno li aveva mai visti persino in quel periodo stare accanto, se non quando entrambi volevano la stessa cosa.
Ancora maggiore fu il loro stupore nel vedere Sasuke Uchiha sorridere di gratitudine. Rimasero shockati, tanto che persino il professore quando sentì il perché nessuno era seduto, non credette a quella spiegazione.
Sasuke Uchiha non sorrideva mai.

Naturalmente le due persone soggette di pettegolezzi erano tranquillissime. L’unico motivo per cui Gaara si era seduto vicino all’Uchiha era perché così avrebbe potuto parlare con Naruto che quella mattina aveva cambiato astuccio.
Se all’inizio Sasuke era contento di non dover sorbire il folletto, la cosa divenne fastidiosa quando vide durante la lezione i due sorridersi a vicenda, sentendoli chiacchierare su cose che lui non sapeva – e lui doveva sapere tutto su Naruto – e veniva tagliato fuori da quel mondo.

La goccia che fece traboccare il vaso però, fu quando sentì Gaara – durante la sesta e ultima ora – dire a Naruto:

-La tua aura è calda… alla fine ti sei innamorato.-

Dopo quella frase strinse così forte la matita che essa si spezzò in due e –ovviamente- lui si ferì. Mugolò, tirando via la mano e lasciando cadere il pezzo di legno, attirando così l’attenzione di tutta la classe.

-Uchiha tutto bene?-

Il moro sospirò, aprendo il palmo e rivelando un taglio abbastanza profondo. Scosse il capo.

-Mi dispiace professore, mi sono tagliato con la matita rotta….-

-Allora vai in infermiera..-

Annuì, alzandosi dalla sedia. Vide Naruto guardarlo preoccupato, ma invece che sporgersi e prenderlo con sé, lo lasciò sul banco di Gaara, con uno sguardo ferito mentre lo osservava andare via.

Non appena la porta dell’aula fu chiusa, il professore ricominciò la lezione, mentre Naruto si era fatto stranamente silenzioso e guardava insistentemente il banco.
Gaara – che idiota non era – capì che c’era qualcosa che non andava, e alzò prontamente una mano.

-Sì Sabaku?-

-Potrei andare un attimo ai servizi?-

-Prego…-

Prese Naruto nella sua mano e si avviò con il solito disinteresse fuori dall’aula. Una volta fuori, fece accomodare Naruto sulla sua spalla.

-Perché sei uscito?-

-Sei preoccupato per Sasuke no? Allora ti porto da lui…-

Il sorriso radioso che fece capolino sul volto di Naruto durò un attimo, prima di lasciare posto ad un espressione alquanto ferita.

-Sasuke non mi vuole… ne come folletto, ne come altro…-

Gaara vedendo così il suo migliore amico, sentì la rabbia montare. Non lo aveva mai visto quell’espressione ferita sul suo volto e non poteva perdonare l’Uchiha che l’aveva fatta comparire. Mise per terra Naruto e si piegò sulle ginocchia.

_ascoltami bene Naruto, perché non lo ripeterò più. Conosco l’Uchiha da molto tempo e ti posso assicurare che quella che è appena avvenuta in classe è una scenata di gelosia, o di possessività. In un modo o nell’altro nonostante il suo menefreghismo tu Piaci all’Uchiha quindi fatti avanti e non lasciarlo perdere.-

Naruto, lo guardava decisamente a bocca aperta, tanto che dopo un po’ sulle gote di Gaara comparve un leggero rossore.

-Perché mi guardi così?-

-Gaara tu…. Non ti ho mai sentito parlare così tanto…-

La testa di Gaara cadde in avanti e se non fosse stato per il suo proverbiale autocontrollo, probabilmente avrebbe già urlato contro Naruto. Sospirò, conoscendo l’amico.

-Mi hai ascoltato almeno Naruto?-

Il piccolo folletto annuì e Gaara inarcò un sopracciglio.

-Allora che aspetti?-

Il biondino chinò il capo sospirando. Quando si trattava di Sasuke non riusciva ad essere così coraggioso.

-Da come parli sembra che io tenga a lui…-

-Ne sei innamorato, è ovvio.-

A quella rivelazione sulle gote di Naruto comparve un acceso rossore e Gaara sospirò.

-Naruto… trasformati e vai dall’Uchiha. In questo momento starà imprecando e basta…-

Dopo un attimo di titubanza, Naruto annuì, seguendo il consiglio di Gaara. Si trasformò nella sua forma umana e guardò sorridendo l’amico.

-Grazie Gaara!-

Per poi correre via, lasciando un Gaara divertito, che scuoteva la testa rassegnato.



Sasuke nel frattempo era stato prontamente curato dall’infermiera, che poi si era diretta fuori dall’infermiera, per prendere qualcosa in magazzino.
Arrabbiato con sé stesso, il moro guardava insistentemente la mano bendata, credendosi uno stupido.

-Tutta colpa di quel Dobe… non mi importa niente di lui…-

Si sedette sul letto, sbuffando, quando sentì la porta dell’infermeria aprirsi. Guardò quella che doveva essere l’infermiera, per poi spalancare gli occhi.
Davanti a lui non c’era l’infermiera.

Ansimante, con le gote arrossate per la corsa, e la sua divisa scolastica – che aveva indossato durante la sua trasformazione – c’era il più segreto dei suoi desideri.
Naruto, stava cercando di riprendere fiato per la corsa e quando sollevò lo sguardo, trovò due iridi nere spalancate, con una luce un po’ maliziosa, un po’ sorpresa negli occhi.

-Teme…-

Il tono, gli era uscito involontariamente roco e Sasuke se ne accorse subito, sentendo il sangue fluire dalla parte sbagliata del suo corpo.
Ovviamente, era troppo incredulo per capire che davanti a sé c’era il vero Naruto. La sua mente aveva elaborato il sogno.
Dopo che l’infermiera se ne era andata, si era sdraiato sul letto e si era addormentato e ora stava per iniziare il suo sogno erotico.
Che tra l’altro, era nuovo, ma indubbiamente eccitante. Vedere Naruto con la sua divisa scolastica, che lo guardava con le gote arrossate e usava quel tono….

-Teme!-

Quell’urlo lo interruppe dai suoi pensieri e inarcò un sopracciglio. Decisamente, non era un sogno erotico. Infatti Naruto lo guardava come se avesse di fronte uno scemo e lui sapeva che non era per niente eccitante, quindi non era un sogno.

-Cosa fai qui Dobe? E cosa fai, COSI’?-

Naruto si guardò, cercando di capire cosa avesse che non andasse.

-Che c’è? Pensavo che qui a scuola non si potesse stare senza divisa…-

Il moro sospirò, annuendo. Anche quello era vero.

-Non mi hai detto perché sei qui però…-

A quelle parole Naruto arrossì, destando solo sospetti in Sasuke. Dentro di lui c’era la confusione più ingarbugliata che potesse avere. Il Dobe gli stava forse per dire che era innamorato di qualcuno? Strinse i pugni sulle ginocchia. No, non glielo avrebbe permesso.

Contrariamente ai pensieri del moro però, Naruto era sì intenzionato a dirgli che gli piaceva qualcuno, solo che quel qualcuno era proprio Sasuke. Cercò di calmare il proprio cuore impazzito e aprì bocca per dire a Sasuke tutto, ma venne bloccato.

-Vattene.-

A quel tono così freddo alzò gli occhi per guardarlo in viso e si stupì dello sguardo tagliente che si trovò davanti.

-C.. che?-

-Ho detto vattene.-

Ovviamente, Naruto non era Naruto se non si fosse intestardito. Infatti, sentendo ancora quel tono, guardò male il moro.

-Ne Teme, che modi sono? Io sono venuto qui per vedere come stavi e dirti che…-

-Ti sei innamorato.-

Sentendo la sua frase completata in quel modo, Naruto arrossì tremendamente, pensando che Sasuke sapesse già tutto.

-Lo… lo sapevi?-

Quella domanda per Sasuke fu come una pugnalata al petto. Sperava che Naruto smentisse tutto, invece non solo aveva confermato, ma gli aveva chiesto pure se lo aveva capito….
Strinse la presa delle mani sul lenzuolo, sentendo la ferita riaprirsi.

-Tsk, e come si fa a non capirlo? Sei solo un Dobe….-

Naruto lo guardò male. Non capiva perché lo stesse insultando così, ma forse era perché voleva sentirglielo dire. Così sospirò, con le gote ancora arrossate e evitò il suo sguardo, troppo imbarazzato.

-E… cosa ne pensi?-

Sentendo quella domanda Sasuke gelò completamente e trafisse Naruto con lo sguardo.

-Non me ne può fregare niente di chi ti innamori Dobe.-

Ovviamente Naruto, che era convinto che Sasuke avesse capito che quella dichiarazione fosse per lui, prese quella frase come un rifiuto. Chinò il capo, triste.

-Pensavo che tu non fossi indifferente…-

Aveva sentito le parole che la notte precedente aveva rivolto a lui, pensando che fosse addormentato, e aveva pensato di avere qualche speranza.

Sasuke invece, era arrabbiato nero, ferito. Naruto era suo, era il suo folletto, era…. Era il suo Dobe.
Faceva tremendamente male vedere quello sguardo, ma ancora di più faceva male sapere che non era solo suo.

-Indifferente? E’ vero, non lo sono. Perché mi fai pena Dobe, sei qui da nemmeno 6 giorni e ti sei già innamorato…. Ma cosa pensi? Di riuscire a conquistare qualcuno? Tsk, illuso.-

Naruto incassò ogni singola parola come una coltellata al cuore. Lo guardò, con gli occhi lucidi che erano diventati rossi – sorprendendo il moro – e con i pugni stretti.

-Perché mi tratti così? Cosa ti ho fatto per meritarmelo?-

Dopo un attimo di stupore, Sasuke si alzò dal letto, guardandolo sempre in maniera tagliente.

-Cosa hai fatto? Me lo chiedi anche? Mi sono stufato di te! Altro che folletto avvera desideri, da quando sei qui la mia vita è peggiorata!-

Naruto placò la sua rabbia e i suoi occhi diventarono nuovamente azzurri, ma di un azzurro spento. Era stata l’unica frase che non pensava di voler sentire e Sasuke gliela aveva detta, in maniera così fredda…

-Sai cosa puoi fare per farmi felice Naruto? Eh? Scomparire! Tornatene nel tuo mondo e non venire mai più da me!-

Naruto chinò il capo, mentre tratteneva a stento le lacrime.

-E’ questo… il tuo desiderio?-

Sasuke ignorò la voce tremula del folletto, annuendo. Si sentiva male, ma era arrabbiato e non ragionava più.

-D’accordo allora…-

I vestiti di Naruto cambiarono e dietro di lui, fecero la loro apparizione nove splendide code rosse, mentre tra i capelli biondo grano comparirono due orecchie del medesimo colore.

-Io avvero il tuo desiderio… sperando che ti porti davvero la felicità.-

Sasuke sentì il cuore stringersi a quelle parole, ma rimase a guardare fisso negli occhi Naruto, ora avvolto da una luce giallina. Rimase stupito di vedere delle lacrime solcargli il volto e allungò una mano per chiamarlo, quando sentì la sua voce.

-Pensavo mi amassi anche tu Sasuke… -

Il moro spalancò gli occhi, vedendolo sparire nella luce e rimase interdetto, quando si ritrovò davanti l’infermiera che lo guardava.

-Uchiha-kun? Ho visto della luce venire da qui… stai bene? Ah! Ma la tua mano!-

Sasuke guardò istintivamente la mano, con la benda impregnata del suo sangue e la strinse a pugno, mentre si lasciava ricadere sul pavimento in ginocchio.
La consapevolezza di quello che aveva fatto, lo investì come una doccia fredda. Naruto lo amava. Lui non lo aveva capito. E aveva espresso il suo desiderio…..

-Cosa ho fatto…-

Mai come in quel momento, si considerò uno stupido e desiderò restare da solo, per piangere le lacrime della sua vergogna.



Anticipazioni

Un pericolo...

-Sta morendo.-

Una decisione....

-Devi andare da lui Uchiha…-

-Non è possibile! Lui è tornato nel vostro mondo e io… gli ho detto di non tornare più qui! Non posso più rivederlo!-

E un pizzico di magia....

-Sì invece. Puoi.-

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Capitolo 8
*** Vai Sasuke! ***


Rieccomi con un nuvovo capitolo.
Ringrazio chi ha letto,c ommentato e messo tra i preferiti o seguite, sono contenta ^^
Scusate se vi lascio così, di fretta, ma sto malissimo, e infatti adesso vado a letto e chi mi alza più...
Beh, il capitolo è un pò corto ^^" spero sia cmq di vostro gradimento.



Vai Sasuke!



Il giorno dopo, Sasuke non si era presentato a scuola. Non lo aveva fatto per una settimana. I genitori erano preoccupati, dato che si era rinchiuso in camera e usciva di rado, solo se strettamente necessario.
Dopo che Itachi aveva poi tentato di farlo uscire di casa, vi si rinchiudeva dentro a chiave e ormai nessuno riusciva più a farlo uscire da lì.

-Chissà cosa gli è successo…-

-E’ abbastanza grande, sa quello che fa.-

-Ma caro…-

-Papà ha ragione mamma, e in ogni caso, bisogna solo aspettare…-

E mentre la sua famiglia si preoccupava per lui, Sasuke rimaneva fermo, inerte sul letto, a guardare il soffitto e perdersi nei ricordi.

Quando si lamentava…

-Ne Sas’ke! Ho fame!-

Quando si arrabbiava….

-Temeeeee! Ridammi quell’asciugamano!-

Quando si imbronciava….

-teme! Sei solo un teme!-

Quando si indispettiva….

-Non chiamarmi Dobe, Teme!-

Quando sorrideva….

-Sas’ke!-

Quando….

-Credevo mi amassi anche tu, Sasuke…-

Aprì gli occhi di scatto a quel ricordo e si mise a sedere, stringendo una mano sulla maglietta all’altezza del cuore.

-Naruto…-

Aveva versato lacrime, aveva rimpianto, ricordato, sofferto… ma gli sembrava che non fosse niente.
Aveva tra le mani il folletto che amava e non lo aveva capito.
per il suo stupido orgoglio, per la sua stupida ostinazione, lo aveva perso.

-Mi manchi così tanto…-

-Allora vattelo a riprendere!-

A quella voce sobbalzò, guardandosi stupito intorno, fino a che non sentì qualcosa colpirgli la testa. Alzò lo sguardo, vedendo un Gaara in miniatura che lo fissava decisamente irritato.

-G… Gaara?-

Il rosso si fece più grande, restando in piedi in mezzo alla stanza. Fissava Sasuke freddamente, con astio, e il moro sapeva perfettamente il perché.

-Lo hai fatto soffrire Uchiha. Dovrei ucciderti per questo.-

Abbassò il capo, non rispondendo. Non voleva parlargli. Odiava mostrarsi debole, odiava essere commiserato. Sapeva che a Gaara non importava nulla probabilmente di lui, ma non riusciva ad alzare lo sguardo. Non era più, quell’orgoglioso Uchiha….

-Pensi di essere l’unico a soffrire? Sbagli! Naruto sta morendo dal dolore! Noi folletti se non amati, ci spegniamo! La nostra magia si esaurisce!-

Sasuke alzò lo sguardo su Gaara, guardandolo stupito.

-C.. cosa?-

-Lo stai uccidendo!-

La voce del rosso era dura, come non l’aveva mai sentita. Sentì il cuore spezzarsi definitivamente e abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro.

-Devi andare da lui Uchiha…-

-Non è possibile! Lui è tornato nel vostro mondo e io… gli ho detto di non tornare più qui! Non posso più rivederlo!-

Era disperato, Sasuke. Non poteva rivedere la persona che amava e la sua stupida cocciutaggine la stava anche per uccidere. Si sentiva peggio di un verme. Era arrabbiato con sé stesso.

-Sì invece. Puoi.-

Alzò lo sguardo rabbioso su Gaara. Si ostinava a dire che poteva, che poteva andare, ma lo sapeva che non era possibile. Lo odiava, odiava Gaara con le sue menzogne.

-Ah sì? E come allora? Dimmelo se c’è!-

Fu allora, che Gaara sorrise. Sorrise divertito e guardò ghignando un Sasuke stranito.

-Devi diventare un folletto.-





Anticipazioni

Lo avevano visto...

-Na… naruto-niichan…-

Avevano chiesto aiuto...

-.....Vai a chiamare Jiraya... Muoviti!-

Ma ormai era tardi...

-E’ questo quello che vuoi Naruto? ....-

Next Chappy La scelta di Naruto

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Capitolo 9
*** La scelta di Naruto ***


No, non state sognando, è un aggiornamento questo XD Oggi, restando a casa da scuola, ho scritto e.... beh, vedendo che in così poco tempo, siete stati così... insomma, mi sono commossa çç
Grazie anche per chi si è preoccupato, oggi sto un pò meglio.
Beh, ho postato perchè domani è il 25... la festa della liberazione... e io posterò l'ultimo capitolo. Vi libero dalla mia storia XD
In realtà sarebbero due i capitoli ma, volevo premiarvi e poi, diciamocelo, sarebbe stato crudele dividere anche quello quando è pronto XD
Beh.... ringrazio tutti ^^ Senza di voi, oggi non avrei postato.
Spero vi piaccia il capitolo. Ci vediamo domani, con l'ultimo aggiornamento di questa storia... E' stata dura... divertente e... un pò mi dispiace che sia finita.
Vi lascio alla lettura....



La scelta di Naruto



Il mondo dei folletti era semplice.
C’era solo natura, con qualche casa dalla forma strana qua e là, se non negli alberi stessi.
Al centro di quel mondo, vi era un enorme castello. L’unico che si differenziava, dove viveva la famiglia reale.
tra quelle mura, un ragazzino stava correndo nei corridoi, seguito da delle urla.

-Konohamaru-kuuuuuuuuun! Si fermi per favore!-

-No! Naruto è tornato voglio andare a trovarlo!-

-Ma.. ma Konohamaru-kun!-

Il ragazzino lo ignorò, e continuò a correre fino a che non usò la sua magia per nascondersi. Solo quando si fu assicurato che il suo sensei si fosse volatilizzato uscì e iniziò a correre nuovamente, intento a raggiungere le stanze padronali.

Lui era il nipote del Terzo Hokage, il capo che governava sul mondo dei folletti poco tempo prima. Purtroppo, la vecchiaia lo aveva preso con sé e ora c’era una donna che governava. Il suo nome era Tsunade e Konohamaru tutto sommato, la trovava simpatica.

Tuttavia lei non era il Quarto Hokage, ma bensì il quinto. Il quarto Hokage era morto, purtroppo, durante la guerra che aveva coinvolto il paese dei folletti e quello dei demoni, che erano stati fatti infuriare da un vecchio nemico, di cui nessuno aveva mai saputo il nome.

La moglie era morta di parto e il loro figlio, Naruto, era stato allevato da suo nonno e poi dal maestro Iruka, padre adottivo del ragazzo.

Ma Konohamaru era preoccupato, in quanto da quando era tornato dal suo viaggio in cui avrebbe dato l’esame, e da che sapeva poteva essere promosso ma aveva rifiutato, Naruto non era più uscito dalla sua stanza e solo Tsunade, Jiraya e Iruka erano andati a trovarlo, avendo il permesso.

A lui era stato rifiutato e, siccome vedeva Naruto come un fratello più grande, alla fine aveva disobbedito agli ordini ed era andato nelle stanze padronali.

Alla fine dopo una settimana dal suo ritorno, poteva vedere Naruto.
Si guardò attorno, attento a non farsi vedere da nessuno e assicurandosi che non ci fosse nessuno nella stanza. Ghignò, era stato allievo di Naruto stesso che era sempre stato un genio in tutte le marachelle e eventuali fughe, perciò se la cavava egregiamente. Finito la sua ricognizione, allegro come non mai, aprì la porta della stanza di Naruto, con un sorriso a illuminargli il volto.

-Naruto-niichan!-

Tuttavia dovette fermarsi. I suoi occhi si spalancarono piano piano, mentre vedeva una cosa che mai si sarebbe aspettato. Indietreggiò appena, lasciando la maniglia della porta, mentre Tsunade che era andata da Naruto lo vedeva cadere a terra, col volto pallido e stupito.

-Konohamaru?? Cosa fai qui? Nessuno può entrare!-

Ma Konohamaru non rispose, restando semplicemente a guardare Naruto, sconvolto.

-Na… naruto-niichan…-

-Tsunade guardò il ragazzino perplessa, prima di entrare nella stanza e spalancare gli occhi.

-Cosa…-

Naruto era avvolto da una luce rossa, sospeso a mezz’aria. Le nove code del suo demone facevano capolino dietro di lui e le orecchie, si mossero all’improvviso. Gli occhi si aprirono e invece delle iridi azzurre, si poterono scorgere due iridi feline, rosso sangue. Il ragazzo rimase in silenzio, come se non fosse cosciente, ad osservare davanti a sé, mentre Tsunade tremava leggermente.

-Konohamaru…. Vai a chiamare Jiraya….-

Il ragazzino non si mosse, spaventato da tutta quell’aura magica, ma Tsunade gridò-

-Muoviti!-

Si sollevò così da terra, iniziando a correre più veloce che poteva. Quella magia metteva i brividi da tanto era forte. Perché avvolgeva così Naruto?

Tsunade nel mentre lo guardava, gli occhi umidi, mentre cercava di non lasciarsi andare al dolore.

-E’ questo quello che vuoi Naruto? Lasciarti andare così… fino ad esplodere?-

Tutta quell’energia magica, significava solo una cosa.
Naruto stava morendo. Non perché un umano non gli voleva bene, ma perché come folletto, provava un dolore troppo forte per sé stesso.

Era scritto nei registri di quel mondo.
Naruto si stava lasciando morire…. Per un amore che non aveva ottenuto e la sofferenza di un rifiuto.

-Tsunade cosa succede?-

La donna non trattenne le lacrime e Jiraya, entrato dentro la stanza guardò sconvolto il ragazzo che considerava un nipote. Prese Tsunade tra le braccia, cercando di calmare i singhiozzi che le scuotevano il corpo, mentre lo guardava addolorato.

-Naruto…-





Anticipazioni:

Una trasformazione...

-....Pensa a Naruto intensamente ....-

Il tempo scorre....

-Non c’è tempo da perdere Sasuke. Vai.-

Un incontro....

-Sa…su…ke…-

La resa dei conti...

-Mi chiedi perché sono qui Dobe? Sono qui per riportarti indietro…-

La fine.

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Capitolo 10
*** Arrivo Naruto & La fine di tutto ***


T_T Scusate... ma sono triste. perchè è l'ultimo capitolo ç_ç Grazie Davvero a chi mi ha seguito dall'inizio alla fine, vi ringrazio! Non pensavo che potesse piacere così tanto la fic! Siete il mio sostentamento, come autore... grazie!
Quanto a questo capitolo.... beh, a me piace xD Spero piaccia anche a voi ^^ Mi sono divertita a scriverlo...
Penserò anche a dei capitoli extra, per dirvi cosa è successo dopo, ma non vi posso promettere niente. Se arriveranno, li vedrete più avanti.. adesso non ho molta ispirazione. Comunque almeno uno cercherò di farlo, se avete piacere di leggerlo ^^ O meglio, uno è già in programma... devo solo buttarlo giù. quindi penso che a due capitoli ci arrivano. Se, come penso io, qualcuno di voi chiederà alcune spiegazioni su una cosa che leggerete xD Ma bando alle ciance, vi lascio all'ultimo capitolo della fic!
Ringrazio di nuovo tutti, lettori, preferiti, seguite e recinsitori! Grazie ^^



Arrivo Naruto! & La fine di tutto



-Sei sicuro che funziona?-

-Sì… quante volte devo ripetertelo Uchiha? Pensa a Naruto intensamente e basta.-

-Ma…-

-Uchiha. Fai quello che ti dico e basta. Altrimenti invece che diventare un folletto, giuro che ti trasformo in un lombrico e poi ti calpesto.-

Sasuke rabbrividì sentendo quel tono gelido e assunse un espressione schifata all’idea.

“Poteva pensare ad un altro animale… un lombrico… bleah…”

Gaara roteò gli occhi, capendo all’istante che Sasuke stava pensando a tutt’altro, invece che Naruto. Si massaggiò le tempie, esausto da tutta quella storia, chiedendosi perché Naruto doveva innamorarsi di un totale imbecille. D’accordo, lui ci era andato a letto, ma solo quello….

-Sei pronto?-

Sasuke si riscosse dai suoi pensieri e annuì. Pensò intensamente a Naruto, a riaverlo tra le sue braccia, dirgli che era innamorato di lui, che aveva capito male, che voleva stargli a fianco per sempre…. Solo Naruto.

All’improvviso, una luce rossa lo avvolse e Sasuke sentì uno strano calore avvolgerlo. Qualcosa, non seppe precisamente cosa, si risvegliò in lui e spalancò gli occhi, diventati all’improvviso rossi. Gaara rimase stupito a quella scena, mentre vedeva lentamente il corpo di Sasuke mutare, non come un normale folletto, ma come un folletto speciale. Piano piano si rimpicciolì, i vestiti cambiarono, diventando all’improvviso neri e bianchi. Uno stemma sulla schiena e una spada legata alla cinta. Sasuke si ritrovò piccolino e all’improvviso, quando alzò lo sguardo su Gaara, scomparì in un puff.

Il rosso rimase in piedi, con gli occhi spalancati dallo stupore a vedere il punto dove poco prima si trovava Sasuke Uchiha. Un solo pensiero nella sua mente.

“Dove cavolo è finito???”

Non fece in tempo a finire quel pensiero, che la porta della camera di Sasuke si spalancò, rivelando due ragazzi che lo fissavano shockati.

Nel frattempo….

“lo ucciderò. Sì…. Con questa katana, lo trafiggerò, uccidendolo…. Brutto infame b******* con i capelli rossi!”

Sasuke era appeso ad un ramo, di un albero MOLTO alto, davanti ad una finestra. Aveva capito sin da subito di non essere in camera sua, ma nel mondo dei folletti, dato che aveva visto passare circa una ventina di folletti sotto di lui.

L’unico problema era il fatto che fosse aggrappato ad un ramo di un albero alto minimo 30 metri, davanti ad un imponente edificio che capì essere il palazzo dove c’era una sorta di re folletto. L’aveva capito certo, dato che sul suddetto palazzo, all’ingresso vi era scritto “Casa dell’Hokage”. Come se fosse stata la cosa più normale del mondo, Sasuke aveva capito chi era il suddetto Hokage.

“E tu, brutto stupido di un Dobe. La farò pagare anche a te. Sì! Perché se fossi più intelligente, adesso non sarei appeso qui per venirti a riprendere. O se mi vendicherò… ti farò fuori. No, prima ti scoperò e poi ti farò fuori. Sì, mi sembra una bella idea….”

Con una piccola spinta, finì sul ramo seduto. Iniziò a togliersi la polvere dai vestiti, quando all’improvviso dei tonfi sul suddetto ramo non lo spaventarono, seguiti da delle voci.

-Insomma Gaara, ma non ti hanno insegnato gli incantesimi di spostamento? Non sei forse diventato un folletto a tutti gli effetti?-

-Non era il mio esame.-

-Beh, si vede!-

-Forse dovreste solo stare zitti….-

-Non ti ci mettere anche tu Itachi! Insomma, siamo su un albero, davanti al palazzo reale a 30 metri d’altezza!-

-Sai volare idiota….-

-Itachi!-

-Itachi ha ragione Deidara…-

Sasuke si voltò piano verso di loro, spalancando gli occhi. Non riusciva a crederci. Cosa ci facevano suo fratello e il suo ragazzo maniaco lì??
Come se gli avessero letto nel pensiero, Itachi e Deidara si voltarono, vedendolo. Il più grande, lo guardò silenziosamente, conoscendo il fratellino…

-Che cazzo ci fate voi qui????-

Appunto.
Itachi sospirò, mentre Deidara e Gaara litigavano, o meglio, Deidara litigava con Gaara che lo guardava come se fosse un idiota. Sospesi per aria.

-Vedi Otooto… Deidara è un folletto. E… beh, anche noi lo siamo. Solo che… beh, è una storia lunga.-

Sasuke lo fissò sconvolto, così come Gaara (anche se non si vedeva per niente) che non si aspettava quella notizia. Sospirò, quando all’improvviso si irrigidì. Itachi guardò Gaara, così come Deidara, preoccupati.

-Cosa succede?-

Gaara girò il viso, puntandolo su una finestra da dove proveniva un piccolo brillio. La guardò, mordendosi appena il labbro.

-Naruto…-

Sentendo quel nome, Sasuke raddrizzò le orecchie, guardandolo attentamente.

-Naruto sta concentrando il suo potere…. Sta per….-

-Farsi esplodere.-

Finì Itachi per Gaara. Quest’ultimo annuì, mentre Sasuke li guardava sconvolto.

-Ma cosa…-

-Non c’è tempo da perdere Sasuke. Vai.-

Senza nemmeno sapere come, Sasuke annuì, saltando via dall’albero e iniziando a volare verso la suddetta finestra.

Gaara e Deidara lo guardavano un po’ stupiti, mentre Itachi sorrideva leggermente. Sasuke inconsciamente, aveva già imparato a fare quello che un normale folletto, avrebbe imparato in circa 5 anni.

Giunto davanti alla finestra, Sasuke spalancò gli occhi. Naruto era lì, davanti a lui. La forma, se la ricordava bene, era come quella che aveva usato per esaudire il suo desiderio. Così vicino poi, riusciva chiaramente a sentire una forza sovrannaturale provenire da lui. Cercò di riprendere, tirando fuori la spada e dopo un sospirò, taglio in mille pezzi la finestra, attirando l’attenzione di chi vi era all’interno.

Naruto aprì lentamente gli occhi, girandosi verso la finestra ormai inesistente, guardando stupito chi aveva davanti. Un solo nome, provenì dalla sua bocca.

-Sa…su…ke…-

---

Appena Naruto vide Sasuke, pensò che fosse tutto un sogno. Come poteva il suddetto moro trovarsi nel suo mondo? Cercò di mettere insieme le informazioni a sua disposizione e all’improvviso capì.
Gaara.
Sorrise debolmente, per poi guardare Sasuke davanti a sé, arrabbiato, triste, con il cuore a pezzi.

-Cosa fai qui? Perché sei qui? Per darmi il colpo di grazia?-

Sasuke, che aveva osservato ogni cambiamento sul volto di Naruto, davanti a quella domanda lo osservò impassibile. Anche se dentro di sé, ribolliva di rabbia.

-E tu? Cosa pensi di risolvere suicidandoti?-

Naruto spalancò gli occhi, stupito che Sasuke sapesse una cosa simile. Digrignò i denti però, sentendo quella risposta. Lui stava male. Si sentiva ferito e umiliato. Sasuke non aveva il diritto…

-A te cosa importa? Sto solo esaudendo il tuo desiderio no? Sto scomparendo per sempre!-

Sasuke continuò a osservarlo impassibile, cosa che fece imbestialire Naruto ancora di più.

-Smettila di guardarmi così! Con che coraggio vieni qui dopo quello che mi hai fatto? Perché diavolo devo averti davanti anche adesso? Eh? Perché nonostante tutto non riesco a odiarti??-

Se quelle risposte avevano riscaldato da una parte il cuore a Sasuke, quest’ultimo non riuscì a trattenere un sorriso, nel vedere che piano piano, gli occhi di Naruto stavano tornando azzurri. Stava tornando il suo Dobe…

-Mi chiedi perché sono qui Dobe? Sono qui per riportarti indietro…-

Davanti a quella risposta, Naruto sbarrò ancora di più gli occhi e cadde sul letto, completamente disconcentrato, le code e le orecchie sparite. Guardò Sasuke completamente shockato, mentre il moro entrava dalla finestra e si appoggiava sul letto, piano, inginocchiandosi davanti a Naruto e guardandolo serio.

-Non avevo capito di chi ti fossi innamorato Naruto…. Credevo… credevo fosse Gaara. Ero geloso. Geloso e troppo stupido per capire…. E ti ho detto quelle cose. Ti volevo solo per me, solo per me e basta e l’idea che tu fossi innamorato di qualcun altro…. Non riuscivo a pensarci-

Naruto lo fissava completamente sconvolto da quella dichiarazione improvvisa. Non riusciva a capire bene le parole di Sasuke, così chiare infondo, nel far capire quali fossero i suoi sentimenti…

-Cos… cosa vorrebbe dire? Sasuke… Sas’ke io non capisco..-

Sasuke sorrise a Naruto, non riuscendo a fare a meno di guardarlo divertito e prenderlo un po’ in giro.

-Dobe, allora faccio bene a chiamarti così..-

Naruto lo guardò male, caricando un pugno che però non arrivò a destinazione, in quanto Sasuke lo bloccò ancora prima.

-Teme! Non chiamarmi Dobe!-

Rise, Sasuke, davanti a quella frase che aveva sentito mille volte, in quei pochi giorni che aveva passato con il Dobe.

-Sto dicendo che ti amo anche io, usuratonkachi!-

All’inizio, Naruto si infervorò sentendo quell’insulto e iniziò a rispondergli male.

-Temeeee! Smettila di… no aspetta. Cosa… cosa hai detto?-

Si era reso conto di quello che gli aveva detto solo in quel momento. Sasuke sbuffò, scuotendo il capo.

-Certo che sei lento a capire…-

Prima che Naruto però potesse di nuovo rispondere, Sasuke si avvicinò a lui, baciandolo sulle labbra. Naruto spalancò gli occhi, stupito, non riuscendo a corrispondere a quel bacio.
Sentendo quello stupore, Sasuke premette di più su quelle labbra, chiedendone l’accesso con la lingua. Accesso che fu concesso da un Naruto ancora stupito, che quasi inconsciamente, iniziò a ricambiare quel bacio. Quando alla fine furono senza fiato, si staccarono e Naruto lo guardò con gli occhi lucidi. Sasuke sorrise divertito e beffardo come sempre.

-Non ti metterai a piangere, vero Dobe?-

Naruto si asciugò velocemente gli occhi, dandogli un pugno troppo piano perché potesse realmente essere considerato tale, sulla spalla.

-Stai zitto Teme. Io non sto piangendo.-

Sasuke sbuffò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-Certo Dobe, Certo…-

Naruto lo guardò male, pronto a ribattere, ma Sasuke lo zittì nuovamente, baciandolo. Questa volta non si lasciò cogliere impreparato, e Naruto corrispose subito al baciò. Nuovamente, si staccarono e Sasuke lo guardò seriamente negli occhi.

-Devi solo dire una cosa adesso Naruto…-

-Che sei un Teme?-

-….-

-E’ vero….-

-Naruto…. Per caso devo finire quello che avevi iniziato tu?-

-Come sei suscettibile… guarda che io ho sofferto!-

-Oh certo, perché è ovvio suicidarsi per una delusione amorosa?-

-Ehi, teme, non prendermi in giro sai! E’ normale spaccare una matita perché si è gelosi?-

-Cosa??? Guarda che sei tu che fai gli occhi dolci a tutti!-

-Ma che stai dicendo? Parlavo solo con te e Gaara!-

-Beh, non dovevi!-

-Ma mi ci hai rifilato tu, brutto Dobe!-

-Solo io posso chiamarti Dobe, Dobe!-

-Ma sei tu il Dobe adesso! Teme!-

-Usuratonkachi! Dovevo lasciarti morire!-

-Fottiti Teme!-

-Oh non ti preoccupare, sarò io a fottere te!-

-Non dicevo in quel senso!-

-Che fai, arrossisci?-

-Io non arrossisco!-

-E allora cosa sono quelle belle guancie rosse?-

-Piantaaaaalaaaa!-

-Cos’è, ti vergogni Dobe?-

-Teme!-

-Ragazzi… potete semplicemente finire quello che avete iniziato?-

In quel momento i due si riscossero dal loro litigio, arrossendo entrambi quando videro che un po’ di persone si erano radunate intorno a loro. Fuori dalla finestra infatti, c’erano Itachi, Deidara e Gaara, mentre fuori dalla porta, si trovavano Jiraya, Tsunade, Ebisu e Konohamaru, che li osservavano con degli enormi goccioloni sulla testa.

-Ehm… dicevi Teme?-

-… Naruto… c’è solo una cosa che devi dire adesso…-

Naruto lo guardò sorridendo, come solo lui poteva fare.

-Torniamo a casa, Teme?-

Sasuke sorrise, attirandolo a sé e baciandolo sulle labbra fugacemente. Gli altri intorno a loro sorrisero, contenti di com’era andata a finire quella storia, non sentendo lo scambio di battute tra i due che si fissavano con astio.

-Ti fotterò fino a farti morire Dobe…-

-Ti lascerò in bianco per tre mesi Teme…-

-Non contarci Dobe… non contarci…-

E sorridendo entrambi, si ribaciarono. La loro, una promessa a lieto fine, un po’ strana…

Fine.

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Capitolo 11
*** Extra 1 ***


Oh oh oh oh oh... no, non sono Babbo Natale XD Cari lettori, dovete ringraziare la mia malattia. Pensavo di non avere ispirazione, invece al contrario ce l'ho eccome. Due giorni fa ho completato la storia e stamattina ho scritto il primo extra!
Non è detto che non vediate molto presto anche gli altri due, ma, preferisco non promettervi una data di consegna. Cercherò di scrivere il prima possibile, e non sforerò oltre una settimana, ma gli altri due sono ancora in cantiere.
Dunque, detto questo. Quistis18, ryanforever, Capitatapercaso, Aminenight89 e krikka86, mi hanno chiesto come avevo immaginato delucidazioni sulla storia degli Uchiha e Deidara folletti. Azzeccando in pieno cosa ci sarebbe stato negli extra XD
E infatti sì, eccomi qui con gli extra (di cui mi ha dato l'idea miiky) che saranno in tutto 3.
Il primo, per chi interessa, avrà partecipe la seconda coppia della storia.... sì, Itachi e Deidara. E' la prima volta che scrivo di Itachi con qualcuno che non è Naruto o Sasuke e devo dire che mi sono divertita tantissimo *_*
Il secondo, sarà proprio sugli Uchiha e le loro origini "follettiane" XD
E il terzo (per la felicità di just_a_girl che me l'ha chiesta XD) Ci sarà la lemon!
Per il momento non ce ne sono altre in programma ma, mi sono così affezionata a questa storia, che non ci metterei la mano sul fuoco.
Perciò gioite lettori (o maledicetemi XD) questa storia non è ancora finita! *sorriso diabolico*
Cmq sì, Shin_86, li avevo pronti i capitoli :P quando li ho pronti così, (con la storia finita) aggiornamento lampo u_u

Uhm... ma non perdiamoci in inutili chiacchere! (anche se mi prendono bene XD)
Ringrazio lettori, preferite, chi la segue e chi recensisce ^^
Ah giusto, ps per ryanforever. Non so, per il momento non c'è un altra long fic in arrivo, ma le shot di sicuro non mancheranno XD Ne ho già in mente una infatti...

Bene, detto questo, Vi lascio al primo extra, sperando che vi piaccia ^^



Extra 1




-Itachi!-

Il moro chiamato in questione girò il capo dal giornale che stava leggendo, per vedere semplicemente un Naruto esaltato nella forma di un sedicenne qualsiasi, saltare giù dalle scale, seguito da un Sasuke pacato.

-Cosa c’è, Naruto?-

Da quando erano tornati dal mondo dei folletti, Naruto aveva iniziato ad abitare a casa loro, dopo aver spiegato ai genitori tutto quanto.
Mikoto era stata più che lieta di accogliere Naruto in famiglia, proprio come aveva fatto con Deidara anni prima…

-Ne ne, come vi siete conosciuti tu e Deidara-chan?-

Il biondo in questione, sentendosi interpellato, aprì gli occhi e lo guardò. Era sdraiato comodamente sul divano, con la testa sulle gambe di Itachi e lo fissò perplesso.

-Perché lo vuoi sapere Naruto?-

-Perché il Teme mi stava spiegando cos’è successo quando io non c’ero, e mi ha detto che tu e Itachi vi conoscete da un sacco, ma che in realtà tu sei un folletto, così come Itachi e che è tutto un po’ strano, perché anche Sasuke lo è e la vostra famiglia è tutta strana…-

Itachi lo osservò con fare perplesso, per poi trattenere un risolino, mentre Deidara ridacchiava.

-Per la storia del folletto io e Sasuke, credo dovrai parlarne con i nostri genitori Naru…-

-E per te e Deidara?-

Itachi guardò Deidara, che si alzò dalle sue gambe, mettendosi seduto e sorrise.

-Te la racconto io Nacchan!-

Naruto sorrise allegro, mettendosi seduto davanti al divano, mentre un Sasuke sbuffante si metteva sulla poltrona, pronto ad ascoltare la storia….



Un folletto per Itachi



-Allora, devi sapere Nacchan che ai tempi Itachi aveva soltanto 16 anni….-

-Come Sas’ke!-

-Esatto. Era un ragazzo chiuso, lo è anche adesso per la verità, scorbutico, silenzioso, infido, letale…-

-Stai descrivendo me, o un rettile?-

Naruto ridacchiò divertito, mentre Deidara fece una linguaccia a Itachi.

-Io, proprio come te, dovevo dare l’esame per diventare un folletto completo…. All’inizio, non andavamo per niente d’accordo io e Itachi. O meglio, io urlavo sempre e lui rimaneva silenzioso ad osservarmi…-

Era una giornata come un'altra a villa Uchiha. Itachi era a casa da solo, in quanto Sasuke era ancora a scuola e i suoi genitori erano fuori, chi per lavoro, chi per fare un po’ di shopping. Avendo da poco iniziato la scuola d’arte, Itachi stava ancora imparando tante cose che non aveva suscitato molto il suo interesse, come ad esempio Discipline Plastiche. Lavorare l’argilla non era esattamente il compito che adorava di più, preferiva nettamente Discipline Pittoriche ma, purtroppo, doveva fare tutte e due se voleva ottenere la promozione.

Quel giorno uscito da scuola, era andato a comprare l’argilla in un negozio alquanto strano dove un commesso con una strana cicatrice orizzontale sul volto e i capelli raccolti in un codino alto, l’aveva accolto calorosamente.

-Benvenuto nel negozio “tutta l’arte mettila da parte”, Iruka Umino per servirla signore.-

-Uhm… volevo..-

-Dell’argilla vero? Oggi è proprio fortunato signore, la diamo via gratis! Ecco un blocco a lei, grazie per essere passato nel nostro negozio, arrivederci!-

Non sapendo nemmeno come, Itachi si ritrovò fuori dal negozio, con in mano l’argilla che cercava. Si chiedeva come faceva quel signore a sapere cosa voleva, come si chiedeva anche che razza di nome fosse “tutta l’arte mettila da parte” ma, avendo ciò che cercava, non si chiese nulla e tornò a casa tranquillo…

-Ahahahahah! Iruka-sensei è un mito!.-

-Vero? Anche io mi sono messo a ridere quando l’ho sentito raccontare! Lo hanno preso in giro per un sacco Iruka…-

Deidara e Naruto ridevano divertiti, mentre un Sasuke e un Itachi silenziosi li osservavano.

-Davvero hai comprato dell’argilla così?-

Itachi girò la pagina del giornale, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

-Me la davano gratis e mi serviva. Non avevo motivo di rifiutarla.-

Sasuke rimase in silenzio, osservando il fratello, mentre Deidara, ripresosi dalla risata, continuava il suo racconto…

Così, dato che comunque non c’era a casa nessuno, Itachi aveva preso l’argilla, convinto che avrebbe tranquillamente fatto il suo compito, senza però nascondere un po’ di fastidio.
Tuttavia, quando aprì l’argilla, vide un esserino biondo, piccolo, paffutello, e con uno strano mantello nero a nuvole rosse uscire da lì, guardandolo e incrociando le mani dalle quali si potevano vedere due bocche.

-Ciao! Tu sei Itachi Uchiha vero? Io sono Deidara e da oggi sarò il tuo folletto!-

Itachi l’aveva osservato impassibile, prima di prenderlo per la collottola e buttarlo nel cestino, tra le urla e le imprecazioni di Deidara, che appena vi finì dentro, la fece esplodere….

Naruto rideva a crepapelle, mentre Itachi continuava a sfogliare il giornale, Sasuke lo guardava con un enorme gocciolone sopra la testa e Deidara era perso nei suoi più reconditi ricordi.

-ma… ma allora come vi siete innamorati?-

Mentre riprendeva fiato Naruto aveva posto quella domanda. Deidara era arrossito improvvisamente, mentre Itachi aveva sollevato lo sguardo, con un ghigno davvero poco rassicurante sul volto.

-Vedi Naruto…-

Era ormai passato un mese da quando Deidara e Itachi avevano iniziato a convivere. Tutto sembrava normale, Deidara gli urlava contro e cercava di cavargli di bocca il suo desiderio, mentre Itachi rimaneva come sempre impassibile. Tuttavia, una Domenica mattina, Itachi entrando in camera aveva trovato un ragazzo biondo, alto, con un fisico decisamente appetibile, con solo un asciugamano in vita che lo copriva. Aveva subito riconosciuto Deidara in quel ragazzo, soprattutto quando girandosi aveva visto i suoi grandi occhi azzurri.

-Oh Itachi. Spero non ti dispiaccia ma mi sono fatto una doccia e.. mpfh!-

Senza rendersene quasi conto, Itachi lo aveva raggiunto a grandi passi e lo aveva attirato a sé, baciandolo intensamente. Deidara era rimasto decisamente sorpreso e quando aveva capito, aveva tentato di divincolarsi ma alla fine, sentendo la lingua del ragazzo cercare la sua, accarezzandola dolcemente, si era sciolto tra le sue braccia.

Itachi lo aveva spinto dolcemente sul letto e Deidara, si era lasciato andare senza timori, consumando così la loro prima volta…
D’altronde, ciò che un Uchiha vuole, se lo prende senza esitazioni.

Naruto li guardava silenziosi, mentre Deidara rosso come un peperone guardava da un'altra parte. Itachi aveva un sorriso soddisfatto sulle labbra dopo poco lo strinse a sé, sussurrandogli qualcosa, che lo fece arrossire di più.

-Sasuke…-

Il più piccolo degli Uchiha si voltò verso Naruto, guardandolo in silenzio.

-Perché solo tu ci hai impiegato così tanto e hai fatto tutti questi casini?-

Sasuke assottigliò gli occhi, ma prima che potesse rispondere, Naruto chiese

-Allora Itachi, qual è stato il tuo desiderio?-

Itachi sorrise, ma scosse il capo.

-Questo è un segreto tra me e Deidara….-

-Ehhh? Daiii voglio saperlo!-

-Dobe, fatti i fatti tuoi.-

-E tu che vuoi Teme?-

I due iniziarono come al solito a litigare, mentre Deidara si rimetteva sdraiato sulle gambe di Itachi, sorridendo, mentre quest’ultimo si chinava a baciargli le labbra. Un desiderio, che dopo 5 anni, Itachi gli sussurrava sempre, dopo aver fatto l’amore.

-Deidara… voglio che tu resti per sempre con me….-

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Capitolo 12
*** Extra 2 ***


Ed eccomi qui col secondo extra! Penso vi farà schifo. Ma a me è piaciuto tantissimo scriverlo XD Immaginandomi la scena, mi sono messa troppo a ridere... Sono un pò OOC i personaggi (forse un pò tanto) ma mi serviva ai fini della storia. Non chiedetemi come perchè quando o dove, è venuta così. Magari non è molto elaborata ma... è uscita così.
Beh, ringrazio tutti quanti! Sono contenta che vi sia piaciuta l'extra XD Ci si vede al prossimo, che dovrebbe essere l'ultimo!
Buona lettura!



Extra 2





-Naruto! Fermati!-

-No! Sei un idiota Sas’ke! Si può sapere che ti è preso?-

-Io? Naruto, stiamo insieme da 4 mesi! 4! E tu ancora non vuoi!-

-Non sono pronto psicologicamente!-

-Questa scusa è VECCHIA!-

-Sei tu Teme…. Sei un MANIACO!-

Al piano inferiore, Itachi, Deidara, Mikoto e Fugaku ascoltavano l’ennesima lite tra Sasuke e Naruto. Andava sempre a finire così, ogni mattina e a volte anche la sera, con il risultato che Naruto si chiudeva dentro in camera a chiave ma, per sua sfortuna, Sasuke aveva iniziato a trasformarsi in folletto ogni volta che poteva e riusciva anche a padroneggiare qualche magia.

-Lasciami! SUBITO! Temeeeeeee!-

-Mi hai lasciato in bianco per 4 mesi! Nemmeno 3! Sii uomo!-

-COSA? Allora tu farai il PASSIVO!-

-Ma non ci penso proprio!-

-E perché devo farlo io? Fallo tu no?-

-Perché io sono un Uchiha!-

-Teme, quante volte te lo devo dire? NON è una buona scusa!-

-Non è una scusa, gli Uchiha non stanno MAI sotto!-

Fugaku e Itachi annuirono lentamente, d’accordo su quel punto con Sasuke, mentre Deidara e Mikoto li osservavano silenziosamente. Poco dopo, in sala, comparirono proprio Naruto e Sasuke. Un Naruto alquanto incavolato che si mise vicino a Deidara e Mikoto, mentre Sasuke si sedette di fianco a suo fratello e suo padre.

-Mikoto-san! Sas’ke teme mi vuole costringere!-

Sasuke fece roteare gli occhi, mentre Mikoto sorrideva dolcemente a Naruto.

-Vuoi sapere una cosa? Tutti gli Uchiha sono così, ma col tempo si rabboniscono..-

-Cara…-

-SI rabboniscono…-

Fugaku stette in silenzio, mentre Naruto annuì poco convinto. Poco dopo, la guardò con occhi da cucciolo, mentre i 3 Uchiha se ne stavano zitti e Deidara faceva cenno a Itachi di stare zitto,c osa che il ragazzo preferì seguire, dato l’argomento molto delicato che si stava affrontando.

-Ne Mikoto-san…. Perché Sas’ke Teme e Itachi-kun possono trasformarsi in folletti?-

La donna sorrise dolcemente, mentre Fugaku appoggiava il giornale sul tavolo, pronto a seguire per l’ennesima volta la spiegazione della moglie che, si illuminava ogni volta che lo raccontava.

-E’ una storia molto semplice Naruto-kun…..-



Un antenato scatenato



-Molto tempo fa, nel villaggio dei folletti, c’erano due grandi famiglie, che sovrastavano altri clan. Il clan Namikaze e il clan Uchiha. Quest’ultimo al suo capo, aveva un uomo di nome Madara, che era un Uchiha un po’ atipico…-

-Nel continente nero, paraponziponzipò! Alle falde del kilimagiaro! Paraponziponzipò! Ci sta un popolo di negri che ha inventato tanti balli, il famoso lalli galli, lalli galli, lalli gaaaa!-

-Madara! Piantala!-

Un ragazzo dai corti capelli neri si teneva le mani sulle orecchie, mentre un altro con i capelli lunghi sorrideva, andando di qua e di là. Tutti sapevano che Madara aveva una doppia personalità, una molto rumorosa e l’altra decisamente ambigua e perfida. Lo sapevano certo, perché Madara non faceva poi molto per nasconderlo…

-Ne Aniki, secondo te ci faranno mai andare sulla terra?-

-Non penso…-

-Ma potremmo esaudire i desideri degli esseri umani! Pensa che figo! E magari impossessarci della terra…. Mwahahahaha!-

Il fratello del ragazzo lo guardò un po’ scioccato, allontanandosi lentamente da lui….

Naruto guardava Mikoto ad occhi spalancati, mentre Deidara ridacchiava, pensando a quando aveva sentito lui la storia.

-Sasuke…-

Il moro guardò Naruto, che ancora si teneva lontano da lui.

-Tu non hai antenati normali…-

Rimase in silenzio, sapendolo benissimo da solo. Quando glielo avevano detto, ci era rimasto malissimo…

-Ora so da chi hai preso…-

Spalancò gli occhi, guardando Naruto e alzandosi di scatto.

-COSA HAI DETTO???-

Itachi tenne Sasuke, per evitare che combinasse altri danni…. -Continua mamma….-


Un giorno tuttavia, l’Hokage a capo del mondo dei folletti, Hashirama, vecchio amico di Madara, accettò la proposta dell’uomo, mandandolo sulla terra insieme a molti altri folletti che, usciti dall’accademia, avrebbero dato lì, esaudendo il desiderio che avrebbe reso felice il loro “padrone”, l’esame per diventare un folletto completo.

-Wow, quindi voi siete folletti?-

Mikoto sorrise annuendo.

-Vedi Naruto, Madara si stabilizzò qui e il clan Uchiha lo seguì, in quanto a quei tempi era lui il capo….-

-Foooorte….-

Naruto non si aspettava di certo che Sasuke avesse un antenato del genere. Poco dopo però, un rumore dalla porta li distrasse.

-Ehilàààààààà! Sono tornatooooooo!-

Fugaku sbiancò, rabbrividendo e all’improvviso corse fuori dalla stanza. Naruto lo fissò sbigottito, mentre gli altri sembravano tutti tranquilli. Un uomo alto, con i capelli lunghi neri entrò in quel momento in sala, sotto lo sguardo confuso di Naruto.

-Ooohhh tu chi sei? Sei forse il folletto di Sasuke? Ma che carino… Sasuke, te lo sei già portato a letto? Com’è? Ah ma hai qualcosa di familiare… sarai mica il figlio di Minato? Ti vedo stupito! Allora sei tu? Ma che carino che seiiiii!-

Naruto rimase a fissarlo ad occhi sgranati, mentre Deidara si tratteneva dal ridere, ricordando che la stessa sorte era capitata a lui e Itachi sorrideva divertito.
-Ma dov’è Fugaku-chan? Il mio dolce Fugako….-

-E’ andato in cucina.-

Madara sorrise alla donna, mentre entrava in cucina. Dopo poco si sentì un urlo agghiacciante.

-Mikoto! Moglie traditrice!-

La donna rise divertita, mentre Naruto bisbigliava.

-Sasuke, hai preso da quell’uomo…-

E Sasuke lo trafiggeva con lo sguardo.

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Capitolo 13
*** Extra 3 ***


Ed eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa storia! Mi mancherà T_T La prima storia che dura da... circa 3 mesi ç_ç Mi mancherà davvero.
Spero vi piaccia l'ultimo capitolo, mi sono dovuta adattare al rating, quindi....
Ringrazio chi mi ha seguito fino ad ora, ha letto, recensito, messo tra le preferite e tra le seguite.
Senza di voi non ci sarebbe questa storia ^^
Bene, detto questo, vi lascio al capitolo. Spero vi piaccia!



Extra 3





-Naruto-chaaaaaaaaaaaan!-

Naruto si mise allerta sentendo la voce di Deidara vicino. Fece per scappare, ma si era accorto troppo tardi della sua presenza e Deidara lo aveva acchiappato, ridendo in un modo che di rassicurante non aveva nulla.

-Ti ho preso Naruto-chan…. Ora mi devi spiegare tutto…-

Poco lontano da loro, Sasuke stava guardando sospettoso il fratello che, seduto sul suo letto, lo guardava divertito e malizioso.

-Cosa vuoi Itachi?-

-Ma niente Otooto, volevo solo stare un po’ con te…-

L’Uchiha più piccolo aveva assottigliato gli occhi, alzandosi decisamente irritato. Erano giorni che non li lasciavano stare e la cosa iniziava a dargli sui nervi. Mise la mano sulla maniglia, pronto ad uscire, quando si rese conto che questa era chiusa.

-Non puoi uscire Otooto…-

Si era voltato verso Itachi, vedendolo con la chiave in mano e un sorriso che non gli si addiceva proprio per nulla sul volto.

-Adesso mi racconti vero?-



Non c’è sempre bisogno della magia, per vedere realizzato un desiderio



Sasuke sbuffò, sedendosi nuovamente sulla sedia, guardando in cagnesco Itachi. Non sapeva che anche Naruto era stato rinchiuso da Deidara in una stanza e gli stava facendo lo stesso identico interrogatorio…

-Fammi uscire.-

-No.-

-Ma cosa volete? Sono giorni che tu e Deidara inseguite me e Naruto!-

-Perché sono giorni che voi due avete un sorriso sul volto che non riuscireste a nascondere nemmeno con 40 bistecche davanti.-

Sasuke arrossì a quell’accusa ingiusta e si girò dall’altra parte.

-Avanti Otooto…-

Sbuffò, Sasuke, iniziando a raccontare…-

Erano passati esattamente 6 mesi da quando Naruto e Sasuke stavano insieme. Per quel giorno, Sasuke aveva programmato qualcosa di speciale, o meglio, aveva preso un regalo a Naruto per festeggiare il compleanno dell’amato, perché sì, ormai era il 10 Ottobre e gli sembrava di dovere farlo.

Naruto ovviamente non sapeva nulla e, come sempre, aveva pensato male. Sasuke lo evitava, stava quasi sempre fuori e non riuscivano mai a stare insieme per più di un ora da soli.
La cosa lo aveva preso a tal punto che si era dimenticato che quel giorno era proprio il suo compleanno.

Sasuke non sapeva niente, ma aveva notato qualcosa di strano nel comportamento della kitsune. Tuttavia, aveva aspettato quella sera, quando erano restati soli, per dare il suo regalo…

-Dobe-

Naruto si era voltato verso di lui, sentendo il cuore battere all’impazzata. Sasuke non gli parlava da tanto e ora aveva quello sguardo serio.

-Cosa?-

Il moro era rimasto un po’ sorpreso da quel tono freddo, ma aveva continuato.

-Ti devo dire una cosa.-

Naruto aveva stretto i pugni, guardandolo. Non voleva essere lasciato. Voleva restare con lui…. Proprio per quel motivo, quando Sasuke aveva aperto la bocca per parlare, aveva scosso il capo.

-Non voglio sentire. Non mi farò lasciare!-

-Eh?-

-Sì è così! Mi lascerai! Non vuoi più stare con me! Lo so io l’ho notato! Non sono così Dobe sai? Mi eviti!-

Sasuke era rimasto in silenzio, sinceramente sbigottito quando, in mezzo a tutto quel parlare, se ne era uscito con una semplice frase.

-Buon compleanno Dobe.-

-Sì lo sapevo che avresti det... cosa?-

Si era voltato incredulo verso Sasuke, per poi vederlo passargli un pacchettino arancione. Leggermente rosso sulle gote. Naruto lo aveva preso un po’ titubante, per poi ritrovarsi con in mano una collanina con raffigurati una volpe dagli occhi azzurri e un piccolo scoiattolo vicino al suo muso, con gli occhi nero pece.

-Teme….-

-Volevo farti qualcosa di speciale… è il tuo compleanno d’altronde.-

Naruto aveva sorriso, per poi senza pensarci, saltargli al collo per baciarlo…

-Wow Nacchan! Hai fatto una figuraccia!-

Naruto ridacchiava imbarazzato per poi annuire. Lo sapeva anche lui che aveva fatto una pessima figura, ma non era colpa sua se il Teme era così ambiguo…

-E allora? Cos’è successo poi?-

Arrossì a quelle parole, riprendendo a raccontare…

Sasuke lo aveva spinto sul letto, baciandolo dolcemente. I vestiti ormai dimenticati, la passione scoppiata così, senza che avessero potuto accorgersene.

Lo aveva baciato, assaporato quella pelle e Naruto era rimasto succube di quelle labbra, di quelle mani che gli avevano percorso il corpo, facendolo tremare.

Poi c’era stato il dolore, ma la premura di cui non credeva fosse capace Sasuke, la dolcezza, le parole, gli avevano fatto sentire quel brivido e poi tutto si era tinto dei colori della passione e della dolcezza.

Era stata una danza lenta, che diveniva sempre più veloce ma restava dolce. Un rock dolce, un classico duro. Era stato il momento più bello delle loro vite, quando entrambi avevano sentito la nota finale, scoppiata in loro mentre il piacere di uno colmava l’altro.

Era stata poesia, era stata una storia, era stato il fondersi delle loro anime.

Sasuke aveva sorriso, quando ancora dentro di lui, lo aveva sentito dire che non pensava sarebbe stato così.

E Naruto era arrossito, quando Sasuke aveva ammesso tutto quanto, con la voce roca vicino al suo orecchio, il sussurro del diavolo tentatore che era.

-Ti amo Naruto…. Ti amo così tanto, che ora sono contento di aver espresso il mio desiderio… perché adesso non c’è di mezzo la magia, siamo solo tu ed io.-

Aveva riso quando aveva notato il leggero rossore sulle guancie di Sasuke, e lo aveva baciato dolcemente.

-Per una volta, sono d’accordo con te Sasuke….-

Fine.

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