GIORNI DI GELOSIE

di vlad zepesh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** GIORNI DI GELOSIE 1 ***
Capitolo 2: *** giorni di gelosie 2 ***
Capitolo 3: *** GIORNI DI GELOSIE 3 ***



Capitolo 1
*** GIORNI DI GELOSIE 1 ***


GIORNI DI GELOSIA

Oh ragazzi è la prima volta che faccio questo genere di cose, quindi non andateci troppo pesanti con le recensioni ok?! È un’accoppiata un po’ strana , ma spero che vi piaccia ugualmente… va bene non so più cosa scrivere come introduzione, quindi statevi lì buoni e leggetevi la mia storia…

GIORNI DI GELOSIE 1

La candida luce del sole batteva ormai da tempo sul cortile vuoto della scuola, ed entrava in una piccola finestrella posta a est; al suo interno un uomo dai capelli neri come il carbone e la pelle bianca come la neve dai lineamenti severi e un corpo piuttosto virile, si era destato disturbato dalla luce solare, non si ricordava ciò che era successo la notte prima, fino a quando i suoi occhi non si posarono sul corpo di un giovane ragazzo; ora tutto gli ritornò in mente, anche se un po’ tramortito per il sonno e per lo shock appena subito, l’uomo dai capelli corvini cominciò a rimembrare.

FLASH BACK

Gli alunni del sesto anno, della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts,notarono immediatamente il posto vuoto vicino all’insegnante di pozioni e con la stesa velocità si chiesero chi sarebbe stato quell’anno l’insegnante di difesa contro le arti oscure; Silente si levò e sollecitò gli alunni al silenzio

- Per i nuovi arrivati… Benvenuti, e per le vecchie conoscenze… Bentornati! Quest’anno avremo un nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure, visto che il signor Beltz è al San Mungo da giugno… Bando alle ciance, voglio presentarvi il signor Michael Vanblood -

Il proprietario del nome entrò dalla porta di ingresso dirigendosi verso il tavolo degli insegnanti, passando tra il tavolo dei Grifondoro e dei Serpeverde; uno studente in particolare rimase colpito dal nuovo acquisto della scuola: splendidi occhi color smeraldo incontrarono un oceano di bollente oro colato, il nuovo insegnante avanzò verso la sua postazione con temerarietà, fissando non la sua meta, bensì un ragazzo dai ribelli capelli corvini seduto vicino al tavolo degli insegnanti. Dopo essersi seduto ed aver salutato i colleghi e gli studenti il giovane uomo cominciò a servirsi delle prelibatezze poste sul tavolo, seguito dal resto della sala; quasi tutto il popolo femminile e non della scuola però stava facendo commenti molto carini ma non troppo puliti sul loro nuovo professore.

- Harry!! Ma ci stai ascoltando?!-.

Gli occhi severi di Hermione guardarono Harry con disapprovazione

- Oh scusa Herm… Ero sovra pensiero-

- Bè, non importa… Hai notato quanto è bello il nuovo insegnante?-

- Trovi? Non lo so, non sono molto bravo in queste cose-

Ron irruppe nella conversazione:

- Secondo me non è un gran che… Insomma, a parte il fisico da atleta non ha niente di eclatante -

Ormai Harry non ascoltava più le litigate dei due amici, le lasciava semplicemente… Passare, non dava più ascolto ai battibecchi sulle loro futili ragioni; il suo sguardo percorse velocemente la sala arrivando poi ad incrociare il freddo sguardo di due occhi color opale in cui però si nascondeva qualcosa di diverso.

Harry rimase per tutta la serata con la testa fra le nuvole fino a quando, finita la cena, si alzò dal tavolo ed andò ad appoggiarsi ad uno stipite del portone, mentre aspettava qualcuno, solo dopo aver mandato via i suoi due amici.

- Hey, aspettavi qualcuno in particolare?-

Il ragazzo sussultò poiché per un attimo aveva chiuso gli occhi, ma sorrise non appena sentì la voce.

- Si, precisamente un bel moro con gli occhi dorati.-

- Ma pensa che coincidenza, io stavo giusto andando da un bel cercatore dagli occhi smeraldo-

Una risata si fece strada nella conversazione dei due…

- Ciao Harry!!! E’ da tre mesi ormai che non ci vediamo… Allora, come sono andate le vacanze?...-

- Non troppo bene, sai… La storia dei Dursley… Ma dimmi di te, sei finalmente diventato un insegnante… Sono contento…-

- Si sono davvero felicissimo, quando mi hanno detto che ero stato preso a Hogwarts subito ho pensato a te sai?...-

Un silenzio imbarazzante cadde, fino a quando Michael disse:

- Allora ciao Harry, ci vediamo domani alla mia lezione…-

- Ok ciao… Buona notte-

Intanto due sguardi sospetti scrutavano i mori, rivolgendogli occhiate di gelosia e di disapprovazione.

Harry si diresse alla lavagna con la bacchetta in mano, chiamato dall’insegnante per fare un incantesimo, il problema era che lui non era assolutamente in grado di farlo… L’uomo lo prese per il braccio in modo da porlo in centro alla classe. In quel preciso momento un flash si fece strada nella mente del moretto, due ragazzi… D’estate… In una camera… Assieme…

Il giovane adolescente si svegliò tutto sudato, si mise gli occhiali e si diresse nella sala comune per sedersi sulla poltrona alla luce di un camino scoppiettante per poter pensare a ciò che era un sogno e a ciò che era invece la realtà…

La mattina seguente Ron scese in sala comune e, vedendo Harry su di una poltrona, lo scosse leggermente sussurrando il suo nome, immediatamente il ragazzo si destò

- Cosa succede?-

Mormorò, con aria assonnata

- Ti sei addormentato sulla poltrona… Va tutto bene?-

- Si, grazie Ron, vado a cambiarmi e arrivo…-

I due ragazzi erano già molto in ritardo per la lezione così, quando entrarono nella buia classe di difesa contro le arti oscure, tutti gli sguardi erano addosso a loro, e non erano affatto pochi, compreso quello di Michael che, con tono sarcastico, disse sorridendo:

- Vi siete per caso persi per il castello?-

- No scusa M…. Scusi, professore, è colpa mia…-

Il sorriso di Michael si spense all’istante, rendendo il bel viso del professore duro, ma Harry notò che nei suoi begli occhi ambrati c’era un brillio divertito rivolto a lui.

…CONTINUA

Allora come è andata?! Vi è piaciuta? Ci tenevo solo a farvi sapere che mia cugina mi ha dato l’ispirazione…

Recensite, recensite,recensite… E se non lo aveste ancora capito… RECENSITE!!!

vlad zepesh

P.S.:. ... Ehilà bellezze! Piccolo appunto: la cugina in questione sarei io, cioè EKSLYTHERIN!! J J Qualcuno mi conosce, vero????? BaX BaX alla prossima!

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Capitolo 2
*** giorni di gelosie 2 ***


-

Tara-ta-ta!! Ed ecco a voi il secondo chap!! J by ek

Ehi ricordatevi anche di me by teo

GIORNI DI GELOSIE 2

 

-         Ok ora sedetevi-

Disse ad alta voce l’insegnante, mentre i due allievi si accomodavano al loro posto.

-          Non tollererò più questo comportamento in futuro, e questo vale per tutti…-

Enunciò il professore mentre strizzava l’occhio dorato a Harry, che subito notò l’atto ed accennò un sorriso.

-         Bene, oggi cominceremo verificando le vostre capacità…-

Mentre il professore spiegava cosa avrebbe fatto fare a tutti gli alunni uno per volta, Harry si immerse nuovamente nei pensieri che lo avevano fatto addormentare la sera precedente… Sapeva benissimo che uno dei due ragazzi era lui e l’altro era…

-         Potter, vuoi cominciare tu? Forza vieni alla lavagna-

Il ragazzo si alzò, mentre si accorgeva che la scena somigliava sempre più a quella del sogno; così, titubando, il famoso ragazzo dagli occhi smeraldo si apprestò a raggiungere l’uomo dai capelli corvini, così vicino a lui, sperando che la scena del sogno non si ripetesse ancora una volta, sperando che non riportasse alla memoria quegli strani ricordi. Harry si affiancò a Michael che lo prese per il braccio per portarlo meglio al centro della stanza… Niente successe, il ragazzo sopravvissuto tirò un grosso sospiro di sollievo.

Il professore esaminò a fondo le sue capacità restando stupito dalla sua enorme forza. Michael finì giusto in tempo di vedere le capacità di ognuno che la campana suonò, quando furono tutti fuori dall’aula, Harry si avvicinò al professore e sorridendo chiese:

-         Allora, come ti è sembrata la prima lezione con i tuoi nuovi studenti?-

-         Non è stato male, mi sono divertito molto a vedere cosa sapevate fare… A proposito, scusa per il tono scortese all’inizio della lezione, ma non potevo certo far vedere che cominciavo a fare favoritismi verso di te già dall’inizio… E io? Come ti sono sembrato?-

-         Sei stato perfetto, la tua lezione mi è piaciuta molto di più di quelle di Beltz… Scusa ora ti devo lasciare… Lezione di Piton in vista…-

Disse il ragazzo con uno sbuffo.

Uscì dalla classe e guardandosi attorno non vide il suo amico che di solito lo aspettava, così dovette correre tutto solo verso il sotterraneo dove si svolgevano le lezioni di pozioni. Mentre correva, il moro pensava se poteva aver fatto un torto al suo amico perché non l’aspettasse, ma non trovò risposta ai suoi dubbi.

Harry si rese conto di aver raggiunto la classe di pozioni ed entrato, notò che anche il professor Piton era in ritardo così ne approfittò per accomodarsi vicino Ron e ad Hermione

-         Ciao Herm, ciao Ron, come mai non mi avete aspettato?- sussurrò

-         Ron ha insistito tanto perché ce ne andassimo-

-         Bè sai, era tardi e di certo non volevo fare tardi alla prima lezione con Piton-

Disse il ragazzo con un sorriso falso; la loro conversazione venne bruscamente interrotta da un rumoroso sbattere di porta: Piton entrò più arrabbiato che mai e come al solito non salutò e non guardò nessuno.

-         Allora, oggi come primo giorno cominceremo con qualche pozione di ripasso. C’è qualche volontario?-

Piton posò lo sguardo prima su Harry e poi su Hermione, che si stava sbracciandosi per farsi chiamare dal professore.

-         Potter… Vuole cominciare lei con l’esplicare la pozione per…-

La porta sbatté di nuovo, ma stavolta entrò la McGranit che salutò cortesemente gli allievi, poi chiamò il povero grifone sottraendolo dalle grinfie del professore; Harry tirò un sospiro di sollievo, dopodiché seguì la professoressa.

-         Quest’anno avrete un nuovo insegnante di volo…-

Disse la strega mentre attraversavano i freddi corridoi della scuola.

-         Mi fa piacere, ma, se posso permettermi, professoressa… Cosa c’entro io?-

-         Lo vedrai con i tuoi occhi, Harry, pazienta ancora un attimo…-

Arrivarono davanti al campo di Quidditch e, più Harry si avvicinava, più una figura cominciò a prendere forma, un ragazzo su di una scopa era a una trentina di metri sopra di lui, aveva capelli mori e occhi dorati. Quando toccò terra, s’incamminò velocemente verso i due nuovi arrivati sul campo.

-         MIKE!!! Cosa ci fai qui?-

-         Ah scusa forse non te l’avevo detto, Harry… Oltre ad essere un professore sono anche diventato il nuovo allenatore di Quidditch…-

Rispose sorridendo magnificamente il professore.

-         Wow… Sto scoprendo parecchie cose nuove su di te, Mike… Però ora qualcuno mi spiega cosa c’entro io?-

-         Bè ora ti spiego… A me serve un aiutante per insegnare volo, e Minerva e Silente mi hanno consigliato proprio il grande Harry Potter… a quanto ho sentito hai un’abilità innata in questo campo…- disse Michael,con tono sarcastico.

-         COSA?! No aspetta un momento…IO dovrei insegnare con TE a volare ai marmocchi del primo anno?- ribatté Harry con aria interrogativa

-         Esatto, caro mio, hai capito perfettamente…-

-         Scusate ragazzi, io devo andare a fare il mio lavoro… Harry sei esentato dalle lezioni per oggi… Ma solo per oggi. Così potrete cominciare a parlare di come pensate di fare le vostre lezioni, che peraltro cominceranno tra due giorni… Auguri.-

Detto questo la “gatta”, come ormai la soprannominava Harry, se ne andò, lasciandoli soli. Per un paio di minuti non dissero niente, entrambi stavano pensando a cosa avrebbe comportato fare quel lavoro assieme: la vicinanza perenne dell’altro, perché era sicuro che avrebbero passato molto tempo assieme, per decidere cosa fare nelle lezioni, per valutare gli studenti… Stava per succedere qualcosa che nessuno dei due sapeva se classificarla come un bene o un male.

-         Bè Harry… Che ne dici di fare un piccolo allenamento assieme? Non possiamo mica insegnare agli altri se prima non sappiamo come ce la caviamo noi, non trovi?-

Nei suoi occhi c’era uno sguardo di sfida

-         Mpf… Ci sto!… Cosa facciamo, però? Il mio ruolo è cercatore, il tuo?-

-         Cacciatore… Sono un predatore in tutti gli ambiti!-

La battuta scatenò l’ilarità del grifone dagli occhi di giada, che rispose, restando al gioco

-         Ehi! Anche io sono un predatore! In fondo sono una specie di cacciatore anche io… Caccio il boccino!-

-         Si, si… Girala come più ti fa comodo… Allora ci stai alla sfida? Acrobazie in volo…-

Gli occhi del più giovane furono invasi da un brillio preoccupante, che però piaceva da impazzire al professore.

Presero le loro scope e,dopo essersi dati il via, i due giovani partirono come saette; cominciarono facendo capriole all’indietro, poi volteggi uno di seguito all’altro, picchiate per vedere chi mollava prima e, con la sorpresa di Michael, non fu mai Harry. L’ultima cosa che fecero fu un’ultima picchiata dopo essere saliti più sopra delle colonne degli spalti, più sopra degli anelli; quando furono entrambi pronti, fecero un cenno con la testa e partirono ad una velocità folle. Più scendevano, più il terreno si avvicinava in una maniera vertiginosa, stettero fianco a fianco finché non mancarono meno di cinque metri all’impatto; Michael cominciò a decelerare, mentre Harry non ne aveva nessuna intenzione. L’insegnante si fermò a tre metri, con lo sguardo preoccupato per il ragazzo che non accennava a smettere; stava per fare un incantesimo di blocco quando finalmente il moro grifone impennò la scopa, arrivando a meno di un metro dall’erba.

Mentre si apprestavano ad andare negli spogliatoi, Michael si complimentò con Harry

-         Bè… Credo che potrei fare IO da aiutante a TE e non il contrario… Ti confesso che stavo per fare un incantesimo di blocco prima… Credevo ti volessi schiantare a terra…-

-         Suvvia, Mike… Non lo farei mai,è solo che mi piace l’adrenalina che mi provoca arrivare così vicino al terreno…-

Effettivamente il neo-professore notò che il moretto aveva un’aria contentissima, tutto gocciolante per il movimento, gli occhi ancora carichi di enfasi ed il petto che si alzava e si abbassava al veloce ritmo del cuore; dovette fare forza su se stesso per distogliere lo sguardo e guardare davanti.

Quando furono negli spogliatoi cominciarono a svestirsi in silenzio per poi andare a fare una doccia calda e ristoratrice; di nuovo lo sguardo di Michael andò verso Harry, per ammirare il suo bel corpo lievemente ambrato. Quando si girò per insaponarsi bene, fu la volta di Harry di contemplare il corpo che sembrava scolpito nel marmo del bel moro dagli occhi ambra… Insomma, tutto il tempo della doccia fu un susseguirsi di occhiate nascoste che partivano dalle due le parti. Quando finirono di sciacquarsi misero entrambi un asciugamano intorno alla vita ed uscirono per cambiarsi; mentre facevano questa operazione ricominciarono a parlare

-         Allora, Mike… Cosa pensi di far fare ai tuoi allievi dopodomani?-

-         Sinceramente non è ho idea… tu cosa suggerisci?-

-         Bè a noi la Sprite, per prima cosa, ci aveva fatto posizionare di fianco alle scope e ci aveva fatto dire “su”, per fare arrivare il manico della scopa nella nostra mano…-

-         Mpf… Ed ha dato risultati?-

-         Subito no, ci sono riuscito solo io, poi dopo tre o quattro tentativi hanno cominciato a farcela anche gli altri…-

Michael si girò verso l’altro occupante della stanza, mentre cominciava a chiudersi gli ultimi bottoni della camicia

-         Ma allora sei stato un prodigio da subito… Comunque mi pare una buona idea. Come prima lezione faremo quello e li faremo sollevare di qualche passo uno per volta, con noi accanto… Per te va bene, aiutante?-

Il grifone si girò verso il ragazzo non appena ebbe finito di abbottonarsi i pantaloni, restando però a torso nudo.

-         Certo che va bene… Consiglio però di fare molta attenzione ad ogni ragazzo… Ricordo che il nostro primo giorno, Neville si è rotto un braccio perché è caduto da un pennone dopo che ci si era impigliato con la scopa…-

Non appena si rese conto della situazione in cui erano si bloccò: lui era a torso nudo con solo i pantaloni mentre Michael aveva la camicia aperta più della metà ed erano parecchio vicini. Negli occhi ambrati si poteva leggere un sentimento che Harry credeva non esistesse più, mentre in quelli color smeraldo si stava accendendo un fuoco che Michael credeva spento, ormai.

Senza neanche accorgersene cominciarono ad avvicinarsi ancora di più, poi il più grande sussurrò, molto vicino al viso di Harry

-         Un bacio…Per ricordare i vecchi tempi…-

Avvicinò la sua bocca a quella del grifone e si fermò; la distanza fu annullata dalla mano di Harry che si era intrecciata tra i capelli di Michael e aveva spinto il viso di questo ancora più vicino al suo.

Dapprima il bacio fu lento e dolce, poi pian piano, come se quella vicinanza avesse alimentato i loro fuochi, si trasformò in un contatto colmo di passione e di sentimento,che ebbe fine parecchi minuti dopo, quando tutti e due avevano bisogno di aria.

Si guardarono negli occhi, socchiusi dall’emozione, ed entrambi furono ricambiati da uno sguardo di affetto; il momento romantico fu interrotto dal giovane grifone che allacciò entrambe le mani dietro al collo dell’altro e si strinse di più nell’abbraccio.

-         Dio… Quanto mi sei mancato, Mike…-

-         Anche tu, Harry… Anche tu…-

Lo aveva detto mentre faceva più forza nelle braccia per far aderire ancora di più Harry al suo corpo, in un abbraccio di dolce possessione.

-         Come facciamo? Questo lavoro non ci renderà le cose facili…-

Ora si erano staccati e stavano finendo di vestirsi, ma continuavano ad essere vicini

-         Non ne ho idea, Harry… Ci penseremo quando arriverà il momento… Ora è meglio andare, dobbiamo mettere a posto le scope e poi possiamo andare in sala Grande, tra poco comincerà pranzo…-

Il moretto fece segno di si con la testa e così, dopo cinque minuti, si trovarono per il corridoio fianco a fianco a parlare normalmente mentre si avvicinavano alla loro destinazione, incuranti che due paia di occhi li avevano spiati per tutto il tempo.

…CONTINUA

 

Bè? Che ne pensate??? E’ vero che recensite? Eh? Eh? Eh? J BaX ek

P.S: ehi recensite anche a me, visto che c’è anche roba mia in questa storia!!!!!!!!!! Vostro teo

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Capitolo 3
*** GIORNI DI GELOSIE 3 ***


Ed ecco a voi il terzo chap by teo

Ed ecco a voi il terzo chap by teo

 

GIORNI DI GELOSIE 3

 

Harry e Mike camminavano nel corridoio con passo veloce, per raggiungere il più velocemente possibile la sala grande, Harry sembrava essere imbarazzato, il suo viso era completamente rosso e il suo sguardo era fisso a terra; stava ripensando a quello che aveva fatto poco prima e soprattutto se era stata una buona idea, naturalmente gli era piaciuto e gli aveva riportato alla mente vecchi ricordi che credeva di aver dimenticato, inoltre quel caldo bacio gli aveva fatto venire in mente il sogno fatto due notti prima. Mike pensava invece all’impressione che i due avrebbero fatto se fossero entrati insieme nella sala grande, insomma un professore e uno studente che si presentano insieme e per giunta in ritardo alla cena non dovevano fare una gran bella figura. Finalmente arrivarono davanti all’enorme portone di legno con intagliati i simboli delle quattro differenti case; Mike si fece coraggio ed aprì quella che per lui poteva essere la bocca dell’inferno e, come sospettava, gli sguardi di tutti, alunni ed insegnanti, si concentrarono sui due; i più sorpresi, nonché infuriati, furono però due occhi color pece e un paio di occhi azzurri; subito tra la folla si fece strada un brusio di voci che Harry si sforzò di ignorare mentre cautamente cominciò ad avanzare, Michael invece incalzò un passo veloce e spavaldo. Il giovane grifone era ormai arrivato al suo tavolo e, quando si sedette, fu tempestato di domande come: dove sei stato?”, “cosa hai fatto?”alle quali il giovane rispondeva con vaghi “al campo da quidditch”, “a giocare a quidditch”. Tutti, persino la sua amica Hermione, erano curiosi di sapere dove il ragazzo dagli occhi di giada era stato tranne Ron che, dopo aver consumato la cena, si diresse silenzioso verso il dormitorio, Harry si chiese il motivo di tanta indifferenza nei suoi confronti. Finita la cena anche il grifone si diresse verso il dormitorio; arrivato davanti al dipinto e dopo aver sussurrato la parola d’ordine alla signora grassa, Harry salì le scale che portavano alla sua camera da letto. Su un giaciglio vide quello che una volta riteneva il suo migliore amico, una di quelle certezze che ora stavano andando perse insieme a tante altre. Il moro si cambiò e si sdraiò sul suo letto e si addormentò non appena la sua testa toccò il candido cuscino.

Harry si destò da una notte strana e senza sogni, rimembrò l’ “incidente” della sera prima, sperando che nessuno se lo ricordasse, si vestì velocemente e si diresse con passo svelto verso la sala grande; qui trovò Mike che si imburrava magicamente un pezzo di pane. Harry si avvicinò a lui e, con un sorriso, chiese

-         Scusa è occupato?-

-         Si, veramente aspettavo il giovane bambino sopravvissuto, per caso l’hai visto?........-

Rispose, poi si mise a ridere con slancio seguito immediatamente dall’altro

-         Dai siediti!!! Allora, pronto per la lezione di oggi?-

Chiese il giovane professore

-         Quale lezione?-

Domandò Harry, con aria intontita nonché pensierosa

-         Quella di Quidditch! Non se lo ricorda, signor vice allenatore?!-

Disse Mike con un ghigno

-         Giusto!!!!!! Scusami me l’ero completamente dimenticato, sai… Con il trambusto di ieri!-

-         Quale trambusto?-

Chiese il professore con faccia angelica

-         Ma si dai, non dirmi che non hai notato tutti quegli sguardi, altrimenti sarei davvero preoccupato per la tua vista!!!- rispose Harry

La faccia di Michael si incupì

-         Ah si, non farci caso… Vedrai che tutto passerà e la storia si dimenticherà-

Purtroppo Mike non aveva mai avuto così torto.

Durante la lezione di cura delle creature magiche, Harry si trovò troppo spesso preso di mira da sguardi indagatori e fu il protagonista dei vari mormorii.

-         Non preoccuparti Harry, prima o poi si stancheranno-

Era la voce di Hermione

-         Si stancheranno di fare cosa?-

-         Di guardarti no!?-

Disse la ragazza senza indulgenza

-         Ah… Non li avevo neanche notati…-

Finse Harry.

Il restante pomeriggio passò lentamente, fino alla lezione di Quidditch.

 

Dire che c’era più di mezza scuola ad assistere alla prima lezione di volo del professor Michael ed Harry, poteva benissimo essere un dolce eufemismo; tutti gli studenti che non avevano nulla da fare in quell’ora erano seduti sugli spalti del campo da Quidditch, mentre fremevano dalla curiosità di vedere i due mori all’opera.

I due insegnanti avevano in mano le rispettive scope e stavano pazientemente aspettando che i ragazzini del primo anno di Corvonero si mettessero uno di fianco all’altro, con le scope per terra, vicini ai loro piedi; quando furono tutti ai loro posti, il professore spiegò che avrebbero dovuto dire, al suo via, un bel “SU” con tutta la decisione che possedevano.

Come era successo alla prima lezione di Harry, nessuno riuscì a far arrivare il proprio manico nella mano. Dopo qualche tentativo, però, cominciarono a vedersi i primi frutti: quasi la metà degli allievi riuscirono ad avere la scopa in pugno, con un sorriso entusiasta in faccia.

-         Molto bene ragazzi… Ora mettetevi a cavallo dei vostri manici e tenete le vostre mani ben salde davanti a voi. Uno per volta farete un giro accompagnati da me e Potter.-

E così i ragazzi cominciarono a fare la loro prima esperienza di volo; ad un certo punto però una bambina dai biondi capelli, diede una spinta alla scopa che la fece alzare facendole perdere il controllo. Fortunatamente Harry aveva i riflessi pronti, cosicché riuscì ad evitare alla ragazzina un braccio rotto, com’era successo a Neville durante la sua prima lezione.

-         Tutto a posto? Ti sei fatta male?-

-         N… No, non si preoccupi…-

Per buona sorte il resto della lezione trascorse senz’altri intoppi; quando suonò la campana i ragazzi, ancora tutti emozionati, salutarono e ringraziarono i due professori.

 

-         Allora come sono andato? Insegno bene?-

-         Benissimo Mike, sei portato ad insegnare…-

-         Ah già, senti… Quasi me ne dimenticavo: domani è il mio compleanno e pensavo di fare una piccola festa in sala grande aperta a tutti… Ti va di venire?-

Harry guardò il ragazzo sorpreso, si era completamente dimenticato che giorno sarebbe stato domani.

-         Con molto piacere! Potevi dirmelo prima però, ora mi dovrò inventare un regalo bellissimo in poco tempo…-

-         Non ti preoccupare…Al massimo sconterai una pena che deciderò in data da destinarsi!-

Un ghigno sadico si dipinse sulle labbra del professore, segno che Harry si sarebbe dovuto aspettare qualcosa di pericoloso.

Dopo aver discusso sull’orario della festa, i due si lasciarono, Mike che andava a parlare agli elfi domestici ed Harry che si accingeva a raggiungere la sua stanza cercando di trovare un bel regalo da fare al suo professore preferito.

 

Bene ragazzi… Ed ecco a voi il terzo chap! Che ve ne pare??? Piace? E’ vero che comunque lasciate un commentino?

Mi raccomando, recensite anche a me visto che l’ho scritta anche io… baci8 teo

 

 

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