Tara-ta-ta!! Ed ecco a voi il secondo chap!! J by
ek
Ehi ricordatevi anche di me by teo
GIORNI DI GELOSIE 2
-
Ok ora sedetevi-
Disse ad alta voce l’insegnante, mentre i due allievi
si accomodavano al loro posto.
-
Non tollererò più questo comportamento in futuro,
e questo vale per tutti…-
Enunciò il professore mentre strizzava l’occhio dorato
a Harry, che subito notò l’atto ed accennò un sorriso.
-
Bene, oggi
cominceremo verificando le vostre capacità…-
Mentre il professore spiegava cosa avrebbe fatto fare
a tutti gli alunni uno per volta, Harry si immerse
nuovamente nei pensieri che lo avevano fatto addormentare la sera precedente…
Sapeva benissimo che uno dei due ragazzi era lui e l’altro era…
-
Potter, vuoi
cominciare tu? Forza vieni alla lavagna-
Il ragazzo si alzò, mentre si accorgeva che la scena
somigliava sempre più a quella del sogno; così, titubando, il famoso ragazzo
dagli occhi smeraldo si apprestò a raggiungere l’uomo dai capelli corvini, così
vicino a lui, sperando che la scena del sogno non si ripetesse ancora una
volta, sperando che non riportasse alla memoria quegli strani ricordi. Harry si
affiancò a Michael che lo prese per il braccio per portarlo meglio al centro
della stanza… Niente successe, il ragazzo sopravvissuto tirò un grosso sospiro di sollievo.
Il professore esaminò a fondo le sue capacità restando
stupito dalla sua enorme forza. Michael finì giusto in tempo di vedere le
capacità di ognuno che la campana suonò, quando furono tutti fuori
dall’aula, Harry si avvicinò al professore e sorridendo chiese:
-
Allora, come ti è
sembrata la prima lezione con i tuoi nuovi studenti?-
-
Non è stato male,
mi sono divertito molto a vedere cosa sapevate fare… A proposito, scusa per il
tono scortese all’inizio della lezione, ma non potevo
certo far vedere che cominciavo a fare favoritismi verso di te già dall’inizio…
E io? Come ti sono sembrato?-
-
Sei
stato perfetto, la tua lezione mi è
piaciuta molto di più di quelle di Beltz… Scusa ora ti devo lasciare… Lezione
di Piton in vista…-
Disse il ragazzo con uno sbuffo.
Uscì dalla classe e guardandosi attorno non vide il
suo amico che di solito lo aspettava, così dovette correre tutto solo verso il
sotterraneo dove si svolgevano le lezioni di pozioni. Mentre correva,
il moro pensava se poteva aver fatto un torto al suo amico perché non
l’aspettasse, ma non trovò risposta ai suoi dubbi.
Harry si rese conto di aver raggiunto la classe di
pozioni ed entrato, notò che anche il professor Piton era in ritardo così ne approfittò per accomodarsi vicino Ron e ad Hermione
-
Ciao Herm, ciao
Ron, come mai non mi avete aspettato?- sussurrò
-
Ron ha insistito
tanto perché ce ne andassimo-
-
Bè sai, era tardi
e di certo non volevo fare tardi alla prima lezione con Piton-
Disse il ragazzo con un sorriso falso; la loro
conversazione venne bruscamente interrotta da un
rumoroso sbattere di porta: Piton entrò più arrabbiato che mai e come al solito
non salutò e non guardò nessuno.
-
Allora,
oggi come primo giorno cominceremo con qualche pozione di ripasso. C’è qualche volontario?-
Piton posò lo sguardo prima
su Harry e poi su Hermione, che si stava sbracciandosi per farsi chiamare dal
professore.
-
Potter… Vuole
cominciare lei con l’esplicare la pozione per…-
La porta sbatté di nuovo, ma stavolta entrò la
McGranit che salutò cortesemente gli allievi, poi chiamò il povero grifone
sottraendolo dalle grinfie del professore; Harry tirò un sospiro
di sollievo, dopodiché seguì la professoressa.
-
Quest’anno avrete
un nuovo insegnante di volo…-
Disse la strega mentre attraversavano i freddi
corridoi della scuola.
-
Mi fa piacere,
ma, se posso permettermi, professoressa… Cosa c’entro io?-
-
Lo vedrai con i
tuoi occhi, Harry, pazienta ancora un attimo…-
Arrivarono davanti al campo di Quidditch e, più Harry
si avvicinava, più una figura cominciò a prendere forma, un ragazzo su di una
scopa era a una trentina di metri sopra di lui, aveva
capelli mori e occhi dorati. Quando toccò terra,
s’incamminò velocemente verso i due nuovi arrivati sul campo.
-
MIKE!!! Cosa ci fai qui?-
-
Ah scusa forse
non te l’avevo detto, Harry… Oltre ad essere un
professore sono anche diventato il nuovo allenatore di Quidditch…-
Rispose sorridendo magnificamente il professore.
-
Wow… Sto
scoprendo parecchie cose nuove su di te, Mike… Però ora qualcuno mi spiega cosa
c’entro io?-
-
Bè ora ti spiego…
A me serve un aiutante per insegnare volo, e Minerva e Silente mi hanno consigliato proprio il grande Harry Potter… a quanto
ho sentito hai un’abilità innata in questo campo…- disse Michael,con tono
sarcastico.
-
COSA?! No aspetta un momento…IO dovrei insegnare con TE a volare ai
marmocchi del primo anno?- ribatté Harry con aria interrogativa
-
Esatto, caro mio,
hai capito perfettamente…-
-
Scusate
ragazzi, io devo andare a fare il
mio lavoro… Harry sei esentato dalle lezioni per oggi… Ma solo per oggi. Così
potrete cominciare a parlare di come pensate di fare le vostre lezioni, che
peraltro cominceranno tra due giorni… Auguri.-
Detto questo la “gatta”, come ormai la soprannominava
Harry, se ne andò, lasciandoli soli. Per un paio di
minuti non dissero niente, entrambi stavano pensando a
cosa avrebbe comportato fare quel lavoro assieme: la vicinanza perenne
dell’altro, perché era sicuro che avrebbero passato molto tempo assieme, per
decidere cosa fare nelle lezioni, per valutare gli studenti… Stava per
succedere qualcosa che nessuno dei due sapeva se classificarla come un bene o
un male.
-
Bè Harry… Che ne
dici di fare un piccolo allenamento assieme? Non possiamo mica insegnare agli
altri se prima non sappiamo come ce la caviamo noi, non trovi?-
Nei suoi occhi c’era uno sguardo di sfida
-
Mpf… Ci sto!… Cosa facciamo, però? Il mio ruolo è cercatore, il tuo?-
-
Cacciatore… Sono
un predatore in tutti gli ambiti!-
La battuta scatenò l’ilarità del grifone dagli occhi
di giada, che rispose, restando al gioco
-
Ehi! Anche io sono un predatore! In fondo sono una specie di
cacciatore anche io… Caccio il boccino!-
-
Si, si… Girala
come più ti fa comodo… Allora ci stai alla sfida? Acrobazie in volo…-
Gli occhi del più giovane furono invasi da un brillio
preoccupante, che però piaceva da impazzire al professore.
Presero le loro scope e,dopo
essersi dati il via, i due giovani partirono come saette; cominciarono facendo
capriole all’indietro, poi volteggi uno di seguito all’altro, picchiate per
vedere chi mollava prima e, con la sorpresa di Michael, non fu mai Harry.
L’ultima cosa che fecero fu un’ultima picchiata dopo essere saliti più sopra
delle colonne degli spalti, più sopra degli anelli; quando furono entrambi
pronti, fecero un cenno con la testa e partirono ad
una velocità folle. Più scendevano, più il terreno si avvicinava in una maniera
vertiginosa, stettero fianco a fianco finché non mancarono meno di cinque metri
all’impatto; Michael cominciò a decelerare, mentre Harry non ne
aveva nessuna intenzione. L’insegnante si fermò a tre metri, con lo
sguardo preoccupato per il ragazzo che non accennava a smettere; stava per fare
un incantesimo di blocco quando finalmente il moro grifone impennò la scopa,
arrivando a meno di un metro dall’erba.
Mentre si apprestavano ad andare negli spogliatoi,
Michael si complimentò con Harry
-
Bè… Credo che potrei fare IO da aiutante a TE e non il contrario… Ti
confesso che stavo per fare un incantesimo di blocco prima… Credevo ti volessi
schiantare a terra…-
-
Suvvia, Mike… Non
lo farei mai,è solo che mi piace l’adrenalina che mi
provoca arrivare così vicino al terreno…-
Effettivamente il neo-professore notò che il moretto
aveva un’aria contentissima, tutto gocciolante per il movimento, gli occhi
ancora carichi di enfasi ed il petto che si alzava e
si abbassava al veloce ritmo del cuore; dovette fare forza su se stesso per
distogliere lo sguardo e guardare davanti.
Quando furono negli spogliatoi cominciarono a svestirsi in
silenzio per poi andare a fare una doccia calda e ristoratrice; di nuovo lo
sguardo di Michael andò verso Harry, per ammirare il suo bel corpo lievemente
ambrato. Quando si girò per insaponarsi bene, fu la volta di Harry di
contemplare il corpo che sembrava scolpito nel marmo del bel moro dagli occhi
ambra… Insomma, tutto il tempo della doccia fu un susseguirsi di occhiate nascoste che partivano dalle due le parti.
Quando finirono di sciacquarsi misero entrambi un
asciugamano intorno alla vita ed uscirono per cambiarsi; mentre facevano questa
operazione ricominciarono a parlare
-
Allora, Mike… Cosa pensi di far fare ai tuoi allievi dopodomani?-
-
Sinceramente non
è ho idea… tu cosa suggerisci?-
-
Bè a noi la
Sprite, per prima cosa, ci aveva fatto posizionare di
fianco alle scope e ci aveva fatto dire “su”, per fare arrivare il manico della
scopa nella nostra mano…-
-
Mpf… Ed ha dato
risultati?-
-
Subito no, ci
sono riuscito solo io, poi dopo tre o quattro tentativi hanno cominciato a
farcela anche gli altri…-
Michael si girò verso l’altro occupante della stanza,
mentre cominciava a chiudersi gli ultimi bottoni della camicia
-
Ma allora sei
stato un prodigio da subito… Comunque mi pare una
buona idea. Come prima lezione faremo quello e li
faremo sollevare di qualche passo uno per volta, con noi accanto… Per te va
bene, aiutante?-
Il grifone si girò verso il ragazzo non appena ebbe
finito di abbottonarsi i pantaloni, restando però a torso nudo.
-
Certo che va
bene… Consiglio però di fare molta attenzione ad ogni ragazzo… Ricordo che il
nostro primo giorno, Neville si è rotto un braccio perché è caduto da un
pennone dopo che ci si era impigliato con la scopa…-
Non appena si rese conto della situazione in cui erano
si bloccò: lui era a torso nudo con solo i pantaloni mentre Michael aveva la camicia aperta più della metà ed erano parecchio
vicini. Negli occhi ambrati si poteva leggere un sentimento che Harry credeva
non esistesse più, mentre in quelli color smeraldo si
stava accendendo un fuoco che Michael credeva spento, ormai.
Senza neanche accorgersene cominciarono ad avvicinarsi
ancora di più, poi il più grande sussurrò, molto vicino al viso di Harry
-
Un bacio…Per
ricordare i vecchi tempi…-
Avvicinò la sua bocca a quella del grifone e si fermò;
la distanza fu annullata dalla mano di Harry che si era intrecciata tra i
capelli di Michael e aveva spinto il viso di questo ancora più vicino al suo.
Dapprima il bacio fu lento e dolce, poi pian piano,
come se quella vicinanza avesse alimentato i loro fuochi, si trasformò in un
contatto colmo di passione e di sentimento,che ebbe
fine parecchi minuti dopo, quando tutti e due avevano bisogno di aria.
Si guardarono negli occhi, socchiusi dall’emozione, ed
entrambi furono ricambiati da uno sguardo di affetto;
il momento romantico fu interrotto dal giovane grifone che allacciò entrambe le
mani dietro al collo dell’altro e si strinse di più nell’abbraccio.
-
Dio…
Quanto mi sei mancato, Mike…-
-
Anche tu, Harry… Anche tu…-
Lo aveva detto mentre faceva più forza nelle braccia
per far aderire ancora di più Harry al suo corpo, in un abbraccio di dolce
possessione.
-
Come facciamo?
Questo lavoro non ci renderà le cose facili…-
Ora si erano staccati e stavano finendo di vestirsi,
ma continuavano ad essere vicini
-
Non ne ho idea,
Harry… Ci penseremo quando arriverà il momento… Ora è meglio andare, dobbiamo
mettere a posto le scope e poi possiamo andare in sala Grande, tra poco
comincerà pranzo…-
Il moretto fece segno di si
con la testa e così, dopo cinque minuti, si trovarono per il corridoio fianco a
fianco a parlare normalmente mentre si avvicinavano alla loro destinazione,
incuranti che due paia di occhi li avevano spiati per tutto il tempo.
…CONTINUA
Bè? Che ne pensate??? E’ vero
che recensite? Eh? Eh? Eh? J BaX ek
P.S: ehi recensite anche a me, visto che c’è anche roba
mia in questa storia!!!!!!!!!! Vostro teo