Another Love

di Aeriin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima strofa: Dove? ***
Capitolo 2: *** Seconda Strofa: Giunchiglie ***
Capitolo 3: *** Terza strofa: Notte ***
Capitolo 4: *** Quarta strofa: Lacrime ***
Capitolo 5: *** Quinta strofa: Fratello ***
Capitolo 6: *** Sesta strofa: Canto ***
Capitolo 7: *** Settima strofa: Addio ***



Capitolo 1
*** Prima strofa: Dove? ***


Prima Strofa: 

Dove?



 


I wanna take you somewhere
​so you know I care
​but it’s so cold
and I don’t know where

Voglio portarti da qualche parte
per farti sapere che mi prendo cura di te

ma è così freddo
e non so dove (portarti)

 



 

 

Il corpo di Loki è ancora caldo tra le sue braccia, ma non ci vorrà molto prima che diventi freddo come la morte che l’ha avvolto.
Intorno a loro c’è solo quella maledetta polvere nera. Thor non distoglie lo sguardo dal volto di suo fratello, nonostante questo abbia già chiuso gli occhi e smesso di respirare. Continua a guardarlo perché quello è il vero volto di suo fratello, non le maschere che ha sempre portato, e vuole imprimerselo nella memoria come mai nulla prima.
Solo la voce di Jane lo costringe a muoversi.
Vorrebbe portarlo al riparo, da qualche parte, in modo da potersi prendere un’ultima volta cura di lui, come quando da ragazzo lo aiutava a rialzarsi da terra e lo teneva per mano per averlo al suo fianco… ma non c’è nulla.
Non so dove portarti, e non puoi più venire con me.
























Credo di doverlo scrivere anche se mi sembra ovvio:
Non mi appartengono né i personaggi né la canzone, né queste storie sono a scopo di lucro...

 

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Capitolo 2
*** Seconda Strofa: Giunchiglie ***


Seconda Strofa:

Giunchiglie





I brought you daffodils
in a pretty string
but they won’t flower
like they did last spring

 

Ho portato delle giunchiglie 
avvolte in un bel nastro
ma non fioriranno
come sono fiorite la scorsa primavera

 


 

 

Nella nuova casa di Jane, al centro della sala, spicca un enorme tavolo da pranzo che ospiterebbe comodamente dodici persone se la scienziata non lo riempisse di carte e appunti per tre quarti abbondanti.
Lo spazio libero è appena sufficiente a permettere loro di mangiare uno davanti all’altro, guardandosi.
Thor non dice nulla - non ne ha il diritto, non è la sua casa, non è nemmeno il suo mondo - e l’unica cosa che testimonia la sua presenza è il vaso di fiori posto al centro del tavolo. Rispetto ai loro posti a sedere è spostato sulla sinistra, in modo che possano vedersi il volto, ma è sempre dentro la sua visuale.
Ogni tre giorni Thor sostituisce le vecchie giunchiglie con quelle che compra nel negozio all’angolo. Jane non gli ha mai chiesto il perché, forse immagina che sia una tradizione asgardiana o forse pensa che siano dei regali per lei, ma a lui non interessa la spiegazione che si è data.
Anche se lei glielo chiedesse non le risponderebbe.
Le giunchiglie sono il suo fiore preferito da quando sa dell’amore di Loki per loro, a sua volta influenzato da Frigga.
Nelle camere di suo fratello c’era sempre un vaso di quei fiori e gli era capitato di portarglieli come richiesta di pace dopo un litigio. Forse come blando tentativo di dimostrargli l’amore che provava per lui.
È un fiore che lo rappresenta così bene da sembrare fatto per lui: uno dei primi a fiorire dopo l’inverno, capace di sfidare il gelo con la sua bellezza, delicato all’apparenza ma forte e audace come pochi altri.
Non era forse degno di suo fratello?
Quello è il suo modo di onorare una madre e un fratello che ha perso sotto gli occhi senza poterlo impedire. Il suo modo per non dimenticarli.
Eppure per quanto si sforzi né sulla terra né ad Asgard è più riuscito a trovare giunchiglie così belle come lo erano quelle curate dalle mani di Loki.
























Noticina:
Ci tenevo a specificare che questa storia non non è pensata come una Thorki ma come una brotherhood, anche se lascio libera interpretazione a chi legge... 
 

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Capitolo 3
*** Terza strofa: Notte ***


Terza Strofa: 

Notte




And I wanna kiss you
make you feel alright
I’m just so tired
to share my nights
I wanna cry and I wanna love
but all my tears
have been used up

 

E voglio baciarti
farti sentire bene
sono solo così stanco
di condividere le mie notti
voglio piangere e voglio amare
ma tutte le mie lacrime
le ho consumate

 

 

 

 

 

 

Jane gli corre incontro, lo abbraccia e lo bacia, eccitata per quello che ha appena scoperto. Lui non vede dove sia la gioia nel leggere dei dati guardando delle macchine, ma vederla sorridere è sempre bello.
Ricambia con passione il gesto, le accarezza i capelli, ma lei si stacca e ritorna ai suoi macchinari dopo avergli sorriso lieve “Devo ancora aspettare la conferma dal mio amico svizzero e poi forse potrò pubblicare la ricerca! Ma ci credi? Devo assolutamente raccogliere altre informazioni e magari buttare giù le prime righe dell’articolo…” Jane parla dandogli le spalle e lui smette di ascoltarla, andandosene.
Questo vuol dire che stanotte sarà solo. Meglio, pensa infondo.
È stanco di avere sempre qualcuno al suo fianco, di non poter trascorrere mai una notte da solo.
Ignora il letto ed esce sul piccolo balcone della loro stanza, affacciato sul deserto. Il cielo, privo dell’inquinamento tipico degli umani, è incredibilmente bello. Può vedere tutte le stelle possibili, vede addirittura il ramo di Yggdrasil sul quale si posa Midgard*.
Loki avrebbe saputo nominargliele tutte.
Sente gli occhi bruciare di lacrime represse. Vorrebbe piangere per suo fratello, morto da quasi un anno ormai, vorrebbe urlare il suo dolore.
Ma non può farlo.
Vorrebbe anche amare Jane come merita, vorrebbe provare una passione così intensa da andare di là a distoglierla dai suoi studi per averla come compagna, ma è l’ultima cosa che farebbe al momento.
Le sue lacrime sono finite quando Loki è caduto dal Bifrost, per questo non ha pianto nel vederlo morire su Svartalfaheim.
Per lo stesso motivo non riesce a cercare Jane.
È sempre stato Loki a cercarlo, a capire cosa gli passava per la testa ancora prima di quanto riuscisse a farlo lui stesso…
Lui non l’ha mai fatto.
Non ha mai cercato nessuno il grande e possente Dio del Tuono, il figlio perfetto e primogenito di Odino. Era lui ad essere cercato.
Si passa una mano sul volto asciutto.
Vorrebbe piangere e vorrebbe essere visto. 
Ma le sue lacrime le ha esaurite tutte sul letto vuoto di Loki, l’unica volta che si è permesso di piangere.



 

 




 

*mi riferisco alla Via Lattea

 

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Capitolo 4
*** Quarta strofa: Lacrime ***


Quarta Strofa:


Lacrime


 

On another love, another love
all my tears have been used up
on another love, another love
all my tears have been used up
on another love, another love
all my tears have been used up

 

Per un altro amore, un altro amore
tutte le mie lacrime sono state consumate
per un altro amore, un altro amore
tutte le mie lacrime sono state consumate
per un altro amore, un altro amore
tutte le mie lacrime sono state consumate

 

 

 

 

 

 

Amava suo fratello. Lo aveva sempre amato.
Da bambino era stato bravo a mostrarglielo: non faceva mai nulla senza di lui, arrivando ad urlare e a rompere le più disparate cose pur di averlo al suo fianco; stava per ore a guardarlo leggere, amava vedere i trucchi di magia che già conosceva, adorava andare in camera sua di nascosto per sentirlo raccontare le sue meravigliose storie finché non cadeva addormentato e allora gli rimboccava le coperte e si stendeva al suo fianco per proteggerlo dagli incubi che tanto spesso lo tormentavano.*
Da ragazzo aveva iniziato a essere meno espansivo, perché Loki non accettava più il suo aiuto, scacciandolo malamente per dimostrargli di essere forte (quanto cieco era stato per non aver capito quanto invece gli servisse).
Da adulto lo aveva emarginato, troppo assetato di gloria per pensare agli altri. Persino sua madre e i suoi amici gli avevano dato dell’egocentrico.
Era cambiato quando aveva conosciuto Jane.
Era diventato degno di Mjollnir stando insieme a lei.
Credeva di poterle dedicare una parte del proprio cuore, la quarta ad avere un simile onore, ma era dovuto tornare su Asgard per fermare Loki.
Aveva dovuto combattere il suo fratellino, impazzito alla scoperta del suo vero retaggio, e l’aveva dovuto ferire ancora, non potendolo consolare.
E ora l’aveva perso.
Aveva perso una delle poche persone che aveva amato davvero, e aveva capito che il suo cuore era solo per loro.
La sua famiglia era l’unica che vi avrebbe serbato dentro.
Nessun amore poteva superare in grandezza e dedizione quello che aveva avuto verso suo fratello.
Jane non reggeva ancora il confronto.

 




 






 


 

*Io resto del parere che i suoi incubi non siano legati al suo passato ma alla sua mente: non per nulla chi pensa o rimugina troppo è più soggetto a depressione, paranoie o ansia. Qui li intendo come incubi creati dalle sue ansie - essere un degno figlio di Odino, competere con Thor in ogni campo, le aspettative della corte - e da null'altro. 

 

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Capitolo 5
*** Quinta strofa: Fratello ***


Quinta Strofa:


Fratello




And if somebody hurts you
I wanna fight
​but my hands been broken
​one too many times
so I’ll use my voice
I’ll be so fucking rude
words they always win
but I know I’ll lose


 

E se qualcuno ti ferisce
io voglio combattere
ma le mie mani sono state spezzate
una volta di troppo
quindi userò la mia voce
sarò così maledettamente maleducato
le parole vincono sempre
ma so che perderò

 








 

Lo avrebbe protetto da qualsiasi cosa.
Se lo era promesso più di una volta nella vita e non aveva mai permesso a nessuno di fargli del male. Da bambini aveva fatto a botte per lui con quelli che poi erano diventati i suoi migliori amici, da ragazzi gli aveva sempre teso una mano, da adulti lo aveva tenuto al proprio fianco finché non era diventato lui quello da difendere, e Loki quello che proteggeva.
Si era sentito così orgoglioso e al tempo stesso triste nel vederlo eccellere in battaglia, una vena di invidia e rabbia che lo aveva portato a deriderlo con gli altri nel vederlo usare la magia per salvargli la vita - per salvarla a tutti loro molte più volte di quante un guerriero potrebbe sperare. E non l’aveva ringraziato, ma solo offeso. Perché gli aveva rubato il suo ruolo, perché lui era diventato inutile.
Quando Loki era caduto dal Bifrost, quando non era riuscito a salvarlo, aveva sentito un dolore indescrivibile; era stato come essere spaccato a metà.
Da quel giorno le sue mani non avevano costruito nulla ma solo ucciso. Come potevano mani incapaci di salvare quanto di più caro aveva al mondo salvare i Nove dalla guerra?  Si era spezzato. Era cambiato.
Sua madre per cercare di consolarlo gli aveva detto che una parte di Loki - così attento, così riflessivo - era entrata in lui, donandogli la calma e la saggezza degna di un re giusto.
Quando poi aveva rivisto Loki sulla Terra la sua gioia era durata solo un attimo, il tempo di capire che quello davanti a lui non era più suo fratello.
Forse Frigga aveva ragione, suo fratello era in lui e quello era solo il suo corpo. Loki non era così.
Dopo la sua cattura erano ricorsi alle parole per combattersi, e benché fosse stato rude, scortese, il più sottile possibile per segnare qualche punto era perfettamente consapevole della sua inevitabile disfatta.
Avrebbe perso in ogni caso: Loki era sempre stato il più bravo con le parole, crudele e spietato come nessuna lama sarebbe mai stata, e inoltre a lui non importava. Non offriva nulla ai suoi attacchi, lui invece era completamente scoperto. 

















 

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Capitolo 6
*** Sesta strofa: Canto ***


Sesta Strofa:

Canto

 

 

And I’d sing a song
that’d be just ours
but I sang ‘em all
to another heart
and I wanna cry
I wanna learn to love
but all my tears
have been used up

E voglio cantare una canzone 
lei che sia solo nostra 
ma le ho cantate tutte 
a un altro cuore 
e voglio piangere 
voglio imparare ad amare 
ma tutte le mie lacrime 
sono state consumate 

 


 

 

Gli piaceva cantare, ed era sempre stato bravo a farlo.
Non che lo dimostrasse in pubblico - un vero guerriero non canta - ma nella riservatezza delle loro stanze spesso aveva acconsentito alla richiesta di Loki, cantandogli ogni canzone mai composta nell’intera Asaheim.
Erano arrivati a una sfida da bambini: lui studiava i testi delle canzoni in cui esibirsi, Loki si inventava storie sempre nuove da raccontargli.
La sera, ogni sera se possibile, si trovavano in camera del minore e lui cantava per il fratello e il fratello raccontava per lui, con la sua voce ammaliante e così abile nell’evocare epiche battaglie e mostri terrificanti.
Quando Loki era malato, lui usciva nei corridoi silenziosi ignorando ordini e regole e scivolava nelle sue stanze per cantargli la sua ballata preferita, nella speranza di alleviargli la pena. Anche quando aveva gli incubi lo calmava con quella canzone, sussurrandogliela contro i capelli mentre lo abbracciava.
Ora invece tra le sue braccia c’è Jane e anche lei gli chiede di cantare, ma non una delle sette canzoni midgardiane che è riuscito a imparare.
Chiede una canzone della sua terra, di Asgard.
Quale può scegliere? In un modo o nell’altro tutte quelle di cui si ricorda ancora il testo sono troppo legate a Loki per permettergli di condividerle con lei. Quelle sono parti del loro passato, del loro legame.
Thor la scioglie dalla stretta in cui lei stessa si è chiusa e si mette seduto sul bordo del letto, dandole le spalle. La sente agitarsi, ma non fa o dice nulla.
Chiude gli occhi e rivede il sorriso di suo fratello, i suoi occhi brillare per le risate, l’espressione di serenità che lo pervadeva nel sentirlo cantare.
Forse così può accontentare lei e liberare se stesso da un peso.
Le parole gli sfuggono dalle labbra ancora prima che ne abbia coscienza e iniziano a formare proprio il testo più amato da Loki. Sono dolci e amare sulla lingua, ma sono davvero una liberazione.
Se non può dimenticarlo lo onorerà al meglio.
Canterà per lui, che vaga perso tra le stelle, quando la notte guarderà il cielo. Solo per lui, solo in quelle occasioni.
Solo suo fratello lo sentirà.














































Noticina:
Era già un po' che stavo pensando a un talento - passione, particolarità, dettaglio, qualcosa - da dare a Thor per renderlo un po' meno vichingo. Nel senso che se Loki studia e padroneggia la magia, cosa considerata femminile e comunque indegna di un uomo, volevo che anche Thor avesse qualcosa del genere... e da qui la storia del canto, inventata di sana pianta ovviamente. E nulla, detto questo mi eclisso... 
 

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Capitolo 7
*** Settima strofa: Addio ***


Settima Strofa:

Addio




 

On another love, another love
all my tears have been used up
on another love, another love
all my tears have been used up
on another love, another love
all my tears have been used up


 

Per un altro amore, un altro amore
tutte le mie lacrime sono state consumate
per un altro amore, un altro amore
tutte le mie lacrime sono state consumate
per un altro amore, un altro amore
tutte le mie lacrime sono state consumate

 







 

Avevano discusso animatamente la sera prima.
Jane aveva pianto senza capire ciò che le stava dicendo. Gli aveva urlato contro il suo dolore, tutta la frustrazione che aveva inghiottito per mesi.
E lui se ne era andato, così come aveva detto di voler fare.
Lui si era consumato con un amore che non era per lei, ma per un altro.
Loki lo aveva prosciugato, non aveva senso negarlo per restare con lei.
Non quando gli faceva più male che bene.
Il Bifrost lo riportò ad Asgard in un attimo e lui cavalcò fino al palazzo senza emozioni. L’unica cosa che fece fu andare negli appartamenti di suo fratello.
Loki aveva un cofanetto di gioielli ottenuti per meriti legati all’uso del seidr, ma uno di quelli gli aveva spesso adornato le braccia.
Prese il sottile filo d’oro che formava un anello intorno a una piccola ampolla di vetro: dentro di questa c’erano, ormai sbiadite dal tempo, due ciocche di capelli. Una bionda e una mora.
Il simbolo del loro patto.
Una lacrima, l’ultima in suo possesso, gli rigò una guancia.



 

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