E' tutta colpa mia

di camilove97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Sono distesa per terra, sento un peso sul petto che non mi permette di respirare. Sento un sapore metallico in bocca.

E' sangue.

Mi guardo intorno cercando di identificare il posto in cui mi trovo e l'unica cosa che vedo è il bianco più assoluto.

Dove mi trovo?.

<< ASTRID! >>.

Chi mi sta chiamando? Non riconosco la voce.

<< RESISTI ASTRID, STA ARRIVANDO L'AMBULANZA. NON MI LASCIARE! >>.

Ora lo riconosco. E' Hiccup, il mio migliore amico. Cerco di alzarmi, ma un dolore atroce al petto me lo impedisce.

<< H-H-Hicc... >> cerco di chiamarlo ma l'impossibilità di respirare me lo impedisce.

Improvvisamente mi sento spingere giù, come se stessi cadendo in un buco nero.

<< ASTRID, SVEGLIATI! >>.

Apro gli occhi e mi ritrovo in camera mia. Seduta sul letto al mio fianco c'è mia zia Annie. Ha l'aria molto preoccupata.

<< Tranquilla tesoro, era solo un incubo >> mi rassicura accarezzandomi.

Mi giro verso il comodino dove si trova la sveglia. Le 6 del mattino. Mi passo una mano sulla fronte e mi accorgo di essere sudata.

<< Scusami zia se ti ho svegliata. >> dico.

<< Non ti preoccupare. Mi vuoi raccontare questo incubo? Stavi urlando e hai gli occhi coperti di lacrime >>.

<< Non è niente zia >> la rassicuro << sono solo un po' preoccupata per la scuola >> mento.

<< Ti capisco. Dopotutto oggi inizi l'ultimo anno di liceo e hai gli esami da fare >> dice mentre si alza.

<< Vado a preparare la colazione mentre ti prepari. Ti aspetto di sotto >> dice prima di darmi un bacio sulla fronte.

Mi alzo e vado in bagno a farmi una doccia. Nel frattempo ripenso all'incubo. Ormai sono passati 2 anni da quell'episodio e continuo a sognarlo la notte. Non ho molti ricordi di quella sera. Le uniche cose che ricordo sono il dolore, la consapevolezza di essere quasi morta e il mio migliore amico Hiccup.

Hiccup. L'unica persona di cui mi sia mai innamorata, anche se lui non lo sa. Siamo praticamente nati insieme, visto che abbiamo solo 9 ore di differenza. E' dalla fine della scuola che non lo vedo. E' partito per una vacanza di 3 mesi con i suoi genitori e la prossima settimana è il nostro compleanno. Finalmente compiremo 18 anni, non vedo l'ora!

Esco dalla doccia pensando a lui e guardando l'orologio mi rendo conto di essere stata sotto l'acqua per mezz'ora. Velocemente mi cambio e mi asciugo i capelli per poi farmi una treccia che faccio appoggiare sulla spalla sinistra. Scendo da mia zia che mi sta aspettando a tavola.

<< Ma quanto ci hai messo? >> dice.

<< Scusa, ero sovrappensiero >>.

<< Pensavi di nuovo a Hiccup? >> dice in tono malizioso.

<< NO >> arrossisco.

<< Aha! Ammettilo che sei innamorata di lui! >> mi punzecchia.

<< Sì... cioè... no... intendevo che... e va bene sì!!! >>.

<< Lo sapevo! Che c'è di male nell'essere innamorata? >>.

<< Niente, se il ragazzo in questione non fosse il mio migliore amico che mi vede solo come una sorella >> dico con aria ovvia.

<< Dovresti pensare un po' più positivo, nipote. Secondo me anche lui ti ama >> mi rimprovera mentre sparecchia.

<< Se lo dici tu >> mi arrendo. Ha lo stesso carattere di mia madre, non si arrende mai. Non a caso erano sorelle.

Guardo l'orologio.

“ Oh cavolo ”

<< Ci vediamo oggi, zia. Io vado >>.

<< Ciao tesoro. Divertiti a scuola >>.

“ Sì, come no “ penso.

Esco di casa dirigendomi verso la scuola. Finalmente potrò rivedere le mie amiche!

 

NOTA AUTRICE: ciao a tutti! E' la mia prima fan fiction, perciò vi supplico di non essere severi. Recensite per piacere! Grazie.

camilove97

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Sono quasi arrivata a scuola, quando sento due voci chiamarmi da dietro.

<< ASTRID! >>.

Mi giro e vedo le mie due migliori amiche. Gli vado incontro e ci abbracciamo.

<< Heather, Ruff! Come state, ragazze? >> chiedo entusiasta.

<< Sto benissimo! Ho passato le vacanze estive più divertenti della mia vita! >> dice Ruff.

<< Sono felice per te! Tu invece Heather? >> domando.

<< Non me ne parlare! Sono stata costretta ad andare in campeggio con i miei per due mesi. Ho dovuto lasciare a casa il mio amatissimo cellulare, te ne rendi conto? >> dice Heather sconvolta.

<< Che sia mai! >> fingo di essere sconvolta.

Tutte e tre scoppiamo a ridere. Mi sono mancati moltissimo questi momenti. Le vacanze mi sono sembrate infinite senza loro e lui.

<< Tu invece che ci racconti Astrid? Te e il tuo Hiccup avete fatto qualche passo avanti? >> chiede Heather curiosa. Loro due sono le uniche a sapere del mio amore per Hiccup.

<< Questa estate non ci siamo visti. E' andato in vacanza con i suoi >> dico tristemente.

<< Però scommetto che vi siete sentiti almeno dieci volte al giorno! >> scherza Ruff.

<< Non è vero! >> esclamo, mentre loro scoppiano in una sonora risata.

Solo cinque” penso arrossendo.

<< E comunque ve l'ho già detto... lui mi vede come una sorella, perciò è impossibile che provi qualcosa per me! >> ripeto per la seconda volta questa mattina.

<< Non è vero Astrid. Si vede lontano un miglio che anche lui è innamorato di te! Come fai a non vederlo? >> chiede Ruff.

<< Ne sono sicura e basta! Ora possiamo cambiare argomento? Oggi non sono in vena >> dico.

<< Hai di nuovo fatto quell'incubo? Ancora non ricordi cosa è successo? >> chiede Heather preoccupata.

<< Già, ricordo pochissimo. Ricordo solo che stavo correndo a casa mentre piangevo, quando vidi una luce e dopo il buio. Sentivo Hiccup che mi pregava di non lasciarlo, dopodichè mi sono svegliata all'ospedale. L'unica cosa che mi rimane di quel giorno è una cicatrice sul fianco destro >> racconto.

<< E' un miracolo che Hiccup fosse lì in quel momento, poteva finire molto peggio >> commenta Ruff.

<< Eh già >> dico.

<< Non pensiamo alle cose brutte in un giorno come questo. SIAMO ALL'ULTIMO ANNO!! >> esclama Heather entusiasta.

<< ULTIMO ANNO!! >> la seguiamo io e Ruff.

Arrivate a scuola corriamo verso la nostra classe.

---------------- A PRANZO ---------------------

Finalmente il momento più bello della giornata! Ho sentito così tante volte la parola “esami” che ne avrò abbastanza per il resto della mia vita. Prendo il vassoio con il mio pranzo e mi dirigo al solito tavolo dove si trovano i miei amici, ognuno è seduto accanto alla rispettiva ragazza: Tuff, il gemello di Ruff, è accanto a Heather, che è seduta accanto Ruff, seduta accanto a Snotlout, che a sua volta è seduto accanto a Fishlegs.

Dov'è Hiccup?” mi chiedo.

Con questa domanda mi siedo accanto a Fishlegs. Tra risate e aneddoti sulle vacanze estive, vedo entrare un ragazzo con la coda dell'occhio. Ha i capelli ramati scompigliati e dalla maglia si intravedono un po' di muscoli, ha un'aria familiare. I miei dubbi vengono cancellati nel momento in cui i miei occhi azzurri incontrano i suoi. Sono gli occhi di cui mi sono innamorata.

Del ragazzo di cui mi sono innamorata.

<< Hiccup... >> sussurro.

 

NOTE AUTORE: Ecco il secondo capitolo, spero che vi piaccia. Ora passiamo ai ringraziamenti:

  • Ringrazio tantissimo Skrill rider, Hiccastrid, the snow queen, Mary_Potter e Heather Filcon per aver recensito il primo capitolo.

  • Ringrazio con tutto il cuore Heather Filcon (ancora), Mirella99 e Romantic_Dreamer per aver messo la mia storia tra le preferite.

  • Un ringraziamento speciale a Stormfly77, che è stata una delle prime autrici di cui ho letto le ff su Dragon Trainer, che ha messo la mia storia tra le ricordate. SEI UNA GRANDE.

  • Ringrazio anche Auri_8782 e Distruttore96 per averla messa tra le seguite.

Fiuuu. Finalmente ho finito. Non so quando aggiornerò il terzo capitolo ma cercherò di fare il più velocemente possibile. Ciauu.  

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Il mio cuore perde un battito. È cambiato molto dall'ultima volta che ci siamo visti. Ha perso completamente tutti i tratti infantili. Lo vedo sorridere e incamminarsi verso di me, sento il mio corpo irrigidirsi e il respiro accelerare. Mi alzo e vado nella sua direzione.

<< Ciao Astrid! >> mi saluta abbracciandomi. Arrossisco. La voce è più profonda.

Dio, quant'è eccitante” sussulto al mio pensiero.

<< C-ciao Hiccup >> balbetto.

Ora che lo guardo bene mi accorgo che è più alto. Prima che partisse gli arrivavo poco sotto al naso, mentre ora arrivo poco più giù del mento. Gli è cresciuta anche un po' di barba.

<< Ehi Astrid! Cos'è questo silenzio? >> domanda con un sorriso.

<< Scusami Hicc! Mi hai spiazzato. Sei più alto e ti sei fatto anche crescere la barba! >> esclamo, cercando di tornare con i piedi per terra. Si piega per arrivare alla mia altezza.

<< Qualche volta fa bene cambiare, no? >> mi sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra. Sento un brivido percorrermi lungo la schiena. Non mi aveva mai parlato in questo modo. Il suo respiro sulle mie labbra mi ricorda il giorno dell'incidente e la sensazione delle sue braccia che mi stringono a sé, mentre ero per terra.

<< Hai ragione >> mi allontano prima che si accorga del mio respiro accelerato.

<< Ehi Astrid. Ti vedo triste, che succede? >> mi chiede preoccupato.

Oh no!” non voglio che si preoccupi ancora. Diventa strano quando qualcuno parla di quel giorno.

<< Non sono triste. Ho solamente sonno >> mento.

<< Astrid Hofferson! Ti conosco da quando eravamo nella culla. So quando mi dici una bugia, poi lo sai anche tu che non sei brava a mentire, dimmi cosa sta succedendo. Qualche ragazzo ti ha dato noia? >> domanda, stringendo i pugni. Fà sempre così quando un ragazzo mi turba, è molto protettivo nei miei confronti.

<< Non ho niente, davvero! >> mento ancora. Hiccup inarca un sopracciglio e incrocia le braccia al petto, aspettando che gli dica la verità.

<< Certo che non ti arrendi mai, singhiozzo! D'accordo, ho fatto di nuovo quell'incubo! >> mi arrendo. Lui si irrigidisce.

<< Non ti preoccupare Hiccup. Ora sto benissimo e questo grazie a te. È tutto passato >> lo rassicuro, intrecciando la mia mano con la sua. Lui arrossisce.

“Com'è carino quando arrossisce!” penso.

<< Okay. Senti, oggi dopo scuola hai da fare? >> mi chiede.

<< No, perchè? >>.

<< M-mi c-chiedevo se avessi voglia di v-venire a c-casa m-mia >> balbetta.

<< S-si, c-certo >>.

<< Perfetto! Andiamo dagli altri, sennò li senti dopo >> dice sarcasticamente.

Arrivati al tavolo i nostri amici smettono di parlare e ci guardano. Heather e Ruff si scambiano uno sguardo eloquente per poi posarlo alla mia destra. Seguo i loro occhi e mi accorgo che ho ancora la mano in quella di Hiccup. La lascio subito imbarazzata e mi accorgo che anche Hicc è arrossito.

Cavolo! È già la seconda volta oggi e per causa mia!”.

Cominciamo a parlare con i nostri amici, come se la scena di poco fa non fosse mai accaduta.

-----------------------DOPO SCUOLA----------------------

Sono con Hiccup davanti casa sua, mentre lui cerca la chiave.

<< Eccola! >> esulta mostrandomi la chiave come un trofeo. Apre la porta.

<< Vieni Astrid >> dice.

<< Ehi Hicc. Dove sono i tuoi? >> domando non vedendo i signori Haddock.

<< Sono in viaggio di lavoro. Tornano la prossima settimana >> mi informa.

<< Ah >> dico imbarazzata.

<< Allora, cosa ti va di fare?>> chiede Hiccup buttandosi sul divano.

<< Partita? >> lo guardo eloquente.

<< Partita! >> risponde lui capendomi al volo.

Passiamo buona parte del pomeriggio a giocare ai videogame e parlando. Ora siamo sul divano a guardare un film. Hiccup è sdraiato con la testa appoggiata al bracciolo, mentre io ho il capo sulla sua pancia.

<< Senti Astrid, vado a farmi una docci. Te fai come se fossi a casa tua >> dice. Annuisco e mi alzo per farlo andare.

Guardo l'orologio e mi accorgo che è ora che torni a casa. Vado al piano di sopra per informare Hiccup.

<< Hiccup! >> lo chiamo.

<< Vieni Astrid! Sono in camera >> sento.

Mi dirigo in camera sua e apro la porta. Mi pietrifico. Hiccup sta indossando solo i pantaloni e il mio sguardo sui suoi addominali.

OH. MIO. DIO.

<< Dimmi Astrid >> dice Hicc tranquillo. Non rispondo.

<< Astrid... >> mi chiama Hiccup sventolando la sua mano davanti ai miei occhi. Torno con i piedi per terra.

<< Eh?... >> chiedo. Hiccup mi guarda con sguardo interrogativo, per poi seguire il mio sguardo.

<< Ah... >> capisce subito. Torna a guardarmi con occhi maliziosi e si avvicina a me.

<< Piace lo spettacolo? >> domanda. Avvampo e il cuore comincia a martellarmi il petto.

<< I-io... >> balbetto, cercando una scusa.

<< Tu? >> i nostri occhi si incontrano e i suoi sono di un verde scuro. Sento il mio respiro accelerare.

Non so cosa dire. Ad ogni suo passo il mio cuore accelera, le guance mi bruciano. Faccio un passo indietro. Hiccup se ne accorge e abbassa lo sguardo. Sembra combattuto.

<< Senti Astrid, ti devo chiedere una cosa >> dice alzando la testa di scatto e guardandomi negli occhi.

<< D-dimmi Hicc >> sussurro. Si avvicina.

<< Promettimi che mi dirai la verità >> dice.

<< Te lo prometto >> dico decisa.

<< Sei innamorata di qualche ragazzo? >> chiede senza giri di parole.

<< I-io... non... si >> sussurro.

<< Posso sapere chi è? >> chiede.

<< Non posso dirtelo Hiccup >>.

<< Posso almeno sapere se viene a scuola con noi? >> chiede abbassando la testa.

<< Sì >> rispondo << Te? >>

<< Io sono innamorato di una ragazza da quando sono piccolo, ma lei non mi ha mai visto più di un fratello. Se ti chiedi cosa mi ha fatto innamorare di lei, sono stati gli occhi, azzurri come il cielo e i capelli, biondi come le spighe di grano. Ha un sorriso così splendido, che potrebbe riportare in vita i morti, ma soprattutto è di una bellezza rara, che puoi trovare solo in paradiso. Sono perdutamente innamorato di te, Astrid. Io ti amo >> dice guardandomi negli occhi. Nei suoi posso leggere sincerità, ma soprattutto, posso vedere tutto l'amore che prova per me.

Migliaia di volte ho sognato questo momento. Per anni mi sono convinta che Hiccup non provasse niente per me, se non un amore fraterno. Non ci sono parole per descrivere la mia felicità. L'unica cosa che riesco a fare è farmi scappare una lacrima. Ora non mi rimane che rivelargli i miei sentimenti.

<< Hiccup... >> comincio.

<< Scusami Astrid, so che tu mi vedi solo come un fratello. Era impossibile che ti innamorassi di un singhiozzo come me. Come posso pretendere che una ragazza bella come te... >>

<< Anch'io >> sussurro abbassando la testa.

<< Cosa? >> chiede.

<< Anch'io ti amo, Hiccup >> dico guardandolo negli occhi.

<< Non mi prendere in giro >> mi rimprovera.

<< Non ti prendo in giro >> dico avvicinandomi.

<< Sono perdutamente innamorata di te Hiccup Haddock >> sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra.

<< Sei sicura? >> sussurra sfiorando le mie labbra con le sua.

<< Mai stata più sicura di così >> dico annullando la distanza tra le nostre labbra.

Ci baciamo a lungo, rendendo il bacio sempre più profondo. Le sue mani sono sui miei fianchi, mentre le mie sono tra i suoi capelli, scompigliandoli ancora di più. Dopo un po' ci separiamo, prendendo fiato e guardandoci negli occhi. Poso dolcemente una mano sulla sua guancia e Hicc fa lo stesso, accarezzandomi le labbra con il pollice. Ci sorridiamo a vicenda.

<< Aveva ragione mio padre >> dice. Lo guardo interrogativa.

<< Gli addominali funzionano sempre >> ride. Gli do uno schiaffo nel petto per poi scoppiare a ridere.

<< Allora ti conviene tenere la maglietta addosso se ci tieni a rimanere vivo>> scherzo.

<< Non potrei mai guardare nessun'altra ragazza all'infuori di te, milady >> dice dolcemente.

Faccio un sorriso a trentadue denti e lo bacio con passione.

Il giorno più bello della mia vita” penso

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


È passata una settimana da quando Hiccup e io ci siamo messi insieme. Ancora non lo abbiamo detto ai nostri amici, preferiamo tenerlo segreto per ora. Stiamo pranzando nella mensa scolastica tutti insieme.

<< Ehi piccioncini! Smettetela di tubare oppure prendetevi una stanza! >> scherza Hiccup lanciando una patatina a Snotlout e Ruff.

<< Cosa c'è cugino? Sei invidioso perchè io ho una ragazza e tu no? >> domanda Snotlout con tono di superiorità. Hiccup e io ci guardiamo e prende la mia mano sotto il tavolo.

<< Ma che dici? Sto solo aspettando la ragazza giusta >>.

<< Forse è per questo che non ne hai mai avuta una >> dice Tuff.

<< Come farai a capire che è quella giusta? >> chiedo con un sorriso.

<< Mi basterà ascoltare il cuore, quando batterà all'impazzata solo alla presenza della ragazza che amo, capirò che è quella giusta >> dice guardandomi negli occhi. Arrossisco.

<< I-io vado a prendere da bere >> e mi alzo.

Non ci posso credere. Come fa a farmi battere il cuore con solo due parole? Spero che gli altri non sospettino nient, sennò chi le regge più Heather e Ruff?

<< Astrid Hofferson? >> sento dietro di me. Mi giro.

<< Tu sei Astrid Hofferson? >> chiede un ragazzo con i capelli rossi. Mi sembra di conoscerlo.

<< Si, sono io. Scusami, ma ci conosciamo? >> chiedo.

<< Sono Dagur. Dagur Outcaston >> dice. Ora ricordo!

<< Dagur! Sei proprio tu? >> chiedo entusiasta.

<< Sì. Cavolo come sei cambiata! Ormai erano 2 anni che non ci vedevamo >> dice abbracciandomi. Rimango interdetta, per poi ricambiare con rigidità, ma Dagur non se ne accorge.

<< Anche tu sei cambiato. Ti sei tagliato i capelli e ti sei fatto crescere la barba! Ora sì che assomigli a tuo padre >> rido.

<< Anche tu sei diventata più bella >> dice sfiorandomi una mano con la sua. Sento una mano appoggiarsi sulla spalla. La riconoscerei ovunque.

<< Outcaston... >> dice Hiccup freddamente.

<< Haddock... >> risponde Dagur.

<< Credevo ti fossi trasferito >> continua Hiccup.

<< Mi mancava questo posto... e gli abitanti >> dice, per poi guardare me. Hiccup se ne accorge, ma non dice niente.

<< E comunque non sono obbligato a dirti perchè sono tornato, perciò... >> mi prende per un fianco e mi tira a sé <<... scusami, ma sto avendo una conversazione con questa splendida fanciulla >> dice con strafottenza. Hiccup stringe i pugni.

<< Senti Dagur, ci vediamo a giro, ok? I miei amici mi stanno aspettando >> dico allontanandomi, ma lui mi tira a sé prendendomi il polso.

<< Tu non vai da nessuna parte biondina >> dice con un sorrisetto malefico. Gli occhi di Hiccup diventano di un verde scuro e posso sentire il suo respiro accelerare.

<< Lasciami Dagur! >> dico, ma lui stringe la presa facendomi male. Hiccup non resiste e gli assesta un pugno sul naso.

<< Lasciala brutto bastardo! >> urla.

<< Che cazzo ti prende Haddock? >> ringhia Dagur con una mano sul naso sanguinante.

<< Devi lasciarla stare, hai capito? Astrid non è una delle tue puttanelle! >>.

<< Sennò che mi fai, singhiozzo? >> provoca Dagur. Hiccup si prepara a dargli un secondo pugno, ma lo fermo.

<< Che ti succede? Ora ti fai proteggere anche dalle troiette? >> ride Dagur.

<< Ora basta! >> urla Hiccup prima di buttarsi su Dagur.

<< Non ti permettere mai più di chiamare così la mia ragazza, hai capito? >> urla Hiccup dopo che Tuff e Snotlout, accorsi appena hanno sentito le urla, lo hanno separato da Dagur, retto da Fishlegs.

<< Te la puoi tenere la tua stupida ragazza >> ringhia Dagur con la faccia completamente ricoperta di sangue, per poi andarsene. Mi giro verso Hiccup. Ha un taglio sanguinante sullo zigomo. Ci guardiamo negli occhi.

<< Scusami Astrid >> dice a testa bassa. Mi avvicino.

<< Non volevo che finisse così, che tu mi vedessi in questo modo. Se non vuoi più stare con me... >> dice, ma lo interrompo baciandolo. Sento gli sguardi di tutti puntati su di noi, ma non mi importa. Hiccup ha bisogno di qualcuno che lo tranquillizzi ora e io sono l'unica che lo può fare.

<< Non mi importa quello che fai Hiccup, io non ti lascerò mai >> sussurro prendendogli il viso nelle mie mani e accarezzandogli lo zigomo tagliato. Fa una smorfia di dolore. Gli sorrido dolcemente.

<< Sei fantastica Astrid. Ti amo e ti amerò per sempre. >> dice prendendomi i fianchi e avvicinando le nostre labbra.

<< Anch'io. Ti amavo, ti amo e ti amerò sempre Hiccup. Però ora dobbiamo medicare questa ferita >> dico. Hicc ride e annulla la distanza tra le nostre labbra. Ricambio posando le mani sulla sua nuca. Un concerto di applausi e fischi prorompe intorno a noi. All'improvviso sentiamo qualcosa colpirci e ci giriamo per vedere chi ci ha interrotto e, all'occorrenza, ucciderlo. Heather e Ruff mi guardano con gli occhi lucidi, Tuff e Fishlegs ci guardano allibiti, mentre Snotlout ci guarda maliziosamente tenendo in mano il piatto con le patatine.

<< Ehi cugino! Smettetela di tubare oppure prendetevi una stanza! >> esclama Snotlout, facendo ridere tutto il gruppo.

----------------------DOPO SCUOLA-------------------------

<< Da quanto state insieme? >>.

<< Cosa vi siete detti? >>.

Heather e Ruff mi stanno facendo il terzo grado dal momento in cui siamo usciti dalla mensa, ora stiamo tornando a casa tutti insieme.

<< Ehi ragazze, calma! >> esclamo ridendo.

<< Come possiamo stare calme dopo quello che è successo a pranzo? >> chiede Heather.

<< Già, Hiccup è stato troppo forte! >> esclama Tuff tirando dei pugni all'aria. Sento Hiccup sospirare vicino a me. Non va molto fiero di quello che ha fatto. Gli stringo la mano per rassicurarlo, mi guarda e sorride.

<< Te lo dicevamo noi che Hiccup ti amava! Un po' del merito va anche a noi! >> esclama Ruff, riferendosi anche a Heather.

<< Lo sapete che sono pessimista >> dico.

<< Ma fidati se ti dico che di amore non ci capisci una mazza! >> dice Heather.

<< Ok ok ho capito. Grazie mille ragazze! >> dico abbracciandole.

<< Anch'io dovrei ringraziarvi. Se non fosse stato per voi non avrei mai avuto il coraggio di invitare Astrid a casa mia >> dice Hiccup. Mi giro di scatto verso le mie due migliori amiche.

<< E' stato tutta opera vostra? Anche la dichiarazione e il fatto degli addominali? >> chiedo sbalordita.

<< Veramente noi lo abbiamo solo spinto ad invitarti a casa sua e la dichiarazione è tutta opera di Hiccup. Cos'è questa storia degli addominali? >> chiede Heather incrociando le braccia al petto. Tutto il gruppo guarda me e Hiccup con sguardo malizioso. Il mio ragazzo e io ci guardiamo arrossendo.

<< Ehm... Hiccup era appena salito per farso il bagno e quando sono andata a cercarlo per dirgli che dovevo tornare a casa l'ho trovato in camera sua che indossava soltanto i pantaloni >> spiego andando a fuoco.

Heather e Ruff mi guardano con gli occhi fuori dalle orbite.

<< Va bene ragazzi. Abbiamo già raccontato abbastanza. Il resto vorremmo tenercelo per noi >> dice Hiccup prima che qualcuno commenti.

Ognuno va per la sua strada, mentre io e Hiccup andiamo a casa sua. Una volta arrivati ci mettiamo comodi sul divano, abbracciandoci mentre guardiamo “Star Wars”. Nella stanza cade il silenzio, coperto solo dalla televisione.

<< Senti Astrid. Lo so che non vuoi più parlarne, ma te lo devo dire >> rompe il silenzio Hiccup. Lo guardo interrogativa, non capendo di cosa stia parlando.

<< Mi dispiace per quello che è successo oggi con Dagur. Non avevo alcun diritto di intromettermi e tanto meno picchiarlo in quel modo, anche se lo rifarei altre mille volte per come ti ha chiamata. Quando ho visto che ti stavi abbracciando con un ragazzo ho cercato di controllarmi ripetendomi mentalmente che forse era un tuo amico e che non stavate facendo niente di male, poi però ho riconosciuto Dagur e sono corso non appena ti ha sfiorato la mano. Quando ti ha dato della poco di buono tutta la mia calma e l'autocontrollo sono antati a farsi benedire e sai cosa è successo. Il succo della questione è che sarei disposto a tutto pur di evitare che ti faccino del male. Ti amo troppo Astrid, amo il modo in cui sorridi e non permetterò mai a nessuno di toglierti quel meraviglioso sorriso. Nessuno >> dice asciugandomi una lacrima sfuggita al mio controllo.

<< So che non faresti mai del male a nessuno senza un valido motivo Hiccup. Oggi mi hai dimostrato che ci tieni davvero a me e che mi ami quanto io amo te. L'unico che riesce a farmi sorridere per davvero sei tu Hicc, ma sei anche l'unica persona che può farmelo scomparire, perchè non posso immaginare una vita senza il ragazzo che amo. Anch'io non permetterò che qualcuno ti faccia soffrire, poiché se tu soffrissi, soffrirei con te amore mio. Ti amo così tanto che mi fa male il cuore al solo pensiero di averti lontano. Ho paura che tutto questo sia un sogno e che domani mi sveglierò, ritrovandomi di nuovo nella mia vecchia vita monotona. Ormai sei una parte indispensabile nella mia vita Hiccup, sei l'unico ragazzo che abbia mai amato e lo sarai per sempre >> sussurro singhiozzando.

<< Non ti devi preoccupare amore mio. Sarei solo uno stupido a lasciarti, poiché anch'io non potrei vivere senza di te >> mi sussurra prendendomi il viso tra le mani e asciugandomi le lacrime con i pollici. Avvicina lentamente le sue labbra alle mie sfiorandole.

<< Ti amo Hiccup >> sussurro.

<< Ti amo anch'io milady. Follemente >> sussurra prima di baciarmi dolcemente, per poi approfondire il bacio. Lentamente infilo una mano sotto la sua maglietta, sentendo sotto le dita la forma dei suoi addominali. Hiccup mi prende la mano allontanandomi dolcemente.

<< No Astrid. Non voglio che tu faccia nulla di cui potresti pentirti in futuro >> sussurra dolcemente.

<< Non me ne pentirò Hiccup. Te lo prometto >> sussurro.

<< Il momento arriverà, ma non ora >> dice baciandomi la fronte.

<< Va bene >> dico stringendomi a lui. Cala il silenzio, si sentono soltanto i nostri respiri, dato che il film è finito da un pezzo.

<< Ti posso fare una domanda? >> chiedo, rompendo il silenzio.

<< Tutto quello che vuoi, milady >> dice.

<< E' vera quella storia della ragazza giusta? >> chiedo curiosa.

Hiccup mi prende una mano e se la porta al petto, all'altezza del cuore, che batte velocissimo. Ci appoggio la testa, sentendo meglio quel cuore che in questo momento batte per me.

<< Questo risponde alla tua domanda? >> sussurra.

Gli sorrido e lo ricopro di baci.

<< Ti amo alla follia Hicc! >> sussurro sfiorando le sue labbra con le mie.

<< Ti amo anch'io, milady. Ti amerò per sempre, non scordarlo mai >> sussurra annullando la distanza tra le nostre labbra.

 

NOTA AUTORE: eccomi qua! Scusate il ritardo ma c'è una festa nel mio paese e ho avuto moltissime cose da fare. Vorrei tanto ringraziare tutti coloro che recensiscono e seguono la mia storia, ma soprattutto un ringraziamento speciale alla Pery ( la mia compagna di banco ) che mi sopporta, mi supporta( che giri di parole eh? ) e che recensisce i capitoli appena usciti dalla mia zucca. GRAZIE MILLE ELE!!!! SEI UNA SANTA!!!! okay basta sennò mi uccide dalla vergogna. Recensite mi raccomando!

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


<< Chi era quel ragazzo Astrid? >> domanda Heather.

<< Già. Come fai a conoscerlo? >> continua Ruff.

Siamo in camera mia, preparandoci per il nostro triplo appuntamento. Sono passati ormai 4 giorni dalla rissa a scuola.

<< E' un mio vecchio amico, si era trasferito 2 anni fa, poco dopo il mio incidente >> spiego.

<< E come mai Hiccup lo odia così tanto? >> chiede Ruff.

<< Veramente non ne ho la minima idea. Prima dell'incidente erano come fratelli, ma dopo, per qualche strano motivo, hanno cominciato ad odiarsi e litigavano per qualsiasi cosa >>.

<< Probabilmente la ragazza di cui era innamorato Dagur, si era infatuata di Hiccup >> scherza Heather. La guardo male.

<< Ooohh, avanti Astrid! Lo sai anche te che Hiccup è un bel bocconcino >> ride.

<< E che bocconcino... >> scherzo.

<< ASTRID! >> esclamano le mie amiche, fintamente scandalizzate.

<< Cos'è successo l'altro pomeriggio, dopo scuola? >> chiede Ruff con tono malizioso. Arrossisco.

<< Ehm... niente. Purtroppo >> dico sussurrando l'ultima parola, ma le mie amiche sembrano aver sentito lo stesso.

<< Vuoi dire che stava per accadere qualcosa? >> chiede Heather.

<< Oddio. Certo che siete delle impiccione! >> sbuffo << Non è successo niente perchè ci siamo fermati prima, o meglio, Hiccup ha fermato me e quando gli ho chiesto il perchè, lui ha risposto che ancora non è il momento e che non vuole che faccia qualcosa di cui potrei pentirmi in futuro >> spiego. Mi guardano con gli occhi a cuoricino.

<< Tipico di Hiccup. Ti ama e ti rispetta troppo per farti fare questo passo e vuole che tu ci pensi bene. Non ha tutti i torti. Dal punto di vista fisico a lui non cambia molto, ma per te... lo sai no? >> dice Heather.

<< Hai ragione >> dico e finiamo di prepararci.

 

30 MINUTI DOPO

Sentiamo suonare il campanello, apro la porta e mi trovo davanti gli occhi più belli del mondo.

<< Buon pomeriggio, milady >> dice facendomi un perfetto baciamano. Mi sciolgo.

<< Buon pomeriggio anche a lei, milord >> fingo una riverenza.

<< Sei bellissima Astrid. Non mi stancherò mai di dirtelo >> sussurra sulle mie labbra.

<< Sì, come no. Spostati Romeo, che devo andare a salutare la mia ragazza >> esclama Snotlout rovinando l'atmosfera.

<< Cavolo Hiccup! Sei così sdolcinato che mi sta per venire una carie >> dice Tuff, entrato anche lui, dando un bacio a Heather.

<< Smetterò di dimostrare il mio amore ad Astrid solo quando non la amerò più e dato che la amerò per sempre, dovrete sopportarmi ancora per un po'. Erano anni che aspettavo che diventasse la mia ragazza e ora che finalmente l'ho tutta per me, non la lascerò andare via facilmente >> ribatte Hiccup abbracciandomi da dietro.

<< Vedete ragazzi? Imparate da lui >> dico rivolta a Snotlout e Tuff, che rispondono con una smorfia.

<< Smettetela di fare i bambini e andiamo >> dice scocciata Ruff, prendendo la mano di Snotlout e tirandolo verso le macchine. Saliamo e ci avviamo verso il centro commerciale.

------------------------PIU' TARDI-------------------------

<< Era proprio necessario comprare tutta questa roba? >> chiede Tuff completamente ricoperto dalle borse di Heather.

<< Certo amore >> risponde la mia amica.

<< Sentite ragazzi, dovrei andare in bagno, ci vediamo al bar? >> dico.

<< Ti aspetto io milady >> dice Hicc dandomi un bacio a stampo. Sorrido e vado in bagno.

<< Ma guarda chi si rivede >> sento dietro di me.

Oh no. Non lui”.

<< Lasciami stare >> dico senza voltarmi.

<< Che c'è? Non saluti più gli amici? >> chiede con una risatina. Mi volto.

<< Non sei più mio amico, Dagur >> dico freddamente.

<< Te la sei presa per quella cosa a mensa? >> chiede indispettito.

<< Non mi importa che tu mi abbia dato della troia, la cosa non mi tocca, ma non avresti dovuto provocare Hiccup in quel modo. Non se lo merita >> lo rimprovero.

<< Hai ragione. Si merita molto peggio >> dice ghignando.

<< Smettila Dagur! >> ringhio << Cosa ti ha fatto per meritarsi questo tuo odio? >> chiedo furiosa.

<< Non dovrei dirtelo io, visto che è lui il tuo ragazzo e che la cosa riguarda anche te >> dice.

<< Non ti seguo >> dico confusa.

<< Chiedilo al tuo ragazzo. A quanto pare non è vero che in una coppia non ci sono segreti >> dice prima di andare via con un sorrisetto. Corro subito da Hiccup.

<< Ma quanto ci hai messo? >> chiede scherzosamente, prendendomi per i fianchi e stampandomi un bacio sulla fronte.

<< Scusa, c'era una fila lunghissima >> mento.

<< Farò finta di crederti, ma quando saremo soli, mi dirai cosa hai, va bene? >> dice prima di darmi un bacio.

<< Va bene >> sorrido.

<< Eccovi piccioncini! >> dice Ruff.

<< Che hai Astrid? Sembri preoccupata >> mi sussurra all'orecchio Heather, nel frattempo i ragazzi entrano in un negozio di articoli sportivi e noi ragazze andiamo a sederci su una panca.

<< Cosa è successo Astrid? >> chiede di nuovo Heather. Faccio un respiro profondo.

<< Ho incontrato Dagur in bagno >> dico.

<< Cosa? Che ti ha fatto? >> chiede preoccupata Ruff.

<< Che mi ha detto più che altro. Gli ho detto che non mi importa che mi abbia offeso, ma Hiccup non si meritava di essere trattato in quel modo e lui ha risposto che si merita di peggio. Quando gli ho chiesto delle spiegazioni ha risposto solo che Hicc me lo deve dire, visto che sono la sua ragazza e che questa storia riguarda anche me >> racconto.

<< Secondo me lo ha detto solo per farti litigare con Hiccup. Probabilmente è innamorato di te e ti vuole per sé >> risponde Ruff.

<< Ruff a ragione. Non mi preoccuperei più di tanto >> continua Heather.

<< Forse avete ragione ragazze. Spero solo che non c'entri nulla con l'incidente >> dico.

<< Ti dovresti godere la tua relazione con Hiccup. Sono 18 anni che aspetti questo momento e non potevi trovare ragazzo migliore. Da quando stai con lui sei più felice >> dice Ruff guardando alle mie spalle. Mi volto e vedo il mio splendido ragazzo.

<< Avete ragione >> mi alzo << non permetterò a nessuno di mettersi tra me e Hiccup >> dico prima di correre verso di lui e baciandolo passionalmente.

<< E questo per cos'era? >> chiede stupito.

<< Perchè ti amo >> rispondo con un sorriso, che viene subito ricambiato.

<< Ti amo anch'io, milady >> dice baciandomi di nuovo.

<< Certo che voi due non riuscite a stare l'uno lontano dall'altro >> dice Snotlout.

<< Sta zitto >> dico dandogli un pugno sul braccio.

<< Solo perchè stai per compiere 18 anni, non vuol dire che mi puoi usare come pungiball >> brontola Snotlout massaggiandosi il punto colpito.

Il compleanno! Me ne ero dimenticata!” penso.

<< Ruff! Heather! Domani è il compleanno di Hiccup e non gli ho ancora comprato nulla! >> sussurro disperata alle mie amiche. Heather mi fa l'occhiolino.

<< Oddio! Mi sono dimenticata che devo comprarmi i trucchi. Mi accompagnate? >> mente Heather. È un genio.

<< Passo! >> esclamano prontamente i ragazzi.

<< Allora ci vediamo qui tra 30 minuti >> dice prendendo me e Ruff e tirandoci in un punto dove i ragazzi non ci vedono.

<< Ok. Cosa gli regali? >> mi chiede Ruff. Alzo le spalle.

<< Sei una frana >> dice Heather.

<< Cosa gli piace? >> chiede ancora Ruff.

<< Gli piace fare delle fotografie... aspettate un momento! >> mi illumino.

<< Ho visto accendersi una lampadina >> dice Ruff sarcastica.

<< Gli posso regalare una nostra foto! Magari con una dedica >> dico.

<< Lo sapevo che se ti impegnavi potevi farcela! >> esclama Heather orgogliosa.

<< Andiamo al negosio che mancano solo 20 minuti >> dice Ruff.

------------------------POCO DOPO-----------------------------

<< Eccovi ragazze! Ma che fine avete fatto? >> esclama Tuff.

<< Scusaci tesoro, ma scegliere la matita del colore giusto richiede del tempo >> mente Heather baciandogli la guancia.

<< Non voglio sapere altro >> dice Tuff.

<< Torniamo a casa che è quasi ora di cena >> dice Hiccup prendendomi la mano. Andiamo verso il parcheggio. Heather e Tuff sono in macchina con me e Hicc, mentre Ruff e Snotlout sono da soli. Arriviamo a casa mia 30 minuti dopo, visto che abbiamo accompagnato l'altra coppia alle proprie case.

<< Che ne dici se domani si uscisse solo io e te? >> chiede Hicc.

<< Dico che sarebbe stupendo passare il compleanno con te >>.

<< Beh, tecnicamente il compleanno è anche il tuo, almeno potremmo passare il nostro giorno speciale insieme >> risponde avvicinandosi.

<< Allora ci vediamo domani mattina >> sussurro sulle sue labbra.

<< Se fosse per me non ti lascerei tornare a casa. Non posso aspettare fino a domani. >> mi bacia dolcemente.

<< Perchè non ceni con me e mia zia? >> chiedo.

<< Non vorrei disturbare >> dice, passandosi la mano dietro al collo.

<< Sei molto carino quando fai così >> lo bacio << Comunque non disturbi mai >> gli accarezzo la guancia.

<< Va bene, ma solo perchè me lo chiedi con questa faccina >> dice dandomi un ultimo bacio prima di entrare in casa con me.

-----------------------DOPO CENA-------------------------

<< Grazie mille zia, era tutto molto buono >> dice Hiccup.

<< Grazie a te Hiccup per averci fatto compagnia, ormai non la sopportavo più mia nipote. Quando non è con te sembra di avere uno zombie in casa >> dice la zia ridendo.

<< Non è vero! >> arrossisco. Hiccup scoppia a ridere.

<< Anche i miei genitori dicono lo stesso di me. Deve essere il destino >> dice guardandomi negli occhi.

<< Accidenti come si è fatto tardi! Non vorrei che i tuoi si preoccupino. Astrid, perchè non lo accompagni alla porta? >> dice la zia. Io e Hicc ci alziamo.

<< Hai ragione zia. Grazie ancora per la cena e buonanotte >>.

<< Buonanotte caro >> risponde zia. Andiamo verso la porta.

<< Ci vediamo domani milady >> dice Hiccup.

<< A domani amore >> dico. Mi fissa.

<< Che c'è Hicc? >> chiedo curiosa.

<< Sei così bella che non riesco a smettere di guardarti >> sussurra prendendomi per i fianchi. Metto le mie mani sulla sua nuca.

<< Anche tu non scherzi amore mio >> sussurro baciandolo dolcemente. Sento la sua lingua accarezzare il mio labbro inferiore, dischiudo le labbra e le nostre lingue cominciano a danzare. Rendiamo il bacio più passionale.

<< Ahem >> sentiamo. Ci giriamo cercando di riprendere aria e troviamo mia zia con le braccia incrociate al petto, appoggiata alla parete. Arrossiamo.

<< Credo tu abbia pulito abbastanza bene la bocca di mia nipote, Hiccup >> dice trattenendo una risata.

<< Hai ragione zia, ma è sempre meglio abbondare, non si sa mai >> dice Hicc sarcastico. Gli do uno schiaffo sul braccio dalla vergogna.

<< Credo tu debba andare ora >> dico al mio ragazzo.

<< Ok. Ci vediamo domani, piccola >> mi bacia un'ultima volta << Buona notte zia >> dice dandole un bacio sulla guancia.

<< Buonanotte Hiccup >> risponde lei. Una volta uscito il mio ragazzo, mi guarda con un sopracciglio alzato.

<< Spara >> mi arrendo.

<< Solo 4 parole. Te-lo-avevo-detto >> dice.

<< Me lo hanno già detto Heather e Ruff >> dico.

<< Allora apposto >> conclude e va via. Sto per salire in camera mia quando la sento.

<< COMUNQUE COMPLIMENTI, SIETE STATI 10 MINUTI SENZA PRENDERE FIATO, UN NUOVO RECORD! >> urla dal salotto. Rido e vado in camera mia. Guardo l'orologio, le 22:30. Accendo la TV e mi butto sul letto, addormentandomi poco dopo.

L'arrivo di un messaggio mi sveglia, guardo l'ora, sono mezzanotte passate. Mi allungo verso il comodino per prendere il cellulare e leggo il messaggio.

Tanti auguri alla ragazza più bella di tutte. Ormai il mio cuore appartiene a te e non avrei immaginato una ragazza più adatta a cui donarlo. Sei la mia vita. Ti amo milady.

Per sempre tuo,

Hiccup”

Una lacrima mi riga il viso. Rispondo subito.

Auguri anche a te amore mio. Anche il mio cuore appartiene a te. Sei il ragazzo più dolce che una ragazza possa mai desiderare. Non vedo l'ora che arrivi domani. Ti amo con tutto il cuore.

Per sempre tua,

Astrid”

Spengo la TV e mi addormento pensando ad un paio di occhi verdi e dei capelli ramati e scompigliati.

 

NOTA AUTORE: Oddio non ci speravo più! Questa scuola mi sta distruggendo e l'unico momento in cui posso scrivere è durante le lezioni, questo capitolo è venuto fuori durante l'ora di religione XD. Cercherò di aggiornare il prima possibile, ma non vi assicuro niente. A quanto pare i professori si sono messi d'accordo e hanno deciso di interrogare tutti nello stesso periodo :'( . Vabbè, leggete e recensite mi raccomando :) .

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


La pioggia tagliente mi colpisce mentre percorro le strade della città. Le mie lacrime si mescolano alla pioggia, la scena che ho appena visto mi ritorna in mente.

Come ha potuto farmi questo?”.

Sto piangendo così tanto che non mi accorgo che sto attraversando la strada. Una luce, un suono e Hiccup al volante dell'auto che mi sta venendo in contro.

Mi sveglio di colpo in camera mia, la sveglia sta suonando. La spengo e mi metto le mani tra i capelli, appoggiandomi con i gomiti sulle ginocchia, ripensando al sogno. L'ho rifatto altre volte, ma nei sogni di prima non c'era Hiccup al volante. Mi ritornano in mente le parole di Dagur.

Dovresti chiederlo a lui, visto che in questa storia c'entri anche tu”.

Mi levo subito questo pensiero dalla testa. Era solo un sogno e sono sicura che Hiccup non c'entra niente con l'incidente. Oggi è il nostro compleanno e non lo voglio passare con il broncio.guardo se ho dei messaggi sul cellulare. Ci sono quelli di tutti. Rispondo velocemente e mi dirigo in bagno per farmi una doccia.

Esco dopo 20 minuti, indosso l'intimo e apro l'armadio. Opto per dei leggins, una maglia a mezze maniche e non possono mancare le mie adorate Converse. Scendo per fare colazione e incontro mia zia che prepara la colazione.

<< Buongiorno zia >> le do un bacio sulla guancia.

<< 'Giorno nipote. Esci? >> chiede.

<< Sì. Hiccup dovrebbe arrivare tra poco >> non finisco di parlare che mi arriva un messaggio. È Hiccup.

“Buongiorno milady. Tra 20 minuti sarò lì. Tieniti forte, ho in mente una giornata indimenticabile per entrambi.”

<< Si parla del diavolo... >> dice mia zia.

<< Che ne sai che è Hic? >> chiedo.

<< La faccia da ebete parla chiaro >> ride.

<< Grazie zia >> dico sarcastica.

<< Di nulla nipote >> risponde. Iniziamo a mangiare.

Salgo in camera per prendere la borsa e il regalo. Sento il campanello e le voci di mia zia e Hiccup. Scendo le scale.

<< Trattala bene Hiccup. So dove abiti >> lo minaccia zia.

<< Tranquilla zia >> la rassicura. Alza il suo sguardo e mi guarda negli occhi << Non potrei mai farle del male >> continua. Mi zia se ne accorge e si gira verso di me.

<< Eccoti cara. Stavo dicendo a Hic che... >> comincia la zia.

<< Ciao Hic >> la interrompo ricambiando lo sguardo del mio ragazzo.

<< Ciao Astrid >> risponde lui << Sei bellissima >> continua. Sorrido e finisco di scendere le scale, arrivando di fronte a lui, a fianco di mia zia.

<< Grazie. Anche tu non scherzi >> dico osservandolo. Indossa una camicia con le maniche arrotolate fino ai gomiti, dei jeans che gli fasciano le gambe in modo sublime e un paio di Vans.

<< Ho capito piccioncini, siete già rincretiniti, andate prima che cominciate a sbavare. Tocca a me pulire dopo >> dice la zia. Ridiamo tutti. Hiccup mi prende la mano e ci dirigiamo verso la macchina.

<< Ci vediamo più tardi zia >> saluto.

<< Divertitevi >> dice per poi chiudere la porta. Saliamo in macchina e appena Hic chiude il suo sportello mi bacia dolcemente.

<< Non vedevo l'ora di baciarti, piccola >> dice.

<< Ieri sera ti ha spaventato mia zia? >> rido.

<< No >> mette in moto << Mi ha spaventato stamani >> conclude con un sorriso. Rido e mi da un bacio sulla guancia.

<< Buon compleanno milady >> dice.

<< Buon compleanno Hic >> dico. Partiamo per il centro commerciale.

-----------------------A PRANZO----------------------

<< Mi dici dove metti tutto quel cibo? >> chiede Hic.

<< Perchè? >> chiedo.

<< Hai mangiato tantissimo! >> ride.

<< Ho i miei trucchi >> rispondo. Ride, ma appena guarda alle mie spalle torna serio. Sembra arrabbiato.

<< Che succede? >> chiedo confusa.

<< Ma guarda chi si rivede! Astrid Hofferson con il suo bastardino! >> sento ridere alle mie spalle. Riconosco subito la voce.

Non ora!”.

<< Lasciaci in pace Dagur >> dico senza voltarmi.

<< Cosa vuoi Outcaston? >> ringhia Hiccup.

<< Calmati bastardino, volevo solo salutare la mia amica >> risponde posando una mano sulla mia spalla. Hic scatta in piedi, ma lo fermo.

<< Te l'ho già detto ieri. Non sono tua amica e smettila di insultare il mio ragazzo >> ringhio. Hiccup sgrana gli occhi.

<< Oh già. Il nostro “piccolo” incontro in bagno. È stato interessante >> dice con un sorrisetto. Hic mi guarda e intuisco i suoi pensieri. Stringo la sua mano nella mia e lo sento tranquillizzarsi.

<< Vedo però che non hai seguito il mio consiglio. State ancora insieme >> continua.

<< Non ti credo Dagur >> ribatto << Sono sicura che Hiccup non farebbe nulla che mi spinga a lascarlo >> continuo sicura di me.

<< Tu dici? >> ghigna Dagur << Allora perchè non le dici perchè ti trovavi lì con lei 2 anni fa il giorno dell'incidente? Voglio proprio vedere la sua reazione >> dice rivolto a Hiccup.

<< Non mi importa Dagur. Sono viva ed è passato >> dico.

<< Vattene Dagur >> ringhia Hic.

<< Allora ce l'hai la lingua Haddock >> ridacchia, ma torna subito serio, gli occhi che spruzzano cattiveria pura << ma a quanto pare le palle hanno ancora da crescerti. Oltre ad essere un bastardino sei anche un coniglio, che si fa difendere dalla sua ragazza >> lo provoca. Prima che riesca a fermarlo, vedo Hic scattare e tirargli un pugno, ma Dagur risponde con un calcio sullo stomaco che fa piegare in due Hiccup, che si rialza e continua a colpirlo.

<< Lasciaci in pace, hai capito? >> urla Hiccup dandogli l'ennesimo pugno. Si alza e torna verso di me, quando Dagur fa un fischio e altri 3 ragazzi arrivano per poi cominciare a picchiare Hiccup.

<< HICCUP! >> urlo correndo verso di lui, ma qualcuno mi trattiene.

<< Lasciami! Devo aiutare il mio ragazzo! >> cerco di liberarmi.

<< Calmati Astrid! Cosa vorresti fare?! >> sento la voce di Heather. Mi giro e vedo anche Ruff e Hel, la ragazza di Fishlegs. Mi volto di nuovo verso la rissa e vedo Tuff, Fishlegs e Snotlout prendere a pugni i 3 ragazzi per liberare Hic. Dopo diversi calci e pugni i 3 ragazzi e Dagur sono per terra, con le facce ricoperte di sangue. Corro verso Hiccup e lo aiuto ad alzarsi.

<< Stai bene Hic? >> chiedo preoccupata.

<< Potrei stare meglio >> risponde tossendo e sputando sangue. Mi guarda.

<< Mi disp... >> comincia, ma all'improvviso spalanca gli occhi e cade in terra a peso morto, alzo lo sguardo e vedo Dagur con una gamba del tavolo rotto tra le mani. Scappa via con gli altri ragazzi.

<< NO! >> urlo inginocchiandomi di fianco a lui. Prendo la sua testa e la appoggio sulle mie cosce.

<< Hiccup! Rispondimi, ti prego! AIUTO! >> urlo verso la folla che si è radunata intorno a lui. Vedo Heather chiamare i soccorsi. Snotlout si inginocchia dall'altro lato e appoggia un orecchio sul petto di Hiccup.

<< E' vivo, ma dobbiamo subito portarlo in ospedale >> dice.

<< Resisti Hic. I soccorsi stanno arrivando. Non mi lasciare >> sussurro abbracciandolo.

<< Non vado da nessuna parte senza di te milady >> lo sento sussurrare. Le lacrime mi rigano il viso.

<< Sai milady... >> sussurra << …non è così che volevo rendere questa giornata indimenticabile >> conclude con una smorfia di dolore.

<< Non ci pensare Hic. A me basta che tu stia bene >> dico baciandolo e sento il sapore del sangue sulla sua bocca. Guardo come l'hanno conciato. Ha un taglio profondo sul sopracciglio destro, un occhio nero e il labbro spaccato. Il sangue scende dalla tempia destra e dal naso. Non posso immaginare com'è dentro.

<< Come sono conciato milady? Tanto male? >> chiede sarcastico.

<< Tra poco arriveranno i soccorsi e starai meglio >> dico << Comunque sei uno schianto anche così >> sorrido.

<< Sono sempre uno schianto piccola >> sussurra, prima di chiudere di nuovo gli occhi. Sento le sirene dei soccorsi.

<< Tranquilla signorina, è solo svenuto >> mi tranquillizza un soccorritore, per poi prenderlo e caricarlo sull'ambulanza.

<< Grazie mille ragazzi >> dico ai miei amici << Non so come sarebbe potuta finire se voi non foste arrivati >>.

<< E' il minimo che potevamo fare Astrid >> dice Tuff.

<< Per fortuna che eravamo tutti qui >> continua Snotlout.

<< Meglio se vai con lui Astrid >> dice Ruff.

<< Sono sicura che sia tu la persona che vorrebbe vedere appena sveglio >> conclude Heather abbracciandomi.

Le sorrido e corro verso i soccorsi. Salgo e ci dirigiamo all'ospedale.

-------------------LA MATTINA DOPO--------------------

Hiccup sta dormendo sul suo letto in ospedale. Il dottore è appena andato via e mi ha lasciata sola con lui. L'operazione è durata 10 ore, dato che aveva un braccio e diverse costole rotte. Un pezzo di costola gli ha quasi perforato un polmone e ha rischiato di andare in arresto cardiaco per il numero elevato di calci che ha preso al petto. Le ferite alla faccia non erano tanto gravi, ma il colpo alla testa lo ha davvero ridotto male. Appena siamo arrivati all'ospedale si è svegliato per 5 minuti e si è lamentato che non ci vedeva bene, ma i dottori hanno detto che è normale, visto il colpo che ha ricevuto. Sto aspettando che si risvegli dall'anestesia, gli infermieri hanno detto che non dovrebbe mancare molto. Osservo bene il mio ragazzo, ha la testa fasciata e posso vedere una leggera macchia sulla tempia destra, segno che la ferita sta finalmente smettendo di sanguinare. Gli hanno messo dei punti sul taglio al sopracciglio, lo zigomo sinistro è di un viola scuro e il labbro inferiore è gonfio dove c'è lo spacco. Il braccio sinistro è ingessato e piegato sul torace, lasciato scoperto, vista l'enorme fasciatura che lo ricopre. Le coperte gli coprono le gambe e arrivano poco sotto la pancia. Non si vede, ma ha la caviglia destra fasciata per una piccola slogatura e diversi tagli dietro la schiena, causati dalla caduta sui bicchieri di vetro rotti. Ritorno con la mente all'episodio, una piccola lacrima mi scende, ma la caccio via appena sento dei piccoli movimenti. Hiccup cerca di muoversi, ma il dolore gli impedisce qualsiasi movimento. Apre gli occhi e mi guarda.

<< Buongiorno milady >> sussurra con voce roca. Cerca di alzarsi, ma lo tengo giù dalle spalle.

<< Non devi sforzarti Hic >> dico. Mi guarda, capisco subito cosa vuole sapere.

<< Sei stato operato, hai il braccio sinistro e diverse costole rotte, che hanno rischiato di perforarti un polmone.la caviglia destra è slogata, hai diversi tagli sulla schiena, ma non sono profondi. Ti hanno fasciato la testa, sentirai dolore appena finisce l'effetto della morfina, ma non durerà molto. Ti hanno messo dei punti sul sopracciglio, ma per il resto stai bene >> spiego accarezzandogli i capelli non coperti dalla fasciatura.

<< Allora sono sano come un pesce! Pensavo peggio >> sussurra sarcastico. Rido e chiamo il dottore, che arriva subito.

<< Ben svegliato ragazzo >> saluta il dottore << l'operazione è andata benissimo, hai rischiato di andare in arresto cardiaco, ma il tuo cuore ha retto benissimo >> dice.

<< Ne sono felice dottore >> sussurra Hic << quando potrò tornare a casa? >> domanda.

<< Per ora non te lo so dire, ma se ti riprendi velocemente, e sono sicuro che sarà così, tra una settimana sei fuori di qui. Non ci sono danni agli organi sicchè non sei in pericolo >> spiega il dottore. Hiccup sorride e mi prende una mano.

<< Ti ammiro ragazza, non ho mai visto qualcuno resistere così tanto. Ti vedo molto stanca, se vuoi ti puoi riposare nel letto qui di fianco, non dovrebbero esserci altri pazienti in arrivo per questa notte >> dice.

<< Grazie mille dottore >> ringrazio. Ci saluta e se ne va. Cala il silenzio nella stanza.

<< Senti Astrid... >> lo interrompo con un movimento della mano.

<< Basta >> dico.

<< Ma... >> continua.

<< Ti ho detto basta >> lo interrompo di nuovo << Ne parleremo domani mattina. Siamo entrambi stanchi, potrei dire qualcosa che non penso e non me la sento di litigare >> concludo.

<< Tecnicamente sarebbe già “domani mattina” >> dice ironico. Trattengo una risata.

<< Mi hai capito lo stesso >> dico e mi metto sotto le coperte.

<< Non me lo dai il bacio della buona notte? >> chiede innocente.

<< No >> rispondo secca.

<< Perchè? >> chiede serio, sento una punta di paura nella sua voce. Non voglio che si agiti.

<< L'ultima volta che l'ho fatto ho sentito il sapore del tuo sangue e subito dopo sei svenuto >> rispondo << Non ci tengo a rivivere quella scena >> concludo. Sospira.

<< Lo so che sei arrabbiata con me >> sussurra << Me lo merito >> conclude. Mi giro verso di lui e lo vedo guardare il soffitto. Gli occhi sono lucidi e una lacrima scende sul suo viso.

<< Sono sicuro che troverai qualcuno migliore di me >> sussurra asciugandosi la lacrima e girando la testa dall'altro lato. Ha capito male. Crede che io voglia lasciarlo. Mi alzo subito e vado da lui. Lo abbraccio.

<< Non voglio nessun altro che te Hiccup >> gli sussurro all'orecchio. Gira la testa e ci guardiamo negli occhi.

<< Non sono arrabbiata. Quando ho visto quei ragazzi prenderti a botte ho avuto paura di perderti e quando sei caduto per la botta in testa, mi son sentita morire. Eri lì, con la testa che sanguinava, non rispondevi e io non avevo fatto niente per evitare tutto questo >> spiego piangendo.

<< Mi dispiace tantissimo Astrid >> sussurra posandomi una mano sulla guancia. Sorrido.

<< Beh. Ora siamo pari >> dico ironica.

<< Già. Solo che quel giorno sono morto mille volte e... >> comincia. Fa un grande sospiro << E pensare che è stata colpa mia, mi fa venire voglia di andarmene e non tornare più >> conclude.

<< Cosa intendi? >> chiedo non capendo di cosa stia parlando. Chiude gli occhi.

<< Dovevo vedermi con Dagur e altri amici per organizzare una festa a casa mia, ma mi aveva messo della droga nella limonata. In quel momento arrivasti tu e trovasti delle bustine di cocaina sul tavolo del soggiorno. Mi chiedesti cosa avevo combinato, ma io ero così fatto che cominciai a palparti e tu mi tirasti uno schiaffo, per poi correre via piangendo. Realizzai quello che avevo combinato e ti inseguii con la macchina, ma ero sempre sotto l'effetto della cocaina e anche la pioggia non mi aiutò, perciò non ti vidi attraversare la strada ed il resto lo sai. Capisci ora perchè non volevo mai parlare di quel giorno? Per questo odio Dagur, se lui non mi avesse drogato, tutto questo son sarebbe mai successo. Odio me stesso perchè nonostante sapessi che non potevo guidare in quelle condizioni, ho preso la macchina, rischiando di uccidere la ragazza che amo >> racconta a testa bassa, guardandomi ogni tanto negli occhi. Sta piangendo. Mi alzo e mi irrigidisco.

Non posso credere che sia stato lui alla guida della macchina che mi ha investito. Improvvisamente tutte le scene de quella sera mi tornano in mente. Le bustine di cocaina, lui che mi afferra, lo schiaffo, la macchina e le sue braccia intorno a me. Non è colpa sua, non del tutto almeno, Dagur è il colpevole, non doveva mettere quella roba nel bicchiere di Hiccup e lui non doveva prendere la macchina in quelle condizioni. L'unica cosa che dovrei fare è andarmene da lui e non cercarlo mai più, chiunque lo farebbe al posto mio, è inaccettabile quello che ha fatto. La testa mi dice di andare via, lasciarlo e ricominciare da capo e sono quasi sul punto di farlo. Cerco di fare un passo indietro, ma qualcosa mi blocca e vedo la sua mano che stringe la mia. È qui che entra in gioco il cuore, che mi dice di perdonarlo, che non troverò mai un ragazzo come lui, che non amerò mai qualcuno quanto amo lui. Per tutta la vita ho seguito la testa, trovandomi spesso a fare le scelte più logiche e giuste, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Qualcosa che non poteva essere riempita con i voti alti, con gli amici e i familiari, per quanto siano importanti. Quel qualcosa era l'amore di una persona speciale e questo l'ho scoperto nel momento in cui Hiccup ha posato le sue labbra sulle mie per la prima volta, è in quel momento che ho deciso di usare per la prima volta il cuore, che mi ha permesso di dichiararmi e di passare la migliore settimana della mia vita, come ragazza di Hiccup Haddock, cioè colui che in questo momento sta di fronte a me, con le lacrime che scorrono sul suo viso, la sua mano sulla mia, in attesa di una mia parola. Realizzo che qualunque cosa abbia fatto, non ha più importanza, non possiamo tornare indietro e cambiare tutto. Ogni esperienza, sia bella che brutta, ci rende più forti per gli eventi futuri. Mi avvicino a lui, appoggiandomi con la mano libera al cuscino per non fargli male.

<< Non importa cosa tu abbia fatto Hiccup Haddock. Io continuerò ad amarti per sempre >> sussurro sulle sue labbra. Lo sento sorridere.

<< Ti amo milady >> sussurra prima di lasciare la mia mano per posare la sua sulla mia nuca e attirarmi sulle sue labbra. Ci baciamo con passione, mettendoci tutto l'amore che proviamo l'uno per l'altra. Dopo diversi minuti ci separiamo riluttanti per prendere aria. Gli asciugo una lacrima mentre lui mi sorride. Mi sdraio accanto a lui, stando attenta a non fargli male. Stiamo lì, a baciarci e sussurrarci parole dolci.

<< Ti ricordi che ti dissi che ancora non era arrivato il momento giusto per fare quella... “cosa” >> dice Hic accarezzandomi dolcemente il fianco, alzandomi lentamente la maglietta.

<< Mh-mh. Mi sembra di ricordare anche che sei stato tu a fermarmi >> rispondo.

<< Credo che questa volta non ti fermerò >> sussurra maliziosamente sul mio orecchio. Mi viene un'idea.

<< Bene bene Haddock >> sussurro sulle sue labbra accarezzandogli gli addominali e strusciandomi lentamente contro il cavallo dei suoi pantaloni, improvvisamente diventato più... consistente. Sento un gemito dalle sue labbra, che chiudo con un bacio infuocato, ma appena sento la sua mano scendere verso i miei pantaloni mi alzo dal letto, fingendo uno sbadiglio.

<< Oddio, sono stanchissima. Sarà meglio che vada a letto >> mento.

<< Come?! Non puoi lasciarmi così! >> esclama Hic indicando la sua prominenza tra le gambe.

<< Sono stanca Hic. Poi lo hai detto anche tu: “il momento arriverà”. Sei appena stato operato e devi riposare >> lo saluto con un bacio << E comunque puoi sempre chiedere a Federica per questa volta non credi? Dopotutto di mani ne hai due >> concludo dirigendomi verso l'altro letto, non senza ondeggiare sensualmente i fianchi, consapevole che il mio ragazzo mi stesse guardando.

<< Sei crudele >> lo sento brontolare a bassa voce. Trattengo una risata.

<< Buonanotte amore mio >> sussurro.

<< Buonanotte milady >> lo sento rispondere prima di cadere in un sonno profondo.

 

NOTA AUTORE: ooooooookkkkk questo è stato il capitolo più complicato da scrivere, ma ne è valsa la pena. Spero che vi piaccia e mi scuso per aver aggiornato così in ritardo. Cercherò di fare il più veloce possibile la prossima volta ve lo prometto!! recensite mi raccomando!!! zaooo

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


<< Ow! Stupido braccio! >> sento.

<< AAAHHH! >> apro gli occhi di scatto e vedo Hiccup che cerca di alzarsi. Guardo l'orologio: le 12.20.

<< Non dovresti fare sforzi figliolo >> dice una voce profonda. È Stoick, il padre di Hiccup.

<< Come faccio a stare fermo con tutto questo dolore?! >> sussurra dolorante << e comunque voglio svegliare io la mia ragazza. Tra poco passerà il dottore per controllarmi e la farà svegliare sicuramente >> continua con un'altra smorfia di dolore.

<< Ti prego Hiccup. Sei stato operato d'urgenza questa mattina presto. Se non vuoi farlo per te, fallo almeno per Astrid. Non peggiorare la situazione >> sussurra Valka.

<< Dopo tutto quello che gli ho fatto, svegliarla, dimostrandole che sto bene, sarebbe il minimo che possa fare. Ancora non riesco a capacitarmi del fatto che non mi abbia lasciato per averla quasi uccisa >> dice Hic. Sorrido mentalmente.

<< E' nobile da parte tua Hiccup, ma non è rischiando di stare ancora più male che le dimostrerai che le vuoi bene. Non mi stupisco che ti abbia perdonato, quella ragazza ti ama troppo e ha capito subito che non lo hai fatto intenzionalmente. Sono sicuro che lei ti direbbe la stessa cosa >> dice Stoick.

<< Hanno ragione i tuoi genitori Hic >> dico alzandomi << e ti ho già detto che quella storia è passata. Non ci devi pensare più>> aggiungo prendendo la sua mano nella mia. Sorride.

<< Buongiorno milady >> sussurra baciandomi una nocca.

<< Buongiorno Hic >> rispondo.

<< Buongiorno cara. Non sappiamo come ringraziarti per quello che hai fatto e che stai facendo per questa testa calda che è nostro figlio. Soprattutto ti chiediamo scusa per quello che è successo 2 anni fa >> dice Valka dispiaciuta.

<< Tranquilla Valka, Hiccup mi ha già raccontato tutto questa mattina. Non c'è niente da perdonare >> dico per tranquillizzarli << auguro a Dagur di non farsi più vedere da me. Ancora non ha assaggiato i miei pugni >> concludo. Ridiamo tutti.

<< Non vorrei essere lui quando accadrà. I tuoi pugni sono micidiali >> dice Hiccup. Sorrido orgogliosa delle mie doti di combattente.

<< Si è fatto tardi, dobbiamo andare al lavoro. Ci vediamo domani figliolo, sei in buone mani >> fa l'occhiolino Stoick.

<< Non potrebbero esserci mani migliori papà >> afferma Hiccup. Gli sorrido.

<< Sarò una sanguisuga Stoick >> dico. Ridiamo tutti e i genitori di Hic escono. Mi giro verso il mio ragazzo e lo aiuto a rimettersi a letto in posizione semi-seduta.

<< Grazie infermiera >> dice.

<< Di nulla sig. Haddock. È il mio lavoro >> rispondo. Arriva il dottore.

<< Buongiorno ragazzi >> saluta calorosamente << allora ragazzo, come ti senti? >> chiede.

<< Tutto rotto. Mi fa male ovunque >> risponde con una smorfia.

<< E' normale, l'effetto della morfina è svanito, ti farò portare degli antidolorifici, ma questo non vuol dire che il dolore svanirà, diventerà più sopportabile >> lo rassicura << hai dormito questa notte? >>.

<< Non molto, ma mi sento riposato >> risponde.

<< Va bene. Per oggi non ti faremo niente, ma domani ti faremo fare il giro dell'ospedale. Contento? >> chiede sarcastico.

<< Non vedo l'ora >> risponde Hic sarcastico. Ridiamo.

<< Ok. Ti manderò un infermiere con gli antidolorifici. Arrivederci signorina >> ed esce.

<< Mi piace quel dottore >> dice Hic. Lo guardo << riesce a preoccuparmi e tranquillizzarmi nello stesso momento >> conclude con un sorriso. Mi avvicino.

<< Anch'io volendo potrei riuscirci >> sussurro.

<< Con una differenza però >> sussurra sulle mie labbra << io ti amo a prescindere da quello che fai >> mi bacia. Sentiamo bussare alla porta e ci separiamo controvoglia. Entra un infermiere con delle medicine e un bicchiere d'acqua. Sul cartellino attaccato alla divisa c'è scritto “Steve”.

<< Gli antidolorifici sig. Haddock >> dice. Hiccup prende il medicinale e l'infermiere va via. Mi guarda.

<< Vai a casa Astrid. Tra poco mi addormenterò per l'antidolorifico. Ci vediamo dopo >> dice accarezzandomi una mano. Annuisco e l'aiuto a sdraiarsi.

<< Tornerò tra un paio d'ore >> gli stampo un bacio ed esco, dirigendomi a casa.

-----------------------2 ORE DOPO------------------------

Esco di casa per tornare in ospedale. Salgo in macchina e mi arriva un messaggio da un numero sconosciuto.

Ti conviene stare attenta piccola Hofferson. Il tuo ragazzo sta giocando con il fuoco e rischia di rimanere gravemente scottato.

S.”

“S.”? Cerco di ricordare qualcuno il cui nome cominci con questa lettera. Potrebbe essere Snotlout, ma dubito che sia lui il mittente. Cosa vuole questo tizio da Hiccup? Perchè “sta giocando con il fuoco”? Ho un brutto presentimento. Arrivo in ospedale nel giro di poco e mi dirigo subito verso la stanza di Hic. Mi blocco alla vista di ciò che vedo. Un gruppo di dottori e infermieri sono intorno al letto del mio ragazzo che non da segni di vita. È uno spettacolo spaventoso. Hiccup ha gli occhi aperti, ma non c'è traccia delle sue pupille e non respira. Sento il cuore salirmi in gola non appena l'elettrocardiogramma mostra che il cuore di Hic non sta battendo. Comincio a piangere.

<< E' in arresto! >> urla il dottore con cui abbiamo parlato due ore fa. Colpisce con molta forza il petto di Hiccup, producendo il macabro suono di ossa che si spezzano e comincia a fargli il massaggio cardiaco.

<< Forza ragazzo! Sei troppo giovane per andartene! >> dice tra una pressione e l'altra.

Ti prego Hiccup. Non lasciarmi”.

<< HICCUP! >> urlo con tutto il fiato che ho nei polmoni, mentre cado con le ginocchia a terra, piangendo disperata.

BIP.

È un miracolo.

BIP.

Non ci posso credere.

BIP.

Il cuore del mio ragazzo ha ricominciato a battere. I dottori tirano un sospiro di sollievo ed uno per uno escono dalla stanza. Rimane soltanto il dottore di prima, che scopro chiamarsi Alvin dal cartellino sul camice.

<< Aspetti infermiera >> dice.

<>.

<< Faccia analizzare questo campione di sangue e dica che mi servono i risultati il prima possibile, per favore >> chiede cortesemente.

<< Subito dottore >> e se ne va. Il dottore mi guarda.

<< Sei arrivata in un brutto momento ragazza mia >> sussurra. Mi alzo.

<< Dottore... >> comincio.

<< Chiamami Alvin >> mi interrompe.

<< Alvin... >> ricomincio << cosa è successo? Aveva detto che non c'erano danni agli organi! Invece torno e va in arresto cardiaco! >> concludo arrabbiata.

<< Capisco tu sia arrabbiata. Non dovrei dirtelo finchè non ne ho le prove, ma credo che al tuo ragazzo sia stata somministrata una quantità elevata di qualche sostanza stupefacente, che lo ha portato all'overdose. Fortunatamente l'infermiera stava facendo il giro e lo ha trovato. Per questo gli ho prelevato il sangue e l'ho mandato ad analizzare, così potremo vedere se i miei sospetti sono fondati >> spiega. Non posso credere che qualcuno abbia tentato di uccidere Hiccup, ma non capisco chi potrebbe averlo drogato, una lampadina mi si illumina.

<< Forse so chi potrebbe aver drogato Hiccup >> dico seria.

<< Davvero? Chi? >> chiede stupito.

<< Prima che andassi via 2 ore fa, Hiccup ha preso degli antidolorifici >>.

<< Sai chi era l'infermiere che glieli ha dati? >> domanda mentre fa cenno ad un infermiera.

<< Sul cartellino c'era scritto “Steve” >> rivelo.

<< Conosci nessuno con questo nome? >> chiede all'infermiera, sembrano conoscersi da anni.

<< Aspetta che controllo nell'elenco >> e va nella stanza riservata agli infermieri. Torna poco dopo con un quaderno.

<< Oggi non c'è stato nessun “Steve” al lavoro e non conosco nessun infermiere che si chiami così, papà >> dice.

<< Allora abbiamo trovato il colpevole. Ora sarà meglio che tu vada da lui, prima di perdere i sensi ha chiesto di te. Tornerò appena arriveranno i risultati delle analisi >> dice.

<< Grazie mille Alvin >> dico.

<< Ragazza mia, è il mio lavoro. È troppo giovane per morire e tu lo sei per conoscere il dolore per la perdita della persona che ami >> dice posandomi una mano sulla spalla. Annuisco ed entro. Mi siedo sulla sedia di fianco a lui e prendo la sua mano tra le mie.

<< Ci hai fatto prendere un bello spavento Hic >> comincio << soprattutto a me. Sai Hic? Nonostante avessimo solo 5 anni, mi ricordo di quando i miei genitori morirono. Mia zia disse che erano andati a fare un lungo viaggio, io le chiesi per dove e quanto durava , lei mi rispose che durava tanto perchè la strada che parte dagli occhi e arriva al cuore è lunga da percorrere. All'inizio non capii cosa volesse dire e sentii molto la loro mancanza, chiedendomi di continuo se solo non fossere andati via perchè non mi volevano più bene. In quei momenti di tristezza c'era solo una persona vicino a me e quello eri tu, il mio migliore amico, anzi, mio fratello. Dopo 2 anni realizzai, gli occhi simboleggiano la capacità di vedere quella persona, che nel momento della morte non vedi più, ma questa va al cuore e rimane lì per sempre. La durata del viaggio simboleggia il tempo che passa prima che questa persona realizzi che il proprio caro non c'è più. Però Hic... io non voglio che ciò accada. Non voglio arrivare a realizzare che oggi è stato l'ultimo giorno in cui ho visto i tuoi bellissimi occhi verdi. Mi ricordo sempre del giorno in cui capii che i miei non sarebbero mai più tornati. Avevo 7 anni e tu mi stasti accanto per tutto il tempo. È lì che mi innamorai di te. Mi ricordo ancora le tue parole.

Sono sicuro che i tuoi ti volevano bene Astrid e si sono sempre presi cura di te. Ora però mi prenderò cura io di te, ti prometto che non ti lascerò mai. Ti voglio troppo bene per farlo”.

Quel giorno promisi a me stessa che anch'io mi sarei presa cura di te, che avrei fatto di tutto per evitare che qualcuno ti facesse del male. Capisci ora perchè sto soffrendo a vederti ridotto così? Sento di aver infranto la promessa e non posso perdonarmelo. Ti prego amore mio, svegliati >> sussurro tra le lacrime. Appoggio la testa sulla sua spalla e continuo a piangere.

<< Sono io quello che deve chiedere scusa milady >> lo sento sussurrare. Alzo la testa e vedo il suo bellissimo sorriso sghembo. Lo abbraccio di slancio.

<< Piano tigre! Sono mezzo rotto ricordi? >> dice con una smorfia di dolore. Mi allontano subito.

<< Perdonami Hic! Ti ho fatto male? >> chiedo dispiaciuta.

<< Finchè sento dolore va bene. Significa che sono vivo >> scherza. Gli tiro un pugno sul braccio buono.

<< Questo è per lo spavento >> non lo lascio ribattere che lo prendo per il camice e faccio unire le nostre labbra << e questo è per tutto il resto >> sussurro.

<< Dovrei farti preoccupare più spesso. SCHERZAVO! >> si difende appena vede che sta arrivando un altro pugno. Sorrido e gli accarezzo i capelli.

<< Come ti senti? >> chiedo.

<< Sono stanco, ma il dolore sta diminuendo >> cala il silenzio e mi tornano in mente le parole del messaggio.

Rischia di rimanere gravemente scottato”.

Che si riferisse a questo? Chi è questo “S.”?

<< Astrid >> sento chiamarmi.

<< Eh? >>.

<< Che succede? Ti vedo strana >> dice. Decido di dirglielo.

<< Prima di venire qui mi è arrivato questo messaggio >> dico mostrandogli il cellulare << dici che c'entri qualcosa con poco fa? >> chiedo.

<< Non lo so, ma non è un caso che ti sia arrivato proprio mentre stavi salendo in macchina e io mi stavo sentendo male. Questo vuol dire che questo “S.” ti stava seguendo e sapeva che saresti venuta qui >> spiega. Mi incupisco.

<< Ehi Ehi piccola, non preoccuparti. Possono farmi quello che vogliono, ma nulla mi allontanerà da te ok? La cosa che mi preoccupa però è che se davvero questo o questa che sia, vuole fare del male a me, cercherà di usare anche te e il fatto che ti abbia seguito fino a casa tua non mi tranquillizza per niente. Ora però non pensiamoci ok? >> dice prendendomi il mento nella sua mano, alzandomi la testa. Gli sorrido. Lentamente ci avviciniamo l'uno all'altra.

<< Come stà il nostro piccioncino preferito? >> sentiamo chiedere da dietro la porta semiaperta. Sorrido appena riconosco la voce.

<< Zitta Ruff! Sto cercando di guardare il bacio! >> si lamenta Heather.

<< Non lo sapevo! Sono appena arrivata. Dici che ci hanno sentito? >> chiede ingenuamente Ruff.

<< Ciao piccola >> la ignora Tuff, molto probabilmente è venuto insieme alla gemella.

<< Ciao principessa >> saluta Snotlout.

<< Ragazzi contenetevi >> li rimprovera Fishlegs.

<< Siamo in un ospedale >> continua Hel.

Ci sono proprio tutti!”.

<< Continuiamo a fare finta che non ci siamo accorti di loro o lo diciamo? >> sussurra sulle mie labbra Hic, il suo respiro caldo che si unisce al mio.

<< Magari dopo >> sussurro fiondandomi sulle sue labbra, per poi scambiarci un bacio passionale.

<< Ecco! Che vi avevo detto? >> esclama fiera Heather.

<< Fai piano! Sto cercando di godermi lo spettacolo! >> la riprende Ruff.

<< Sapete ragazzi? Tutto mi aspettavo, tranne vedere mio cugino pomiciare con Astrid. Sono sicuro che non è bravo come lo sono io >> gongola.

<< Ma non prendono mai fiato? Sono ormai 5 minuti che sono attaccati >> esclama Tuff.

<< Scommetto che arrivano a 10 minuti senza staccarsi >> dice Ruff.

<< 15 >> Snotlout.

<< Condivido con Ruff >> dice Heather.

<< Io dico tra poco si dividono >> Hel.

<< Per me svengono >> Tuff.

<< Ragazzi! Non si scommette su queste cose! >> rimprovera Fishlegs. Momento di silenzio << comunque sto con Hel >> conclude.

<< Vi abbiamo sentiti ragazzi! >> esclama Hic. Cala il silenzio.

<< ABBIAMO VINTO! >> esclamano Fish e Hel. Fanno la danza della vittoria ed entrano tutti.

<< Come ti senti cugino? >> chiede Snotlout.

<< Non mi lamento >> risponde Hic.

<< Abbiamo saputo di poco fa >> dice Heather.

<< Stiamo aspettando i risultati delle analisi per quello >> dico. Sento Hiccup stringere la presa sulla mia mano.

<< Cavolo! Quanta gioventù! >> esclama il dottore sulla porta.

<< Allora dottore? >> vado subito al dunque.

<< Ho i risultati delle analisi ed è come pensavamo >> il cuore perde un battito << Hiccup è stato drogato >> conclude. La stretta di Hic comincia a fare male, ma faccio finta di niente.

<< Però ho una buona ed una cattiva notizia, quale volete per prima? >> chiede.

<< La buona >> risponde Heather vedendomi incapace di parlare.

<< Lo stupefacente che ti è stato somministrato era potente, ma in quantità quasi nulle, perciò il tuo corpo, essendo giovane e perciò forte, la distruggerà nel giro di poco. Non più di 3 giorni >> spiega.

<< E la cattiva? >> sussurra Hiccup.

<< Nel periodo in cui il tuo corpo distrugge questa sostanza sarai in pericolo. Come ho detto prima, la quantità è bassa, ma è pur sempre roba molto potente, perciò c'è sempre il rischio che tu vada di nuovo in arresto cardiaco o che i tuoi polmoni si riempiano di fluidi, o peggio, che uno dei due collassi. Per nostra fortuna c'è solo il 10% di probabilità che ti accada, ma non si sa mai, ti monitoreremo per questi 3 giorni e faremo almeno 2 analisi del sangue al giorno per controllare l'andatura della guarigione. Ricordati che avrai da fare anche la fisioterapia per il braccio, ma a quello ci penseremo dopo che ti avremo tolto il gesso. Ora riposati ragazzo, mi sembra che tu ne abbia passate troppe in 2 giorni, non credi? >> dice sarcastico.

<< Già. La ringrazio dottore >> dice Hic. Ci saluta con un cenno e se ne va. Guardo il mio ragazzo e vedo i suoi occhi inumidirsi.

<< Ragazzi, vi dispiace tornare domani? Hic deve riposare >> dico al gruppo.

<< Certo Astrid. Riposati Hic e non ti preoccupare, ce la farai >> lo rassicura Ruff. Tutti annuiscono e con un gesto della mano ci salutano e se ne vanno. Mi siedo sul letto e Hiccup appoggia la testa sulla mia spalla.

<< Sono andati via Hic. Piangi se vuoi >> sussurro accarezzandogli una guancia. Scoppia in lacrime e affonda la testa tra il mio collo e la spalla. Mi circonda i fianchi con il braccio buono.

<< Sono una nullità >> singhiozza.

<< Non è vero Hic! Non è colpa tua >> lo rassicuro.

<< Sì invece! 11 anni fa ti feci una promessa e l'ho infranta per la seconda volta! >> dice appena si calma un po'.

<< Non l'hai infranta. Tutto quello che è successo non è capitato per il tuo volere >>.

<< Se non avessi preso l'auto non ti avrei investito e se non avessi dato peso alle parole di Dagur, a quest'ora ti staresti godendo il tuo regalo di compleanno invece di stare in ospedale per me >> spiega. Già il regalo! Corro verso la mia borsa e tiro fuori un pacchettino che porgo a Hiccup.

<< Buon compleanno amore mio >> sorrido. Mi guarda negli occhi.

<< Oh Astrid. Non dovevi >> dice mentre prende il regalo. Lo scarta e tira fuori dal cofanetto una collana a forma di cuore che si divide in due. Lo spezza e mi porge una parte.

<< Aspetta >> dico prendendo entrambi i pezzi. Li giro e mostro a Hiccup i particolari. Nella parte destra c'è una sua foto e dietro le iniziali “HH”, mentre nella sinistra c'è una mia foto e dietro c'è la scritta “AH”. Gli metto la collana con le mie iniziali e io indosso quella con le sue. Sento la sua mano sulla mia nuca e subito dopo le sue labbra sulle mie. Ci baciamo per diverso tempo prima di separarci per riprendere aria.

<< Grazie mille Astrid. È il regalo migliore che tu potessi farmi, ma non credo di meritarlo. Non dopo quello che ti ho fatto >> abbassa lo sguardo. Prendo il suo mento con due dita e gli alzo la testa in modo che mi guardi negli occhi.

<< Tu ti meriti questo e molto di più Hic. Anch'io feci una promessa 11 anni fa e l'ho infranta, non voglio che riaccada. Ti ripeto che tu non mi hai fatto niente. Smettila di darti colpe che non hai >> dico seria.

<< Va bene milady. Però io non ho il mio regalo per te in questo momento >>.

<< Non importa Hic. Per me è già sufficente che tu sia qui con me sano e salvo >> sussurro. Vedo i suoi occhi chiudersi leggermente.

<< Ora è meglio se ti riposi cucciolo. Ti amo tanto >> dico dandogli un leggero bacio.

<< Ti amo anch'io milady >> sussurra chiudendo gli occhi << tanto >> e si addormenta. Mi scappa uno sbadiglio e mi addormento abbracciata a lui.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


<< AH AH!! Ho vinto! >> esclamo agitando le braccia in aria.

<< La fortuna del principiante... >> dice Hiccup avvilito.

<< Amore mio >> gli poso una mano sulla guancia << ammettilo che sei una schiappa a carte >> mi mordo il labbro per non ridere.

<< Non sono una schiappa. Ti ho fatto vincere >> mente.

<< Certo. Come no >> alzo gli occhi al celo << lo hai detto anche le altre sette volte >>.

<< E allora? Sono un cavaliere io >> dice con tono fiero.

<< Certo >> gli stampo un bacio sulle labbra.

<< Oh. Che bella scena >> riconosco la voce del dottor Alvin.

<< Buona sera dottore >> salutiamo Hiccup e io insieme.

<< Vado diretto al punto. Le tue condizioni ragazzo sono ottime. La caviglia slogata è guarita, le costole non si sono del tutto rimarginate, ma non ti daranno fastidi. Le droghe che ti sono state somministrate sono sparite senza complicazioni. L'unica cosa è il braccio sinistro, ma di quello sai di già che dovrai fare fisioterapia e per il resto va tutto a gonfie vele >> conclude.

<< Quindi posso tornare a casa? >> chiede il mio ragazzo speranzoso.

<< Certo ragazzo. Domani pomeriggio ti dimettiamo >> sorride il dottore. Hiccup mi prende una mano tra le sue e mi bacia le nocche.

<< Ora devo andare a finire il giro. Buonanotte >> ci saluta.

<< Buonanotte Alvin. Grazie di tutto >> salutiamo io e Hic. Cala il silenzio.

<< Senti Astrid >> comincia Hic << vai a casa a dormire. Tanto domani ci rivediamo. È inutile che tu dorma qui >>.

<< Va bene, ma domani vengo io a prenderti >>.

<< Sarà un onore milady >>. Lo bacio ed esco, dirigendomi a casa mia.

--------------------IL POMERIGGIO DOPO----------------------

Sono appena arrivata in ospedale, diretta verso la camera di Hiccup. Vedo il Dottor Alvin e cammino nella sua direzione.

<< Buongiorno Dottore >> lo saluto.

<< Oh. Buongiorno Astrid, sei venuta a prendere Hiccup? >>.

<< Sì. Prima però volevo ringraziarla per tutto quello che ha fatto in questa settimana per Hiccup >>.

<< Non devi ringraziarmi, è il mio lavoro. Quel ragazzo potrebbe essere mio figlio, ora però vai, altrimenti chi lo regge più quello. Ricordagli che non deve sforzare troppo il braccio per ora e di fare regolarmente la fisioterapia >> ride.

<< Può contare su di me dottore >> lo saluto con un cenno e vado verso la camera di Hiccup.

<< Faccio da solo infermiera >> lo sento dire.

<< Ok, mi chiami se ha bisogno di aiuto sig. Haddock >> e vedo un'infermiera uscire. Entro in camera e rimango con gli occhi spalancati. Hiccup è seduto sul lato del letto che cerca di infilarsi la maglia, un impresa ardua visto il gesso sul braccio. Mi concedo qualche minuto per ammirare quel Dio greco che è il mio ragazzo, visto che non può vedermi per la maglietta che gli copre la testa. Non è molto muscoloso, ma si vedono bene i pettorali e gli addominali, seguo la linea di quest'ultimi e mi rendo conto che indossa solo i boxer, sento un brivido sulla schiena alla vista di un ciuffino di peli che esce da lì. Immagini poco caste mi vengono in mente e arrossisco.

<< Mi dispiace interrompere la sua visione milady, ma dovrei finire di vestirmi >> sento. Mi risveglio subito dal mio sogno e vedo Hiccup con addosso la maglietta e uno sguardo misto tra il divertito e il malizioso.

<< I-io... ehm... tu... non... >> balbetto imbarazzata mentre si mette i pantaloni.

<< Sì? >> si avvicina con sguardo seducente. Non posso resistere, ma siamo in ospedale e lui è ancora in convalescenza.

<< S-sei pronto? >> domando.

<< Non è proprio la domanda che mi aspettavo, ma sì >>.

<< A-andiamo >> dico, ma mi ferma prendendomi una mano.

<< Sei irresistibile quando arrossisci >> sussurra sulle mie labbra. Sono tentata a baciarlo, ma non posso.

<< H-Hiccup... siamo in ospedale >> balbetto.

<< Solo un bacetto >> e unisce le nostre labbra. Non mi sazierò mai di lui, delle sue labbra, delle sue parole, di tutto. Con riluttanza mi allontano.

<< Se fai così non arriveremo mai a casa >> sussurro.

<< Quindi suppongo che ci sarà un dopo >> dice con sguardo malizioso.

<< Non finchè il tuo braccio sarà ingessato >>.

<< Come vuoi tu milady. So che non resisterai ancora a lungo al mio fascino >>.

<< E cosa te lo fa pensare? >>.

<< Come mi guardavi 5 minuti fa >> sorride ed esce.

Cavolo!”

-----------------PIU' TARDI-------------------------

Mi fermo con la macchina davanti alla casa di Hiccup e spengo il motore. Il viaggio è stato particolarmente silenzioso, vedo che Hic è preoccupato.

<< Eccoci arrivati >> dico. Scendiamo dal mezzo e ci avviamo in casa, ma prima che Hiccup infili la chiave nella serratura gli fermo la mano.

<< Cosa c'è Hic? >> chiedo.

<< Niente, perchè? >>.

<< So che c'è qualcosa, ti conosco. Quando sei preoccupato non parli ed è quello che è successo in macchina. Dimmi cosa ti turba >>.

<< Non è niente Astrid, davvero. Non ti preoccupare >> cerca di non guardarmi negli occhi. Gli prendo il viso tra le mani e faccio incontrare i nostri sguardi.

<< C'è qualcosa che turba il ragazzo che amo più della mia stessa vita. Come faccio a stare tranquilla? Ti prego amore mio, dimmi cosa ti preoccupa così tanto >> sussurro. Lo vedo combattuto, ma subito abbassa lo sguardo e sospira.

<< Mentre stavi firmando il foglio delle mie dimissioni, ho ricevuto un messaggio >> prende il cellulare e me lo mostra. Leggo quello che c'è scritto.

Sei solo stato fortunato che il mio aiutante sia un imbecille e che abbia sbagliato a darti la roba giusta, ma non lo sarai una seconda volta Haddock. Guardati bene intorno, ti osservo sempre. So tutto di te e della tua ragazza. Prendilo solo come un avvertimento, ora ti lascerò guarire definitivamente, non mi diverto a giocare con persone svantaggiate. Vedi di comportarti bene o questa volta non mi fermerò solo a te. Sai, quella Hofferson è una tipa molto sexy, non è escluso che mi possa divertire con lei, sai cosa intendo. S.”

Rimango senza fiato. Perchè non possiamo vivere la nostra vita in pace? Cosa vuole da noi questo pazzo? Alzo gli occhi dal cellulare e incontro quelli verdi di Hiccup.

<> sussurro con le lacrime agli occhi. Hiccup mi abbraccia, la mia faccia contro il suo petto.

<< Non permetterò a nessuno di farti del male, piccola. Starò incollato a te 24 ore su 24, se tu mi vuoi ovviamente >> dice dolcemente.

<< Quelli non vogliono me Hic, vogliono te. Sei tu quello in pericolo, quello che deve essere protetto. Non io >> singhiozzo.

<< Non mi importa se mi fanno del male >>.

<< Ma importa a me! >> urlo.

<< Stai calma Astrid >> cerca di tranquillizzarmi.

<< Come faccio a stare calma?! Un pazzo criminale sta cercando di uccidere il mio ragazzo! La persona che amo! >> urlo piangendo << io non voglio perderti come ho fatto con i miei genitori Hic >> concludo più calma.

<< Non mi perderai amore mio. Ti prometto che non mi ammazzeranno, ma non posso permettere loro di toccarti >> mi bacia dolcemente.

<< Scusa se ti ho urlato contro >> sussurro.

<< Non ti preoccupare. Sei bella anche quando sembri pazza >> ride. Gli tiro un pungno sul petto.

<< Stai attento a quello che dici Haddock. La tua guarigione è nelle mie mani >>.

<< Che?! >> esclama allibito.

<< Già. Tua madre mi ha chiamato poco prima che io partissi per l'ospedale dicendomi che staranno via per un paio di mesi per lavoro. Mi ha chiesto di assisterti durante la loro assenza e io ho risposto di sì. Perciò... >> mi avvicino al suo orecchio << vivremo insieme per due mesi. Solo io e te >> e gli bacio il lobo.

<< Sarà meglio entrare in casa prima che i vicini chiamino la polizia per atti osceni in luogo pubblico >> ridiamo ed entriamo in casa.

<< SORPRESA!! >> urlano i nostri amici. Uno striscione con scritto sopra “BENTORNATO A CASA” è appeso sul soffitto e il tavolo è pieno di cibo.

<< Woa! Grazie mille ragazzi! >> esclama felice Hic.

<< Di niente cugino, sono felice tu sia tornato intero >> dice Snotlout. Guarda il suo braccio << più o meno >> una sberla lo fa piegare in avanti.

<< Non prenderlo in giro! Bentornato Hic >> sorride Ruff, che viene spinta.

<< Spostati! Felice di vederti vivo amico >> esclama Tuff.

<< Ehi, Hic! Finalmente sei di nuovo tra di noi! >> arriva Heather, mettendosi a fianco del suo ragazzo.

<< Siete fantastici ragazzi! Non so come ringraziarvi >> dice Hiccup.

<< Un modo ci sarebbe >> parla Fish << la prossima volta tieni le mani dove devono stare >> scherza.

<< O per lo meno non su altre persone oltre alla tua ragazza >> ride Hel. Ridiamo tutti e ci mettiamo a mangiare ridendo e scherzando. I ragazzi hanno portato anche un po' di birre per rendere la serata più calda e festeggiare il compleanno mio e di Hic, visto che non lo abbiamo potuto festeggiare come si deve.

<< A Hiccup, che non ha voluto aspettare di festeggiare come si deve i suoi 18 anni prima di combinare un casino e finire in ospedale. E ad Astrid, che ha avuto la pazienza di una santa per sopportare quell'idiota di mio cugino >> scoppiamo tutti a ridere e beviamo.

<< Dai Astrid! Raccontaci un episodio di Hiccup in ospedale >> chiede Heather. Penso un momento.

<< Eccolo! Un pomeriggio un infermiera nuova venne a fare il giro dei controlli e si mise a parlare con Hiccup. Ad un certo punto lei disse “Sei stato molto coraggioso a proteggere la tua ragazza in quel modo” e lui rispose “Io non ho paura di niente”. La parte buffa è arrivata quando più tardi la stessa infermiera è tornata per prelevargli il sangue e lui si è messo ad urlare piangendo che voleva la sua mamma perchè aveva il terrore degli aghi. Dovevate vedere la mia faccia e quella della ragazza >> concludo ridendo, contagiando anche i miei amici.

<< Avevi detto che non lo avresti raccontato a nessuno >> sussurra Hiccup imbarazzato.

<< Non preoccuparti tesorino della mamma. Il tuo segreto è al sicuro con noi >> dice Ruff come se stesse parlando ad un neonato.

<< Grazie mille Ruff >> risponde sarcastico.

<< Eddai tesoro. Tutti hanno paura di qualcosa, anche se, devo ammettere, che io non ho paura di niente >> dico con tono ovvio.

<< Allora vogliamo parlare di quando la luce del bagno si accendeva di continuo da sola e tu ti rifugiasti nel letto con me tremante perchè credevi ci fosse un fantasma? Per poi scoprire che la luce del bagno aveva un sensore di movimento che faceva accendere la luce appena passava una persona e, visto che la porta era davanti al corridoio, era ovvio che si accendesse di continuo >> ribatte Hiccup provocando le risa in tutti i presenti.

<< Okay Okay. Siamo pari >> alzo le mani al cielo in segno di resa. La serata continua tra le risate e verso le 23 tutti tornano alla propria casa. Rimaniamo solo io e Hiccup.

<< Andiamo a letto Hic, sono stanca >> sbadiglio.

<< Hai ragione, andiamo >> saliamo le scale e ci dirigiamo in camera sua. Ci blocchiamo l'uno di fronte all'altro, imbarazzati.

<< Allora... io vado a cambiarmi in bagno >> dico prendendo la mia roba. Torno poco dopo e Hic è già sotto le coperte. Mi sistemo anch'io e mi allungo per spengere la luce. Sento un braccio circondarmi il fianco.

<< Non riesco a stare lontano da te sapendo che dormi con me sul mio stesso letto >> sussurra.

<< Hiccup... >> comincio.

<< Lo so Astrid. Rispetto la tua decisione di aspettare che il mio braccio guarisca completamente e hai ragione. Voglio solo che tu sappia che ti desidero più di ogni altra cosa al mondo e che ti aspetterò anche se quel giorno non ti sentirai pronta, anche se fosse per sempre, continuerò ad aspettarti. Non riesco ad immaginarmi mentre faccio l'amore con qualcuno che non sia tu >>. Mi giro verso di lui, attraverso la luce della luna che entra dalla finestra posso vedere i suoi occhi verdi, lo bacio, trasmettendogli tutto l'amore che provo per lui.

<< Anch'io ti desidero più di ogni altra cosa al mondo e credo che tu l'abbia capito da tempo ormai. Non voglio che tu ti faccia di nuovo male per un mio capriccio >> gli accarezzo una guancia.

<< Non è un capriccio e non ti devi preoccupare per il mio braccio. Sta bene >> mi bacia di nuovo dolcemente. Lentamente il bacio diventa più passionale, come se l'uno avesse bisogno dell'altro. Tutte le emozioni che ho provato negli eventi trascorsi fin'ora si mescolano tutti in una volta. In poco tempo mi trovo sopra di lui, accarezzandolo sotto la maglia e anche lui infila la mano calda sotto la mia, accarezzando ogni centimetro della mia pelle. Lentamente mi sfila la maglietta, facendomi rimanere solo con i pantaloni, si allontana da me per osservarmi, mi copro il seno con le braccia.

<< Non coprirti, sei bellissima. Una dea >> sussurra. Lo bacio di nuovo, sfilandogli la maglia e accarezzandogli ogni centimetro di pelle che trovo. Scendo sul suo collo tracciando una scia di baci. Con un colpo di reni e un grugnito mi ritrovo sdraiata sul letto e lui sopra di me. Traccia il mio stesso percorso all'incontrario, finendo al mio orecchio.

<< Dimmelo se mi devo fermare. Se continuo non so se potrò resistere >> sussurra sul mio orecchio. Voglio davvero che si fermi? Prima ancora di rispondere a me stessa ho già risposto a lui. Voglio che continui. Riprende a baciarmi scendendo lentamente fino al collo, con una mano mi accarezza, mentre con l'altra mi abbassa leggermente i pantaloni, fino a togliermeli insieme all'intimo. Sono completamente nuda davanti a lui che comincia a massaggiarmi il seno con una mano, un gemito esce dalle mie labbra, cerco di trattenere i sospiri.

<< Lasciati andare amore mio. Siamo solo io e te >> sussurra sulle mie labbra. Mi lascio andare e con una mano raggiungo l'elastico dei suoi pantaloni. Con uno sforzo inverto le nostre posizioni e mi ritrovo un'altra volta sopra di lui, sento la sua eccitazione premere sulla mia femminilità. Lentamente gli levo gli ultimi indumenti rimasti, improvvisamente sono di nuovo sotto di lui.

<< Sei pronta? >> sussurra sul mio orecchio.

<< Sì >> rispondo impaziente.

Facciamo l'amore per tutta la notte finchè all'alba, sfiniti, ci addormentiamo l'uno tra le braccia dell'altro.

 

NOTA AUTORE : Oddio non ci posso credere! Scusateeeee, non ho avuto proprio tempo per scrivere. Maledetta scuola! Una bomba no? ( okay lo ammetto, questa era triste). Comunque, come va? Spero la storia vi piaccia, anche se sto prendendo in considerazione di cancellarla o per lo meno cambiarla visto che le recensioni sono poche ( quasi nulle in effetti ) ma che ci posso fare? Non sempre la vita è rose e fiori, giusto? Vabbè vi saluto. Ciauuuuu

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


POV HICCUP

<< Non ti voglio più vedere! >>.

<< Aspetta... >> faccio per correrle dietro, ma il mio stato mi impedisce di correre più veloce. Dopo poco l'ho già persa di vista. Sono stato uno stupido, ma non c'è tempo per rimuginare. Devo andarla a cercare e spiegarle tutto. So che non dovrei, ma decido di prendere l'auto.

<< Dove sei Astrid?! >> ripeto come un mantra tra me e me. Ripenso a tutto quello che è appena accaduto e cerco di fare attenzione alla strada, ma la pioggia e la roba dentro di me mi limita la visuale. Improvvisamente vado addosso a qualcosa e un brutto presentimento si impossessa di me. Scendo velocemente dall'auto per vedere la ragazza che amo stesa a terra in una pozza di sangue.

<< NOO!! >> urlo svegliandomi di scatto. Mi guardo intorno per capire dove mi trovo, sono in camera mia. Sento qualcosa di morbido tra le mie braccia, abbasso lo sguardo e trovo la creatura più bella di tutte. Gli eventi di questa notte mi ritornano in mente e non posso fare a meno di sorridere. Non posso ancora credere che questa meraviglia mi abbia fatto dono della cosa più preziosa che aveva. Sta dormendo con la testa appoggiata alla mia spalla e la mano destra posata sul mio petto. La stringo ancora di più a me e mi fermo a guardarla. I suoi capelli biondi come il grano sparsi sul cuscino, ne prendo una ciocca e la porto al naso per odorarne il profumo, sposto il mio sguardo sulle sue labbra leggermente carnose ricordandomi la sensazione di averle sulle mie. Dio, quanto vorrei baciarle, ma mi trattengo per non rischiare di svegliarla. Le osservo il naso a patata e trattengo una risata al ricordo di lei che si vergogna di averlo così, glielo bacio dolcemente, stando attento a non farla svegliare. Il mio sguardo si posa sui suoi occhi, che trovo essere aperti. Ci guardiamo senza dire una parola. Siamo zaffiro su smeraldo, mare su terra, azzurro su verde. Mi perdo nell'infinità dei suoi occhi. Ci sorridiamo a vicenda prima di interrompere il silenzio.

<< Buongiorno, milady >> sussurro accarezzandogli la guancia con il braccio ingessato.

<< Buongiorno amore mio >> sussurra chiudendo gli occhi al mio tocco.

<< Come ti senti? >> le chiedo.

<< Un po' indolenzita, ma sopravvivrò >> sorride stiracchiandosi. Gli poso un bacio delicato sulle labbra.

<< Sei sicura? Non ti ho fatto male vero? >> chiedo preoccupato stringendola ancora di più a me.

<< All'inizio un pochino, ma è passato subito non ti preoccupare. Te piuttosto come stai? Ti fa male il braccio? >> chiede prendendomi la mano sinistra.

<< No. Per fortuna dopodomani mi tolgono il gesso. Non ne posso più di questo aggeggio. Anche se devo ammettere è stata una fortuna che mi abbiano ingessato solo l'avambraccio, così non sono stato limitato nei movimenti >> concludo con sguardo malizioso.

<< Sei un porco! >> dice fintamente scandalizzata. Incrocia la sua gamba con la mia e posa la sua mano sul mio petto, accarezzandolo lentamente. Sento dei brividi lungo la schiena.

<< A-Astrid non f-fare così >> balbetto. Non vorrei che queste sue “attenzioni” si notino troppo su di me.

<< Così come? >> chiede fintamente innocente. La sua mano scende ancora più giù e comincia ad accarezzarmi la gamba con la sua. Sospiro.

<< L-lo stai facendo a-apposta >> continua la sua tortura.

<< Cosa? >> sussurra baciandomi il collo. Mando a quel paese tutto e mi sposto sopra di lei.

<< Sei crudele, lo sai? >> dico fiondandomi sulle sue labbra. La sento ridere.

<< Mi piacerebbe molto toglierti quel sorrisetto dalla faccia, ma è tardi e devo ancora darti il mio regalo per il tuo compleanno >> continuo dandole un bacio sulla spalla. Mi alzo per andare a prendere il pacco e, sapendo che mi stesse guardando, faccio tutto con molta calma. Una volta chiusa la porta la sento borbottare. Sorrido per la mia vendetta appena riuscita. Torno poco dopo con una scatola, facendo attenzione al contenuto. Lei è ancora a letto, nella stessa posizione di poco fa, mi stendo accanto a lei appoggiandole il pacco davanti.

<< Oh Hic, non dovevi >> dice sciogliendo il nodo sopra. Un piccolo guaito irrompe nella stanza. Astrid mi guarda incredula.

<< Avanti, aprilo >> la incito. Lei toglie il coperchio e si mette le mani davanti alla bocca.

<< Oh mio Dio Hic! >> esclama prendendo il cucciolo di Husky bianco con un fiocco rosa legato al collo, che comincia subito a leccarle la faccia, felice.

<< Tanti auguri amore mio >> le dico abbracciandola.

<< Cosa... Come... Quando... >> comincia a dire emozionata.

<< Ti ricordi al centro commerciale ti eri fermata alla vetrina del negozio di animali? >> annuisce << prima di tornare via ho dato i soldi a Snotlout e gli ho chiesto se la andava a prendere e la portava a casa mia >> spiego. Lascia il cucciolo che si siede paziente davanti a noi e mi circonda la vita baciandomi.

<< Grazie mille Hic. È il regalo più bello che mi potessi fare. Ti amo >> dice con le lacrime agl'occhi.

<< Ti amo anch'io milady >> ci abbracciamo a lungo finchè non sentiamo qualcosa grattare alla porta. Mi alzo per andare ad aprire alla palletta di pelo nero.

<< Ah già. Astrid ti presento Sdentato. Non volevo che quella cucciolina si sentisse sola e al negozio li vedevo particolarmente legati, sicchè ho deciso di prendere un cagnolino anche per me >> dico.

<< Ciao piccolo! >> esclama prendendo Sdentato e mettendolo vicino al suo cucciolo. Ritorno accanto a lei, circondandola con un braccio.

<< Ora devi solo darle un nome >> sussurro. La guarda pensierosa mentre gioca animatamente con Sdentato.

<< Sembra una tempesta. Aspetta. Ecco il nome. Tempestosa! >> dice prendendola in braccio. Le bacio una tempia.

<< Che ne dici di andare a fare due passi? Mi sembra una splendida giornata >> suggerisco. Annuisce, continuando a coccolare Tempestosa. Mi vesto velocemente.

<< Ti aspetto in cucina >> le do un bacio prima di scendere.

Pochi minuti dopo arriva, pronta per uscire.

<< Andiamo? >> chiede impaziente. Prendiamo i guinzagli per i cuccioli e usciamo di casa, camminiamo verso il parco, una sua mano nella tasca posteriore dei miei pantaloni.

<< Ehi piccioncini! >> sentiamo venire da dietro. Ci giriamo e vediamo Heather, Hel e Ruff.

<< Ehi ragazze! >> esclama Astrid.

<< Ehi! >> saluto.

<< Vedo che hai ricevuto il tuo regalo di compleanno >> dice Ruff ridacchiando.

<< Eh sì, grazie a te Ruff >> la ringrazia.

<< Guarda che il cucciolo è da parte mia! >> mi fingo offeso.

<< Ma Ruff e Snotlout hanno fatto tutto il lavoro. Tu hai solo messo i soldi >> scherza Astrid.

<< Ti ricordo milady che abbiamo un conto in sospeso noi due >> le sussurro all'orecchio baciandole il lobo. Arrossisce.

<< Quale conto in sospeso? E perchè Astrid sei arrossita all'improvviso? >> chiede Ruff. Io e la mia ragazza ci guardiamo, arrossendo di nuovo. Heather ci guarda da più vicino, per poi fare una faccia stupita.

<< Non sarà mica quello che penso! >> esclama più ad Astrid che a me. Rimaniamo in silenzio, non sapendo che dire.

<< OH MIO DIO >> esclama portandosi le mani alla bocca.

<< Scusate, ma io non ci sto capendo niente >> dice Ruff confusa.

<< Lo hanno fatto Ruff >> dice tranquillamente Hel, che è stata zitta tutto il tempo.

<< Oh... >>.

<< Okay ragazze ora è meglio che torniamo a casa. Dobbiamo dare da mangiare a Sdentato e Tempestosa >> mento per levarci da questa, non poco imbarazzante, situazione.

<< Certo. Andate a saldare quel “conto in sospeso” >> ci prende in giro Heather. Ce ne andiamo imbarazzatissimi. Arriviamo a casa.

<< Okay è stata la passeggiata più imbarazzante della mia vita >> dice Astrid.

<< Preferisco cancellarla dalla mia mente >> rispondo. Cala il silenzio.

<< A proposito di quel conto in sospeso... >> comincia Astrid guardandomi. Ci guardiamo per diverso tempo.

<< Do da mangiare ai cuccioli >> dico.

<< Ti aspetto di sopra >> continua correndo subito dopo su per le scale.

Dio, quanto amo quella ragazza!

 

NOTA AUTRICE: lo so che mi odiate per non aver aggiornato prima, ma avevo il blocco dello scrittore. Prendetelo come un piccolo special Natale/Capodanno e scusate se non è molto lungo. Vi prego di recensire perchè (come ho detto nel precedente capitolo) il continuo di questa storia dipende dalle vostre recensioni. Ciauuuu 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


N/A: scusate tantissimo per il ritardo, ma sono stata tremendamente impegnata con la scuola. Ecco il capitolo 10!!!

PS: da lunedì 29 c'è in onda alle 18:10 su Boing “Dragons: oltre i confini di Berk”..... Hiccstrid... Hiccstrid ovunque. OMMIODDIO NON CI POSSO CREDEREEEE * sclera violentemente fino a morire d'infarto *

 

 

<< Secondo me dovresti andarci Hic >> ripeto per l'ennesima volta.

<< Te l'ho già detto Astrid. Non ci voglio andare >> soffia Hiccup.

<< Ma è giusto che tu stia con i tuoi amici. Non puoi stare tutto il tempo rinchiuso in casa come un carcerato >> incrocio le braccia al petto.

<< Non lo so. Non voglio che mi vedano come “quello che si è quasi fatto ammazzare di botte” >> dice tristemente.

<< Lo sappiamo tutti e due che non succederà mai >> dico prendendogli una mano << e comunque tutti sanno che lo hai fatto per difendermi. Qualunque ragazza ucciderebbe per avere un ragazzo come te >> continuo.

<< Grazie milady >> mi stampa un bacio << ma non voglio lasciarti da sola. È passato un mese dall'ultimo messaggio e il dottore ha detto che sono completamente guarito. Ho paura che questo pazzo, chiunque sia, possa farti del male e non voglio >> conclude accarezzandomi la guancia con il pollice.

<< Non succederà niente, vedrai. Se ti fa sentire tranquillo chiamerò Heather, Ruff e Hel per farmi compagnia, ok? >> dico per tranquillizzarlo.

<< Certo che mi vuoi proprio mandare via, eh? Non è che mi stai tradendo? >> chiede scherzosamente.

<< Oh no! Mi hai scoperto! >> dico fintamente stupita. Ridiamo entrambi.

<< Seriamente Hic. Vai a divertirti con i ragazzi. Noi ragazze vi aspettiamo qui. Sarà anche un'occasione per passare una serata con le mie amiche >> dico. Mi avvicino lentamente << potrebbe essere conveniente, visto il dopo-serata >> gli sussurro all'orecchio. Lo sento sospirare.

<< Come vuoi. Non me lo faccio ripetere due volte >> mi bacia e va a cambiarsi velocemente. Intanto mando un messaggio sul gruppo di noi ragazze.

 

A: Ehi ragazze! Che ne pensate di venire tutte a casa di Hic? Sarà una serata tutta al femminile!

Ht: Ben detto Astrid! Mi stavo annoiando qua.

He: Sarò lì tra 15 minuti.

R: Sei riuscita a convincere Hic ad uscire con i ragazzi?

A: E' stata ardua, ma ci sono riuscita.

Ht: Cosa gli hai promesso?

A: Che?

R: Non fare finta di niente ragazza.

A: ...

He: Lasciatela stare ragazze.

A: Grazie Hel.

He: Ce lo dirà quando saremo là.

A: …Bell'amica.

 

Sento il campanello e vado ad aprire. Non c'è nessuno. Sto per chiudere la porta quando vedo una busta per terra. La raccolgo e vedo che non c'è scritto né il mittente né il destinatario. Decido di aprirla.

 

Preparati bellezza che ancora non hai visto niente. Vi ho lasciato tranquilli per un mese. Il tuo ragazzo è guarito e non vedo l'ora di divertirmi con lui. Ovviamente mi divertirò anche con te biondina, ma non so se ti piacerà. A me tanto. Goditi questa ultima sera e buona fortuna. S.”

 

Non può essere. Non posso farla vedere a Hiccup, sennò non andrà con i ragazzi e ha proprio bisogno di staccare un po' la spina. Metto la busta in tasca non appena sento il campanello suonare di nuovo. Apro e una bufera di capelli biondi e mori mi colpiscono in pieno.

<< SERATA PER DONNEEEE >> urlano le proprietarie. Ci mettiamo tutte a ridere mentre andiamo in sala.

<< Qualcosa mi dice che sono arrivate le ragazze >> dice Hic appoggiato allo stipite della porta.

<< Vattene via Haddock. Questa serata è solo per noi ragazze. Tu non c'entri niente >> esclama Heather.

<< Fino a prova contraria questa è casa mia >> incrocia le braccia al petto.

<< Che per una sera è stata occupata da noi. Siamo 4 contro 1 Hiccup. Cosa vuoi fare? >> chiede Ruff. Hic alza le braccia al cielo.

<< Ok avete vinto. Mi arrendo >> dice dirigendosi verso camera sua. Lo seguo.

<< Mi raccomando Astrid, state attente, non aprite a nessuno e non uscite di casa >> dice autoritario, mentre prende portafoglio e cellulare.

<< Va bene papà >> lo prendo in giro.

<< Non prendermi in giro Hofferson, o te la farò pagare >> dice in tono malizioso.

<< Non ne hai il coraggio >> rispondo. Mi prende per i fianchi e mi tira impossibilmente vicino a lui, i nostri bacini si toccano e sento la sua eccitazione. Mi bacia lentamente, rendendo il contatto sempre più passionale. Metto le mie mani tra i suoi capelli, scompigliandoli e tirandoli. Mi spinge verso la parete e mette le sue mani sui miei glutei.

<< Salta >> sussurra al mio orecchio. Lo faccio e continuiamo a baciarci. Ci stacchiamo per prendere aria.

<< Sarà meglio che vada se non vogliamo anticipare il dopo-serata >> dice con la testa appoggiata al mio petto.

<< Hai ragione >> ridacchio. Mi mette giù e ci sistemiamo prima di scendere.

<< Allora... >> comincia.

<< Ho capito Hic. VAI! >> lo interrompo ridendo.

<< Ci vediamo dopo milady >> dice baciandomi per poi uscire. Chiudo la porta.

<< Wow >> sento dietro di me. Mi giro e vedo Heather.

<< Cosa? >> chiedo.

<< Certo che quando volete, ci sapete dare dentro >> arrossisco.

<< Non so di che tu stia parlando >> dico facendo finta di niente.

<< Sai di cosa sto parlando. La tua faccia rossa dice tutto e anche lui non lo nascondeva tanto bene. Comunque belli i pantaloni di Hiccup >> dice in tono malizioso tornando in salotto. Ora posso anche sotterrarmi viva. La seguo e cominciamo la serata.

 

---------------------------------TIME SKIP-------------------------------

<< Allora Astrid. Come sta andando la tua vita da mogliettina? >> ride Ruff.

<< Ah Ah spiritosa >> rido.

<< Da quello che ho visto prima, mi sembra vada bene >> mi prende in giro Heather.

<< HEATHER! >> arrossisco violentemente.

<< Che? Cosa è successo? Vogliamo saperlo anche noi! >> dicono in unisono Ruff e Hel.

<< Niente! >> rispondo prontamente.

<< Niente di che. Vi dico soltanto che per un po' di tempo i piedi di Astrid non sono stati dove dovrebbero stare. Però c'era Hiccup che le impediva di cadere... e come la stringeva! >> spiega Heather cercando di non ridere. Hel e Ruff scoppiano a ridere mentre io mi vorrei sotterrare viva.

<< A quanto pare non volete perdere tempo >> ride Ruff.

<< Okay okay ora basta prenderla in giro >> ride Hel.

<< Grazie Hel. È bello sapere che almeno un'amica mi vuole bene >> dico enfatizzando sulle ultime parole.

<< Ooohh ma noi ti vogliamo bene Asty >> dicono in unisono Heather e Ruff.

<< Lo sapete che odio quando mi chiamate così >> dico con un sorriso.

<< Eccola la nostra Astrid. Va bene cambiamo argomento. Ti è arrivato più niente dal ragazzo misterioso? >> chiede Heather. E ora che dico? Meglio dire la verità.

<< Okay promettete di non dirlo a Hiccup >> comincio. Fanno sì con la testa. Faccio un respiro profondo.

<< Poco prima che arrivaste voi ho trovato questo biglietto in terra davanti alla porta >> e do loro il biglietto. Una volta finito di leggerlo mi guardano stupite.

<< Non avete alcuna idea di chi potrebbe essere? >> chiede Hel.

<< No, ma a quanto pare Hiccup ha fatto qualcosa che lo ha fatto arrabbiare. Per fortuna questa sera non farà niente, sennò tutti i nostri ragazzi sarebbero in grave pericolo >> dico. Hel fa una faccia perplessa.

<< Cosa c'è Hel? >> chiede Ruff.

<< Stavo pensando al messaggio. Leggiamolo un'altra volta, c'è la probabilità che si trovi qualche indizio sull'identità del mittente >> risponde. Lo rileggiamo tutte insieme e mi rendo conto di una cosa che non mi piace per niente. Prendo subito il cellulare e chiamo Hiccup.

<< Cosa fai Astrid? >> chiede Heather. Non le rispondo e mi concentro sulla chiamata.

BIIIIP

Ti prego rispondi.

BIIIIP

Divertiti per quest'ultima sera e buona fortuna “.

BIIIIP

- Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile -

Non ci posso credere. Sento il cuore salirmi in gola mentre una lacrima mi riga il viso.

<< Ehi Astrid, che ti prende? >> chiede Ruff con una mano sulla mia spalla.

<< Sono in pericolo >> sussurro.

<< Cosa? >>.

<< I ragazzi >> alzo la voce << dobbiamo andare da loro, sono in pericolo >> dico.

<< Ma cosa stai dicendo Astrid? Nel biglietto c'è scritto che questa sera non vi darà noia >> dice Heather.

<< No Heather. Lui non darà noia a noi ragazze. Leggi bene l'ultima parte >> spiego. Lei fa quello che dico e impallidisce.

<< Dobbiamo sbrigarci! >> esclama e corriamo tutte verso l'ingresso. Saliamo in auto e mentre guido le altre cercano di chiamare i ragazzi, ma senza successo. Ti prego fa che stiano bene. Nel giro di 10 minuti arriviamo al bar. Mi viene la nausea al pensiero di Hic, e se gli fosse successo qualcosa? Se questa volta non ce la facesse? Riuscirei a vivere senza di lui? Che stupida, certo che no! È un ragazzo forte e nessuno ci può separare, nemmeno uno squilibrato ci può separare. Ma non posso fare a meno di preoccuparmi per lui. Al pensiero di lui ferito mi viene da vomitare e corro subito verso il cassonetto della spazzatura, seguita subito dalle mie amiche.

<< Ehi Astrid, ti senti bene? >> chiede preoccupata Hel mentre mi tiene indietro i capelli. Sto per risponderle, ma un altro conato mi impedisce di parlare.

<< Deve averti fatto male qualcosa che hai mangiato >> dice Ruff. Potrebbe essere, ma in realtà non mangio da questo pomeriggio a pranzo.

<< Non ho mangiato niente Ruff >> sussurro prima che un altro conato mi assalisse. Le ragazze si guardano tra loro, preoccupate. Mi giro verso di loro e vedo girare tutto.

<< Ragazze, mi gira la testa >> sussurro prima di perdere i sensi.

 

--------------------POCO DOPO--------------------------

Mi risveglio sul letto a casa di Hic. Sento delle braccia intorno a me, mi giro e vedo il mio splendido ragazzo guardarmi con aria preoccupata.

<< Oh grazie a Dio. Ti sei svegliata >> dice abbracciandomi.

<< Hic >> sussurro felice. Ci abbracciamo.

<< Che è successo? >> chiedo appena ci separiamo.

<< Appena sono uscito dal bar ho sentito delle ragazze urlare e sono corso subito in soccorso. Ho riconosciuto Hel, Heather e Ruff che ti stavano chiamando, ma tu eri svenuta tra le braccia di Heather. Ti ho subito pertato a casa. Gli altri sono in sala che aspettano che ti risvegli. Hai bisogno di niente? >> chiede premuroso.

<< Un bicchiere d'acqua grazie. Puoi mandare le ragazze mentre vai giù per piacere? >> chiedo.

<< Certo piccola >> dice dandomi un bacio sulla fronte e andando in cucina. Vedo subito entrare le mie amiche.

<< Oh Astrid, stai bene? >> chiedono abbracciandomi.

<< Sì, ragazze grazie >> rispondo. Si guardano preoccupate.

<< Cosa c'è? >> chiedo.

<< Ti dobbiamo fare una domanda Astrid. Prometti che risponderai sinceramente >> comincia Hel. Annuisco.

<< Quando hai avuto il ciclo l'ultima volta? >> chiede diretta Heather. Avvampo sorpresa. Non può essere. Non posso essere incinta, ne sono sicura. Faccio il calcolo a voce.

<< Non posso essere incinta ragazze. Ho avuto il ciclo... >> faccio il calcolo e mi rendo conto di una cosa. Come ho fatto a non accorgermene?!

<< Sono in ritardo di una settimana e mezzo >> sussurro scandalizzata. Le ragazze mi guardano preoccupate.

<< Non preoccuparti Astrid, domani faremo il test insieme okay? >> dice Heather. Annuisco.

<< Hai bisogno di riposare. Ci vediamo domani >> dicono abbracciandomi e uscendo. Non ci posso credere. Entra Hic.

<< Ecco l'acqua per la mia signora >> dice felice. Sorrido e bevo tutto il bicchiere. E ora che faccio? Glielo dico che c'è la possibilità che diventi padre o no? Meglio dirglielo subito che aspettare.

<< Hic, dobbiamo parlare >> dico prendendogli una mano. La sua espressione passa dal felice al triste all'improvviso.

<< Cosa c'è Astrid? >> chiede preoccupato.

<< Non so come potresti prenderla, quindi ci vado leggera. Devi sapere che non è un caso che io abbia la nausea e sia svenuta poco fa >> comincio << ancora non ne sono sicura, ma c'è la probabilità che io sia incinta >> dico tutto d'un fiato. Lo vedo trattenere il fiato. La sua espressione passa dal triste al sorpreso allo scettico, fino ad arrivare al felice.

<< Se fosse così sarei onorato di avere un figlio con te milady >> dice accarezzandomi la guancia con il pollice. Rimango senza fiato. È veramente felice di avere un figlio a 18 anni?

<< Ne sei veramente sicuro Hic? Non voglio che tu dica così solo perchè ti senti obbligato >> dico.

<< Devo ammettere che non era nei miei programmi diventare padre a 18 anni, ma se proprio devo avere un figlio ora, sono più che felice di averlo con te. Ti amo Astrid e dandomi un figlio, mi renderesti la persona più felice del mondo, no anzi, dell'intero universo. Al pensiero di farmi chiamare “papà” da una bambina con i capelli biondi e gli occhi azzurri come te, mi si riempie il cuore di gioia >> dice dolcemente. Sento le lacrime rigarmi il viso.

<< Ti amo tanto anch'io Hic. Anche per me è un onore avere un figlio con il ragazzo di cui sono innamorata praticamente da quando ho memoria. Mi si riempie il cuore di gioia a sentirmi chiamare “mamma” da un bambino identico a te >> ci abbracciamo.

<< Che ne dici di fare il test ora? >> dice.

<< Ora? E dove lo troviamo un test di gravidanza a quest'ora? >> chiedo.

<< Aspettami. Vado e torno >> dice prima di uscire di casa. Menomale non gli è successo niente. Alcune volte sono troppo sospettosa. Meglio non pensarci più. Mi porto una mano alla pancia e la accarezzo dolcemente.

<< Ehi piccolo. Non so se ci sei, ma se fosse così voglio che tu sappia che ti amo e che anche il tuo papà ti ama >> sussurro dolcemente.

<< Ehi Astrid! Ho trovato un test! >> sento Hic urlare dal piano di sotto. È l'ora della verità. Mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno seguita da Hiccup.

<< Okay aspetta qui >> dico chiudendolo fuori. Esco dopo poco.

<< Ora dobbiamo aspettare un paio di minuti >> dico. L'attesa è interminabile.

<< Senti Astrid >> comincia << sappi che ti amo, a prescindere dal risultato >> conclude stringendomi a lui. Sorrido.

<< Anch'io ti amo Hic >> lo bacio.

<< Credo che sia il momento >> dico. Entriamo e guardiamo le indicazioni nella scatola: 2 linee positivo, 1 linea negativo.

<< Sei pronto? >> chiedo. Annuisce. Prendo il test e guardo il risultato. Mi sento le gambe cedere e mi metto a sedere sul water, mentre una lacrima mi solca il viso.

<< Allora? >> chiede Hic ansioso. Alzo lo sguardo verso di lui.

<< Congratulazioni papà >> sussurro.  

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


POV HICCUP

 

<< Congratulazioni papà >> sussurra con le lacrime agli occhi. Il mondo smette di girare mentre un sorriso si fa lentamente strada sul mio viso. L'immagine di una bambina con gli occhi azzurri e i capelli marroni si insinua nella mia testa. Mi rendo conto che sto trattenendo il respiro e riprendo a far entrare l'aria nei miei polmoni. Il cuore mi batte forte nel petto, la gioia che provo è inspiegabile. Non l'ho mai detto a nessuno, nemmeno ad Astrid, ma da quando mi sono innamorato di lei non ho fatto altro che immaginarmi la mia vita con la ragazza che amo. Di sposarmi, di vivere e di avere dei bambini con questa ragazza. Ovviamente non avevo progettato di avere un bambino proprio ora, ma l'idea di un figlio non mi dispiace. Non posso crederci, diventerò padre. Tra otto mesi una creaturina sarà tra le mie braccia e mi chiamerà “papà”.

<< Hic... >> mi chiama con un sussurro Astrid. La guardo negli occhi e lentamente mi avvicino a lei, porgendogli la mano per farla alzare. Mi guarda confusa mentre la prende. Mi inginocchio, in modo di ritrovarmi all'altezza della sua pancia. Alzo la maglietta e poggio le mie labbra sul ventre nudo, dandole un leggero bacio. Sento lo sguardo di Astrid su di me.

<< Ciao piccolo, sono il tuo papà >> sussurro alla creatura << ti prometto che non ti abbandonerò mai. Né te, né la tua splendida mamma. Sai? È meravigliosa e quando nascerai, vedrai che il nome che le è stato dato le calza a pennello. Ti voglio bene piccoletto >> concludo. Mi alzo e vedo gli splendidi occhi di Astrid pieni di lacrime, non di tristezza o di paura, ma di gioia e di stupore. Le asciugo una lacrima con il pollice e la bacio dolcemente.

<< Non piangere amore mio, mi stai facendo un dono bellissimo. Dobbiamo ridere per la felicità >> le sussurro accarezzandole la guancia. Mi abbraccia di slancio.

<< Ti amo Hiccup >> piange felice sulla mia spalla << avevo paura che ti fossi arrabbiato. Perdonami se ho dubitato di te >> continua a singhiozzare.

<< Come faccio ad arrabbiarmi? Ti amo troppo >> cerco di tranquillizzarla. Ci stacchiamo solo per guardarci negli occhi ed unire le nostre labbra in un bacio pieno di dolcezza e amore.

<< Cosa facciamo ora? >> chiede.

<< Prima di tutto andiamo a dormire, che mi sembra tu abbia fatto anche troppo nelle tue condizioni >> dico provocandole una risatina << domani mattina andiamo in ospedale per controllare che nostro figlio stia bene e per vedere di quante settimane sei >> concludo mentre andiamo in camera.

<< Nostro figlio... non ci credo che sto per diventare mamma >> dice.

<< A chi lo dici. Anch'io non ci posso credere, ma finchè siamo insieme tutto andrà bene. Ora che ci penso. Che ci facevate tu e le ragazze al bar? >> chiedo. Si incupisce.

<< Ok. Prometti che non ti arrabbierai >> annuisco. Si alza e prende dalla tasca dei pantaloni un bigliettino. Lo leggo.

<< Figlio di... >>.

<< Ehi, piano con le parole davanti al bambino >> dice.

<< Scusa >> rispondo appoggiando una mano sulla sua pancia, appoggia la sua sulla mia.

<< Credevo che ti fosse successo qualcosa, non rispondevi al cellulare >> spiega.

<< Perdonami piccola, ma mi è morta la batteria >> rispondo. Rileggo il messaggio. Non voglio stressare Astrid, perciò lo piego e lo appoggio sul comodino di fianco al letto.

<< A questo ci penseremo domani. Non voglio che ti stanchi ancora di più >> dico avvolgendola nelle mie braccia. La sento sbadigliare.

<< Buonanotte papà >> sussurra contro il mio petto.

<< Buonanotte mamma >> rispondo e mentre scivolo nel sonno, mi viene un'idea.

-----------------------IL GIORNO DOPO-----------------------

POV ASTRID

 

La luce del mattino mi colpisce gli occhi, facendomi svegliare. Sento un leggero fastidio provenire dallo stomaco e velocemente corro in bagno per consumare quella che per un paio di mesi sarà la mia routine. Due grosse mani mi tirano indietro i capelli mentre vomito quel poco che ormai è rimasto dentro di me. Finita la sessione di nausea mattutina, mi giro per salutare l'altro colpevole della mia condizione.

<< Buongiorno >> sorrido.

<< Buongiorno milady. Te l'ho mai detto che sei sexy anche dopo aver vomitato? >> dice mordendosi il labbro per non ridere.

<< Zitto Haddock, che è colpa tua >> lo ammonisco puntandogli il dito contro.

<< Non vorrei smontarla signorina Hofferson, ma ci terrei a ricordarle che per ottenere questo “fine” dobbiamo essere in due. Ci tengo anche a farle notare che in quei momenti non mi sembrava molto contraria a ciò che stava accadendo. Non da quello che sentivo >> dice in tono malizioso.

<< E io tengo ad avvisarla signor Haddock, che se intende ripetere l'esperienza, visto che oramai il danno è fatto, sarà meglio che mi faccia trovare la colazione pronta, perchè ho così tanta fame che mangerei anche il tavolo >> dico con un sorriso.

<< Ti... voglio dire... VI aspetto di sotto >> dice prima di darmi un bacio per poi andare in cucina.

<< E comunque non faccio tanto rumore!! >> gli urlo dalle scale. Lo sento ridere. Vado in camera a cambiarmi e quando scendo trovo la tavola apparecchiata. Un profumo di pancake aleggia nell'aria. Mi viene l'acquolina alla bocca.

<< Ti piace? >> mi chiede una voce alle mie spalle.

<< E' meraviglioso >> sussurro guardando la rosa messa al centro della tavola. La prendo per odorarne il profumo, nel frattempo sento delle braccia venire da dietro, prendere le mie mani e appoggiarle sul mio ventre. Appoggio la testa sulla sua spalla, in modo che i nostri occhi si incontrino. Rimaniamo così, senza baciarci, senza parlare, siamo solo noi, blu contro verde, le sue mani sulle mie ad accarezzare dolcemente quel punto in cui la dimostrazione del nostro amore sta crescendo. Ci guardiamo per diverso tempo, come se il mondo si fosse fermato. Ci avviciniamo lentamente l'uno all'altro, i nostri nasi si toccano e sento il suo respiro caldo sulle mie labbra.

<< “Ti amo” è troppo poco per descrivere quello che provo per te Astrid >> sussurra sulle mie labbra.

<< Allora non dire niente Hiccup, mi basta solo saperti qui vicino a me. Alcune volte per dimostrare qualcosa basta solo un gesto >> sussurro.

<< Lo so di avertelo già detto, ma voglio che tu lo tenga sempre a mente. Non importa quello che mi faranno. Possono pestarmi a sangue, torturarmi, perfino portarmi via da te, ma non smetterò mai di amarti. Il fatto che ora diventeremo genitori intensifica soltanto la mia determinazione a non lasciarti mai >> dice. Vedo una fiamma bruciare nei suoi occhi.

<< Non so che dire Hiccup, solamente che ti amo più di qualsiasi cosa al mondo >> singhiozzo.

<< Allora non dire niente. “Alcune volte per dimostrare qualcosa basta solo un gesto” >> sorride.

<< Hai rubato la mia frase >> sussurro.

<< Lo so. Non è magnifico? >> sussurra e ci baciamo. Non è un bacio possessivo, bisognoso, ma dolce e rassicurante. Come se ci stessimo dicendo “Non ti lascerò mai, sarò sempre accanto a te”. Sfortunatamente anche noi abbiamo bisogno di aria per vivere e, riluttanti, ci separiamo. Un gorgoglio si libera nell'aria.

<< A quanto pare qualcuno ha fame >> dice Hic.

<< Con tutto quello che ho vomitato, mi sembra il minimo >>. Mi stampa un ultimo bacio e ci sediamo a tavola. La colazione passa tranquilla tra risate e prese in giro. Una volta sparecchiato guardiamo l'orologio, le 10:30.

<< Sarà meglio prepararci per andare in ospedale >> dice Hiccup. Annuisco e ci andiamo a vestire. Poco prima di uscire suona il campanello. Apriamo la porta e troviamo tutti i ragazzi con un'aria preoccupata.

<< Buongiorno ragazzi. Che ci fate qua? >> chiedo confusa.

<< Come “cosa ci facciamo quà”?! >> sbotta Heather. Oh mio Dio! Mi ero dimenticata che dovevo fare il test con lei! Ormai è fatta.

<< Ah. Il fatto è che Hiccup lo sa di già Heather >> dico.

<< Che? >> esclama allibita Ruff.

<< Già ragazzi. Abbiamo fatto il test ieri dopo che siete andati via >> dice Hic avvicinandomi a lui.

<< E allora?! >> chiedono in coro. Io e Hiccup ci guardiamo.

<< Dai non teneteci sulle spine! >> esclama Snotlout.

<< Già! Ditecelo! >> lo segue Tuff. Li guardiamo uno per uno. Com'è bello! Mi sento potente in questo momento, ma decido di smettere di farli friggere.

<< A quanto pare dovrete abituarvi a sentirci chiamare “mamma” e “papà” ragazzi >> dico con un sorriso. Nel giro di pochi secondi mi sento stritolare da tre ragazze.

<< Oh mio Dio Astrid! Diventerai madre! >> esclama Hel.

<< Sono felicissima! Diventerò zia! >> continua Ruff.

<< Vorrai dire DIVENTEREMO zie! >> conclude Heather.

<< Ehi ragazze! Andateci piano, non la strizzate troppo >> dice preoccupato Hiccup.

<< Sono felice per entrambi cugino, so che non sarà facile, ma sono sicuro che ce la farete >> gli da una pacca sulla spalla Snotlout.

<< Sarete dei genitori perfetti amico >> si complimenta Tuff.

<< E comunque se avrete bisogno di aiuto, potrete sempre contare su di noi. Giusto ragazzi? >> dice Fishlegs. Tutti annuiscono.

<< Vi ringrazio tantissimo ragazzi, non so che cosa dire. Stavamo andando in ospedale per un controllo, volete venire con noi? >> chiede Hic.

<< Certamente cugino! >> esclama Snotlout. Ci dirigiamo tutti in ospedale. Una volta arrivati, ci registriamo e aspettiamo il nostro turno. Pochi minuti dopo esce una dottoressa bionda sui cinquanta.

<< Astrid Hofferson? >> mi chiama. Io e Hiccup ci alziamo.

<< Noi vi aspettiamo qui >> dice Heather. Annuisco e ci incamminiamo verso l'ambulatorio.

<< Allora signorina Hofferson e... >> guarda Hiccup.

<< Hiccup Haddock >> dice il mio ragazzo.

<< Signor Haddock >> sorride << in che cosa posso esservi utile? >> chiede educatamente.

<< Ho un ritardo di quasi due settimane e la scorsa sera ho fatto un test di gravidanza che è risultato positivo. Siamo venuti per avere certezza e, nel caso in cui sia incinta, di fare un controllo >> spiego.

<< Ha tutti i sintomi di una gravidanza? >> chiede appuntando su un foglio.

<< Sì, la scorsa sera a seguito di un capogiro sono svenuta e ho vomitato. Questa mattina mi sono svegliata con la nausea e sono dovuta correre in bagno a rigettare >> dico.

<< Ci sono tutti i propositi per una gravidanza, ma è meglio controllare. Si stenda sopra il lettino e si scopra la pancia >> dice. Faccio quello che mi è stato detto e mi spalma un gel gelido sul ventre. Accende la macchina dell'ecografia e mi passa il macchinario sulla pancia. Un leggero battito si propaga nella stanza.

<< Eccolo qua >> dice girando il monitor, in modo che lo possa vedere. Un piccolissimo cuoricino sta battendo nello schermo. Quello è mio figlio.

<< Vista la grandezza del feto, posso dire che lei è incinta da quasi quattro settimane. Congratulazioni >> sorride. Sento la mano di Hiccup stringere la mia, trattengo un singhiozzo.

<< Lo vedi amore mio? Quello è nostro figlio >> sussurra Hic, si capisce dalla voce che sta trattenendo le lacrime. Mi giro verso di lui ed una lacrima mi riga il viso.

<< Ti amo da morire Hic >> sussurro. Gli scende una lacrima e si china per stamparmi un bacio.

<< La lascio pulirsi con tranquillità >> sorride la dottoressa e se ne va. Pulisco il gel, una mano mi ferma prima che metta giù la maglia. Hiccup si piega a dare un bacio al mio ventre.

<< Ti amo piccoletto e amo anche la tua splendida mamma >> si alza e mi da un bacio << tra otto mesi avremo nostro figlio tra le braccia. Sono il ragazzo più fortunato e felice del mondo >> continua a baciarmi tutto il viso.

<< Non vedo l'ora di averlo con noi, ma è meglio andare dagli altri prima che si preoccupino >> dico. Ci incamminiamo e prima di uscire la dottoressa mi da alcune indicazioni e si complimenta nuovamente. Una volta usciti vediamo che tutti i membri del gruppo sono in piedi davanti a noi.

<< Allora? >> chiede ad un certo punto Hel.

<< Sono di circa quattro settimane >> dico con un sorriso a 32 denti.

<< Dobbiamo festeggiare >> esulta Tuff.

<< Piano tesoro, lo sai che Astrid non può affaticarsi >> dice Heather.

<< Non faremo niente di pericoloso o stupido, staremo solo tutti insieme a festeggiare questa splendida notizia >> dice Ruff abbracciandomi.

<< Va bene. Andiamo tutti a casa mia. I ragazzi a comprare ciò che è necessario e le ragazze a preparare casa. Che ne dite? >> propone Hic.

<< Perfetto. Ci vediamo da Hic tra 3 ore >> esulta Heather. Così noi ragazze si va a casa e i ragazzi a fare compere. Sarà la serata più bella della mia vita.

---------------------------3 ORE DOPO------------------------

<< Ad Astrid e Hiccup. I futuri genitori! >> esclama Snotlout con il bicchiere pieno di Coca Cola in aria. Visto che io non posso bere, hanno tutti deciso di farmi compagnia.

<< Ai futuri Genitori! >> esclamano tutti e beviamo.

<< Dai paparino. Facci un bel discorso! >> esclama mia zia. Dopo averle detto la novità ci ha fatto una ramanzina che non dimenticheremo mai, ma alla fine anche lei è contenta di avere un nipotino e abbiamo deciso di invitarla a festeggiare con noi. Lo abbiamo detto anche ai genitori di Hiccup e, sinceramente, mi aspettavo una reazione diversa, più o meno come quella della zia, ma dopo quasi 5 minuti di completo silenzio abbiamo ottenuto un “AVREMO UN NIPOTINO!!”. Inutile dire che siamo scoppiati dalle risate.

<< DISCORSO! DISCORSO! >> urlano tutti insieme.

<< Okay okay >> dice Hic alzandosi. Si gira verso di me.

<< Mia cara Astrid, non so spiegare a parole ciò che sto provando in questo momento, poiché la felicità è così grande che non hanno ancora trovato un termine giusto per definirla. So che non era nei nostri piani avere un figlio proprio ora, a 18 anni, ma sono del parere che tutto accade per un motivo e se ci è successo tutto ciò è perchè era destino. Ti amo da quando i miei occhi si sono puntati per la prima volta su di te e non sono mai riuscito a toglierteli di dosso. Per me sei come l'aria, indispensabile per vivere. Senza di te amore mio, io non posso stare >> prende la mia mano e mi fa alzare << quando sono triste o stanco, mi basta un tuo tocco, un bacio o un tuo sguardo per capire che tutto quello di cui ho bisogno è qui davanti a me, che sta portando in grembo la dimostrazione del nostro amore >> sospira << ed è per questo che davanti a tutti coloro che ci hanno seguiti nel nostro amore, che lo hanno visto crescere fino a diventare un piccolo cuoricino che batte nel tuo grembo ti faccio questa domanda >> prende una scatolina dalla tasca dei pantaloni e si inginocchia, aprendo il piccolo contenitore di velluto, rivelando uno splendido anello con incastonato un piccolissimo zaffiro. Porto la mano libera alla bocca << Astrid Hofferson l'”Audace”, mi concederesti lo straordinario onore di diventare mia moglie? >> chiede.

<< Sì Sì Sì >> esclamo saltandogli al collo e baciandolo con tutto l'amore che ho. Uno scroscio di applausi si propaga nella stanza, mentre il mio futuro marito mi infila l'anello al dito,per poi baciarmi nuovamente. Una volta separati vengo stritolata da mille abbracci.

<< Oddio Astrid! Ti sposi! >> esclama Hel con le lacrime agli occhi.

<< Devi ammettere che è stata una bella sorpresa! >> esclama Ruff.

<< Non ci posso credere Asty. Stai per diventare mamma e per di più ti sposerai con il ragazzo di cui sei innamorata da praticamente sempre! >> sussurra Heather al mio orecchio. Mi scappa una lacrima.

<< Vi ringrazio tantissimo ragazze. È tutto merito vostro se mi trovo qui con un anello di fidanzamento e un figlio in grembo. Mi avete dato la forza per dichiararmi a Hiccup e di questo ve ne sarò eternamente grata >> le ringrazio con le lacrime agli occhi. Ci abbracciamo appassionatamente, quando sento una mano sulla spalla. Mi giro ed è mia zia. Sta piangendo.

<< Sai che non sono brava con le parole perciò sarò breve. Sei diventata una splendida donna e sarai anche una fantastica mamma e un'amorevole moglie. Mi raccomando non ti far mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da quello stuzzicadenti che ti ritroverai come marito! >> scoppiamo tutti a ridere, Hic mi abbraccia da dietro, allacciando le nostre mani sulla mia pancia.

<< I tuoi genitori sarebbero fieri della donna che sei diventata nipote mia >> sussurra con una lacrima che gli scorre sul viso. Mi commuovo alle sue parole.

<< Vorrei tanto che loro fossero qui >> sussurro.

<< Anch'io >> dice di rimando.

<< Ehi >> dice Hic alzandomi la testa tenendomi il mento tra l'indice e il pollice << basta pensare alle cose tristi, sappi che i tuoi genitori sono con te, qui dentro >> sussurra appoggiando una mano sul mio cuore << loro ci proteggeranno e guideranno nella nostra vita. Avanti andiamo, ho una buona e una splendida notizia da darti >> mi bacia e andiamo al centro della sala, ottenendo l'attenzione di tutti.

<< Visto che questa meravigliosa ragazza ha accettato di diventare mia moglie, ho il dovere di consegnare il regalo dei miei genitori per noi, ma prima devo fare una domanda alla mia fidanzata >> si gira verso di me << Astrid, vuoi venire a vivere con me? >> chiede. L'emozione sale ancora di più. Tutti i miei sogni si stanno avverando.

<< Certo che sì Hic, ma dove andremo a vivere? >> chiedo confusa.

<< I miei genitori ci hanno regalato questa casa, visto che loro hanno deciso di trasferirsi dove lavora mio padre >> sorride.

<< Davvero?! Oh mio Dio Hiccup! >> gli salto al collo e lo abbraccio.

<< Ora che sai la splendida notizia, è ora della buona >> comincia << la polizia ha scoperto dove si nasconde il misterioso mittente delle lettere minatorie >> dice con un sorriso. Non ci posso credere. Presto quel pazzo sarà dietro le sbarre e la smetterà di importunare me e Hiccup. Tutti esplodono in una fragrante dimostrazione di felicità. Allora perchè ho la sensazione che ancora questa storia non sia finita? Dentro di me sento che qualcosa di veramente brutto deve ancora accadere. Un attacco di nausea mi colpisce e sono costretta a correre in bagno. Una volta finito di vomitare mi lavo i denti e mi accorgo che la porta è chiusa a chiave. Una brutta sensazione si impossessa di me e comincio ad urlare.

<< Non ti sentirà nessuno biondina >> sento una voce che riconosco immediatamente e subito tutto mi risulta più chiaro. Mi giro verso il proprietario.

<< Sospettavo che ci fossi tu dietro a quei messaggi >> dico cercando di mantenere la calma e di non far trafilare che ho capito solo ora.

<< E da cosa lo avresti capito? >> chiede con quella sua solita risatina che mi mette i brividi.

<< La firma. “S.” >> comincio << se non sbaglio prima tutti ti chiamavano “Lo squilibrato” giusto? >>.

<< Sei sveglia Astrid, ma non sono sorpreso. Sei sempre stata una ragazza intelligente >> ride.

<< Tu invece sei uno stupido Dagur. So tutta la verità, non riuscirai ad allontanarmi da Hiccup >> ringhio.

<< Già... ora voi vi state per sposare. Un bel discorso quello di Haddock, non c'è che dire. Per non parlare del bastardino che porti in grembo. Non ti facevo così irresponsabile. Rimanere incinta a 18 anni, con la scuola, gli esami. Non è molto da te Astrid >> dice fintamente dispiaciuto.

<< Le persone cambiano Dagur, ma per te non c'è niente da fare. Rimarrai per sempre un pazzo squilibrato e se ti sento di nuovo chiamare così mio figlio, giuro che questa volta all'ospedale ci finisci te, ma morto >> dico arrabbiata. Ride di nuovo e i brividi si fanno strada nella mia schiena.

<< E cosa mi vorresti fare sentiamo. Sei incinta, non mi puoi fare niente >> ghigna.

<< Io niente, ma Hiccup ha qualche conto in sospeso con te. Questa volta non ti lascerà scappare via come un coniglio come l'ultima volta. Devi ammettere che ti sei comportato da vigliacco >> lo prendo in giro. Dei colpi alla porta ci risvegliano.

<< ASTRID! ASTRID! >> è Hiccup. Sto per rispondere, ma Dagur mi mette una mano davanti alla bocca, impedendomi di parlare.

<< ASTRID!! LO SO CHE SEI LI' DENTRO!! LA PORTA DEL RETRO ERA APERTA!! QUALCUNO E' ENTRATO IN CASA!! >> un'idea mi balena in mente, ma è pericolosa. Mordo la mano di Dagur e urlo con tutto il fiato in gola.

<< HICCUP!! E' DAGUR CHE E' ENTRATO IN CASA!! AIUTAMI!! >> sento dei colpi alla porta, come se qualcuno stesse cercando di sfondarla. Un colpo alla testa mi fa cadere a terra, mi porto una mano sul punto colpito e sento il sangue che mi sta scivolando tra i capelli. Altri colpi sul corpo, sulle gambe, calci, pugni. Cerco in tutti i modi di proteggere la pancia.

<< Bene biondina. Siamo alla resa dei conti. Decidi. Me o Haddock >> ringhia a pochi centimetri dalla mia faccia, mentre mi tiene per i capelli. Hiccup sta urlando fuori dalla porta, mentre sta cercando di sfondarla. Sento il sangue scivolarmi giù dalla testa e il suo sapore metallico in bocca. Ogni minimo movimento mi provoca un dolore lancinante in tutto il corpo. Sono sicura che mi abbia rotto qualche costola, il solo respirare mi fa urlare dal dolore, ma questo non cambia ciò che voglio.

<< Non sceglierò mai te, coglione. Il mio cuore appartiene a Hiccup >> sussurro fermandomi ogni pochino a prendere fiato o per tossire del sangue. Tutto intorno a me comincia a diventare buio.

<< Bene. Se non ti avrò io, non ti avrà mai nessuno. Saluta questo mondo >> sussurra preparandosi a sferrare il colpo che mi farà raggiungere i miei genitori. Chiudo gli occhi, voglio vedere per l'ultima volta il volto di Hiccup, così me lo immagino, con i suoi capelli castani perennemente spettinati, i suoi occhi verdi, mi torna in mente il giorno in cui ci siamo dichiarati il nostro amore, il nostro primo appuntamento, la felicità e dopo paura di perdere Hiccup il giorno del nostro compleanno, il giorno in cui siamo tornati dall'ospedale, la nostra prima volta, la nostra felicità alla scoperta che saremmo diventati genitori, la proposta. Un impeto di tristezza si fa spazio dentro di me. Non diventerò la moglie di Hiccup, non gli darò un figlio. In questo momento solo tre parole riesco a dire.

Mi dispiace Hiccup”.

Poi tutto è successo velocemente. La porta si apre ed un Hiccup stanco dai colpi dati alla porta corre verso Dagur e gli stampa un pugno che lo fa cadere a terra svenuto. Gli altri ragazzi lo legano, in modo che non scappi nel caso in cui si fosse ripreso prima dell'arrivo degli agenti.

<< Ti prego Astrid, non lasciarmi >> sussurra accarezzandomi i capelli e prendendomi tra le braccia.

<< CHIAMATE UN'AMBULANZA!! >> urla agli altri.

<< Sono per la strada >> dice Heather con le lacrime agli occhi.

<< Resisti milady, presto sarai in ospedale e ti guariranno >> sussurra Hic con le lacrime agli occhi.

<< H-Hic-cup >> cerco di parlare.

<< Non ti sforzare amore mio, non ti devi stancare >> dice continuando ad accarezzarmi.

<< I-Il B-Bam-bin-o >> cerco di prendere aria, ma il dolore è lancinante << c-c-c...>>.

<< Vuole sapere del bambino. Non preoccuparti Astrid, il bambino starà bene >> Dice Hel accanto a Hiccup. Faccio un sorriso, ma so che sembra di più una smorfia.

<< M-mi di-spiace Hic-cup. N-no-n s-son-o riusci-ta a m-ante-ne-re la mi-a pro-mes-sa >> singhiozzo con le lacrime agli occhi.

<< No Astrid, tu starai con me nella buona e nella cattiva sorte. Te lo prometto >> sussurra deciso. Questa volta riesco a fare un sorriso decente, lo vedo dalla faccia un po' più rilassata di Hic.

<< Fateci passare >> sento delle voci.

<< Ha perso molto sangue, ma non sembra molto grave >> dice il soccorritore, mettendomi sulla barella.

<< Signore, è incinta, come sta il bambino? Ce la farà? >> chiede Hiccup e sono sicura che lo abbia fatto per tranquillizzarmi.

<< Così a occhio non posso dire con certezza, ma non sembra che ci siano perdite di sangue, sicchè c'è la probabilità che non abbia subito danni >> spiega.

<< Menomale >> sospira Hic, prendendo mi la mano.

<< Hai sentito piccola? Il bambino sta bene, ti prego non lasciarmi >> dice con le lacrime agli occhi. Questo mi da la carica, vedo tutto diventare nero e con le mie ultime forze rimaste sussurro.

<< Combatterò per noi, promesso >> e dopo il buio.

 

 

N/A: oddio è stato un parto. Questo capitolo è più lungo per farmi perdonare dell'assenza, anche perchè un meteorite mi ha colpito con un'idea. Sono esattamente le 01:10... credo sia ora di andare a letto, voi che ne dite? Secondo voi come finirà per Astrid? Recensite per favore. Buonanotte :* 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


POV HICCUP

 

<< NO! ASTRID! >> urlo nel vederla chiudere gli occhi. Mio cugino e Tuff mi trattengono da dietro mentre i soccorritori la mettono sulla barella e la portano nell'ambulanza. Mi libero dalla stretta e corro al piano di sotto insieme a loro. Vedo la zia e le ragazze nel vialetto davanti casa, che osservano la scena con gli occhi pieni di lacrime.

<< Io vado con loro >> dico serio. La zia mi guarda e annuisce.

<< Vieni con me zia >> le dico << non so se ce la faccio da solo >>.

<< Va bene, andiamo >> e ci incamminiamo verso l'ambulanza.

<< Vi seguiamo con la macchina, Hic >> dice Heather. Faccio un sorriso triste come ringraziamento e salgo sul veicolo. Afferro la mano di Astrid e le parlo.

<< Ti prego Astrid, svegliati. Non mi lasciare >> dico con le lacrime agli occhi << abbiamo ancora tutta la vita davanti. Dobbiamo sposarci, crescere i nostri figli, vederli sposarsi, viziare i nostri nipotini e invecchiare insieme, sempre più innamorati l'uno dell'altro. Ti amo Astrid, non voglio perderti. Ho già rischiato una volta e non voglio che questa sia quella definitiva >> chiudo gli occhi e gli bacio la mano, singhiozzando. Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla.

<< Ce la farà, tesoro. È una ragazza forte. Sono felice che abbia accanto a sé un ragazzo come te, siete fatti l'uno per l'altra. Sono convinta che vostro figlio sarà il più bel bambino che abbia mai visto >> dice. La abbraccio.

<< Grazie zia >> sussurro. Delle voci mi fanno capire che siamo arrivati in ospedale. In un tempo brevissimo i soccorritori aprono gli sportelli e fanno scendere la barella con sopra la mia ragazza. La testa non ha smesso di sanguinare e questo mi preoccupa non poco.

<< Cosa abbiamo? >> chiede un dottore. Questa voce mi è familiare. Alzo la testa per osservare il proprietario e lo riconosco subito.

<< Alvin >> dico. Si gira e mi guarda, rimane stupito.

<< Hiccup? Cosa ci fai qui? >> chiede. Sto per rispondergli, ma vengo interrotto.

<< Astrid Hofferson, 18 anni. Ha subito un colpo alla testa ed è stata picchiata da un suo coetaneo che è entrato di nascosto in casa. Al nostro arrivo era cosciente, ma è svenuta poco prima di salirla sull'ambulanza >> spiega velocemente uno dei soccorritori. Alvin sgrana gli occhi.

<< Porca... portatela subito in rianimazione, voglio una TAC completa e dei raggi per controllare che non ci siano emorragie o ossa rotte >> ordina. Le controlla la testa, che pare abbia smesso di sanguinare. Le attaccano l'elettrocardiogramma e la preparano per gli esami. Alvin viene verso di me.

<< Cosa è successo Hiccup? Non sono nemmeno due mesi da quando ho dimesso te ed ora mi ritrovo la tua ragazza in queste condizioni? >> chiede.

<< Stavamo facendo una festa a casa mia e Astrid si è assentata per andare in bagno. Appena mi sono accorto che la porta del retro era aperta mi sono allarmato, pensavo fossero entrati dei ladri in casa, perciò sono andata a cercarla. Era stata rinchiusa in bagno dalla stessa persona che ha picchiato me. Lui voleva che Astrid mi lasciasse, ma lei si è rifiutata ed eccoci qua >> racconto brevemente.

<< Dottore, le analisi della ragazza >> dice un'infermiera. Alvin le legge e uno sguardo di stupore e confusione si fa strada nei suoi occhi. Mi guarda.

<< Si Alvin, Astrid è incinta >> dico << e sono preoccupato per il bambino >>.

<< Non ti preoccupare ragazzo. La tua ragazza e tuo figlio staranno bene. Fortunatamente i colpi che ha subito sul corpo non hanno provocato altro che lividi. Quello che mi preoccupa è il colpo alla testa, è peggio di quello che avevi subito te. Ora ci rimane soltanto aspettare i risultati della TAC e i raggi. Vai nella sala di aspetto, verrò a chiamarti appena so qualcosa >> spiega. Finalmente, dopo quello che sembrava un'eternità, comincio a rilassarmi. Vado nella sala, dove ci sono anche i ragazzi.

<< Fish e Hel hanno deciso di rimanere a casa tua per badare a Sdentato e Tempestosa >> mi informa Ruff. Annuisco e li informo sulla condizione di Astrid.

<< Speriamo che si riprenda >> sospira Heather con la testa appoggiata sulla spalla di Tuff.

Ti prego Astrid”.

--------------------------TIME SKIP------------------------------

Apro gli occhi appena sento una mano appoggiarsi sulla spalla. Non mi ero accorto di essermi addormentato. Alzo lo sguardo e vedo Alvin.

<< Ragazzo, ci sono notizie >> mi alzo di colpo, sveglio più che mai.

<< Allora? >> lo sprono a parlare. Sospira.

<< Il bambino sta bene, non ha subito danni. Guardando i lividi, sembra che Astrid abbia protetto il feto, la pancia è l'unico punto completamente illeso. Ha qualche costola contusa e delle microfratture sul braccio destro, niente di preoccupante, guariranno nel giro di una settimana. Quello che mi preoccupa è il colpo alla testa. A quanto pare l'aggressore l'ha colpita con qualcosa di molto pesante. L'abbiamo dovuta operare perchè c'era un'emorragia in corso. Adesso sta riposando in terapia intensiva, ma non sappiamo di preciso quando si sveglierà. Ha perso troppo sangue >> spiega. Porto le mani tra i capelli per la frustrazione. Non può succedere a noi, non ora. Eravamo felici, abbiamo appena scoperto che diventeremo genitori, ha accettato di sposarmi, andremo a vivere insieme ed ora lei è qui, stesa su un lettino di ospedale, senza sapere se si sveglierà o no. Deve essere un incubo. Un improvviso moto di rabbia si fa strada nella mia mente. Dagur la pagherà cara questa volta, è uno squilibrato senza pietà. Ha avuto il coraggio di pestare una ragazza incinta, pur di ottenere quello che voleva. Decido di mettere da parte questi pensieri, mi occuperò di Dagur più tardi.

<< Posso vederla? >> chiedo.

<< Certamente, vieni >> dice facendomi strada. Arriviamo davanti ad una stanza, non ho il coraggio di guardare al di là del vetro.

<< Vieni, entra. Ma puoi stare solo 10 minuti >> mi informa. Entro nella stanza, sempre guardando per terra.

<< Ci vediamo dopo ragazzo >> mi da una pacca sulla spalla. Lo saluto con un cenno. C'è silenzio, l'unico rumore è il BIP dell'elettrocardiogramma. Mi faccio forza e alzo lo sguardo, una lacrima mi riga il volto. La mia ragazza è stesa sul letto, il braccio destro fasciato, mentre quello sinistro è ricoperto di lividi e graffi. Ha uno spacco nel labbro inferiore e dei punti sullo zigomo destro, la testa è completamente fasciata. Mi immagino la sua reazione quando vedrà i capelli rasati e un sorriso mi nasce in faccia. Mi avvicino al letto e prendo una sua mano tra le mie, la bacio.

<< Amore mio, ti stiamo tutti aspettando. Non lasciarci. Pensa a tua zia, ha già subito la morte di sua sorella, non renderla ancora più triste andandotene anche te. Abbiamo tutti bisogno di te. Io ho bisogno di te. Ti amo milady >> singhiozzo. Sento la porta aprirsi.

<< Andiamo ragazzo, il tempo è finito >> dice Alvin. Do un bacio sulle labbra ad Astrid ed esco per tornare nella sala d'attesa, i ragazzi sono sempre qui.

<< Ragazzi, zia, andate a casa. Resterò io qui con Astrid >> dico.

<< Va bene. Chiamaci se ci sono novità >> dice Annie. Annuisco e dopo alcune pacche dai ragazzi e abbracci dalle ragazze, arriva il turno della zia, che mi stampa un bacio sulla guancia.

<< Ti voglio raccontare una cosa Hiccup. Quando ci fu l'incidente, mia sorella non morì sul colpo. Arrivò in ospedale viva, ma le si leggeva negli occhi che non sarebbe sopravvissuta, era messa molto male. Dopo quasi sei ore di operazione, riuscii a vederla. I dottori dissero che non c'era niente da fare, che nonostante loro intervenissero su una lesione, ne trovavano una ancora peggio. In quei pochi minuti che abbiamo parlato, ci siamo perdonate i nostri errori e lo vuoi sapere cosa mi disse pochi minuti prima di andarsene? >> chiese con le lacrime agli occhi, so che parlare della madre di Astrid la rende triste. Annuii << mi disse “Non ho rimpianti, ho passato una bella vita, anche se breve. Ho sposato l'uomo di cui sono sempre stata innamorata, ho una splendida bambina che amo più della mia stessa vita, ma che non potrò veder crescere e innamorarsi, anche se mi sono resa conto che è molto protettiva verso Hiccup e anche lui lo è verso di lei. Sono sicura che staranno benissimo insieme. Voglio che tu faccia una cosa per me Annie, nel caso in cui il loro amore venisse ostacolato, voglio che tu dica ad Astrid che deve lottare per ciò che ama, senza mai guardare indietro. Voglio anche che tu dica a Hiccup che si prenda cura della mia bambina e che è un bambino meraviglioso, forte e che non deve mai arrendersi” >> dice. La abbraccio.

<< Grazie tante zia, ti voglio bene >> singhiozzo.

<< Anch'io ti voglio bene Hic, anche se non sei mio nipote, per me è come se lo fossi. Ti ho raccontato questa storia per spiegarti che Astrid è identica a sua madre, non solo nell'aspetto, ma anche nell'animo. Mia sorella ha combattuto molto per proteggere il suo amore per suo marito, spesso finendo molto male, ma tutte le volte si è rialzata e ha continuato a guardare dritto davanti a lei. Astrid in questo momento sta combattendo per voi, non solo per te e lei, ma anche per il bambino >> conclude.

<< Non so cosa farei se tu non ci fossi >> dico.

<< Molto probabilmente saresti attaccato al muro con le mani di mio cognato intorno al collo >> ridiamo.

<< E' meglio che tu vada a casa zia, ci vediamo domani >> dico abbracciandola.

<< Buonanotte nipote >> dice e va via. Mi siedo su una sedia e, senza accorgermene, mi addormento.

----------------------------TIME SKIP-----------------------------

Sono ormai passati tre giorni da quando Astrid è stata operata e ancora niente. L'hanno spostata in un'altra stanza, in modo che possa stare più tempo possibile con lei. In questo momento sono seduto di fianco al suo letto, con la sua mano tra le mie. Ogni tanto le do un bacio sulle nocche e le parlo, sperando che mi senta.

<< Hic >> sento alle mie spalle. Mi giro per vedere le ragazze.

<< Hic, vai a casa, riposati. Staremo noi qui con Astrid >> dice Heather.

<< No. Voglio essere qui quando si sveglierà >> dico fermamente.

<< Devi riposare Hiccup. Se da segni di svegliarsi ti chiamiamo subito, ma hai bisogno di un bel sonno e di una bella doccia. Puzzi come una capra >> dice Ruff chiudendosi il naso con le dita. Non ha tutti i torti, è da quando siamo arrivati in ospedale che non torno a casa.

<< Ok, ma ad il minimo movimento mi chiamate, chiaro? >> dico severo. Annuiscono ed esco dall'ospedale, diretto a casa. Alla radio trasmettono la notizia dell'arresto di Dagur per violazione di domicilio, per aver picchiato Astrid e me e per altri precedenti, tra cui l'incidente di due anni fa. Un sorriso di soddisfazione si dipinge sul mio volto.due giorni fa sono andato alla polizia a raccontare tutto, anche i minimi particolari. Credo che quel pazzo rimarrà in carcere per un bel po' di tempo. Una volta arrivato parcheggio ed entro in casa. Vengo assalito da due pallette di pelo bianco e nero.

<< Ehi piccoli. Come state? >> chiedo accarezzandoli.

<< Figliolo >> sento. Mi alzo e vedo i miei genitori che stanno scendendo le scale.

<< Mamma, Papà >> esclamo abbracciando mia madre e dando una pacca a mio padre.

<< Siamo partiti appena abbiamo sentito di Astrid. Come sta? >> chiede mia madre. Abbasso lo sguardo.

<< Ancora non si è svegliata >> sintetizzo.

<< Accidenti. Se becco quello squilibrato lo faccio a pezzi. È fortunato che è in carcere >> sbraita Stoick. Mia madre gli appoggia una mano sulla spalla.

<< Ti vedo a pezzi Hic. Vai a dormire. Andremo da Astrid quando ti sveglierai >> annuisco e salgo in camera. Mi spoglio ed entro sotto le coperte. Mi guardo intorno e mi ritorna in mente il giorno in cui ci siamo messi insieme, il nostro primo bacio. Dio, quanto mi mancano i suoi baci, le sue labbra morbide. Subito mi ricordo la mattina dopo che sono stato dimesso dall'ospedale, dopo la nostra prima volta. Oh è stato magico, lei tra le mie braccia, a scaldarci l'un l'altro, la sua faccia alla vista del suo regalo di compleanno. In questa stanza abbiamo concepito il nostro piccolo. Con questo pensiero mi addormento, sfinito da tutti gli eventi.

La suoneria del mio cellulare mi fa saltare a sedere. Guardo l'orologio e mi rendo conto che ho dormito per tutto il giorno. Guardo chi mi sta chiamando e mi pietrifico.

<< Heather >> dico. Sento dei singhiozzi dietro la linea.

<< Heather?! Cosa c'è?! Perchè piangi?! >> chiedo allarmato. Niente.

<< E' successo qualcosa ad Astrid? >> chiedo innervosendomi. Sento solo dei singhiozzi in lontananza e un respiro pesante.

<< PORCA TROIA HEATHER, SE NON MI DICI COSA STA SUCCEDENDO, GIURO CHE VENGO COSTI'. E' SUCCESSO QUALCOSA AD ASTRID?! DIMMELO!! >> urlo fuori di me. Sento borbottare.

<< Alza la voce, grazie >> ringhio.

<< Hiccup... >> sento. Mi blocco. Sento il mondo fermarsi di colpo e i miei genitori entrano in camera con il fiatone.

<< Hiccup! Che è successo?! >> chiedono preoccupati. Le lacrime mi scivolano copiose sul viso.

<< Astrid... >> sussurro. Cade la linea.

<< ASTRID!! >> la chiamo di nuovo, ma non risponde nessuno. Mi vesto velocemente e corro in macchina, diretto in ospedale. Sto tremando, la voce al telefono era quella di Astrid, non ne ho dubbi. Inchiodo al semaforo rosso.

<< Avanti!! >> fremo. Appena ritorna verde parto a tutta velocità. Arrivo nel giro di poco, parcheggio l'auto e corro verso la stanza di Astrid. Davanti alla porta ci sono tutti i nostri amici e la zia, tutti con le lacrime agli occhi. La porta della stanza è chiusa e questo mi preoccupa. Appena apro la bocca per chiedere spiegazioni, Alvin esce e viene nella mia direzione, mi appoggia una mano sulla spalla e se ne va. Guardo tutti con sguardo confuso. Annie mi fa cenno di entrare e lo faccio. Sento la porta chiudersi alle mie spalle. Lentamente mi faccio strada verso il letto, le gambe cedono a ciò che vedo. Mi inginocchio per terra, singhiozzando più che mai.

<< Ciao Hic >> dice quella splendida ragazza seduta sul letto. Mi alzo e corro da lei, baciandola con tutto l'amore che ho. È un sogno, uno splendido, meraviglioso, incredibile sogno. Lei è qui davanti a me, ci stiamo baciando, trasmettendoci il nostro amore. Le nostre lacrime si uniscono alle nostre labbra, che non ne vogliono sapere di dividersi. Ci stacchiamo riluttanti per riprendere fiato.

<< Mi sei mancata da morire, milady. Ho seriamente creduto di perderti >> singhiozzo baciandola di nuovo.

<< Ti avevo promesso che avrei combattuto per noi e l'ho fatto >> dice asciugandomi una lacrima.

<< Ha ragione tua zia. Sei identica a tua madre, dentro e fuori >> dico prendendo la sua mano e baciandola.

<< Dagur che fine ha fatto? >> chiede.

<< Non voglio parlare di lui, ma per farla breve, starà per molti anni in carcere per tutto quello che ha fatto. Ha avuto la sfortuna che il giudice che ha tenuto il processo fosse una donna che ha perso il suo bambino per le botte subite, perciò la sua pena si è allungata di una quindicina di anni >> spiego sorridendo.

<< Se lo merita >> dice.

<< A proposito di bambini >> sussurro accarezzandole la pancia. Poggia la mano sinistra sulla mia, l'anello in bella vista.

<< Quando ci sposiamo? >> chiedo.

<< Non lo so, ma vorrei sposarmi prima che diventi una mongolfiera >> ridiamo.

<< Che ne dici tra un mese? Troppo tardi? >> propongo.

<< A me sembra troppo tardi, ma va bene. Tra un mese sarò Astrid Haddock >> dice sognante.

<< Suona bene >> dico.

<< Anche perchè se suonava male, tu avresti cambiato il cognome e saresti diventato Hiccup Hofferson >> ride.

<< Non vedo l'ora di vederti con l'abito bianco milady >> sussurro. Ci baciamo di nuovo.

<< E io non vedo l'ora di essere tua moglie >> sussurra baciandomi la punta del naso.

<< Credi che riusciremo a stare per un po' di tempo in tranquillità? >> chiede.

<< Non lo so, ma devo dire che tutti questi eventi hanno dimostrato che il nostro amore è più forte di ogni altra cosa >> dico sedendomi accanto a lei.

<< Hai ragione. Se nemmeno la morte ci ha separato, non lo può fare nessuno >> sussurra appoggiando la testa sulla mia spalla. Le bacio una tempia e la stringo a me.

<< Mai >> sussurro.

 

N/A: come avevo promesso ho aggiornato appena ho potuto. Buona lettura!!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


POV ASTRID

<< AAAAAHHHH >> urlo con tutto il fiato che ho in gola. Questo deve essere un incubo, tra tutte le cose, questa è di gran lunga la peggiore, per di più a due settimane e mezzo dal matrimonio. Vedo Hiccup entrare in bagno con il fiatone.

<< Cosa c'è Astrid?! Ti senti male?! >> chiede preoccupato. Mi giro verso di lui.

<< Cosa “cosa c'è?”?! Non lo vedi?! >> chiedo di rimando indicando i miei capelli. Hiccup fa un sospiro di sollievo e sorride.

<< Mi hai fatto spaventare. Non lo fare mai più >> dice con aria di finto rimprovero. Mi abbraccia.

<< Io ho spaventato te? Guarda i miei capelli! >> esclamo disperata, ritorno in camera e lui mi segue.

<< Guarda il lato positivo. Non dovrai più preoccuparti di avere i capelli in ordine la mattina >> si morde le labbra per non ridere. Gli lancio uno sguardo assassino. Alza le mani in segno di difesa.

<< Eddai Astrid. Ti ricresceranno, non è un dramma >> dice cauto.

<< Non lo sarebbe se non mancasse così poco al matrimonio >> rispondo acida.

<< Ormoni mode: On >> sussurra quel disgraziato del mio fidanzato. Mi giro di scatto.

<< Cosa hai detto? >> chiedo con aria minacciosa.

<< Ho detto che sei bellissima anche con i capelli corti milady >> balbetta impaurito. Lo guardo torvo.

<< Mi hai dato indirettamente dell'acida? >> chiedo ancora avvicinandomi a lui che indietreggia.

<< Calmati amore, ricordati che sei incinta >> cerca di tranquillizzarmi, ma non ci riesce.

<< Non tirare in ballo mio figlio, ora >> rispondo.

<< Veramente sarebbe anche mio figlio >> dice e si avvicina alla porta. Brutto sbaglio. Prendo il cuscino e glielo lancio addosso ma, per sfortuna, esce prima e la mia arma colpisce la porta.

<< Scappa pure Haddock, prima o poi dovrai tornare >> sussurro a me stessa. Ritorno a preparare la roba per tornare a casa. Oggi mi dimettono. I miei pensieri tornano ai miei capelli. Non sono completamente rasati,hanno la stessa lunghezza di quelli di Hiccup, come posso sposarmi con questo taglio? Cerco in tutti i modi di non pensare a quello che tra poche settimane sarà mio marito, ma ogni cosa mi riporta a lui, come ha potuto darmi dell'acida? Non l'ha detto direttamente, ma il senso era quello. Lentamente la mia rabbia cala, fino a sparire del tutto. Forse Hiccup ha ragione, la gravidanza mi gioca brutti scherzi nel mio umore. Appena torna gli chiedo scusa. Sento la porta aprirsi e, credendo fosse Hiccup, comincio a parlare.

<< Scusami amore mio, non so che mi sia preso. Ti prego Hic perdonami >> mi giro e mi rendo conto che mi sono appena scusata con mia zia.

<< Oh nipote, che hai combinato? >> ride. Sto per raccontarle tutto, ma mi ferma.

<< So già tutto, Hiccup mi ha raccontato. È qui fuori sai? È disperato, sta cercando un modo per farsi perdonare >> dice.

<< Sono io che dovrei chiedergli scusa. Mi sono comportata da acida >> dico.

<< Ti sei comportata da donna incinta. È normale, che gravidanza è senza qualche sbalzo di umore? >> scherza. Ridiamo entrambe.

<< Lo facciamo entrare? >> chiedo.

<< Non ancora, fallo friggere per un altro po' >> dice. Mi alzo, dirigendomi verso la porta chiusa, la apro e sento Hiccup parlare con qualcuno.

<< Come faccio a farmi perdonare Heather? >> chiede Hic disperato.

<< Non avete niente da perdonarvi Hic. È incinta, è normale che abbia questi sbalzi di umore e tu non devi disperarti così >> lo consola.

<< Dici che è ancora arrabbiata con me? >> chiede.

<< Lei non è arrabbiata con te. Comunque ti insegno una cosa, mai e dico MAI contraddire una donna incinta, né evidenziare al fatto degli ormoni sballati >> dice ridendo.

<< Dopo poco fa credo di aver imparato la lezione >> dice di rimando il mio ragazzo. Apro la porta e gli occhi di Hic si fermano sui miei. Heather entra in camera, lasciandoci da soli. Nessuno dei due parla, ci guardiamo e basta. Ad un certo punto ci avviciniamo e mi prende le mie mani tra le sue.

<< Mi dispiace milady, non dovevo alludere che sei acida >> sussurra.

<< No Hic, tu devi perdonare me, ho esagerato. Questa gravidanza mi sballa l'umore >> dico. Mi stampa un bacio.

<< Non siamo nemmeno sposati e già litighiamo. È comica come cosa >> mi abbraccia.

<< Non voglio sapere come sarà dopo >> mi stringo a lui. Ci stacchiamo e mi bacia la punta del naso.

<< Andiamo a casa, ho voglia di mettermi sul divano con te e coccolarti >> dice prendendomi per mano e torniamo in camera.

<< Oh. non vedo l'ora! >> dico entusiasta.

<< Avete fatto pace? >> chiedono Heather e la zia.

<< Ovvio, non può resistere al mio fascino >> dice Hic, gli tiro una gomitata nelle costole.

<< Ok questa me la sono cercata >> sussurra agonizzante. Ridiamo e dopo aver preso tutte le mie cose, torniamo a casa.

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<< Aahh. Casa dolce casa >> dico felice. Sdentato e Tempestosa mi corrono incontro scodinzolando felici.

<< Mi siete mancati anche voi pelosoni >> li accarezzo mentre Hic chiude la porta. Mi avvicino per prendere la borsa, ma con uno scatto la allontana da me.

<< Eh no milady >> dice con un sorriso. Gli lancio uno sguardo di rimprovero.

<< Sono i miei panni e li devo lavare io >> dico a braccia incrociate.

<< Non finchè sei completamente guarita >> replica.

<< Sto benissimo >> ribatto. A volte sa essere molto testardo, ma io non mollo.

<< Non ne ho dubbi, ma preferisco non farti correre rischi. Ricordati che stai portando in grembo nostro figlio, non ti devi stancare troppo, lo ha detto anche il dottore. Perciò ora sali in camera e ti metti a letto >> dice autoritario. Apro la bocca per ribattere << e niente storie >> conclude. Mi arrendo e con uno sbuffo vado in camera.

<< Alcune volte mi sembra di essere io la bambina >> borbotto mentre mi metto qualcosa di più comodo.

<< Cosa hai detto milady? >> sento dietro di me.

<< Niente papà >> rispondo e mi metto a letto. Lo sento ridere.

<< Certo che sei incredibile >> dice prima di uscire e lasciarmi sola. Porto una mano alla pancia, accarezzo quella leggera protuberanza. Sono quasi due mesi che porto questo fagiolino dentro di me e ancora non posso crederci. Chiudo gli occhi immaginandomi con un fagottino tra le braccia e con accanto quello che sarà mio marito. Sento una mano appoggiarsi delicatamente sulla mia, istintivamente sorrido.

<< A cosa stavi pensando? >> sussurra baciandomi il collo.

<< Pensavo a fagiolino >> cerco di trattenere un sospiro, ma non ci riesco << e al mio futuro marito >> aggiungo girandomi. Ci guardiamo negli occhi.

<< Oh sì? E che cosa stavi pensando di lui? >> continua facendo toccare i nostri nasi.

<< Stavo pensando a quanto fosse sexy e a quanto sia fortunata ad averlo con me >> dico baciandogli l'angolo della bocca.

<< Sono sicuro che anche lui pensi la stessa cosa di te >> mi bacia. Stiamo così per un po' di tempo. Almeno finchè non squilla il mio cellulare, provocando un grugnito contrariato da parte del mio fidanzato.

<< Chiunque sia giuro che lo uccido >> borbotta. Trattengo una risatina e guardo chi è.

<< Hey Heather >>.

<< Hey Astrid. Ti volevo proporre una cosa insieme alle altre. Spero di non aver interrotto niente >> dice.

<< Tranquilla. Hai bloccato tutto sul nascere >> dico, provocando l'ennesimo grugnito da Hiccup e una risata dalla mia amica.

<< Allora a posto. Senti un po', che ne dici di andare a vedere di un abito da sposa domani? Sappi che non accetto un no come risposta >> guardo Hic che mi va un cenno di assenso.

<< Va bene >> dico.

<< Perfetto. Ti veniamo a prendere domani mattina. Ciao >>.

<< Ciao >> e riattacco. Mi giro verso Hiccup.

<< Dove eravamo? >> chiedo. Con una risata mi porta sotto di sé e mi bacia con foga.

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POV HICCUP

Un leggero pigolio mi sveglia. Apro un occhio per capire cosa ha disturbato il mio sonno e mi rendo conto che è la sveglia del telefono. Velocemente la spengo e mi libero delicatamente dall'abbraccio di Astrid, che sta dormendo come un ghiro. Mi vesto e, in punta di piedi, scendo in cucina per preparare la cena. Decido di cucinare due bistecche con l'insalata, visto che abbiamo entrambi saltato il pranzo e questo non va bene, specialmente per Astrid. Devo stare più attento e prepararmi ad essere un buon marito e padre. Mi metto il grembio, visto che nessuno si sa insudiciare più di me in cucina. Sto girando le bistecche, quando sento due braccia circondarmi. Istintivamente mi giro e bacio la proprietaria.

<< Buongiorno milady. Più che altro buonasera >> rido.

<< Buonasera >> risponde con voce assonnata.

<< Come ti senti? >> chiedo.

<< Affamata >> risponde guardando le bistecche.

<< Tra poco sarà pronto. Vai pure a sederti >> annuisce e va a tavola. Cinque minuti dopo arrivo con due piatti, le poso sul tavolo e cominciamo a mangiare. Nel giro di poco Astrid si spazzola la sua bistecca e guarda la mia come se fosse l'ultima al mondo. Dopo un po' sbuffo e gliela passo, mi ringrazia con lo sguardo e se la mangia. Una volta finito sparecchiamo e ci mettiamo sul divano a guardare un film, visto che abbiamo dormito tutto il pomeriggio. Improvvisamente, Astrid si alza e corre in bagno con una mano sulla bocca e una sulla pancia. Trattengo una risata e le vado dietro per aiutarla.

<< Forse non dovevo mangiare anche la tua bistecca >> dice tra un conato e l'altro.

<< Non è colpa delle bistecche. Sei incinta, ricordi? >> dico. Mi guarda male. Oh Oh sbalzo di umore in arrivo.

<< Me lo ricordo bene di essere incinta, grazie >> ringhia. BINGO! << per non togliere il fatto che sto ingrassando! >> aggiunge con gli occhi lucidi. Okay Hiccup, Heather ti ha spiegato come uscirne, basta stare attenti.

<< Non è colpa tua piccola, queste cose si fanno in due e non sei grassa >> dico accarezzandole la pancia, si comincia a sentire qualcosa << vuoi sapere una cosa? >> chiedo. Annuisce << sono sicuro che sarai molto sexy anche con il pancione >> dico baciandole la fronte. La sento ridacchiare.

<< Ecco quello che volevo sentire! >> esclamo prendendola per i fianchi e facendola volteggiare.

<< Mettimi giù o finirò per vomitare di nuovo! >> ridacchia. Faccio come ordinato e l'abbraccio. La sento sbadigliare.

<< Andiamo a letto, domani mattina ti aspetta l'inferno >> dico.

<< A chi lo dici! Per fortuna che sono iniziate le vacanze di Natale >> sospira. Oh no. Mi ero completamente dimenticato di Natale! Devo assolutamente trovare un regalo per Astrid. Mi è venuta un'idea. Mentre la mia signora è in bagno a prepararsi, mando un messaggio veloce ai ragazzi.

Domani mattina ci vediamo al centro commerciale”.

Nel giro di poco arrivano tre messaggi.

F: “OK Hic”.

T: “Va bene bro”.

S: “Ci vediamo domattina cugino”.

Poso il cellulare sul comodino e nel frattempo arriva Astrid. Ci sdraiamo e ci addormentiamo abbracciati.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


POV ASTRID

<< Astriiid >>.

<< Mmmhhmmm >>.

<< Milaaadyyy >>.

<< Lasciami dormire >> biascico nel sonno.

<< Non posso >> risponde.

<< Non è difficile. Te ne vai e mi lasci qui >> dico sempre a occhi chiusi.

<< Non voglio ricorrere a misure drastiche >> mi avverte.

<< Conoscendoti, le tue “misure drastiche” mi faranno dormire ancora di più >> ribatto.

<< L'hai voluto tu >> e lo sento uscire. Finalmente posso continuare a dormire e con un sorriso ritorno al mio dolce sonno. Improvvisamente sento la porta spalancarsi di colpo e una voce fin troppo conosciuta mi rompe i timpani.

<< ASTRID HOFFERSON ALZATI SUBITO DA QUEL LETTO E PORTA IL TUO PERFETTO CULO DA DONNA INCINTA IN MACCHINA. ORA! >> urla la mia migliore amica facendomi cadere per terra.

<< Non sarò più incinta se lo farai di nuovo >> borbotto massaggiandomi il fondoschiena.

<< Ti ho detto di andarci piano Heather >> la rimprovera il mio fidanzato.

<< Ma ci sono andata piano. La mia idea iniziale era di rovesciarle un secchio d'acqua addosso. Mi sono contenuta molto, sai? >> ribatte Heather. Con uno sbuffo mi alzo e vado in bagno a prepararmi mentre gli altri due continuano a battibeccare. Esco dopo dieci minuti e scendo per fare colazione.

<< Buongiorno Astrid >> saluta Heather. La guardo male.

<< E va bene. Scusami se ti ho fatto paura. Tutto apposto? >> chiede preoccupata. Sorrido e annuisco.

<< A che ore ci vediamo con le altre? >> chiedo.

<< Tra mezz'ora davanti al negozio. Hai il tempo per fare colazione >> risponde. Mi guardo intorno e mi accorgo di una cosa.

<< Ma dov'è Hiccup? >>.

<< Ha detto che aveva delle commissioni urgenti da sbrigare. Ti saluta >> e mi abbraccia << però non ti bacio. Ti voglio bene ma non sei il mio tipo >> scherza. Le faccio la linguaccia. Vado in cucina e trovo la colazione a tavola con un bigliettino con su scritto “Per la mia lady. Mangia tutto e divertiti con le ragazze”. Sorrido e mangio tutto in un boccone. Appena finito saliamo in macchina e arriviamo al negozio.

--------(non me ne intendo di abiti da sposa perciò salto)---------

<< Sono sicura che Hiccup sverrà dopo aver visto il vestito Astrid >> esclama Hel.

<< Speriamo non svenga la prima notte di nozze. Sai che imbarazzo >> dice Ruff tra le risate.

<< Glielo auguro di non svenire. Sennò dovrà vedersela con me >> affermo. Mi guardano tutte con gli occhi spalancati << ho detto qualcosa di strano? >> chiedo confusa.

<< Cosa odono le mie orecchie. Astrid Hofferson che dice qualcosa di spinto senza arrossire o balbettare >> dice Heather.

<< Chi sei tu e che ne hai fatto della mia migliore amica? >> chiede in tono teatrale Ruff.

<< Sono sempre io. Solamente certi argomenti non mi imbarazzano più come prima >> dico.

<< Non a caso ti chiamano “Audace” >> si aggiunge Hel.

<< Non è per questo che mi chiamano così >> ribatto.

<< Hai ragione. Bisogna essere audaci, se non stupidi, a sfidare uno Squilibrato che vuole ucciderti. Ci hai fatto prendere un colpo Astrid >> dice Heather. Cala il silenzio e le vedo rattristarsi.

<< Mi dispiace ragazze, ma non potevo permettere che umiliasse in quel modo Hiccup. Prometto che non lo farò più >> le abbraccio. Stiamo così per un po' quando sento tre mani sulla pancia.

<< Caspita Astrid. Si comincia a sentire un pochino >> dice Ruff. Sorrido e accarezzo dolcemente il ventre. Improvvisamente sento un pizzicorino alla gola. Ti prego non ora. Corro subito al cassonetto più vicino e rigetto la colazione.

<< Tranquilla Astrid, tra poco passa >> mi rassicura Hel.

<< Sarà l'unica cosa che non mi mancherà una volta nato il bambino >> dico. Scoppiano a ridere.

<< Che ne dite di andare a bere qualcosa al bar? >> propone Heather.

<< Buona idea. Così mi tolgo questo schifo di sapore dalla bocca >> dico schifata. Ridiamo e ci incamminiamo.

<< Posso chiederti una cosa? >> mi chiede Ruff mentre Heather e Hel discutono sull'importanza della cioccolata nel mondo.

<< Dimmi >>.

<< Com'è essere incinta? >> chiede.

<< Oh. Beh, vomiti tutte le mattine, ogni tanto ti gira la testa e il cibo che hai amato per anni finisce col farti venire la nausea. Per non parlare degli sbalzi d'umore >> sorrido.

<< Interessante, ma io intendevo cosa si prova ad aspettare un bambino a 18 anni >>. Chiudo gli occhi, pensando cosa dire.

<< Sono passati solo 2 mesi Ruff. Per ora ti posso dire poco, ma ti posso garantire che quando mi guardo allo specchio e vedo la pancia, anche se poca, non posso fare a meno di immaginarmi la mia famiglia. Quello che eravamo, che siamo e che saremo >> spiego accarezzandomi il ventre << lo so che abbiamo solo 18 anni e siamo troppo giovani per capire, ma sia io che Hiccup abbiamo amato questo scricciolo fin dal momento in cui abbiamo scoperto che sono incinta e non ci importa di quello che dirà la gente >> concludo decisa. Mi accorgo che anche Hel e Heather mi hanno ascoltato in religioso silenzio. Tutte e tre appoggiano una mano sulla mia.

<< Sarai una mamma fantastica Astrid. Se avrai bisogno di qualcosa, qualunque cosa, noi saremo sempre qui, pronte ad aiutarti >> dice Heather.

<< Grazie mille ragazze >> ci abbracciamo.

<< Allora >> si alza Hel << i ragazzi staranno per arrivare a casa e il discorso di Astrid mi ha fatto venire voglia di stare con il mio pesciolino >> ridiamo. Mi alzo ed ho la sensazione che qualcuno mi stia osservando. Mi guardo intorno, non vedo niente, ma la sensazione non se ne va, anzi, aumenta.

<< Ehi Astrid >> sento una mano sulla spalla. Il respiro accellera mentre i miei occhi si fermano in un punto preciso

<< Che succede Asty, ti senti male? >> chiede preoccupata Heather. Sento il cuore battermi forte. Non è possibile.

<< Astrid, rispondi. Così ci fai preoccupare >>.

<< Non è possibile >> borbotto.

<< Cosa? Parla più forte >>.

<< N-n-non è p-possibile, è-è impossibile... >> balbetto e il respiro accellera ancora di più.

<< Astrid, parla chiaro, non ti capiamo se fai così >> dice Hel. Visto che non riesco a formulare una frase a senso compiuto, decido di mostrarlo. Con il dito indico un punto davanti a noi. Le mie amiche si girano.

<< Dobbiamo andare subito a casa. Di corsa >> mi sento tirare da un braccio e nel giro di pochi minuti siamo in macchina, mentre i titoli del giornale mi ritornano in mente.

 

EVASIONE DI MASSA DAL CARCERE LOCALE

 

N/A: scusate scusate scusate scusate scusate scusaaaateee la maturità e il blocco dello scrittore non mi hanno dato tregua. Lo so che meritate un capitolo moooooooooolto più lungo di questo, ma mi serve che vi accontentiate.... SCHERZO ecco l'altra enormissimissima parte del capitolo. Ciauuu.

 

Appena arrivate a casa ci buttiamo sul divano nel silenzio più totale, ripensando a ciò che abbiamo letto.

<< Forse lui non è evaso, magari lo hanno preso in tempo >> rompe il silenzio Hel.

<< Hel ha ragione, dobbiamo essere positive >> continua Ruff.

<< Dobbiamo aspettare la lista degli evasi e controllare che Dagur non sia tra loro >> conclude Heather << e te Astrid devi stare tranquilla, non fa bene al bambino tutta questa agitazione >> aggiunge rivolgendosi a me.

<< Non lo so ragazze. Al Bar avevo la sensazione che qualcuno mi stesse osservando, ma forse avete ragione, magari sono sempre scossa da quello che mi ha fatto Dagur >> dico. Devo essere positiva e stare tranquilla. Sentiamo la porta aprirsi di colpo e tre ragazzi con il fiato corto e la paura dipinta in viso entrare di corsa.

<< Oddio ti ringrazio siete a casa >> esclama sollevato Fishlegs abbracciando forte Hel. Guardo ciascun ragazzo salutare le rispettive fidanzate, ma del mio nessuna traccia.

<< Dov'è Hiccup? >> chiedo preoccupata.

<< Sono qui... >> sento dietro di me. Mi giro e mi butto tra le sue braccia. Comincio a singhiozzare.

<< Shh calma non ti preoccupare. Andrà tutto bene >> sussurra accarezzandomi la schiena e baciandomi sulla testa.

<< Ho paura Hic. Cosa faremo se fosse anche lui uno degli evasi? E se facesse del male al bambino? Non me lo perdonerei mai >> singhiozzo sul suo petto.

<< Sentite ragazzi, non è sicuro andare a giro ora. Mangerete qui con noi. Vi dispiace preparare qualcosa mentre tranquillizzo Astrid? Appena finisco vi raggiungo >> dice rivolto al gruppo.

<< Per niente Hic non ti preoccupare, pensiamo noi al pranzo, voi prendetevela comoda >> dice Snotlout e si dirigono tutti in cucina.

<< Andiamo di sopra a cambiarci Astrid e vediamo di calmarci un pochino >> mi sussurra dolcemente. Annuisco e mano nella mano andiamo in camera.

<< Devi stare calma Astrid, non fa bene né a te né al bambino. Non vi succederà nulla finchè sarò con voi. Te lo prometto >> dice stringendomi a lui.

<< Non ho paura per me, ma per nostro figlio, e se... >>.

<< Non gli succederà nulla. Lo giuro sulla mia vita. Preferirei morire che veder soffrire le mie due ragioni di vita. Dobbiamo essere positivi amore mio. Non sappiamo ancora se è tra gli evasi, ma non pensiamoci. Pensiamo soltanto al nostro matrimonio. Ok? >> sussurra guardandomi negli occhi.

<< Hai ragione >> sussurro asciugandomi il viso con la manica.

<< Ecco, questa è l' Astrid di cui mi sono innamorato. Ora voglio uno dei tuoi sorrisi. Uno di quelli sexy che dicono “Ehy bellissimo vieni quì” >> dice in modo seducente. Decido di stare al gioco, ma le detto io le regole. Gli lancio uno sguardo malizioso.

<< Perchè farlo ora se puoi avere di meglio questa sera? >> sussurro seducente nel suo orecchio. Lo sento sospirare pesantemente.

<< Perchè aspettare questa sera se posso averlo ora? >> sussurra accarezzandomi il fianco.

<< Perchè ci sono sei ragazzi di sotto che stanno aspettando solo noi per mangiare >> rispondo.

<< Lo sai quanto ho aspettato per averti? >>.

<< Più o meno quanto ho aspettato io per avere te >>.

<< Dove vuoi arrivare Miss Haddock? >>.

<< Non sono ancora tua moglie >> replico.

<< Ma lo sarai tra poco più di una settimana >> risponde.

<< Touchè >> rispondo con un'alzata di spalle.

<< Ehy voi due, qui abbiamo fame! >> la voce inconfondibile di Heather risuona nel corridoio. Ridiamo entrambi.

<< Andiamo >>.

 

----------------------------TIME SKIP---------------------------

E' passata una settimana dall'evasione e Dagur non è tra gli evasi, fortunatamente. Ora mi posso concentrare sul mio matrimonio, che è domani.

<< Mi raccomando Astrid, vai a letto presto e domani starai una meraviglia. Non mettere la sveglia, ti sveglieremo noi così eviterai di farti venire un colpo e soprattutto... >> mi guarda minacciosa << non devi vedere Hiccup >> conclude mia zia.

<< Non è per questo che dormo qui da te? >> alzo gli occhi al cielo.

<< Non si sa mai. Meglio non lasciarvi da soli. Ogni volta che lo faccio combinate qualcosa >> e indica la pancia.

<< Allora so a chi dare la colpa per la mia gravidanza. Zia sciagurata >> le faccio l'occhiolino e corro in camera.

<< Non correre nelle tue condizioni! Mah diventa mamma e si comporta come una ragazza. Roba da non credere >> borbotta.

<< Guarda che ho 18 anni sono ancora una ragazza >> borbotto di rimando. Sento un pizzico alla gola.

<< Oh no ti prego >> e corro in bagno a vomitare la cena. Appena torno in camera mi butto sul letto e inizio ad accarezzarmi la pancia.

<< Ti voglio tanto bene piccoletto, ma mi sento in dovere di dirti che hai un pessimo tempismo. Questa notte la mamma deve dormire perchè domani si sposa con il papà e tu non vuoi che la mamma assomigli ad uno zombie il giorno del suo matrimonio vero? >> sento, di nuovo, il pizzicorino e corro, di nuovo, a vomitare.

Questa sarà una lunga notte”

 

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