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di 365feelings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Occhi (Ronan/Adam) ***
Capitolo 2: *** Prime missioni e potenziali disastri (Gansey/Blue/Henry) ***



Capitolo 1
*** Occhi (Ronan/Adam) ***


Titolo: Occhi so much fantasia
Prompt: occhi 
Note: la storia era stata scritta per La corsa delle 48 ore II edizione. In questa raccolta finiranno tutte le Percy Jackson au. Per chi non conoscesse l'opera, si tratta in pratica di un'au in cui i pg sono figli di una dività greca e l'unico posto sicuro per loro è il Campo Mezzo Sangue. Il titolo è il nome di copertura del Campo o così mi dice wikia.




Ci sono una quindicina di semidei sparsi tra l'arena e il campo da pallavolo, altre tre graziose figlie di Demetra nei campi di fragole con lui e alcune ninfe intente ad intrecciarsi i capelli. Da qualche parte c'è anche Gansey e Noah, beh, Noah non sai mai dove sia fino a quando non scopri che era alle tue spalle anche se un secondo prima non c'era nessuno – un po' inquietante a pensarci bene, ma non è quello il punto.
Il punto è: ci sono diverse persone al Campo. Ma Ronan Lynch sta guardando lui.
Lo fa stando seduto scompostamente su uno dei basamenti di marmo che spunta dal prato. Un tempo doveva reggere la colonna di un tempio o di un arco e ora è il trono di passaggio del figlio di Ipnos.
Sente gli occhi del semidio su di sé, sulla vecchia maglia della Coca-Cola che usa quando raccoglie le fragole, sulle mani sporche di terra e rovinate dai lavori part time che fa quando non è al Campo, persino sulla propria ombra.
Non è nemmeno la prima volta che accade.
Sono a cena, sono nell'arena, sono al lago, sono nella cabina di Gansey, sono nella foresta, sono nell'anfiteatro: e gli occhi di Ronan sono su di lui. Su Adam Parrish.
C'è sorpresa in questo, c'è un'inevitabile sensazione di potere che lo incendia di soddisfazione e vergogna, c'è del brivido.

 

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Capitolo 2
*** Prime missioni e potenziali disastri (Gansey/Blue/Henry) ***


Autrice: kuma_cla
Titolo: Prime missioni e potenziali disastri
Prompt: Gansey/Blue/Henry: (PJO!au) Quando la prima missione insieme potrebbe essere un potenziale disastro ed invece finisce anche peggio - PandorasBox
Note: scritta per una delle iniziative del gruppo fb We are out for prompt. E' venuta un po' meh, in pratica non succede nulla.




Blue vorrebbe che sia messo agli atti: affidare un’impresa ad un figlio di Zeus è già di per sé una pessima idea, i mostri lo fiuteranno nel raggio di chilometri. Se il figlio di Zeus in questione, poi, è Gansey allora l’idea diventa disastrosa e a chiunque l’abbia pensata dovrebbe essere proibito parlare. Perché Gansey attira guai come il polo nord attira gli aghi delle bussole e chiunque si trovi con lui è a serio rischio estinzione.
«C’è mancato poco questa volta» commenta Henry. Il tono in realtà non troppo serio. Non ha istinti di morte, ci tiene anzi ad avere una vita lunga e produttiva segnata dal successo, ma il suo motto è che se non può non essere spaventato, allora sarà spaventato e felice. Ed è così che effettivamente si sente. Il battito del suo cuore non si è ancora calmato dal recente incontro ravvicinato con il Minotauro ed è probabile che avrà incubi a riguardo, ma sono tutti e tre sopravvissuti e sono insieme. Questo è l’importante, questo è ciò su cui intende concentrarsi.
«Vuol dire che siamo vicini» replica Gansey, senza alzare lo sguardo dal suo taccuino. Sta rileggendo i suoi appunti e con una penna occasionalmente apporta delle modifiche. Ai suoi piedi c’è una mappa rovinata dalla pioggia e dall’icore.
«Vuol dire che se ne usciamo vivi col cavolo che mi getto nuovamente alla cieca in un’impresa per quelli dei piani alti» lo corregge Blue, pulendosi il ginocchio sbucciato («Non pensate a me, non è niente» aveva detto, ancora a terra, ai ragazzi «Uccidete il Minotauro!»).
Gansey si ricorda improvvisamente di una conversazione avuta non molto tempo prima con Adam («La prossima volta che ti chiamano sull’Olimpo porta Blue con te. Vorrebbe andarci e fa paura» «Oh, ti credo. Mi sono appena immaginato il suo incontro con gli Dei. Ho la lista di tutte le sue domande che scorrono nella mia testa» «Se le meritano tutte») e sorride, quindi si offre di fare il primo turno di guardia. Jane ha manipolato la Foschia in modo da celarli agli occhi degli altri, ma non si è mai troppo sicuri.
Henry accetta volentieri perché tanto splendore è al cento per cento naturale, ma occorre sempre fare un sonno di bellezza, soprattutto dopo tutto quello che hanno passato. Blue sorride scuotendo il capo, i capelli già spettinati che approfittano dell’occasione per spettinarsi ancora di più, e imita il figlio di Ermes coricandosi al suo fianco. È così bella – sono entrambi così belli.
«Il prossimo lo faccio io» gli dice, quindi chiude gli occhi ma parlotta per qualche minuto con Henry. Gansey sorride ancora, quindi si concentra sul suo compito. È consapevole che partire per una missione in sua compagnia è quanto di più simile ad un’impresa suicida e che sta andando addirittura peggio di quanto previsto, tanto che li capirebbe se non lo volessero più in Venezuela con loro (anche se il solo pensiero fa male). Ma che gli Dei e lo Stige gli siano testimoni: finché avrà forza nelle braccia e fiato nei polmoni, farà tutto ciò che è in suo potere per tenerli al sicuro.
 

 

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