the kitten (by Star Mirage)

di Capricornina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima parte) ***
Capitolo 2: *** seconda parte) ***
Capitolo 3: *** terza parte) ***
Capitolo 4: *** quarta parte) ***
Capitolo 5: *** quinta parte) ***



Capitolo 1
*** Prima parte) ***


THE KITTEN BY STAR MIRAGE
(IL GATTINO)
Disclaimers: la storia non è mia, ma di Star Mirage, io l'ho semplicemente tradotta e trascritta qui perchè mi è piaciuta.

Iniziò tutto a causa di un gatto. Un gatto nero. E questo gatto nero stava attraversando la strada del famigerato Tensai.

"Hey tu! Fermati! Non attraversare!!" Urlò quest'ultimo, arrestandosi bruscamente "Fermo, stupido animale!"

Ma il gatto nero, muovendo la coda, accelerò il passo.
Solo quando ebbe raggiunto il lato opposto della strada si fermò, si sedette e guardò verso il rossino con aria impertinente.
Bollendo di rabbia, Hanamichi lanciò varie maledizioni e malefici sul gatto...Ma... con un senso di soddisfazione per il suo compito, il gatto nero si alzò, si allungò stiracchiandosi e corse tranquillamente via.
Hanamichi era furioso. Quel giorno non era per nulla iniziato bene.
Prima di tutto, aveva dormito troppo a lungo. Poi quel gatto che gli aveva intenzionalmente (secondo Hanamichi) attraversato la via ,mentre correva per arrivare miracolosamente a scuola in tempo, perchè aveva un compito in prima ora quell'oggi.

E adesso...Che cosa avrebbe dovuto fare adesso? Se avesse cambiato percorso sarebbe arrivato ancora più tardi.
Hanamichi prese infine una decisione. Maledicendo il gatto nero, continuò per il percorso attraversando la linea che era stata fatidicamente disegnata lungo la sua strada .

* * * *

L'intera giornata risultò essere decisamente sfortunata, per colpa di quel gatto nero. In altre parole, il suo giorno fu da uscirne matti.

Hanamichi arrivò tardi a scuola e fece male il compito. Più tardi si rese conto che aveva dimenticato i soldi a casa, quindi per pranzare dovette farsi prestare un po' di yen, riluttante.
Dovette inoltre combattere contro la banda di teppisti che aveva già da parecchio dei conti in sospeso con lui e il suo Gundan.
Sfortunatamente, non v'era alcuna traccia del Gundan di Sakuragi, perciò dovette occuparsene da solo.
Come se non bastasse, durante gli allenamenti, vi fu il solito combattimento con Rukawa, ma con un risultato inaspettato. Rukawa lo ridusse in poltiglia.Nonostante ciò, il Gorilla punzecchiò il povero Tensai più del solito e lo obbligò a pulire la palestra con uno dei suoi compagni di squadra che doveva farlo quel giorno, e altri non era che la stupida kitsune.

La ragione di tutte le sue disgrazie, considerò Hanamichi (non senza una ragione), era quel gatto nero che aveva incontrato di mattina.

"odio i gatti neri. Odio tutti i gatti!" mormorò il rossino mentre andava a casa.

Come per fare un dispetto al povero Tensai, il gatto nero ( un'esatta copia dell'impertinente gatto di quella mattinata) corse per strada davanti al ragazzo dai capelli rossi
. Vedendo la causa di tutte le sue misfortune di quel giorno, Hanamichi esplose.

"Stai fermo, stupido gatto! Non farmi ancora una cosa simile! Non farlo o ti ammazzo!!"

Spaventato dal fuoco che bruciava in quegli occhi verde scuro, il gatto si immobilizzò per un momento, per poi rifare la stessa cosa che aveva fatto il gatto nero del mattino.
Ovvero, attraversò la strada davanti al ragazzo.
Facendo oscillare selvaggiamente la borsa, Hanamichi si precipitò dietro al gatto.

"Ti ammazzerò, bastardo! Quando metterò le mani su di te, ti ammazzerò!"

Preso nel fervore del suo proposito, Hanamichi non fece caso alle azioni sospette del gatto, che si fermava ad aspettare che il rossino si avvicinasse, prima di riprendere a correre.
Correndo dietro all'irritante animale, Hanamichi non prestò attenzione neppure a ciò che lo circondava. Solo dopo aver saltato un recinto, il rossino si accorse di essere in un parco pubblico.

I lampioni sparsi lungo i passaggi pedonali, gettavano luce inaffidabile, accendendo dei fuochi mistici negli occhi del gatto, che vi sedeva accanto. Ora, questi occhi furono la guida base attraverso la quale Hanamichi trovò il suo avversario.
Avendo tirato la sua borsa sull'erba, e strisciato con cautela fino al gatto, Hanamichi sorrise compiaciuto.

Un salto e...

"Preso!" esclamò gioiosamente Hanamichi sentendo il pelo caldo sotto le sue mani.

L'attimo dopo ricevette un forte colpo in testa.
"Toglimi quelle mani sporche di dosso,pervertito!"
Hanamichi sollevò gli occhi e scoprì, che invece del gatto,teneva tra le mani una ragazza magra che indossava un giacchetto di pelliccia nera, e jeans dello stesso colore. Hanamichi spalancò la bocca.
"Toglimi quelle manacce di dosso!" ripetè la strana ragazza, colpendo un altra volta la testa del Tensai.

Hanamichi fece come gli era stato detto. La lasciò andare e si accasciò nell'erba, shockato.
La ragazza scosse con grazia i suoi vestiti e guardò rabbiosamente nella direzione del rossino.
"Perchè odi a tal punto i gatti che volevi addirittura uccidermi?"i suoi occhi verdi luccicarono di luce soffusa,pieni di collera "Pensi che sia così facile essere un gatto?Vediamo cosa dirai quando diventerai uno di noi!"

Perplesso, Hanamichi guardò la ragazza, non capendo di che cosa stesse parlando.
Nel frattempo, la ragazza sollevò le braccia e disse "Io,Miamoor-la regina dei gatti neri, destino te, Hanamichi Sakuragi, ad assumere la forma di un gatto per tre giorni!"
Battè le mani,e poi colpì Hanamichi sulla fronte. Sorpreso, cadde indietro di schiena. Solo nel rialzarsi, pensò a come facesse a sapere il suo nome quella strana ragazza. Glielo chiese, ma invece di parole solo un miagolio uscì dalla sua bocca.

"ma che diavolo--" voleva dire Hanamichi, ma ancora una volta sentì "Miao"

Dopo essersi rialzato dall'erba si guardò e....svenne.

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Capitolo 2
*** seconda parte) ***


15 minuti più tardi, Hanamichi si riprese. Steso supino, provò a ricordare cosa era accaduto prima.... sentendo le vertigini, sgranò gli occhi e emise un grido di terrore.

La testa DECISAMENTE grande della strana ragazza -Miamoor- sorgeva sopra di lui.
"Wow, che nervi deboli che hai!"
disse, prendendolo nelle sue mani.
Hanamichi reagì immediatamente. Soffiando e ringhiando, cercò di scappare dalla sua presa.
*Soffiando* e *ringhiando*? eh? Hanamichi lanciò un'occhiata diffidente a sé stesso e quasi svenne di nuovo.
Gattino rosso. Si, adesso era un micetto rosso all'incirca di un anno. Totalmente rosso fino alla punta della coda...

"non ti preoccupare" come se avesse letto nella sua mente, la ragazza disse "ti ho trasformato in forma di gatto non per una vita intera, ma soltanto per tre giorni. Ora sta a te imparare che tipo di vita conduciamo"
Il gatto miagolò con rabbia.
"E' facile per lei dire *non ti preoccupare*. Ma che racconterò ai miei genitori? Impazziranno per la mia assenza!"
"Oh, dimenticavo la tua famiglia!Scusami!" esclamò la ragazza, avendo inteso la sua rabbia."Aspetta un secondo, mi prenderò cura della situazione."

Mise il gatto sull'erba e estrasse un cellulare dalla tasca. Dopo aver composto il numero di qualcuno, la ragazza si schiarì la voce e, simulando in modo eccellente la voce di Hanamichi, disse "Si,mamma,sono io...No,sto bene..."
Alquanto shockato, Hanamichi fissò la ragazza che parlava con SUA madre, usando la SUA voce.
"Si, va tutto bene....sto andando a casa dei miei amici per i prossimi tre giorni...Cosa?Si dobbiamo finire un progetto scolastico per questo fine settimana....grazie mamma....ciao!"
Con un sorriso contento, nascose il telefonino nella tasca.
"Bene, ora è tutto a posto. Non si preoccuperanno per te. Così per questi tre giorni, puoi dedicarti ad apprendere come sia la vita di un gatto. Bè, questo è tutto. Ciao!"

La ragazza si girò e fece un passo allontanandosi da lui, poi si fermò e aggiunse di spalle " e non dimenticarti di venire qui in questi tre giorni, se desideri tornare ad essere un uomo"
Salutò con la mano e... scomparve.
C'era un gatto nero al suo posto. Il gatto mosse la coda e corse velocemente via nella notte.

Hanamichi, ora nella forma di un gattino rosso, si sedette pensieroso sull'erba, considerando dove sarebbe andato e cosa avrebbe dovuto fare adesso....

* * * *

Il suo stomaco brontolò, chiedendo del cibo. Hanamichi non aveva ancora cenato, e i suoni dalla sua pancia glielo ricordarono.
Un gattino affamato. Da solo, al centro del parco di notte.
Dopo un po', si diresse dove lo portavano le zampe. Benchè potesse vedere perfettamente nel buio, grazie alla vista notturna dei gatti, questo non lo aiutava più di tanto.
Il problema era che ogni cosa intorno era grande. No, per l'esattezza grandissima in confronto all'altezza che aveva adesso.

Nelle sue condizioni era difficile essere guidato in qualunque ambiente, perchè il suo punto di vista come gattino differiva molto dal punto di vista di un ragazzo alto...
Hanamichi singhiozzò. C'erano così tanti suoni attorno a lui.
L'istinto di gatto gli diceva, che alcuni di essi potevano essere pericolosi per un micetto. Tuttavia, Hanamichi andò avanti.

"Cosa dovrei fare adesso?Dove andrò?Non posso tornare a casa perchè a mia madre non piacciono i gatti...Yohei?No. Come ricordo,è allergico ai gatti....Merda..."

Qualche attimo dopo, Hanamichi sentì un suono.
Questo suono veniva dallo stesso parco in cui era lui. Quindi con curiosità, il gattino rosso si mosse in direzione di esso.
"Sembra molto simile a--"
Hanamichi non ebbe tempo di finire il pensiero, perchè l'erba di fronte a lui si era mossa, e dopo un'enorme palla si era fermata di fronte al suo naso.

Un'enorme palla da basket.

Il pelo rosso del micetto si alzò. Soffiando con timore, Hanamichi fissò l'ostacolo, che era improvvisamente apparso davanti a lui.
Delle mani raggiunsero la palla, e il loro proprietario apparve nel campo di vista di Hanamichi.

Rukawa Kaede...

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Capitolo 3
*** terza parte) ***


Rukawa raggiunse il pallone, per poi arrestarsi bruscamente, notando il gattino impaurito.
"Non ti preoccupare, piccolo" disse "Non ti farò del male"
'Huh?' si meravigliò Hanamichi. 'C'era gentilezza nella voce di Rukawa o me la sono solo immaginata?'

Mentre Hanamichi si stupiva, Rukawa raccolse il gattino e lo strinse tra le braccia.
Hanamichi soffiò rabbiosamente, e provò a graffiarlo, ma il ragazzo dai capelli scuri non lo lasciò andare.
Nonostante ciò, Rukawa accarezzò con cautela il collo del gatto e la parte dietro le orecchie. Il micetto si rilassò momentaneamente sotto le sue tenere carezze.

'Questi stupidi istinti di gatto!'

Hanamichi insultò la sua forma attuale. 'Sono nelle braccia della stupida kitsune? Dovrei uccidermi quando tornerò a essere un uomo...'
Nel frattempo, accarezzando con garbo il collo del gattino, Rukawa domandò
"Di chi sei tu? Chi è il tuo proprietario? Hai fame?"
L'ultima domanda catturò l'attenzione del Tensai, e il micetto alzò la testa guardando il ragazzo alto.

"Miao"

Con grande sorpresa di Hanamichi, Rukawa sorrise gentilmente "E così sei affamato. Andiamo a casa mia, ti darò da mangiare"
Il gattino si agitò nervosamente nell'abbraccio. Rukawa sospirò.
"Vieni con me, se ti va. Ma se i tuoi proprietari ti stanno aspettando..." Rukawa non finì la frase, si limitò a mettere il micetto sull'erba "Spetta a te decidere. Allora, verrai con me?"
Ancora shockato per la volubilità di Rukawa verso di *lui*, anche se aveva l'aspetto di gatto, Hanamichi rimase fermo come un palo.

Rukawa raccolse la sua palla da basket e fece un gesto al micetto "Andiamo"
E Hanamichi andò. Poichè aveva molta fame. Oltretutto decise che aveva bisogno di dormire da qualche parte, e non desiderava affatto di stare fuori nella notte fredda.
Essendo uscito dall'erba alta, sulla superficie del campo, Hanamichi trotterellò dietro il suo acerrimo nemico dagli occhi volpeschi.

* * * *

Il latrato di un cane proveniente da non poco distante.

Soffiando terrorizzato, il micetto si arrampicò fino in cima alla testa di Rukawa in un attimo, utilizzando il ragazzo come se fosse un albero.
Graffiato, Rukawa sorrise soltanto. Prese con cura il gattino dalla sua testa e avvolse l'animale nella sua giacca.
"non aver paura,piccolo.Non lascerò che quei cani ti tocchino."
Presto, circondato da calore e attenzioni, il gattino rosso si rilassò schiacciando un pisolino, rannicchiandosi nella giacca di Rukawa.
Il volpino si diresse verso casa.

* * * *

Hanamichi fu svegliato dal tintinnare delle chiavi, quando Rukawa aprì la porta davanti a sé.
Il gattino tirò fuori la testa dal giacchetto e si guardò attorno con grande interesse. Hanamichi non aveva mai avuto modo di entrare nell'appartamento della kitsune.
Intano Rukawa si tolse le scarpe e andò in salotto. Appoggiò la sua borsa sportiva sul sofà, per poi dirigersi in cucina.

'Niente *tadaima*?' notò Hanamichi "Non c'è nessuno a casa?A quest'ora?Vivrà da solo?"

I pensieri di Hanamichi furono interrotti quando il moretto mise,con garbo, il suo piccolo ospite rossiccio su una sedia.
"Bene. Cosa posso darti?" chiese Rukawa frugando nel suo frigorifero " Qui ci sono latte, sushi e riso al curry, che ho preparato ieri. Cosa scegli?"
'Hai preparato?Da solo?' il gattino scese dalla sedia e camminò verso il frigorifero.
Vi si affacciò e rimase sorpreso. Il frigo era pieno di alimenti che erano sistemati con ordine dentro di esso. Il micetto si alzò sulle gambe posteriori e annusò.
La sua attenzione si spostò verso la padella che stava di fronte a lui. Un profumo delizioso proveniva da questa.
Il gattino alzò la testa guardando Rukawa, che già lo osservava per anticiparlo.

Rukawa rise morbidamente "Che gatto intelligente! Allora Tensai, mangeremo il riso al curry?"
Tirò fuori la pentola, che venne subito ispezionata da Hanamichi. "Okay" disse il volpino con un sorriso "la scelta giusta per la cena di oggi". E si preparò a cucinare.
Il gattino saltò di nuovo sulla sedia, interessato all'ambiente. Come Hanamichi aveva già notato, tutto intorno era pulito e splendente.
"Come fa questa Kitsune a vivere in una simile pulizia?" si chiese Hanamichi. Con spavento ricordò il gran casino nella sua stanza. Lo sguardo di Hanamichi si fermò sul proprietario della casa.
Stupito, fissò Rukawa che stava sapientemente preparando la cena per sé stesso ed il suo ospite. Hanamichi non era abile nel cucinare, dunque rimase MOLTO sorpreso che la sua nemesi invece lo fosse.

Indaffaratamente, posando i piatti sul tavolo, Rukawa sorrise al suo visitatore " Solo un momento per favore, e la cena sarà pronta"
Hanamichi continuò a guardare Rukawa che preparava da mangiare (!!!) parlava tanto(!!!)e sorrideva(!!!) 'Neh, il mondo dev'essere impazzito o questo non è Rukawa. La kitsune che conosco non farebbe mai nessuna di queste azioni. Credo che non sappia nemmeno come si sorride, eppure...'

Finendo i suoi preparativi, Rukawa posizionò un piatto di fronte al micetto e disse "Mangia, Tensai. Ne hai bisogno,mi sembri così magro."
"Miao!" esclamò il gatto con risentimento, ma Rukawa sorrise iniziando a mangiare.
Il gattino annusò il piatto.Il profumo del cibo era molto buono.
Hanamichi ne prese boccone.Poi un altro.Era delizioso!
Con appetito, il micetto saltò all'attacco della sua cena. Se doveva dire la verità, quella Kitsune era un cuoco davvero bravo.
Avendo pulito il piatto leccandolo fino all'ultima traccia, il micetto trovò un nuovo piattino di latte davanti a sé.

Hanamichi lanciò uno sguardo prudente al volpino e iniziò a bere il latte offertogli.
D'altra parte Rukawa aveva già finito la sua cena e, appoggiato contro lo schienale della sedia, studiava il suo ospite con interesse.
Gli piacevano davvero i gatti, e questo piccolino era molto kawaii. Rukawa sorrise quando notò come il gattino gli lanciava degli sguardi ogni tanto, mentre leccava il latte.
"Kawaii. Veramente kawaii!."
Quando la cena giunse al termine, Rukawa lavò i piatti, poi si fece un po' di tè e si diresse in salotto. Esortando il micetto a seguirlo,disse, "Guardiamo la tv, Tensai."

Il micetto saltò giù dalla sedia e si precipitò dietro al ragazzo. Rukawa sorrise compiaciuto.
Era ovvio che al gatto piacesse il suo nuovo nome "Tensai" e rispondeva con piacere ad esso.
In salotto, Rukawa accese il suo videoregistratore, inserì una cassetta con l'ultima partita dell'NBA e rimase molto colpito, notando l'interesse con il quale il gattino seguiva la partita di basket.

"Quindi ti piace il basket?" chiese

Il micetto gli lanciò un'occhiata "Miau", fu la sua risposta affermativa.

Rukawa sorrise "Anche a me.Bene, guardiamola insieme"
Con egual interesse, guardarono la partita fino a notte tarda.Avendo visto la cassetta fino alla fine, Rukawa spense la tv e sbadigliò.
"Ho sonno. E tu?"
Il gattino sbadigliava significativamente, e guardò il ragazzo dai capelli scuri come per chiedere "Ti basta questa risposta?"
Rukawa abbozzò un sorrisetto e lo prese in braccio. "Bè, allora andiamo a dormire" disse e salì le scale fino al piano di sopra, dov'era la sua stanza.
Come sospettava Hanamichi, anche lì c'era lo stesso ordine e pulizia, come ogni parte della casa di Rukawa. Ma era anche mezzanotte. 'Vive veramente da solo?' pensò Hanamichi guardando il moretto.
Rukawa posò con attenzione il piccolo ospite sul letto, e il micetto si stiracchiò contento sulla coperta. Rukawa andò a farsi la doccia, e quando tornò vide che il gattino si era già addormentato.
Il ragazzo sorrise dolcemente e andò a dormire anch'egli.

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Capitolo 4
*** quarta parte) ***


Tre giorni passarono impercettibilmente. Ma ogni giorno Hanamichi non smetteva di stupirsi.
Non aveva mai visto prima Rukawa così aperto, espressivo e pieno di rispetto. Oh si, il volpino adorava il suo nuovo amico e lo viziava tutto il giorno: gli dava da mangiare, passeggiava con lui, ci giocava...

'Come se fossero due persone assolutamente diverse' pensò Hanamichi. 'Rukawa a scuola (quello che conosceva prima) e Rukawa a casa (la cui natura gli fu rivelata durante quei tre giorni)'.

Come d'abitudine, la mattina,Rukawa uscì per il suo allenamento giornaliero, lasciando il gattino a dormire nel letto.
Quando tornò preparò il pranzo per sé e per il micetto. Hanamichi trovò che Rukawa era una buona forchetta...poi, dopo pranzo, entrambi andarono nel parco più vicino per una passeggiata.
Dopodichè Rukawa giocò con il piccolo Tensai a casa. Di solito sorrideva in silenzio, guardando il gattino cacciare una palla da baseball correndo per tutta casa...
Hanamichi alzò lo sguardo verso il moretto.
"mi piace questa kitsune più di quel tetro,malinconico e taciturno ghiacciolo che ho conosciuto prima. Per aprirsi ha solo bisogno di un amico...Hm? Significa che non aveva nessun amico prima? Nemmeno uno?Oh!"

* * * *

Rukawa sollevò lo sguardo da un giornale sportivo che stava leggendo, mentre riposava sul pavimento, e guardò verso il gattino rosso che si era accovacciato accanto a lui e che stava 'leggendo' anche lui il giornale.
E ancora, Rukawa si meravigliò alla sorprendente capacità del suo piccolo ospite.
Il nome 'Tensai' calzava a pennello al micetto.
Rukawa sorrise, ma il suo sorriso si oscurò lievemente nel ricordarsi che il gattino non gli apparteneva, che Tensai forse aveva il padrone, che lo stava cercando in quel momento,...Ma nonostante tutto Rukawa si divertiva grazie alla presenza del piccolo gatto nella sua casa, che illuminava la sua vita solitaria.
Il gattino sollevò la testa guardandolo interrogativamente.
"Miao?" disse
"Miao" rispose Rukawa
Rise di nuovo, accarezzando il gattino dietro le orecchie e voltando pagina del giornale continuando a leggere.

* * * *

Era primavera.Tutto intorno era pieno di vita... l'aroma delle foglie fresche rendeva l'aria dolce...Tutto era colorato, luminoso, allegro...
Tutto tranne lui...
Hanamichi lanciò un'occhiata nella direzione del volpino, che sedeva nel banco vicino al suo, e tremava. Con immensa sorpresa del professore e dei compagni, Rukawa era mezzo sveglio e guardava fuori dalla finestra...
Negli ultimi tempi era più cupo che mai.Non parlava a nessuno. Non che fosse un chiacchierone prima, ma adesso Rukawa smetteva persino di reagire agli insulti di Hanamichi, che il rossino riteneva un elemento abitudinale del suo rapporto col volpino.
Hanamichi si accigliò. Sospettava di sapere quale fosse la ragione del comportamento scontroso del suo nemico. Lo sospettava perchè questo stato d'animo aveva preso possesso di Rukawa dopo la scomparsa del gattino rosso.
Qualche giorno prima, dopo il termine dei tre giorni che Miamoor aveva dato ad Hanamichi, il gatto rosso saltò giù dal letto, dove dormiva vicino al ragazzo, e uscì dalla finestra. Si fiondò nel parco, dove trovò la regina dei gatti neri che gli restituì la sua forma umana.

. .

Hanamichi era felice,se non fosse stato per quell'ostrusivo senso di colpa nei confronti di Rukawa.
Rukawa si chiuse fuori dal mondo,e perse interesse per qualunque cosa all'infuori del basket. Alla kitsune il gattino mancava tantissimo, ma solo Hanamichi ne era a conoscenza...
dopo la scuola e gli allenamenti, Hanamichi camminava lungo la strada.
Tutto intorno profumava di primavera. Ma la mente del rossino era lontana dall'ammirarne la bellezza.
I suoi pensieri tornarono verso una famosa volpe dai capelli neri....allegro,sorridente,comunicativo...e adesso, tetro,chiuso,scontroso...
Di sicuro, ad Hanamichi piaceva quel lato di Rukawa che aveva conosciuto, quando era stato il gattino rosso. Ammise a malincuore che era divertente vivere da gatto in casa di Rukawa. La Kitsune poteva essere davvero un buon ospite...
Si, era divertente...Hanamichi arrossì ricordando. Chi l'avrebbe mai detto che quella dannata volpaccia amasse danzare quasi quanto amava giocare a basket?
Rukawa sapeva ballare su qualsiasi musica: Walzer lenti, o vivaci ritmi di musica techno-dance. Ed era un ballerino eccellente.
Ma con grande imbarazzo di Hanamichi, frequentemente, il partner di Rukawa nei lenti risultava essere il gattino rosso -Tensai.
Premendo il micetto contro il petto, Rukawa volteggiava con grazia per tutta la stanza...

Ma i più imbarazzanti erano i momenti in cui Rukawa si spogliava per la doccia. E se c'era della musica nella stanza, allora un normale spogliarello si trasformava in un lungo streptease.
I movimenti del ragazzo dai capelli scuri erano fluidi e suadenti. Il suo corpo emanava pura sensualità...
Se non fosse stato per il fatto che Hanamichi si trovava nella forma di gatto, in quei momenti sarebbe svenuto dall'eccesso di sangue dal naso. Anche adesso, il ricordo di quello splendido corpo sensuale colorava di rosso le guance di Hanamichi...
Si, era divertente essere il gattino di Rukawa..

Gattino rosso...Gattino rosso...?
Hanamichi sbattè gli occhi con sorpresa. Il suo sguardo si era posato su un micetto rosso che dormiva dietro il vetro della finestra di un negozio di animali.
Rosso dalla punta della coda fino alle orecchie, il gattino, che avrebbe dovuto avere all'incirca un anno, era adagiato sul davanzale, e dormiva trai traggi del sole al tramonto.
Hanamichi rimase a meditare per un minuto, e poi un sorriso splendente gli illuminò il volto.

"Ore wa Tensai!" esclamò, per poi entrare a grandi passi senza esitare nel negozio.

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Capitolo 5
*** quinta parte) ***


Era quasi notte quando Rukawa tornò dal suo solito allenamento individuale nel campetto più vicino. Mezzo addormentato, non fece caso a ciò che lo circondava.
Solo avvicinandosi a casa alzò lo sguardo e strizzò gli occhi sorpreso.
Non c'era altri che quel fastidioso do'aho, in piedi davanti alla porta d'ingresso di Rukawa.
"Che ci fai qui, do'aho?"

E immediatamente, Hanamichi reagì all'insulto.
"Hey tu, stupida volpe!" ma dopo non aveva ricevuto nessuna parola di risposta, quindi si zittì e fissò il terreno, confuso.
"Bè...mmm......ecco!..."
Dicendo questo Hanamichi tirò fuori il gattino rosso dal giacchetto e lo porse al ragazzo dai capelli neri. Gli occhi di Rukawa si spalancarono per la sorpresa.
" Ma..c-come?Che cos'è questo?" chiese, guardando l'animaletto.
Hanamichi rise nervosamente

"E' un nuovo Tensai...per te"

"Come fai a saperlo?" domandò Rukawa, accarezzando distrattamente il micetto con grande piacere di quest'ultimo.
Il rossino iniziò a strascicare un piede sul terreno.

"Mmm... è una lunga storia."
Rukawa guardò irritato il rossino. Poi passò oltre Hanamichi, aprì il portone ed entrò.
Dopodichè si girò verso il rossino.
"Ho tutto il tempo" rispose freddamente
"Huh?" Hanamichi solelvò la testa insicuro, per guardare il volpino che stava sulla porta, ad aspettare.
"Do'aho" Rukawa girò gli occhi e entrò in casa, lasciando la porta aperta.

'E' un invito?' si chiese Hanamichi. Quindi si decise ad avventurarsi nella dimora del Volpino, chiudendo definitivamente la porta dietro di sé.
Si tolse le scarpe e camminò dietro Rukawa fino in soggiorno. Rukawa gli lanciò un'occhiata senza dire nulla.
' Dunque non ha davvero nessuna obiezione per la mia presenza qui..' pensò Hanamichi seguendo Rukawa in cucina.
Era la stessa cucina pulita e ordinata che aveva visto qualche giorno prima.
"Cosa voui da mangiare,Tensai?"
Chiese Rukawa, guardando nel frigo

"Miao?" arrivarono due risposte sincronizzate

Rukawa si voltò a guardare e quasi non scoppiò a ridere. La vista del rossino imbarazzato, che aveva capito cosa aveva fatto proprio in quell'attimo, era abbastanza divertente.
Divertito, Rukawa alzò un sopracciglio e guardò Hanamichi, aspettando una spiegazione. Hanamichi arrossì.
"E... come ho detto è una lunga storia...Forse sarebbe meglio bere un tè per iniziare? E, per favore dà qualcosa a Tensai. Ha fame.."
Con questo indicò il micetto che sedeva sulla sedia e si guardava attorno con curiosità.
Rukawa annuì e iniziò a preparare il tè per sé e per il suo rivale, senza dimenticarsi di dare un po' di latte al suo nuovo gattino.

* * * *

Più tardi, sedendo sul divano in salotto, Rukawa ascoltava attentamente la storia di Hanamichi.
Nonostante il fatto che la sua faccia rimanesse immobile nella sua maschera di freddezza, e una mano acarezzasse con fare assente il gatto, che sedeva in grembo al moretto, Rukawa non perse una parola del racconto del rossino.
Hanamichi sospirò, riprendendo fiato dopo che ebbe finito di raccontare la sua avventura.

"Mi credi?" chiese agitato, aspettando una reazione. ' E se la kitsune dice di non credermi? Sarebbe alquanto fastidioso...Ma che dire se ci crede? Sarebbe imbarazzante...'

Ma Rukawa continuò a tacere, accarezzando con garbo la pancia del micetto.
'Non mi ha ascoltato per niente?' Hanamichi sentì il sangue ribollire nelle vene.
Ma proprio quando era sul punto di esplodere,offeso dal silenzio di Rukawa, la kitsune alzò lo sguardo puntando gli occhi in quelli del rossino.
L'attimo seguente, la mascella di Hanamichi cadde al suolo per lo shock. Poichè Rukawa si buttò a faccia in giù sul sofà e iniziò a ridere istericamente.
Mentre Hanamichi osservava con timore la scena straordinaria -il Re dei ghiacci che rideva- quest'ultimo cercò di dire qualcosa.

" E io....che mi chiedevo.....perchè...quel gattino....sembrasse....sul punto.... di svenire....ogni volta che mi spogliavo..."

Hanamichi divenne rosso come un pomodoro.
"Baka kitsune," mormorò, confuso guardando il volpino che rideva rumorosamente.
Tra le risate, Rukawa riuscì a rispondere.
"Do'aho"
"Teme kitsune!" il rossino esplose immediatamente "Come osi chiamarmi idiota! Io sono il Tensai! E ricorda, tu mi hai chiamato così quando ero un gatto!"
Rukawa tirò su col naso, calmandosi, ma il sorrisetto meschino non aveva abbandonato il suo viso.
"Bè" disse "E' vero, come gatto eri un genio.Ma come uomo sei un do'aho"

"Teme kitsune!" urlò Hanamichi Era intenzionato a saltare sul sofà, ma inciampò sulle sue stesse gambe e cadde a faccia in giù sul pavimento. Vedendo ciò, Rukawa iniziò a ridere ancora di più.

" che idiota maldestro"

* * * *

EPILOGO

*** Un anno dopo ***

"Hey Tensai! Ti ho comprato una nuova busta di croccantini!"
Rukawa si sedette sul divano e accarezzò gentilmente un gatto rosso completamente cresciuto, che andò a sistemarglisi in grembo.
La testa rossa di Hanamichi apparve dalla cucina, osservando il salotto. Hanamichi sorrise, dopo aver notato Rukawa e il gatto.
Si avvicinò al sofà, fermandosi davanti ad esso, poi si sporse verso Rukawa e lo strinse tra le braccia. Depositò un leggero bacio sul collo del volpino, poi gli mostrò una videocamera che aveva affittato quel giorno.

"Guarda Kaede, che cosa ho portato!"

"Per farci che cosa?" chiese Rukawa, carezzando pigramente il pelo del gatto.
Hanamichi rise con aria furba "aspetta e vedrai!"
Si avvicinò alla Tv, vi lasciò la videocamera e, dirigendo l'obbiettivo verso il sofà, spinse il bottone *Record*. Dopo di ciò, il rossino tornò da Rukawa e si sedette accanto a lui.
Attirando il moretto a sé e circondandolo con le sue braccia, Hanamichi sussurrò all'orecchio dell'amato:

"Faremo un film su questo giorno.Ricordi? Oggi è passato esattamente un anno da quando ti ho portato Tensai. Dobbiamo festeggiare!"

Rukawa sorrise scaltramente
"Si, come fanno di solito le famiglie felici"
Con delizia, Hanamichi diede un bacetto sulla guancia di Rukawa.
"Certo! Sai, sei estremamente fortunato ad avere due Tensai dentro casa"
Rukawa arricciò il naso ironicamente.

"Io ne vedo soltanto uno di Tensai qui." e indicò il gatto

Il rossino si distaccò con risentimento " E chi sono io allora?"
"Tu sei il do'aho" sorrise Rukawa
"Teme, Kitsune!"

Hanamichi si lanciò contro il volpino, ma diversamente da quello che avrebbe fatto l'anno prima, premette Rukawa contro il sofà con il peso del suo corpo, scacciando il gatto, e fece scorrere le mani sotto la maglietta del ragazzo moro. Per un secondo, si voltò verso il gatto e disse:

"Vai in cucina, Tensai. E non disturbarci per un'ora, o due...Saremo molto impegnati"

Con questo Hanamichi attaccò le labbra di Rukawa, coprendole con le sue, e baciando il suo amante appassionatamente. Rukawa avvolse le braccia attorno al collo del rossino, avvicinandolo di più....
Il gatto rosso guardò i due ragazzi, avvinghiati sul sofà, e uscì dalla stanza...
La videocamera continuò a registrare....

_OWARI_

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