Un semplice...test!

di ForeverDream2015
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 5 minuti ***
Capitolo 2: *** 5 soluzioni ***



Capitolo 1
*** 5 minuti ***


Usagi è seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Mancano 5 minuti. A cosa corrispondono 5 minuti?
Usagi ci pensa e sorride. 5 minuti è la durata massima in cui è riuscita a rimanere sveglia, insieme a Rei, davanti al fuoco sacro
 
“Mi raccomando Usagi. Silenzio, calma e concentrazione chiaro?”
Lei annuisce a Rei. Entrambe sono sedute davanti al fuoco sacro, gambe incrociate. Rei congiunge le mani di fronte a sé e chiude gli occhi. Usagi la copia.
Immobile e concentrata, Rei rompe il silenzio iniziando un’antica preghiera e spostando le mani con movimenti precisi e millimetrici. Usagi, apre un occhio cercando di non farsi vedere. E’ curiosa. Ma dalla sua posizione vede solo la sua schiena. Cerca di muoversi in avanti, ma l’hakama fa rumore.
“Usa stai ferma?”
“Scusa!”

Usagi richiude gli occhi, pronta a concentrarsi. Ferma immobile attende un segnale di Rei.
Inizia a sudare. Fa veramente caldo in quella stanza. Si soffia con la mano. Fa di nuovo rumore.
“Usa o stai ferma o ti mando fuori!”
“Scusa!”
Rei sbuffa e ricomincia. Usagi è immobile, occhi chiusi, mani giunte di fronte a sé. Concentrata.
Vuole sbadigliare, ma non vuole fare arrabbiare Rei. Resiste. Quanti minuti sono passati? 2-3?

La testa improvvisamente le diventa leggera, talmente leggera da cadere di lato. Il corpo non risponde ai suoi comandi. Cade anch’esso di lato.
“Usagi!”
Rei, preoccupata la scuote. Lei apre gli occhi di scatto.

“Non dirmelo”
“Cosa Rei?”
“Ti sei addormentata!”
“Io…sì..no..beh”
“Fuori!”
“Rei dammi un’altra possibilità!”
“Fuori da qui!!!!!”

Usagi incespica, ma finalmente riesce ad uscire. Guarda l’orologio al suo polso. 5 minuti. La durata massima in cui è riuscita a rimanere sveglia, insieme a Rei, davanti al fuoco sacro.
 
Usagi è ancora seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Allunga l’occhio verso l’orologio della parete di fronte.
Mancano ancora 4 minuti. A cosa corrispondono 4 minuti?
Scoppia a ridere e quasi si ribalta. 4 minuti è stata la durata massima della sua ultima permanenza, insieme a Makoto, su un tapis-roulant.
 
“Che dovrei fare Mako-chan??”
Makoto ridacchia.

“Ci sali sopra e inizi a correre a ritmo del tappeto”
“E se cado?”
“E’ per quello che devi tenere il ritmo”

“E se questa macchina infernale accelera da sola?”
“Non succederà”

“E se dovesse succedere?”
“Usagi…Sali!”
Lei sbuffa. Ma ci prova. Riesce a prendere il ritmo al terzo tentativo di salita.

“Hey non è male!”
“Te l’ho detto Usa! Forza. Concentrazione ed impegno!”
Usagi sorride e corre. Il primo minuto passa tranquillo.

“Sono proprio brava!”
All’inizio del secondo minuto, Usagi, deve prendere fiato, ma continua a correre.
All’inizio del terzo minuto, le sue pulsazioni aumentano a dismisura.
“Makoto…quando manca?”
“Oh approssimativamente…26 minuti!”

“Che cosa?!!!?”
Usagi si ferma di colpo con entrambi i piedi sul tappeto. Viene trascinata sul fondo, inciampa e finisce con il naso a terra.
“Ahia!!!!!!”
Makoto scende dal tappeto andando subito in soccorso di Usagi.
“O cavolo ti sei fatta male? Fai vedere!”
Lei sposta le mani dal suo naso.

“Non è rotto Usa!”
“Io credo di sì!”
“Non ti sanguina nemmeno!”
“Basta io qua sopra non ci salgo più!”

“Usagi, hai fatto solo 4 minuti!”
“4 minuti? E’ un record! Basta. Io e la macchina infernale non andiamo d’accordo! Me ne vado”

4 minuti. La durata massima della sua ultima permanenza, insieme a Makoto, su un tapis-roulant.


Usagi è sempre seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Sbuffa. Guarda il suo orologio.
Mancano solo 3 minuti. A cosa corrispondono 3 minuti?
Alza gli occhi al cielo al solo pensiero. 3 minuti è stata la durata della sua ultima conversazione con Minako piangente per Yaten.
 
“Io” e si soffia il naso “non sopravviverò lo so!”
“O Mina-Chan. Vedrai che il tempo ti aiuterà!”
Un urlo di Minako, seguito dall’ennesimo pianto, costringe Usagi ad abbracciarla.

“Dai Mina! Sono certa che tra poco arriverà anche per te un uomo come il mio Mamo-chan!”
“Un uomo che muore e resuscita? No, grazie!”
“Minako!”
Lei sorride. Ma il sorriso dura pochi attimi. La disperazione riprende il sopravvento.

“Quando ci siamo salutati non mi ha nemmeno detto che tornerà!”
Urla di nuovo, si soffia il naso. Alcune persone si voltano verso di loro per vedere la scena. Usagi arrossisce.

“Mina potresti disperarti un po’ più piano? Ci stanno guardando tutti qui al parco!”
Minako si alza in piedi.

“Non mi interessa! Tutta la città deve sapere che il cuore di Minako Aino è stato spezzato da Yaten Kou!”
“Siediti!”
Minako obbedisce.

“Ascolta io ti capisco. Anche a me manca Seiya sai?”
“Ma almeno tu l’hai baciato!”
“Sì, ma…”
“A proposito!”
Minako si asciuga le lacrime. Si soffia l’ultima volta il naso. Con occhi desiderosi d’ informazioni guarda Usagi.

“Come bacia Seiya? Anzi no. Voglio sapere, nei minimi dettagli, le differenze fra i baci di Seiya e quelli di Mamoru!”
Usagi spalanca gli occhi, spaventata.

“Non ti manca più Yaten?”
“Ahhhh al diavolo Yaten! Troverò uno più bello di lui!”
“Dobbiamo andare a studiare da Rei!”
Minako guarda l’orologio: mancano ancora 57 minuti al loro appuntamento con le altre.

Usagi controlla anche il suo, per sicurezza. Sospira. Viene colpita dall’orario: 14.03. Sono passati esattamente 3 minuti dall’inizio del pianto incontrollato di Minako.
3 minuti: la durata della sua ultima conversazione con Minako piangente per Yaten.
 
Usagi è tuttora seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Con il piede destro inizia a picchiettare il pavimento. Si alza, va in cucina. Si versa un bicchiere d’acqua. Il suo sguardo ricade sull’orologio del forno.
Mancano solo 2 minuti. A cosa corrispondono 2 minuti?
Un dolce sorriso compare sul suo viso a quel ricordo. 2 minuti era il tempo esatto che ci impiegava per farsi gli Odango.
 
“Uff!”
Usagi è a casa di Mamoru, sta studiando scienze.

“Uff!”
“Usagi perché sbuffi?”
Lei chiude di colpo il libro e si scioglie gli Odango.

“Li ho fatti troppo stretti stamattina. Mi stanno massacrando!”
Anche lui chiude il suo libro e si avvicina a lei.

“Li lasci sciolti ora?”
“Ti piacerebbe vero?”
“Con i capelli sciolti sei bellissima. Ma senza gli Odango non sei Usagi. Anche se li preferivo quando avevi i capelli molto più lunghi”
“Ora li rifaccio”
Con una gestualità da manuale Usagi raccoglie la prima ciocca di capelli.

“Non ti serve lo specchio?”
Lei scuote la testa, lui la osserva con attenzione. La vede iniziare ad annodare una parte del codino intorno all’altro. Lo arrotola su se stesso e ferma le punte con una forcina. Procede nello stesso modo con l’altro.

“Ora va meglio!”
Usagi guarda Mamoru.

“Mamo?”
 Lui non risponde, incantato su uno dei suoi Odango.

“Mamoru?”
Lui scuote la testa, come se si fosse appena risvegliato.

“Scusa è che….me li fai rivedere? Non ho capito i passaggi!”
Lei ride, ma accetta. Scioglie i codini e riparte da capo. Lui la osserva attentamente, annuendo di tanto in tanto.

“Ora è più chiaro Mamo?”
“Direi di sì”
Lei scioglie tutto per la terza volta.

“Che fai?”
“Li rifaccio come li so fare io. Ora li ho fatti a rallentatore per farti vedere i passaggi”
“Aspetta”

Mamoru si alza, va verso la cucina e torna in sala. Appoggia un timer sul tavolo.
“Quanto pensi di metterci?”
“2 minuti”
“Ok. Al mio via. Tre, due uno, via!”
Usagi si fa i codini alti, annoda una parte, arrotola l’altra e procede con il secondo.

“Finito!”
Il suo finito arriva in contemporanea al drin del timer.

Lui sorride. Lei lo abbraccia.
“Lo so, sono un mito!”
2 minuti: il tempo esatto che ci impiegava per farsi gli Odango.

 
Usagi è tornata a sedere sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Sbuffa e chiude gli occhi. Non vuol guardare che ore siano. Accende la tv. Sulla barra in alto che segnala su quale canale è finita compare l’ora.
Manca appena 1 minuto. A cosa corrisponde 1 minuto?
1 minuto è il tempo che ha impiegato Ami, quella mattina, per risolvere un’ equazione.
 
“Bene ragazzi è tutto chiaro? Vi lascio 15 minuti. Da ora!”
Usagi guarda i numeri e le lettere scritte sul foglio. Ripensa alla lezione fatta qualche giorno prima con Mamoru.

“Devi portare tutte le x a sinistra dell’uguale e tutti i numeri a destra. Per raggiungere lo scopo dovrai limitarti a sommare o sottrarre gli stessi numeri sia a destra che a sinistra dell’uguale.
Usagi sorride a sé stessa. E’ pronta per iniziare. Sente la biro di Ami posarsi sul banco. Guarda l’orologio. E’ passato un solo minuto.
“Ami non arrenderti. Mi sembra facile!”
“Oh ma non mi sono arresa. Ho semplicemente finito!”
“Cosa?E’ passato solo un minuto!”
“Così tanto? Devo allenarmi per fare meglio!”
1 minuto: il tempo impiegato da Ami per risolvere un’equazione.

 
Usagi è ancora lì, seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre. Guarda il tavolino, l’attesa è finita.
Prende fiato. La porta d’ingresso si apre.
“Usa, che ci fai qui?”
“Mamo…non ti aspettavo”
Lui appoggia la sua cartella per terra.
“Hai ragione. La prossima volta che torno prima a casa mia, e sottolineo mia, ti avviserò”
Lui si avvicina a lei, le da un bacio sulle labbra. Nota qualcosa sul tavolino.
“Che cos’è?”
“Ehm…ecco è…un test?”
“E’ una domanda?”
“No. E’ un test”
“Un test di cosa?”
“Di gravidanza?”
Lui annuisce.
“E che ci fa un test di gravidanza sul tavolino del mio salotto?”
“E’ mio”
“E come mai c’è un tuo di gravidanza sul tavolino del mio salotto?”
“Ho 15 giorni di ritardo Mamo-chan”
Lui deve sedersi per non svenire. Si prende la testa fra le mani. No, non è possibile. Era troppo presto. Lei era ancora alle superiori, lui doveva ancora laurearsi. No, Chibiusa non doveva arrivare così presto! Lei non era pronta, lui tantomeno.
“Sei sicura?”
“Metti in dubbio i calcoli del mio ciclo?”
Lui scuote la testa. Un solo pensiero occupa la sua mente: Ikuko lo avrebbe ucciso, Kenji avrebbe provveduto allo scuoiamento.
“Usa, quanto manca all’esito?”
“Il tempo è scaduto qualche secondo fa”
Lui deglutisce, con la manica si asciuga la fronte imperlata di sudore.
“Ok, guarda il risultato”
“Perché io?”
“Perché sei la futura mamma!”
“E tu il futuro papà!”
“Tu sei Sailor Moon! Hai sconfitto Chaos! E ora ti fa paura un test di gravidanza?”
“E tu sei Tuxedo Mask! Hai sconfitto Sailor Pluto! E ora ti fa paura un test di gravidanza?”
Lui la guarda intensamente. Si volta verso il tavolino, prende in mano il bastoncino di plastica. Le mani tremano, il cuore gli batte all’impazzata.
“Non ce la faccio”
Lo riappoggia.
“Ho la soluzione”
Usagi si alza dal divano, va in cucina, apre un cassetto e ritorna da Mamoru con un sacchetto di carta. Chiude gli occhi, prende il test e lo chiude nel sacchettino. Riapre gli occhi.
“Forza vieni con me”

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Capitolo 2
*** 5 soluzioni ***


AMI
 
Pochi minuti di camminata e arrivano a destinazione. Usagi suona il campanello. Mamoru interviene.
“Ma questa non è casa di…”
La porta si apre.
“Ami!”
“Ragazzi ciao! Che succede? Tutto ok?”
“Oh sì Ami. Ecco avevamo bisogno di un consulto. Ti disturbiamo?”
“No per niente! Mi stavo dilettando risolvendo alcuni problemi sul calcolo del coseno. Entrate!”
“Ti ruberemo un minuto!”
Appena entrano in sala, Usagi, da il sacchetto di carta a Ami. Lei lo apre, estrae il test di gravidanza e lo guarda per un momento.
“Cosa dovrei farci con questo test di gravidanza?”
“Dovresti dirci se secondo te è positivo o negativo!”
“Scusate ma di chi è?”
Mamoru si strozza da solo, Usagi gli da qualche colpetto sulle spalle.
“Tutto bene Mamoru?”
“Sì sì. E’ mio quel…test”
“Tuo?” chiede Ami stupita.
“Non in quel senso!E’ un’esercitazione per l’università!”
“Vuoi dirmi che vi fanno fare queste cose all’università?”
“Eh già!”
“Ancora non capisco perché debbo guardarlo io”
“Perché secondo me è negativo, secondo Usagi positivo”
Ami lo riguarda per un altro secondo. Rimette nel sacchetto il bastoncino di plastico, richiude tutto con precisione.
“La risposta è talmente ovvia che non avete bisogno di conferme da me”
 
REI
 
“Con Rei lascia parlare me. Tu l’hai messa troppo sul complicato Mamoru!”
Appena arrivano in cima alle scale Rei, li accoglie.
“Che ci fate qua?”
“Rei! Ciao! Come stai?”
“Io? Bene Usa-chan”
“Senti non è che mi dai una mano?”
“Ecco perché sei venuta qui! Cosa vuoi?”
Usagi le passa il sacchetto di carta, Rei guarda il contenuto.
“Di chi diavolo è questo test di gravidanza!”
“Ehm…di Mamoru!”
“Mamoru?”
“Sì, di un’amica di Mamoru!”
“Eh? Usagi che mi nascondi?”
“Ok ok. Scusa mi sono sbagliata. Tu dimmi il risultato e io ti dirò di chi è”
“Io non guardo i test di gravidanza degli altri! Non è giusto. Devono essere i genitori a prendersi la responsabilità di queste cose!”
“Ma…ma…”
“Niente ma! Riportalo a di chiunque sia!”


MAKOTO
 
“Parlo io con Makoto!”
“E cosa ti inventi Mamoru?”
“Tu lascia fare a me”
“Voi uomini non avete fantasia!”
“Con Rei la tua fantasia dov’era?”
La porta di casa si apre quasi subito. Sulla soglia una Makoto con il grembiule continua a girare la frusta all’interno di una ciotola.
“Makoto ciao!”
“Hey ragazzi…entrate.”
“Non vogliamo disturbarti davvero!”
“Non preoccupatevi! Devo solo ancora 3 ciotole di maionese per la cena di stasera, montare la panna montata per la torta, preparare la crema, sfornare il pan di spagna e farla!”
“Ma non puoi fermarti un attimo?”
“Cosa?Assolutamente no Usagi! La maionese potrebbe impazzire, il pan di spagna potrebbe bruciare e la salsa dell’arrosto potrebbe non essere abbastanza densa!”
“Ok ascoltami. Ti faccio vedere una cosa devi solo guardarla e dirmi cosa vedi ok?”
Makoto continua a girare la maionese, annuisce. Usagi estrae il test di gravidanza, Makoto lo guarda per un secondo.
“Oh mio Dio!”
“Cosa?”
“Devo abbassare la temperatura del forno!”
“Ma l’hai visto o no?”
“Il forno sì!”
Usagi abbassa le braccia in segno di sconfitta. Si volta verso Mamoru scuotendo la testa. Ripone il test nel sacchetto. Ed escono.
 
MINAKO
 
“Hey ragaz…”
“Sì sì Minako. Ora zitta. Qui dentro c’è un test di gravidanza. Prima che tu me lo chieda non è mio. E’ di Naru. Devi solo dirmi se è positivo o negativo è tutto chiaro?”
“Di Naru?”
“Sì Naru”
“La nostra compagna di classe?”
“Ne conosci altre?”
“Ma Naru quella che è fidanzata con Umino?”
Esasperata, Usagi annuisce.
“Umino quello con gli occhiali spesso?”
“O Santo Cielo sì!”
“Quindi se qui c’è un test di gravidanza…vuol dire che fanno sesso. Vuol dire che Umino fa sesso!”
“Immagino di si Min…”
“Non è possibile! Umino fa sesso e io no? Eh no eh! Ora mi faccio la doccia, mi vesto carina ed esco a trovare un fidanzato! Basta Yaten!”
Chiude la porta in faccia ad Usagi e Mamoru.
“Quindi?”
“Quindi abbiamo un ultima change”
Mamoru ci pensa. E arriva alla soluzione.
“No Usako, loro no!”

MICHIRU, HARUKA E HOTARU
 
Ad aprire la porta è Michiru.
“Ragazzi che piacere ved…”
“Sì sì Michiru. C’è Haruka?”
“Scusa se ho aperto io Usagi! E’ in sala sul divano!”
Usagi entra per prima. Mamoru si ferma sulla porta per scusarsi con Michiru dell’irruenza di Usagi.
“Haru per fortuna sei qui!”
Lei è seduta sul divano con la schiena appoggiata allo schienale del divano, in pieno relax.
Usagi le passa il sacchetto di carta. Lei lo apre stupita.
“Che diavolo è?”
“Un test di gravidanza. Devi dirmi se è positivo o negativo!”
“Ma di chi è??”
Usagi, al limite dell’esasperazione, decide di dire la verità.
“E’ mio . Ho un ritardo di 15 giorni. Né io, né Mamoru abbiamo il coraggio di guardare il risultato”
La posizione di relax di Haruka si trasforma in posizione “chediavolostaidicendo?”
“Usa. Io posso anche guardarlo, ma non ho idea di come si leggano questi cosi”
“Non hai mai fatto un test di gravidanza?”
Lei scoppia in una risata.
“Sono una donna omosessuale, con una relazione omosessuale e che non ha mai fatto sesso con un uomo. Per quale motivo avrei dovuto fare un test di gravidanza?”
Usagi sospira. Il suo sospiro sa di sconfitta. Dalla sua cameretta esce Hotaru che , dopo un abbraccio veloce a Usagi e Mamoru, si getta sul divano accanto ad Haruka.
“Mamma che ci fai con un test di gravidanza positivo in mano?”
Alla parola positivo quattro visi sbiancano di colpo. Una ragazza con i capelli biondi e lunghi è costretta ad inginocchiarsi per reggere il colpo. Un ragazzo con i capelli neri non ce la fa. Sviene.
Una ragazza bionda dai capelli corti deve alzarsi dal divano, andare in cucina e bere un bicchiere di acqua. Una ragazza con i capelli color mare è costretta anche lei a bere. Ma del vino.
“Oddio, ho ucciso il principe!”
Haruka si avvicina a Mamoru.
“No è solo svenuto. Posso svegliarlo prendendolo a schiaffi?”
“Haruka non mi sembra il caso”
“E dai Usa. Non sai da quando vorrei dargli uno schiaffo!”
Usagi sorride, ma scuote la testa. Haruka si risiede sul divano, sbuffando. Hotaru riprende in mano il bastoncino e lo guarda più attentamente.
“Scusate. E’ negativo. Era solo un ombra. Guardate anche voi!”
Usagi scatta in piedi. Hotaru ha ragione. C’è solo una riga. Tira un sospiro di sollievo.
“Ora?”
“Ora Haruka, puoi prenderlo a schiaffi!”
“Grazie Usa!”


Mamoru e Usagi stanno bevendo un frullato al cioccolato al Crown.
“Per oggi basta emozioni che ne dici?”
“Concordo con te Mamo-chan”
“Anche se dovrai comunque andare dal medico. 15 giorni di ritardo non sono normali”
Lei annuisce bevendo un lungo sorso di frappè.
“Già. Sono tanti. Più o meno sono gli stessi giorni che sono passati dall’ultima volta che abbiamo fatto l’amore”
“Usa siamo in pubblico! E sono passati solo sei giorni!”
Lei ridacchia. Poi si ferma di colpo. Lo sguardo si illumina come se la mente fosse stata trapassata da un’idea. Lui se ne accorge. Allontana da sé il bicchiere con il frullato. Chiude gli occhi. Fa alcuni respiri profondi.
“Usagi?”
“Hm?”
“Quando i tuoi occhi si illuminano così e poi fai finta di nulla vuol dire solo una cosa: ti sei ricordata qualcosa che avevi dimenticato”
“Io?”
Usagi improvvisamente arrossisce, inizia a ridere nervosamente e si toglie la giacca.
“Non senti caldo?”
“No Usagi!”
“E l’Usako dov’è finito?”
“Stai continuando a far finta di nulla”
“Ecco io…forse…”
Mamoru si passa una mano fra i capelli, quasi perdendo la pazienza.
“Mi spaventi quando fai così!”
“Usa!”
“Ok…ok. Dunque ora che ci ripenso. Quindici giorni fa ricordi che non abbiamo fatto … ecco …l’amore vero?”
Lui si concentra. Ripensa a due settimane prima. Ritrova le immagini fra la sua mente. Lei su di lui che le dice “No, oggi non si può”. Lei che scende con la bocca sul suo ventre fino ad arrivare lì.
Mamoru si sfila la giacca.
“Hai ragione fa caldo”
Lei ride innocentemente.
“Ecco vedi…era un no perché avevo il ciclo!”
“Tu mi stai dicendo che abbiamo girato un intero pomeriggio per Tokyo solo perché ti eri dimenticata di un dettaglio come questo?”
“L’avevi dimenticato anche tu!
“Io credevo che fosse un regalo per me, non un no forzato dal tuo…ecco…ciclo!”
“Beh ammettilo. Ti ha fatto piacere!”
“Usa smettila!Non puoi girare la frittata in questo modo”
“E se per farmi perdonare ti facessi di nuovo quel regalo?”
Mamoru deglutisce a fatica. Non può cascarci. Scuote la testa.
“E’ un no?”
Lui scuote di nuovo la testa.
“E’ un no al tuo no?”
Sbuffa.
“E’ un no e basta Usako”
“Sicuro?”
“No!”
“No, non sei sicuro?”
Nervosamente si alza e prende Usagi per mano, trascinandola fuori dalla sala giochi.
“Andiamo!”
“Dove?”
“A casa mia. Mi devi un regalo!”
“Sei un Hentai lo sai?”
“Non sono io che per farsi perdonare sta facendo una proposta indecente sai?L’Hentai sei tu Usagi!”
“Mi piace!”
Lui si ferma. Scoppia a ridere, sereno. Le da un dolce bacio sulle labbra.
“Piace anche a me…ora andiamo”
E mano nella mano si avviano, finalmente, verso casa di Mamoru.
 

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