raccolta oltre natura di poesie e altri artefatti

di Ronnie92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** notte ***
Capitolo 2: *** China ***
Capitolo 3: *** Guerriero che cadi di notte ***
Capitolo 4: *** Sarò per te ***
Capitolo 5: *** La donna dei corvi ***
Capitolo 6: *** Un uomo ***
Capitolo 7: *** Colto ***
Capitolo 8: *** Cadi ***
Capitolo 9: *** Halloween ***
Capitolo 10: *** Ansia ***
Capitolo 11: *** attraverso il vetro ***
Capitolo 12: *** Dualità ***
Capitolo 13: *** Dafne ***
Capitolo 14: *** numeri ***
Capitolo 15: *** Bilancia ***
Capitolo 16: *** Banale diventa Magia ***
Capitolo 17: *** Gli Occhi Tuoi ***



Capitolo 1
*** notte ***


la notte e' per i balordi, per gli amanti senza tempo, per le conquiste e le sconfitte
la notte e' fine e principio, e poi di nuovo fine
la notte e' quel vento che ti rinfresca dopo l'arsura del giorno
quella svolta emozionale che collega anima e corpo

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Capitolo 2
*** China ***


Nera, informe, da plasmare
cala il silenzio, solo il battito
irrompe nella montona agonia.

Foglio bianco, puro, intonso.
Pronto per essere usurato dal tempo
scandito, battito dopo battito, da un ritmo frenetico.

China la matita sul foglio.
China nera su foglio bianco.
Il gioco dell'arte inizia così.

Bianco impuro prende forma
sotto mano esperta e condizionata dall'esperienza.
Mano ferma, china sul foglio.

Forme diverse da mani diverse.
Forme armoniose o distorte corrono,
veloci, su autostrade bianche, limitate nello spazio,
ma infinite nel tempo 

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Capitolo 3
*** Guerriero che cadi di notte ***


Guerriero che cadi di notte
orma ormai della tua vita vissuta.
Vittima e carnefice di mille battaglie
senza pretesti lasciasti la tua terra natia per difenderla,
per combattere la tua battaglia.
Ogni volta speravi, dentro te, fosse l’ultima
e l’ultima infine è arrivata.
Rimembrerai di quando la cotta pesava sulla tua pelle
fredda e metallica, e ne riderai nelle profondità degli inferi
dove il peso e la misura non hanno più alcun significato.
Avrai a mente la lunghezza della tua spada,
la simmetria dello scudo, memore di tante vittorie.

Guerriero che cadi di notte
la brezza estranea ti allevierà il dolore bruciante della sconfitta,
perché la sconfitta è il lato peggiore della morte.
Ma tu sei guerriero, e la morte è parte del patto.
Un contratto che, ogni guerriero, stipula con la sua coscienza e la propria nobiltà d’animo.
Vivente, ancora per pochi istanti, la tua mente vaga ritornando a casa.
Rivede i campi in cui sei cresciuto, in cui hai scorazzato da piccolo,
il ruscello dove ti rinfrescavi nelle caldissime giornate estive,  dove trovasti lei,
la tua chioma dorata, il tuo piccolo scrigno da proteggere.
A lei lasci tutto, tutto ciò che un guerriero che cade di notte può lasciare.
Lasci la speranza, i sogni, in lei lasci la vita.
Una vita che non conoscerai mai.

Guerriero che cadi di notte
non hai così tanta fretta di andartene,
ora che le gambe non sono più doloranti, e il petto,
dove la ferita ancora sanguina, non è più un pensiero fisso.
Ora pensi ai tuoi avi, e al  ricongiungimento con la tua stirpe.
Ristringerai tra le braccia tua madre, che tanto fece per crescerti forte e valoroso.
Incontrerai tuo padre, il più grande guerriero che la tua mente, sempre meno lucida, ricordi.
Guerriero che cadi di notte
non hai paura di varcare l’ultimo confine, la tua ultima battaglia.
Perché chioma d’oro vivrà, e il tuo amore la raggiungerà.
Il tuo piccolo vivrà una vita lunga e forte, e tramanderà, di generazione in generazione il tuo e il nome
di tutta la vostra razza.
Guerriero che cadi di notte
vivrai per sempre nelle leggende del tuo mondo.
Chiudi gli occhi, riposa leggero, la morte non è nient’altro che un nuovo cammino. 

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Capitolo 4
*** Sarò per te ***


Sarò per te come Mufasa per Simba
ti avrò in mente per sempre come Severus con Lily
ti amerò come Francesca amava Paolo, anche nelle peggiori pene continuerò
sarò profano come Lancillotto per Ginevra
e puro come Artù per Ginevra
Ti stringerò come Darth Fener avrebbe voluto fare con Luke in punto di morte
Sarò per te come Obi wan per Anakin
Ti bramerò come il Conte di Fersen bramava Maria Antonietta
Scriverò per Te come Dante per Beatrice
e sarai nei miei atti impuri come Madonna Laura per Petrarca
Rinuncerò ai miei beni come fece San Francesco per la sua nuova fede
Sarò per te come l’acqua fresca nel Sahara
e il vento piacevole delle afose notti estive
Sarò quella canzone che non ti esce mai più dalla testa
Piangerò lacrime per te come Didone per Enea
Sarò per te quell’eterna ricerca che ti spingerà a muovere nuovi passi nel Mondo
Sarò per te Achille e tu la mia Briseide
Non saremo mai liberi, ma neanche mai schiavi, come il fumo inafferrabile
Sarò il tuo amante, la tua stella cometa che ti guida nell’oscurità della notte
Sarò per te amico fedele come Pluto per Topolino
Sarò sciocco come Pippo, pigro come Paperino, ed eroico come Paperinik
Sarò per te come acqua sorgiva delle montagne
Come fuoco che riscalda nelle notti fredde
come luce nella notte e buio nei momenti di solitudine
Sarò per te come le sfide per Ercole
Sarò per te come la forza per Sansone
Sarò per te come Lesbia per Catullo, e tu per me Lesbia e io il tuo Catullo
vivremo di mille baci e altri mille, e non avrò bisogno di altro
Sarò per te il tuo Heathcliff e tu la mia Catherine
Sarò per te Spregiudicato come Elizabeth e tu il mio  Darcy orgoglioso
cadremo negli Inferi per il nostro amore, ma non avremo pietà delle nostre carni
Distruggerò la mia terra natia per te Come Paride con Elena
E inseguirò sogni e leggende per poi ricongiungermi a te Come Odisseo con Penelope,
anzi tu sarai il Viaggio, perché più di Penelope, il senso del Viaggio era l’amore di Ulisse.
Sarò per te come la libertà per Dobby, e l’amicizia profonda con Harry
Sarò per te come Bellatrix per Voldemort, sarai la mia ragione di vita
Non indosserò altre vesti che il tuo amore, e niente dividerà spazio e tempo
Sarò il tuo tradimento, la tua vendetta, la tua menzogna, la più becera cattiveria
Il tutto nel nulla, e il nulla del tutto
Sarò per te come Il Cavallo di Troia, un rassicurante dono di disfatta
E cadrò nell’oblio voltandomi mille volte per vedere se mi segui come Orfeo fa con Euridice, ma non ti perderò, perché ti seguirò negli Inferi per l’eternità
Sarò per te per sempre, come l’universo infinito, la sciocchezza dell’umanità e il tempo che regna sovrano

 

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Capitolo 5
*** La donna dei corvi ***


Amore, cadi e senti il rumore gracchiante dei corvi.
Non temerli, non sono qui per il tuo corpo, ma per la tua anima perversa.
Amore cadiamo insieme in questo bilico pauroso chiamato vita.
Cadiamo e cadiamo, però tienimi per mano.
Non è così paurosa la morte tra le tue braccia.
Donna dei corvi, i tuoi capelli rossi, il tuo sguardo fisso, la tua bocca rubina
portami via con te, per sempre.


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Capitolo 6
*** Un uomo ***


Un uomo guardava il mare e sussurrava il suo nome al vento.
Cadeva fra quei piccoli granelli, disperandosi della sua assenza.
Un uomo fissava le onde infrangersi sulla battigia, sentiva inumidirsi i piedi, ma non gli importava.
Un uomo era rotto dentro, e solo il ridondare dei flutti tranquillizzava la sua anima in tempesta.
I suoi occhi erano umidi, non per la salsedine, ma per l'indicibile malinconia della distruzione che portava con se.

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Capitolo 7
*** Colto ***


Cogli la prima opportunità, uomo
nello sguardo distratto della donna compunta.
Perditi nel suo sguardo, e aspetta il primo cenno
se batte gli occhi con fare malizioso, distogliendo poi lo sguardo
per torturarti con uno splendido sorriso,
allora cogli quell’attimo e mantienilo per sempre impresso nei neuroni.

Cogli il movimento delle sue delicate mani,
saggia la sua indomabile ferocità,
e la sua indicibile eleganza,
cadendo nel turbinio
di mancata passione.

Non farti sfuggire l’unica occasione di farla tua,
di bramarne il possesso, ruvido e incosciente,
dettato dall’infantilità del tuo ego.

Cogli uomo, scaltro e menzognero,
le sue dolci fattezze.
Le sue spalle sinuose,
il suo viso angelico,
e la sua famelica fame di carne.

Perché uomo,
anche la donna, seppur su un piano diverso
brama la carne, ma lo nasconde, il più delle volte.
La morale, l’etica e il perbenismo, la vincolano,
chiudendola in una segreta di menzogne.

La donna nasce libera, libera come te.
Allora, cogli l’attimo uomo.
Battiti per la vostra libertà.
Liberati della schiavitù.

Fate l’amore, anche per una sola notte
e quella notte apparterrà a voi per sempre,
anche se le vostre strade dovessero dividersi per sempre.

Cogli ogni lato della sua bontà divina,
del suo intelletto, delle sue risate.
Ridi e ama, sii brutale con le sua carni,
ma si dolce con la sua anima.

Non condurla in posti a te sconosciuti,
perché lei domerà te.
Amala, per quell’istante che ti concede
e lei ti concederà il suo mondo per quell’istante.

Cogli le sue pecche uomo,
i suoi tradimenti,
i suoi vincoli e i suoi tormenti.
Aiutala a scendere nelle profondità delle sue membra.

Cadi insieme a lei,
tenendola per mano,
per quella soffice e calda mano,
senza perderti nelle tue oscure bramosie.
Sii la sua luce, e lei sarà la tua nave,
sii la sua nave, e lei sarà la tua luce.

Un amore colto nella sua realtà
non sarà mai un amore perduto.

Potrai perdere lei,
nessun obbligo,
nessuna costrizione.
Potrà perderti,
nessun legame,
nessuna considerazione.

Ma la tua e la sua vita,
continueranno per quel solo istante,
perché avete colto l’attimo propizio.
Lei avrà colto te nel tuo apice,
Tu avrai colto lei nella sua interezza.

E allora, cogli uomo il messaggio,
la parola, il misero verbo di un uomo che sbaglia,
e sbaglia da solo nel cogliere la vita.

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Capitolo 8
*** Cadi ***


Cadi, tra mille abbracci sordidi e irreali, per girarti indietro, nella solitudine mondana.
Ricordi lui, lei, i loro e i vostri abbracci.
Non siete nulla di più, nulla di meno del resto del mondo,
eppure il resto del mondo non è nulla rispetto a voi.
La vostra noncuranza nell'amarvi, e nel ferirvi, non vi ha mia lasciati atterriti.
Vi siete trovati, sempre.
Dietro ogni ostacolo, la forza di continuare ad andare avanti.
Dietro ogni sorriso maligno, la stretta dell'altro, vi ha tirato fuori dal buio.
Così umani e così codardi, da non finire mai un giorno senza pensarvi reciprocamente,
fino a farvi sanguinare le giunzioni, chiedendovi disperatamente perché
non siete riusciti a stringervi ancora, anche solo per l'ultima volta,
come l'ultima volta che vi siete uniti.
Nudi e consapevoli, della vostra forza, del vostro spirito, del vostro sesso.
Tanto da lasciare il mondo invidioso di Voi.
E ora, ora stringetevi, anche solo per un secondo, 
unitevi nella carne, e non mancate di possedervi.
Con la forza e le paure dell'uno,
e la volontà e la codardia dell'altra.

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Capitolo 9
*** Halloween ***


Notte di luci, di spavento, di orrore celato dalle risa e dolcetti.
Incubi infernali, tornano scherzosamente tra le strade, bussando, porta dopo porta, scatenando l'insopportabile stornello.
Noi, eremiti, ci rinchiudiamo celando vere maschere, veri scheletri nell'armadio.
Non ridiamo, non ci travestiamo.
É il giorno in cui noi possiamo essere noi, senza veli.

E allora? Mi tuffo in una notte docile, gelata ma rassicurante, perché é,la notte dei mostri.
La nostra notte.

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Capitolo 10
*** Ansia ***


Già.. tutto rincorre un già nella vita.
Un attimo di consapevolezza,
un sussulto di realtà.

La vita, va e viene, scorre, imperterrita.
Non si ferma ad aspettarci.
Corre e noi la rincorriamo,
mai padroni del tempo,
ma solo suoi dannati adepti.

Domenica: riflesso e parvenza di riposo.
Fittizio, fallace, giorno di noia.
Raggiungimento dello scopo,
Morte dell'Io.

E' dura e ardua.
Ma siamo qui,
siamo a lottare per raggiungere,
sconvolti,
un attimo di noia.

Di volta in volta,
distacchiamoci dal concetto,
soffermiamoci sulla forma e contenuto.
Amiamo, perdiamo, incrociamo vite.

Ansia, 
la si vive nell'arco eterno fra un duro lavoro e l'altro.
E sia, sia così.
In fondo l'ansia costella la nostra attesa,
rendendoci succubi di un distillato di felicità.

Perché è tutto così reale, 
tutto così profondo,
tutto così dannatamente lontano.
Spirito e corpo, un semplice distacco.

Già ritorna,
come una lama,
la peritura voglia del susseguirsi perenne,
fino all'ultimo sospiro.

Pensi che tutto passa.
Eppur scorrendo, 
l'ansia torna e ritorna.
Sempre li.
Come  un incubo che non ti lascia mai.
Il fardello che sempre devi portare.

Al dì, alla notte, ogni ora, d'ogni minuto.
Spera.
Spera di non perdere mai la speranza.

Lunedì,
arriva la sconfitta del riposo,
e l'ansia si rilassa, 
pronta a ritornare al prossimo 
appiglio di serenità.

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Capitolo 11
*** attraverso il vetro ***


Una donna si affaccia alla finestra, 
scopre il mondo.
Non è la prima volta, ma è come se lo fosse.
Le luci, il baratro della vita,
il continuo oscillare fra un sorriso e una valle di lacrime.
Una donna controlla la sua follia con la forza del suo cuore.
Vacilla, cade, si sbuccia le ginocchia, piange, e poi si rialza.
Afferra il fazzoletto più vicino, si asciuga le lacrime,
si cura le ferite, cicatrizzandole.
Grida dentro, sente dolore, ma nel dolore non vacilla.
E' ferma, è sicura.
Una donna si affaccia alla finestra, non scopre il mondo,
scopre se stessa.
Osserva la città, la faccia uguale, un volto nuovo.
E' caduta, si è rialzata.
Adesso le luci della città sono più belle di prima.

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Capitolo 12
*** Dualità ***


Nella dualità esistiamo.
Un chiaroscuro, contempliamo il mondo.
Distanze, unità, tempi e separazioni.
Come il vento voliamo leggeri fra i rami spogli di una vita che scorre su binari mai direzionati secondo volontà opportune.
Ma possiamo essere opportuni in un mondo di infelicità e dannazione?
Siamo dannati, eppure eccoci, a ridere beffardi di tutto ciò che c'è.
Uno sguardo, il nostro, immortalato per sempre.
Colori sfocati ma precisi.
Ossimori viventi, sineddoche della vita.. il sorriso.
Miete vittime, miete anime.
Un simbolo e tutto qui.
Anime fra Anime, ma per sempre unici.
Inflessibili ed elastici, contrastanti e pur sempre costanti.
Inaffidabili, eppure ricchi di segreti.
Uno e Due, Due e Uno.
Gocce.
Volubili, inseparabili, distinti e uniti.
Folgoranti, estasiati, voliamo ancora, solo per noi.
E continuiamo, imperterriti, sempre, per sempre.
Battiti d'ali, fulgidi, imperituri.
Consistenza e trascendenza.
Glorifichiamoci di queste nostre leggerezze,
raggiungiamo la vetta, insieme.
Separati da unità, tempi, spazi, e 
li uniti nelle nostre perfette imperfezioni.
Sorridi, io sorriderò in te.
Brividi, lividi,
percossi e scossi.
Fine infinita.
Sarai ciò che sarò,
sentirai ciò che proverò.
Morirò perché tu vivrai,
e vivrò perché tu vivrai.
Insieme, ossimoro e frumento,
il pane quotidiano per corpo e anima.

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Capitolo 13
*** Dafne ***


Dafne,
Spirito di carezza,
cuore leggero.
Sereno attimo di gioia e letizia.
Catturi la mia libidine nel tuo attimo ludico.
E si, giocosa sei
bella e delicata
nella tua pelle d'ambra,
nei tuoi veli così poco velati.
Dafne,
dannata, maledetta Dafne.
Anche per te Troia sarebbe bruciata,
i venti avrebbero continuato a sospingere 
la mia anima negli Inferi, per sempre.
E l'avrei fatto, pur di continuare a rimirarti.
Dafne,
quanti attimi, 
momenti di delirio e confusione.
Nel tuo primo contatto pudico,
nel tuo primo gemito,
non dimenticherò la tua pelle profumata,
i tuoi occhi smeraldo,
i lunghi capelli neri, avvolgenti come la notte,
delicati come le note della nostra melodia,
oramai interrotta dal dissidio e dall'odio.
Dafne,
rimembrerò le urla e il dolore della tua perdita,
ma continuerò a farti vivere nelle mie gioie,
nei miei successi.
Ogni donna avrà un po' di te,
e ogni Dafne di questo mondo 
avrà il suo dannato primo amore.

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Capitolo 14
*** numeri ***


Mi sono sempre piaciuti i numeri.
Perché possono essere razionali e irrazionali, come le persone,
come te.

La continua classificazione in ordine crescente, mi ispira
a tendere verso il massimo, ma questo è infinito.
Non ho limite nell'evoluzione, quindi.

Mi chiedi come sto.
Esattamente, sto nel centro essenziale di un'esistenza
che pendola fra senso e dissenso,
fra orgoglio e la meta irraggiungibile del calpestarlo. 

Sei metà e sei doppio,
una frazione infinitesimale delle cose che mi rendono me,
e l'infinito che smuove ogni singola parte.

Sei debole e forte,
accudita e riparata. 
Sei una imperatrice di soldi spicci,
perché sono il quarto di dollaro.
Magari potessi essere banconota, invece no.

Sono moneta: tonda, liscia, equilibrata.
Ho due facce, come il mare:
una in tempesta e una placida.

A te do' la placida, perché mi nutro delle tue tempeste.
A te do' la tempesta, perché rivivo nelle tue memorie placide.

E sei 1 e 2, e ti guardo.
Quando sei 1, ti sento parte di me,
perché sei solitaria, triste, ma unica.
Quando sei 2, ti osservo da lontano,
ti ammiro e passo più tempo nel silenzio dei miei disordini.

Che tu sia 1 o 2, che tu sia infinitesimale o infinita,
non fa differenza per me, perché ho accettato l'idea che tu sei un numero,
indipendentemente dal fatto che io sono moneta.

E come rette parallele, ci incontreremo alla fine del viaggio.
Non ora, ma all'infinito, quando tutte le cose avranno perso di senso, 
tutte le cose, eccetto noi.

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Capitolo 15
*** Bilancia ***


Siamo bilancia, io e te.
Pendiamo, da lati opposti, uniti in un punto.
Così diversi, così lontani, eppure uniti.
Io, pendo basso, ti trascino nel mio lato oscuro, dannato
e tu, ti innalzi, limpida, senza macchia, pura.
Dov'è la giustizia se sono condannato a vederti sopra di me
per vederti in alto?
E non importa quanto soffra, o pianga, nulla può cambiare.
Ti ammiro dalla profondità del mio essere,
e come bilancia soppesiamo la verità e le menzogne.
Io le creo, tu le pesi,
io le propongo, tu le contesti.
Come le fiamme che bruciano negli inferi, siamo condannati
in questo calore brutale, non smettiamo di amare, 
o almeno di pensare a come sarebbe se succedesse davvero.

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Capitolo 16
*** Banale diventa Magia ***


Lei gli chiese: “Dammi la Luna” – lui raccolse una pietra,la più tonda e bianca che trovò, e, dopo averla pulita, la pose tra le sue mani sorridendole.
Rimase attonita al gesto. E pian piano un punto interrogativo si stampava sul suo volto.
“Perché una pietra?”
.
La ragazza lo guardò con aria perplessa.
.
La ragazza annuì.
< Ecco ora immagina che la dimostrazione del mio amore sia nell’abbracciarti e nel renderti sempre felice, o renderti felice al massimo delle mie possibilità.
Io so di non poterti dare la luna, ma nulla toglie che la pietra che hai in mano sia un pezzo di luna se ci credi davvero.
Molte volte capiteranno cose difficili da digerire, apparentemente impossibili da affrontare, ma sappi che tutto ciò che sarà in mio potere per renderti felice sarà fatto.>
La ragazza cominciò a comprendere. Non era un pezzo di luna per gli altri, ma nulla toglieva che per lei potesse esserlo davvero.
Lui la guardò e capì.
Lei strinse la pietra tra le mani sorridendo.
Si avvicinò abbracciandola.

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Capitolo 17
*** Gli Occhi Tuoi ***


Ma che ne sanno gli altri di cosa sono gli Occhi tuoi.
Sono come Comete che brillano nel primo mattino.
Sono l’orizzonte infinito, che sconfinano, vanno oltre l’immaginabile.
I tuoi Occhi sono come il Mare e il Cielo, sono l’incontro di due punti talmente lontani che non sono raggiungibili dalla sola consapevolezza umana. I tuoi Occhi sono fuori ragione.
Nessun uomo, donna, bambino, Alieno, divinità, può capire la profondità di quei due Oceani che sono lì in te.
Io li Ammiro, non posso farne a meno.
Quando tutto mi spinge giù, loro sono lì, fissi nella mia mente a tirarmi su, a darmi quella forza che è inconcepibile a chi non comprende l’Amore fino in fondo.
I tuoi Occhi sono come Uragani, spazzano via la mia malinconia.
Sono come l’Arcobaleno dopo la tempesta, mi rallegrano e non so spiegarmi il come e il perché, ma sinceramente non importa.
Li vivo, sono il mio “Carpe diem”, il mio attimo fuggente.
Sono l’Amore dei corpi, lo scontro di corpi celesti, una tempesta di fulmini, la scarica di un Impulso che arriva subito a Plateau!
Non ci si può credere… Sono Fantasia, Magia, Inconsapevolezza delle cose brutte della vita.
Sono la CURA alla malinconia, al dolore e alle difficoltà.
Quando tutto perde senso, mi ricollego a loro, e loro mi danno tutto il Senso che mi serve.
Il Senso di ogni giorno, di tutti i giorni, dal primo all’ultimo.
I tuoi Occhi sono un Carnevale di Rio,  una festa incessante, in ogni singola increspatura.
Dall’Iride alla Pupilla, amo ogni cosa di loro.
Adoro vederli dilatare quando dico “Ti Amo”, e adoro vederli restringersi quando un raggio di Sole di troppo ti bagna, vivida e meravigliosa come sei, nelle tue preoccupazioni estetiche.
Quando la realtà la conosci, tu sei bellissima, e i tuoi Occhi non fanno che raccontarmi Storie d’Amore e di Speranza.
I tuoi Occhi sono Speranza, come un Vortice Spazio-Tempo che conduce in luoghi ameni, senza pesantezze e maldicenze.
Battono tutte le leggi della Fisica… sono una concessione superUmana.
I tuoi Occhi connettono la mia vita al Mondo, e il Mondo a tutto ciò che c’è di bello su questa Terra.
I tuoi Occhi sono il mio pane e il mio vino, il mio Credo e la mia Ribellione, il mio Orgoglio e la mia dose di buon umore.
Sono tutto ciò che ho sempre desiderato.
Portali di altre Galassie e Universi, ancora irraggiungibili per gli altri, ma così poco lontani da me, ogni volta che ho il privilegio di immergermici.
Sono il fulcro Romantico di ogni mia creazione, la mia Aspirazione e innegabilmente la fonte del mio Sorriso migliore.
 I tuoi Occhi sono lo specchio delle verità di questa Vita, o meglio, sono il Cuore della mia Vita.

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