Neve e ferro

di Lisaralin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pregiudizio ***
Capitolo 2: *** Ambizioso ***



Capitolo 1
*** Pregiudizio ***


Questa raccolta partecipa all'evento per il settimo anniversario del XIII Order Forum. Ogni capitolo della raccolta è basato su un prompt da una lista di parole creata usando un generatore automatico.
Buona lettura ;)

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#1 - Pregiudizio

“Gli uomini di ferro sono pirati. Hanno tante mogli, lo sapevi? Tutte donne rapite dalla terraferma.”
Jeyne parla con l’aria della gran dama che conosce il mondo, anche se probabilmente sta solo ripetendo parole sentite da suo padre o dalle servette nei corridoi. È uno dei momenti preferiti della giornata di Sansa, quello. Il letto è ampio, le pellicce di lupo ammonticchiate creano un rifugio soffice e odoroso sopra le loro teste ed esiliano fuori il crepitio delle braci nel camino e gli ultimi brusii di Winterfell che pian piano si addormenta sotto il suo mantello di neve. Il posto perfetto per scambiare pettegolezzi e sussurri lontano dalle orecchie inquisitrici della lady sua madre e di Septa Mordane.
“E il loro dio è malvagio” continua l’amica abbassando ancora di più la voce, come se temesse che il Dio Abissale potesse realmente emergere dalle ombre sotto il letto per divorarle. “Vuole persino sacrifici umani… spingono la testa delle vittime sott’acqua e la tengono giù finché…“ Tra i corpi delle due bambine si insinua un brivido che nemmeno gli strati di pelliccia possono tenere a bada.
“A me però quel Theon Greyjoy non pare tanto terrificante” Sansa è sempre la prima a riprendersi, e ci tiene a far vedere di essere una fanciulla coraggiosa, come Jonquil delle ballate. Infatti, perché avere paura di quel ragazzino che il giorno dell’arrivo sbirciava le mura di Winterfell con i grandi occhi scuri sgranati, nascosto dietro le spalle del lord suo padre? I pirati delle canzoni sono molto più spaventosi.
“Ma da grande diventerà come gli altri! ‘Dal sangue non si scappa’, dice mio padre.”
Sansa sta per mordersi il labbro dubbiosa, ma si ricorda appena in tempo che Septa Mordane la sgriderebbe. Non è un atteggiamento da vera dama.
“Chi lo sa” dice infine, stringendo più forte il cuscino. “Ma sai, secondo me adesso è lui ad avere paura di noi.”


Le donne delle terre verdi sono bambole di porcellana, dice sempre sua sorella. Theon non è sicuro di aver mai visto della porcellana, ma immagina che sia qualcosa che si rompe facilmente. Lady Sansa Stark è così piccola e delicata che potrebbe spezzarle il collo con due dita.
Purtroppo non può farlo. Non può farla pagare a nessuno in quel maledetto castello di aguzzini. La notte prima di lasciare le Isole di Ferro ha giurato ad Asha che sarà forte e astuto come il mare: liscio come l’olio e docile di fronte agli ordini di lord Stark, ma pronto a scatenarsi in tempesta quando i venti propizi arriveranno. Nel profondo del cuore, ha giurato, rimarrà sempre un vero uomo di ferro.
E un uomo di ferro non sopporta che una donna lo guardi in quel modo. Con quei grandi occhi azzurri pieni di pietà. La supera in fretta lungo il corridoio, lo sguardo fisso in avanti, senza neanche biascicare un saluto.
Preferirebbe di gran lunga che lo guardasse con odio.


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Note: la raccolta segue gli eventi della serie tv, ma non riesco proprio a dire Yara invece che Asha, scusate. E' più forte di me ;)

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Capitolo 2
*** Ambizioso ***


#2 - Ambizioso

La malinconia dell’addio a Winterfell sbiadisce dietro il richiamo del sud. Una sirena non canterebbe in modo più dolce.
I vessilli del seguito reale schioccano superbi nel vento e Sansa si ritrova a pensare allo scroscio del mare che, le hanno detto, culla le notti degli abitanti di King’s Landing.
Non ha mai visto il mare. Il sud è una favola per lei, un mosaico costruito pazientemente dalla sua fantasia con i frammenti di tutto ciò che riesce a trovare, libri, canzoni, dicerie, pettegolezzi, arazzi, miniature. Sono un sogno i corsetti leggeri ricamati in raso di Myr e le acconciature alte come corone delle dame di Highgarden, è un sogno il nastro di seta al braccio dei cavalieri prima di correre la lizza, e il batticuore delle donne nel momento in cui lance e scudi si scontrano tra il fragore degli zoccoli e l’odore acre della polvere.
È un sogno il principe Joffrey, il giovane leone dai capelli d’oro. Solo quando le ha sorriso la prima volta Sansa ha capito davvero cosa vuol dire, nelle canzoni, che il cuore di Naerys “canta” nel momento in cui Aemon il Cavaliere di Drago le bacia la mano. Probabilmente il suo esploderà di gioia il giorno che Joffrey, nel Grande Sept di Baelor, le sfilerà il mantello con il metalupo per allacciarle quello con il leone dei Lannister, le labbra perfette a un soffio dal suo collo.
Un sogno troppo ambizioso, forse, ma Sansa è giovane e bella e non c’è niente, niente che non sia possibile al sud.
Il momento è arrivato. I cancelli di Winterfell si sollevano sferragliando e Theon le porge le redini prima di correre ad aiutare per l’ultima volta il lord suo padre. Il sorriso strafottente che il protetto di Eddard Stark sembra portare perennemente impresso in faccia è un’eresia se paragonato al fascino e all’eleganza di Joffrey, ha il sapore di un pugno di sale dopo aver assaggiato il miele più dolce del mondo. Gli anni a Winterfell hanno levigato le asperità dell’uomo di ferro, certo, ma Sansa è felice di sapere che cavalieri di ben altro stampo le faranno da seguito a King’s Landing.
“Buon viaggio, Sansa.”
“Veglia su mia madre e i miei fratelli” risponde, perché è la cosa più giusta da dire. Poi sprona gentilmente il palafreno e la nostalgia si dissolve in quel momento, dietro le sue spalle, tra la polvere e il fango sollevati dagli zoccoli.

 
La figlia del capitano ha i denti da cavallo e i capelli che puzzano di pesce, ma lo guarda con l’adorazione di una schiava e questo in parte la redime agli occhi di Theon.
“Allora mi porterai con te, mio signore?”
Il miagolio della ragazza si perde nel fragore delle onde. All’orizzonte le scogliere di Pyke si stagliano nude e fredde, conficcate nel cielo livido come alberi di navi morte.
“Dobbiamo prendere esempio dalle nostre Isole” amava dire Balon Greyjoy ai suoi figli. “Il Dio Abissale le mette alla prova sferzandole con i suoi marosi e scarnificandole sasso dopo sasso, ma loro continuano a ergersi fiere. Voi dovete ergervi come loro.”
Il piccolo Theon a quel punto si domandava, cosa succederà quando il mare reclamerà anche l’ultimo pezzetto di terra? Si mordeva la lingua allora, sapeva che non era saggio manifestare certi dubbi davanti al signore di Pyke. Il Theon di oggi invece sa che non vuole diventare suo padre, non vuole essere uno scoglio fradicio e intirizzito dal mare e dai venti, chiuso nella sua corazza di orgoglio marcescente. Theon vuole essere il mare, vuole essere il vento. Il bambino che dieci anni fa ha lasciato le Isole da ostaggio ora fa ritorno come erede al Trono del Mare, amico e consigliere del Re del Nord Robb Stark e fautore dell’alleanza tra Winterfell e Pyke che piegherà per sempre la schiena e il ginocchio dei Lannister. Balon Greyjoy si è inchinato sconfitto di fronte a un re, suo figlio tratterà da pari a pari con un altro. E un giorno sarà re a sua volta.
Sa già cosa domandare a Robb come ricompensa per il suo aiuto. Le alleanze si fortificano con i matrimoni.
Gli sembra quasi di vedere la testa di Ned Stark storcere le labbra decomposte a quel pensiero, livida e grigia sulla sua picca laggiù a King’s Landing, e l’idea lo diverte.
Sansa è un’oca, certo, ma è nobile, alta e bella e con quella cascata di capelli di fiamma sulla pelle candida è l’ornamento perfetto per il trono di un sovrano. Chissà poi che non riservi altre gradevoli sorprese: fin troppo spesso dietro la maschera di ghiaccio si nascondono le donne che sotto le coperte gemono più forte e ti supplicano di fare loro di tutto.
“Mio signore?”
Non vale neanche la pena di rispondere a quella stupida ragazza. Chino sul parapetto, Theon lascia che gli spruzzi delle onde gli accarezzino il viso e portino fino a lui il profumo di casa.

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