The Moon and The Shadow

di TheManiae
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bruciano con me ***
Capitolo 2: *** Dubbi e certezze ***



Capitolo 1
*** Bruciano con me ***



Era una notte serena nella cittadina di Ponyville. Il venticello fresco smuoveva leggermente le fronde scure degli alberi, mentre la luna illuminava di una pallida luce gli edifici e le nuvole. 
King Sombra però, non poteva saperlo. Dalla sua squallida e buia cella nelle profondità del tartaro non poteva sentire il fresco vento sulla pelliccia, ma solo il perenne e insopportabile calore di quell'eterna prigione di roccia e lava.
Sentiva che, decine di metri sopra di lui, all'aria aperta e in libertà, quella squallida puledrina e la sua lucertola dormivano beatamente nel loro castello. Da quando era stato sconfitto e deportato in quel luogo maledetto, si era marchiato la loro figura e i loro nomi nella mente.
Aveva addirittura scoperto che, dopo la sua sconfitta, la marmocchia aveva raggiunto lo status di alicorno. Celestia aveva reputato degna una ragazzina che aveva appena imparato la magia, mentre lui, il più grande unicorno della storia e suo primo studente, no. Digrignò i denti per la rabbia.
Mentre pensava con odio alla sua ex-mentore, nella sua mente si fece avanti una figura dal manto blu e la criniera di stelle, e lo sguardo da furioso si fece malinconico.
Se solo ci avessi pensato un po prima
Adesso sarei lì con te
Ora è ormai tardi per farsi una vita
Dimmi com'è là fuori il mondo senza di me
Indietro non si va perchè quaggiù non c'è
Chi pensa un po per me
Solo coi miei 'ma' e i 'se', rinchiuso qua
Tra mille lettere che bruciano con me

Sombra si sedette sul letto di paglia malamente coperto, appoggiando la testa sul cuscino e chiudendo gli occhi, mentre la mente tornava a ricordi lontani e al tempo stesso bellissimi e terribili.
Era un semplice puledro quando, per caso, creò da nulla un vortice magico che stava per devastare un intero quartiere di Canterlot, non fosse stato per l'intervento di Celestia. Notando il suo alto potenziale magico, probabilmente il più potente dopo Starswill il barbuto, decise di prenderlo sotto la sua ala protettiva, e di renderlo suo studente.
Gli anni passati al suo fianco furono pieni di esercizi magici a livelli sempre maggiori, studi lunghi ore e ore, esami e prove di vario genere, con la promessa che se si fosse dimostrato degno, sarebbe asceso allo stato di alicorno.
Con questa promessa quasi scolpita nella mente, il puledro si era impegnato raggiungendo vette sempre più alte. In tutta Equestria, nessuno era abile quanto lui nell'ambito magico, eccetto le principesse.
Poi, al suo ventesimo compleanno, una variante si intromise nel suo circolo perfetto di studio, esami e prove: Princess Luna.
L'unicorno era cresciuto in sua presenza per molti anni, ma la scintilla scoppiò al suo ventesimo compleanno. Era stato organizzato un grande banchetto, al quale erano stati invitati tutte le personalità più influenti di Equestria, e ovviamente c'era anche Luna. Non ricordava perché, forse una sfida tra amici, ma Sombra si era ritrovato ubriaco fradicio, e in una prova dettata da qualcuno baciò la principessa a tradimento.
Ma questa non lo rifiutò. Anzi. Il bacio durò molto a lungo, per tutto il percorso dalla sala grande fino alla camera da letto della principessa, e lì durò ancora fino alla sera del giorno dopo. (Gli alicorni hanno una grande resistenza, se capite cosa intendo ;3)
Quando i due uscirono dalla camera, nessuno riuscì a notare il particolare sguardo d'intesa tra i due equini, e mantenendo segreta la loro relazione per non creare scandali, restarono insieme per molto tempo.
Ora Sombra era motivato più che mai a diventare Alicorno. Oltre al prestigio e al potere, avrebbe potuto stare assieme alla principessa ufficialmente e per sempre. Durante il giorno, si metteva alla prova in modo da risaltare alla vista della sua mentore, mentre la notte condivideva il letto con la compagna.
Ma quel sogno bellissimo si ruppe come un vetro sottile.
Celestia, forse per lo spifferare delle guardie, scoprì la loro relazione, e scioccata da quest'unione profana, punì Sombra rinnegandolo come studente e bandendolo da Canterlot.
Furioso oltre ogni misura per aver perso il suo destino e la sua amata, Sombra partì per il nord, raggiungendo il leggendario Impero di Cristallo, in cerca del Crystal Heart, un oggetto con un potere talmente grande da poter rivaleggiare con le divinità. Con esso, l'unicorno voleva trasformarsi in Alicorno, così da poter affrontare Celestia e poter stare con Luna.
Attraverso la magia più oscura, l'unicorno scatenò sulla città stregonerie e incantesimi di potenza incontrollabile, ma questo ne deformò il corpo e la mente. Grosse zanne crebbero affilate, mentre la criniera e la coda divennero di tenebra viva, e il corno divenne ricurvo e rosso come il sangue. Inoltre, la rabbia contro la principessa del sole divenne furia sanguinaria e sadismo contro gli abitanti dell'Impero. Così, il puledro allievo di Celestia divenne il malvagio King Sombra, tiranno dell'impero.
Ma in tutto quell'odio, quella rabbia e quella crudeltà, nel cuore ormai nero dell'unicorno restava ancora l'amore per l'alicorna della notte.
Se solo ci avessi pensato un po prima
Adesso sarei lì con te
Ora è ormai tardi per farsi una vita
Dimmi com'è là fuori il mondo senza di me
Indietro non si va perchè quaggiù non c'è
Chi pensa un po per me
Solo coi miei 'ma' e i 'se', rinchiuso qua
Tra mille lettere che bruciano con me

Poggiando uno zoccolo sulla guancia, l'unicorno sentì una lacrima solitaria che era scesa lungo la guancia. Rimase a fissare incuriosito il piccolo globo liquido, mentre al suo interno vide scene di un'antica battaglia.
Vide se stesso, imponente e fiero nella sua armatura di acciaio. Il mantello cremisi pendeva dal dorso, mentre sulla testa era posta una corona di denti di drago, con un grosso rubino incastonato al centro. Con la magia, reggeva una grossa mazza di cristallo nero, dotata di spuntoni affilati ricurvi, e gli occhi rossi e verdi grondavano di oscuri fumi violacei.
Davanti a lui, le sue avversarie lo fronteggiavano armate. Ignorando le parole accusatorie e di disprezzo della principessa del sole, fissò Luna. Le parlò, accusando Celestia e offrendole di regnare assieme sull'intero mondo per l'eternità.
Ma le sue parole fallirono. Luna lo accusò di essere diventato un mostro, e quelle parole arrivarono come una stilettata al petto. Il dolore provato durante l'attacco successivo di Celestia non fu nulla in confronto alle parole dell'amata.
E fu con le lacrime che rigavano il muso, che Sombra fu bandito nel ghiaccio per 1000 anni, e con lui scomparve anche l'Impero.
Quella prigionia fu una tortura. Era immobile, il suo corpo ridotto a una nube scura congelata. Ma la sua mente era sveglia, e sentiva ogni istante di quella lentissima pena. Solo un pensiero gli impedì di impazzire: Luna.
E fu col suo pensiero in mente che, quando i legami magici che lo imprigionavano si spezzarono, si liberò dalla prigione di ghiaccio, ruggendo al cielo la sua furia e oscurando il sole con la sua presenza. 
Tornò all'Impero, con la speranza di riconquistarlo e di convincere Luna stavolta, ma lo ritrovò difeso da una barriera invalicabile. Il resto, ormai tutti lo sanno.
E quindi, ecco come finisce la storia di Sombra. Rinchiuso in una gabbia per l'eternità, con l'unica compagnia del buio e dei ricordi, mentre i suoi pensieri vanno sempre alla meravigliosa alicorna che la notte copre Equestria con il suo manto.


 
Se solo ci avessi pensato un po prima
Adesso sarei lì con te
Ora è ormai tardi per farsi una vita
Dimmi com'è là fuori il mondo senza di me
Indietro non si va perché quaggiù non c'è
Chi pensa un po per me
Solo coi miei 'ma' e i 'se', rinchiuso qua
Tra mille lettere che bruciano con me




Dormendo malamente, Sombra non si accorse della figura che lo osservava dall'altra parte delle sbarre. Una figura con occhi di zaffiro e il manto blu.

 

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Capitolo 2
*** Dubbi e certezze ***


Sombra si divincolava nel letto, mentre sul viso era disegnata un'espressione di paura. Nella sua mente, vedeva scene di un periodo antico e oscuro.
Su un balcone di cristallo, alla luce di due enormi fuochi arcani verdi e viola, il Re Sombra osservava i suoi schiavi al lavoro, incatenati e perennemente sotto lo sguardo malefico dei loro aguzzini armati di frusta.
Lo splendore del castello della città, una delle gemme più brillanti della storia equina, era soffocato da scuri e affilati rampicanti cristallini, che uniti alla desolazione che ora circondava l'Impero rendeva quel magnifico regno solo l'ombra di quello che era.
Altre scene invasero la mente dell'unicorno.
Le torture inflitte agli schiavi che si ribellavano. Le battaglie combattute contro gli eserciti di Equestria e di altri regni. La battaglia nella quale egli cristallizzò e distrusse i due precedenti sovrani. Ovunque vedeva sangue, combattimenti e morte. Tutte causate da lui.
Il suo sonno agitato si interruppe, quando sentì un calore confortante attorno a se, e aprendo gli occhi, vide il brillare di una criniera eterea di stelle, e sorrise.
"Ciao." Mormorò accarezzando la criniera con lo zoccolo, mentre la principessa lunare, continuando ad abbracciarlo, lo baciò sulle labbra. "Ciao." Rispose lei.
"Un incubo?" chiese la sovrana della notte, e l'unicorno annuì.
"Devi dimenticarlo." Disse lei poggiando la testa al suo petto. "Ormai quel tempo è finito. Ora siamo assieme."
Quelle parole a Sombra suonarono confortanti e gentili, ma lo spettro delle sue azioni continuava a tormentarlo. Lo leggeva nello sguardo di Celestia, delle sei puledre, e di ogni abitante di Equestria che sapeva di lui. Non sarebbe mai stato libero da quel tormento.
Luna probabilmente se ne accorse, perché tornò sul viso e lo baciò con passione. Uno di quei baci lunghi e pieni di significato più di mille parole.
"Grazie Luna, ma non sarò mai cambiato agli occhi degli altr..." Le sue parole furono interrotte dalla principessa, che gli mise uno zoccolo sulle labbra e lo fissò con sguardo severo.
"Ora piantala di dire cazzate. Tu sei cambiato, sei tornato da me. Non devi essere all'altezza di nessuno, se non di tua moglie, e credimi, lo sei." 
Prima che potesse rispondere, un pianto riempì il silenzio sceso nella stanza. Alzandosi dal letto, i due si diressero verso una culla dal quale provenivano le urla, e fissarono dolcemente la puledrina al suo interno.
"Vieni qui piccolina." Mormorò Luna prendendo tra gli zoccoli la creaturina, accarezzandole dolcemente la criniera. Al contatto materno, la piccolina smise di piangere, e fissò i genitori sorridendo allegra.
Sombra fissò la piccola sorridente, e sorrise a sua volta. Di tutte le cose che aveva fatto in vita sua, Stella era l'unica che aveva fatto di buono. E Luna probabilmente lo capì di nuovo.
"Hai anche reso felice una certa alicorna." Disse sorridente, e lui la guardò con un sorriso poco innocente. "Felice in quanti modi?" Chiese con tono perverso, e anche lei sorrise perversa.
"Oh non so, vogliamo fare il conto?" Chiese lei, e mettendo a riposo la puledrina, che si era riaddormentata, baciò con foga l'unicorno, trascinandolo al letto.
E mentre i due si divertivano, alcuni scrittori filmavano la scena dalla finestra.





Ora vi chiederete
"Cos'è sta roba?"
Semplicemente, ho promesso alla mia amica Movimentodanza/Alias Roxy una Lumbra per il compleanno.
Perciò, ecco qua :D
Auguriiii!


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