As Time Goes By

di fanny6
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ultimo anno ***
Capitolo 2: *** Biglietti e vecchie abitudini ***
Capitolo 3: *** Un'ardua prova, una conversazione e un perdono ***
Capitolo 4: *** Il nuovo James e il vecchio Sirius ***
Capitolo 5: *** Tattiche quasi infallibili ***
Capitolo 6: *** Paura delle stelle ***
Capitolo 7: *** Il boccino d'oro, il cane, il gatto e il topo ***
Capitolo 8: *** Un avviso in bacheca e un abbraccio ***
Capitolo 9: *** Foglie secche e zucchero a velo ***
Capitolo 10: *** Verità celate ***
Capitolo 11: *** Riconciliazioni ***
Capitolo 12: *** Vischio e Lettere ***
Capitolo 13: *** S.Valentino ***
Capitolo 14: *** Chiarimenti ***
Capitolo 15: *** Settimana nuova, vita nuova ***
Capitolo 16: *** Tradimenti e Indovinelli ***
Capitolo 17: *** Una lunga notte ***
Capitolo 18: *** Obbligo o Verità? ***
Capitolo 19: *** L'ultimo boccino ***
Capitolo 20: *** Maghi, Soprannomi e Inviti ***
Capitolo 21: *** La festa ***
Capitolo 22: *** Esami ***
Capitolo 23: *** Addio ***
Capitolo 24: *** Sedici anni dopo ***
Capitolo 25: *** La stella più luminosa ***
Capitolo 26: *** Annuncio! ***



Capitolo 1
*** L'ultimo anno ***


Tutto ciò è stato creato da me e dalla mia inseparabile amica Nenne, e dal nostro amore per i Malandrini creati da zia Row :) Enjoy! Fanny



I lunghi corridoi e le scale del castello erano, al solito, affollati da ragazzi con borse a tracolla o libri sotto mano.
Un nuovo anno scolastico stava per cominciare.
La sera prima, sul treno e poi a cena, si erano riviste le solite facce, più quelle nuove degli spaventatissimi primini.
I vecchi amici si erano ritrovati, e i nuovi studenti stavano cominciando a fare conoscenza. Soprattutto, iniziavano a fare la conoscenza dei vecchi e più conosciuti studenti.
-Quindi, signori e signore, chiunque mi voglia portare la cartella potrà star certo che guadagnerà all'istante una toccata della fortuna al primo boccino d'oro che prenderò quest'anno, da capitano, s'intende- predicava un ragazzo in cima alle scale del dormitorio di Grifondoro,mentre alcuni ragazzini annuivano vigorosamente.
Un altro ragazzo, in disparte, commentava assieme ad un amico
-Ma quando la finirà? Tutti gli anni è sempre peggio...-
-Se vuoi vado a dirglielo- rispose svogliato l'altro, che con un gesto distratto si stava sistemando i capelli neri, folti e leggermente più lunghi del normale
L'altro, alto e dal viso pallido, magro, e marcato da occhiaie, sospirò -Come vuoi...-
Ma non ci volle l'intervento di Sirius per placare quel fiume in piena, ci pensò una ragazza dai capelli rosso fuoco, e col distintivo di Caposcuola
-Basta, lo spettacolo è finito, Potter scendi di lì!-
Il ragazzo sembrava non aspettare altro -Se sei disposta a farmi scendere a forza con le tue manine...-
-Non ho intenzione di sprecare altre energie con te, Potter. Quindi, se non ti dispiace...- la ragazza fece per voltargli le spalle e andarsene
James, contrariato, raggiunse uno sghignazzante Sirius -Ahh, Ramoso, certe scene sono uno spasso-
-Sì, uno spasso, proprio...- commentò James, sarcastico
-Ti rifarai, vecchio mio..ma ora vieni fuori e goditi l'ultimo anno! La fama ci attende!-
Quell'incitazione bastò a farlo a riprendere -GIUSTO! Hai ragione! La fama! L'ultimo anno! Hogwarts sarà nostra!-
-Hogwarts è già nostra- rispose l'altro con un sorriso baldanzoso. -Non è vero Codaliscia?- chiese, con una vigorosa pacca sulla spalla del ragazzo basso insieme a loro
-Ehm...si...- rispose quello, forzando un sorriso
-Un po' di entusiasmo, Pete!- fece Sirius, prima di rivolgere un ammiccante cenno del capo a due ragazze del 3 anno che non facevano che ridacchiare
James non perse occasione -E allora Felpato? Mio bel tenebroso?-
-Allora, caro Ramoso, penso che il signor Lunastorta ci stia guardando male perchè dovremmo scendere a colazione-
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e, preso Peter per le spalle, s'infilò nel buco dietro il ritratto della Signora Grassa.
Una volta in Sala Grande, i Malandrini fecero incetta di cibo, soprattutto James e Sirius, e di sguardi sognanti....soprattutto, naturalmente, James e Sirius
Mentre Remus aveva già sotto gli occhi il libro della prima materia scolastica di quella mattina
Finchè non si accorse che una ragazza lo stava fissando intensamente con due curiosi occhi verde scuro. Quella distolse immediatamente lo sguardo, e si voltò per bisbigliare qualcosa a una ragazza seduta accanto a lei
Quest'ultima sembrò piuttosto contrariata e le intimò di tacere. Remus stava giusto osservandole quando gli venne in mente di non averle mai viste prima al tavolo di Grifondoro. Eppure non sembravano primine
Fece per chiedere conferma a Sirius, ma si accorse che l'amico era troppo impegnato a contendersi con James l'ultimo croissant, e decise che avrebbe indagato più tardi
-Cazzo James, tu devi sollevarti sulla scopa per poter volare! Non vorrai mica ingrassare?!?-
-Ma ho anche bisogno di energie per volare! E comunque io non ingrasso: ho il metabolismo veloce!-
-Quasi quanto i tuoi ormoni, peccato che a risentirne sia il cervello-
-Oho! Che accuse pesanti! Devo ricordarti che i miei ormoni ormai vanno in una direzione sola?-
-Peccato che quella direzione sia una strada a senso unico- fece Sirius, prendendo finalmente il croissant e ficcandoselo in bocca
James lanciò all'amico uno sguardo di sfida -Siamo solo 1 a 0, Felpato. La giornata è lunga-
-Oh, prendo nota. Anzi, Remus prenderà nota, vero Lunastorta?- Remus era ancora assorto nei suoi pensieri -Di cosa, scusa?-
-Oho! Remus si era distratto....cosa guardavi? eh?-
-No, stavo pensando...-
-Seeeee! Come nooo!- esclamò James malizioso
-So che per te può sembrare un evento fuori dal comune, ma ti assicuro che mi ero semplicemente assorto nei miei pensieri!-
-Non ci crediamo tanto! Dai Peter, dicci cosa faceva Remus!-
Peter guardò il suo mito James Potter con aria innocente -Non lo so di preciso...-
-Peteer?!?- -Daii Peter....- Sirius e James lo braccarono
Remus battè una mano sul tavolo, seccato -E va bene!- non gli piaceva parlare di altre persone in quel modo, ma James e Sirius proprio non gli davano tregua! -Mi chiedevo: sapete se ci sono stati trasferimenti di studenti quest'anno?-
-Trasferimenti, Lunastorta? Che genere di trasferimenti?-
-Sapete se qualche studente di altre scuole di magia ha iniziato a frequentare Hogwarts quest'anno?- spiegò Remus, meno misterioso
-Ah....boh, no- si spense James, con un'espressione perplessa
-Mmm...- fece l'amico, pensieroso
-Perchè?- chiese timidamente Peter
-Ho visto delle facce nuove in giro...- rispose Remus sul vago. Non poteva certo mettersi ad indicare!
-Aha! Che tipo di facce? Facce interessanti?-
-Non saprei dirlo...dipende da cosa intendi per interessanti!-
-Remus, sei snervante... odio quando fai i discorsi a metà- protestò James
Remus alzò gli occhi al cielo, poi si voltò completamente verso gli amici, per darsi un'aria indifferente -Allora: guardate alle mie spalle, dall'altro lato del nostro tavolo, verso il fondo...-
Purtroppo, il risultato fu esattamente quello che temeva: i tre cominciarono a muoversi convulsamente, nel tentativo di vedere, dando molto più nell'occhio che se avessero intonato un canto alpino
-Oh cielo, datevi un contegno!- li pregò
-Ma non capisco...dici i due spilungoni con la faccia da topo?-
-Ramoso ma allora sei proprio rincoglionito, quelli c'erano anche l'anno scorso...ti sei fatto lucidare le scarpe da loro!-
Fu Peter ad avere il lampo di genio -Intendi quelle due ragazze sedute vicine?-
James e Sirius si aprirono in un AHHHHH! : il loro cervello aveva connesso
Remus sospirò -Ecco: le avete mai viste?-
-Uhm...- fece James -Non mi pare proprio-
-Pensate siano di qualche altra scuola? Che so...Beauxbatons...potrebbero essere francesi!- ipotizzò Remus, sempre dando le spalle
La più vivace delle due, che si era accorta da un pezzo di essere osservata, prese a sghignazzare -Pensa quando scoprono che siamo inglesi e che abbiamo sentito tutto!- sussurrò alla sua compagna. Questa sorrise divertita.
In quel momento, Sirius aguzzò la vista e soprattutto l'ingegno -Mi sa che ci abbiamo appena fatto una figura di merda...-
Remus li guardò con aria di rimprovero -VOI DUE l'avete fatta-
I 4 malandrini si chiusero a semicerchio -Comunque non importa...- sentenziò Sirius
-Già, non importa- fece James, fissando con aria famelica Lily, che passava in quel momento
-Sì, lo sappiamo quello che t'importa!- commentò l'amico, che aveva notato quell'occhiata
Lily, però, stava proprio andando a parlare con quelle due ragazze: doveva svolgere il suo compito di caposcuola, e l'accoglienza era uno dei capisaldi
-Hei guardate! Forse Lily le conosce! Potrei chiedere a lei!- esclamò James
-Ohh, com'è che ti si risveglia ora l'interesse?- fece Remus sarcastico
-Perchè s'è svegliato l'ormone- lo prese in giro Sirius
-E smettila! Il mio amore per Lily va oltre lo sconvolgimento ormonale!-
-Se lo dici tu...-
-Io ci credo, James- si intromise Peter
-Vedi? Codaliscia è l'unico che mi capisce!-
Sirius fece un'alzata di spalle -Cos'abbiamo alla prima ora?-
Remus non ebbe bisogno di dare occhiate al programma, e rispose senza esitazioni -Trasfigurazione-
-Oh cominciamo bene...chissà la McGranitt cos'ha in serbo per noi... 'avete il MAGO, ragazzi'- la imitò James
-Avete poco da ridere sul MAGO- ricordò Remus, sempre puntuale per queste cose
-Ma dai, Remus, non penserai davvero che avremo qualche problema?- fece Sirius, distrattamente
Il ragazzo alzò le spalle -In effetti no!-
In quel momento, davanti a loro passò un ragazzo brutto, con un lungo naso e lunghi capelli neri, divisi in due bande. -Ohoho! Guarda chi c'è, Ramoso!- esclamò Sirius, eccitato, drizzando immediatamente la schiena
-L'anno scolastico è ufficialmente ricominciato!- gli dette corda James
-Bene...che benvenuto potremmo dare a Mocciosus?-
-Ramoso- interruppe Remus -Non penso che tu voglia fare qualcosa mentre Lily è nei paraggi..non è vero?-
James lo guardò con l'aria di chi ha già programmato tutto -Non preoccuparti Lunastorta, lo zio Ramoso guarda al futuro, e aspetterà il momento opportuno!-
-Permesso- una voce gelida alle sue spalle e un ticchettare sulla spalla. Era Lily, seguita dalle due ragazze di prima
James non resistette –Hei, Evans!-
-Non ora Potter- tagliò corto lei
-Non mi dai neanche il buongiorno?!- era più forte di lui
-Sono impegnata-
-A me non risultava! E di fatti io sono sempre disponibile...-
-Bene, un'altra cosa che dovete ricordare- fece Lily riferendosi alle due -E' che contro i seccatori potete sperimentare qualsiasi incantesimo vogliate-.
Ma Lily ottenne l'effetto contrario a quello sperato, infatti, James prese ad avanzare verso di lei col sorriso stampato in faccia -Ah, si? Beh, lo aspetto con ansia questo incantesimo!-
-Potter, levati dai piedi una volta tanto! Non ho intenzione di passare un anno come l'anno scorso!.
-E non saresti costretta a farlo, se la smettessi di fare la ragazza tutta d'un pezzo e ti lasciassi un po' andare!-
-JAMES! Ti ho già detto che ho altro da fare adesso!-
-Allora conosci il mio nome! E va bene, Lily, anche io ho altro da fare adesso...- disse, ricordando di Mocciosus
-Che cosa?- chiese lei, sospettosa
-Perchè dovrei dirtelo? Non eri impegnata?-
-Voglio evitare che ne combini una delle solite- Le due ragazze intanto, avevano preso a parlottare fra loro, complici
-Capisco...- fece James, fingendosi serio -...perchè non mi presenti le tue amiche?- propose poi, dal nulla
-Gli avevo detto che avrei mostrato loro le cose belle della scuola- fece lei, con un sorrisetto -Miriam, Jane...James Potter-
Il ragazzo sfoderò un sorriso ammaliante, e strinse la mano ad entrambe le ragazze -Piacere, James! E, tra parentesi, io sono tra le cose belle della scuola!-
Sirius dietro fece un piccolo sbuffo, mentre Remus scuoteva il capo sconsolato
James si accorse delle reazioni degli amici, e non perse occasione per continuare lo show -Ma, se preferite una bellezza un po' più, come dire, intellettuale, vi presento il mio amico Remus Lupin! Oppure, se siete amanti dell'avventura in ogni senso, vi presento quel figo del mio amico Sirius Black! Come vedete, di cose belle ce n'è per tutti i gusti!-Peter si era nascosto dietro Remus
-Piacere- Jane salutò con la mano. Era esile, abbastanza alta, con capelli castano ramato lunghi e lisci, un naso piccolo e all'insù e due grandi occhi di un azzurro che rasentava il blu. E non era difficile capire che fosse abbastanza timida
Miriam, invece, strinse la mano a tutti, come se si trovasse davanti a degli attori famosi. Lei era più bassa, minuta, i capelli castani e due brillanti occhi verdi, lo sguardo sveglio e malizioso.
Remus, finalmente, trovò l'occasione per spegnere la sua bruciante curiosità -Siete nuove di qui? Da dove venite?-
-Veniamo da una scuola Irlandese. Una buona scuola, ma non paragonabile ad Hogwarts...per questo abbiamo chiesto di poter studiare qui- rispose Jane, guardandoli a uno ad uno
-Capisco. Beh, se vi state affidando a Lily per ambientarvi, vi assicuro che siete in ottime mani!- commentò il ragazzo, con un sorriso
Jane sorrise -Sicuramente- rispose, rivolgendosi più che altro alla stessa Lily. Miriam intanto non smetteva di fissarli con aria famelica, illuminandosi di tanto in tanto
-Bene ragazze, è meglio sbrigarsi, tra poco comincia la prima ora di lezioni!- le avvisò Lily
-Giusto...Allora, sesto anno, Grifondoro...Jane? Cos'abbiamo?- fece Miriam
-Incantesimi-
-Andiamo, se prendiamo questo corridoio arriviamo prima!- Jane sgranò gli occhi
-Come lo sai?- domandò Lily, stupita
Miriam spalancò gli occhi, come colta in flagrante -Eh? Ah, non so! L'ho sentito dire da un ragazzo prima...penso sia del sesto anche lui! Parlava anche lui di come arrivare ad Incantesimi!-
-Beh, si è fatto tardi, dobbiamo proprio andare!- Jane la afferrò e la spinse davanti a sè -Grazie di tutto Lily!- voltandosi scontrò Sirius -Oh, scusami! ...E'...è stato un piacere conoscervi!-
-Piacere mio...- commentò a bassa voce Sirius, con un sorriso
-Hei guarda che mica diceva solo a te- attaccò subito James
-E che devo dire, piacere NOSTRO? Pluralia maiestatis?-
-Si ma dai...cioè...con quella voce?!?-
-E' la mia voce!-
-Nono, quella è la voce suadente alla Black-
-La vorresti anche te, lo so...-
-E tu vorresti la mia arguzia, ma non per questo ti sbatto in faccia di possederla ogni due per tre! "Piacere mio"- lo imitò
-Vorresti sentirtelo sussurrare anche te, eh Ramoso?- rispose Sirius, risfoderando il tono suadente -Magari però dalla Evans!-
-No, è lei che vorrebbe sentirselo sussurrare dolcemente da me! Solo che ancora non lo sa!-
-Sai james? A volte mi sento taanto vicino alla Evans-
-Dai ragazzi, finiamola, è ora!- ricordò Remus
-E va beene Lunastorta- obbedì James, felice di avere una scusa per non dover rispondere a ciò per cui, effettivamente, non sapeva dare risposte sensate, cioè alla sua stupidaggine davanti a Lily

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Capitolo 2
*** Biglietti e vecchie abitudini ***


RINGRAZIAMO PER I COMMENTI E LE RECENSIONI POSITIVE! NATURALMENTE JANE E MIRIAM NON CE LA CONTANO GIUSTA...COSA NASCONDERANNO??



James si guardava attorno annoiato. La stagione di Quidditch non era ancora iniziata e lui sentiva terribilmente la mancanza del Boccino tra le mani... ed era solo a metà del primo pomeriggio di lezioni!
Decise di scrivere un biglietto a Sirius
“Che palle...mi sto rompendo” glielo passò con un calcio, sotto la sedia
“A chi lo dici. Facciamo qualcosa di divertente?” fu la risposta
"Mocciosus!" I due inziarono a guardarsi attorno con aria assatanata per individurae la postazione del suddetto ragazzo
James, mentre osservava famelicamente Piton, che scriveva affannosamente, individuò lo sguardo severo di Lily
Cercò non badarci e tirò di nuovo un calcio sotto la sedia di Sirius -Bersaglio individuato!- sussurrò
Sirius si voltò con un sorriso maligno -Aspetta...- sussurrò. Scrisse su un bigliettino cosa avrebbe voluto fare a Mocciosus e lo lanciò sul banco di James
-SIGNOR POTTER MI DIA QUEL BIGLIETTO- intimò la McGranitt, con cui quel giorno erano già alla terza ora di lezione, dopo le 2 mattutine
-Biglietto?- fece quello, innocentemente
-Signor Potter...- si avvicinò minacciosa
James strinse il foglietto di carta in mano, cercando di progettare il più velocemente possibile una soluzione.
Sirius non riusciva a trattenersi dal ridere, e si contorceva sulla sedia in preda alle convulsione, guardando James che tentava di trovare una soluzione
Dopo una serie di scambi di occhiate con gli altri malandrini, James decise che avrebbe optato per la soluzione più stupida, ma forse anche più efficace -E va bene professoressa...- cominciò in tono rassegnato
La McGranitt tese la mano, pronta a ricevere il foglio
Ma James non glielo consegnò - E' indirizzato alla signorina Evans, l'ho scritto io personalmente...ecco, senta...
disse, aprendo il foglietto e inziando a decantare -Cara Lily, so che ormai sono più di sei anni che questa storia va avanti...-
Lily si rizzò sulla sedia con sguardo vuoto, diventando prima pallida e poi rossa quasi quanto i suoi capelli
-... e so che ormai dovrei aver perso le speranze, eppure qualcosa dentro di me m'impedisce di smettere di sperare!- continuò, teatrale
Sirius non riusciva più a dominarsi, lacrimando dal ridere
- E quindi voglio che tu sappia che non demorderò, perchè so che sotto quell'apparenza fredda tu nascondi un cuore, bellissima Lily!- concluse infine il ragazzo, fingendo anche di emozionarsi
Partì l'applauso. -Grazie, signor Potter- la McGranitt, suo malgrado, tentava di non sorridere
James s'inchinò all'intera classe e si rimise a sedere Lily lo guardava livida, scosse la testa prima di chinarsi e tornare a scrivere, calcando con rabbia
Finita l'ora di lezione, naturalmente, James non perse occasione per sentire cosa aveva da dire in proposito Lily -Allora Evans? Ti è piaciuta la dedica?-
Per tutta risposta, lei si girò e gli mollò un ceffone in piena faccia -SEI UN CRETINO!-
James perse in un istante tutta la sua baldanza, ma non il sorriso -Hei, te la sei presa, Evans?-
Lily si voltò e se ne andò alla velocità della luce, con passo furioso
Remus, Sirius e Peter raggiunsero l'amico, che ancora si massaggiava la guancia colpita
Sirius, al solito, non si risparmiava le risate -Questa è stata anche meglio della scena in classe!!!-
-Però ammetti che è stato proprio un bel salvataggio!- rispose l'amico
-Geniale, Ramoso! Geniale!-
-Io penso che avresti potuto evitare di metterla in imbarazzo così davanti a tutti...- fece Remus
-Ma no che non l'ho messa in imbarazzo!-
Gli altri tre lo guardarono con aria significativa -Si? O cazzo...ora che faccio?-
-James, te lo dico tutte le volte di pensarci prima....-
James sospirò -Si, già, tutte le volte...e ora avresti mica un consiglio da darmi su come rimediare?-
-Chiederle scusa sarebbe una buona idea...-
-Ammesso che ti voglia ancora parlare...- fece Sirius
-Taci tu, uomo suadente-
-L'uomo suadente non farebbe mai queste cose!-
-Ah be', tu vai dritto al sodo, no Sirius?- Sirius fece una faccia eloquente
-Che abbiamo adesso?- domandò Peter
-Ora buca- fece Remus
-Benissimo!- esclamò James -E' l'ora di chiedere scusa a Lily Evans! Giusto, Lunastorta?-
Remus sospirò -Sicuro che non è meglio lasciarla sbollire un po'?-
-Forse hai ragione...allora? Che si fa? Mocciosus mi risulta che l'abbia scampata un po' troppe volte ultimamente...-
-E se...non so...studiassimo in Sala Comune?- propose timidamente Peter
-Codaliscia! Ma che vai dicendo?!- fu la risposta di James
-Beh...pensavo che se vuoi fare pace con Lily, a lei non farà piacere saperlo..-
-Ma non dovrà saperlo per forza...-
Sirius sbadigliò -Io sarei per andare in Sala Comune e farmi una dormita-
James guardò Remus come ultima speranza, ma già sapeva quale sarebbe stata la risposta
-E va bene- Sbuffò
-Davvero? Vieni con me a da Mocciosus? Ti adoro Lunastorta, sei il mio lupetto preferito!-
-No, guarda che parlavo con Sirius....-
Fu così che tutti e quattro i malandrini presero la strada per il dormitorio, in testa James che non faceva altro che lamentarsi sul fatto che i suoi compagni di avventura stessero diventando ogni giorno più nonni
Anche in Sala Comune, però il clima non era tranquillo. Infatti appena James entrò, scattò un nuovo applauso
Questa volta, però, James non aveva voglia di mettersi in mostra facendo mille inchini, così sorrise debolmente, e si andò a rintanare in una delle poltrone davanti al caminetto, ancora spento.
Lily non si vedeva nei paraggi, in compenso sedute sul divano c'erano le due ragazze di quella mattina
-Buongiorno!- salutò allegra Miriam
-Ciao!- gli occhi castani di James si illuminarono. Era come un bambino, non resisteva a stare triste a lungo
-Com'è stata la mattinata?-
-Beh...insomma- rispose James, mentre Sirius e Remus lo raggiungevano
-Ho sentito qualcosa su di te nell'ora di Trasfigurazione...-
-Hem...si...diciamo che gradirei se non ne parlassi con la Evans-
-Si...in effetti non l'ho neanche ancora vista, quindi puoi stare tranquillo che terrò la bocca chiusa!- lo rassicurò, disegnandosi una zip sulle labbra
Jane, seduta accanto a lei, alzò per un momento gli occhi dal libro che teneva in grembo
-Heilà, Jane!- salutò per primo Remus
-Ciao- rispose lei con un sorriso cortese Peter alzò una mano in segno di saluto, e subito dopo anche Sirius ebbe modo di rendersi conto della presenza della ragazza: fino a quel momento aveva sentito solo la voce squillante di Miriam! La salutò, con un sorriso che ancora una volta risultò "suadente".
Jane rispose con un mezzo sorriso, spostandosi un po' in modo che uno dei due potesse occupare il terzo posto sul divano
Fu Sirius a prendere posto accanto a lei -Che leggi?-
-Studiavo Incantesimi...abbiamo già compiti per domani-spiegò lei, guardando intensamente le pagine
-Ah si? Vitious! Che tipo!- commentò lui, ridacchiando
-E'...beh, è un bravo insegnante- rispose lei, lanciandogli un'occhiata furtiva
-Bravo sì...- confermò, incrociando lo sguardo di lei
Miriam, intanto intratteneva conversazione con James, Remus e Peter, parlando di ogni sorta di argomento
-Davvero giochi a Quidditch? Dev'essere bellissimo! Io lo seguo ogni tanto, ma non ho mai provato!- stava giusto dicendo rivolta a James
-Io sono il capitano di Grifondoro, e, tra parentesi, il miglior cercatore che questa scuola abbia mai avuto-
Miriam aveva un'espressione estremamente ammirata -Beh, sembra che a te il Quidditch scorra nelle vene!- James sorrise compiaciuto, mentre, come sempre, Remus scuoteva la testa sconsolato
Al contrario, Jane sembrava proprio intenzionata a restare con lo sguardo incollato alle pagine del libro di Incantesimi
Sfogliava le pagine lentamente, assorbendole, decisa a non farsi distrarre dal rumore lì intorno
-Incantesimi di richiamo!- esclamò a un certo punto Sirius, che non le aveva ancora staccato gli occhi di dosso -Li avete già fatti?-
-Non ancora...Credo..credo li faremo a breve, però- rispose lei, guardandolo, finalmente
Sirius parve soddisfatto di aver ottenuto finalmente uno sguardo da lei
Jane sembrò soppesare bene la sua immagine nella mente. Aveva uno sguardo estremamente affascinante, con due intensi occhi grigi che la fissavano incuriositi, ma capelli corvini a incorniciare il volto dai lineamenti eleganti e seri, le labbra increspate da un lieve sorriso. Era alto e con un fisico ben piazzato, dalla postura nobile. Jane lo studiò per qualche secondo.
E lui parve ben contento di lasciarsi "studiare".Jane distolse lo sguardo, mentre un piccolo sorriso, suo malgrado, le affiorava sulle labbra
-Fine dello studio?- chiese allora lui, in una frase che lasciava spazio a varie interpretazioni
-Fine dello studio- rispose lei, alzandosi -Perchè devo scrivere una lettera- gli passò davanti e volò verso il dormitorio
Sirius non potè fare a meno di seguirla con lo sguardo, ma quel gesto gli costò caro... -COSA GUARDI, SIRIUS?-
-James..non stavi giusto cantando le tue lodi? Perchè non continui?-
-Perchè ho trovato qualcosa di meglio da fare- rispose il ragazzo, mentre Miriam si alzava di scatto dal divano, come se fosse appena venuta in mente una cosa della massima urgenza -Scusate ragazzi, ho dimenticato una cosa su in dormitorio!-
-E cosa avresti di meglio da fare, sentiamo?-
-Gli affari tuoi!- esclamò James, mentre Miriam correva su per le scale del dormitorio
-Pensa per te, che devi ancora chiedere scusa alla Evans-
-Ma la lascerò sbollire...-
Remus tentò di cambiare argomento -Che ne pensate dei MAGO?-
-Che saranno una passeggiata!- rispose Sirius
-Va bene..allora...che ne pensate di..di...-
-Di andare a farci un giretto?-
Sirius si alzò con un balzo -Ci sto- Peter però preferiva rimanere in Sala Comune
Così fece Remus, lasciando i due malandrini più malandrini soli a vagabondare per la scuola
-Felpato, amico mio...è un po' che non ci facciamo una chiacchierata da uomo a uomo!- constatò James, il solito tono giocoso di quando non si pavoneggiava davanti a stuoli di ragazze
-Ma se ho passato l'estate a casa tua!- rispose l'altro, tranquillamente, infilando le mani in tasca
-Si, ma a Hogwarts è diverso!-
-Hai ragione- sorrise Sirius -Hogwarts è casa- disse poi, sincero
-E' strano pensare che sarà tutto diverso, no?-
Sirius contrasse la bocca, contrariato -Manca ancora un anno. E non sarà tutto diverso- protestò
-Lo spero, Felpato!- si augurò James, energico
-Sarà così- intimò Sirius, gli occhi grigi intensi
-Ma prima devo chiedere scusa alla Evans-
Sirius sbuffò -Ti perdonerà, ma smettila di farti seghe mentali!- esclamò, prima di dargli uma spinta
-Non ci riesco quando si parla di lei, lo sai!- protestò l'amico, restituendo la spinta -Ma nessuno, a parte te, lo sa...quindi il mio segreto è riposto in ottime mani! O zampe?-
-Come preferisci- e Sirius rise fragorosamente, facendo girare parecchie ragazze sognanti
-Ah, il solito esibizionista...- commentò James
-IO rido, casomai sei tu quello che fa le scenate apposta!-
-Tipo? Fare acrobazie col Boccino d'Oro? Ma quando mai!!-
-Eh, hai ragione, non è proprio da te...così timido, riservato.....-
- A proposito di timidi e riservati...-
-Eh-
-Eh...- ripetè James, in modo da lasciare intendere
Sirius inarcò un sopracciglio -Beh?-
-Che facevi prima? Il bel tenebroso?-
-Socializzavo- rispose Sirius, con aria innocente
-Sèèèèèèèèèèèèèèè...raccontala a qualcun'altro! Era di nuovo la faccia da uomo suadente...-
-Ho una bella faccia! Cosa ci devo fare?- fece Sirius, con aria maliziosa
-Nonono, hai una bella faccia, ma non hai sempre QUELLA faccia!-
-James?-
-Si?- rispose quello, sbattendo le palpebre
-Hai rotto- disse semplicemente Sirius, mollandogli una manata
James circondò le spalle dell'amico con un braccio -E va bene, la smetto!!!- Sirius era l'unico a cui James desse retta

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Capitolo 3
*** Un'ardua prova, una conversazione e un perdono ***





GRAZIE MILLISSIME A BELLA E SORROW POETESS PER I VOSTRI CLEMENTISSIMI COMMENTI!!!



Il giorno seguente, fervevano i preparativi per le fatidiche scuse. -Allora Sirius, tu fai Lily, dimmi se va bene...- disse James all'amico, pigramente sdraiato sul divano della sala comune. Sirius posò una mano sul fianco e si mise in posa da modella
-Posso dire che preferisco Lily a te? Comunque...Hei, Evans!-
-James!! Dimmi caro!- fece Sirius, ammiccando

-NON MI RISPONDERA' MAI, "DIMMI CARO"! Senti Felpato, non ti offendere ma come Lily fai proprio pena!- gridò James, esasperato
-E menomale! Non sono mica frocio!-
-Non avevamo dubbi...- rispose l'amico, in tono malizioso -Ma dicevamo: Hei, Evans, volevo chiederti scusa per ieri...o forse è meglio: mi sono comportato da stupido...oppure: mi dispiace per quello che è successo ieri...-
-Oppure: la smetti di usarmi come cavia?- fece Sirius, lanciandogli un cuscino che James, prontamente, schivò
-Ma tu ti sei offerto!-
-Ma anche no!-
James sbuffò -Uffa...forse dovrei chiedere a Lunastorta, lui si che mi capisce...-
-Peccato che il nostro Remus sia laggiù che chiacchiera con le due trasferite-
James s'illuminò -Ma certo! Miriam e Jane! Loro sono due ragazze!- e in un batter d'occhio si trovò aggregato al terzetto che stata conversando amabilmente
Sirius lo seguì pigramente, un'aria di distratta eleganza sul volto, le mani dietro la nuca
-Heilà, voi tre!- salutò James
Remus assunse subito un'espressione preoccupata, mentre le due ragazze salutavano
-Avrei bisogno di una consulenza prettamente femminile- spiegò il ragazzo
Miriam si illuminò -Spara!!! Sono pratica di consigli in amore!-
-Dovrei...anzi, devo...parlare a una persona...- disse quello, improvvisamente vago
-Si- annuì energicamente Miriam
-Il problema è che mi mancano un po' le parole, stranamente! E quindi volevo chiedere a te o a Jane un consiglio!-
-Beh...cosa le devi dire?- domandò Miriam
-Deve chiederle scusa!- s'intromise Sirius, che iniziava a trovare i giri di parole di James estremamente seccanti
-Ahh! Beh...vai da lei, magari con un mazzo di rose, cioccolatini, ti inginocchi...e poi...-
Miriam si fermò per rimuginare -Potresti andare da lei e dirle, sinceramente, che ti dispiace- propose Jane
Per qualche strana ragione, James trovò il suggerimento di Jane più sensato -Dici che andrà bene?-
-Dico che se sei sincero, credo che lei apprezzerà-
-Ok,sarò sincero...ma io sono davvero sincero!- precisò
Jane sorrise -Ah, e...James?-
-Si?-
-Se posso darti un consiglio, evita le manifestazioni di affetto esageratamente pubbliche- disse con uno sguardo eloquente
Il ragazzò annuì: ormai aveva imparato a sue spese!
-Buona fortuna- gli augurò lei, seguita da una pacca sulla spalla da parte di Sirius
-Quando si parla della Evans è sempre così...- commentò poi lo stesso ragazzo, rivolto a Miriam, ma soprattutto a Jane
-E' che penso che prenda Lily in modo sbagliato...anche se non la conosco bene quanto lui-
Sirius sedette di fronte alla ragazza -E' esattamente così: la vede e non capisce più niente. Eppure non è davvero così coglione! Se solo lo dimostrasse anche a lei, sarebbe tutto più semplice...-
-Beh...magari è solo una fase...Magari prima o poi riuscirà ad essere se stesso anche con Lily-
-Magari questo potrebbe essere un inizio...-
Jane annuì, mentre si voltava in cerca di supporto. Dov'era Miriam?
Era incredibile quante riuscisse a farne quella ragazza. -Cerchi Miriam?- sentì chiedere da Sirius
-Ehm..si- rispose lei, a disagio, guardando un punto fisso davanti a sè
-Se n'è andata tre secondi fa di corsa...- la informò il ragazzo, che non riusciva a capire il motivo di tanta ritrosia da parte di Jane. Perchè ogni volta che le andava vicino, improvvisamente si chiudeva in una bolla?
-Oh- fece lei -Beh...non era poi così importante- disse piano, prima che un cuscino la centrasse in piena faccia, facendola ribaltare all'indietro
-OH SCUSA! ERA PER SIRIUS!- Esclamò un preoccupatissimo e costernato James
Sirius, appunto, non perse occasione per rilanciargli il cuscino -Ma cosa ti fumi, Cercatore dei miei stivali?! Complimenti per la mira!!-
-Non fa niente- biascicò Jane, a cui scappava piuttosto da ridere a vedere la faccia imbarazzata di James
-Sicura che va tutto bene?- chiese Sirius al posto dell'amico
-Ma certo, era solo un cuscino!- esclamò lei con un sorriso, mentre notava una grande macchia di inchiostro nero espandersi sulla sua maglietta: aveva rovesciato la boccetta nei paraggi
-James! Guarda che casino hai fatto!- gli fece osservare l'amico
-No! Aspetta! Pulisco io!- si avvicinò minaccioso, mentre Jane assumeva un'aria terrorizzata, poi fece una faccia interrogatoria :come? Si illuminò, tirò fuori la bacchetta -Ehm ehm: Gratta e netta!- solo che il risultato fu che la macchia divenne verde Sirius ridacchiò -Aspetta...- puntò la bacchetta nello stesso punto e ripetè l'incantesimo. Questa volta funzionò a meraviglia
-Grazie!- fece Jane, allontanandosi da James -Ma tu non dovevi andare da Lily?-
-Si! Ma volevo che fosse una cosa più casuale...-
Jane scorse Lily. Con ogni probabilità aveva sentito tutto -Beh, James...sei stato davvero gentilissimo ad aiutarmi con la macchia sulla maglietta- improvvisò -E grazie anche per...per...aver impedito a Sirius di farmi cadere dalla sedia con quel colpo! La tua prontezza di riflessi è stata...direi...provvidenziale!-
-Cosa?- James si guardò attorno stranito, poi capì l'intento di Jane. -Ah, beh, non c'è problema!- rispose, con tono responsabile e serio
Sirius invece pareva piuttosto perplesso, per non dire contrariato
Ma non ebbe tempo per dire niente: James era già partito verso Lily
Jane tirò un sospiro di sollievo -Speriamo bene!- Ma Sirius continuava a guardarla di sbieco
-James?- fece lui, come a ribadire un concetto capito male
-Beh...doveva trovare il modo di rimediare..no?-
-Ah...-
-Non ti sarai mica offeso?- fece lei, stupita
-No...- fu la risposta orgogliosa
Jane inarcò il sopracciglio -Dai...io lo so che sei stato tu a pulirmi la maglietta..e che non sei stato tu a farmi cadere!- tentò, cercando di non ridere
Sirius fece un sorrisetto, quasi si sentisse soddisfatto -Beh, certo!-
-A proposito, grazie per la maglietta..un perfetto uomo di casa- fece lei, volendo riprendersi qualche punto nella stima di Sirius
Ma l'interesse del ragazzo non era più rivolto al mancato riconoscimento delle sue buone azioni. Era rimasto stupito dal fatto che improvvisamente Jane avesse iniziato a parlare con lui.
Jane, non sentendo più risposta, chiese -Ce l'hai ancora con me?-
Lui rispose con un sorriso, ahimè di nuovo suadente -Assolutamente no-
Jane si aprì in un sorriso a sua volta, meno cortese dei precedenti e più spontaneo -Menomale, iniziavo a preoccuparmi!- osservò, chinandosi a raccogliere il cuscino e pulendo l'inchiostro rimasto sul pavimento con un colpo di bacchetta
Sirius lasciò passare qualche istante in silenzio, prima di osservare - Com'è che adesso parli?-
-Io parlavo anche prima!- fece lei, ferita nell'orgoglio
-Ti stavo antipatico prima?-
-No!- protestò Jane
-Ah no? Allora sarà stata una mia impressione- sorrise lui, mentre si lasciava sprofondare nel divano
-Si- rispose lei, alzando per aria il naso all'insù e guardando di lato con gli occhi blu
-Allora parleremo ancora, Jane?-
-Si- disse la ragazza, fingendo aria di sufficienza, prima di sedersi accanto a lui
Nel frattempo, James si stava destreggiando in una prova che fino a quel momento gli era parsa nettamente peggio che rincorrere il Boccino d'Oro in una tormenta di neve... -Lily?-
-Non voglio parlare con te, Potter-
-No, vorrei solo che mi ascoltassi- precisò lui, soppesando ogni singola parola
Lily non rispose, ma smise di camminare nel lungo corridoio e incrociò le braccia
James prese un lungo respiro. -Lily, mi dispiace per ieri mattina...-
-Ah, ti dispiace...-
-Non hai tutti i torti quando dici che sono un cretino, o che sono infantile...davvero, mi dispiace!- ripetè
-James, ti dispiaci tutte le volte! E tutte le volte ricominci con la stessa storia!-
-Lo so che è così- ammise, inaspettatamente -Ma vorrei...davvero vorrei provare a...- si bloccò. Qualunque cosa avesse detto, sarebbe sembrata stupida.
-A..?- fece Lily, addolcendosi un po'
-...a non farlo più- disse a voce bassa, quasi come un bambino appena sgridato dalla mamma
Lily sorrise -Sarebbe bello, James- rispose, prima di allontanarsi
James aveva quasi rischiato di rimanere senza parole mentre le parlava, ma adesso non poteva aspettare la prossima occasione per sapere se lo aveva perdonato davvero. Iniziò a rincorrerla -Lily!-
-Che c'è?- sospirò lei, che in realtà non sembrava poi tanto dispiaciuta
-Allora..?-
-Allora cosa?-
-Mi concedi il tuo perdono, Lily Evans?-
-E va bene...e va bene...ma ora lasciami andare in biblioteca!-
James sorrise entusiasta e senza bisogno di aggiungere altro, tornò dal suo inseparabile amico.
-AHA! Tu, uomo di poca fede! la Evans mi ha perdonato!- irruppe nella sala comune
Sirius gli rivolse un'espressione ammirata -E come hai fatto?-
-Ho fatto come ha detto lei!- indicò Jane, seduta sul divano accanto a Sirius con un libro in mano -Naturalmente, usando la mia dote naturale di eloquenza-
-Eloquenza, sì...ma se non ti ho mai sentito sostenere una conversazione normale con la Evans!- Sirius si divertiva a demolire i sogni di gloria di James, ogni tanto
-Lascia perdere, dovevi vedere come mi guardava!- -Chi?- domandò remus, entrando
-Lily, James sostiene che l'abbia perdonato- disse Sirius
-davvero?!?- domandò Remus stupito, mentre Miriam e Peter si univano alla conversazione
James si pavoneggiò -Beh, diciamo che ho tutto ciò che occorre per farmi perdonare!-
-Si, compresa una certa insistenza...- fece Sirius, distrattamente
-Fa parte delle mie caratteristiche-
-Lo sappiamo- sorrise Remus
-Ma comunque ho deciso di cambiare- annunciò James, dandosi una parvenza seria
Sirius scoppiò in una fragorosa risata, simile a un latrato
Questa volta James non sbagliò mira e, afferrato un cuscino, glielo tirò dritto in faccia -E SMETTILA, TU! CANE ROGNOSO!-
Per tutta risposta, Sirius continuò a ridere ancora più convulsamente e alla risata si unirono anche gli altri presenti
-Sirius...ti devo ricordare che sei uscito con almeno un quarto delle ragazze della scuola, e che immancabilmente quando le scaricavi venivi preso a sberle, urli, insulti, e pianti isterici?-
Sirius non parve particolarmente colpito da quelle parole -Beh...ho saputo superare brillantemente tutte quelle situazioni!-
Miriam ascoltava la conversazione avidamente
-Si, solo perchè io e Lunastorta siamo venuti a salvarti prima che una di loro ti facesse la pelle!-
-Ma quando mai?!-
-Beh, per correttezza nei confronti di James, devo dire che è così- annuì Remus
-ma vi state coalizzando?- chiese Sirius, mentre si alzava dalla sua comoda postazione e si posizionava di fronte agli amici accusatori
-Ma va la- ghignò James
-Sarà meglio...allora, magnifico Potter, che stavi dicendo?-
-Che sicuramente la conquisterò, e che ho deciso di diventare un uomo migliore...un Malandrino Onesto-
-Wow James! Come usi gli ossimori te, non li usa nessuno!- esclamò Remus, da buon erudito
-Vero?- fece trionfante. Poi si ricordò di un ringraziamento dovuto e sedette con un balzo accanto a Jane sul divano -Ecco la fautrice del mio successo!-
Jane sorrise -Beh, ti ho dato giusto qualche dritta!-
-Beh, NATURALMENTE io ho fatto la parte più difficile, ma devo ammettere che dai dei consigli sensati-
Sirius agguantò James alle spalle -Jane, non darglieli più la prossima volta!-
James gettò anche Sirius sul divano prima di iniziare un'ardua lotta con lui, che fece alzare Jane per paura di prendersi anche lei un calcio
-Beccati questo, Potter!- gridava Sirius, mentre James rispondeva a colpi di -Te la sei voluta Black!-
Miriam e Jane lasciarono Remus e Peter a fare da paceri e si diressero verso il loro dormitorio
Jane guardò Miriam -Avresti mai riconosciuto Remus e Sirius, se non avessi saputo che erano loro?-
-Assolutamente- rispose la ragazza, lo sguardo acceso di chi ha in mente molte cose
Jane scosse la testa, sconsolata
-E l'avresti mai detto che...- iniziò Miriam
-Cosa?-
-Sirius è in assoluto il ragazzo più bello che abbia mai conosciuto?!?-
-Vero- constatò Jane, tristemente
Improvvisamente, anche il volto sempre allegro di Miriam si rabbuiò

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Capitolo 4
*** Il nuovo James e il vecchio Sirius ***


Dunque, un Grazie enorme a tutte voi che commentate! Benvenuta a cullen isabella, Grazie come sempre a Rosalie/Bella...e... sei sicura di Miriam?, e un benvenuto e un grazie anche a Dafny!!!



Nei giorni seguenti, James tentò davvero di diventare una persona migliore agli occhi di Lily
La cosa buffa, era che questo James snaturato, creava anche più danni di quello normale
Sirius, Remus e Peter si rotolarono dalle risate quella volta che James insistette per portare la borsa a una vecchia professoressa che,a suo parere, non poteva farcela da sola, finendo per rovesciarne il contenuto rovinosamente.
Oppure quando tentò di domare la sua chioma ribelle con un incantesimo lisciante, ma il risultato fu che per due giorni non fece altro che perdere ciuffi di capelli
Remus apprezzava i suoi sforzi, Peter era incoraggiante, Sirius lo sfotteva, un po' lo compativa e un po', in fondo in fondo, teneva per lui
Lily, dal canto suo, inizialmente non aveva potuto evitare di ridere ogni volta che James ne combinava una nel tentativo di essere un ragazzo migliore, ma dopo un po' aveva iniziato anche ad apprezzare quel gesto
Nel frattempo, Sirius faceva le solite 'stragi' di ragazze, con la massima disapprovazione di Remus e l'ammirazione senza pari di Peter
Ultimamente sembrava essere entrata tra i suoi molto effimeri interessi, una ragazza di Corvonero del loro stesso anno
Tale Selene Wandrell, una ragazza carina, dai capelli biondo chiaro e gli occhi verdi, non faceva che seguirlo ovunque da almeno un paio di giorni
-E di questa come ti liberi?- chiese James in un momento di tranquillità, dal momento che iniziava ad averne abbastanza della presenza ossessiva di quella ragazza
-Ancora non lo so- rispose svogliatamente Sirius, appoggiato alla colonna del porticato del giardino
-Dille che hai una malattia mortale...oppure che sei un Lupo Mannaro!-
Remus lo guardò torvo
-Non so..- fece Sirius pensoso -Potrei dirle che soffro di disturbi della personalità multipla-
-Bella questa! Dille che ogni tanto sei Sirius il figo, ogni tanto Mocciosus lo sfigato!-
Sirius rise -Oppure potrei dirle che sono promesso sposo di qualcun'altra-
James parve pensarci su, ma Remus interruppe nuove possibili congetture -Oppure sii sincero e dille la verità-
-Se dovessi dire la verità a tutte sarebbe un po' noioso- constatò Sirius
-E' vero, sai Lunastorta? E poi forse aumenterebbero le crisi di pianto isterico...- concordò James
-Già...tutte brave ragazze, intendiamoci- fece Sirius -Ma sono un tantino permalose-
-Brave in che senso, eh Sirius???????- sghignazzò James, mentre Remus rivolgeva a Peter un'occhiata sconsolata
-Libera interpretazione- fece l'altro, imperturbabile -La verità è che non ce n'è una che catturi un minimo la mia attenzione....sei fortunato Ramoso, con la Evans-
James ripristinò la calma -In effetti sì- ammise. Sapeva benissimo cosa intendeva Sirius.
-Ma non puoi ancora dire che tutto è perduto!-
-Ma figurati! Ho diciassette anni!- esclamò Sirius, per nulla turbato
-Non per interrompere questa interessante conversazione- disse in quel momento Remus -Ma è in arrivo in problema di Sirius!-
-Sir! Eccoti! Ti cercavo!- fece Selene
Sirius storse la bocca: odiava quel soprannome -Cia'-
-Ci facciamo un giretto, ti va?- domandò lei, zuccherosa
-Eh...no-
Quella lo fissò, indignata -No? Allora...ci vediamo più tardi?-
-Selene, cara- la guardò con occhi languidi -Mi dispiace, ma proprio non può funzionare-
Passarono pochi istanti di calma prima dello scoppio, in cui i malandrini si prepararono psicologicamente.
-AH SI? BEH SAI CHE TI DICO SIRIUS BLACK?! L'AVEVO CAPITO FIN DA SUBITO CHE TIPO SEI!-
-Tre...due...uno...- mormorò James, e partì la scenata isterica, durante la quale Remus continuò a sfogliare pacatamente il libro di Difesa contro le Arti Oscure, Peter a scrutare la riva del lago e James a ridere come un matto
Nonappena Selene si allontanò, chiudendo con -NON VOGLIO VEDERTI MAI PIU'- , Remus scorse Jane e Miriam venire verso di loro
-Che è successo?- domandò Jane, preoccupata
Sirius fece spallucce -Niente di che...solita storia...-
-Solita storia?- domandò Jane perplessa, mentre Miriam sedeva sul muretto, accanto ai Malandrini
-Ne ha scaricata un'altra- spiegò Remus
-Mi stai dicendo che una scenata come quella è una cosa ordinaria?- indagò Jane
-Esattamente- rispose James -Vedi, di solito le cose vanno più o meno così...- si alzò dal muretto e indietreggiò di qualche passo
Fece una faccia disperata -MI HAI PRESO IN GIRO PER TUTTO IL TEMPO! SEI...SEI UN MOSTRO! TI DETESTO!- urlò, indicando Sirius che se la rideva, i capelli neri che gli ricadevano sugli occhi
-Naturalmente Sirius non fa niente per cercare di calmarla- continuò Remus -Anzi, se ne sta lì, tranquillo, aspettando che finisca e poi congeda la vittima con un freddo "Addio"- disse, imitanto alla perfezione l'espressione imperturbabile di Sirius
-...E a quel punto- proseguì James -O parte lo schiaffo, o le lacrime, o 'NON VOGLIO VEDERTI MAI PIU'- gridò con tono straziante James
-Questa volta è stato meno cruento del solito- la informò il diretto interessato
Jane puntò le mani delicate sui fianchi, aguzzò gli occhi blu -Ma è orribile!- esclamò
Sirius drizzò la schiena -Orribile...no, le cose orribili sono altre!-
-Beh, non è certo una bella cosa, prendere in giro le persone- insistette lei, serissima, guardando Sirius con aria severa. Ma che stava facendo?!? Da dove usciva tutta quella faccia tosta?!?
Sirius parve sopreso quanto lei -Ma io non prendo in giro proprio nessuno!-
-Oh, e far credere a una ragazza di essere interessato a lei e poi scaricarla che cos'è?-
-Jane, sono in questa scuola da sette anni...nessuna pensa veramente che io sia interessato!-
-Ma ci sperano!-
Il ragazzo sbuffò, mentre tutti i presenti prestavano la massima attenzione a quella insolita conversazione.
-Ma figurati...-
Sirius era un ragazzo fin troppo pieno di energia, e certo non aveva mai volutamente ferito una ragazza. Non si divertiva a farle stare male, solo non poteva fare a meno di rapportarsi in modo infantile con loro
D'altra parte, nè James nè Peter avevano mai avuto niente da ridire sul suo comportamento, che creava spesso situazioni divertenti, e i commenti severi di Remus lo toccavano poco in quei casi
Sirius era stato danneggiato dal rapporto che aveva avuto con la propria famiglia, e i pochi rapporti sinceri che aveva instaurato erano con James, Remus e Peter. James era come un fratello per lui, loro erano la sua famiglia, lui e Remus in particolare. A tutti gli altri, Sirius si approcciava con calore in apparenza, ma con una certa diffidenza, in realtà
E proprio per quel motivo non riusciva a cogliere il senso delle parole di Jane.
Lei lo guardava con un'aria quasi compassionevole, mentre Miriam, James e Peter la osservavano stupiti, e Remus molto attentamente
Sirius aveva uno sguardo strano, forse un po' confuso, e continuava a guardare ovunque pur di non incontrare lo sguardo di Jane
-Forse non è solo James a dover chiedere scusa- disse lei, significativa, prima di girare sui tacchi e allontanarsi
Miriam, invece di seguirla come faceva di solito, rimase ad aspettare un nuovo scambio di battute dei malandrini: le dinamiche di quel gruppetto la interessavano insolitamente!
Fu James a parlare -Beh, Sirius...mi sa che hai trovato la tua Evans!-
Sirius gli puntò gli occhi grigi in faccia, e fece l'espressione di quello a cui non interessava -Non dire idiozie-
-Ma io non sto dicendo idiozie- ribattè l'amico, serio
-Oh dai James, finiscila con questa storia del nuovo-James più serio- ribattè Sirius seccato
-Ma ora non mi sto sforzando neanche un po'-
-Come ti pare- Sirius si alzò, scattoso, raccogliendo il suo maglione. Remus lo seguì con espressione concentrata: sembrava soddisfatto
James rimase pensoso: Sirius se l'era presa sul serio?

***
Quella sera, prima di cena, nel dormitorio c'era uno strano silenzio tra i quattro. Peter non osava parlare, Remus aspettava, James e Sirius si guardavano torvi
-Mmm...io ho una certa fame, voi?- attaccò a un certo punto James, per rompere quel silenzio
Nessuna risposta. James e Sirius, essendo praticamente come fratelli, litigavano spesso. Non era una situazione già vista, e Peter e Remus aspettavano solo che finisse come finiva sempre
-Sirius?-
-Uhm...-
-Sai, ti è rimasta una pulce attaccata ai capelli. Dovresti lavarti ogni tanto!-
Sirius, afferrò il cuscino dietro la sua testa, e lo scagliò verso James
-Permalosetto, eh?- glielo rilanciò
Sirius lo schivò, mentre un sorriso caloroso gli illuminava il volto
James sorrise a sua volta
-Sei un idiota Ramoso- fece Sirius, balzando giù dal letto con un gesto scattante
-Te la prendi troppo, Felpato- fu la risposta di James, che si piazzò dritto di fronte a lui
-Esibizionista-
-Pulcioso-
-Egocentrico-
-Suscettibile-
Sirius scoppiò nella sua risata simile ad un latrato, passando un braccio attorno al collo di James, come a strozzarlo
-Idiota!- esclamò James, mentre abbracciava l'amico
-Sono davvero così malvagio come sostiene Jane?- domandò poi Sirius -Sinceramente-
-Io non direi malvagità...tu non sei malvagio, cazzo, Felpato! Però...non sarò proprio un autorità in materia, ma il modo in cui ti comporti sa di presa in giro...-
Sirius fece un sospiro: se glielo diceva James, poteva crederci. Non avrebbe dato retta a nessun altro, ma James....
Un gorgoglio interruppe quella scena felice.
-Scusate...- fece Peter -Ma il mio stomaco non ce la fa più!-
-Scendiamo a cena- fece Remus, con un gran sorriso, lanciando il cuscino a James
E i quattro ragazzi scesero a riempire i loro stomaci affamati
Nonappena seduti al tavolo, James cominciò a guardarsi intorno in cerca di Lily, e la individuò ancora in piedi, che parlava con Alice Thorne, la ragazza di Tassorosso che stava col loro compagno Frank Paciok
Ma in quell'occasione decise di non mettersi a dare spettacolo come faceva di solito: dopo quello che era successo a Trasfigurazione, forse non l'avrebbe fatto mai più!
Anzi, si sedette e si limitò a posare la propria borsa sulla sedia di fronte alla sua. Le avrebbe tenuto il posto
E quando la ragazza si avvicinò al tavolo di Grifondoro e trovò James che, invece di sbracciarsi per farsi notare, le indicava gentilmente il posto per sedersi, non potè fare a meno di sorridergli grata.
E, con meraviglia di quest'ultimo, accettò il posto
-Grazie James!-
-Ma...ma...io....di niente! E' stato un piacere-
Intanto, anche Sirius si stava guardando attorno in cerca di una ragazza, o meglio di Jane.
Lei stava chiacchierando con Miriam e altre due ragazze del loro anno, così decise che le avrebbe parlato più tardi. Non poteva semplicemente ignorare la conversazione di quel pomeriggio!
Lei lo notò, e abbassò lo sguardo. Non riusciva ancora a capacitarsi di quello che aveva fatto quel pomeriggio...cominciava a capire perchè fosse in Grifondoro, forse
Sirius trovò occasione per parlarle all'uscita dalla Sala Grande, mentre tutti gli studenti ciondolavano controvoglia verso le sale comuni
Nonappena si accorse che voleva parlare con lei, Jane mandò avanti Miriam e si fermò, ai piedi della scala -Mi dispiace per la scenata che ti ho fatto oggi- esordì -Ma continuo a pensare di aver detto delle cose giuste- disse, calma
Sirius la prese per un braccio e aspettò che la confusione scemasse.
-Ho parlato con James...non hai detto delle cose sbagliate...-
-Non dovevo dirtele io- rispose Jane, osservando i lineamenti affascinanti, la figura slanciata
-Forse no- osservò lui, fissando attentamente gli occhi blu della ragazza -Ma ormai è andata...-
Jane azzardò un sorriso, passandosi una mano tra i capelli ramati
Sirius sorrise a sua volta, sicuro. Infondo, pensava, qualcuno che gli facesse una lavata di testa gli ci voleva.
-Andrai a chiedere scusa a quella ragazza?- domandò Jane, approfittando del momento di buonagrazia
-Se può bastare come rappresentate della lunga serie, sì-
Jane sorrise. Sirius era un tipo decisamente impulsivo, forse troppo impulsivo. Cominciarono a salire le scale insieme
-Non ti capita spesso di dire cose del genere, vero?- azzardò lui
-A dire il vero no...Però te lo meritavi- Jane assunse un'aria ribelle, che sembrava ereditata proprio dalla vicinanza di Sirius e James
-Aha! Me lo meritavo! Eh...respirare la stessa aria di James ti fa male...- disse appunto Sirius
Jane fece una smorfia divertita -Hai notato i suoi progressi con Lily?-
-Eccome! Non so se hai visto, ma stasera le ha anche tenuto un posto a tavola...-
-E' stato un passo avanti enorme!- constatò lei, svoltando verso il corridoio della Signora Grassa
-Speriamo duri...-
-Beh, stasera sarà servita da incoraggiamento- osservò Jane, giungendo per prima davanti al ritratto
La Signora Grassa li fissava, in attesa
Jane fece mente locale, e poi disse -Ippogrifo-
Il ritratto scattò. Sirius fece per entrare, ma poi decise che quella sera si sentiva in vena di gentilezze -Prima le signore!-
Jane fece un piccolo inchino davanti a quel ragazzo attraente -Grazie-
I due entrarono nella Sala Comune, affollata e rumorosa come al solito
James stava parlando con Lily, seduto accanto a lei sul divano. Jane si aprì in un sorrisone e sussurrò qualcosa all'orecchio di Sirius
Il ragazzo le rivolse un sorriso complice, a ben poca distanza dal suo viso
Jane gli augurò la buonanotte e, le guance in fiamme, prese Miriam sottobraccio e corse nel dormitorio

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Capitolo 5
*** Tattiche quasi infallibili ***


*Aula di Pozioni, ultime due ore della mattinata. Sirius e James osservavano Piton sghignazzando del suo naso ficcato nel libro di Pozioni
-O cielo...non provi un senso di profonda pietà per quel libro?- chiese James all'amico
Sirius annuì, malignamente. Lasciavano sempre a Remus il compito di fare la pozione. Loro, al massimo, tagliavano e affettavano gli ingredienti
Piton lavorava sempre da solo, e, insieme a Lily, era indubbiamente il più dotato nella materia
Ma Lily, in quel campo, aveva anche una fortuna in più: era l'alunna prediletta dal professor Lumacorno, l' insegnante di pozioni
La testa dalla chioma rossa chinata sul calderone, gettava con molta grazia gli ingredienti del calderone, consultandosi con Remus ogni tanto. I due avevano un ottimo rapporto, entrambi caposcuola, erano soliti parlare molto tra loro
-E con quei primini dell'altra sera come te la sei cavata?-
-Niente di grave- rispose Lily alla domanda di Remus, con un sorriso. Il fatto che lui fosse amico di James le aveva evitato di chiudere completamente la porta in faccia al più rumoroso ragazzo.
Lily si fidava di Remus, e lui si fidava di lei: oltre ai suoi inseparabili amici, era l'unica a sapere del suo segreto. Certo, non sapeva delle gitarelle notturne con gli altri, ma sapeva la verità su di lui
-Oho! Come procede, signorina Evans?- chiese in quel momento il professore, che girovagava tra i banchi
-Credo bene, professore...- rispose lei modestamente, ma non senza una punta di orgoglio nel mostrare il proprio elaborato
L'uomo diede una rapida occhiata, sapendo già che avrebbe trovato tutto molto soddisfacente.
-Molto bene, molto bene, signorina Evans! Continui così e sarò costretto a regalare 10 punti a Grifondoro alla fine della lezione!- esclamò il professore, con un sorriso raggiante
James sembrava quasi più orgoglioso di lei
-Hei, Ramoso? Ci sei? Devi affettare tu le radici!- gli ricordò Sirius, scuotendogli le rape davanti agli occhi
-Ah, Sirius, ho scelto una donna fantastica- sospirò quello, affettando le radici a casaccio
-Sì lo so che è fantastica, ma affetta più piccoli i pezzi!!-
James tentò di impegnarsi di più, mentre Sirius si guardava intorno annoiato
-Che palle, Ramoso...oggi dobbiamo fare qualcosa di bello...quanto manca alla magica serata?-
-Magica per te, forse- borbottò Remus -Una settimana, comunque-
Sirius parve riprendersi -Perfetto! Dobbiamo organizzare un piano allora...-
-Ma che piano e piano! Ce l'abbiamo già un piano!- esclamò James
-E poi non qui!- aggiunse Remus
-Potter e Black, che state confabulando?- chiese Lumacorno, il tono sempre tranquillo
-Niente- fecero i due, a cui mancava solo l'aureola in testa. Piton li guardò sprezzante.
Sirius e James tornarono alle loro occupazioni, ma subito dopo decisero che sarebbe stato molto più divertente aiutare Peter con la pozione...
Il risultato fu una semi esplosione del calderone, che fece molto ridere i due, un po' meno Peter e Lumacorno, fece scuotere il capo a Lily e Remus e sibilare qualcosa a Piton
Alla fine delle due ore di lezione, i due ragazzi non vedevano l'ora di farsi un giretto all'aria aperta prima di pranzo.
Mentre uscivano, Piton urtò Sirius con una borsata. Quello reagì prontamente, con un colpo di bacchetta che gli fece saltare le cuciture della borsa
-HahaHa! Stai attenti Mocciosus, perdi pezzi!- sghignazzò James
Tempo che Piton si voltasse, ed erano già spariti. L'anno prima avevano smesso di trattarsi a vicenda così ostilmente come in precedenza, ma l'odio reciproco era maturato in qualcosa di più profondo
Era diventato qualcosa di insaldabile, qualcosa che li avrebbe accompagnati per il resto della loro vita
Una volta in giardino, aspettando che fosse ora di pranzo, i Malandrini si accasciarono sotto un albero. Poco più in là, a chiacchierare con Alice Thorne, c'erano Jane, Miriam e altre due ragazze, a cui si aggiunse anche Lily
-Ciao ragazze- salutò quella, mentre si sedeva accanto ad Alice
-Ciao!- salutarono tutte, iniziando a parlare tra loro, scoppiando spesso a ridere
James, da lontano, osservava tutta la scena, senza capire una parola di quello che dicessero. Gli piaceva solo guardare quello che faceva Lily: come si muoveva, come rideva, come parlava...
Sirius intanto, si divertiva a tormentare Remus che tentava di studiare, suscitando l'ilarità di Peter. Poi si stufò -E dai Ramoso, e chiamala..tanto sembri un demente a stare qui a fissarla-
-Chiamarla? Per dirle cosa? No, mi piace guardarla da qui...- fu la risposta intontita di James
-Mamma mia Ramoso...vieni qua....- Sirius si alzò, lo tirò su per un braccio e se lo tirò dietro
Lily vedendoli avvicinare, sgranò gli occhi verdi, in attesa.
-Salve- fece Sirius con nonchalance, mentre sedeva sull'erba accanto a loro, strattonando giù anche James
Le ragazze risposero con un sorriso, mentre James si scrollava di dosso il braccio di Sirius e si sistemava accanto a lui
-Che dicevate di bello?- domandò James. Le due compagne di corso di Miriam e Jane ammutolirono, Alice era andata via con Frank Paciok, così toccò a Miriam rispondere
-Parlavamo di...parlavamo di ragazzi, v'interessa l'argomento?- rispose, con la solita faccia tosta
James si interessò subito -Ah si? E cosa dicevate?-
Miriam sorrise con malizia -Mah, stavamo passando in rassegna tutta la componente maschile di Grifondoro...-
-E di me cosa dicevate?- domandò James, fissando Lily
Per qualche strana ragione, non furono solo gli occhi di James a fissarsi su Lily, come se tutti aspettassero da lei il verdetto.
-Questo non te lo diremo mai- fece lei con un sorrisetto, mentre suonava la campana del pranzo
-Come non me lo direte mai??? Io VOGLIO saperlo!!!- si lamentò il ragazzo, mentre tutta la comitiva iniziava a dirgigersi verso il castello
James corse verso Lily, lasciandosi dietro Sirius, soddisfatto della sua buona azione
Miriam si aggrappò al braccio di Jane -Però tu potresti dire a Sirius cosa pensi di lui...- le sussurrò
Jane le tirò una gomitata -Ma cosa dici?!?- esclamò
-Dico la verità...e sai che io ho un intuito infallibile!-
-Miriam...- fece Jane minacciosa, facendole notare che Sirius era solo qualche passo dietro di loro
-E sta tranquilla! Mica ci sta ascoltando...-
-Non si sa mai- fece Jane, definitiva, voltandosi a guardare Sirius
Il ragazzo camminava con il solito sguardo non curante, le braccia incrociate dietro la testa, e un'andatura tranquilla. Quando si accorse dello sguardo di Jane, le strizzò un occhio e le sorrise.
Jane rispose al sorriso, incerta, prima di dare una spintarella a Miriam
-Hei!- fece quella, iniziando poi una corsa verso il castello.
-Miry! Ma dove vai?! GUARDA CHE NON TI STO INSEGUENDO!-
Miriam si voltò a guardarla e li rivolse un'occhiata come a dire "Lo so!"
Jane scosse la testa sconsolata e si fece raggiungere da Sirius
-Hei, Jane...ma Miriam cos'ha?-
-Niente, è solo piena di gioia di vivere, a quanto pare- rispose
Sirius ridacchiò -E tu?-
-Diciamo che non la manifesto tanto bene quanto lei- fece Jane, con un lieve sorriso
-L'importante è non diventare creature depresse come quello là...- indicò, notando che Severus Piton stava facendo il suo ingresso nel castello
Gli occhi di Jane si fecero due fessure -Lo odio- dichiarò
-Di già?- fece lui, sorpeso
-...Si- fece lei, spiccia
-Beh, capisco che urti anche la vista!-
Jane fece una smorfia divertita, passandosi la mano tra i lunghi capelli ramati
-...che dicevate di me?- fece poi Sirius, guardandola dritto negli occhi
-Scusa, perchè mai dovrei dirtelo?- domandò lei, non senza un certo imbarazzo
-Allora qualcosa di me avete detto! Pensavo fosse una trovata di Miriam...-
-No, Miriam spesso si salva con la verità- spiegò Jane -Comunque non te lo dico-
Sirius fece una faccia offesa, pur essendo evidente che non gl'importava saperlo.
Jane gli sorrise apertamente, prima di salire i gradini con grazia, avviandosi verso la sala Grande
Una volta entrati, videro James e Miriam che si sbracciavano per farsi vedere -HEIIII!!!! SIAMO QUAAAA!!!-
-Andiamo da loro?- domandò Jane a Sirius, accanto a lei
-Ma si, concediamogli la nostra presenza...- fece lui, con aria di sufficienza
-Perfetto- fece lei, correndo da Miriam, che l'accolse con il solito sorrisetto, senza però dire niente
Jane la fulminò con lo sguardo: lo sapeva che era timida e certe cose la mettevano in soggezione!
Ma Miriam non era mai stata una che badava al tatto.

***

Finite le lezioni pomeridiane, una nuova, prima avventura in quell'anno attendeva James Potter.
Doveva infatti, in qualità di capitano, tenere i provini per la squadra di Quidditch. Gli altri lo osservavano dagli spalti, ansiosi di vederlo alle prese coi problemi del capo
James si consultò con gli altri membri della squadra prima di decidere di cominciare: ci voleva coraggio anche per quello!
-Hem...AVANTI IL PRIMO!- gridò
I primi erano i cacciatori: ne mancava uno. Avanzò una ragazza del secondo anno, con aria smorfiosa
-Ciao...quanti anni hai?- fu la domanda preliminare. Era meglio evitare di farle troppo male
-Dodici!-
-Hai mai volato?-
-No...ma ti ho osservato tanto volare- sospirò lei. Sirius stava contorcendosi sul seggiolino
-Ah capisco...beh, mi spiace ma non poso assumermi questa responsabilità...IL PROSSIMO!-
Altra ragazzina, questa volta del quarto
-Bene...adesso proviamo un po' di passaggi, ok?- fece James, mentre un altro cacciatore già della squadra le si avvicinava
Lei salì sulla scopa, instabile. La palla la prese in piena faccia -AHHH!- urlò lei. Sirius e Miriam non si contenevano più
-Ma perchè hanno deciso di ammazzarsi?!- commentò James a bassa voce
Sugli spalti, anche Lily era comparsa, con Alice. Intanto, Sirius rideva così tanto delle facce di James che si era sdraiato su più seggiolini, facendo spostare una perplessa Jane
Passò circa mezz'ora e ancora non era riuscito a trovare un Cacciatore che sapesse almeno restare 5 mnuti fermo su una scopa
Alla fine, si presentò un ragazzo, piuttosto in gamba, e lui lo prese al volo. Era il turno del battitore mancante
Questa volta, la prima a presentarsi fu una ragazzona di un metro e 80. James ebbe seriamente paura pensando a cosa gli sarebbe potuto accadere in caso di rifiuto
Sirius aveva le lacrime, e questa volta anche Remus se la rideva di gusto
Miriam rideva appoggiata alla spalla di Jane -O mamma...già mi vedo polpette di James per cena...-
Jane cercava di mantenere la calma, ma non era facile con Miriam da una parte, e Sirius che le era crollato sull'altra spalla
La ragazza-armadio si rivelò anche peggio del previsto: era troppo pesante perchè potesse muoversi agilmente.
James non sapeva che dirle -Beh...in quanto a coordinazione...ci sei...quasi...-
-Ci...sei....quasi...AhAh, oddio sto male....- Fece Sirius, mezzo svenuto
La ragazzona grugnì -Si...ho capito Potter, non vado bene...-
-Ora lo fa fuori, ora lo fa fuori....!- Sirius era praticamente al contrario sulla sedia
-Botte!Botte!- iniziò Miriam, trascinandosi dietro anche Peter
Remus, Lily e Jane parevano contrariati
-Sirius...dai...shhhh- tentò Jane, sollevandolo dal suo ginocchio
-Ma è troppo uno spasso!!!!!-
-Si ma andrà a finire che gli stacca la testa con la mazza! Quella ha il braccio come la mia gamba!-
Per una reazione tipicamente maschile, Sirius non potè fare a meno di squadrare il fisico di Jane.
-Ma facciamo anche due gambe...-
Jane fece un gesto di reazione come a volersi nascondere allo sguardo di lui
Fortunatamente per James, però, la ragazzona tolse il disturbo senza massacrargli il cranio.
Seguì una ragazzina più piccola della mazza, uno che non faceva che tossire e infine una ragazza con due spalle larghe, che non ne mancò uno, Anne
-Ti prendo! Ti prendo!- esclamò James, correndo ad abbracciarla
Poi scorse Lily in platea e preferì una calorosa pacca sulla spalla
-Per oggi abbiamo finito!- dichiarò poi. Ormai era lì da quasi due ore!
Sirius emise un profondo sospiro -E' un peccato che sia già finita- constatò
Sia Miriam che Peter si dissero d'accordo.
-Io fossi James avrei paura che la ragazza armadio mi aspettasse fuori...- osservò Jane
In quel momento, notò che Sirius, Miriam, Peter, Remus e Lily la stavano osservando preoccupati. O forse, erano più preoccupati per qualcosa alle sue spalle...o qualcuno!
Si voltò con uno scatto, ansiosamente
Era la temutissima ragazza-armadio appena nominata
Jane impallidì e spalancò gli occhi blu -Hem..io..-
La ragazza fece scrocchiare sonoramente le dita -Non ho sentito bene...- grugnì in tono di sfida
Jane non sapeva cosa fare, ed era per altro cosciente di meritarsi anche un bel pugno in faccia. Strizzò gli occhi, pronta al colpo
Per sua grande fortuna, si accorse che Sirius si era alzato dal suo comodo posto e si era piazzato tra lei e la ragazza-armadio.
-Va bene ragazze, cerchiamo di non farci male, d'accordo?-
-Mi dispiace- tentò Jane, rivolta alla ragazza gigante, che peraltro era appena del 4 anno
-Ti è andata bene che c'è il tuo ragazzo qui...- fu la risposta aggressiva di quella
Jane passò dal pallore al rosso cremisi -No, guarda che lui non è il mio ragazzo!- esclamò precipitosamente
Miriam le tirò una manata sul braccio: che le costava far finta che lo fosse?!
Jane ritrovò la calma e proseguì -E' un mio amico...comunque davvero, non volevo dire quella cosa...mi dispiace così tanto!-
-Si, certo...parli bene te che hai quel faccino angelico!- esclamò la ragazza. Sirius si preparò a parare eventuali colpi rivolti a quel faccino...
-Beh...è solo che...sei così alta..- fece Jane, disperatamente
La ragazza fece una faccia contrariata -Si, alta, certo...sentì un po' bel musino, io ho altro da fare, quindi penso proprio che toglierò il disturbo...ma attenta!- minacciò, prima di rivolgersi a Sirius -E tu, Black...ti conviene starle incollato se non vuoi che faccia una brutta fine!-
-Oh, Dio..- mormorò Jane accasciandosi sulla sedia
Sirius si voltò a guardarla -Guarda che quella non scherza. E' qui da quattro anni, e già ha mandato in infermeria non so quanti sventurati...-
-Stai scherzando, spero!- fece lei, guardandolo preoccupata
Sirius scoppiò in una fragorosa risata -Ma certo che sto scherzando!!-
Jane lo guardò contrariata -E ti pare il caso?!?- esclamò, colpendogli il braccio
-Ma di che ti preoccupi? C'ero io qua davanti!-
-Grazie, a proposito...però me lo meritavo se mi faceva un occhio nero- rispose lei, amaramente
-E vabbè, Jane! Che fissa! Succede a tutti di fare figuracce!- esclamò Miriam, che poteva ben dirsi un'esperta in materia
-Ma lei ci sarà rimasta male- fece Jane -E adesso mi vuole anche picchiare-
-E' probabile che entro stasera se lo sia dimenticato- la incoraggiò Remus
-Che mi sono perso?- domandò James, sopraggiungendo.Nonappena ebbe saputo tutto cominciò a ridere come un matto
-No Jane, davvero...sei il mio eroe!-
-No, qui l'eroe è Sirius- precisò Miriam
James diede all'amico una pacca sulla spalla -Bravo Felpato, un vero Grifondoro!-
Il ragazzo sorrise, fiero della sua buona azione -Si, lo so...meriterei dei punti se solo ci fosse qualcuno che potesse assegnarmeli!-
James guardò Remus e Lily -Ma se abbiamo ben due caposcuola tra noi!-
-Appunto!- gli fece eco l'amico
Si avviarono alla Sala Comune intraprendendo una discussione, alla fine della quale Lily assegnò ben un punto a Grifondoro per la faccia di Jane preservata dall'infermieria
-E solo perchè Sirius ha evitato una rissa, non perchè mi avete sfinita con tutti le vostre assurde motivazioni!- precisò la rossa
-Ah..Sirius?- fece Jane, trattenendolo per la manica del maglione, prima che entrasse nel buco del ritratto. Il ragazzo si voltò.
-Grazie- disse lei, sinceramente con un sorriso dolce
Sirius smise all'istante di fare l'idiota -Ma figurati!-
Jane si accinse a salire il gradino del ritratto
-Però forse è davvero il caso che ti faccia da guardia del corpo- disse intanto lui, alle sue spalle
-Non so se mi potresti sopportare tutto il giorno!-
Sirius scosse il capo ridacchiando -No, ti assicuro che ho sopportato di peggio-
-Ah! Grazie!- fece lei ironica, mentre sbucava in Sala Comune e scorgeva Hattie Groove, la ragazza-armadio, seduta su una poltrona
-Ah! Figurati!- rispose lui, altrettanto ironico
-Beh...mi sa che non è il caso che stasera rimanga tanto a zonzo in Sala Comune...ci vediamo a cena-
-Avvisami sui tuoi spostamenti, mi farò trovare pronto per eventuali attacchi- le promise, con tanto di saluto militare
Jane salutò con la mano il fautore del suo salvataggio
Naturalmente, Miriam non le diede tregua per il resto della serata
Nonostante Jane si nascondesse dietro cuscini, libri e quant'altro, Miriam la seguiva per tutto il dormitorio, e continuava a tempestarla di domande a trabocchetto riguardo un certo bel tenebroso di loro conoscenza
-Domande che Jane, puntualmente, ignorava, evitava, glissava, finoa fuggire dal Dormitorio per cena, dove si sedette il più lontano possibile dall'amica che, anche da lontano, le lanciava sorrisetti significativi
Questo anche perchè Sirius, come promesso, aveva deciso di farle davvero da guardia
-Infondo, ho cominciato io con la storia dell'armadio- le aveva detto, neanche troppo in colpa
Lei era un po' intimidita dalla costante presenza di Sirius alle sue costole, con quel viso attraente a guardarla tanto spesso e tanto da vicino, con i profondi e misteriosi occhi grigi
E, a sopresa, quella sera anche Lily passò un po' più di tempo a chiacchierare con James.
Lui non poteva esserne più felice, e dopo dieci minuti in cui quasi perse la parole, tornò ad essere il logorroico James
Ma Lily non parve infastidita dalla cosa, anzi, ascoltava e rideva alle battute del ragazzo senza troppi problemi. Quasi non sembrava la stessa Lily Evans che, solo pochi giorni prima, gli aveva mollato uno schiaffo all'uscita dalle lezioni
-Hei...hai visto?- Domandò Jane a Sirius, indicandoli con lo sguardo
Il ragazzo annuì -Sì, è un po' che li tengo d'occhio...a questo punto mi domando se James abbia usato un po' di quel filtro d'amore che Lumacorno ha messo in palio due lezioni fa...-
-Naa...le ragazze spesso fanno come Lily...in realtà non è mai stata così disinteressata- fece Jane pensosa
-Ah no? Beh, lo nascondeva bene...-
-Non è che non disapprovasse quello che faceva James...oddio!- si bloccò sulla sedia -Eccola che passa.....-
Hattie stava passando in quel momento di fronte a Jane e Sirius, urtando qualunque persona trovasse sul suo passaggio.
Sirius cercò di tranquillizzare la sua "protetta" -Non preoccuparti, non ti guarda nemmeno...-
Jane tentò di fare finta di niente, concentrandosi sulle mani di Sirius che passavano tra i capelli neri, notando che erano eleganti e affusolate
Quando Hattie scomparve dalla loro vista, Sirius scoppiò nella solita risata -Ma allora sei davvero terrorizzata! Avevi una faccia!-
-Beh grazie, se quella là mi prende mi fa nera!-
-Probabile- convenne lui -Ma non penso che desideri farsi espellere da Hogwarts solo per rimediare a un'offesa!-
-Già..e menomale- annuì Jane, con un sorrisetto
-Ciò nonostante non posso permettere che tu metta a repentaglio la tua vita girando sola per il castello- continuò lui, dandosi lo stesso atteggiamento che avrebbe avuto un cavaliere senza macchia e senza paura
Jane sorrise, inarcando un sopracciglio -Ah no?-
-No- rispose lui. Poi si ricordò del resto dei malandrini -Beh...James permettendo! Non posso perdere di vista nemmeno lui...-
Jane rise, divertita all'idea di un James bebè alle prese con Sirius
-...ma forse, se tutto va bene, non sarò più io a dover badare a lui...- continuò il ragazzo, indicando l'amico seduto poco più in là, che stava ancora parlando con Lily
Jane annuì convinta -Sarai libero!- gli fece notare
-Libero...- ripetè lui, con un sorrisetto
Jane tornò a pensare alla cena, nonostante il suo scarso appetito, tagliando la torta di zucca con molta precisione
Quando ebbero terminato di cenare, Sirius annunciò che avrebbe fatto un giretto prima di tornare in Sala Comune
-Beh...magari ci vediamo su- lo salutò la sua assistita
-Si, ci vediamo dopo...- fece lui, ma subito cambiò idea -Oppure vieni anche te?-
Jane stava ferma. Da una parte stavano tutti salendo alla Sala Comune, James con Lily, Miriam con Jessica, Remus e Peter... dall'altra Sirius la stava aspettando, con quell'aria ribelle impressa nei bellissimi lineamenti
-Non so...-
-Come vuoi...pensavo che tanto è ancora presto...-
-Ma..dove vuoi andare?-
-Pensavo...fuori!- rispose lui, gli occhi grigi che brillavano
-Va bene- accettò Jane, di impulso
Lui sorrise -Allora andiamo!-
Jane si portò al suo fianco. Non sapeva bene cosa dire, così parlava un po' a vanvera -Non fa tanto freddo, per essere fine settembre...di solito si sta peggio. E poi è bel tempo, le stelle si vedono bene-
Sirius l'ascoltava sorridendo, un po' divertito da quell'evidente imbarazzo -Si, si vedono...-. Lontano da tutti, uscirono fuori dal castello
-E' una fortuna, perchè penso che il cielo notturno sia davvero bello da vedere...ehm- tacque, torcendosi le mani
-Jane?-
-Si?- domandò lei, con una smorfia
-Non devi dire qualcosa per forza!-
La fisionomia della ragazza si rilassò a poco a poco, mentre cominciava a guardare le costellazioni sopra di sè, tanto studiate ad astronomia -...Sirio- indicò ad un certo punto, fermandosi
Il ragazzo, che in realtà stava fissando quella stella da un po', s'illuminò -Bella vero?- disse, con una punta di orgoglio
Jane annuì, senza staccare gli occhi da quel punto di cielo così luminoso.
-Non a caso porta il MIO NOME...-
-Ah, quindi è lei che porta il tuo?- domandò Jane, ironica
-Beh, certo!- rise lui
Jane lo guardò mentre si sedeva e poi mentre si appoggiava sugli avambracci.
Sirius fissava il cielo, ma col pensiero era da ben altra parte...
Jane, dopo un primo momento di esitazione, sedette accanto a lui, sicura della propria forza di volontà.
Quando Sirius la vide accanto a lui, si voltò a guardarla
Jane si sentì quei due occhi grigi puntati addosso, ma preferì continuare a guardare in alto. Il cielo era una cosa che non cambiava mai, pensò
Improvvisamente, sentì la mano del ragazzo che le sfiorava la guancia
Lei avvampò immediatamente, si vide anche sotto la luce della luna, e il suo cuore accelerò. Si voltò verso Sirius, lentamente
Lui le sorrideva, mentre le passava la mano tra i capelli
Jane sentiva un nodo allo stomaco, il cuore in gola e faticava a mantenere la concentrazione, ma non si mosse di un millimetro
Sirius avvicinò il viso a quello di lei. Nonostante ogni fibra del suo corpo la spingesse ad eliminare la distanza tra le sue labbra e quelle di lui, con un enorme sforzo, girò appena la testa
Il ragazzo rimase a fissarla, incredulo: era la prima volta che una ragazza rifiutava di cadere ai suoi piedi di fronte a tante attenzioni...
-Penso che il coprifuoco sia...sia quasi arrivato- mormorò lei
Sirius si alzò in piedi in un baleno -Si, mi sa che è l'ora- commentò, secco.
Jane decise che doveva trovare un modo per farsi perdonare dell'orgoglio ferito. Gli si avvicinò e, alzatasi in punta di piedi, gli posò un bacio sulla guancia
-Hei...è il tuo modo di rimediare?-
-No. E' perchè mi sentivo di farlo- rispose lei, semplicemente
-Almeno quello...-
Jane assunse un'espressione colpevole. Più di così non sapeva che altro fare!
-Dai, ragazza dall'animo integro, torniamo su!- disse allora lui
Lei fu ben felice di sentire che Sirius non se l'era presa più di tanto, che anzi, sembrava gli fosse già passata
Una volta tornati in Sala Comune, trovarono il resto della comitiva comodamente seduto sui divani di fronte al camino. James rivolse a Sirius un'occhiata significativa
Sirius fece un cenno negativo con la testa. James estrasse due galeoni dalla tasca e li consegnò a una gongolante Miriam
Giusto una mezz'ora prima, infatti, James e Miriam avevano avuto modo di parlare un po' dei rispettivi migliori amici
E mentre James narrava dell'infallibile metodo di Sirius per conquistare una ragazza, vale a dire portarla fuori di sera, Miriam sosteneva che Jane non ci sarebbe mai stata
-Hai visto James? La conosco troppo bene!!- sussurrò Miriam all'orecchio del ragazzo
-Guarda che questa è una novità assoluta- rispose lui -Comincio a pensare che non sia normale- sghignazzò
-No! Infatti Jane non è normale per queste cose! Fossi stata io al suo posto...-
Quando furono soli in dormitorio, i Malandrini si consultarono -FELPATO! PERDI COLPI!- esclamò James, ridendo
Sirius mugugnò -No, non è questione di perdere colpi...-
-Magari la tua tattica non è più così infallibile- fece James
-Magari non le piacciono le stelle- propose Remus, sarcastico
-Era un'allusione?- domandò Sirius, nervoso
James capì la battuta in quel momento e cominciò a ridere senza freni
-AHA! LUNASTORTA, FAI MORIRE!!!! NON LE PIACCIONO LE STELLE!!!-
Sirius gli tirò il libro di Pozioni -Hai finito?!-
-Oho! Qualcuno è ancora fresco di batosta eh?-
-James, devi proprio mettere il dito nella piaga?!-
-Dai Felpato, ti rifarai con la prossima!- esclamò James, gioviale
-Beh quello è sicuro!- rispose Sirius, che però non era poi molto convinto.
-Ahh, su...è solo una nuova situazione Sirius!- fece James, più comprensivo -Prima o poi doveva toccare anche a te..certo che chi l'avrebbe detto? Jane sembra così ingenua!-
-Miriam l'aveva detto- ricordò Peter -Ci hai anche perso due galeoni-
-Scusa, Ramoso...cosa sei andato a dire a Miriam?!?-

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Capitolo 6
*** Paura delle stelle ***



La luna piena era alta nel cielo, nascosta solo da poche nuvole.
I malandrini si preparavano a una delle loro folli nottate a scorrazzare in giro per la foresta e oltre
Remus, come sempre li attendeva, già trasformato, nella stamberga
Con un frusciare sommesso si aprì il ritratto della signora Grassa
Ma nessuno avrebbe potuto notare i tre ragazzi che sgattaiolavano per i corridoi
Infatti, erano ben coperti dal favoloso Mantello Dell'Invisibilità di James, arma infallibile, con la quale riuscirono ad uscire nell'aria fresca di fine Settembre. Non appena furono abbastanza lontani, partirono le risate
-E dai Codaliscia!! Non restare sempre indietro, datti una mossa!!-
-Scusate!-
-Ok...pronti a trasformarvi?-
Neanche a dirlo, Sirius, che aveva staccato James e Peter di un po', stava già tramutandosi in un grosso cane nero
Quando anche James si fu trasformato, i tre si addentrarono nella galleria che portava al loro rifugio segreto
La notte era loro, il tempo era giusto per le scorribande notturne.
***
Il mattino seguente, naturalmente, Remus non partecipò alle lezioni.
Era il 1 di Ottobre. Nell'ultima settimana non era successo niente di particolarmente notevole
Quel soleggiato pomeriggio, James, Sirius e Peter stavano vagando senza meta per i corridoi del castello, cercando ogni tipo di scusa per dedicarsi allo studio il più tardi possibile. Del resto, James e Sirius avevano due menti davvero brillanti e anche a Peter, con l'aiuto dei suoi amici, sarebbero bastate poche ore di tempo per finire i compiti assegnati per il giorno successivo.
James era in adrenalina: quel weekend ci sarebbe stata la prima partita della stagione, come da tradizione, Grifondoro-Serpeverde.
-Me lo sento: vinceremo! Ho proprio quella sensazione positiva di quando la vittoria è sicura...avete presente? Tra l'altro, i miei nuovi acquisti si stanno rivelando davvero azzeccati!- si stava giusto pavoneggiando il ragazzo
In quel momento scorse Lily all'orizzonte. Smise immediatamente di pavoneggiarsi e tentò di aggiustarsi i capelli, assumendo un'aria più seria
-Ciao a tutti!- salutò quella quando li raggiunse
Un insolito calore, soprattutto vista l'assenza di Remus -Buongiorno!- esclamò James
Lily gli regalò un sorriso particolare -James...hai fatto qualcosa ai capelli?- osservò, ben sapendo, in realtà, che erano stati aggiustato alla meno peggio qualche istante prima
-Cosa? Oh...beh...non proprio...- Sirius e Peter sghignazzarono
-Comunque ti stanno meno in piedi del solito!- sorrise lei
-Grazie!- esclamò James, incredulo
In quel momento, da un'aula nelle vicinanze, sbucarono anche Miriam e Jane, seguite da alcune ragazze del sesto anno.
-Hei!- salutò allegra Miriam
-Ciao- si aggiunse Jane, raggiungendoli
Inaspettatamente, dopo il fallito tentativo della settimana precedente, Sirius aveva continuato a trattarla come prima e si poteva dire che si comportassero quasi di amici. Ma il ragazzo aveva deciso che non avrebbe mollato così facilmente: doveva riuscire nel suo intento il prima possibile!
Lei, dal canto suo, era convinta che lui stesse già pensando alla prossima conquista, e così si comportava come nulla fosse, o, come diceva Miriam, da pazza.
-Dove state andando di bello?- chiese giusto Sirius alle due ragazze
--Per oggi abbiamo finito, dopo un'estenuante ora di incantesimi...racconta che ti è successo, Jane!-
--Un ragazzo mi ha fatto volare addosso un'enciclopedia. Per sbaglio ovviamente-
-Tra le risate generali, Sirius si avvicinò a lei -Lo vedi che è rischioso lasciarti da sola?!-
Jane sorrise -Beh, non mi è successo nulla!-
-Ma non si sa mai...-
Stavano ancora ridendo per la disavventura di Jane, quando videro comparire dal fondo del corridoio un gruppetto di Serpeverde.
Sirius tornò serio all'istante. Un ragazzo con i suoi stessi capelli neri, ma meno bello di lui, si fermò davanti a loro, squadrando Sirius, accanto a Jane e gli altri dietro
Regulus, suo fratello minore. Una delle tante persone della famiglia Black, con cui Sirius aveva tagliato i ponti l'anno prima, quando era scappato di casa.
-Vedo che quanto a compagnie frequentate scendiamo sempre più in basso- osservò Regulus, che frequentava il quinto anno
Sirius avrebbe preferito evitare di rispondere, ma l'espressione di superiorità di suo fratello, così terribilmente uguale a quella della madre, non poteva scivolargli addosso -Vedo che in quando a stronzate pronunciate al secondo non siamo ancora migliorati-
Regulus e Sirius erano lividi in volto, uno di fronte all'altro -Attento a come mi parli, Sirius!-
-Attento te a come parli, Regulus, e non solo a me...-
-Proprio tu lo dici! Guarda come hai trattato la tua famiglia, sempre a fare il povero incompreso!-
-Ma sta' zitto, idiota. Pensa piuttosto a come ti rivolgi tu al resto del mondo!-
L'eleganza delle loro figure stonava parecchio con gli sguardi e i toni di voce pieni d'ira con cui stavano comunicando
-Finirai come i tuoi amici, Sirius! Hai fatto male a voltarci le spalle!- esclamò Regulus, tradendo il dispiacere per l'allontanamento di suo fratello
-A voltare le spalle a una famiglia come la mia? O meglio...come la TUA? No, non penso proprio!-
Regulus gli rivolse uno sguardo pieno di rancore, prima di voltarsi e andarsene, seguito dal suo codazzo di fedelissimi.
James avanzò vicino all'amico, e gli poggiò una mano sulla spalla
Lily preferì togliere il disturbo, seguita a ruota da Miriam, esterefatta e Jane, colpita.
-Mi fa incazzare, James- commentò Sirius, quando ebbe sbollito la rabbia
-Lo so-
Ne avevano già parlato loro due, molto a lungo, ma tutte le volte che Sirius si scontrava con un membro della sua famiglia, quasi non si riconosceva più.
Era cresciuto in una casa buia, da antica nobiltà, senza ricevere mai approvazione dai genitori, che miravano a salire nella scala sociale e alla purezza del sangue più che ai loro figli. E Sirius, ribelle, non c'era mai stato
-Ma sai cosa mi fa incazzare ancora di più? Che LUI queste cose non le pensa veramente!-
-Dici?-
-Lo so, James...ma è troppo invischiato in tutte quelle merdate sul sangue puro che gli mettono in testa in quella casa per poter provare a ragionare con la sua testa! E quindi si merita perfettamente tutto quello che gli ho detto!-
-Non tutti hanno il tuo coraggio, Sirius...ce ne vuole per abbandonare casa a 16 anni-
Il ragazzo, improvvisamente silenzioso, annuì. Ma era stata anche l'amicizia con James, Remus e Peter che aveva saputo dargli la forza sufficiente per compiere quell'atto di giusta ribellione, e lui lo sapeva bene.
Quando tornarono in Sala Comune, Sirius si accorse subito che Jane lo guardava con un'aria preoccupata. Lei non sapeva, probabilmente, che quelle liti di famiglia erano la normalità
Provò a rivolgerle un sorriso tranquillizzante, ma in quel momento sapeva troppo di forzato.
Lei andò a sedersi accanto a lui. Non sapeva cosa dirgli, così si limitò a prendergli la mano.
Sirius si voltò a guardarla con sorpresa.
-...sei rimasta stupita da quello che hai visto?- domandò
Lei annuì
-Mi spiace che ci foste lì anche te, Miriam e Lily...ma non è proprio la prima volta che succede- raccontò il ragazzo
Jane si limitò ad annuire di nuovo, stringendogli più forte la mano. Detestava le brutte situazioni familiari, la facevano stare male.
Sirius osservò la sua espressione preoccupata e quegli occhi blu così tristi, e non potè fare a meno di sentire una stretta al cuore di tenerezza.
-Dai, Jane! Non fare quella faccia!- disse, questa volta con un sorriso vero
-Mi dispiace per te...sinceramente- spiegò lei, tentando di riesumare un sorriso
-Ti ringrazio...ma ti assicuro che sono molto più felice adesso di quando stavo lì con loro!-
Jane si trattenne dai commenti sulla differenza famiglia/amici, e pian piano, mollò la presa sulla sua mano
Poco a poco, Sirius si riprese e tornò ad essere quello di sempre.
-Che palle! Mi sto annoiando a morte...James! Hai qualche brillante idea?-
-‘Spetta Felpato, sto analizzando i miei schemi di Quidditch!-
Remus non c'era, Peter osservava James
-Ancora?! Ma porca misera, sei proprio fissato! Peter?-
-Io.. stavo guardando James- si scusò Peter.
-E santo cielo! Sarà pure un bel ragazzo, ma non è così importante...vabbè, Jane? Miriam? Lily?- a quel punto, ripiegare sulle ragazze sembrava essere il minore dei mali
-Cosa vuoi fare?- domandò Miriam, curiosa
Sirius dovette constare, però, che tutto quello che avrebbe voluto fare in quel momento non sarebbe stato possibile in compagnia di tre fanciulle. Decise, così, che si sarebbe adeguato alla situazione -Potete decidere voi, mesdames!-
Lily declinò l'invito, doveva sorvegliare i corridoi dieci minuti dopo, ringraziò comunque.
-Miriam?-
Ma Miriam, nel momento in cui Lily aveva declinato l'offerta, aveva deciso che non sarebbe stata lì a fare da terzo incomodo -No, se non viene Lily penso che starò anche io a guardare gli schemi di Quidditch!-
Jane alzò gli occhi al cielo. Ma perchè Miriam doveva sempre farle mettere alla prova la propria forza di resistenza?
Sirius si rivolse infine a lei -Jane?-
-Non saprei.. davvero, dimmi tu cosa preferiresti fare-
-Intanto, come vedi, non è notte e il cielo non è stellato, quindi qualsiasi proposta farò non sarà indecente!-
-Allora mi fido- sorrise lei
-E per dimostrarti che le mie intenzioni sono più che irreprensibili... hai libera scelta su che cosa fare!- disse il ragazzo, le cui intenzioni, in realtà, non erano del tutto innocenti come aveva appena proclamato
-Uhm...non lo so...- Jane si morse il labbro inferiore, pensosa
James, anche se era ancora immerso nei suoi schemi tattici, alzò la testa per fare una proposta -Una partitina a Quidditch? Tanto non c'è nessuno...-
-Uhh! Si!- esclamò Miriam euforica
-No, aspetta...non avevi detto che non volevi venire?- domandò Sirius, che si era già preparato le tattiche da attuare mentre si trovava solo con "la sua preda".
Miriam assunse un'espressione maliziosa -Giusto...-
In quel momento, James sbattè le carte per terra -Ma chisseneimporta!! VINCEREMO!! SU, PETER, PREPARATI: SI GIOCA A QUIDDITCH!-
-M...ma io non sono capace...-
James sbuffò -Ma perchè, credi che qualcuno di loro sia VERAMENTE capace di giocare?! E' solo per svagarsi un po'!- disse, con l'aria del campione che si abbassa al livello dei principianti
-Io vengo a guardarvi..non so volare- spiegò Jane
-Non sai volare?!- esclamò incredulo il capitano della squadra di Grifondoro -E cosa facevi mentre ti insegnavano a farlo il primo anno?-
-Mi rompevo un polso-
-Oh cielo...-
-Quindi che si fa? Giochiamo?- chiese Miriam, che si aspettava benissimo di sentire una qualche scusa da parte si Sirius da un momento all'altro per ritirarsi dalla partita
-Giocate, giocate...io vi guardo, ve l'ho detto!- esclamò Jane, che si sentiva in colpa
-Ma mi dispiace se stai lì da sola!- esclamò appunto Sirius, il cui livello di faccia tosta stava schizzando davvero alle stelle
-Beh ma non fa niente..- fece lei -Vi guardo volentieri...davvero!-
Sirius però non mollava. Il risultato fu che, mentre James, Peter e Miriam si improvvisavano rigoristi e portieri, Sirius se ne stava seduto accanto a Jane sugli spalti
Jane non sapeva di cosa parlare, non voleva dare a Sirius altri spunti per farla vacillare, così se ne stava seria seria, anche un po' imbronciata
Il ragazzo aveva un sorriso strano stampato in faccia, e un po' osservava gli amici volare davanti a loro, un po' osservava Jane
Lei aveva deciso di ignorare il più possibile quelle attenzioni speciali, così tifafa Miriam e si fingeva interessata alla partita
-Per me Peter finisce in infermeria tra trenta secondi...- commentò lui a un certo punto, il tono di voce volutamente suadente
-Mhmh...-annuì lei
-Miriam non se la cava poi male...-
-Mhmh...-
-James, inutile dirlo, è nato per questo...ma è meglio non gasarlo troppo...-
-Mhmh-
Sirius sospirò: questa volta sarebbe stato più difficile farla almeno parlare...
A Jane dispiaceva essere tanto scortese, ma pensava che non fosse il caso di dargli troppa corda
-Mmm...dov'è finita la Jane dispiaciuta per me?- domandò allora lui, completamente senza freni
-Sono ancora dispiaciuta per te- rispose lei
-E perchè non mi parli più? Vedi che avevo ragione a dire che sei arrabbiata con me?-
-Non sono arrabbiata con te!- protestò Jane. Come poteva spiegargli?!?
Ma spiegare sarebbe stato perfettamente inutile, dal momento che Sirius aveva capito benissimo perchè faceva così...
-Ah, allora forse...hai paura di me?-
Il silenzio di Jane fu eloquentissimo, mentre si stringeva di più le ginocchia al petto
-Ah, capisco...allora scusa, non ti importunerò oltre...- fece lui, mentre si spostava un po' più in là
-No!- esclamò lei, prima di arrossire e mordersi il labbro -Intendo dire...non voglio che tu non stia vicino a me-
Sirius inarcò le sopracciglia, come se fosse sopreso -Ah no?-
-No...si...non in quel modo!-
-Che modo, scusa?-
Jane prese fiato -Non voglio che tu mi stia vicino in quel modo- sottolineò, lasciando ben ad intendere che modo
Sirius fece finta di cadere dalle nuvole -Ah! Ora capisco! T'imbarazza?-
Jane fece una faccia eloquente -Certo che mi imbarazza!-
Sirius allora sorrise, questa volta con un'espressione da bravo ragazzo -Allora scusami...-
-Prometti che non lo farai più?- domandò lei
Sirius tornò a sedersi accanto a lei, poi la fissò per un secondo interminabile negli occhi, prima di sussurrarle un -Puoi contarci...- davvero poco rassicurante
Jane assunse un'espressione rassegnata, che ben lasciava capire quanto si fidasse di lui in quel momento, cioè quanto non si fidasse
Al ragazzo, però, sembrò andare benissimo così, e così cominciò a parlare con lei normalmente, come la scenetta appena avvenuta non fosse altre che una cosa di poco conto
Jane riprese a trattarlo come prima, chiacchierando spontaneamente, mentre giocava con i suoi capelli ramati. Non potè non ricordare la mano di Sirius che le accarezzava proprio i capelli, con un sussulto al cuore
Dal canto suo Sirius non poteva proprio evitare di lanciarle delle occhiate significative, di tanto in tanto.
Si erano completamente dimenticati degli altri, che avevano smesso di giocare e si avviavano a cena
E se non fosse stato per Miriam che, con la sua voce acuta, li richiamò alla realtà, probabilmente sarebbero rimasti lì fino allo spuntare delle stelle, elemento della natura davvero pericoloso per l'incolumità di Jane...
Jane si alzò dalla gradinata, guardando Sirius che non accennava a volersi schiodare di lì
-Sei proprio sicura che non vuoi aspettare le stelle?-
Jane, suo malgrado, sorrise, arrossendo -Sono sicura- rispose, tendendogli la mano per farlo alzare
Sirius l'afferrò ma apparentemente per sbaglio, lo strattone la fece cadere vicinissima a lui
Jane sentì cadere anche tutte le sue difese, e per un attimo si trovò inerme, col cuore a mille
-Non sono sicuro di volere ancora andare a cena...- sussurrò lui al suo orecchio
Jane sentì un brivido percorrerle la schiena, il respiro di Sirius sul collo
Non doveva farlo. Non poteva. Dov'era finita la sua volontà di ferro?
-Sirius...-annaspò -...avevi promesso-
-Ti sembravo convincente?- fu la risposta
-Per niente- rispose Jane, il respiro irregolare
Sirius era convinto di avercela fatta. Jane era lì, tra le sue braccia, ormai mancava davvero poco...
-Sirius, tu non sei innamorato di me- sussurrò lei, precipitosamente, poggiandogli una mano sul petto
Il ragazzò alzò le spalle -E allora?-
-E allora la cosa a me non può andare bene- rispose lei, gli occhi blu colmi di dispiacere
Jane fece un passo indietro e si allontanò ancora una volta da Sirius, che vide ancora una volta fallire il suo glorioso intento
-Ti prego Sirius...lo sai bene quanto me che non sei innamorato...preferisco che rimaniamo amici...-
A quella affermazione, Sirius sbuffò
-Ti interesso solo perchè ti rifiuto, lo sai...- tentò di convincerlo lei, tornandogli vicina
-E se anche fosse?- obiettò lui, mentre si alzava
-Non ci sono le basi per costruire un rapporto vero, non un rapporto di quel genere-
-Cioè?- fece il ragazzo, mentre s'incamminava davanti a lei
-Cioè che non potremmo mai stare insieme- disse lei, tristemente
Sirius si voltò, perplesso -E tu che ne sai? Vedi forse il futuro?-
-Lo so e basta- rispose Jane, abbassando lo sguardo
-Se ne sei così sicura...-
-Sirius ti prego, non essere arrabbiato con me...a me piace essere tua amica!-
-Ma io non sono mica arrabbiato!- obiettò lui, che in quel momento, più che altro, ce l'aveva con se stesso
Jane gli si affancò, mentre si avviavano al castello -Allora...continuiamo a comportarci come due amici, vuoi?-
Lui sospirò: certo che gli andava continuare a comportarsi da amici! Le sorrise, per farglielo capire.
Quella sera, in dormitorio, Sirius raccontò tutto ai suoi amici, di nuovo
James scosse il capo, deluso -Nonono, Felpato...qui qualcosa non va!-
-Beh Sirius, potresti lasciarla perdere e tenertela come amica- suggerì Remus, saggiamente
Ma Sirius non pensò nemmeno a valutare quell'opportunità
-Ci mancherebbe! Non ci sto-
-Qui quella che davvero non ci sta è lei, mio caro...- fu la risposta tagliente di Remus
Sirius si voltò con uno scatto -Se devi parlare per rompere tanto vale che non dici niente, Remus-
James si infilò tra i due, per coprire all'uno la visuale dell'altro -Ahia, siamo nervosetti stasera, eh? Dai Felpato, non farne una questione di stato!-
-Non mi piace che mi si dica di no!- fece lui, impuntandosi come un bambino
-Ma magari non è un NO definitivo- tentò Peter dal basso delle sue esperienze
James si aggiunse -Esatto! Io stasera ho cenato di nuovo con Lily- annunciò, orgoglioso
-Ma lei non ti ha mai veramente disprezzato-osservò Sirius, come già gli aveva fatto notare qualcun'altro
-Ma neanche Jane ti disprezza!- osservò James, consolatore
-No che non mi disprezza! Però...ha qualcosa di strano! E non lo dico solo perchè ancora non...-
Pian piano, si tranquillizzò. Un sorriso di sfida comparse sulle sue labbra ben disegnate. Era solo questione di tempo, dopotutto. Gli occhi brillarono
-Beh? Che è quella faccia?- chiese James
-Mi stavo preoccupando per niente...è solo una ragazza più difficile del solito. Meglio, vuol dire che non è scontata....Sai che le sfide difficili mi piacciono, Ramoso-
-Si...ma con te le difficili durano al massimo due tentativi! Al secondo te la danno eccome!- gli fece osservare l'amico, per nulla incoraggiante
Pià difficile è meglio è- Sirius aveva già l'adrenalina in circolo.
Nel dormitorio femminile del sesto anno, intanto, Jane si sfogava con Miriam
-E allora? Eravate lì soli soletti e...?-
-E sono fuggita per un pelo! La dovete smettere di lasciarci soli!- esclamò -Ci è mancato tanto così!-
L'amica sbuffò -Uffa! Sempre tanto così...ma poi non succede mai niente! Lo vedi che non è un problema lasciarvi soli?- osservò, forse un po' delusa
-Ma ti sei bevuta il cervello?- Jane era fuori di sè -LO SAI QUANTO ME CHE NON POSSO! COSA PENSI CHE SUCCEDEREBBE DOPO?!? EH?-
Miriam, stranamente, non rispose a tono -Non lo so!-
-APPUNTO!- Jane ammutolì, mentre le loro compagne di dormitorio entravano
-Ma pensi che potrebbe...cambiare qualcosa se succedesse?- sussurrò al suo orecchio Miriam
-Penso che non lo voglio scoprire. Non mi piace che Silente non ci abbia dato dritte. Non voglio rischiare niente-
-Però aveva anche detto di...-
Ma Miriam non riuscì a terminare la frase, perchè interrotta da Jessica, che doveva assolutamente raccontarle degli ultimi scoop riguardo una ragazza dell'ultimo anno di Tassorosso e un ragazzo del sesto di Corvonero.

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Capitolo 7
*** Il boccino d'oro, il cane, il gatto e il topo ***




L'ennesimo GRAZIE a voi che commentate...mi raccomando, non abbiate paura di recensire, voi lettori silenziosi...e spero vi piaccia il 7 Capitolo!





Tra un tentativo di conquista e l'altro, finalmente arrivò il fine settimana. E, con il finesettimana, arrivò la tanto attesa prima partita di Quidditch della stagione. James faceva lo spavaldo, ma Sirius e Remus si accorsero perfettamente che a colazione non aveva toccato cibo
Verso le 10 di quella mattina, tutti gli studenti delle case di Grifondoro e Serpeverde presero posto negli alti spalti del campo da Quidditch. Naturalmente, c'era chi voleva accaparrarsi i posti migliori...
-Cammina Peter! Non farti superare!!-
-Scusa Sirius- balbettò lui, mentre l'amico lo pungolava per farlo avanzare, seguito da Remus, Frank Paciok, Alice Thorne e Lily
Intanto, Miriam stava cercando di convincere Jane a a raggiungerli -E dai Jane! Sono nei posti migliori! E non è detto che tu debba stare per forza vicino a LUI!-
-Miriam, vai tu! Io resto con Jessica e Gretchen. Davvero! Non sono poi così lontana!-
-Ma non è lo stesso se non ci sei anche te!!- protestò la ragazza, facendo il broncio
-Vai!- le intimò Jane, spingendola per le spalle
Miriam venne sommersa dalla marea di Grifondoro in agitazione e perse di vista Jane. Si diresse così verso la prima fila, spintonando, graffiando e mordendo chiunque le si parasse davanti
-Oh ciao!- la salutarono Alice e Lily
-Heilà!-
La salutarono anche gli altri, pieni di sciarpe di Grifondoro
-E Jane?- chiese naturalmente Sirius avendo notato la sua assenza
-E' più in su, con Jessica e Gretchen- rispose Miriam
Sirius diede un'attenta occhiata alle sue spalle e riuscì a scorgere la ragazza alcune file più indietro
-FORZA JAAMES!- urlarono, i ragazzi ma anche le ragazze
La voce del cronista annunciò i nomi dei giocatori di Grifondoro
Tutta la scuola, Serpeverdi esclusi, teneva per loro, e il boato fu spaccatimpani. James strinse la mano al capitano avversario, minaccioso. Il cercatore di Serpeverde era regulus
James aveva quindi una motivazione in più per acchiappare il Boccino...e inoltre aveva un piano. I suoi occhi castano nocciola si illuminarono mentre guardava il cielo limpido. Aveva una buona sensazione.
Madama Bumb si posizionò al centro del campo, liberò il Boccino e , con un fischio, diede inizio alla partita
James si librò in aria, veloce. Era nato per quello.
Dopo due minuti dall'inizio della partita, Grifondoro segnò il primo goal
Un boato prese il stadio. Grofondoro era inplacabile, si portò in vantaggio per 6 reti a 2
-SIIIIII!!!- esultava il gruppeto in prima fila, da cui però si era appena staccato Sirius
Anche poche file sopra, Jane, Jessica e Gretchen si abbracciavano, entusiaste
Ma Jessica e Gretchen furono ancora più entusiaste quando, qualche istante dopo, videro sbucare dalla folla Sirius Black
-Ciao Sirius!- lo salutarono subito, ridacchiando
-Salve ragazze!- salutò lui, con un calore mai usato prima nei loro confronti
Le due erano in procinto di un collasso. Ma quella che veramente rischiò il collasso era Jane
-Come mai sei venuto qui?- domandò, facendo trasalire le sue compagne
-Lì davanti mi annoiavo...così ho deciso di farmi un giretto...-
-Come sarebbe a dire ti annoiavi?- lo rimproverò lei -Con una partita così...!-
-Mmm si...non è male...- con un balzò si portò accanto a lei
Grifondoro segnò un'altra rete. Jane sorrise -FORZA RAGAZZI!- urlò
Sirius osservò che la visuale di Jane non doveva essere totalmente sgombra, dal momento che si trovavano dietro a ragazzi che continuavano a saltare come dannati. -Ma ci vedi bene?-
-Più o meno...-rispose lei -Abbastanza-
-Abbastanza? No, bisogna rimediare...-
Jane si preoccupò alquanto quando lo vide accucciarsi vicino a lei, ma ancora di più quando sentì le sua gambe sollevarsi da terra, appoggiate alle spalle del ragazzo
-Aaargh! SIRIUS! MA COSA FAI!? METTIMI GIU'!!!-
-Ma non voglio che tu ti perda le azioni migliori!- fu la scusa
Jane barcollò -Dammi le mani- ordinò, col broncio
Sirius non aspettava altro, così afferrò saldamente le mani della ragazza, per tenerla in equilibrio
Inutile dire il disappunto di Jessica e Gretchen alla situazione. Jane ormai era rassegnata
-SIIIIIIII!! VAI GRIFONDORO!!! VAI JAMES!!!- urlava intanto Sirius, che ora aveva un altro buon motivo per esultare
Il james in questione, in quell'istante, frenò bruscamente, lo sguardo avido: aveva visto il boccino d'oro
Seguì da fermo lo scintillio d'oro con la vista, finchè non lo ebbe localizzato completamente: a quel punto si lanciò all'inseguimento
I Grifondoro trattennero i fiato: James in picchiata e Regulus alle sue calcagna. Lily sentiva le ginocchia tremare, Miriam e Alice urlavano, Peter era completamente fuori di sè dall'ansia
Persino Remus continuava a tormentarsi le mani in preda all'ansia -E dai...e dai...prendi quel Boccino...-
James allungò la mano e con uno scatto felino agguantò il Boccino. ROOOOOOOOOOOOAR. BOATO.
Miriam, seppur piccolina, strinse in un abbraccio collettivo Alice, Remus e Peter -SIII!!! CE L'HA FATTA!!!-
Jane esultò, scollando le mani da quelle di Sirius e rischiando di finire per terra
Il ragazzo la riacchiappò al volo, ma poi la fece scendere delicatamente a terra: non avrebbe perso l'occasione data dall'euforia generale!
Intanto James si staccò dall'abbraccio collettivo della sua squadra e volò verso Lily, porgendole il boccino -E' per te- dichiarò
Naturalmente, anche se ne caos generale, gli occhi di tutti i Grifondoro si volsero verso quei due
Lily non potè non sorridere. -Per me? davvero? Oh..io...GRAZIE JAMES!- esclamò, gettandogli le braccia al collo e rischando di farlo finire giù dalla scopa
-L'ho preso apposta. Sai, della vittoria della squadra non m'importa poi molto- le sussurrò all'orecchio, giocoso
-Sei il solito bambino- disse lei, ma con un tono dolce
-Lo so...- ammise lui, con un sorrisone
Lily sorrise, raggiante, lasciandolo andare. James la guardò, con l'aria di chi non potrebbe volere di più dalla vita. O forse sì. -Esci con me ad Halloween?-
Lily, come prima reazione, si guardò attorno: stavano ascoltando tutti? Poi, però, decise che con le importava: chissà per quale strano motivo, ma James da qualche settimana era diventato una delle persone più piacevoli che avesse mai conosciuto...
-Beh, James...Va bene!- rispose quindi
James esplose, fece una capriola per aria con la scopa.
-Oh...sono così belli!- esclamò Jane, saltellando
Sirius sorrise, ancora un po' incredulo -Ci è riuscito! Porca miseria, dopo quasi sei anni c'è riuscito! Grande Ramoso, è il mio uomo!-
Jane annuì, raggiante. -Tu prova a farmi un'altro scherzo così e vedi che fine fai- disse poi a Sirius, fingendosi severa
-Oh, che terrore...-
Jane si alzò in punta di piedi, avvicinando il viso a quello di Sirius, puntellandogli il dito sul petto -Mai sottovalutare una ragazza, Sirius...-
Sirius, d'altra parte, pensava che quella situazione fosse troppo perfetta per lasciarla scappare; così, le cinse delicatamente la vita con le braccia -No...io non sottovaluto proprio nessuno...ma neanche tu dovresti farlo-
-Io non sottovaluto, io valuto- rispose lei, sostenendo lo sguardo languido di Sirius
Era perfetto, era tutto perfetto...se non fosse che, in quel momento, Sirius si sentì tirare una pacca su una spalle -HEI! FELPATO! ABBIAMO VINTO!!!-
Jane ne approfittò per sgusciargli via dalle braccia, facendogli un ‘ciao ciao’ con la mano, guarnito da un’espressione che poteva essere di vittoria, dispiacere, sfida….
Sirius la guardò andare via, disperato, mentre James lo abbracciava, contento.
-Congratulazioni, Ramoso- rispose Sirius, veramente contento per il suo appuntamento con Lily
-Grazie, Sirius! Non hai idea di come mi senta!!!- esclamò il ragazzo, che in quel momento avrebbe potuto volare benissimo anche senza la sua scopa
-Ne ho idea, James...dopo ben 6 anni la rossa esce con te, eh?-
-SI!!! CON ME !! LILY EVANS ESCE CON ME!!-
Remus e Peter lo raggiunsero, felici anche loro. Era la fine di un luungo periodo di tormenti!!!
Più tardi, i quattro si trovarono a festeggiare la vittoria della loro Casa in Sala Comune, come da tradizione
James fu portato in trionfo, da vero eroe. Sirius e Remus avevano tirato fuori scorte di dolci da non si sapeva bene dove, e la Sala era Festante, e, anche se non voleva ammetterlo, Lily aveva gli occhi verdi che brillavano, con il boccino d'oro ancora con lei
Naturalmente si era anche ritrovata attorniata da una decina e più di ragazze, alcune invidiose, altre curiose di sapere com'era andata la scena nel dettaglio
Miriam era tra loro. Nonostante avesse visto tutto, voleva sentirlo raccontare di nuovo da Lily, rossa per la vergogna
-Beh, ecco...niente di speciale...è volato col Boccino in mano...- raccontava imbarazzata
Intanto, Jane stava discolpandosi con Jessica e Gretchen, cercando di convincerle che tra lei e Sirius non ci fosse assolutamente nulla
-Sèèè come no, bella! Si vede benissimo che lui ci prova!- commentò Gretchen, stizzita, mentre Jessica l'aveva presa più con filosofia
-E allora pensala un po' come ti pare!- esclamò Jane, incrociando le braccia
Jessica tentò di convincere Gretchen che, anche se Sirius sembrava essere interessato a Jane, non era detto che il sentimento dovesse essere per forza reciproco
Intanto Jane si allontanò stizzita, il naso all'insù puntato per aria
Miriam, infilata nel gruppetto attorno a Lily, vide la reazione dell'amica, così decise di seguirla.
-Che succede?-
-Jessica e Gretchen rompono per quello che è successo oggi-
-La gelosia fa brutti effetti, eh?-
-Basterebbe che la gente si facesse i fatti suoi-
Miriam arrossì: fino a cinque secondi prima era una di quelle che stavano assalendo Lily Evans per sapere della dichiarazione di James Potter!
-Ehm, già...-
Jane sorrise comprensiva -Beh, a parte te-
Miriam le rivolse un sorriso colpevole
-Comunque non devi starle a sentire per forza!- disse poi
-Si, si..hai ragione- annuì Jane, andando a sedersi sul davanzale chiuso della finestra
-Dovremo raddoppiare le misure di sicurezza d'ora in avanti?- domandò Miriam che si piazzò di fronte a lei
-In che senso?-
-Nel senso che QUELLO fa sul serio...-
Jane si affrettò a zittirla. QUELLO stava arrivando.
E aveva una faccia per nulla rassicurante...-Buonasera fanciulle!-
-Ciao Sirius- salutarono, in coro
-Che state facendo?-
-Chiacchieravamo....- rispose Jane, sempre seduta sul davanzale. Guardò Miriam, tentando di farle capire che non se ne doveva andare
Il ragazzo si sedette sul davanzale accanto a Jane -Bello! posso sentire anche io?-
-Non era niente di interessante- rispose Jane, cercando l'appoggio di Miriam
-Già, proprio nulla d'interessante! Stavamo parlando delle sopracciglia di Christina Banks...- inventò sul momento la ragazza
Jane annuì, facendo un segno d'approvazione all'amica
-Sopracciglia?!- esclamò Sirius, che sembrava aver creduto a quella storia
Jane esultò, mentalmente. Aveva abboccato e entro dieci secondi si sarebbe stufato di quel discorso insulso.
-Eh, si! Ma sono cose che a te non interessano, vero?- continuò Miriam, che a inventare storie era sempre stata brava
Prima che potesse continuare con le sopracciglia, però, Gretchen sopraggiunse -Miry! Ti devo ASSOLUTAMENTE raccontare l'ultima novità!-.
Miriam gyardò in direzione di Jane, l'espressione di una che è in difficoltà.
-Proprio ora, Gretchen?!-
-Non posso sentire anche io?- domandò Jane
Ma l'espressione di Gretchen fece capire alla ragazza che doveva essere proprio lei l'argomento delle "ultime novità"
-Ehhh no!-
Jane si rassegnò, ormai disperata, mentre Miriam si allontanava con un'espressione di scuse. Con un balzo, Sirius scese dal davanzale e si piazzò davanti a lei. Zero vie di fuga
-Allora...cos'avrebbero di strano le sopracciglia della Banks?- attaccò lui, con l'aria di chi ha capito molte cose...
-Ancora non lo so...- rispose lei, guardandosi intorno preoccupata
-Mmm...devo ammettere, comunque, che Miriam è quasi riuscita a farmela credere...-
Jane fece una faccia colpevole, mentre Sirius appoggiava le mani ai due lati della finestra
-Sai una cosa, Jane?-
-Mh?- mugugnò lei, paralizzata
-Mi stai facendo innervosire!- rivelò lui, con un sorriso sul volto che in realtà voleva dire tutto il contrario
-Ah si?- rispose lei, spavalda
-Sì...la scampi sempre!-
-La scamperò anche adesso- rispose Jane, sfidandolo con lo sguardo
Sirius sfoderò l'espressione più affascinante che potesse fare, e le si avvicinò di più.
-Beh...se ci riesci...-
Jane avvicinò il viso al suo, le loro labbra quasi si sfioravano...
Sirius sorrise, ormai sicuro che niente avrebbe potuto fermarlo. Erano tutti così impeganti a festeggiare che mai nessuno si sarebbe sognato d'interromperlo!
Jane gli circondò il collo con le braccia e, delicatamente, scese dal davanzale. Le loro bocche stavano per toccarsi quando lei, ormai in piedi, arretrò un po' il viso, gesto che lui seguì, e poi gli sfuggì.
Sirius rimase pietrificato, ancora rivolto verso la finestra.
Jane era ormai lontana, che saliva le scale del dormitorio prima che lui potesse inseguirla, e aveva un'espressione che diceva a grandi lettere 'Ci riesco'
Lì trovò Miriam che, con un'espressione annoiata, stava ancora ascoltando Gretchen che cicalava.
Intanto, di sotto, James era andato da Sirius ridendo come un pazzo, dopo aver assistito da lontano a tutta la scena
-Ma non è possibile! Non è possibile! Felpato! Mio conquistador! HAhaHa!!! Devi vedere la tua faccia!!!-
Sirius aveva un'espressione a dir poco sconvolta, rimasto ancora una volta a bocca asciutta
-Dai! Non ci pensare! Fatti una bevuta che ti passa tutto!!- gli consigliò James, ignorando il fatto che ci fossero solo Burrobirre e succo di zucca...
-Ma che bevuta e bevuta! Non va mica bene così!-
-Senti: magari è fidanzata!-
-Non lo è-
-Te l'ha detto?-
-Sveglia, non giocherebbe al gatto e al topo se lo fosse!-
-Forse è meglio al CANE e al gatto!!- sghignazzò l'amico
Suo malgrado, Sirius rise -Ma quante cazzate spari, Ramoso?-
-In questo momento non lo so!!-
-vai a dare la buonanotte all tua Lily- gli sorrise Sirius, incoraggiante
James volò via dall'amico in un baleno e raggiunse la ragazza
Sirius, da lontano, li vide scambiarsi un lungo abbraccio e rimanere a chiacchierare. La storia del gatto, cane e topo, doveva finire. Presto.

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Capitolo 8
*** Un avviso in bacheca e un abbraccio ***



Il mattino seguente, Sirius si svegliò con un'aria parecchio sconvolta. Aveva sognato Jane che, vestita da gatto, fuggiva nei posti più improbabili ogni volta che lui, trasformato in cane, era lì lì per acchiapparla.
Era il 2 Ottobre, il cielo era plumbeo, il freddo arrivava.
Quella mattina, per giunta, li attendevano ben due ore chiuso nel laboratorio di Pozioni, una delle aule più scure dell'intero castello.
Il suo umore era pessimo, al contrario di quello di James, a cui Lily la sera prima aveva dato un bacio sulla guancia
-Vedi? Vedi? Proprio qua! In questo punto!!- gli stava giusto indicando James, mentre scendevano le scale per andare a colazione.
-Piantala Ramoso- brontolò Sirius
-James... ti prego!!!-
James sperava che una lauta colazione avrebbe fatto passare il malumore all'amico.
In realtà, se ne disinteressò quando vide che Lily lo aveva aspettato per sedersi
-Buongiorno!!- la salutò, raggiante
-Buongiorno, James- sorrise lei
-Dormito bene?-
-Si, grazie...e tu?-
-Benissimo!- avrebbe anche voluto aggiungere "con te che mi sei venuta a trovare in sogno", ma si trattenne.
Le spostò la sedia per farla sedere e si accomodò accanto a lei
Remus, seduto poco più in là, li osservava con un sorriso
Intanto, mentre Peter rovesciava il tè, Jane e Miriam entravano in Sala.
Naturalmente, badarono bene a sedersi a distanza di sicurezza da Sirius.
Il ragazzo stava giusto tentando di sbollire l'irritazione della sera precedente, per sostituirla con l'adrenalina della sfida.
Non era poi così un dramma che Jane continuasse a fare la difficile, cercava di pensare; "sarà ancora meglio quando l'avrai conquistata!" si diceva poi.
La sentì lamentarsi con Miriam del fatto che avesse iniziato a piovere, come si notava dal soffitto incantato, e dovessero andare proprio ad Erbologia
-Ma io adoro Erbologia!!- sentì esclamare a risposta Miriam
-Buon per te...- rispose Jane, mentre guardava il soffitto tetra
-Comunque ci devi andare...fa sempre parte del programma del 6° anno!-
-Lo so che ci devo andare, Miriam...-
-Ecco, brava! L'unica cosa è che dovrò dire addio ai ricci perfetti che ero riuscita a farmi...-
Jane scosse la testa, prima di tornare al suo tè
Sirius la fissava mentre sollevava la tazza e beveva a piccoli sorsi, poi mentre la poggiava e si sistemava i capelli dietro l'orecchio.
Doveva capire come fare, trovare un punto debole...qualsiasi cosa!
Intanto, mentre James costringeva Lily a farsi portare la borsa a Pozioni, Jane e Miriam si alzarono, per andare ad Erbologia
Sirius fu tentato di seguirle, magari per scontrare accidentalmente Jane... poi decise che era meglio aspettare il momento giusto. Con passo elegante e disinvolto, le mani in tasca, si avviò a pozioni.
Una volta nel sotterraneo, i ragazzi raggiunsero le loro solite postazioni: Remus accanto a Lily, James a Sirius, Peter nei pressi del gruppetto.
James cominciò a ridere con Sirius dopo nemmeno 2 minuti dall'inizio della lezione. Lily lo guardò con un sorriso
Il ragazzo però non se ne accorse e continuò a sghignazzare con l'amico. Chi invece se ne accorse fu Remus
-E' migliorato tanto, vero?- osservò, con aria casuale
Lily si voltò di scatto verso di lui -Oh! James? Beh...sì!-
-E' incredibile quanto tu lo abbia cambiato, Lily...-
Lei sorrise -Beh...solo io?-
-Si. Credimi, nessuno avrebbe potuto cambiare quel lato di James quanto te-
Lily non rispose, forse un po' in imbarazzo, ma Remus si accorse perfettamente del luccichio nei suoi occhi verdi.
-Sono contento che tu gli abbia dato una possibilità, Lily. L'hai fatto al momento giusto-
-E' che infondo non ho mai pensato davvero che fosse una persona presuntuosa e arrogante...ho sempre ammirato il modo in cui è amico tuo, o di Sirius o di Peter! E' una persona che non vi farebbe mai del male...-
-Lo so- disse Remus orgoglioso -E' solo che si era fatto un po' prendere la mano dalla celebrità-
-Un po' tanto, certe volte!- ridacchiò lei
Remus le sorrise. Voleva davvero bene a Lily.
In quel momento, vicino a loro, il calderone di Peter esplose
James e Sirius, dopo essere dovutamente morti dal ridere, andarono ad aiutarlo di buona voglia.
-Codaliscia! Ma quanti danni ci combini?!-
-Sei proprio un imbranato...!- risero, tirandolo su di peso
Remus scosse il capo, mentre li osservava
Tornati in Sala Comune, si accorsero che c'era una calca di gente attorno alla Bacheca, che si aprì per farli passare. Gita a Hogsmeade il 31 Ottobre-
James, che naturalmente era in testa a tutti, esultò -MA E' PROPRIO PERFETTO!-
Lily era dietro di lui -Puoi non urlarlo, magari?-
-Ops! Scusami Lily! Scusami, scusami!- la pregò il ragazzo, che non si era accorto di averla alle spalle
Lily sorrise a tutta quell’ apprensione tranquillo...ci vengo lo stesso- rispose, strizzando un occhio a Remus
Ma nonostante tutte le preoccupazioni di Lily, la notizia era diventata ormai di dominio pubblico...
James stranamente tentava di far tacere le voci degli impiccioni, preoccupato dalla reazione di Lily, ma infondo, anche se lo fosse venuta a sapere tutta la scuola, non gli sarebbe importato più di tanto. Lily Evans aveva accettato di uscire con lui: era l'unica cosa che contava!
Intanto giunse la classe del sesto anno, fradicia di Erbologia, nonostante tutti gli incantesimi impermeabili
-Non ho il coraggio di guardare lo stato dei miei capelli- fu la prima cosa che si udì, non appena Miriam mise piede in Sala Comune
Jane la seguiva, completamente da strizzare -Ma mi hai guardata?!?-
-Beh, non è che di solito la situazione sia molto migliore!- bisbigliò perfidamente Gretchen all'orecchio di Jessica
Jane ovviamente la sentì, come l'altra metà della Sala, ma fece finta di niente, limitandosi a contare fino a 10
Miriam prese l'amica sottobraccio -Che nervoso!!! Vieni, andiamo a rimetterci a posto...-
-Eccomi- rispose Jane, seguendola a ruota
Sirius, seduto sul davanzale della finestra dove il giorno prima di era consumata la divertente scenetta, osservava Jane come per studiarla.
Lei sentiva il suo sguardo addosso, mentre andava verso le scale del dormitorio. Si voltò a guardarlo.
Il ragazzo rimase impassibile e continuò a fissarla
Jane accennò un sorriso. Era arrabbiato?
Sirius dovette intuire la sua preoccupazione, così le sorrise, conciliante e misterioso insieme
Jane quasi quasi stava per andare dritta verso di lui, attraente come un fiore per le api, ma il braccio di Miriam la trascinò via -Hei! A lui ci penserai dopo!-
Jane corse su, in preda ad una strana follia. Si cambiò e asciugò alla velocità della luce e volò al piano di sotto. FERMATI, CHE FAI? Si diceva ad ogni passo. Fatto sta che era già davanti a Sirius.
Quello, forse per la prima volta in vita sua, parve colto di sorpresa -Ciao...-
-Come va?- domandò lei, iniziando a rendersi conto di cosa stava facendo
-Magnificamente- le sorrise
-Oh, perfetto..ciao allora- si voltò lei
-Jane?-
-Si?- domandò, sempre di schiena
-Stai bene?-
-Si-
Sirius si preoccupò: se adesso Jane iniziava a comportarsi in modo inaspettato, come avrebbe fatto ad agire con successo?
Jane si voltò di nuovo di scatto, lo prese per le spalle -Mi dispiace. Mi dispiace per come mi sto comportando con te...e non è che non mi piaci...al contrario- mormorò -Ma non posso stare con te- confessò -E non posso per una buona ragione- lo guardò, sincera
Sirius parve rilassarsi: le crisi di isteria femminili erano situazioni molto familiari!
-Una buona ragione?-
-Si- rispose lei, serissima
-Ah si? E me la potresti dire questa buona ragione?-
-No- Come poteva? -Mi dispiace...- sussurrò
-Come ti pare...vorrà dire che correrai il rischio che lo scopra da solo...-
-No! No Sirius davvero...sono sincera...se tu potessi...lasciarmi perdere, sarebbe molto meglio per tutti e due-
Sirius le sfiorò i capelli ramati con le dita -Mmm...non saprei...-
Jane lo guardò implorante. Non poteva continuare così fino a Giugno..!-
-Ma non è detto che io voglia stare con te...-
Jane fece una faccia interrogativa -No- disse poi, decisa
Sirius sospirò -Jane, Jane...se tu davvero fossi convinta di quello che vai professando, non pensi che m'ignoreresti?-
-Non ti voglio ignorare- si impuntò lei
-Ma ignorare in quel senso...-
Jane arrossì -io ti ignoro...-
-E allora perchè te ne stai qui a due centimetri da me?-
Jane si allontanò rapidamente, con una faccia di nuovo timida
-Paura, eh?-
Sirius aveva due occhi grigi pazzeschi almeno quanto quelli blu scuro di Jane, che non sapeva davvero più cosa rispondere. Tacque.
Sirius non voleva terrorizzarla. Voleva solo capire fino a che punto Jane sarebbe stata pronta a resistere o meno...
Lei fece qualche passo indietro -Voglio esserti amica- sottolineò
Lui annuì -Sì, lo so...-
Jane mosse qualche passo verso di lui, sempre con le braccia tese Di nuovo Sirius si trovò a provare una sensazione che di rado aveva provato prima: uno strano senso di tenerezza.
Di nuovo Sirius si trovò a provare una sensazione che di rado aveva provato prima: uno strano senso di tenerezza.
Jane mosse qualche passo verso di lui, sempre con le braccia tese
Sirius, dapprima, la afferrò per le mani, un po' incerto. Se l'avesse abbracciata, il suo piano di conquista avrebbe potuto continuare lo stesso?
Jane si avvicinò ancora: qual'era il problema di un abbraccio amichevole? Si disse
-Jane, lo sai che per queste cose di me non ti puoi fidare?-
La ragazza annuì -Io mi fido- disse, sicura, abbracciandolo e stringendolo forte
Sirius, sul momento, rimase inerme: perchè faceva così? Perchè doveva rovinargli i piani?
Poi, un po' per forza, un po' perchè sentiva ancora quella strana tenerezza dentro di sè, la strinse anche lui nell'abbraccio.
Sirius era alto, Jane gli arrivava alle spalle, dove aveva affondato il viso, tristemente.
Era ingiusto.
***
Quella sera, Sirius si confidava con Remus
-Capito? E io non sapevo come comportarmi!-
Remus sorrise, comprensivo -Penso abbia fatto un gesto molto carino-
-Carino quanto vuoi, ma non era quello che volevo che facesse!-
Remus sospirò -Lo so che non era quello che volevi…ma non dev'essere stato poi così terribile, no?-
Sirius lo guardò eloquente -Beh...-
-Sirius, è stata corretta con te...ti ha detto che le piaci, ma che non può stare con te-
Il ragazzo puntò un dito contro il materasso del letto su cui stava seduto -E' questo il punto! Ci sono delle cose un po' strane...-
-Ho notato. Però chissà...magari è una cosa temporanea-
-Se ti riferisci a problemi di tipo femminile, mio lunatico amico, con me non attaccano...no, dico, è una stranezza permanente!-
-Non intendevo quello...ma tu cosa le hai detto quando ti ha abbracciato?-
-Niente! Che dovevo dirle?-
Remus sospirò di nuovo, rassegnato -E ora cosa intendi fare?-
Sirius rimbalzò sul letto -Non lo so, Remus! Perchè se lei si fosse evitata la scenetta di oggi, non mi avrebbe messo addosso questo senso di indecisione di merda...-
-Indeciso perchè?-
-Cosa faccio? Le mi apre il suo cuore e io continuo imperterrito?- l'idea, in realtà, parve solleticarlo...-E' corretto, secondo te?- domandò all'amico sensibile
Remus fece una faccia eloquente -E' corretto continuare a provarci, penso. E' meno corretto farlo in modo puramente fisico-
Sirius fece una faccia colpevole -TANTO meno corretto?!?-
-No. Non tanto. Diciamo che è scorretto provarci in modo SOLO ed ESCLUSIVAMENTE fisico....devi voler STARE con lei. Non solo perchè ti attrae fisicamente perchè non la puoi avere-
-Lunastorta, ma quante ne sai?!- esclamò l'amico, stupito -...quindi ho la tua approvazione?-
-Si. Ce l'hai. Vi vedo bene...però Sirius, non SOLO fisicamente...okay?-
-No, non SOLO fisicamente, va bene!- sbuffò il ragazzo, imitando la voce dell'amico
-Bravo- sorrise Remus -Ti vedo preso, eh?-
-Ma che dici!- rispose Sirius con noncuranza, mentre si sdraiava
-Ah...ha resistito un mese. E' un record. E senza mai averti nemmeno sfiorato, in pratica-
-Ah, dici che mi dovrebbe sfiorare per cedere?!-
-Non hai capito niente, eh?-
-Eh...no!- ammise Sirius, che certe volte pensava davvero che Remus fosse anni luce avanti rispetto a loro, comuni mortali
-TU hai resistito un mese dietro alla stessa ragazza, Sirius. E' un record-

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Capitolo 9
*** Foglie secche e zucchero a velo ***


UN TRILIONE DI GRAZIE A CHI COMMENTA!






Il 31 Ottobre arrivò in fretta, dopo un'altra notte passata fuori, da Animagus, per i Malandrini.
Il gran giorno di James era finalmente arrivato e, come da copione, dal momento del suo risveglio era entrato in agitazione
Remus stava troppo male per andare a Hogsmeade, e Peter doveva recuperare alcune insufficienze. Così, c'era solo Sirius a tentare di calmarlo. Nell'ultimo mese Sirius aveva raggiunto una certa stabilità nel rapportarsi con Jane.
Aveva cercato di mantenere un rapporto di amicizia, ma non aveva certo smesso di sperare di conquistarla, prima o poi.
Alternava momenti amichevoli, a momenti in cui invece si limitava a provarci con lei, che resisteva, non impassibile ma decisa.
Quel pomeriggio, però, non sarebbero andati ad Hogsmeade insieme: Jane era stata invitata, assieme a Miriam, ad unirsi ad alcuni suoi compagni di anno
Sirius si rese conto che non aveva nessuno con cui andare di preciso: si sarebbe aggregato a qualcuno. Intanto James tentava di appiattirsi i capelli, disperato.
-NO! Felpato, guarda! Stanno in piedi da soli! Hanno vita propria!- si lamentava da ormai 10 minuti davanti allo specchio
-Dai James, stai bene così! Alla Evans non importa nulla dei tuoi capelli!-
-Ma certo che le importa! Non ti ricordi cosa mi diceva? "Sempre lì a passarti la mano tra i capelli!"! Ti ricordi??-
-Beh ma Ramoso, era diverso...lo facevi apposta!- lo rassicurò Sirius, pazientemente, prima di sollevarlo di peso, lanciargli la giacca e cacciarlo fuori dal dormitorio. -Andrà bene...sei o non sei James Potter?-
Il ragazzo trasse un gran sospiro -Ma si! Certo che sono James Potter! E come tale saprò cavarmelo egregiamente! Giusto?-
-Giusto!- esclamò Sirius, il braccio intorno alla sua spalla -Coraggio Ramoso...in bocca al lupo! Mannaro o non mannaro-
James fece una smorfia a quella pessima battuta, e scese le scale del dormitorio.
Lily lo aspettava, la giacca lunga di lana, pantaloni neri e la sciarpa lilla. -Ciao- lo salutò, raggiante
-Ciao- salutò lui, passandosi istintivamente una mano tra i capelli. L'agitazione faceva brutti scherzi!
Lily lo prese a braccetto -Andiamo?- domandò, allegramente
-Andiamo!- esclamò lui, contento
Intanto, Jane e Miriam stavano con Gretchen, Jessica, Isobel, una ragazza molto introversa del loro anno, Christopher, considerato un bel ragazzo e Matthew, il suo fedele seguace
Gretchen e Jessica facevano gruppo a sè, spettegolando su tutto e su tutti, tanto che persino Miriam aveva deciso di passare il meno tempo possibile con loro
Percorso il tragitto che portava a Hogsmeade, decisero di girare il gelido paesino
Non c'era ancora un freddo tipicamente invernale, ma era sicuro che, prima o poi, sarebbero andati tutti a rintanarsi ai Tre Manici di Scopa
Sirius vagava senza una meta precisa, insieme a Frank Paciok, Alice, e qualche altro amico, annoiato. Si guardò intorno e individuò il gruppetto del sesto anno
Nel giro di mezzo secondo, casualmente, si trovò a gironzolare da quelle parti, e non potè proprio fare a meno di scontrare Christopher mentre passava...
-Ma che..?!?- fece Christopher, voltandosi. Aveva occhi verdi e svegli e capelli castano chiaro, spettinati ad arte
-Oh! Scusa, mi spiace...- lo liquidò in fretta Sirius, che finse di aver notato Jane solo in quel momento -Hei!Jane! Ci sei anche tu?-
-Ciao Sirius- salutò lei, che non mostrò di aver capito benissimo che non era proprio una coincidenza
-Facevi un giretto anche tu?- domandò Miriam
-Diciamo di si, visto che nè James nè Remus sono qui...-
-Ah, giusto! Oggi è il grande giorno!-
Christopher e Matthew tacevano, in soggezione, per non parlare di Isobel, mentre Jessica e Gretchen, al solito, sparlavano
Sirius, però, ignorò perfettamente tutte quelle reazioni dovute alla sua presenza e si unì alla comitiva
Ci volle poco perchè Christopher ritrovasse la parola
-Allora Jane! Ti piace Hogsmeade? Non c'eri mai stata, no?- domandò alla ragazza con fare disinvolto, mentre le circondava le spalle con il braccio
-Hem...si, davvero affascinante- rispose lei, imbarazzata
Sirius lanciò un'occhiata fulminante al ragazzo -Non è che Hogsmeade sia poi una gran bellezza...-
-Ah no? E perchè mai?- rispose quello, impertinente
-Ma guardati intorno, no? E' un buco!-
-E' l'unica cittadina interamente magica della Gran Bretagna!-
-Ciò non significa che le debba piacere per forza, no?-
-Ragazzi...- tentò Jane, in mezzo a due fuochi
Sirius lanciò un'ultima occhiata sprezzante a Christopher e tornò in silenzio.
Jane guardò con disappunto il braccio del ragazzo attorno alle sue spalle. Doveva liberarsene
Chrisopher, intanto, aveva ripreso a blaterare notizie riguardo il degrado ambientale di molti luoghi magici in Gran Bretagna, pensando di essere ascoltato con interesse da tutto il gruppetto.
Jane tentava in ogni modo di staccarsi da quel ragazzo, inventando scuse per allontanarsene
Provò con uno starnuto, ma non funzionò, poi provò la scusa del "mi sembra di aver calpestato qualcosa", ma ancora niente. In ultimo lanciò un'occhiata disperata a Miriam, che passeggiava a braccetto con Isobel.
Decise di ricorrere all'ultima opportunità, e guardò Sirius implorante
Sirius la guardò come a dire "Te la sei voluta...", ma alla fine non resistette ad aiutarla.
-Jane, vieni un secondo qui...hai qualcosa tra i capelli...- e con un rapido movimento l'afferrò per un braccio, portandola via dalle grinfie di Christopher
-Grazie...- sussurrò lei
Sirius le sorrise e da quel momento in poi fece ben attenzione a tenersela sempre accanto
Christopher cercava con disappunto di intromettersi nella conversazione
-Jane, hai già fatto quella relazione per Storia della Magia?-
-Si- fu la risposta, distaccata e cortese
-Ah bene...mi aiuteresti con la mia? Sai, non sono molto bravo con le parole!- ridacchiò il ragazzo
-Non si direbbe- fece Sirius, inarcando un sopracciglio
-Beh...è diverso!- ribattè l'altro
Jane pensò che tutti e due contemporaneamente, non li poteva reggere. Così scelse. -Sirius..mi porteresti in quel posto che mi dicevi ieri?-
Sirius colse al volo il suggerimento -Giusto! Stavo per proporlo io...-
-Dove?- chiese Christopher
-Beh...è un posto troppo degradato ambientalmente perchè tu possa sapere dov'è...ma soprattutto perchè tu voglia venirci!- rispose Sirius distaccato e vittorioso allo stesso tempo
-Non fa ridere...- tentò Christopher
Sirius afferrò Jane per un braccio, congelandolo definitivamente
Dopo un breve saluto si allontanarono -Grazie- sospirò Jane -Non ce la facevo più!-
-Lo dici a me?! Ma perchè giravi con loro?-
Jane alzò le spalle -Beh...con chi altro avrei dovuto essere?-
-Non so...con me, per esempio!-
Lei gli sorrise -...Adesso ci sono!-
-Allora il tuo pomeriggio ha appena avuto una svolta positiva!- esclamò lui, allegro
-Cosa facciamo?- domandò Jane, affiancandoglisi
-Beh, pensavo che tu avessi un piano...-
-..A dire il vero no- confessò lei
-Allora vorrà dire che ti porterò a visitare i luoghi più fuori mano di Hogsmeade...non ho voglia di rincontrare quelli lì!-
-Ti seguo- rispose Jane, spazzando via col piede alcune foglie arancioni sul lastricato
Sirius la portò lontano dal centro di Hosgmeade, imboccando stradine che si inoltravano tra gli alberi
Jane lo seguì senza fiatare, godendosi i colori autunnali e la presenza di lui
Fu ben felice di notare che Sirius non cercava affatto di conquistarla a tutti i costi o di strapparle baci a tradimento, ma si limitava a parlare e ridere con lei come due buoni amici
Lei pure si comportava così con lui, rideva e chiacchierava -Ma..dove andiamo?-
Sirius alzò le spalle -Non ho una meta precisa-
-Ah...okay...- non voleva lamentarsi, ma tutto quel saliscendi per stradine dirupate la stava facendo stancare
Ma il ragazzo aveva notato il tono poco convinto di lei -Se vuoi ci possiamo anche fermare!-
-Ecco...magari- fece lei, con una smorfia
Si fermarono nel primo posto adatto ad una sosta, con l'intenzione di rialzarsi il più tardi possibile
Era una panchina su un vialetto ciottolato, un po' fuori mano ma non troppo, tra gli alberi arancioni
-Effettivamente, una sosta ci voleva- osservò Sirius, mentre ammirava i colori autunnali attorno a loro. Non pensava davvero che Hogsmeade e dintorni fossero un posto insignificante!
Jane gli sorrise, accanto a lui sulla panchina. -Dopo Hattie anche Christopher...dovrei darti una mancia!-
-Li metto tutti sul conto!-
-E alla fine riscatti il premio?- ridacchiò lei
Il ragazzo sospirò -A quanto pare il premio non è riscattabile...-
Jane tacque, arrossendo. Non si sentiva più in pericolo come le prime volte in cui era rimasta sola con lui, però questa versione di Sirius più dolce e attraente le faceva venire voglia di capitolare
-Beh, c'è sempre il pagamento in denaro- osservò lui, dandosi un tono distaccato
Jane fece un sorrisetto condiscendente, guardandolo come per studiarlo
-Che c'è?- sorrise lui, inclinando la testa di lato
-Niente- rispose Jane, scuotendo il capo
-Sèèè, niente...- ribattè lui, incredulo
-No, davvero!- esclamò lei, facendo un gran sorriso
-Ammettilo: eri abbagliata dal mio splendore!- fece lui, mentre rivolgeva lo sguardo al cielo e chiudeva gli occhi, come per godersi il timido sole che stava lottanto contro le minacciose nuvole tipiche di quella stagione
All'improvviso, sentì la mano sottile di Jane tra i suoi capelli.
Si voltò a guardarla, con un sorriso, poi tornò a chiudere gli occhi, lasciandola accarezzargli i capelli
Jane lo guardava con uno sguardo sconsolato. Non poteva credere che Sirius Black fosse proprio quel ragazzo così bello e affascinante che aveve di fronte, le sembrava quasi impossibile.
-Com'è che adesso non fai più la timida?- domandò lui, le labbra increspate da un sorriso
-Non lo so- rispose lei, ritirando subito la mano, le guance in fiamme
-Ma fai pure, se vuoi...- la invitò lui
Scosse il capo, torcendosi le mani.
Sirius si voltò verso di lei e la guardò dritto negli occhi -Jane...senti, se c'è qualcosa di me che ti dà fastidio, dimmelo!-
-No! No, non c'è nulla di te che mi dia fastidio, veramente!- escalamò lei, frustrata
-E' che a volte sei davvero sfuggente...e io non capisco perchè, tutto qua!-
-Io...mi dispiace! Davvero non...non posso dirti...ma non è colpa tua- rispose Jane, la voce malferma
Sirius scosse il capo, per interrompere una situazione che avrebbe potuto solo peggiorare -Va bene, va bene! Se non puoi dirmelo è lo stesso!-
Jane annuì, tristemente, mordendosi il labbro inferiore per impedirgli di tremare
Sirius le accarezzò i capelli, forse un po' dispiaciuto di aver interrotto quel momento di tranquillità
Jane appoggiò la testa sulla sua spalla, regolarizzando il proprio respiro più che poteva
- Ehhh...Black ne ha fatte piangere di donne...- sospirò lui
Jane tentò un sorriso -Grazie..so che stai provando a comportarti come un amico con me e che non ci sei abituato-
-Sai, mi ero rotto di quel tira e molla...-
Jane annuì. Avrebbe voluto che la questione si fosse potuta risolvere in un altro modo. Sospirò
-Con questo non vuol dire che io abbia mollato del tutto-
-Non posso stare con te- ribadì Jane, in un sussurro
-Lo so- rispose Sirius, anche lui a bassa voce -Ma non m'importa...-
Una folata di vento spazzò via le foglie sul viale: stava imbrunendo, erano probabilmente le cinque e mezza, o sei del pomeriggio. Con un brivido, Jane si alzò.
-Già te ne vai?- domandò Sirius, mentre la scrutava
-Cosa? No...non me ne vado. Ce ne andiamo, pensavo- rispose lei, ovvia
-Mi vuoi con te?- sorrise lui
-Beh...si- ammise Jane, tendendogli la mano, timidamente
-Ricordi cos'è successo l'ultima volta in un'occasione simile?- le fece osservare il ragazzo, gli occhi accesi da una vena di sobria follia
-Non puoi farmi cadere, adesso- osservò lei, baldanzosa
-E perchè no?- domandò lui, che ormai le aveva stretto la mano
-beh...perchè non puoi!-
-Sì, è vero, il mio buon senso m'impedirebbe di farlo...-
-Anche perchè non ri rivolgerei più la parola se mi facessi inciampare di proposito!- esclamò Jane
Sirius annuì, compiaciuto dell'osservazione -Ottimo argomento, Jane. La tua abilità oratoria ti ha appena salvato!- esclamò, alzandosi finalmente
Lei sorrise, allegramente -Torniamo alla civiltà?-
-Dobbiamo proprio?-
Jane annuì, senza lasciargli la mano.
Sirius dovette acconsentire -Dai, torniamo alla civiltà-
Jane sorrise, tirandolo per la mano, quasi correndo
-Hai fretta?!- chiese lui, che la seguiva lasciandosi trainare
-Voglio prendere qualche dolce da Mielandia prima che chiuda...-
-Ok, però me ne dovrai offire qualcuno, sappilo!-
-Vabbene- acconsentì Jane, tirandolo mentre lui si faceva sempre più pesante, rallentando il passo
Quando arrivarono nel centro di Hogsmeade, Sirius cominciò a guardarsi attorno -Secondo te James e Lily che fine hanno fatto?-
-Non so....spero solo che a James sia andata bene- osservò Jane, prima di sorridergli -Grazie per la bella giornata- gli disse
-Ma figurati...mica abbiamo fatto niente di che...anzi, semmai grazie a te per esserti fatta incontrare!-
Jane si alzò in punta di piedi, su un piede solo e gli sfiorò la guancia con un piccolo bacio
Sirius si voltò a guardarla, piacevolmente sorpreso -Che hai appena fatto? Ti ci devo portare più spesso in giro?-
Jane si divertì a vederlo così stupito, nonostante fosse anche un po' imbarazzata sorrise di nuovo, annuendo
-Se lo sapevo l'attuavo prima questa tattica!- esclamò lui divertito, ma anche con una punta di soddisfazione personale
-Dai...andiamo da Mielandia- fece lei, voltandosi verso il negozio
Sirius sorrise concordante e con un balzo la precedette per aprirle la porta
Intanto, poco tempo prima, James e Lily erano entrati ed usciti dallo stesso negozio, a comprare dolci vari.
Era Halloween, e proprio per quell'occasione Mielandia straripava ancor più del solito di dolci e dolcetti di ogni sorta.
La giornata fino a quel momento era andata bene. James si era comportato quasi normalmente, anche se più nervoso del solito
Avevano fatto il giro di tutta Hogsmeade, compresa una sosta dai Tre Manici di Scopa, e acquisti in giro per i negozi
Usciti da Mielandia, James prese Lily a braccetto, con molta circospezione, e la guidò in uno dei suoi posti preferiti della cittadina, la panchina del piccolo giardino che stava vicino ai Tre Manici di Scopa.
-Qui mi ci fermo sempre con Sirius e gli altri quando veniamo a Hogsmeade- le spiegò, per farle capire la sacralità del luogo
-E'...carino- osservò lei, sincera. In realtà il James con cui era uscita era sorprendentemente simpatico, per nulla un montato, e anche sveglio e piacevole. Senza contare il modo in cui i suoi occhi nocciola si illuminavano quando lei gli sorrideva
I due si sedettero e, dato il momento di tranquillità, James non perse tempo e tirò fuori il suo sacchettino di dolci di Mielandia.
Ne scelse uno a forma di boccino, con le ali interamente coperte di zucchero a velo, lo studiò, e se lo mangiò in un boccone.
-E' troppo buono!!!!!- esclamò, quasi con le lacrime agli occhi, ma poi si accorse che Lily stava ridacchiando -Che c'è?-
Lily lo osservava con quegli stupendi occhi verdi, e sorrideva di qualcosa che lui non poteva capire
James fece un'espressione preoccupata -Mi sto trasformando in un Boccino d'Oro gigante? Ho le ali piumate sulla schiena?- domandò, mentre si tastava le scapole
Lily scosse la testa, scuotendo i lunghi capelli rosso scuro -Zucchero- rispose
-Zucchero?-
Lily si alzò in piedi e si piazzò di fronte a lui, prendendogli il viso tra le mani con un sorriso
James era sicuro di essere diventato del colore dei capelli della ragazza -Che ho che non va?- domandò ancora
Lily andò vicina al suo orecchio -Hai dello zucchero sul naso- mormorò
James fece per pulirsi, ma nel fare il gesto la sua mano incontrò il viso di lei
Lily arrossì e, decisa, gli diede un bel bacio, un bacio vero, spiazzandolo completamente
James, passato il momento di stupore, fece sedere Lily sulle sue ginocchia, continuando il bacio.
Non poteva crederci! Non solo stava baciando Lily Evans, la ragazza dei suoi sogni, ma era stata lei a baciare lui!!
Quando Lily lo lasciò andare, James la osservò con un sorriso strano, diverso dal solito: sembrava essere davvero l'uomo più fortunato della terra
Lily era sorpresa di se stessa: aveva appena baciato l'odioso James Potter?!? Davvero?!?
Ma l'espressione di James parve risolvere ogni dubbio.
-Tu...- cominciò lui, un po’ incerto sul cosa dire
Lily arrossì -Tu mi piaci James....sei così diverso da come immaginavo!-
- Quindi per te non sono più un pallone gonfiato o un arrogante o un esibizionista?-
-Sei uno che ha cercato di migliorarsi, e questa è una cosa ..beh...bella-
-Era per te, lo sai, no?-
-Lo so- sorrise Lily, raggiante -Ed è per questo che se vuoi uscirò ancora con te-
-Se voglio?!- esclamò lui, ovvio
Lily rise, ancora seduta sulle sue ginocchia.


***


-RAMOSO! MA SEI UN GRANDE!- Sirius era incredulo
-SONO UN GRANDE? SOLO? SONO SPETTACOLARE, MAGNIFICO, SUBLIME...-
James aveva appena raccontato il suo pomeriggio ai restanti tre malandrini e stava dando libero sfogo alla sua felicità, in piedi sul suo letto
-Ah, ti invidio, Ramoso- sospirò Sirius
-Sì, immagino Felpato! Non hai avuto la stessa fortuna con Jane...ma magari, poi...-
-Non so....è così carina, però- osservò Sirius, con aria affettuosa
-Carina in che senso?- domandò James, balzando giù dal letto direttamente sulle spalle dell'amico
-AHIO! Carina in tutti i sensi...come persona e come ragazza-
-AHA! Ti sei innamorato pure te!- dedusse James, che ormai poteva dirsi esperto in materia
-E anche se fosse?- fece Sirius. L'attenzione di Remus si destò: era quello che aspettava e sperava
-Perchè, è così?- chiese James, mollando la presa e osservando l'amico con stupore, in un'atmosfera di serietà innaturale. Sirius innamorato? Roba da pazzi!
-Non lo so!- alzò le spalle Sirius
-E come mai questo dubbio?- intervenne allora il saggio Remus, ormai quasi ristabilito del tutto
-Non so stabilirlo..non ho metri di paragone!-
-Sì, questo è vero- convenne Remus, che fu bruscamente interrotto da James -Ma che dite! Se sei innamorato lo senti e basta! Ma come la fate difficile voi!-
Sirius sorrise. Decise che era la giornata di James, e che si sarebbe parlato di lui solo
Nel frattempo, però, la fortunata ragazza per cui Sirius sembrava iniziare a nutrire qualche sentimento particolare stava ascoltanto le numerose lamentele di Miriam riguardo il pomeriggio appena trascorso.
-E non solo mi hai bidonata per mister fascino-da-paura, ma mi hai anche lasciata lì a difenderti contro quella cretina di Gretchen, la sua compare Jessica e quell'altro idiota di Chris che, francamente, sarà pure carino ma ha un cervello formato nocciolina!!-
-Oh, mi dispiace da morire Miriam!-
Ma Miriam era abbastanza nervosa -Si, si, l'hai già detto! Quello che non capisco è perchè prima dici "No, non posso, non si può, la legge lo vieta, Silente lo vieta!" e poi mi lasci lì e ci vai a fare un'innocua passeggiatina insieme nei luoghi più remoti d'Inghilterra! Ma ti sembra?-
-Appunto! INNOCUA!- si difese Jane
-Quindi mi vuoi dire che non è nemmeno successo niente?!?-
-No, ho tutto sotto controllo- rispose Jane, secca
Miriam sospirò, più tranquilla. Urlare di tutto all'amica le era servito a riappacificarsi col mondo dopo un orrendo pomeriggio passato a litigare con i compagni. -Va bene Jane...scusami! Solo che sono più nervosa della McGranitt durante il periodo degli esami...-
-Fa niente- rispose Jane, gettandosi sul letto, mentre una lacrima nascosta le scendeva sul viso. Tutto sotto controllo. Sotto controllo.

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Capitolo 10
*** Verità celate ***




COME SEMPRE GRAZIE A TUTTI VOI CHE COMMENTATE




I giorni seguenti ad Halloween James camminava ad un passo dal cielo, era perennemente con Lily, che nonostante l'imbarazzo iniziale aveva iniziato ad essere fiera di stare on lui, con al contrario di tutti quelli che, come Remus, Sirius, Alice e Frank, non se l'erano aspettato
Di conseguenza, quella settimana ad Hogwarts al centro dei pettegolezzi più accesi c'erano proprio il bel capitano della squadra di Quidditch e la graziosa Caposcuola di Grifondoro.
Chi non si era risparmiato frecciatine era stato Piton che James, non visto da Lily, aveva puntualmente punito, lasciandolo legato ad un albero per l'intero pomeriggio della fine della prima settimana Novembrina; ma del resto, anche Remus si era detto d'accordo in quella situazione.
Si rimproverava sempre di non fermare Sirius e James quando si accanivano su Piton, ma dal canto suo, lo odiava anche lui, anche se non quanto i due.
E dire che era stato nominato Caposcuola per cercare di tenerli sotto controllo!
Ma a passare quella settimana in maniera del tutto inconsueta non era stato solo James: anche Sirius sembrava diverso dal solito!
Era meno incline al riso del solito, e con meno del solito si intende che passava solo metà delle lezioni a sghignazzare con James
Così, sia Remus che James, naturalmente supportati da Peter, avevano iniziato a pensare che i loro sospetti riguardo Jane si stessero rivelando del tutto fondati.
La ragazza in questione sembrava più di buon umore del solito, anche troppo per essere normale
Miriam, dopo la disavventura di Halloween, cercava di stare con lei il più possibile, evitando stupidi compagni di classe, e anche lei aveva iniziato a pensare che ci fosse qualcosa di strano, anche perchè la sera, in dormitorio, Jane era ben lungi dall'essere allegra.
Quel pomeriggio, subito dopo pranzo, le due ragazze stavano sedute a un tavolo in biblioteca.
Jane era taciturna, sembrava così solo con Miriam, che pure stava cercando da un po' di coinvolgerla nella sua invettiva contro la T presa il Storia della Magia, a suo parere immeritata
Jane guardò fuori dalla finestra. La prima neve stava cominciando a cadere a grandi fiocchi
-Voglio dire: va bene, non avrò sviluppato molto il tema della condizione degli Elfi Domestici nel XVIII secolo, ma da lì a darmi T!-
-Uhu...-annuì Jane, assente
-E ora mi dici come rimedio la T?! In Storia della Magia sono uno schifo...ma non è colpa mia, io ci provo anche a studiarla, ma ha un effetto soporifero su di me!-
-Tanto non importa- osservò Jane, guardando l'ora -Dobbiamo andare all'ultima lezione, sono le 15.00-
Miriam sbadigliò -Già...cosa c'è adesso?-
-Abbiamo due ore di Trasfigurazione, una di Incantesimi e poi basta-
Miriam cercò di farsi coraggio -Mmm...sempre meglio di Storia della Magia!-
Le aule erano riscaldate magicamente, e le lezioni intense e difficili.
Tutti speravano di riuscire a trovare il modo di far passare il tempo più velocemente...
Miriam in particolare disegnava di tutto e di più, e anche con una certa maestria. I ragazzi del settimo anno, nell'aula di Storia della Magia, erano invece impegnati con le lezioni del GUFO
-E quindi possiamo concludere che gli ultimi decenni del XIX secolo si sono svolti senza particolari avvenimenti...tuttavia, è bene ricordare che molti maghi e streghe, soprattutto dell'Europa Nord-Occidentale...- spiegava il prof Ruf ai suoi studenti con la solita cantilena
James lanciava teneri sguardi a Lily, intenta a prendere appunti.
Peter tentava di prendere appunti emulando Remus, che scriveva con diligenza, e Sirius guardava fuori dalla finestra, pensieroso, tracciando ghirigori con la piuma, levandosi i capelli neri e lucidi dalla fronte.
Il fatto era che, ultimamente, pensava sempre più spesso al pomeriggio di Halloween trascorso ad Hogsmeade.
Non gli era mai capitato di essere amico di una ragazza, e nel contempo di trovarla carina e di sentirsi preso da lei.
Era una situazione del tutto nuova, e non aveva la certezza di saperla gestire nel modo giusto.
Usciti dalle lezioni, trovarono anche la classe del sesto anno in corridoio.
C'erano, naturalmente, anche Jane e Miriam, quest'ultima con una faccia da sonno non indifferente.
Poco dietro di loro, Gretchen seguita dal suo gruppetto.
Negli ultimi giorni, la sua avversione nei confronti di Jane era notevolmente aumentata, soprattutto quando si era accorta che anche Christopher, che le piaceva da quasi due anni, sembrava nutrire particolari attenzioni nei confronti di quella ragazza.
Non si risparmiava certo le battute, e ormai non aveva neanche più la decenza di tentare di non farsi sentire
Quando si accorse che Sirius Black era appena sbucato dalle classe accanto, si rivolse a Jessica, sprezzante -Oh, guarda chi c'è! Jane l'avrà visto?-
-No di certo, o sarebbe già là a pavoneggiarsi..-
-Figurati! Lei fa tanto la ritrosa...aspetta sempre che sia lui ad andarla a cercare! E poi fa pure finta che non gli interessi...-
-Già...ma tanto tu l'hai capito subito che tipo è..non come Chris!-
Gretchen, in quel momento, sperò vivamente che Jane non le stesse ascoltando e lanciò un'occhiataccia all'amica –Sta’ zitta!-
Gretchen, però, non si tirò indietro -Il tipo di ragazza che la fa credere a tutti- rispose, secca
Jane si fermò, così come il resto del gruppo -Puoi ripetere?- disse, a denti stretti
-Ho detto che l'abbiamo capito tutti a che gioco stai giocando! Fai tanto la santarellina, della serie "No! Non posso! Non prima del matrimonio!", ma intanto la fai credere a tutti quelli che ti ronzano attorno!- fece Gretchen, il tono della voce acutissimo.
-Stai scherzando, spero- fece Jane, tentando di mantenersi educata. Si era avvicinato un plotone di gente, tra cui si trovavano anche James, che non riusciva proprio a disinteressarsi di risse o litigi, e, caso strano, Sirius.
-Gretchen- ripeté -Spero per te che tu non sia seria-
-No, guarda! Parlo per dare aria alla bocca!- fu la risposta piena di sarcasmo
-Esatto! Parli per dare aria alla bocca, e dici anche una marea di cretinate!-
-Sembreranno cretinate a te, forse, ma guarda che qui lo pensano tutti!- disse Gretchen, pur riferendosi solamente a se stessa e a Jessica.
-Non devi dare la colpa a me se non trovi uno straccio di ragazzo, fossi in te mi farei due domande!- esclamò Jane, mentre Gretchen impallidiva di rabbia e la spingeva.
-Ma sta' zitta!- strillò
-Metti giù le mani!-rispose Jane, livida di rabbia. Ne aveva sopportate troppe da Gretchen senza rispondere.
Ma Gretchen le diede un altro spintone: evidentemente, era stata punta sul vivo.
-Smettila!- esclamò Jane, spingendola per allontanarla
Qualcuno si fece avanti per trattenere Gretchen, ma venne brutalmente respinto, così che la ragazza si avventò nuovamente su Jane.
Stavano per venire seriamente alle mani, quando Jane si sentì afferrare da dietro.
-Vieni via- la pregò Sirius, mentre la stringeva per la vita e la portava via di peso.
-Io la odio!!- fece Jane, dimenandosi
-La odiano tutti qui...vieni via!- ripeté lui, mentre si faceva largo tra la folla di presenti
-Voglio prenderla a sberle!- ansimò Jane
-E lei vuole prendere a sberle te, la cosa è da evitare...- disse tranquillamente il ragazzo
La trascinò in un corridoio di collegamento lì vicino, aspettando che si calmasse, e che James mandasse via il pubblico che aveva assistito a quella scena.
-Non può dire quelle cose di me, non può!!!- diceva lei, il respiro affannoso
-Certo che non può...- rispose Sirius, che ancora la stringeva
Jane si svincolò e si appoggiò al muro, calmandosi -Io non sono così- mormorò, il labbro inferiore che le tremava
-No che non lo sei! E quello che pensi tu e che penso anche io, visto che a quanto pare si riferiva anche a me, conta molto di più di tutte le stronzate che dice Gretchen!- esclamò Sirius
-Odio non potermi spiegare- esclamò Jane, la voce tremante
-Ma ha bisogno anche di ricevere spiegazioni?!- ribatté lui
-Non lo so, forse si, forse ho sbagliato tutto quello che ho fatto fino ad ora, forse ha ragione lei!-
Sirius non capì -Cosa avresti sbagliato, scusa?-
-Ho sbagliato comportamento con TE- esclamò lei, guardandolo con gli occhi blu spalancati
-In che senso?-
-Non avrei dovuto passare tanto tempo insieme a te e starti tanto intorno, sapevo benissimo che non potevo....SO benissimo che non posso stare con te-
Sirius sospirò -Ancora, Jane? Senti: guarda che se è questo che ti preoccupa, non hai mai fatto niente di sbagliato nei miei confronti!-
-Io voglio solo fare la cosa giusta- mormorò lei, guardandolo intensamente
Lui annuì. Era incredibile quanto fosse difficile per lui confrontarsi con lei tutte le volte che finivano su quell'argomento.
-Ma...non ci riesco se tu sei così carino con me-
Sirius sorrise -Non lo so se lo sono...-
-Si che lo sei. Non esserlo più..non essere più carino con me- lo pregò, accorata
Lui avrebbe e non avrebbe mai voluto sentire quelle parole. Aveva idea di che autorizzazione gli stava dando?
-No Jane, non dirlo...-
-Non posso comportarmi nel modo giusto se sei troppo carino con me...fai l'indifferente, o fai il simpaticone! Non essere carino- gli disse, con foga
Sirius le accarezzò il viso -Non so se mi riesce fare l'indifferente...-
-Beh...allora fai il simpatico- propose Jane, incerta
-Non so...davvero Jane, mi viene difficile!-
-Ma puoi sempre provarci....-mormorò lei
Si trovavano attaccati al muro, lui davanti a lei, le sue mani che le sfioravano il viso.
Gli occhi di Jane brillavano, il cuore palpitava
Davvero voleva che Sirius smettesse di essere carino con lei? Avrebbe ottenuto tutto il contrario...
Sirius era vicino, troppo vicino, e pensare di allontanarsi da lei gli sarebbe sembrata follia: ora era sicuro di quello che stava per fare, ma era anche sicuro di farlo per un motivo diverso dal conquistare l'ambita preda... ora era sicuro che lo avrebbe fatto perchè era innamorato di quella ragazza con gli occhi timidi e il viso affilato, che continuava a ripetergli di non poter stare con lui.
Fece scivolare le mani tra i capelli di Jane, mentre avvicinava le labbra alla sua fronte
Jane avrebbe voluto pregarlo di fermarsi, prima di commettere l'irrimediabile, ma le parole non le uscivano di bocca, e anzi, le sue braccia sottili cinsero il collo di lui.
Le labbra di Sirius si schiusero in un bacio, prima sulla fronte, poi sulla punta del naso, poi sulle labbra di Jane.
Lei non potè proprio farci niente, ma si lasciò trasportare da quel bacio, accarezzandogli il volto e i capelli, con dolcezza
Sirius lasciò scivolare una mano dietro la schiena della ragazza, per stringerla di più a sè. Ora non l'avrebbe fatta andare via, mai...
Lei non sarebbe mai andata via, mai, perchè sapeva, e purtroppo lo sapeva bene, che quello non era un primo bacio, ma un ultimo bacio. E un ultimo bacio ha bisogno di essere lungo, appassionato e romantico.
Si strinse a Sirius, baciandolo intensamente.
Sirius la lasciò andare per un istante, restando con la fronte appoggiata a quella di Jane, gli occhi chiusi, il respiro irregolare.
Se avesse saputo prima che un solo bacio poteva essere così, si sarebbe evitato tante storie, tante avventure. Jane era immobile, adesso.
Poi Sirius riavvicinò le labbra a quelle di lei, e riprese a baciarla, questa volta in modo ancora più intenso.
L'attesa lo aveva mitigato, lo aveva reso paziente, e aveva anche reso quel momento ancora più significativo. Quasi sollevò Jane da terra, stringendola.
Se avesse avuto tempo per ragionare, Sirius si sarebbe reso conto che quel momento non era altro che la conferma del fatto che gli era appena accaduta una delle cose più straordinarie al mondo: si era davvero innamorato di Jane.
Lei gli passava le mani tra i capelli, dietro il collo, sulle spalle. Lecito o illecito che fosse.
Le labbra di Sirius scesero dalle labbra di Jane, e passarono sul mento, per poi posarsi sul suo collo.
Infine, Sirius affondò il viso nell'incavo tra il collo e la spalla di Jane, mentre lei lo stringeva a sè.
Era ancora così convinta di volerlo indifferente nei suoi confronti?
La consapevolezza di ciò che era appena successo la investì come un fiume in piena. Si allontanò da lui, ansante
Sirius mosse un passo verso di lei: voleva stringerla ancora, voleva parlarle, voleva stare con lei...qualsiasi cosa, ma non lasciarla andare di nuovo.
-Oh Dio...- sussurrò lei, impallidendo
L'espressione terrorizzata di Jane spense immediatamente l'entusiasmo di Sirius.
-No...- gemette lui, che già si aspettava cosa sarebbe accaduto di lì a poco
-Sirius....- mormorò Jane, tentando di mantenersi calma
Sirius l'afferrò per le braccia, stringendola il più possibile -Jane, no! Ti prego...parlami! Dimmi cosa non va! Ti prego!-
-Non posso- gemette lei
-Ma certo che puoi! Ti prego, dimmelo! La risolviamo insieme, qualsiasi cosa sia!-
-Non si può risolvere, non si può!-
-Ma perchè non provi a dirmelo?! Non puoi sapere che non si risolverà se neanche provi a parlarmene!-
Doveva insistere.
-Perchè è impossibile che la situazione cambi, Sirius!- esclamò lei, gli occhi pieni di lacrime
-Ma cosa ci può essere di così impossibile, Jane?!-
-Non posso dirtelo!- esclamò lei, un groppo in gola
Sirius mollò la presa, lasciando Jane libera. Libera di allontanarsi, di piangere, di urlare, anche di parlargli...ma questo sapeva che non l'avrebbe mai fatto.
-Mi dispiace- singhiozzò lei, nascondendosi il viso tra le mani
Sirius la fissava, incapace di consolarla
Jane corse via, lontano, verso il dormitorio. Avrebbe voluto un mantello dell'invisibilità, ma riuscì lo stesso ad arrivare sul suo letto senza destare particolari attenzioni. Stava malissimo, e non solo perchè sapeva che non sarebbe potuta mai stare con Sirius, ma perchè gli aveva dato un ennesimo colpo, un'ennesima delusione ad intaccare e danneggiare la sua persona, già forgiata dalla famiglia.
Lui non tornò subito nel suo dormitorio. Né James, né Remus, né Peter lo videro fino a dopo l'ora di cena, quando comparve dal buco del ritratto con un'espressione stanca e abbattuta, che forse neanche una bella dormita avrebbe potuto risollevare.
***
Quella notte, nello studio di Silente, ad osservare una stupenda Fenice, c'era una ragazza pallida e afflitta.
Una tazza di tè fumante l'aspettava sulla scrivania del preside, ma lei non aveva voglia di berla.
-Lei mi deve dire perchè ci troviamo qui, perchè mi trovo qui..Ho bisogno di una buona ragione- esclamò Jane
Gli occhi azzurro chiaro di Silente sembravano incupiti.
-Jane, mia cara, siediti...- la invitò, per prima cosa
-No-
-Capisco che la cosa possa sembrare difficile, io stesso ho avuto difficoltà a capire quando ho letto quella lettera...-
-Ah, LEI ha avuto difficoltà. Lei.- sbattè una mano sulla scrivania -Tutto questo è ridicolo! HO BISOGNO di sapere qual è la ragione per cui sta succedendo tutto questo-
-Jane, c'è un tempo per tutte le cose...- ribattè Silente, per nulla turbato dal suo tono aggressivo
-Esatto! Un tempo! E questo non è il mio- si sciolse lei, in lacrime
Silente poggiò una mano sulla spalla della ragazza, scossa dai singhiozzi.
-Mi dispiace. Ma è così che dev'essere...non possiamo fare nulla per cambiare le cose, tutto ha un suo corso, tutto accade naturalmente...ed è esattamente così anche per ciò che deve ancora accadere-
-No tutto questo è sbagliato! Perchè io non avrei dovuto essere qui! Non sarebbe successo se io non fossi stata qui! Questo non è il mio posto!-
-Questo è il tuo posto quanto lo è il mio. Non si può sapere cosa riserba per noi il futuro, non si può sapere cosa ci sarà chiesto di affrontare...-
-QUALE FUTURO?!? NON CI SARA' NESSUN FUTURO A TUTTO QUESTO, QUANDO SARA' FINITO!-
-Eccome se c'è! Che senso avrebbe avuto tutto questo, altrimenti?-
-IL MIO FUTURO NON VERRA' DA QUI- gemette Jane, disperata -E a questo non c'è soluzione-
Silente scosse il capo -Non puoi ancora dire a cosa non ci sarà soluzione-
-Posso dire che resterò, e quando saprò cosa devo fare lo farò. Ma tutto questo è orribile, e lei deve saperlo...Non può manipolare le persone come pedine, le persone hanno sentimenti-
-Non pensare che non abbia idea della sofferenza, Jane. Ma tutto ciò sta comunque completando un pezzo del tuo presente...tutto è necessario. Ma se vorrai parlarmi di qualcosa in particolare, ti prego di farlo anche se non sarò in grado di aiutarti sul momento-
-Lo vada a dire a tutti quelli a cui sto mentendo, tutti quelli che invece con me sono sinceri!-
Lo sguardo ferito di Sirius le tornò alla mente, si voltò e uscì.

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Capitolo 11
*** Riconciliazioni ***


Il clima si fece più rigido, le giornate sempre più corte, e arrivò Dicembre.
Dopo la botta iniziale, Sirius aveva continuato a vivere come nulla fosse, gli occhi grigi un po' più cupi, James un po' meno intorno a causa di Lily.
Soltanto James e Miriam erano venuti a conoscenza di ciò che era accaduto dopo il litigio con Gretchen, quel pomeriggio, ma non avevano avuto mai occasione di parlarne più di una volta con i diretti interessati.
Sirius e Jane scambiavano occhiate di ore, tristi, ma non si rivolgevano praticamente mai la parola.
Ma la loro permanenza ad Hogwarts era continuata quasi normalmente ed ora, come tutto il resto degli studenti, attendevano anche loro l'arrivo delle vacanze.
Remus, Peter, Lily e James sarebbero tornati alle rispettive dimore, e Sirius era stato invitato dai Potter
Jane e Miriam sarebbero rimaste ad Hogwarts, come alcuni loro compagni, fortunatamente con Gretchen, Jessica e Christopher fuori circolazione.
Nel frattempo Grifondoro aveva stracciato Tassorosso a Quidditch, James aveva risolto la partita in una ventina di minuti, e, come ormai da rituale, aveva consegnato a Lily il Boccino d'Oro, invece che tenerselo per fare lo splendido.
Era praticamente certo che, con quel suo portafortuna in più, avrebbero conquistato la vittoria finale.
Loro due erano ormai inseparabili, due carinissimi fidanzatini, nonostante discutessero un giorno ogni due, erano perfettamente complementari caratterialmente
E da qualche tempo, anche Lily aveva iniziato, non vista, a lanciare occhiate innamorate a James durante le ore di lezioni, ma senza mai tralasciare di appuntare nulla nei suoi appunti.
Ne parlava spesso con Remus durante i loro turni di guardia, e ogni tanto gli chiedeva anche perchè sparissero anche i Malandrini quando lui stava male.
Remus, da una parte, non avrebbe avuto problemi a rivelarle il loro piano di evacuazione mensile, ma dall'altra pensava che sarebbe stato più saggio mantere il segreto. Se non altro, per non farla preoccupare.
Sirius aveva ripreso a frequentare una gran quantità di ragazze, ma non gliene importava poi molto, e alla fine preferiva tormentare Piton assieme a James
Giusto quel pomeriggio lo avevano incrociato il biblioteca seduto da solo a un tavolo, e non avevano perso occasione per attaccargli il fondoschiena alla sedia con un incantesimo.
Stavano ancora ridendo come dei pazzi, quando in corridoio incontrarono Regulus, con un paio di amici.
James guardò Sirius, preoccupato: ora che il suo amico sembrava essere tornato un po' più allegro dopo lo scherzo a Mocciosus, ci mancava solo Regulus per farlo tornare di umore nero.
-Hai intenzione di venire a casa a Natale?- domandò quello, scontroso
Sirius inarcò le sopracciglia -C'è bisogno di chiederlo?-
-Per carità, non degnarti di venire...-
-Perchè dovrei tornare, Regulus? Dammi una valida motivazione-
-Perchè che ti piaccia o no, noi siamo la tua famiglia-
-E guarda un po', io me ne sono andato dalla mia famiglia, ti piaccia o no!-
-Non puoi semplicemente andartene. La famiglia ce l'hai nel sangue- sibilò Regulus
-Ancora con questa storia? Hai idea di quanto sei monotono?- ribattè Sirius, fulminandolo con lo sguardo
Sirius non aveva mai creduto che quella fosse la famiglia a cui apparteneva. Aveva sempre considerato James, Remus, Peter, la sua famiglia. Non quell'accozzaglia di pazzi da cui disgraziatamente proveniva.
-E' una cosa importante, Sirius-
-Non dire cazzate- sbuffò
-Non sono io a dirle!- rispose Regulus, scaldandosi
-Regulus, da bravo, vattene coi tuoi amichetti, okay?-
-Non parlarmi così, Sirius! Non ne hai il diritto! Sono tuo fratello!-
-E allora smettila di frequentare certi bastardi-
La rabbia di Regulus crebbe -Non parlarmi così, te l'ho già detto!!- gridò, spintonando il fratello per le spalle
Non bastò James a trattenere Sirius. Si svincolò e sganciò un pugno in faccia a Regulus
Un rivolo di sangue gli scese dal naso, ma questo non bastò a evitargli di restituire il favore al fratello
James e gli altri due erano pietrificati, e quando i due si separarono, lividi di rabbia, non poterono fare altro che sostenerli
Era calato un gelo innaturale. Sirius e Regulus si fissavano, immobili.
-Vaffanculo, Sirius- sibilò Regulus, voltandosi, la manica sulle labbra.
Sirius non rispose, ma si voltò a sua volta e procedette a grandi passi per il corridoio, seguito da James.
I due si fermarono nel vano della finestra vicino al ritratto della Signora Grassa.
James, allora, tentò di rompere il silenzio dell'amico -Felpato? Ti vuoi un po' sfogare col tuo vecchio amico? Io ci sono, eh?-
-Li odio, James. Li odio tutti-
-Lo so, Sirius. E ne hai tutte le ragioni!-
Sirius, stancamente, salì le scale e andò in Sala Comune, un bel livido sullo zigomo.
Lì, oltre e Remus e Peter, trovarono anche Miriam e Jane che parlavano con loro.
Jane non potè in alcun modo nascondere l'espression sgomenta e preoccupata che le comparve in volto
Sirius si sedette con un'espressione indifferente accanto a Remus, che parlava seduto di fronte alle ragazze.
La situazione di disagio che si venne a creare fece si che Jane si alzasse subito e schizzasse poco lontano
ames e Miriam si rivolsero un'occhiata eloquente, poi la ragazza si alzò e si avvicinò all'amica. -Jane?-
-Non importa...l'importante è che stia bene. Ero solo preoccupata-
-Ma tu stai bene?-
-No. Ma fa nulla-
-Ancora nulla da Silente, eh?-
Jane scosse il capo. Intanto Lydia Cluster, l'ultima ragazza che Sirius aveva frequentato, era vicino a lui, a riempirlo di domande 'premurose'. Jane sentiva la gelosia urlare da tutti i pori.
Miriam notò l'espressione dell'amica, e non perse tempo a esprimere il proprio parere per supportarla -Santo cielo, è proprio una patella!-
-Almeno qualcuna gli può stare vicino...e farlo al 100%, non come me, a sprazzi-
-Sì, forse lei gli è vicina al 100%, lui lo sarà a meno del 10%...guardalo!-
Jane si voltò ad osservare la scena
Sirius stava letteralmente col pensiero da un'altra parte, mentre Lydia era seduta sulle sue ginocchia e gli accarezzava il viso con fare preoccupato.
Lo sguardo di Jane si rabbuiò. Non le andava giù che qualcun'altra lo sfiorasse. Sospirò
-Vuoi che vada lì e le faccia diventare lisci quei ricci orrendi?- si offrì Miriam
Jane scosse il capo. Tanto lei non avrebbe potuto essere al suo posto.... Stranamente, fu Lily a fare allontanare Lydia, dicendo di avere un ''rimedio medico'' per la botta
Lydia si allontanò dal suo amore, con un'espressione seccata
Era molto carina, quanto piuttosto insipida come persona. Lily poggiò un impacco sull'occhio di Sirius e sorrise a Jane+
Miriam, nascosta alla vista di Lydia, strizzò un occhio all'amica
Jane sospettò che James avesse detto qualcosa a Lily, che discreta com'era, consolava lei e Sirius a modo suo
In ogni caso, l'intervento di Lily era stato davvero provvidenziale, tanto che anche Sirius parve sollevato e le sorrise -Grazie Lily!-
-Non ho una ragazza meravigliosa?- sospirò James, orgoglioso
-Davvero un angelo- concordò Sirius, ben disposto a tessere qualsiasi lode sul conto di Lily in quel momento
Lei sorrise, compiaciuta, ringraziando. Jane era quantomai afflitta.
C'erano tante persone, a cominciare da James e Lily, che avrebbero voluto fare qualcosa per lei e Sirius, ma dato il rigoroso silenzio in cui si erano chiusi i due, era difficile dire cosa sarebbe stato meglio fare. Senza contare che l'unica a sapere veramente come stavano le cose era Miriam, che però si sentiva impotente quanto gli altri.
Jane non avrebbe voluto tagliare completamente i ponti come poi era successo, ma aveva terrore di avvicinarsi a Sirius.
Sirius, dal canto suo, era ancora confuso. Non aveva idea di come comportarsi con Jane, non sapeva se rivolgerle la parola e in che modo, e soprattutto aveva il terrore di fare ancora qualcosa di sbagliato. Era triste e tremendamente snervante per lui quella situazione.
Tutta la sera, Jane non fece altro che tormentarsi, se andare o meno a chiedergli come stava
E tutta la sera, Sirius non fece altro che fingere di essere interessato alle attenzioni di Lydia, che aveva già progettato di scaricare a breve.
Jane stava bruciando di gelosia, non sopportava Lydia e non sopportava che Sirius facesse finta di approvare le sue avances
Stava giusto immaginandosi una scena di impiccagione, quando James si sedette accanto a lei su un divanetto
Lo guardò stupita. Non aveva mai parlato da sola con lui, la metteva anche un po' in soggezione
-Jane! Allora? Ti stavi godendo la serata in solitudine o posso stare un po' qui con te?-
-Resta pure..non facevo niente di speciale- sorrise lei, tristemente
-D'accordo, allora parlerò un po' con te!- fece lui, allegro, e si sistemò comodamente sul divano.
Naturalmente, una delle sue intenzioni, oltre che trovare qualcuno con cui fare conversazione dal momento che Lily e Remus stavano perlustrando i corridoi prima del coprifuoco e Peter si era rintanato a letto prima del previsto, era indagare un po' su quali fossero i sentimenti della ragazza che stava facendo uscire di testa il suo migliore amico.
-Uhm...okay-
-Sai, stavo già pensando alle vacanze di Natale...personalmente, non vedo l'ora che arrivino! Siamo parecchio stressati con il MAGO! Tu e Miriam che fate per Natale?-
-Restiamo qua..sai...casa è piuttosto lontana-
-Capisco...no, io torno a casa! E Sirius viene con me...-
-Vi divertirete sicuramente-
-Sicuro! Magari mia madre un po' meno...ma ci adora! Tutti e due!-
-Immagino- sorrise Jane, sincera
James prese a fissare l'amico che amoreggiava con la sua bellona di turno.
-E' un po' un fratello per me...-
Jane lanciò un'occhiata e distolse lo sguardo come se ci fosse il sole troppo forte, e le ferisse gli occhi fissarlo
A James non sfuggì quel gesto -Sai, lui ha sempre fatto così...cioè, quando è giunta l'età giusta! Però si capisce che non se ne fa niente di avere tutte quelle fanciulle attorno!-
Jane decise di anticiparlo -James a me piace Sirius. Gli voglio bene davvero, vorrei...vorrei poter stare con lui. Sul serio. Ma ho un buon motivo per cui non posso, qualcosa che non posso dire a nessuno, qualcosa di importante. Quindi, per favore...Non parliamone più- gli disse, la voce malferma
Quasi James si sentì sollevato: gli aveva fatto evitare un lungo giro di parole! Solo doveva aggiungere una cosa...
-Va bene, però forse vorrai sapere che lui ultimamente sta male davvero. Non lo dà molto a vedere magari, ma a me non sfugge niente di lui, e posso assicurarti che non gli piace questa situazione. Magari deciderà lui di fare il primo passo, però non penso che sia finita così!-
-Credi....che dovrei parlargli?- domandò Jane
-Penso che riavvicinarvi sarebbe la cosa migliore!-
-Va bene- Jane si alzò
Sul volto di James si aprì un sorriso raggiante: ce l'aveva fatta!
Jane avanzava, faceva due passi indietro, poi andava avanti di nuovo... -Scusa. SCUSA- fece, per farsi notare dai due
Lydia, che fino a mezzo secondo prima stava accarezzando con fare civettuolo il bel viso di Sirius, si voltò verso di lei, con aria assassina.
-Dovrei...hem...parlare con Sirius- Jane guardò solo Lydia
La ragazza sbuffò -Devi proprio?!-
-Si...devo- non si azzardò a chiedere a lui cosa ne pensava: avrebbe detto no
Lydia si alzò dal divano su cui si era mezza sdraiata appoggiata a Sirius e si allontanò di qualche centimetro.
-No..intendevo da soli- si spiegò Jane, ormai decisa
La ragazza alzò gli occhi al cielo e si diresse con fare seccato dall'altra parte della stanza.
Jane rimase in piedi, tormentandosi le mani -Posso sedermi?-
Sirius alzò lo sguardo verso di lei; non aspettava altro da giorni, ma mantenne comunque un'espressione quasi indifferente.
-Sì...-
Lei si accomodò sul divano -Scusa se vi ho interrotti- disse, per nulla dispiaciuta
-Figurati- fu la risposta monosillabica di Sirius
-Io...ti devo una spiegazione- mormorò Jane, avvicinando la mano alla sua
Sirius sentì una sorta di stretta allo stomaco -Penso di sì...dovresti...-
-Ci provo, Sirius..non posso dirti perchè noi non possiamo stare insieme. Però...- fece uno sforzo per andare avanti -....però posso dirti che non dipende da me, ma che ho fatto una promessa e devo mantenerla. E che...è impossibile che la situazione cambi. Ma...ma mi dispiace, perchè tu, Sirius...tu mi piaci davvero, e ti voglio bene- disse, in un sussurro
Gli occhi grigi di Sirius si accesero di una nuova vitalità: quello che Jane aveva appena detto non aveva risolto per nulla la questione, ma aveva fatto che si che il peso che si sentiva dentro da giorni finalmente svanisse.
-Jane...mi dispiace se non è andata come doveva andare. So di aver fatto qualcosa di sbagliato, non hai idea di quanto ci abbia pensato da quel pomeriggio!-
-Cosa? No! Tu non hai sbagliato niente!-
-Ma sì, ma sì...sai quando ti fissi su un'idea e non te ne frega niente di poter fare del male ad altre persone? Ogni tanto lo faccio...-
-No, Sirius...ascoltami. Non hai fatto niente di sbagliato, va bene?- deglutì -Vorrei che potesse essere tutto diverso. Vorrei poter stare con te- raccolse tutta l'eloquenza che aveva -Vorrei che quello potesse essere un primo bacio. Non l'ultimo-
Sirius sentì ancora quella stretta, ma sorrise ugualmente, e le passò una mano tra i capelli -Jane...non sai quanto lo vorrei anch'io! Ma se mi dici che deve andare così, ora ho imparato la lezione!-
Jane si sentiva in colpa, ma era contenta di aver chiarito un po' le cose -Non è così che doveva andare- disse poi, amaramente, chiudendo gli occhi alle carezze di lui
Sirius le circondò le spalle con l'altro braccio, e le fece appoggiare il capo sul suo petto -Non possiamo farci niente, a quanto pare...-
Jane, così tra le sue braccia, era più felice e nel contempo voleva piangere.
-Scusate....avete finito?- Lydia era tornata
-Si, Lydia, ABBIAMO finito...io e TE!- fu la secca risposta che ricevette.
Jane non potè trattenersi da un lampo di vittoria, mentre Lydia si allontanava sbraitando
-Non è stato carino da parte tua...- disse poi
-No, infatti: mi dispiace Jane, non era il caso di farmela mentre ancora pensavo a te!- rispose lui allegro, e finalmente con un sorriso
Jane sorrise, suo malgrado, prendendogli la mano -Come sta la guancia?- domandò poi, più naturale possibile
-Oh, va meglio...Lily ha un futuro da infermiera!-
Jane gli studiò il viso attraente, con aria premurosa e Sirius fece altrettanto, così felice di poter rivedere quegli occhi blu che tanto gli erano mancati.
Jane vide riaffiorare i ricordi di quel bacio rubato, sentì nostalgia, lo stomaco attorcigliato e un groppo in gola. Gli strinse la mano.
-Mi mancavi, Jane- disse lui, in un sussurro
-Anche tu- si voltò e si accoccolò accanto a lui, abbracciandolo, gli occhi lucidi
Sirius, in quel momento, pensò che infondo non gl'importava stare o non stare con lei. Quello che davvero gl'importava e che davvero gli era mancato in quei giorni era la sua sola presenza, il fatto di saperla amica al suo fianco. Il resto sarebbe andato come lui ancora non sapeva, ma comunque lo avrebbe accettato.
James e Miriam guardavano la scena vittoriosi. Quello era un enorme passo avanti!

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Capitolo 12
*** Vischio e Lettere ***



Le sale e i corridoi erano pieni di Agrifoglio, neve finta, ghiaccioli, decorazioni natalizie da tutte le parti. Era il 21 dicembre: il treno per le vacanze sarebbe partito tra qualche giorno, ma già tutti gli studenti erano in pieno fermento all'avvicinarsi della tanto sospirata pausa…
-Pensaci Felpato, abbiamo due settimane a nostra disposizione per fare quello che ci pare!-
Sirius era tornato ad essere il Sirius di sempre -Puoi scommetterci Ramoso! E dato che sono le nostre ultime vacanze da studenti di Hogwarts, quest'anno dobbiamo organizzare qualcosa di grandioso!-
-Sto già progettando, stai tranquillo...- ghignò James. Era contento che Sirius fosse di nuovo Sirius, benchè ogni tanto lo vedesse incupirsi
Dal canto suo, Sirius aveva deciso che non avrebbe più insistito per sapere cosa tormentasse tanto Jane: il tempo avrebbe sistemato le cose, si era detto, e per il momento si era proposto di comportarsi con le da semplice amico.
Nonostante ogni tanto ricadesse nella modalità romantica, quest'espediente sembrava funzionare, con piacere di tutti.
-E tu, Lunastorta? Passerai il Natale seduto accanto al fuoco a leggere "Storia di Hogwarts: le Origini"?-
-Molto spiritoso....passerò del tempo coi miei parenti- sorrise Remus -E a ricevere le lettere delle vostre ''meravigliose'' trovate-
-Sarà l'unica cosa divertente che farai! Non vorrai privartene! E tu, Codaliscia?-
-Io...starò a casa...ma leggerò le vostre lettere!-
Sirius circondò con un braccio le spalle del ragazzo -Ma certo che le leggerai!-
Peter era felicissimo. In quel momento giunse Lily, che voleva parlare con James. Quell'anno lui aveva interrotto la famosa routine del vischio, secondo la quale lui e Sirius piantonavano i ciuffi di pianta appesi per attirare orde di ragazze.
Nonappena si accorse del suo arrivo, gli occhi color nocciola di James s'illuminarono -Lily!-
-Ciao- sorrise lei, con una sciarpa attorno al collo
Sirius era orgoglioso di loro e di quanto fossero felici, ormai considerava Lily quasi come una sorella
-Volevi dirmi qualcosa?- domandò James, sorridente
-No...no niente- arrossì -Volevo vedere come stavi- disse semplicemente
-Adesso benissimo!- esclamò lui con dolcezza, evitando toni di voce da esibizionista che sapeva l'avrebbero fatta arrabbiare
Lei gli tirò una gomitata.
-Signor Potter! Non faccia arrabbiare la signorina Evans!- La McGranitt era dietro di loro
-Arrabbiare? Ma se le stavo facendo un complimento!- protestò James
La McGranitt si fermò, le mani sui fianchi, con cipiglio severo. Sirius e James la guardarono e assunsero un'espressione maliziosa
La professoressa, ormai abituata, se ne accorse subito -Beh? Che state complottando voi due, Potter e Black?-
-Professoressa!- fece Sirius, avvicinandosi
-Si?- rispose quella, senza scomporsi
-Professoressa- ripetè James, avvicinandosi a sua volta, guardando Sirius con aria complice
-Oh, insomma! Che diamine state tramando?-
James e Sirius indicarono qualcosa sopra di lei, prima di stamparle due bei baci sulle guance
La professoressa McGranitt arrossì -Beh....ma...ragazzi! Insomma!
-Ah! Professoressa! Lei è sempre la nostra preferita!- esclamò Sirius, da buon ruffiano che era.
-Signor Black....- fece lei, tentando di mostrarsi seria
Gli ultimi giorni trascorsero tutti su questa linea, tra palle di neve e auguri, finchè non venne la mattina della partenza.
C'erano i bagagli da ultimare, gli amici da salutare, i regali da scambiare e ...ancora qualche trovata malefica da attuare!
L'ultima idea era stata quella di nascondere a Peter la bacchetta, così che quello stava impazzendo, a valigia disfatta
-O dai, ragazzi! Ditemi dov'è finita!-
-Oh, ma noi non lo sappiamo!- fece James, innocente
Remus, che sapeva perfettamente che fine avesse fatto la bacchetta di Peter, dopo circa mezz'ora di estenuanti ricerche, si avvicinò a Sirius -Ora possiamo dirglielo?-
-....Mmh...si-
Quel mugolio gli giunse sospetto -Che è quel "mmh"?-
-E va bene Peter. Guarda sotto l'asse del pavimento!-
Così il ragazzo, finalmente, potè ricongiungersi con la sua bacchetta -Non è divertente!- protestò
James e Sirius scesero le scale ridendo, coi bagagli, e si ritrovarono con tutti gli studenti in partenza, nei corridoi. Miriam e Jane li raggiunsero di corsa, per salutarli
Miriam li abbracciò e baciò con il solito entusiasmo -Ciao a tutti e due! Buon Natale e divertitevi!!!-
In quel momento li raggiunsero anche Lily,Remus, Peter, Alice e Frank, che si aggiunsero ai saluti vari
-Dove vai?- disse lei, trascinata per le mani
-Non qui...-
-Cosa?!?-
Sirius alzò lo sguardo
-Sirius? Che fai?-
-Beh...la tradizione!- spiegò lui e, senza troppi preamboli, prese il viso di Jane tra le mani e le diede il tradizionale (ma forse neanche troppo) bacio sotto il vischio.
Jane, presa alla sprovvista, avvampò al contatto delle loro labbra, sebbene breve e leggero -Oh....ehm...-
-Non potevo lasciarti andar via così!- disse lui, allegro
Jane sorrise, divertita e compiaciuta -Beh..allora...buon Natale- sorrise
-Buon Natale, Jane! Magari scriverò anche a te...-
-Mi farebbe piacere- esclamò lei -Non fate troppi danni...-
-No, tranquilla, resteremo nella norma...più o meno...-
Jane annuì, lo guardò a lungo e, all'improvviso, si alzò in punta di piedi, gli circondò il collo con le braccia e gli stampò un bacio all'angolo della bocca -Mi mancherai- mormorò
Sirius la strinse in un abbraccio -Anche tu, tanto!-
-Sarà una noia senza di voi...-
-Lo so! Hogwarts non sarà la stessa!- esclamò lui con una vena di orgoglio, sempre abbracciato a Jane.
-Hem...già. Sirius?-
-Si?-
-Penso che...dovresti andare- disse, imbarazzata
Sirius tornò alla realtà e ricordò della promessa che si era fatto, così si sciolse dall'abbraccio -Sì, giusto, penso anch'io, sennò mi lasciano a piedi...-
Jane sorrise, sfiorandogli la mano in segno di saluto
Sirius si portò una mano alle labbra e le mandò un bacio, prima di venir catturato da James e gli altri.
-Sfacciato- fece lei, con una smorfia, nonostante fosse colpita dal fascino di lui
Un'ora dopo, l'Espresso speciale da Hogwarts partì.
Quella sera, quando la Signora Potter aprì la porta trovò il marito, il figlio e Sirius, intenti a conversare allegramente.
-Oh! Siete arrivati!- esclamò, contenta: era sempre una gioia riavere sia suo figlio che Sirius a casa.
-Mamma!- esclamò James, figlio unico avuto in età piuttosto avanzata, quindi viziato e coccolato a morte. Le stampò un bacio sulla guancia
Anche Sirius si fece avanti, per abbracciare la signora Potter.
-Sirius! Che gioia riaverti qui! Ma perchè ogni volta che ti rivedo sei sempre più bello?- fece la donna, con fare materno. Se per James Sirius era come un fratello, per i Potter era diventato quasi un secondo figlio.
-Grazie Signora Potter- sorrise lui, abbracciandola, gli occhi grigi illuminati. Quella era casa.
-E ma insomma, sarete affamati! Datemi qualche minuto e vi preparo la cena!- annunciò la signora Potter, facendosi strada verso la cucina.
In casa svettava un enorme albero di Natale. James si materializzò in cucina, da sua madre -BUH!-
La donna sobbalzò per lo spavento, ma era sempre troppo contenta di rivedere suo figlio per arrabbiarsi -James! Insomma!-
Lui scoppiò a ridere, mentre Sirius entrava in cucina, le mani in tasca e l'espressione tranquilla.
-Allora? Cosa mi raccontate di Hogwarts?- domandò la signora, mentre riprendeva a cucinare.
-Ah, mamma... ti ricordi di Lily Evans?-
-Ah, ma certo! E come potrei dimenticarla?- ne aveva sentiti di discorsi su quella dolce e bellissima ragazza…
-Mamma! Lei ha ceduto al mio incommensurabile charme!-
La signora Potter smise di affettare le cipolle -Quindi ti sei fidanzato, James?-
-Si mamma! Sono l'uomo più felice della terra!!-
La signora Potter sorrise -Sono felice! Devo conoscerla...e tu Sirius?-
Sirius sorrise -Se ho una ragazza?-
-Esatto, caro!-
-Beh...ne ho più di una!- esclamò il ragazzo, rivelando e allo stesso tempo celando altre verità
La signora Potter sorrise, con aria di rimprovero -Ancora nessuna 'giusta'?-
-Beh mamma, lui le prova tutte, magari nel mucchio la trova!- sghignazzò James
-James...- fece, con aria severa, che non reggeva -Dunque Sirius...proprio nessuna novità? Perchè ti vedo strano...una mamma certe cose le conosce!- disse, affettuosamente
A Sirius quelle parole fecero un immenso piacere.
-Mah...strano in che senso?-
-Non lo so...è l'insieme. Ma posso sempre sbagliarmi!-
Sirius si lasciò cadere su una sedia intorno al tavolo della cucina -No, diciamo che non si sbaglia, però è un po' complicato. Ma niente di importante, vero James?-
James lo guardò con aria significativa -Si...andiamo a disfare i bagagli?-
L'amico scattò in piedi, e nel giro di cinque secondi si ritrovarono in camera di James
-Metti la roba nel solito armadio....beh, e così non si sbaglia?-
-Strano? No, non direi...solo perchè non l'ho mai detto non vuol dire che sia strano che lo dica!-
-Non intendo che è strano per me, sono abituato alle scenate isteriche delle ragazze di turno!-
-E allora?-
-E allora cambierà tutto, no? Non puoi mica frequentare altre ragazze se sei innamorato..come ho fatto io con Lily!-
-Non so se cambierà tutto...ma visto che per le la situazione è confusa, per ora mi comporto da semplice amico!-
James gli rise in faccia -Macchè amico....sei troppo impulsivo per resistere più di un mese-
Sirius non potè dargli torto.
-Allora diciamo che, finchè durerà, io CERCHERO' di comportarmi da amico, così va meglio?-
James annuì, dandogli una pacca sulla spalla -Io ti sosterrò comunque!-
***
Caro Lunastorta,
qui a casa Potter sta imperversando una bufera di neve; nel frattempo io e James stiamo scatenandoci con la corrispondenza, lui ai suoi parenti e io (non avendo parenti che meritino di tenere una corrispondenza con me) col mio vecchio e saggio amico lupo.
Essendo il 1 Gennaio, abbiamo festeggiato a dovere con un bel giro sulla mia moto volante (La mia bambina..)...solo che James non faceva che lamentarsi per il freddo, nonostante fosse imbacuccato con ogni genere di indumento pesante [NON E' VERO. NDJAMES]
Non dargli ascolto, James non avrà freddo quando acchiappa i Boccini, ma quando volavamo ad alta quota sulla mia moto non faceva che lamentarsi. Comunque le giornate passano tranquille (almeno per i signori Potter), io e James abbiamo cercato di fare meno danni possibili in casa
Fuori però non ci siamo risparmiati, come puoi immaginare, e ovviamente abbiamo pensato all'ultima trovata anti-Mocciosus. Ah, lo sai che James non sapeva come si chiama il bianco dell'uovo? Poi te la devo raccontare questa...
[NO, NON E' NULLA DI SPECIALE, PIUTTOSTO FATTI RACCONTARE DELLA FINE CHE HA FATTO LO SPAZZOLONE DEL BAGNO, NDJAMES]
Ora vado a punirlo, dico sul serio....Spero che tu non stia leggendo troppo, e che non studi troppo approfittando della nostra assenza..è VACANZA, dopotutto.
Ma nel caso stessi leggendo, sappi che io e James non lo facciamo per niente e che quindi dovresti prendere esempio da noi. Già che siamo in argomento, ti è piaciuto il nostro regalo di Natale?
Se si, faccelo sapere, se no...beh, se no sono cazzi tuoi!
Il regalo più bello che James ha ricevuto è stato, naturalmente, quello di Lily. Il regalo più bello che io ho ricevuto è stata vedere la faccia di James quando ha scartato il regalo di sua zia Rose.
Non entrerò nei dettagli, ma ti dico solo che si indossano e sono a cuoricini.....immagina.
[ECCO BRAVO, NON ENTRARE NEI DETTAGLI, CAGNACCIO PUZZOLENTE! NDJAMES]
Ti lascio, vado a riservare a James lo stesso trattamento che lui ha avuto per Mocciosus..solo che stavolta, viste le mutande della zia Rose, lo spettacolo è assicurato!
SIRIUS
***

Cara Jane,
come ben puoi vedere, non mi sono certo dimenticato di scriverti una letterina natalizia.
Intanto per cominciare, spero che tu abbia passato un buon Natale, lì sola soletta, e anche un buon Capodanno
E spero anche vivamente che tu non sia circondata da gente stupida come Christopher Coso (non ricordo il cognome), ma neanche da gente bella e simpatica come me, oppure mi viene un attacco di gelosia!
Scherzi a parte, io e James ci stiamo divertendo molto, come puoi immaginare, e stiamo facendo tutto fuorché studiare, cosa a cui penseremo giusto l'ultima sera delle vacanze, come da tradizione.
Ci mancate un po' tutti, tu, Remus, Peter, Miriam, a James ovviamente manca di più Lily....Hei, ti è piaciuto il regalo?
Il tuo, non so come hai fatto, ma è stato davvero azzeccatissimo, anche se qui il regalo più bello di tutti rimangono le mutande a cuoricini di James (sono uno spettacolo, te lo garantisco).
Non voglio annoiarti troppo con descrizioni varie delle nostre giornate, quindi dico solo che sarò felice di riabbracciarti quando torneremo.
Cerca di resistere in questi giorni di assenza mia e di James (ma soprattutto mia), presto saremo di nuovo ad Hogwarts per il gran finale (è o no il nostro ultimo anno?).
Lo so che a te ne tocca ancora uno, ma pazienza, sei invitata al nostro, di gran finale.
Che altro dire? Rispondimi se hai qualcosa d'interessante da raccontarmi, ma anche se non ce l'hai, mi farà piacere comunque leggere una tua risposta!
Saluti anche da James,
con affetto, Sirius










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Capitolo 13
*** S.Valentino ***



Il 7 gennaio i quattro malandrini avevano finalmente fatto ritorno ad Hogwarts, assieme al resto della scolaresca. Erano tutti, soprattutto James e Sirius parecchio su di giri perchè, come già preannunciato a Jane, si sarebbe dato inizio al Gran Finale.
Infatti, qualche sera dopo, James e Sirius si trovavano già alle due ali opposte del castello in punizione.
Fortunatamente, grazie all'intervento di Remus e Lily, nel giro di pochi giorni la calma era stata ristabilita, e così gennaio era passato, tra lezioni, uscite notturne, ed altre tranquille malandrinate.
Ramoso e Felpato, eroi ribelli della scuola, stavano dando il meglio di loro, raccogliendo il solito numero di punizioni , ma stavano anche cominciando a studiare un po' più seriamente per il MAGO, anche se nessuno sembrava avere dubbi sul fatto che lo avrebbero passato entrambi brillantemente. Quello che sembrava avere più difficoltà, invece, sembrava essere Peter.
Remus lo aiutava spesso, e così facevano anche gli altri due, non era un peso per loro
Così come non era un peso per Lily prepararsi per il MAGO, da brillante studentessa che era.
La prossima pausa, però, si avvicinava. Nella stessa bacheca a cui Sirius aveva appeso le mutande a cuori di James, campeggiava un nuovo avviso che annunciava una gita ad Hogsmeade in occasione di uno dei giorni più attesi ma anche più temuti da gran parte della scolaresca.
-UHHH!!! JESSICA!! VIENI A VEDERE!! GITA AD HOGSMEADE PER S VALENTINO!-
-NOOO! CHE BELLO!!!! FINALMENTE!!!-
In quell'istante, James e Sirius fecero il loro ingresso nella Sala Comune
-Oho, a quanto pare è uscito l'avviso di San Valentino!- esclamò James, indicando. Sirius si scostò i capelli dal viso con un gesto elegante della mano -Così pare...-
James gli sferrò una gomitata -Hei...così pare...che è quell'aria indifferente??- chiese con fare complice.
-Niente- sospirò Sirius, mentre una ragazza del quarto anno arrivava da lui, emozionata, per chiedergli di accompagnarla a Hogsmeade
James si allontanò sghignazzando: tutti gli anni le stesse patetiche scene!
Lui, pensò, era fortunato! Aveva la sua Lily! -Hei!- le disse, abbracciandola da dietro, mentre studiava seduta ad un tavolo
Quella ebbe un lieve sussulto, poi si voltò il viso verso di lui e gli diede un bacio sulla guancia -Ciao-
-Ciao..pronta per S.Valentino?- le chiese, sedendosi sul tavolo di fronte a lei
-Devo essere preoccupata?-
-No amore mio!- esclamò lui, allegramente
Lily sorrise, posando delicatamente la sua mano su quella di James -Allora va bene...che programmi avresti?-
-Mmh...ancora non so...però non mi portare da Madama Piediburro, l'anno scorso due pazze del secondo anno mi ci anno teso una trappola...e una era più o meno della stessa stazza di Hattie-
Lei ridacchiò -No! Certo che non ti tenderò trappole! Però mi sarei divertita a vedere la tua faccia...-
-Più o meno la stessa di quando ho visto quelle mutande che Sirius aveva appeso alla bacheca-
-Orrende! Quelle mutande sono davvero orrende! Ma magari tua zia Rose si è sbagliata...-
-No, e anzi, è stato sicuramente premeditato-
Lily fece una smorfia -Mi dispiace! Però è stata una trovata divertente appenderle sulla bacheca...ma non dire in giro che l'ho detto!- lo pregò, dal momento che era stata proprio lei che, in qualità di Caposcuola, le aveva fatte togliere-
-Si devo ammettere che Sirius ci sa fare...- ammiccò lui, guardando l'amico
In quel momento era ancora alle prese con la ragazzina del quarto anno, e la sua faccia perplessa lasciava perfettamente ad intendere ogni parola della conversazione che stava avvendendo.
-...No vedi, sono troppo grande per te...- tentava di convincerla, annoiato
Ma la ragazzina sembrava intenzionata a non mollare.
James guardò Lily -Dai, non è uno spasso?!-
Lei scosse il capo. Intanto Sirius, stufo, cercava uno stratagemma. Si accorse di Jane che lo guardava divertita, seduta davanti al camino
Sirius le rivolse un'espressione sconfortata: come avrebbe fatto a liberarsi di quella ragazzina senza essere costretto a ricorrere alle maniere forti?
Jane tornò con lo sguardo sul proprio libro. In quell'ultimo mese, Sirius le era stato spesso vicino, come amico, si, ma sempre con quel fare dannatamente affascinante
-Dai, davvero, se fossi più grande magari acceterei, ma non si può fare, dico sul serio!- ripetè ancora una volta il ragazzo, ormai spazientito
La ragazzina si mise a piangere e corse via. Sirius sospirò, seccato.
Si guardò in giro, incerto se dirigersi verso James o verso Jane.
Quando vide James impegnato con Lily, optò per la seconda scelta
Si sedette accanto alla ragazza, che aveva ancora lo sguardo abbassato sul libro.
-Ciao- sorrise lei, alzando lo sguardo
-Leggi sempre, eh?-
-Studiavo- sorrise lei
-Eh, sei peggio di Remus...- sospirò Sirius, lasciandosi scivolare sul divano
-Sei di cattivo umore oggi- osservò lei, tranquilla
-Mah...non direi di cattivo umore...certo non sono allegro e saltellante!-
Jane annuì, in silenzio, chiudendo il libro
-Fai qualcosa adesso?- chiese lui, deciso a risollevarsi il morale in qualche modo
-Veramente avevo promesso a Miriam di aiutarla a scegliere cosa mettersi per San valentino-
Sirius afferrò un cuscino e, disperato, se lo gettò un faccia -Va bene, va bene, nessuno mi vuole...-
-Dai...Sirius...non fare così...- fece lei, perplessa, ticchettandogli sulla spalla
Ma lui non si muoveva, sempre col viso nascosto dal cuscino, deciso a fare la vittima -No, no, lasciami qui, gettato in un angolo come un fazzoletto usato...-
-Dai, Sirius, levati quel coso dalla faccia!- esclamò lei, decisa a strapparglielo
-Basta, lasciatemi in pace- continuò lui, lamentoso, col vero intento di attirare il più possibile l'attenzione di Jane. Miriam e il suo vestito avrebbero aspettato!
-Insomma!- esclamò lei, tirando il cuscino con due mani
Sirius faceva resistenza dall'altra parte -Jane, non fare così perchè ti faccio pena...-
Il suo volto tradiva il divertimento, con un angolo della bocca piegato in un sorriso -Lo stai facendo apposta- esclamò lei, tirando più forte che poteva
-No che non lo faccio apposta!- rise lui, tirando più forte e ritrovandosi così Jane tra le braccia. Era difficile che Sirius Black fallisse nei suoi scopi.
-Hei! Non vale!- esclamò Jane, tentando di rialzarsi
Ma lui la teneva troppo stretta perchè riuscisse a divincolarsi.
-Si che vale, in guerra tutto è lecito!-
-No..dai...lasciami..!- Jane rideva, provando a fuggire
-E dai, Jane! Non lasciarmi solo soletto!-
Jane seduta in braccio a lui sbuffò -L'uso della forza non è corretto, sei più forte tu di me!-
-Ma visto che ho vinto io, adesso tu dovresti stare qui con me...- le fece osservare lui con un sorriso
-Ma siccome hai vinto barando, non lo farò- rispose lei, un'espressione di sfida
-Senti, io ti seguirei anche, ma ci sono ben due motivi per cui non posso farlo...il primo è che mi è impedito salire del dormitorio femminile...- iniziò a spiegarle, serio
-E il secondo?-
-Sono troppo comodo qui sul divano!-
-..E allora ti lascio al divano! San Valentino non aspetta!-
Sirius ebbe l'illuminazione -Allora ti aspetto io per San Valentino!-
-In che senso?- domandò lei, preoccupata
-Nel senso che potrei stupirti!-
Jane lo guardò perplessa
Il ragazzo le fece segno di allontanarsi -Va' pure da Miriam, ti starà aspettando!-
-hem...Okay...-
Sirius guardò Jane allontanarsi verso le scale del dormitorio femminile. Forse l'effetto dei buoni propositi stava cominciando a svanire, ma non ne avrebbe certo fatto un dramma. E poi, S. Valentino era pure sempre S. Valentino!
Il 14 Febbraio arrivò prima del previsto. Miriam stava facendo gli ultimi preparativi, e Jane la aspettava seduta sul letto, pronta da ore
-La sciarpa di che colore è meglio metterla?-
-Ma non lo soo! E tanto non devi mica uscire con nessuno...-
-E cosa c'entra! Io ci tengo sempre ad abbinare i colori! E va bene, prenderò quella rosa che riprende le cuciture della borsa!- si decise infine, dopo ore di estenuanti prove davanti allo specchio. In generale Miriam non era il tipo di ragazza frivola, ma quando si parlava di vestiti andava completamente fuori di testa!
Jane aveva un paio di pantaloni neri, a sigaretta, le ballerine nere e un maglione grigio scuro, con una collana argentata sopra, e i capelli sciolti. Ci aveva messo circa 20 minuti a prepararsi e finalmente balzò giù dal letto -Andiamo!-
-Andiamo!- la seguì Miriam, che la precedette con una corsetta giù per le scale del dormitorio.
La Sala Comune era deserta -Lo sapevo che arrivavamo in ritardo...corri!-
Le due scesero di corsa le scale del castello fino all'ingresso, Miriam che trascinava Jane per un braccio.
Raggiunsero gli altri giusto in tempo per non rimanere al castello
I quattro malandrini si trovavano in gruppo come sempre, ma quel giorno avevano avuto l'onore di ricevere come guest star Lily Evans, che poi avrebbe proseguito da sola con James.
Alice e Frank erano già andati avanti da soli.
E i compagni di classe di Miriam e Jane si erano ben guardati di coinvolgerle di nuovo nella loro uscita ad Hogsmeade, eccezion fatta per Isobel, che aveva appena raggiunto le due ragazze.
Nonappena giunsero a Hogsmeade, James e Lily si separarono dal gruppo, dandosi appuntamento alle 18 ai Tre Manici di Scopa
Il resto del gruppo proseguì dalla parte opposta, ma c'era chi aveva in mente altri progetti.
-Sirius...non vieni?- domandò Remus
-Mmm...non so se mi va di mescolarmi a tutta quella gente con gli occhi a cuoricini...-
-E che vuoi fare?-
-L'anima solitaria-
Remus, pur avendo capito perfettamente il suo piano, lo lasciò fare e senza aggiungere altro, continuò a camminare nella sua direzione, trascinandosi dietro Peter.
Sirius puntò dritto la sua preda, con aria spavalda. Forse non avrebbe dovuto, aveva preso un impegno, però...
Senza troppi problemi, si affiancò a Jane.
Lei stava passeggiando con Isobel e Miriam,si voltò a guardarlo
-Ciao- salutò lui
-Ciao- rispose Jane
-Tu cosa fai per S.Valentino?- domandò lui, con tono candido e infantile
-Sirius- sorrise lei, con aria di rimprovero
-Che ho fatto?!- fu la domanda piena di innocenza
Jane inarcò un sopracciglio -Che ci fai qui?-
-Come che ci faccio? Io sono loro amico!- indicò Remus e Peter poco più avanti -Uscivo con loro! Poi ti ho incontrata!-
-Ah! Che casualità!-
-La vita!- sospirò Sirius, continuando l'ironia di Jane.
Jane sorrise -E dunque?-
-Dunque ci vieni a fare un giro con me?-
-Beh...veramente ero con loro...-
-Come me! Anch'io ero con i miei amici, ma sono più che disposto ad abbandonarli-
-Sei inamovibile, vero?- fece lei, rassegnata
L'espressione di Sirius bastò come risposta.
-Va bene- sospirò lei. Sirius le offrì il braccio, e Jane lo accettò
Nessuno tra Miriam, Isobel, Remus e Peter si stupì quando si accorsero di aver perso altri due componenti della comitiva.
-Dove vuoi andare?- domandò Jane
-Questa volta possiamo anche restare nel mondo civilizzato- rispose lui, a cui sarebbe bastato cambiare strada rispetto a Remus e gli altri.
-Bene...allora guidami- sorrise lei, stringendosi nel cappotto alla folata di vento gelido in arrivo
Sirius tagliò per una viuzza, e sbucò in una via più grande, popolata da negozi e coppiette mano nella mano
Jane si guardava intorno, chiedendosi dove volesse andare
Non che Sirius avesse in mente una meta precisa. Si sarebbe fatto guidare dall'ispirazione del momento..
-Non sapevo che ci fosse un parco a Hogsmeade!- esclamò ad un certo punto lei, intravedendolo alla fine della via
Sirius sentì arrivare l'ispirazione -Beh, se ci facessimo un giretto?-
-Va bene- acconsentì lei. Il parco era in realtà il piccolo giardino tanto decantato da James
-Ci dovrebbe essere anche la fatidica panchina...- osservò lui
-Fatidica?!-
-Ah, forse tu non lo sai, ma è stato proprio qui...- le indicò il luogo del delitto -...che James e Lily si sono scambiati il loro primo, romanticissimo bacio.
-Oh! Davvero? Allora è un posto sacro- rise Jane, scostandosi i capelli dietro le orecchie
-O pericoloso...- aggiunse lui con noncuranza, mentre faceva un giretto attorno alla panchina
Jane lo guardò sospettosa, facendo un bel passo indietro
Lui se ne accorse -No, Jane! Stai tranquilla! Ho promesso di fare il bravo!- le ricordò, ma il tono non era per nulla rassicurante, tanto che Jane lo guardava con un'espressione mista tra timidezza e aria di difesa
Sirius, a quell'espressione così intimidita, ma che così determinata, non potè non sorridere -E dai! Scherzavo!-
Lei si rilassò -Piantala- lo rimproverò
-Scusami- la pregò, mentre si accomodava sulla panchina. Gesto un tantino contradditorio?
Jane non aveva il coraggio di sedersi, così rimase in piedi di fronte a lui
-Ehm, non per essere scortese, ma mi copre la visuale del cielo- disse lui, con aria di sufficienza
-Ah si?- domandò lei, piantandosi bene lì e incrociando le braccia
-Sì, e sarebbe davvero un gesto gentile da parte sua scostarsi leggermente verso sinistra...oppure sedersi accanto a me, se non le faccio schifo!-
-Oppure potrebbe spostarsi lei, signor Black-
Sirius assunse un'espressione offesa -Come io? Io mi sono accomodato!-
Jane sbuffò, spostandosi a sinistra -Vede il cielo abbastanza bene?-
-Sì, adesso il grigio-violaceo del cielo mi appare in tutta la sua interezza, la ringrazio!-
Jane si sedette sul bordo della panchina, con un sospiro profondo
-Oh! Ti sei seduta, finalmente! Ma puoi anche venire più vicina...-
Jane scosse il capo, serrando la mascella. Sentiva tutti i muscoli in tensione
Sirius chinò la testa da un lato, come per osservarla meglio. Che le succedeva? E dire che non gli era sembrato di essere troppo invadente.
Lei si ostinava a non guardarlo. Le faceva male.
-Jane, stai bene?-
-Si- mormorò lei, respirando irregolarmente
Benchè sapesse di fare una cosa che lei non voleva, le si avvicinò e la prese per mano -Che ho fatto che non va?-
-Niente- disse, in un soffio, stringendogli la mano più che poteva
-Vuoi andare via?- le propose
-No...- si voltò, posando l'altra mano sul bel viso di Sirius
Lui le sorrise, contento di non essere costretto a interrompere tutto di nuovo.
Gli occhi blu di Jane si riempirono di lacrime, mentre avvicinava Sirius con la mano. Sospirò di nuovo, e poi lo baciò
Sirius si ritrovò sopreso da quel gesto. Era convinto che se mai fosse accaduto di nuovo, non sarebbe certo stata lei a fare la prima mossa..La lasciò andare per un istante, per studiare l'espressione dipinta nei suoi occhi.
Quegli stupendi occhi blu erano lucidi, e l'espressione rasentava la disperazione. Tuttavia Jane prese di nuovo il suo viso tra le mani, e lo baciò di nuovo
Sirius non si ritrasse, la lasciò fare, accarezzandole dolcemente prima i capelli ramati, poi la schiena. Dopo aver letto così tanto i suoi occhi, adesso aveva quasi paura di farle male.
Jane si allontanò appena da lui, si alzò in piedi, dandogli le spalle, si portò le mani alla bocca e scoppiò in lacrime
Sirius, d'istinto, si alzò a sua volta. Le poggiò una mano sulla spalla, incerto sulla reazione che avrebbe potuto avere.La sentì singhiozzare senza pace, annaspare, inconsolabile
Lui non resisteva a vederla così, e la strinse tra le sue braccia, volente o nolente che fosse.
Lei si abbandonò, le ginocchia che le tremavano, aggrappandosi a Sirius. Lui la stringeva forte, seppur molto confuso, deciso a non abbandonarla.
-Non è giusto- singhiozzava lei -E' tutto sbagliato-
Sirius non provò più a chiedere il perchè di quelle affermazioni così terribili e allo stesso tempo così frequenti, ultimamente, perchè sapeva che non avrebbe avuto risposta. Le accarezzò piano la testa, con fare premuroso e preoccupato per lei.
Jane non riusciva a smettere di piangere. Era troppo per lei, aveva troppi segreti da mantenere, troppe verità nascoste, sapeva troppo.
-Andiamo via- disse Sirius a un certo punto, con la sensazione che cambiare aria avrebbe forse alleviato la pesantezza della situazione. Senza aspettare un consenso da parte di Jane, la sollevò in braccio, e la portò fuori dal giardino dove erano entrati poco prima.
Lei aveva affondato il volto sulla sua spalla, e non si curò di cosa stesse accadendo, o dove la stesse portando. Non le importava
Passarono per le vie affollate di Hogsmeade; Sirius non aveva intenzione di curarsi di sguardi curiosi e inopportuni in quel momento.
-Dove vai?- domandò ad un certo punto, tra i singhiozzi
-Torniamo a casa...- rispose lui, con una certa decisione
-Posso camminare- mormorò Jane
-No, ti porto io- insistette Sirius. Voleva proteggerla, in qualche modo, anche se ignorava esattamente da cosa.
Sirius imboccò uno dei passaggi segreti a lui conosciuti, così che passò mezz'ora prima che sbucasse nella sala comune di Grifondoro, semi deserta
Senza dare importanza alle occhiate dei pochi presenti, fece appoggiare Jane su uno dei divanetti vicino al camino, uno dei più nascosti alla vista altrui.
-Non voglio farlo più- sussurrò lei, la voce spezzata, pallida in viso
-Qualunque cosa sia, non dovrai farla mai più- rispose lui, come se quella rassicurazione potesse essere sufficiente
-La sto già facendo, l'ho fatta sempre. Io sto mentendo...- disse, nascondendo il volto tra le mani
-Mentendo? Perchè?-
-Perchè è per questo che io sono qui...-
-Jane, non capisco...perchè saresti qui per mentire?-
-Non sono Irlandese. Io vengo da lontano. Da molto più lontano....non è vero niente- balbettò Jane, pur sapendo che non doveva dire altro.
Sirius era comprensibilmente confuso -Da molto più lontano? Che vuoi dire?- provò ancora, avendo capito che non doveva trattarsi di una distanza geografica...
Jane scosse la testa -Non posso...-
Jane era distrutta, terribilmente distrutta, e Sirius non avrebbe mai potuto insistere. Si alzò, spostando lo sguardo da un'altra parte.
-Non...non te ne andare- lo pregò lei
-No, non me ne vado- la rassicurò
Jane lo guardò e delle immagini orribili le passarono davanti agli occhi. Un carcere. Un uomo distrutto. Due giovani uccisi.
Ma lui, ignaro di tutto, le si sedette nuovamente accanto: se lei non voleva che se ne andasse, non lo avrebbe fatto.
Jane gli prese la mano e la strinse forte, di nuovo. -Cosa devo fare?-
-Io non lo so Jane. Sarò sveglio in altre cose, ma non ho capito cosa sta succedendo, quindi io ti aspetto. Decidi tu- rispose lui, con tono deciso e tranquillo allo stesso tempo.
-Allora potresti solo abbracciarmi?- domandò lei, asciugandosi le lacrime
Sirius non attese oltre, e strinse Jane a sè, in quella situazione completamente nuova della sua vita.
-Mi dispiace, ti sto portando un sacco di problemi. Non volevo, davvero...-
-Non sono problemi, davvero. Solo che non capisco-
Jane non poteva più levarsi quelle immagini terrificanti dalla testa. Si sentiva nauseata. Sarebbe bastata una sola parola

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Capitolo 14
*** Chiarimenti ***



-Io..non sapevo davvero cosa fare! Era così triste...piangeva a dirotto, si vedeva che era una cosa seria-
Quella sera, Sirius aveva radunato James, Remus e Peter nel dormitorio per un consulto sugli avvenimenti del pomeriggio.
-E lei che spiegazione ha dato al fatto che fosse scoppiata a piangere così, di punto in bianco?- domandò Remus, che fino a quel momento aveva ascoltato tutto con estrema attenzione.
-Ha detto che non voleva più mentire, che lei viene da lontano…-
-Lontano? Lontano dove?- chiese James. Era davvero preoccupato dal comportamento dell'amico: era tanto che non lo vedeva sconvolto in quel modo.
-Lontano non lo so!-
-E ha detto che non voleva più mentire...- mormorò Remus tra sé e sé, con la tipica espressione che assumeva quando era assorto in uno dei suoi ragionamenti.
-Tu ci capisci qualcosa, Rem?- domandò Sirius, speranzoso
Il ragazzo si scosse dai suoi pensieri -Scusa, quant'è che sono qui lei e Miriam? Dall'inizio dell'anno?-
-Si..-
-E loro avevano raccontato di essere state in una scuola irlandese prima, giusto? Ma Jane ti ha detto che non è così, in realtà. Allora di dove potrebbero essere? Se fossero semplicemente di un altro paese, non vedo in che cosa di così grave ti starebbe mentendo, a parte la sua nazionalità...giusto?-
-A cosa pensi, Rem?- Sirius si fece serio. Pensava di aver capito, e dall'espressione di James si accorse che anche lui era giunto alla stessa conclusione
Remus fissò l'amico dritto negli occhi: era quasi sicuro di non sbagliare.
-Io un'idea ce l'ho Sirius, ma penso che ormai ci sia arrivato anche tu-
Sirius annuì -Merda-
In tutto quel lavorare di cervelli, Peter sembrava essere rimasto l'unico all'oscuro di tutto -No, aspettate, a cosa state pensando? Non ho capito! Perchè Jane dice che ti sta mentendo, Sirius?-
Sirius si alzò di scatto, cominciando a frugare nel suo baule -Viaggio temporale- mormorò, a denti stretti
Peter sgranò gli occhi, sorpreso.
James scattò in piedi dal suo letto, e iniziò a girovagare per la stanza: non riusciva a stare fermo con una cosa così grossa in ballo.
-Dio...cosa posso fare?-
Remus scosse il capo, desolato -Non lo so, Felpato. Ma ho idea che almeno Silente sia al corrente di questa faccenda-
-Per forza lo è...e se ci andassi a parlare?-
-Non so se sia il caso. Dopotutto noi non dovremmo saperlo-
-Si, ma noi LO SAPPIAMO- sottolineò Sirius. -Ci credo che era sconvolta...è una cosa inconciliabile-
-E' inconciliabile, sì, ma penso che forse sarebbe prima il caso di parlarne con lei-
-Dici che dovrei dirle che so?-
-Magari non direttamente...però se lei capisse che tu sai la verità su di lei, e magari conoscesse anche la tua posizione in merito, forse le renderesti tutto più semplice!-
-...Qual è la mia posizione in merito?- fece lui, sedendosi e prendendosi la testa tra le mani
-Questo non so dirtelo, mi dispiace...- rispose Remus con un sospiro, mentre tornava a sedersi pensieroso sul proprio letto.
-Sto impazzendo, ti giuro.... Sono innamorato. E già questo basta e avanza per crearmi noie...in più questa... è assurdo!-
Intanto, più i secondi passavano, più James non faceva che rendersi conto, anche se egoisticamente, della fortuna che avesse avuto ad incontrare Lily. D'altra parte non poteva credere a quello che stava succedendo a Sirius, e si sentiva inutile, perchè per la prima volta in vita sua non poteva fare nulla per aiutare il suo migliore amico. Si sedette a terra accanto a lui.
-Sembra una barzelletta- osservò Sirius
-Fa proprio schifo come barzelletta, però- aggiunse James
-Già. Fa davvero schifo-
***
-Pensi che lui abbia capito?-
-Non lo so. Ho parlato troppo, questo si-
-Questo è vero...ma non è detto che abbiano capito tutto! O forse sì...-
Miriam si agitava per la stanza, terribilmente in ansia per quanto era successo.
-Certo non sanno da dove di preciso...ma lo sai che sono svegli. Molto svegli....- Jane si gettò sul letto -E' un incubo-
Miriam si sedette accanto a lei, in dubbio. Silente aveva previsto tutto come al solito, oppure la situazione stava degenerando?
-Ci restano 4 mesi. Come faccio a evitarlo per 4 mesi?-
-A questo punto non penso che la situazione sia evitarlo. Cioè, noi non sappiamo minimamente perchè siamo qui. Dovremmo lasciare andare tutto come va...-
-E se mi chiede qualcosa? Io so anche l'ora e il giorno in cui morirà! Ora lo vedo, bello, giovane, felice...e so che passerà 13 anni ad Azkaban! INNOCENTE!-
Miriam cadde in un triste silenzio. Quando tutto era cominciato, qualche mese prima, non aveva mai pensato che sarebbero potute arrivare a quel punto.
-E' una tortura vederlo così! E' una tortura vedere Lily e James, e pensare a Harry! E' una tortura vedere Peter Minus e sapere che tradirà! Una tortura!-
Miriam annuì, gli occhi lucidi di lacrime.
Esco...vado a prendere un po' d'aria- sussurrò Jane -Il coprifuoco scatta tra mezz’ora-
L'amica annuì nuovamente, prima di stendersi sul letto ad un'ora insolita per lei.
Jane scese le scale, sbucò dal ritratto, e appoggiato alla finestra del corridoio c'era Sirius
Guardava fuori, nel buio della sera, ma si accorse che lei stava passando.
Jane lo raggiunse -Ciao- mormorò
Sirius continuò a guardare oltre il vetro della finestra. Nonostante stesse cercando di lottare contro la sua volontà per rivolgersi nel modo più normale possibile a Jane, quello che aveva appena scoperto gli rendeva la cosa impossibile, al momento.
-Ciao- rispose
Jane gli posò una mano sulla spalla. Gli bastò un attimo per capire che sapeva qualcosa.
A quel gesto, Sirius si voltò finalmente a guardarla. Ora, negli occhi grigi del ragazzo, c'era, oltre che un naturale sconvolgimento, anche una certa curiosità.
-Non posso dirti più di quello che hai capito- disse lei, seria
-Sai che ho capito, allora?-
Jane annuì -Tu, Remus e James. Per forza avete capito-
-Hai indovinato- confermò lui. Jane si accorse che la stava guardando in modo diverso, quasi stesse cercando di capire ciò che ancora non sapeva.
-Vorrei poter cambiare le cose...davvero. Se solo fossi libera di farlo…-
Il ragazzo scosse il capo -No, lo so che non puoi, va bene così!-
-Sei stato davvero tanto carino oggi, Sirius...e poi ho un certo peso!- sorrise
Sirius provò a cogliere l'occasione per recuperare un po' di buon umore. A che serviva piangersi addosso?
-Beh, Sirius Black è ammirato anche per il suo fisico possente-
-No, avresti dovuto rispondere che sono leggera come una piuma!- esclamò lei, fingendosi indignata
-Quello seguiva l'affermazione sul fisico possente-
Jane sorrise -Meglio- rispose, con un sorriso
Sirius sospirò, tornando a guardare fuori dalla finestra -Puoi dirmi una cosa?- le chiese
-Se posso- acconsentì Jane
-Tu e Miriam potete...insomma...avere rapporti con noi? Rischiate che succeda qualcosa?-
Jane sospirò -Non lo sappiamo...ci hanno detto di comportarci normalmente. Quindi, si, immagino di si-
Sirius si sentì più tranquillo. Se non altro, una parte di quell'assurda faccenda aveva trovato una soluzione.
-No, non morirà nessuno perchè ti ho baciato a San Valentino- mormorò lei, amaramente
Il ragazzo sentì sorgere un'infinità di domande, ma non avrebbe mai trovato il coraggio di porgliele. Si limitò a fare un sorrisetto -No, anche se non posso vedere il futuro, non ho motivo di pensarlo-
-Lo rifarei- confessò Jane
-Ah, davvero?-
-Davvero- confermò lei, con un sorriso più grande
-Quindi, se mi dici che lo rifaresti...riaccadrà?-
-Non faccio programmi su questo, solitamente...- fece Jane, arrossendo
Sirius si sciolse a sua volta in un sorriso -Sì, su questo è meglio non fare programmi-
Jane si appoggiò al davanzale della finestra, guardando fuori -E poi programmato perde tutto il suo fascino- osservò -no?-
-Lo dicevo per questo- la informò lui, domandandosi se fosse troppo scontato farlo riaccadere a breve...
Jane annuì, continuando a guardare fuori -Dici che è scattato il coprifuoco? Mi sa che dovremmo rientrare. O meglio, io rientrerei....è stata una giornata pesante, ma tu non sei obbligato a seguirmi, nel senso..-
Ma lui non pensò minimamente a restare dov'era -No, vengo anch'io- annunciò, scollandosi dalla finestra.
-Va bene...allora andiamo- rispose Jane. Aveva il viso stanco, affilato, pallido.
Sentì la mano di Sirius afferrare la sua.
Il cuore le palpitò: alzò la mano e portò quella di Sirius alle labbra
Sirius la guardava, con una dolcezza e una malinconia infinite impresse negli occhi. Era troppo sperare che accedesse qualcosa? Sperare di poterla tenere con sè per sempre? Delicatamente, circondò con l'altro braccio la vita di Jane, e la trasse a sé.
Lei cercava di trattenere il fiume di emozioni che si riversava nei propri occhi, mentre Sirius avvicinava il viso al suo
E anche se da quel pomeriggio sembrava essersi rivoltato l'intero universo dopo quello che i malandrini avevano scoperto, Sirius aveva la certezza che ciò che provava per Jane non sarebbe cambiato così facilmente. Con dolcezza, quasi per non sprecare quel prezioso momento, Sirius poggiò le sue labbra su quelle di Jane
Fu un bacio dolce, struggente e romantico. Jane gli accarezzava i capelli, e quando si separarono Sirius le posò le labbra sulla fronte
-Per me non cambia niente- sussurrò il ragazzo
-Dovrebbe-
-Ma non riesco a pensare diversamente, sai?-
Jane gli prese il viso tra le mani e lo baciò. Quelle parole sarebbero state accolte con molta più gioia, se dette in un contesto diverso.
Poco dopo, rientrarono nella Sala Comune, giusto poco prima che Remus e Lily iniziassero l'ultimo giro d'ispezione.
Non c'era praticamente nessuno. Jane, visibilmente stanca, sbadigliò -Vado a dormire....buonanotte-
-Buonanotte- le augurò Sirius, con un'ultima carezza sul viso
Jane sfregò la guancia contro la sua mano, prima di voltarsi
Sirius andò a sedersi su una poltrona davanti al camino. Non sarebbe mai riuscito a dormire quella notte, lo sapeva. Avrebbe aspettato Remus, nel frattempo.
Lily aveva intanto ascoltato Remus rivelarle quello che avevano scoperto
Anche lei, dal giorno in cui le aveva incontrate, aveva avuto il presentimento che Jane e Miriam nascondessero qualcosa.
-Certi loro comportamenti erano strani, sai? Alle volte avevo l'impressione che conoscessero perfettamente ogni angolo di Hogwarts! E a quanto pare non mi sbagliavo...-
-No infatti...non so da che epoca vengano. Dal modo in cui parlano, direi non troppo lontana dalla nostra-
E ora che ci faccio caso, ti ricordi quando si sono presentate a voi quattro? L'entusiasmo di Miriam mi sembrava anche troppo...-
-...Futuro?-
-Si, su quello sono abbastanza sicura-
-Silente sa di sicuro...no?-
-Penso proprio di si! I viaggi nel tempo sono una cosa estremamente pericolosa...-
-Già. Chissà come mai sono qui-
-Ottima domanda, Remus! Ma penso che l'unica cosa che possiamo fare sia comportarci normalmente, se non sappiamo il perchè del loro viaggio...-
-Sono d'accordo. Hei...com'è andata oggi con James?-
L'espressione seria e concentrata di Lily, si dissolse in un sorriso dolce e un po' imbarazzato -Beh...bene, direi. Anzi...benissimo!-
-State davvero bene insieme...sul serio-
-Grazie, Remus! Sono contenta che la pensi così!- esclamò lei, decisa. Era davvero importante per lei il parere di una persona che stimava così tanto come Remus.
-Sai, Sirius e James parlano di te come di una di famiglia ormai! Dovresti sentire i deliri di James- sorrise -Ti piacerebbero-
La ragazza scoppiò a ridere -Non sai quanto pagherei per ascoltare cinque minuti dei vostri discorsi!-
-Oh, non sono un granchè....quasi mai seri-
-Oh, questo lo immagino. Ma siete anche tanto amici, è questa la cosa bella! Un'amicizia come la vostra è rara sul serio-
-Sai Lily, sono come fratelli per me...sono gli unici che mi apprezzano sapendo la verità. Insieme a te, ovviamente- sorrise Remus, tranquillo
Lily strinse il ragazzo in un abbraccio -Ci tengo tanto a te, lo sai!-
Si sentì un rumore, come di un risucchio. Lily sospirò. La solita storia -Vi do cinque secondi per ricomporvi...-
Non ne passarono neanche quattro, e un ragazzo e una ragazza del quinto anno di Grifondoro sbucarono da dietro un angolo, lui con aria colpevole, lei con aria irritata.
-Valerie e Etan....tornate su, per favore-
Quelli mugugnarono qualcosa in risposta, e in un attimo fecero ritorno alla Sala Comune.
-...Come sta Sirius?-
-Sirius? Prima, quando ne abbiamo parlato, sembrava un'altra persona! Era sconvolto sul serio...Ora, sinceramente, non so come stia!-
Lily annuì -E' una brutta botta-
Remus si disse d'accordo -Magari adesso lo troviamo ancora sveglio. Se lo conosco, non sarà ancora a letto...- aggiunse
-Saliamo...tanto abbiamo finito- propose Lily
Sirius era ancora in Sala Comune, solo, davanti al fuoco
Remus non parve sorpreso di trovarlo lì, come già aveva preannunciato a Lily
Lei posò a Sirius una mano sulla spalla -Buonanotte- gli disse, premurosamente
Il ragazzo la salutò con un cenno della mano -Buonanotte-
Remus lo guardò, gli porse la mano -Vieni?-
-Veramente mi chiedevo se tu, solo per questa volta, non potresti trasgredire i tuoi doveri e restare un po' qui a chiacchierare col tuo vecchio amico Sirius...- rispose il ragazzo
-Ma certo- rispose Remus, sedendosi accanto a lui
Andarono a dormire un'ora più tardi, dopo aver parlato a lungo di Jane e Miriam, di come avrebbero dovuto comportarsi, di quello che sarebbe potuto accadere, della situazione di Sirius e di quello che sentiva per Jane.
Sirius si sentiva immensamente meglio grazie a Remus, e si sentiva pronto, quando avrebbe riaperto gli occhi la mattina seguente, ad affrontare tutto come il Sirius di sempre avrebbe fatto.

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Capitolo 15
*** Settimana nuova, vita nuova ***


"Settimana nuova, vita nuova" aveva pensato Sirius alzandosi quella mattina.
Aveva deciso che non poteva piangersi addosso proprio al suo ultimo anno a Hogwarts. Non avrebbe permesso che la scoperta fatta intaccasse quell'evento nè il suo rapporto con Jane.
Scese tranquillo le scale del dormitorio, e si piazzò nella Sala Comune attendendo l'arrivo della ragazza, cosa mai fatta nè pensata in sette anni ad Hogwarts.
James, invece, era uno stacanovista di quella pratica, sempre utilizzata con la sua Lily.
Era una scena abbastanza comica: i due ragazzi più desiderati della scuola appoggiati al muro da cui si sbucava una volta entrati dietro il ritratto, in attesa l'uno con aria estasiata, l'altro con aria impaziente.
-Dimmi una cosa Ramoso...ci mettono sempre così tanto?-
-Ahh, caro Felpato...sempre. Ci tengono al proprio aspetto..!-
Sirius si scostò i capelli dal viso, con il solito gesto -Beh, anche io ci tengo al mio, ma sono già qua!-
-Ma tu sei meno bello di loro!-
-Forse per i tuoi gusti!- ghignò l'altro
-Oh...scende qualcuno....No, niente, è Hattie-
Sirius si mise a guardare altrove: meglio non incrociare il suo sguardo!
Proprio perchè guardava altrove si sorprese quando si sentì ticchettare sulla spalla.
-Jane! Eccoti!-
-Buongiorno- sorrise lei, che sembrava essersi ripresa dal pesante weekend
-Hai visto che è arrivata?!- fece James con aria complice, mentre prendeva la sua Lily per mano
Sirius fece un'aria indifferente -Ma io non stavo aspettando...- tentò, per difendere la propria fama
-E dai Felpato, non ci guarda nessuno! AMMETTILO che la stavi aspettando!-
-James, tu fatti una manciata di fatti tuoi-
James gli fece il verso mentre, indignato, gli voltava le spalle e usciva dal buco del ritratto con Lily.
-CI VEDIAMO A COLAZIONE, SIGNOR DEVO-DIFENDERE-LA-MIA-REPUTAZIONE-DI-BEL-TENEBROSO!- gli urlò
Sirius incrociò le braccia al petto con aria spavalda
solo dopo qualche istante ricordò che, la ragione del suo attendere, era finalmente arrivata.
-Dicevo: eccoti!- esclamò sorridendo, rivolto a Jane
-Dicevo...Buongiorno! Mi aspettavi?-
-In realtà sì...- ammise lui, l'aria un po' colpevole
Jane fece un sorrisetto vittorioso -Ah si, eh?-
-Sì, ti stavo aspettando. Pensavo la cosa ti facesse piacere, ma se preferisci che me ne vada...-
-No, no..anzi. Però devi ammettere che come bel tenebroso, come direbbe James, perdi colpi..!-
-Ma non è con te che m'interessa fare il bel tenebroso!- precisò lui, con un sorriso che del tenebroso aveva ben poco
-Mi fa piacere, ma il tenebroso è nel tuo nome- osservò lei
-Allora non ho bisogno di sforzarmi per esserlo!-
-No, infatti- sorrise Jane -Ma a me va bene comunque!- concluse, mentre a fianco a loro passavano Gretchen e Christopher, con due sguardi assassini
-Va bene, vogliamo scendere a fare colazione, oppure preferisci stare qui a disquisire sul mio cognome?- domandò Sirius, il cui stomaco iniziava ad emettere strani brontolii
-No, andiamo a colazione...non sia mai- lo prese in giro lei
-Guarda che bisogna sempre fare colazione, altrimenti non si hanno le energie sufficienti per affrontare una lunga mattinata di lezioni...soprattutto se hai due ore con la McGranitt...-
-Sembri uscito da una pubblicità dei cereali-
-Sono convincente?- chiese lui, mentre sbucavano nel corridoio
-Quasi quanto l'allegria di Piton- rispose lei
-Chiedigli di fare la pubblicità di uno shampoo, vedrai quanto ti convince...-
Jane scoppiò a ridere di gusto, provando ad immaginare la scena
Ma le risate aumentarono quando, entrati nella Sala Grande, se lo ritrovarono davanti, con la solita espressione depressa dipinta in volto.
Sirius era contento di vedere Jane ridere, finalmente, dopo gli ultimi avvenimenti.
Si sedettero al solito posto, accanto a James e Lily, raggiunti poi anche da Miriam, Remus e Peter.
Alice e Frank giunsero poco dopo. Frank somigliava incredibilmente a Neville, aveva notato Miriam una volta
Erano ancora tutti immersi nella solita abbondante colazione, quando alcuni gufi fecero il loro ingresso dalle finestre della stanza.
Il giornale sconvolse tutti i presenti: Tu Sai Chi aveva colpito ancora. Due babbani e un mago morti.
Il gruppetto di Grifondoro si radunò alle spalle di Remus, che si era impossessato del giornale, per leggere meglio
Lui scuoteva il capo -Ha ingaggiato un gruppetto di lupi mannari per fare stragi- disse amareggiato
-Ma non solo lupi mannari...guarda qua! Mangiamorte...- osservò Frank, indicando una didascalia
-Già...orribile- mormorò Alice
-La cosa peggiore è che sembra farsi ogni giorno più forte- continuò Remus
-E certo tutto questo terrore non aiuta..- notò Lily
-Già...- concordò James -A cominciare dal fatto che quasi nessuno pronuncia il suo nome!-
Solo lui, Sirius, Remus e qualche volta Lily osavano, di quasi tutta la scolaresca. C'era naturalmente anche il gruppo dei simpatizzanti, capeggiati da nientemeno che Bellatrix Black
Anche Severus Piton sembrava nutrire simpatia per quel genere di magia da un po' di tempo a quella parte, come anche Lily aveva avuto modo di notare, suo malgrado.
Non erano certo solo loro due, che anzi erano circondati da un vero e proprio gruppetto di adepti
-E quelli come loro mi fanno schifo- commentò Sirius con disprezzo, guardando verso il gruppetto di ragazzi seduti al tavolo di Serpeverde
Jane sussultò nel riconoscere Bellatrix, bella e giovane, con lo stesso sguardo folle di quando aveva ucciso il cugino.
Miriam si scambiò una lunga occhiata con l'amica: erano quelli i momenti peggiori del trovarsi in quel tempo
Jane distolse lo sguardo, ma non potè trattenersi da chiedere a Sirius qualcosa su di lei -Vi...parlate? Tu e Bellatrix-
-Tu che dici?- rispose il ragazzo, eloquente
-Già...- rispose lei. Bellatrix si accorse di essere osservata e le lanciò uno sguardo inceneritore, che avrebbe spaventato chiunque.
-Ho smesso di parlare con lei, Regulus e tutti gli altri da un'annetto ormai...-
Jane annuì. Si trovò a sperare di non incontrarla mai nei corridoi. Quell'occhiata non le diceva nulla di buono..!
-Beh, ragazzi, mi sa che è quasi ora...- osservò Remus, ripiegando il giornale letto e riletto mille volte negli ultimi 10 minuti
-Miriam, noi dobbiamo sbrigarci ad andare a pozioni.... Ci vediamo a pranzo, ragazzi..!-
Miriam radunò in fretta i libri e corse dietro all'amica
I Malandrini, invece, si diressero dritti dritti nella serra. Erbologia era una della materie meno congeniali a James e Sirius.
Leggendaria era quella volta in cui James, per conquistare Lily, voleva regalarle un fiore che Remus aveva scoperto giusto in tempo essere velenoso e carnivoro
Ma quel giorno non ci sarebbero stati fiori carnivori da regalare. Il loro compito era una sorta di verifica che prevedeva una classificazione di alcune piante che la professoressa (Sprite?) aveva fatto trovare loro su ciascun tavolo. Fortunatamente, il lavoro poteva essere svolto a coppie.
-Io sto con Lily!- esclamò James. Sirius lo guardò stralunato -Mi pianti in asso così?-
-No, tu puoi stare con Remus!-
-veramente io ero con Peter....- Frank con Alice. Sirius era a dir poco irritato
-Vabbè...non vorrai mica dirmi che tra tutti i Grifondoro e i Tassorosso non c'è un cane disposto a farti da aiutante! Chiedi a quelle ragazze laggiù...- tentò James, per nulla in colpa
Sirius sbuffò -Qualcuno vuole stare in coppia con me?- domandò, svogliato
Cinque ragazze di Tassorosso si fecero avanti -IO! IO SONO SENZA NESSUNO!-
Sirius alzò le spalle -Tu- indicò una biondina, piuttosto carina
Quella si volse verso le amiche, vittoriosa -Beh, perfetto, ora siete pari!-
Loro non sembravano molto felici della notizia -Mi chiamo Karen- si presentò la ragazza a Sirius
-Sirius- rispose quello, che in realtà non aveva dubbi sul fatto che Karen sapesse perfettamente il suo nome
-Lo sapevo- ridacchiò infatti Karen
-Ma guarda un po'...beh, da dove iniziamo?-
-Potremmo iniziare da un'uscita stasera...magari in giardino- fece lei, con voce accattivante
Sirius sospirò, scuotendo il capo -Karen, credimi ora come ora non penso sia il caso...-
-Ah no?- fece lei, facendo scivolare la sua mano sulla sua
Sirius se la scrollò di dosso con un brusco movimento -No-
-Come ti pare- rispose Karen, per nulla offesa.
-Perfetto- ribattè Sirius, secco. Meglio chiudere subito quella faccenda.
La faccenda però non era chiusa quanto lui pensava. Infatti, quando entrò in Sala Grande per il pranzo, cercando Jane con lo sguardo, fu bloccato da Karen -Ciao!-
-Ciao- rispose lui, giusto per educazione, puntando direttamente al tavolo di Grifondoro
-Hei...aspetta...hai fretta?- gli si piazzò davanti
-Ehm, sì ho fretta-
-JAMES! JAAAAMES! GIURO CHE QUESTA ME LA PAGHI!- urlò Sirius, superandola
James si voltò stupito verso l'amico furioso -Si? Te la pago per cosa?-
-Per avermi mollato a Erbologia! Beccati che bel risultato!- Si sedette al tavolo, di fronte a Jane, contrariato. Sentì un paio di mani sulle spalle -Non mi hai salutato, però...-
James comprese solo il quel momento la portata del danno fatto a Erbologia.
Jane, di fronte a Sirius, lo osservava con un sopracciglio inarcato
Fu così che Sirius decise di dare un taglio drastico alla questione. Si voltò verso Karen, estremamente seccato
-Sì, senti Karen, mi sembrava di essermi espresso abbastanza chiaramente fin da subito! Non m'interessi, va bene? E adesso non dirmi che sono il solito stronzo, perchè io ti avevo avvisata!-
-Mi piacciono i ragazzi belli e stronzi...- sospirò lei, prima di allontanarsi -Ti tengo d'occhio...-
-Sì, brava, tienimi d'occhio, come no...- mormorò Sirius tra sè, prima di rivolgere uno sguardo assassino a James - Hai visto? Grazie ancora, Ramoso!-
James lo guardava sull'orlo della risata -Ti tiene d'occhio- esplose poi -Paura! AHAHAH!-
-Sì, ridi pure, vedrai cosa ti combino...-
-Tanto dopo le mutande in bacheca non puoi fare di peggio...-
-Oh, questo lo credi tu. Sai che qualcosa mi viene sempre in mente!-
James lo ignorò, dedicandosi a Lily, ben sapendo che Sirius ne sapeva una più del diavolo.
-Bene....- fece allora Jane, tirandogli un piccolo calcio da sotto il tavolo -...Chi era quella?-
-L'ingiusta pensa che James mi ha inflitto quando ha deciso che non voleva fare coppia con me a Erbologia...perchè, sei gelosa?- domandò Sirius, che iniziava a vedere il lato divertente della situazione
-Gelosa? Io? No, affatto- rispose lei, con aria altezzosa
-Sicura? Allora magari la prossima volta faccio ancora coppia con lei-
-Se la cosa ti fa piacere...- fece Jane, fingendo indifferenza
Sirius scrutò la sua espressione, divertito -Sì, potrebbe farmi piacere...tanto non sei gelosa, no?-
-Ti ho già detto di no! se ti piacciono le bambole di plastica, bionde, stupide...-
-Hanno un loro perchè...-
-Oh, ma certo- fece lei sarcastica, prima di finire velocemente il suo pranzo, bere un bicchiere d'acqua e alzarsi stizzita
Sirius le corse dietro: un po' gli piacevano quelle situazioni.
-Jane!-
-Che c'è?- rispose lei, seccata, uscendo dalla sala
-Ci sei rimasta male?-
-Affatto. Non mi importa se ti piacciono le Barbie- dichiarò lei, con aria di rimprovero
-Ma a me non piacciono le...cosa, scusa?-
-Bambole. Ragazze come quella là. Hai capito. E comunque non mi importa-
-Ma Jane!- sorrise lui -Scherzavo!-
-Ah si? Beh, ma tanto a me non importa- ripetè, orgogliosa
-Ah no? "Se ti piacciono le bambole di plastica, bionde e stupide"...non t'importa proprio, hai ragione!- esclamò lui, con lo stesso tono deciso di Jane
Jane ricordò che con tutti quei tristi avvenimenti, probabilmente Sirius ancora non aveva conosciuto quel lato del suo carattere. Quello cocciuto, orgoglioso, altezzoso e geloso -Era solo un'osservazione distaccata-
-Perfetto, dal momento che la mia idea di fare di nuovo coppia con quella là era solo un'ipotesi alquanto improbabile...-
-Ti ho detto che non mi importa con chi fai coppia. Non è un problema. Non stiamo insieme no? Puoi fare come ti pare- rispose lei, freddamente
-No, non stiamo insieme- confermò lui, che pure non riusciva a fare a meno di comportarsi come se fosse così
-Ecco, e allora basta...non ci sono problemi. Torna pure dalla tua amica- concluse Jane, incrociando le braccia
Sirius non si mosse di mezzo centrimetro.
-Su. Coraggio! Che fai ancora qui?- domandò lei, severa
Il ragazzo la guardò come a dire "Tira le tue conclusioni".
-Oh nonononono. Tu ora vai da lei-
-Non mi va di andare da lei- rispose lui, con un'espressione furbesca
-Ah no, eh? Beh, allora va da James. Va da Remus-
-Mmm...no, penso che non andrò-
-Come vuoi- Jane si voltò, pronta a sparire su per le scale
-Come vuoi..Mi è perfettamente indifferente-
Sirius la seguì come un'ombra fino al dormitorio di Grifondoro
-Ape frizzola- disse lei, davanti al quadro. Sirius fiutava la preda. Più Jane faceva la difficile, più gli piaceva.
S'infilò dietro di lei nel buco del ritratto, e iniziò persino a salire con lei i gradini che portavano al dormitorio femminile, ben sapendo che sarebbe stato sbalzato indietro di lì a pochi secondi.
Nonappena quelli divenne uno scivolo, la afferrò per la vita e la tirò giù con se
-AAARGH! MA CHE FAI?!?-
Sirius scoppiò a ridere -Tanto ti è indifferente cosa faccio, no?!-
-Dai...lasciami andare...- rispose lei, tentando di mantenere un contegno e di districarsi da lui
-No- ribattè lui tra le risate, mentre faceva ben attenzione a tenerla stretta a sè
Jane tentando di liberarsi peggiorava solo la situazione, dato che lui la avvolgeva di più -Sirius! Insomma...per favore....- tentò, facendo occhi dolci
-E va bene...- le consentì, mollando la presa.
Nonappena Jane fece per alzarsi però, la tirò giù nuovamente -TRADITORE!-
-Ma te ne volevi andare!- si giustificò Sirius
Jane sospirò -E così mi hai atterrata? Molto signorile...-
-Tanto è indifferente...-
Jane lo prese a pugni sul petto -finiscila!-
Sirius ridacchiò -Te la sei un po' cercata...-
-Ah, e tu con la tua tipa bionda no?-
-No, perchè le mie intenzioni erano oneste-
-Come no...guarda che non sono mica nata ieri eh...una così rientra nei desideri di qualunque ragazzo, no? Senza contare che con quel quoziente intellettivo non creerà problemi sentimentali, no?-
-Sì, ma tu dimentichi che io non sono un QUALUNQUE ragazzo...-
-casomai sei il peggior Don Giovanni della scuola..-
-Ah! No, questo è un colpo basso! E comunque non è più vero...-
-Come no...Ti conosco, Sirius Black-
-Mi conosci? Davvero? E come sono?- domandò lui, prestando la massima attenzione
-Sei...Sei Sirius Black e tanto basta- dichiarò lei, guardandolo negli occhi
-Del tipo che la mia fama mi precede?-
-Del tipo "guarda quanto sono figo"-
-Ma lo sono...- ribattè lui, con un sorriso malizioso
Jane scosse la testa, rassegnata -Ora mi fai alzare o hai qualcosa da aggiungre?-
-Sì, aspetta...tu non pensi davvero che io sia solo quello e basta, vero?-
Jane sospirò -Sirius...se lo pensassi non sarei qui a farmi atterrare da te- disse, sorridendo
Quello sorrise, finalmente vittorioso -Lo sapevo...-
-Certo che lo sapevi....- Lo prese per le spalle e lo spinse giù -E per questo me la pagherai-
-Non aspettavo altro!-
Jane si chinò su di lui e gli sfiorò le labbra con un bacio
-Ti devo fare arrabbiare più spesso?-
-No. Sono antipatica quando mi offendo. Sono permalosa-
-Un po' sì...ma a quanto pare ho difetti anche io, quindi siamo pari!-
Jane annuì -Alziamoci prima che entri qualcuno...- suggerì
-Perchè? Non vuoi dare spettacolo?-
-No, infatti...- ridacchiò lei
-Mah, per me non è un problema!-
-Dai...in piedi!- ordinò lei, tirandosi su
-Ma non ne ho voglia- si lamentò lui
-Non ti tendo le mani, lo so che poi mi tiri giù di nuovo-
-Vedo che hai imparato- osservò lui, tirandosi finalmente in piedi
Jane annuì, sorridendo -Dovrai inventarti un altro metodo-
-Ci penserò, lo sai che ci arrivo sempre...-
-Lo so, lo so...e così quella lì non ti interessa nonostante la sua innegabile disponibilità e bellezza?-
-Finchè ci sei tu nei paraggi no...-
-Ah no, eh?- Jane arrossì, senza nascondere che le faceva piacere
-No- confermò lui con un bel sorriso
...E come resistere a un sorriso così? Jane gli prese il volto tra le mani e lo tirò a sè per un bacio, con slancio
-Oggi non puoi proprio resistermi eh?- fece lui, contento che fosse così
-Shhhh- gli fece lei, per salvare il proprio orgoglio
Sirius alzò le spalle: non c'era proprio bisogno di continuare a parlare, infondo. Così la prese tra le sue braccia, e la tirò a sè per baciarla nuovamente.
Jane, nonostante fosse confusa per la situazione difficile, non si tirò indietro, cosa praticamente impossibile trattandosi dell'avvenenza di Sirius
La preoccupazione del fatto che qualcuno potesse entrare e accorgersi di loro era quasi sparita.
Jane si abbandonò alla stretta di Sirius, prima di allontanare il viso dal suo per guardarlo negli occhi grigi e profondi
Sirius le sorrideva felice, aspettando che fosse lei a dire qualcosa.
-...Torniamo giù?-
-Sei sicura? Si sta così bene qui...-
-E' che....si sta troppo bene- confessò lei
-Appunto...-
-Si ma...non dovremmo esagerare- mormorò Jane
-Esagerare? Che intendi?-
-Essere troppo coinvolti. Lo sai che è un problema...-
-Sì, questo lo so...ma te l'ho detto, non riesco a pensarci!- rispose lui
Jane sospirò, guardandolo comprensiva
Sirius le accarezzò il viso, guardandola con un cenno di disperato desiderio negli occhi. Sapeva che non potevano esagerare, ma era davvero difficile capacitarsene!
-Torniamo giù- disse infine
Jane lo seguì, grata. Proprio mentre uscivano dal ritratto, lo tirò a se per un ultimo bacio
Sirius, però, dovette accontentarsi di un breve bacio.
-Ah Jane...proverò a farti ingelosire di più prossimamente...-

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Capitolo 16
*** Tradimenti e Indovinelli ***



James era baldanzoso, quella mattina. Il tempo era assolutamente perfetto per il Quidditch, e i
Tassorosso non erano mai stati una gran squadra.
Li avrebbero sicuramente battuti, e anche con una certa facilità, ne era certo.
Ne era così certo che scese in Sala Grande di corsa, tirandosi dietro Lily, e cominciò a mangiare con appetito.
-Cos'è questa fame improvvisa? Di solito non mangi molto prima del Quidditch...- osservò lei
-Ah dai...guardali..sono scarsissimi! Sono convinto che li facciamo a fette!-
-Sì, in effetti non brillano proprio per il loro talento a Quidditch- convenne Lily -Ma mai sottovalutare il nemico!-
-Giusto Lil! Giustissimo! Così mi piaci!-
-Ma hai capito cosa ti ho detto?- chiese lei, ridendo. Aveva l'impressione che James avesse la testa completamente da un'altra parte.
-Ma certo che ho capito! Ah, comunque sappi che ti porterò il Boccino anche stavolta!-
-Grazie James!- sorrise lei, stampandogli un bacio sulla guancia
E, a proposito di guance, Miriam, Jane, Gretchen e Isobel erano in dormitorio, intente a dipingersele con i colori del Grifondoro da abbinare alla sciarpa, così come Alice aveva loro consigliato
Miriam e Jane facevano naturalmente bene attenzione a rivolgere la parola solo ed esclusivamente ad Isobel.
-E se mettessi anche lo smalto?- chiese Miriam
-La partita inizia tra un quarto d'ora..non ce la facciamo a fare colazione- protestò Jane
-Hai ragione...vabbè, aboliamo lo smalto!- decise la ragazza, il cui stomaco aveva sempre la meglio sull'estetica
-Allora scendiamo!- rispose Jane, raccogliendosi i capelli in una coda e sistemandosi la sciarpa
-Non vai con Sirius?- chiese Miriam ad alta voce, volendo far schiattare d'invidia Gretchen e Jessica
-Beh ma tanto dobbiamo solo andare a colazione adesso- arrossì Jane
-Ma di solito lui TI ASPETTA SEMPRE!-
Jane scosse la testa e uscì dal dormitorio, piuttosto scocciata: lei era molto riservata, e non le andava di far sentire tutto a Gretchen.
Ma nonostante tenesse alla riservatezza, non poté certo evitare Sirius quando lo vide nella Sala Comune al solito posto, evidentemente in attesa.
Anzi, tentò di non sorridere troppo mentre gli si avvicinava, le guance stile “indianina”, con le strisce rosso-giallo.
-Vai mica alla partita di Quidditch?- chiese lui divertito quando la vide
-Perchè, non si vede?- fece Jane allegramente
-No, tranquilla, passi inosservata!-
Lei fece un grande sorriso, mostrando una fila di denti bianchi e regolari. Adorava Sirius. Adorava tutto di lui, dal modo un cui pronunciava il suo nome, al suo viso bellissimo, al suo carattere a volte spigoloso e impulsivo.
Scesero a fare colazione, seguiti a debita distanza da Miriam e Isobel, che non volevano certo disturbare.
James stava ancora mangiando di gusto, mentre Lily lo guardava divertita, e per poco non soffocò quando Sirius, che non perdeva mai occasione per combinargliene una, gli tirò una potente pacca sulla spalla -ALLORA! CAMPIONE DI HOGWARTS! DORMITO BENE?-
Quando ebbe ripreso a respirare normalmente lo guardò torvo -Se salto la partita per soffocamento ti ammazzo- dichiarò, mentre Remus gli gettava un'occhiata perplessa da dietro il giornale
-Ah, come la fai tragica- sdrammatizzò Sirius, mentre prendeva posto accanto all'amico e a Jane.
Remus osservò la ragazza -Carine le guance- esclamò con un sorriso
-Grazie! Anche se non sono molto originali!- sorrise Jane, indicando le sue compagne
-Beh, fanno il loro effetto- la consolò Remus, con una strizzata d'occhio
-Ok ragazzi, il grande Cercatore deve andare a prepararsi, ma voi sbrigatevi, o quando arriverete avrò già preso il Boccino!- disse James con non poca baldanza, mentre si alzava.
Remus scosse il capo -Mai sottovalutare....-
-...l'avversario! LO SO-
Così James uscì dalla sala, borbottando qualcosa riguardo la sincronia mentale dei Caposcuola.
-Andiamo? Così prendiamo i posti migliori..- propose Jane, l'unica che aveva già finito di mangiare
Sirius ingoiò velocemente l'ultimo boccone -Sì, andiamo. Remus e Peter voi finite e ci raggiungete dopo? Vi teniamo i posti se volete!- si offrì Sirius, lasciando a intendere un chiaro invito.
Hem...si, andate pure, andate- sorrise Remus, tirando un calcio a Peter che si stava alzando
Sirius raggiunse Jane e la prese per mano -Oh, guarda, siamo soli soletti!-
-Un caso che tu abbia ingoiato mezzo toast intero...-
-Io mangio sempre di fretta- sorrise lui, innocente
-Ma certo!- esclamò lei annuendo convinta, passando il braccio attorno alla vita di Sirius
Uscirono in giardino, abbracciati, camminando con calma, mentre una folla di Tassorosso li superava di gran carriera per prende i posti migliori. Sirius, invece, sapeva che non avrebbe avuto problemi ad inserirsi tra le prima file.
Era un momento davvero perfetto, con quel sole mattutino a colorare tutto, il prato, il cielo, il lago
-Sai che quasi quasi salterei la partita di Quidditch?- fece lui
Jane sorrise -Ma non puoi farmi andare in giro con le bandierine in faccia per niente- osservò, nonostante le brillassero gli occhi
-Ma guarda che sei bella comunque- le rispose, con un sorriso
Jane si morse il labbro inferiore...che fare?
-Probabilmente James non mi rivolgerà la parola per qualche giorno...- meditava intanto lui
-Vuoi davvero perderti la partita?-
-Forse...o magari un pezzetto...-
Jane sorrise -Andiamo in riva al lago, allora- propose
Sirius, allora, smise all'istante di pensare a James e cambiò direzione.
Intanto, sugli spalti, Remus, Peter, Miriam, Alice e Frank stavano raggiungendo Lily in prima fila.
Remus si guardava attorno sospettoso: che fine avevano fatto Sirius e Jane?
Gli ci volle poco per capire, soprattutto trattandosi di Sirius, così si mise a tifare aspettando l'ingresso in campo.
Ma al momento dell’entrata di James, non potè fare a meno di pensare a quale sarebbe stata la sua reazione quando avrebbe scoperto che il suo migliore amico non aveva assistito alla partita...
Intanto Sirius e Jane se ne stavano seduti al sole, sull'erba a riva del lago. Lei giocava a disegnare con le dita sull'acqua brillante, dopo essercisi lavata le guance
Sirius stava disteso, appoggiato sugli avambracci, gli occhi chiusi ai raggi del sole.
Jane si voltò, l'acqua sulla punta delle dita, schizzandogliela in faccia con un'espressione tranquilla
-Hei!- esclamò lui, mettendosi a sedere per rispondere delicatamente al colpo
Jane gli sorrise, divertita, spingendolo all'indietro prima di abbracciarlo
Sirius rideva, per nulla dispiaciuto di aver perso l'inizio della partita.
Lei si sdraiò accanto a lui, sull'erba calda di sole, appoggiando la testa sul suo petto
Rimasero lì per un po', totalmente privi della voglia di fare qualsiasi altra cosa.
Intanto, dallo stadio giungevano boati.
Grifondoro era in vantaggio. Grifondoro segnava ancora. James Potter prendeva il Boccino.
James Potter, dopo il giro di campo, saliva in piedi in equilibrio sulla scopa, e con un inchino consegnava il Boccino alla sua Lily
La folla esultava, tutti gridavano in coro il suo nome, era uno di quei momenti praticamente perfetti...ma in tutta quella baraonda, si chiese James, dov'era Sirius?
Intanto, il suo amico si trovava ancora sdraiato sulla riva del lago,godendosi il sole con Jane
"Avranno finito?" si chiese a un certo punto, ben lungi dal sentirsi afflitto dai sensi di colpa.
Suppose che, come previsto da James, fosse stata vittoria facile. Si voltò a guardare il viso di Jane, dai lineamenti delicati, invaso dal sole
Aveva gli occhi chiusi, ma era certo che non stesse dormendo.
-Jane?-
-Si?- domandò lei, aprendo gli occhi blu
-Sai che abbiamo appena commesso uno dei più grandi crimini della storia dell'umanità?-
-Mi dispiace- fece lei, con un sorriso
Beh...a me no!- ridacchiò lui
Jane lo guardò contenta, intrecciandogli le mani dietro il collo
-Infondo, tu hai la precedenza- disse lui, con un sorriso
Lei avvicinò il viso al suo -Grazie- sussurrò, felice di sentirglielo dire, pur sapendo che James era James
-Ma figurati...- sussurrò lui
Jane sorrise, dandogli un dolce bacio, tra i raggi del sole e i riflessi del lago, in quella giornata così perfetta
Intanto, all'uscita del campo di Quidditch, Peter stava riepilogando entusiasta le imprese di James.
-E quando hai fatto quella rovesciata? Mitico!-
-Si si lo so. Ma Sirius dov'è?- chiese per l'ennesima volta
E Remus, per l'ennesima volta, provò a inventarsi un alibi per l'amico -Ma te l'ho detto! Eravamo insieme a colazione, poi ci siamo rivisti all'entrata del campo ma lui è stato sommerso dalla folla e l'abbiamo perso!-
James era scettico -Ma per favore.....E DOV'è JANE?-
Remus guardò Miriam, come a dire "pensaci tu".
-Jane? Mi aveva detto che stava male...avrà mangiato qualcosa di strano a colazione!-
James avanzò a passo di marcia nel grande giardino, mentre gli altri lo seguivano aspettando il botto.
Era troppo sperare che non si accorgesse delle uniche due persone sedute in riva al lago?
-AHA! BLACK! BRUTTO TRADITORE INFAME!-
Sirius si sciolse stancamente dall'abbraccio di Jane, e si voltò con fare innocente -Oh! James!-
-OH JAMES?!? OH JAMES?!?-
-E' ancora così che ti chiami, no?-
-TU TI SEI PERSO LA MIA PRESA FORMIDABILE!-
-Beh...nessuno me la può raccontare?-
-Dammi una buona ragione per cui non dovrei prenderti a botte-
-Perchè...ho un sorriso irresistibile?!- tentò Sirius, sorridendo appunto in modo ostentato
-Oh...no- fece James avvicinandosi minaccioso -Ah, e con te Jane facciamo i conti dopo!-
-E dai, James! E' stata una mia idea!- intervenne Sirius
-Eh ma lo so come ti è venuta! Lei avrà sfoderato la sua arte femminile con quel bel faccino!-
-E se anche fosse? Non è il caso di arrabbiarsi così!-
James sospirò -E va bene. Abbracciamoci e facciamo pace- disse, con aria seria e matura
Sirius tese le braccia verso l'amico -Oh, bravo! Lo sapevo che non te saresti presa poi tanto!-
James si avvicinò con un sorriso stanco e non appena fu vicino abbastanza, prese Sirius e lo cacciò in acqua, venendoci tirato a sua volta
-Brutto pezzo di merda! Sei sleale come pochi! Dovresti vergognarti, Potter!!- esclamò Sirius ridendo, una volta riemerso
Tutte le ragazze nei paraggi erano corse per godersi lo spettacolo (due così bei ragazzi bagnati!)
-Ah davvero, Black? Beh, se io sono un pezzo di merda, tu lo sei doppiamente!- ribatté James
Lily e Jane si guardarono alle spalle, con sguardo torvo.
-Su, uscite di lì- intimò Lily, mentre Jane si avvicinava alla riva
-Solo un secondo Lily, devo prima affogare il presunto miglior amico!- esclamò James, che partì alla carica verso Sirius
Cominciarono a fare lotta in acqua, mentre le ragazzine in riva facevano un tifo pieno di urletti isterici
-Prova a tradirmi così un'altra volta e giuro che ti scaglio contro una maledizione!-
-Che paura, Potter! Attento a non annegare, eh?!-
I commenti intanto si sprecavano -Pensi che si leveranno la camicia?- fu quello che fece si che Jane e Lily si scambiassero un'occhiata
-Vorrei vedere! Sono bagnati fradici!!- fu il commento in risposta
-No, questo è troppo!- commentò Lily
Jane annuì -Sirius....dai uscite..-
-Sì, un secondo Jane, Sirius deve prima passare a prendere un tè con la Piovra Gigante!- rispose James, che si stava avvicinando ala riva
-No, sul serio...adesso basta!- esclamò lei, avvicinandosi, le mani sui fianchi
Sirius e James si scambiarono un'ultima occhiata di sfida, poi decisero che era meglio seguire il consiglio delle ragazze, e tornarono sulla terraferma
-Hei! Lily! Vuoi un abbraccio?- chiese James, spalancando le braccia
-No, grazie, non ci tengo!- rispose quella, indietreggiando
-E tu Jane? Devi ancora essere punita!-
-E dai, James, te la prendi troppo!- esclamò Sirius, saltandogli al collo -E poi guarda quelle...- indicò le ragazzine urlanti -...scommetto che loro vorrebbero essere punite!- sghignazzò
-Oh si, hai ragione...vieni, andiamo!-
Sirius era già con le mani sui bottoni della camicia, ma un'occhiataccia di Jane lo gelò prima che fosse troppo tardi.
-Ehm...niente, adesso niente!- rispose lui, con una faccetta innocente
-Fila dentro- intimò lei
-E pure tu!- ordinò Lily con il classico piglio del Caposcuola nonché della fidanzata gelosa a James
Miriam stava ancora ridendo come una pazza, insieme a Remus, Frank e Alice, mentre Peter era allibito
James e Sirius si diressero verso il castello, l'aria colpevole.
Quel pomeriggio, decisero di passarlo di nuovo al lago, per godersi l'aria primaverile
-Comunque Felpato, te lo ripeto: ti sei perso una delle mie partite migliori!- ribadì per l'ennesima volta James
-Non so come ma l'avevo capito...ma tanto lo so che sei bravo, James!-
-Sì ma non è quello il punto! Oh, guarda: Mocciosus!- esclamò, prima di accorgersi che Lily lo stava incenerendo -...ma ultimamente ha perso la sua attrattiva- dovette aggiungere, da persona matura
Prese un sasso e lo lanciò sul lago, facendolo rimbalzare un sacco di volte
-Wow! Come fai?- chiese Lily, improvvisamente ammirata
-Lily Evans, mi vuoi dire che non sai farlo?!?-
-Eh, veramente no...mia sorella aveva provato a insegnarmelo una volta, ma poi lo sai...- disse lei, lasciando a intendere la litigata che era seguita
-Dai, alzati...ti faccio vedere come si fa-
Lily si mise accanto a lui, prestando la massima attenzione alla sua spiegazione.
James le mostrò il movimento, prendendole la mano e spiegandole come fare.
Lily provò a ripetere da sola il movimento, senza lanciare il sasso.
-Va bene così?- chiese, desiderosa di ricevere approvazione
-Esatto, così...dai, prova!-
Lily si morse le labbra, concentrata, e tirò il sasso come James le aveva appena insegnato. Non fu un tiro molto soddisfacente, però.
-No aspetta...devi fare di più così...- fece lui prendendole il braccio delicatamente e mostrandole l'errore
-Ah, giusto, hai ragione!-
-Proviamo insieme, dai, così impari!-
Il sasso rimbalzò più volte sull'acqua brillante di sole
Lily si voltò verso il suo "insegnante" con un sorrisone -Ce l'ho fatta! Cioè...più o meno!-
James le sorrise dolcemente -Merito tuo-
-Beh, non tutto mio-
Poco più in là, Miriam prendeva il sole accanto a Peter e Remus, mentre Alice e Frank chiacchieravano con lei.
Peter stava stressando Remus perché lo mettesse alla prova con uno dei suoi indovinelli -E dai, Lunastorta! Sono migliorato! Adesso non ci casco più!-
-E va bene...dì Tarlo-
-Tarlo!-
-Terlo-
-Terlo!-
-Tirlo-
-Tirlo!-
-Torlo-
-Torlo!-
-Turlo…-
Turlo!-
-Come si chiama il bianco dell'uovo?-
Peter era sicuro di non poterci cascare, così esclamò convinto -TUORLO!-
Remus scosse il capo. La risposta migliore rimaneva quella di James, che aveva dichiarato di non averlo mai saputo.
Sirius si avvicinò al gruppetto -Oho! Indovinelli? Dai, gioco anch'io!-
Sirius era famoso per la sua diffidenza quando si trattava di indovinelli: passava ore a scervellarsi sui quesiti per non cadere nelle risposte banali.
Si sedettero tutti in cerchio
-Ne ho uno io- disse Jane
-Vai- la incoraggiò Remus, felice per una volta di poter rispondere invece che proporre.
-Scommetto che vi farò dire no....chi si propone?-
Sirius e James si fecero avanti nello stesso istante -IO! IO!-
-Uno dei due-
-Dai Felpato, a te l'onore...- concesse James, pronto però a intervenire nel momento del bisogno
-Allora, ci sono tre macchine. Una gialla, una rossa e una blu-
-Oh! Belle le macchine! Aspetta: gialla, rossa e blu?-
-Si. Adesso dimmi, svelto, quale va più veloce?-
Ma la velocità nelle risposte agli indovinelli non era proprio il suo forte -No, aspetta, con calma: rossa, gialla e blu...mah, perché proprio questi colori? Era lo stesso dire: viola, verde e bianca? Ci dev'essere un trucco...-
Jane sbuffò -Si, era lo stesso. Dimmi qual è la più veloce. Adesso! Subito!-
-Ma no, un attimo, devo pensarci!- protestò lui
-E dai, Felpato, è evidente! Quella blu!- s'intromise James
Jane lo guardò, stupita e delusa -Oh, ma James....conoscevi già questo gioco?-
James sorrise, orgoglioso: e dire che aveva tirato a caso!
Beh, in verità NO!-
Jane sorrise vittoriosa -Ah NO?-
-Beh, no...NO! HAI VINTO! HO DETTO NO!- realizzò infine con un'amara delusione, mentre tutti ridevano
Jane annuì, comprensiva, poi si rivolse a Sirius -Certo che se ci mettevi ancora un po' a rispondere andavo in pensione...-
-Intanto non ci sono cascato- precisò lui
-Anche quello è vero- sorrise lei
Trascorsero un bel po' di tempo a raccontare indovinelli, che naturalmente Remus risolse, Peter sbagliò in pieno, e su cui Sirius e James passarono minuti a discutere.
Miriam ne sapeva una valanga, e non si risparmiava di certo. Smisero solo quando il sole calò, e venne freddo.
-Proporrei una ritirata- disse Frank
-Sono d'accordo- si aggregarono gli altri
Il gruppetto di giocatori rientrò nel castello, diretto alla Sala Comune in attesa della cena.
Erano tutti felici della bella giornata trascorsa, e James aveva quasi dimenticato il torto subito
Anche se il peso di una sconfitta era piuttosto duro da sopportare per James Potter, senza contare che con Jane aveva ancora un conto in sospeso per la questione della partita di Quidditch -Siamo già a due, Jane...-
-Due...cosa?- domandò lei, innocentemente
-Due sottolineature sulla mia lista nera!- esclamò allegramente il ragazzo
-Devo preoccuparmi?- fece Jane
James alzò le spalle -Mah, dipende da quale sarà il mio umore nei prossimi giorni...e comunque non credo ti accadrà niente con Sirius nei dintorni!-
Guardò alle sue spalle ghignando. Jane non ebbe bisogno di voltarsi per sapere chi c'era dietro di lei.

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Capitolo 17
*** Una lunga notte ***


Era calata la sera a Hogwarts.
Era una fresca notte di inizio Aprile, durante le vacanze di Pasqua. Fuori, infestava un temporale con tanto di lampi
Era il tipo di atmosfera che metteva una strana adrenalina in corpo ai malandrini.
Erano ancora in piedi, nel dormitorio, a spiare sulla loro mappa cosa facevano gli abitanti del castello.
-Silente ancora gironzola nello studio...niente di nuovo...la McGranitt è ancora in piedi! Wow! Fa le ore piccole la ragazza!-
-Perchè Felpato, sei interessato?-
-Che dire, ho sempre avuto un debole per le donne mature!-
James fece una smorfia disgustata -Guarda, la mia Lily sta dormendo sogni tranquilli...!-
-Non pensavi mica che avesse qualche tresca con Gazza, spero...anche Jane dorme, comunque!-
-Sisi, le ragazze dormono tutte...no, aspetta...Miriam si sta alzando...anche Jane...dove vanno?-
*-Aspetta, aspetta...sono ancora nel dormitorio...- indicò Sirius, pronto a scattare qualora fossero uscite.
-Girano in tondo- osservò Peter
Sirius sbuffò: e lui che sperava in una serata movimentata!
-Ma perchè stanno facendo così? Mah...oh guardate che lampo pazzesco! Sembrava giorno!- esclamò James, facendo voltare tutti di scatto
Sirius, Peter e James corsero alla finestra a osservare il paesaggio: era inquietante e allo stesso tempo affascinante Hogwarts scossa dalla tempesta!
Remus li chiamò velocemente -Hei! Ragazzi! Non sono più nel dormitorio-
-Come non ci sono? E non hai visto dove sono andate?!- chiese Sirius
-Ero girato- si scusò Remus.
-Beh ma le ritroviamo...guardiamo la mappa-
Ma fu con stupore e delusione che si accorsero che Jane e Miriam erano completamente sparite dalla mappa
-Non è possibile!- esclamò Sirius
-Nessuno scompare dalla Mappa del Malandrino!- continuò James, sempre più stupito.
Gli occhi di tutti corsero a Remus.
-No, ragazzi...non guardate me!- esclamò lui, attonito
-Ma non è possibile!- ribadì James.
Continuarono ad osservare nervosamente la mappa, finchè, quasi due ore più tardi, i due puntini ricomparvero in un corridoio
Sirius, d'impulso, si alzò dal letto e corse alla porta del dormitorio.
-Dove stai andando?- lo ammonì Remus
-Dai che lo sai- sbuffò lui, infilandosi i vestiti in fretta
-Sirius, io ho come idea che non dovremmo interferire...-
-Si, va bene Remus, ottima idea. Peccato non sia la mia- tagliò corto lui
-Ma per una volta, vuoi ragionare?!?-
Sirius nemmeno lo ascoltava più: voleva accertarsi che Jane stesse bene, voleva sapere qualcosa. Uscì dalla porta del dormitorio, scese le scale arrivò in sala comune proprio mentre Jane e Miriam sbucavano dal ritratto
Le due ragazze, quando lo videro, si scambiarono un'occhiata incerta.
Rimasero fermi a fissarsi per qualche attimo pieno di tensione, in cui nessuno sapeva cosa fare
Sirius non avrebbe dovuto trovarsi lì. Miriam e Jane non avrebbero dovuto incontrare nessuno quella notte.
-Hai usato la Mappa- osservò Jane, in un sussurro, ovvia
-Tu sai della Mappa?-
Jane si morse il labbro -Vai a dormire, Sirius-
Sirius neanche diede ascolto a quel suggerimento -Siete scomparse. Come avete fatto?- chiese, avvicinandosi
-Credo che non sia il caso di indagare oltre- si oppose Miriam, decisa
-E' per quello che stavate facendo che siete qui, vero?- continuò Sirius, testardo
-Sirius, smettila! Ti prego!- esclamò Jane, nervosamente
-No, voglio solo sapere se è per quello- insistettè lui, prendendo Jane per le mani.
Lei esitò, prima di sospirare -Si è per quello-
Sirius annuì, ma non era ancora tranquillo -Ma adesso è tutto finito? Voglio dire, ora dovrete...tornare?-
Jane guardò Miriam, implorante: era praticamente incapace di opporre resistenza a Sirius
-Non ora- rispose Miriam, secca.
Jane provò a tirarsi indietro dalle mani di Sirius, che stringevano i suoi polsi sottili
-Ma sarà tra poco? Tanto? Devo saperlo, Jane!- la pregava.
L'aver saputo che Jane e Miriam avevano portato a termine il compito per cui erano state mandate, aveva svegliato in lui un senso di agitazione.
-Sirius...per favore lasciami andare adesso. Non posso spiegarti ora- mormorò lei, la voce malferma
-Come faccio?! Quanto devo aspettare per saperlo?-
-Adesso dobbiamo andare- intervenne Miriam, definitiva, avvicinandosi a Jane
Sirius, però, non le permise di allontanarsi -Dimmi solo quando, ti prego!-
La calma che aveva mostrato di fronte a Jane all'inzio, quando aveva saputo di tutta la faccenda, iniziava a venir meno. Non era una situazione facile, nemmeno per il temerario Sirius Black.
La situazione si stava facendo complicata, la tensione era alle stelle. Per fortuna, un'ombra silenziosa raggiunse Sirius
-Vieni su- disse James, piano, posandogli una mano sulla spalla
Sirius si scrollò via la mano di James dalla spalla -No-
-Sirius, smettila di fare l'idiota e lasciale andare su- riprese James, più deciso
Sirius lasciò andare Jane, che f subito riacchiappata da Miriam, con decisione.
Le due ragazze corsero al dormitorio, velocemente, e James guardò Sirius con aria severa -Cosa volevi fare, sentiamo?-
Sirius pareva essere uscito dai suoi cinque minuti di piena impulsività -Non lo so...-
James lo guardò comprensivo -Vieni, andiamo su-
-Sì, ti seguo...-
Dopo essere stato per più di un'ora sdraiato con gli occhi spalancati, Sirius si alzò, incapace di dormire
-Ora dove vai?- biascicò James, nel buio. Neanche lui era riuscito ad addormentarsi profondamente, continuava a svegliarsi.
*-Solo di sotto. Stai tranquillo e dormi, Ramoso- mormorò Sirius, non senza una risata soffocata nel vedere la faccia sconvolta di James con i capelli assolutamente per aria
-Non fare cazzate eh?- fu l'ultimo avvertimento che sentì
Scosse il capo, comunque felice di avere gli amici che aveva, la sua vera famiglia, e tornò in Sala Comune
Fino a quel momento non aveva mai pensato seriamente al fatto che Jane se ne sarebbe andata. Era sicuro che sarebbe successo qualcosa, qualunque cosa che l'avrebbe fatta restare per sempre, anche se non l'aveva mai ammesso direttamente.
Adesso la dura verità gli si era presentata più incombente che mai. Non riusciva quasi a crederci, preferiva l'illusione.
-Hei-
Sirius non ebbe bisogno di voltarsi per riconoscere quella voce, ma rimase fermo, incerto sul da farsi.
Jane, indosso una camicia da notte bianca che la rendeva simile ad un fantasma, fece il giro del divano e si fermò in piedi di fronte a lui, seduto
-Prima ho esagerato. Scusa- disse lui
Jane gli posò una mano sui capelli, prima di accucciarsi di fronte a lui -Non fa niente..-
-Non penso mai prima di fare, mai...-
-Non fa niente, Sirius- ripetè lei, guardandolo con i suoi occhi blu, così malinconici
Sirius la prese per mano e la invitò a sedersi accanto a lui.
-E' che mi sembra strano che tu te ne debba andare- disse poi
-Lo so- mormorò lei -E' tutta colpa mia. Me l'ero....me l'ero dimenticata, avrei dovuto farci più caso-
-Farci più caso? Ma se i primi tempi non facevi altro che dirmi che non potevamo!-
-Si, hai ragione, ma...ma poi tutto quel comportarci da fidanzatini normali... ha complicato tutto- scosse la testa, il viso pallido e stanco
-Io non sarei riuscito a fare diversamente- ammise lui, cercando il suo sguardo
Jane lo schivò, abbassando gli occhi e concentrandosi sulle proprie mani che si torcevano.
Sirius volse allora lo sguardo da un'altra parte, verso il camino sempre acceso -Ora che vuoi fare?-
-Io non lo so- sussurrò lei, il viso nascosto dietro le braccia incrociate. Le sfuggì un singhiozzo
Sirius avrebbe voluto avvicinarsi e abbracciarla, ma gli sembrava in qualche modo inopportuno: era colpa sua se si trovavano così.
-E' tutto assurdo. Non posso farci niente se sono innamorata di te, non posso impedirmelo in alcun modo, però so che non manca molto a quando ti dovrò dire addio...per sempre-
Sirius sentì una morsa orribile allo stomaco.
-Sai già che sarà per sempre?- mormorò
Jane avrebbe tanto voluto dirgli che no, che non sarebbe stato per sempre...che sarebbe solo stata via per un po'. Ma si sentiva già abbastanza in colpa senza aggiungere bugie, così annuì, sforzandosi di non piangere
-Allora sei più lontana di quanto pensassi...-
Il cuore di Jane quasi si fermò. Se avesse negato lui avrebbe scoperto della sua morte prematura, così si sforzò di annuire di nuovo, prima di affondare il viso sulla sua spalla -Non voglio perderti- singhiozzò
Sirius la strinse nell'abbraccio -No, non voglio-
Jane piangeva, e piangeva perchè sapeva che non poteva farci niente se si dovevano lasciare.
-Mi devi promettere una cosa- disse, seria, asciugandosi le lacrime
-Quello che vuoi- rispose lui, gli occhi lucidi
-Che non proverai a fermarmi quando dovrò andare via, che non ostacolerai il futuro...lo devi promettere-
Sirius abbassò lo sguardo: sapeva benissimo che avrebbe fatto di tutto per impedirle di andarsene.
-Jane...come faccio a promettertelo?-
-Lo devi fare. Ti prego Sirius....guardami- gli posò una mano sul viso -Promettimi che mi lascerai andare-
*Sirius la fissò per un istante interminabile negli occhi, lottando contro se stesso. Poi annuì, rassegnato.
Jane sorrise, commossa -Non sai quanto questo mi tranquillizzi- spiegò
Sirius fece a sua volta un sorriso, ma non disse che quella era, invece, la cosa che lo tranquillizzava di meno.
-Sirius....- fece poi lei, accarezzandogli la nuca con la mano -Ti amo-
Sirius sorrise, tranquillo, sebbene quelle fossero parole del tutto nuove per lui. Prese il viso di Jane tra le mani, e si avvicinò a lei per un lungo e dolce bacio.
Quando poi guardò il viso della ragazza, quello gli strappò un sorriso: Jane aveva le guance in fiamme, e un'espressione estremamente intimidita
-E' la prima volta che lo dico a qualcuno- confessò, emozionata
-Detengo un primato allora- scherzò Sirius, ora che l'atmosfera sembrava essersi fatta tranquilla -Comunque non sei l'unica-
-Davvero?- sorrise lei, sollevata
Sirius avvicinò le labbra al suo orecchio -Ti amo, Jane-
Jane trattenne il fiato, ancora più emozionata. Era una notte strana. Lei e Miriam avevano portato a termine la loro missione, non senza qualche difficoltà, e questo le aveva dato una scarica di nervosismo e adrenalina, culminata con lo sconforto di qualche ora prima, con Sirius così teso. E adesso erano soli, in sala comune, il fuoco quasi spento, in piena notte, a condividere un momento tanto perfetto.
-Adesso detieni un primato anche tu- sorrise lui, dopo che si furono scambiati un altro bacio.
-Un primato di cui sono orgogliosa- esclamò lei, battendosi la mano sul petto a mo di medaglia
-Sì, e ne vado orgoglioso anch'io-
-Che ora sarà?- domandò lei, scrutando fuori
-L'ora di ieri a quest'ora- rispose lui, come a dire che infondo gl'importava ben poco dell'ora.
Jane sorrise debolmente, dopo aver sbadigliato, e guardò di nuovo fuori dalla finestra
-...com'è il futuro?- chiese Sirius improvvisamente, in tono calmo.
Lei prese un respiro profondo, incrociando le gambe sul divano e osservandolo -E'...non è molto diverso da tutto questo. E poi vengo da un futuro abbastanza prossimo. Hogwarts è identica- raccontò, pensosa
-Non puoi dirmi quanto prossimo, immagino...-
No, ma è vicino- confessò lei -Ed è...è bello-
Sirius annuì, non riuscendo a immaginare Hogwarts diversa da come la vedeva ora, da quel posto che chiamava "casa".
Certo, pensò Jane, sarebbe stato più bello se Voldemort non fosse risorto, tornando allo scoperto nella stessa notte in cui era stato ucciso anche Sirius
Sirius le accarezzò il viso, pensieroso.
-Pensavo...mi dici qualcosa di te? Del tuo presente...-
-Del mio presente...nel mio tempo, intendi?-
Sirius annuì. Non si aspettava grandi rivelazioni, ma voleva sapere qualcosa di lei e di come viveva: dopotutto, non avevano mai avuto occasione di parlarne apertamente.
-Il mio cognome non è Watson, per cominciare. Mi chiamo Jane Marianne Walker....piacere- sorrise
-Ah, io non ho pseudonimi, mi dispiace!- scherzò lui -E immagino che tu abbia dovuto cambiare nome perchè qualcuno vi conoscerà in seguito...-
-....hem, si. Comunque. Non ho fratelli e sorelle, però ho un gatto. I miei genitori non sono proprio il massimo della dolcezza e della comprensione ma mi vogliono bene. Miriam è la mia migliore amica da quando siamo al primo anno, e sono davvero stata smistata a Grifondoro-
-E sei davvero al sesto anno, immagino-
-Si, e sono nata il 26 Febbraio-
-Ma quando tornerai sarà come aver vissuto un anno più, no?-
-Non lo so, in realtà... forse no. O forse si...dovrò rifare tutto il 6 anno, ad ogni modo-
Sì, immagino...ma immagino che Silente ne terrà conto...è lui che vi ha mandate, giusto?-
-Si, è tutta opera sua. Non avrei accettato se me l'avesse chiesto chiunque altro-
-Perchè proprio voi?-
-Non lo so. Suppongo che lui sappia il perchè, che l'abbia fatto per un motivo-
-Infondo, non posso che ringraziarlo- osservò Sirius con un sorriso
Jane sorrise, poi proseguì -Dimmi qualcosa di te che non so-
-Beh, cosa potresti non sapere di me? Sulla mia famiglia saprai tutto, su James lo stesso...-
-Beh...più o meno- poi fece un sorriso malizioso -E delle ex fidanzate?-
-Fidanzate...che parolona!- esclamò lui ridacchiando
-Raccontami- lo invitò
-E dai, Jane, lo sai! Voglio dire: guarda la mia faccia- disse tracciando un cerchio con l'indice intorno al viso -Ti sembro uno che dura più di tre giorni? A parte te...-
Jane scosse la testa -Mai una storia semi seria?-
-Ma non m'interessava! Avevo James e gli altri...sarebbe stato un peso!- esclamò, prima di ricordarle che stava riferendosi al periodo precedente al suo arrivo -Quindi non mi picchiare...E tu?-
-Niente di troppo importante, anche se in modo diverso dal tuo-
Sirius sorrise all'idea romantica dell'amore di Jane.
Jane si accoccolò accanto a lui -E' così strano stare qui a chiacchierare in piena notte, anzi, quasi all'alba, dopo tutto quello che è successo...è una nottata infinita. Solo qualche ora fa ero fuori con Miriam, e ora parlo qui con te-
Sirius si disse d'accordo: sembrava passato un giorno intero piuttosto che qualche ora!
-Menomale che domani, cioè, che oggi è sabato, perchè tra un paio d'ore ci saremmo dovuti svegliare-
-Avrei anche potuto farlo- ammise lui, che infondo era abituato, ogni tanto, a passare la notte in bianco scorrazzando per i boschi.
-Io no- sorrise lei, che adesso che l'adrenalina era svanita cominciava ad avere sonno
-Se vuoi dormire un po', puoi usufruire del servizio adotta un Black per cuscino- la invitò Sirius, con un sorriso dolce
Jane sorrise -Va bene- acconsentì, sdraiandosi sul divano e appoggiandosi al petto del ragazzo
Sirius non riuscì ad addormentarsi, e rimase per qualche ora immerso nei suoi pensieri, mentre accarezzava i capelli di Jane.
Era stato un bene parlare così tanto, gli sembrava di essere entrato nel suo mondo, di cui sapeva che non avrebbe mai potuto fare veramente parte.
Quando l'alba arrivò, col suo colore sospeso nel tempo, decise che sarebbe stato meglio svegliarla
La chiamò, piano.
Jane si mosse appena, affondando il volto nel maglione di lui
-Jane, forse dovremmo tornare-
-Mmh?-mugugnò lei, ancora per nulla sveglia
Sirius si alzò, sollevandola tra le sue braccia.
Jane si svegliò -Cosa..? Hei!-
-Soffri di vertigini?-
Jane si stropicciò gli occhi, scuotendo il capo -Non ora...- poggiò i piedi per terra -Buongiorno-
-Buongiorno. Dormito bene?- sorrise lui
Jane annuì -Avevo un cuscino molto comodo- rispose
Sirius fece un mezzo inchino -Ma è stato un piacere!-
-Vado in dormitorio, Miriam sarà in pensiero-
-Dille che eri con me e si tranquillizzerà! O magari sta dormendo...-
Annuì -Ci vediamo a colazione- sorrise
Sirius le strizzò un occhio -A tra poco...ah, Jane- ricordò infine
-Si?-
Rimase un istante in silenzio, prima di sorriderle nuovamente -Ti amo-
Jane gli prese il viso tra le mani e lo baciò, prima di salire le scale per il dormitorio.
Cosa sarebbe accaduto da lì a poche ore nessuno lo sapeva. Come sarebbero trascorsi gli ultimi mesi insieme era ancora tutto da scoprire.
Ma Sirius sapeva che in quel momento era felice, nonostante tutto. E anche Jane era felice. Nonostante tutto.

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Capitolo 18
*** Obbligo o Verità? ***



Le vacanze di Pasqua proseguirono più allegramente, dopo quella notte, e almeno Jane e Miriam non avevano più l'incombenza di una missione da compiere
Sirius non aveva cambiato nulla del suo modo di stare vicino a Jane, ma ora aveva una consapevolezza dirversa, che in qualche modo lo aveva reso più serio nei suoi confronti.
Miriam e James avevano svolto alla perfezione il loro ruolo, ascoltando le confessioni degli amici dopo la notte trascorsa, e anche grazie al temperamento maturo di Remus e Lily era tornato a stabilirsi un certo equilibrio dopo gli avvenimenti di quella notte.
Naturalmente c'era qualcuno che non vedeva l'ora di distruggerlo.
Bellatrix Black e il suo codazzo di Serpeverde sembravano particolarmente in vena negli ultimi giorni
Sarà stata l'allegria delle vacanze e quindi degli studenti, sarà stato l'esame imminente, sarà stata la boria delle notizie sull'avanzata di Voldemort, ma Bellatrix quel pomeriggio nuvolo andò dritta dritta verso di loro, in giardino.
Aveva un aspetto che incuteva un certo timore, qualcosa di spaventoso nello sguardo e nei modi di fare.
-Cugino!-
Sirius, che stava seduto sotto un albero accanto a Jane da una parte e a James e Lily dall'altra, si gelò all'istante
-Cosa vuoi, Bellatrix?-
Bellatrix sorrideva, beffarda -Ma come? Ti sembra il modo di rivolgerti a un tuo familiare?-
-Bellatrix...che cosa vuoi?- fece lui, di nuovo, la voce simile ad un ringhio
Quella sogghignò -Ma come, non li leggi i giornali, cugino?-
-Bellatrix, se hai qualcosa da dire dimmelo, se no vattene-
-Oh, insomma cugino! Si riconoscono proprio le pecore nere delle famiglie! Lontano un miglio!- sghignazzò quella, mentre avanzava lentamente verso di lui
Sirius scattò in piedi, pronto.
-Oh, oh, oh...hai paura cugino? Guarda che vengo in pace!- disse lei, facendo strani gorgheggi con la voce
-E allora tanto valeva non venire- sibilò lui
Bellatrix fece tremare il labbro inferiore, offesa -Ma come! E io che ero venuta a metterti in guardia! Che ingratitudine...-
-Non mi interessa quello che hai da dire, Bellatrix!- esclamò Sirius, quasi urlando
Quella assunse nuovamente l'espressione seria ed inquietante di qualche istante prima -Il fatto è, cugino, che noi siamo preoccupati. Sta arrivando il momento in cui il mondo dei maghi dovrà scegliere da che parte stare, e noi abbiamo paura che a furia di fare l'eroe non farai che scegliere la parte sbagliata!-
Jane alzò improvvisamente la testa. Sentir dire certe cose da lei, la sua futura assassina, metteva i brividi!
Bellatrix colse quel movimento improvviso, e distolse l'attenzione da Sirius per lanciare un’occhiata incenerente a quella ragazza.
Sirius mosse un passo avanti -Non provare neanche a guardarla, Bella- la minacciò
-Forse è lei che non dovrebbe provare a guardarmi- ribattè quella
-Bella, sentimi bene: non ti permettere di guardarla, toccarla, parlarle...sta semplicemente lontana da lei-
Bellatrix colse un eccessivo fervore in quelle parole -Oh-oh, ho capito...c'è, come si dice, del tenero!- esclamò con un ghigno terribile
Remus e James guardavano la scena, pronti a scattare. Conoscevano troppo bene Bellatrix
-Allora è vero quello che si dice di te...- continuò Bellatrix, imperterrita - Persino qualche stupida ragazzetta di Serpeverde si è invaghita di te, caro cugino...e tu, cosa fai? Ne approfitti come un animale! Se tua madre sapesse...-
Sirius stava per esplodere, la mano serrata sulla bacchetta. Trasse un respiro profondo -Vattene- le voltò le spalle
Bellatrix rimase delusa da quell'inaudito contegno -Allora non c'è speranza, cugino?-
-Non sarò mai uno di voi, non sono Regulus!-
-Sarebbe meglio per te imparare un po' da lui, invece di disprezzarlo come fai con tutti noi!-
-Vai a leccare le scarpe al tuo caro Voldy-
Bellatrix divenne furiosa, lo sguardo folle e penetrante -COME OSI PARLARE IN QUESTO MODO?!- gridò, estraendo la bacchetta
-Oh! Anche tu hai preso una cotta per qualcuno, a quanto pare!- fece Sirius, pungente
Bellatrix fece per lanciargli contro un incantesimo, ma l'Expelliarmus di James fu più veloce.
La bacchetta volò tra le mani di Jane, che la strinse più forte che poteva. Voleva spezzarla, impedirle di compiere i crimini orrendi che avrebbe fatto, guardò Miriam che osservava Alice e Frank, con aria triste.
-RIDAMMI LA BACCHETTA, RAGAZZA!- sbraitò Bellatrix, mentre le si avventava contro
Jane affondò le dita sul braccio bianco di Bellatrix -NO!-
Quella lanciò un grido e iniziò a cercare in tutti i modi di riavere la sua bacchetta, spintonando e graffiando.
Jane si difese da quella furia meglio che poteva lasciando cadere la bacchetta tra le mani di Miriam e proseguendo nel rispondere ai graffi e alle spinte.
Miriam si alzò in fretta, ma prima che Bellatrix potesse correrle dietro, Sirius la bloccò.
-Adesso vattene- urlò, spingendola per le spalle e lanciandole dietro la bacchetta -VATTENE-
Jane rimase impietrita quando si accorse che era stato proprio lui a riconsegnargliela.
Si controllò il collo, dove le unghie di Bellatrix avevano lasciato un segno.
Quella intanto correva verso il castello, la bacchetta stretta in pugno, lo sguardo folle di sempre.
Sirius si voltò verso la comitiva seduta sotto l'albero -Mi dispiace, ragazzi-
-Lascia stare, Sirius. Sappiamo che non è colpa tua- intervenne James, prontamente
-Hei, grazie dell'intervento Ramoso-
-Dovere, Felpato, dovere-
Miriam era intanto corsa da Jane -Stai bene?-
-Si, è solo un graffio....ma Bellatrix è..è...è completamente pazza!-
Sirius si sedette accanto a lei, preoccupato -Mi dispiace, Jane, mi dispiace! Lo so che è fuori di testa, ma ce l'aveva con me, non con te! E poi dà a me dell'animale...-
-No, ma lo so...so com'è-
-Lo sai?-
-...Si-
Sirius annuì, senza aggiungere altro né indagare oltre.
-Bene- fece James -E dopo questa ventata di allegria propongo di fare qualcosa-
-Io sono più che disponibile!- esclamò Sirius
-Cosa proponete?- domandò Lily, chiudendo il libro
-Potremmo fare una gara di tuffi nel lago! L'avevamo fatto l'anno scorso, vi ricordate? Remus era il giudice imparziale, E AVEVO VINTO IO!- disse James, gasato.
-Si ma era Giugno- osservò l'imparziale
-Si ma intanto avevo vinto...e va bene, facci una saggia proposta!-
-Non saprei...Miriam?- fece lui, che intuiva che la ragazza ne sapesse più di lui sul divertimento
Miriam passò velocemente in rassegna i vari giochi che conosceva, e alla fine decise di optare per un classico -Che ne dite di obbligo o verità?-
Tutti si dichiararono d'accordo.
-Perfetto, allora comincio io a domandare, andiamo in senso orario...JANE! Obbligo o verità?-
Conoscendo gli obblighi che Miriam poteva imporle, deglutì e disse -Verità-
Miriam ridacchiò -Bene, bene, allora dimmi...l'ultima volta che avresti desiderato sprofondare sottoterra per non riemergere più-
-...L'ultima volta che abbiamo giocato a obbligo o verità e TU hai fatto la domanda-
Miriam ripensò alla scena e non riuscì a trattenere le risate -E' vero! In effetti era una domanda mooolto imbarazzante!-
Jane la guardò torva -Mi sento male ancora adesso-
-Eh no! Adesso la vogliamo sapere!- intervenne James, tutto orecchie
-Nono! No e poi no!- Jane era diventata così rossa che eguagliava quasi i capelli di Lily, e quando James glielo fece notare peggiorò la situazione
Fortunatamente Lily, che aveva a cuore la salute fisica e mentale di Jane, riuscì a calmare l’agitazione di James offrendogli la possibilità di fare la domanda successiva.
-Oh si! Jane! Obbligo o verità?- domandò allora, con l'ovvio intento di scoprire cosa l'aveva fatta sentire tanto in imbarazzo
Ma Jane scosse il capo, decisa -Obbligo-
James assunse un ghigno di quelli diabolici, scambiando occhiate coi malandrini.
-Allora che dite? Una nuotata nel laghetto, un incantesimo immobilizzante...Naturalmente, Jane, sei sempre in tempo a scegliere "verità"!-
-Non sceglierò mai verità- dichiarò lei, stoica
-D'accordo, d'accordo, allora...- James si guardò attorno, per scrutare la situazione nei paraggi. Alcuni ragazzini del primo anno passeggiavano in riva al lago, chiacchierando tra di loro.
-…che ne dici di quelli?-
-Quelli...cosa?- fece Jane, terrorizzata
-Hai due possibilità: o sceglierti il più abbordabile e baciarlo appassionatamente, oppure scegliere il più piccolo e minacciarlo di denunciarlo a Silente se si farà ancora vedere da queste parti- concesse magnanimo
-No aspetta..non posso minacciare un bambino! E nemmeno baciarlo!-
-Baciarlo proprio no...- commentò Sirius con fare eloquente
-Devo....proprio?-
-Puoi sempre scegliere verità...- ricordò James, speranzoso
-Mai- e con uno sguardo di sfida, Jane si alzò in piedi. Raggiunse la riva del lago, si avvicinò a uno dei ragazzini e gli disse, timidamente -Hem...potresti fare finta di essere spaventato?-
Il ragazzino si guardò attorno, incerto -Parli con me?-
-Si...ascolta, ho davvero bisogno che tu ti finga spaventato, che ti alzi e che ti allontani...basta per due minuti...per favore!- lo pregò
-Ehm...d'accordo- disse quello
Grazie mille!- lo ringraziò, prima di puntare le mani sui fianchi e girarsi, decisa, per tornare dagli altri
Il ragazzino intanto si alzò, lanciando occhiate perplesse ai suoi amici, e si allontanò di qualche metro.
-Fatto- dichiarò Jane
Naturalmente tutti sapevano che lei non aveva davvero minacciato il ragazzino.
-Bene!- sorrise lei -Adesso a chi tocca?-
Accanto a lei c'era Sirius
-Vediamo…James! Obbligo o verità?-
-Verità!- esclamò lui con fare coraggioso
-Oho! Bene! Allora dicci, qual è la cosa più stupida che hai fatto per Lily?-
James ripercorse con un sorriso ebete gli ultimi 5 anni della sua vita -Dunque, vediamo....non la volta che ho fatto inciampare Alice per poi soccorrerla e sembrare un eroe...-
Lily spalancò gli occhi -CHE COSA?-
-Ma tanto non ha funzionato! Mi hai dato dell'idiota e pure dell’imbranato!-
-Che altro?- fece Sirius –Qual è stata la più stupida?-
-Mmm… quando ho cercato di far capire alla McGranitt che avevo un urgente bisogno di un tutor per farmi assegnare lei...-
-Ma...non è la più stupida- indovinò Remus
-No, infatti. Ecco, forse è stato quel giorno che era quasi un mese che mi evitava e così ho deciso di chiudere due bambini in una stanza della torre Ovest perché lei venisse almeno a urlarmi di tutto- ridacchiò James
-JAMES POTTER!- urlò Lily -ERI STATO TU?-
-E certo che ero stato io...ripensandoci è stata davvero una cosa stupida- dovette ammettere il ragazzo
-Si che lo è stata...e spero la più stupida-
-Che mi venga in mente ora sì...anche se l'idea di leggerti una lettera d'amore durante Trasfigurazione all'inizio dell'anno è stata niente male- sorrise lui
-Che imbarazzo...- ricordò lei
-Ma ora penso che non avrò più bisogno di inventarmi altre idiozie...-
-Bene! Adesso è il turno di Rem!-
-D'accordo, allora...Sirius- attaccò il ragazzo -Obbligo o Verità?-
-Verità, verità!-
-Vediamo...dimmi esattamente cos'hai pensato la prima volta che hai visto James-
-Ho pensato che fosse un'idiota viziato- rispose Sirius disinvolto -E che avesse un pessimo senso dell'umorismo-
James assunse un'espressione ferita e spintonò l'amico -Cosa?!? Hei, vuoi sapere cos'ho pensato io la prima volta che ti ho visto?!?-
-Non te l'ho chiesto ma di pure-
-Beh io ho pensato che te la tirassi in modo stratosferico! Te ne stavi lì, tutto sbragato con aria ribelle...- rispose James, lanciandosi in un'ottima imitazione dell'amico
Sirius scoppiò a ridere di gusto -Complimenti, Ramoso, questa ti è uscita bene!-
-Ah, lo so, lo so...-
-Tocca a Pete- osservò poi Remus
Il ragazzo si guardò attorno, poi scelse proprio il suo vicino -Remus, Obbligo o Verità?-
-Verità- dichiarò lui, sorridendo
Peter perse subito tutto l'entusiasmo: non gli veniva mai in mente una domanda la cui risposta potesse essere interessante o divertente per chi ascoltava.
-Oh, ehm...non so...tipo...-
-Si?- domandò Remus, pazientemente
Peter sudava freddo -Boh, non so...-
Miriam intervenne, colta da un lampo d'ispirazione -Oh, lo so io! Sei mai stato innamorato?- chiese, con tutta la sua naturale curiosità
Remus rise, divertito, prima di rispondere -Ma certo!-
James si slanciò improvvisamente contro l'amico, divenendo un tutt'uno con l'erba -NONONONO! COSA ODONO LE MIE ORECCHIE?! PERCHE' NON ME L'HAI MAI DETTO?!?!-
-Beh..perché no!-
-Ma noi siamo i tuoi migliori amici!!- insistette James, indicando gli altri due malandrini
-Si però solo tu gli rompi le palle- osservò Sirius, pacato
James lo scrutò, sospettoso -Aspetta, aspetta...tu non me la conti giusta. Tu lo sapevi, non è vero?-
Sirius alzò le spalle -E' il turno di Lily fare domande!-
-Ma non puoi liquidarmi così! Ok, Lily, tesoro, chiedigli se lui lo sapeva!-
-Scordatelo!- esclamò lei -Ho la mia domanda e me la tengo!-
James sfoderò la sua espressione da cane bastonato, ma non attaccò.
-Uhm....Frank! Obbligo o verità?-
-Verità- scelse, sicuro di non avere nulla di compromettente da nascondere, soprattutto ad Alice
-Bene bene bene....racconta ad Alice come mai ci hai messo due anni prima di chiederle di uscire-
Mah, che devo dire...non c'è una ragione precisa...- fece quello, improvvisamente meno sicuro
-Io mi ricordo che tu eri sicuro che lei fosse innamorata di un altro...-
-Ah, davvero? E di chi?- chiese Alice, curiosa
-Hem...no ma non è...cioè....perché...e va bene, ero convinta che ti piacesse Sirius-
Alice scoppiò a ridere -Ma va! Sirius?! Non sei molto originale, Frank!-
Lui borbottò qualcosa, prima di fare una domanda a Peter, che scelse obbligo e fu costretto a tentare di salire sull'albero, con scarsi risultati.
Poi fu il turno di Jane -Mmmh... - pensò
-E dai, fagliela 'sta domanda!- esclamò James, evidentemente riferendosi al suo migliore amico
Jane sorrise -Va bene allora vediamo...Obbligo o verità?-
-Verità-
-Va bene. Dunque, cos'hai pensato la prima volta che hai provato a baciarmi, quando mi sono girata dall'altra parte?- domandò, candidamente
Sirius sogghignò -Vuoi sapere l'esatta esclamazione?-
Jane annuì.
-Beh, dapprima ho pensato "cazzo!"- rispose quello, tranquillo -...subito dopo ho pensato che non dovevi essere del tutto normale...e alla fine mi sono detto "Eh, no, a Sirius Black non si dice di no così"-
Jane scoppiò a ridere, sinceramente divertita, così come tutti gli altri.
-Comunque vedi che alla fine ce l'ho fatta-
-Ma se non fossi stato me stesso, non sarebbe finita così...-
-Lascia perdere e fai la tua domanda-
-D'accordo, d'accordo...Lily, obbligo o verità?-
Lily lo guardò spiazzata -verità- rispose, incerta
Sirius ridacchiò in modo inquietante -Quand'è che ti sei accorta che il belloccio qui presente ti attraeva in modo sconvolgente?- chiese, indicando James
Lily si indignò -Sirius! Non puoi fare queste domande!-
-Hai scelto verità...-
-Privata, privata...comunque ormai state insieme!- insistette
-Beh..quando ha smesso di fare il cretino con te, e di lanciare incantesimi a casaccio nei corridoi! Specialmente a Severus!- esclamò lei
-No, no, no...ma il momento preciso in cui l'hai guardato e hai detto...-
-Non ho detto proprio un bel niente, e se non la pianti stavolta saranno le tue, di mutande messe all'aria-
Sirius scoppiò a ridere -Lily Evans! Non vorrai aizzare una folla di ragazzine del primo anno!-
Lily gli fece il verso 'tronfiamente' -Sono così figo!-
Sirius alzò le spalle: che poteva farci?
Il gioco proseguì ancora, con James costretto da Remus e Sirius a farsi colorare i capelli di rosa shocking, e Miriam che fece capitolare Sirius, che dovette andare a chiedere alla professoressa McGranitt
-Le va di uscire con me?- con un gaio sorriso
Naturalmente quella scena rimase impressa nella mente di tutti molto a lungo, specialmente per James che fece notare a tutti quanto lui avesse sempre caldamente sostenuto la coppia Sirius Black- Minerva McGranitt
Lei arrossì fino alla punta del cappello -Signor Black!- esclamò, fingendosi irata
E quella sera, in Sala Comune, Sirius fu costretto a raccontare per la mille e mille volte il suo tentativo.
-...E allora lei mi ha detto che ero irrispettoso e che dovevo solo provare a fare un'altra battuta così che mi avrebbe spedito con Gazza per un mese- rise divertito
-Ammetti che sono stata geniale!- saltellò Miriam, prima di proporre come idea per una prossima penitenza quella di chiedere proprio a Gazza un appuntamento romantico
-Però dovremmo far uscire insieme la McGranitt e Silente- osservò Jane
-Sì, certo, metti al sicuro il tuo Sirius!- sghignazzò James
Jane lo guardò, incenerendolo -Fai poco lo spiritoso Potter- rispose minacciosa
-Io faccio sempre lo spiritoso- rispose lui, ancora ridente
Jane gli lanciò un cuscino
-Hei!- esclamò James, stupito -Non ti facevo tanto violenta!-
-Beh ora lo sai- rispose Jane soddisfatta -E poi ti dovevo una cuscinata, a inizio anno mi hai fatta cadere dalla sedia!-
-E' vero, ma se non l'avessi fatto, non ti saresti innamorata...-
-Ma cosa dici?!?- arrossì lei
James si sbragò meglio sul divano -Cosa dico, cosa dico...dico sempre il giusto-
-Ma sentitelo- sbuffò lei, ironica
Lily scosse il capo -Non farci troppo caso, il suo ego prende sempre il sopravvento...-
James tirò fuori un boccino dalla tasca -Guardate un po' qui- ghignò -Mi mancava il mio vecchio passatempo-
Sirius allungò una mano verso di lui, provando stancamente ad afferrarlo -Oh, riecco il tuo vecchio amico-
James lo lasciava andare e lo riprendeva, lo lasciava andare e lo riprendeva ad una velocità imbarazzante per gli altri
Peter rimase come al solito ipnotizzato dalla destrezza di riflessi di James.
Il top però fu raggiunto quando James, per riacchiapparlo prima che fosse tardi, colpì Lily in piena faccia col gomito
La ragazza lanciò un urlo di dolore, portandosi le mani sul viso
Sirius non riusciva a smettere di ridere, mentre Remus andò subito a controllare: James sembrava terrorizzato
Lily aveva le lacrime agli occhi per il dolore, e non degnava della benché minima attenzione James che cercava in tutti i modi di accertarsi dei danni.
-Tu e quello stupido boccino....PENSAVO L'AVESSI SMESSA UNA VOLTA PER TUTTE!- gli urlò poi contro
-Ma io non volevo, davvero, mi dispiace, cercavo di fare attenzione solo che...- farfugliò lui
-...Sta zitto James!- esclamò, furiosa
L'espressione di Remus fece capire al ragazzo che era meglio evitare di aggiungere altre parole, così James rimase per i successivi 10 minuti con un muso lungo tanto da toccare terra.
-Ma io non volevo...-
-Non dovevi prendere il boccino, caro il mio Ramoso- gongolava Sirius
-Ma tu da che parte stai, Felpato? Dovresti dirmi: sì, è vero, non volevi!-
-Hem...si, certo...- Sirius stava per scoppiare a ridere così Jane gli tappò la bocca con la mano
Qualche minuto dopo, Remus tornò da James, informandolo che Lily si era tranquillizzata.
James corse da lei, inginocchiandosi davanti al divano ed evocando una rosa rossa ("accio rosa rossa" aveva funzionato!)
-Lily, amore mio, ti prego di perdonarmi!-
Lei storse il naso, dolorante -Sei uno stupido-
-Lo so, e sono anche un egocentrico e un pallone gonfiato, e non avrei dovuto di nuovo sgraffignare un Boccino...- disse, sincero e meno teatrale di prima
Lily accennò ad un sorriso -Vedo che ormai sai a memoria ciò che penso di te, a volte-
-Vedi che ti ascolto...- sorrise lui, porgendole la rosa
-Ma questa da dove viene?-
-Non lo so, l'ho evocata...-
Lily parve perplessa, ma non se ne preoccupò più di tanto
Intanto, Sirius stava esasperando Jane sulla domanda del pomeriggio appena trascorso
-Comunque il merito sta da entrambe la parti-
-E' inutile che continui a dirlo, sono stata io a cedere- rispose lei, caparbia
-Ma solo perché io sono io...- insistette lui con un sorriso smagliante
Jane scosse la testa -Per favore....-
-Beh, resta pure delle tue convinzioni, tanto ho ragione io...-
Jane gli fece una linguaccia, per tutta risposta
Sirius sorrise, divertito, ma fu subito dopo investito da un senso di tristezza. Comunque fosse andata tra di loro, lei se ne sarebbe andata in ogni caso.
Jane se ne accorse subito, e gli posò due dita sugli angoli della bocca per disegnargli un sorriso -Hei....-
-Scusa, stavo pensando...e sai che è un avvenimento singolare!- tentò di sdrammatizzare Sirius, con un sorrisetto forzato
Jane gli diede un bacio sulla fronte -Non dire idiozie- sussurrò
-E' difficile-
Jane sospirò -Lo so- disse, in un sussurro -Ma...il fatto che non ci vedremo più, né sentiremo...beh...non vuol dire che smetteremo di...di volerci bene...no?- proseguì, timidamente
Sirius scosse il capo -No, certo che no! Cascasse il mondo non smetterei mai di volerti bene- disse, deciso
-E questa è una consolazione, forse..- tentò
Lui annuì, fissando lo sguardo negli occhi blu di Jane. Non era da lui abbattersi, l'unica cosa che in qualche modo lo spaventava era che dovesse essere tutto così definitivo, e questo fatto gli causava dei brutti sbalzi di umore ultimamente.
-Mi dispiace così tanto...non smetterò mai di ripeterlo, lo so, ma non volevo coinvolgerti-
-Lo so, lo so, ma adesso ammetterai che è stata anche opera mia-
-Sirius! Ma bastaa!- esclamò lei, scoppiando a ridere, alzandosi indignata
Sirius non poté non sorridere -Beh, hai visto? Alla fine vinco io, devi arrenderti!-
-Beh, vinci da solo...- ribatté lei, scuotendo il capo
Il ragazzo sospirò, cercando di ritrovare il suo umore allegro, e si alzò di fronte a lei.
-Facciamo che per stasera basta?-
-Tregua- acconsentì lei, con un sorrisetto
Sirius le diede un bacio sulle labbra -Allora va bene, tregua...oh, guarda, la McGranitt...perché sta andando da James?-
La professoressa infatti, era entrata nella sala comune come una furia -QUALCUNO- esordì guardando prima James e poi Sirius -QUALCUNO HA SRADICATO UNA DELLE MIE PREZIOSISSIME ROSE DAL GIARDINO...-
James cercò rifugio vicino al suo amico, lasciando Lily con l'arma del delitto in mano, in una situazione di vero imbarazzo.
Non appena la McGranitt individuò la rosa, le fu chiaro chi aveva compiuto il misfatto -POTTER! PER QUALE INFAUSTO MOTIVO HAI PENSATO DI DISTRUGGERMI LE PIANTE?- esclamò, gesticolando
-Io? Beh, insomma, il realtà non è stato un atto volontario- sorrise lui, innocentemente, creando attorno a sè un'atmosfera che lasciava ad intendere tutto il contrario, benché le cose fossero andate esattamente così.
-Ah no? Beh, invece è volontario il mio atto di metterti in punizione domani!- fece lei, guardando tristemente la sua rosa
Lily comprese la necessità di intervenire in difesa di James -Mi scusi, professoressa, ma questa volta James è davvero innocente. Stava cercando di...farsi perdonare una delle sue trovate e ha evocato una rosa rossa senza sapere che ne sarebbe arrivata veramente una-
La McGranitt si posò la mano sulla fronte, con fare disperato : non sarebbe cambiato mai!

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Capitolo 19
*** L'ultimo boccino ***


*La notte trascorsa James era riuscito a chiudere occhio solo per poche ore, eppure quella mattina si sentiva energico ed euforico come non mai.
In compenso, però, stavolta la tensione si faceva sentire, tanto che non riusciva quasi a parlare
Peter, in compenso, continuava a saltellare entusiasta facendo continue domande sulle strategie di gioco
-Coraggio Ramoso, andrà bene!- lo rassicurò Sirius -Non hai mai perso un boccino, non succederà oggi che giochiamo contro le Serpi...ci porterai la coppa, vedrai!- esclamò, dandogli una pacca sulla spalla
James annuì, fissando incerto l'enorme quantità di cibo davanti a lui che Remus gli stava saggiamente suggerendo almeno di saggiare.
Lily parlava con altri membri della squadra, e gli rivolgeva qualche occhiata d'incoraggiamento, mentre Jane, Miriam e Alice si erano di nuovo fatte le bandiere sulle guance
-Questa volta però devi sfoggiarle, eh?!?- fece Miriam rivolta a Jane
-Non me la perderei per nulla al mondo!- sorrise Jane, che conosceva perfettamente l'esito, avendo visto tante volte la coppa esposta nella Sala delle Coppe al quinto piano, dove Harry stava a volte ad osservare quel nome inciso
Miriam stava pensando esattamente la stessa cosa -Hei! E se scommettessimo?-
-Non sarebbe tanto divertente, dato che....insomma-
-Sì, non sarebbe corretto...però...- la tentazione era decisamente troppo forte per Miriam, ma un'occhiata significativa di Jane le rammentò che era meglio evitare di scherzare col futuro
-Beh almeno ce la godremo sapendo che non dobbiamo stare in ansia- le strizzò l'occhio Jane
-Puoi scommetterci! Io mi prenoto la prima fila...tu cosa fai, vieni con me oppure vai col principe azzurro... o meglio Black?- chiese Miriam con un ghigno
-Battutona....andiamo tutti insieme, no?-
-Miriam terminò l'ultima striscia rossa sulla sua guancia -Sì, tutti insieme, mi sembra un'ottima soluzione!-
-Bene...e allora andiamo a prenderci i posti!-
Alice chiuse i trucchi nella trousse che si era portata e i ragazzi ingoiarono in fretta gli ultimi bocconi di colazione, mentre Miriam era già in marcia verso l'uscita
Tutti fecero un ultimo augurio, e Jane disse un significativo "Andrà benone", con una strizzata d'occhio
James non aveva dubbi che sarebbe andata così, anche se la sua espressione sembrava essere stranamente tesa.
Il sole splendeva secco e limpido sul campo da Quidditch, e l'allegra compagnia era pronta in prima fila, tifando
-Entrano!- annunciò Remus, scrutando l'orizzonte.
Decisamente James sembrava aver perso ogni traccia di tensione, e ora volava per il campo con l'adrenalina a mille.
Era il suo momento per lasciare un ricordo: coppa da Capitano.
Il fischiò di Madama Bumb segnò l'inizio della partita, e fin da subito squadra di Grifondoro sembrò giocare una spanna sopra i Serpeverde.
Regulus, cercatore dei Serpeverde, sorvolava il campo velocemente, prima che la sua squadra aquistasse troppo svantaggio
Sirius teneva gli occhi puntati su di lui, pensieroso.
Miriam e Jane, accanto a lui e Remus, saltavano su e giù urlando a squarciagola
Era una bella sensazione potersi godere la partita sapendo che tutti sarebbe andato bene!
La partita era combattuta, ma Grifondoro conduceva per 120-90
A un certo punto, Jane si accorse di essere osservata.
Lo sguardo malefico di Sirius la terrorizzò -Oh, no...-
Sirius iniziò a sghignazzare, e in mezzo secondo Jane si ritrovò seduta sulle sue spalle.
-Sbaglio o sta diventando un'abitudine?- urlò, prendendogli le mani
-Una bella abitudine! Com'è da la lassù?- chiese Sirius con un sorriso, alzando lo sguardo verso di lei
-Hem...spaventoso?-
-Naa, basta non guardare in basso...VAI JAMES! FALLI SECCHI!- prese a urlare il ragazzo, non appena si accorse che l'amico stava volando a cinque centimetri dagli spalti di Grifondoro
-Sirius cavolo non saltare!- esclamò Jane, traballante
Neanche a dirlo, Sirius iniziò a saltellare a tempo con il coro per James che Miriam aveva fatto partire
-No! NO SIRIUS! CAVOLO SMETTILA DI SALTARE!-
Ad aumentare l'agitazione di Jane, però, si aggiunse un altro goal di Grifondoro.
-SIIIIII!- esclamò Sirius, sollevando le braccia e rischiando di farla catapultare all'indietro
Jane sperò vivamente di riuscire a tornare a terra sana e salva una volta che James avrebbe preso il Boccino...
Intanto, Lily si stava seriamente sciogliendo di tensione nervosa, cosa che non avrebbe mai immaginato per una partita di Quidditch
Seguiva James in ogni direzione con lo sguardo, torturandosi le mani ansiosa.
Lui sferzava l'aria, lassù in alto, ma non gli sfuggì certo il bagliore d'oro attorno agli anelli serpeverde
James partì alla carica: era finalmente arrivato il momento di giocarsi tutto.
Volò veloce, appiattendosi sulla scopa, e ignorando tutti i serpeverde che gli si paravano davanti
Regulus gli si piazzò alle spalle -Non è detto che ce la farai, Potter!- gridò, tentando un sorpasso
Ma James era decisamente troppo veloce, e inseguì il boccino con freddezza, finchè non lo strinse tra le dita. Lo alzò, in un attimo che sembrò infinito
In quell'istante esplose un boato che a James parve mai udito in 7 anni ad Hogwarts.
Gli veniva quasi da piangere dalla contentezza, fece un giro di trionfo, con la squadra addosso, mentre in tribuna succedeva di tutto
Sirius era talmente su di giri che rischiò seriamente di compromettere la salute fisica e mentale di Jane, Miriam ed Alice gridavano e saltavano scatenate, così come Peter e Remus (forse il meno scatenato)
Jane, terrorizzata, tentò la discesa in solitaria
Sirius, però, la riacchiappò al volo -Dove vai?-
-Scendo da qui prima di rimetterci la pelle, così posso saltare anche io con gli altri...-
Sirius la lasciò scendere, ma non la fece allontanare. Se dovevano festeggiare, era meglio farlo come si deve!
James salì in piedi sulla scopa, intanto, ''surfando'' fino a Lily per consegnarle anche l'ultimo boccino
-Per te- disse, emozionato
Si inchinò e glielo porse con un gesto elegante, che la lasciò davvero felice
Lily si sporse e prese il Boccino, poi in un impeto di impulsività afferrò James per la maglietta e lo tirò a sè per baciarlo.
Il boato fu fortissimo, e Sirius, Remus, Jane, Miriam, Peter, Alice e Frank erano davvero ma davvero orgogliosi di quella coppia
-Lily...mi stupisci- esclamò James, sorridendo
Lei sorrise, vittoriosa e decisa, scuotendo all'indietro la folta chioma rossa
James rise con lei: era incredibile quanto ne fosse innamorato!
-Sono stupendi...- mormorò Jane, malinconica
-Sì, lo sono- concordò Sirius, mentre da dietro le cingeva la vita con le braccia
Jane fece un lungo sospirò, posando le mani sulle sue. Era dura vederli così, sapendo come sarebbe andata a finire
-Va tutto bene? Sei immersa nei tuoi pensieri?- chiese lui
-Si scusa. Non è il momento di immergersi nei pensieri- sorrise lei -Dobbiamo festeggiare-
Sirius la prese per mano e le fece fare una giravolta -Eccome- sorrise
-Avete già svaligiato Mielandia?- domandò lei, con un sorrisone
-E non solo-
-Cioè?- domandò Jane, saltellando curiosa
-Vedrai, vedrai...-
L'improvvisa comparsa di Remus li richiamò alla realtà -Noi staremmo andando in Sala Comune!- ricordò sorridente
-Grazie Remus, arriviamo subito- gli rispose Jane, che nonostante non ci avesse parlato molto lo stimava e gli si era affezionata
Sirius e Jane si piazzarono infondo al gruppo di Grifondoro diretto verso il castello con James portato in trionfo.
Miriam si era improvvisata capocoro, e guidava la fila con bandiere nelle mani
James, dall'alto della sua postazione, ridea, cantava, e salutava tutti i passanti, professori compresi, alzando la coppa al cielo.
La McGranitt era assolutamente fuori di se dalla gioia, tanto che stentò a mantenere un contegno e non unirsi al coro
Quella vittoria le aveva decisamente fatto dimenticare il piccolo incidente della rosa di qualche giorno prima!
Andò personalmente a stringere la mano a James e a dirgli che era esentato dalla punizione -Congratulazioni, signor Potter, congratulaizoni davvero!- esclamò, il cappello storto sulla testa
James le gettò le braccia al collo -Grazie! Grazie! Grazie!-
-Ma...Signor Potter!- esclamò lei, arrossendo, perplessa.
-PROFESSORESSA MCGRANITT! E A ME NIENTE?- esclamò Sirius, ridendo di gusto, abbracciandola dall'altro lato
Adoravano vedere la McGranitt in situazioni imbarazzanti
-Oh, insomma...signor Black!-
Sirius rise, dando il cinque a James -Complimenti, sei stato grande- disse, sincero, abbracciandolo
-Grazie, Sirius. Il caro Regulus ha mangiato un bel po' di polvere!-
Sirius gli fece l'occhiolino -Ancora meglio...stasera si festeggia- esclamò, prima di scorgere la McGranitt che lo guardava
-Fingerò di non aver sentito...-
Quest'affermazione le costò due bei baci sulle guance, ma anche una bella risata, quando fu sicura di non essere vista.
-Sirius, guarda che non sono per le relazioni aperte- lo punzecchiò Jane, maliziosa
-James te l'aveva detto di stare attenta alla McGranitt- sorrise lui, stando al gioco
*-A quanto pare è più appetibile di me- ridacchiò lei
-Naaa...è solo apparenza. E non dimenticare che ho il MAGO tra poco!-
-beh ma hai anche un James a contenderti la donna!- osservò Remus
-Effettivamente potrebbe essere la prima volta che litighiamo per una donna...-
-Conquistala con la tua moto- suggerì Jane, che ricordava di averne sentito parlare da qualcuno
Sirius però pareva avere altri progetti -Mmm...veramente non è lei che avrei voluto portarci. Ma se proprio insisti!-
Jane sorrise -Oh- sembrò rifletterci su -Beh ma tanto qua la moto non ce la puoi portare!-
-Non dubitare delle mie infinte possibilità- le ricordò. Sirius non aveva dubbi che se avesse voluto sarebbe stato perfettamente in grado di far arrivare la sua moto anche in quell'istante, con l'aiuto dei suoi amici.
-Ti dimentichi che soffro di vertigini, andare in giro su un trabicolo volante non è tra le mie priorità-
-Ma ci sarei io con te e credimi: le vertigini sarebbero l'ultimo dei tuoi pensieri-
-Ah!- esclamò lei, guardandolo significativa nella sua migliore aria seducente
Remus scosse il capo, rassegnato, e si allontanò: non era nelle sue priorità stare lì a reggere il moccolo quando Sirius assumeva quell'aria ammaliante.
Infatti, la scena prometteva bene: Sirius era in uno stato di adrenalina-da-conquista
-E se ti fa piacere saperlo, avresti l'esclusiva assoluta- aggiunse il ragazzo
-Più della moto?- doamandò Jane, divertita, buttandola sul ridere
Sirius fece una faccia indecisa -Non saprei...-
-Lo sapevo- esclamò, ridendo e dandogli una spintarella. Preferiva non dare troppa corda all'avvenenza di Sirius, non voleva rischiare di perdere del tutto il controllo della situazione
-Però ci sarebbe un modo per scoprire a chi dovrei dare l'esclusiva...- sorrise lui, con l'espressione da cattive intenzioni.
Ma, sfortunatamente, le cattive intenzioni di Sirius dovettero attendere, perchè il ragazzo si ritrovò improvvisamente indondato di Burrobirra da capo a piedi.
-JAMES! TI AMMAZZO!-
-AHAHAH! PIANO DI CONQUISTA FALLITO, FELPATO!-
Sirius e James iniziarono a correre come forsennati per la sala comune -POTTER SEI MORTO! MORTO! MOLTO MORTO!-
-HEI, MA NON ERO L'EROE?-
-L'HAI DETTO: ERI!-
-Buuuh! SIRIUS FALLISCE I PIANI DI SEDUZIONE E SE LA PRENDE CON IL POVERO JAMES!-
-SAI DOVE TE LA FICCO LA BURROBIRRA, POTTER?!?-
James salì le scale del dormitorio femminile, per scivolare giù un secondo dopo e piombare addosso a Sirius che lo seguiva
Inutile dire l'epica battaglia che seguì quel volo, con tanto di tifo per l'una o l'altra parte.
La festa proseguì con ogni genere di cibo possibile, tra cui alcuni che avevano strani effetti sui malcapitati. Qualche ora più tardi, Sirius vagava per la sala a camicia slacciata insieme a James, conciato più o meno allo stasso modo
Abbracciati l'uno all'altro, si divertivano a infastidire Remus con stupide canzoncine -Who's afraid of the big bad wolf? Big bad wolf? Big bad wolf?-
Remus era ormai abituato al classico look da feste, così si limitava a chiacchierare con Lily, Frank, Peter e Miriam, mentre Jane chiacchierava con Alice
-Aspetta, aspetta Felpato. Ci presentiamo così dalla McGranitt?!?!- propose James, entusiasta della sua grande trovata.
-Ma certo, già che ci lascia festeggiare in pace noi andiamo a svegliare il cane che dorme?-
-Ma il cane qui è più che sveglio!- rise James, mollando all'amico una pacca sulla spalla
Sirius gli lanciò un'occhiata perplessa, prima di guardarsi intorno in cerca di Jane, dato che James era piombato accanto a Lily sul divano
La trovò seduta accanto ad Alice, e non perse certo tempo ad unirsi a loro.
- 'sera!-
Alice, data una rapida occhiata al look del ragazzo, si alzò con un -Oookay, vi lascio soli, vado da Frank- e si allontanò ridacchiando
Sirius diede una controllata al proprio abbigliamento -Mah, e dire che non mi risultava che Frank fosse messo meglio di me in quanto a fisico...- sogghignò
-E io che volevo uscire..-mormorò lei, inarcando un sopracciglio
-Volevi uscire...beh, se vuoi possiamo fare qualcosa per esaudire questa tua richiesta- rispose lui, senza smettere quel sorrisetto
Jane annuì -Se non ti dispiace lasciare la festa...ci sarebbe una cosa che vorrei fare- spiegò, timidamente
-E cosa, se posso?-
-D'accordo- annuì lui, alzandosi per seguirla
-Niente maglione?- gli fece notare, porgendoglielo
Sirius alzò le spalle -Ma no...posso resistere. Ho un certo fisico...-
Jane si rassegnò, ma gli prese comunque il maglione. -Come usciamo senza che ci scoprano?- domandò
Sirius aveva la soluzione in tasca, ma si fermò a soppesare l'idea: era il caso di rivelare uno dei loro innumerevoli segreti?
-Tu sapevi della Mappa...- ricordò
-Si, e so anche del...Mantello-
Il ragazzo sorrise, sollevato -Beh, questo facilita le cose! Ehm...arrivo subito- disse, prima di dirigersi ad interrompere una romantica conversazione tra il suo migliore amico e la sua ragazza
Tornò poco dopo, vittorioso, e la prese per mano per coprire tutti e due col mantello
-Non aspettateci!- gridò lui dirigendosi verso l'uscita
Percorsero velocemente i corridoi invasi dall'aria notturna, non incontrando nessun ostacolo, pieni di complicità e emozione
-Adesso mi vuoi dire il tuo piano geniale?-
Erano appena sbucati in giardino. Jane percorse il prato, fino a trovarcisi nel mezzo e si voltò verso di lui, con un enorme sorriso -Volevo vedere la stella più brillante del cielo, Sirius. E volevo farlo con te-
Lui sorrise: era un pensiero decisamente inusuale, eppure gli piaceva.
-Davvero?-
-Davvero. Voglio vedere Sirius- sorrise, indicando la stella che risplendeva luminosa -E mi chiedevo se vorresti farmi compagnia mentre ti contempliamo-
-Per contemplarmi sono sempre disponibile...-
-Diciamo che è un po' una conclusione della prima volta che siamo venuti qui. Non so se te ne sei accorto, Sirius, ma è il punto esatto dov'eravamo- gli fece notare
Sirius si guardò attorno: non lo aveva notato.
-Sei anche un'acuta osservatrice...-
-Allora...vuoi?- domandò infine, elettrizzata, con un profondo respiro
-Certo che voglio- disse, lasciandosi cadere sull'erba scura
Jane sorrise, sedendosi accanto a lui, felice
-Beh- esordì lui -Mi vedi lassù?-
-Ti vedo- rispose lei -Sei così...splendente- osservò
Sirius non potè trattenere il solito sorriso -Risplendo ovunque, c'è poco da fare-
Jane annuì, voltandosi a guardarlo con uno sguardo così malinconico da spezzare il cuore
Sirius guardava il cielo, pensieroso, tanto che non si accorse subito dello sguardo di Jane.
Lei continuava a guardare, imprimendosi il suo viso nella memoria, tanto da dimenticare quasi della stella
-Pensa che c'è la famiglia Black al completo...- mormorò lui, assorto
-E' bello....- rispose Jane, alzando gli occhi al cielo -E' una cosa molto affascinante-
-Cosa? I nomi delle stelle o la famiglia Black? Perchè la seconda non è affatto affascinante...-
-Le stelle...vorrei averlo anche io un nome così- sorrise
-Temo siano stati tutti occupati-
-Non fa niente. Non avrò il nome di una stella...fa nulla-
-Ti assicuro che non è poi questo privilegio- disse lui
Si voltò a guardarlo -Mi accontento del cuore di una stella- sorrise apertamente
Sirius sorrise a sua volta, dolcemente, passandole una mano tra i capelli
Si accorse che lei si lasciava coccolare, ma sembrava trattenere a stento le lacrime, nonostante si sforzasse di sembrare tranquilla
Sirius la strinse tra le braccia, anche lui vittima di un attacco di malinconia.
Jane soffocò un singhiozzo sulla sua spalla. Era contrariata, non lo aveva portato lì per vederla piangere, ma per lasciargli un ricordo bello e piacevole a cui ripensare, eppure era più forte di lei
Sirius non sapeva cosa dire per tentare di rimediare a un'ingiustizia così grande: com'era potuto accadere proprio a Jane di dover soffrire tanto?
Lei si asciugò le lacrime -Basta, scusami, giuro che la finisco...sto diventando imbarazzante-
-Non importa-
Quando lo disse a Jane tornò in mente una conversazione avuta con un altro Sirius, in un altro tempo, in un altro posto...
-Se vuoi torniamo dentro- propose lui, tranquillamente
-No!- esclamò lei, precipitosamente -Non è quello che voglio- scosse il capo
-D'accordo. Vuoi stare ancora un po' a guardarmi?- sorrise lui
Jane annuì, prima di prendergli il viso tra le mani e baciarlo, sdraiandosi accanto a lui
-Rischio di diventare peggio di James dopo questa- scherzò Sirius, mentre le accarezzava il viso
Lei gli sorrise, prendendogli la mano e baciandolo di nuovo, la fronte contro la sua
Sirius chiuse gli occhi: in quel momento per lui qualsiasi stella avrebbe perso la sua attrattiva.
Jane si strinse a lui, facendosi vicina vicina, perdendosi nei suoi occhi con un brivido per l'aria fredda della notte
Sirius le porse il maglione che lei aveva portato per lui -Vuoi?-
Jane annuì, avvolgendosi, ma il freddo non passava, persisteva, persisteva sempre, nonostante avesse con lei la stella più bruciante del cielo.
Sirius tornò con lo sguardo all'immensità del cielo stellato che si stagliava sopra di loro.
-E dire che qualche mesi fa te la sei data a gambe...-
-Lo so- ricordò lei, non senza un sorrisetto -Dovevi vedere la tua faccia....-
-Comunque sono rimasto davvero impressionato dalla tua forza di volontà-
-Davvero?- domandò lei, sorpresa
-Davvero. Ma lo sono anche adesso, anche se in un altro senso-
-Grazie- sussurrò Jane -Non sai quanto questo possa valere per me-
-Sei forte, Jane. Penso di capire perchè tu sia venuta qui-
Jane sorrise, commossa -Ti amo- gli disse, baciandolo
Sirius sorrise a sua volta, mentre le prendeva il viso tra le mani e si fermava a guardarla negli occhi, di un blu mai visto.
Jane si lasciò osservare, prima di appoggiare il capo sul suo petto e tornare a fissare quella stella meravigliosa
Sirius strinse Jane a sè il più possibile, di nuovo invaso da un'ondata di malinconia.
Rimasero così, sotto le stelle, semplicemente, fino a che non fu davvero troppo tardi anche per un Sirius Black. e quando Jane entrò nel dormitorio e si sdraiò, non smise un secondo di fissare la stella dallo scorcio della finestra. Era davvero la più luminosa di tutte.

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Capitolo 20
*** Maghi, Soprannomi e Inviti ***



L'ultimo mese di scuola si presentava arduo: i MAGO si avvicinavano sempre di più
Le lezioni si facevano sempre più pesanti, i professori non passavano il tempo a ricordare l'importanza di uno studio approfondito per gli esami imminenti nonché l'importanza degli esami stessi. Tuttavia, il tempo non sembrava proprio voler favorire un clima di studio.
Il cielo limpido e il sole splendente rendeva svogliati quasi tutti quelli che non fossero caparbi come Lily e Remus.
-Potremmo andare a studiare in giardino!- propose Peter quel pomeriggio, pur sapendo che avrebbe dovuto impegnarsi il doppio dei suoi compagni
-Oh, bravo Pete!- esclamò James, approvando l'idea
-Sì, immagino che sarà un pomeriggio di studio molto approfondito- commentò Lily, decisamente scettica riguardo la proposta
-Eh daii Lil- fece James -Prenderai il massimo!-
-Lo dicevo per Peter...- precisò Lily, decidendo però subito di correggersi per non sembrare troppo sgarbata -...ma anche per voi! Poi vi distraete per niente!-
-Ma dai, tanto lo sai che prenderemo il massimo!- sorrise James, spavaldo
Alla fine Lily fu costretta a cedere, così il gruppetto di amici si andò a piazzare all'ombra di un albero in giardino.
Jane e Miriam, intanto stavano in dormitorio a chiacchierare, non volendo disturbarli per gli esami
L'argomento però, vista l'imminenza della partenza, non era dei più allegri.
-Sai a cosa pensavo?- fece Miriam
-A cosa?-
La ragazza sospirò -Beh...basterebbe così poco...-
-Non ricordarmelo....- Jane aprì il suo baule e ne estrasse un pacco di lettere
-E quello cos'è?- chiese Miriam stupita
Jane sospirò -Sono per Sirius, James, Lily, Remus.....e contengono tutte una sola frase-
Miriam osservò il fascio di lettere, smaniosa -Jane...sarebbe perfetto-
-Lo so- gemette lei, aprendone una, dove campeggiava a grandi lettere "NON SCEGLIETE PETER"
L'amica rivolse il pensiero all'oggetto della lettera, che in quel momento stava seduto assieme agli amici che avrebbe tradito per tenere cara la sua pelle -Ma cavolo...è sempre lì che pende dalle labbra di James...-
-Si...è assurdo- Jane tirò su la Gazzetta del profeta che annunciava altre morti misteriose -Eppure..-
Miriam diede un'occhiata alla pagina del giornale -Eppure sappiamo benissimo che non gli sarà poi tanto difficile. Sai, trattarlo come tutti gli altri in questi mesi non è stato così semplice...-
-Non dirmelo...mi chiedo come succederà- scosse il capo
Miriam sospirò nuovamente -Hai scritto a tutti la stessa cosa?-
-Si. Più volte, anche...sono più di 40 buste-
Era un'idea folle. Il passato non poteva essere cambiato, o troppe cose sarebbero state sconvolte, questo lo sapevano. Eppure sarebbe davvero bastato così poco!
-Sono solo tre stupide parole...-
-E infondo basterebbe che solo uno le leggesse...-
-Già. E' così ingiusto- osservò Jane, rabbiosa, riprendendo le lettere
-Ma non possiamo farlo, non è così?-
Jane sospirò -E' così. Così Sirius morirà, e James, e Lily. Però così Harry avrà una possibilità di sconfiggerlo-
-Già. E non è nemmeno detto che eliminare il problema Peter risolverebbe le cose- osservò Miriam, un po' più lucida
-Purtroppo...-
-E Sirius?-
Jane scosse la testa -Non posso fare niente- mormorò
Miriam abbracciò l'amica -Mi dispiace tanto...starai male...-
-Si..ma mi sto quasi abituando. Ho quasi scordato che tra nemmeno un mese gli dirò addio per sempre-
Miriam sorrise, triste -Come fai a parlare così?-
-In che senso?-
-Io sarei uno straccio. Tu stai male, però sei forte. Come fai?-
-Sto cercando di pensarci meno che posso...di metabolizzare la cosa- spiegò Jane -Ma la notte...-
Jane annuì -Già. E poi mi viene in mente che quando tornerò lo farò in un mondo senza Sirius-
Miriam sentì una stretta allo stomaco, ma non volle peggiorare la situazione: quello che Jane aveva davanti era già abbastanza complicato senza bisogno delle sue lacrime.
Jane si alzò -Non voglio pensarci ora- mormorò, mostrandole un album di disegni
-E questo?- chiese la ragazza, curiosa, mentre iniziava a sfogliare.
-Sono tutti i Sirius delle mie notti insonni- sorrise Jane
Miriam osservò tutti i disegni che ritraevano quasi alla perfezione i bei lineamenti del ragazzo.
-Sono per ricordo....- spiegò Jane -Lui non lo sa, non dirglielo!- aggiunse poi, frettolosamente
-No, no, certo che no! Ma magari uno potresti lasciarglielo...- suggerì la ragazza, recuperando il solito sorriso
-Non gli serve un suo ritratto- rise Jane -Sa perfettamente che faccia ha!-
-Sì, ma l'avresti fatto tu...anche se un tuo autoritratto sarebbe l'ideale-
-Mmh...autoritratto? Un po’ egocentrico- sorrise -Basterebbe una foto-
-Ma un disegno sarebbe più sentito...-
-Ci penserò- concluse Jane -Bello non dover studiare per gli esami finali- aggiunse
Miriam annuì, convinta -E' un sogno che si avvera-
-Già...e poi pensa, appena torneremo indietro saremo avanti col programma-
-Se c'è una cosa buona in tutto questa storia, direi che è questa!- osservò la ragazza che non aveva mai amato particolarmente lo studio
Jane sorrise, accondiscendente, gettando un'occhiata al giardino fuori dalla finestra
Scorse Sirius e James che ridevano come matti avvinghiati a Peter, e immaginò quali fossero le espressioni di Remus e Lily in quel momento.
Scosse la testa: James e Sirius sembravano fratelli, erano inseparabili, e le loro litigate non duravano mai più di un giorno.
Miriam propose di fare un salto in giardino a trovarli, approfittando del momento di distrazione.
Jane acconsentì, e si precipitò per prima giù dalle scale, correndo verso l'aria fresca
La prima cosa che videro una volta uscite fu Peter appeso per un piede nel vuoto, e Lily che gridava qualcosa di contrariato a James.
Scoppiarono a ridere e s avvicinarono, cautamente
¬-Ma Lily, sto solo ripassando gli incantesimi di levitazione!-
-Non è divertente, James!-
-Si che lo è- ribatté Sirius
-Sirius, non devi dargli sempre corda...- osservò Lily, inutilmente
-Non è che devo...è che stranamente sono sempre d'accordo con lui!-
-Siamo due menti sincronizzate, pensiamo le stesse cose!- aggiunse James, ridendo come un matto mentre Peter lo pregava di smettere
-Heilà...- fece Jane, per far notare la loro presenza
Sirius smise all'istante di prestare attenzione alle prodezze del suo compagno di pensate e le sorrise -Hei!-
-Come va lo studio?- domandò Jane, avvicinandoglisi
-Oh, come vedi stavamo ripassando la levitazione dei corpi umani...- rispose lui, indicando Peter a mezz’aria
-Non voglio essere usata come cavia, grazie- disse subito
-Non preoccuparti, c'è Peter per questo...-
-Dai ragazzi bastaaaa! Voglio scendereeeeee!!- urlava intanto quello, rosso in viso
-Hem..non pensi sia il caso di metterlo giù?-
-Quando a James farà male il braccio!- ridacchiò lui
Miriam invece sembrava estremamente divertita
Lily si avvicinò a Jane e Sirius, con aria rassegnata -E' mezz'ora che vanno avanti così...però la mezz'ora precedente siamo anche riusciti a studiare- spiegò
-Lily, ti preoccupi troppo. Lo sai che ce la caveremo benissimo!- fece Sirius
-VOI ve la caverete benissimo senza studiare, come sempre. IO ho bisogno di studiare per stare tranquilla, così come Peter!-
Sirius sospirò: non aveva poi tutti i torti.
-Dai, aspetta, adesso dico al tuo fidanzato di mettere giù Peter...-
Guardò James, che con aria di nonchalance teneva su Peter e gli intimò di finirla
E come Lily aveva previsto, James lo lasciò scendere, anche se con qualche protesta.
-Eravamo solo passate a vedere come andava...vi lasciamo studiare- sorrise Jane, prendendo Miriam sottobraccio
Ma non poté allontanarsi di qualche passo, che Sirius la bloccò per un braccio -Ma no, dai, restate pure! Io ho finito...-
-Sirius- lo ammonì Jane -Devi studiare-
-Ma io non ne ho bisogno- rispose quello, con un sorriso smagliante
-Sirius...-
-Jane...-
-No, sono seria...-
-Anche io, serissimo- ribatté lui con un'espressione che diceva tutto il contrario ma impossibile da contraddire
Jane sospirò, incrociando le braccia. -E quindi cosa vuoi fare?-
-Qualsiasi cosa che non sia studiare!-
-Ma LORO stanno qui a studiare- e li indicò
-Ancora meglio!-
Jane gettò uno sguardo a Miriam: le dispiaceva lasciarla sola in un gruppo pre-esami
In realtà, Miriam non era proprio il tipo da abbattersi in certe situazioni -Oh, non è mica un problema! C'è James che sta di nuovo facendo levitare i libri...- disse, e in un baleno si piazzò accanto al ragazzo
Lui fu ben contento di avere una compagna di scherzi, e la accolse con un -Sai fare le fatture?-
E Sirius fu ben contento di constatare il favoloso spirito di adattamento di quella ragazza -Beh, visto? Tutti hanno qualcosa da fare!- fece notare a Jane
Lei scosse il capo, rassegnata, e si accinse a seguirlo
Sirius la prese per mano, e insieme presero a costeggiare il lago.
Non appena lui fece quel gesto così semplice, così naturale a lei tamburellò il cuore nel petto
Sirius si godeva i raggi di un sole quasi estivo sul suo viso -Adesso mi dici come puoi metterti a studiare con un sole così?!-
-Hai ragione...-mormorò Jane, presa dal vederlo così innamorato della vita
-Quindi grazie per essere arrivata!- sorrise lui
Lei scosse il capo -Ma di che...-
Sirius ridacchiò -Dai, ci hai visto: quando ci annoiamo io e James dobbiamo torturare Peter!-
-Poverino...- disse lei, prima di ricordarsi che era di Peter che si parlava
-Naaa, lui si diverte...-
-Non credo proprio- rispose lei, non riuscendo a trattenersi dal contraddirlo
Sirius alzò le spalle -Non lo conosci bene...-
-Forse...-
Il ragazzo volse lo sguardo verso il lago, traendo un sospiro -Sarà sempre così bello qui?-
-Lo sarà- rispose lei, incantata a guardarlo -Sarà sempre meraviglioso-
-Lo spero. Non c'è nessun posto per me come Hogwarts. Non c'è!-
Jane annuì -E' perché è casa tua- sussurrò, pensosa
-Sì, lo è- confermò Sirius. gli occhi grigi puntati verso di lei
Jane sorrise, imbarazzata -Scusa, non volevo psicoanalizzarti-
Sirius scoppiò in una risata -Psicoanalizzami quando vuoi!!-
Quella risata, così simile ad un latrato, le riempì le orecchie e il cuore, echeggiante -Oh...okay. Posso chiederti una cosa?- doveva farlo, era una delle sue ultime possibilità
-Chiedi-
Prese un respiro -Come mai io?- domandò, arrossendo e quasi voltandosi dall'altra parte
Sirius non smise di sorridere, anche se la domanda lo coglieva impreparato -Come mai tu? Me lo chiedo spesso...-
-Non devi rispondere per forza- si affrettò a dire Jane, che non sapeva come nascondere l'imbarazzo, tanto che era rossa
L'espressione di Sirius si era raddolcita a vedere Jane così imbarazzata.
-Beh, posso dirti che nelle mie sere pensose, ogni tanto mi faccio una chiacchierata con Remus...-
-...E quindi?-
-...una volta, l'anno scorso, stavamo parlando di...ragazze e cose varie, e Remus ha iniziato una lunga tiritera sull'importanza di una certa serietà in un rapporto con una persona...Capirai quanto m'importasse, no?-
Jane annuì, silenziosa
-...a un certo punto però se n'è uscito con una perla di saggezza, e ha detto che avrei capito solo quando mi sarei trovato davanti al fatto compiuto...Penso di aver passato il resto del discorso a criticare questo punto di vista, ma quest'anno ho dovuto ricredermi. Quando è successo ho capito. Solo che non so perché sia successo-
Jane sorrise, orgogliosa -Sono il tuo...fatto compiuto?-
Sirius sospirò -Beh, direi di sì!-
-E ti dispiace?-
Il volto del ragazzo d'illuminò in un sorriso -Ti sembra che mi dispiaccia?-
Jane tese le braccia verso di lui per farsi abbracciare
-Anche io...anche io sono felice di averti incontrato. Sei una delle cose più belle che mi sia mai capitata- confessò, diventando ancora più rossa: detestava avere la pelle così chiara, a volte
Sirius le accarezzò il viso, sorridendo, con la stessa dolcezza e delicatezza che avrebbe usato con qualcosa di raro e desiderato.
-Mi mancherai- mormorò Jane -Mi mancherà tutto di te...-
-E tu mancherai a me. Però non penso dimenticherò-
-Dimenticare?- fece lei, gelandosi
-Tutto quello che è stato quest'anno- spiegò Sirius, che certo non avrebbe mai potuto dimenticare lei
Jane abbassò gli occhi -Non provare a dimenticare, Sirius Black. Farà più male, ricordarsi tutto...ma ne varrà la pena- disse, come promettendo
-Forse farebbe più male non ricordare niente...- rispose lui
Jane gli rispose con un sorriso malinconico, prima di riprendergli la mano per camminare ancora
Sirius prese a fissarla con un sorrisetto -E tu? Perché proprio io?-
-E dai Sirius...non farmelo fare...- implorò lei
-Io ti ho aperto il mo cuore...-
-Ma mi vergogno..- protestò
-Oh! C'è qualcosa d'imbarazzante? Voglio saperlo!- scherzò lui
-Va bene, io parlo però tu non mi devi guardare perché so già che arrossirò-
Sirius alzò lo sguardo al cielo, e incrociò al solito le mani dietro la nuca -Così?-
-Si...va bene- approvò Jane -Beh insomma, proprio tu perchè...Dai Sirius, è ovvio che sei bello-e-affascinante-e-dannato al punto giusto, però...non è stato quello che mi ha fatto innamorare di te. E' stato come non te ne sei andato quando ti ho respinto, come hai dimostrato che tenevi lo stesso a me anche se ti avevo detto di NO, come hai provato a essere mio amico- spiegò, parlando in fretta, impappinandosi ogni tanto
Sirius non resistette, e distolse lo sguardo dal cielo blu per rivolgerlo nel blu degli occhi di Jane -Affascinante e dannato? Wow! Calza a pennello...-
-Siriuuuuuus!- esclamò lei prendendosi il viso tra le mani -Devi anche prendermi in giro?? Sono le cose più imbarazzanti che abbia mai detto in vita mia-
Lui rideva -Ma no! Ma non ti sto prendendo in giro!-
Lei aprì le dita per far spuntare solo gli occhi -Può bastare?- domandò
-Sì, può bastare, non ti torturerò più- promise lui, prima di aggiungere -Allora ho fatto bene a provare a esserti amico...-
-Certo che hai fatto bene- rispose lei, scoprendosi la faccia
-Anche se non è stata molto duratura come amicizia- osservò lui, prendendole le mani
-Beh..noi SIAMO amici anche ora- ribatté lei
-Da un certo punto di vista sì, lo siamo- confermò Sirius
Jane sorrise guardando quel viso magnifico, gli occhi grigi, soffermandosi poi sulle spalle larghe dalla postura elegante. la sua bellezza la stupiva sempre, tanto da metterla ancora in soggezione, a volte
Sirius avvicinò il viso a quello di Jane -Però in amicizia un bacio è concesso?-
Per tutta risposta lei gli prese il viso tra le mani, per poi baciarlo
-Wow- sorrise lui, le labbra che ancora si toccavano -Esserti amico conviene...-
Jane scoppiò a ridere, voltandosi imbarazzata.
Poco più in là, Peter era finito di nuovo sottosopra.
Stavolta, a opera di Miriam che disse che anche se non doveva dare gli esami, l'esercizio male non faceva.
-Vuoi tornare?- chiese Sirius, che osservava la scena divertito
Jane annuì -va bene-
Miriam, intanto, stava facendo fare a Peter il giro completo dell'albero sotto cui Remus e Lily tentavano ancora di studiare: dopo la chiacchierata con Jane, le era venuta una voglia malsana di sfogare i suoi istinti rabbiosi nei confronti di Peter.
James la osservava perplesso, non capendo cosa Peter le avesse fatto.
-Non preoccuparti, James, lo rimetto giù tra un attimo. Voglio solo vedere quanto riesco a mantenere la concentrazione...-
-Ah ma per me..fai pure!-
Sirius e Jane raggiunsero il gruppetto di studiosi, sperimentatori e cavie.
Non passò molto tempo prima che una ragazza si gettasse addosso a Sirius urlando -SORPRESA!-
Dapprima tutti pensarono preoccupati a un nuovo attacco di qualche ragazza innamorata di Sirius, ma fortunatamente si trattava di qualcuno di molto più piacevole…
-Andromeda!-
-Siriuuus! Cugino mio adorato!- sorrise lei, biondo miele, con la divisa di Corvonero
Sirius sollevò da terra la cugina e prese a girare con lei -La mia meravigliosa cugina! Allora? Com'è che ti sei fatta viva?-
-Non abbiamo chiacchierato quasi mai quest'anno! E poi poco fa ho visto Bella...e così ho cercato conforto-
Stranamente, Sirius non mise su l'espressione corrucciata tipica di quando parlava della sua famiglia, anzi si scarmigliò per bene i capelli e si lanciò in un'azzeccatissima imitazione della sua cugina psicopatica -Andromeda! Traditrice del tuo sangue! Feccia di fogna! Lurida, sporca Corvonero!-
Andromeda rise di gusto -No è più così però...tu fai Lestrange-
Sirius si mise a quattro zampe a mo' di cagnolino (imitava bene anche quello, ovviamente!)
Tutti osservarono il teatrino ridendo come dei matti, mentre Andromeda fingeva di frustare Sirius
Alla fine Sirius si gettò a terra, esangue, fingendo una dura agonia
Andromeda rideva folle, imitando alla perfezione la cugina.
-Adesso puoi finirmi con una maledizione se vuoi- suggerì il ragazzo
-No, vabè...ti risparmio Sirius..sai, non somiglio proprio a Bella in queste cose-
-E' per questo che ci vogliamo tanto bene- rispose lui, alzandosi e ristabilendo un contegno
Miriam la guardava ammirata: ora capiva da chi aveva preso Tonks!
-Allora, stavate studiando? Ripassavate gli incantesimi di levitazione per caso?- chiese Andromeda sorridente
-Come hai indovinato?- domandò Miriam, sogghignando
Peter aveva l'aria di chi avrebbe presto dato di stomaco.
Andromeda sorrise -Non ci conosciamo, vero? Sono Andromeda- sorrise a Miriam
La ragazza si presentò e le strinse calorosamente la mano, sicura di aver trovato un spirito affine.
Sirius spinse avanti Jane -E lei è Jane...-
Ad Andromeda bastò osservare quel gesto per capire tante cose sul conto della ragazza, così le sorrise, cordiale -Molto molto piacere!-
-Piacere mio- sorrise l'altra, onorata di conoscerla
Andromeda sospirò, un po' teatralmente -Oh, ragazzi, odio le presentazioni, mi sento una persona troppo importante! Voi non siete dell'ultimo anno, vero?- chiese poi alle due ragazze
Jane e Miriam scossero il capo -Sesto!- esclamò la seconda
-Ah, lo immaginavo! E siete anche nuove, questo lo sapevo già!-
Jane annuì, chiedendosi se già stesse con Ted
La risposta l'ebbe quando Andromeda si voltò verso Sirius con fare complice e gli strizzò un occhio.
-E come sta Ted? Gli scrivi sempre?- domandò Sirius
-Certo! Ogni giorno! I gufi lassù ormai non mi sopportano più!- ridacchiò lei
-Salutamelo!- sorrise suo cugino ammiccante
-Oh, lo farò. Gli sei simpatico!-
-Grazie!- esclamò Sirius -Come va col GUFO?-
-Mah, te l'ho detto: i GUFI mi odiano!!- sghignazzò la ragazza -Scherzi a parte...ormai ci siamo, so quello che so!-
-Brava, sei proprio mia cugina!- fece Sirius fiero
-E anche se non sei mia cugina ti approvo lo stesso- concluse James
Andomeda gli batté il cinque, mentre Remus e Lily si scambiavano l'ennesima occhiata di disperazione.
Sedette insieme a loro, fingendo di ripassare per i GUFO.
Inutile tentativo, dal momento che si erano appena riunite le menti con meno passione per lo studio di tutta Hogwarts.
James e Sirius subito coinvolsero lei e Miriam in assurde scommesse e giochi, e così Peter non dovette più preoccuparsi di ritrovarsi gambe all'aria a zonzo per il giardino.
Lily e Remus si ripetevano le cose a vicenda, facendo intanto prendere appunti a Peter, e Jane osservava l'uno e l'altro gruppo.
Erano persone tanto diverse, avevano interessi e attitudini differenti, eppure vederli tutti assieme era un piacere.
Ad un certo punto Andromeda saltò in piedi e annunciò che aveva un appuntamento con un'amica, che quindi doveva andare.
Prima di salutarla, Sirius la strinse a lungo in un abbraccio: per quanto cercasse di fare l'indifferente, gli mancavano gli affetti familiari!
-Ci vediamo, cugina adorata!-
-Puoi contarci bello! Ah...complimenti per la scelta- bisbigliò maliziosa
Sirius le sorrise, e la guardò allontanarsi saltellante verso il castello.
Tornò a sedersi accanto a Jane, ansioso di un suo parere.
-Lei è la ragione per cui ancora non ho deciso di cambiare cognome- disse
-E' fantastica- approvò Jane, che nonostante con gli estranei non fosse affatto loquace osservava molto
Sirius fu contento di sentirle dare quel parere -Ed è l'unica con un po' di sale in zucca. Naturalmente anche lei è un'emarginata nella grande casata Black...-
-Allora mi piacciono gli emarginati!- sorrise lei
-Sì, immagino che tu sia naturalmente portata verso i disadattati...-
Jane scoppiò a ridere -Ma quale disadattato, Mr Popolarità??-
-Bello e dannato hai detto, no?- sogghignò lui
-Sirius! Ti avevo detto che non dovevi prendermi in giro!- protestò lei, arrossendo
-Ma è una definizione perfetta! Hei, James! Da oggi chiamami Bello e Dannato!- esclamò Sirius solenne
Jane avrebbe voluto sotterrarsi, mentre James definiva geniale quel nome e ne chiedeva a gran voce uno per sé.
-Io propongo Squilibrato Mentale, ti piace?-
James si avventò su Sirius per iniziate a fare a botte
-E dai, non prendertela! Non tutti possono essere belli o dannati...a parte me, che sono entrambe le cose!!- sghignazzava Sirius, mentre riceveva e assestava colpi
-Belli dannati e deficienti però è una combinazione plausibile?-
-Ah! Lo squilibrato è anche geloso?!?-
-Geloso io??? IO JAMES POTTER, GANDE LEGGENDA DEL QUIDDITCH E DI HOGWARTS?-
-Sì, perchè ti mancano gli epiteti che sono stati riferiti a me, grande leggenda del Quidditch!-
-Tiratela meno, Black! Senza di me, non saresti stato NIENTE--
-Oho! Ci andiamo giù pesante! Beh, chi ti fa credere che tu saresti stato qualcosa senza di ME?!?-
-Dai! Pensaci! Senza di me avrebbero notato tutti...beh, Me!-
-Ma per favore! Anzi, senza di te forse avrei fatto ancora più stragi...-
James smise di prendere a pugni l'amico -Si, angelo mio?-
Lily trattenne il sorriso -Dovete rimettervi a studiare!- ordinò, intransigente
-Ma angelo mio- ribattè James, con un sorriso innocente -Siamo nel pieno di un dibattito!-
-Angelo mio un cavolo!- e detto ciò, Lily afferrò James per il colletto e lo trascinò via, lasciando un Sirius bello e dannato steso al suolo in preda alle convulsioni
Remus non poté non complimentarsi con Lily, con tanto di stretta di mano e sorriso beffardo dedicato a James.
-Non guardarmi così, Lunastorta. E' colpa sua!- fece James imbronciato, indicando il suo migliore amico che nel frattempo era tornato a chiacchierare con Jane
Peter domandò timidamente se potevano riprendere a studiare
Così, nonostante James continuasse a lanciare occhiatacce a Sirius giusto per non annoiarsi troppo, il gruppetto riprese il ripasso del programma dell'anno, concludendo il pomeriggio nel più costruttivo dei modi
Quella sera, tornati in camera, trovarono il consueto bigliettino da parte di Lumacorno: era per James, Lily e Sirius
-Oh, un altro invito- commentò Lily, contemplando il foglietto
Stranamente, con sorpresa più sua che di altri, anche Miriam aveva ricevuto un invito
-E questo?!- esclamò, sventolando l'invito davanti agli occhi di Jane, come se avesse appena trovato un assegno con un indecifrabile numero di 0 sopra
-Wow...sei invitata a una festa di Lumacorno!- osservò Jane
-Io?! E perché mai?!-
-Beh...perché sei simpatica, sei carina e soprattutto ti si nota caratterialmente- le sorrise Jane
Miriam sospirò: non era il genere di cose che la mandava in visibilio l'essere entrata a far parte della cerchia esclusiva del professor Lumacorno.
-Beh...potresti andare e tenere d'occhio Sirius- suggerì l'amica, speranzosa
La ragazza s'illuminò improvvisamente: questo era invece il genere di cose che amava fare!
-Tenerlo d'occhio? Conta pure su di me!!-

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Capitolo 21
*** La festa ***


Care lettrici, scusate il ritardo, ma le vacanze prendono anche noi!




Quella sera Miriam, vestita di tutto punto, si avviò con James, Lily e Sirius alla festa di Lumacorno, mentre Jane restava con Alice e Remus
-Allora sarò una lince!- promise Miriam all'amica
-Ci conto- le strizzò l'occhio Jane
-Allora, possiamo andare!- fece James, impaziente: un po' di popolarità faceva sempre bene ai polmoni.
-Divertitevi!- augurò Jane, sedendosi sul divano accanto ad Alice
I quattro uscirono dalla sala comune, James in testa, seguito da Lily a braccetto con Miriam e da Sirius, che prima di andare si voltò, ammiccante, verso Jane
Lei emise un sospirò con un sorrise enorme e sognante stampato in faccia
-Eddai, Jane, non ci svenire- ridacchiò Remus
-remus!- esclamò lei -Non ti facevo così malizioso!-
-Eh, uno dei miei lati nascosti...ti dispiace non essere andata?-
-Non molto, a dire il vero..detesto le feste...- confessò
-Allora forse ti dispiace di più aver lasciato Sirius da solo alla festa!-
-Forse...E va bene, si!-
Remus, nell'inusuale versione vecchietta al mercato, sorrise -Beh, se ti può rassicurare, di solito quelle feste non durano mai troppo...e comunque mi sembra che Miriam fosse già in azione-
-Si beh..ma come si svolgono?-
-Oh, di solito viene servito del cibo molto raffinato a studenti molto popolari e anche molto noiosi che non hanno davvero nulla da dirsi...-
Jane sorrise -Oh...e allora perchè James e Sirius ci vanno?-
-Beh, diciamo che una boccata di popolarità e ammirazione non è mai dispiaciuta, soprattutto a James...Sirius più che altro gli fa compagnia. Però sono sicuro che infondo si divertono...-
Intanto, alla festa, Miriam giocava a fare la Sirius-spia
In realtà non badava molto a non dare nell'occhio, e girava a braccetto con lui ovunque, controllando persino quello che mangiava.
Ad ogni ragazza che provava ad avvicinarlo faceva facce minacciose
Tanto che in poco tempo riuscì ad attirare su di sè le ire di tutte le ragazze presenti.
Sirius non poteva non accorgersi delle macchinazioni di Miriam ma lo trovava infondo divertente, e non perdeva certo occasione per testare la sua bravura come Sirius-spia
-Hei Miriam- le disse -penso che quella là mi abbia addocchiato-
Il radar della ragazza scattò immediatamente -Quella là chi? Dove? E' carina? Età? Beh, comunque non pensarci nemmeno!-
-Scherzavo, scherzavo...però è carina, eh...- la stuzzicò
Miriam gli mollò un pattone sul braccio -No, è orribile e ha l'alito che puzza- decretò, senza neanche sapere di chi stesse parlando
Sirius scoppiò a ridere -Mi fiderò del tuo intuito animale-
-Fidati, fidati, io non sbaglio mai-
-Lo sai vero che volendo potrei sfuggirti in mezzo secondo??-
-Sì, ma so anche che tu non sai quanto potrei diventare pericolosa nel caso tu mi sfuggissi...- ribattè Miriam con fare minaccioso
Sirius sorrise sincero -Mi sto rompendo un sacco, è una noia mortale-
Miriam annuì, anche lei stufa di girare in tondo per quella stanza senza che accadesse nulla di divertente.
-Quasi quasi me ne torno su da Jane...tanto James ha Lily...ti dispiace?-
Miriam puntò i pugni sui fianchi, indignata -Beh...e io che faccio qui da sola?!?-
-Allora facciamo così: uno scherzo a Jane! Che ne dici?-
-Che genere di scherzo?-
-Tipo...me ubriaco fuori con una ragazza e tu che non sai dove sono!-
-Sirius, guarda che Jane si prende male sul serio- lo avvisò, sebbene morisse dalla voglia di movimentare un po' la serata
-Ma dai...sarebbe terribilmente divertente!- la pregò lui
Miriam sospirò -E va bene! Ma dille di prendersela solo con te, anche se non credo che durerà molto la sua rabbia...non è così?!-
Sirius ghignò -Ci penso io a calmare i bollenti spiriti...-
-Sì, altro che calmare...- ribattè Miriam con un certo sarcasmo
Sirius ridacchiò compiaciuto, mentre entrambi lasciavano furtivamente la festa
Nel frattempo, Jane e Remus avevano intrapreso una luna e dolorosa battaglia agli scacchi dei maghi.
Erano tutti e due molto portati, quindi la cosa andava molto per le lunghe, e prometteva grandi colpi di scena quando Miriam irruppe nella stanza
-Jane! Jane, devi venire subito!- gridò, in preda all'agitazione
-Che è successo?- domandò l'altra alzandosi in piedi preoccupata
-Mi dispiace, mi dispiace un sacco! Ma l'ho perso di vista un attimo e adesso...-
-Adesso cosa?- domandò Jane in attesa
-E'...è in giardino...penso non sia del tutto in sè, ed è con una di Corvonero...- recitò Miriam, ansimante
-CHE COSA?- esclamò Jane afferrandola per i polsi
-Mi dispiace- rispose l'amica, debolmente
-No, aspetta...CHE COSA?- urlò l'altra, arrabbiata
-Pensavo che non sarebbe successo niente, infondo era cambiato!-
-Ah si? AH SI? BEH GLIELO DO IO IL CAMBIAMENTO!-
-Aspetta! Ora dove vai?!?- domandò Miriam drammatica
-A PRENDERLO A PUGNI-
-E' in giardino...- la informò l'amica, prima di lasciarsi cadere sul primo divano disponibile e scoppiare in una grassa risata, mentre Jane usciva dal buco del ritratto
Jane uscì furiosa dal buco del ritratto ma venne bloccata
Sirius le parava la strada, con un ghigno divertito stampato in viso -Vuoi prendermi a pugni?-
A lei ci volle un attimo per capire lo scherzo, ma ciò non le impedì di prenderlo a pugni davvero
Quello non tentò neanche di pararli, tanto trovava divertente la scena -Davvero ci hai creduto? E dire che Miriam era fin troppo drammatica...-
-Razza di stupido! Ti paiono scherzi da fare? Eh?-
-Di sotto era un mortorio!- si giustificò lui, tra una risata e l'altra
-Cretino! Ma che cavolo ti passa per il cervello??-
-Idee geniali, per lo più...-
-Sei un idiota!- sbottò lei, allontanandosi indignata
Sirius la seguì, bloccandole la strada -Non te la sarai presa così tanto, spero!-
-Ma non lo so io! Ti facevo fuori a pomiciare con una sconosciuta!-
-Vedo che ti fidi molto di Miriam...di me invece no, eh?-
-Beh...- Jane rimase spiazzata -No, cioè....è che....capito no?-
Sì, sì, ho capito...non ti fidi- rispose lui, con aria offesa. In realtà trovava dirtente rigirarsi la cosa a suo favore, non ritendendo che lo scherzo a Jane fosse ancora conlucluso.
-No ma non è così!-
-Così come?-
-Sei tu quello che ha fatto lo scherzo! Smettila di far sentire ME in colpa!-
-Certo che devi sentirti un colpa! Mi pensi un depravato!-
Lei lo guardò torvo, scuotendo il capo
-Invece io merito la tua massima fiducia- continuò lui
-Ti conviene tacere se non vuoi peggiorare la tua situazione-
-Oho...perchè, pensi che vinceresti tu?- la sfidò
-Non è una gara, Sirius-
-Lo so...-
-Sono permalosa- ammise lei -E allora?-
Sirius sorrise, smettendo l'aria divertita di poco prima -Allora basta, dai. Per stasera tregua-
Jane sorrise, conciliante -...E chi sarebbe la corvonero?-
-Mah, una tipa molto carina che mi ronzava palesemente attorno stasera...-
-Quanto carina?-
-Carina quanto bastava perchè Miriam le impedisse anche solo di pensare a me-
Jane era palesemente gelosa, quasi quanto permalosa, così lanciò un'occhiata dardeggiante al suo ragazzo
-Dai, non guardarmi così!- rise lui, che comunque provava una certa soddisfazione per quella gelosia
Jane scosse il capo e gli tese la mano -E va bene..-
Sirius la strinse, con un sorriso di pentimento -Mi perdonerai mai questo oltraggio?-
-Solo se stai buono per tutta la sera-
-Sarò irreprensibile- promise il ragazzo
Jane allungò le braccia verso di lui con un sorriso
-Anzi, forse non troppo irreprensibile- sogghignò lui, stringendo Jane a sè
Jane gli diede un bacio, circondandogli il collo con le mani
-Molto meglio che di party di Lumacorno- osservò lui
-Era tanto noioso?-
-Non ne hai idea...- rispose lui, prima di un altro bacio
-Scusate tanto miei cari, ma non mi piace fare da terzo incomodo!- esclamò la Signora Grassa dal suo quadro
-Oh, certo, adesso ce ne andiamo- la rassicurò il ragazzo, con tanto di occhiolino.
***

Jane e Sirius rientrarono in Sala Comune: Miriam era tornata alla festa, Remus aiutava Peter a studiare insieme ad Alice
-Beh, rieccoci qua...che stavi facendo prima che arrivasse Miriam in lacrime?- chiese lui
-Chiacchieravo con Remus-
-Interessante...pensi di voler riprendere l'occupazione, o preferiresti cambiare aria?-
-Come vuoi- rispose lei, stringendogli la mano con un sorriso
-Vada per il cambio d'aria- decretò Sirius, muovendo i passi verso il suo dormitorio
Jane lo seguì, salendo le scale che, al contrario di quelle del dormitorio femminile, permettevano alle ragazze di salire
Entrarono nella stanza dove Sirius dormiva assieme agli altri Malandrini e ai compagni del suo anno, luogo di tante geniali pensate.
Jane sorrideva ammirata, guardandosi intorno, e pensando a tutte le cose che erano nate lì. Osservò amorevolmente il letto disordinato di James, e quello immacolato di Remus, con i libri sul comodino in ordine alfabetico, e non le sfuggirono nemmeno le scatole vuote di caramelle Tutti i gusti + 1 che spuntavano dal letto di Peter.
-Ti presento il nostro dormitorio, se già non avevi avuto il piacere- fece Sirius, solenne
Jane si mostrò onorata, posandosi una mano sul cuore
-Ma non emozionarti troppo- ridacchiò lui, mentre le si faceva vicino
Jane scosse il capo -Prometto- bisbigliò guardandolo raggiante
Sirius sorrise, e intanto la scrutava negli occhi, quasi volesse captare intenzioni nascoste.
Jane, quasi avesse intuito qualcosa, abbassò lo sguardo ,intimidita, e arrossì
Sirius le posò due dita sotto il mento, cercando di nuovo il suo sguardo.
Jane aprì appena le labbra, iniziando a respirare dalla bocca molto profondamente, per reggere quello sguardo torbido dagli occhi grigi
Poi lui sorrise, rassicurante: non avrebbe mai voluto nulla che anche Jane non volesse.
Lei fece un passo in avanti, standogli praticamente attaccata, sentendo addosso il suo respiro
Sirius avvicinò le labbra alle sue, schiudendole poi in un bacio
Jane si strinse a lui, sentendo un nodo allo stomaco, mentre si accorgeva che i suoi piedi si sollevavano da terra
Un istante dopo si ritrovò appoggiata al letto del ragazzo, che ancora la stringeva a sè
Pian piano scivolò indietro, sdraiandosi, mentre Sirius stava sopra di lei, tenendosi sui gomiti per non schiacciarla
Mai avrebbe voluto rovinare quel momento, mai accaduto prima con una ragazza che davvero amava
Jane gli passò una mano dietro al collo e lo tirò giù, per baciarlo intensamente
Si lasciarono andare, trasportati, Sirius, al solito, sicuro di sè, lei con piena fiducia in lui.
Lo guardò negli occhi con una fiducia così disarmante per lui, una fiducia che non aveva mai visto per sè negli occhi di nessuna ragazza. Jane portò la mano ai bottoni della sua camicia.
Sirius sorrise, mentre la sfilava dalle maniche, e con le mani accarezzava i fianchi di Jane, fino all'orlo della maglietta
Ogni punto della propria pelle che le mani di Sirius toccavano, con inaspettata delicatezza, fino a toglierle la maglietta, sembrava bruciare al contatto
Sirius posò le labbra sul suo collo, poi sulla sua spalla
Jane trattenne il respiro, ancorandosi alle sue spalle, le labbra di Sirius scivolarono lungo il suo petto, poi sull'addome
Jane inarcò leggermente la schiena, percorsa da un lungo brivido, prima di attirare Sirius a sè e baciarlo di nuovo, desiderosa di incontrare ancora le sue labbra
Sirius la baciò ancora, mentre le sue mani accarezzavano i capelli di Jane, sparsi per il cuscino
E fu allora che lei si sentì completamente presa da Sirius, mentre gli circondava il collo con le braccia
***
La Sala Comune era ancora illuminata dalla piacevole luce del caminetto, e alcuni studenti erano ancora seduti sulle poltrone, intenti in letture, chiacchiere o partite a scacchi, ivi compresi Remus e Peter, che si erano intrattenuti con la scusa di aspettare James e le ragazze di ritorno dalla festa.
Jane stava scendendo le scale del dormitorio maschile insieme a Sirius, con un'aria timida quanto complice e contenta
Sirius l'accompagnò per mano fino all'inizio delle scale per il dormitorio femminile
Quando lei fece per salire la tirò a se ancora una volta, per darle un ultimo bacio
-Ti amo- le sussurrò poi. Jane gli sorrise, prima di correre su per le scale ad aspettare Miriam
Sirius aspettò di vederla scomparire, prima di voltarsi e raggiungere i due amici accanto al fuoco. Decisamente, la sua espressione tradiva quanto era avvenuto.
Peter stava scrivendo un tema, sempre sotto la guida di Alice, mentre Remus si concentrò sullo sguardo di Sirius, con un sorriso comprensivo
Sirius fissò lo sguardo negli occhi dell'amico, senza bisogno di dire niente: sapeva che Remus aveva capito tutto, come al solito
Si sentiva un po' in colpa, sapeva che James avrebbe voluto saperlo per primo, ma decise di raccontare, sottovoce, tutto a Remus
Remus si alzò, lasciando Peter e Alice, e raggiunse Sirius vicino a una finestra
-Sei sicuro che sia stato saggio?- esordì
-Saggio non saprei...sensato forse. Ma non stavo pensando esattamente alla saggezza...- rispose Sirius
Remus annuì -Non mi fraintendere, Sirius...sono felice per te, davvero...ma non sarà ancora più difficile lasciarla, dopo questo?-
Sirius sospirò, sollevando lo sguardo al soffitto -Lo sarà comunque-
-Lo so- ribadì Remus -Mi chiedo solo se non ti stai facendo del male da solo-
-Remus, io non so cosa proverò quando se ne andrà- ribattè Sirius, provando una strana sensazione a pronunciare quelle parole -Ma non credo sia stata una delle solite trovate istintive alla Sirius Black-
L'altro lo ascoltava, paziente e attento -Lo credo anche io, e non sai quanto la cosa mi faccia piacere-
-E a me fa piacere che la pensi così- sorrise l'amico, troppo abituato alle lavate di capo quando si cadeva sull' argomento con Remus
-E... se posso- proseguì Remus, tentando l'aria indifferente per non passare da impiccione -E' stato diverso da...dal solito?-
Uno scintillio attraversò gli occhi grigi di Sirius, mentre sorrideva apertamente -Puoi scommetterci la tua testa stempiata!-
Remus scoppiò a ridere, prima di ricordargli -Te l'avevo detto che dovevi aspettare quella che amavi-
-Sì, tra le tante cose che hai blaterato una si è rivelata azzeccata...-
Remus scosse il capo -tanto non mi ascolti mai...-
-Ma sì che ti ascolto, Lunastorta! Sei tu che sei malfidato!- ridacchiò Sirius, mentre passava un braccio attorno alle spalle magre dell'amico
Remus fece una faccia scettica, mentre James entrava trionfante in Sala Comune
Naturalmente si accorse subito che l'espressione di Sirius aveva un che di ancor più trionfante della propria.
Indignato di ciò, e irritato dai continui ghigni dell'amico, cominciò subito ad interrogarlo
Ma Sirius sembrava divertirsi troppo a vederlo tormentarsi senza trovare una risposta
Fu così che passarono quasi tutta la notte in bianco, a litigare, ridere, scambiarsi cuscinate e guardare la loro preziosa mappa,e all'alba James non era ancora riuscito ad estorcergli niente.
Naturalmente, contava che l'ora di colazione l'avrebbe reso più vulnerabile e pronto per le dovute confessioni.

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Capitolo 22
*** Esami ***



Il tempo pareva volare, tanto che i sospirati, temuti, attesi MAGO erano finalmente arrivati
E così come era stato per i GUFO, le reazioni pre-esami dei quattro malandrini erano le più disparate...
-Ah, ragazzi, credetemi: ho ottime sensazioni!- esclamò James quella mattina, mentre rimirava la propria capigliatura allo specchio ancora una volta
Sirius ghignò -Andrà bene- rispose spavaldo -Voglio dire...siamo gli Animagus più giovani della storia..!-
-E anche i più illegali!-
Sirius scambiò un'occhiata sincera con James. Era il suo “in bocca al lupo”.
Remus, seduto sul proprio letto, stava dando un'ultima occhiata agli appunti.
Sapeva che ce l'avrebbe fatta, ma voleva essere tranquillo di essere pronto; e forse sarebbe anche riuscito ad ottenere questa tranquillità, se Peter non avesse continuato a domandargli un ripasso veloce di tutte le materie fin dalle prime luci dell'alba.
-Insomma Peter!- lo rimproverò Sirius -Smettila di pensare che non ce la farai...dopotutto sei uno di noi!-
-Senza contare che nelle ultime 3 settimane non abbiamo fatto che ripassare...- biascicò Remus, immerso tra una pergamena e l'altra
-Hai ragione...-balbettò Peter
-E se proprio non dovessi farcela, beh...Hogwarts sarà sempre come casa tua!- sghignazzò James, mentre finalmente trovava la giusta via di mezzo nello spettinare i suoi capelli
-Andiamo- suggerì Remus -Meglio arrivare in tempo-
-Saggia osservazione, Lunastorta. E poi, Lily mi sta aspettando!- disse James, prima uscire dal dormitorio e catapultarsi giù per le scale
Lily era già pronta che batteva il piede per terra con le braccia conserte, e una faccia ansiosa.
-Buongiorno, amore mio!- cinguettò James, stampandole un bacio sulle labbra
Gli stritolò la mano -Dimmi che andrà tutto bene-
Allora James le sorrise, incoraggiante -Già ti ci vedo a combattere i maghi oscuri!-
Lily annuì -Ce ne sarà presto bisogno- osservò cupa
-Noi saremo lì- rispose lui, deciso
Lily gli sorrise e lo trascinò a colazione, seguendo Frank, Alice, Remus e Peter. Sirius stava salutando Jane.
-In bocca al lupo- gli augurò lei
-Crepi. Anche se non ne ho bisogno...- sorrise lui, come al solito sicuro di sé
-Stendili- si raccomandò Jane, facendogli l'occhiolino
-Li farò neri- promise lui, prima di ricordare una cosa di massima importanza -Ma per farli neri, ho bisogno di un incoraggiamento!-
Jane gli diede una pacca sulla spalla -Vai e uccidi!-
-Vai e uccidi?-
-Faccio schifo come incoraggiatrice-
-Naaa, scommetto che puoi fare di meglio- rispose lui, con aria accattivante
Jane si avvicinò e gli mormorò sulle labbra -Andrai benissimo-
Sirius sorrise -Non ne ho alcun dubbio-
Jane annuì con un sorriso -Fai il tuo dovere- si raccomandò
-In qualità di mia ragazza dovresti farlo anche tu- le ricordò lui
-Ti sto impedendo di arrivare in ritardo- spiegò lei, spingendolo verso il ritratto
-Ma che importa. E' SOLO il MAGO...-
-SOLO IL MAGO?- esclamò lei, scuotendo la testa
Sirius non rispose, con l'evidente espressione di chi è in attesa
-Vaiiii!- lo esortò Jane, ridendo
-Vai?!? Ma mi affittavo una ragazza pon-pon!- protestò lui
Jane lo tirò a sè per il colletto della camicia, gli stampò un bacio sulle labbra e lo spedì a svolgere il suo esame.
Sirius si allontanò di corsa, voltandosi poco dopo -Questo era molto meglio!!- e potè sentirla ridere fin dal corridoio, che percorse correndo fino alla sala grande, sgombra dei soliti tavoli.
La postazione-esame era sempre la solita, naturalmente ben studiata: Sirius e poco più avanti James, vicino a Remus e Peter.
Prima che l'esame iniziasse, i quattro si voltarono gli uni verso gli altri per un ultimo incoraggiamento.
-In bocca al LUPO, ragazzi!- esclamò James
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni- strizzò un occhio Sirius
-Bene, ma vedete di non fare misfatti su quella pergamena- si raccomandò Remus
Risero tutti e quattro, prima di concentrarsi sui fogli che avevano davanti. James diede un'occhiata a Lily, che ora sembrava sicura e le sorrise.
Nessuna delle domande sul test poteva considerarsi impossibile; naturalmente, si presupponeva un buono studio o comunque una certa "esperienza malandrina" per potersela cavare!
Sirius guardò sghignazzante la faccia concentrata di Piton, ricordandosi la scena avvenuta due anni prima, dopo i GUFO; ma quello era concentrato sul proprio foglio, i capelli unti che ricadevano ai lati della faccia, e nessuna voglia di concedere suggerimenti o sguardi d'incoraggiamento a qualcuno.
Allo scadere del tempo, tutti consegnarono pronti a recarsi all'esame successivo.
Nella pausa, James non perse tempo a scatenare la sua "malandrinità” repressa in quelle prime ore di assoluto silenzio e concentrazione.
-Ahhh è stato fin troppo facile...tu cosa ne dici, Mocciosus?- gli chiese, beffardo
Severus gli rivolse un'occhiataccia -Non ti riguarda, Potter- sibilò, prima di scomparire a grandi passi tra gli studenti
Lily guardò James in modo irritato. Ma non difendeva più Piton, da quando si era accorta che era immerso fino al collo nelle arti oscure.
Sirius prese James sottobraccio, con un gran sorriso canzonatorio -Io dico che se l'è fatta sotto-
-Per forza....hei Rem! Com'è andata? E tu, Pete?-
Remus gli rivolse un sorriso soddisfatto -Direi non male-
-Io non saprei...- fece Peter, terribilmente preoccupato
-Ma dai, Pete! Stai tranquillo!- esclamò James, gioviale
-Con tutto il ripasso dell'ultimo minuto che abbiamo fatto!- ricordò Remus
-Hai ragione..- rispose Peter, ansioso
La seconda parte di esami non fu poi tanto peggio della prima, anche se le materie, soprattutto per Peter, erano un po' più ostiche.
Gli esami pratici andarono a meraviglia, soprattutto per i Malandrini.
E la più grande soddisfazione l'ebbe James quando, guarda caso, gli fu chiesto di eseguire un incantesimo di levitazione.
Quella sera, in dormitorio, James propose agli altri tre la sua idea
"....far trovare a Gazza la Mappa, per aiutare la prossima generazione"
-Geniale!- commentò Sirius, pienamente d'accordo così come Remus e Peter -La Mappa dev'essere tramandata! E sicuramente chi la troverà, potrà dirsi un nostro degno erede!-
-Esatto!...tanto Gazza ci odia, adora perquisirci....stavolta faremo in modo che la voglia prendere-
-Gli concederemo una soddisfazione dopo 7 anni passati a rincorrerci- ridacchiò Sirius
-Se lo merita- osservò Remus, pacato
-Mah, meritare è una parola grossa...-
-Dai...non è mai riuscito a beccarci neanche una volta, povero-
-Sei troppo buono, Lunastorta-
Remus alzò le spalle -In ogni caso l'idea della Mappa è buona-
-Sento che ci sarà ancora utile, un giorno!- esclamò James, enfatico
-A noi?- rispose Sirus, beffardo -E che ci facciamo noi fuori da Hogwarts?-
-Questo non lo so, ma ci è stata fedele per anni, e continuerà ad esserlo in eterno. Ma ora la domande è: come gliela facciamo trovare a Gazza?-
-Facile, gliela facciamo cadere sotto il naso e tentiamo disperatamente di nasconderla- fece Sirius
Ma James non amava certe semplici soluzioni -E' tutto quello che sai proporre, Felpato? Andiamo! Siamo i malandrini!-
-E tu James cosa proponi?- domandò Peter
-Esatto, James, TU cosa proponi?- incalzò Sirius
-Ci vuole qualcosa di degno del nostro nome...potremmo cucinare una torta, mandargliela e infilarci dentro la Mappa!- improvvisò, vendendola come l'idea del secolo
-Bell'idea di merda- commentò Sirius -E' una Mappa, e come tale va trattata-
-Allora vediamo...incartarci MrsPurr?!?-
-Ramoso...senza offesa, ma penso che l'idea di Sirius sia più indicata- disse Remus
James sbuffò -E va bene! Se vi piacciono le cose banali...-
Sirius lo spintonò e gli gettò un cuscino, ridendo e sommergendolo di incantesimi innocui.
James non perse tempo a rispondere, e alla fine del duello si ritrovarono James con la cravatta al posto delle stringhe delle scarpe, e Sirius con i capelli arricciati meglio che se avesse usato dei bigodini.
Scoppiarono in una fragorosa risata, mentre tentavano di ricomporsi.
Decisamente, gli sarebbero mancante certe serate di follia nel loro dormitorio!
Peter e Remus si aggiunsero, divertiti, alla riunione dei ricordi che seguì.
-Io ricorderò sempre il giorno in cui abbiamo chiuso Peter nel bagno dei Prefetti-donne! E' stato stupendo quando ti hanno trovato, eh Codaliscia?!?- sghignazzò Sirius
-A dire il vero non mi sono divertito tanto quella volta...di più quando invece Sirius e James si sono travestiti da Silente e McGranitt e sono stati beccati.
James per poco non soffocò dalle risate -Oh cavolo! E' vero! Era carnevale, e abbiamo pensato di ricordare la ricorrenza!! Ti ricordi la faccia della McGranitt, Felpato?!-
-Si! E quando abbiamo fatto finta di baciarci così vestiti??-
Questa volta James assunse un'espressione di disgusto -Sì, e non è stata proprio un'esperienza edificante-
-No, in effetti no...- osservò Sirius, pensoso
Poi fu il turno di Remus -E la sera che, stanco morto dopo un'ora di estenuante ronda, sono tornato qua e vi ho trovato travestiti da fantasmi con le MIE LENZUOLA addosso?! Si può essere più bambini?!?-
-Ahah! Non me lo ricordavoooo!- fece Sirius, mentre Peter rideva di gusto
-Oh, ma insomma Lunastorta! In sette anni che ti conosciamo non siamo ancora riusciti a convertirti a pieno alla malandrinità!- osservò poi James
-Hai ragione...il nostro CAPOSCUOLA-
-Beh, ragazzi, non negherete che la mia presenza vi abbia spesso salvato da brutte situazioni!- fece notare il suddetto Caposcuola
-E' vero- annuì Sirius -Quella volta in cui Piton voleva andare a denunciarci in presidenza saremmo stati persi se Rem non avesse garantito per noi-
Così James dovette ammettere che, infondo, una presenza assennata aveva i suoi vantaggi.
-E vi ricordate quando abbiamo incollato Piton alla sedia e poi l'abbiamo trasfigurata in gabinetto?-
-Rideva persino Vitious! E sono sicuro che la McGranitt volesse anche farci i complimenti per l'ottima esecuzione dell'incantesimo!-
-Hai ragione...e poi piazzarlo in mezzo al corridoio...geniale-
E dopo una buona mezz'ora di risate e rievocazioni di misfatti passati, James tirò un lunghissimo sospiro -Eeeeeehhhhhhhhhhhhhh, ragazzi. Sarà dura, dopo Hogwarts!-
-Hai ragione. soprattutto con Voldemort in giro e tutti quegli idioti che lo seguono- commentò Sirius, cupo
-A cominciare da quella sclerotica di tua cugina Bellatrix...-
-Cavolo, Felpato. Te ne sei andato in tempo!-
-Non farmici pensare...-
-Apparentemente avranno tutte le forze dalla loro, ma ho la sensazione che finiranno male tutti i tuoi parenti, prima o poi- osservò Remus
-Già...a parte Andromeda. Ed è quello che si meritano- disse, tristemente, con rabbia
-Beh, spero tanto che potremo contribuire alla loro brutta fine, Felpato- esclamò James, posando una mano sulla spalla dell'amico
Remus scoppiò a ridere -Dovremmo dirgli così....dai Peter, non fare quella faccia preoccupata!-
James saltò dal proprio letto a quello di Peter -Già, Codaliscia! Sorridi! Ci saremo noi a proteggerti!-
Sirius lo prese per le spalle -Già! Di che hai paura?-
-Ma...dicono che sia molto potente...-
-E noi pure- alzò le spalle Sirius -Certe persone non vincono mai- ricordò -Prima o poi verrà fermato-
-E godrei troppo se fossimo noi a fermarlo- aggiunse James
L’espressione preoccupata di Peter si distese nel solito debole sorriso
-Bando alle ciance! Domani abbiamo gli esami e io voglio dormire almeno un po'..non è carino presentarsi con le occhiaie!- esclamò poi James
-Bando alle ciance! Domani abbiamo gli esami e io voglio dormire almeno un po'..non è carino presentarsi con le occhiaie!- esclamò poi James
-Spiritoso, Sirius...pensi che con quei fantastici ricci piacerai alla tua cara Jane? Sai, non fai molto bello e dannato..sembri più mia zia Hattie-
Sirius si portò le mani in testa, tastando i ricci con aria disperata -Oh no! Sono ancora qui!!!-
James gli rise in faccia -Bella permanente davvero....chissà come ho fatto-
-Non m'interessa come hai fatto, m'interessa che tornino come prima!-
-Boh...chiedi a Lunastorta, è lui l'esperto in contro-incantesimi-
-Oh no, James, adesso devo dormire- protestò Remus, già infilato a letto, tirandosi le coperte fin sopra la testa
-Ma Lunastorta!- lo implorò Sirius
-Non m'interessa, Felpato. Sto già contando le pecore...TRENTATRE, TRENTAQUATTRO...-
-LUNASTORTAAAAAAAAAAA- Sirius cominciò a saltare sul suo letto -AIUTAMI-
E alla fine, un non poco infastidito Remus Lupin fu costretto a sbucare fuori dal suo nascondiglio -Oh, Merlino...- e a studiare il modo per restituire all'amico i capelli "ribelli-e-seducenti" di sempre
-Graziegraziegrazie!!!!-esclamò Sirius
Remus sospirò -Prego! Adesso, se non vi dispiace, vorrei tornare a dormire-
***
Ancora un giorno e la tortura degli esami sarebbe finita. Da lì, avrebbero solo dovuto attendere i risultati, e la loro vita avrebbe preso una svolta decisiva.
In tutti i sensi. C'era chi avrebbe affrontato un futuro radioso, e chi avrebbe affrontato delle difficoltà. E c'era chi poteva essere salvato.
-Come posso fare una cosa del genere, Miriam? Come posso avere l'opportunità di salvare tre vite e..non farlo?-
-Jane...ne abbiamo già parlato...- tentò debolmente Miriam
-Lo so, che ne abbiamo già parlato- era notte fonda. Jane non si dava pace, ancora perfettamente vestita. legò i capelli alla meglio -Eppure non posso far svanire questo senso di colpa-
-Immagino che Silente avesse calcolato anche questo- osservò Miriam, seduta sul letto, mentre osservava nervosamente i movimenti dell'amica. Perché mai il Preside di Hogwarts si divertiva a torturare così degli studenti innocenti?
-Grandioso. Cosa dovrei fare, allora? Lasciarli morire perchè me lo dice Silente? Loro....loro non se lo meritano-
Miriam sospirò a lungo, pensierosa.
-Ma se...se il loro sacrificio fosse necessario?-
-Non mi piace il ragionamento...non dovremmo deciderlo noi-
-Infatti noi non siamo qua per decidere niente di nessuno-
-Jane, noi non possiamo sapere cosa ci riserverà il futuro se lo cambiassimo-
-E se fossimo noi a sacrificarci per loro?-
Miriam si sporse in avanti sul letto, nel buio della stanza -Che vuoi dire?-
-Okay, potremmo non nascere o cose così...ma magari ne varrebbe la pena-
Miriam sentì il respiro mozzarsi -Jane...che stai dicendo?-
Jane si prese la testa tra le mani -Scusa- mormorò
Miriam scese dal letto, e si spostò a sedere su quello dell'amica.
-No, dai. Lo so, fa schifo il fatto che non ci sia soluzione...- disse, accarezzandole i capelli
Jane annuì -Scendo a prendere una boccata d'aria...ti spiace?-
La ragazza scosse il capo -Vai pure...io cercherò di dormire-
Jane annuì -E così.. è dopodomani- guardò l'orologio: mezzanotte e mezza -...Domani- si corresse, uscendo
Scese il Sala Comune, e si accostò a una finestra. Fuori la notte era scura, neanche una stella in cielo. Probabilmente era in arrivo un acquazzone.
Scosse la testa, e iniziò a colpire il muro con un pugno, con tutta la forza che aveva.
Sarebbe bastato così poco, così dannatamente poco!
Fuori iniziò a diluviare. Anche il cielo piangeva.
Perchè nessuno si era reso conto di quanto tutto questo potesse essere troppo grande per lei?
Si fermò quando la mano le fece male, troppo male per continuare a sfogarsi su di lei. Avrebbe voluto vedere Sirius.
Nello stesso istante, nel dormitorio maschile, non tutti gli animi riposavano tranquilli. C'era chi sentiva che presto, molto presto sarebbe accaduto qualcosa di brutto e non riusciva a darsi pace.
Nello stesso istante, nel dormitorio maschile, non tutti gli animi riposavano tranquilli. C'era chi sentiva che presto, molto presto sarebbe accaduto qualcosa di brutto e non riusciva a darsi pace.
Sirius si alzò, inquieto, accortosi della tempesta
Lanciò un'occhiata a James, che dormiva tranquillo, con la solita espressione da bambino ribelle.
Scosse la testa, accennando ad un sorriso. Ripensò all'incubo che aveva appena avuto. Tutti i suoi amici uccisi, Jane che urlava al suo aiuto e lui che non poteva rispondere...
Gli si gelò il sangue nelle vene a ripensarci, quella sensazione frustrante di impotenza... Decise di fare un giro, per schiarirsi un po' le idee.
Fu sorpreso quando vide Jane nella sala, con quell'aria sconvolta e spaventata.
- Jane...che succede?!- esclamò, correndo verso di lei allarmato
-E' domani Sirius...è domani che andremo via, la mezzanotte è passata....tra poco più di ventiquattro ore io me ne sarò andata per sempre- disse lei piangendo, tutto d'un fiato
-Domani...- ripetè lui, senza ascoltare davvero il suono di quelle parole. Così, all'improvviso?
-Volevo dirtelo dopo che avessi finito i tuoi esami, mi dispiace...-
Sirius scosse il capo: quanto poteva importargli degli esami di fronte a quello che aveva appena sentito?
Mosse un passo indietro, come per riflettere da solo.
-Mi dispiace. Mi dispiace così tanto...-
Lui sospirò, sconsolato -Non è colpa tua. Dopotutto io dovevo aspettarmelo-
-No, intendo che mi dispiace di tutto, che tutto questo non sarebbe dovuto nemmeno iniziare...Ma, hey, io voglio avere un bel ricordo del nostro amore-
-E' quello che voglio, Jane- sorrise lui, anche se tristemente
Jane tese le braccia verso di lui, trattenendo a stento le lacrime
Sirius le ricacciò indietro, mentre stringeva Jane a sè.
-Beh...adesso lo sai- mormorò lei, con voce rotte -Va a dormire, domani è un giorno importante per te-
-Davvero pensi che riuscirò a dormire sapendo quanto è importante?-
-Oh...no, intendevo oggi- si scusò lei
Sirius alzò le spalle -Comunque non dormirò. Non voglio farlo e basta-
-Non fare l'idiota...hai bisogno di dormire-
-Pensandoci, ad Hogwarts sono più le notti che ho passato in bianco che quelle in cui ho dormito. Penso che una in più non farà differenza...-
-Io voglio provare a dormire- fece lei. Tutto meglio di quella tortura da svegli
-Come vuoi- rispose lui, prima di sedersi sul davanzale della finestra dove prima stava appoggiata lei. Non avrebbe mai avuto la forza di tornare in dormitorio e provare a chiudere gli occhi.
-Allora....io...vado-
Sirius la fissò a lungo negli occhi. Uno sguardo disperato, impotente, mentre la sua persona sembrava voler rimanere distaccata.
Jane gli prese il viso tra le mani,gli diede un bacio sulla fronte e poi tornò di sopra
Sirius tornò a guardare fuori, nel buio, ascoltando il rumore della tempesta che imperversava lì fuori
Il tempo sembrava non darsi pace, e così faceva lui.
Era stato un idiota. Tutto il tempo passato con Jane, non aveva mai davvero pensato al momento in cui si sarebbero dovuto dire addio. Era sicuro che avrebbe trovato un modo perchè ciò non accadesse. Dopotutto, lui era Sirius Black, il leggendario Sirius Black, il ragazzo che aveva sempre una soluzione per ogni problema...ma non quella volta. Non era onnipotente, e se stava rendendo conto troppo tardi.
Era il tempo degli addii, e si avvicinava inesorabile ed inarrestabile e Sirius pensava, in quel momento, che mantenere il distacco da lei sarebbe stata l'unico rimedio alla sofferenza.
Poi si rese conto che aveva poco più di 24 ore da passare con lei...voleva davvero sprecarle così?
Se James fosse stato lì, lo avrebbe preso a calci nel sedere e avrebbe avuto le sue buone ragioni.
Si alzò di scatto e corse verso le scale del dormitorio femminile con tanto impeto che non riuscì a fermarsi in tempo quando si trasformarono in uno scivolo e lo fecero rotolare indietro.
Idiota doppiamente, pensò.
Ma doveva esserci un modo per arrivare da lei...
Scorse un elfo domestico che furtivamente puliva nella Sala, e decise di corromperlo.
-Hei tu- lo chiamò, bruscamente. Non aveva mai avuto un buon rapporto con gli elfi domestici.
-Sissignore!-
Devo chiederti un...favore- rabbrividì a quella parola -Devi entrare nel dormitorio delle ragazze del sesto anno e devi dire alla ragazza sveglia che...no, non dirle niente, dille che ti mando io-
-Sissignore, subito signore!-
-Bene, bravo...ti darò la mia cravatta quando finirò gli esami-
-COSA?!? NO!-
Sirius scosse il capo: detestava quegli esserini.
-ADESSO VAI!- ordinò
Quello sparì per non ricomparire più, in compenso Jane corse giù dalle scale, allarmata -Che succede?-
-Succede che tu tra poco più di 24 ore te ne andrai, e io non ho intenzione di stare qui a rimuginarci sopra-
-E cosa vuoi fare?- domandò spaventata
-Stare con te, no?-
Jane sorrise -Va bene- sussurrò
Sirius le si avvicinò e prese il suo viso tra le mani -Quell'elfo ha fatto il suo dovere, eh?-
-Mi ha spaventata a morte!-
-Ti ha spaventata? Allora una cravatta gliela regalo sul serio!-
Jane scosse il capo -Dovresti essere più gentile con loro- azzardò
-No, non dovrei. Per quanto mi riguarda, potrebbero anche non esistere...-
Jane sospirò -...Lo so-
-Lo sai?-
-Hem...non importa-
Lui sorrise -In effetti no- disse, prima di sfiorarle le labbra con un bacio -E cosa ti ha detto?-
-Di correre giù perchè c'era il Signor Black furioso-
Sirius le stampò un altro bacio sulle labbra -Oho...incuto timore!- esclamò poi, soddisfatto
Jane sorrise, baciandolo a sua volta -Non a me-
-Ma non è a te che voglio far paura-
-Ne sono lusingata- scherzò lei
Sirius la baciò ancora, questa volta più a lungo -E fai bene-
Jane non potè ricordare quanto tempo rimasero lì, così abbracciati. Fu un tempo molto lungo, a suo parere
Ma non erano certo le persone più adatte per preoccuparsi del tempo, che invece per Sirius sarebbe stato sempre troppo poco.

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Capitolo 23
*** Addio ***


Grazie per i complimenti! :) VI avverto che questo capitolo NON è l'ultimo.....



Nel giro di qualche ora, la tempesta che la notte precedente aveva infuriato si era calmata. Il mattino seguente l'aria era fresca e frizzante, creando un'atmosfera ideale per sostenere l'ultima parte degli esami.
Peccato, però, che un'atmosfera ideale per gli addii non fosse ancora stata inventata.
Sirius non sapeva cosa aspettarsi, e soprattutto quando, e fu davvero difficile convincerlo che Jane sarebbe stata ancora lì quando sarebbe uscito dall'aula.
Una parte di sè, la più razionale, fremeva nel tentare di concentrarsi sull'esame, mentre l'altra, la più impulsiva, non avrebbe fatto altro che alzarsi e correre fuori dall'aula, nel disperato tentativo di trovare Jane e convincerla a non andare.
Quando uscì, all'ora di pranzo, e si precipitò in sala Grande sentì i suoi muscoli sciogliersi in un solo colpo quando la vide seduta ad aspettarlo
Cercò di sorridere tranquillamente quando Jane gli domandò dell'esame, ma quello che ottenne fu più probabilmente un'espressione tesa e forzata.
Miriam li osservava -Al tramonto- disse solo, guardandolo
Sapeva bene che se Sirius avesse potuto, avrebbe ordinato alla Terra di fermare il suo giro, per far sì che l'ora del tramonto non arrivasse mai.
Ma, come disse Remus a James quel pomeriggio, il tempo è una cosa inesorabile, e per quanto ci sforziamo di fermarlo, non potremo mai impedirgli di scorrere
-E piantala con questa palla, eh?!- rispose brusco James all'amico
Remus tacque. Sapeva quanto James fosse empatico nei confronti di Sirius, era come se fossero gemelli, condividevano gioie e dolori
-...ma l'hai visto? E' uno straccio, Lunastorta! E noi siamo qua a parlare del tempo!- riprese poi James, quasi in collera con se stesso
-Non possiamo fare niente- osservò Remus, mentre Peter annuiva
-Ma si che possiamo fare qualcosa! Andiamo! Tu che sei così intelligente, perchè non trovi una soluzione, eh?!-
-James- sospirò Remus -Se avessi una soluzione non ti pare che l'avrei detto? Non c'è soluzione al tempo. Siamo maghi, ma non possiamo fermare certe cose. Nemmeno noi-
James si guardò attorno, sconsolato e infuriato, afferrò il libro che l'amico stava puntualmente leggendo e lo scaraventò a terra.
Miriam era a preparare la partenza. Non usavano giratempo, Silente aveva trovato un altro modo. Jane era con Sirius.
La testa di Sirius era un ribollire di inutili considerazioni: com'era giusto passare le ultime ore assieme? Cosa era giusto dirsi? Quali sarebbero state le ultime parole? Davvero non c'era soluzione alla sua partenza?
Ma niente di tutto questo uscì dalle sue labbra, quasi sempre serrate in quelle ultime ore. L'attesa forse era anche peggio del distacco.
Jane dal canto suo, appariva piuttosto tranquilla.
-Sai...fino a qualche ora fa ero semplicemente distrutta dall'idea di lasciarti per sempre....- disse ad un certo punto -...ma adesso no. Adesso so che non saremo mai davvero separati. Lo so, che non è la stessa cosa, Sirius.- Proseguì, anticipandolo -Ma so che sarai sempre nel mio cuore. Per sempre. Non è un addio per sempre, perchè noi saremo insieme- era strano, ma quella sicurezza le dava forza e speranza
Le stesse cose che avrebbe voluto trovare anche lui, ma che davvero non riusciva neanche a pensare.
Tuttavia annuì, tentando ancora un sorriso.
-Le cose inspiegabili, ingiuste, tragiche...succedono sempre. La vita è fatta anche di tragedie. E anche se sembra inutile generalizzare, sappiamo tutti e due che è così. E lo affronteremo insieme...in un certo senso- la sua voce si ruppe
A quell'esitazione Sirius parve riprendersi. Strinse forte le mani di Jane tra le sue, recuperando un po' della vitalità perduta nelle ultime ore -Lo so Jane. So che non possiamo evitarci le tragedie. Solo che tutto questo mi fa arrabbiare...è ingiusto, Jane. Ingiusto-
-Lo so che è ingiusto, ma è così. Io non sono Giulietta, e tu non sei Romeo. Non mi ucciderò perchè non posso stare con te... io cercherò di rendere il mondo un posto meno ingiusto- dichiarò, convinta
-Pensi che riuscirò mai a fare lo stesso?-
-Non lo penso..io lo so, e sai che puoi fidarti- sorrise lei, suo malgrado
Sirius annuì, questa volta convinto, questa volta davvero tornato in sè.
-Jane...c'è una cosa che vorrei chiederti...-
Lei annuì, seria
-Non è il perchè tu e Miriam siete venute qua. Vorrei capire anche quello, ma a quanto pare è impossibile. Mi chiedo solo...davvero noi non...?- rimase in sospeso, certo che lei avesse capito. Infondo, la speranza era sempre l'ultima a morire.
Jane prese un respiro. -Forse.Si.Non ti potrò riconoscere- rispose, telegrafica
Il cuore di Sirius prese a martellare a mille -Non potrai riconoscermi?- chiese, ancora confuso
Jane scosse la testa -Non per quello che sei ora per me...Capisci? L'ho già vissuto, prima che noi ci conoscessimo.....-
Sirius abbassò lo sguardo, come se avesse perduto anche l'ultima possibilità.
Jane gli diede un bacio sulla fronte -...Devi reagire- mormorò -Per me. Fallo per me-
Sirius sorrise, un bagliore di certezza nascosto negli occhi grigi, ora così incupiti -Lo sai che lo farò. Non serve venire dal futuro per saperlo.
Jane gli sorrise, commossa -Grazie..-
-Grazie a te, Jane-
-Ti amo-
Sirius baciò Jane sulla fronte, delicato e protettivo allo stesso tempo.
-Ti amo anch'io, Jane.
Il sole si abbassò, pian piano, e come nelle vecchie favole arrivò l'ora del tramonto. L'ora di dirsi addio per sempre
Tutto era pronto, l'ora era quasi scoccata.
Miriam, con l'aiuto di Silente, aveva preparato la porta. Quella dell'aula di Astronomia.
Non aveva avuto cuore di andare a chiamare Jane, ovunque si trovasse con Sirius, e la stava quindi aspettando, sicura che non avrebbe tardato.
Lily, James, Remus e Peter erano lì, anche loro in attesa. Puntuale come un orologio, Jane arrivò insieme con Sirius
-Allora ci siamo- annunciò Miriam, gli occhi verdi lucidi di lacrime
Jane annuì. Iniziarono a salutare: James, col suo sorriso così contagioso, Lily, così coraggiosa, Remus, così saggio. Peter.
Miriam strinse quel ragazzo nel più gelido degli abbracci. Più i secondi passavano, più si sentiva nel giusto a detestarlo.
Infine, Jane avanzò verso Sirius, consapevole e forte
Cos'era giusto dirsi ora, alla fine di tutto?
Jane gli gettò le braccia al collo, iniziando a piangere -Per sempre- sussurrò
-Sempre- ripetè lui, con una strana e inaspettata sicurezza
-Sempre...-mormorò ancora lei, allontanandosi pian piano
Miriam aveva già la mano sulla maniglia della porta di Astronomia, e guardava tutti con una terribile morsa allo stomaco.
-Jane...è ora- disse poi
Jane annuì, baciando Sirius per l'ultima volta
Sirius strinse a sè Jane per gli ultimi istanti.
Poi la porta si aprì, si richiuse, portando con se le due ragazze venute dal futuro.
Durò un istante, ma a Sirius parve un'eternità. Scattò in avanti, e afferrò la maniglia della porta da poco richiusa. Aveva cambiato idea, non avrebbe mantenuto la promessa fatta a Jane, quella di non tentare di ostacolare il suo ritorno. L'avrebbe fatta restare per sempre...Ma si accorse, tragicamente, che era troppo tardi. Davanti a lui c'era solo l'aula di Astronomia, deserta.
Jane, comparsa come per magia nello studio di Silente, insieme a Miriam, cadde in ginocchio e scoppiò a piangere
L'amica si chinò accanto a lei, con le lacrime agli occhi, ma non provò nemmeno a parlarle.
Consegnarono a Silente al boccetta di un ricordo, e uscirono, scosse e frastornate
Hogwarts era sempre la stessa, gli stessi corridoi, le stesse aule...purtroppo, però, non potevano dire lo stesso per le persone che avrebbero trovato in Sala Comune tra qualche istante
Erano ancora lì, davanti alla porta di Astronomia.
Sirius Black come impietrito, a fissare lo spazio vuoto davanti a sè.
Gli ci volle qualche giorno per ritrovare una parola che non fosse monosillabica
James cercava inutilmente di tirargli su il morale -Dai, Felpato, che ne dici di un tuffetto nel lago? Dovevamo ancora fare la gara di tuffi, ricordi?!-
-Scusa, James...non mi va ora-
-Ok, allora ci andremo io e Peter più tardi...Hei, Peter, hai sempre intenzione di chiedere alla Piovra di uscire?!-
Peter farfugliò qualcosa
-Eddai! E tu, Lunastorta? Anche se la luna piena e vicina, non disdegnerai di lavarti! E poi dobbiamo mettere in mostra i nostri atletici fisici, no?-
Ma per quanto James cercasse di fare il mattatore, non otteneva buoni risultati.
Infine, ebbe un'idea che ottenne successo -Se facessimo trovare oggi la mappa a Gazza?-
Quella fu probabilmente l'unica cosa sensata che riuscì a dire, e di fatti trovò l'approvazione di tutti e tre gli amici
Quel pomeriggio, Gazza li trovò a confabulare complicemente, sporcando un tappeto
-Ahhh ragazzi....a quanto pare anche se avete finito la scuola, avete ancora voglia di punizioni!- gracchiò il vecchio custode, Mrs Purr alle calcagna
Finsero di scappare e , per sbaglio, a James cadde la mappa.
-Oh, no! La carta! La carta suprema! La chiave del nostro successo!- gridò il ragazzo, disperato
Sirius lo guardò sarcastico -Sempre troppo teatrale- gli bisbigliò
-Ah, dai. Dobbiamo dargli soddisfazione!- rispose James, in preda al divertimento puro, mentre Gazza raccoglieva la Mappa da terra, con fare vittorioso
-Questa finisce sottochiave!A AHA!-
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!- il grido di James perforò i timpani di tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze
Sirius scosse la testa. Non era in vena di trovarlo divertente. Jane gli mancava ogni giorno, non poteva non pensare a lei
Gazza saltellò contento nel suo ufficio, e James prese ridere come un'idiota -Haha! Ma l'hai visto com'era contento, Felpato?-
-Già...- sospirò Sirius
-Dai, ragazzi, adesso che è fatta torniamo nel dormitorio...- propose Remus, che al contrario di James aveva notato l'espressione di Sirius
Sirius disse che preferiva andare a fare un giro
-Vuoi che veniamo con te, o preferisci stare solo?-
Borbottò che preferiva stare da solo per un po'
-Come vuoi, allora a dopo- salutò Remus, acchiappando James per un braccio per trascinarlo con sè
-Quanto pensi che ci vorrà perchè torni...normale?-
Remus sospirò -Non saprei...ma penso a un certo punto inizierà poco alla volta a stare meglio. Sirius non si arrende-
James annuì. Lo sapeva. Sirius non si era arreso mai, nonostante la famiglia, e le difficoltà
-Adesso però sarà meglio lasciarlo stare, no? Dopotutto, oggi abbiamo lasciato il segno nella storia- sorrise Remus

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Capitolo 24
*** Sedici anni dopo ***



Era un cupo giorno d'Agosto, a Grimmauld Place. L'ennesima riunione dell'Ordine della Fenice stava avendo luogo. Piton esponeva le ultime novità, la McGranitt entrava con fretta. Harry era arrivato appena qualche giorno prima nella vecchia e lugubre dimora
Infondo, era una delle solite giornate. Non era certo un'occasione allegra quella per cui si erano ritrovati tutti radunati in quel posto, eppure tutta quell'improvvisata compagnia sembrava rallegrare l'animo di qualcuno che aveva passato davvero troppo tempo da solo...
-...Sirius!- lo richiamò Molly Weasley, per la terza volta. Si girò di scatto -Cosa?-
-Ho sentito Remus, questa mattina. Dice che non tornerà solo stasera-
-Scusa?-
-Abbiamo dei nuovi alleati, due famiglie. Una di loro ha una figlia, una compagna di Harry e Ron, e le serve protezione mentre loro lavorano per noi- spiegò Molly
-Ah, davvero? Beh...- improvvisamente qualcosa scattò nella mente di Sirius -Scusa, quando hai detto che arriva Remus?- domandò improvvisamente: doveva parlargli
-Dovrebbe arrivare a momenti....-
Un gran rumore nell'atrio annunciò l'arrivo di Remus. I gemelli Weasley accoglievano la loro vicina di casa nonchè protetta di sempre
-AHA! Jane! Ben arrivata tra i grandi!-
-Ciao!- esclamò lei correndogli incontro -Finalmente faccie conosciute! Oh..mi scusi, professor Lupin- disse, imbarazzata
Quello sorrise, benevolo come sempre -Non preoccuparti Jane. Ora, se vorrai scusarmi, ho urgente bisogno di scambiare due parole con una persona-
Doveva fermarlo, doveva bloccare Sirius prima che fosse troppo tardi.
Cozzò con lui sulla porta, giusto in tempo per spingerlo dentro e chiuderlo in cucina, solo con lui
-Sirius, noi dobbiamo parlare-
-Devo andare di là ORA-
-NO. Tu devi restare di qua, e innanzitutto mantenere la calma. Lei non sa chi sei, Sirius. Ti conosce solo per essere scappato da Azkaban, niente di più, e ha paura!- fece Remus, categorico
Sirius capì cosa aveva inteso Jane, quando gli aveva detto che non l'avrebbe riconosciuto. Anzi, lo conosceva come un pericoloso criminale. -Non sa che sono qui?-
-No, non lo sa. Sa qualcosa dell'Ordine, ma nulla di più, e ti proibisco di presentarti adesso davanti a lei come se nulla fosse. La spaventeresti, lo so!-
-Sirius...se avessi potuto te ne avrei parlato prima, ma sapendo come avresti reagito o preferito tacere. Tu lo sapevi, Sirius, e credevo te ne fossi fatto una ragione!-
Sirius annuì -Hai ragione. Ma non è così- e con un balzo felino, lo scavalcò e aprì la porta sul salotto dove i Weasley facevano ancora festa. Jane lo vide. Spalancò la bocca. -Sirius Black- mormorò, arretrando
La signora Weasley per poco non svenne -Santo cielo, Sirius. Che ti è saltato in testa?!-
Sirius guardava Jane incredulo, quasi più spaventato di lei: era identica a come la ricordava. Si avvicinò a lei -Non devi avere paura di me!- esclamò, supplicante
Remus, corso dietro all'amico, lo afferrò per una spalla -Lascia spiegare a me. Jane, Sirius Black non è l'assassino che tutti credono. C'è stato uno scambio di persone e lui è finito ad Azkaban ingiustamente. Harry è dalla sua parte, Jane-
Jane guardò Harry, confusa, sempre mantenendo le distanze da Sirius
-Non è stato lui a tradire i miei genitori- confermò il ragazzo
-N-no?-
-No. Non lo avrebbe mai fatto-
Jane guardò Sirius -Oh...hem...scusa, allora- mormorò, imbarazzata dall'attenzione di tutti
-Non...non fa niente- rispose Sirius, con una stretta atroce allo stomaco
-Allora...piacere, Jane Walker- e così cadde anche l'ultimo tabù del cognome. Ora Sirius sapeva tutto, la loro reale differenza d'età..tutto
-E...quanti anni hai?-
C'era sempre una possibilità che si fosse sbagliato, che magari lei stesse fingendo...
-Quindici- rispose lei -Mi scusi se ho reagito così, ma il professor Lupin non i aveva avvertita...-
Professor.Lupin. Remus lo sapeva da due anni.
Lanciò all'amico l'occhiata più raggelante che gli avesse mai rivolto. Due anni. Dopo tutto quello che aveva passato. Come aveva potuto non dirglielo? E poi sentire Jane che gli dava del "lei", che lo aveva creduto un criminale fino a qualche istante prima...
Era decisamente troppo, non potè non lasciare la stanza con un breve e confuso commiato.
Remus lo raggiunse subito, pronto a sostenere un difficile colloquio.
Sirius era seduto sul letto, lo sguardo rivolto fuori dalla finestra.
-Tu lo sapevi-
-Lo sapevo-
-E non hai pensato a dirmelo, Remus?! Te l'eri dimenticato? Una svista dovuta all'età?!?-
-Sirius, eri appena tornato latitante! Ti avevo appena scoperto innocente! Cosa dovevo fare? Farti commettere una pazzia? Farti tornare a Hogwarts??-
-Non lo so, Remus. Ma tu non lo sai come ci si sente là dentro, non ne hai la minima idea. Io avrei voluto sapere che l'avrei rivista, per tutto il tempo non ho fatto che attaccarmi al suo ricordo, e quando sono uscito io avevo tutto il diritto di sapere che lei era viva!-
-Sirius l'ho fatto per il tuo bene!!!!- esclamò Remus
-E catapultarmela qui di colpo, invece, è stato proprio un atto d'amore da parte tua, non è così?!-
Remus scosse la testa -Ovvio che no. Cerca solo di comportarti normalmente-
Sirius si prese la testa tra le mani, terribilimente confuso -Non lo so...non so niente di come comportarmi. Lei non sa niente. Niente!-
-E proprio per questo devi cercare più possibile di essere normale con lei. Il vostro tempo è passato, Sirius-
-Forse per me. Ma per lei deve ancora venire. Se potessi parlarle...-
-Per dirle cosa? Sirius, sii ragionevole, ti prego-
-Non lo so, ma pensi che se le dicessi tutto...?-
Il vero problema per Sirius, in quel momento, era che non riusciva a pensare come un uomo della sua età.
-Vuoi il conto delle volte in cui hai detto questa frase a me e James? Ricordi come è sempre andata a finire?-
-Non questa volta! Sirius pensa, per l'amor del cielo!-
-Sì, ci penso. Penso che sarebbe stato meglio se tu me l'avessi detto due anni fa!-
-Smettila adesso, ho fatto la cosa giusta e tu lo sai!-
-Non parlarmi di cosa è giusto, Remus. Sono finito ad Azkaban per colpa di quelli che facevano "ciò che era giusto"-
Remus si alzò -Non fare niente- gli intimò -Siamo gli unici due qui a sapere, chiaro?-
-Lo so. Però almeno non vorrai impedirmi di vederla!-
Remus sospirò -Vai- concesse. Jane era in cucina che tentava di aiutare la signora Weasley, Ginny ed Hermione, ma Fred e George stavano dando il meglio di sè, materializzandosi continuamente davanti a lei, dietro e intorno.
-Tadààà! E non hai ancora visto questa: materializzazione incrociata!-
Jane rideva, divertita: le era mancato passare l'estate con i Weasley -Ragazzi basta- si lamentava
-Ma come basta, abbiamo appena cominciato!- esclamò George, appena spuntato in braccio al fratello. -Hei, c'è Sirius! Heilà, Sirius! Vieni a farti un giretto con noi? Abbiamo ancora un mucchio di posti in cui materializzarci qua dentro!-
E, detto questo, prese Jane a braccetto e la smaterializzò con lui dall'altro capo della cucina
-Allora, che sensazione si prova, cara vicina? Non è FANTASTICO?-
-Per niente!- esclamò lei, cercando di fuggire alle grinfie dei gemelli, da sempre suoi protettori e tormento
-Ma come no? Non è troppo bello sentirsi le budella che ti escono dalla bocca? E' una sensazione unica!- sghignazzò Fred, prima di notare che Jane stava cercando protezione proprio dietro Sirius -Eh no! Non vale cercare aiuto dai maghi più esperti!-
-Se non la piantate lo ingaggio come killer- minacciò -Oh, Dio...non intendevo dire quello!- esclamò subito dopo, spaventata a morte
Sirius la stava fissando negli occhi, studiando ogni sua espressione.
-Oh, non fa niente. Ne hanno dette di peggiori...-
-Hem....mi disp....- provò a dire lei, prima che Fred le comparisse dietro, la afferrasse per la vita e la materializzasse altrove
Gli occhi di Sirius si illuminarono -Fred, lascia che ti dica una cosa: non è questo il modo con cui si tratta una ragazza-
Fred scoppiò a ridere -Hai ragione- tirò su Jane, lanciandola in braccio a suo fratello -Le donzelle svengono sempre!-
-No, non era quello che intendevo...- sorrise Sirius -Non sono un giocattolo!-
Molly lo guardò sorpresa: di solito Sirius si univa agli scherzi!
-ragazzi, Sirius ha ragione..lasciatela in pace!-
Di fatti, sia Fred che George parvero delusi dal loro mito indiscusso -Ma come, Sirius?! Da quando fai il protettore delle donzelle?!-
Di fatti, sia Fred che George parvero delusi dal loro mito indiscusso -Ma come, Sirius?! Da quando fai il protettore delle donzelle?!-
-Giusto!- esclamò George, mettendo giù Jane, perplesso
Sirius sogghignò -Voi non sapete niente di me da questo punto di vista...-
Remus entrò in quel momento, per tenerlo d'occhio.
-Ah no? Beh, raccontaci!- lo incitò Fred, seriamente interessato
-Si! Vogliamo sapere delle tue avventure!- concordò George
-Non credo che Molly approverebbe...-
Molly convenne, non senza un sorriso.
-E penso che nemmeno io approverei se Sirius iniziasse a raccontarvi di tutto quello che ha combinato- si aggiunse Remus, per evitare colpi di testa dell'amico
Sirius sospirò -Sentito?- disse, sedendosi. Ancora non credeva che Jane fosse lì, giovane e innocente, davanti a lui
George sbuffò, così forte che per poco non fece volare via la tovaglia che Hermione e Ginny avevano appena steso sulla tavola -Eddai, Sirius! Siamo grandi e vaccinati! Comunque, se proprio mammina cara non vuole, ci racconterai dopo, in GRAN SEGRETO-
Sirius sorrise, debolmente. Jane gli ronzava a qualche centimetro di distanza, dopo così tanto tempo....e lui non poteva dirle niente.
Il gioco del cavaliere sarebbe durato ben poco. Dopotutto iniziava a rendersi conto, guardando Fred e George, della visibile differenza d'età tra lui e Jane. Lei era una giovane ragazza, lui ormai un uomo fatto, per quanto non riuscisse a capacitarsene pienamente.
Lei era esattamente come quando si erano lasciati, anzi, più giovane, lui aveva 35 anni, e aveva sopportato più di quanto generalmente si faccia in una vita intera.
Contemplò la propria immagine riflessa malamente nel vetro della finestra, e poi guardò Jane.
Parlava con Harry, beatamente inconsapevole, e sorrideva, come aveva sorriso a lui, o come lo avrebbe fatto tempo dopo.
Era una situazione così surreale che non riusciva a capacitarsene.
Iniziava a capire come doveva essersi sentita lei all'inizio di tutto, così confusa e incapace di trovare una soluzione.
La cena fu un momento di intensa osservazione, per lui...aveva una gran voglia di prendere Jane, abbracciarla e parlarle. Ma era cresciuto, e la sua impulsività lottava contro una nuova maturità.
-Ehilà, Sirius! Ci sei?-
Fred si agitava accanto a lui da qualche minuto, aspettando che gli prestasse attenzione.
-Scusa?-
-Allora ti va un duello dopo? Ce l'avevi promesso, non puoi negare! E se ti senti arrugginito, potrai scontrati con Ron per primo!-
-Oh....Si, certo...-
-Ma forse non sarebbe una buona idea, dato che voi tutti mocciosetti non potete usare la magia- si ricredette Fred subito dopo
Hermione lo incenerì con lo sguardo, e ribattè con tono così concentrato da non accorgersi che la signora Weasley le chiedeva di andare a prendere una tovaglia pulita al piano di sopra
-Vado io- si offrì Jane
- Grazie cara, ma dubito che tu sappia dove trovarle!- osservò la signora Weasley, tutta uno zucchero con la nuova arrivata
Fu in quel momento che in Sirius l'impulsività ebbe di nuovo il sopravvento -Ti accompagno-
-Va bene- acconsentì lei, anche se un po' preoccupata. Dopotutto fino a qualche ora fa lui per lei era un criminale!
Sirius le fece strada, facendosi precedere su per le scale. Aveva avuto una buona idea?
-Da che parte? Questa casa è enorme...è tua?- domandò lei
-Beh, tecnicamente si. Vivevo qua prima di scappare da James- rispose, con naturalezza
-Davvero? E' una casa molto buia-
-Sì, lo è sempre stata...Ma possiamo anche rimediare!- sorrise, sfoderando la bacchetta -Lumos maxima-
Jane sorrise -Grazie...dove sono le tovaglie?-
-Mah, di solito se ne occupa Molly, ma credo di aver capito che sono in fondo a un baule nella stanza che usavamo come sgabuzzino...- spiegò, indicando una camera in fondo al corridoio. Era incredibile come improvvisamente si trovasse a proprio agio con lei, come se non fosse cambiato niente.
-Grazie- annuì lei, avviandosi con aria furtiva
Sirius la seguì, con un sorriso più luminoso della bacchetta sotto incantesimo.
-Trovata! Spero che questa vada bene....Allora, cosa fa l'Ordine, di preciso, per contrastare Tu-Sai-Chi? I miei non mi hanno voluto dire niente...-
Sirius sospirò -Non volevano dire niente neanche a Harry e agli altri, ma io credo che sia inevitabile. C'è chi raccoglie informazioni, chi organizza riunioni per decidere il da farsi, chi è mandato ad osservare il mondo che ci circonda. Non è senza rischi, ma una volta che sei dentro, sei dentro!- spiegò poi
-E....se tu sei innocente....chi è il vero colpevole?- chiese Jane, cauta
Sirius abbassò lo sguardo, improvvisamente colto da un pensiero. Quando Jane era tornata indietro nel tempo, certo doveva sapere tutto. Perchè non aveva fatto niente?
-...Peter Minus. Era amico di James e Lily, era nostro amico- disse solo, in tono piatto
-Oh. Mi dispiace, Sirius- disse, sincera. 13 anni ad Azkaban da innocente e tradito da un amico erano difficili da concepire
-Beh...grazie, Jane-
-...E come si fa ad entrare nell'Ordine?-
-Ci sei- sorrise lui
-No, intendo ad entrare nell'altro senso- rispondendo al sorriso
-Beh, dubito che qualcuno ti chiederà mai di combattere, soprattutto se c'è Molly nei paraggi...ma è anche rischiando la vita che puoi agire per l'Ordine-
-Io sono pronta- protestò lei
-Oh, ma io lo so- rispose lui, sicuro. Sapendo cosa Silente le avrebbe chiesto di sopportare, era sicuro che fosse già forte.
Jane fece per rispondere, ma George e Fred si materializzarono accanto a lei -Ma che fine avevi fatto?- esclamarono -La mamma ti aspetta- ingiunse Fred
Sirius si domandò cos'avesse mai trovato di simpatico in quei ragazzi -Stavamo arrivando- rispose, gelido
-Ci pensiamo noi!- risposero allegramente, afferrando Jane e materializzandola
Sirius tirò istintivamente una manata sulla porta dello sgabuzzino; era appena riuscito a scambiare due parole con lei e già il loro tempo era scaduto.
Si sentì inutile, frustrato, vecchio.
Remus aveva ragione, come sempre: era tutto inutile con Jane, ormai.
Due giorni dopo, i ragazzi erano pronti per tornare a scuola, affrontare la Umbridge, neo promossa.
-Allora mi raccomando ragazzi. Non fatevi mettere i piedi in testa da nessuno!- si stava raccomandando Tonks, giù nell'atrio
-Quando mai!- esclamò Ginny allegramente
-Brava la mia Ginny! E anche a te, Hermione: in alto l'onore femminile!-
Hermione abbracciò Tonks -Grazie-
I signori Weasley, intanto, fremevano -Allora, ragazzi, a che punto siamo? Dobbiamo andare, o si farà tardi! E a nessuno sarà concesso di prendere macchine volanti...-
-...Se ci materializzassimo?-
A quelle parole, Hermione raccolse tutto il fiato che aveva in gola -MA NON AVETE ANCORA CAPITO CHE NON CI SI PUO' MATERIALIZZARE DENTRO IN CONFINI DI HOGWARTS, TESTE DI RAPA?!-
-Intendevo alla stazione...stai calma...-
-Ragazzi, la materializzazione non è sicura-
-Va bene, va bene....Ciao Remus, in bocca al lupo! No, scherzavo....Ciao Sirius!- salutarono i gemelli
-Ciao, ragazzi. Non vi dirò di fare i bravi, dall'alto della mia esperienza- salutò Sirius, ora di nuovo in simpatia con loro.
Voleva sembrare allegro a tutti i costi.
-Arrivederci professor Lupin..Arrivederci Sirius- arrivò Jane, davanti a lui
La tristezza negli occhi di Sirius, in quel momento, divenne evidente. L'avrebbe mai rivista?
-Jane...- le sue mani si posarono istintivamente sulle spalle della ragazza
-Abbi cura di te- disse lei, sincera
-Lo farò. Ma Jane...-
Lo guardò, interrogativa
Con che cosa volesse lasciarla andar via, non lo seppe mai: lo sguardo di Remus fu abbastanza eloquente.
-Non importa. Passa un buon anno- disse solo
-Anche tu- sorrise lei -Arrivederci-
Sirius alzò la mano, facendole un segno di saluto, mentre George compariva alle spalle della ragazza e la trascinava via, ridendo.
Gli occhi grigi e malinconici di lui si velarono di lacrime, per la prima volta dopo tanto tempo. Era un addio.
Nel silenzio della stanza, la voce di Remus gli martellò nelle orecchie -Mi dispiace, Sirius. Non avrei voluto vederti soffrire così ancora-
-Non importa- mormorò lui, allontanandosi
-C'è un tempo per tutto, Sirius-

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Capitolo 25
*** La stella più luminosa ***




...E così siamo giunte alla fine di questa nostra storia. Io e Nene vi vogliamo ringraziare per averla letta, per aver sperato per loro. So che chiedevate un lieto fine per Sirius, e che questo probabilmente non lo sembra, ma non si possono cancellare le cose brutte che ci sono, e così riteniamo che questo, a suo modo, sia un "lieto fine" adatto. Grazie a tutte!!!



Era trascorsi cinque anni da quando Voldemort era stato definitivamente sconfitto, e nonostante i numerosi sacrifici di vite umane, nel mondo della magia la tranquillità era tornata a ristabilirsi poco per volta.
Tutti erano cambiati, dopo quell'esperienza, ma col passare del tempo, avevano trovato anche nuove strade aperte davanti ai loro occhi.
Quella fresca sera di inizio Ottobre, Jane stava sul portico di casa sua, osservando le stelle con una coperta indosso.
Il cielo era limpidissimo, e la quasi totale assenza di luce permetteva una visuale perfetta. Era uno spettacolo magnifico, e c'era una stella che brillava sempre più delle altre.
Sirius era morto sette anni prima, ma la sua luce non si era mai affievolita, nemmeno per un istante
Jane sentì la finestra alle sue spalle cigolare, e un rumore di passi avvicinarsi.
-Jane...ancora qua fuori?-
Si voltò, sorridendo dolcemente a suo marito -Scusami-
Quello scosse il capo, con un sorriso comprensivo.
Era maturato tanto da cinque anni a quella parte, da quando aveva perso la metà più importante di sè, suo fratello Fred
Lo invitò ad avvicinarsi di più, offrendogli un lembo della coperta
George si strinse accanto a lei, mentre alzava a sua volta lo sguardo verso il cielo stellato. -Sempre a guardare lassù, eh?-
Jane annuì, ma sapeva che non c'era tono accusatorio, o di gelosia, da parte di George.
Non si era mai sentito "secondo" a nessuno, nè trascurato, neanche per un secondo da quando l'aveva sposata. Dal canto suo, lui era sempre stato innamorato di Jane, e a suo modo comprendeva cosa era stato Sirius per lei.
Jane gli era stata vicina nel momento più duro della vita, la perdita di suo fratello, ed era sempre lei che lo confortava, la notte, quando si svegliava sognando Fred che dallo specchio invocava il suo aiuto
-Gracey si è appena addormentata. Sai, dovresti essere orgogliosa del fatto che dorma in qualisiasi condizione si trovi-
Jane sorrise. George era un padre meraviglioso, voleva fin troppo bene a sua figlia, tanto che non la sgridava davvero mai.
-Merito tuo-
-Lo so, la gente si addormenta spesso quando parlo-
Jane fece un sorriso più ampio, accarezzandogli la guancia. Gli indicò Sirio, sempre luminosa, e non molto lontana Isis, la stella che dava il secondo nome alla piccola Grace. La stella vicina a Sirio
George le accarezzò i capelli, un sorriso dolce e malinconico sul viso un tempo così spensierato e allegro.
-E' sempre lì-
-Lo so...e anche Fred. Anche lui è lì-
-Già. Gli parlo sempre, comunque- disse lui, con una composta tristezza
-Anche io parlo con lui, sai? Con lui...con Sirius, Remus e Tonks, James e Lily...-
-...e tutti quelli che se ne sono andati, sì. Ma infondo è servito a qualcosa-
Jane annuì tristemente -E' difficile da accettare- mormorò, affondando il volto sul petto di George
George lasciò che il proprio sguardo si perdesse nel mare infinito di stelle, mentre teneva stretta sua moglie, ancora una volta immersa nel dolore. Quanto male aveva potuto creare una sola persona?
-Rimarranno vivi per sempre, dentro di noi- bisbigliò Jane, passando un pollice sulle labbra di George, prima di stringerlo in un abbraccio.
Si ricordò di come, sconfitto Voldemort per sempre, avesse trovato un compagno nel nuovo lui, così mutato. Sempre allegro, ottimista, ma con una nuova malinconia nello sguardo, una profondità nuova.
George stampò un bacio sul capo di sua moglie -Lo so, Jane. Basta ricordarli-
Dopo aver 'salutato' le loro stelle, rientrarono, per contemplare la piccola Grace che dormiva
Aveva i capelli rossi del padre, ma gli stessi occhi blu e profondi della madre. Era arrivata appena un anno prima, a riempire il cuore dei genitori di una nuova inattesa gioia, dopo tanto soffrire.
Dormiva tenendo il pollice in bocca, con accanto un magnifico peluche regalatole da Miriam, a forma di Puffola Pigmea
-Quando dorme, somiglia tutta a te-
-Ma io non dormo col dito in bocca...- fece notare lei, con un sorriso
-Ma hai un'espressione così angelica che per poco non ti spuntano le ali e l'aureola-
-Anche tu sei più angelico quando dormi- lo prese in giro sua moglie -Peccato che poi non ti svegli-
-Beh, ma non mi pare di aver russato forte al posto di dire "Si, lo voglio!"-
Dopotutto, un lato di George era rimasto sempre lo stesso.
Jane sorrise. Amava George, in un modo diverso da come aveva amato Sirius. Sirius era stato il suo primo,appassionato e tragico amore, non avrebbe mai potuto cancellare quello che provava per lui, e che ancora ogni tanto le faceva battere il cuore. George era l'amore della maturità, più duraturo, più consapevole, era il matrimonio. Erano cambiati entrambi, e poi si erano trovati, in un momento che sembrava troppo buio
-E' tardi, Jane. Io andrei a dormire...- fece lui, lanciando ancora uno sguardo alla bambina, beatamente addormentata
-Ti raggiungo- acconsentì lei, sporgendosi per dargli un bacio
George la baciò sulle labbra, e si diresse verso la camera. Non era la prima volta che Jane s'intratteneva qualche minuto di più.
La capiva, lo rispettava. E questo gli dava tempo di parlare con Fred.
Jane contemplò sua figlia. Si avvicinò alla fotografia che la ritraeva appena nata, scorse le altre. Aprì un cassetto, tirò fuori una lettera.
Era l'unica cosa che le era rimasta di Sirius.
Una lettera scritta poco dopo la sua partenza da Grimmauld Place per iniziare il quinto anno ad Hogwarts. Meno di un anno prima che lui morisse. Era stato Remus, a dargliela. Sirius gli aveva chiesto di farla arrivare a Jane al momento giusto.


Cara Jane,
se stai leggendo questa lettera, probabilmente sono finito in qualche guaio, e tu sai già tutto di noi.
Non so dove saremo quando tu leggerai queste righe, ma so per certo che il passato, il nostro passato, non sarà stato cancellato.
Sei stat la prima ed unica che io abbia mai amato, mi hai insegnato ad amare, Jane, ad aspetare, a custodire.
Mi hai cambiato, mi hai lasciato qualcosa di te, per questo so che non te ne sei mai andata davvero.
Perfino durante i giorni trascorsi ad Azkaban ho sognato come sarebbe stata la vita con te, una casa vera, una vera famiglia, amore.
Dovevo pensarci, dovevo resistere, o adesso non sarei qua; eri lì con me, anche se tu ancora non sapevi.
Ora che sono "libero", so che non potrò averti mai più, non ti imporrei mai la persona che sono diventato. Ma posso ancora amarti, e questo vale tutto.
Per come sono messe ora le cose, probabilmente in questo momento staremo combattendo la stessa battaglia; forse non fianco a fianco, ma comunque uniti. Vorrei dirti che prima o poi tutto finirà, che potremo essere felici, anche se non insieme, ma non posso farlo, non lo so.
Quello che so è che, comunque vadano le cose, io sarò sempre con te, e che ti auguro di essere felice, e...si: anche con qualcuno che non sia io.
So che lo troverai, e so anche che sarà giusto per te, più giusto della persona che sono diventato crescendo.
Ti prometto di ricordare per sempre il tuo volto, e quello che significa per me. Ti amerò sempre, e per sempre.
Sii sempre forte, lotta contro tutto il male e le ingiustizie che ci sono.
Per sempre tuo
Sirius




Jane rilesse migliaia di volte quel "per sempre tuo, Sirius". Ogni volta che riapriva quella lettera, provava le stesse sensazioni discordanti: tristezza, gioia, malinconia, speranza.
Una lacrima le scese sulla guancia. Piangeva per lui, e per tutti quelli che avevano avuto il suo destino. La ferita era ancora aperta, nei cuori di tutti coloro che avevano affrontato Voldemort, e la notte era il momento peggiore.
Era anche il momento delle stelle, la notte; quello in cui Sirius, in tutto la sua bellezza, risplendeva di una luce particolare.
Ripiegò la lettera e la rimise nel cassetto, e con un ultimo sguardo alla sua bambina, si avviò verso la camera da letto. George aveva un'espressione quantomai malinconica
-Heilà. Ti è venuto sonno, eh?- disse, forzando un sorriso
Jane sapeva di giungere alla fine di un duro colloquio -Vado a prendere una coperta in più...fa freddo, stanotte.-
-Già- annuì quello, mentre tornava con lo sguardo e la mente altrove, dove freddo o caldo non avrebbero fatto poi differenza.
-Salutami Fred,....digli che manca tanto anche a me-
Gli occhi di George si velarono di lacrime, mentre le sorrideva, triste e rassegnato.
Erano felici, ma c'erano determinate sere, con un clima particolare, e questa era una di quelle, in cui non potevano comportarsi così
Il fatto è che, inevitabilmente, nella vita ci sono esperienze che lasciano un marchio indelebile. E la perdita di così tante meravigliose persone, è una di quelle.
Quando Jane tornò, George le rivolse un sorriso più aperto e libero
-Ti saluta, credo. E credo anche sia molto felice per noi-
Jane sorrise a sua volta, andando a stendersi accanto a lui. -George!- esclamò ad un tratto -Gracey sta lievitando sulla culla!-
-Oh, Merlino! Di già?!?-
George scattò in piedi, e corse dalla piccola, in aria a mezzo metro di distanza dalla culla
-Come sta? Sta male?- esclamò Jane preoccupata dei voli della piccola Gracey
George era riuscito a recuperarla in tempo, e ora la stringeva tra le braccia, mentre lei dormiva beata.
-Male? Penso di non aver mai visto nessuno più in salute di lei!.
Jane scoppiò a ridere, felice -Ma..ma...ha i poteri! E' bellissimo!!-
George si unì alla risata -Beh, ma io non ne ho mai dubitato!-
-Beh, magari prendeva dal tuo proprozio magonò!-
-Naaa! Ero sicuro che i geni della magi avrebbero prevalso-
-Con un fior di mago come il suo papà!- esclamò lei dandogli un bacio sulla guancia
-Beh, modestamente. Ma anche la mamma non è male come strega- sorrise George, fieramente
-Teniamola nel letto con noi...non vorrei che volasse da qualche parte!!!-
-Mi sembra ragionevole- concordò George, mentre poggiava delicatamente la piccola nel mezzo del lettone
-NON girarti mentre dormi!-
-Non potrei mai! Esiste anche l'istito paterno, dovrei saperlo!-
Jane ridacchiò, andando a tirare le tende. Scorse inaspettatamente una stella cadente, che scomparve in prossimità di Sirio. -Grazie- mormorò, al cielo
E forse fu solo suggestione, forse invece fu proprio la realtà, nessuno avrebbe mai poturo dirlo con certezza... Jane sentì che quella stella cadente era il segno che, da qualche parte, in un luogo diverso, Sirius Black stava sorridendo, gli occhi grigi finalmente brillanti di una vera gioia

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Capitolo 26
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Per coloro che si erano affezionati a questa storia, da oggi è possibile leggere 'Daisy Chains', la continuazione/ampliamento di questa fic!

Seguitela numerosi!

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