Dracula Opera Rock

di Hika_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Confine dell'Amore ***
Capitolo 2: *** Non è Incubo è Realtà ***
Capitolo 3: *** Il mio nome è Dracula ***



Capitolo 1
*** Il Confine dell'Amore ***


Salve a tutti!
Vorrei un attimo dare una piccola spiegazione. Forse non vi interessa, anzi probabilmente, ma volevo dirlo ugualmente.
Questa storia è basata sul concept disc “Dracula Opera Rock” della PFM.
La prima canzone, essendo di introduzione, l'ho invece spostata per l'ultimo capitolo, quindi si partirà dalla seconda traccia per poi tornare alla prima.
Metterò l'indirizzo youtube per sentire la canzone. Mi piacerebbe che l'ascoltaste bene, in fondo è in italiano, perchè il testo è meraviglioso.
Le frasi messe a lato sono il testo della canzone usata, come il titolo.
I tempi della FF si alterneranno tra presente e passato in continuazione, per riconoscerli il passato sarà corsivo. Il fatto è che poi c'è anche il passato remoto...se non capite ditelo nei commenti, cercherò di spiegare meglio. Per sicurezza scriverò prima del capitolo che tempo userò.
I punti di vista sono per lo più maschili. È la prima volta che scrivo da parte di “uomo”, quindi per favore siate clementi.
I punti di vista si alterneranno, capirete in seguito chi parla in questo prologo.
Non credo ci sia altro da dire.
Buona lettura!

Il Confine Dell'Amore

http://www.youtube.com/watch?v=SWZiUCdbADI&translated=1





Il Confine Dell'amore

è una storia di un'altra età

E' tutto come un “c'era una volta”. Qualcosa di fiabesco, o forse è meglio dire da film. Tutta questa storia non può essere vera. L'oscurità non ha opposizioni, il caldo è soffocante ed uno strano odore aleggia fino a me.
L'odore d'aria pulita era una costante nella mia vita. Ora, invece, sento solo odore di sangue ed il sapore è come veleno.
Ma quali costanti sono rimaste nella mia vita? Tutto è distrutto. Il mio intento è andato in fumo, il mio obbiettivo: svanito. La mia ragione di vita: andata.


ma è lo specchio della realtà

Andava tutto così bene, meravigliosamente bene, che qualcosa doveva pur succedere.
Ma non c'era già stata troppa violenza nella nostra vita? Nella mia vita?


perchè il bene non può liberarsi dal male mai

Scendere in quest'oscurità non è stata una bella idea.
Si sta così bene, la mancanza non si sente, si può far tutto, non ci sono limiti.
Ed il sangue non è poi così male.
Vorrei non andarmene mai...


e da sempre l'umanità cerca dentro l'oscurità
desideri che mai confessare potrà

Inseguire qualcuno, anche quando non ce la fai più. Quando il respiro è mozzo, le gambe cedono, gli occhi non vedono.
Anche quando la pioggia si abbatte come una cascata, quando il sole vuole essiccarti, quando il vento vuole spazzarti via.
Dormire, mangiare... diventa tutto meccanico, quasi inutile, pur di trovare chi si cerca. Il proprio tesoro.
È questo che ho fatto.
Ed ora è questo ciò che me ne viene indietro.
Morte e sangue.
L'inferno non è mai stato più crudele.


è una storia che insegnerà che l'amore confini non ha
vince secoli marchi eroi, fino a noi
alzi il braccio chi tra di voi scenderebbe all'inferno mai
pur di stringersi a lei come ha fatto lui


Il sangue, che è vita, ora non è altro che morte.
Vedere i suoi occhi così vuoti, dannatamente morti, non può non farmi soffrire.
Ritrovarla in queste condizioni, non capisco come sia avvenuto.
Anzi, lo comprendo fin troppo bene.
Ma con lei si è cristallizzata una parte di me, e non riesco a non tornare bambino, con le lacrime sulle guance ed il suo corpo tra le mie braccia.



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Capitolo 2
*** Non è Incubo è Realtà ***





Eccomi tornata col nuovo capitolo. È stata dura scegliere l'immagine, due erano particolarmente perfette, ma alla fine questa ha prevalso sull'altra, che userò comunque U.U
Forse i testi non sono perfetti, ma alcune parole del cd non si capiscono. Ho cercato di fare del mio meglio, vedremo...

X Hachi92: Tesora!! Sei l'unica commentatrice... T.T Si, gli errori grammaticali di punti o virgole sono voluti per dare espressione alla lettura. Ecco il primo capitolo...speriamo bene!! Tvb tesora!!

Non è un incubo è realtà

http://www.youtube.com/watch?v=C2fwJU0EmJ8&feature=PlayList&p=1B2F473367576471&playnext=1&playnext_from=PL&index=10


Non è un incubo è realtà


Dalla finestra aperta l'aria entra gelida ed imperiale. Sfiora la mia pelle d'ambra e corre impetuosa tra i miei capelli infuocati. Le nubi, duro marmo nero, oscurano il cielo annunciando la notte. Assottiglio gli occhi a scrutare il sentiero selvaggio. Le foglie delle piante e l'erba hanno preso il colore dell'oceano profondo. Un blu magnetico, quasi elettrico, come a richiamare la tempesta che si scatenerà da qui a poco.

Sta arrivando dall'aldilà
non è incubo, è realtà
dai Carpazi fin qui la tempesta si annuncia ormai

Chiudo gli occhi, escludendo il paesaggio ed il mio riflesso sulla finestra buia.
Immagino come sia: trovarsi sotto il vento che ti violenta, l'umidità che ti soffoca e la vegetazione che crea una gabbia attorno al tuo corpo.
Eppure il tuo spirito è l'elemento più forte della natura.
Continui imperverso a crearti un sentiero, pur di riavere ciò che è tuo.

Sorrido mentalmente.

Illuso.

Non la riavrai mai. Ormai è mia, e lo sarà per sempre. Non può essere diverso, ora. Sarai condannato ad essere come me. A soffrire come me. Sempre. Per l'eternità. Lo sei sempre stato. Non può essere diversamente. È il tuo destino. Sei destinato ad essere un animale errante e solo.

So tutto di te, non può essere diversamente. Noi siamo uguali. Soli. Immancabilmente.

Hai sempre combattuto per il bene, e per riconoscenza hai ricevuto solo tradimenti.

Uccidere tuo fratello, per poi scoprire che era tutto un inganno.

Eppure tu hai avuto una luce. Quella luce che mi hai portato via.

Il destino è crudele, e lo imparerai arrivando qui, da me. Non da lei,
da me.

Soffrirai.

Ed è ciò che ti meriti per avere ciò che spettava
a me.


Dopo secoli e civiltà sta arrivando, non ha pietà
il dragone che a Dio la vendetta giurò
i nemici di Cristo sfidò ma la chiesa poi rinnegò
per l'inganno di chi la sua fede tradì
cerca dentro l'umanità quel che manca nell'aldilà
quella felicità che l'amore dà


*°*


L'acqua imperversa ad impregnare i miei vestiti, rendendoli più pesanti.
Le gocce di pioggia, unite al vento, sembrano fruste munite di aghi di granito che trapassano il torace.
Sembra che tutto mi voglia impedire di raggiungerla.
Passo il palmo della mano tra i capelli impregnati che sembrano provare divertimento ad incollarsi al viso, come se volessero entrare in simbiosi con la pelle.
Sento la sua voce urlare disperata.
Un pugnale nelle orecchie per il suo tono disperato ed allarmante.


state attenti a voi, state attenti a voi

[viene a bere il vostro sangue, viene a bere il sangue]

state attenti a voi, state attenti a voi

[viene a bere il vostro sangue, viene a bere il nostro sangue]

state attenti a voi, non sono pazzo, è la realtà


Ripongo la katana gocciolante di linfa. Avanti a me il portone di legno massiccio è socchiuso, come un invito ad entrare ed a nutrirmi del sangue del suo padrone.
Chiudo il portone dietro di me, come a precludere ogni via di fuga. È irreale il silenzio presente nell'aria dopo il trambusto esterno. Eppure sento nelle orecchie il sibilo delle urla di morte, come quando ero bambino e dovevo per forza uccidere Itachi per ritrovare la pace.
Digrigno i denti al suono dei passi fermi in cima alla scala. So che non è lei. Lei si sarebbe catapultata tra le mie braccia, come la pioggia poc'anzi.
Alzo lo sguardo ad incrociare gli occhi nocciola di lui, quel maledetto bastardo.
Porto una mano alla katana, come se infoderata fosse la mia rabbia e non la Kusanagi, ormai strumento di vendetta.
Un sibilo, che in questo spazio immenso risuona come un urlo.
- Dov'è?
Con un cenno del capo scosta i ciuffi di capelli dal viso.
- Qui
Emetto un suono sprezzante.
- Non preoccuparti, la rivedrai tra poco.
Un brillio divertito attraversa come una stella cadente i suoi occhi.
Cosa c'è di divertente in tutto questo?
Sfilo la Kusanagi per metà. Il riflesso della luce bianca sulla katana rimbalza creando un sinistro gioco di luci.
Ringhio.
- Adesso
Un secondo sibilo tra i denti, amplificato mille e mille volte ancora.
China il capo di lato, chiudendo gli occhi nocciola, come cenno d'assenso.
Passi leggeri e misurati, per poi diventare una sfrenata orsa, risuonano alla sua sinistra. Una nube di capelli rosa m'investe. Le vesti, gonfiate dal suo veloce movimento, s'impregnano dell'acqua dei miei vestiti.
Eppure non emette suono.

[Avrebbe urlato “Sas'kè-kun”]

La stringo a me, fredda e dura come il ghiaccio. Inspiro il suo odore, non suo.
La scosto da me. I suoi smeraldi spenti, vuoti, morti. L'espressione così...piena, ma al contempo vuota, perchè fredda, morta. Così triste, così sofferta, immersa nell'oblio.
Scivola dalle mie braccia, fino ad accasciarsi a terra. Incredibile come non me ne voglia separare, come l'accompagni anche quando lei non c'è più.
- Tu non arrivavi, lei si è gettata
Riporto il mio sguardo, col volto sfigurato dalla rabbia, su di lui.
- Cazzate
Si rabbuia e sul suo volto cala un'ombra d'ira.
- Hai ragione. L'ho spinta io a gettarsi nel fiume. Perchè lei amava te e non accettava di amare me.


E io sono solo un uomo
con un animale assurdo chiuso in me
l'amore che io ho per lei
che morì..lei..lei che si lanciò
in un fiume pur di non tradirmi mai...
lei che piangerò tutta l'eternità
ma giuro io..io risorgerò..dalla morte per il tempo che verrà..
solo per lei l'alba io rivedrò..in questa notte oscura
la troverò..e la mia sposa sarà..la troverò...

*°*


Lo fisso con astio, e fisso le sue mani lunghe sui fianchi come a volerla riaggrappare, ma la lascia lì. A terra. Come un fagotto di abiti stracci da gettar via, cattivi anche per i poveri.
Lei ha preferito morire per lui, e viene gettata via così. Mentre io, IO l'ho resa immortale.
- Cosa farai ora, Uchiha?
Sfila la katana mettendosi in posizione d'attacco. Gli abiti, bagnati, aderiscono a lui come una seconda pelle.
- Non la rivolevi, Uchiha?
Ancora non attacca. Aspetta, come un animale che attende di captare il momento giusto, ma che prima tenta di spaventare l'avversario.
È questo ciò che sei, un animale.
- Ti chiamava sai? Sas'kè-kun! Sas'kè-kun!- dico imitando la sua voce per poi ritornare alla mia, tonante e rabbiosa -Pregava per te, sai?
Freme, vuole il mio sangue [veleno].
- Ed ora è mia, e lo sarà per sempre. Ma sai,
Sas'kè-kun, io so cosa vuoi, cosa cerchi.


[IO APPARTENGO ALL'INFERNO...LA MORTE è LA MIA SPOSA...
è MERAVIGLIOSA...LE PAROLE NON POSSONO SPIEGARE...
PRESTO SARAI CON ME, TI COMMUOVERAI PER LA BELLEZZA DI QUESTA NOTTE
A ME PUOI DIRLO, LA TUA VITA NON HA PIù UN SIGNIFICATO
E IL CIBO TI DISGUSTA... E IL VINO NON HA PIù SAPORE...
STAI PREGANDO IL MIO ARRIVO PER UN'ALTRA VITA...
E DIRAI ADDIO ALLA LUCE DEL SOLE TI APPRESTERAI
A DIVENTARE QUELLO CHE IN FONDO SEI SEMPRE STATO
CENERAI DAI PIATTI VUOI, BERRAI DAI BICCHIERI VUOTI
PERCHè L'UNICO TUO CIBO D'ORA IN POI SARà IL SANGUE...
...IL SANGUE è VITA!]

*°*


Sono stato a sentirlo blaterare fin troppo.
Io sono un vendicatore, ed anch'io so bene cosa voglio.
Voglio il sangue.
Il suo sangue.
E lo voglio per
lei.


IO...IO RISORGERò...DALLA MORTE PER IL TEMPO CHE VERRà
LA TROVERò..LA MIA SPOSA SARà..
SOLO PER LEI VOGLIO SANGUE....VOGLIO SANGUE...SANGUE...SANGUE...

Sono arrivato. Ho attraversato il mondo per riaverla.
Ma no, non così. Vi prego, svegliatemi da quest'incubo.
Passa le tue dolci dita sulla mia fronte. Le tue morbide labbra sulle mie.
Ritorna da me


sta arrivando dall'aldilà
non è incubo, è realtà
dai carpazi fin qui la tempesta si annuncia ormai
cerca dentro l'umanità quel che manca nell'aldilà
quella felicità che l'amore dà

IO...IO RISORGERò...DALLA MORTE PER IL TEMPO CHE VERRà
LA TROVERò..LA MIA SPOSA SARà..
SOLO PER LEI VOGLIO SANGUE

Due mani cingono il mio torace.
Dolcemente, come solo lei può.
No.






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Capitolo 3
*** Il mio nome è Dracula ***


X Hachi92: E sarai la sola ed unica... Ok per le song. A dopo ciccia!


X Kry333: Anche se non è il tuo genere sono contenta che tu abbia commentato e dato un'occhiata. Grazie.

Il mio nome è Dracula

http://www.youtube.com/watch?v=OkD4PKBNgA4&feature=PlayList&p=93EFB2CD8A6F5805&playnext=1&playnext_from=PL&index=3


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Il mio nome è Dracula


Il buio non mi è mai piaciuto. Troppe notti insonni ad aspettarlo durante la sua vendetta.
La verità è che la notte mi piace condita solo dai suoi respiri, dalla sua pelle contro la mia. La notte mi piace solo quando è con me. Invece ora sono sola, e non uno spiraglio di flebile luce è ad illuminarmi.
La stoffa scura sugli occhi è legata stretta, come mani e piedi del resto.
Mi trovo su un pavimento duro e freddo. La pelle nuda, a contatto con la superficie liscia, rabbrividisce e diventa d'oca.
Accanto a me gli unici quattro superstiti della spedizione per il mio rapimento. Fermi, immobili. Bambole. Senza vita, comandata da qualcuno di ignoto.
L'unica cosa che sento è il battito del mio cuore. Sento il sangue pulsare frenetico, le vene gonfiarsi al suo passaggio. E succede tutto così in fretta, è tutto così rumoroso, che mi accorgo della presenza di qualcun altro solo quando sento le sue dita sfiorarmi. Passano timorose con solo la punta di due dita, quasi con reverenziale rispetto e dietro di sé lasciano solo una scia ghiacciata, glaciale. Non come Sas'kè, con i suoi occhi bui ed il suo modo impetuoso come l'inferno che ti brucia l'anima. Non come Sas'kè, che basta la sua sola presenza a farmi diventare una ciliegia matura.
Ma, tutto questo è qualcosa che non ho mai provato. Una cosa così leggera, così misurata, calcolata. Le sue dita come vento leggero ed impalpabile tra i miei capelli per arrivare ai nodi delle stoffe che mi nascondono la realtà.
Sento scivolare via l'oscurità e la luce prende possesso dei miei sensi.
Accecata, dalla luce riflessa della pasta vitrea dei mosaici, riesco a vedere solo ciò che mi circonda con la coda degli occhi.
Intanto che mi abituo alla luce, faccio nuotare lo sguardo nella luminosità colorata dell'ambiente. Ma non vedo nessuno, seppur il suo tocco sia ancora presente. Vaga leggero sulle guance e sulle labbra, ricoperte da un leggero strato di stoffa. Cerco di ritrarmi dal suo controllo, assottigliando gli occhi e velocizzando così il processo di attenuamento della luce.
Non capisco come la luce lunare possa essere così accecante. Comincio a delineare i lineamenti della figura. Lineamenti così tristi... Dolci, quasi androgini. Batto più volte le palpebre e tutto diventa sempre più nitido. Fuoco nei capelli, ambra la pelle, sabbia gli occhi.

[Vorrei urlare]

Il volto espressivo nella sua cripticità.

[Vorrei corrodermi le corde vocali]

La sua mano sul mio volto. Quello che esce è solo un rantolo.
Accucciato a terra sorride, o meglio ghigna.
- Ciao Sakura-chan. È bello rivedersi dopo tanto tempo, vero?
Vorrei scivolare
[strisciare] via da lui, ma una sua semplice mano dietro il capo blocca ogni mio movimento. Torna a sfiorarmi leggiadro. Sfiora le palpebre, il naso... il tuo tocco è freddo. Un fantasma. Calmo. Per il tempo immortale.
Sfila il bavaglio, lasciandolo scivolare sulla pelle e poi ammassato a terra. Ho la bocca aperta, mi è impossibile richiuderla ora, e due sue dita vi entrano dentro. Sento la sua pelle liscia sfiorare la mia e far uscire una terza striscia di stoffa. La tiene appallottolata tra l'indice ed il medio, impregnata della mia saliva. Apro e chiudo la bocca un paio di volte per riportare sensibilità ai muscoli dopo aver tossito. Riporto lo sguardo su di lui, non che fosse difficile.
- Tu...tu sei morto...Io ti ho ucciso...
Sfiora il mio orecchio con le sue labbra, una carezza la sua voce.
Non ho tempo di fare nulla. Stupirmi, pensare... Mi tira in piedi e per restare in equilibrio sono costretta ad appoggiarmi a lui. La mia testa nell'incavo del suo collo, il mio seno sul suo torace, le gambe contro le sue come il bacino.
- Se fai la brava prometto che ti libero.
E non è certo difficile perdersi in quella malinconia. Così simile al mio Sas'kè. Così solo...così...bisognoso di qualcuno. Ma io ormai conosco quello sguardo. E so che tutto ciò che io vedo è celato dalla rabbia, dall'odio...dalla vendetta. Ma non sono io la persona che può aiutarlo. Io ormai sono, anzi sono sempre stata, di Sas'kè. Del suo sguardo freddo ed indifferente
[caldo e protettivo]. Io sono sua, non sarò mai di nessun altro. Assottiglio gli occhi rabbiosa
- Akasuna...
Si china facendomi così piegare all'indietro. I miei capelli oscillano nel vuoto, i suoi possono quasi toccarmi
- Chiamami Sasori
Sorride. Si prende beffa di me.

Oh Dracula,
è il nome mio,

Si abbassa ulteriormente, mentre io non posso muovermi.
Passa leggero il naso sul collo, sotto la mandibola, verso la spalla.

Mi respira, come se fossi la sua vita.
Co una mano dietro la schiena, tra i polsi legati, mi spinge verso di sé, schiacciandomi contro il suo corpo.
Ad assaggiarmi con tutto sé stesso.


venite a me,
vi aspettavo da secoli,

Si scosta da me lentamente. Torna a racchiudere i suoi occhi nei miei.
- Ma che sbadato. Non ho tenuto conto del fatto che sei un ospite
Schiocca le dita, o almeno le muove come se volesse, e gli ultimi legami posti ad imprigionarmi cedono. Non devo dimenticarmi che lui è un nukenin di livello S. Il miglior marionettista esistente.


la notte fuori è gelida,
salite o Re,
in casa mia,


E probabilmente ha adottato la stessa tecnica con me, perchè non riesco a muovere un muscolo secondo la mia volontà.
È così differente da quella volta. È più potente. È migliorato. E già lo noto da come mi controlla. Con la vecchia Chiyo ero libera di muovermi. Ma lei era un umana, una compagna, un'alleata. Io per lui cosa sono? Chi sono? Ho paura di scoprirlo.
Si avvia per la grande scalinata che porta al piano superiore. Il marmo sembra quasi inesistente colpito dai riflessi colorati della luna. Eppure ancora non capisco come la luce lunare possa essere come quella del sole.
Lo seguo, mio malgrado. Cerco di opporre resistenza, tendendo ogni muscolo del mio corpo, irrigidendomi...si volta un poco a guardarmi.


non temete quassù vi piacerà.

Studio l'ambiente, luminoso e non spartano ma non superfluo.
Vago con gli occhi, fino a sussultare alla visione di una teca di vetro con dentro una marionetta. Sembra umano. Anzi, so benissimo che prima lo era, ma lo sembra ancora.
Mi accorgo di non camminare più e di avere accanto quello che ora è mio rapitore per diventare poi sicuramente aguzzino.
- Sai chi è?
Scuoto la testa in segno di diniego alla sua domanda senza staccare gli occhi dalla marionetta
- Lui è il fondatore di Suna
Mi volto incredula verso di lui. Ha uno sguardo che non saprei definire bene, tra il triste ed il fiero.
- Ma quanto anni hai?
E vorrei tapparmi la bocca per la domanda sciocca e l'audacia che ho avuto, e nel vedere i suoi occhi straripare di una tristezza infinita e senza tempo. Si accosta a me, e non riuscirei nemmeno a picchiarlo per la compassione che mi fa provare nonostante l'appellativo che richiama la sua pericolosità. Scivola al mio orecchio e le labbra vibrano parole apparentemente ironiche, ma sofferte in realtà
- Più di quanto pensi


Bulgari, magiari, longobardi
si inchinarono ad Attila,
il suo glorioso sangue in me,
la stirpe mia,
difese Dio,
con la spada,


I nostri passi risuonano nuovamente nell'aria rimbalzando da una parte all'altra. Questo eco mi sembra impossibile ritrovarlo qui in questo luogo.
Non parliamo, seguo semplicemente la sua schiena fasciata dalla stoffa nera.
Apre una porta e fa entrare solo me, mentre lui rimane sulla soglia. Mi scruta, o forse studia. Sento il suo sguardo scivolare sulla mia pelle, sui miei vestiti, e sento il suo sguardo che fruga nel mio animo. Infine porta lo sguardo sui miei occhi.
- Dimenticavo di dirti che ho bloccato il tuo chacra
Sono atterrita, com'è possibile? In questo modo non posso nemmeno fuggire.
- Oh tranquilla, posso anche sbloccartelo, ma a mio piacimento.
Ghigna, soddisfatto. Si avvicina e vorrei allontanarmi ma gli darei più soddisfazione di quanta non ne provi già. È di fronte a me, alza la mano destra e la fa scivolare dal mio volto alla mia mano, ma senza toccarmi. Palpando solo l'aria.
- Uchiha è un uomo fortunato
Volto il capo, nascondendolo con i capelli per non incrociare il suo sguardo.
La sua voce è un sussurro che riesco a captare facilmente. Complice la vicinanza ed il silenzio che ci circonda. Prende il mio mento con due dita, per potermi imprigionare nella sua indifferenza costruita.
- Dimmi, anche a letto usa i serpenti? O è più amante del sadomaso? Orochimaru deve avergli insegnato bene suppongo.
La mia mano scatta prima delle parole, ma una presa ferrea al mio polso drena la corsa del pugno indirizzato al suo volto.
Ringhio, cercando ancora di portare il pugno al suo volto, con scarso risultato.
- Non parlare male di Sas'kè
Mi fissa, e smetto di cercare di colpirlo
- Si, ti ha addestrata proprio bene
Porta lentamente il mio pugno alla sua guancia ed accarezzandosi così il volto riesce ad aprirmi la mano e la appoggia senza muoverla più
-Proprio bene


ma ditemi di l'ombra dei costumi suoi io non sono più giovane non cerco gioie o voluttà,
ma chiedo a voi di illuminarmi,
sui vostri vizi nascosti,
il sesso e la moralità.

Non capisco le sue parole, e forse non voglio comprenderle.
Vorrei solo Sas'kè qui con me.
Mi dirigo inconsciamente alla finestra, poggiandomi con la spalla destra alla pietra dura e abbracciandomi. Rivolta verso la porta ignoro la presenza del marionettista scrutando fuori il paesaggio.
Sembra di sentire l'ululato di un lupo, ma forse è solo il vento che filtra tra le piante. Il cielo blu sta prendendo pian piano una tenue tinta rosa.
Si avvicina a me, scrutando nella stessa mia direzione.
Sento il suo sguardo su di me, per l'ennesima volta, ma contino ad ignorarlo.
Lui non può vedere ciò che vedo io, perchè non è il paesaggio ad affascinarmi. È il riflesso sul vetro della finestra che sto studiando.


Ma che melodia che c'è quassù, ma non li sentite quei lupi dall'aldilà,
che sensualità fino all'aurora,
che agonia per una goccia di vita che non c'è,
ma che cosa preziosa è il sangue in noi,
ma è sempre più raro del cuore dell'uomo.

I suoi passi si allontanano. Ruoto lo sguardo fissandolo solo con la coda dell'occhio. Tiene le mani sulle maniglie della porta ed il suo sguardo è contro il mio.
- Ah, ovviamente da qui non puoi uscire. Non vorrei ti succedesse qualcosa.
Sorride beffardo e chiude le porte dietro d se. Inutile fuggire ora e senza chacra. Meglio riposarmi, recuperare le forse ed escogitare un piaon più tardi. Mi butto sul morbido letto con la testata contro la parete e scivolo nel sonno tra il buio della paura ed il bianco della speranza.


Vi darò solo un consiglio amico mio, evitate di spingervi in altre stanze e corridoi, se non sarò accanto a voi
il castello non è sicuro mai.

*°*

Lo vedo atterrito, spiazzato. I suoi occhi d'onice sgranati, la bocca in una “o” tonda. È solo un attimo, ma la sua maschera è caduta quando le due braccia lignee di lei si sono strette attorno al suo torace. Inevitabilmente i suoi occhi vagano cercandola. Si Sasuke, è realtà. E proverai tutto il dolore che essa può offrirti. I tuoi pasti saranno disperazione. L'oscurità sarà la tua unica compagna. Impazzirai, e solo la sofferenza ti farà sentire vivo. E morirai, straziato da te stesso. E allora si. I tuoi occhi non esprimeranno più nulla. I tuoi gesti rimarranno immobili per sempre. Immobile, sotto un terreno lontano da qui. Lontano da lei, perchè lei rimarrà a me. E tu sarai solo per l'eternità. Ed ho scelto questa punizione per te perchè lei ti ama, e tu la ami. È così evidente. Siete come lo eravamo noi. Inseparabili. Dove stava uno era presente anche l'altro. Ricordo i suoi capelli dorati tra le mie dita, i suoi sorrisi, le sue sciocchezze sull'arte. Tutto questo me lo hai portato via tu. Ed io lo porterò via a te. Ti strazierai l'anima per non poter toccare più i suoi capelli pastello, vedere i suoi occhi smeraldini brillare, sentire la sua voce, averla tua tra volanti lenzuola...
Soffri Uchiha, come hai fatto soffrire me. Soffri per la perdita della tua luce, ora mia. Non mi hai lasciato nulla di lui, ma ho ritrovato occhi che piangono amore, ho ritrovato sorrisi che scaldano le fredde giornate. Ho ritrovato u corpo che mi scalda la notte.
Mi sembra ancora di sentirlo, con l'ululato del vento. La sua voce, calda e roca tra noi, beffarda e vittoriosa con gli altri. Sciocca per le sue convinzioni immature, non capiva che l'arte eterna ero io e che avrei reso arte anche lui quando fosse giunto il momento adatto.


Via da me,
il vostro specchio inutile
miserabile complice di umane e sciocche
vanità,
l'oscurità è amica mia da una vita,
ma ditemi vi siete innamorato ormai, fortunato è quell'uomo che ha il vero amore accanto a se,
il mio morì
da quella parte lo sento urlare fin qui
mi grida mi vuole e se......


*°*


Se tutto questo non fosse il remake di una vendetta.
A lei piacerebbe stare qui, e a me averla acanto. Si sarebbe stretta a me all'ululato dei lupi, si sarebbe stretta a me alla luce dell'aurora.
Il vento scivola tra le fronde degli alberi creando sciocchi giochi di suoni.
Sembra di averla sempre accanto, ma l'agonia per non averla con me è troppo forte per essere falsa. Come è troppo forte il canto della natura che ricorda la sua melodica voce.


Ma che melodia che c'è quassù, ma non li sentite quei lupi dall'aldilà,
che sensualità fino all'aurora,
che agonia per una goccia preziosa di sangue in più,
qui le grida diventano
un canto ormai
che chiamano forte il mio nome nel buio

Ed è inutile cercare di non sentire, perchè il volume è sempre più alto, e non so più se tutto questo sia menzogna o realtà.
Perchè la pioggia leggera assomiglia alle sue carezze, perchè tutto richiama i suoi occhi, perchè le mie orecchie non possono sbagliare la sua voce.


(Choir) Dracula, mio Principe

(Dracula) Amore mio mi stai chiamando da te dalle tenebre


È così doloroso immaginarla come può essere ora piuttosto a come fosse prima.
Rinchiusa in un luogo di paura.


(Choir) Dracula,

(Dracula) dolce musica

(Choir) Principe

E la sua voce è irresistibilmente reale.
E ululo alla luna, perchè messaggera di sventure le porterà il mio messaggio.


(Dracula) sto cercando un gelo mio, questo tormento sta per finire,
io sto arrivando da te
so che mi senti
ovunque tu sei
io ti troverò,
io ti troverò


Ti farò compagnia nella notte anche se i nostri odori non possono confondersi.
Quindi fatti accarezzare dalla mia voce che sanguina dolore assieme alla luna rossa nel cielo.







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