X
Hachi92: E
sarai la sola ed unica... Ok per le song. A dopo ciccia!
X Kry333: Anche
se non è il tuo genere sono contenta che tu abbia commentato
e dato
un'occhiata. Grazie.
Il mio nome è Dracula
http://www.youtube.com/watch?v=OkD4PKBNgA4&feature=PlayList&p=93EFB2CD8A6F5805&playnext=1&playnext_from=PL&index=3
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Il
mio nome è Dracula
Il buio non
mi è mai piaciuto. Troppe notti insonni ad aspettarlo
durante la sua
vendetta.
La verità
è che la notte mi piace condita solo dai suoi respiri, dalla
sua
pelle contro la mia. La notte mi piace solo quando è con me.
Invece
ora sono sola, e non uno spiraglio di flebile luce è ad
illuminarmi.
La stoffa
scura sugli occhi è legata stretta, come mani e piedi del
resto.
Mi trovo su
un pavimento duro e freddo. La pelle nuda, a contatto con la
superficie liscia, rabbrividisce e diventa d'oca.
Accanto a
me gli unici quattro superstiti della spedizione per il mio
rapimento. Fermi, immobili. Bambole. Senza vita, comandata da
qualcuno di ignoto.
L'unica
cosa che sento è il battito del mio cuore. Sento il sangue
pulsare
frenetico, le vene gonfiarsi al suo passaggio. E succede tutto
così
in fretta, è tutto così rumoroso, che mi accorgo
della presenza di
qualcun altro solo quando sento le sue dita sfiorarmi. Passano
timorose con solo la punta di due dita, quasi con reverenziale
rispetto e dietro di sé lasciano solo una scia ghiacciata,
glaciale.
Non come Sas'kè, con i suoi occhi bui ed il suo modo
impetuoso come
l'inferno che ti brucia l'anima. Non come Sas'kè, che basta
la sua
sola presenza a farmi diventare una ciliegia matura.
Ma, tutto
questo è qualcosa che non ho mai provato. Una cosa
così leggera,
così misurata, calcolata. Le sue dita come vento leggero ed
impalpabile tra i miei capelli per arrivare ai nodi delle stoffe che
mi nascondono la realtà.
Sento
scivolare via l'oscurità e la luce prende possesso dei miei
sensi.
Accecata,
dalla luce riflessa della pasta vitrea dei mosaici, riesco a vedere
solo ciò che mi circonda con la coda degli occhi.
Intanto che
mi abituo alla luce, faccio nuotare lo sguardo nella
luminosità
colorata dell'ambiente. Ma non vedo nessuno, seppur il suo tocco sia
ancora presente. Vaga leggero sulle guance e sulle labbra, ricoperte
da un leggero strato di stoffa. Cerco di ritrarmi dal suo controllo,
assottigliando gli occhi e velocizzando così il processo di
attenuamento della luce.
Non capisco
come la luce lunare possa essere così accecante. Comincio a
delineare i lineamenti della figura. Lineamenti così
tristi...
Dolci, quasi androgini. Batto più volte le palpebre e tutto
diventa
sempre più nitido. Fuoco nei capelli, ambra la pelle, sabbia
gli
occhi.
[Vorrei urlare]
Il volto
espressivo nella sua cripticità.
[Vorrei corrodermi le corde vocali]
La sua mano
sul mio volto. Quello che esce è solo un rantolo.
Accucciato
a terra sorride, o meglio ghigna.
- Ciao
Sakura-chan. È bello rivedersi dopo tanto tempo, vero?
Vorrei
scivolare
[strisciare] via da lui, ma una sua
semplice mano
dietro il capo blocca ogni mio movimento. Torna a sfiorarmi
leggiadro. Sfiora le palpebre, il naso... il tuo tocco è
freddo. Un
fantasma. Calmo. Per il tempo immortale.
Sfila il
bavaglio, lasciandolo scivolare sulla pelle e poi ammassato a terra.
Ho la bocca aperta, mi è impossibile richiuderla ora, e due
sue dita
vi entrano dentro. Sento la sua pelle liscia sfiorare la mia e far
uscire una terza striscia di stoffa. La tiene appallottolata tra
l'indice ed il medio, impregnata della mia saliva. Apro e chiudo la
bocca un paio di volte per riportare sensibilità ai muscoli
dopo
aver tossito. Riporto lo sguardo su di lui, non che fosse difficile.
- Tu...tu
sei morto...Io ti ho ucciso...
Sfiora il
mio orecchio con le sue labbra, una carezza la sua voce.
Non ho
tempo di fare nulla. Stupirmi, pensare... Mi tira in piedi e per
restare in equilibrio sono costretta ad appoggiarmi a lui. La mia
testa nell'incavo del suo collo, il mio seno sul suo torace, le gambe
contro le sue come il bacino.
- Se fai la
brava prometto che ti libero.
E non è
certo difficile perdersi in quella malinconia. Così simile
al mio
Sas'kè. Così solo...così...bisognoso
di qualcuno. Ma io ormai
conosco quello sguardo. E so che tutto ciò che io vedo
è celato
dalla rabbia, dall'odio...dalla vendetta.
Ma non sono io la persona che può aiutarlo. Io ormai sono,
anzi sono
sempre stata, di Sas'kè. Del suo sguardo freddo ed
indifferente
[caldo
e protettivo].
Io sono sua, non sarò mai di nessun altro. Assottiglio gli
occhi
rabbiosa
-
Akasuna...
Si
china facendomi così piegare all'indietro. I miei capelli
oscillano
nel vuoto, i suoi possono quasi toccarmi
-
Chiamami Sasori
Sorride.
Si prende beffa di me.
Oh
Dracula,
è il nome mio,
Si
abbassa ulteriormente, mentre io non posso muovermi.
Passa
leggero il naso sul collo, sotto la mandibola, verso la spalla.
Mi
respira, come se fossi la sua vita.
Co
una mano dietro la schiena, tra i polsi legati, mi spinge verso di
sé, schiacciandomi contro il suo corpo.
Ad
assaggiarmi con tutto sé stesso.
venite
a me,
vi aspettavo da secoli,
Si
scosta da me lentamente. Torna a racchiudere i suoi occhi nei miei.
-
Ma che sbadato. Non ho tenuto conto del fatto che sei un ospite
Schiocca
le dita, o almeno le muove come se volesse, e gli ultimi legami posti
ad imprigionarmi cedono. Non devo dimenticarmi che lui è un
nukenin
di livello S. Il miglior marionettista esistente.
la
notte fuori è gelida,
salite o Re,
in casa mia,
E
probabilmente ha adottato la stessa tecnica con me, perchè
non
riesco a muovere un muscolo secondo la mia volontà.
È
così differente da quella volta. È più
potente. È migliorato. E
già lo noto da come mi controlla. Con la vecchia Chiyo ero
libera di
muovermi. Ma lei era un umana, una compagna, un'alleata. Io per lui
cosa sono? Chi sono? Ho paura di scoprirlo.
Si
avvia per la grande scalinata che porta al piano superiore. Il marmo
sembra quasi inesistente colpito dai riflessi colorati della luna.
Eppure ancora non capisco come la luce lunare possa essere come
quella del sole.
Lo
seguo, mio malgrado. Cerco di opporre resistenza, tendendo ogni
muscolo del mio corpo, irrigidendomi...si volta un poco a guardarmi.
non
temete quassù vi piacerà.
Studio
l'ambiente, luminoso e non spartano ma non superfluo.
Vago
con gli occhi, fino a sussultare alla visione di una teca di vetro
con dentro una marionetta. Sembra umano. Anzi, so benissimo che prima
lo era, ma lo sembra ancora.
Mi
accorgo di non camminare più e di avere accanto quello che
ora è
mio rapitore per diventare poi sicuramente aguzzino.
-
Sai chi è?
Scuoto
la testa in segno di diniego alla sua domanda senza staccare gli
occhi dalla marionetta
-
Lui è il fondatore di Suna
Mi
volto incredula verso di lui. Ha uno sguardo che non saprei definire
bene, tra il triste ed il fiero.
-
Ma quanto anni hai?
E
vorrei tapparmi la bocca per la domanda sciocca e l'audacia che ho
avuto, e nel vedere i suoi occhi straripare di una tristezza infinita
e senza tempo. Si accosta a me, e non riuscirei nemmeno a picchiarlo
per la compassione che mi fa provare nonostante l'appellativo che
richiama la sua pericolosità. Scivola al mio orecchio e le
labbra
vibrano parole apparentemente ironiche, ma sofferte in realtà
- Più di quanto pensi
Bulgari,
magiari, longobardi
si inchinarono ad Attila,
il suo glorioso
sangue in me,
la stirpe mia,
difese Dio,
con la spada,
I
nostri passi risuonano nuovamente nell'aria rimbalzando da una parte
all'altra. Questo eco mi sembra impossibile ritrovarlo qui in questo
luogo.
Non
parliamo, seguo semplicemente la sua schiena fasciata dalla stoffa
nera.
Apre
una porta e fa entrare solo me, mentre lui rimane sulla soglia. Mi
scruta, o forse studia. Sento il suo sguardo scivolare sulla mia
pelle, sui miei vestiti, e sento il suo sguardo che fruga nel mio
animo. Infine porta lo sguardo sui miei occhi.
-
Dimenticavo di dirti che ho bloccato il tuo chacra
Sono
atterrita, com'è possibile? In questo modo non posso nemmeno
fuggire.
-
Oh tranquilla, posso anche sbloccartelo, ma a mio piacimento.
Ghigna,
soddisfatto. Si avvicina e vorrei allontanarmi ma gli darei
più
soddisfazione di quanta non ne provi già. È di
fronte a me, alza la
mano destra e la fa scivolare dal mio volto alla mia mano, ma senza
toccarmi. Palpando solo l'aria.
-
Uchiha è un uomo fortunato
Volto
il capo, nascondendolo con i capelli per non incrociare il suo
sguardo.
La
sua voce è un sussurro che riesco a captare facilmente.
Complice la
vicinanza ed il silenzio che ci circonda. Prende il mio mento con due
dita, per potermi imprigionare nella sua indifferenza costruita.
-
Dimmi, anche a letto usa i serpenti? O è più
amante del sadomaso?
Orochimaru deve avergli insegnato bene suppongo.
La
mia mano scatta prima delle parole, ma una presa ferrea al mio polso
drena la corsa del pugno indirizzato al suo volto.
Ringhio,
cercando ancora di portare il pugno al suo volto, con scarso
risultato.
-
Non parlare male di Sas'kè
Mi
fissa, e smetto di cercare di colpirlo
-
Si, ti ha addestrata proprio bene
Porta
lentamente il mio pugno alla sua guancia ed accarezzandosi
così il
volto riesce ad aprirmi la mano e la appoggia senza muoverla
più
-Proprio
bene
ma
ditemi di l'ombra dei costumi suoi io non sono più giovane
non cerco
gioie o voluttà,
ma chiedo a voi di illuminarmi,
sui vostri
vizi nascosti,
il sesso e la moralità.
Non
capisco le sue parole, e forse non voglio comprenderle.
Vorrei
solo Sas'kè qui con me.
Mi
dirigo inconsciamente alla finestra, poggiandomi con la spalla destra
alla pietra dura e abbracciandomi. Rivolta verso la porta ignoro la
presenza del marionettista scrutando fuori il paesaggio.
Sembra
di sentire l'ululato di un lupo, ma forse è solo il vento
che filtra
tra le piante. Il cielo blu sta prendendo pian piano una tenue tinta
rosa.
Si
avvicina a me, scrutando nella stessa mia direzione.
Sento
il suo sguardo su di me, per l'ennesima volta, ma contino ad
ignorarlo.
Lui
non può vedere ciò che vedo io, perchè
non è il paesaggio ad
affascinarmi. È il riflesso sul vetro della finestra che sto
studiando.
Ma
che melodia che c'è quassù, ma non li sentite
quei lupi
dall'aldilà,
che sensualità fino all'aurora,
che agonia per
una goccia di vita che non c'è,
ma che cosa preziosa è il
sangue in noi,
ma è sempre più raro del cuore dell'uomo.
I
suoi passi si allontanano. Ruoto lo sguardo fissandolo solo con la
coda dell'occhio. Tiene le mani sulle maniglie della porta ed il suo
sguardo è contro il mio.
-
Ah, ovviamente da qui non puoi uscire. Non vorrei ti succedesse
qualcosa.
Sorride
beffardo e chiude le porte dietro d se. Inutile fuggire ora e senza
chacra. Meglio riposarmi, recuperare le forse ed escogitare un piaon
più tardi. Mi butto sul morbido letto con la testata contro
la
parete e scivolo nel sonno tra il buio della paura ed il bianco della
speranza.
Vi
darò solo un consiglio amico mio, evitate di spingervi in
altre
stanze e corridoi, se non sarò accanto a voi
il castello non è
sicuro mai.
*°*
Lo
vedo atterrito, spiazzato. I suoi occhi d'onice sgranati, la bocca in
una “o” tonda. È solo un attimo, ma la
sua maschera è caduta
quando le due braccia lignee di lei si sono strette attorno al suo
torace. Inevitabilmente i suoi occhi vagano cercandola. Si Sasuke,
è
realtà. E proverai tutto il dolore che essa può
offrirti. I tuoi
pasti saranno disperazione. L'oscurità sarà la
tua unica compagna.
Impazzirai, e solo la sofferenza ti farà sentire vivo. E
morirai,
straziato da te stesso. E allora si. I tuoi occhi non esprimeranno
più nulla. I tuoi gesti rimarranno immobili per sempre.
Immobile,
sotto un terreno lontano da qui. Lontano da lei, perchè lei
rimarrà
a me. E tu sarai solo per l'eternità. Ed ho scelto questa
punizione
per te perchè lei ti ama, e tu la ami. È
così evidente.
Siete come lo eravamo noi. Inseparabili. Dove stava uno era presente
anche l'altro. Ricordo i suoi capelli dorati tra le mie dita, i suoi
sorrisi, le sue sciocchezze sull'arte. Tutto questo me lo hai portato
via tu. Ed io lo porterò via a te. Ti strazierai l'anima per
non
poter toccare più i suoi capelli pastello, vedere i suoi
occhi
smeraldini brillare, sentire la sua voce, averla tua tra volanti
lenzuola...
Soffri
Uchiha, come hai fatto soffrire me. Soffri per la perdita della tua
luce, ora mia. Non mi hai lasciato nulla di lui, ma ho ritrovato
occhi che piangono amore, ho ritrovato sorrisi che scaldano le fredde
giornate. Ho ritrovato u corpo che mi scalda la notte.
Mi
sembra ancora di sentirlo, con l'ululato del vento. La sua voce,
calda e roca tra noi, beffarda e vittoriosa con gli altri. Sciocca
per le sue convinzioni immature, non capiva che l'arte eterna ero io
e che avrei reso arte anche lui quando fosse giunto il momento
adatto.
Via
da me,
il vostro specchio inutile
miserabile complice di
umane e sciocche
vanità,
l'oscurità è amica mia da una
vita,
ma ditemi vi siete innamorato ormai, fortunato è
quell'uomo che ha il vero amore accanto a se,
il mio morì
da
quella parte lo sento urlare fin qui
mi grida mi vuole e se......
*°*
Se
tutto questo non fosse il remake di una vendetta.
A
lei piacerebbe stare qui, e a me averla acanto. Si sarebbe stretta a
me all'ululato dei lupi, si sarebbe stretta a me alla luce
dell'aurora.
Il
vento scivola tra le fronde degli alberi creando sciocchi giochi di
suoni.
Sembra
di averla sempre accanto, ma l'agonia per non averla con me
è troppo
forte per essere falsa. Come è troppo forte il canto della
natura
che ricorda la sua melodica voce.
Ma
che melodia che c'è quassù, ma non li sentite
quei lupi
dall'aldilà,
che sensualità fino all'aurora,
che agonia per
una goccia preziosa di sangue in più,
qui le grida diventano
un
canto ormai
che chiamano forte il mio nome nel buio
Ed
è inutile cercare di non sentire, perchè il
volume è sempre più
alto, e non so più se tutto questo sia menzogna o
realtà.
Perchè
la pioggia leggera assomiglia alle sue carezze, perchè tutto
richiama i suoi occhi, perchè le mie orecchie non possono
sbagliare
la sua voce.
(Choir)
Dracula, mio Principe
(Dracula) Amore mio mi stai chiamando
da te dalle tenebre
È
così doloroso immaginarla come può essere ora
piuttosto a come
fosse prima.
Rinchiusa
in un luogo di paura.
(Choir)
Dracula,
(Dracula) dolce musica
(Choir) Principe
E
la sua voce è irresistibilmente reale.
E
ululo alla luna, perchè messaggera di sventure le
porterà il mio
messaggio.
(Dracula)
sto cercando un gelo mio, questo tormento sta per finire,
io sto
arrivando da te
so che mi senti
ovunque tu sei
io ti
troverò,
io ti troverò
Ti farò
compagnia nella notte anche se i nostri odori non possono
confondersi.
Quindi
fatti accarezzare dalla mia voce che sanguina dolore assieme alla
luna rossa nel cielo.
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