I Was Waiting For You - Khan Star Trek

di fedetojen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Intro ***
Capitolo 2: *** 2 - Navetta ***



Capitolo 1
*** 1 - Intro ***


I Was Waiting For You - Khan Star Trek

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1 - Intro


N: Tutto quello che riusciva a sentire era: Ti stavo aspettando.

Era una voce che la tormentava da un mese a questa parte: Saran, era perseguitata ogni notte da quella voce possente e misteriosa. 

Vivere a New York le piaceva, essere la figlia di uno dei capitani più famosi di Navi spaziali la mettevano ad un certo piano rispetto agli altri, ma a lei poco importava. 

Non ricordava nulla della sua infanzia, solo le sue foto in camera sua che la ritraevano da piccola con i suoi genitori la aiutavano a dare un senso a quell'infanzia scordata, anche se aveva sempre dei dubbi. 

Avrebbe voluto viaggiare e scoprire pianeti, ma vivere 5 anni su una Nave spaziale proprio non le andava giù. 

Suo padre aveva provato troppe volte a farla arruolare come un membro della flotta spaziale ma Saran aveva sempre rifiutato anche se le sue abilità erano superiori a qualsiasi mente. 

Quella mattina, suo padre le aveva detto che aveva un incontro con il capitano Kirk per una veloce ispezione su un pianeta che lei non rifiutò.

S: Ancora quella voce: mi sveglio ogni mattina con il sudore sul volto e le mani che mi tremano. Quella voce che mi dice che mi stava aspettando inizia a non farmi dormire più come dovrei e questo mi preoccupa. Mi preparo velocemente e vengo scortata da una guardia di mio padre alla nave spaziale dove Kirk mi aspettava prima di partire.

 


IMPORTANTE!! LEGGETE!
C'è una cosa da dire che questa storia sarà divisa in due, in che senso: ci sarà la parte nel narratore esterno e quello della protagonista. Si capisce ma per semplificarvi la cosa con N si parlerà del narratore che sta narrando e con S il nome della protagonista che racconta i fatti. Spero vi piaccia :) Fatemi sapere!!

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Capitolo 2
*** 2 - Navetta ***


I Was Waiting For You - Khan Star Trek

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2 - Navetta
 
N: Per Saran era tutto nuovo: era come una piccola bambina inesperta dello spazio e di tutto quello che la circondava, nonostante avesse 22 anni, non aveva familiarità con il mondo e gli attrezzi che la circondavano.
 
S: Sono arrivata nella navicella e sto camminando nei corridoi in cerca del comandante Kirk.
 
-Saran! Sono il comandante James!- mi disse qualcuno urlandomi dietro. Mi voltai e vidi subito il capitano indossare una maglia gialla.

-Capitano Kirk- dissi sorridente, con un cenno del capo. La rigidità della mia postura e del mio linguaggio erano dati da mio padre, abituato a essere sempre sotto controllo e ad avere una carica importante.
-Poche reverenze, chiamami pure James!- disse dandomi una leggera pacca sulla spalla. Annuii subito e lo seguii in plancia.

-Capitano il plancia!- sentii urlare per poi vedere tutti quanti prestare attenzione verso di noi.

-Direzione Kronos, Sulu- disse il capitano sedendosi alla sua poltrona. Sulu, annuì e partimmo.

-Saran, lui è Bones, il nostro dottore. Spock e Uhura- disse il capitano presentandomeli. Il dottore mi sorrise, mentre gli altri due mi salutarono con un cenno del capo e un sorriso da parte della ragazza.

-Ti do il benvenuto sulla Enterprise- disse il capitano alzandosi e aprendo le braccia e indicandosi intorno. Sorrisi per poi divenire seria.

-Capitano, perché siamo diretti al pianeta natale dei Klingon?- chiesi con le braccia conserte, guardando difronte a me lo spazio immenso.

-Dobbiamo revisionare un patto fatto con loro non molto tempo fa, Saran.- mi rispose risedendosi sulla poltrona.

Annuii e mi congedai uscendo dalla plancia. La navicella era molto grande e iniziai a camminare per i vari corridoio: il mio corpo ormai camminava da solo, mentre si muoveva conscio della strada che stava percorrendo mentre io no, mentre sentivo questa voce costante farsi sempre più forte nella mia mente.

Entrai in una stanza piena di siluri, contenenti persone congelate dopo averli visionati con cura.
Mi mossi senza volerlo verso un determinato siluro, mossa da una forza sconosciuta, in mezzo a tutti gli altri e mi sporsi verso il vetro per vedere chi ci fosse: un uomo, bruno, con gli occhi chiusi era congelato.

Di scatto aprì gli occhi e mi guardò, facendomi spaventare e indietreggiare.
Il siluro si aprì e l’uomo uscì dal suo stato d’ibernazione.
Alto, pallido in confronto ai suoi vestiti interamente neri, occhi di ghiaccio, sguardo fisso e scrutatore su di me.
Appena sentii la sua voce mi vennero i brividi.

-Finalmente sei arrivata- l’allarme scattò alla fine della sua frase, facendo arrivare gente armata fino ai denti nella stanza, facendomi allontanare da lui.

Il comandante Kirk corse verso di me, controllando se ero tutta intera con uno sguardo veloce su tutta la mia figura.

-Cosa è successo?!- urlò poi il comandante verso Bones, che incredulo si diresse al siluro dal quale era uscito l’uomo che continuava ad osservarmi fisso.

-Il siluro si è aperto, facendo uscire Khan!- disse incredulo Bones, voltandosi verso di noi.

-Portatelo alla cella di isolamento, ora!- urlò il capitano, mentre l’uomo di nome Khan non smetteva di guardarmi, veniva scortato alla cella. Si fermò davanti a me e si
voltò a guardarmi meglio.

-Abbiamo tanto di cui parlare- disse, sorridendomi e facendomi raggelare, con quella sua postura così rigida e militare e quel tono così rauco e possente.

-Non ho niente di cui parlarti- sentenziai stringendo i punti e aggrottando le sopracciglia.

-Oh, invece ti sbagli Saran- disse per poi andare via. Come diavolo conosceva il mio nome?!

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